indirizzo IP - ITIS Euganeo

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indirizzo IP - ITIS Euganeo
Autore:
Michele NASO
Classe:
QUINTA INFORMATICA (5IA)
Anno scolastico:
2004/2005
Scuola:
Itis Euganeo
ASSEGNAZIONE INDIRIZZI IP
Il documento vuole dare una
metodologia per assegnare in modo corretto
gli indirizzi IP dei nodi di una rete che
implementa l’architettura TCP/IP.
Il tutto è corredato dalla proposta di
diversi esempi di assegnazione.
Assegnazione indirizzi IP
Esempio di un piano di Numerazione di una rete
Premesse:
L’esempio sotto riportato vale per le reti che utilizzano la numerazione di IPv4 classfull.
Si premette che l’indirizzo IP indica dove si trova la risorsa, l’URL, indirizzo web, indica come si
chiama la risorsa e viene utilizzato dai server DNS per ricavarne l’indirizzo IP, mentre la route
indica il percorso,la sequenza router, utilizzata per raggiungere la risorsa.
Un indirizzo IP è costituito da 32 bit,4 ottetti, e viene rappresentato mediante la notazione dot
(punto).
La notazione dot consiste nel tradurre i bit di ciascun ottetto, inteso come numero naturale, in base
dieci e separando ogni numero con il punto da cui il termine notazione dot.
Un indirizzo IP è scritto come :X.Y.Z.T dove X,Y,Z,T rappresentano ciascuno un numero decimale
compreso tra 0 e 255.
Nell’IP classfull l’indirizzo viene diviso i due parte: una parte chiamata NET o RETE e una parte
chiamata Host. Secondo questo criterio l’ente che gestisce gli indirizzi IP lo IANA ha classificato le
reti in
Classi e precisamente classe A,Classe B, Classe C, Classe D, Classe E.
Le prime 3 classi individuano nodi, con il termine nodo intendiamo sia un host e sia un router o
meglio connessioni. Un nodo ha tanti indirizzi IP quante sono le interfacce sulla RETE.
La classe D individua applicazioni Multicast mentre la classe E è utilizzata per usi futuri o di
ricerca.
Nelle reti di classe A l’ottetto più significativo dell’indirizzo IP è riservato per individuare la rete
mentre i successivi 3 ottetti sono dedicati al campo Host.
Nelle reti di classe A il primo bit del campo Net deve essere 0 per cui avremo:
Indirizzo Rete 8 bit
0xxxxxxx
yyyyyyyy
Indirizzo IP 4 ottetti
Indirizzo Host 24 bit
zzzzzzzz
tttttttt
Dall’analisi della struttura dell’indirizzo ricaviamo che per identificare la rete abbiamo disponibili 7
bit per cui possiamo avere teoricamente 127 reti ( con 7 bit il massimo valore è 27 -1). Ogni rete di
classe A, avendo a disposizione 24 bit può avere un numero di host pari a 224 -2 il meno 2 è perché
due indirizzi del campo host individuano la rete a cui l’host è collegato e l’altro l’indirizzo indica
l’indirizzo di broadcast e precisamente il primo ha il campo host con tutti i bit a 0 e l’altro con tutti
i bit del campo host tutti a 1.
Esempio:
l’indirizzo 66.34.20.9 identifica un host della rete di classe A 66.0.0.0 che ha come indirizzo di
broadcast 66.255.255.255
Nelle reti di classe B i due ottetti più significativi dell’indirizzo IP sono riservati per individuare la
rete mentre i successivi 2 ottetti sono riservati al campo host.
Nelle reti di classe B i primi due bit del campo Net sono 10 per cui avremo:
Naso Michele – ITIS Euganeo
1
Assegnazione indirizzi IP
Indirizzo IP 4 ottetti
Indirizzo Rete 16 bit
10xxxxxx
yyyyyyyy
zzzzzzzz
Indirizzo Host 16 bit
tttttttt
Dall’analisi della struttura dell’indirizzo ricaviamo che per identificare la rete abbiamo a
disposizione 14 bit per cui abbiamo teoricamente 214 reti con un numero di host, avendo a
disposizione 16 bit, ciascuna pari a 216 -2 . Pertanto una rete di classe B ha il primo numero
compreso tra 128 e 191.
