Così - Agristrade SpA

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Così - Agristrade SpA
MOTORI SULLA NEVE/
VIABILITA' invernale
MOTORI SULLA NEVE/VIABILITA' invernale
MEETING INTERNAZIONALE AGRISTRADE
AGRISTRADE
Meeting internazionale 2011
nella capitale asburgica
Dopo i due precedenti convegni 2009 e 2010 organizzati a
Monaco di Baviera, per il tradizionale incontro con la propria
clientela internazionale, Agristrade ha scelto una sede inedita e
importante come la capitale austriaca.
Confermata la formula del meeting, con la partecipazione di
alcuni relatori.
C
osì, dal 2 al 4 dicembre,
Vienna ha ospitato oltre 100
responsabili della viabilità, provenienti da Italia, Francia, dalla vicina Germania e dall’Austria.
Sede del meeting l’hotel Savoyen, nel centro cittadino: logistica
funzionale e prestigiosa per un
aggiornamento tecnico e commerciale delle proposte Agristrade che, ricordiamo, offre una serie di tecnologie brevettate per la
viabilità invernale.
Gli incontri tecnici sono stati inaugurati la mattinata del 2 dicembre
con i saluti di benvenuto da parte di Andrea Marin, responsabile
commerciale Agristrade, lasciando successivamente la parola ai
vari relatori, di cui riportiamo di
seguito gli interventi.
Fabio Pasquali ha relazionato
sugli “aspetti economici dell’utilizzo dei mezzi spargisale attrezzati
per la posa di cloruro di calcio a
caldo”, suscitando un interesse
e una partecipazione importanti
presso gli amministratori e i tecnici in sala, chiamati dalle proprie
l
amministrazioni pubbliche sempre
di più alla ricerca non di ciò che
costa meno, ma piuttosto di ciò
che possa offrire un rapporto migliore tra costi e benefici.
Pasquali è il responsabile del
servizio valutazioni economiche
presso la direzione centrale finanza di progetto e concessioni autostradali Anas spa.
Stefano Nervo –responsabile dell’ufficio “It e automazione”
di Agristrade- ha relazionato
sull’evoluzione aziendale nella
ricerca e sviluppo della “tecnica
di misurazione estensimetrica nel
monitoraggio delle giacenze degli
impianti di stoccaggio”.
Le recenti realizzazioni di Agristrade in questo senso vengono
incontro all’esigenza da parte di
società di gestione stradale e autostradale nel fronteggiare emergenze sempre più inattese e frequenti: emergenze che richiedono
una corretta gestione delle scorte
di sale durante la stagione invernale e il relativo approvvigionamento in condizioni di crisi.
l
Prima di passare la parola alle
domande da parte degli intervenuti e al dibattito, è intervenuto
nuovamente Andrea Marin, per
relazionare sullo “Speed Brine: sistema per la preparazione rapida
di soluzioni anti ghiaccio”: l’ultima delle novità che Agristrade ha
presentato via via durante questi
ultimi incontri con la propria clientela, a dimostrazione di un impegno costante di grandi investimenti di risorse umane, tecniche
e finanziarie messe in campo nel
corso degli anni dall’azienda della
famiglia Marin.
l
L’argomento dell’impegno di oltre
40 anni di storia imprenditoriale
in questo settore è stato oggetto
di un accorato discorso di Silvano
Marin durante la cena di gala del
sabato sera, a chiusura dei lavori
assembleari.
Marin ha voluto ricordare gli sforzi personali e aziendali dettati da
una vera passione imprenditoriale, ringraziando da un lato la propria clientela per i riconoscimenti
commerciali, ma lamentando
contestualmente una situazione
preoccupante di concorrenza sleale da parte di aziende che, non
avendo costi riferiti alla ricerca ma
attingendo, copiando dalle soluzioni tecniche studiate da Agristrade, si propongono al mercato
con prezzi molto più bassi.
IL FASCINO DI VIENNA
Nel programma del convegno è
stata inserita anche una visita ai
Castelli del Belvedere e, con l’occasione, alla mostra delle opere
di Gustav Klimt, considerato il
massimo rappresentante della
secessione viennese e sommo interprete dello Jugendstil.
Tra le importanti opere esposte
-paesaggi e ritratti- spicca un famoso capolavoro, “Il bacio”, in cui
il pittore ritrae se stesso con la
sua compagna.
Vienna non ha tradito le aspettative di chi nel gruppo dei partecipanti al convegno Agristrade ha
preferito una visita alla città alle
comodità offerte dall’hotel Savoyen, con i suoi impeccabili servizi
del centro fitness e della moderna
spa.
