Davide Malagoli, da due anni a capo del Gruppo Giovani di

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Davide Malagoli, da due anni a capo del Gruppo Giovani di
Gruppo Giovani | Imprenditori che crescono
Davide Malagoli, da due anni
a capo del Gruppo Giovani
di Confindustria Modena,
traccia un bilancio
della sua esperienza
da presidente
Insieme
si cresce meglio
Corsi di formazione e seminari,
ma anche convegni e visite
aziendali. Occasioni per incontrarsi
e confrontarsi sul ruolo
dell’imprenditore.
Perché è un mestiere
appassionante ma anche difficile.
E il gruppo giovani di Confindustria
può essere una palestra
per allenarsi a diventare senior
di Generoso Verrusio
A destra, un primo piano
di Davide Malagoli. Sopra il presidente
dei Giovani modenesi di Confindustria
con Matteo Marzotto durante l’ultimo
“Incontro con l’imprenditore”
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orsi di formazione, visite aziendali, convegni, incontri con imprenditori ma
anche momenti associativi e di aggregazione. Per comprendere l'attività del
Gruppo Giovani di Confindustria Modena occorre intrecciare gli ambiti e farli
dialogare, perché la logica dei compartimenti stagni «non può e non deve essere nelle
corde di un sodalizio che si definisce giovane», spiega il presidente Davide Malagoli,
direttore generale dell'azienda di famiglia, la Lam di Spilamberto. A un anno dalla
scadenza del suo mandato, che avverrà a dicembre 2011, Malagoli traccia un bilancio
della sua esperienza ricordando, innanzitutto, che «la partecipazione continua a essere un elemento cruciale per la vita del movimento».
Quanti sono fino a questo momento gli iscritti al Gruppo Giovani di Confindustria
Modena?
«Il totale degli aderenti ammonta a 283, di cui 196 uomini e 87 donne. Soltanto nel
2009 i nuovi iscritti sono stati 46. Pur assistendo a una costante crescita del numero
degli iscritti, l'approdo al nostro gruppo continua a essere la fase più
delicata, quella in cui gli stereotipi si cementano con i pregiudizi. È ancora difficile da fare intendere all'esterno che il Gruppo Giovani non è
un'organizzazione chiusa e autoreferenziale: il giovane imprenditore in
questo meccanismo può entrare, fare valere la forza del proprio pensiero e cooperare attivamente alla crescita e al cambiamento di idee e strategie. Negli ultimi anni, inoltre, con colleghi del consiglio direttivo abbiamo lavorato perché anche il Gruppo Giovani, come già Confindustria
Modena, potesse recitare una parte da protagonista nel panorama regionale e nazionale del sistema confindustriale. Oltre che nelle riunioni
mensili del consiglio direttivo provinciale, l'attività del nostro gruppo si
traduce anche in una rappresentanza attiva nel comitato regionale e in
una presenza costante all'interno degli organi tecnici nazionali in vari
settori strategici».
Qual’è l’attività che riscuote maggiore gradimento da parte dei giovani imprenditori?
«È particolarmente piaciuta la formula "Incontro con l'imprenditore", che ha come
protagonisti industriali di grande carisma, modenesi e non, intervistati da me insieme a Ilario Benetti e Marco Stella (i due vicepresidenti). Un modo interessante di approfondire i temi dell'impresa e delle sue sfide, tanto che la discussione va sempre
C
oltre i tempi stabiliti. È successo con Luigi Cremonini e si è ripetuto anche con Franco
Stefani e Matteo Marzotto. Stiamo approntando la lista degli ospiti per garantire
anche il prossimo anno tre o quattro incontri con personaggi di rilievo. Ma accanto a
questa iniziativa, che ha avuto grande visibilità, ce ne sono altre altrettanto importanti: penso alle commissioni istituite su temi come la formazione, il marketing associativo, l'energia, la finanza. Partecipando a questi approfondimenti, nascono idee e
contenuti che possono diventare proposte da discutere all'interno del consiglio direttivo. Una modalità di lavoro che abbiamo riscontrato funziona nell'avvicinamento di
nuovi giovani all'attività del gruppo».
