Liberi tutti? Qui un film qui un libro

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Liberi tutti? Qui un film qui un libro
Qui un film
Giacomo, un giovane favoloso
Tutti al liceo hanno un’idea fissa del
poeta Giacomo Leopardi come una
persona infelice: con il film “Il giovane
favoloso” di Mario Martone, si prova a
sfatare questo pregiudizio, ma in parte
anche a confermarlo.
L’interpretazione di Elio Germano rende
bene la tragicità del personaggio, la cui
vita fu inesorabilmente scandita da una
lunga serie di delusioni, a partire dallo
“studio
matto
e
disperatissimo”
impostogli dal padre, che gli causò gravi
problemi sia di salute che di relazioni
sociali, rendendolo di fatto un recluso in
casa, passando per varie delusioni in
campo amoroso e gli alterni successi
come letterato prima amato, poi
trascurato, quindi di nuovo amato . Il film
presenta nel complesso un Leopardi
vittima delle situazioni, ma capace di
riscattarsi con la ricerca del bello che
trova nella poesia.
Un paio di note dolenti del film sono la
recitazione e la regia. Diversi interpreti,
particolarmente quelli secondari, non
sembrano personaggi di un film, ma
piuttosto attori di teatro; la regia è
classica, senza infamia e senza particolari
lodi, fatta eccezione per alcune
inquadrature di Recanati e di Napoli a dir
poco spettacolari , anche se forse è più
merito del nostro Bel Paese che del
regista.
“Il giovane favoloso” è una pellicola che
dà un’idea diversa dell’autore Leopardi,
sicuramente più avvincente di quella che
si può trovare nella piatta biografia di un
qualsiasi libro di antologia ; a livello
cinematografico, si merita un bel 3/5.
Elena Bordignon 5 D/ES
8
qui un libro
“La verità sulle emozioni”.
Gianrico Carofiglio,celeberrimo
scrittore di Bari,ex magistrato,proprio
lui. E’ stata un’emozione inappagabile
quella di scoprire che un grande
scrittore sarebbe stato ospitato nella
libreria vicino alla mia scuola per
presentare il suo nuovo libro, quella
libreria in cui tutti i soldi che entrano
lenti come tartarughe nel mio
borsellino ne escono fuori veloci
come coniglietti.
Stretti nella saletta bar della libreria,
noi, il pubblico, eravamo rapiti dalle
parole dello scrittore, che ha
intrapreso una conversazione frontale,
senza perdersi in soliloqui,
rispondendo a tutte le nostre domande
e instaurando una piacevole aura di
amicizia. Non abbiamo parlato del
suo nuovo libro, quanto della sua
esperienza di scrittore e il suo
desiderio di diventarlo fin da piccolo,
delle caratteristiche della sua scrittura
e di consigli per apprendisti scrittori.
“Lo scrittore deve raccontare la verità.
Non per forza fatti veramente
accaduti, ma la verità sulle emozioni”,
dice. E’ la frase che più mi ha colpito
mentre stavo seduta per terra, sulla
mia borsa, rosicchiandomi un posto
per poter sentire anche io le parole
dell’uomo il cui nome vedo di
continuo sul ripiano della mia libreria.
Al termine dell’incontro esco dalla
sala con due libri autografati e io e
mio papà ci allontaniamo verso la
macchina, discutendo dei discorsi
dello scrittore.
Lisa Boglione VBginnasio
Periodico del Liceo Porporato, - Anno XV, n.5, marzo 15- ins. resp. J. Gabbio / M. Vassallo
Liberi tutti?
Noi siamo liberi.
Hahaha, ma che bisogno c’era di dirlo? Lo sappiamo tutti, quanto
sei banale.
Giusto, allora forse la vera domanda è: chi è compreso in questo
“NOI”? Perché, a quanto mi risulta, in Turchia i Curdi non sono
liberi di possedere la terra su cui hanno vissuto per secoli, in
India e Pakistan le persone non sono libere di attraversare il
confine tra i due paesi perché sono brutalmente divise da un
muro e ,in Nigeria, le ragazze della nostra età non sono libere
nemmeno di far vedere il proprio volto. Oh certo, ma si tratta di
Paesi a kilometri di distanza, noi cosa possiamo fare?
