Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 29/11/2014
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INDICE
IN PRIMO PIANO
28/11/2014 IlFarmacistaOnline.it 10:58
Crisi. Siglato accordo tra banco farmaceutico e Fofi per contrastare povertà sanitaria
11
SANITÀ NAZIONALE
29/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Sono 11 le morti sospette per i vaccini
13
29/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Vaccini, salgono a undici le morti sospette «Possibili altri ritiri»
15
29/11/2014 Il Sole 24 Ore
Guai ad alimentare sospetti sulle vaccinazioni
16
29/11/2014 Il Sole 24 Ore
Nuove morti sospette, possibili altre sospensioni
18
29/11/2014 La Repubblica - Nazionale
Influenza, si allarga la paura vaccini In un giorno 9 morti sospette
19
29/11/2014 La Repubblica - Nazionale
"Pronti a chiedere i danni a Novartis il governo faccia verifiche a tappeto"
21
29/11/2014 La Repubblica - Nazionale
"Basta allarmismi antidoto necessario l'influenza causa migliaia di decessi"
22
29/11/2014 La Repubblica - Nazionale
Carolina, le bugie per amore sono come il doping "Stop di 4 anni e 3 mesi"
23
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
Con l'antidoto tante vite salvate
24
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
ATTENZIONE ALLE LEGGENDE METROPOLITANE
25
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
I medici contro l'effetto paura
26
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
Influenza, le morti sospette salgono a 11
28
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
In Toscana cresce l'ansia con 60 mila dosi a rischio
30
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
L'esperto: "Nessuna paura, il nesso è solo temporale e il farmaco è incolpevole"
31
29/11/2014 La Stampa - Nazionale
Il lessico famigliare delle vite inceppate
32
29/11/2014 Il Messaggero - Nazionale
Dosi potenziate o allergie, le piste degli esperti
33
29/11/2014 Il Messaggero - Nazionale
Allarme vaccino undici morti «Sono coinvolti anche altri lotti»
34
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Altri morti, è panico per il vaccino
36
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
«Pronti a bloccare altri lotti del Fluad»
37
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
QUANDO LA CURA CHE TI SALVA DIVENTA UNA PAURA CHE UCCIDE
38
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Ottomila vittime l'anno a causa dell'influenza La psicosi può farne di più
39
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Scoperta italiana: sconfitto il dolore cronico
41
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Cure utili per il polmone
42
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
La crescita dei feti e dei neonati dipende dall'ambiente oltre che dai geni
43
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Con iLife i check-up sono gratuiti Piena sicurezza per i familiari
44
29/11/2014 Il Fatto Quotidiano
Entra in ospedale per bronchite, dopo 43 giorni il decesso
45
29/11/2014 Il Fatto Quotidiano
L ' Agenzia del Farmaco tra guai giudiziari e affitti d ' oro
46
29/11/2014 Avvenire - Nazionale
Spaccio e pallone, Corviale a due teste
48
29/11/2014 Avvenire - Nazionale
«Telemedicina, la marcia in più per l'Africa»
49
29/11/2014 Il Mattino - Nazionale
Gestori esasperati un mese fa all'Arenella un'altra sparatoria
50
29/11/2014 Il Mattino - Nazionale
Montagnier: «Bene la prudenza non l'allarmismo»
51
29/11/2014 Libero - Nazionale
Vaccini: 11 morti, zero certezze
52
29/11/2014 Libero - Nazionale
Ma la Novartis assicura: i nostri prodotti hanno superato tutti i controlli
54
29/11/2014 Il Tempo - Nazionale
Esplode l'incubo del vaccino killer
55
29/11/2014 Il Tempo - Nazionale
Effetti collaterali, panico tra i genitori «A diecimila romani è già stato somministrato»
57
29/11/2014 Il Tempo - Nazionale
La donna morta a Roma aveva appena fatto la puntura
58
29/11/2014 ItaliaOggi
Dalla Ue e Fassina fiducia a Renzi
59
29/11/2014 ItaliaOggi
BREVI
61
29/11/2014 Il Sole 24 Ore - PLUS 24
«Manager io? Faccio il farmacista, questo è il mio lavoro»
62
29/11/2014 D Repubblica
Happy hour alla rosa
63
29/11/2014 Pagina99
i nostri imbonitori levano spazio alla scienza
64
28/11/2014 Giovani Genitori - Milano
Il vaccino antimeningococco
65
29/11/2014 Il Pediatra
Farmaci in pediatria La sperimentazione è un bene necessario
66
VITA IN FARMACIA
29/11/2014 Corriere della Sera - Brescia
Il colosso dei farmaci compie 80 anni
71
29/11/2014 Corriere della Sera - Brescia
Gli ottant'anni del gigante delle farmacie
72
29/11/2014 Corriere della Sera - Roma
Ha la bronchite, le recidono un'arteria e muore La clinica San Raffaele finisce sotto
indagine
74
29/11/2014 La Repubblica - Bologna
Anabolizzanti e ricette in bianco Beppe Maniglia è sotto inchiesta
75
29/11/2014 La Repubblica - Roma
"Cosa mi ha iniettato?" Dai medici di base la psicosi dei pazienti
76
29/11/2014 La Repubblica - Torino
Il Comune "salva" 11 milioni in più per gli imprevisti
77
29/11/2014 La Repubblica - Firenze
"Dottore, che devo fare?" Pazienti tra dubbi e paure
78
29/11/2014 La Repubblica - Firenze
"No contaminazioni in quei due lotti"
80
29/11/2014 La Repubblica - Firenze
Una morte sospetta a Prato la procura apre un'inchiesta fascicolo sul Fluad a Siena
81
29/11/2014 La Repubblica - Palermo
Due alunne sole nella scuola più piccola d'Europa
83
29/11/2014 La Repubblica - Palermo
Vaccini contro l'influenza business da 3 milioni e mezzo Psicosi dopo le morti
sospette
85
29/11/2014 La Repubblica - Palermo
Augusta, il figlio della vittima "Voglio sapere cosa lo ha ucciso"
87
29/11/2014 La Stampa - Torino
Un tesoretto di 17 milioni per arrivare a fine anno
88
29/11/2014 La Stampa - Asti
"Il Fluad non viene distribuito ad Asti"
89
29/11/2014 La Stampa - Asti
PRONTO INTERVENTO 118 AUTOAMBULANZE CROCE VERDE As...
90
29/11/2014 La Stampa - Cuneo
La casa di Babbo Natale è a Sommariva Bosco
91
29/11/2014 La Stampa - Imperia
Nuovo Pronto soccorso in primavera?
92
29/11/2014 La Stampa - Imperia
Presentati ieri a Genova i due Palasalute matuziani
93
29/11/2014 La Stampa - Imperia
L'Asl 1 non si è rifornita di vaccini sospetti la campagna anti influenzale continua
94
29/11/2014 La Stampa - Savona
Asl, vaccinazioni riprese ma il Fluad resta sospeso
95
29/11/2014 Il Messaggero - Roma
Dopo i decessi vietati i vaccini Ecco i quartieri ancora a rischio
96
29/11/2014 Il Messaggero - Civitavecchia
Da quanti virussi e' protetti?
97
29/11/2014 Il Messaggero - Civitavecchia
Dopo i decessivietati i vacciniEcco i quartieriancora a rischio
98
29/11/2014 Il Messaggero - Frosinone
Bilancio, si' dal ConsiglioScontro su farmacie Srl
99
29/11/2014 Il Messaggero - Rieti
Il rapinatore solitario colpisce ancora
100
29/11/2014 Il Messaggero - Marche
Influenza, bloccati i vaccini sospetti
101
29/11/2014 Il Messaggero - Umbria
Rapina in farmacia col taglierino
102
29/11/2014 Il Messaggero - Ancona
Influenza, bloccati i vaccini sospetti
103
29/11/2014 Il Messaggero - Pesaro
Influenza, bloccati i vaccini sospetti
104
29/11/2014 Il Giornale - Milano
Via Ornato Mostra un coltello e rapina la farmacia
105
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
Vaccino, a Ferrara 50mila dosi«Ma da noi nessun sequestro»
106
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Chiude il centro prelievi, Latini: «In arrivo grossi disagi»
107
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Non sono in farmacia
108
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Vaccini bloccati, alle Marche oltre ventimila dosi
109
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Al Maria Rossi'c'è aria di lirica
110
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Parte allerta sui vaccini influenzaliBloccata partita in via cautelare
111
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena
Vaccino, in città assenti i lotti sotto accusaLa campagna anti-influenza va avanti
112
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Assedio nelle farmacie: «Dottore rischio di morire?»
113
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Fermo
Allarme vaccini, sequestri anche nel Maceratese
114
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
«Farmacie, nessuna svendita»
115
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Allarme vaccini, sequestri anche nel Maceratese
116
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Reggio Emilia
Antinfluenzale,centralini presi d'assalto
117
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Reggio Emilia
«Aspetto conferme per l'iniezione, poi la farò»
118
29/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Rovigo
I CITTADINI polesani sono preoccupati alla notizia dei mortali effetti causati da
alcune dosi del va...
119
29/11/2014 Avvenire - Milano
Donne maltrattate, a Varese l'aiuto trova spazio in ospedale
120
29/11/2014 Il Gazzettino - Pordenone
Influenza, vaccini ok ma fioccano disdette
121
29/11/2014 Il Gazzettino - Udine
Una " app "mette la città e i suoi servizi in vetrina
122
29/11/2014 Il Gazzettino - Venezia
Dipendenza dalla droga Oltre 2000 pazienti in cura
123
29/11/2014 QN - Il Giorno - Lodi
Astem compra quotedi Sporting Lodi?Il sindaco non risponde
124
29/11/2014 Il Mattino - Benevento
Caso Fluad, l'Asl blocca i vaccini nel Fortore
125
29/11/2014 Il Mattino - Salerno
Assalto armato al portavalori tre feriti, è caccia ai banditi
126
29/11/2014 Il Mattino - Salerno
«Dieci spari, poi mio figlio pieno di sangue»
128
29/11/2014 QN - La Nazione - Firenze
Sono 60mila i pazienti «a rischio»
129
29/11/2014 QN - La Nazione - Grosseto
Ladri in azione a SoranoBottino da 8mila euro
130
29/11/2014 QN - La Nazione - Grosseto
Provvedimento, la Asl sospende la somministrazione dei lotti «incriminati»
131
29/11/2014 QN - La Nazione - Pisa
Pizzaioli, la grande chanceOggi c'è il triplo tagliando
132
29/11/2014 QN - La Nazione - Umbria
Aids, da noi i casi vanno aumentandoFarmacisti col fiocco rosso per dire basta
133
29/11/2014 Il Garantista - Catanzaro
L'Asp di Cosenza ritira il Fluad In 5 forse uccisi dal vaccino
134
29/11/2014 Il Garantista - Cosenza
Prescritti VACCINI del lotto incriminato
135
PROFESSIONI
29/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Ma i decessi non spaventano la Borsa: Novartis guadagna lo 0,5%
137
29/11/2014 Avvenire - Nazionale
«Sì al ritiro , ma niente panico»
138
29/11/2014 Il Gazzettino - Nazionale
Allarme e paura tra i pazienti Valanga di chiamate ai medici
139
29/11/2014 Osservatore Romano
In Italia poveri e senza farmaci
140
29/11/2014 Left
AL MERCATO DEI DIRITTI
141
28/11/2014 IL Idee e Lifestyle
L'estinzione triste della balena romantica
145
29/11/2014 Farmacia News
Teme ricche di storia
147
29/11/2014 Farmacia News
Da 75 anni la qualità al servizio della salute
151
29/11/2014 Il Pediatra
La contraccezione in adolescenza
153
PERSONAGGI
29/11/2014 La Repubblica - Bari
E Fitto sbarca a Bari per manifestare contro le tasse sulla casa
158
29/11/2014 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
Amoruso: «FI è compatta nell'opposizione al Governo»
159
29/11/2014 La Prealpina - Nazionale
Influenza, un vaccino contro la paura
160
28/11/2014 WallStreetItalia 17:05
L. Stabilità, Mandelli: Fi raccoglie grido allarme partite Iva
161
IN PRIMO PIANO
1 articolo
28/11/2014
10:58
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
La Fofi già sostenitrice del Banco Farmaceutico in occasione della Giornata di Raccolta del Farmaco, si è
impegnata ad accrescere nei prossimi mesi il proprio sostegno all'attività di Banco Farmaceutico per garantire
la presenza del farmacista nell'ambito delle azioni per contrastare l'aumento dei poveri che non hanno la
possibilità di acquistare un farmaco.
28 NOV - Paolo Gradnik, presidente della fondazione Banco Farmaceutico Onlus e Andrea Mandelli,
presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), hanno firmato oggi presso la sede dell'
ordine dei farmacisti di Milano, un protocollo d'intesa finalizzato alla collaborazione per contrastare l'aumento
della povertà sanitaria. La Fofi già sostenitrice del Banco Farmaceutico in occasione della Giornata di
Raccolta del Farmaco (GRF), si impegna ad accrescere nei prossimi mesi il proprio sostegno all'attività di
Banco Farmaceutico per garantire la presenza e il ruolo del farmacista nell'ambito delle azioni per contrastare
l'aumento dei poveri che non hanno la possibilità di acquistare un farmaco. "Quello compiuto quest'oggi dichiara Paolo Gradnik, presidente del Banco Farmaceutico - è un passo importante per contrastare la
povertà sanitaria in Italia. Il ruolo dei farmacisti è infatti determinante nel sensibilizzare i cittadini a donare i
medicinali, ma non solo. Avere il loro sostegno attivo accanto ai più poveri è per tutti un nuovo segno di
speranza. Solamente unendo le forze e le competenze di tutti è possibile aiutare un numero sempre
maggiore di persone in difficoltà". "La Convenzione siglata oggi - afferma il senatore Andrea Mandelli,
presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani - testimonia l'impegno sociale di tutta la
professione. L'attività del Banco in questi anni ha registrato un successo crescente, coinvolgendo un numero
sempre maggiore di farmacie nella GRF e riscuotendo sempre maggiori adesioni da parte della cittadinanza.
Ci è sembrato giusto che tutti i farmacisti potessero essere coinvolti direttamente e contribuire al successo
delle iniziative avviate dalla Fondazione. E' nel Dna del farmacista la vicinanza alle persone più fragili e
questa è la migliore occasione per dimostrarlo".
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Crisi. Siglato accordo tra banco farmaceutico e Fofi per contrastare
povertà sanitaria
SANITÀ NAZIONALE
43 articoli
29/11/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Possibile il ritiro di altri lotti dell'antinfluenzale. Il primo allarme tre settimane fa
Margherita De Bac
Possibile il ritiro di nuove partite di vaccino antinfluenzale, mentre salgono a 11 le morti sospette e si
moltiplicano le segnalazioni di decessi avvenuti a 48-72 ore dalla somministrazione di Fluad. Sono 500 mila
le dosi ritirate perché potenzialmente dannose. Le morti sospette sono state registrate dal sistema di
vigilanza dell'Agenzia nazionale del farmaco. I pazienti sarebbero deceduti dopo la profilassi. alle pagine 16 e
17
Il primo segnale è arrivato il 7 novembre. Un uomo colpito da infarto a distanza di un'ora dall'inoculazione di
un vaccino, il Fluad, prodotto da Novartis. Sembrava un episodio isolato e sul momento non gli è stato dato
peso eccessivo, tanto più che quel signore era anziano e non in buono stato di salute. Poi, a distanza di pochi
giorni, altre due comunicazioni di allerta. Persone tra gli 80 e i 90 anni, in condizioni fragili. Anche loro
avevano da poco fatto la profilassi antinfluenzale, secondo le raccomandazioni del ministero della Salute.
Ieri le morti sospette attribuite al prodotto Novartis erano salite a undici. Un sospetto, un'ipotesi e basta. Ma
tanto è bastato per ordinare l'immediato ritiro delle confezioni, suddivise in due lotti, un totale di 500 mila dosi.
La campagna vaccinale per la stagione influenzale 2014-15 è in pieno svolgimento in tutta Italia con
l'obiettivo, sempre meno verosimile, di raggiungere il 75% della copertura, vale a dire proteggere dai tre virus
responsabili dell'epidemia alle porte i tre quarti della popolazione a rischio (anziani, personale sanitario,
donne al 2° e 3° mese di gravidanza, bambini e adulti con patologie gravi). Non si poteva correre il pericolo di
mettere a repentaglio altre vite, sebbene il nesso di casualità tra decessi e somministrazione del vaccino sia
tutto da dimostrare.
Ma cosa può essere accaduto? In quale momento della lavorazione si è verificato il presunto errore? Lo
chiariranno le analisi dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) dove esiste un centro di ricerca e valutazione
immunobiologica che sottoporrà ai test i campioni del medicinale ritirato. Forse già martedì o mercoledì ci
saranno le risposte iniziali sulla tossicità.
È un vero giallo. I vaccini sono sorvegliati speciali da parte delle autorità regolatorie internazionali proprio
perché destinati a decine di milioni di persone. Dunque ci sono sistemi di controllo rigorosi da quando le uova
di gallina utilizzate per mettere in cultura i virus dell'influenza, di solito tre, arrivano in azienda fino a quando i
lotti ne escono diretti ad Asl e farmacie. Norme di sicurezza e qualità verificate dall'Iss. Queste partite di
Fluad avevano superato tutti gli esami. Walter Ricciardi, l'attuale commissario dell'Istituto Superiore di Sanità
, ritiene improbabile che qualcosa sia sfuggito durante il percorso produttivo, specie dopo gli incidenti di due
anni fa quando però i sospetti ricaddero su lotti, sempre di Novartis, rimasti in magazzino.
Fluad non è un vaccino come tutti gli altri. È adiuvato, contiene cioè una sostanza che ne potenzia l'efficacia
e dunque ne aumenta le capacità di immunizzazione. La sostanza si chiama squalene, un derivato del
colesterolo prodotto dal nostro organismo: «In ogni fiala ce ne sono quantità infinitesimali - spiega Donato
Greco, epidemiologo, ora all'Istituto internazionale di ricerca e prevenzione di Lione -. Io credo che il caso si
sgonfierà. Ogni anno in Italia si contano da 6 a 8 mila morti in eccesso. Persone anziane e già malate che
avrebbero finito di vivere pochi mesi dopo se non si fossero aggravate nella stagione invernale a causa di
infezioni tipiche del periodo freddo».
Un dato però è certo. La credibilità dei vaccini è stata rimessa in discussione. Un colpo «mortale» che
allontanerà ancora i cittadini da una pratica di prevenzione risultata fondamentale nell'azione di lotta contro
gravissime malattie infettive.
Margherita De Bac
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Sono 11 le morti sospette per i vaccini
29/11/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:619980, tiratura:779916)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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15 Milioni Le vaccinazioni totali in Italia
l'anno scorso
I tempi
Il vaccino dovrebbe essere preso tra metà ottobre e fine dicembre La protezione scatta dopo due settimane
dalla somministrazione e dura come minimo un anno
Il prodotto
Il Fluad è un vaccino antinfluenzale prodotto dalla Novartis, in commercio in Italia dal 1997 Rispetto ad altri
vaccini, contiene un adiuvante,
vale a dire una sostanza
di origine naturale,
il colesterolo,
in grado
di potenziarne l'efficacia
I benefici
Generalmente tutti gli esperti
sono concordi nell'affermare
che i benefici dei vaccini antinfluenzali sono superiori ai rischi che si possono correre
Quando astenersi
Non ci si deve vaccinare se si
è allergici a qualche componente
del vaccino, se si ha meno
di 6 mesi d'età e nel caso ci siano
in corso malattie con febbre alta
29/11/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Le dosi incriminate sono 500 mila. Analisi entro 30 giorni
M. D. B
ROMA Un fenomeno atteso. Un moltiplicarsi di segnalazioni di morti avvenute a 48-72 ore dalla vaccinazione
antinfluenzale con Fluad, il prodotto di Novartis, due lotti da 500 mila dosi ritirati giovedì perché
potenzialmente dannosi. Il sistema di vigilanza dell'Agenzia nazionale del farmaco, che raccoglie i dati dei
medici, ha registrato 11 casi sospetti.
I pazienti sarebbero deceduti dopo aver fatto la profilassi. Molto anziani, vicini ai 90 anni. Due a Siracusa, uno
a Termoli, Lecce e Prato. Due a Roma. Nella Capitale la prima vittima è una donna di 92 anni ricoverata al
policlinico Gemelli. La seconda è un uomo di 77 anni. Le segnalazioni sono state confermate da Luca Pani,
direttore di Aifa: «Ci prepariamo a ricevere nuove denunce. Però il collegamento tra farmaco e decesso deve
essere provato. Così come la pericolosità delle fiale. Non escludiamo il ritiro di altri lotti a scopo cautelativo».
Ci sarebbero altre due storie non chiare. A Genova un 69enne, ex sportivo, a Parma un malato cronico di 80
anni. Indagano quattro Procure, Roma, Siracusa, Prato e Siena, sede dello stabilimento di produzione della
multinazionale svizzera.
La situazione sembra essere sfuggita di mano, tanto che il ministero della Salute ha attivato un numero
verde, il 1500, per informazioni. La gente ha paura. I medici per scrupolo tendono a riportare all'Aifa ogni
minimo sospetto. E anche gli amministratori assumono decisioni drastiche. Come l'assessore alla Salute della
Liguria, Claudio Montaldo, che ieri ha deciso di bloccare la campagna vaccinale nei servizi pubblici.
Le Regioni vanno lungo strade spesso opposte. La Lombardia ha scelto di confermare il piano di prevenzione
antinfluenzale. La Toscana sta per attivare un numero verde, il Lazio ha accusato l'Agenzia del farmaco di
non aver ricevuto comunicazioni ufficiali e per prudenza ha ritirato tutti i lotti di Fluad, non solo quelli sul
banco degli imputati.
L'istituto superiore di Sanità sta analizzando i campioni di vaccino sospetti e avrà i risultati dei test entro
trenta giorni. Walter Ricciardi, il commissario straordinario, si sbilancia: «Tendo a credere che non troveremo
nulla di anomalo. Quelle persone sono morte perché tutte colpite da gravi patologie». Da Novartis, l'elenco
delle Regioni che avevano ordinato i lotti di Fluad: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria,
Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e Toscana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Valle D'Aosta Piemonte Liguria Toscana Lazio Campania Sardegna Lombardia Molise Basilicata Puglia
Sicilia Calabria Le coperture della vaccinazione antinfluenzale (stagione 2013-2014, per 100 abitanti) LE
VACCINAZIONI NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI Abruzzo Umbria Marche Emilia R. Veneto Friuli Venezia
Giulia 14,7 12,7 11,7 7,9 13,8 15,7 16,9 18,5 17 19,4 19,5 16,5 16,5 14,7 18,1 16,4 16,6 17,8 14,9 15,9 13,8
Bolzano Trento 8 14 20 10,5 12,6 14,1 15,6 17,5 17,7 19,4 18,6 18,4 19,1 19,6 17,2 17,8 14,9 15,6 1999-00
2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12
2012-13 2013-14 Fonte: elaborazioni Ministero della Salute Corriere della Sera
I dubbi
Il ministero della Salute fornirà ai cittadini risposte e informazioni sui vaccini antinfluenzali al numero verde
1500 Secondo l'Istituto Superiore
di Sanità «interrompere la campagna vaccinale sarebbe irresponsabile»
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Vaccini, salgono a undici le morti sospette «Possibili altri ritiri»
29/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 1
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Guai ad alimentare sospetti sulle vaccinazioni
Gilberto Corbellini
Due vicende tra loro diverse rischiano di rinfocolare un magma, paludoso e ideologicamente inquinato, di
sospetti nei riguardi delle vaccinazioni. Cioè della misura sanitaria che, con la potabilizzazione dell'acqua,
nell'ultimo secolo e mezzo circa ha salvato il maggior numero di vite. Soprattutto bambini. Il decesso di vari
anziani e il sospetto che possano essere morti a causa della somministrazione di un tipo di vaccino
antinfluenzale, rischiano di allontanare da questa efficace misura di prevenzione le persone più a rischio. Aifa
ha immediatamente e cautelativamente vietato l'uso dei vaccini contenuti nei lotti dai quali provenivano quelli
somministrati alle persone decedute, e ne sta controllando la qualità.
Continua da pagina 1
In attesa che le indagini accertino definitivamente la sicurezza dei vaccini e le cause dei decessi, è opportuno
ricordare che i vaccini prodotti oggigiorno sono i più sicuri e controllati di sempre. Le innovazioni tecnologiche
acquisite a livello industriale consentono di purificare e controllare la sicurezza del prodotto nelle diverse fasi
di preparazione, e prima di essere messo in commercio.
È possibile che i decessi siano stati dovuti alla vaccinazione, ma è più probabile che i vaccini non c'entrino
nulla. Mentre i soliti politici guastatori provano a buttare benzina sul fuoco di timori irrazionali, va dato atto ad
Aifa di governare questa come altre vicende con un'efficienza degna della mitica Fda (Food and Drug
Administration).
È un peccato che il ministero e il Governo non sfruttino, per recuperare prestigio e affidabilità al Paese, i
riconoscimenti anche internazionali che il lavoro fatto in questi anni da Aifa sta raccogliendo.
Andrebbe ricordato che ogni anno l'influenza uccide migliaia di persone, il 90% delle quali sono anziani, e che
la vaccinazione antinfluenzale protegge nella misura di circa l'80%, evitando quindi migliaia di morti e gli
ingenti costi dovuti ai ricoveri ospedalieri.
Nel frattempo, a Milano, un giudice di un tribunale del lavoro ha irresponsabilmente accolto la ridicola, oltre
che falsa, tesi che un vaccino trivalente, cioè contro morbillo, parotite e rosolia, potrebbe causare l'autismo.
Bisogna non sapere cosa è l'autismo, cioè quali sono le disfunzioni neurologiche che lo causano e ignorare
almeno quindici anni di ricerche per controllare e alla fine confutare questa tesi, se si arriva a pronunciare una
sentenza così ingiusta. Episodi del genere gettano ombre sull'affidabilità e validità delle procedure utilizzate
in Italia dai giudici per accertare i fatti e scegliere tra prove fondate e tesi del tutto immaginarie. Se questo è
diritto!
Le risposte sociali alle vaccinazioni e la percezione dei rischi associati a questo intervento medico-sanitario
sono una drammatica testimonianza di come la nostra psicologia ci induca facilmente a ragionare in modo
fallace.
I vaccini normalmente si somministrano a persone che stanno bene, allo scopo di evitare che contraggano
qualche agente infettivo e si ammalino gravemente. Fino a circa mezzo secolo fa era diffusamente percepita
la minaccia delle malattie contagiose. Il vaiolo per millenni, poi il morbillo, la pertosse, la difterite, l'influenza e
con l'età industriale anche la poliomielite facevano strage di bambini. L'influenza preferiva portarsi via, oltre ai
bambini, soprattutto gli anziani.
Anche i cittadini erano positivamente disposti verso le vaccinazioni, che peraltro causavano più
frequentemente di ora effetti collaterali anche molto gravi in quanto i vaccini erano meno purificati e
controllati.
Fino a quando le malattie erano una minaccia percepita i governi non si facevano scrupolo a rendere
obbligatoria e al limite coattiva la vaccinazione - è vero che i genitori esercitano la patria potestà sui bambini,
ma se essi sono stupidi il governo ha un obbligo morale di evitare che dei pregiudizi ideologici mettano a
rischio la sopravvivenza di persone che non sono in grado di decidere autonomamente.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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LA CRONACA E LA SCIENZA
29/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 1
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Oggi che è diffusa l'impressione - alquanto imprudente - che le malattie infettive nel mondo occidentale siano
sotto controllo, le vaccinazioni sono percepite solo come un rischio. E siccome si tratta appunto di
somministrazioni che sono effettuate quando le persone stanno bene, richiede intelligenza e senso critico
capire che si tratta comunque di un presidio per evitare che si torni a un tragico passato.
Inoltre, se dopo qualche tempo da una vaccinazione si manifestano malattie o morte, è intuitivo ovvero
automatico, benché logicamente sbagliato, sospettare subito il fatto meno normale da poco accaduto, cioè un
vaccino, che tra l'altro è già normalmente oggetto di diffusi timori sociali. Accusare i vaccini è la spiegazione
più scontata e facile se si ragiona intuitivamente. E anche innocua. Perché credere qualcosa che "non è
vero", non ha alcuna conseguenza immediata. E se si accertasse che i quattro decessi non avevano nulla a
che fare con i vaccini, la notizia non sarà di certo data con lo stesso risalto con cui invece sono stati fatti
circolare quelli che sono solo sospetti.
Eppure sarebbe socialmente e moralmente più utile che i media e chi ha responsabilità politiche e di governo
evitassero di assecondare le paranoie di chi ogni giorno e su ogni questione invoca aggressivamente che si
seghino i rami della modernità, su cui per ora siamo ancora provvisoriamente seduti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Gilberto Corbellini
c La Parola Chiave
Vaccino
Il vaccino è un preparato contenente materiale costituito da proteine complesse a Dna eterologhe (ovvero
estranee, provenienti da microrganismi o parti di essi), opportunamente trattato per non perdere le proprietà
antigeniche e finalizzato a essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene
somministrato. L'immunità deriva dalla stimolazione, nel soggetto ricevente, alla produzione di anticorpi
neutralizzanti il microrganismo stesso. La maggior parte dei vaccini funziona inducendo una risposta umorale,
cioè una risposta immunitaria mediata dalla secrezione di anticorpi prodotti nelle cellule dei linfociti di tipo B
(cellule B) differenziatisi in plasmacellule. Gli anticorpi prodotti si legano alla superficie di antigeni come virus,
batteri e sostanze non-self.
Foto:
ANSA
Nessun allarme. I vaccini in commercio sono i più testati di sempre (nella foto un ricercatore Novartis)
29/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 21
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Nuove morti sospette, possibili altre sospensioni
Mar.B.
PER IL VERTICE DELL'AGENZIA
Non c'è finora la certezza
di una correlazione tra la somministrazione dei vaccini e
i decessi che «potrebbero essere dovuti a malattie concomitanti»
Espolde la psicosi sui vaccini anti-influenzali mentre si moltiplicano le morti sospette. Decessi saliti a undici sei ieri dopo i cinque di giovedì -e non tutti legati ai due lotti di vaccino Fluad, prontamente bloccati dall'Aifa,
l'Agenzia del farmaco. Che a questo punto non esclude la sopensione di altri lotti. «L'Agenzia sta acquisendo
- avverte una nota diffusa ieri in serata - tutti gli elementi necessari per verificare caso per caso le
segnalazioni pervenute». «Al momento - continua l'Aifa - non è possibile affermare che vi sia una relazione
diretta fra la somministrazione del vaccino e le morti riportate, in quanto sono necessarie informazioni più
complete e deve essere condotta un'analisi accurata dei casi». Tanto che l'Agenzia riconduce almeno «in
parte» l'aumento delle segnalazioni «all'impatto mediatico di tali notizie sullapopolazione» e sugli operatori
sanitari.
Degli undici casi sospetti- su 4 milioni di dosi autorizzate alla commercializzazione - quelli di ieri arrivano dal
l'Asl di Como e da Parma dove c'é stato il decesso di un ultranovantenne con diverse patologie. E da Roma
dove si sono aggiunte le morti di due anziani che si erano appena vaccinati
Come detto finora non c'é certezza di una correlazione fra la somministrazione dei vaccini e le morti. Non
sono stati infatti rilevati difetti di produzione e i decessi causati in gran parte a eventi cardiovascolari
«potrebbero essere dovuti a malattie concomitanti», spiega il direttore dell'Agenzia, Luca Pani . La Novartis
(casa farmaceutica che produce il Fluad) fa sapere che non c'è stata alcuna contaminazione nei due lotti di
vaccino sospesi dall'Aifa e ricorda come «i lotti di prodotto impattati, per un totale di circa 500.000 dosi» siano
stati distribuiti soltanto in Italia dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza e qualità, inclusi quelli previsti
dalle autorità regolatorie. «Siamo un settore sottoposto a controlli rigidissimi, e anche i vaccini lo sono. Non è
la prima volta che vengono ritirati in via cautelativa. Ma non dobbiamo gettare le persone nel panico e, anzi,
dico: vaccinatevi. L'ho fatto anche io», ha chiarito il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.
Intanto però la Regione Lazio ha dato disposizione a tutte le Asl di sospendere, in via precauzionale, e in
attesa di comunicazioni ufficiali dell'Aifa, la distribuzione e la somministrazione del vaccino Fluad in giacenza
a prescindere dai lotti segnalati. «Se ci fosse una campagna per fermare le vaccinazioni, non esiteremmo a
definirla irresponsabile», ha spiegato ieri Walter Ricciardi, commissario straordinario dell'Istituto superiore di
Sanità che invita alla cautela e a non lasciarsi prendere dal panico: «Martedì arriveranno i risultati
tossicologici, e entro trenta giorni quelli definitivi all'Aifa». Agenzia del farmaco che, nel ribadire la natura
esclusivamente cautelativa del ritiro deidue lotti del vaccino antinfluenzale Fluad, condivide la posizione
espressa ieri dalla direzione generale della salute della Regione Lombardia, che - dopo avere avuto notizia
dall'Asl di Como del decesso di un paziente - ha raccomandato comunque la prosecuzione della campagna
vaccinale antinfluenzale.
Tre procure comunque si stanno interessando alla vicenda. Due uffici giudiziari, quelli di Prato e Siracusa, si
occupano dei decessi avvenuti nelle loro province , mentre il terzo, quello di Siena, ha aperto un fascicolo
sulla produzione dei lotti sospetti, negli stabilimenti senesi della Novartis. Il ministero della Salute ha deciso
infine di attivare il numero verde 1500 per fornire ai cittadini risposte e informazioni sui vaccini antinfluenzali.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Le indagini. Continuano le segnalazioni, «ma attenti alle fobie»
29/11/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Influenza, si allarga la paura vaccini In un giorno 9 morti sospette
CORRADO ZUNINO
ALLE PAGINE 24 E 25 Nuovi lotti bloccati in dodici regioni ROMA. La scia di paura lasciata dai vaccini
antinfluenzali della Novartis ora si fa larga. Nove nuovi morti sospette, dopo le tre di giovedì. Nove anziani tutti sopra i 69 anni - a cui in quest'autunno di campagna di vaccinazione era stata somministrata la dose di
Fluad e, al massimo cinque giorni dopo l'iniezione, sono spirati. Nove casi, questi, segnalati dalle Asl alle
Regioni e girati sui tavoli dell'Agenzia del farmaco, che tuttavia sembra non riuscire a controllare il "caso
vaccini".
Il direttore generale Luca Pani, travolto dai convegni, all'ennesima telefonata fa sapere: «Ci aspettiamo altri
casi, altre segnalazioni, potremmo bloccare nuove partite di Fluad». Fin qui sotto sequestro c'erano 475 mila
confezioni - gli stock gemelli 142701 e 143301 - , ma da Roma, Parma e Como sono arrivate quattro
segnalazioni di decessi successivia vaccini provenienti da lotti diversi. La situazione è complicata. Ci sono tre
morti sospette a Roma. Due segnalate dal Policlinico Gemelli e dall'Aurelia Hospital: una donna di 92 anni e
un uomo di 77, entrambi vaccinati con il Fluad. Quindi, un uomo di Ciampino, trattato contro l'influenza il 19
novembre e morto il 24. Il figlio, che definisce il padre alla vigilia della profilassi «in ottima salute», annuncia
denuncia alla Procura. Due i decessi in Puglia, entrambi in provincia di Lecce. Una donna di 84 anni di
Carpignano Salentino, cardiopatica, malata di Parkinson, affetta da diabete, è morta il 24 novembre a
Martano. Le era stata somministrata la dose di antinfluenzale cinque giorni prima. Sempre nel Salento
verifiche sono in corso su una 72enne, originaria di Maglie, deceduta domenica scorsa nell'ospedale di
Scorrano: tre giorni dopo la profilassi. Un caso a Prato, 89 anni: patologie polmonari, vaccinato nel tardo
pomeriggio di lunedì, morto martedì. Annoverato tra i sospetti. Un altro a Firenze: cardiopatico di 84 anni. Il
medico non ha ancora comunicato all'Asl, così resta fuori dall'elenco. Poi Parma (80 anni). A Genova è morto
dopo cinque giorni di vaccino il titolare di un negozio sportivo della zona di Nervi, lui 69 anni. Febbre, gamba
gonfia, cure con il cortisone, il ricovero d'urgenza e la morte.
Tre procure hanno aperto inchieste. Siracusa (due decessi resi pubblici giovedì), quindi Prato, dove i pm
stanno valutando - come a Lecce d'altronde - la riesumazione della salma. Infine Siena, qui la Novartis ha
prodotto i vaccini bloccati dall'Aifa. I carabinieri del Nas hanno sequestrato materiale e documenti in Molise e
in Sicilia.
I problemi di comunicazione dell'Agenzia del farmaco e del ministero della Salute -Lorenzin si è chiusa nel
silenzio limitandosi ad applaudire il Pil prodotto da Federfarma, a congresso - hanno portato a reazioni
diverse secondo le latitudini. La Liguria non ha fermato solo i due lotti subito segnalati, ma tutti i vaccini
Fluad, il giorno dopo ha riaperto la campagna di vaccinazione. La Regione Lazio, che ha assorbito un milione
dei 4 di dosi Novartis, ha sospeso tutti i lotti della multinazionale svizzera. Il presidente Nicola Zingaretti ha
attaccato: «A oggi il Lazio non ha ricevuto segnalazioni ufficiali da parte dell'Agenzia del farmaco». I due lotti
subito fermati sono stati distribuiti in 12 regioni italiane, il problema è che a ore potrebbero arrivare sequestri
su altre partite. Le prime analisi sui campioni, effettuate nei laboratori dell'Istituto superiore di Sanità, dicono
che le confezioni di Fluad non sono alterate, né ci sono difetti di produzione. Martedì i primi risultati
tossicologici, ma l'Iss si prende un mese per dare risposte certe.
È lo stesso istituto a chiedere di continuare a sostenere la campagna vaccinale antinfluenzale, «e per
qualsiasi sospetto andate dal medico curante». Il ministero della Salute ha attivato un numero verde, "1500",
per dubbi o segnalazioni. Il direttore dell'Aifa, Pani, dice: «Stiamo acquisendo relazioni cliniche e referti
autoptici per valutare un eventuale nesso di causalità».
Resta convinto, però: «I decessi sono dovuti in gran parte a eventi cardiovascolari e potrebbero dipendere
da malattie concomitanti. Le segnalazioni sono aumentate per l'effetto mediatico, che ha provocato una fobia
nel paese».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'ALLARME
29/11/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IL FARMACO SOTTO ACCUSA IN COMMERCIO DAL 1997 Il Fluad è un vaccino anti-influenzale della
Novartis, in commercio dal '97. Costa circa 5 euro a dose. Si tratta di un vaccino "adiuvante", cioè capace di
suscitare una risposta immunitaria potenziata e quindi più efficace nei soggetti anziani, nei quali riduce le
ospedalizzazioni del 25 per cento
I NUMERI
PER SAPERNE DI PIÙ www.agenziafarmaco.gov.it www.novartisvaccines.it
475 mila DOSI SEQUESTRATE Tante sono le confezioni di Fluad sequestrate in Italia in via cautelativa
3,5 mln IN CIRCOLAZIONE In Italia circolano altri 3,5 milioni di dosi di due stock gemelli: il 142701 e il
143301
9 giorni IL RITARDO È l'intervallo più lungo trascorso tra una morte sospetta e l'avviso all'Aifa
Foto: PREVENZIONE Nell'immagine d'archivio una donna si sottopone alla vaccinazione anti-influenzale
29/11/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 25
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Pronti a chiedere i danni a Novartis il governo faccia verifiche a tappeto"
GIUSI SPICA
SE L' ISTITUTO superiore della sanità accertasse contaminazioni nei due lotti di Fluad ritirati, siamo pronti a
chiedere un maxi-risarcimento alla Novartis per il danno subito sulla pelle dei pazienti». Dopo la morte di due
anziani (68 e 87 anni)a Siracusa, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, annuncia azioni contro la
multinazionale del farmaco ma cerca di contenere la psicosi che già ieri ha svuotato gli studi dei medici di
famiglia e i centri di vaccinazione dell'Isola. Quali provvedimenti avete messo in campo? «Abbiamo subito
bloccato la distribuzione dei due lotti di farmaci segnalati e riunito la commissione regionale vaccinazioni per
decidere le prossime mosse. Alcuni campioni di prodotto sono stati inviati all'Istituto superiore di sanità che
martedì fornirài risultati delle analisi per capire se le fiale siano contaminate» E se si dovessero accertare
responsabilità dell'azienda produttrice? «In caso di campioni difettosi avvieremo un'azione di risarcimento
contro Novartis a tutela degli utenti. Chi crea un danno, deve pagare.
In questo momento esiste solo un nesso temporale e non di causa-effetto tra mortie vaccini. Dai primi
riscontri sembrerebbe che, almeno in un caso, il decesso sia dovuto a infarto e non a reazioni allergiche, ma
gli accertamenti chimici disposti dalla procura proseguono».
I pazienti possono stare tranquilli? «La campagna di vaccinazioni continua in totale sicurezza. Il ritiro dei lotti,
secondo la commissione regionale, basta a scongiurare altri rischi. Ma stiamo verificando con la Novartis se
ci possano essere altri lotti di Fluad coinvolti oltre ai due già individuati. Anche il ministero dovrebbe avviare
una verifica a tappeto sui farmaci che fanno parte della stessa linea di produzione pur non appartenendo a
quei due lotti».
In queste ore molti centri di vaccinazione sono rimasti deserti. C'è un rischio psicosi? «La nostra vera
preoccupazioneè proprio questa: che l'allarme induca le persone a non vaccinarsi. Questo creerebbe un
danno enorme sia in termini di mortalità sia in termini economici. Avremmo un'impennata degli accessi nei
pronto soccorso legata all'incremento delle patologie influenzali e un aumento delle morti. I rischi legati
all'influenza sono fortissimi soprattutto tra gli anziani che soffrono di molte patologie. Temiano una sindrome
da panico. Io stesso la prossima settimana andrò a fare il vaccino».
La Sicilia spende tre milioni e mezzo di euro all'anno per i vaccini e la fetta più grossa va proprio alla Novartis
«Siè aggiudicata una gara regionale con altre aziende. Ma in casi come questo bisogna interrogarsi se gare
così ampie siano davvero il metodo migliore. Non si può guardare solo al risparmio. Il rischio è di favorire le
grandi multinazionali stabilendo di fatto una situazione quasi monopolistica».
Rosario Crocetta
Aspettiamo i risultati delle analisi, ma la campagna continua in totale sicurezza grazie ai
provvedimenti presi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'INTERVISTA 1 / CROCETTA, GOVERNATORE SICILIA
29/11/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 25
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Basta allarmismi antidoto necessario l'influenza causa migliaia di
decessi"
(c. z.)
ROMA. Il professor Walter Ricciardi, una storia al Policlinico Gemelli di Roma, docente di Igiene e direttore
del dipartimento di sanità pubblica, da quattro mesi è commissario dell'Istituto superiore di Sanità. All'Iss
stanno esaminando le confezioni di Fluad che spaventano l'Italia.
«I campioni sono arrivati ieri mattina, martedì avremo i primi risultati tossicologici. Ci vorrà più tempo per
quelli microbiologici e, infine, i test di sterilità. Venti, trenta giorni per una risposta certa».
I primi controlli sulla bontà delle confezioni sono stati realizzati.
«Sì ed è difficile ipotizzare che ci possa essere un guasto o una contaminazione. Lo stabilimento di Siena
della Novartis produce questo vaccino per molti paesi del mondo, si parla di sessanta milioni di dosi. In caso
di contaminazione avremmo avuto migliaia di segnalazioni».
Che idea si è fatto del caso Fluad nin Italia, professore? «Penso che i decessi degli anziani che avevano
effettuato la vaccinazione antinfluenzale siano dovuti alle patologie precedenti da cui erano affetti. Certo, è
un'opinione personale». E se si scoprisse che questi undici decessi dipendono dal vaccino Fluad, magari
iniettato in corpi già debilitati? «Il rapporto costi-benefici resterebbe in larga parte a favore della vaccinazione.
Lo sa che in Italia ogni anno muoiono ottomila persone di influenza, ottomila non vaccinati». Perché c'è
un'avversione crescente ai vaccini, sia pediatrici che per anziani? «Sono stati fatti diversi studi e si è
scoperto, come ho già scritto, che la paura dei vaccini dipende innanzitutto da ignoranza e cattiva
informazione, in secondo luogo da cittadini ideologicamente e convintamente contrari alla medicina
tradizionale contrapposta ad altre correnti di pensiero e, terzo, da familiari di soggetti che hanno sperimentato
direttamente casi di malattia insorti dopo la vaccinazione e che loro attribuiscono, nella stragrande
maggioranza dei casi erroneamente, al vaccino. Infine ci sono soggetti che per interessi diversi, medici,
avvocati, magistrati, giornalisti, associazioni di cittadinie consumatori, strumentalizzano tragiche situazioni
personali per trarne benefici di vario tipo: soldi, visibilità mediatica, progressioni di carriera. Nel nostro paese
le resistenze maggiori, sa, arrivano dagli strati di popolazione più colti e benestanti, in particolare femminili».
Quindi? «Interrompere la campagna vaccinalea questo punto sarebbe un'azione da irresponsabili. Dico che
anzi, va intensificata. Dobbiamo far capire che la poliomielite, la difteritee il tetano non sono vinte per sempre.
L'abbattimento delle frontiere e la globalizzazione rende tutti più vulnerabili».
Walter Ricciardi
Dobbiamo tranquillizzare i cittadini: fermare tutto adesso sarebbe un'azione da irresponsabili
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'INTERVISTA 2 / RICCIARDI, COMMISSARIO ISS
29/11/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 66
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Carolina, le bugie per amore sono come il doping "Stop di 4 anni e 3 mesi"
Deferita dalla Procura Coni: coprì l'allora fidanzato Schwazer Favoreggiamento e omessa denuncia. Ma non
perderà le medaglie
EUGENIO CAPODACQUA
ROMA. Deferita dalla Procura antidoping del Coni con la richiesta di 4 anni e tre mesi di stop. Perché
avrebbe mentito. Per ben tre volte. La favola di Carolina Kostner, la bella pattinatrice, e del suo amore
travagliato dal doping con Alex Schwazer, il marciatore olimpionico pizzicato (epo) alla vigilia di Londra 2012,
svanisce davanti alle evidenze dell'indagine penale di Bolzano i cui verbali hanno sconvolto la tradizionale
"distrazione" del Coni in tema di lotta alla farmacia proibita. Carolina ha mentito in tre occasioni. Quando quel
fatidico 30 luglio del 2012 ha negato che l'allora fidanzato fosse in casa, e che la macchina posteggiata
davanti all'abitazione di Oberstdorf fosse di Alex. Infine ha fatto credere all'ispettore che Schwazer fosse
lontano porgendogli il telefono, per fissare l'appuntamento a Racines per il fatidico controllo al termine del
quale risulterà positivo all'epo. L'esame delle celle telefoniche fatto dagli inquirenti bolzanini - che per ora non
l'hanno indagata rivelò che invece era in casa. Dunque: favoreggiamento e mancata denuncia per la
pattinatrice che non rischierebbe comunque le medaglie guadagnate nell'intervallo - enorme: 24 mesi -fra
l'inizio della vicenda e la prima convocazione al Coni (settembre scorso). La revoca non reggerebbe il ricorso
al Tas, secondo il Foro Italico. Il Coni, che oggi fa la voce grossa, si è mosso con fermezza solo dopo che sui
"media" sono comparsi i verbali di Bolzano.
E Carolina, a due anni dai fatti, ha ritrovato la memoria. Ben assistita da un avvocato in palese conflitto di
interessi come difensore di atleti sotto processo sportivo (la Kostner e Collio) e nello stesso tempo membro
(poi dimessosi) della Procura generale del Coni.
La seconda versione dell'atleta per singolare coincidenza collima perfettamente con quella che emerge dal
verbale che gli inquirenti di Bolzano avevano trasmesso al Coni. Ma è anche la prova delle bugie dette prima.
La Procura ha anche deferito i tre azzurri della staffetta d'argento agli europei di Barcellona 2010.
Perderanno medaglia e record italiano. Per Collio chiesti 2 anni e 3 mesi, due anni per Checcucci. Meglio se
l'è cavata Donati (8 mesi) che pure aveva ammesso la frequentazione di Conconi e Ferrari prima di
Santuccione. Tutti in formazioni militari. Il che invita a riflettere sia su cosa succede all'interno dello sport con
le stellette, sia sull'opportunità che a gestire l'antidoping dell'Ente siano ex generali dei carabinieri in
pensione. A GIUDIZIO LA PATTINATRICE «Complicità e omessa denuncia» nel caso Schwazer: 4 anni e 3
mesi di stop chiede la Procura antidoping per Carolina Kostner GLI STAFFETTISTI A giudizio anche tre
quarti della 4x100 argento agli Europei 2010: 2 anni e 3 mesi per Collio, 2 anni per Checcucci, 8 mesi per
Donati L'ALLENATORE Campione nel mondo 1995, poi tecnico di Schwazer, Michele Didoni è deferito per
non essersi presentato dagli inquirenti (3 mesi)
Foto: 16 MEDAGLIE Carolina Kostner 16 volte sul podio tra Giochi (1), Mondiali (6) ed Europei (9)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
23
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R2 Sport Il caso
29/11/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Con l'antidoto tante vite salvate
Fabio Di Todaro
A PAGINA 3 Se la disputa sul vaccino si potesse sintetizzare con i numeri, non ci sarebbe storia. Ogni anno,
in Italia, si contano ottomila morti per le complicanze dell'influenza. Sul fronte opposto - tra i dieci milioni di
connazionali che effettuano la profilassi - c'è una schiera meno folta che accusa qualche linea di febbre. Lo
choc anafilattico? È un rischio che, seppur in minima parte, esiste. Ma lo scenario più infausto è anche il
meno frequente. Salvo nuovi riscontri, dunque, vaccinarsi conviene. Stando ai dati diffusi dallo European
Centre for Disease Prevention and Control, sono quarantamila i decessi conteggiati ogni anno nel vecchio
continente per colpa della mancata adesione alle campagne vaccinali. A quanto ammonta il dato opposto? È
pari a zero. Il provvedimento adottato dall'Aifa ha natura cautelativa e non esiste alcun nesso causale che
dimostri che i decessi sono stati provocati dalla profilassi. A chi tira in ballo le diagnosi di sindrome di
GuillainBarrè, cresciute in maniera sensibile negli Stati Uniti dopo la campagna vaccinale del 1976, risponde
Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto
Superiore di Sanità: «La malattia risulta associata al virus influenzale e quell'anno il numero di casi fu più alto
nella popolazione non vaccinata. Oggi questo rischio è pressoché trascurabile: parliamo di un caso di
malattia per milione di vaccinazioni». L'invito a vaccinarsi viaggia diretto verso le orecchie degli over 65 affetti
da altre malattie (tumori, diabete, cardiopatie, disturbi respiratori, insufficienze renali ed epatiche), delle
donne che si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza, dei bambini e degli adolescenti reduci
da una terapia con antinfiammatori non steroidei. A questo spettro di pazienti l'antidoto è offerto a titolo
gratuito, mentre risulta raccomandato anche ai medici e a tutti i lavoratori che potrebbero trasmettere
l'influenza a persone ad alto rischio di complicanze. Indicazioni utili da ribadire alla vigilia del picco
influenzale, previsto tra dicembre e gennaio. Tra i medici, infatti, serpeggia il timore che in ragione delle
notizie degli ultimi giorni e della forma "lieve" dell'epidemia registrata lo scorso anno (4,5 milioni gli italiani
finiti a letto per l'influenza), molti rinuncino al vaccino. A riprova della sua sicurezza, c'è da dire che i tre
antigeni contenuti nel Fluad - l'H1N1, l'H3N2 e il B Yamagata - sono gli stessi autorizzati e inseriti in tutti i 68
antidoti che hanno ricevuto l'ok dall'Aifa per la stagione 2014-2015, con la determina 1058 dell'1 ottobre
scorso. Qualora fosse provato un legame tra la somministrazione dei vaccini e i decessi, il problema potrebbe
riguardare gli adiuvanti - aggiunti ad alcuni vaccini per potenziare la risposta immunitaria: si usano soprattutto
sui pazienti anziani - o una contaminazione nel corso della linea di produzione. Nessun problema s'è
registrato nei prodotti disponibili in farmacia. Twitter @fabioditodaro
Indice dei vaccinati dal virus influenzale e dei morti per influenza e polmonite nella popolazione
giovane/adulta e anziana (base 1999=100) Centimetri - LA STAMPA
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LE STATISTICHE
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PIERO CAPPUCCINELLI
C'è già chi pensa e dice: «E' morto a causa del vaccino anti-influenzale!». Ma la psicosi che si sta
diffondendo in queste ore dovrebbe essere riportata alla realtà scientifica. Altrimenti il pericolo è cadere nella
spirale delle leggende metropolitane, leggende che nel caso dei vaccini sono particolarmente numerose.
Molti dimenticano, infatti, che questi farmaci sono una delle più straordinarie - ed efficaci - invenzioni della
medicina. Hanno salvato e salvano ogni anno milioni di persone, a cominciare dai bambini, eppure restano
avvolti da una sorta di aura negativa: di mistero e di sospetto. Adesso un'onda di paura ingiustificata si sta
propagando in Italia: al momento, tuttavia, è impossibile stabilire un rapporto di causa-effetto tra le sette morti
sospette di altrettanti anziani e la somministrazione del vaccino contro l'influenza. Al di là della semplice
associazione temporale, è n e ce s s a r i o mettere in opera un percorso di valutazioni e di analisi: ed è
quanto si farà nei prossimi giorni, quando si arriverà a una certezza basata finalmente su dati scientifici.
Purtroppo si deve mettere in conto che i vaccini, come ogni farmaco, possono avere effetti non previsti.
Esiste sempre il rischio - calcolabile su base probabilistica - di un caso mortale ogni centinaia di migliaia o
milioni di dosi. Ma questa realtà non è certo sufficiente a cancellare tutte le vite salvate. Dai bambini fino agli
anziani. Ecco perché la scienza deve saper parlare all'opinione pubblica e smentire tutte le falsità, compresa
quella (molto popolare su Internet) dell'associazione tra vaccini infantili e autismo e rilanciata da una recente
sentenza. Non dimentichiamo che sono molti i movimenti che contestano questi farmaci e che le
conseguenze sono sempre drammatiche: in Gran Bretagna, per esempio, si è verificata di recente
un'epidemia di morbillo. E' bene ricordare che l'«ok» per la commercializzazione di ogni vaccino passa
attraverso una serie di fasi rigorose: dall'accertamento della non tossicità a quello della non pericolosità, fino
alla valutazione della reale efficacia. Si tratta di un iter internazionalmente riconosciuto. E che funziona. E io,
lunedì, andrò a farmi vaccinare contro l'influenza. Come ogni anno. *Professore di microbiologia all'Università
di Sassari e Accademico dei Lincei
Foto: Piero Cappuccinelli
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ATTENZIONE ALLE LEGGENDE METROPOLITANE
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I medici contro l'effetto paura
Marco Accossato
A PAGINA 3 «Dottore,mi ha iniettato quello buono o quello che uccide?». Ridendo e scherzando la domanda
arriva quasi sempre. Negli studi torinesi dei medici di famiglia dove già da un mese si inietta il vaccino contro
l'influenza la preoccupazione c'è. «Quanti sono i morti? Due? Tre?». «La televisione ha detto cinque». «Sì,
ma chissà di cosa sono morti. Perché la televisione ha anche detto che non è sicuro sia colpa del vaccino...».
