Scarica - liceo stefanini

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Anno I N. 2 - Aprile 2016
INSIDE
LICEI STEFANINI
A CURA DI
“LIBRI E BIBLIOIDEE”
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Diritti e diritti...
Un interessante racconto
Sorseggiando un Tè di Persia…
Una fredda stanza di un anonimo edificio profumava di un Tè di Persia. Due uomini
stavano seduti.
Il professor Kalgannis osservò l'amico mentre sorseggiava la bevanda, e disse:
- Ha sentito le recenti polemiche sui matrimoni omosessuali? Io trovo che sia
anacronistico che nel decimo millennio dobbiamo discutere ancora di queste
faccende, non conviene, dottor Lupert? -.
Dottor Lupert: - Dipende da quale prospettiva si osserva la faccenda, professore. Io
per esempio non riesco a capire la pretesa da parte degli omosessuali di voler
avere una famiglia. Le pare una famiglia, l'unione tra due uomini o due donne? -.
Kalgannis: - Molto bene, allora discutiamo un po' sul significato di famiglia! Perché
vede, secondo me la famiglia è un luogo dove c'è l'amore. Pertanto, se esiste
amore tra due uomini o due donne, e questi decidono di convivere e di rimanere
fedeli e leali l' uno all'altro, ecco, lì c'è famiglia! -.
Lupert: - Non è solo l'amore il fondamento della famiglia. Almeno non nel senso
antropologico del termine. Perché vede, la famiglia ricopre, soprattutto, la funzione
riproduttiva. Ossia, serve per generare figli, e, fino a prova contraria, una coppia
omosessuale non è in grado, almeno naturalmente, di avere prole -.
Kalgannis: - Dunque una famiglia, per essere chiamata tale, deve necessariamente
generare figli?!! -.
Lupert: - Di certo no, ma deve almeno averne la possibilità... -.
Kalgannis: - Bene, quindi... -.
Lupert: - So benissimo dove volete andare a parare! -.
Kalgannis: - Stavo dicendo che, se una coppia eterosessuale è sterile, allora non
può nemmeno fare una famiglia! Tanto non potrà mai avere figli... -.
Lupert: - State strumentalizzando le mie parole. Una coppia eterosessuale sterile
può comunque adottare dei bambini! -.
Kalgannis: - E perché gli omosessuali non potrebbero? -.
Lupert: - Perché l'educazione che una coppia omosessuale potrebbe impartire è
ben diversa da quella di una coppia eterosessuale, ovviamente! -.
Kalgannis: - Benissimo! Siamo arrivati dove volevo arrivare! Perdonate il gioco di
parole, ma vede, lei sta confondendo un fatto fisico, la possibilità o meno di avere
figli, con un fatto etico-morale, la possibilità di educare e allevare dei figli! Non poter
procreare non significa non poter educare o allevare bambini -.
Lupert: - Insomma, provate a mettere in un'isola deserta una coppia omosessuale,
non potendo avere figli si estinguerà! -.
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Kalgannis: - Che esempio assurdo. Certo! Allora mettiamo una coppia eterosessuale in un'isola deserta. Vedrà che questa, dopo una lunga serie di incesti, produrrà una specie florida e in salute! No! Reputo non corretto discutere utilizzando
questi esempi estremi. È come dire: io non posso volare naturalmente, dunque non
posso nemmeno prendere l'aereo... -.
Lupert: - Beh, io sono dell'opinione che i bambini devono possibilmente avere un
padre e una madre come accudenti, e che due genitori omosessuali inevitabilmente educheranno - non gliene faccio una colpa- il proprio figlio all'omosessualità! -.
