Lingue in scena! - Ufficio Scolastico Regionale Piemonte

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Lingue in scena! - Ufficio Scolastico Regionale Piemonte
Quaderni pubblicati dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte del MIUR
Direttore:
Luigi Catalano
Direttore Editoriale:
Michele Tortorici
Responsabili del Progetto e del Coordinamento Editoriale:
Teresa Boella Ruggiero e Stefania Ressico
Direzione Artistica:
Stefania Ressico
Il presente quaderno potrà essere riprodotto per l’utilizzo da parte delle scuole in attività di formazione citando le fonti. Non potrà invece essere riprodotto né parzialmente né totalmente per
realizzare altre pubblicazioni o per usi diversi da quelli sopraindicati, salvo autorizzazione
scritta dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e degli autori.
Edizione fuori commercio
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INDICE
Capitolo 1
Il progetto regionale “Le lingue e il teatro”
(Teresa Boella Ruggiero) ............................................................................................................................ pag.
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Capitolo 2
“Lingue in scena!. Il progetto”
(Stefania Ressico) ............................................................................................................................................... pag. 15
Capitolo 3
“L’edizione 2003”................................................................................................................................................ pag. 31
3.1 Consuntivo (Stefania Ressico) ........................................................................................ pag. 33
3.2 I punti di vista .................................................................................................................................
3.2.1. Marco Calgaro, Vicesindaco di Torino, Assessore Gioventù
3.2.2. Giuseppe Nota, Dir. Comune di Torino/Settore Gioventù ......
3.2.3. Rosanna Balbo, Manuela Gennaro, Dana Nycz,
responsabili di progetto Comune di Torino ..........................................
3.2.4. Jean-Pierre Pouget, CCF de Turin ...............................................................
3.2.5 Maria-Antonia de Libero, Goethe Institut Turin ............................
3.2.6 Tirocinanti e Docenti Università di Torino ...........................................
3.2.7. Marco Alotto attore e regista coautore allestimenti
plurilingue edizioni 2002-2003 ..........................................................................
3.2.8. Partecipanti stranieri .....................................................................................................
3.2.9. Partecipanti italiani .......................................................................................................
pag. 37
pag. 37
pag. 38
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
Alcune schede degli spettacoli ......................................................................................
Presentazione di alcuni gruppi ......................................................................................
Presentazione dei laboratori plurilingue ..............................................................
Il concorso del Goethe Institut Turin ......................................................................
Il concorso del Centre Culturel Français de Turin ...................................
Alcuni testi ........................................................................................................................................
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Allegati
1. Programmi edizioni 2001, 2002, 2003 e 2004 ............................................................
2. Schede degli spettacoli edizioni 2001 e 2002 .............................................................
3. Regolamento 2004 ..................................................................................................................................
Regolamento Concorso Internazionale Comune di Torino 2004 ............
pag.
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pag. 56
pag. 58
pag. 73
Bibliografia ............................................................................................................................................................. pag. 259
Fotografie “Lingue in scena!” 5-9 maggio 2003 (fotografo Lorenzo Sechi) 16 tav.
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CAPITOLO 1
IL PROGETTO REGIONALE “LE LINGUE E IL TEATRO”
Teresa Boella Ruggiero
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Il progetto regionale “Le lingue e il teatro”
Teresa Boella Ruggiero
1. L’attività teatrale per la formazione e l’educazione
Il teatro a scuola è un’occasione preziosa per intraprendere, con paziente umiltà, un
percorso di riflessione sui problemi della comunicazione e sulle valenze del lavorare insieme.
Comunicare è un’attività che affina la sensibilità al più naturale dei fenomeni umani.
Lavorare, pensare, riflettere e produrre in gruppo per raggiungere obiettivi conosciuti e condivisi è un’esperienza che introduce i giovani alla vita sociale nei suoi molteplici aspetti e stimola la convinzione che i buoni risultati sono sempre frutto della
determinazione realizzativa di un gruppo di persone coerenti nella loro diversità.
Fare spettacolo a scuola significa riflettere sui problemi e sulle leggi della comunicazione, lavorare in gruppo per raggiungere obiettivi condivisi, riscoprire il rigore
come elemento indispensabile per arrivare alla produzione finale.
Diceva Sergio Tofano: “In quell’ingranaggio che è una compagnia teatrale esistono
necessariamente, come in ogni comunità di lavoro, delle regole che devono essere
rigorosamente rispettate perché tutte le ruote, dalle grandi alle piccolissime, funzionino a dovere…Non è a un regolamento noioso e pignolo a cui intendo riferirmi, ma
semplicemente a quelle norme logiche e naturali che il buon senso, la buona educazione e il sentimento del proprio dovere devono ispirare in chiunque capisca la
necessità di subordinare i propri comodi all’esigenza e all’interesse del lavoro comune. Fra le quinte deve regnare il massimo silenzio. C’è un tono di voce speciale per
parlare tra le quinte, un tono di voce in sordina, appena sussurrato, che si disperde
a mezz’aria: dovete impararlo subito. E c’è anche un passo di palcoscenico che
dovete imparare, un passo ovattato, in punta di piedi. Recitare è come camminare sul
ciglio di un precipizio: basta un nonnulla, una momentanea disattenzione, un attimo
di evasione dalla propria parte e si ruzzola nel vuoto…”. Nello spettacolo dunque il
rigore è indispensabile ed è un atteggiamento necessario per ottenere risultati auspicati, scelti e programmati.
È importante poi considerare l’incidenza che l’azione scenica collettiva ha per l’educazione alla corresponsabilità. È facile intuire come gli attori di un’orchestra, di
un balletto o di una compagnia teatrale debbano lavorare in modo coeso tra di loro e
come un errore di un elemento possa svilire il risultato del gruppo, ma è ancora più
interessante trasferire il concetto di corresponsabilità nella formazione individuale,
utilizzando le attività dello spettacolo per risvegliare il naturale senso di corresponsabilità talvolta sopito per mancanza di esigenza reale.
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Nel fare teatro a scuola molte azioni conducono a finalità formative: imparare a realizzare un’attività comunicativa insieme per ottenere un unico risultato; considerare
la prova, l’errore individuale e la riprova come un procedimento ciclico continuo e
migliorativo indispensabile per raggiungere il massimo risultato possibile di perfezione d’insieme; trasformare il rapporto, spesso conflittuale, tra elementi con capacità non omogenee in un rapporto di collaborazione per ottenere un risultato comune. Nel momento in cui suoni, parole, movimenti diventano spettacolo, ogni espressione della fisicità individuale diventa atto comunicativo calcolato, previsto ed eseguito secondo un preciso progetto.
Nel riconoscere poi e nell’apprezzare le diversità diventa importante saper vedere,
ben oltre le evidenze materiali, l’essenza umana delle persone. Riuscire a intuire le
valenze dei caratteri attraverso i comportamenti, potrebbe essere, per il giovane che
si avvia alla vita sociale, un modo per dominare le relazioni umane considerando
quanto siano infinite le variabili della personalità, quanto sia importante scindere gli
aspetti esteriori che caratterizzano una persona da quelli interiori, spesso sottesi e
nascosti. Le esperienze del lavoro di penetrazione intima del personaggio svolto in
alcune classi attraverso un vero e proprio atelier culturale confermano la validità educativa per chi si avvicina con interesse all’arte dell’interpretazione.
Tutto ciò è insito nella professionalità del teatrante. Per ottenerlo nei giovani studenti è necessario un percorso formativo complesso a cui possono contribuire una pluralità di ambiti disciplinari.
2. Il valore transdisciplinare
Lavorare nello spettacolo significa sostanzialmente fare. Con la voce, con le mani,
con il viso, con i pennelli, con gli attrezzi di falegnameria, di meccanica, disegnando, scrivendo, costruendo particolari di un complesso impianto di luci, suonando,
registrando una semplice o complessa colonna sonora, spostando tavoli e attrezzatura di scena, truccandosi, cucendo abiti e costumi, fabbricando maschere o meccanismi di scena. Per creare uno spettacolo bisogna saper fare. Entrando nel gioco dello
spettacolo a scuola si può ricevere uno stimolo formativo al piacere di creare, realizzando qualcosa di visibile, tangibile, utile.
Fare teatro diventa un legame reale con l’esterno e un’occasione per approfondire i
talenti individuali anche ai fini di orientare a future attività lavorative.
Nello spettacolo e nell’attività teatrale in particolare non è facile individuare, analizzare e utilizzare in modo ottimale le risorse disponibili per raggiungere un obiettivo
di qualità. Quando si tratta di risorse umane i criteri di valutazione su cui si basano
le scelte per realizzare una produzione di qualità sono fondamentalmente il talento,
le competenze in vari ambiti disciplinari, la disponibilità e l’affidabilità, elementi
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che, valorizzati e perfezionati, potranno positivamente caratterizzare la personalità
dei giovani che, finita la scuola, si immetteranno nel mondo del lavoro.
Le tecniche e i metodi per “imparare una parte” sono poi molto simili a quelli utili
per studiare e acquisire nuove conoscenze. Imparare una parte non significa solo
“avere in memoria” il testo, ma ricordare i gesti e le azioni, le battute che precedono
e che seguono e l’intero contesto in cui l’evento espresso dal testo si svolge. Per ogni
interprete sapere la parte significa aver presente l’intero piano interpretativo individuale e il relativo inserimento nell’insieme della messa in scena. I risultati si ottengono esercitando la memoria, affrontando i contenuti sottesi e lavorando con metodo sia individualmente sia con l’intero gruppo.
3. Il teatro e l’educazione linguistica
Per imparare una parte occorre scoprire la forza e la pregnanza del testo.
Il rapporto tra l’analisi linguistica dei significati del testo e l’analisi interpretativa sta
nel fatto che l’approfondimento della prima può condurre, nel secondo tipo di analisi, all’esplicitazione dei significati, attraverso modalità comunicative, espressi con
l’interpretazione.
L’analisi del testo finalizzata all’interpretazione ha quindi l’esigenza di scoprire,
attraverso una lettura attenta, gli elementi linguistici suggestivi che aiutano l’attore a
manifestare in modo palese le emozioni che sfuggirebbero a una lettura non interpretata o a una semplice esegesi.
L’interprete ha l’esigenza di rappresentare il testo usando le parole del testo stesso e
le tecniche di espressione vocale come l’intonazione, l’emissione, il timbro, la dinamica, le pause, la rapidità o la lentezza del dire. Comunicare quindi ad altri, con l’affabulazione, ciò che del testo potrebbe sfuggire al semplice lettore. Questa particolare esigenza richiede un altrettanto speciale approccio al lavoro di studio e di approfondimento. Questo tipo di approfondimento interpretativo del testo, estremamente
utile per la ricerca dei significati profondi, educa ad una lettura accurata e attenta e
perfeziona quindi un ambito dell’educazione linguistica trasferibile e utilizzabile in
tutti i campi del sapere.
E poi, chi più di un attore deve saper padroneggiare con destrezza la parola e con essa
la vocalità, navigando con perizia attraverso le onde di tutte le sue potenzialità
espressive? La voce è come uno strumento musicale: per suonarlo bene bisogna
conoscerlo a fondo, sapere come funziona e sfruttare tutte le sue possibilità di espressione. Occorre dunque imparare una corretta respirazione per una buona emissione
della voce, occorre acquisire correttezza fonetica. Recitare in italiano, con gli accenti giusti per restituire alle parole il loro significato originale è un buon esercizio per
acquisire la sicurezza dell’eloquio in ogni occasione della vita di studio e di lavoro.
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Le forme espressive del mondo dello spettacolo entrano nel mondo culturale dei
ragazzi offrendo una nuova carica motivazionale, attraverso l’uso di linguaggi ad essi
molto congeniali. La parola, il gesto, il suono, l’immagine si uniscono e si scompongono offrendo occasioni di analisi, di ricerca, di riflessione, di espressione, di lettura, di scrittura, di interpretazione, di operatività in contesti attuali o passati, sempre
coinvolgenti ed emozionanti.
4. Il teatro e le lingue straniere
L’apprendimento di una lingua straniera avviene attraverso l’ascolto, la continua pratica linguistica, la comunicazione interpersonale in situazione e l’azione comunicativa che accompagna ogni momento della nostra azione verbale. La simulazione di
eventi reali che il teatro offre costituisce un’occasione preziosa per memorizzare lessico e strutture, per curare la corretta dizione, per esercitare ritmo e intonazioni significative, per analizzare, approfondire, interpretare testi, per studiare la gestualità e la
prossemica caratteristici di ogni cultura. Fare teatro unendo alle parole le espressioni del viso, i gesti, i tratti melodici della voce in un contesto che attraverso le scenografie, i costumi, il trucco rappresenta la realtà, aiuta a interiorizzare e ad acquisire
profondamente una lingua non materna. E lo studio dei testi passa attraverso la totalità della persona, attraverso il corpo, attraverso le emozioni, attraverso il rapporto
con gli altri e con lo spazio e diventa concreto e tangibile. E il ritorno positivo c’è.
Lo si constata con gli allievi che abitualmente hanno un approccio difficile con la lingua e trovano nella pratica teatrale un aiuto insperato. Fare teatro implica un lavoro
importante su se stessi, la capacità di ascoltare, richiede generosità, solidarietà, qualità che emergono e si sviluppano in un lavoro d’équipe.
E quando cala il sipario resta la consapevolezza che con un’altra lingua si possono
comunicare sensazioni e sentimenti, si può interagire, capire ed essere capiti, resta
cioè un rapporto vivo con la nuova lingua.
La convinzione di poter fare cose efficaci con le classi mi venne nel 1972 quando per
la prima volta, alla Cartoucherie de Vincennes a Parigi vidi l’allora giovane compagnia di Ariane Mnouchkine che rappresentava, con azioni itineranti tra le diverse
sale, l’opera sulla rivoluzione francese intitolata, appunto, “1789”. Perché non provare con gli studenti? E la storia divenne allora evento tangibile, lo studio del testo
interessante, la letteratura non più materia estranea ed astratta, l’espressività e la
gestualità un aiuto concreto al corretto uso di una lingua non più mero oggetto di studio.
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5. Il progetto regionale
La pratica dell’animazione e la realizzazione di spettacoli è da tempo esercitazione
diffusa nelle scuole della nostra regione. Apposite rassegne, frutto dell’associazionismo degli insegnanti e di operatori teatrali, di iniziative sorte con il supporto degli
Enti Locali e incoraggiate da direttive ministeriali mirate hanno stimolato l’evoluzione dell’educazione al teatro che, spesso diventando oggetto di ricerca in progetti
europei, ha permesso contatti e confronti internazionali.
Nel 2001 nasce il Festival Europeo di Teatro Plurilingue: l’entusiasmo e il lavoro
assiduo di Stefania Ressico, insegnante che opera all’interno del Centro Diffusione
Lingue Comunitarie dell’Ufficio Scolastico Regionale del MIUR, con un’esperienza
di attrice che ha voluto completamente offrire al mondo dell’educazione, ha saputo
riunire enti e persone che hanno creduto nel progetto e ne seguono un cammino in
ascesa.
Il progetto è oggi al quarto anno di vita e prevede una molteplicità di iniziative: la
scelta di gruppi di studenti della scuola secondaria di II grado del Piemonte che recitano in una lingua europea, contatti, con l’intervento del Comune, Settore Gioventù,
e la collaborazione del Centre Culturel Français e del Goethe Institut, con gruppi di
studenti stranieri che preparano, nella loro lingua, testi teatrali italiani e che recitano
poi, a Torino durante la settimana di rassegna dedicata al teatro plurilingue. Il tutto
gestito con intento formativo dai docenti che lavorano con i loro studenti per preparare le performance richieste.
Il supporto inoltre della Regione e della Provincia contribuiscono alla realizzazione
della settimana dedicata al festival “Lingue in scena!” durante la quale i gruppi italiani e i gruppi stranieri portano sulle scene i loro lavori e costruiscono, per la serata
finale uno spettacolo plurilingue.
L’evento, che per il 2004 si svolgerà durante l’ultima settimana di aprile, raccoglierà il lavoro realizzato per sostenere la diffusione delle lingue europee in Italia e la diffusione della lingua e della cultura italiane in Europa attraverso la pratica artistica e
teatrale in ambito scolastico, la sensibilizzazione alla cittadinanza europea dei giovani con la realizzazione di un’esperienza culturale di qualità.
Per la quarta volta giovani provenienti da molti paesi europei si incontreranno a
Torino per lavorare insieme. Si conosceranno, scambieranno idee, promesse di amicizia che continuerà, saranno sensibili alle loro diversità linguistiche e culturali. Sarà
una settimana intensa ma significativa e arricchente. Ogni volta con grande emozione docenti e studenti si saluteranno e in loro rimarrà il ricordo di un lavoro duro ,
come dice Nicholas Ray in “Azione! Lezioni di regia”: “un lavoro durissimo, tormentatissimo, in cui ci si confronta con se stessi, perché chi comincia il mestiere di
attore in teatro dovrà stare in riga ogni giorno della propria vita, in scena e fuori…”
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CAPITOLO 2
LINGUE IN SCENA! Il progetto
….o della creazione teatrale interculturale
….o della pratica teatrale a scuola
….o dell’apprendimento delle lingue
Stefania Ressico
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LINGUE IN SCENA!
di Stefania Ressico*
1. Qualche ringraziamento per cominciare…
Il Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue che ho inventato insieme a
Rosanna Balbo e a Catherine Pétillon e che dirigo da quattro anni per conto
dell’Ufficio Scolastico Regionale e del Centro Servizi Amministrativi di Torino, è
stato da me chiamato “Lingue in Scena!”, affinché la sua “mission” fosse immediatamente riconoscibile (fondamentale è il punto esclamativo, che ne rende esplicito
l’entusiasmo, elemento costitutivo di questa manifestazione).
Questo progetto/evento non sarebbe stato possibile senza il sostegno dei Dirigenti,
che ci hanno creduto fin dall’inizio e che hanno operato sempre per far sì che il
Festival diventasse quella manifestazione reputata e riconosciuta a livello nazionale
ed europeo, quale oggi è.
Desidero perciò ringraziare il Direttore Generale dottor Luigi Catalano, il Dirigente
del CSA di Torino dottor Paolo Iennaco e il Dirigente Scolastico del Liceo
Scientifico Volta, responsabile del Centro Risorse per la Diffusione delle Lingue di
Torino, professor Antonio D’Urso.
Un ringraziamento particolare va al Dirigente Tecnico MIUR Teresa Boella
Ruggiero, la cui professionalità ed il cui sostegno hanno sempre accompagnato il
nostro viaggio.
Mi corre l’obbligo di ringraziare naturalmente i nostri partner istituzionali: in primo
luogo il Comune di Torino/Settore Gioventù, che ha dall’inizio sostenuto e che
sostiene in modo significativo il Festival, e anche la Regione Piemonte e la Provincia
di Torino. Senza di loro nulla si sarebbe potuto fare.
Ma anche senza le nostre agenzie linguistiche francese e tedesca, che da molti anni
operano con successo a Torino, il Festival non avrebbe il respiro europeo e la qualità che dimostra in ogni edizione. Il Centre Culturel Français è stato addirittura il promotore dell’iniziativa ed il finanziatore della prima edizione nel 2001 ed il Goethe
Institut è entrato nel progetto dall’anno successivo. Un grazie particolare perciò a
Jean-Pierre Pouget del CCF e a Maria Antonia de Libero del Goethe Institut Turin.
Segnalo altresì la fattiva collaborazione degli insegnanti italiani (tra i quali Claudio
Caprotti, Roberta Milanasso, Laura Dezani, Antonietta Coppola, Franca Scafidi,
Luisa Bertorelli, Arianna Scimia, Sabrina Ortega e molti altri), che aderiscono sempre più numerosi, con i loro studenti, ai concorsi collegati all’evento e che preparano con disponibilità e competenza gli spettacoli in lingua straniera.
E naturalmente un grazie speciale va agli artisti (attori, cantanti, ballerine, musici*già attrice e insegnante di francese, attualmente direttore del Festival “LINGUE IN SCENA!” e responsabile del Centro Risorse per la Diffusione delle Lingue di Torino, c/o Liceo Scientifico “A. Volta”, via
Juvarra n. 14, 10122 Torino - ITALIA; tel./fax 0039 011 531230 e-mail: [email protected] e [email protected] - sito: www.centrodlc.it
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sti,…) italiani ed europei, che hanno contribuito creativamente alla riuscita artistica
della manifestazione.
Per tutti citerò Marco Alotto, per il qualificato contributo alle regie degli allestimenti plurilingue, Caterina Pontrandolfo, Elisa Fighera, Mauro Basilio, François
Généreux e Laura Morandini per l’animazione dei laboratori, e, tra gli altri, Evaristo
Quéiros, Patrick Seyer, Paolo Mannina, Viktoria Dovgan, Sergyi Tykhomyrov,
Monika Ziòlkowska, Marcin Maziarzewski, Ingo Hetsch, Rafael Valdueza, per gli
splendidi spettacoli presentati nel corso delle tre edizioni.
Ancora un pensiero di gratitudine alle tirocinanti della Facoltà di Lingue e
Letterature Moderne dell’Università degli Studi di Torino ed ai loro docenti, che
dallo scorso anno ci accompagnano in questa avventura.
2. Qualche citazione per continuare…
Le seguenti citazioni mi sembrano descrivere in modo adeguato lo spirito ed il significato di questo festival di teatro plurilingue.
Queste parole, prese in prestito da grandi attori e registi di ieri, sapranno senz’altro
rendere espliciti gli stretti legami che esistono, a mio avviso, tra il teatro, la pratica
teatrale a scuola e l’insegnamento/apprendimento delle lingue:
“Bisogna credere ad un senso della vita rinnovato dal teatro.”
Antonin ARTAUD, “Le Théâtre et son double”
“Tutte le arti contribuiscono alla più grande di tutte, l’arte di vivere.”
Bertolt BRECHT, “Piccolo Organon per il teatro”
“Ogni volta che si fa un tentativo, ogni volta che a teatro c’è qualcosa di nuovo, in
ogni epoca ed in ogni Paese, lo dobbiamo ai dilettanti (...). Non bisogna vergognarsi di essere un dilettante. Auguriamo all’artista, anche al più grande, di non smettere mai, nel corso della sua carriera, di essere un dilettante, un “amatore”, dando a
questa parola il suo vero significato: colui che ama… Colui che si dona alla sua arte
né per ambizione, né per vanità, né per cupidigia, ma unicamente per amore e che,
sottomettendo tutto se stesso a questa pura passione, fa voto d’umiltà, di pazienza e
di coraggio”
Jacques COPEAU, “Registres I”
Non si guarda uno spettacolo teatrale come un quadro, per le emozioni estetiche che
procura, ma lo si vede concretamente…
…Credo che il tutto possa contenere, fianco a fianco, la barbarie e la raffinatezza, il
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tragico e la risata sguaiata, che il tutto nasca dai contrasti e che più questi contrasti sono evidenti, più questo tutto diventi palpabile, concreto, vivo.”
Tadeusz KANTOR, “Il teatro indipendente”
“Penso che si possa far teatro di tutto. Non esiste nulla che non possa esser detto
attraverso il teatro. Per definizione, il teatro è il luogo dove tutto si può dire, tutto si
può fare, tutto si può raccontare.”
Antoine VITEZ, Entretien, 1975
Per meglio completare il quadro teorico di riferimento del progetto LINGUE IN
SCENA! farò ancora riferimento alle parole di altri e precisamente a quelle di uno
scrittore contemporaneo, Ariel Dorfman, che esalta il plurilinguismo…
“Le lingue sono sempre state esasperatamente migranti.
Hanno preso in prestito qualcosa qua e qualcosa là.
Hanno saccheggiato e portato a casa gli oggetti più belli e più strani.
Hanno imparato, imparato.
Hanno preso a prestito parole
e le hanno restituite in una nuova versione meravigliosamente alterata.
E dando in pegno quelle parole,
rubandole, affittandole, amoreggiando con loro,
hanno generato figli sontuosamente irriconoscibili.”
3. Il Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue “LINGUE IN SCENA!”
3.1 Le origini
Come già detto, le precedenti citazioni riassumono per me i principi ispiratori di questa manifestazione, che vedrà nell’anno 2004 la sua quarta edizione.
Il Festival è nato nel 2000, frutto di un’idea maturata dal confronto e dalle riflessioni con Rosanna Balbo, consulente del Comune di Torino/Settore Gioventù e con
Catherine Pétillon, all’epoca attachée de coopération pour le français presso il Centre
Culturel Français de Turin, mentre con loro mi trovavo a Toulouse, Francia, ospite
del Festival de Théâtre Jeunes.
Mentre assistevo agli spettacoli, presentati in lingua francese da gruppi scolastici
provenienti da tutta Europa (si tratta infatti di una rassegna di teatro francofono), ho
sentito il bisogno di ascoltare, sul palcoscenico, l’armonia della diversità linguistica
che si creava fuori dalla scena, quando i giovani comunicavano spontaneamente tra
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loro…
Abbiamo allora immaginato un festival plurilingue, in cui ciascuno avrebbe potuto
esprimersi in scena nella sua lingua, ma anche recitare in una lingua diversa dalla
propria.
L’anno successivo, il 2001, si è tenuta a Torino la prima edizione del Festival, rivolto a giovani “attori” e spettatori di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
3.2 Gli obiettivi
Quest’iniziativa produce un generalizzato effetto di piacere del gioco teatrale nei giovani protagonisti, negli adulti accompagnatori e nel pubblico.
Il suo obiettivo primario è quello di educare alla cittadinanza europea, alla conoscenza ed al rispetto delle differenze ed alla pratica artistica e teatrale in particolare.
Tale pratica facilita la nascita e lo sviluppo, presso i giovani protagonisti, di una sensibilità plurilingue e multiculturale, valorizzando, attraverso il linguaggio teatrale, la
grande ricchezza linguistica e culturale dell’Europa tutta.
A tale proposito mi sento di poter dire che quest’iniziativa può considerarsi a pieno
titolo una buona “messa in pratica” delle indicazioni e dei suggerimenti espressi dalla
Comunicazione della Commissione Europea al Consiglio, al Parlamento Europeo, al
Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni (24 luglio 2004)
“ P romuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica: piano d’azione
2004-2006”, in merito al sostegno al plurilinguismo ed al pluriculturalismo della
nuova Europa.
Il Festival ha anche una “mission” pedagogica, quella di sostenere l’insegnamento/apprendimento delle lingue europee, in quanto “veicoli” di conoscenza.
Altro obiettivo educativo è quello di fornire ai giovani degli elementi di orientamento formativo e/o professionale.
Questa rassegna permette la conoscenza reciproca della cultura e della realtà di ciascuno, attraverso una pratica artistica, quella del teatro, che favorisce la socializzazione e facilita le relazioni interpersonali.
Vuole anche essere uno strumento di promozione della cultura italiana in contesto
europeo, poiché propone ai partecipanti di riunirsi intorno a testi di autori italiani.
Si intende inoltre dimostrare l’efficacia delle tecniche teatrali come veicolo di
apprendimenti disciplinari ed in particolare delle lingue.
L’obiettivo è infine quello di promuovere la pratica artistica tra i giovani e farne in
buona sostanza i protagonisti di una manifestazione teatrale, sia in quanto attori, sia
in quanto spettatori.
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3.3 Il regolamento
Gli spettacoli in cartellone prevedono la rappresentazione di diverse tipologie di
spettacoli:
a) una breve pièce in lingua straniera, di cui il testo e la lingua sono a libera scelta
b) una breve pièce nella propria lingua madre, il cui testo è indicato (si tratta di un
testo di uno scrittore/drammaturgo italiano, scelto dal direttore del festival)
c) una breve pièce in una lingua classica (latino o greco antico)
Per ulteriori chiarimenti in merito alle caratteristiche della manifestazione, si potrà
far riferimento alle schede descrittive delle tre precedenti edizioni 2001, 2002, 2003
e a quella provvisoria dell’edizione 2004.
Annuncio in anticipo che per questa edizione avremo il piacere di accogliere, per la
messa in scena di “Turandot” di Carlo Gozzi, un gruppo amatoriale di Solikamsk
(Russia), uno tedesco di Magdeburg, uno francese di Grenoble, uno ucraino di Kiev,
e uno italiano di Torino.
Avremo perciò le versioni russa, tedesca, francese, ucraina ed italiana di “Turandot”
ed una versione plurilingue, che tutte le comprenderà.
Il regolamento di questa quarta edizione invita ad integrare nel testo di Gozzi passaggi dell’opera “Turandot” di Giacomo Puccini.
L’operazione di “meticciato” sarà pertanto ancora più esplicita, attraverso l’integrazione di elementi teatrali differenti.
Nell’edizione 2004 ci sarà, come già detto, una novità, cioè la presentazione di due
spettacoli nelle lingue classiche latino e greco antico (di due licei classici di Torino
e di Trieste).
Tale innovazione persegue la finalità di valorizzare l’ipotetica musicalità del latino e
del greco antico, come si sarebbero potute apprezzare in occasione delle rappresentazioni teatrali a Roma, Atene o Siracusa 2500 anni fa.
Un altro motivo che legittima l’introduzione delle cosiddette “lingue morte” in un
festival che celebra le lingue vive europee, consiste nel riconoscere in esse radici linguistiche comuni e una parte importante della tradizione culturale europea.
Un’altra novità dell’edizione 2004 sarà una sezione esclusivamente di spettacoli in
lingua straniera, presentati da gruppi selezionati attraverso un Bando Internazionale
lanciato dal Comune di Torino (è il caso del gruppo di Belgrado, di Rouen, di
Madrid).
3.4 La messa in scena plurilingue
Senza dubbio la parte più innovatrice del progetto è la messa in scena plurilingue a
conclusione del Festival, in quanto rappresenta un esempio di creazione intercultu-
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rale, un prodotto meticcio, “figlio meravigliosamente irriconoscibile” (secondo l’espressione di Dorfman) delle messe in scena d’origine.
Per capire meglio sarà opportuno fare riferimento al meccanismo che dà origine allo
spettacolo plurilingue.
Come già detto in precedenza, ogni gruppo prepara, nella propria lingua d’origine,
una rappresentazione teatrale tratta dall’adattamento, secondo le indicazioni del
direttore del festival, di un’opera di un autore italiano.
La prima giornata del festival è dedicata interamente a queste rappresentazioni: a
turno ogni gruppo si esibisce, dando la possibilità agli spettatori di ascoltare la musicalità delle lingue europee e di assistere alle “rappresentazioni degli universi culturali” di ogni singolo Paese.
Nell’edizione 2003, ad esempio, abbiamo potuto assistere alla messa in scena di sei
rappresentazioni tratte da “I Giganti della Montagna” di Luigi Pirandello, tutte molto
interessanti e diverse tra di loro.
Un occhio esperto avrebbe potuto riconoscere (senza saperlo prima e senza conoscere le lingue utilizzate) e distinguere lo spettacolo polacco, molto “genere” Kantor, da
quello tedesco, stile teatro espressionista, da quello francese, di taglio minimalista…
È una gioia della diversità linguistica e culturale e nello stesso tempo un piacere,
ritrovare il “filo rosso” che percorre la nostra cultura europea!
Il regolamento del Festival prevede la scelta degli interpreti, tra quelli di ciascun
gruppo, che dovranno lavorare per tre giorni alla messa in scena plurilingue dello
stesso testo.
Ed al termine delle prove potremo assistere, con emozione rinnovata, ad una messa
in scena assolutamente originale che risente solamente da lontano degli allestimenti
d’origine, dotata di una forza espressiva e di un’autonomia artistica provenienti dalla
sua espressione interculturale e interlinguistica.
L’effetto prodotto non è generato dalla giustapposizione dei dialoghi o dei monologhi nelle diverse lingue. È attraverso il gioco teatrale che si arriva a creare un prodotto “meticcio” che restituisce la complessità, nel rispetto delle differenze di lingua,
di stile e di interpretazione, esaltandole in un “unicum” molto più potente delle creazioni d’origine.
Bisogna dire che i giovani attori facilitano il lavoro di messa in scena con il loro entusiasmo e la loro “freschezza”, qualità dei “dilettanti” nel senso espresso da Jacques
Copeau in “Registres I”.
Copeau definisce dilettante “colui che ama” cioè colui che impegna se stesso in ciò
che fa con dedizione assoluta. Questo permette sovente di raggiungere, nel teatro
definito “amatoriale”, risultati di una qualità inattesa.
Nell’ultima edizione del Festival, ho avuto l’occasione di raccogliere la testimonianza di alcuni professionisti del mondo teatrale che hanno assistito alla messa in scena
plurilingue, i quali mi hanno confessato di aver imparato molto da quei giovani attori francesi, spagnoli, polacchi, tedeschi, italiani.
22
Le tre rappresentazioni plurilingue allestite in questi anni sono state le seguenti:
Nell’edizione 2001, “Il matto e la morte” di Dario Fo recitato in italiano, portoghese
e tedesco. Nell’edizione 2002, “Le città invisibili” di Italo Calvino recitato in tedesco, francese, italiano, polacco, portoghese e ucraino.
Nell’edizione 2003, “I Giganti della montagna” di Luigi Pirandello recitato in tedesco, catalano, spagnolo, francese, italiano e polacco.
La messa in scena plurilingue quindi come sintesi delle altre messe in scena (proposte dai vari gruppi) come espressione delle differenti culture, come voce delle diverse lingue, ma soprattutto come proposta artistica assolutamente originale e autonoma, molto più potente di tutte le altre. L’interculturale diventa in scena creazione
a rtistica.
Praticando questo percorso teatrale plurilingue ognuno di noi si ritroverà cambiato.
In effetti, l’integrazione nello spettacolo finale delle diverse “letture” dello stesso
materiale testuale, permette, attraverso la sua forza emotiva e culturale, l’abbandono
di stereotipi e la libera creazione di nuovi modelli.
Il giorno dopo la “prima” dello spettacolo plurilingue ognuno sentirà di aver vissuto
un’esperienza artistica che gli avrà cambiato la vita.
4. Il teatro e l’insegnamento/apprendimento delle lingue.
I miei studi e le mie esperienze professionali maturate sia nel teatro, sia nell’insegnamento della lingua francese e nella formazione degli insegnanti, mi permettono
di affermare l’efficacia della pratica teatrale a scuola in generale e in particolare nell’apprendimento delle lingue.
Non parlerò qui né di problemi di organizzazione scolastica, né di aspetti curriculari
o extra-curriculari della pratica artistica in generale e in particolare teatrale a scuola.
Mi permetterò solo una breve riflessione sui due elementi fondanti a questo proposito: le competenze da sviluppare nell’allievo e la formazione degli insegnanti di lingue alla pratica teatrale.
4.1 Le competenze nell’allievo
Si parlerà in questo caso di due tipologie di competenze: teatrali e linguistiche.
23
4.1.1 Le competenze teatrali
Poiché l’obiettivo è quello di imparare le lingue, la pratica teatrale dovrà veicolare
questo tipo di apprendimento.
Sarà comunque necessario immaginare una serie di competenze più strettamente riferite al teatro, affinché tale pratica possa risultare efficace.
L’allievo dovrà quindi essere capace di:
• improvvisare a partire da una situazione data
• proporre canovacci, spunti di gioco teatrale, per sé o per gli altri
• integrare nella messa in scena i costumi, le scenografie, la musica, ecc.
• trasformare la propria recitazione seguendo le indicazioni degli altri, dell’insegnante o del professionista teatrale
• esprimere curiosità e interesse per gli spettacoli offerti e proposti dal territorio
• “leggere” uno spettacolo visto e reperirne le componenti fondamentali
• mettere in relazione il suo lavoro e gli spettacoli visti
• collocare i testi nei periodi più importanti della storia del teatro del o dei Paesi
di cui studia la lingua
• prendere coscienza della sua posizione nello spazio teatrale
• possedere una gestualità espressiva e coerente con l’oggetto della rappresentazione
• essere udibile sia nella lettura sia nella recitazione
• guardare i compagni e il pubblico quando lo spettacolo lo richiede e lasciarsi
guardare senza distogliere l’attenzione dalla scena
• accettare lo sguardo degli altri e tenere in considerazione i suggerimenti ricevuti
• condividere la scena con i propri compagni
• partecipare all’elaborazione di un progetto collettivo a cui dedicarsi con impegno
• saper cogliere l’aspetto creativo sia collettivo sia individuale di una messa in
scena
• rispettare la recitazione dei propri compagni, ascoltarli, dar loro dei suggerimenti pertinenti, finalizzati alla buona riuscita della messa in scena collettiva.
4.1.2 Le competenze linguistiche
A questo proposito sarà necessario fare riferimento alle competenze linguistiche
espresse dai descrittori del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue
elaborato dal Consiglio d’Europa poiché le situazioni teatrali sono necessariamente
inserite in un contesto di comunicazione.
24
Ma sarebbe opportuno andare anche “al di là del Quadro” e prevedere la possibilità
di promuovere nell’allievo:
• lo sviluppo di competenze interculturali
• il piacere della scoperta di testi e di autori teatrali
• l’attivazione spontanea di un supporto per la pronuncia e per l’auto-valutazione fonetica
• un arricchimento lessicale
• l’occasione per riflettere sui fenomeni linguistici in un contesto di comunicazione
• un aggiornamento continuo sull’attualità dei contesti d’uso della lingua
• lo sviluppo di competenze metacognitive.
4.2. La formazione degli insegnanti
Si tratta di un aspetto molto importante, che pone alcuni problemi relativi al profilo
stesso dell’insegnante.
Non è questa la sede per approfondire l’argomento. Mi limiterò a richiamare qui
alcune “questioni aperte” ed in particolare quelle riferite alla formazione iniziale ed
alla formazione in servizio.
Per quanto attiene alla formazione iniziale, si dovrà prevedere una formazione relativa a:
• l’apprendimento di tecniche teatrali di base
• l’educazione dello spettatore (fare e guardare il teatro)
• la ricerca e la scelta dei testi
• l’elaborazione e l’adattamento dei testi.
La formazione continua dovrà inoltre porre attenzione a:
• la formazione congiunta dei docenti e dei professionisti dello spettacolo
• la pratica teatrale, come tecnica veicolare dell’apprendimento disciplinare.
Concludendo, invito tutti gli scettici, gli indifferenti e tutti coloro che non credono a
ciò che ho appena detto, ad assistere alla messa in scena plurilingue di “Turandot” di
Carlo Gozzi che avrà luogo a Torino il 30 Aprile 2004.
25
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue “LINGUE IN SCENA!”
Torino - ITALIA
Prima edizione: 5/11 aprile 2001
• Partner:
M.P.I.- Provveditorato agli Studi di Torino
Centre Culturel Français de Turin
Comune di Torino/Settore Gioventù
Provincia di Torino
• Partecipanti:
quattro gruppi scolastici del Piemonte (Italia)
un gruppo amatoriale di Toulouse (Francia)
un gruppo scolastico di Freiburg (Germania)
un gruppo amatoriale di Loureiro (Portogallo)
• Testo della messa in scena plurilingue:
“Il matto e la morte” di Dario Fo
• Concorsi collegati:
“ScuolaSuper” del Comune di Torino
“Coups de théâtre à l’école” dell’Ambasciata di Francia
• Partenariati europei: Festival Enfants et Jeunes di Toulouse (Francia)
Seconda edizione: 18/23 aprile 2002
• Partner:
Ufficio Scolastico Regionale Piemonte - M.I.U.R.
Centre Culturel Français de Turin, Goethe Institut Inter
Nationes
Comune di Torino/Settore Gioventù, Provincia di
Torino, Regione Piemonte
• Partecipanti:
quattro gruppi scolastici del Piemonte (Italia)
un gruppo scolastico di Mallemort (Francia)
un gruppo scolastico di Dortmund (Germania)
un gruppo amatoriale di Loureiro (Portogallo)
un gruppo amatoriale di Kiev (Ucraina)
un gruppo scolastico di Katowice (Polonia)
26
• Testo dello spettacolo plurilingue:
“Le città invisibili” di Italo Calvino
• Concorsi collegati:
• Partenariati europei:
1. “ScuolaSuper” del Comune di Torino
2. “En français sur les planches” regionale, promosso
dal C. C. F. de Turin
3. “Theaterwettbewerb”, interregionale, promosso dal
Goethe Institut Turin
Festival Enfants et Jeunes di Toulouse (Francia)
Festival GLOBE THEATRE di Rouen (Francia)
Terza edizione: 5/9 maggio 2003
• Partner:
Ufficio Scolastico Regionale Piemonte - M.I.U.R.
Centre Culturel Français de Turin, Goethe Institut Inter
Nationes
Comune di Torino/Settore Gioventù, Provincia di
Torino, Regione Piemonte
• Partecipanti:
quattro gruppi scolastici del Piemonte (Italia)
un gruppo scolastico di Vizille (Francia)
un gruppo scolastico di Magdeburg (Germania)
un gruppo amatoriale di Alicante(Spagna)
un gruppo scolastico di Madrid (Spagna)
un gruppo scolastico di Katowice (Polonia)
• Testo dello spettacolo plurilingue:
“I giganti della montagna” di Luigi Pirandello
• Concorsi collegati:
1. “En français sur les planches” regionale, promosso
dal C. C. F. de Turin
2 “Theaterwettbewerb”, nazionale, promosso dal
Goethe Institut Inter Nationes
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• Partenariati europei:Festival GLOBE THEATRE di Rouen (Francia)
Gesamtschule Brünninghausen di Dortmund
(Germania)
Liceo Italiano di Madrid
Quarta edizione: 26/30 aprile 2004 (versione provvisoria)
Partner: Ufficio Scolastico Regionale Piemonte M.I.U.R.
Centre Culturel Français de Turin, Goethe Institut Inter
Nationes
Comune di Torino/Settore Gioventù, Provincia di
Torino, Regione Piemonte
Sostegno del Teatro Regio di Torino
• Partecipanti:
tre gruppi scolastici del Piemonte (Italia)
un gruppo amatoriale di Torino (Italia)
un gruppo scolastico di Trieste (Italia)
un gruppo scolastico di Grenoble (Francia)
un gruppo amatoriale di Rouen (Francia)
un gruppo scolastico di Magdeburg (Germania)
un gruppo amatoriale di Belgrado (Serbia Montenegro)
un gruppo amatoriale di Kiev (Ucraina)
un gruppo amatoriale di Solikamsk (Russia)
• Testo dello spettacolo plurilingue:
“Turandot” di Carlo Gozzi e di Giacomo Puccini
• Concorsi collegati:
1. “En français sur les planches” interregionale, promosso dal C. C. F. de Turin
2 “Theaterwettbewerb”, nazionale, promosso dal
Goethe Institut Turin
N.B.: dal prossimo anno il British Council di Roma promuoverà un concorso nazionale per la selezione dello spettacolo italiano in lingua inglese
• Partenariati europei:
Festival GLOBE THEATRE di Rouen (Francia)
Liceo Italiano di Madrid
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CAPITOLO 3
L’EDIZIONE 2003
31
3.1 CONSUNTIVO Edizione 2003
FESTIVAL STUDENTESCO EUROPEO DI TEATRO PLURILINGUE
“LINGUE IN SCENA!”
terza edizione
Torino, 5/9 maggio 2003
1. Le tappe e le azioni
Si è trattato di una “cinque giorni” molto intensa, a conclusione di una serie di azioni preparatorie dell’evento, articolate lungo tutto l’arco dell’anno scolastico.
In particolare:
• Stesura del Protocollo d’Intesa tra i soggetti istituzionali coinvolti
• Tutoring a distanza dei gruppi stranieri partecipanti, avviato nel mese di ottobre 2002 e scandito da un regolamento di partecipazione rigoroso, per quanto
riguarda le indicazioni relative alle due messe in scena richieste (una in lingua
madre, l’altra in una lingua straniera a scelta)
• Lancio e cura del concorso regionale promosso dal Centre Culturel Français di
Torino, finalizzato all’individuazione del gruppo piemontese destinato a rappresentare lo spettacolo in lingua francese nel corso del Festival
• Lancio e cura del concorso nazionale promosso dal Goethe Institut di Torino,
finalizzato all’individuazione del gruppo italiano destinato a rappresentare lo
spettacolo in lingua tedesca nel corso del Festival
• Individuazione e tutoring del gruppo torinese destinato a rappresentare lo spettacolo in lingua italiana nel corso del Festival
• Preparazione dei laboratori plurilingue (stesura del programma, scelta dei conduttori, organizzazione dei gruppi)
• Accoglienza dei gruppi stranieri (vitto, alloggio, trasporti, programma culturale)
• Promozione dell’evento (pubblicità, riprese video, fotografie)
• Preparazione dello spettacolo plurilingue (individuazione collaborazione artistica, ipotesi e piano di regia, elaborazione della messa in scena)
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2. Le lingue del Festival
Catalano, francese, inglese, italiano, polacco, spagnolo, tedesco.