I problemi del passaggio generazionale sembrano essere legati, da una parte, all’attaccamento dei capitani d’impresa alle loro «creature» e, dall’altra, a una continuità familiare che non deve essere scontata. La vostra posizione?
«Il futuro imprenditoriale di buona parte delle nostre imprese, in particolare le
pmi, è legato al ricambio generazionale. Nell'avvicendamento alla guida di un'azienda si dovrebbe sempre scegliere la via più efficace, ma spesso si finisce con l'essere
condizionati dai rapporti familiari. Il passaggio generazionale non è mai indolore e
trovare il giusto equilibrio non è semplice. La prosecuzione dell'azienda deve rispon-
Per il 2011 il Gruppo Giovani
sta lavorando a un progetto
per favorire la nascita e lo sviluppo
di start-up e spin-off universitari
nei settori più innovativi.
«A seguirli saranno
i "business angel"»,
commenta Davide Malagoli.
«Imprenditori o liberi professionisti
che, oltre a investire
risorse economiche nella start-up,
possono portare alla neonata azienda
esperienze e capacità»
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dere a criteri oggettivi, come crescita e sviluppo. Se
questi vengono garantiti all'interno della famiglia
bene, altrimenti occorre avere il coraggio di cambiare direzione».
La responsabilità sociale d'impresa (Rsi) è un altro
caposaldo nella politica del Gruppo Giovani. È una scelta condivisa anche in tempo di crisi?
«La crisi ha cambiato la percezione della Rsi da
parte delle aziende. Lavorare secondo i dettami della responsabilità sociale d'impresa significa volgere
lo sguardo sul medio e lungo periodo, anche accettando qualche sacrificio nell'immediato. Il problema
è che nel quadro economico-finanziario attuale il
presente conta più del futuro, perché ormai il portafoglio ordini si aggiorna quotidianamente. Ciò nonostante, la Rsi sta confermando il suo appeal. Per esempio, le imprese aderenti al network provinciale
del Club Rsi sono quasi raddoppiate dal 2009 al
2010: la rete, nata su impulso del Gruppo Giovani di
Confindustria Modena, l'anno scorso annoverava 27
adesioni, oggi ne conta 49. La vera sfida del Club è
portare la Rsi all'interno delle piccole realtà indu-
Davide Malagoli è direttore generale
della Lam di Spilamberto, l’impresa
di famiglia fondata dal nonno materno
I vertici | Il consiglio direttivo del Gruppo Giovani
l Gruppo Giovani, a Modena, è stato attivato
informalmente negli anni Sessanta. I giovani di allora sono oggi la seconda generazione di molte nostre aziende. Ha poi ripreso
a operare negli anni Ottanta sotto la presi-
denza di Antonella Artioli (1983). Alla guida
del movimento si sono poi succeduti l’attuale
presidente di Confindustria Modena Pietro
Ferrari (1986), Massimo Lugli (1989),
Riccardo Bertolini (1992), Rita Greco (1996),
Alessandro Baschieri
Luca Panini
Elena Salda
37 anni,
amministratore di Baschieri;
33 anni,
consigliere delegato di Franco
Cosimo Panini Editore;
37 anni,
vicepresidente
e responsabile risorse umane
di Cms;
I
Giorgio Bellucci
Fabio Poli
33 anni,
consigliere delegato
di Caglio Bellucci;
32 anni,
direttore generale di Gruppo Sirio;
Ilario Benetti
Alessandro Rovinalti
38 anni,
amministratore unico di Apex;
33 anni,
responsabile dell’ufficio tecnico e
del settore marketing di Fratelli Rovinalti;
Maria Antonella Fezzi
41 anni,
vicepresidente di Palace;
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Raffaella Raimondi (2000), Rossella Po
(2004), fino ad arrivare a Davide Malagoli,
eletto presidente nel dicembre del 2008.