Kalgannis: - Beh, allora io non sono d'accordo. I bambini devono essere accuditi
con amore e con calore umano, indipendentemente che esso provenga da una
coppia omo o eterosessuale. Infine, non segue che da una coppia omosessuale
necessariamente un bambino sarà educato all'omosessualità, proprio come da una
coppia eterosessuale potrà nascere un bambino che avrà inclinazioni omosessuali
Lupert: - Ad ogni modo, secondo me c'è qualcosa che va un po' contro natura in
tutta questa faccenda! Kalgannis: - La natura è tutto ciò che esiste. Quindi a rigore di logica se una cosa
esiste, esiste naturalmente. Perciò se l'omosessualità esiste, esiste naturalmente,
cioè esiste per natura. Non vedo dove sia il problema, dottore... -.
Lupert: - Equiparare una coppia naturale, formata da un uomo ed una donna, con
una coppia omosessuale le sembra normale?! -.
Kalgannis: - Ma la questione non riguarda le nostre semplici considerazioni personali; il discorso è che gli omosessuali stanno reclamando dei diritti che ora non
hanno ed essi sono molto più elementari del fatto di poter o meno avere dei figli. Il
matrimonio è l'unione di due persone che si amano, e che, per questo, vogliono
intraprendere una relazione stabile, che comporta diritti e doveri reciproci, quali la
coabitazione, la fedeltà, l'aiuto nel momento del bisogno, la tutela in campo economico... ecc. Quindi se due omosessuali si amano e vogliono intraprendere una relazione stabile, perché non permettere loro di potersi unire in matrimonio? -.
Lupert: - Mi avete frainteso. Conosco bene i problemi che hanno molte coppie omosessuali. Ma la mia obiezione era diversa. Equiparare il matrimonio tradizionale
a quello omosessuale mi sembra eccessivo, unione civile o unione associativa è
già un termine più corretto, almeno per me -.
Kalgannis: - Questi sono solo giochi di parole. Ma cosa ne pensa della possibilità
di adottare il figlio del partner all'interno delle coppie omosessuali, ha sentito della
stepchild adoption? -.
Lupert: - Guardi, mio caro... la stepchild adoption non fa altro che favorire la barbarica pratica dell'utero in affitto. Una pratica che, il più delle volte, sfrutta le donne
dei paesi poveri. Non mi sembra corretto accontentare l'egoistico bisogno di molti
adulti -.
Kalgannis: - Capisco che abbiamo posizioni
differenti... beh tanto per cambiare discorso, cosa ne pensa del nuovo decreto emanato dall'Imperatore Santem II?-.
Lupert: - La ritengo una decisione ottima -.
Kalgannis: - Giustissimo. Almeno su una
cosa siamo unanimi! -.
…E ripresero a sorseggiare il tè di Persia.
Enrico, Miriam e Ygnazia
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DANIMARCA:
contestata nuova
legge sui migranti
Il parlamento della Danimarca ha approvato martedì 26 gennaio una
legge molto contestata sui migranti. Serve a scoraggiare le richieste di
asilo e prevede, tra le altre cose, la possibilità di confiscare beni e
gioielli ai migranti.
La legge era stata presentata il 10 dicembre del 2015 dal governo liberale del primo ministro Lars Løkke Rasmussen, che si regge sull’appoggio esterno del Partito del popolo, di destra e con posizioni molto
estreme in tema di migrazione; è stata approvata con 81 voti favorevoli
e 27 contrari: tra i favorevoli c’era anche il partito socialdemocratico,
quello principale dell’opposizione.
La nuova legge dà alle autorità danesi il potere di requisire vestiti e bagagli dei richiedenti asilo e degli altri migranti che non hanno il permesso di stare in Danimarca: l’obiettivo è anche quello di trovare beni
che possano coprire le spese dell’accoglienza. Ai richiedenti asilo sarà
permesso mantenere beni per un importo pari a 10 mila corone danesi, circa 1.350 euro. Nella versione finale del testo sono esclusi dalla
possibilità di confisca gli oggetti «di valore affettivo speciale» ed è stato aumentato il valore minimo di denaro e beni a partire dal quale è
possibile procedere con il sequestro.