3. I numeri del Festival
a) I protagonisti:
•
900 studenti piemontesi hanno assistito agli spettacoli
•
65 studenti europei, di età compresa tra i 14 ed i 20 anni, hanno recitato
•
14 adulti (docenti e professionisti del teatro che operano a contratto nelle
scuole coinvolte) li hanno accompagnati
•
24 studenti attori torinesi hanno presentato lo spettacolo in italiano (età
17/18 anni)
•
80 studenti italiani e stranieri hanno preso parte ai laboratori plurilingue
•
300 studenti italiani hanno partecipato ai concorsi indetti dal CCF e dal
Goethe
•
17 scuole italiane si sono candidate per il concorso nazionale del Goethe
Institut di cui 11 sono state ammesse alla selezione finale
•
8 scuole piemontesi si sono candidate per il concorso regionale del Centre
Culturel Français
•
5 studentesse della Facoltà di Lingue e Letterature Moderne
dell’Università di Torino hanno svolto il loro tirocinio
b) Le scuole straniere:
•
•
1 scuola italiana all’estero (Liceo “Fermi” di Madrid)
3 licei europei:
Hegel Gymnasium di Magdeburg, Germania
Lycée “Portes de l’Oisans”di Vizille, Francia
III Liceum Ogólnoksztalcace di Katowice, Polonia
34
•
1 gruppo teatrale extrascolastico Lampenfieber-Miedo Escénico
(Alicante - SPAGNA)
c) Gli spettacoli (in 2 teatri e 1 spazio polivalente):
•
3 giorni e una serata di spettacolo
•
16 spettacoli, di cui:
1 in polacco
2 in francese
3 in tedesco
3 in inglese
2 in spagnolo
1 in catalano
3 in italiano
1 spettacolo plurilingue (italiano, francese, tedesco, polacco, castigliano,
catalano)
d) Il tirocinio: 500 ore di tirocinio, coordinate dal Gruppo di Progetto
e) Il Gruppo di Progetto:
1 direttore artistico (MIUR/USR Piemonte/CSA Torino/CRT Lingue)
2 funzionari del Comune di Torino (Settore Gioventù)
1 responsabile del Centre Culturel Français di Torino
1 responsabile del Goethe Institut di Torino
f) Le istituzioni coinvolte: MIUR/USR Piemonte/CSA Torino/CRT Lingue
Comune di Torino (Settore Gioventù)
Centre Culturel Français di Torino
Goethe Institut di Torino
g) Collaborazioni: Regione Piemonte
Provincia di Torino
h) Rete europea: È attiva una rete europea di teatro scolastico in lingua
straniera (scuola superiore) coordinata dal Comune/Settore Gioventù, con
la collaborazione del Gruppo di Progetto
i) Spettacolo plurilingue: Ha avuto luogo, con grande successo di pubblico,
giovedì 8 maggio 2003, a conclusione di tre giorni di preparazione, nel
corso dei laboratori plurilingue (6, 7, 8 maggio)
35
In generale, si è rilevata una grande qualità degli allestimenti presentati ed un interesse attento e critico da parte del giovane pubblico.
È stata richiesta una relazione ad ogni coordinatore di gruppo, corredata dalle osservazioni dei ragazzi, nella prospettiva, auspicata, di una pubblicazione illustrativa dell’evento.
Per quanto riguarda la documentazione, sono disponibili:
• Servizio fotografico degli spettacoli
• Riprese video di ogni spettacolo (su videocassetta)
• Ripresa video dello spettacolo plurilingue (su videocassetta e su Cd rom)
• Sintesi video di 10 minuti disponibile sul sito della Provincia di Torino.
Torino, 30 maggio 2003
Stefania Ressico
Direttore Artistico
Festival LINGUE IN SCENA!
36
3.2 I PUNTI DI VISTA
3.2.1. Il “punto di vista” dell’Assessore alla Gioventù del Comune di Torino…
Il Progetto Giovani da più di 25 anni persegue l’obiettivo di dare spazio e occasioni
alla crescita dei giovani cittadini e di valorizzarne impegno, creatività e idee.
“Lingue in scena!”, festival studentesco europeo di teatro plurilingue, è uno dei progetti più recenti e ben si inserisce in una dimensione europea.
Ha caratteristiche innovative legate al linguaggio del teatro, all’incontro tra giovani
di diverse culture europee, allo scambio linguistico che avviene durante la settimana
del festival, ma è preceduto e seguito da un lavoro di confronto, di approfondimento, di conoscenza che va ben oltre la durata del medesimo.
La scuola, in questo progetto, rappresenta uno degli interlocutori più importanti, con
cui il Settore Gioventù del Comune di Torino da anni intrattiene rapporti di collaborazione molto stretti.
Siamo quindi orgogliosi di avere promosso e sostenuto questo progetto, consapevoli
che rappresenti un’occasione di apprendimento e crescita non soltanto per i giovani
coinvolti ma anche per le Istituzioni che lo sostengono, prima fra tutte questa
Amministrazione.
Marco Calgaro
Vice-Sindaco di Torino
37
3.2.2. Buone ragioni e…buone pratiche!
Ci sono molte ragioni per cui il Settore Gioventù del Comune di Torino, che io dirigo, ha promosso e sostiene il Festival “LINGUE IN SCENA!” e vorrei evidenziarne
alcune.
Innanzitutto questo progetto è nato dall’incontro e dal confronto tra istituzioni importanti del panorama educativo e culturale della nostra città e noi ci onoriamo di essere tra queste.
Il lavoro di rete e di ricerca di connessioni, che è alla base del progetto, ha permesso di sviluppare una proposta interessante ma ha anche consentito di costruire una
rete interistituzionale che si è via via allargata, comprendendo oggi, oltre ai primi 3
enti promotori: il MIUR, il Centre Culturel Français e il Comune di Torino, anche il
Goethe Institut, la Provincia di Torino, la Regione Piemonte.
Dal nostro punto di vista, questo vuol anche dire promuovere quelle che, nel linguaggio europeo, si chiamano “buone pratiche”, auspicabilmente ripercorribili da
altri partner che, avvicinandosi a questo progetto, possono trarne spunti per una
riproposizione nelle proprie sedi, assegnando quindi al medesimo un valore ed un
effetto moltiplicatore di contenuti e di metodologia piuttosto significativo.
Un’altra buona ragione per la nostra città di impegnarsi in questo progetto è rappresentata dal numero di ragazzi e ragazze che il Festival raggiunge. Nella settimana
infatti, in cui esso si svolge, attraverso la voce e l’azione dei giovani attori provenienti da diversi paesi europei, Italia compresa, sono coinvolte un numero di scuole
torinesi e quindi di giovani “spettatori” degli eventi teatrali, molto interessante e
significativo. Nella passata edizione, infatti, sono stati più di 900 gli studenti che
hanno assistito agli spettacoli. Anche questa seconda ragione si salda con la promozione di “buone pratiche”: un evento cittadino, ma direi europeo, che viene offerto
alla scuola torinese perché ne usufruisca e perché lo usi per stimolare l’apprendimento delle lingue europee, anche attraverso il teatro.
Il terzo elemento che mi preme evidenziare è la conoscenza e l’incontro di culture
diverse. Ogni giorno di più, i nostri giovani sono chiamati ad immaginare il loro futuro di studi e professionale in una dimensione europea. I giovani sono molto interessati e curiosi rispetto a questa prospettiva, ma non dobbiamo sottovalutare quali sono
le difficoltà a cui vanno incontro, non soltanto di natura linguistica, ma anche di natura culturale, ambientale, di confronto con usi e costumi diversi.
38
Il Festival “Lingue in scena!” dunque rappresenta un’occasione molto interessante in
proposito, soprattutto perché, attraverso l’incontro, crea una sorta di “bacino” di
conoscenze, di agganci, che producono sviluppi che vanno oltre il festival stesso e
oltre la rete interistituzionale che lo sostiene. Anche questa ultima questione, per noi,
rappresenta un “valore aggiunto” ed una risorsa che consegniamo ai ragazzi, certi che
essi la vorranno usare come e quando a noi, forse, non sarà mai dato di sapere. Ma
questa è la scommessa dell’impegno educativo che gli adulti si devono assumere nei
confronti dei loro ragazzi, e tra questi adulti, ci piace collocare anche
l’Amministrazione Comunale di Torino.
Giuseppe Nota
Dirigente Settore Gioventù del Comune di Torino
39
3.2.3. Lingue in Scena!: una metodologia di lavoro in “rete” tessuta tra relazioni,
impegno, creatività, scambio
Diversi sono gli aspetti interessanti ed originali che si possono cogliere nel Progetto
“Lingue in Scena!”. Il contributo che in questo contesto vogliamo dare si focalizza
su alcuni punti che ci sembrano maggiormente significativi per un progetto che vede
diverse Istituzioni Pubbliche impegnate congiuntamente nei confronti degli adolescenti.
Tra le finalità contenute nel Festival “Lingue in Scena!”, una delle cose che ogni
anno ci colpisce di più è l’impegno e la serietà dimostrata dai gruppi di ragazzi e
ragazze che partecipano al festival e dagli adulti che li accompagnano. Questo evento e tutto il lavoro di preparazione che lo precede, rappresenta sicuramente una occasione di apprendimento, ma anche di apprezzamento, per questo particolare “mix”
che si genera, dove la funzione del docente si “fonde” con quella degli allievi, per
raggiungere il risultato ottimale; dove l’entusiasmo e la gioia per poter partecipare a
questa impresa, piuttosto impegnativa per la verità, diventano una occasione di
incontro fra generazioni, di scambio di conoscenze e di competenze, seppure nel
rispetto dei ruoli diversi.
Nel clima che si crea, hanno dunque posto sia le personalità forti, sia quelle più fragili e le “parti in commedia” facilitano la valorizzazione di queste diversità, rafforzano la personalità dei ragazzi, riconoscendo e gratificando anche l’impegno degli
insegnanti e di tutti gli adulti che il progetto coinvolge.
Questo “grande contenitore”, che è la struttura del Festival, è molto articolato e complesso e proprio questa sua caratteristica favorisce l’inserimento dei partecipanti in
una sorta di circolo virtuoso, in cui accadono molte cose, in cui si incontra molta
gente, in cui alcuni recitano quello che avevano preparato a casa loro, altri si preparano e si allenano per allestire lo spettacolo finale che normalmente si rivela essere
un’occasione unica, non soltanto per la qualità artistica che raggiunge, ma soprattutto per l’incontro che, attraverso il linguaggio del teatro, si stabilisce tra gli attori e tra
essi e il pubblico.
A noi che svolgiamo il compito di “tutor” di questa manifestazione, che non siamo
implicati direttamente nella costruzione dello spettacolo, ma che cerchiamo di tenere insieme i “fili” che rendono possibile questa settimana di rappresentazioni, il risultato finale appare ogni anno come un magico evento, che accade e che permette a dei
“giovani attori” di dialogare tra di loro nonostante le differenze di lingua e di cultura, agli spettatori, giovani e adulti, di sentirsi parte di questo dialogo e di questo
incontro e alle istituzioni di condividere saperi, competenze ed anche compiti che, se
agiti individualmente, non raggiungerebbero sicuramente effetti così interessanti.
La funzione degli adulti che accompagnano un percorso di crescita degli adolescenti si rivela, anche in questo caso, estremamente significativa, ma nel contempo piut-
40
tosto delicata: attraverso azioni e funzioni diverse, essi sono chiamati ad esercitare
quel ruolo di sostegno, di presenza competente e discreta, richiamata da molti studiosi dell’adolescenza, tra cui Winnicott, Dolto, Pietropolli Charmet, che permette
agli adolescenti di disporre di occasioni che favoriscono il crescere e l’esprimersi,
mettendo in gioco la propria soggettività.
Un altro aspetto che vogliamo sottolineare, è rappresentato dal processo che questo
lavoro di rete e dunque di interscambio mette in moto. “Lingue in Scena!” si affianca a due progetti sperimentati dal Settore Gioventù del Comune di Torino da molti
anni: “Scuola Super” e “Scuola Super oltre confine”. La metodologia che essi attuano, favorendo l’incontro tra istituzioni diverse, tra città diverse, tra paesi diversi,
genera successive fasi di collaborazione tra partners che producono nuove sinergie e
occasioni di scambio, in cui l’espressione artistica e quella teatrale, in particolare,
rendono maggiormente significativi gli incontri stessi.
Il risultato che si produce è, a detta dei protagonisti sia ragazzi che adulti, di elevato
significato educativo: valorizza l’impegno di entrambi, finalizza i viaggi garantendo
incontri ed occasioni di conoscenza molto significativi, consente di inserire talvolta,
nei gruppi, anche ragazzi o ragazze portatori di disabilità.
Questa “rete” cresce dunque di anno in anno e rappresenta una “risorsa” educativa e
culturale molto originale ed anche molto apprezzata sia dalle Scuole della nostra
città, sia dai partners nazionali e stranieri con cui si avvia il percorso di collaborazione.
Rosanna Balbo, Manuela Gennaro, Dana Nycz
Responsabili di progetto del Comune di Torino
41
3.2.4. Le “point de vue” du Centre Culturel Français de Turin…
Le Centre Culturel Français de Turin est heureux et fier d’être associé au prestigieux
festival “Lingue in scena!”. Et cela a plus d’un titre: tout d’abord parce qu’il s’agit
d’un festival dont il fut le maître d’œuvre lors de sa première édition. C’est en effet
à l’initiative de Catherine Pétillon et de Stéfania Ressico qu’est né l’événement; le
Centre Culturel Français de Turin peut donc légitimement s’enorgueillir d’avoir
porté sur les fonts baptismaux une manifestation désormais prise en charge par la
ville de Turin et par la Direction Générale Régionale pour le Piémont du Ministero
dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
Mais ce n’est pas la seule raison de fierté. Le festival “Lingue in scena!” est en effet
l’occasion de promouvoir à la fois la langue française et le plurilinguisme, ce qui correspond parfaitement aux orientations que se fixent le Centre Culturel Français de
Turin en matière de politique linguistique. La promotion locale de la langue française se fait lors de la phase de présélection du festival; celle-ci prend la forme du concours régional “En français sur les planches/In francese sul palcoscenico” organisé
chaque année à l’initiative de notre Centre (voir le règlement de ce concours au point
3.7). Ainsi depuis trois ans déjà, les lycéens du Piémont ont été invités à présenter,
dans les murs mêmes du Centre Culturel Français de Turin, une performance théâtrale en langue française. En 2004, s’y ajouteront les lycéens de la Lombardie, de la
Ligurie et de la Sardaigne, le concours ayant pris une dimension interrégionale. À
l’occasion de la phase finale de ce concours qui a lieu généralement au mois de mars,
un jury détermine la troupe qui portera les couleurs de la langue française lors du
festival “Lingue in scena!”.
À ce festival le Centre Culturel Français contribue également en sélectionnant et en
hébergeant la troupe française invitée. Cette démarche permet d’encourager chaque
année un nouveau lycée français développant “option théâtre”. Celui-ci se voit en
effet offrir l’occasion non seulement de présenter son travail à l’étranger mais encore de profiter d’une expérience de pratique théâtrale à dimension européenne tout à
fait exceptionnelle.
Au-delà même de ces aspects très positifs, l’idée de promouvoir le plurilinguisme à
travers une manifestation d’envergure comme le festival “Lingue in scena!” entre
parfaitement dans les vues du Centre Culturel Français de Turin. En effet dans
l’Europe de demain, les langues ne sauraient être en situation de rivalité mais de
42
complémentarité; elles seront un des facteurs d’enrichissement mutuel entre les citoyens. Et comment mieux promouvoir l’idée de diversité culturelle qu’en défendant la
pluralité linguistique et le plurilinguisme?
Pour toutes ces raisons le Centre Culturel Français de Turin entend poursuivre activement et durablement son soutien au festival “Lingue in scena!”
Il punto di vista del Centro Culturale Francese di Torino…
Il Centro Culturale Francese di Torino è felice ed orgoglioso di essere associato al
prestigioso festival “Lingue in scena!” per più motivi. Innanzitutto perché si tratta di
un festival di cui il Centro fu creatore fin dalla sua prima edizione. In effetti è per
opera di Catherine Pétillon e di Stefania Ressico che è nata l’iniziativa. Il Centro
Culturale Francese di Torino può pertanto essere orgoglioso d’aver avviato una manifestazione oggi promossa e sostenuta dal Comune di Torino e dall’Ufficio Scolastico
Regionale per il Piemonte del M.I.U.R.
Ma questo non è l’unico motivo di orgoglio. Il festival “Lingue in scena!” è infatti
l’occasione per promuovere sia la lingua francese sia il plurilinguismo, che sono gli
obiettivi che si pone il Centro Culturale Francese di Torino in materia di politica linguistica. La promozione locale della lingua francese avviene nella fase di preselezione del festival, sotto forma di un concorso regionale “In francese sul palcoscenico” organizzato ogni anno dal nostro Centro (vedere il regolamento del concorso
nella sezione 3.7). Così da tre anni gli studenti delle scuole superiori del Piemonte
sono invitati a presentare, presso il Centro Culturale Francese di Torino, uno spettacolo teatrale in lingua francese. Nel 2004 si aggiungeranno gli studenti delle scuole
della Lombardia, della Liguria e della Sardegna, dal momento che il concorso ha
preso una dimensione interregionale. In occasione della fase finale del concorso, che
si tiene generalmente nel mese di marzo, una giuria seleziona la troupe teatrale che
sosterrà i colori della lingua francese durante il festival “Lingue in scena!”.
A questo festival il Centro Culturale Francese contribuisce anche selezionando ed
accogliendo la troupe francese ospite. Questa azione permette di incoraggiare ogni
anno un nuovo liceo francese che sviluppa l’opzione teatro. Per la scuola selezionata nasce così l’opportunità non solo di presentare il proprio lavoro all’estero, ma
anche di poter fruire di un’esperienza di pratica teatrale dalla dimensione europea del
tutto eccezionale.
Al di là di questi aspetti molto positivi, l’idea di promuovere il plurilinguismo per
mezzo di una manifestazione a così largo raggio come il festival “Lingue in scena!”,
entra perfettamente nell’ottica del Centro Culturale Francese di Torino. Infatti
nell’Europa di domani le lingue non saranno in situazione di rivalità ma di complementarietà; esse saranno uno dei fattori di arricchimento reciproco tra i cittadini. E
43
come meglio promuovere l’idea di diversità culturale che difendendone la pluralità
linguistica ed il plurilinguismo?
Per tutti questi motivi il Centro Culturale Francese di Torino intende dare il suo
appoggio in modo attivo e continuo al festival “Lingue in scena!”.
Jean-Pierre POUGET
Attaché de coopération pour le français de l’Ambassade de France en Italie
Directeur adjoint du Centre Culturel Français de Turin
44
“La Cittadinanza Europea” - Ein Bericht
Lingue in scena! Langues en Scène! Sprachen in Szene!
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue a Torino dal 5 al 9 maggio 2003
“[...] Aber nichts ist wahr, und alles kann wahr sein; man braucht’s nur zu glauben
für einen Moment”. “[...] Daran glauben? Das kann man immer! Alles kann
man!”.”[...] Der Menschen Wahrheit ist immer daran geknüpft, dass man an die
glaubt, die man empfindet [...]”. Luigi Pirandello, Das Märchen vom vertauschten
Sohn
Das Theaterfestival “Lingue in Scena!”, das in diesem Jahr zum dritten Mal stattgefunden hat, bot Schülertheatergruppen aus verschiedenen europäischen Ländern die
Gelegenheit, ihre Arbeit in mehreren Sprachen vorzustellen und so einen wichtigen
Beitrag zur interkulturellen Verständigung zu leisten.
Als Auftakt wurde am Montag, dem 5.Mai, der erste Akt des von Luigi Pirandello
unvollendet hinterlassenen Stücks “Die Riesen vom Berge” in allen teilnehmenden
Sprachen - jeweils von den Gastgruppen in ihrer Muttersprache - Deutsch,
Französisch, Italienisch, Polnisch, Spanisch und Katalanisch - aufgeführt. Das 1937
in Florenz uraufgeführte Spätwerk Pirandellos wurde nicht zuletzt wegen seiner selbstreflexiven Thematik des Inszenierens eines Theaterstückes ausgewählt. Der Aspekt
des Selbstverständnisses des Schauspielers - besonders thematisiert in der Figur der
Ilse - und das Nachgehen der Frage nach dem Sinn und Zweck von Kunst allgemein
und darstellender Kunst im Besonderen war in den aufgeführten Stücken immer
gegenwärtig. Ein durchgehend hohes Niveau kennzeichnete alle 6 Inszenierungen,
die im Einzelnen einen interessanten Vergleich der unterschiedlichen Ansätze in der
Umsetzung des Stückes boten.
Theatergruppe “Durch-Schnitt”/Hegel-Gymnasium (Magdeburg)
“Die Riesen vom Berge” 1. Akt in deutscher Sprache
Die dynamische Aufführung begann mit einer innovativen Tanzsequenz, die an
Ausdrucksformen des modernen Ballett erinnerte, wie es in Deutschland z.B. durch
Sasha Waltz verkörpert wird. Der Körper als wesentliches Element für den Transport
von Inhalten wurde auch im weiteren Verlauf des Stücks optimal eingesetzt und so
den Dialogen nicht nur ergänzend, sondern gleichberechtigt zur Seite gestellt. Musik
und Tanz waren fester Bestandteil der Aufführung, deren Anleihen bei der Commedia
45
dell’arte dem Stück einen wahrhaft pirandellohaften Anstrich verliehen. Die übertriebene Art der Rezitation sowie der Mimik und Gestik haben die Vorstellung einer
Welt “an der Grenze zwischen Märchen und Wirklichkeit” (Pirandello) erstehen lassen.
Aus den einzelnen Gastgruppen wurden im Anschluss Schauspieler ausgewählt, die
in speziellen Workshops auf die gemeinsame mehrsprachige Aufführung der “Riesen
vom Berge” vorbereitet werden, in der jeder Einzelne seine Rolle in der eigenen
Sprache spielt.
Der zweite Festivaltag war den italienischen Gruppen gewidmet, die jeweils ein
Stück in einer Fremdsprache aufführten.
Liceo Carlo Bocchi (Adria), J.W. Goethe “Faust” (in deutscher Sprache)
Das Konzept der Gewinner des nationalen Wettbewerbs “Mit Deutsch auf die
Bühne” des Goethe-Instituts Turin, die Deutsch als dritte Fremdsprache im 2.
Jahr lernen, bestand in der Einbindung aller Schüler, auch der schwächeren.
Diese Gruppenleistung überzeugte mit ihrer komprimierten, aber wohlausgewählten
Fassung des “Faust”. und zeigte ihre Flexibilität in kleinen Änderungen gegenüber
der in der Vorausscheidung präsentierten Fassung. So wurde z.B. eine
Ballettaufführung eingebaut, da die ursprünglich geplante Anfangssequenz mit
Musik von Michael Nyman nicht realisiert werden konnte, weil kein Klavier zur
Verfügung stand. Die besonders hervorzuhebenden schauspielerischen Leistungen
von Giulia Melina (Mephisto) und Andrea Zaninello (Faust) ergänzten die dynamische Inszenierung, die Licht und Musik (z.B. Beethoven, Orff) gekonnt einsetzte.
Die Szene der Verwandlung des alten Faust in den jungen verdient in diesem Sinne
besondere Erwähnung.
Am Donnerstagabend bildete die mehrsprachige Aufführung der “Riesen vom
Berge” den fulminanten Höhepunkt des Festivals.
Die Zuschauer wurden in der Kulturstätte “Hiroshima Mon Amour” von den
Schauspielern bereits in der Eingangshalle empfangen, die als Proszenium für die
Aufführung von Teilen des “Märchens vom vertauschten Sohn” genutzt wurde. Nach
dem Einnehmen der Plätze, die zu beiden Seiten des Bühnenraumes angeordnet
waren, fand das “Erwachen” der Schauspieler statt, die von Anfang an reglos an den
Bühnenrändern verharrten. Das Motto “Auf, auf, erwache, Phantasie!” führte
sogleich in die Welt des Theaters, eines Theaters, das hier besonders durch die
Rhythmisierung von Bewegung und Sprache in Tanz und Gesang bestimmt war. Das
Eintreten ins Reich der Imagination war auch vom Zuschauer gefordert; nur so konn-
46
te er z.B. das Seil sehen, das den Karren der Ilse zog. Den mehrsprachigen Aspekt
der Aufführung unterstützten Sätze oder Sequenzen in Mehrfachbesetzung, die in
verschiedenen Sprachen wiederholt wurden. Eine Videoprojektion auf eine halbdurchsichtige Leinwand trennte Bühnen-und Musikerraum. Diese Trennung wurde
im Finale jedoch aufgehoben, als in der Fabel der Scrigia dem Chor, den die übrigen
Schauspieler bildeten, eine größere Bedeutung zufiel. Das Verschmelzen des
Schauspiels mit der live eingespielten Musik bildete den Höhepunkt der Aufführung,
die unter begeistertem Applaus zu Ende ging.
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3.2.5. Il “punto di vista” del Goethe Institut
Lingue in scena! Langues en Scène! Sprachen in Szene!
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue a Torino dal 5 al 9 maggio 2003
“[...] Ma niente è vero, e vero può essere tutto; basta crederlo per un momento, e poi
non più, e poi di nuovo, e poi sempre, o per sempre mai più. La verità [...] degli uomini è a patto che tale la credano, quale la sentono.[...]”
Luigi Pirandello, La favola del figlio cambiato
Il festival di teatro “Lingue in scena!”, giunto quest’anno alla terza edizione, ha dato
modo a gruppi teatrali scolastici provenienti da diversi paesi europei di presentare il
proprio lavoro in varie lingue, dando così un importante contributo al dialogo interculturale.
Lunedì 5 maggio ha aperto il festival il primo atto della pièce incompiuta di Luigi
Pirandello “I giganti della montagna”, recitata dai vari gruppi partecipanti in tutte le
lingue rappresentate (tedesco, francese, italiano, polacco, castigliano e catalano).
Quest’opera tardiva di Pirandello, andata in scena per la prima volta a Firenze nel
1937, è stata scelta anche per il tema che affronta, ovvero l’allestimento di un’opera
teatrale. L’immagine di sé dell’attore - un aspetto tematizzato in special modo nel
personaggio di Ilse - e la ricerca del senso e dello scopo dell’arte in generale e dell’arte recitativa in particolare, erano due tematiche sempre presenti nella pièce rappresentata dai ragazzi. Tutte e sei le recite si sono contraddistinte per l’alto livello
della recitazione, e per di più hanno offerto lo spunto per un interessante confronto
tra le diverse impostazioni di regia.
Gruppo “Durch-Schnitt” Hegel-Gymnasium (Magdeburgo)
I giganti della montagna - 1° atto in tedesco
Questa dinamica messa in scena si è aperta con un’innovativa coreografia che rievocava le forme espressive del genere di danza moderna rappresentato in Germania, tra
gli altri, da Sasha Waltz. Il corpo quale essenziale vettore di contenuti è stato un elemento impiegato in maniera ottimale anche nel resto della pièce, affiancandosi così
ai dialoghi non solo come loro integrazione, ma con uguali diritti. Musica e danza
erano parte integrante della messa in scena, i cui rimandi alla Commedia dell’Arte
davano alla pièce un tono autenticamente pirandelliano. La recitazione nonché la
mimica e la gestualità degli attori hanno dato vita all’immagine di un mondo al confine tra fiaba e realtà, come dice Pirandello.
48
Dai vari gruppi sono stati scelti attori e poi preparati in speciali laboratori per rappresentare “I giganti della montagna” in più lingue, ciascuno recitando il proprio
ruolo nella sua lingua madre.
La seconda giornata del festival era dedicata ai gruppi italiani, che hanno rappresentato un’opera in lingua straniera ciascuno.
Liceo Carlo Bocchi (Adria), J.W. Goethe “Faust” (in tedesco)
I vincitori del concorso nazionale promosso dal Goethe-Institut Turin “In scena col
tedesco”, che da due anni studiano il tedesco come terza lingua, hanno optato per una
soluzione che includesse tutti gli studenti, anche i meno ferrati.
La rappresentazione di questo gruppo, una versione del Faust sapientemente ridotta,
è piaciuta anche per la flessibilità dimostrata con i lievi cambiamenti apportati alla
recita che i ragazzi avevano presentato in fase di preselezione. Per esempio è stato
aggiunto un balletto che sostituisse la prevista sequenza iniziale con musica di
Michael Nyman, rivelatasi poi inattuabile per mancanza di un pianoforte. Le notevoli
capacità recitative di Giulia Melina (Mephisto) e di Andrea Zaninello (Faust) hanno
contribuito al successo di una messa in scena dinamica che ha fatto abile uso di luci
e musiche (tra cui Beethoven e Orff). E qui merita una menzione speciale la scena
della metamorfosi del vecchio Faust nel giovane!
L’apice del festival è stato toccato il giovedì sera, con la rappresentazione multilingua de “I giganti della montagna”.
Nel centro culturale Hiroshima Mon Amour gli spettatori sono stati accolti dai ragazzi già nell’ingresso, usato come proscenio per la rappresentazione tratta dal “La favola del figlio cambiato”. Dopo aver preso posto ai due lati della sala, il pubblico ha
assistito al “risveglio” degli attori, che sin dall’inizio aspettavano impazienti ai margini del palcoscenico. La frase di apertura “Su, su, svegliati fantasia!” ha subito trasportato tutti quanti nel mondo del teatro, di un teatro che si è distinto soprattutto ritmicizzando movimento e lingua in danza e canto. L’ingresso nel regno dell’immaginazione era anche caldeggiato dagli spettatori; solo così, infatti, potevano vedere la
fune che issava il carro di Ilse.
A corroborare l’aspetto plurilingue della rappresentazione erano frasi o sequenze
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ripetute in lingue diverse. Il palco era separato dallo spazio per i musicisti da un telo
semitrasparente su cui scorreva una videoproiezione. Nel finale il divisorio è stato
poi sollevato, in quanto nella fiaba della Sgricia il coro (interpretato da tutti gli altri
attori) rivestiva un ruolo di maggior spicco. La fusione di spettacolo e musica eseguita dal vivo è stata l’apice della rappresentazione, conclusasi con uno scroscio di
applausi.
Testo tedesco:
Marina Haiduk,
collaboratrice Goethe-Institut Turin per il Progetto Theatro Plurilingue 2003
Traduzione:
Chiara Guidi,
Goethe-Institut Turin
Coordinazione:
Maria-Antonia de Libero,
responsabile coordinamento didattico e progetti
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3.2.6. Il “punto di vista” dell’Università di Torino, Facoltà di Lingue e Letterature
Straniere Moderne…
I docenti…
Il progetto Lingue in Scena! ha visto la partecipazione di 5 tirocinanti della Facoltà
di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell’Università di Torino.
1. Sara Bergamin
2. Silvia Beltramo
3. Laura Barreca
4. Manuela Caruso
5. Daniela Decotto
150 ore
100 ore
150 ore
100 ore
100 ore
Gli obiettivi del tirocinio erano:
• Accoglienza dei gruppi stranieri.
• Attività di traduzione nella lingua assegnata durante le giornate di permanenza
del gruppo, sia in ambito di vita quotidiana, sia durante le fasi di esperienza
artistica, e teatrale in particolare.
Il tirocinio si è svolto seconde le seguenti modalità:
• Partecipazione alle riunioni organizzative degli Enti firmatari del Protocollo
d’intesa.
• Presenza e collaborazione alla preparazione della conferenza stampa inerente il
progetto.
• Presenza ed organizzazione di tutte le attività di supporto ed assistenza organizzativa: accoglienza dei gruppi, presentazione dell’agenda giornaliera, supporto alle attività che si svolgevano.
• Presenza nelle fasi dei laboratori teatrali per supporto linguistico.
• Organizzazione di una mattinata di visita turistica della nostra Città, svoltasi
sabato 10 Maggio.
• Raccolta e preparazione della documentazione a supporto del Festival (quali
comunicati stampa, testi, video, foto).
Le tirocinanti hanno acquisito le seguenti competenze e capacità:
• saper gestire, in collaborazione con il referente del Comune, un gruppo straniero per quanto riguarda la sistemazione nell’ostello, gli spostamenti verso i
51
•
•
•
•
teatri, gli spostamenti per i pasti, il supporto durante lo spettacolo e durante i
laboratori teatrali;
saper collaborare con gli organizzatori e stabilire buoni rapporti con il gruppo
straniero;
saper organizzare, (e poi gestirne l’effettuazione), un percorso di approfondimento della cultura della nostra Città, attraverso una visita turistica opportunamente progettata;
collaborare nei preparativi della conferenza stampa;
saper curare ed organizzare la raccolta della documentazione inerente.
Il tirocinio si è svolto sul territorio cittadino nelle seguenti sedi:
Comune di Torino Settore Gioventù, Centre Culturel Français, Goethe Institut,
Liceo Volta sede del Centro Risorse per la Diffusione delle Lingue
Comunitarie, Teatro Gobetti, Teatro Valdocco, Hiroshima Mon Amour.
Durante le attività le tirocinanti hanno avuto la possibilità di conoscere le Istituzioni
ed i promotori del progetto. La prima fase del tirocinio si è infatti articolata attraverso la partecipazione ad incontri con questi Enti. Durante questi meeting è stato loro
presentato il modo di lavorare, la struttura ed il personale interessato.
Progressivamente le tirocinanti hanno così familiarizzato con il progetto e sono
entrate nel merito della sua organizzazione, delle sue finalità, e dell’impianto generale ed organizzativo a supporto.
La seconda fase, immediatamente precedente la settimana del festival, è consistita
nella preparazione del materiale per la conferenza stampa e per gli spettacoli teatrali (programmi di sala). È stata una fase molto complessa, poiché richiedeva anche le
traduzioni dei testi. Il materiale presentato e distribuito era infatti plurilingue.
Inoltre le tirocinanti hanno progettato diversi itinerari turistici per far conoscere agli
ospiti del Festival la città di Torino. I percorsi proposti erano articolati a partire dalle
seguenti prospettive culturali: “Torino tra Medioevo & Tecnologia”, “Torino
Magica” e “Torino Storica”. Si è trattato sotto tutti i punti di vista di una esperienza
estremamente formativa, interessante e a tratti perfino appassionante, che ha permesso alle studentesse che hanno partecipato al tirocinio non solo di migliorare la
propria preparazione linguistica e professionale, ma anche di seguire un progetto
umanamente e culturalmente affascinante, realizzato con spirito di collaborazione e
notevole sintonia di tutti i soggetti coinvolti. Da parte loro le tirocinanti hanno svolto i compiti loro affidati in modo esemplare e con viva soddisfazione degli enti organizzatori. Dato un eccellente esito del tirocinio, esso è stato riproposto agli studenti
della Facoltà di Lingue per l’anno 2004.
Krystyna Jaworska
Docente responsabile del tirocinio
Dana Nycz
Referente del tirocinio per il Comune di Torino
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Gli studenti…
“Lingue in scena!” è la dimostrazione pratica di come diversi attori, per mezzo di
alcuni elementi, quali la formazione culturale, il rapporto con la letteratura, la storia,
la cultura e la lingua del loro Paese, ma, cosa più importante, la fantasia, messi di
fronte allo stesso testo sono in grado di interpretarlo e metterlo in scena in tanti modi
differenti.
Con l’abilità e la professionalità di un direttore artistico, un coreografo, alcuni musicisti e cantanti e sei compagnie di giovani attori provenienti da diversi Paesi europei,
la particolarità del festival è stata soprattutto quella di saper mettere insieme le varie
interpretazioni date da ogni compagnia al testo creando uno spettacolo molto originale che, pur essendo una mescolanza di idee, personaggi e lingue, aveva come denominatore comune il tema de “I Giganti della Montagna” di Pirandello.
Poter assistere alla preparazione di un tale lavoro è molto emozionante, soprattutto
se si viene coinvolti, come è successo a noi, a collaborare per favorire la comunicazione tra i partecipanti di madrelingua diversa per garantire la buona riuscita di un
festival che, con quest’anno è giunto alla sua terza edizione.
Il nostro lavoro si è concretizzato in varie attività, tutte però legate all’uso sia orale
sia scritto delle lingue da noi conosciute: accoglienza dei gruppi, presentazione dell’agenda giornaliera, supporto alle attività e ai laboratori teatrali, organizzazione di
una visita turistica per far conoscere Torino ai nostri ospiti e traduzione dei programmi di sala e dei testi per lo spettacolo plurilingue.
Tutto il lavoro è stato accompagnato dal divertimento e dal piacere di stare insieme
a ragazze e ragazzi nostri coetanei.
Il mio giudizio su questo festival, dunque, non può che essere positivo.
Manuela Caruso
Da febbraio a maggio 2003 ho collaborato con il Comune di Torino per la realizzazione del Festival di teatro plurilingue “Lingue in scena!”.
Durante il primo mese l’attività è stata sostanzialmente di conoscenza dei vari enti
che promuovono il progetto (il Comune di Torino settore Gioventù, la Direzione
Generale Regionale per il Piemonte - M.I.U.R., il Goethe Institut e il Centre Culturel
Francais) per quanto riguarda le loro attività in genere nonché il loro ruolo all’interno del Festival. Sebbene fosse una fase ancora poco operativa, è stata utile per entra-
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re in contatto con queste realtà torinesi legate all’ambito dei miei studi (le lingue e il
servizio alla città, per i cittadini e per i turisti).
La seconda parte del lavoro ha visto noi tirocinanti collaborare con le varie istituzioni separatamente (in base alle lingue studiate). Non essendoci un ente specifico per
lo spagnolo, lingua su cui davo il mio supporto per il Festival, ho lavorato per il
Comune, secondo le direttive ricevute, alla promozione e pubblicità del Festival su
Internet per l’edizione del prossimo anno. Questa fase è stata interessante per me
perché mi ha lanciata a lavorare direttamente per il Festival e mi ha portato a cominciare a scoprire cosa richiede promuovere un evento e portarlo avanti negli anni, sviluppandolo sempre di più.
La terza fase è stata molto varia, ma il denominatore comune del tutto era l’organizzazione concreta dell’evento: si è trattato di tradurre le schede degli spettacoli da lingua originale a italiano e documenti e brani per lo spettacolo plurilingue da italiano
a spagnolo; tenere i contatti con il gruppo affidatomi, direttamente o solo come
mediatore linguistico; preparare le cartelline di documentazione per i giornalisti;
pensare e realizzare la gestione dei pasti; organizzare un percorso turistico da proporre ai gruppi per l’ultimo giorno di permanenza a Torino, con tutto ciò che questo
comporta (prenotare musei e visite guidate, cercare depliant in lingua, preparare un
foglio di presentazione del percorso per i ragazzi già tradotto, in modo da facilitare
la spiegazione orale). È stata questa una fase per me interessantissima. Molto stimolante dal punto di vista linguistico, molto arricchente sotto il profilo professionale.
Infatti, desiderando lavorare nel turismo e per il turismo piemontese nell’ambito dell’organizzazione di eventi, ho vissuto un ottimo banco di prova sia per quanto riguarda la panoramica sui tipi di lavori che stanno dietro un evento (e questo è stato possibile proprio perché ho collaborato con più enti, ciascuno col suo ruolo specifico),
sia rispetto alla gestione di un lavoro in team.
L’approccio a questi aspetti non ha fatto che ampliarsi durante la settimana decisiva,
quella del Festival. Come ogni evento circoscritto a un periodo di tempo, ha richiesto un impegno intenso e prolungato: l’essere formalmente accompagnatrice del
gruppo spagnolo mi ha poi portata a fare un po’ di tutto, ma anche per scelta mia.
Sapevo che era l’occasione per entrare nel mondo del lavoro e ho deciso di spenderci tutte le energie possibili. Da un lato eravamo sempre in contatto con i nostri
responsabili, pronti se possibile a coprire le esigenze del momento (dal tradurre, al
distribuire le schede degli spettacoli, al gestire i pasti e i rapporti con il servizio di
catering, all’essere punto di raccolta di dichiarazioni per la S.I.A.E o per i rimborsi.).
Dall’altro lato ho scelto di passare molto tempo con il gruppo spagnolo, anche oltre
l’orario del Festival, per esercitare la lingua; ho assistito alle loro prove per poterli
poi aiutare nel montaggio della scena e per le luci durante lo spettacolo; ho cercato
di venire incontro alle loro esigenze facendo da tramite con gli organizzatori, cosa
che in fondo è stato il nostro ruolo concreto in quei giorni.
Ho apprezzato molto che a conclusione del Festival ci sia stata ancora una riunione
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tra noi tirocinanti e la nostra tutor del Comune Dana Nycz per fare un resoconto dell’esperienza, considerando gli aspetti positivi e quelli negativi che noi, come collaboratrici, avevamo riscontrato. Considero questa una conclusione in linea con lo stile
di lavoro dei mesi precedenti, caratterizzato sempre da una grande fiducia dataci dai
nostri responsabili, cosa che ho apprezzato molto perché mi ha permesso di mettermi in gioco per questo lavoro e dare i miei piccoli contributi concreti, anche se questa stessa fiducia ha voluto dire a volte dover assumere più responsabilità del previsto.
Un’esperienza per me, pur con alcune inevitabili difficoltà, assolutamente positiva,
sia dal punto di vista professionale perché si è trattato di lavorare proprio nel campo
che mi interessa di più, sia sotto il profilo dell’esercizio linguistico di entrambe le lingue, inglese e spagnolo, sia come esperienza umana.
Allego breve relazione presentata all’esame di lettorato inglese come autodichiarazione del lavoro svolto durante l’anno per l’apprendimento autonomo della lingua e
accompagnata dal tour “MEDIAEVAL & TECHNOLOGICAL TURIN” di cui ho
curato l’organizzazione e la realizzazione.
Daniela Decotto
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3.2.7. Il “punto di vista” del professionista…
Maggio 2003, Torino, Teatro Gobetti, è un lunedì, sul palcoscenico si susseguono una
dopo l’altra le compagnie venute anche quest’anno per Lingue in Scena!: italiani,
francesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli, catalani, polacchi, hanno lavorato per tutto
l’anno su…Les géants de la montagne…Die Riesen vom Berge…Gigangi…El sueño
de Cotrone…Els gegants de la muntanya…I giganti della montagna di Luigi
Pirandello e poi sono partiti in aereo, in pullman e sono venuti a Torino, la sala risuona delle loro voci, è una sensazione meravigliosa vedere ragazzi dai 15 ai 19 anni
recitare nella loro lingua, e non capire nulla o poco nulla è veramente il teatro, l’essenza della comunicazione/non comunicazione, qualcosa che ha che fare con il paradiso, se esiste, con l’estasi, è la fantasia allo stato puro, le parole rimbalzano leggere
da una bocca all’altra…suoni a volta aspri a volte melodiosi. Come coordinare tutto
ciò? Come fare la regia? La regia è lì nella testa, niente è precostituito, solo una grande predisposizione dell’animo a catturare ad assorbire ogni sollecitazione, ogni battito d’ali, ogni suono uscito da quelle bocche di fanciulli, certo Pirandello è sempre
presente, è lì in agguato e lui che dà/darà, la struttura allo spettacolo, che dialoga con
me mentre penso potrei…forse…sarà giusto…e anche Mauro ed Elisa, che da anni
sono i musicisti sul campo di Lingue in Scena!, anche loro sono attenti a non lasciarsi sfuggire eventuali idee musicali, la loro musica non c’è ancora, è ancora sospesa,
che aleggia nell’aria, altra struttura: un teatro musicale con/per ragazzi, la musica al
servizio della parola, al servizio del teatro.
È il momento più difficile per me: la scelta, devo scegliere tre ragazzi per gruppo, è
terribile ma è il regolamento e allora guardo prendo appunti ipotizzo, sposto, invento drammaturgie spesso dell’assurdo, mi costruisco la regia in testa, insomma la giornata passa così tra ansie e paura di sbagliare e cercare di non snaturare i ragazzi, le
lingue, Pirandello, alla fine della giornata leggo l’elenco dei “vincitori” quelli che
hanno superato la prova, quelli che sono stati scelti…3 3 3…3 per nazione, ci saranno tre Ilse, tre Cotrone, tre Sgricia, gli altri, gli “esclusi”, possono andare a divertirsi, in realtà saranno il coro, canteranno il racconto della Sgricia, i prescelti tutti in
palcoscenico. Primi esercizi, prime conoscenze sempre più ravvicinate, musica dal
vivo, violino, violoncello, percussioni, sempre pronti a contaminare e a contaminarsi, i ragazzi camminano, si guardano, si scrutano, si cercano, si parte dall’inizio, gli
abitanti della villa “la Scalognata” che vedono da lontano arrivare la compagnia della
Contessa, una compagnia di attori girovaghi, ridotti ormai alla fame, come cani randagi in lande sperdute, ai margini del mondo civile…
Ajuto!…è la prima parola che esce dalle loro bocche in lingue diverse ma con un
suono solo al limite dell’ultrasuono, un Si naturale, quel Si naturale, uscito così un
po’ per caso un po’ per magia, un po’ perché il teatro è sempre e comunque al di sopra
di noi e dall’alto ci guida, sarà la chiave dello spettacolo.
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Ci vediamo domani.
Si torna a casa, la notte la passo semisveglio nella penombra a cercare di ricordare
volti a spostare pedine a convincermi che le scelte fatte sono giuste…e il giorno dopo
alle 10 tutti all’HIROSHIMA MON AMOUR, i ragazzi arrivano puntuali, gli stranieri, gli italiani no, non avrebbe senso abitano a due passi, meglio alzarsi all’ultimo
minuto…eccoli i 18 ragazzi scelti, prescelti, che fortuna hanno avuto…hanno fatto
tanta strada e ce l’hanno fatta…cominciamo…esercizi vocali, baricentro basso…lo
spettacolo prevede delle parti cantate…naturalmente si canta in italiano.
In una villa abbandonata gli Scalognati stanno faticosamente tentando di ricostruire
il mondo, ridotti per disperata necessità a reinventare ogni gesto e a dargli un nome.
