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LA MEDICINA BIOLOGICA
RUBRICA A CURA
DELLA
PROF.SSA MARIA CORGNA
GENNAIO - MARZO 2013
P.N.E.I.
WORLD
La PID, a propria volta, è possibile causa di stenosi tubarica, infertilità o
gravidanza ectopica.
Le infezioni vaginali croniche asintomatiche sono correlate anche ad infezioni urinarie ricorrenti come serbatoi di agenti patogeni.
– Alcune vaginiti batteriche in gravidanza sono collegate a parto pretermine, rottura prematura delle membrane, amnionite o corioamnionite, endometrite postpartum ; se presenti nel corso del parto, sono collegate a
maggiore incidenza di infezioni neonatali con conseguenze gravi o letali.
Cari lettori,
P.N.E.I.
WORLD
questo numero di
è dedicato alle vaginiti e vulvovaginiti, tra le cause più frequenti di richiesta di consultazione generica o ginecologica specialistica.
– L’ecosistema vaginale è un microambiente nel quale si rapportano una
microflora normale endogena, prodotti metabolici della microflora e dell’ospite, estrogeni e pH locale.
Diagnosi:
– Aumentato volume delle secrezioni vaginali
– Secrezioni vaginali di colore, consistenza o odore anomalo
– Prurito, dolore, bruciore vulvovaginale
– Congestione vaginale, petecchie o eritema vaginale
– Disuria o dispareunia.
CONSIDERAZIONI GENERALI
La vaginite affligge le donne appartenenti a tutte le fasce di età ed ha
un ampio spettro di cause.
Le vaginiti ricorrenti possono rappresentare una problematica clinica di
difficilissima gestione; oltre al disagio fisico ed al senso di inadeguatezza/imbarazzo con il partner che la vaginite può provocare, questa è importante dal punto di vista sanitario per molte ragioni.
– Nel caso in cui sia presente con la cervicite, la vaginite può essere
in relazione con una malattia sessualmente trasmessa, provocando la
diffusione di alcuni microorganismi ed una conseguente patologia infiammatoria pelvica (PID – Pelvic Inflammatory Disease).
Gustav Klimt – Ritratto di Adele Bloch Bauer (particolare), 1907.
– Neue Galerie, New York (USA)
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La normale microflora vaginale è composta da vari microorganismi:
Candida, Lattobacilli, batteri aerobici Gramˉ, microrganismi facoltativi (Micoplasmi e Gardnerelle vaginali) e batteri anaerobi obbligatori (Prevotella, Peptostreptococcus, Eubacterium e Mobiluncus).
– I Lattobacilli spp (tutte le specie) predominano in una vagina sana e
segnatamente: L. plantarum, L. fermentum e L. acidophilus.
Altre specie sono più significative a causa della loro produzione di H2O2
(L. rhamnosus, L. casei e L. bulgaricus).
La produzione di acido lattico e di H2O2 da parte dei Lattobacilli spp garantisce un pH vaginale acido.
VAGINITI ORMONALI
Vaginite atrofica
La vaginite atrofica è un problema frequente in menopausa e postmenopausa.
– Essa è legata alla riduzione di Lattobacilli spp, alla tendenza del pH vaginale verso l’alcalinità, all’assottigliamento della mucosa della vagina,
ad una minore lubrificazione, a tessuti irritati ed infiammati e maggiore
suscettibilità alle infezioni.
I sintomi più frequenti sono prurito e/o bruciore e secrezione acquosa,
occasionalmente ematica (il che richiede immediata valutazione).
– Anche le ragazze in preadolescenza possono presentare vaginite atrofica a causa di un tessuto vulvare e vaginale scarsamente vascolarizzato.
Antonio Canova – Tre Grazie, 1813-16.
– Ermitage, San Pietroburgo (Confederazione Russa)
Inutile l’eccessivo ricorso alle lavande vaginali che possono contribuire
alla comparsa di una vaginite irritativa.
Quest’ultima, provocata da agenti fisici o chimici che danneggiano i delicati tessuti vaginali, può talvolta essere provocata dallo sperma.
Aumentata secrezione vaginale
In assenza di altri sintomi, si definisce “vaginite fisiologica” – termine
non appropriato in quanto non è presente infiammazione.
La causa può essere ormonale, come nel corso della gravidanza o in alcune fasi del ciclo mestruale.
VAGINITI IRRITATIVE
Vaginite chimica
La vaginite chimica è spesso collegabile all’uso di detergenti irritanti.
– Esiste una variante allergica connessa ad una reazione immunitaria e
non semplicemente infiammatoria.
Carta igienica profumata, profilattici, spermicidi, assorbenti igienici interni e lubrificanti vaginali ne possono essere la causa.
Vaginite infettiva
Più del 90% delle vaginiti in età riproduttiva è di origine batterica (VB);
meno frequentemente le VB sono legate ad Herpes simplex, gonorrea e
Chlamydia.
