Brexit: conta la volontà del popolo
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Brexit: conta la volontà del popolo
771591 042007 60625 Sabato 25 giugno 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 174 EURO 1,50* Brexit: conta la volontà del popolo Dio strabenedica gli inglesi La grande democrazia d’Oltremanica insegna a tutto il Continente come ci si comporta con i cittadini. Mentre in Italia il suffragio universale è considerato quasi zero e gli ordini piovono sempre dall’alto Grazie Mr. Cameron di VITTORIO FELTRI L’Europa a guida tedesca Il voto in Gran Bretagna Lezione ai professori È scritto nella storia e ora anche nella cronaca: l’unica vera democrazia funzionante è quella inglese, le altre ne sono una scopiazzatura riuscita male, figlie di dittature più o meno feroci, cui si devono due guerre mondiali. Il Regno Unito ha fornito l’ennesima prova di credere nella volontà popolare e di saperla rispettare con eleganza. Nel secolo scorso qualcuno in camicia nera gridava: Dio stramaledica gli inglesi. Tocca revisionare il motteggio:Dio strabenedica gli inglesi che sanno stare al gioco democratico con i fatti, avendo delegato i cittadini a scegliere se rimanere in Europa oppure venirne fuori. Ha vinto la cosidetta Brexit, viva la Brexit. Viva soprattutto il voto, quel voto che fa orrore al professor Mario Monti e ai suoi numerosi epigoni, una folta schiera anche di politici che solo all’idea di aprire le urne tremano di paura, volendo essere loro a comandare nelle cose importanti. Essi a parole amano il popolo, ma disprezzano la popolazione, non la ritengono in grado di decidere in materia di trattati internazionali, come se questi riguardassero solo gli eletti e non gli elettori. L’Inghilterra li ha clamorosamente smentiti e ciò è fonte di letizia per noiche abbiamo sempre detestato gli ordini piovuti dall’alto. (...) La rovinosa caduta Contro gli immigrati Macché populismo Contento di tornare del Quarto Reich in difesa dei poveri Contano solo i soldi extracomunitario segue a pagina 3 FAUSTO CARIOTI a pagina 12 * Con: "GLI ALPINI" € 11,00. di MARIO GIORDANO di FRANCO BECHIS di MARCO GORRA di NICK FARRELL Ciao ciao Merkel. Noi non ci stiamo più. Non stiamo più ai tuoi ordini, non stiamo più ai tuoi piedi, non accettiamo di essere ridotti a servi del Quarto Reich in salsa diBruxelles. L’urlo che si leva dalle urne inglesi risuona ovunque nell’Europa dei popoli che non hanno mai accettato l’Anschluss (...) C'è una tabella di Eurostat- l'ufficio di statistica europeo- che racconta molto meglio di qualsiasianalista che cosa è accaduto nello storico giovedì della Brexit in Gran Bretagna. È la classifica uscita qualche settimana fa sul Pil pro capite regionale all’interno del vecchio Continente. Metti in fila (...) Rare volte l’espressione «vittoria popolare» è stata così appropriata. Con buona pace dell’universo mondo e dei suoi alti lai a gettone contro «il populismo», «l’estremismo», «il voto di pancia» e via stracciandosi le vesti, il risultato del referendum britannico passa alla storia come un monumento (...) Io,oggi, cittadino britannico residente in Italia dal 1998, sono diventato un extracomunitario. Che bello! Finalmente, I’m free! Fra poco non ci sarà più quella noiosa e insipida bandiera blu con le stelle gialle sugli edificipubbliciinglesi, ma solo quella bellissima: la Union Jack. (...) segue a pagina 2 segue a pagina 4 segue a pagina 6 segue a pagina 2 Le Borse crollano, ma per gli esperti sarà una buriana passeggera Vino, calcio, case, banche: cosa cambia per noi e loro di UGO BERTONE Meloni e Salvini La rinuncia all’Unione Europea rischia di mandare all’aria i piani di Antonio Conte, prossimo allenatore del Chelsea di Roman Abramovitch. Sarà difficile per il club tesserare Alvaro Morata, l’ex juventino astro emergente della Spagna. Anche il soccer, industria di punta del Regno (fino a quando?) (...) segue a pagina 13 «Dai che ce ne andiamo anche noi» di MATTEO PANDINI Esultano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che oggi si ritroveranno a Parma per discutere di «nuovo centrodestra»: l’addio del- la Gran Bretagna all’Unione europea manda in secondo piano i risultati delle recenti amministrative e ridà fiato a Lega e Fratelli d’Italia. (...) segue a pagina 11 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ «RULE BRITANNIA!» Poco dopo l’alba, quando ho appreso della vittoria, mi sono messo in sella alla mia asina e ho girato per i campi cantando l’inno patriottico vince la libertà ::: segue dalla prima NICK FARRELL (...) Diciamolo: visto che l’Unione europea non è in grado neanche di creare una bandiera decente, che speranza ha di creare un’Europa decente? Ma che grande popolo,quello inglese! Sono stato sveglio tutta la notte qui dove abito, nelle paludi romagnole vicino a Lido di Dante,Ravenna, infestate da zanzare, «ex» comunisti e nudisti illegali. Poco dopo l’alba - il momento della vittoria incredibile di Boris Johnson e Brexit -, mentre mia moglie romagnola e i nostri sei figli angloromagnoli dormivano, io mi sono messo in sella alla nostra asina Peppa con in mano la mia Union Jack e ho messo in moto quell’animale testardo con un bel calcio. Evvia! Al grido di «Evviva Boris! Evviva Brexit! Evviva la Gran Bretagna libera», ho girato per i campi cantando poi l’inno patriottico: «Rule Britannia! Britannia rules the waves! Britons never, never, never shall be slaves!» Come mi sento fiero di essere nato inglese dopo questo referendum epocale, che ha fatto esplodere una bomba sotto la maledetta e marcia Unione europea. Gli inglesi, in nome della libertà nazionale e alla faccia della tirannia sovranazionale, hanno avuto il coraggio - e ce ne voleva tanto - di dire «vaffa!» a tutti quanti: al governo non eletto dell’Ue, cioè la Commissione europea, alla cancelliera Merkel, alle Contento di essere un extracomunitario La certezza di tornare liberi C’è chi prevede catastrofi (staremo a vedere), ma per i miei connazionali multinazionali, alle banche, al presidente americano Obama, a tanti economisti e intellettuali, a gran parte dei Vip trés chic, attori e popstar radicalchic ecc. Hanno resistito alla campagna terroristica per Remain - Project Fear (Progetto Paura) del loro ormai ex premier David Cameron - che prevedeva l’Armageddon e persino la terza guerra mondiale nel caso di Brexit. Questo - si sono ricordati bene gli inglesi - era lo stesso Cameron, detto «Dodgy Dave» (Dave l’Ingannevole), che aveva proclamato l’esatto contrario in un discorso importante lo scorso novembre (prima di decidere per il Remain): «La Gran Bretagna può benissimo prosperare fuori dall’Ue». Hanno mandato a quel paese insomma tutto l’establishment che predicava una catastrofe economica per la Gran Bretagna fuori dall’Ue. Potrà anche essere vero - vedremo - che la catastrofe cisarà ma per la maggioran- za degli inglesi ha contato di più la libertà e la democrazia. Finora, in ogni caso, noto che le borse europee stanno soffrendo di più rispetto a quella londinese. La FTSE-100 di Londra ha perso alla fine solo il 3,2% ieri, mentre Milano ha perso il 12,48%, la borsa spagnola il 12,68%, quella tedesca il 6,78% e quella francese il 7,9%. Sì la sterlina è caduta drammaticamente contro il dollaro. Pazienza. La Gran Bretagna, paese fondato sul commer- Quarto Reich, l’inizio della fine Ciao ciao Merkel. Dalle urne britanniche suona la carica per tutti i popoli che non accettano di essere soggetti a un’Europa simile all’Unione Sovietica ::: segue dalla prima MARIO GIORDANO La cancelliera tedesca Angela Merkel, 61 anni [LaPresse] (...) mascherata, il dominio germanico travestito da Juncker, il tallone della Wermacht finanziaria che si nasconde dietro le grisaglie e le direttive Ue. Schiavi di Berlino Iddio non ci creò. E per questo ancora una volta guardiamo con speranza alla vittoria inglese, proprio come ai tempi degli eroi della Raf. E Radio Londra torna a essere la voce della libertà. Il 23 giugno in Gran Bretagna è stata sconfitta l’Europa. O meglio: è stata sconfitta l’idea sbagliata di Europa, una costruzione sballata e volutamente falsata, un castello che doveva essere il luogo dei sogni e invece è diventata soltanto una prigione. Non solo per gli inglesi, ma ancor più di noi che a differenza loro dobbiamo pure sopportare il giogo più odioso della dittatura: l’euro. «L’Unione monetaria non è stata progettata per fare tutti contenti: è stata progettata per far contenta la Germania»,diceva il premio Nobel per l’economia Paul Krugman. E i leader italiani che siglarono quei patti scellerati lo sapevano benissimo: «Grazie all’euro la Germania è più potente e più forte», ha ammesso candidamente nel 2011 Romano Prodi. Ipotesi confermata, del resto, dal medesimo Helmut Kohl, il papà tedesco dell’Ue, che nella primavera 2013 ha confessato:«Ho agito da dittatore per portare l’euro». Per fortuna, però, prima o poi i popoli liberi si ribellano ai dittatori. Il dubbio era già venuto, nel novembre 2011, a Le Monde: «L’Europa finirà come l’Unione Sovietica?», si chiedeva il quotidiano francese. Allora sembrava un paragone impossibile. Oggi un po’ di meno. Pensateci: nell’Ue il governo è un politburo di non eletti, proprio come l’Urss; nell’Ue il Parlamento è ridotto a sfogatoio, proprio come nell’Urss; nell’Ue si promette più equità e invece si aumentano le differenze, proprio come nell’Urss. «Per quasi 50 anni», ha detto un dissidente russo, lo scrittore Vladimir Bukovskij, «abbiamo vissuto un grande pericolo sotto l’Unione Sovietica. Poi abbiamo visto la bestia contorcersi e morire sotto i nostri occhi. Ma invece di esserne felici siamo andati a creare un altro mostro, straordinariamente simile a quello appena seppellito». E per chi sgarra c’è poco spazio: «La Mosca bolscevica aveva l’Armata Rossa - dice ancora Bukovskij - qui si usa la finanza per sedare le rivolte». Ma sì: l’Europa, proprio come l’Unione Sovietica, esiste in quanto antidemocrati- ca. È stata costruita volutamente così per imporre scelte impopolari che nessun Parlamento eletto dai cittadini potrebbe mai approvare. Per scaricare su lavoratori e pensionati i costi delle crisi, salvando le banche e i salotti buoni della finanza. Per questo vengono spogliati gli Stati. Vengono spogliati di denarie di poteri, di capacità decisionale e di possibilità di intervento, di industrie e di moneta, di visione e di decisione. Vengono messi in ginocchio, incatenati al fiscal compact, costretti a obbedire agli ordini che arrivano da Berlino via Bruxelles. In questo modo qualsiasi austerity, qualsiasi taglio delle pensioni, qualsiasi legge Fornero, può essere approvata. Questa è la nuova Unione Sovietica. O, se preferite,il Quarto Reich in salsa di Bruxelles. Questa è la costruzione antidemocratica e oppressiva che oggi il voto inglese fa vacillare. Un’Europa dove il popolo non è più sovrano, perché di sovrano c’è solo il debito. Un’Europa astratta, preoccupata della contabilità e non della vita reale, della lunghezza delle banane e non dei pensionati che muoiono di fame, della circonferenza dei piselli e non dei risparmiatori che si tolgono la vita. Vittima di un razzismo imperante che si chiama rating, dimentica dei suoi valori, della sua storia, della sua civiltà, pronta a cancellare le differenze dei popoli in nome di un asettico egualitarismo, pronta a calpestare le sue radici in nome di un tasso d’interesse voluto dalla Bundesbank. Pronta a massacrare i suoi figli. Proprio come il Quarto Reich. Proprio come l’Urss. Può stare in piedi un mostro di questo genere? Per carità: il sogno europeo è bellissimo, ce l’abbiamo avuto tutti, siamo cresciuti disegnando i bambini italiani, tedeschi e francesi che si danno la mano, che fanno il girotondo perché si vogliono bene, ci hanno riempito la testa con la retorica del continente che garantisce la pace. Ma quella che abbiamo costruito non è l’Europa dei sogni e non è nemmeno l’Europa della pace: è una macchina infernale e a volte addirittura criminale, che affama,opprime, lacera e distrugge il futuro. E contro cui è giusto ribellarsi, come hanno fatto gli inglesi, in nome della vita e della libertà. L’Europa finirà come l’Unione Sovietica? Forse Le Monde aveva azzeccato la domanda. Fino a qualche ora fa appariva impossibile, ma in fondo anche il crollo dell’Urss appariva impossibile finché non sono arrivati glasnost e perestrojka. Il voto della Gran Bretagna è la nostra glasnost, un abbozzo di perestrojka, un se- gnale di speranza per tutto il continente. Perché, vedete, come scriveva il professor Alberto Bagnai nel Tramonto dell’euro, quattro anni fa: «Sono stanco di discutere di vantaggi e svantaggi della moneta unica. Se anche fuori dall’euro ci fosse un baratro economico, se anche l’uscita ci consegnasse, come pretendono certi strampalatidisinformatori, alle sette piaghe d’Egitto, sarebbe comunque dovere morale e civile di ogni italiano opporsi al simbolo di un regime che ha fatto della crisi economica un metodo di governo, che ha eletto a propria bandiera la deliberata ed esplicita e rivendicata soppressione del dibattito democratico». Vale per l’euro, vale ancor più per l’Unione europea. Vale per il simbolo del regime, vale ancor più per il regime. E per questo, nelle ore in cui tutti stanno a discutere di crolli di Borsa e devastanti conseguenze economiche (che non ci saranno), a me viene solo in mente un saluto di libertà: ciao ciao Merkel, addio Quarto Reich. © RIPRODUZIONE RISERVATA VIAGGIO IN ARMENIA Il Papa la prende bene «È il volere del popolo» Il Papa (foto Ansa) si inchina alla volontà del popolo britannico che ha votato per l’uscita dalla Ue. «È stata la volontà espressa dal popolo. Questo richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo», ha dichiarato Francesco durante il volo che lo ha portato in Armenia. Giunto nella capitale, Erevan, ha cominciato la visita pronunciando subito la parola «proibita»: il massacro perpetrato dall’impero ottomano sul popolo armeno nel 1915 fu un «genocidio». Dopo l’incidente diplomatico dello scorso anno con la Turchia, che ritirò per mesi l’ambasciatore presso la Santa Sede, Papa Francesco non si è fatto condizionare e davanti ai vertici del Paese ha ricorda il Metz Yeghérn, il “Grande Male”: «Quella tragedia , quel genocidio, inaugurò il triste elenco delle immani catastrofi del secolo scorso, rese possibili da aberranti motivazioni razziali, ideologiche o religiose». 3 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà LA CARTA DECISIVA Il Brexit ha vinto grazie agli operai poveri del Nord, spaventati dall’invasione (sponsorizzata da Bruxelles) di immigrati giovani e single più forte dei disastri annunciati contava di più difendere nelle urne la democrazia contro l’euro-tirannia cio globale, già esporta molto di più al mondo che all’Ue. Da ora esporterà al mondo sempre di più e sarà libera di firmare accordi commerciali per conto suo invece che tramite Bruxelles. Voi italiani dovete - per una volta ascoltare bene gli inglesi. Sì, ok, siete più bravi a calcio e come al solito la nostra nazionale agli Europei fa solo pena, e sì, siete anche più bravi a intortare (a parte me, ovviamente). Ma gli inglesi hanno visto il disastro causato dall’obiettivo, dichiarato dall’Ue nel trattato di Lisbona del 2007, di procedere al suo Santo Graal di «una unione sempre più stretta». Vedono l’effetto micidiale dell’euro sui paesi del Mediterraneo condannati alla miseria a tempo indeterminato, perché hanno dato via la loro sovranità monetaria e quindi sono senza poteri per risolvere la tragedia. Sanno, come lo sanno anche i sassi, che una moneta unica non può funzionare senza una unione po- litica, ma tale unione in Europa non ci sarà mai perché nessun cittadino in Europa si sente europeo. Non potrà mai nascere per scelta democratica, solo imposta con la forza. Sì, l’Inghilterra ha tenuto per fortuna la sterlina ma ogni volta che c’è una crisi dell’euro sono chiamati a tirare fuori soldi per i bail-out dei greci e compagnia bella. Vedono la realtà europea, cioè un continente geriatrico in stato di fallimento, e poi guardano il resto del mondo che va bene. Il settimanale conservatore The Spectator (con il quale collaboro) ha deciso per Brexit e ha messo in copertina la vignetta di una farfalla coi colori della bandiera britannica. Ma forse soprattutto gli inglesivedono l’impotenza dell’Ue davanti all’invasione biblica dimigranti (la maggioranza uomini giovani single, e spesso non profughi veri). A proposito, siamo stati noi a pagare un terzo di quei 6 miliardi ai turchi per fermare la marea di migranti dalla Turchia. E vedono la Germania - l’unica nazione a prosperare con l’euro - creare in Europa una specie di Quarto Reich ma senza i panzer - per ora. E che fanno i crucchi? Beh, aprono le porte ai mi- granti di tutti i colori, ma le chiudono ai cittadini dei paesi mediterranei strozzati. E così, hanno deciso: «No thanks! Bye-bye!» La cosa affascinante è che alla fine sono stati gli operai poveri del nord dell’Inghilterra a far vincere Boris e Brexit. Tradizionalmente, questi hanno votato sempre per la sinistra (il Labour) che - guarda caso - ha sostenuto Remain e Cameron. Amo l’Europa, in particolare il Mediterraneo, ma odio l’Ue. Ora, noi inglesi abbiamo osato sognare e diconseguenza abbiamo ripreso la nostra patria. Dalle paludi romagnole il mio messaggio è chiaro: Evviva Boris! Evviva Brexit! E God Save The Queen! © RIPRODUZIONE RISERVATA Lezione inglese di democrazia Per il Regno Unito il voto è sacro: ecco come ci si comporta con i cittadini Da noi invece il suffragio non conta e si obbedisce a ordini piovuti dall’alto ::: segue dalla prima VITTORIO FELTRI (...) L’Italia è entrata nella Ue e ha adottato l’euro senza che i governanti sentissero la necessità di consultare le donne e gli uomini comuni,che in questo modo hanno subito una serie di ingiustizie e sono stati obbligati a tacere, a sopportare la propaganda interessata dei tifosi della moneta unica. Col risultato di aver perso sovranità e benessere. Sarà una coincidenza, ma da quando dipendiamo da Bruxelles tutto va storto. Un contributo al disastro è stato dato dai nostri esecutivi, capaci soltanto di spendere denaro pubblico per garantirsi il consenso delle categorie beneficate e perpetuare la propria permanenza al potere, gestendolo non in favore dei connazionali, bensì di se stessi. Risultato, abbiamo accumulato il debito pubblico più alto al mondo. Complimenti ai partiti, i quali poi si stupiscono e si rammaricano perché trionfa quello che erroneamente definiscono populismo. Se la sono presa prima con la Lega e ora se la prendono con i grillini, liquidati quali movimenti sfascisti, protestatari e destinati a morire di inettitudine. Sarà quel che sarà, è un dato che la politica tradizionale (foriera di corruzione, sperperi e tasse iugulatorie) fa talmente schifo alle masse da indurle a disertare i seggi elettorali. L’Inghilterra,sarà perché situata oltremanica,è un altro paio di maniche. Vota, e considera sacro il voto. Noi votiamo ogni tre giorni, ma il nostro suffragio conta come il due di picche quando la briscola è a bastoni. Ci auguriamo che la lezione britannica zittisca i professori, gli economisti a libro paga delle banche, i sedicenti intellettuali specializzati nel galleggiamento sui placidi mari del conformismo e del politicamente corretto, fedeli alla filosofia del tengo famiglia. Speriamo che dalle nostre parti si registri un risveglio delle coscienze affinché si comprenda che l’Ue è una gabbia che ci impedisce di assumere iniziative nazionali tese a migliorare l’economia e le condizioni di vita. L’esempio inglese auspichiamo che dia la stura alle energie di altri Paesi prigionieri dell’euro e dei suoi protettori, in maniera che l’Europa torni ad essere un mercato libero e cessi di farsi guidare dal Quarto Reich. Ora i detrattori della Brexit continueranno a essere profeti di sventura. I loro vaticini sono noti quanto le loro affermazioni apodittiche che non ammettono repliche: le Borse crolleranno, le monete si svaluteranno, folle periranno di inedia, dilagherà la disoccupazione e via menagramando senza requie. Va da sé che non bisogna ascoltare gli iettatori professionali, che ne azzeccano una su mille e campano di quella. Ci sarà di sicuro un periodo di assestamento, più o meno lungo, infine subentrerà la normalità. L’Inghilterra era florida prima della Ue e lo sarà anche dopo averla mollata grazie al suffragio universale. E se altre nazioni le andranno appresso non sarà una sciagura come, viceversa, predicano i venditori di sfiga. Lasciamoli dire e guardiamo al futuro in chiave ottimistica, anzi, in chiave inglese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rapporto tra contributi all’Ue e fondi ricevuti Londra risparmia 5 miliardi Solo la Germania è più generosa nei suoi versamenti a Bruxelles ■■■ In un punto almeno è certo che tra Gran Bretagna e Unione europea, dopo il Brexit a perdercisarà quest’ultima.Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, infatti, nel rapporto dare-avere (i contributi versati da ogni Stato membro all’Ue e i fondi trasferiti da Bruxelles agli Stati) il Regno Unito «ha “lasciato” all’Ue 5,5 miliardi di euro ogni anno». Ecco perché, nota l’associazione degli artigiani, al di là delle ricadute di carattere politico, macro-economico e finanziario che «inevitabilmente stanno prendendo forma in queste ore», l’addio di Londra all’Unione «avrà delle ripercussioni difficilmente prevedibili anche sul fronte dei conti economici di Bruxelles». L’Ufficio studi della Cgia che calcolato che in quindici anni, tra il 2000 e il 2014, il Regno Unito ha versato all’Unione europea ben 186,5 miliardi di euro. Bruxelles, nel frattempo, al netto delle spese di amministrazione, ha «restituito» a Londra 102,6 miliardi. Il saldo, pertanto, è stato di 83,9 miliardi di euro, pari a una media annua di 5,5 miliardi di euro. Sempre secondo la Cgia, nel rapporto dare-avere tra i 28 Stati singolarmente presi e l’Unione europea presa nel suo complesso, soltanto la Germania, con un saldo di 163,3 miliardi, pari ad un importo medio annuo di 10,8 miliardi, è stata più “generosa” degli inglesi. Dal bilancio Ue, che nel 2014 è stato di 142,6 miliardi di euro, inoltre, si vede che il contributo erogato dal Regno Unito, al netto del rimborso di 6 miliardi di euro “strappato” da Londra negli accordi sottoscritti con Bruxelles, è stato di 11,3 miliardi di euro, pari ad un’incidenza dell’8 per cento. Ovviamente, sottolinea la Cgia, «gli accordi sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue dovranno essere ratificati entro 2 anni. Pertanto, in questo periodo di tempo saranno sicuramente definite le modalità operative ed economiche della Brexit». «Sta di fatto,visto il peso economico del Regno Unito e la sua incidenza sul bilancio Ue, che gli effetti economici negativi dell’uscita potrebbero ricadere, in particolar modo, sulle casse dei paesi contributori che, lo ricordiamo, annoverano anche l’Italia» conclude la Cgia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Elisabetta II, regina del Regno Unito, 90 anni [LaPresse] 4 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ LA RIVOLTA Nella capitale la maggioranza ha votato per l’Europa, ma nelle zone più depresse le urne hanno decretato l’abbandono della burocrazia comunitaria vince la libertà ::: Commento Il protezionismo fa un passo avanti Ci sia di lezione ::: DAVIDE GIACALONE ■■■ Il capolavoro di Came- ron resta nella storia, senza che la sua fuga lo cancelli. Scozzesi e irlandesi hanno già detto che il regno sarà meno unito. Come una fava può perdere due piccioni. Agli elettori inglesi ancora non è chiaro che il prezzo della loro scelta non lo pagheranno i ricchi con l’appartamento a Londra, ma i lavoratori delle periferie, già colpitidalla concorrenza, ovvero quanti hanno determinato il risultato referendario. Qualcuno ricorda quanto fosse importante Uk, nell’Unione europea, per le battaglie pro mercato e pro concorrenza. E vedo che in molti gioiscono per la sconfitta dell’Europa burocratica e statalista, nonché germanocentrica. Peccato che gli elettori schierati per l’uscita vogliano l’esatto contrario del mercato:più confini, più barriere, più sussidi, più protezioni. E peccato che, a oggi, quelli che ci guadagnano di più sono i tedeschi, i cui titoli del debito pubblico, che non rendono e costano,vanno a ruba quali beni rifugio. Il voto degli inglesi va rispettato, il che esclude procedure lunghe e tese ad ammorbidirlo il più possibile. Hanno deciso di stare fuori, siano fuori. Faccio una scommessa: andranno presto a votare ed eleggeranno una Camera dei comuni che proverà a metterci una pezza. Ukip e Farage continueranno a essere rilevanti in quel posto antidemocratico che è il Parlamento europeo (curioso che vi alberghino gli antieuropeisti). Ma la scelta è fatta. Né potremmo ignorarlo, visto che gli «stranieri» gli «immigrati», colà, siamo noi. La Manica non è il Canale di Sicilia, non ci sono moltitudini affoganti. Gli inglesi non vogliono noi, europei continentali. Non vedo come si possa non tenerlo in conto. I governanti dei Paesi fondatori si riuniscono. Se è per scattare la foto della preoccupazione, farebbero meglio a restare a casa. Ci sono due cose da fare: a. stabilire che le frontiere interne devono restare aperte; contano solo quelle esterne e sono frontiere di tutti; b. governare l’immigrazione anziché lasciarsi governare dalla sua paura, deve farsi spesa e debito comune. Se hanno capito la lezione, quella è la reazione. Se no, lascino che i più deboli e impauriti, adeguatamente aizzati, alimentino scelte di cui saranno i primi a subire leconseguenze negative. www.davidegiacalone.it @DavideGiac UnSìcontro immigrati e super-ricchi ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS (...) ogni regione britannica dalla più ricca alla più povera e con un paio di eccezioni ottieni l’esatta classifica di come hanno votato sull’Europa:più eri povero e più voleviscapparne via. Più eriricco,più volevi restarvi agganciato. Le eccezioni sono solo due: la città di Manchester, che nella classifica dei redditi sta più o meno a metà e l’Irlanda del Nord, che pure essendo quasi in fondo (e quindipovera) ha sentito come la Scozia una sorta di nazionalismo inverso: meglio sotto l’ombrello europeo che sotto quello inglese. In tutto il resto della Gran Bretagna le zone più depresse e con redditi più bassi hanno votato in prevalenza (talvolta anche con maggioranza di due terzi) contro la Ue. Mentre le aree più ricche hanno respinto con maggioranze evidentissime, anche dei tre quarti, l’idea di staccarsi dall’Europa. Non a caso la Brexit è stata respinta con più del 70% dei voti nella Inner London West, dove nella classifica Eurostat il pil pro capite è di 172.600 euro, circa il triplo della restante area londinese, tre volte e mezza il dato scozzese e addirittura 5-6 volte più grande di quello con la stragrande maggioranza delle regioni britanniche. Se siguarda quella classifica, sembra che in Gran Bretagna sia capitato più meno quel che è accaduto nella piccola Torino alle ultime amministrative. David Cameron e Piero Fassino probabilmente hanno fatto lo stesso identico errore, sottovalutando le periferie che amministravano (in Inghilterra assai più larghe). In entrambi i casi si era di fronte a un territorio a due velocità, Una militante nel quartier generale della campagna per il Leave, a Londra, dopo la vittoria [Reuters] Nel Regno Unito, così come alle ultime elezioni amministrative di Torino, hanno deciso le periferie, dove si soffre di più per la concorrenza straniera Ma le élite non capiscono il dramma degli «straccioni» e perdono il potere che le statistiche ufficiali generali non avevano saputo cogliere. Errore antico, lo stesso del pollo di Trilussa: ufficialmente torinesi e inglesi mangiavano un pollo all’anno di media. Solo che c’era chi ne mangiava due, e chi nemmeno uno. L'amministrazione di Torino aveva fatto tanto per il centro città dove vivono i ricchi e arrivano i turisti, ma nulla o quasi per le periferie. La Gran Bretagna era un paese in salute secondo le statistiche ufficiali, che andava meglio di tanti altri, assai più della malandata Italia. Per questo si pensava che la Brexit non sarebbe passata: perché mai farsi del male quando stai bene? Ma non era così: nelle campagne, nelle città di provincia, la salute non era la stessa di Londra e delle maggiore parte delle grandi cit- tà. Si fatica a sbarcare il lunario, la vita è assai modesta. Lì la scelta dell’Unione europea di aprire le porte alla marea di profughi e immigrati che arrivavano dalla Siria, ma anche dall’Asia e dall’Africa è stata una bomba. Perché se sei ricco magari sei anche disponibile a dividere con gli altri, ma se hai appena quel che basta alla tua famiglia, il discorso è diverso. Puoi decidere anche di essere generoso, non però se te lo impone qualcun altro dall’esterno. Anche nelle prime interviste per strada registrate ieri, il popolo della Brexit ha spiegato le sue ragioni quasisempre citando due parole: immigrazione ed euroburocrazia. Una collegata all’altra, perché la prima è quella che non vuoi quando sei già in cattive acque, e la se- Scontro generazionale Giovani per il «remain». Chi ha provato la Ue ha votato «no» ■■■ Questione di quarti d’ora ed era già diventato il tormentone della Brexit: «Colpa dei vecchi». Giusto il tempo perché i dati confermassero quanto era largamente atteso - i giovani votano Remain, glianziani votano Leave - e la grande lamentazione può partire: colpa dei vecchi - è lo spartito che l’universo mondo prende all’istante a suonare - che hanno privato i giovani del sogno europeo. E con quanta grettezza, poi: gente che per una vita ha goduto di benefici i più svariatiche adesso, plagiata da una manica di arruffapopolo da due soldi, ha compiuto l’estremo atto di egoismo strappando alla gioventù ogni possibilità di essere felice. Iniziano a girare tabelle e grafici da cui emerge che l’aspettativa di vita media di chi ha votato Leave ammonta alla miseria di sedici anni mentre la gioventù che ha votato Remain dovrà trascorrere ben sessantanove primavere nella cupa e affamata Gran Bretagna. La linea di pensiero del dagli al vecchio impiega pochissimo a diventare egemone, ed ora del primo pomeriggio su internet è tutto un amabile strologare circa il diritto di voto che a una certa età andrebbe tolto, la magra consolazione rappresentata dall’imminente decesso di quanti hanno votato sbagliato, l’ignoranza congenita dei seniores che, sordi ai social network, insistono a leggere i tabloid e guardare la tv. Alfronte supergiovane degli euro-orfani sembra tuttavia sfuggire un dettaglio che risulta essere di estrema importanza. E cioè che la popolazione in là con gli anni che ha votato contro la Ue lo ha fatto dopo avere passato un numero di anni spesso e volentieri superiore a quelli vissuti in totale dalla controparte euroentusiasta a pagare per l’Europa e le sue politiche. E proprio in senso materiale: prima hanno pagato le tasse per far funzionare la macchina e poi hanno pagato sulla propria pelle i risultati di quel funzionamento. In altre parole: i vecchi, il famoso impatto dell’Europa sulla vita quotidiana, l’hanno toccato con mano più da vicino e più a lungo rispetto a tanti giovani che spesso nemmeno per colpa loro - tanto più in là della retorica europeista e dei suoi luoghi comune mai sono potuti andare. E per criticare chi, dopo averla conosciuta, ha ritenuto di evitare la Ue come la peste, ci vuole davvero un bel coraggio. M. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ CONSERVATORI DIVISI In corsa per la leadership anche il ministro della Giustizia e presidente di VoteLeave Michael Gove e il ministro degli Esteri Theresa May vince la libertà Johnson ringrazia Cameron ma glifregheràla poltrona Il premier si ritira: «Serve un nuovo capitano per negoziare con Bruxelles» L’ex sindaco di Londra già pronto a trasferirsi al n. 10 di Downing Street ::: GABRIELE CARRER LONDRA ■■■ Ci ha messo la faccia, conda è il simbolo di ciò che ti vorrebbe costringere a fare quel che non vuoi. Probabilmente non c’è decisione che abbia minato le fondamenta dell’Unione europea più di quella presa da Angela Merkel nell’autunno scorso di aprire le porte alla presunta marea di profughi siriani. Una scelta che inciderà sul destino politico della stesa Merkel: basta sfogliare la stampa tedesca per vedere pullulare i casi di cronaca sui problemi che gli immigrati stanno causando ai tedeschi, dalla violenza sulle donne alla microcriminalità. Se ha lasciato ferite nella ricca Germania, la gestione del dossierprofughi ha aperto falle nell’Europa più debole, acciaccata e sfibrata dal lungo periodo di austerity cui è stata costretta in questi anni. Le élite europee faticano a comprendere i loro popoli. E non capiscono la rapida scalata americana di Donald Trump. Si scandalizzano per i muri ai confini, per le parole fortisull’immigrazione. Nessuno capisce che è il problema deiproblemi dell’America profonda.Non razziale,ma economico.L'ha spiegato un collaboratore di Trump che sta girando l'Europa, l’italo americano George G. Lombardi. Nelle città ai confini meridionali degli Stati Uniti sono arrivati migliaia di immigrati dal centro e Sud America. Si lavorava per 15 dollari l’ora. I nuovi arrivati lavorano a 5 dollari l’ora. Brava gente, ma hanno bisogno di quei soldi per le famiglie restate a casa. Mandano loro la metà di quel che guadagnano. Chi aveva da spendere 15 dollari l’ora, adesso ne ha 2,5. Non consuma. Chiudono gli esercizi commerciali. Falliscono le città. E gli immigrati si muovono verso Nord. I muri vogliono fermare questo impoverimento collettivo. Gli inglesi ieri ne hanno eretto uno. © RIPRODUZIONE RISERVATA NEGOZIATI Tutte le tappe del divorzio dall’Europa Parte la procedura di uscita, prevista dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Saranno necessari almeno due anni per attivarlo concretamente. Oppure una decennio se si considerano anche i rapporti postBrexit da rinegoziare tra Gb e Ue. L’esito del referendum sulla Brexit non è legalmente vincolante, ma il premier David Cameron ha già annunciato che il negoziato di uscita sarà guidato da un nuovo leader. La riunione del vertice Ue di martedì e mercoledì prossimi potrebbe essere la prima occasione per Cameron di attivare l'articolo 50. Prima di quel vertice a 28 ci sarà una «riunione informale a 27» per «una riflessione», ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. «Fino all’uscita formale del Regno Unito», assicura Tusk «non ci sarà vuoto legale» e «la legge Ue resta valida nel Regno Unito, ciò significa diritti e doveri». Londra quindi continuerà a essere membro a tutti gli effetti dell’Ue, a votare e prendere decisioni ma sarà esclusa da quelle sulla Brexit. Spetterà poi al Consiglio e al Parlamento Ue dare o meno l'ok all’accordo per l'exit. I nuovi rapporti potrebbero essere improntati a quelli dei Paesi Efta come Norvegia e Islanda. non ci metterà la firma.Il premier britannico David Cameron ha annunciato ieri mattina che lascerà Downing Street ad ottobre, dopo la sconfitta nelle urne del fronte Remain da lui guidato.Non vuole essere lui a dover mettere la firma sui documenti del divorzio dall’Unione Europea dopo 43 anni. Una separazione che regala, invece, una vittoria un po’ inaspettata al leader dello Ukip Nigel Farage: dopo nemmeno mezz’ora dalla chiusura delle urne aveva dichiarato «sembra sarà Remain» salvo poi fare marcia indietro proclamando il 23 giugno come il giorno dell’indipendenza britannico. Acque agitate, invece, in casa laburista, dove il segretario con Jeremy Corbyn, con un passato non troppo remoto di euroscettico, è sotto processo per la sua debolezza in campagna elettorale nella difesa dell’Europa. Serve una nuova leadership per il Regno Unito, ha annunciato il primo ministro dopo il risultato di quello che ha definito «ilpiù grande esercizio di democrazia nella storia del paese». La volontà popolare di cambiare rotta va rispettata, ha poi aggiunto aprendo la strada a una nuova leadership che possa assecondare il voto. E tutti gli identikitsembrano convergere su un’unico indiziato: Boris Johnson, il 52enne ex sindaco di Londra e capopopolo della campagna per l’uscita. Cameron traghetterà la nave britannica nei prossimi mesi ma «serve un nuovo capitano», ha detto. Nonostante la lettera firmata dai conservatori ribelli per invitarlo a rimanere, il premier sembra non sentirsi più investito della legittimazione necessaria per negoziare con l’Europa, né tantomeno crede giusto continuare a guidare un paese che ha deciso di uscire dall’Unione dopo aver guidato il fronte per la permanenza. Le dimissioni annunciate, un passo indietro per evitare una nuova guerra fratricida tra i conservatori, saranno effettive entro i primi di ottobre quando il partito si riunirà a Birmingham per la conferenza annuale. La corsa alla sedia vacante è a tre. Favorito sembra essere il vero vincitore delreferendum: Boris Johnson, capace di guidare la campagna per Boris Johnson ha arginato il nazionalista Nigel Farage nella campagna per Brexit [Lapresse] la Brexit facendo da contrappeso al nazionalismo di Nigel Farage. Su di lui puntano molti deputati britannici, convinti dal successo di una campagna che si è affermato anche nelle roccaforti laburiste ed europeiste. Meno possibilità sembra avere Michael Gove, il 48enne ministro della Giustizia e presidente di VoteLeave, che aveva minacciato di lasciare il governo Cameron in caso di vittoria del Remain. Avrà un ruolo chiave in questi mesi di transizione dovendo fare tessere i rapporti tra l’esecutivo uscente ed ilfronte anti-europeista interno al partito ma la popolarità di Johnson potrebbe sbarrargli la strada.C’è infine il ministro degli Esteri, Theresa May, 59enne tiepida sostenitrice della permanenza e accesa critica dell’Unione Europea in materia di immigrazione. Il suo profilo potrebbe essere quello giusto per ricompattare i ranghi del partito ma le parole del premier uscente Cameron sembrano suggerire la necessità di scegliere il futuro leader tra i due uomini di punta di Vote Leave. © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: Intervento Il risultato dell’invasione selvaggia ::: SERGIO DE