Croce, fisarmonica e chitarra elettrica: la storia di don
Transcript
Croce, fisarmonica e chitarra elettrica: la storia di don
18/06/13 Croce, fisarmonica e chitarra elettrica: la storia di don Tonino Bello chiude i Teatri del Sacro » La Gazzetta di Lucca ANNO 2° MARTEDÌ, 18 GIUGNO 2013 - RECTE AGERE NIHIL TIMERE Giornale Politico - Artistico - Amministrativo - Letterario e Teatrale Prima Cronaca Politica Ce n'è anche per Cecco Economia L'evento Cultura Piana Enogastronomia Sport Meteo ArcaAnthea Cinema Rubriche interSVISTA Gazzetta del Serchio Brevi Viareggio F.C. Lucchese CULTURA E SPETTACOLO Croce, fisarmonica e chitarra elettrica: la storia di don Tonino Bello chiude i Teatri del Sacro lunedì, 17 giugno 2013, 12:53 di francesca cecconi E anche la terza edizione dei Teatri del Sacro volge al termine. In questa domenica di un giugno finalmente caldo, il festival serra le porte con gli ultimi due spettacoli: Genesi della compagnia Accademia Perduta e Croce e fisarmonica di Armamaxa Teatro. Due rappresentazioni ben diverse fra loro, ma aventi come comun denominatore la musica: nel primo un contrabbasso, nel secondo una fisarmonica, poi affiancata da una chitarra elettrica, una Fender Stratocaster. In scena per l’ultima esibizione, nella minuta ma funzionale sala del Complesso di San Micheletto, troviamo Enrico Messina e Mirko Lodedo per una pièce scritta a quattro mani dallo stesso Messina con il regista Carlo Bruni. Una performance che ricostruisce l’intero percorso religioso e umano di don Tonino Bello, dai primi passi mossi verso una fede di impegno sociale sino alla ballata della marcia pacifica su Sarajevo e la prematura scomparsa, a Molfetta, città in cui ricopriva la carica di vescovo. Il pubblico in sala è già introdotto nella storia del religioso grazie alla proiezione, precedente allo spettacolo, di L’anima attesa del regista Edoardo Winspeare, un film a ripercorrere vita e pensiero del prelato per il quale, nel 2007, è stata avviata la causa di beatificazione. Ma pure per chi non ha assistito alla riproduzione video, la performance del gruppo pugliese permette un inserimento repentino all’interno della vicenda del clericale salentino, grazie a un prologo affabulatorio dello stesso Messina, in cui si anticipa e si specifica il ruolo esercitato dal pastore durante l’intera vita. Si evince sin da subito l’importanza del crocefisso, simbolo di religiosità, e della fisarmonica, strumento popolare cui s’associa una valenza laica proprio a sottolineare la peculiare fede profana di Tonino. Ed è interessante il gioco instaurato tra gli unici due interpreti in scena: Enrico Messina nel ruolo di narrattore, cui è demandata la ricostruzione degli eventi, Mirko Lodedo come musicista e, soprattutto, spalla comica. La prima parte, infatti, è caratterizzata da un duetto comico, con alcune sequenze che divertono il pubblico: una tonalità che, al proseguire della pièce, si perde un poco nel progressivo intensificarsi drammatico. La narrazione segue un piano drammaturgico delineato: l’incipit introduttivo è dato dal suono della fisarmonica che accompagna l’elenco di varie località care al futuro vescovo di Molfetta, dopodiché viene fatto riferimento alla piazza principale dell’ultimo luogo citato, dove il religioso stanzierà. La descrizione della piazza è occasione di (sor)riso per il pubblico poiché lo stesso Messina dichiara l’ambivalenza popolana del protagonista del testo, il cui primo pensiero rispetto agli spazi ampi e aperti sarebbe stato: «chissà che bel campo da calcio si potrebbe costruire in una piazza così grande, figurarsi a San Pietro!». Non mancheranno altri effetti comici o addirittura citazioni (come il riferimento al Bonifacio VIII di Dario Fo, durante la descrizione del Concilio ecumenico). La scenografia è scarna: una piccola sedia, introdotta dallo stesso Lodedo per appoggiarsi a suonare la fisarmonica. Lo spazio ideale viene, però, reso in maniera impeccabile dalla descrizione verbale e dalla gestica di