Questa legge è stata sin da subito criticata dalle opposizioni, ma anche da molte organizzazioni umanitarie internazionali, come Amnesty
International.
Un paese che impone alla persona che fugge da guerra e miseria di
rimborsare il costo della sua assistenza pagando con i propri beni personali può essere considerato un modello di Civiltà? A voi le riflessioni.
Emma
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SOTTOSOPRA:
uniamoci contro il bullismo!
Ciao!
Siamo un gruppo dello Stefanini che partecipa a un progetto del territorio veneziano chiamato Sottosopra di Venezia, un progetto lanciato da Save the children.
E’ presente anche in altre nove città (Padova, Milano, Torino, Roma,
Napoli, Bari, Ancona, Crotone e Palermo).
Ci occupiamo del BULLISMO. Ci sono anche altre tematiche di cui si
occupa questo progetto come povertà, ambiente e discriminazione.
Ogni città ha scelto una di queste.
Il nostro obiettivo è sensibilizzare tutti, adulti e ragazzi, verso la lotta
contro il bullismo. Andiamo a fare incontri nelle scuole, in particolare
alle medie e cerchiamo di organizzare attività preventive.
Noi ragazzi ci riuniamo, ci confrontiamo ed esprimiamo le nostre opinioni, aiutandoci a crescere insieme.
Abbiamo anche una pagina Facebook: Sottosopra Venezia per
Save the children.
Da poco abbiamo anche dato vita a una mostra online, contro il bullismo, dal titolo:
#NONSIMUOREPERDISCRIMINAZIONE
La puoi trovare sulla nostra pagina facebook, per capire di cosa si
tratta in particolare e per partecipare. Vai a darci un occhiata!
Inoltre se vuoi entrare a far parte del nostro gruppo Sottosopra
scrivici un messaggio alla nostra pagina facebook!
Sottosopra Venezia
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Cronache dallo Stefanini
OCCUPAZIONE DELLO STEFANINI
Alcuni studenti, circa una ventina, nella notte tra il 27 e il 28 gennaio, attraverso il solito escamotage della finestra lasciata aperta,
sono entrati nella scuola, occupandola.
Da subito hanno bloccato le entrate dell'edificio, servendosi di banchi, sedie, armadi e quant'altro potesse essere utile, ed hanno affisso striscioni e cartelli, riportanti le loro rivendicazioni.
Quindi, alle sette e mezzo del mattino, il personale scolastico, i
professori e gli altri studenti si sono trovati l'accesso alla scuola
sbarrato.
Intanto, mentre la dirigente scolastica era impegnata nel tentativo
di far uscire i ragazzi, altri studenti hanno deciso di aderire all'occupazione.
Verso le otto e mezzo, gli occupanti erano poco più di duecento,
secondo le Stime del Collettivo Studentesco, numero in realtà immediatamente calato quando si è fomentata la paura di essere
schedati dalle forze dell'ordine, o di subire punizioni disciplinari.
Infine, verso le dieci del mattino, la situazione si e' normalizzata e,
gli studenti che erano nell'edificio, hanno sciolto l'occupazione,
concordando con la dirigente scolastica la realizzazione di alcune
assemblee su alcune tematiche particolarmente care al mondo
giovanile.
Andrea ed Enrico
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Intervista alla Colombina di Piazza San Marco!!!
Ad aprire il Carnevale di Venezia, come
da tradizione, il volo della “colombina”, impersonata quest’anno da una studentessa
dello Stefanini!
L’abbiamo intervistata.
Cosa ti ha spinto verso questa scelta?
Ho visto su facebook che una mia amica aveva vinto la scorsa selezione perciò ho pensato di partecipare e che avrei potuto farcela
anche io.
Quale attività hai svolto dopo aver vinto, nel febbraio del 2015,
il concorso delle Marie?
“Beh... è stato un anno come gli altri, sono andata a scuola e ho lavorato.
La tua famiglia come ha visto questa esperienza?