Esempio l’indirizzo IP: 145.89.78.55 individua un nodo della rete
di classe B 145.89.0.0 che ha l’indirizzo di broadcast 145.89.255.255
Nelle reti di classe C i tre ottetti più significativi dell’indirizzo IP sono riservati per individuare la
rete mentre 1 ottetto è riservato al campo host.
Nelle reti di classe C i primi tre bit del campo Net sono 110 per cui avremo:
110xxxxx
Indirizzo IP 4 ottetti
Indirizzo Rete 24 bit
yyyyyyyy
zzzzzzzz
Indirizzo Host 24 bit
tttttttt
Dall’analisi della struttura dell’indirizzo rileviamo che sono disponibili 21 bit per identificare la
rete;quidi abbiamo teoricamente 221 reti con un numero di host, 8 bit per il campo host, ciascuna
pari a 28 -2 . Pertanto una rete di classe C ha il primo numero compreso tra 192 e 223.
Esempio l’indirizzo IP: 200.89.78.55 individua un nodo della rete
di classe C 200.89.78 che ha l’indirizzo di broadcast 200.89.78.255
Con le reti di classe D gli indirizzi non rappresentano più indirizzi di interfaccia dei nodi bensì delle
applicazioni. Essi sono caratterizzati dal fatto che i primi 4 bit del primo ottetto sono 1110 e
pertanto i rimanenti 28 bit sono indirizzi di multicast.
Classe D
1110
xxxx
yyyyyyyy
Indirizzo IP 4 ottetti
Indirizzo di multicast 28 bit
zzzzzzzz
tttttttt
Una rete di classe D si individua dal fatto che il primo ottetto ha un valore compreso tra 224-239
Classe E
1111
xxxx
yyyyyyyy
Naso Michele – ITIS Euganeo
Indirizzo IP 4 ottetti
Riservato per usi futuri
zzzzzzzz
tttttttt
2
Assegnazione indirizzi IP
Quando verrà assegnato una rete di classe E è individuato dal valore del primo ottetto che deve
essere compreso fra 240 e 255.
Subnetting
Per gli indirizzi IP classfull è lasciata facoltà di organizzare all’ente che ha acquistato il lotto di
indirizzi di una rete di dividere lo spazio host in modo tale da definire delle subnetting. Per generare
delle subnetting si considerano alcuni bit, i più significativi , del campo host come facenti parte
dell’indirizzo di rete. Segue da se che il numero si subnet è una potenza di 2.
Esempio se considero uno rete di classe C gli otto bit del campo host li divido in due parti una che
mi individua il numero di subnet e l’altro il numero di host di ciascuna subnet.
Esempio se considero la rete di classe C 199.20.30.0
Se considero un solo bit per la subnet genererò 2 subnet ciascuna aventi 126 host, devo sempre
considerare il numero di indirizzi meno due da assegnare alla subnet e al relativo indirizzo di
braoadcast. Se considero 2 bit per la subnet avremo 4 subnet ciascuna delle quali avrà 62 indirizzi
per il campo host e così via.
Netmask o Subnet Mask
La netmask è una configurazione di bit di valore 1 corrispondenti ai bit del campo Net ed
eventualmente anche subnet e tutti 0 in corrispondenza del campo Host.
Per una rete di classe A la subnet naturale è 255.0.0.0 perché solo il primo ottetto è indirizzo di rete.
Per una rete di classe B la subnet naturale è 255.255.0.0 perché i primi due ottetti costituiscono gli
indirizzi di rete.
Per una rete di classe C la subnet naturale è 255.255.255.0 perché sono i primi 3 ottetti a formare
l’indirizzo di rete.