Trasformano la povertà in ricchezza, la mancanza di cibo in placida sazietà, l’assenza di beni materiali in ascetica spiritualità, la desolata e brulla campagna in una fabbrica di sogni. Ma troppo lontani sono i clamori delle città, dei teatri, dei caffè, troppo lontano è la comodità della vita civile perché gli attori della Compagnia della
Contessa possano decidere di fermarsi in quel luogo sperduto fra le montagne…
Ragazzi venuti dalla Polonia, dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dalla
Catalogna…s’incontrano in Italia, con ragazzi italiani, in una terra assolata, terra bruciata dal sole mediterraneo, in una vallata, alle falde di una montagna: la Sicilia di
Pirandello. Non si comprendono, si scrutano, parlano nella loro lingua, comunicano
con il corpo e con il canto…cercano come gli Scalognati di…ricostruire il
mondo…reinventare ogni gesto…dargli un nome.
Diversità di lingue e di culture che si fondono nella realizzazione di un unico spettacolo armonico e corale.
La musica unisce le parole straniere tra di loro.
Musica e parole: un grande linguaggio altro, musica composta per Cotrone, per Ilse,
per la Sgricia.
Dalla dissonanza, dalla babele delle lingue, all’armonia dell’arte, che tutto unisce e
tutto accomuna.
Uno “splendido nuovo mondo” dove tutto sia possibile.
Marco Alotto, attore e regista
Coautore degli allestimenti plurilingue edizioni 2002 e 2003
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3.2.8. Partecipanti stranieri...
Hegel Gymnasium
Durch - Schnitt
Magdeburg - Germania
Beschreibung des Bewegungstheaters “Wandlungen”
(Das Stück sollte in der Mitte des Saales aufgeführt werden, und die Zuschauer sollten U-förmig um die Spielfläche sitzen)
Vor Beginn: Die Akteure schon auf der Spielfläche und schon im Licht, aber in
erstarrten Posen. Gongschlag.
Danach: Langsamer Beginn von Bewegungen, unmerklich fast (denn auch wirkliche
Bewegungen von Leuten beginnt oft aus einer starren Haltung der Befindlichkeit,
unmerklich eben).
Vielfältige Mitteilungen: Die Freude und Neugier beim Betrachten des erwachenden
großen Zehs beispielsweise. Das Staunen über das Licht auf der eigenen Handfläche
und der Blick in Richtung der Herkunft des Wunders.
Dann: Gehen. Aufeinanderzugehen. Vereinzelt gehen. Typen werden erkennbar,
nicht nur durch Schminkkunst oder Kostüme, sondern durch Haltungen, Gesten,
typisierende Mimik. Der Priester, der Clown, die Tänzerin... Eilen, Weilen, sich
vorantasten, vorwärts Tasten... Sprünge. Der Sprung in die Aufgabe der gewollten
Lebensrollen, ins Spielerische des Lebens. Jene, die sich im Alltag über nichts mehr
wundern, entdecken die wundersame Welt und entdecken sie mit verbundenen
Augen. Ballspiele voll kindlicher Unbesorgtheit. (Keiner von ihnen merkt, dass eine
Figur von Anfang an präsent, gefährlich präsent, sich schon ein Stücklein am Rande
zur Mitte bewegt)
Vom Ballspiel zum Ball. Charleston. Tanz als Form von Gelöstheit wandelt sich in
steifes, rhythmisches, genau zirkulierendes Hopsen. Fröhlichkeit als gesellschaftliche Verpflichtung? Fröhlichkeit zur Selbsttäuschung? Noch-Gemeinsamkeit? (Der
von der Kirche mit der vom Ballet...)
Irritation, Verwirrung... Verzweiflung. Die Augenbinden sind fort. Leben, es wurde
geahnt, nicht nur wundersam. Gemeinsamkeit wird zur Gemeinheit, zur Aggression.
Erst schreiende Aggression gegen sich selbst, dann gegen den Nächsten, gegen Alles,
gegen Alle?
Alle eint Hass. Hass auf etwas. Wo ist die Gemeinsamkeit? Und da marschiert ja die
Figur, die immer und allzeit präsent war! Einheitlicher Marschwahnsinn. Die kon-
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form ausgerichtete Eintracht. (Heiliheilo) Marsch bis alles in Scherben geht? Der
sich Aufbäumende - ein Clown? Er wird übertrampelt, totmarschiert, getötet.
-ENDE-(Ende? Den Wandlungen im kopf sei kein Ende gesetzt!)
Cambiamenti
Testo collettivo
Lento inizio di movimenti, quasi impercettibile. Gioia e curiosità per il lento risveglio del corpo. Stupore per la luce sulla mano.
Personaggi diventano riconoscibili, camminano insieme, camminano da soli. Si riconoscono non solo per il trucco o i costumi, ma anche grazie alle posizioni, ai gesti.
Il prete, il clown, la ballerina…si affrettano, si fermano, si toccano…saltano. Quelli
che quotidianamente non si meravigliano più di niente, scoprono il mondo meraviglioso e lo scoprono con occhi bendati. Giochi con la palla pieni di serenità infantile. Nessuno di loro si accorge che un personaggio pericoloso si muove verso il centro.
Dal gioco con la palla al ballo. Charleston. Allegria come dovere sociale? Allegria
come auto inganno? Comunità…irritazione, confusione...disperazione. Solo urlante
aggressione contro se stessi, poi contro il prossimo, contro tutto. Contro tutti?
Odio per qualcosa. Dov’è la comunità? Si avvicina il personaggio, che è stato sempre in scena. Marcia in cerca di un qualcosa. La follia o l’armonia? Tutto va in
pezzi…Nella confusione, dov’è il clown? Viene travolto da una marcia funebre e
muore.
Gedanken zur Konzeption “Die Riesen vom Berge”
Italienische Volksmusik, Fest auf Straßen, Fellini-Faces oder Naturell de la Italia,
Klang aus dem Tal locken Leiber, nackte Leiber, nacktes Leben durch Lebendigkeit
der Musik in die Szene.
Zäh werden die Menschlein erwachen, rollend mühselig ins sprudelnde Leben gerufen.
Plötzlich erwacht, scheinen sie ihre Bestimmung gefunden zu haben, schlüpfen in
diese. In ihrer mageren Verschanzung durch ein Kostüm, selbst durch die große
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Fähigkeit, Zauber zu produzieren, lässt sich Menschsein nicht verstecken.
Dann: die Schauspieler, scheinbar der gleichen Quelle entsprungen.
Sie verschanzen sich eben so hinter Kostümierung und bleiben durchschaubar.
Comedia del arte ist in der Spielweise ahnbar.
Das Theater “Durch- Schnitt” kann leider nur in Ansätzen zeigen, was vorzuführen
geplant war.
Generell aber gilt:
Durch-Schnitt hatte immer die Absicht, den 1. Akt losgelöst vom Gesamtstück als
eigenständige dramatisch abgeschlossene Arbeit zu zeigen und später mit einem
Musikabend zu kombinieren. (Durch-Schnitt ist bekannt, dass Pirandello die ersten
zwei Akte ausgeführt hat, während man über den dritten Akt und den beabsichtigten
Schluss nur durch einen Bericht von Pirandellos Sohn Informationen hat. Dies ist
jedoch nicht die Motivation dafür, den ersten Akt eigenständig zu behandeln).
Das Theater “Durch- Schnitt” bittet um große Nachsicht und außerordentliches
Verständnis dafür, dass es in vielen Dingen nicht der Vorschrift entsprechen kann.
Da der Leiter der Gruppe fast drei Monate sich durch schwere Krankheit um keinerlei künstlerische Arbeit kümmern konnte, ist es nur möglich ein bescheidenes
Teilergebnis vorzuführen.
Es ist unüblich und verwerflich, sich für Mängel zu entschuldigen.
Wäre das in diesem Falle nicht geschehen, hätte die Gruppe nicht auftreten können.
Die Gruppe bedankt sich für die außerordentliche Großmütigkeit und Nachsicht und
sagt beschämt
DANKE!
60
Festival de Théâtre Européen de Turin
Troisième Edition
“LINGUE IN SCENA!”
5/9 mai 2003
Projet de participation de
l’Atelier d’expression Artistique Théâtre
du Lycée “Portes de l’Oisans”
Soutenu par la DRAC Rhône-Alpes et le Ministère de l’Education
Nationale
Présenté par Patrick SEYER
(Compagnie Partage)
Organisateurs
VILLE DE TURIN-MINISTERE ITALIEN DE L’INSTRUCTION, DE L’UNIVERSITE ET DE LA RECHERCHE
CENTRE CULTUREL FRANÇAIS DE TURIN
GOETHE INSTITUT DE TURIN
Avec le soutien de
LA REGION PIEMONT-LA PROVINCE DE TURIN
Le Festival Européen de Théâtre
“LINGUE IN SCENA!”
L’Atelier d’Expression Artistique Théâtre
du Lycée
“Portes de l’Oisans”
Vizille
L’atelier de pratiques artistiques
61
Un bref survol historique
Depuis 1989, j’anime, au Lycée polyvalent “Portes de l’Oisans” à Vizille, un groupe
Théâtre s’adressant aux élèves de seconde, première et terminale. Ce groupe a
fonctionné selon diverses modalités; de façon autonome, au sein du Foyer
socio-éducatif, ou encore dans le cadre de divers dispositifs de l’Education Nationale
(Fonds Jospin, école ouverte etc.).
Depuis l’an dernier il s’est transformé en Atelier d’Expression Artistique, et à ce titre,
a bénéficié du soutien de la DRAC Rhône-Alpes et de la DAAC-Grenoble. Chaque
année, le travail réalisé dans le cadre de cet Atelier est présenté aux autres élèves de
l’établissement. Une séance “tout public” est d’autre part systématiquement
programmée. Les présentations du travail ont lieu dans la salle du Jeu de Paume à
Vizille. Certaines années, le spectacle est présenté “hors Vizille”. Il me semble en
effet important que les élèves se confrontent à des publics variés, hors de la sphère
du lycée ou du cercle des proches. C’est ainsi que les élèves ont participé à un
festival de Théâtre amateur dans le nord Isère. Notre travail a également été
présenté en Italie, à Biella, près de Turin pour des lycéens de cette ville, et d’une ville
proche, Caluso.
Cette opération a eu pour conséquence d’établir un lien plus étroit avec cette
dernière, conduisant cette année à un échange plus structuré entre les lycées des deux
villes. Il concerne vingt lycéens français et vingt lycéens italiens. Cet échange, d’une
durée de 4 jours, intègre un stage théâtre animé à Caluso par un metteur en scène
Italien et, inversement en France, par moi-même. Il inclut également des visites
culturelles.
A l’occasion de ces échanges préliminaires nous avons établi un contact avec le
Centre Culturel Français de Turin, en la personne de Monsieur Pouget. Celui-ci nous
a offert la possibilité de participer en mai 2003, au Festival “Lingue in scena!”.
L’Atelier: Objectifs et méthodes
Objectifs
Les activités développées dans mes ateliers pour comédiens amateurs, notamment
les lycéens, ont pour finalité, par le biais d’une pratique artistique: le Théâtre, de
contribuer à l’épanouissement de la personnalité de l’individu en tant qu’être unique, mais aussi en tant que membre d’une collectivité. Elles leur permettent aussi
d’acquérir les outils techniques et le savoir-faire nécessaires à la pratique de leur
62
“passion”. L’atelier est aussi un espace permettant à des jeunes, d’être confrontés
à la réalité d’un processus de création artistique.
Le théâtre est par essence, le lieu privilégié où peuvent s’exprimer ces deux facettes
de l’Homme: Son “moi intime”, dans toute sa complexité physique, organique,
psychologique fantasmatique et son “moi social”, celui qui s’exprime dans son rapport à l’autre.
Nous avons placé au centre de nos objectifs, la notion d’épanouissement de l’individu. Il convient de mettre un contenu plus précis à ce mot. Il y a épanouissement de
l’individu lorsque celui-ci se maîtrise, physiquement et psychologiquement et maîtrise son rapport à l’environnement, qu’il a conscience de cette maîtrise et qu’enfin
celle-ci lui procure un “mieux être”, un “mieux vivre”. Le contenu pédagogique de
mon atelier en visant à développer la sensibilité, l’imaginaire, les potentialités du
corps et, en conséquence, l’aptitude à la créativité, amène petit à petit, “l’enseigné”
à se mieux connaître, à se mieux utiliser. Cette découverte ou re-découverte se produisant dans un contexte de groupe, implique nécessairement cette maîtrise du rapport à l’autre et à l’extérieur que nous venons d’évoquer.
Méthodes
Priorité au travail “sur” et “avec” le corps
Pour reprendre un mot célèbre: “Le corps c’est le premier instrument de travail du
comédien.” Ce qui prime, c’est le corps pris dans sa globalité. Cette option, partagée
par la majorité des professionnels, se retrouve dans notre approche pédagogique, où
l’intellect, la parole, le langage, interviennent tardivement dans l’enseignement et
toujours de façon seconde, bien que non secondaire, par rapport au travail sur le
corps. Les séances commencent par un échauffement. Cette étape, comme son nom
l’indique, vise à préparer physiquement le corps. Elle permet de recentrer le groupe,
de réaliser la coupure avec les “préoccupations” extérieures et l’immersion dans l’univers théâtral, bref, de rendre l’élève disponible et réceptif. Les techniques de base
du travail de comédiens sont ensuite acquises, de séances en séances, par une série
d’exercices didactiques spécifiques, que l’on peut répertorier en 6 groupes majeurs:
-
Appropriation de l’espace. Déplacements isolés et en groupe
Rythme
Sensation/Concentration
Acquisition d’une grammaire gestuelle
Observation
Travail sur l’imaginaire corporel et mental
63
La voix
Nous avons volontairement séparé la voix, du travail sur le corps proprement dit.
D’une certaine manière, la voix est extérieure au corps, même si, comme l’affirme
les comédiens du “Roy Hart Theater”, grands spécialistes dans ce domaine, celle-ci
est le reflet fidèle du corps. Ce traitement spécifique de la voix, est justifié par la
place centrale qu’elle occupe dans le théâtre, par sa fonction de vecteur du son articulé, de la parole, du langage et bien évidemment du texte.
Le travail de la voix se fait par des exercices appropriés, dont le but initial et fondamental est de lever les inhibitions très fortes qui caractérisent les premières approches vocales. Nous avons, contre vents et marées, maintenu également dans nos ateliers les exercices “classiques” de diction, qui ont été beaucoup méprisés dans les
décennies passées. Ce mépris était une erreur, car c’est une évidence que la voix parlée du comédien est une voix particulière, qui doit être maîtrisée au même titre que
sa gestuelle, sa concentration ou ses émotions.
L’improvisation
C’est un aspect important de notre pratique pédagogique. Ce qui a été appris de façon
didactique, peut prendre toute sa vie, toute sa couleur, tout son sens, dans l’improvisation. Qu’est-ce que l’improvisation? C’est une méthode de travail qui consiste à
donner aux comédiens une situation, une trame, un lieu qu’ils vont devoir faire habiter par un personnage. L’improvisation demande en soi, la maîtrise de techniques
assez spécifiques. Pour cela nous avons développé une série d’exercices préparatoires, largement inspirés par la Ligue d’Improvisation Québecquoise.
A quoi sert l’improvisation? Elle permet, comme nous l’avons dit plus haut, de donner vie à des personnages en utilisant les outils techniques appris. C’est dans l’improvisation que l’élève va cesser d’être un “simple” citoyen, l’adolescent lycéen,
mais qu’il va “jouer” à être autre chose. S’il se contente d’utiliser de “l’extérieur” des
techniques, des ruses des “ficelles”, nous ne verrons qu’un comédien qui joue à…pas
encore un personnage. C’est seulement lorsque le personnage sera entré en lui, qu’il
sera habité par un état physique (jeune/vieux, sain/malade, vif/lent…) et psychologique (gai/triste, haineux/gentil…), qu’il ne donnera plus à voir ni l’élève, ni même le
comédien, mais le personnage. Cet instant où le personnage naît sous nos yeux, vit
et se met véritablement à exister, est véritablement magique.
64
La présentation publique du travail
La confrontation à un public me semble un élément fondamental du cursus de formation théâtrale. Pour des stages ou des ateliers de plus courte durée, l’épreuve de
confrontation au public se fait à l’intérieur du groupe lui-même où chaque comédien
devient alternativement acteur et spectateur, notamment lors des improvisations. Au
lycée, le travail est systématiquement présenté à Vizille aux autres élèves de l’établissement, mais aussi à un public adulte, et quand cela est possible dans d’autres villes.
Activités annexes de l’atelier
Il convient de noter que dans le cadre global de l’atelier et indépendamment de la
participation au Festival de Turin, je prépare également un autre spectacle
“MASCULIN/FEMININ”, dont le titre, je pense, se suffit à lui-même. Il sera présenté, comme il est désormais de tradition au Lycée, courant mars à la salle du jeu de
Paume à Vizille. J’avais pratiqué de cette façon l’an dernier, où, en parallèle à la
pièce “Molière chez Goldoni”, j’avais créé un autre spectacle “A vos marques…prêt? Zappez!” traitant du phénomène de la “Télé Poubelle”.
Enfin depuis l’an dernier, certains élèves de l’Atelier d’Expression Artistique, me
demandent de les préparer à l’option facultative “Théâtre” pour le baccalauréat.
Le Festival “Lingue in scena!” de Turin
L’an dernier, comme je l’ai rappelé plus haut, le spectacle “Molière chez Goldoni”
après avoir été représenté à Vizille, est parti en tournée en Italie. Ce qui nous est proposé cette année est sensiblement différent. Il s’agit tout d’abord d’un Festival.
Plusieurs troupes européennes seront donc simultanément présentes. Ensuite, certaines “règles du jeu” sont imposées.
C’est ainsi que tous les groupes doivent travailler sur le premier acte de la pièce de
Luigi Pirandello: “Les géants de la Montagne”, et dans le second acte, plus particulièrement sur “le récit de la Sgricia”. Cette première pièce est jouée dans la langue
maternelle. Une seconde pièce, choisie cette fois par les groupes eux-mêmes, doit
également être présentée, mais dans une autre langue européenne que la leur. Chaque
prestation doit impérativement durer trente minutes.
65
Les géants de la Montagne
Cette pièce, comme c’est souvent le cas, et particulièrement pour un chef d’œuvre,
est difficile à résumer car cela conduit presque toujours à une réduction délétère.
Conscient du risque encouru, et faute de mieux, je reprendrai le synopsis écrit par
Nadyne Bédard, à l’occasion de la représentation de cette pièce au Théâtre de
l’Université de Montréal:
“Ilse, comédienne et directrice de théâtre, entraîne sa troupe déchue sur les routes
pour présenter, “La fable du fils substitué”, pièce écrite par un jeune poète, mort
d’amour pour elle. Cette pièce s’avère être en fait un flop total. Ils s’égareront près
d’une villa abandonnée, où ses habitants et leur mage, Cotrone leur proposeront
de jouer pour eux-mêmes, dans un espace où la création prend vraiment son sens.
Ilse préférera jouer pour les géants de la montagne, personnages mystérieux,
dignes représentants politiques et industriels du pays, pour les noces de leurs
enfants. Le synopsis du quatrième acte proposait que la pièce soit refusée par les
géants et jouée pour le peuple qui montrera son mécontentement en tuant les
acteurs”
Le choix des “Géants de la Montagne”, texte complexe, monument du théâtre contemporain, comme “figure imposée” d’une part, et l’obligation de jouer dans une langue étrangère, d’autre part, montrent que la participation à ce festival va être, pour
les élèves, une expérience certes riche, mais très difficile.
En ce qui concerne la pièce de Pirandello, nous en sommes aux toutes premières étapes du travail. Nous avons commencé le travail à la table, et initié le travail de plateau, par quelques improvisations. A cette étape préliminaire du travail, mes partispris scénographiques concrets sont bien évidemment embryonnaires. Par contre ce
que je sais, d’ores et déjà, c’est qu’ils devront impérativement rendre compte de la
dynamique qui me paraît caractériser cette pièce, à savoir une oscillation constante
entre fiction, rêve et réalité, avec pour lien constant la Poésie. Il s’agira là, d’un formidable paradoxe que seul le théâtre est à même de résoudre: tenter de montrer l’invisible. N’est-ce pas le sens même du théâtre?
Une difficulté majeure réside dans le fait que nous sommes tenus de n’aborder que
l’acte I et que, bien évidemment, la pièce ne prend toute sa dimension qu’avec les
autres actes. Une telle “contrainte” peut paraître folie. Est-ce si sûr? Si l’on y regarde de plus près, n’est-ce pas dans la logique des choses? Il semble bien en effet que,
d’une certaine manière, ces amputations soient décidément liées au destin même de
cette œuvre, puisque nous savons que l’acte IV, n’a pas pu être terminé par l’auteur.
Pour ma part, je pense qu’une des clefs pour résoudre ce paradoxe, impose que déjà,
dans ce premier acte plane l’esprit du second et du troisième. Comment? C’est notre
travail, dans les mois à venir qui, espérons-le, donnera la réponse.
66
Le Premier
Le choix d’une seconde pièce pose deux problèmes principaux. Elle ne doit durer que
30 minutes et être dite en langue étrangère. Les organisateurs du festival, laissent
heureusement toute liberté, pour effectuer les adaptations nécessaires. Après différentes recherches dans le répertoire, j’ai choisi la pièce “Le premier” de l’américain
Israël Horovitz. Cette pièce se prête relativement bien, me semble-t-il, aux adaptations car elle garde son sens initial même en réduisant texte et situations. D’autre part
je connais bien cet auteur pour avoir mis en scène 3 de ses pièces, “Le baiser de la
veuve”, “L’Indien cherche le Bronx” et bien sûr, “Le premier”. J’ai eu la chance et
la joie de le rencontrer l’auteur et de m’entretenir avec lui, il y a 3 ans en Avignon.
La fable est simple. Elle décrit l’histoire de gens qui cherchent, à tout prix et par
n’importe quel moyen à se voler la place de tête, de premier, dans une file d’attente.
“…C’est une allégorie de la vie aux EtatsUnis…considérée comme un match permanent, le struggle for life, où règnent la brutalité de la libre entreprise et de la
sélection naturelle de Darwin érigée en seconde constitution” Claude Roy.
Un plateau nu, avec au sol, une bande blanche, la ligne (La pièce a d’ailleurs pour
titre anglais “The line”). Cinq personnages font la queue. Par la ruse, la compassion,
la violence, la séduction, la délation, ils vont tous essayer, et chacun à leur tour, de
prendre la place du “Premier”, celui qui est le plus proche de la ligne. On ne saura
jamais ce qu’ils attendent là. D’ailleurs cela fait partie du propos. A un certain
moment le système de compétition n’a plus d’autres justification que lui-même. La
construction de la pièce, et la clarté du propos me semblent répondre aux difficultés
que j’ai mentionnées plus haut.
Il restait un problème important, à savoir que le texte ne doit pas être dit en français.
Tous les élèves de l’atelier ont choisi l’anglais, comme langue vivante 1, ce qui est
probablement le cas pour tous les groupes qui seront à Turin. Ceci me paraît regrettable, non par “anglophonophobie” primaire, mais parce que cela risque de conduire
à un lissage linguistique, totalement contradictoire avec l’esprit même du Festival,
dont une des raisons d’être, est de montrer la pluralité et la richesse des langues européennes. D’autre part, aucun élève, à mon sens, ne peut être en mesure de défendre
efficacement la pièce dans une autre et unique langue, apprise au lycée en langue
vivante 2.
J’ai donc choisi le compromis suivant. Lors des répétitions, le texte adapté, sera, dans
premier temps mémorisé puis travaillé et joué en français. Dans un second temps, et
avec l’aide de divers enseignants de langues, les répliques seront, apprises en
Espagnol, en Italien, en Anglais et en Allemand. La pièce sera alors retravaillée et
jouée, mais cette fois en langues étrangères. Chaque personnage, donc chaque comédien, devra dire son texte dans une seule langue. Au cours des dialogues, une réplique sera dite en allemand et la réponse en italien, par exemple. Comme il y a cinq
personnages et que je ne “dispose” que de quatre langues, deux personnages parle-
67
ront en anglais. Cette contrainte me permet de rendre indirectement un petit hommage à l’origine américaine de l’auteur. Il convient de noter que ce choix n’est pas si
étranger, qu’il peut le paraître, à l’univers d’Horovitz. Puisque cet auteur a écrit une
pièce, “The primary english class” (Les sept familles), où, les personnages parlaient
chinois, japonais, polonais, italien, allemand et français. Malheureusement la structuration même de cette pièce, malgré les apparences, ne permet pas d’adaptation.
C’est pour cette raison que j’ai rapidement abandonné cette piste. La représentation
“multilangue” du “Premier” représente encore un gros travail (jouer juste dans sa langue maternelle, n’est pas chose aisée, mais dans une langue étrangère…). Cependant,
les élèves qui s’attelleront à cette tâche, ont acquis depuis plusieurs années, les bases
suffisantes pour la mener correctement à terme.
Un film accompagnateur? Pourquoi pas!
En parallèle à ce travail théâtral, stricto sensu, nous envisageons la réalisation d’un
film vidéo. Je souhaite que celui-ci ne soit pas qu’un simple document/souvenir, mais
qu’il relève, lui aussi d’une vraie démarche artistique, où inventivité et créativité ne
seront pas de vains mots. Je suis actuellement sur deux pistes, non nécessairement
exclusives l’une de l’autre. J’envisage d’une part un travail interne avec les élèves
d’arts plastiques ou/et d’autre part une association avec France 3, pour que l’ensemble du projet “Turin”, des étapes préliminaires à la présentation en Italie, fasse l’objet d’une émission sur cette chaîne de télévision. Je suis d’ores et déjà en contact avec
des producteurs.
FESTIVAL “LINGUE IN SCENA!”
TORINO 4/10 MAI 2003
BILAN ET IMPRESSIONS
Remarque préliminaire
Ce présent document n’est pas une critique négative et stérile. Il se veut, avant tout
une contribution positive pour faire part aux organisateurs du festival du ressenti du
côté des groupes accueillis, en l’occurrence ici, les français et apporter une petite
pierre à ce bel édifice artistique, culturel et “humain” qui a été mis en place à Turin
depuis 3 ans.
Je l’ai déjà dit et redit, tout le groupe français a été ravi, enthousiasmé et heureux de
ces 7 jours passés à TURIN. D’ailleurs à ce jour, les élèves que je revois régulièrement, car je les prépare au baccalauréat, ne sont pas encore tout à fait revenus
d’Italie! Certains d’entre eux continue l’aventure, puisque Marco a invité, Diamante,
Quaqueo et Cromo à son stage Franco-Italien au Mont Cenis cet été.
68
D’autre part, ce festival a été pour nous, et pour moi en particulier, l’occasion de
nombreuses rencontres, j’ai notamment beaucoup apprécié la disponibilité de
l’Institut Français en la personne de Monsieur Pouget.
Certaines difficultés rencontrées seront aussi évoquées. Pour beaucoup d’entre elles,
je sais, ayant moi-même eu la responsabilité de festivals, que souvent, il n’est matériellement pas possible de faire autrement. Je les mentionne néanmoins, car il se
pourrait qu’à l’avenir, une conception légèrement différente du festival permettent de
résoudre les difficultés en question.
Enfin je me permettrai de donner quelques impressions plus personnelles, et partant
plus subjectives. Elles doivent être considérées par le lecteur plus comme des contributions à un débat d’idées qu’à des analyse achevées. D’ailleurs rien n’est-il
jamais achevé en art?
ASPECTS ORGANISATIONNELS
Dans le domaine de la vie pratique.
La logistique pour la vie matérielle, tant au niveau de l’hébergement, de la nourriture, que des transports a été excellente. L’auberge de la jeunesse était un lieu tout à
fait adéquat pour ce genre de manifestation.
Dans le domaine artistique.
Le théâtre Gobetti était un lieu exceptionnel pour se produire. Nous disposons rarement de lieux offrant un tel espace et une telle acoustique.
L’infrastructure technique à Gobetti, était également de très haut niveau, avec à
disposition, deux techniciens professionnels très compétents ce qui est logique, mais
aussi extrêmement serviables, ce qui n’est pas toujours le cas. Je tiens encore ici à les
remercier personnellement.
Le théâtre Valdocco, était certes plus modeste, mais c’était encore une excellente
salle. Par contre l’accueil technique était nettement insuffisant. Enfin de nombreuses
présentations étaient de grandes qualités, avec souvent de très forts moments théâtraux. La durée de 30 minutes imposée, rendait tout à fait possible de voir beaucoup
de groupes sans “décrocher”.
J’en arrive maintenant à quelques aspects plus négatifs. L’impossibilité d’investir
l’espace un temps suffisant avant de jouer a objectivement été un problème. Il était
matériellement impossible de faire un quelconque travail sérieux de lumière, sans
parler évidemment de l’installation d’une conduite lumière spécifique.
Ce n’était pas notre cas, mais si nous avions eu des décors plus importants, exigeant
une installation un peu longue, je pense que le temps imparti aurait été cruellement
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rédhibitoire. La conception actuelle du déroulement du festival empêchait à l’évidence de faire autrement. Comment faire pour permettre à chaque troupe de disposer
de deux à trois heures avant chacun de ses spectacles pour “investir” le lieu? Je me
demande si l’envoi d’un plan de scène précis, indiquant de façon très détaillée et lisible, les pendrillonnages, les projecteurs en place, les tons disponibles (froids, chauds,
neutres, etc.) ne serait pas un moyen alternatif possible pour résoudre, au moins en
partie, ce problème de manque de temps?
Un autre point ne concerne pas directement les organisateurs du festival mais les
troupes invitées elles-mêmes. Il s’agit du respect des consignes, en d’autres termes
de la règle du jeu. Pour moi, elles avaient été très clairement annoncées:
- traiter très majoritairement l’Acte I (plus accessoirement le monologue de la
Sgricia)
- n’avoir jamais plus de 10 comédiens sur scène
- respecter une durée de spectacle de 30 à 35 minutes maximum.
A l’évidence toutes ces consignes n’ont pas toujours été suivies. L’idée de faire traiter un même texte par des comédiens de nationalités et cultures différentes est une
idée extraordinaire, non pas pour les mettre en compétition bêtement, mais pour mettre en évidence la façon dont chacun, avec son patrimoine culturel, aborde un chef
d’œuvre théâtral. Ceci permet de voir concrètement, comment chaque culture s’approprie, en le respectant totalement, un chef-d’œuvre universel, comme “Les
géants”. Si l’on s’écarte trop de la partie de la pièce à traiter, (ici l’acte I) cette intéressante comparaison artistique des cultures ne peut plus prendre place. On ne peut
comparer que ce qui est comparable. Je trouve que c’est un peu dommage. Ce respect
de la consigne n’empêchant évidemment pas de faire des “clins d’œils” aux autres
actes, et pourquoi pas, même aux autres pièces de Pirandello, mais cela doit rester
des clins d’œil.
Le dernier point concerne la sélection de certains élèves pour participer au spectacle
multilingue final. Je trouve l’idée excellente. Bien sûr, cela entraîne de facto la formation de sous groupes, avec, qu’on le veuille ou non, le ressenti par les jeunes
acteurs (trices) non choisi(e)s, que ce sont les “meilleur(e)s” qui l’ont été.
Je crois qu’il n’y a là rien de scandaleux. Le théâtre fonctionne comme ça. J’ai toujours assumé vis à vis de mes élèves, le fait que pour un spectacle donné et un rôle
donné, untel était, non pas meilleur, mais plus “juste” qu’untel et que par conséquent
c’est lui qui devait avoir le rôle en question. C’est une des dures lois de notre métier,
mais elle est à mon sens inévitable et structurellement incontournable. Cette sélection n’était donc aucunement critiquable. Par contre je pense qu’il faudrait concevoir
le spectacle multilingue d’une façon sensiblement différente. Il faudrait que les élè-
70
ves non-choisis puissent être plus et mieux “intégrés” dans le spectacle final. Dans le
magnifique travail qu’a fait Marco, les élèves placés sur la scène étaient un peu trop
anecdotiques, trop “faire valoir” à mon sens. Je sais très bien que résoudre ce problème est très difficile, voire impossible étant donné le temps dont nous disposions.
Néanmoins je lance une idée: peut-être faudrait-il que le spectacle final multilingue
soit conçu et préparé avec un metteur en scène général et deux (ou plus) “assistants”
et que tous travaillent plus ensemble. En fait je me disais que tous les élèves auraient
pu participer à un travail tel que celui que Stéfania a fait. Mais peut-être n’aviez-vous
pas assez de professionnels disponibles?
ASPECTS ARTISTIQUES PLUS GENERAUX
J’en arrive maintenant à un point plus subjectif. Je suis de ceux qui pensent résolument que le théâtre ne se cantonne pas à un seul style: j’aime Shakespeare et Claudel,
tout autant que Lagarce, Mishima, Pinter ou O’Neill, j’ai du plaisir à voir des mises
en scène “comédie française” classiques, tout autant que des travaux plus “avant-gardistes”. J’aime le théâtre de texte mais aussi le théâtre du silence ou d’objets. J’aime
Pirandello et Feydeau. Bien sûr je suis infiniment plus affecté, ému et bouleversé par
“Les géants de la Montagne” que par “La puce à l’oreille”, mais pour moi, tout cela
c’est du théâtre.
Il y a donc place pour des styles très variés, et l’éventail des pièces qui peuvent être
présentées est très vaste. Mais nous savons tous d’autre part, que, dans le cadre amateur, la maîtrise technique du jeu peut varier considérablement. Face à cette disparité on peut adopter deux attitudes pédagogiques différentes: soit on pense qu’il est
profitable pour tous, de faire le mélange, soit on fait en sorte de respecter une certaine homogénéité dans le niveau de “savoir-faire” des troupes. Bien que les deux
démarches aient leurs avantages et leurs inconvénients, j’opterais plutôt pour la
seconde, en évitant bien évidemment comme la peste, toute dérive élitiste.
Voici, en gros ce dont je souhaitais faire part aux organisateurs, que je remercie une
fois encore.
Patrick SEYER
Grenoble le 26/mai/2003
PS: Je souhaiterais que soit mentionné sur les documents:
“La participation de l’Atelier d’Expression Artistique du Lycée “Portes de l’Oisans”
71
a bénéficié du soutien du Ministère de la Culture et de la Communication (DRAC
Rhône-Alpes) du Ministère de l’Education Nationale (DAAC et Ecole Ouverte) et de
L’Institut Culturel Italien de Grenoble.”
En pièce jointe je vous prie de trouver le logo du Ministère de la Culture et de la
Communication. Il serait bien que celui-ci soit systématiquement intégré aux divers
documents qui seront publiés. Enfin je suis preneur de tous les articles, rapports et
vidéos relatifs au festival. Nous avons eu un joli reportage sur France 3 Rhône-Alpes,
dans le cadre de l’émission hebdomadaire “Chroniques Italienne”. Je suis en train de
dupliquer cette cassette et je ne manquerai pas de vous en faire parvenir une.
72
3.2.9. Partecipanti italiani
Il punto di vista dell’insegnante….
È già il 3° anno che il nostro Istituto partecipa al Festival “Lingue in Scena!” con performances di teatro-danza: il primo anno in francese, il secondo in spagnolo, quest’anno abbiamo “giocato in casa” presentando una messinscena in lingua italiana,
tratta dal dramma di Luigi Pirandello “I giganti della montagna”, da noi resa col titolo originario dell’opera, cioè “I fantasmi”.
Ma quest’anno l’esperienza si è rivelata più ricca e più coinvolgente del solito perché c’è stato uno scambio molto intenso e interessante con gli altri gruppi, infatti
abbiamo assistito a tutte le messinscene, ci siamo confrontati, abbiamo lavorato
insieme per lo spettacolo finale e nei laboratori.
Certo, anche il lavoro è stato più impegnativo; il testo prescelto era molto bello e
significativo, ma si è dovuto lavorare parecchio per renderlo alla portata dei ragazzi,
per far sì che lo apprezzassero nella giusta misura e che entrassero in sintonia con i
personaggi della vicenda.
La caratterizzazione dei personaggi ha richiesto un’attenzione particolare: li abbiamo esaminati scrupolosamente insieme ai ragazzi che hanno cercato, con molto interesse e partecipazione, a renderne col corpo e con la voce ruolo, caratteristiche e qualità.
Questo ci ha permesso di assegnare le parti con consapevolezza, cercando di fare per
ogni personaggio la scelta giusta. I ragazzi poi, con una ricreazione personale basata
su una profonda comprensione del “carattere” e del “dramma” di ciascun personaggio, li hanno davvero interiorizzati.
Quest’anno abbiamo dedicato più cura e più tempo all’impostazione della voce e al
“colore” espressivo delle battute senza rinunciare a curare l’espressione corporea
abbinata alla ricerca musicale che è sempre stata la caratteristica dei nostri spettacoli.
Come nelle precedenti edizioni ci siamo avvalsi della collaborazione di un’esperta
coreografa quale Laura Morandini, la quale ha condotto con i nostri allievi un preziosissimo lavoro di strutturazione delle scene con movimento.
Tutti i ragazzi sono stati (a dir poco) entusiasti di questa esperienza, ne hanno colto
l’importanza e hanno molto apprezzato l’alta qualità delle regie finali, dei laboratori
e dell’intera organizzazione.
Anche i genitori hanno compreso appieno la portata formativa di una simile esperienza e ci hanno ringraziati per averla fatta vivere ai loro figli.
La scelta degli spazi è stata, poi, davvero speciale: recitare in un teatro come il
73
“Gobetti” è stata per tutti un’esperienza indimenticabile. Come pure lavorare in uno
spazio quale “Hiroshima mon Amour” che ha permesso lo svolgimento dei laboratori e della messinscena finale in un clima di particolare serenità.
Forse l’unico momento problematico si è avuto alla fine della nostra rappresentazione, quando sono stati selezionati quattro allievi. Chi più aveva creduto nel proprio
personaggio e ce l’aveva davvero “messa tutta” nella sua resa, avrebbe avuto piacere di portarlo fino in fondo, nella rappresentazione finale. Ma queste delusioni sono
inevitabili quando i ragazzi prendono sul serio il proprio lavoro. Poi sono iniziati i
laboratori e tutto è stato superato in allegria. Anzi, tutti hanno capito che anche la
selezione faceva parte delle regole del gioco!
Ora la nostra bella esperienza continuerà, siamo stati classificati nell’ambito della
manifestazione “Scuola Super oltre confine”, pertanto il nostro gruppo andrà in
Polonia, a Katowice, dove riproporrà la messinscena nella scuola dei ragazzi polacchi che hanno partecipato al Festival.
Possiamo concludere con una domanda che spesso i nostri giovani “attori” ci pongono e cioè “ma il prossimo anno faremo ancora una cosa così?”. E tutti noi sorridiamo, con la speranza di riprovarci e di trovare ancora uno spazio all’interno del
Festival. Grazie!
Roberta Milanasso
Torino, 26/05/2003
La nostra bella esperienza è continuata!
La qualificazione a SCUOLA SUPERIORE OLTRE CONFINE ci ha permesso di
presentare lo spettacolo preparato per il FESTIVAL “LINGUE IN SCENA!” agli studenti del III Liceum Ogolnoksztalcacego di Katowice il 22 ottobre 2003.
Questa è la relazione presentata al Settore Gioventù del Comune di Torino.
PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO “I FANTASMI”
Prima di iniziare lo spettacolo vorremmo salutare tutti voi, ringraziarvi per l’accoglienza e presentarci: siamo ragazzi di una scuola superiore di Torino; il lavoro teatrale nella nostra scuola è una tradizione da anni.
A maggio abbiamo conosciuto il gruppo teatrale del vostro Liceo in una rassegna
organizzata nella nostra città: il Festival Plurilingue “Lingue in scena!”. E ora, grazie all’Assessorato alla Gioventù del Comune di Torino e alla vostra Professoressa
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Monika Ziolkowska siamo qui per presentarvi il nostro spettacolo tratto dal dramma
di Luigi Pirandello “I giganti della montagna”.
È una storia originale, dove la realtà della vita, l’amore e il dolore si trasformano in
fantasia, in puro gioco dell’immaginazione.
Ispirandoci a quest’opera, abbiamo realizzato lo spettacolo in tre scene, dove si alternano immagini, movimento, recitazione, musica e danza.
Racconteremo di una compagnia di attori poveri e disperati, ridotti alla miseria dalla
prima attrice che si ostina a rappresentare l’opera di un giovane poeta, morto suicida
d’amore per lei. In un mondo superficiale ed indifferente, nessuno sembra interessato al loro dramma.
Gli attori, dopo lungo vagabondare, giungono, infine in una casa al confine tra la
realtà e l’immaginario. In questa strana dimora vive il mago Cotrone con i suoi “scalognati”, spensierati personaggi che si divertono a fare i fantasmi. Essi non hanno
niente, nemmeno il corpo, ma proprio per questo hanno tutto e possono quindi inventare qualsiasi cosa. Sono le immaginazioni, un mondo misterioso e incantato che il
loro desiderio crea.
TALE PRESENTAZIONE, TRADOTTA IN POLACCO DALLA GENTILISSIMA
SIGNORA DANA NYCZ È STATA LETTA DA UN RAGAZZO DEL LICEO DI
KATOWICE PRIMA DELLA RAPPRESENTAZIONE.
SCUOLA SUPERIORE OLTRE CONFINE
RELAZIONE VIAGGIO A KATOWICE E CRACOVIA
Scrivere una relazione senza usare il linguaggio burocratico, impresa difficile!
Ma per un’esperienza come la nostra bisogna necessariamente usare un altro linguaggio perché il nostro viaggio è stato un susseguirsi di emozioni.
Gli stessi allievi, ad un mio invito a scrivere le loro impressioni, hanno creato espressioni e pensieri molto intensi.
Per questo motivo la mia relazione sarà strettamente legata alle “emozioni dei ragazzi”.
Forse tutto è nato dal fatto che il gruppo si stava preparando ad affrontare un viaggio
in un paese dal quale giungevano notizie di “grande freddo”, forse perché non ci
aspettavamo di raggiungere un paese così affascinante ed interessante; fatto sta che
appena arrivati a Katowice siamo stati accuditi e coccolati da un simpatico gruppo di
ragazzi e di insegnanti che non ci hanno mai lasciati soli facendoci superare alcune
difficoltà dovute alla lingua.
Perfino durante lo svolgimento del nostro spettacolo una allieva polacca, che parlava perfettamente l’italiano, ci ha aiutato traducendo in simultanea le indicazioni da
dare al tecnico delle luci. Lo spettacolo è stato rappresentato in un teatro per un pubblico di studenti del liceo.
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Così si è conclusa la prima parte del nostro viaggio! Avevamo previsto in seguito la
visita al campo di concentramento di Auschwitz.
Dopo un inizio così piacevole abbiamo, quindi, affrontato momenti che hanno portato alla riflessione. I ragazzi erano stati preparati precedentemente ed il loro comportamento si è rivelato maturo e responsabile e tanto più apprezzabile data la drammaticità delle problematiche affrontate…e poi Cracovia, città d’arte, viva, interessante con la sua vicina miniera del sale dichiarata patrimonio dell’umanità. Arrivare
di sera nella famosissima piazza del mercato, immensa e illuminata a giorno ci ha
lasciato senza fiato.
Questa è stata la nostra avventura che si è conclusa con una sosta al ritorno, nella città
di Vienna.
Sensazioni ed emozioni si sono susseguite senza sosta!
Risultato positivo, quindi! Il lavoro e l’impegno dei ragazzi è stato premiato nel
migliori dei modi!
Roberta Milanasso
Torino, 20/02/2004
Istituto Tecnico per le Attività Sociali
“Santorre di Santarosa”, Torino
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Il punto di vista dei ragazzi italiani ...
TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI !
Sono le ore 17.25, sto entrando alla stazione di Porta Nuova e, ansiosa, cercando di
non arrivare tardi, mi scorgo a tremare.
L’ansia diventa vera e propria paura. Finalmente si sale in treno...Sospiri di sollievo.
È la prima volta che affronto un viaggio tanto lungo e non riesco ad immaginare cosa
mi aspetti in quei luoghi così lontani da casa mia.
Che sorpresa la Polonia!
Tutto è caratteristico, pieno di cultura e di vita vissuta che mi proietta fuori dal
tempo. Senza dubbio è un’emozione unica e irripetibile.
Francesca
Questo viaggio è stato per me un’esperienza fantastica, ho visto dei posti meravigliosi che non avrei mai pensato di vedere...la città di Cracovia ha una piazza talmente bella che toglie il respiro, inoltre i ragazzi polacchi sono stati gentilissimi con
noi, molto disponibili e simpatici; ci accompagnavano tutto il giorno portandoci a
scoprire la loro città Katowice!
Simona
Ci sono situazioni in cui la lingua non serve a molto.
Basta lo sforzo di due occhi che tentano di spiegarsi per capire quanto sia facile l’incontro tra culture.
Questo è solo una delle tante cose che questo viaggio in Polonia è riuscito a regalarmi.
Michela
Ho pensato a lungo a cosa scrivere su questo viaggio, le mie impressioni su Katowice
e Cracovia, ma dopo Auschwitz sono poche le cose che posso dire: è stato come visitare l’inferno attraverso una vetrina. È un’esperienza che tutti dobbiamo fare per
imparare ad apprezzare la vita.
Cristina
Dal ricordo della freddezza umana al calore delle persone che ci circondano.
Un’esperienza che nessuno di noi scorderà mai.
Antonio
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Al termine della visita ad Auschwitz ho sentito molti commenti e molti aggettivi
come utile, interessante…Non riesco ad utilizzarne neanche uno di questi. È stata
un’esperienza emotiva che ha aperto nuove finestre alla mia conoscenza e consapevolezza della natura umana. Ero senza respiro.
Francesca
Questo breve ma intenso viaggio è stato un’esperienza assolutamente positiva, coinvolgente e indimenticabile. Siamo venuti a contatto con delle persone che si sono
dimostrate accoglienti e amichevoli e abbiamo apprezzato la loro cultura.