Messina: tra i vari elementi scenici evocati, ricordiamo la sala del parrucchiere (con poltrone rosse e specchio), luogo ricorrente dell’intera affabulazione. ALTRI ARTICOLI IN CULTURA E SPETTACOLO Supporters 1 lunedì, 17 giugno 2013, 23:02 Supporters 2 Le traiettorie della palla lunga un piede E' un libro dedicato alle storie di 13 bambini/ragazzi emigrati in America che diverranno dei protagonisti nei campi di uno sport tipicamente RICERCA NEL SITO www.lagazzettadilucca.it/cultura-e-spettacolo/2013/06/croce-fisarmonica-e-chitarra-elettrica-la-storia-di-don-tonino-bello-chiude-i-teatri-del-sacro/ Vai 1/3 18/06/13 Croce, fisarmonica e chitarra elettrica: la storia di don Tonino Bello chiude i Teatri del Sacro » La Gazzetta di Lucca La musica accompagna la parola, elemento “scomodo”, fonte di problemi per don Tonino, insaziabile uomo di fede alla costante ricerca di cambiare, migliorare il mondo, nella convinzione che l’uomo, il lavoro, l’impegno, possano realmente modificare le cose. La fisarmonica cede il posto alla fender, il cui suono graffiante riempie la piccola sala che, unita, assiste agli ultimi istanti di vita del religioso. Intensa ed emotivamente carica la scena finale, che descrive la morte di don Tonino: prima si ritorna, idealmente, alla sala del parrucchiere, poi si passa alle ultime parole dell’obiettore al telefono da Sarajevo che annuncia la scomparsa di don Tonino ai familiari «chiedo scusa è finito il tempo». Così come finito è pure il tempo di questo interessante festival che ha visto protagonisti ben ventidue spettacoli, ventidue prime assolute avvicendatesi nei vari spazi scenici, più o meno adattati, di Lucca. Non resta, adesso, che attendere gli ultimi resoconti di questa manifestazione, da parte di organizzatori e altri soggetti interessati. Anche noi, come “redazione speciale” che ha seguito la rassegna recensendo tutti gli spettacoli in programma mediante i contributi di critici spesso alla prima esperienza professionale, forniremo il nostro bilancio di osservatori, conservando comunque l’ottima impressione per un festival interessante e degno di considerazione, ormai parte integrante dell’offerta culturale di una città che di teatro ha fame, benché non tutti sembrano essersene accorti. americano. Due di loro erano partiti da Lucca: Nomellini e Banducci lunedì, 17 giugno 2013, 12:57 La Bibbia e la sabbia In questo spettacolo Ferruccio Filippazzi ripercorre le pagine della Bibbia, dalla creazione fino all’arca di Noè, passando da Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden e dal fratricidio di Abele da parte di Caino Diaghilev/Armamaxa Teatro con E. Messina e M. Lodedo lunedì, 17 giugno 2013, 08:29 Croce e fisarmonica di Carlo Bruni e Enrico Messina con Enrico Messina e Mirko Lodedo regia Carlo Bruni musiche dal vivo Mirko Lodedo con il sostegno di Pax Christi 10 Mi piace 0 0 Tw eet Teatro da vedere: il pellegrino e l’asina Raccontare uno spettacolo è operazione tanto paradossale quanto necessaria. Al contempo, non è possibile trascurare come il teatro sia corpo, spazio, movimento e colore. Per questo, grazie alla brava Valentina Pierucci, abbiamo pensato, dove fosse possibile, di documentare visivamente lo spettacolo Dio e la manutenzione dell’asina domenica, 16 giugno 2013, 12:21 La veglia sapiente di Elena Bucci alle radici del teatro Le Belle Bandiere, compagnia bolognese dal nome di reminiscenza pasoliniana chiude il programma del sabato dei Teatri del Sacro, con un a solo scenico tutto femminile, firmato e interpretato da Elena Bucci CHI SIAMO INFORMAZIONI CREDITS La Gazzetta di Lucca è una testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Lucca il 28 Ottobre 2010 al n. 919 del Registro periodici. Direttore responsabile: Aldo Grandi. Redazione Scrivi al giornale Pubblicità Designed and developed by Directo COPYRIGHT www.lagazzettadilucca.it/cultura-e-spettacolo/2013/06/croce-fisarmonica-e-chitarra-elettrica-la-storia-di-don-tonino-bello-chiude-i-teatri-del-sacro/ 2/3