Patrocinare un bambino, un gesto d`amore Patrocinare un
Transcript
Patrocinare un bambino, un gesto d`amore Patrocinare un
Gennaio 2 0 02 N o 12 4 Associazione di aiuto per il Sahel Patrocinare un bambino, un gesto d’amore In questa edizione ✦ Dare un futuro a un bambino ✦ I bambini di strada ✦ Azione carestia: vite salvate www.morija.org Indice Editoriale: Mai più come prima «N on riesco a crederci, non è possibile che sia successo. Non a loro, non a noi!», abbiamo sentito dire dopo gli attentati che hanno colpito New York e Washington l’11 settembre scorso. Dopo l’orrore e l’emozione, il rifiuto si è insediato a pieno titolo nella coscienza collettiva di una società che rifiuta di chiedersi perché siamo arrivati a questo, per non dover ripensare al proprio funzionamento e ai valori su cui è fondata. Tuttavia, nulla è e non sarà mai più come prima. Le frontiere tra un mondo in cui tutto è stato progettato per rendere ricchi – e quindi felici – e le nazioni più povere si sono assottigliate quell’11 settembre. La guerra, la miseria, il terrore si sono all’improvviso stranamente avvicinate a noi. In quello stesso giorno, 30 000 bambini sono morti di fame nel resto del mondo. Una realtà quotidiana che ormai ci colpisce direttamente e di fronte alla quale non possiamo più mostrarci Patrocinare i bambini, una forma di sostegno già collaudata (pagina 3) Sulla strada loro malgrado (pagina 5) insensibili. L’ingiusto divario tra noi e loro ci sembra d’un tratto quasi colmato. 13 miliardi di dollari sarebbero necessari per ristabilire la giustizia e rispondere alle esigenze sanitarie e nutrizionali di base del pianeta. Questo stesso importo corrisponde anche alla somma spesa ogni anno in America e in Europa per l’acquisto di profumi e cosmetici. L’idea non è crearsi sensi di colpa, ma di cominciare a realizzare la formidabile opportunità che questa brutale realtà ci offre. La giustizia può essere ASSOCIAZIONE DI AIUTO PER IL SAHEL En Reutet 1868 COLLOMBEY-LE-GRAND Tel. 024/472.80.70 Fax 024/472.80.93 E-Mail: [email protected] CCP 19-10365-8 Scopo : aiuto ai più bisognosi d’Africa, del Sahel in particolare, senza distinzione di razza o di religione. Sede sociale : Collombey-le-Grand (VS) Verificatore dei conti : ufficio contabile R.Künzlé SA – Montey Redazione : L’Avènement Romanel-sur-Lausanne Grafia : Zion Design Stampa : Jordi SA Papier : Giornale stampato su carta sprovvista di cloro. Preserva l’ambiente. ristabilita, se ognuno fa la sua parte anche da qui, condividendo un po’ di questo «troppo» che fa pendere la bilancia dal lato sbagliato. Morija propone di agire in questo senso patrocinando un bambino, affinché possa guardare il proprio futuro con speranza. Ricordiamoci, in questa vigilia delle festività di fine anno, che Gesù Cristo stesso è venuto per prendersi cura di noi, semplicemente per amore. Osiamo anche noi fare altrettanto. I risultati dell’azione carestia (pagina 6) L’équipe di Morija Associazione caritativevole per il Sahel creata nel 1979, senza scopo lucrativo, secondi gli articoli 60 ss del Codice civile Svizzero. Affinchè vivano... mensile d’informazione dell’associazione Morija Abbonamento annuale: CHF 25.– Il prezzo dell’abbonamento annuale al giornale (Fr 25.–) rappresenta un importo minimo. Naturalmente si accettano donazioni supplementari. Dipende da voi! Grazie in anticipo della vostra generosità Patrocinare bambini, una forma di sostegno già collaudata O ltre ad allentare i cordoni della borsa il patrocinio implica una presa di coscienza del donatore, che spesso ha capito come la vita di un bambino del Sahel è compromessa dalla povertà, la carestia, l’aids, le malattie o il decesso dei genitori. Un patrocinio assicura la copertura delle esigenze vitali, cibo, vestiario, scuola, cure mediche. Bisogna sapere che questo impegno sarà più costoso se il paese