A noi cosa importa? Okay, ma aspetta un attimo, quel tuo
amico che vive qui da sempre ma che è arrivato dalla Libia
quando aveva un anno, lui ogni mese ha paura che gli
revochino il permesso di soggiorno e lo rispediscano in
quello stato di cui non ha nemmeno un ricordo. A me
lui non sembra libero. E tu, tu che non sapevi tutte queste
cose, secondo te sei libero? Libero di informarti come vuoi,
in maniera oggettiva, su qualsiasi cosa tu voglia?
Nei mesi che sono trascorsi, attraverso il tema bimestrale
sui diritti umani e la giornata autogestita , abbiamo cercato
di farti ragionare su tutto questo, abbiamo provato a
spingerti a cercare una risposta a queste domande, abbiamo
tentato di farti immaginare come sarebbe il mondo se
fossero rispettati i diritti di ciascuno di noi, ma ora è venuto
il momento di smettere di pensare e di cominciare ad agire.
Dobbiamo informarci per diventare persone che hanno una voce
da far sentire, persone che non hanno solo degli ideali, ma anche
dei fatti concreti su cui basarli. Farlo da soli pare difficile,
impossibile, per questo abbiamo scelto come nuovo tema
bimestrale la “comunicazione”, per farlo insieme. Riempite con
ciò che volete questa parola, con fatti d’attualità, con ricerca
storiche, con opinioni sul cyberbullismo o sull’ uso dei social
network e sull’informazione manipolata dei media. Accettiamo
tutto, vogliamo tutto, per confrontarci, scontarci e crescere
insieme, per poter scrivere su quei due cartelloni a scuola, sotto
le scritte “ noi siamo liberi”e “ nous sommes livres”, NOI
SIAMO LIBERI DI SAPERE.
Irene Dragonetti
Gemme di
un’altra
primavera
Il mio già citato
collega Mario
Glaro, di cui s’è
parlato qualche
numero fa, ha
assegnato ai
suoi allievi di
prima un tema
dal titolo Dire
“Ti amo” a 15
anni è possibile?
Mi raccontava il
collega, con cui
mi confronto
molto, di
quanta
maturità,
equilibrio, buon
senso traspariva
da quei temi. E
poi i sogni belli,
le attese di vita,
la vocazione
alla felicità. Sì,
la primavera
germoglia
nell’aria di
marzo. E intanto
una primavera
fatta di sole e
d’azzurro
sboccia nei
cuori di tutti i
ragazzi che
sognano in
grande.
JG
1
Il privilegio di essere
imperfetto
Riflessioni e Riflessioni
Mentre andiamo in stampa, presso la succursale,
Avete cali di autostima? Vi
prosegue la mostra promossa dal dipartimento di
sentite a disagio con voi
matematica
stessi e con gli altri? Da
Rivolta a studenti delle scuole di ogni livello è
qualche tempo non riuscite
adatta anche ad un pubblico più vasto.
ad uscire di casa se non vi
Ha carattere interattivo: specchi di vario genere
sentite a posto con voi stessi?
consentono al visitatore di comprendere
Allora “Il privilegio di essere
“riflettendo”, le differenze fra i vari tipi di
imperfetto” è il laboratorio
simmetrie e le loro proprietà.
che fa per voi! No, non è un
Si tratta più di un laboratorio interattivo che di una
centro di psicologia, non vi
mostra: le camere di specchi sono numerose in
faranno stendere su un lettino
modo da poter essere utilizzate da uno o due
a raccontare i problemi della
studenti alla volta, inoltre i ragazzi potranno
vostra vita segnandoli
cimentarsi a costruire strutture geometriche, piane
scrupolosamente in un
e solide, di vario tipo e a risolvere problemi
taccuino. Vi siederete dietro
presentati sotto forma di rompicapo e di gioco.
un banco e vivrete il
Una parte della mostra è dedicata specificamente
bellissimo laboratorio che
ai cristalli ed alla loro forma macroscopica e
Isabella Picotto ha preparato
microscopica, per dimostrare concretamente come
per voi. Due ore
la matematica sia capace di rendere visibile
assolutamente ben spese:
l’invisibile.