Un modo per scrivere un indirizzo di rete e la netmask contemporaneamente è la seguente
<Indirizzo di rete>/<numero di bit a 1 della netmask>
Per una rete di classe A avremo per esempio 105.78.9.0/8
Per una rete di classe B avremo per esempio 167.89.0.0/16
Per una rete di classe C avremo per esempio 200.90.90.0/24
La netmask serve ad un host per sapere se una frame deve inviarla direttamente nella LAN a cui è
collegato raggiungendo direttamente l’host destinatario nel caso in cui quest’ultimo si trovi
collegato nella stessa rete,oppure consegnarla al router di riferimento affinché trovi lui il percorso
migliore per raggiungere l’host destinatario.
Esempio supponiamo di avere un host appartenente alla rete di classe C 195.45.45.0 con indirizzo
195.45.45.1 e vuole mandare un messaggio all’host 195.45.45.2.
L’host mittente fa l’operazione di AND logico tra l’indirizzo del mittente: 195.45.45.1 con la net
mask 255.255.255.0 e ottiene come risultato 195.45.45.0 ricordo che la net mask ha i 24 bit più
Naso Michele – ITIS Euganeo
3
Assegnazione indirizzi IP
significativi a 1 mentre gli 8 bit meno significativi 0. Successivamente fa l’operazione di AND
logico tra la netmask e l’indirizzo del destinatario:195.45.45.2 ottenendo ancora 195.45.45.0 poiché
i due risultati coincidono vuol dire che gli host appartengono alla stessa LAN è poiché in una LAN
la comunicazione è broadcast può inviare la frame direttamente al destinatario. Nel caso in cui
l’host appartenesse ad un’altra rete per esempio alla rete 200.45.45.2 il secondo AND darebbe come
risultato 200.45.45 cioè un risultato diverso per cui l’host affiderà la frame per la consegna al
destinatario il router di riferimento.
Naso Michele – ITIS Euganeo
4
Assegnazione indirizzi IP
Subnet 1
196.20.30.0
ES1
196.20.30.1
ES2
196.20.30.2
ES£
196.20.30.3
196.20.30.30
R2
Subnet 2
196.20.30.32
196.20.30.29
R4
Subnet 3
196.20.30.64
196.20.30.93
R5
196.20.30.94
Subnet 4
196.20.30.96
196.20.30.125
196.20.30.61
196.20.30.126
Subnet 5
196.20.30.128
R3
196.20.30.158
R1
196.20.30.62
196.20.30.33
ES7
Naso Michele – ITIS Euganeo
196.20.30.157
196.20.30.34
ES8
196.20.30.35
ES9
196.20.30.129
ES4
196.20.30.130
ES5
5
196.20.30.131
ES6
Assegnazione indirizzi IP
Supponiamo di avere una rete , come in figura, alla quale l’autorità responsabile per l’assegnazione
degli indirizzi IP ha assegnato il seguente indirizzo di rete di classe C IP:196.20.30.0 la netmask,
utilizzando gli IP classfull è 255.255.255.0 che possiamo scrivere come 196.20.30/24 dove il 24
indica il numero di bit di valore 1 consecutivi presenti nella netmask a partire dal bit più
significativo.
Ricordando che nell’architettura TCP/IP i router non appartengono a nessuna subnet e che non
esiste il concetto di collegare due router direttamente perché questi devono collegare solo subnet;
pertanto nel caso in cui due router siano collegati direttamente, questi dovranno costituire una
subnet anche se costituita da due soli elementi.
In base a queste considerazioni dobbiamo considerare la rete come costituita da 5 subnet, ricordo
che la subnet è un’organizzazione interna per cui il mondo considererà qualsiasi end system
appartenente alla subnet raggiungibile attraverso l’indirizzo di rete. Sarà, successivamente, compito
dei router interni instradare correttamente il datagramma nella giusta subnet. End system
appartenenti a subnet diverse non possono avere lo stesso numero di host.
Dovendo partizionare la rete in 5 subnet abbiamo bisogno di utilizzare i 3 bit più significativi del
campo Host per indicare le subnet dal momento che il partizionamento deve avvenire per potenze di
2.. Pertando la nostra rete sarà partizionata in 8 subenet ciascuna avente 30 indirizzi per il campo
host. Poiché dobbiamo utilizzare 3 bit per indirizzare le subnet ci restano 5 bit per il campo host.
