Regola, e breve raccordo (1652)

Transcript

Regola, e breve raccordo (1652)
Antonio Barcotto
Regola, e breve raccordo (1652)
1. Avvertimenti per ordinare un Organo grosso da muro
2. Qualità, che deve avere un buon e ben regolato Organo grosso
3. Le canne di quante sorti si usino
4. Delle Canne di Stagno
5. Delle Canne di piombo
6. Delle Canne di legno
7. Delle Canne di Carta
8. Delle Canne coconade
9. Discorso per conoscere li Organi grandi e piccoli
10. Della diversità delle tastadure d’Organi
11. La causa perché servono più li Organi col principale di quelli delle ottave
12. Delli Manteci o vero Foli
13. Delli Organi portatili
14. Delli Regali
15. Delli Claviorgani
16. Del Tuono differente che s’usa degli Organi
17. Dell’accordatura qual sia le megliore
18. Avviso per conoscer un Maestro, se è buono
_____________________________________
Regola
e breve raccordo
per far render agiustati, e regolati
orni sorte d’Istromenti da vento, cioè Organi, claviorgani, Regali, e simili, e
contengono le vere maniere per formare detti Istromenti delli più buoni, belli, e ben compartiti.
Composta da Antonio Barcotto da Montagnana Fabricator d’Organi
abitante in Padova.
Dedicata
mo
All’Ill Sig.r Brandolini
Conte di Val di Marin.
In Padvoa nella stamp. Cam. Con Lic. De Sup.ri.
______________________________________
I
ll.mo Sig.re P.ron Coll.mo
Non stimai in alcun tempo più fortunati Li miei impieghi, Illustris.mo Sig.re che quando li vidi
felicitati dall’occasione di poterla servire in effetto, come prima aveva anco senz’altra
cognizione che delle celebrate sue qualità raffermato a’ piedi del suo merito la mia riverente
osservanza. Mi portò questa la congiuntura à poterla servire nel concontro di fabricare un
Organo in luogo di sua giurisdizione, ma si sollevò in me la speranza di farmele conoscere
servitore con qualche tributo di vassallaggio. E se bene l’altezza delle sue condizioni con la
bassezza del mio serfaggio non ha alcuna correllazione, non mi spavento però, considerando,
che li Numi ricevono così volontieri da una bassa mano le piccole offerte, come da quelle de’
grandi le ecatombe. Spira da’ torchi l’opera da me dissegnata di ben regolare, armonizare, e
fabricar l’armonia se per respirare la luce del Mondo emandasse, ne pure alla sfugita un pensiero
altrove, che all’armonia del merito riguardevole di V.S. Ill.ma che senza inoltrarmi nella gloriosa
serie degli eroi generosi dell’Illustriss.ma, Nobilissima, e Antichisima sua Famiglia, può ben
condurmi alle meraviglie per confondermi nelle grandezze. In ogni altra forma che io le
capitassi innanzi mi arrossirei, ma considerando che Iddio stesso si compiace tanto dell’armonia
che con questa tra gli Organi si contenta d’essere pregato e lodato; ardisco anch’io tanto che non
temo di porre in fronte a quest’opera d’armonia il celebrato, e riguardevole nome di V.S. Ill.ma,
non già perché porti nel collare (non mi toccare, ch’io son di Cesare) me perché testifichi a tutti
i secoli, che camina sotto l’ombra d’una casa, che è stata in tutti i tempi La fautrice delle Virtù, e
di Lei in particolare che no porta il primo onore. Resta che nella tenuità del tributo che le porge
la mia devozione riconosca in me più la volontà ardente di mostrarmi sempre qual ora mi
raffermo
Padova li 4 Febraro 1652
Di V.S. Illustris.ma Umiliss.o Dev.mo Obblig.mo Ser.re
Antonio Barcotto
È di tanta importanza la cognizione degl’Istrumenti da vento, che per li strani accidenti, che ben
spesso accadono per la poca cognizione di chi fa operare, essendo cosa difficile, massima a chi
non ha quella pratica, che in tali istromenti si recierca; il più delle volte viene stimato il male per
bene. E perché questi istromenti sono sparsi per ogni parte, massime nelle Chiese al servizio di
Dio, spesse volte accade farli acconciare da chi non ha quella vera cognizione, che si recerca, e
così molti credono acconciare, che li guastano, perché non essendo conosciuto ove sia il difetto,
vogliono acconciare quello, che stà bene; onde per questi, e molti altri rispetti ho voluto dare in
Luce questi avvisi non tanto per acconciare, quanto per farne da nuovo, acciò possa esser da tutti
conosciuto il buono dal cattivo, e lasciato il male e tolto il meglio. E in vero ho conosciuto
sempre necessarii questi avvisi per due ragioni, una, perché tali istromenti si ritrovano in mano
di persone che per il più non hanno cognizione alcuna; e l’altra, perché ho visto molti autori, che
descrivono la maniera di fabricare simile sorte di’istromenti, dando qualche lume a quelli, che si
diletano di tal professione, ma mai ho veduto, né trovato alcuno, che insegni, o dia avvisi a
quelli, che devono far operare; Ove per tali rispetti e per li disordini come di sopra, ho risoluto a
beneficio publico dare questi avisi, acciò a tutti possa esser noto il meglio, tanto nelle Città,
quanto nelle Ville, e Castelli, essendo questi più bisognosi, che non sono quelli delle Città.