Ovunque la stessa scena. Vaccino sì, vaccino no è l'argomento del giorno. Anzi: del giorno dopo le prime
vittime e il ritiro del Flaud deciso dall'Aifa. Insomma: timori e parole crescono con l'allerta. E hai poco da
rassicurare che «in Piemonte i lotti a rischio non sono neppure arrivati». «Telefonate in studio ci sono
conferma il dottor Mario Nejrotti -. La preoccupazione è nata appena si è diffusa la notizia del primo decesso.
Ma noi manteniamo la solita linea, sicuri di non sbagliare: grazie al vaccino non abbiamo più visto le grandi
epidemie degli anni 80 e 85. Chi è a rischio di complicanze si deve vaccinare». Punto. «Cinque vittime? Un
dramma per quelle famiglie, non c'è dubbio - commenta Chiara Chinnì, nella sala d'aspetto dello studio del
dottor Guido Giustetto, a Pino Torinese -. Ma quante migliaia sono le persone vaccinate che non hanno avuto
problemi?». Consiglio ai giornalisti: «Quando si parla di morti bisognerebbe ricordare tutte le cifre, perché
siano ben chiare le proporzioni. Altrimenti si fa confusione e allarmismo». Allarmismo no, onestamente non
ce n'è. Prudenza semmai. La sensazione che si respira negli studi torinesi dei medici di famiglia è questa: «Il
vaccino? L'ho fatto un mese fa appena è iniziata la campagna», allarga le braccia Franca Zorra. «Ma oggi confessa - non lo farei: aspetterei di capire esattamente perché quelle cinque persone sono morte». A Torino,
il ginecologo e consigliere comunale (radicale nel Pd) Silvio Viale chiede che sindaco, assessori e consiglieri
si vaccinino lunedì mattina in Consiglio per dimostrare che è sicuro e per dare il buon esempio: «La
vaccinazione antinfluenzale rappresenta la più valida ed efficace misura di prevenzione delle complicanze».
In uno studio medico, ieri, si è arrivati quasi alla lite: «Io sono contro qualunque vaccino e stop», taglia corto
Maria De Nardo, infiammando i dibattiti pacati tra le persone in sala d'attesa. «I vaccini fanno male, chiaro? Io
sono sempre contraria». Chiaro, chiarissimo. Ma Giancarlo Bosco la pensa esattamente al contrario: «Anche
in un intervento chirurgico c'è sempre un margine di pericolo. Eppure i vantaggi sono ampiamente prevedibili
e superiori». «Lo vogliamo dire che ogni anno 8 mila persone muoiono per le complicanze dell'influenza? L'
Aifa è intervenuta subito e ha ritirato i lotti pericolosi», ricorda Roberto Moretti. «Non voglio essere cinico aggiunge - comprendo il dramma delle famiglie. Ma cinque vittime non possono seminare un allarme simile».
Romeno Iorita è l'infermiere che inietta i vaccini in alcuni studi medici. «Soltanto oggi ho vaccinato 35
persone», dice. Quando capisce che un po' di timore c'è, ma manca il coraggio di domandare, prende la
confezione del vaccino e la fa vedere: «Agripal». Non è il Flaud. «Tranquilla». «Il pericolo è la psicosi»,
sostiene il dottor Nejrotti. E la mente fa un salto all'indietro, agli anni dell'Aviaria: «Allora ci fu eccome un
crollo dei vaccini». Il sospetto è che possa essere di nuovo un'allergia al neurotossico squalene ad aver
scatenato le morti di questi ultimi giorni. Per chi soffre di patologie croniche il dubbio tra fare e non fare il
vaccino comunque non si pone nemmeno: «Ho due malattie importanti, una cardiovascolare e una
respiratoria. Io il vaccino lo faccio eccome», dice Vittorio Dolza. «Ne ho parlato con mia moglie: rischierei di
più a non vaccinarmi». Non tutti i medici di famiglia (colpevolmente) hanno letto e leggono le mail che la
Regione, attraverso le Asl, invia con gli aggiornamenti per dare una linea di comportamento comune. In
giornate come questa dovrebbe essere la prima cosa, entrati in studio. «L'indicazione dell'Aifa - spiega la
dottoressa Maria Silvia Delzanno - suggerisce per ora a chi ha un vaccino Flaud di verificare il lotto».Mario
Nejrotti Medico di famiglia
Grazie ai vaccini antinfluenzali non abbiamo più visto le grandi epidemie dell'80 e dell'85Romeo Iorita
Infermiere professionale
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REPORTAGE
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C'è chi teme ma non ha il coraggio di chiedere: allora io faccio vedere che non inietto il Flaud
Foto: REPORTERS I medici di famiglia continuano a sostenere l'utilità del vaccino
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Influenza, le morti sospette salgono a 11
L' Aifa : "Probabili altri sequestri di vaccini". Segnalazioni per evitare denunce. Indagano tre Procure
PAOLO RUSSO ROMA
Sui vaccini anti-influenzali è oramai sindrome da segnalazione avversa. Le morti sospette sono salite a 11 e
Luca Pani, direttore dell'Aifa, l'Agenzia ministeriale del farmaco, dichiara di aspettarsene ancora, tanto da
annunciare come probabile il sequestro di altri lotti del vaccino Fluad della Novartis. Ma a far colorare sempre
più di rosso l'allarme non sono analisi che dimostrino una correlazione tra immunizzazione a decessi. Anzi, è
lo stesso Pani ad ammettere che i primissimi risultati degli accertamenti in corso presso l'Istituto superiore di
sanità direbbero che quel vaccino non ha subito contaminazione. Insomma sarebbe sicuro. E allora come si
spiega la corsa dei medici a segnalare morti sospette? Con la paura di finire sotto inchiesta per omessa
denuncia. Quella che rischiano i loro colleghi che, rivelano i Nas, hanno impiegato 14, persino 20 giorni per
segnalare i decessi rivelati ieri l'altro dall'Aifa. Mentre gli esperti spiegano che su dieci milioni di persone
fragili vaccinate è statisticamente scontato contare qualche decesso, dovuto però a tutt'altra causa. «I vaccini
immunizzano contro l'influenza, non contro la morte», ha stigmatizzato il professor Veronesi. Ma tra alcune
regioni al momento sembra prevalere l'allarmismo. Così dopo la Liguria, che però ha poi fatto dietrofront, ieri
anche il Lazio ha deciso di sospendere tutte le vaccinazioni contro l'influenza, non solo quelle a base del
Fluad. Una scelta bocciata senza appello dai medici di famiglia del sindacato Fimmg. Intanto sono tre le
Procure ad aver aperto un'inchiesta. Quelle di Siracusa e Prato sui tre decessi denunciati in provincia e Siena
perché è lì che Novartis produce i suoi vaccini. Tra i nuovi decessi denunciati ieri quelli a Roma di una donna
di 92 e un uomo di 77 anni, che si sommano alle morti di una ottantaquattrenne a Martano, in provincia di
Lecce, e di un'ottantenne a Parma. Quest'ultimo affetto da una grave patologia cronica. A queste
segnalazioni se ne sono aggiunte in tarda serata altre, sparse nel Paese e appartenenti a lotti anche diversi
da quelli bloccati dall'Aifa. Che in una nota ribadisce che «è impossibile affermare una relazione diretta fra la
somministrazione del vaccino e le morti riportate». Il cui continuo aumento per l'Agenzia potrebbe essere
ricondotto anche «all'impatto mediatico di tali notizie sulla popolazione». Per gettare acqua sul fuoco il
ministero della Salute ha annunciato l'attivazione a breve di un numero verde 1500 che fornirà risposte sugli
anti-influenzali. Dal canto suo in serata Novartis ha provato a tranquillizzare tutti con una nota ricca di numeri.
Come le 500 mila dosi sequestrate che avrebbero «superato tutti i controlli di sicurezza e qualità previsti
obbligatoriamente dalle autorità». O i 7 milioni di dosi Fluad distribuite quest'anno nel mondo, «che non
hanno riportato inattese frequenze di eventi avversi». A titolo informativo l'azienda fornisce però una sorta di
black list delle regioni dove sono stati distribuiti, non in farmacia, i lotti 142701 e 143301: Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e Toscana. Ma la paura
serpeggia sempre più tra gli assistiti che, come informa la Fimmg, stanno tempestando di chiamate i loro
medici di famiglia per saperne di più. Così, tra gli effetti indesiderati di questa tormentata campagna
vaccinale, ci sarà anche quello di veder prolungate le attese negli studi di medici sempre più alle prese con il
telefono. Chi non deve vaccinarsi Allergici, bimbi con meno di 6 mesi, chi ha malattie con febbre alta E se
sono malati? Ci si può vaccinare con malattie acute di lieve entità e in allattamento Che effetti può avere?
Arrossamento e gonfiore, a volte lievi effetti simili all'influenza Ci sono casi più gravi? Secondo il Cdc Usa
morte, disabilità o ricoveri sono solo 2,6 ogni 10mila dosi E invece l'influenza? Le complicanze possono
essere anche gravi. Si stimano 8 mila morti l'anno Chi è più a rischio? Gli ultra 65enni, le donne incinta e chi
ha malattie preesistenti E se sono incinta? Il vaccino evita complicazioni e protegge il nascituro fino a 6 mesi
Quando ci si vaccina? Tra metà ottobre e fine dicembre. Protetti dopo 2 settimane, durata 1 anno E se sto
male? Se si sospetta di aver avuto un effetto avverso rivolgersi al proprio medico Quanti i casi segnalati?
Nella stagione 2012-2013 sono stati 285 di cui solo 16,8% considerato grave
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SALUTE I DUBBI E LE POLEMICHE
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Foto: STEVE PARSONS/REUTERS
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MARIA VITTORIA GIANNOTTI FIRENZE
Il vaccino antinfluenzale prodotto dalla Novartis fa paura anche alla Toscana. A far scattare l'allarme è stata
la segnalazione di una morte sospetta da parte di un medico pratese: lunedì scorso, il dottore aveva
somministrato una dose del vaccino Fluad a un suo paziente di 89 anni. L'indomani mattina, quando i familiari
sono entrati nella stanza dell'anziano, lo hanno trovato in fin di vita. Sul momento, nessuno ha pensato a una
correlazione tra il decesso e la vaccinazione. Ma quando, dopo le tre morti sospette, l'Aifa ha lanciato
l'allarme, il medico curante si è insospettito e ha verificato che la dose somministrata all'89enne faceva parte
dei lotti finiti sotto accusa. «Al momento - spiega l'assessore alla sanità della Regione della Toscana Luigi
Marroni - non possiamo dire se vi sia un nesso di causa effetto». Per saperlo, occorrerà attendere almeno
una settimana: il termine entro il quale l'Aifa si è impegnata a verificare la regolarità dei due lotti. Intanto la
Procura di Prato ha aperto un fascicolo: non è escluso che, nei prossimi giorni, venga disposta un'autopsia e
la salma dell'anziano debba essere riesumata. Anche la Procura di Siena, dove ha sede la Novartis, indaga.
Intanto, nel pomeriggio si è diffusa la notizia di un secondo caso sospetto - quello di un 84enne fiorentino ma l'anziano è morto quattro giorni dopo il vaccino, un lasso di tempo decisamente superiore alle 48 ore
previste per far partire una segnalazione all'Aifa. Nei prossimi giorni, però, le segnalazioni potrebbero
moltiplicarsi. E per far fronte all'ansia dei cittadini, la Regione attiverà un numero verde. Sono 60mila i toscani
vaccinati con dosi di Fluad appartenenti ai lotti a rischio.
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In Toscana cresce l'ansia con 60 mila dosi a rischio
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L'esperto: "Nessuna paura, il nesso è solo temporale e il farmaco è
incolpevole"
ROMA «Se dieci milioni di persone anziane e con problemi di salute si vaccinano, è statisticamente scontato
che si verifichi qualche decesso anche a stretto giro, ma di certo è pura casualità». Michele Conversano, past
president del Siti, la società di igiene e prevenzione, è certo della sicurezza degli anti influenzali, testati per
essere assunti anche con altri medicinali. Lo è meno sui cocktail di normali farmaci, che guarda caso
avevano assunto alcuni degli anziani deceduti dopo essersi immunizzati. I decessi a seguito di vaccinazione
anti influenzale si moltiplicano. Sicuri che non esiste un nesso tra le due cose? «Il nesso è solo temporale.
Casuale anziché causale. Il vaccino anti influenzale lo fanno soprattutto anziani e persone fragili. Su circa 10
milioni di immunizzati con problemi di salute è nella statistica che si possa verificare qualche decesso. Se
andassimo a vedere quante persone muoiono dopo aver preso l'aspirina ne conteremmo di più, ma non certo
per colpa di quel farmaco». Gli anziani deceduti assumevano anche molti altri medicinali. Può essere questa
la causa? «I vaccini contro l'influenza, prima di essere autorizzati dalle autorità competenti, sono testati
proprio per essere somministrati insieme ad altri medicinali». Allora i decessi possono essere causati dal
cocktail di altri farmaci? «Posso solo dire che per i medicinali questi studi sulla loro somministrazione
contestuale non si fanno. Ma i vaccini sono sicuri e quello contro l'influenza salva solo in Italia migliaia di vite
umane ogni anno. Su oltre 100 milioni di dosi somministrate nel mondo non si è mai avuto un decesso
correlabile all'immunizzazione». Allora l'Aifa ha fatto male a porre il divieto su quei lotti? «Al contrario, ha fatto
benissimo perché di fronte ad eventi avversi è sempre meglio cautelarsi. Ma stiamo attenti a non trasformare
un fatto positivo, ossia il buon funzionamento della farmacovigilanza in Italia, nella fuga dalle vaccinazioni».
Foto: Michele Conversano
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Intervista
29/11/2014
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Pag. 43
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Il lessico famigliare delle vite inceppate
Uno psicoterapeuta racconta storie di bambini e battaglie quotidiane di genitori che non s'arrendono Una
sindrome che richiama una sorta di distanza dal mondo, la miglior cura è l'empatia
FULVIO ERVAS
Aparlare di questo libro comincerò dalla fine. Che non svela nulla. Anzi. «E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale ed io, avrò cura di te». Franco Battiato, la canzone. La cura, certo non
risolutiva, come tema di questo libro che narra di quattro storie (Silvio, Cecilia, Elia e Matteo) di autismo.
Autismi, per la verità: menti che sembrano sopra un ottovolante sensoriale. Le cause dell'autismo sono
dibattute ma non chiaramente definite, e in trepidante attesa dell'aggiornamento delle Linee Guida del
Ministero della Salute, nel 2015 (e non potranno che essere migliorate rispetto a quelle del 2011), la cura è
un bell'argomento con cui svelare parte dei meccanismi della mente autistica. Un modo per narrare
esperienze non solo delle persone autistiche, ma anche del mondo di relazioni che li circonda. Famiglia con
autismo, commenta qualcuno, non senza ironia o coraggio. Cioè condizione speciale, un numero civico con
una storia diversa, con una luce diversa, con strategie di vita diverse. Resilienza, direbbe un biologo, capacità
di rispondere a condizioni difficili, aggrapparsi con le unghie a superfici scivolose, perché quanto vi è di più
tormentato che la «diversità» di un figlio? La cura, le cure, raccontate in questo libro da un terapeuta che
affonda le mani, la pancia, le conoscenze, l'intuito, la pazienza, quotidianamente, nelle «stranezze»
dell'autismo, nei suoi codici misteriosi, nella sua speciale decodificazione del mondo. Che richiede, a sua
volta, la decodificazione di una decodificazione. Incontriamo Silvio, immerso in un mondo puramente visivo, il
bambino che parlava con la luce, proprio come il titolo del libro, il bambino che mangia poche cose, che non
usa il gabinetto, che prova poco interesse per il volto dei genitori, che ha problemi con il sonno. E tanto altro.
Tutti «inceppi» che rendono la vita di relazione una strada di buche e sassi, un percorso in salita perenne.
Cecilia, la bambina delle corde, riempiva le sue giornate facendo oscillare funi, cinture e sciarpe e poi, non
contenta di quei movimenti sinuosi, legava gli arredi della casa con le corde creando fitte ragnatele, simbolo
spettacolare di connessioni, intrecci, spazialità, estetica. O, semplicemente, percorsi nella mente di una
bambina speciale. Eppure, come dipanando un intricato gomitolo, per tentativi, con attente osservazioni, con
riflessioni, il mondo di un autistico può essere migliorato. Può essere migliorata la sua «gestione» nella
relazione famigliare e in quella circostante. Esige lavoro. Un lavoro che le famiglie faticano a mettere in
campo senza un sostegno. Il libro racconta anche questo lato, umanissimo, dell'aiuto che le famiglie riescono
a trovare a contatto con dei professionisti. Nel mondo reale, poi, le famiglie creano reti, come testimoniano
certi luoghi «social», dove genitori di ragazzi autistici si scambiano esperienze, informazioni, paure, difficoltà.
O dove si rivela al mondo che una sindrome, che richiama una sorta di «distanza» dal mondo, necessita,
ancor di più, di una fitta area di connessione con esso. L'autismo ha bisogno di «compagnia». L'autismo ha
bisogno di empatia. Che non avvicinano la ricerca delle cause, né sono, in sé, una cura. Aiutano. So che non
è poco. Anche questo ci racconta Il bambino che parlava con la luce (e di numeri, battaglie, madri, padri,
insegnanti, scuole...).
Foto: Maurizio Arduino «Il bambino che parlava con la luce» Einaudi pp. 287, € 18
Foto: Fulvio Ervas è l'autore di «Se ti abbraccio non aver paura»
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CRONACHE DI AUTISMO
29/11/2014
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Dosi potenziate o allergie, le piste degli esperti
Carla Massi
Adesso è il momento delle analisi di laboratorio. Dei test sui vaccini che, a campione, stanno raccogliendo i
carabinieri dei Nas. A pag. 5
IL RETROSCENA ROMA Adesso è il momento delle analisi. Dei test sui vaccini che, a campione, stanno
raccogliendo i carabinieri dei Nas. A loro il ministero della Salute ha dato il compito di prendere alcuni flaconi
dai due lotti Novartis incriminati che sono stati distribuiti in dodici regioni nelle scorse settimane. Il materiale
scelto verrà consegnato ad un team di esperti del laboratorio di analisi dell'Istituto superiore di sanità. Ogni
lotto contiene dai 200 ai 250mila dosi.
I TEST Contemporaneamente, nelle diverse città dove sono morte le persone che si erano sottoposte alla
profilassi, si sta lavorando alle autopsie. Una volta raccolti tutti i dati sul contenuto del vaccino, analizzato il
recente stato di salute delle persone decedute e confrontati i risultati si potrà capire se tra i decessi e la
somministrazione della "copertura" anti-influenza esiste un nesso. La procedura verrà seguita per ogni
paziente sospettato di essere morto a causa del vaccino. Che, da quest'anno, è tetravalente, ovvero capace
di coprire quattro ceppi del virus influenzale: A/California/2009, di origine suina, rimasto stabile,
A/Texas/2012, B/Massachussets/2012 a cui si aggiunge, per il tetravalente appunto, il ceppo
B/Brisbane/2008. La campagna vaccinale è iniziata a metà ottobre e durerà fino a fine dicembre. Il picco tra
gennaio e febbraio. «Il vaccino è sostanzialmente uguale a quello dell'anno scorso - ha spiegato Gianni
Rezza, Direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità appena avviata la
campagna - non dovrebbero esserci grosse mutazioni del virus. L'unica novità è che copre due ceppi B del
virus». E proprio sul contenuto del vaccino infettivologi ed igienisti stanno facendo delle ipotesi su che cosa
può aver causato i decessi. La prima ipotesi è quella di un'allergia, con ogni probabilità ad un adiuvante. Ad
una delle sostanze che potenziano la risposta immunitaria e possono renderli più efficaci. «Sono stati
utilizzati per molti anni nella preparazione di diversi vaccini - spiegano al ministero della Salute - e i dati
scientifici confermano la sicurezza nella produzione della profilassi antinfluenzale».
IL GRASSO Nei prodotti messi sotto sequestro c'è lo squalene come adiuvante. Un grasso prodotto da tutti
gli organismi superiori, inclusi gli esseri umani. Si tratta della sostanza MF59 che è, appunto, un'emulsione di
squalene in acqua. «Numerosi studi epidemiologici nonché rilevazioni post-marketing del sistema di
farmacovigilanza italiano che fa capo all'Aifa - si legge nel sito del ministero della Salute - non hanno
evidenziato differenze significative, per quanto riguarda le reazioni avverse, fra i vaccini antinfluenzali
stagionali adiuvati con MF59 e quelli non adiuvati». Da qui l'ipotesi che questi vaccini siano
straordinariamente potenziati e che, nelle persone più fragili, abbiano scatenato reazioni letali.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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I dubbi
29/11/2014
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 2
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Due decessi nella Capitale. Dosi sospette in dodici regioni Aperte inchieste in tutta Italia, un primo indagato in
Sicilia NEL MIRINO IL FLUAD DELLA NOVARTIS L'AZIENDA HA SVOLTO VERIFICHE PRELIMINARI:
«CONFERMATA LA QUALITÀ DEL PRODOTTO»
Camilla Mozzetti
L'EMERGENZA ROMA I decessi sospetti aumentano. E dopo le tre morti di giovedì, avvenute in Sicilia e
Molise, l'Agenzia del farmaco è costretta a rivedere al rialzo il numero delle presunte vittime del Fluad, il
vaccino antinfluenzale prodotto dalla casa farmaceutica Novartis. Ai casi registrati si aggiungono, infatti, due
decessi in Puglia, uno in Toscana, due in Emilia Romagna e due in Lombardia oltre a due casi nel Lazio che
hanno riguardato un'anziana di 92 anni ricoverata e poi deceduta al policlinico Gemelli di Roma, che aveva
preso il vaccino due giorni mercoledì, e un uomo di 77 anni, degente all'Aurelia Hospital, che si era vaccinato
15 giorni fa. Undici vittime ancora da accertare e sulle quali bisognerà aspettare l'esito delle verifiche
delegate ai Nas dall'Istituto superiore di sanità. Novartis ha già condotto una revisione preliminare dei lotti
interessati confermando la qualità del vaccino. I due lotti incriminati, il 142701 e il 143301 già da ieri erano
stati bloccati. L'AIFA Le prime due dosi presumibilmente letali, sono state distribuite in 12 regioni per un totale
di 500mila dosi. L'allarme, però, potrebbe allargarsi perché l'Aifa non esclude il ritiro di altri lotti del vaccino
poiché fra le nuove segnalazioni di morti giunte ieri, alcune riguardavano persone che avevano utilizzato un
vaccino con altri codici. Al momento una relazione diretta vaccino-decessi non è provata e bisognerà
attendere circa un mese per l'esito completo e definitivo delle analisi, in corso all'Istituto superiore di sanità.
Dall'Agenzia del farmaco, il direttore generale Luca Pani tiene a una distinzione: «Non c'è una relazione
diretta fra la somministrazione del vaccino e le morti» quanto più «una concordanza sospetta e l'incremento
delle segnalazioni potrebbe essere dovuto alla fobia». LE INDAGINI Ciononostante, quattro procure della
Repubblica hanno avviato le indagini su alcuni degli undici decessi. Tre uffici giudiziari, quelli di Prato,
Siracusa e Roma, si occupano dei decessi avvenuti nelle province di loro competenza, mentre il terzo, quello
di Siena, ha aperto un fascicolo sulla produzione dei lotti sospetti, negli stabilimenti senesi della Novartis. A
Siracusa sono morti due pensionati di 68 e 87 anni. La procura aveva già aperto un'indagine su un caso
simile, quello di un settantenne di Augusta deceduto a metà novembre dopo che il medico - ora indagato - gli
aveva somministrato un vaccino antinfluenzale. A Prato, invece, il fascicolo è stato aperto ieri, dopo la notizia
del decesso di un novantenne. Analoghi percorsi potrebbero essere seguiti dalle procure delle città dove
vengono segnalate nuove morti sospette: per il momento, Campobasso, Lecce, Parma e Como. Paese) ma
anche altri vaccini antinfluenzali come il Vaxigrip composto solo da un mix di virus senza il principio adiuvato
e il vaccino intradermico. Le istituzioni sanitarie, intanto continuano a raccomandare la prosecuzione della
campagna vaccinale contro l'influenza. E lo stesso stanno facendo i medici di famiglia. Il presidente della
Società italiana di medicina generale, Claudio Cricelli, prende in prestito i dati del 2013 sui decessi nel
periodo invernale per scongiurare il panico e il rischio psicosi nei cittadini. «Per complicanze legate alla
patologia influenzale - ha ricordato - sono morte in Italia più di 8mila persone e in Europa oltre 40mila». A CHI
È CONSIGLIATO Anziani Donne incinte (quando il terzo mese di gestazione coincide con i mesi invernali)
Adulti e bambini con malattie cardiache, polmonari o croniche Personale sanitario Lavoratori del servizio
pubblico Qualsiasi persona che desideri minimizzare i rischi DA COSA È COSTITUITO? EFFETTI
COLLATERALI Il periodo ideale è tra metà ottobre e fine novembre . Il vaccino produce immunità entro una
settimana. La copertura è di sei-otto mesi Dolore , eritema , tumefazione nel sito di inoculo. Malessere
generale , febbre , mialgie , soprattutto in persone mai vaccinate in precedenza. Scompaiono generalmente
entro il terzo giorno dall'iniezione QUANDO SOMMINISTRARLO
Il vaccino antinfluenzale Da virus inattivati che, iniettati sotto pelle, sono in grado di stimolare l'organismo a
produrre anticorpi immunizzandosi contro attacchi successivi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Allarme vaccino undici morti «Sono coinvolti anche altri lotti»
29/11/2014
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 2
(diffusione:210842, tiratura:295190)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Quali rischi si corrono? Le reazioni più comuni sono la dolenzia, l'arrossamento nel punto dell'iniezione,
febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Questi sintomi generalmente sono modesti e non
richiedono cure mediche, si risolvono con trattamenti sintomatici (antipiretici e analgesici) nel giro, al
massimo, di un paio di giorni. Raramente i vaccini antinfluenzali a base di virus inattivati possono causare
reazioni allergiche come orticaria, rapida tumefazione nel punto di inoculazione, asma e gravi manifestazioni
allergiche dovute a ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. I vaccini inattivati
contengono il virus ucciso o parti di questo che non possono causare malattia. Quelli a base di virus vivente
contengono l'elemento virale ma questo è stato attenuato. In entrambi i casi possono presentarsi sintomi
influenzali ma meno marcati.
3Da quanti virus si è protetti? Da questa stagione è disponibile nelle Asl e nelle farmacie un vaccino
quadrivalente indicato per l'immunizzazione degli adulti e dei bambini dai tre anni di età, per la prevenzione
dell'influenza causata da due sottotipi di virus A e da due di tipo B. Le complicanze dell'influenza vanno dalle
polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (come il diabete, malattie
immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), alle sinusiti, alle otiti (queste ultime soprattutto nei
bambini). Le complicanze sono più frequenti nelle persone al di sopra dei 65 anni e con condizioni a rischio.
Casi gravi di influenza, come riporta il sito del Ministero della Salute, si possono verificare anche in persone
sane che non rientrano nelle categorie cosiddette a rischio.
Quando è meglio non vaccinarsi? Secondo il sito "VaccinarSi" della Società italiana di igiene non ci si deve
vaccinare se si è allergici a qualche componente del prodotto, se il bambino ha meno di 6 mesi o se ci sono
in corso malattie con febbre alta. Ci si può sottoporre alla profilassi se si hanno malattie acute di lieve entità,
ma anche in allattamento o in caso di malattie che compromettono il sistema immunitario. Dovrebbero
vaccinarsi le donne nel secondo e terzo mese di gravidanza. Perché hanno un maggior rischio di
complicanze come parto prematuro e basso peso del feto. La vaccinazione della mamma, inoltre, protegge il
nascituro dall'influenza fino a 6 mesi. Bisogna vaccinarsi tra ottobre e fine dicembre. Si è protetti dall'influenza
dopo due settimane dalla somministrazione e la protezione dura, minimo, un anno.
Cosa fare in caso di reazioni gravi? Dopo la vaccinazione antinfluenzale i pazienti che hanno problemi
importanti(non una febbricola) devono andare dal medico di famiglia che conosce il paziente ed è l'unica
figura di riferimento. È l'indicazione del direttore generale dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Luca Pani.
Chiedere una consulenza quando si presenta il respiro corto, sensazioni di svenimento, difficoltà a
camminare, dolori marcati. Secondo il rapporto dell'Aifa nella stagione 2012-2013 (ultimi dati disponibili)le
segnalazioni di sospette complicazioni dopo la vaccinazione sono state 285, di cui il 16% considerate gravi.
L'esistenza della relazione deve essere poi valutata sulla base di una serie di elementi che comprendono la
relazione temporale, presenza/assenza di cause alternative, plausibilità biologica, confronti con precedenti
condizioni di pazienti.
Foto: SOTTO INCHIESTA Bufera sui vaccini anti-influenzali
Foto: DIRETTORE AIFA Luca Pani
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Altri morti, è panico per il vaccino
Si moltiplicano casi sospetti e segnalazioni. E ora indagano anche le Procure
Francesca Angeli
Continuano a moltiplicarsi le morti sospette dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale. Il direttore
dell'Agenzia italiana del farmaco getta acqua sul fuoco e precisa: «Per avere risposte certe dobbiamo
aspettare i risultati delle analisi, che non arriveranno prima di una settimana. Ma io resto comunque convinto
della sicurezza del farmaco». Intanto nel Paese si diffonde la paura. Ma i dati sugli effetti del vaccino parlano
chiaro: ogni anno salva 5mila persone. Fermarsi sarebbe una strage. servizi alle pagine 10-11-12 Roma
L'allarme sul vaccino antinfluenzale Fluad è scattato e le segnalazioni di morti sospette si moltiplicano. Dopo i
decessi registrati in Sicilia e Molise i servizi sanitari locali hanno segnalato un caso a Lecce, uno a Prato, un
decesso a Parma e uno a Como. Due morti considerate sospette anche a Roma, una donna di 92 e unuomo
di 77, entrambi vaccinati con il Fluad. In alcuni casi la dose di vaccino non proveniva dai due lotti bloccati due
giorni fa dall'Agenzia italiana del Farmaco (142701 e il 143301). Una volta innescato il meccanismo di allerta,
spiegano gli esperti, è inevitabile che le segnalazioni si moltiplichino perchè qualsiasi decesso registrato entro
le 48 ore dalla somministrazione del vaccino viene considerato sospetto. La reazione da parte delle Regioni
non è stata univoca e le campagne delle vaccinazioni sono nel caos. In linea di massima le regioni nelle quali
non erano stati distribuiti i lotti incriminati hanno deciso di andare avanti come la Lombardia, l'Umbria, l' Emilia
Romagna, e il Piemonte. Il Lazio e la Liguria invece hanno addirittura deciso di sospendere la campagna di
vaccinazioni in attesa di notizie certe. Una decisione bollata dagli esperti come irresponsabile. La Liguria è
poi tornata sui suoi passi ed ha deciso di limitarsi al blocco dei lotti incriminati come indicato dall'Aifa . Il Lazio
segnala 57.000 dosi a rischio su 950.000 confezioni. In via cautelativa è stato deciso di sospendere tutte le
vaccinazioni antinfluenzali con il Fluad. Molte dosi però sono già state somministrate. La Toscana segnala
che circa 60.000 persone sono già state vaccinate con dosi di Fluad provenienti dai lotti poi bloccati dall'Aifa.
Anche in questo caso gli esperti invitano alla calma. Chi si è vaccinato da tempo non correrebbe alcun
rischio. La questione comunque rischia di finire in tribunale. La procura di Siena ha aperto un'inchiesta sulla
morte dell'anziano di Prato ma per il momento non risultano indagati. La Novartis , casa produttrice del Fluad
che ha sede a Siena ed a Liverpool, assicura che il Fluad è sicuro dopo aver effettuato una serie di verifiche.
Ma a questo punto sembra inevitabile che l'Agenzia nazionale del farmaco si veda costretta a sospendere
momentaneamente tutti i lotti di Fluad che sono stati distribuiti in Italia. Una sospensione che potrebbe
arrivare in attesa di una risposta definitiva da parte dell' Istituto Superiore di Sanità cui è stato affidato il
compito di trovare eventuali difetti nel farmaco. Anche dall'Iss ribadiscono che il nesso tra il vaccino ed i
decessi non è assolutamente provato. Il commissario straordinario dell'Iss, Walter Ricciardi, spiega che per i
test definitivi occorrerà un mese. « Ma già martedì ci saranno le prime risposte dal punto di vista tossicologico
-promette Ricciardi- Le misure di controllo messe in atto dall'Aifa dimostrano che il sistema funziona. La
campagna vaccinale non deve essere fermata perchè i rischi legati alla mancata profilassi sono elevati». Ma
il panico suscitato dalla notizia delle morti rischia di bloccare definitivamente la campagna di vaccinazioni
nonostante il collegamento sia ancora tutto da provare. Nella maggioranza dei decessi registrati si trattava di
persone anziane e in condizioni di salute già considerate a rischio.
Foto: LA SITUAZIONE L'Agenzia del Farmaco ha vietato giovedì la vendita di due lotti del vaccino
antinfluenzale Fluad dopo il decesso sospetto di alcune persone alle quali era appena stato somministrato. I
due lotti sottoposti a divieto sono il «142701» e il «143301» del vaccino antinfluenzale Fluad prodotto dalla
Novartis che non è stato distribuito all'estero, ma solo in Italia, e che è in commercio da oltre dieci anni
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'ANTINFLUENZALE CHE SPAVENTA IL PAESE
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 10
(diffusione:192677, tiratura:292798)
«Pronti a bloccare altri lotti del Fluad»
Il direttore generale dell' Aifa : «Dai primi esami nessuna contaminazione» "Precauzione Nel dubbio
preferiamo imporre lo stop Attesa Dall'Iss risultati certi tra sette giorni
FA
Professor Luca Pani come direttore generale dell'Aifa ha deciso di bloccare la distribuzione di due lotti del
vaccino antinfluenzale Fluad. Eppure si dice certo della sicurezza del vaccino. Ma è ancora certo dopo tutti
questi decessi sospetti avvenuti sempre dopo la somministrazione dello stesso vaccino e le altre segnalazioni
ancora da verificare? «Dai primi accertamenti già eseguiti dalla stessa casa farmaceutica produttrice del
vaccino antifluenzale, la Novartis, non risultano contaminazioni. Non c'è lo squalene, non ci sono batteri, non
ci sono difetti, i vaccini sono sicuri per la Novartis. Ovviamente noi faremo i nostri accertamenti e se
necessario bloccheremo anche altri lotti». Chi si occuperà di verificare l'integrità del farmaco? «L'Istituto
superiore di sanità in una settimana ci darà risultati certi rispetto ad eventuali anomalie o contaminazioni. Ma
resto convinto della sicurezza del farmaco. Le morti sono una casualità, il vaccino per me non è
responsabile». Se è così certo perché bloccare la distribuzione del vaccino? «La nostra Agenzia di vigilanza
prevede l'allarme con due decessi che si verifichino con la stessa concordanza temporale. Per esser chiari se
due persone muoiono entro le 48 ore dopo la somministrazione del farmaco allora scatta il blocco e la
procedura di controllo e verifica». In questo caso i morti sembrano essere molti. In tutti i casi abbiamo lo
stesso lotto di vaccini e la stessa concordanza temporale? «In cinque casi si tratta dello stesso lotto di vaccini
ma per far scattare il blocco basta che ci sia concordanza temporale per due casi. Una volta scattata la
procedura tutti i casi di decesso dopo la somministrazione di quel vaccino vengono comunque segnalati.
Dunque ora arrivano segnalazioni di presunti casi sospetti provenienti anche da altri lotti. Nel dubbio noi
preferiamo cautelarci. Atri paesi per far scattare l'allarme aspettano anche 10 decessi». Quante dosi di quei
due lotti sono già state somministrate e quante sono ancora in circolazione? «Le dosi di vaccino di quei due
lotti sono circa 475.000. Stiamo verificando quante ne sono state somministrate e in quale lasso di tempo.
Sottolineo che la campagna è partita da oltre un mese dunque se ci fosse un reale pericolo le segnalazioni
sarebbero già state molte di più. I lotti in questione poi venivano distribuiti soltanto attraverso le strutture
sanitarie pubbliche, dunque Asl e medici di famiglia. Non ci sono in farmacia quindi dal momento in cui è
scattato l'allarme la distribuzione è stata bloccata». Il vaccino è prodotto dalla Novartis. Nel 2012 erano già
state registrate anomalie in alcuni lotti di Fluad? «Si trattava di una microparticella presente in alcuni lotti del
vaccino antinfluenzale ma che non comportava alcun rischio per la salute». Quali saranno le conseguenze
per la campagna vaccinale e per la salute pubblica? «Quest'anno la campagna stava andando benino. In
generale in Italia il vaccino antifluenzale copre una percentuale ridotta della popolazione che continua a
nutrire pregiudizi. Invece di pensare ai pochi decessi per i quali oltretutto non esiste certezza di correlazione
col vaccino le persone dovrebbero pensare alle migliaia di decessi per influenza che registriamo ogni anno
tra gli anziani e le categorie a rischio. Il vaccino in molti casi salva la vita».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Il professor Luca Pani l'intervista
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 11
(diffusione:192677, tiratura:292798)
QUANDO LA CURA CHE TI SALVA DIVENTA UNA PAURA CHE UCCIDE
Massimiliano Parente
Mi vaccino o non mi vaccino, questo è il problema, l'amletico dubbio. Magari siete allegri perché non siete
morti non avendo preso il vaccino antinfluenzale, però non ne farei una parata di orgoglio naturalistico.
Piuttosto aspetterei la valutazione clinica dei singoli casi, si muore per tante ragioni, e in generale, comunque,
purtroppo, poiché si è vivi, si muore. Insomma, stiamo parlando di una decina di morti sospette su nove
milioni di vaccinati. In ogni caso leggete i bugiardini dei farmaci? Sbagliate. Anzitutto ciò che è riportato nelle
controindicazioni è il risultato di un'ampia statistica sperimentale. Tenete conto che tutto ha un effetto
collaterale, perfino vivere, perfino respirare, perfino mangiare solo verdure. Mi spiace per gente come Red
Ronnie, refrattaria ai farmaci e convinta di non ammalarsi mai perché prende una tisana prima di dormire.
Perfino il vegano Steve Jobs si è pentito di essersi curato all'inizio con i rimedi naturali. In generale se
volessimo essere pignoli nei bugiardini delle automobili dovrebbe comparire la dicitura sugli incidenti stradali,
e ne risulterebbe che fumare è molto meno rischioso che mettervi al volante. Se ci fossero i bugiardini sulle
tegole in testa sarebbe vivamente sconsigliato uscire a camminare per strada senza casco. Anche fare sesso
sarebbe caldamente sconsigliato per l'organismo, a prescindere dall'uso o meno del Viagra. Un bravo
giornalista di Repubblica, Giuseppe D'Avanzo, è morto d'infarto mentre andava in bicicletta, eppure non è
nata una campagna contro il ciclismo. E quando hanno chiesto a Winston Churcill come abbia fatto a arrivare
a novantun'anni ha dato una risposta lapidaria: «No sport». Perfino se in una mela al giorno, che nella
saggezza popolare leva il medico di torno, ci fosse il foglietto illustrativo, andrebbero elencati tutti i casi di
shock anafilattico per un'improvvisa intolleranza alle betullacee. Per non parlare delle nocciole. Nello
specifico auspico pochi allarmismi in un paese dalla radicata cultura antifarmacologica, dove spesso si
preferisce curarsi con le erbe e con l'omeopatia, la cosiddetta medicina naturale o alternativa. Alternativa a
cosa? Alla scienza, ai test del doppio cieco. Basti pensare all'epidemia di morbillo in Inghilterra dell'anno
scorso, in seguito a una campagna allarmistica contro i vaccini, prodotti, secondo i complottisti, dai soliti
interessi delle case farmaceutiche, cose per cui la signora Milena Gabanelli va pazza. Niente vaccini, niente
dolcificanti, e niente piumini d'oca. E per la stessa ragione le staminali di Vannoni vanno alla grande. Il punto
è che le morti in seguito a un vaccino fanno scalpore, le non morti no. Chi si è salvato perché si è vaccinato
non interessa, non se ne parla. Ehi ciao, mi sono vaccinato, non ho preso il virus, sono vivo, che ce ne frega?
Eppure nell'ultimo secolo la vita media in Occidente è quasi raddoppiata, proprio grazie a farmaci: antivirali,
anti-ipertensivi, betabloccanti. I chemioterapici sono un veleno, ma anche per le cellule malate, e ne so
qualcosa perché una delle persone che amo di più al mondo, mio padre, si sta curando con farmaci
antitumorali. Perché alternativa non c'è. Idem per gli antidepressivi, che hanno salvato dal suicidio molte
persone. Valga come viatico il magnifico esempio dato da Doctor House a una mamma riluttante a
somministrare degli steroidi al proprio bambino affetto da asma: «Non voglio darglieli perché ho letto degli
effetti collaterali». E House risponde: «Va bene, però tenga presente che c'è un solo effetto collaterale nel
non prenderlo, signora, e è la morte».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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il commento 2
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 11
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Ottomila vittime l'anno a causa dell'influenza La psicosi può farne di più
Assedio a medici e farmacisti : «Dottore, c'è pericolo?». La replica: «Guai a rinunciare al vaccino» Ci
sarebbero altre 5.000 vittime
Enza Cusmai
Le telefonate alle farmacie sono cominciate ieri mattina. Tutte dello stesso tenore: «Scusi ho comprato da voi
un vaccino antinfluenzale Fluad, mi può dire se apparteneva ai lotti che sono stati ritirati?». «No, stia
tranquillo, quei lotti non erano in commercio ma erano stati consegnati solo alle Asl». I clienti chiudono la
comunicazione sentendosi psicologicamente meglio, mentre le farmacie sono sollevate da responsabilità
legate alla vendita di un prodotto finito sotto i riflettori. Qualche farmacia, a scanso di equivoci, cancella dalle
forniture il Fluad e lo sostituisce con altri vaccini. Sono sempre prodotti da Novartis, ma quello che importa è
eliminare l'associazione di idee: Fluad=pericolo. Paradossalmente, proprio nelle città dove si sono avuti i
decessi la gente neppure si accorge del problema. Alla farmacia Fichera, di Siracusa, città dove si è verificato
un decesso, non hanno venduto ancora neppure una fiala contro l'influenza. «Qui si vende il vaccino solo da
fine dicembre, ci becchiamo il colpo di coda dell'influenza: oggi abbiamo 25 gradi, è quasi estate» spiega la
dottoressa di turno. A Termoli, un farmacista aggiunge: «I vaccini li distribuisce la Asl e in farmacia se ne
vendono pochissimi. Sull'anziano morto ho sentito i soliti commenti pietosi: poveretto...». A Milano, dove la
campagna vaccinale è in pieno svolgimento, ci sono state invece tante telefonate di controllo da parte dei
clienti. La Farmacia Ambrek aperta 24 su 24, ha perfino eliminato dalla lista degli acquisti il Fluad mentre la
Bracco ieri, di quel vaccino non ne ha venduto neppure una fiala. Il mercato è in stallo. E anche i medici di
famiglia sono al lavoro per capirne di più. La campagna vaccinale è appena partita e questo incidente di
percorso complica le cose. Rocco Cantatore, medico a Milano, teme che l'impopolarità dei vaccini possa
danneggiare la gente che ne ha veramente bisogno. «Io non caldeggio il vaccino ma è quasi obbligatorio per
la gente diabetica o con problemi polmonari: in questo caso l'influenza può essere letale». Anche a Firenze, i
duemila medici di base riuniti al Congresso nazionale della Simg, sfogliano i quotidiani nella speranza di
capire di più del «caso Fluad». E si domandano: «Che facciamo? Cosa diciamo ai nostri pazienti?». C'è
preoccupazione e Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg, teme il rifiuto di massa per la vaccinazione.
«Stiamo aspettiamo di capire se c'è nesso di casualità tra Fluad e morti sospette - spiega - Ma siamo convinti
che vaccinazione sia un presidio importante per i soggetti a rischio, perché riduce gli eventi avversi gravi
soprattutto nei pazienti anziani. Ogni anno l'antinfluenzale evita oltre 5 mila morti». Quindi, un eventuale
«flop» della campagna di profilassi, legato al caso delle morti sospette, potrebbe avere effetti disastrosi.
«Negli ultimi cinque anni - spiega Brignoli - si stima che siano morte 5.600 persone over 65 all'anno per
complicanze legate all'influenza. E senza vaccino avremo il doppio dei decessi». In Italia, l'influenza fa ancora
paura. È la terza causa di decesso, seconda solo a patologie come l'HIV e la tubercolosi. Ogni anno in media
6-9 milioni di persone vengono colpiti dal virus dell'influenza e ben 8.000 trovano la morte per complicanze
della malattia, una su tutte la polmonite. Nel mondo, invece, l'influenza invernale uccide ogni anno tra
250.000 e 500.000 persone e l'Oms calcola che la vaccinazione riduca del 60% la morbosità e dell'80% circa
la mortalità correlata all'influenza.
500.000 Ilnumeromassimodivittime causate ogni anno nel mondo dai ceppi di virus influenzali
Tragedie Siracusa Il pensionato, Ivo Mingozzi, è deceduto il 12 novembre ad Augusta e la Procura di
Siracusa ha subito aperto un'inchiesta per fare luce su quanto accaduto.L'altravittimaèunadonna siracusana
di 87 anni, ancheleimortadopoessersi vaccinata. Lecce Una donna di 84 anni, cardiopaticaeaffettadadiverse
patologie è morta il 24 novembre a Martano, nel Leccese. Alla paziente era stato somministrato il 19
novembre il vaccino Fluad. Alla donna si sarebbe aggiunta,nelleultimeore,anche un'altra vittima. Prato
Apparteneva a uno dei lotti ritirati successivamente il vaccino antinfluenzale Fluad somministrato all' anziano
di Prato deceduto ieri.A renderlonotoè laAsl diPrato.Asospettareunlegamefralamorteelavaccinazione è stato
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'inchiesta
29/11/2014
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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lo stesso medico di base dell'uomo. Como L'Asl di Como ha disposto verifiche sulla morte di un anziano,
avvenuta la scorsa settimana, per accertaresesiacorrelataall'impiego del vaccino Fluad. L'uomo aveva una
situazione clinica «di co-morbidità complessa» ed era in cura da tempo. Parma L'azienda Usl di Parma ha
segnalatoalministerodallaSaluteunnuovocaso sospetto di morte dopo l'assunzionedelvaccinoantinfluenzale.
Un 80enne di Parma, affetto da una grave patologia cronica, è deceduto nell'arco delle 48 ore dopo il
vaccino.
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 12
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Scoperta italiana: sconfitto il dolore cronico
Daniela Salvemini trova l'«interruttore» nel cervello che fa sentire meno il male SPERIMENTAZIONE La
chiave è uno stimolatore chimico: nelle cavie diminuisce la sofferenza VITE ROVINATE Uno dei disturbi più
diffusi, legato a tumori, reumatismi o conseguenze di interventi
Scoperto l'interruttore del dolore. Un primo passo per accedere alla possibilità di «spegnere» la sofferenza
nei casi di malattie croniche, come i reumatismi, o nelle conseguenze di terapie invasive. Il merito di questa
prima conquista in un campo ancora tutto da esplorare è di una donna italiana. La ricercatrice Daniela
Salvemini, docente di Farmacologia presso la Sant Louis University in Missouri. Insieme ad un team di
esperti di questo college ha individuato il meccanismo attraverso il quale bloccare il percorso del dolore
neuropatico. Per ora la sperimentazione ha avuto successo sugli animali. Le ricerche condotte sulle cavie
hanno dimostrato che «l'accensione» del recettore A3 nel cervello e nel midollo spinale provoca una reazione
di blocco della percezione del dolore. La chiave è uno stimolatore chimico, l'adenosina, che può prevenire o
capovolgere il dolore causato dai danni subiti dai nervi senza presentare effetti collaterali. La rivista scientifica
Brain riporta le dichiarazioni della scienziata. «È riconosciuto che sfruttando gli effetti antidolorifici
dell'adenosina, che sono molto potenti si può compiere un salto in avanti rispetto ai trattamenti contro il
dolore cronico -spiega la Salvemini- Le nostre ricerche suggeriscono che questo traguardo può essere
raggiunto concentrando il nostro lavoro sul percorso del recettore A3AR, visto che la sua attivazione permette
una consistente riduzione di diversi tipi di dolore». In particolare i ricercatori puntano a sfruttare gli effetti di
questo potente inibitore del dolore nei casi di trattamenti chiemioterapici o nei casi di tumore osseo che
provocano dolori insopportabili nei pazienti. La Salvelmini ha dedicato tutta la sua vita allo studio del dolore e
a come alleviare le sofferenze dei pazienti. Per il suo contributo nella conoscenza del dolore ha già ricevuto in
passato diversi riconoscimenti. Insieme ad altri ricercatori la Salvemini ha contribuito alla scoperta della
peroxynitrite, una molecola che ha un ruolo chiave nello sviluppo del dolore e delle infiammazioni croniche. Il
suo lavoro è iniziato presso il Kings College di Londra accanto al professor Jack Botting ed in seguito ha
collaborato presso il Willliam Harvey Reasearch Institute di Londra con il premio Nobel Sir John
Vane,farmacologo. Collaborazioni riconosciute come essenziali dalla stessa scienziata per lo sviluppo dei
suoi studi futuri. L'interesse nel contrastare il dolore, racconta la Salvemini, nacque nell'osservare come una
carissima amica di sua madre, sofferente per un cancro al seno, non riuscisse ad avere sollievo dal dolore
nonostante prendesse potenti antidolorifici.
50%
Foto: Uno studio in Gran Bretagna ha svelato che varie forme di dolori affliggono metà della popolazione
Foto: DOCENTE Daniela Salvemini, ricercatrice, insegna scienze farmacologiche e fisiologiche alla Saint
Louis University
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Scienza tricolore Ma lavora in un team negli Usa
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 35
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Cure utili per il polmone
Con la diagnosi precoce l'80% dei pazienti viene operato efficacemente
Luigi Cucchi
Una vera rivoluzione sta avvenendo anche nella cura del tumore al polmone. Le tecnologie applicate alla
diagnosi, alla chirurgia, ai farmaci e alle conoscenze del profilo genetico di ogni malato, hanno modificato le
prospettive terapeutiche di questa neoplasia ed aumentano i pazienti che convivono a lungo la patologia.
Fino a ieri senza diagnosi precoce, più del 70% dei tumori polmonari veniva scoperto quando la malattia era
già in fase avanzata, spesso inoperabile e con una percentuale di guarigione non superiore al 15%. Con gli
strumenti di anticipazione della diagnosi oggi a disposizione, l'80% dei pazienti può essere operato con un
intervento chirurgico conservativo e con una percentuale di sopravvivenza dell'85%. Ma anche quando la
diagnosi non è tempestiva, le nuove frontiere della genetica hanno messo a disposizione farmaci fino a due
volte più efficaci di quelli tradizionali. Alcuni dati: il tumore del polmone è la neoplasia più diffusa in tutto il
mondo, con 1.35 milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno è la principale causa di morte per cancro,
responsabile di 1.18 milioni di decessi all'anno. Ogni giorno nel mondo muoiono di tumore del polmone 3.000
persone, in Europa le nuove diagnosi sono 375mila l'anno, negli Stati Uniti 200mila, in Italia per il 2014 si
stimano 38mila nuovi casi, che rappresentano l'11% di tutte le nuove diagnosi di cancro: il 30% riguardano la
popolazione femminile. In Italia convivano con una diagnosi di carcinoma polmonare 75.365 persone, pari al
3,4% di tutti i pazienti con neoplasia. Un dato che merita una riflessione e che indica quanta strada dobbiamo
ancora percorrere è quello della sopravvivenza a 5 anni. Nell'ultimo ventennio è aumentata,ma non di molto:
è passata dal 10 al 14% negli uomini, dal 12 al 18% nelle donne.Lo scorso 26 novembre a Milano si è svolto
primo «Lung Cancer Meeting», organizzato dallo Istituto Europeo di Oncologia (IEO) dove si sono discusse le
nuove strategie di cura personalizzata. «La divisione di chirurgia toracica dello IEO opera 1.000 casi l'anno,
con una mortalità a 30 giorni dello 0,9%, si colloca in cima alle classifiche nazionali.L'approccio è
multidisciplinare, i medici sono immunologi, anatomo patologi, esperti in medicina molecolare. Negli ultimi
anni si sono acquisite importanti conoscenze sui meccanismi di crescita dei tumori polmonari. È stata
fondamentale l'identificazione di alcuni oncogeni coinvolti nello sviluppo dei tumori polmonari non a piccole
cellule, portatori di anomalie geniche che sono il bersaglio dei farmaci biologici, due volte più efficaci della
tradizionale chemioterapia e con un profilo di tollerabilità molto superiore. La mutazione più importante finora
identificata è quella del gene EGFR, relativa a circa il 14% dei malati con adenocarcinoma polmonare in fase
metastatica, che possono essere trattati con un inibitore di questo gene. A breve, gli inibitori di EGFR,
rimborsabili dal SSN in Italia, saranno tre: gefitinib, erlotinib, afatinib; ognuno con caratteristiche, studi clinici,
peculiarità, costi e possibilità prescrittive differenti. «La chirurgia rappresenta un passaggio fondamentale e
oggi le sue potenzialità sono accresciute grazie alle nuove tecnologie mininvasive. La chirurgia - precisa il
professor Spaggiari, direttore della chirurgia toracica dello IEO - è in primo luogo relativa al momento della
diagnosi. Le tecnologie diagnostiche sempre più sofisticate offrono la possibilità di mettere a disposizione
dell'oncologo e del patologo materiale biologico sufficiente ad effettuare le indagini istologiche e biomolecolari
per definire il profilo genetico del tumore».
Foto: SPAGGIARI Il profilo genetico del tumore viene acquisito con avanzate indagini istologiche e molecolari
preziose per la terapia oncologica del paziente
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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medicina ONCOLOGIA Le nuove strategie dell'Istituto oncologico europeo
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 35
(diffusione:192677, tiratura:292798)
La crescita dei feti e dei neonati dipende dall'ambiente oltre che dai geni
Gloria Saccani Jotti
Sotto il colore della pelle siamo tutti uguali. Infatti non esistono differenze tra le popolazioni del mondo nella
crescita dei feti e dei neonati a pari condizioni socioeconomiche e di salute ottimali. E per la prima volta sono
stati definiti gli standard mondiali di riferimento di crescita dei feti e dei neonati. Sono questi i principali risultati
dello Studio mondiale Intergrowth 21st, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet. Lo studio,
coordinato dal professor Villar dell'università di Oxford e finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, ha
coinvolto otto centri di ricerca ed assistenza in diverse parti del mondo (Brasile, Cina, India, Italia, Kenya,
Oman, USA ed Inghilterra). Al progetto ha partecipato, unico Centro dell'Europa continentale, l'ospedale
Sant'Anna della Città della Salute e della Scienza di Torino, in collaborazione anche con la Neonatologia
dell'ospedale Mauriziano di Torino ed i Consultori Famigliari sul territorio. I risultati al termine dello studio,
primo al mondo nel suo genere, indicano che, in condizioni ottimali di salute e nutrizione, le differenze nella
crescita precoce tra due esseri umani qualsiasi nella stessa popolazione (anche in due aree diverse della
città di Torino) sono le stesse osservate in soggetti appartenenti a popolazioni diverse (in Italia ed in Kenya).