Anche per questo ci piace riportare alcune note storiche e turistiche dell’opportunità offerta -peraltro come in passato- dal meeting
dell’azienda bolzanina.
Il Savoia
dei castelli Belvedere
All’inizio del ‘700 il principe Eugenio di Savoia, in qualità di generale dell’esercito imperiale asburgico e protagonista della vittoria
sui Turchi nell’assedio di Vienna,
si fa costruire una residenza estiva con annessa Orangerie (Rennweg 6) sullo stile di Versailles,
Andrea Marin e Stefano Nervo- Agristrade
Fabio Pasquali
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professioneMontagna n° 115/2012
Maria Pia Cerciello
Horst Hanke
denominata Unteres Belvedere
(Belvedere inferiore), ultimata nel
1716.
Diventata la sua effettiva dimora,
fu successivamente affiancata da
un castello di rappresentanza che
il principe vuole costruire più in
alto sulla collina (Prinz Eugen Str.
27), terminato nel 1724.
Le due eleganti costruzioni sono
collegate da uno stupendo giardino alla francese, ricco di aiuole,
scalinate, vasche, fontana con
cascata e gruppi di statue dedicate alle divinità dei boschi e
dell’acqua.
Dalla romana
Vindobona…
Nel luogo occupato dall'odierna
città, i Romani fondano attorno al
100 d.C. un campo militare che
viene chiamato Vindobona, a protezione della vicina città di Carnuntum, oggi parco archeologico
situato tra Vienna e Bratislava,
sulle sponde del Danubio.
Successivamente vi si stabiliscono anche civili e, secondo alcune
fonti, l'imperatore Marco Aurelio
potrebbe esservi morto dopo una
lunga malattia, il 17 marzo del
180, nel corso della seconda spedizione germanica.
Ancora oggi è possibile vedere le
vecchie mura erette tra il 100 e il
500 d.C. e l'odierna Vienna presenta al suo centro stradine che
svelano l'antica pianta urbana.
Data la posizione molto esposta
verso Est, Vindobona fu presto
oggetto di conquista dei vari popoli che cercavano di penetrare
in Europa, tra i quali i Bizantini, i
Longobardi, i Magiari e gli Slavi.
… all’impero
di Franz Josef
Francesco Giuseppe governa
l’impero austrungarico per 68
anni.
A Vienna il sovrano opera una rivoluzione urbanistica, demolendo
le mura già in parte distrutte da
Napoleone ed edificando al loro
posto la monumentale Ringstrasse, il viale che circonda la città ad
anello che ancora oggi è l’arteria
principale della città.
Qui, nel 1879 si tiene una grandiosa parata per celebrare le nozze d'argento dell'imperatore con
la moglie Elisabetta (la famosa
Sissi).
Nella capitale s'impongono le
musiche di Brahms e Johann
Strauss jr, mentre nel 1869 viene
inaugurata l'Opera di Vienna.
Nei primi del Novecento la città è
scossa da nuovi fermenti artistici:
la Secessione viennese di artisti quali Gustav Klimt e Koloman
Moser, lo Jugendstil architettonico
che lascia la sua testimonianza
in molti edifici, mentre la grande
Vienna concludeva il suo ciclo
storico con la morte di Francesco
Giuseppe nel 1916, la disfatta
della prima guerra mondiale e la
conseguente scomparsa dell'Impero, dopo l'abdicazione del beato Carlo I e la proclamazione della Repubblica nel 1918.
Dopo gli anni bui
torna l’Austria felix
L'influenza spagnola mette in
ginocchio la capitale del nuovo
stato, ridotto a una piccolissima
porzione dell'antico dominio, portando a fermenti rivoluzionari socialisti per tutto il decennio 1920 e
buona parte degli anni trenta.
Nel 1933 il cancelliere della repubblica Engelbert Dollfuss scioglie il parlamento proclamando,
con una risposta reazionaria ai
socialisti, un regime di stampo fascista.
Ma non dura a lungo: l'anno successivo rivolte di sinistra fanno
vacillare il governo, che viene
colpito al cuore dagli invasori nazisti che tentano un colpo di stato
uccidendo Dollfuss, ma fallendo il
tentativo di conquista dell'Austria,
a causa dell'opposizione di Mussolini, che preventivamente aveva
armato il fronte italo-austriaco.