Enrico
Il viaggio è stato stupendo, se mi proponessero di rifarlo partirei anche subito!
Sara
È stata un’esperienza indimenticabile che ha coinvolto tutti e ci ha reso più uniti.
Daniela
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3.3 ALCUNE SCHEDE DEGLI SPETTACOLI
LICEE DE VIZILLE
L’ATELIER DU BAHUT
“Les géants de la montagne”
Luigi Pirandello
Milordino
Mara - Mara
Cromo
Cotrone
Quaqueo
-
Azzalin Charlyne
Bonnet Marie
Di Bartolo Florent
Dubouloz William
Dumouilla Emeline
La Sgicia
Le Comte
Lumachi
Ilse
Diamante
-
Giroud Line
Lamour Tristan
Lorrain Vanessa
Terrail Noémie
Zginski Julie
A mio avviso è impossibile adattare un’opera come “I giganti della montagna”
senza perdere delle cose essenziali. È scritta in modo troppo perfetto. Il vincolo del
tempo (30 minuti) per un atto che a mio avviso deve durare almeno il doppio, così
come l’eliminazione obbligatoria di certi personaggi poiché solo 10 attori possono
essere presenti, hanno reso questo lavoro per me estremamente difficile. Ho cercato
di tenere conto di alcuni punti dell’opera importanti:
1) P resentare bene l’universo dei popolani e questo mondo così particolare
della villa “La Scalogna”
2) Mettere in evidenza i loro modi: “Curioso/impaurito” di “incontrare gli
altri”, in questo caso gli attori
3) Dar vita agli attori essenzialmente attraverso il loro rapporto con la storia singolare tra la Contessa e il suo poeta.
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IL PRIMO “La linea”
Israël HOROVITZ
Lingua italiana, spagnola, tedesca, inglese
DOLAN
MOLLY
STEPHEN
FLEMING
ARNALL
Metteur en scène
Costumière Technicienne
Azzalin Charlyne
Chamberland Emilie
Di Bartolo Florent
Dubouloz William
Lamour Tristan
Seyer Patrick
Noel Annick
In un palco vuoto, cinque personaggi aspettano dinanzi ad una linea bianca. Non si
sa cosa stiano aspettando, ma è molto importante per loro essere là e attendere…È
soprattutto importante essere IL PRIMO. Essi non sanno perché vogliono essere il
PRIMO ma BISOGNA essere IL PRIMO. Anche per raggiungere questo posto di
PRIMO, essi utilizzeranno tutti i modi possibili e immaginabili, onesti e disonesti.
Quest’opera è un’allegoria satirica e acida, una critica feroce della corsa sfrenata
di alcuni dei nostri simili per raggiungere posizioni di potere. Una corsa che conduce all’assurdo.
Nella sua integralità questo testo si presenta come una meccanica letteraria di notevole precisione e estremamente efficace per la critica pertinente dei derivati sociali
delle nostre società, nelle quali l’oggetto, la ragion d’essere di questa o quella azione appare meno importante dell’azione stessa.
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Adattamento del I atto de “I Giganti della montagna” di Luigi Pirandello.
Titolo “Giganci”
Lingua: polacca
Sceneggiatura, regia, progetto scenografico: Marcin Maziarzewski
Attori:
Kotron
Mara - Mara
Passera
Piccolo Lord
Conte
Contessa
Chrom
Dyament
Grzegorz Raj
Karolina Szyndlarewicz
Beata Kuna
Wojciech Oglaza
Wojciech Sulek
Marta Kornas
Jakub Wienzek
Parolina Mizeracka
Che cosa è veramente il lavoro che fa l’attore con il ruolo che deve interpretare? Per
quale motivo sul palcoscenico diventa un’altra persona, quali effetti ha su di lui in
quanto uomo?
Lo spettacolo è una prova: misurarsi con qualcosa di sfuggente - il problema del processo creativo nel teatro. Ci poniamo la domanda quale influenza ha questo processo sulla psiche e sulla personalità dell’attore, guardiamo più da vicino il raggiungimento dell’unità tra l’attore ed il personaggio che interpreta, ci poniamo la domanda
se questa “unità” esiste davvero. Parliamo della bellezza e del mistero di essere attore ma cerchiamo di porre l’attenzione all’inseparabilità dell’umiliazione e l’esibizionismo psichico che sono elemento inseparabile di ogni azione sul palcoscenico.
Presentazione dello spettacolo in lingua straniera.
Titolo:
Lingua:
Autore:
Adattamento:
Musica:
Regia:
Professione:
“Quando la Morte bussa”
inglese
Woody Allen
Marcin Maziarzewski
Luis Armstrong
Marcin Maziarzewski
studente
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Presentazione dello spettacolo:
Il testo è corto, scritto da Woody Allen, maestro di humor sublime e grottesco, racconta gli ultimi momenti della vita di un industriale. Nella sua tranquilla e pianificata esistenza compare improvvisamente (come al solito) la Morte. Come solitamente
da Allen sotto la forma burlona si nascondono le domande importanti. Abbiamo
vestito la Morte nell’assurdo e humor nero. Forse proprio per questo ne abbiamo
meno paura.
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IL LICEO SCIENTIFICO STATALE “F. VERCELLI” DI ASTI
presenta lo spettacolo in lingua inglese:
“Our midsummer night’s dream”
da William Shakespeare
Il gruppo di ragazzi coinvolti nell’attività teatrale ha scelto di rappresentare quest’anno “A Midsummer night’s dream”, una delle prime commedie romantiche di
Shakespeare scritta intorno al 1595, ma ancora attuale data la rilevanza dei temi
trattati - l’amore e la confusione dell’amore, la rivalità, la gelosia, il rapporto tra
giovani ed adulti, le imposizioni dei genitori ed il senso di ribellione dei figli - tematiche molto vicine alla sensibilità dei ragazzi d’oggi.
Il progetto si è articolato in tre fasi:
a) Un primo approccio al teatro: la voce, il movimento, l’uso dello spazio, la
gestualità, l’improvvisazione;
b) Scelta del testo e sua esplorazione: analisi dei tratti fisici e psicologici dei
personaggi, immedesimazione ed interpretazione;
c) Allestimento dello spettacolo: scene, costumi, prove, etc…
In questa occasione saranno presentate tre delle scene più significative dell’intero
spettacolo, in cui sono inserite anche danze rinascimentali.
PERSONAGGI ED INTERPRETI
HELENA
HERMIA
TITANIA-FAIRY
HYPPOLITA
THESEUS
DEMETRIUS
LYSANDER
BOTTOM-PYRAMUS
FLUTE-THISBY
PUCK
SNUG-PHILOSTRATE
OBERON
STARVELING
SNOUTE
EGEUS-QUINCE
Eva ALLIONE/Ilaria FIORE
Elisa DI BELLA/Lucia RIZZO
Irene GAMBA/Zora GROSSEN
Alice ISHEMWE
Giordana MARCHESE
Cristian LAVECCHIA
Davide GIODA
Andrea BARBARINO
Marzia DURETTO
Matteo SCOTTO
Giovanni ROSSO
Hidalgo BROVIDA
Eva ALLIONE/Ilaria FIORE
Elisa DI BELLA/Lucia RIZZO
Valdrin KOSHI
Il progetto è stato curato dalla Prof.ssa Antonietta COPPOLA, docente di Lingua e Letteratura Inglese, la
regia è di Brian Ayres, attore inglese.
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Hegel Gymnasium
Durch - Schnitt
Magdeburg - Germania
Die Riesen vom Berge
Italienische Volksmusik, Fest auf Straßen, Fellini- Faces oder Naturell de la Italia,
Klang aus dem Tal locken Leiber, nackte Leiber, nacktes Leben durch Lebendigkeit
der Musik in die Szene.
Zäh werden die Menschlein erwachen, rollend mühselig ins sprudelnde Leben gerufen.
Plötzlich erwacht, scheinen sie ihre Bestimmung gefunden zu haben, schlüpfen in
diese. In ihrer mageren Verschanzung durch ein Kostüm, selbst durch die große
Fähigkeit, Zauber zu produzieren, lässt sich Menschsein nicht verstecken.
Dann: die Schauspieler, scheinbar der gleichen Quelle entsprungen.
Sie verschanzen sich eben so hinter Kostümierung und bleiben durchschaubar.
Comedia del arte ist in der Spielweise ahnbar.
Die Riesen vom Berge
Tratto da “I Giganti della Montagna”
di L. Pirandello
Musica popolare italiana, festa per le strade, facce “alla Fellini”, temperamento italiano, una musica dalla valle attira gente, “maschere” nude sono attratte sulla scena
dal dispiegarsi di questa musica gioiosa.
I piccoli uomini vengono bruscamente svegliati e chiamati ad una vita elettrizzante.
Sembrano aver trovato il loro scopo.
Nella modesta dimora degli “Scalognati”, fantastica come uno scenario teatrale, per
opera di magia i piccoli uomini si svelano.
Così fanno gli attori.
Gli attori si celano dietro la scenografia, ma a tratti si svelano agli occhi del pubblico.
La Commedia dell’Arte è continuamente presente nello stile di recitazione degli attori.
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I.T.C. Russel Moro Torino
UN TRANVÍA LLAMADO SUEÑO
Libremente tomado de “Ejercicios de estilo” de Queneau.
Citacion de “La vida es sueno” de Pedro Calderon de la Barca.
PERSONAGGI E INTERPRETI
DIRETTORE :
PRECISINO:
PAZZA:
VAMP:
STUDENTESSA:
INNAMORATI:
MUSANO Maurizio
DUMA Mirko
CONCIALDI Valentina
MICHINO Alessia
SAVINO Valentina
FRACCARO Roberta
DI GREGORIO Roberto
CASSINELLI Fabio
MURARO Alessandro
VAGABONDO:
TIFOSO:
CURATO DALLE INSEGNANTI:
BOBBIO MARIA Gisella
CAMPO MARIA Letizia
COMUNE Gabriella
SCAFIDI Franca
PER LE SCENOGRAFIE:
STORIA Francesca
PER LE MUSICHE:
FARFALLINI Federica
FRACCARO Roberta
MICHINO Alessia
MUSANO Maurizio
UN TRAM CHIAMATO SOGNO
Un gruppo di studenti racconta un fatto tramite la recitazione di personaggi diversi.
L’ambiente è un tram dove i personaggi si scambiano un cappello che diventa filo
conduttore della storia. Il loro insegnante racconta un sogno che riflette lo stesso fatto
di cui parlano i personaggi.
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Tutti questi “caratteri” vedono lo stesso evento da un diverso punto di vista e lo filtrano attraverso la lente del loro temperamento.
Questa situazione non è forse un’allegoria di molti fatti sociali, politici ed economici, che vengono visti, discussi e analizzati in tanti modi diversi?
Questa vita non è forse un sogno?
Non dovremmo forse iniziare a svegliarci?
Perché non vediamo che l’essere diversi è una ricchezza?
Perché non vediamo l’unità sottostante?
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Les géants de la montagne…Die Riesen vom Berge…Gigangi…
El sueño de Cotrone…Els gegants de la muntanya…
I giganti della montagna…
…da Luigi Pirandello...uno spettacolo plurilingue…
messa in scena di Marco Alotto
con la collaborazione di Stefania Ressico
musica dal vivo
maestro del coro
luci
Elisa Fighera e Mauro Basilio
Caterina Pontrandolfo
Massimo Vesco
Una compagnia di attori girovaghi affamati, vaga come una muta di cani rabbiosi in
lande sperdute, ai margini del mondo civile.
Nel suo febbrile moto si imbatte in un gruppo di strani esseri, bizzarri e senza storia
- gli Scalognati - che vivono in una villa abbandonata. Il loro signore è il mago
Cotrone.
Laggiù gli Scalognati stanno faticosamente tentando di ricostruire il mondo, ridotti
per disperata necessità, a reinventare ogni gesto e a dargli un nome.
Essi trasformano la povertà in ricchezza, la mancanza di cibo in placida sazietà, l’assenza di beni materiali in ascetica spiritualità, la desolata e brulla campagna in una
fabbrica di sogni. Ma troppo lontani sono i clamori delle città, dei teatri, dei caffè,
troppo lontana è la comodità della vita civile perché gli attori della Compagnia della
Contessa possano decidere di fermarsi in quel luogo sperduto fra le montagne…
Tuttavia il bisogno di raccontare è troppo forte…Il dramma allora si fa parola e ritrova la sua unità in un coro plurilingue cantato da ragazzi venuti dalla Polonia, dalla
Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Catalogna, a dialogare con ragazzi italiani.
S’incontrano in una terra assolata, bruciata dal sole mediterraneo, in una vallata, alle
falde di una montagna, nella Sicilia di Pirandello.
Si scrutano, declamano cantilene nelle loro lingue, intessono un canone armonioso,
comunicano con il corpo e con il canto…Cercano, come gli Scalognati di…ricostruire il mondo…reinventare ogni gesto…dargli un nome.
L’idea che sta alla base dello spettacolo è di partire dai materiali elaborati dai ragazzi, assemblarli, inserendoli in una struttura nuova, tutta “siciliana”, dove una Ilse
tedesca possa incontrare un Cotrone venuto dalla Catalogna o una Sgricia francese
possa dialogare con un Conte polacco.
Uno “splendido nuovo mondo” dove tutto sia possibile.
Dalla dissonanza, dalla saturazione sonora plurilingue, all’armonia dell’arte, che
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tutto unisce e tutto accomuna.
La musica farà da collante alle parole.
Musica e parole: un grande linguaggio altro, musica composta per Cotrone, per Ilse,
per la Sgricia, per accompagnare i ragazzi alla ricerca del personaggio, della maschera.
Lo spettacolo vuole dar voce alle differenze, verso la creazione di un oggetto nuovo,
palpitante del contributo di ciascuno.
Anche quest’anno lo spazio della rappresentazione sarà Hiroshima Mon Amour,
luogo ideale per questa operazione perché dispone di diversi locali e di a ree verdi
dove ospitare i nostri laboratori plurilingue. Uno spazio poliedrico e non propriamente teatrale dove, attraverso il canto, la musica e la danza, reinventare e ricostruire il teatro e dargli un nome?
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I.T.A.S. “SANTORRE DI SANTAROSA”
P resenta:
“I FANTASMI”
Tratto dal primo atto de “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello
Una compagnia di attori condotti allo stremo e alla miseria da Ilse, la prima attrice, che si ostina a portare in scena l’opera di un poeta suicida d’amore per lei, giunge in una casa al confine tra la realtà e l’immaginario. In questa strana dimora vive
il mago Cotrone con i suoi “scalognati”, spensierati personaggi che si divertono a
fare i fantasmi. Essi non hanno niente, nemmeno il corpo, ma proprio per questo
hanno tutto e possono quindi inventare qualsiasi cosa; sono le immaginazioni, un
mondo misterioso e incantato che il loro desiderio crea.
Lo spettacolo si articola in tre scene; è un’alternanza di immagini, movimento
recitazione, musica e canto.
PERSONAGGI E INTERPRETI
MAGO COTRONE:
Elisa DI PASQUALE
Gli Scalognati:
QUAQUEO:
DUCCIO DOCCIA:
LA SGRICIA:
MILORDINO:
MARA-MARA:
MADDALENA:
LA DONNA RAZZO:
Gloria RAMONDETTI
Giustina DE ASTIS
Michela MOSCHETTO
Luisa OLIVIERI
Laura NAPOLITANO
Agnese VILLAVERDE
Simona NTANOS
La compagnia della Contessa:
ILSE:
IL CONTE:
CROMO:
DIAMANTE:
BATTAGLIA:
SPIZZI:
LUMACHI:
SACERDOTE:
Serena SARZANO
Cristina MONSZTERI
Antonio ATTILA
Sara SERTO
Enrico VIARENGO
Daniela FREGUGLIA
Giovanna FALLETTI
Alessandro SCUNDI
COSTUMISTA:
COREOGRAFA:
INSEGNANTE COORDINATRICE:
Veronica VILLAVERDE
Laura MORANDINI
Roberta MILANASSO
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Délire à deux
da E. Jonesco
Il tema dell’incomunicabilità e dell’assurdo è affrontato da E. Jonesco attraverso due
personaggi che rivolgono la loro attenzione ad aspetti insignificanti della realtà quotidiana perdendo di vista i grandi problemi della vita: di particolare attualità oggi,
quando una pioggia di fuoco attanaglia una nazione del Medio Oriente.
Le thème de l’incommunicabilité et de l’absurde est abordé par E. Jonesco à travers
deux personnages qui donnent leur attention aux aspects insignifiants de la réalité au
quotidien et négligent les grands problèmes de la vie: particulièrment actuel aujourd’hui, quand un déluge de feu tombe sur un pays du Proche Orient
PERSONNAGES ET INTERPRÈTES
LUI
Silvia MISERENDINO
Assunta NEVOLA
Diletta PRONESTI
Lilli SERVILLO
Cristina VULTAGGIO
ELLE Sabrina ARENA
Lucy CELLURA
Claudia FRANCISETTI
Letizia GIACCONE
Karen MERCADANTE
Sons et lumières: Monica Porcu e Federica Gatta
Metteur en scene du “Groupe Gramsci” prof. Luisa Bertorelli
P roject de: Prof. Arianna Scimia
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PO DRUGIE
Katowice - Polonia
P resenta:
“GIGANCI”
tratto dal I atto de “I giganti della montagna di Luigi Pirandello
Sceneggiatura, regia, progetto scenografico:
Marcin Maziarzewski
Personaggi ed interpreti:
KOTRON
MARA - MARA
PASSERA
PICCOLO LORD
CONTE
CONTESSA
CHROM
DYAMENT
Grzegorz Raj
Karolina Szyndlarewicz
Beata Kuna
Wojciech Oglaza
Wojciech Sulek
Marta Kornas
Jakub Wienzek
Parolina Mizeracka
Qual è il rapporto che l’attore ha con il ruolo che deve interpretare?
Per quale motivo sul palcoscenico diventa un’altra persona?
Quali effetti il suo personaggio ha su di lui, in quanto uomo?
Lo spettacolo è un eterno misurasi con qualcosa di sfuggente.
Si tratta della questione del processo creativo nel teatro.
Nella nostra messa in scena ci poniamo il problema di quale influenza ha questo processo sulla psiche e sulla personalità dell’attore, guardiamo più da vicino il raggiungimento dell’unità tra l’attore ed il personaggio che interpreta, ci chiediamo se questa unità esiste davvero.
Parliamo della bellezza e del mistero dell’essere attore, ma cerchiamo di porre l’attenzione sul dualismo psichico (esibizionismo e ritrosia, che sono elemento inseparabile di ogni azione sul palcoscenico).
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3.4 PRESENTAZIONE DI ALCUNI GRUPPI
LICEO SCIENTIFICO STATALE “E. Fermi”
ELENCO PARTECIPANTI
VIAGGIO A TORINO
“LINGUE IN SCENA!”
A.S. 2002-2003
Prof. Paolo MANNINA
Signora Marika PUGLIATTI
RAGAZZE
RAGAZZI
ÁLVAREZ SÁNCHEZ Claudia
CIVITELLI Chiara
GUTIERREZ DEL ALAMO Patricia
GARCÍA LÓPEZ Violeta
MENDOZA MOHEDANO Lucia
NICOSIA Laura
BOLDRIN Niccoló
CARRIL VAGLINI Francesco
DE LA NUEZ GONZÁLEZ Javie
SPINA Leonardo
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SCHEDA D’ISCRIZIONE
FESTIVAL STUDENTESCO EUROPEO DI TEATRO PLURILINGUE
LINGUE IN SCENA!
Torino - Italia
5/9 maggio 2003
1. Origine del gruppo:
Paese:
Katowice - Polonia
Regione: Slesia
Liceum Ogolnoksztalcace im. A. Mickiewicza
Katowice
Ul. Mickiewicza, 1
Polonia
Tel: 0048322589305, 0048322661986
e-mail: [email protected]
Tipologia: scolastico
2. Nome del gruppo: Po drugie
Nomi degli accompagnatori
Maziarzewski
Il gruppo è composto da 8 attori
responsabili:
Monika
Ziolkowska,
Marcin
3. Presentazione del gruppo, storia, lavoro, performances.
Il Teatro “Po drugie” è stato fondato nel novembre del 2001. Accoglie studenti delle
scuole medie superiori ed universitari interessati al teatro. Non ci avvaliamo dell’aiuto degli professionisti, preferiamo basarci sulle nostre idee e sulla visione artistica personale che emerge da noi stessi. Nonostante ciò cerchiamo di costruire le
nostre rappresentazioni in modo preciso per stimolare la nostra crescita sia come persone che come artisti.
Finora abbiamo realizzato 2 spettacoli: “Serenade” di Slawomir Mrozek e “Perinzia”
da “Le città invisibili” di Italo Calvino. Gli spettacoli sono stati presentati diverse
volte in Polonia, abbiamo preso parte ai festival di teatro a Torino in Italia ed a Rouen
in Francia.
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4. Presentazione dello spettacolo in lingua straniera.
Titolo:
“Quando la Morte bussa”
Lingua:
inglese
Autore:
Woody Allen
Adattamento:
Marcin Maziarzewski
Musica:
Luis Armstrong
Regia:
Marcin Maziarzewski
Durata:
20 minuti
Professione: studente
Presentazione dello spettacolo:
Il testo è corto, scritto da Woody Allen, maestro di humor sublime e grottesco, racconta gli ultimi momenti della vita di un industriale. Nella sua tranquilla e pianificata esistenza compare improvvisamente (come al solito) la Morte. Come solitamente
da Allen sotto la forma burlona si nascondono le domande importanti. Abbiamo
vestito la Morte nell’assurdo e humor nero. Forse proprio per questo ne abbiamo
meno paura.
Non è prevista la presenza dei professionisti.
Luce:
piazzato normale - luce bianca + qualche luce singola
Suono:
CD
Requisiti:
un letto per 2 persone, un tavolo, una sedia, una parete con la
finestra.
Tempi esatti di montaggio della scena: 30 minuti
La distribuzione:
6 attori
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5. Presentazione dello spettacolo in lingua madre
Adattamento del I atto de “I Giganti della montagna” di Luigi Pirandello.
Titolo:
“I Giganti”
Lingua:
polacca
Musica:
tanti autori
fonte: internet
Regia:
Marcin Maziarzewski
Professione Studente
Durata:
30 minuti
Presentazione dello spettacolo:
Sceneggiatura, regia, progetto scenografico:
Attori:
KOTRON
MARA - MARA
PASSERA
PICCOLO LORD
CONTE
CONTESSA
CHROM
DYAMENT
Marcin Maziarzewski
Grzegorz Raj
Karolina Szyndlarewicz
Beata Kuna
Wojciech Oglaza
Wojciech Sulek
Marta Kornas
Jakub Wienzek
Parolina Mizeracka
Non si prevede la partecipazione dei professionisti.
Luce:
Suono:
luce bianca + luci singole (verde, rosso, blu), il numero dipende dal palcoscenico.
musiche su CD
Audio:
CD
Arredi:
pedana, pareti nere che delineano il palcoscenico, un attaccapanni colore nero, 4 sedie color nero, il resto sarà portato dalla
Polonia.
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Il tempo di preparazione del palcoscenico: 30 minuti.
Altro:
scala vicino il palcoscenico, deve avere qualche gradino.
La distribuzione:
8 attori
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LAMPENFIEBER
Alicante - España
Presentation - I
“Els gegants de la muntanya”
COMTESSA
COMTE
CROMO
DIAMANTE
BATTAGLIA
COTRONE
QUAQUEO
DOCCIA
MILORDINO
MARA-MARA
Núria Ortuño
Marina Paz
Sirona Valdueza
María Figueres
Paula Bolaños
Enric Ortuño
Pablo Arenilles
Víctor Mangas
Marcos Pérez
Merche Izquierdo
DIRECCIÓ
Rafael Valdueza
LAMPENFIEBER
Alicante - España
Presentation - II
“Doch nicht umsonst gewartet!”
Eine Reihe ironischer und satirischer Sketche und Lieder:
Berufswünsche
(Was soll aus dem Jungen werden?)
Marina Paz, Núria Ortuño, Víctor Mangas
Sausack-Lied
(Endlich ist der Typ tot!)
María Figueres, Paula Bolaños
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Goethe und Eckermann
(Was für ein Paar!)
Pablo Arenilles, Sirona Valdueza
Frauenliebe
(Die wirkliche Liebe?)
Marina Paz
Retortenbaby
(Baby nach Wunsch!)
Núria Ortuño, Sirona Valdueza
Vergesslichkeit
(Wer hilft da?)
Marina Paz, Pablo Arenilles
Silent E
(Englischstunde)
Enric Ortuño, Marcos Pérez,
María Figueres, Marina Paz,
Merche Izquierdo, Nüria Ortuño,
Paula Bolaños, Pablo Arenilles,
Sirona Valdueza, Víctor Mangas
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SCHEDA DI ISCRIZIONE
FESTIVAL STUDENTESCO EUROPEO DI TEATRO PLURILINGUE
“LINGUE IN SCENA!”
Torino - ITALIA 5/9 maggio 2003
Si prega di completare questa scheda in modo dettagliato e preciso e di comunicarci tempestivamente ogni eventuale cambiamento successivo.
Merci de bien vouloir remplir cette fiche de façon détaillée et précise et de nous communiquer au plus tôt tout changement qui pourrait intervenir.
1. ORIGINE DEL GRUPPO/ORIGINE DU GROUPE:
Paese/Pays:................FRANCE……………………………………........
Regione/Région: ………….............................................................……
…RHONE-ALPES………………………………………………………
Indirizzo completo/Adresse complète:
LYCEE DE VIZILLE Avenue Aristide BRIAND F-38220 VIZILLE..…
Telefono/Téléphone:
FIXE…0033 (0)4 76 40 02 72 (Patrick SEYER)
MOBILE 0033 (0)6 88 17 38 09…(Patrick SEYER)
……PROVISEUR Mr MAZZA 0033(0)4 76 68 09 22 (LYCEE)
Fax:
E-mail: …[email protected]
Et [email protected] (LYCEE DE VIZILLE)
…………………………………………………………………………………
Tipologia ( scolastico - amatoriale )/Type (scolaire-amateur)……
SCOLAIRES et UNIVERSITAIRES…Tous les comédiens sont amateurs
.……………………...
2.. NOME DEL GRUPPO/NOM DU GROUPE:
…………L’ATELIER DU BAHUT……………………….
Nomi degli accompagnatori responsabili/Noms des accompagnateurs responsables:
Patrick SEYER et Annick NOEL
100
3. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO, DELLA SUA STORIA, DEL SUO
LAVORO / PRESENTATION DU GROUPE, DE SON HISTOIRE, DE SES ACTIVITES:
…Depuis 1989, j’anime, au Lycée polyvalent “Portes de l’Oisans” à Vizille, un groupe Théâtre s’adressant aux élèves de seconde, première et terminale. Ce groupe a
fonctionné selon diverses modalités; de façon autonome, au sein du Foyer socio-éducatif, ou encore dans le cadre de divers dispositifs de l’Education Nationale (Fonds
Jospin, école ouverte, etc.). L’objectif de cet atelier est d’initier les lycéens aux techniques de base du travail de comédien, les sensibiliser et leur faire approcher une
démarche artistique. C’est aussi pour moi un espace d’apprentissage de la vie citoyenne.
Depuis l’an dernier il s’est transformé en Atelier d’Expression Artistique, et à ce titre,
a bénéficié du soutien de la DRAC Rhône-Alpes et de la DAAC-Grenoble. Chaque
année, le travail réalisé dans le cadre de cet Atelier est présenté aux autres élèves de
l’établissement. Une séance “tout public” est d’autre part systématiquement programmée. Les présentations du travail ont lieu dans la salle du Jeu de Paume à
Vizille. Certaines années, le spectacle est présenté “hors Vizille”. Il me semble en
effet important que les élèves se confrontent à des publics variés, hors de la sphère
du lycée ou du cercle des proches. C’est ainsi que les élèves ont participé à un festival de Théâtre amateur dans le nord Isère. Notre travail a également été présenté en
Italie, à Biella, près de Turin pour des lycéens de cette ville, et d’une ville proche,
Caluso.
Cette opération a eu pour conséquence d’établir un lien plus étroit avec cette dernière, conduisant cette année à un échange plus structuré entre les lycées des deux villes. Il concerne vingt lycéens français et vingt lycéens italiens. Cet échange, d’une
durée de 4 jours, intègre un stage théâtre animé à Caluso par un metteur en scène
Italien et, inversement en France, par moi-même. Il inclut également des visites culturelles.
A l’occasion de ces échanges préliminaires nous avons établi un contact avec le
Centre Culturel Français de Turin, en la personne de Monsieur Pouget. Celui-ci nous
a offert la possibilité de participer en mai 2003, au Festival “Lingue in scena!”.
101
4. PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO IN LINGUA STRANIERA / PRESENTATION
DU SPECTACLE EN LANGUE ETRANGERE:
Titolo/Titre: ……LE PREMIER
……Titre original “The LINE”
Lingua (e)/Langue (s): …ITALIEN, ESPAGNOL, ALLEMAND, ANGLAIS
Autore(i )/Auteur (s): …Israël HOROVITZ
…………………………………………………………………
Adattamento (eventuale) realizzato da/Adaptation (éventuelle) faite par:
…..…………..
…Très grosse adaptation pour la réduction de 1h30 à 30 minutes !!! faite par
Patrick SEYER
Musica (eventuale) di/Musique (éventuelle) de: …
Musique de bal populaire (cha, cha, cha, Tango, Valse Musette) Mais encore en
cours d’élaboration.………………………………………
Regia di/Mise en scène de:……Patrick SEYER
………………………….…………..………………….
Professione/Profession:……Comédien et Metteur en Scène
………………………………………………………..……
Durata esatta dello spettacolo/Durée du spectacle:……
30 minutes avec l’aide de Dieu…………………………………
(30 minuti massimo/30 minutes au maximum)
Presentazione dello spettacolo (che potrà eventualmente essere utilizzata nel programma di sala)
Présentation du spectacle (qui pourra éventuellement être utilisée dans le programme
distribué au public)
………Sur une scène vide, cinq personnage attendent devant une ligne blanche.
On ne sait pas ce qu’ils attendent, mais c’est très important pour eux d’être là
et d’attendre. C’est surtout important d’être LE PREMIER. Ils ne savent pas
pourquoi ils veulent être PREMIER mais IL FAUT être PREMIER. Aussi pour
atteindre cette place de PREMIER, vont-ils utiliser tous les moyens possibles et
imaginables, honnêtes et malhonnêtes.
Cette pièce est une allégorie satirique et grinçante, une critique féroce de la
course effrénée de certains de nos semblables pour atteindre les positions de
pouvoir. Course menant à l’absurde.
Interesse del testo/Intérêt du texte
Dans son intégralité ce texte se présente comme une mécanique littéraire d’une
remarquable précision, et extrêmement efficace pour la critique pertinente des
102
dérives sociales de nos sociétés où l’objet, la raison d’être de tel ou tel action
apparaît moins important que l’action elle-même
Sono previsti interventi di professionisti/artisti?/La collaboration de professionnels
/artistes est-elle prévue ?
…Oui………………………………………………………………...
Se sì, indicarne il nome e la professione/Si oui, indiquer leur nom et leur profession:
Nom/e:…SEYER Patrick …………………………
Profession/e:……Comédien/Metteur en scène
Nom/e:…NOEL Annick………………………… Profession/e:…Costumière et
technicienne.
• Esigenze tecniche - da limitare al massimo - (allegare una scheda, se necessario):
Contraintes techniques - à limiter au maximum - (joindre une fiche si nécessaire):
Luci/Eclairage: ………Un plein feu, lumières chaudes et un plein feux lumière
froides. Et si possible 5 pares en douche. Dès que je le peux j’envoie un plan
lumière. Pour “le premier” et pour “Les géants”
Suono/Sonorisation: …CD Mini-disc que j’amène moi-même.
………………………………………………………………….
Audio
…………………………………………………………………………………….
:
Arredi ed attrezzeria/Décor et accessoires:
Rien Juste une bande blanche
Tempi esatti
………..
Temps exact requis pour
1 minute
di montaggio della scena ………
monter le décor
1 minute
di smontaggio
le démonter
Altro /autre contrainte:
J’aimerais que mes élèves puissent répéter une fois sur le plateau. Avant leur
représentation.
…………………………………………………………………...
• La distribuzione/La distribution des rôles:
Quanti sono i personaggi?/Quel est le nombre de personnages?……5……….…………..
103
SCHEDA DI ISCRIZIONE
FESTIVAL STUDENTESCO EUROPEO DI TEATRO PLURILINGUE
“LINGUE IN SCENA!”
Torino - ITALIA 5/9 maggio 2003
Età Sesso
NOMI DEI
PARTECIPANTI
(tutte le persone invitate devono Age Sexe
comparire in questo elenco)
NOMS DES
PARTICIPANTS
(toutes les personnes engagées doivent figurer dans cette liste)
FUNZIONE
NEL
PROGETTO
(insegnante,
attore, accompagnatore,
regista, tecnico…)
RUOLO
(per gli attori)
RÔLES (pour
les acteurs)
FONCTION
DANS
LE PROJET
(enseignant,
acteur, accompagnateur, metteur en scène,
technicien…)
AZZALIN Charlyne
17
DOLAN
CHAMBERLAND Emilie
18
MOLLY
DI BARTOLO Florent
20
STEPHEN
DUBOULOZ William
18
FLEMING
LAMOUR Tristan
18
ARNALL
SEYER Patrick
54
Metteur en
scène
NOEL Annick
35
Costumière
Technicienne
104
5. PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO IN LINGUA MADRE
(adattamento del I atto de “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello)
PRESENTATION DU SPECTACLE EN LANGUE MATERNELLE
(adaptation du 1er acte de “Les géants de la montagne” de Luigi Pirandello)
Titolo dello spettacolo (se cambiato)/Titre du spectacle (en cas de modification):
Lingua utilizzata/Langue utilisée: ………FRANÇAIS…….……….……….………
Musica (eventuale) di / Musique (éventuelle) de: …
…Tom Waits …peut-être……………………………..
Regia di/Mise en scène :…
…Patrick SEYER……………………………………………………………..
Profession/e:……Comédien/Metteur en Scène……
……………………….…………………………………………..
Durata esatta dello spettacolo/Durée du spectacle:
…30 minutes…(!!!)…………………………………
(30 minuti massimo/30 minutes au maximum)
Presentazione dello spettacolo (che potrà eventualmente essere utilizzata nel programma di sala)
Présentation du spectacle (qui pourra éventuellement être utilisée dans le programme
distribué au public)
A mon sens il est impossible d’adapter une œuvre comme “Les Géants de la
Montagne” sans perdre des choses essentielles. Elle est trop parfaitement écrite.
La contrainte de temps (30 minutes) pour un acte qui à mon sens doit durer au
moins le double ainsi que la disparition obligatoire de certains personnages
puisque seulement 10 acteurs peuvent être présents ont rendu ce travail pour
moi extrêmement difficile. J’ai essayé de retenir quelques “masses dramatiques” importantes:
1 - Bien présenter l’univers des Poissards et ce monde si particulier de la villa la
Poisse
2 - Mettre en évidence leur façon: “Curieux/apeuré” de “rencontrer les autres”
en l’occurrence les comédiens
3 - Faire exister les comédiens essentiellement à travers leur rapport à l’histoire singulière de la Comtesse avec son poète.
Interesse del testo/Intérêt du texte: …………………………………………………
Sa force d’évocation poétique tout en décortiquant de façon presque naturaliste
les rapports sociaux dans le monde théâtral.
105
Sono previsti interventi di professionisti/artisti?/La collaboration de professionnels/artistes est-elle prévue?
……Oui……………………………………………………………...
Se sì, indicarne il nome e la professione/Si oui, indiquer leur nom et leur profession:
Nom/e:……SEYER Patrick………………………
Profession/e:…Comédien/Metteur en Scène………………………………
Nom/e:…NOEL Annick………… Profession/e: …Costumière et technicienne
…………………………………
•
Esigenze tecniche - da limitare al massimo - (allegare una scheda, se necessario):
Contraintes techniques - à limiter au maximum - (joindre une fiche si nécessaire):
Luci / Eclairage: ……Le plan de feux sera envoyé ultérieurement, nous ne sommes pas encore assez avancés sur le travail pour définir cet aspect technique
plus précisément.. …………………………………………………………………..
Suono/Sonorisation: …CD MiniDisc que j’apporterai moi-même.
………………………………………………………………….
Audio
:
…………………………………………………………………………………….
Arredi ed attrezzeria/Objets et accessoires:……Probablement une Charrette, quelques cubes de bois. Un banc. Rien n’est encore fixé. De toute façon le décor sera
modeste. L’objectif de mon travail avec ces jeunes étant plus le jeu d’acteur en
soi que la scénographie. De toute façon nous serons très limités par les conditions de transport.
…………………………………………
………………………………………………………………………………………
…….
Tempi esatti
di montaggio della scena 15 minutes di smontaggio idem……….
Temps exact requis pour monter le décor
le démonter……….
Altro /autre contrainte: …
J’aimerais comme pour l’autre pièce, pouvoir faire répéter les élèves une fois
avant leur …représentation publique pour qu’ils puissent s’approprier un minimum l’espace.……………………………………………………………...
……….
106
• La distribuzione/La distribution des rôles:
Quanti sono i personaggi?
Quel est le nombre de personnages?…………….…………..
Età Sesso
NOMI DEI
FUNZIONE NEL
RUOLO
PARTECIPANTI
PROGETTO
(per gli attori)
(tutte le persone invitate Age Sexe (insegnante, attore, accomdevono comparire in quepagnatore, regista, tecniRÔLES
sto elenco)
co…)
(pour les
acteurs)
NOMS DES
FONCTION DANS
PARTICIPANTS
LE PROJET
(toutes les personnes
(enseignant, acteur,
engagées doivent figurer
accompagnateur, metteur
dans cette liste)
en scène, technicien…)
AZZALIN Charlyne
17
F
MILORDINO
BONNET Marie
17
F
MARA-MARA
DI BARTOLO Florent
20
M
CROMO
DUBOULOZ William
17
M
COTRONE
DUMOUILLA Emeline
17
F
QUAQUEO
GIROUD Line
17
F
LA SGRICIA
LAMOUR Tristan
18
M
LE COMTE
LORRAIN Vanessa
17
F
LUMACHI
TERRAIL Noémie
17
F
ILSE
ZGINSKI Julie
18
F
DIAMANTE
SEYER Patrick
54
M
Metteur en scène
NOEL Annick
35
F
Costumière Technicienne
MEZZO DI TRASPORTO/MOYEN DE TRANSPORT
…aller en………AUTOCAR…………retour en Train…
……………………………………………………………………
107
DURATA DEL SOGGIORNO/DUREE DU SEJOUR
Arrivo il:
Arrivée le 4 mai
alle ore …. Partenza il: ……………..... alle ore……………..
à
14h
Départ le
10 mai à non encore fixé
8. LABORATORI/ATELIERS
Sono previsti nel corso del festival dei laboratori internazionali plurilingue.
Des ateliers internationaux plurilingues sont prévus au cours du festival.
Vi preghiamo di segnalare eventuali competenze dei giovani partecipanti (esempi):
Merci de bien vouloir spécifier les compétences éventuelles des jeunes participants,
par exemple:
Saper cantare/savoir chanter
Saper suonare uno strumento/savoir jouer d’un instrument
Saper danzare/savoir danser
ecc./etc.
……Julie ZGINSKI joue du Violoncelle
………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………
9. ALTRO/AUTRE
Indicare tutto ciò che potrebbe esserci utile per una migliore accoglienza del vostro
gruppo:
Veuillez indiquer ce qui pourrait permettre d’améliorer l’accueil de votre groupe:
………Pouvoir avoir accès à l’espace de jeu avant la représentation publique;
……(oui, je sais j’insiste un peu lourdement)
NB: A completamento di questa scheda tecnica, vi preghiamo di farci pervenire eventuali foto di scena degli allestimenti in oggetto o di altri del vostro gruppo.
Pour compléter cette fiche technique, nous vous remercions de nous faire parvenir si
possible des photos de scène du spectacle (décor complet, acteurs…).
C’est un peu tôt.
108
10. SCRIVERE A/ECRIRE A:
Stefania RESSICO
Direttore Artistico Festival “Lingue in scena!”
Centro Risorse Gruppo Lingue
Liceo Scientifico “A. Volta”, via Juvarra, n. 14
10122 Torino
tel. e fax 0039 011 531230
e-mail: [email protected]
[email protected] (privata)
109
Formation et expérience professionnelle de Patrick SEYER
Comédien et Metteur en scène
Né le 18 Janvier 1949 à Champigny sur Marne (Val de Marne)
Divorcé deux enfants
1, Place Lionel-TERRAY
38100 GRENOBLE
04 76 40 02 72/06 88 17 38 09
e-mail: [email protected]
(Août 2002)
Curriculum vitae
Formation et activités pédagogiques
FORMATION SCOLAIRE ET UNIVERSITAIRE
Etudes secondaires à Paris et Romorantin (Loir et Cher)
Baccalauréat D. Blois 1968
Etudes supérieures successivement à Orléans, Marseille et Grenoble
Titulaire de Maîtrise, DEA, Doctorat de 3° cycle et Doctorat d’état de
Biologie.
EXPERIENCES PROFESSIONNELLES
Durant les études secondaires et supérieures
Divers stages rémunérés en entreprise.
Surveillant d’externat et d’internat.
Laborantin
Animateur et Directeur dans le secteur socio-culturel.
Enseignant math et Français au Centre de Formation Professionnelle de la Bourse du
travail à Marseille. Enseignant de 3° cycle et co-direction de thèse.
Formateur de formateurs (FRANCAS et CEMEA)
Activités professionnelles depuis 1972
Chercheur biochimiste à la DGRST et au CNRS de 1975 à 1988. Nombreuses conférences scientifiques nationales et internationales dans ce cadre. Démission du
CNRS en 1989.
Comédien et Metteur en scène.
110
Directeur de l’Espace/Théâtre: Jacques COPEAU. Directeur artistique de la
Compagnie Professionnelle “Partage”.
Divers
Langues pratiquées correctement. Allemand (Titulaire du Mittelstuffe II du Goethe
Institut Düsseldorf) et Anglais. Rudiments d’Italien. Hobby: Jardinage et randonnées
pédestres.
FORMATION DANS LE DOMAINE THEATRAL
Stages professionnels
Formation de trois ans dans le cadre les ateliers de formation théâtrale générale de
Clotilde AUBRIER et Stéphane MÛH à Grenoble.
Stages divers: Théâtre du mouvement de Claire HEGGEN à Paris (secteur professionnel). Roy Hart Theater. Enseignements de Nadine GEORGE et Akmathova
SAMUELS. Commedia dell’arte avec George BONNOD. Bouffon médiéval avec
Lando FRANCINI. Clown de théâtre avec Hervé HAGGAÏ. Stage “Monologue”
dirigé par Dominique LARDENOIS et Hervé LOICHEMOL à la Chartreuse de
Villeneuve les Avignon. Stage de 3 jours d’initiation au Théâtre Nò. Avec
l’Association Kano Théâtre Nò (4 Traverse Notre Dame 13100 Aix-en-Provence)
sous le direction de Maître Kano et divers autres Maîtres de la troupe de Maître
Kano.
EXPERIENCE PEDAGOGIQUE DANS LE DOMAINE THEATRAL
Nombreuses interventions en milieu scolaire (primaire, secondaire et supérieure),
péri-scolaire et loisirs adultes (MJC, Foyers pour tous, Foyers socio-éducatifs,
etc…). Intervenant extérieur dans le cadre des Ateliers Artistiques de la DRAC.
Formateur théâtre en direction des stages BAFA Théâtre (Francas et CEMEA).
Intervenant/théâtre en secteur prévention de la délinquance. Intervenant en direction
de primo-arrivants étrangers (classes d’accueil du collège Olympique). Formateur de
comédiens amateurs dans le cadre de la FNCTA. Intervenant à l’IUFM de Grenoble
en direction des professeurs des écoles, lycées et collèges en formation.
Intervenant/Formateur en direction d’enseignants du primaire et du secondaire dans
le cadre de l’Université d’été (Grenoble Juillet 2000). Animation de nombreux ateliers enfants, adolescents et adultes. Responsable d’Ateliers d’expression artistique
DRAC/DAAC en primaire, collège et lycée.
111
EXPÉRIENCE THÉÂTRALE
Travaux de comédien récents
2001/2002
• Comédien dans “L’échange” de Paul Claudel. Mise en scène Muriel Vernet
Compagnie “Choses dites”, (rôle de Thomas Pollock Nageoire). Juin/Juillet
2002. Grenoble puis St Martin d’Hères.
• Lecture/mise en espace du poème dramatique “Reflets d’Hélène” de Numa
Sadoul. Vizille 29 et 30 mars 2002
• Comédien dans “Cyrano de Bergerac” Reprise à Grenoble, Bellegarde et
Villard-Bonnod; Novembre Décembre 2001. Rôle de Cyrano.
• Comédien dans “La Vie de Galilée” de Brecht. Mise en Scène Laurence Rémy.
Cie des Comédiens du Possible. Grenoble Théâtre Premol. Janvier 2002.
2000/1997
• Comédien dans “Cyrano de Bergerac” d’Edmond ROSTAND, mise en scène de
Renata SCANT. Rôle de Cyrano. Théâtre Premol 7 Novembre/20 décembre
2000.