Si confermano quindi, anche per i feti ed i neonati, le osservazioni dell' Organizzazione mondiale della sanità
sulla crescita dei bambini dalla nascita a 5 anni: le differenze di crescita tra soggetti appartenenti a gruppi
etnici diversi sono basate prevalentemente su differenze nelle condizioni di salute, socioeconomiche ed
ambientali, più che su differenze geneticamente determinate. Una crescita adeguata in tutta l'età pediatrica
viene oggi riconosciuta come l'indicatore principale di salute, ma in modo particolare le anomalie di crescita in
eccesso od in difetto durante il periodo fetale e neonatale sono risultate associate in adolescenza ed in età
adulta a disturbi dello sviluppo neuro-cognitivo e ad aumentato rischio di malattie metaboliche, quali diabete,
ipertensione arteriosa, obesità. Sono quindi da oggi disponibili tabelle con i valori ottimali di crescita.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Malati & Malattie
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Con iLife i check-up sono gratuiti Piena sicurezza per i familiari
Nunzia Pagani
Check-up gratuiti e sconti dedicati ai clienti con uno stile di vita sano e che hanno a cura il proprio benessere:
è l'idea alla base di iLife, la nuova propoposta di Generali life, la compagnia diretta vita di Generali Italia. Si
tratta di una polizza temporanea caso morte (Tcm) che permette non solo di proteggere lo stile di vita dei
propri cari, offrendo un capitale in caso di decesso dell'assicurato, ma anche di controllare il proprio stato di
salute attraverso semplici ed efficaci strumenti di prevenzione che premiano chi cura il proprio benessere. Il
capitale assicurato può arrivare fino a un massimo di 2 milioni di euro, mentre la durata del contratto oscilla, a
scelta del cliente, da 2 a 25 anni. Gli assicurati iLife, grazie al Care Program, possono infatti beneficiare da
subito di un check-up gratuito presso un centro convenzionato Previmedical. Questo comporta, inoltre, uno
sconto immediato del 10% sul premio e un ulteriore 10% extra qualora in base all'esito del check-up. Il
programma di prevenzione prevede inoltre gli esami gratuiti ogni due anni, per consentire all'assicurato di
verificare regolarmente il suo stato di salute. Per mantenere lo sconto per tutta la durata del contratto, sarà
sufficiente seguire il programma. «Con i nostri prodotti vogliamo promuovere i comportamenti virtuosi nella
clientela, l'abbiamo fatto con Quality Driver, la polizza auto con black box che monitora lo stile di guida, e ora
proseguiamo con iLife, un'innovativa polizza vita che incentiva la prevenzione e premia lo stile di vita sano»,
sottolinea l'amministratore delegato di Genertel e Genertellife, Manlio Lostuzzi aggiungendo come sia
importante non solo «proteggere il cliente», ma anche «educarlo alla prevenzione». La polizza iLife prevede,
inoltre, che ogni dieci anni di polizza, uno non si paghi e, in caso di decesso dell'assicurato, un anticipo fino a
10.000 euro ai beneficiari per le spese impreviste. Vale la pena poi ricordare che i premi versati beneficiano
della detraibilità del 19% nei limiti previsti dalla legge.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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SALUTE
29/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 10
(tiratura:100000)
UN CALVARIO durato 43 giorni al termine del quale Liliana, romana di 58 anni, si è spenta in una stanza di
ospedale. Una vicenda iniziata il 15 ottobre con una banale bronchite ma che a causa, come denunciano ora
i suoi familiari, di errori medici si è trasformata in tragedia. La recisione dell ' ar teria femorale, il dosaggio
errato di farmaci e la mancata somministrazione di altri l ' hanno portata al decesso. Ora il marito e il figlio
chiedono giustizia. Liliana è morta questa mattina all ' ospedale San Camillo dopo alcuni giorni di coma
indotto. Nel nosocomio era giunta il 10 novembre scorso dalla Clinica San Raffaele. Nella struttura privata si
trovava da alcune settimane dopo che il 15 ottobre aveva avvertito i sintomi di una bronchite. Dopo un primo
ricovero all ' Aurelia Hospital, infatti, i medici avevano disposto il trasferimento lì ritenendo la struttura più
attrezzata per il suo tipo di patologia. Stando alla denuncia presentata negli uffici di piazzale Clodio dall ' av
vo c a to Marco Borrani, al San Raffaele sarebbe stati commessi numerosi errori nella procedura di
assistenza medica e farmacologica fino alla recisione, così come constatato dai medici del San Camillo, dell '
ar teria.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Entra in ospedale per bronchite, dopo 43 giorni il decesso
29/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 10
(tiratura:100000)
L ' Agenzia del Farmaco tra guai giudiziari e affitti d ' oro
GLI SCANDALI Il primo nel 2008, che porta all ' arresto di otto dirigenti dell ' e n te . Il secondo a giugno per il
presunto " car tello " Roche-Novar tis
Chiara Daina
Nasce appena undici anni fa e la sua storia è già avvolta nel mistero. In pochi sanno cos ' è l ' Aifa, cioè l '
Agenzia italiana del farmaco, ente governativo diretto dal ministero della salute. Eppure riguarda tutti da
vicino. Perché la sua funzione è quella di garantire l ' accesso ai farmaci nel nostro Paese. Come? Prima con
una valutazione del farmaco sulla scorta del parere dell ' Ema (l ' Agenzia del farmaco europea). Poi tramite
la negoziazione del prezzo con l ' azienda produttrice. LE AZIENDE fanno l ' offerta e l ' Aifa prende o lascia,
difficilmente riesce a contrattare. Dal 2004 il prezzo di un medicinale (rimborsato dal Servizio Sanitario
Nazionale) è assegnato in funzione del suo valore terapeutico, e non dal valore industriale. Quindi il vero
paradosso è che lo spreco di denaro pubblico dovuto ai costi esorbitanti di alcune molecole (come il
Sofosbuvir contro l ' epatite C da 50 mila euro, o l ' imatinib, un antileucemico, da 24 mila euro) è legale. Fino
al 2010 la sede Aifa era un edificio umile nella periferia di Roma, non lontano dalla metropolitana. Poi si è
trasferita in un palazzo faraonico di sette piani in via del Tritone 181, nel centro di Roma, a due passi dalla
Fontana di Trevi, e guarda un po ' , quasi di fronte all ' ingresso di Farmindustria, l ' asso ciazione delle case
farmaceutiche. Ora l ' Aifa paga un affitto di quasi 4 milioni di euro l ' anno, il doppio di quello che spendeva
prima. E il numero dei dipendenti è lievitato da 250 a 402. Il bilancio del 2013 chiude con un utile di 1,6
milioni. Riceve dallo Stato il 29% dei finanziamenti. Il direttore è Luca Pani, psichiatra e farmacologo
cagliaritano, che riceve un compenso lordo di 222.107 euro l ' an no. I dirigenti sotto di lui prendono dai 96
mila ai 162 mila euro lordi. L ' Aifa cresce su un terreno inquinato. Prima di lei, a fare le stesse cose era il
Servizio farmaceutico dentro il ministero della Salute che fino al 1993 è in mano al re della sanità, Duilio
Poggiolini, già iscritto alla P2 di Licio Gelli, a capo del servizio e destinatario di montagne di mazzette da
parte di Big Pharma per autorizzare la vendita e stabilire i prezzi dei farmaci. Al momento dell ' arresto gli
vengono sequestrati oltre 15 miliardi di vecchie lire su un conto svizzero, lingotti d ' oro, gioielli, quadri,
monete antiche. Nel 2013 viene scoperto un tesoro di 26 milioni di euro nel caveau di Bankitalia. Un anno
prima la Corte di Cassazione lo obbliga a risarcire lo Stato di oltre 5 milioni di euro per il reato di corruzione.
POI ARRIVANO i due scandali più grandi in casa Aifa. Il primo nel 2008, che porta all ' arresto di otto dirigenti
dell ' ente e 19 avvisi di garanzia tra i suoi funzionari e i titolari di imprese farmaceutiche, per aver alterato l '
iter di autorizzazione per la messa in commercio di alcuni farmaci. Nell ' inchie sta è coinvolto anche Nello
Martini, allora direttore dell ' ente, accusato di disastro colposo perché non ha ordinato l ' aggiornamento di 20
foglietti illustrativi. Il 21 giugno 2008 viene licenziato. L ' 8 luglio 2010 è prosciolto perché " il fatto non
costituisce reato " . La mancata correzione dei bugiardini infatti non ha messo in pericolo la salute dei
cittadini. Qual è la sua vera colpa? Di non farsi comprare da Big Pharma. Lui è il primo direttore dell ' Aifa e
inaugura un programma d ' avanguardia indipendente per medici, infermieri e farmacisti: bollettini, guide e
corsi di aggiornamento slegati dagli interessi delle aziende. Nel 2005 chiede a queste di versare il 5 per cento
di quello che spendono in convegni e attività di marketing per finanziare ricerche indipendenti in settori di
business poco interessanti, come malattie rare e farmacovigilanza. Un piano che dà fastidio e dopo cinque
anni svanisce. Spariscono anche i bollettini. Nel 2014 l ' Aifa cade sotto i riflettori per un altro guaio. Lo scorso
giugno la Guardia di finanza fa un blitz in via del Tritone: il sospetto dei pm è la presenza di un piano
artificioso messo in piedi da Roche e Novartis per manipolare i criteri di determinazione del prezzo dei
farmaci Lucentis e Avastin da parte dell ' Agenzia del farmaco.
1,6 mln
L ' utile del 2013
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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SERVE DAVVERO?
29/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 10
(tiratura:100000)
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4 02
Il numero di dipendenti
CI SONO ANCHE SOLDI PUBBLICI Riceve dallo Stato il 29% dei f i n an z i a m e n t i
ASSUNZIONI A GO GO All ' inizio erano 250. Poi il numero dei lavoratori è lievitato
Foto: La sede dell ' Aifa a Roma. Sotto, il direttore Luca Pani Ansa
Foto: Luca Pani Ansa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
47
29/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 12
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Ai piedi del mostro architettonico del "Serpentone" si lotta contro il degrado Nel quartiere a sud-ovest della
Capitale, senza scuole né edicole e con una sola farmacia , le case popolari sono terra di nessuno. Unici
presidi, parrocchia e società sportiva
Pino Ciociola
Vederlo, passeggiarci sotto, dentro, rimane una rasoiata ancora oggi. È lungo novecentottanta metri, ha
settantaquattro ascensori, è diviso in sei lotti, i suoi primi appartamenti li consegnarono nell'ottobre 1982 e
venne subito ribattezzato il "Serpentone": nove piani di edilizia popolare gonfio di milleduecento famiglie
secondo capienza, in realtà millequattrocento (più o meno settemila persone), specie dopo che molte case
vennero ricavate abusivamente negli spazi comuni al quarto piano. Molti occupanti e altrettanti che pagano
regolare affitto, molta gente col cuore e l'anima, nata in Italia e fuori. Parecchi bambini figli d'immigrati che
vanno serenamente a scuola e frequentano il catechismo. Qualcuno lo chiama anche «il grattacielo
orizzontale più grande d'Europa». Nuovo Corviale, periferia sud-ovest romana: zona estrema che, quasi in
ogni grande città, l'iconografia (spiccia) dell'informazione bolla spesso come brutta, sporca e cattiva. Magari
invece non lo è o non più dei quartieri patinati. Impegno, difficoltà, angeli, droga, chi ci crede e chi non più.
Fari di macchine e prime luci di Natale. Poi anche i demoni, i rabbiosi, le vittime e i carnefici. Gli uni accanto
agli altri. Ultimi, spesso. Tutti. E due punti forti di riferimento: la parrocchia di San Paolo della Croce, il "Calcio
sociale". La prima "nacque" il 16 aprile 1983, la Croce e il suo campanile sono proprio ai piedi del
Serpentone. Il "Calcio sociale" è un formidabile cuscinetto che insegna la vita attraverso lo sport e tira dentro i
più giovani, quelli con maggiori disagi e quelli senza, allo stesso modo e senza guardare al luogo di nascita.
Da queste parti c'è una sola farmacia (comunale: chiusa la domenica, i festivi e la notte). Non arrivavano
mezzi pubblici e le strade erano buie, prima che la gente li ottenesse dopo aver urlato per i suoi (minimi)
diritti. Non c'erano nemmeno scuole, poi una l'aprirono, elementare e media, fino a cinque anni fa, quando
venne chiusa perché cadeva a pezzi. Non c'è un'edicola. In realtà, quando nel 2005 aprirono il centro
commerciale, la rivendita di tabacchi aveva già anche acquistato gli scaffali per metterci i giornali, ma non ci
fu verso, il Comune rispose picche: «C'è già un'edicola troppo vicina». Al Casaletto, quasi due chilometri.
Molti stranieri, nessun problema e qualche musulmano che ritira i pacchi della Caritas. Età media della gente
sempre più alta, funerali che a contarli sono ormai una decina di volte i battesimi. Tasso di disoccupazione da
dare le vertigini. Eppure qui non sono del tutto dimenticati o, quanto meno, nella stessa capitale ci sono posti
assai più "accantonati". Come pure le tensioni, qui, sono né più né meno uguali a quelle della città. Due
capitoli a parte sono, piuttosto, la droga e il "quarto piano". Di "roba" tra i ragazzi ne gira in quantità - a volerla
stupidamente definire così - «fisiologica». Ma ci sono alcuni dei "depositi" capitolini, cioè all'interno almeno di
un paio di lotti arrivano e vengono sistemate le grandi quantità all'ingrosso di droghe, in attesa di essere
smerciate al dettaglio in certi quartieri romani. E i corrieri sono quasi sempre adolescenti: costano poco, si
comprano facile, "consegnano" in motorino e la loro minore età, semmai dovessero pizzicarli, aiuta
(giuridicamente) un bel po'. Il "quarto piano" invece è considerata un po' la zona franca del Serpentone.
Appartamenti appunto abusivi, situazioni sociali più estreme. la stessa droga e via emarginando. Il sito
corviale.it (che si definisce «un'idea, un luogo di incontro, un gruppo di persone, un quartiere, una
scommessa») spiega come la parrocchia di San Paolo della Croce sia, «senza retorica, l'anima storica e
vitale del quartiere». Il parroco dal 2004 è don Giuseppe Redemagni. «C'è molta mitologia su Corviale,
molta...», dice. Va almeno tre volte a settimana a trovare le famiglie del Serpentone e la gente del quartiere
gli vuol bene, molto bene. Lo si legge sulla home page sempre di quel sito: «Gli inquilini di Corviale amano il
mostro. Anche se non lo capiscono, ne sono affascinati» ed «hanno quasi un senso di fierezza ad abitare in
un palazzo così conosciuto»...
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
48
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Spaccio e pallone, Corviale a due teste
29/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 20
(diffusione:105812, tiratura:151233)
«Telemedicina, la marcia in più per l'Africa»
Il dottore italiano Bartoli ha aperto centri connessi con gli specialisti: «Un nuovo modello di cooperazione ad
alto impatto e a basso costo»
MATTEO MARCELLI
Michelangelo Bartolo, angiologo dell'ospedale San Giovanni di Roma e «medico missionario», ha già
raccontato la sua storia ad Avvenire . L'occasione fu il suo primo libro «La nostra Africa, diario del suo lavoro
con Dream» (il programma della Comunità di Sant'Egidio per la lotta contro l'Aids), ma anche uno spaccato
esilarante dell'Africa subsahariana e un romanzo molto apprezzato. Sono passati 10 anni da quando il
problema era far capire che l'Aids è una malattia curabile, a patto di fornire, anche in Africa, una terapia
continuativa e i farmaci necessari. Dream segue ora oltre 260mila pazienti tra Malawi, Kenya, Mozambico e
Tanzania. Un'esperienza da cui è nata la onlus Global health telemedicine che si occupa di formazione
medica e istallazione di centri di teleconsulto in Africa. «L'idea l'ho rubata - così dice Bartolo - da un progetto
del ministero della Salute: Alleanza degli ospedali italiani del mondo», al quale però non si è dato il giusto
seguito. Bartolo ha appena terminato un corso di formazione in Malawi, cui seguirà l'istallazione di altri due
centri di telemedicina che si aggiungono agli otto già esistenti in tutta la regione. «Il progetto mi è esploso tra
le mani, pensavamo di aprire tre o quattro centri ma mi sono ritrovato decine di richieste da molti Paesi». Con
lui una équipe di otto medici italiani, con diverse specializzazioni. «Questo perché sia sempre più un servizio
di medicina globale, non solo per l'Aids». I 52 medici locali formati, possono mandare un
elettrocardiogramma, una lastra e chiedere una serie di informazioni. Possono scegliere se mandarla a un
cardiologo o a un ematologo. «C'è un collegamento continuo tra i centri africani e vari medici (una rete di
circa 25 dottori). Le richieste vengono smistate anche per lingua. Una volta partito il preconsulto, i medici che
rientrano nei parametri richiesti ricevono un Sms. Il primo che si collega al pc controlla gli esami e risponde».
In pochi mesi sono già arrivate risposte per più di 1.200 teleconsulti. La formazione è un punto essenziale:
«Non solo abbatte i costi, ma dura nel tempo. Il medico anche in un centro sperduto della Tanzania non si
sente solo ed è continuamente formato». Si tratta insomma di «un nuovo modello di cooperazione ad alto
impatto e a basso costo - conclude Bartolo -. L'istallazione del centro in Malawi è costata 10mila euro».
Bartolo sarà a Roma il 2 dicembre per presentare il suo nuovo libro «Sognando l'Africa in sol maggiore», già
vincitore del premio Capalbio 2014 e del premio Mario Soldati: la storia (vera) della ricerca di un pastore
luterano di un villaggio sperduto della Tanzania, inventore di una cura "miracolosa" per l'Aids. Ma ovviamente
c'è molto di più.
Foto: Michelangelo Bartoli in Malawi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Malawi.
29/11/2014
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 34
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Gestori esasperati un mese fa all'Arenella un'altra sparatoria
Insieme ai tabaccai e alle sale scommesse, le farmacie sono il vertice di punta di un trigono ritenuto il
bancomat dei rapinatori. I numeri sono impietosi e inquietanti: mille e più rapine in un anno tra le diciottomila
farmacie sparse su tutto il territorio nazionale. Una media di tre colpi al giorno. Che sale, senza stupire, tra
Napoli e la sua provincia. Quella di ieri pomeriggio a Casoria, che segue di qualche mese la rapina in una
farmacia a Chiaiano, dove il titolare fu stato ferito (il padre, pure farmacista fu ucciso in circostante analoghe
20 anni fa ), sono solo gli ultimi tragici episodi di una sequenza senza fine. La dinamica sottolinea spesso la
spavalderia dei banditi: a volte casco in testa, o spesso a volto scoperto, armati di una pistola vera o
spacciata per tale, il balordo entra, si guarda intorno e passa all'azione.
In meno di un minuto (questa la durata media) è tutto finito: raccoglie in fretta e furia quello che c'è in cassa e
scompare nel nulla. Lasciando dietro di sé solamente paura frammista a tanta rabbia, e a volte anche feriti e
paura. Lo sanno bene i farmacisti di Caivano, dove il fenomeno qualche anno fa toccò punte impensabili. In
una sola settimana, le farmacie di questa città che segna in questa parte di territorio il confine tra la provincia
di Napoli e quella di Caserta, subirono una ventina di rapine, con il poco invidiabile record di ben cinque colpi
alla stessa farmacia in meno di sei giorni. Anche quella rapinata ieri pomeriggio a Casoria aveva già toccato
la doppia cifra di irruzioni di banditi armati, in meno di cinque anni.
Il colpo di ieri sera, però, segna anche un'altra pericolosa svolta. Il malvivente non si è diretto verso la cassa,
dove abitualmente viene depositato l'incasso. Il balordo si è letteralmente fiondato contro il titolare,
intimandogli con consegnare tutti i soldi che aveva in tasca. Segno che orami tra i rapinatori delle farmacie, e
non solo, c'è la consapevolezza, che proprio per timore delle rapine, i titolari tengono nella cassa, solo quel
minimo indispensabile per evitare di essere picchiati o peggio fatti segno di colpi di pistola per " quella
miseria" che viene trovata in cassa dai malviventi. Il ragionamento dei farmacisti in prima linea è molto
semplice. Se il rischio di una rapina, vale solo poche decine di euro, c'è la speranza e anche la certezza, che
il malviventi possano spostare la loro " attenzione" su altri bersagli che garantiscano bottini " adeguati" al
rischio delle condanne una volta scoperti. E dopo l'episodio di Casoria, che ha alzato a livello di guardia la
tensione tra i titolari delle farmacie a nord di Napoli, riparte quella sorta di catena di Sant'Antonio, e che in
passato ha fatto si che, le rapine diminuissero in maniera considerevole. Al primo passaggio sospetto, il
titolare della farmacia presa di mira, telefona ai colleghi vicini, avvertendoli dell'eventuale pericolo seguito
dalla descrizione dei presunti sospetti. Resta solo una variabile, che come tale sfugge a qualsiasi strategia.
m.d.c.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
50
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I precedenti
29/11/2014
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Montagnier: «Bene la prudenza non l'allarmismo»
«SONO CONTRARIO ALL'USO INDISCRIMINATO DI TALI STRUMENTI: PER EVITARE PROBLEMI
BISOGNA VALUTARE CASO PER CASO» "LA VACCINAZIONE RESTA UNO STRUMENTO EFFICACE DI
PREVENZIONE "È SEMPRE GIUSTO INFORMARE LA POPOLAZIONE DI QUELLO CHE ACCADE
Dopo Gaty Sepe Nobel Luc Montagnier è stato premiato per la scoperta del virus Hiv, responsabile dell'Aids
SAN GIUSEPPE VESUVIANO. causa di queste morti non è il caso di creare allarmismi, ma in attesa che si
chiarisca tutta la vicenda, l'Agenzia competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia ha preso un
provvedimento prudenziale giusto». Il rischio che si scateni il panico, però c'è. Così come quello che tra la
gente aumenti la diffidenza verso l'uso della vaccinazione che pure consente di evitare diverse morti l'anno
per influenza. «Purtroppo questo rischio esiste, ma è giusto anche informare la popolazione su quello che
accade. Certo è importante comunicare le notizie sempre in modo corretto. La vaccinazione resta uno
strumento efficace di prevenzione, è una buona cosa e la gente non deve diffidarne. Ma è importante
conoscere bene lo stato di salute e le condizioni fisiche di ogni persona che deve essere vaccinata. Non si
può negare che un vaccino, se non usato nel modo migliore, può creare dei problemi». I vaccini possono
essere pericolosi? A proposito dell'Aids lei ha detto più volte, in passato, che esistono altri modi per difendersi
oltre il vaccino... «Io non ho mai detto che le vaccinazioni possono provocare morte, ma certo possono anche
creare problemi in alcune persone ed essere pericolosi. Ripeto, tutto dipende dalle condizioni fische e dallo
stato di salute in cui ogni persona che deve essere vaccinata si trova. Occorre prudenza. Io sono contrario
all'uso indiscriminato dei vaccini, per evitare problemi bisogna valutare caso per caso». È a questo che si
riferisce quando parla di errore umano nella pratica delle vaccinazioni? «Sì. Si può sbagliare a farla, si può
farla alla persona sbagliata. Ma non si può stabilire senza riscontri scientifici la connessione tra vaccinazione
e morte semplicemente perché un certo numero di persone che aveva fatto la vaccinazione è morto». Esiste
un numero preciso di casi che suggerisce la correlazione tra vaccinazione e decessi? «No, non c'è un
numero preciso. Ma come ho già detto è la prima volta che sento parlare di probabili morti per vaccino. La
cosa va verificata scientificamente con certezza». Quali sono oggi i suoi interessi di ricerca, professore?
«Capire quali sono le cause di alcune malattie neurologiche come il Parkinson, l'Alzheimer e l'autismo al fine
di predisporre degli strumenti di prevenzione efficaci. Sappiamo che ci sono alcuni fattori infettivi che
predispongono alcune persone all'insorgenza del morbo di Parkinson e dell'autismo, questo è un problema
scientifico serio da affrontare. Sono molto contento delle possibilità che mi vengono offerte da questa
consulenza con Neuromed perché credo nelle possibilità di prevenzione offerte da questo tipo di ricerca».
aver scoperto l'Hiv, il virus responsabile dell'Aids per il quale nel 2008 ha ricevuto il Premio Nobel per la
Medicina, il professore Luc Montagnier ha dedicato il suo impegno allo studio delle onde elettromagnetiche
del Dna e alle cause di malattie neurologiche come il Parkinson e l'autismo. In Campania per il suo nuovo
impegno con Neuromed, l'Istituto Neurologico Mediterraneo che ha in corso di realizzazione il Polo di
Innovazione Cyberbraina Caserta, ierihapartecipato ad una iniziativa organizzata a San Giuseppe Vesuviano
in occasione della Giornata mondiale del Parkinson. Professore Montagnier, l'Agenzia italiana per il farmaco
ha ricevuto undici segnalazioni di morti sospette per l'uso del vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis: c'è
da aver paura? «Non ho informazioni precise su questa vicenda ma è la prima volta che vengo a conoscenza
di casi di morte sospetta per l'uso di un vaccino. Bisogna comunque essere molto prudenti prima di accusare
il vaccino di essere responsabile di questi decessi. Bisogna capire bene se c'è un collegamento diretto tra la
somministrazione del vaccino e la morte. Potrebbe esserci stato un errore umano o semplicemente una
coincidenza». Per undici morti sospette? «Non basta il fatto che tutti questi undici casi siano collegati tra loro
dall'unico fattore comune dell'uso di uno stesso vaccino per ritenere la somministrazione responsabile». Ha
fatto bene comunque l'Aifa a ritirare i lotti di vaccino sospetti? «Sì, certamente sì. In linea di principio, fino a
quando non è stata dimostrata con certezza la
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Il premio Nobel non esclude l'errore umano: «Si può farla male o alla persona sbagliata» L'INTERVISTA
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Vaccini: 11 morti, zero certezze
CHIARA GIANNINI
Undici morti sospette: è questo il bilancio dei decessi che potrebbero essere stati causati dal Fluad, il vaccino
anti influenzale della Novartis Vaccines (...) segue a pagina 15 segue dalla prima (...) and Diagnostics srl.
Tanto che l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha disposto il blocco immediato delle dosi. Su tutto il territorio
nazionale è psicosi. Per questo motivo il ministero della Salute ha dovuto attivare il numero verde 1500 per
consentire ai cittadini di poter chiedere qualsiasi tipo di informazione sui vaccini. Come si ricorderà il caso era
scoppiato l'altro ieri in seguito alla diffusione della notizia che 3 persone erano morte a meno di 48 ore dalla
somministrazione del medicinale: un uomo siciliano di 68 anni ad Augusta (ilcui medico è ora indagato), una
donna di 87 nel Siracusano e un'altra donna di 79 anni a Termoli (e in Molise ci sarebbe un altro uomo in fin
di vita per lo stesso motivo). I decessi hanno fatto scattare sequestro di materiale e documenti relativi
all'indagine da parte dei Nas. Ora spuntano nuovi casi, il cui numero è però tristemente destinato a salire:
uno a Prato, dove a morire è stato un 89enne; due in Puglia di cui una donna a Lecce di 84 anni; uno in
Lombardia, a Como; due anche in Emilia-Romagna dei quali un decesso è avvenuto a Parma; due infine a
Roma (una donna di 92 anni e un uomo di 77 anni). I morti di Parma e Como, peraltro, si trovavano in zone in
cui i lotti incriminati (il 142701 e il 143301) non erano stati distribuiti, almeno secondo Novartis, che in una
nota spiega che «la distribuzione è avvenuta solo in 12 regioni italiane attraverso il canale pubblico (Asl) e
non nelle farmacie aperte al pubblico. Nello specifico i vaccini sono stati distribuiti in: Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana». Ecco perché l'Aifa
non esclude il blocco dell'intera distribuzione e il ritiro del Fluad dal commercio, come specificato anche dal
direttore generale Luca Pani, che annuncia «l'arrivo anche di altre segnalazioni relative ad altri lotti». Certo è
che quasi tutti i morti avevano problemi di salute legati all'età, ma a quanto pare non così gravi da rischiare
una morte in così breve tempo. Morte che, nella maggior parte dei casi segnalati, è avvenuta poche ore dopo
la somministrazione del vaccino per arresto cardiovascolare. Diverse Procure italiane hanno deciso di andare
in fondo alla vicenda, vista la gravità della situazione che coinvolge quasi tutte le regioni d'Italia. Le Procure di
Siena (dove ha sede uno stabilimento della Novartis da cui proviene il farmaco) ha aperto un fascicolo, così
come quelle di Larino, Siracusa e Prato, mentre la Regione Lazio ha stabilito il blocco di tutti i lotti del
vaccino, stessa cosa avvenuta a Napoli. La Toscana è per ora la regione che desta la
maggiorpreoccupazione. Secondo quanto spiegato dall'assessore regionale alla Sanità, Luigi Marroni «sono
90mila le dosi di vaccino appartenente ai due lotti a rischio, di cui 60mila consegnate a pazienti toscani,
soprattutto agli anziani. Due terzi i lotti finora utilizzati nel Granducato». Intanto il Codacons si è schierato
dalla parte dei pazientie ha deciso di presentare esposti in 104 Procure. L'istituto superiore di Sanità (Iss)
supporta «la decisione dell'Aifa di ritirare in via cautelativa i lotti dei vaccini» e raccomanda ai cittadini di
«continuare nella campagna vaccinale anti-influenzale». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per ora
tace, lasciando così molti interrogativi. Il suo silenzio decisamente è assordante. «Sospendano subito la
campagna anti-influenzale» prosegue il Codacons, « e l'Aifa blocchi le pubblicità pro vaccini. Si sta mettendo
a rischio la popolazione per un business che vale 32 miliardi di euro l'anno». Tonino Aceti, coordinatore
nazionale del Tribunale per i diritti del malato - Cittadinanzattiva (Tdm) chiede che «Aifa e Iss facciano nel più
breve tempo possibile chiarezza sull'eventuale sussistenza del nesso di causalità tra il vaccino e i decessi
verificatisi» e consiglia ai cittadini di «rivolgersi al proprio medico di famiglia per verificare ilnumero di lotto del
vaccino somministrato». Anche il Movimento italiano genitori (Moige) interviene per mezzo del direttore
generale Antonio Affinita che spiega: «Non si può ignorare il clima di incertezza che regna tra i genitori
italiani, disorientati da una reale assenza di una puntuale e strutturata campagna informativa sul tema delle
vaccinazioni e attualmente in balia di informazioni incerte che minano la tranquillità». E conclude chiedendo
«la convocazione degli Stati generali presso il ministero della Salute». Per gli esperti il vaccino in questione è
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Panico profilassi antinfluenzali. L' Aifa : decessi sospetti
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in commercio da 10 anni e ogni anno è somministrato a 7 milioni di anziani. Infine alcuni politici, tra cui
Domenico Scilipoti Isgrò, hanno presentato un'interrogazione parlamentare con cui chiedono che il ministro
faccia chiarezza al più presto.
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Ma la Novartis assicura: i nostri prodotti hanno superato tutti i controlli
«Finora non è stata stabilita alcuna relazione causale» tra le mortisospette «con la somministrazione del
vaccino. I lotti di prodotto impattati, per un totale di circa 500mila dosi, sono stati distribuiti solamente in Italia
dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza e qualità, inclusi quelli previsti obbligatoriamente dalle autorità
regolatorie». Questa la nota diffusa ieri dalla multinazionale farmaceutica Novartis, produttrice del vaccino
Fluad. In Italia viene realizzato nei due stabilimenti di Siena e Rosia della Novartis Vaccines and Diagnostic
srl. «Successive verifiche di conformità dei due lotti di vaccino» continua la nota, «hanno confermato la
rispondenza a tutti gli standard produttivi e qualitativi, senza rilevarne alcuna contaminazione. Quest'anno nel
mondo» ricorda Novartis, «sono state distribuite sette milioni di dosi di Fluad. I monitoraggi di
farmacovigilanza non hanno riportato inattese frequenze di eventi avversi.Il profilo di sicurezza del vaccino è
stato dimostrato da oltre 65 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo, che confermano i dati già raccolti
durante gli studi clinici che hanno coinvolto oltre 70mila pazienti». Dall'inizio della campagna di vaccinazione
antinfluenzale, iniziata lo scorso 15 ottobre, i due lotti sono stati distribuiti soltanto in alcune regioni italiane
attraverso il canale pubblico (Asl) e non nelle farmacie aperte al pubblico. Fluad è approvato per la
vaccinazione negli anziani di età superiore ai 65 anni e in coloro con patologie a rischio. «Gravi quadri clinici
e decessi» prosegue il comunicato emesso dalla multinazionale farmaceutica, «sono purtroppo abbastanza
comuni in questa popolazione di pazienti e, quindi, un'associazione temporale con la vaccinazione non è
insolita. Ogni anno circa 8mila decessi in Italia sono attribuibili all'influenza stagionale (40mila in Europa)».
Novartis infine ci tiene a sottolineare che «sta continuando a collaborare con le autorità sanitarie e regolatorie
per tutte le ulteriori verifiche che saranno necessarie».
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Il medicinale sotto indagine viene prodotto in Toscana e venduto solo in Italia
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Il Tempo - Ed. nazionale
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Dopo il ritiro del farmaco anti-influenzale salgono a undici le morti sospette Boom di segnalazioni e inchieste.
L' Aifa valuta di sospendere altri lotti Agenzia del farmaco «Dalle prime analisi non risultano contaminazioni»
Numero verde Il Ministero della Salute: a breve attivo il call center 1500
Silvia Sfregola [email protected]
Undici decessi sospetti, quattro inchieste aperte (due in Toscana, una in Sicilia e una nel Lazio) e la psicosi
vaccino che dilaga in tutta Italia. Mentre si moltiplicano le morti di cui si indaga sulla possibile correlazione
con le dosi «incriminate» di vaccino anti-influenzale Fluad, prodotto dalla Novartis e ritirato in 12 regioni,
l'Agenzia del farmaco (Aifa) non esclude di sospendere la somministrazione anche di tutti gli altri lotti come
già disposto dalla Regione Lazio nelle aziende sanitarie. Le ultime due vittime sospette, in ordine di tempo,
sono morte nella Capitale: due anziani, una donna di 92 anni e un uomo di 77, entrambe decedute dopo aver
assunto le dosi di vaccino. Ma l'allarme era scattato l'altro ieri: prima in Sicilia, a Siracusa, dove a perdere la
vita erano stati due pazienti di 68 e 87 anni. Poi in Molise con il decesso di una donna di 79 anni di Termoli.
Un altro caso in Puglia, a Martano, in provincia di Lecce, dove la vittima, una donna di 84 anni, era affetta dal
morbo di Parkinson e diabetica. E ancora a Parma, un ultranovantenne, e infine a Como, un uomo di 80 anni.
E mentre l'Agenzia del farmaco registra i nuovi casi di morte post-vaccinazione dà anche i primi risultati dei
test che smentirebbero contaminazioni nei lotti incriminati, 142701 e 143301. «Dalle prime analisi effettuate sottolinea l'Aifa - non ci sono evidenze di una contaminazione del prodotto». Ma non esclude altri possibili
ritiri cautelativi e stila un primo bilancio dopo la pioggia di segnalazioni: «Al momenti i casi sono 11 su oltre 4
milioni di dosi autorizzate alla commercializzazione. Si tratta - ammette - di dosi che appartengono sia ai lotti
oggetto del provvedimento di divieto di utilizzo, sia ad altri lotti. L'Agenzia sta acquisendo tutti gli elementi
necessari per verificare caso per caso le segnalazioni pervenute. Al momento non è possibile affermare che
vi sia una relazione diretta fra la somministrazione del vaccino e le morti riportate, in quanto sono necessarie
informazioni più complete e deve essere condotta un'analisi accurata dei casi». In realtà per l'Aifa l'aumento
repentino delle segnalazioni potrebbe essere stato causato dall'impatto mediatico. «Perché - ricorda l'Agenzia
- le notifiche inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza vengono sempre esaminate con tempestività
per verificare la completezza dei dati e di possibili elementi confondenti». Insomma dalla realtà dei fatti alla
psicosi vaccino il passo sarebbe breve. Ne è convinto soprattutto il direttore dell'Agenzia, Luca Pani, che
senza mezzi termini confessa: «L'avevo previsto, le segnalazioni aumenteranno». E punta il dito contro la
grande attenzione mediatica sull'allarme. Dopo le morti sospette in Sicilia, Molise, Toscana e Puglia, è
arrivato il caso di Como, in Lombardia, poi quello di Parma in Emilia e infine i due di Roma nel Lazio: in totale
11 decessi sospetti, anche se secondo i bene informati l'ultimo caso romano non rientrerebbe nel bilancio:
perché il 77enne sarebbero deceduto per complicazioni gastrointestinali. «Ogni situazione va attentamente
valutata - sottolinea Pani - per poter escludere o accertare un legame con i lotti già sotto osservazione».
Invita alla cautela e a non lasciarsi prendere dal panico anche commissario straordinario dell'Istituto
Superiore di Sanità del Lazio, Walter Ricciardi. «Se ci fosse una campagna per fermare le vaccinazioni, non
esiteremmo a definirla irresponsabile - dichiara - Martedì arriveranno i risultati tossicologici ed entro trenta
giorni quelli definitivi all'Aifa». Per questo mentre dilaga la paura, si moltiplicano le segnalazioni di decessi in
tutta Italia e il Ministero della Salute annuncia l'attivazione di un numero verde (1500), l'Agenzia del farmaco
continua a ribadire l'importanza della vaccinazione: «Rappresenta la più valida ed efficace misura di
prevenzione. I vaccini - spiegano -sono prodotti biologici sicuri poiché sono sottoposti ad una serie di controlli
accurati che vengono effettuati sia durante la produzione e prima della loro immissione in commercio, sia
dopo la loro commercializzazione».
Vaccino «killer»: 11 casi sospetti 2a Siracusa Uomo 68 anni Donna 79 anni Uomo 87 anni 2a Roma in
Lombardia Donna 92 anni Uomo* 77 anni 1a Termoli Uomo 80 anni 1a Prato Donna 82 anni 1a Martano
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Esplode l'incubo del vaccino killer
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Pag. 2
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(Lecce) Uomo 80 anni 1a Como Uomo 90 anni 1a Parma *Per l'AIFA sarebbe da escludere
Foto: Luca Pani Il direttore dell'Agenzia del Farmaco (Aifa)
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Il Tempo - Ed. nazionale
Pag. 2
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Effetti collaterali, panico tra i genitori «A diecimila romani è già stato
somministrato»
L'Osservatorio «I timori sono infondati sono leggende metropolitane»
R.C.
Quattro genitori italiani su dieci hanno paura degli effetti collaterali indotti dai vaccini: paura della febbre, di
una reazione allergica, delle convulsioni. Ma anche che il vaccino possa favorire l'autismo, malattie
autoimmuni, patologie neurologiche o perfino tumori. I pregiudizi sui vaccini, tornati alla ribalta dopo il blocco
cautelativo da parte dell'Aifa di due lotti per delle morti sospette, sono radicati tra gli italiani. Secondo
un'indagine condotta dall'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidoss), i
genitori cadono preda di timori il più delle volte infondati, dando credito a una delle tante leggende
metropolitane sull'argomento che circolano sul web o nel passaparola fra mamme. Il 23 per cento dei genitori
teme che gli effetti immediati dei vaccini possano essere rischiosi, un altro 18 per cento preferisce evitarli
ritenendo probabili conseguenze negative per il futuro dei propri figli. L'indagine svela anche che i genitori
temono moltissimo malattie come la meningite o l'epatite A, ma pochi sanno che esistono vaccini che
potrebbero proteggere i loro figli da queste minacce. La maggioranza fa affidamento al consiglio del pediatra,
che in oltre il 90 per cento dei casi raccomanda i vaccini, tuttavia all'atto pratico non molti scelgono la via della
prevenzione: il 60 per cento sceglie il vaccino per morbillo, parotite e rosolia, ma solo uno su due vaccina i
figli contro lo pneumococco e meno di uno su tre per il meningococco C. Ancora più disattesa l'antinfluenzale,
scelta da appena il 10 per cento dei genitori nonostante ormai in diversi Paesi, ad esempio il Regno Unito, se
ne raccomandi l'opportunità anche per i piccoli in età scolare che non hanno fattori di rischio.
90 Per cento Sono la maggior parte i medici che raccomandano i vaccini
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Indagine Quattro su dieci evitano di usare il farmaco sui propri figli
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Il Tempo - Ed. nazionale
Pag. 3
(diffusione:50651, tiratura:76264)
I familiari: era sana, è andata al supermarket e si è sentita male L'altra vittima un uomo di 77 anni. Si era
vaccinato 14 giorni fa Abitava alla Balduina L'anziana ha avuto una sincope davanti agli scaffali della pasta
Indaga la Procura Entrambi i casi segnalati dal policlinico Gemelli
Grazia Maria Coletti [email protected]
Ha fatto il vaccino antinfluenzale nello studio del suo medico curante in zona Balduina. Poi è andata a fare la
spesa al supermercato. E mentre sceglieva la minestrina da cucinare a cena ha avuto una sincope, il suo
cuore ha smesso di battere all'improvviso. È una super nonna di 92 anni con un muscolo cardiaco da leone,
«mai un batticuore», «mai una tachicardia», e «mai» neanche una «palpitazione» raccontano i nipoti, il primo
caso di morte sospetta da mettere in correlazione con il famigerato vaccino antifluenzale Fluad. La donna è
morta ieri a Roma, al policlinico Gemelli, nove giorni dopo il ricovero. «Si era ripresa» dicono i parenti, «aveva
una tempra forte come quella di un atleta». Una sincope sospetta anche per i medici che hanno avuto in cura
l'anziana signora, perché «i familiari hanno raccontato che non aveva mai sofferto di cuore prima d'ora».
L'anziana signora era caduta per terra, come una pera cotta, mercoledì della scorsa settimana, mentre
spingeva il carrello della spesa «subito dopo aver fatto l'iniezione con il Fluad» avevano spiegato ai medici i
familiari della donna, che era arrivata in ambulanza al Gemelli. Aveva fatto lo stesso vaccino, il Fluad, anche
l'anziano di 77 anni, che abitava davanti all'Ergife Hotel, sull'Aurelia. Anche lui morto ieri, nella stessa
giornata in cui è deceduta la nonnina 92enne della Balduina. Ma a differenza dell'anziana, l'uomo che è
spirato al Pronto soccorso dell'Aurelia Hospital, dove si era presentato ieri per problemi gastrointestinali, si
era sottoposto alla sua dose di Fluad due settimane fa. Fatto che per l'Aifa renderebbe più difficile dimostrare
il nesso di causa-effetto. Mentre l'anziana si è sentita male subito dopo l'iniezione, anche se è morta nove
giorni dopo, perché il suo cuore era fortissimo. La salma del 77enne è stata poi trasferita dall'Aurelia Hospital
al policlinico Gemelli. Entrambi i decessi sono stati segnalati alla Procura della Repubblica. «Un atto dovuto spiegano dal policlinico dei medici del reparto di Anatomia patologica». La vaccinazione con il Fluad, un
vaccino particolare, 57mila su un milione le dosi nel Lazio, con un adiuvante che lo rende efficace fin da
subito e di lunga durata, ma che viene inoculato con una puntura molto più dolorosa rispetto all'altro vaccino,
è stata sospesa a Roma e nel Lazio giovedì sera, subito dopo che l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) aveva
ritirato il farmaco. La Regione Lazio ha dato disposizione a tutte le Aziende sanitarie locali di sospendere, in
via precauzionale e in attesa delle comunicazioni ufficiali dell'Aifa, la distribuzione e la somministrazione del
vaccino Fluad in giacenza a prescindere dai lotti segnalati. Le dosi dei lotti 57mila su 947mila dosi». Ormai
però è psicosi. L'Aifa ritiene sia possibile che l'«aumento repentino delle segnalazioni di eventi verificatisi
diversi giorni fa possa essere in parte ricondotto all'impatto mediatico di tali notizie sulla popolazione e
all'acuita sensibilità stimolata nei cittadini e negli operatori sanitari». Casi I decessi sospetti a Roma. Tante
segnalazioni di malori
92 Anni Era anziana ma non aveva mai sofferto di cuore prima d'ora
Foto: Policlinico Gemelli L'anziana di 92 anni è morta nel nell'ospedale romano dove era ricoverata. Aveva
fatto il vaccino 9 giorni prima. L'anziano è morto all'Aurelia Hospital, ma il corpo è stato portato al Gemelli
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La donna morta a Roma aveva appena fatto la puntura
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Pag. 3
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Dalla Ue e Fassina fiducia a Renzi
Grillo è un «po' stanchino»: arriva il direttorio del M5s
DI EMILIO GIOVENTÙ E GIAMPIERO DI SANTO
Il governo pone la questione di fiducia sui tre maxiemendamenti alla legge di Stabilità presentati
dall'esecutivo alla Camera (domani le dichiarazioni di voto, domenica il voto finale). E per il premier Matteo
Renzi una buona notizia dalla sinistra del Pd che annuncia che voterà convinta sì. Novità annunciata dall'ex
viceministro dell'Economia Stefano Fassina. Renzi può anche essere soddisfatto per il verdetto della
commissione Ue. Che, come spiega un comunicato di Bruxelles, suona più o meno così: «L'Italia ha compiuto
progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali emanate dal Consiglio, ma le
autorità del paese devono compiere ulteriori progressi nell'aggiustamento del bilancio del paese. La nota
aggiunge che il programma di bilancio aggiornato presentato dall'Italia rischia di non essere conforme ai
requisiti previsti dal patto di stabilità. E aggiunge che «in questo contesto, le politiche per favorire le
prospettive di crescita, mantenendo la spesa primaria corrente sotto stretto controllo, aumentando l'effi cienza
complessiva della spesa pubblica, nonché le privatizzazioni programmate», dovrebbero contribuire a ridurre il
rapporto debito/Pil coerentemente con la norma sul debito nei prossimi anni». In considerazione di ciò,
aggiunge Bruxelles, la commissione riesaminerà a inizio marzo 2015 la sua posizione nell'ambito degli
obblighi previsti dal Patto di Stabilità alla luce del perfezionamento della legge di bilancio e delle riforme
strutturali annunciate nella lettera del 21 novembre fi rmata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Nuovo appuntamento al quale il ministro non guarda con preoccupazione, sottolineando che l'Unione
europea ha riconosciuto «la possibilità dell'Italia di mettere in moto un meccanismo virtuoso e di cambiare
ritmo. Ci sono circostanze eccezionali in termini di profonda recessione, ma anche circostanze eccezionali in
positivo come l'agenzia di riforme strutturali importanti che si stanno mettendo in moto». Successivamente è
stata una nota uffi ciale del ministero di via XX Settembre a precisare che «la valutazione della Commissione
europea contiene un riconoscimento ai progressi compiuti dall'Italia nello sforzo di modernizzazione, ma
anche uno stimolo ad accelerare il programma di riforme intrapreso con coraggio e determinazione per
recuperare la competitività del nostro sistema produttivo». Padoan, a proposito delle riforme, si è detto stupito
che si parli ancora di annunci quando in realtà «sono stati fatti grandi progressi sulle riforme strutturali». Il
ministro dell'Economia ha anche assicurato che l'anno prossimo il pil tornerà a crescere, anche se il rapporto
tra debito e prodotto lordo dovrebbe salire ma per ragioni indipendenti dalla politica fi nanziaria del paese».
Juncker ha deciso: non sanzionerà l'Italia Renzi ha potuto comunque tirare un sospiro di sollievo quando ha
appreso che il nuovo presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha deciso di non
sanzionare l'Italia. «Ho fatto la scelta di non sanzionare l'Italia e la Francia. Sarebbe stato facile punire i paesi
che non rispettano le regole del patto: bastava applicare la procedure previste. Ma io ho scelto di lasciarli
parlare e ascoltare», ha detto a un gruppo di giornali europei, spiegando quali saranno le linee di azione della
sua attività futura: «La nostra sarà un'analisi approfondita e per nulla compiacente. Per alcuni paesi saranno
necessari sforzi supplementari. Ma un conto è dire chiaramente come e perché non si rispettano gli impegni
del patto. Un altro è punire con sanzioni e procedure». Quindi l'Italia può stare tranquilla: «da Italia, Francia e
Belgio abbiamo già ricevuto lettere con impegni precisi e ben circostanziati» ha detto, infatti, Juncker.
Mercato del lavoro, dati in negativo Ma bisogna fare i conti con i numeri sul mercato del lavoro che non
accenna a migliorare visto che a ottobre, rileva l'Istat, gli occupati pari a 22,3 milioni sono scesi rispetto a
settembre di 55mila unità. E sono in aumento i disoccupati: 90mila in più a ottobre rispetto a settembre. Non
solo. Il tasso di disoccupazione ha toccato i massimi storici: il 13,2% a ottobre, un aumento di 0,3 punti
percentuali rispetto al mese precedente. Pronto il commento del premier: «Il tasso di disoccupazione ci
preoccupa, ma guardando i numeri il dato di occupati sta crescendo. Da quando ci siamo noi ci sono più di
100mila posti di lavoro in più». A dare sostegno al premier arriva dal ministero del Lavoro la notizia,
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Riforme, l'Italia non sarà sanzionata. Stabilità: ok al premier dalla minoranza Pd
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dell'«andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400mila nuovi contratti,
con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima». Grillo come Forrest Gump: «Sono un po'
stanchino» Dentro i confi ni nazionali, invece, la casella politica anche ieri è stata occupata per buona parte
da Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle, all'indomani dell'espulsione via web di due parlamentari. Ieri il comico
genovese, leader del movimento, ha confessato di essere «un po' stanchino, come direbbe Forrest Gump».
Quindi «pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide,
che grazie alle loro diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S in
particolare sul territorio e in Parlamento». In serata è arrivato il sì al direttorio che lo affi ancherà nella guida
del M5S. «Ha votato sì il 91%. Siamo pronti a costruire il futuro del M5S!» ha annunciato Grillo, aggiungendo:
«Siamo pronti a costruire il futuro del nostro movimento», «grazie! Grazie a tutti!». L'istituzione di un direttorio
è stata vista da molto osservatori come il segnale che Grillo è rimasto colpito dalle critiche giunte da una
parte del movimento dopo l'espulsione, via web, dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna. No tax day,
Berlusconi in piazza Non se la passa bene neppure Forza Italia. Mentre Raffaele Fitto dà l'impressione di
prepararsi alla discesa in campo quale candidato alle primarie del centrodestra per la scelta della
premiership, Silvio Berlusconi cerca di dare nuova energia a Forza Italia che domani a Milano organizza il
«No tax day» contro le tasse sulla casa, maratona di dibattito e informazione. Ci sarà anche Berlusconi
assieme a Mariastella Gelmini, Giovanni Toti, Paolo Romani, Daniela Santanchè, Laura Ravetto e Mario
Mantovani. il Papa in Turchia, appello per i diritti umani Un forte appello al rispetto dei diritti umani di tutti i
cittadini della Turchia, è stato lanciato da Papa Francesco nel suo primo giorno di visita uffi ciale in Turchia
dove ieri ha incontrato il presidente Recep Tayyip Erdogan. Il pontefi ce ha chiesto «l'impegno di costruire
una pace solida, fondata sul rispetto dei fondamentali diritti e doveri legati alla dignità dell'uomo». «Per
questa strada - ha affermato rispondendo al presidente Erdogan che gli aveva parlato di islamofobia e di
giovani gettati tra le braccia dell'Isis - si possono superare i pregiudizi e i falsi timori e si lascia invece spazio
alla stima, all'incontro, allo sviluppo delle migliori energie a vantaggio di tutti». Secondo Bergoglio, «è
fondamentale che i cittadini musulmani, ebrei e cristiani, tanto nelle disposizioni di legge, quanto nella loro
effettiva attuazione, godano dei medesimi diritti e rispettino i medesimi doveri». Solo così «più facilmente si
riconosceranno come fratelli». Parole fortissime il Papa le ha riservate al Medio Oriente: «È da troppi anni
teatro di guerre fratricide, che sembrano nascere l'una dall'altra, come se l'unica risposta possibile alla guerra
e alla violenza dovesse essere sempre nuova guerra e altra violenza». Secondo Francesco, «per
raggiungere una meta tanto alta ed urgente, un contributo importante può venire dal dialogo interreligioso e
interculturale». L'obiettivo indicato e' quello di una convivenza nel rispetto dei diritti di tutti». Vaccini, salite a 5
le morti sospette Sono salite a cinque le morti sospette a causa del vaccino antin uenzale Fluad. Due a
Siracusa, una a Termoli ed altri due a Prato e Lecce. L'Agenzia italiana per il farmaco dopo i tre decessi di ieri
a 48 ore dalla vaccinazione ha disposto il divieto di utilizzo di due lotti (142701 e 143301) del farmaco. Per i
primi risultati delle analisi effettuate dall'Istituto superiore di sanità ci vorrà almeno una settimana. «I casi sono
cinque e stanno arrivando altre segnalazioni che stanno esaminando», ha detto il direttore generale dell'Aifa,
Luca Pani che ha spiegato che «altre segnalazioni ancora da confermare riguardano altri lotti di cui non è
escluso il ritiro cautelativo». Nel frattempo si mobilitano anche le procure: i pm di Siena e Prato hanno aperto
delle inchieste. © Riproduzione riservata
Foto: Vignetta di Claudio Cadei
29/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 33
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Prezzi alla produzione in calo: in ottobre sono diminuiti dello 0,4% rispetto a settembre e dell'1,2% rispetto a
ottobre 2013. Secondo l'Istat, i prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno sono diminuiti dello 0,6%
rispetto a settembre e dell'1,6% su base tendenziale. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero sono rimasti
invariati rispetto a settembre. In termini tendenziali l'aumento è stato dello 0,1%. Il Bundestag ha approvato il
bilancio 2015 della Germania, che per la prima volta dal 1969 è in pareggio. Il ministro delle fi nanze,
Schaeuble, considera questo risultato un «impegno per il futuro». Iren. Il comitato del sindacato del patto
parasociale che vincola le quote dei comuni di Genova, Torino e Reggio Emilia nel capitale di Iren ha
designato all'unanimità Massimiliano Bianco quale nuovo a.d. dell'utility. Per lunedì è stato convocato un cda
per cooptare il manager. Modelleria Brambilla potrebbe essere la prossima matricola dell'Aim Italia.
L'azienda, specializzata nella componentistica di precisione per il settore automotive, potrebbe sbarcare sul
segmento dedicato alle pmi,i primi giorni di dicembre. L'Oréal e Nestlé liquideranno la joint venture Inneov nel
primo trimestre 2015. Per le due multinazionali la jv, specializzata in trattamenti per la pelle e per i capelli
commercializzati nel canale delle farmacie, «non ha soddisfatto i target di sviluppo attesi». Axa acquisterà
una quota di maggioranza di Mansard insurance, con l'obiettivo di espandersi in Africa. Il gruppo francese
pagherà 198 milioni di euro.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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BREVI
29/11/2014
Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Pag. 17
Buongiorno, dottor Croce. Può rispondere a un paio di domande?
Deve attendere un momento che sto servendo un cliente.
Scusi ma lei è Emilio Croce, presidente di Enpaf, la Cassa di previdenza dei farmacisti oppure ho
sbagliato numero?
Sì, sono proprio io.
Scusi e dov'è adesso?
Sono nella mia farmacia qui a Roma, dietro il bancone.
Ma lei ha anche il tempo di fare il farmacista, visto l'incarico che ricopre nella Cassa di previdenza?
Certo, questo è il mio lavoro e per fortuna che c'è. Faccio il presidente di Enpaf per spirito di servizio.
Enpaf è l'ente di previdenza che paga meno gli organi sociali. Lei quanto guadagna come presidente?
3mila e 600 euro lordi al mese.
E i gettoni di presenza?
Per me li ho dimezzati a 125 euro che ricevo quando partecipo ai consigli d'amministrazione.
Scusi ma lei non si sente come un top manager d'azienda viste le responsabilità?
Io manager? Assolutamente no. Ho un'altra attività come le dicevo.
In altre Casse di previdenza, con patrimoni inferiori o uguali a quello di Enpaf, ci sono ben altri
compensi...
Nessuno mi ha ordinato di fare il presidente della Cassa di previdenza. Svolgo questo compito per libera
scelta. Ciò che ricevo è più che sufficiente. Inoltre in Enpaf c'è uno staff di dirigenti e impiegati che svolgono
un ottimo lavoro.