Teoricamente abbiamo pertanto 32 indirizzi ma poiché un indirizzo individua la subnet quello con
il campo host a tutti 0 ed un indirizzo è riservato per il broadcast quello con il campo host a tutti 1,
segue che per ogni subnet abbiamo 30 indirizzi per numerare gli host. Ovviamente, nell’esempio
consideriamo che le subnet non contengano più di 30 nodi. Ricordo che con il termine nodo
intendiamo indifferentemente Host o Router.
190
20
30
Host:3 subnet + 5 host
1 0 1 1 1 1 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 S1 S2 S3 H1 H2 H3 H4 H5
Naso Michele – ITIS Euganeo
6
Assegnazione indirizzi IP
Utilizzando i 3 bit più significativi del campo Host otteniamo 8 subnet ciascuna aventi 30+2 host
N°
Indirizzo di Subnet Indirzzo di Broadcast
Dominio degli
Subnet: S1 S2 S3
della Subnet
indirizzi di host
S1 S2 S3
S1 S2 S3
:
:
H1 H2 H3 H4 H5 H1 H2 H3 H4 H5
S1 S2 S3
0 0 0 0 0
1 1 1 1 1
Subnet 1
196.20.30.10
0
0 196.20.30.0
196.20.30.31
196.20.30.30
Subnet 2
196.20.30.330
0
1 196.20.30.32
196.20.30.63
196.20.30.62
Subnet 3
196.30.20.650
1
0 196.20.30.64
196.30.20.95
196.30.20.94
Subnet 4
196.20.30.970
1
1 196.20.30.96
196.20.30.127
196.20.30.126
Subnet 5
196.20.30.1291
0
0 196.20.30.128
196.20.30.159
196.20.30.158
Subnet 6
196.20.30.1611
0
1 196.20.30.160
196.20.30.191
196.20.30.190
Subnet 7
196.20.30.1931
1
0 196.20.30.192
196.20.30.223
196.20.30.222
Subnet 8
196.20.30.2251
1
1 196.20.30.224
196.20.30.255
196.20.30.254
Pertanto lo spazio indirizzi della net sarà distribuito tra le subnet nel seguente modo
Per i nodi della Subnet 1 assegniamo i seguenti indirizzi
SUBNET 1: 196.20.30.0
NetMask:255.255.255.224
Oppure : 196.20.30.0/27
Indirizzo di Broadcast:
196.20.30.31
Nome Nodo Indirizzo IP
ES1
196.20.30.1
ES2
196.20.30.2
ES3
196.20.30.3
R2
196.20.30.30
R4
196.20.30.29
SUBNET 2: 196.20.30.32
NetMask:255.255.255.224
Oppure : 196.20.30.32/27
Indirizzo di Broadcast
196.20.30.63
Nome Nodo Indirizzo IP
ES7
196.20.30.33
ES8
196.20.30.34
ES9
196.20.30.35
R1
196.20.30.62
R5
196.20.30.61
SUBNET 3: 196.20.64.0
NetMask:255.255.255.224
Oppure : 196.20.30.64/27
Indirizzo di Broadcast
196.20.30.95
Nome Nodo Indirizzo IP
R2
196.20.30.93
R1
196.20.30.94
Naso Michele – ITIS Euganeo
7
Assegnazione indirizzi IP
SUBNET 4: 196.20.30.96
NetMask:255.255.255.224
Oppure : 196.20.30.96/27
Indirizzo di Broadcast:
196.20.30.127
Nome Nodo Indirizzo IP
R4
196.20.30.125
R3
196.20.30.126
SUBNET 5: 196.20.30.128
NetMask:255.255.255.224
Oppure : 196.20.30.128/27
Indirzzo di Broadcast:
196.20.30.159
Nome Nodo Indirizzo IP
ES4
196.20.30.129
ES5
196.20.30.130
ES6
196.20.30.131
R3
196.20.30.157
R5
196.20.30.158
Si fa notare come ai Router sono allocati gli indirizzi dei nodi più alti, questa è semplice e pura
convenzione adottata dai più.