• Comédien dans “Faut qu’ça chauffe”. Création théâtrale événementielle pour
les 40 ans de la compagnie de chauffage. Rôles multiples. Conception/réalisation Renata SCANT. Mai 2000.
• Comédien dans “Notre besoin de consolation est impossible à rassasier” monologue de Stig DAGERMAN. Mise en scène de Muriel VERNET. Compagnie
“Choses dites”. Juin 2000
• Comédien dans PINOCCHIO de Carlo COLLODI. Mise en scène de Paul
SCIANGULA.
• Compagnie de l’Acte III. Rôle de Gepetto, d’un docteur et du Directeur de cirque. Théâtre Premol à Grenoble en Février 2000. Reprises dans l’agglomération grenobloise (Gières, Seyssins).
• Comédien dans “Délire à deux” d’Eugène IONESCO. Mise en scène Renata
SCANT. Compagnie Renata SCANT. Rôle de “LUI”. Saison 99/2000, Présenté
un mois au festival d’Avignon et tournée internationale. Avril 2000. (Roumanie
et Macédoine). Nombreuses reprises en 2000/2001. (Rhône-Alpes, Royan-17).
• Comédien dans “L’HOMODRAMATICUS. Une espèce en voie de disparition.” Mise en scène Renata SCANT. Compagnie Renata SCANT Rôle du
Comédien (Grenoble, Lyon).
• Comédien dans “Coq de combat”. Mise en scène de Paul SCIANGULA.
Compagnie de l’Acte III. Rôle de JAURES et Soldats.
• Comédien dans “La Saga des bagages”. Mise en scène Renata SCANT.
Compagnie Renata SCANT. Rôle du mari.
112
• Comédien dans “La saga des pères Noël”. Mise en scène Renata SCANT.
Compagnie Renata SCANT. Un père Noël.
• Comédien dans “Phèdre aux trois visages”. (Euripide, Racine, Ritsos). Mise en
scène Renata SCANT. Compagnie Renata SCANT. Rôles de Thésé et de
Théramène. (Grenoble, Lyon, Macédoine).
• Comédien/conteur, dans “Contes à la carte”. Spectacle de contes interactif de
la Compagnie Renata SCANT. (Rhône-Alpes, Roumanie).
Travaux de comédien antérieurs
1997/1989
Travaille avec de nombreux metteurs en scène dont:
Clotilde AUBRIER (Karl VALENTIN, Withold GOMBROWICZ). Claudie
OBIN (OBALDIA, Oskar PANIZZA, William SHAKESPEARE). Michel FERBER (Donald WESLAKE). Olivier BALAGNA (Eugene O’NEILL). Stéphane
MÜH (Création). Paul SCIANGULA (Jean ANOUILH, Farces anonymes du
Moyen-âge, Créations diverses et jeune public, Carlo COLLODI, Eugène IONESCO, Raymond QUENEAU, Samuel BECKETT). Michel BELLETANTE
(MOLIERE, BRECHT). Renata SCANT (EURIPIDE, Jean RACINE, Yannis
RITSOS, Eugène IONESCO, diverses créations, VOLTAIRE, Dino BUZZATI.).
Salvatore TRAMACERE (Création).
Travail de Mise en scène
• Mise en scène de “La Contrebasse” de Patrick Süskind. Février 2002, puis tournée régionale.
• Commande de la compagnie amateur “Lune Prune”.
• Mise en scène de deux pièces de Rainer Werner FASSBINDER: “Les Larmes
amères de Petra von Kant” et “Liberté à Brême”.
• Mise en scène et interprète de “La Leçon” d’Eugène IONESCO.
• Mise scène de trois pièces de l’américain Israël HOROVITZ: “Le Baiser de la
veuve”, “Le Premier” et “l’Indien cherche le Bronx”
• Mise en scène et interprétation du monologue “Comme un sens inversé” de
Dominique PEJU.
• Avec André-Paul VENANS, il fait la scénographie d’un Oratorio contemporain
de ce même CUKIER.
113
Tournées internationales
Dans une trentaine de villes italiennes, en Roumanie, en Macédoine et au
Burkina-Fasso.
Projets saisons 2002/2003/2004
• Reprise de “Cyrano” St Jean de Maurienne. Octobre 2002.
• Reprise de l’Echange de Claudel en Novembre 2003 à l’Hexagone de Meylan
(Scène Nationale).
• Reprise de Pinocchio. Décembre 2002. Vizille.
• Comédien dans “La Controverse de Valladolid” de J. C. Carrière. Création
Mars/avril 2003. St Martin d’Héres. Novembre 2003 Grenoble. Mise en scène
François Gibut. Compagnie “Trois pieds s’y poussent”. Rôle du légat du pape.
• Ecriture de scénarii de films. L’un inspiré du roman “Les Hommes protégés”
de Robert Merle, et l’autre de “moi qui n’ai pas connu les Hommes” de
Jacqueline Harpman.
• Mise en scène des “reflets d’Hélène” (2003/2004).
• Dans le domaine pédagogique et dans le cadre d’un projet européen
Socrates/Comenius, et “Ecole ouverte”, travail théâtral avec des lycéens
Italiens, Allemands et Français. Tournée en Italie, Grèce et Sénégal.
Participation au Festival Européen Lycéen de Turin.
114
3.5 PRESENTAZIONE DEI LABORATORI PLURILINGUE
Fin dalla prima edizione sono stati organizzati dei laboratori plurilingue, che hanno
coinvolto i ragazzi partecipanti al festival in attività di propedeutica teatrale.
Gli atelier si sono svolti in contemporanea con le prove dello spettacolo plurilingue.
Sono stati chiamati ad animarli professionisti delle arti dello spettacolo italiani e stranieri.
Qui di seguito vengono presentati in dettaglio.
Edizione 2001
Laboratori plurilingue,
presso il Convitto Nazionale Umberto 1°, Via Bligny 1/bis, Torino
•
•
•
•
“Musica, ritmo e dizione” a cura di Marco Alotto, attore
“La costruzione del personaggio” a cura di Marie-Claude Baboulène, regista
“L’improvvisazione” a cura di Denise Greiner, regista
“Costruzione ed uso della maschera” a cura di Monica Queiros e Rui Cabral,
regista e costumista
Edizione 2002
Laboratori plurilingue,
presso l’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, Torino
•
•
•
•
“La musica delle parole”, condotto da due musicisti
“Il linguaggio del corpo”, condotto da una danzatrice
“La voce della voce”, condotto da un cantante
“Il linguaggio delle cose”, condotto da uno scenografo
Edizione 2003
115
Laboratori plurilingue,
presso l’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, Torino
•
•
•
•
“La voce della voce”, condotto dalla cantante Caterina Pontrandolfo
“La voce della maschera”, condotto dall’attrice Esther Ruggiero
“La voce del suono”, condotto dal percussionista Claudio Pugnalin
“La voce del corpo”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura Morandini
Edizione 2004
Laboratori plurilingue,
presso l’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, Torino
•
•
•
•
“La voce/the voice/la voix”, condotto dalla cantante Caterina Pontrandolfo
“La maschera/the mask/le masque”, condotto dall’attrice Esther Ruggiero
“Il gesto/the gesture/le geste”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura
Morandini
“L’azione/the action/l’action”, condotto dal regista franco-canadese François
Généreux
e il 29 aprile 2004 presso il Ponte Mosca, Torino si terrà il Laboratorio dedicato ai
gruppi del Concorso Internazionale promosso dal Comune di Torino
116
3.6 IL CONCORSO DEL GOETHE INSTITUT TURIN
CENTRO CULTURALE TEDESCO
Piazza San Carlo 206, 10121 Torino
Tel: 011- 543 830, Fax: 011-539 549
E-Mail: [email protected]
Internet: http://www.goethe.de/turin
Torino, ottobre 2003
Una ricetta di successo per promuovere la “cittadinanza europea”
Ingredienti:
1 classe con studentesse e studenti tra i 14 e i 19 anni d’età
1-2 insegnanti che abbiano voglia di sperimentare
1 direttore scolastico disposto a collaborare
1 normalissima aula scolastica; ove possibile sarebbe perfetta anche
un’aula con palcoscenico
1 scodella colma di una lingua straniera
2 tazze di talento artistico
2 cucchiaini di pazienza
ed infine...
1 pizzico di fortuna…
Concorso Nazionale del Goethe-Institut Turin
“Mit Deutsch auf die Bühne”
In scena col tedesco
Il Goethe-Institut Turin organizza un concorso nazionale sul teatro in lingua tedesca
intitolato “In scena col tedesco - Mit Deutsch auf die Bühne” e destinato a giovani talenti delle scuole superiori della Regione Piemonte. Sulla scia dello straordina-
117
rio successo riscosso dai Festival precedenti a livello regionale, abbiamo convenuto
di estendere il concorso anche agli allievi di tutta Italia.
Qualora un insegnante fosse interessato dovrà spedire entro e non oltre il 30 novembre 2003 il modulo di iscrizione per posta o via fax e la scheda tecnica dello spettacolo previsto entro e non oltre il 15 dicembre 2003.
Nella speranza che questa nostra iniziativa sia un sostegno valido all’insegnamento
della lingua tedesca aspettiamo una partecipazione numerosa e Vi auguriamo buon
divertimento nella preparazione del manicaretto!
La squisita ricetta nota come “Lingue in scena! Langues en scène! Sprachen in
Szene!”
è resa possibile dalla collaborazione delle seguenti istituzioni:
Comune di Torino-Settore Gioventù
Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (M.I.U.R.) - Direzione Regionale per
il Piemonte (Centro Risorse Territoriali per la diffusione delle Lingue Comunitarie)
Centre Culturel Français Turin
Goethe-Institut Turin
L’iniziativa gode del patrocinio della Regione.
La Provincia di Torino parteciperà alla realizzazione di una documentazione del
lavoro svolto.
Allegati
- bando di concorso
- scheda d’iscrizione
- scheda tecnica
118
Bando di Concorso Nazionale
“Mit Deutsch auf die Bühne”
“In scena col tedesco”
Preambolo - Obiettivo
L’obiettivo di questo concorso sul teatro in lingua tedesca è di
- sviluppare la conoscenza della lingua tedesca
- promuovere le tecniche teatrali come supporto alla didattica disciplinare
- stimolare la creatività teatrale nell’ambito scolastico come fattore dello sviluppo della personalità dei giovani.
Il concorso è confortato dalle direttive europee sullo sviluppo delle lingue comunitarie e si inserisce a pieno titolo nelle:
- direzioni del Regolamento dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche emesso
dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca dello Stato
Italiano;
- azioni auspicate dai due recenti Protocolli d’Intesa tra l’allora MPI e l’ETI Ente Teatrale Italiano- sul potenziamento della didattica delle tecniche del teatro.
Articolo 1 - Partecipazione
Il concorso è aperto a gruppi composti da un massimo di 10 persone. Se un gruppo/una classe ha più di 10 studenti si prega di comunicarlo sull’apposita scheda.
Sono esclusi gli alunni che hanno la sola nazionalità tedesca.
I partecipanti dovranno avere tra i 14 e i 19 anni d’età. Questo concorso sarà quindi
diffuso presso i licei classici, linguistici, artistici e scientifici nonché presso gli istituti ‘ex-magistrali’, professionali e tecnici della Regione Piemonte e del resto
d’Italia.
Articolo 2 - Iscrizione
Un insegnante dell’Istituto sarà incaricato del coordinamento del progetto nonché del
gruppo-candidato.
119
La data per l’iscrizione del gruppo-candidato, che si farà tramite il modulo di iscrizione allegato, è fissata per il giorno 30 novembre 2003 (farà fede la data di registrazione della posta in arrivo al Goethe-Institut Turin). Sarà inviata la conferma dell’iscrizione all’Istituto tramite l’insegnante-coordinatore col numero d’iscrizione
definitivo attribuito a ogni gruppo e da far figurare sulla scheda tecnica (vedere articoli 3 e 4).
Articolo 3 - Contenuto della prova
Sarà documentata tramite una scheda tecnica la presentazione di un’opera teatrale o
di un singolo brano scritto da un autore di lingua tedesca a scelta. L’opera può essere sia quella originale sia un adattamento. Quest’opera o questo brano può eventualmente essere una creazione originale scritta appositamente. È possibile includere una
colonna sonora registrata e/o musica eseguita dal vivo.
La durata della esecuzione dovrà essere di 30 minuti al massimo.
Articolo 4 - Invio della scheda tecnica al Goethe-Institut Turin
- L’insegnante-coordinatore dovrà consegnare la scheda tecnica completata e
corredata della sua firma nonché del timbro della scuola entro e non oltre il 15
dicembre 2003 (farà fede la data di registrazione della posta in arrivo al
Goethe-Institut Turin) alla coordinatrice del concorso, Maria-Antonia de
Libero, responsabile del coordinamento didattico e progetti.
Le schede pervenute dopo questa data non saranno prese in considerazione.
Ogni scheda dovrà includere i seguenti elementi:
-
Nome dell’insegnante-coordinatore
Titolo della performance
Elenco dei personaggi e degli interpreti
Durata della performance
Testo (se si tratta di un testo scritto dai ragazzi o di un adattamento di un testo
originale, riportare integralmente il testo oggetto della rappresentazione; se si
tratta di un testo recitato integralmente, riportare solo i riferimenti, quali atto e
scena/e)
- Piano di regia, descrizione dello sviluppo della performance, dei cambi di
scena, ecc.
120
- Piano di allestimento
- Azioni previste in preparazione dell’allestimento (scelta del materiale testuale,
scrittura del testo o sua rielaborazione, riscrittura drammaturgica di materiale
poetico o letterario, costituzione del gruppo, ecc.)
- Numero di ore previste per le prove
- Note di regia/Diario di bordo: riflessioni dell’insegnante e/o degli studenti,
attese, difficoltà incontrate dopo le prime prove, ecc. (max una pagina)
- Data prevista della prova generale e/o della/e rappresentazione/i
- Il numero d’iscrizione e il nome del gruppo dovranno figurare sulla scheda tecnica. I dossier incompleti o che non recheranno le informazioni richieste saranno eliminati.
Articolo 5 - Selezione
a) Saranno applicati i seguenti criteri di valutazione:
- creatività
- qualità linguistica del testo
- originalità e qualità della regia prevista
- scenografia ed elementi di scena
b) I gruppi finalisti saranno invitati ad esibirsi il 29 marzo 2004 (gruppi che provengono da regioni che superino i 250 km di distanza da Torino) e il 30 marzo
2004 (gruppi di Torino, della Regione Piemonte e distanze fino a 250 km da
Torino).
Le spese di viaggio, vitto ed eventuale alloggio sono a carico dei gruppi finalisti, il Goethe-Institut Turin provvederà a un eventuale contributo alle
spese.
c) Tra i gruppi finalisti che presenteranno il loro spettacolo sarà proclamato il vincitore, che parteciperà al Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue a
Torino esibendo la sua pièce teatrale in lingua tedesca. Tale Istituto vincitore del
nostro concorso rappresenterà l’Italia nell’ambito del festival (vedi articolo 6).
Composizione della giuria:
- Charlotte Hermelink, Direttrice del Goethe-Institut Turin, presidente della giuria
121
- Maria-Antonia de Libero, responsabile del coordinamento pedagogico
- Stefania Ressico, rappresentante della Direzione Generale Regionale per il
Piemonte (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca)
- Un professore o un lettore dell’Università di Torino
- Rosanna Balbo, consulente del Settore Gioventù del Comune di Torino
- Marco Alotto, attore, rappresentante del mondo teatrale torinese.
Criteri di valutazione degli spettacoli :
- qualità della lingua tedesca, riferita alla pronuncia
- originalità dell’idea
- qualità della messa in scena teatrale (regia e scenografia)
- qualità della recitazione.
Articolo 6 - I premi
Il gruppo vincitore sarà selezionato per rappresentare l’Italia al Festival “Lingue in
scena!” Rassegna scolastica europea di Teatro in Lingue straniere che si terrà a
Torino dal 26 al 30 aprile 2004. Questo Festival accoglierà gruppi teatrali di vari
paesi europei.
Il secondo e il terzo premio consisteranno in videocassette, CD-rom oppure DVD e/o
libri in lingua tedesca donati da parte del Goethe-Institut Turin.
Tutti i partecipanti/classi riceveranno un “pacco sorpresa” con tanti premi e gadgets
da parte del Goethe-Institut Turin.
122
Scheda tecnica:
No. d’iscrizione:
Formular bitte in Druckbuchstaben ausfüllen und
bis zum 15.12.2003 einsenden
Data:
Name der Schule:
Name des Lehrers/der Lehrerin:
Kurze Inhaltsangabe des gewählten Theaterstücks:
Requisiten/Technik (was kann mitgebracht werden, was muss vor Ort vorhanden
sein - bitte im Rahmen des Möglichen!):
Wie lange dauert die Aufführung des Theaterstücks?
Zahl der Mitspieler:
Namen und Alter der Mitspieler:
Sonstiges:
123
(max. 30 Minuten!)
Il Concorso Nazionale del Goethe-Institut Turin 2003
“Mit Deutsch auf die Bühne - In Scena col tedesco”
Ringraziamo di cuore tutti voi per aver aderito al concorso “Mit Deutsch auf die
Bühne - In Scena col tedesco” nell’ambito del Festival Studentesco Europeo di
Teatro Plurilingue di Torino.
Meritano un elogio particolare tutte le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al
concorso e che hanno lavorato con grande applicazione ed entusiasmo.
Per il loro impegno e per aver portato un po’ di teatro tra i banchi di scuola ringraziamo anche gli insegnanti.
Grazie infine ai direttori scolastici, che hanno reso possibile la partecipazione al concorso di studenti e insegnanti.
La selezione di quest’anno si è rivelata un’impresa tutt’altro che facile.
Il repertorio dei testi scelti andava da Romulus der Große di Dürrenmatt, al Faust di
Goethe, a Im Spiel der Sommerlüfte di Schnitzler, al Paket des lieben Gottes di
Brecht, fino al Biedermann und die Brandstifter di Max Frisch. A questi si aggiungono anche Die tote Tante di C. Goetz e alcuni sketch di Loriot.
Gli studenti hanno inoltre allestito uno speciale adattamento per il teatro della
Verwandelte Braut. Sono state preparate con grande amore alcune fiabe dei fratelli
Grimm (Der Fröschkönig e Die Bremer Stadtmusikanten) e perfino una saga come la
Loreley. Gli studenti hanno dimostrato la loro abilità nel rielaborare liberamente
opere celebri, come nel caso di Das Glück des jungen Werthers (da Goethe) o Der
Mann mit der Blume im Mund (da Pirandello). Anche Meine Lieder, meine Träume
di M.A. Trapp era in concorso.
Dopo due intense giornate di preselezione, che ha avuto luogo sul palco dell’aula
magna del Liceo Classico Europeo Statale “Umberto I” di Torino - ringraziamo la
direzione e il personale per la loro gentile disponibilità - la decisione della giuria per
il contributo italiano in lingua tedesca ha premiato:
124
1° Classificato:
“Faust” Liceo Classico “Carlo Bocchi” di Adria (RO);
Insegnanti: Ursula Güldener / Paola Pellegrinelli
125
2° Classificati:
1. “Romulus der Große” I.T.A.S. “Santorre di Santarosa” di Torino;
Insegnante: Liliana Perugini
126
2. “Biedermann und die Brandstifter” Liceo Linguistico Europeo “Fermi” di
Castellanza (MI);
Insegnante: Liliana Rossetti
127
3° Classificati:
1. “Die tote Tante” Liceo Scientifico “G. Vasco” di Mondovì (CN);
Insegnante: Adriana Ariaudo
128
2. “6 x Loriot” Liceo Scientifico “G. Ferraris” di Torino;
Insegnante: Angela Zanello
129
la menzione speciale:
“Im Spiel der Sommerlüfte” Scuola Media Statale “G. G. Belli” di Roma;
Insegnante: Norma Donini
Martedì 6 maggio 2003, nel corso del Festival Studentesco Europeo di Teatro
Plurilingue, gli studenti del Liceo classico “Carlo Bocchi” hanno presentato il loro
“Faust” sul palcoscenico del splendido “Teatro Gobetti” di Torino.
All’inizio del mese di giugno tutti i partecipanti al concorso hanno ricevuto un pacco
sorpresa, un modesto ringraziamento da parte nostra per l’impegno che hanno saputo dimostrare.
Maria-Antonia de Libero, Goethe-Institut Turin
Responsabile coordinamento didattico e progetti
130
“Lingue in scena!”-Theaterwettbewerb
Teatro plurilingue
Convitto Nazionale Umberto I Aula Magna Via Bligny 1 bis, TURIN
Donnerstag, 14.03.2002
10.00
ITC Elio Vittorini (Rivalta/TO) Ida Bunicci
“STERNVERDUNKELUNG” (N. Sachs, B. Brecht, P. Celan, C.
Wolf)
11.00
Liceo Scientifico G. Vasco (Mondovì/CN) Adriana Ariaudo
“FURCHT UND ELEND DES DRITTEN REICHES” (B. Brecht)
12.00
ITC C. Ferrini (Verbania/VB) Marina Federici
“MÖRDER, HOFFNUNG DER FRAUEN” (O. Kokoschka)
14.00
Liceo G. Deledda (Genova/GE) Loredana Vertuani
“SERENADE” (S. Mro ek) Video!
15.00
Liceo Scientifico A. Einstein (Torino) Vincenza Santarcangelo
“ASCHENPUTTEL” (Grimm)
Dienstag, 19.03.2002
9.00
Liceo Scientifico G. Ferraris (Torino) Angela Zanello
“DER BESUCH DER ALTEN DAME” (F. Dürrenmatt)
10.00
Liceo Scientifico G. Segrè (Torino) Silvia Rinaldi
“BENJAMIN BENZ ODER AMORE IST NICHT EINFACH” (W.
Hillmann)
11.00
Liceo Linguistico Brocca Santorre di Santarosa (Torino) Liliana
Perugini
“(UNSER) KREIDEKREIS” (B. Brecht)
131
12.00
Liceo Scientifico N. Copernico (Torino) Anna Indraccolo
“DIE STERNE ÜBER DEN HÄUSERN DER BÖSEN” (P. Klee,
B. Brecht)
13.00
ITC O. Romero (Rivoli/TO) Renata Morra
“DIE BREMER STADTMUSIKANTEN” (Grimm)
132
LINGUE IN SCENA!
3. Internationales Jugendtheaterfestival in Turin
Nationaler Wettbewerb “Mit Deutsch auf die Bühne”
Urkunde
In Anerkennung der künstlerischen und sprachlichen Leistungen
für die Aufführung von “FAUST”
nach einem Text von J. W. von Goethe
sprechen wir der Theatergruppe des
Liceo Classico Statale “C. Bocchi”
unter der Leitung von
Paola Pellegrinelli und Ursula Güldener
unseren Glückwunsch zum 1.Platz aus.
Die Jury
Antonella Enrietto
Stefania Ressico
Rosanna Balbo
Marina Haiduk
Maria-Antonia de Libero
Michaela Reinhardt
Uta Gugg
Turin, im Mai 2003
133
Elenco degli iscritti (scuola e titolo dello spettacolo) al concorso nazionale
“Mit Deutsch auf die Bühne - In scena col tedesco” del Goethe-Institut Turin.
Edizione 2004
N°
Scuola
indirizzo
insegnante
Titolo - spettacolo
partecipanti
1
Liceo Scientifico
“G. Vasco”
P.zza IV Novembre, 4
Mondovì (CN)
Prof.ssa
Adriana Ariaudo
Die Zauberflöte
(Flauto Magico)
di Schikaneder, Gieseke
10-12
2
I.T.C.S.
“P. Sraffa”
Strada Volvera, 44
Orbassano (TO)
Prof.sse
Erica Bonansea
Ester Cericola
“Rotkäppchen”
(Cappuccetto Rosso)
di Grimm
16
3
I.T.C.S.
“P. Sraffa”
Strada Volvera, 44
Orbassano (TO)
Prof.sse
Sabrina Ghitti
Ester Cericola
“Emil und die Detektive”
(Emilio e gli investigatori)
di Erich Kästner
13
4
Istituto di Istruzione
di Cavalese
Via Gandhi, 1
Cavalese (Trento)
Prof.ssa
Caterina Scaglione
“Till Eulenspiegel”
(2 scene)
anonym
20
5
Liceo Classico Statale
“C. Bocchi”
Via D.Alighieri, 4
Adria (Rovigo)
Prof.sse
Ursula Güldener
Flavia Merlo
“Dreigroschenoper” 1.Teil
(L’opera da tre soldi)
di B.Brecht
16
6
Istituto
“E .Fermi”
V. Cantoni, 89
Castellanza (MI)
Prof.ssa
Liliana Rossetti
“Fatima”
di Margit Deuber
9
7
Liceo Scientifico
“G. B. Ferrari”
Via S. Martino, 2
Este (Padova)
Prof.sse
Ornella Ghedin
Christiane Weber
“Faust, eine deutsche Legende”
(adatt. del film muto di Fritz
Lang)
17
8
Liceo Scientifico
“Casimiri”
Via Don Bosco, 21
Gualdo Tadino
(Perugia)
Prof.
Fabio Lai
“Oskar”
di R.P. Grüber e E. Wünsch
15
9
I.T.P.A.C.L.E.
“Luigi Einaudi”
Via S. Giacomo, 13
Verona
Prof.sse
Monica Provolo
Oretta Ricci
“Die Komödie der Eitelkeit”
(La commedia della vanità)
di E.Canetti
15
10
Scuola Media Statale
“G. Belli”
Via Mordini, 19
Roma
Prof.ssa
Norma Donini
“Die Physiker”
(I Fisici)
di F. Dürrenmatt
19
134
3.7 IL CONCORSO DEL CENTRE CULTUREL FRANÇAIS DE TURIN
Centre Culturel Français de Turin
Service Culturel de l’Ambassade de France
Via Pomba, 23 - 10123 Turin
Tél. 011.515 75 32 - Fax 011 54 02 20
Bureau de Coopération Linguistique
Educative et Universitaire
Dossier suivi par: Jean-Pierre Pouget
JJP/gp n° 449/03
Torino, il 25 settembre 2003
All’attenzione dei
Dirigenti scolastici
Regioni: Piemonte, Lombardia,
Liguria e Sardegna
Oggetto: Concorso “In francese sul palcoscenico”
Egregio Dirigente scolastico,
Il Centre Culturel Français de Turin organizza un concorso sul teatro in lingua francese intitolato “In francese sul palcoscenico”, destinato a giovani talenti delle
scuole superiori della Regione Piemonte ed aperto anche agli allievi delle Regioni
Lombardia, Liguria e Sardegna.
La preghiamo di diffondere il bando di concorso allegato presso gli insegnanti di
varie discipline (francese, musica, arte applicata, ecc.) del Suo Istituto.
Qualora un insegnante fosse interessato ad assumere il ruolo del coordinatore del
concorso, dovrà spedire entro e non oltre il 24 ottobre 2003 il modulo di iscrizione
per posta o via fax e la scheda tecnica dello spettacolo previsto entro e non oltre il
30 novembre 2003.
Nella speranza che questa nostra iniziativa sia un sostegno valido all’insegnamento
della lingua francese, La prego di gradire i miei più distinti saluti.
Sabrina GRASSI-FOSSIER
Direttrice
Allegati: Bando di concorso e Modulo di iscrizione
135
“EN FRANÇAIS SUR LES PLANCHES”
“In francese sul palcoscenico”
Bando di concorso regionale
Preambolo - Obiettivo
L’obiettivo di questo concorso sul teatro in lingua francese è di:
- sviluppare la conoscenza della lingua francese
- promuovere le tecniche teatrali come supporto alla didattica disciplinare
- stimolare la creatività teatrale nell’ambito scolastico come fattore dello sviluppo della propria personalità dei giovani.
Il concorso è confortato dalle direttive europee sullo sviluppo delle lingue comunitarie ma si inserisce inoltre a pieno titolo nelle:
- direzioni del Regolamento dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche emesso dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca dello Stato
Italiano
- azioni auspicate dai due recenti Protocolli d’Intesa tra l’allora MPI e l’ETI Ente Teatrale Italiano- sul potenziamento della didattica delle tecniche del
teatro.
Articolo 1 - Partecipazione
Il concorso è aperto a dei gruppi composti di un massimo di 10 persone.
Sono esclusi gli alunni che hanno la sola nazionalità francese.
I partecipanti dovranno avere tra i 14 e i 19 anni. Questo concorso sarà quindi diffuso presso i licei classici, linguistici, artistici e scientifici nonché presso gli istituti
‘ex-magistrali’, professionali e tecnici delle Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria
e Sardegna.
Articolo 2 - Iscrizione
Un insegnante dell’Istituto sarà incaricato del coordinamento del progetto nonché
del gruppo-candidato.
136
La data per l’iscrizione del gruppo-candidato, che si farà tramite il modulo di iscrizione allegato, è fissata per il giorno 24 ottobre 2003 (farà fede la data di registrazione della posta in arrivo al Centre Culturel Français de Turin). Sarà inviata la
conferma dell’iscrizione all’Istituto tramite l’insegnante-coordinatore col numero
d’iscrizione definitivo attribuito ad ogni gruppo e da far figurare sulla scheda tecnica (vedere articoli 3 e 4).
Articolo 3 - Contenuto della prova
Sarà documentata tramite una scheda tecnica, la presentazione di un’opera teatrale
o di un singolo brano scritto da un autore di lingua francese a scelta. L’opera può
essere sia quella originale sia un adattamento; le traduzioni non saranno accettate.
Quest’opera o questo brano può eventualmente essere una creazione originale scritta appositamente. È possibile prevedere una colonna sonora registrata e/o musica
eseguita dal vivo.
La durata della realizzazione dovrà essere compresa tra venti e trenta minuti (30
minuti al massimo).
Articolo 4 - Invio della scheda tecnica al Centre Culturel Français de Turin
a. L’insegnante-coordinatore dovrà consegnare la scheda tecnica completata e
corredata dalla sua firma nonché dal timbro della scuola entro e non oltre il
30 novembre 2003 (farà fede la data di registrazione della posta in arrivo al
Centre Culturel Français de Turin) al responsabile del concorso, Jean-Pierre
Pouget, Attaché de Coopération pour le Français.
Le schede pervenute dopo questa data non saranno prese in considerazione.
b Ogni scheda dovrà includere i seguenti elementi:
•
•
•
•
•
Nome dell’insegnante-coordinatore
Titolo della performance
Elenco dei personaggi e degli interpreti
Durata della performance
Testo (se si tratta di un testo scritto dai ragazzi o di un adattamento di un
testo originale, riportare integralmente il testo oggetto della rappresentazione; se si tratta di un testo recitato integralmente, riportare solo i riferimenti,
quali atto e scena/e)
137
•
•
Piano di regia, descrizione dello sviluppo della performance, dei cambi di
scena, ecc.
Piano di allestimento
- Azioni previste in preparazione dell’allestimento (scelta del materiale
testuale, scrittura del testo o sua rielaborazione, riscrittura drammaturgica di materiale poetico o letterario, costituzione del gruppo, ecc.)
- Numero di ore previste per le prove
- Note di regia/Diario di bordo: riflessioni dell’insegnante e/o degli studenti, attese, difficoltà incontrate dopo le prime prove, ecc. (max una
pagina)
- Data prevista della prova generale e/o della/e rappresentazione/i
c. Il numero d’iscrizione e il nome del gruppo dovranno figurare sulla scheda
tecnica. I dossier incompleti o che non recheranno le informazioni richieste
saranno eliminati.
Articolo 5 - Selezione
a.
•
•
•
•
Saranno applicati i seguenti criteri di valutazione:
creatività
qualità linguistica del testo
originalità e qualità della regia prevista
scenografia* ed elementi di scena
b. Entro il 20 dicembre 2003 saranno selezionati i sei gruppi finalisti ed saranno invitati ad esibirsi il 31 marzo 2004 presso:
- la sala di teatro del Collegio San Giuseppe di Torino (Via San Francesco da
Paola, 23) se questa sala avrà l’agibilità richiesta
- oppure presso il Centre Culturel Français di Torino (Via Pomba, 23)
N.B. importante:
- Le dimensioni del palcoscenico della sala di spettacolo del Collegio San
Giuseppe di Torino sono le seguenti: 6,50 m (larghezza) x 7,00 m (profondità)
- Le dimensioni del palcoscenico della sala di spettacolo del Centre Culturel
Français sono le seguenti: 5,50 m (larghezza) x 2,20 m (profondità)
- Le spese di viaggio, vitto ed eventuale alloggio sono a carico dei gruppi
finalisti
* Il materiale inerente alla scenografia dovrà essere concepito in modo tale da poter essere trasportato
facilmente (leggero, poco ingombrante, ecc.). Ovviamente eventuali elementi, quali sedie e tavoli,
saranno forniti sul posto.
138
- I gruppi potranno richiedere, se lo ritengono opportuno, la consulenza per l’allestimento a dei professionisti dello spettacolo. (Tale consulenza sarà a spese
dei gruppi partecipanti).
c. Il 31 marzo 2004 i sei gruppi finalisti presenteranno il loro spettacolo e sarà
proclamato il vincitore.
d. Composizione della giuria:
• Sabrina Grassi-Fossier, Direttrice del Centre Culturel Français de Turin, presidente della giuria e/o Jean-Pierre Pouget, Addetto linguistico e Vice Direttore
del Centre Culturel Français
• Stefania Ressico, rappresentante della Direzione Generale Regionale per il
Piemonte (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca)
• Un Professore o un Lettore dell’Università di Torino
• Rosanna Balbo, consulente del Settore Gioventù del Comune di Torino
• Marco Alotto, attore, rappresentante del mondo teatrale torinese.
e. Criteri di valutazione degli spettacoli:
-
qualità della lingua francese, riferita alla pronuncia
originalità dell’idea
qualità della messa in scena teatrale (regia e scenografia)
qualità della recitazione.
Articolo 6 - I premi
Il gruppo vincitore sarà selezionato per rappresentare l’Italia al Festival “Lingue
in scena!” Rassegna scolastica europea di Teatro in Lingue straniere che si
terrà a Torino dal 26 al 30 aprile 2004. Questo Festival accoglierà gruppi teatrali
di vari paesi europei.
Il secondo e il terzo premio saranno costituiti da videocassette, da CD-rom oppure
da DVD e/o da libri in lingua francese.
Gli altri finalisti riceveranno un CD-rom oppure un DVD in lingua francese.
139
“EN FRANÇAIS SUR LES PLANCHES”
“In francese sul palcoscenico”
MODULO DI ISCRIZIONE (da spedire entro il 24 ottobre 2003)
N° DEL GRUPPO CANDIDATO AL CONCORSO
Grazie di compilare questa scheda in maiuscole e molto leggibilmente
Nome della scuola/Istituto:
Via:
n°
Città:
CAP
Tel:
Fax:
e-mail:
Nome dell’insegnante coordinatore del gruppo:
Materia insegnata:
Via:
n°
Città:
CAP:
Tel:
fax:
e-mail:
Classe:
Nome del gruppo:
Titolo della realizzazione:
140
CONCORSO
“EN FRANÇAIS SUR LES PLANCHES/IN FRANCESE SUL PALCOSCENICO”
PROGRAMMA GIORNATA DEL 31 MARZO 2004
Presso la Sala Conferenze del Centre Culturel Français di Torino, via Pomba, 23)
8.30
Accoglienza del primo gruppo/mattino
9.00
Liceo Europeo Erasmo da Rotterdam “La guerre de Troie n’aura
Gruppo: L’atelier des dix étoiles
pas lieu”
Ins. Anna Maria Franchino
10.00
Ist. Sup. Elio Vittorini di Grugliasco
Gruppo: Les jeunes acteurs
Ins. Anne Germain
“Le malade imaginaire”
11.00
Liceo Scientifico G. Vasco di
Mondovì
Gruppo: La Torre di Babele
Ins. Vanda Rossi Allena
“Cani-cule et Cul-ture”
12.00
Liceo Scientifico E. AMALDI Novi
Ligure
Gruppo: Le Silence du mur
Ins. Margherita Forlano
“Arthur aux yeux d’Azur”
12.30 - 13.30
Pausa
13.30
Accoglienza del primo gruppo/pomeriggio
14.00
15.00
16.00
Liceo classico Alfieri di Asti
Gruppo: animalia mirabilia
Ins. Françoise Hamon
Liceo Scientifico G.Brotzu
di Quartu S. Elena
Gruppo: “Les enfants terribles”
Ins. Patrizia Loi
Liceo G. Manno di Alghero
Gruppo: Gli amici di Luca
Ins. Daniela Marcomini
17.00
Deliberazione della giuria
17.30
Proclamazione del gruppo vincitore
nonché del secondo e del terzo gruppo premiato e consegna dei premi
141
“ L’enfer c’est nous “
“Les mots de l’absurde”
“Pandora”
3.8 ALCUNI TESTI
Les Géants de la Montagne
de Luigi Pirandello
Adaptation de l’Acte 1 et monologue de la SGRICIA de l’Acte 2
Au départ la SGRICIA est assise, au lointain cour, elle tricote et chantonne une
comptine. Elle rêvasse et sourit parfois. Au lointain jardin on aperçoit la compagnie
de la comtesse/CROMO, DIAMANTE, LE COMTE, LUMACHI ET LA COMTESSE
SUR UNE CHARRETTE. Ils sont en bas dans la “vallée”. Ils sont totalement immobiles, face au public. De dos, lui aussi immobile, plus en avant-scène jardin MILORDINO. Il se trouve dans ce qu’on appellera “le lieu d’observation de la vallée”.
Pendant que la SGRICIA chantonne,
“Faï la Nina
Faï la Nana
Puppo bello della Mama”
QUAQUEO apparaît par le fond de scène, la regarde et va s’avancer pour lui faire
peur. Avec une voix extrêmement désagréable il va dire
Faï la Nana
La SGRICIA va sursauter, et le maudire alors que QUAQUEO s’enfuit en riant. En
coulisse cour.
A ce moment la compagnie de la comtesse se met en mouvement, c’est à dire marche
sur place. Milordino, le voit; réaction.
Il s’enfuit épouvanté, s’arrête au milieu du théâtre regarde vers la vallée, puis va
chercher QUAQUEO en coulisse cour. Il ressort presque aussitôt, voit que QUAQUEO ne vient pas, l’appelle de la main. Tous deux s’avancent jusqu’au lieu d’observation de la vallée, regardent les comédiens qui commencent à avancer extrêmement lentement. QUAQUEO et MILORDINO reculent en décrivant une hyperbole,
d’abord très lentement puis très rapidement. Ils se retrouvent en avant scène cour.
Milordino avance jusqu’au théâtre, QUAQUEO se place devant, puis MILORDINO
lui passe à son tour devant, ils font plusieurs fois ce jeu, en ponctuant leurs déplacement de Oh! Oh! jusqu’à ce qu’ils reviennent à l’emplacement initial de MILORDINO.
La dominante/sentiment de QUAQUEO est l’étonnement et la curiosité, celle de
MILORDINO est la peur.
Pendant tout ces jeux la SGRICIA les a suivis mi-amusée, mi-agacée.
Ils reculent alors de dos, puis, le corps restant de dos ils tournent leur tête en direction du public. QUAQUEO est toujours plus bas que MILORDINO.
QUAQUEO
142
Des gens viennent
La SGRICIA pose son ouvrage sur ses genoux
MILORDINO
Des gens viennent
Ils tournent alors leur tête extrêmement rapidement vers la vallée.
A ces mots, la SGRICIA se met immédiatement debout tel un diable sortant de sa
boite et hurle comme une folle
LA SGRICIA
Au secours! Au secours!
MILORDINO et QUAQUEO tournent leur tête vers la SGRICIA
MILORDINO se dirige vers la SGRICIA
LA SGRICIA hurlant, terrorisée
Des gens viennent!
Quelles gens Milordino?
Puis sur un ton presque badin en se rasseyant
Quelles gens?
QUAQUEO qui regardait alternativement la vallée et le duo MILORDINO/SGRICIA, s’avance vers eux en disant
Le soir? S’il faisait jour, je croirais: quelqu’un s’est égaré. Tu verrais que maintenant
ils retourneraient en arrière.
MILORDINO Faisant un bref aller/retour vers le lieu d’observation de la vallée
Non! Non! Ils viennent vraiment vers nous! Ils sont là, en bas! En nombre
QUAQUEO Même mouvement de va -et- vient
Eh! Si nombreux, ils doivent se sentir courageux
LA SGRICIA se levant à nouveau à nouveau hurlant, terrorisé, pointant ses aiguilles à tricoter
Les éclairs, les éclairs
Tous les trois sont groupés près de la chaise de la SGRICIA.
MILORDINO
Ils ont aussi une charrette, il la tire à la main.
Puis incrédule se voulant rassurant
Ces gens doivent aller à la montagne
QUAQUEO
Eh, non, ils ont vraiment l’air de venir vers nous! Oh! Oh! ils ont une dame sur la
charrette. Regardez, regardez, la charrette est pleine de foin et la dame est couchée
dessus!
MILORDINO
Appelez au moins MARA
MARA-MARA Apparaissant. Heureuse d’être utile
Me voilà! me voilà!
143
Elle les regarde sans trop comprendre ce qu’ils lui veulent
MILORDINO, QUAQUEO, LA SGRICIA tournent lentement leurs têtes vers les
comédiens, MARA s’avance, comprend, les regarde et
MILORDINO à MARA
Sur le petit pont
MARA va se placer
MILORDINO
Avec l’ombrelle
MARA-MARA ouvre son ombrelle
De l’écossaise ils auront peur
Elle commence une gestuelle. Puis elle regarde son effet sur les comédiens qui malheureusement continuent à avancer; piquée au vif elle dit
Oh mais faites-moi de la lumière depuis le toit! Je ne tiens pas à me rompre le cou
Elle continue sa gestuelle “effrayante” déformant notamment son visage, lève les
bras comme pour faire une bête monstrueuse, mais les comédiens prennent ça pour
un signe de bienvenue. Elle se retourne et voit DIAMANTE qui lui fait un geste de
salut de la main ainsi que CROMO
LA SGRICIA
Ils s’arrêtent? Retournent en arrière?
MARA regarde La SGRICIA et les deux autres et fait signe que non de la tête. Elle
va les rejoindre.
LA SGRICIA
Appelez COTRONE
Ils vont appeler successivement, comme des poules qui viennent de pondre.
QUAQUEO
Cotrone!
MILORDINO
Cotrone!
MARA-MARA
Cotrone!
Pendant tous les dialogues qui vont suivre, les comédiens qui faisaient du surplace
vont avancer très lentement
COTRONE apparaît
Que se passe-t-il?
Tous lui montrent les comédiens et parlent sans qu’un seul mot audible sorte de leur
bouche
Cotrone regarde vers les comédiens, va vers “le lieu d’observation de la vallée” puis
reviens vers les 4
Vous n’avez pas honte?
144
Vous avez peur et vous voudriez faire peur?
Les autres sont tout penauds
MILORDINO
Ils montent en bande!
Ils sont plus de dix!
QUAQUEO gaffant
Non, ils sont cinq
Les 3 autres le foudroient du regard. Il poursuit avec une petite voix
Ils sont cinq, je les ai compté!
Il va vers “le lieu d’observation de la vallée” et regarde les comédiens.
Cinq avec la dame.
COTRONE explosant de joie
Quelle joie! Il y a même une femme?
Puis comme absorbé par ses propres pensées ou des souvenirs très anciens
Ce doit être une reine déchue.
Les autres ne comprennent pas bien. Mais ils savent bien que COTRONE est coutumier du fait.
Est-elle nue?
QUAQUEO Etonné
Nue?
Il regarde vers les comédiens puis se dirige vers COTRONE
Non elle ne m’a pas semblé nue.
COTRONE Assez violemment
Elle est nue, imbécile!
Puis repartant dans ses pensées ou des souvenirs très anciens. En se déplaçant vers
la coulisse cour
Sur une charrette de foin, une femme nue; avec les seins à l’air
Tous pouffent de rire
COTRONE les foudroient du regard, ils s’arrêtent immédiatement.
COTRONE reprenant son rêve éveillé
Et les cheveux roux répandus comme du sang de tragédie!
En ordre solennel, ses ministres la tirent, pour moins transpirer, ils sont en bras de
chemise.
Un temps. Il revient à la réalité. Et se dirige vers eux
Allez, réveillez vous, de l’imagination!
Tout de même, vous n’allez pas devenir raisonnables!
Pensez que pour nous ce n’est pas dangereux: lâche est celui qui raisonne!
Les autres ne sont pas vraiment convaincus de ce que dit COTRONE
Eh, parbleu, maintenant que vient le soir, notre royaume!
145
MILORDINO
Bien-sûr, mais s’ils ne croient en rien…
COTRONE
Et faut-il que les autres te croient pour que tu croies en toi?
MILORDINO
Les éclairs ne les arrêtent pas! Mara ne les arrête pas
MARA acquiesce de la tête
COTRONE Toujours réfléchissant et comme plus haut se déplaçant vers la coulisse cour
S’ils ne sont pas effrayés, cela signifie qu’ils sont des nôtres et qu’il sera facile de
nous entendre.
Les autres chuchottent, pas vraiment d’accord
COTRONE comme pour les convaincre
La maison est grande.
La SGRICIA ronchonne.
Puis comme frappé par une idée COTRONE revient vers eux et s’adresse à QUAQUEO
Tu as dit qu’ils étaient cinq?
QUAQUEO Qui a peur d’avoir dit une sottise
Cinq, c’est ça, il m’a semblé…
COTRONE Toujours dans ses pensées
Peut-être que c’est eux…
QUAQUEO
Qui eux ?