BENEDETTI ■■■ Dunque, la Gran Bretagna tornerà al suo, presunto, “splendido isolamento”. La responsabilità per la decisione di ieri è soprattutto del primo ministro Cameron, prima altezzoso nel chiedere all’Europa concessioni non compatibili con la carta dell’Unione e poi, vista la situazione, piagnucoloso con il popolo britannico esasperando le conseguenze dell’uscita. Ha sbagliato anche Juncker, intimando «dentro o fuori senza ripensamenti» e risvegliando nei moderati britannici e negli indecisi quell’orgoglio tipicamente anglosassone che li ha convinti per il no all’Europa. Ma il grande errore, a mio avviso, è nella pessima gestione dei migranti che arrivavano soprattutto in Italia e, in parte, in Grecia. Ritenendolo chissà perché, un problema locale e non generale dell’Unione, si sono inteneriti nel vedere le terribili immagini del bambino morto tenuto in braccio da un soldato ma poi hanno tirato dritto come se niente fosse accaduto. Così i britannici si sono trovati di fronte ai filmati sapientemente orchestrati da Farage che, nel mostrare frotte di povera gente appena arrivata a Pantelleria o Lesbo, magari dopo un naufragio che aveva ucciso centinaia di altri disperati, dichiarava con approssimazione ma non con totale falsità, che questa gente i britannici se la sarebbero trovata in casa perché già comunitari, avendo toccato il suolo europeo. È lì che la popolazione ha detto basta e non perché sia razzista ma perché vuole gestire direttamente gli ingressi nel proprio territorio e non delegare i «burocrati di Bruxelles». © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà ::: I CONTI FINALI Hanno trionfato la stampa popolare e macina-copie, l’elettore disincantato ed esperto. Hanno perso le testate fighette e l’establishment Un’Europa diversa Per l’economia non cambia nulla Ma l’Unione ora è meno solida ::: ERNESTO PREATONI ■■■ Alla fine in Gran Bre- tagna hanno vinto i voti contrari all’Europa. O almeno a questa Unione europea ottusa e burocratica. Più attenta al calibro degli zucchini che ai bisogni dei popoli. Il risultato è tanto più importante perché negli ultimi giorni il martellamento propagandistico per condizionare il consenso in favore della Ue era stato molto incalzante. Nel calderone elettorale era finita anche la morte della deputata laburista Jo Cox trasformata nella prima martire dell’Europa. In questi ultimatum propagandistici si era distinto,oltre al premier britannico David Cameron, anche il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che, accogliendo le sollecitazioni che arrivavano dalla Germania, era stato categorico nella difesa integrale della Ue. Con toni minacciosi aveva spiegato che l’Unione non è un hotel dove la gentepuò entrare e uscire a piacimento ma un club esclusivo dove non sonoammesse ambiguità: chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori. Toni così duri, nelle sue intenzioni volevano mettere in allarme gli elettori britannici sui pericoli legati all’abbandono della Ue. Visto il risultato delle urne Juncker ha completamente sbagliato valutazioni dimostrandosi un politico da quattro soldi. Arrogante e poco incisivo come il suo piano da 315 miliardi che doveva innescare investimenti capaci di mettere in moto la ripresa. Il programma si è dimostrato un fallimento perché le risorse messe a disposizione da Bruxelles si limitavano a pochi spiccioli. Lo sforzo massimo era a carico dei capitali privati che, ovviamente,non hanno risposto, vista l’incertezza delle prospettive economiche. Dopo il voto di ieri che cosa succederà in Europa? La risposta, a mio parere è duplice. Una riguarda il versante economico e l’altro quello politico. Sul fronte economico sono convinto che alla fine non accadrà assolutamen- te nulla. Non prevedo nessuna catastrofe. Certo ci sarà un po’ di show e qualche mal di pancia sui mercati finanziari dai quali, come ho ripetuto tante volte anche da queste colonne, bisogna stare lontani. Alla fine, però, il realismo finirà per prevalere. Il governo britannico e la Unione europea si siederanno attorno ad un tavolo e cercheranno un accordo economico. Londra, infatti, non può rinunciare alle esportazioni verso l’Europa né l'Europa a quelle verso l’Inghilterra. Né mi pare lontanamente possibile che la City finanziaria possa essere sostituita da qualche altra piazza europea. Spero davvero che tuttiabbiano capito la lezione scaturita dalle inutili sanzioni alla Russia, dove in questo momento mi trovo per seguire i miei investimenti. Il blocco ha danneggiato gli occidentali più di quanto non abbia messo in difficoltà Mosca, che ha potuto spostare gli acquisti su altri Paesi. Quando le sanzioni saranno tolte sarà impossibile per le grandi economie che vivono diesportazioni, come l’Italia, trovare in Russia gli spazi che aveva prima. Proprio per questa consapevolezza sono convinto che alla fine un compromesso fra Londra e Bruxelles sarà trovato per lasciare le cose sul piano economico più o meno come stanno adesso. Mi aspetto, invece, grandi novità sul piano politico. La Gran Bretagna è la culla della democrazia e il fatto che abbia votato contro la Ue conferma che questa Europa non è confezionata a misura dei popoli ma è un abito cucito su misura per quattro euro burocrati che, pur di mantenere il loro potere, continuano a mettere toppe. Solo che, come ho già avuto modo di scrivere, adesso la stoffa è finita. Il voto in Gran Bretagna conferma che allo stato attuale l’Unione europea è una costruzione artificiosa ed elitaria. Piace ai ricchi e a quelli che si considerano colti e intelligenti, come dimostra il voto di Londra e nella City. Assai meno alle fasce più svantaggiate della popolazione. Quelle che i fighetti di Twitter bollano come «analfabeti funzionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Materia complessa: incauto proporre un referendum ■ Ha vinto il popolo. Che nel 1938 acclamava Hitler ■ Cameron ha giocato col fuoco: referendum furbesco GIORGIO NAPOLITANO ROBERTO SAVIANO MASSIMO D’ALEMA ■ Referendum voluto da Cameron per motivi personali ■ Cameron ha compiuto un abuso di democrazia ■ Su certe questioni non deve decidere la gente col voto ROMANO PRODI MARIO MONTI BEPPE SEVERGNI Facile dire populismo... È solo questione di soldi Il vero vincitore? L’inglese di provincia, tutto buonsenso e niente ideologia, che ha guardato al proprio portafogli senza ascoltare la propaganda delle élites ::: segue dalla prima MARCO GORRA (...) all’idea stessa della sovranità che appartiene al popolo e che da esso viene esercitata. Ha vinto l’inglese di provincia tutto buonsenso e diffidenza contro l’elite inurbata e le sue fole fusioniste; ha vinto l’elettore agée cui l’età ha portato in dote una certa esperienza contro quello giovane e pertanto fatalmente ingenuo ed ideologizzato; ha vinto la stampa popolare e macina-copie diSun e Daily Mail contro Financial Times, Guardian e resto delle testate della City convinte che basti essere messi in cima nelle rassegne stampa internazionali per avere una effettiva presa sull’elettorato;ha vinto l’elettore disincantato che alla decima parata di vip col sorriso a trentadue denti e l’appello precompilato ai valori dell’Europa si chiede dove sta la fregatura. Ha vinto, in una parola, l’incubo peggiore degli eurocrati e dei loro variegati reggicoda: il signor Smith qualsiasi. Al quale è bastato prodursi nel numero che storicamente gli riesce meglio: votare impugnando in una mano la matita e nell’altra il portafogli, tenendo bene in vista il proprio interesse e facendo ze- ro concessioni alle bubbole della propaganda. A dare retta alle quali ci si sente sicuramente più buoni e nobili, ma si finisce per tornare a casa con le tasche parecchio alleggerite. E che l’esito della votazione abbia rappresentato la più inattesa delle docce gelate per l’establishment che tifava Bruxelles lo dimostrano, da ultimo, le reazioni avute da quest’ultimo a risultato ufficializzato. Tralasciando la vipperia britannica per via unicamente della sua scarsa notorietà da questa parte del- la Manica (ed è un peccato perché, anche tra le varie J.K. Rowling, David Beckham e Hugh Laurie, le soddisfazioni non mancano), ci si concentrerà pertanto sul fan club italiano, che nella partita referendaria aveva riposto grandi speranze nonostante si giocasse in trasferta. Si potrà così apprezzare lo sgomento dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, scosso per via del risultato «molto duro» ma soprattutto oltraggiato dalla dissennata scelta di fare addirittura decidere il popolo su te le maratone notturne in attesa dei dati sul referendum inglese. Su La 7,ospiti di Enrico Mentana, hanno battibeccato l’ex premier Mario Monti e l’ex ministro Giulio Tremonti. «Posso dire che la cosa più divertente nella trasmissione è il professor Monti?», ha detto quest’ultimo. E l’ex premier è sbottato: «Mentana, devo andare, ho un appuntamento con un’altra tv. Questa trasmissione è entertainment». Altro canale, altra polemica. Su Rai 1 c’è l’edizione speciale di Porta a Porta. In collegamento da Londra s’appalesa Davide Serra, finanziere. Comincia a parlare ma, dallo studio, Renato Brunetta gli dà sulla voce. «Lo lasci parlare!» interviene Bruno Vespa. «Lo interrompo perché è amico di Renzi. Almeno si dica chi è!» replica Brunetta. Il conduttore ha accusato il parlamentare di «propaganda politica». Brunetta, a sua volta, ha replicato accusando il conduttore di «sottomissione politica». E meno male che si votava in Inghilterra e non in Italia... una cosa così importante:«Bisogna chiedersi quanto sia stato incauto proporre questo referendum su una materia di enorme complessità». Oppure ci si potrà abbeverare delle parole del’ex premier Mario Monti, secondo cui «la democrazia si può perdere se usata male» e per il quale il referendum è stato «un abuso di democrazia». Altrimenti soccorrerà la sempre lucida analisi di Romano Prodi: «Il referendum», sostiene il Professore, «ha confuso gli elettori». Infine ci sono quelli per cui ilproblema,più che il referendum, è proprio il popolo che fa schifo. Fiore all’occhiello della categoria, Roberto Saviano:«Ha vinto ilpopolo», afferma vibrante di sdegno, «me lo ricordo il Popolo, nel 1938,acclamare Hitler e Mussolini». Menzione d’onore per Beppe Severgnini, che va in tv a dirsi «deluso che Londra, capitale del mondo, sia stata costretta a cambiare rotta per il voto dell’Inghilterra rurale». Conclusione: su certe cose «non deve decidere la gente». Gran finale con Massimo D’Alema: «Cameron ha giocato con il fuoco», spiega l’ex premier, «perché non si governano le grandi scelte attraverso manovre furbesche». Specialmente se poi viene fuori che, quanto a furbizia, il famoso popolo ti ha dato i giri pure stavolta. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA «Maratone» movimentate Monti, Tremonti, Brunetta Risse in tv aspettando il voto ■■■ Clima bollente ieri sera negli studi televisivi, duran- __Sabato 25 giugno 2016__ 7 8 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà DISEGNO COMUNE Le Pen e Wilders, con Salvini, sono le punte di diamante del gruppo Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà), di cui il leghista è vicepresidente Europa allo sfascio Francia e Olanda già cercano l’uscita Marine Le Pen e Geert Wilders mirano a referendum sull’onda di quello britannico. Ma anche in Svezia, Austria e Spagna aumentano le scosse anti-Bruxelles ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ Frexit e Nexit sono già un’ipotesi. Agitate come una clava da Marine Le Pen e Geert Wilders, leader rispettivamente del Fronte nazionale francese e del Partito per la libertà olandese, alleati all’Europarlamento nel gruppo Enf, ovvero l’Europa delle nazioni e delle libertà, culla dei movimenti euroscettici. Ma la vittoria di Brexit, la prevalenza dei sostenitoridell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea nel referendum voluto dal premier David Cameron, scatena l’inevitabile effetto domino in tutti i Paesi in cui è più forte il peso elettorale delle sigle antiBruxelles. Francia, Olanda, ma non solo: si avvertono scosse anche in Svezia, Austria e Spagna, dove domani si torna al voto con la formazione eurocritica di Podemos in testa nei sondaggi. In prima fila, tuttavia, ci sono Francia e Olanda, due dei sei Paesi fondatori della Comunità economica europea nel 1951, dove nel 2017 i movimenti di Le Pen e Wilders potrebbero ulteriormente guadagnare terreno approfittando del voto per le presidenziali (Francia) e per la Camera (Olanda). «Uscire dall’Unione europea è possibile. Se vinciamo le elezioni,faremo un referendum entro sei mesi», annuncia Le Pen, che chiede una consultazione popolare non solo in Francia, ma anche «negli altri Paesi Ue». Il voto britannico «è una vittoria di libertà» e i risultati rappresentano «una legittimazione supplementare per trasportare in dibattito in Francia». Come spesso accade, l’ostilità verso Bruxelles unisce le ali estreme. A sinistra alza la voce Jean-Luc Mélenchon, fondatore del Partito di sinistra, candidato alle presidenziali del prossimo anno: «La lezione di Brexit è: o l’Ue la si cambia, o la si lascia». Dall’Olanda fa eco ai francesi Wilders, che citando un recente sondaggio realizzato dalla tv EénVandaag, secondo cui «la maggioranza del popolo olandese vuole un referendum sulla permanenza nell’Ue, e che molti più olandesi sono a favore dell’usci- ::: LA SCHEDA IL GRUPPO Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf, in riferimento all’acronimo inglese) è un gruppo politico di destra all’interno del parlamento europeo, fondato nel 2015 da alcuni partiti nazionalisti, fortemente euroscettici. I partiti che lo compongono teorizzano l'uscita di ogni Paese dall'Euro e la revisione dei trattati riguardo l'immigrazione. Il gruppo è costituito da 38 membri di 9 diverse nazioni. CHI C’È Fanno parte dell’Enf i francesi di Front National (guidati da Marine Le Pen); gli olandesi del Pvv di Geert Wilders; il movimento tedesco Alternative für Deutschland; la Lega Nord; il Partito della libertà austriaco (Fpö); la Nuova destra polacca (Knp). ta», lancia la «Nexit», ovvero l’abbandono dell’Ue da parte dei Paesi Bassi (Netherlands). «Ora è tempo di un nuovo inizio, se diventerò primo ministro ci sarà un referendum», scandisce battagliero Wilders. Se Le Pen e Wilders, con l’italiano Matteo Salvini, sono le punte di diamante del gruppo Enf, di cui il leghista è vicepresidente, qualcosa si muove anche nella progressista Svezia. I Democratici, partito di matrice nazionalista in crescita - 13% alle Europee del 2014 rispetto al 5,7% del 2010 - promettono di aumen- tare «la pressione sul governo. Chiediamo che la Svezia rinegozi immediatamente gli accordi a cui siamo obbligati. Il popolo svedese dovrebbe avere l’opportunità di poter dire la sua sull’appartenenza all’Ue. Il premier cerchi il bene della Svezia, non dell’Ue». Su questo, c’è un asse con Jonas Sjöstedt, presidente del Partito della sinistra, che si è appellato al governo di Stoccolma - guidato da Stefan Löfven a capo di una coalizione di centrosinistra - affinché «rinegozi» le condizioni di adesione alla Ue, con l’obiettivo di «ridurre il potere» Marine Le Pen, 47 anni, insieme con l’olandese Geert Wilders, 52 [Ansa] di Bruxelles. In Austria, complice l’exploit di Norbert Hofer alle recenti elezioni presidenziali (il candidato del partito della Libertà è stato battuto al secondo turno solo dai voti arrivati via posta), il vento antiUe soffia ancora più forte. E Heinz Christian Strache, leader del movimento, lancia un avvertimento a Bruxelles: «Se l’Ue si ostina nel suo rifiuto a fare le riforme, allora un voto dell’Austria sarà un nostro obiettivo». A maggior ragione se FPÖ , il partito di Hofer e Strache, dovesse vincere le elezioni politiche del 2018. Bohuslav Sobotka, primo ministro della Repubblica ceca, ieri ha usato toni concilianti: «Dobbiamo renderci conto che questa non è la fine del mondo e non è assolutamente la fine dell’Ue». Bruxelles, tuttavia, «deve cambiare in fretta, l’Europa deve essere più operativa, flessibile». All’inizio di giugno, del resto, era stato lo stesso Sobotka a confermare la possibilità dell’uscita del suo Paese dall’Unione in caso di esito positivo del referendum britannico, al punto da ipotizzare una Czexit. il graffio Stiamo sereni «Senza far nulla tra 16 mesi non c’è più l’Europa». Enrico Letta il suo disperato grido d’allarme al cospetto della Brexit. Ma anche stavolta, come quella in cui Renziglidisse distar sereno salvo soffiargli il posto, il buon Enrico non s’è accorto di quel che gli accade intorno: l’Europa non c’è più già adesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le conseguenze interne del voto Scozia e Galles per conto loro Il Regno Unito rischia di scoppiare ::: CATERINA MANIACI ■■■ Effetti da Brexit: oltre a dare il via ad una probabile disgregazione dell’Unione europea potrebbe iniziare la disgregazione del Regno Unito stesso, lacerato dai sentimenti pro o contro Unione che ora potrebbero esplodere in nuove richieste di referendum, indipendenza o secessione. Le prime richieste sono già arrivate, in realtà, dalla Scozia e anche dall’Irlanda del Nord. In Scozia si sta concretizzando un vero e proprio paraddosso e dove, per inciso, ieri è arrivato in visita il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump. Due anni fa, al referendum indipendentista lanciato dall’allora premier nazionalista Alex Salmond, ha votato contro l’addio a Londra. Ora, nonostante tutti le 32 circoscrizioni abbiano scelto in blocco Bruxelles, si ritrova fuori dall’Unione. Dopo la notizia della vittoria del Brexit, Salmond quindi ha immediatamente parlato di un altro referendum di indipendenza da Londra, da organizzare «nel giro di due anni», la cui richiesta scatterà appena il successore del premier britannico David Cameron, dimesso, inizierà i negoziati con Bruxelles per uscire definitivamente dall'Unione. «Noi vogliamo rimanere in Europa», ha detto l'ex primo ministro, «anche se questo non significherà che adotteremo l'euro». Dentro sì, ma a modo nostro, insomma. L'attuale primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ha rincarato la dose: «La Scozia ha consegnato un voto chiaro, senza equivoci, per la permanenza nella Ue e accolgo con favore questo sostegno al nostro status europeo», ha detto Sturgeon, che da tempo solleva l’ipotesi di un nuovo referendum sull'indipendenza scozzese in caso di Brexit. Perchè «la Scozia ha parlato. E ha parlato chiaro». La Brexit ha riacceso gli animi anche in Irlanda del Nord, che potreb- be tornare un fronte caldo. Per carità, nulla a che vedere con i tempi bui della guerra civile. ...Anche qui si invoca un altro referendum, stavolta per la riunificazione delle due Irlande, dal momento che Dublino appartiene all’Unione Europea senza alcun ripensamento. «Con l’uscita della Gran Bretagna dall'Ue, l’Irlanda dovrebbe andare al voto per la propria riunificazione», ha detto il vicepremier dell’Irlanda del Nord, Martin McGuinness, leader del partito nazionalista irlandese Sinn Féin ed ex affiliato dell’Ira. Perché con la Brexit, ha spiegato, ci sono "enormi conseguenze per l'intera isola d'Irlanda». E quindi l'elettorato «dovrebbe avere il diritto di votare per mantenere un ruolo nell’Ue». Scozia e Irlanda del Nord fanno parte del Regno Unito (ormai poco Unito) insieme al Galles, dove, invece, la parte del leone l’hanno fatta i fautori della Brexit, ma la sua capitale, Cardiff, si è espressa al 60% per il Remain. © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ CAMBIO DI ROTTA? I ministri degli Esteri di Francia e Germania presenteranno oggi a Berlino (scelta emblematica) un progetto di Europa a velocità variabili vince la libertà La Ue non capisce: «Inglesi via subito» Invece di discutere dei suoi errori, Bruxelles fa l’offesa ed esibisce intransigenza (di facciata). La Merkel auspica un «taglio netto», per Juncker «l’integrazione va avanti». Ma c’è chi parla di ammorbidire i vincoli per gli Stati membri ::: MIRKO MOLTENI ■■■ Giornata spasmodica ieri a Berlino. Fin dalla mattina è stato dalla Germania che sono venutii commentipiù duricontro la volontà della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea, poi in serata la paura di innescare reazioni di altriPaesi irrequieti ha indotto a più miti consigli. A caldo il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier aveva commentato con un «dannazione», mentre il vice cancelliere Sigmar Gabriel rilanciava con «un cattivo giorno per l’Europa». E il tedeschissimo presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz accusava: «L’intera Ue è stata presa in ostaggio a causa di una lotta intestina fra i conservatori inglesi». A coronamento la cancelliera Angela Merkel che,dopo aver parlato della necessità diun «taglio netto»,invitava la Ue a «trarre insegnamenti dalla Brexit», ricordando che «la Germania ha specialiresponsabilità». Già, perché, per fare due esempi, è sul marco che è stato ricalcato l’euro, e sono le banche tedesche a essere più esposte di altre nella crisi greca. Non solo, la Germania è, assieme alla Francia,lo storico architrave della costruzione europea, quella cosiddetta “Framania” - come la battezzarono negli anni Novanta gli esperti di geopolitica - che simbolicamente risolvendo nel dopoguerra le secolari questioni tra francesi e tedeschi, ha fatto da culla della vecchia Cee, poi per Jean-Claude Juncker, 61 anni, è presidente della Commissione europea dal 1º novembre 2014 [Ansa] l’appunto divenuta Ue. Ma se dalla Francia già si è sentita la voce di Marie Le Pen, leader del Front National, chiedere a gran voce un futuro referendum su una Frexit, specularmente nel pomeriggio di ieri anche dal cuore della Germania siè levata una ancor più sorprendente voce. Quella dei capi del partito Alternative fur Deutschland, o AfD, che guardano a Londra come a una maestra. Per il capo del partito Frauke Petry: «I cittadini europei vogliono ora riprendersi la sovranità alla maniera britannica». E il suo vice Joerg Meuthen, più esplicito: «Loro han- PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO Schulz rassicura colleghi e poltrone «Il nostro lavoro andrà avanti» Non nasconde la sua delusione per il risultato del referendum britannico Martin Schulz, presidente del parlamento europeo ed elemento di spicco della sinistra continentale in Italia lo si ricorda per lo scontro con l’allora premier Berlusconi, che lo apostrofò chiamandolo «kapò». Definendosi «deluso e triste», anche lui ha chiesto l’immediata apertura dei negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione: «Una situazione di incertezza di anni non interessa a nessuno». Ha inoltre scritto ai colleghi del parlamento europeo, rassicurandoli e promettendo che terrà ben presente le loro esigenze e il loro lavoro nelle istituzioni europee, «che andrà avanti». Le poltrone prima di tutto. no scelto, è ora di cambiare, referendum anche qui». Una ventata di euroscetticismo nel cuore della stessa Germania significa davvero la tomba di un’Unione Europea che non ha saputo affrontare i reali problemi dei cittadini, alienandosene le simpatie. Subito è seguita in giornata la riunione d’emergenza fra Schultz, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e il presidente olandese di turno Mark Rutte, che hanno inizialmente fatto pensare a un irrigidimento delle posizioni di Bruxelles verso Londra. Il loro messaggio è stato in sostanza: «Trattino in fretta per andarsene da subito, basta incertezze, l’integrazione europea andrà avanti più di prima». Quasi un’esercitazione di dialettica napoleonica che non può che ottenere l’effetto contrario: più accorciano il guinzaglio, più ti accorgi di avercelo addosso e ti ribelli. La riflessione sul da farsi non ha impegnato che mezza giornata, poi verso sera ecco un nuovo “deus ex machina”, l’Ue “flessibile”. I ministri degli Esteri tedesco Steinmeier e francese Jean-Marc Ayrault hanno infatti anticipato al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung che oggi a Berlino (si badi, Berlino, non Bruxelles!) presenteranno un progetto ai loro colleghi di Italia,Olanda,Lussemburgo e Belgio, che ha tutto il sapore di un correre alle scialuppe di salvataggio. Sarebbe un piano che prevede un’Ue a velocità variabili in cui «se alcuni Stati sono reticenti ad approfondire l’integrazione, si possono permettere loro maggiori libertà di scegliere gli ambiti in cui essi vogliono o non vogliono rafforzare la cooperazione». Per spiegare questa bizzarra alternanza fra bastone e carota,pare esserci solo una parola: paura. Pur di dissuadere altre exit, eccoli pronti a tramutare l’unione in una cena in cui ogni invitato si sceglie la portata di suo gusto. In barba ai sacrifici dell’austerità imposti finora ai popoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà PAURA PER SPREAD E TITOLI BANCARI Vertice d’urgenza con Bankitalia e i ministri. Poi il premier contatta Alfano per avere un appoggio dal Ppe ::: Commento Un nuovo partito per seguire la lezione inglese ::: PAOLO BECCHI Grecia, o in Francia» Qual è il risultato elettorale che non aveva calcolato e da cui è rimasto maggiormente spiazzato? «Pensavo che a Milano i voti dei 5 Stelle e della Lega convergessero su Parisi al ballottaggio. Invece nè gli uni nè gli altri sono andati a votare. Quando Albertini ha detto: “La Lega non è rilevante”, quelli del Carroccio l’hanno presa male...» ■■■ Ci hanno provato in tuttia modia bloccare quella che su queste stesse pagine ho chiamato la «voglia di nazione» che si respira in Europa. Ma, questa volta,non cisono riusciti. Neppure la strumentalizzazione di una vittima innocente ha salvato il «mostro di Bruxelles».Questo è solo l’inizio di una guerra di liberazione europea dalla tirannia diuna Unione che è soltanto una unione di banche, di oligarchie finanziarie, di burocrazie ingrassate. Ed è un segnale per tutti i popoli europei: hanno truccato il voto in Austria, ma non sono riusciti a fregare i cittadini inglesi. In Francia Le Pen ha già annunciato che, in caso di vittoria alle presidenziali, toccherà anche ai francesi decidere se restare in Europa. Ed altri paesi nordici, e l’Olanda, forse seguiranno la strada del referendum. In Italia, invece, il M5S, proprio ieri, ha tradito il suo programma, rinnegando persino quel Farage con cui è alleato nel Parlamento europeo e dimostrando ormai di essere favorevole, costi quel che costi, alla Ue e all’Euro. Di questo tradimento prima o poi gliitaliani si accorgeranno, e allora il M5S farà la stessa fine di Tsipras. Soltanto una Lega d’Italia e per l’Italia può oggi incarnare quella voglia di nazione che sta dilagando in Europa: nascerà questa nuova Lega, ci riuscirà? Difficile dirlo. Proprio la ripresa di quel progetto di un referendum per l’uscita dalla dittatura dell’Unione Europea che è stato miseramente abbandonato dal M5S, potrebbe segnare una nuova fase politica. Si tratterebbe, è vero, di un referendum consultivo - o, meglio ancora, di un «referendum di indirizzo», come quello che si ebbe nel 1989 e che, proprio come allora, potrebbe essere introdotto mediante una legge costituzionale ad hoc. Ma - come ha dimostrato il caso dell’Inghilterra - un referendum di tale importanza, per quanto consultivo, non potrebbe che vincolare, di fatto, il Governo a prendere atto della volontà popolare. Così è avvenuto ieri: il popolo inglese ha parlato, direttamente. Ma adesso tocca al popolo italiano. Se ci sono riusciti gli inglesi,perché non potremmo riuscirci noi? Non abbiamo che da perdere le nostre catene, e conquistare la libertà. F.SPE. © RIPRODUZIONE RISERVATA Matteo Renzi ieri al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel dal suo ufficio di Palazzo Chigi [Ansa] Il Pd non sa da che parte stare Renzi scommetteva sulla vittoria degli europeisti e si ritrova spiazzato. Rinvia la direzione dem, chiede aiuto a Draghi contro la speculazione e cerca sponde ovunque per arginare i populisti ::: FAUSTO CARIOTI ■■■ Matteo Renzi, il suo go- verno e il suo partito sono stati colti di sorpresa dal voto in Gran Bretagna. Confidavano nella vittoria degli europeisti e ieri mattina si sono trovati senza un vero «piano b»:ilsegretario-premier ha dovuto improvvisarlo,mentre la speculazione iniziava a martellare i titoli italiani. L’impatto immediato delreferendum sui bond di Stato decennali autorizzava a temere il peggio: in apertura di contrattazioni la forbice tra Btp e Bund,che partiva dai 132 punti della vigilia, si è allargata fino a 191. Intanto le Borse cadevano e piazza Affari soffriva più delle altre. Quanto basta per costringere Renzi a stravolgere i programmi. «A causa del risultato del referendum inglese» il Nazareno ha annullato così la riunione della direzione prevista per il pomeriggio, che avrebbe dovuto mettere in scena la prima resa dei conti dopo le amministrative. Se ne riparlerà tra una settimana. Intorno al premier, intanto,un gran silenzio imbarazzato:ilpartito che governa ilPaese,pronto a scannarsi sulla legge elettorale e il doppio incarico di Renzi, messo dinanzi a un evento così grande si scopre senza una linea, incapace di decidere da che parte stare. Per capire come arginare la speculazione Renzi convoca d’urgenza un gabinetto di crisi di cui fanno parte il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, i suoi colleghi Paolo Gentiloni (Esteri) e Carlo Calenda (Sviluppo) e ilsottosegretario Marco Minniti, che ha la delega alla sicurezza nazionale. Nessuno di loro, però, può garantire al premier che l’Italia non sarà ilnuovo bersaglio degli specu- “ RENZI/1 ■ L’Europa ha dimostrato di essere più forte di ogni difficoltà RENZI/2 ■ L’Europa è casa nostra, ma va ristrutturata latori. Oltre ai bond di Stato preoccupa la situazione delle banche,molte delle quali hanno in pancia titoli inglesi, svalutati di colpo e con ogni probabilità destinati a perdere ulteriore valore. Visco e Padoan s’involano così al ministero dell’Economia, dove trovano il presidente della Consob, Giuseppe Vegas: insieme formano il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, che si riunisce in caso di possibile «crisi di natura sistemica». Hanno il compito di studiare una prima rete di sicurezza che sostenga i titoli bancari e assicurativi. Ma è chiaro che il ruolo più importante spetta al presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Renzi lo contatta al telefono e da lui ottiene le prime rassicurazioni importanti: Draghi gli conferma di essere determinato a colpire la speculazione suititoli di Stato e quelli bancari, se necessario anche procedendo ad acquisti sui mercati. Ma per usare le armi pesanti sui titoli azionari c’è tempo. Così a fine giornata Piazza Affarisegna ilpeggiore crollo dall’11 settembre del 2001, con l’indice in caduta del 12,5%. L’ombrello della Bce invece di- fende bene lo spread, che in serata si stabilizza attorno a quota 160.Per fortuna i mercatihanno due giorni per riflettere in attesa della riapertura di lunedì, giorno della verità, che vedrà Renzi riferire in Parlamento e poi pranzare al Quirinale con Sergio Mattarella. Il presidente del Consiglio vuole usare questo tempo per mettere a punto la strategia che ieri non c’era. Si mette al telefono e concorda col presidente francese Francoise Hollande di incontrarsi già oggi, a Parigi. Lunedì sera i due andranno a Berlino da Angela Merkel, che ha convocato un vertice dei sei Paesi fondatori della Ue. Renzi si sente anche con ildimissionario David Cameron e con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Il nemico comune sono i cosiddetti partiti «populisti», che ovunque chiedono di far scegliere agli elettori se restare o meno nella Ue. Anche per questo, nel pomeriggio, Renzi chiede aiuto ad Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader di Ncd, e ai presidenti delle commissioni Esteri di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto: «Io curo il rapporto con il Pse, voi fate lo stesso con il Ppe», è la richiesta. Si teme che anche nelle due grandi famiglie europee, socialisti e popolari, emergano spaccature e incertezze sulla tenuta dell’Unione. Ma la cassetta degli attrezzi dei leader politici è vuota e la fiacca presa di posizione del premier italiano lo conferma: «L’Europa ha dimostrato diessere più forte di ogni difficoltà e l’Italia farà la sua parte». L’opposizione fiuta il momento delicatissimo e conia un neologismo: «Renxit», a indicare l’uscita di Renzi da palazzo Chigi col referendum sulla riforma istituzionale. Prima di allora, però, ci sarà il verdetto dei mercati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mannheimer e i sondaggi smentiti «Previsioni sbagliate per “colpa” del web» ■■■ Professor Renato Mannheimer, sondaggista, solo ieri i più grandi giornali hanno sbagliato le previsioni della Brexit basandosi su sondaggi inaffidabili. Ancora. Il motivo? «Bisogna distinguere i sondaggi dal comportamento di voto: il 30% degli elettori di solito decide gli ultimi giorni. In Italia alle ultime amministrative il 10% ha deciso in cabina.E poi una cosa è l’exit poll, l’altra la proiezione sulla base delle schede scrutinate, che, di solito, ci azzecca» Nel suo ultimo libro, Demoskoppiati? (Fuoripista) lei parla di un’essenziale «margine di approssimazione statistica» che può snaturare il sondaggio... «Sì, è sempre del 2-3%, se lo danno a meno non si fidi. Nel caso della Brexit hanno pesanto anche altri elementi» E quali? «Il fatto che in Inghilterra spesso, per risparmiare, si fanno i sondaggivia Internet. Internet prende i giovani filoeuropeisti, ma taglia fuori la fascia dei non più giovani risultati determinanti per il Leave. Di contro, in Italia si interrogano spesso solo i telefoni fissi, altra prassi sbagliata: il 30% della popolazione usa solo il cellulare. Infine, da non sottovalutare, c’è il fattore della “menzogna istituzionale”: gli intervistati fuori dall’urna sivergognano ad ammettere di aver optato per l’uscita dall’Europa, stigmatizzata dai media e dalle istituzioni. Da noi accadde con la Dc e con i voti a Forza Italia» Nota ancora, nei votanti, un astio congenito antisistema, contro i politici? «Perbacco, è la prima cosa. Guardi il voto di Napoli, o quello di Roma. Ma valo lo stesso in Spagna con Podemos, in L’ultimo libro del sondaggista Renato Mannheimer si intitola Demoskoppiat i (Edizioni Fuoripista) 11 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà LA NOVITÀ I lumbard pensano di cambiare strategia per il Mezzogiorno e affidano all’avvocato varesino Andrea Mascetti un gruppo di lavoro sul federalismo Salvini e Meloni: andiamocene pure noi Lega e Fratelli d’Italia attaccano l’Ue e sognano un referendum in Italia. «Per farlo, cambieremo la Costituzione» dice il Carroccio. Ma sul dopo-amministrative è scontro tra il Senatur e Matteo, che minaccia espulsioni a raffica Matteo Salvini e Giorgia Meloni: hanno stretto un’alleanza anche per le recenti elezioni di Roma, mentre Fi ha sostenuto Marchini [Oly] ::: segue dalla prima MATTEO PANDINI (...) L’urlo di battaglia è «ora Renxit», per intendere che adesso serve secedere dal Pd del Rottamatore. Salvini si spella le mani per David Cameron («lo stimo») e spiega che l’esito del referendum di Londra è uno schiaffone «a Monti, Napolitano, Renzi». Gongola quando rimbalzano, da Parigi, le parole della sua alleata Marine Le Pen: «Dopo la Brexit, tocca a noi francesi». Salta su la Meloni: «Le istituzioni europee vengano restituite alla gente e tolte dalla proprietà dei comitati d’affari!».Frasi che indignano Gianfranco Fini, il quale attacca la «notte fonda della destra europeista». Salvinirilancia:«Provo invidia per gli inglesi che possono votare», e annuncia di voler cambiare la Costituzione «per permettere agli italiani di esprimersi» sui trattati internazionali.Con la scelta della Gran Bretagna, Salvini e la Meloni riprendono coraggio e tornano a discutere anche di politica interna. Invocano le primarie di coalizione per rimettere ordine nella pattuglia degli aspiranti rivali del Pd e del M5S. Un messaggio a Silvio Berlusconi, che peraltro a Bruxelles va a braccetto con Angela Merkel. D’altronde «gli altri annullano le direzioni per lutto, mentre noi lavoriamo» tuona Salvini riferendosi al Pd che ieri ha cancellato il vertice del partito. In effetti, la Lega ha rispettato la sua agenda come se nulla fosse. E dopo aver brindato alla Brexit, Salvini s’è chiuso in via Bellerio per un delicatissimo federale postvoto. C’erano tutti i massimi dirigenti, Umberto Bossi compreso, a eccezione del leader lombardo Paolo Grimoldi bloccato dalla febbre. Proprio Bossi e Grimoldi sono stati tra i più critici nelle analisidel post-amministrative. Il Senatur ha scaricato la colpa dei ko di Milano e Varese su Salvini, mentre Grimoldi ha auspicato un ritorno della «Lega sindacato del territorio». Salvini s’è subito rivolto all’Umberto. Il botta e risposta viene raccontato così. Salvini: «Se vuoi fare un congresso o fondare un altro partito con i reduci fai pure, ma io non voglio essere il segretario dei reduci». E Bossi: «Tu devi dare la linea ma sei contemporaneamente segretario della Lega e presidente di Noi con Salvini. Così non va, serve un congresso». Salvini: «Quando il leader eritu,io non misono mai permesso di contestare le tue de- IL NUOVO ASSE E Giorgia annuncia un’altra iniziativa assieme ai lumbard cisioni. Ho le idee chiare su cosa fare, ma non posso sempre guardarmi le spalle perché qualche leghista mi rema contro». Bossi: «Torna a parlare di indipendenza». Salvini: «Quando parlavamo di indipendenza erano i tempi di Belsito e Renzo Bossi». Bossi: «Sono stato vittima di attacchi interni, infatti fanno fatica a fare il processo perché mancano elementi». Lo scambio di opinioni, raccontano i presenti, è co- munue andato in scena con toni amichevoli. Ed è stato risolto dalla scelta di tutti i presenti, che all’unanimità hanno concesso a Salvini il pieno mandato «politico,organizzativo e amministrativo» per guidare il Carroccio. Certo, Roberto Maroni ha spiegato che le obiezioni di Grimoldi sulla Lega «sindacato del territorio» sono «condivisibili», ma poi il discorso è subito scivolato su un altro tema. Spinoso. Chi è stato espulso dalla Lega, s’è detto al federale, non potrà continuare a lavo- rare per il partito, mentre tutti i leader regionali (nazionali, nel vocabolario leghista) dovranno presentare una lista di almeno cinque ribelli che saranno allontanati con effetto immediato. L’obiettivo di Salvini è azzerare le polemiche e dare un segnale: la pazienza è finita. «Il vecchio concetto di centrodestra è morto» ha poi spiegato Salvini. «Purtroppo, se si parla di centrodestra gli elettori pensano subito a Berlusconi» gli ha dato ragione Luca Zaia. Quindi serve dare una sterzata, con alcuni colonnelli che hanno suggerito a Salvini di cambiare strategia per il Sud. All’avvocato varesino Andrea Mascetti,la Lega ha poi affidato le chiavi di un gruppo di lavoro per elaborare strategie su federalismo, autonomia locali e rapporticon l’Europa. «Sarà di altissimo livello» promettono in via Bellerio, desiderosi di rispolverare gli insegnamenti di alcuni totem dell’autonomia padana come Gianfranco Miglio e Gilberto Oneto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Voltafaccia a 5 Stelle Contro Bruxelles ma anche no Beppe si fa fregare dai sondaggi ■■■ Crudele il destino del partito fon- dato sull’idea dell’avvenuto decesso di giornali e sondaggi che, per la smania di prendere sul serio giornali e sondaggi, finisce per rimediare una delle figure più barbine di una serie dove pure la competizione interna non mancava. È quanto accaduto al Movimento cinque stelle con la pratica referendum britannico. In origine ferocemente favorevoli all’uscita (hanno pur sempre l’antieuropeismo nel dna e sono pur sempre alleati a Strasburgo col partito del campione della Brexit Nigel Farage), negli ultimi giorni i grillini erano però andati ammorbidendo la propria posizione. Come se, fiutata l’aria e convintisi che il Remain fosse in vantaggio, i Cinque stelle avessero voluto coprirsi in anticipo saltando preventivamente sul carro del vincitore. Non bastasse quello, c’è anche il nuovo corso postballottaggio della responsabilità e del- l’auto-accreditamento come forza di governo. E allora tirare il freno diventa una necessità. Da cui l’incidente. Succede giovedì pomeriggio, quando sul blog di Beppe Grillo compare un articolo con la spiegazione della situazione britannica e del relativo che fare. Alla domanda su come debba comportarsi l’Italia, la risposta è che «il Movimento 5 Stelle è in Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla». La svolta moderata, però, non fa i conti con la buona memoria della base. La quale impiega pochi minuti a tirare fuori la precedente versione dell’articolo (datata 20 maggio) in cui alla stessa domanda viene risposto senza mezzi termini che il referendum è la soluzione a tutti i mali e che anche in Italia ne servirebbe uno. Tanto zelo per niente: a poche ore dalla pubblicazione del post incriminato, arrivano i risultati. E allora si rende Il garante del M5S, Beppe Grillo [Ansa] necessario l’ulteriore drizzone alla linea: via la responsabilità, dentro il bagno di democrazia. «Quella di chiedere ai cittadini un parere sugli argomenti decisivi per i popoli», afferma Grillo, «è la strada più cara al Movimento 5 stelle.Nessun governo deve aver paura delle espressioni democratiche del proprio popolo, anzi deve considerare il suo volere come il più autorevole dei mandati». Almeno finché questi benedetti sondaggi non inizieranno ad essere un po’ più affidabili. «Nelle prossime settimane io e Matteo Salvini porteremo avanti un’iniziativa comune». Accertato che dalle urne è uscita la richiesta, da parte degli elettori, di un «centrodestra che non fa inciuci, ammucchiate e progetti opachi», Giorgia Meloni rafforza l’asse con la Lega. Oggi la presidente di Fratelli d’Italia, che ieri ha riunito la direzione nazionale del partito per un’analisi del voto amministrativo, parteciperà alla manifestazione del Carroccio a Parma. Ma subito dopo Matteo Salvini restituirà la visita. «Il vecchio centrodestra è morto, dobbiamo creare una nuova aggregazione che parta dai contenuti». E dalle «primarie, che potrebbero essere una grande occasione» per il rinnovamento della coalizione. Prima, però, bisognerà chiarire il rapporto con Forza Italia dopo quanto è accaduto a Roma, con il partito di Silvio Berlusconi che ha scelto di sostenere Alfio Marchini e non lei: «Non puoi fare il centrodestra se fai il fiancheggiatore del centrosinistra. Questa è una questione non secondaria». La direzione nazionale per Fratelli d’Italia è stata anche l’occasione per mettere a punto i Comitati elettorali a sostegno del No al referendum costituzionale di ottobre. «In prima fila ci saranno i sindaci e gli amministratori locali del territorio, coloro che ogni giorno si confrontano direttamente con i cittadini», rivela Meloni. «I Comitati serviranno per spiegare agli elettori le riforme che abbiamo in mente: il presidenzialismo, l’abolizione del Senato, l’inserimento in Costituzione del tetto alle tasse. Sarà un’estate di lavoro». M. G. T.