Brexit: conta la volontà del popolo

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Brexit: conta la volontà del popolo
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Sabato 25 giugno 2016
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
ANNO LI NUMERO 174 EURO 1,50*
Brexit: conta la volontà del popolo
Dio strabenedica gli inglesi
La grande democrazia d’Oltremanica insegna a tutto
il Continente come ci si comporta con i cittadini.
Mentre in Italia il suffragio universale è considerato
quasi zero e gli ordini piovono sempre dall’alto
Grazie Mr. Cameron
di VITTORIO FELTRI
L’Europa a guida tedesca Il voto in Gran Bretagna Lezione ai professori
È scritto nella storia e ora anche nella cronaca: l’unica vera democrazia funzionante è quella inglese, le altre ne sono
una scopiazzatura riuscita male, figlie di
dittature più o meno feroci, cui si devono due guerre mondiali. Il Regno Unito
ha fornito l’ennesima prova di credere
nella volontà popolare e di saperla rispettare con eleganza. Nel secolo scorso
qualcuno in camicia nera gridava: Dio
stramaledica gli inglesi. Tocca revisionare il motteggio:Dio strabenedica gli inglesi che sanno stare al gioco democratico
con i fatti, avendo delegato i cittadini a
scegliere se rimanere in Europa oppure
venirne fuori.
Ha vinto la cosidetta Brexit, viva la
Brexit. Viva soprattutto il voto, quel voto
che fa orrore al professor Mario Monti e
ai suoi numerosi epigoni, una folta schiera anche di politici che solo all’idea di
aprire le urne tremano di paura, volendo
essere loro a comandare nelle cose importanti. Essi a parole amano il popolo,
ma disprezzano la popolazione, non la
ritengono in grado di decidere in materia di trattati internazionali, come se questi riguardassero solo gli eletti e non gli
elettori. L’Inghilterra li ha clamorosamente smentiti e ciò è fonte di letizia per
noiche abbiamo sempre detestato gli ordini piovuti dall’alto. (...)
La rovinosa caduta Contro gli immigrati Macché populismo Contento di tornare
del Quarto Reich in difesa dei poveri Contano solo i soldi extracomunitario
segue a pagina 3
FAUSTO CARIOTI
a pagina 12
* Con: "GLI ALPINI" € 11,00.
di MARIO GIORDANO
di FRANCO BECHIS
di MARCO GORRA
di NICK FARRELL
Ciao ciao Merkel. Noi non ci
stiamo più. Non stiamo più ai
tuoi ordini, non stiamo più ai
tuoi piedi, non accettiamo di
essere ridotti a servi del Quarto
Reich in salsa diBruxelles. L’urlo che si leva dalle urne inglesi
risuona ovunque nell’Europa
dei popoli che non hanno mai
accettato l’Anschluss (...)
C'è una tabella di Eurostat- l'ufficio di statistica europeo- che
racconta molto meglio di qualsiasianalista che cosa è accaduto nello storico giovedì della
Brexit in Gran Bretagna. È la
classifica uscita qualche settimana fa sul Pil pro capite regionale all’interno del vecchio
Continente. Metti in fila (...)
Rare volte l’espressione «vittoria popolare» è stata così appropriata. Con buona pace dell’universo mondo e dei suoi alti
lai a gettone contro «il populismo», «l’estremismo», «il voto
di pancia» e via stracciandosi
le vesti, il risultato del referendum britannico passa alla storia come un monumento (...)
Io,oggi, cittadino britannico residente in Italia dal 1998, sono
diventato un extracomunitario. Che bello! Finalmente, I’m
free!
Fra poco non ci sarà più quella noiosa e insipida bandiera
blu con le stelle gialle sugli edificipubbliciinglesi, ma solo quella bellissima: la Union Jack. (...)
segue a pagina 2
segue a pagina 4
segue a pagina 6
segue a pagina 2
Le Borse crollano, ma per gli esperti sarà una buriana passeggera
Vino, calcio, case, banche: cosa cambia per noi e loro
di UGO BERTONE
Meloni e Salvini
La rinuncia all’Unione Europea rischia di mandare all’aria i piani di
Antonio Conte, prossimo allenatore del Chelsea di Roman Abramovitch. Sarà difficile per il club tesserare Alvaro Morata, l’ex juventino
astro emergente della Spagna.
Anche il soccer, industria di punta del Regno (fino a quando?) (...)
segue a pagina 13
«Dai che ce ne andiamo anche noi»
di MATTEO PANDINI
Esultano Matteo Salvini e
Giorgia Meloni, che oggi
si ritroveranno a Parma
per discutere di «nuovo
centrodestra»: l’addio del-
la Gran Bretagna all’Unione europea manda in secondo piano i risultati delle recenti amministrative
e ridà fiato a Lega e Fratelli
d’Italia. (...)
segue a pagina 11
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00
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«RULE BRITANNIA!» Poco dopo l’alba, quando ho
appreso della vittoria, mi sono messo in sella alla mia
asina e ho girato per i campi cantando l’inno patriottico
vince la libertà
::: segue dalla prima
NICK FARRELL
(...) Diciamolo: visto che l’Unione europea non è in grado neanche di creare una bandiera decente, che speranza ha di creare un’Europa decente?
Ma che grande popolo,quello inglese! Sono stato sveglio tutta la notte qui
dove abito, nelle paludi romagnole vicino a Lido di Dante,Ravenna, infestate da zanzare, «ex» comunisti e nudisti illegali. Poco dopo l’alba - il momento della vittoria incredibile di Boris Johnson e Brexit -, mentre mia moglie romagnola e i nostri sei figli angloromagnoli dormivano, io mi sono
messo in sella alla nostra asina Peppa
con in mano la mia Union Jack e ho
messo in moto quell’animale testardo
con un bel calcio. Evvia! Al grido di
«Evviva Boris! Evviva Brexit! Evviva la
Gran Bretagna libera», ho girato per i
campi cantando poi l’inno patriottico:
«Rule Britannia! Britannia rules the
waves! Britons never, never, never
shall be slaves!»
Come mi sento fiero di essere nato
inglese dopo questo referendum epocale, che ha fatto esplodere una bomba sotto la maledetta e marcia Unione
europea. Gli inglesi, in nome della libertà nazionale e alla faccia della tirannia sovranazionale, hanno avuto il coraggio - e ce ne voleva tanto - di dire
«vaffa!» a tutti quanti: al governo non
eletto dell’Ue, cioè la Commissione
europea, alla cancelliera Merkel, alle
Contento di essere un extracomunitario
La certezza di tornare liberi
C’è chi prevede catastrofi (staremo a vedere), ma per i miei connazionali
multinazionali, alle banche, al presidente americano Obama, a tanti economisti e intellettuali, a gran parte dei
Vip trés chic, attori e popstar radicalchic ecc. Hanno resistito alla campagna terroristica per Remain - Project
Fear (Progetto Paura) del loro ormai
ex premier David Cameron - che prevedeva l’Armageddon e persino la terza guerra mondiale nel caso di Brexit.
Questo - si sono ricordati bene gli inglesi - era lo stesso Cameron, detto
«Dodgy Dave» (Dave l’Ingannevole),
che aveva proclamato l’esatto contrario in un discorso importante lo scorso novembre (prima di decidere per il
Remain): «La Gran Bretagna può benissimo prosperare fuori dall’Ue».
Hanno mandato a quel paese insomma tutto l’establishment che predicava una catastrofe economica per
la Gran Bretagna fuori dall’Ue. Potrà
anche essere vero - vedremo - che la
catastrofe cisarà ma per la maggioran-
za degli inglesi ha contato di più la libertà e la democrazia. Finora, in ogni
caso, noto che le borse europee stanno soffrendo di più rispetto a quella
londinese. La FTSE-100 di Londra ha
perso alla fine solo il 3,2% ieri, mentre
Milano ha perso il 12,48%, la borsa
spagnola il 12,68%, quella tedesca il
6,78% e quella francese il 7,9%. Sì la
sterlina è caduta drammaticamente
contro il dollaro. Pazienza. La Gran
Bretagna, paese fondato sul commer-
Quarto Reich, l’inizio della fine
Ciao ciao Merkel. Dalle urne britanniche suona la carica per tutti i popoli
che non accettano di essere soggetti a un’Europa simile all’Unione Sovietica
::: segue dalla prima
MARIO GIORDANO
La cancelliera tedesca Angela Merkel, 61 anni
[LaPresse]
(...) mascherata, il dominio germanico travestito da Juncker, il tallone della Wermacht finanziaria che si nasconde dietro le
grisaglie e le direttive Ue. Schiavi di Berlino Iddio non ci creò. E per questo ancora
una volta guardiamo con speranza alla
vittoria inglese, proprio come ai tempi degli eroi della Raf. E Radio Londra torna a
essere la voce della libertà.
Il 23 giugno in Gran Bretagna è stata
sconfitta l’Europa. O meglio: è stata sconfitta l’idea sbagliata di Europa, una costruzione sballata e volutamente falsata, un
castello che doveva essere il luogo dei sogni e invece è diventata soltanto una prigione. Non solo per gli inglesi, ma ancor
più di noi che a differenza loro dobbiamo
pure sopportare il giogo più odioso della
dittatura: l’euro. «L’Unione monetaria
non è stata progettata per fare tutti contenti: è stata progettata per far contenta la
Germania»,diceva il premio Nobel per l’economia Paul Krugman. E i leader italiani che siglarono quei patti scellerati lo sapevano benissimo: «Grazie all’euro la
Germania è più potente e più forte», ha
ammesso candidamente nel 2011 Romano Prodi. Ipotesi confermata, del resto,
dal medesimo Helmut Kohl, il papà tedesco dell’Ue, che nella primavera 2013 ha
confessato:«Ho agito da dittatore per portare l’euro».
Per fortuna, però, prima o poi i popoli
liberi si ribellano ai dittatori. Il dubbio era
già venuto, nel novembre 2011, a Le Monde: «L’Europa finirà come l’Unione Sovietica?», si chiedeva il quotidiano francese.
Allora sembrava un paragone impossibile. Oggi un po’ di meno. Pensateci: nell’Ue il governo è un politburo di non eletti, proprio come l’Urss; nell’Ue il Parlamento è ridotto a sfogatoio, proprio come
nell’Urss; nell’Ue si promette più equità e
invece si aumentano le differenze, proprio come nell’Urss. «Per quasi 50 anni»,
ha detto un dissidente russo, lo scrittore
Vladimir Bukovskij, «abbiamo vissuto un
grande pericolo sotto l’Unione Sovietica.
Poi abbiamo visto la bestia contorcersi e
morire sotto i nostri occhi. Ma invece di
esserne felici siamo andati a creare un altro mostro, straordinariamente simile a
quello appena seppellito». E per chi sgarra c’è poco spazio: «La Mosca bolscevica
aveva l’Armata Rossa - dice ancora Bukovskij - qui si usa la finanza per sedare le
rivolte».
Ma sì: l’Europa, proprio come l’Unione
Sovietica, esiste in quanto antidemocrati-
ca. È stata costruita volutamente così per
imporre scelte impopolari che nessun
Parlamento eletto dai cittadini potrebbe
mai approvare. Per scaricare su lavoratori
e pensionati i costi delle crisi, salvando le
banche e i salotti buoni della finanza. Per
questo vengono spogliati gli Stati. Vengono spogliati di denarie di poteri, di capacità decisionale e di possibilità di intervento, di industrie e di moneta, di visione e di
decisione. Vengono messi in ginocchio,
incatenati al fiscal compact, costretti a obbedire agli ordini che arrivano da Berlino
via Bruxelles. In questo modo qualsiasi
austerity, qualsiasi taglio delle pensioni,
qualsiasi legge Fornero, può essere approvata.
Questa è la nuova Unione Sovietica. O,
se preferite,il Quarto Reich in salsa di Bruxelles. Questa è la costruzione antidemocratica e oppressiva che oggi il voto inglese fa vacillare. Un’Europa dove il popolo
non è più sovrano, perché di sovrano c’è
solo il debito. Un’Europa astratta, preoccupata della contabilità e non della vita
reale, della lunghezza delle banane e non
dei pensionati che muoiono di fame, della circonferenza dei piselli e non dei risparmiatori che si tolgono la vita. Vittima
di un razzismo imperante che si chiama
rating, dimentica dei suoi valori, della sua
storia, della sua civiltà, pronta a cancellare le differenze dei popoli in nome di un
asettico egualitarismo, pronta a calpestare le sue radici in nome di un tasso d’interesse voluto dalla Bundesbank. Pronta a
massacrare i suoi figli. Proprio come il
Quarto Reich. Proprio come l’Urss.
Può stare in piedi un mostro di questo
genere? Per carità: il sogno europeo è bellissimo, ce l’abbiamo avuto tutti, siamo
cresciuti disegnando i bambini italiani, tedeschi e francesi che si danno la mano,
che fanno il girotondo perché si vogliono
bene, ci hanno riempito la testa con la retorica del continente che garantisce la pace. Ma quella che abbiamo costruito non
è l’Europa dei sogni e non è nemmeno
l’Europa della pace: è una macchina infernale e a volte addirittura criminale, che
affama,opprime, lacera e distrugge il futuro. E contro cui è giusto ribellarsi, come
hanno fatto gli inglesi, in nome della vita
e della libertà.
L’Europa finirà come l’Unione Sovietica? Forse Le Monde aveva azzeccato la
domanda. Fino a qualche ora fa appariva
impossibile, ma in fondo anche il crollo
dell’Urss appariva impossibile finché
non sono arrivati glasnost e perestrojka. Il
voto della Gran Bretagna è la nostra glasnost, un abbozzo di perestrojka, un se-
gnale di speranza per tutto il continente.
Perché, vedete, come scriveva il professor
Alberto Bagnai nel Tramonto dell’euro,
quattro anni fa: «Sono stanco di discutere
di vantaggi e svantaggi della moneta unica. Se anche fuori dall’euro ci fosse un baratro economico, se anche l’uscita ci consegnasse, come pretendono certi strampalatidisinformatori, alle sette piaghe d’Egitto, sarebbe comunque dovere morale
e civile di ogni italiano opporsi al simbolo
di un regime che ha fatto della crisi economica un metodo di governo, che ha eletto
a propria bandiera la deliberata ed esplicita e rivendicata soppressione del dibattito democratico». Vale per l’euro, vale ancor più per l’Unione europea. Vale per il
simbolo del regime, vale ancor più per il
regime. E per questo, nelle ore in cui tutti
stanno a discutere di crolli di Borsa e devastanti conseguenze economiche (che
non ci saranno), a me viene solo in mente
un saluto di libertà: ciao ciao Merkel, addio Quarto Reich.
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VIAGGIO IN ARMENIA
Il Papa la prende bene
«È il volere del popolo»
Il Papa (foto Ansa) si inchina alla volontà del popolo britannico che ha votato per l’uscita dalla Ue. «È stata la
volontà espressa dal popolo. Questo
richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del
popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo», ha dichiarato Francesco
durante il volo che lo ha portato in
Armenia. Giunto nella capitale, Erevan, ha cominciato la visita pronunciando subito la parola «proibita»: il
massacro perpetrato dall’impero ottomano sul popolo armeno nel 1915
fu un «genocidio». Dopo l’incidente
diplomatico dello scorso anno con la
Turchia, che ritirò per mesi l’ambasciatore presso la Santa Sede, Papa
Francesco non si è fatto condizionare
e davanti ai vertici del Paese ha ricorda il Metz Yeghérn, il “Grande Male”:
«Quella tragedia , quel genocidio,
inaugurò il triste elenco delle immani catastrofi del secolo scorso, rese
possibili da aberranti motivazioni
razziali, ideologiche o religiose».
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vince la libertà
LA CARTA DECISIVA Il Brexit ha vinto grazie agli
operai poveri del Nord, spaventati dall’invasione
(sponsorizzata da Bruxelles) di immigrati giovani e single
più forte dei disastri annunciati
contava di più difendere nelle urne la democrazia contro l’euro-tirannia
cio globale, già esporta molto di più al
mondo che all’Ue. Da ora esporterà al
mondo sempre di più e sarà libera di
firmare accordi commerciali per conto suo invece che tramite Bruxelles.
Voi italiani dovete - per una volta ascoltare bene gli inglesi. Sì, ok, siete
più bravi a calcio e come al solito la
nostra nazionale agli Europei fa solo
pena, e sì, siete anche più bravi a intortare (a parte me, ovviamente). Ma gli
inglesi hanno visto il disastro causato
dall’obiettivo, dichiarato dall’Ue nel
trattato di Lisbona del 2007, di procedere al suo Santo Graal di «una unione sempre più stretta». Vedono l’effetto micidiale dell’euro sui paesi del Mediterraneo condannati alla miseria a
tempo indeterminato, perché hanno
dato via la loro sovranità monetaria e
quindi sono senza poteri per risolvere
la tragedia. Sanno, come lo sanno anche i sassi, che una moneta unica non
può funzionare senza una unione po-
litica, ma tale unione in Europa non ci
sarà mai perché nessun cittadino in
Europa si sente europeo. Non potrà
mai nascere per scelta democratica,
solo imposta con la forza.
Sì, l’Inghilterra ha tenuto per fortuna la sterlina ma ogni volta che c’è
una crisi dell’euro sono chiamati a tirare fuori soldi per i bail-out dei greci e
compagnia bella. Vedono la realtà europea, cioè un continente geriatrico
in stato di fallimento, e poi guardano
il resto del mondo che va bene. Il settimanale conservatore The Spectator
(con il quale collaboro) ha deciso per
Brexit e ha messo in copertina la vignetta di una farfalla coi colori della
bandiera britannica.
Ma forse soprattutto gli inglesivedono l’impotenza dell’Ue davanti all’invasione biblica dimigranti (la maggioranza uomini giovani single, e spesso
non profughi veri). A proposito, siamo stati noi a pagare un terzo di quei
6 miliardi ai turchi per fermare la marea di migranti dalla Turchia. E vedono la Germania - l’unica nazione a
prosperare con l’euro - creare in Europa una specie di Quarto Reich ma senza i panzer - per ora. E che fanno i
crucchi? Beh, aprono le porte ai mi-
granti di tutti i colori, ma le chiudono
ai cittadini dei paesi mediterranei
strozzati. E così, hanno deciso: «No
thanks! Bye-bye!»
La cosa affascinante è che alla fine
sono stati gli operai poveri del nord
dell’Inghilterra a far vincere Boris e
Brexit. Tradizionalmente, questi hanno votato sempre per la sinistra (il Labour) che - guarda caso - ha sostenuto Remain e Cameron. Amo l’Europa,
in particolare il Mediterraneo, ma
odio l’Ue. Ora, noi inglesi abbiamo
osato sognare e diconseguenza abbiamo ripreso la nostra patria. Dalle paludi romagnole il mio messaggio è chiaro: Evviva Boris! Evviva Brexit! E God
Save The Queen!
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Lezione inglese di democrazia
Per il Regno Unito il voto è sacro: ecco come ci si comporta con i cittadini
Da noi invece il suffragio non conta e si obbedisce a ordini piovuti dall’alto
::: segue dalla prima
VITTORIO FELTRI
(...) L’Italia è entrata nella Ue e ha adottato
l’euro senza che i governanti sentissero la
necessità di consultare le donne e gli uomini comuni,che in questo modo hanno subito una serie di ingiustizie e sono stati obbligati a tacere, a sopportare la propaganda
interessata dei tifosi della moneta unica.
Col risultato di aver perso sovranità e benessere. Sarà una coincidenza, ma da quando
dipendiamo da Bruxelles tutto va storto.
Un contributo al disastro è stato dato dai
nostri esecutivi, capaci soltanto di spendere denaro pubblico per garantirsi il consenso delle categorie beneficate e perpetuare
la propria permanenza al potere, gestendolo non in favore dei connazionali, bensì di
se stessi. Risultato, abbiamo accumulato il
debito pubblico più alto al mondo.
Complimenti ai partiti, i quali poi si stupiscono e si rammaricano perché trionfa
quello che erroneamente definiscono populismo. Se la sono presa prima con la Lega
e ora se la prendono con i grillini, liquidati
quali movimenti sfascisti, protestatari e destinati a morire di inettitudine. Sarà quel
che sarà, è un dato che la politica tradizionale (foriera di corruzione, sperperi e tasse iugulatorie) fa talmente schifo alle masse da
indurle a disertare i seggi elettorali.
L’Inghilterra,sarà perché situata oltremanica,è un altro paio di maniche. Vota, e considera sacro il voto. Noi votiamo ogni tre
giorni, ma il nostro suffragio conta come il
due di picche quando la briscola è a bastoni. Ci auguriamo che la lezione britannica
zittisca i professori, gli economisti a libro paga delle banche, i sedicenti intellettuali specializzati nel galleggiamento sui placidi mari del conformismo e del politicamente corretto, fedeli alla filosofia del tengo famiglia.
Speriamo che dalle nostre parti si registri
un risveglio delle coscienze affinché si comprenda che l’Ue è una gabbia che ci impedisce di assumere iniziative nazionali tese a
migliorare l’economia e le condizioni di vita. L’esempio inglese auspichiamo che dia
la stura alle energie di altri Paesi prigionieri
dell’euro e dei suoi protettori, in maniera
che l’Europa torni ad essere un mercato libero e cessi di farsi guidare dal Quarto Reich.
Ora i detrattori della Brexit continueranno a essere profeti di sventura. I loro vaticini sono noti quanto le loro affermazioni
apodittiche che non ammettono repliche:
le Borse crolleranno, le monete si svaluteranno, folle periranno di inedia, dilagherà
la disoccupazione e via menagramando
senza requie. Va da sé che non bisogna
ascoltare gli iettatori professionali, che ne
azzeccano una su mille e campano di quella. Ci sarà di sicuro un periodo di assestamento, più o meno lungo, infine subentrerà la normalità. L’Inghilterra era florida prima della Ue e lo sarà anche dopo averla
mollata grazie al suffragio universale. E se
altre nazioni le andranno appresso non sarà una sciagura come, viceversa, predicano
i venditori di sfiga. Lasciamoli dire e guardiamo al futuro in chiave ottimistica, anzi,
in chiave inglese.
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Il rapporto tra contributi all’Ue e fondi ricevuti
Londra risparmia 5 miliardi
Solo la Germania è più generosa nei suoi versamenti a Bruxelles
■■■ In un punto almeno è certo che tra
Gran Bretagna e Unione europea, dopo il
Brexit a perdercisarà quest’ultima.Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, infatti,
nel rapporto dare-avere (i contributi versati da ogni Stato membro all’Ue e i fondi
trasferiti da Bruxelles agli Stati) il Regno
Unito «ha “lasciato” all’Ue 5,5 miliardi di
euro ogni anno». Ecco perché, nota l’associazione degli artigiani, al di là delle ricadute di carattere politico, macro-economico e finanziario che «inevitabilmente
stanno prendendo forma in queste ore»,
l’addio di Londra all’Unione «avrà delle
ripercussioni difficilmente prevedibili anche sul fronte dei conti economici di Bruxelles».
L’Ufficio studi della Cgia che calcolato
che in quindici anni, tra il 2000 e il 2014, il
Regno Unito ha versato all’Unione europea ben 186,5 miliardi di euro. Bruxelles,
nel frattempo, al netto delle spese di amministrazione, ha «restituito» a Londra
102,6 miliardi. Il saldo, pertanto, è stato di
83,9 miliardi di euro, pari a una media
annua di 5,5 miliardi di euro. Sempre secondo la Cgia, nel rapporto dare-avere
tra i 28 Stati singolarmente presi e l’Unione europea presa nel suo complesso, soltanto la Germania, con un saldo di 163,3
miliardi, pari ad un importo medio annuo di 10,8 miliardi, è stata più “generosa” degli inglesi.
Dal bilancio Ue, che nel 2014 è stato di
142,6 miliardi di euro, inoltre, si vede che
il contributo erogato dal Regno Unito, al
netto del rimborso di 6 miliardi di euro
“strappato” da Londra negli accordi sottoscritti con Bruxelles, è stato di 11,3 miliardi di euro, pari ad un’incidenza dell’8 per
cento. Ovviamente, sottolinea la Cgia,
«gli accordi sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue dovranno essere ratificati entro 2 anni. Pertanto, in questo periodo di
tempo saranno sicuramente definite le
modalità operative ed economiche della
Brexit». «Sta di fatto,visto il peso economico del Regno Unito e la sua incidenza sul
bilancio Ue, che gli effetti economici negativi dell’uscita potrebbero ricadere, in particolar modo, sulle casse dei paesi contributori che, lo ricordiamo, annoverano anche l’Italia» conclude la Cgia.
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Elisabetta II, regina del Regno Unito, 90 anni
[LaPresse]
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LA RIVOLTA Nella capitale la maggioranza ha votato
per l’Europa, ma nelle zone più depresse le urne hanno
decretato l’abbandono della burocrazia comunitaria
vince la libertà
:::
Commento
Il protezionismo
fa un passo avanti
Ci sia di lezione
::: DAVIDE GIACALONE
■■■ Il capolavoro di Came-
ron resta nella storia, senza
che la sua fuga lo cancelli.
Scozzesi e irlandesi hanno
già detto che il regno sarà
meno unito. Come una fava
può perdere due piccioni.
Agli elettori inglesi ancora
non è chiaro che il prezzo
della loro scelta non lo pagheranno i ricchi con l’appartamento a Londra, ma i
lavoratori delle periferie, già
colpitidalla concorrenza, ovvero quanti hanno determinato il risultato referendario.
Qualcuno ricorda quanto
fosse importante Uk, nell’Unione europea, per le battaglie pro mercato e pro concorrenza. E vedo che in molti gioiscono per la sconfitta
dell’Europa burocratica e
statalista, nonché germanocentrica. Peccato che gli elettori schierati per l’uscita vogliano l’esatto contrario del
mercato:più confini, più barriere, più sussidi, più protezioni. E peccato che, a oggi,
quelli che ci guadagnano di
più sono i tedeschi, i cui titoli
del debito pubblico, che
non rendono e costano,vanno a ruba quali beni rifugio.
Il voto degli inglesi va rispettato, il che esclude procedure lunghe e tese ad ammorbidirlo il più possibile.
Hanno deciso di stare fuori,
siano fuori. Faccio una
scommessa: andranno presto a votare ed eleggeranno
una Camera dei comuni
che proverà a metterci una
pezza. Ukip e Farage continueranno a essere rilevanti
in quel posto antidemocratico che è il Parlamento europeo (curioso che vi alberghino gli antieuropeisti). Ma la
scelta è fatta. Né potremmo
ignorarlo, visto che gli «stranieri» gli «immigrati», colà,
siamo noi. La Manica non è
il Canale di Sicilia, non ci sono moltitudini affoganti. Gli
inglesi non vogliono noi, europei continentali. Non vedo come si possa non tenerlo in conto.
I governanti dei Paesi fondatori si riuniscono. Se è per
scattare la foto della preoccupazione, farebbero meglio a
restare a casa. Ci sono due
cose da fare: a. stabilire che
le frontiere interne devono
restare aperte; contano solo
quelle esterne e sono frontiere di tutti; b. governare l’immigrazione anziché lasciarsi
governare dalla sua paura,
deve farsi spesa e debito comune. Se hanno capito la lezione, quella è la reazione.
Se no, lascino che i più deboli e impauriti, adeguatamente aizzati, alimentino scelte
di cui saranno i primi a subire leconseguenze negative.
www.davidegiacalone.it
@DavideGiac
UnSìcontro
immigrati
e super-ricchi
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
(...) ogni regione britannica
dalla più ricca alla più povera e con un paio di eccezioni
ottieni l’esatta classifica di
come hanno votato sull’Europa:più eri povero e più voleviscapparne via. Più eriricco,più volevi restarvi agganciato. Le eccezioni sono solo
due: la città di Manchester,
che nella classifica dei redditi sta più o meno a metà e
l’Irlanda del Nord, che pure
essendo quasi in fondo (e
quindipovera) ha sentito come la Scozia una sorta di nazionalismo inverso: meglio
sotto l’ombrello europeo
che sotto quello inglese. In
tutto il resto della Gran Bretagna le zone più depresse e
con redditi più bassi hanno
votato in prevalenza (talvolta anche con maggioranza
di due terzi) contro la Ue.
Mentre le aree più ricche
hanno respinto con maggioranze evidentissime, anche
dei tre quarti, l’idea di staccarsi dall’Europa. Non a caso la Brexit è stata respinta
con più del 70% dei voti nella Inner London West, dove
nella classifica Eurostat il pil
pro capite è di 172.600 euro,
circa il triplo della restante
area londinese, tre volte e
mezza il dato scozzese e addirittura 5-6 volte più grande di quello con la stragrande maggioranza delle regioni britanniche.
Se siguarda quella classifica, sembra che in Gran Bretagna sia capitato più meno
quel che è accaduto nella
piccola Torino alle ultime
amministrative. David Cameron e Piero Fassino probabilmente hanno fatto lo
stesso identico errore, sottovalutando le periferie che
amministravano (in Inghilterra assai più larghe). In entrambi i casi si era di fronte a
un territorio a due velocità,
Una militante nel
quartier generale della
campagna per il
Leave, a Londra, dopo
la vittoria [Reuters]
Nel Regno Unito, così come alle ultime elezioni amministrative di Torino,
hanno deciso le periferie, dove si soffre di più per la concorrenza straniera
Ma le élite non capiscono il dramma degli «straccioni» e perdono il potere
che le statistiche ufficiali generali non avevano saputo cogliere. Errore antico, lo stesso del
pollo di Trilussa: ufficialmente
torinesi e inglesi mangiavano
un pollo all’anno di media. Solo che c’era chi ne mangiava
due, e chi nemmeno uno.
L'amministrazione di Torino
aveva fatto tanto per il centro
città dove vivono i ricchi e arrivano i turisti, ma nulla o quasi
per le periferie. La Gran Bretagna era un paese in salute secondo le statistiche ufficiali,
che andava meglio di tanti altri, assai più della malandata
Italia. Per questo si pensava
che la Brexit non sarebbe passata: perché mai farsi del male
quando stai bene? Ma non era
così: nelle campagne, nelle città di provincia, la salute non
era la stessa di Londra e delle
maggiore parte delle grandi cit-
tà. Si fatica a sbarcare il lunario, la vita è assai modesta. Lì la
scelta dell’Unione europea di
aprire le porte alla marea di
profughi e immigrati che arrivavano dalla Siria, ma anche
dall’Asia e dall’Africa è stata
una bomba. Perché se sei ricco magari sei anche disponibile a dividere con gli altri, ma se
hai appena quel che basta alla
tua famiglia, il discorso è diverso. Puoi decidere anche di essere generoso, non però se te
lo impone qualcun altro dall’esterno.
Anche nelle prime interviste
per strada registrate ieri, il popolo della Brexit ha spiegato le
sue ragioni quasisempre citando due parole: immigrazione
ed euroburocrazia. Una collegata all’altra, perché la prima è
quella che non vuoi quando
sei già in cattive acque, e la se-
Scontro generazionale
Giovani per il «remain». Chi ha provato la Ue ha votato «no»
■■■ Questione di quarti d’ora ed era già
diventato il tormentone della Brexit:
«Colpa dei vecchi». Giusto il tempo perché i dati confermassero quanto era largamente atteso - i giovani votano Remain, glianziani votano Leave - e la grande lamentazione può partire: colpa dei
vecchi - è lo spartito che l’universo mondo prende all’istante a suonare - che hanno privato i giovani del sogno europeo.
E con quanta grettezza, poi: gente che
per una vita ha goduto di benefici i più
svariatiche adesso, plagiata da una manica di arruffapopolo da due soldi, ha compiuto l’estremo atto di egoismo strappando alla gioventù ogni possibilità di essere
felice. Iniziano a girare tabelle e grafici da
cui emerge che l’aspettativa di vita media di chi ha votato Leave ammonta alla
miseria di sedici anni mentre la gioventù
che ha votato Remain dovrà trascorrere
ben sessantanove primavere nella cupa
e affamata Gran Bretagna. La linea di
pensiero del dagli al vecchio impiega pochissimo a diventare egemone, ed ora
del primo pomeriggio su internet è tutto
un amabile strologare circa il diritto di
voto che a una certa età andrebbe tolto,
la magra consolazione rappresentata dall’imminente decesso di quanti hanno votato sbagliato, l’ignoranza congenita dei
seniores che, sordi ai social network, insistono a leggere i tabloid e guardare la tv.
Alfronte supergiovane degli euro-orfani sembra tuttavia sfuggire un dettaglio
che risulta essere di estrema importanza.
E cioè che la popolazione in là con gli
anni che ha votato contro la Ue lo ha fatto dopo avere passato un numero di anni spesso e volentieri superiore a quelli
vissuti in totale dalla controparte euroentusiasta a pagare per l’Europa e le sue
politiche. E proprio in senso materiale:
prima hanno pagato le tasse per far funzionare la macchina e poi hanno pagato
sulla propria pelle i risultati di quel funzionamento.
In altre parole: i vecchi, il famoso impatto dell’Europa sulla vita quotidiana,
l’hanno toccato con mano più da vicino
e più a lungo rispetto a tanti giovani che spesso nemmeno per colpa loro - tanto
più in là della retorica europeista e dei
suoi luoghi comune mai sono potuti andare. E per criticare chi, dopo averla conosciuta, ha ritenuto di evitare la Ue come la peste, ci vuole davvero un bel coraggio.
M. G.
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CONSERVATORI DIVISI In corsa per la leadership
anche il ministro della Giustizia e presidente di VoteLeave
Michael Gove e il ministro degli Esteri Theresa May
vince la libertà
Johnson ringrazia Cameron
ma glifregheràla poltrona
Il premier si ritira: «Serve un nuovo capitano per negoziare con Bruxelles»
L’ex sindaco di Londra già pronto a trasferirsi al n. 10 di Downing Street
::: GABRIELE CARRER
LONDRA
■■■ Ci ha messo la faccia,
conda è il simbolo di ciò che ti
vorrebbe costringere a fare
quel che non vuoi.
Probabilmente non c’è decisione che abbia minato le fondamenta dell’Unione europea
più di quella presa da Angela
Merkel nell’autunno scorso di
aprire le porte alla presunta
marea di profughi siriani. Una
scelta che inciderà sul destino
politico della stesa Merkel: basta sfogliare la stampa tedesca
per vedere pullulare i casi di
cronaca sui problemi che gli
immigrati stanno causando ai
tedeschi, dalla violenza sulle
donne alla microcriminalità.
Se ha lasciato ferite nella ricca
Germania, la gestione del dossierprofughi ha aperto falle nell’Europa più debole, acciaccata e sfibrata dal lungo periodo
di austerity cui è stata costretta
in questi anni.
Le élite europee faticano a
comprendere i loro popoli. E
non capiscono la rapida scalata americana di Donald
Trump. Si scandalizzano per i
muri ai confini, per le parole
fortisull’immigrazione. Nessuno capisce che è il problema
deiproblemi dell’America profonda.Non razziale,ma economico.L'ha spiegato un collaboratore di Trump che sta girando l'Europa, l’italo americano
George G. Lombardi. Nelle città ai confini meridionali degli
Stati Uniti sono arrivati migliaia di immigrati dal centro e
Sud America. Si lavorava per
15 dollari l’ora. I nuovi arrivati
lavorano a 5 dollari l’ora. Brava
gente, ma hanno bisogno di
quei soldi per le famiglie restate a casa. Mandano loro la metà di quel che guadagnano.
Chi aveva da spendere 15 dollari l’ora, adesso ne ha 2,5. Non
consuma. Chiudono gli esercizi commerciali. Falliscono le
città. E gli immigrati si muovono verso Nord. I muri vogliono
fermare questo impoverimento collettivo. Gli inglesi ieri ne
hanno eretto uno.
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NEGOZIATI
Tutte le tappe
del divorzio
dall’Europa
Parte la procedura di uscita, prevista dall’articolo 50
del Trattato di Lisbona. Saranno necessari almeno
due anni per attivarlo concretamente. Oppure una
decennio se si considerano anche i rapporti postBrexit da rinegoziare tra
Gb e Ue.
L’esito del referendum sulla Brexit non è legalmente
vincolante, ma il premier
David Cameron ha già annunciato che il negoziato
di uscita sarà guidato da
un nuovo leader.
La riunione del vertice Ue
di martedì e mercoledì
prossimi potrebbe essere
la prima occasione per Cameron di attivare l'articolo 50. Prima di quel vertice
a 28 ci sarà una «riunione
informale a 27» per «una
riflessione», ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.
«Fino all’uscita formale
del Regno Unito», assicura Tusk «non ci sarà vuoto
legale» e «la legge Ue resta
valida nel Regno Unito,
ciò significa diritti e doveri».
Londra quindi continuerà
a essere membro a tutti gli
effetti dell’Ue, a votare e
prendere decisioni ma sarà esclusa da quelle sulla
Brexit. Spetterà poi al Consiglio e al Parlamento Ue
dare o meno l'ok all’accordo per l'exit.
I nuovi rapporti potrebbero essere improntati a
quelli dei Paesi Efta come
Norvegia e Islanda.
non ci metterà la firma.Il premier britannico David Cameron ha annunciato ieri mattina che lascerà Downing Street ad ottobre, dopo la sconfitta nelle urne del fronte Remain da lui guidato.Non vuole essere lui a dover mettere
la firma sui documenti del divorzio dall’Unione Europea
dopo 43 anni. Una separazione che regala, invece, una vittoria un po’ inaspettata al leader dello Ukip Nigel Farage:
dopo nemmeno mezz’ora
dalla chiusura delle urne aveva dichiarato «sembra sarà
Remain» salvo poi fare marcia indietro proclamando il
23 giugno come il giorno dell’indipendenza britannico.
Acque agitate, invece, in casa
laburista, dove il segretario
con Jeremy Corbyn, con un
passato non troppo remoto
di euroscettico, è sotto processo per la sua debolezza in
campagna elettorale nella difesa dell’Europa.
Serve una nuova leadership per il Regno Unito, ha
annunciato il primo ministro
dopo il risultato di quello che
ha definito «ilpiù grande esercizio di democrazia nella storia del paese». La volontà popolare di cambiare rotta va rispettata, ha poi aggiunto
aprendo la strada a una nuova leadership che possa assecondare il voto. E tutti gli
identikitsembrano convergere su un’unico indiziato: Boris Johnson, il 52enne ex sindaco di Londra e capopopolo della campagna per l’uscita.
Cameron traghetterà la nave britannica nei prossimi
mesi ma «serve un nuovo capitano», ha detto. Nonostante la lettera firmata dai conservatori ribelli per invitarlo a
rimanere, il premier sembra
non sentirsi più investito della legittimazione necessaria
per negoziare con l’Europa,
né tantomeno crede giusto
continuare a guidare un paese che ha deciso di uscire dall’Unione dopo aver guidato il
fronte per la permanenza. Le
dimissioni annunciate, un
passo indietro per evitare
una nuova guerra fratricida
tra i conservatori, saranno effettive entro i primi di ottobre
quando il partito si riunirà a
Birmingham per la conferenza annuale.
La corsa alla sedia vacante
è a tre. Favorito sembra essere il vero vincitore delreferendum: Boris Johnson, capace
di guidare la campagna per
Boris Johnson ha arginato il nazionalista Nigel Farage nella campagna per Brexit [Lapresse]
la Brexit facendo da contrappeso al nazionalismo di Nigel Farage. Su di lui puntano
molti deputati britannici,
convinti dal successo di una
campagna che si è affermato
anche nelle roccaforti laburiste ed europeiste. Meno possibilità sembra avere Michael Gove, il 48enne ministro
della Giustizia e presidente
di VoteLeave, che aveva minacciato di lasciare il governo Cameron in caso di vittoria del Remain. Avrà un ruolo chiave in questi mesi di
transizione dovendo fare tessere i rapporti tra l’esecutivo
uscente ed ilfronte anti-europeista interno al partito ma la
popolarità di Johnson potrebbe sbarrargli la strada.C’è infine il ministro degli Esteri,
Theresa May, 59enne tiepida
sostenitrice della permanenza e accesa critica dell’Unione Europea in materia di immigrazione. Il suo profilo potrebbe essere quello giusto
per ricompattare i ranghi del
partito ma le parole del premier uscente Cameron sembrano suggerire la necessità
di scegliere il futuro leader tra
i due uomini di punta di Vote
Leave.
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:::
Intervento
Il risultato dell’invasione selvaggia
::: SERGIO DE BENEDETTI
■■■ Dunque, la Gran Bretagna tornerà al suo, presunto,
“splendido isolamento”. La responsabilità per la decisione di
ieri è soprattutto del primo ministro Cameron, prima altezzoso nel chiedere all’Europa concessioni non compatibili con la
carta dell’Unione e poi, vista la situazione, piagnucoloso con il
popolo britannico esasperando le conseguenze dell’uscita. Ha
sbagliato anche Juncker, intimando «dentro o fuori senza ripensamenti» e risvegliando nei moderati britannici e negli indecisi quell’orgoglio tipicamente anglosassone che li ha convinti per il no all’Europa.
Ma il grande errore, a mio avviso, è nella pessima gestione
dei migranti che arrivavano soprattutto in Italia e, in parte, in
Grecia. Ritenendolo chissà perché, un problema locale e non
generale dell’Unione, si sono inteneriti nel vedere le terribili
immagini del bambino morto tenuto in braccio da un soldato
ma poi hanno tirato dritto come se niente fosse accaduto. Così
i britannici si sono trovati di fronte ai filmati sapientemente
orchestrati da Farage che, nel mostrare frotte di povera gente
appena arrivata a Pantelleria o Lesbo, magari dopo un naufragio che aveva ucciso centinaia di altri disperati, dichiarava con
approssimazione ma non con totale falsità, che questa gente i
britannici se la sarebbero trovata in casa perché già comunitari, avendo toccato il suolo europeo.