A ce moment précis LE COMTE, CROMO et DIAMANTE se tournent vers les
Poissards.
QUAQUEO Hurlant
Les voilà!
Arrivée des 3 comédiens.
CROMO
Ah merci mes amis! Bravo vraiment. Nous n’en pouvions plus
QUAQUEO
Merci de quoi?
CROMO
Comment de quoi? Des signes que vous avez faits pour indiquer que nous étions
enfin arrivés au but.
CROMO reprendra certains des gestes de MARA-MARA
COTRONE comme pour lui-même
Ah, donc voilà! c’est bien eux!
CROMO
Quel courage, qu’elle soit bénie la dame. Sur le pont! Merveilleuse avec l’ombrelle.
146
Il reprend à son tour certains gestes de MARA-MARA. MARA-MARA est vexée, d’autant plus que les autres poissards se moquent un peu d’elle.
DIAMANTE se dirigeant vers les poissards comme pour les embrasser.
Et magnifiques, les éclairs!
Les poissards, craintifs, se déplacent vers le centre du théâtre. DIAMANTE va vers
MARA-MARA qui se trouve vers le jardin.
Cette flamme verte sur le toit.
Nouveau mouvement des poissards qui reprennent leur place initiale Diamante
regarde l’espace, la villa, les poissards
QUAQUEO à COTRONE
Tiens regarde! Ils l’ont pris pour du théâtre!
Puis s’adressant à MILORDINO
Nous qui faisions les fantômes
MILORDINO
Ça les a divertis!
DIAMANTE étonnée et apeurée
Les fantômes? Quels fantômes?
COTRONE essayant de rattraper la bourde de QUAQUEO et assez autoritaire
Là, taisez-vous!
Puis à CROMO
La compagnie de la Comtesse?
Tous les comédiens saluent
J’étais justement en train de dire.
CROMO le coupant
Eh bien nous voilà?
QUAQUEO
La Compagnie?
CROMO
Ses derniers vestiges
DIAMANTE En colère sur CROMO
Pas du tout! Le noyau dur! Tu peux, heureusement dire, le noyau dur!
Puis se tournant pleine de tendresse vers le Comte
Et en premier lieu, ici, Monsieur le Comte
Vers le Comte
Avance, je t’en prie
COTRONE saluant à son tour
Bienvenue Monsieur le Comte
CROMO Goguenard
Mais sans plus de comté que d’argent comptant
DIAMANTE
Quand cesserez-vous, à la fin, de vous manquer de respect à vous même, en humiliant…
LE COMTE
147
Mais non, ma chère, il ne m’humilie pas…
COTRONE pour briser la gêne qui s’est un peu installée
Vous trouverez ici, de quoi vous reposer
Il regarde les autres poissards,
Et oui…Oui, je crois aussi de quoi vous restaurer un peu.
LA SGRICIA très bougonne
Tout est éteint à la cuisine
MARA-MARA Toujours gentille et agacée par le mauvais caractère de La SGRICIA
Dans ce cas on pourrait rallumer
Et vers COTRONE
Mais faites nous au moins savoir, qui sont ces personnes…
COTRONE tout en faisant taire QUAQUEO
Oui, tout de suite
Puis vers le comte
Mais Madame la Comtesse?
LE COMTE
Elle est là, elle aussi est tellement fatiguée…
DIAMANTE un peu moqueuse
Elle ne tient plus sur ses jambes
QUAQUEO
Celle sur la charrette? Une Comtesse?
Battant des mains et dansant? puis vers COTRONE
Nous avons compris! Tu nous a réservé la surprise d’une représentation!
Il bat des mains
COTRONE ennuyé et amusé
Mais non mes amis; je vais vous expliquer
QUAQUEO
Mais, oui, c’est si vrai qu’à leurs yeux nous avions aussi l’air de donner une représentation!
COTRONE Comme voulant expliquer une chose compliquée à QUAQUEO
Parce qu’ils sont presque de notre famille.
QUAQUEO ne semble pas bien comprendre, ni les autres poissards
Tu vas voir
Au comte
Faut-il porter secours à la comtesse?
DIAMANTE langue de vipère
Elle pourrait faire l’effort de monter toute seule à pied!
LE COMTE Très en colère presque Hurlant
Mais non! elle ne peut pas!
Puis gêné de sa colère il change de conversation. Vers COTRONE
Je voudrais que vous me disiez. Ici nous sommes, je crois dans une vallée, au flanc
148
d’une montagne.
CROMO
Mais où se trouvent les auberges et les restaurants?
DIAMANTE
Le théâtre où nous devons jouer?
COTRONE
Voilà, si vous me laissez parler, j’expliquerai tout, autant aux miens qu’à vous.
Il va pour parler expliquer et tous, Poissards et comédiens le regardent très concentrés
Nous sommes tous dans l’erreur, Mesdames et Messieurs, mais nous ne devons pas
nous embrouiller pour si peu…
Il va pour continuer son “explication quand on entend Lumachi au loin”
LUMACHI
Allons, du muscle, du muscle!
A la comtesse qui est endormie ou évanouie, très doucement
Nous sommes arrivés.
Tout le monde est comme hypnotisé par la comtesse
CROMO
Voilà la comtesse
LE COMTE
Attention au Cyprès! Attention au Cyprès!
Long silence. Tous s’approchent et regardent intensément
MILORDINO
Mon Dieu, comme elle est pâle!
MARA-MARA
Elle paraît morte
LUMACHI lui mettant la main sur la bouche
Silence
ILSE Ouvre les yeux mais ne se réveille pas vraiment. Rêve éveillé. S’asseyant sur
le char. Au fur et à mesure qu’elle va déclamer son texte les comédiens vont comprendre qu’elle joue et se mettre en condition de jeu aussi. Connivence entre les
acteurs.
“Si vous voulez entendre
Cette fable nouvelle
Croyez en ma robe de femme pauvre
Mais croyez davantage
A mes larmes de mère
Nées d’un drame
149
Nées d’un drame”
Tous les comédiens rient
ILSE les regardent et se bouche les oreilles. Les rire s’arrêtent immédiatement.
ILSE
Tout le monde en rit ainsi
Les gens instruits
même s’ils voient
Que je pleure
N’en sont pas émus.
COTRONE stupéfait mais émerveillé
Ah, mais vous êtes en train de jouer!
MILORDINO
Que c’est beau
MARA-MARA
Ils jouent!
LUMACHI
Taisez-vous! Elle a commencé, il faut lui donner la réplique
ILSE
…au contraire ma vue les irrite, et
Idiote!, idiote!
Ils me crient au visage
Parce qu’ils ne croient pas qu’il puisse être vrai
Que mon fils
A partir de là il faut jouer sur sa vraie douleur par rapport au poète mort
Mon cher enfant…
Mais vous (vers les poissards) vous devez me croire;
Je vous apporte les témoignages
Toutes sont de pauvres femmes,
De pauvres mères comme moi,
De mon voisinage,
Nous nous connaissons toutes et savons
Que c’est vrai
Jeux de mains d’ILSE
LE COMTE craignant la transe de sa femme.
Non arrête ma chérie
ILSE
Les dames…Les dames…
LE COMTE tentant de la calmer très doucement, comme s’adressant à une enfant
Mais les dames, vois-tu, ne sont pas là, pour l’instant
ILSE comme se réveillant
Elles ne sont pas ici?
150
Et pour la première fois ILSE voit le monde réel autour d’elle
Pourquoi?
Où m’avez-vous emmenée?
LE COMTE Toujours essayant de la préserver
Nous sommes arrivés…Nous allons nous renseigner.
MILORDINO
Comme elle jouait bien
LA SGRICIA
Dommage, ça me plaisait tellement
MARA-MARA
De les entendre rire ainsi, tous ensemble.
QUAQUEO à COTRONE
Tu vois que c’est vrai! Tu vois que c’est vrai!
COTRONE
Evidement que c’est vrai!
Ils jouent
Que voulez-vous qu’ils fassent?
Ce sont des comédiens!
LE COMTE
Par pitié ne dites pas cela devant ma femme!
ILSE
Pourquoi ne devrait-il pas le dire? Dites le au contraire! Ça me fait plaisir!
COTRONE
Excusez-moi, Madame, je n’avais pas l’intention de vous offenser…
ILSE
Comédienne oui, comédienne! Pas lui, mais moi oui, dans le sang, de naissance!
Et il est tombé avec moi, maintenant lui.
Le COMTE
Mais non, Seigneur, que dis-tu?
ILSE
Elle délire en se déplaçant dans tout l’espace
Oui, tombé avec moi, de ses palais de marbre, dans les baraques de planches, et
même dans la rue!
Où sommes nous ici? Lumachi où es-tu?
Lumachi arrive. Elle lui caresse le visage comme si elle ne le reconnaissait pas, un
peu comme une aveugle
Lumachi?
Essaie de sonner la trompe! Essayons de rassembler un peu de public!
Elle regarde autour d’elle perdue dans le délire et remplie d’horreur
Mon Dieu mais où sommes-nous ici? Où sommes-nous?
Elle se blottit contre LUMACHI
151
COTRONE
Ne craignez rien comtesse, nous sommes entre amis
QUAQUEO
Est-ce vraiment une comtesse?
LE COMTE
Comtesse, oui: ma femme
COTRONE
Tais-toi QUAQUEO
MARA-MARA
Mais si tu ne nous fais pas savoir…On dirait des fous
LUMACHI
Vous ne savez rien, vous ne pouvez rien savoir du martyre héroïque de cette femme.
ILSE
Je t’interdis d’en parler
Elle se détache violemment de LUMACHI
Puis vers CROMO
Tu comprends si je n’étais pas née actrice! Ce qui me dégoûte, c’est que vous soyez
vous, justement vous, les premiers à le croire et à le faire croire aux autres.
“Tu veux un bon rôle? vends-toi”
“Des toilettes, des Bijoux? Vends-toi!” Même pour une sale louange dans un journal
CROMO
Mais que dis-tu? Pourquoi t’en prends-tu à moi?
ILSE
Parce que tu l’as dit!
CROMO
Moi, je l’ai dit? quand? Qu’ai-je dit? Moi je ne me rappelle de rien
ILSE
Moi, je me rappelle de tout
LUMACHI
Mais enfin que disait-il?
ILSE
Que pour ne pas souffrir ce martyre héroïque, comme tu dis, et pour ne pas vous faire
endurer à vous tous - Ô combien il eût été préférable- disait-il…
CROMO
Ah! Ça y est! J’ai compris
Il se détourne de la comtesse. Un temps et de dos
Mais cela nous l’avons tous dit, pas seulement moi.
Puis se retournant vers la comtesse
Et celui qui ne l’a pas dit l’a pensé;
Vers le comte
152
Même lui, je parie
LE COMTE
Moi? Quoi donc?
ILSE
Se dirigeant vers son mari
Que moi, mon cher
Elle lui prend la tête
-là, sur ce noble front
elle se tourne vers CROMO
“vite fait” hein, tu as bien dit comme ça?
CROMO
…vite fait, vite fait oui, et nous n’en serions pas tous là à crever la faim
ILSE
Faisant des dessins sur le front du COMTE
J’aurais dû te planter deux magnifiques cornes
Elle les forme avec ses mains et les déplace vers CROMO
Arrivée à sa hauteur, elle le gifle puis rentre dans une crise violente
LE COMTE
Mon Dieu elle devient folle
DIAMANTE
Calme toi, calme-toi ILSE!
COTRONE
Comtesse, Comtesse
QUAQUEO
Quel curieux spectacle! Et ils prétendent que ce n’en est pas un
MARA-MARA
C’est bien, oh, elle n’y va pas par quatre chemins! Elle lui en a flanqué une belle à
ce pauvre type
MILORDINO
Mais d’où se sont-ils échappés?
LA SGRICIA
J’ai l’impression d’être au milieu des Turcs
LUMACHI se précipitant sur CROMO et le prenant au col. Violence
Lâche, tu as osé
CROMO
Enlève-toi, il est temps d’en finir
LUMACHI
Vite fait pour sauver la baraque…toi tu aurais vendu ta femme!
CROMO
Quelle baraque? Imbécile! Je l’ai dit pour celui qui s’est tué
A ces mots ILSE est comme tétanisée elle hurle et fait le geste des antennes de papil-
153
lon
Hihihi, hihihi, hihihi…
Celles des papillons s’appellent des antennes
QUAQUEO
Mais qui s’est tué?
LA SGRICIA
Un d’entre eux?
ILSE Se tournant vers la SGRICIA
Non, chère petite mémé! Aucun d’eux. Un qui était en plus, parmi les gens. Un poète.
COTRONE
Ah non Madame: pas un poète, pardonnez-moi!
DIAMANTE
La Comtesse parle de celui qui a écrit “La fable de l’enfant échangé” que nous jouons
depuis dix ans.
COTRONE
Justement, c’est ce que j’ai deviné
DIAMANTE
Et vous osez dire qu’il n’est pas un poète?
COTRONE
Si, il l’était; il n’a pas dû se tuer pour cette raison!
CROMO
Il s’est tué parce qu’il l’aimait
COTRONE
Ah, voilà - et c’est parce que la dame - je suppose - fidèle à son mari, n’a pas voulu
répondre à son amour. Rien à voir avec la poésie! Celui qui est poète fait de la poésie: il ne se tue pas!
LE COMTE
Veux-tu enfin cesser de laver le linge sale en public
CROMO
Puisqu’on en parle…ce n’est pas moi qui ai commencé.
LE COMTE
Tu as commencé
QUAQUEO
C’est si vrai, excuse moi, que tu as pris une baffe,
Tout le monde rit du mot de QUAQUEO
ILSE
Bravo mon cher, une baffe
Elle s’approche de CROMO
154
Que l’on efface
Elle lui donne un baiser
Ainsi.
Ce n’est pas toi l’ennemi, même si tu déballes tout à mon propos
CROMO
Moi, mais non!
ILSE
Passant derrière lui
Si, et tu me poignardes, devant ces gens qui sont là à nous regarder.
CROMO
Je te poignarde? moi?
ILSE
Eh, il me semble bien!
Vers COTRONE
Mais c’est bien naturel…quand on s’abaisse à tout déballer
Vers son mari
Toi, pauvre chéri, tu voudrais encore garder ta dignité…Sois tranquille, ça va se terminer, je sens que nous sommes au bout
LE COMTE
Mais, non ILSE. Il suffirait maintenant que tu te reposes un peu.
ILSE
Avec un pauvre sourire
Que veux-tu encore dissimuler? Et où? L’âme, si l’on n’a pas péché, peut se montrer,
comme une enfant nue ou toute déchirée. Même le sommeil de mes yeux je le sens
est déchiré.
Elle regarde autour d’elle
C’est la campagne ici mon Dieu…et le soir…Et ceux-ci qui se tiennent devant
nous…
Au mari
Je l’aimais, tu as compris? Et je l’ai fait mourir. Il s’agit désormais mon cher, d’un
mort qui n’a rien eu de moi, si je puis dire
Vers COTRONE
Un jeune homme son ami poète vint un jour me lire une œuvre qu’il était en train d’écrire - pour moi- disait-il, mais sans aucun espoir, puisque je n’étais désormais plus
actrice. L’œuvre m’a semblé tellement belle que
Elle se tourne vers CROMO
Oui, je me suis aussitôt exaltée.
De nouveau vers COTRONE
Je comprenais bien (une femme a tôt fait de s’apercevoir de ces choses; je veux dire
155
lorsqu’on a formulé quelques projets à son égard): il voulait, avec la fascination exercée par son œuvre, me ramener à mon existence précédente; mais non pour l’œuvre:
pour lui, pour m’avoir à lui…J’ai compris que si je lui ôtais toute illusion sur le
champ, il ne parviendrait pas à achever son ouvrage. En raison de la beauté de cette
œuvre, non seulement je ne l’ai pas déçu, mais j’ai finalement nourri son illusion jusqu’au bout. Lorsque l’œuvre fut accomplie, je me retirai - mais déjà toute enflammée
- de ce brasier.
Si j’en ai été réduite à cela, comment pouvez-vous ne pas le comprendre,
Il a raison lui
Elle se tourne vers CROMO
Je ne devais plus m’en libérer. La vie qui lui avait été refusée, j’ai dû la donner à son
œuvre. Et lui
Elle montre son mari
Il l’a compris, et m’a permis de retourner sur scène pour m’acquitter de cette dette
sacrée. Pour cette œuvre seulement!
COTRONE
Et cette œuvre- au milieu des gens- parce qu’elle est d’un poète- a été votre perte?
Ah, comme je le comprends bien! Comme je le comprends bien!
DIAMANTE
Dès la première représentation…
COTRONE
Personne n’en voulait rien savoir?
DIAMANTE
Tous contre
LUMACHI
Des sifflets à en faire trembler les murs
COTRONE
Ah bon! Ah bon!
ILSE
Ça vous réjouit?
COTRONE
Non COMTESSE, c’est parce que je comprends bien! L’œuvre d’un poète…
DIAMANTE
Rien ne comptait! Pas même la surprise des décors jamais vus! Des chiens!
LUMACHI
Et les lumières! Quelles lumières!
CROMO
Toutes les merveilles d’une mise en scène spectaculaire! Nous étions quarante deux,
entre les acteurs et les figurants.
156
COTRONE
Et vous êtes restés si peu?
CROMO
Et toute une fortune dilapidée
LE COMTE
Je ne regrette rien! Je l’ai voulu!
ILSE
Voilà qui est beau! Digne de toi!
COTRONE
Moi je les ai en horreur, tous ces gens, Monsieur le COMTE! C’est la raison pour
laquelle, je vis ici. Et la preuve, vous voyez.
J’étais Chrétien, je me suis fait turc.
LA SGRICIA comme subitement réveillée
Oh oh
COTRONE la rassurant
Rien à voir avec Mahomet! Turc à cause de la faillite de la poésie de la Chrétienté.
LA SGRICIA
N’abordons pas, oh oh! n’abordons pas la religion!
COTRONE vers le COMTE et ILSE présentant la SGRICIA
Voilà celle qui prie pour nous tous. La SGRICIA de l’Ange CENTUNO. Elle est
venue vivre ici avec nous parce que l’église n’a pas voulu reconnaître le miracle réalisé pour elle par l’ange qui se nomme CENTUNO
ILSE
Ah oui? Et quel est ce miracle?
COTRONE
Allons SGRICIA, raconte-le à Madame la comtesse
LA SGRICIA à ILSE
Tu ne voudras pas le croire
ILSE
Si, si je le croirai
COTRONE
C’est arrivé pendant un voyage qu’elle a dû faire dans une région voisine, à la
Favara, où habite une de ses sœurs…
VOIX OFF
Région de mauvaise réputation, comme il en existe malheureusement encore dans
cette île sauvage
COTRONE au COMTE et a ILSE
Ce n’est rien ce sont des voix. Ne soyez pas effrayés! Je vous expliquerai
VOIX OFF
On tue un homme comme une mouche
ILSE
157
Mon Dieu! Qui parle?
LE COMTE
D’où viennent ces voix?
COTRONE
Ne vous inquiétez pas! Ne vous inquiétez pas! Comtesse! Elles se forment dans les
airs. Je vous expliquerai.
LA SGRICIA
Ce sont les assassinés! Vous entendez? Vous entendez?
COTRONE fait des signes au COMTE et à ILSE pour faire comprendre que LA
SGRICIA est un peu folle, il veut en revenir au miracle. Il fait signe à LA SGRICIA
de commencer sa narration.
LA SGRICIA
C’est à cause de mon voisin. Je lui avais demandé de me prêter sa petite ânesse.
Préoccupé par l’idée de me préparer l’ânesse pour le petit jour, il s’est réveillé au
milieu de la nuit: il y avait le clair de lune, il a cru que c’était l’aube. Je m’en suis
rendu compte tout de suite en regardant le ciel qu’il ne s’agissait pas de la lumière
du jour, mais de la lune. En bonne vieille, j’ai fait le signe de la croix, je suis montée sur la bête et en avant. Mais lorsque je me suis trouvée sur la grand’route…de
nuit…en pleine campagne…les ombres effrayantes…dans ce silence qui étouffait
sous la poussière jusqu’au bruit des sabot de la petite ânesse…et cette pleine lune…et
la route si longue et si blanche…
J’ai rabattu ma pélerine sur les yeux et, ainsi protégée, peut-être la faiblesse, ou la
lenteur de la marche, ou je ne sais quoi d’autre, a fait que je me suis retrouvée à un
moment donné, comme si je me réveillais, entre deux longues files de soldats. Ils
avançaient des deux côtés de la grand’route, ces soldats, et en tête, devant moi, au
milieu, sur un majestueux cheval blanc, le Capitaine. Je me suis sentie toute réconfortée à cette vue, et j’ai rendu grâce à Dieu qui, justement la nuit de mon voyage,
avaient décidé que ces soldats devaient aussi se rendre à la Favara.
Mais pourquoi de cette manière en silence? Des jeunes gens de 20 ans…une vieille
parmi eux, sur cette petite ânesse…ils n’en riaient pas; ils ne faisaient pas non plus
de bruit en marchant; ils ne soulevaient même pas un peu de poussière.
Pourquoi? Comment était-ce possible? Je l’ai su à l’aube, en vue du village.
Le Capitaine sur son grand cheval blanc s’est arrêté; il a attendu que moi, avec ma
petite ânesse, je l’aie rattrapé “SGRICIA, je suis l’ange CENTUNO” m’a-t-il dit “et
ceux qui t’ont escorté jusqu’ici sont les âmes du purgatoire. Dès que tu seras arrivée,
mets-toi en règle avec Dieu, car tu mourras avant midi”. Et il a disparu avec sa sainte escorte.
Avant midi je serai morte.
Puis se dirigeant vers la COMTESSE
158
Toi, tu te crois peut-être encore vivante
Avec l’index elle lui fait signe que non devant son visage. Puis elle retourne à sa
chaise.
COTRONE Essayant de détendre l’atmosphère
Vous devez être fatigué? Nous veillerons à vous loger au mieux. La villa est spacieuse. Toi MARA occupe-toi d’attribuer les places.
MARA-MARA
Oui, oui venez, venez!
COTRONE faisant signe aux comédiens d’entrer
Entrez, entrez
Madame la COMTESSE…
ILSE s’est abandonné sur le banc, elle fait signe que non
Vous, non?
QUAQUEO à MARA
Tu as vu? Elle ne veut plus entrer
LE COMTE
Si, plus tard
COTRONE
Ce ne sont pas les chambres qui manquent
LA SGRICIA
Pas la mienne, la mienne attention, je ne la laisse à personne!
COTRONE
Mais oui la tienne, on sait, sois tranquille. Il y a l’orgue, c’est l’église
QUAQUEO
Allons-y, allons-y! On va s’amuser! Je ferai le gamin! Je danse comme un chat sur
le clavier de l’orgue.
159
LUIGI PIRANDELLO
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
Primo atto
SCENA 1
MUSICA 1: LA CASA FATATA E 1 SUOI PERSONAGGI
MILORDINO O oh oh oh ...! Gente a noi! subito lampi, scrosci e la lingua verde,
la lingua verde sul tetto!
LA SGRICIA Aiuto! Aiuto! Gente a noi! Che gente, Milordino, che gente?
QUAQUEO Di sera? Fosse giorno, crederei: qualche sperduto. Vedrai che ora torna
indietro.
MILORDINO No! Vengono proprio avanti!
LA SGRICIA I lampi! I lampi!
DOCCIA Oh, i lampi costano vacci piano.
Tutti escono e si mettono gli accessori più il braccio razzo
MUSICA 2: ARRIVANO I LAMPI entra la donna razzo e successivamente gli scalognati
Dalla quinta escono uno alla volta formando un gruppo
MILORDINO Hanno anche un carretto
DOCCIA Sarà gente che va alla montagna.
QUAQUEO Eh, no, han proprio l’aria di farsi a noi! O oh, hanno una donna sul carretto!
MILORDINO Chiamate almeno la Mara con l’ombrellino!
MARA MARA (accorre) Eccomi qua! Della scozzese avranno paura!
MUSICA 3 VENTO MARA MARA esegue acrobazie mentre gli scalognati in gruppo
indietreggiano, leggermente in diagonale, e LA COMPAGNIA DELLA CONTESSA
avanza (con elastico dalla platea)
LA SGRICIA Si fermano? Tornano indietro?
QUAQUEO Chiamate Cotrone!
160
TUTTI Cotrone! Cotrone!
BUIO-LUCE
COTRONE (appare di fianco dal gruppo) Che cos’è? O non vi vergognate? Avete
paura e vorreste fame?
MILORDINO Salgono in frotta! Son più di 10!
QUAQUEO No, sono 8 sono 8 li ho contati! Con la donna!
COTRONE C’è anche una donna? Sarà una regina spodestata. Una donna su un carretto di fieno, i suoi capelli rossi sparsi come sangue di tragedia! Su, svegli ímmaginazione! (tutti corrono in tutte le direzioni)
Pensate che per noi non c’è pericoli, e vigliacco chi ragiona!
Perbacco, ora che vien la sera, il regno nostro! (tutti si fermano)
GLI SCALOGNATI RIMANGONO FERMI NELLE LORO POSIZIONI
QUAQUEO (Già ma se non credono a nulla.......)
COTRONE E tu hai bisogno che ti credano gli altri per credere a te?
LA SGRICIA seguitano a salire?
MILORDINO Non li arrestano i lampi! Non li arresta la Mara!
COTRONE Se non si spaventano, vuol dire che sono dei nostri e sarà facile intenderci. La villa è grande.
DALLA PLATEA
CROMO Ah, grazie amici! Bravi veramente! Non se ne poteva più!
ESCE DALL’ELASTICO IL BATTAGLIA
DOCCIA (stonato) Grazie? Di che? (fa 2 passi avanti e si immobilizza)
CROMO (SEGUE IL BATTAGLIA) Come di che? Dei segni che ci avete fatti per
indicarci che eravamo giunti finalmente alla mèta.
BATTAGLIA (guarda con invidia Mara-Mara) che coraggio beata lei la signora
AVANZANO IL CONTE E DIAMANTE
CROMO Meravigliosa con l’ombrellino
DIAMANTE Bellissimi i lampi
QUAQUEO (fa 2 passi e si immobilizza) Toh, guarda! L’hanno preso per teatro! (Gli
S. fanno un gruppo vicino Quaqueo) Noi facciamo i fantasmi.......
DIAMANTE I fantasmi che fantasmi?
QUAQUEO Ma sì, le apparizioni. Per spaventare la gente e tenerla lontana! (gli S.
simulano degli spettri)
COTRONE (con un gesto ferma gli S.)
BATTAGLIA Ma dove sono gli alberghi? (salgono dalla platea)
DIAMANTE e il teatro?
COTRONE La compagnia della Contessa?
161
LA COMPAGNIA RIMANE CON LE SPALLE GIRATE AL PUBBLICO
BATTAGLIA ......Gli ultimi resti......
DIAMANTE Nient’affatto! I capisaldi! e prima di tutti, qua, il signor Conte.
CROMO (declamando) ma senza più contee né più contanti!
DIAMANTE (indignata) quando la finirete, insomma, di mancare di rispetto a voi
stessi, umiliando......
IL CONTE Ma no, cara, non m’umiliano......
TUTTI ......Chi sono questi signori?...(RIVOLTI AL MAGO DA VARIE ALTEZZE)
COTRONE Ma la signora Contessa?
IL CONTE anche lei così stanca.......
QUAQUEO Quella sul carretto? Contessa? Abbiamo capito! Tu ci hai combinato di
sorpresa una rappresentazione!
COTRONE Ma no......
QUAQUEO Ma sì; tant’è vero che anche a loro, la nostra è parsa rappresentazione!
COTRONE Perché anche loro son press’a poco della nostra stessa famiglia.
GLI SCALOGNATI SI RIFUGIANO DIETRO LA NUVOLA
SCENA 2
MUSICA 4 SI ODONO DELLE VOCI
- su, forza!
- siamo arrivati!
- piano, oh piano! Non spingete troppo
LA CONTESSA, SPIZZI, IL SACERDOTE E IL LUMACHI SI AVVICINANO AL
PALCO E SALGONO MENTRE LA CONTESSA BALLA
CROMO Ecco la Contessa!
MILORDINO Oh Dio come è pallida......
MARA MARA Pare morta.....
SPIZZI Silenzio
ILSE Se volete ascoltare questa favola nuova, credete a questa mia veste di povera
donna; ma credete di più a questo mio pianto di madre per una sciagura......
LA COMPAGNIA DELLA CONTESSA SCOPPIA IN RISATE DIVERSE MA TUTTE
DI INCREDULITÀ E SMETTONO DI COLPO
162
LA CONTESSA Ne ridono tutti così la gente istruita che pure lo vede che piango
(cantando) stupida, stupida, stupida, il figlio mio son tutte povere donne, poveri
madri come me.
CONTE (posa la valigia) No, smetti, cara...... (abbraccia Ilse)
ILSE Le donne......Le donne......
CONTE Ma le donne, vedi? Per ora non ci sono......
MILORDINO (sbucando dalla nuvola) Come recitava bene!
QUAQUEO Ma è una contessa davvero?
CONTE (prende la valigia) Contessa: è mia moglie! (La compagnia avanza) siamo
stati indirizzati a voi......
COTRONE Si, signor Conte, so bene che......
SPIZZI (supera tutti) Lei non sa nulla, non può saper nulla dell’eroico martirio di
questa donna!
CONTE Ti proibisco di parlarne Spizzi!
ILSE No caro, è bene parlarne......(camminano) Quando ci si riduce così, larve di
quello che fummo......
CONTE Cani spelati, affamati, randagi, cacciati da tutti a pedate...
CROMO (Butta la valigia per terra) Eri ormai Contessa santo Dio! avevi sposato
un Conte (a tutti gli altri) era ricco! (alla Contessa) non eri più un’attrice da serbarti onesta.
DIAMANTE Ma hai voluto troppo vantartene, cara, della tua onestà!
BATTAGLIA E da Contessa le corna avresti potuto fargliele!
LUMACHI Le contesse sono più generose: le fanno.
CROMO (riprende la valigia) Quel disgraziato non si sarebbe ucciso e noi tutti non
ci troveremmo ora così!
LA COMPAGNIA DELLA CONTESSA ESCE a sx
SCENA 3
QUAQUEO Ma chi si uccise? (rivolto al mago) Quaqueo e Cotrone escono a dx.
ILSE Uno che era di più tra la gente. Un poeta...
MUSICA 5 RIENTRO DELLA COMPAGNIA CON LE SEDIE
Un poeta venne a leggermi un giorno un’opera che stava scrivendo per me, disse, ma
senza più speranza, perché io non ero ormai più attrice.
L’opera mi parve così bella che (rivolgendosi al conte) sì me ne esaltai subito/
Ma compresi bene che voleva con il fascino dell’opera riattrarmi alla mia vita di
prima; ma non per l’opera per sé, per avermi sua...
163
E per la bellezza di quell’opera, non solo non lo disillusi, ma alimentai fino all’ultimo la sua illusione. Quando l’opera fu compiuta, mi ritrassi, ma già tutta in fiamme,
da quel fuoco.
CONTE La vita negata a lui ha dovuto darla alla sua opera e io stesso lo compresi.
CROMO Ora lei ne sta morendo e sta facendo morire noi tutti perché lui viva ancora!
TUTTA LA COMPAGNIA ESCE E ILSE SE NE VA
ENTRA COTRONE CON LA PALLA TRASPARENTE CON IL SUO SEGUITO
COTRONE Ma io odio il disprezzo della gente vivo qua per questo! Andiamo...
LA PALLA ROTOLA VIA
QUAQUEO Andiamo, su! andiamo! ci divertiremo! Ballerò come un gatto sulla
tastiera di un organo
COTRONE Siamo qua come agli orli della vita......manca forse il necessario, ma di
tutto il superfluo abbiamo una tale abbondanza....
RITORNA LA COMPAGNIA
MUSICA 6
Mi chiamano Mago Cotrone. Vivo modestamente di questi incantesimi! Li creo. E
ora stiamo a vedere.
SCENA FINALE CON I FIORI
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GIGANCI
na motywach I aktu dramatu L. Pirandello “Giganci z gór”
Scenariusz i adaptacja
Marcin Maziarzewski
teatr po drugie 2003
Uwagi ogólne: Na scenie dominuje kolor czarny, który powinien stanowic tlo akcji.
Wszystkie “lewo” i “prawo” z perspektywy widowni. Scenografia musi byc ulotna i
magiczna, musi pokazywac oblicze teatru, które mozna zobaczyc jedynie oczami
wyobrazni. To swiat unoszacych sie nad scena postaci, w które kiedys wcielali sie
wielcy aktorzy, a dzis ich role zyja same, pozbawione swoich odtwórców snuja sie
po zakamarkach teatru. Z prawej strony sceny zdezelowane krzeslo, z tylu dalsze
trzy. W poblizu srodka sceny stoi rachityczny wieszak-cyprys, tkwi “jak miotla
bogów”, na galezi wisi czarna parasolka. W glebi sceny, po lewej stronie, nieduzy i
niewysoki podest-mostek. Przy krawedziach sceny, w pewnych odstepach od siebie,
unosza sie “w powietrzu” cztery ramy symbolizujace lustra, nie mniejsze niz 50 na
70 cm. Stanowia one niejako okna na scene.
SCENA PIERWSZA
Na scenie Kotron, Maly Lord, Mara-Mara i Wróblica. Wszyscy ubrani sa calkowicie
na czarno, twarze pomalowane na bialo, z wyjatkiem czarnych obwódek wokól oczu.
Na dloniach czarne rekawiczki. Wszystkie postaci zastygle w bezruchu.
Kotron stoi odwrócony lewym bokiem do widowni, w tyle sceny nieco po prawej stronie trzymajac w zgietej i opartej lokciem o bok lewej rece gong. Twarz odwrócona w
prawo jest niewidoczna dla widza.
Mara-Mara lezy na ziemi po prawej stronie sceny, nieco przed Kotronem, przykryta
czarnym materialem. Glowa po lewej stronie.
Maly Lord siedzi skulony z kolanami pod broda w poblizu Mary i w zasiegu jej reki,
glowa opuszczona, twarz ukryta.
Wróblica stoi pod sciana po lewej stronie, przylegajac do niej plecami. Twarz zaslonieta dlonmi.
Kotron uderza w gong i odwraca twarz w strone widza, zaczynajac jednoczesnie glosno oddychac w takt muzyki. Mara-Mara powoli podnosi sie i siada, zaczyna oddychac, glowe obraca w strone widza, patrzac nieruchomym wzrokiem lalki, nastepnie
165
ponownie kladzie sie na ziemi i prawa reke, kreslac pólkole, wyciaga w kierunku
Malego Lorda i traca go lekko. Maly Lord wydaje z siebie glosny oddech, energicznie podnosi twarz, spogladajac na widza, rozprostowuje zdretwiale nogi i kurczowo
zacisniete wokól kolan rece, a nastepnie prawa stopa traca Wróblice. Wróblica wlacza sie w chór oddechów, opuszcza dlonie, odslaniajac twarz i stopniowo odkleja sie
od sciany. Wszystkie wymienione ruchy sa sztywne, mechaniczne, jak rozprostowywanie dawno nie uzywanych kosci. Maly Lord przybiera podejrzliwy wyraz twarzy,
zbiera sie w sobie. Zrywa sie nagle. Oddechy milkna. Maly Lord podbiega na skraj
sceny. Spoglada w dal z zainteresowaniem, a potem przerazeniem.
MALY LORD
Ludzie ida do nas! Ludzie ida! podbiega do niego Wróblica
WRÓBLICA
Ratunku! Ludzie ida! chowa sie za Kotrona Kotronie, zielone swiatlo z dachu!
KOTRON
Co to za ludzie, Maly Lordzie?
MARA
Co to za ludzie?
MALY LORD
Sa juz blisko!
WRÓBLICA
Niech Mara wyjdzie z parasolka na mostek!
MARA
podbiega na skraj sceny z czarna parasolka w reku) Wyglada na to, ze ida do nas.
rozklada parasolke
MALY LORD
Dawac blyskawice, pioruny i zielone swiatlo! chowa sie za Kotrona
MARA
Zielone swiatlo z dachu! oswietla ja zielone swiatlo, Mara przechadza sie najpierw
w prawo, potem w lewo z parasolka w reku i upiornym wyrazem twarzy, opuszcza
rece i tupie noga ze zloscia Ida! Nie boja sie blyskawic!
WRÓBLICA
Nie boja sie Mary!
KOTRON podchodzi do Mary, patrzy w dal
Jezeli sie nie boja, to znaczy ze to swoi ludzie i porozumiemy sie latwo. wiesza gong
na galezi cyprysu Teatr jest duzy. Kto wie, czy to nie oni.
MARA
Jacy “oni”?
MALY LORD
No tak, ale jesli oni w nic nie wierza?
166
KOTRON
Dla nas nie ma niebezpieczenstw. Wieczór sie zbliza, a wieczór i noc, to nasze królestwo. kolejno przylegaja plecami do sciany po lewej stronie sceny i zakrywaja
dlonmi twarze
SCENA DRUGA
W jednym z wejsc na widownie pojawia sie grupa czterech aktorów. Sa to Hrabia,
Hrabina, Dyament i Chrom. Hrabia i Hrabina stoja z przodu, Hrabina stoi po prawej stronie Hrabiego, opiera reke na jego ramieniu w omdlewajacym gescie,
przybierajac mine pelna rozmarzenia. Hrabia stoi spokojny i wyprostowany, jakby
zrezygnowany, w lewej rece trzyma walizke. Za nimi Chrom z mina pelna cynizmu i
workiem podróznym zarzuconym na plecy. Dyament wpatruje sie w Hrabiego wzrokiem drapieznym spod przymruzonych powiek. Aktorzy wykonuja jeden krok od lewej
nogi i dostawiaja prawa (wszyscy razem, jednoczesnie). Nastepnie kazdy z nich po
kolei wymawia jeden komunikat dworcowy, po kazdej takiej wiadomosci o odjezdzie
pociagu aktorzy wykonuja jeden krok w kierunku sceny jak poprzednio. Dyament
wypowiada swoja kwestie po angielsku, Chrom po niemiecku, Hrabina po wlosku,
Hrabia po polsku. W tle slychac odglos jadacego pociagu.
DYAMENT
Opózniony pociag osobowy z Londynu do Berlina odjedzie z peronu czwartego.
Palenie zabronione.
CHROM
Pasazerowie, którzy nie posiadaja waznego biletu na przejazd proszeni sa o zgloszenie sie do pierwszego wagonu. Pociag na trasie Berlin-Rzym kursuje we wszystkie
dni tygodnia.
HRABINA
Rzym godzina 22 minut 30. Nie wychylac sie w czasie jazdy.
HRABIA
Po sygnale odjazdu wsiadanie zabronione. Prosze odsunac sie od krawedzi peronu.
Po wypowiedzi Hrabiego aktorzy powinni byc przy skraju sceny. Pierwszy na scene
wchodzi Hrabia, stawia na ziemi walizke i podaje Hrabinie reke. Hrabina z gracja
wchodzi na scene, po niej Chrom a na koncu Dyament.
167
SCENA TRZECIA
Po wejsciu na scene aktorzy stoja przez moment w takim samym ukladzie w jakim
szli. Nagle rozchodza sie, kazdy w innym kierunku, przypatrujac sie miejscu w którym
sie znalezli.
HRABIA
Nic nie rozumiem. Zdaje sie, ze jestesmy wysoko w górach. A gdzie sa pensjonaty,
hotele i restauracje? No i porzadny teatr, gdzie mamy dac przedstawienie?
CHROM
Z daleka dostrzeglem jakies blyski. Przysiaglbym, ze ktos tu byl.
DYAMENT
Cos swiecilo na zielono. Moze rzeczywiscie ktos tu mieszka?
HRABINA jakby od niechcenia
A moze lepiej, ze nie ma tu nikogo i nikt nas nie widzi?
HRABIA
Moja droga, przestan upokarzac nas i siebie.
HRABINA przeglada sie w lustrze, poprawiajac wlosy
Juz od pierwszego spektaklu...
HRABIA kladzie na ziemi walizke, tak by otwierala sie tylem do widza
Wszyscy przeciw.
CHROM zrzuca z pleców worek i siada na ziemi opierajac sie o niego
Gwizdali az mury pekaly. Dzielo poety to dla nich nic!
DYAMENT siada na krzesle
Chociaz nigdy czegos podobnego nie widzieli. Bydlo!
CHROM wzdychajac
A jakie swiatla, jakie swiatla!
HRABIA wyciaga z walizy kapelusz i podchodzi do jednego z luster aby go
przymierzyc
Nienawidze tych ludzi kpiacych, wysmiewajacych, pelnych pogardy. Ja naprawde
wierzylem w to dzielo.
HRABINA podchodzi do walizy wyciaga z niej chuste i podobnie jak Hrabia
przymierza ja ogladajac sie dokladnie w lustrze z kazdej strony
Zamiast marmurowych palaców szalas drewniany, gorzej - ruina. Gdzie my
jestesmy?
CHROM
Teraz to wszystko jedno. Spójrzcie na siebie. Jestesmy jak psy wyleniale, wyglodniale, wlóczace sie i przepedzane kopniakami.
DYAMENT
To idz sobie, idz. Przeciez wiesz, ze nie ma z czego placic gazy.
168
CHROM
Mam isc? A dokad pójde? Gaza? Gdyby o gaze chodzilo, dawno bym juz odszedl.
HRABIA
Dlaczego o tym mówisz? Nie upokarzaj sie, to okropne.
HRABINA pólglosem powtarza swój tekst z kartki, przerywa
Nie mój drogi trzeba o tym mówic. Zwlaszcza teraz, kiedy juz wszystko sie skonczylo. Jestesmy na dnie, jestesmy tylko cieniem tego, czym bylismy kiedys.
DYAMENT do Chroma
Chcesz roli? Sprzedaj sie! Chcesz pieniedzy? Sprzedaj sie! Sprzedaj sie, nawet jesli
chcesz tylko nedznej pochwaly w gazecie!
CHROM
Dlaczego do mnie?
HRABINA wrzuca chustke do walizki, podchodzi po krzeslo, ustawia je obok tego,
na którym siedzi Dyament
Spimy wszyscy razem w jakichs stajniach...
HRABIA podchodzac z krzeslem
Alez to nie byla stajnia, moja droga. Spalas na lawce na dworcu kolejowym.
CHROM ze zloscia, podchodzi do krzesel i podnosi jedno, nastepnie wraca
W poczekalni trzeciej klasy, pani hrabino.
HRABINA
Lezalam miedzy tymi..nie wiem...miedzy pajeczynami...
CHROM ze zloscia stawia krzeslo na ziemi, siada
Tam nie bylo zadnych pajeczyn!
HRABINA
No to byly strzepy ciemnosci! Mialam goraczke, strzepy ciemnosci spadaly na mnie,
byly zimne, spadaly mi na twarz, tak, za kazdym oddechem...
HRABIA
O, Boze! Ilzo, Ilzo, na milosc boska! Tak nie mozna!
CHROM zrywa sie
Ilzo, uspokój sie!
DYAMENT krzyczy
Cisza!
Aktorzy milkna. W milczeniu stoja przed swoimi krzeslami.
SCENA CZWARTA
Aktorzy stoja jeszcze chwile w milczeniu, przywolani do porzadku krzykiem. Po chwili siadaja w milczeniu. Przewracaja kartki tekstu, szeptem doczytuja kwestie. Nie
patrza na siebie, przejeci ostatnia klótnia. W tym samym momencie ozywaja postaci
169
sceniczne. Akcja toczy sie równolegle.
Kotron, Mara i Wróblica stojac przy scianie odslaniaja twarze. Maly Lord odslania
twarz i wykonuje pad w przód na rece. Nastepnie niczym czarny kot skrada sie w kierunku aktorów, przyglada sie im dokladnie z bliska.
MALY LORD
Mam wrazenie, ze to wariaci.
KOTRON
Bo oni sa prawie jak z naszej rodziny. Zaraz sobie wszystko przypomnicie.
WRÓBLICA ostroznie podchodzi do aktorów, liczy ich na palcach
Czworo. Dwóch mezczyzn i dwie kobiety.
Mara podchodzi do Chroma, który ze znudzeniem odklada egzemplarz tekstu obok
swojego krzesla, siedzi z zalozonymi rekami i ostentacyjnie ziewa. Mara ukradkiem
chwyta tekst i odbiega na lewo, za nia Maly Lord i Wróblica
MARA czyta
“Basn o zamienionym dziecku”.
WRÓBLICA podekscytowana
Alez...to przedstawienie. Oni beda grac!
MALY LORD
Rozumiem! Zrobiles nam niespodzianke!
MARA
Bedziemy mieli przedstawienie! Beda grac!
KOTRON przegladajac rzeczy w walizce
Pewnie, ze beda. A co maja robic? Przeciez to aktorzy - Hrabia i jego zona - Hrabina,
Dyament i Chrom
Chrom ziewa ponownie i siega reka po tekst. Maly Lord podrzuca go na swoje miejsce
Zostali skierowani do nas przez jednego z moich dalekich przyjaciól, który prawdopodobnie nie zdazyl, czy tez nie mógl przekazac im rady, aby zaniechali podejmowania wyprawy az tutaj.
Hrabia wstaje i odchodzi kilka kroków w lewo od swojego krzesla, w zamysleniu
mruczac tekst, obraca sie w przeciwnym kierunku i pograzony w lekturze ponownie
robi kilka rytmicznych kroków, Maly Lord delikatnie usuwa mu z drogi krzeslo,
Hrabia przechodzi na prawa strone sceny, Maly Lord dostawia jego krzeslo z powrotem, Hrabia odwraca sie, podnosi oczy znad tekstu i siada na swoim miejscu
MALY LORD z radoscia
Alez on to beznadziejnie recytuje! Znowu bedziemy potrzebni.
