“Wojtyla e Pio XII beati” Critiche le comunità ebraiche

D
La
omenica
La cultura
Gli spettacoli
Il Natale
raccontato
dagli scrittori
A Christmas Carol
il fascino eterno
di Dickens
Circo Barnum
l’uomo che diventò
il re del tendone
PAULO COELHO
PACO IGNACIO TAIBO II
PIETRO
CITATI
VITTORIO
ZUCCONI
Fondatore Eugenio Scalfari
NZ
PD-1F
La copertina
❋
www.repubblica.it
Anno 34 - Numero 301
ALVOHXEBbahaajA CXDPDGDGDE
Direttore Ezio Mauro
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domenica 20 dicembre 2009
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L’INCIUCIO
È COSA
NON BUONA
E INGIUSTA
EUGENIO SCALFARI
H
O LETTO con molto interesse l’articolo del nostro
collaboratore Alexander
Stille (figlio di tanto padre) pubblicato venerdì scorso su Repubblica. Spiega perché chi si opponga alla politica del Pdl non
può che concentrare le sue critiche su Silvio Berlusconi. Non è
questione di distinguere la parola “nemico” dalla parola “avversario”, la parola “odio” dalla parola “opposizione”. Su queste
differenze lessicali potremmo
(inutilmente) discutere per pagine e pagine senza cavarne alcun
risultato, come pure potremmo
discutere sulla personalizzazione degli scontri politici in altri
paesi.
Negli Stati Uniti per esempio
lo scontro personalizzato è una
prassi durissima e assolutamente normale. Basta ricordare (ed è
appena un anno fa) la polemica
senza esclusione di colpi tra Obama e Hillary Clinton durante le
primarie, quella tra Gore e Bush
nella corsa alla Casa Bianca, la
campagna dei giornali che portò
alle dimissioni di Nixon e Bill
Clinton ad un passo dall’“impeachment” all’epoca dello scandalo Lewinsky.
Eppure in nessuno di quei casi
i protagonisti avevano mai personalizzato su di sé il partito o la
parte politica che rappresentavano come è avvenuto per Silvio
Berlusconi.
Ma chi lo ha detto meglio di
tutti e con maggiore attendibilità
è stato Denis Verdini. Il suo non è
un nome molto noto, eppure si
tratta d’un personaggio di primissimo piano: è il segretario del
Pdl, il numero uno dei tre coordinatori di quel partito e soprattutto il co-fondatore di Forza Italia.
SEGUE A PAGINA 35
Freddo polare in tutta Europa: in tilt l’Eurostar sotto la Manica, evacuati 2 mila passeggeri. Ondata di gelo e bufere anche negli Stati Uniti
Nevica, e l’Italia si ferma
Caosmaltempo:bloccatitreni,aereiestrade.Rinviate3partitediserieA
Bersani: niente leggi ad personam
Riforme e giustizia, tensioni nel Pd
D’Alema candidato al Copasir
ALTAN
ROMA — Il maltempo paralizza
l’Italia. Le forti nevicate di ieri hanno gettato il paese nel caos da Nord
a Sud, bloccando treni, aeroporti e
strade. Ripercussioni anche sul
calcio, con tre partite di serie A rinviate a causa dell’impraticabilità
dei campi. Ma il gelo ha fatto danni
anche all’estero: ieri è andato in tilt
l’Eurostar che passa sotto la Manica e oltre duemila passeggeri sono
stati evacuati dal tunnel. Problemi
anche negli Stati Uniti, dove le
tempeste di neve hanno limitato i
trasporti e lo shopping natalizio.
CAPELLI, CIRILLO
FRANCESCHINI E GRISERI
ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Nel compromesso Usa-Cindia
nessun impegno per i gas serra
Flop sul clima
a Copenaghen
esplode
la rabbia
del Pianeta Sud
La manifestazione di protesta
CIANCIULLO, RAMPINI E RICCI
ALLE PAGINE 6, 7, 9, 10 E 11
L’annuncio di Papa Ratzinger. I rabbini: su Pacelli una scelta che addolora
“Wojtyla e Pio XII beati”
Critiche le comunità ebraiche
Sergio Cicala, siciliano, e la moglie
Il loro pulmino crivellato di colpi
CLAUDIO TITO
«S
ICURAMENTE è il candidato più autorevole che l’opposizione possa presentarci». Di chi si tratta? Di Massimo
D’Alema. E la candidatura riguarda la presidenza del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti.