È lì che la popolazione ha detto basta e non perché sia razzista ma perché vuole gestire direttamente gli ingressi nel proprio territorio e non delegare i «burocrati di Bruxelles».
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vince la libertà
:::
I CONTI FINALI Hanno trionfato la stampa popolare e
macina-copie, l’elettore disincantato ed esperto. Hanno
perso le testate fighette e l’establishment
Un’Europa diversa
Per l’economia non cambia nulla
Ma l’Unione ora è meno solida
::: ERNESTO PREATONI
■■■ Alla fine in Gran Bre-
tagna hanno vinto i voti
contrari all’Europa. O almeno a questa Unione europea ottusa e burocratica. Più attenta al calibro
degli zucchini che ai bisogni dei popoli. Il risultato
è tanto più importante
perché negli ultimi giorni
il martellamento propagandistico per condizionare il consenso in favore
della Ue era stato molto incalzante. Nel calderone
elettorale era finita anche
la morte della deputata laburista Jo Cox trasformata
nella prima martire dell’Europa.
In questi ultimatum
propagandistici si era distinto,oltre al premier britannico David Cameron,
anche il presidente della
Commissione europea
Jean Claude Juncker che,
accogliendo le sollecitazioni che arrivavano dalla
Germania, era stato categorico nella difesa integrale della Ue. Con toni minacciosi aveva spiegato
che l’Unione
non è un hotel dove la
gentepuò entrare e uscire
a piacimento ma un
club esclusivo dove non
sonoammesse ambiguità: chi è dentro è dentro e
chi è fuori è fuori. Toni così duri, nelle sue intenzioni volevano mettere in allarme gli elettori britannici sui pericoli legati all’abbandono della Ue. Visto il
risultato delle urne Juncker ha completamente
sbagliato valutazioni dimostrandosi un politico
da quattro soldi. Arrogante e poco incisivo come il
suo piano da 315 miliardi
che doveva innescare investimenti capaci di mettere in moto la ripresa. Il
programma si è dimostrato un fallimento perché le
risorse messe a disposizione da Bruxelles si limitavano a pochi spiccioli. Lo
sforzo massimo era a carico dei capitali privati che,
ovviamente,non hanno risposto, vista l’incertezza
delle prospettive economiche.
Dopo il voto di ieri che
cosa succederà in Europa? La risposta, a mio parere è duplice. Una riguarda il versante economico
e l’altro quello politico.
Sul fronte economico sono convinto che alla fine
non accadrà assolutamen-
te nulla. Non prevedo nessuna catastrofe. Certo ci sarà
un po’ di show e qualche
mal di pancia sui mercati finanziari dai quali, come ho
ripetuto tante volte anche
da queste colonne, bisogna
stare lontani. Alla fine, però,
il realismo finirà per prevalere. Il governo britannico e la
Unione europea si siederanno attorno ad un tavolo e cercheranno un accordo economico. Londra, infatti, non
può rinunciare alle esportazioni verso l’Europa né l'Europa a quelle verso l’Inghilterra. Né mi pare lontanamente possibile che la City
finanziaria possa essere sostituita da qualche altra piazza europea.
Spero davvero che tuttiabbiano capito la lezione scaturita dalle inutili sanzioni alla
Russia, dove in questo momento mi trovo per seguire i
miei investimenti. Il blocco
ha danneggiato gli occidentali più di quanto non abbia
messo in difficoltà Mosca,
che ha potuto spostare gli acquisti su altri
Paesi. Quando
le sanzioni saranno tolte sarà impossibile
per le grandi
economie che
vivono diesportazioni, come
l’Italia, trovare
in Russia gli
spazi che aveva
prima.
Proprio per
questa consapevolezza sono convinto
che alla fine un compromesso fra Londra e Bruxelles sarà trovato per lasciare le cose sul piano economico più
o meno come stanno adesso.
Mi aspetto, invece, grandi
novità sul piano politico. La
Gran Bretagna è la culla della democrazia e il fatto che
abbia votato contro la Ue
conferma che questa Europa non è confezionata a misura dei popoli ma è un abito cucito su misura per quattro euro burocrati che, pur
di mantenere il loro potere,
continuano a mettere toppe. Solo che, come ho già
avuto modo di scrivere,
adesso la stoffa è finita. Il voto in Gran Bretagna conferma che allo stato attuale l’Unione europea è una costruzione artificiosa ed elitaria.
Piace ai ricchi e a quelli che
si considerano colti e intelligenti, come dimostra il voto
di Londra e nella City. Assai
meno alle fasce più svantaggiate della popolazione.
Quelle che i fighetti di Twitter bollano come «analfabeti funzionali».
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■ Materia complessa: incauto
proporre un referendum
■ Ha vinto il popolo. Che
nel 1938 acclamava Hitler
■ Cameron ha giocato col
fuoco: referendum furbesco
GIORGIO NAPOLITANO
ROBERTO SAVIANO
MASSIMO D’ALEMA
■ Referendum voluto da
Cameron per motivi personali
■ Cameron ha compiuto
un abuso di democrazia
■ Su certe questioni non deve
decidere la gente col voto
ROMANO PRODI
MARIO MONTI
BEPPE SEVERGNI
Facile dire populismo...
È solo questione di soldi
Il vero vincitore? L’inglese di provincia, tutto buonsenso e niente ideologia,
che ha guardato al proprio portafogli senza ascoltare la propaganda delle élites
::: segue dalla prima
MARCO GORRA
(...) all’idea stessa della sovranità che appartiene al
popolo e che da esso viene
esercitata.
Ha vinto l’inglese di provincia tutto buonsenso e
diffidenza contro l’elite
inurbata e le sue fole fusioniste; ha vinto l’elettore
agée cui l’età ha portato in
dote una certa esperienza
contro quello giovane e
pertanto fatalmente ingenuo ed ideologizzato; ha
vinto la stampa popolare e
macina-copie diSun e Daily Mail contro Financial Times, Guardian e resto delle testate della City convinte che basti essere messi in
cima nelle rassegne stampa internazionali per avere
una effettiva presa sull’elettorato;ha vinto l’elettore disincantato che alla decima
parata di vip col sorriso a
trentadue denti e l’appello
precompilato ai valori dell’Europa si chiede dove sta
la fregatura.
Ha vinto, in una parola,
l’incubo peggiore degli eurocrati e dei loro variegati
reggicoda: il signor Smith
qualsiasi. Al quale è bastato prodursi nel numero
che storicamente gli riesce
meglio: votare impugnando in una mano la matita e
nell’altra il portafogli, tenendo bene in vista il proprio interesse e facendo ze-
ro concessioni alle bubbole
della propaganda. A dare retta alle quali ci si sente sicuramente più buoni e nobili, ma
si finisce per tornare a casa
con le tasche parecchio alleggerite.
E che l’esito della votazione abbia rappresentato la più
inattesa delle docce gelate
per l’establishment che tifava
Bruxelles lo dimostrano, da
ultimo, le reazioni avute da
quest’ultimo a risultato ufficializzato. Tralasciando la
vipperia britannica per via
unicamente della sua scarsa
notorietà da questa parte del-
la Manica (ed è un peccato
perché, anche tra le varie J.K.
Rowling, David Beckham e
Hugh Laurie, le soddisfazioni non mancano), ci si concentrerà pertanto sul fan
club italiano, che nella partita referendaria aveva riposto
grandi speranze nonostante
si giocasse in trasferta.
Si potrà così apprezzare lo
sgomento dell’ex presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, scosso per via del risultato «molto duro» ma soprattutto oltraggiato dalla dissennata scelta di fare addirittura decidere il popolo su
te le maratone notturne in attesa dei dati sul referendum
inglese. Su La 7,ospiti di Enrico Mentana, hanno battibeccato l’ex premier Mario Monti e l’ex ministro Giulio Tremonti. «Posso dire che la cosa più divertente nella trasmissione è il professor Monti?», ha detto quest’ultimo. E l’ex
premier è sbottato: «Mentana, devo andare, ho un appuntamento con un’altra tv. Questa trasmissione è entertainment». Altro canale, altra polemica. Su Rai 1 c’è l’edizione
speciale di Porta a Porta. In collegamento da Londra s’appalesa Davide Serra, finanziere. Comincia a parlare ma,
dallo studio, Renato Brunetta gli dà sulla voce. «Lo lasci
parlare!» interviene Bruno Vespa. «Lo interrompo perché
è amico di Renzi. Almeno si dica chi è!» replica Brunetta.
Il conduttore ha accusato il parlamentare di «propaganda politica». Brunetta, a sua volta, ha replicato accusando
il conduttore di «sottomissione politica». E meno male
che si votava in Inghilterra e non in Italia...
una cosa così importante:«Bisogna chiedersi quanto sia
stato incauto proporre questo referendum su una materia di enorme complessità».
Oppure ci si potrà abbeverare delle parole del’ex premier
Mario Monti, secondo cui «la
democrazia si può perdere
se usata male» e per il quale il
referendum è stato «un abuso di democrazia». Altrimenti soccorrerà la sempre lucida analisi di Romano Prodi:
«Il referendum», sostiene il
Professore, «ha confuso gli
elettori».
Infine ci sono quelli per cui
ilproblema,più che il referendum, è proprio il popolo che
fa schifo. Fiore all’occhiello
della categoria, Roberto Saviano:«Ha vinto ilpopolo», afferma vibrante di sdegno,
«me lo ricordo il Popolo, nel
1938,acclamare Hitler e Mussolini». Menzione d’onore
per Beppe Severgnini, che va
in tv a dirsi «deluso che Londra, capitale del mondo, sia
stata costretta a cambiare rotta per il voto dell’Inghilterra
rurale». Conclusione: su certe cose «non deve decidere la
gente». Gran finale con Massimo D’Alema: «Cameron ha
giocato con il fuoco», spiega
l’ex premier, «perché non si
governano le grandi scelte attraverso manovre furbesche». Specialmente se poi
viene fuori che, quanto a furbizia, il famoso popolo ti ha
dato i giri pure stavolta.
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«Maratone» movimentate
Monti, Tremonti, Brunetta
Risse in tv aspettando il voto
■■■ Clima bollente ieri sera negli studi televisivi, duran-
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vince la libertà
DISEGNO COMUNE Le Pen e Wilders, con Salvini,
sono le punte di diamante del gruppo Enf (Europa delle
Nazioni e delle Libertà), di cui il leghista è vicepresidente
Europa allo sfascio
Francia e Olanda
già cercano l’uscita
Marine Le Pen e Geert Wilders mirano a referendum
sull’onda di quello britannico. Ma anche in Svezia,
Austria e Spagna aumentano le scosse anti-Bruxelles
::: TOMMASO MONTESANO
■■■ Frexit e Nexit sono già
un’ipotesi. Agitate come una
clava da Marine Le Pen e Geert Wilders, leader rispettivamente del Fronte nazionale
francese e del Partito per la
libertà olandese, alleati all’Europarlamento nel gruppo
Enf, ovvero l’Europa delle nazioni e delle libertà, culla dei
movimenti euroscettici.
Ma la vittoria di Brexit, la
prevalenza dei sostenitoridell’uscita della Gran Bretagna
dall’Unione europea nel referendum voluto dal premier
David Cameron, scatena l’inevitabile effetto domino in
tutti i Paesi in cui è più forte il
peso elettorale delle sigle antiBruxelles. Francia, Olanda,
ma non solo: si avvertono
scosse anche in Svezia, Austria e Spagna, dove domani
si torna al voto con la formazione eurocritica di Podemos
in testa nei sondaggi.
In prima fila, tuttavia, ci sono Francia e Olanda, due dei
sei Paesi fondatori della Comunità economica europea
nel 1951, dove nel 2017 i movimenti di Le Pen e Wilders
potrebbero ulteriormente
guadagnare terreno approfittando del voto per le presidenziali (Francia) e per la Camera (Olanda).
«Uscire dall’Unione europea è possibile. Se vinciamo
le elezioni,faremo un referendum entro sei mesi», annuncia Le Pen, che chiede una
consultazione popolare non
solo in Francia, ma anche
«negli altri Paesi Ue». Il voto
britannico «è una vittoria di
libertà» e i risultati rappresentano «una legittimazione supplementare per trasportare
in dibattito in Francia».
Come spesso accade,
l’ostilità verso Bruxelles unisce le ali estreme. A sinistra
alza la voce Jean-Luc Mélenchon, fondatore del Partito di
sinistra, candidato alle presidenziali del prossimo anno:
«La lezione di Brexit è: o l’Ue
la si cambia, o la si lascia».
Dall’Olanda fa eco ai francesi Wilders, che citando un
recente sondaggio realizzato
dalla tv EénVandaag, secondo cui «la maggioranza del
popolo olandese vuole un referendum sulla permanenza
nell’Ue, e che molti più olandesi sono a favore dell’usci-
::: LA SCHEDA
IL GRUPPO
Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf, in riferimento all’acronimo
inglese) è un gruppo politico di destra all’interno del parlamento
europeo, fondato nel 2015 da alcuni partiti nazionalisti, fortemente
euroscettici. I partiti che lo compongono teorizzano l'uscita di ogni
Paese dall'Euro e la revisione dei trattati riguardo l'immigrazione. Il
gruppo è costituito da 38 membri di 9 diverse nazioni.
CHI C’È
Fanno parte dell’Enf i francesi di Front National (guidati da Marine Le
Pen); gli olandesi del Pvv di Geert Wilders; il movimento tedesco
Alternative für Deutschland; la Lega Nord; il Partito della libertà austriaco (Fpö); la Nuova destra polacca (Knp).
ta», lancia la «Nexit», ovvero
l’abbandono dell’Ue da parte dei Paesi Bassi (Netherlands). «Ora è tempo di un nuovo inizio, se diventerò primo
ministro ci sarà un referendum», scandisce battagliero
Wilders.
Se Le Pen e Wilders, con l’italiano Matteo Salvini, sono
le punte di diamante del
gruppo Enf, di cui il leghista è
vicepresidente, qualcosa si
muove anche nella progressista Svezia. I Democratici, partito di matrice nazionalista in
crescita - 13% alle Europee
del 2014 rispetto al 5,7% del
2010 - promettono di aumen-
tare «la pressione sul governo. Chiediamo che la Svezia
rinegozi immediatamente gli
accordi a cui siamo obbligati.
Il popolo svedese dovrebbe
avere l’opportunità di poter
dire la sua sull’appartenenza
all’Ue. Il premier cerchi il bene della Svezia, non dell’Ue».
Su questo, c’è un asse con
Jonas Sjöstedt, presidente
del Partito della sinistra, che
si è appellato al governo di
Stoccolma - guidato da Stefan Löfven a capo di una coalizione di centrosinistra - affinché «rinegozi» le condizioni di adesione alla Ue, con l’obiettivo di «ridurre il potere»
Marine Le Pen, 47 anni, insieme con l’olandese Geert Wilders, 52 [Ansa]
di Bruxelles.
In Austria, complice
l’exploit di Norbert Hofer alle
recenti elezioni presidenziali
(il candidato del partito della
Libertà è stato battuto al secondo turno solo dai voti arrivati via posta), il vento antiUe soffia ancora più forte. E
Heinz Christian Strache, leader del movimento, lancia
un avvertimento a Bruxelles:
«Se l’Ue si ostina nel suo rifiuto a fare le riforme, allora un
voto dell’Austria sarà un nostro obiettivo». A maggior ragione se FPÖ , il partito di Hofer e Strache, dovesse vincere
le elezioni politiche del 2018.
Bohuslav Sobotka, primo
ministro della Repubblica ceca, ieri ha usato toni concilianti: «Dobbiamo renderci
conto che questa non è la fine del mondo e non è assolutamente la fine dell’Ue». Bruxelles, tuttavia, «deve cambiare in fretta, l’Europa deve essere più operativa, flessibile».
All’inizio di giugno, del resto,
era stato lo stesso Sobotka a
confermare la possibilità dell’uscita del suo Paese dall’Unione in caso di esito positivo
del referendum britannico,
al punto da ipotizzare una
Czexit.
il graffio
Stiamo sereni
«Senza far nulla tra 16
mesi non c’è più l’Europa». Enrico Letta il suo
disperato grido d’allarme al cospetto della
Brexit. Ma anche stavolta, come quella in cui
Renziglidisse distar sereno salvo soffiargli il posto, il buon Enrico non
s’è accorto di quel che gli
accade intorno: l’Europa
non c’è più già adesso.
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Le conseguenze interne del voto
Scozia e Galles per conto loro
Il Regno Unito rischia di scoppiare
::: CATERINA MANIACI
■■■ Effetti da Brexit: oltre a dare il
via ad una probabile disgregazione
dell’Unione europea potrebbe iniziare la disgregazione del Regno
Unito stesso, lacerato dai sentimenti pro o contro Unione che ora potrebbero esplodere in nuove richieste di referendum, indipendenza o
secessione. Le prime richieste sono
già arrivate, in realtà, dalla Scozia e
anche dall’Irlanda del Nord.
In Scozia si sta concretizzando un
vero e proprio paraddosso e dove,
per inciso, ieri è arrivato in visita il
candidato repubblicano alla Casa
Bianca, Donald Trump. Due anni
fa, al referendum indipendentista
lanciato dall’allora premier nazionalista Alex Salmond, ha votato contro
l’addio a Londra. Ora, nonostante
tutti le 32 circoscrizioni abbiano
scelto in blocco Bruxelles, si ritrova
fuori dall’Unione. Dopo la notizia
della vittoria del Brexit, Salmond
quindi ha immediatamente parlato
di un altro referendum di indipendenza da Londra, da organizzare
«nel giro di due anni», la cui richiesta scatterà appena il successore del
premier britannico David Cameron, dimesso, inizierà i negoziati
con Bruxelles per uscire definitivamente dall'Unione. «Noi vogliamo
rimanere in Europa», ha detto l'ex
primo ministro, «anche se questo
non significherà che adotteremo
l'euro». Dentro sì, ma a modo nostro, insomma.
L'attuale primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ha rincarato la
dose: «La Scozia ha consegnato un
voto chiaro, senza equivoci, per la
permanenza nella Ue e accolgo con
favore questo sostegno al nostro status europeo», ha detto Sturgeon,
che da tempo solleva l’ipotesi di un
nuovo referendum sull'indipendenza scozzese in caso di Brexit. Perchè
«la Scozia ha parlato. E ha parlato
chiaro».
La Brexit ha riacceso gli animi anche in Irlanda del Nord, che potreb-
be tornare un fronte caldo. Per carità, nulla a che vedere con i tempi
bui della guerra civile. ...Anche qui
si invoca un altro referendum, stavolta per la riunificazione delle due
Irlande, dal momento che Dublino
appartiene all’Unione Europea senza alcun ripensamento. «Con l’uscita della Gran Bretagna dall'Ue, l’Irlanda dovrebbe andare al voto per
la propria riunificazione», ha detto il
vicepremier dell’Irlanda del Nord,
Martin McGuinness, leader del partito nazionalista irlandese Sinn Féin
ed ex affiliato dell’Ira. Perché con la
Brexit, ha spiegato, ci sono "enormi
conseguenze per l'intera isola d'Irlanda». E quindi l'elettorato «dovrebbe avere il diritto di votare per
mantenere un ruolo nell’Ue».
Scozia e Irlanda del Nord fanno
parte del Regno Unito (ormai poco
Unito) insieme al Galles, dove, invece, la parte del leone l’hanno fatta i
fautori della Brexit, ma la sua capitale, Cardiff, si è espressa al 60% per il
Remain.
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CAMBIO DI ROTTA? I ministri degli Esteri di Francia e
Germania presenteranno oggi a Berlino (scelta
emblematica) un progetto di Europa a velocità variabili
vince la libertà
La Ue non capisce: «Inglesi via subito»
Invece di discutere dei suoi errori, Bruxelles fa l’offesa ed esibisce intransigenza (di facciata). La Merkel auspica
un «taglio netto», per Juncker «l’integrazione va avanti». Ma c’è chi parla di ammorbidire i vincoli per gli Stati membri
::: MIRKO MOLTENI
■■■ Giornata spasmodica ieri a Berlino. Fin dalla mattina è
stato dalla Germania che sono
venutii commentipiù duricontro la volontà della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea, poi in serata la paura di innescare reazioni di altriPaesi irrequieti ha indotto a più miti
consigli. A caldo il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter
Steinmeier aveva commentato
con un «dannazione», mentre
il vice cancelliere Sigmar Gabriel rilanciava con «un cattivo
giorno per l’Europa». E il tedeschissimo presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz accusava: «L’intera Ue è stata presa in ostaggio a causa di
una lotta intestina fra i conservatori inglesi». A coronamento
la cancelliera Angela Merkel
che,dopo aver parlato della necessità diun «taglio netto»,invitava la Ue a «trarre insegnamenti dalla Brexit», ricordando
che «la Germania ha specialiresponsabilità».
Già, perché, per fare due
esempi, è sul marco che è stato
ricalcato l’euro, e sono le banche tedesche a essere più esposte di altre nella crisi greca.
Non solo, la Germania è, assieme alla Francia,lo storico architrave della costruzione europea, quella cosiddetta “Framania” - come la battezzarono negli anni Novanta gli esperti di
geopolitica - che simbolicamente risolvendo nel dopoguerra le secolari questioni tra
francesi e tedeschi, ha fatto da
culla della vecchia Cee, poi per
Jean-Claude Juncker, 61 anni, è presidente della Commissione europea dal 1º novembre 2014 [Ansa]
l’appunto divenuta Ue. Ma se
dalla Francia già si è sentita la
voce di Marie Le Pen, leader
del Front National, chiedere a
gran voce un futuro referendum su una Frexit, specularmente nel pomeriggio di ieri
anche dal cuore della Germania siè levata una ancor più sorprendente voce. Quella dei capi del partito Alternative fur
Deutschland, o AfD, che guardano a Londra come a una maestra. Per il capo del partito
Frauke Petry: «I cittadini europei vogliono ora riprendersi la
sovranità alla maniera britannica». E il suo vice Joerg Meuthen, più esplicito: «Loro han-
PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Schulz rassicura colleghi e poltrone
«Il nostro lavoro andrà avanti»
Non nasconde la sua delusione per il risultato del referendum britannico Martin Schulz, presidente del parlamento
europeo ed elemento di spicco della sinistra continentale in Italia lo si ricorda per lo scontro con l’allora premier
Berlusconi, che lo apostrofò chiamandolo «kapò». Definendosi «deluso e triste», anche lui ha chiesto l’immediata
apertura dei negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione: «Una situazione di incertezza di anni non interessa a nessuno». Ha inoltre scritto ai colleghi del parlamento europeo, rassicurandoli e promettendo che terrà
ben presente le loro esigenze e il loro lavoro nelle istituzioni europee, «che andrà avanti». Le poltrone prima di tutto.
no scelto, è ora di cambiare, referendum anche qui».
Una ventata di euroscetticismo nel cuore della stessa Germania significa davvero la tomba di un’Unione Europea che
non ha saputo affrontare i reali
problemi dei cittadini, alienandosene le simpatie. Subito è seguita in giornata la riunione d’emergenza fra Schultz, il presidente della Commissione Ue
Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio Europeo
Donald Tusk e il presidente
olandese di turno Mark Rutte,
che hanno inizialmente fatto
pensare a un irrigidimento delle posizioni di Bruxelles verso
Londra. Il loro messaggio è stato in sostanza: «Trattino in fretta per andarsene da subito, basta incertezze, l’integrazione
europea andrà avanti più di prima». Quasi un’esercitazione di
dialettica napoleonica che non
può che ottenere l’effetto contrario: più accorciano il guinzaglio, più ti accorgi di avercelo
addosso e ti ribelli.
La riflessione sul da farsi non
ha impegnato che mezza giornata, poi verso sera ecco un
nuovo “deus ex machina”, l’Ue
“flessibile”. I ministri degli Esteri tedesco Steinmeier e francese Jean-Marc Ayrault hanno infatti anticipato al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine
Sonntagszeitung che oggi a
Berlino (si badi, Berlino, non
Bruxelles!) presenteranno un
progetto ai loro colleghi di Italia,Olanda,Lussemburgo e Belgio, che ha tutto il sapore di un
correre alle scialuppe di salvataggio. Sarebbe un piano che
prevede un’Ue a velocità variabili in cui «se alcuni Stati sono
reticenti ad approfondire l’integrazione, si possono permettere loro maggiori libertà di scegliere gli ambiti in cui essi vogliono o non vogliono rafforzare la cooperazione». Per spiegare questa bizzarra alternanza
fra bastone e carota,pare esserci solo una parola: paura. Pur
di dissuadere altre exit, eccoli
pronti a tramutare l’unione in
una cena in cui ogni invitato si
sceglie la portata di suo gusto.
In
barba
ai
sacrifici
dell’austerità imposti finora ai
popoli.
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PAURA PER SPREAD E TITOLI BANCARI Vertice
d’urgenza con Bankitalia e i ministri. Poi il premier
contatta Alfano per avere un appoggio dal Ppe
:::
Commento
Un nuovo partito
per seguire
la lezione inglese
::: PAOLO BECCHI
Grecia, o in Francia»
Qual è il risultato elettorale che non
aveva calcolato e da cui è rimasto
maggiormente spiazzato?
«Pensavo che a Milano i voti dei 5 Stelle e della Lega convergessero su Parisi al
ballottaggio. Invece nè gli uni nè gli altri
sono andati a votare. Quando Albertini
ha detto: “La Lega non è rilevante”, quelli del Carroccio l’hanno presa male...»
■■■ Ci hanno provato in
tuttia modia bloccare quella che su queste stesse pagine ho chiamato la «voglia
di nazione» che si respira
in Europa. Ma, questa volta,non cisono riusciti. Neppure la strumentalizzazione di una vittima innocente ha salvato il «mostro di
Bruxelles».Questo è solo l’inizio di una guerra di liberazione europea dalla tirannia diuna Unione che è soltanto una unione di banche, di oligarchie finanziarie, di burocrazie ingrassate. Ed è un segnale per tutti
i popoli europei: hanno
truccato il voto in Austria,
ma non sono riusciti a fregare i cittadini inglesi. In
Francia Le Pen ha già annunciato che, in caso di vittoria alle presidenziali, toccherà anche ai francesi decidere se restare in Europa.
Ed altri paesi nordici, e l’Olanda, forse seguiranno la
strada del referendum. In
Italia, invece, il M5S, proprio ieri, ha tradito il suo
programma, rinnegando
persino quel Farage con
cui è alleato nel Parlamento europeo e dimostrando
ormai di essere favorevole,
costi quel che costi, alla Ue
e all’Euro. Di questo tradimento prima o poi gliitaliani si accorgeranno, e allora
il M5S farà la stessa fine di
Tsipras. Soltanto una Lega
d’Italia e per l’Italia può oggi incarnare quella voglia
di nazione che sta dilagando in Europa: nascerà questa nuova Lega, ci riuscirà?
Difficile dirlo. Proprio la ripresa di quel progetto di
un referendum per l’uscita
dalla dittatura dell’Unione
Europea che è stato miseramente abbandonato dal
M5S, potrebbe segnare
una nuova fase politica. Si
tratterebbe, è vero, di un referendum consultivo - o,
meglio ancora, di un «referendum di indirizzo», come quello che si ebbe nel
1989 e che, proprio come
allora, potrebbe essere introdotto mediante una legge costituzionale ad hoc.
Ma - come ha dimostrato il
caso dell’Inghilterra - un referendum di tale importanza, per quanto consultivo,
non potrebbe che vincolare, di fatto, il Governo a
prendere atto della volontà
popolare. Così è avvenuto
ieri: il popolo inglese ha
parlato, direttamente. Ma
adesso tocca al popolo italiano. Se ci sono riusciti gli
inglesi,perché non potremmo riuscirci noi? Non abbiamo che da perdere le
nostre catene, e conquistare la libertà.
F.SPE.
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Matteo Renzi ieri al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel dal suo ufficio di Palazzo Chigi [Ansa]
Il Pd non sa da che parte stare
Renzi scommetteva sulla vittoria degli europeisti e si ritrova spiazzato. Rinvia la direzione dem,
chiede aiuto a Draghi contro la speculazione e cerca sponde ovunque per arginare i populisti
::: FAUSTO CARIOTI
■■■ Matteo Renzi, il suo go-
verno e il suo partito sono stati
colti di sorpresa dal voto in
Gran Bretagna. Confidavano
nella vittoria degli europeisti e
ieri mattina si sono trovati senza un vero «piano b»:ilsegretario-premier ha dovuto improvvisarlo,mentre la speculazione iniziava a martellare i titoli italiani.
L’impatto immediato delreferendum sui bond di Stato
decennali autorizzava a temere il peggio: in apertura di contrattazioni la forbice tra Btp e
Bund,che partiva dai 132 punti della vigilia, si è allargata fino a 191. Intanto le Borse cadevano e piazza Affari soffriva
più delle altre. Quanto basta
per costringere Renzi a stravolgere i programmi. «A causa
del risultato del referendum
inglese» il Nazareno ha annullato così la riunione della direzione prevista per il pomeriggio, che avrebbe dovuto mettere in scena la prima resa dei
conti dopo le amministrative.
Se ne riparlerà tra una settimana. Intorno al premier, intanto,un gran silenzio imbarazzato:ilpartito che governa ilPaese,pronto a scannarsi sulla legge elettorale e il doppio incarico di Renzi, messo dinanzi a
un evento così grande si scopre senza una linea, incapace
di decidere da che parte stare.
Per capire come arginare la
speculazione Renzi convoca
d’urgenza un gabinetto di crisi di cui fanno parte il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, i
suoi colleghi Paolo Gentiloni
(Esteri) e Carlo Calenda (Sviluppo) e ilsottosegretario Marco Minniti, che ha la delega alla sicurezza nazionale. Nessuno di loro, però, può garantire
al premier che l’Italia non sarà
ilnuovo bersaglio degli specu-
“
RENZI/1
■ L’Europa ha
dimostrato di
essere più forte
di ogni difficoltà
RENZI/2
■ L’Europa è casa
nostra, ma va
ristrutturata
latori. Oltre ai bond di Stato
preoccupa la situazione delle
banche,molte delle quali hanno in pancia titoli inglesi, svalutati di colpo e con ogni probabilità destinati a perdere ulteriore valore.
Visco e Padoan s’involano
così al ministero dell’Economia, dove trovano il presidente della Consob, Giuseppe Vegas: insieme formano il Comitato per la salvaguardia della
stabilità finanziaria, che si riunisce in caso di possibile «crisi
di natura sistemica». Hanno il
compito di studiare una prima rete di sicurezza che sostenga i titoli bancari e assicurativi. Ma è chiaro che il ruolo
più importante spetta al presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Renzi lo
contatta al telefono e da lui ottiene le prime rassicurazioni
importanti: Draghi gli conferma di essere determinato a
colpire la speculazione suititoli di Stato e quelli bancari, se
necessario anche procedendo ad acquisti sui mercati.
Ma per usare le armi pesanti sui titoli azionari c’è tempo.
Così a fine giornata Piazza Affarisegna ilpeggiore crollo dall’11 settembre del 2001, con
l’indice in caduta del 12,5%.
L’ombrello della Bce invece di-
fende bene lo spread, che in
serata si stabilizza attorno a
quota 160.Per fortuna i mercatihanno due giorni per riflettere in attesa della riapertura di
lunedì, giorno della verità, che
vedrà Renzi riferire in Parlamento e poi pranzare al Quirinale con Sergio Mattarella.
Il presidente del Consiglio
vuole usare questo tempo per
mettere a punto la strategia
che ieri non c’era. Si mette al
telefono e concorda col presidente francese Francoise Hollande di incontrarsi già oggi, a
Parigi. Lunedì sera i due andranno a Berlino da Angela
Merkel, che ha convocato un
vertice dei sei Paesi fondatori
della Ue. Renzi si sente anche
con ildimissionario David Cameron e con il presidente della Commissione europea,
Jean-Claude Juncker. Il nemico comune sono i cosiddetti
partiti «populisti», che ovunque chiedono di far scegliere
agli elettori se restare o meno
nella Ue. Anche per questo,
nel pomeriggio, Renzi chiede
aiuto ad Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader di
Ncd, e ai presidenti delle commissioni Esteri di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini
e Fabrizio Cicchitto: «Io curo il
rapporto con il Pse, voi fate lo
stesso con il Ppe», è la richiesta. Si teme che anche nelle
due grandi famiglie europee,
socialisti e popolari, emergano spaccature e incertezze sulla tenuta dell’Unione.
Ma la cassetta degli attrezzi
dei leader politici è vuota e la
fiacca presa di posizione del
premier italiano lo conferma:
«L’Europa ha dimostrato diessere più forte di ogni difficoltà
e l’Italia farà la sua parte».
L’opposizione fiuta il momento delicatissimo e conia un neologismo: «Renxit», a indicare
l’uscita di Renzi da palazzo
Chigi col referendum sulla riforma istituzionale. Prima di
allora, però, ci sarà il verdetto
dei mercati.
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Mannheimer e i sondaggi smentiti
«Previsioni sbagliate per “colpa” del web»
■■■ Professor Renato Mannheimer,
sondaggista, solo ieri i più grandi giornali hanno sbagliato le previsioni della Brexit basandosi su sondaggi inaffidabili. Ancora. Il motivo?
«Bisogna distinguere i sondaggi dal comportamento di voto: il 30% degli elettori
di solito decide gli ultimi giorni. In Italia
alle ultime amministrative il 10% ha deciso in cabina.E poi una cosa è l’exit poll,
l’altra la proiezione sulla base delle schede scrutinate, che, di solito, ci azzecca»
Nel suo ultimo libro, Demoskoppiati?
(Fuoripista) lei parla di un’essenziale
«margine di approssimazione statistica» che può snaturare il sondaggio...
«Sì, è sempre del 2-3%, se lo danno a
meno non si fidi. Nel caso della Brexit
hanno pesanto anche altri elementi»
E quali?
«Il fatto che in Inghilterra spesso, per
risparmiare, si fanno i sondaggivia Internet. Internet prende i giovani filoeuropeisti, ma taglia fuori la fascia dei non
più giovani risultati determinanti per il
Leave. Di contro, in Italia si interrogano
spesso solo i telefoni fissi, altra prassi sbagliata: il 30% della popolazione usa solo
il cellulare. Infine, da non sottovalutare,
c’è il fattore della “menzogna istituzionale”: gli intervistati fuori dall’urna sivergognano ad ammettere di aver optato per
l’uscita dall’Europa, stigmatizzata dai
media e dalle istituzioni. Da noi accadde con la Dc e con i voti a Forza Italia»
Nota ancora, nei votanti, un astio congenito antisistema, contro i politici?
«Perbacco, è la prima cosa. Guardi il
voto di Napoli, o quello di Roma. Ma valo lo stesso in Spagna con Podemos, in
L’ultimo libro
del
sondaggista
Renato
Mannheimer
si intitola
Demoskoppiat
i (Edizioni
Fuoripista)
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LA NOVITÀ I lumbard pensano di cambiare strategia
per il Mezzogiorno e affidano all’avvocato varesino
Andrea Mascetti un gruppo di lavoro sul federalismo
Salvini e Meloni: andiamocene pure noi
Lega e Fratelli d’Italia attaccano l’Ue e sognano un referendum in Italia. «Per farlo, cambieremo la Costituzione»
dice il Carroccio. Ma sul dopo-amministrative è scontro tra il Senatur e Matteo, che minaccia espulsioni a raffica
Matteo Salvini e
Giorgia Meloni: hanno
stretto un’alleanza
anche per le recenti
elezioni di Roma,
mentre Fi ha sostenuto
Marchini [Oly]
::: segue dalla prima
MATTEO PANDINI
(...) L’urlo di battaglia è «ora
Renxit», per intendere che
adesso serve secedere dal Pd
del Rottamatore.
Salvini si spella le mani per
David Cameron («lo stimo»)
e spiega che l’esito del referendum di Londra è uno
schiaffone «a Monti, Napolitano, Renzi». Gongola quando rimbalzano, da Parigi, le
parole della sua alleata Marine Le Pen: «Dopo la Brexit,
tocca a noi francesi».
Salta su la Meloni: «Le istituzioni europee vengano restituite alla gente e tolte dalla
proprietà dei comitati d’affari!».Frasi che indignano Gianfranco Fini, il quale attacca la
«notte fonda della destra europeista».
Salvinirilancia:«Provo invidia per gli inglesi che possono votare», e annuncia di voler cambiare la Costituzione
«per permettere agli italiani
di esprimersi» sui trattati internazionali.Con la scelta della Gran Bretagna, Salvini e la
Meloni riprendono coraggio
e tornano a discutere anche
di politica interna. Invocano
le primarie di coalizione per
rimettere ordine nella pattuglia degli aspiranti rivali del
Pd e del M5S. Un messaggio
a Silvio Berlusconi, che peraltro a Bruxelles va a braccetto
con Angela Merkel. D’altronde «gli altri annullano le direzioni per lutto, mentre noi lavoriamo» tuona Salvini riferendosi al Pd che ieri ha cancellato il vertice del partito.
In effetti, la Lega ha rispettato la sua agenda come se
nulla fosse. E dopo aver brindato alla Brexit, Salvini s’è
chiuso in via Bellerio per un
delicatissimo federale postvoto. C’erano tutti i massimi
dirigenti, Umberto Bossi
compreso, a eccezione del
leader lombardo Paolo Grimoldi bloccato dalla febbre.
Proprio Bossi e Grimoldi sono stati tra i più critici nelle
analisidel post-amministrative. Il Senatur ha scaricato la
colpa dei ko di Milano e Varese su Salvini, mentre Grimoldi ha auspicato un ritorno
della «Lega sindacato del territorio».
Salvini s’è subito rivolto all’Umberto. Il botta e risposta
viene raccontato così. Salvini: «Se vuoi fare un congresso
o fondare un altro partito con
i reduci fai pure, ma io non
voglio essere il segretario dei
reduci». E Bossi: «Tu devi dare la linea ma sei contemporaneamente segretario della
Lega e presidente di Noi con
Salvini. Così non va, serve un
congresso».
Salvini: «Quando il leader
eritu,io non misono mai permesso di contestare le tue de-
IL NUOVO ASSE
E Giorgia annuncia
un’altra iniziativa
assieme ai lumbard
cisioni. Ho le idee chiare su
cosa fare, ma non posso sempre guardarmi le spalle perché qualche leghista mi rema contro».
Bossi: «Torna a parlare di
indipendenza».
Salvini: «Quando parlavamo di indipendenza erano i
tempi di Belsito e Renzo Bossi».
Bossi: «Sono stato vittima
di attacchi interni, infatti fanno fatica a fare il processo perché mancano elementi».
Lo scambio di opinioni,
raccontano i presenti, è co-
munue andato in scena con
toni amichevoli. Ed è stato risolto dalla scelta di tutti i presenti, che all’unanimità hanno concesso a Salvini il pieno
mandato «politico,organizzativo e amministrativo» per
guidare il Carroccio. Certo,
Roberto Maroni ha spiegato
che le obiezioni di Grimoldi
sulla Lega «sindacato del territorio» sono «condivisibili»,
ma poi il discorso è subito scivolato su un altro tema. Spinoso. Chi è stato espulso dalla Lega, s’è detto al federale,
non potrà continuare a lavo-
rare per il partito, mentre tutti i leader regionali (nazionali, nel vocabolario leghista)
dovranno presentare una lista di almeno cinque ribelli
che saranno allontanati con
effetto immediato. L’obiettivo di Salvini è azzerare le polemiche e dare un segnale: la
pazienza è finita.
«Il vecchio concetto di centrodestra è morto» ha poi
spiegato Salvini. «Purtroppo,
se si parla di centrodestra gli
elettori pensano subito a Berlusconi» gli ha dato ragione
Luca Zaia. Quindi serve dare
una sterzata, con alcuni colonnelli che hanno suggerito
a Salvini di cambiare strategia per il Sud. All’avvocato varesino Andrea Mascetti,la Lega ha poi affidato le chiavi di
un gruppo di lavoro per elaborare strategie su federalismo, autonomia locali e rapporticon l’Europa. «Sarà di altissimo livello» promettono
in via Bellerio, desiderosi di
rispolverare gli insegnamenti
di alcuni totem dell’autonomia padana come Gianfranco Miglio e Gilberto Oneto.
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Voltafaccia a 5 Stelle
Contro Bruxelles ma anche no
Beppe si fa fregare dai sondaggi
■■■ Crudele il destino del partito fon-
dato sull’idea dell’avvenuto decesso di
giornali e sondaggi che, per la smania
di prendere sul serio giornali e sondaggi, finisce per rimediare una delle figure più barbine di una serie dove pure la
competizione interna non mancava.
È quanto accaduto al Movimento
cinque stelle con la pratica referendum
britannico. In origine ferocemente favorevoli all’uscita (hanno pur sempre
l’antieuropeismo nel dna e sono pur
sempre alleati a Strasburgo col partito
del campione della Brexit Nigel Farage), negli ultimi giorni i grillini erano
però andati ammorbidendo la propria
posizione. Come se, fiutata l’aria e convintisi che il Remain fosse in vantaggio,
i Cinque stelle avessero voluto coprirsi
in anticipo saltando preventivamente
sul carro del vincitore. Non bastasse
quello, c’è anche il nuovo corso postballottaggio della responsabilità e del-
l’auto-accreditamento come forza di
governo. E allora tirare il freno diventa
una necessità.