MARA podchodzi do Dyament i podnosi jej kosmyk wlosów
Dyament wyglada jak nieboszczka... puszcza go z mina pelna wspólczucia, Dyament
poprawia wlosy
MALY LORD
170
Chrom ziewa...
WRÓBLICA
Nawet ziewac nie potrafi...Nie wychodza mu nawet odruchy. A ta Hrabina... to
sztuczna pretensjonalna kwoka!
KOTRON
Bo widzicie, oni nawet teraz graja. Zaraz sie przekonacie...gdzie ja to polozylem...
rozglada sie
MARA
Kwoka przy pawiu z przetraconym ogonem. I to wszystko w naszym teatrze!
KOTRON przeszukujac kieszenie
Przeciez tutaj nie ma juz teatru. To znaczy jest, ale raczej dla szczurów, nieczynny i
zamkniety.
MALY LORD
Kotronie, czy naprawde nic sie nie da zrobic?
KOTRON znajduje w kieszeni metalowy lejek, kladzie palec na ustach
Cierpliwosci, moi drodzy. Gdziez wasza wyobraznia? szeptem Nie traccie nadziei.
Cos sie przeciez wymysli. O!
Kotron staje nad siedzacym Hrabia, pozostali szybko zajmuja analogiczne miejsca.
Kotron zaczyna cichym glosem nucic jakas dziwna melodie. Pozostale postaci stopniowo dolaczaja do niego, wspóltworzac chór. Melodia staje sie coraz glosniejsza,
swiatlo powoli przygasa, scene oswietla jedynie bialy reflektor-kontra. Kotron wznosi lejek ku górze, pozostale postaci wyciagaja w jego kierunku rece. Nagle spiew
milknie urwany. Kotron przyklada lejek do glowy Hrabiego.
SCENA PIATA
HRABIA
...i pragne tylko, aby uznano wielkosc. Nie nas, lecz dziela, aby tylko piekno tego
dziela bylo nagroda za ten stan, do jakiego sie doprowadzilem, gdy... Kotron odrywa
“tube” od glowy Hrabiego, ten milknie. Kotron patrzy na pozostale postaci, jakby
chcial powiedziec “A nie mówilem?”, po chwili ponownie wydobywa z Hrabiego
slowa Zaplacilem za to calym moim dziedzictwem i nie to jest wazne, niczego nie
zaluje. A dyrektorzy teatrów zrywali z nami kontrakty i odmawiali wynajecia sal,
wymawiajac sie tym, ze trupa jest zdziesiatkowana, bez kostiumów, bez dekoracji!
Ale to nieprawda, nawet teraz mamy wszystko co potrzeba do spektaklu. Gramy go
w calosci i nie skreslamy niczego. Czego nie mozna pokazac - czytamy, a utwór jest
tak piekny, ze nikt nie zwraca uwagi na aktorów, na brak dekoracji, rekwizytów...
Kotron prznosi “tube” na Chroma
CHROM z wsciekloscia, prawie krzyczac
171
...zeby tak jakas kolacje! Jak moge obyc sie bez wszystkiego?! A jesli czlowiek potrzebuje wlasnie wszystkiego?!
HRABINA
...ale od razu zrozumialam, bo kobieta od razu rozumie pewne rzeczy, to znaczy,
chcialam powiedziec, kiedy czuje, ze ktos o niej mysli. Pewien mlody czlowiek, jego
przyjaciel, poeta, przyszedl pewnego dnia i przeczytal mi rzecz, która zaczal pisac.
Powiedzial, ze pisze to dla mnie, chociaz sprawa jest beznadziejna. Wiedzialam, ze
jesli wyprowadze go z bledu nie skonczy swojej pracy. Kiedy dzielo bylo gotowe
wycofalam sie. Jak mozecie tego nie rozumiec?! On takze nie...
DYAMENT
...wtedy aktor zniknie ze sceny, niepotrzebny i zapomniany. Tak, naiwny panie hrabio, zostanie zastapiony przez kukle, bezduszna nad-marionete, która bedzie miala
chociaz te zalete, ze nie bedzie po co przyprawiac jej rogów. Rogacz, jelen, osiol,
skurwiel.
Kotron porozumiewawczo patrzy na pozostale postaci. Ponownie zaczyna nucic
melodie wraz z pozostalymi, coraz ciszej, az do calkowitego wyciszenia. Zapada
dluzsza chwila ciszy. Nagle postaci wydaja z siebie krótki i glosny krzyk, w tym
samym momencie aktorzy spadaja z krzesel na ziemie i leza bez ruchu
SCENA SZÓSTA
Kotron i Maly Lord podbiegaja do Hrabiego, chwytaja go za rece i gwaltownie
wywlekaja go na proscenium, zrywajac z niego brutalnie górna czesc ubrania i
wyrywajac mu tekst z reki. Scena ginie w ciemnosci, Hrabia staje sam przed widzami oswietlony reflektorem, sciskajac w rekach kapelusz. Stoi starajac sie poczatkowo
zachowac pozory godnosci. Stopniowo ogarnia go coraz wiekszy strach, zwiesza
glowe, a nastepnie upada na kolana.
KOTRON zjadliwie
Nie laska samemu zrzucic hrabiowski surducik, oj, nie laska...
MALY LORD
Zostaw ten kapelusz, przyjacielu. Nie bedzie ci juz potrzebny. bezceremonialnie
wydziera Hrabiemu kapelusz i wyrzuca go I jak? Podoba sie?
KOTRON
“Bez hrabstwa wszakze, bez hrabskich dukatów...” - i co zostalo?
MALY LORD do ucha Hrabiego
Strach? Hrabia kryje twarz w dloniach
KOTRON
Wstyd? Hrabia prawie upada, podpiera sie jedna reka
MALY LORD
Urazona duma? Hrabia podpiera sie druga reka
KOTRON
A moze... prawda? Hrabia pada twarza do ziemi i nieruchomieje, Kotron i maly Lord
172
wbiegaja na schody naprzeciwko proscenium. Hrabia unosi sie nieco i zaczyna z
wysilkiem wczolgiwac sie na pierwszy stopien schodów, Kotron deklamuje
“Wszelka przesada klóci sie z celem teatru, a celem tym bylo - tak u poczatków teatru jaki i dzisiaj - podstawiac zwierciadlo naturze, uswiadamiac cnocie i hanbie ich
wlasne rysy, substancji epoki nadawac forme, która ja utrwali”. Hrabia osuwa sie ze
stopnia
Powtarzaj za mna, hrabio. “Tylko mów ten monolog tak jak ja (...): plynnie i swobodnie. Gdybys mial deklamowac z falszywym patosem, jak niektórzy aktorzy,
wolalbym juz, zeby moje wiersze wyryczal herold miejski.”
HRABIA wspinajac sie ponownie
Wszelka przesada klóci sie z celem teatru.
KOTRON
“Ale strzez sie tez ostroznej nijakosci. Kieruj sie w tych sprawach wlasnym wyczuciem.”
HRABIA pokonujac kolejne stopnie
A celem tym bylo - tak u poczatków teatru jak i dzisiaj...
KOTRON
“I pilnuj sie zwlaszcza, zeby nie wykraczac poza naturalnosc, która jest zawsze powsciagliwa. (...) Bo zdarza sie , ze taki wesolek ni stad ni zowad parska smiechem,
zeby rozsmieszyc bezmyslna czesc widowni, i to akurat w chwili, kiedy w sztuce ma
zabrzmiec jakas wazna kwestia.”
HRABIA z pomoca Malego Lorda pokonuje kilka stopni, zblizajac sie do Kotrona
...podstawiac zwierciadlo naturze, uswiadamiac cnocie i hanbie ich wlasne rysy, substancji epoki nadawac forme, która ja utrwali. Kotron i Maly Lord podnosza
Hrabiego, Maly Lord podaje mu surdut i kapelusz, wszyscy razem schodza na proscenium
Chrom zrywa sie, podbiega do sciany, Maly Lord, Wróblica i Mara podchodza, siadaja na krzeslach niczym znudzeni krytycy, tworzac “mur” za nim. Chrom odwraca
sie, próbuje cos powiedziec
MALY LORD glosem znudzonego krytyka
Spektakl pozbawiony jest dramaturgii, brak w nim sensownej fabuly, ponadto
widoczne sa liczne bledy interpretacyjne. Chrom niemo protestuje
WRÓBLICA
Psychologizm postaci zdaje sie byc niewiarygodny, uwidaczniajac istotna niespójnosc natury emocjonalno-behawioralnej.
MARA
Bezsprzecznie nie jest to spektakl wpisujacy sie w zywotne potrzeby szerokich mas
spolecznych, a zakres tematyki i sposób realizacji pokazuja, iz klóci sie on z podstawowa rola twórcy, jaka jest sluzenie masom.
Wstaja z miejsc i zaczynaja mówic wszyscy razem, jeden przez drugiego, przypierajac Chroma do sciany. Chrom przestraszony cofa sie, ale ostatnim wysilkiem woli
przebija sie przez otaczajace go osoby.
173
Mara i Wróblica podchodza do Dyament. Przewracaja ja na plecy, a nastepnie stawiaja na nogi niczym posag. Dyament otwiera oczy. Wróblica i Mara przymocowuja jej do dloni niewidzialny sznurek, który posluzy do sterowania ruchami Dyament.
Nastepuje sekwencja w której Dyament jest calkowicie poddana ruchom narzuconym
przez Mare i Wróblice i dopiero stopniowo Dyament uwalnia sie od tej dominacji.
Hrabina budzi sie niespodziewanie i rzuca konwulsyjnie. Postaci i aktorzy otaczaja
ja szczelnie. Po chwili ukazuje sie Hrabina z dzieckiem trzymanym na rekach.
SCENA SIÓDMA
HRABINA
Sluchajcie basni nowej,
lecz jesli chcecie sluchac
uwierzcie.
Uwierzcie mojemu ubóstwu,
uwierzcie moim lzom.
Uwierzcie mojemu placzowi
matczynemu
nad nieszczesciem.
Nie! Syn mój najmilszy!...
Skad ten placz mojego dzieciecia?
HRABIA
Strzygi go nawiedzily!
CHROM
Noca wchodza do domów
Strzygi.
Kominem
Jako dym czarny.
HRABINA
Gdy je podnioslam z podlogi, z ziemi...
DYAMENT
Inne bylo! Nie swoje!
Nie swoje bylo! Inne!
HRABIA
Czyj to syn?
CHROM
Odwrócone bylo
Nózkami do glów kolyski.
HRABIA
174
Wiec ktos je wzial rekami swymi, wzial od matki.
DYAMENT
Milczcie wy!
Glupek w nedzy,
Silny w palacu bedzie.
HRABINA
Uwierzcie.
Uwierzcie mojemu ubóstwu.
Uwierzcie moim lzom. Uwierzcie mojemu placzowi
matczynemu
nad nieszczesciem.
Sluchajcie basni nowej.
Lecz jesli chcecie sluchac uwierzcie.
SCENA OSTATNIA
Postaci sceniczne i aktorzy zaczynaja powoli tanczyc w parach obracajac sie wokól
wlasnej osi oraz zataczajac kregi na scenie w takt psychodelicznej i kolyszacej muzyki. Swiatlo powoli przygasa, ustepujac miejsca nierealnej niebieskawej poswiacie.
Jako pierwszy taniec przerywa Kotron, podchodzi z Hrabia do “lustra”. Pozostali
tancza, a potem kolejno wykonuja te sama sekwencje co Kotron.
KOTRON
Hrabia jest mlodziencem o jasnych wlosach i bladej twarzy. Wyglada jak zablakany
i bardzo zmeczony. Chociaz obecnie bardzo ubogi, widac to po ubraniu - zakiet
angielski koloru grochu, bardzo brudny i tu i ówdzie podarty, biala kamizelka, stary
kapelusz slomkowy - zachowal przeciez w rysach i sposobie bycia rozczarowany
blask wielkopanskosci.
MARA MARA
Hrabina ma wlosy koloru cieplej miedzi. Suknia stara i wymieta, w kolorze fioletowym, porozpinana, troche brudna, z dlugimi, szerokimi rekawami, które z latwoscia osuwaja sie, ukazujac jej nagie ramiona
MALY LORD
Chrom wylysial w dziwny sposób na czole i na skroniach, tak ze jego wlosy tworza
dwa trójkaty stykajace sie wierzcholkami na samym szczycie glowy. Oczy ma jasnozielone, mówi glosem glebokim, dudniacym, tonem takim i przy uzyciu takich
gestów, jak ktos, kto wpada w gniew z byle powodu.
WRÓBLICA
Dyament jest kobieta prawie czterdziestoletnia, o twarzy wyraziscie uszminkowanej,
175
uzbrojonej w tragiczne brwi nad oczami, których spojrzenie jest geste i ciezkie, a
oddziela je nos, wystajacy i pogardliwy. Wyglada, jakby zaraz miala wybuchnac
opiekuncza miloscia do Hrabiego, a oburzeniem na Hrabine, jego zone, której on jest
ofiara (jak sadzi).
Wszystkie postaci udaja sie na te same miejsca i przybieraja te same pozycje co na
poczatku sztuki. Aktorzy stoja przed lustrami.
HRABIA
Palacyk jest w oblazlym kolorze rózowym. Zamieszkuja go: Kotron zwany Magiem,
Mara-Mara, Wróblica i Maly Lord. Wysoki, prawie posrodku sceny w tym miejscu
podwyzszonej, zniszczony przez starosc cyprys tkwi w beczce, jak miotla bogów.
HRABINA
Palacyk ten, ongis wspanialy, teraz jest zniszczony i zaniedbany. Tkwi samotnie w
dolinie górskiej. Prowadzi do niego sciezka, idaca stromo pod góre, az do cyprysu, a
stamtad biegnaca w lewo do mostka nad niewidocznym strumykiem.
CHROM
Kiedy podnosi sie kurtyna jest juz prawie wieczór. Z wnetrza palacyku slychac
skoczna melodie, spiewana przy akompaniamencie jakichs dziwnych instrumentów,
przechodzaca nagle to w pisk nieoczekiwany, to znów w ryzykowne tryle, jakby
melodie jakas otchlan wciagala.
DYAMENT
Spiew musi byc taki, jakby ktos stawial czola jakiemus niebezpieczenstwu, i tylko
sie czeka, zeby sie to wszystko skonczylo, zeby wreszcie wrócil spokój i porzadek,
jak wówczas, gdy mija chwilowe szalenstwo, które czasem nas ogarnia, nie wiadomo dlaczego.
Kotron uderza w gong. Zapalaja sie swiatla na scenie i widowni. Aktorzy sciagaja z
siebie kostiumy, komentuja swoje role, ustawiaja sie, by uklonic sie publicznosci.
Czar pryska.
KONIEC
176
Allegato 1
PROGRAMMI EDIZIONI 2001, 2002, 2003 E 2004
179
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Europeo di Teatro Studentesco in Lingue Straniere
Prima edizione - Torino, 5-11 aprile 2001
Programma
Giovedì 5 aprile
Rappresentazioni dello spettacolo “Il Matto e la Morte” di Dario Fo in lingua
madre, presso l’Aula Magna del Convitto Nazionale Umberto 1°, Via Bligny 1/bis,
Torino:
- 9.00-10.00
Gruppo studentesco di Tolosa (Francia) selezionato da
Consolato d’Italia a Tolosa
- 10.00-11.00
Teatro Amador di Loureiro (Portogallo)
- 11.00-12.00
Atelier de Théatre del Liceo Albert Schweitzer di
Gundelfingen (Germania)
- 15.00-16.00
gruppo studentesco italiano
Venerdì 16 aprile
Rappresentazioni in lingua straniera di tutti i gruppi teatrali presso il Teatro Juvarra,
Via Juvarra 15, Torino:
- 9.00-10.00
“Senza titolo” gruppo studentesco di Tolosa selezionato da
Consolato d’Italia a Tolosa, spettacolo in lingua italiana
- 10.00-11.00
I.T.A.S. SANTORRE DI SANTAROSA (Torino)
“Zazie dans le métro”, adattamento del testo di R.
Queneau, in lingua francese
“Auto da vida e da morte” di Antonio Aleixo, in lingua
spagnola
Liceo classico “V. Alfieri” (Asti)
- 14.00-15.00
181
- 15.00-16.00
“Antigone”, adattamento del testo di J. Anouilh, in lingua
francese
A téatre del Liceo Albert Schweitzer di Gundelfingen
(Germania)
“Portrait d’une planète”, di F. Durrenmatt, in versione
bilingue tedesco/francese
- 16.00-17.00
Liceo Scientifico “N. Rosa” di Bussoleno
“Four”, di D. Orioli, in lingua inglese
- 17.00-18.00
Istituto Magistrale “MONTI” (Asti)
“Cyrano de Bergerac”, adattamento del testo di E.
Rostand, in lingua francese
- 18.00
Ricevimento dei gruppi studenteschi presso il Palazzo
Civico, Piazza Palazzo di Città 1, Torino
Sabato 7 aprile
Laboratori dalle 9.00 alle 12.00, al liceo Umberto 1°, Via Bligny 1/bis, Torino:
-
“Musica, ritmo e dizione” a cura di Marco Alotto.
“La costruzione del personaggio” a cura di Marie-Claude Baboulène.
“L’improvvisazione” a cura di Denise Greiner.
“Costruzione ed uso della maschera” a cura di Monica Queiros e Rui Cabral.
“Il Matto e la Morte” versione plurilingue a cura di Stefania Ressico.
Pomeriggio libero.
Domenica 8 aprile
- Mattino, visita turistica della città e dintorni
- Pomeriggio, visita al museo del cinema
Lunedì 9 aprile
182
- 10.30-12.00
visione dello spettacolo “L’Angelo, la Bella e il Diavolo”
racconto musicale di Marco Alotto e Bobo Nigrone, al
Teatro Juvarra, via Juvarra 15.
- 14.00-19.00
partecipazione alla manifestazione “ScuolaSuper” organizzata della città di Torino, Divisione Servizi Culturali,
Settore Gioventù. Presso Hiroshima mon Amour, via
Bossoli 83.
Martedì 10 aprile
Laboratori dalle 9.00 alle 12.00:
- “Creazione dei cappelli” a cura di Corinne Di Grassi al Centre Culturel
Français, via Pomba 23.
- “Costruzione ed uso della maschera” e “L’improvvisazione”, al Cesedi, via
Gaudenzio Ferrari 1.
- “La costruzione del personaggio”, al Comune di Torino, via Assarotti 2.
- “Il Matto e la Morte”, al Teatro Matteotti, via Matteotti 1 (Moncalieri).
14.00-18.00 partecipazione alla manifestazione “ScuolaSuper” organizzata della
città di Torino, Divisione Servizi Culturali, Settore Gioventù. Presso Hiroshima mon
Amour, via Bossi 83.
21.00 Teatro Matteotti, via Matteotti 1 (Moncalieri):
- rappresentazione plurilingue di “Il Matto e la Morte” di Dario Fo alla presenza dell’autore. Messa in scena di Stefania Ressico.
- Rappresentazioni del gruppo “Faits d’Hiver” di Tolosa (Francia), ospite d’onore. “Les amours de Dom Perlimplin avec Bélise en son jardin”, di Federico
Garcia Lorca, traduzione André Belamich, in lingua francese. Messa in scena
da Marie-Claude Baboulène.
Mercoledì 11 aprile
Laboratori dalle 9.00 alle 12.00
- “Musica, ritmo e dizione”, al Comune di Torino, via Assarotti 2.
- “Creazione dei cappelli”, al Centre Culturel Français, via Pomba 23.
- “Costruzione ed uso della maschera” e “L’improvvisazione”, al Cesedi, via
183
Gaudenzio Ferrari 1.
- “Il Matto e la Morte”, al liceo Umberto 1°, via Bligny 1/bis.
14.00-17.00 riunione di tutti i gruppi al Centre Culturel Francais, via Pomba 23.
Condivisione e con valutazione dell’esperienza.
21.00 serata finale con i partecipanti di “ScuolaSuper” a Hiroshima mon Amour, via
Bossoli 83.
184
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue
Seconda edizione - Torino, 18/23 aprile 2002
Programma
Mercoledì 17 aprile 2002
Arrivo dei partecipanti stranieri.
Accoglienza presso il Teatro Juvarra di Torino, nel corso della serata conclusiva
del festival teatrale della Città di Torino “SCUOLASUPERiore”
Giovedì 18 aprile 2002
Teatro Fregoli, via Santa Giulia, 2bis/B Torino
Rappresentazioni delle performances tratte da “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Selezione dei partecipanti alla messa in scena plurilingue del 23 aprile:
- 9.30
gruppo di Dortmund - GERMANIA Zobeide, Ipazia, Sofronia,
Eutropia (in tedesco)
- 11.00
gruppo di Katowice - POLONIA Perinzia (in polacco)
- 12.30
gruppo di Kiev - UCRAINA Perinzia (in ucraino)
- 15.00
gruppo di Loureiro - PORTOGALLO Cloe (in portoghese)
- 16.30
gruppo di Mallemort - FRANCIA Valdrade, Ersilia, Ottavia
(in francese)
- 18.00
gruppo di Torino - ITALIA da definire (in italiano)
185
Venerdì 19 aprile 2002
Teatro Fregoli, via Santa Giulia, 2bis/B Torino
Rappresentazioni delle performances in lingua straniera dei gruppi ospiti:
- 9.30
gruppo di Mallemort (in italiano, inglese e spagnolo, “Imbroglio
at the gallery!”)
- 11.00
gruppo di Loureiro (in spagnolo e francese, di F. Garcia Lorca:
“L’amour de don Perlimplin avec Belise en son jardin”
- 12.30
gruppo di Kiev (in francese, di J. P. Sartre “Les mouches”)
- 15.30
gruppo di Katowice (in inglese, di S. Mrozek “Serenada”)
- 17.00
gruppo di Dortmund (in italiano, “Una storia fra le tante…un
talkshow” e “Cena per uno”, di F. Frinton)
Sabato 20 aprile 2002
Hiroshima Mon Amour, via Bossoli, 83 Torino (spazio polivalente)
- Laboratori multilingue (ore 10.00/13.00)
- Prove per la messa in scena plurilingue da “Le città invisibili” da I. Calvino
(ore 10.00/13.00)
Domenica 21 aprile 2002
Hiroshima Mon Amour, via Bossoli, 83 Torino (spazio polivalente)
- Laboratori multilingue (ore 10.00/13.00 e 15.00/17.00 )
- Prove per la messa in scena plurilingue da “Le città invisibili” da I. Calvino
(ore 10.00/13.00 e 15.00/17.00)
186
Lunedì 22 aprile 2002
Teatro Fregoli, via Santa Giulia, 2bis/B Torino
Rappresentazioni delle performances in lingua straniera dei gruppi italiani:
-
9.30
11.00
15.00
16.00
gruppo che recita in francese
gruppo che recita in inglese
gruppo che recita in spagnolo
gruppo che recita in tedesco
Hiroshima Mon Amour, via Bossoli, 83 Torino (spazio polivalente)
Prove per la messa in scena plurilingue da “Le città invisibili” da I. Calvino
(ore 10.00/13.00 e 15.00/17.00)
Martedì 23 aprile 2002
Hiroshima Mon Amour, via Bossoli, 83 Torino (spazio polivalente)
- Laboratori multilingue (ore 10.00/13.00 e 15.00/17.00)
- Prove per la messa in scena plurilingue da “Le città invisibili” da I. Calvino
(ore 10.00/13.00 e 15.00/17.00)
- ore 20.30 Rappresentazione plurilingue tratta da “Le città invisibili” da Italo
Calvino
Con la partecipazione di:
• “L’aparthé” (Atelier de Pratique Artistique Théâtre), Francia
• GSB (Gesamtschule Brünninghausen), Germania
• Po Drugie Polonia
• T.A.L. (Teatro Amador de Loureiro), Portogallo
• Voilà - Théâtre linguistique - Ucraina
187
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue
Terza edizione - Torino, 5/9 maggio 2003
PROGRAMMA
Lunedì 5 maggio 2003
Teatro “Gobetti”, via Rossini - Torino.
Rappresentazioni tratte da “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello:
- 9.00
“L’atelier du Bahut” di Vizille (Francia) in:
“Les géants de la montagne” (in francese)
- 10.15
“Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” di Magdeburg (Germania) in:
“Die Riesen vom Berge” (in tedesco)
- 11.30
“Po drugie” di Katowice (Polonia) in:
“Giganci” (in polacco)
- 14.45
Liceo Italiano “E. Fermi” di Madrid (Spagna) in:
“El sueño de Cotrone” (in spagnolo)
- 16.00
“Lampenfieber - Miedo Escénico” di Alicante (Spagna) in:
“Els gegants de la muntanya” (in catalano)
- 17.15
I.T.A.S. “Santorre di Santarosa” di Torino (Italia) in:
“I giganti della montagna” (in italiano)
Selezione per la messa in scena plurilingue de “I giganti della montagna”.
Martedì 6 maggio 2003
Teatro “Gobetti”, via Rossini, Torino.
Spettacoli in lingua straniera dei gruppi italiani
- 9.00
rappresentazione in lingua francese (selezione regionale in corso)
188
- 10.45
L.S.S. “Vercelli” (Asti) in: “Our midsummer night’s dream” da
W. Shakespeare (in lingua inglese)
- 15.00
rappresentazione in lingua tedesca (selezione nazionale in corso)
- 16.15
I.T.C. “Russell-Moro” (Torino) “Un tranvìa llamado sueño” da
R. Qeuneau (in lingua spagnola)
Hiroshima mon Amour, Torino
- 10.00/13.00
15.00/18.00
2 gruppi di Laboratorio “I giganti della montagna”,
finalizzati alla preparazione della messa in scena plurilingue, a cura di Marco Alotto e Stefania Ressico
Mercoledì 7 maggio 2003
Hiroshima mon Amour, Torino
- 10.00/13.00
Laboratori plurilingue:
1. “La voce della voce”, condotto dalla cantante Caterina
Pontrandolfo
2. “La voce della maschera”, condotto dall’attrice
Esther Ruggiero
3. “La voce del suono”, condotto dal percussionista
Claudio Pugnalin
4. “La voce del corpo”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura Morandini
2 gruppi di Laboratorio “I giganti della montagna”, finalizzati alla preparazione della messa in scena plurilingue,
a cura di Marco Alotto e Stefania Ressico
- 15.00/18.00
Laboratori plurilingue:
1. “La voce della voce”, condotto dalla cantante Caterina
Pontrandolfo
2. “La voce della maschera”, condotto dall’attrice
Esther Ruggiero
3. “La voce del suono”, condotto dal percussionista
189
Claudio Pugnalin
4. “La voce del corpo”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura Morandini
2 gruppi di Laboratorio “I giganti della montagna”, finalizzati alla preparazione della messa in scena plurilingue, a
cura di Marco Alotto e Stefania Ressico
Giovedì 8 maggio 2003
Hiroshima mon Amour, Torino
- 10.00/13.00
Laboratori plurilingue:
1. “La voce della voce”, condotto dalla cantante Caterina
Pontrandolfo
2. “La voce della maschera”, condotto dall’attrice
Esther Ruggiero
3. “La voce del suono”, condotto dal percussionista
Claudio Pugnalin
4. “La voce del corpo”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura Morandini
2 gruppi di Laboratorio “I giganti della montagna”, finalizzati alla preparazione della messa in scena plurilingue, a
cura di Marco Alotto e Stefania Ressico
- 15.00/18.00
Laboratori plurilingue:
1. “La voce della voce”, condotto dalla cantante Caterina
Pontrandolfo
2. “La voce della maschera”, condotto dall’attrice
Esther Ruggiero
3. “La voce del suono”, condotto dal percussionista
Claudio Pugnalin
4. “La voce del corpo”, condotto dalla danzatrice coreografa Laura Morandini
2 gruppi di Laboratorio “I giganti della montagna”, finalizzati alla preparazione della messa in scena plurilingue, a
cura di Marco Alotto e Stefania Ressico
- 21.00
Spettacolo plurilingue da “I giganti della montagna” di L.
Pirandello, in catalano, francese, italiano, polacco, spagnolo, tedesco, a cura di Marco Alotto e di Stefania Ressico
190
Venerdì 9 maggio 2003
Teatro Piccolo Valdocco, Torino
Spettacoli in lingua straniera dei gruppi stranieri.
- 9.00
“Po drugie” di Katowice (Polonia) in:
“When the death calls for you” di W. Allen (in inglese)
- 10.15
“L’atelier du Bahut” di Vizille (Francia) in:
“The line” di Isräel Horovitz (in italiano, spagnolo, tedesco,
inglese )
- 11.30
“Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” di Magdeburg (Germania) in:
“Wandlungen/Mutamenti” - testo collettivo - (in italiano)
- 14.00
“Lampenfieber - Miedo Escénico” di Alicante ( Spagna ) in:
“Doch nicht umsonst gewartet” - testo collettivo- (in tedesco ed
inglese)
- 15.15
Liceo Italiano “E. Fermi” di Madrid (E):
“Sogno di una notte d’estate: comici, fate e folletti” da W.
Shakespeare (in italiano)
Il Direttore Artistico
Festival “LINGUE IN SCENA!”
Stefania Ressico
Torino, 28 marzo 2003
191
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue
Quarta edizione - Torino, 26/30 aprile 2004
PROGRAMMA PROVVISORIO
Sezione Spettacoli
Lunedì 26 aprile 2004
Teatro Alfa, via Casalborgone - Torino
Rappresentazioni tratte da “Turandot” di Carlo Gozzi e di Giacomo Puccini:
- 9.00
Theatre Studio “Peremena” di Solikamsk (Russia) in:
“Turandot” (in russo)
- 10.15
“Lycée L’Oiselet” di Bourgoin-Jallieu (Francia) in:
“Turandot” (in francese)
- 12.00
“Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” di Magdeburg (Germania) in:
“Turandot” (in tedesco)
- 15.00
“Théâtre Voilà” di Kiev (Ucraina) in:
“Turandot” (in ucraino)
- 16.15
I.T.C. “Luxemburg” di Torino (Italia) in:
“Turandot” (in italiano)
Selezione degli interpreti per la messa in scena plurilingue di “Turandot”
192
Martedì 27 aprile 2004
Teatro Alfa, via Casalborgone - Torino
Rappresentazioni in lingue straniere moderne ed in lingue classiche
- 9.30
rappresentazione in inglese del Liceo Theatre Studio “Peremena”
di Solikamsk (Russia)
- 10.45
rappresentazione in italiano del “Lycée L’Oiselet” di BourgoinJallieu (Francia)
- 12.00
rappresentazione in italiano del
Gymnasium” di Magdeburg (Germania)
- 14.30
rappresentazione in italiano e greco antico di “Antigone”
(da Sofocle, Anhouil, Brecht) del Liceo Classico Statale “Cavour”
di Torino (Italia)
- 15.45
rappresentazione in italiano e latino di “Aulularia” di Plauto del
Liceo Classico Statale “Petrarca” di Trieste (Italia)
- 17.00
rappresentazione in inglese del Liceo Linguistico “Vittoria” di
Torino (Italia)
“Durch-Schnitt/Hegel
Mercoledì 28 aprile 2004
Teatro Alfa, via Casalborgone - Torino
Rappresentazioni in lingue straniere moderne
- 9.30
rappresentazione in inglese del GruppoTeatrale “A l’instart” di
Rouen (Francia)
- 10.45
rappresentazione in tedesco del gruppo italiano vincitore della
selezione nazionale promossa dal Goethe Institut Turin
- 12.00
rappresentazione in francese del gruppo italiano vincitore della
selezione interregionale promossa dal Centre Culturel Français
de Turin
193
- 14.30
rappresentazione in italiano del Liceo “Fermi” di Madrid
(Spagna), da “Le nozze” di Cecov
- 15.45
rappresentazione in italiano del Gruppo Teatrale “L.A.” di
Belgrado (Serbia-Montenegro)
- 17.00
rappresentazione in arabo, italiano, senegalese, piemontese, francese, inglese del Gruppo “Alouan” del Centro Interculturale del
Comune di Torino
Venerdì 30 aprile 2004
Ponte Mosca - Torino
- 21.00
Spettacolo plurilingue de “Turandot” da Gozzi e Puccini in francese, italiano, russo, tedesco, ucraino a cura di Marco Alotto e di
Stefania Ressico
Sezione Laboratori
Martedì 27 aprile 2004
Via della Basilica - Torino
- 15.00/18.00
Laboratorio Turandot (Marco Alotto)
Mercoledì 28 aprile 2004
Via della Basilica - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratorio Turandot (Marco Alotto)
194
Mercoledì 28 aprile 2004
Hiroshima mon Amour - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratori plurilingue su “Turandot”:
1. La voce/the voice/la voix, condotto dalla cantante Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, condotto dall’attrice Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, condotto dalla danzatrice coreografa Laura
Morandini
4. L’azione/the action/l’action, condotto dal regista franco-canadese François
Généreux
Giovedì 29 aprile 2004
Hiroshima mon Amour - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratori plurilingue su “Turandot”:
1. La voce/the voice/la voix, condotto dalla cantante Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, condotto dall’attrice Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, condotto dalla danzatrice coreografa Laura
Morandini
4. Il gesto/the gesture/le geste, condotto dal regista franco-canadese François
Généreux
Giovedì 29 aprile 2004
Ponte Mosca - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratorio Turandot (Marco Alotto)
195
Giovedì 29 aprile 2004
Via della Basilica - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratorio Turandot (Stefania Ressico)
Giovedì 29 aprile 2004
Ponte Mosca - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Laboratorio Concorso Internazionale
Venerdì 30 aprile 2004
Ponte Mosca - Torino
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
prove per la messa in scena plurilingue
“Turandot”
Il Direttore Artistico
Festival “LINGUE IN SCENA!”
Stefania Ressico
Torino, 26 gennaio 2004
196
“LANGUES EN SCÈNE”
Festival des Étudiants Européens de Théâtre Plurilingue
Quatrième édition - Turin, 26/30 avril 2004
PROGRAMME PROVISOIRE
Section Spectacles
Lundi 26 avril 2004
Théâtre Alfa, via Casalborgone - Turin
- 9.00
Théâtre Studio “Peremena” de Solikamsk (Russie) en
“Turandot” (en russe)
- 10.15
“Lycée L’Oiselet” de Bourgoin-Jallieu (France) en:
“Turandot” (en français)
- 12.00
“Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” de Magdeburg (Allemagne) en:
“Turandot” (en allemand)
- 15.00
“Théâtre Voilà” de Kiev (Ukraine) en:
“Turandot” (en ukranien)
- 16.15
I.T.C. “Luxemburg” de Turin (Italie) en:
“Turandot” (en italien)
Sélection des interprètes pour la mise en scène multilingue de “Turandot”.
197
Mardi 27 avril 2004
Théâtre Alfa, via Casalborgone - Turin
Représentations en langues étrangères modernes et en langues classiques
- 9.30
représentation en allemand du Lycée Théâtre Studio “Peremena”
de Solikamsk (Russie)
- 10.45
représentation en italien du “Lycée L’Oiselet” de Bourgoin-Jallieu
(France)
- 12.00
représentation en italien du “Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” de
Magdeburg (Allemagne)
- 14.30
représentation en italien et grec ancien de “Antigone” (de
Sofocle, Anhouil, Brecht) du Liceo Classico Statale “Cavour” de
Turin (Italie)
- 15.45
représentation en italien et latin de “Aulularia” de Plauto du
Liceo Classico Statale “Petrarca” de Trieste (Italie)
- 17.00
représentation en anglais du Liceo Linguistico “Vittoria” de Turin
(Italie)
Mercredi 28 avril 2004
Théâtre Alfa, via Casalborgone - Turin
Représentations en langues étrangères modernes
- 9.30
représentation en anglais du Groupe “A l’instart” de Rouen
(France)
- 10.45
représentation en allemand du groupe italien vainqueur de la
sélection nationale organisée par le Goethe Institut Turin
- 12.00
représentation en français du groupe italien vainqueur de la sélection interrégionale organisée par le Centre Culturel Français
de Turin
198
- 14.30
représentation en italien du Liceo “Fermi” de Madrid (Espagne),
de “Les Noces” de Cecov
- 15.45
représentation en italien du Groupe Théâtral “L.A.” de Belgrado
(Serbie-Monténégro)
- 17.00
représentation en arabe, italien, sénégalais, piémontais, français,
anglais du Groupe “Alouan” du Centre Interculturel de la Mairie
de Turin
Vendredi 30 avril 2004
Ponte Mosca - Turin
- 21.00
Spectacle multilingue de “Turandot” de Gozzi et Puccini en
français, italien, russe, allemand, ukranien; mise en scène de
Marco Alotto et de Stefania Ressico
Section Ateliers
Mardi 27 avril 2004
Via della Basilica - Turin
- 15.00/18.00
Atelier Turandot (Marco Alotto)
Mercredi 28 avril 2004
Via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Atelier Turandot (Marco Alotto)
199
Mercredi 28 avril 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Ateliers multilingues sur “Turandot”:
1. La voce/the voice/la voix, conduit par la chanteuse Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, conduit par l’actrice Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, conduit par la danseuse Laura Morandini
4. L’azione/the action/l’action, conduit par le metteur en scène franco-canadien François Généreux
Jeudi 29 avril 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Ateliers multilingues sur “Turandot”:
1. La voce/the voice/la voix, conduit par la chanteuse Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, conduit par l’actrice Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, conduit par la danseuse chorégraphe Laura
Morandini
4. L’azione/the action/l’action, conduit par le régisseur franco-canadien
François Généreux
Jeudi 29 avril 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Atelier Turandot (Marco Alotto)
200
Jeudi 29 avril 2004
Via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Atelier Turandot (Stefania Ressico)
Jeudi 29 avril 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Atelier Concours International
Vendredi 30 avril 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
répétitions pour la mise en scène multilingue “Turandot”
Le Directeur Artistique
Festival “LANGUES EN SCENE!”
Stefania Ressico
Turin, 26 Janvier 2004
201
“LINGUE IN SCENA!”
European Student Festival of Multilingual Theatre
Fourth edition - Turin, April 26th/30th 2004
PROVISIONAL PROGRAMME
Performances
Monday April 26th 2004
Alfa Theatre, via Casalborgone - Turin
Performances based on “Turandot” by Carlo Gozzi and Giacomo Puccini:
- 9.00
Solikamsk Theatre Studio “Peremena” (Russia) in:
“Turandot” (in Russian)
- 10.15
Bourgoin-Jallieu “Lycée L’Oiselet” (France) in:
“Turandot” (in French)
- 12.00
Magdeburg “Durch-Schnitt/Hegel Gymnasium” (Germany) in:
“Turandot” (in German)
- 15.00
Kiev “Théâtre Voilà” (Ucraina) in:
“Turandot” (in Ukrainian)
- 16.15
Turin I.T.C. “Luxemburg” (Italy) in:
“Turandot” (in Italian)
Casting of actors for the multilingual performances of “Turandot”.
202
Tuesday April 27th 2004
Alfa Theatre, via Casalborgone - Turin
Performances in modern foreign languages and in classical ones
- 9.30
performance in German of the Solikamsk Theatre Studio
“Peremena” High-school (Russia).
- 10.45
performance in Italian of the “Lycée L’Oiselet” by BourgoinJallieu (France)
- 12.00
performance in Italian of the Magdeburg “Durch-Schnitt/Hegel
Gymnasium” (Germany)
- 14.30
performance in Italian and classical Greek of “Antigone”
(by Sofocle, Anhouil, Brecht) of Liceo Classico Statale “Cavour”
of Turin (Italy)
- 15.45
performance in Italian and Latin of “Aulularia” Liceo Classico
Statale “Petrarca” of Trieste (Italy)
- 17.00
performance in English of the Liceo Linguistico “Vittoria” of Turin
(Italy)
Wednesday April 28th 2004
Alfa Theatre, via Casalborgone - Turin
Performances in modern foreign languages
- 9.30
performance in English of the Theatre Group “A l’instart” of
Rouen (France).
- 10.45
performance in German of the Italian group winner of the national selection promoted by the Goethe Institut Turin.
- 12.00
performance in French of the Italian group winner of the interregional selection promoted by Centre Culturel Français de
Turin.
203
- 14.30
performance in Italian of the Liceo “Fermi” of Madrid (Spain)
from “Le nozze” by Cecov
- 15.45
performance in Italian of the Theatre Group “L.A” of Belgrade
(Serbia - Montenegro)
- 17.00
performance in Arabic, Italian, Senegalese, Piedmontese, French,
English of the “Alouan” Group from the Centro Interculturale del
Comune di Torino
Friday April 30th 2004
Mosca Bridge - Turin
- 21.00
Multilingual performance of “Turandot” by Gozzi and Puccini
by Marco Alotto and Stefania Ressico
Workshops
Tuesday April 27th 2004
Via della Basilica - Turin
- 15.00/18.00
Turandot workshop (Marco Alotto)
Wednesday April 28th 2004
Via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Turandot workshop (Marco Alotto)
204
Wednesday April 28th 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
“Turandot” multilingual workshop:
1. La voce/the voice/la voix, presented by the singer Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, presented by the actress Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, presented by the dancer-choreographer Laura
Morandini
4. L’azione/the action/l’action, presented by the French-Canadian director
François Généreux
Thursday April 29th 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Multilingual workshops on “Turandot”:
1. La voce/the voice/la voix, presented by the singer Caterina Pontrandolfo
2. La maschera/the mask/le masque, presented by the actress Esther Ruggiero
3. Il gesto/the gesture/le geste, presented by the dancer-choreographer Laura
Morandini
4. L’azione/the action/l’action, presented by the the French-Canadian director
François Généreux
Thursday April 29th 2004
Mosca Bridge - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Turandot workshop (Marco Alotto)
205
Thursday April 29th 2004
Via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Turandot workshop (Stefania Ressico)
Thursday April 29th 2004
Mosca Bridge - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
International contest workshop
Friday April 30th 2004
Mosca Bridge - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
rehearsals for the multilingual staging of
“Turandot”
Artistic Director
Festival “LINGUE IN SCENA!”
Stefania Ressico
Turin, January 26th 2004
206
Sprachen in Szene!”
Europäisches Schuelerfestival Von Mehrsprachigen Theater
Vierte Veranstaltung - Turin, 26/30 April 2004
PROVISORISCHES PROGRAMM
Schauspiele
Montag 26 April 2004
Alfa Theater, via Casalborgone - Turin
Darstellungen entgenommen aus “Turandot” von Carlo Gozzi und Giacomo
Puccini:
- 9.00
Uhr Theatre Studio “Peremena” von Solikamsk (Russland) in:
“Turandot” (auf Russisch)
- 10.15
Uhr “Lycée L’Oiselet” von Bourgoin-Jallieu (Frankreich) in:
“Turandot” (auf Franzoesisch)
- 12.00
Uhr “Durch-Schnitt/Hegel
(Deutschland) in:
“Turandot” (auf Deutsch)
- 15.00
Uhr “Théatre Voilà” von Kiev (Ukraine) in:
“Turandot” (auf Ukrainisch)
- 16.15
I.T.C. “Luxemburg” von Turin (Italien) in:
“Turandot” (auf Italienisch)
Gymnasium”
von
Magdeburg
Auswahl der Darstellers für die mehrsprachige Inszenierung des “Turandot”
207
Dienstag 27 April 2004
Alfa Theater,via Casalborgone - Turin
Darstellungen in modernen und klassischen Fremdsprachen
- 9.30
Uhr Darstellung auf Deutsch des Gymnasiums Theatre Studio
“Peremena” von Solikamsk (Russland)
- 10.45
Uhr Darstellung auf Italienisch von “Lycée L’Oiselet” von
Bourgoin-Jallieu (Frankreich)
- 12.00
Uhr Darstellung auf Italienisch von “Durch-Schnitt/Hegel gymnasium” von Magdeburg (Deutschland)
- 14.30
Uhr Darstellung auf Italienisch und Altgriechisch der “Antigone”
(von Sophokles,Anhouil,Brecht) des klassischen Staatgymnasiums
“Cavour” von Turin (Italien)
- 15.45
Darstellung auf Italienisch und Latein der “Aulularia” von Plauto
des klassischen Staatgymnasiums “Petrarca” von Triest (Italien)
- 17.00
Uhr Darstellung auf Englisch des neusprachlichen Gymnasiums
“Vittoria” von Turin (Italien)
Mittwoch 28 April 2004
Alfa Theater,via Casalborgone - Turin
Darstellungen in modernen Fremdsprachen
- 9.30
Uhr Darstellung auf Englisch der Theatergruppe “A l’instart” von
Rouen (Frankreich)
- 10.45
Darstellung auf Deutsch der italienischen Gewinnergruppe der
nationalen Auswahl die “Goethe Institut Turin” befördert hat
- 12.00
Uhr Darstellung auf Französisch der italienischen
Gewinnergruppe der überregionale Auswahl, die “Centre
Culturel Français de Turin” befördert hat
208
- 14.30
Uhr Darstellung auf Italienisch des Gymnasiums “Fermi” von
Madrid (Spanien), aus “Die Hochzeit” von Cecov
- 15.45
Uhr Darstellung auf Italienisch der Theatergruppe “L.A.” von
Belgrad (Serbien-Montenegro)
- 17.00
Uhr Darstellung auf Arabisch, Italienisch, Senegalesisch,
Piemontesisch, Franzoesisch, Englisch der Gruppe “Alouan” des
Interkulturellen Zentrums von Turin
Freitag 30 April 2004
Ponte Mosca - Turin
- 21.00
Uhr Mehrsprachiges Schauspiel des “Turandot” aus Gozzi und
Puccini auf Franzoesisch, Italienisch, Russisch, Deutsch,
Ukrainisch von Marco Alotto und Stefania Ressico
Labors
Dienstag 27 April 2004
Via della Basilica - Turin
- 15.00/18.00
Uhr Labor zu Turandot (Marco Alotto)
Mittwoch 28 April 2004
via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr Labor zu Turandot (Marco Alotto)
209
Mittwoch 28 April 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr mehrsprachige Labors zu “Turandot”:
1. Die Stimme, von der Sängerin Caterina Pontrandolfo vorgestellt
2. Die Maske, von der Schauspielerin Esther Ruggiero vorgestellt
3. Die Geste, von der Tänzerin Choreographin Laura Morandini vorgestellt
4. Die Geste, von dem frankokanadischen Regisseur François Généreux vorgestellt
Donnerstag 29 April 2004
Hiroshima mon Amour - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr mehrsprachige Labors zu “Turandot”:
1. Die Stimme, von der Sängerin Caterina Pandolfo vorgestellt
2. Die Maske, von der Schauspielerin Esther Ruggiero vorgestellt
3. Die Geste, von der Tänzerin Choreographin Laura Morandini vorgestellt
4. Die Geste, von dem frankokanadischen Regisseur François Généreux vorgestellt
Donnerstag 29 April 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr Labor zu Turandot (Marco Alotto)
210
Donnerstag 29 April 200 4
via della Basilica - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr Labor zu Turandot (Stefania Ressico)
Donnerstag 29 April 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr Internationale Wettbewerb Labor
Freitag 30 April 2004
Ponte Mosca - Turin
- 10.00/13.00 - 15.00/18.00
Uhr Proben für die mehrsprachige
Inszenierung zu “Turandot”
Der künstlerischer Leiter
Festival “Sprachen in Szene!”