Che ne pensa di quanto sta accadendo nel mondo delle Casse e più in generale nel settore della
previdenza?
Quello che leggo sui giornali mi lascia molto perplesso.
L'ente di previdenza dei farmacisti è uscito dall'Adepp, l'associazione italiana delle Casse. Come mai?
Non eravamo in linea con i vertici Adepp.
Senta ma cosa farà alla fine di questa chiacchierata?
Torno al mio lavoro. Devo cercare un farmaco particolare per un signore che sta aspettando.
- V.D'A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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«Manager io? Faccio il farmacista, questo è il mio lavoro»
29/11/2014
D Repubblica - N.917 - 29 novembre 2014
Pag. 162
(diffusione:385198, tiratura:546033)
Happy hour alla rosa
Mentre a New York l'appuntamento social è davanti a una bevanda salutista, gli italiani scelgono gli
integratori per la loro azione sulla pelle
Stefania Medetti
Kate Upton, David Beckham e Vanessa Hudgens hanno una ragione in più per tornare da Juice Generation,
a New York. La catena specializzata in drink salutisti, infatti, ha appena lanciato Beauty Bombs, collezione di
5 mix preparati con ingredienti che, fno a oggi, si trovavano solo nelle creme antietà, come l'argilla
detossifcante e l'acqua di rose idratante (e chi li ha provati assicura che il loro gusto è ottimo). Activated
Greens, per esempio, è un mix di bellezza biologico a base di spinaci, cavolo nero, mela, prezzemolo,
sedano, lattuga, cetriolo, limone e carbone attivo. Intanto in Europa, fa sapere l'istituto Mintel, l'utilizzo di
alimenti funzionali ha come obiettivo principale il miglioramento dell'aspetto della pelle del viso. Negli ultimi
sei mesi, il 23% degli italiani che utilizza nutri-cosmetici li ha scelti proprio per avere un volto più sano e
giovane. Una strategia di bellezza condivisa dal 34% dei polacchi, il 19% dei tedeschi, il 18% degli spagnoli e
il 13% dei francesi che acquistano integratori. «L'uso di integratori è in continua crescita», conferma
Leonardo Celleno, specialista in dermatologia e presidente Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e
Cosmetologia. «L'utilizzo congiunto di integratori e prodotti topici rappresenta una sinergia importante proprio
perché, svolgendo compiti diversi, danno maggior benefci "sommati" rispetto a quelli che deriverebbero dal
loro uso separato». Non da ultimo, qualcuno ha il vantaggio di formule a base naturale. È il caso, per
esempio, di Prime Renewal di Imedeen, compresse a base di estratto di pomodoro con licopene, estratto di
semi di uva, vitamina C e zinco, studiate per proteggere le cellule dallo stress ossidativo e per supportare la
formazione di collagene. Foto di Chris Craymer/Trunk Archive/Contrasto. Still life Paolo Spinazzè Sopra,
integratori beauty (in farmacia). 1. Azione antietà per le over 40. Time Perfection di Imedeen (58 euro). 2. Un
complesso brevettato mantiene i capelli sani, previene la loro caduta. Bioscalin R-Plus di Giuliani (26 euro). 3.
Contrasta le rughe e contribuisce alla formazione di collagene. Dai 50 anni. Prime Renewal di Imedeen (79
euro). 4. Riduce l'assorbimento dei grassi. Defence Body di Bionike (38 euro). 5. Per pelli adulte ma impure a
causa di sbalzi ormonali e stile di vita irregolare. D Tox di Inneov (25 euro).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Beauty
29/11/2014
Pagina99 - N.70 - 29 novembre 2014
Pag. 12
i nostri imbonitori levano spazio alla scienza
• Quando si discute di scienza nel nostro Paese l'oscurantismo è imperante. Demandiamo discussioni serie
che necessiterebbero di competenze riconosciute ai primi imbonitori che si autopromuovono paladini della
verità. È il caso dei vaccini pediatrici che una vulgata ignorante (nel senso etimologico del termine) riconosce
come causa di autismo. Com'è possibile che, come successo qualche giorno fa a Milano, una sentenza
stabilisca una relazione fra il vaccino e la malattia quando la comunità scientifica internazionale la esclude?
Del resto siamo il Paese in cui il dibattito pubblico sul metodo Stamina, prima ancora che fosse provato e
sperimentato, è stato condotto dalla trasmissione televisiva Le iene che è ben lungi dal rispondere alle
credenziali e alle pratiche di una comunità scientifica riconosciuta. Altro che santi, poeti e navigatori: l'Italia è
fatta di creduloni, maghi e santoni. Senza dimenticare i complottisti: basta una qualsiasi fiammella e il sacro
fuoco del grande complotto si accende. Ora, di mezzo ci sono le sofferenze dei malati ed è comprensibile il
desiderio delle famiglie di percorrere qualsiasi strada per far star meglio i propri cari. Ma questo è proprio il
motivo per cui lo Stato non può esimersi dall'avere un ruolo di primo piano in questi casi. Un esempio
concreto: alcuni lotti di Meningitec, il vaccino che immunizza dal meningococco C prodotto dalla casa
farmaceutica olandese Nuron Biotech, sono stati ritirati il mese scorso. "Ossido di ferro e acciaio inossidabile
nei vaccini", hanno titolato quasi tutti sposando l'allarmismo. E, va da sé, le famiglie coinvolte si sono trovate
senza riferimenti certi entrando nel panico. L'Aifa, l'Agenzia italiana per il farmaco, che ha disposto il ritiro (in
via cautelativa e su indicazione della ditta produttrice del vaccino) ha emanato laconici comunicati. E nessuno
dal ministero della Salute o dalle Asl si è preso la briga di comunicare alle famiglie coinvolte alcunché. Le
informazioni sono state così veicolate con poca competenza e molta cialtroneria (salvo qualche rara
eccezione come il sito www.butac.it, al quale si rimanda per capire esattamente cosa è successo e se vi sono
o meno reali rischi). Se siamo un popolo di creduloni forse lo si deve anche a questo. Di fronte all'assenza
dello Stato, il cittadino rimane solo e ha paura. E una persona che ha paura è più facile che si affidi ai molti
arrufTapopolo. Diamo un suggerimento al ministro della Salute Lorenzin: ci sono moltissimi bravi giovani, fra
giornalisti scientifici e divulgatori, capaci di spiegare e far capire la scienza. Perché non assumerne qualcuno
e, in casi come questi, chieder loro di comunicare con un linguaggio comprensibile cosa sta accadendo e se
ci sono o meno davvero rischi?
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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• VACCINI
28/11/2014
Giovani Genitori - Milano - N.11 - dic/gen 2015
Pag. 59
La meningite fulminante e l'introduzione del nuovo vaccino
La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Queste
membrane si chiamano meningi e sono attaccate da numerosi microorganismi, sia batteri che virus, che
possono causare diversi tipi di infezioni. La meningite virale è quella più comune e solitamente non ha
conseguenze gravi. La meningite batterica è invece più rara, ma è estremamente più seria e può avere
conseguenze anche letali. Tra i batteri delle meningiti, il più temuto è il Neisseria meningitidis (detto
Meningococco) di cui esistono diversi ceppi che vengono distinti con le lettere: A, B, C, Y e W135. Altri agenti
batterici che causano la malattia sono lo Streptococcus pneumoniae (Pneumococco) e l'Haemophilus
influenzae tipo B. L'infezione può colpire chiunque e a qualsiasi età, tuttavia i bambini sotto i 4 anni e gli
adolescenti paiono più frequentemente contagiati. L'Istituto Superiore di Sanità ha calcolato che i casi di
meningite in Italia stanno aumentando. Nel 2013 ne sono stati segnalati 1.203, mentre nel 2012 erano 997, il
17% in meno. Il vaccino Dall'inizio dell'anno è disponibile in alcune regioni d'Italia un vaccino contro il
Meningococco B. Basilicata, Puglia e Toscana lo hanno inserito nel calendario vaccinale regionale, mentre la
conferenza Stato-Regioni sta valutando il possibile inserimento nel Piano Nazionale. Anche la nuova edizione
del "Calendario per la Vita" (uno strumento che racchiude tutta l'offerta vaccinale nazionale, dall'infanzia alla
terza età, redatto tra l'altro dalla Sip, la Società Italiana di Pediatria) da indicazioni a favore di questa nuova
vaccinazione. In rete però è scattato un allarme. La ditta che produce il vaccino Meningitee, la Nuron Biotech
BV, ha ritirato tutte le dosi di un lotto di farmaco perché si è accorta che il liquido contenuto in alcune fiale
aveva un particolare colore arancio-rossastro, con la presenza di microresidui metallici. L'AIFA (l'Agenzia
Italiana del Farmaco) ha preso atto del ritiro e ha verificato la denuncia di segnalazioni di reazioni fra i
bambini a cui è stato somministrato quel preciso lotto di vaccino. Il risultato è confortante: non ci sono state
reazioni avverse e nessun operatore ha segnalato di aver trovato colorazioni sospette nelle fiale
effettivamente utilizzate nei vaccini. Probabilmente le fiale "colorate" erano appena uscite di fabbrica e non
sono mai giunte ai centri per i vaccini. Cosa ci insegna questa vicenda? "Il controllo sui vaccini è fatto molto
seriamente - dichiara la rivista UnPediatraPerAmico (Uppa), un mensile scritto e diffuso dai pediatri -. La ditta
stessa che li produce, pur non avendo ricevuto alcuna segnalazione di effetti collaterali e senza essere stata
sollecitata dall'Autorità Sanitaria, ha deciso, a sue spese, di ritirare il vaccino, anche se solo poche siringhe
sono risultate inquinate. Certo, sarebbe meglio se il processo produttivo di un farmaco tanto delicato non
fosse soggetto a questo genere di inconvenienti, però si conferma che il sistema di sorveglianza sulle
vaccinazioni funziona e anche il più piccolo rischio viene prontamente rimosso".
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Il vaccino antimeningococco
29/11/2014
Il Pediatra - 6 novembre 2014
Pag. 14
(diffusione:6851, tiratura:7000)
Farmaci in pediatria La sperimentazione è un bene necessario
Sono ancora troppo pochi i medicinali sviluppati specificatamente per la popolazione pediatrica. Per questo
servono iniziative indirizzate a sensibilizzare l'opinione pubblica e a incentivare la ricerca
Marvi Tonus
rescnvere a un bambino un farmaco off-kibel è come camminare su un ponte di corda sospeso nel vuoto: è
una decisione che il pediatra non prende a cuor leggero e che può comportare dei rischi ma spesso è l'unica
possibile in assenza di alternative. Questo accade perché oltre il 50 per cento dei farmaci non è testato per
uso pediatrico poiché è stato sperimentato solo su una popolazione di adulti. Si tende a proteggere i bambini
dalla sperimentazione andando contro i loro interessi. Da un punto di vista normativo, l'uso al di fuori delle
indicazioni autorizzate, qualora il medico lo ritenga necessario, è una pratica consentita e rappresenta per i
pediatri un'importante opportunità, come verrà illustrato in questa inchiesta. Aggirare il problema però non
equivale a risolverlo. La campagna dell'Aita Di per sé un tritii clinico rappresenta sempre un'impresa
impegnativa dal punto di vista economico, etico e organizzativo, tanto più quando i soggetti arruolati nello
studio sono piccoli o addirittura neonati. L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), consapevole dell'esigenza di
arricchire il patrimonio terapeutico dei pediatri, aumentare la sensibilità del pubblico verso l'importanza della
sperimentazione e di promuovere un uso corretto dei medicinali nei bambini, ha lanciato alcune settimane fa
una campagna mediatica che si articola in pubblicità televisiva e radiofonica, affissioni, strumenti informativi
Web e azioni sui social media, da cui ci si attende un buon riscontro, come dichiara Luca Pani, direttore
generale dell'Aifa: «Siamo ottimisti anche se la rilevazione dell'impatto quali-quantitativo della nostra iniziativa
sarà nota solo alla fine. La campagna è frutto di un lungo percorso di dialogo con la pediatria italiana ed
europea, con ricercatori e rappresentanti delle istituzioni della salute che, nel corso degli ultimi anni, hanno
affrontato il delicato tema della disponibilità di farmaci e trattamenti destinati specificatamente ai bambini. Per
questo uno dei visual è dedicato espressamente alla sensibilizzazione verso un maggior ricorso alle
sperimentazioni cliniche. L'obiettivo è smuovere le coscienze e favorire la disponibilità di un più ampio
numero di farmaci adatti all'età pediatrica, prodotti testati sulle reali esigenze e caratteristiche di questa
popolazione di pazienti. Tutti i farmaci, per adulti e per bambini, ricevono l'autorizzazione alla loro immissione
in commercio dall'Aifa solo dietro scrupolose verifiche su efficacia, qualità e sicurezza ma il nostro auspicio
sarebbe ridurre quanto possibile il ricorso all'impiego off-label» (vedi il riquadro "Questioni di etichetta"). Con
l'età varia la farmacocinetica Uno degli slogan della campagna dell'Aifa intitolata "Farmaci e pediatria" recita: /
bambini non sono adulti in miniatura, il senso della misura non basta. «I minori non possono essere
equiparati agli adulti nella risposta al trattamento farmacologico» spiega Pani. «L'errore che si commette
ricorrendo al fai-da-te è quello di ridurre arbitrariamente le dosi di un medicinale comunemente utilizzato per
adulti, ritarandole in base al peso corporeo e all'età del bambino. Il ruolo del pediatra è fondamentale perché
è consapevole dei rischi che comporta somministrare un farmaco con dosaggi, indicazioni e formulazioni non
approvati specificamente per l'età pediatrica». Il problema nasce dal fatto che la farmacocinetica nelle diverse
fasce di età dell'infanzia si modifica in modo sostanziale, come illustra Armando Genazzani, professore
associato di farmacologia presso l'Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro: «Tradizionalmente la
farmacocinetica è suddivisa in assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione. Durante lo sviluppo
di un individuo queste fasi si modificano, talvolta anche drammaticamente. L'assorbimento intestinale, per
esempio, dipende dal pH gastrico che nel primo mese di vita è molto meno acido se paragonato a quello
dell'adulto. I farmaci che normalmente verrebbero in parte degradati non lo sono più e la biodisponibilità
aumenta. Un altro elemento da tenere in considerazione è la flora intestinale, il famoso microbioma, che può
alterare la quantità di farmaco assorbita o trasformata. Ovviamente, quando la flora è assente, ridotta o
qualitativamente diversa come può accadere nei prematuri, l'assorbimento si modifica. Nei neonati e nei
lattanti invece l'aumentata permeabilità capillare e l'immaturità degli strati della pelle portano a un incremento
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Inchiesta / Terapia
29/11/2014
Il Pediatra - 6 novembre 2014
Pag. 14
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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dell'assorbimento a livello transdermico». Una volta penetrato nell'organismo il farmaco si distribuisce nei
diversi compartimenti acquosi, arrivando a una concentrazione che dovrebbe consentire il miglior rapporto
rischio/beneficio. «La percentuale relativa di acqua durante lo sviluppo post-natale non è però uguale nelle
diverse fasce di età» spiega Genazzani. «I neonati hanno una percentuale di acqua rispetto al loro peso
totale superiore agli adulti. Tale aumento si riduce progressivamente durante tutto il corso della vita, dalla
nascita alla vecchiaia e quindi la concentrazione di farmaco che ci possiamo aspettare è più bassa nel
lattante, più alta nell'anziano e intermedia nell'adulto. Anche la percentuale di fluidi intra- ed extra cellulare si
modifica con il tempo comportando un aumento o una ridotta concentrazione di farmaco nei diversi
compartimenti e sui recettori bersaglio. La distribuzione di un farmaco è però molto più complicata perché
dipende dalla quantità e dalla qualità di proteine plasmatiche che si modifica con l'età. La percentuale di
farmaco libero, quello attivo a parità di dose/ Kg, risulta superiore nel lattante e nel neonato e si normalizzerà
invece nel bambino. Con l'età si verifica anche un mutamento dei trasportatori e un relativo aumento di enzimi
della famiglia CYP, quelli del citocromo P450, coinvolti nel metabolismo. Alcuni raggiungono livelli
paragonabili all'adulto entro i primi 6 mesi di vita ma altri, come il CYP2D6 responsabile del metabolismo di
oltre il 20 per cento dei farmaci, si normalizza solamente nei primi 5 anni. Nei primi mesi vita la clearance è
molto bassa rispetto all'adulto, ma è addirittura aumentata nei primi anni rispetto all'adulto. Ci sono poi altre
considerazioni sulla sicurezza: nei primi anni di vita sono espressi recettori che mediano effetti indesiderati
che non esistono nell'adulto o che non sono rilevanti, quali quelli della crescita ossea. Nell'adolescente,
infine, vanno considerate le differenze farmacologiche di genere, qualcosa che stiamo cominciando a
comprendere solo ora anche nel paziente adulto». Le difficoltà di gestire farmaci non testati sulla fascia di età
interessata è pane quotidiano delle terapie intensive neonatali, come racconta Maria Letizia Caccamo,
pediatra neonatologa, segretaria del gruppo di farmacoterapia della Società Italiana di Neonatologia e
responsabile scientifica della segreteria del Comitato etico dell'Azienda Ospedaliera Meyer di Firenze, unico
Comitato pediatrico regionale attualmente in Italia: «Oltre alle variazioni di farmacocinetica legate all'età, ci
sono difficoltà rispetto alle vie di somministrazione. Nei nostri reparti non possiamo, per esempio, utilizzare le
compresse e neanche gli sciroppi che contengono zucchero, alcol o altri eccipienti non idonei ai neonati. Il
problema più evidente però riguarda le dosi perché se usiamo un farmaco offlabeì formulato per un adulto o
per un bambino più grande, cosa che capita spesso, è necessario ridurre la sua concentrazione. Ogni
diluizione è causa di approssimazione e ogni passaggio diventa fonte potenziale di errore». «Somministrare
farmaci non specifici per l'età pediatrica o ricorrere a dosi e durata delle terapie approssimativi può esporre i
piccoli pazienti a rischi di maggiori reazioni avverse legate al diverso comportamento delle molecole nelle
varie fasi di crescita» commenta Luca Pani. «Secondo uno studio britannico le reazioni avverse ai farmaci
utilizzati ojf-label nei bambini raddoppiano, arrivando al 12,4 per cento rispetto a quelle per farmaci utilizzati in
label e in generale il trend di segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci in età compresa fra gli 0 e i
17 anni, riportate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, è in crescita nell'ultimo decennio. Da circa 2.000
sono passate a quasi 8.400 in sei anni arrivando a costituire il 22 per cento del totale». «L'utilizzo di farmaci
ojf-label è sempre un aspetto molto delicato della pratica medica, che mette il pediatra al centro del processo
decisionale ma lo carica di enormi responsabilità» sottolinea il professor Genazzani. «Il primo consiglio è
utilizzare, ove possibile, farmaci approvati nella fascia d'età. Nel caso questo non sia possibile è meglio
adoperare farmaci maneggevoli e che hanno un utilizzo consolidato in quel contesto». Ostacoli e risorse Da
questa breve disamina emerge la necessità impellente di investire nell'ambito della sperimentazione
pediatrica e di alleggerire le procedure. Questioni dibattute in occasione della seconda edizione del Clinical
Trial Day organizzato il 2 ottobre scorso dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Paolo Rossi,
professore ordinario di pediatria presso l'Università Tor Vergata di Roma, direttore del Dipartimento
interaziendale dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e membro italiano del Paediatric Committee (Pdco)
dell'Agenzia Europea dei medicinali (Ema) è stato uno dei protagonisti dell'evento: «Rispetto all'anno
precedente abbiamo fatto progressi ma non possiamo considerarci soddisfatti. Grazie al Regolamento
29/11/2014
Il Pediatra - 6 novembre 2014
Pag. 14
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Pediatrico europeo approvato nel 2007 sono stati attivati alcuni studi anche molto complessi tuttavia, sia per
ragioni di carattere strutturale sia per effetto di alcune priorità industriali, i risultati sono ancora pallidi». La
gran parte dei Piani di investigazione pediatrica (Pip), documenti su cui dovrebbe basarsi 10 sviluppo e
l'autorizzazione dei medicinali per uso pediatrico e che include le misure per dimostrare la qualità, la
sicurezza e l'efficacia del medicinale per la popolazione a cui è indirizzato (vedi il riquadro "Questione di
regole") non si traduce in tempi rapidi nell'immissione sul mercato di farmaci per i bambini. «A fronte di 650
Piani di investigazione pediatrica solo 38 farmaci sono entrati in commercio» conferma il professor Rossi. «Le
principali difficoltà sono di ordine procedurale ed economico. Per quanto riguarda le nuove molecole, il Piano
di investigazione pediatrica deve essere presentato quando la sperimentazione del farmaco è in fase 2, un
momento precoce dello sviluppo. La data di inizio del trial che coinvolgerà 11 bambino, e che rappresenta la
base scientifica su cui poggia la domanda di commercializzazione del prodotto in fascia pediatrica, è troppo
lontana rispetto alla data di presentazione del Piano. In questo lungo arco di tempo il progetto originale
rischia di snaturarsi. Perciò sarebbe utile modificare il Regolamento in modo che non si perda memoria di ciò
che è stato presentato in origine». Anche l'aspetto economico non va sottovalutato perché gli studi pediatrici
sono costosi e le aziende farmaceutiche sono riluttanti a investire sui bambini, una platea eterogenea che
differisce per caratteristiche biologiche e metaboliche e che impone una diversificazione della ricerca con un
incremento dei costi. «Sotto l'aspetto organizzativo arruolare un neonato in una sperimentazione clinica
richiede giustamente maggiori garanzie dal punto di vista etico e quindi anche maggiori difficoltà, per esempio
non si possono arruolare pazienti in età pediatrica come controlli sani. Inoltre è difficile avere un quadro
veramente completo dei risultati delle sperimentazioni cllniche farmacologiche perché spesso negativi di uno
studio sponsorizzato non vengono pubblicati. L'industria non è un ente di beneficenza, compito di noi pediatri
è mantenere uno spirito critico» afferma Maria Letizia Caccamo. «Purtroppo anche la sperimentazione no
profit risente della crisi economica che ha un impatto negativo sugli investimenti pubblici dedicati alla ricerca.
Anche di questo si parlerà in un convegno del nostro gruppo di studio a Roma il 17-18 novembre».
L'esigenza di promuovere la ricerca clinica sperimentale di farmaci in età pediatrica e di sensibilizzare la
popolazione a un uso responsabile e consapevole nei bambini è sentita da tutte le Autorità regolatorie a
livello mondiale, nonché dalle Società scientifiche e dai pediatri, che sostengono la necessità di effettuare un
maggior numero di studi clinici su lattanti, bambini e adolescenti» ribadisce Luca Pani. «Da un punto di vista
legislativo, per garantire efficacia e sicurezza dei medicinali approvati specificatamente per questi soggetti,
sono stati introdotti diversi impianti normativi che incentivano la ricerca clinica e gli studi post-marketing in
ambito pediatrico. Mentre gli Stati Uniti hanno emanato due diversi atti complementari quali il Best
Pharmaceuticals far Children Act (Bpca) e il Pediatrie Research Equity Act (Prea), l'Europa sta applicando il
Regolamento Pediatrico». «Sono già disponibili alcuni incentivi economici come il prolungamento di validità
del brevetto se l'azienda presenta il Piano di investigazione pediatrico» spiega il professor Rossi. «Si tratta di
un vantaggio molto concreto in caso di medicinali utilizzati su larga scala nella popolazione adulta come, per
esempio, il prolungamento di sei mesi di un brevetto in scadenza di una statina autorizzata anche per la
sindrome metabolica del bambino. In questo caso ci sarebbe un buon riscontro in termini economici e
l'azienda avrebbe tutto l'interesse a presentare il Pip. Andrebbe tuttavia considerato anche l'impatto di questo
incentivo sullo sviluppo dei farmaci generici e i costi per la collettività che si ritrova a pagare più caro quel
medicinale per altri sei mesi. Poi ci sono i farmaci utilizzati per le malattie rare o esclusivamente in età
pediatrica per i quali il Pip è più veloce, ma l'alto costo dello studio si scontra con il mancato guadagno.
Bisogna perciò trovare i giusti pesi e contrappesi affinchè tutti remino dalla stessa parte. La campagna di
comunicazione delPAifa ha il merito di allargare la platea del dibattito oltre la cerchia degli addetti ai lavori,
ma per far emergere una coscienza collettiva c'è ancora tanto lavoro da fare. Spesso i ritardi
nell'approvazione di un nuovo farmaco, o di un adiuvante per un vaccino, che andrebbe testato su una coorte
di bambini sani, sono in parte dovuti alla ritrosia dei pediatri di famiglia nel mettere a disposizione la propria
casistica. È indispensabile creare un'alleanza tra azienda e sperimentatori, perciò accogliamo nel nostro
29/11/2014
Il Pediatra - 6 novembre 2014
Pag. 14
(diffusione:6851, tiratura:7000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 29/11/2014
69
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Clinical Trial Center - istituito nel 2010 al fine di rispondere all'esigenza di condurre studi clinici farmacologici
in pediatria e coordinare trial nazionali e internazionali chiunque sia interessato alla sperimentazione, in
particolare gli studenti e i pediatri di famiglia, mettendo a disposizione tutte le informazioni in un sito dedicato.
Sosteniamo la rete di pediatri sperimentatori Pedianet e abbiamo anche attivato il primo Master
Internazionale in Paediatric Medicines Development and Evaluation organizzato dalla Scuola di alta
formazione universitaria degli Studi di Roma Tor Vergata, in collaborazione l'Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù e il progetto europeo Global Research in Paediatrics (GRiP) di cui andiamo molto orgogliosi».
Questione di etichetta «In Italia l'uso dei tarmaci off-label è disciplinato dalla Legge 648/96 in cui possono
rientrare i medicinali con un'indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata, ma impiegati in ragione
dell'uso consolidato e sulla base di dati di letteratura scientifica» spiega il direttore dell'Aifa Luca Pani.
«Questi farmaci vengono somministrati sotto diretta responsabilità del medico e una volta inseriti nell'elenco
dei farmaci off-label possono essere rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Nel caso dei bambini si tratta
di un utilizzo a volte inevitabile per poter garantire loro l'accesso alle cure, anche se potenzialmente li espone
a rischi di maggiori reazioni avverse legate al diverso comportamento delle molecole nelle varie fasi della
crescita. Al momento della somministrazione, quindi, deve essere posta molta attenzione alla scelta dei
medicinali e ai rispettivi dosaggi, da valutare in base alle età dei pazienti e sempre dietro consulto del
pediatra».
II 26 gennaio 2007 è entrato in vigore in tutti i Paesi dell'Unione Europea il Regolamento Europeo relativo ai
medicinali a uso pediatrico. L'obiettivo è agevolare lo sviluppo e l'accessibilità di farmaci appositamente
studiati per i bambini da 0 a 18 anni di età, garantendo che i medicinali utilizzati nella popolazione pediatrica
siano oggetto di una ricerca etica di qualità elevata, e di un'autorizzazione specifica per l'uso nei bambini. Il
Regolamento Pediatrico prevede che tutte le nuove richieste di autorizzazione all'immissione in commercio di
medicinali o estensioni di linea vengano corredate da dati su studi in età pediatrica, secondo quanto indicato
dai Piani di Investigazione Pediatrica previsti dal Regolamento e condivisi e approvati dal Pediatrie
Committee, il gruppo di esperti istituito presso PEma. «Ogni qual volta un'azienda propone un'indicazione per
l'adulto, se c'è anche spazio per l'indicazione nel bambino, l'azienda è costretta fare un'investigazione
pediatrica» spiega Paolo Rossi. «Grazie alla nuova legislazione, almeno per le nuove molecole, si avranno
dosaggi precisi e specifiche informazioni sulla sicurezza e sull'efficacia nell'uso pediatrico. Per quanto
riguarda i vecchi farmaci, simili obblighi esistono quando il farmaco è ancora coperto da brevetto e se ne
vogliano estendere le indicazioni, la forma farmaceutica e le vie di somministrazione».
Foto: Luca Pani, direttore generale dell'Aita
Foto: Armando Genazzani, professore associato di farmacologia presso l'Università del Piemonte Orientale
Amedeo Avogadro
Foto: Maria Letizia Caccamo, pediatra neonatologa, segretaria del gruppo di farmacoterapia della Società
Italiana di Neonatologia
Foto: Paolo Rossi, professore ordinario di pediatria presso l'Università Tor Vergata di Roma e membro
italiano del Paediatric Committee (Pdco) dell'Agenzia Europea dei medicinali (Ema)
VITA IN FARMACIA
59 articoli
29/11/2014
Corriere della Sera - Brescia
Pag. 1
(diffusione:619980, tiratura:779916)
La Cooperativa Esercenti Farmacia nata nel 1934 oggi raggruppa 1.030 punti vendita
Vittorio Cerdelli
Un vero gigante della distribuzione. Fondata da un gruppo di farmacisti nel 1934 con l'intento di garantire
l'approvvigionamento dei medicinali, col tempo la Cooperativa Esercenti Farmacia, dal 1992 guidata da
Vittorino Losio, ha acquistato sempre più importanza, anche al di fuori del perimetro provinciale, tanto che
oggi fattura 750 milioni e un quarto dei punti vendita lombardi sono suoi soci. a pagina 13
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
71
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il colosso dei farmaci compie 80 anni
29/11/2014
Corriere della Sera - Brescia
Pag. 13
(diffusione:619980, tiratura:779916)
La Cooperativa Esercenti Farmacia raggruppa il 90% dei punti vendita della provincia di Brescia E dopo aver
acquisito nel 2013 i cugini pisani ora punta a incorporare anche i pugliesi di Farpas No al modello anglosassone, il mercato verrebbe invaso dai gruppi multi-nazionali
Vittorio Cerdelli
Vittorino Losio, presidente del colosso da 750 milioni di fatturato della distribuzione farmaceutica Cooperativa
Esercenti Farmacia, non ha mai imparato a (o forse non vuole) mascherare le proprie emozioni. Si agita
spostando ai lati il ciuffo brizzolato quando interpellato sulle liberalizzazioni, sorride orgogliosamente
mostrandoci i risultati raggiunti dalla coop negli ultimi dieci anni, mostra fieramente rughe che dimostrano
meno delle sue sessantatrè primavere mentre ci spiega di essere ininterrottamente presidente dal 1992 della
cooperativa bresciana che oggi vale il 6,5% della distribuzione nazionale. E che domenica festeggerà
l'ottantesimo anniversario.
«Sarà che sono bravo - spiega Losio pettinandosi il solito ciuffo, questa volta più dolcemente -, i risultati
raggiunti nascono da una strategia precisa, se guardiamo ai bilanci non consolidati siamo l'azienda top di
Brescia con 633 milioni fatturati nel 2013, quest'anno arriviamo almeno a 750». E pensare che solo dieci fa,
prima del boom delle acquisizioni e delle fusioni che hanno trasformato il mercato, la cooperativa aveva un
fatturato di 246 milioni e 340 soci. Oggi sono 1.030 e, comprendendo anche i clienti non soci, Cef sale a
quota 2.500. «Nel settore della distribuzione farmaceutica è necessario fare economia di scala, gli utili sono
bassi rapportati al fatturato (circa lo 0,5% per Cef, ndr ) e sopravvivono solo i pesci grandi, in Italia siamo il
quarto gruppo per fatturato dietro a Comifarm, Alleanza e Unico. Sottolineo che dieci anni fa i distributori
nazionali erano 250, oggi sono 140».
Cef ha in mano il 90% delle farmacie bresciane, il 25% di quelle lombarde e il 6,5% su scala nazionale. Il
segreto della crescita, oltre a prezzi concorrenziali e a una logistica esternalizzata che come una ragnatela
sposta 115 milioni di scatoline all'anno, sono state le incorporazioni: nel 2003 Farcom, nel 2009 Socrefarma
di Cremona, nel 2011 Far.Pro di Varese, nel 2012 Al-Pharma di Erba e nel 2013 Cooperativa Farmacisti
Pisani che, con un fatturato di 75 milioni di euro e l'apporto di 117 farmacisti, farà tagliare a Cef il traguardo
dei 750 milioni di fatturato.
«Il prezzo medio dei farmaci è calato a causa delle generalizzazioni e cominciano a esserci problemi di
insoluti. Almeno duemila farmacie su base nazionale sono a rischio default e negli ultimi cinque anni gli utili
sono calati del 28 per cento. Non è più possibile ragionare su base locale». Ecco dunque che, dopo la presa
di Pisa, Cef punta al tacco d'Italia: l'obiettivo dichiarato da Losio per il 2015 è fondersi con la pugliese Farpas
(70 milioni di fatturato). Non sembrano esserci troppi ostacoli, verrebbe da dire, in un mondo dove le
liberalizzazioni restano segregate nei cassetti di Roma chiudendo di fatto il mercato alla libera concorrenza.
«C'è il rischio e la possibilità che in Italia subentri il modello anglosassone, il pericolo è che le farmacie
perdano indipendenza lasciando subentrare grandi catene». Che, mischiando le carte, trasformerebbero un
settore chiuso toccando tanti interessi. Losio sorride, pettinandosi il solito ciuffo: «È possibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia
La Cooperativa Esercenti Farmacia di Brescia è stata fondata il 22 settembre 1934 con l'intento
di garantire l'approvvi-gionamento
dei medicinali Oggi conta 1.030 soci,
che passano
a 2.500 compresi
i clienti non associati per
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
72
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Gli ottant'anni del gigante delle farmacie
29/11/2014
Corriere della Sera - Brescia
Pag. 13
(diffusione:619980, tiratura:779916)
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un fatturato
di 750 milioni
Foto: Presidente Vittorino Losio, 63 anni, guida Cef ininterrottamente dal 1992
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
73
29/11/2014
Corriere della Sera - Roma
Pag. 3
(diffusione:619980, tiratura:779916)
F. Fia.
Una forte ma comune bronchite costa la vita a una 58enne per un presunto grave errore medico che avrebbe
dell'incredibile: la recisione dell'arteria femorale. La donna è morta mercoledì mattina e i familiari hanno
sporto denuncia in procura accusando senza esitazioni la clinica San Raffaele alla Pisana che la ha avuta in
cura. La struttura chiamata in causa fa sapere che le prime verifiche interne effettuate non avrebbero al
momento evidenziato responsabilità. La clinica esprime fiducia e rispetto per il lavoro dei magistrati, in attesa
di eventuali notifiche e contestazioni specifiche sulle quali difendersi.
La vicenda è così riassunta dall'avvocato Marco Borrani che assiste la famiglia, in cerca ora di giustizia. A
metà ottobre Liliana Rapaglià, origini siciliane, viene accompagnata dai figli Valentina e Marcello Guarcini
all'Aurelia hospital per una patologia bronchiale e da qui subito trasferita alla clinica San Raffaele di via della
Pisana, ritenuta più adatta a prestarle le cure necessarie.
Dopo 25 giorni di ricovero il responsabile della Riabilitazione cardiologica, Maurizio Volterrani, dispone con
urgenza il trasferimento all'ospedale San Camillo con un'ambulanza dell'Ares. La somministrazione di farmaci
non idonei e la mancata utilizzazione di altri invece necessari avrebbe aggravato il quadro clinico della donna.
I medici del nuovo ricovero si trovano davanti una paziente con un forte calo dei globuli rossi, tanto che
decidono subito di somministrarle quattro sacche di sangue e la operano d'urgenza: la 58enne aveva l'arteria
femorale recisa.
Inoltre, i farmaci errati avrebbero causato una forte ritenzione urinaria con il conseguente notevole accumulo
di liquidi e affaticamento dei reni. Viene decisa la dialisi, e la signora Rapaglià viene posta in stato di coma
artificiale. Passano altri dieci giorni e in condizioni sempre gravissime si interviene con una tracheotomia per
farla respirare.
Il calvario termina nella mattina di mercoledì, dopo quattro interventi chirurgici resi necessari, secondo la
denuncia, dagli errori commessi nel ricovero alla clinica San Raffaele. «Negligenza, imperizia e imprudenza»,
sulle quali i familiari, oltre ai figli il marito Mario, chiamano in causa anche il direttore sanitario della struttura
privata, Luigi Aparo e chiedono ora di indagare. A partire dalle cartelle cliniche e dal referto di trasferimento
d'urgenza al san Camillo.
La denuncia sulle colpe mediche era stata scritta con la donna ancora in vita, poi la situazione è precipitata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
58 Gli anni
della donna deceduta
per il presunto errore medico
4 Le sacche
di plasma utilizzate
per tentare
di salvarla
Foto: Pisana La clinica San Raffaele finita sotto inchiesta per la morte della 58enne
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Ha la bronchite, le recidono un'arteria e muore La clinica San Raffaele
finisce sotto indagine
29/11/2014
La Repubblica - Bologna
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Anabolizzanti e ricette in bianco Beppe Maniglia è sotto inchiesta
LUIGI SPEZIA
ICARABINIERI del Nas hanno trovato fiale di anabolizzanti e ricette mediche in bianco nel suo camper. Le
indagini diranno se ha commesso reati, ma dopo la perquisizione, Beppe Maniglia, il rocker di piazza
Nettuno, insorge: «Non sono uno spacciatoree questo nonè doping. Il nandrolone mi serve per curare
l'osteoporosi. Ho 72 anni e queste sostanze le uso per curarmi». Lui rigetta ogni accusa e dice anzi di aver
già ricomprato le sostanza sequestrate, perché ne ha bisogno per la salute. Si spinge quindi in una singolare
difesa: «Dicono che le sostanze che mi hanno portato via sia doping. Macchè doping: non sono mica uno
sportivo io, il nandrolone lo prendo per curare l'osteoporosi. C'è scritto anche sui bugiardini. Io ci tengo alla
mia salute. Sono stato operato alle ginocchia e se non ne facessi uso camminerei con le stampelle». Maniglia
poi arriva perfino a dire cose rischiose: «Lo consiglio anzi a tutti gli anziani.
Quanto al testosterone, evita il diabete». E le ricette? «Quelle le facevo al computer per non tornare sempre
dal medico. Ma sono vecchie, non le uso più. I farmaci ora li ordino sul web da una farmacia russa». Contro
le gaffe di Maniglia prende posizione su FB anche l'assessore Rizzo Nervo: «Sono messaggi allucinanti.
Medicine che servono per curare utilizzate per migliorare prestazioni, droghe di ogni tipo fanno molto male
alla salute. Molto male».
Foto: Beppe Maniglia in piazza Nettuno
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IL ROCKER: "LI USO PER CURARMI"
29/11/2014
La Repubblica - Roma
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Cosa mi ha iniettato?" Dai medici di base la psicosi dei pazienti
In 2000 messaggi della Federazione di categoria l'invito a interrompere la somministrazione
LAURA SERLONI
MISURAZIONE ossessiva della febbre, controllo di possibili reazioni allergiche e di effetti collaterali legati al
vaccino: sono ore di terrore per tutti quelli che negli scorsi giorni si sono fatti iniettare dal medico di base
l'antinfluenzale.
Centinaia di telefonate sono arrivate negli studi di fiducia, sms al medico di famiglia da genitori allarmati e
anziani preoccupati.
Una valanga di mail oltreché la denuncia da parte del Codacons in 104 procure di tutta Italia, Roma inclusa,
per chiedere il sequestro di tutti i lotti sospetti.
«La paura c'è, inutile negarlo.
Ho fatto il vaccino due giorni fa e sono molto spaventata perché non so quale tipologia mi sia stata iniettata.
Lo faccio ogni anno, ma non mi sono mai preoccupata di quale fosse il nome dell'antinfluenzale perché mi
fido del mio medico», racconta Sandra Verrazzi, 78 anni, nella sala d'attesa di uno studio alla Balduina.
E proprio negli studi, tempestati di telefonate, la domanda per tutta la giornata è stata la stessa: «Dottore,
che vaccino mi ha fatto? Il Fluad?».
«Non possiamo ignorare il clima di incertezza che regna tra i genitori - dice Antonio Affinita, direttore
generale Moige, il movimento genitori- Anche se il nesso di causalità tra la somministrazione del Fluad e i
decessi sia da verificare, la situazione di mancanza di chiarezza mette le famiglie nelle condizioni di dubitare
dei vaccini. Siamo disorientati dall'assenza di una campagna informativa sul tema e in balia di informazioni
incerte che minano la tranquillità di genitori e figli».
La Fimmg - la Federazione dei medici di base- ha subito inviato via sms a tutti i 5.000 medici di famiglia del
Lazio, di cui circa duemila a Roma, l'indicazione «a sospendere il vaccino in attesa di nuove disposizioni e
soprattutto in attesa di verificare se i vaccini provenivano dai lotti sospetti», spiega il leader regionale, Pier
Luigi Bartoletti. Ora i medici di famiglia stanno raccogliendo i dati per cercare di capire quanti sono i pazienti a
cui è stato iniettato il Fluad, mentre la Regione Lazio sta procedendo «nel lavoro di verifica con il servizio di
farmacovigilanza».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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CENTINAIA DI CHIAMATE NEGLI STUDI
29/11/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 4
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Il Comune "salva" 11 milioni in più per gli imprevisti
(g. g.)
IL SALVADANAIO dal quale pescare per far fronte al rischio di non riuscire a incassare dalle vendite quanto
previsto e per ripianare almeno una parte dei tagli al welfare (4 milioni di euro) è stato rimpinguato.
L'assestamento di bilancio votato ieri dalla giunta comunale su proposta dell'assessore Gianguido Passoni
prevede che il "fondo di riserva" passi da 5,9 milioni a 17. Segno che ci si prepara al peggio, ma anche che,
anche se ne mancano ancora una parte,a dicembre si cercherà di ripianare, come chiesto dalla Sala Rossa, i
tagli alle supplenti (200mila euro), ai senza tetto (altri 200), alla manutenzione dei parchi (200), ecc. Passoni
è ottimista e pensa di farcela, molto però (soprattutto per i contributi alla cultura) dipenderà dalle vendite di
Amiat, Farmacie, Sitaf e dalle dismissioni immobiliari. Se non altro, il comune ha potuto aumentare di 21
milioni il bilancio, fino a 1,377 miliardi, grazie ad ulteriori economie (1 milione), ad un aumento delle entrate
tributarie di un milione, delle multe e anche dei trasferimenti statali.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
77
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IL BILANCIO
29/11/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Dottore, che devo fare?" Pazienti tra dubbi e paure
SIMONA POLI
FRA paure e incertezze gli anziani che ancora devono vaccinarsi non sanno più cosa pensare. Le notizie di
questi giorni scoraggiano dal presentarsi in ambulatorio per fare l'iniezione ma la Asl continua a ripetere
quanto sia importante prevenire l'influenza, soprattutto per chi ha qualche malattia cronica. «Dottore che devo
fare?», è la domanda che si sentono ripetere i medici di famiglia.
APRATO un caso sospetto di morte legata al vaccino Fluad, in Toscana sessantamila dosi già iniettate dei
due lotti considerati "a rischio" dello stesso farmaco. L'allarme è scattato nella notte tra giovedì e venerdì,
quando Stefano Giovannoni, medico di famiglia a Prato, dopo essere stato informato del blocco dei due lotti
di vaccini antinfluenzali prodotti dalla Novartis (i numeri 142701 e 143301) ha ricollegato il decesso di un suo
paziente avvenuto il 25 mattina. Aveva quasi novant'anni ed era assistito a domicilio.
Giovannoni lo ha vaccinato il pomeriggio del 24 con una dose di una delle partite poi entrate nel mirino
dell'Agenzia nazionale del farmaco. La mattina dopo alle 9.30 i familiari dell'anziano sono andati a svegliarlo
e lo hanno trovato agonizzante. E' morto prima dell'arrivo dell'ambulanza. Sono stati celebrati i funerali,
nessuno aveva motivo di ritenere che la vaccinazione potesse avere un nesso col malore. Solo giovedì,
quando sono stati segnalati vari casi in Italia, il medico ha avuto il sospetto ed è andato a controllare il
numero del lotto del Fluad iniettato. A quel punto ha segnalato la vicenda alla Asl di appartenenza. Il direttore
generale dell'azienda Edoardo Majno e la direttrice sanitaria Simona Carli hanno immediatamente avvertito
tutti i medici di famiglia. «Ma il nesso di causalità è tutto ovviamente da accertare», spiega Mauro Ruggeri,
anche lui professionista di Prato, intervenuto ieri al congresso della Simg, la Società scientifica della medicina
generale. «L'attenzione sui vaccini è massima e quei due lotti non sono più in circolazione».
In Toscana però quelle fiale «sono arrivate ovunque e in quantità omogenea in tutti i magazzini delle tre aree
vaste che riforniscono le Asl», dice l'assessore alla Salute Luigi Marroni.
«Novantamila dosi in totale dei lotti sospetti, di cui sessantamila già iniettate nelle prime settimane della
campagna antinfluenzale che ha coinvolto finorai due terzi della popolazione mediamente interessata, che è
di circa 800 mila persone ogni inverno (che usano anche altre marche)». Il Fluad è destinatoa pazienti con
oltre 65 anni, quindi è escluso che possa essere stato iniettatoa bambinio a persone al di sotto di quella età.
Non è chiaro invece se i due lotti siano stati distribuiti anche nelle farmacie, dove il vaccino si può comprare
con una semplice prescrizione sul ricettario bianco. La Regione sostiene che il prodotto sia in vendita ed ha
inviato anche alle farmacie la stessa lettera di avviso per il blocco mandata ai medici di base. Eppure Novartis
sostiene il contrario: «Dall'inizio della campagna antinfluenzale avviata il 15 ottobre», precisa l'azienda in un
comunicato, «i due lotti sono stati distribuiti solo in alcune regioni italiane, tra cui la Toscana, attraverso il
canale pubblico e non nelle farmacie aperte al pubblico. Fluad è approvato per la vaccinazione negli anziani
over 65. Ogni anno circa 8.000 decessi in Italia sono attribuibili all'influenza stagionale».
Prato non fa eccezione: «Nel nostro territorio ci sono circa 40 decessi durante i mesi invernali di anziani con
patologie», dice Carli, «per questoè importante che le vaccinazioni non si fermino».
Il caso di Prato è l'unico finora segnalato ufficialmente. Ieri sul sito internet del Tirreno è comparsa la notizia
di un secondo decesso sospetto, quello di un cardiopatico di 84 anni che abitava nella zona di Careggi e che
era stato vaccinato quattro giorni prima della morte. Ma la Asl smentisce: «Il medico curante non ha
denunciato il fatto in via ufficiale, per cui non esiste alcun collegamento tra vaccino e decesso». L'Aifa,
agenzia del farmaco, spiega che bisognerà aspettare due settimane per capire se i vaccini abbiano causato
le morti. «Non sono però esclusi altri ritiri di lotti di vaccino», annuncia il direttore generale Luca Pani, anche
lui ieri al congresso Simg. Riguardo alle nuove segnalazioni arrivate in varie parti d'Italia Pani ipotizza che «il
fenomeno potrebbe essere dovuto alla fobia». Due inchieste intanto sono state aperte sulla vicenda.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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LA PSICOSI
29/11/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Una dalla procura di Siena (dal procuratore capo Salvatore Vitello coadiuvato dal sostituto Aldo Natalini): non
ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati. L'altra dalla procura di Prato sulla morte del novantenne. Il
magistrato starebbe valutando la riesumazione della salma.
I PERSONAGGI L'ASSESSORE MARRONI "Voglio raccomandare fiducia nel sistema vaccinale.
La vaccinazione antinfluenzale salva molte vite, eventi come questo non devono provocare sfiducia e
disaffezione" IL DIRETTORE GIOVANNINI Marroni ha fatto il punto insieme a Valtere Giovanni direttore
generale dell'assessorato alla salute, insieme ai direttori della Asl di Prato
Foto: GLI ANZIANI Vaccino antinfluenzale: una morte sospetta a Prato, crescono le incertezze fra gli anziani
che ancora devono vaccinarsi
29/11/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"No contaminazioni in quei due lotti"
LAURA MONTANARI
LA FABBRICA dei vaccini è a Siena e a Rosia, paese a venti chilometri dalla città. Stabilimento Novartis,
negli stessi luoghi dove un tempo c'erano i laboratori della Sclavo. E' l'unica azienda biotecnologica che
ricercae produce in Italiai vaccini.
Non soltanto il Fluad, cioè quello antinfluenzale per gli over 65 anni, ma anche quelli pediatrici e quelli contro
il meningococco.
IDUE lotti sospesi in via cautelativa dall'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, sono usciti da quei laboratori
considerati un'eccellenza (hanno anche la certificazione per esportare negli Stati Uniti). I lotti «sospetti» sono
il numero 142701 e 143301, in totale circa 500mila dosi diffuse in varie regioni, «attraverso il canale pubblico
(cioè nelle Asl)e non nelle farmacie» precisano da Novartis.
Dagli uffici della multinazionale, ieri è stato ribadito che «non c'è nessuna contaminazione nei due lotti in
esame» e hanno sottolineato che nel mondo sono state distribuite sette milioni di dosi di Fluad, e «i
monitoraggi di farmacovigilanza non hanno riportato inattese frequenze di eventi avversi». Siamo cioè davanti
a un farmaco leader nel mondo che grazie a un adiuvante viene riconosciuto fra i più efficaci contro
l'influenza. «Gravi quadri clinici e decessi - si legge in una nota di Novartis - sono purtroppo abbastanza
comuni in questa popolazione di pazienti e, quindi, un'associazione temporale con la vaccinazione nonè
insolita. Ogni anno circa 8.000 decessi in Italia sono attribuibili all'influenza stagionale (40.000 in Europa)».
Le confezioni "sospese" sono intanto arrivate all'Istituto superiore di Sanità dove, come ha spiegato il
commissario straordinario Walter Ricciardi «contiamo di avere le risposte definitive entro trenta giorni e poi
presenteremo i dati all'Aifa. Sono state immediatamente avviate le procedure analitiche di carattere
tossicologico e microbiologico. Per le prime avremo riposte entro l'inizio della prossima settima, per le
seconde ci vorrà più tempo».
Il Fluad dei lotti 142701 e 143301 prodotto da Novartis Vaccines and Diagnostic srl è stato sicuramente
distribuito in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia,
Sardegna, Toscana.
Per la multinazionale svizzera, la vicenda rischia di essere un brutto colpo all'immagine e tutto questo viene
in un momento particolarmente delicato per via del passaggio alla britannica Glaxo Smith Kline che però non
ha acquisito la divisione dei vaccini influenzali che dal 2015 passeranno invece alla Csl, una multinazionale
australiana (l'accordo è stato firmato un mese fa). Per la Glaxo manca ancora il via libera dell'anti-trust
tuttavia si vocifera che già nei prossimi mesi potrebbe esserci il subentro di proprietà con un possibile
rimescolamento dei vertici. Non è la prima volta che Novartis finisce sulle prime pagine dei giornali per il
vaccino influenzale, già nel 2012 per la presenza di piccoli grumi dentro alcune fiale, il ministero della salute
decise di bloccare ben tre milioni di vaccini di cui 500mila erano già in commercio. Allora furono alcuni
dirigenti della multinazionale a rivelare che qualcosa era andato storto nella produzione parlando a margine di
una riunione all'Aifa.
Foto: La sede della Novartis a Siena: i vaccini sono stati prodotti qui
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
80
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NOVARTIS
29/11/2014
La Repubblica - Firenze
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Una morte sospetta a Prato la procura apre un'inchiesta fascicolo sul
Fluad a Siena
Già iniettate 60 mila dosi a rischio, distribuite 90 mila Aifa : "Non escludiamo il ritiro cautelativo di altri stock"
"Sono arrivate in tutti i magazzini delle tre aree vaste che riforniscono le Asl" La Asl ha smentito un altro caso:
il medico curante non lo ha denunciato
SIMONA POLI
APRATO un caso sospetto di morte legata al vaccino Fluad, in Toscana sessantamila dosi già iniettate dei
due lotti considerati "a rischio" dello stesso farmaco. L'allarme è scattato nella notte tra giovedì e venerdì,
quando Stefano Giovannoni, medico di famiglia a Prato, dopo essere stato informato del blocco dei due lotti
di vaccini antinfluenzali prodotti dalla Novartis (i numeri 142701 e 143301) ha ricollegato il decesso di un suo
paziente avvenuto il 25 mattina. Aveva quasi novant'anni ed era assistito a domicilio.
Giovannoni lo ha vaccinato il pomeriggio del 24 con una dose di una delle partite poi entrate nel mirino
dell'Agenzia nazionale del farmaco. La mattina dopo alle 9.30 i familiari dell'anziano sono andati a svegliarlo
e lo hanno trovato agonizzante. E' morto prima dell'arrivo dell'ambulanza. Sono stati celebrati i funerali,
nessuno aveva motivo di ritenere che la vaccinazione potesse avere un nesso col malore. Solo giovedì,
quando sono stati segnalati vari casi in Italia, il medico ha avuto il sospetto ed è andato a controllare il
numero del lotto del Fluad iniettato. A quel punto ha segnalato la vicenda alla Asl di appartenenza. Il direttore
generale dell'azienda Edoardo Majno e la direttrice sanitaria Simona Carli hanno immediatamente avvertito
tutti i medici di famiglia. «Ma il nesso di causalità è tutto ovviamente da accertare», spiega Mauro Ruggeri,
anche lui professionista di Prato, intervenuto ieri al congresso della Simg, la Società scientifica della medicina
generale. «L'attenzione sui vaccini è massima e quei due lotti non sono più in circolazione».
In Toscana però quelle fiale «sono arrivate ovunque e in quantità omogenea in tutti i magazzini delle tre aree
vaste che riforniscono le Asl», dice l'assessore alla Salute Luigi Marroni.
«Novantamila dosi in totale dei lotti sospetti, di cui sessantamila già iniettate nelle prime settimane della
campagna antinfluenzale che ha coinvolto finorai due terzi della popolazione mediamente interessata, che è
di circa 800 mila persone ogni inverno (che usano anche altre marche)». Il Fluad è destinatoa pazienti con
oltre 65 anni, quindi è escluso che possa essere stato iniettatoa bambinio a persone al di sotto di quella età.
Non è chiaro invece se i due lotti siano stati distribuiti anche nelle farmacie, dove il vaccino si può comprare
con una semplice prescrizione sul ricettario bianco. La Regione sostiene che il prodotto sia in vendita ed ha
inviato anche alle farmacie la stessa lettera di avviso per il blocco mandata ai medici di base. Eppure Novartis
sostiene il contrario: «Dall'inizio della campagna antinfluenzale avviata il 15 ottobre», precisa l'azienda in un
comunicato, «i due lotti sono stati distribuiti solo in alcune regioni italiane, tra cui la Toscana, attraverso il
canale pubblico e non nelle farmacie aperte al pubblico. Fluad è approvato per la vaccinazione negli anziani
over 65. Ogni anno circa 8.000 decessi in Italia sono attribuibili all'influenza stagionale».
Prato non fa eccezione: «Nel nostro territorio ci sono circa 40 decessi durante i mesi invernali di anziani con
patologie», dice Carli, «per questoè importante che le vaccinazioni non si fermino».
Il caso di Prato è l'unico finora segnalato ufficialmente. Ieri sul sito internet del Tirreno è comparsa la notizia
di un secondo decesso sospetto, quello di un cardiopatico di 84 anni che abitava nella zona di Careggi e che
era stato vaccinato quattro giorni prima della morte. Ma la Asl smentisce: «Il medico curante non ha
denunciato il fatto in via ufficiale, per cui non esiste alcun collegamento tra vaccino e decesso». L'Aifa,
agenzia del farmaco, spiega che bisognerà aspettare due settimane per capire se i vaccini abbiano causato
le morti. «Non sono però esclusi altri ritiri di lotti di vaccino», annuncia il direttore generale Luca Pani, anche
lui ieri al congresso Simg. Riguardo alle nuove segnalazioni arrivate in varie parti d'Italia Pani ipotizza che «il
fenomeno potrebbe essere dovuto alla fobia». Due inchieste intanto sono state aperte sulla vicenda. Una
dalla procura di Siena (dal procuratore capo Salvatore Vitello coadiuvato dal sostituto Aldo Natalini): non ci
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'allarme vaccino
29/11/2014
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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sarebbero iscritti nel registro degli indagati. L'altra dalla procura di Prato sulla morte del novantenne. Il
magistrato starebbe valutando la riesumazione della salma. GLI ANZIANI Vaccino antinfluenzale: una morte
sospetta a Prato, crescono le incertezze fra gli anziani che ancora devono vaccinarsi I PERSONAGGI L'
ASSESSORE MARRONI "Voglio raccomandare fiducia nel sistema vaccinale.