Da cui l’incidente. Succede giovedì
pomeriggio, quando sul blog di Beppe
Grillo compare un articolo con la spiegazione della situazione britannica e
del relativo che fare. Alla domanda su
come debba comportarsi l’Italia, la risposta è che «il Movimento 5 Stelle è in
Europa e non ha nessuna intenzione
di abbandonarla». La svolta moderata,
però, non fa i conti con la buona memoria della base. La quale impiega pochi minuti a tirare fuori la precedente
versione dell’articolo (datata 20 maggio) in cui alla stessa domanda viene
risposto senza mezzi termini che il referendum è la soluzione a tutti i mali e
che anche in Italia ne servirebbe uno.
Tanto zelo per niente: a poche ore
dalla pubblicazione del post incriminato, arrivano i risultati. E allora si rende
Il garante del M5S, Beppe Grillo [Ansa]
necessario l’ulteriore drizzone alla linea: via la responsabilità, dentro il bagno di democrazia. «Quella di chiedere
ai cittadini un parere sugli argomenti
decisivi per i popoli», afferma Grillo, «è
la strada più cara al Movimento 5 stelle.Nessun governo deve aver paura delle espressioni democratiche del proprio popolo, anzi deve considerare il
suo volere come il più autorevole dei
mandati». Almeno finché questi benedetti sondaggi non inizieranno ad essere un po’ più affidabili.
«Nelle prossime settimane io e Matteo Salvini
porteremo avanti un’iniziativa comune». Accertato che dalle urne è uscita la richiesta, da parte
degli elettori, di un «centrodestra che non fa inciuci, ammucchiate e
progetti opachi», Giorgia Meloni rafforza l’asse con la Lega. Oggi la
presidente di Fratelli d’Italia, che ieri ha riunito
la direzione nazionale
del partito per un’analisi del voto amministrativo, parteciperà alla manifestazione del Carroccio a Parma. Ma subito
dopo Matteo Salvini restituirà la visita. «Il vecchio centrodestra è morto, dobbiamo creare
una nuova aggregazione che parta dai contenuti». E dalle «primarie,
che potrebbero essere
una grande occasione»
per il rinnovamento della coalizione. Prima, però, bisognerà chiarire il
rapporto con Forza Italia dopo quanto è accaduto a Roma, con il partito di Silvio Berlusconi
che ha scelto di sostenere Alfio Marchini e non
lei: «Non puoi fare il centrodestra se fai il fiancheggiatore del centrosinistra. Questa è una questione non secondaria».
La direzione nazionale
per Fratelli d’Italia è stata anche l’occasione per
mettere a punto i Comitati elettorali a sostegno
del No al referendum costituzionale di ottobre.
«In prima fila ci saranno
i sindaci e gli amministratori locali del territorio, coloro che ogni giorno si confrontano direttamente con i cittadini»,
rivela Meloni. «I Comitati serviranno per spiegare agli elettori le riforme
che abbiamo in mente:
il presidenzialismo, l’abolizione del Senato, l’inserimento in Costituzione del tetto alle tasse. Sarà un’estate di lavoro».
M. G.
T.M.
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NON SOLO SOFFERENZE Grosso timore per
l’esposizione degli istituti italiani ai titoli di Stato
britannici: solo Intesa è impegnata per 1,6 miliardi
vince la libertà
Le Borse crollano e chiedono aiuti
Sprofondano le piazze europee: la peggiore è Milano (-12,5%). Solo i soldi di Bce e Banca d’Inghilterra
(che ha promesso 250 miliardi di sterline) possono risollevare i listini. Spread in rialzo: supera quota 160
::: NINO SUNSERI
■■■ Non si era mai visto nien-
te del genere nelle Borse mondiali. Non certo a piazza Affari
che ha vissuto la giornata peggiore della sua storia. L’indice
ha perso il 12,48% che è il risultato peggiore tra tutte le Borse
Ue e riporta l’indice al 2013. Secondo i dati della Borsa italiana, che torna indietro fino al
1998, il record negativo del
mercato era la flessione dell’8,24% registrata il 6 ottobre
2008,nelpieno della crisiseguita al crac di Lehman Brothers.
Lo spread si è impennato fino a
180 puntiprima diriposizionarsi a 160.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha scatenato
una tempesta peggiore anche
di quella seguita all’attacco alle
Torri Gemelle di New York
che, l’11 settembre 2001, aveva
portato l’indice a cedere il
7,57%. Tra le dieci sedute peggiori degli ultimi vent’anni, solo due sono antecedenti alla crisi del 2008 e sono entrambe legate all’attacco di Al Qaeda a
New York (l’11 settembre 2001
e il -6,62% di tre giorni dopo).
Dal2008 in poi la Borsa italiana
in diverse occasioni ha registrato ribassi superiori al 6%, ma
mai era arrivata a un calo a due
cifre. Andando ancora più indietro, la memoria storica degli
esperti ricorda un crollo allora
considerato “epocale” nel
1987: era il 19 ottobre, ma il
mercato perse “solo” il 6,26%.
Padoan cerca di minimizzare le paure sostenendo che i riflessi per l’Italia saranno minimi. In realtà la preoccupazione
è alta. Soprattutto per le banche che hanno in portafoglio titoli di Stato britannici. La più
esposta risulta Intesa con circa
1,6 miliardi in portafoglio. Non
sarà un caso se il titolo è stato il
peggiore della giornata perdendo un quarto del suo valore.
Ilcigno nero si è dunque materializzato. Il maggior fattore
di rischio per l’azionario nel
2016 è diventato realtà, con la
Gran Bretagna che ha votato a
favore dell’uscita dall’Unione
Europea. Forte la reazione dell’azionario: Tokyo ha perso il
7,9% e sul Vecchio Continente,
da questa mattina un po’ più
diviso, Londra ha ceduto il
2,76%, Francoforte il 6,82%, Parigi l’8,04% e Madrid il 12,35%.
Complessivamente sono stati
bruciati in Europa 411 miliardi.
Una cifra che non vuol dire nulla ma comunque fornisce la misura del panico. Cade la sterlina che segnando un calo del
8% sul dollaro e chiudendo a
1,36 dopo essere arrivata a quota 1,32: un crollo che ha superato quello del 1985. Le fluttuazioni andranno negli archivi come le più forti di sempre. La
perdita nel giorno del referendum aveva già superato quella
del “mercoledì nero” del 1992,
LA FIGURACCIA
Confindustria
non sapeva
che c’era il Brexit
Comunicazione ufficiale:
il Centro Studi Confindustria sospende la diffusione dei dati di previsione
economica 2016-18. Il report non incorpora i rischi del Brexit.
Va bene tutto. Ma è davvero strano che ai piani alti
di Viale dell’Astronomia
non sapessero che il 23
giugno poco meno di 50
milioni di inglesi si sarebbero espressi sul Brexit. E
che il voto del referndum
era davvero incerto.
Insomma, preparare due
scenari non avrebbe fatto
male a nessuno. Anzi,
avrebbe fornito un servizio a molti.
quando la Gran Bretagna uscì
dal Sistema monetario europeo. L’euro chiude in calo a
1,1124 dollari e 113,28.
Nonostante il crollo della valuta Londra è stata la piazza
che ha perso di meno, «perché, comunque, per qualche
mese non cambierà assoluta-
mente nulla dal punto di vista
pratico», sottolinea un gestore.
Adesso l’unica salvezza può
arrivare dal paracadute delle
banche centrali. Dalla Bce alla
Bank of England le principali
istituzioni monetarie mondiali
assicurano che non lasceranno nulla di intentato per ferma-
re la bufera: «La Bce è pronta a
iniettare liquidità in euro e in
altre valute», dice Mario Draghi che proprio in questo giorni ha ampliato il calibro del suo
bazooka, alle banche che fanno prestiti viene dato un premio dello 0,4%. Sulla stessa lunghezza d’onda il governatore
della Bank of England, Mark
Carney, che è pronto a fornire
extra fondi per 250 miliardi di
sterline: «Nelle prossime settimane la banca centrale prenderà in considerazione qualsiasi ulteriore reazione nelle proprie politiche».
È chiaro che a questo punto
Panino e listino
■■■ «Ognuno, nel profondo del cuo-
re, attende l’arrivo della fine del mondo», credo che proprio oggi le parole di
Haruki Murakami (scrittore giapponese «1Q84») sisiano manifestate nei pensieri di molti investitori e risparmiatori.
È bastato scorrere i messaggi sul
web: «Questa volta è peggio di Lehman», oppure «mai visto un crollo del
genere», fino al gran finale «Trump
schiaccerà il bottone ed esploderà tutto»,insomma messaggi di questo tenore che debordavano nella follia estrema. Colpa della troppa informazione?
CI VUOLE SELEZIONE
Trent’anni fa le notizie finanziarie
erano scarse e di difficile accesso, molti
investitori usandole con abilità hanno
fatto fortuna, poi c’è stata l’evoluzione
tecnologica, per gli operatori il valore
aggiunto erano le indiscrezioni delle
banche americane, perché loro, come
si dice in gergo, «vedevano i flussi», in
parole sempliciavevano accesso alla visione dei grandi movimenti, insomma
una democrazia per pochi. Oggi, grazie (o a causa) del web siamo passati al
lato opposto, informazione per tutti,
dal vertice, alla base, dal guru al piccolo trader, e se prima la difficoltà era la
ricerca, scovare la notizia, oggi bisogna
filtrare. Ma come si dovevano avere i
mezzi allora per procurarsi la «dritta»,
oggi si deve avere una preparazione
adeguata per saper selezionare, tenere
le informazioni buone e gettare il ciarpame, altrimenti la valanga di «rumore» ti travolge, con il rischio di vedere la
fine del mondo ovunque.
Ammetto che non mi aspettavo l’esito Brexit, come ammetto che non mi
aspettavo il «venerdì nero», ma vedere
le Borse che corrono anche del 3%, un
po’diallarme me l’aveva creato.Le borse sarebbero scese anche con il REMAIN,questo era ilmio pensiero, infatti, all’una di notte, con i favorevoli alla
UE in vantaggio, vedevo il futures sul
DAX perdere l’1% e la sterlina svolazzare su e giù. Non certo un segnale rassicurante.Un movimento che con gli esiti negativi emersi la mattina successiva
sono stati ovviamente amplificati dal
nervosismo generale. Paura?
Forse politica, non certo economica
o finanziaria. Ora la Germania sarà costretta a essere più morbida, e probabilmente Draghi avrà ancor più mano libera.Draghi, appunto, ilnostro salvatore, l’unico cigno nero, l'unica mia fonte
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Secondo i dati della Borsa
italiana, che torna indietro
fino al 1998, il mercato ha
raggiunto il record negativo
con la flessione dell’8,24%
del 6 ottobre 2008, nel pieno
della crisi post crac Lehman
I mercati scenderanno ancora
ma è un’occasione per comprare
::: BUDDY FOX
lo scenario è cambiato di colpo.Difficile che la Fed alziancora i tassi come aveva promesso
mentre l’ipotesi della helicoptermoney da parte della Bce diventa meno improbabile. I tedeschi l’hanno sempre esclusa. Ma adesso?
di preoccupazione potrebbero essere
le sue dimissioni.
ATTENTI AL SAMURAI
I veri problemi sono altrove, sono in
Giappone, il $/Yen è arrivato a 100, segnale che i samurai hanno meno grinta.Forse la Brexit è stata la salvezza, perché porterà tutte le banche centrali del
mondo a nuovi gesti straordinari e coordinati.
Cosa fare ora? Verzelli (Banca
Akros) dice che il lungo termine non fa
più parte delle previsioni. Credo di
aver sentito le stesse parole, da altri
operatori, dopo la Lehman, e anche
senza averlo vissuto, qualcuno l’avrà
detto anche dopo il lunedì nero (19 Ottobre) del 1987, giorno in cui il Dow
Jones perse il 22% in un colpo!
Da quelle macerie, negli anni, nel
lungo termine, le quotazioni si sono
poi moltiplicate.
PIAZZA AFFARI: non è vero che le
Borse sono stupide, che non avevano
previsto nulla. Milano è ritornata perfettamente ai livelli precedenti l’omicidio Cox, quando il peso della bilancia
sembrava prevalere per i LEAVE.
17.800/18.000 era un test, lì infatti ho
aperto una posizione al ribasso di breve. Forse scenderemo fino a 15.200,
ma è un’occasione per comprare!
LONDRA: le aziende UK vendono
in tutte le lingue del mondo e fatturano
in sterline. Ora è un vantaggio. L'indice
in pericolo solo sotto 5.500
TBOND: e così abbiamo messo la
pietra tombale sull'aumento dei tassi
Fed. Ricordatevi la teoria «Hotel California», dai tassi zero non si esce, anzi.
BE: rimane la nostra cassaforte. Sotto 0,50 accumulare.
MPS: se dici che è iniziato il TLTRO2, come minimo ti fanno una pernacchia. Eppure questa è una bella notizia,e una volta che ilfumo delle macerie sisarà diradato, magari spunterà Atlante.
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VOLI PIÙ CARI L’uscita dall’Unione comporterà un
aumento delle spese per i colossi low cost che a loro volta
dovranno rifarsi con un incremento dei prezzi dei biglietti
vince la libertà
:::
Commento
Nulla sarà come prima
per le aziende del Nord
che esportano a Londra
::: BRUNO VILLOIS
■■■ Il sì a Brexit, può fare una sostanziale
Infine le banche. Cosa cambierà? «Le filiali italiane di banche estere - spiega Guido Rosa,
presidente Aibe, associazione
Italiana Banche Estere - fino a
oggi erano considerate europee grazie al passaporto Ue
(non solo quelle inglesi ma anche quelle extraeuropee che utilizzavano Londra come base
per operare in Europa) e da domani saranno considerate extraeuropee». Quindi? Non usufruiranno delle facilitazioni delle banche comunitarie sulla libertà di apertura degli sportelli
e la dotazione patrimoniale.
«Insomma - conclude - per questo motivo alcuni istituti extra
Ue potrebbero trasferire le proprie sedi europee in altre piazze (diverse da Londra ndr) all’interno del perimetro comunitario.
differenza per quella parte di economia italiana che ha nell’export il suo pezzo forte. La
ripresa economica del Regno Unito, o meglio quella londinese e delle aree ad alta implicazione industriale e finanziaria, è stata
tra le più impetuose. Il Commonwealth ha
funzionato eccome, il rapporto tra lo Stato,
fino al diciannovesimo secolo, più potente
del mondo, e le tante nazioni suddite, ricche
di materie prime di particolare importanza,
ha funzionato da stimolatore di crescita, facendo inserire le marce alte.
Londra, prima beneficiaria del rilancio
economico inglese, ha conquistato con NY,
il titolo di “cittá più cittá” del mondo, dove si
fondono, cultura, arte, design, fashion, affari
e finanza e dove “il bello” e il “buono”, che
giungono, soprattuto per il primo, in misura
rilevante dalla Lombardia, da Milano per la
moda, dalla Brianza per il design, mentre il
secondo si è nutrito della nostra eccellente
enogastronomia, ormai ampiamente diffusa sull’intero territorio nazionale. Senza dimenticare il peso che la London stocks
exchange ha su Piazza Affari, quale controllante di Borsa Italiana e, non a caso, la nostra Borsa, in parte per questa ragione, in
parte per il nostro debito “monstre” e la bassa crescita del Pil, ha pagato più di ogni altra,
soprattutto per i soliti titoli finanziari, ma anche per quelli industriali legati, per almeno
la metá del giro d’affari, all’export.
L’incidenza dell’export, verso Londra, sul
Pil delle aree ad alta industrializzazione,
quindi l’intero Nord Italia, è stato nel 2015 di
oltre 22 miliardi di euro e la sua crescita, che
interessa ben oltre un quarto delle imprese
esportatrici, negli ultimi cinque anni, si è posizionata complessivamente in una forbice
tra il 9 e il 10%. Il Brexit, secondo stime della
Comunità europea e dello stesso governo
britannico, potrebbe incidere negativamente, per diversi anni, in una cifra tra i 15 e 20
miliardi anno di minor Pil. Le ricadute negative che ne potrebbero derivare, sul nostro
Pil e sul saldo commerciale, non saranno di
certo irrilevanti, pur non essendo facile misurarne l’entità, tenuto conto che il prodotto
italiano, si posiziona a favore di una clientela
di censo alto, quindi meno soggetto a scivoloni. Fatte tutte queste precisazioni è bene
anche ricordare che il Brexit potrebbe favorire la Germania, paese locomotiva della Comunità,ma anche la Francia,che rappresentano, soprattutto la prima, un riferimento di
grande peso per l’export nostrano.
Se si avvantaggeranno dal rallentamento
economico inglese e avremmo sicuramente
benefici anche noi. Più complesso è valutare le conseguenze su finanza e risparmi, la
cuiprima puntata è avvenuta a mercati aperti dopo i dati inglesi, con scivoloni, mai visti
nella storia della Borsa italiana. La volatilitá
sarà ad ogni batter di ciglia, e le nostre banche, giá particolarmente segnate dai rischi
dei crediti in sofferenza, potrebbero avvicinarsi ai minimi del 2009/2011. Importante
sará capire come si muoveranno Wall Street
e Nasdaq, che, dato il rapporto parentale tra
inglesi e americani, potrebbe attutire il colpo sulla Borsa inglese e ridurre indirettamente la debolezza dei mercati europei.
Qualunque lettura si dia al Brexit, favorevole
o sfavorevole che sia, sicuramente servono
nervi saldi ai risparmiatori, i meccanismi del
percepito saranno superiori al reale, importante evitare forme di catastrofismo e contemporaneamente le spinte di populismo
esasperato per lasciare l’Europa.
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Gli operatori disperati di una società che lavora sui mercati. Siamo nel cuore del centro finanziario londinese di Canary Wharf [Reuters]
Vino, calcio, case: si cambia
Il prosecco costerà di più, molti campioni italiani e spagnoli (ora extraUe) rinunceranno
alla Premier e alcune banche lasceranno la City. In compenso Londra sarà meno cara
::: segue dalla prima
UGO BERTONE
(...) Unito che contribuisce al
Pil per 3,4 miliardi di sterline
(più 2,4 miliardi di imposte) pagherà infatti il suo tributo alla
nuova situazione. I calciatori
europei, che finora hanno goduto della libera circolazione
dei lavoratori garantito dagli accordi Ue, dovranno d’ora in poi
adeguarsi alle regole in vigore
per gli altri, tipo i campioni del
Sud America.Ovvero,il club potrà tesserare solo giocatoriextracomunitari che abbiano giocato almeno il 30% delle partite
della propria Nazionale maggiore.Requisito che Morata, appena entrato nel giro della
Roja, non può ancora vantare.
In buona compagnia perché,
come ha fatto notare David Beckam, con questo sistema il
ManchesterUnited avrebbe dovuto rinuncuare a Eric Cantona e a Cristiano Ronaldo.
Anche questo aspetto, secondario (ma non troppo), terrà
banco nella difficile transizione
dei rapporti tra Bruxelles e Londra, caratterizzati per ora dal ribaltone della sterlina e dalle tensionisui mercati che, per la verità, hanno per ora più confermato il malessere delle economie
sostenute dal paracadute della
Bce (vedi Italia e Spagna) che
non seminato il panico nei listi-
ni della City. Del resto va sottolineato che il provvedimento
non riguarda i giocatori che già
miliatno nella Premier.
SOS, CARO PROSECCO
Scampato pericolo, insomma, anche se, ahimè, sarà più
difficile brindare con un buon
prosecco, il crollo della sterlina
combinato con il rischio in aumento delle accise in occasione dei prossimiaccordi bilaterali che dovranno sostituire gli accordi Ue, rischia di pesare sul
prezzo delle bollicine del NordEst che hanno spodestato lo
champagne. Il prosecco è ormai al centro di un vero e proprio boom in costante accelerazione: nei primi quattro mesi
del 2016 le vendite oltre Manica sono aumentate del 38%, ovvero il 48% n più dei rivali francesi. Insomma, una serie di primati che ha fatto di Londra e
dintorni un’area doc: una bottiglia di Prosecco su cinque in
questi mesi è stata consumata
in un wine bar d’oltre Manica.
Riusciranno le bollicine made
in Italy ad aver ragione del caro
Prosecco? Speriamo di sì, ma
l’aumento dei prezzi si farà sentire.
DISCO ROSSO AI LOW COST
Anche perché, si lamentano
in coro MichaelO’Leary (numero uno di Ryanair) e Carolyn
McCall(al vertice di EasyJet) l’uscita dalla Ue comporterà un
aumento delle spese per i colossi low cost: le tariffe rischiano di
impennarsi e gli investimenti
previsti negli scali britannici potrebbero via via diminuire incrementando allo stesso tempo i prezzi dei biglietti. Ryanair
ha già messo le mani avanti:
«Siamo pronti a diminuire gli
investimenti e saremo costretti
ad aumentare le tariffe», è stato
il messaggio spedito da Dublino. «Abbiamo scritto oggi stesso al governo britannico e alla
Commissione Europea - ha annunciato la numero uno di
EasyJet, chiedendo loro di porsi come priorità la permanenza
del Regno Unito nel Mercato
unico europeo dell’aviazione,
data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi
commerciali».Ma non tira buona aria.
TURISMO TARIFFE SU
Rischia di essere un anno gramo anche per il turismo inglese
verso l’Europa. Una vacanza
sul Continente, tutto compreso, potrebbe costare fino a 330
euro in più per una famiglia di
quattro persone, tra svalutazione della moneta, maggiori costi
per i trasporti ed oneri varo. Ma
questi calcoli, anticipati da David Cameron, non sono stati
sufficienti a far cambiare idea
agli elettori britannici. Anche
perché, complice la svalutazione, potrebbe essere un anno
d’oro per il turismo europeo
verso l’isola che ha scelto di
cambiar rotta, magari rinunciando ad un asso del pallone e
(speriamo di no) ad un brindisi
con il prosecco.
SVOLTA PER LE BANCHE
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vince la libertà
CASA BIANCA SCONFITTA Obama, che aveva fatto
una propaganda minacciosa per il Remain, costretto
a masticare amaro, si limita a «rispettare la decisione»
Trump:bravi inglesi,adesso vado avantiio
Dalla Scozia, il candidato Repubblicano si congratula con gli elettori britannici e promette che il Regno Unito
sarà in cima alla lista degli alleati degli Usa. Ma «ora tocca agli americani ridichiarare la loro indipendenza»
::: GLAUCO MAGGI
NEW YORK
■■■ Aveva preso i suoi rischi, Trump, a decidere di
inaugurare un suo campo da
golf a Turnberry, in Scozia, il
giorno dopo il referendum inglese. Aveva detto che, se fosse stato un inglese, avrebbe
votato Brexit, e quindi si è ritrovato vincitore nel momento e nel paese giusto.
Obama, che in aprile aveva
fatto campagna contro la
Brexit fino a minacciare che la
Gran Bretagna «sarebbe finita
in coda» nelle trattative di
nuovi patti di scambi internazionali se avesse lasciato la
Ue, ha masticato amaro e ha
dovuto limitarsi a dire che «rispetta la decisione». La Clinton, pure lei anti Brexit, ritrovandosi dalla parte sbagliata
della storia, ha commentato
che «il voto sottolinea il bisogno di una calma, stabile, sperimentata leadership alla Casa Bianca per proteggere iportafogli e il benessere degli
americani, per sostenere i nostri amici ed alleati, per affrontare sicuri i nostri avversari e
per difendere i nostri interessi». Una dichiarazione bizzarra, avulsa dalla realtà emersa
dal voto e che Trump ha colto
in pieno: «Gli elettori inglesi
hanno voluto riprendersi il loro paese», ha detto, in un’eco
della sua stessa campagna.
Il nominato repubblicano,
nella conferenza stampa con
il suo cappellino da baseball
«Make America Great Again»,
si è trovato a suo agio, avendo
ragioni da vendere, nel citare
il «grande parallelismo» tra la
campagna del Leave e la sua.
«Ne vedremo sempre di più
di queste cose e credo che sia
proprio quello che sta avvenendo anche negli Usa. C’è
molta gente preoccupata per
lo stato dei nostri confini. In
tanti sono arrabbiati per le
persone che vengono nel nostro paese e nessuno sa chi sono». I rifugiati dalle aree dell’Isis,insomma, sono un problema comune sulle due rive dell’oceano.
Nel merito del risultato che
«libera» Londra da Bruxelles,
Trump ha promesso, in polemica con Obama, che «i britannici saranno sempre in prima fila» con lui presidente e
che è d’accordo con chi vede
nella Brexit un precedente
per altri paesi che vorranno
abbandonare l’Unione Europea: «Pare proprio che sia un
processo in corso», ha detto.
Anche lo Speaker della Camera Paul Ryan, repubblicano,
ha preso posizione, confermando che «la Gran Bretagna è un indispensabile alleato degli Stati Uniti, e che la relazione speciale che ci lega
non è toccata da questo voto».
Trump ha poi fatto un riferimento esplicito alle prospettive elettorali negli Usa collegate alla riconquistata indipendenza britannica, ricordando
che «a novembre gli americani avranno la chance di ri-dichiarare la loro indipendenza. Potranno votare per gli ac-
cordi commerciali, per l’immigrazione e per la politica
estera che mettono i nostri cittadini al primo posto».
Il contagio del voto inglese
alla corsa alla Casa Bianca
non è solo un auspicio del
Gop. La stessa Bbc World
News, con un’analisi pubbli-
cata giorni fa a firma di Katty
Kay, aveva descritto i sentimenti popolari che costituivano il propellente del movimento Leave e la perfetta coincidenza con quelli dell’America di Trump: l’arrabbiatura
della gente; l’immigrazione e
i rifugiati dal Medio Oriente
come cocktail di paura per il
terrorismo e per la perdita di
posti di lavoro; la globalizzazione vissuta come minaccia
di disgregazione sociale e di
perdita del benessere; l’orgoglio perduto, negli Usa per
Obama che ha svilito l’America con il suo giro globale di
scuse, e nella Uk per la cessione di potere nazionale aiburocrati di Bruxelles. Se questi fattori faranno vincere la Brexit,
scriveva la Bbc, potranno portare Trump alla Presidenza.
La Brexit ha vinto, ora tocca a
lui.
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Donald Trump ieri in visita ai suoi campi da golf in Scozia, si è congratulato con gli elettori britannici che «si sono ripresi il controllo del loro paese» [Lapresse]
La reazione del Cremlino
E la Russia si sbellica dalle risate
Putin, accusato di aver finanziato l’uscita dall’Ue, replica: «Bassa cultura politica»
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ È proprio una vecchia storiella
inglese, quella dei due diplomatici
perduti in una strada di campagna
cui il contadino cui avevano chiesto
«dove siamo?» rispose «nella vostra
macchina!». «Impara la perfetta frase
diplomatica», spiegò il più anziano al
più giovane: «Sintetica, veritiera, e
che non comunica niente che non si
sappia già». In questa chiave, si può
veramente definire il più «diplomatico» dei commenti quello che ha fatto
Putin: «Il risultato del referendum in
Gran Bretagna avrà senz’altro conseguenze per il mondo e per la Russia».
E infatti una primissima conseguenza è stata che, come ha subito informato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, è saltato l’incontro in agenda la prossima settimana a Mosca tra
il presidente russo e il vicecancelliere
tedesco nonché ministro dell’Economia e Energia e leader socialdemocratico Sigmar Gabriel.
Ma, Lapalisse a parte, è vero che
ora la Russia sta godendo per ilrisultato? Nemesi per la disintegrazione del
vecchio impero sovietico a parte, era
Londra la principale sponsor di quelle sanzioni alla Russia su cui invece la
gran parte dell’Ue scalpita, nella sensazione di stare pagando il costo di
una partita geostrategica che è soprattutto interesse di Washington. E appunto come longa manus di Washington nel Continente il Regno Unito è
percepito:un po’ per solidarietà atlantico-anglosassone; un po’ perché il
contenimento della spinta russa verso i mari caldi è stato spesso un asse
portante della politica estera britannica. Anche se prima della Guerra di
Crimea inglesi e russi erano stati alleati assieme ai tedeschi per contenere
la spinta egemonica della Francia di
Napoleone, e in seguito inglesi, russi
e francesi sarebbero stati di nuovo assieme per contenere la spinta egemonica della Germania di Guglielmo II e
di Hitler. Come si vede, da due secoli
il gioco delle quattro carte resta più o
meno lo stesso…
Sospettato dallo stesso Cameron
di aver appoggiato la Brexit sotto banco e magari anche di aver finanziato
sotto banco i suoi propugnatori, Putin da Taskhent ha poi respinto nettamente questa accusa. «Noi non abbiamo mai interferito, ci siamo comportati, secondo me, in modo molto
corretto; naturalmente abbiamo seguito in modo attento quello che sta-
I CINESI PREOCCUPATI
Pechino chiede un distacco rapido
La Cina si augura che i negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea si svolgano in fretta, permettendo all’Ue di mantenere la stabilità. In una dichiarazione sulla Brexit, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha auspicato che «il Regno Unito possa negoziare un accordo rapido per uscire dalla Ue e che porti ad un’Europa
stabile e prospera». Poi, ha assicurato che la Cina continuerà «a lavorare per costruire una relazione solida con il Regno Unito» e ha ammesso che «l’uscita dall’Ue avrà un impatto in diversi campi: i dipartimenti interessati in Cina impiegheranno del tempo per determinarlo».
va succedendo, ma non abbiamo influenzato questo processo e nemmeno abbiamo mai provato a farlo». Secondo lui le accuse dell’oramaidimissionario premier britannico «non
hanno alcun fondamento», anzi,
«penso che non sia nient’altro che un
tentativo scorretto di influenzare l’opinione pubblica interna». Insomma, la «manifestazione di un basso
livello di cultura politica». Da Mosca,
però, il sindaco Sergey Sobyanin ha
postato via Twitter un commento
molto meno diplomatico. «Senza la
Gran Bretagna nell’Unione Europea
non ci sarà più nessuno a invocare
sanzioni con tanto zelo», ha scritto.
Amministratore locale senza incarichi formali verso l’esterno ma comunque esponente di primo piano
del regime, probabilmente è il suo il
vero commento che Putin vuol trasmettere al suo popolo. Ma ancora
più pesante ci è andato Boris Titov: il
leader di un Partito della Giusta Causa che Putin coltiva come possibile
embrione di un’alternativa a luigradita, e che nelfrattempo ha avuto l’incarico ufficiale di difensore civico degli
imprenditori. Anche lui in una sede
poco ufficiale come Facebook, ha
scritto che «la più importante conseguenza di lungo termine di tutto ciò»
non è tanto «l’indipendenza del Regno Unito dall’Europa, ma l’indipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti».
«E non manca molto a una Eurasia
unita – circa 10 anni», ha concluso.
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ATTUALITÀ
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Milano, il nuovo sindaco scivola sull’erba
Pregiudizi duri a morire
L’islamica eletta con Sala
ha un cognato ex spacciatore
Vincono le donne
ma il centrodestra
non capisce perché
Qui sotto, Giuseppe
Sala, 58 anni,
neo sindaco
di Milano, insieme
con Sumaya
Abdel Qader,
che ha conquistato
un seggio a Palazzo
Marino come sesta
candidata in lista
per il Partito
Democratico [Ansa]
D’altro canto, Giuseppe Sala
potrebbe risolvere senza ripercussioni l’inchiesta che lo vede coinvolto per aver omesso in l’autocertificazione imposta per legge di
una casa in Svizzera, un’immobiliare in Romania e il 20% diKenergy, una società che gestisce parchi fotovoltaici in Puglia. La procura di Milano, infatti, chiederà
nelle prossime ore al gip l’archiviazione dell’inchiesta sul neosindaco, iscritto nel registro degli indagati lo scorso 26 aprile.
■■■ «Comandano le donne» aveva titolato “Libero” qualche giorno fa, sparando in prima pagina le foto di Raggi,
Appendino, Meloni e Gelmini, ovvero le
immagini forti della politica nei vari partiti a Roma Torino e Milano. L’articolo
firmato da Bechis registrava la svolta nella politica italiana che è stata ratificata
dagli esiti del ballottaggio con la vittoria
di Raggi e Appendino.
“Libero” è un giornale che parla agli
elettori di destra senza però declinarsi
secondo la linea di un nostalgismo conservatore ancorato all’immagine femminile ottocentesca, quando ancora ascoltatissimi studi scientifici di illustri fisiologi e filosofi ritenevano le donne poco
adatte anche all’impegno intellettuale
per questioni di salute - si pensi a Herbert Spencer, che due secoli fa scriveva:
«Il sovraccarico dei loro [delle donne]
cervelli potrebbe portare ad una deficienza della loro capacità riproduttiva».
Ebbene sì, nell’800 si riteneva che studiare e impegnarsi troppo intellettualmente potesse danneggiare la salute femminile!
Purtroppo certo conservatorismo di
destra deve aver smesso di leggere (per
mai più ricominciare) proprio intorno
al diciannovesimo secolo, rimanendo
ancorato ad una visione del femminine
quanto meno squinternata. Lo dimostra il disinteresse che caratterizza la destra per libri e cultura, la maggioranza
degli elettori di destra (a prescindere dal
livello di alfabetizzazione) non legge
non vuole leggere non gli interessa leggere, come disse bene anni fa Marcello Veneziani: a sinistra leggono solo i libri di
sinistra, a destra sono più democratici,
non leggono né i libri di sinistra né quelli
di destra.
Dimostrazione plastica di ciò l’articolo uscito sul “Giornale” a firma di Carlo
Lottieri, nel quale - sotto il titolo “Perché
le donne svettano. Il lato rosa del potere
nella politica in declino” - si attribuisce
la nouvelle vague al femminile nella politica italiana allo scadimento della stessa,
ovvero siamo in epoca di decadenza, siamo in declino, e dunque vincono le donne; ma non, come si sarebbe potuto interpretare,perché le donne rappresentano l’ultima spiaggia per risollevare le sorti del Paese, ma perché la politica si è
ridotta a campo di interesse per personaggi che non hanno altro da fare, essendosi ritirati tutti coloro che invece hanno affari, intelligenza, interessi più importanti da seguire. Insomma, secondo
Lottieri è il tempo in cui in politica prevalgono gli sfigati, e quindi le donne vincono.
Se il centrodestra continua a ragionare così... gli sfigati sono loro!
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Nel 2008 Issam Kabakebbji, parente di Sumaya Abdek Qader,
venne arrestato perché coltivava e vendeva marijuana
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Il primo scivolone del neo
eletto sindaco di Milano Giuseppe Sala potrebbe essere accostato
al nome di Sumaya Abdel Qader.
Della contestata “candidata con il
velo” - che, data la vittoria del candidato dem,siederà nella maggioranza del nuovo Consiglio Comunale meneghino - è infatti emersa
una parentela piuttosto imbarazzante. Issam Kabakebbji, cognato della stessa Sumaya e figlio del
presidente del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di
Milano) al- Islami Maher Kabakebbji, nel 2008 venne arrestato dalla polizia con l’accusa di coltivazione e spaccio di marijuana.
PIANTE IN CASA
Una notizia certo risalente a parecchio tempo fa, passata nell’indifferenza durante la campagna
elettorale forse perché sepolta negli archivi digitali dei giornali online. Eppure, cercando un po’ meglio, si scopre come proprio il 31
gennaio 2008 il Corriere della Sera raccontasse di Issam Kabakebbji, all’epoca 28enne, e del suo ingegnoso sistema di coltivazione
casalingo. All’interno di un portaabito portatile e alla luce (e al calore) di una lampada abbronzante
di quelle che si trovano anche nei
più piccoli solarium italiani, Issam coltitava delle piantine di marijuana da 70 centimetri. Impossibile pensare a una semplice passione da “pollice verde”: la polizia
e il commissario Angelo Murtas
arrestarono e posero ai domiciliari il giovane. Otto anni dopo, eccoci di nuovo a Milano. La pena di
Issam è stata ovviamente scontata, ma la macchia sulla sua fedina
penale resta potrebbe oggi costare caro a Sumaya, che dopo la sua
elezione aveva addirittura ringraziato pubblicamente il cognato
(che oggi si occupa di comunicazione e marketing) e il suo team
per il supporto in campagna elettorale: è apparso soprattutto al
fianco di Pierfrancesco Majorino.
Peraltro, Sumaya non è nuova
a casi mediatici riconducibili alla
sua famiglia. Prima di Issam, a
metterla nei guai era stata la ma-
dre, Zubayda Khalil. La donna, su
Facebook, ignara forse di avere
un profilo accessibile e visibile a
tutti, aveva postato decine di immagini e messaggi inneggianti al
jihad, alle brigate Ezzedin al-Kassam, ad Hamas e più in generale
alla resistenza islamista palestine-
se. Le giustificazioni di Sumaya,
sufficienti per Beppe Sala e il Pd che avevano preferito, in quell’occasione, non aprire un’indagine
sulla candidata - non avevano però convinto l’opposizione, che
aveva immediatamente richiesto
chiarimenti.
TORINO
BERGAMO
Appendino in ospedale
«Influenza, ora riposi»
Fiancheggiatore somalo
fermato per terrorismo
Per la prima volta Torino ha
festeggiato il patrono, San Giovanni, senza il sindaco schierato con le autorità ad ammirare i fuochi d’artificio. Fresca
di nomina, la pentastellata
Chiara Appendino è finita in
ospedale, dove le è stata diagnosticata una forte influenza, con tosse e febbre alta, tanto da consigliarle tre giorni di
riposo assoluto. «Niente di
grave», puntualizza lei, «è stata mia figlia» di pochi mesi
«ad attaccarmela, ma presto
tornerò da voi». L’arcivescovo
di Torino, monsignor Cesare
Nosiglia, al termine della celebrazione in duomo ha mandato alla Appendino i suoi auguri di guarigione.
Un cittadino somalo è stato
arrestato a Roma dalla
Digos di Bergamo - in collaborazione con la Digos capitolina - nel seguito dell’inchiesta scaturita dall’arresto, lo scorso dicembre, di
due siriani sorpresi con documenti falsi all’aeroporto
di Orio al Serio. I due (uno
minorenne) avevano anche
immagini di armi e guerriglieri Isis salvate nei propri
cellulari. In base alle prime
informazioni emerse, il somalo rintracciato a Roma
avrebbe fornito supporto ai
due siriani (irregolari in Italia) e perciò è stato accusato
di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
::: SIMONETTA BARTOLINI
A puntare il dito contro Sala e a
chiedere risposte, intanto, è Riccardo De Corato, capogruppo di
Fratelli d’Italia in Regione. «Ecco
quil’allegra compagnia di Majorino. Ed ecco qui anche l’allegra
compagnia di Sala» ha ironizzato
De Corato. «Sala farà spallucce
anche adesso, come ha fatto
quando è uscita la notizia della
madre di Sumaya? Tanto con la
regolarizzazione del Leoncavallo,
promessa dal neosindaco, ci saranno nuove opportunità lavorative per il cognato in questione:ampie piantagioni di marijuana alLeonka, che organizza pure una festa annuale, quella del raccolto
della canapa indiana».
INCHIESTA ARCHIVIATA
L’iniziativa del magistrato
L’ultima della Forleo: un movimento culturale per tutelare i giudici
■■■ Uno aprile 2015: il clima nelle
aule del Tribunale di Roma è “surriscaldato” e lei (giudice della decima
sezione penale) se la prende con l’impianto di condizionamento, fino a
chiedere (con altri dipendenti di piazzale Clodio) di «verificare la pulizia
dei filtri e anche il funzionamento del
termostato. 19 gennaio 2016: il solito
tribunale romano, oltre agli ascensori
fermi e ai bagni rotti e vecchi, manca il
riscaldamento e lei (presidente di collegio) è costretta a spostare i lavori e
tutti quanti in un’altra aula.
Sono le ultime volte (in ordine di
tempo) in cui il giudice Clementina
Forleo ha fatto parlare di sé, escludendo (a onore del vero) che il 5 maggio
scorso ha strigliato un agente della
Digos in forza a Torino che ha presentato certificato d’impedimento a testimoniare in aula. E se si esclude, naturalmente, ieri: ché su facebook ha annunciato di dare vita a un movimento
a tutela dei magistrati «liberi» per riformare la giustizia italiana. «Fuori la politica e le correnti dal Csm: solo così
avremo magistrati davvero liberi e la
legge potrà essere uguale per tutti.
Questo è il mio programma per costi-
Clementina Forleo [Ansa]
tuire un movimento culturale che denunci le storture del sistema giudiziario in chiave costruttiva. Chi può essere interessato mi contatti in privato»,
scrive Clementina. Lei, che è sempre
stata un outsider nel sistema giustizia.
E sembrano lontani i tempi in cui l’allora gip di Milano dava scandalo perché assolveva presunti terroristi islamici da lei identificati come «guerriglieri» e nella sentenza scriveva che
non bisognava confondere il terrorismo con la resistenza. Come se si fosse mai verificato (almeno fino adesso)
un attacco kamikaze su su obbiettivi
militari. E sembrano mesozoici anche
i tempi in cui la Forleo era al centro
delle controversie giuridiche sull’uso
delle intercettazioni e sulla legge Boato. Era metà 2000 e i giornali titolavano sul braccio di ferro tra Pisanu (allora ministro dell’Interno) e Forleo.