SEGUE A PAGINA 19
SERVIZI ALLE PAGINE 18, 19, 21 E 23
Due italiani
sequestrati
in Mauritania
“Sono nelle mani
di Al Qaeda”
COPPOLA E MASTROGIACOMO
A PAGINA 13
L’intervista
Renzo Piano e il suo progetto di un auditorium tutto in legno: “Così rinasce una città”
“A L’Aquila la mia casa per la musica”
Scoperta dagli scienziati
dell’Università di Harvard
Stop ai virus
la proteina
“scudo”
li sconfiggerà
ELENA DUSI
A PAGINA 31
CURZIO MALTESE
GENOVA
NA nuova casa della
musica con 250 posti, alle porte della
città antica, fra la Fontana
Luminosa e il Castello.
Un’idea di Claudio Abbado, diventata progetto di
Renzo Piano e un altro regalo della Provincia di Trento,
presieduta da Lorenzo Dellai, al popolo aquilano.
SEGUE A PAGINA 29
U
Al Barcellona il mondiale dei club
È il sesto titolo in un solo anno
Il grande ritorno
di Mancini
allenerà
il Manchester City
I SERVIZI
NELLO SPORT
L’analisi
Le tre ipotesi
di una santificazione
GIANCARLO ZIZOLA
I
MMERSE in un’ondata di santità discreta, le aureole decretate su due papi che hanno segnato la Chiesa del ’900 rimandano un segnale del papato sul carattere della perfezione cristiana.
SEGUE A PAGINA 35
SERVIZI ALLE PAGINE 14 E 15
la Repubblica
DOMENICA 20 DICEMBRE 2009
(segue dalla prima pagina)
CURZIO MALTESE
@
ATTUALITÀ
PER SAPERNE DI PIÙ
rpbw.r.ui-pro.com
www.archimagazine.com/bpiano.htm
All’Aquila l’Auditorium di Renzo Piano
“La musica abiterà in una casa di legno”
SERVIRÀ a riportare la vita e l’arte nel centro di una città ancora
oggi, e chissà per quanto, ridotta
a un fantasma.
Com’è nata l’idea?
«Claudio Abbado ha diretto
l’orchestra Mozart a giugno a L’Aquila ed è rimasto molto colpito.
«Sì, c’è il rischio che i prefabVoleva a tutti i costi creare in città bricati provvisori diventino defiun luogo per la musica. L’orche- nitivi, la casa degli aquilani per
stra Mozart ha cominciato a rac- vent’anni. Sarebbe una tragedia.
cogliere i fondi, la provincia di Il centro storico della città non è
Trento è stata da subito molto ge- soltanto straordinariamente belnerosa, Claudio mi ha chiamato, lo, ma intimamente legato al suo
anzi quasi convocato, e io natu- popolo. Se passeranno troppi anralmente ho obbedito».
ni da qui alla ricostruzione, L’ATanto per cominciare è un bel quila corre il pericolo di diventaprogetto, in qualche modo pa- re una moderna Pompei. Un murente dell’Auditorium romano, seo a cielo aperto».
con l’idea di base dello strumenCome si può ricostruire prima
to musicale.
e meglio?
«In questo caso anche il mate«Un segnale lo diamo con queriale dello strumento musicale. Il sto auditorium, e con il materiale
legno proviene dai boschi di lari- usato, il legno. Un materiale legci trentini, ben noti ai liutai».
gero, umile, flessibile, quindi per
Avrete disboscato le valli, viste natura antisismico, rinnovabile.
le dimensioni.
Sono le ragioni per cui è così dif«Pianteremo 220 alberi che da- fuso in Giappone. Inevitabilranno in 25 anni la stessa quantità
di legno. È uno dei vantaggi di costruire con il legno».
Lei ha una grande esperienza
nella ricostruzione di città ferite
dalla guerra, ieri Berlino e Sarajevo, oggi Beirut. In che cosa è diverso lavorare in
una città devastata da
un terremoto?