Oggi, il consiglio direttivo è formato da
undici consiglieri:
Federico Saetti
25 anni,
responsabile dei sistemi informativi
e consigliere di Opocrin;
Marco Stella
38 anni,
amministratore e direttore generale
di Tubi Style;
Paola Ferrari Parole facili per comunicare
Gruppo Giovani | Imprenditori che crescono
Giorgio Giliberti
Andata e ritorno
1980 - 2010
Antologica di fotografia
Mirandola
Castello dei Pico
dal 22 gennaio al 6 marzo 2011
Inaugurazione sabato 22 gennaio ore 16
Presentazione a cura del
Prof. Paolo Barbaro
Universita’ degli Studi di Parma
Matteo Tironi
36 anni,
amministratore delegato
e direttore commerciale
di Elettromeccanica Tironi
Con il patrocinio
COMUNE DI
MIRANDOLA
Info: tel. +39 0535 29788 - www.castellopico.it - www.gilibertifotografia.it
Apertura: venerdì 16,00-19,00 - sabato e domenica 10,00-13,00 / 16,00-19,00
Gruppo Giovani | Imprenditori che crescono
Il profilo | Davide Malagoli,
imprenditore con il pallino
per l’hockey
lle Olimpiadi di Barcellona del 1992 Davide Malagoli era un atleta della
nazionale azzurra di hockey. Ma nel 1997, all’apice della carriera, un brutto incidente in moto lo costrinse ad appendere i pattini al chiodo. Da allora è
stata l’azienda di famiglia il suo chiodo fisso, però la passione per questa disciplina sportiva non è mai tramontata. Da qualche anno, infatti, è tra gli organizzatori della competizione «Renault International Roller Cup» e di altre iniziative legate al mondo del pattinaggio a rotelle. «In tutta la provincia di Modena»,
sottolinea Malagoli, «questo sport conta circa 30 società sportive (dal pattinaggio artistico all’hockey su pista, dalla corsa allo skiroll e allo skateboard) e
migliaia di praticanti».
A
ATTIVITÀ DEL GRUPPO GIOVANI
64 ore di formazione
7 seminari
4 visite aziendali
2 convegni
2 iniziative «Incontro con l'imprenditore»
3 incontri associativi
3 eventi aggregativi
«Occorre
uscire
dagli stereotipi»,
spiega
Davide Malagoli,
presidente
del Gruppo
Giovani
di Confindustria
Modena.
«Non siamo
un’organizzazione
chiusa e
autoreferenziale»
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striali, facendo comprendere che non si tratta solo di
una vetrina. Agire secondo le logiche della responsabilità sociale d'impresa non è filantropia, ma piuttosto esprime un'attenzione da parte dell'azienda nei
confronti di tutti coloro che, in vario modo e a vario
titolo, si relazionano con l'impresa, siano essi clienti, fornitori, banche o collaboratori».
Un progetto si cui state lavorando è «Start up 20102011». Di che cosa si tratta?
«È un progetto che vuole favorire la nascita e lo
sviluppo di start-up innovative e spin-off universitari, dalle biotecnologie all'Ict, dalle nanotecnologie
alla meccanica avanzata. Per fare questo abbiamo
individuato lo strumento del "business angel", ovvero un imprenditore o un libero professionista che oltre a investire nella start-up risorse economiche può
portare alla neonata azienda esperienze e capacità.
L'obiettivo ultimo è arrivare a costituire una rete di
business angel all'interno di Confindustria Modena, per raccogliere tutti gli imprenditori che abbiano questo tipo di competenze e disponibilità. La
nostra regione è leader nazionale per quanto riguarda il numero di questi progetti: conta infatti
113 imprese, equivalenti al 14 per cento di tutti gli
spin-off presenti in Italia. Se nel contesto regionale
si valuta il rapporto tra numero di nuovi spin-off e
numero di studenti, l'Università di Modena e Reggio Emilia si colloca al secondo posto con un dato
percentuale dello 0,08, subito dopo Ferrara (0,13)
ma davanti a Bologna (0,06): è del tutto evidente
che questo progetto si fonda anche sulla partecipazione attiva del nostro ateneo».