Infezioni della vulva possono provocare prurito e perdite vaginali come
in caso di follicolite, idrosoadenite, scabbia, condilomi, herpes, sifilide e
candidosi.
Antonio Canova – Paolina Borghese, 1805-08.
– Galleria Borghese, Roma
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Rare condizioni di patologie vulvari che possono associarsi a perdite va-
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ginali sono il cancroide, il linfogranuloma venereo inguinale e il mollusco contagioso.
– La vaginite infettiva può essere sessualmente trasmessa o derivata da
un’alterazione dell’ecologia vaginale fisiologica.
Il fattore unificante le patogenesi delle infezioni vaginali non è tanto la
causa “patogena” o gli organismi presenti, ma piuttosto cosa accade nell’organismo della paziente al punto da renderla suscettibile alle infezioni.
– Trichomonas vaginalis
Trichomonas v. è un protozoo flagellato leggermente più grande di un
leucocita che può essere presente nella porzione inferiore del Tratto urogenitale maschile e femminile.
La principale modalità di trasmissione è sessuale.
I sintomi più comuni sono la leucorrea con prurito e dolore urente e perdite maleodoranti lattiginose di colore tendente al verde/giallo.
Può coesistere una cervice dall’aspetto a “fragola”.
Il Trichomonas v. è favorito da pH 5.6-5.8; le condizioni che elevano il
pH, come il progesterone, ne facilitano la crescita, mentre un pH vaginale di 4.5 indica la presenza di agenti patogeni diversi.
– Candida albicans
Negli ultimi 20 anni l’aumento della vaginite da Candida è stato drammatico; l’incidenza è più che triplicata mentre è ridotta quella di Trichomonas v. e gonorrea. Tra i fattori maggiormente chiamati in causa si segnala l’eccessivo uso di antibiotici.
La Candidosi è da 10 a 20 volte più frequente in gravidanza, a causa
dell’elevato pH vaginale, dell’aumento del glicogeno epiteliale vaginale,
dell’iperglicemia e glicosuria intermittente.
Anche i collant favoriscono la comparsa della Candida – a meno che si
indossi biancheria intima di cotone.
La vaginite ricorrente è definita quella che si presenta più di 4 volte l’anno e non è sempre legata a ceppi di
Candida albicans.
I ceppi resistenti sono diventati progressivamente più resistenti a causa del
maggiore utilizzo di antimicotici.
Le tre principali teorie alla base delle vaginiti da lieviti sono:
1) La teoria del serbatoio intestinale, secondo la quale la re-inoculazione è legata alla migrazione della Candida dal
Tratto gastrointestinale alla vagina.
2) Trasmissione sessuale.
3) Recidiva vaginale legata ad incompleta guarigione di precedenti episodi.
Il sintomo principale di Candidosi è il
prurito vulvare con bruciore esacerbato
nel corso della minzione e dall’attività
sessuale.
– La secrezione è generalmente spessa
e lattiginosa, caratteristiche che sem-
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brano indirizzare decisamente verso l’”ipotesi Candida” che – tuttavia –
non è esclusa dall’assenza di questi sintomi.
– Eritema vulvare ed escoriazioni da grattamento possono esser presenti; il pH vaginale rimane generalmente inalterato.
Vaginosi batterica
La vaginosi batterica occorre quando i germi anaerobi e facoltativi prevalgono sui Lattobacilli; coesiste degradazione delle mucine che formano una barriera naturale in gel dell’epitelio vaginale.
La rottura della barriera protettiva mucinica provoca una secrezione vaginale tipica ed espone l’epitelio cervicale consentendo la contaminazione della cervice e facilitando la comparsa di clue cells.
– Le modificazioni epiteliali superficiali provocano anche modificazioni
immunologiche con iperproduzione di interleukina 1-beta.
I principali fattori che giustificano il passaggio da un ambiente dominato dai Lattobacilli ad uno controllato da anaerobi e batteri facoltativi sono – oltre all’attività sessuale ed alle lavande troppo frequenti – l’assenza di Lattobacilli che producono idroperossidi.
La diagnosi differenziale di vaginosi batterica si basa su quattro elementi:
– Perdite maleodoranti, non spesse, scure o grigio chiaro, omogenee
e che aderiscono alle pareti vaginali.
– Presenza di clue cells al tampone vaginale.
– Whiff test positivo.
– pH aumentato (5-5.5).
La presenza di vaginosi batterica predispone anche alla gonorrea, al parto pretermine ed alla endometrite postpartum.
Gonorrea
Neisseria gonorrhoeae è responsabile di
meno del 4% dei casi di vaginite. La vaginite gonococcica è più frequente nelle adolescenti, in quanto l’epitelio vaginale è più sottile prima della pubertà.
La gonorrea è una delle principali cause di infertilità e decorre in modo asintomatico in un alta percentuale di casi.
La presenza di tre o più leucociti con Diplococchi intracellulari Gramˉ in microscopia ad alto ingrandimento è fortemente indicativa di gonorrea.
Herpes simplex
Fernando Botero – Venere, 2005.