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ NON SOLO SOFFERENZE Grosso timore per l’esposizione degli istituti italiani ai titoli di Stato britannici: solo Intesa è impegnata per 1,6 miliardi vince la libertà Le Borse crollano e chiedono aiuti Sprofondano le piazze europee: la peggiore è Milano (-12,5%). Solo i soldi di Bce e Banca d’Inghilterra (che ha promesso 250 miliardi di sterline) possono risollevare i listini. Spread in rialzo: supera quota 160 ::: NINO SUNSERI ■■■ Non si era mai visto nien- te del genere nelle Borse mondiali. Non certo a piazza Affari che ha vissuto la giornata peggiore della sua storia. L’indice ha perso il 12,48% che è il risultato peggiore tra tutte le Borse Ue e riporta l’indice al 2013. Secondo i dati della Borsa italiana, che torna indietro fino al 1998, il record negativo del mercato era la flessione dell’8,24% registrata il 6 ottobre 2008,nelpieno della crisiseguita al crac di Lehman Brothers. Lo spread si è impennato fino a 180 puntiprima diriposizionarsi a 160. L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha scatenato una tempesta peggiore anche di quella seguita all’attacco alle Torri Gemelle di New York che, l’11 settembre 2001, aveva portato l’indice a cedere il 7,57%. Tra le dieci sedute peggiori degli ultimi vent’anni, solo due sono antecedenti alla crisi del 2008 e sono entrambe legate all’attacco di Al Qaeda a New York (l’11 settembre 2001 e il -6,62% di tre giorni dopo). Dal2008 in poi la Borsa italiana in diverse occasioni ha registrato ribassi superiori al 6%, ma mai era arrivata a un calo a due cifre. Andando ancora più indietro, la memoria storica degli esperti ricorda un crollo allora considerato “epocale” nel 1987: era il 19 ottobre, ma il mercato perse “solo” il 6,26%. Padoan cerca di minimizzare le paure sostenendo che i riflessi per l’Italia saranno minimi. In realtà la preoccupazione è alta. Soprattutto per le banche che hanno in portafoglio titoli di Stato britannici. La più esposta risulta Intesa con circa 1,6 miliardi in portafoglio. Non sarà un caso se il titolo è stato il peggiore della giornata perdendo un quarto del suo valore. Ilcigno nero si è dunque materializzato. Il maggior fattore di rischio per l’azionario nel 2016 è diventato realtà, con la Gran Bretagna che ha votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea. Forte la reazione dell’azionario: Tokyo ha perso il 7,9% e sul Vecchio Continente, da questa mattina un po’ più diviso, Londra ha ceduto il 2,76%, Francoforte il 6,82%, Parigi l’8,04% e Madrid il 12,35%. Complessivamente sono stati bruciati in Europa 411 miliardi. Una cifra che non vuol dire nulla ma comunque fornisce la misura del panico. Cade la sterlina che segnando un calo del 8% sul dollaro e chiudendo a 1,36 dopo essere arrivata a quota 1,32: un crollo che ha superato quello del 1985. Le fluttuazioni andranno negli archivi come le più forti di sempre. La perdita nel giorno del referendum aveva già superato quella del “mercoledì nero” del 1992, LA FIGURACCIA Confindustria non sapeva che c’era il Brexit Comunicazione ufficiale: il Centro Studi Confindustria sospende la diffusione dei dati di previsione economica 2016-18. Il report non incorpora i rischi del Brexit. Va bene tutto. Ma è davvero strano che ai piani alti di Viale dell’Astronomia non sapessero che il 23 giugno poco meno di 50 milioni di inglesi si sarebbero espressi sul Brexit. E che il voto del referndum era davvero incerto. Insomma, preparare due scenari non avrebbe fatto male a nessuno. Anzi, avrebbe fornito un servizio a molti. quando la Gran Bretagna uscì dal Sistema monetario europeo. L’euro chiude in calo a 1,1124 dollari e 113,28. Nonostante il crollo della valuta Londra è stata la piazza che ha perso di meno, «perché, comunque, per qualche mese non cambierà assoluta- mente nulla dal punto di vista pratico», sottolinea un gestore. Adesso l’unica salvezza può arrivare dal paracadute delle banche centrali. Dalla Bce alla Bank of England le principali istituzioni monetarie mondiali assicurano che non lasceranno nulla di intentato per ferma- re la bufera: «La Bce è pronta a iniettare liquidità in euro e in altre valute», dice Mario Draghi che proprio in questo giorni ha ampliato il calibro del suo bazooka, alle banche che fanno prestiti viene dato un premio dello 0,4%. Sulla stessa lunghezza d’onda il governatore della Bank of England, Mark Carney, che è pronto a fornire extra fondi per 250 miliardi di sterline: «Nelle prossime settimane la banca centrale prenderà in considerazione qualsiasi ulteriore reazione nelle proprie politiche». È chiaro che a questo punto Panino e listino ■■■ «Ognuno, nel profondo del cuo- re, attende l’arrivo della fine del mondo», credo che proprio oggi le parole di Haruki Murakami (scrittore giapponese «1Q84») sisiano manifestate nei pensieri di molti investitori e risparmiatori. È bastato scorrere i messaggi sul web: «Questa volta è peggio di Lehman», oppure «mai visto un crollo del genere», fino al gran finale «Trump schiaccerà il bottone ed esploderà tutto»,insomma messaggi di questo tenore che debordavano nella follia estrema. Colpa della troppa informazione? CI VUOLE SELEZIONE Trent’anni fa le notizie finanziarie erano scarse e di difficile accesso, molti investitori usandole con abilità hanno fatto fortuna, poi c’è stata l’evoluzione tecnologica, per gli operatori il valore aggiunto erano le indiscrezioni delle banche americane, perché loro, come si dice in gergo, «vedevano i flussi», in parole sempliciavevano accesso alla visione dei grandi movimenti, insomma una democrazia per pochi. Oggi, grazie (o a causa) del web siamo passati al lato opposto, informazione per tutti, dal vertice, alla base, dal guru al piccolo trader, e se prima la difficoltà era la ricerca, scovare la notizia, oggi bisogna filtrare. Ma come si dovevano avere i mezzi allora per procurarsi la «dritta», oggi si deve avere una preparazione adeguata per saper selezionare, tenere le informazioni buone e gettare il ciarpame, altrimenti la valanga di «rumore» ti travolge, con il rischio di vedere la fine del mondo ovunque. Ammetto che non mi aspettavo l’esito Brexit, come ammetto che non mi aspettavo il «venerdì nero», ma vedere le Borse che corrono anche del 3%, un po’diallarme me l’aveva creato.Le borse sarebbero scese anche con il REMAIN,questo era ilmio pensiero, infatti, all’una di notte, con i favorevoli alla UE in vantaggio, vedevo il futures sul DAX perdere l’1% e la sterlina svolazzare su e giù. Non certo un segnale rassicurante.Un movimento che con gli esiti negativi emersi la mattina successiva sono stati ovviamente amplificati dal nervosismo generale. Paura? Forse politica, non certo economica o finanziaria. Ora la Germania sarà costretta a essere più morbida, e probabilmente Draghi avrà ancor più mano libera.Draghi, appunto, ilnostro salvatore, l’unico cigno nero, l'unica mia fonte © RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo i dati della Borsa italiana, che torna indietro fino al 1998, il mercato ha raggiunto il record negativo con la flessione dell’8,24% del 6 ottobre 2008, nel pieno della crisi post crac Lehman I mercati scenderanno ancora ma è un’occasione per comprare ::: BUDDY FOX lo scenario è cambiato di colpo.Difficile che la Fed alziancora i tassi come aveva promesso mentre l’ipotesi della helicoptermoney da parte della Bce diventa meno improbabile. I tedeschi l’hanno sempre esclusa. Ma adesso? di preoccupazione potrebbero essere le sue dimissioni. ATTENTI AL SAMURAI I veri problemi sono altrove, sono in Giappone, il $/Yen è arrivato a 100, segnale che i samurai hanno meno grinta.Forse la Brexit è stata la salvezza, perché porterà tutte le banche centrali del mondo a nuovi gesti straordinari e coordinati. Cosa fare ora? Verzelli (Banca Akros) dice che il lungo termine non fa più parte delle previsioni. Credo di aver sentito le stesse parole, da altri operatori, dopo la Lehman, e anche senza averlo vissuto, qualcuno l’avrà detto anche dopo il lunedì nero (19 Ottobre) del 1987, giorno in cui il Dow Jones perse il 22% in un colpo! Da quelle macerie, negli anni, nel lungo termine, le quotazioni si sono poi moltiplicate. PIAZZA AFFARI: non è vero che le Borse sono stupide, che non avevano previsto nulla. Milano è ritornata perfettamente ai livelli precedenti l’omicidio Cox, quando il peso della bilancia sembrava prevalere per i LEAVE. 17.800/18.000 era un test, lì infatti ho aperto una posizione al ribasso di breve. Forse scenderemo fino a 15.200, ma è un’occasione per comprare! LONDRA: le aziende UK vendono in tutte le lingue del mondo e fatturano in sterline. Ora è un vantaggio. L'indice in pericolo solo sotto 5.500 TBOND: e così abbiamo messo la pietra tombale sull'aumento dei tassi Fed. Ricordatevi la teoria «Hotel California», dai tassi zero non si esce, anzi. BE: rimane la nostra cassaforte. Sotto 0,50 accumulare. MPS: se dici che è iniziato il TLTRO2, come minimo ti fanno una pernacchia. Eppure questa è una bella notizia,e una volta che ilfumo delle macerie sisarà diradato, magari spunterà Atlante. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ VOLI PIÙ CARI L’uscita dall’Unione comporterà un aumento delle spese per i colossi low cost che a loro volta dovranno rifarsi con un incremento dei prezzi dei biglietti vince la libertà ::: Commento Nulla sarà come prima per le aziende del Nord che esportano a Londra ::: BRUNO VILLOIS ■■■ Il sì a Brexit, può fare una sostanziale Infine le banche. Cosa cambierà? «Le filiali italiane di banche estere - spiega Guido Rosa, presidente Aibe, associazione Italiana Banche Estere - fino a oggi erano considerate europee grazie al passaporto Ue (non solo quelle inglesi ma anche quelle extraeuropee che utilizzavano Londra come base per operare in Europa) e da domani saranno considerate extraeuropee». Quindi? Non usufruiranno delle facilitazioni delle banche comunitarie sulla libertà di apertura degli sportelli e la dotazione patrimoniale. «Insomma - conclude - per questo motivo alcuni istituti extra Ue potrebbero trasferire le proprie sedi europee in altre piazze (diverse da Londra ndr) all’interno del perimetro comunitario. differenza per quella parte di economia italiana che ha nell’export il suo pezzo forte. La ripresa economica del Regno Unito, o meglio quella londinese e delle aree ad alta implicazione industriale e finanziaria, è stata tra le più impetuose. Il Commonwealth ha funzionato eccome, il rapporto tra lo Stato, fino al diciannovesimo secolo, più potente del mondo, e le tante nazioni suddite, ricche di materie prime di particolare importanza, ha funzionato da stimolatore di crescita, facendo inserire le marce alte. Londra, prima beneficiaria del rilancio economico inglese, ha conquistato con NY, il titolo di “cittá più cittá” del mondo, dove si fondono, cultura, arte, design, fashion, affari e finanza e dove “il bello” e il “buono”, che giungono, soprattuto per il primo, in misura rilevante dalla Lombardia, da Milano per la moda, dalla Brianza per il design, mentre il secondo si è nutrito della nostra eccellente enogastronomia, ormai ampiamente diffusa sull’intero territorio nazionale. Senza dimenticare il peso che la London stocks exchange ha su Piazza Affari, quale controllante di Borsa Italiana e, non a caso, la nostra Borsa, in parte per questa ragione, in parte per il nostro debito “monstre” e la bassa crescita del Pil, ha pagato più di ogni altra, soprattutto per i soliti titoli finanziari, ma anche per quelli industriali legati, per almeno la metá del giro d’affari, all’export. L’incidenza dell’export, verso Londra, sul Pil delle aree ad alta industrializzazione, quindi l’intero Nord Italia, è stato nel 2015 di oltre 22 miliardi di euro e la sua crescita, che interessa ben oltre un quarto delle imprese esportatrici, negli ultimi cinque anni, si è posizionata complessivamente in una forbice tra il 9 e il 10%. Il Brexit, secondo stime della Comunità europea e dello stesso governo britannico, potrebbe incidere negativamente, per diversi anni, in una cifra tra i 15 e 20 miliardi anno di minor Pil. Le ricadute negative che ne potrebbero derivare, sul nostro Pil e sul saldo commerciale, non saranno di certo irrilevanti, pur non essendo facile misurarne l’entità, tenuto conto che il prodotto italiano, si posiziona a favore di una clientela di censo alto, quindi meno soggetto a scivoloni. Fatte tutte queste precisazioni è bene anche ricordare che il Brexit potrebbe favorire la Germania, paese locomotiva della Comunità,ma anche la Francia,che rappresentano, soprattutto la prima, un riferimento di grande peso per l’export nostrano. Se si avvantaggeranno dal rallentamento economico inglese e avremmo sicuramente benefici anche noi. Più complesso è valutare le conseguenze su finanza e risparmi, la cuiprima puntata è avvenuta a mercati aperti dopo i dati inglesi, con scivoloni, mai visti nella storia della Borsa italiana. La volatilitá sarà ad ogni batter di ciglia, e le nostre banche, giá particolarmente segnate dai rischi dei crediti in sofferenza, potrebbero avvicinarsi ai minimi del 2009/2011. Importante sará capire come si muoveranno Wall Street e Nasdaq, che, dato il rapporto parentale tra inglesi e americani, potrebbe attutire il colpo sulla Borsa inglese e ridurre indirettamente la debolezza dei mercati europei. Qualunque lettura si dia al Brexit, favorevole o sfavorevole che sia, sicuramente servono nervi saldi ai risparmiatori, i meccanismi del percepito saranno superiori al reale, importante evitare forme di catastrofismo e contemporaneamente le spinte di populismo esasperato per lasciare l’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli operatori disperati di una società che lavora sui mercati. Siamo nel cuore del centro finanziario londinese di Canary Wharf [Reuters] Vino, calcio, case: si cambia Il prosecco costerà di più, molti campioni italiani e spagnoli (ora extraUe) rinunceranno alla Premier e alcune banche lasceranno la City. In compenso Londra sarà meno cara ::: segue dalla prima UGO BERTONE (...) Unito che contribuisce al Pil per 3,4 miliardi di sterline (più 2,4 miliardi di imposte) pagherà infatti il suo tributo alla nuova situazione. I calciatori europei, che finora hanno goduto della libera circolazione dei lavoratori garantito dagli accordi Ue, dovranno d’ora in poi adeguarsi alle regole in vigore per gli altri, tipo i campioni del Sud America.Ovvero,il club potrà tesserare solo giocatoriextracomunitari che abbiano giocato almeno il 30% delle partite della propria Nazionale maggiore.Requisito che Morata, appena entrato nel giro della Roja, non può ancora vantare. In buona compagnia perché, come ha fatto notare David Beckam, con questo sistema il ManchesterUnited avrebbe dovuto rinuncuare a Eric Cantona e a Cristiano Ronaldo. Anche questo aspetto, secondario (ma non troppo), terrà banco nella difficile transizione dei rapporti tra Bruxelles e Londra, caratterizzati per ora dal ribaltone della sterlina e dalle tensionisui mercati che, per la verità, hanno per ora più confermato il malessere delle economie sostenute dal paracadute della Bce (vedi Italia e Spagna) che non seminato il panico nei listi- ni della City. Del resto va sottolineato che il provvedimento non riguarda i giocatori che già miliatno nella Premier. SOS, CARO PROSECCO Scampato pericolo, insomma, anche se, ahimè, sarà più difficile brindare con un buon prosecco, il crollo della sterlina combinato con il rischio in aumento delle accise in occasione dei prossimiaccordi bilaterali che dovranno sostituire gli accordi Ue, rischia di pesare sul prezzo delle bollicine del NordEst che hanno spodestato lo champagne. Il prosecco è ormai al centro di un vero e proprio boom in costante accelerazione: nei primi quattro mesi del 2016 le vendite oltre Manica sono aumentate del 38%, ovvero il 48% n più dei rivali francesi. Insomma, una serie di primati che ha fatto di Londra e dintorni un’area doc: una bottiglia di Prosecco su cinque in questi mesi è stata consumata in un wine bar d’oltre Manica. Riusciranno le bollicine made in Italy ad aver ragione del caro Prosecco? Speriamo di sì, ma l’aumento dei prezzi si farà sentire. DISCO ROSSO AI LOW COST Anche perché, si lamentano in coro MichaelO’Leary (numero uno di Ryanair) e Carolyn McCall(al vertice di EasyJet) l’uscita dalla Ue comporterà un aumento delle spese per i colossi low cost: le tariffe rischiano di impennarsi e gli investimenti previsti negli scali britannici potrebbero via via diminuire incrementando allo stesso tempo i prezzi dei biglietti. Ryanair ha già messo le mani avanti: «Siamo pronti a diminuire gli investimenti e saremo costretti ad aumentare le tariffe», è stato il messaggio spedito da Dublino. «Abbiamo scritto oggi stesso al governo britannico e alla Commissione Europea - ha annunciato la numero uno di EasyJet, chiedendo loro di porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel Mercato unico europeo dell’aviazione, data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali».Ma non tira buona aria. TURISMO TARIFFE SU Rischia di essere un anno gramo anche per il turismo inglese verso l’Europa. Una vacanza sul Continente, tutto compreso, potrebbe costare fino a 330 euro in più per una famiglia di quattro persone, tra svalutazione della moneta, maggiori costi per i trasporti ed oneri varo. Ma questi calcoli, anticipati da David Cameron, non sono stati sufficienti a far cambiare idea agli elettori britannici. Anche perché, complice la svalutazione, potrebbe essere un anno d’oro per il turismo europeo verso l’isola che ha scelto di cambiar rotta, magari rinunciando ad un asso del pallone e (speriamo di no) ad un brindisi con il prosecco. SVOLTA PER LE BANCHE 14 __Sabato 25 giugno 2016__ 15 PRIMO PIANO __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ vince la libertà CASA BIANCA SCONFITTA Obama, che aveva fatto una propaganda minacciosa per il Remain, costretto a masticare amaro, si limita a «rispettare la decisione» Trump:bravi inglesi,adesso vado avantiio Dalla Scozia, il candidato Repubblicano si congratula con gli elettori britannici e promette che il Regno Unito sarà in cima alla lista degli alleati degli Usa. Ma «ora tocca agli americani ridichiarare la loro indipendenza» ::: GLAUCO MAGGI NEW YORK ■■■ Aveva preso i suoi rischi, Trump, a decidere di inaugurare un suo campo da golf a Turnberry, in Scozia, il giorno dopo il referendum inglese. Aveva detto che, se fosse stato un inglese, avrebbe votato Brexit, e quindi si è ritrovato vincitore nel momento e nel paese giusto. Obama, che in aprile aveva fatto campagna contro la Brexit fino a minacciare che la Gran Bretagna «sarebbe finita in coda» nelle trattative di nuovi patti di scambi internazionali se avesse lasciato la Ue, ha masticato amaro e ha dovuto limitarsi a dire che «rispetta la decisione». La Clinton, pure lei anti Brexit, ritrovandosi dalla parte sbagliata della storia, ha commentato che «il voto sottolinea il bisogno di una calma, stabile, sperimentata leadership alla Casa Bianca per proteggere iportafogli e il benessere degli americani, per sostenere i nostri amici ed alleati, per affrontare sicuri i nostri avversari e per difendere i nostri interessi». Una dichiarazione bizzarra, avulsa dalla realtà emersa dal voto e che Trump ha colto in pieno: «Gli elettori inglesi hanno voluto riprendersi il loro paese», ha detto, in un’eco della sua stessa campagna. Il nominato repubblicano, nella conferenza stampa con il suo cappellino da baseball «Make America Great Again», si è trovato a suo agio, avendo ragioni da vendere, nel citare il «grande parallelismo» tra la campagna del Leave e la sua. «Ne vedremo sempre di più di queste cose e credo che sia proprio quello che sta avvenendo anche negli Usa. C’è molta gente preoccupata per lo stato dei nostri confini. In tanti sono arrabbiati per le persone che vengono nel nostro paese e nessuno sa chi sono». I rifugiati dalle aree dell’Isis,insomma, sono un problema comune sulle due rive dell’oceano. Nel merito del risultato che «libera» Londra da Bruxelles, Trump ha promesso, in polemica con Obama, che «i britannici saranno sempre in prima fila» con lui presidente e che è d’accordo con chi vede nella Brexit un precedente per altri paesi che vorranno abbandonare l’Unione Europea: «Pare proprio che sia un processo in corso», ha detto. Anche lo Speaker della Camera Paul Ryan, repubblicano, ha preso posizione, confermando che «la Gran Bretagna è un indispensabile alleato degli Stati Uniti, e che la relazione speciale che ci lega non è toccata da questo voto». Trump ha poi fatto un riferimento esplicito alle prospettive elettorali negli Usa collegate alla riconquistata indipendenza britannica, ricordando che «a novembre gli americani avranno la chance di ri-dichiarare la loro indipendenza. Potranno votare per gli ac- cordi commerciali, per l’immigrazione e per la politica estera che mettono i nostri cittadini al primo posto». Il contagio del voto inglese alla corsa alla Casa Bianca non è solo un auspicio del Gop. La stessa Bbc World News, con un’analisi pubbli- cata giorni fa a firma di Katty Kay, aveva descritto i sentimenti popolari che costituivano il propellente del movimento Leave e la perfetta coincidenza con quelli dell’America di Trump: l’arrabbiatura della gente; l’immigrazione e i rifugiati dal Medio Oriente come cocktail di paura per il terrorismo e per la perdita di posti di lavoro; la globalizzazione vissuta come minaccia di disgregazione sociale e di perdita del benessere; l’orgoglio perduto, negli Usa per Obama che ha svilito l’America con il suo giro globale di scuse, e nella Uk per la cessione di potere nazionale aiburocrati di Bruxelles. Se questi fattori faranno vincere la Brexit, scriveva la Bbc, potranno portare Trump alla Presidenza. La Brexit ha vinto, ora tocca a lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Donald Trump ieri in visita ai suoi campi da golf in Scozia, si è congratulato con gli elettori britannici che «si sono ripresi il controllo del loro paese» [Lapresse] La reazione del Cremlino E la Russia si sbellica dalle risate Putin, accusato di aver finanziato l’uscita dall’Ue, replica: «Bassa cultura politica» ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ È proprio una vecchia storiella inglese, quella dei due diplomatici perduti in una strada di campagna cui il contadino cui avevano chiesto «dove siamo?» rispose «nella vostra macchina!». «Impara la perfetta frase diplomatica», spiegò il più anziano al più giovane: «Sintetica, veritiera, e che non comunica niente che non si sappia già». In questa chiave, si può veramente definire il più «diplomatico» dei commenti quello che ha fatto Putin: «Il risultato del referendum in Gran Bretagna avrà senz’altro conseguenze per il mondo e per la Russia». E infatti una primissima conseguenza è stata che, come ha subito informato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, è saltato l’incontro in agenda la prossima settimana a Mosca tra il presidente russo e il vicecancelliere tedesco nonché ministro dell’Economia e Energia e leader socialdemocratico Sigmar Gabriel. Ma, Lapalisse a parte, è vero che ora la Russia sta godendo per ilrisultato? Nemesi per la disintegrazione del vecchio impero sovietico a parte, era Londra la principale sponsor di quelle sanzioni alla Russia su cui invece la gran parte dell’Ue scalpita, nella sensazione di stare pagando il costo di una partita geostrategica che è soprattutto interesse di Washington. E appunto come longa manus di Washington nel Continente il Regno Unito è percepito:un po’ per solidarietà atlantico-anglosassone; un po’ perché il contenimento della spinta russa verso i mari caldi è stato spesso un asse portante della politica estera britannica. Anche se prima della Guerra di Crimea inglesi e russi erano stati alleati assieme ai tedeschi per contenere la spinta egemonica della Francia di Napoleone, e in seguito inglesi, russi e francesi sarebbero stati di nuovo assieme per contenere la spinta egemonica della Germania di Guglielmo II e di Hitler. Come si vede, da due secoli il gioco delle quattro carte resta più o meno lo stesso… Sospettato dallo stesso Cameron di aver appoggiato la Brexit sotto banco e magari anche di aver finanziato sotto banco i suoi propugnatori, Putin da Taskhent ha poi respinto nettamente questa accusa. «Noi non abbiamo mai interferito, ci siamo comportati, secondo me, in modo molto corretto; naturalmente abbiamo seguito in modo attento quello che sta- I CINESI PREOCCUPATI Pechino chiede un distacco rapido La Cina si augura che i negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea si svolgano in fretta, permettendo all’Ue di mantenere la stabilità. In una dichiarazione sulla Brexit, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha auspicato che «il Regno Unito possa negoziare un accordo rapido per uscire dalla Ue e che porti ad un’Europa stabile e prospera». Poi, ha assicurato che la Cina continuerà «a lavorare per costruire una relazione solida con il Regno Unito» e ha ammesso che «l’uscita dall’Ue avrà un impatto in diversi campi: i dipartimenti interessati in Cina impiegheranno del tempo per determinarlo». va succedendo, ma non abbiamo influenzato questo processo e nemmeno abbiamo mai provato a farlo». Secondo lui le accuse dell’oramaidimissionario premier britannico «non hanno alcun fondamento», anzi, «penso che non sia nient’altro che un tentativo scorretto di influenzare l’opinione pubblica interna». Insomma, la «manifestazione di un basso livello di cultura politica». Da Mosca, però, il sindaco Sergey Sobyanin ha postato via Twitter un commento molto meno diplomatico. «Senza la Gran Bretagna nell’Unione Europea non ci sarà più nessuno a invocare sanzioni con tanto zelo», ha scritto. Amministratore locale senza incarichi formali verso l’esterno ma comunque esponente di primo piano del regime, probabilmente è il suo il vero commento che Putin vuol trasmettere al suo popolo. Ma ancora più pesante ci è andato Boris Titov: il leader di un Partito della Giusta Causa che Putin coltiva come possibile embrione di un’alternativa a luigradita, e che nelfrattempo ha avuto l’incarico ufficiale di difensore civico degli imprenditori. Anche lui in una sede poco ufficiale come Facebook, ha scritto che «la più importante conseguenza di lungo termine di tutto ciò» non è tanto «l’indipendenza del Regno Unito dall’Europa, ma l’indipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti». «E non manca molto a una Eurasia unita – circa 10 anni», ha concluso. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 ATTUALITÀ __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Milano, il nuovo sindaco scivola sull’erba Pregiudizi duri a morire L’islamica eletta con Sala ha un cognato ex spacciatore Vincono le donne ma il centrodestra non capisce perché Qui sotto, Giuseppe Sala, 58 anni, neo sindaco di Milano, insieme con Sumaya Abdel Qader, che ha conquistato un seggio a Palazzo Marino come sesta candidata in lista per il Partito Democratico [Ansa] D’altro canto, Giuseppe Sala potrebbe risolvere senza ripercussioni l’inchiesta che lo vede coinvolto per aver omesso in l’autocertificazione imposta per legge di una casa in Svizzera, un’immobiliare in Romania e il 20% diKenergy, una società che gestisce parchi fotovoltaici in Puglia. La procura di Milano, infatti, chiederà nelle prossime ore al gip l’archiviazione dell’inchiesta sul neosindaco, iscritto nel registro degli indagati lo scorso 26 aprile. ■■■ «Comandano le donne» aveva titolato “Libero” qualche giorno fa, sparando in prima pagina le foto di Raggi, Appendino, Meloni e Gelmini, ovvero le immagini forti della politica nei vari partiti a Roma Torino e Milano. L’articolo firmato da Bechis registrava la svolta nella politica italiana che è stata ratificata dagli esiti del ballottaggio con la vittoria di Raggi e Appendino. “Libero” è un giornale che parla agli elettori di destra senza però declinarsi secondo la linea di un nostalgismo conservatore ancorato all’immagine femminile ottocentesca, quando ancora ascoltatissimi studi scientifici di illustri fisiologi e filosofi ritenevano le donne poco adatte anche all’impegno intellettuale per questioni di salute - si pensi a Herbert Spencer, che due secoli fa scriveva: «Il sovraccarico dei loro [delle donne] cervelli potrebbe portare ad una deficienza della loro capacità riproduttiva». Ebbene sì, nell’800 si riteneva che studiare e impegnarsi troppo intellettualmente potesse danneggiare la salute femminile! Purtroppo certo conservatorismo di destra deve aver smesso di leggere (per mai più ricominciare) proprio intorno al diciannovesimo secolo, rimanendo ancorato ad una visione del femminine quanto meno squinternata. Lo dimostra il disinteresse che caratterizza la destra per libri e cultura, la maggioranza degli elettori di destra (a prescindere dal livello di alfabetizzazione) non legge non vuole leggere non gli interessa leggere, come disse bene anni fa Marcello Veneziani: a sinistra leggono solo i libri di sinistra, a destra sono più democratici, non leggono né i libri di sinistra né quelli di destra. Dimostrazione plastica di ciò l’articolo uscito sul “Giornale” a firma di Carlo Lottieri, nel quale - sotto il titolo “Perché le donne svettano. Il lato rosa del potere nella politica in declino” - si attribuisce la nouvelle vague al femminile nella politica italiana allo scadimento della stessa, ovvero siamo in epoca di decadenza, siamo in declino, e dunque vincono le donne; ma non, come si sarebbe potuto interpretare,perché le donne rappresentano l’ultima spiaggia per risollevare le sorti del Paese, ma perché la politica si è ridotta a campo di interesse per personaggi che non hanno altro da fare, essendosi ritirati tutti coloro che invece hanno affari, intelligenza, interessi più importanti da seguire. Insomma, secondo Lottieri è il tempo in cui in politica prevalgono gli sfigati, e quindi le donne vincono. Se il centrodestra continua a ragionare così... gli sfigati sono loro! © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel 2008 Issam Kabakebbji, parente di Sumaya Abdek Qader, venne arrestato perché coltivava e vendeva marijuana ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Il primo scivolone del neo eletto sindaco di Milano Giuseppe Sala potrebbe essere accostato al nome di Sumaya Abdel Qader. Della contestata “candidata con il velo” - che, data la vittoria del candidato dem,siederà nella maggioranza del nuovo Consiglio Comunale meneghino - è infatti emersa una parentela piuttosto imbarazzante. Issam Kabakebbji, cognato della stessa Sumaya e figlio del presidente del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano) al- Islami Maher Kabakebbji, nel 2008 venne arrestato dalla polizia con l’accusa di coltivazione e spaccio di marijuana. PIANTE IN CASA Una notizia certo risalente a parecchio tempo fa, passata nell’indifferenza durante la campagna elettorale forse perché sepolta negli archivi digitali dei giornali online. Eppure, cercando un po’ meglio, si scopre come proprio il 31 gennaio 2008 il Corriere della Sera raccontasse di Issam Kabakebbji, all’epoca 28enne, e del suo ingegnoso sistema di coltivazione casalingo. All’interno di un portaabito portatile e alla luce (e al calore) di una lampada abbronzante di quelle che si trovano anche nei più piccoli solarium italiani, Issam coltitava delle piantine di marijuana da 70 centimetri. Impossibile pensare a una semplice passione da “pollice verde”: la polizia e il commissario Angelo Murtas arrestarono e posero ai domiciliari il giovane. Otto anni dopo, eccoci di nuovo a Milano. La pena di Issam è stata ovviamente scontata, ma la macchia sulla sua fedina penale resta potrebbe oggi costare caro a Sumaya, che dopo la sua elezione aveva addirittura ringraziato pubblicamente il cognato (che oggi si occupa di comunicazione e marketing) e il suo team per il supporto in campagna elettorale: è apparso soprattutto al fianco di Pierfrancesco Majorino. Peraltro, Sumaya non è nuova a casi mediatici riconducibili alla sua famiglia. Prima di Issam, a metterla nei guai era stata la ma- dre, Zubayda Khalil. La donna, su Facebook, ignara forse di avere un profilo accessibile e visibile a tutti, aveva postato decine di immagini e messaggi inneggianti al jihad, alle brigate Ezzedin al-Kassam, ad Hamas e più in generale alla resistenza islamista palestine- se. Le giustificazioni di Sumaya, sufficienti per Beppe Sala e il Pd che avevano preferito, in quell’occasione, non aprire un’indagine sulla candidata - non avevano però convinto l’opposizione, che aveva immediatamente richiesto chiarimenti. TORINO BERGAMO Appendino in ospedale «Influenza, ora riposi» Fiancheggiatore somalo fermato per terrorismo Per la prima volta Torino ha festeggiato il patrono, San Giovanni, senza il sindaco schierato con le autorità ad ammirare i fuochi d’artificio. Fresca di nomina, la pentastellata Chiara Appendino è finita in ospedale, dove le è stata diagnosticata una forte influenza, con tosse e febbre alta, tanto da consigliarle tre giorni di riposo assoluto. «Niente di grave», puntualizza lei, «è stata mia figlia» di pochi mesi «ad attaccarmela, ma presto tornerò da voi». L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, al termine della celebrazione in duomo ha mandato alla Appendino i suoi auguri di guarigione. Un cittadino somalo è stato arrestato a Roma dalla Digos di Bergamo - in collaborazione con la Digos capitolina - nel seguito dell’inchiesta scaturita dall’arresto, lo scorso dicembre, di due siriani sorpresi con documenti falsi all’aeroporto di Orio al Serio. I due (uno minorenne) avevano anche immagini di armi e guerriglieri Isis salvate nei propri cellulari. In base alle prime informazioni emerse, il somalo rintracciato a Roma avrebbe fornito supporto ai due siriani (irregolari in Italia) e perciò è stato accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. ::: SIMONETTA BARTOLINI A puntare il dito contro Sala e a chiedere risposte, intanto, è Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione. «Ecco quil’allegra compagnia di Majorino. Ed ecco qui anche l’allegra compagnia di Sala» ha ironizzato De Corato. «Sala farà spallucce anche adesso, come ha fatto quando è uscita la notizia della madre di Sumaya? Tanto con la regolarizzazione del Leoncavallo, promessa dal neosindaco, ci saranno nuove opportunità lavorative per il cognato in questione:ampie piantagioni di marijuana alLeonka, che organizza pure una festa annuale, quella del raccolto della canapa indiana». INCHIESTA ARCHIVIATA L’iniziativa del magistrato L’ultima della Forleo: un movimento culturale per tutelare i giudici ■■■ Uno aprile 2015: il clima nelle aule del Tribunale di Roma è “surriscaldato” e lei (giudice della decima sezione penale) se la prende con l’impianto di condizionamento, fino a chiedere (con altri dipendenti di piazzale Clodio) di «verificare la pulizia dei filtri e anche il funzionamento del termostato. 