Affinché la rete possa funzionare bisogna che nei router sia caricata manualmente o calcolata
automaticamente dai router stessi attraverso un algoritmo distribuiti e adattativo. Nel nostro
esempio lo calcoliamo manualmente per il router R2 con comandi del tipo
Add route <indirizzo della rete di destinazione non collegata direttamente al router> <indirizzo
<della rete collegata direttamente al router attraverso cui si instrada il datagramma>
Nell’esempio di figura una possibile tabella per il router R2 può essere caricata utilizzando i
seguenti comandi:
Il router R2 non è direttamente collegato alle subnet 2,4,5; mentre è collegato alle subnet 1 e 3,
pertanto la sua tabella caricata manualmente potrebbe essere:
route add 196.20.30.32 196.20.30.93
i datagrammi verso la subnet 2 saranno instradate verso la subnet 3 alla quale il router è
direttamente collegato.
rout add 196.20.30.96 196.20.30.30
I datagrammi verso la subnet 4 saranno instradati attraverso la subnet 1
rout add 196.20.30.128 196.20.30.30
I datagrammi verso la subnet 5 saranno instradati attraverso la subnet 1
Riassumendo la tabella di instradamento di R2 è la seguente
Tabella di instradamento per
R2
Subnet di
Subnet di
destinazione instradamento
196.20.30.32 196.20.30.93
196.20.30.96 196.20.30.30
196.20.30.128 196.20.30.30
Come possiamo notare come destinatari abbiamo le subnet in cui il router non è direttamente
collegato, mentre come subnet di instradamento abbiamo le subnet a cui il router è direttamente
collegato.
Per terminare la configurazione dobbiamo associare ad ogni host il proprio router di default con un
comando del tipo: route add default <indirizzo router>
Naso Michele – ITIS Euganeo
8
Assegnazione indirizzi IP
Per esempio per gli host della subnet 1 possiamo assegnare come router di default R2 per cui
possiamo scrivere route add default 196.20.30.30
I router di default sono i router a cui le stazioni affidano i datagrammi che non sono in grado di
instradare direttamente e cioè agli host che non appartengono alla propria subnet. Ricordiamo che in
una LAN la comunicazione è broadcast pertanto se si deve mandare una frame ad un host della
propria rete basta inviarlo.
Naso Michele – ITIS Euganeo
9
Assegnazione indirizzi IP
Esempio:
Supponiamo che ES1 voglia mandare un datagramma alla ES4 supponendo che conosca l’indirizzo IP di ES4:196.20.30.129
ES1 di indirizzo 196.20.30.1 fa l’operazione di AND logico fra il suo indirizzo e la netmask 255.255.255.224 ottenendo 196.20.30.0 cioè l’indirizzo
della propria subnet
31 30 29 28 27
196
1 1 0 0 0
1 1 1 1 1
1 1 0 0 0
26 25 24 23 22 21 20 19
20
1 0 0 0 0 0 1 0
1 1 1 1 1 1 1 1
1 0 0 0 0 0 1 0
18 17 16 15 14 13 12 11
30
1 0 0 0 0 0 1 1
1 1 1 1 1 1 1 1
1 0 0 0 0 0 1 1
10 9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
1
1
1
1
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
Nella riga in rosso abbiamo la traduzione in binario dell’ IP della ES1, nella riga in blu abbiamo la traduzione binaria della netmask
Nella riga in fucsia troviamo il risultato dell’And delle due righe precedente. Possiamo rilevare che otteniamo l’IP della subnet di appartenenza della
ES1 :196.20.30.0
Successivamente ES1 fa l’And tra la Nemask e l’indirizzo della ES4:196.20.30.129
31 30 29 28 27