video, canzoni e parole
Il concetto di gruppo è lo strumento matematico
sull’accettarsi per come si è,
“nascosto” in tutte le attività proposte dalla
soprattutto non cercare di
mostra, che è quindi una guida alla scoperta di
eliminare i propri difetti,
questa invenzione fondamentale della matematica
perché sono quelli che ci
moderna
rendono unici. Una
riflessione sulla vera
bellezza, una critica a quelle
Un salto all’università
false e fredde della TV e la
L’ex allieva Chiara Perrone
consapevolezza che hei
racconta il suo nuovo mondo
amico, sei fantastico così
Fino al 2 luglio anche io mi aggiravo per i corridoi
come sei!
del Porporato, forse un po' stufa di vedere sempre
Francesca Cavallin, 5Bg le stesse facce e desiderosa di uscire dal mondo del
Liceo, piena di aspettative per il mio futuro e anche
con tante domande sull'università che attendevano
una risposta.
Ora il mio mondo è diventato quello universitario,
così lontano da quello del Liceo e portatore di
grande libertà, ma che necessita anche di grandi
sacrifici.
Continua a pag. 5
2
Le nostre amiche foglie
A tutti è capitato di uscire nei
corridoi durante l’intervallo e posare
lo sguardo sulle foglie:
ammucchiate tutte insieme sembra
quasi che si abbraccino. Quanti
intervalli passati a chiacchierare
vicino a loro o a guardarle dalla
finestra! Giorno dopo giorno
stavano fuori nei giorni di pioggia e
facevano da cornice agli
avvenimenti che succedevano
all’interno. Per non parlare delle
giornate di neve, quando nel silenzio
le ammiravamo dipingersi di bianco.
Quanto odio e quanta invidia
abbiamo provato invece le mattine
guardandole, chiedendoci per quale
misterioso e oscuro motivo noi
dobbiamo alzarci presto la mattina
per andare a scuola e invece loro se
ne stanno tranquille con nessuna
verifica in programma o con l’ansia
di essere estratte di qualche materia,
a volte sembra proprio che ti
deridano quasi a dire: “Ha-ha ti
aspettano sei lunghe e interminabili
ore di scuola invece a noi noo”.
Altri giorni i più intrepidi nei giorni
caldi si sono arrischiati ad andare
più vicino alle foglie con una mezza
idea di buttarcisi dentro come
fossero fatte di zucchero filato, con
qualche rimprovero da parte dei
bidelli; spesso invece erano oggetto
di fantasie per evadere per pochi
minuti dal clima scolastico ( cosa
che in minime dosi non fa mai
male); tutto sommato le foglie
hanno ravvivato le nostre giornate e
i nostri intervalli con la loro
presenza vivace.
Claudia Baccolo, IV A ginnasio
San Valentino 2015: innamorati vs single
E' il 14 Febbraio. San Valentino.
Questa festa dalle origini incerte incombe ogni
anno su di noi travolgendoci con le numerose
pubblicità televisive dedicate, i manifesti a
scritte rosa e la prospettiva di decine e decine
di coppiette felici a camminare mano nella
mano per strada.
Insomma, la prospettiva della giornata perfetta.
Ovviamente non è sempre così.
Spesso il San Valentino porta con sè anche
questioni esistenziali come "E' passato un altro
anno e sono ancora solo/a".
Oppure "Si dichiarerà proprio oggi?"
O, per chi sceglie semplicemente di ignorare la
festa, "Cosa c'è in frigo?"
Ma cosa è successo quest'anno il 14 Febbraio?
Come da programma, si sono riempiti i social.
Gli innamorati postano foto della loro giornata
insieme con commenti tipo "Ti amo vita mia
#SanValentinoconte#iltop#tiamotroppo"
Praticamente come sbattere qualcosa in faccia
a tutti gli altri che non saranno mai felici come
loro. La Vodafone però, ha dato l'opportunità
quest'anno di ribattere, mandando gli auguri a
tutti i suoi clienti. Inutile dire quanti abbiano
postato subito lo screen del messaggio
vantando con fierezza di aver almeno ricevuto
gli auguri dal proprio operatore telefonico.
Nella vita reale intanto, un po' tutti hanno
avuto la loro occasione di festeggiare.
Mentre tra una foto e l'altra da caricare su
Facebook le fatidiche coppiette scorrazzavano
nell'atmosfera romantica della città, anche
molti solitari si sono riuniti per fare i "forever
alone" insieme. Magari con una maratona di
film e serie TV o appostandosi su una panchina
e additando gli innamorati che passavano
mangiando cioccolatini a forma di cuore.