La vaccinazione antinfluenzale salva molte vite, eventi come questo non devono provocare sfiducia e
disaffezione" IL DIRETTORE GIOVANNINI Marroni ha fatto il punto insieme a Valtere Giovanni direttore
generale dell'assessorato alla salute, insieme ai direttori della Asl di Prato
29/11/2014
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Due alunne sole nella scuola più piccola d'Europa
Ad Alicudi, nelle Eolie, è l'ultimo presidio dello Stato e resiste grazie al coraggio della preside
ALESSANDRA ZINITI
ALICUDI NON c'è un bar d'inverno né un ristorante, non c'è la farmacia, non ci sono i carabinieri, non c'è
neanche il prete, ma la scuola sì, quella c'è ancora ed è la più piccola d'Italia, anzi d'Europa. Due soli alunni,
una maestra, l'insegnante di religione che arriva una volta la settimana (mare permettendo) e una preside
agguerrita che, nel disastrato panorama della scuola di oggi, è riuscita nella sua scommessa di mantenere in
vita questo presidio che qui, ad Alicudi, 50 abitanti d'inverno, la più piccola, lontana ed "estrema" delle isole
Eolie, è molto di più di un "dispenser" di cultura: è l'istituzione, è lo Stato. ALICUDI. Uno Stato che, ogni
mattina, dopo un'estenuante salita lunga 350 ripidi gradini, ha il volto di Beatrice Zullo, la maestra che da
quest'anno ha assunto la titolarità di quella che tecnicamente è una pluriclasse elementare ma che accoglie
solo due alunne: Francesca, 6 anni, al suo primo anno di elementari, e Sabrina, 8 anni, in terza.
In questa scuola straordinaria, ospitata nei locali di una bella casa eoliana acquistata dal Comune di Lipari
ormai 17 anni fa, Francesca e Sabrina frequentano lezioni regolari, cinque ore tutti i giorni dal lunedì al
venerdì, con un rientro pomeridiano: italiano, matematica, storia, geografia, inglese come tutti gli altri bambini
d'Italia. Ma, come pochi, hanno a disposizionee maneggiano quotidianamente con disinvoltura computer
portatili, lavagna interattiva multimediale, videoconferenza per lezioni quasi private in "cooperative learning",
cioe' un metodo didattico che prevede la cooperazione tra alunni a diversi livelli di approfondimento.
Ed ecco che, a soli sei anni, la piccola Francesca recita già con disinvoltura le coniugazioni dei verbi che
sente ripetere a Sabrina, la sua compagnetta più grande. Mirella Fanti, la preside dell'istituto comprensivo
Lipari 1 che ha giurisdizione sulle scuole di ben sei delle Eolie (tutte tranne Vulcano), va fiera della sua
vittoria: «A giugno, quando due ragazzini di Alicudi hanno preso la licenza media, sembrava che questa
scuola dovesse chiudere e invece siamo di nuovo qui in questa che non esito a definire una scuola
d'eccellenza con strutture, mezzi e un rapporto insegnanti-alunni che la maggior parte delle scuole d'Italia
non si sognano nemmeno. Le bambine di Alicudi utilizzano tutti i giorni i più alti ritrovati della tecnologia, il
ministero ci ha messo a disposizione un satellite tutto per noi, abbiamo Internet, collegamenti in
videoconferenza quotidiani e lavagne interattive. Facciamo progetti europei, e almeno una volta al mese
facciamo sì che queste alunne possano interagire anche fisicamente con i loro compagni delle altre isole.
Bisogna dirlo, qui ad Alicudi lo Stato ha investito molto sull'istruzione, io ho ottenuto cospicui finanziamenti sia
dal ministero che dalla Regione.
Sarà anche che sono una che non si arrende...». Sicuramente questa preside volitiva arrivata da Roma dopo
aver lavorato in mezzo mondo, un modo per ottenere dalle istituzioni attenzioni e soprattutto soldi lo ha
trovato. «Siamo riusciti a dimostrare negli anni che questa scuola ad Alicudi ha una grossa funzione: quasi
tutti i bambini che hanno cominciato qui poi hanno portato a termine il corso di studi, sicuramente fino alla
scuola dell'obbligo, ma in tanti fino al diploma, anche se dalle superiori sono costrettia spostarsia Liparioa
Milazzo,e qualcuno fino alla laurea. Qui la dispersione scolastica non esiste».
La lavagna interattiva l'hanno portata fin quassù a dorso di mulo, come tutto del resto ad Alicudi dove l'unica
strada che dal molo porta alle case che si affacciano sullo straordinario spettacolo dell'arcipelago e' una
ripida salita di gradoni di pietra. Ce ne sono 350 fino alla scuola, mille fino al castello che sovrasta la
montagna. Beatrice, la maestra, li sale ogni giorno e ogni giorno continua a salire quassù anche Teresa
Perre, la maestra arrivata "per sbaglio" ad Alicudi da Milano 18 anni fa. Quest'anno e' andata in pensione ma
di lasciare l'isola e quella scuola che sente ancora sua non ci pensa neanche e dà il suo fondamentale
contributo, da volontaria, ad attività e progetti di ogni tipo che riescono ad aggregare anche gli adulti di questa
piccola comunità e le famiglie di extracomunitari, soprattutto nordafricani, che negli anni si sono stabilite nelle
Eolie trovando lavoro nell'agricoltura e nell'edilizia. «A giugno anche un signore algerino ha conseguito la
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IL REPORTAGE
29/11/2014
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licenza media frequentando i nostri corsi - dice - e uno dei miei primi alunni è diventato ricercatore
all'università di Firenze. Anch'io, come tanti altri arrivati dal Nord in questo paradiso, ho preso la "malattia
dello scoglio" e non sono più andata via. Ma certo qui nonè tutto oro. «Un'isola cosìè anche solitudine e
gabbia, soprattutto per gli adolescenti, i ragazzi che finiscono per ciondolare ed importare in una realtà cosi
minima tutti gli input negativi che arrivano dal mondo esterno. Quando sono arrivata qui, 18 anni fa, non
esisteva una parola scritta, i giornali continuano a non arrivare neanche adesso. C'erano bambini che a dieci
anni non sapevano né leggere né scrivere. Insieme ad altri insegnanti che hanno voluto condividere con noi
questa avventura, sono riuscita a far acquistare al Comune i locali della scuola. Insegnare ad Alicudi significa
fare insieme la psicologa, l'assistente sociale, entrare a far parte di famiglie di bambini molte volte
abbandonati a se stessi.
Per noi essere riusciti a garantire il diritto allo studio a ragazzini che vivono in un contesto cosi' marginale
senza costringere le famiglie, che il più delle volte non avrebbero i mezzi per farlo, a trasferirsi a Lipari o sulla
terraferma per fare andarea scuolai loro figli, è una grande sfida che siamo fieri di aver vinto. Almeno fino ad
ora».
PER SAPERNE DI PIÙ istruzione.it palermo,repubblica.it
Foto: UNA MAESTRA PER DUE Nella scuola più piccola d'Europa (foto a destra) Francesca, 6 anni, e
Sabrina, 8 anni sono le due uniche alunne della maestra Beatrice Zullo (foto a sinistra) Le due fanno cinque
ore di lezione al giorno più un rientro pomeridiano
29/11/2014
La Repubblica - Palermo
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Vaccini contro l'influenza business da 3 milioni e mezzo Psicosi dopo le
morti sospette
L' assessore Borsellino: "Nessun legame accertato tra il siero e i decessi" Decine di prenotazioni disdette
negli ambulatori. "Anziani non rinunciate" Nell'Isola sono state ritirate dal commercio diciottomila dosi di Fluad
per decisione dell' Aifa
GIOIA SGARLATA GIUSI SPICA
CENTRI di vaccinazione e medici di base subissati di telefonate. Dopo la morte di due pazienti, in Sicilia sono
18 mila le dosi di Fluad ritirate dal commercio su disposizione dell'Agenzia per il farmaco. Ma nonostante gli
inviti alla calma, è già psicosi. Da Siracusa, dove si sono verificate le morti sospette, a Palermo dove l'Asp ha
subito chiarito che non esistono vaccini dei due lotti incriminati, in molti ieri mattina hanno disdetto le
prenotazioni. Il rischio è che la campagna di vaccinazioni abbia una brusca battuta d'arresto. Lasciando nei
cassetti delle nove aziende sanitarie una buona parte dei vaccini già acquistati dalla Regione per tre milioni e
mezzo di euro all'anno.
«È vero, la paura tra i pazienti è forte - dice l'assessore alla Salute Lucia Borsellino- maè proprio questa
paura che può fare il danno più grosso. Perché non vaccinarsi per gli anziani con gravi patologie può essere
molto rischioso. Non c'è ancora nessuna prova che la morte dei due anziani siciliani sia stata determinata dal
vaccino». A Siracusa, Paola Cascione, medico di base lo dice chiaro: «In questo momento nessuno vuole
vaccinarsi».
A Catania in tanti si sono rivolti anche al Codacons, che un mese fa aveva avviato una campagna sui pericoli
dei vaccini e che ieri ha chiesto alla Procura di sequestrare i lotti di Fluad sospetti.
La psicosi ha iniziato a prendere piede giovedì sera. Con telefonate anche alle farmacie. «Una signora di
settanta anni ci ha chiamato in grande stato d'ansia perché non riusciva a parlare col medico e aveva fatto il
vaccino quella mattina», raccontano alla Farmacia Ponte Oreto di Palermo. A bussare alla farmacie sono stati
in tanti. «Non per restituire i vaccini ma per avere rassicurazioni», spiega Antonino D'Alessandro, presidente
dell'Ordine a Palermo.
Di certo c'è che ieri i centri di vaccinazione sono rimasti vuoti.
Con le punte maggiori a Siracusa.
Qui l'Asp ha contattato telefonicamente tutti i 300 medici di base per assicurarsi dell'avvenuta sostituzione
dei vaccini. A Palermo, il calo è stato a macchia di leopardo. Alcuni centri vaccinazione sono rimasti deserti,
altri come quello in via D'Azeglio hanno avuto un crollo di vaccinazione di circa il cinquanta per cento.
Centinaia le chiamate e tante persone agli sportelli per chiedere garanzie su vaccini effettuati anche una
settimana prima.
I più surclassati sono stati i medici di base. «Avrei dovuto fare una trentina di vaccini - racconta Francesco
D'Agostino con lo studio in zona San Lorenzo - Si sono tirati tutti indietro». Diversa la situazione in altri studi
medici del centro. «A chi aveva già fatto il vaccino - dice Giuseppe Centineo con studio in via Duca delle
Verdura ho spiegato che il pericolo è limitato a 48 ore dalla somministrazione. Agli altri ho ribadito il rischio
che comporta non fare il vaccino. Alla fine soltanto uno su trenta ha deciso di rinviare». A Gela, nel nisseno, il
timore ha contagiato anche alcuni medici intenzionati a predisporre una liberatoria da fare firmare ai pazienti.
Ma quanto vale il business dei vaccini anti-influenzali nell'Isola? Il giro d'affari si aggira sui 3 milioni e mezzo
di euro all'anno. L'ultima gara regionale è stata bandita nel 2012, capofila l'Asp di Siracusa, per un valore di 9
milioni e 900 mila euro per tre anni.A fare la parte del leone è stata la Novartis, che si è aggiudicata un lotto
da 6 milioni di euro per fornire alle nove aziende sanitarie un milionee 138 mila dosi di Fluad, il vaccino per gli
over 65 finito sotto accusa. A ottobre scorso l'Asp aretusea ha bandito un'altra gara per acquistare vaccini
detti split, aggiudicata alla Abbott per circa 600 mila euro.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L'allarme
29/11/2014
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Attualmente sono quattroi vaccini che circolano in Sicilia. Il Fluad e l'Intansa 15 per i pazienti di età
superiorea 65 anni, l'Intansa9 per i più giovani e infine i vaccini split Influvac S della Abbott che presentano il
minor numero di controindicazioni perché somministrati in due tempi. Ieri l'assessorato alla Salute ha
convocato un vertice della commissione vaccinazioni che ha confermato l'immediato ritiro dal mercato dei due
lotti di Fluad incriminati. «In Sicilia le dosi che fanno parte dei lotti sospesi sono state distribuite e in larga
misura già somministrate solo dalle Asp di Siracusa (15.650 dosi) e di Catania (3.310 dosi)», spiegano da
piazza Ottavio Ziino.
Dall'assessorato tendono ad escludere un nesso di causalità tra la morte dei due pazienti di Siracusa e la
vaccinazione. «Dalle prime risultanze - spiega Mario Palermo, responsabile del Dipartimento epidemiologico emergerebbe che gli anziani siano morti per infarto. Le reazioni avverse dei vaccini si manifestano in forme
diverse, prevalentemente come shock anafilattici o sintomi allergici che possono subentrare anche dopo le 48
ore». Resta comunque ancora da escludere la contaminazione dei due lotti «con sostanze vasoattive, ma
questo - dice Palermo - è altamente improbabile». L'ultima parola spetta all'Istituto superiore di Sanità, che
martedì darà i risultati.
I PUNTI
DUE CASI Due i casi sospetti in Sicilia, entrambi in provincia di Siracusa Nell'Isola dal 2001 le morti accertate
sono state invece cinque LE DOSI Sono 18 mila le dosi di Fluad ritirate dal commercio su disposizione dell'
Aifa e sostituite in via precauzionale 12 DESERTI Ieri molti ambulatori sono rimasti vuoti, in altri si è avuto un
calo del 50 per cento delle vaccinazioni GLI AFFARI Il giro d'affari si aggira sui 3 milioni e mezzo di euro
l'anno. L'ultima gara regionale è stata bandita nel 2012 dall'Asp di Siracusa 34
PER SAPERNE DI PIÙ www.giustizia.it www.palermo.repubblica.it
Foto: I TIMORI Medici di base e farmacie hanno ricevuto decine di telefonate di anziani nel panico
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Augusta, il figlio della vittima "Voglio sapere cosa lo ha ucciso"
I medici non credono al nesso di causalità Il procuratore: "Le risposte in quindici giorni"
ALESSANDRA ZINITI
I TRE piani di scale nella palazzina di via Dessiè, Ivo Mingozzi a 68 anni li faceva più volte tutti i giorni.
«Anche correndo, anche con le borse della spesa in mano. Mio padre stava benissimo, era un uomo forte e
molto attivo per la sua età», dice Beniamino, il figlio 42enne della più giovane delle persone morte nelle
ultime settimane subito dopo la somministrazione del vaccino contro l'influenza.
Stava benissimo, non aveva patologie, non prendeva farmacie non andava volentieri dal medico o fare le
analisi di routine. «Ce lo trascinava sempre mia madre, come quella maledetta mattina...». La mattina del 12
novembre quando, dopo aver fatto il vaccino insieme alla moglie dal dottor Fabio Fichera nell'ambulatorio
sotto casa, Ivo Mingozzi, pensionato, sardo d'origine ma trasferitosi in Sicilia per il suo lavoro ai cantieri
navali, si è sentito male mentre era al vicino mercato. Ha fatto appena in tempo a risalire in macchina e a
tornare all'ambulatorio dove ha perso conoscenza e dove è morto nel giro di mezzora nonostante il pronto
intervento dei rianimatori del 118.
Sua moglie, Rosa D'Augusta, 70 anni, non riesce a farsene una ragione. Subito prima di suo marito anche
lei, quella mattina, ha avuto iniettata una dose di vaccino della Fluad, ma lei fortunatamente non ha avuto
alcuna reazione. Ricostruisce così l'ultima mezzora di vita di suo marito:«Era il quarto anno di fila che
facevamo il vaccino, come prevenzione. Siamo usciti dallo studio medico, siamo saliti in macchina e siamo
andati al mercato a comprare la frutta. Saranno passati non più di dieci minuti quando Ivo, appena sceso
dalla macchina, è diventato bianco in volto e mi ha detto: "Mi sento male". Una frase che lui non diceva mai.
È rientrato in macchina, io gli dicevo: "Ma che hai, che ti senti?". E lui non rispondeva. Vedevo che aveva
affanno, difficoltà respiratorie. "Un dolore al petto", sono state le sue ultime parole.È riuscito a guidare per i
500 metri che ci separavano dall'ambulatorio.
Quando siamo arrivati ci hanno fatto entrare subito, si vedeva che era grave. Poi hanno chiamato
l'ambulanza e mi hanno fatta uscire. Non ero accanto a lui quando è morto, i rianimatori sono entrati dentro
con le attrezzature ma lui non respirava più. Ora voglio solo sapere cosa è successo». In un'eventuale
procedimento, la famiglia Mingozzi, assistita dall'avvocato Beniamino D'Augusta, si costituirà parte civile.
Perché è morto Ivo Mingozzi dovrebbe dirlo, entro un paio di settimane, l'esito della perizia disposta dal
procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano che ancora ieri ha tenuto un vertice con i consulenti
tecnici e i carabinieri per fare il punto sulle indagini relative anche all'altro decesso sospetto, quello di una
anziana di 87 anni, affetta però da altre patologie. «I tempi dell'indagine saranno brevissimi - assicura il
procuratore - Tra una quindicina di giorni avremo un'indicazione preliminare per capire se ci sia un nesso di
causalità, una qualche correlazione tra la somministrazione del vaccino e la morte».
Un nesso a cui non crede il medico che ha somministrato la dose di vaccino e che è indagato, come atto
dovuto. «È stata un'esperienza drammatica, umanamente molto dura - dice il dottor Fabio Fichera Quando il
paziente si è accasciato mi hanno aiutato i colleghi, che lavorano in équipe con me. Lo studio è attrezzato,
abbiamo tentato una rianimazione di 40 minuti. Senza successo. Per quanto ne sappiamo c'è solo un legame
temporale con la somministrazione del vaccino. Non ho certezze, ma tutto fa presumere una morte cardiaca,
senza correlazioni con il vaccino. Non c'è stato shock anafilattico, le vie respiratorie erano libere».
Foto: SOTTO ACCUSA Il vaccino antinfluenzale Fluad sotto accusa per le morti sospette è approvato per la
vaccinazione negli anziani di età superiore ai 65 anni e in coloro che hanno patologie a rischio
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IVO MINGOZZI È STATO MALE MEZZ'ORA DOPO AVER ASSUNTO IL FARMACO IN UN AMBULATORIO
29/11/2014
La Stampa - Torino
Pag. 43
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beppe minello
Il Comune ha creato e accumulato un tesoretto di circa 17 milioni per tamponare i conti nel caso non
dovessero andare a buon fine, entro fine anno, le robuste vendite di beni e partecipazioni comunali. Vendite,
cessioni e relativi incassi sui quali è stato costruito il bilancio di previsione che, ieri mattina, su proposta dell'
assessore Gianguido Passoni, è stato appunto corretto, attraverso ciò che tecnicamente si definisce
«assestamento», fissando il nuovo pareggio a un miliardo 377 milioni. Ai 17 milioni s'è arrivati rimpinguando il
fondo riserva, che già aveva di suo 5,9 milioni, con una decina di milioni legati a variazioni di trasferimenti e a
incassi fiscali e per sanzioni generali più un milioncino di ulteriori economie di spesa. Cosa non facile perché
il bilancio di previsione era già stato redatto tirando al massimo i conti. Ora, tutto il peso, diciamo, psicologico
del documento finanziario pesa sulle spalle di Giuliana Tedesco, la quale, oltre ai vigili, ha anche la delega
alle Partecipate da dove la giunta Fassino ha deciso di pescare i soldi necessari a chiudere i conti del 2014,
ennesimo annus horribilis della finanza pubblica. I gioielli di famiglia
Sul tappeto, com'è noto, ci sono i gioielli di famiglia a partire dal 31% di Amiat per il quale - e ieri scadeva il
bando - non s'è fatto avanti nessuno. Tutto previsto, perché era ragionevole immaginare che nessuno
avrebbe sborsato i 19,1 milioni fissati come base d'asta per acquisire una quota con la quale comandare
nulla. Ora, per il socio industriale di Amiat, cioè Iren, scatta il diritto di prelazione e visto che con il 31%
conquisterà la maggioranza dovrà pagare qualcosa in più dei 19,1 milioni. Anche dalle azioni Sitaf sono attesi
altri 26 milioni ma quasi 21 serviranno per pagare il mutuo acceso dalla Fct, la Finanziaria Città di Torino oggi
presieduta da Maria Leddi, per portare a termine la triangolazione con la quale il Comune, in passato, è
riuscito a finanziarsi senza mettere sul mercato i propri gioielli come sta facendo ora. Ci sono poi altri circa 5
milioni dell'ipotetica cessione di immobili comunali e quasi 7 dalla vendita della quota rimasta delle farmacie
comunali. Conti sotto controllo
Insomma, l'assessore al Bilancio sembra avere la situazione sotto controllo. Tanto che ieri, Passoni, agli
ansiosi colleghi di giunta che dipendono tutti dalla sua borsa, ha dispensato notizie rassicuranti. Per dire: di
quei 17 milioni di cui dicevamo prima già 1,5 sono stati promessi all'assistenza dell'«affamata» Elide Tisi alla
quale sono arrivati altri 3 milioni su richiesta del Consiglio comunale; 200 mila euro andranno alle supplenze
del sistema educativo della Pellerino; ancora 200 mila al verde di Lavolta, più altri impegni. Insomma, la
riserva appena creata s'è già ridotta a una dozzina di milioni. L'immagine simbolo dell'assessore comunale di
questi tempi è quella dell'assessore alla Cultura, Braccialarghe, il quale, ieri mattina, si aggirava pensieroso
sotto i portici di piazza del Municipio: «Vorrei vedere: dipendiamo tutti dalle vendite di fine anno».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Un tesoretto di 17 milioni per arrivare a fine anno
29/11/2014
La Stampa - Asti
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"Il Fluad non viene distribuito ad Asti"
I due lotti di vaccino antinfluenzale «Fluad» Novartis su cui pesano sospetti di aver causato la morte di tre
anziani, non sono presenti nelle scorte delle Asl piemontesi: lo comunica la Direzione regionale della Sanità,
dopo un'accurata indagine fatta in tutte le aree della Regione, dal settore Prevenzione. Naturalmente si parla
di Sanità pubblica, cioè dei vaccini che vengono somministrati dalle Asl, ma anche le farmacie che
eventualmente lo avessero avuto sugli scaffali, l'hanno già ritirato su indicazione dell'Agenzia del farmaco.
Come del resto sempre accade quando esistono dubbi sugli effetti collaterali di alcuni medicamenti.
I medici tra l'altro, fanno presente che nel caso dei vaccini, gli eventuali problemi insorgono nelle prime 48
ore. E questo per rassicurare chi si è vaccinato nei giorni scorsi e in queste ore tempesta di telefonate medici
e farmacisti. «Il vaccino attualmente usato nella nostra Regione - precisa l'assessorato alla Sanità denominato "Agrippal", è prodotto dalla Novartis, ma è differente per formulazione e composizione da quello
interessato dai provvedimenti cautelativi dell'Aifa». Pertanto, le attività di vaccinazione antinfluenzale in corso
negli studi dei medici di medicina generale e negli ambulatori delle Asl piemontesi proseguono regolarmente.
Per l'inverno 2014-2015 per ora l'influenza è a livelli iniziali. [E. CE.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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vaccino anti i fluenzale
29/11/2014
La Stampa - Asti
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PRONTO INTERVENTO 118
AUTOAMBULANZE CROCE VERDE Asti : tel. 0141 593.345; Castagnole L. : t. 0141 877.726; Nizza t. 0141
726.390; Mombercelli : t. 0141 955.333; Montafia : t. 0141 997.555; Montemagno : t. 0141 63.466.
CROCE ROSSA Asti : 0141 417.741; Calliano : 0141 921.979; Canelli : 0141 824.222; Annone : 0141
401.388; Castell'Alfero : 0141 204842; Castelnuovo Don Bosco : 011 9927.301; Cocconato : 0141 907.602;
0141 600.299; Costigliole : 0141 966.779; Isola : 0141 958.665; Monale : 0141 669.237; Monastero B. : 0144
88.290; Moncalvo : 0141 921.313; Montegrosso : 0141 953.175; Montiglio : 0141 994.911; Piovà Massaia :
0141 996.410; S an Damiano : 0141 975.910; Villafranca : 0141 943.777; Villanova : 0141 948.445. CROCE
BIANCA Asti : 0141 599.777.
GUARDIA MEDICA
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FARMACIE DI TURNO
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Montegrosso : 0141 952.160; Nizza : 0141 721.623; S. Damiano : 0141 975.064; Villanova : 0141 683.600.
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0141 721.165.
POLIZIA Pronto int. 113. Asti . Questura e Prefettura : 0141 418.111; Strad. Asti : 0141418.811; Nizza : 0141
720.711; Autostrada A21 : 0131 361.268.
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Nizza : 0141 702.130; Villafranca : 0141 942.901.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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PRONTO INTERVENTO 118 AUTOAMBULANZE CROCE VERDE As...
29/11/2014
La Stampa - Cuneo
Pag. 62
(diffusione:309253, tiratura:418328)
La casa di Babbo Natale è a Sommariva Bosco
E' «Natale in fiera» l'appuntamento di domani a Sommariva Bosco. Il Consorzio dei commercianti «I 4
Cantoni» organizza l'evento al centro Rosaspina, nell'ex asilo di via Cavour. Si parte alle 10 con l'apertura
della Casa di Babbo Natale, un luogo molto gradito ai bambini e apprezzato anche dai più grandi. Intorno alle
10,30 è in programma la consegna del «Cesto dei 4 cantoni» un set natalizio di prodotti messi a disposizione
dai negozi che aderiscono al sodalizio per i clienti che hanno partecipato all'iniziativa promozionale svoltasi
tra il 10 e il 27 novembre. Saranno premiati i primi 100 acquirenti che hanno ottenuto il «biglietto d'oro»
consegnato a coloro che hanno completato la tessera collezionando cinque timbri per altrettanti acquisti, con
spesa minima di 10 euro, nei negozi consorziati. «E' stata un'iniziativa che ha ottenuto molto successo lo
scorso anno - spiega Alessandro Zini, presidente del consorzio - e per questo abbiamo deciso di riproporla: in
breve i biglietti d'oro sono andati esauriti, segno dell'apprezzamento dei nostri clienti». Sarà consegnato
anche dalla famiglia Roccia un riconoscimento speciale a quattro clienti che da oltre sessant'anni si servono
al loro banco di formaggi al mercato.
Alle 12,30 sarà servito il pranzo, proposto in collaborazione con gli «Amis del bun mangè»: il menù prevede
conchigliette alle 7 farine del Mulino Marino condite con sugo di salsiccia (gastronomia La Genuina), il bollito
di vitello piemontese e cotechino (macelleria da Bonny) o tagliere di formaggi (Roccia e Giraudi), purè di
patate, bicchierino del Viaggiatore (Trattoria del Viaggiatore). Il pane è di Olivero Biagio, il vino delle Cantine
Destefanis e il caffè servito da De Stefano Gianfedele. Le proposte gastronomiche comprendono anche le
caldarroste (di Longo) preparate dai ragazzi del Presepio Vivente e la merenda con cioccolata calda, vin
brulè, «infuso dei 4 Cantoni» e waffel. Alle 15 è in programma l'asta benefica dei lavori realizzati dagli alunni
delle scuole medie e del centro diurno: il ricavato sarà devoluto all'Istituto comprensivo Giovanni Arpino e al
centro Rosaspina a supporto delle loro attività per bambini e ragazzi. Nel pomeriggio, animazione circense e
giochi per i più piccoli con Circobus e sul percorso «Pompieropolis».
Tutto il paese sarà animato dal mercatino di Natale, antiquariato, hobbisti e antichi mestieri; i negozi
rimarranno aperti e sarà possibile partecipare ad una visita guidata delle chiese sommarivesi (alle 10 e alle
14,30). Alle 18 sarà inaugurato il nuovo allestimento del monumento «Città per la vita contro la pena di
morte».
I negozi che aderisono al Consorzio 4 cantoni sono la rosticceria «Il Galletto», «La Bottega dell'Anima»,
Cantine Destefanis, lavanderia «La Betulla», panetteria Olivero, ferramenta «Il Chiodo Fisso», L'Antica
farmacia del Bosco, Hair Stylist Riccardo, la pizzeria «Il portico», macelleria «Da Bonny», autoriparazioni
Agosto Daniele, gastronomia La Genuina, studio geometra Demaria, centro estetico Line Center, onoranze
funebri Strumia, Studio grafico associato, impresa edile De Maria Silvano, Roccia formaggi, agenzia di viaggi
Bonino travel e Trattoria del viaggiatore.
«Quello di Natale - commenta il presidente del Consorzio, Alessandro Zini - è un momento importante per il
Consorzio che esiste dal 2007. Alcuni dei nuovi negozi che hanno aperto recentemente a Sommariva hanno
manifestato l'interesse ad aderire ed è un buon segnale che conferma il ruolo del consorzio per promuovere e
valorizzare tutte le attività di Sommariva anche non strettamente commerciali. A breve avremo on line un
nuovo sito Internet e per il prossimo anno stiamo pensando di rilanciare l'idea di una Fidelity Card. Nelle
nostre attività ci supporta con successo l'Ascom di Bra».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Domani al «rosaspina» la premiazione del «cesto dei 4 cantoni»
29/11/2014
La Stampa - Imperia
Pag. 47
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Nuovo Pronto soccorso in primavera?
BRUNO MONTICONE
Slitterà, probabilmente, da gennaio alla primavera, l'entrata in funzione del nuovo pronto soccorso
sanremese. Un leggero ritardo, rispetto ai tempi previsti, dovuto soprattutto a motivi tecnici: entro gennaio si
concluderanno una serie di opere di finitura di impiantistica ed edili nell'area esterna in via di realizzazione e,
nel frattempo, dovranno essere installati gli apparati diagnostici (la Tac e una Diagnostica Radiologica
Digitale Diretta) la cui fornitura, per una cifra di circa 586 mila euro, è stata affidata, tramite appalto, alla Ge
Medical System Italia di Milano che dovrà consegnare gli apparati «chiavi in mano», cioè installati nei locali e
funzionanti. Ma, prima dell'apertura, bisognerà procedere alle prove funzionali per i collaudi tecnicoamministrativi necessari all'avvio della struttura.
Il Pronto Soccorso, comunque, è già nelle mani dell'Asl. Nei giorni scorsi le chiavi della struttura sono
passate, ufficialmente, dall'impresa costruttrice (la Fratelli Negro di Arma di Taggia) all'ente sanitario. Cui
spetterà far diventare operativo a tutti gli effetti quello che sarà il «cuore» dell'emergenza provinciale, il pronto
soccorso che far registrare il maggior numero di accessi nel corso dell'anno, con picchi nella stagioni
turistiche di punta quando, ai residenti, si aggiunge un gran numero di turisti.
Una struttura, il nuovo pronto soccorso, costruito nell'area sottostante ai vecchi giardini che dividevano, da
sempre, il padiglione principale dell'ospedale matuziano dall'ingresso principale, realizzato su un unico livello
per 1250 metri quadrati sul cui tetto è stato realizzato un nuovo giardino pensile. La nuova struttura dovrebbe
alleggerire la pressione, pesantissima, cui deve far fronte l'attuale pronto soccorso, inadeguato, per la poca
disponibilità di spazi, a far fronte alla richiesta, sempre crescente, di prestazioni.
Il nuovo «pronto» sanremese avrà alcune caratteristiche particolari: due passerelle sospese e due impianti di
sollevamento garantiranno il collegamento con il primo piano dell'ospedale e ci sarà una netta separazione
tra l'area dei Codici Rossi, i casi più gravi con quella dei Codici Verdi e Gialli, aree a cui si accederà da
ingressi diversi. In particolare la zona dei Codici Rossi avrà una «shock room» per il trattamento di pazienti in
condizioni particolarmente critiche ed un locale di terapia sub intensiva collegati fra loro da un locale per
infettivi più una serie di servizi (area di lavoro per infermieri, studio medico, farmacia, depositi, etc). Quella
per i Codici Gialli (i pazienti che richiedono interventi urgenti ma non sono in condizioni critiche) e Codici
Verdi (pazienti in condizioni non critiche) disporrà di un locale per il cosiddetto «triage avanzato», le
procedure per l'accoglienza dei pazienti a rischio, poi altre quattro sale visita, uno studio medico, un'area
destinata alla diagnostica per immagini (Tac e Diagnostica Radiologica Digitale Diretta), una zona-barellati
con 10 posti letto per brevi periodi di osservazione e servizi di vario genere.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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SANITA' La struttura consegnata all'Asl. In corso una serie di opere di finitura, arrivano Tac e Diagnostica
Digitale
29/11/2014
La Stampa - Imperia
Pag. 47
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Due Palasalute. «Per migliorare le prestazioni fornite alla cittadinanza sanremese all'interno del più generale
riordino delle strutture sanitarie territoriali presenti in città». Lo ha detto Claudio Burlando, presidente della
Regione Liguria che, ieri, a Genova, ha presentato, con l'assessore regionale alla salute Claudio Montaldo e
il direttore sanitario dell'Asl imperiese Eliano Delfino, i due progetti in via di realizzazione a Baragallo e al
Palafiori di corso Garibaldi. Due poli. «Che si integrano, sono complementari e consentono di accentrare
molti servizi in strutture nuova e moderne», dice Burlando.
Il Palasalute di Baragallo costerà 7 milioni e 536 mila euro. Il cantiere avanza celermente. La struttura si
svilupperà su 5795 metri quadrati distribuiti in cinque piani: al piano terra il pronto soccorso, radiologia e
punto distribuzione metadone; al primo ambulatori chirurgici e farmacia; al secondo poliambulatorio; al terzo
centro di salute mentale; al quarto e quinto igiene pubblica con area veterinaria e reparto vaccini. Il
Palasalute al Palafiori verrà realizzato su un'area di 2030 metri quadrati per una spesa di 2 milioni e 700 mila
euro. I lavori sono fermi dalla fine del 2011 ma ripartiranno a gennaio con un nuovo appalto gestito dall'Asl (il
primo, poi revocato, lo aveva fatto il Comune). La struttura ospiterà la sede del distretto socio-sanitario di
zona, il Cupa, il Centro Prelievi, l'Assistenza Domiciliare Integrata, lo Spazio Giovani e l'area materno-infantile
con consultorio, ambulatori e palestrine di riabilitazione fisiatrica. [B.M.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Presentati ieri a Genova i due Palasalute matuziani
29/11/2014
La Stampa - Imperia
Pag. 48
(diffusione:309253, tiratura:418328)
L'Asl 1 non si è rifornita di vaccini sospetti la campagna anti influenzale
continua
L'Asl 1 di Imperia non si è rifornita di vaccini antinfluenzali che derivano dai lotti sospettati di essere la causa
delle morti di alcuni pazienti in altre regioni italiane. Lo comunica la stessa direzione dell'Asl informa che la
campagna vaccinale prosegue - utilizzando gli altri vaccini a disposizione diversi dal Fluad, in tutti gli
ambulatori dedicati compresi gli studi dei Medici di Medicina Generale. Specifica informativa è stata
trasmessa a tutti i medici di medicina generale e alle farmacie della provincia». L'Asl conferma che non sono
stati distribuiti lotti del vaccino antinfluenzale Fluad, sospesi in via cautelare. [giu.gel.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Imperia
29/11/2014
La Stampa - Savona
Pag. 41
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Asl, vaccinazioni riprese ma il Fluad resta sospeso
elena romanato
L'Asl2 rassicura i pazienti per le due partite di vaccini Fluad ritirati a scopo cautelativo. La sospensione delle
vaccinazioni con il Fluad è stata disposta dopo le morti sospette di tre persone in Sicilia e Molise.
Le dosi sospette di vaccino antinfluenzale riguardano i lotti di Fluad 142701 e 143301 e il suo utilizzo è stato
sospeso a scopo cautelativo sia presso gli ambulatori dell'Asl Savonese, sia presso i medici di medicina
generale, oltre che la vendita nelle farmacie. In Liguria le dosi dei due lotti di vaccini Fluad presso l'Asl
savonese sono 1500 e circa i due terzi sono già stati utilizzati dal 19 al 26 novembre.
Proseguono invece regolarmente le vaccinazioni antinfluenzali utilizzando l'altro vaccino a disposizione
Intanza 15 - Sanofi Pasteur presso tutti gli ambulatori dedicati compresi gli studi dei medici di medicina
generale.
Ai medici di base l'Asl ha raccomandato di verificare eventuali dosi di vaccino Fluad giacenti presso i loro
ambulatori e, nel caso appartenessero a questi due lotti , di sospenderne la somministrazione fino a nuove
disposizioni da parte di Aifa.
«I nessi di causalità tra le vaccinazioni e i decessi avvenuti in Sicilia e Molise sono ancora da verificare - dice
la dottoressa Maria Paola Briata direttore della Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica dell'Asl - e per
precauzione si è provveduto alla sospensione dei vaccini. Ma c'è un punto importante da chiarire. Il vaccino
Fluad viene somministrato solo alle persone al di sopra dei 65 anni. Il farmaco è nato con principi studiati per
quei pazienti e persone che hanno bisogno di maggiore tutela o immunodepresse, come nel caso specifico gli
over 65. Per le persone al di sotto dei 65 anni viene somministrato un altro vaccino».
L'Asl raccomanda ai pazienti, soprattutto quelli a rischio, di non trascurare le vaccinazioni antinfluenzali per
le complicanze che può avere l'influenza per le persone immunodepresse. «Ora c'è il pericolo - conclude
Briata - che sull'onda emotiva di queste notizie le persone a rischio rinuncino al vaccino. Ma l'influenza può
avere conseguenze pesanti sulle persone a rischio».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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SANITA' NEGLI AMBULATORI DI SAVONA ORA VIENE SOMMINISTRATO SOLO IL PRODOTTO DELLA
SANOFI
29/11/2014
Il Messaggero - Roma
Pag. 46
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Dosi distribuite in Centro, Tufello, Bufalotta, fino a Ostia ieri la Regione ha chiesto di ritirare tutti i lotti
«incriminati» MOLTE LE FARMACIE CHE CONTINUANO A VENDERE IL FARMACO ANTINFLUENZALE
ANCHE SENZA LA PRESCRIZIONE
Camilla Mozzetti
L'EMERGENZA La psicosi da vaccino, dopo le due morti sospette di ieri, colpisce la Capitale. Tufello,
Bufalotta, Torpignattara, Ostia, il litorale sud, ma anche il Centro, tanti i quartieri dove sono state distribuite le
dosi del Fluad. Fino all'ultimo si è cercato di evitare il panico. Medici e amministrazione regionale impegnati a
rassicurare e a compiere le verifiche del caso sull'intero territorio: isolare i due lotti incriminati negli studi dei
professionisti, diramare note ufficiali a tutte le Asl del Lazio. Ma i casi aumentano. Le prime morti sospette,
per quel vaccino antinfluenzale della Novartis, iniziano a esserci anche a Roma. E in quella che può definirsi
un'emergenza quasi conclamata, il Lazio ci rientra prepotentemente. Ben 4 milioni le dosi di Fluad diffuse a
livello nazionale. Di queste, quelle relative alla dose già bloccate sono 57mila inviate nel Lazio rispetto alle
947mila totali. Poi si aggiungono altri vaccini antinfluenzali come il Vaxigrip o l'intradermico, ma comunque
significativo, che tocca non solo la Capitale ma che si estende a Rieti, comuni della Sabina, Viterbo. L'ente
guidato da Nicola Zingaretti, pur non avendo ricevuto finora alcuna direttiva ufficiale dall'Agenzia del farmaco
, ha deciso di sospendere la somministrazione del Fluad. LA DIRETTIVA Con una missiva emanata ieri
mattina, la Regione ha invitato tutte le Asl del territorio e i medici di medicina generale a non somministrare
per il momento il farmaco di qualsiasi lotto. I medici sono stati chiamati a monitorare tutti i pazienti a cui è
stato sottoposto il vaccino e a segnalare i casi in cui sono emersi episodi di infiammazione del sistema
nervoso centrale, encefalite, meningite. La Federfarma ha obbligato le farmacie della Regione a non vendere
né somministrare ai medici solo i due lotti incriminati, il 142701 e il 143301, garantendo, invece, la possibilità
di vendita per altri codici. Nella Capitale e in molte Asl anche della provincia il Fluad distribuito è quello
relativo al lotto 143301. A Roma le Asl coinvolte sono la RmA, che copre il centro storico, Montesacro,
Bufalotta, ma anche il Tufello. Circa 900 le dosi di Fluad consegnate ai medici. Segue la RmD, zona di Ostia
con circa 100 dosi trasmesse. Ancora: la RmH, che da Ardea e Aprilia arriva fino a Pomezia. In questo caso
le dosi accertate non arrivano a 200 Nell'Asl RmC, Tor Pignattara e aree limitrofe, la distribuzione del Fluad
ha interessato il 2% dei medici di famiglia. E intanto, ieri, le farmacie continuavano a vendere il vaccino anche
senza prescrizione medica. Appartenente ai farmaci di fascia C, solitamente acquistabili senza foglio rosa, in
questo caso il Fluad doveva essere venduto dietro ricetta medica. E invece, dalle farmacie di fronte alla
stazione Termini fino a quelle dei Parioli, bastava semplicemente pagare 11,47 euro. Inoltre, molti di quei lotti
incriminati, che potrebbero aumentare per altri codici nelle prossime ore, non sono stati distribuiti solo ai
medici, perché quest'anno la trasmissione del vaccino dalla Asl al medico di famiglia ha toccato le farmacie
pubbliche, le quali, incaricate di stoccarlo per i professionisti, mettevano in cassa 0,60 centesimi per ogni
Fluad distribuito agli studi. Probabile dunque che anche i semplici cittadini abbiano potuto acquistare uno dei
due lotti sotto divieto. Pazienti sui quali sarà impossibile compiere una verifica.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Dopo i decessi vietati i vaccini Ecco i quartieri ancora a rischio
29/11/2014
Il Messaggero - Civitavecchia
Pag. 3
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Da questa stagione è disponibile nelle Asl e nelle farmacie un vaccino quadrivalente indicato per
l'immunizzazione degli adulti e dei bambini dai tre anni di età, per la prevenzione dell'influenza causata da
due sottotipi di virus A e da due di tipo B. Le complicanze dell'influenza vanno dalle polmoniti batteriche, alla
disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (come il diabete, malattie immunitarie o
cardiovascolari e respiratorie croniche), alle sinusiti, alle otiti (queste ultime soprattutto nei bambini). Le
complicanze sono più frequenti nelle persone al di sopra dei 65 anni e con condizioni a rischio. Casi gravi di
influenza, come riporta il sito del Ministero della Salute, si possono verificare anche in persone sane che non
rientrano nelle categorie cosiddette a rischio.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Da quanti virussi e' protetti?
29/11/2014
Il Messaggero - Civitavecchia
Pag. 56
(diffusione:210842, tiratura:295190)
MOLTE LE FARMACIE CHE CONTINUANO A VENDERE IL FARMACO ANTINFLUENZALE ANCHE
SENZA LA PRESCRIZIONE
L'EMERGENZA
La psicosi da vaccino, dopo le due morti sospette di ieri, colpisce la Capitale. Tufello, Bufalotta, Torpignattara,
Ostia, il litorale sud, ma anche il Centro, tanti i quartieri dove sono state distribuite le dosi del Fluad. Fino
all'ultimo si è cercato di evitare il panico. Medici e amministrazione regionale impegnati a rassicurare e a
compiere le verifiche del caso sull'intero territorio: isolare i due lotti incriminati negli studi dei professionisti,
diramare note ufficiali a tutte le Asl del Lazio. Ma i casi aumentano. Le prime morti sospette, per quel vaccino
antinfluenzale della Novartis, iniziano a esserci anche a Roma. E in quella che può definirsi un'emergenza
quasi conclamata, il Lazio ci rientra prepotentemente. Ben 4 milioni le dosi di Fluad diffuse a livello nazionale.
Di queste, quelle relative alla dose già bloccate sono 57mila inviate nel Lazio rispetto alle 947mila totali. Poi si
aggiungono altri vaccini antinfluenzali come il Vaxigrip o l'intradermico, ma comunque significativo, che tocca
non solo la Capitale ma che si estende a Rieti, comuni della Sabina, Viterbo. L'ente guidato da Nicola
Zingaretti, pur non avendo ricevuto finora alcuna direttiva ufficiale dall'Agenzia del farmaco, ha deciso di
sospendere la somministrazione del Fluad.
LA DIRETTIVA
Con una missiva emanata ieri mattina, la Regione ha invitato tutte le Asl del territorio e i medici di medicina
generale a non somministrare per il momento il farmaco di qualsiasi lotto. I medici sono stati chiamati a
monitorare tutti i pazienti a cui è stato sottoposto il vaccino e a segnalare i casi in cui sono emersi episodi di
infiammazione del sistema nervoso centrale, encefalite, meningite. La Federfarma ha obbligato le farmacie
della Regione a non vendere né somministrare ai medici solo i due lotti incriminati, il 142701 e il 143301,
garantendo, invece, la possibilità di vendita per altri codici. Nella Capitale e in molte Asl anche della provincia
il Fluad distribuito è quello relativo al lotto 143301. A Roma le Asl coinvolte sono la RmA, che copre il centro
storico, Montesacro, Bufalotta, ma anche il Tufello. Circa 900 le dosi di Fluad consegnate ai medici. Segue la
RmD, zona di Ostia con circa 100 dosi trasmesse. Ancora: la RmH, che da Ardea e Aprilia arriva fino a
Pomezia. In questo caso le dosi accertate non arrivano a 200 Nell'Asl RmC, Tor Pignattara e aree limitrofe, la
distribuzione del Fluad ha interessato il 2% dei medici di famiglia. E intanto, ieri, le farmacie continuavano a
vendere il vaccino anche senza prescrizione medica. Appartenente ai farmaci di fascia C, solitamente
acquistabili senza foglio rosa, in questo caso il Fluad doveva essere venduto dietro ricetta medica. E invece,
dalle farmacie di fronte alla stazione Termini fino a quelle dei Parioli, bastava semplicemente pagare 11,47
euro. Inoltre, molti di quei lotti incriminati, che potrebbero aumentare per altri codici nelle prossime ore, non
sono stati distribuiti solo ai medici, perché quest'anno la trasmissione del vaccino dalla Asl al medico di
famiglia ha toccato le farmacie pubbliche, le quali, incaricate di stoccarlo per i professionisti, mettevano in
cassa 0,60 centesimi per ogni Fluad distribuito agli studi. Probabile dunque che anche i semplici cittadini
abbiano potuto acquistare uno dei due lotti sotto divieto. Pazienti sui quali sarà impossibile compiere una
verifica.
Camilla Mozzetti
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Dopo i decessivietati i vacciniEcco i quartieriancora a rischio
29/11/2014
Il Messaggero - Frosinone
Pag. 47
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Passa il riequilibro, sulla società sollecitata commissione d'inchiesta
FERENTINO
La maggioranza comunale di Ferentino supera ampiamente la prova del nove in Consiglio sugli equilibri di
bilancio, ma restano forti contrasti al suo interno e tra maggioranza e opposizione. Ieri, in assise, il tema più
importante, il riequilibrio di bilancio, è stato solo toccato e approvato. Ma lo scontro, nonostante i punti all'odg
non lo prevedessero, ha riguardato altre tematiche, in primis la società Farmacie Srl, la Stu, l'ambiente,
l'amianto e i servizi sociali. Il capogruppo del Pd, Maurizio Berretta, ha attaccato il presidente del consiglio,
Giuseppe Iorio, che ha convocato l'assise civica ad appena 24 ore di distanza dalla conferenza dei
capigruppo, non fissando invece un consiglio comunale richiesto da sei consiglieri oltre un mese fa. I
momenti di maggiore scontro si sono registrati quando Berretta, supportato da Gianni Bernadini di Ferentino
Futura (maggioranza) e Marco Maddalena di Sel (opposizione), ha parlato di Farmacie Srl che a dicembre
avevano un disavanzo di 306.0000 euro nel 2013 e ora un utile di esercizio «improvviso» di 18.000 euro,
sulla società di Trasformazione Urbana Stu, di cui da un anno non si hanno notizie, della possibile
realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti in sostituzione del compostaggio alla zona Scalo, della
perdita dell'ufficio del giudice di Pace, di quella possibile della sede di Bic Lazio, di ambiente,
associazionismo e altre problematiche. Per le Farmacie Srl, Maurizio Berretta ha chiesto una Commissione
d'inchiesta ricevendo dure critiche dall'ex sindaco Fiorletta e dal consigliere Pio Riggi che ha ricordato al
capogruppo Pd di essere stato «assessore al bilancio» nella precedente giunta. Maddalena di Sel ha
attaccato sulla convocazione urgente del Consiglio e sulla mancata istituzione di una giornata di lutto
cittadino per le morti di amianto che Ferentino avrebbe avuto avendo in passato ospitato fabbriche in cui i
lavoratori erano esposti all'amianto. Maddalena ha esposto un nastro nero e un cartello: «non vogliamo più
morti di amianto». L'ex sindaco Fiorletta ha difeso il presidente del Consiglio, mentre l'assessore al bilancio,
Franco Martini, più volte allo scontro verbale con il consigliere Gianni Bernardini, ha illustrato alcune
variazioni di bilancio e lavori urgenti tra cui la messa in sicurezza della zona Pontegrande e la prossima
realizzazione di una rotatoria a ridosso del casello autostradale e dell'uscita dalla superstrada. Alla fine il
riequilibrio ha avuto l'astensione di Maddalena e il voto positivo del resto dell'aula.
Emiliano Papillo
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
99
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Bilancio, si' dal ConsiglioScontro su farmacie Srl
29/11/2014
Il Messaggero - Rieti
Pag. 53
(diffusione:210842, tiratura:295190)
ALBANO
«Datemi i soldi e sbrigatevi. Questa non è una scampagnata». A minacciare, così, le cassiere del
supermarket Acqua & Sapone, alla periferia di Cecchina, l'imprendibile rapinatore seriale e solitario che da
giorni sta imperversando tra Genzano e la via Nettunense. L'ultimo assalto della serie, con lo stesso identico
cliché giovedì sera, intorno alle 19,30, al negozio sotto il cavalcavia della ferrovia nei pressi del centro della
popolosa frazione di Albano, si è consumato in un attimo.
Giusto il tempo di arraffare il contante ancora non ritirato dai responsabili del market, circa 500 euro, per poi
darsi alla fuga a piedi, sulla via Nettunense, in direzione di Aprilia. L'uomo, dall'apparente età di circa 40 anni,
alto un metro e 80, accento locale e in tuta scura, per celare il volto alle eventuali telecamere usa cappello e
sciarpa.
La descrizione, però non è servita, finora, a fermare le incursioni che in una settimana sembra essere l'unico
responsabile di almeno altri due colpi messi a segno alle farmacie di Genzano e a quella di Pavona Laghetto,
che hanno fruttato in tutto un bottino di 4 mila euro. «Soldi facili facili - commenta un tabaccaio che lavora
nella zona - da rapinare prendendo di mira negozi e negozietti diventati, per questo tipo di banditi dei veri e
propri bancomat». Le incursioni del rapinatore, rischiano, adesso di creare una psicosi tra i commercianti.
«Come se non bastassero i problemi derivanti dalla crisi delle vendite e le continue tasse da pagare - dice un
orefice rapinato in carriera già 4 volte -. Se continua così i rapinatori presto non avranno nessuno a cui
rubare».
Enrico Valentini
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
100
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Il rapinatore solitario colpisce ancora
29/11/2014
Il Messaggero - Marche
Pag. 45
(diffusione:210842, tiratura:295190)
La Regione: misura cautelativa nessun caso critico segnalato
L'ALLARME
Vaccino antinfluenzale sospetto, bloccata la somministrazione del Fluad anche nelle Marche, dove non si
registra comunque alcun caso di eventi gravi. L'utilizzo del farmaco della Novartis, a seguito di alcune morti
sospette in Italia, è stato vietato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in tutto il territorio nazionale «a titolo
esclusivamente cautelativo e in attesa dei risultati delle analisi dell'Istituto superiore di sanità».
In regione le dosi distribuite sono state circa 23 mila. Sono arrivate esclusivamente nelle strutture sanitarie
ed ai medici di famiglia, essendo destinate solo a persone con più di 64 anni, come spiega l'assessore alla
Salute, Almerino Mezzolani. Nessuna presenza del vaccino, dunque, nelle farmacie del territorio. Nelle
Marche, tra il 23 ottobre ed il 3 novembre, sono state consegnate complessivamente dell'azienda produttrice
alle aree vaste 1, 2, 3, e 5 dell'Asur 6.600 dosi del lotto 142701 e 17.108 dosi del lotto 143301, quelli vietati
dall'Aifa. «Si tratta quindi - riprende Mezzolani - di un numero limitato rispetto al totale dei 150.500 vaccini
antinfluenzali delle varie tipologie somministrati mediamente dal servizio sanitario regionale durante ciascuna
campagna vaccinale».
Dopo il divieto diffuso dall'Aifa comunque il trattamento con il Fluad è stato immediatamente sospeso e non
si registrano casi di eventi gravi o fatali. Le reazioni mortali al vaccino verificatesi in Italia sono emerse a 48
ore dal trattamento. «Pertanto si ritiene non ci sia rischio in regione per coloro che avessero già effettuato la
vaccinazione con dosi del farmaco ritirato. Il sistema di farmacovigilanza italiano, in stretto rapporto con
l'Agenzia europea dei medicinali - conclude Mezzolani - ha l'obiettivo di monitorare costantemente i farmaci e
i vaccini durante il loro impiego nella pratica clinica, e la prassi del ritiro in via cautelativa è la riprova della
attenzione del Servizio sanitario nazionale alla sicurezza e salute dei cittadini».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Influenza, bloccati i vaccini sospetti
29/11/2014
Il Messaggero - Umbria
Pag. 55
(diffusione:210842, tiratura:295190)
IL COLPO
Due banditi, il volto coperto, armati di un taglierino e di una pistola. Si è consumata così, in pochi istanti, la
rapina messa a segno ieri sera in una farmacia dello Spoletino, a ridosso dell'orario di chiusura. I malviventi
sono entrati nel locale intorno alle 19 e sono andati subito al sodo: "Vogliamo i soldi!". Tra lo spavento
generale, ai due è stato consegnato il denaro. Non ancora quantificato il bottino, che potrebbe comunque
ammontare a qualche migliaio di euro. Tra i passanti, ci sarebbe stato chi ha notato i banditi in fuga a bordo
di un monovolume (molto probabilmente rubato), in direzione di Terni. Allertato il 113, sul posto sono
intervenuti gli agenti del commissariato di polizia, al comando del vice questore aggiunto Claudio Giugliano.
Numerosi posti di blocco sono stati instituiti su tutto il comprensorio. Battuti anche i paesini di collina che si
trovano nell'immediata periferia e dove i malviventi potrebbero aver abbandonato il monovolume per prendere
un'auto pulita. Tra le ipotesi, la presenza di un terzo complice, che ha fatto da palo. La rapina potrebbe
essere stata pianificata con grande cura. E non si può escludere che i banditi si siano preparati anche a una
fuga relativamente breve, lasciando un'auto al di fuori di ogni sospetto in qualche campagna circostante. Solo
pochi giorni fa carabinieri e polizia hanno arrestato gli autori di un altro colpo messo a segno nello Spoletino:
in quel caso - era il luglio scorso - ad essere preso di mira era stato l'ufficio postale di San Martino in Trignano
e a far man bassa di 5mila euro furono tre persone, tra cui il basista. Ieri le ricerche dell'auto utilizzata per
raggiungere la farmacia e dei malviventi in fuga sono proseguite per tutta la sera e la polizia ha iniziato a
raccogliere indizi e testimonianze che potrebbero rivelarsi utili alle indagini.