196
1 1 0 0 0
1 1 1 1 1
1 1 0 0 0
26 25 24 23 22 21 20 19
20
1 0 0 0 0 0 1 0
1 1 1 1 1 1 1 1
1 0 0 0 0 0 1 0
18 17 16 15 14 13 12 11
30
1 0 0 0 0 0 1 1
1 1 1 1 1 1 1 1
1 0 0 0 0 0 1 1
10 9
8
7
6
5
1
1
1
0
1
0
1
1
1
0
1
0
0
1
0
1
1
1
4 3
129
0 0
0 0
0 0
2
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
Nella riga in rosso abbiamo la traduzione in binario dell’ IP della ES4, nella riga in blu abbiamo la traduzione binaria della netmask
Nella riga in fucsia troviamo il risultato dell’And delle due righe precedente. Possiamo rilevare che otteniamo l’IP della subnet di appartenenza della
ES4 :196.20.30.128
Poiché i due risultati sono diversi ES1 manda il datagrama al router di default, R2
R2 fa l’AND logico tra l’IP di ES4 con la Netmask 255.255.255.224 trovando la subnet di appartenenza di ES4, quindi consulta la tabella di routing
ed invia il datagramma al router R4 attraverso la subnet da cui l’ha ricevuta. R4 consulterà la propria tabella di instradamento che conterrà un’entry
Naso Michele – ITIS Euganeo
10
Assegnazione indirizzi IP
da dove ricava che deve mandare il datagramma a R3. R3 leggendo la propria tabella di routing scoprirà che WS4 si trova nella subnet 5 a cui lui è
collegato e quindi invia il pacchetto dalla porta 196.20.30.157 alla WS4.
Il router R2 quando scopre che deve instradare nella stessa rete da cui ha ricevuto il pacchetto, instrada lo stesso il datagramma ma invia a WS1 un
messaggio di routing Redirect per avvisarlo che la prossima volta deve inviare il datagramma direttamente a R4. Il messaffio di Routing redirect è
un comando ICMP.
Struttura dei datagrammi utilizzati per consegnare il pacchetto a ES4.
MAC
destinatario
1
2
3
4
MAC
mittente
MAC R2
MAC R4
MAC R3
MAC ES4
IP destinatario
MAC ES1
MAC R2
MAC R4
MAC R3
IP ES4
IP ES4
IP ES4
IP ES4
IP mittente Dati livello 3
IP ES1
IP ES1
IP ES1
IP ES1
Dati livello 3
Dati livello 3
Dati livello 3
Dati livello 3
Nella riga 1 la ES1 dopo avere individuato che ES4 non è nella propria subnet confeziona una frame nella quale mette come indirizzo MAC
destinatario quello del router R2 e come MAC mittente il proprio.
Nella riga 2 R2 calcola che il datagramma deve passare attraverso R4 pertanto confeziona una frame mettendo come MAC destinatario R4 e come
MAC mittente R2.
Nella riga R4 scopre che deve può consegnare il pacchetto attraverso R3 quindi confeziona l’opportuna frame per R3.
Nella riga 4 R3 scopre che ES4 si trova in una della subnet a cui è direttamente collegato, subnet 5, e dopo avere confezionato l’opportuna frame la
manda a ES4.
Come si può rilevare gli indirizzi IP non cambiano mai, cambiano i vari MAC address.
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11
Assegnazione indirizzi IP
Subnetting a dimensioni variabili
Da quanto abbiamo affermato e lavorando adeguatamente con le netmask possiamo generare
subnetting a dimensioni diverse e non necessariamente tutte con lo stesso numero di indirizzi come
abbiamo visto prima.
Per esempio supponendo di avere la rete 196.20.30.X posso dividerla generando 3 subnet da 64
indirizzi, 1 rete da 32 indirizzi, 1 da 16 indirizzi e 4 da 4 indirizzi . Il numero degli indirizzi da
destinare ai nodi deve essere diminuito di 2 per il solito indirizzo di subnet e di broadcast.