è in guerra, e naturalmente se il bambino soffre di problemi di salute, di handicap, o se è un orfano abbandonato che un centro deve raccogliere. Il donatore può fissare lui stesso l’importo del suo contributo, o affidarsi a Morija. La tabella seguente vi darà un’idea del costo effettivo che implica il farsi carico di un piccolo diseredato. Per Morija, i patrocinii sono un sostegno finanziario regolare ed indispensabile, senza il quale la continuità della sua azione nel Sahel non è garantita. Non esiste patrocinio nominativo a Morija. Questa scelta è spiegabile in due modi: innanzitutto l’informazione per corrispondenza e le notizie su un bambino richiedono molti mezzi amministrativi e finanziari; in secondo luogo si tratta di La vita di un bambino nel Sahel è gravemente compromessa Stima dei costi mensili necessari per salvare un bambino Scolarizzazione di un bambino Permanenza e controllo di un bambino al CREN Sostegno e scolarizzazione di un bambino Sostegno e cure ad un bambino disabile Sostegno di una scuola nella savana (100 bambini) Formazione di un apprendista calzolaio Formazione di un apprendista falegname-ebanista CHF 20.– CHF 30.– CHF CHF 50.– 100.– CHF CHF 125.– 200.– CHF 330.– evitare le discriminazioni nei centri sul posto tra coloro che hanno la fortuna di essere patrocinati e altri lasciati al proprio destino. Un patrocinio implica un vero e proprio impegno a favore di un bambino che, senza appoggio, sarebbe destinato ad una rapida decadenza, o a mendicare sulla strada (vedere articoli p. 5). I risultati di questa azione sono veramente confortanti: bambini destinati a morire «resuscitano» e diventano giovani aitanti, come Boureima, le cui foto a pagina 4 sono più eloquenti delle parole. Patrocinare un bambino significa dargli un futuro Patrocinare un bambino significa impegnarsi realmente per salvarlo 3 La lettera di Boureima Boureima al suo arrivo al CREN di Ouagadougou nel 1987 4 Quando Boureima è arrivato al CREN (Centro di recupero e di educazione nutrizionale) di Ouagadougou nel Burkina Faso, aveva 4 anni e pesava solo 6,5 kg, cioè il peso normale di un neonato di 5 mesi. Era moribondo, affamato, con gli occhi ermeticamente chiusi – per ipovitaminosi – e incapace di restare in piedi. Non moriva solo di fame ma anche di sete. Come è potuto arrivare a questo? Cinque mesi prima, Boureima aveva contratto la rosolia senza poter riprendersi completamente. Non avendo più appetito né forze, il suo stato si aggravava rapidamente. Per sua madre, le condizioni del ragazzo erano disperate; inoltre aveva un bambino di due mesi che reclamava tutta la sua attenzione. Tuttavia, essendo Boureima l’unico figlio maschio della famiglia, i genitori decisero di portarlo al centro. Lì prese 3 kg in 10 giorni, ricevette un trattamento per gli occhi, antibiotici e vitamine. I suoi genitori ripresero coraggio. Ed ecco la lettera che Boureima ha voluto inviare a Morija, quattordici anni dopo: «Con queste parole desidero ringraziarvi per tutto quanto avete fatto per me. Sì, questo bambino affetto da grave malnutrizione che avete voluto soccorrere, che è sfuggito alla morte grazie alle vostre cure, sono io! Vi rinnovo tutta la mia riconoscenza. Sto bene e spero anche voi. Papà, mamma e tutti i miei fratelli si uniscono a me nel ringraziarvi per la vostra opera al servizio dei bambini: oggi ho diciotto anni e se ho potuto contarli è grazie a voi tutti.» All’uscita dal CREN, Boureima accompagnato dalla madre Questo bambino sfuggito alla morte grazie alle vostre cure sono io! Boureima oggi Sulla strada loro malgrado Gruppo di allievi coranici con la ciotola N Talvolta vi sono rastrellamenti, e questi bambini vengono rinchiusi in prigione elle città molti bambini mangiano, dormono e vengono educati sulla strada. Mentre alcuni di loro la percorrono sotto la copertura d’allievo