Ilaria Bosi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
102
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Rapina in farmacia col taglierino
29/11/2014
Il Messaggero - Ancona
Pag. 45
(diffusione:210842, tiratura:295190)
La Regione: misura cautelativa nessun caso critico segnalato
L'EMERGENZA
Vaccino antinfluenzale sospetto, bloccata la somministrazione del Fluad anche nelle Marche, dove non si
registra comunque alcun caso di eventi gravi. L'utilizzo del farmaco della Novartis, a seguito di alcune morti
sospette in Italia, è stato vietato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in tutto il territorio nazionale «a titolo
esclusivamente cautelativo e in attesa dei risultati delle analisi dell'Istituto superiore di sanità».
In regione le dosi distribuite sono state circa 23 mila. Sono arrivate esclusivamente nelle strutture sanitarie
ed ai medici di famiglia, essendo destinate solo a persone con più di 64 anni, come spiega l'assessore alla
Salute, Almerino Mezzolani. Nessuna presenza del vaccino, dunque, nelle farmacie del territorio. Nelle
Marche, tra il 23 ottobre ed il 3 novembre, sono state consegnate complessivamente dell'azienda produttrice
alle aree vaste 1, 2, 3, e 5 dell'Asur 6.600 dosi del lotto 142701 e 17.108 dosi del lotto 143301, quelli vietati
dall'Aifa. «Si tratta quindi - riprende Mezzolani - di un numero limitato rispetto al totale dei 150.500 vaccini
antinfluenzali delle varie tipologie somministrati mediamente dal servizio sanitario regionale durante ciascuna
campagna vaccinale».
Dopo il divieto diffuso dall'Aifa comunque il trattamento con il Fluad è stato immediatamente sospeso e non
si registrano casi di eventi gravi o fatali. Le reazioni mortali al vaccino verificatesi in Italia sono emerse a 48
ore dal trattamento. «Pertanto si ritiene non ci sia rischio in regione per coloro che avessero già effettuato la
vaccinazione con dosi del farmaco ritirato. Il sistema di farmacovigilanza italiano, in stretto rapporto con
l'Agenzia europea dei medicinali - conclude Mezzolani - ha l'obiettivo di monitorare costantemente i farmaci e
i vaccini durante il loro impiego nella pratica clinica, e la prassi del ritiro in via cautelativa è la riprova della
attenzione del Servizio sanitario nazionale alla sicurezza e salute dei cittadini».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
103
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Influenza, bloccati i vaccini sospetti
29/11/2014
Il Messaggero - Pesaro
Pag. 45
(diffusione:210842, tiratura:295190)
La Regione: misura cautelativa nessun caso critico segnalato
SANITÀ
Vaccino antinfluenzale sospetto, bloccata la somministrazione del Fluad anche nelle Marche, dove non si
registra comunque alcun caso di eventi gravi. L'utilizzo del farmaco della Novartis, a seguito di alcune morti
sospette in Italia, è stato vietato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in tutto il territorio nazionale «a titolo
esclusivamente cautelativo e in attesa dei risultati delle analisi dell'Istituto superiore di sanità».
In regione le dosi distribuite sono state circa 23 mila. Sono arrivate esclusivamente nelle strutture sanitarie e
ai medici di famiglia, essendo destinate solo a persone con più di 64 anni, come spiega l'assessore alla
Salute, Almerino Mezzolani. Nessuna presenza del vaccino, dunque, nelle farmacie del territorio. Nelle
Marche, tra il 23 ottobre ed il 3 novembre, sono state consegnate complessivamente dell'azienda produttrice
alle aree vaste 1, 2, 3, e 5 dell'Asur 6.600 dosi del lotto 142701 e 17.108 dosi del lotto 143301, quelli vietati
dall'Aifa. «Si tratta quindi - riprende Mezzolani - di un numero limitato rispetto al totale dei 150.500 vaccini
antinfluenzali delle varie tipologie somministrati mediamente dal servizio sanitario regionale durante ciascuna
campagna vaccinale».
Dopo il divieto diffuso dall'Aifa comunque il trattamento con il Fluad è stato immediatamente sospeso e non
si registrano casi di eventi gravi o fatali. Le reazioni mortali al vaccino verificatesi in Italia sono emerse a 48
ore dal trattamento. «Pertanto si ritiene non ci sia rischio in regione per coloro che avessero già effettuato la
vaccinazione con dosi del farmaco ritirato. Il sistema di farmacovigilanza italiano, in stretto rapporto con
l'Agenzia europea dei medicinali - conclude Mezzolani - ha l'obiettivo di monitorare costantemente i farmaci e
i vaccini durante il loro impiego nella pratica clinica, e la prassi del ritiro in via cautelativa è la riprova della
attenzione del Servizio sanitario nazionale alla sicurezza e salute dei cittadini».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
104
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Influenza, bloccati i vaccini sospetti
29/11/2014
Il Giornale - Milano
Pag. 6
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Via Ornato Mostra un coltello e rapina la farmacia
Si è limitato a mostrare un coltello a serramanico chiuso, per ottenere dalle due dottoresse la consegna
dell'incasso, piuttosto misero però, appena 200 euro. Il rapinatore solitario, con spiccato accento milanese,
ha fatto irruzione l'altro giorno alle 19.30 nella farmacia comunale di via Ornato 33 dove ha sorpreso sole le
due titolari di 37 e 34 anni. Le farmaciste non hanno aspettato che l'uomo facesse scattare le lame per
consegnargli i soldi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
105
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
BREVI
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
Pag. 3
(diffusione:165207, tiratura:206221)
L'Ausl: «La campagna continua. Ad oggi niente effetti collaterali»
FEDERICO MALAVASI
di FEDERICO MALAVASI SONO oltre 50mila le dosi di Fluad sparse nelle case, nelle farmacie, negli
ospedali e negli ambulatori ferraresi. Oltre la metà del totale di vaccini acquistati dall'Ausl estense per la
campagna antinfluenzale di quest'inverno. Un numero che sarebbe sufficiente per fare scattare la psicosi da
farmaco killer' all'indomani della notizia delle cinque morti sospette', avvenute poco dopo aver assunto il
farmaco. L'azienda sanitaria si affretta però a gettare acqua sul fuoco, cercando di arginare le paure dei tanti
che in queste settimane si stanno sottoponendo alla profilassi. Il legame tra il Fluad (farmaco della Novartis) e
i decessi è infatti ancora tutto da provare. Ciononostante, l'Aifa a scopo prettamente precauzionale ha
disposto il sequestro di due lotti dell'antinfluenzale. Ma non a Ferrara. Sul nostro territorio infatti, come ha
chiarito la Regione, non sono state distribuite dosi provenienti da quei due particolari lotti. Un primo sospiro di
sollievo per i tanti che lo hanno già fatto o per quelli che stanno per sottoporvisi in vista del picco influenzale
(previsto per i primi mesi del nuovo anno). RASSICURAZIONI arrivano poi anche dall'azienda Usl, che con il
vaccino della Novartis lavora ormai da anni. «Il Fluad spiega Marisa Cova, dirigente medico di igiene,
epidemiologia e sanità pubblica dell'Ausl è il medicinale che abbiamo acquistato in quantità maggiore, perché
è quello più indicato per gli ultra 65enni', una delle categorie per le quali è consigliato fare il vaccino».
L'azienda sanitaria, per la campagna di vaccinazione 2014, ha acquistato 85mila dosi di vaccino, delle quali
oltre 50mila di Fluad. «Ad oggi aggiunge sul territorio non sono stati effettuati sequestri, dal momento che in
Emilia Romagna i lotti finiti sotto la lente (quelli che sarebbero stati iniettati alle persone decedute, ndr) non
sono stati distribuiti a Ferrara. Sul nostro territorio precisa poi la dottoressa non sono stati segnalati casi di
effetti collaterali legati al vaccino. Non solo: le indicazioni che abbiamo ricevuto sono di continuare
regolarmente la campagna di vaccinazione». NESSUN rischio quindi al momento per le persone che si
stanno vaccinando contro l'influenza stagionale. Tanto più che l'effettivo legame tra il farmaco e il decesso dei
pazienti non è ancora stato provato con certezza. «Utilizziamo il Fluad da oltre 10 anni con ottimi risultati
osserva Cova . Spesso vengono messe in evidenza soltanto le rare controindicazioni legate ad un vaccino,
senza tenere conto di quante morti si evitano ogni anno grazie all'antinfluenzale, soprattutto in soggetti a
rischio per l'età o per le patologie di cui soffrono. Il nostro invito è quindi quello di continuare a vaccinarsi».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
106
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Vaccino, a Ferrara 50mila dosi«Ma da noi nessun sequestro»
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Pag. 16
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Chiude il centro prelievi, Latini: «In arrivo grossi disagi»
CASTELFIDARDO LA SANITÀ perde pezzi nella Valmusone, Latini: «Adesso tocca anche al punto prelievi di
Castelfidardo, da un servizio di valenza quotidiana si passa alla chiusura totale del centro». Nell'aria c'era già
da qualche giorno il triste presagio ma ieri è stato il consigliere regionale Dino Latini a confermare l'ipotesi
dando l'annuncio ufficiale. Lo scenario che si profila e a dir poco allarmante. «I primi a pagarne le
conseguenze saranno come al solito i cittadini che dovranno sobbarcarsi tutti i disagi che un centro prelievi,
prenotazione e riscossione ticket creerà con la sua chiusura», precisa il consigliere, mettendo il dito sulla
piaga del territorio depauperato e provato in ambito sanitario. «Siamo di fronte ancora una volta a una sanità
che ragiona solo in termini di bilancio e di tagli secchi senza tener conto dei disservizi continua Latini
focalizzandosi sulle conseguenze . La chiusura del punto prelievi fidardense si inserisce nel solco di una
sanità sempre più a indirizzo privato. I cittadini si vedranno costretti a raggiungere i centri sanitari delle città
limitrofe come Osimo o Loreto, caricandosi di costi aggiuntivi per il trasporto, problema aggravato poi dagli
anziani, malati o allettati, dato che il trasporto pubblico sanitario non può soddisfare tutte le richieste». Per
questo Latini ieri ha presentato un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all'Assessore
competente di salvaguardare il centro prelievi ed evitarne a tutti i costi la chiusura per il bene della vallata,
stanca dei continui tagli. si.sa.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
107
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CASTELFIDARDO SANITA', L'ALLARME DEL CONSIGLIERE REGIONALE DOPO L'UFFICIALITA'
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Pag. 5
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Sono distribuiti solamente dalle strutture del Servizio sanitario regionale ovvero Ambulatori vaccinali Asur dei
Dipartimenti e attraverso i medici di famiglia. Non in farmacia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
108
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Non sono in farmacia
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Pag. 5
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Vaccini bloccati, alle Marche oltre ventimila dosi
SONO state 23.708 le dosi di vaccino antinfluenzale dei due lotti 142701 e 143301, ora bloccati a scopo
cautelativo dall'Aifa, consegnate alle strutture sanitarie delle Marche fra il 23 ottobre e il 3 novembre scorsi. A
renderlo noto è l'assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, confermando che non si sono registrati
casi di morti sospette. «I VACCINI sottoposti a divieto di utilizzo a scopo cautelativo da parte dell'Agenzia
italiana del farmaco - ricorda Mezzolani - sono destinati a persone con più di 64 anni. Sono distribuiti
solamente dalle strutture del Servizio sanitario regionale ovvero Ambulatori vaccinali Asur dei Dipartimenti di
prevenzione e dei Distretti, e attraverso i medici di famiglia. Quindi dosi di vaccino Fluad di questi lotti, non
sono in vendita nelle farmacie del territorio». Nessun vaccino killer dunque, e nessun timore a seguito di
quanto accaduto anche a Prato, dove un uomo di 80 anni è deceduto sembra a causa proprio del Flaud. Le
dosi arrivate nelle Marche sono inoltre un numero limitato rispetto al totale; inoltre, a seguito della nota Aifa
(l'Agenzia Italiana del Farmaco) e della successiva trasmissione alle strutture del Servizio sanitario regionale,
«tali dosi di vaccino riprende Mezzolani - sono già sottoposte a divieto d'uso e, quindi, non più
somministrate». I casi di eventi avversi, gravi o fatali, segnalati a livello nazionale e sottoposti a indagine, si
sono verificati nelle 48 ore successive alla somministrazione «pertanto conclude l'assessore - si ritiene non ci
sia rischio per coloro i quali avessero già effettuato la vaccinazione, in precedenza, con dosi di vaccino al
momento sottoposto a divieto d'uso». E diverse comunque sono state le persone che si sono già sottoposte
nei giorni scorsi alla vaccinazione, presso la struttura Asur lungo il Viale della Vittoria. Dunque, al momento
non ci sarebbe di che preoccuparsi poiché la situazione, nella nostra zona, è sotto controllo. «IL SISTEMA di
farmacovigilanza italiano, in stretto rapporto con l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) - dichiara Mezzolani
- ha l'obiettivo di monitorare costantemente i farmaci e i vaccini durante il loro impiego nella pratica clinica, e
la prassi del ritiro in via cautelativa è la riprova della attenzione del Servizio sanitario nazionale alla sicurezza
e salute dei cittadini. La stessa attenzione viene riservata dalle strutture sanitarie regionali, per garantire la
tutela della salute dei cittadini».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
109
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'ALLARME CONSEGNATE TRA OTTOBRE E NOVEMBRE ALLE STRUTTURE SANITARIE
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Pag. 31
(diffusione:165207, tiratura:206221)
OGGI, alle 17, si svolge un concerto lirico nella sede del Circolo socio culturale Maria Rossi, in via Toschi
Mosca 20. Protagoniste le più famose arie del melodramma italiano interpretate da giovani e talentuosi artisti:
soprani Giorgia Paci ed Emanuela Brunga; mezzosoprano Francesca Maria Sassu; tenore Alessandro
Moccia; baritono Roberto Gentili con la partecipazione dell'oboista Vincenzo Marinucci; al pianoforte Shizuka
Sakurai. Gli organizzatori ringraziano il circolo Maria Rossi e gli sponsor: gioielleria Bartorelli di via Branca 15;
farmacia Ruggeri di corso XI Settembre 3; la Chiccoteca di via Buozzi 20; Fabbrini pianoforti via Almerici 25.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
110
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Al Maria Rossi'c'è aria di lirica
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Pag. 4
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Parte allerta sui vaccini influenzaliBloccata partita in via cautelare
L'Asur stoppa alcuni lotti, dopo aver avvertito medici e distretti
E' BUFERA sui vaccini anti-influenzali. L'Agenzia regionale sanitaria, su indicazione dell'Agenzia italiana del
farmaco (Aifa), ha ordinato a titolo prudenziale in attesa delle analisi dell'Istituto superiore di sanità su tre casi
di decesso in Sicilia e Molise, il divieto di utilizzo di due lotti del vaccino Fluad contro l'influenza. Così ieri
mattina gli addetti del dipartimento di Prevenzione dell'Area Vasta 1 di Pesaro-Urbino diretto da Giovanni
Cappuccini hanno diramato un'allerta per verificare se tra le unità di prodotto distribuite sul territorio vi fossero
quelle coinvolte nel caso: non ne sono state rilevate a Pesaro, né a Fano, Pergola e Fossombrone, mentre a
scopo cautelativo sono state bloccate alcune partite nell'area di Urbino. A quanto si è appreso, i lotti in
questione non sono stati venduti nelle farmacie, che sono state informate comunque della sospensione, ma
sarebbero accessibili solo tramite il canale pubblico (ospedali, poliambulatori e distretti) o presso i medici di
famiglia dove passa il 96% delle vaccinazioni. «Il monitoraggio costante dei farmaci e la prassi del ritiro in via
cautelativa non deve allarmare - scrive in una nota l'assessore regionale Almerino Mezzolani - ma è la riprova
dell'attenzione del servizio sanitario alla sicurezza e alla salute dei cittadini». LA NOTIZIA arriva nel pieno
della campagna vaccinale che sta coinvolgendo oltre cinquantamila individui considerati più a rischio per
l'influenza stagionale e le sue possibili complicazioni: 19mila vivono nella zona di Pesaro e 27mila nell'area
compresa tra Pergola, Fano, Fossombrone. «In questi casi è giusto essere prudenti ha ribadito Cappuccini
anche se la campagna di immunizzazione andrà avanti lo stesso dato che il Fluad copre appena il 10% della
nostra fornitura. Lo usiamo senza problemi da anni, è considerato il prodotto più sicuro e migliore tanto da
essere somministrato ai pazienti oltre i 65 anni. Per questo sostiene il direttore zonale della Prevenzione - è
bene non diffondere il panico. Chi è stato vaccinato, con il Fluad o con l'altro prodotto, lo Split, può stare
tranquillo perchè possibili reazioni avverse sono praticamente immediate, e molto raramente generano
allergie o una dolenzia muscolare». Rinunciare a vaccinarsi, invece, per un'informazione letta in maniera
distorta potrebbe essere molto più pericoloso. «Benchè le statistiche dicano che in Italia le persone a rischio
sono 12milioni spiega Romeo Salvi, presidente provinciale dei farmacisti dopo gli scandali accaduti negli
ultimi anni la gente tende a non fidarsi. Stagionalità e pregiudizi fanno il resto. Il risultato è che ci si vaccina di
meno, magari pretendendo che lo facciano gli altri». Si spa Image: 20141129/foto/2597.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IL CASO DEL GIORNO
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Cesena
Pag. 2
(diffusione:165207, tiratura:206221)
La Regione: «I farmaci sospetti non sono stati distribuiti né utilizzati»
A CESENA, nel suo comprensorio e in tutta l'Emilia-Romagna i lotti del vaccino antinfluenzale ritirati
dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) non sono distribuiti e utilizzati. Questa è la notizia più importante dopo
che tutto ieri la preoccupazione è subito montata in città dopo i cinque decessi sospetti che l'Aifa ha definito
«eventi avversi gravi o fatali» verificatisi «in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi
provenienti dai dai due lotti 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis». I LOTTI sotto
accusa' erano tutti destinati alle Asl e non sono dunque reperibili in famacia e ciò questo significa che
vengono somministrati attraverso ambulatori e medici di famiglia. Ma nessuno di questi è arrivato nel nostro
territorio e nessun cesenate è stato dunque vaccinato con questi lotti. Lo ha comunicato ieri nel primo
pomeriggio l'assessorato alle Politiche per la salute della Regione precisando che la vaccinazione in EmiliaRomagna prosegue e ha l'obiettivo di proteggere dalle gravi complicanze i cittadini più a rischio, in particolare
adulti e bambini con malattie croniche e persone anziane a partire dai 65 anni. Finora, dall'inizio della
campagna, sono state vaccinate in tutta l'Emilia Romagna 390.000 persone. Non sono invece disponibili i dati
precisi nel territorio cesenate ma l'ufficio rapporti con la stampa dell'Ausl Romagna presidio di Ravenna
illustra che procedono in linea con l'anno scorso, quando si registrò una lieve crescita dei vaccinati rispetto al
2012. Nella scorsa campagna 2013-2014, per la precisione, i romagnoli vaccinati sono stati
complessivamente 182.933 (contro i 174.661 del 2012-13), di cui 142.572 ultra sessantacinquenni, con un
tasso di copertura per questa categoria pari al 55,7% a Cesena, al 56,3% a Forlì, al 55,8% a Ravenna e al
52% a Rimini. Un risultato in linea con la media regionale pari al 55,8% e leggermente superiore rispetto alla
stagione 2012/2013. A Cesena, oltre ai medici di base, funziona il laboratorio di piazza Magnani. Le
vaccinazioni sono iniziate l'11 novembre il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 12. QUEST'ANNO l'Ausl della
Romagna ha acquistato 196.990 dosi di vaccino (34.600 Cesena, 54.490 Rimini, 37.900 Forlì, 70.000
Ravenna). La vaccinazione è consigliata e gratuita per le persone con più di 65 anni, adulti e bambini con
malattie croniche, donne in gravidanza, persone impegnate in attività assistenziale (operatori sanitari), adibite
a servizi essenziali per la comunità (ad esempio scuola, forze dell'ordine, polizia municipale, vigili del fuoco,
trasporti, poste, servizi pubblici essenziali); persone che esercitano attività in contatto con animali (allevatori,
veterinari, macellatori). Medici di base e farmacisti, ma anche i telefoni dei presidi sanitari hanno trillato più
volte ieri mattina fatti squillare da vaccinati o vaccinandi preoccupati. «QUALCHE paziente ha telefonato in
ambulatorio questa mattina dice il medico di base Gianluca Buccelli Il Fluad è uno dei vaccini migliori per gli
ultrasessantacinquenni essendo aduivante, cioé contiene sostanze che potenziano la risposta immunitaria ai
vaccini e possono renderli più efficaci. Il Fluad è uno di quelli distribuiti dall'Ausl Romagna». «ABBIAMO
venduto un vaccino Fluad della Novartis proprio ieri a una persona di mezza età dicono alla farmacia Giorgi in
galleria Almerici . Da noi il più venduto è il Vaxigrip e le vendite sono in contrazione tanto che ne abbiamo
presi solo una trentina». «Non teniamo in negozio il vaccino il Fluad della Novartis informa Alessandro
Malossi della farmacia in corso Sozzi e non lo tenevamo neppure l'anno scorso, perché quel vaccino era già
stato definito un prodotto sotto osservazione, pertanto nessuno dei nostri clienti lo ha potuto acquistare».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Vaccino, in città assenti i lotti sotto accusaLa campagna anti-influenza va
avanti
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Pag. 3
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Assedio nelle farmacie : «Dottore rischio di morire?»
ALCUNI hanno telefonato, altri si sono presentati di prima mattina in farmacia con la faccia preoccupata. «Ma
il vaccino che ho fatto qualche settimana fa è di quelli pericolosi?». Tre morti sospette dopo 48 ore dalla
vaccinazione antinfluenzale in Sicilia e in Toscana e anche a Rimini scatta l'allarme, ma non il panico.
«Alcune persone si sono informate sulla pericolosità del vaccino spiega il dottor Roberto Serofilli della
Farmacia Comunale n.6 di via Euterpe Abbiamo cercato di tranquillizzarle sempre consigliando di seguire le
indicazioni del proprio medico di base ed eventualmente anche di rivolgersi all'Ufficio vaccini dell'Ausl.
L'importante è evitare situazioni di panico. Saranno in molti ora ad andare dietro a queste paure e che
decideranno quindi di non vaccinarsi». ANCHE alla Farmacia Venturini di via Dario Campana si è presentato
qualche cliente preoccupato. «Ma nemmeno più di tanti spiega il dottor Mario Venturini Ho ricevuto una
telefonata ieri di un cliente al quale proprio io avevo fatto l'antinfluenzale qualche settimana fa. Mi ha chiesto
se sarebbe morto. L'ho rassicurato. Il consumo di vaccini negli ultimi anni è davvero limitato, soprattutto tra i
giovani». Alla Farmacia Centrale di piazza Cavour la comunicazione dell'Aifa è arrivata ieri mattina. «E poco
dopo si sono presentati anche i primi clienti preoccupati raccontano i farmacisti soprattutto quelli che avevano
fatto l'antinfluenzale Fluad. Si sono tutti informati se i nostri vaccini facessero parte di quel lotto e noi li
abbiamo tranquillizzati. Qualche problema con i vaccini si era verificato anche negli anni scorsi, ma in
generale questo succede con diversi farmaci». do.fi. Image: 20141129/foto/1963.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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CLIENTI IN CODA DA IERI MATTINA PER AVERE INFORMAZIONI
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Fermo
Pag. 14
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Tra ottobre e novembre distribuite migliaia di dosi. La Regione: «Nessun rischio»
ANCHE a Macerata e in provincia erano state distribuite delle dosi del vaccino antinfluenzale Fluad, ritenuto
responsabile di alcuni decessi, e ora ritirate dalla Regione. Lo comunica l'assessore regionale alla sanità
Almerino Mezzolani, chiarendo la situazione. «I vaccini sottoposti a divieto di utilizzo, a scopo cautelativo, da
parte dell'Agenzia italiana del farmaco si legge in una nota , sono destinati a persone con più di 64 anni.
Sono distribuiti solamente dalle strutture del Servizio sanitario regionale (Ambulatori vaccinali Asur dei
Dipartimenti di prevenzione e dei Distretti) e attraverso i medici di famiglia. Quindi le dosi di vaccino Fluad di
questi lotti non sono in vendita nelle farmacie del territorio». Nelle Marche, tra il 23 ottobre e il 3 novembre
sono state consegnate complessivamente dall'azienda produttrice alle farmacie delle Aree vaste 1, 2, 3 e 5
dell'Asur 6.600 dosi del lotto 142701 e 17.108 dosi del lotto 143301. «Si tratta, quindi, di un limitato numero di
dosi di vaccino rispetto al totale dei 150.500 vaccini antinfluenzali delle varie tipologie, somministrati
mediamente dal Servizio sanitario regionale durante ciascuna campagna vaccinale stagionale riferisce
ancora l'assessore Mezzolani . A seguito della nota Aifa e la successiva trasmissione della stessa alle
strutture del Servizio sanitario regionale, tali dosi di vaccino sono già sottoposte a divieto d'uso e, quindi, non
più somministrate. I casi di eventi avversi, gravi o fatali, segnalati a livello nazionale e sottoposti a indagine, si
sono verificati nelle 48 ore successive alla somministrazione. Pertanto si ritiene non ci sia rischio per coloro i
quali avessero già effettuato la vaccinazione, in precedenza, con dosi di vaccino al momento sottoposto a
divieto d'uso». Il vaccino è il classico antinfluenzale somministrato in questa stagione. Ma dopo alcuni decessi
sospetti, si è ritenuto opportuno fare qualche accertamento in più prima di continuare a somministrarlo.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Allarme vaccini, sequestri anche nel Maceratese
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Pag. 21
(diffusione:165207, tiratura:206221)
« Farmacie , nessuna svendita»
«TANTO RUMORE per nulla». E' la replica dell'assessore al bilancio e finanze del Comune di Potenza
Picena, Luca Strovegli, agli attacchi da parte di Pd e M5S sull'ipotesi di vendita di una delle due farmacie
comunali e sul relativo spostamento di alcuni punti in un apposito consiglio comunale indetto per domenica
prossima alle 10 all'Auditorium Scarfiotti: «Il rinvio si è reso necessario proprio perché non siamo dilettanti
allo sbaraglio, ma persone responsabili che prima di porre in essere operazioni importanti vogliono verificare
nella maniera più accurata possibile le varie ipotesi per scegliere la migliore. Da rilevare aggiunge Strovegli
che il rinvio si è reso necessario anche per la mancanza di documentazione relativa alla trasformazione del
Cosmari, e alla fusione di Sintegra, di cui il segretario del Pd locale Enrico Garofolo è consigliere di
amministrazione. Di dilettantismo, invece, si deve parlare a proposito di chi ha accettato e non riscosso
fidejussioni da società poi fallite o non ne ha pretese per pagamenti da ricevere, per importi di oltre 5 milioni
di euro. La programmazione finanziaria della Giunta Paolucci ha creato un buco di un milione di euro per
l'anno in corso, che potrebbe passare a due milioni nel 2015 (a causa delle spese fatte dalla precedente
amministrazione e da un milione per mancati trasferimenti statali). In merito alle gestione della Aspp questa
amministrazione ha effettuato una serie di analisi, valutazioni e approfondimenti senza voler fare svendite ma
bensì operazioni il cui obiettivo è quello di incrementare il valore dell'azienda farmacie e di ampliare la sua
sfera di azione. Si è, dunque, sollevato un gran polverone esclusivamente per alimentare una polemica sterile
ed improduttiva che anziché fornire spunti di riflessione, ha mirato a destabilizzare una struttura, quelle delle
farmacie comunali, che offre servizi di elevata qualità e che si distingue per professionalità e disponibilità
degli operatori».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
115
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POTENZA PICENA L' ASSESSORE STROVEGLI REPLICA ALL'OPPOSIZIONE
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Pag. 3
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Tra ottobre e novembre distribuite migliaia di dosi. La Regione: «Nessun rischio»
ANCHE a Macerata e in provincia erano state distribuite delle dosi del vaccino antinfluenzale Fluad, ritenuto
responsabile di alcuni decessi, e ora ritirate dalla Regione. Lo comunica l'assessore regionale alla sanità
Almerino Mezzolani, chiarendo la situazione. «I vaccini sottoposti a divieto di utilizzo, a scopo cautelativo, da
parte dell'Agenzia italiana del farmaco si legge in una nota , sono destinati a persone con più di 64 anni.
Sono distribuiti solamente dalle strutture del Servizio sanitario regionale (Ambulatori vaccinali Asur dei
Dipartimenti di prevenzione e dei Distretti) e attraverso i medici di famiglia. Quindi le dosi di vaccino Fluad di
questi lotti non sono in vendita nelle farmacie del territorio». Nelle Marche, tra il 23 ottobre e il 3 novembre
sono state consegnate complessivamente dall'azienda produttrice alle farmacie delle Aree vaste 1, 2, 3 e 5
dell'Asur 6.600 dosi del lotto 142701 e 17.108 dosi del lotto 143301. «Si tratta, quindi, di un limitato numero di
dosi di vaccino rispetto al totale dei 150.500 vaccini antinfluenzali delle varie tipologie, somministrati
mediamente dal Servizio sanitario regionale durante ciascuna campagna vaccinale stagionale riferisce
ancora l'assessore Mezzolani . A seguito della nota Aifa e la successiva trasmissione della stessa alle
strutture del Servizio sanitario regionale, tali dosi di vaccino sono già sottoposte a divieto d'uso e, quindi, non
più somministrate. I casi di eventi avversi, gravi o fatali, segnalati a livello nazionale e sottoposti a indagine, si
sono verificati nelle 48 ore successive alla somministrazione. Pertanto si ritiene non ci sia rischio per coloro i
quali avessero già effettuato la vaccinazione, in precedenza, con dosi di vaccino al momento sottoposto a
divieto d'uso». Il vaccino è il classico antinfluenzale somministrato in questa stagione. Ma dopo alcuni decessi
sospetti, si è ritenuto opportuno fare qualche accertamento in più prima di continuare a somministrarlo.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
116
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Allarme vaccini, sequestri anche nel Maceratese
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Reggio emilia
Pag. 3
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Paura per le morti sospette
BRUNO CANCELLIERI
di BRUNO CANCELLIERI I TELEFONI dei medici generali e il centralino dell'azienda Usl sono stati presi
d'assalto ieri mattina da cittadini preoccupati dalla notizia, rapidamente diffusasi giovedì sera, di persone
decedute in alcune regioni italiane dopo essersi vaccinate contro l'influenza. Chi ancora deve decidere se
sottoporsi alla vaccinazione chiedeva consigli, chi già si è immunizzato manifestava timori. Gli uffici hanno
potuto tranquillizzare tutti anticipando il comunicato Usl che, nel pomeriggio, ha riportato una calma vigile,
almeno a Reggio dove sino a ieri non si erano registrati eventi avversi riconducibili al vaccino. NELLA nostra
provincia il vaccino Fluad c'è ma non appartiene ai lotti 142701 e 143301 di Novartis, serviti invece per
immunizzare persone poi decedute in Sicilia e in altre regioni. Anche a Parma si è registrato il decesso di un
ottantenne da poco vaccinato. In questo caso il prodotto utilizzato non sarebbe però riconducibile ai due lotti
bloccati. Sul Fluad, ora ritirato dal commercio in via cautelativa e limitatamente appunto ai due lotti, e
sull'eventuale nesso con i decessi sono in corso accertamenti da parte dell'azienda senese e dell'Agenzia
italiana del farmaco. Anche nelle farmacie reggiane il vaccino sospetto non è arrivato, come assicurano i
vertici delle Fcr. Presso Usl toscane sono novantamila invece le confezioni potenzialmente a rischio
distribuite, con sessantamila fiale già somministrate. Alcune regioni, la Liguria ad esempio, hanno sospeso in
via cautelare le vaccinazioni che invece proseguono in Emilia Romagna dove i vertici della sanità sollecitano,
anzi, i cittadini a continuare a vaccinarsi per prevenire le gravi complicazioni che l'influenza può produrre nei
soggetti fragili, a partire dai malati cronici e dagli anziani. «NON appena abbiamo appreso ufficialmente il
ritiro dei due lotti afferma Rosella Rispogliati, direttrice dell'Igiene pubblica di Reggio abbiamo eseguito
verifiche, in base alle quali possiamo assicurare che le nostre forniture non appartengono ai lotti sotto esame.
Pertanto nessun vaccino potenzialmente a rischio è stato somministrato né lo sarà. L'Usl di Reggio peraltro
non utilizza soltanto il Fluad di Novartis, ma due o tre tipi di vaccino da inoculare secondo le fasce d'età e le
tipologie dei riceventi. In questa fase della campagna vaccinale, Rosella Rispogliati non è ancora in grado di
fornire elementi sull'accesso alla vaccinazione che comunque in varie Regioni appariva, almeno sino a ieri, in
moderata ripresa rispetto agli anni precedenti. Dall'inizio della campagna, partita il 10 novembre e in
conclusione il 31 dicembre, sono state distribuite a Reggio 91mila dosi, 35mila delle quali già somministrate.
Alcuni medici di base, principali attori della campagna, hanno già richiesto integrazioni del quantitativo loro
assegnato. Image: 20141129/foto/849.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Antinfluenzale,centralini presi d'assalto
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Reggio emilia
Pag. 3
(diffusione:165207, tiratura:206221)
«Aspetto conferme per l'iniezione, poi la farò»
CHE cosa ne pensano i reggiani dei decessi che potrebbero essere collegati a due lotti del vaccino
antinfluenzale Fluad Novartis? Abbiamo fatto un giro davanti alle farmacie per capirlo. Tra i clienti c'è chi non
si è mai vaccinato e non comincerà certo ora; chi ha scelto da tempo la soluzione del vaccino omeopatico e
chi invece anche quest'anno ha scelto di fare l'iniezione antinfluenzale e continuerà a farla anche nei prossimi
anni. Solo alcuni, che avevano fissato l'appuntamento dal medico curante per il vaccino proprio in questi
giorni, preferiscono aspettare la conferma, si spera, che non ci sia alcuna connessione tra i decessi e quei
lotti del farmaco. «Io mi sono sempre vaccinata racconta Lucia, 77 anni quest'anno sono in ritardo, a dire la
verità. Ma credo che mi vaccinerò comunque. Sento solo un attimo come andrà a finire questa storia e poi
deciderò». Nessuna preoccupazione da parte di Elena: «Mi fido del mio medico curante, che so che guarderà
il lotto del farmaco e mi darà un vaccino buono. Sono diversi anni che lo faccio e non ho mai chiesto che
marca in particolare mi iniettano. Nonostante questa notizia continuerò a vaccinarmi». È positivo anche Paolo
De Vidi, 57 anni: «Mio padre si vaccina. Io no, perché non mi ammalo mai, perciò finché va così non farò il
vaccino. Non sono preoccupato perché se si fa il conto, quelli che morirebbero senza il vaccino sono più di
quelli che potrebbero morire a causa del vaccino, ammesso che ci sia una connessione tra l'antinfluenzale e
queste morti». Stessa tranquillità da parte di Pierluigi Melegari, 74 anni: «Io l'ho fatto il vaccino un po' di
settimane fa e non sono affatto preoccupato». Qualcuno mostra più scetticismo nei confronti dei farmaci in
generale: «Di medicinali secondo me sarebbe meglio prenderne il meno possibile è il punto di vista di Angela,
62 anni . Dove girano tanti soldi è sempre meglio stare molto attenti. Comunque sia, al momento non ne ho
bisogno perché è dalla seconda media che non mi ammalo. Credo che lo utilizzerei solo se fosse veramente
necessario». Maria Rosaria Corchia Image: 20141129/foto/1719.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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CHE COSA NE PENSANO I CITTADINI
29/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Rovigo
Pag. 2
(diffusione:165207, tiratura:206221)
I CITTADINI polesani sono preoccupati alla notizia dei mortali effetti causati da alcune dosi del vaccino
antinfluenzale. Apertasi a metà ottobre, la campagna vaccinale 2014-2015 ha subito uno stop in questi giorni
a causa delle morti sospette avvenute in concomitanza dell'iniezione vaccinale. Sei morti, di cui due a
Siracusa, una a Termoli ed altri due a Prato e Lecce, avvenute a 48 ore dal vaccino hanno fatto scattare
l'allarme dell'Agenzia nazionale per il farmaco, che ha proceduto a ritirare i lotti di vaccino interessati. Come
si dovranno comportare, davanti a questa terrificante notizia, i cittadini polesani? I tecnici della sanità
regionale del Veneto hanno immediatamente avviato tutte le necessarie verifiche dopo che l'Aifa ha bloccato,
a scopo cautelativo, due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad a seguito della segnalazione dei cosiddetti eventi
avversi gravi o fatali. Al momento gli Uffici della Regione non hanno ricevuto nessuna segnalazione di eventi
avversi collegabili alla campagna vaccinale da tutto il territorio veneto. La buona notizia arriva nel tardo
pomeriggio di giovedì: i lotti del vaccino antinfluenzale bloccati dall'Aifa non sono stati distribuiti nella nostra
regione, quindi nemmeno a Rovigo, e non sono nemmeno venduti nelle farmacie perchè destinati solo alle
Aziende sanitarie. L'Aifa dichiara che tra qualche settimana sapremo se i lotti del Fluad avevano un difetto di
produzione attraverso gli accertamenti predisposti dall'Istituto superiore di sanità. Il fatto che si siano
verificate delle morti è certamente preoccupante, però bisogna tener conto che si trattava di persone con
patologie pregresse, tra i 68 e i 90 anni di età e che, al momento, non si può collegare con certezza il
decesso con una reazione al vaccino, ma potrebbe effettivamente essere frutto di una casualità. Mentre gli
accertamenti sono ancora in corso, arriva l'appello dalla responsabile dell'Unità di igiene e sanità pubblica
dell'Azienda Ulss 18 di Rovigo dottoressa Lorenza Gallo (foto): «Non fermiamo la campagna vaccinale, che
ogni anno contribuisce a far superare senza malattie la stagione invernale a tantissime persone, soprattutto
anziani e soggetti fragili: i nostri vaccini sono sicuri». I numeri rispetto tutte le campagne vaccinali parlano
chiaro: per esempio negli ultimi dieci anni, grazie alle vaccinazioni, i casi di varicella sono passati da 900 a
meno di 15, i casi di morbillo sono pressochè azzerati a fronte di epidemie che interessano sia la nostra che
altre regioni italiane. Il 2013 ha visto 22.400 persone vaccinate e, sul numero totale, sono state segnalate
reazioni solo in una decina di persone: non è il momento di farci prendere dal panico. Roberta Panini Image:
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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I CITTADINI polesani sono preoccupati alla notizia dei mortali effetti
causati da alcune dosi del va...
29/11/2014
Avvenire - Milano
Pag. 3
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Al via servizio ad hoc di assistenza sanitaria e legale Psicologi e medici legali al Pronto soccorso del Circolo
e del polo Del Ponte. La novità grazie all'onlus Amico Fragile
MARIA TERESA ANTOGNAZZA
no «spazio buono» negli ospedali di Varese, il Circolo e il polo materno-infantile Del Ponte, dove le donne
maltrattate, vittime di violenza e di abusi sessuali, possono trovare il sostegno di un pool di professionisti,
dallo psicologo al medico legale, in grado di dare ascolto e sostegno, e di raccogliere tutti i dati necessari ad
avviare un eventuale processo a carico dell'aggressore. L'iniziativa, pronta a partire - e che si concretizzerà
anche in una stanza apposita a fianco del Pronto soccorso di Giubiano dai primi di gennaio, dove gli psicologi
saranno presenti ogni notte dalle 19 alle 7 del mattino - è frutto dell'impegno e della progettazione
dell'associazione «Amico Fragile». La onlus, in collaborazione con l'Azienda ospedaliera universitaria
Fondazione Macchi, ha raccolto la disponibilità dei professionisti e ne ha curato la formazione. «Abbiamo
quattro psicologi già pronti - spiega la referente scientifica, Liliana Colombo, nota senologa varesina - e ne
stiamo preparando un'altra decina, così da avere un pool qualificato per il servizio costante alle donne che si
presentano al Pronto soccorso. Grazie poi al supporto prezioso e qualificante di Mario Tavani, cofondatore
della onlus e direttore del Dipartimento Medicina legale dell'Università dell'Insubria, anche un gruppo di
medici legali ha assicurato la propria disponibilità». Ogni volta che in Pronto soccorso, al Circolo o al Del
Ponte, arriverà una donna maltrattata, se quest'ultima è d'accordo, il medico di turno potrà chiamare su un
numero dedicato «Amico Fragile» che manderà immediatamente lo psicologo e il medico legale. «Dopo una
lunga serie di incontri, in cui abbiamo studiato il problema della violenza e dei maltrattamenti alle donne e ai
minori e il tipo di risposte presenti sul territorio - continua Colombo - con un impegno biennale all'interno del
Soroptimist Club di Varese, siamo arrivati a formulare questo progetto e a fondare la onlus, che adesso arriva
alla fase operativa, grazie al sostegno del professor Tavani, dell'Azienda ospedaliera e dell'Asl di Varese». La
sfida? «Dare risposte concrete alle donne maltrattate nell'immediatezza del fatto, con un'assistenza integrata,
come ora Amico Fragile inizierà a fare». Nell'attività di assistenza sanitaria e legale dell'onlus, anzitutto, sarà
curata l'accoglienza della persona abusata nello «spazio buono», contiguo al Pronto Soccorso del Del Ponte;
dopo la raccolta dell'anamnesi e la valutazione della situazione con tutti i rischi connessi, verranno date alla
donna le informazioni sui suoi diritti e indicazioni su un eventuale ricovero o per un coinvolgimento dei Servizi
sociali. L'associazione col suo pool di esperti potrà anche dare supporto tecnico al personale sanitario del
Pronto soccorso per informare l'autorità giudiziaria.
Foto: Un aiuto a Varese per le vittime di violenza
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Donne maltrattate, a Varese l'aiuto trova spazio in ospedale
29/11/2014
Il Gazzettino - Pordenone
Pag. 9
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Influenza, vaccini ok ma fioccano disdette
Un sospiro di sollievo. È quello che hanno tirato ieri mattina in Ass 6 dopo aver effettuato la verifica sul lotto
dei vaccini antinfluenzali della Novartis che sono stati ritirati in seguito a undici decessi secondo l'Aifa. Già,
perchè nessuna fiala di quel lotto è mai arrivata nel Friuli Occidentale. «Abbiamo verificato con i nostri servizi
- ha scritto a tutti i medici di medicina generale il direttore sanitario dell'Ass 6, Giorgio Simon - e il vaccino
antinfluenzale distribuito dall'azienda sanitaria non ha vaccini dei lotti posti sotto sequestro. Il Dipartimento
dei servizi condivisi regionale che fornisce tutte le Aziende non ha acquistato partite dei lotti segnalati, quindi
la rassicurazione riguarda l'intera regione». Per la verità ieri l'Ass 6 ha dovuto fare anche un altro passaggio.
Il sistema di approvvigionamento delle farmacie private, infatti, non è lo stesso delle Aziende territoriali
pubbliche e quindi c'è stata la necessità di verificare ogni singola farmacia. Dalle prime indicazioni emerse,
anche se in serata erano ancora parziali, neppure nelle farmacie sarebbe stato venduto o detenuto il vaccino
che fa riferimento ai lotti bloccati dall'agenzia italiana del farmaco. Resta il fatto che anche quest'anno, a
fronte di quello che sta accadendo, non sarà facile convincere gli utenti ad andare a farsi vaccinare. Ieri, tanto
per fare un esempio, i medici di medicina generale hanno ricevuto decine e decine di chiamate dai pazienti,
sia da quelli che il vaccino lo avevano già fatto, sia da quelli che erano in lista e hanno disdetto. «Non c'è
nulla di cui avere timore - ha spiegato Oriana Feltrin, responsabile del Servizio di Igiene e sanità pubblica del
Dipartimento di prevenzione - sia perchè da noi non c'erano i lotti in questione, sia perchè il vaccino è sicuro.
L'invito, quindi, è di continuare a vaccinarsi». Lo scorso anno la percentuale era stata intorno al 65%. Bassa,
ma comunque più alta che nelle altre aree vaste della regione. © riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Loris Del Frate
29/11/2014
Il Gazzettino - Udine
Pag. 11
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Una " app "mette la città e i suoi servizi in vetrina
Uffici, eventi, acquisti e molto altro ancora. D'ora in poi tutto a portata di click grazie a IGemona, la nuova
applicazione per smartphone e tablet presentata giovedì sera a Gemona dall'associazione dei commercianti
cittadini Con.serva. Una app sia per Android che per Apple scaricabile gratuitamente dal 2015 da turisti e
cittadini, utile per chi cerca un servizio (uffici comunali, medici, farmacie, attività sportive), un evento (sagre e
manifestazioni, night-life, locali da intrattenimento) un possibile acquisto (negozi, botteghe artigiane, offerte e
promozioni) e molto altro. Una sezione speciale sarà dedicata al territorio, l'arte e la storia, la ricostruzione
post-terremoto, la morfologia e i percorsi escursionistici; spazio poi alle news, al circuito g-card, al CCN, a
una bacheca di annunci, oltre che naturalmente a tutte le attività commerciali, le associazioni, i professionisti,
gli artigiani. L'applicazione, completa, accattivante e di facile consultazione, è stata accolta con entusiasmo
dai presenti. «La città di Gemona - spiega l' ideatore e curatore Mirko Ricci - avrà così un mezzo in più per
farsi conoscere e apprezzare, sviluppato attentamente e capillarmente, facile da usare, gratuito e alla portata
di tutti. Ora si tratta di inserire tutti i dati relativi ai singoli commercianti, artigiani, professionisti e associazioni.
Noi del Cons.erva faremo il lavoro di immissione dati, ma abbiamo bisogno che questi ci pervengano in tempi
stretti. Inoltre siamo coscienti che uno strumento di tale portata abbia bisogno di una promozione massiccia».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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David Zanirato GEMONA DEL FRIULI
29/11/2014
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 9
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Dipendenza dalla droga Oltre 2000 pazienti in cura
Integrare nella società i pazienti cronici con un percorso di recupero e riabilitazione anche senza una
guarigione completa dalla dipendenza dallo stupefacente. È questo il nuovo progetto a cui sta lavorando il
CoRi (Coordinamento Veneziano per la Riabilitazione nelle Dipendenze Patologiche) con il supporto della
cooperativa sociale Coges. Ad essere coinvolte sono tutte le strutture dei sette SerD che afferiscono alle
quattro Asl della provincia di Venezia in una attività di coordinamento che permette uno scambio continuo di
esperienze e anche l'avanzamento di un percorso comune nella cura dei pazienti. «Il nostro compito è quello
di provare a dare delle risposte a questo tipo di emergenze - ha spiegato don Franco De Pieri, presidente del
centro Don Milani a cui fa riferimento il Coges - E quando ci riusciamo siamo felici di aver raggiunto
l'obiettivo». «Ci siamo posti il problema di curare la malattia di dipendenza anche per chi non riesce ad uscire
dalla cronicità - spiega il dottor Diego Saccon, psichiatria della Ulss 10 - e praticare un sistema di
riabilitazione a prescindere dalla guarigione completa del soggetto. Un percorso di studio avviato nel 2010 e
durato 5 anni che ci ha consentito di tracciare anche una mappa precisa di quelli che sono i pazienti in cura e
aggiornare il loro percorso». «La mancanza di guarigione clinica competa non vuol dire che i pazienti
abbiamo bisogno solo di assistenza e contenimento (quindi metadone o altro tipo di farmaci) - ha aggiunto il
responsabile del SerD di Chioggia dottor Ermanno Malagutti - ma può aiutarli a superare la cronicità anche
un inserimento nelle aree del lavoro, dell'abitare, delle interazioni sociali». Ma veniamo ai numeri aggiornati al
primo semestre del 2014 dei pazienti in cura. In totale sono assistiti 2270 pazienti, 1886 uomini e 384 donne.
L'Asl 12 ha in carico 778 pazienti, seguita dalla Asl 13 con 640, Asl 10 con 433 e Asl 14 con 131. La
maggioranza dei pazienti non è sposata ma ha un'occupazione stabile ed hanno anche una residenza fissa. I
pazienti mediamente abitano con i genitori. 80 sono gli operatori del Soges impegnati nella cura dei pazienti
che accusano una patologia da dipendenza. Da far notare che il progetto riguarda solo la dipendenza da
droghe e non quella da problemi legati all'alcolismo che nelle 4 Asl provinciali contano circa 1500 casi.
Raffaele Rosa © riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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SANITÀ I dati provinciali del Coordinamento che si occupa della riabilitazione
29/11/2014
QN - Il Giorno - Lodi
Pag. 2
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Astem compra quotedi Sporting Lodi?Il sindaco non risponde
LODI L'OPPOSIZIONE attacca la Giunta comunale di Lodi sulla gestione delle società partecipate. Duro
confronto in Consiglio, giovedì sera, sullo stato finanziario degli enti di cui Palazzo Broletto possiede quote. I
consiglieri di minoranza hanno criticato le scelte del Comune su Astem spa e LodInnova. «Ci sono criticità
finanziarie non indifferenti in Astem spa accusa Luca Degano del Movimento 5 stelle . I debiti della società
partecipata sono diminuiti, ma ammontano ancora a 1,5 milioni di euro col Municipio, a causa
dell'acquisizione delle Farmacie comunali». Rincara la dose Lorenzo Maggi (Forza Italia): «Presto Astem
Gestioni sarà sostituita da Sogir, ma chi pagherà i debiti che Astem Spa avrà nei confronti di Astem Gestioni
per l'acquisizione di alcune sue competenze?». Per i vendoliani di Sel il problema è LodInnova: «Il complesso
fieristico LodInnova è un problema attacca il capogruppo Michela Sfondrini . La riduzione delle perdite non
basta, la struttura non ha una funzione espositiva. Continua a non esserci una progettualità». Secca la replica
del sindaco Simone Uggetti (nella foto): «Esiste una situazione di criticità con Astem spa, però nessuna
emergenza. La società possiede le Farmacie, immobili come gli uffici Inps e quote di Lgh. Ci sono strumenti
per rimediare, sfrutteremo i terreni edificabili. Chiediamo proposte, non solo critiche sterili». L'opposizione ha
poi chiesto al sindaco conferme sull'acquisizione da Astem Spa (al 99% del Broletto) di quote di Sporting
Lodi, che gestisce la nuova piscina in via Piermarini. A domanda precisa, il sindaco ha preferito non
rispondere. C.D. Image: 20141129/foto/9.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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COMUNE
29/11/2014
Il Mattino - Benevento
Pag. 27
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Caso Fluad, l'Asl blocca i vaccini nel Fortore
Erica Di Santo
Blocco vaccini anti-influenzali, anche l'Asl sannita ha ritirato le dosi non ancora utilizzate del Fluad prodotto
dalla Novartis. L'Asl aveva ottenuto le confezioni di questi vaccini dalla Soresa la società che procede agli
acquisti per conto della Regione Campania, e li aveva destinati agli ex distretti sanitari di San Bartolomeo in
Galdo e Morcone. Si parla di quantitativi abbastanza esigui destinati peraltro solo alle strutture pubbliche; i
vaccini sono stati erogati nei comuni ubicati nell'area nord est del Sannio che comprende una ventina di
località. «È d'obbligo precisare - precisa una nota dell'Asl - che il ritiro del vaccino e il conseguente non
utilizzo delle dosi residue è stato assunto a scopo esclusivamente precauzionale, essendo in via di
accertamento il nesso di casualità tra la somministrazione dello stesso e l'esito fatale per alcuni pazienti».
Ma intanto, qual è la risposta dei beneventani alla "vaccino-fobia"? Al momento, sembra che sia tutto
relativamente tranquillo. Infatti, tranne che per qualche caso specifico, con alcuni clienti che si sono recati
direttamente in farmacia (senza passare prima per il proprio medico di base che prescrive la ricetta per il
vaccino) a chiedere informazioni perchè un po' allarmati circa i possibili rischi dalla somministrazione del
Fluad, per il resto, nessuna particolare richiesta è pervenuta agli speziali sanniti. Tra le altre cose il Fluad non
è l'unico vaccino distribuito, e non tutte le farmacie lo hanno messo in vendita, come emerge dalle
dichiarazioni della dottoressa Antonella Pisano dell'omonima farmacia: «Il vaccino prodotto dalla Novartis
Vaccines, noi non lo ritiriamo ormai da anni». La stessa cosa è stata riferita anche da Francesca Pompa della
Farmacia Melchiorre, che ha anche aggiunto: «Da quando è partita la campagna anti-influenzale, non
abbiamo ricevuto nessuna richiesta specifica per il Flaud». Egualmente alla Farmacia Eredi Manna con la
dottoressa Mariarca Fucci che specifica: «Nessun cliente è venuto a chiederci delucidazioni in merito, dopo
che è "scoppiato" il caso». È andata diversamente, però, alla farmacia Del Grosso di via Perasso, dove il
dottor Giuseppe Cama spiega: «Negli ultimi due giorni non poche sono state le persone che, essendosi già
vaccinate nelle scorse settimane, sono venute al bancone per sapere se corressero o meno dei rischi. Altri,
inoltre, hanno domandato se fosse ancora il caso di vaccinarsi».
Ma, allora, esiste o no la vaccino-fobia tra i beneventani? Di sicuro le notizie delle ultime ore, con l'aumento
del numero dei decessi potenzialmente "collegabili" all'assunzione del farmaco non contribuiscono a
rasserenare il clima. E per il dottor Cama «in effetti un po' di "panico" tra i nostri clienti, soprattutto tra i più
anziani, l'abbiamo registrato». In tutti i modi, sulla vicenda, il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di
Benevento, Maurizio Manna tiene a precisare: «È necessario evitare inutili allarmismi. Il vaccino va
comunque fatto perché la copertura è importante. Bisogna altresì tranquillizzare la popolazione in quanto
tutte le farmacie sono costantemente collegate, con un aggiornatissimo sistema informatico, all'Aifa l'Agenzia Italiana del Farmaco - che monitora la situazione e ci tiene informati in tempo reale. E, poi, esiste
anche un sistema efficace di controllo che non fa mai arrivare i prodotti potenzialmente dannosi per i clienti; in
pratica, i farmacisti hanno tutti gli strumenti per bloccare gli eventuali prodotti-sospetti».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Le questioni della sanità
29/11/2014
Il Mattino - Salerno
Pag. 26
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Assalto armato al portavalori tre feriti, è caccia ai banditi
Petronilla Carillo
INVIATO
Pagani. Parcheggiare l'auto davanti al proprio negozio e ritrovarsi in ospedale a combattere per qualche ora
contro un'emorragia che ti dissangua. Andare a fare la spesa e finire al pronto soccorso con un proiettile
conficcato nel braccio. Essere a lavoro, restare ferma alla cassa per tutto il giorno e, nonostante ciò, essere
colpita di striscio durante un conflitto a fuoco all'esterno del negozio. È tutto un attimo. Un attimo che sarebbe
potuto diventare tragedia. Ma che, comunque, ieri ha segnato drammaticamente la giornata dei paganesi
onesti, spedendo in ospedale, ferite, tre persone. Si tratta di tre persone qualunque che hanno avuto la
sventura soltanto di trovarsi in quel posto durante il conflitto a fuoco tra un bandito e un vigilante. Per fortuna,
al di là delle complicazioni per alcuni, nessuna delle tre è in pericolo di vita. Non risulta, invece, ferito il
rapinatore. Anche i banditi che hanno tentato di assalire il portavalori diretto alla filiale dei Montepaschi
avranno pensato che sarebbe bastato un attimo: un solo attimo per spaventare i vigilanti, prendere il sacco
con i soldi e fuggire. Ma così non è stato.