19 gennaio 2016: il solito tribunale romano, oltre agli ascensori fermi e ai bagni rotti e vecchi, manca il riscaldamento e lei (presidente di collegio) è costretta a spostare i lavori e tutti quanti in un’altra aula. Sono le ultime volte (in ordine di tempo) in cui il giudice Clementina Forleo ha fatto parlare di sé, escludendo (a onore del vero) che il 5 maggio scorso ha strigliato un agente della Digos in forza a Torino che ha presentato certificato d’impedimento a testimoniare in aula. E se si esclude, naturalmente, ieri: ché su facebook ha annunciato di dare vita a un movimento a tutela dei magistrati «liberi» per riformare la giustizia italiana. «Fuori la politica e le correnti dal Csm: solo così avremo magistrati davvero liberi e la legge potrà essere uguale per tutti. Questo è il mio programma per costi- Clementina Forleo [Ansa] tuire un movimento culturale che denunci le storture del sistema giudiziario in chiave costruttiva. Chi può essere interessato mi contatti in privato», scrive Clementina. Lei, che è sempre stata un outsider nel sistema giustizia. E sembrano lontani i tempi in cui l’allora gip di Milano dava scandalo perché assolveva presunti terroristi islamici da lei identificati come «guerriglieri» e nella sentenza scriveva che non bisognava confondere il terrorismo con la resistenza. Come se si fosse mai verificato (almeno fino adesso) un attacco kamikaze su su obbiettivi militari. E sembrano mesozoici anche i tempi in cui la Forleo era al centro delle controversie giuridiche sull’uso delle intercettazioni e sulla legge Boato. Era metà 2000 e i giornali titolavano sul braccio di ferro tra Pisanu (allora ministro dell’Interno) e Forleo. Querela a destra e a manca.E Clementina dichiarava: «Non querelo i rozzoni ma chi ha il dovere istituzionale di tacere». Cossiga disse: «Si dia al tennis».E lei:«Mi sono fatta una bella risata». Selva: «Magistrato con la kefiah». E lei: «Querelato». Ora per il giudice outsider è il tempo «della difesa dell’autonomia deimagistrati e della difesa dei diritti di tutti». Chi vuole può aderire. C.L. 17 ATTUALITÀ __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Milano, nella tragedia sono rimasti uccisi due vicini e ustionate le due bimbe della coppia Per la casa esplosa indagato il marito depresso Si sospetta che l’uomo, che si stava separando dalla moglie (morta nello scoppio), abbia manomesso un tubo del gas ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Tra dieci giorni potrebbe essere dimesso dall'ospedale Niguarda, dallo scorso 12 giugno la sua nuova casa dopo l'esplosione del condominio in via Brioschi 65, a Milano. Giuseppe Pellicanò ha ustioni sul 40% del corpo ma non è il suo bollettino medico a fare notizia bensì l'iscrizione del cinquantunenne nel registro degli indagati per strage. Il pm Elio Ramondini e Nunzia Gatto sospettano che la terribile esplosione che è costata la vita a tre persone (i fidanzati Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, e la moglie di Pellicanò) sia stata provocata dall'uomo manomettendo il condotto del gas. Forse, è l'ipotesi più accreditata, nel tentativo di suicidarsi. Per questo i magistrati milanesi hanno chiesto un «accertamento irripetibile» su un tubo repertato dalla Scientifica per evidenziare eventuali tracce biologiche e impronte riferibili all'indagato. Certo, essendo casa sua, non è improbabile che vengano trovate e questo fa supporre che altri elementi siano già nelle mani degli inquirenti. Dai corridoi del tribunale spiegano che si tratta comunque di un atto dovuto, che consente al vedovo di nominare un consulente di parte per partecipare agli accertamenti irripetibili. La velocità non è solo una necessità di giustizia, semplicemente il tetto sopra gli appartamenti esplosi sta crollando. Bisogna fare in fretta. Intanto si ri- costruisce la vita prima del boato.I coniugiPellicanò avevano già preparato le carte per separarsi, la decisione era partita dalla moglie Micaela Masella, 43 anni, responsabile della scuola di danza delvicino teatro Carcano.Stava frequentando un professionista che si occupa di mediazione familiare per rendere meno traumatico il distacco ma suo marito non era pronto a cambiare vita, la separazione sembra abbia minato il suo equilibrio mentale scatenando una depressione che stava affrontando con l’aiuto di uno psicologo e uno psichiatra. La gestione delle due bambine di 7 e 11 anni - una delle quali affetta da una lieve forma di autismo - è diventata una questione cruciale e faticosa. Con un simile quadro, sospettano in procura, Pellicanò potrebbe aver pen- ::: LA SCHEDA L’ESPLOSIONE Alle 8.56 dello scorso 12 giugno, una domenica mattina, uno fortissima esplosione sventra un palazzo di via Brioschi, a Milano. Subito si ipotizza una fuga di gas. Si contano tre vittime: Micaela Masella, 43 anni, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, entrambi 27enni. Restano gravementeustionati il marito di Micaela, Giuseppe Pellicanò, e le loro due figlie, di 7 e 11 anni. LE INDAGINI Inizialmente si pensa che la fuga di gas causa dell’eslosione si sia verificata nell’appartamento di Riccardo e Chiara. Ma i successivi rilievi stabilisconoche invece l’esplosione è riferibile alla casa di Micaela e Giuseppe. E ora gli inquirenti sospettano che un tubo manomesso dolosamente sia la causa dello scoppio: per questo hanno indagato Pellicanò, che era in cura per depressione e non accettava l’ormai imminente separazione dalla moglie. Micaela Masella e Giuseppe Pellicanò [Ansa] sato di risolvere tutto aprendo la manopola del gas o lesionando direttamente il tubo. E qui si aprono gli scenari su come è andata quella mattina. La moglie era davanti alla cucina quando l'esplosione ha polverizzato il quarto piano. Potrebbe essersi svegliata per la puzza di gas e aver controllato i fornelli in cerca di una spiegazione. Difficile scoprire se sia stata lei a innescare la deflagrazione accendendo la luce o se sia stato invece suo marito, involon- tariamente o cosciente di non essere riuscito nell'intento di morire nel sonno. Persone vicine all’uomo riferiscono che quando gli è stata comunicata la morte della moglie non ha battuto ciglio. Impassibile. Una reazione che potrebbe essere frutto dello choc ma anche un dato rivelatore. Le bambine sono state affidate ai nonni materni, Renata Bestetti e Aldo Masella. È quest'ultimo, regista teatrale e allievo di Eduardo De Filippo, a raccontare che il momento più difficile sarà spiegare che la madre non c'è più. «Quando è morto il nonno paterno ho raccontato alla più grande una favola, le ho detto che era salito su una nuvoletta verso il cielo... ma non ci ha creduto, ha risposto “non dire sciocchezze, è morto!”». La più piccola ha il 45 per cento del corpo ustionato, ha già subito un intervento alla pelle della schiena, l'altra è in condizioni migliori ma resta la necessità del bendaggio. Non sono stati altrettanto fortunati i due fidanzati al terzo piano, morti nel sonno per schiacciamento. Inizialmente si era detto che l'esplosione era partita dal loro appartamento, un dubbio nato dal ritrovamento di un trapano in un cassetto con la punta sporca, come se fosse stato usato di recente per forare un muro. L'ipotesi era che uno dei due avesse bucato per errore un tubo delgas che lentamente ha saturato gli ambienti. ::: GIORDANO TEDOLDI © RIPRODUZIONE RISERVATA dosso della mente delirante: tenevi così tanto alla tua famiglia, che hai ■■■ Se l'accusa contro Giuseppe voluto annullarla. Forse, ogni tanto, Pellicanò si rivelasse fondata, non c'è L’appartamento ddi via Brioschi, a Milano, letteralmente esploso dopo lo scoppio ilo 12 giugno [Fotogramma] ti sfiorerà il pensiero di cosa stiano che una domanda: un pensando di te i genitori padre di due bambine di dei ragazzi che hai brusette e undici anni, come ciato, vittime sventurate può fare una cosa del geper il semplice fatto che nere? D'accordo,tua moerano i tuoi vicini. I loro glie ti vuole lasciare, il genitori si sono ripresi i matrimonio è in pezzi. corpi, portandoli via da Lei è una donna vitale e La moglie morta, le piccole sfregiate, la coppia che abitava accanto: un massacro. Per che cosa? quel palazzo esploso, di successo, ha un lavoro per seppellirli insieme importante e raffinato. Le bimbe so- cofarmaci, da non sapere di mettere lontano dalla tua città. Hanno sottratno ancora piccole, ci sarà da discute- a repentaglio la vita di persone del to dall'inferno che hai evocato almere dell'affidamento, non potrai più tutto estranee alla tua esistenza, che no i poveri resti. E come affronteranfar capolino nella loro cameretta tut- giudicavi condannata? Cosa c'entrano quei padri e madri, e i nonni delle te le mattine, come quando vivevate vano Chiara e Riccardo? Non riuscibambine, il tuo gesto? Perché hai votutti sotto lo stesso tetto di quell'ap- vi a immaginare che quel gas, come luto punirli? Si chiederanno. Da dopartamento al terzo piano di via Brio- in tanti altri casi che avrai letto sul ve ti è nato tanto odio? Forse un giorschi. Il focolare si è spento, ora non giornale, avrebbe potuto esplodere no dovrai rispondere a queste dorestano che le ceneri delle pratiche in una vampa omicida seminando mande, nella tua mente, o, se sarai legali. Dall'altra parte del pianerotto- vittime come un mortaio? Le tue fifortunato,ascoltandole dalle vive lablo, quella coppia di ventenni venuti a glie ustionate - la piccola quasi per bra delle tue vittime. Ma certo sarà realizzarsi a Milano. Loro sì che han- metà del corpo e del volto - porterandura specchiarti nelle tue figlie. Spesno tutto un futuro davanti, tu ora ve- no per sempre il marchio della tua so, dopo fatti di questo genere, si arridi solo nero. Andavi da uno psicolo- follia, ci cresceranno, dovranno spieva a precipitosi perdoni: è l'umano go e da uno psichiatra. Le depressio- gare, razionalizzare, nascondere i bisogno di rimuovere. Ilperdono reane ti chiudeva nella sua morsa. Insie- morsi del fuoco sotto i vestiti, ignorale, non a parole, è raro, e rarissimo me con Micaela, la tua amata, fre- re gli sguardi indiscreti. Ben nota è la quando le tue bambine ragioneranquentavate un mediatore matrimo- tendenza di quelli come te, a trascino sul fatto che hai anteposto la fuga niale, un esperto che avrebbe dovu- nare nel gorgo anche i propri affetti. dal tuo dolore al loro futuro. Quando to pilotarvi, sani e salvi, dall'altra par- Animati come siete da una specie di hai creduto, follemente, che sarebbe te della separazione. E invece tu, una voluttà di morte, a metà tra la vendetstato meglio per tutti, aprire il gas. Qui sopra, Riccardo Maglianesi sera in cucina, hai provato un gelo ta e il portarsi i propri cari nell'aldilà che le tue ustioni si vanno lentamen- Non era il meglio nemmeno per te, e e Chiara Magnamassa, fidanzati tale che hai pensato di squagliarlo in con sé, inseparabilmente. E invece la te risanando, con l'idea che le tue fi- ora il peggio è arrivato e ti perseguitedi 27 anni entrambi marchigiani un sonno senza fine. Cosa passava pretesa di congiunzione nella morte glie sapranno che tu volevi addor- rà dalle macerie della casa, dai volti morti nell’esplosione. Lui stava nella tua mente quando, quella sera, ha strappato le carni con ferite che mentarle per sempre? E che la loro ustionati,dalle vite di due ragazzi sulfacendo un master in Bocconi, intorno alle otto, hai guardato il tubo richiederanno chissà quanto tempo madre, tua moglie, è stata consegna- la coscienza.. lei era designer di scarpe e del gas? Eri così stordito, forse da psi- per lenirsi. Riesci a convivere, ora © RIPRODUZIONE RISERVATA lavorava in un negozio del centro ta in olocausto altuo nulla? Che para- Strage di innocenti Quante vite distrutte in quel palazzo 18 __Sabato 25 giugno 2016__ 19 ATTUALITÀ __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ DE GUSTIBUS STORICA DECISIONE A BUENOS AIRES Dopo 140 anni chiude lo zoo: «Degradante» Buenos Aires ha annunciato l’intenzione di chiudere lo zoo cittadino, attivo da ben 140 anni, poiché la custodia degli animali selvatici in cattività è degradante. È stato lo stesso sindaco Horacio Rodríguez Larreta che ha annunciato che 2.500 animali dello zoo verranno gradualmente spostati in riserve naturali in Argentina, in modo che possono trovare un ambiente più adatto. Alcune delle specie di uccelli dello zoo saranno invece rilasciato nella Reserva Ecológica, un’area che copre 864 acri di Buenos Aires. Il progetto è di trasformare l’area in cui ora sorge lo zoo in un ecopark. «Questa situazione di cattività è degradante per gli animali, non è il modo per prendersi cura di loro», ha ribadito Rodriguez in una cerimonia pubblica. A Gravellona Lomellina LA SINDA-GATTO Bianca e tigrata,occhi verdiammaliantie lunghibaffi Calma gli animi durante i Consigli e celebra matrimoni ::: DANIELA MASTROMATTEI ■■■ Pancia bianca, manto tigrato sulla schiena e due occhioni verdi che stendono. Impossibile fissarli a lungo.Mettono a disagio. Marina ne è consapevole, elegante e autorevole con la sua fascia tricolore, cucita su misura per lei.L’occasione lo richiede: deve celebrare il matrimonio diLaura e Alessandro. I promessi sposi desideravano pronunciare il fatidico «sì» davanti alla «sinda-gatta» di Gravellona Lomellina. «Per noi sarebbe un grande privilegio», dicevano. E così è stato. Siamo in un paesino di 3000 anime in provincia di Pavia, qui i felini sono amati e benvoluti. Un po’ come succedeva nell’antico Egitto dove igatti domestici erano adorati e raffigurati in dipinti, sculture e incisioni, l’ingresso del municipio ha dei bellissimi affreschi con meravigliosi felini a caccia di pipistrelli. Quando è arrivata tre anni fa era un batuffolino. Marina, con un passato un po’ sofferente, è stata adottata dal Gattile di Vigevano da Massimo Rossi, impiegato del Comune: «La sera, però, la porto a casa con me,non voglio che soffra la solitudine, e poi mi fa piacere averla accanto». Il suo ingresso timido, il 13 luglio del 2013, è stato in punta di zampette. Si è conquistata i suoi spazi a poco a poco.I gatti sono autonomi, indipendenti e territoriali, ma sanno essere seduttivi come nessun altro animale. Infatti, Marina non ci ha messo molto per conquistare tutti, con la sua dolcezza. E ora non na- CARTA D’IDENTITÀ E FASCIA TRICOLORE Sopra, la carta d’identità di Marina, il «gatto sindaco» di Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia. A destra, Marina con il sindaco Francesco Ratti: celebrano le nozze di Laura e Alessandro, sposi amanti dei gatti sconde ilsuo debole per l’assessore ai Servizi Sociali: quando arriva lui, non ha occhi per nessun altro. Si piazza nel suo ufficio e lì resta tutto il giorno. E addio pubbliche relazioni. Però è ligia al dovere:partecipa alle riunioni, in totale libertà («nessuno la obbliga»). I Consigli comunali da quando c’è lei sono decisamente meno litigiosi. Sarà che tra chi ama i gatti si stabiliscono delle correnti di simpatia. Di sicuro, la tigre in miniatura sa tenerli a bada, con il suo forte potere antistress. E il primo cittadino (che, neanche a farlo apposta,sichiama Francesco Ratti) le è riconoscente. Oltre ad averla dotata di carta d’identità con tanto di fotografia,le ha persino dedicato una strada, «accanto a via della Vecchia Volpe, in omaggio a Pinocchio»,rivela. Un paesino dall’animo felino. Che sa apprezzare lo spettacolo affascinante diun cucciolo che gioca con una pallina o si rotola sull’erba.Che sa cogliere la ma- gia dei loro occhi che ti leggono nell’anima. Infatti Marina non è la prima sinda-gatta di Lomellina. «Nell’aprile del 2005 una micia tigrata si è presentata in municipio, l’abbiamo accolta, nessuno l’ha reclamata, e con il beneplacido del sindaco è diventata un’inquilina del Comune», ricorda Rossi, un po’ commosso. «Preziosissima, offriva pet therapy agli impiegatie a chi veniva a richiedere un certificato. Ma nel 2009 purtroppo la lucemia felina se l’è portata via». Poi è arrivata Pippi (la più famosa: aveva anche un profilo Facebook): «Con lei è stato amore a prima vista, l’ho presa in braccio e non ci siamo più lasciati, abbiamo vissuto in simbiosi perquattro anni», racconta il gattolico Massimo. Tutte femmine? «Sono più intelligenti e affettuose. Ma anche lei poi si è ammalata. L’ho seppellita nel mio giardino, come l’altra, all’ombra di una rosa. Ho pianto molto per me era come una figlia». Se i politici che ci governano avessero la personalità di un gatto, sarebbe un altro mondo. Gli abitanti di Talkeetna, paesino dell’Alaska, hanno molto di più: un gatto sindaco a tutti gli effetti. Una situazione nata dall’esasperazione di900 cittadini, rimastidelusidai loro rappresentanti, coinvolti in vari casi di corruzione e nepotismo. E ora si ritrovano Stubbs, un grosso e bellissimo micio di 18 anni, eletto con il 91% dei voti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cliente mascherato ■■■ Daniel Canzian è Tartelletta frutti rossi e tiuno dei migliori allievi, mo. Interessante la carta dell’ultima nidiata costi- deivini, bei nomi e giovatuita dai 35/quaranten- ni promettenti, noi abni, del grande Gualtiero biamo provato uno e l’alMarchesi, i raffinati e so- tro, il Cabernet Sauvivente straordinari inse- gnon di Lis Neris e Incrognamenti dell’eccelso cio Manzoni di Maso maestro, gli hanno con- Furli, Ottimi prodotti. sentito di posizionarsi ai Un anno e mezzo fa, alvertici della ristorazione la prima visita, Daniel Milanese. aveva qualche timidezSono quasi due anni za, tecnica e fantasia c’eche Daniel ha aperto rano, ma mancava il baluna risorsa, che porta il zo in avanti,adesso ci siasuo nome, in zona Solfe- mo, ogni piatto è equilirino. brato e fa emergere perBello e ampio l’ingres- fettamente gli ingredienso, con cucina a vista e ti che lo compongono, bancone prospiciente mettendo in evidenza per essere a quelli che contatto ne esaltano con lo chef e il sapore, Ristorante i suoi giovabravo DaDANIEL nicollaboraniel. via Casterlfidardo 7 tori. 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Dalla cantina, All’esterno si presenta ben fornita e con alcuni bene, il banco pesce in nomi eccellenti, abbiabella vista , ma in banco mo scelto Blanc de rosis frigoriferoerdel grande meticamenSchiopetto. te chiuso,arCucina di Ristorante redamento maniera, marinaro,tache non inLE SOSTE voli appiccicanta di cerAL MARE cati e sedie to, ma buovia Diaz 59/63 non troppo na e fresca Como comode. Il materia priTel.031 261126 p e r s o n a le ma, servizio Lesostealmare@ più da pizzeda miglioragmail.com ria,che da rire. Piatto storante, Top: per freche punta a schezza e distinguersi.Menù am- temperatura i Crudi. Vopio, dove spiccano i cru- to: 19/30.Rapporto qualidi. tà-quantitá-prezzo: acLa mia lei ha iniziato cettabile. Per una cena con Fantasia di tartare, come la nostra spenderebuone e fresche, io con te 60 euro a persona, per Gran Cruditá di crosta- la qualità dei crudi li valcei, anch’essi di ottimo li- gono tutti, per il resto no. Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 3 0 0 2 5 0 2 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 0 Borsa Londra-FTSE 100 -12,48% 15.723,81 4 3 3 2 2 1 1 Borsa Parigi-CAC 40 -3,15% 0 5 0 5 0 5 0 5 0 6.138,69 5 0 4 0 3 0 2 0 1 0 Petrolio - al barile -8,04% 1 4.106,73 0 0 0 8 0 6 0 4 0 2 0 Euro/Dollaro -2,75% -2,84% 47,78 $ 1,1066 $ 4 3 3 2 2 1 1 0 5 0 5 0 5 0 5 0 Pagate per prendere soldi in prestito Le banche fanno il pieno da Draghi Gli istituti europei hanno incassato all’asta Tltro 2 della Bce 400 miliardi: se li girano ai clienti attraverso mutui e finanziamenti possono ottenere tassi negativi fino a -0,4%. Profitti sicuri per Unicredit, Intesa e Ubi Lo promette il Mef ::: ANTONIO SPAMPINATO ■■■ Sotto le macerie di piazza Affari provocate dal terremoto Brexit, spunta una buona notizia per le principali banche italiane. E anche per i loro clienti. Ieri si è tenuta la prima asta Tltro 2 della Bce, mediante la quale l’istituto di Francoforte eroga prestiti quadriennali alle banche dell’Eurozona con rendimento, come in questo caso, anche negativo. In pratica la Bce presta, male che vada, a interessi zero. E paga pure se gli istituti girano questi soldi ai loro clienti, sotto forma di nuovi mutui, scoperti di conto, crediti personali, anticipi fatture. L’importo complessivo richiesto dalle banche dell’area dell’euro è stato di 399,3 miliardi di euro. I nuovi prestiti a lungo termine prevedono l’assegnazione della liquidità con tassi da zero a -0,40%, in base a quanto credito garantiranno gli istituti all’economia reale, con un potenziale “guadagno” di 1,6 miliardi. Il vantaggio di prestare quanto più possibile è dunque duplice: i banchieri guadagnano anche nel fare la provvista e i clienti possono sperare di ottenere più soldi e a condizioni migliori. Il tasso che le banche chiederanno per questi prestiti sarà probabilmente “calmierato” dagli interessi che già andranno ad incassare dalla Bce. Questo riguarderà non solo i nuovi finanziamenti ma anche una parte dei vecchi. Diversi istituti hanno infatti partecipato all’asta Tltro 2 allo scopo di coprire in parte il debito già in precedenza contratto verso la Bce e arrivato a scadenza. Così diversi clienti già indebitati potrebbero essere rifinanziati a condizioni migliori. Tutto questo ad essere ottimisti. Lo scenario peggiore, dovuto alla Brexit, prevede un nuovo peggioramento dei crediti deteriorati in pancia alle ban- «Gi indennizzi agli sbancati saranno esentasse» ■■■ Indennizzi (forse) esentasse per i 10mi- Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea [LaPresse] che, per la possibile marcia indietro dell’economia reale e di conseguenza un rinnovato timore degli istituti nel prestare soldi. Il costo reale del denaro a famiglie e imprese potrebbe quindi non variare o addirittura peggiorare con i banchieri che preferiscono non girare lo “sconto” applicato dalla Bce o addirittura rinunciarci dovessero rinviare,dare con il contagocce o non dare del tutto nuovi prestiti. Una possibilità, l’ultima, che però al momento sembra remota. Ecco in particolare quali sono le principali banche italiane che hanno partecipato all’asta. Intesa Sanpaolo ha ottenu- to 36 miliardi di euro a fronte di un importo massimo richiedibile di 57 miliardi di euro. L’istituto ha rimborsato integralmente il prestito Tltro I in essere, per 27,6 miliardi di euro, con un conseguente aumento netto della partecipazione complessiva alle operazioni di finanziamento a lungo termine della Bce pari a circa 8 miliardi di euro. UniCredit conferma di aver ottenuto 26,6 miliardi a livello di Gruppo,così ripartiti:18,2 miliardi per UniCredit in Italia (di cui 15,2 miliardi costituiscono il rifinanziamento delle precedenti aste Tltro); 7 miliardi per UniCredit Bank AG e controlla- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE OPERE PUBBLICHE PER LA CAMPANIA, IL MOLISE, LA PUGLIA E LA BASILICATA SEDE CENTRALE NAPOLI Via Marchese Campodisola n. 21, Tel. 081/5692111 CENTRALE DI COMMITTENZA E STAZIONE UNICA APPALTANTE SUB SUA NAPOLI 1 ENTE DELEGATO DAL COMUNE DI ERCOLANO (NA) ESTRATTO BANDO DI GARA Procedura aperta per l’affidamento, per il periodo di anni due, del servizio di custodia animali randagi e/o morsicatori in apposito canile rifugio e sanitario nel Comune di Ercolano (NA). CIG 669904961D. IMPORTO COMPLESSIVO BIENNALE : € 677.075,00 oltre IVA Importo giornaliero posto a base di gara: € 2,65/ per ogni singolo animale, IVA esclusa. TERMINE RICEZIONE OFFERTE: 28.07.2016 ore 12.00 DATA APERTURE OFFERTE: 29.07.2016 ore 09,30 Ulteriori informazioni: riportate nel bando di gara e nel disciplinare di gara disponibile su: www.provveditoratoooppcampaniamolise.it, sul sito del comune di Ercolano (NA). Il Bando di gara è stato inviato alla G.U.U.E. in data 22.06.2016 e pubblicato sulla GURI n. 72 del 24/06/2016. IL PROVVEDITORE Dott. Ing. Vittorio Rapisarda Federico te, che rappresenta un nuovo ammontare sottoscritto. E ancora 1,4 miliardi di euro per UniCredit Bank Austria AG e le banche della Cee (rifinanziamento di 1,4 miliardi delle precedenti aste Tltro e rimborso di 1,7 miliardi). In totale, il Gruppo UniCredit ha aumentato la sottoscrizione tramite aste Tltro di 8,3 miliardi di euro. Ubi banca ha ottenuto prestiti per un ammontare di 10,1 miliardi di euro. L’istituto ha rimborsato integralmente gli 8,1 miliardi di euro di Tltro I che aveva ricevuto in precedenza. La differenza è quindi di 2 miliardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA la truffati con le obbligazioni subordinate. Nel testo del decreto che entro il 2 luglio deve essere convertito (prevista la fiducia), vengono chiariti i criteri per l’indennizzo forfettario ai 10.559 obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Risparmiatori che si sono visti azzerare 328 milioni di bond subordinati quando le banche sono fallite a novembre. Nel testo della norma l’esenzione fiscale per i rimborsi non c’è. Però il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, giovedì assicurava che ci sarà. Come è da vedere: per il momento c’è un ordine del giorno. Che impegna sì il governo, però l’impegno non è vincolante. Almeno fino a quando il governo non scriverà una norma ad hoc. Se non dovesse entrare l’esenzione fiscale, irisparmiatori truffati incasserebbero un doppio schiaffo: prima la truffa e poi l’imposizione fiscale accessoria sull’indennizzo. Resta la data limite della conversione in legge: entro il 2 luglio. Esistono in teoria altre strade per cercare di recuperare il maltolto: l’iter più veloce è sicuramente accedere all’indennizzo diretto. Però si potrà puntare a portare a casa solo l’80% del capitale e solo per quanti abbiano un reddito complessivo sotto i 35 mila euro lordi oppure un patrimonio tra titoli, conti e altro non superiore ai 100 mila euro. Ci si può sempre rivorgere all’Autorità anticorruzione accedendo all’arbitrato di Cantone, che però analizzerà caso per caso la richiesta, allungando inevitabilmente i tempi. E poi servono ancora due decretiattuativi (che dovrebbero saltare fuori il 30 giugno), per scoprire se si potrà avere un risarcimento totale. Ultima strada per la verità molto pericolosa - è quella lasciata intravedere dal governatore della Banca d’Italia,Ignazio Visco, nell’audizione digiovedì alle commissioni Finanza di Camera e Senato, che ha ipotizzato un coinvolgimento dei nuovi proprietari «con warrants e altri tipi di interventi». Ma quest’ipotesi creerebbe un collegamento tra vecchia e nuova proprietà. Proprio quello che si voleva evitare... AN. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA «MOVIMENTI ANOMALI IN BORSA AI TEMPI DEL DECRETO» Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A. Sede Legale: ROMA - Via Alberto Bergamini, 50 STAZIONE APPALTANTE: DIREZIONE 5° TRONCO - ROMA I pm sentono Renzi e De Benedetti per le popolari ESITO DI GARA Pubblicazione ai sensi degli artt. 65 e 66 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. dei risultati della seguente procedura aperta ai sensi dell’art. 59, del D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i. indetta il giorno 11/09/2015: Codice Appalto n. 010/FR/15 - Codice CIG n. 6386088E84. AUTOSTRADA A1 MILANO - NAPOLI Tratto: Fabro - Frosinone e Diramazioni per Roma e AUTOSTRADA A12 ROMA - CIVITAVECCHIA Lavori:accordo quadro per lavori di manutenzione della rete autostradale. Servizi: Prestazione di servizi per la sicurezza stradale di pronto intervento, ripristino opere/impianti danneggiati da incidenti e/o altri eventi di natura ambientale. Numero di offerte pervenute: 17 (diciassette). Aggiudicatari: A.V.R. S.p.A., ATI Edilstrade Minturno S.r.l. (Capogruppo) - Palistrade 2000 S.r.l., DE ZOTTIS S.p.A., S.I.O.S.S. S.r.l.. Appalto aggiudicato in data 06.06.2016. Il presente avviso in edizione integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale “Contratti Pubblici” n. 72 del 24/06/2016. Inoltre, l’avviso stesso è disponibile sul sito internet: www.autostrade.it. A U T O S T R A D E // PER L’ITALIA S.p.A. Direzione 5° Tronco - Roma Il Direttore: dott. Stefano Catellani Internet: www.autostrade.it • www.serviziocontrattipubblici.it La procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare il procedimento aperto per ostacolo alla vigilanza dopo le dichiarazioni del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che alla Camera dei Deputati (l’11 febbraio 2015) aveva segnalato come anomala l’attività in Borsa di alcuni operatori finanziari sulle banche Popolari a ridosso del decreto del governo che le trasformava in so- cietà per azioni. Il 20 maggio i magistrati di piazzale Clodio hanno sentito come persone informate sui fatti il premier Matteo Renzi e l’imprenditore Carlo De Benedetti (nella veste di azionista di una società di investimento), decidendo infine di chiedere l’archiviazione per l’unico indagato, un intermediario finanziario. Sulla richiesta di archiviazione deve ora pronunciarsi il gip. __Sabato 25 giugno 2016__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Guido Stazi (Consob): il Crowdfunding rende L’anti-tumore MolMed riceve il via libera Ue Dhl è operativa in 50 Eni Station ■■■ «Consob è stata la prima autorità ■■■ Primo via libera Ue a Zalmoxis, te- ■■■ In 50 Eni Station è ora possibile europea a regolare l’Equity Crowdfunding con all’attivo 20 portali online». Così Guido Stazi, Segretario Generale della Consob, a DigithON, la maratona delle idee digitali di Francesco Boccia in corso in Puglia fino a domani. rapia cellulare contro i tumori del sangue nata nei laboratori dell'italiana MolMed. Il comitato tecnico Chmp dell'Agenzia europea del farmaco Ema ha espresso parere favorevole per l'immissione condizionata in commercio per Zalmoxis. inviare e ricevere le proprie spedizioni Dhl. Si tratta di un nuovo servizio che sancisce l'avvio della partnership tra Eni e Dhl Express e che è stato inaugurato ieri a Roma, presso la Eni Station di Via Laurentina. Mercato Azionario AZIONI LA QUOTAZIONE DI ENAV POTREBBE SLITTARE Via all’aumento di capitale Cdp per il Tesoro Via libera dell’assemblea straordinaria di Cassa depositi e prestiti (nella foto LaPresse il presidente Cdp Costamagna) all’aumento di capitale da 2,93 miliardi riservato al ministero dell’Economia. L’aumento di capitale sarà liberato mediante il conferimento in Cdp da parte del Mef di una partecipazione del 35% di Poste Italiane. Intanto, viste le condizioni di mercato, il Tesoro potrebbe far slittare la quotazione di Enav prevista per luglio. La scalata alla casa editrice Gli azionisti Rcs godono Bonomi rilancia del 15% tron de La7. Ieri, a Borsa chiusa, il cda di Rcs ha intanto diffuso una nota in cui valuta non «congruo» il corrispettivo dell’Ops incrementato di Cairo Communication. Tre i motivi principali. Il primo: «La mancanza di proiezionieconomico-finanziarie relative 2016 rende di difficile apprezzamento le proiezionieconomico-finanziarie contenute nel Piano Cairo Communication per 2017 e 2018». Il secondo: «I dati contenuti nel Business Plan di Cairo Communication 2017-2018 non consentono un’applicazione del modello Dcf. Tali dati hanno consentito una stima del valore sulla base di multipli di mercato. Ciò ha permesso un’integrazione dei precedenti metodi di valutazione e il complesso delle metodologie utilizzate ha portato a un intervallo di congruità compreso tra 0,19 e 0,23 che, ad avviso del Prof. Roberto MERCATINO Philip Morris Italia e l’ad Sidoli premiati a Le Fonti Awards 2016 Philip Morris Italia è l’azienda protagonista dei Le Fonti Awards 2016. Eugenio Sidoli - presidente e ad Philip Morris Italia - ha ricevuto il riconoscimento di ceo dell’anno, «per l’indiscussa capacità di leadership e di attenzione nei confronti di tutti i lavoratori di PMI». Tasca,“comporta una definizione di non congruità anche per il rilancio del corrispettivo offerto da Cairo”». Terzo motivo: «Il rapporto di scambio implicito di 0,20 azioni Cairo per ogni azione Rcs è superiore a quello previsto nel Corrispettivo dell’Ops incrementato, pari a 0,16 azioni; tale rapporto non è condivisibile in quanto i valori medi individuati sulla base del solo Piano Industriale Rcs esprimono un rapporto di scambio implicito superiore a 0,20». Ma un’incognita grava sulla testa degli azionisti Rcs: sulle offerte Cairo e Bonomi è citata la Brexit: entrambi i prospetti, infatti, menzionano l’uscita di Londra dall’Europa tra gli eventi eccezionali in grado di rendere nulla tutta l’operazione. La Borsa però sembra non credere che i due litiganti possano ritirarsi. A.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA VAR% ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO MARCONI BO. AGEAS AHOLD KON ALBA ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANIMA HOLDING ANSALDO STS ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A Ultima rilev. BOT BOT 14.07.2016 (366) BOT 29.07.2016 (182) BOT 31.08.2016 (184) BOT 14.09.2016 (366) BOT 30.09.2016 (183) BOT 14.10.2016 (366) BOT 31.10.2016 (185) BOT 14.12.2016 (366) BOT 13.01.2017 (365) BOT 14.02.2017 (368) BOT 14.03.2017 (365) BOT 12.05.2017 (364) BOT 14.06.2017 (365) 99,994 100,018 99,999 100,011 100,015 100,05 100,025 100,115 100,076 99,998 100,092 100,133 100,054 BTP BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% 100,312 100,911 100,943 100,599 102,45 Titolo BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 15.05.2018 0,25% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 15.10.2018 0,3% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 15.04.2019 0,1% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% Ultima rilev. 104,008 101,059 104,318 105,219 104,221 100,684 107,323 100,43 106,222 108,86 100,41 107,01 109,36 110,5 99,3 106,3 103,87 111,36 102,58 114,94 113,19 Titolo BTP 01.05.2020 0,7% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.11.2020 0,65% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 01.06.2021 0,45% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 15.09.2022 1,45% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 15.03.2023 0,95% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 22.12.2023 8,5% BTP 01.03.2024 4,5% Ultima rilev. 101,28 114,88 100,51 114,86 115,09 99,85 115,86 121,01 106,91 123,43 103,12 128 103,75 127,01 100 123,01 125,73 114,9 155,1 153 123,23 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.12.2025 2% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 01.06.2026 1,6% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 01.09.2036 2,25% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% BTP 01.09.2040 5% EUR 118,37 108,64 128,91 100,3 104 126,12 100,5 154,18 150 131,53 138,54 118,9 151,33 96,36 150,11 140,57 100,1 127,01 145 145,28 Titolo BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% BTP 01.03.2047 2,7% Ultima rilev. 