Querela a destra e a manca.E Clementina dichiarava: «Non querelo i rozzoni ma chi ha il dovere istituzionale di
tacere». Cossiga disse: «Si dia al tennis».E lei:«Mi sono fatta una bella risata». Selva: «Magistrato con la kefiah».
E lei: «Querelato». Ora per il giudice
outsider è il tempo «della difesa dell’autonomia deimagistrati e della difesa dei diritti di tutti». Chi vuole può
aderire.
C.L.
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ATTUALITÀ
__Sabato 25 giugno 2016__
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Milano, nella tragedia sono rimasti uccisi due vicini e ustionate le due bimbe della coppia
Per la casa esplosa indagato il marito depresso
Si sospetta che l’uomo, che si stava separando dalla moglie (morta nello scoppio), abbia manomesso un tubo del gas
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ Tra dieci giorni potrebbe essere dimesso dall'ospedale Niguarda, dallo scorso
12 giugno la sua nuova casa
dopo l'esplosione del condominio in via Brioschi 65, a Milano. Giuseppe Pellicanò ha
ustioni sul 40% del corpo ma
non è il suo bollettino medico a fare notizia bensì l'iscrizione del cinquantunenne
nel registro degli indagati per
strage. Il pm Elio Ramondini
e Nunzia Gatto sospettano
che la terribile esplosione
che è costata la vita a tre persone (i fidanzati Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, e la moglie di Pellicanò)
sia stata provocata dall'uomo
manomettendo il condotto
del gas. Forse, è l'ipotesi più
accreditata, nel tentativo di
suicidarsi. Per questo i magistrati milanesi hanno chiesto
un «accertamento irripetibile» su un tubo repertato dalla
Scientifica per evidenziare
eventuali tracce biologiche e
impronte riferibili all'indagato. Certo, essendo casa sua,
non è improbabile che vengano trovate e questo fa supporre che altri elementi siano già
nelle mani degli inquirenti.
Dai corridoi del tribunale
spiegano che si tratta comunque di un atto dovuto, che
consente al vedovo di nominare un consulente di parte
per partecipare agli accertamenti irripetibili. La velocità
non è solo una necessità di
giustizia, semplicemente il
tetto sopra gli appartamenti
esplosi sta crollando. Bisogna fare in fretta. Intanto si ri-
costruisce la vita prima del
boato.I coniugiPellicanò avevano già preparato le carte
per separarsi, la decisione
era partita dalla moglie Micaela Masella, 43 anni, responsabile della scuola di danza
delvicino teatro Carcano.Stava frequentando un professionista che si occupa di mediazione familiare per rendere meno traumatico il distacco ma suo marito non era
pronto a cambiare vita, la separazione sembra abbia minato il suo equilibrio mentale
scatenando una depressione
che stava affrontando con l’aiuto di uno psicologo e uno
psichiatra.
La gestione delle due bambine di 7 e 11 anni - una delle
quali affetta da una lieve forma di autismo - è diventata
una questione cruciale e faticosa. Con un simile quadro,
sospettano in procura,
Pellicanò potrebbe aver pen-
::: LA SCHEDA
L’ESPLOSIONE
Alle 8.56 dello scorso 12 giugno, una domenica mattina,
uno fortissima esplosione sventra un palazzo di via Brioschi, a
Milano. Subito si ipotizza una
fuga di gas. Si contano tre vittime: Micaela Masella, 43 anni,
Riccardo Maglianesi e Chiara
Magnamassa, entrambi 27enni. Restano gravementeustionati il marito di Micaela, Giuseppe
Pellicanò, e le loro due figlie, di
7 e 11 anni.
LE INDAGINI
Inizialmente si pensa che la fuga di gas causa dell’eslosione si
sia verificata nell’appartamento
di Riccardo e Chiara. Ma i successivi rilievi stabilisconoche invece l’esplosione è riferibile alla
casa di Micaela e Giuseppe. E
ora gli inquirenti sospettano
che un tubo manomesso dolosamente sia la causa dello scoppio: per questo hanno indagato
Pellicanò, che era in cura per depressione e non accettava l’ormai imminente separazione dalla moglie.
Micaela Masella e Giuseppe Pellicanò [Ansa]
sato di risolvere tutto aprendo la manopola del gas o lesionando direttamente il tubo. E qui si aprono gli scenari
su come è andata quella mattina. La moglie era davanti alla cucina quando l'esplosione ha polverizzato il quarto
piano. Potrebbe essersi svegliata per la puzza di gas e
aver controllato i fornelli in
cerca di una spiegazione. Difficile scoprire se sia stata lei a
innescare la deflagrazione accendendo la luce o se sia stato invece suo marito, involon-
tariamente o cosciente di
non essere riuscito nell'intento di morire nel sonno.
Persone vicine all’uomo riferiscono che quando gli è
stata comunicata la morte
della moglie non ha battuto
ciglio. Impassibile. Una reazione che potrebbe essere
frutto dello choc ma anche
un dato rivelatore. Le bambine sono state affidate ai nonni materni, Renata Bestetti e
Aldo Masella. È quest'ultimo,
regista teatrale e allievo di
Eduardo De Filippo, a raccontare che il momento più
difficile sarà spiegare che la
madre non c'è più. «Quando
è morto il nonno paterno ho
raccontato alla più grande
una favola, le ho detto che
era salito su una nuvoletta
verso il cielo... ma non ci ha
creduto, ha risposto “non dire sciocchezze, è morto!”».
La più piccola ha il 45 per cento del corpo ustionato, ha già
subito un intervento alla pelle della schiena, l'altra è in
condizioni migliori ma resta
la necessità del bendaggio.
Non sono stati altrettanto fortunati i due fidanzati al terzo
piano, morti nel sonno per
schiacciamento. Inizialmente si era detto che l'esplosione era partita dal loro appartamento, un dubbio nato dal
ritrovamento di un trapano
in un cassetto con la punta
sporca, come se fosse stato
usato di recente per forare un
muro. L'ipotesi era che uno
dei due avesse bucato per errore un tubo delgas che lentamente ha saturato gli ambienti.
::: GIORDANO TEDOLDI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dosso della mente delirante: tenevi
così tanto alla tua famiglia, che hai
■■■ Se l'accusa contro Giuseppe
voluto annullarla. Forse, ogni tanto,
Pellicanò si rivelasse fondata, non c'è L’appartamento ddi via Brioschi, a Milano, letteralmente esploso dopo lo scoppio ilo 12 giugno [Fotogramma]
ti sfiorerà il pensiero di cosa stiano
che una domanda: un
pensando di te i genitori
padre di due bambine di
dei ragazzi che hai brusette e undici anni, come
ciato, vittime sventurate
può fare una cosa del geper il semplice fatto che
nere? D'accordo,tua moerano i tuoi vicini. I loro
glie ti vuole lasciare, il
genitori si sono ripresi i
matrimonio è in pezzi.
corpi, portandoli via da
Lei è una donna vitale e La moglie morta, le piccole sfregiate, la coppia che abitava accanto: un massacro. Per che cosa?
quel palazzo esploso,
di successo, ha un lavoro
per seppellirli insieme
importante e raffinato. Le bimbe so- cofarmaci, da non sapere di mettere
lontano dalla tua città. Hanno sottratno ancora piccole, ci sarà da discute- a repentaglio la vita di persone del
to dall'inferno che hai evocato almere dell'affidamento, non potrai più tutto estranee alla tua esistenza, che
no i poveri resti. E come affronteranfar capolino nella loro cameretta tut- giudicavi condannata? Cosa c'entrano quei padri e madri, e i nonni delle
te le mattine, come quando vivevate vano Chiara e Riccardo? Non riuscibambine, il tuo gesto? Perché hai votutti sotto lo stesso tetto di quell'ap- vi a immaginare che quel gas, come
luto punirli? Si chiederanno. Da dopartamento al terzo piano di via Brio- in tanti altri casi che avrai letto sul
ve ti è nato tanto odio? Forse un giorschi. Il focolare si è spento, ora non giornale, avrebbe potuto esplodere
no dovrai rispondere a queste dorestano che le ceneri delle pratiche in una vampa omicida seminando
mande, nella tua mente, o, se sarai
legali. Dall'altra parte del pianerotto- vittime come un mortaio? Le tue fifortunato,ascoltandole dalle vive lablo, quella coppia di ventenni venuti a glie ustionate - la piccola quasi per
bra delle tue vittime. Ma certo sarà
realizzarsi a Milano. Loro sì che han- metà del corpo e del volto - porterandura specchiarti nelle tue figlie. Spesno tutto un futuro davanti, tu ora ve- no per sempre il marchio della tua
so, dopo fatti di questo genere, si arridi solo nero. Andavi da uno psicolo- follia, ci cresceranno, dovranno spieva a precipitosi perdoni: è l'umano
go e da uno psichiatra. Le depressio- gare, razionalizzare, nascondere i
bisogno di rimuovere. Ilperdono reane ti chiudeva nella sua morsa. Insie- morsi del fuoco sotto i vestiti, ignorale, non a parole, è raro, e rarissimo
me con Micaela, la tua amata, fre- re gli sguardi indiscreti. Ben nota è la
quando le tue bambine ragioneranquentavate un mediatore matrimo- tendenza di quelli come te, a trascino sul fatto che hai anteposto la fuga
niale, un esperto che avrebbe dovu- nare nel gorgo anche i propri affetti.
dal tuo dolore al loro futuro. Quando
to pilotarvi, sani e salvi, dall'altra par- Animati come siete da una specie di
hai creduto, follemente, che sarebbe
te della separazione. E invece tu, una voluttà di morte, a metà tra la vendetstato meglio per tutti, aprire il gas.
Qui sopra, Riccardo Maglianesi
sera in cucina, hai provato un gelo ta e il portarsi i propri cari nell'aldilà
che le tue ustioni si vanno lentamen- Non era il meglio nemmeno per te, e
e Chiara Magnamassa, fidanzati
tale che hai pensato di squagliarlo in con sé, inseparabilmente. E invece la
te risanando, con l'idea che le tue fi- ora il peggio è arrivato e ti perseguitedi 27 anni entrambi marchigiani
un sonno senza fine. Cosa passava pretesa di congiunzione nella morte
glie sapranno che tu volevi addor- rà dalle macerie della casa, dai volti
morti nell’esplosione. Lui stava
nella tua mente quando, quella sera, ha strappato le carni con ferite che
mentarle per sempre? E che la loro ustionati,dalle vite di due ragazzi sulfacendo un master in Bocconi,
intorno alle otto, hai guardato il tubo richiederanno chissà quanto tempo
madre, tua moglie, è stata consegna- la coscienza..
lei era designer di scarpe e
del gas? Eri così stordito, forse da psi- per lenirsi. Riesci a convivere, ora
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lavorava in un negozio del centro ta in olocausto altuo nulla? Che para-
Strage di innocenti
Quante vite distrutte in quel palazzo
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ATTUALITÀ
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DE GUSTIBUS
STORICA DECISIONE A BUENOS AIRES
Dopo 140 anni chiude lo zoo: «Degradante»
Buenos Aires ha annunciato l’intenzione di chiudere
lo zoo cittadino, attivo da
ben 140 anni, poiché la custodia degli animali selvatici in cattività è degradante. È stato lo stesso sindaco
Horacio Rodríguez Larreta che ha annunciato che
2.500 animali dello zoo
verranno gradualmente
spostati in riserve naturali
in Argentina, in modo che
possono trovare un ambiente più adatto. Alcune
delle specie di uccelli dello
zoo saranno invece rilasciato
nella
Reserva
Ecológica, un’area che copre 864 acri di Buenos Aires. Il progetto è di trasformare l’area in cui ora sorge lo zoo in un ecopark.
«Questa situazione di cattività è degradante per gli
animali, non è il modo per
prendersi cura di loro», ha
ribadito Rodriguez in una
cerimonia pubblica.
A Gravellona Lomellina
LA SINDA-GATTO
Bianca e tigrata,occhi verdiammaliantie lunghibaffi
Calma gli animi durante i Consigli e celebra matrimoni
::: DANIELA MASTROMATTEI
■■■ Pancia bianca, manto tigrato sulla schiena e due occhioni verdi che stendono. Impossibile fissarli a lungo.Mettono a disagio. Marina ne è consapevole, elegante e autorevole con la sua fascia tricolore, cucita su misura per lei.L’occasione lo richiede: deve celebrare il
matrimonio diLaura e Alessandro. I promessi sposi desideravano pronunciare il fatidico
«sì» davanti alla «sinda-gatta»
di Gravellona Lomellina. «Per
noi sarebbe un grande privilegio», dicevano. E così è stato.
Siamo in un paesino di 3000
anime in provincia di Pavia,
qui i felini sono amati e benvoluti. Un po’ come succedeva
nell’antico Egitto dove igatti domestici erano adorati e raffigurati in dipinti, sculture e incisioni, l’ingresso del municipio ha
dei bellissimi affreschi con meravigliosi felini a caccia di pipistrelli.
Quando è arrivata tre anni fa
era un batuffolino. Marina,
con un passato un po’ sofferente, è stata adottata dal Gattile di
Vigevano da Massimo Rossi,
impiegato del Comune: «La sera, però, la porto a casa con
me,non voglio che soffra la solitudine, e poi mi fa piacere averla accanto». Il suo ingresso timido, il 13 luglio del 2013, è stato
in punta di zampette. Si è conquistata i suoi spazi a poco a
poco.I gatti sono autonomi, indipendenti e territoriali, ma
sanno essere seduttivi come
nessun altro animale. Infatti,
Marina non ci ha messo molto
per conquistare tutti, con la
sua dolcezza. E ora non na-
CARTA D’IDENTITÀ
E FASCIA TRICOLORE
Sopra, la carta
d’identità di Marina,
il «gatto sindaco» di
Gravellona Lomellina,
in provincia di Pavia.
A destra, Marina
con il sindaco
Francesco Ratti:
celebrano le nozze
di Laura e Alessandro,
sposi amanti dei gatti
sconde ilsuo debole per l’assessore ai Servizi Sociali: quando
arriva lui, non ha occhi per nessun altro. Si piazza nel suo ufficio e lì resta tutto il giorno. E
addio pubbliche relazioni. Però è ligia al dovere:partecipa alle riunioni, in totale libertà
(«nessuno la obbliga»). I Consigli comunali da quando c’è lei
sono decisamente meno litigiosi. Sarà che tra chi ama i gatti si
stabiliscono delle correnti di
simpatia. Di sicuro, la tigre in
miniatura sa tenerli a bada,
con il suo forte potere antistress. E il primo cittadino (che,
neanche a farlo apposta,sichiama Francesco Ratti) le è riconoscente. Oltre ad averla dotata
di carta d’identità con tanto di
fotografia,le ha persino dedicato una strada, «accanto a via
della Vecchia Volpe, in omaggio a Pinocchio»,rivela. Un paesino dall’animo felino. Che sa
apprezzare lo spettacolo affascinante diun cucciolo che gioca con una pallina o si rotola
sull’erba.Che sa cogliere la ma-
gia dei loro occhi che ti leggono nell’anima. Infatti Marina
non è la prima sinda-gatta di
Lomellina. «Nell’aprile del
2005 una micia tigrata si è presentata in municipio, l’abbiamo accolta, nessuno l’ha reclamata, e con il beneplacido del
sindaco è diventata un’inquilina del Comune», ricorda Rossi, un po’ commosso. «Preziosissima, offriva pet therapy agli
impiegatie a chi veniva a richiedere un certificato. Ma nel
2009 purtroppo la lucemia felina se l’è portata via». Poi è arrivata Pippi (la più famosa: aveva anche un profilo Facebook): «Con lei è stato
amore a prima vista, l’ho
presa in braccio e non ci
siamo più lasciati, abbiamo vissuto in simbiosi
perquattro anni», racconta il gattolico Massimo.
Tutte femmine? «Sono
più intelligenti e affettuose. Ma anche lei poi si è
ammalata. L’ho seppellita nel mio giardino, come l’altra, all’ombra di
una rosa. Ho pianto molto per me era come una
figlia». Se i politici che ci
governano avessero la personalità di un gatto, sarebbe un altro mondo. Gli abitanti di
Talkeetna, paesino dell’Alaska,
hanno molto di più: un gatto
sindaco a tutti gli effetti. Una situazione nata dall’esasperazione di900 cittadini, rimastidelusidai loro rappresentanti, coinvolti in vari casi di corruzione e
nepotismo. E ora si ritrovano
Stubbs, un grosso e bellissimo
micio di 18 anni, eletto con il
91% dei voti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il cliente mascherato
■■■ Daniel Canzian è Tartelletta frutti rossi e tiuno dei migliori allievi, mo. Interessante la carta
dell’ultima nidiata costi- deivini, bei nomi e giovatuita dai 35/quaranten- ni promettenti, noi abni, del grande Gualtiero biamo provato uno e l’alMarchesi, i raffinati e so- tro, il Cabernet Sauvivente straordinari inse- gnon di Lis Neris e Incrognamenti dell’eccelso cio Manzoni di Maso
maestro, gli hanno con- Furli, Ottimi prodotti.
sentito di posizionarsi ai
Un anno e mezzo fa, alvertici della ristorazione la prima visita, Daniel
Milanese.
aveva qualche timidezSono quasi due anni za, tecnica e fantasia c’eche Daniel ha aperto rano, ma mancava il baluna risorsa, che porta il zo in avanti,adesso ci siasuo nome, in zona Solfe- mo, ogni piatto è equilirino.
brato e fa emergere perBello e ampio l’ingres- fettamente gli ingredienso, con cucina a vista e ti che lo compongono,
bancone prospiciente mettendo in evidenza
per essere a
quelli che
contatto
ne esaltano
con lo chef e
il
sapore,
Ristorante
i suoi giovabravo DaDANIEL
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no, spaghetti alla chitarVoto:26/30. Rapporto
ra, Risotto al sugo d’arro- qualitá-quantitá-prezzo:
sto, Sgombro in crosta e, buono, sia per i piatti che
come dessert, Mela di per il vino.
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Per me: Spaghetti inte- eccelse soddisfazioni, le
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sce e infine Zabaione e, i motivi per tornarci.
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ste al Mare, nel centro di al forno guarnita di verComo,uno dei tanti risto- dure e per me Acciughe
ranti, senza infamia e con crema di burrata.
senza lode della città la- Per finire, dessert al cuccustre.
chiaio. Dalla cantina,
All’esterno si presenta ben fornita e con alcuni
bene, il banco pesce in nomi eccellenti, abbiabella vista , ma in banco mo scelto Blanc de rosis
frigoriferoerdel grande
meticamenSchiopetto.
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Ristorante
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maniera,
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ria,che da rire.
Piatto
storante,
Top: per freche punta a
schezza e
distinguersi.Menù am- temperatura i Crudi. Vopio, dove spiccano i cru- to: 19/30.Rapporto qualidi.
tà-quantitá-prezzo: acLa mia lei ha iniziato cettabile. Per una cena
con Fantasia di tartare, come la nostra spenderebuone e fresche, io con te 60 euro a persona, per
Gran Cruditá di crosta- la qualità dei crudi li valcei, anch’essi di ottimo li- gono tutti, per il resto no.
Borsa Milano-FTSE Mib
Gli indici
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Pagate per prendere soldi in prestito
Le banche fanno il pieno da Draghi
Gli istituti europei hanno incassato all’asta Tltro 2 della Bce 400 miliardi: se li girano ai clienti attraverso
mutui e finanziamenti possono ottenere tassi negativi fino a -0,4%. Profitti sicuri per Unicredit, Intesa e Ubi
Lo promette il Mef
::: ANTONIO SPAMPINATO
■■■ Sotto le macerie di piazza
Affari provocate dal terremoto
Brexit, spunta una buona notizia per le principali banche italiane. E anche per i loro clienti.
Ieri si è tenuta la prima asta Tltro 2 della Bce, mediante la quale l’istituto di Francoforte eroga
prestiti quadriennali alle banche dell’Eurozona con rendimento, come in questo caso,
anche negativo. In pratica la
Bce presta, male che vada, a interessi zero. E paga pure se gli
istituti girano questi soldi ai loro clienti, sotto forma di nuovi
mutui, scoperti di conto, crediti
personali, anticipi fatture.
L’importo complessivo richiesto dalle banche dell’area
dell’euro è stato di 399,3 miliardi di euro. I nuovi prestiti a lungo termine prevedono l’assegnazione della liquidità con tassi da zero a -0,40%, in base a
quanto credito garantiranno gli
istituti all’economia reale, con
un potenziale “guadagno” di
1,6 miliardi.
Il vantaggio di prestare quanto più possibile è dunque duplice: i banchieri guadagnano anche nel fare la provvista e i clienti possono sperare di ottenere
più soldi e a condizioni migliori.
Il tasso che le banche chiederanno per questi prestiti sarà
probabilmente “calmierato”
dagli interessi che già andranno ad incassare dalla Bce. Questo riguarderà non solo i nuovi
finanziamenti ma anche una
parte dei vecchi. Diversi istituti
hanno infatti partecipato all’asta Tltro 2 allo scopo di coprire
in parte il debito già in precedenza contratto verso la Bce e
arrivato a scadenza. Così diversi clienti già indebitati potrebbero essere rifinanziati a condizioni migliori.
Tutto questo ad essere ottimisti. Lo scenario peggiore, dovuto alla Brexit, prevede un nuovo peggioramento dei crediti
deteriorati in pancia alle ban-
«Gi indennizzi
agli sbancati
saranno esentasse»
■■■ Indennizzi (forse) esentasse per i 10mi-
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea [LaPresse]
che, per la possibile marcia indietro dell’economia reale e di
conseguenza un rinnovato timore degli istituti nel prestare
soldi. Il costo reale del denaro a
famiglie e imprese potrebbe
quindi non variare o addirittura peggiorare con i banchieri
che preferiscono non girare lo
“sconto” applicato dalla Bce o
addirittura rinunciarci dovessero rinviare,dare con il contagocce o non dare del tutto nuovi
prestiti. Una possibilità, l’ultima, che però al momento sembra remota.
Ecco in particolare quali sono le principali banche italiane
che hanno partecipato all’asta.
Intesa Sanpaolo ha ottenu-
to 36 miliardi di euro a fronte di
un importo massimo richiedibile di 57 miliardi di euro. L’istituto ha rimborsato integralmente
il prestito Tltro I in essere, per
27,6 miliardi di euro, con un
conseguente aumento netto
della partecipazione complessiva alle operazioni di finanziamento a lungo termine della
Bce pari a circa 8 miliardi di euro.
UniCredit conferma di aver
ottenuto 26,6 miliardi a livello
di Gruppo,così ripartiti:18,2 miliardi per UniCredit in Italia (di
cui 15,2 miliardi costituiscono
il rifinanziamento delle precedenti aste Tltro); 7 miliardi per
UniCredit Bank AG e controlla-
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
E DEI TRASPORTI
PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE
OPERE PUBBLICHE PER LA CAMPANIA,
IL MOLISE, LA PUGLIA E LA BASILICATA
SEDE CENTRALE NAPOLI
Via Marchese Campodisola n. 21, Tel. 081/5692111
CENTRALE DI COMMITTENZA E
STAZIONE UNICA APPALTANTE SUB SUA NAPOLI 1
ENTE DELEGATO DAL COMUNE DI ERCOLANO (NA)
ESTRATTO BANDO DI GARA
Procedura aperta per l’affidamento, per il periodo di anni due,
del servizio di custodia animali randagi e/o morsicatori in apposito canile rifugio e sanitario nel Comune di Ercolano
(NA). CIG 669904961D. IMPORTO COMPLESSIVO
BIENNALE : € 677.075,00 oltre IVA Importo giornaliero
posto a base di gara: € 2,65/ per ogni singolo animale, IVA
esclusa. TERMINE RICEZIONE OFFERTE: 28.07.2016
ore 12.00 DATA APERTURE OFFERTE: 29.07.2016 ore
09,30 Ulteriori informazioni: riportate nel bando di gara e nel
disciplinare di gara disponibile su: www.provveditoratoooppcampaniamolise.it, sul sito del comune di Ercolano
(NA). Il Bando di gara è stato inviato alla G.U.U.E. in data
22.06.2016 e pubblicato sulla GURI n. 72 del 24/06/2016.
IL PROVVEDITORE
Dott. Ing. Vittorio Rapisarda Federico
te, che rappresenta un nuovo
ammontare sottoscritto. E ancora 1,4 miliardi di euro per
UniCredit Bank Austria AG e le
banche della Cee (rifinanziamento di 1,4 miliardi delle precedenti aste Tltro e rimborso di
1,7 miliardi). In totale, il Gruppo UniCredit ha aumentato la
sottoscrizione tramite aste Tltro di 8,3 miliardi di euro.
Ubi banca ha ottenuto prestiti per un ammontare di 10,1 miliardi di euro. L’istituto ha rimborsato integralmente gli 8,1
miliardi di euro di Tltro I che
aveva ricevuto in precedenza.
La differenza è quindi di 2 miliardi.
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la truffati con le obbligazioni subordinate.
Nel testo del decreto che entro il 2 luglio deve
essere convertito (prevista la fiducia), vengono chiariti i criteri per l’indennizzo forfettario
ai 10.559 obbligazionisti di Banca Etruria,
Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Risparmiatori che si sono visti azzerare 328 milioni di bond subordinati quando le banche
sono fallite a novembre. Nel testo della norma l’esenzione fiscale per i rimborsi non c’è.
Però il sottosegretario all’Economia, Enrico
Zanetti, giovedì assicurava che ci sarà. Come
è da vedere: per il momento c’è un ordine del
giorno. Che impegna sì il governo, però l’impegno non è vincolante. Almeno fino a quando il governo non scriverà una norma ad
hoc.
Se non dovesse entrare l’esenzione fiscale,
irisparmiatori truffati incasserebbero un doppio schiaffo: prima la truffa e poi l’imposizione fiscale accessoria sull’indennizzo. Resta la
data limite della conversione in legge: entro il
2 luglio. Esistono in teoria altre strade per cercare di recuperare il maltolto: l’iter più veloce
è sicuramente accedere all’indennizzo diretto. Però si potrà puntare a portare a casa solo
l’80% del capitale e solo per quanti abbiano
un reddito complessivo sotto i 35 mila euro
lordi oppure un patrimonio tra titoli, conti e
altro non superiore ai 100 mila euro. Ci si può
sempre rivorgere all’Autorità anticorruzione
accedendo all’arbitrato di Cantone, che però
analizzerà caso per caso la richiesta, allungando inevitabilmente i tempi. E poi servono ancora due decretiattuativi (che dovrebbero saltare fuori il 30 giugno), per scoprire se si potrà
avere un risarcimento totale. Ultima strada per la verità molto pericolosa - è quella lasciata intravedere dal governatore della Banca
d’Italia,Ignazio Visco, nell’audizione digiovedì alle commissioni Finanza di Camera e Senato, che ha ipotizzato un coinvolgimento
dei nuovi proprietari «con warrants e altri tipi
di interventi». Ma quest’ipotesi creerebbe un
collegamento tra vecchia e nuova proprietà.
Proprio quello che si voleva evitare...
AN. C.
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«MOVIMENTI ANOMALI IN BORSA AI TEMPI DEL DECRETO»
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A.
Sede Legale: ROMA - Via Alberto Bergamini, 50
STAZIONE APPALTANTE: DIREZIONE 5° TRONCO - ROMA
I pm sentono Renzi e De Benedetti per le popolari
ESITO DI GARA
Pubblicazione ai sensi degli artt. 65 e 66 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. dei risultati della seguente
procedura aperta ai sensi dell’art. 59, del D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i. indetta il giorno 11/09/2015:
Codice Appalto n. 010/FR/15 - Codice CIG n. 6386088E84. AUTOSTRADA A1 MILANO - NAPOLI
Tratto: Fabro - Frosinone e Diramazioni per Roma e AUTOSTRADA A12 ROMA - CIVITAVECCHIA
Lavori:accordo quadro per lavori di manutenzione della rete autostradale. Servizi: Prestazione
di servizi per la sicurezza stradale di pronto intervento, ripristino opere/impianti danneggiati
da incidenti e/o altri eventi di natura ambientale. Numero di offerte pervenute: 17 (diciassette).
Aggiudicatari: A.V.R. S.p.A., ATI Edilstrade Minturno S.r.l. (Capogruppo) - Palistrade 2000 S.r.l.,
DE ZOTTIS S.p.A., S.I.O.S.S. S.r.l.. Appalto aggiudicato in data 06.06.2016. Il presente avviso in
edizione integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie
Speciale “Contratti Pubblici” n. 72 del 24/06/2016. Inoltre, l’avviso stesso è disponibile sul sito
internet: www.autostrade.it.
A U T O S T R A D E // PER L’ITALIA S.p.A.
Direzione 5° Tronco - Roma
Il Direttore: dott. Stefano Catellani
Internet: www.autostrade.it • www.serviziocontrattipubblici.it
La procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare il procedimento aperto per ostacolo alla vigilanza dopo le dichiarazioni del
presidente della Consob, Giuseppe Vegas,
che alla Camera dei Deputati (l’11 febbraio
2015) aveva segnalato come anomala
l’attività in Borsa di alcuni operatori finanziari sulle banche Popolari a ridosso del decreto del governo che le trasformava in so-
cietà per azioni. Il 20 maggio i magistrati di
piazzale Clodio hanno sentito come persone informate sui fatti il premier Matteo Renzi e l’imprenditore Carlo De Benedetti (nella veste di azionista di una società di investimento), decidendo infine di chiedere l’archiviazione per l’unico indagato, un intermediario finanziario. Sulla richiesta di archiviazione deve ora pronunciarsi il gip.
__Sabato 25 giugno 2016__
21
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Guido Stazi (Consob):
il Crowdfunding rende
L’anti-tumore MolMed
riceve il via libera Ue
Dhl è operativa
in 50 Eni Station
■■■ «Consob è stata la prima autorità
■■■ Primo via libera Ue a Zalmoxis, te-
■■■ In 50 Eni Station è ora possibile
europea a regolare l’Equity Crowdfunding con all’attivo 20 portali online». Così
Guido Stazi, Segretario Generale della
Consob, a DigithON, la maratona delle
idee digitali di Francesco Boccia in corso
in Puglia fino a domani.
rapia cellulare contro i tumori del sangue
nata nei laboratori dell'italiana MolMed.
Il comitato tecnico Chmp dell'Agenzia
europea del farmaco Ema ha espresso
parere favorevole per l'immissione condizionata in commercio per Zalmoxis.
inviare e ricevere le proprie spedizioni
Dhl. Si tratta di un nuovo servizio che
sancisce l'avvio della partnership tra
Eni e Dhl Express e che è stato inaugurato ieri a Roma, presso la Eni Station
di Via Laurentina.
Mercato Azionario
AZIONI
LA QUOTAZIONE DI ENAV POTREBBE SLITTARE
Via all’aumento di capitale Cdp per il Tesoro
Via libera dell’assemblea straordinaria di Cassa depositi e prestiti (nella foto LaPresse il presidente Cdp Costamagna) all’aumento di capitale da 2,93 miliardi riservato al ministero dell’Economia. L’aumento di capitale sarà
liberato mediante il conferimento in Cdp da parte del Mef di una
partecipazione del 35% di Poste
Italiane. Intanto, viste le condizioni di mercato, il Tesoro potrebbe far slittare la quotazione di
Enav prevista per luglio.
La scalata alla casa editrice
Gli azionisti Rcs godono
Bonomi rilancia del 15%
tron de La7. Ieri, a Borsa
chiusa, il cda di Rcs ha intanto diffuso una nota in cui valuta non «congruo» il corrispettivo dell’Ops incrementato di Cairo Communication. Tre i motivi principali. Il
primo: «La mancanza di
proiezionieconomico-finanziarie relative 2016 rende di
difficile apprezzamento le
proiezionieconomico-finanziarie contenute nel Piano
Cairo Communication per
2017 e 2018». Il secondo: «I
dati contenuti nel Business
Plan di Cairo Communication 2017-2018 non consentono un’applicazione del
modello Dcf. Tali dati hanno
consentito una stima del valore sulla base di multipli di
mercato. Ciò ha permesso
un’integrazione dei precedenti metodi di valutazione
e il complesso delle metodologie utilizzate ha portato a
un intervallo di congruità
compreso tra 0,19 e 0,23 che,
ad avviso del Prof. Roberto
MERCATINO
Philip Morris Italia e l’ad Sidoli
premiati a Le Fonti Awards 2016
Philip Morris Italia è l’azienda protagonista dei
Le Fonti Awards 2016. Eugenio Sidoli - presidente e ad Philip Morris Italia - ha ricevuto il riconoscimento di ceo dell’anno, «per l’indiscussa capacità di leadership e di attenzione nei confronti di
tutti i lavoratori di PMI».
Tasca,“comporta una definizione di non congruità anche per il rilancio del corrispettivo offerto da Cairo”».
Terzo motivo: «Il rapporto di
scambio implicito di 0,20
azioni Cairo per ogni azione
Rcs è superiore a quello previsto nel Corrispettivo dell’Ops incrementato, pari a
0,16 azioni; tale rapporto
non è condivisibile in quanto i valori medi individuati
sulla base del solo Piano Industriale Rcs esprimono un
rapporto di scambio implicito superiore a 0,20».
Ma un’incognita grava sulla testa degli azionisti Rcs:
sulle offerte Cairo e Bonomi
è citata la Brexit: entrambi i
prospetti, infatti, menzionano l’uscita di Londra dall’Europa tra gli eventi eccezionali in grado di rendere nulla
tutta l’operazione. La Borsa
però sembra non credere
che i due litiganti possano ritirarsi.
A.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VAR%
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO MARCONI BO.
AGEAS
AHOLD KON
ALBA
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
Ultima rilev.
BOT
BOT 14.07.2016 (366)
BOT 29.07.2016 (182)
BOT 31.08.2016 (184)
BOT 14.09.2016 (366)
BOT 30.09.2016 (183)
BOT 14.10.2016 (366)
BOT 31.10.2016 (185)
BOT 14.12.2016 (366)
BOT 13.01.2017 (365)
BOT 14.02.2017 (368)
BOT 14.03.2017 (365)
BOT 12.05.2017 (364)
BOT 14.06.2017 (365)
99,994
100,018
99,999
100,011
100,015
100,05
100,025
100,115
100,076
99,998
100,092
100,133
100,054
BTP
BTP 1.08.2016 3,75%
BTP 15.09.2016 4,75%
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
100,312
100,911
100,943
100,599
102,45
Titolo
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 15.05.2018 0,25%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 15.10.2018 0,3%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 15.04.2019 0,1%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 01.12.2019 1,05%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
Ultima rilev.
104,008
101,059
104,318
105,219
104,221
100,684
107,323
100,43
106,222
108,86
100,41
107,01
109,36
110,5
99,3
106,3
103,87
111,36
102,58
114,94
113,19
Titolo
BTP 01.05.2020 0,7%
BTP 01.09.2020 4%
BTP 01.11.2020 0,65%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 01.06.2021 0,45%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 15.12.2021 2,15%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 15.04.2022 1,35%
BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 15.09.2022 1,45%
BTP 01.11.2022 5,5%
BTP 15.03.2023 0,95%
BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
BTP 22.12.2023 8,5%
BTP 01.03.2024 4,5%
Ultima rilev.
101,28
114,88
100,51
114,86
115,09
99,85
115,86
121,01
106,91
123,43
103,12
128
103,75
127,01
100
123,01
125,73
114,9
155,1
153
123,23
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.12.2025 2%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 01.06.2026 1,6%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 01.03.2032 1,65%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 01.09.2036 2,25%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
BTP 01.09.2040 5% EUR
118,37
108,64
128,91
100,3
104
126,12
100,5
154,18
150
131,53
138,54
118,9
151,33
96,36
150,11
140,57
100,1
127,01
145
145,28
Titolo
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
BTP 01.03.2047 2,7%
Ultima rilev.
124
143,1
114,13
101,87
CCT
CCT 01.07.2016 IND
99,977
CCT 1.03.2017
100,01
CCT-EU 15.06.2017
102,007
CCT-EU 15.10.2017
100,865
CCT-EU 15.04.2018
101,006
CCT-EU 01.11.2018
103,4
CCT-EU 15.11.2019
102,7
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 100,85
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,07
CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 99,28
CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 99,87
CTZ
CTZ 30.08.2016
CTZ ZC 27.02.2017
100,035
99,87
Titolo
CTZ 30.08.2017
CTZ 28.03.2018
BTP INDICIZZATI
BTPI 15.09.2016 2,1%
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.05.2022 0,1%
BTP IT 20.04.2023
BTP IT 11.04.2024
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.09.2032 1,25%
BTPI 15.9.2035 2,35%
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
B
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
B SISTEMA
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BANZAI
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BCA MEDIOLANUM
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COIMA RES
CONAFI PRESTITO’
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
D
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENERVIT
ENGIE
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
F
FALCK RENEWABLES
FERRARI
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FILA
FINCANTIERI
FINECOBANK
FNM
FULLSIX
G
GABETTI
GAS PLUS
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GRUPPO WASTE ITALIA
H
HERA
I
10,31
6
1,465
0,3607
1
3,91
7,945
34,95
19,71
2,65
3,468
1,648
127,2
0,385
8,2
4,4
9,935
2,51
3,68
10
21,49
7,25
15,98
18,4
16,81
1,086
-5,33 10,1686
-5,29 5,9953
-5,06 1,4502
-9,98 0,3613
-9,26 0,996
-10,28 3,8667
-3,87 7,7345
- 34,95
- 19,6362
- 2,9214
- 3,4594
1,1 1,589
-9,79 127,6652
-3,75 0,3833
-5,2 8,1595
-14,56 4,3646
-1,44 9,9234
-4,2 2,5053
-8,96 3,6863
-7,49 10,109
-9,09 21,7631
-4,42 7,1611
-1,54 15,6066
-13,41 18,5606
-13,75 17,1086
-9,65 1,0885
-27,39
-29,95
-8,44
-30,57
-32,84
-25,67
30,25
-19,23
2,92
-12,71
-4,2
-31,33
-22,39
-14,44
2,56
-45,14
0,66
14,93
-34,46
-13,42
-12,29
-17,8
-10,17
-27,53
-27,1
-13,4
0,392
63
1,9
1,7
21,1
1,461
0,4542
2,3
3,492
0,583
0,3801
1,794
0,168
3,412
5,9
2,242
19,77
2,324
3,55
66,9
2,96
1,023
88,3
41,1
6,67
0,33
6,04
0,459
0,36
0,57
2,356
0,2999
0,127
11,22
0,2075
68,5
39,65
18
4,272
17,8
0,2717
0,342
49,73
0,048
16,5
15,58
9,2
-8,2
-4,14
-6,08
-6,68
-7,88
-16,43
-13,66
-24,61
-24,28
-7,59
-18,57
-4,22
-12,28
-11,66
-23,3
-4,05
-6,63
-4,08
-14,46
-4,9
-0,77
-4,1
-4,35
-15,05
-6,33
-9
-8,58
-3,69
-8,3
-6,66
-7,32
-7,62
-17,05
-0,05
-3,78
-5,28
-2,04
-6,25
-8,14
-7,4
0,3823
63
1,9291
1,7701
20,9362
1,405
0,4584
2,3112
3,6807
0,5883
0,4031
1,7955
0,1641
3,3941
5,8582
2,2628
19,953
2,4289
3,4616
66,6306
2,7247
1,023
88,5683
40,144
6,3651
0,307
6,1401
0,4536
0,3614
0,5683
2,342
0,2933
0,1237
10,933
0,2031
68,5003
39,9858
18
4,272
17,571
0,2717
0,342
49,9021
0,0464
16,2188
15,7619
9,1442
-68,94
-24,73
-24,9
-38,58
-26,81
-34,43
-63,13
-44,61
-50,4
-58,73
-37,75
-26,31
-28,61
-42,31
-32,25
-75,55
-20,22
-5,64
-38,97
-35,25
-24,53
-24,14
-13,6
-23,65
-17,37
-11,13
-24,67
-18,4
-1,83
-20,66
-54,8
-29,52
-43,38
-30,07
-24,48
-19,28
9,04
-6,02
-6,31
-12,31
11,3
-45,39
1,1
-6,14
-9,72
3,65
4,252
1,15
1,95
0,82
8,285
1,215
22,1
5,545
13,4
3,8
2,63
7,19
0,0172
0,1749
0,2413
0,99
0,359
6,385
0,369
8
0,22
0,4495
6,1
7,68
0,999
0,331
-2,41
-3,58
-0,86
-2,99
-5,75
-4,27
-0,33
-5,64
-10,35
-1,4
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-7,29
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-4,16
-5,44
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-5,34
-12,87
-15,67
-7,29
-12,78
-3,76
-8,36
3,5635
4,1723
1,13
1,9224
0,8195
8,315
1,1311
22,1872
5,5843
13,3041
3,7769
2,6309
7,207
0,0164
0,1753
0,2416
0,9704
0,3517
6,294
0,359
7,9706
0,22
0,4584
6,0104
7,6857
0,9813
0,3305
-11,41
-6,96
15
-17,37
-18
3,56
-36,92
-18,6
-24,46
-3,6
-35,65
-20,97
-6,62
-49,11
-24,12
2,06
-48,35
0,71
-11,3
-28,92
-58,8
-11,01
-29,61
-5,93
-71,37
2,15
55,2
0,9595
0,3761
16,34
12,6
61
13,37
1,056
21,4
13,47
14,15
51,7
6,345
1,12
-6,36
-7,3
-1,64
-4,3
-6,09
-3,74
-3,79
-6,37
-6,55
-7
-12,98
-4,07
-6,43
-7,37
-4,68
2,1164
54,7913
0,9438
0,3569
16,1005
12,1705
60,7531
13,5297
1,0447
21,3874
13,4655
14,0526
52,7736
6,3968
1,1134
-0,09
-29,19
-19,71
-45,77
-7,16
-4,18
-3,02
-18,48
-17,9
-22,66
-40,48
-14,81
6,71
-14,6
-43,72
0,6045
0,0925
45
13,08
1,8
0,683
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1,972
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65,6
13,24
8,48
9,73
0,0457
0,735
5,56
0,94
1,31
31,81
0,63
-7,5
-11,9
-9,18
-5,15
-2,7
-5,2
-10,04
-17,83
-6,8
-0,15
-9,19
-8,72
-5,9
-10,57
-10,04
-5,76
-0,11
-5,62
-10,07
-8,3
0,6177
0,0917
45,5605
12,8459
1,732
0,6796
3,6491
2,11
13,5238
65,7024
13,3765
8,4764
9,668
0,0444
0,7379
5,5182
0,9327
1,2041
32,3789
0,6212
-16,39
-7,13
-24,43
30,15
-9,32
-11,24
-7,5
-30,37
-17,12
9,33
-4,06
-5,46
-14,52
-41,78
-27,37
-34,67
-11,57
-18,63
-24,42
-17,05
0,73
36,72
5,71
5,385
1,526
12,02
0,333
5,98
0,4237
1,141
-9,6
-4,85
-9,37
-5,44
-10,81
-4,45
-7,5
-9,74
-5,23
-7,39
0,7404
36,5428
5,7578
5,2321
1,5129
11,9971
0,3343
6,0134
0,4192
1,0972
-34
-32,95
-15,6
-34,17
10,78
-16,81
-21,57
-12,28
-35,5
0,4799
2,53
1,55
10,92
2,79
0,195
-11,94
-6,23
-5,26
-16,77
-8,4
-9,93
0,474
2,5402
1,5159
11,1761
2,8055
0,1895
-42,15
-29,92
-10,14
-35,46
-31,65
-73,1
2,352 -3,13 2,3325
-4
0,9245
0,701
0,4966
51,55
0,4035
0,16
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
-1,81
-5,65
-3,85
-2,46
-3,47
-13,7
Euribor
Titoli di stato
Titolo
A
C
Il cda: «La nuova offerta di Cairo non è congrua». Così ripassa la palla al numero uno
di Investindustrial che alza l’offerta per l’Opa a 0, 80 euro contro gli 0,70 offerti in precedenza
■■■ Anche la Brexit fa capolino nella delicata partita per
mantenere (o prendere), il
controllo di Rcs. Proprio nel
giorno i cui Londra vota e (di
misura) sceglie la strada per
abbandonare progressivamente l’Unione europea e
mentre le piazze mondiali affondano (Milano - 12,5%), il
titolo Rcs limita i danni e nonostante il crollo verticale
dei listini, archivia la seduta
con un ribasso del 2,87% che
consente al titolo di fermarsi
a 0,762 euro, un po’ sopra
agli 0,70 euro offerti in Offerta pubblica di acquisto
(Opa), dalla cordata guidata
da Andrea Bonomi.