Stefania Ressico
Turin, 26-01-2004
211
212
213
214
215
216
Allegato 2
SCHEDE DEGLI SPETTACOLI EDIZIONI 2001 E 2002
219
LE CITTÀ INVISIBILI
Laboratorio teatrale del Liceo Scientifico N. COPERNICO Torino
“Gli astri sopra le case dei cattivi”
libro di lettura per gli abitanti delle città
drammaturgia originale su testi di Paul Klee, Bertold Brecht, Italo Calvino
insegnante coordinatore
Claudio Caprotti
allievi partecipanti
Viviana Nicolosi, Marta Fioravazzi, Elisa Pasotti,
Guido Rovera, Dario Giacone, Irene Di Chiaro,
Michele Canavese, Claudia Bargiacchi, Federica Berti,
Laura Solia, Giulia Ferrari, Olga Viktorova,
Paolo Vicino, Andrea Ciattaglia, Valentina Giordano,
Andrea Lanfranchi
L’inconsueto accostamento fra Klee e Brecht che proponiamo è in particolare riferito alla loro opera negli anni Venti, durante la Repubblica di Weimar.
Matrice di partenza comune l’Espressionismo, superato secondo percorsi originali.
La civiltà metropolitana, in Brecht, come giungla nella quale l’uomo si muove in
clandestinità, o come intrico di segni allarmanti, da riprogettare in Klee, con inesausto razionalismo e nel contempo sistematicità della leggerezza, che ci porta fino al
grande “illuminista lirico” Calvino.
Le città che si specchiano, le aree pensili o fluenti rimandano a continui “doppi” del
Klee di Dessau.
Il nostro spettacolo è frutto di un laboratorio che ha cercato di far tesoro di metodi e
modi del Bauhaus, attraverso un training sulla musica e la costruzione di gruppo di
attrezzi scenici, dando anche spazio alla manualità come momento di conoscenza.
221
Städtetreffen
Spotkanie miast/Incontro di città/Rencontre des villes/Reunião da cidade/City meeting
In “Le città invisibili” di Italo Calvino tocca a Marco Polo di visitare tante città, a
volte misteriose o segrete. Nella nostra versione “Städtetreffen” s’incontrano alcune
delle città stesse.
Comunicando tra di loro si accorgono che i loro messaggi essenziali possono esser
ridotti ad una frase sola.
Ecco le frasi chiave della nostra pièce:
Zobeide
Diese hässliche Falle...
Te wstretne przypadki...
Questa trappola brutta...
Cette piège moche...
Esta armadilha feia…
This ugly trap...
Ipazia
Keine Sprache ohne Täuschung.
Nie ma jezyka bez cyganstwa.
Non c’è lingua senza trucco.
Pas de langue sans erreur.
Nenhuma língua sem engano.
No language without deception.
Sofronia
Und das ganze Leben wieder beginnt.
I cate zyaie znowu sie rozpoczyna.
E tutta la vita inizia da capo.
Et toute la vie recommence.
E a vida inteira começa outra vez.
And the whole life begins again.
222
Eutropia
Zu gleichem Gähnen.
W jednym czasie ziewac.
Allo stesso sbadiglio.
Pour bâillir en commun.
A mesmo bocejar.
Zobeide - Rebecca Behlau
Ipazia - Mohamed El Moudni
Sofronia - Ramona Dworschak
Eutropia - Julia Haltaufderheide
La città combattuta - Julia Erdmann
E poi ci sarà un’altra città.
Una città combattuta…
Tecnico del suono - Martin Schröer
Regia - Dieter Jaeschke
Musiche:
Eurythmics
Who’s that girl
Cafe Havana
El Carretero
George Voumard Orchestra
Inspiración
Enya &
Reiad
© Gesamtschule Dortmund-Brünninghausen
(GSB)
per il Festival
“Lingue in scena - Teatro plurilingue”
Torino/Italia 2002
223
Cena per uno
(Dinner for one)
Presentatore - Martin Schröer
Miss Sophie - Julia Hermesmeyer
James - Ben Sufiani
Tecnico del suono - Ramona Dworschak
e
l’alce
Regia - Michaela Keil
Miss Sophie festeggia il suo novantesimo compleanno. Peccato che i quattro amici
invitati a cena non siano più vivi. Fortunatamente il suo maggiordomo James salva
la situazione. Per sapere come, guardate la commedia!
La divertentissima pièce è apparsa anonima in Inghilterra dopo la fine della seconda
guerra mondiale ma il successo, che non ha ottenuto in patria, stranamente l’ha trovato in Germania, dove è diventata uno spettacolo “cult” per la notte di capodanno.
Le televisioni la trasmettono in lingua originale, e in originale anche noi vogliamo
farvi gustare la sua frase più celebre:
The same procedure as last year, Miss Sophie?
(La stessa procedura dell’anno scorso, Miss Sophie?)
The same procedure as every year, James!
(La stessa procedura di ogni anno, James)
224
Una storia fra le tante…
il talkshow
Sonia - Julia Erdmann
Barbara - Laura Albus
Carlo - Baris Sancak
Giulia - Randi Regener
La Mamma - Ann-Kathrin Raulf
Tecnico del suono - Ramona Dworschak
Regia - Michaela Keil
Un talkshow, una storia fra le tante. Protagonista è l’estate con le sue stuzzicanti
avventure che si sa, piacciono ai single e a volte ancor più a quelli che single non
sono affatto: tragicomiche le conseguenze, fra “vitelloni” messi alla gogna, doppie
fidanzate e persino doppi...
Tutti i ragazzi coinvolti nella messa in scena appartengono dell’ultimo triennio della
Gesamtschule Brünninghausen di Dortmund. Ben, Julia e Laura sono attualmente
impegnati in altri due rappresentazioni della scuola. Per tutti i ragazzi questa è la
prima esperienza di recitazione al di fuori del loro istituto.
225
PO DRUGIE
III Liceum Ogòlnoksztalcace im. A. Mickiewicza
W KATOWICACH
presenta
PERINZIA
da Italo Calvino
Personaggi e interpreti:
Astronomo/Khan
Astronomo/Marco Polo
Donna Ideale
Uomo Ideale
Altri
Scenografia
Sceneggiatura e regia
Jacek Tomczok
Grzegorz Raj
Beata Kuna
Wojciech Sulek
Parolina Szyndlarewicz, Wojciech Oglaza
Parolina Mizeracka
Marcin Maziarzewski
Alla corte del Gran Khan giunge Marco Polo, il famoso viaggiatore. Lo straniero, che
ha visitato i più sperduti posti dell’Impero, descrive al sovrano una delle città da lui
visitate.
Khan non immagina nemmeno che laddove non giunge il suo sguardo gli uomini
possano creare utopie, dare forma ai loro sogni e tentare di andare al di là dei confini della natura umana.
SERENATA
di Slawomir Mrozek
Personaggi e interpreti:
La Volpe
Il Gallo
Il Biondo
La Bruna
La Rossa
Regia
Grzegorz Raj
Jacek Tomczok
Beata Kuna
Parolina Szyndlarewicz
Wojciech Sulek
Marcin Maziarzewski
226
Lo spettacolo è un breve racconto sulla perfidia e sull’indole umana. In un pollaio
addormentato, durante la notte, entra furtivamente una Volpe. La visita del misterioso quanto temibile ospite turberà l’atmosfera, e porterà alla luce quanto nascosto in
profondità in ognuno.
Sentimenti dai quali è estremamente difficile seppure non impossibile, sfuggire.
227
VOILA’
Théâtre Linguistique KIEV
“Les Mouches”
d’après Jean-Paul Sartre
Spectacle en français mis en scène par Sergyi Tykhomyrov
Avec la participation de:
Pavlo Luzhetskyy qui joue
Dmytro Kushnir
qui joue
Vitaliy Bytchenok qui joue
Andriy Demchuk
qui joue
Agamennon
Jupiter
Pedagogue
Oreste
Chaque état impose à ses ressortissants son mode de penser, sa compréhension de la
vie, son rapport envers celle-ci.
Et la plupart des gens vivant sur la Terre n’est que conformiste, au moins les gens
que l’Etat manipule.
L’Etat propose aux gens des fêtes, des jours de réjouissance et de regret.
Et tous, à quelques exceptions, trouvent que c’est convenable et que penser autrement c’est sacrilège.
Dans la pièce de Sartre, les habitants d ‘Argos perçoivent la fête des morts comme
nécessaire: ils y vont, comme chacun de nous va à une fête officielle quelconque.
Notre mise en scène veut protester contre un tel rapport “d’Etat” envers la vie.
Il n’est jamais trop tard et jamais assez tôt pour rappeler aux gens encore une fois la
vérité simple d’Esope-Vous êtes libres, vous avez le droit de choix en tout! Mais pour cela il faut lutter. Si chacun comprend d’être libre, sans oublier que son
voisin a la même liberté, alors les frontières disparaîtront peut-être et les gens seront
beaucoup plus proches les uns des autres.
Ogni Stato impone ai suoi sudditi il suo pensiero, il suo modello di vita e la sua relazione con essa.
La maggior parte della gente è conformista, almeno quella condizionata dallo Stato.
Lo Stato propone ai suoi sudditi giorni di festa e giorni di dolore.
Tutti, salvo qualche eccezione, trovano che così vada bene e che pensare in altro
modo sia sacrilego.
Nel testo di Sartre gli abitanti di Argo ritengono necessaria la festa dei morti: vi partecipano, come ciascuno di noi può presenziare ad una qualsiasi festa ufficiale.
Il nostro spettacolo è una protesta contro un tale rapporto “di Stato” nei confronti
della vita.
228
Non è mai troppo tardi e mai abbastanza presto per ricordare alla gente la semplice
verità di Esopo: “Siete liberi ed avete libertà di scelta in tutto!”
Ma per questo occorre lottare. Se ciascuno di noi capisce di essere libero, senza
dimenticare che il suo vicino ha la stessa libertà, allora forse le frontiere spariranno
e le persone saranno molto più vicine le une alle altre.
Messa in scena de “Le Città invisibili” da Italo Calvino
En réfléchissant au sujet des villes invisibles inventées, I. Calvino parle de Venise,
des côtés positifs et négatifs de cette ville, des gens et des relations entre eux, des
sentiments, qui le remplissent dans des moments différents de sa vie dans sa ville préférée.
Chacun de nous a une telle ville aussi.
Cette ville est votre ville natale. Mais cela ne veut pas dire que c’est la ville où vous
êtes né, non, c’est la ville, qui vous a entièrement captivé, aussi bien que vos pensées, votre conception de vie, votre attitude envers les gens et le monde.
C’est la ville qui vous entoure, la ville où vous vivez.
L’objectif de notre mise en scène est de faire voir aux spectateurs, d’une manière la
mieux comprehensible, quelle que soit la langue qu’ils parlent, la profondeur de cette
philosophie, qui pour nous consiste en savoir comprendre la diversité des gens sur la
terre, et non pas que ceux qui habitent les pays différents, mais aussi ceux qui sont
avec vous chaque jour; qui se diffèrent par la richesse des pensées, des idées.
Chaque personne est une ville indépendante avec ses règles, ses fantaisies, ses joies
et ses malheurs.
Malgré l’idée de la diversité des gens, l’idée principale de notre mise en scène est
celle de l’union des gens, celle de la compréhension mutuelle entre eux.
Dix personnes sur la scène, et chacun raconte sa conception de vie à elle, sa ville, et
chacun est sûr d’avoir raison, chacun d’eux pense sa ville être la meilleure au monde.
D’où apparaît le conflit du spectacle, dont la résolution est la pensée philosophique,
comprise et acceptée par chaque participant du spectacle…
229
Il gruppo “Atout coeur” dell’Istituto Magistrale “E. De Amicis” di Cuneo
presenta
L’ennemi
Adattamento dei seguenti testi:
poesia “Familiale” di Prévert,
pièce “Pique-nique en Campagne” di Fernando Arrabal,
pièce “…Et à la fin c’était le bang” di René de Obaldia
Gli attori:
Aimar Serena nelle scene corali
Botto Daniela nelle scene corali e nel ruolo di Zapo
Donadio Alessia nelle scene corali
Dutto Davide nelle scene corali e nel ruolo del padre
Galvagno Erica nelle scene corali
Garello Federica nelle scene corali e nel ruolo di Zépo, il nemico
Ghio Sabrina nelle scene corali e nel ruolo della madre
Girando Laetitia nelle scene corali
Rinaudo Anna nelle scene corali
Nome dell’insegnante coordinatore: Susanna Ricci, insegnante di lingua francese
Insegnanti che hanno collaborato alla regia: Liviana Ghignone, insegnante di storia
dell’arte e Monique Demange, lettrice di francese.
La pièce “L’ennemi” inizia con la mise en scène di “Familiale”, poesia in cui Prévert
ci mostra l’assurdità della guerra attraverso la ripetizione di parole che evocano da
un lato le occupazioni quotidiane, come fare la maglia e fare affari, e dall’altro la
guerra, la morte e il cimitero. La sua denuncia risulta ancora più incisiva in quanto
non vi sono invettive, ma l’esposizione di una situazione considerata come normale,
dove la guerra appare come una conseguenza degli affari e facente parte di un ordine economico e politico che conduce ineluttabilmente alla morte.
Il secondo momento della performance presenta un adattamento della pièce in un atto
“Pique-nique en campagne” di Fernando Arrabal che ripropone il trio padre, madre
e figlio in guerra in un’atmosfera irreale dove le banalità della vita familiare si
sovrappongono alla crudeltà della guerra. La coppia è venuta per fare un pique-nique
con il figlio e lo farà anche insieme al nemico fatto prigioniero. Ma è proprio dalle
parole del nemico, su cui si è focalizzata la nostra attenzione e il nostro lavoro, che
si scoprirà come le ragioni che spingono gli uomini a farsi la guerra sono spesso
230
superficiali, sconosciute e assurde.
La morte, rappresentata da un nastro rosso, sopraggiungerà ad uccidere tutti i personaggi. Inizia così l’ultimo quadro che si apre con un grido di dolore, le cui parole
sono tratte dalla pièce “…et à la fin c’était le bang” di René de Obaldia. Un uomo in
mezzo al deserto della solitudine (uno stilita nella pièce di Obaldia) urla la sua disperazione e si rivolge al Signore proponendosi come tramite per sconfiggere le sofferenze e le atrocità dell’umanità. Una statua umana che tende verso l’alto conclude la
nostra pièce: il nemico, presente in ciascuno di noi, non esiste più e, superando il
dolore, si giunge alla gioia “…Sur l’océan de la détresse/La joie qui tourne, soleil
noir, entre mes bras! Alleluia! Alleluia”.
231
COLLEGE COLLINES-DURANCE MALLEMORT FRANCE
L’Aparthé
(Atelier de Pratique Artistique Théâtre)
Les villes invisibles
Projet de mise en scène et extrait du programme que nous distribuerons
Théâtre-dansé. Les récits de voyage de Marco Polo tissent en filigrane la trame de
cette mise en espace des villes invisibles.
De villes miroirs ou effilées en villes continues, de courts tableaux invitent le spectateur à suivre les traces du voyageur visionnaire: traces nées du mouvement et qui
s’évanouissent aussitôt, images fugaces d’un monde rêvé.
TEXTE:
(C’est la nuit. Une caravane s’avance. C’est celle de Marco Polo qui revient de mission)
A: _Marco Polo !
B: _Est-ce que tu avances toujours avec la tête tournée en arrière?
C: _Ce que tu vois est-il toujours derrière toi?
D: _Ton voyage se déroule-t-il seulement dans le passé?
E: _Tu voyages pour revivre ta vie passée?
F: _Tu voyages pour retrouver ton avenir?
Marco Polo: _L’ailleurs est un miroir en négatif. Le voyageur reconnaît le peu qui lui
appartient, et découvre tout ce qu’il n’a pas eu et n’aura pas.
CHOREGRAPHIE: Les villes miroirs (Valdrade)
Marco Polo: _Sire, tu es distrait! La ville dont je te parlais…
A: _ Tu connais cette ville?
B: _ Où est-elle?
C: _ Quel est son nom?
Marco Polo: _Elle n’a pas de nom, ni de lieu. Les villes comme les rêves sont faites
de désirs et de peurs, même si le fil de leur discours est secret.
CHOREGRAPHIE:Les villes effilées (Ersilie)
Marco Polo: _Chaque fois que je fais la description d’une ville, je dis quelque chose
de Venise.
CHOREGRAPHIE: Les villes effilées (Octavie)
Marco Polo: _Pour Penthésilée?
A: _Ici.
B: _Plus loin.
C: _Tout autour.
D: _De l’autre côté.
232
Marco Polo: _La ville?!
E: _Nous venons ici tous les matins pour travailler.
F: _Nous revenons ici pour dormir.
Marco Polo: _Mais la ville où on vit ?
G: _Elle doit être par là.
Marco Polo: _Parfois il me suffit d’une échappée au beau milieu d’un paysage
incongru, de l’apparition de lumières dans la brume…En partant de là je pourrai
assembler pièce à pièce la ville parfaite.
233
L’aparthé
Atelier de Pratique Artistique Théâtre
Mallemort (France)
presenta
in inglese, italiano e spagnolo
IMBROGLIO AT THE GALLERY!
d’après “La galerie de l’embrouille” de Christian Lamblin
Personaggi e interpreti:
L’inspecteur
Aurélien Valeye
Jack Volpino
Fabio Wallenberger
la Présidente
Elodie Lesbros
les touristes anglais
les touristes espagnols
le garde du corps
Margot Dumas
Marine Lefeuvre
Benjamin Fustier
Mounia Aouinia
Salma Hammou
Ptisame Mouthadi
Jade Léger
Dans une galerie de peinture de renommée internationale, on se presse pour admirer
les œuvres exposées. Les visiteurs sont anglais, italiens, espagnols.
Profitant d’un moment de grande affluence, un tueur sévit.
Aussitôt l’inspecteur mène l’enquête.
Parviendra-t-il à démasquer le coupable?
Une enquête policière loufoque, une farce dans laquelle la rencontre de différentes
langues contribue au comique de la situation.
In una galleria d’arte di fama internazionale la folla si accalca
per ammirare le opere esposte. I visitatori sono inglesi, italiani, spagnoli.
Approfittando di un momento di grande affluenza, un assassino colpisce.
Un ispettore viene incaricato di svolgere le indagini.
Riuscirà a smascherare il colpevole?
Un’indagine poliziesca strampalata, una farsa nella quale gli equivoci originati da
lingue diverse contribuiscono a rendere comica la situazione.
234
T.A.L. Teatro Amador de Loureiro
(Portugal)
presenta
“L’amour de don Perlimplin avec Belisa dans son jardin”
di Federico Garcia Lorca
in francese e spagnolo
Messa in scena: Evaristo Quéiros
Musica e luci: Carlos Castro, Vitor Teorgas
Costumi e maschere: Mònica Quéiros
Personaggi e interpreti:
Perlimplin:
Marcolfa:
Belisa:
Madre di Belisa:
Duendes:
Luis Figueiredo
Célia Santos
Sàra Valente
Madalena Coutinho
Ilda Pinho, Luis Dias
Don Perlimplin, uomo di cinquant’anni con l’animo di fanciullo, ha trascorso la sua
esistenza in compagnia dei suoi libri e lontano dalle tentazioni del mondo.
Sotto pressione della serva Marcolfa, decide di prender moglie e sposa la giovane e
bella Belisa.
La madre della fanciulla, avida ed interessata, le impone il matrimonio, contro la sua
volontà.
Il finale è a sorpresa…
Il testo è stato di volta in volta inteso in vari modi: commedia tragica, farsa, gioco
grottesco….
L’allestimento è stato originariamente immaginato dall’autore per un teatro di marionette.
Noi abbiamo scelto di metterlo in scena con dei “fantocci umani”, che daranno colore alle fantasmatiche figure immaginate dal grande poeta spagnolo.
235
ITC “Russel/Moro” Torino
presenta
GREASE
liberamente tratto dal film “Grease”(1978)
insegnante coordinatore:
Franca Scafidi
insegnanti collaboratori:
Gisella Bobbio, Gabriela Comune, Sibilla Panattoni
interpreti:
Flavio Asciutto, Alberto Baffoni, Emanuela Borasco, Valentina Concialdi, Debora
Biancospino, Luigi D’Antuono, Alessia Michino, Manuela Miroballi, Fabio Tassone,
Cristina Perricone, Benedetta Vito, Luana Fiorentino, Valentina Savino
Storia d’amore di una ragazza e di un ragazzo di lingue e culture differenti, che si
mescola con la realtà scolastica e con le incertezze per l’avvenire di un gruppo di studenti inglesi, francesi e spagnoli di una scuola superiore.
La danza, la musica e le canzoni fanno da sfondo alla vita dei personaggi.
In inglese, francese, spagnolo
236
ITAS “Santorre di Santarosa” Torino
PRESENTA LO SPETTACOLO IN LINGUA SPAGNOLA
“Un vejo que leia novelas de amor”
tratto dal racconto di Luis Sepulveda
El Idilio, piccolo paese sul Rio delle Amazzoni. Qui vive Antonio José Bolivar, un
uomo che aveva imparato nella sua giovinezza ad amare la foresta e che ora ha un’unica grande passione: leggere romanzi che parlano d’amore.
Il vecchio, coinvolto suo malgrado in una spedizione per salvare il paese dall’incubo di un tigrillo, si ritrova a combattere l’ultima battaglia della sua vita, non contro i
gringos che lui odia per tutto il male che fanno alla foresta e alle sue creature, ma
contro un essere che rispetta e di cui comprende tutto l’immenso dolore.
Lo spettacolo si articola in tre scene nelle quali si alternano recitazione e coreografia.
Il gruppo è formato da 23 allievi di diverse classi (dalla prima alla quinta) che hanno
partecipato all’allestimento e alla creazione di costumi e oggetti scenografici in orario extrascolastico.
Allievi impegnati:
Barasolo Eleonora, Calabrese Doriana, De Astis Giustina, De Faveri Luana, Di
Pasquale Elisa, Falletti Giovanna, Filardo Caterina, Francisetti Claudia, Freguglia
Daniela, Moschetto Michela, Napolitano Laura, Ntanos Simona, Paladino Davide,
Palazzo Deborah, Piovano Francesca, Ramondetti Gloria, Russello Vanessa, Sarzano
Serena, Savarino Alessia, Scundi Alessandro, Serto Sara, Villaverde Agnese,
Villaverde Veronica.
Insegnante responsabile
Coreografie
Roberta Milanasso
Laura Morandini
237
“Beniamino Benz oder Amore ist nicht einfach”
di Wolfgang Hillmann
messa in scena in lingua tedesca
a cura del corso B del Liceo Scientifico Statale Segré di Torino
Coordinatore: prof.ssa Silvia Rinaldi
Personaggi ed interpreti:
Ober
Frau Schlappschuh
Frau Blümchen
Papi Michel
Mami Michel
Omi Michel
Mausi Michel
Showmaster
Stefano Fissolo
Michela Peisino
Margherita Montali
Leandro Vichi
Silvia Zammitti
Giulia Girotto
Beatrice Guglielmo
Marta Tramontani
Un bar decadente e due donne molto particolari…ecco l’ambiente che accoglie una
famiglia tedesca in vacanza nel sud dell’Italia…
Cosa succede se un cameriere innamorato e un po’ imbranato non capisce l’italiano
e si rivela…
238
239
Allegato 3
REGOLAMENTO 2004 E REGOLAMENTO CONCORSO
INTERNAZIONALE COMUNE DI TORINO 2004
241
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue - Regolamento
Quarta edizione - Torino, 26/30 aprile 2004
•
•
•
•
•
•
•
Il Festival LINGUE IN SCENA! ha come finalità prioritaria quella di educare
alla cittadinanza europea, alla conoscenza ed al rispetto delle differenze, all’esperienza ed alla pratica artistica e teatrale.
Intende sensibilizzare i giovani al pluirilinguismo ed al pluriculturalismo, valorizzando, attraverso il linguaggio teatrale, l’enorme ricchezza linguistica e culturale dell’Europa tutta.
Intende sostenere l’apprendimento delle lingue europee moderne, come veicolo
di conoscenza e come facilitatore di relazioni professionali e personali.
Intende favorire la conoscenza reciproca della propria cultura e della propria realtà, attraverso una pratica artistica, quella teatrale, che promuove la socializzazione e che facilita la relazione interpersonale.
Intende promuovere la cultura italiana in contesto europeo, proponendo ai partecipanti di cimentarsi con testi e copioni di autori italiani.
Intende utilizzare le tecniche teatrali come veicolo di apprendimenti disciplinari,
in particolare le lingue straniere.
Intende promuovere la pratica artistica presso i giovani ed avvicinarli al teatro da
protagonisti, sia in quanto attori sia in quanto spettatori.
La terza edizione del Festival , che ha visto per il 2002 la partecipazione di gruppi di
studenti piemontesi ed europei, provenienti da Francia, Portogallo, Germania,
Ucraina, Polonia è stata possibile, come già per le edizioni precedenti, grazie alla collaborazione tra:
• Comune di Torino-Settore Gioventù
• Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - Ufficio scolastico regionale per
il Piemonte (Centro Risorse Territoriali per la diffusione delle Lingue
Comunitarie)
• Centre Culturel Français di Torino
• Goethe Institut di Torino
La Regione Piemonte sostiene la manifestazione.
La Provincia di Torino collabora ai fini della documentazione dell’esperienza.
È stato siglato un protocollo d’intesa tra i soggetti coinvolti.
Le agenzie linguistiche francese e tedesca individuano ed ospitano i loro connazionali.
243
Gli altri gruppi sono individuati ed accolti dal Comune di Torino, che provvede anche
all’organizzazione dell’evento.
L’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte del MIUR, detiene la direzione artistica e garantisce il sostegno economico all’offerta culturale ed artistica della manifestazione. È responsabile della qualità dell’offerta didattica e formativa dell’intero
Festival. Collabora inoltre con il Comune di Torino per quanto riguarda l’organizzazione del Festival.
Partecipanti
Gruppi studenteschi e/o amatoriali europei di età compresa tra i 15 e i 20 anni.
Per quanto riguarda gli italiani, è prevista la partecipazione di 8 gruppi di studenti italiani.
Laboratori
I ragazzi parteciperanno, a gruppi misti, a laboratori plurilingue, di argomento diverso - in via di definizione - sul potenziamento delle tecniche teatrali. Gli animatori dei
laboratori saranno individuati tra professionisti dello spettacolo, musicisti, ecc.
Rappresentazioni
I partecipanti sono chiamati a rappresentare, davanti ad un pubblico di studenti ed
insegnanti piemontesi le seguenti performances:
• Una in una lingua straniera a scelta, su testo e su argomento liberamente
scelto dal gruppo, della durata massima di 30 minuti.
• Una nella propria lingua madre, che preveda una messa in scena, anch’essa
della durata massima di 30 minuti, tratta da “Turandot” di Carlo Gozzi
(1720-1806)
• Una messa in scena plurilingue di “Turandot”, a chiusura della manifestazione, che verrà preparata nel corso del festival e che vedrà coinvolti alcuni
rappresentanti di tutti i gruppi partecipanti. La rappresentazione sarà a cura del
team artistico della manifestazione.
244
• Uno spettacolo, della durata di 30 min. al massimo, in una lingua classica
(Latino e greco antico). Si tratta di una novità dell’edizione 2004
REGOLAMENTO DEL FESTIVAL
•
Il festival si svolgerà a Torino (ITALIA), dal 26 al 30 aprile 2004.
•
I gruppi dovranno arrivare domenica 25 aprile. Lo spettacolo finale si terrà la sera
di venerdì 30 aprile. I gruppi avranno, se lo vorranno, la giornata di sabato
1° maggio libera ed a loro disposizione.
•
Ogni gruppo dovrà essere composto al massimo da 10 ragazzi/attori (e/o scenografi, musicisti, ecc.) e potrà essere studentesco o amatoriale.
•
Ogni gruppo dovrà avere due accompagnatori.
•
I partecipanti dovranno avere un’età compresa tra i 15 e i 20 anni.
•
Ogni gruppo dovrà essere disponibile a preparare ed a recitare due performances
di 30 minuti al massimo ciascuna ed in particolare… (vedi nota bene)
•
Ogni gruppo sarà ospite del Festival per quanto riguarda l’alloggio. Per il vitto ed
un eventuale contributo per il viaggio si stanno prendendo accordi.
•
Ogni gruppo dovrà iscriversi al Festival su apposita scheda, che verrà fornita nel
mese di ottobre 2003.
Nota bene: Indicazioni sugli spettacoli da preparare.
•
•
In una lingua straniera a scelta, su testo e su argomento liberamente scelto dal
gruppo, della durata massima di 30 minuti:
1. Se si tratta di un testo scelto integralmente o adattato dal gruppo, si prega
di indicarlo in modo esteso (titolo, autore, eventuale editore)
2. Se si tratta di un testo scritto per l’occasione (dai ragazzi o dall’insegnante), si prega di allegare il testo alla propria scheda di iscrizione al
Festival.
Nella propria lingua madre, che preveda una messa in scena, anch’essa della
durata massima di 30 minuti, tratta da “Turandot” di Carlo Gozzi
245
Indicazioni per l’allestimento
Mettere in scena uno spettacolo della durata massima di trenta minuti, con al massimo dieci attori in scena, con un libero adattamento delle seguenti parti:
• Atto I, scena I
• Atto II, scena V
• Atto IV scena V….X
• Atto V monologo finale di Turandot
È possibile integrare il testo, nell’adattamento drammaturgico, con il libretto dell’opera omonima di Giacomo Puccini.
• Una messa in scena plurilingue di “Turandot”, a chiusura della manifestazione.
1. Nel corso delle rappresentazioni di “Turandot” nelle varie lingue, un’apposita giuria individuerà per ciascun gruppo tre ragazzi che parteciperanno alla messa in scena finale plurilingue del testo di Gozzi. Tale spettacolo verrà montato nel corso del festival dal Direttore Artistico e dai suoi
collaboratori. Gli altri ragazzi saranno ugualmente coinvolti nei laboratori plurilingue.
2. Le precedenti performances plurilingui sono state:
- “Il matto e la morte” del premio Nobel Dario FO (I edizione)
- “Le città invisibili” di Italo CALVINO (II edizione)
- “I Giganti della montagna” di Luigi PIRANDELLO (III edizione)
P.S. Se vorrete prendere visione di un estratto dello spettacolo finale plurilingue della
seconda edizione, tratto da “I Giganti della montagna” di Luigi Pirandello, potrete
visitare il sito: www.provincia.torino.it/multimedia, dove vedrete un filmato dello
spettacolo, della durata di 10’.
Per qualsiasi problema o richiesta di tipo artistico (testi, allestimento, adattamenti,
traduzioni, ecc.) si prega di contattare:
Stefania RESSICO
Centro Risorse Lingue c/o Liceo Scientifico “A. Volta”
via Juvarra 14 - 10122 TORINO
Tel e fax 0039 011531230
e-mail: [email protected]
246
Per problemi o richieste di tipo organizzativo, si prega di contattare:
Dana NYCZ
Comune di Torino/Settore Gioventù,
via delle Orfane 22 - 10122 TORINO
e-mail: [email protected]
Stefania Ressico
Direttore Artistico
Festival “LINGUE IN SCENA!”
247
“LANGUAGES ON STAGE!”
European Student Festival of Multilingual Theatre
Fourth Edition - Turin, 26/30 April 2003
• The Festival “Languages on Stage” has, as its main goal, the education of
young people about European citizenship, the knowledge and respect of
diversity and artistic and theatrical experience.
• The Festival intends to make young people sensible to multi-lingualism and
multi-culturalism. It also aims at valuing the richness of languages and
cultures in Europe through the theatrical language.
• It aims at promoting the learning of modern foreign languages as a means of
knowledge and as a facilitator for professional and personal relations.
• The Festival intends to promote the reciprocal knowledge of cultures and
environments by practising a form of Art, the theatre which promotes the
socialisation and facilitates personal relationships.
• It aims at promoting the Italian culture within the European context, by asking
the participants to handle texts and scripts from Italian authors.
• It aims at using the theatrical techniques as a means for facilitating knowledge
of various subjects, especially the learning of foreign languages.
• It aims at promoting the artistic practice among young people through their
involvement as protagonists both as actors and audience.
The 2001 edition of the Festival has hosted groups from Piedmont and some other
countries (France, Portugal, Germany).
The 2002 edition of the Festival has hosted groups from Piedmont and some other
countries (France, Portugal, Germany, Ukraine and Poland).
The edition 2003 of the Festival has hosted groups from Piedmont and some other
countries (France, Spain, Germany, Poland).
The edition 2004 will be organised thanks to contributions of the:
• City Council of Turin-Youth Department.
• Ministry for Education, University and Research - General Directorate of
Piedmont (Resource Centre for the promotion of European languages).
• Centre Culturel Français of Turin.
• Goethe Institut-Inter Nationes of Turin.
The Piedmont Region will promote the event while the Province of Turin will
provide the documentation of the experience.
A resolution of agreement has been signed by the different agencies involved.
248
The French and German linguistic agencies will select and host the students from
their countries.
The other groups will be chosen and hosted by the Turin City Council which will also
organise the event.
The General Directorate for Piedmont is responsible for the artistic direction, and it
guarantees the financial support for the event. It is also responsible for the quality of
the educational and formative offerings of the entire Festival and collaborates with
the City Council for the organisation of the event.
Participants
Groups of European students and/or “amateur” groups aged between 15 and 20.
As far as the Italian groups are concerned, five groups of students from the Piedmont
Region will participate.
Workshops
Participants, divided into mixed-nationality groups, will attend multi-lingual
workshops in order to improve their theatrical techniques. The themes of the
workshops are to be defined.
Performances
Participants have to perform in front of a public comprised of students and teachers
from Piedmont schools, the following:
• A play in a foreign language of their choice, text and topic chosen by the
group, max. length 30 minutes.
• A “mise en scène” in their native language of the play “Turandot” by Carlo
GOZZI, the italian writer, contemporary of Carlo Goldoni. (max length 30
minutes).
• A multi-lingual “mise en scène” of the “Turandot” which will be prepared
during the Festival and will involve representatives from each participating
group. The multi-lingual play will be the closing performance of the Festival.
• A play in a classic language (Latin or Greek).
This is a new for a Fourth Edition.
249
REGULATION OF THE FESTIVAL
• The Festival will take place in Torino (ITALY) from April 26th to 30th, 2004.
• Groups will arrive on Sunday, April 25th. The final performance will take place
in the evening of Friday, April 30th. Groups might have a free day on Saturday,
the first of May.
• Each group will be made up of a maximum of 10 students/actors (and/or stage
designers, musicians, etc.) and it could be either from a school or an “amateur”
group.
• Each group has to be accompanied by two adults.
• Participants must be aged between 15 and 20 years.
• Each group has to be available to prepare and perform two plays of 30 minutes
each..
• Accommodation for all groups will be provided. Some sponsors must be found
for covering travel and meal expenses.
• Every group must enrol itself by completing and sending the form which will
be available in October 2003.
250
“LINGUE IN SCENA!”
Festival Studentesco Europeo di Teatro Plurilingue -
Regolamento Concorso Internazionale Comune di Torino
quarta edizione Torino, 26 -30 aprile 2004
Rassegna di teatro studentesco in lingua straniera rivolto a gruppi scolastici/amatoriali costituiti da giovani di età compresa tra i 15 e i 20 anni.
Obiettivi
•
•
•
•
•
•
•
Il Festival LINGUE IN SCENA! ha come finalità prioritaria quella di educare alla
cittadinanza europea, alla conoscenza ed al rispetto delle differenze, all’esperienza ed alla pratica artistica e teatrale.
Intende sensibilizzare i giovani al pluirilinguismo ed al pluriculturalismo, valorizzando, attraverso il linguaggio teatrale, l’enorme ricchezza linguistica e culturale dell’Europa tutta.
Intende sostenere l’apprendimento delle lingue europee moderne, come veicolo
di conoscenza e come facilitatore di relazioni professionali e personali.
Intende favorire la conoscenza reciproca della propria cultura e della propria realtà, attraverso una pratica artistica, quella teatrale, che promuove la socializzazione e che facilita la relazione interpersonale.
Intende promuovere la cultura italiana in contesto europeo, proponendo ai partecipanti di cimentarsi con testi e copioni di autori italiani.
Intende utilizzare le tecniche teatrali come veicolo di apprendimenti disciplinari,
in particolare le lingue straniere.
Intende promuovere la pratica artistica presso i giovani ed avvicinarli al teatro da
protagonisti, sia in quanto attori sia in quanto spettatori.
Enti Organizzatori
•
•
Comune di Torino-Settore Gioventù
Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - Ufficio scolastico regionale per
il Piemonte (Centro Risorse Territoriali per la diffusione delle Lingue
Comunitarie)
• Centre Culturel Français di Torino
• Goethe Institut di Torino
La Regione Piemonte sostiene la manifestazione.
La Provincia di Torino collabora ai fini della documentazione dell’esperienza.
251
Bando internazionale per l’individuazione di max 5 gruppi non italiani che dovranno presentare uno spettacolo su testo a scelta, in una lingua straniera diversa dalla
loro.
REGOLAMENTO
Art. 1 Luogo e Manifestazione
•
•
Il festival si svolgerà a Torino (ITALIA), dal 26 al 30 aprile 2004.
La presenza minima richiesta dei gruppi è dal 27 aprile al 29 compresi.
Art. 2 I partecipanti
•
•
•
I partecipanti dovranno avere un’età compresa tra i 15 e i 20 anni.
Ogni gruppo dovrà avere due accompagnatori.
I gruppi potranno essere scolastici e/o amatoriali
Art. 3 Lo spettacolo
•
•
•
•
Ogni gruppo dovrà presentare uno spettacolo della durata massima di 30 min. in
una lingua diversa dalla propria lingua madre.
Sono ammesse tutte le lingue vive parlate in Europa e le lingue classiche (latino
e greco antico).
Sono escluse le lingue tedesco e francese, per la cui selezione sono incaricati i
rispettivi Istituti di Cultura.
Il testo è a scelta libera e potrà essere:
•
originale ed elaborato dal gruppo;
•
un adattamento di un testo letterario;
•
la riduzione e/o adattamento di un testo teatrale;
•
le scenografie e l’attrezzeria dovranno essere ridotte al minimo.
Art. 4 Il finanziamento
•
Ad ogni gruppo selezionato verrà dato un contributo di rimborso spese pari a
1500,00 Euro.
252
Art. 5 L’iscrizione
•
L’iscrizione dovrà essere effettuata tramite una scheda di partecipazione (vedi
allegato) da inviare entro e non oltre il 30 ottobre 2003 al seguente indirizzo:
Comune di Torino - Settore Gioventù - Area Progetti Adolescenti - via delle
Orfane, 22 - 10122 Torino Italia. Sulla busta deve essere apposta la scritta
“Lingue in Scena! “
Art. 6 La Commissione
•
Una Commissione composta dai rappresentanti degli Enti Organizzatori selezionerà i gruppi che saranno ammessi a rappresentare il loro spettacolo nelle giornate del 27 o 28 aprile 2004 presso un teatro di Torino, nell’ambito del Festival
Studentesco Plurilingue “Lingue in Scena!” di fronte ad una platea di studenti ed
insegnanti piemontesi ed europei.
Art. 7 I laboratori
•
I ragazzi parteciperanno a laboratori plurilingue di propedeutica teatrale.
253
SCHEDA D’ISCRIZIONE
FESTIVAL STUDENTESCO EUROPEO DI TEATRO PLURILINGUE
“LINGUE IN SCENA!”
TORINO - ITALIA26 - 30 APRILE 2004
1. ORIGINE DEL GRUPPO:
Paese:............................................................................................................................
Regione:........................................................................................................................
Indirizzo completo:.......................................................................................................
Telefono:.......................................................................................................................
Fax:...............................................................................................................................
E-mail:..........................................................................................................................
Tipologia (scolastico-amatoriale ).................................................................................
2. NOME DEL GRUPPO:................................................................................................
Nomi degli accompagnatori responsabili:....................................................................
3. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO, DELLA SUA STORIA, DEL SUO LAVORO:
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
254
4. PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO IN LINGUA STRANIERA:
Titolo:...........................................................................................................................
Lingua/e........................................................................................................................
Autore (i):.....................................................................................................................
Adattamento (eventuale) realizzato da:........................................................................
Musica(eventuale) di....................................................................................................
Regia di:.......................................................................................................................
Professione:..................................................................................................................
Durata esatta dello spettacolo:..................................(30 minuti massimo)
Presentazione dello spettacolo (che potrà eventualmente essere utilizzata nel programma di sala).
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
.......................................................................................................................................
•
La distribuzione:
255
Numero dei personaggi............... Numero dei partecipanti …………………………..
NOMI DEI PARTECIPANTI Età
(tutte le persone invitate devono
comparire in questo elenco)
Sesso FUNZIONE NEL
RUOLO
PROGETTO
(per gli attori)
(insegnante, attore, accompagnatore, regista, tecnico…)
256
257
BIBLIOGRAFIA
Linguistica e Glottodidattica
FREDDI G. Glottodidattica. Fondamenti metodi e tecniche. Torino: UTET Libreria,
1994.
DESIDERI P. (a cura di) L’universo delle lingue. Confrontare lingue e grammatiche
nella scuola. Firenze: La Nuova Italia, 1995.
DESIDERI P. (a cura di) Glottodidattica interculturale: ambiti linguistici e comunicativi. Urbino: Edizioni Quattro Venti, 2003.
BALBONI P.E. Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse.
Torino: UTET Libreria, 2002.
COONAN C. M. L’uso veicolare della lingua per insegnare altre materie, 2001.
DESIDERI P. (a cura di) Multimedialità e didattica delle lingue. Perugia: Mediateca,
1999
BALDASSARRE V.A. e MINARDI G. (a cura di) Lingue e nuove tecnologie. Bari:
Edizioni dal Sud, 1998.
SEMPLICI S. (a cura di) Verifica, valutazione e certificazione delle competenze.
Siena: Università per Stranieri, 1997.
BERARDI R. et al. (a cura di) L’educazione linguistica nella scuola elementare.
Bari: IRRSAE Ministero della Pubblica Istruzione, 1996
WRINGE C. (a cura di) Formation Autonome. A European Self-Study Professional
Development Project for Language Teachers. Parigi: FIPLV, 1996.
BALBONI P.E., ELLERO P. e FREDDI G. (a cura di) La lingua straniera alle elementari. Sperimentazione e valutazione. Milano: Longman/Venezia, IRRSAE
Veneto, 1994
POZZO G. e QUARTAPELLE F. (a cura di) Insegnare la lingua straniera. Dalla teoria alla pratica didattica nel nuovo biennio. Firenze: La Nuova Italia, 1992.
259
BALBONI P.E. (a cura di) Apprendre/enseigner les langues étrangères en Europe:
Dimension utilitaire, dimension formatrice. Atti del convegno della FIPLV/UNESCO a Rotterdam: 2-4 nov. 1990, numero monografico di Scuola e Lingue Moderne
5, 1991.
BELTRAMI M. Abilità di scrittura. Paravia Torino: 2000.
BENVENUTO G., LOPRIORE L. La lingua straniera nella scuola materna ed elementare. Roma: Anicia, 2000.
RIZZARDI M.C. P rogrammare ed insegnare la lingua straniera nella scuola di
base. Torino: UTET Libreria, 2000.
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Collection “Expressions théâtrales”, Editions Retz
Collection “Mille ans de contes”, Ed. Milan , Toulouse, Francia
Collection “Printemps théâtral”, Ed. Lansman, Belgio
Collections “Brèves d’Auteurs”, La Maison du Geste et de l’Image
Collection “Brèves d’Ailleurs”, La Maison du Geste et de l’Image
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