coranico – recitando brani del Corano in un arabo poco convincente – la maggior parte vi è obbligata dalla situazione: famiglia spezzata da un divorzio, un ripudio o un decesso, da eccessiva povertà o perché troppo numerosa; i loro genitori li hanno abbandonati o sono morti, non trovando sicurezza né affetto nella famiglia d’origine, hanno lasciato il villaggio sperando di trovare lavoro in città. L’aids ha ulteriormente accentuato questo fenomeno. Paradossalmente, anche se per la maggior parte si tratta di bambini poveri, vi sono anche alcuni figli di famiglie ricche. Durante il giorno questi bambini vanno in giro mendicando o esercitando piccoli mestieri: lustrascarpe, venditore di giornali, di fazzoletti di carta, di arachidi, di chewing-gum ecc. La sera si raggruppano per dormire, alcuni per terra, altri su pezzi di cartone con cui si coprono quando fa freddo. Piccoli delinquenti ottengono magri guadagni sulle spalle dei più piccoli. Non scendono sulla strada per piacere, ma per costrizione. Uno di questi giovani mi ha confidato: «Io preferisco mendicare piuttosto che rubare!» Lo Stato, pur cercando di vietare la mendicità, non ha i mezzi per occuparsi di questi bambini. Talvolta vi sono rastrellamenti e alcuni vengono richiusi in prigione per un certo periodo o collocati a forza in centri in cui devono lavorare e apprendere. Allora, per un po’ di tempo, si vedono meno bambini sulle strade e agli incroci. Il bisogno di strutture e di inquadramento è enorme. Solo un piccolo numero di bambini delle strade viene recuperato. Un’équipe della SIL (Società Internazionale di Linguistica), ad esempio, manda a scuola coloro che sono capaci di recarvisi, organizza workshop e attività per lottare contro l’inoperosità. Ogni anno, una ventina di loro sono iscritti in un campo cristiano, e alcuni ritrovano un senso per la loro vita. Guétaouendé Sawadogo e Janine Kappeler. Halassan, un bambino sulla strada di Ouagadougou Halassan Halassan ha diciassette anni, ma ne dimostra solo quattordici. Vaga sulle strade del mercato, tutti i giorni, dalla mattina alla sera, da molti anni. Conosce tutti e tutti lo conoscono. Vende sacchi di plastica agli acquirenti ricchi e porta la merce fino alle loro vetture. Guadagna abbastanza per mangiare e questo gli basta. Halassan ha un padre, una madre, una famiglia, ma la scuola non gli è servita: bisogna dire che le classi possono arrivare fino a 120 alunni e che spesso sono dirette da maestri che hanno appreso sul posto, dopo sei anni di scuola elementare… Tutte le sere, Halassan torna a dormire a casa. Sembra contento del suo destino, ma che ne sarà di lui in futuro? Janine Kappeler 5 I risultati dell’azione carestia Rapporto sulla situazione di emergenza «Carestia» Il prodotto sulla situazione di emergenza «Carestia» Aiuto d’emergenza: Centri di recupero nutrizionale: CHF 55 000.– CHF 69 559.– Beneficiari dell’aiuto di emergenza 6477 persone 20% Orfani, anziani, disabili, lebbrosi, prigionieri (540) 8% Bisognosi, bambini ricoverati in ospedale (4657) Famiglie bisognose con un orfano a carico (1280) 72% Cereali distribuiti (miglio, sorgo, mais, riso): 93 000 kg All’SMI di Abéché (Ciad) L’aiuto viene assegnato innanzitutto alle nonne (PMI Koumra) Al PMI di Koumra (Ciad) Il PMI si è impegnato da undici anni a sostenere gli orfani di madre, provenienti nella maggior parte dei casi da ambienti fortemente degradati. L’aiuto in cereali viene assegnato innanzitutto alle nonne obbligate a restare al PMI, perché sono loro a prendersi solitamente cura degli orfani. Vi sono anche mamme venute per il figlio in quanto prive di qualsiasi aiuto nel loro villaggio. Dato che il marito di solito ha due mogli e vari bambini a carico, la seconda moglie e il suo lattante malato passano dopo gli altri. La nostra équipe locale ha creato una piccola cassa e ciascuno contribuisce secondo le proprie possibilità. Sono stata molto colpita dalla loro generosità. Lydie Legrand Il 2001 è stato un anno difficile per la popolazione dell’Ouaddaï. Morija ha potuto offrire un aiuto importante di CFA 9000 000.