Che nella tarda sera di ieri
ha presentato l’atteso rilancio di 0,80 per azione, contro
gli 0,70 offerti in precedenza.
Isoci che lanciano l’Opa hanno deciso inoltre di rinunciare alla condizione sul rimborso dei finanziamenti, prevista nell’offerta originaria.
Certo ora bisognerà vedere cosa deciderà di fare il pa-
PREZZO
Ultima rilev
100,065
99,902
100,462
100,75
101,75
102,5
102,74
107,64
104,52
103,8
109,46
98,96
100,64
100
112,33
120,74
102,99
121,38
Titolo
360
0,8817
0,7022
0,4885
50,5614
0,3916
0,1666
2,72
-20,92
-23,01
7,42
-13,78
-46,31
Dati aggiornati al 23/06
365
Titolo
360
365
1 SETT.
-0.367 -0.372
3 MESI
-0.268 -0.272
2 SETT.
-0.362 -0.367
6 MESI
-0.161 -0.163
1 MESE
-0.358 -0.363
9 MESI
-0.094 -0.095
2 MESI
-0.309 -0.313
12 MESI -0.029 -0.029
Cambi
Titolo
Dollaro USA
Yen
Dollaro Canadese
Dollaro Australiano
Franco Svizzero
Sterlina
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Corona Ceca
Fiorino Ungherese
Domanda
Offerta
1,1066
113,2300
1,4392
1,4910
1,0808
0,8075
9,4610
7,4371
9,4200
27,1030
317,9000
1,1389
120,3800
1,4517
1,5060
1,0876
0,7660
9,3030
7,4396
9,2993
27,0620
314,2800
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
ING GROEP
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
INWIT
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALIAONLINE
ITALIAONLINE RSP
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
9,27
0,2037
0,4092
14,11
1,74
1,675
0,13
3,858
1,677
1,358
1,179
0,9665
1,396
10,48
2,152
300
31,53
25,29
8
-15,03
-1,74
-3,58
-4,34
-22,94
-20,99
-7,8
-6,5
-5,5
-6,87
-4,21
-5,1
-0,66
-10,33
-7,46
-4,24
-2,2
9,2991
0,1967
0,3908
14,0533
1,7971
1,7237
0,1331
3,8905
1,6346
1,3591
1,1719
0,9348
1,3667
10,4994
2,1923
300
32,5963
25,0324
7,8081
-26,31
-35,62
-15
-1,47
-43,65
-40,9
-52,03
-23,45
-21,42
-8,86
-21,4
-6,98
-13,29
2,24
-30,58
2,49
-25,11
-15,42
-9,09
0,253 -2,24 0,2429
-2,69
J
JUVENTUS FC
K
KERING
K.R.ENERGY
142,5 -6,06 144,6565 -11,49
0,427 -9,69 0,4245 -36,36
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
LEONARDO - FINMECCANICA
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
11,06
0,43
0,47
8,965
164,5
45,3
0,528
135,6
-6,98 11,0736 -15,25
-6,01 0,4033 -42,24
-1,05 0,4532 -8,74
-11,94 8,9263 -30,5
-3,24 166,1115 4,44
-3,33 45,5292
-25
-5,04 0,5085 -19,98
-6,22 137,258 -8,25
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
MASSIMO ZANETTI BEVERAGE
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MUNICH RE
MUTUIONLINE
2,15
16,62
7,35
0,1565
1,238
3,252
5,31
0,096
4,31
1,412
2,166
0,3435
14,4
0,965
3,386
0,164
150
7,745
-9,05 2,193
-4,87 16,5311
-0,61 6,9903
-3,16 0,1541
-4,84 1,2188
-17,17 3,3409
-21,22 5,4401
- 0,096
4,31
2,32 1,3009
-5,83 2,081
-4,24 0,3511
-9,09 14,605
-7,12 0,9597
-11,36 3,4514
-11,11 0,167
-6,13 150,5151
-4,44 7,4246
-14,34
-12,89
-22,67
16,27
49,61
-15,14
-40,24
-16,59
7,75
-9,66
27,26
-6,04
11,46
-7,12
-43,33
-37,9
-17,85
-3,13
N
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
2,2 -0,09 2,1728 -10,35
7,1 -3,53 7,0782 5,58
4,648 -7,87 4,5804 -29,58
0,268
- 0,268 -51,62
O
OLIDATA
OPENJOBMETIS
ORANGE
OVS
0,154
- 0,1552 -18,09
6,875 -1,79 6,7718 -5,82
13,75 -6,08 13,7208 -11,86
5,315 -4,06 5,1709 -17,21
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POSTE ITALIANE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
2,43
2,336
22,37
1,619
0,2434
1,9
1,09
4,6
0,1595
6,17
0,073
0,052
12,39
18,95
-10
0,52
-4,07
-6,74
-14,6
-9,7
-4,22
-5,7
-10,69
-7,91
-10,98
-9,57
-5,42
-12,51
2,479
2,3334
22,5156
1,6083
0,2503
1,9398
1,0679
4,703
0,1632
6,1826
0,0737
0,0523
12,2245
19,1705
-30,97
-2,26
-6,79
-30,4
-55,66
-48,65
-18,47
-22,43
-37,18
-13,1
-72,9
-72,28
-16,4
-6,47
3,676
2,24
0,762
25,45
70,25
0,3018
118,3
0,604
0,1613
0,082
0,3855
0,581
12,54
-3,26 3,6884
-4,03 2,1741
-2,87 0,7479
-5,18 25,7152
-13,54 70,6948
-4,58 0,2957
-5,36 117,7182
-4,96 0,5863
-3,41 0,1528
-5,96 0,0814
-6,79 0,3928
0,56
-8 12,5202
-22,09
-5,49
22,8
5,65
-25,35
-17,97
-6,04
-0,33
-32,34
-34,71
-21,13
-38,84
7,09
9,2
11
8,22
6,66
0,3621
5,7
2,568
6,81
18,61
69,3
68,25
1,543
12,9
3,538
14,17
7,81
90,35
0,02
0,6465
4,804
28,82
1,325
8,69
9,75
0,166
145
5,09
-3,16
-6,62
-6,48
-5,46
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11,0161
8,2562
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0,3652
5,7
2,6164
6,8705
18,9155
67,185
67,6913
1,5363
12,7534
3,4921
13,8675
7,7611
90,0863
0,0199
0,6227
4,8817
29,3216
1,3033
8,4685
9,7096
0,1687
145
5,1003
-18,94
-14,79
-17,43
-37,82
-61,6
-2,18
-35,96
-28,39
-14,44
-13,32
-6,19
-13,51
-0,77
-6,89
-9,28
-20,31
0,95
-42,86
-27,56
-0,54
-33,47
-38,83
5,21
-1,52
-30,43
-18,75
3,428
0,4999
3,71
0,69
0,5535
7,765
12,44
4,524
0,76
0,494
0,0422
50,1
13,6
41,05
1,239
7,07
-3,6
-4,78
-5,16
-16,62
-15,11
-14,1
-5,04
-6,99
-7,03
-4,08
-8,46
-7,82
-5,36
-5,68
-6,42
-4,46
3,3815
0,4948
3,7025
0,7073
0,5613
8,0943
12,3365
4,6168
0,7657
0,4727
0,0421
50,6431
13,3481
40,277
1,1748
7,2278
1,18
17,9
-41,28
-41,8
-25,98
13,71
-4,88
-51,96
-24
-26,86
-31,42
-8,29
-1,27
-32,3
-13,04
2,584
2,076
6,68
39,42
2,446
1,468
-20,69
-23,79
2,06
-3,1
-18,58
-10,49
2,6925
2,1776
6,4226
39,1235
2,5032
1,4708
-58,32
-59,57
-18,14
-3,14
-48,66
-37,8
18
1,19
8,675
15,6
-2,17
-0,34
-7,52
-6,25
0,087
0,0591
0,79
0,001
0,0069
0,0574
0,571
0,061
0,1189
0,036
0,0055
5,975
0,3
0,127
0,85
0,0959
0,221
0,2612
0,0002
0,85
0,041
1
0,949
0,0001
1,9
0,5505
0,0878
0,3809
0,3988
3,34
-1,1
-8,71
19,88
-14,57
-36,92
-20,92
-14,05
-1,7
-0,03
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAVE
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SPACE2
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
T
TAMBURI
TAS
TECHNOGYM
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOSCANA AEROPORTI
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
U
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOLSAI
V
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VITTORIA ASS
VIVENDI
17,1784 -12,31
1,1824 -1,57
8,8404 -13,6
15,3552 -20,85
W
WAR AMBROMOBIL 17
WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017
WAR ENERTRONICA 13-18
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR IKF 10-18
WAR NOEMALIFE 12-17
WAR SAFE BAG 13-16
WAR TE WIND 18
WARR AEDES 2015-20
WARR AGRONOMIA 2014-2017
WARR BIO ON 14-17
WARR BRIDGE MGMT 18
WARR CALEFFI 20
WARR CAPFORPROG1 17
WARR CLABO 18
WARR ELETTRA INV 17
WARR ENERGICA M 18
WARR GGP 16
WARR GLENFOOD 20
WARR INNOVATEC 17
WARR ISI 2 21
WARR IWB
WARR LUVE
WARR SEAT PG 16
WARR SITI-B&T 21
WARR SMRE 19
WARR SPACE2 17
WARR TECH-VALUE 2014-2017
WARR TIP 20
WARR ZEPHYRO
0,0834
0,0595
0,7646
0,0009
0,0069
0,0574
0,571
0,061
0,1189
0,0314
0,0055
6,545
0,3
0,1275
0,85
0,0787
0,221
0,2503
0,001
0,8468
0,065
1
1,008
0,0001
1,9047
0,5505
0,0871
0,3559
0,3814
-51,37
-26,03
-7
-84,85
-66,18
14,8
62,17
-49,17
-23,04
-30,37
-62,33
20,19
15,45
-19,05
-28,96
6,76
-99,94
-40,89
-14,24
-20,92
-75
-38,83
1,04
-6,98
-42,95
Y
YOOX NET-A-PORTER GROUP
21,68
-9,7 21,2529 -37,25
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
5,51 -3,5 5,3703 -9,15
0,0188 -6,93 0,0186 -53,23
0,141
- 0,1371 22,61
22
__Sabato 25 giugno 2016__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
EUROPA/1
pito che quest’Unione non
funzionava.
Ecco quanto
conta l’Italia
Quando
si sveglierà
il Vesuvio
Si torna a parlare del Vesuvio e i ragionamenti sono basati sul “se erutterà”. Non si tratta di “se” ma di
“quando”, e nonostante ciò le popolazioni continuano a stare nei suoi
pressi, impreparate all’evento, confidando sulle tasche degli italiani, babbei da mungere per far fronte alla
dabbenaggine partenopea.
Moreno Sgarallino
e.mail
A mio avviso, per capire il livello di (in)credibilità e (non) autorevolezza che ha l’Italia di
Renzi a livello Ue e non solo
basta considerare il fatto che
l’inviato tedesco (e te pareva)
antidoping della Iaaf voleva
entrare (respinto con perdite)
al Quirinale - proprio mentre
Mattarella consegnava la bandiera agli atletiche si recheranno alle Olimpiadi - per fare un
prelievo ad un’atleta, e chiedersi se detto inviato avrebbe
avuto lo stesso ardire presentandosi a Buckingham Palace
o all'Eliseo. Nella risposta la facile sentenza.
Carlo Cerofolini
e.mail
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
EUROPA/5
Ci vuole
una «Merxit»
L’Europa a trazione tedesca
non piace a nessuno,di fatto
ha impoverito il ceto medio
produttivo arricchendo una
classe tecno-burocratica improduttiva.Dopo la Brexit è auspicabile una “Merxit”.
Elio Cataldo
e.mail
BREXIT/1
La resa
dei conti
La mafia europea pur di non
perdere il malloppo sta giocando sporco. Adesso in Austria
stanno intervenendo i magistrati che stanno scoprendo le
manovre fatte negli scrutini
per fermare il voto della destra
austriaca e si confermano
comportamenti degli scrutatori personali e pilotati.
Vittoria di chi voleva l’uscita
della Gran Bretagna dall’Unione Europea! Finalmente arriva la resa dei conti con quest’Europa fasulla. La sconfitta
più pesante non è comunque
per il fronte del no, ma per i
sondaggi e sondaggisti vari
che dimostrano, elezione dopo elezione, di usare un sistema arcaico fuori dalla realtà.
Vedi gli exit polldi Milano errati per circa 6 punti percentuali
rispetto ai dati definitivi e quelli inglesi completamente fuorvianti.
Roberto Zanella
e.mail
Emiliano Pozza
Milano
***
Rispondo per competenza: sono
nato sotto il Vesuvio, come i miei
genitori e i miei nonni. E sa per
quale motivo? Perché i nostri avi
erano nati sotto il Vesuvio, e non
perché confidassero nelle tasche
del resto degli italiani, che all’epoca neppure erano italiani. Vennero al mondo proprio lì perché
quello era il loro paese, e nel loro
paese crebbero, fecero prosperare le loro attività e misero al mondo i loro figli. Stop. Di solito, si nasce dove si nasce, e
io non conosco catanesi che se ne siano andati da Catania per paura dell’Etna o veneziani
che abbiano abbandonato la laguna per timore di finire
sott’acqua.
Neppure catanesi
o veneziano che hanno superato i
timori perché pagati dallo Stato. Il
Sud ha una storia di ruberia e di
malefatte, caro Sgarallino, di disorganizzazione, di assistenzialismo indipendentemente dalle
eruzioni vulcaniche. E se qualche
imbecille o malfattore continua a
costruire la sua casa abusiva ai piedi del vulcano, la sua colpa di imbecille o malfattore è l’abusivismo, non la posizione della casa.
Non stia a sentire chi non conosce
il Vesuvio. Qui si può costruire e lì
no. Quella è zona rossa e quella
zona rosa. Sciocchezze. Quando il
Vesuvio si sveglierà, speriamo il
più tardi possibile, la distruzione
arriverà fino a mare. Cinquecento
metri sopra o sotto non farà alcuna differenza. Capita quando ci sono i vulcani. Capita anche quando
ci sono i terremoti. E le casse statali non c’entrano. A meno che non
si voglia dire che i giapponesi (tanto per fare un esempio) nascono
in Giappone perché confidano sulle tasche del governo giapponese
o degli Usa o dell’Europa. Ipotesi
affascinante, lungo la quale preferirei non inerpicarmi. [Napoli,
Piazza S. Domenico Maggiore - LaPresse]
Giorgio Irene
e.mail
EUROPA/2
Giochi
sporchi
EUROPA/3
BREXIT/2
Grazie
Angela
Brexit: per mesi centinaia di
pagine e di ore di trasmissione
sono state dedicate a una nonnotizia. Molto meglio infatti
parlare il meno possibile dei
nostri enormi problemi veri:
debito pubblico in inarrestabile aumento, disoccupazione
giovanile sempre a livelli inaccettabili, undici milioni di poveri, forbice della disuguaglianza che si allarga. Complimenti alla (dis)informazione:
un segnale pericoloso per
quello che si sta profilando.
Attilio Giunchi
e.mail
Vito Luise
e.mail
EUROPA/4
Fine di un sogno
o di un incubo?
L’Europa non c’è più. Fine di
un sogno per chi, e all’inizio
erano in tanti, ci credeva. Fine
di un incubo per chi aveva ca-
BREXIT/3
Continente
spaccato
E ora? Brexit a parte, un dato è
scontato: l’Europa, comeha
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Massimo de’ Manzoni (vicario)
Franco Bechis - Fausto Carioti
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
Goldman Sachs, Confindustria, Trilateral. Si invaghisce
del possesso, del potere, della
tirannia, del titolo, del guadagno. Mira a scalzare gli altri.
Tanto l'ambizione le invade il
cuore che non sa più ciò che il
popolo vuole.Per il popolo, anzi, mostra disgusto, stizza, sdegno.A forza di far così si perdono voti.
Giuseppe De Donna
e.mail
Pierpaolo Vezzani
Correggio (Reggio Emilia)
BREXIT/4
Grandi e piccoli
uomini
RAGGI/1
Indipendentemente da tutto
ciò che succederà da oggi in
Europa, possiamo dire che
l’Europa è stata fatta da grandi
uomini ed è stata uccisa da un
piccolo uomo che andò alreferendum per scopi personali.
Virginia
non ha nascosto nulla
Se la signora Raggiha dichiarato ilmodesto ricavo di circa euro 1800 nella dichiarazione
dei redditi secondo il disposto
delle norme fiscali della Repubblica italiana,quali altre dichiarazioni doveva fare? A
mio avviso nessuna poiché,
specie con la telematica di cui
disponiamo,la Repubblica italiana può verificare online l’avvenuta dichiarazione. Ella
non ha nascosto nulla poiché
ha reso la dichiarazione su formulari pubblici della Repubblica italiana. Ma di cosa stiamo parlando?
Alberto La Torre
e.mail
BREXIT/5
Via
la semplicità
Vuoi restare in Europa o non
vuoi restarci? Metti la tua X.
Così erano strutturate le schede del referendum in Gran
Bretagna. E ora mettetele a
confronto con una qualsiasi
scheda italiana e capirete la differenza. Viva la semplicità.
Anna Fiorentini
e.mail
BREXIT/6
Giancarlo Politi
e.mail
RAGGI/2
Sindaco
sotto tiro
A tutti i tromboni che non imparano niente dalla storia: gli
inglesihanno tenuto testa aitedeschi nella Seconda guerra
mondiale, con grande orgoglio nazionale. Impensabile
credere che si sarebbero sottomessia questa Europa a trazione e diktat tedeschi.
Il compito di Virginia Raggi,
avendo ereditato una città disastrata e dai problemi molto
gravi, sarà estremamente difficile. La neo sindaca sarà sicuramente sotto attacco. Il sistema, interessato a non cambiare, la terrà sempre sotto attacco. Compito degli elettori che
l’hanno gratificata col consenso è quello di non lasciarsi condizionare.
Giuseppe Nava
e.mail
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Caserta)
Una prova
di orgoglio
Solo
un diversivo?
La Germania prima ha ottenuto la riunificazione, pagandosela con i soldi di tutti i cittadini europei, e poi, con le sue
scriteriate ma forse volute politiche, ha ottenuto la spaccatura dell’Europa. Ieri non è scoppiata una guerra fratricida, ma
poco ci manca, visti i risultati
del referendum inglese. Grazie, Cancelliera Angela Merkel,un politico molto ma molto lungimirante (ironico).
sancito il referendum inglese,
è spaccata letteralmente a metà. Anzi, peggio ancora: c’è
una metà che non vuole l’Europa e un’altra metà che la vorrebbe,ma non così come è fatta e come ha funzionato fino
ad ora. L’Europa non esiste
più.
SINISTRA
ECONOMIA
Addio
popolo
Perché il Pil
non cresce
La sinistra enciclopedica sa
davvero tanto, ma non tutto.
Conosce i desiata dell’establishment, delle élites, delle
big corporation, delle coop
monstre, dei mega costruttori.
Si accende per l’Unione Europea, l’Onu, il Fondo monetario internazionale. Anche per
La crescita del Pil italiano è
molto fiacca perché la tassazione sul lavoro resta molto alta e
l’efficienza delle pubbliche istituzioni - giustizia in primis - alquanto bassa. Poco o nulla è
stato fatto per rendere più
competitiva la produzione rispetto alla concorrenza inter-
REDAZIONE ROMA
Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186
Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443
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DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO
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PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
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TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 174 anno LI
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
CERTIFICATO N. 8166
DEL 06/04/2016
ISSN 1591-0423
La tiratura di sabato 25 giugno 2016
è di 107.379 copie
23
__Sabato 25 giugno 2016__
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Su
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
La sapienza dei Greci contro la stupidità dei buonisti
Caro Mario, a conferma della tesi da te sostenuta nel bell’articolo sugli esami di maturità, non so resistere alla tentazione di convocare la classicità per dimostrare che il concetto di limite è insito nella cultura occidentale a tal punto che per i Greci la colpa più
grave di cui un uomo potesse macchiarsi
era quello di hybris. Ora, come certo ricorderai, la radice di questa parola è la preposizione yper che significa «sopra, oltre, al di là».
Hybris è dunque la colpa di chi travalica i
suoi limiti, va oltre, invadendo un territorio
che appartiene aglidèi, simacchia di «super-
bia» (da super che è l’esito latino del greco
yper).Non a caso nel tempio di Apollo a Delfi c’erano due iscrizioni, che compendiavano l’antica saggezza, esortando l’uomo a rimanere entro i suoi limiti: una era gnothi
sauton, l’altra meden agan, cioè «conosci te
stesso» e «(non fare) nulla di troppo»; due
precetti tra loro coerenti perché solo chi conosce i propri confini può evitare di travalicarli. Già allora, agli albori della nostra civiltà, avevano dunque capito che l’uomo, per
riconoscersi come tale, ha bisogno di poter
individuare dei «termini» entro i quali misurarsi: questi ultimi talvolta erano considerati
invalicabili, come quelli che lo avrebbero fatto sconfinare nello spazio riservato agli dèi
(ad es. le colonne d’Ercole), altri erano superabili, ma nessuno ha mai pensato che si
potessero eliminare: è solo il buonismo o la
stupidità oggi ormai imperante che lo auspica. Complimenti dunque per il tuo intervento, che ancora una volta si fa apprezzare come espressione di quello spirito autenticamente critico che di questi tempi è merce
rara (esaltato oltretutto dalla tua solita acu-
nazionale e l’apparato pubblico con i suoi elevatissimi costi
è una pesante palla al piede
della nostra industria: occorrono interventi strutturali di detassazione robusta e contemporanei cospicui tagli della
spesa pubblica.
mensione artistica della installazione galleggiante realizzata
da Christo. Sarà un miracolo
di ingegneria, un capolavoro
di collegamenti, una stranezza impensabile, ma di artistico
non vi vedo proprio niente.
Per miei limiti, naturalmente.
Santino Schiavini
e.mail
Antonio Massioni
Milano
IMMIGRATI
ANTIDOPING
Qual è
la verità?
Prove
di sudditanza
Vorrei che un economista mi
spiegasse questo mistero:
quando ero piccola mi dicevano che i nostri emigranti erano una ricchezza per l’Italia
tramite le rimesse degli emigranti, ora mi dicono che gli
immigrati in Italia sono una
ricchezza. Non mandano soldi a casa questi? Allora, quale
è la verità?
Marta De Poli
e.mail
ARTE
Un capolavoro
da decifrare
A prescindere che il presidente della Iaaf Sebasian Coe non
se la deve cavare con la scusa
del non sapevo, un capo è
sempre responsabile delle malefatte dei propri collaboratori.
Ma trascuriamo ciò. Chi era la
persona incaricata della verifica antidoping? Un tedesco, ed
egli in quanto tale si riteneva
convinto di fare in Italia ciò
che riteneva più opportuno,
come d’altra parte ed in altri
campi fanno la Merkel, Shauble e tanti altri Kapò. Berlusconi con tale termine aveva visto
lontano.
Non riesco a percepire la di-
Fulvio Bellani
e.mail
ta, pungente ironia). Ti ringrazio ancora per
la bella presentazione del tuo libro, che tanto successo ha riscosso presso gli amici alessandrini. Un abbraccio affettuoso dalla tua
vecchia prof.
Maria Clotilde Bruno – Alessandria
***
NORD: Avvio di giornata soleggiato. Aumenta l'instabilità nel pomeriggio sui rilievi con rovesci e temporali in locale sconfinamento anche sulla Val padana, specie settentrionale. Temperature in lieve calo.
CENTRO: Bel tempo ovunque, ad eccezione di rovesci diurni sulla dorsale
centrale. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo. Mari calmi o
poco mossi.
SUD: Tempo a tratti ancora instabile tra Sicilia orientale, Calabria e
Metaponto ma con tendenza a rasserenamento entro fine giornata.
Temperature stabili o in locale flessione.
Quale soddisfazione maggiore per un ex
liceale, sempre innamorato del classico,
che ottenere un bel voto dalla propria
prof di latino e greco? Anche perché, dovete sapere, «la Bruno» come la chiamavamo noi della III C, non è mai stata una
docente dal complimento facile. Anzi.
Ha condito i tre anni di liceo di quella
giusta severità che, unita alla passione
per le materie classiche, ha contribuito
in modo fondamentale alla nostra formazione. A proposito, prof: li ha visti quelli
della III C alla presentazione alessandrina dell’altro giorno? Erano proprio in
tanti. Diamo un bel voto anche a loro?
GIUSTIZIA
costoro che non si accorgono
mai di nulla?
Lo Stato
contro se stesso
Carlo Chievolti
e.mail
Lo Stato contro Stasi. Colpevole, innocente, chissà. Non entro nel merito, però è come minimo aberrante che lo Stato,
che accusa un cittadino, lo assolva per ben due volte ed
ogni volta ricorra contro se
stesso. Se io sono in casa mia e
vengo prelevato dai carabinieri e tradotto in tribunale magari per l’accusa di un qualsiasi
pentito (Tortora docet) e poi
assolto perché riconosciuto innocente, lo Stato che mi ha assolto non deve avere il diritto
di ricominciare tutto daccapo
(fatto salvo il mio diritto di ricorrere contro una condanna).
Gino Crociani
e.mail
MINORI
Ma i genitori
dove stanno?
La bimba di nove anni trovata
morta in piscina è stata violentata. E lo è stata da tanto tempo: che razza di genitori sono
TV/1
Effetto
Cinquestelle
NORD: Bel tempo prevalente ma con instabilità dal pomeriggio sui
monti, occasionalmente anche sulle pianure tra Lombardia, Emilia, Veneto e Friuli entro sera.
CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo locali annuvolamenti diurni lungo la
dorsale ma senza fenomeni degni di nota, se non isolati. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo.
SUD: Torna il bel tempo anche al Sud, nonostante ancora qualche isolato fenomeno diurno in sviluppo sulla dorsale. Temperature stabili o
in locale rialzo, massime tra 26 e 31°C.
È presto per inneggiare al successo dei Cinquestelle, tuttavia un risultato è apprezzabile:
sono sparite dalle tv quelle facce che avevano stancato, salvo
alcuniresistenti che si dimenano ancora e cercano di sgomitare per recuperare crediti. Mi
riferisco ai vari D’Alema, Brunetta, Cicchitto, per non parlare di noti sindacalisti.
Giuliano Gelmi
e.mail
TV/2
Ospiti
e contestazioni
Mi domando perché Mentana invitialla sua maratona televisiva il responsabile finanziario della Lega Borghipercontestarlo continuamente.
Elisabeth Carles
e.mail
NORD: Nubi sparse con qualche occasionale rovescio su Val Padana e
settori alpini, più asciutto su Liguria e Piemonte. Temperature in calo.
Mari calmi o poco mossi.
CENTRO: Sole ovunque con pochi disturbi pomeridiani sulle zone interne
appenniniche. Temperature in flessione. Mari generalmente calmi o poco
mossi.
SUD: Sereno su tutte le regioni, salvo qualche possibile fenomeno
diurno su Gargano e rilievi. Temperature senza grosse variazioni. Mari
calmi o poco mossi.
Temperature previste oggi
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
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18
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20
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20
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NAPOLI
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ROMA FIUMICINO
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30
In mostra al Forte di Bard il capolavoro «La Vie» di Chagall
Paolo Del Debbio vince il «Premio Giornalistico Cinque Terre»
Marc Chagall. La vie è il titolo della mostra che si tiene al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, da domani
sino al 13 novembre 2016. La mostra è realizzata dall'Associazione Forte di Bard in collaborazione
con la Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence, con il Museo Picasso di
Münster e il Comitato Chagall di Parigi. Per la prima volta in Italia viene messa in mostra l'opera La
Vie, tesoro nazionale francese. Con anche l'intera serie delle 105 tavole della Bibbia.
Il giornalista Paolo Del Debbio è il vincitore del Premio Giornalistico Cinque Terre 2016. La serata
di premiazione avrà luogo oggi a Monterosso al Mare (SP) sabato 25 giugno 2013, alle ore 18:30,
sarà presentata dal giornalista Andrea Camaiora, che introdurrà e modererà gli interventi dei
componenti della Giuria: Maurizio Belpietro, Arrigo Petacco, Mimmo Angeli, Paolo Ardito, Andrea Cangini, Italo Lunghi, Giorgio Mulé, Mario Paternostro, Alessandro Sallusti , Lorenzo Tronfi.
Reportage letterari
I miei noir tra spie, pornostar e cadaveri sospesi
Le ospitate negli obitori, le lezioni dai cecchini, le ossa rotte nei veri incontri di arti marziali
Lo scrittore Gregg Horwitz spiega a «Libero» il suo metodo di immedesimazione per i thriller
Gregg Hurwitz, sceneggiatore tv e di fumetti, è uno dei
più venduti autori di thriller
americani. Per Libero ha scritto questo piccolo saggio sull’immedesimazione,
nella
scrittura, tra l’autore e i suoi
personaggi. Per gentile concessione lo pubblichiamo
mentre esce in Italia il suo
nuovo libro Orphan X (Book
Me, De Agostini).
Gli antieroi che fanno battere il mio (perverso) cuore (di tenebra).
Jack Reacher. Ne adoro la cattiveria . La riserva solo a chi la merita.
L'ironia che ne è il contraltare è sempre nascosta sotto la sua dura
scorza, in attesa di manifestarsi quando meno te lo aspetti. Jason
Bourne. Talmente tosto da non sapere neanche quant'è tosto. Il suo
progressivo risveglio a la presa di coscienza dei suoi “superpoteri” mi
trasmettono un'emozione pazzesca. Frank Castle, The Punisher. Da
piccolo era il mio personaggio dei fumetti preferito. È implacabile e
ha un suo personale codice d'onore tra giustizia e brutalità. Coriolano. Non per tirarmela, non posso fare a meno di citare Shakespeare...
un cadavere martoriato poco distante.
Ho trascorso intere giornate al loro fianco. Ho studiato il loro modo
di parlare. Cosa ancora più importante, ho cercato di imparare a pensare come loro. Il mio obiettivo era
entrare nelle loro teste, guardare il
mondo attraverso i loro occhi. Ecco
alcune delle cose che mi hanno insegnato:
-Se anticipi il rinculo mentre spari, manderai tutti i colpi in alto a destra.
-Quando viaggi nel Terzo Mondo, indossa solo magliette senza
scritte.
-Se devi tagliare una gola senza
fare rumore, accertati di approcciare la vittima da dietro e di tenergli la
testa inclinata in avanti. In questo
modo eviterai che dai polmoni gli
esca un acuto risucchio che rivelerebbe la tua presenza a terzi.
Per scrivere Orphan X non mi sono limitato a frequentare un cecchino ed esperto di armi di fama mondiale residente a Las Vegas. Ho voluto sperimentare le arti marziali in
prima persona. Ovvero ho scelto di
farmi spaccare le ossa per mesi, fino a diventare amico intimo del
materassino sui cui finivo regolarmente spiaccicato. So che avrei potuto accontentarmi di guardare
YouTube - e, non nego di avere almeno a tratti - intensamente desiderato di essermi limitato a quello.
Ma volevo descrivere l'esatta qualità del dolore che avverti quando,
ad esempio, l'avversario ti spezza
un braccio durante un incontro.Volevo essere in grado di raccontare
cosa si prova nel subire un tentativo distrangolamento, un attimo prima di perdere conoscenza.
Spero che apprezziate i miei sforzi. L'ho fatto solo per voi.
È capitato che uno dei miei consulenti mi insegnasse a progettare
una bomba, e che più tardi, bozze
alla mano, mi chiedesse di modificare alcuni dettagli della mia descrizione per fare in modo che nessun
delinquente potesse usare il mio libro alla stregua di un manuale di
istruzioni. Inutile dire che ho sempre onorato questo genere di richieste senza esitare. Poi ci sono altre
storie, quelle alimentate da lunghe
notti piene di chiacchiere, di ricordi
e di bourbon. Le notti in cui parlano delle cose che hanno fatto e che
non rimpiangono e di quelle che invece non rifarebbero.
Non racconterò mai quelle storie
- non nella mia vita privata, non nei
miei libri, e di certo non qui.
L'ho già detto:per me è importante regalare ai lettori un posto in prima fila, un'esperienza quanto più
possibile vicina alla realtà.
Alcune cose, tuttavia, devono
per forza restare nell'ombra.
G.W.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di GREGG HURWITZ
■■■ Ero lì quando iniziò a fare a
pezzi il corpo.
Avevo ventiquattro anni, stavo facendo ricerche per il mio terzo thriller, e dovevo raccogliere informazioni su alcune procedure del polo
ospedaliero della UCLA, per dare
corpo (ehm) a certi aspetti del mio
romanzo. Lui era il tipo che faceva
al caso mio. Era un tecnico e il suo
lavoro consisteva nel sezionare i cadaveri, per poi spedire i vari organi
nei reparti di ricerca competenti: la
testa in neurologia, le articolazioni
in ortopedia, il cuore in cardiologia
e via dicendo. Avevo il taccuino in
pugno, e appiccicata sul viso
l'espressione meno disgustata
che ero riuscito a pescare.
Lui lavorava e ogni qualvolta
lo stridio della sega elettrica si interrompeva per qualche secondo, io ne approfittavo per fargli
una domanda. Annotavo le risposte, osservavo ogni suo gesto e intanto mi maledicevo per aver lasciato a casa gli stivali di gomma.
Quando ebbe finito e il rumore della sega si spense, attraversò la stanza fino a una grossa porta di metallo. Quello che vidi quando aprì la
cella frigorifera mi tolse quel poco
fiato che mi restava.
Una dozzina dicadaveri penzolavano appesi ad altrettanti morsetti
a farfalla, i piedi bianchi come il
marmo sospesi a qualche spanna
dal pavimento.
Iltecnico afferrò la catena da mattatoio cui era agganciato il cadavere più vicino, la fece scivolare lungo
il binario sul soffitto, e quindi calò il
corpo sul suo “tavolo operatorio” di
metallo.
Era la cosa più spaventosa che
avessi mai visto.
Avevo previsto una scena, nel libro che mi accingevo a scrivere, in
cui il mio protagonista scappava
per i corridoi del Polo Ospedaliero
della UCLA a notte fonda, inseguito
da un tizio molto pericoloso.
All'improvviso seppi che il mio
eroe si sarebbe nascosto lì, rannicchiato tra i cadaveri sospesi che
oscillando facevano avvitare e cigolare le catene sopra la loro testa.
Quel giorno imparai una cosa
fondamentale. Per uno scrittore fa-
SANGUE E AVVENTURA
Sopra lo sceneggiatore
losangelino Gregg Hurwitz. A
sinistra la copertina di «Orphan
X». Hurwitz per scrivere i suoi
romanzi si prepara
meticolosamente, e ne frequenta
direttamente i protagonisti
re ricerca non vuol dire semplicemente riempire le proprie lacune.
Si tratta di lasciarsi ispirare, di essere pronti a cogliere le opportunità
quando si presentano.
A conti fatti, sono orgoglioso degli estremi a cui mi sono spinto nell'
interesse delle mie storie. Ho preso
lezioni di volo acrobatico; mi sono
infiltrato in una setta; ho nuotato
con gli squali alle Galapagos - tutto
per dare ai miei lettori ciò che penso essi meritino: un posto in prima
fila che permetta loro godersi fino
in fondo l'azione, momento per
momento, emozione per emozione. Considero parte del mio lavoro
sperimentare (quasi) tutto ciò che
accade ai miei personaggi, per poi
descriverlo nel modo il più possibile vivo e reale. Per questo nel corso
degli anni ho incontrato cecchini e
specialisti degli interrogatori, spie,
professori, pornostar, astronauti…
e la lista potrebbe continuare a lungo.
Fare ricerca per Orphan X è stato più impegnativo che mai.È la storia di un ragazzo, Evan Smoak, che
viene prelevato dalla casa-famiglia
in cui è cresciuto all'età di dodici anni, e, all'interno di un'organizzazione governativa top secret, diventa
un agente operativo e sicario dall'
abilità eccezionale. La sfida non era
semplicemente descrivere il processo attraverso il quale un ragazzino
di Baltimora Est magro e spaventato può trasformarsi in un assassino
addirittura leggendario - ma rendere il tutto plausibile.
Avete presente il momento in cui
il giovane eroe cattura mosche servendosi di due bacchette o si tiene
in equilibrio con un dito sul ciglio
di un burrone tibetano? Ecco, volevo tenermi alla larga simili stronzate hollywoodiane.Allora sono andato a cercarli: gli uomini che trascorrono la vita lavorando per i servizi
segreti, quelli coinvolti nelle operazioni che vediamo al telegiornale,
coloro che lavorano sotto copertura nei teatri di guerra più pericolosi
del mondo. Ho ascoltato i loro racconti, ho visto le foto sui loro smartphone, con gli scarponi al centro e
I SUOI MODELLI
«I migliori eroi letterari? Jason Bourne e Il Punitore
gente implacabile ma con un codice d’onore»
25
CULTURA
Giornalismo
«Prima pagina»
festeggia i 40 anni
col «Premio Agnes»
__Sabato 25 giugno 2016__
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Prima Pagina, la storica rassegna stampa radiofonica di Rai Radio3, curata da Paola De
Monte con, in redazione, Maria Chiara Beraneck, Natascia Cerqueti, Marco Pompi, Gianfranco Rossi, oggi a Sorrento, riceve il prestigioso Premio Internazionale di Giornalismo
intitolato a Biagio Agnes, per la sezione radiofonia. Il 29 giugno, su Rai Uno, in seconda serata, la cerimonia di premiazione.
Il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi:
«Fa piacere questo riconoscimento non solo
per Radio3 e i giornalisti che conducono il
programma, ma anche per il suo pubblico
che da 40 anni, tutte le mattine crea un luogo civile di discussione aperta, pluralista, appassionata ma mai volgare sui temi del nostro tempo». La trasmissione Prima Pagina
nasce nel 1976 (ha compiuto 40 anni), da
un’idea del direttore Enzo Forcella con il nome iniziale di Quotidiana, che tiene per pochi mesi, quando prende il nome odierno.