Insomma ragazzi, il divertimento, da qualche
parte, c’è per tutti.
Alessia Canale, VBG
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Quando si fa squadra
Ancora un racconto dell’indimenticabile esperienza teatrale del linguistico
Per le seconde linguistico già dietro le quinte la noia e l’agitazione stavano
prendendo il sopravvento e molti tentavano di distrarsi: chi ascoltando musica, chi
riposando sui materassi,chi chiacchierando, chi ripassando la parte.
Pur avendo provato diverse volte, durante il primo spettacolo, rivolto ai ragazzi del
liceo,gli attori erano in apprensione, ma sul palco tutto cambiava, infatti grazie alle
luci non riuscivamo a vedere il pubblico e questo ci ha permesso di recitare con più
calma.Le altre sezioni delle seconde linguistico hanno preso posto al fondo
dell’auditorium e grazie alle loro risate e ai numerosi applausi sono riuscite a rendere
partecipe il pubblico e a tranquillizzare gli attori.
Il momento che ho preferito di più è stato proprio questo: il lavoro di squadra, oltre
che l’emozione di recitare su un palco in una lingua che non è la propria.
Durante il secondo spettacolo eravamo tutti abbastanza rilassati. L’ansia è tornata
invece quando hanno preso posto nel pubblico i genitori,
perché si aveva la possibilità di mostrare le proprie capacità .
Eleonora Scaccia
Sanremo 2015: il boom delle
canzoni italiane
Sanremo 2015 è stato un festival
meraviglioso, pieno di sorprese e di
tante emozioni che ci hanno
trasmesso i cantanti.
Mi è piaciuto molto Carlo Conti,
che ha presentato tutto il festival
con grande energia e appoggiando
sempre questi meravigliosi
cantanti.
Infatti, si è affermato che questo
Sanremo è stato il più bello perché
è riuscito a unire i ragazzi giovani
alle persone più anziane, che sono
state felici di rivedere sul palco
molti ex vincitori. Mentre i
cantanti…non so bene cosa dire…
sono stati tutti molto bravi, hanno
cantato delle canzoni stupende e
per me tutti hanno vinto Sanremo.
Il mio preferito è sempre stato
Lorenzo Fragola, un cantante di 19
anni che dopo aver vinto X Factor,
con “The Reason Why”, si è
6 catapultato sul palco dell’Ariston.
Sara Dipietro 1AL
Re e regine
Si intravedono occhi lucenti
celati da mascherine bianche.
Furbi sorrisi che fanno capolino da sotto il
trucco da clown. Tante bambine indossano
leggiadre coroncine che cingono loro il capo.
I maschietti si sfidano con spade laser, altri
tentano di salvare il mondo con un costume
da spiderman indosso. Si odono le voci delle
mamme, che urlano ai figli di non disperdersi
tra la moltitudine di persone presenti alla
sfilata dei possenti carri. La musica inonda le
strade, i saltimbanchi fanno mille acrobazie
mentre i pagliacci annodano palloncini di
ogni forma e colore.
Si percepisce un odore dolce aleggiare
nell'aria, facendo venire a tutti quanti, grandi
o piccini che siano, un piacevole senso di
fame golosa. I coriandoli inondano le strade,
mentre le stelle filanti si intrecciano nelle
parrucche dei partecipanti. Tutti sorridono
con una luce di divertimento nello sguardo.
E le maschere del carnevale troneggiano sula
folla come se fossero re e regine di un regno
perduto.
Greta Gabrieli VBG
ORA E SEMPRE RESISTENZA
La compagnia teatrale 3D parla ai giovani del Porporato
Quando abbiamo saputo della proposta di rappresentare il nostro spettacolo “ORA
E SEMPRE RESISTENZA” al Liceo Porporato in occasione della giornata della
memoria, tutti noi componenti del gruppo “3D CUMIANA TEATRO” abbiamo
avuto una duplice reazione.
La prima è stata di entusiasmo per l’onore di condividere insieme agli studenti,
attraverso il nostro spettacolo, l’omaggio a tutte le vittime della SHOAH ricordate
nella giornata della memoria.
L’altra reazione è stata quella della perplessità, per non dire del timore di non
essere grado di trasmettere nella sua pienezza, agli studenti, il messaggio insito
nella nostra rappresentazione.