124 143,1 114,13 101,87 CCT CCT 01.07.2016 IND 99,977 CCT 1.03.2017 100,01 CCT-EU 15.06.2017 102,007 CCT-EU 15.10.2017 100,865 CCT-EU 15.04.2018 101,006 CCT-EU 01.11.2018 103,4 CCT-EU 15.11.2019 102,7 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 100,85 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,07 CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 99,28 CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 99,87 CTZ CTZ 30.08.2016 CTZ ZC 27.02.2017 100,035 99,87 Titolo CTZ 30.08.2017 CTZ 28.03.2018 BTP INDICIZZATI BTPI 15.09.2016 2,1% BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.05.2022 0,1% BTP IT 20.04.2023 BTP IT 11.04.2024 BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.09.2032 1,25% BTPI 15.9.2035 2,35% AZIONI PREZZO VAR% PR. UF. B B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP B SISTEMA BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BCA MEDIOLANUM BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COIMA RES CONAFI PRESTITO’ CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA D DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENERVIT ENGIE ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F FALCK RENEWABLES FERRARI FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FILA FINCANTIERI FINECOBANK FNM FULLSIX G GABETTI GAS PLUS GEFRAN GENERALI GEOX GRUPPO WASTE ITALIA H HERA I 10,31 6 1,465 0,3607 1 3,91 7,945 34,95 19,71 2,65 3,468 1,648 127,2 0,385 8,2 4,4 9,935 2,51 3,68 10 21,49 7,25 15,98 18,4 16,81 1,086 -5,33 10,1686 -5,29 5,9953 -5,06 1,4502 -9,98 0,3613 -9,26 0,996 -10,28 3,8667 -3,87 7,7345 - 34,95 - 19,6362 - 2,9214 - 3,4594 1,1 1,589 -9,79 127,6652 -3,75 0,3833 -5,2 8,1595 -14,56 4,3646 -1,44 9,9234 -4,2 2,5053 -8,96 3,6863 -7,49 10,109 -9,09 21,7631 -4,42 7,1611 -1,54 15,6066 -13,41 18,5606 -13,75 17,1086 -9,65 1,0885 -27,39 -29,95 -8,44 -30,57 -32,84 -25,67 30,25 -19,23 2,92 -12,71 -4,2 -31,33 -22,39 -14,44 2,56 -45,14 0,66 14,93 -34,46 -13,42 -12,29 -17,8 -10,17 -27,53 -27,1 -13,4 0,392 63 1,9 1,7 21,1 1,461 0,4542 2,3 3,492 0,583 0,3801 1,794 0,168 3,412 5,9 2,242 19,77 2,324 3,55 66,9 2,96 1,023 88,3 41,1 6,67 0,33 6,04 0,459 0,36 0,57 2,356 0,2999 0,127 11,22 0,2075 68,5 39,65 18 4,272 17,8 0,2717 0,342 49,73 0,048 16,5 15,58 9,2 -8,2 -4,14 -6,08 -6,68 -7,88 -16,43 -13,66 -24,61 -24,28 -7,59 -18,57 -4,22 -12,28 -11,66 -23,3 -4,05 -6,63 -4,08 -14,46 -4,9 -0,77 -4,1 -4,35 -15,05 -6,33 -9 -8,58 -3,69 -8,3 -6,66 -7,32 -7,62 -17,05 -0,05 -3,78 -5,28 -2,04 -6,25 -8,14 -7,4 0,3823 63 1,9291 1,7701 20,9362 1,405 0,4584 2,3112 3,6807 0,5883 0,4031 1,7955 0,1641 3,3941 5,8582 2,2628 19,953 2,4289 3,4616 66,6306 2,7247 1,023 88,5683 40,144 6,3651 0,307 6,1401 0,4536 0,3614 0,5683 2,342 0,2933 0,1237 10,933 0,2031 68,5003 39,9858 18 4,272 17,571 0,2717 0,342 49,9021 0,0464 16,2188 15,7619 9,1442 -68,94 -24,73 -24,9 -38,58 -26,81 -34,43 -63,13 -44,61 -50,4 -58,73 -37,75 -26,31 -28,61 -42,31 -32,25 -75,55 -20,22 -5,64 -38,97 -35,25 -24,53 -24,14 -13,6 -23,65 -17,37 -11,13 -24,67 -18,4 -1,83 -20,66 -54,8 -29,52 -43,38 -30,07 -24,48 -19,28 9,04 -6,02 -6,31 -12,31 11,3 -45,39 1,1 -6,14 -9,72 3,65 4,252 1,15 1,95 0,82 8,285 1,215 22,1 5,545 13,4 3,8 2,63 7,19 0,0172 0,1749 0,2413 0,99 0,359 6,385 0,369 8 0,22 0,4495 6,1 7,68 0,999 0,331 -2,41 -3,58 -0,86 -2,99 -5,75 -4,27 -0,33 -5,64 -10,35 -1,4 -7,32 -3,38 -7,29 -7,03 -4,16 -5,44 -9,57 -6,99 -5,34 -12,87 -15,67 -7,29 -12,78 -3,76 -8,36 3,5635 4,1723 1,13 1,9224 0,8195 8,315 1,1311 22,1872 5,5843 13,3041 3,7769 2,6309 7,207 0,0164 0,1753 0,2416 0,9704 0,3517 6,294 0,359 7,9706 0,22 0,4584 6,0104 7,6857 0,9813 0,3305 -11,41 -6,96 15 -17,37 -18 3,56 -36,92 -18,6 -24,46 -3,6 -35,65 -20,97 -6,62 -49,11 -24,12 2,06 -48,35 0,71 -11,3 -28,92 -58,8 -11,01 -29,61 -5,93 -71,37 2,15 55,2 0,9595 0,3761 16,34 12,6 61 13,37 1,056 21,4 13,47 14,15 51,7 6,345 1,12 -6,36 -7,3 -1,64 -4,3 -6,09 -3,74 -3,79 -6,37 -6,55 -7 -12,98 -4,07 -6,43 -7,37 -4,68 2,1164 54,7913 0,9438 0,3569 16,1005 12,1705 60,7531 13,5297 1,0447 21,3874 13,4655 14,0526 52,7736 6,3968 1,1134 -0,09 -29,19 -19,71 -45,77 -7,16 -4,18 -3,02 -18,48 -17,9 -22,66 -40,48 -14,81 6,71 -14,6 -43,72 0,6045 0,0925 45 13,08 1,8 0,683 3,6 1,972 13,7 65,6 13,24 8,48 9,73 0,0457 0,735 5,56 0,94 1,31 31,81 0,63 -7,5 -11,9 -9,18 -5,15 -2,7 -5,2 -10,04 -17,83 -6,8 -0,15 -9,19 -8,72 -5,9 -10,57 -10,04 -5,76 -0,11 -5,62 -10,07 -8,3 0,6177 0,0917 45,5605 12,8459 1,732 0,6796 3,6491 2,11 13,5238 65,7024 13,3765 8,4764 9,668 0,0444 0,7379 5,5182 0,9327 1,2041 32,3789 0,6212 -16,39 -7,13 -24,43 30,15 -9,32 -11,24 -7,5 -30,37 -17,12 9,33 -4,06 -5,46 -14,52 -41,78 -27,37 -34,67 -11,57 -18,63 -24,42 -17,05 0,73 36,72 5,71 5,385 1,526 12,02 0,333 5,98 0,4237 1,141 -9,6 -4,85 -9,37 -5,44 -10,81 -4,45 -7,5 -9,74 -5,23 -7,39 0,7404 36,5428 5,7578 5,2321 1,5129 11,9971 0,3343 6,0134 0,4192 1,0972 -34 -32,95 -15,6 -34,17 10,78 -16,81 -21,57 -12,28 -35,5 0,4799 2,53 1,55 10,92 2,79 0,195 -11,94 -6,23 -5,26 -16,77 -8,4 -9,93 0,474 2,5402 1,5159 11,1761 2,8055 0,1895 -42,15 -29,92 -10,14 -35,46 -31,65 -73,1 2,352 -3,13 2,3325 -4 0,9245 0,701 0,4966 51,55 0,4035 0,16 I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE -1,81 -5,65 -3,85 -2,46 -3,47 -13,7 Euribor Titoli di stato Titolo A C Il cda: «La nuova offerta di Cairo non è congrua». Così ripassa la palla al numero uno di Investindustrial che alza l’offerta per l’Opa a 0, 80 euro contro gli 0,70 offerti in precedenza ■■■ Anche la Brexit fa capolino nella delicata partita per mantenere (o prendere), il controllo di Rcs. Proprio nel giorno i cui Londra vota e (di misura) sceglie la strada per abbandonare progressivamente l’Unione europea e mentre le piazze mondiali affondano (Milano - 12,5%), il titolo Rcs limita i danni e nonostante il crollo verticale dei listini, archivia la seduta con un ribasso del 2,87% che consente al titolo di fermarsi a 0,762 euro, un po’ sopra agli 0,70 euro offerti in Offerta pubblica di acquisto (Opa), dalla cordata guidata da Andrea Bonomi. Che nella tarda sera di ieri ha presentato l’atteso rilancio di 0,80 per azione, contro gli 0,70 offerti in precedenza. Isoci che lanciano l’Opa hanno deciso inoltre di rinunciare alla condizione sul rimborso dei finanziamenti, prevista nell’offerta originaria. Certo ora bisognerà vedere cosa deciderà di fare il pa- PREZZO Ultima rilev 100,065 99,902 100,462 100,75 101,75 102,5 102,74 107,64 104,52 103,8 109,46 98,96 100,64 100 112,33 120,74 102,99 121,38 Titolo 360 0,8817 0,7022 0,4885 50,5614 0,3916 0,1666 2,72 -20,92 -23,01 7,42 -13,78 -46,31 Dati aggiornati al 23/06 365 Titolo 360 365 1 SETT. -0.367 -0.372 3 MESI -0.268 -0.272 2 SETT. -0.362 -0.367 6 MESI -0.161 -0.163 1 MESE -0.358 -0.363 9 MESI -0.094 -0.095 2 MESI -0.309 -0.313 12 MESI -0.029 -0.029 Cambi Titolo Dollaro USA Yen Dollaro Canadese Dollaro Australiano Franco Svizzero Sterlina Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Corona Ceca Fiorino Ungherese Domanda Offerta 1,1066 113,2300 1,4392 1,4910 1,0808 0,8075 9,4610 7,4371 9,4200 27,1030 317,9000 1,1389 120,3800 1,4517 1,5060 1,0876 0,7660 9,3030 7,4396 9,2993 27,0620 314,2800 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO INWIT IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALCEMENTI ITALIAONLINE ITALIAONLINE RSP ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP 9,27 0,2037 0,4092 14,11 1,74 1,675 0,13 3,858 1,677 1,358 1,179 0,9665 1,396 10,48 2,152 300 31,53 25,29 8 -15,03 -1,74 -3,58 -4,34 -22,94 -20,99 -7,8 -6,5 -5,5 -6,87 -4,21 -5,1 -0,66 -10,33 -7,46 -4,24 -2,2 9,2991 0,1967 0,3908 14,0533 1,7971 1,7237 0,1331 3,8905 1,6346 1,3591 1,1719 0,9348 1,3667 10,4994 2,1923 300 32,5963 25,0324 7,8081 -26,31 -35,62 -15 -1,47 -43,65 -40,9 -52,03 -23,45 -21,42 -8,86 -21,4 -6,98 -13,29 2,24 -30,58 2,49 -25,11 -15,42 -9,09 0,253 -2,24 0,2429 -2,69 J JUVENTUS FC K KERING K.R.ENERGY 142,5 -6,06 144,6565 -11,49 0,427 -9,69 0,4245 -36,36 L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. LEONARDO - FINMECCANICA L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH 11,06 0,43 0,47 8,965 164,5 45,3 0,528 135,6 -6,98 11,0736 -15,25 -6,01 0,4033 -42,24 -1,05 0,4532 -8,74 -11,94 8,9263 -30,5 -3,24 166,1115 4,44 -3,33 45,5292 -25 -5,04 0,5085 -19,98 -6,22 137,258 -8,25 M MAIRE TECNIMONT MARR MASSIMO ZANETTI BEVERAGE M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE 2,15 16,62 7,35 0,1565 1,238 3,252 5,31 0,096 4,31 1,412 2,166 0,3435 14,4 0,965 3,386 0,164 150 7,745 -9,05 2,193 -4,87 16,5311 -0,61 6,9903 -3,16 0,1541 -4,84 1,2188 -17,17 3,3409 -21,22 5,4401 - 0,096 4,31 2,32 1,3009 -5,83 2,081 -4,24 0,3511 -9,09 14,605 -7,12 0,9597 -11,36 3,4514 -11,11 0,167 -6,13 150,5151 -4,44 7,4246 -14,34 -12,89 -22,67 16,27 49,61 -15,14 -40,24 -16,59 7,75 -9,66 27,26 -6,04 11,46 -7,12 -43,33 -37,9 -17,85 -3,13 N NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE 2,2 -0,09 2,1728 -10,35 7,1 -3,53 7,0782 5,58 4,648 -7,87 4,5804 -29,58 0,268 - 0,268 -51,62 O OLIDATA OPENJOBMETIS ORANGE OVS 0,154 - 0,1552 -18,09 6,875 -1,79 6,7718 -5,82 13,75 -6,08 13,7208 -11,86 5,315 -4,06 5,1709 -17,21 P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POSTE ITALIANE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN 2,43 2,336 22,37 1,619 0,2434 1,9 1,09 4,6 0,1595 6,17 0,073 0,052 12,39 18,95 -10 0,52 -4,07 -6,74 -14,6 -9,7 -4,22 -5,7 -10,69 -7,91 -10,98 -9,57 -5,42 -12,51 2,479 2,3334 22,5156 1,6083 0,2503 1,9398 1,0679 4,703 0,1632 6,1826 0,0737 0,0523 12,2245 19,1705 -30,97 -2,26 -6,79 -30,4 -55,66 -48,65 -18,47 -22,43 -37,18 -13,1 -72,9 -72,28 -16,4 -6,47 3,676 2,24 0,762 25,45 70,25 0,3018 118,3 0,604 0,1613 0,082 0,3855 0,581 12,54 -3,26 3,6884 -4,03 2,1741 -2,87 0,7479 -5,18 25,7152 -13,54 70,6948 -4,58 0,2957 -5,36 117,7182 -4,96 0,5863 -3,41 0,1528 -5,96 0,0814 -6,79 0,3928 0,56 -8 12,5202 -22,09 -5,49 22,8 5,65 -25,35 -17,97 -6,04 -0,33 -32,34 -34,71 -21,13 -38,84 7,09 9,2 11 8,22 6,66 0,3621 5,7 2,568 6,81 18,61 69,3 68,25 1,543 12,9 3,538 14,17 7,81 90,35 0,02 0,6465 4,804 28,82 1,325 8,69 9,75 0,166 145 5,09 -3,16 -6,62 -6,48 -5,46 -10,53 -12,11 -4,89 -7,32 -3,21 -3,74 -7,77 -3,59 -2,7 -0,98 -5,85 -6,76 -6,1 -7,84 -6,9 -20,61 -7,67 -7,98 -6,26 9,4106 11,0161 8,2562 6,6549 0,3652 5,7 2,6164 6,8705 18,9155 67,185 67,6913 1,5363 12,7534 3,4921 13,8675 7,7611 90,0863 0,0199 0,6227 4,8817 29,3216 1,3033 8,4685 9,7096 0,1687 145 5,1003 -18,94 -14,79 -17,43 -37,82 -61,6 -2,18 -35,96 -28,39 -14,44 -13,32 -6,19 -13,51 -0,77 -6,89 -9,28 -20,31 0,95 -42,86 -27,56 -0,54 -33,47 -38,83 5,21 -1,52 -30,43 -18,75 3,428 0,4999 3,71 0,69 0,5535 7,765 12,44 4,524 0,76 0,494 0,0422 50,1 13,6 41,05 1,239 7,07 -3,6 -4,78 -5,16 -16,62 -15,11 -14,1 -5,04 -6,99 -7,03 -4,08 -8,46 -7,82 -5,36 -5,68 -6,42 -4,46 3,3815 0,4948 3,7025 0,7073 0,5613 8,0943 12,3365 4,6168 0,7657 0,4727 0,0421 50,6431 13,3481 40,277 1,1748 7,2278 1,18 17,9 -41,28 -41,8 -25,98 13,71 -4,88 -51,96 -24 -26,86 -31,42 -8,29 -1,27 -32,3 -13,04 2,584 2,076 6,68 39,42 2,446 1,468 -20,69 -23,79 2,06 -3,1 -18,58 -10,49 2,6925 2,1776 6,4226 39,1235 2,5032 1,4708 -58,32 -59,57 -18,14 -3,14 -48,66 -37,8 18 1,19 8,675 15,6 -2,17 -0,34 -7,52 -6,25 0,087 0,0591 0,79 0,001 0,0069 0,0574 0,571 0,061 0,1189 0,036 0,0055 5,975 0,3 0,127 0,85 0,0959 0,221 0,2612 0,0002 0,85 0,041 1 0,949 0,0001 1,9 0,5505 0,0878 0,3809 0,3988 3,34 -1,1 -8,71 19,88 -14,57 -36,92 -20,92 -14,05 -1,7 -0,03 R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAVE SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SPACE2 STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS T TAMBURI TAS TECHNOGYM TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOSCANA AEROPORTI TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS U UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOLSAI V VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VITTORIA ASS VIVENDI 17,1784 -12,31 1,1824 -1,57 8,8404 -13,6 15,3552 -20,85 W WAR AMBROMOBIL 17 WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017 WAR ENERTRONICA 13-18 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR IKF 10-18 WAR NOEMALIFE 12-17 WAR SAFE BAG 13-16 WAR TE WIND 18 WARR AEDES 2015-20 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR BRIDGE MGMT 18 WARR CALEFFI 20 WARR CAPFORPROG1 17 WARR CLABO 18 WARR ELETTRA INV 17 WARR ENERGICA M 18 WARR GGP 16 WARR GLENFOOD 20 WARR INNOVATEC 17 WARR ISI 2 21 WARR IWB WARR LUVE WARR SEAT PG 16 WARR SITI-B&T 21 WARR SMRE 19 WARR SPACE2 17 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR TIP 20 WARR ZEPHYRO 0,0834 0,0595 0,7646 0,0009 0,0069 0,0574 0,571 0,061 0,1189 0,0314 0,0055 6,545 0,3 0,1275 0,85 0,0787 0,221 0,2503 0,001 0,8468 0,065 1 1,008 0,0001 1,9047 0,5505 0,0871 0,3559 0,3814 -51,37 -26,03 -7 -84,85 -66,18 14,8 62,17 -49,17 -23,04 -30,37 -62,33 20,19 15,45 -19,05 -28,96 6,76 -99,94 -40,89 -14,24 -20,92 -75 -38,83 1,04 -6,98 -42,95 Y YOOX NET-A-PORTER GROUP 21,68 -9,7 21,2529 -37,25 Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 5,51 -3,5 5,3703 -9,15 0,0188 -6,93 0,0186 -53,23 0,141 - 0,1371 22,61 22 __Sabato 25 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. EUROPA/1 pito che quest’Unione non funzionava. Ecco quanto conta l’Italia Quando si sveglierà il Vesuvio Si torna a parlare del Vesuvio e i ragionamenti sono basati sul “se erutterà”. Non si tratta di “se” ma di “quando”, e nonostante ciò le popolazioni continuano a stare nei suoi pressi, impreparate all’evento, confidando sulle tasche degli italiani, babbei da mungere per far fronte alla dabbenaggine partenopea. Moreno Sgarallino e.mail A mio avviso, per capire il livello di (in)credibilità e (non) autorevolezza che ha l’Italia di Renzi a livello Ue e non solo basta considerare il fatto che l’inviato tedesco (e te pareva) antidoping della Iaaf voleva entrare (respinto con perdite) al Quirinale - proprio mentre Mattarella consegnava la bandiera agli atletiche si recheranno alle Olimpiadi - per fare un prelievo ad un’atleta, e chiedersi se detto inviato avrebbe avuto lo stesso ardire presentandosi a Buckingham Palace o all'Eliseo. Nella risposta la facile sentenza. Carlo Cerofolini e.mail [email protected] segui la rubrica anche su www. EUROPA/5 Ci vuole una «Merxit» L’Europa a trazione tedesca non piace a nessuno,di fatto ha impoverito il ceto medio produttivo arricchendo una classe tecno-burocratica improduttiva.Dopo la Brexit è auspicabile una “Merxit”. Elio Cataldo e.mail BREXIT/1 La resa dei conti La mafia europea pur di non perdere il malloppo sta giocando sporco. Adesso in Austria stanno intervenendo i magistrati che stanno scoprendo le manovre fatte negli scrutini per fermare il voto della destra austriaca e si confermano comportamenti degli scrutatori personali e pilotati. Vittoria di chi voleva l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea! Finalmente arriva la resa dei conti con quest’Europa fasulla. La sconfitta più pesante non è comunque per il fronte del no, ma per i sondaggi e sondaggisti vari che dimostrano, elezione dopo elezione, di usare un sistema arcaico fuori dalla realtà. Vedi gli exit polldi Milano errati per circa 6 punti percentuali rispetto ai dati definitivi e quelli inglesi completamente fuorvianti. Roberto Zanella e.mail Emiliano Pozza Milano *** Rispondo per competenza: sono nato sotto il Vesuvio, come i miei genitori e i miei nonni. E sa per quale motivo? Perché i nostri avi erano nati sotto il Vesuvio, e non perché confidassero nelle tasche del resto degli italiani, che all’epoca neppure erano italiani. Vennero al mondo proprio lì perché quello era il loro paese, e nel loro paese crebbero, fecero prosperare le loro attività e misero al mondo i loro figli. Stop. Di solito, si nasce dove si nasce, e io non conosco catanesi che se ne siano andati da Catania per paura dell’Etna o veneziani che abbiano abbandonato la laguna per timore di finire sott’acqua. Neppure catanesi o veneziano che hanno superato i timori perché pagati dallo Stato. Il Sud ha una storia di ruberia e di malefatte, caro Sgarallino, di disorganizzazione, di assistenzialismo indipendentemente dalle eruzioni vulcaniche. E se qualche imbecille o malfattore continua a costruire la sua casa abusiva ai piedi del vulcano, la sua colpa di imbecille o malfattore è l’abusivismo, non la posizione della casa. Non stia a sentire chi non conosce il Vesuvio. Qui si può costruire e lì no. Quella è zona rossa e quella zona rosa. Sciocchezze. Quando il Vesuvio si sveglierà, speriamo il più tardi possibile, la distruzione arriverà fino a mare. Cinquecento metri sopra o sotto non farà alcuna differenza. Capita quando ci sono i vulcani. Capita anche quando ci sono i terremoti. E le casse statali non c’entrano. A meno che non si voglia dire che i giapponesi (tanto per fare un esempio) nascono in Giappone perché confidano sulle tasche del governo giapponese o degli Usa o dell’Europa. Ipotesi affascinante, lungo la quale preferirei non inerpicarmi. [Napoli, Piazza S. Domenico Maggiore - LaPresse] Giorgio Irene e.mail EUROPA/2 Giochi sporchi EUROPA/3 BREXIT/2 Grazie Angela Brexit: per mesi centinaia di pagine e di ore di trasmissione sono state dedicate a una nonnotizia. Molto meglio infatti parlare il meno possibile dei nostri enormi problemi veri: debito pubblico in inarrestabile aumento, disoccupazione giovanile sempre a livelli inaccettabili, undici milioni di poveri, forbice della disuguaglianza che si allarga. Complimenti alla (dis)informazione: un segnale pericoloso per quello che si sta profilando. Attilio Giunchi e.mail Vito Luise e.mail EUROPA/4 Fine di un sogno o di un incubo? L’Europa non c’è più. Fine di un sogno per chi, e all’inizio erano in tanti, ci credeva. Fine di un incubo per chi aveva ca- BREXIT/3 Continente spaccato E ora? Brexit a parte, un dato è scontato: l’Europa, comeha DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) Franco Bechis - Fausto Carioti DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 Goldman Sachs, Confindustria, Trilateral. Si invaghisce del possesso, del potere, della tirannia, del titolo, del guadagno. Mira a scalzare gli altri. Tanto l'ambizione le invade il cuore che non sa più ciò che il popolo vuole.Per il popolo, anzi, mostra disgusto, stizza, sdegno.A forza di far così si perdono voti. Giuseppe De Donna e.mail Pierpaolo Vezzani Correggio (Reggio Emilia) BREXIT/4 Grandi e piccoli uomini RAGGI/1 Indipendentemente da tutto ciò che succederà da oggi in Europa, possiamo dire che l’Europa è stata fatta da grandi uomini ed è stata uccisa da un piccolo uomo che andò alreferendum per scopi personali. Virginia non ha nascosto nulla Se la signora Raggiha dichiarato ilmodesto ricavo di circa euro 1800 nella dichiarazione dei redditi secondo il disposto delle norme fiscali della Repubblica italiana,quali altre dichiarazioni doveva fare? A mio avviso nessuna poiché, specie con la telematica di cui disponiamo,la Repubblica italiana può verificare online l’avvenuta dichiarazione. Ella non ha nascosto nulla poiché ha reso la dichiarazione su formulari pubblici della Repubblica italiana. Ma di cosa stiamo parlando? Alberto La Torre e.mail BREXIT/5 Via la semplicità Vuoi restare in Europa o non vuoi restarci? Metti la tua X. Così erano strutturate le schede del referendum in Gran Bretagna. E ora mettetele a confronto con una qualsiasi scheda italiana e capirete la differenza. Viva la semplicità. Anna Fiorentini e.mail BREXIT/6 Giancarlo Politi e.mail RAGGI/2 Sindaco sotto tiro A tutti i tromboni che non imparano niente dalla storia: gli inglesihanno tenuto testa aitedeschi nella Seconda guerra mondiale, con grande orgoglio nazionale. Impensabile credere che si sarebbero sottomessia questa Europa a trazione e diktat tedeschi. Il compito di Virginia Raggi, avendo ereditato una città disastrata e dai problemi molto gravi, sarà estremamente difficile. La neo sindaca sarà sicuramente sotto attacco. Il sistema, interessato a non cambiare, la terrà sempre sotto attacco. Compito degli elettori che l’hanno gratificata col consenso è quello di non lasciarsi condizionare. Giuseppe Nava e.mail Pasquale Mirante Sessa Aurunca (Caserta) Una prova di orgoglio Solo un diversivo? La Germania prima ha ottenuto la riunificazione, pagandosela con i soldi di tutti i cittadini europei, e poi, con le sue scriteriate ma forse volute politiche, ha ottenuto la spaccatura dell’Europa. Ieri non è scoppiata una guerra fratricida, ma poco ci manca, visti i risultati del referendum inglese. Grazie, Cancelliera Angela Merkel,un politico molto ma molto lungimirante (ironico). sancito il referendum inglese, è spaccata letteralmente a metà. Anzi, peggio ancora: c’è una metà che non vuole l’Europa e un’altra metà che la vorrebbe,ma non così come è fatta e come ha funzionato fino ad ora. L’Europa non esiste più. SINISTRA ECONOMIA Addio popolo Perché il Pil non cresce La sinistra enciclopedica sa davvero tanto, ma non tutto. Conosce i desiata dell’establishment, delle élites, delle big corporation, delle coop monstre, dei mega costruttori. Si accende per l’Unione Europea, l’Onu, il Fondo monetario internazionale. Anche per La crescita del Pil italiano è molto fiacca perché la tassazione sul lavoro resta molto alta e l’efficienza delle pubbliche istituzioni - giustizia in primis - alquanto bassa. Poco o nulla è stato fatto per rendere più competitiva la produzione rispetto alla concorrenza inter- REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 174 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di sabato 25 giugno 2016 è di 107.379 copie 23 __Sabato 25 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO La sapienza dei Greci contro la stupidità dei buonisti Caro Mario, a conferma della tesi da te sostenuta nel bell’articolo sugli esami di maturità, non so resistere alla tentazione di convocare la classicità per dimostrare che il concetto di limite è insito nella cultura occidentale a tal punto che per i Greci la colpa più grave di cui un uomo potesse macchiarsi era quello di hybris. Ora, come certo ricorderai, la radice di questa parola è la preposizione yper che significa «sopra, oltre, al di là». Hybris è dunque la colpa di chi travalica i suoi limiti, va oltre, invadendo un territorio che appartiene aglidèi, simacchia di «super- bia» (da super che è l’esito latino del greco yper).Non a caso nel tempio di Apollo a Delfi c’erano due iscrizioni, che compendiavano l’antica saggezza, esortando l’uomo a rimanere entro i suoi limiti: una era gnothi sauton, l’altra meden agan, cioè «conosci te stesso» e «(non fare) nulla di troppo»; due precetti tra loro coerenti perché solo chi conosce i propri confini può evitare di travalicarli. Già allora, agli albori della nostra civiltà, avevano dunque capito che l’uomo, per riconoscersi come tale, ha bisogno di poter individuare dei «termini» entro i quali misurarsi: questi ultimi talvolta erano considerati invalicabili, come quelli che lo avrebbero fatto sconfinare nello spazio riservato agli dèi (ad es. le colonne d’Ercole), altri erano superabili, ma nessuno ha mai pensato che si potessero eliminare: è solo il buonismo o la stupidità oggi ormai imperante che lo auspica. Complimenti dunque per il tuo intervento, che ancora una volta si fa apprezzare come espressione di quello spirito autenticamente critico che di questi tempi è merce rara (esaltato oltretutto dalla tua solita acu- nazionale e l’apparato pubblico con i suoi elevatissimi costi è una pesante palla al piede della nostra industria: occorrono interventi strutturali di detassazione robusta e contemporanei cospicui tagli della spesa pubblica. mensione artistica della installazione galleggiante realizzata da Christo. Sarà un miracolo di ingegneria, un capolavoro di collegamenti, una stranezza impensabile, ma di artistico non vi vedo proprio niente. Per miei limiti, naturalmente. Santino Schiavini e.mail Antonio Massioni Milano IMMIGRATI ANTIDOPING Qual è la verità? Prove di sudditanza Vorrei che un economista mi spiegasse questo mistero: quando ero piccola mi dicevano che i nostri emigranti erano una ricchezza per l’Italia tramite le rimesse degli emigranti, ora mi dicono che gli immigrati in Italia sono una ricchezza. Non mandano soldi a casa questi? Allora, quale è la verità? Marta De Poli e.mail ARTE Un capolavoro da decifrare A prescindere che il presidente della Iaaf Sebasian Coe non se la deve cavare con la scusa del non sapevo, un capo è sempre responsabile delle malefatte dei propri collaboratori. Ma trascuriamo ciò. Chi era la persona incaricata della verifica antidoping? Un tedesco, ed egli in quanto tale si riteneva convinto di fare in Italia ciò che riteneva più opportuno, come d’altra parte ed in altri campi fanno la Merkel, Shauble e tanti altri Kapò. Berlusconi con tale termine aveva visto lontano. Non riesco a percepire la di- Fulvio Bellani e.mail ta, pungente ironia). Ti ringrazio ancora per la bella presentazione del tuo libro, che tanto successo ha riscosso presso gli amici alessandrini. Un abbraccio affettuoso dalla tua vecchia prof. Maria Clotilde Bruno – Alessandria *** NORD: Avvio di giornata soleggiato. Aumenta l'instabilità nel pomeriggio sui rilievi con rovesci e temporali in locale sconfinamento anche sulla Val padana, specie settentrionale. Temperature in lieve calo. CENTRO: Bel tempo ovunque, ad eccezione di rovesci diurni sulla dorsale centrale. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo. Mari calmi o poco mossi. SUD: Tempo a tratti ancora instabile tra Sicilia orientale, Calabria e Metaponto ma con tendenza a rasserenamento entro fine giornata. Temperature stabili o in locale flessione. Quale soddisfazione maggiore per un ex liceale, sempre innamorato del classico, che ottenere un bel voto dalla propria prof di latino e greco? Anche perché, dovete sapere, «la Bruno» come la chiamavamo noi della III C, non è mai stata una docente dal complimento facile. Anzi. Ha condito i tre anni di liceo di quella giusta severità che, unita alla passione per le materie classiche, ha contribuito in modo fondamentale alla nostra formazione. A proposito, prof: li ha visti quelli della III C alla presentazione alessandrina dell’altro giorno? Erano proprio in tanti. Diamo un bel voto anche a loro? GIUSTIZIA costoro che non si accorgono mai di nulla? Lo Stato contro se stesso Carlo Chievolti e.mail Lo Stato contro Stasi. Colpevole, innocente, chissà. Non entro nel merito, però è come minimo aberrante che lo Stato, che accusa un cittadino, lo assolva per ben due volte ed ogni volta ricorra contro se stesso. Se io sono in casa mia e vengo prelevato dai carabinieri e tradotto in tribunale magari per l’accusa di un qualsiasi pentito (Tortora docet) e poi assolto perché riconosciuto innocente, lo Stato che mi ha assolto non deve avere il diritto di ricominciare tutto daccapo (fatto salvo il mio diritto di ricorrere contro una condanna). Gino Crociani e.mail MINORI Ma i genitori dove stanno? La bimba di nove anni trovata morta in piscina è stata violentata. E lo è stata da tanto tempo: che razza di genitori sono TV/1 Effetto Cinquestelle NORD: Bel tempo prevalente ma con instabilità dal pomeriggio sui monti, occasionalmente anche sulle pianure tra Lombardia, Emilia, Veneto e Friuli entro sera. CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo locali annuvolamenti diurni lungo la dorsale ma senza fenomeni degni di nota, se non isolati. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo. SUD: Torna il bel tempo anche al Sud, nonostante ancora qualche isolato fenomeno diurno in sviluppo sulla dorsale. Temperature stabili o in locale rialzo, massime tra 26 e 31°C. È presto per inneggiare al successo dei Cinquestelle, tuttavia un risultato è apprezzabile: sono sparite dalle tv quelle facce che avevano stancato, salvo alcuniresistenti che si dimenano ancora e cercano di sgomitare per recuperare crediti. Mi riferisco ai vari D’Alema, Brunetta, Cicchitto, per non parlare di noti sindacalisti. Giuliano Gelmi e.mail TV/2 Ospiti e contestazioni Mi domando perché Mentana invitialla sua maratona televisiva il responsabile finanziario della Lega Borghipercontestarlo continuamente. Elisabeth Carles e.mail NORD: Nubi sparse con qualche occasionale rovescio su Val Padana e settori alpini, più asciutto su Liguria e Piemonte. Temperature in calo. Mari calmi o poco mossi. CENTRO: Sole ovunque con pochi disturbi pomeridiani sulle zone interne appenniniche. Temperature in flessione. Mari generalmente calmi o poco mossi. SUD: Sereno su tutte le regioni, salvo qualche possibile fenomeno diurno su Gargano e rilievi. Temperature senza grosse variazioni. Mari calmi o poco mossi. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 23 18 23 22 20 20 20 23 17 23 28 29 29 32 32 30 33 28 30 31 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 23 23 22 19 20 22 21 19 25 23 29 27 32 28 33 33 29 31 30 30 In mostra al Forte di Bard il capolavoro «La Vie» di Chagall Paolo Del Debbio vince il «Premio Giornalistico Cinque Terre» Marc Chagall. La vie è il titolo della mostra che si tiene al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, da domani sino al 13 novembre 2016. La mostra è realizzata dall'Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence, con il Museo Picasso di Münster e il Comitato Chagall di Parigi. Per la prima volta in Italia viene messa in mostra l'opera La Vie, tesoro nazionale francese. Con anche l'intera serie delle 105 tavole della Bibbia. Il giornalista Paolo Del Debbio è il vincitore del Premio Giornalistico Cinque Terre 2016. La serata di premiazione avrà luogo oggi a Monterosso al Mare (SP) sabato 25 giugno 2013, alle ore 18:30, sarà presentata dal giornalista Andrea Camaiora, che introdurrà e modererà gli interventi dei componenti della Giuria: Maurizio Belpietro, Arrigo Petacco, Mimmo Angeli, Paolo Ardito, Andrea Cangini, Italo Lunghi, Giorgio Mulé, Mario Paternostro, Alessandro Sallusti , Lorenzo Tronfi. Reportage letterari I miei noir tra spie, pornostar e cadaveri sospesi Le ospitate negli obitori, le lezioni dai cecchini, le ossa rotte nei veri incontri di arti marziali Lo scrittore Gregg Horwitz spiega a «Libero» il suo metodo di immedesimazione per i thriller Gregg Hurwitz, sceneggiatore tv e di fumetti, è uno dei più venduti autori di thriller americani. Per Libero ha scritto questo piccolo saggio sull’immedesimazione, nella scrittura, tra l’autore e i suoi personaggi. Per gentile concessione lo pubblichiamo mentre esce in Italia il suo nuovo libro Orphan X (Book Me, De Agostini). Gli antieroi che fanno battere il mio (perverso) cuore (di tenebra). Jack Reacher. Ne adoro la cattiveria . La riserva solo a chi la merita. L'ironia che ne è il contraltare è sempre nascosta sotto la sua dura scorza, in attesa di manifestarsi quando meno te lo aspetti. Jason Bourne. Talmente tosto da non sapere neanche quant'è tosto. Il suo progressivo risveglio a la presa di coscienza dei suoi “superpoteri” mi trasmettono un'emozione pazzesca. Frank Castle, The Punisher. Da piccolo era il mio personaggio dei fumetti preferito. È implacabile e ha un suo personale codice d'onore tra giustizia e brutalità. Coriolano. Non per tirarmela, non posso fare a meno di citare Shakespeare... un cadavere martoriato poco distante. Ho trascorso intere giornate al loro fianco. Ho studiato il loro modo di parlare. Cosa ancora più importante, ho cercato di imparare a pensare come loro. Il mio obiettivo era entrare nelle loro teste, guardare il mondo attraverso i loro occhi. Ecco alcune delle cose che mi hanno insegnato: -Se anticipi il rinculo mentre spari, manderai tutti i colpi in alto a destra. -Quando viaggi nel Terzo Mondo, indossa solo magliette senza scritte. -Se devi tagliare una gola senza fare rumore, accertati di approcciare la vittima da dietro e di tenergli la testa inclinata in avanti. In questo modo eviterai che dai polmoni gli esca un acuto risucchio che rivelerebbe la tua presenza a terzi. Per scrivere Orphan X non mi sono limitato a frequentare un cecchino ed esperto di armi di fama mondiale residente a Las Vegas. Ho voluto sperimentare le arti marziali in prima persona. Ovvero ho scelto di farmi spaccare le ossa per mesi, fino a diventare amico intimo del materassino sui cui finivo regolarmente spiaccicato. So che avrei potuto accontentarmi di guardare YouTube - e, non nego di avere almeno a tratti - intensamente desiderato di essermi limitato a quello. Ma volevo descrivere l'esatta qualità del dolore che avverti quando, ad esempio, l'avversario ti spezza un braccio durante un incontro.Volevo essere in grado di raccontare cosa si prova nel subire un tentativo distrangolamento, un attimo prima di perdere conoscenza. Spero che apprezziate i miei sforzi. L'ho fatto solo per voi. È capitato che uno dei miei consulenti mi insegnasse a progettare una bomba, e che più tardi, bozze alla mano, mi chiedesse di modificare alcuni dettagli della mia descrizione per fare in modo che nessun delinquente potesse usare il mio libro alla stregua di un manuale di istruzioni. Inutile dire che ho sempre onorato questo genere di richieste senza esitare. Poi ci sono altre storie, quelle alimentate da lunghe notti piene di chiacchiere, di ricordi e di bourbon. Le notti in cui parlano delle cose che hanno fatto e che non rimpiangono e di quelle che invece non rifarebbero. Non racconterò mai quelle storie - non nella mia vita privata, non nei miei libri, e di certo non qui. L'ho già detto:per me è importante regalare ai lettori un posto in prima fila, un'esperienza quanto più possibile vicina alla realtà. Alcune cose, tuttavia, devono per forza restare nell'ombra. G.W. © RIPRODUZIONE RISERVATA di GREGG HURWITZ ■■■ Ero lì quando iniziò a fare a pezzi il corpo. Avevo ventiquattro anni, stavo facendo ricerche per il mio terzo thriller, e dovevo raccogliere informazioni su alcune procedure del polo ospedaliero della UCLA, per dare corpo (ehm) a certi aspetti del mio romanzo. Lui era il tipo che faceva al caso mio. Era un tecnico e il suo lavoro consisteva nel sezionare i cadaveri, per poi spedire i vari organi nei reparti di ricerca competenti: la testa in neurologia, le articolazioni in ortopedia, il cuore in cardiologia e via dicendo. Avevo il taccuino in pugno, e appiccicata sul viso l'espressione meno disgustata che ero riuscito a pescare. Lui lavorava e ogni qualvolta lo stridio della sega elettrica si interrompeva per qualche secondo, io ne approfittavo per fargli una domanda. Annotavo le risposte, osservavo ogni suo gesto e intanto mi maledicevo per aver lasciato a casa gli stivali di gomma. Quando ebbe finito e il rumore della sega si spense, attraversò la stanza fino a una grossa porta di metallo. Quello che vidi quando aprì la cella frigorifera mi tolse quel poco fiato che mi restava. Una dozzina dicadaveri penzolavano appesi ad altrettanti morsetti a farfalla, i piedi bianchi come il marmo sospesi a qualche spanna dal pavimento. Iltecnico afferrò la catena da mattatoio cui era agganciato il cadavere più vicino, la fece scivolare lungo il binario sul soffitto, e quindi calò il corpo sul suo “tavolo operatorio” di metallo. Era la cosa più spaventosa che avessi mai visto. Avevo previsto una scena, nel libro che mi accingevo a scrivere, in cui il mio protagonista scappava per i corridoi del Polo Ospedaliero della UCLA a notte fonda, inseguito da un tizio molto pericoloso. All'improvviso seppi che il mio eroe si sarebbe nascosto lì, rannicchiato tra i cadaveri sospesi che oscillando facevano avvitare e cigolare le catene sopra la loro testa. Quel giorno imparai una cosa fondamentale. Per uno scrittore fa- SANGUE E AVVENTURA Sopra lo sceneggiatore losangelino Gregg Hurwitz. A sinistra la copertina di «Orphan X». Hurwitz per scrivere i suoi romanzi si prepara meticolosamente, e ne frequenta direttamente i protagonisti re ricerca non vuol dire semplicemente riempire le proprie lacune. Si tratta di lasciarsi ispirare, di essere pronti a cogliere le opportunità quando si presentano. A conti fatti, sono orgoglioso degli estremi a cui mi sono spinto nell' interesse delle mie storie. Ho preso lezioni di volo acrobatico; mi sono infiltrato in una setta; ho nuotato con gli squali alle Galapagos - tutto per dare ai miei lettori ciò che penso essi meritino: un posto in prima fila che permetta loro godersi fino in fondo l'azione, momento per momento, emozione per emozione. Considero parte del mio lavoro sperimentare (quasi) tutto ciò che accade ai miei personaggi, per poi descriverlo nel modo il più possibile vivo e reale. Per questo nel corso degli anni ho incontrato cecchini e specialisti degli interrogatori, spie, professori, pornostar, astronauti… e la lista potrebbe continuare a lungo. Fare ricerca per Orphan X è stato più impegnativo che mai.