Tra gli illustri del mondo del giornalismo na-
UNA NOTTE ALL’OPERA
TRA POLITICA
E SPETTACOLI
Sotto, Dario
Franceschini
ministro dei Beni e
delle Attività
Culturali. A destra,
l’anfiteatro Arena di
Verona
all’inaugurazione
della stagione lirica
con la «Carmen»
Spariti i vip e i capi di Stato, i conti saltati, il mancato pienone sugli spalti
L’apertura del tempio lirico viene snobbata pure dal ministro Franceschini
VERONA
■■■ Finite le vacche grasse non rimane
che Grasso. Pietro Grasso, il presidente
del Senato, l’invitato vip alla prima dell'
Arena, che ieri sera ha debuttato con la
Carmen di Bizet.
Sono lontani i tempi in cui alla serata
inaugurale del festival lirico erano ospiti
Carlo d'Inghilterra accompagnato da Lady Diana, il re di Spagna Juan Carlos con la
regina Sofia, e poi Liz Taylor con Richard
Burton, Ingrid Bergman. Sulle poltrone
rosse dell'Arena, in occasione dell'apertura del Festival, si sono succedute molte teste coronate, principesse e regine, tra cui
quelle d'Olanda e di Giordania. Il debutto
areniano vestiva a festa tutta Verona e in
piazza Bra’, sul Listòn - la passeggiata che
porta all'anfiteatro romano - i turisti ma
anche i veronesi aspettavano con trepidazione il passaggio dei reali, degli attori di
Hollywood e di altre personalità mondiali.
Oggi la musica è cambiata ma, va detto,
per come si erano messe le cose è comunque grasso che cola. Perché la stagione lirica, per la prima volta nei suoi centrotré gloriosi anni di storia, ha rischiato di non esserci. Colpa di una gestione non proprio
oculata della Fondazione Arena, l'ente
che cura gli spettacoli.
I conti sono saltati, il debito accumulato
dalle varie gestioni è salito a 24 milioni di
euro e solo qualche settimane fa, per un
pelo, la Fondazione non è stata liquidata.
Il sindaco, Flavio Tosi, dopo un lungo
:::
La mostra
Vita e opere di Sol LeWitt
che faceva i murales
ispirandosi a Giotto
::: NICOLETTA ORLANDI POSTI
La «primina» della «Carmen»
nell’Arena dell’ultima spiaggia
::: EDOARDO FORTE
zionale e internazionale che ricevono il Premio Agnes: Premio Internazionale a Adam
Michnik, direttore e fondatore di Gazeta Wyborcza; Premio alla Carriera a Sergio Lepri,
ex direttore dell’Ansa; Premio per la Carta
Stampataa Luciano Fontana, direttore del
Corriere della Sera; Premio per la Televisione al Tgr, Testata Giornalistica Regionale.
Premio giornalista Scrittore a Antonio Di
Bella, direttore di Rainews24 e autore del libro Je Suis Paris.
braccio di ferro con una parte delle sigle
sindacali che hanno partecipato all’estenuante trattativa per il risanamento delle
casse dell'ente, era arrivato a un passo da
decretarne la liquidazione. In quel caso, in
una manciata di giorni,Tosi avrebbe dovuto affidare la stagione a dei privati i quali, a
loro volta, avrebbero dovuto organizzare
glispettacoli già in cartellone con un preavviso praticamente nullo. Aggiungiamo
che tutti i trecento lavoratori che fanno capo alla Fondazione avrebbero perso il posto. Ma a questo proposito non può essere
taciuto nemmeno che molti di loro, nei
mesi di battaglia sindacale, si sono battuti
in difesa di privilegi non più sostenibili da
nessun ente. A metà aprile, quindi, la Fondazione Arena è stata commissariata: il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha nominato Carlo Fuortes, manager che in passato aveva gestito la crisi
dell’Opera di Roma. Il suo obiettivo è l'azzeramento in tre anni di un debito di 24
milioni. L'accordo sullo sfoltimento del
personale ha consentito di recuperarne
quattro. Altri, non ancora quantificabili
con precisione, ne entreranno da ulteriori
riduzioni al corpo di ballo. Insomma, sarà
tutto un tagliare, fino a che i conti non torneranno a posto. Dopo l’accordo tra le parti Fuortes ha potuto inoltrare la richiesta di
accesso alla legge Bray, che consente di salvare e (si spera) di rilanciare le fondazioni
lirico sinfoniche in difficoltà.
Intanto ieri è andata in scena Carmen
targata Franco Zeffirelli. La folla, in Plaza
de Toros, ha accolto festante l’entrata nell'
arena del torero Escamillo, Don Josè ha
potuto pugnalare Carmen e gli spettatori,
soddisfatti, sono usciti dall'anfiteatro a tarda sera. Sui gradoni, fino a pochi giorni prima dell'inaugurazione, non era atteso il
pienone se è vero, com’è vero, che parecchi biglietti di più settori risultavano invenduti. Poi, sarà stata la splendida giornata di
sole, nelle ultime ore i tagliandi sono andati praticamente esauriti. Non c’erano i ministri Franceschini e Padoan,Beni Culturali ed Economia. Il secondo giustificato, data la catastrofe Brexit, il primo, meno.
Questa sera debutterà Aida. Il cartellone prevede poi La Traviata, Il Trovatore, e Turandot. Il sipario calerà il 28 agosto. A quel punto, a stagione ultimata, è
probabile che entrino nel vivo le trattative
per affidare gli spettacoli a un ente privato,
la Arena Lirica spa. I cui soci, si dice, vorrebbero dare vita a un pesante piano di
rafforzamento dell'area marketing e comunicazione attraverso accordi con broadcasting internazionali. Punterebbero a investire in un settore a cui i vertici della Fondazione,negli ultimi anni, hanno tagliato progressivamente il budget. E che il commissario, gioco forza, ha dovuto ulteriormente
ridurre. È possibile pure che dall’anno
prossimo venga scelta una data-simbolo
per l'inaugurazione della stagione (fino ad
oggi ha variato di anno in anno), come avviene il 7 dicembre a Milano per quella della Scala. Insomma, l’Arena di Verona, l’anfiteatro più noto al mondo cercherà, come
può, di aprirsi nuovamente al mondo.
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■■■ «Mi piacerebbe produrre qualcosa che
non mi vergognerei di mostrare a Giotto», diceva Sol LeWitt progettando i suoi Wall Drawing.
Era il frescante di Assisi il Maestro a cui l’artista americano guardava mentre prendevano
forma quelle grandi opere murali dove le figure
geometriche si accendevano di rossi sgargianti,
gialli solari, da blu elettrici. Opere di facile lettura che lo resero uno dei più amati artisti contemporanei ma che in realtà nascono da ragionamenti complessi su teoremi matematici e regole apprese studiando la pittura del Quattrocento italiano. In particolare gli affreschi dove, spiega Sol LeWitt «non veniva usata la prospettiva
lineare ma un sistema di prospettiva isometrica
che appiattiva le forme». Come Giotto, che settecento anni prima aveva interpretato l’arte come
una misurazione mentale del mondo, così l’artista americano mirava a sollecitare prima di tutto la mente dell’osservatore piuttosto che il suo
occhio e le sue emozioni.
Di origini ebraiche, soldato nella Guerra di
Corea, assistente nello studio dell’architetto
I.M. Pei poi divenuto celebre per le piramidi del
Louvre, docente alla New York University e alla
School of Fine Arts,dopo gliesordi artistici d’impronta minimalista Lewitt stilò nel 1967 il manifesto Paragraphs on Conceptual Art sostendendo che l’arte non è da identificarsi con la sua
materia, ma con l’idea che ne sottintende l’esecuzione; e di conseguenza compito dell’artista è
quello di formulare unicamente il progetto,
mentre l’attuazione dell’opera è un’attività minore che può essere delegata ad altri.
Un po’ come la musica, spiegava LeWitt che
«come la udiamo è il risultato finale mentre le
note che la producono esistono solo per essere
lette da chi le può comprendere e utilizzare,
cioè i musicisti che eseguono il pezzo indicato
sulla partitura. Il pubblico invece ascolterà la
musica che nasce dall’esecuzione, ma sarà all’oscuro delle unità minime che la sovrintendono». È l’arte concettuale! E Lewitt è uno dei padri fondatori.
A lui e alla sua evoluzione creativa è dedicata
la mostra in corso presso lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano (corso Monforte 23) che
si potrà visitare fino al 25 novembre che propone 34 opere su carta - gouache, disegni, acquerelli - e tre progetti per i famosi Wall Drawing, i
suoi murales, che rappresentano la sua cifra
espressiva più alta e riconoscibile: dalla rigorosa
e schematica moltiplicazione di un cubo di base (Cube Without a Cube,1982) o diun rettangolo (Folded Paper, 1971) che svelano in bianco e
nero il principio delle sue note sculture a griglie
modulari, fino alle grandi figure di solidi geometriciirregolari che anche nell’uso astratto e matematico del colore si ricollegano alla pittura di
Piero della Francesca (Geometric Figure, 1997),
per finire con molti significativi esempi delle famose linee colorate ondulate o aggrovigliate
che sono alla base di importanti interventi pubblici come quelli per l’Ambasciata Americana
alla Porta di Brandeburgo a Berlino o per la Metropolitana di Napoli.
«Le opere di Sol LeWitt», scrive Gianluca Ranzi, «sollecitano la mente dell’osservatore piuttosto che il suo occhio e le sue emozioni», (…)
brillando «di una ricchezza contraddittoria che
sa mettere in relazione la freddezza della logica
e dell’astrazione ideativa con il calore del pulsare della vita e dell’immaginazione creativa».
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26
SPETTACOLI
__Sabato 25 giugno 2016__
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su www.liberoquotidiano.it
@
::: ALESSANDRA MENZANI
■■■ Corna, scoop, momenti imbarazzanti, vip sbertucciati. L’estate
solletica i nostri istinti più perfidi, la
voglia di chiacchiericcio sotto l’ombrellone e farci i fatti degli altri. È il
tempo dei settimanali rosa. I lettori
vanno nelle edicole, ma capita anche il contrario: che un giornale vada dai lettori. Alfonso Signorini, da
dieci anni alla guida del settimanale
Chi, la Bibbia del gossip tricolore,
lancia Chi Summer Tour, incontri,
talk show, indiscrezioni e ospiti nelle località di vacanza: Forte dei Marmi, Porto Cervo e Milano Marittima. E con Libero fa il borsino dei
personaggi.
Per sfidare l’editoria in crisi bisogna andare a caccia di lettori in
spiaggia? È nata così la sua idea?
«Lo scorso anno abbiamo fatto
una serata simile al Twiga di Pietrasanta ed è stata un successo. Allora
replichiamo. L’estate è la stagione
in cui le vendite si raddoppiano e
andiamo a trovare i lettori in spiaggia. Il confronto con i nostri acquirenti mi stimola molto».
Cosa scopre?
«Innanzitutto una cosa che mi fa piacere e che
stupisce: leggono il mio
editoriale. Mi fa piacere
perché lì c’è l’Alfonso più
autentico,quello che parla di amore, dolori, vita.
Vuol dire che il pubblico
ha fiducia. I lettori mi stilano il loro borsino dei
personaggi, chi piace e
chi no, quello che conta
davvero».
E cosa le obiettano?
«Mi dicono: “Ma perché ogni settimana mettete Belen in copertina?”.
È un personaggio che è amato o
odiato, divide, ma regala sempre
grandi risultati. I lettori si fidelizzano a una storia, come se fosse un
fotoromanzo a puntate».
E quali sono gli altri personaggi che interessano?
«I calciatoridella Nazionale,se sopravvivono alla Spagna, l’immarcescibile Belen, il mondo della Tv generalista».
Oltre al gossip, di cosa altro parlerà al Chi Summer Tour?
«Chirurgia, fitness, alimentazione, ci sarà un talk show condotto da
me sulla tv con Mara Venier, Elenoire Casalegno e il marito Sebastiano
Lombardi, direttore di Rete4. E poi
l’argomento della stagione: le corna. Con la psicologa Ilaria Squaiella
si parlerà di come gestire tradimenti e telefonini».
E come si gestiscono?
«Innanzitutto, come diceva mia
nonna Armida: “Negare tutto, fino
alla morte”. Per quanto riguarda i
cellulari, il mio consiglio è: cambiare il nome dell’amante, mettetene
uno falso. Al posto di “patatina 1” o
“patatina 2” scrivete ad esempio
«Don Alfredo». Il mio telefono è pieno di preti e di suore. Ma mi raccomando, scriva che questi sono i
miei consigli, non quelli della psicologa. Il Chi Summer Tour è a Marina di Pietrasanta (ancora oggi e domani all’Ostras Beach; il 9 luglio a
Porto Cervo e venerdì 22 e sabato
23 a Milano Marittima (Palace Hotel)».
Cosa altro emerge dal confronto con i lettori?
«Hanno dimostrato di aver preso
le distanze dalla politica. Non frega
a nessuno. E lo dice uno che ci ha
sguazzato: dalla saga di Berlusconi
alla Madia alla Boschi. Ora c’è il ri-
vanta, potrebbe essere il seguito ideale.
Perché Sarah, trovato l’amore, decide presto di esserne stufa. Nella serie, di cui ha di recente pubblicato il
primo trailer, l’attrice è Frances, una
donna tanto stanca delproprio marito da persuadersi a dargli un ultimatum. «Divorziamo e, forse, ricominceremo a piacerci», dice la Parker in
apertura del trailer, congelando l’ordinaria amministrazione di un matrimonio che sisarebbe trascinato all’infinito per sola pigrizia.
Tra liti furiose e riflessioni su quel
che dell’amore rimane quando la
passione si trasforma in abitudine, il
divorzio si rivela, però, più complesso del previsto.
giovanidovrebbero prendere esempio».
E come ha preso le lacrime della
Pascale?
«Per come la conosco, è una donna
che non trattiene le emozioni. Poteva piangere in bagno e non al terrazzo? Non è che in quei momenti ti
controlli. Quanto al futuro di Forza
Italia lascio le analisi agli altri. Mi ha
indignato leggere che, subito dopo
il ricovero del leader, alcuni esponenti si sono espressi sulle sorti del
partito».
Tra poco verranno presentati i
palinsesti autunnali Mediaset. La
vedremo in qualche novità?
«In ballo c’è qualcosa, ma bisogna
aspettare gli annunci ufficiali. All’Isola dei famosi? Certo che tornerò:
squadra che vince non si cambia, io
e Mara Venier ci ritroveremo a marzo del prossimo anno. E tornerò anche in radio con un programma
mattutino come fu l’Alfonso Signorini Show».
Nuovi libri?
«A settembre esce quello su Chopin e George Sand: una storia d’amore tormentata, molto
moderna. A ottobre il
mio romanzo su Maria
Callas diventerà un film
internazionale di cui curo la sceneggiatura con
la regista Niki Caro. Le riprese si svolgeranno in
Grecia, a Parigi, in Italia».
Professionalmente ha
altri sogni?
«Penso di avere realizzato molte cose, sono anche giovane per poterlo
dire. Da dieci anni dirigo
un giornale che miè cucito addosso e mi diverte
ancora.Bisogna essere felicidella propria normalità, che nel mio caso è eccezionale».
Ma è vero che sta progettando un
nuovo giornale rosa?
«Sì. Lo stiamo studiando. Non sono
vere alcune notizie che circolano. Il
progetto non è affatto congelato,anzi. Si tratta di un settimanale molto
popolare, diverso da Chi che ha un
allure più “alta”. Di certo l’estate
non era il periodo giusto per partire
con un nuovo giornale, mi concentro su Chi. Abbiamo fatto un primo
test ed è andato molto bene. Lo abbiamo provato su gruppi di lettori
di diverso livello culturale divisi tra
Nord, Centro e Sud. Siamo in attesa
dei risultati del secondo test, se tutto andasse per il meglio il lancio sarebbe un atto coraggioso in un momento di crisi dell’editoria».
E sogni privati?
«Mi manca un figlio, ma sono contro ciò che non fa parte del corso
della natura. Quando ero insegnante del liceo avevo tanti“figli”. Da professore ho toccato tutte le corde della paternità. Quando avevo la fidanzata e vivevamo insieme volevamo
un figlio ma non avevamo il coraggio, non avremmo potuto mantenerlo. Adesso potrei mantenere
una squadra di calcio, ma la mia vita è cambiata».
Niente utero in affitto come Niki
Vendola?
«Lo lascio a lui.Ma non giudico nessuno. Vedendo le foto con il figlio,
cosìpiene di amore,non mipermetto. Dico solo che non è bello vivere
in un Paese che legifera sulla stepchild adoption e non dice nulla
sulle adozioni: da parte di coppie,
single o gay non importa. Ci sono
tanti bambini negli orfanotrofi ma
per adottare un figlio, bisogna fuggire all’estero».
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Alfonso Signorini
(52) opinionista de
«L’Isola dei famosi» e
direttore di «Chi»
ALFONSO SIGNORINI
«La Santanchè tira più della Raggi
Farò un giornale meno colto di Chi»
Il direttore lancia il Summer Tour: «Torno in radio, rifarò l’Isola. Rimpianti? Un figlio»
fiuto».
Non dica che Virginia Raggi non
è un bocconcino! È la nuova Boschi?
«Ovviamente è una da monitorare.
Se mi portano sulla scrivania le sue
foto in costume hanno un buon valore. Per non parlare del topless, ma
dubito che lo vedrò: i grillini sono i
più bacchettoni di tutti. La lettera
strappalacrime delmarito della Raggi interessa solo agli addetti ai lavori; io me lo immagino che fa le vacanze con il volto della Raggi attaccato al camper».
E la Appendino che ha trionfato a
Torino?
«Per settimane ho creduto che Appendino fosse il soprannome di Fassino. Glielo giuro».
Ci credo. Però il topless della Santanchè lo ha pubblicato.
«Ma quella è una storia molto affascinante. Daniela Santanchè che si
lascia con Alessandro Sallusti per
mettersi con Dimitri, il marito di
una sua amica, Patrizia; e Sallusti al
centro del gossip con Patrizia, l’ex
di Dimitri. In tanti anni di giornalismo rosa non avevo mai visto nulla
di simile. La domanda tormentone
che stuzzica i palati più pettegoloni
è: ma la duplice liaison è nata prima, durante o dopo?»
Se non lo sa lei.
«Una girandola spiazzante. I maligni si chiedono cosa facessero quei
quattro tutti insieme! ».
Ma perché è sicuro che la politica
non tiri in copertina?
«Non c’è un motivo preciso. Parlo
dei settimanali popolari come il
mio, non dei quotidiani. Pensiamo
alle amministrative, all’affluenza:alla metà degli italiani la politica non
interessa. Bruno Vespa ha fatto il
7% in prima serata con la politica su
Raiuno. Non pongo limiti ai personaggi in copertina, con un unico
diktat: no alla cronaca nera».
Invece Silvio Berlusconi in ospedale lo ha sentito?
«Sì. L’ho sentito combattivo, arguto,
gioviale.Ha passato un periodo difficile ma ora fa passi da gigante. Un
lottatore del genere si trova ogni
cento anni. Anche l’aver riconosciuto il valore delle due vincitrici grilline non è da tutti. È un uomo che
non guarda solo al suo orticello, i
Uscito il trailer della nuova serie Hbo
Dopo il «Sex» per la Parker è tempo di «Divorce»
::: CLAUDIA CASIRAGHI
mato dalla serie Divorce.
Trattasi di una produzione Hbo
■■■ C’è stato un tempo in cui il so- che, articolata in 10 puntate di mezlo nome diSarah Jessiz’ora ciascuna, doca Parker bastava, da
vrebbe contribuire a
sé, ad evocare un unirilanciare la carriera
verso di indipendendi Sarah Jessica
za post-femminista.
Parker. L’attrice, le cui
Carrie Bradshow era
sorti professionali sol’emblema del coragno state indissolubilgio rosa. Il modello
mente legate alla sua
verso cui doveva tenCarrie Bradshaw, è la
dere ogni donna di
protagonista della seetà compresa tra i 20 e
rie, una comedy che –
i 35 anni. Come la più Sarah Jessica Parker
nella teoria – prometterrena delle cose, ante di asciugare le lacriche l’epoca di Sex and The City è me a quanti ancora non hanno finiperò volta al tramonto. Lasciando in to di piangere la chiusura di Sex and
televisione un vuoto che, il prossi- The City.
mo autunno, potrebbe essere colDivorce, del cult di fine anni No-
27
SPETTACOLI
__Sabato 25 giugno 2016__
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Tutti i concerti dell’estate
L’ITALIA È ROCK
Da Springsteen a Elton John, i fenomeni della musica invadono il Belpaese
::: ALVISE LOSI
IL 10/9 SU LA7
■■■ L’estate è arrivata e la sta-
gione dei concerti è ormai
esplosa. Molti artisti, soprattutto italiani, hanno già riempito
gli stadi, mentre quelli internazionali sono in arrivo. Con una
particolarità: largo ai vecchi.
Anno funesto questo 2016, che
sarà ricordato per la scomparsa di rockstar come David
Bowie e Prince. Ma i loro colleghi coetanei, non hanno intenzione di appendere le chitarre
al chiodo e continuano a girare
il mondo. Perché il rock sarà
anche morto, ma chi gli ha dato vita gode ancora di ottima salute e così anche le nuove generazioni di ventenni, cresciuti a
latte e rap, un salto a vedere le
vecchie glorie lo fanno volentieri. E il programma, mai come
quest’anno, schiera i padri fondatori di un genere che, pur in
difficoltà, non tramonta mai.
Il ritorno più atteso è quello
di Bruce Springsteen, assente
dal 2013, che con tre concerti
tra San Siro e Circo Massimo
porta la sua E Street Band in
Italia per celebrare i 35 annidell’album The River. Considerato uno dei più grandi performer di sempre, si prevedono
concerti da circa 4 ore. Subito
sotto, in quanto ad aspettative,
c’è David Gilmour che torna a
Pompei 45 anni dopo il filmconcerto girato con i Pink
Floyd per due date, alle quali
vanno aggiunte le quattro di
Roma e Verona. E sempre a
Pompei suona Elton John, poi
anche a Barolo e Padova. Insieme questi tre fanno 205 anni. E
oltre a loro non mancheranno
Neil Young, Sting, Santana e
Lionel Richie, mentre per vedere il concerto più «vecchio»
dell’anno bisognerà andare a
Facchinetti Jr
e Mara Venier
a Miss Italia
Sarà proprio lui, il «Capitano Uncino» figlio del
Roby nazionale, a condurre la finale del concorso di bellezza. Trasmessa per il quarto anno consecutivo su La7, il
10 settembre a Jesolo,
Facchinetti decreterà la
più bella tra 40 finaliste.
Con l’aiuto di una giuria
d’eccezione tra cui spiccano i nomi di Raoul Bova e Mara Venier. Secondo le indiscrezioni potrebbero esserci anche
alcuni campioni azzurri
reduci dalle Olimpiadi
di Rio 2016.
IL TALK DI RETE 4
Lucca per il doppio concerto di
Van Morrison e Tom Jones
(147 anni in due).
Non che gli italiani siano
chissà quanto più giovani, perché a scaldare i cuori in questi
giorni sta pensando Vasco (64
anni), con quattro concerti allo
Stadio Olimpico diRoma.Mentre Francesco De Gregori (65)
continua il suo tour non stop
per tutta l’estate. Vola invece
verso gli 80 anni il sempreverde Paolo Conte, mentre ha superato i 70 Franco Battiato.Invece Zucchero, che chiuderà
l’estate festeggiando il suo compleanno numero 61 a Verona,
e Ligabue (56), che suonerà a
Monza per due volte a settembre, sono gli adolescenti della
comitiva. E l’elenco si allunga
con i concerti di Queen, Robert Plant dei Led Zeppelin,
The Who e Carlos Santana
tutti intorno alle 70 primavere,
a dimostrazione che il rock allunga la vita, sia a chi lo suona
sia a chi lo ascolta. Visto quanto è presidiato il rock, non sarà
allora un caso che le nuove generazioni di artisti si dedichino
più ad altri generi. Tra gli italiani bisogna orientarsi sul rap,
con Salmo in giro per l’Italia e
Fabri Fibra, Gué Pequeno,
Marracash e Clementino insieme sullo stesso palco a Lucca.
Gli Afterhours tengono invece alta la bandiera del rock e
Vinicio Capossela, Max Gazzè, Daniele Silvestri e
Niccolò Fabi presidiano il territorio del cantautorato. Mentre
gli artisti più gettonati a livello
internazionale sono i dj, vere e
proprie rockstar degli anni
Duemila. Due dei più apprezzati a livello mondiale, David
Guetta e Paul Kalkbrenner,
saranno rispettivamente a Palermo e a Monza per l’I-Days
Festival. L’elettronica risponde
invece al nome di Chemical
Brothers e Massive Attack.
Anche se le più attese dai giovani sono due donne: le popstar
Rihanna e Beyoncé, che a distanza di pochi giorni, a metà
luglio portano a San Siro i loro
tour mondiali fatti di luci, coreografie, effetti speciali. E ottima
musica naturalmente. Ma se si
vuole davvero guardare al futuro,senza che sia per forza mainstream, l’appuntamento è per
il Festival Moderno, il 7 luglio
al Circolo Magnolia di Milano,
con la giovane canadese Grimes.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Emma Marrone
«Il mio successo a prova di critici»
La cantante da settembre in tour: «Che gioia “Amici”. Il duetto con Soler? È nato di nascosto»
::: SIMONA VOGLINO LEVY
■■■ Piaccia o non piaccia a piacere è
lei: Emma Marrone. Che sarà pure
una figlia di talent, ma tant’è: come lei
nessuna mai. Almeno non in tempi
recenti. Il suo ultimo disco, Adesso, è
stato presto certificato platino dalla FIMI. Che significa che la ragazza ha
venduto più di 50mila copie. Per dire.
Senza contare i numeri social: quasi 2
milioni di follower su Instagram, più
di tre su Facebook. Piaccia o non piaccia. Instancabile, indole felina scattante e circospetta, l’abbiamo intercettata ieri nel backstage del Coca Cola
Summer Festival.
Non ti fermi mai. E a settembre
inizi con il tuo Adesso Tour. Puoi
anticipare qualcosa?
«Preferisco di no, ma posso dire
che ci sto lavorando da 4 mesi. Curo
tutto, dalla produzione ai visual, non
solo l’aspetto musicale. Voglio una cosa speciale per il mio pubblico».
E poi il concerto all’Arena con la
Bertè (e tante altre) per dire no alla
violenza sulle donne: sei sempre
molto impegnata nel sociale. È una
vocazione?
«Sono sempre stata così. Mi piace
fare il possibile per aiutare gli altri.
Una cosa detta da noi artisti può essere più forte».
A tal proposito: sei seguitissima
sui social. Hai una bella
responsabilità…
«Non sono un’educatrice, ma mi
rendo conto di quale peso possano
avere i miei gesti e parole».
Il tuo duetto con Soler è stato
una bella sorpresa: pensi al mercato latino?
«La cosa è nata in modo spontaneo: le nostre discografiche neanche
lo sapevano. Vedremo che succede».
Soddisfatta di Amici?
«Moltissimo. Collaborare con Elisa,
Nek e Ax è stato meraviglioso».
Non pensi che i ragazzi siano stati un po’ «schiacciati» dalle vostre
personalità?
«No, noi coach abbiamo fatto 10
passi indietro, ci siamo schierati con
Si è chiusa un’altra stagione positiva per «Quinta
Colonna», il settimanale
che
approfondisce
l’attualità politica ed economica e che dà spazio all’opinione della gente comune. Il programma condotto da Paolo Del Debbio, da settembre 2015 a
giugno 2016, è risultato il
più seguito tra i talk politici di prima serata con uno
share del 6% sul pubblico
totale (1.246.000 spettatori).
Il programma tornerà in
prima serata, per il quinto
anno, a settembre.
PECHINO EXPRESS
loro solo per valorizzarli. Amici poi è
solo l’inizio: dal giorno dopo la fine
del programma devono guadagnarsi
il rispetto del pubblico».
Quindi, il talent non elimina la
gavetta?
«No.Bisogna lavorare il doppio, anche per combattere i pregiudizi».
Cosa diresti a chi ancora ti bolla
solo come un prodotto da talent?
«Che sono fatti e numeri a parlare,
fortunatamente».
E la tua di gavetta è finita?
«Non finisco mai di arricchirmi».
La collaborazione che sogni?
«Moltissime. Nel tempo si stanno
avverando: sono salita sul palco di
Gianna (Nannini, ndr), di Renato Zero, De Gregori e poi la Berté. Le cose
speciali nella vita accadono».
Sei riservata, tuo malgrado sei
stata spesso al centro di gossip. Come gestisci pressioni del genere?
«Facendo una vita normale. E leggo solo notizie musicali (sorride,
ndr)».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Quinta colonna»
l’arena politica
più vista in tv
Nel nuovo cast
Lory del Santo
e Tina Cipollari
La cantante Emma Marrone (32) [Ansa]
Svelate le (s)fortunate 8
coppie in gara nel twittatissimo adventure game
su Rai2. Anche quest’anno in compagnia di Costantino della Gherardesca, Pechino Express
2016 riparte dal prossimo settembre. Tra le coppie in gara: Lory Del Santo e il suo toyboy Marco
Cucolo (Gli Innamorati), la scomoda opinionista di Uomini e Donne Tina Cipollari e Simone Di
Matteo (Gli Spostati),
Francesco Sarcina, leader de Le Vibrazioni e la
moglie Clizia (I Coniugi).
28
PALINSESTI
__Sabato 25giugno2016__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
8.00
8.25
8.55
7.30
9.00
8.15
8.00
8.45
8.15
9.15
7.55
7.55
9.45
10.30
10.35
11.05
11.35
12.25
13.30
14.00
15.20
17.00
17.15
17.45
18.45
20.00
20.35
23.10
0.40
0.55
2.35
TG1 - TG1 Dialogo
A sua immagine
Santa Messa presieduta da Papa Francesco da Piazza
Vartanants a Gyumri
(Armenia)
TG1 L.I.S.
Buongiorno Benessere
- Tutti i colori della salute
Il Giubileo di Francesco “Nona puntata”
Linea verde Orizzonti
Estate “Mantova: la
città fortezza nella
campagna padana”
In viaggio con la zia
“Torino”
TG1
Lineablu “Costa Smeralda”
Legàmi
TG1 - Che tempo fa
A sua immagine
Passaggio a Nord
Ovest
Reazione a catena.
Condotto da Amadeus
TG1
Calcio, UEFA Euro
2016 Croazia - Portogallo (Ottavi di finale,
da Lens) (Diretta)
Dall’Auditorium RAI
del Foro Italico Il
grande match (Dir)
TG1 Notte - Che
tempo fa
Calcio, UEFA Euro
2016 Croazia - Portogallo (Ottavi di finale,
da Lens)
(Replica)
Milleeunlibro - Scrittori in Tv
9.30
10.55
11.00
11.25
12.10
13.00
13.25
14.00
15.40
17.10
17.55
18.00
18.05
19.00
20.30
21.05
22.35
23.25
23.40
0.35
Sea Patrol
Rai Parlamento Punto
Europa
Amore tra i Fiordi - La
fine dell’era glaciale
(Sentimentale, 2011)
con Senta Berger, Sandra Borgmann, Thure
Lindhardt. Regia di
Jörg Grünler.
Meteo 2
Senti chi abbaia “La
storia di Andy, il bassotto pestifero”
Il nostro amico Charly
“Maren nei guai” con
Ralph Schicha
Il nostro amico Kalle
“Ladri di cavalli” con
Sabine Kaack
TG2
Il caffè degli Europei
Last Cop - L’ultimo
sbirro
Squadra Speciale Lipsia
Sereno variabile estate
Rai Player
TG2 Flash L.I.S. Meteo 2
Il commissario Voss
“Musica e amore”
N.C.I.S.: New Orleans
“Casa dolce casa!”
“Le reclute”
TG2 - 20.30
N.C.I.S. “Tolleranza
zero” “Senza tetto”
con Mark Harmon
Prima tv Rai The Good
Wife “Autostima” con
Julianna Margulies
TG2
TG2 Dossier
TG2 Storie - I racconti
della settimana
9.05
10.45
12.00
12.25
13.25
14.00
14.20
14.45
14.55
15.00
16.45
18.20
18.55
19.00
19.30
20.00
20.10
20.35
22.45
23.00
23.05
0.20
Italia: Viaggio nella
bellezza
Scandali al mare
(Commedia, 1961) con
Valeria Fabrizi. Regia
di Marino Girolami.
Pocahontas (Animaz.,
1995) Regia di E.Goldberg, M. Gabriel.
TG3 - Meteo 3
TGR L’Italia del Settimanale
TGR Regioni e Ragioni
del Giubileo
TG Regione - Meteo
TG3
TG3 Pixel - Meteo 3
Rai Player
I cento passi (Drammatico, 2000) con
Tony Sperandeo, Luigi
Maria Burruano, Lucia
Sardo. Regia di Marco
Tullio Giordana.
Report (Repl.)
Rivediamoli
Meteo 3
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
I giorni di Parigi
Il mio nome è Bond
Agente 007 - Dalla
Russia con amore (Avventura, 1963) con
Sean Connery, Daniela
Bianchi, Lotte Lenya.
Regia di Terence
Young.
TG3
TG Regione
Un giorno in Pretura
“Pino il falegname”.
Condotto da Roberta
Petrelluzzi
TG3
10.35
10.55
11.00
13.00
13.40
16.00
16.10
18.45
19.55
20.00
20.40
21.10
0.00
1.30
2.15
2.45
TG5 Mattina
Le ali di Katja (Avventura, 1999) con Fanny
Bernth, Stefan Jürgens,
Alessandro Haber.
Regia di Lars Hesselholdt.
Dietro le quinte
Mamme al via
Forum. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 - Meteo.it
Miss FBI: Infiltrata
speciale (Commedia,
2005) con Sandra Bullock, Regina King, Enrique Murciano. Regia
di John Pasquin.
Dietro le quinte
Funny Money - Come
fare i soldi senza lavorare (Commedia, 1996)
con Whoopi Goldberg,
Dianne Wiest, Eli Wallach. Regia di Donald
Petrie.
Caduta libera smile
TG5 Prima Pagina
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint
Estate. Condotto da
Maddalena Corvaglia,
Vittorio Brumotti e il
Gabibbo
Le quattro piume (Avventura, 2002) con
Heath Ledger, Kate
Hudson, Wes Bentley.
Regia di Shekhar
Kapur.
Speciale TG5 “La Vie
en rose”
TG5 Notte - Meteo.it
Paperissima Sprint
Estate (Repl.)
TG5 - Meteo.it
SPORT
19.25 Daddy Sitter
SCF
Con John Travolta
19.25 Il treno per il
Darjeeling
SCU
Con Owen Wilson
21.00 Natale a New York
Con Christian De Sica SCC
21.00 Mimzy - Il segreto dell’Universo
Con Timothy Hutton SCF
21.00 Automata
Con Antonio
SCM
Banderas
21.00 Il mio angolo di
Paradiso
SCP
Con Kate Hudson
21.00 Un colpo da dilettanti
SCU
Con James Caan
21.10 Survivor
SC1
Con Milla Jovovich
21.10 Quantum of Solace
SCH
Con Daniel Craig
22.35 Moonrise Kingdom Una fuga d’amore
SCU
Con Bruce Willis
22.40 Un principe tutto mio
SCF
Con Julia Stiles
22.50 Ant-Man
SC1
Con Paul Rudd
22.55 Terminator Genisys
Con Arnold
SCM
Schwarzenegger
22.55 Una hostess tra le
nuvole
Con Gwyneth Paltrow SCP
23.00 Vacanze di Natale ‘95
Con Massimo Boldi SCC
23.00 007 Vendetta
privata
Con Timothy Dalton SCH
0.10 The Housemaid
Con Do-yeon Jeon SCU
0.30 Australia
Con Nicole Kidman SCP
LEGENDA
C - CN Cult - Cartoon Network
SKM Sky Mondiali HD
D
Discovery Chan. HD
ES
Eurosport HD
DY Disney Channel
12.00 Rugby, Test Match 2016
Australia - Inghilterra
SP2
(Diretta)
13.30 Golf, PGA European Tour
BMW International
Open: 3a giorn. (D) SP3
14.50 UEFA Euro ‘16 Svizzera SP1
Polonia (D)
15.00 Tennis, ATP World Tour
250 Series Nottingham:
ES
finale (Diretta)
15.05 GP Olanda: Moto 2
SP2
qualif. (Diretta)
16.50 Rugby, Test Match Sudafrica - Irlanda (D) SP2
17.50 UEFA Euro ‘16 Galles Irlanda del Nord (D)SP1
17.55 Basketball City Tournament Canada - Cina
SP3
(Diretta)
20.45 Basketball City Tournament Italia - Filippine
SP2
(Diretta)
20.50 UEFA Euro ‘16 Croazia SP1
Portogallo (D)
21.15 Global Champions Tour
ES
Monte-Carlo (D)
1.55 Copa America Stati Uniti
- Colombia (Finale 3°
SP1
posto) (D)
HD
12.05
12.25
13.05
13.45
14.10
15.45
18.10
18.30
19.00
19.25
21.10
23.20
1.05
1.55
2.10
2.35
10.45
11.30
12.00
13.00
14.00
15.30
15.45
16.50
18.55
19.35
19.55
21.15
23.05
23.10
1.10
1.35
1.50
11.00
11.55
12.50
13.30
14.00
14.20
16.00
17.45
20.00
20.35
21.10
23.00
0.45
Omnibus (Dir.)
Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani
L’aria che tira - Sabato.
Condotto da Myrta
Merlino
Il Pollice Verde sono io
Bellezze in bicicletta
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
La libreria del mistero
- Foto di compleanno
(Giallo, 2005) con Kellie Martin, Clarence
Williams III, Nina Siemaszko. Regia di
Georg Stanford Brown.
La libreria del mistero
- Il weekend del mistero (Giallo, 2005)
con Kellie Martin, Clarence Williams III,
Nina Siemaszko. Regia
di Mark Griffiths.
Smith! Cow-boy per
gli indiani (Western,
1969) con Glenn Ford,
Nancy Olson, Dean
Jagger. Regia di Michael O’Herlihy.
TG La7
Otto e mezzo - Sabato.
Condotto da Lilli Gruber
L’ispettore Barnaby
“Matrimonio con la
morte” con Neil Dudgeon
L’ispettore Barnaby
“Missione sotto copertura” con Neil Dudgeon
TG La7
CLASS TV
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 Il caso O.J. Simpson American Crime Story
“Dalle ceneri della trageFC
dia”
21.00 2 Broke Girls “E due
F
cose in una”
21.00 I maghi di Waverly DY
NCK
21.10 Sam & Cat
21.10 Il Trono di Spade “NesSKA
suno”
21.25 2 Broke Girls “E le lenF
zuola nuove”
DY
21.25 Raven
NCK
21.35 Sam & Cat
21.50 Mom “Come un pomoF
doro”
21.50 Zack e Cody sul ponte
DY
di comando
NCK
22.00 Sam & Cat
22.05 Il caso O.J. Simpson American Crime Story
FC
“La fuga”
22.10 Il Trono di Spade “Battle of the Bastards” SKA
22.15 Mom “Le persone posF
sono cambiare”
DY
22.20 Violetta
NCK
22.25 Sam & Cat
F
22.45 The Grinder
20.45 Calcio, UEFA Euro 2016 Rai dire Europei CroaziaPortogallo (Ottavi di finale,
da Lens) (Diretta)
23.45 13 - Se perdi... muori
(Drammatico, 2010) con
Sam Riley. Regia di Géla
Babluani.
20.50 Come si guarda un’opera
d’arte
21.15 Juan Diego Flórez con l’Orchestra Rai
23.15 Album Paolini La comune
di Gemona
(Canale 507 di Sky)
Cielo
Class Horse
DOCUMENTARI
RAGAZZI
NGC
20.50 Tabù
21.00 Costruzioni senza liD
miti
21.00 Uccidete il Papa THC
21.00 Cucine da incubo
FL
Italia
SKU
21.10 Bullseye
NGC
21.45 Tabù Usa
21.55 L’invasione dei coccoD
drilli
21.55 Giardini da incubo SKU
21.55 Cucine da incubo
FL
Italia
18.35 Alvinnn!!! E i
NCK
Chipmunks
18.50 The Powerpuff Girls CN
DY
18.50 Summer Camp
19.10 I Simpson
F
CN
19.15 Teen Titans Go!
F
19.35 I Simpson
CN
19.40 Teen Titans Go!
F
20.00 I Griffin
CN
20.30 NEXO Knights
CN
20.30 Ninjago
F
20.30 I Griffin
CN
20.55 We Bare Bears
Canale disponibile anche in alta definizione
F
Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
11.05
9.45
Chase “L’uomo sull’altare” “Annie” con
Kelli Giddish
Carabinieri 3 “Bella di
giorno” con Alessia
Marcuzzi
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Delitto stile country”
con Dick Van Dyke
La signora in giallo
“Concorso a premi
con omicidio” con Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
I viaggi di Donnavventura
Detective Monk “Il
sig. Monk non dorme
più” con Tony Shalhoub
Poirot “Indagine di
Natale” “Sogno premonitore” con David
Suchet
TG4
Dentro la Notizia Meteo.it
Tempesta d’amore
Verdetto finale (Thriller, 2009) con Erica
Durance, Sebastien
Roberts, Steve Byers.
Regia di Richard Roy.