Quando, lo scorso anno, abbiamo allestito “ORA E SEMPRE RESISTENZA” il
nostro gruppo teatrale voleva innanzitutto ricordare, rendere omaggio, nella
ricorrenza dei settant’anni, ai 51 civili cumianesi uccisi dai nazisti; in secondo
luogo si voleva sottolineare il grande valore della Resistenza, il coraggio dei
partigiani (per la maggior parte giovani) che, a rischio della propria vita, hanno
combattuto il nazifascimo per rendere libera la nostra terra.
Il nostro quesito era: ma i ragazzi capiranno? Oppure troveranno noiose e pesanti
le due ore passate con noi?
Ed è con questo dubbio che abbiamo iniziato lo spettacolo. Ma con il passare dei
minuti, con lo scorrere dei vari momenti del canovaccio, sentivamo (noi attori,
cantanti, musici, danzatrici) nella platea un silenzio “assordante” , pieno di
intensità, di concentrazione e di emozione. Pareva quasi che i ragazzi fossero con
noi sul palco a condividere le stesse sensazioni. Questo clima di condivisone, di
complicità si è concretizzato nei numerosi ed inaspettati applausi che abbiamo
ricevuto.
Alla fine della rappresentazione il nostro “dubbio” era completamente scemato. Gli
studenti avevano recepito alla perfezione il nostro messaggio e come se non
bastasse ne abbiamo avuto la controprova nel gradevole scambio di opinioni
avvenuto al termine dello spettacolo.
Abbiamo ricevuto da parte di tutti gli studenti del calore e dell’interesse
assolutamente inatteso.
Tutto ciò ci sprona a continuare nel diffondere questi messaggi di impegno, di lotta
per la libertà, valori questi che non hanno tempo; anche voi ragazzi fatevi, sempre,
testimoni di tali valori.
Ma questo momento di incontro non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la
disponibilità dimostrataci dalla Preside, dal consiglio d’istituto e soprattutto dal
professor Gabbio ai quali va il nostro profondo ringraziamento.
Ma il nostro grazie più grande è rivolto agli studenti che hanno partecipato
all’incontro e come abbiamo urlato insieme prima di congedarci …….”ORE E
SEMPRE RESISTENZA”.
Per il gruppo “3D TEATRO CUMIANA”, Diego TURINETTO
3
Emergency al Porporato
Cari lettori del giornalino scolastico,
no, devo ricominciare... in effetti non
tutti leggono il giornalino scolastico,ma
questa è un’altra storia, sto divagando,
ricomincio.
Cari studenti della scuola,
oggi è il giorno dell’autogestione, un
giorno che si aspetta da tempo e che
scatena sempre un certo entusiasmo e
puntualmente si è indecisi su che attività
fare:ce ne sono troppe e tutte molto
interessanti!
Io comunque sono stata ad Emergency.
In ogni caso il laboratorio di Emergency
è stato emozionante. Penso che abbia
fatto aprire gli occhi a tutti i presenti, che
abbia fatto capire che ci sono molti
motivi per fermare la guerra e aiutare la
gente:feriti di guerra,malati; arginare la
povertà e collaborare per dare una mano.
Ecco. Gianni Salza ha tenuto il
laboratorio, facendoci vedere video e
parlando di Emergency con l’entusiasmo
di un volontario che ci crede davvero
tanto.
Gianni ha proposto a tutti noi di provare
ad avviare un gruppo giovani di Pinerolo
di Emergency, per offrirci la possibilità
di fare davvero qualcosa di concreto.
Sarebbe bello se tutti
partecipassimo,cercando di dare
attivamente aiuto.
Vi dico che se volete informarvi potete
mandare una mail a
[email protected] sul
gruppo giovani di Pinerolo, e per
maggiori informazioni su Emergency
visitate il sito www.emergency.it
Grazie per l’attenzione,
Lisa Boglione,Vbginnasio.
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...e a Torino
Le luci di Torino scintillavano. Via Garibaldi e
via Carlo Alberto risplendevano di luci
d’artista, e anche se erano solo le cinque di
pomeriggio, nel cielo opaco invernale
scintillavano come piccole lucciole in un bosco
di palazzi e monumenti.