È la storia di un ragazzo, Evan Smoak, che viene prelevato dalla casa-famiglia in cui è cresciuto all'età di dodici anni, e, all'interno di un'organizzazione governativa top secret, diventa un agente operativo e sicario dall' abilità eccezionale. La sfida non era semplicemente descrivere il processo attraverso il quale un ragazzino di Baltimora Est magro e spaventato può trasformarsi in un assassino addirittura leggendario - ma rendere il tutto plausibile. Avete presente il momento in cui il giovane eroe cattura mosche servendosi di due bacchette o si tiene in equilibrio con un dito sul ciglio di un burrone tibetano? Ecco, volevo tenermi alla larga simili stronzate hollywoodiane.Allora sono andato a cercarli: gli uomini che trascorrono la vita lavorando per i servizi segreti, quelli coinvolti nelle operazioni che vediamo al telegiornale, coloro che lavorano sotto copertura nei teatri di guerra più pericolosi del mondo. Ho ascoltato i loro racconti, ho visto le foto sui loro smartphone, con gli scarponi al centro e I SUOI MODELLI «I migliori eroi letterari? Jason Bourne e Il Punitore gente implacabile ma con un codice d’onore» 25 CULTURA Giornalismo «Prima pagina» festeggia i 40 anni col «Premio Agnes» __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Prima Pagina, la storica rassegna stampa radiofonica di Rai Radio3, curata da Paola De Monte con, in redazione, Maria Chiara Beraneck, Natascia Cerqueti, Marco Pompi, Gianfranco Rossi, oggi a Sorrento, riceve il prestigioso Premio Internazionale di Giornalismo intitolato a Biagio Agnes, per la sezione radiofonia. Il 29 giugno, su Rai Uno, in seconda serata, la cerimonia di premiazione. Il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi: «Fa piacere questo riconoscimento non solo per Radio3 e i giornalisti che conducono il programma, ma anche per il suo pubblico che da 40 anni, tutte le mattine crea un luogo civile di discussione aperta, pluralista, appassionata ma mai volgare sui temi del nostro tempo». La trasmissione Prima Pagina nasce nel 1976 (ha compiuto 40 anni), da un’idea del direttore Enzo Forcella con il nome iniziale di Quotidiana, che tiene per pochi mesi, quando prende il nome odierno. Tra gli illustri del mondo del giornalismo na- UNA NOTTE ALL’OPERA TRA POLITICA E SPETTACOLI Sotto, Dario Franceschini ministro dei Beni e delle Attività Culturali. A destra, l’anfiteatro Arena di Verona all’inaugurazione della stagione lirica con la «Carmen» Spariti i vip e i capi di Stato, i conti saltati, il mancato pienone sugli spalti L’apertura del tempio lirico viene snobbata pure dal ministro Franceschini VERONA ■■■ Finite le vacche grasse non rimane che Grasso. Pietro Grasso, il presidente del Senato, l’invitato vip alla prima dell' Arena, che ieri sera ha debuttato con la Carmen di Bizet. Sono lontani i tempi in cui alla serata inaugurale del festival lirico erano ospiti Carlo d'Inghilterra accompagnato da Lady Diana, il re di Spagna Juan Carlos con la regina Sofia, e poi Liz Taylor con Richard Burton, Ingrid Bergman. Sulle poltrone rosse dell'Arena, in occasione dell'apertura del Festival, si sono succedute molte teste coronate, principesse e regine, tra cui quelle d'Olanda e di Giordania. Il debutto areniano vestiva a festa tutta Verona e in piazza Bra’, sul Listòn - la passeggiata che porta all'anfiteatro romano - i turisti ma anche i veronesi aspettavano con trepidazione il passaggio dei reali, degli attori di Hollywood e di altre personalità mondiali. Oggi la musica è cambiata ma, va detto, per come si erano messe le cose è comunque grasso che cola. Perché la stagione lirica, per la prima volta nei suoi centrotré gloriosi anni di storia, ha rischiato di non esserci. Colpa di una gestione non proprio oculata della Fondazione Arena, l'ente che cura gli spettacoli. I conti sono saltati, il debito accumulato dalle varie gestioni è salito a 24 milioni di euro e solo qualche settimane fa, per un pelo, la Fondazione non è stata liquidata. Il sindaco, Flavio Tosi, dopo un lungo ::: La mostra Vita e opere di Sol LeWitt che faceva i murales ispirandosi a Giotto ::: NICOLETTA ORLANDI POSTI La «primina» della «Carmen» nell’Arena dell’ultima spiaggia ::: EDOARDO FORTE zionale e internazionale che ricevono il Premio Agnes: Premio Internazionale a Adam Michnik, direttore e fondatore di Gazeta Wyborcza; Premio alla Carriera a Sergio Lepri, ex direttore dell’Ansa; Premio per la Carta Stampataa Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera; Premio per la Televisione al Tgr, Testata Giornalistica Regionale. Premio giornalista Scrittore a Antonio Di Bella, direttore di Rainews24 e autore del libro Je Suis Paris. braccio di ferro con una parte delle sigle sindacali che hanno partecipato all’estenuante trattativa per il risanamento delle casse dell'ente, era arrivato a un passo da decretarne la liquidazione. In quel caso, in una manciata di giorni,Tosi avrebbe dovuto affidare la stagione a dei privati i quali, a loro volta, avrebbero dovuto organizzare glispettacoli già in cartellone con un preavviso praticamente nullo. Aggiungiamo che tutti i trecento lavoratori che fanno capo alla Fondazione avrebbero perso il posto. Ma a questo proposito non può essere taciuto nemmeno che molti di loro, nei mesi di battaglia sindacale, si sono battuti in difesa di privilegi non più sostenibili da nessun ente. A metà aprile, quindi, la Fondazione Arena è stata commissariata: il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha nominato Carlo Fuortes, manager che in passato aveva gestito la crisi dell’Opera di Roma. Il suo obiettivo è l'azzeramento in tre anni di un debito di 24 milioni. L'accordo sullo sfoltimento del personale ha consentito di recuperarne quattro. Altri, non ancora quantificabili con precisione, ne entreranno da ulteriori riduzioni al corpo di ballo. Insomma, sarà tutto un tagliare, fino a che i conti non torneranno a posto. Dopo l’accordo tra le parti Fuortes ha potuto inoltrare la richiesta di accesso alla legge Bray, che consente di salvare e (si spera) di rilanciare le fondazioni lirico sinfoniche in difficoltà. Intanto ieri è andata in scena Carmen targata Franco Zeffirelli. La folla, in Plaza de Toros, ha accolto festante l’entrata nell' arena del torero Escamillo, Don Josè ha potuto pugnalare Carmen e gli spettatori, soddisfatti, sono usciti dall'anfiteatro a tarda sera. Sui gradoni, fino a pochi giorni prima dell'inaugurazione, non era atteso il pienone se è vero, com’è vero, che parecchi biglietti di più settori risultavano invenduti. Poi, sarà stata la splendida giornata di sole, nelle ultime ore i tagliandi sono andati praticamente esauriti. Non c’erano i ministri Franceschini e Padoan,Beni Culturali ed Economia. Il secondo giustificato, data la catastrofe Brexit, il primo, meno. Questa sera debutterà Aida. Il cartellone prevede poi La Traviata, Il Trovatore, e Turandot. Il sipario calerà il 28 agosto. A quel punto, a stagione ultimata, è probabile che entrino nel vivo le trattative per affidare gli spettacoli a un ente privato, la Arena Lirica spa. I cui soci, si dice, vorrebbero dare vita a un pesante piano di rafforzamento dell'area marketing e comunicazione attraverso accordi con broadcasting internazionali. Punterebbero a investire in un settore a cui i vertici della Fondazione,negli ultimi anni, hanno tagliato progressivamente il budget. E che il commissario, gioco forza, ha dovuto ulteriormente ridurre. È possibile pure che dall’anno prossimo venga scelta una data-simbolo per l'inaugurazione della stagione (fino ad oggi ha variato di anno in anno), come avviene il 7 dicembre a Milano per quella della Scala. Insomma, l’Arena di Verona, l’anfiteatro più noto al mondo cercherà, come può, di aprirsi nuovamente al mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ «Mi piacerebbe produrre qualcosa che non mi vergognerei di mostrare a Giotto», diceva Sol LeWitt progettando i suoi Wall Drawing. Era il frescante di Assisi il Maestro a cui l’artista americano guardava mentre prendevano forma quelle grandi opere murali dove le figure geometriche si accendevano di rossi sgargianti, gialli solari, da blu elettrici. Opere di facile lettura che lo resero uno dei più amati artisti contemporanei ma che in realtà nascono da ragionamenti complessi su teoremi matematici e regole apprese studiando la pittura del Quattrocento italiano. In particolare gli affreschi dove, spiega Sol LeWitt «non veniva usata la prospettiva lineare ma un sistema di prospettiva isometrica che appiattiva le forme». Come Giotto, che settecento anni prima aveva interpretato l’arte come una misurazione mentale del mondo, così l’artista americano mirava a sollecitare prima di tutto la mente dell’osservatore piuttosto che il suo occhio e le sue emozioni. Di origini ebraiche, soldato nella Guerra di Corea, assistente nello studio dell’architetto I.M. Pei poi divenuto celebre per le piramidi del Louvre, docente alla New York University e alla School of Fine Arts,dopo gliesordi artistici d’impronta minimalista Lewitt stilò nel 1967 il manifesto Paragraphs on Conceptual Art sostendendo che l’arte non è da identificarsi con la sua materia, ma con l’idea che ne sottintende l’esecuzione; e di conseguenza compito dell’artista è quello di formulare unicamente il progetto, mentre l’attuazione dell’opera è un’attività minore che può essere delegata ad altri. Un po’ come la musica, spiegava LeWitt che «come la udiamo è il risultato finale mentre le note che la producono esistono solo per essere lette da chi le può comprendere e utilizzare, cioè i musicisti che eseguono il pezzo indicato sulla partitura. Il pubblico invece ascolterà la musica che nasce dall’esecuzione, ma sarà all’oscuro delle unità minime che la sovrintendono». È l’arte concettuale! E Lewitt è uno dei padri fondatori. A lui e alla sua evoluzione creativa è dedicata la mostra in corso presso lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano (corso Monforte 23) che si potrà visitare fino al 25 novembre che propone 34 opere su carta - gouache, disegni, acquerelli - e tre progetti per i famosi Wall Drawing, i suoi murales, che rappresentano la sua cifra espressiva più alta e riconoscibile: dalla rigorosa e schematica moltiplicazione di un cubo di base (Cube Without a Cube,1982) o diun rettangolo (Folded Paper, 1971) che svelano in bianco e nero il principio delle sue note sculture a griglie modulari, fino alle grandi figure di solidi geometriciirregolari che anche nell’uso astratto e matematico del colore si ricollegano alla pittura di Piero della Francesca (Geometric Figure, 1997), per finire con molti significativi esempi delle famose linee colorate ondulate o aggrovigliate che sono alla base di importanti interventi pubblici come quelli per l’Ambasciata Americana alla Porta di Brandeburgo a Berlino o per la Metropolitana di Napoli. «Le opere di Sol LeWitt», scrive Gianluca Ranzi, «sollecitano la mente dell’osservatore piuttosto che il suo occhio e le sue emozioni», (…) brillando «di una ricchezza contraddittoria che sa mettere in relazione la freddezza della logica e dell’astrazione ideativa con il calore del pulsare della vita e dell’immaginazione creativa». © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 SPETTACOLI __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ALESSANDRA MENZANI ■■■ Corna, scoop, momenti imbarazzanti, vip sbertucciati. L’estate solletica i nostri istinti più perfidi, la voglia di chiacchiericcio sotto l’ombrellone e farci i fatti degli altri. È il tempo dei settimanali rosa. I lettori vanno nelle edicole, ma capita anche il contrario: che un giornale vada dai lettori. Alfonso Signorini, da dieci anni alla guida del settimanale Chi, la Bibbia del gossip tricolore, lancia Chi Summer Tour, incontri, talk show, indiscrezioni e ospiti nelle località di vacanza: Forte dei Marmi, Porto Cervo e Milano Marittima. E con Libero fa il borsino dei personaggi. Per sfidare l’editoria in crisi bisogna andare a caccia di lettori in spiaggia? È nata così la sua idea? «Lo scorso anno abbiamo fatto una serata simile al Twiga di Pietrasanta ed è stata un successo. Allora replichiamo. L’estate è la stagione in cui le vendite si raddoppiano e andiamo a trovare i lettori in spiaggia. Il confronto con i nostri acquirenti mi stimola molto». Cosa scopre? «Innanzitutto una cosa che mi fa piacere e che stupisce: leggono il mio editoriale. Mi fa piacere perché lì c’è l’Alfonso più autentico,quello che parla di amore, dolori, vita. Vuol dire che il pubblico ha fiducia. I lettori mi stilano il loro borsino dei personaggi, chi piace e chi no, quello che conta davvero». E cosa le obiettano? «Mi dicono: “Ma perché ogni settimana mettete Belen in copertina?”. È un personaggio che è amato o odiato, divide, ma regala sempre grandi risultati. I lettori si fidelizzano a una storia, come se fosse un fotoromanzo a puntate». E quali sono gli altri personaggi che interessano? «I calciatoridella Nazionale,se sopravvivono alla Spagna, l’immarcescibile Belen, il mondo della Tv generalista». Oltre al gossip, di cosa altro parlerà al Chi Summer Tour? «Chirurgia, fitness, alimentazione, ci sarà un talk show condotto da me sulla tv con Mara Venier, Elenoire Casalegno e il marito Sebastiano Lombardi, direttore di Rete4. E poi l’argomento della stagione: le corna. Con la psicologa Ilaria Squaiella si parlerà di come gestire tradimenti e telefonini». E come si gestiscono? «Innanzitutto, come diceva mia nonna Armida: “Negare tutto, fino alla morte”. Per quanto riguarda i cellulari, il mio consiglio è: cambiare il nome dell’amante, mettetene uno falso. Al posto di “patatina 1” o “patatina 2” scrivete ad esempio «Don Alfredo». Il mio telefono è pieno di preti e di suore. Ma mi raccomando, scriva che questi sono i miei consigli, non quelli della psicologa. Il Chi Summer Tour è a Marina di Pietrasanta (ancora oggi e domani all’Ostras Beach; il 9 luglio a Porto Cervo e venerdì 22 e sabato 23 a Milano Marittima (Palace Hotel)». Cosa altro emerge dal confronto con i lettori? «Hanno dimostrato di aver preso le distanze dalla politica. Non frega a nessuno. E lo dice uno che ci ha sguazzato: dalla saga di Berlusconi alla Madia alla Boschi. Ora c’è il ri- vanta, potrebbe essere il seguito ideale. Perché Sarah, trovato l’amore, decide presto di esserne stufa. Nella serie, di cui ha di recente pubblicato il primo trailer, l’attrice è Frances, una donna tanto stanca delproprio marito da persuadersi a dargli un ultimatum. «Divorziamo e, forse, ricominceremo a piacerci», dice la Parker in apertura del trailer, congelando l’ordinaria amministrazione di un matrimonio che sisarebbe trascinato all’infinito per sola pigrizia. Tra liti furiose e riflessioni su quel che dell’amore rimane quando la passione si trasforma in abitudine, il divorzio si rivela, però, più complesso del previsto. giovanidovrebbero prendere esempio». E come ha preso le lacrime della Pascale? «Per come la conosco, è una donna che non trattiene le emozioni. Poteva piangere in bagno e non al terrazzo? Non è che in quei momenti ti controlli. Quanto al futuro di Forza Italia lascio le analisi agli altri. Mi ha indignato leggere che, subito dopo il ricovero del leader, alcuni esponenti si sono espressi sulle sorti del partito». Tra poco verranno presentati i palinsesti autunnali Mediaset. La vedremo in qualche novità? «In ballo c’è qualcosa, ma bisogna aspettare gli annunci ufficiali. All’Isola dei famosi? Certo che tornerò: squadra che vince non si cambia, io e Mara Venier ci ritroveremo a marzo del prossimo anno. E tornerò anche in radio con un programma mattutino come fu l’Alfonso Signorini Show». Nuovi libri? «A settembre esce quello su Chopin e George Sand: una storia d’amore tormentata, molto moderna. A ottobre il mio romanzo su Maria Callas diventerà un film internazionale di cui curo la sceneggiatura con la regista Niki Caro. Le riprese si svolgeranno in Grecia, a Parigi, in Italia». Professionalmente ha altri sogni? «Penso di avere realizzato molte cose, sono anche giovane per poterlo dire. Da dieci anni dirigo un giornale che miè cucito addosso e mi diverte ancora.Bisogna essere felicidella propria normalità, che nel mio caso è eccezionale». Ma è vero che sta progettando un nuovo giornale rosa? «Sì. Lo stiamo studiando. Non sono vere alcune notizie che circolano. Il progetto non è affatto congelato,anzi. Si tratta di un settimanale molto popolare, diverso da Chi che ha un allure più “alta”. Di certo l’estate non era il periodo giusto per partire con un nuovo giornale, mi concentro su Chi. Abbiamo fatto un primo test ed è andato molto bene. Lo abbiamo provato su gruppi di lettori di diverso livello culturale divisi tra Nord, Centro e Sud. Siamo in attesa dei risultati del secondo test, se tutto andasse per il meglio il lancio sarebbe un atto coraggioso in un momento di crisi dell’editoria». E sogni privati? «Mi manca un figlio, ma sono contro ciò che non fa parte del corso della natura. Quando ero insegnante del liceo avevo tanti“figli”. Da professore ho toccato tutte le corde della paternità. Quando avevo la fidanzata e vivevamo insieme volevamo un figlio ma non avevamo il coraggio, non avremmo potuto mantenerlo. Adesso potrei mantenere una squadra di calcio, ma la mia vita è cambiata». Niente utero in affitto come Niki Vendola? «Lo lascio a lui.Ma non giudico nessuno. Vedendo le foto con il figlio, cosìpiene di amore,non mipermetto. Dico solo che non è bello vivere in un Paese che legifera sulla stepchild adoption e non dice nulla sulle adozioni: da parte di coppie, single o gay non importa. Ci sono tanti bambini negli orfanotrofi ma per adottare un figlio, bisogna fuggire all’estero». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Alfonso Signorini (52) opinionista de «L’Isola dei famosi» e direttore di «Chi» ALFONSO SIGNORINI «La Santanchè tira più della Raggi Farò un giornale meno colto di Chi» Il direttore lancia il Summer Tour: «Torno in radio, rifarò l’Isola. Rimpianti? Un figlio» fiuto». Non dica che Virginia Raggi non è un bocconcino! È la nuova Boschi? «Ovviamente è una da monitorare. Se mi portano sulla scrivania le sue foto in costume hanno un buon valore. Per non parlare del topless, ma dubito che lo vedrò: i grillini sono i più bacchettoni di tutti. La lettera strappalacrime delmarito della Raggi interessa solo agli addetti ai lavori; io me lo immagino che fa le vacanze con il volto della Raggi attaccato al camper». E la Appendino che ha trionfato a Torino? «Per settimane ho creduto che Appendino fosse il soprannome di Fassino. Glielo giuro». Ci credo. Però il topless della Santanchè lo ha pubblicato. «Ma quella è una storia molto affascinante. Daniela Santanchè che si lascia con Alessandro Sallusti per mettersi con Dimitri, il marito di una sua amica, Patrizia; e Sallusti al centro del gossip con Patrizia, l’ex di Dimitri. In tanti anni di giornalismo rosa non avevo mai visto nulla di simile. La domanda tormentone che stuzzica i palati più pettegoloni è: ma la duplice liaison è nata prima, durante o dopo?» Se non lo sa lei. «Una girandola spiazzante. I maligni si chiedono cosa facessero quei quattro tutti insieme! ». Ma perché è sicuro che la politica non tiri in copertina? «Non c’è un motivo preciso. Parlo dei settimanali popolari come il mio, non dei quotidiani. Pensiamo alle amministrative, all’affluenza:alla metà degli italiani la politica non interessa. Bruno Vespa ha fatto il 7% in prima serata con la politica su Raiuno. Non pongo limiti ai personaggi in copertina, con un unico diktat: no alla cronaca nera». Invece Silvio Berlusconi in ospedale lo ha sentito? «Sì. L’ho sentito combattivo, arguto, gioviale.Ha passato un periodo difficile ma ora fa passi da gigante. Un lottatore del genere si trova ogni cento anni. Anche l’aver riconosciuto il valore delle due vincitrici grilline non è da tutti. È un uomo che non guarda solo al suo orticello, i Uscito il trailer della nuova serie Hbo Dopo il «Sex» per la Parker è tempo di «Divorce» ::: CLAUDIA CASIRAGHI mato dalla serie Divorce. Trattasi di una produzione Hbo ■■■ C’è stato un tempo in cui il so- che, articolata in 10 puntate di mezlo nome diSarah Jessiz’ora ciascuna, doca Parker bastava, da vrebbe contribuire a sé, ad evocare un unirilanciare la carriera verso di indipendendi Sarah Jessica za post-femminista. Parker. L’attrice, le cui Carrie Bradshow era sorti professionali sol’emblema del coragno state indissolubilgio rosa. Il modello mente legate alla sua verso cui doveva tenCarrie Bradshaw, è la dere ogni donna di protagonista della seetà compresa tra i 20 e rie, una comedy che – i 35 anni. Come la più Sarah Jessica Parker nella teoria – prometterrena delle cose, ante di asciugare le lacriche l’epoca di Sex and The City è me a quanti ancora non hanno finiperò volta al tramonto. Lasciando in to di piangere la chiusura di Sex and televisione un vuoto che, il prossi- The City. mo autunno, potrebbe essere colDivorce, del cult di fine anni No- 27 SPETTACOLI __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Tutti i concerti dell’estate L’ITALIA È ROCK Da Springsteen a Elton John, i fenomeni della musica invadono il Belpaese ::: ALVISE LOSI IL 10/9 SU LA7 ■■■ L’estate è arrivata e la sta- gione dei concerti è ormai esplosa. Molti artisti, soprattutto italiani, hanno già riempito gli stadi, mentre quelli internazionali sono in arrivo. Con una particolarità: largo ai vecchi. Anno funesto questo 2016, che sarà ricordato per la scomparsa di rockstar come David Bowie e Prince. Ma i loro colleghi coetanei, non hanno intenzione di appendere le chitarre al chiodo e continuano a girare il mondo. Perché il rock sarà anche morto, ma chi gli ha dato vita gode ancora di ottima salute e così anche le nuove generazioni di ventenni, cresciuti a latte e rap, un salto a vedere le vecchie glorie lo fanno volentieri. E il programma, mai come quest’anno, schiera i padri fondatori di un genere che, pur in difficoltà, non tramonta mai. Il ritorno più atteso è quello di Bruce Springsteen, assente dal 2013, che con tre concerti tra San Siro e Circo Massimo porta la sua E Street Band in Italia per celebrare i 35 annidell’album The River. Considerato uno dei più grandi performer di sempre, si prevedono concerti da circa 4 ore. Subito sotto, in quanto ad aspettative, c’è David Gilmour che torna a Pompei 45 anni dopo il filmconcerto girato con i Pink Floyd per due date, alle quali vanno aggiunte le quattro di Roma e Verona. E sempre a Pompei suona Elton John, poi anche a Barolo e Padova. Insieme questi tre fanno 205 anni. E oltre a loro non mancheranno Neil Young, Sting, Santana e Lionel Richie, mentre per vedere il concerto più «vecchio» dell’anno bisognerà andare a Facchinetti Jr e Mara Venier a Miss Italia Sarà proprio lui, il «Capitano Uncino» figlio del Roby nazionale, a condurre la finale del concorso di bellezza. Trasmessa per il quarto anno consecutivo su La7, il 10 settembre a Jesolo, Facchinetti decreterà la più bella tra 40 finaliste. Con l’aiuto di una giuria d’eccezione tra cui spiccano i nomi di Raoul Bova e Mara Venier. Secondo le indiscrezioni potrebbero esserci anche alcuni campioni azzurri reduci dalle Olimpiadi di Rio 2016. IL TALK DI RETE 4 Lucca per il doppio concerto di Van Morrison e Tom Jones (147 anni in due). Non che gli italiani siano chissà quanto più giovani, perché a scaldare i cuori in questi giorni sta pensando Vasco (64 anni), con quattro concerti allo Stadio Olimpico diRoma.Mentre Francesco De Gregori (65) continua il suo tour non stop per tutta l’estate. Vola invece verso gli 80 anni il sempreverde Paolo Conte, mentre ha superato i 70 Franco Battiato.Invece Zucchero, che chiuderà l’estate festeggiando il suo compleanno numero 61 a Verona, e Ligabue (56), che suonerà a Monza per due volte a settembre, sono gli adolescenti della comitiva. E l’elenco si allunga con i concerti di Queen, Robert Plant dei Led Zeppelin, The Who e Carlos Santana tutti intorno alle 70 primavere, a dimostrazione che il rock allunga la vita, sia a chi lo suona sia a chi lo ascolta. Visto quanto è presidiato il rock, non sarà allora un caso che le nuove generazioni di artisti si dedichino più ad altri generi. Tra gli italiani bisogna orientarsi sul rap, con Salmo in giro per l’Italia e Fabri Fibra, Gué Pequeno, Marracash e Clementino insieme sullo stesso palco a Lucca. Gli Afterhours tengono invece alta la bandiera del rock e Vinicio Capossela, Max Gazzè, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi presidiano il territorio del cantautorato. Mentre gli artisti più gettonati a livello internazionale sono i dj, vere e proprie rockstar degli anni Duemila. Due dei più apprezzati a livello mondiale, David Guetta e Paul Kalkbrenner, saranno rispettivamente a Palermo e a Monza per l’I-Days Festival. L’elettronica risponde invece al nome di Chemical Brothers e Massive Attack. Anche se le più attese dai giovani sono due donne: le popstar Rihanna e Beyoncé, che a distanza di pochi giorni, a metà luglio portano a San Siro i loro tour mondiali fatti di luci, coreografie, effetti speciali. E ottima musica naturalmente. Ma se si vuole davvero guardare al futuro,senza che sia per forza mainstream, l’appuntamento è per il Festival Moderno, il 7 luglio al Circolo Magnolia di Milano, con la giovane canadese Grimes. © RIPRODUZIONE RISERVATA Emma Marrone «Il mio successo a prova di critici» La cantante da settembre in tour: «Che gioia “Amici”. Il duetto con Soler? È nato di nascosto» ::: SIMONA VOGLINO LEVY ■■■ Piaccia o non piaccia a piacere è lei: Emma Marrone. Che sarà pure una figlia di talent, ma tant’è: come lei nessuna mai. Almeno non in tempi recenti. Il suo ultimo disco, Adesso, è stato presto certificato platino dalla FIMI. Che significa che la ragazza ha venduto più di 50mila copie. Per dire. Senza contare i numeri social: quasi 2 milioni di follower su Instagram, più di tre su Facebook. Piaccia o non piaccia. Instancabile, indole felina scattante e circospetta, l’abbiamo intercettata ieri nel backstage del Coca Cola Summer Festival. Non ti fermi mai. E a settembre inizi con il tuo Adesso Tour. Puoi anticipare qualcosa? «Preferisco di no, ma posso dire che ci sto lavorando da 4 mesi. Curo tutto, dalla produzione ai visual, non solo l’aspetto musicale. Voglio una cosa speciale per il mio pubblico». E poi il concerto all’Arena con la Bertè (e tante altre) per dire no alla violenza sulle donne: sei sempre molto impegnata nel sociale. È una vocazione? «Sono sempre stata così. Mi piace fare il possibile per aiutare gli altri. Una cosa detta da noi artisti può essere più forte». A tal proposito: sei seguitissima sui social. Hai una bella responsabilità… «Non sono un’educatrice, ma mi rendo conto di quale peso possano avere i miei gesti e parole». Il tuo duetto con Soler è stato una bella sorpresa: pensi al mercato latino? «La cosa è nata in modo spontaneo: le nostre discografiche neanche lo sapevano. Vedremo che succede». Soddisfatta di Amici? «Moltissimo. Collaborare con Elisa, Nek e Ax è stato meraviglioso». Non pensi che i ragazzi siano stati un po’ «schiacciati» dalle vostre personalità? «No, noi coach abbiamo fatto 10 passi indietro, ci siamo schierati con Si è chiusa un’altra stagione positiva per «Quinta Colonna», il settimanale che approfondisce l’attualità politica ed economica e che dà spazio all’opinione della gente comune. Il programma condotto da Paolo Del Debbio, da settembre 2015 a giugno 2016, è risultato il più seguito tra i talk politici di prima serata con uno share del 6% sul pubblico totale (1.246.000 spettatori). Il programma tornerà in prima serata, per il quinto anno, a settembre. PECHINO EXPRESS loro solo per valorizzarli. Amici poi è solo l’inizio: dal giorno dopo la fine del programma devono guadagnarsi il rispetto del pubblico». Quindi, il talent non elimina la gavetta? «No.Bisogna lavorare il doppio, anche per combattere i pregiudizi». Cosa diresti a chi ancora ti bolla solo come un prodotto da talent? «Che sono fatti e numeri a parlare, fortunatamente». E la tua di gavetta è finita? «Non finisco mai di arricchirmi». La collaborazione che sogni? «Moltissime. Nel tempo si stanno avverando: sono salita sul palco di Gianna (Nannini, ndr), di Renato Zero, De Gregori e poi la Berté. Le cose speciali nella vita accadono». Sei riservata, tuo malgrado sei stata spesso al centro di gossip. Come gestisci pressioni del genere? «Facendo una vita normale. E leggo solo notizie musicali (sorride, ndr)». © RIPRODUZIONE RISERVATA «Quinta colonna» l’arena politica più vista in tv Nel nuovo cast Lory del Santo e Tina Cipollari La cantante Emma Marrone (32) [Ansa] Svelate le (s)fortunate 8 coppie in gara nel twittatissimo adventure game su Rai2. Anche quest’anno in compagnia di Costantino della Gherardesca, Pechino Express 2016 riparte dal prossimo settembre. Tra le coppie in gara: Lory Del Santo e il suo toyboy Marco Cucolo (Gli Innamorati), la scomoda opinionista di Uomini e Donne Tina Cipollari e Simone Di Matteo (Gli Spostati), Francesco Sarcina, leader de Le Vibrazioni e la moglie Clizia (I Coniugi). 28 PALINSESTI __Sabato 25giugno2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 8.00 8.25 8.55 7.30 9.00 8.15 8.00 8.45 8.15 9.15 7.55 7.55 9.45 10.30 10.35 11.05 11.35 12.25 13.30 14.00 15.20 17.00 17.15 17.45 18.45 20.00 20.35 23.10 0.40 0.55 2.35 TG1 - TG1 Dialogo A sua immagine Santa Messa presieduta da Papa Francesco da Piazza Vartanants a Gyumri (Armenia) TG1 L.I.S. Buongiorno Benessere - Tutti i colori della salute Il Giubileo di Francesco “Nona puntata” Linea verde Orizzonti Estate “Mantova: la città fortezza nella campagna padana” In viaggio con la zia “Torino” TG1 Lineablu “Costa Smeralda” Legàmi TG1 - Che tempo fa A sua immagine Passaggio a Nord Ovest Reazione a catena. Condotto da Amadeus TG1 Calcio, UEFA Euro 2016 Croazia - Portogallo (Ottavi di finale, da Lens) (Diretta) Dall’Auditorium RAI del Foro Italico Il grande match (Dir) TG1 Notte - Che tempo fa Calcio, UEFA Euro 2016 Croazia - Portogallo (Ottavi di finale, da Lens) (Replica) Milleeunlibro - Scrittori in Tv 9.30 10.55 11.00 11.25 12.10 13.00 13.25 14.00 15.40 17.10 17.55 18.00 18.05 19.00 20.30 21.05 22.35 23.25 23.40 0.35 Sea Patrol Rai Parlamento Punto Europa Amore tra i Fiordi - La fine dell’era glaciale (Sentimentale, 2011) con Senta Berger, Sandra Borgmann, Thure Lindhardt. Regia di Jörg Grünler. Meteo 2 Senti chi abbaia “La storia di Andy, il bassotto pestifero” Il nostro amico Charly “Maren nei guai” con Ralph Schicha Il nostro amico Kalle “Ladri di cavalli” con Sabine Kaack TG2 Il caffè degli Europei Last Cop - L’ultimo sbirro Squadra Speciale Lipsia Sereno variabile estate Rai Player TG2 Flash L.I.S. Meteo 2 Il commissario Voss “Musica e amore” N.C.I.S.: New Orleans “Casa dolce casa!” “Le reclute” TG2 - 20.30 N.C.I.S. “Tolleranza zero” “Senza tetto” con Mark Harmon Prima tv Rai The Good Wife “Autostima” con Julianna Margulies TG2 TG2 Dossier TG2 Storie - I racconti della settimana 9.05 10.45 12.00 12.25 13.25 14.00 14.20 14.45 14.55 15.00 16.45 18.20 18.55 19.00 19.30 20.00 20.10 20.35 22.45 23.00 23.05 0.20 Italia: Viaggio nella bellezza Scandali al mare (Commedia, 1961) con Valeria Fabrizi. Regia di Marino Girolami. Pocahontas (Animaz., 1995) Regia di E.Goldberg, M. Gabriel. TG3 - Meteo 3 TGR L’Italia del Settimanale TGR Regioni e Ragioni del Giubileo TG Regione - Meteo TG3 TG3 Pixel - Meteo 3 Rai Player I cento passi (Drammatico, 2000) con Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo. Regia di Marco Tullio Giordana. Report (Repl.) Rivediamoli Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob I giorni di Parigi Il mio nome è Bond Agente 007 - Dalla Russia con amore (Avventura, 1963) con Sean Connery, Daniela Bianchi, Lotte Lenya. Regia di Terence Young. TG3 TG Regione Un giorno in Pretura “Pino il falegname”. Condotto da Roberta Petrelluzzi TG3 10.35 10.55 11.00 13.00 13.40 16.00 16.10 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 0.00 1.30 2.15 2.45 TG5 Mattina Le ali di Katja (Avventura, 1999) con Fanny Bernth, Stefan Jürgens, Alessandro Haber. Regia di Lars Hesselholdt. Dietro le quinte Mamme al via Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Miss FBI: Infiltrata speciale (Commedia, 2005) con Sandra Bullock, Regina King, Enrique Murciano. Regia di John Pasquin. Dietro le quinte Funny Money - Come fare i soldi senza lavorare (Commedia, 1996) con Whoopi Goldberg, Dianne Wiest, Eli Wallach. Regia di Donald Petrie. Caduta libera smile TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint Estate. Condotto da Maddalena Corvaglia, Vittorio Brumotti e il Gabibbo Le quattro piume (Avventura, 2002) con Heath Ledger, Kate Hudson, Wes Bentley. Regia di Shekhar Kapur. Speciale TG5 “La Vie en rose” TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint Estate (Repl.) TG5 - Meteo.it SPORT 19.25 Daddy Sitter SCF Con John Travolta 19.25 Il treno per il Darjeeling SCU Con Owen Wilson 21.00 Natale a New York Con Christian De Sica SCC 21.00 Mimzy - Il segreto dell’Universo Con Timothy Hutton SCF 21.00 Automata Con Antonio SCM Banderas 21.00 Il mio angolo di Paradiso SCP Con Kate Hudson 21.00 Un colpo da dilettanti SCU Con James Caan 21.10 Survivor SC1 Con Milla Jovovich 21.10 Quantum of Solace SCH Con Daniel Craig 22.35 Moonrise Kingdom Una fuga d’amore SCU Con Bruce Willis 22.40 Un principe tutto mio SCF Con Julia Stiles 22.50 Ant-Man SC1 Con Paul Rudd 22.55 Terminator Genisys Con Arnold SCM Schwarzenegger 22.55 Una hostess tra le nuvole Con Gwyneth Paltrow SCP 23.00 Vacanze di Natale ‘95 Con Massimo Boldi SCC 23.00 007 Vendetta privata Con Timothy Dalton SCH 0.10 The Housemaid Con Do-yeon Jeon SCU 0.30 Australia Con Nicole Kidman SCP LEGENDA C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel 12.00 Rugby, Test Match 2016 Australia - Inghilterra SP2 (Diretta) 13.30 Golf, PGA European Tour BMW International Open: 3a giorn. (D) SP3 14.50 UEFA Euro ‘16 Svizzera SP1 Polonia (D) 15.00 Tennis, ATP World Tour 250 Series Nottingham: ES finale (Diretta) 15.05 GP Olanda: Moto 2 SP2 qualif. (Diretta) 16.50 Rugby, Test Match Sudafrica - Irlanda (D) SP2 17.50 UEFA Euro ‘16 Galles Irlanda del Nord (D)SP1 17.55 Basketball City Tournament Canada - Cina SP3 (Diretta) 20.45 Basketball City Tournament Italia - Filippine SP2 (Diretta) 20.50 UEFA Euro ‘16 Croazia SP1 Portogallo (D) 21.15 Global Champions Tour ES Monte-Carlo (D) 1.55 Copa America Stati Uniti - Colombia (Finale 3° SP1 posto) (D) HD 12.05 12.25 13.05 13.45 14.10 15.45 18.10 18.30 19.00 19.25 21.10 23.20 1.05 1.55 2.10 2.35 10.45 11.30 12.00 13.00 14.00 15.30 15.45 16.50 18.55 19.35 19.55 21.15 23.05 23.10 1.10 1.35 1.50 11.00 11.55 12.50 13.30 14.00 14.20 16.00 17.45 20.00 20.35 21.10 23.00 0.45 Omnibus (Dir.) Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani L’aria che tira - Sabato. Condotto da Myrta Merlino Il Pollice Verde sono io Bellezze in bicicletta TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri La libreria del mistero - Foto di compleanno (Giallo, 2005) con Kellie Martin, Clarence Williams III, Nina Siemaszko. Regia di Georg Stanford Brown. La libreria del mistero - Il weekend del mistero (Giallo, 2005) con Kellie Martin, Clarence Williams III, Nina Siemaszko. Regia di Mark Griffiths. Smith! Cow-boy per gli indiani (Western, 1969) con Glenn Ford, Nancy Olson, Dean Jagger. Regia di Michael O’Herlihy. TG La7 Otto e mezzo - Sabato. Condotto da Lilli Gruber L’ispettore Barnaby “Matrimonio con la morte” con Neil Dudgeon L’ispettore Barnaby “Missione sotto copertura” con Neil Dudgeon TG La7 CLASS TV TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Il caso O.J. Simpson American Crime Story “Dalle ceneri della trageFC dia” 21.00 2 Broke Girls “E due F cose in una” 21.00 I maghi di Waverly DY NCK 21.10 Sam & Cat 21.10 Il Trono di Spade “NesSKA suno” 21.25 2 Broke Girls “E le lenF zuola nuove” DY 21.25 Raven NCK 21.35 Sam & Cat 21.50 Mom “Come un pomoF doro” 21.50 Zack e Cody sul ponte DY di comando NCK 22.00 Sam & Cat 22.05 Il caso O.J. Simpson American Crime Story FC “La fuga” 22.10 Il Trono di Spade “Battle of the Bastards” SKA 22.15 Mom “Le persone posF sono cambiare” DY 22.20 Violetta NCK 22.25 Sam & Cat F 22.45 The Grinder 20.45 Calcio, UEFA Euro 2016 Rai dire Europei CroaziaPortogallo (Ottavi di finale, da Lens) (Diretta) 23.45 13 - Se perdi... muori (Drammatico, 2010) con Sam Riley. Regia di Géla Babluani. 20.50 Come si guarda un’opera d’arte 21.15 Juan Diego Flórez con l’Orchestra Rai 23.15 Album Paolini La comune di Gemona (Canale 507 di Sky) Cielo Class Horse DOCUMENTARI RAGAZZI NGC 20.50 Tabù 21.00 Costruzioni senza liD miti 21.00 Uccidete il Papa THC 21.00 Cucine da incubo FL Italia SKU 21.10 Bullseye NGC 21.45 Tabù Usa 21.55 L’invasione dei coccoD drilli 21.55 Giardini da incubo SKU 21.55 Cucine da incubo FL Italia 18.35 Alvinnn!!! E i NCK Chipmunks 18.50 The Powerpuff Girls CN DY 18.50 Summer Camp 19.10 I Simpson F CN 19.15 Teen Titans Go! F 19.35 I Simpson CN 19.40 Teen Titans Go! F 20.00 I Griffin CN 20.30 NEXO Knights CN 20.30 Ninjago F 20.30 I Griffin CN 20.55 We Bare Bears Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 11.05 9.45 Chase “L’uomo sull’altare” “Annie” con Kelli Giddish Carabinieri 3 “Bella di giorno” con Alessia Marcuzzi Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Delitto stile country” con Dick Van Dyke La signora in giallo “Concorso a premi con omicidio” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli I viaggi di Donnavventura Detective Monk “Il sig. Monk non dorme più” con Tony Shalhoub Poirot “Indagine di Natale” “Sogno premonitore” con David Suchet TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Verdetto finale (Thriller, 2009) con Erica Durance, Sebastien Roberts, Steve Byers. Regia di Richard Roy. I bellissimi di R4 Virus (Azione, 1999) con Jamie Lee Curtis, Sharman Augustus, William Baldwin. Regia di John Bruno. TG4 Night News Media shopping Festivalbar 1984 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI FILM 10.10 I Flinstones Che campioni Holly e Benji! Una mamma per amica “Poteva essere tutto diverso” con Lauren Graham Una mamma per amica “Un ragazzo difficile” con Lauren Graham Smart Touch Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset I Simpson Top Dj «Quinta puntata - In giuria Max Pezzali» (Repl.) Honey 2 (Musicale, 2011) con Kat Graham, Randy Wayne, Aaron Benjamin. Regia di Bille Woodruff. Tom & Jerry Studio Aperto Meteo.it Tom & Jerry Ant Bully - Una vita da formica (Animazione, 2006) Regia di John A. Davis. Jumanji (Avventura, 1995) con Robin Williams, Bonnie Hunt, Kirsten Dunst. Regia di Joe Johnston. Open Water (Drammatico, 2003) con Blanchard Ryan, Daniel Travis, Saul Stein. Regia di Chris Kentis. X-Style Motori Studio Aperto - La Giornata Premium Sport Media shopping NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 21.40 Documentari d’autore Sacro GRA (Documentario, 2013) Regia di G. Rosi. 23.15 Eco della Storia 0.10 Il tempo e la storia Rai Movie 21.15 Happy Family (Commedia, 2010) con Margherita Buy. Regia di Gabriele Salvatores. 22.55 As Good as Dead (Thriller, 2010) con Cary Elwes. 21.15 Play Motel (Drammatico, 1979) con Ray Lovelock. Regia di Mario Gariazzo. 23.15 Naked (Documentario, 2014) Regia di Nicole Nielsen Horanyi. Iris 21.00 Quelle strane occasioni (Comm., 1976) con Nino Manfredi. Regia di L. Comencini, L. Magni, N.Loy. 23.20 Il conte Max (Commedia, 1957) con Vittorio De Sica. Regia di Giorgio Bianchi. Class Cnbc 15.00 16.00 17.00 20.20 20.40 Sapori&Profumi Design&Living Top Lot My Tech Ride&Drive (Canale 221 di Sky) 17.20 Special Class: Piazza di Siena 2016 “84esima edizione di Piazza di SienaMaster Fratelli D’Inzeo” 18.20 Longines GCT 2016 LIVE Nono appuntamento della stagione 2016 di Longines Global Champions Tour Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.15 Full Fashion Designer 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 19.35 Hart of Dixie “Esplosione d’amore” “L’arricciacapelli” con Rachel Bilson 21.00 Speciali Joi 21.15 New Girl “Il posto auto” con Zooey Deschanel 21.40 New Girl “Stagniversario” con Zooey Deschanel 22.05 Significant Mother “Il vice-amico” 20.10 Undercover “Fine dei giochi” con Vladimir Penev 21.15 Prima tv Supergirl “Kryptonite rossa” “Manhunter” con Melissa Benoist 22.55 Grimm “Il silenzio degli attacchi” “Licantropia” con David Giuntoli 0.35 Fringe “Olivia. Nel laboratorio, con la pistola” 20.20 Gossip Girl “I reali di oggi” con Blake Lively 21.15 Prima tv The Mysteries of Laura “Numero sconosciuto” con Debra Messing 22.05 Prima tv The Mysteries of Laura “Fine turno” 22.55 Chasing Life “Il segreto” con Italia Ricci Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 Come ti spaccio la famiglia (Comm., 2013) con Jennifer Aniston, Jason Sudeikis. Regia di Rawson Marshall Thurber. 23.10 Amore a mille... miglia (Commedia, 2010) con Drew Barrymore, Christina Applegate. Regia di Nanette Burstein. 21.15 Adventureland (Commedia, 2009) con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Ryan Reynolds. Regia di Greg Mottola. 23.05 Amityville Horror (Horror, 2005) con Ryan Reynolds, Melissa George, Jesse James. Regia di Andrew Douglas. 19.00 19.30 20.00 20.30 21.00 Premium Sport News Premium Sport News Premium Sport News Premium Sport News Calcio, Premium Calcio Classic Milan - Inter 2004/05 22.45 Premium Moments 22.55 Premium Moments 23.00 Premium Sport News Wimbledon, buon sorteggio per i nostri World League, Settebello in semifinale Scherma, due argenti azzurri agli Europei Tre i tennisti azzurri al via nel tabellone maschile di Wimbledon che scatta lunedì 27: Fognini-Delbonis, Seppi-Garcia Lopez,Lorenzi-qualificato. Cinque le donne: Vinci-Riske, ErraniTig,Knapp-Konjuh, Schiavone-Sevastova, Giorgi-Muguruza. L’Italia batte 12-6 il Brasile e si qualifica alla semifinale della Superfinal di World League di pallanuoto in corso in Cina. Azzurri sugli scudi con Aicardi (2) e Figlioli (2). Questa mattina (ore 9) la sfida con la Serbia che ha sconfitto il Giappone. Ieri ai Campionati Europei di scherma in Polonia l’Italia si è aggiudicata due medaglie d’argento, con i secondi posti conquistati dalle squadre di spada maschile (sconfitti dai francesi per 45-40) e fioretto femminile (ko con le russe per 45-38). «Cara Juve grazie» Lunedì a Parigi la sfida con la Spagna Maledetto Morata: dopo quella lettera odiarti non si può Antonio vota Antonio Conte appeso al recupero di Candreva, 3˚ per presenze con il ct e pedina fondamentale nel 3-5-2. Chiellini: «Non siamo pippe» ::: FABRIZIO BIASIN ■■■ A suo tempo su queste pagine titolammo © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ L’importanza di chia- EURO 2016 - FRANCE «Alvaro vitale». Era autunno inoltrato e volevamo raggiungere un doppio scopo: 1) Risultare molto simpatici. 