Molto contenti, non se lo aspettavano.
Qual è stato il momento più emozionante?
I cinque minuti prima del lancio, a maggior ragione a quell'altezza,
avere un po' di paura è lecito. Non l'avevo mai fatto prima, e tanto
meno non avevo previsto un'esperienza del genere.
Essere stata a contatto col mondo dei media, ha fatto nascere
in te qualche aspirazione del mondo dello spettacolo?
Sì, ha cambiato le mie idee di cosa fare dopo la scuola. Infatti sto
pensando di iscrivermi al DAMS, l'accademia delle belle arti.
Consiglieresti ad una tua coetanea una esperienza del genere?
Sì, assolutamente. È una cosa meravigliosa che va oltre il concorso.
Intervista di Ana Julija e Ygnazia
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Un po’ di cinema...
Genere: drammatico
Regista: Roberto Benigni
Attori principali: Roberto Benigni, Nicoletta
Braschi, Giorgio Cantarini
Casa produzione: Cecchi Gori Distribuzione
Luogo e anno di produzione: Italia, 1997
«Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla, come in
una favola c'è dolore, e come in una favola, è piena di allegria e di felicità» : è con questa frase pronunciata fuori campo che ha inizio lo spettacolare film La vita è bella diretta dall’attore-regista e soprattutto artista del nostro cinema contemporaneo, Roberto Benigni.
Il film è ambientato verso la fine degli anni Trenta in Toscana, dove due
giovani lasciano la campagna per trasferirsi in città, ad Arezzo. Quando
vennero imposte le leggi razziali, Guido, di religione ebraica, viene deportato insieme al figlioletto e allo zio. Dora decide volontariamente di seguire
la propria famiglia nel lager pur sapendo a cosa andasse incontro. Nel
campo di concentramento, per tenere il figlio al riparo dai crimini che vengono perpetrati, Guido fa credere al bambino che quel “viaggio” era il regalo per il suo compleanno e che si trattava di un gioco a punti, in cui bisognava superare delle prove per vincere un carro armato vero.
Così va avanti, fino al giorno in cui Guido viene allontanato ed eliminato.
Ma la guerra nel frattempo è finita, Giosuè esce dal lager su di un carro
armato americano, come un vero vincitore. Ciò che gli aveva promesso il
padre si era realizzato, incontra la madre e le va incontro contento, gridando «Abbiamo vinto!».
Il film si può dividere in due parti distinte: la prima impostata sui canoni
della commedia tipica di Benigni, ambientata in una tranquilla cittadina della Toscana, ad Arezzo, negli anni '30. La seconda, di carattere drammatico, si svolge interamente all'interno di un lager nazista. E’ proprio questo
totale cambiamento di scene, colori, toni di voce, comicità, musiche che
fanno del film un vero capolavoro.
Benigni, regista del film, ha voluto dar voce al dolore di milioni di ebrei la
cui vita è stata sconvolta e distrutta dal razzismo e dalle sue assurde e
malate leggi razziali, e lo fa portando la vita e l’ironia anche laddove altro
non c’era che corpi privati dell’ anima e della loro dignità.
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Prima la felicità, il sorriso, l’allegria, poi la fatica, il disincanto, la ricerca
utopica di un significato a quell’orrore, a quella crudeltà, fatto tutto col fine
della vittoria dell’innocenza. Anche la musica, che è del maestro Nicola
Piovani, rispecchia l’alternarsi di emozioni e sentimenti dei protagonisti
prima e dopo la deportazione. Anche la musica cambia con l’evolversi
della storia narrata, prima è una musica colorata, allegra, poi diventa
malinconica, triste, ma che nello stesso tempo si fa portatrice di speranza.