I bellissimi di R4
Virus (Azione, 1999)
con Jamie Lee Curtis,
Sharman Augustus,
William Baldwin.
Regia di John Bruno.
TG4 Night News
Media shopping
Festivalbar 1984
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
FILM
10.10
I Flinstones
Che campioni Holly e
Benji!
Una mamma per amica
“Poteva essere tutto
diverso” con Lauren
Graham
Una mamma per amica
“Un ragazzo difficile”
con Lauren Graham
Smart Touch
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
I Simpson
Top Dj «Quinta puntata - In giuria Max
Pezzali» (Repl.)
Honey 2 (Musicale,
2011) con Kat Graham,
Randy Wayne, Aaron
Benjamin. Regia di
Bille Woodruff.
Tom & Jerry
Studio Aperto Meteo.it
Tom & Jerry
Ant Bully - Una vita da
formica (Animazione,
2006) Regia di John A.
Davis.
Jumanji (Avventura,
1995) con Robin Williams, Bonnie Hunt,
Kirsten Dunst. Regia di
Joe Johnston.
Open Water (Drammatico, 2003) con Blanchard Ryan, Daniel
Travis, Saul Stein.
Regia di Chris Kentis.
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21.15 Happy Family (Commedia,
2010) con Margherita Buy.
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2010) con Cary Elwes.
21.15 Play Motel (Drammatico,
1979) con Ray Lovelock.
Regia di Mario Gariazzo.
23.15 Naked (Documentario,
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Manfredi. Regia di L. Comencini, L. Magni, N.Loy.
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d’amore” “L’arricciacapelli” con Rachel Bilson
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21.40 New Girl “Stagniversario” con Zooey Deschanel
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20.10 Undercover “Fine dei giochi” con Vladimir Penev
21.15 Prima tv Supergirl “Kryptonite rossa” “Manhunter” con Melissa Benoist
22.55 Grimm “Il silenzio degli
attacchi” “Licantropia”
con David Giuntoli
0.35 Fringe “Olivia. Nel laboratorio, con la pistola”
20.20 Gossip Girl “I reali di
oggi” con Blake Lively
21.15 Prima tv The Mysteries of
Laura “Numero sconosciuto” con Debra Messing
22.05 Prima tv The Mysteries of
Laura “Fine turno”
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2005) con Ryan Reynolds,
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Wimbledon, buon sorteggio per i nostri
World League, Settebello in semifinale
Scherma, due argenti azzurri agli Europei
Tre i tennisti azzurri al via nel tabellone maschile di Wimbledon che scatta lunedì 27: Fognini-Delbonis, Seppi-Garcia Lopez,Lorenzi-qualificato. Cinque le donne: Vinci-Riske, ErraniTig,Knapp-Konjuh, Schiavone-Sevastova, Giorgi-Muguruza.
L’Italia batte 12-6 il Brasile e si qualifica alla semifinale della
Superfinal di World League di pallanuoto in corso in Cina.
Azzurri sugli scudi con Aicardi (2) e Figlioli (2). Questa mattina (ore 9) la sfida con la Serbia che ha sconfitto il Giappone.
Ieri ai Campionati Europei di scherma in Polonia l’Italia si è
aggiudicata due medaglie d’argento, con i secondi posti conquistati dalle squadre di spada maschile (sconfitti dai francesi
per 45-40) e fioretto femminile (ko con le russe per 45-38).
«Cara Juve grazie»
Lunedì a Parigi la sfida con la Spagna
Maledetto Morata:
dopo quella lettera
odiarti non si può
Antonio vota Antonio
Conte appeso al recupero di Candreva, 3˚ per presenze con il ct
e pedina fondamentale nel 3-5-2. Chiellini: «Non siamo pippe»
::: FABRIZIO BIASIN
■■■ A suo tempo su queste pagine titolammo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
::: MATTEO SPAZIANTE
■■■ L’importanza di chia-
EURO 2016 - FRANCE
«Alvaro vitale». Era autunno inoltrato e volevamo
raggiungere un doppio scopo: 1) Risultare molto
simpatici. 2) Celebrare Morata, «fu» attaccante
della Juve. Le cose sono andate come tutti sapete:
il fustacchione che la Signora avrebbe voluto trattenere è tornato a Madrid per questioni di «recompra» e milioni da incassare. «Sono cose della
vita», cantava un giovane Eros, «’stocavolo» gli
risponde idealmente Alvaro.L’attaccante cresciuto a «pane e sani princìpi» a tre giorni dall’addio
ufficiale ai bianconeri ha deciso di impugnare la
penna e si è messo a scrivere cose affatto banali e,
soprattutto, non dovute. Le riassumiamo a modo nostro perché lo spazio è quello che è. Morata, più o meno, dice così: «Grazie a tutti, grazie
Juve, siete i miei tifosi e lo sarete per sempre così
come io mi sentirò sempre uno juventino». Lui
l’ha scritto meglio ma il succo è questo.
Ora, pensate a un attaccante che fra due giorni
deve sfidare l’Italia in un ottavo di finale, è blindato nel ritiro spagnolo e invece di giocare - chessò alla Playstation con Pedro si sente in dovere di
«salutare» e «ringraziare». Pensateci per un secondo, non è «da tutti», soprattutto in un mondo
artefatto come quello dei palloni e dei milioni.
Morata si è sentito in dovere perché dopo due
anni di bagna cauda e sole-cuore-amore (l’Italia
gli ha «regalato» pure un gran pezzo di fidanzata)
non è che puoi fare finta di niente.
Tra 48 ore circa quest’uomo ci sfida, è il
Il bomber
Alvaro
nostro primo «incuMorata (23
bo»(già tre golrealizanni) [Ansa]
zati in Francia); dovremmo volergli male, dovremmo dire
«Morata cacca e pipì».
E invece niente, non ci
riusciamo.Il bomberone nato a Madrid graziea poche righe ha dimostrato che la Juve
non ha perso solo un
gran visir delle aree
di rigore, ma anche
una brava persona.
E allora in vista di lunedìnon gliauguriamo alcun male, magari solo una giornata storta. Però siamo
notoriamente figli di
zoccola e con qualcuno dobbiamo prendercela. Scegliamo Nolito,
che interpellato sulla
Brexit da una radio spagnola, ieri ha detto: «Se
non sbaglio si tratta di
una danza dell’Nba».
Straordinario.
marsi Antonio. C’è un filo
nemmeno troppo sottile che
unisce Antonio (Conte) e Antonio (Candreva). Perché l’esterno è uno deifedeli scudieri in azzurro del ct, e potrebbe essere l’arma per spostare
gli equilibri contro la Spagna.
Ieri il laziale è tornato ad allenarsiin gruppo, dopo il problema all’adduttore avuto
contro la Svezia. Una pedina
fondamentale nello scacchiere tattico di Conte, uno capace di andare sul fondo a crossare (17 palloni in area tra Belgio e Svezia, più l’assist a Pellè), ma
anche
chiudere le
diagonali difensive dietro. Qualità e quantità,
proprio quello che piace al ct per il suo 3-5-2,
che non a caso lo ha utilizzato quasi sempre: 18
gare nella gestione dell’ex
tecnico della Juve,solo Bonucci e Darmian hanno
più presenze. Fiducia ripagata da 4 gol (solo Pellè meglio) e 4 assist (migliore degliazzurri).In sostanza, la locomotiva
che ci serve lì sulla destra, per
scardinare il tiki
taka spagnolo. Tanto che in
Spagna è il più temuto dai tifosi, come dimostrato da un
sondaggio lanciato dal quotidiano Marca che lo pone in
testa col 28% dei voti.
Ieri, dopo il problema muscolare, Candreva è tornato
ad allenarsi coi compagni anche se non sempre agli stessi
ritmi. Indicazione comun-
Insigne, Candreva e Zaza durante l’allenamento di ieri
que importante a 72 ore dalla
sfida con Iniesta e compagni,
ma il recupero non è ancora
certo: si deciderà solo lunedì.
Chi sicuramente ci sarà è
Giorgio Chiellini, uno dei pochi reduci dalla sfida agli Europei del 2008 e da quella del
Niente incarico per «conflitto d’interessi»
A Tavecchio spiace per Lippi
Ma sa già con chi sostituirlo
■■■ «In questo momento
il mio problema è la Spagna, non penso ad altro».
Ne avrebbe fatto volentieri
a meno, ma adesso la «grana Lippi» non può che andare in secondo piano perchè all’ottavo di finale contro le «furie rosse» mancano appena tre giorni.
Carlo Tavecchio è dispiaciuto, il clamore per la scel-
ta di Lippi che ha deciso di
farsi da parte e di rinunciare
al ruolo di direttore tecnico
della Figc, l’avrebbe evitato
con piacere e sarebbe stato
felice di accogliere il campione del mondo del 2006
nella sua squadra federale.
«In questo momento il mio
problema è la Spagna», ha
infatti spiegato ai giornalisti
il numero 1 del calcio italia-
2012. «La Spagna», le parole
ieri del difensore, «è un po’ la
nostra bestia nera dal 2008,
una partita che ha coinciso
con l’inizio del loro ciclo d’oro. C’è rispetto reciproco, sarà una bella partita e peccato
che sia solo un ottavo di fina-
le. Io questa crisi della Spagna non l’ho vista,è una squadra più viva rispetto al Mondiale e ha ritrovato la voglia di
lottare e vincere. Prevedo una
gara equilibrata, dove il dettaglio può fare la
differenza». Come la condizione fisica: «Speriamo che il fatto di aver riposato in tanti l’ultima partita possa rappresentare un vantaggio.
Per una squadra come la nostra è importante tenere alta
l’intensità e il
pressing».
Fondamentale sarà anche la
difesa, uno dei
punti forti di
questa nazionale. «La difesa migliore del Mondo è quella che vince, la differenza sta tutta lì», ha proseguito Chiellini, «è difficile, lo
sappiamo ma ora non abbiamo la forza di pensare alla vittoria finale. La nostra forza deve essere l’umiltà e il lavoro
quotidiano. Ora tutti dicono
che si aspettavano l’Italia, ma
in realtà nessuno ci aspettava». Tanto che «non eravamo pippe prima», chiude
Chiellini, «non siamo diventati fenomeni dopo la partita
con la Svezia e non siamo tornati pippe dopo l’Irlanda».
Pippe o fenomeni, l’importante resta superare lo scoglio Spagna e andare avanti.
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Marcello Lippi (68 anni)
solleva la Coppa del
Mondo vinta alla guida
dell’Italia nel Mondiale del
2006 in Germania
no.La Corte Federale si pronuncerà comunque sulla
norma che vieta «rapporti
fra procuratori e soggetti
che svolgono funzioni in Figc», ma Lippi ha giocato
d’anticipo facendosida parte. Il progetto della Figc va
comunque avanti, l’idea di
un direttore tecnico resta valida, ma la questione è rimandata al post-Europeo.
30
SPORT
__Sabato 25 giugno 2016__
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La proposta americana prima della finale Argentina-Cile
Copa vs. Europeo: sfida tra vincitori?
■■■ Il presidente della Confederazione di calcio sudamericano (Conmebol), Alejandro Dominguez, ha mandato un invito alla Uefa per
una sfida tra il campione della Coppa America
delCentenario e ilvincitore di Euro 2016.«Abbiamo sfidato l’Uefa affinché il campione di quest’anno in Francia affrontati il campione della
Coppa America del Centenario, per vedere quale possa essere il campione dell’anno. Siamo in
attesa della risposta ufficiale della Uefa», ha detto Dominguez. E se per conoscere il vincitore di
Euro 2016 bisognerà aspettare il 10 luglio, giorno
della finale, per conoscere il trionfatore del Centenario basteranno poche ore: nella notte tra domani sera e lunedi (ore 2) il Cile, campione in
carica, sfiderà l’Argentina di Higuain e Messi, alla ricerca del loro primo titolo con l’Albiceleste.
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DATI IMPIETOSI
Secondoi numeri
l’Italia è da buttare
In fondo alle classifiche per occasioni create e conclusioni a rete
Siamo i più fallosi dopo la Romania ma a Buffon tirano in pochi
::: FRANCESCO ZUCCHINI
■■■ Allora l’eccezione è stata
la partita con il Belgio, la regola quella con l’Irlanda. Almeno questo si dovrebbe evincere dai dati (occhio alla tabella)
con cui le agenzie specializzate del settore, tra cui WhoScored e Opta, hanno scomposto
le gare fin qui disputate dagli
azzurri al campionato d’Europa. Il responso è terrificante.
Non facendo sconto alcuno, le
statistiche ne mettono a nudo
tutti i limiti, perfino quelli che
si erano intuiti ma nell’immaginario collettivo costituivano
ancora un fastidioso sospetto
più che una certezza vera e
propria. A cominciare dalla
media dei tiri verso la porta avversaria, in cui il Conte-team è
appena 21esimo, ossia quart’ultimo nella graduatoria delle 24 nazionali che furono, essendo state nelfrattempo scremate a 16. Ma questo è niente.
Difatti la truppa latita quasi
ovunque, sia con la palla a terra - siamo 21esimi nei dribbling, 20esimi nei tackles,
19esimi negli assist - che con
la palla in cielo: solo 18esimi
alla voce “duelli aerei vinti”. E
non si può neppure incolpare
il metro e 62 di Insigne che ha
giocato una manciata diminuti appena. Piuttosto, dati alla
mano, non sarebbe una cattiva idea brevettare il fraseggio a
mezza altezza, ammesso possa essere praticato.
I numeri tendono anche a
far capire che dalla partita vinta con il Belgio il rendimento
dei fanti di Conte è andato via
via calando progressivamente,come se tutta la preparazio-
ne fosse stata programmata
sulla gara deldebutto,considerata fondamentale dallo staff
azzurro per superare il girone
di qualificazione agli ottavi.
Nella testa degli azzurri, avvicinandosi il 13 giugno, c’era solo
“quella” partita in cui poi, a
conti fatti, tutto ha contribuito
a girare secondo la strategia,
dalla prodezza Bonucci-Giaccherini allo stato fisico dei belgi ancora in evidente rodaggio
rispetto ai nostri.
Svizzera-Polonia
Questo e altro dicono insomma le statistiche cui va dato però solo il giusto peso. Meglio non fidarsene troppo, l’esperienza insegna. Per cui, in
prospettiva Spagna, anzichè
disperarsi meglio cercare un
appiglio. Magari ancora una
volta nella difesa azzurra, la solita vecchia cara retroguardia
juventina composta da Buffon,Barzagli, Bonucci e Chiellini.Tuttigià ammoniti e diffidati, ma tutti disponibili. Che l’I-
Galles-Irlanda del Nord
talia giochi d’attesa, beh quello l’aveva capito anche chi
non lavora in un’agenzia distatistiche e di pallone. Messo giù
nero su bianco, il dato nudo e
crudo rivela che i nostri hanno
racimolato un remoto 23˚ po-
Croazia-Portogallo
Petkovic confida Il derby britannico Ronaldo sfida
nel sonno di Lewa tra exit e remain
i super slavi
■■■ Non entusiasmante, ma solida ed efficace.
■■■ Forte del primato conquistato nel gruppo B, il
■■■ Croazia-Portogallo, il terzo ottavo di finale di
La Svizzera si presenta allo storico traguardo degli
ottavi (oggi alle 15 a Saint Etienne contro la Polonia) con tanta voglia di continuare l’avventura. L’unico vero dubbio per Petkovic («teniamo i piedi
per terra e lavoriamo per continuare a sognare»)
dovrebbe riguardare l’attacco, il reparto che fino
ad ora ha mostrato più difficoltà: solo due le reti
all’attivo nelle tre gare del girone ed entrambe arrivate su calcio d’angolo. Il ballottaggio per la maglia
di unica punta riguarda Seferovic ed Embolo. In
casa Polonia da valutare se il portiere della Roma
Szczesny riuscirà a recuperare: nel caso, confermato Fabianski. A centrocampo mancherà una pedina importante, lo squalificato Kapustka.
La sfida si preannuncia all’insegna dell’equilibrio. Il punto di forza delle due nazionali, entrambe arrivate per la prima volta alla fase ad eliminazione diretta di un Europeo. La favorita è la Polonia che si affida alla stella Lewandowski, ancora in
attesa del primo gol all’Europeo.
Galles si presenta favorito nella sfida contro l’Irlanda
del Nord, seconda gara valida per gli ottavi di finale
di Euro 2016 oggi alle 18 a Parigi.
Il ct Coleman dovrà gestire la pressione del gruppo in questa situazione inedita, almeno da quando è
iniziato l’Europeo, per i «Dragoni». «Dobbiamo pensare solo a noi stessi e a quelle che sono le nostre
qualità», ha spiegato. Per quanto riguarda la formazione, Robson-Kanu dovrebbe aver vinto il ballottagio con Vokes in attacco come partner di Bale. Anche l’Irlanda del Nord non vuole più fermarsi. Il ct
Michael ÒNeill ha caricato la sua squadra chiedendo ai suoi di fare «la partita della vita». Il derby britannico, arbitrato dall’inglese Atkinson, si preannuncia
come uno dei ottavi più combattuti ed equilibrati di
questo torneo. Molto, per i gallesi, dipenderà dalla
prestazione di Gareth Bale, finora unico giocatore a
segnare in ogni partita con tre reti. La difesa della
nazionale di O’Neill però nella fase a gironi ha dimostrato di essere molto affidabile.
oggi, si giocherà alle 21 a Lens. Il Portogallo ha vinto
tutti e tre i precedenti giocati finora contro la Croazia,
senza subire alcun gol. L’unico precedente in un torneo internazionale è stata la vittoria dei lusitani per
3-0 nella fase a gironi di Euro 1996 in Inghilterra. In
casa croata si punta sull’ottimo stato di forma di Ivan
Perisic. Solo Davor Suker (nove gol e un assist) ha un
bilancio migliore dell’interista (quattro gol e tre assist) in un torneo «major». I portoghesi affidano molte delle loro speranza agli attaccanti. Le ultime sette
reti dei lusitani agli Europei portano le firme di Cr7
(5) e Nani (2). Ronaldo è diventato il primo giocatore
a segnare in quattro edizioni diverse degli Europei,
ed è a una sola rete dal record assoluto di nove gol di
Michel Platini. Un incontro che vede i croati favoriti
per la grande dimostrazione di forza nel gruppo D,
battendo anche della Spagna, campione d’Europa in
carica per 2-1. Organizzazione e qualità nel palleggio
sono invece le armi croate di mister Cacic che cercherà di limitare al meglio le iniziative di Cr7.
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31
SPORT
__Sabato 25 giugno 2016__
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Mercato, al neo-rossonero contratto fino al 2021
De Laurentiis: «Lapadula-Milan? Auguri»
■■■ «Gli faccio tanti auguri e gli dico: caro Lapadula, hai fatto benissimo, tanti cari auguri,
che Dio ti protegga». Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha commentato la
scelta di Gianluca Lapadula di trasferirsi al Milan dopo aver rifiutato l’offerta dei partenopei.
L’attaccante 26enne ha firmato il contratto da 1
milione di euro a stagione che lo legherà al club
rossonero fino al2021. Ilpatron del club campa-
no ha poi parlato di altre trattative di mercato:
dopo aver smentito l’interesse per Immobile
(«era una battuta») ha svelato di aver fatto un’ottima offerta al Lione per il centrocampista Tolisso che però non sembra intenzionato a volersi
trasferire aipiedi del Vesuvio («ho fatto un’offerta altissima per Tolisso, ma se lui non vuol venire , non posso puntargli una pistola alla testa»).
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Nuoto, Trofeo Settecolli: oggi Paltrinieri nei 1500
Castiglioni, pass per Rio. Detti da record
■■■ In attesa delle discesa in campo nelle loro
gare di Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini
in casa Italia la prima giornata del Settecolli ha il
volto giovane e sorridente di Arianna Castiglioni. La 19enne di Busto Arsizio centra il pass
olimpico per Rio de Janeiro nei 100 rana
(1’07”15). Gli Azzurri qualificati ai Giochi sono
ora 261. Buone indicazioni pure da Gabriele
Detti, il livornese vince i 400 stile libero con il
nuovo record della manifestazione di 3’44”21.
In campo straniero invece non tradiscono le
stelle della manifestazione. Ruta Meilutyte che
domina i 100 rana (1’06”15), l’immortale ungherese Laszlo Cseh vincitore dei 100 farfalla 52”21
e Ranomi Kromowidjodjo che batte tutti nei 50
stile libero donne. Oggi i 1500stile libero di Gregorio Paltrinieri.
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L’ALTRA SFIDA ALLA SPAGNA
Rossiprova a dare il buon esempio
Ad Assen Dottore 2˚ nelle libere dietro a Iannone e davanti a Marquez-Lorenzo. Valentino: «Sono competitivo»
::: MICHELE MAZZEO
Caso-Schwazer
■■■ Andrea Iannone, dopo
sto per “vantaggio territoriale”, la voce che tien conto della
permanenza di una squadra
nella trequarti nemica. Più
prudente di noi è risultata soltanto la Russia.Dunque è assodato che gli azzurri stazionano
quasi sempre nella loro metà
campo, aspettando che siano
gli altri a compiere la prima
mossa.Però il 23˚posto va considerato tenendo anche conto
che l’Italia è in 17esima posizione per “tiri subìti”, in 18esima per “parate decisive”, e addirittura seconda assoluta per
falli commessi, voce in cui domina la Romania. Tradotto, significa che il gioco italiano è
fatto di attesa, ostruzionismo,
marcature col coltello tra i denti, insomma massima protezione per Buffon non a caso
fin qui impegnato in un semplice lavoro di routine. Ma tutto questo, in fondo, non lo sapevamo già?
La domanda a questo punto è un’altra: basteranno i soliti
noti, lunedì, per battere la Spagna che, sempre dati alla mano, tira esattamente il doppio
dell’Italia, è seconda assoluta
per possesso palla, e prima assoluta per numero di passaggi
riusciti?
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aver dominato la prima, si è
confermato il più veloce anche nella seconda sessione
delle prove libere del Gran Premio d’Olanda di MotoGp. Sul
circuito di Assen, il pilota
abruzzese, che partirà comunque in ultima posizione per la
sanzione rimediata con il tamponamento a Lorenzo al
Montmelò, con la sua Ducati
ha fermato il cronometro sull’1’33”591, seguito dalla
Yamaha dal’altro italiano Valentino Rossi, staccato solo di
quattro millesimi. Dietro i due
italiani, ecco gli spagnoli. Terza la Honda Hrc di Marc Marquez (+0”133), quarto Maverick Vinales con la Suzuky
(+0”301) e quinto Jorge Lorenzo, con l’altra Yamaha ufficiale a +0”400. A seguire, ancora
un italiano: Andrea Dovizioso
(Ducati Team, sesto a
+0”420). Fuori dai primi dieci
l’iberico Dani Pedrosa (Honda Hrc), 11/o e attardato di
615 millesimi.
Valentino è apparso molto
fiducioso in vista delle qualifiche di oggi perchè ieri, dopo
qualche difficoltà nella sessione mattutina, «nel pomeriggio
però abbiamo fatto delle modifiche molto buone e sono
stato veloce e competitivo». Il
dominatore Iannone, nonostante la penalizzazione, è contento di quanto fatto finora:
«Abbiamo preso con lo spirito
giusto questo week end, anche se sappiamo che sarà difficile,ma lo ho iniziato con ilpiede giusto».
Adesso bisognerà fare bene
nelle qualifiche (oggi ore 14.10
diretta tv su Sky Sport 2 e SkySport MotoGP)e dopo nella
gara olandese (domani ore 14
diretta tv su Sky Sport 2 e SkySport MotoGP). Poianche i pilotipotranno pensare ad ItaliaSpagna sul rettangolo verde.
Perchè motociclismo e calcio
Il legale di Alex
diffida la Wada
«È innocente»
■■■ «C’è stato un intento
nubio sognato da tutti,Valentino-Ducati, il divano è rimasto
sempre pulito e gli spagnoli
spadroneggiavano su tutti i circuiti. Tutti a pensare «tanto ci
rifacciamo all’Europeo», macché. Dopo il pareggio nel match iniziale, ritroviamo la Roja
in finale e già dopo il primo
tempo eravamo barricati dietro il divano per non guardare
e non soffrire più. Veniamo ad
oggi. L’obiettivo è sempre lo
stesso: battere la Spagna. Questa volta gliitalianissimi Iannone e Valentino hanno messo i
loro scarichi davanti ai centauriiberici,non ciresta che sperare che gli azzurri di Conte
prendano esempio e lunedì ci
facciano finalmente mettere
in piedi sul divano (sperando
che gli svedesi per vendicarsi
non lo abbiano sabotato)anche senza le due ruote.
di non far gareggiare Alex
alle Olimpiadi di Rio. La
provetta a gennaio era negativa,illabotatorio di Colonia l’aveva chiusa e pressioni esterne l’hanno fatta riaprire. Non voglio fare nomi, ma basta ricordarsi cos’è accaduto tra marzo ed
aprile di quest’anno quando c’è stata una violenta lite
tra Wada e Sandro Donati
(l’allenatore di Schwazer,
ndr)».Sono le pesanti accuse dell’avvocato Gerhard
Brandstaetter, riferendosi
alla
nuova
presunta
positività al doping del suo
assistito Alex Schwazer.
«Diffideremo Wada e Iaaf a
sospendere Alex perché
questa vicenda, oltre a cogliere tutti disorpresa, è vergognosa e ingiusta. Lo dobbiamo non solo al Coni e
alla Fidal, ma all’Italia della
strada, oltre che dei palazzi.Questa è un’offesa all’Italia sportiva. La Wada dovrà
stare molto attenta a come
tratterà questa vicenda e deve aspettarsi reazioni molto dure e pesante in questa
situazione che è intollerabile», conclude il legale.
Il 28 giugno l’atleta altoatesino sarà sospeso come
da prassi e il 5 luglio verranno svolte le controanalisi a
Colonia. L’11 luglio invece
scadono i termini per le
iscrizioni olimpiche, motivo per il quale si fa sempre
più improbabile la presenza del marciatore italiano a
Rio 2016.
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La Yamaha di Valentino Rossi (37 anni) davanti allo spagnolo Marc Marquez (23 anni)
in questo vanno a braccetto.
Dal 2008 ad oggi è sempre italiani contro iberici. Nella Motogp come nel calcio i duelli
con glispagnoli sono stati sempre decisivi, nelbene e nelmale. E così, da allora, «gioia e delusione» si sono alternati a
«alegría y decepción». Infatti,
mentre eravamo «tutti in piedi
sul divano» ad esultare per le
sverniciate di Valentino Rossi
su Dani Pedrosa, affondavamo in quello stesso divano per
l’eliminazione ai quartidi finale dagli Europei austro-svizzeri per mano della nazionale
spagnola che, pur se arrivata
solo ai calci di rigori, bruciava
più della marmitta della
Yamaha del Dottore dopo 30
giridi pista.Nel 2012 invece solo delusione e niente
decepción. Nell’anno del con-
IN FRANCIA LA «GT ENDURANCE CUP»
Cerruti, esordio in Lamborghini
Oggi Michela Cerruti ritorna alle gare di durata e debutta con Lamborghini sul circuito francese di Paul
Ricard a bordo di una Huracan GT3 nel campionato
Blancpain GT Endurance Cup. Michela, con i due
compagni di squadra Alberto Di Folco e Raffaele
Giannoni, affronterà l’impegnativa 1.000 chilometri
che durerà dalle 18 alle 24.
32
__Sabato 25 giugno 2016__
CALDO E DESERTO
L’EXPerience desolante
del dopo Expo a Rho
Servizio a pagina 39
LAGO D’ISEO
I NUMERI DI IERI
::: 15 Borseggi
::: 18 Scippi
::: 12 Rapine
::: 20 Truffe
::: 19 Furti in appartamenti e negozi
::: 11 Furti di autovetture
::: 19 Furti a bordo di autovetture
::: 12 Arresti
Altri lavoratori in nero
per il ponte di Christo
Servizio a pagina 39
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Commento
Labandieraarcobaleno
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Cheiniziopessimo
::: SIMONA BERTUZZI
■■■ Il consiglio di zona due avrà dunque la
bandiera arcobaleno per tutta la durata del
week pride. Lo ha annunciato il presidente
Samuele Piscina (Lega) dopo l’estenuante
battaglia condotta da sinistra e radicali contro quella che pareva la legittima scelta della
maggioranza di centrodestra: non esporre il
vessillo LGBT accanto al Tricolore. «Prendo
atto della scelta del Municipio 2 di esporre la
bandiera», ha detto Piscina, «e la comprendo
al fine di non sperperare denaro pubblico in
una inutile e pretestuosa causa legale. Ciò nonostante, confermo la mia contrarietà». La sinistra parla di vittoria epocale e di buonsenso
ritrovato. Il centrodestra ingoia il rospo e si
lecca le ferite. Di epocale, a dire il vero, non
c’è nulla salvo la paura di infilare una giusta
battaglia per la libertà e la democrazia nel tritacarne delle carte bollate e delle polemiche
sterili, che ai cittadini non portano nulla salvo
il conto della controversia legale e del tempo
perso. Ne prendiamo atto ma non possiamo
fare a meno di notare che forse un Comune
ha priorità più gravose; che una bandiera arcobaleno può essere espressione di una parte ma sinceramente non di tutti; e che comunque sia, paventare censure e diffide non
possa dirsi un buon inizio di legislatura. E
non è stato un buon esordio neppure quello
di zona otto. Qui decine (forse centinaia) di
esponenti della sinistra e dell’Anpi sisono dati appuntamento giovedì sera per contestare
Stefano Pavesi, il leghista accusato di aver posizioni così vicine alla destra estrema da far
dire a Parisi che con lui la Lega aveva fatto
una scelta di prepotenza. Si sono presentati
in massa davanti al municipio, fischiando e
urlando contro Pavesi. Ora lungi da noi fare
una difesa d’ufficio del consigliere che non ci
compete. Il punto però è porre qualche paletto. Prima di tutto perché Pavesi ha potuto
candidarsi, e questo fa presupporre che qualcuno abbia verificato la sua candidabilità. In
secondo luogo perché è stato eletto da 450
milanesi e questi 450 hanno diritto di essere
rappresentati. Terzo, perché non hanno senso le opposizioni a prescindere. Si aspetti il
primo atto sbagliato, la prima frase sopra le
righe, e il primo errore se mai ci saranno. Ma
la censura preventiva è un esercizio che non
fa bene a nessuno. E alimenta un clima di cui
faremmo volentieri a meno.
Reportage a due passi dalla stazione
Rogoredo, il parco dell’eroina
Tra quelli in coda per un buco
Lo spaccio in mano ai marocchini. Clienti da tutte le province per «farsi»: dai 20 ai 60 euro una dose
LA GIUNTA SARÀ ANNUNCIATA LUNEDÌ
Vengo anch’io, no tu no: è guerra tra Pd e Radicali
■■■ A due passi dalla stazione Rogoredo c’è un boschetto che da anni è una delle
piazze di spaccio più attive e
protette della Lombardia. La
gestione è saldamente nelle
mani dei marocchini, un
grammo di cocaina costa 60
euro, uno di eroina 20. Il sentiero è stato battuto dal viavai
dei tossici, con siringhe usate
ovunque. Per avere informazioni basta regalare sigarette.
S. GARZILLO a pagina 37
LA PROTESTA
Piscina appena aperta
Già bufera sulla Caimi
■■■ Sono passati solo tre
giornidalla grande festa diriapertura della piscina Caimi,
ma i malumori e le polemiche non sono tardate ad arrivare. I residenti di via Carlo
Botta e dintorni lamentano il
troppo chiaso che proviene
dai “Bagni Misteriosi”.
ALESSANDRA PARLA a pagina 37
■■■ «Dal giorno della vittoria non ho
avuto alcun contatto col Pd di Milano». A tuonare, ieri, è stato Marco Cappato che, escluso dal Consiglio Comune (ma ha già avviato l’iter perchè venga assegnato un seggio a seguito del
collegamento della sua lista con quella
del Pd al ballottaggioil ricorso) rischia
ora di vedere i Radicali anche fuori dalla giunta per via del diktat dei dem a
Sala: vogliono sei assessorati invece
che cinque. Sembra insomma ripetersi quanto avvenne cinque anni fa con
Pisapia. Anche allora c’era stato un appoggio agli arancioni e anche allora i
radicali erano rimasti a bocca asciutta.
CLAUDIA OSMETTI a pagina 35
Il neoassessore regionale Giulio Gallera (Fi)
«Così rivoluziono la sanità lombarda»
■■■ E finalmente Forza Italia ha trovato la quadra su Giulio Gallera. Da lunedì sarà lui il nuovo
assessore alla Sanità della regione Lombardia.
Tutto da copione, secondo qualcuno, ma le polemiche non sono mancate. Come ha confermato lo stesso Maroni. «Sul nuovo assessore la
scelta è stata un po’ sofferta ma condivisa». E sul
programma di mandato Gallera ha già le idee
chiare: «La trasparenza e la legalità saranno la
mia ossessione».
SIMONA BERTUZZI a pag 34
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L’esperimento “The Lounge”
Quelle cene da chef stellati in un cinema di Linate
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Interessanti novità per gli amanti del cinema
a Milano, che avranno a disposizione la più grande, e moderna, multisala della città nel mega centro commerciale Westfield di Linate. Non solo “Galeries Lafayette” e boutique griffate, considerando
che la società inglese Westfield, leader mondiale
nello sviluppo di shopping center, ha siglato un
accordo con Uci Cinemas per aprire un polo di
sedici sale dotate di innovative tecnologie digitali
in grado di contenere 2.500 comodi posti a sedere,
record nel capoluogo lombardo. Rappresenterà in
assoluto la punta di diamante italiana, nonché
una delle realtà di intrattenimento premium più
prestigiose del continente europeo. Ciliegina sulla
torta l’esperimento gourmet “The Lounge” in arrivo direttamente dagli Stati Uniti, ovvero la proposta del primo luxury service di ristorazione fronte
schermo.Ilpubblico avrà quindi una doppia possibilità: assistere a film in anteprima e nel contempo
assaporare prelibatezze culinarie appena sfornate, in un mix di sensazioni visive e gustative. I lavori preparatori sono già iniziati, mentre nei prossimi mesi partirà la costruzione della struttura.
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I GUAI DEL SINDACO
Beppe Sala indagato
ma la Procura archivia
Resta il nodo ineleggibilità
di N.ORLANDI POSTI
a pagina 35
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CRONACA
__Sabato 25 giugno 2016__
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Intervista al neo assessore regionale Giulio Gallera (Fi)
SUGGERIMENTI A2A
«La legalità sarà la mia ossessione
Così rivoluzionerò la sanità lombarda»
«Con Maroni rimetteremo al centro i pazienti. Parisi? Non è per lui che abbiamo perso Milano»
::: SIMONA BERTUZZI
■■■ E finalmente Forza Italia ha trovato la quadra, Gallera. Da lunedì sarà lei il nuovo assessore alla sanità della
regione Lombardia. Tutto da
copione o nomina sofferta
come ha detto Maroni?
«Non parlerei di una nomina sofferta, semmai c’è stata
una normale dialettica di partito. Sul mio nome si sono spesi
Berlusconi, Gelmini, Toti, Romani. Il gruppo stesso ha condiviso la scelta del presidente».
Forza Italia l’ha rivendicato con forza l’assessorato.
«Perché le spettava e perché
le ultime amministrative hanno rafforzato il peso del partito».
Che sfida l’attende?
«Il presidente Maroni ha fatto una riforma di grande coraggio che punta a prendersi cura
dei soggetti deboli e fragili creando una rete che unisca il territorio agli ospedali».
Tradotto per i pazienti?
«Passare dal concetto di cura a quello di prendersi cura
delle persone. Il paziente sarà
accompagnato anche fuoridall’ospedale attraverso una serie
di strutture e soggetti in grado
di fornirgli la giusta assistenza.
Il tutto sotto la guida di dirigen-
ti giovani e competenti. È un
cambio di mentalità epocale».
Le ultime inchieste hanno
confermato che si tratta di
un assessorato delicato. Prima Rizzi poi Mantovani…
«Ne sono consapevole e uno
dei primi atti infatti sarà incontrare il presidente e i consiglieri
di Arac, il comitato di controllo.Farò una riunione con i revisori dei conti e con i dirigenti
delle aziende sanitarie. La legalità e la trasparenza saranno la
mia ossessione.Agirò con grande determinazione perché siano tutelate la trasparenza delle
procedure e dei bandi di gara.
E girerò il territorio per creare i
famosi Pot, i presidi ospedalieri territoriali. Un paziente che
esce dall’ospedale deve poter
essere seguito in tutte le fasi».
Non si rischia una moltiplicazione degli enti?
«Semmai una riduzione».
In ogni nomina di peso degli ultimi tempi si è fatto il
suo nome. E' stato anche a
un passo dall'essere candidato sindaco a Milano. A bocce
ferme, è stato meglio così?
«In tre anniche sono in regione sono stato prima presidente
dicommissione poi sottosegretario alla città metropolitana e
all’Aler,poi assessore alle politiche sociali. Sono soddisfatto».
Maroni e
Gallera [Ftg]
Ma non candidato sindaco.
«Beh però ho portato il mio
contributo su Milano in termini di voti e di lavoro fatto sul
territorio. Grazie al mio impegno sono stati eletti venti consiglieri nelle zone».
Chi ha sbagliato a Milano.... Parisi come dicono i
partiti? O i partiti?
«È profondamente sbagliato
dare la colpa a Parisi di quello
che è accaduto perché è stato
un grande candidato che ha saputo ricreare l’entusiasmo e
riavvicinare un elettorato moderato che era ormai disilluso.
Non è tempo di critiche ma di
far tesoro di quello che si è fatto
e dei risultati raggiunti».
Ma potrebbe essere Parisi
il nuovo leader del centrodestra nazionale?
«Bisogna dire le cose come
stanno.Non è che a Milano Pa-
risi possa fare il candidato premier. Viceversa può essere una
risorsa importante tra quelle
che a Milano sono chiamate a
ricostruire il centrodestra. Abbiamo trovato chi con Gelmini
e Toti può dar vita a un nuovo
progetto».
E Salvini ha sbagliato?
«Salviniha giocato la sua parte senza peraltro mettersi mai
in un ruolo conflittuale. Questa
compagine è quella che lavora
in regione con ottimi risultati, e
da qui bisogna ripartire».
Dunque se Salvini ha fatto
bene, se Parisi ha fatto bene,
di chi è colpa la sconfitta?
«Si è perso perché metà dei
milanesi non ha votato, perché
i grillini hanno fatto mancare il
loro apporto e perché al ballottaggio ci siamo seduti convinti
di avercela fatta e di aver dimostrato la voglia di cambiamento. E invece loro hanno fatto un
lavoro grandissimo mobilitando quella stessa sinistra radicale che ha fatto opposizione sugli scali ferroviari e sull’Expo.
Sono gli stessi che prima hanno fallito e che difficilmente faranno meglio adesso».
E voi che farete?
«Guideremo l’opposizione e
tra cinque anni saremo di nuovo competitivi».
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Arriva il caldo
I consigli per evitare
di rimanere al buio
Con l’inizio dell’estate anche il caldo è arrivato a
Milano. L’aumento della
temperatura tende a far
crescere notevolmente i
consumi di energia elettrica: A2A raccomanda
alcuni piccoli accorgimenti per i privati e le attività commerciali, per
cercare di attenuare il carico sulla rete elettrica cittadina e il conseguente rischio di interruzioni del
servizio. Il consiglio è di
utilizzare lavatrici, lavastoviglie, ecc. con programmi a basse temperature e basso consumo,
prediligendo inoltre un
utilizzo durante le ore
notturne quando è minore la richiesta di elettricità. E ancora: impostarei
climatizzatori a temperature non inferiori ai 25
gradi, con il sistema di
deumidificazione attivato e comunque solo nei
locali maggiormente utilizzati ottimizzando l’effetto con porte e finestre
sempre chiuse. Spegnere
la luce nell’ambiente che
non si sta utilizzando.
Non mantenere le apparecchiature elettroniche,
come TV, Computer, Carica batterie dei cellulari,
in stand-by quando non
vengono usate: le apparecchiature in stand-by
continuano a consumare elettricità.
CRONACA
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__Sabato 25 giugno 2016__
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Con pisapia successe la stessa cosa
Vengo anch’io, no tu no. È guerra Radicali-Pd
Cappato escluso dal Consiglio e forse dalla giunta alza i toni: Abbiamo garantito il successo ai dem, vogliono tenerci fuori
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ È il toto-giunta, bellez-
za. Il Pd della Madonnina è
impegnato a scartabellare nomie profili per inuovi assessorati del Comune di Milano, e
a farne le spese potrebbero essere iradicalidi Marco Cappato.Sì, perché se i dem sembrano intenzionati ad arraffare
l’arraffabile, mettendo le mani su ben sei uffici, l’ex consigliere comunale nella mattinata di ieri ha provato ad alzare i toni del dibattito politico:
«Dal giorno della vittoria non
ho avuto alcun contatto col
Pd di Milano». Della serie: da
Sala a Bussolati sono arrivate
solo pacche sulle spalle. Così
Cappato, tecnicamente fuori
da Palazzo Marino nonostante il ricorso presentato per l’assegnazione di un seggio a seguito del collegamento della
sua lista con quella del Pd al
ballottaggio (ricorso tra l’altro
ancora fermo e che, con ogni
probabilità, arriverà a decisione a giunta ultimata), ha ribadito che «Sala ha seguito ilmetodo “ascolto tutti e poi decido io” che condivido, ma constato pure che nel negoziato
c’è un attore forte, che ha 22
consiglieri comunali, e un segretario che se avesse perso
Milano ora sarebbe travolto
dalle richieste di dimissioni.
