Sistemi LMDS - Marco Giovinazzi
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Sistemi LMDS - Marco Giovinazzi
Investigazione generale su: Sistemi (Marco Giovinazzi) LMDS Tecniche (Franco Di Mezza) (Andrea D’Achille) (Giulio Mezzana) (Antonio Parisse) FDD, TDD TDM TDMA FDMA Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Sistemi LMDS e tecniche FDD, TDD, TDM, TDMA, FDMA 1. LMDS - Local Multipoint Distribution System ................................... 4 1.1 Introduzione al sistema ................................................................... 4 1.2 Architettura................................................................................... 6 1.2.1 Struttura e parti del sistema ....................................................... 6 1.2.2 Esempi di scelte architetturali ..................................................... 8 1.3 Tecniche di gestione del mezzo radio impiegate ............................... 10 1.3.1 TDD/FDD................................................................................ 10 1.3.2 Accesso multiplo e modulazione ................................................ 11 1.3.3 Capacità del sistema ................................................................ 14 1.3.4 Problematiche di propagazione radio.......................................... 16 1.4 Pianificazione della rete ................................................................ 18 1.4.1 Dimensionamento: Fattori da considerare................................... 18 1.4.2 Considerazioni sulla copertura cellulare ...................................... 18 1.4.3 Equipment dettagliato .............................................................. 20 1.4.4 Managment della rete .............................................................. 21 1.5 Conclusioni sul sistema ................................................................. 21 1.6 Un esempio: Ericsson MiniLink-BAS ................................................ 24 1.6.1 Introduzione ........................................................................... 24 1.6.2 Features................................................................................. 26 1.6.3 Struttura ................................................................................ 27 1.6.4 Esempi di tecnologie supportate ................................................ 29 2. TDD/FDD – Time/Frequency Division Duplexing ............................ 32 2.1 Generalità sulle Tecniche di Duplexing ............................................. 32 2.1.1 FDD – Frequency Division Duplex .............................................. 32 2.1.2 TDD – Time Division Duplex...................................................... 33 2.1.3 Orientamenti sulle due tecniche ................................................ 34 2.2 Valutazioni sulle tecniche in sistemi Punto-Multipunto ........................ 34 2.2.1 Efficienza Spettrale e Traffico Asimmetrico ................................. 35 2.2.2 Latenza .................................................................................. 36 2.2.3 Pianificazione delle frequenze radio e Interferenza....................... 37 2.2.4 Complessità dei sistemi ............................................................ 38 2.2 Conclusioni................................................................................... 40 3. Time Division Multiplex .................................................................. 43 3.1 Trasmissione TDM ......................................................................... 43 3.2 La trasmissione PCM...................................................................... 43 3.2.1 Principio della trasmissione PCM ................................................ 43 3.2.2 Caratteristiche della trasmissione PCM ....................................... 44 3.3 Multiplexer a divisione di tempo ...................................................... 47 3.3.1 Tipi di multiplexer TDM ............................................................ 47 Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 2/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 3.3.2 Esempi di TDM in banda fonica.................................................. 48 3.4 Costituzione della multitrama PCM .................................................. 50 3.4.1 Esempi di TDM di carattere e di bit ............................................ 53 3.5 Multiplexer a divisione di tempo statistici ......................................... 54 3.5.1 Funzionamento degli STDM....................................................... 55 3.5.2 Caratteristiche degli STDM........................................................ 56 3.6 Multiplazione numerica .................................................................. 57 3.6.1 Gerarchie di multiplazione ........................................................ 57 3.6.2 Formazione del multiplo a 8,448 Mbit/s ...................................... 58 4. Tecniche di accesso multiplo .......................................................... 59 4.1 Introduzione................................................................................. 59 5. Time Division Multiple Access (TDMA)............................................ 61 5.1 Cos’è........................................................................................... 61 5.2 Overview ..................................................................................... 61 5.3 Il vantaggio digitale ...................................................................... 63 5.4 Come funziona il TDMA .................................................................. 63 5.4.1 Pocesso.................................................................................. 64 5.5 TDMA avanzato............................................................................. 65 5.6 Efficienza Spettrale ....................................................................... 67 5.7 I vantaggi del TDMA ...................................................................... 68 5.8 Gli svantaggi del TDMA .................................................................. 70 5.9 TDMA versus CDMA....................................................................... 71 5.10 IS-136 Digital-Control Channel, aspetti, potenzialità ....................... 72 6 Frequency Division Multiple Access (FDMA) .................................... 74 6.1 Descrizione .................................................................................. 74 6.2 Multiplazione FDMA e Riutilizzo Delle Frequenze................................ 78 Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 3/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 1. LMDS - LOCAL MULTIPOINT DISTRIBUTION SYSTEM 1.1 INTRODUZIONE AL SISTEMA LMDS è la tecnologia wireless point-to-multipoint a banda larga usata per trasferire in modo bidirezionale voce, dati, traffico internet e servizi video nella banda attorno ai 20 GHz. Per farlo utilizza una architettura di rete analoga a quella del sistema cellulare, con la differenza di non fornire servizi mobili, ma fissi. L'acronimo sta a significare: • L (Local) - Denota che le caratteristiche di propagazione dei segnali in questo spettro di frequenze limitano la potenziale area di copertura di una singola cella. Un cella LMDS può arrivare a coprire fino a circa 5 Km. • M (Multipoint) - Indica che il sistema utilizzato è quello di connessione point-to-multipoint, cioè un sistema in cui ci sono più connessioni punto-punto ad una singola base station. • D (Distribution) - Si riferisce alla distribuzione dei segnali che può consistere in voce, dati, video e altro, il tutto simultaneamente. • S (System/Service) - Implica accordi precisi tra il fornitore del servizio e l'utente. In passato i sistemi wireless punto-punto sono stati progettati e utilizzati per offrire collegamenti ad alte velocità tra nodi ad alta Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 4/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA densità di traffico in una rete. Questo tipo di approccio, però, non è adatto a realizzare sistemi di accesso a servizi dedicati ad una molteplicità di utenti; costi e requisiti hardware sarebbero ingestibili. L'LMDS risolve il problema sfruttando tecniche di realizzazione di rete molto simili a quelle dei moderni sistemi di diffusione cellulare, permettendo la piena configurabilità del sistema in modalità puntomultipunto. In questo modo è possibile fornire tutti i servizi elencati a utenti autonomi appartenenti ad una stessa area territoriale. Inoltre, con l'avvento delle moderne tecniche di connessione ad internet a banda larga, dei servizi di videofonia e voice over Ip, l'LMDS risolve il problema dell'ultimo miglio permettendo agli operatori di fornire servizi innovativi direttamente agli utenti finali. I benefici possono essere schematizzati in: • Bassi costi di acquisto, installazione e gestione degli apparati non paragonabili con quelli relativi alla rete 'wired'. • Veloce configurazione, modifica, upgrade delle caratteristiche di servizio e della pianificazione territoriale. • Distribuzione degli accessi in base alla reale necessità dell'area coperta, grazie alla completa scalabilità del sistema. • La gran parte delle entrate non deve ammortizzare la spesa iniziale delle infrastrutture, come invece avviene per le reti via cavo. • Basso impatto sul territorio; gli impianti, date le ridotte dimenisioni, una volta inseriti in un area metropolitana sono praticamente invisibili. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 5/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Un esempio di una rete in cui si usi LMDS è quella riportata in figura: Altro importante punto di forza dell'LMDS sta nel fatto che nonostante sia altamente adatto ad essere configurato in modalità punto-multipunto, è anche completamente compatibile e usabile come sistema di accesso radio per comunicazioni dedicate puntopunto. Supporta inoltre sia il trasporto di dati asincrono, sia il trasferimento dati a pacchetto (IP). 1.2 ARCHITETTURA 1.2.1 Struttura e parti del sistema La struttura di una installazione LMDS si rifà per molti versi a quella di un sistema cellulare. Forse il paragone più adatto, però, e quello con le moderne Wireless Lan (802.11). Infatti, è possibile identificare una parte di struttura che fa da punto di accesso e di controllo e permette la connettività con altri sistemi (rete locale Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 6/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA telefonica, rete cellulare, etc…) e più parti dislocate sul territorio che fanno tutte capo allo stesso punto di accesso. Per essere più precisi, generalmente una infrastruttura LMDS si compone di quattro parti fondamentali. • Network Operations Center (NOC) Comprende il NETWORK MANAGEMENT SYSTEM (NMS) che gestisce ampie regioni della rete. E' possibile l'interconnesione di più NOC. • Struttura di collegamento esterno Comprende le connessioni con Internet e le reti pubbliche di telefonia (ISDN, PSTN). Generalmente consiste in una rete ottica sincrona (SONET) composta da portante ottica (OC-12, OC-3, DS-3) e un apparato centrale (CO - Central Office). • Base Station (BS) Fornisce la conversione tra l'infrastruttore fiber-based e l'interfaccia radio. Include le terminazioni della fibra, gli apparati di modulazione/demodulazione, le unità di trasmissione e ricezione radio a microonde (tipicamente posti su tetti di edifici o in specifici poli). Sono possibili varie configurazioni dell'apparato. Per esempio potrebbe includere funzioni di switching locale, permettendo così a due utenti connessi ad una singola BS di dialogare senza che il flusso di informazione raggiunga altri apparati. Questa configurazione implica che funzioni di tariffazione, registrazione e autenticazione gestione degli accessi, devono essere gestite localmente all'interno della BS. In alternativa la BS può non avere funzioni Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 7/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA aggiuntive (cioè il suo unico utilizzo è quello di tramite tra interfaccia radio e fibra). Questo forza il traffico a terminare in un CO o in un ATM-Switch localizzato all'interno della rete in fibra. Questo, inoltre, non permette la comunicazione diretta tra utenti, ma permette di gestire centralmente le funzioni di tariffazione, autenticazione, etc... • Customer Premises Equipment (CPE) Comprende la configurazione degli apparati, che varia a seconda di quanto richiesto dall'operatore/Utilizzatore. Naturalmente ogni configurazione comprende antenna radiante e infrastrutture fisse che gestiscono interfacce e parametri di accesso ai mezzi trasmissivi. Il CPE può usare i metodi di accesso alla rete TDMA, FDMA e CDMA, o anche combinazioni di questi. Inoltre è possibile gestire tutte le più comuni interfacce di trasferimento dati in commercio (10BaseT, 100BaseT, Frame Relay, S-ATM over T1, OC-1,3, etc...). L'utilizzazione di molteplici CPE rende possibile il dimensionamento del sistema per svariati usi, dall'intera copertura di una area metopolitana a quella di edifici residenziali o uffici. 1.2.2 Esempi di scelte architetturali È possibile definire molte architetture per un sistema LMDS, fatto che permette di adattarlo alle più svariate utilizzazioni. Ad esempio si possono far coesistere sullo stesso sito la parte di antenna e la parte di infrastruttura digitale. In questo modo si può offrire una copertura circolare utilizzando antenne omnidirezionali o dividendo l'area in settori e usare antenne direttive, soluzione sempre più spesso usata per i benefici che porta in termini di rapporto segnale rumore. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 8/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA In alternativa si possono connettere diversi punti-antenna ad una stessa BS, utilizzando collegamenti in fibra. Seppure questo approccio permetta di avere costi ridotti (singola BS), di offrire migliore copertura, di incrementare la condivisione di risorse digitali su aree molto vaste, di ridurre la settorizzazione, in alcune configurazioni territoriali trova difficoltà nell'essere usato, a causa della più complicata installazione dei collegamenti e della reperibilità dei siti. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 9/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 1.3 TECNICHE DI GESTIONE DEL MEZZO RADIO IMPIEGATE 1.3.1 TDD/FDD La bidirezionalità nei sistemi LMDS è realizzata attraverso l'uso di tecniche di duplexing in tempo o in frequenza (TDD/FDD). La scelta tra le due è effettuata in base al tipo di servizi e di traffico che l'apparato deve gestire e ad una serie di fattori come il costo, l'efficienza spettrale, etc... . Come prima considerazione, la TDD si presta molto meglio ad un tipo di traffico adattivo, in quanto i canali sono allocati al loro effettivo utilizzo e possono essere facilmente variati; in questo modo è possibile anche concentrare i dati in uno spettro più piccolo (guadagno statistico). Al contrario, se si deve coprire un tipo di utenza che richiede banda dedicata, l'FDD potrebbe risultare la scelta ottimale, allocando staticamente i canali. Il vero problema, però, è l'uso di risorse radio da parte delle due tecniche. Infatti la TDD richiede un canale contiguo ed è capace di trasmettere trame di traffico con piccoli intervalli di guardia utili alla loro distinzione; al contrario la FDD richiede due spettri simmetrici separati da una consistente banda di guardia, requisito che non può essere sempre soddisfatto. Questo risulta essere un notevole vantaggio per la prima, perchè rappresenta una maggiore flessibilità nell'adattamento alle variazioni di frequenze allocate. Se si considera poi che l'architettura di un sistema che sfrutta il duplexing a divisione di tempo è notevolmente più semplice di uno che usa quello in frequenza, data la minor presenza di catene di filtraggio (diplexer, etc...), è chiaro il motivo per cui il TDD è oggi la soluzione più usata dai produttori di apparati punto-multipunto LMDS. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 10/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 1.3.2 Accesso multiplo e modulazione L'accesso multiplo nei sistemi wireless LMDS è realizzato con tre principali tecniche: TDMA, FDMA, CDMA. Oggi le più utilizzate delle tre sono TDMA e FDMA, o una loro combinazione. Le configurazioni utilizzate sono molte. Un esempo potrebbe essere quello di utilizzare per il downstream (BS -> Utente) un canale condiviso multiplato a divisione di tempo (TDM) e per l'upstream (Utente -> BS) un canale ad accesso multiplo che utilizza la tecnica FDMA. Altro esempio potrebbe essere quello di utilizzare uno schema ibrido, in cui per il downstream sia presente lo stesso canale multiplato TDM dell'esempio precedente, mentre in upstream alcuni utenti utilizzano un canale FDMA, altri sfruttano un altro canale condiviso con tecnica TDMA. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 11/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Come si vede, l'LMDS offre una vastissima gamma di possibili combinazioni, essendo progettato per offrire la massima connettività e il più adeguato dimensionamento. La scelta e l'uso delle tecniche di accesso multiplo e di multiplazione dei flussi dati deve allora essere proporzionata al tipo di utenti e di servizi che devono essere soddisfatti e al tipo di risorse a disposizione, considerando tutti i fattori che regolano l'efficenza del sistema. Se si richiede al sistema di gestire una grande quantità di connessioni dati dedicate, allora la scelta più adeguata potrebbe essere quella di utilizzare l'FDMA, che offre la possibilità di allocare semplicemente banda dedicata (cosa che gli utenti pagano...), ottimizzando il sistema per avere basse variazioni nel tempo. Nel caso in cui, invece, le connessioni internet da gestire siano di diverso tipo, per esempio alcune su linea analogica, altre a banda larga, ma di tipo xDSL, in cui il traffico in downstream è sensibilmente più alto di quello in upstream, e in cui comunque non si raggiungono i requisiti di velocità delle connessioni dedicate, allora la soluzione più conveniente potrebbe essere quella di utilizzare la TDMA comprimendo un gran numero di utenti in un singolo canale condiviso. Altri fattori di scelta sono: Efficenza di “Burstiness”: • Il TDMA si adatta al traffico e alloca risorse se realmente richieste. • L'FDMA è sempre attivo; le risorse sono allocate staticamente. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 12/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Utilizzo di procedure di Medium Access Control (MAC) in ambiente Wireless: • Nel TDMA l'efficenza del MAC dipende direttamente dal tipo e dalla quantità di frammentazione nel traffico, con un range del 65-90%. • Nell'FDMA non si richiede MAC, permettendo di avere una efficenza del 100%. Efficenza di canale: • TDMA: 80-85%, considerando l'uso più ampio di segnalazione. • FDMA: 100% Forward Error Correction (FEC) (in %): • TDMA: 75-85% • FDMA: 91% Massimo Data Rate: • Il TDMA offre il massimo data rate disponibile sul canale, potendo frazionare la banda più efficentemente. • L'FDMA offre Data Rate costanti secondo quanto richiesto dagli utenti, ma non riuscendo a sfuttare tutto il canale. Per quanto riguarda la modulazione, i possibili schemi di modulazione nei sistemi lmds sono basati generalmente sulle tecniche PSK (Phase Shift Keying – Modulazione numerica di fase) e Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 13/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA QAM (Quadrature Amplitude Modulation – Modulazione numerica di ampiezza in quadratura). I principali schemi utilizzati sono riportati nella tabella seguente: Nome Schema di Modulazione Banda richiesta per una connessione CBR a 2Mbps1 B-PSK Binary PSK 2.8 MHz DQ-PSK Differezial QPSK 1.4 MHz Q-PSK Quaternary PSK 1.4 MHz 8-PSK Octal PSK 0.8 MHz 4-QAM QAM 4-State 1.4 MHz 16-QAM QAM 16-State 0.6 MHz 64-QAM QAM 64-State 0.4 MHz Tutti gli schemi sono utilizzabili con TDMA e FDMA, tranne il 64QAM, che a oggi può essere impiegato solo in configurazioni di accesso multiplo a divisione di frequenza. 1.3.3 Capacità del sistema Per determinare la capacità di un sistema LMDS l'approccio più semplice è quello che fa riferimento a due indici di valutazione: la capacità del flusso dati (Data Rate) e il massimo numero di CPS (Customer-Premises Sites). Vengono presentati esempi relativi alle configurazioni di accesso tramite le modalità TDMA e FDMA. Capacità del sistema: FDMA Per calcolare la Data Rate Capacity del sistema, si usa la formula: C a p a c ità del sistem a 1 N u m ero d i C elle C a p a c ità sin g o la C e lla Questi valori sono approssimati, data la quantità di fattori che intervengono nella loro stima e la loro variabilità. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 14/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA C a p a c ità sin g o la C e lla N u m e ro d i settori C a p a c ità d i settore Facendo riferimento a differenti tipi di modulazione, la capacità di settore può essere espressa in termini di efficenza spetrtale dello schema, per cui: Capacità singola C e lla N u m ero d i settori E fficenza Spettra le dello schem a Facendo riferimento a valori tipici di efficenza dello schema di modulazione e ad un contesto in cui si hanno a disposizione 1000 Mhz di spettro utilizzabile con un fattore di riuso pari a 2, quindi 500 Mhz di spettro utilizzabile dalla singola cella, e supponendo i due fronti di trasmissione simmetrici, la seguente tabella riporta i valori di capacità del sistema e il massimo numero di siti dedicati all'utenza (CPS - Customer Premises Sites), valore rappresentato dalla voce 'Numero di collegamenti possibili': Banda Modulazion disponibile e per settore 250 Mhz 2 Efficenza Spetrtale dello schema 4-QAM 1.5 b/s/Hz 16-QAM 3.5 b/s/Hz 64-QAM2 5 b/s/Hz Banda riservata ad Numero di collegamenti ogni collegament possibili o 5 MHz 250 : 5 = 50 Capacità sito utente Capacita totale del sistema su un singolo fronte (up/dwn) 5 • 1.5 = 7.5 Mbps 50 • 7.5 = 375 Mbps 5 • 3.5 = 17.5 Mbps 50 • 17.5 = 875 Mbps 5 • 5 = 25 Mbps 50 • 25 = 1250 Mbps Lo schema di modulazione 64-QAM, richiedendo più alti valori di SNR, è indicato per collegamenti a breve distanza (terminali utente molto vicini alla BS). Risulta perssochè inutilizzabile in siti dedicati alla copertura di vaste aree urbane. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 15/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Capacità del sistema: TDMA Per quanto riguarda la Data Rate Capacity, uno schema TDMA riduce l'efficenza circa dell'80% rispetto all'FDMA. Inoltre, non è possibile usare lo schema 64-QAM. Questa perdita di densità di traffico è però compensata dal vastissimo numero di utenti che un singolo sito utente può sostenere. Infatti, se prendiamo l'esempio precedente, in cui erano disponibili 250 Mhz per fronte ed utilizzando canali TDMA da 5 Mhz, dato che uno solo di questi canali può gestire circa 80 connessioni a 64 Kbps (ISDN – Single Channel), risulta che l'intero sistema possa sostenere il traffico di 4000 di queste connessioni simultaneamente. Questo, naturalmente, se si decide di dimensionare il sistema su un valore di concentrazione utenticollegamenti di 1:1. In un contesto urbano, il valore di concentrazione che si prende in considerazione è di 4:1 o anche 5:1. Tutte queste connessioni, però, devono essere in un raggio di 5 Km dal sito utente, dato che la copertura di un sistema LMDS raggiunge al massimo questo ordine di distanze. 1.3.4 Problematiche di propagazione radio L'LMDS basandosi sull'utilizzo dell'interfaccia radio soffre di tutti i fenomeni di attenuazione del segnale di natura ambientale, che sono propri di questo mezzo. Questi effetti sono tutti di natura aleatoria; la loro analisi e la loro modellizzazione è di estrema importanza per progettare un sistema funzionante secondo specifiche determinate a priori (o espressamente richieste dall'acquirente). Possiamo elencare le principali categorie: • Pioggia. I sistemi LMDS sono molto suscettibili alla pioggia. Trasmettendo attorno alla banda di 28 Ghz, ogni singola Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 16/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA goccia d'acqua che si muove e attraversa il percorso del segnale costituisce una superficie riflettente. L'attenuazione provocata dal transito di migliaia di queste gocce è molto alta, e fa si che il segnale risulti incomprensibile in ricezione. La pioggia, infatti, alle frequenze di lavoro del sistema causa depolarizzazione del segnale, attenuazione e conseguente aumento dell'interferenza tra cella e cella. Nonostante ci siano numerosissimi studi sugli effetti della pioggia sulle trasmissioni radio, molti modelli e molti schemi di trattamento del problema, l'esperienza in sistemi cellulari punto-multipunto (concetto particolarmente giovane) non è molta. Oggi si stanno conducendo molti studi che hanno come oggetto i disturbi relativ alla pioggia, al fogliame, etc... • MultiPath. Contrariamente a quello che si può pensare, il fenomeno dei cammini multipli non costituisce un problema per i sistemi LMDS. Questo perchè per prima cosa, le antenne radianti sono collocate su tetti di edifici, riducendo la presenza di ostacoli nell'ara di trasmissione. Inoltre operando a quelle frequenze (28-30 Ghz), il segnale è fortemente dipendente dal cammino 'a vista' (LOS - Line Of Sight); per questo diffrazione e offuscamento non sono così forti come per le trasmissioni in bassa frequenza. Ancora, le antenne utilizzate nei CPS sono fortemente direzionali, cosa che riduce drasticamente i disturbi da cammini minimi. Una volta individuati i disturbi maggiormente presenti nell'area di installazione (sito con frequenti precipitazioni, area ad alta densità edilizia, etc...) bisogna tener conto di questi nel progetto delle celle. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 17/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 1.4 PIANIFICAZIONE DELLA RETE 1.4.1 Dimensionamento: Fattori da considerare Al momento della progettazione del sistema, bisogna definire le caratteristiche del servizio. Per far questo bisogna tener conto di molti fattori, alcuni dei quali sono: • La percentuale dei clienti che richiedono il servizio nell'area da coprire (Penetrazione del servizio). • QoS – Qualità del servizio da offrire. • Grandezza dell'area da coprire e massima distanza utile per la connessione di nuovi utenti. • Tipo di territorio. Se si tratta di un centro urbano fortemente popolato, allora bisognerà prevedere la possibilità di connessione di molti utenti, e dimensionare il sistema adeguatamente. • Costi e capitale che l'acquirente è disposto a investire. Questi fattori intervengono anche nel dimensionamento delle singole celle. 1.4.2 Considerazioni sulla copertura cellulare Trattandosi di un sistema cellulare, il concetto principale è quello di riuso delle frequenze. Questo, come per i sistemi wireless mobili (GSM 900/1800, UMTS, etc...) rappresenta un mezzo per ottimizzare il numero massimo di utenti sostenibili e la loro possibile densità. Naturamente problematiche come l'handover o la gestione della mobilità non sono presenti, trattandosi di un sistema fisso, cosa che Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 18/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA semplifica molto il problema. Vengono utilizzate le seguenti tecniche per la gestione del riuso: • Riduzione di MultiPath e interferenza intra-cellulare attraverso l'uso di antenne fortemente direttive. • Settorizzazione delle singole celle. In genere ogni cella viene divisa in quattro settori coperti da quattro antenne con direttività angolare di 90°. Questo permette al singolo settore di avere a disposizione l'intera ampiezza di banda dello spettro allocato. • L'interferenza intra-cellulare è ridotta al minimo attraverso l'utilizzo di polarizzazione differente in celle adiacenti (Orizzontale – Vericale): La massima ampiezza della cella è stimata a partire da: 1) Numero di collegamenti per cella. 2) Percentuale di fuori servizio richiesta. 3) Caratteristiche territoriali. 4) Tipo di modulazione adottata. Per esempio, per la modulazione in quadratura bisogna tener conto della costellazione scelta. Più grande è quest'ultima, più saranno maggiori i requisiti di SNR, minore sarà il diametro di cella. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 19/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 1.4.3 Equipment dettagliato Una volta definiti gli aspetti genererali del sistema, bisogna definire la componentistica, i protocolli, la compatibilità tecnologica e la connettività del singolo nodo. Nello schema seguente sono rappresentati i componenti di un possibile scenario LMDS: U S E R S CPE U S E R S BASE STATION RADIO FREQUENCY EQUIPMENT CPE U S E R S CPE OTHER BS LINK NETWORK NODE EQUIPMENT RADIO FREQUENCY EQUIPMENT Gestisce il sistema antenna e tutte le funzioni che regolano l'utilizzo dell'interfaccia radio. Contiene il sistema di controllo di potenza, il sistema transceiver e sistemi di instradamento segnali dati dall'NNE ai CPE e viceversa. Può eseguire, inoltre, funzioni di controllo e settaggio parametri sui singoli CPE. NETWORK NODE EQUIPMENT È il centro processamento, nevralgico del instradamento, sistema LMDS. multiplazione, Gestisce il demultiplazione, compressione, rilevazione e correzione di errore, codifica, decodifica, protezione, compressione dei segnali digitali. Può essere configurato, Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 20/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA inoltre, per il supporto di tutti i protocolli di largo utilizzo, e il supporto e quelli futuri è dato dalla piena riconfigurabilità e upgradabilità. Può gestire flussi di dati, video, voce, Internet. Può supportare inoltre switching ATM. E' connesso direttamente con la centrale operativa che instraderà i dati verso la specifica rete a cui sono indirizzati. CPE – Customers Premises Equipment Sono posti all'altro capo dell'interfaccia radio e forniscono la connettività ai singoli utenti. Può esserci anche solo un CPE (il sistema LMDS è pienamente configurabile come punto-punto). I CPE sono spesso divisi in parti, ognuna dedicata a svolgere specifiche funzioni. In generale, il singolo 'gruppo' CPE contiene il transceiver, il controllo d'antenna, funzioni di multiplazione e demultiplazione, le varie interfacce che consentono la connettività (PSTN, ISDN, 10/100BaseT, etc...). 1.4.4 Managment della rete L'intero sistema di managment della rete, inoltre, prevede funzioni di controllo dei fault, controllo delle prestazioni, sicurezza, accounting, configurazione. Può essere centralizzato o distribuito sui singoli apparati. In entrambi i casi, se c'è la necessità di modificare i parametri di sistema è possibile agire in remoto o direttamente sul sito. 1.5 CONCLUSIONI SUL SISTEMA Da quanto visto, i sistemi Wireless LMDS risultano avere molti vantaggi rispetto alle connessioni “wired” oggi a disposizione. In Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 21/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA primo luogo le tecnologie alla base dell’LMDS lo rendono estremamente veloce se comparato con i normali modem analogici (PSTN Access), le linee digitali (ISDN Access), le linee X-DSL. I dati in tabella e sul grafico ne forniscono una rappresentazione, pesata con una stima delle velocità di molti sistemi “wired” oggi in commercio. PSTN 33,6 Mbps 0,0336 Mbyte/s 0,0042 PSTN56,6 0,0566 0,007075 ISDN-SC 0,064 0,008 ISDN-DC 0,128 0,016 CABLE MODEM 0,256 0,032 A-DSL 0,768 0,08 S-DSL 2,3 0,15 T1 1,544 0,193 E-1 2,048 0,256 T3 44,736 5,592 E-3 34,368 4,296 OC-3 155,52 19,44 LMDS 480 60 OC-12 622,08 77,76 OC-64 2400 300 PSTN 33,6 PSTN 56,6 ISDN-SC ISDN-DC CABLE MODEM A-DSL S-DSL T1 E-1 T3 E-3 OC-3 LMDS OC-12 Mbps Mbyte/s Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 22/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA La gestione e l’efficienza d’uso della banda allocata risulta ottimale, data la piena configurabilità in qualsiasi situazione di utilizzo. La velocità dell’intero sistema è comparabile con quello delle odierne connessioni con portante ottica che utilizzano fibra, pur presentando il notevole vantaggio di non richiedere (o almeno solo in parte) collegamenti fisici e di essere praticamente invisibile (le antenne infatti hanno la caratteristica di avere piccole dimensioni) in un contesto in cui la penetrazione della fibra non è ancora così profonda da sostenere le esigenze degli utenti. Questo ne permette l’utilizzazione in aree urbane di grandi dimensioni, interi edifici dedicati a uffici, persino in siti storici o artistici dove sarebbe assurdo intervenire con il cablaggio. Queste caratteristiche rendono l’LMDS una efficiente ed economica soluzione al problema dell’ultimo miglio, permettendo anche alle moderne nascenti compagnie telefoniche e di servizi internet di poter entrare nel mercato senza eccessivi costi di investimento e di gestione (compresi accordi con altri operatori per l’uso delle linee, uno degli aspetti di maggior costo) e di realizzare subito guadagni per il servizio offerto, dato che l’installazione e la configurazione del sistema è estremamente rapida e semplificata. In definitiva, l’LMDS si presenta come un sistema moderno, economico, veloce, con una grande disponibilità di banda, capace di fronteggiare qualsiasi richiesta di velocità. Questo ne giustifica la grandissima popolarità (soprattutto se si considera la sua giovinezza) e ne prospetta un futuro di largo impiego in molti contesti. Si presenta infatti come soluzione principale per rispondere alle esigenti richieste di banda dell’utenza affari, ma anche per soddisfare la continua sete di velocità del “popolo Internet”, in Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 23/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA continua espansione. Oltre a questo, con l’imminente nascita dei nuovi servizi di telefonia mobile 3G (UTMS), l’LMDS è una soluzione ideale per la realizzazione del back-haul di queste reti (trasmissione interna). 1.6 UN ESEMPIO: ERICSSON MINILINK-BAS 1.6.1 Introduzione L'uso della tecnologia LMDS è il modo più rapido per soddisfare la pressante necessità delle imprese medie e piccole (le cosiddette SME-Small Medium Enterprise) di usufruire di veri servizi a larga banda. La richiesta di banda di questo tipo di utenza (SOHO – Small Office Home Office) varia da alcune centinaia di Kbps a poco più di Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 24/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA un Mbps. Lo stesso tipo di servizio è oggi sempre più desiderato dall’utenza privata, vista l’espansione di Internet di questi ultimi anni. Insomma: la potenzialità dell'LMDS è enorme, poiché fornisce rapidamente una larghezza di banda simile alla fibra, senza che questa debba arrivare sino all'utente finale. La soluzione LMDS Ericsson, il MINI-LINK BAS (Broadband Access System), è un sistema di accesso radio punto-multi-punto, progettato per soddisfare le necessità di "accesso dell'ultimo miglio" come alternativa rapida alla fibra ottica ed economicamente vantaggiosa; Soddisfa le necessità attuali e future delle SME di applicazioni IP ad alta velocità e contemporaneamente supporta efficientemente i servizi vocali. Il MINI-LINK BAS fornisce una larghezza di banda comparabile con quella della fibra fino a 37 Mbps per settore, combinando connessioni a richiesta con quelle dedicate. La possibilità di allocare istantaneamente la capacità significa avere a disposizione un supporto eccellente per il traffico IP e la massima utilizzazione della banda disponibile. Gli utenti con specifiche necessità possono usufruire di una capacità dedicata, con la possibilità di accedere in maniera prioritaria, quando necessario, ad ulteriore banda. Inoltre le connesioni radio di questo tipo consentono un "time to market" ridottissimo e un'estrema adattabilità alle mutevoli esigenze del mercato. Si può attivare il servizio rapidamente e aggiungere nuovi clienti in poche ore o, al massimo, in pochi giorni. Grazie alla capacità di Ericsson di fornire e installare enormi volumi di apparati a microonde i tempi per la messa in esercizio sono rapidi e garantiti. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 25/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA In aggiunta a questo, molti dei nuovi servizi saranno forniti mediante reti mobili come, ad esempio, quelle di terza generazione (3G). La parte trasmissiva di back-haul di queste reti, deve essere progettata per supportare questo nuovo tipo di servizi a larga banda basati sulla commutazione di pacchetto e la possibilità di allocare dinamicamente grandi capacità (20-30 Mbit/s) tra le stazioni base è un vantaggio fondamentale. Il MINI-LINK BAS supporta il trasporto di servizi a larga banda dall'utente finale al fornitore di contenuti mediante rete fissa o mobile, oppure tramite un mix di entrambe, con velocità di picco di 37 Mbps. E’ anche possibile l’integrazione con i tradizionali servizi a linee affittate, come ad esempio PBX e tradizionali stazioni base GSM. La soluzione è basata su una famiglia di prodotti punto-punto che combinano l’uso di tecnologia delle reti cellulari, del trasporto a microonde e ATM/IP. Grazie all'uso di interfacce aperte e standardizzate, il MINI-LINK BAS può essere integrato sia con prodotti IP e ATM di altri costruttori, sia con le famiglie Ericsson di router IP e di switch ATM. Il MINI-LINK BAS opera alle frequenze LMDS tra 24 e 31 GHz. 1.6.2 Features Il MINI-LINK BAS (Broadband Access System) di Ericsson è un sistema di accesso radio, compatto, modulare e flessibile, che integra l'ultima tecnologia Ericsson nelle microonde, con i prodotti e la competenza nell'ATM e nell'IP. E' costruito per fornire un'eccezionale capacità di gestire traffico con servizi di classe business. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 26/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Il sistema punto-multipunto è un'estensione del tradizionale MINILINK, un ponte radio caratterizzato da un MTBF (Mean Time Between Failures) superiore a 30 anni. Principali caratteristiche: • Si basa su celle di trasporto ATM e su schemi TDM/TDMA/FDD • Lavora nella banda dei 24-28 GHz • Offre una veloce e completa allocazione dinamica della capacità • Offre una velocità complessiva di 37.5 Mbps • Connettività utente con supporto di interfacce Ethernet (10/100BaseT) e PDF (T1/E1) • Utilizza lo schema di modulazione C-QPSK (Coherent Quadratic Phase Shift Keying – Modulazione Numerica di Fase Quaternaria con Demodulazione Coerente 1.6.3 Struttura Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 27/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA La struttura del MiniLink-BAS è la seguente: • Nodo Radio (RN) La parte indoor dei Nodi Radio (RN) è alloggiata in una mensola radio (R-AAS) che raccoglie il traffico e fornisce le interconnessioni all'interno dell'hub. La mensola di concentrazione (C-AAS) connette diversi R-AAS e ne concentra il traffico. Il traffico telefonico può essere flessibilmente terminato in entrambe le mensole o in una dedicata all'emulazione di circuito (CE-AAS). Il traffico è allocato dinamicamente tra gli utenti in configurazione punto-multi-punto, garantendo un uso efficiente dello spettro disponibile mediante l'uso della multiplazione statistica sull'interfaccia radio. Per utenti che richiedono una capacità molto grande o sono molto distanti, il MINILINK BAS può esere usato anche per collegamenti punto-punto. L'interconnessione tra le differenti unità e la rete dorsale è realizzata mediante interfacce standard PDH e SDH. • Terminale di Accesso (AT) Il terminale di accesso (AT) supporta un'ampia gamma di servizi, dal PBX all'interconnessione LAN-LAN e l'accesso veloce a Internet mediante differenti tipi di interfacce come la E1/T1 (tramato e non tramato) e la Ethernet 10/100 BaseT. L'apparato, installato nel sito d'utente, è progettato con interfacce su schede plug-in per le diverse tipologie di servizo richiesto. Nuovi servizi possono essere aggiunti senza interrompere gli altri. La possibilità di effettuare l'aggiornamento e il download del software consente l'introduzione di nuovi protocolli e servizi senza problemi. • Sistema di Gestione Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 28/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA L'Element Manager (EM) si collega al sistema mediante un Control Processor (CP) fornendo una gestione comune delle configurazioni degli apparati, delle interconnessioni del traffico, degli allarmi e delle prestazioni. Un'interfaccia SNMP con sistemi di gestione di livello più alto consente la gestione dei guasti e delle prestazioni su tutta la rete. 1.6.4 Esempi di tecnologie supportate • Voce ad emulazione di circuito Per un esercizio proficuo della rete è fondamentale una gestione efficiente dei servizi vocali. Poiché l'obiettivo principale per il WBA (Wireless Broadband Access) è la piccola e media impresa, si può assumere un certo livello di traffico consolidato ai locali d'utente: la soluzione per questo tipo di applicazione è l'uso di PBX convenzionali o multiplatori primari come quelli della famiglia DIAMUX di Ericsson. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 29/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA • Collegamento ad Internet Vista l'importanza assunta da Internet, sia come luogo di scambi commerciali, che come sorgente di informazioni, sia per le SME che per gli utenti residenziali è diventato estremamente importante poter disporre di un collegamento di alta qualità. Il MINI-LINK BAS fornisce un eccellente "accesso all'ultimo miglio", che consente all'operatore di ottimizzare le risorse di spettro mediante la condivisione dinamica della banda tra gli utenti. • Voce su IP La soluzione di voce su IP con il MINI-LINK BAS è basata sulla piattaforma Ericsson denominata IP Telephony (IPT). Questa soluzione consente servizi su reti IP del tipo phone to phone, fax to fax, phone to PC e PC to PC. Il vantaggio principale di usare la soluzione di voce su IP è che IPT è più vantaggiosa della tradizionale telefonia PSTN, poiche la voce su IP implica tecniche di compressione vocale. I pacchetti di voce su IP possono ,essere gestiti dinamicamente nel MINI-LINK BAS e ciò comporta una utilizzazione efficiente della banda in aria. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 30/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA • Interconnessione di LAN Il MINI-LINK BAS può essere utilizzato per l'interconnessione di LAN fisicamente separate su una WAN (ad esempio Internet). Il servizio di interconnessione di LAN deve essere sicuro, vantaggioso economicamente e scalabile, con la possibilità di differenziare la qualità del servizio (QoS) offerto agli utenti finali. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 31/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 2. TDD/FDD – TIME/FREQUENCY DIVISION DUPLEXING 2.1 GENERALITÀ SULLE TECNICHE DI DUPLEXING Le tecniche di duplexing hanno come obiettivo la gestione della bidirezionalità dei collegamenti radio (Upload/Download); si differenziano dalla metodologia con cui è utilizzata la risorsa radio, in particolare, si opera nel tempo o nella frequenza. 2.1.1 FDD – Frequency Division Duplex La frequency division duplex agisce sulla frequenza. In particolare, ad ogni canale viene assegnata una propria banda in cui è possibile la trasmissione. La FDD necessita di due canali identici, per il suo funzionamento; un canale è necessario per il downstream (ovvero per trasmissione dalla stazione all’unità remota) e l’altro per upstream (ovvero per la trasmissione dall’unità remota verso la stazione).Chiaramente, affinché il sistema funzioni è necessario garantire in frequenza la separazione delle risorse co-allocate, in modo tale da non avere interferenze tra le due trasmissioni; questo comporta l’inserimento tra le frequenze utilizzate di una banda di guardia (Guard Band) come è illustrato nella figura seguente: Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 32/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 2.1.2 TDD – Time Division Duplex La Time Division Duplex opera nel dominio del tempo. Al contrario della FDD, utilizza un unico canale sia per il downstream che per l’upstream . Si risolve il problema dell’interferenza imponendo il non contemporaneo utilizzo della risorsa da parte del trasmittente e del ricevente; i dati verranno trasferiti in un'unica direzione e dopo un piccolo tempo di guardia necessario per il distaccamento degli intercanali, che in genere varia tra i 50-200 µs, il canale potrà trasmettere nella direzione opposta. Il processo viene descritto dalla figura seguente: Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 33/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 2.1.3 Orientamenti sulle due tecniche All’inizio, per le trasmissioni fisse senza filo punto–punto e puntomultipunto si è optato soprattutto per la soluzione FDD, data la grande disponibilità di risorsa radio allocabile. Questo dava la possibilità di poter allocare i due canali in modo paritario per la trasmissione/ricezione e soprattutto garantiva un adeguata banda di guardia tra i due (le frequenze venivano attribuite in blocchi). Comunque, nonostante la grande disponibilità, non tutte le assegnazioni delle frequenze risultavano essere utilizzabili in maniera ottimale dai sistemi FDD, a causa della banda di guardia da inserire tra i due canali; ad esempio in alcuni sistemi LMDS, lavoranti intorno ai 31 GHz, necessitavano di una banda di guardia di circa 225MHz che risultava molto difficile da assicurare. Si è incominciato allora a puntare a tecniche di divisione di tempo (le TDD appunto), che per loro natura, come già detto, non necessitano di bande di guardia di dimensioni elevate. E’ proprio per tali motivazioni che le tecniche TDD risultano essere una soluzione universale di utilizzo della risorsa, mentre le FDD diventano una valida alternativa in quelle zone che possono garantire certi livelli di frequenze di separazione. 2.2 VALUTAZIONI SULLE TECNICHE IN SISTEMI PUNTO-MULTIPUNTO Le due differenti tecniche di duplexing possono essere valutate e paragonate suddividendo tale analisi in differenti punti. Naturalmente bisogna anche tener presente i già discussi requisiti di spettro nei due casi. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 34/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 2.2.1 Efficienza Spettrale e Traffico Asimmetrico Un interessante aspetto su cui basare l’analisi sulle tecniche FDD e TDD non può escludere la valutazione della loro efficienza spettrale e sulla possibilità di avere traffico asimmetrico (cioè di poter differenziare il traffico sui due canali o sull’unico canale nelle due differenti fasi di downstream e upstream). L’efficienza spettrale dipende da vari fattori come la modulazione utilizzata e la stessa asimmetria del traffico. L’introduzione a tale aspetto può essere fatta attraverso un esempio. Ammettendo che la modulazione sia la stessa per entrambe le tecniche di duplexing, tale da avere una portata di dati al netto della segnalazione (Data Payload) di 1 bit per hertz, che si usino gli stessi protocolli MAC, FEC etc, e ammettendo che sia la stessa anche l’utilizzazione dello spettro per la banda di guardia, avendo due canali da 25 MHz e ammettendo un tipo di traffico asimmetrico la FDD riesce a garantire una capacità di 25 Mbps sia in downstream che in upstream, ma la TDD potrebbe soddisfare questi requisiti con un singolo canale da 25 MHz e una opportuna valutazione del rapporto di concentrazione utenti/canali. Se però il traffico fosse simmetrico, per coprire in entrambe le direzioni una capacità di 25 Mbps avremmo bisogno di due canali TDD e quindi occupare gli stessi 50 MHz di spettro di cui necessiterebbe la tecnica FDD. Quindi si nota che per un traffico simmetrico le due tecniche si equivalgono. Le cose cambiano nel caso di traffico asimmetrico (che è quello oggi maggiormente richiesto), in cui il flusso dei dati diventa alquanto imprevedibile, in quanto risulta essere fortemente dipendente dalle categorie di utenti che utilizzano canale (gli utenti “Business” avranno richieste di banda consistenti in alcune fasce orarie, gli hotel in altre, il privato in altre ancora, etc…). La TDD riesce ad adattarsi facilmente a questo tipo di traffico e quindi ad Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 35/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA avere una utilizzazione migliore dello spettro rispetto alla FDD, che necessita di una larghezza di banda assegnata staticamente. D’altro canto, entrambe sono uguali e ottimamente performanti solo in caso di perfetta simmetria di traffico. I vantaggi della TDD “adattiva” rispetto alla FDD sono mostrati nalla seguente figura: Dalla figura si può notare come per un rapporto di concentrazione utenti/banda (3:1) in caso di traffico asimmetrico la TDD avrà una efficienza maggiore del 50%, percentuale che arriva circa al 70% per un rapporto di (5:1). 2.2.2 Latenza Altro parametro molto importante (soprattutto nelle reti “wireless” ad accesso fisso) è la latenza, in quanto un eccessivo ritardo dei dati provocherebbe, in particolar modo in trasmissioni che richiedono prestazioni di tipo “Real Time”, gravi danni nei flussi continui (di bit). Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 36/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Comunque tale latenza risulta essere poco influenzata dall’utilizzo di una o dell’altra tecnica, dato che dipende fortemente dalla lunghezza delle trame gestite dal MAC (Medium Access Control), dalla larghezza di banda (bandwidth) e dal processo di temporizzazione del MAC. Attualmente sono in corso numerosi studi sull’ottimizzazione di questo protocollo per trasmissioni wireless. 2.2.3 Pianificazione delle frequenze radio e Interferenza Nel processo di pianificazione delle frequenze radio devono essere presi in considerazione molti fattori al fine di controllare e alleggerire le interferenze tra i trasmettitori (siamo in un contesto puntomultipunto). Sebbene le tecniche TDD e FDD siano completamente differenti, molte delle considerazioni che seguono sull’interferenza sono comuni a entrambe. In particolar modo, quando si usa TDD con sincronizzazione a livello di trama, la suscettibilità all’interferenza è della stessa entità per entrambi. I tipi di interferenza sono essenzialmente due: 1) Interferenza da COESISTENZA Può essere di due tipi. La prima si ha per la presenza in una stessa area geografica di più operatori con spettri di frequenze assegnati adiacenti. In questo caso l’interferenza si può avere tra due sistemi TDD adiacenti o tra due sistemi FDD adiacenti, o ancora tra un TDD e un FDD. Per difendersi da questo tipo di interferenza si potrebbe considerare l’eventualità di utilizzare un’addizionale banda di guardia. Questa strategia può essere utilizzata indistintamente da entrambe le tecniche; tipicamente le bande di guardia imposte non superano i 28 MHz. La seconda si ha quando due operatori si trovano Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 37/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA ad avere assegnato lo stesso spettro di frequenze in aree geografiche adiacenti. Questo problema è comune sia alla TDD che alla FDD, e si cerca di risolverlo attraverso l’uso di limiti sulla densità di potenza dello spettro e attraverso la cooperazione tra i due operatori. 2) Self-Interference E’ l’interferenza che si ha tra i singoli apparati di uno stesso operatore all’interno dell’area di servizio coperta. Il sistema utilizzato potrebbe essere sia il TDD sia l’FDD e nonostante un operatore possa scegliere di utilizzarli entrambi in una singola area, usualmente si opta per uno dei due. In questo tipo di interferenza bisogna tener conto sia della interferenza co-canale, sia dell’interferenza di canali adiacenti. Per eliminare o almeno attenuare questo tipo di interferenza generalmente si utilizzano con entrambi i tipi di duplexing tecniche di settorizzazione delle frequenze e di discriminazione di polarizzazione (in pratica si suddivide l’area in sub-aree e si impone sub-aree adiacenti utilizzino diverse frequenze o diversa polarizzazione). In più per la TDD la sincronizzazione della trama può essere utilizzata per controllare gli intervalli di tempo nei quali un canale è utilizzato per trasmettere o ricevere. 2.2.4 Complessità dei sistemi Dal punto di vista dei requisiti di banda, data la maggiore semplicità nella pianificazione delle frequenze e per la ridotta banda di guardia, un sistema di comunicazione radio a microonde progettato per la TDD risulta essere considerevolmente più semplice. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 38/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Nella valutazione della complessità del sistema, e quindi del suo costo (che in genere risulta essere direttamente proporzionale ad essa), bisogna considerare le tecnologie di filtraggio da utilizzare. Nella tecnica FDD un notevole fattore di complessità risulta essere il Diplexer, filtro che evita che il ricevitore (altamente sensibile) sia disturbato dagli alti livelli in trasmissione. Ad esempio per un livello di trasmissione di +20dBm ed una soglia di sensibilità per la modulazione QPSK di –80dBm (avendo assunto un livello di rumore di circa -90dBm) sarebbe necessario progettare il sistema affinché si raggiunga un isolamento di almeno 110dB. Ma questo obiettivo è diffide da raggiungere in un sistema che trasmette su microonde in spettri di frequenza molto vicini. Dalla figura si può vedere tutto ciò: Questa separazione tra la trasmissione e ricezione non è richiesta in sistemi che utilizzano la TDD, visto che in questo caso si trasmette e si riceve il segnale in tempi diversi. Inoltre l’architettura TDD Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 39/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA progettata per una particolare banda di frequenze risulta essere molto facilmente adattabile ad un’altra. Da quanto detto finora saremmo portati a ritenere che la tecnica di duplexing a divisione di tempo sia in assoluto la migliore da implementare, soprattutto perché utilizza un solo spettro di frequenze continuo. Ma questa non è una generalizzazione valida, in quanto a seconda dei requisiti da soddisfare si potrebbe optare per diverse configurazioni delle due tecniche. In particolare, se l’esigenza è di avere la massima capacità disponibile in entrambi i canali, la complessità del sistema nel caso in cui si usi il TDD è maggiore, e quindi l’uso della FDD potrebbe essere la soluzione più adeguata. In fase di progettazione, allora, è molto importante valutare con attenzione il tipo di servizi e di risorse che devono essere gestite, in modo da stabilire qual delle due tecniche sia più adatta del punto di vista della complessità del sistema. 2.2 CONCLUSIONI Appare chiaro che il sistema TDD nell’ambito dei sistemi puntomultipunto sia la scelta più adeguata. Le principali caratteristiche motivazioni di questa affermazione possono essere riassunte nel seguente schema: • Adattamento alla variazione delle frequenze allocate: In tale campo, la tecnica TDD ha un chiaro margine di vantaggio sulla FDD. Inoltre la maggiore semplicità dell’architettura TDD fa sì che per essa risulti essere meno complesso e soprattutto meno costoso, all’occorrenza, riadattare il tutto ad una diversa assegnazione di banda. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 40/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA • Efficienza spettrale ed asimmetria di traffico Visto che il traffico delle reti si sta indirizzando sempre più verso un traffico di dati, tale flusso risulta essere caratterizzato da una certa imprevedibilità (mentre nel caso del traffico simmetrico sia le variazioni a breve termine così come quelle a lungo termine risultano essere prevedibili). La TDD per la sua capacità di adattamento attraverso la variabilità nell’asimmetria di traffico, offre una soluzione che permette di assicurare una ottima efficienza spettrale indipendentemente dal traffico trasportato. • Latenza L’efficienza MAC e la lunghezza delle trame hanno un’importanza dominante sulla latenza e risulta essere, a parità di queste, identica per entrambi le tecniche. • Coesistenza Nel caso non vi sia coordinazione tra gli operatori confinanti sui canali adiacenti, sia la FDD che la TDD, richiedono una discreta banda di guardia. • Auto-interferenza Attraverso la sincronizzazione delle trame la TDD e la FDD risultano avere la stessa interferenza risultante. Le chiavi di progetto che hanno impatto sull’interferenza dovuta a canali adiacenti e a quella dovuta alla co-allocazione del canale per entrambe le tecniche sono la progettazione del sistema terminale, dell’antenna terminale Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 41/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA e della maschera spettrale del canale. Da quando la sincronizzazione delle trame con la TDD si è potuta sviluppare su una base canale per canale, si sono potuti ottenere i benefici della simmetria adattiva. • Complessita’ dei terminali L’architettura radio della TDD risulta essere molto più semplificata dal fatto che non deve essere soddisfatto lo stringente isolamento richiesto tra la trasmissione e la ricezione (cosa del tutto necessaria nella FDD). Questa è la motivazione per cui l’implementazione della tecnica TDD è generalmente più semplice della FDD. • Requisiti di risorse Un sistema TDD può provvedere alla stessa capacità di picco di un sistema FDD con la stessa ampiezza di banda per canale e con lo stesso schema di modulazione, ma la TDD ha bisogno del doppio numero di risorse radio per assicurare la stessa capacità media. Per il resto, esistono varie opzioni di riuso delle frequenze con la TDD visto che i canali non sono staticamente assegnati come invece accade per la FDD. Inoltre le risorse radio TDD risultano essere meno complesse e potenzialmente meno costose. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 42/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 3. TIME DIVISION MULTIPLEX 3.1 TRASMISSIONE TDM Il sistema di trasmissione TDM, o Time Division Multiplex, è caratterizzato dal fatto che ad ogni comunicazione sono assegnati intervalli di tempo, di durata e periodicità prestabilita; fra un intervallo e l'altro, relativi ad una comunicazione, sono convogliati sulla stessa linea segnali relativi ad altre conversazioni. La tecnica TDM più usata è la modulazione PCM (Pulse Code Modulation); qui viene esaminata sotto gli aspetti che più specificamente interessano i sistemi telefonici. 3.2 LA TRASMISSIONE PCM 3.2.1 Principio della trasmissione PCM Nella trasmissione PCM il segnale fonico è campionato e codificato in una successione di impulsi binari; negli intervalli fra i gruppi di impulsi relativi ad una conversazione sono inseriti gli impulsi delle altre conversazioni. In Fig. 1 è riportato un esempio semplificato di trasmissione PCM; in essa i canali da campionare sono solo tre ed i livelli di quantizzazione sono otto. Gli istanti di campionamento to, t1, t2 ..., egualmente intervallati nel tempo, sono determinati in base al teorema di Shannon: la minima frequenza di campionamento è 2 fmax, se fmax è la massima frequenza contenuta nel segnale. All'istante to viene prelevato un segnale v1; il livello quantizzato più vicino è 010 e quindi viene trasmessa la successione di impulsi 010, tenuto conto che ai livelli 0 e 1 corrispondono, rispettivamente, assenza e presenza di impulso. Il successivo campione del segnale Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 43/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA v1 è prelevato all’istante t3, determinato in base al teorema di Shannon. Nell'intervallo di tempo fra le serie di impulsi relative al segnale v1, vengono trasmessi gli impulsi corrispondenti ai segnali v2 e v3. In ricezione i treni di impulsi relativi ad ogni canale vengono separati e riconvertiti nel segnale analogico; sono essenziali la precisione nel tempo e la sincronizzazione. 3.2.2 Caratteristiche della trasmissione PCM Nella trasmissione PCM il segnale fonico viene campionato con una frequenza di 8 kHz; infatti la banda di un canale è compresa fra O kHz e 4 kHz e di conseguenza, per il teorema di Shannon, il campionamento deve avvenire con una frequenza minima di 8kHz. L'intervallo fra due campionamenti successivi dello stesso segnale è quindi di 1/8000 = 125 µs. In questo intervallo è inserito un gruppo di canali detto fascio PCM; esso consta generalmente di 32 canali, di cui 30 per le comunicazioni e 2 di servizio. Come si è visto al precedente, ogni segnale viene quantizzato; in pratica, però, la quantizzazione non avviene come in Fig. 1, con differenze di livello di valore costante, ma le differenze fra due livelli successivi sono maggiori per segnali più ampi, come riportato in Fig. 2. L'operazione è detta compressione del segnale ed è necessaria per mantenere costante la distorsione, al variare dell'ampiezza del segnale. Infatti il processo di quantizzazione consiste nell'attribuire al segnale campionato il livello quantizzato più vicino. Ad esempio, in Fig. 2 all'istante t1 è attribuito al segnale il livello b, con un errore di quantizzazione che è pari al massimo alla metà della differenza di quantizzazione: (a - b)/2. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 44/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA V1 111 110 101 100 011 010 001 000 t V2 111 110 101 100 011 010 001 000 t V3 111 110 101 100 011 010 001 000 t0 t1 t2 t3 t4 t5 t6 t t 0 1 0 0 1 0 1 1 1 0 0 1 0 0 0 1 1 t Fig. 1 Principio della trasmissione PCM Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 45/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Se le differenze fossero costanti, l'errore percentuale sarebbe più elevato per segnali piccoli; l'aumento delle differenze di livello per i segnali più ampi (d – c > b - a) consente di rendere l'errore percentuale di quantizzazione relativamente costante. Il segnale è quantizzato in 28 livelli, e quindi è codificato in una successione di impulsi, detta parola, di otto bit; il numero di bit per parola, come il numero di canali, dipende peraltro dalle applicazioni della trasmissione PCM. Il sistema PCM offre il vantaggio di una buona immunità dal rumore. Infatti in un sistema di comunicazione PCM vengono inseriti ripetitori che rigenerano gli impulsi ricevuti e li ritrasmettono esenti dal rumore; il segnale all'uscita di ogni ripetitore ha la stessa qualità del segnale originario, naturalmente purché il mezzo di trasmissione non abbia un rumore cosi alto da modificare il livello degli impulsi. V d c b a t1 t2 t Fig. 2 Compressione del segnale Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 46/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 3.3 MULTIPLEXER A DIVISIONE DI TEMPO La tecnica TDM (Time Division Multiplexing: multiplexing a divisione di tempo) si basa sulla possibilità di trasmettere in sequenza campioni di diversi segnali contemporanei: si fondono i flussi dei dati, detti a bassa velocità, di più terminali in un unico flusso a velocità più alta, detto ad alta velocità. Un multiplexer a divisione di tempo può essere paragonato ad un commutatore, ad ogni posizione del quale corrisponde un canale, e quindi un segnale da trasmettere all'uscita; se il commutatore ruota, vengono portati all'uscita periodicamente campioni dei diversi canali. 3.3.1 Tipi di multiplexer TDM I multiplexer TDM possono essere di due tipi, a seconda che vengano multiplexati i singoli bit (interallacciamento di bit o TDM di bit) o gruppi di bit (interallacciamento di carattere o TDM di carattere). Nel caso di interallacciamento di bit, ciascun canale è collegato all'uscita del multiplexer durante l'intervallo di tempo di un bit (ad esempio 20 ms, se la velocità di trasmissione è 50 bit/s). Nel caso invece dell'interallacciamento di carattere, il canale viene portato all'uscita per tutto il tempo in cui è presente un carattere (ad esempio, un carattere di 7,5 bit, di cui 1 bit di start, 5 bit di dato e 1,5 bit di stop, richiede 150 ms, se la velocità di trasmissione è di 50 bit/s). 3.3.1.1 Vantaggi della TDM di carattere È possibile trasmettere in linea solo i bit dell'informazione, eliminando nel buffer di ingresso del multiplexer i bit di start e di Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 47/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA stop (aggiungendoli ovviamente all'arrivo, nel demultiplexer): l'efficienza di uso della linea è maggiore. La perdita di sincronizzazione comporta un errore solo di un carattere. 3.3.1.2 Vantaggi della TDM di bit Il tempo di ritardo introdotto dal multiplexer è basso, in quanto all'ingresso ed all'uscita del multiplexer deve essere memorizzato solo un bit. I canali sono campionati ad intervalli più brevi (nella TDM di carattere, prima che il multiplexer ritorni a campionare un canale, trascorre un intervallo di tempo elevato, corrispondente a più caratteri) e questo garantisce un migliore funzionamento dei circuiti. La memoria buffer del multiplexer deve memorizzare solo un bit all'ingresso, e non un carattere, e quindi è meno costosa. In conclusione, la TDM di bit è pertanto più conveniente nel caso di trasmissione sincrona, in cui, non essendoci segnali di start e di stop, si perde il vantaggio principale della TDM di carattere. 3.3.2 Esempi di TDM in banda fonica Nella TDM vengono trasmessi blocchi di bit di lunghezza identica, detti trame o frame; ogni trama è suddivisa a sua volta in intervalli di tempo, o time slot, aventi tutti la stessa lunghezza. Un esempio di TDM per segnali in fonia è il PCM a 2048 kb/s del CCITT (Rec.G.732). In esso la trama è composta di 256 bit e l'intervallo di trama è di 125 µs; la velocità di trasmissione è quindi di 2048 kb/s. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 48/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA La scelta di un tempo di trama di 125 µs consente, per il teorema di Shannon, un campionamento di ogni canale ad una frequenza di 8 kHz, doppia della frequenza più alta della banda fonica (4 kHz). Il segnale di ogni canale viene quindi campionato ogni 125 µs.Questo intervallo di tempo è suddiviso in 32 intervalli, in ciascuno dei quali sono trasmessi 8 bit, relativi ad un campione di ogni canale; ciò consente la quantizzazione del segnale in 256 livelli. I canali trasmessi in effetti sono 30: • all'inizio della trama, nel time slot 0, sono trasmessi 8 bit di sincronizzazione; • nel time slot 1 - 15 sono trasmessi i canali 1 - 15, con 8 bit per campione; • nel time slot 16 è trasmessa una segnalazione di 8 bit (canale di segnalazione); • nel time slot 17 - 31 sono trasmessi i canali 16 - 30. La velocità di trasmissione su ogni canale è di 64 kb/s. Le raccomandazioni CC1TT della serie G riguardano i sistemi multiplex. Le velocità raccomandate sono 1544 kb/s (USA) e 2048 kb/s per i multiplex primari; rispettivamente 6312 kb/s e 8448 kb/s per i multiplex del secondo ordine; rispettivamente 32067 kb/s e 44736 kb/s, 34368 kb/s e 139264 kb/s per i multiplex di ordine superiore. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 49/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 3.4 COSTITUZIONE DELLA MULTITRAMA PCM Nel sedicesimo time-slot è prevista l’emissione delle segnalazioni relative ai canali. Premesso che le segnalazioni, per loro natura non hanno bisogno di codificazione in quanto sono completamente definite dalla presenza o assenza di segnale, andando a leggere col tempo di bit (490 ns), la segnalazione relativa al canale n, si possono pertanto avere solo due possibilità: presenza (bit 1) o assenza di segnale (bit 0). Dato che il sedicesimo time-slot contiene 8 bit, se assegnamo ad ogni canale un bit di segnalazione ci vorranno 4 trame per leggere le segnalazioni di tutti e 30 i canali fonici e pertanto si ritornerà a leggere la segnalazione di ciascun canale ogni 125 x 4 = 500 µs, cioè con una frequenza 2 Kbit/s. Ricordando ad esempio l'emissione delle cifre da parte di un utente: Durata bit 0/1 di circa 0,1s Intervallo di emissione delle cifre è > 0,3 s Se la porta di segnalazione venisse aperta ogni 500 µs, cioè ogni 0,5 ms, l'emissione di una cifra, della durata di circa 0,1 s, verrebbe letta ben 200 volte. Tale ridondanza è inutile e si è stabilito di ridurla di 1/4 adottando una, frequenza di ripetizione di 0,5 Kbit/s corrispondente a un tempo di 2 ms. La lettura della segnalazione di un canale si ripeterà pertanto ogni 16 trame. L'insieme delle 16 trame si chiama multitrama. In pratica nel MUX PCM vengono portati due fili per la segnalazione, denominati A via veloce e B via lenta. Nel tempo di Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 50/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA multitrama il filo A viene letto 2 volte (ogni millisecondo) e il filo B una volta (ogni due millisecondi). Nell' IT16 delle trame da T1 a T15 vengono inseriti i valori delle segnalazioni dei canali Ai ; Bi ; Ai+7; Ai+16 ; Bi+16 ;Ai+23. I bit 4 e 8 vengono posti a 1 per successive applicazioni. Si noti ancora come il filo A, via veloce del canale 1, venga testato due volte nell'arco della multitrama; precisamente nella trama 1 e nella trama 9, mentre il filo B, via lenta, una sola volta nella trama 1. Questo è valido per tutti e 30 i canali fonici. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 51/81 1 2 3 T1 4 Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 1 2 3 4 X0011011 0 X 1 S1 X X X X 1 X0011011 0 T0 5 5 7 8 T4 8 T6 T7 2 ms T8 T9 T10 T11 IT16 della sola trama T0. Parola di allineamento di multitrama 0 0 0 0 1 S2 X 1 X0011011 IT16 della trama T13. Bit Ai e Bi di segnalazione così per tutte le trame da T1 a T15. 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 IT0 della trama dispari T13. Parola di allineamento di trama. 7 IT0 delle trame dispari. Parola di allineamento di trama per le trame pari da 1 a 15 6 T5 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 T3 IT0 delle trame pari. Parola di allineamento di trama per le trame pari da 0 a 16 6 T2 MULTITRAMA = 16 trame T12 T13 T14 T15 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Fig. 3 – Costituzione della multitrama 52/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA La fig. 3 mostra l'organizzazione completa della multitrama: Nell' IT0 di tutte le trame vengono scritte le parole di allineamento di trama: X0011011 per le trame pari e X1S1XXXXX per le trame dispari. I bit X per alcuni sistemi vengono posti a 1 ed S1 contiene l'informazione di allarme a ritroso in caso di perdita di sincronismo. Nell' IT16 della sola trama T0 è inviata la parola di allineamento di multitrama così composta 00001S2X1. Il bit S2 è inviato a ritroso in caso di perdita di allineamento della multitrama, mentre il bit X può essere usato per trasmissioni dati a velocità massima di 500 bit/s. Nell' IT16 delle trame da T1 a T15 sono inviati i bit di segnalazione relativi ai canali fonici secondo la legge Ai , Bi , Ai+7 , 1, Ai+16 , Bi+16 , Ai+23 , 1. In tutti gli altri intervalli di tempo sono inseriti i bit dei canali fonici. 