Il vero intento di Benigni non è quello di mettere in scena un documentario,
ma quello di portare il sorriso, laddove regnavano la crudeltà e il male; ha
girato un film dove è perfetto l’intreccio comicità-drammaticità, utopiadisincanto. Si nota infatti come le scene comiche siano le più
drammatiche, le più commoventi, in cui un uomo, consapevole della
propria sorte, lotta per far credere e far convincere il proprio figlio che la
vita è bella e che il suo ingrediente principale è l’allegria, il sorriso. Guido
anche mentre viene scortato per essere ucciso, non rinuncia a regalare
l’ultimo sorriso al figlio, i cui occhi intravede dietro la grata di un vecchio
nascondiglio in cui aveva trovato riparo il piccolo Giosuè. Guido sa di
andare incontro alla morte, eppure non esita a strizzare l’occhio al figlio, in
segno di complicità per un “gioco” nel quale bisognava escogitarle tutte
pur di riuscire a sopravvivere e uscirne vittoriosi.
Non era un gioco qualunque, era “il gioco della vita”, in cui spesso si
rimane sconfitti dal male ma che alla fine è il bene, l’innocenza e al
contempo la ragione ad avere la meglio; l’importante è sperare, sorridere,
amare e credere.
Federico
Questo articolo è riservato a tutti i fan di Harry Potter
[NO SPOILER]
La casa editrice Little Brown ha ufficialmente annunciato che il 31 luglio
(compleanno di Harry James Potter) uscirà l’ottavo libro della saga che
porta il nome del famoso maghetto, o meglio, non libro, ma copione teatrale!
La sceneggiatura è intitolata: “Harry Potter e il ragazzo maledetto”.
Titolo che si riferisce ad Albus Severus Potter (figlio di Harry, che ormai
è sposato con Ginny). La storia è quindi ambientata 19 anni dopo “I doni
della Morte parte 2” e riserva grandi sorprese agli appassionati della saga. La sceneggiatura è scritta da Jack Thorne e verrà rappresentata nel
Palace Theatre di Londra il 30 giugno. Poco è trapelato sulla trama, soprattutto se si è alla ricerca di fonti accreditate e credibili, e questo rende
ancora più assetata di informazioni l’opinione pubblica. È gia in cima alle
prevendite in tutti i siti britannici e già 175 mila persone sono in attesa di
vedere recitata la sceneggiatura e poter vedere l’ex eroe di Hogwarts come lavoratore del ministero della magia, marito e padre di tre figli.
Andrea
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News from the
world's music
David Bowie isn't
dead, he's still alive
with his music
David Robert Jones, meglio conosciuto come David Bowie, è l'artista inglese che più ha rivoluzionato la scena del rock internazionale.
David nasce a Brixton, Uk, l'8 Gennaio 1947. Quando ha dieci anni la
famiglia si sposta nel quartiere di Bromley.
David studia per diventare grafico pubblicitario ed un giorno, uscendo
da scuola, ha uno scontro con l' “amico” George Underwood che lo
segna per sempre: l'occhio sinistro lesionato assume un definitivo colore rossastro che gli vale l'impietoso soprannome di "red orb" da
parte dei ragazzi.
La sua carriera inizia nel 1967, con la pubblicazione del primo disco,
“DAVID BOWIE”, che rivela le incertezze che aveva Bowie rispetto
alla scelta del genere musicale da cui trarre ispirazione. Più che brani
veri e propri sono artigianali divertissment.
Nonostante queste premesse, il disco successivo non fa risultati pazzeschi, come sperato, ma contiene la canzone che ha cambiato il
mondo del rock… sì, stiamo parlando di “Space Oddity”.
"Sono una stella istantanea. Basta aggiungere acqua e mescolare.” David Bowie
Nel 1972 David Bowie pubblica il suo quinto album: “The Rise
and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars“. Tra gli anni 1972 e 1973 inventa un ‘alter ego’, attraverso il quale riesce a
superare il confine tra realtà e recitazione: il celebre Ziggy Stardust. Si presenta con attillate calzamaglie, costumi di colori intensi e i capelli tinti di rosso. Grazie a questa personalità, nei
successivi sei mesi di tour, Bowie ottiene molto successo e visibilità nei media britannici.