– Collezione privata
Rappresenta la causa più frequente di
ulcere genitali unitamente a sifilide, cancroide, linfogranuloma venereo e granuloma inguinale.
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Chlamydia trachomatis
NATUR 2 intimo-crema
La Chlamydia è il microorganismo di più frequente riscontro nelle colture di donne affette da PID e provoca spesso cicatrizzazione tubarica; pertanto, è implicata nell’infertilità e nelle gravidanze ectopiche più frequentemente di quanto si fosse stimato in passato.
NATUR 2 è una crema con applicatore utile nelle vulvovaginiti atrofiche
postmenopausali e senili da carenza di estrogeni, nonché nella dispareunia da carenza di estrogeni.
La composizione include: β-estradiolum D6 (compensa i deficit ed allevia i disturbi provocati dalla carenza), Ovarium suis D6 (attiva la funzionalità ovarica), Placenta suis D6 (stimola l’irrorazione sanguigna periferica, azione trofica sui tessuti) ed Embryo totalis suis D6 (rivitalizza le
mucose).
L’infezione da Chlamydia durante la gravidanza aumenta il rischio di prematurità e morte neonatale; il neonato da madre infetta svilupperà nel
50% dei casi una congiuntivite e nel 10% una polmonite da Chlamydia.
– Poiché la maggior parte delle vaginiti sono legate a Candida, Trichomonas o Gardnerella – si suggerisce di seguire anche una dieta priva di
cibi raffinati, di carboidrati semplici e di acidi grassi saturi.
Chlamydia trachomatis è un batterio intracellulare spesso presente insieme ad altri agenti causali concomitanti. L’infezione è asintomatica fino
alle possibili complicanze come vaginiti, salpingiti, cerviciti ed uretriti.
È indispensabile evitare l’assunzione di cibi lievitati o birra in presenza
di Candida per almeno un paio di mesi.
CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE
NATUR 1 ovuli
L’impiego di organo-terapici omeopatizzati della sfera endocrino-ginecologica, di ormoni e di nosodi omeopatizzati, rende i prodotti NATUR
medicinali d’avanguardia per la terapia non solo sintomatica ma anche
etiologica delle vaginiti.
– In particolare la composizione di NATUR 1 include: Calendula D4 e Propolis D4 (azione cicatrizzante ed antinfiammatoria), Vincetoxicum D6 (stimolo delle difese immunitarie), Helonias dioica D6 (specifico delle problematiche infiammatorie), Hydrastis D6 (azione antiinfiammatoria sulle mucose con secrezioni muco-purulente e giallastre, dense, filanti),
Kreosotum D4 (azione antiinfiammatoria sulle mucose e sulla cute con
prurito vulvare e fluor maleodorante), Psorinum D10 (nosode delle leucorree croniche e delle diminuite capacità di reazione), Candida albicans
D30 (nosode delle micosi vaginali).
Pre- e Probiotici
I Lattobacilli sono una componente essenziale della flora vaginale e mantengono un’ecologia vaginale sana. Ciò avviene mediante la produzione
di acido lattico e perossidi. Competono con altri batteri per l’utilizzazione del glucosio ed interferiscono con l’adesione e la colonizzazione dell’epitelio vaginale da parte di specie patogene.
L’utilizzo di Proflora™, integratore simbiotico costituito dall’associazione
di 6 diversi ceppi probiotici esclusivi e selezionati con fibra prebiotica
FOSsc (fruttoligosaccaridi a catena corta), è in grado di riequilibrare l’ecosistema intestinale.
– Si stima che il 90% della popolazione generale soffra di disbiosi, condizione predisponente anche alla comparsa di vaginiti.
Il ricorso a ovuli vaginali contenenti Lattobacilli (SymbioVag®) è utile
nel completamento del piano terapeutico.
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Localmente suggerisco l’applicazione a giorni alterni di un tampone “medicato” con Malaleuca alternifolia (olio di tea tree) diluito all’1-2% o tintura madre di Echinacea diluita con soluzione fisiologica.
È consigliato l’utilizzo di profilattici in quanto il liquido seminale (alcalino) tende ad alzare il pH vaginale.
Si raccomanda inoltre l’uso di biancheria intima di puro cotone.
– Infine è opportuno considerare anche la possibilità di trattare il partner la cui eventuale infezione è causa di vaginiti ricorrenti.
Vi aspetto per il prossimo numero di P.N.E.I.
!
WORLD
– La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte le immagini di:
pag. 65: http://virna-ogniricciouncapriccio.blogspot.it/2012/06/art-through-fashiongustav-klimt-larte.html
pag. 66 (alto): http://www.informarte.org/canova/canova_01.jpg
pag. 66 (basso): http://www.corriereitaliano.com/media/photos/unis/2011/07/26/
photo_1791633_resize.jpg
pag. 67: http://guglielmoguliblogspostcom.blogspot.it/2012/01/botero.html
Per consultazione di P.N.E.I. , visitare il sito: www.medibio.it
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