Siccome abbiamo 3 subnet da 64 in una prima fase ne genererò 4 utilizzando i primi 2 bit del campo
host per identificare la subnet. Per le prime 3 utilizzerò le configurazioni dei bit i 00,01,10 per cui
avremo
Soluzione:
Subnet e netmask
Numero di nodi
196.20.30.0/26
196.20.30.64/26
196.20.30.128/26
64-2=62
64-2=62
64-2=62
Indirizzi disponibili
per i nodi
1-61
65-126
129-190
Indirizzo di broadcast
196.20.30.63
196.20.30.127
196.20.30.191
Della subnet con configurazione 11 ne creiamo 2 utilizzando un ulteriore bit per cui i primi 3 bit del
campo host con configurazione 110 lo utilizzerò per generare la subnet da 32 indirizzi quindi
avremo
Subnet e netmask
Numero di nodi
196.20.30.192/27
32-2=30
Indirizzi disponibili per Indirizzo di broadcast
i nodi
193-222
196.20.30.223
L’altra configurazione e precisamente la 111 ed utilizzando un ulteriore bit del campo host avremo
disponibile come indirizzo di subnet la configurazione 1110 la utilizziamo per generare la sunbet da
16 indirizzi.
Subnet e netmask
Numero di nodi
Indirizzi disponibili
Indirizzo di broadcast
per i nodi
196.20.30.224/28
16-2=14
225-238
196.20.30.239
Dalla configurazione 1111 utilizzando due ulteriori bit del campo host otterrò 4 subnet da 4
indirizzi è precisamente 111100, 111101, 111110,11111 per cui avremo
Subnet e netmask
Numero di nodi
196.20.30.240/30
196.20.39.244/30
196.20.39.248/30
196.20.39.252/30
4-2=2
4-2=2
4-2=2
4-2=2
Naso Michele – ITIS Euganeo
Indirizzi disponibili
per i nodi
241-242
245-246
249-250
253-254
Indirizzo di broadcast
196.20.30.243
196.20.30.247
196.20.30.251
196.20.30.255
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Assegnazione indirizzi IP
Glossario
Locuzione
Significato
DATAGRAMMA PDU scambiata a livello di rete secondo l’architettura TCP/IP
Sistema collegato alla rete che implementa tutti i livelli
End_System
dell’architettura di rete secondo la terminologia ISO/OSI
FRAME
PDU scambiata dagli strati a livello mac secondo l’architettura TCP/IP
Termine utilizzato per indicare IE che interconnette oltre il livello3 ma
GATEWAY
non applicativo. Attenzione quindi che il suddetto termine assume
significato diverso a seconda dell’architettura di rete considerata.
Sistema collegato alla rete che implementa fino al livello di rete
Intermediate
dell’architettura
System
MESSAGGIO
NODO
PACCHETTO
PDU
SEGMENTO
PDU scambiata a livello di trasporto secondo l’architettura TCP/IP dal
protocollo di trasporto UDP
Termine utilizzato per indicare un End-System, secondo la
terminologia ISO/OSI oppure Work-Station secondo la terminologia
IEEE oppure host secondo l’architettura TCP/IP, o un Intermediate
System secondo la terminologia ISO/OSI, Router o Gateway secondo
l’architettura TCP/IP
Termine generico per indicare una PDU a qualsiasi livello
Protocol Data Unit, termine generico, utilizzato nel modello di
riferimento per le architetture di rete secondo lo standard ISO/OSI, per
indicare il messaggio scambiato tra i protocollo di pari livello
PDU scambiata a livello di trasporto secondo l’architettura TCP/IP dal
protocollo di trasportoTCP
Naso Michele – ITIS Euganeo
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Titolo:
Assegnazione indirizzi IP
Autore:
Michele NASO
Email:
[email protected]
Classe:
QUINTA INFORMATICA (5IA)
Anno scolastico:
2004/2005
Scuola:
Itis Euganeo
Via Borgofuro 6 - 35042 Este (PD) - Italy
Telefono 0429.21.16 - 0429.34.72
Fax 0429.41.86
http://www.itiseuganeo.it
[email protected]
Note legali:
Diffusione consentita con obbligo di citarne le fonti