DA CALZINO SELVAGGIO A CAVALLINO Ogni anno nuovo che si

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DA CALZINO SELVAGGIO A CAVALLINO Ogni anno nuovo che si
DA CALZINO SELVAGGIO
A CAVALLINO
Ogni anno nuovo che si
rispetti porta con sé un po’ di
calzini selvaggi, di quelli cioè
spaiati già da un po’ di
tempo, del cui compagno
sembra non esservi più
traccia. Alcuni sono lì da
così tanto, che si infilano
solo sulla punta del piede
di nostro figlio.
Infiniti sono i modi di
riciclarli, ma quello che vi
propongo oggi si è ritagliato
nel mio cuore un posto
speciale, perché sa di mondi
ormai altri, di giochi fatti di
niente, di cortili vocianti.
Realizzarne uno con i vostri
bambini, inoltre, sarà
l’occasione per fargli notare
come è cresciuto, per
giocare con lui alle sue
differenze.
Se in casa non avete
materiale da imbottitura non
preoccupatevi: un tempo si
usavano stracci, che vanno
ancora benissimo. Non
sottovalutate però l’idea di
usare l’interno di vecchi
cuscini o ritagli di
gommapiuma. Il bastoncino
noi lo abbiamo trovato sul
prato, al parco giochi: lì non
mancano mai.
Se avete una buona
manualità potete anche
creare un cordone centrale
perpendicolare alla criniera e
cucirne le estremità al
calzino. Successivamente
legherete ad esso le ciocche
– o perché no – le trecce di
lana facendole cascare un
po’ da un lato un po’
dall’altro.
Briglie e cavezza si posso
realizzare semplicemente
facendo un giro di lana
intorno al muso e legando le
estremità del filo in fondo al
calzino. Da qui in poi potete
personalizzare il vostro
cavallino come volete. Qui,
ad esempio, abbiamo
incollato un pezzo di carta
velina ripiegato su se stesso
tre volte, ma vale tutto.
Se vi piacciono potete
aggiungere anche narici,
bocca e orecchie.
Se il gioco ti è piaciuto e hai
deciso di provarci anche tu,
SALVA IL PDF
sul tuo computer per avere
sempre a portata di mano
una traccia da seguire.
Ogni venerdì troverai su
www.lastampa.it
nella sezione MAMMA un
tutorial per attività creative
da realizzare insieme ai tuoi
figli, per le più diverse fasce
d’età. Se cerchi altre idee
come questa, prova a
curiosare anche su
www.oltreverso.it