Alle 11.15 di ieri corso Padovano a Pagani sembrava la strada di una qualsiasi città del Medioriente dilaniata
dalla guerra civile. Una strada di «guerra» dove è possibile circolare con una mitraglietta calibro 9 e
indossare un casco integrale e passare inosservati. O quasi. Eppure è lo stesso corso dove, sei anni fa, fu
ferito a morte il tenente Marco Pittoni, deceduto subito dopo l'arrivo in ospedale. Allora, però, nel mirino dei
balordi finì l'ufficio postale.
Ieri, a distanza di sei anni, a corso Padovano si è sparato ancora. Nel mirino di una banda (i carabinieri
parlano di un gruppo di almeno due o tre persone) finisce la filiale Montepaschi nella stradina che costeggia
la villa comunale che, per fortuna, ieri mattina era chiusa. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto,
fatta dai carabinieri del tenente colonnello Giulio Pini e del maggiore Enrico Calandro, un bandito armato di
mitraglietta avrebbe dovuto spaventare i vigilanti al loro arrivo così da consentire a un eventuale complice di
prendere il sacco con dentro i soldi e fuggire via con il denaro, raggiungendo con molta probabilità un terzo
complice che li attendeva in auto. Consapevoli che il portavalori non sarebbe arrivato davanti all'ingresso
della filiale, ma si sarebbe fermato proprio nei pressi dell'ufficio postale e del Banco di Napoli perché la
stradina è troppo stretta per consentire il passaggio di un furgone. Sapevano, dunque, che i vigilanti
sarebbero andati a piedi. Di qui il piano: intervenire in quella manciata di secondi necessaria a parcheggiare il
blindato, prendere il sacco e andare in filiale.
Così uno dei banditi, armato di mitraglietta e con il volto coperto dal casco integrale, si è nascosto dietro alla
siepe del marciapiedi, dinanzi al supermercato Sunrise, per attendere l'arrivo del portavalori. I carabinieri del
Reparto territoriale di Nocera Inferiore e del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando
provinciale di Salerno stanno ora cercando di capire per quanto tempo l'uomo sia stato lì fermo. Quando è
arrivato il blindato, sono scesi tre vigilanti. Uno solo aveva il sacco con dentro ottantamila euro. All'improvviso
il bandito mascherato ha iniziato a sparare contro il furgone per spaventare i vigilanti. Uno di loro ha estratto
una pistola e ha risposto al fuoco mentre il collega che aveva con sé i soldi si è nascosto all'interno di un
palazzo, salendo fino al sesto piano, temendo di esser inseguito da un complice del bandito armato. È stato
proprio durante il conflitto a fuoco che, probabilmente ferito dal bandito, è stato colpito allo zigomo Enrico
Malet, il gioielliere che stava rientrando al negozio dopo una commissione. Forse sono stati i colpi esplosi dal
vigilante, invece, a colpire le due donne che erano all'interno del supermercato: Rosa Apicella, conosciuta
come Rosalia, la cassiera, e Soccorso Avino, detta Maria, la cliente, moglie di un negoziante della zona.
Neanche il tempo per i feriti di rendersi conto di quanto accaduto che il bandito è fuggito, a piedi, inoltrandosi
proprio nella stradina che costeggia la villa comunale.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Terrore a Pagani
29/11/2014
Il Mattino - Salerno
Pag. 26
(diffusione:79573, tiratura:108314)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Ai militari del Reparto investigazioni scientifiche tocca ora stabilire esattamente la traiettoria dei proiettili e
ricostruire l'accaduto anche per capire da chi siano stati feriti i tre cittadini. L'esame balistico consentirà loro
anche di risalire a marca e modello della mitraglietta utilizzata dal bandito. I carabinieri, subito dopo il conflitto
a fuoco, hanno anche acquisito i filmati di alcune telecamere di sicurezza che sono installate nella zona, in
prossimità del supermercato, delle Poste, della farmacia e di altri punti. Immagini dalle quali si spera di poter
avere elementi utili all'identificazione del bandito. Capire come sia arrivato in zona, quanto tempo abbia
atteso e come sia scappato. Intanto, durante i sopralluoghi sono state rilevate per un controllo anche tutte le
targhe delle auto parcheggiate lungo la strada per effettuare ulteriori verifiche. Insomma, nessuna ipotesi
viene esclusa, neanche che il bandito possa essere arrivato con un'auto propria, magari rubata. Sul posto, a
coordinare le indagini dei carabinieri, anche il comandante provinciale, il colonnello Riccardo Piermarini, che
ha tenuto un improvvisato briefing con il sostituto procuratore Amedeo Sessa titolare delle indagini. Pochi
minuti dopo la sparatoria, da Pontecagnano, è giunto anche un elicottero dell'Arma per pattugliare tutta l'area
dall'alto.
Le indagini sono andate avanti per tutta la giornata. I carabinieri hanno setacciato tutto l'agro nocerino
sarnese e ascoltato in caserma dei testimoni. Diverse le ipotesi investigative, senza alcuna esclusione. Anche
se, man mano che trascorrono le ore, i carabinieri sarebbero propensi a ritenere che i banditi siano della
zona: se non di Pagani, dell'agro. A dare man forte a questa ipotesi due fattori. La prima: nel sacco vi erano
ottantamila euro, se il piano fosse stato ben architettato, magari con un supporto interno alla banca o alla
società di vigilanza, i banditi avrebbero messo a segno il colpo quando il bottino era più consistente. La
seconda: non c'era bisogno di indossare un casco integrale se non si è della zona perché non si è conosciuti
e non si può sapere dove siano posizionate le telecamere. Ma non si esclude (anche se questa ipotesi è
meno sostenuta) che si possa trattare di criminali provenienti dall'hinterland napoletano.
Intanto Malet, dopo essere stato operato per fermare l'emorragia e togliere i residui ossei della mascella rotta,
è stato stabilizzato in attesa del trasferimento a Napoli, per un intervento di chirurgia maxillo-facciale. Diversa
la situazione per le due donne. La giovane cassiera è stata dimessa, la cliente del supermercato trattenuta in
ospedale: in giornata i sanitari dovrebbero estrarle dal braccio il proiettile ritenuto.
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29/11/2014
Il Mattino - Salerno
Pag. 27
(diffusione:79573, tiratura:108314)
«Dieci spari, poi mio figlio pieno di sangue»
INVIATO
Pagani. «Ho sentito otto, nove, dieci colpi di arma da fuoco... ora non ricordo con esattezza, ma erano tanti...
e ho detto a mia moglie Livia: sembra di rivivere quel famoso 6 giugno (quello dell'omicidio Pittoni, ndr). Poco
dopo mio figlio ha bussato alla doppia porta a vetri, era una maschera di sangue e ci ha detto: aiutatemi,
sono ferito». Benito Malet è sconvolto per quanto accaduto. Dopo essersi assicurato che il figlio era in buone
mani e che la sua situazione, per quanto grave, non fosse rischiosa, è tornato al negozio per abbassare la
serranda lasciata alzata e ritornare poi in ospedale. Enrico, 37 anni, una moglie medico e un figlioletto di
appena 14 mesi, secondo i sanitari dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è stato «fortunato». Quel
colpo che gli ha sfracellato lo zigomo e fratturato la mandibola per fortuna è uscito subito: nella direzione del
proiettile vi è la carotide che, per fortuna, è stata soltanto sfiorata.
Benito è sotto choc. Racconta con dovizia di particolari tutto quanto accaduto in una manciata di secondi.
«Quando abbiamo sentito i colpi - ha spiegato riavvolgendo il nastro dell'orrore - non ho neanche avuto il
tempo di avvicinarmi alla porta per cercare di vedere cosa stesse accadendo. Ho pensato che si trattasse di
una rapina alle Poste... mai avrei immaginato che mio figlio era stato ferito. Enrico era uscito per una
commissione che riguardava il negozio: aveva parcheggiato e stava chiudendo l'auto quando si è trovato in
mezzo alla sparatoria. È stato un attimo. Soltanto un attimo. E questo mi fa pensare. Nella vita è sempre tutto
stabilito, se una cosa deve accadere, accade. Ha trovato parcheggio davanti al negozio. Se solo non ci fosse
stato il posto per la sua auto ora non sarebbe in sala operatoria». E prosegue. «In un primo momento non ci
siamo resi conto della gravità delle sue ferite: camminava con i suoi piedi, ha chiesto aiuto. Mia moglie è
andata nel retrobottega, ha preso un'asciugamani e gli ha pulito il volto dal sangue. Poi sono entrate alcune
persone che conosciamo e uno di loro, un conoscente, si è offerto di portarlo in ospedale, prima ancora che
arrivasse l'ambulanza. Mentre lui andava in ospedale, abbiamo chiamato la moglie che era al lavoro....».
Malet ha quell'attività in corso Padovano da sempre. Ne ha viste di cose brutte nel corso degli anni da
quando, ragazzo, lavorava nell'orologeria che era prima del nonno, poi del padre e che ora, come gioielleria,
passerà al figlio Enrico. «È inaudito ciò che è accaduto - dice infastidito - non è possibile che anche dopo
quanto accaduto al tenente Pittoni non venga garantita la sicurezza. Qui ci sono negozi, supermercati,
farmacie. C'è passeggio e c'è anche la villa comunale. La gente ha paura. Io ho rapporti con tante gente e
questo dicono le persone quando entrano nel mio negozio: hanno paura. Nel tardo pomeriggio qui c'è il
coprifuoco. Eppure siamo in centro, siamo al centro di Pagani...». Come lui, in tanti la pensano così.
Soprattutto i commercianti della zona. Una zona dove vi sono due filiali di istituti di credito e un ufficio postale
e dove, quasi quotidianamente, arrivano furgoni portavalori.
Non vogliono parlare, invece, i responsabili del supermercato Sunrise all'interno del quale sono rimaste ferite
la cassiera Rosa Apicella, da tutti chiamata Rosalia, e la cliente Soccorso Avino, conosciuta come Maria.
Quest'ultima è la moglie di uno dei dipendenti del negozio Top Luce che si trova poco prima del
supermercato e della gioielleria. Ai carabinieri che le hanno interrogate, le due donne hanno riferito le stessa
versione dei fatti: non si sarebbero accorte di nulla, avrebbero prima sentito gli spari e poi all'improvviso un
forte bruciore: una delle due alla gamba, l'altra al braccio e al polso. È la donna più anziana ad avere ora dei
problemi: il proiettile le è rimasto all'interno del braccio e deve essere operata, forse già nella giornata di oggi.
pe. car.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Il racconto
29/11/2014
QN - La Nazione - Firenze
Pag. 18
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Il caso Prato' aumenta la paura. Indaga anche la procura di Siena
FIRENZE L'ALLARME vaccino in Toscana è suonato improvvisamente l'altra sera. Due ore dopo il blocco dei
lotti sospetti di Fluad, deciso dall'Agenzia del Farmaco, il dipartimento della prevenzione e sicurezza
regionale «faceva partire, alle 18,33 - come rivela il dirigente Loredano Giorni - il messaggio a tutte le Asl di
sospendere la somministrazione del vaccino. Magazzini Estav, medici di famiglia e farmacie sono stati tutti
informati». Sarebbe stata una procedura di prassi, se non fosse scoppiato il «caso Prato». La notizia della
morte sospetta del novantenne, rivelata da La Nazione, ha costretto lo stato maggiore della sanità toscana,
con l'assessore Luigi Marroni in testa, a convocare una task force di dirigenti per delimitare i confini
dell'emergenza. Con Marroni e Giorni, il direttore generale Valter Giovannini, il dg dell'Asl di Prato Edoardo
Majno e il direttore sanitario Simona Carli. Quello che è emerso è un mix di numeri preoccupanti e messaggi
che tendono a rassicurare e a salvare, per quanto possibile, il prosieguo della campagna di vaccinazione in
Toscana. «La Regione ha acquistato quest'anno 800.600 dosi di vaccino antinfluenzale - ha elencato Marroni
- per garantire la copertura gratuita agli anziani oltre 65 anni e alle categorie a rischio. Di queste, 262.000
sono Fluad; 90.000 appartengono ai due lotti bloccati dall'Aifa. I due lotti sono stati distribuiti in maniera
uniforme in Toscana, tranne che nelle Asl di Pisa, Livorno, Arezzo e Massa Carrara». La prima cifra è 90.000,
dunque. La seconda è ipotetica. «Non è possibile quantificare - hanno detto Marroni e Giorni - le dosi
somministrate in Toscana. Calcoliamo che siano già state fatte due terzi delle vaccinazioni previste». Una
rapida divisione farebbe pensare a 60mila vaccinati con i Fluad bloccati. Nessun vaccino è stato
somministrato a bambini. Ma è il caso Prato che modifica il quadro. «E' sospetto, potenzialmente sospetto dice l'assessore pesando le parole -. Il paziente era un uomo di 90 anni. È stato vaccinato lunedì ed è morto
martedì. Era affetto da patologie severe e aveva l'assistenza domiciliare del medico». La procura di Prato ha
aperto un fascicolo per accertare le cause della morte. Non si ipotizza alcun reato e nessun indagato. Non è
escluso che la salma dell'uomo debba essere riesumata». FIN QUI gli allarmi. Con tanto di numero verde da
attivare per fornire tutte le risposte ai cittadini. Visto che i rischi eventuali si possono verificare entro 48 ore
dalla vaccinazione, l'assessorato restringe ancora il numero: sarebbero 5-6.000 i pazienti toscani ai quali è
stato somministrato il Fluad «sospetto» nelle ultime 48 ore. «Ogni in Italia 9.000 persone muoiono per
complicazioni legate all'influenza - ricorda Marroni -. Potrebbero essere molte di più se non ci fossero le
campagne vaccinali». La procura si muove anche a Siena, sede della Novartis produttrice del vaccino. Non è
la prima volta che l'azienda è nell'occhio del ciclone. Due anni fa, a ottobre, un lotto di vaccini antinfluenzali
Novartis venne ritirato dal mercato per due settimane dall'Aifa e dal ministero. Tra i vaccini coinvolti, anche
allora. c'era il Fluad. P.D.B.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Sono 60mila i pazienti «a rischio»
29/11/2014
QN - La Nazione - Grosseto
Pag. 16
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Portati via valori bollati e sigarette in grande quantità
NICOLA CIUFFOLETTI
di NICOLA CIUFFOLETTI HANNO AGITO DI NOTTE, nelle prime ore di mercoledì e hanno colpito un
negozio di calzature. Il paese di Sorano mercoledì mattina si è svegliato con un furto in più. I malviventi
hanno svaligiato un noto negozio di calzature, rivenditore anche di tabacchi. Il bottino è di svariate migliaia di
euro, circa 8mila, così ha denunciato il proprietario del negozio. I ladri sono entrati da una finestra piccola che
guarda al bancone del negozio, togliendo ben quattro sbarre in ferro e, senza creare un minimo sospetto né
tantomeno facendo rumore, hanno portato via tabacchi e valori bollati, poi si sono diretti verso la farmacia del
paese, localizzata nella zona nuova, dove però al tentativo di scasso è scattato l'allarme e i ladri si sono
dileguati. AL MOMENTO sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Pitigliano e il proprietario del
negozio racconta: «come tutte le mattine mi sono recato al negozio per aprire l'attività e ho trovato la
sgradevole sorpresa racconta sconsolato. Ho subito avvisato i carabinieri e adesso sono in corso le indagini
per capire come sono andate le cose e cercare di trovare i malviventi. Il valore del furto è di alcune migliaia di
euro e questo per la nostra attività un colpo basso». Il negozio, situato lungo una via che fa angolo e che si
affaccia sulla strada principale che collega Sorano a Pitigliano, non è munito di allarme. Vicino non ha
abitazioni ma solo altri stabili. Questo furto si va a sommare ad altri furti nei negozi che sono stati
partcolarmente numerosi in questo Duemilaquattordici. I passato le vittime furono due bar di Sorano, dove i
ladri entrarono, sempre nel cuore della notte e portarono via tutte le monete depositate all'interno delle slot
machine. Altri furti, di minore gravità sono stati messi a segno qualche tempo fa nelle campagne circostanti,
dove i malviventi hanno portato via mezzi agricoli, accessori per la campagna e oggetti, anche di poco valore.
CARLA BENOCCI, sindaco di Sorano, ai suoi cittadini consiglia tutte le accortezze del caso e non vuole
lanciare allarmismi invitando la popolazione a segnalare alle autorità, qualora si dovessero ripresentare,
eventuali circostanze anomale.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
130
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Ladri in azione a SoranoBottino da 8mila euro
29/11/2014
QN - La Nazione - Grosseto
Pag. 3
(diffusione:136993, tiratura:176177)
LA ASL 9 ha sospeso la somministrazione delle dosi residue dei due lotti 142701 e 143301 di Fluad da
ambulatori, centri vaccinali e farmacie. L'azienda ha inoltre rafforzato il sistema di sorveglianza sugli effetti
collaterali dei farmaci e l'invito a chi si è vaccinato è a rivolgersi al proprio medico di famiglia, in caso di dubbi.
«APPENA arrivata la comunicazione da parte dell'Aifa, nella serata di giovedì si legge in una nota della Asl 9
l'Azienda ha immediatamente attivato il proprio sistema di farmacovigilanza, per verificare se fossero stati
distribuiti anche a Grosseto vaccini appartenenti ai lotti di Fluad ritirati. Quindi, attraverso il servizio Politiche
del farmaco, i dipartimenti di Cure primarie e della Prevenzione, la rete dei medici di famiglia e delle farmacie
pubbliche e private, ne è stata sospesa la somministrazione e la vendita, disponendo, contestualmente, il
blocco delle dosi residue degli ambulatori medici, dei centri vaccinali e delle farmacie». Al momento non è
possibile sapere quante confezioni dei due lotti siano state distribuite in provincia di Grosseto. «LA
SORVEGLIANZA sugli effetti collaterali di tutti i farmaci somministrati, compresi i vaccini, viene
sistematicamente svolta dall'azienda attraverso i propri professionisti e attraverso medici e pediatri di famiglia.
Ad oggi non risultano particolari eventi avversi sottolinea l'Asl riconducibili alla somministrazione di Fluad. In
ogni caso, dal momento della segnalazione dell'Aifa, la rete della farmacovigilanza ha rafforzato il sistema di
sorveglianza per garantire la massima serenità ai cittadini che hanno effettuato la vaccinazione
antinfluenzale. Il consiglio conclude la nota della Asl - è di rivolgersi al proprio medico di famiglia e alle
strutture sanitarie in caso di dubbi sulle proprie condizioni di salute».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Provvedimento, la Asl sospende la somministrazione dei lotti «incriminati»
29/11/2014
QN - La Nazione - Pisa
Pag. 37
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Pizzaioli, la grande chanceOggi c'è il triplo tagliando
Francesca Bianchi
UNA DINASTIA di farmacisti, ormai diventata tirreniese doc. Un cognome che è sinonimo di professionalità:
Caroti Ghelli. Una storia che è iniziata 50 anni fa, a pochi passi dal mare dopo una prima esperienza
professionale in quel di Forcoli, dove il capostipite Mario aveva fondato nel 1928 la sua farmacia. Poi nel
1964 il concorso: Mario Caroti Ghelli arrivò secondo e scelse Tirrenia. Un'avventura, una scommessa. Oggi a
raccontare e ricordare è Marcello, 81 anni, che invita tutti - amici e clienti - alla festa per i 50 anni della
farmacia: l'appuntamento è oggi alle 18. Brindisi, gadget e un futuro tutto da costruire assieme all'ultima
generazione dei Caroti Ghelli. Farmacisti per dna. Per l'esattezza, la farmacia ha aperto i battenti il 31
dicembre del 1964. Un finale col botto. Com'erano quegli anni? «Stavamo aperti fino a mezzanotte, c'erano
turisti che arrivano con la macchina carica di valige, prendevano le case in affitto per tutta la stagione o
andavano a pensione, gli americani di Camp Darby che la sera facevano baldoria e venivano recuperati
barcollanti in strada dalle camionette della polizia militare. Le loro donne che al sabato mattina arrivavano in
farmacia con i bigodini in testa, si preparavano fin dall'alba alle feste e al passeggio sul mare della sera. E
spendevano, spendevano...». E adesso? «E' tutto cambiato. Le famiglie non trascorrono più tutta l'estate sul
litorale, i turisti arrivanodalla superstrada, guardano se c'è il sole e salgono in macchina. E alle 17 si mettono
in fila per tornare a casa». Clienti famosi? «Ricordo Bud Spencer e tutta la sua banda quando giravano sul
litorale Bomber' o Lo chiamavano Bulldozer': venivano in farmacia ed erano tutti rotti, chi con la clavicola
lussata, chi con il polso slogato. Anche Bud Spencer: aveva la schiena sempre a pezzi. Compravano bende,
garze, fasce elastiche...». Con lei c'è tutta la famiglia. «Mio fratello, Piero, mi ha dato una mano grandissima.
Poi ci sono le mie due figlie, Giulia e Lucia (che aveva studiato informatica ma poi ha deciso di prendere una
seconda laurea in farmacia), ed il figlio di Piero, Enrico. Senza dimenticare le dottoresse Sabrina Colombino,
Sasha Benvenuti e Anna Soriani ed Emiliano Zaccagnini al backoffice». Quali sono le iniziative per i 50 anni?
«Oltre al brindisi e al rinfresco stasera alle 18, fino a maggio garantiremo uno serie di servizi a domicilio:
consegna gratuita dei medicinali, controllo delle scadenze e dell'armadietto dei medicinali, misurazione della
pressione, glicemia e dosaggio anticoagulanti. Ogni 30 euro di spesa sarà poi offerta una colazione gratuita
in convenzione con il bar Tirrenia doc caffè». Francesca Bianchi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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IL NOSTRO GIOCO MERCOLEDI' NUOVA CLASSIFICA
29/11/2014
QN - La Nazione - Umbria
Pag. 10
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Sono 48 le infezioni diagnosticate a Perugia nel 2014
PERUGIA AMMONTANO A 48 i nuovi casi di Hiv diagnosticati quest'anno nella clinica di malattie infettive
dell'Azienda ospedaliera di Perugia: erano stati 44 nel 2013. I dati vengono forniti da Federfarma Umbria, nel
contesto della presentazione di un'iniziativa specifica: anche le farmacie regionali, infatti, parteciperanno
lunedì prossimo alla Giornata mondiale per la lotta all'Aids. Dei 48 nuovi casi di quest'anno, il 63 per cento
riferisce Federfarma riguarda italiani, il 37 per cento stranieri, mentre glu uomini infettati sono l'83 per cento e
il 17 le donne. DAL 1999 A OGGI i casi accertati di Aids nella clinica di malattie infettive di Perugia sono stati
520, mentre una stima complessiva dei casi di infezione da Hiv arriva a 700 unità. La ripartizione per sesso
sia della malattia, sia dell'infezione, evidenzia un 67 per cento tra i maschi di età compresa tra i 36 e i 45
anni, e un 33 per cento di donne di età compresa tra i 26 e i 35 anni. Nel 72%, quanto al trattamento sanitario
adottato al cospetto di circostanze del genere, viene somministrata terapia antiretrovirale. LUNEDÌ
PROSSIMO nell'ambito dell'iniziativa presentata da Federfarma tutti i farmacisti dell'Umbria indosseranno un
fiocchetto rosso e consegneranno a chi entrerà in farmacia un preservativo gratuito quale simbolo di un
corretto comportamento sessuale in caso di rapporti occasionali. Per tutta la giornata saranno inoltre
distribuiti i volantini informativi, realizzati dall'Anlaids Umbria, sull'importanza di una diagnosi precoce.
L'aumento delle infezioni è testimonianza lampante della costante pericolosità di una malattia che non
accenna a ridurre il proprio raggio d'azione. E questo nonostante il proliferare delle iniziative di lotta. TUTTO
CIÒ impone un'ulteriore presa di coscienza del problema, con iniziative, come quella che verrà messa in
campo anche in Umbria nella giornata di dopodomani, finalizzate a orientare la popolazione sulla necessità di
comportamenti corretti e comunque tali da ridurre al minimo le possibilità di contagio. Occorre dunque una
maggiore consapevolezza collettiva sulla pericolosità della malattia e per certi versi l'unico modo per
diffondere una simile informazione è quello di avvicinarsi sempre più al pubblico con convegni, campagne di
conoscenza e, appunto, iniziative specifiche. Farmacisti con un fiocchetto rosso, dunque, per «dire» a tutti
che sconfiggere l'Aids è possibile. Image: 20141129/foto/2460.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Aids, da noi i casi vanno aumentandoFarmacisti col fiocco rosso per dire
basta
29/11/2014
Il Garantista - Catanzaro
Pag. 5
L'Asp di Cosenza ritira il Fluad In 5 forse uccisi dal vaccino
COSENZA La bufera che ha investito il vaccino antinfluenzale Fluad, che si sospetta abbia provocato diverse
morti in altre parti d'Italia di persone anziane che l'avevano assunto, arriva anche in Calabria. L'Asp di
Cosenza lo ha ufficialmente ritirato. Lo si apprende dalla nota dell'Aifa, con la quale è stata disposta, a titolo
esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di alcuni lotti del medicinale della Novartis vaccines and
diagnostics srl. I decessi sospetti sarebbero cinque, anche se il commissario straordinario dell'Istituto
superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi ha tentato di gettare acqua sul fuoco: «Penso che i decessi
segnalati di 5 anziani che avevano effettuato la vaccinazione antinfluenzale con il vaccino Fluad, siano dovuti
alle patologie precedenti da cui erano affetti» ed esclude una contaminazione: «Anche perché lo stabilimento
di Siena della Novartis produce questo vaccino destinato a vari Paesi del mondo e, in caso di
contaminazione, avremmo dovuto avere segnalazioni anche da altri Paesi». L'Asp di Cosenza, tuttavia, non
vuole correre rischi: «Il ritiro cautelare è stato disposto - si legge nella nota - in attesa degli elementi
necessari, tra i quali l'esito degli accertamenti sui campioni già prelevati, per valutare un eventuale nesso di
causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino». L'Asp, tramite del dipartimento di
Prevenzione e dei direttori di distretto sanitario, «ha provveduto a informare i medici di medicina generale nel
merito del provvedimento di sospensione dell'utilizzo dei vaccini identificati , disponendo altresì l'obbligo del
conferimento dei medesimi alle farmacie territoriali». Una volta acquisita la comunicazione dell'Aifa, «con la
quale si puntualizza che i tre eventi ad esito fatale hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla
somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino, sono state impartite le opportune disposizioni finalizzate
alla sorveglianza dei soggetti sottoposti alla vaccinazione con i vaccini identificati nei lotti 142701 e 143301
per un periodo di riferimento di almeno due giorni». L'Asp bruzia, così come hanno fatto in questi giorni anche
le Aziende sanitarie dei distretti interessati dalle morti degli anziani, ha invitato i pazienti, che hanno
acquistato il vaccino, a controllare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i
quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico per la valutazione di un'alternativa
vaccinale».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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ALLARME ANTINFLUENZALE
29/11/2014
Il Garantista - Cosenza
Pag. 15
Prescritti VACCINI del lotto incriminato
Nel distretto sanitario è allarme dopo le morti sospette attribuibili al Fluad ma al momento non risultano
esserci situazioni a rischio
In tutta Italia sono cinque le morti sospette attribuibili alla somministrazione del Fluad, un vaccino "killer" che
semina panico e timori in coloro che lo hanno assunto. I dirigenti sanitari di alcuni distretti della provincia di
Cosenza hanno disposto l'immediata sospensione. I lotti incriminati sono il n° 142701 e il n° 143301. E anche
a Rossano e in tutto il distretto di competenza è allarme. I medici di famiglia hanno somministrato il lotto n°
143301 distribuito da oltre due mesi. Al momento, ad alcuni medici di famiglia nulla è stato comunicato,
sebbene i sanitari appresa la fuga di notizie hanno comunque arrestato la diffusione. È da valutare il criterio
di distribuzione e se, soprattutto, avviene in maniera equivalente. Il vaccino anti-influenzale avrebbe dunque
determinato "morti sospette", più un caso classificato come "evento avverso grave" di un paziente
attualmente in gravi condizioni cliniche. L'Agenzia italiana del farmaco (l'Aifa) ha deciso, in attesa di controlli e
verifiche, di bloccare "a titolo cautelativo" l'utilizzo di 2 lotti del vaccino Fluad. Immediata la campagna
precauzionale avviata dall'Aifa che invita i pazienti e i medici di famiglia a controllare con prudenza il numero
del lotto. In circolazione ci sono in tutto circa 4 milioni di dosi del vaccino Fluad, i due lotti sospetti sono
destinati solo alle Asp e non alla vendita in farmacia. I primi decessi sospetti si sono consumati a metà
novembre. Uno dei pazienti è morto a un'ora dalla somministrazione del Fluad per un "evento
cardiovascolare avverso", mentre gli altri due decessi sono stati registrati entro 48 ore dal vaccino, entrambi
per infiammazione del sistema nervoso centrale. Una delle ipotesi formulate è che nella produzione del
vaccino possa esserci stata una contaminazione esterna associata al Fluad. A Rossano molti medici hanno
prescritto il Fluad con il lotto sospetto. Al momento non risultano situazioni a rischio in pronto soccorso, tanto
meno di rinvengono casi in altri luoghi. La situazione è sotto controllo. L'allarme è scattato nei giorni scorsi
dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che ha ordinato a titolo prudenziale il divieto di somministrazione. Il
vaccino antinfluenzale Fluad è tra i più noti e impiegati dai sanitari. La notizia è scoppiata proprio nella fase
topica della campagna, il che determina apprensione. Occorrerà verificare il nesso di causalità. Intanto è
prevalente nel territorio un momento di ridimensionamento dell'allarme, così come si invita a non assumere
atteggiamenti di pregiudizio nei confronti dei vaccini. [email protected] Una confezione del vaccino
antinfluenzale Fluad distribuita a Rossano DI M ATTEO L AURIA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 29/11/2014
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ROSSANO
PROFESSIONI
9 articoli
29/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 10
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Ma i decessi non spaventano la Borsa: Novartis guadagna lo 0,5%
Novartis International AGè una multinazionale svizzera con sede a Basilea che operanel settorefarmaceutico,
seconda almondoperfatturatodopolaPfizer.Nell'azienda lavorano circa 100mila dipendenti in 191 paesi ed è
quotata
al
New
YorkStockExchangeealloSwissMarketIndex.Nasce
persoddisfareunavastagammadiesigenzenell'ambitodellasalute,conundiversificatoportafogliodisoluzioniincam
pofarmaceutico,prodottiperlacuradell'occhio,farmaciequivalenti,vaccini,prodottiperl'automedicazione e per la
salute animale. In Italia è una solidarealtàindustriale,con treinsediamenti produttivi d'avanguardia che fanno
capo alle divisioni Farmaceutici, Sandoz e Vaccini. La sede principale è a
Origgio(Varese).IlcamminodiNovartisInternational, invece, è iniziato nel 1996, quandoCiba e Sandoz sisono
fuse. Dopo l'acquisizione di Fougera Pharmaceuticals il 2 maggio 2012 per 429 milioni di dollari, Novartis è
diventato anche il maggior produttore al mondo di farmaci generici nel settore dermatologico. E ieri,
nonostante il terremoto vaccini, i titoli hanno guadagnato un +0.54 per cento.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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UN COLOSSO DA 100MILA DIPENDENTI
29/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 11
(diffusione:105812, tiratura:151233)
«Sì al ritiro , ma niente panico»
BFarmindustria: le vaccinazioni «hanno allungato l'aspettativa di vita di 12 anni». Ogni anno 1,2 miliardi
investiti in ricerca
ALESSIA GUERRIERI
Tene il ritiro, ma ora niente panico. L'industria del farmaco prova a rassicurare sulla bontà dei vaccini
antinfluenzali, puntando sui controlli rigidissimi a cui è sottoposto il mercato dei medicinali. È il presidente di
Farmindustria a voler spiegare che i vaccini consentono ogni anno di abbassare il numero dei morti causati
dall'influenza. E lo fa a L'Aquila, durante il roadshow sulla strategicità del settore farmaceutico per lo sviluppo
"Produzione di valore. L'industria del farmaco: un patrimonio che l'Italia non può perdere". «Non è la prima
volta che si ritirano alcuni lotti in via cautelativa - esordisce Massimo Scaccabarozzi - ed è giusto farlo»
quando si sospettano dei problemi. Ma per vedere la correlazione causa-effetto tra antidoti e decessi
occorrerà attendere i risultati delle indagini, anche se - continua - «mi risulta che questi vaccini siano stati
ormai usati in 65 milioni di dosi». Certo l'errore può sempre esserci quando si producono miliardi di
confezioni, ma «non bisogna creare il panico, perché si rischia di diminuire ulteriormente le coperture
vaccinali», già in calo. Farmaci innovativi e vaccini hanno infatti consentito l'allungamento dell'aspettativa di
vita di 12 anni, quindi il «bilancio non può che essere positivo». A ricordarlo è proprio il presidente
dell'omonima casa farmaceutica Sergio Dompé. Senza di loro «ogni anno l'influenza farebbe ancora più
vittime», dice a margine dell'evento Farmindustria, sottolineando inoltre il drastico calo della mortalità infantile
dovuto proprio all'immunizzazione da certe malattie. Dunque i vaccini sono fondamentali tanto quanto
l'industria farmaceutica; un settore considerato invece dai decisori nazionali e regionali - sottolinea il ministro
della Salute, Beatrice Lorenzin - «prevalentemente una voce di costo». A lungo andare così, secondo lei, si
rischia non solo di ridurre i servizi, ma anche di portare «alla marginalizzazione del Paese nella competizione
internazionale». Per questo, la tenuta del Ssn non può prescindere dalla «sostenibilità dell'indotto industriale
della sanità». Tra le 5M del made in Italy difatti ci sono anche i medicinali, che nei primi nove mesi dell'anno
hanno portato all'assunzione di 1.600 giovani under30, con l'export che ha consentito di scalare la classifica
mondiale dal 53° posto nel 1991 al 12°. A trainare l'occupazione soprattutto gli investimenti in ricerca e
biotech - 1,2 miliardi di euro l'anno - e la crescita della produzione (3%) dovuta alla scelta delle aziende di
spostare l'attività in Italia.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Le aziende .
29/11/2014
Il Gazzettino - Ed. nazionale
Pag. 7
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Allarme e paura tra i pazienti Valanga di chiamate ai medici
L'Istituto superiore di sanità: «I controlli sono rigorosissimi prima che il prodotto arrivi al pubblico per la
somministrazione»
ROMA - Se non si è scatenata una psicosi, certamente i pazienti sono preoccupati e sono state numerose le
richieste d'informazioni da parte dei cittadini ai medici di famiglia. Il blocco, in via precauzionale, del vaccino
antinfluenzale "Fluad" ha indubbiamente suscitato timori nei cittadini anche se le reazioni sembrano essere
differenti a seconda dei territori. Un primo screening della situazione lo ha fatto la Federazione italiana dei
medici di medicina generale (Fimmg). A Roma sono state «moltissime le chiamate, c'è un po' di allarmismo,
ma la parola del proprio medico è più forte tanto che gli studi sono pieni di pazienti per le vaccinazioni in
programma». Più tranquilla la situazione a Milano dove continuano ad arrivare le richieste di prenotazione. A
Napoli e ad Ancona sono giunte molte richieste di informazioni e si è registrata un'elevata preoccupazione.
Segnalazioni invece di «pazienti nel panico» dai medici di Bari in cui i camici bianchi dichiarano di sentirsi
«soli ad affrontare la questione». Molte le chiamate anche a Messina dove la Asl ha inviato a tutti i medici
un'informativa dicendo di cambiare vaccino in via precauzionale. Moderato l'allarme a Torino e in Liguria dove
in ogni caso sono giunte molte chiamate di pazienti preoccupati. A Udine e Trieste i camici bianchi segnalano
una situazione di «tranquillità. Negli studi i pazienti continuano la vaccinazione». In Molise i medici
evidenziano come «il 90% della campagna vaccinale è fatta e in via precauzionale si usa un altro vaccino».
«Questo divieto, emanato a scopo precauzionale, dimostra il buon funzionamento della nostra Rete di
Farmacovigilanza - afferma il responsabile scientifico Fimmg Walter Marrocco - Contemporaneamente però
non si comprendono altri provvedimenti, come quello della regione Liguria, che ha decretato la sospensione
di tutta la Campagna Vaccinale Antinfluenzale». «L'influenza - sottolinea Marrocco - ogni anno in Italia
colpisce tra i 6 e i 9 milioni di persone, a seconda della stagione. Nei soggetti anziani con patologie croniche
l'influenza può avere anche esiti letali quantificabili in circa 8.000 decessi l'anno, circa 40.000 in tutta Europa.
La vaccinazione costituisce un presidio fondamentale al fine di ridurre il rischio individuale di malattia,
ospedalizzazione e morte per le complicanze dell'influenza». I vaccini sono le «tecnologie più controllate in
assoluto prima di arrivare al pubblico». A sottolinearlo è il commissario straordinario dell'Istituto superiore di
sanità (Iss), Walter Ricciardi. Proprio nei laboratori dell'Iss sono in corso le analisi sui due lotti del vaccino
Fluad bloccati dall'Agenzia italiana del farmaco. I test di controllo sono normati dall'Ue che, in materia, «è
rigorosissima». Prima che un vaccino antinfluenzale arrivi al cittadino o nello studio del medico di famiglia per
essere utilizzato, deve infatti superare una lunga serie di test di sicurezza. Prove che vengono effettuate
prima dall'azienda produttrice e successivamente ripetute dagli enti nazionali preposti al controllo. I virus
influenzali stagionali vengono isolati da centri specializzati dell'Organizzazione mondiale della sanità. Da tali
centri le aziende farmaceutiche acquisiscono gli stessi virus per la produzione dei vaccini antinfluenzali.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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È QUASI PSICOSI IN TUTTA ITALIA
29/11/2014
Osservatore Romano
Pag. 5
(tiratura:60000)
In Italia poveri e senza farmaci
ROMA , 28. Cresce in Italia la povertà sanitaria. Nel 2014 è aumentata del 3,8 per cento la richiesta di
farmaci da parte di quella fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali, nemmeno
quelli con ricetta medica. In particolare si è passati dalle 2.943.659 confezioni richieste nel 2013 alle
3.057.405 del 2014. È il dato emerso dallo studio dell'Osservatorio sulla donazione dei farmaci del Banco
farmaceutico Onlus, svolto in collaborazione con Acli, Caritas nazionale, Ufficio per la pastorale della salute
dell'episcopato italiano e Unitalsi. L'analisi è stata elaborata a partire da un campione di 46 enti convenzionati
con il Banco. Globalmente la popolazione assistita è composta soprattutto da soggetti immigrati (60,2 per
cento).
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
140
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Dati di Acli e Caritas
29/11/2014
Left - N.46 - 29 novembre 2014
Pag. 18
(diffusione:57256, tiratura:78653)
AL MERCATO DEI DIRITTI
Nord America e Ue negoziano, in gran segreto, un patto in cui la sovranità degli Stati verrebbe sacrificata
sull'altare degli interessi privati. Salute, alimentazione, lavoro, proprietà intellettuale, servizi pubblici. Ecco
cosa si nasconde dietro il Ttip, il Trattato transatlantico di liberalizzazione di commercio e investimenti
DI MONICA DI SISTO E ALBERTO ZORATTI
«L' opinione pubblica è troppo allarmata, il trattato Ttip non comporterà alcuna riduzione delle tutele per i
cittadini in favore dell'arricchimento delle multinazionali». Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina,
audito recentemente in Parlamento sull'impatto del Trattato transatlantico di liberalizzazione di commercio e
investimenti (Transatlantic trade and investment partnership o Ttip) che l'Unione europea sta negoziando con
gli Stati Uniti, prova a gettare acqua sul fuoco. Ma pochi giorni prima, a Bruxelles, era stato il parlamentare
europeo Massimo D'Alema, in un seminario dell'European foundation for progressive studies a spiegare che
«i negoziati, fino a oggi, non si sono concentrati sulla creazione di un nuovo regime commerciale che metta
l'interesse pubblico al primo posto. Anzi, usando le parole del premio Nobel Joseph Stiglitz, si sono
concentrate nel creare "un sistema che metta gli interessi corporativi al primo posto"». Ma c'è di più. D'Alema
ha ben chiarito che «una delle ragioni per cui l'opinione pubblica non si fida di questo tipo di accordi, e anche
dello stallo dei negoziati dell'Organizzazione mondiale del commercio, è che a oggi molti dei trattati in vigore
hanno tipicamente trascurato le dimensioni sociali e ambientali e anteposto molto spesso gli interessi
commerciali ad altri valori quali il diritto a una vita sana e alla protezione dell'ambiente». E, infatti, stando agli
scenari più ottimistici - ipotizzati dagli studi d'impatto che la Commissione europea ha commissionato
all'illustre Cepr sui potenziali effetti positivi del trattato - potremmo al massimo creare in Italia 30mila posti di
lavoro, e metterci in tasca 2,60 euro a settimana, l'equivalente di un cappuccino al bar. Stando, invece, a
quelli più realistici, si potrebbe arrivare all'azzeramento progressivo della sovranità democratica su
produzione, consumo e diritti e a una polverizzazione delle piccole e medie imprese, innanzitutto in
agricoltura. Oltre a una perdita, in tutta Europa, di oltre 600mila posti di lavoro, come ha di recente
quantificato la statunitense Tufts university. Alla nuova fratellanza tra Europa e Stati Uniti il premier Renzi ha
quasi dedicato l'intero Semestre italiano di presidenza dell'Ue perché, ha spiegato, «non è un semplice
accordo commerciale come altri, ma è una scelta strategica e culturale per l'Unione». Lo stesso presidente
Obama, nella sua visita d'autunno a Roma, l'ha definito, «il premio per un'intera generazione». Il Ttip è la più
ambiziosa e mai tentata svendita di diritti, servizi pubblici, beni comuni, regole di sicurezza sociale e
ambientale, e di quel che resta dei sistemi produttivi nazionali, sacrificati sull'altare della creazione del più
grande mercato comune globale tra Stati Uniti ed Europa, che varrà oltre la metà del Pil globale. E col quale
si vorrebbe tenere saldo il timone del mondo, contrastando l'ascesa di Cina, India e Russia. Non sono le
dogane ad allontanare i mercati Ue e Usa: in media, a parte pochi settori come il cibo, il tessile, la moda e la
meccanica dove ci siamo sempre fatti la guerra, le tasse sulle importazioni caricano i prezzi finali di un 2,5-3
per cento: poco o niente rispetto alla media del commercio globale. Intanto, però, il Ttip si propone di buttarli
giù tutti, lanciando proprio i settori a oggi più protetti - i pochi che ancora galleggiano nel Pil nazionale - nella
concorrenza faccia a faccia con i loro grandi competitori statunitensi ed europei: moda e calzature,
meccanica, allevamento degli animali per la produzione di carni rosse e bianche, derivati del latte e del cibo
trasformato. Con il Ttip l'Unione mette, inoltre, a disposizione della concorrenza transatlantica tutti i livelli degli
appalti pubblici - europei, nazionali e locali - dei servizi privati pubblici, innanzitutto quelli già partecipati dalle
imprese private, in particolare le multiutility, ma anche la finanza, le banche, le assicurazioni, tutti gli
investimenti, compresi quei derivati che gli Usa, dopo le rovinose crisi del 2005 e del 2009 erano riusciti più di
noi a limitare. Anzi: un'innovazione di livello para-istituzionale che il trattato andrà a introdurre è un Investor-to
state dispute settlement body (Isds): un arbitrato commerciale in cui imprese e investitori - senza prendersi il
disturbo di passare dai tribunali ordinari come già è possibile oggi e di rispettare, dunque, le legislazioni
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
141
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COPERTINA
29/11/2014
Left - N.46 - 29 novembre 2014
Pag. 18
(diffusione:57256, tiratura:78653)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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nazionali - potranno citare in giudizio gli Stati se trovassero che una legittima normativa nazionale abbia leso i
loro interessi presenti, passati e futuri. Il Ttip, acronimo che ironicamente potrebbe essere tradotto in "Tutto
come te pare", si occuperà anche di proprietà intellettuale, prevedendo una "stretta" nella protezione delle
registrazioni, dai farmaci, ai semi, ai software, disegnata sul modello Usa, rigida sulla possibilità di
condivisione delle conoscenze, ad esempio, nelle comunità scientifiche e di sviluppatori. È stata riproposta da
parte dell'Europa una maggiore protezione anche dei marchi Dop, Doc, delle Indicazioni geografiche di
provenienza dei nostri prodotti: un vecchio cavallo di battaglia italiano anche nei negoziati
dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Con il meccanismo del reciproco riconoscimento,
tuttavia, in cambio dell'ingresso di un po' di prodotti certificati sulle tavole degli americani che potranno
permetterseli, rischiamo di far arrivare in Europa valanghe di prosciutti di Parma e San Daniele registrati in
America da oriundi italiani come marchi propri tanti anni fa. E di prodotti simil-italiani - dal parmesan alla
montanella - che già oggi facciamo fatica a non far arrivare nei nostri negozi, e a non comprare, dato il costo
molto più basso rispetto agli originali Made in Italy. Anche i nostri dati privati, inoltre, rischiano di essere
trattati - all'americana - come proprietà dei siti delle banche dati in cui li registreremo, ed essere commerciati,
così, scavalcando d'un balzo tutta la complessa disciplina sulla privacy che l'Europa ha faticosamente
accumulato negli anni. Ma non è finita qui. Il Ttip, infatti, vivrà di vita propria. Diversamente da tutti gli altri
trattati, nei quali una volta apposta la firma finale il testo è dato fino a esplicita modifica, il Ttip introduce una
novità normativa che porterà una ristretta cerchia di "addetti ai lavori transatlantici" a poter operare in
permanenza su tutti i livelli di discipline, regolamenti, requisiti, test di sicurezza che possano essere ricondotti
alla categoria di "regole" e che oggi fanno problema agli scambi commerciali. Il Regulatory cooperation
council (Rcc), pensato all'interno del Ttip, sarà infatti un organismo permanente che esaminerà, per iniziativa
di "portatori di interesse" (non, badate bene, parlamenti, referenti istituzionali, espressioni del consenso
popolare ma imprese, marchi privati, parti in causa, in ogni caso) i modi migliori per «ridurre gli impatti avversi
sul commercio e gli investimenti, i costi non necessari e i ritardi amministrativi che si generano con i
regolamenti», si legge nella relazione del Gruppo di lavoro misto Usa-Ue che ha lanciato il processo
negoziale. E quali sono, guarda caso, i primi regolamenti "pesanti" per il commercio tirati in ballo dalla
valutazione d'impatto preliminare pagata dalla Commissione Ue al centro di ricerca Ecorys? Innanzitutto,
l'etichettatura dei cibi: la legislazione sulla sicurezza alimentare europea porta ad autorizzare il cibo sulla
base del usso di informazioni raccolte lungo la filiera. Gli Usa la garantiscono a valle, testando il prodotto
finale: sistema più economico e semplice. Peccato che, ad esempio, per rendere commestibile un pollo
allevato senza controlli fino all'uccisione, bisogna lavarlo coi composti clorinati, pratica economica ma al
momento vietata in Europa perché tossica. Altro problema? Il fatto che il 100 per cento dei container
contenenti cibo venga analizzato alle dogane, cosa che al commercio crea un problema, ma alla salute
riteniamo di no. Gli Usa, poi, hanno direttive molto stringenti sul latte pastorizzato che non permettono ai
produttori europei di accedere al loro mercato: misura tacciata di protezionismo. E così via citando il bando
europeo degli Ogm per l'alimentazione umana, quello della carne agli ormoni, la protezione dei delfini, le
Indicazioni Geografiche, i limiti alle tossine in grani e granaglie, oltre alle misure contro il Bioterrorismo e i
contratti di lavoro, la direttiva Reach per la chimica sicura e le misure contro il climate change: tutto in un gran
calderone di ostacoli e difficoltà segnalate, si spiega, dalle principale imprese di settore. Difficoltà che il Rcc
rimuoverà progressivamente per via tecnica, sovranazionale e, soprattutto, protetta dal segreto commerciale.
L'ultima peculiarità del Ttip, infatti, è che contenendo dettagli strategici delle proiezioni commerciali dei
mercati Usa e Ue, è stato secretato. Contrariamente ai negoziati della Wto, i cui testi sono disponibili sul web,
i dettagli di questo negoziato li abbiamo appresi in via confidenziale, da wikileaks o nei dialoghi con la
Commissione cui possono partecipare le associazioni accreditate in quanto "portatori di interesse" mentre i
parlamentari, suggestivamente, no. Oltre 300 organizzazioni - sindacati, ong, associazioni, partiti, movimenti insieme a migliaia di persone, comitati, quartieri e rappresentanti delle istituzioni hanno creato una rete dal
basso tra Stati Uniti e Unione europea per monitorare lo svolgimento dei negoziati e promuovere
29/11/2014
Left - N.46 - 29 novembre 2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
l'informazione relativa al trattato. Siamo certi che il Ttip se lo conosci, lo vuoi evitare.
IL TTIP IN 8 PILLOLE DI LEONARDO FILIPPICOMPETITIVITÀ
L'abbattimento delle barriere tariarie favorirebbe gli scambi e la competitività internazionale, ma finirebbe con
l'esporre i mercati europei al rischio della "trade diversion", ossia della sostituzione tra il commercio intra-Ue
con quello globale, e di una maggior dipendenza dell'Europa dalle uttuazioni delle economie mondiali. A
unico vantaggio di poche e grandi imprese in grado di concorrere nei mercati globali.
ALIMENTAZIONE E AMBIENTE L'armonizzazione delle normative sanitarie e degli standard tecnici
rischierebbe di rivelarsi un adeguamento al ribasso. Le lobby americane spingono per l'abolizione anche in
Europa del "principio di precauzione", per il quale un prodotto può essere messo in commercio solo previa
valutazione dei rischi. Nei nostri mercati potrebbero sbarcare carni trattate con ormoni o antibiotici proibiti.
FINANZA L'alta finanza fa pressioni anché nel trattato venga disciplinata la regolamentazione finanziaria.
Tale disciplina potrebbe limitare alcune diposizioni nazionali come la tassazione delle transazioni finanziarie,
il divieto di trattare titoli tossici, il limite di attività speculative per le banche commerciali, ecc. In particolare, i
grandi gruppi bancari europei spingono per la rimozione delle norme "post-Lehman Brothers" di Obama, che
hanno ristretto il loro campo d'azione al di là dell'Atlantico.
LAVORO Gli Usa hanno ratificato soltanto due tra le otto norme fondamentali dell'Organizzazione inter
nazionale del lavoro a protezione dei lavoratori. Pertanto, l'uniformazione dei loro diritti presente sul tavolo dei
negoziati potrebbe tradursi in un appiattimento al ribasso delle tutele legislative e degli standard minimi di
sicurezza sul lavoro. Inoltre, secondo una ricerca del Global development and environment institute, con il
Ttip l'Unione europea potrebbe perdere circa 600mila posti di lavoro.IL TTIP IN 8 PILLOLE
PRIVACY E PROPRIETÀ INTELLETTUALE La normativa Usa in materia di riservatezza, molto più
permissiva della nostra, potrebbe essere importata nel Vecchio Continente, esaudendo il desiderio delle
imprese Usa di avere un accesso più facile ai dati personali, per consentire attività di profiling mirato tra i
consumatori. Anche la proprietà intellettuale è oggetto di negoziato: l'accordo commerciale anti-contraazione
(Acta), respinto dal Parlamento Ue nel 2012, potrebbe rispuntare sul tavolo negoziale, minacciando la libertà
di internet, l'autonomia di scelta circa il diritto autore e l'accesso ai farmaci generici.
SERVIZI PUBBLICI L'eliminazione delle cosiddette barriere non tariarie potrebbe trasformare in vietate le
normative nazionali e le scelte politiche degli enti locali che puntano a una pubblicizzazione dei servizi e a
una gestione comune delle risorse primarie, in quanto costituirebbero decisioni che limitano la vitalità
commerciale delle imprese. Settori strategici come acqua, energia, salute ed educazione sarebbero dunque a
rischio di privatizzazioni selvagge.
ENERGIA Il superamento del principio di precauzione, oltre che su "alimentazione e ambiente" (vedi box) si
ripercuoterebbe anche sui criteri di produzione dell'energia, spalancando le porte dell'Europa a tecniche
invasive di estrazione di idrocarburi come il "fracking" o inducendo una conversione in massa dei terreni
agricoli alla produzione di biocombustibili. Anche in America sussisterebbero alcuni pericoli: BusinessEurope,
che rappresenta diverse compagnie petrolifere europee, preme anché il trattato proibisca negli Usa i crediti
d'imposta sui carburanti sostitutivi meno inquinanti.
DEMOCRAZIA Tra i punti più controversi del dispositivo, vi è senza dubbio l'istituzione dell'"Investor-State
dispute settlement (Isds), ossia un organismo arbitrale terzo e sovranazionale chiamato a risolvere le
controversie tra multinazionali e Stati firmatari dell'accordo. Questo tipo di istituto non è una novità: è previsto
da diversi trattati di libero scambio tuttora vigenti, e ha costretto molti governi a rimborsare lautamente le
aziende che avevano denunciato politiche sanitarie, ambientali o sociali, tacciate di costituire un'indebita
ingerenza nei loro margini d'azione e profitti.GLI AUTORI
Monica Di Sisto e Alberto Zoratti sono membri dell' Associazione Fairwatch, Osservatorio italiano sul
commercio internazionale e sul clima. Tra i promotori, anche in Italia, della Campagna Stop Ttip. www.stopttip-italia.net
29/11/2014
Left - N.46 - 29 novembre 2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Foto: 7 16 novembre, Brisbane, Australia. Il presidente americano Barack Obama, con alcuni leader europei
e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker
Foto: 2 New York, una donna fa la spesa al supermercato
Foto: 3 23 maggio, Duesseldorf, Germania. Una manifestazione di protesta contro il Ttip
28/11/2014
IL Idee e Lifestyle - N.12 - dicembre 2014
Pag. 34
L'estinzione triste della balena romantica
Nell'indifferenza generale, la commedia romantica è defunta. Al suo posto, un nuovo generane senza nome
ma con punti fermi: la problematicità dei personaggi, il percorso di comprensione, il "niente è come appare"
Ester Viola
[IL POSTO VUOTO DELLA ROM-COM I È successo l'impensabile. «Le commedie romantiche non le
vogliono più», l'ha detto Lynda Obst - e ha lavorato con Nora Ephron. Meno possibilista, quindi più precisa, la
produttrice Joy Gorman (Cercasi amore per la fine del mondo): «II meet-cute è morto». Ce ne siamo accorti
una sera di febbraio, era l'ennesimo passaggio di Pretty Woman: solo una nostalgia incurabile fa 4 milioni di
spettatori dopo 25 anni. Ce ne siamo accorti perché è il 2014 e gli unici riferimenti in caso di sciagura
sentimentale sono ancora quelli di Harry ti presento Sally (1989). Insomma, ci avvisano che l'amore è finito,
stavolta addirittura al cinema, ma si resta in sala: c'è una controprogrammazione. I FILM DELL'ULTIMO
DECENNIO POSTMODERNO* Primo: è sempre un dramma rarefatto 0 una mezza commedia, più spesso
neanche si capisce. Si comincia col primo piano sui giorni immobili della vita di qualcuno. Seguono: un lavoro
di comprensione di sé lungo e autocentrato, relazioni disastrose usate solo come pretesto per l'operazione
"cerco di capire chi sono". Lieto fine se capita, ma pure "lieto" è diventato un concetto con molte variazioni di
tono. Insomma è (tornato) di moda il disturbo di personalità. Di secondo asse, direbbe un dottore. Non gli
Hannibal Lecter, né criminali più moderati. Non si tratta neanche delle tetre creazioni di Lars Von Trier, non
sono i nuovi tossicodipendenti di Wall Street, no. È un'altra categoria di protagonisti: i "vagamente
psicopatici". I DISTURBATI TRA LE NUVOLE (7) 2009 Ryan (disturbo antisociale/narcisistico) è un career
transition counselor, cioè viaggia per tutta l'America, licenzia le persone e consiglia di reagire. Gli piace tutto:
non trova alienanti né la vita d'aeroporto né la banalità del male. Incontra Alex, altra campionessa di check-in
dai modi sbrigativi. Insieme sono perfetti: Ryan sarà felice di scoprire un certo istinto paterno represso, meno
felice di scoprire che lei è sposata e per niente intenzionata a rifarsi una vita. Non gli resta che tornare agli
imbarchi e ripartire - ma è il decollo della vita, quello con cui arriverà a dieci milioni di miglia sulla tessera
frequentflyer. Sedu- , to accanto al capitano decide che è più felice così, a diecimila metri dagli uomini. THE
SOCIAL NETWORK (a) 2010 Una certa Erica lascia Mark: lei è carina, lui è una promessa di Harvard e della
programmazione pc (disturbo ossessivo). Il ragazzo reagisce nel modo coraggioso: postando sul blog cose
un po' velenose. Poi apre una birra e chiama un amico perché gli serve un algoritmo, ha avuto un'idea.