3.4.1 Esempi di TDM di carattere e di bit In un esempio, un sistema TDM di carattere a 2400 bit/s può essere realizzato mediante trame di 120 bit, di durata 50 ms; ogni trama è suddivisa in intervalli di tempo di 10 bit; il primo intervallo non è relativo a nessun canale, ma ha la funzione di carattere di sincronizzazione, in modo che il multiplexer di arrivo possa riconoscere l’inizio della trama. L'intervallo di tempo può avere un numero di bit superiore al numero di bit del carattere; il bit supplementare, a seconda del suo livello, può segnalare se il carattere è un dato o un carattere di segnalazione. Se i dati sui canali da multiplexare hanno velocità diverse, si sceglie la lunghezza della trama in relazione al canale a più bassa velocità di trasmissione; ai canali aventi velocità più alta si Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 53/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA attribuiscono due o più intervalli di tempo. La TDM di carattere è usata per multiplexare soprattutto canali asincroni, fino a 19,2 kb/s, ma anche sincroni, fino a 64 kb/s, per realizzare collegamenti fino a velocità di 100 kb/s. Nel caso di TDM di bit, gli intervalli di tempo sono della durata di un bit, anziché di un carattere. Ad esempio, un sistema a 19,2 kb/s può essere realizzato mediante trame di 16 bit, di durata 0,83 ms; ogni trama si compone di 16 intervalli di tempo di 1 bit. Se le velocità di trasmissione dei canali sono diverse, si fanno corrispondere diversi intervalli ad un medesimo canale; ad esempio, se un canale a 2400 bit/s usa un intervallo di tempo, un canale a 4800 bit/s ne usa due. Per la sincronizzazione è usato il primo intervallo di ogni trama; l'ultimo intervallo di tempo è utilizzato per il controllo. La tecnica TDM di bit è usata particolarmente nel multiplexer ad alta velocità, sincroni o anche asincroni; canali asincroni fino a 19,2 kb/s e canali sincroni fino a 64 kb/s sono multiplexati su linee con velocità fino a valori 3.5 MULTIPLEXER A DIVISIONE DI TEMPO STATISTICI I Multiplexer a divisione di tempo statistici, detti anche STDM (Statistical TDM) o SMUX (Statistical Multiplexer) o ITDM (Intelligent TDM) o multiplexer asincroni a divisione di tempo, hanno la caratteristica di permettere la multiplazione di canali con somma di velocità di trasmissione superiore a quella all'uscita del multiplexer. Sono sistemi TDM di carattere, in quanto nella trasmissione asincrona è preferita la TDM di carattere. Gli STDM utilizzano gli intervalli di tempo in cui i canali non sono attivi; infatti assegnano gli intervalli di tempo della trama solo ai canali che, in un determinato istante, sono attivi. Ciò consente di ottenere una efficienza più eleMarco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 54/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA vata che nei multiplexer tradizionali. Negli istanti in cui diviene attivo un numero di canali maggiore di quello consentito dalla velocità di trasmissione, i caratteri dei canali in eccesso sono memorizzati e trasmessi successivamente, quando si rende libero qualche intervallo di tempo. 3.5.1 Funzionamento degli STDM I multiplexer statistici funzionano nel modo seguente: 1) Dal carattere, che proviene dal canale a bassa velocità, vengono tolti tutti i bit di start, stop e parità; essi verranno aggiunti all'arrivo nel demultiplexer. 2) Il carattere può subire un'operazione di codifica, in modo da attribuire ai caratteri più frequenti un numero inferiore di bit e viceversa, un numero maggiore di bit ai caratteri meno frequenti; ciò consente di ridurre la lunghezza media del carattere da 8 bit a circa 5 - 6 bit (codifica Huffman). L'operazione è detta compressione dei dati. 3) I caratteri dei dati e di segnalazione vengono trasferiti in una zona di memoria comune, detta memoria tampone, una per ogni canale. 4) Vengono messi in attività i canali in base a criteri prestabiliti di scelta; i caratteri passano dalla memoria tampone alla memoria di trama, dando origine alla trama. 5) La formazione della trama può avvenire con due metodi: 1. Il primo carattere della trama indica il numero del canale considerato; il secondo carattere indica il numero di caratteri trasmessi relativi a quel canale; successivamente sono trasmessi i caratteri Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 55/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA preannunciati. Si procede cosi di seguito per tutti i canali attivi; quelli inattivi sono ignorati. Alla fine della trama è inserito un carattere di controllo di parità. 2. Nel secondo metodo la trama ha una lunghezza prefissata ed è suddivisa fra tutti i canali, però non in modo uniforme; ogni canale è pesato. Vengono quindi esplorati tutti i canali; per quelli attivi viene inserito nella trama un numero di caratteri non superiore al peso, seguiti da due bit separatori; per quelli inattivi vengono inseriti solo i bit separatori. La trama è trasmessa in linea al demultiplexer. 3.5.2 Caratteristiche degli STDM Vantaggi: 1) la loro efficienza è più elevata che in un TDM classico; 2) sono totalmente trasparenti; 3) consentono un controllo della rete in base a criteri prefissati (per esempio una procedura per correggere gli errori di trasmissione). Svantaggi: 1) la possibilità di perdita di caratteri per saturazione delle memorie; 2) l'introduzione di un ritardo nella fase di memorizzazione dei caratteri. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 56/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA In pratica gli STDM tendono a sostituire i TDM classici, data la loro maggiore efficienza; vengono utilizzati attualmente per multiplexare canali asincroni e canali sincroni fino a 9,6 kb/s, per realizzare collegamenti sino a 64 kb/s. 3.6 MULTIPLAZIONE NUMERICA 3.6.1 Gerarchie di multiplazione Anche per le trasmissioni numeriche è possibile, a partire dal flusso base PCM a 32 canali, multiplare a divisione di tempo T.D.M. (Time-Division,Multiplexing), più flussi, secondo criteri stabiliti dal C.C.I.T.T. La T.D.M. consiste nella condivisione del tempo base di 125 µs di più fasci P.C.M. Ciò comporta, di conseguenza, l'aumento della frequenza dell'orologio principale con diminuzione del tempo di bit tanto più grande quanto più numerose sono le trame che sono allocate nel tempo base di 125 µs. IL CCITT ha proposto per l'Europa una gerarchia di multiplazione che, a partire dalla trama base a 32 canali, arriva a multiplare fino a 7680 canali fonici secondo la tabella 4.1 nella quale è anche riportato il confronto con la gerarchia di multiplazione F.D.M. Tabella 4.1 - Gerarchia di multiplazione TDM a confronto con la FDM Trasmissioni numeriche PCM Frequenza di emissione dei bit 2 Mbit/s 8 Mbit/s 34 Mbit/s 140 Mbit/s 560 Mbit/s Canali fonici multiplati in TDM Canali fonici multiplati in FDM 30 (trama base) 120 = 30 * 4 480 = 120 * 4 1920 = 480 * 4 7680 = 1920 * 4 12 (gruppo primario) 300 960 2700 10800 Trasmissioni analogiche FDM Massima frequenza della banda occupata 108 kHz 1,3 kHz 4 MHz 12 MHz 60 MHz Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 57/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 3.6.2 Formazione del multiplo a 8,448 Mbit/s Il primo livello gerarchico di multiplazione TDM prevede la condivisione del tempo base di 125 µs, di quattro fasci PCM ciascuno formato da 32 canali. Tale operazione si può sostanzialmente effettuare in due modi diversi: Interlacciamento sincrono e in sequenza bit x bit o canale per canale dei 4 fasci tributari. Tale operazione si effettua nel multiplatore TDM o MUX e prevede il perfetto sincronismo dei bit dei flussi entranti e la presenza, nel MUX stesso, di un orologio principale alla frequenza di multiplazione dalla quale si ricavano tutte le temporizzazioni necessarie. Interlacciamento asincrono o plesiocrono consiste in una tecnica più sofisticata tramite la quale i canali tributari vengono inseriti con la loro cadenza di cifra in memorie che vengono lette dall'orologio principale con una cadenza di cifra o leggermente maggiore o minore della cadenza dei fasci. Questo può dare luogo a svuotamento anticipato del contenuto delle memorie o a riempimento anticipato. Di solito, la frequenza di lettura, è maggiore di quella di scrittura e c'è svuotamento anticipato, Quando lo svuotamento va oltre un certo limite, ciò viene segnalato al circuito di sincronizzazione che invia sulla trama di multiplazione, previa scrittura di un codice di sincronizzazione, una serie di bit denominati pulse-stuffing. Il ricevitore, rivelando il codice, toglie il riempimento di bit in modo che solo l'informazione utile venga decodificata. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 58/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 4. TECNICHE DI ACCESSO MULTIPLO 4.1 INTRODUZIONE L'utilizzo di una risorsa di trasmissione, da parte di più utenti dello stesso sistema, genera situazioni di conflitto se due o più di questi trasmettono senza alcun accorgimento alla stessa frequenza allo stesso istante. Allo scopo di prevenire contese tra gli utenti e massimizzare la capacità del sistema, ossia il numero di utenti servibili con una qualità del servizio prefissata, sono state introdotte opportune tecniche di accesso multiplo, che possono permettere assegnazione delle risorse di tipo individuale, collettiva oppure su domanda. La condivisione delle risorse può essere un modo molto efficiente per ottenere un’alta capacità in qualunque rete di telecomunicazione. Nei sistemi radiomobili le risorse sono costituite dai canali o, più genericamente, dall’ampiezza di banda. A seconda di come lo spettro disponibile viene utilizzato, il sistema può essere classificato come a banda stretta (narrow-band) o a banda larga (wide-band). Le modalità di assegnazione dei canali possono essere a: preassegnazione permanente, preassegnazione non permanente, assegnazione a domanda. Nel primo caso, tutta la banda di frequenze disponibile viene suddivisa in più canali mentre, nel secondo caso, tutta la banda o la maggior parte di essa è utilizzabile da tutti gli utenti. Vi sono principalmente tre diversi tipi di accesso: • Accesso multiplo a divisione di frequenza (FDMA) • Accesso multiplo a divisione di tempo (TDMA) Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 59/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA • Accesso multiplo a divisione di codice (CDMA). Nel caso di sistemi di telecomunicazioni utilizzanti portanti ottiche è anche possibile implementare un accesso basato sulla divisione di lunghezza d'onda, WDMA. La modalità FDMA è intrinsecamente di tipo narrow-band, mentre quella CDMA è di tipo wide-band; la modalità TDMA può rientrare, invece, in entrambe le classificazioni. Quando viene richiesta una comunicazione a due vie, deve essere fornita una connessione di tipo full-duplex,cioè ogni stazione tramette sulla sua frequenza e riceve su quella dell'altra, tramite la divisione di frequenza o di tempo. Il primo caso è denominato FDD (Frequency Division Duplex), mentre il secondo TDD (Time Division Duplex). Queste due ttecniche sono definite sincrone e cercano di ripartire nel modo più effiiente possibile le risorse trasmissive del sistema mentre il CDMA rende disponibile tutta la banda in ogni istante di tempo ad ogni utente che accede al sistema. In generale sarà possibile utilizzare tecniche miste TDMA-FDMA dove la banda assegnata ad un sistema è suddivisa in diverse portanti FDMA,ognuna delle quali è condivisa dai vari utenti che vi accedono con tecniche TDMA (GSM). La risorsa elementare risulta in questo caso la coppia "time slot / canale". Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 60/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 5. TIME DIVISION MULTIPLE ACCESS (TDMA) 5.1 COS’È Il Time Division Multiple Access (TDMA) è una tecnologia digitale che permette ad un determinato numero di utenti di accedere ad un singolo canale in radio-frequenza senza interferire tra di loro, allocando per ognuno di essi un unico “time-slot” all’interno di ogni canale. Il protocollo TDMA multipla tre segnali su un singolo canale. Il TDMA standard per i cellulari divide un singolo canale in sei timeslots, ogni segnale utilizza due slots. Ad ogni utente è assegnato uno specifico time slot. 5.2 OVERVIEW Le industrie produttrici di sistemi wireless, hanno cominciato a considerare l’idea di passare dalle tradizionali reti analogiche a quelle digitali, quando si è cominciato ad avere bisogno di maggiore capacità e questo a partire dagli anni 80. Nel 1989, la Cellular Telecomunication Industry Association (CTIA) ha scelto il TDMA piuttosto che il Frequency Division Multiple Access (FDMA) di Motorola (oggi conosciuto come Narrowband Analog Mobile-Phone Service [NAMPS]) che era lo standard per la banda-larga, come tecnologia per la esistente rete cellulare a 800 MHz e per quella di emergenza a 1.9 GHz. Con il crescere della competizione tecnologica di Qualcomm che si era orientata verso una tecnologia di tipo Code Division Multiple Access (CDMA) e della nuova realtà dell’European Global System for Mobile Communications (GSM), il CTIA decise di Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 61/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA lasciare al libero arbitrio delle società la scelta della tecnologia da utilizzare. I due maggiori sistemi che competono nei sistemi a Radio Frequenza sono il TDMA e il CDMA. Il CDMA è una tecnologia che permette a frequenze multiple di poter essere utilizzate contemporaneamente. Il CDMA codifica ogni pacchetto digitale che manda con una chiave unica. Un ricevitore CDMA risponde solo a quella determinata chiave che può estrarre e demodulare il segnale associato. A causa della sua adozione da parte dell’European standar GSM, del Japanese Digital Cellular (JDC) e del North American Digital Cellular (NADC), il TDMA e le sue varianti sono attualmente la tecnologia più utilizzata nel mondo. Tuttavia negli ultimi anni è iniziato un dibattito nel mondo delle comunicazioni wireless per stabile i reali punti a favore di TDMA e CDMA. Il sistema TDMA è stato progettato per poterlo utilizzare in un ampio range di ambienti e situazioni, dai sistemi hand-held utilizzati negli uffici cittadini, all’utente che si muove ad alta velocità percorrendo una autostrada. Il sistema inoltre supporta una varietà di servizi per l’utente finale, come il servizio voce, dati, fax, Short Message Service (SMS), e i messaggi broadcast. Il TDMA offre una interfaccia molto flessibile in aria, permettendo delle prestazioni elevatissime per capacità, copertura, e supporto illimitato di mobilità e capacità di gestire le differenti necessità degli utenti. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 62/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 5.3 IL VANTAGGIO DIGITALE Tutte le tecniche di accesso multiplo dipendono dalla adozione di tecnologie digitali. La tecnologia digitale oggi è lo standard per il sistema di fonia pubblico, dove tutte le chiamate analogiche sono convertite in forma digitale per la trasmissione sul backbone. La tecnologia digitale ha una serie di vantaggi rispetto alla tecnologia analogica. • Si economizza sulla larghezza di banda • Permette una più facile integrazione con i dispositivi PCS (Personal Communication System) • Permette di avere una qualità superiore della trasmissione della voce su lunga distanza • È difficile da decodificare (migliore protezione) • Necessita una minore potenza di trasmissione • Permette la creazione di dispositivi di ricezione più piccoli e meno costosi • Offre la privacy per il servizio voce 5.4 COME FUNZIONA IL TDMA Il TDMA si basa sul fatto che il segnale audio viene digitalizzato, cioè si prende il segnale e lo si divide in un numero n di pacchetti lunghi millisecondi. Il TDMA alloca un singolo canale di frequenza per un periodo piccolissimo di tempo, dopo di che si sposta su un altro canale. I campioni digitali provenienti da un singolo trasmettitore Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 63/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA occupano differenti time-slots in diverse bande nello stesso istante, come mostrato in figura. TDMA Potenza Tempo Frequenza La tecnica di accesso utilizzata nel TDMA, vede tre utenti che condividono contemporaneamente una frequenza portante di 30 kHz. Il TDMA è la tecnica utilizzata nei PDC (Personal Digital Cellular) dell’European Digital Standard (GSM) e nel Japanese Digital Standard (JDS). La ragione per aver scelto il TDMA per tutti questi standard, fu che essa permetteva alcune caratteristiche vitali per le operazioni di sistema in un ambiente di tipo PCS o di cellulari avanzati. Oggi, TDMA è una tecnica disponibile, funzionante e performante. 5.4.1 Pocesso Per illustrare il processo, consideriamo la seguente situazione. La figura sotto mostra quattro differenti conversazioni simultanee che utilizzano ognuna un canale differente. Conversazioni Quattro Conversazioni – Quattro Canali A È una splendida giornata oggi potremmo fare una bella passeggiata B Ieri mi sono divertito un sacco, peccato per quella bottiglia di vino C Un bellissimo film quello di ieri sera devi assolutamente vederlo D L’aereo parte alle 16 e 40 da Fiumicino, ci vediamo al check-in Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 64/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Con la tecnologia digitale, un canale singolo può trasportare tutte le quattro conversazioni se ognuna è divisa in frammenti molto piccoli, se è assegnato ad ognuna di esse un time slot e se le trasmissioni sono sincronizzate tra di loro come nella figura sotto. Dopo che la conversazione nel time-slot quattro viene trasmessa, il processo si ripete. Quattro Conversazioni – Un Canale RF Ch. È una splend Ieri mi sono Un bellissimo L’aereo parte Slot 1 Slot 2 Slot 3 Slot 4 freq. 1 Effettivamente le implementazioni IS-54 (lo standard originale TDMA) e IS-136 del TDMA triplicarono immediatamente la capacità delle frequenze dei cellulari dividendo un canale da 30 kHz in tre time-slots, permettendo a tre differenti utenti di occupare il canale nello stesso momento. Attualmente, i sistemi sono arrivati al punto tale da permettere una capacità sei volte superiore. Nel futuro, con l’utilizzo di celle gerarchiche, antenne intelligenti e allocazione adattiva dei canali, la capacità dovrebbe arrivare ad essere quaranta volte superiore rispetto a quella ottenibile con sistemi analogici. 5.5 TDMA AVANZATO Il TDMA sostanzialmente ha migliorato l’efficienza delle trasmissioni analogiche. Tuttavia, come l’FDMA, ha la debolezza di sprecare banda: il time-slot è associato ad una specifica conversazione sia se qualcuno sta parlando sia se nessuno lo sta facendo. Inoltre tutti i sistemi PCS (Personal Cellular System) hanno come obbiettivo quello di minimizzare il consumo della batteria Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 65/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA durante le chiamate mantenendo al minimo la trasmissione di dati non necessari. La versione migliorata di Hughes chiamata Extended Time Division Multiple Access (ETDMA), si ripropone di risolvere il problema. In un sistema PCS, il telefono decide se un utente stia o meno trasmettendo o se il suono che sente in un determinato istante sia solo rumore di background. Se il telefono decide che non ci sono informazioni intelligenti da trasmettere, azzera l’audio e riduce il duty-cycle (periodo nel quale il trasmettitore e attivo) del trasmettitore (in questo caso del TDMA) o il numero di bits (nel caso del CDMA). Quando l’audio è azzerato gli utenti si trovano immediatamente ad ascoltare quello che in gergo si chiama “dead air” e questo può causare il fatto che gli utenti pensino che la chiamata sia caduta. Per evitare questo problema psicologico, molti service provider inseriscono all’interno delle pause presenti nella conversazione quello che è conosciuto con il nome di “Comfort Noise”. Il “Comfort Noise” è un rumore bianco sintetizzato che riproduce il volume e la struttura del vero rumore di fondo. Questo finto rumore di fondo, assicura agli utenti che la connessione è ancora su. In altre parole, invece di aspettare per determinare se un utente stia trasmettendo o meno, ETDMA assegna gli utenti in modo dinamico. ETDMA manda dati, durante quelle pause che normalmente una conversazione contiene. Quando gli utenti hanno qualcosa da trasmettere, emettono un bit in un buffer di coda, il sistema fa una scansione periodica del buffer, si accorge che un utente ha bisogno di trasmettere e gli alloca banda. Se un utente non ha nulla da trasmettere, la coda si sposta semplicemente ad un altro utente. Così invece di essere assegnato arbitrariamente, il time-slot è assegnato in base alle reali esigenze. Se i partners in una Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 66/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA conversazione telefonica non parlano contemporaneamente, cosa verosimile per la maggior parte del tempo, questa tecnica può più o meno raddoppiare l’efficienza spettrale del TDMA, rendendolo dieci volte più efficiente di una trasmissione analogica. 5.6 EFFICIENZA SPETTRALE La capacità di canale del TDMA è fissata e indiscutibile. Ogni canale trasporta un numero finito di “slots” e non è possibile accettare un nuovo utente una volta che ognuno di quegli slot è occupato. L’efficienza spettrale varia da una tecnologia all’altra, ma calcolare un numero preciso e ancora un arduo compito. Per esempio, GSM prevede 8 slots in un canale largo 200 KHz, mentre IS-136 prevede 3 slots in un canale di solo 30 KHz. GSM perciò utilizza 25 KHz per utente, mentre IS-136 solo 10 KHz. Si sarebbe tentati di affermare che IS-136 ha una capacità di 2.5 volte superiore a quella del GSM. Se si considera solo una cella questo è sicuramente vero, ma quando si cominciano a considerare più celle e il riuso dei canali, la situazione diventa molto più complessa. A causa della miglior gestione degli errori e del “frequency hopping”, la interferenza di un sito co-canale è molto ridotta. Questo permette alle frequenze di essere riutilizzate più frequentemente senza una degradazione nella qualità globale del servizio. La capacità è misurata in “chiamate per cella per MHz”. Per un sistema IS-136 con parametro di riuso N=7 (questo vuol dire che si hanno 7 differenti sets di frequenze da sparpagliare intorno alla città) la cifra e 7.0. Nel GSM abbiamo una cifra pari a 5.0 per N=4 e Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 67/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 6.6 per N=3. Si sperava che IS-136 potesse utlizzare uno un numero di riuso più piccolo di N=7, ma la sua inabilità di far fronte alle interferenze lo ha reso impossibile. 5.7 I VANTAGGI DEL TDMA Per migliorare l’efficienza di trasmissione, TDMA offre un numero di ulteriori vantaggi rispetto alle altre tecnologie standard cellulari. Primo e più importante di tutti, il TDMA può essere facilmente utilizzato nella trasmissione di dati, tanto quanto nella trasmissione della voce. TDMA offre la possibilità di trasportare dati con rate da 64 kbps a 120 Mbps. Questo permette agli operatori di offrire servizi di comunicazione personalizzati come il fax, voiceband data, SMS tanto quanto il quelli a larga banda come multimedia e videoconferenza. Sfortunatamente le tecniche di tipo spread-spectrum possono essere soggette ad interferenze causate dagli utenti che utilizzano la stessa frequenza nello stesso istante e che quindi si disturbano a vicenda, mentre il TDMA che utilizza un sistema di time division, assicura che gli utenti non saranno soggetti alle interferenze provocate da altri utenti che trasmettono nello stesso momento. Il TDMA permette di aumentare la durata della batteria dei cellulari e quindi permette conversazioni più lunghe dato che l’apparato mobile non trasmette sempre, ma solo per una porzione pari ad 1/3 – 1/10 del tempo. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 68/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Il TDMA offre la possibilità di risparmiare spazio ed attrezzature nella stazione base, permette inoltre un mantenimento più economico e semplice, tutti fattori importanti considerando il fatto che la dimensione si riduce sempre di più. Il TDMA è la tecnologia con il miglior rapporto qualità prezzo che permetta di passare dalla tecnologia analogica a quella digitale. Il TDMA è l’unica tecnologia che offre una efficiente utilizzazione della struttura gerarchica delle celle (HCSs) offrendo, pico, micro e macrocelle. HCSs permette alla copertura del sistema di essere adattata per supportare uno specifico traffico e le necessità dei servizi. Utilizzando questo tipo di approccio, si può arrivare ad avere una capacità ben quaranta volte superiore l’AMPS ad un costo relativamente basso. A causa delle sua inerente compatibilità con i sistemi analogici FDMA, TDMA offre una perfetta compatibilità con l’uso dei telefoni dual-mode. La doppia banda 800/1900 MHz offre i seguenti importantissimi vantaggi: • Agli utenti che operano in entrambe le bande sono offerti applicazioni e servizi identici • Il sistema rende completamente trasparente l’utilizzo delle due bande all’utente che quindi non si accorge quando il sistema passa da una banda all’altra • Gli utenti utilizzando il dual-mode e i telefoni dual-band su un canale TDMA a 1900 MHz, possono fare un handoff a/da Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 69/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA un canale TDMA su 800 MHz tanto quanto da/a un canale analogico AMPS, cosa che non è possibile con una tecnologia di tipo CDMA che permette solo il passaggio da digitale ad analogico. 5.8 GLI SVANTAGGI DEL TDMA Uno degli svantaggi del TDMA è che ogni utente utilizza un timeslot predefinito. Tuttavia, gli utenti che passano da una cella ad un’altra non sono assegnati ad un time-slot. In questo modo, se tutti i time-slots nella cella successiva sono già occupati, una chiamata può essere disconnessa. Allo stesso modo, se tutti i time-slots nella cella nella quale ad un utente capita di trovarsi sono già occupati, un utente non riceverà il dial-tone. Un altro problema con il TDMA è che esso è soggetto alle distorsioni introdotte dal multipath (percorsi multipli). Un segnale proveniente da una torre ad un cellulare può venire da una qualsiasi direzione. Il segnale può aver rimbalzato su alcuni palazzi prima di arrivare al portatile di destinazione e questo può provocare interferenze. Un modo per marginare questo tipo di interferenza è quello di mettere un limite di tempo al sistema. Il sistema sarà progettato in modo da poter ricevere, trattare e processare un segnale entro un certo limite di tempo. Scaduto il limite, il sistema ignorerà il segnale. La sensibilità del sistema dipende da quanto lontano esso processa le frequenze affette da percorsi multipli. Anche per millesimi di secondi, i segnali dovuti a percorsi multipli causano problemi. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 70/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Tutte le architetture cellulari, sia che siano basate su microcelle che su macrocelle, hanno un unico set di problemi per la propagazione. Le macrocelle sono particolarmente affette dalla perdita di segnale a causa dei percorsi multipli, questo fenomeno di solito si presenta ai bordi delle celle dove le riflessioni e rifrazioni possono indebolire o cancellare il segnale. 5.9 TDMA VERSUS CDMA Fin dalla introduzione del CDMA nel 1989, il mondo del wireless è stato centro di un importante dibattito circa i meriti del TDMA e del CDMA. I fautori del CDMA, proclamavano una efficienza di banda di tredici volte superiore a quella del TDMA e di ben quaranta volte superiore quella di una normale trasmissione analogica. Inoltre, essi sostenevano che la sua tecnologia di tipo spread-spectrum fosse più sicura ed offrisse una qualità maggiore rispetto al TDMA dato che era molto più resistente alle interferenze causate dai percorsi multipli. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 71/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA I difensori del TDMA, dall’altra parte, evidenziano che fino ad oggi non ci sono prove che comprovino che la tecnologia CDMA possa raggiungere i livelli di capacità dichiarati. Inoltre, evidenziano il fatto che i teorici miglioramenti nella efficienza di banda che erano stati dichiarati per il CDMA, stanno ormai per diventare una realtà concreta grazie ai miglioramenti nella tecnologia TDMA. L’evoluzione del TDMA permetterà, nel prossimo futuro, un incremento della capacità fino a 40 volte quella della tecnologia analogica. Tutto ciò combinato al fatto che i costi per la tecnologia CDMA sono molto più alti rispetto a quella TDMA (una base per il CDMA costa 300.000 $ rispetto agli 80.000 $ per il TDMA) pone nella questione la domanda su cosa effettivamente la tecnologia CDMA possa offrire. Fino ad ora, l’IS-136 TDMA, è la soluzione più economica e funzionale per il passaggio alla tecnologia digitale di un network AMPS. Non si è ancora raggiunto un verdetto finale per questo dibattito. Tuttavia, sembra essere chiaro che per il prossimo futuro almeno, il TDMA rimarrà la tecnologia dominante nel mercato del wireless. 5.10 IS-136 DIGITAL-CONTROL CHANNEL, ASPETTI, POTENZIALITÀ Lo standard originale TDMA era l’Is-54, introdotto nel 1988-89 dalla Telecommunications Industry Association (TIA)/CTIA. Essa inaugurò un set di caratteristiche tipo autenticazione, ID del chiamante, un MWI (message-waiting indicator) e la privacy per il servizio voce. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 72/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA TDMA STANDARD EVOLUTION Services Quality Capacity Coverage Cost IS-136 B IS-136A Plus EFRC IS-54 Adopted TIA/CTIA by IS-136 Rev. 0 TDMA Standard process begins 1988 1990 TDMA in commercial service 1992 1994 1996 1998 IS-54B fu soppresso nel 1994 con l’introduzione dell’IS-136 seguito subito dopo dalle revisioni A e B. IS-136 era compatibile con IS-54B e includeva un DCCH e caratteristiche avanzate. IS-136A sostitui l’IS-136 per i servizi cellulari tra gli 800 MHz e 1900 MHz in modo che non ci fosse soluzione di continuità. In più introdusse servizi di attivazione e programmazione over-the-air. IS-136B include un nuovo range di servizi quali il servizio broadcast SMS, racket data, ecc. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 73/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA 6 FREQUENCY DIVISION MULTIPLE ACCESS (FDMA) 6.1 DESCRIZIONE Il tipo di accesso più semplice da realizzare è quello a divisione di frequenza, in cui l’intera banda di frequenze viene suddivisa in un certo numero di bande di canale con larghezza prefissata; con questo sistema i segnali provenienti dai mobili o dalle stazioni radio base sono trasmessi su diverse frequenze portanti. All’interno di una cella tutti i canali sono disponibili per tutti gli utenti e la loro assegnazione è realizzata in seguito alla richiesta da parte degli utenti stessi sulla base del criterio “primo arrivato - primo servito”. Nel caso in cui una frequenza venga assegnata ad un solo utente (fig. 1.1), il sistema è denominato SCPC (Single Channel Per Carrier). Una volta assegnata la banda, il numero di canali che possono essere ottenuti dipende non solo dalla tecnica di modulazione, ma anche dagli intervalli di guardia lasciati tra i vari canali; questi ultimi permettono di minimizzare l’interferenza da canale adiacente dovuta alle imperfezioni dei filtri e degli oscillatori utilizzati nelle apparecchiature. Di tutti i canali disponibili, una parte può essere dedicata alla trasmissione delle informazioni di controllo, mentre i restanti vengono utilizzati per le comunicazioni degli utenti. Il numero di canali di controllo varia con le dimensioni del sistema, ma generalmente costituisce solo una piccola porzione del numero totale di canali. La banda disponibile per ogni utente può essere definita come: Bd = B N Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 74/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Dove B rappresenta la banda totale a disposizione e N il numero di canali che si vogliono ricavare. Le principali caratteristiche della modalità FDMA sono le seguenti: Trasmissione continua: i canali, una volta assegnati, possono essere utilizzati dall’utente e dalla stazione radio base contemporaneamente ed in modo continuativo; questo porta da una parte uno spreco di di canale e di energia, ma dall'altra sono necessari meno bits per portare a buon fine la trasmissione rispetto ad altre tecniche. sincronizzazione Infatti temporale, non né occorrono tenere conto informazioni dei ritardi di di propagazione. Necessita però un protocollo digitale, che occupa, disturbandolo, il canale audio. Su tutti i telefoni cellulari è necessario per, ad esempio, identificare il terminale o il numero chiamato, o inviare messaggi di cambio frequenza; sono quegli instanti in cui, in un telefono "E-TACS" sparisce l'audio, con effetto deleterio per chi impiega un modem di qualsiasi genere. Banda stretta: un canale deve essere più stretto possibile, per ospitare più utenti (25-30 kHz a seconda del sistema radiomobile) ;questo vuol dire filtri più complessi, minor rapporto senale/rumore, Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 75/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA maggiore possibilità di incappae in "nulli" di segnale dovuti ad evanescenza multipercorso. Quest'ultimo fenomeno è evidente a chi, con qualsiasi radio, ha notato che, anche in zone di segnale discreto, esistono punti in cui non si riesce a ricevere nulla; spostandosi di poco, il segnale ritorna normale. Si tratta di un effetto denominato "evanescenza multipercorso", e si ha quando nello stesso punto arrivano due segnali, che hanno seguito percorsi e riflessioni diverse, ed arrivano fenomeno esattamente avviene solo in ad controfase, una annullandosi. particolare frequenza, Questo quindi cambiando canale (o semplicemente allargandolo) è possibile ridurre di molto il problema. Hardware semplice: rispetto alle altre modalità di accesso multiplo, sono richieste apparecchiature relativamente poco complesse sia per quanto riguarda i terminali mobili, che per le stazioni base. Utilizzo del duplexer: dato che il sistema opera in modalità full duplex e viene utilizzata una sola antenna per la trasmissione e per la ricezione, l’introduzione di un duplexer (un insieme di filtri interposto tra trasmettitore e ricevitore) è necessario per evitare il fenomeno dell’interferenza. Alti costi per la stazione base: l’architettura richiede l’impiego di un trasmettitore ed un ricevitore per ogni canale, comportando così costi notevoli nel caso in cui si voglia servire un elevato numero di utenti: se una stazione base deve servire 100 terminali mobili, deve disporre di 100 trasmittenti e 100 riceventi indipendenti. Bassi costi per i terminali mobili: gli unici vincoli ai quali i terminali devono sottostare sono il rispetto della frequenza di portante assegnata e la larghezza di banda; inoltre, come già detto, il trasmettitore ed il ricevitore operano in modo continuo. Queste Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 76/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA caratteristiche permettono di mantenere bassi i costi dei terminali mobili. Scarsa protezione della comunicazione: la protezione intrinseca offerta dalla modalità FDMA è inesistente; occorre quindi aggiungere opportuni dispositivi o procedure di cifratura per raggiungere tali obiettivi. Inoltre, anche una semplice portante non modulata può causare un’interferenza isofrequenziale sufficiente per compromettere la comunicazione. Uno dei problemi di tale tecnica d'accesso riguarda lo spreco delle risorse: se un canale non è utilizzato da nessun utente, in generale, non potrà essere utilizzato da altri utenti per incrementare la propria capacità trasmissiva. Un altro spreco di risorse è dovuto alla necessita di bande di guardia tra i vari canali, per prevenire eventuali sovrapposizioni di questi dovute ad eventuali disturbi. Questo spreco di risorse, se non gestito in maniera opportuna, può portare ad avere un sistema con una bassa efficienza. Ad esempio nello standard TACS, in principio si assegnava al sistema 1000 canali di frequenza centrati nella banda tra 890-960 MHz, sapendo che lo spazio tra i canali è di 25KHz, con un semplice calcolo si ottiene: [960-890 MHz/ 1000 canali]- 25KHz = 45 KHz - che corrisponde alla larghezza di ogni portante radio. In seguito esso si è evoluto nello standard ETACS (Extendend TACS) in cui i canali sono aumentati a 1320 e la banda è diventata 872-950 MHz, ripentendo lo stesso calcolo di prima si ottiene: Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 77/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA [950-872 MHz/ 1320 canali] – 25KHz = 34 KHz - che è ancora la larghezza di ogni portante radio. Il sistema TACS raggiunge una velocità di trasmissione dati (bitrate) di 14,4 Kbps. Il sistema GSM invece, per gestire l’accesso degli utenti alle risorse radio a disposizione, utilizza una combinazione delle tecniche di multiplazione a divisione di frequenza (FDMA) e di tempo (TDMA). 6.2 MULTIPLAZIONE FDMA E RIUTILIZZO DELLE FREQUENZE Il GSM utilizza la tecnica FDMA per dividere l'ampiezza di banda concessa in canali, ciascuno di ampiezza 200 kHz centrato su una frequenza portante. Ad ognuna di queste portanti è associato un numero, detto ARFCN (Absolute Radio Frequency Channel Number), per identificarle in modo univoco. Abbiamo visto che, inizialmente, il sistema GSM standard (P-GSM) ebbe a disposizione una banda complessiva di 25 MHz, sia per l’uplink (890-915 MHz) sia per il downlink (935-960 MHz). Ciascuna di queste bande è stata divisa in 124 portanti, numerate da 1 a 124. Esiste una semplice formula per individuare la generica portante di numero n (ARFCN n): - Fuplink(n) = 890 + n*0.2 MHz 1<=n<=124 - Fdownlink(n) = 45 + 890 + n*0.2 MHz 1<=n<=124 Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 78/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA Il concetto di queste formule è semplice: si parte dalla frequenza più bassa (890 MHz per l’uplink e 935 MHz per il downlink) e si aggiungono 200 kHz per ciascun canale, progressivamente. Come sappiamo, all'interno di una stessa nazione, le frequenze portanti sono suddivise tra i vari operatori, sia GSM sia di eventuali sistemi analogici già esistenti (in Italia, ad esempio, la situazione è complicata per la compresenza del sistema analogico ETACS). Gli N canali (frequenze portanti) assegnati ad un operatore sono divisi in M gruppi in modo che ognuno disponga di N/M canali. Ad ogni cella è assegnato un gruppo di canali in modo da diversificare le frequenze utilizzate da celle geograficamente adiacenti. L'FDMA è anche la più comune procedura di accesso al satellite usata finora. Ad ogni stazione di terra sono assegnate una portante, entro la banda di un trasponder del satellite, ed un certo numero di canali; ad esempio sono assegnati 60 canali a 4 kHz ed una frequenza portante f2 = 6,240 GHz. Nella stazione di terra i canali a 4 kHz vengono traslati in frequenza in un multiplexer, secondo il sistema FDM (muItiplex a divisione di frequenza); si ottiene cosi il segnale modulante o segnale in banda base; nell'esempio il segnale in banda Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 79/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA base occupa la banda 12 -:- 252 kHz. Il segnale in banda base è applicato ad un modulatore FM in cui modula la portante in modulazione di frequenza; si ottiene un segnale FM che viene trasmesso al satellite; nell'esempio la banda del transponder del satellite occupata è di 5 MHz, da 6,2375 GHz a 6,2425 GHz, centrata attorno alla frequenza di trasmissione f2=6,240 GHz. Le altre stazioni di terra che utilizzano lo stesso transponder del satellite hanno portanti tali che i segnali occupano bande adiacenti, in modo da utilizzare tutta la banda del transponder stesso. Il segnale FM viene ritrasmesso verso le stazioni di terra dal transponder nella banda di 4 GHz; a terra vengono selezionate le bande desiderate e quindi il segnale FM viene demodulato mediante demodulatori FM, in modo da riottenere il segnale in banda base; infine, impiegando i demultiplexer, si ottengono i canali desiderati. L'efficienza dell'utilizzo della banda del transponder dipende dal numero di stazioni di terra, e quindi di portanti, e dal numero di canali assegnati ad ognuna di esse, in base alle esigenze del traffico telefonico. Infatti, la banda del segnale FM relativo alla portante di ogni stazione dipende dal numero di canali fonici assegnati a quella stazione; secondo lo standard Intelsat, ad esempio, a 24 canali corrisponde una banda del segnale FM di 2,5 MHz; a 60 canali corrisponde una banda di 5 MHz; 900 canali, assegnati ad un'unica portante, determinano l'occupazione completa della banda del transponder. Ad un transponder di 36 MHz di banda di un satellite possono accedere al più 14 stazioni di terra (con 24 canali fonici ciascuna, per un totale di 336 canali); al diminuire del numero di stazioni, aumenta il numero di canali fonici utilizzabili, per giungere al valore limite di 900 canali, nel caso di una sola stazione di terra che usa il transponder. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 80/81 Sistemi LMDS e Tecniche FDD, TDD, TDM,TDMA, FDMA La procedura descritta è detta anche procedura FDM/FM/FDMA; per quanto visto sopra, infatti, i canali relativi ad una stazione sono multiplexati in frequenza (FDM), modulano una portante in FM, e accedono al transponder del satellite secondo la tecnica FDMA. I vantaggi della tecnica FDMA consistono nella semplicità di assegnazione dei canali e nella assenza di esigenze di sincronizzazione per le diverse stazioni di terra. L'inconveniente maggiore è causato dal problema dell'intermodulazione fra le portanti delle diverse stazioni che hanno accesso ad uno stesso transponder. Ciò obbliga in primo luogo a spaziare i canali e quindi la banda del transponder non è utilizzata in modo efficiente; in secondo luogo, dato che più portanti hanno accesso al transponder, le potenze delle stazioni di terra devono essere coordinate, in modo da non saturare il transponder e quindi rendere la distorsione intollerabile. Per questi inconvenienti, la procedura TDMA sta diffondendosi sempre più ampiamente. Marco Giovinazzi | Giulio Mezzana | Andrea D'Achille | Franco Di Mezza | Antonio Parisse 81/81