2) Celebrare Morata, «fu» attaccante della Juve. Le cose sono andate come tutti sapete: il fustacchione che la Signora avrebbe voluto trattenere è tornato a Madrid per questioni di «recompra» e milioni da incassare. «Sono cose della vita», cantava un giovane Eros, «’stocavolo» gli risponde idealmente Alvaro.L’attaccante cresciuto a «pane e sani princìpi» a tre giorni dall’addio ufficiale ai bianconeri ha deciso di impugnare la penna e si è messo a scrivere cose affatto banali e, soprattutto, non dovute. Le riassumiamo a modo nostro perché lo spazio è quello che è. Morata, più o meno, dice così: «Grazie a tutti, grazie Juve, siete i miei tifosi e lo sarete per sempre così come io mi sentirò sempre uno juventino». Lui l’ha scritto meglio ma il succo è questo. Ora, pensate a un attaccante che fra due giorni deve sfidare l’Italia in un ottavo di finale, è blindato nel ritiro spagnolo e invece di giocare - chessò alla Playstation con Pedro si sente in dovere di «salutare» e «ringraziare». Pensateci per un secondo, non è «da tutti», soprattutto in un mondo artefatto come quello dei palloni e dei milioni. Morata si è sentito in dovere perché dopo due anni di bagna cauda e sole-cuore-amore (l’Italia gli ha «regalato» pure un gran pezzo di fidanzata) non è che puoi fare finta di niente. Tra 48 ore circa quest’uomo ci sfida, è il Il bomber Alvaro nostro primo «incuMorata (23 bo»(già tre golrealizanni) [Ansa] zati in Francia); dovremmo volergli male, dovremmo dire «Morata cacca e pipì». E invece niente, non ci riusciamo.Il bomberone nato a Madrid graziea poche righe ha dimostrato che la Juve non ha perso solo un gran visir delle aree di rigore, ma anche una brava persona. E allora in vista di lunedìnon gliauguriamo alcun male, magari solo una giornata storta. Però siamo notoriamente figli di zoccola e con qualcuno dobbiamo prendercela. Scegliamo Nolito, che interpellato sulla Brexit da una radio spagnola, ieri ha detto: «Se non sbaglio si tratta di una danza dell’Nba». Straordinario. marsi Antonio. C’è un filo nemmeno troppo sottile che unisce Antonio (Conte) e Antonio (Candreva). Perché l’esterno è uno deifedeli scudieri in azzurro del ct, e potrebbe essere l’arma per spostare gli equilibri contro la Spagna. Ieri il laziale è tornato ad allenarsiin gruppo, dopo il problema all’adduttore avuto contro la Svezia. Una pedina fondamentale nello scacchiere tattico di Conte, uno capace di andare sul fondo a crossare (17 palloni in area tra Belgio e Svezia, più l’assist a Pellè), ma anche chiudere le diagonali difensive dietro. Qualità e quantità, proprio quello che piace al ct per il suo 3-5-2, che non a caso lo ha utilizzato quasi sempre: 18 gare nella gestione dell’ex tecnico della Juve,solo Bonucci e Darmian hanno più presenze. Fiducia ripagata da 4 gol (solo Pellè meglio) e 4 assist (migliore degliazzurri).In sostanza, la locomotiva che ci serve lì sulla destra, per scardinare il tiki taka spagnolo. Tanto che in Spagna è il più temuto dai tifosi, come dimostrato da un sondaggio lanciato dal quotidiano Marca che lo pone in testa col 28% dei voti. Ieri, dopo il problema muscolare, Candreva è tornato ad allenarsi coi compagni anche se non sempre agli stessi ritmi. Indicazione comun- Insigne, Candreva e Zaza durante l’allenamento di ieri que importante a 72 ore dalla sfida con Iniesta e compagni, ma il recupero non è ancora certo: si deciderà solo lunedì. Chi sicuramente ci sarà è Giorgio Chiellini, uno dei pochi reduci dalla sfida agli Europei del 2008 e da quella del Niente incarico per «conflitto d’interessi» A Tavecchio spiace per Lippi Ma sa già con chi sostituirlo ■■■ «In questo momento il mio problema è la Spagna, non penso ad altro». Ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma adesso la «grana Lippi» non può che andare in secondo piano perchè all’ottavo di finale contro le «furie rosse» mancano appena tre giorni. Carlo Tavecchio è dispiaciuto, il clamore per la scel- ta di Lippi che ha deciso di farsi da parte e di rinunciare al ruolo di direttore tecnico della Figc, l’avrebbe evitato con piacere e sarebbe stato felice di accogliere il campione del mondo del 2006 nella sua squadra federale. «In questo momento il mio problema è la Spagna», ha infatti spiegato ai giornalisti il numero 1 del calcio italia- 2012. «La Spagna», le parole ieri del difensore, «è un po’ la nostra bestia nera dal 2008, una partita che ha coinciso con l’inizio del loro ciclo d’oro. C’è rispetto reciproco, sarà una bella partita e peccato che sia solo un ottavo di fina- le. Io questa crisi della Spagna non l’ho vista,è una squadra più viva rispetto al Mondiale e ha ritrovato la voglia di lottare e vincere. Prevedo una gara equilibrata, dove il dettaglio può fare la differenza». Come la condizione fisica: «Speriamo che il fatto di aver riposato in tanti l’ultima partita possa rappresentare un vantaggio. Per una squadra come la nostra è importante tenere alta l’intensità e il pressing». Fondamentale sarà anche la difesa, uno dei punti forti di questa nazionale. «La difesa migliore del Mondo è quella che vince, la differenza sta tutta lì», ha proseguito Chiellini, «è difficile, lo sappiamo ma ora non abbiamo la forza di pensare alla vittoria finale. La nostra forza deve essere l’umiltà e il lavoro quotidiano. Ora tutti dicono che si aspettavano l’Italia, ma in realtà nessuno ci aspettava». Tanto che «non eravamo pippe prima», chiude Chiellini, «non siamo diventati fenomeni dopo la partita con la Svezia e non siamo tornati pippe dopo l’Irlanda». Pippe o fenomeni, l’importante resta superare lo scoglio Spagna e andare avanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marcello Lippi (68 anni) solleva la Coppa del Mondo vinta alla guida dell’Italia nel Mondiale del 2006 in Germania no.La Corte Federale si pronuncerà comunque sulla norma che vieta «rapporti fra procuratori e soggetti che svolgono funzioni in Figc», ma Lippi ha giocato d’anticipo facendosida parte. Il progetto della Figc va comunque avanti, l’idea di un direttore tecnico resta valida, ma la questione è rimandata al post-Europeo. 30 SPORT __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ La proposta americana prima della finale Argentina-Cile Copa vs. Europeo: sfida tra vincitori? ■■■ Il presidente della Confederazione di calcio sudamericano (Conmebol), Alejandro Dominguez, ha mandato un invito alla Uefa per una sfida tra il campione della Coppa America delCentenario e ilvincitore di Euro 2016.«Abbiamo sfidato l’Uefa affinché il campione di quest’anno in Francia affrontati il campione della Coppa America del Centenario, per vedere quale possa essere il campione dell’anno. Siamo in attesa della risposta ufficiale della Uefa», ha detto Dominguez. E se per conoscere il vincitore di Euro 2016 bisognerà aspettare il 10 luglio, giorno della finale, per conoscere il trionfatore del Centenario basteranno poche ore: nella notte tra domani sera e lunedi (ore 2) il Cile, campione in carica, sfiderà l’Argentina di Higuain e Messi, alla ricerca del loro primo titolo con l’Albiceleste. © RIPRODUZIONE RISERVATA DATI IMPIETOSI Secondoi numeri l’Italia è da buttare In fondo alle classifiche per occasioni create e conclusioni a rete Siamo i più fallosi dopo la Romania ma a Buffon tirano in pochi ::: FRANCESCO ZUCCHINI ■■■ Allora l’eccezione è stata la partita con il Belgio, la regola quella con l’Irlanda. Almeno questo si dovrebbe evincere dai dati (occhio alla tabella) con cui le agenzie specializzate del settore, tra cui WhoScored e Opta, hanno scomposto le gare fin qui disputate dagli azzurri al campionato d’Europa. Il responso è terrificante. Non facendo sconto alcuno, le statistiche ne mettono a nudo tutti i limiti, perfino quelli che si erano intuiti ma nell’immaginario collettivo costituivano ancora un fastidioso sospetto più che una certezza vera e propria. A cominciare dalla media dei tiri verso la porta avversaria, in cui il Conte-team è appena 21esimo, ossia quart’ultimo nella graduatoria delle 24 nazionali che furono, essendo state nelfrattempo scremate a 16. Ma questo è niente. Difatti la truppa latita quasi ovunque, sia con la palla a terra - siamo 21esimi nei dribbling, 20esimi nei tackles, 19esimi negli assist - che con la palla in cielo: solo 18esimi alla voce “duelli aerei vinti”. E non si può neppure incolpare il metro e 62 di Insigne che ha giocato una manciata diminuti appena. Piuttosto, dati alla mano, non sarebbe una cattiva idea brevettare il fraseggio a mezza altezza, ammesso possa essere praticato. I numeri tendono anche a far capire che dalla partita vinta con il Belgio il rendimento dei fanti di Conte è andato via via calando progressivamente,come se tutta la preparazio- ne fosse stata programmata sulla gara deldebutto,considerata fondamentale dallo staff azzurro per superare il girone di qualificazione agli ottavi. Nella testa degli azzurri, avvicinandosi il 13 giugno, c’era solo “quella” partita in cui poi, a conti fatti, tutto ha contribuito a girare secondo la strategia, dalla prodezza Bonucci-Giaccherini allo stato fisico dei belgi ancora in evidente rodaggio rispetto ai nostri. Svizzera-Polonia Questo e altro dicono insomma le statistiche cui va dato però solo il giusto peso. Meglio non fidarsene troppo, l’esperienza insegna. Per cui, in prospettiva Spagna, anzichè disperarsi meglio cercare un appiglio. Magari ancora una volta nella difesa azzurra, la solita vecchia cara retroguardia juventina composta da Buffon,Barzagli, Bonucci e Chiellini.Tuttigià ammoniti e diffidati, ma tutti disponibili. Che l’I- Galles-Irlanda del Nord talia giochi d’attesa, beh quello l’aveva capito anche chi non lavora in un’agenzia distatistiche e di pallone. Messo giù nero su bianco, il dato nudo e crudo rivela che i nostri hanno racimolato un remoto 23˚ po- Croazia-Portogallo Petkovic confida Il derby britannico Ronaldo sfida nel sonno di Lewa tra exit e remain i super slavi ■■■ Non entusiasmante, ma solida ed efficace. ■■■ Forte del primato conquistato nel gruppo B, il ■■■ Croazia-Portogallo, il terzo ottavo di finale di La Svizzera si presenta allo storico traguardo degli ottavi (oggi alle 15 a Saint Etienne contro la Polonia) con tanta voglia di continuare l’avventura. L’unico vero dubbio per Petkovic («teniamo i piedi per terra e lavoriamo per continuare a sognare») dovrebbe riguardare l’attacco, il reparto che fino ad ora ha mostrato più difficoltà: solo due le reti all’attivo nelle tre gare del girone ed entrambe arrivate su calcio d’angolo. Il ballottaggio per la maglia di unica punta riguarda Seferovic ed Embolo. In casa Polonia da valutare se il portiere della Roma Szczesny riuscirà a recuperare: nel caso, confermato Fabianski. A centrocampo mancherà una pedina importante, lo squalificato Kapustka. La sfida si preannuncia all’insegna dell’equilibrio. Il punto di forza delle due nazionali, entrambe arrivate per la prima volta alla fase ad eliminazione diretta di un Europeo. La favorita è la Polonia che si affida alla stella Lewandowski, ancora in attesa del primo gol all’Europeo. Galles si presenta favorito nella sfida contro l’Irlanda del Nord, seconda gara valida per gli ottavi di finale di Euro 2016 oggi alle 18 a Parigi. Il ct Coleman dovrà gestire la pressione del gruppo in questa situazione inedita, almeno da quando è iniziato l’Europeo, per i «Dragoni». «Dobbiamo pensare solo a noi stessi e a quelle che sono le nostre qualità», ha spiegato. Per quanto riguarda la formazione, Robson-Kanu dovrebbe aver vinto il ballottagio con Vokes in attacco come partner di Bale. Anche l’Irlanda del Nord non vuole più fermarsi. Il ct Michael ÒNeill ha caricato la sua squadra chiedendo ai suoi di fare «la partita della vita». Il derby britannico, arbitrato dall’inglese Atkinson, si preannuncia come uno dei ottavi più combattuti ed equilibrati di questo torneo. Molto, per i gallesi, dipenderà dalla prestazione di Gareth Bale, finora unico giocatore a segnare in ogni partita con tre reti. La difesa della nazionale di O’Neill però nella fase a gironi ha dimostrato di essere molto affidabile. oggi, si giocherà alle 21 a Lens. Il Portogallo ha vinto tutti e tre i precedenti giocati finora contro la Croazia, senza subire alcun gol. L’unico precedente in un torneo internazionale è stata la vittoria dei lusitani per 3-0 nella fase a gironi di Euro 1996 in Inghilterra. In casa croata si punta sull’ottimo stato di forma di Ivan Perisic. Solo Davor Suker (nove gol e un assist) ha un bilancio migliore dell’interista (quattro gol e tre assist) in un torneo «major». I portoghesi affidano molte delle loro speranza agli attaccanti. Le ultime sette reti dei lusitani agli Europei portano le firme di Cr7 (5) e Nani (2). Ronaldo è diventato il primo giocatore a segnare in quattro edizioni diverse degli Europei, ed è a una sola rete dal record assoluto di nove gol di Michel Platini. Un incontro che vede i croati favoriti per la grande dimostrazione di forza nel gruppo D, battendo anche della Spagna, campione d’Europa in carica per 2-1. Organizzazione e qualità nel palleggio sono invece le armi croate di mister Cacic che cercherà di limitare al meglio le iniziative di Cr7. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 31 SPORT __Sabato 25 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Mercato, al neo-rossonero contratto fino al 2021 De Laurentiis: «Lapadula-Milan? Auguri» ■■■ «Gli faccio tanti auguri e gli dico: caro Lapadula, hai fatto benissimo, tanti cari auguri, che Dio ti protegga». Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha commentato la scelta di Gianluca Lapadula di trasferirsi al Milan dopo aver rifiutato l’offerta dei partenopei. L’attaccante 26enne ha firmato il contratto da 1 milione di euro a stagione che lo legherà al club rossonero fino al2021. Ilpatron del club campa- no ha poi parlato di altre trattative di mercato: dopo aver smentito l’interesse per Immobile («era una battuta») ha svelato di aver fatto un’ottima offerta al Lione per il centrocampista Tolisso che però non sembra intenzionato a volersi trasferire aipiedi del Vesuvio («ho fatto un’offerta altissima per Tolisso, ma se lui non vuol venire , non posso puntargli una pistola alla testa»). © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuoto, Trofeo Settecolli: oggi Paltrinieri nei 1500 Castiglioni, pass per Rio. Detti da record ■■■ In attesa delle discesa in campo nelle loro gare di Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini in casa Italia la prima giornata del Settecolli ha il volto giovane e sorridente di Arianna Castiglioni. La 19enne di Busto Arsizio centra il pass olimpico per Rio de Janeiro nei 100 rana (1’07”15). Gli Azzurri qualificati ai Giochi sono ora 261. Buone indicazioni pure da Gabriele Detti, il livornese vince i 400 stile libero con il nuovo record della manifestazione di 3’44”21. In campo straniero invece non tradiscono le stelle della manifestazione. Ruta Meilutyte che domina i 100 rana (1’06”15), l’immortale ungherese Laszlo Cseh vincitore dei 100 farfalla 52”21 e Ranomi Kromowidjodjo che batte tutti nei 50 stile libero donne. Oggi i 1500stile libero di Gregorio Paltrinieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ALTRA SFIDA ALLA SPAGNA Rossiprova a dare il buon esempio Ad Assen Dottore 2˚ nelle libere dietro a Iannone e davanti a Marquez-Lorenzo. Valentino: «Sono competitivo» ::: MICHELE MAZZEO Caso-Schwazer ■■■ Andrea Iannone, dopo sto per “vantaggio territoriale”, la voce che tien conto della permanenza di una squadra nella trequarti nemica. Più prudente di noi è risultata soltanto la Russia.Dunque è assodato che gli azzurri stazionano quasi sempre nella loro metà campo, aspettando che siano gli altri a compiere la prima mossa.Però il 23˚posto va considerato tenendo anche conto che l’Italia è in 17esima posizione per “tiri subìti”, in 18esima per “parate decisive”, e addirittura seconda assoluta per falli commessi, voce in cui domina la Romania. Tradotto, significa che il gioco italiano è fatto di attesa, ostruzionismo, marcature col coltello tra i denti, insomma massima protezione per Buffon non a caso fin qui impegnato in un semplice lavoro di routine. Ma tutto questo, in fondo, non lo sapevamo già? La domanda a questo punto è un’altra: basteranno i soliti noti, lunedì, per battere la Spagna che, sempre dati alla mano, tira esattamente il doppio dell’Italia, è seconda assoluta per possesso palla, e prima assoluta per numero di passaggi riusciti? © RIPRODUZIONE RISERVATA aver dominato la prima, si è confermato il più veloce anche nella seconda sessione delle prove libere del Gran Premio d’Olanda di MotoGp. Sul circuito di Assen, il pilota abruzzese, che partirà comunque in ultima posizione per la sanzione rimediata con il tamponamento a Lorenzo al Montmelò, con la sua Ducati ha fermato il cronometro sull’1’33”591, seguito dalla Yamaha dal’altro italiano Valentino Rossi, staccato solo di quattro millesimi. Dietro i due italiani, ecco gli spagnoli. Terza la Honda Hrc di Marc Marquez (+0”133), quarto Maverick Vinales con la Suzuky (+0”301) e quinto Jorge Lorenzo, con l’altra Yamaha ufficiale a +0”400. A seguire, ancora un italiano: Andrea Dovizioso (Ducati Team, sesto a +0”420). Fuori dai primi dieci l’iberico Dani Pedrosa (Honda Hrc), 11/o e attardato di 615 millesimi. Valentino è apparso molto fiducioso in vista delle qualifiche di oggi perchè ieri, dopo qualche difficoltà nella sessione mattutina, «nel pomeriggio però abbiamo fatto delle modifiche molto buone e sono stato veloce e competitivo». Il dominatore Iannone, nonostante la penalizzazione, è contento di quanto fatto finora: «Abbiamo preso con lo spirito giusto questo week end, anche se sappiamo che sarà difficile,ma lo ho iniziato con ilpiede giusto». Adesso bisognerà fare bene nelle qualifiche (oggi ore 14.10 diretta tv su Sky Sport 2 e SkySport MotoGP)e dopo nella gara olandese (domani ore 14 diretta tv su Sky Sport 2 e SkySport MotoGP). Poianche i pilotipotranno pensare ad ItaliaSpagna sul rettangolo verde. Perchè motociclismo e calcio Il legale di Alex diffida la Wada «È innocente» ■■■ «C’è stato un intento nubio sognato da tutti,Valentino-Ducati, il divano è rimasto sempre pulito e gli spagnoli spadroneggiavano su tutti i circuiti. Tutti a pensare «tanto ci rifacciamo all’Europeo», macché. Dopo il pareggio nel match iniziale, ritroviamo la Roja in finale e già dopo il primo tempo eravamo barricati dietro il divano per non guardare e non soffrire più. Veniamo ad oggi. L’obiettivo è sempre lo stesso: battere la Spagna. Questa volta gliitalianissimi Iannone e Valentino hanno messo i loro scarichi davanti ai centauriiberici,non ciresta che sperare che gli azzurri di Conte prendano esempio e lunedì ci facciano finalmente mettere in piedi sul divano (sperando che gli svedesi per vendicarsi non lo abbiano sabotato)anche senza le due ruote. di non far gareggiare Alex alle Olimpiadi di Rio. La provetta a gennaio era negativa,illabotatorio di Colonia l’aveva chiusa e pressioni esterne l’hanno fatta riaprire. Non voglio fare nomi, ma basta ricordarsi cos’è accaduto tra marzo ed aprile di quest’anno quando c’è stata una violenta lite tra Wada e Sandro Donati (l’allenatore di Schwazer, ndr)».Sono le pesanti accuse dell’avvocato Gerhard Brandstaetter, riferendosi alla nuova presunta positività al doping del suo assistito Alex Schwazer. «Diffideremo Wada e Iaaf a sospendere Alex perché questa vicenda, oltre a cogliere tutti disorpresa, è vergognosa e ingiusta. Lo dobbiamo non solo al Coni e alla Fidal, ma all’Italia della strada, oltre che dei palazzi.Questa è un’offesa all’Italia sportiva. La Wada dovrà stare molto attenta a come tratterà questa vicenda e deve aspettarsi reazioni molto dure e pesante in questa situazione che è intollerabile», conclude il legale. Il 28 giugno l’atleta altoatesino sarà sospeso come da prassi e il 5 luglio verranno svolte le controanalisi a Colonia. L’11 luglio invece scadono i termini per le iscrizioni olimpiche, motivo per il quale si fa sempre più improbabile la presenza del marciatore italiano a Rio 2016. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA La Yamaha di Valentino Rossi (37 anni) davanti allo spagnolo Marc Marquez (23 anni) in questo vanno a braccetto. Dal 2008 ad oggi è sempre italiani contro iberici. Nella Motogp come nel calcio i duelli con glispagnoli sono stati sempre decisivi, nelbene e nelmale. E così, da allora, «gioia e delusione» si sono alternati a «alegría y decepción». Infatti, mentre eravamo «tutti in piedi sul divano» ad esultare per le sverniciate di Valentino Rossi su Dani Pedrosa, affondavamo in quello stesso divano per l’eliminazione ai quartidi finale dagli Europei austro-svizzeri per mano della nazionale spagnola che, pur se arrivata solo ai calci di rigori, bruciava più della marmitta della Yamaha del Dottore dopo 30 giridi pista.Nel 2012 invece solo delusione e niente decepción. Nell’anno del con- IN FRANCIA LA «GT ENDURANCE CUP» Cerruti, esordio in Lamborghini Oggi Michela Cerruti ritorna alle gare di durata e debutta con Lamborghini sul circuito francese di Paul Ricard a bordo di una Huracan GT3 nel campionato Blancpain GT Endurance Cup. Michela, con i due compagni di squadra Alberto Di Folco e Raffaele Giannoni, affronterà l’impegnativa 1.000 chilometri che durerà dalle 18 alle 24. 32 __Sabato 25 giugno 2016__ CALDO E DESERTO L’EXPerience desolante del dopo Expo a Rho Servizio a pagina 39 LAGO D’ISEO I NUMERI DI IERI ::: 15 Borseggi ::: 18 Scippi ::: 12 Rapine ::: 20 Truffe ::: 19 Furti in appartamenti e negozi ::: 11 Furti di autovetture ::: 19 Furti a bordo di autovetture ::: 12 Arresti Altri lavoratori in nero per il ponte di Christo Servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento Labandieraarcobaleno eifischicontroPavesi Cheiniziopessimo ::: SIMONA BERTUZZI ■■■ Il consiglio di zona due avrà dunque la bandiera arcobaleno per tutta la durata del week pride. Lo ha annunciato il presidente Samuele Piscina (Lega) dopo l’estenuante battaglia condotta da sinistra e radicali contro quella che pareva la legittima scelta della maggioranza di centrodestra: non esporre il vessillo LGBT accanto al Tricolore. «Prendo atto della scelta del Municipio 2 di esporre la bandiera», ha detto Piscina, «e la comprendo al fine di non sperperare denaro pubblico in una inutile e pretestuosa causa legale. Ciò nonostante, confermo la mia contrarietà». La sinistra parla di vittoria epocale e di buonsenso ritrovato. Il centrodestra ingoia il rospo e si lecca le ferite. Di epocale, a dire il vero, non c’è nulla salvo la paura di infilare una giusta battaglia per la libertà e la democrazia nel tritacarne delle carte bollate e delle polemiche sterili, che ai cittadini non portano nulla salvo il conto della controversia legale e del tempo perso. Ne prendiamo atto ma non possiamo fare a meno di notare che forse un Comune ha priorità più gravose; che una bandiera arcobaleno può essere espressione di una parte ma sinceramente non di tutti; e che comunque sia, paventare censure e diffide non possa dirsi un buon inizio di legislatura. E non è stato un buon esordio neppure quello di zona otto. Qui decine (forse centinaia) di esponenti della sinistra e dell’Anpi sisono dati appuntamento giovedì sera per contestare Stefano Pavesi, il leghista accusato di aver posizioni così vicine alla destra estrema da far dire a Parisi che con lui la Lega aveva fatto una scelta di prepotenza. Si sono presentati in massa davanti al municipio, fischiando e urlando contro Pavesi. Ora lungi da noi fare una difesa d’ufficio del consigliere che non ci compete. Il punto però è porre qualche paletto. Prima di tutto perché Pavesi ha potuto candidarsi, e questo fa presupporre che qualcuno abbia verificato la sua candidabilità. In secondo luogo perché è stato eletto da 450 milanesi e questi 450 hanno diritto di essere rappresentati. Terzo, perché non hanno senso le opposizioni a prescindere. Si aspetti il primo atto sbagliato, la prima frase sopra le righe, e il primo errore se mai ci saranno. Ma la censura preventiva è un esercizio che non fa bene a nessuno. E alimenta un clima di cui faremmo volentieri a meno. Reportage a due passi dalla stazione Rogoredo, il parco dell’eroina Tra quelli in coda per un buco Lo spaccio in mano ai marocchini. Clienti da tutte le province per «farsi»: dai 20 ai 60 euro una dose LA GIUNTA SARÀ ANNUNCIATA LUNEDÌ Vengo anch’io, no tu no: è guerra tra Pd e Radicali ■■■ A due passi dalla stazione Rogoredo c’è un boschetto che da anni è una delle piazze di spaccio più attive e protette della Lombardia. La gestione è saldamente nelle mani dei marocchini, un grammo di cocaina costa 60 euro, uno di eroina 20. Il sentiero è stato battuto dal viavai dei tossici, con siringhe usate ovunque. Per avere informazioni basta regalare sigarette. S. GARZILLO a pagina 37 LA PROTESTA Piscina appena aperta Già bufera sulla Caimi ■■■ Sono passati solo tre giornidalla grande festa diriapertura della piscina Caimi, ma i malumori e le polemiche non sono tardate ad arrivare. I residenti di via Carlo Botta e dintorni lamentano il troppo chiaso che proviene dai “Bagni Misteriosi”. ALESSANDRA PARLA a pagina 37 ■■■ «Dal giorno della vittoria non ho avuto alcun contatto col Pd di Milano». A tuonare, ieri, è stato Marco Cappato che, escluso dal Consiglio Comune (ma ha già avviato l’iter perchè venga assegnato un seggio a seguito del collegamento della sua lista con quella del Pd al ballottaggioil ricorso) rischia ora di vedere i Radicali anche fuori dalla giunta per via del diktat dei dem a Sala: vogliono sei assessorati invece che cinque. Sembra insomma ripetersi quanto avvenne cinque anni fa con Pisapia. Anche allora c’era stato un appoggio agli arancioni e anche allora i radicali erano rimasti a bocca asciutta. CLAUDIA OSMETTI a pagina 35 Il neoassessore regionale Giulio Gallera (Fi) «Così rivoluziono la sanità lombarda» ■■■ E finalmente Forza Italia ha trovato la quadra su Giulio Gallera. Da lunedì sarà lui il nuovo assessore alla Sanità della regione Lombardia. Tutto da copione, secondo qualcuno, ma le polemiche non sono mancate. Come ha confermato lo stesso Maroni. «Sul nuovo assessore la scelta è stata un po’ sofferta ma condivisa». E sul programma di mandato Gallera ha già le idee chiare: «La trasparenza e la legalità saranno la mia ossessione». SIMONA BERTUZZI a pag 34 © RIPRODUZIONE RISERVATA L’esperimento “The Lounge” Quelle cene da chef stellati in un cinema di Linate ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Interessanti novità per gli amanti del cinema a Milano, che avranno a disposizione la più grande, e moderna, multisala della città nel mega centro commerciale Westfield di Linate. Non solo “Galeries Lafayette” e boutique griffate, considerando che la società inglese Westfield, leader mondiale nello sviluppo di shopping center, ha siglato un accordo con Uci Cinemas per aprire un polo di sedici sale dotate di innovative tecnologie digitali in grado di contenere 2.500 comodi posti a sedere, record nel capoluogo lombardo. Rappresenterà in assoluto la punta di diamante italiana, nonché una delle realtà di intrattenimento premium più prestigiose del continente europeo. Ciliegina sulla torta l’esperimento gourmet “The Lounge” in arrivo direttamente dagli Stati Uniti, ovvero la proposta del primo luxury service di ristorazione fronte schermo.Ilpubblico avrà quindi una doppia possibilità: assistere a film in anteprima e nel contempo assaporare prelibatezze culinarie appena sfornate, in un mix di sensazioni visive e gustative. I lavori preparatori sono già iniziati, mentre nei prossimi mesi partirà la costruzione della struttura. © RIPRODUZIONE RISERVATA I GUAI DEL SINDACO Beppe Sala indagato ma la Procura archivia Resta il nodo ineleggibilità di N.ORLANDI POSTI a pagina 35 34 CRONACA __Sabato 25 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Intervista al neo assessore regionale Giulio Gallera (Fi) SUGGERIMENTI A2A «La legalità sarà la mia ossessione Così rivoluzionerò la sanità lombarda» «Con Maroni rimetteremo al centro i pazienti. Parisi? Non è per lui che abbiamo perso Milano» ::: SIMONA BERTUZZI ■■■ E finalmente Forza Italia ha trovato la quadra, Gallera. Da lunedì sarà lei il nuovo assessore alla sanità della regione Lombardia. Tutto da copione o nomina sofferta come ha detto Maroni? «Non parlerei di una nomina sofferta, semmai c’è stata una normale dialettica di partito. Sul mio nome si sono spesi Berlusconi, Gelmini, Toti, Romani. Il gruppo stesso ha condiviso la scelta del presidente». Forza Italia l’ha rivendicato con forza l’assessorato. «Perché le spettava e perché le ultime amministrative hanno rafforzato il peso del partito». Che sfida l’attende? «Il presidente Maroni ha fatto una riforma di grande coraggio che punta a prendersi cura dei soggetti deboli e fragili creando una rete che unisca il territorio agli ospedali». Tradotto per i pazienti? «Passare dal concetto di cura a quello di prendersi cura delle persone. Il paziente sarà accompagnato anche fuoridall’ospedale attraverso una serie di strutture e soggetti in grado di fornirgli la giusta assistenza. Il tutto sotto la guida di dirigen- ti giovani e competenti. È un cambio di mentalità epocale». Le ultime inchieste hanno confermato che si tratta di un assessorato delicato. Prima Rizzi poi Mantovani… «Ne sono consapevole e uno dei primi atti infatti sarà incontrare il presidente e i consiglieri di Arac, il comitato di controllo.Farò una riunione con i revisori dei conti e con i dirigenti delle aziende sanitarie. La legalità e la trasparenza saranno la mia ossessione.Agirò con grande determinazione perché siano tutelate la trasparenza delle procedure e dei bandi di gara. E girerò il territorio per creare i famosi Pot, i presidi ospedalieri territoriali. Un paziente che esce dall’ospedale deve poter essere seguito in tutte le fasi». Non si rischia una moltiplicazione degli enti? «Semmai una riduzione». In ogni nomina di peso degli ultimi tempi si è fatto il suo nome. E' stato anche a un passo dall'essere candidato sindaco a Milano. A bocce ferme, è stato meglio così? «In tre anniche sono in regione sono stato prima presidente dicommissione poi sottosegretario alla città metropolitana e all’Aler,poi assessore alle politiche sociali. Sono soddisfatto». Maroni e Gallera [Ftg] Ma non candidato sindaco. «Beh però ho portato il mio contributo su Milano in termini di voti e di lavoro fatto sul territorio. Grazie al mio impegno sono stati eletti venti consiglieri nelle zone». Chi ha sbagliato a Milano.... Parisi come dicono i partiti? O i partiti? «È profondamente sbagliato dare la colpa a Parisi di quello che è accaduto perché è stato un grande candidato che ha saputo ricreare l’entusiasmo e riavvicinare un elettorato moderato che era ormai disilluso. Non è tempo di critiche ma di far tesoro di quello che si è fatto e dei risultati raggiunti». Ma potrebbe essere Parisi il nuovo leader del centrodestra nazionale? «Bisogna dire le cose come stanno.Non è che a Milano Pa- risi possa fare il candidato premier. Viceversa può essere una risorsa importante tra quelle che a Milano sono chiamate a ricostruire il centrodestra. Abbiamo trovato chi con Gelmini e Toti può dar vita a un nuovo progetto». E Salvini ha sbagliato? «Salviniha giocato la sua parte senza peraltro mettersi mai in un ruolo conflittuale. Questa compagine è quella che lavora in regione con ottimi risultati, e da qui bisogna ripartire». Dunque se Salvini ha fatto bene, se Parisi ha fatto bene, di chi è colpa la sconfitta? «Si è perso perché metà dei milanesi non ha votato, perché i grillini hanno fatto mancare il loro apporto e perché al ballottaggio ci siamo seduti convinti di avercela fatta e di aver dimostrato la voglia di cambiamento. E invece loro hanno fatto un lavoro grandissimo mobilitando quella stessa sinistra radicale che ha fatto opposizione sugli scali ferroviari e sull’Expo. Sono gli stessi che prima hanno fallito e che difficilmente faranno meglio adesso». E voi che farete? «Guideremo l’opposizione e tra cinque anni saremo di nuovo competitivi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Arriva il caldo I consigli per evitare di rimanere al buio Con l’inizio dell’estate anche il caldo è arrivato a Milano. L’aumento della temperatura tende a far crescere notevolmente i consumi di energia elettrica: A2A raccomanda alcuni piccoli accorgimenti per i privati e le attività commerciali, per cercare di attenuare il carico sulla rete elettrica cittadina e il conseguente rischio di interruzioni del servizio. Il consiglio è di utilizzare lavatrici, lavastoviglie, ecc. con programmi a basse temperature e basso consumo, prediligendo inoltre un utilizzo durante le ore notturne quando è minore la richiesta di elettricità. E ancora: impostarei climatizzatori a temperature non inferiori ai 25 gradi, con il sistema di deumidificazione attivato e comunque solo nei locali maggiormente utilizzati ottimizzando l’effetto con porte e finestre sempre chiuse. Spegnere la luce nell’ambiente che non si sta utilizzando. Non mantenere le apparecchiature elettroniche, come TV, Computer, Carica batterie dei cellulari, in stand-by quando non vengono usate: le apparecchiature in stand-by continuano a consumare elettricità. CRONACA 35 __Sabato 25 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Con pisapia successe la stessa cosa Vengo anch’io, no tu no. È guerra Radicali-Pd Cappato escluso dal Consiglio e forse dalla giunta alza i toni: Abbiamo garantito il successo ai dem, vogliono tenerci fuori ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ È il toto-giunta, bellez- za. Il Pd della Madonnina è impegnato a scartabellare nomie profili per inuovi assessorati del Comune di Milano, e a farne le spese potrebbero essere iradicalidi Marco Cappato.Sì, perché se i dem sembrano intenzionati ad arraffare l’arraffabile, mettendo le mani su ben sei uffici, l’ex consigliere comunale nella mattinata di ieri ha provato ad alzare i toni del dibattito politico: «Dal giorno della vittoria non ho avuto alcun contatto col Pd di Milano». Della serie: da Sala a Bussolati sono arrivate solo pacche sulle spalle. Così Cappato, tecnicamente fuori da Palazzo Marino nonostante il ricorso presentato per l’assegnazione di un seggio a seguito del collegamento della sua lista con quella del Pd al ballottaggio (ricorso tra l’altro ancora fermo e che, con ogni probabilità, arriverà a decisione a giunta ultimata), ha ribadito che «Sala ha seguito ilmetodo “ascolto tutti e poi decido io” che condivido, ma constato pure che nel negoziato c’è un attore forte, che ha 22 consiglieri comunali, e un segretario che se avesse perso Milano ora sarebbe travolto dalle richieste di dimissioni. Pur riconoscendo la forza popolare dei radicali, in questo Paese il Pd nega da anni la nostra dignità politica: mi auguro che questo non avvenga anche a Milano». Eppure i giochi, manco a dirlo, non sono ancora chiusi: parlare di cose fatte sarebbe scorretto. Lo sa bene anche Cappato che ha aggiunto: «Oggi i vertici del Pd non lesinano dichiarazioni sull’importanza di avere un interlocutore nei temi della trasparenza e della partecipazione popolare, strizzando l’occhio al Movimento 5 stelle. Queste, però, sono proposte che noi radicali portiamo avanti da 70 anni: nessuna rivendicazione in termini di rapporti di forza, siamo invece davanti all’opportunità di realizzare una condivisione di responsabilità governativa che possiamo assumerci anche noi». Già: anche perché gli ultimi mesi sono stati, per i radicali milanesi, ricchi di impegni. Per loro la campagna elettorale è iniziata in solitaria, con una lista a parte. Hanno preso l’1,87% che nell’ottica dei grandi numeri non è tanto, in via Sebastiano del Piombo è significativo, e comunque resta quasi il doppio rispetto al gap percentuale che divideva Sala e Parisi al primo turno. Appunto: il 6 giugno hanno bussato alla porta di Cappato tutti e due i candidati: quei circa 10mila voti radicali, in fondo, facevano gola a entrambi. E, dopo una settimana di incontri, dibattiti e discussioni, è arrivata la decisione: Cappato and company hanno optato per un apparentamento col Pd. Una scelta contestata “ x c s TOTO NOMINE Scavuzzo in pole da braccio destro Spunta la Cocco ■ La riconoscenza non è frequente in politica ma se il Pd di Renzi permetterà che ci caccino per avere sei assessorati dimostrerà scarsa riconoscenza e soprattutto enorme miopia per il futuro. Fanno dichiarazioni sull’importanza di avere un interlocutore e strizzano l’occhio al Movimento Cinque Stelle MARCO CAPPATO da molti,ma fatta alla «maniera radicale», ossia alla luce del sole. «Non abbiamo posto precondizioni: non c’erano promesse formalizzate o meno», chiarisce Cappato, «nessuno strapuntino, nessun regalino da ultima spiaggia».Come a dire: di accordi scritti su possibili riconoscimenti concreti manco a parlarne. Anche la proposta di avere Emma Bonino come consigliera to, «ma se il Pd di Renzi permetterà che ci caccino per avere sei assessorati invece che cinque dimostrerà scarsa riconoscenza per il passato e soprattutto enorme miopia per il futuro». Insomma, per buttarla in musica viene in mente quella vecchia canzone in cui Jannacci, alla proposta «Vengo anch’io», rispondeva sprezzante: «No, tu no». I nomi della giunta di Beppe Sala verranno resi pubblici solo lunedì, ma quello che sembra certo è che la renziana Anna Scavuzzo siederà sulla poltrona di vicesindaco. Il ruolo di braccio destro del neo eletto sindaco