«In realtà è molto
simile. L’Aquila asSchizzi e appunti
somiglia alle città
L’area dove sorgerà l’auditorium
devastate dai bomdi Renzo Piano (in alto) e, qui sopra,
bardamenti, alla
due schizzi del progetto del celebre
vista e nell’anima.
architetto con i suoi appunti. La
L’aspetto più imstruttura sarà pronta a fine 2010
portante è sempre
“Un’idea di Abbado. Bello riportare la gioia dopo la tragedia”
tornare a popolare i luoghi della
tragedia con la bellezza, l’allegria,
la cultura. Ma subito, senza
aspettare i tempi della ricostruzione».
A proposito, qual è il suo giudizio su quanto è stato fatto finora e sui progetti? Esiste un grande dibattito e anche molta paura.
«Il mio giudizio è molto positivo sul come si è fronteggiata l’emergenza. La rapidità con cui sono stati messi a disposizione i
prefabbricati, sempre grazie alla
provincia di Trento, è un fatto
inusuale e positivo: Ma il vero miracolo non è questo, il miracolo
sarà ricostruire presto e bene il
centro storico».
C’è il rischio solito italiano,
dell’emergenza permanente?
La lezione
Renzo Piano
Grazie ai fondi dalla
Provincia di Trento.
Troppa speculazione
edilizia, speriamo che
la lezione sia servita
mente non sarà possibile ricostruire la città antica esattamente
com’era, occorrerà ricucire le ferite. Se lo si farà in legno, piuttosto che in cemento, oltre al vantaggio economico ed estetico, si
accorceranno della metà i tempi».
Belle idee che si scontrano
spesso con pessimi interessi. Il
suo collega Shigeru Ban, l’architetto giapponese incaricato di ri-
costruire il conservatorio e l’auditorium aquilani, usando addirittura la carta, è stato impallinato da violente critiche.
«È pazzesco. Il suo progetto è
magnifico. Spero che vada avanti
in ogni caso. Sta già ricostruendo
l’auditorium definitivo e l’idea
che si faccia con la carta è un segnale straordinario, non solo per
L’Aquila e l’Abruzzo, ma per tutte
le aree a rischio terremoto. Il
Giappone ha naturalmente molto da insegnare».
Il suo aeroporto di Osaka, considerato una delle grandi opere
di ingegneria del millennio, ha
resistito allo spaventoso terremoto di Kobe. Com’è possibile
che in Italia terremoti di media
intensità provochino tali cata-
strofi?
«In Italia esiste o è esistita per
lungo tempo una consuetudine
criminale nel settore dell’edilizia.
Si è costruito con la sabbia, con
colate di cemento. Edifici storici
che avevano retto per secoli ai terremoti, come le basiliche di Assisi, il barocco di Noto e lo stesso
duomo dell’Aquila, sono crollati
per colpa di interventi da palazzinari. Tutti sappiamo che i morti
del terremoto in Abruzzo sono
vittime di questo e non di una tragica fatalità. Si può soltanto sperare che la lezione sia servita e che
siano state le ultime vittime della
speculazione».
È possibile pensare, oltre a restaurare, anche a costruire qualcosa di nuovo sulle macerie, per
il futuro della città?
«Sarebbe un atto di coraggio.
L’Aquila si presta, perché è una
città che vive di cultura, di università. È una questione di coraggio.
Gli aquilani ne hanno dimostrato
molto. Ma se la politica pensasse
davvero al futuro, e non alle immediate scadenze, ne sarei molto
sorpreso».
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I POSTI
La nuova Casa della
Musica avrà 250 posti
e sorgerà nell’area
della città antica
IL PROGETTO
I MATERIALI
Sarà una sorta di cubo
costruito tutto in legno
di larice, materiale
flessibile e antisismico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIAMA IL NUMERO VERDE 800.900.860
La scheda
L’Auditorium è un’idea
di Abbado, il progetto
è di Piano, i fondi della
Provincia di Trento
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Enel Energia, società del Gruppo Enel che opera sul mercato libero dell’energia elettrica e del gas.