I suoi concerti si affollano di un pubblico per la maggior parte giovane, attratti dal suo rock personale e dal suo atteggiamento di libertà
sessuale.
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Da qui in poi la sua carriera è solo in discesa, non solo grazie alle
sue doti musicali, ma anche al suo look effeminato e “alieno”, alle
sue doti di interprete e attore.
Infatti oltre che a essere un musicista, Bowie è anche un attore. Tra i
27 film che ha interpretato possiamo ricordare “Labyrinth”, “L'uomo
che cadde sulla Terra” e “Miriam si sveglia a mezzanotte”.
La notte del 10 gennaio 2016, due giorni dopo la pubblicazione dell'ultimo album “Blackstar” (le cui canzoni, secondo molti, si riferiscono
alla sua malattia, nascosta al pubblico), David Bowie ci ha lasciato a
causa di un tumore. Ha lottato segretamente con la malattia per circa
diciotto mesi fino a spegnersi.
“Perché l’amore è una parola antiquata
E l’amore ti fa prender cura
delle persone
che vivono ai margini della notte
E l’amore ci fa cambiare il modo
di prenderci cura di noi stessi
Questa è la nostra ultima danza
Questa è la nostra ultima danza
Siamo noi stessi
Sotto pressione…”
(Under Pressure)
Possiamo batterli, ancora e per sempre
Oh possiamo essere Eroi,
Anche solo per un giorno”
(Heroes)
Ana Julija e Emma
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Notizie, giochi, enigmi...
Velieri Solari
Con la propulsione fotonica sarebbe possibile per una sonda
robotizzata raggiungere Marte in tre giorni. Mentre un a navicella
con equipaggio in un mese. È teoricamente possibile. Fra qualche
decennio potrebbe addirittura essere fattibile: una sonda
robotizzata potrebbe essere lanciata verso il Pianeta Rosso.
Il veicolo spaziale dispiega una grande pellicola riflettente che
riflette la luce del Sole o di qualche altra sorgente. La pressione
solare sullo specchio genera una minuscola quantità di moto
dovuta ai fotoni riflessi. Inclinando la vela con un certo angolo
rispetto al Sole si determinano i cambiamenti di direzione del
veicolo spaziale.
La chiave del sistema è la propulsione fotonica. I Fotoni che
compongono la radiazione luminosa possiedono energia: se
vengono sparati da un laser, l’energia viene trasferita al bersaglio.
E se questo fosse una vela, modificata in modo da poter ricevere
un flusso significativo di fotoni, allora si potrebbe spingere una
navicella nella direzione voluta a velocità considerevoli.
Un sistema in qualche modo simile, basato sullo stesso principio, è
quello delle vele solari, che però sfruttano i fotoni della radiazione
solare.
Enrico
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Il Paradosso dei Gemelli Eredi al Trono
Premesse...
L'erede al trono è il figlio primogenito.
Il figlio primogenito è colui che cronologicamente è stato estratto dal ventre materno per primo.
Il figlio primogenito è colui che anagraficamente risulta essere stato estratto dal ventre materno per primo.
Paradosso...
Un aereo, che sta sorvolando l'oceano pacifico in direzione
ovest-est, si trova a una miglia esatta dalla linea del cambiamento di data. A bordo dell'aereo c'è una Regina che sta
partorendo due gemelli. Il primo nato, che chiameremo Alfa, viene estratto alle ore 14'07 del 23 maggio. Nel frattempo l'aereo attraversa la linea del cambiamento di data. Il
secondo nato, che chiameremo Beta, viene estratto alle ore 14'11 del 22 maggio.
Conclusioni...
Alfa è cronologicamente stato estratto per primo, pertanto è
lui l'erede al trono. Beta anagraficamente risulta essere stato estratto per primo dal ventre materno pertanto è lui l'erede al trono.
Chi è l'erede al trono?
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