Pur riconoscendo la forza popolare dei radicali, in questo
Paese il Pd nega da anni la nostra dignità politica: mi auguro che questo non avvenga anche a Milano».
Eppure i giochi, manco a
dirlo, non sono ancora chiusi:
parlare di cose fatte sarebbe
scorretto. Lo sa bene anche
Cappato che ha aggiunto:
«Oggi i vertici del Pd non lesinano dichiarazioni sull’importanza di avere un interlocutore nei temi della trasparenza e della partecipazione
popolare, strizzando l’occhio
al Movimento 5 stelle. Queste, però, sono proposte che
noi radicali portiamo avanti
da 70 anni: nessuna rivendicazione in termini di rapporti di
forza, siamo invece davanti
all’opportunità di realizzare
una condivisione di responsabilità governativa che possiamo assumerci anche noi».
Già: anche perché gli ultimi
mesi sono stati, per i radicali
milanesi, ricchi di impegni.
Per loro la campagna elettorale è iniziata in solitaria, con
una lista a parte. Hanno preso
l’1,87% che nell’ottica dei
grandi numeri non è tanto, in
via Sebastiano del Piombo è
significativo, e comunque resta quasi il doppio rispetto al
gap percentuale che divideva
Sala e Parisi al primo turno.
Appunto: il 6 giugno hanno
bussato alla porta di Cappato
tutti e due i candidati: quei circa 10mila voti radicali, in fondo, facevano gola a entrambi.
E, dopo una settimana di incontri, dibattiti e discussioni,
è arrivata la decisione: Cappato and company hanno optato per un apparentamento
col Pd. Una scelta contestata
“
x
c
s
TOTO NOMINE
Scavuzzo in pole
da braccio destro
Spunta la Cocco
■ La riconoscenza
non è frequente
in politica ma
se il Pd di Renzi
permetterà che
ci caccino per
avere sei
assessorati
dimostrerà scarsa
riconoscenza e
soprattutto
enorme miopia per
il futuro. Fanno
dichiarazioni
sull’importanza di
avere un
interlocutore e
strizzano l’occhio
al Movimento
Cinque Stelle
MARCO CAPPATO
da molti,ma fatta alla «maniera radicale», ossia alla luce del
sole. «Non abbiamo posto
precondizioni: non c’erano
promesse formalizzate o meno», chiarisce Cappato, «nessuno strapuntino, nessun regalino da ultima spiaggia».Come a dire: di accordi scritti su
possibili riconoscimenti concreti manco a parlarne. Anche la proposta di avere Emma Bonino come consigliera
to, «ma se il Pd di Renzi permetterà che ci caccino per
avere sei assessorati invece
che cinque dimostrerà scarsa
riconoscenza per il passato e
soprattutto enorme miopia
per il futuro». Insomma, per
buttarla in musica viene in
mente quella vecchia canzone in cui Jannacci, alla proposta «Vengo anch’io», rispondeva sprezzante: «No, tu no».
I nomi della giunta di
Beppe Sala verranno resi
pubblici solo lunedì, ma
quello che sembra certo
è che la renziana Anna
Scavuzzo siederà sulla
poltrona di vicesindaco.
Il ruolo di braccio destro
del neo eletto sindaco rimarrà così interno al PD,
con Scavuzzo che, dopo
aver passato 5 anni tra i
banchi della maggioranza Pisapia, dalla prossima settimana potrebbe
anche gestire l'assessorato all’educazione. Certi
in giunta sembrano anche gli ex assessori Maran e Majorino. Quest’ultimo potrebbe lasciare le
deleghe alle politiche sociali per occuparsi della
cultura, suo desiderio fin
dal 2011. Come annunciato da Sala, oltre a politici
la nuova giunta di Palazzo Marino sarà composta
da tecnici. L’ultimo nome a comparire tra i papabili assessori è quello
di Roberta Cocco, direttore Sviluppo Piani Nazionali per tutta l’Europa Occidentale. Cocco è nota
fin dai tempi di Expo, cui
partecipò con la presentazione di Nuvola Rosa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
M.BAR.
Sala e Cappato durante la conferenza in cui è stato formalizzato l’accordo [Ftg]
per l’estero era, a ben vedere,
più di comodo ai dem che ai
radicali. E infatti, niente. A
una settimana dalla proclamazione della fascia tricolore
di Giuseppe Sala, per il team
Cappato potrebbe non esserci spazio. La gratitudine non è
di questo mondo, figuriamoci
della politica. Stiamo-valutando,raccontano idirettiinteressati, ma di aperture neanche
l’ombra. Esattamente come è
successo cinque anni fa con
Pisapia.Anche lì:stesso copione, stessa «esclusione». Nel
2011 i radicali erano in coalizione con gli arancioni, dopo
la vittoria sulla Moratti si vociferava un assessorato per Cappato e la conseguente entrata
a Palazzo Marino di Lorenzo
Lipparini. Non ottennero né
l’una, né l’altra. «La riconoscenza non è frequente in politica», ha continuato Cappa-
Le grane del neo sindaco
Sala indagato, ma la Procura archivia
Fascicolo aperto sulla denuncia di De Corato prima del ballottaggio. Resta il nodo “ineleggibilità”: tocca al Consiglio intervenire
FONDAZIONE FIERA
Il presidente Maroni
incontra Mr Expo
«Con Giuseppe Sala ho parlato
al telefono, mi sono congratulato dopo le elezioni, e lo incontrerò lunedì in occasione dell’assemblea di Confcommercio e parleremo anche di Fondazione Fiera perché é la prima nomina da fare». Roberto
Maroni governatore della Lombardia a margine del convegno sulle autonomie regionali
tenutosi a Palazzo Pirelli, ha
annunciato l’agenda sulle prossime consultazioni che dovrà
fare con il neo sindaco di Milano. «Io ho le idee chiare su tutto da Serravalle a Pedemontana. La Fondazione Fiera richiede il consenso del sindaco di
Milano per questo ho aspettato a farla, lunedì lo incontrerò
e poi porterò in giunta la designazione», ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia.
■■■ Prima uscita ufficiale di Giusep-
pe Sala con inchiesta in carico. Ieri il
neo sindaco di Milano ha partecipato
alla cerimonia per il 242imo anniversario della fondazione della Guardia di
Finanza nella storica caserma “Cinque
Giornate” di via Melchiorre Gioia con
gli occhi di tutti puntati addosso per la
notizia dell’apertura di un fascicolo a
suo carico frutto della denuncia presentata dall’ex vicesindaco milanese Riccardo De Corato che aveva segnalato
come il nuovo primo cittadino da amministratore delegato di Expo, avesse
firmato un’autocertificazione in cui
aveva “dimenticato” di segnalare, tra le
sue proprietà e attività economiche,
una casa in Svizzera, un’immobiliare
in Romania e una società in Italia (Kenergy). Fascia tricolore sulla giacca, Sala ai giornalisti che gli chiedevano un
commento ha risposto con un secco
«non ne sono al corrente e comunque
non commento».
L’inchiesta - che era stata avviata nelle scorse settimane, ma resa nota solo a
ballottaggio finito - finirà probabilmente con un nulla di fatto: dalla Procura,
nel giro di un’ora, si saprà che l’intenzione è quella di chiedere presto un’archiviazione della vicenda iscritta solo
come atto dovuto ma considerata al
Il sindaco Beppe Sala [Ftg]
più un illecito amministrativo, quindi
da rimettere nelle mani del Prefetto
per le sanzioni del caso.
Resta aperta, però per Beppe Sala, la
grana dell’ipotesi di ineleggibilità prospettata dal Tar e poi confermata dal
Consiglio di Stato nella sentenza con la
quale veniva respinto il ricorso del Movimento Cinque Stelle e dei Radicali
che sostenevano che Mr Expo non
avrebbe potuto candidarsi per via di
una presunta incompatibilità con la
sua nomina in Cassa Depositi e Prestiti
(sono di ieri le dimissioni ufficiali dalla
carica di consigliere) e soprattutto per-
chè le sue dimissioni da commissario
Expo non sarebbero state effettive mancando un atto ufficiale del Consiglio
dei ministri (la nomina di un sostituto
o la cancellazione del ruolo), ovvero
dal soggetto che lo aveva nominato tramite decreto. I giudicidel tribunale amministrativo della Lombardia avevano
specificato che Sala si poteva tranquillamente candidare ma qualora fosse stato eletto sarebbe dovuto comunque
passare sotto la lente del Consiglio comunale che nella prima seduta e prima di deliberare su qualsiasi altra cosa
deve esaminare la condizione degli
eletti e dichiarare la loro eleggibilità. E
comunque, avevano specificato, tutte
le deliberazioni adottate in materia dal
Consiglio comunale possono essere
impugnate da qualsiasi elettore dinanzi all’autorità giudiziaria.
Cosa che intende fare l’ex sindaco
Riccardo De Corato. Non più consigliere comunale l’esponente diFdi, sta «valutando una segnalazione al Tar affinché», spiega, «inviti il presidente del
Consiglio comunale a sottoporre all’Aula la questione così da mettere in
discussione l’ineleggibilità di Sala a sindaco di Milano».
NOP
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CRONACA
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Nella terra di nessuno a due passi dalla stazione Rogoredo
Siringhe, vomito e paura: il parco dell’eroina
Lo spaccio in mano ai marocchini. Italiani e stranieri arrivano da tutte le province per «farsi»: 20 euro una dose di eroina, 60 di coca
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ Il caldo è terribile, il sole
delle 15 spegne ogni entusiasmo se sei circondato dal cemento.Sotto la tettoia della stazione Rogoredo un gruppo di
ragazzi scalpita in attesa di
qualcosa, non gli importa di ripararsi all’ombra, qualcuno è
talmente fatto da indossare
con disinvoltura il piumino e
un pantalone della tuta. Non
gli interessano neppure i treni
in arrivo,guardano tuttiin direzione di via Sant’Arialdo, una
stradina che costeggia i binari,
aspettano che la volante della
polizia ferma alsottopasso sparisca dietro la curva. Quando
la strada è libera partono con
le gambe rigide e una bottiglietta d’acqua tra le mani. Duecento metri dopo, scavalcando un guardrail, c’è l’ingresso
di un boschetto che da anni è
una delle piazze di spaccio più
attive e protette della Lombardia. La gestione è saldamente
nelle mani dei marocchini, un
grammo di cocaina costa 60
euro, uno di eroina 20. Prezzi
ridicoli, qualità infima, ma i
clienti arrivano da tutte le province collegate alla stazione di
Rogoredo. Il sentiero è stato
battuto dal viavai dei tossici
(ne abbiamo contati50 in mezz’ora),il percorso è una discarica piena di siringhe usate. C’è
di tutto: ragazzi di 18 anni con
le braccia coperte di croste,
donne di mezz’età insospettabili che sembrano arrivare dal
mercato, stranieri, operai italiani; tutti salutano, per avere
informazioni basta regalare
una sigaretta. È l’altra faccia di
Milano, quella nascosta nella
periferia, quella dimenticata
ai margini. A due ore dalla nomina, il neosindaco Sala ha
promesso di metterla al primo
posto nella sua agenda degli
impegni. I pellegrini di via Sant’Arialdo sperano che sia ilsolito annuncio a vuoto.
Mancano ventimetrialpunto della vendita ma qui le vedette sono più attente, due ragazzi magrebini urlano di fermarsi, afferrano spranghe di
ferro. «Chi cazzo sei? Che ci fai
qui? Non timuovere che ti ammazzo! Polizia!?». Mostriamo
le mani aperte,togliamo la maglia per dimostrare diessere di-
sarmati, con tono contrariato
diciamo che va tutto bene, che
non siamo poliziotti e che vogliamo solo la roba, accendiamo una sigaretta come gesto
rassicurante. Non basta, vogliono sapere da dove arriviamo, se siamo del Corvetto e in
che via abitiamo, chi conosciamo, chi ci ha fatto entrare, ecc.
La concitazione sveglia un tossico seduto in una piccola radura che si stava godendo la
botta, la siringa appena usata
è aisuoi piedi. Biascica qualcosa, è stordito ma quando vede
avvicinarsi i marocchini capisce che potrebbe mettersi male anche per lui e se ne va. La
nostra salvezza ha il sorriso
sdentato di un ragazzo di Caivano (Napoli) che è appena
entrato con un amico per farsi.
È sudato marcio, ha la vena
del collo che quasi esplode e
IL BOSCHETTO
Uno dei vialetti del
parco di Rogoredo
completamente
abbandonati al
degrado. Qui a fianco
una siringa lasciata dai
tossicodipendenti dopo
averla usata per una
dose
[FOTO GARZILLO]
non vede l’ora di comprare la
dose, eppure si intromette e
garantisce per noi tentando di
riportare la calma. È il pacifismo del tossico: i problemi
portano la polizia e diventa
più difficile (e soprattutto più
caro) comprare.Quando le vedette abbassano le spranghe
ci consiglia di aspettarlo fuori.
«Mi faccio ed esco. Vattene,
che se i pusher sospettano che
sei un poliziotto scappano via
e allora devi preoccuparti dei
tossici che ancora non hanno
comprato. Quelli poi ti mangiano vivo». Lungo il tragitto di
ritorno incrociamo un ragazzo rom di 15 anni, regge la testa al padre che sta vomitando
l’anima. «Sta bene, è in crisi
d’astinenza», dice. Gli diamo
la nostra bottiglietta d’acqua,
ringrazia e ci augura «buon divertimento». Dieci minuti dopo lo incontriamo di nuovo all’ingresso, il padre neanche ricorda di aver accettato l’acqua, ripete solo che lo hanno
cacciato perché non lo conoscevano. «La prima volta devi
andare accompagnato, altrimenti ti rimandano indietro -
mentato le serate dei residenti che oggi
sidicono «stanchi del baccano, delle bottiglie di birra lasciate per strada e delle
multe». C’è da dire però che quella piscina, cinque anni fa, era stata occupata dai
centri sociali e poi sgomberata. Motivo
per cui i residenti sostengono il
recupero dello spazio e sottolineano che «il problema è di gestione». Quello che propongono, allora, è «una commissione
di vigilanza all’interno della
Fondazione che faccia rispettare le regole». Secondo il presidente del municipio 4, Paolo
Bassi (Lega), «la rinascita del
centro è un surplus per la città».
Sul modo di utilizzo, il leghista
assicura che «se ne parlerà a un
tavolo. Ci sono i margini per
una discussione civile». Per Silvia Sardone, consigliera di Forza Italia, le lamentele dei residenti«erano prevedibile». «Nessuno va contro la volontà di divertirsi - sottolinea la neoletta a Palazzo
Marino - il punto è il rispetto delle persone che hanno il diritto di riposare». «Non
è una zona industriale, ma uno spazio
ricreativo immerso in un contesto residenziale e circondato da condomini».
spiega Massimo, un 50enne di
Saronno che ha assistito al nostro incontro con i marocchini
da dietro un cespuglio - Io sono stato cacciato tre volte prima di riuscire a comprare. Ho
chiesto a un ragazzo di dire
che ero suo amico, quando siamo entrati i pusher gli hanno
chiesto come mi chiamavo e
hanno voluto vedere i documenti per avere la conferma.
’Sti marocchini sono terribili,
attentissimi, però sono una garanzia, puoi venire a qualunque ora. Vivono dentro, hanno i sacchi a pelo, cucinano».
Mentre pronuncia l’ultima frase ci sfreccia davanti un ragazzo magrebino in bici carico di
sacchi della spesa. «Quello è il
rifornimento - spiega Massimo - Sono almeno sei anni
che vengo qui, la roba è accettabile, basta per tirare avanti
un po’».
I prezzi sono più bassi di
20-30 euro rispetto ad altre
piazze dispaccio e in più Rogoredo ha il vantaggio della posizione strategica. Organizzare
un blitz è difficilissimo, ci sono
clienti che in cambio di una
dose controllano il sentiero e
appena danno l’allarme i pusher spariscono assieme alla
droga. Per non parlare del rischio di essere feriti con una
siringa infetta durante una colluttazione per fermare gli spacciatori. Le operazioni del passato non sono servite a nulla,
gliarresti sisono rivelati un palliativo dibreve durata,poliziotti e carabinieri ne sono consapevoli. Il boschetto di Rogoredo è una terra di nessuno in
un quartiere, Corvetto, che è il
figlio povero e malandato di
cui nessuno vuole occuparsi.
Costa meno fatica lasciarlo
morire.
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Dopo l’inaugurazione della piscina
Appena aperta. È già bufera sulla Caimi
Gli abitanti: troppo rumore e caos, servono delle regole. Sardone (Fi): una zona residenziale, il riposo è sacro
::: ALESSANDRA PARLA
■■■ Sono passati solo tre giorni dalla
sosta selvaggia, ritrovandosi l’indomani
una multa salata. Prima che arrivasse la
Fondazione Pier Lombardo a occuparsi
dei lavori di riqualificazione, l’ex Caimi
era una struttura fatiscente, 14 mila quadri di spazio en plein air con i cancelli
grande festa di riapertura della piscina
Caimi, ma i malumori e le polemiche
non sono tardate ad arrivare. I residenti
di via Carlo Botta e dintorni lamentano già una serie di problemi legati all’utilizzo del centro balneare, oggi ribattezzato
“I Bagni Misteriosi”.
La realizzazione della “cittadella del teatro” voluta da Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti, è
senz’altro «una bella opportunità». Quello che manca, però,
sarebbe «il rispetto delle regole» da parte deicittadini che saltuariamente frequentano il posto. Ne sa qualcosa Davide FerrariBardile, referente dei comitati di quartiere: «La gestione
della piscina ha dato inizio a de- L’inaugurazione della piscina Caimi [Ftg]
gli eventi che hanno destabilizzato la tranquillità della zona». E non si quasi sempre chiusi. Talvolta, infatti,
tratta solamente delle serate inaugurali. «durante questi 5 anni di governo aranLa storia della musica ad alto volume e cione - racconta Ferrari Bardile - anche
degli schiamazzi che disturbano è vec- quando il centro balneare era un cantiechia di anni. Così come quella dei par- re,sono state organizzate diverse manifecheggi sottratti ai residenti che la notte stazioni». Mostre, feste di moda, eventi
sono costretti a lasciare le loro auto in mondani ed happy hour hanno movi-
38
CRONACA
__Sabato 25 giugno 2016__
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■ TRECHI - Via Trechi - zona 9
■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra
Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4
Termine lavori previsto: 31 dicembre
2016 . Via Niccolini: fra Piazzale
Cimitero Monumentale e Via Fioravanti
divieto di transito causa lavori dalle 00:00
del 10 agosto 2015 alle 00:00 del 1 agosto 2016. Via Giovanni Battista
Niccolini: fra Piazzale Cimitero
Monumentale e Via Fioravanti divieto di
transito causa lavori fino alle 00:00 del 1
agosto 2016. Corso Plebisciti: strada
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
Di nuovo bocconi avvelenati
Natalia F.
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Le vacanze di Monsieur Hulot
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In nome di mia figlia
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15.15-17.40-20.05-22.30
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Angry Birds - Il Film
La pazza gioia
Mother’s Day
MEXICO
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21.45
15.15-17.30-20.00-22.15
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Tra la terra e il cielo
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The Conjuring - Il caso Enfield
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Now You See Me 2 - I maghi del crimine
16.00-19.00-22.00
Alice attraverso lo specchio
14.05-16.35
The Conjuring - Il caso Enfield
22.15
Angry Birds - Il Film
14.00-14.45-16.20-17.05-19.00-21.30
The Nice Guys
22.10
Warcraft - L’inizio
14.10-16.55-19.25
Tutti vogliono qualcosa
15.00-19.40-22.20
Mother’s Day
14.00-16.35-19.15-21.55
Kiki & I Segreti del Sesso
14.30-17.00-19.25-21.50
Jem e le Holograms
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The Nice Guys
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Conspiracy - La cospirazione
21.00
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Mother’s Day
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Angry Birds - Il Film
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Warcraft - L’inizio
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Angry Birds - Il Film
15.30-17.50-20.20
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Kiki & I Segreti del Sesso
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Julieta
15.30-17.50-20.20-22.30
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30
Angry Birds - Il Film
15.30-17.50-20.10
The Nice Guys
22.30
Conspiracy - La cospirazione
15.00-17.30-20.00-22.30
Alice attraverso lo specchio
15.00-17.30
L’uomo che vide l’infinito
20.00-22.30
UCI CINEMAS BICOCCA
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Pelé
The Nice Guys
Angry Birds - Il Film
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Robinson Crusoe
Warcraft - L’inizio
Alice attraverso lo specchio
Conspiracy - La cospirazione
The Nice Guys
Kiki & I Segreti del Sesso
Mothher’s Day
14.30-17.10-19.45-22.30
Jem e le Holograms
14.20-17.30-19.40-22.20
La canzone del mare
17.15
La pazza gioia
14.45-19.30
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
21.00-23.50
L’uomo che vide l’infinito
14.20-16.55-19.30
Tutti vogliono qualcosa
22.00
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
14.50-17.45-22.30
Ma Ma - Tutto andrà bene
20.00
Il Libro della Giungla
14.50
Passo falso
22.00
The Conjuring - Il caso Enfield
15.00-18.00-21.00-22.30-23.50
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
23.50
La canzone del mare
14.45
X-Men: Apocalisse
17.40-20.50
The Conjuring - Il caso Enfield
16.30-19.30
Angry Birds - Il Film
14.15-15.45-18.05-20.25-22.30
Miami Beach
22.45
Angry Birds - Il Film (3D)
16.35
Mother’s Day
23.55
Passo falso
14.40-17.30-19.30
UCI CINEMAS CERTOSA
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
La pazza gioia
Pelé
L’uomo che vide l’infinito
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
Passo falso
Cinque Tequila
19.20
15.00-17.10
19.30
21.40
15.00-21.30
17.25-19.45
ELISEO MULTISALA
GLORIA MULTISALA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
L’uomo che vide l’infinito
La canzone del mare
Julieta
Porno & Libertà
In nome di mia figlia
Segreti di famiglia
La pazza gioia
Laurence Anyways
Le vacanze di Monsieur Hullot
Alice attraverso lo specchio
Conspiracy - La cospirazione
The Nice Guys
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Julieta
14.40-17.10
19.50-22.30
15.00-17.20-19.55
14.05-16.55-19.45-22.35
14.25
16.40-19.30-22.20
14.45-17.25-20.00-22.35
14.50-19.50-22.20-23.50
17.20
15.00-17.30-19.50-22.10
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Jem e le Holograms
Mother’s Day
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Pelé
The Conjuring - Il caso Enfield
Alice attraverso lo specchio
The Nice Guys
Conspiracy - La cospirazione
Warcraft - L’inizio
Angry Birds - Il Film
Kiki & I Segreti del Sesso
Alice attraverso lo specchio
Jem e le Holograms
Mother’s Day
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17.10-19.50
19.50-22.35
17.00-19.40-22.35
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17.10
22.30
20.00
22.30
17.15-20.00-22.20
17.30-20.10-22.35
19.45
22.30
17.10
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
La legge del desiderio
L’Atalante
Il disprezzo
Volver
15.00
17.15
19.00-V.O.SOTT.
21.15-V.O.SOTT.
ARIANTEO - CITY LIFE
PIAZZA TRE TORRI - TEL. 0243912769 INT. 3
Truth - Il prezzo della verità
ARIANTEO - PALAZZO REALE
21.45
PIAZZA DUOMO, 12 - TEL. 02 43912769 INT. 3
Revenant - Redivivo
21.45
HINTERLAND
ASSAGO
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
La mostra dialettale
di Alberto Schiavi
CONCERTO Esistono i
dj, esistono i produttori
musicali, esistono i geni.
Il canadese Joel Thomas
Zimmerman in arte Deadmau5 appartiene indiscutibilmente a quest’ultima categoria. Domani 26
giugno sarà ospite al
Market Sound in via Cesare Lombroso 54 alle
18,30 per la sua unica data italiana di quest’anno,
due anni dopo la sua ultima esibizione sul suolo
tricolore. I suoi singoli e
suoi album sono stati hit
in tutti i principali festival
del mondo. L’evento di
domenica 26 giugno è in
collaborazione con Elita.
La filosofia di Social Music City punta decisa sui
migliori live e performance di arti digitali e prezzi
popolari d’ingresso, al fine di creare giornate uniche.
Domani, ore 18,30
Costo biglietto: 25 euro
Gentile direttore, si parla spesso di scuole
estive e dell’esigenza di molte famiglie di
trovare una sistemazione adeguata per i
loro bimbi che non hanno la fortuna di
partire subito per le vacanze. Ebbene vorrei raccontare la mia esperienza. Abito in
un paese alle porte di Milano e la scuola
estiva di mia figlia è stata allestita in un
istituto elementare vicino a casa. I bambini vengono accolti ogni mattina da ragazzi giovani e motivati, non so dire se percepiscano uno stipendio per la loro attività
o se siano volontari ma di sicuro sono capaci e molto affabili con i ragazzi.
Ogni giorno organizzano attività diverse,
c’è il giorno dedicato alla lettura e all’approfondimento e quello invece della gita
in piscina. Il gioco, ovviamente, ha una
parte prevalente nell’organizzazione della loro giornata. Mia figlia è felicissima di
andarci e io tranquilla di sapere che si
diverte ed è in buone mani. Penso che
certi servizi andrebbero maggiormente
pubblicizzati perchè sono fiori all’occhiiello delle amministrazioni e perchè riescono a sopperire alle carenze di tempo e
disponibilità economiche di molte famiglie.
O. Rossi
Buccinasco
MILANO
Turno diurno
■ CENTRO v. Fiori Oscuri, 13; v. Visconti di Modrone, 1; c.so di Porta
Ticinese, 50. ■ NORD v. Pascarella, 22; v. Bodoni, 19; v. Candiani, 122;
v. P. Lambertenghi, 25; v. Airolo, 36.. ■ SUD v.le Bligny, 47; v. Monte
Palombino, 9; v. Meda, 37; v. San Paolino, 18. ■ EST v. Malpighi, 12; p.le
Loreto, 7; v. Iglesias, 48; v.le Abruzzi, 23; v. Grossich, 15; c.so Concordia, 16; v.
Compagnoni, 24; p.za Insubria, 11, v.le Ungheria, 13. ■ OVEST v.le Coni
Zugna, 43; v. Primaticcio, 96; v. delle Forze Armate, 4; v. delle Betulle, 36/c;
v. Rasori, 2; p.za Monte Falterona, 3; v. Ugo Betti, 42/b; v. S. Galdino, 11.
chiusa al traffico causa cantieri - Lavori
M4 - Termine previsto: 31 dicembre
2017. Via Brera: fra Via del Carmine e
Via Melone strada chiusa al traffico causa
cantieri dalle 08:00 del 30 maggio 2016.
Via Antegnati: fra Via Amidani e Via
Gabussi strada chiusa al traffico causa
lavori - Termine: 30 settembre 2016
Traffico difficoltoso in: Via Guido
Cavalcanti: lavori - Rallentamenti e
deviazioni. Termine lavori previsto: 10
agosto 2016. Viale Eginardo: lavori in
entrambe le direzioni Lavori
Teleriscaldamento Termine: luglio 2016.
Il dj Deadmau5
fa tappa a Milano
L’eccellenza delle scuole estive
Gentile redazione,
volevo allertare i residenti di Torre Baldone di nuovi bocconi avvelenati lasciati
per strada che hanno intossicato diversi
cani. Quindi fate attenzione ai vostri piccoli amici perchè non sembra bastare a
scoraggiare i delinquenti che si divertono
(o forse hanno un motivo che sinceramente non comprendo) a lasciare esche
per far star male i cani, i pattugliamenti
attivati dall’amministrazione comunale.
Inoltre, se vi accorgete che stanno girando persone sospette, vi prego di chiamare subito le forze dell’ordine. Grazie.
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
TORRE BALDONE
Farmacie
UCI CINEMAS MILANOFIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
Alice attraverso lo specchio
15.00-17.35
Conspiracy - La cospirazione
20.10-22.35
Warcraft - L’inizio
17.10-19.50-22.35
Mother’s Day
14.50-17.25-20.00-22.35
Pelé
15.05-17.30
The Nice Guys
22.35
Tutti vogliono qualcosa
20.00
Angry Birds - Il Film
15.20-17.35
The Conjuring - Il caso Enfield
19.50-22.40
Angry Birds - Il Film
19.50
The Conjuring - Il caso Enfield
17.00-22.05
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
22.45
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
17.10-20.00
Jem e le Holograms
14.50-17.25-20.00-22.35
ARTE La casa del Manzoni di via Morone 1 ospita,
fino al 31 luglio, la mostra
del pittore Alberto Schiavi
Promessi Sposi, con la sua
libera interpretazione in
lingua milanese. Alberto
Schiavi nella sua lunga carriera vanta 49 mostre personali in 50 musei, tra tutte
quella esposta a New York
alla sede dell’ONU. La sua
arte è un mix tra realismo e
astrattasmo, in cui «gesti
del tutto comuni stanno
sullo stesso piano espressivo di certe atmosfere, di
certi climi, rappresentati
dalle complicazioni del
chiaroscuro», riportando
l’opinione dell’atrtista Emilio Tadini. L’apertura al
pubblico è da martedì alvenerdì dalle 10 alle 18. E al
sabato dalle 14 alle 18. Per
maggioriinformazioni invitiamo a chiamare lo
02.86460403.
Fino al 31 luglio
Alla casa del Manzoni
Kikki & I Segreti del Sesso
15.05-17.30-20.05-22.30
Angry Birds - Il Film
14.50-17.05
La pazza gioia
19.50
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
22.35
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
Alice attraverso lo specchio
15.10-17.40
L’uomo che vide l’infinito
19.45
Angry Birds - Il Film
14.00-16.10-17.20-18.20-20.10-22.30
La pazza gioia
18.00-21.00
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.25-17.15-20.00-22.50
Pelé
17.10
X-Men: Apocalisse
16.50
La canzone del mare
15.30
The Nice Guys
22.25
Porno & Libertà
22.15
Conspiracy - La cospirazione
14.30-19.55
Warcraft - L’inizio
20.05-22.45
The Conjuring - Il caso Enfield
14.10-17.00-19.50-21.10-22.40
Kiki & I Segreti del Sesso
15.10-17.30-20.15-22.35
Mother’s Day
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VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.50-18.00-21.00-0.10
Passo falso
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The Nice Guys
16.00
Conspiracy - La cospirazione
19.00-21.45-0.25
Jem e le Holograms
15.30-18.30-21.30
Angry Birds - Il Film
14.30-17.00
L’uomo che vide l’infinito
19.30
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Angry Birds - Il Film
14.00-16.20-18.50-21.20
Kiki & I Segreti del Sesso
14.30-17.00-19.35-22.10-0.40
Mother’s Day
15.15-18.05-21.00-23.50
Alice attraverso lo specchio
14.00-16.45
The Nice Guys
19.30
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
22.25-0.45
Warcraft - L’inizio
15.10-18.10-21.10
The Conjuring - Il caso Enfield
23.50
Angry Birds - Il Film
0.00
LISSONE
VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960
UCI CINEMAS LISSONE
Mother’s
Jem e le Holograms
17.30
17.10-19.50-22.30
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Alice attraverso lo specchio
15.15-17.40-20.20
Tutti vogliono qualcosa
22.40
Conspiracy - La cospirazione
15.00-17.20-19.30-21.40-23.50
The Nice Guys
15.30-18.00-20.30-22.50
Warcraft - L’inizio
13.50-16.20-18.50-21.20-23.45
The Conjuring - Il caso Enfield
13.40-16.20-19.00-21.40
Angry Birds - Il Film
15.00-17.10-19.15
X-Men: Apocalisse
21.20
Angry Birds - Il Film
14.30-16.40-18.40-20.40-22.45
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.40-20.15-22.50
La canzone del mare
14.50-17.00
Pelé
19.00-21.15-23.30
L’uomo che vide l’infinito
14.00-16.20-18.40-21.00-23.15
The Conjuring - Il caso Enfield
15.00-17.50-20.40-23.20
Jem e le Holograms
15.00-17.40-20.20-22.45
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.40-18.20-21.00-23.40
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Conspiracy - La cospirazione
Pelé
Jem e le Holograms
A bigger splash!
da Cinquegrana
20.00-22.40
17.20
16.50-19.45-22.35
MOSTRA La galleria Glenda Cinquegrana Art Consulting di via Sant’Antonio
Maria Zaccaria 4 ospita fino al 15 settembre la mostra A Bigger Splash! L’esposizione presenta le opere di storici e nuovi artisti:
Carlo Bevilacqua, Stefano
Cagol, Massimiliano Galliani, Giovanni Guadagnoli e Francesco Nencini. Di
Carlo Bevilacqua sono presenti alcune riedizioni del
celebre lavoro delle Indian
stills, capolavoro pluripremiato a livello internazionale, mentre Stefano Cagol propone una video
istallazione, tratta dal progetto presentato all’ultima
Biennale di Venezia The
Body of Energy (of the
Mind). Per maggiori informazioni scrivere a info@
glendacinquegrana.com o
al
telefono
+39
3497235046.
Fino al 15 settembre
Via Zaccaria 4
La pazza gioia
The Nice Guys
Alice attraverso lo specchio | Imax (3D)
Warcraft - L’inizio | Imax (3D)
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Alice attraverso lo specchio
Warcraft - L’inizio
The Conjuring - Il caso Enfield
Angry Birds - Il Film
Tutti vogliono qualcosa
Miami Beach
The Conjuring - Il caso Enfield
Passo falso
Mother’s Day
Kiki & I Segreti del Sesso
Angry Birds - Il Film
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
L’uomo che vide l’infinito
Warcraft - L’inizio
ROZZANO
19.45
17.00-22.20
17.00
05.30-19.45-22.30
16.45-19.40-22.35
17.10-19.50
22.45
16.45-19.45-22.45
17.00-19.30
22.35
20.00
17.00-22.15
17.30-19.45-22.00
17.00-19.45-22.35
17.15-20.00-22.30
17.30-20.00-22.30
22.40
20.00
17.00
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
15.00-18.15-21.30
Angry Birds - Il Film
14.30-15.30-17.00-19.30-22.00
Mother’s Day
14.05-16.50-19.35-22.25
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
14.15-16.45
Conspiracy - La cospirazione
19.10-21.45
Passo falso
16.10-18.10-20.25-22.30-0.15
Kiki & I Segreti del Sesso
14.45-17.20-19.50-22.20
The Conjuring - Il caso Enfield
16.00-19.00-22.10
Alice attraverso lo specchio
15.20-18.05
The Nice Guys
21.00
The Nice Guys
17.55
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
20.40
X-Men: Apocalisse
15.10
Angry Birds - Il Film (3D)
18.20
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
20.45-23.10
Jem e le Holograms
14.35-17.40-20.30
Warcraft - L’inizio
15.45-18.40-21.40
The Conjuring - Il caso Enfield
15.05-18.10-21.15-23.20
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
0.30
Kiki & I Segreti del Sesso
23.45
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
The Conjuring - Il caso Enfield
16,30-19,25-22,20
Angry Birds - Il Film
14,50-17,15-19,50-22,20
La canzone del mare
15,00-17,10
L’uomo che vide l’infinito
19,40-22,20
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14,25-16,50-19,30-22,20
Alice attraverso lo specchio
17,10-19,40
Warcraft - L’inizio
17,10-22,15
SESTO SAN GIOVANNI
SKYLINE MULTIPLEX
Jem e le Holograms
La pazza gioia
La canzone del mare
Conspiracy - La cospirazione
Angry Birds - Il Film
Il Libro della Giungla
The Conjuring - Il caso Enfield
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Warcraft - L’inizio
Alice attraverso lo specchio
The Nice Guys
Kiki & I Segreti del Sesso
Mother’s Day
Alice attraverso lo specchio | Imax (3D)
Warcraft - L’inizio | Imax (3D)
15.10-17.35-20.00-22.25
15.00-20.05-22.30
15.20-17.40
20.05-22.20
15.15-17.45-20.20-22.30
17.35
15.00-17.25-19.45-22.20
15.00-17.30-20.00-22.35
15.05
17.45-20.00
22.20
15.10-17.40-20.05-22.20
15.10-17.35-20.00-22.30
15.05
17.30-20.00-22.30
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
CRONACA
__Sabato 25 giugno 2016__
39
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Timori per il futuro del sito
LAGO D’ISEO
Nessun evento e zero turisti
Che bruttaEXPerience
i venerdìdel dopoExpo
Altri lavoratori
senza contratto
per Christo
speranza - ironizza De Corato
- è che a Majorino non venga
mai in mente di riadattare le
poche costruzioni che ci sono
per irom. Dopo iprofughi, possiamo aspettarci di tutto».
Intanto, nonostante il fine
settimana estivo, l’area rimane
uno dei punti meno attrattivi
di Milano e provincia tanto
che la scelta dell'hashtag utilizzato per promuovere la seconda vita dell'area, #eiocivado,
non poteva essere più sbagliato.
Per evitare il flop, ad Arexpo
e Regione Lombardia, che per
la riapertura ha investito 50 milioni di euro,non resta che sperare solo che nella Nazionale
dicalcio e in un percorso all’interno degli Europei di calcio,
più duraturo possibile.
Mentre ieri pomeriggio
sulla sua passerella si è festeggiato il mezzo milione
di camminatori in sei giorni, Christo è stato multato
(di nuovo) per i dipendenti “non in regola”. L’ispettorato del lavoro di Brescia ha pizzicato tre stipendiati (10 euro lordi l’ora) che non hanno fatto la
visita medica e il corso sulla sicurezza prima di prendere servizio sull’iconica
camminata a lago. Era già
successo a inizio giugno
con le sanzioni per il mancato rispetto delle leggi
contrattuali a proposito
dei sommozzatori francesi impegnati nelle operazioni di ancoraggio del
ponte: non risultavano infatti dipendenti della società e nemmeno lavoravano con partita Iva. Su
tutta l’area del ponte continua anche il controllo slle tante attività che nei
dintorni di Sulzano vendono cibo e acqua. Dal 18 al
22 giugno i tecnici hanno
fatto 76 ispezioni, evidenziando 42 irregolarità: 3 le
attività sospese per mancanza di requisiti igienicosanitari e 200 i chili di merce è stata sequestrata.
Controlli a tutela del mezzo milione di turisti che
Christo, nonostante le
multe, ha portato a conoscere Sulzano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
G.SPA.
Mancano le mostre e le aree divertimento, spento l’albero della vita
Per vedere qualcuno ci si può solo affidare agli Europei di calcio
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Visto da lontano, l’Albero della Vita sembra solo un
miraggio. È venerdì, sono le
15.30 ed EXPerience è aperto
da un’ora. Sul Cardo, però, ci
siamo solo noi. E non è un’illusione ottica dovuta al forte sole
che si riflette sull’asfalto. A confermarci che quella davanti ai
nostri occhi è ormai «la regola»
sono i giovani che lavorano
nel cantiere del Decumano.
Della vecchia Expo 2015
non è rimasto più nulla e sul
Cardo, aperto nei fine settimana dalle 14 alle 23, non c’è nessun richiamo mondano per
giovani e famiglie.
Eppure l’altro ieri, durante
la partita dell’Italia, qualcuno
ha voluto provare l’ebbrezza
di tifare Italia guardando il maxischermo installato nell’ex
Open Air Theatre. I chioschetti, ancora troppo pochi per
considerare l’area una via dello street food, funzionavano alla perfezione e si intravedeva
anche qualche breve coda nella zona davanti a chi vendeva
la birra ghiacciata. Troppo po-
IL FLOP
DELLA RIAPERTURA
Uno scorcio di Piazza
Italia deserta e una delle
aree street food del cardo
nella recuperata area
Expo [FOTO BAROLI]
co,tuttavia,una giornata di pieno per decretare l’esperienza
un successo. «Le partite sono
la nostra salvezza», rivelano oggi i ristoratori «perché qui di
gente se ne vede davvero poca».I fasti dell’Esposizione Universale sembrano ben lontani.
Secondo le ragazze del pronto
intervento che presidia l’area,
l’assenza di visitatori non è dovuta al caldo soffocante. «Non
c’è nulla da fare», ci dicono,
«ovvio che la gente preferisca
stare a casa». Qualche curioso
lo si intravede la domenica, i
più numerosi arrivano al tramonto speranzosi di rubare
qualche scatto davanti all’Albero della Vita. La sua riaccensione,prevista per ieri sera, è slittata al 1˚ luglio. Per ora ci si deve
accontentare di qualche lucina e qualche spettacolo d’acqua nella lake arena. Troppo
poco,però, per convincere.Anche Palazzo Italia, con l’attesissima mostra che celebrerà pro-
prio Expo 2015, aprirà le sue
porte ai visitatori solo il primo
luglio. Per la spiaggia, l’area cani, e le attività per i più piccoli,
invece,si dovrà ancora aspettare fine mese. Ritardi permettendo. «Questo è un altro dei
grandi successi del nostro sindaco, Mr Expo», ha criticato
Riccardo De Corato,capogruppo di Fdi in Regione Lombardia «l’area oggi è una landa abbandonata che presto verrà rovinata dal degrado». «L’unica
__Sabato 25 giugno 2016__