SOMEWHERE (6) 2010 Attore famoso si annoia in vacanza (disturbo schizoide). La figlia undicenne cerca di
riorganizzargli il codice etico. BLUEJASMINE (3) 205 Jeannette (disturbo istrionico) era felicemente
milionaria, poi il marito è stato arrestato. Va a vivere con la sorel- % la povera ma soffre moltissimo del
ribasso sulla scala sociale. Cerca di fidanzarsi con il primo ricco che trova, non funziona, prende
diligentemente le pillole ma continua a parlare da sola per strada. LEI (4) 2013 Scrittore professionista
(disturbo evitante) trova più rassicurante innamorarsi su internet, chiunque sia la ragazza online. 1
EVOLUZIONE DEL VAGAMENTE PSICOPATICO | David Fincher ha appena perfezionato il modello, cioè ha
provato con il thriller-di-coppia-anche-commedia-col-morto (e in quel caso un buon regista non ha alternative:
deve aggravare la patologia). RASMOUN PIKE, BEN AFFLECK, DAVID FINCHER, JESSE EISTNBERG,
ANDREW GARFIELD, JUSTIN TIMBARLAKE, SPIKE JONZE, LA PRESSE, JOAQUIN PHOENIX, WOODY
ALLEN, SALLY HAWKINS, ALEC BLADWIN, JACKI WEAVER, JENIFER LAWRENE, ROBERT DE NIRO,
BRADLEY COOPR, ELLE FANNING, DAVID O. RUSSELL, ELLE FANNING, STEPHEN DORFF, SOFIA
COPPOLA, JASON REITMAN, GEORGE CLOONEY,
L'AMORE BUGIARDO (GONE GIRL) (1) 2014 Inizia come iniziano i matrimoni: Amy e Nick sembrano felici.
Va avanti come vanno avanti i matrimoni: dopo poco Nick si procura un'amante. Finisce come sappiamo: lei
trova modi originali di fargliela pagare (organizza un complesso piano per ucciderlo, si scopre ancora
innamorata di lui, ammazza l'ex fidanzato come ripiego). | IL FUTURO, AL CINEMA! Tralasciando il caso
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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- ( CUORI SPEZZATI )-
28/11/2014
IL Idee e Lifestyle - N.12 - dicembre 2014
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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limite del protagonista assassino (degenerazione di stati psicotici), la prima fondata impressione è che sia
tutto più adeguato al cambiamento culturale in corso, e il grande cambiamento culturale ha a che fare
principalmente con la moltiplicazione delle nevrosi - la scala di gravita parte da «dormo poco»*, nessuno si
senta escluso. *altri dettagli sulla crisi postmoderna ce li illustreranno più avanti, ora è più prudente tacere
perché la cavia è la meno indicata a dare pareri durante l'esperimento. Certamente internet e i media
dovranno prendersi delle responsabilità. Confermata quindi come prima attrice la malattia di mente, farla
convivere col dramma è stato facile, con il thriller facilissimo. Restava la commedia romantica - e non perché
non ci abbiano provato. IL LATO POSITIVO (5) 2012 Pat esce da una clinica psichiatrica con un'ordinanza
restrittiva, Tiffany è una pazza un po' meno conclamata che deve superare la morte del marito. Il primo tempo
è una gara a chi sta peggio, nel secondo cominciano a ballare per distrarsi e la storia degenera in Dirty
Dancing (durante gli allenamenti scopriranno l'amore ma soprattutto l'automedicazione). Guariscono così con una forte inclinazione all'ottimismo. Non male, ma non era quello che stavamo cercando: è tempo che
qualche temerario più competente in psicanalisi s'arrischi a fare il passaggio successivo. Cioè l'innesto
minimo di rom-com: servono sceneggiature adatte ai nuovi disturbati (noi). Qualcuno che racconti l'evoluzione
brillante e teorica delle storie d'amore. Troppo difficile? Invece l'hanno già fatto, buona notizia, si può copiare.
C'è il progetto pilota, avanguardia purissima, è un film del 1979. S'intitola Manhattan, Woody Allen deve
assolutamente vederlo. •
Foto: Cote Bianche»
29/11/2014
Farmacia News - N.10 - novembre 2014
Pag. 14
(diffusione:15710, tiratura:15933)
Teme ricche di storia
L'Osservatorio Salute e Benessere ha esplorato la zona di Bari, intervistando i farmacisti di questa provincia,
Dall'indagine emerge una categoria unita ed efficiente nelle risposte alla clientela
Comelia Paletta e Gioia Zago
In questo numero approfondiamo una provincia del sud Italia ovvero Bari, capoluogo della Puglia. La città si
affaccia sul mare Adriatico per una lunghezza di circa 40 km e il territorio comunale è al centro di una vasta
area pianeggiante. Tuttavia, nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni chilometri nell'entroterra. La
conformazione della città viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola
penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano, corrispondente all'attuale centro storico noto come Bari
vecchia. Il numero di abitanti che conta la provincia di Bari è 312.213 (di cui 178.888 maschi e 202.447
femmine); il 18,9% di questi ha un'età superiore a 65 anni ovvero circa 59mila persone. Questa percentuale
richiede lo sviluppo di tutta una serie di servizi dedicati a questa fascia di popolazione; infatti tra le persone
che sono trattate in assistenza domiciliare, il 78,2% risulta essere anziano. Il tasso di disoccupazione relativo
al primo trimestre del 2014 è pari al 20,09% (di cui 19,01% maschi e 23,09% femmine], in decrescita rispetto
all'ultimo trimestre del 2013 quando risultava essere del 21,07%.L'indagine è stata condotta attraverso un
questionario telefonico che ha coinvolto direttamente 90 farmacie, pari al 32% del totale. L'attività di ricerca
svolta s'intende statisticamente osservabile e permette di fare considerazioni a livello di inferenza statistica.
Le 90 farmacie intervistate sono classificate per la maggior parte come urbane, il 21% situato in città e il 72%
in provincia, per il restante 7% sono farmacie rurali. Per quanto riguarda la soddisfazione sui servizi di
pubblica utilità, il numero di persone che dichiarano di avere difficoltà a raggiungere i pronto soccorso è pari
al 59,80% mentre per quanto riguarda le farmacie è pari al 26,70%. Il numero di medici generici nella
provincia è 3307, con una media pari a 8,09 medici ogni 10.000 abitanti. La spesa media per ricetta di
specialità medicinali e galenici è di 19,04€. Il quadro generale II lavoro svolto a livello di indagine sulle
farmacie permette di avere una fotografia approfondita su molti aspetti. Per facilitare la comprensione dei
diversi fenomeni analizzati si è deciso d'indicare sui grafici la tendenza a livello provinciale, poi suddivisa per i
tre differenti cluster (farmacie urbane nel capoluogo, farmacie urbane in provincia e farmacie rurali). La metà
delle farmacie di Bari sono di dimensioni mediograndi: infatti il 50% delle farmacie ha una superficie
compresa tra i 50 e i 100 mq mentre il 25% circa non supera i 50 mq. Poco più di una farmacia su cinque,
ovvero il 22,2%, ha una superficie maggiore di 100 mq. A conferma di quanto scritto prima, dando uno
sguardo più approfondito, si può notare come la maggior parte delle farmacie siano situate nell'area urbana.
Le dimensioni medio-grandi sono confermate anche dal risultato che 1*85,6% delle farmacie hanno al loro
interno da tre a sei farmacisti e il 10% degli intervistati dichiara di avere più di 6 dipendenti, mentre solo il
4,4% delle farmacie intervistate non supera le due unità di personale occupato al proprio interno. Dando uno
sguardo particolare al cluster delle farmacie dell'area urbana, essendo queste le più popolari, si può notare
come esse abbiano sempre più di tre persone al loro interno, mentre le farmacie dell'area rurale, essendo
anche di più piccole dimensioni, in nessun caso superano le sei unità. La presenza di un laboratorio galenico
ben attrezzato è u n elemento distintivo di una farmacia. Nel capoluogo pugliese, più della metà delle
farmacie intervistate (60%) dichiarano di possederne uno; in particolare circa la metà delle farmacie che
dichiarano di possederlo sono situate nell'area urbana (42,2%). Si nota che, nel dettaglio, le preparazioni
maggiormente realizzate all'interno dei laboratori galenici di Bari e provincia sono: sospensioni, emulsioni e
capsule (rispettivamente nel 74,1% e 72,2% dei casi). In poco meno della metà dei laboratori galenici
vengono prodotti gli sciroppi (48,1%) e le creme cosmetiche (42,6%). Poco frequente, invece, è la produzione
delle compresse, in quanto circa una farmacia su dieci che dichiara di possedere un laboratorio le produce
(13%). Dando uno sguardo ai tre diversi cluster si può notare come tutte le farmacie urbane della provincia di
Bari producano tutte le tipologie di preparazioni citate nel questionario, mentre i farmacisti delle farmacie
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
OSSERVATORIO SALUTE E BENESSERE/ La zona di Bari
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Farmacia News - N.10 - novembre 2014
Pag. 14
(diffusione:15710, tiratura:15933)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
rurali dichiarano di produrre soltanto sciroppi, sospensioni ed emulsioni. Nell'area identificata si è voluto
approfondire quale sia la presenza di reparti specializzati all'interno delle farmacie. Quello che emerge è che
il reparto di cosmesi è quello più in voga in quanto presente nel 98,9% dei casi; questo è seguito da quello
legato all'infanzia, presente nell'82% dei casi circa e da quello fitoterapico, presente in circa il 66% delle
farmacie intervistate. Vicini alla metà sono invece i reparti di alimentazione e celiachia (54,4% dei casi) e di
omeopatia (51,1% dei casi). Il reparto di veterinaria è, invece, presente in circa un quarto delle farmacie
intervistate (26,7%), mentre la cabina di estetica è presente solo nel 13,3% dei casi. Da notare come tutti i
reparti siano presenti in almeno una farmacia nei tre diversi cluster a dimostrazione del fatto che nella
provincia di Bari vi è un'offerta molto variegata di diverse merceologie. Gli strumenti di marketing Le giornate
a tema, nelle farmacie site in provincia di Bari, sono piuttosto utilizzate: infatti circa l'80% degli intervistati le
svolge. In particolare, del 78,9% delle farmacie che dichiarano di realizzare giornate a tema, in oltre la metà
dei casi (42,2%) vengono fatte dalle quattro alle dodici volte l'anno. Circa un terzo invece le svolge con una
frequenza superiore alle dodici volte l'anno (23,3%, in nessun caso le farmacie rurali), mentre soltanto il
13,3% le realizza meno di quattro volte l'anno. Quello che emerge è che le farmacie tengono le giornate a
tema soprattutto in sinergia con aziende specifiche. Infatti, in quasi la totalità dei casi, gli eventi sono proposti
o dalla sola azienda (31% dei casi) o dalla farmacia insieme all'azienda (67,6% dei casi). Quasi inesistenti
sono quindi le farmacie che decidono autonomamente di svolgere le giornate a tema (1,4% dei casi). Per
quanto riguarda l'utilizzo di strumenti di marketing elettronici, quasi la metà delle farmacie, che hanno
partecipato all'intervista (43,3%), ha un proprio sito internet e il 36% dichiara di avere una pagina su un social
network; il 10%, invece, dichiara di svolgere attività di direct marketing. Lo strumento più classico, cioè la
rivista dedicata al pubblico, raggiunge una popolarità del 55,6%. A scapito di quanto scritto sopra, in cui si
evidenzia che gli strumenti di marketing elettronici sono abbastanza utilizzati, soltanto una farmacia su dieci
circa fa uso del commercio elettronico (10,3%).
Ì- Mantenere quello he si è raggiunto La farmacia rurale di Assunta Santoro si trova in campagna, in
contrada Antonelli, nel comune di Monopoli. La titolare ci lavora da trent'anni, ora è affiancata dalla figlia
farmacista, Miranda Curci, una collaboratrice farmacista part time, Ahna Pepe, e una commessa, Franca
D'Angelo. «Anche per noi, come per molti altri colleghi», esordisce Santoro, «la ricetta, che non ha mai inciso
molto per noi, sta perdendo valore, e la distribuzione per conto ci ha fatto diminuire del 20 - 30% il fatturato,
lasciandoci solo i tarmaci poco remunerativi». La farmacia offre il CUP e servizi come la misurazione della
pressione e ha il reparto di cosmesi e di fitoterapia. «Trattiamo anche l'omeopatia», racconta la titolare, «per
mio interesse personale, che però non riscuote grande interesse, così come succede per il settore
dell'alimentazione, anche quella infantile e degli ali- menti biologici, che non è mai decollato. Questo
soprattutto per la tipologia della clientela, dall'età media elevata, non molto aperta alle innovazioni.
Organizzavamo, poi, incontri e giornate a tema, ma ora non riusciamo più a proporli, perché è fallita la
cooperativa di farmacisti che ci supportava in questo». La speranza della dottoressa è che venga difeso con
maggior forza e riconosciuto appieno il ruolo della farmacia. «I medici, come si sa, non sono sempre
disponibili e in trincea ci siamo noi, come primo punto di riferimento sanitario della cittadinanza, anche per la
puntura o la prima medicazione: per ora cerchiamo e di mantenere quello che abbiamo raggiunto, ma
abbiamo bisogno di risorse», conclude la farmacista.
2 - L'appello allo studio di una giovane farmacista Una conduzione tutta familiare quella della farmacia
Carvutto nel centro di Conversano, piccolo paese agricolo: vi lavora Rosanna Corazzo, con le figliole
Francesca e Maria Chiara Carvutto. «Per far fronte al calo del valore della ricetta, che tutti i miei colleghi
conoscono, stiamo puntando su altri settori: l'omeopatia, la fitoterapia e soprattutto l'alimentazione», dice la
dottoressa Maria Chiara, che si è specializzata proprio con un master in Biologia della Nutrizione all'università
di Bari, un master che le da le competenze per dare consigli in campo alimentare. «Appena troverò una ditta
che mi convinca del tutto vorrei sostituire l'alimentazione per bambini con quella biologica e per le
intolleranze», spiega la farmacista. «Non c'è ancora una grandissima richiesta, ma inizia a esserci interesse e
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Farmacia News - N.10 - novembre 2014
Pag. 14
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avvicinamento da parte delle persone: ci lavoreremo molto anche per quel che riguarda la politica dei prezzi,
che dovranno essere concorrenziali». Altro settore ben avviato è quello della cosmesi, a marchio della
farmacia, di cui si occupa la stessa titolare. Maria Chiara ha idee precise malgrado i suoi ventotto anni e
conclude: «lo spero tanto che la concorrenza tre le farmacia si sviluppi e si consolidi attraverso la cultura e il
continuo aggiornamento, innanzitutto dei titolari, ma anche dei giovani, perché è solo così che si possono
aiutare le persone che si rivolgono a noi. Vorrei anche dire ai miei coetanei che alla fine del corso di laurea gli
studi e gli approfondimenti sono assolutamente indispensabili».
3 - Un lusso far uscire il cliente a mani vuote Alfredo Mastropasqua è farmacista collaboratore della farmacia
Mainardi, che si trova nel centro di Capurso, cittadina di quindicimila abitanti a una decina di chilometri da
Bari, dal 1988. Titolare della sede farmaceutica è Maria Claudia Mainardi. «La nostra è una farmacia con
clientela stanziale, in prevalenza anziana e non possiamo contare sul turismo», spiega Mastropasqua. «Il
problema che si è fatto più sentire negli ultimi anni è il calo del valore della ricetta che, pur rimanendo una
parte importante del fatturato, diventa sempre più residuale: è passata dall'80% al 65%». In questa situazione
la farmacia punta su altri settori: diagnostica, analisi, elettrocardiogrammi, holter pressorio, prodotti per la
celiachia. Organizza anche giornate a tema. «Insomma, cerchiamo di aprire i nostri orizzonti, ma ciò non ci
consente di recuperare la perdita di valore della ricetta», riprende Mastropasqua. «Of- friamo anche cosmetici
e altri prodotti commerciali, anche se questo non mi piace, perché la farmacia si sta trasformando da presidio
sanitario in supermercato, ma, purtroppo, in questo momento non possiamo permetterci il lusso di far uscire
un cliente dalla farmacia senza che abbia fatto un acquisto. Spero ci sia dalla parte delle nostre istituzioni una
presa di coscienza di questa situazione e che prendano dei provvedimenti per restituire alla farmacia il suo
valore centenario». 4 - II coraggio di osare e comunicare di più La farmacia Calabresi si trova in una zona
semicentrale di Bari ed è da sessantanni della stessa famiglia. Proprietari oggi Francesco Coropulis e il
fratello Luciano Babis Coropulis, che hanno fondato una snc di cui il dottor Francesco è il legale
rappresentante e vi lavorano con altre sei persone tra farmacisti e collaboratori. «La nostra clientela è mista,
sia di passaggio, essendo vicini al policlinico, sia stanziale: con questa c'è un lungo rapporto di fiducia e per
essa la farmacia è un po' il ...confessionale», spiega Francesco Coropulis. «Noi offriamo molti servizi, dal
CUP, che forse diminuirà dal momento che da settembre ha un costo di due euro, alle autoanalisi, all'holter
pressorio, fino a molte analisi nel settore cosmetico». Per far fronte al calo di fatturato legato alla ricetta la
farmacia è stata trasformata e ampliata, riservando molto spazio alla zona self. «Abbiamo cercato di
differenziaci dalle altre farmacie, dando importanza in particolare al reparto della cosmesi e della fitoterapia, e
questo sta dando i suoi frutti», precisa il farmacista. «Organizziamo poi giornate a tema, anche in
collaborazione con un'azienda di settore della cui rete facciamo parte. Spero poi di riuscire a riprendere dei
mini corsi su vari temi, che purtroppo al momento non posso più ospitare per questioni logistiche: tra questi
mi piacerebbe riproporre un corso antifumo, anche se non aveva avuto molto successo, ma ci credo molto e
lo rifarei». Rivolgendosi ai colleghi, il farmacista li esorta ad aver più coraggio: «Non ci dobbiamo trincerare
sulle nostre posizioni: io per esempio sono favorevole alle liberalizzazioni, col solo paletto di una distanza
minima, Dovremmo poi essere sempre di più promotori di benessere e comunicare meglio: oggi tutti parlano
di salute pubblicamente, mentre noi siamo assenti, quando potremmo svolgere un lavoro capillare e
competente».Da sinistra: Gesualdo Anna Lisa, Francesco Coropulis, Luciano Coropulis, Beatrice Lavolpicella
e Angela Loiacono
Evoluzioni positive, malgrado la crisi Gioconda Morea ^ ^ ^ è la presidente dell'associazione titolari di
farmacia della provincia di Bari. La incontriamo in uno dei pochi momenti liberi che le concedono gli impegni
sia come rappresentante provinciale sia come farmacista. «Certamente la situazione di crisi nel settore si è
fatta sentire anche nelle farmacie della nostra provincia. Alcuni problemi sono stati concomitanti con la
cessazione dell'attività di un serie di cooperative locali, ma devo dire che, malgrado ciò, da parte dei
farmacisti ci sono state evoluzioni costruttive», spiega la presidente. «I nostri iscritti sono ben coscienti del
fatto che la farmacia oggi non possa più rispecchiare quella di quarant'anni fa», prosegue Morea, «e si
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Farmacia News - N.10 - novembre 2014
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
stanno adeguando alla nuova realtà rispondendo positivamente, anche grazie a una serie di seminari e
incontri che l'Associazione ha organizzato sul tema, illustrando i criteri di scelta per investimenti adeguati al
periodo».
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Farmacia News - N.10 - novembre 2014
Pag. 43
(diffusione:15710, tiratura:15933)
Da 75 anni la qualità al servizio della salute
A colloquio con Benedetto Cicellini, Direttore Generale di Laboratori Alter Italia, filiale italiana dell'omonimo
gruppo farmaceutico spagnolo, fondato 75 anni fa e dal 2005 presente sul mercato italiano
GIOVANNI BERNUZZI
L'eccellenza qualitativa J è da 75 anni la priorità del gruppo Alter, . nato nel 1939 in Spam gna, a Madrid,
dall'intuizione del farmacista Juan Josè Alonso Grijalba e tuttora di proprietà e gestito direttamente dalla
famiglia Alonso. Negli anni i Laboratori Alter hanno diversificato le proprie aree operative dall'ambito dei
farmaci proprietari ad altri settori strategici (farmaci generici, alimentazione per l'infanzia, dermocosmesi)
crescendo anche all'estero, nei mercati europei ed extraeuropei, sia con accordi di partnership che con filiali
dirette, tra cui quella italiana con sede a Milano. Dottar Cicellini, come si articola la proposta di Laboratori
Alter sia livello globale che in riferimento al mercato italiano? Alter è presente in quattro continenti con
prodotti di elevato profilo qualitativo non solo nel settore farmaceutico (farmaci brandizzati ed equivalenti,
core business dell'azienda) ma anche in quello dell'alimentazione infantile, con il marchio Nutribén, e della
dermocosmesi, con il marchio Germinai. Tra gli anni ottanta e novanta, Alter ha individuato come business
strategico quello dei farmaci generici, mettendo a frutto il know-how maturato nella pluridecennale produzione
di farmaci di proprietà. Avvalendosi della particolare situazione normativa spagnola (con copertura
brevettuale non della molecola tout court ma dello specifico processo) Alter ha potuto creare pipeline di
prodotti generici con anticipo sugli altri paesi, affermandosi come protagonista a livello internazionale nel
settore e stringendo importanti partnership con le più grandi multinazionali farmaceutiche in questo campo.
Questo si è rivelato fattore fondamentale nella crescita e nell'espansione all'estero del gruppo con l'apertura,
prima fra tutte alla fine degli anni quaranta della filiale portoghese e dieci anni fa delle filiali in Francia e in
Italia, proponendo linee dedicate alle specifiche esigenze del mercato del nostro Paese. Quali prodotti
vengono proposti in Italia? Il core business è come dicevo quello dei farmaci equivalenti a marchio Alter
Generici, una gamma completa che si articola su undici grandi aree terapeutiche: apparato respiratorio,
sistema cardiovascolare, sistema nervoso centrale, patologie infettive, apparato digerente, sistema
endocrino, patologie virali, sistema muscolo-scheletrico, area dermatologica, farmaci antineoplastici e farmaci
immunomodulatori. Frutto di un costante impegno nella ricerca, sia attraverso il lavoro svolto nei propri
laboratori sia attraverso percorsi di ricerca condivisi con importanti partner internazionali, mira al
soddisfacimento delle varie necessità emergenti in differenti aree terapeutiche. In forte crescita sul mercato
italiano è anche il marchio di alimentazione infantile Nutribén, per il quale abbiamo recentemente siglato un
accordo di partnership con un'azienda italiana molto presente in ambito pediatrico. Con Nutribén i Laboratori
Alter si fecalizzano dal 1963 sullo sviluppo di prodotti per l'infanzia che garantiscano un'ottima crescita sin
dalle prime fasi della sua vita (omogeneizzati, cereali, farine, latti), perché su una sana e adeguata
alimentazione nella prima infanzia si fondano le basi per adulti più sani e una miglior qualità di vita. Il
prossimo passo sarà infine l'introduzione e la progressiva espansione anche in Italia della dermocosmesi con
il marchio Germinai. Come siete presenti sul territorio? Copriamo il territorio nazionale con circa 50 funzionari
di vendita e la nostra organizzazione è fortemente orientata al cliente farmacista, per supportarlo a tutto
campo nell'attività di consiglio, sempre importante e ancor più per il farmaco generico. Tra i vari servizi a
supporto della sua attività professionale spiccano mi gli eventi formativi, sia di taglio tecnico-scientifico che
gestionale e imprenditoriale. Il farmacista è inoltre protagonista di primo piano nel progetto Alter Green,
avviato l'anno scorso, vera e propria svolta eco friendly dell'azienda, che pone l'ambiente e il corretto utilizzo
delle sue risorse al centro delle proprie attività e dei consumatori finali. In cosa consiste il "Progetto Green" e
come coinvolge i farmacisti? Le farmacie e il ruolo del farmacista rappresentano un importante valore
aggiunto per il raggiungimento degli scopi che ci siamo posti con il "Progetto Green", un progetto che
coinvolge tutti i segmenti della filiera produttiva, distributiva e della comunicazione, per garantire a ciascuno
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INTERVISTA
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Farmacia News - N.10 - novembre 2014
Pag. 43
(diffusione:15710, tiratura:15933)
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dei target più rilevanti per Laboratori Alter (dai farmacisti ai pazienti, dalle mamme ai medici) la possibilità di
scegliere prodotti e servizi frutto di un impegno derivante da un'attenta politica ecosostenibile. La scelta
«Green» di Laboratori Alter Italia vede, tra i protagonisti assoluti di questo vero e proprio cambio di marcia
culturale, le farmacie: punto di arrivo per ogni utente, che pone il farmacista tra i principali soggetti cui
chiedere informazioni, consigli e chiarimenti per approfondire le proprie conoscenze. Con questo spirito, sono
stati ideati percorsi per formare farmacisti più preparati nell'organizzazione della propria attività: farmacisti più
preparati per migliori servizi ai propri clienti. In quest'ottica sono nati nuovi corsi di formazione FAD, volti a
fornire gli strumenti professionali per assistere mamma e bambino già a partire dai nove mesi della
gravidanza fino a tutto il periodo post parto più delicato, da 0 a 9 mesi. Ed anche un modulo specifico
dedicato all'ottimizzazione dei processi gestionali: una farmacia più organizzata, per migliori servizi. Con
questa visione, tutti i materiali informativi per le farmacie sono stati progettati e prodotti con materiali
ecosostenibili, dai sacchetti in bio-plastica agli stampati (espositori, materiali informativi ecc.) in carta
proveniente da produzioni certificate e rispettose del biosistema. Nel rispetto di questi principi, Laboratori
Alter Italia si è fatta promotrice di iniziative come la selezione di farmacie partner da affiancare in progetti
pilota quali la consegna domiciliare ai soggetti con difficoltà alla deambulazione con l'utilizzo di veicoli a
ridotto impatto energetico/inquinante. Alter Green è inoltre attenzione al Web, sempre più importante come
fonte d'informazioni, e guarda al Web 2.0 quale strumento efficace per sviluppare un legame tra farmacie e
utenti: punti vendita a portata di click con il CercaFarmacie Alter & Nutribén, Web App e Mobile App, per
essere sempre informati sulle novità dal mondo Alter e Nutribén. •
La produzione La produzione avviene in stabilimenti nella Comunità Europea e con materie prime europee,
garanzia di un controllo qualitativo certificato e standardizzato secondo le rigorose norme comunitarie. Le
materie prime, il sistema produttivo, i prodotti finiti, l'ambiente sono costantemente sottoposti a verifiche e
certificati secondo le più rigorose normative comunitarie: Certificazione ISO 9001, gestione della qualità;
Certificazione ISO 14001, gestione della qualità ambientale; Certificazione GMP, controllo qualità prodotti
biotecnologici. Attiva dal gennaio 2005, Laboratori Alter S.r.l. è la filiale italiana dell'omonimo Gruppo
farmaceutico spagnolo, fondato nel 1939 a Madrid e presente oggi in quattro continenti sia con filiali dirette
che con accordi di partnership. Con un fatturato in costante crescita, più di 350 dipendenti nella sede centrale
di Madrid e oltre 150 prodotti di elevato profilo qualitativo, il Gruppo Alter nel corso degli anni ha diversificato
la propria attività in vari settori: farmaceutico (farmaci proprietari e farmaci generici) alimentazione per
l'infanzia, cosmetico, chimico, vinicolo. Laboratori Alter S.r.l. Via Lomellina 39 - 20133 Milano
[email protected] Tei: +39 02667974.1 - Fax: +39 0266797420
Foto: Da sinistra: José Luis Alonso Jentoft e Benedetto Cicellini rispettivamente presidente e direttore
generale di Alter
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Il Pediatra - 6 novembre 2014
Pag. 44
(diffusione:6851, tiratura:7000)
La contraccezione in adolescenza
Silvano Bertelloni,Diana Giobbi,Barbara Del Bravo,Eleonora Dati
egli ultimi 50 anni vi è stata una progressiva riduzione dell'età al primo rapporto sessuale. Nei maschi, l'età
mediana (età alla quale il 50% dei soggetti potenziali ha sperimentato l'evento in valutazione; il parametro è
più appropriato, rispetto alla media, in quanto non è influenzato dalla presenza di individui che devono ancora
sperimentare l'evento) si è abbassata di circa 1 anno nei nati negli anni '80 rispetto a quelli di inizio secolo
scorso (17 vs 18 anni), mentre più marcata è stata la riduzione nelle donne (circa 4 anni, cioè da 22 a 18
anni) '. Nello stesso periodo, si è osservato un netto incremento degli adolescenti con inizio precoce dei
rapporti sessuali, cioè sotto i 16 anni; tale fenomeno, in passato prevalente nel sesso maschile, ha raggiunto
percentuali simili tra maschi e femmine (figurai) '. Pertanto, molti giovani iniziano oggi ad avere rapporti
sessuali prima che siano preparati a vivere la loro sessualità in modo pienamente consapevole, anche
determinandosi un allarmante distacco tra affettività e sessualità dovuto, oltre a fattori sociali, anche
all'anticipo dello sviluppo puberale che si è verificato, soprattutto nelle ragazze, nelle ultime decadi, cui può
conseguire un anticipo di comportamenti a rischio Benché siano aumentate le fonti di informazioni disponibili
e siano mutati gli atteggiamenti della società e della famiglia nei confronti dei comportamenti sessuali, la
maggior parte degli adolescenti giunge a sperimentare la propria sessualità senza una precisa informazione e
un'educazione adeguata sottovalutazione del rischio di gravidanza, bisogno di conferma dell'identità
sessuale, distorsione emozionale, adeguamento al comportamento del gruppo possono contribuire all'inizio
precoce e non "protetto" dei rapporti sessuali. I media continuano poi a rappresentare la prima fonte da cui i
ragazzi traggono notizie, a volte distorte, su sessualità e sentimenti rapporto sessuale continua pertanto a
generare curiosità, preoccupazioni, incertezze e anche paure. È invece importante che l'adolescente
acquisisca in anticipo le giuste informazioni su anatomia e funzionalità degli organi sessuali, fisiologia del
rapporto sessuale, fertilità e malattie sessualmente trasmissibili (MST) - due terzi delle quali si hanno in
ragazze tra i 15 e i 25 a n n i scopi dei metodi contraccettivi. Il pediatra ha un ruolo fondamentale, in quanto
questi aspetti dovrebbero essere affrontati - almeno in parte dal punto di vista teorico - durante i bilanci di
salute già in età prepuberale per rafforzare poi tali concetti con specifici percorsi educativi nei primi anni
dell'adolescenza Metodi contraccettivi in adolescenza Nel consigliare la scelta di un metodo contraccettivo a
un adolescente, si deve tenere conto di: caratteristiche dei vari metodi, meccanismo d'azione, efficacia
assoluta e relativa all'età, controindicazioni, benefici, vantaggi e svantaggi in rapporto alle esigenze della
coppia e della ragazza in particolare. Nella tabella 1 caratteristiche, i possibili vantaggi e svantaggi, il loro
tasso di fallimento in adolescenza. Improvvisi rapporti sessuali a rischio che possono aumentare il tasso di
fallimento dell'astinenza, soprattutto negli adolescenti che abbiano scelto questo metodo contraccettivo su
solide convinzioni personali o familiari/sociali ma senza un'adeguata informazione/educazione su come
affrontare situazioni non previste La consulenza contraccettiva deve avere anche lo scopo di evitare - o
almeno ridurre - il rischio di MST rapporti di coppia instabili, dovrebbe essere sempre consigliato un metodo
di barriera indipendentemente dall'adozione anche di altre tipologie contraccettive Prima della prescrizione si
deve effettuare un accurato esame obiettivo generale e genitale in cui rilevare il grado di maturazione piscofisica generale e di sviluppo puberale condizioni di rischio che possono indurre a richiedere una più precoce
consulenza ginecologica, compresa quella contraccettiva, o alla eventuale presenza di fattori, che possono
sconsigliare o favorire l'utilizzo di contraccettivi estro-progestinici (tabelle II e III). Per i contraccettivi ormonali,
si deve prevedere l'esecuzione di alcune indagini di laboratorio per valutare assetto lipidico, coagulativo e
funzionalità epatica nei soggetti con controindicazioni anamnestiche al loro utilizzo (tabella IV). • fornire una
corretta e comprensibile informazione fin dalla pre-adolescenza per motivare scelte responsabili; Conclusioni
In sintesi, il tema della contraccezione in età adolescenziale, che deve essere un momento di educazione alla
sessualità, richiede specifiche conoscenze e competenze per personalizzarla al meglio. Inoltre, il medico
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Endocrinologia / Medicina dell'adolescenza
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deve tenere presente alcuni concetti cardine per favorire una scelta contraccettiva cosciente e efficace in un
adolescente • favorire un ottimale comportamento contraccettivo fin dal primo rapporto sessuale: i giovani che
iniziano l'attività sessuale con una valida protezione tendono poi a mantenere un comportamento sessuale
più responsabile nelle esperienze successive; • ricercare - se possibile - una condivisione delle scelte con la
famiglia, altrimenti garantire confidenzialità e riservatezza in particolare in situazioni "delicate", anche
ricorrendo all'ausilio dei Consultori giovani, nei quali è presente personale dedicato con gratuità delle
prestazioni; • educare a un'adeguata auto-gestione del metodo contraccettivo; • adeguare il metodo
contraccettivo all'età, al grado di sviluppo psico-fisico e al tipo di attività sessuale e alla situazione di coppia;
ad esempio: il profilattico è particolarmente indicato nel caso di rapporti saltuari con partner non fissi o
all'inizio di una storia con un ragazzo non ben conosciuto; il contraccettivo estro-progestinico può essere più
adeguato in ragazze più grandi con rapporti stabili e maggiore garanzie di assunzione regolare.B © Parole
chiave adolescenza, contraccezione, contraccettivi estroprogestinici, contraccettivi di barriera adolescence,
contraception, orai estro-progestin contraceptives, male condom Riassunto Riassunto La riduzione dell'età al
primo rapporto sessuale ha reso sempre più attuale il problema della contraccezione in adolescenza, intesa
sia come prevenzione di gravidanze indesiderate sia come momento di educazione all'esercizio di una sana
sessualità e affettività. Tutte le varie opzioni devono essere tenute presenti e ogni trattamento deve essere
personalizzato sulla base delle esigenze della ragazza e della coppia. Summary The decrease of thè age at
first intercourse labels thè contraception as an "hot topic" in pediatrie medicine. Contraceptive methods must
be appropriate for adolescent needs and, possibly, must be optimized to prevent both unwanted pregnancies
and sexually transmìtted diseases. AH available methods should be considered and thè prescription should
be indìvidualized on thè basis of mechanism ofaction, age-related efficacy, benefìts, contraindications,
advantages and dìsadvantages.
Prima della prescrizione si deve effettuare un accurato esame generale
Tabella I - Principali metodi contraccettivi in adolescenza e loro caratteristiche | Metodo : Astinenza Modalità
d'uso - Tasso di fallimento no/ U/o • Vantaggi ; Sicurezza ed efficacia 100% (teorica) ; Maggiore
coinvolgimento dei giovani a una ; sessualità responsabile > Svantaggi ; : Non imponibile (scelta strettamente
: ; personale su basi etiche/religiose) : ; Possibili rapporti a rischio ; ; "improvvisi" • : Scarsa appropriatezza
nell'impiego : ; pratico (a volte) : : Uso direttamente correlato con : : l'atto sessuale (necessita di : :
cooperazione tra i partner) j ; Allergia al lattice (sostituire con un ; ; profilattico in poliuretano) • : Non
proteggono dalle MST ; Responsabilità della contraccezione : ; demandata solo alle ragazze : ; Tollerabilità
variabile (dipendente ; • dalla dose di estrogeno o dal tipo di j • progestinico) • : Rischio di tromboembolismo
venoso • : Necessità di prescrizione medica : Spotttng (sanguinameli : : intermestruali) ; ; Effetti negativi sulla
massa ossea ; : (con dosi di estrogeno < 30 ug/die) j ; (possibili) '• : Visibilità (spesso non gradita) : :
Possibilità di distacco : ; Maggiori effetti collaterali cutanei : : nelle adolescenti ; ; Riduzione dell'efficacia se
peso > • 190 kg : Possibile insorgenza di vaginiti : : Profilattico : maschile* Metodo di barriera (da utilizzare al
momento del rapporto) 3% (se uso perfetto); fino al 14% in adolescenza : Responsabilizzazione di coppia :
Facile reperibilità (anche da parte dei minori) : Acquistabile senza ricetta medica ; Costo contenuto ;
Protezione nei confronti delle MST (compreso : HIV) ; Completa reversibilità : Elevata efficacia contraccettiva
: Facilità d'impiego ; Metodo completamente reversibile ; Uso non direttamente correlato con il rapporto j
sessuale '• Miglioramento di alcune patologie : adolescenziali (acne, irsutismo, dismenorrea, :
oligo/polimenorrea, endometriosi) : Estro-pro: gestinici ; orali** ; (monofasici o fasici) Somministrazione peros
(21- 28) giorni/ciclo 0,1% (se uso perfetto); nelle adolescenti fino a 15-26% : Estro-pro; gestinici : transdermici
• - Somministrazione tramite cerotto (1 cerotto/sett. per tre sett. consecutive) 0,6% : Estro: progestinici ;
pervia trans; vaginale Anello con estroprogestinici da posizionare in vagina ogni 3 settimane e sostituire dopo
7 giorni di pausa Somministrazione continua di progestinico in basse dosi Applicazione da parte del m e d i c
o0,65% : : Pillola ; progestinica •(minipillola) : Dispositivi : intrauterini: 0,5-1,0% ; Maggiore praticità d'uso :
Migliore compliance ; Livelli più stabili di sferoidi ; Evita il primo passaggio epatico del farmaco j Unisce la
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buona compliance per non visibilità ; del metodo ai vantaggi della forma trans ; dermica \ Utilizzabile nelle
ragazze intolleranti : agli estrogeni Non aumenta il rischio di tromboembolismo : Utilizzabile nelle pazienti che
presentano : controindicazioni assolute all'uso dei : contraccettivi ; • Minore sicurezza contraccettiva : ;
Irregolarità mestruali ; : Perdite ematiche intermestruali • : Spotting ematico intermestruale : Dolore pelvico, :
Possibile espulsione : : Gravidanza extrauterina (6%). : * È disponibile anche un profilattico femminile, ma è
poco gradito nelle adolescenti (e pertanto meno sicuro.- 21 % dì insucessi nel primo anno di utilizzo). " Tutti i
contraccettivi orali contengono etinil-estradiolo, che è un analogo di sintesi del 17fi-estradìolo, a eccezione di
due nuovi prodotto che contengono estradalo valerato o estradiolo emìidratoì, rappresentando i soli prodotti
che assicurano un trattamento con estrogeni "naturali". Per Quanto riguarda i progestinici, sono disponibili 4
generazioni di prodotti (1>, es. noretindrone, noretindrone acetato; 2-3', es. norgestrel, levonorgestrel,
norgestimate, desogestrel; 4', drosperinone (derivato dello spironolattone). metodo contraccettivo ormonale di
recente introduzione che utilizza la via vaginale per l'assunzione dei principi attivi (etinilestradiolo e
etonorgestrel); protegge efficacemente nei confronti della gra vidanza per un mese. Questa nuova modalità
contraccettiva nasce dalla scoperta di polimeri siliconici totalmente innocui per l'organismo capaci di rilasciare
giornalmente una quota standard di principio attivo. Questo metodo ha trovato una buona accettazione anche
nelle adolescenti.l dispositivi intrauterini rappresentano una forma di contraccezione largamente utilizzata in
età adulta-, recentemente il loro impiego, seppure estremamente limitato e selezionato, è stato esteso anche
in giovani pazienti, che andranno opportunamente informate sui rischi e benefici della metodica e sulla
necessità di integrazione con metodo di barriera in soggetti a rischio per le malattie a trasmissione sessuale.
deve essere posizionato un dispositivo idoneo all'età della giovane donna (mini-IUD), previo esame clinico
completo, pap test, screening per malattie a trasmissione sessuale. Rimozione non oltre due anni.
Tabella II - Indicatori di sessualità a rischio (suggeriscono la necessità di una consulenza ginecologica e/o
l'inizio precoce della contraccezione) | Parametro ; Fattore di rischio ! Nucleo familiare Famiglia
monoparentale o poco presente o poco comunicativa* '. Madre o sorella "ragazza madre" : Sviluppo puberale
precoce o anticipato : Primo rapporto sessuale in giovane età (< 16 anni) : Basso rendimento scolastico :
Ridotta autostima Partner maschile con età > 3 anni rispetto alla ragazza : Elevato numero di partner o
rapporti di instabili : Comportamenti sessuali a rischio nel "gruppo" dei coetanei : Uso di alcol o sostanze
stupefacenti l'informazione e l'educazione contraccettiva trasmessa dai genitori ha maggior impatto di quella
istituzionale (scolastica e/o medica) 10 le adolescenti In sovrappeso hanno una maggior probabilità dì
comportamenti sessuali a rischio per scarsa accettazione della propria immagine corporea, che si ripercuote
su una riduzione dell'uso del contraccettivo 11 fattori di rischio non tanto per effetto di momentanea
dimenticanza dei comportamenti protettivi quanto per aumentata propensione al rischio Tabella Valutazione
clinica prima della prescrizione di un contraccettivo estro-progestinico ; Aspetti clinici rilevanti Malattie
cardiovascolari Ipertensione DislipidemiePatologie trombo-embolicheCefalea grave Patologie in attoAlcuni
trattamenti farmacologici* Disturbi del comportamento alimentare e del tono dell'umore Regolarità o
irregolarità del ciclo mestruale Sindrome premestrualeDismenorreaPolimenorreaValutazione
auxologicaPressione arteriosa Eventuale presenza diacne, irsutismo, seborrea Attività fisica Fumo
controindicazione alla contraccezione ormonale con estro-progestinici (v. anche tabella IV) possibile
indicazione alla contraccezione ormonale indipendentemente dagli aspetti contraccettivi altezza, peso, indice
di massa corporea, stadio puberale, anni ginecologici misurare la pressione arteriosa prima della prescrizione
della pillola e ai controlli successivi va assolutamente incentivata la cessazione o la riduzione del numero di
sigarette dal momento che l'aumento del rischio cardiovascolare è proporzionale al numero di esse
II tema della contraccezione in età adolescenziale richiede specifiche conoscenze e competenze per
personalizzarla al meglio
Tabella IV - Principali controindicazioni all'uso dei contraccettivi ormonali estro-progestinici in età
adolescenziale Categoria di rischio •1 : Utilizzo senza alcuna restrizione • Condizioni cliniche : :2 : Condizioni
in cui i vantaggi generalmente superano rischi teorici o comprovati : Convulsioni (in assenza di interazione
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con tarmaci antiepilettici) j '• Depressione : '• Endometriosi : ; Fibromi uterini : : HIV/AIDS : : Malattia
infiammatoria pelvica • : Malattie sessualmente trasmesse • : Patologia mammaria benigna : : Patologie
tiroidee : \ Talassemia : ; Vaginiti • : Anemia a cellule falciformi : : Artrite reumatoide (anche in terapia
immunosoppressiva) : : Calcolosi biliare asintomatica • : Diabete mellito senza complicanze mìcrovascolari • \
Emicrania senza aura (età < 35 anni) : ; Fumo (età < 35 anni) : : Interventi chirurgici con periodi di
immobilizzazione brevi : : Lupus eritematoso sistemico (anche in terapia immunosoppressiva, • : ma con
negatività anticorpi antifosfolipidi) ; : Malattie infiammatorie intestinali croniche : : Obesità (BMI > 30 kg/m2) :
'• Storia familiare positiva per tromboembolismo : ; Terapia antiretrovirale (schema NNRTI) • : Calcolosi biliare
sintomatica : : Diabete mellito con complicanze o durata > 20 anni • : Ipertensione (sistolica < 159
mmHg/diastolica > 99 mmHg) • : Terapia con alcuni antiepilettici (barbiturici, carbamazepina, ; • fenitoina,
lamotrigina, oxcarbazepina, primidone, topimarato) : :3 • Condizioni in cui i rischi superano i vantaggi: il \
metodo non deve essere prescritto a patto che ; siano disponibili valide alternative Terapia con inibitori delle
proteasi ; Terapia con rifampicina : Neoplasia mammaria in atto : Emicrania con aura :4 : Condizioni nelle
quali non si deve utilizzare • questo metodo contraccettivo '• Ipertensione grave (sistolica > 160
mmHg/diastolica > 100 mmHg) '• • Epatite virale in fase attiva ; ; Cirrosi ; ; Anomalie valvolari cardiache
complicate : : Adenoma epatoceìlulare : : Patologia cardiovascolare cerebrale '. '• Interventi chirurgici con
periodi di immobilizzazione prolungata : Sindrome da anticorpi antifosfolipidi (anche associata a LES) • ;
Rischio accertato di trombofilia o trombosi venosa pregressa ;
PUNTI CHIAVE v II pediatra ha un ruolo fondamentale nell'educazione a una sessualità responsabile da
iniziare già in età prepuberale durante i bilanci di salute.
PUNTI CHIAVE v La contraccezione deve avere lo scopo di evitare - oltre a gravidanze indesiderate - il
rischio di malattie a trasmissione sessuale.
Bibliografìa 1. Caltabiano M. L'età al primo rapporto sessuale. 7. www.neodemos.it (pubblicato il 13 - 03 2013). 2. Azzani T. Adolescenti e sessualità. Il Pediatra 2012; XVI 1(3): 18-22. 3. Herman-Giddens M.
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S, Bertelloni S, et al. L'educazione alla salute nella pediatria odierna. Area Pediatrica 2010; 11(3): 3-7. 6.
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Foto: Figura 1 - Adolescenti con rapporti sessuali completi prima dei 16 anni: variazioni in rapporto all'anno di
nascita
PERSONAGGI
4 articoli
29/11/2014
La Repubblica - Bari
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
E Fitto sbarca a Bari per manifestare contro le tasse sulla casa
DAROMAa Bari, dal Tempio di Adriano a Showville Raffaele Fitto rilancia e punta al bis nella sua scalata al
vertice di Forza Italia. E punta dritto ai contenuti con una manifestazione organizzata dai suoi fedelissimi
nell'ambito del 'no tax day'. 'Basta tasse sulla casa con Raffaele Fitto', è lo slogan dell'iniziativa.
L'appuntamento con l'ex ministro è alle 10.30 nella multisala da oltre mille posti 'Showville' di via Giannini, a
Mungivacca. "Con Fitto a Bari e Berlusconi a Milano, Forza Italia dimostrerà di essere compatto nella sua
opposizione alle politiche del governo Renzi che sta affondando le famiglie, in particolare con le politiche
fiscali sulla casa, bene primario dei cittadini", hanno detto i fedelissimi dell'ex ministro presentando l'iniziativa.
In prima fila, ieri, i coordinatori regionale e cittadino di FI, Francesco Amoruso e Luigi D'Ambrosio Lettieri, e il
parlamentare Nuccio Altieri.
"Siamo uniti nella battaglia al governo Renzi", ha detto Amoruso ricordando che "a breve gli Enti locali"
potrebbero avere "la possibilità di aumentare ancora la tassazione sulla casa". Quella di FI, ha spiegato
Lettieri, "è una opposizione propositiva, in fatti abbiamo presentato nostri emendamenti alla Legge di stabilità
che ora è alla Camera". Lettieri ha poi precisato che "ci sono nove milioni di elettori che hanno sospeso il
proprio giudizio sul nostro partito", ed è a loro che "dobbiamo dimostrare, senza nasconderci dietro il Patto
del Nazareno, che restiamo una opposizione energica".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 29/11/2014
158
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'APPUNTAMENTO
29/11/2014
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. nazionale
Pag. 4
(diffusione:48275, tiratura:63756)
Amoruso: «FI è compatta nell'opposizione al Governo»
l BARI. «Con Fitto a Bari e Berlusconi a Milano, Forza Italia dimostrerà di essere compatto nella sua
opposizione alle politiche del governo Renzi che sta affondando le famiglie, in particolare con le politiche
fiscali sulla casa, bene primario dei cittadini». Così gli esponenti di Fi Puglia hanno presentato ai giornalisti il
«No tax day» che si terrà oggi con l'euro deputato Raffale Fitto a Bari e in contemporanea con iniziative in
tutta Italia. All'incontro con i cronisti sono intervenuti, tra gli altri, i coordinatori regionale e cittadino di FI,
Francesco Amoruso e Luigi D'Ambrosio Lettieri, e il parlamentare Nuccio Altieri. «Siamo uniti nella battaglia al
governo Renzi», ha detto Amoruso ricordando che «a breve gli Enti locali» potrebbero avere «la possibilità di
aumentare ancora la tassazione sulla casa». Quella di Forza Italia, ha spiegato D'Ambrosio Lettieri, «è una
opposizione propositiva, infatti abbiamo presentato nostri emendamenti alla legge di stabilità che ora è alla
Camera». Lettieri ha poi precisato che «ci sono nove milioni di elettori che hanno sospeso il proprio giudizio
sul nostro partito», ed è a loro che «dobbiamo dimostrare, senza nasconderci dietro il Patto del Nazareno,
che restiamo una opposizione energica». Infine Altieri ha rimarcato il «no» di Fi a leggi di stabilità che ha
definito «da week end» perché sul provvedimento sarà «posta la fiducia, alla quale noi voteremo contro,
sabato e domenica». «La Tasi ha concluso - sarà una vera e proprio patrimoniale: chi la vuole voti Renzi, chi
è contrario venga con noi al No tax day». La manifestazione barese si terrà oggi alle 10,30 presso lo
Showville a Mungivacca e vi parteciperanno Raffaele Fitto insieme con i senatori Francesco Amoruso, Luigi
Perrone e Luigi d'Ambrosio Lettieri.
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CONFERENZA STAMPA
29/11/2014
La Prealpina - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:38000)
«Dottore, ho ancora il vaccino in frigorifero, nuovo, non lo faccio più, vero?». Oppure: «Dottore, con che cosa
mi ha vaccinato, mi devo allarmare?». E' questo il tenore delle chiamate arrivate anche ad Aurelio Sessa, il
medico di medicina generale varesino, presidente della Simmg regionale, che in queste ore si trova a Firenze
per il congresso nazionale della Società italiana dei medici di medicina generale. Camici bianchi da tutta
Italia. Anche dalle regioni dove forte è l'allarme per alcune morti sospette in seguito all'utilizzo di un vaccino
prodotto dalla Novartis Vaccines and Diagnostics, il Fluad. I lotti in questione (due, 142701 e il 143301) sono
stati ritirati immediatamente. Mentre le segnalazioni di morti sospette, si moltiplicano. E tra i cittadini, anche in
provincia di Varese, scatta la psicosi. Inutile, infondata, forse anche pericolosa. Primo. L'Asl di Varese non ha
comperato e dunque non ha distribuito ai suoi medici di base o alle case di cura o agli ospedali, il vaccino sul
quale si indaga.
L'Azienda sanitaria, diretta da Paola Lattuada, ha infatti distribuito 96mila dosi di un altro antinfluenzale,
Vaxigrip (della Sanofi Pasteur MSD) e una piccola quantità, circa 800 dosi, di Intanza, sempre di Sanofi
Pasteur MSD. L'unica possibilità che qualche cittadino possa essere venuto in contatto con il Fluad è
l'acquisto in farmacia. Ma anche in questo caso, l'allarme è ingiustificato. Da Federfarma nazionale è stato
infatti spiegato che i due lotti "sotto osservazione" «non sono distribuiti attraverso le farmacie del territorio, ma
solo nelle strutture pubbliche e dagli ambulatori», ha detto Annarosa Racca presidente di nazionale di
Federfarma. In teoria il Fluad (non quello dei lotti sotto osservazione, dunque) viene venduto nelle farmacie
del territorio. Anche se è facile immaginare che dopo la notizia del ritiro cautelativo dei lotti in questione lo
stop alla richiesta di tutto il Flaud, da parte degli utenti, sarà una conseguenza inevitabile. L'Aifa, cioè
l'Agenzia italiana del farmaco "invita i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino Fluad a verificare il
numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare
il proprio medico per la valutazione di un'alternativa vaccinale». Il tenore delle telefonate ricevute da parte dei
cittadini dai medici ma soprattutto dai farmacisti è però diverso. «Eppure i cittadini devono stare tranquilli dice Aurelio Sessa -. Tanto più che i medici di base che somministrano ai pazienti a rischio la dose
antinfluenzale trascrivono nome cognome e numero del lotto del vaccino, è tutto verificabile in modo
semplice».
Dalll'Asl il direttore sanitario Stefano Taborelli, utilizza parole tranquillizzanti: «Vorrei rassicurare i cittadini,
non ha alcun senso allarmarsi. L'Asl ha comperato vaccini della Sanofi Pasteur MSD e, comunque, non ci è
stato segnalato alcun caso di reazione avversa particolare, ai nostri distretti e ai nostri uffici, da quando è
cominciata la campagna vaccinale, alla fine di ottobre».
Il professor Paolo Grossi, a capo degli Infettivi del Circolo, docente all'Insubria, uno dei massimi esperti
internazionali sul fronte di Hiv e infezioni nei trapianti, spiega: «E' assolutamente opportuno, soprattutto per le
persone a rischio, continuare a vaccinarsi. Ogni anno le complicanze da influenza causano un numero
elevato di decessi, il vantaggio della vaccinazione è fuori discussione».
Barbara Zanetti
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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Influenza, un vaccino contro la paura
28/11/2014
17:05
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Roma, 28 nov. (askanews) - "La maggioranza rinvia al Senato il compito di migliorare la legge di stabilità su
punti fondamentali come l'aggravio della tassazione sui fondi pensione, Casse previdenziali e Tfr? Speriamo
che non si tratti della solita promessa destinata a rimanere disattesa". Così, in una nota, il senatore Andrea
Mandelli, responsabile per i rapporti con le professioni di Forza Italia. "Una cosa è certa - prosegue Mandelli : questi errori macroscopici vanno corretti e da parte nostra ci sarà il massimo impegno per farlo. Vogliamo a
tutti i costi evitare che una manovra già piena di tasse si traduca in un colpo durissimo per il mondo dei
professionisti. E a tale proposito, non possiamo che raccogliere il grido d'allarme che anche oggi viene dal
lavoro autonomo, perché questo governo sta maltrattando con un accanimento incomprensibile un intero
settore, come fosse una parte residuale del nostro sistema produttivo", conclude.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 29/11/2014
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L. Stabilità, Mandelli: Fi raccoglie grido allarme partite Iva