Il successore di Dollfuss, Kurt
Schuschnigg, non riesce però a
impedire la pressione di Hitler,
che nel 1938 penetra nel paese
dopo che Arthur Seyss-Inquart
-successore del dimissionario
Schuschnigg apre le frontiere,
portando all'Anschluss con la
Germania.
Soltanto il Messico protesta presso la “società delle nazioni” per
l'avvenuta annessione: ed è per
questo che la città di Vienna ha
denominato Mexikoplatz la piazza
antistante la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Dopo aver drammaticamente condiviso il destino del terzo Reich,
l'Austria è occupata dagli Alleati,
e così Vienna viene divisa tra i
vincitori della guerra fino al 1955.
Il rapido ritorno della democrazia,
sancito anche dall'installazione
nella città delle sedi delle principali organizzazioni internazionali,
permette a Vienna e all'Austria un
rapido risveglio economico e politico.
Nel 1995 il Paese aderisce
all'unione europea e oggi Vienna
è una delle capitali più visitate dal
turismo internazionale.
L'alta qualità della vita di questa
città è testimoniata dal fatto che,
in un'indagine dell'autorevole
Economist, Vienna è risultata seconda assoluta a livello mondiale
(preceduta solo dalla canadese
Vancouver) nella classifica delle
città più vivibili del mondo; e prima assoluta per qualità della vita
secondo la società di consulenza
newyorkese Mercer.
La cattedrale
di Santo Stefano…
In questo rapido e certamente
non esaustivo excursus culturalstorico-turistico, era impossibile
saltare la cattedrale del patrono
Santo Stefano: grandiosa costruzione in stile romanico e gotico
nell’omonima Stephansplatz.
La facciata è arricchita dalle due
torri dei Pagani (66 metri), mentre
a destra svetta l’elegante campanile (137 m) detto “Steffl” (Stefanino), su cui si può salire. Il campanile doveva avere un gemello,
rimasto però incompiuto sull’altro
lato, che comunque ospita il campanone detto “Pummerin”.
Il tetto spiovente è interamente
rivestito da tegole di maiolica con
lo stemma imperiale.
Grandioso l’interno a tre navate,
con colonne ornate da grandi statue. A sinistra della porta principale è da vedere la cappella Trina,
con il sepolcro del citato principe
Eugenio di Savoia; mentre nella
navata centrale si trova il pulpito
del 1515, l’opera più significativa
della cattedrale, e la Madonna
della servitù. In fondo a destra,
risalta l’imponenza della tomba in
marmo rosso dell’imperatore Federico III, del 1493.
Al centro, l’altare maggiore in
marmo nero e, nell’abside, artistiche vetrate gotiche.
Ancora degno di nota il trittico
chiamato “Wiener Neustadt”, del
1447, posto sull’altare di sinistra.
Sotto il duomo ci sono infine
le catacombe dove, in urne di
rame, sono conservate le viscere
degli imperatori (i corpi imbalsamati riposano invece nella cripta
dei Cappuccini, ed i cuori nella
cripta della chiesa degli Agostiniani).
… e i dintorni
meritevoli di visita
Nei pressi della cattedrale di
S.Stefano si segnalano inoltre alcune curiosità:
* sotto la piazza, la cripta-cappella di San Virgilio del XIV secolo;
* all’angolo tra il Graben e la Kärntner Str., la casa con un ceppo
di legno ricoperto di chiodi, risalente al ‘500. La leggenda vuole che ogni apprendista fabbro
giunto a Vienna conficcasse un
chiodo in quel tronco;
* nella Domgasse 5, l’unico appartamento tra i tanti abitati a
Vienna da Mozart e rimasto in
piedi sino ad oggi, dove, dal
1784 al 1787, il musicista compose l’opera “Le nozze di Figaro”.
Dopo un lungo restauro, completato nel 2006, l’edificio ospita un
grande museo, la Mozarthaus,
tappa obbligata per tutti i fan del
musicista;
* il grande genio della musica
ebbe la sua ultima dimora nella
Rauhensteingasse 8, dove morì
nel 1791. Ma la casa non esiste
più e oggi, al suo posto, c’è il
grande magazzino Steffl;
* segnaliamo infine l’antico quartiere della “Blutgasse”, sull’omonima via che si trova proprio alle
spalle del Duomo.
Il suo nome deriva dalla leggenda dei Templari che qui furono
trucidati, tanto da riempire di
sangue il piccolo vicolo che oggi
ospita vari atelier d’artisti e dove
si notano le “Durchhäuser”, così
denominate per i loro cortili comunicanti con passaggi che portano nelle vie retrostanti.
professioneMontagna n° 115/2012
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