Intanto in corso Vittorio Emanuele II,numero
65, l’info-point di Emergency si era trasformato
in un negozio di natale,che vendeva oltre a
gadget come magliette e calendari, tanti oggetti
che erano stati regalati al negozio proprio per
sostenere la causa: trucchi, alimentari
particolari di ogni sorta,collane costruite a
mano da quelle donne che altrimenti
rischierebbero lo sfruttamento, cappelli arrivati
d ir ettamente d all’Afgh anistan,sciarp e
morbidissime di cachemire,portapenne, borse e
moltissimi oggetti costruiti da volontari di
Emergency.
Gente di ogni sorta,età e abbigliamento entrava
per curiosare o semplicemente perchè
interessato alla causa e ammiratore di
Emergency; chiedevano le cose più diverse,
ognuno con un tono di voce diverso,con uno
sguardo diverso e con un’intenzione diversa. E
cercare la maglietta della taglia giusta o correre
in magazzino quando finivano le tazze non era
la cosa più semplice del mondo: però era tanto
bello,tanto tanto, poter soddisfare chi stava
dall’altra parte del banco o potersi finalmente
impegnare in qualcosa in cui si crede
fermamente e senza esitazioni da tanto tempo.
E’ stata un’esperienza a dir poco meravigliosa.
Tutto il ricavato è devoluto ai centri medici di
Emergency in Afghanistan.
LB
Tutti punti di una circonferenza.
Che cos’è la democrazia? “Demos” e “cratos”, popolo e potere, potere del
popolo. Nell’antica Atene il popolo adulto, tolte le donne, gli schiavi e i
meteci, si riuniva nell’assemblea e partecipava alla vita politica, i cittadini
venivano sorteggiati per ricoprire tutte le cariche (tranne quella di stratega
perché bisognava avere doti da generale). In questo modo tutti i cittadini
avevano le stesse possibilità di entrare in politica; Vernant infatti definisce la
democrazia greca come un cerchio, in cui ogni punto della circonferenza è
equidistante dal suo centro: chiaramente democrazia diretta. Al giorno d’oggi
in definitiva siamo troppi e con troppe idee diverse per poter partecipare tutti
ad un’assemblea; per questo motivo la democrazia dell’oggi prevede
l’elezione di rappresentanti. Per Vernant la nostra figura di riferimento questa
volta è la piramide, poiché il potere ha un peso maggiore man mano che si
sale nella piramide.
Aristotele diceva che l’elezione è propria dell’oligarchia mentre il sorteggio è
da attribuire alla democrazia, quindi qualcuno obietta che la nostra non si
possa definire democrazia in quanto non siamo noi direttamente rappresentati,
altri controbattono che eleggere i cittadini per le cariche pubbliche potrebbe
significare trovare il cittadino non adatto a svolgere correttamente la propria
carica. Dobbiamo anche ricordarci che le donne gli schiavi e i meteci a quel
tempo non potevano e non erano rappresentanti, mentre nel nostro tempo lo
sono, fortunatamente. In sintesi, le differenze tra la nostra democrazia e quella
greca sono molte e i problemi sono diversi ma ugualmente difficili da
risolvere. La prof.sa Pazè ha chiaramente illustrato queste differenze e questi
problemi durante la giornata autogestita,spingendoci al dibattito e ad aprire di
più gli occhi su tematiche che non possiamo permetterci di non comprendere.
Claudia Baccolo, Lisa Boglione Vbginnasio
Un salto all'Università (continua da pag. 2)
Certo ora non mi devo svegliare tutti i giorni con l'ansia della verifica o
dell'interrogazione e gli esami diventano una benedizione, poiché ti obbligano
a studiare! I docenti sono straordinariamente preparati e disponibili, ma se non
li si va a cercare non si preoccuperanno mai di te, infatti con i numeri che si
trovano a gestire il rapporto con "mamma-prof" è impensabile.
I compagni di università sono tanti, forse troppi, non si ha un'atmosfera
familiare come quella del Liceo, magari si frequentano alcuni corsi in comune
e altri no, alcuni cambiano, altri scelgono di non frequentare più, quindi fare
amicizie è più difficile, ma le ore passate con i nuovi compagni posson esser
straordinarie e l'università diventa davvero un piacere.
Per me è così, oggi son davvero soddisfatta della mia scelta e felice di
dovermi svegliare alle 5.20 per essere a lezione alle 8.
Buon proseguimento di anno a tutti e in bocca al lupo ai maturandi.
5
Chiara Perrone