rimarrà così interno al PD, con Scavuzzo che, dopo aver passato 5 anni tra i banchi della maggioranza Pisapia, dalla prossima settimana potrebbe anche gestire l'assessorato all’educazione. Certi in giunta sembrano anche gli ex assessori Maran e Majorino. Quest’ultimo potrebbe lasciare le deleghe alle politiche sociali per occuparsi della cultura, suo desiderio fin dal 2011. Come annunciato da Sala, oltre a politici la nuova giunta di Palazzo Marino sarà composta da tecnici. L’ultimo nome a comparire tra i papabili assessori è quello di Roberta Cocco, direttore Sviluppo Piani Nazionali per tutta l’Europa Occidentale. Cocco è nota fin dai tempi di Expo, cui partecipò con la presentazione di Nuvola Rosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA M.BAR. Sala e Cappato durante la conferenza in cui è stato formalizzato l’accordo [Ftg] per l’estero era, a ben vedere, più di comodo ai dem che ai radicali. E infatti, niente. A una settimana dalla proclamazione della fascia tricolore di Giuseppe Sala, per il team Cappato potrebbe non esserci spazio. La gratitudine non è di questo mondo, figuriamoci della politica. Stiamo-valutando,raccontano idirettiinteressati, ma di aperture neanche l’ombra. Esattamente come è successo cinque anni fa con Pisapia.Anche lì:stesso copione, stessa «esclusione». Nel 2011 i radicali erano in coalizione con gli arancioni, dopo la vittoria sulla Moratti si vociferava un assessorato per Cappato e la conseguente entrata a Palazzo Marino di Lorenzo Lipparini. Non ottennero né l’una, né l’altra. «La riconoscenza non è frequente in politica», ha continuato Cappa- Le grane del neo sindaco Sala indagato, ma la Procura archivia Fascicolo aperto sulla denuncia di De Corato prima del ballottaggio. Resta il nodo “ineleggibilità”: tocca al Consiglio intervenire FONDAZIONE FIERA Il presidente Maroni incontra Mr Expo «Con Giuseppe Sala ho parlato al telefono, mi sono congratulato dopo le elezioni, e lo incontrerò lunedì in occasione dell’assemblea di Confcommercio e parleremo anche di Fondazione Fiera perché é la prima nomina da fare». Roberto Maroni governatore della Lombardia a margine del convegno sulle autonomie regionali tenutosi a Palazzo Pirelli, ha annunciato l’agenda sulle prossime consultazioni che dovrà fare con il neo sindaco di Milano. «Io ho le idee chiare su tutto da Serravalle a Pedemontana. La Fondazione Fiera richiede il consenso del sindaco di Milano per questo ho aspettato a farla, lunedì lo incontrerò e poi porterò in giunta la designazione», ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia. ■■■ Prima uscita ufficiale di Giusep- pe Sala con inchiesta in carico. Ieri il neo sindaco di Milano ha partecipato alla cerimonia per il 242imo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza nella storica caserma “Cinque Giornate” di via Melchiorre Gioia con gli occhi di tutti puntati addosso per la notizia dell’apertura di un fascicolo a suo carico frutto della denuncia presentata dall’ex vicesindaco milanese Riccardo De Corato che aveva segnalato come il nuovo primo cittadino da amministratore delegato di Expo, avesse firmato un’autocertificazione in cui aveva “dimenticato” di segnalare, tra le sue proprietà e attività economiche, una casa in Svizzera, un’immobiliare in Romania e una società in Italia (Kenergy). Fascia tricolore sulla giacca, Sala ai giornalisti che gli chiedevano un commento ha risposto con un secco «non ne sono al corrente e comunque non commento». L’inchiesta - che era stata avviata nelle scorse settimane, ma resa nota solo a ballottaggio finito - finirà probabilmente con un nulla di fatto: dalla Procura, nel giro di un’ora, si saprà che l’intenzione è quella di chiedere presto un’archiviazione della vicenda iscritta solo come atto dovuto ma considerata al Il sindaco Beppe Sala [Ftg] più un illecito amministrativo, quindi da rimettere nelle mani del Prefetto per le sanzioni del caso. Resta aperta, però per Beppe Sala, la grana dell’ipotesi di ineleggibilità prospettata dal Tar e poi confermata dal Consiglio di Stato nella sentenza con la quale veniva respinto il ricorso del Movimento Cinque Stelle e dei Radicali che sostenevano che Mr Expo non avrebbe potuto candidarsi per via di una presunta incompatibilità con la sua nomina in Cassa Depositi e Prestiti (sono di ieri le dimissioni ufficiali dalla carica di consigliere) e soprattutto per- chè le sue dimissioni da commissario Expo non sarebbero state effettive mancando un atto ufficiale del Consiglio dei ministri (la nomina di un sostituto o la cancellazione del ruolo), ovvero dal soggetto che lo aveva nominato tramite decreto. I giudicidel tribunale amministrativo della Lombardia avevano specificato che Sala si poteva tranquillamente candidare ma qualora fosse stato eletto sarebbe dovuto comunque passare sotto la lente del Consiglio comunale che nella prima seduta e prima di deliberare su qualsiasi altra cosa deve esaminare la condizione degli eletti e dichiarare la loro eleggibilità. E comunque, avevano specificato, tutte le deliberazioni adottate in materia dal Consiglio comunale possono essere impugnate da qualsiasi elettore dinanzi all’autorità giudiziaria. Cosa che intende fare l’ex sindaco Riccardo De Corato. Non più consigliere comunale l’esponente diFdi, sta «valutando una segnalazione al Tar affinché», spiega, «inviti il presidente del Consiglio comunale a sottoporre all’Aula la questione così da mettere in discussione l’ineleggibilità di Sala a sindaco di Milano». NOP © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 __Sabato 25 giugno 2016__ CRONACA __Sabato 25 giugno 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Nella terra di nessuno a due passi dalla stazione Rogoredo Siringhe, vomito e paura: il parco dell’eroina Lo spaccio in mano ai marocchini. Italiani e stranieri arrivano da tutte le province per «farsi»: 20 euro una dose di eroina, 60 di coca ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Il caldo è terribile, il sole delle 15 spegne ogni entusiasmo se sei circondato dal cemento.Sotto la tettoia della stazione Rogoredo un gruppo di ragazzi scalpita in attesa di qualcosa, non gli importa di ripararsi all’ombra, qualcuno è talmente fatto da indossare con disinvoltura il piumino e un pantalone della tuta. Non gli interessano neppure i treni in arrivo,guardano tuttiin direzione di via Sant’Arialdo, una stradina che costeggia i binari, aspettano che la volante della polizia ferma alsottopasso sparisca dietro la curva. Quando la strada è libera partono con le gambe rigide e una bottiglietta d’acqua tra le mani. Duecento metri dopo, scavalcando un guardrail, c’è l’ingresso di un boschetto che da anni è una delle piazze di spaccio più attive e protette della Lombardia. La gestione è saldamente nelle mani dei marocchini, un grammo di cocaina costa 60 euro, uno di eroina 20. Prezzi ridicoli, qualità infima, ma i clienti arrivano da tutte le province collegate alla stazione di Rogoredo. Il sentiero è stato battuto dal viavai dei tossici (ne abbiamo contati50 in mezz’ora),il percorso è una discarica piena di siringhe usate. C’è di tutto: ragazzi di 18 anni con le braccia coperte di croste, donne di mezz’età insospettabili che sembrano arrivare dal mercato, stranieri, operai italiani; tutti salutano, per avere informazioni basta regalare una sigaretta. È l’altra faccia di Milano, quella nascosta nella periferia, quella dimenticata ai margini. A due ore dalla nomina, il neosindaco Sala ha promesso di metterla al primo posto nella sua agenda degli impegni. I pellegrini di via Sant’Arialdo sperano che sia ilsolito annuncio a vuoto. Mancano ventimetrialpunto della vendita ma qui le vedette sono più attente, due ragazzi magrebini urlano di fermarsi, afferrano spranghe di ferro. «Chi cazzo sei? Che ci fai qui? Non timuovere che ti ammazzo! Polizia!?». Mostriamo le mani aperte,togliamo la maglia per dimostrare diessere di- sarmati, con tono contrariato diciamo che va tutto bene, che non siamo poliziotti e che vogliamo solo la roba, accendiamo una sigaretta come gesto rassicurante. Non basta, vogliono sapere da dove arriviamo, se siamo del Corvetto e in che via abitiamo, chi conosciamo, chi ci ha fatto entrare, ecc. La concitazione sveglia un tossico seduto in una piccola radura che si stava godendo la botta, la siringa appena usata è aisuoi piedi. Biascica qualcosa, è stordito ma quando vede avvicinarsi i marocchini capisce che potrebbe mettersi male anche per lui e se ne va. La nostra salvezza ha il sorriso sdentato di un ragazzo di Caivano (Napoli) che è appena entrato con un amico per farsi. È sudato marcio, ha la vena del collo che quasi esplode e IL BOSCHETTO Uno dei vialetti del parco di Rogoredo completamente abbandonati al degrado. Qui a fianco una siringa lasciata dai tossicodipendenti dopo averla usata per una dose [FOTO GARZILLO] non vede l’ora di comprare la dose, eppure si intromette e garantisce per noi tentando di riportare la calma. È il pacifismo del tossico: i problemi portano la polizia e diventa più difficile (e soprattutto più caro) comprare.Quando le vedette abbassano le spranghe ci consiglia di aspettarlo fuori. «Mi faccio ed esco. Vattene, che se i pusher sospettano che sei un poliziotto scappano via e allora devi preoccuparti dei tossici che ancora non hanno comprato. Quelli poi ti mangiano vivo». Lungo il tragitto di ritorno incrociamo un ragazzo rom di 15 anni, regge la testa al padre che sta vomitando l’anima. «Sta bene, è in crisi d’astinenza», dice. Gli diamo la nostra bottiglietta d’acqua, ringrazia e ci augura «buon divertimento». Dieci minuti dopo lo incontriamo di nuovo all’ingresso, il padre neanche ricorda di aver accettato l’acqua, ripete solo che lo hanno cacciato perché non lo conoscevano. «La prima volta devi andare accompagnato, altrimenti ti rimandano indietro - mentato le serate dei residenti che oggi sidicono «stanchi del baccano, delle bottiglie di birra lasciate per strada e delle multe». C’è da dire però che quella piscina, cinque anni fa, era stata occupata dai centri sociali e poi sgomberata. Motivo per cui i residenti sostengono il recupero dello spazio e sottolineano che «il problema è di gestione». Quello che propongono, allora, è «una commissione di vigilanza all’interno della Fondazione che faccia rispettare le regole». Secondo il presidente del municipio 4, Paolo Bassi (Lega), «la rinascita del centro è un surplus per la città». Sul modo di utilizzo, il leghista assicura che «se ne parlerà a un tavolo. Ci sono i margini per una discussione civile». Per Silvia Sardone, consigliera di Forza Italia, le lamentele dei residenti«erano prevedibile». «Nessuno va contro la volontà di divertirsi - sottolinea la neoletta a Palazzo Marino - il punto è il rispetto delle persone che hanno il diritto di riposare». «Non è una zona industriale, ma uno spazio ricreativo immerso in un contesto residenziale e circondato da condomini». spiega Massimo, un 50enne di Saronno che ha assistito al nostro incontro con i marocchini da dietro un cespuglio - Io sono stato cacciato tre volte prima di riuscire a comprare. Ho chiesto a un ragazzo di dire che ero suo amico, quando siamo entrati i pusher gli hanno chiesto come mi chiamavo e hanno voluto vedere i documenti per avere la conferma. ’Sti marocchini sono terribili, attentissimi, però sono una garanzia, puoi venire a qualunque ora. Vivono dentro, hanno i sacchi a pelo, cucinano». Mentre pronuncia l’ultima frase ci sfreccia davanti un ragazzo magrebino in bici carico di sacchi della spesa. «Quello è il rifornimento - spiega Massimo - Sono almeno sei anni che vengo qui, la roba è accettabile, basta per tirare avanti un po’». I prezzi sono più bassi di 20-30 euro rispetto ad altre piazze dispaccio e in più Rogoredo ha il vantaggio della posizione strategica. Organizzare un blitz è difficilissimo, ci sono clienti che in cambio di una dose controllano il sentiero e appena danno l’allarme i pusher spariscono assieme alla droga. Per non parlare del rischio di essere feriti con una siringa infetta durante una colluttazione per fermare gli spacciatori. Le operazioni del passato non sono servite a nulla, gliarresti sisono rivelati un palliativo dibreve durata,poliziotti e carabinieri ne sono consapevoli. Il boschetto di Rogoredo è una terra di nessuno in un quartiere, Corvetto, che è il figlio povero e malandato di cui nessuno vuole occuparsi. Costa meno fatica lasciarlo morire. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo l’inaugurazione della piscina Appena aperta. È già bufera sulla Caimi Gli abitanti: troppo rumore e caos, servono delle regole. Sardone (Fi): una zona residenziale, il riposo è sacro ::: ALESSANDRA PARLA ■■■ Sono passati solo tre giorni dalla sosta selvaggia, ritrovandosi l’indomani una multa salata. Prima che arrivasse la Fondazione Pier Lombardo a occuparsi dei lavori di riqualificazione, l’ex Caimi era una struttura fatiscente, 14 mila quadri di spazio en plein air con i cancelli grande festa di riapertura della piscina Caimi, ma i malumori e le polemiche non sono tardate ad arrivare. I residenti di via Carlo Botta e dintorni lamentano già una serie di problemi legati all’utilizzo del centro balneare, oggi ribattezzato “I Bagni Misteriosi”. La realizzazione della “cittadella del teatro” voluta da Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti, è senz’altro «una bella opportunità». Quello che manca, però, sarebbe «il rispetto delle regole» da parte deicittadini che saltuariamente frequentano il posto. Ne sa qualcosa Davide FerrariBardile, referente dei comitati di quartiere: «La gestione della piscina ha dato inizio a de- L’inaugurazione della piscina Caimi [Ftg] gli eventi che hanno destabilizzato la tranquillità della zona». E non si quasi sempre chiusi. Talvolta, infatti, tratta solamente delle serate inaugurali. «durante questi 5 anni di governo aranLa storia della musica ad alto volume e cione - racconta Ferrari Bardile - anche degli schiamazzi che disturbano è vec- quando il centro balneare era un cantiechia di anni. Così come quella dei par- re,sono state organizzate diverse manifecheggi sottratti ai residenti che la notte stazioni». Mostre, feste di moda, eventi sono costretti a lasciare le loro auto in mondani ed happy hour hanno movi- 38 CRONACA __Sabato 25 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati Oggi ■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7 ■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8 ■ ASMARA - Via Asmara - zona 9 ■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3 ■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5 ■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9 ■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1 ■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6 ■ FALCK - Via Falck - zona 8 ■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8 ■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9 ■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2 ■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4 ■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1 ■ P. NUOVA - Bastioni di p.ta Nuova - zona 1 ■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4 ■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5 ■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2 ■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3 Lunedì ■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 ::: le lettere ■ CAMBINI - Via Cambini - zona 2 ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 ■ GHINI - Via Ghini - zona 5 ■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 ■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 ■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7 ■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 ■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 ■ TRECHI - Via Trechi - zona 9 ■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016 . Via Niccolini: fra Piazzale Cimitero Monumentale e Via Fioravanti divieto di transito causa lavori dalle 00:00 del 10 agosto 2015 alle 00:00 del 1 agosto 2016. Via Giovanni Battista Niccolini: fra Piazzale Cimitero Monumentale e Via Fioravanti divieto di transito causa lavori fino alle 00:00 del 1 agosto 2016. Corso Plebisciti: strada Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE Di nuovo bocconi avvelenati Natalia F. e-mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 S is for Stanley La casa delle estati lontane Studio Azzurro - Facce di festa Julieta Un mercoledì di maggio Human La pazza gioia APOLLO SPAZIOCINEMA 13.00 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 13.00 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 13.00 15.30-17.50-20.10-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER 15.30-17.50-20.10-22.30 15.00-16.50 15.30-18.40-20.35 22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 17.20-19.30 21.40 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Kiki & I Segreti del Sesso La pazza gioia Le vacanze di Monsieur Hulot Alice attraverso lo specchio L’uomo che vide l’infinito Pelé 15.30-17.30-19.30-21.30 15.00-17.10-21.30 19.20 15.00 17.10-21.30 19.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Fiore Al di là delle montagne 14.50-19.20-21.15 16.50 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Chiusura estiva BELTRADE Mon oncle La ricompensa del gatto La memoria dell’acqua V.O. Le vacanze di Monsieur Hulot Nostalgia della luce Gueros S is for Stanley 13.00-V.O.SOTT. 15.00 16.20 17.50-V.O.SOTT. 19.30-V.O.SOTT. 21.00-V.O.SOTT. 23.00-V.O.SOTT. CENTRALE MULTISALA In nome di mia figlia L’uomo che vide l’infinito Segreti di famiglia La pazza gioia 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Angry Birds - Il Film La pazza gioia Mother’s Day MEXICO 15.20-17.30-19.30 21.45 15.15-17.30-20.00-22.15 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Tra la terra e il cielo ODEON - THE SPACE CINEMA 15.30-17.30-19.30-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 The Conjuring - Il caso Enfield 15.15-18.15-19.10-21.15 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 16.00-19.00-22.00 Alice attraverso lo specchio 14.05-16.35 The Conjuring - Il caso Enfield 22.15 Angry Birds - Il Film 14.00-14.45-16.20-17.05-19.00-21.30 The Nice Guys 22.10 Warcraft - L’inizio 14.10-16.55-19.25 Tutti vogliono qualcosa 15.00-19.40-22.20 Mother’s Day 14.00-16.35-19.15-21.55 Kiki & I Segreti del Sesso 14.30-17.00-19.25-21.50 Jem e le Holograms 14.05-16.45-19.25-22.05 The Nice Guys 17.30 Conspiracy - La cospirazione 21.00 ORFEO MULTISALA 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Tutti vogliono qualcosa COLOSSEO Mother’s Day 15.15-17.40-20.05-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.40-20.10 Warcraft - L’inizio 22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30 PALESTRINA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 Femmina Folle Perfetti sconosciuti PLINIUS MULTISALA 17.00-19.00-21.00 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 La pazza gioia 15.00-17.30-20.00-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.50-20.20 The Nice Guys 22.30 Mother’s Day 15.30-17.50-20.15-22.30 Kiki & I Segreti del Sesso 15.30-17.50-20.20-22.30 Julieta 17.50-20.20 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 22.30 16.00-V.O.SOTT. 18.15-21.00 DUCALE MULTISALA PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 15.00-17.10-21.30 19.30 15.00-17.10-21.30 The Conjuring - Il caso Enfield 15.00-18.00-21.00 Julieta 15.30-17.50-20.20-22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.50-20.10 The Nice Guys 22.30 Conspiracy - La cospirazione 15.00-17.30-20.00-22.30 Alice attraverso lo specchio 15.00-17.30 L’uomo che vide l’infinito 20.00-22.30 UCI CINEMAS BICOCCA VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Pelé The Nice Guys Angry Birds - Il Film Now You See Me 2 - I maghi del crimine Robinson Crusoe Warcraft - L’inizio Alice attraverso lo specchio Conspiracy - La cospirazione The Nice Guys Kiki & I Segreti del Sesso Mothher’s Day 14.30-17.10-19.45-22.30 Jem e le Holograms 14.20-17.30-19.40-22.20 La canzone del mare 17.15 La pazza gioia 14.45-19.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 21.00-23.50 L’uomo che vide l’infinito 14.20-16.55-19.30 Tutti vogliono qualcosa 22.00 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 14.50-17.45-22.30 Ma Ma - Tutto andrà bene 20.00 Il Libro della Giungla 14.50 Passo falso 22.00 The Conjuring - Il caso Enfield 15.00-18.00-21.00-22.30-23.50 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 23.50 La canzone del mare 14.45 X-Men: Apocalisse 17.40-20.50 The Conjuring - Il caso Enfield 16.30-19.30 Angry Birds - Il Film 14.15-15.45-18.05-20.25-22.30 Miami Beach 22.45 Angry Birds - Il Film (3D) 16.35 Mother’s Day 23.55 Passo falso 14.40-17.30-19.30 UCI CINEMAS CERTOSA VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 La pazza gioia Pelé L’uomo che vide l’infinito VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Passo falso Cinque Tequila 19.20 15.00-17.10 19.30 21.40 15.00-21.30 17.25-19.45 ELISEO MULTISALA GLORIA MULTISALA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 L’uomo che vide l’infinito La canzone del mare Julieta Porno & Libertà In nome di mia figlia Segreti di famiglia La pazza gioia Laurence Anyways Le vacanze di Monsieur Hullot Alice attraverso lo specchio Conspiracy - La cospirazione The Nice Guys Now You See Me 2 - I maghi del crimine Julieta 14.40-17.10 19.50-22.30 15.00-17.20-19.55 14.05-16.55-19.45-22.35 14.25 16.40-19.30-22.20 14.45-17.25-20.00-22.35 14.50-19.50-22.20-23.50 17.20 15.00-17.30-19.50-22.10 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Jem e le Holograms Mother’s Day Now You See Me 2 - I maghi del crimine Pelé The Conjuring - Il caso Enfield Alice attraverso lo specchio The Nice Guys Conspiracy - La cospirazione Warcraft - L’inizio Angry Birds - Il Film Kiki & I Segreti del Sesso Alice attraverso lo specchio Jem e le Holograms Mother’s Day SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA 17.10-19.50 19.50-22.35 17.00-19.40-22.35 17.20 17.00-19.40-22.40 17.10 22.30 20.00 22.30 17.15-20.00-22.20 17.30-20.10-22.35 19.45 22.30 17.10 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 La legge del desiderio L’Atalante Il disprezzo Volver 15.00 17.15 19.00-V.O.SOTT. 21.15-V.O.SOTT. ARIANTEO - CITY LIFE PIAZZA TRE TORRI - TEL. 0243912769 INT. 3 Truth - Il prezzo della verità ARIANTEO - PALAZZO REALE 21.45 PIAZZA DUOMO, 12 - TEL. 02 43912769 INT. 3 Revenant - Redivivo 21.45 HINTERLAND ASSAGO Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 La mostra dialettale di Alberto Schiavi CONCERTO Esistono i dj, esistono i produttori musicali, esistono i geni. Il canadese Joel Thomas Zimmerman in arte Deadmau5 appartiene indiscutibilmente a quest’ultima categoria. Domani 26 giugno sarà ospite al Market Sound in via Cesare Lombroso 54 alle 18,30 per la sua unica data italiana di quest’anno, due anni dopo la sua ultima esibizione sul suolo tricolore. I suoi singoli e suoi album sono stati hit in tutti i principali festival del mondo. L’evento di domenica 26 giugno è in collaborazione con Elita. La filosofia di Social Music City punta decisa sui migliori live e performance di arti digitali e prezzi popolari d’ingresso, al fine di creare giornate uniche. Domani, ore 18,30 Costo biglietto: 25 euro Gentile direttore, si parla spesso di scuole estive e dell’esigenza di molte famiglie di trovare una sistemazione adeguata per i loro bimbi che non hanno la fortuna di partire subito per le vacanze. Ebbene vorrei raccontare la mia esperienza. Abito in un paese alle porte di Milano e la scuola estiva di mia figlia è stata allestita in un istituto elementare vicino a casa. I bambini vengono accolti ogni mattina da ragazzi giovani e motivati, non so dire se percepiscano uno stipendio per la loro attività o se siano volontari ma di sicuro sono capaci e molto affabili con i ragazzi. Ogni giorno organizzano attività diverse, c’è il giorno dedicato alla lettura e all’approfondimento e quello invece della gita in piscina. Il gioco, ovviamente, ha una parte prevalente nell’organizzazione della loro giornata. Mia figlia è felicissima di andarci e io tranquilla di sapere che si diverte ed è in buone mani. Penso che certi servizi andrebbero maggiormente pubblicizzati perchè sono fiori all’occhiiello delle amministrazioni e perchè riescono a sopperire alle carenze di tempo e disponibilità economiche di molte famiglie. O. Rossi Buccinasco MILANO Turno diurno ■ CENTRO v. Fiori Oscuri, 13; v. Visconti di Modrone, 1; c.so di Porta Ticinese, 50. ■ NORD v. Pascarella, 22; v. Bodoni, 19; v. Candiani, 122; v. P. Lambertenghi, 25; v. Airolo, 36.. ■ SUD v.le Bligny, 47; v. Monte Palombino, 9; v. Meda, 37; v. San Paolino, 18. ■ EST v. Malpighi, 12; p.le Loreto, 7; v. Iglesias, 48; v.le Abruzzi, 23; v. Grossich, 15; c.so Concordia, 16; v. Compagnoni, 24; p.za Insubria, 11, v.le Ungheria, 13. ■ OVEST v.le Coni Zugna, 43; v. Primaticcio, 96; v. delle Forze Armate, 4; v. delle Betulle, 36/c; v. Rasori, 2; p.za Monte Falterona, 3; v. Ugo Betti, 42/b; v. S. Galdino, 11. chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 - Termine previsto: 31 dicembre 2017. Via Brera: fra Via del Carmine e Via Melone strada chiusa al traffico causa cantieri dalle 08:00 del 30 maggio 2016. Via Antegnati: fra Via Amidani e Via Gabussi strada chiusa al traffico causa lavori - Termine: 30 settembre 2016 Traffico difficoltoso in: Via Guido Cavalcanti: lavori - Rallentamenti e deviazioni. Termine lavori previsto: 10 agosto 2016. Viale Eginardo: lavori in entrambe le direzioni Lavori Teleriscaldamento Termine: luglio 2016. Il dj Deadmau5 fa tappa a Milano L’eccellenza delle scuole estive Gentile redazione, volevo allertare i residenti di Torre Baldone di nuovi bocconi avvelenati lasciati per strada che hanno intossicato diversi cani. Quindi fate attenzione ai vostri piccoli amici perchè non sembra bastare a scoraggiare i delinquenti che si divertono (o forse hanno un motivo che sinceramente non comprendo) a lasciare esche per far star male i cani, i pattugliamenti attivati dall’amministrazione comunale. Inoltre, se vi accorgete che stanno girando persone sospette, vi prego di chiamare subito le forze dell’ordine. Grazie. (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. TORRE BALDONE Farmacie UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Alice attraverso lo specchio 15.00-17.35 Conspiracy - La cospirazione 20.10-22.35 Warcraft - L’inizio 17.10-19.50-22.35 Mother’s Day 14.50-17.25-20.00-22.35 Pelé 15.05-17.30 The Nice Guys 22.35 Tutti vogliono qualcosa 20.00 Angry Birds - Il Film 15.20-17.35 The Conjuring - Il caso Enfield 19.50-22.40 Angry Birds - Il Film 19.50 The Conjuring - Il caso Enfield 17.00-22.05 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 22.45 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 17.10-20.00 Jem e le Holograms 14.50-17.25-20.00-22.35 ARTE La casa del Manzoni di via Morone 1 ospita, fino al 31 luglio, la mostra del pittore Alberto Schiavi Promessi Sposi, con la sua libera interpretazione in lingua milanese. Alberto Schiavi nella sua lunga carriera vanta 49 mostre personali in 50 musei, tra tutte quella esposta a New York alla sede dell’ONU. La sua arte è un mix tra realismo e astrattasmo, in cui «gesti del tutto comuni stanno sullo stesso piano espressivo di certe atmosfere, di certi climi, rappresentati dalle complicazioni del chiaroscuro», riportando l’opinione dell’atrtista Emilio Tadini. L’apertura al pubblico è da martedì alvenerdì dalle 10 alle 18. E al sabato dalle 14 alle 18. Per maggioriinformazioni invitiamo a chiamare lo 02.86460403. Fino al 31 luglio Alla casa del Manzoni Kikki & I Segreti del Sesso 15.05-17.30-20.05-22.30 Angry Birds - Il Film 14.50-17.05 La pazza gioia 19.50 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 22.35 BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA Alice attraverso lo specchio 15.10-17.40 L’uomo che vide l’infinito 19.45 Angry Birds - Il Film 14.00-16.10-17.20-18.20-20.10-22.30 La pazza gioia 18.00-21.00 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.25-17.15-20.00-22.50 Pelé 17.10 X-Men: Apocalisse 16.50 La canzone del mare 15.30 The Nice Guys 22.25 Porno & Libertà 22.15 Conspiracy - La cospirazione 14.30-19.55 Warcraft - L’inizio 20.05-22.45 The Conjuring - Il caso Enfield 14.10-17.00-19.50-21.10-22.40 Kiki & I Segreti del Sesso 15.10-17.30-20.15-22.35 Mother’s Day 14.20-17.05-19.40-22.20 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.50-18.00-21.00-0.10 Passo falso 15.45-18.00-20.15-22.25-0.30 The Nice Guys 16.00 Conspiracy - La cospirazione 19.00-21.45-0.25 Jem e le Holograms 15.30-18.30-21.30 Angry Birds - Il Film 14.30-17.00 L’uomo che vide l’infinito 19.30 The Conjuring - Il caso Enfield 15.30-18.30-21.40-22.15 Angry Birds - Il Film 14.00-16.20-18.50-21.20 Kiki & I Segreti del Sesso 14.30-17.00-19.35-22.10-0.40 Mother’s Day 15.15-18.05-21.00-23.50 Alice attraverso lo specchio 14.00-16.45 The Nice Guys 19.30 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 22.25-0.45 Warcraft - L’inizio 15.10-18.10-21.10 The Conjuring - Il caso Enfield 23.50 Angry Birds - Il Film 0.00 LISSONE VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960 UCI CINEMAS LISSONE Mother’s Jem e le Holograms 17.30 17.10-19.50-22.30 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Alice attraverso lo specchio 15.15-17.40-20.20 Tutti vogliono qualcosa 22.40 Conspiracy - La cospirazione 15.00-17.20-19.30-21.40-23.50 The Nice Guys 15.30-18.00-20.30-22.50 Warcraft - L’inizio 13.50-16.20-18.50-21.20-23.45 The Conjuring - Il caso Enfield 13.40-16.20-19.00-21.40 Angry Birds - Il Film 15.00-17.10-19.15 X-Men: Apocalisse 21.20 Angry Birds - Il Film 14.30-16.40-18.40-20.40-22.45 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.40-20.15-22.50 La canzone del mare 14.50-17.00 Pelé 19.00-21.15-23.30 L’uomo che vide l’infinito 14.00-16.20-18.40-21.00-23.15 The Conjuring - Il caso Enfield 15.00-17.50-20.40-23.20 Jem e le Holograms 15.00-17.40-20.20-22.45 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.40-18.20-21.00-23.40 PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Conspiracy - La cospirazione Pelé Jem e le Holograms A bigger splash! da Cinquegrana 20.00-22.40 17.20 16.50-19.45-22.35 MOSTRA La galleria Glenda Cinquegrana Art Consulting di via Sant’Antonio Maria Zaccaria 4 ospita fino al 15 settembre la mostra A Bigger Splash! L’esposizione presenta le opere di storici e nuovi artisti: Carlo Bevilacqua, Stefano Cagol, Massimiliano Galliani, Giovanni Guadagnoli e Francesco Nencini. Di Carlo Bevilacqua sono presenti alcune riedizioni del celebre lavoro delle Indian stills, capolavoro pluripremiato a livello internazionale, mentre Stefano Cagol propone una video istallazione, tratta dal progetto presentato all’ultima Biennale di Venezia The Body of Energy (of the Mind). Per maggiori informazioni scrivere a info@ glendacinquegrana.com o al telefono +39 3497235046. Fino al 15 settembre Via Zaccaria 4 La pazza gioia The Nice Guys Alice attraverso lo specchio | Imax (3D) Warcraft - L’inizio | Imax (3D) Now You See Me 2 - I maghi del crimine Alice attraverso lo specchio Warcraft - L’inizio The Conjuring - Il caso Enfield Angry Birds - Il Film Tutti vogliono qualcosa Miami Beach The Conjuring - Il caso Enfield Passo falso Mother’s Day Kiki & I Segreti del Sesso Angry Birds - Il Film Friend Request - La morte ha il tuo profilo L’uomo che vide l’infinito Warcraft - L’inizio ROZZANO 19.45 17.00-22.20 17.00 05.30-19.45-22.30 16.45-19.40-22.35 17.10-19.50 22.45 16.45-19.45-22.45 17.00-19.30 22.35 20.00 17.00-22.15 17.30-19.45-22.00 17.00-19.45-22.35 17.15-20.00-22.30 17.30-20.00-22.30 22.40 20.00 17.00 THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-18.15-21.30 Angry Birds - Il Film 14.30-15.30-17.00-19.30-22.00 Mother’s Day 14.05-16.50-19.35-22.25 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 14.15-16.45 Conspiracy - La cospirazione 19.10-21.45 Passo falso 16.10-18.10-20.25-22.30-0.15 Kiki & I Segreti del Sesso 14.45-17.20-19.50-22.20 The Conjuring - Il caso Enfield 16.00-19.00-22.10 Alice attraverso lo specchio 15.20-18.05 The Nice Guys 21.00 The Nice Guys 17.55 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 20.40 X-Men: Apocalisse 15.10 Angry Birds - Il Film (3D) 18.20 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 20.45-23.10 Jem e le Holograms 14.35-17.40-20.30 Warcraft - L’inizio 15.45-18.40-21.40 The Conjuring - Il caso Enfield 15.05-18.10-21.15-23.20 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 0.30 Kiki & I Segreti del Sesso 23.45 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) The Conjuring - Il caso Enfield 16,30-19,25-22,20 Angry Birds - Il Film 14,50-17,15-19,50-22,20 La canzone del mare 15,00-17,10 L’uomo che vide l’infinito 19,40-22,20 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14,25-16,50-19,30-22,20 Alice attraverso lo specchio 17,10-19,40 Warcraft - L’inizio 17,10-22,15 SESTO SAN GIOVANNI SKYLINE MULTIPLEX Jem e le Holograms La pazza gioia La canzone del mare Conspiracy - La cospirazione Angry Birds - Il Film Il Libro della Giungla The Conjuring - Il caso Enfield Now You See Me 2 - I maghi del crimine Warcraft - L’inizio Alice attraverso lo specchio The Nice Guys Kiki & I Segreti del Sesso Mother’s Day Alice attraverso lo specchio | Imax (3D) Warcraft - L’inizio | Imax (3D) 15.10-17.35-20.00-22.25 15.00-20.05-22.30 15.20-17.40 20.05-22.20 15.15-17.45-20.20-22.30 17.35 15.00-17.25-19.45-22.20 15.00-17.30-20.00-22.35 15.05 17.45-20.00 22.20 15.10-17.40-20.05-22.20 15.10-17.35-20.00-22.30 15.05 17.30-20.00-22.30 C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 CRONACA __Sabato 25 giugno 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Timori per il futuro del sito LAGO D’ISEO Nessun evento e zero turisti Che bruttaEXPerience i venerdìdel dopoExpo Altri lavoratori senza contratto per Christo speranza - ironizza De Corato - è che a Majorino non venga mai in mente di riadattare le poche costruzioni che ci sono per irom. Dopo iprofughi, possiamo aspettarci di tutto». Intanto, nonostante il fine settimana estivo, l’area rimane uno dei punti meno attrattivi di Milano e provincia tanto che la scelta dell'hashtag utilizzato per promuovere la seconda vita dell'area, #eiocivado, non poteva essere più sbagliato. Per evitare il flop, ad Arexpo e Regione Lombardia, che per la riapertura ha investito 50 milioni di euro,non resta che sperare solo che nella Nazionale dicalcio e in un percorso all’interno degli Europei di calcio, più duraturo possibile. Mentre ieri pomeriggio sulla sua passerella si è festeggiato il mezzo milione di camminatori in sei giorni, Christo è stato multato (di nuovo) per i dipendenti “non in regola”. L’ispettorato del lavoro di Brescia ha pizzicato tre stipendiati (10 euro lordi l’ora) che non hanno fatto la visita medica e il corso sulla sicurezza prima di prendere servizio sull’iconica camminata a lago. Era già successo a inizio giugno con le sanzioni per il mancato rispetto delle leggi contrattuali a proposito dei sommozzatori francesi impegnati nelle operazioni di ancoraggio del ponte: non risultavano infatti dipendenti della società e nemmeno lavoravano con partita Iva. Su tutta l’area del ponte continua anche il controllo slle tante attività che nei dintorni di Sulzano vendono cibo e acqua. Dal 18 al 22 giugno i tecnici hanno fatto 76 ispezioni, evidenziando 42 irregolarità: 3 le attività sospese per mancanza di requisiti igienicosanitari e 200 i chili di merce è stata sequestrata. Controlli a tutela del mezzo milione di turisti che Christo, nonostante le multe, ha portato a conoscere Sulzano. © RIPRODUZIONE RISERVATA G.SPA. Mancano le mostre e le aree divertimento, spento l’albero della vita Per vedere qualcuno ci si può solo affidare agli Europei di calcio ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Visto da lontano, l’Albero della Vita sembra solo un miraggio. È venerdì, sono le 15.30 ed EXPerience è aperto da un’ora. Sul Cardo, però, ci siamo solo noi. E non è un’illusione ottica dovuta al forte sole che si riflette sull’asfalto. A confermarci che quella davanti ai nostri occhi è ormai «la regola» sono i giovani che lavorano nel cantiere del Decumano. Della vecchia Expo 2015 non è rimasto più nulla e sul Cardo, aperto nei fine settimana dalle 14 alle 23, non c’è nessun richiamo mondano per giovani e famiglie. Eppure l’altro ieri, durante la partita dell’Italia, qualcuno ha voluto provare l’ebbrezza di tifare Italia guardando il maxischermo installato nell’ex Open Air Theatre. I chioschetti, ancora troppo pochi per considerare l’area una via dello street food, funzionavano alla perfezione e si intravedeva anche qualche breve coda nella zona davanti a chi vendeva la birra ghiacciata. Troppo po- IL FLOP DELLA RIAPERTURA Uno scorcio di Piazza Italia deserta e una delle aree street food del cardo nella recuperata area Expo [FOTO BAROLI] co,tuttavia,una giornata di pieno per decretare l’esperienza un successo. «Le partite sono la nostra salvezza», rivelano oggi i ristoratori «perché qui di gente se ne vede davvero poca».I fasti dell’Esposizione Universale sembrano ben lontani. Secondo le ragazze del pronto intervento che presidia l’area, l’assenza di visitatori non è dovuta al caldo soffocante. «Non c’è nulla da fare», ci dicono, «ovvio che la gente preferisca stare a casa». Qualche curioso lo si intravede la domenica, i più numerosi arrivano al tramonto speranzosi di rubare qualche scatto davanti all’Albero della Vita. La sua riaccensione,prevista per ieri sera, è slittata al 1˚ luglio. Per ora ci si deve accontentare di qualche lucina e qualche spettacolo d’acqua nella lake arena. Troppo poco,però, per convincere.Anche Palazzo Italia, con l’attesissima mostra che celebrerà pro- prio Expo 2015, aprirà le sue porte ai visitatori solo il primo luglio. Per la spiaggia, l’area cani, e le attività per i più piccoli, invece,si dovrà ancora aspettare fine mese. Ritardi permettendo. «Questo è un altro dei grandi successi del nostro sindaco, Mr Expo», ha criticato Riccardo De Corato,capogruppo di Fdi in Regione Lombardia «l’area oggi è una landa abbandonata che presto verrà rovinata dal degrado». «L’unica __Sabato 25 giugno 2016__