– (CHF 22 500.–) allo scopo di acquistare miglio per i più poveri. Sul mercato regolare, il prezzo di un sacco di miglio da 80 kg poteva salire fino a CFA 41 000.– (CHF 102.50). Questo sacco nutre una famiglia di 5 a 7 persone per un mese, ma il reddito mensile è di circa CFA 40 000.– (CHF 100.–). Abbiamo potuto acquistare circa 320 sacchi tra CFA 25 000.– e 36 000.–, nutrire così 160 famiglie. In settembre, nonostante piogge che facevano presagire buoni raccolti, il prezzo del miglio era ancora il doppio rispetto a quello di un anno normale. Doris Lotz In attesa della distribuzione ad Abéché Al CREN di Ouagadougou (Burkina Faso) Quest’anno il fabbisogno di cereali si è fatto sentire più degli anni precedenti. A causa di un’interruzione durata due mesi, per un certo periodo siamo stati obbligati a diminuire le quantità distribuite per poter resistere più a lungo. Limitiamo il nostro aiuto ai bambini che hanno soggiornato al CREN, per dodici mesi dall’uscita. Abbiamo in media 145 bambini al mese. Che la famiglia sia piccola o numerosa, i viveri sono destinati a nutrire solo il bambino malnutrito da tempo: 5 kg di miglio per bambino al mese. Spesso riceviamo persone inviate dall’azione sociale per un aiuto umanitario, ma sfortunatamente non disponiamo di cereali a sufficienza da distribuire alle persone che non hanno soggiornato presso il CREN. La carestia nella nostra regione è stata più grave di quanto prevedesse il governo. Il raccolto sarà probabilmente migliore nel 2001. La regione sudoccidentale ha registrato una buona pluviometria, ma in molte altre non piove dalla fine di settembre. Al CSO di Kaya (Burkina Faso) Distribuzione di viveri al CSO di Kaya Prevedendo la carestia, il CSO ha potuto acquistare sacchi di miglio quando i prezzi erano ancora ragionevoli, poi sacchi supplementari considerando la portata del problema. L’aiuto ha coperto più di 27.000 razioni/uomo. La sofferenza delle persone è stata dura e prolungata. Ogni giorno abbiamo vissuto le stesse vicende e le stesse miserie, perché alcuni vengono a chiedere aiuto solo quando sono allo stremo. Grazie a voi possiamo fare qualcosa, asciugare le lacrime, confortare, aiutare chi soffre. Tutto questo cibo donato ha salvato delle vite. Guétaouendé Sawadogo Al CREN di Nobéré (Burkina Faso) Sebbene la nostra provincia di Zoundwéogo benefici generalmente di buoni raccolti, il 2001 è stato difficile, ed è stato necessario ricorrere all’aiuto degli organismi. Morija ha messo a disposizione del CREN una somma che ha permesso di aiutare 569 bambini malnutriti. Lo stato delle colture a fine settembre lasciava presagire buoni raccolti nella nostra provincia. Yvonne Zouetaba Un bambino malnutrito Gédéon Kaboré 7 Avevo fame, e mi avete dato da mangiare. Avevo sete, e mi avete dato da bere. Ero straniero, e mi avete accolto. Ero nudo, e mi avete vestito. Ero malato, e mi avete curato. Matteo 25, 35 Grazie di cuore! «V orrei ringraziarvi di cuore per tutto il lavoro che avete svolto nel nostro paese, il Ciad, e ovunque nel Sahel. Grazie alla vostra associazione molte vite sono state strappate alla morte. Ammetto di avere beneficiato io stesso dei vostri doni, perché ero un caso… insomma, un orfano di madre. Come non esservi riconoscenti? Oggi studio elettronica in Nigeria e sono molto soddisfatto. Qui la vita diventa sempre più difficile, ma so che potrò farcela. Così, unendomi a tutti gli orfani di Koumra, di N’Djaména, alle donne di PMI e CREN, vorrei semplicemente dirvi GRAZIE DI CUORE.» Frédéric Madjambaye A nome di tutti loro, vi auguriamo un FELICE NATALE e un BUON ANNO NUOVO! L’équipe di Morija