1. Avvertimenti per ordinare un Organo grosso da muro.
Prima è da sapere, che s’attrovano diverse sorti di sommieri, o vero banconi, come altri li
nominano, perché vi sono sommieri da vento, altri tiro, altri con la incadenazzatura, ed altri con
li pironi; e di ogn’una di queste sorti de’ sommieri si possono fabricare organi, e per ogni parte
se ne trovano; è vero però, che tra queste tre sorti, vi è gran diferenza, essendo uno meglio
dell’altro, come diremo più a basso.
Senza comparazione è di grand’avvantaggio il sommiero da vento, ed è molto meglio di ogni
altra sorte di sommiero, poiché porta seco maggior perfezione, e perpetuità, essendo formato
con maggior studio e fatica. È dunque da sapere, che il sommiero da vento è molto meglio degli
altri, perché questi è senza quel difeto, che s’adimanda imprestiti, o vero confusione di vento,
avendo fabricati li canali con li ventilabri, e con un animetta per canna, che movendosi li registri,
apre e serra, conforme la soddisfazione di che suona l’Organo, senza poter dare ad altre canne
confusione di vento. E di più apporta seco maggior commodo, poiché il vento va più unito; e se
bene l’Organo aperto ha più quantità di registri, non per questo le canne patiscono mancamento
di vento, come fanno negli altri sommieri, onde per questa perfezione, quando l’Organo suonerà
con un registro solo, averà quel tanto vento, quanto fossero aperti gli altri registri, e così anco gli
altri registri restano sempre con il suo vento ordinario, tanto suonando pieno, quanto serato, ove
per tale perfezione l’organo riuscirà sempre più sonoro, e più unirà. E quel che più importa, sarà
più facile alla cordatura, e più si mantenirà. E chi vuole vedere questa sorte di sommiere in
stampa, veda Atanasio Kircheri Gesuita Romano, Autore grave in tal materia, delli più moderni
di questi tempi. Il sommiero dunque da vento è sempre stato stimato da tutti, tanto antichi,
quanto moderni, poiché si vede negli organi di qualità esserli sempre stato fatto sommiero da
vento, com si vede in quello di Trento, organo nominato, e famoso. E nelle Chiese più sontuose
e ricche tutti gli organi grossi hanno li sommieri da vento. E per addure un esempio; in una
Chiesa principale di questa Città anticamente vi era un Organo di gran qualità, ora per fabriche
nuove essendo stato mutato il sommiero, e fattolo da tiro, l’Organo non è più di quella bontà,
che per avanti era di gran lunga. Si potrebbero aggiungere altre ragioni, che per brevità tralascio.
È dunque da sapere, che il sommiero da tiro, benché sia assai usato, è inferiore di bontà a quello
da vento; e la ragione è, perché è sottoposto agl’imprestiti, e molto patisce difetti di vento; onde
di questa sorte pochi ne riescono; e benché da Maestri vengano fabricati con studio, ad ogni
modo sempre per il tempo avvenire fanno qualche difettuccio, e chi più, e chi meno. E per
rispondere a chi volesse dire, che li sommieri da tiro fossero migliori di quelli da vento, per
esser questi molti usati.
Dirò prima, che li sommieri da tiro sono usati per gli organi piccoli, e non per li grossi, non
essendo gli Organi piccoli capaci di sommieri da vento; che se fossero capaci, chi volesse
fabbricarne da buoni, tutti li fabricherebbe da vento e non da tiro. Secondariamente dico, che li
sommieri da tiro sono più usati, perché sono di manco spesa, che non sono quelli da vento. E chi
volesse vedere la differenza di tali sommieri, veda Atanasio Kircheri, che di tutte due le sorte ne
scrive, e dimostra la figura.
Mi è parso superfluo discorrere circa le misure, che si devono tenere nel fabricare Organi, se
perché questo appartiene più a quelli, che hanno da operare, si anco perché non mancano autori,
che in questa materia discorrono, e che dimostrano con figure. E fra li più vecchi vi sono
Oratio Ombri Napolitano 150[0]
Pietro Finardio Fiorentino 152[0]
Delli nuovi
Ambrosio Bolognese 1621
Atanasio Kircheri Gesuita Romano 1650
Ed anco molti scritti a mano, che si trovano di diversi virtuosi.
Altra sorte de’ sommieri si usano, e questi son fatti con pironi, e la sua invenzione è per
occupare manco luogo, che vengono ad esser senza incadenazzatura. Di questa sorte si
fabricono più Regali che Organi, e particolarmente Organi, che sono uniti con istrumenti da
penna. E questa sorte di istrumenti non in altro differisce da quelli da tiro, che nelli pironi, o
incadenazzatura. E il più famoso Organo, che si possa veder fatto di questa sorte di sommieri, è
stato fabricato all’E.mo Sig.r Magalotto:
Organo veramente degno da un par suo; e questo ha forma d’Organo grosso, benché il somiero
non sia più grande della tastadura. È però vero, che simil sorte de’ sommieri si usa per gli
Organi piccoli e portatilli, com si è detto di sopra.
2. Qualità, che deve avere un buon e ben regolato Organo grosso
È dunque d’avvertire, che a formare un Organo di qualità, si ricerca sommiero da vento, com se
è detto, essendo delli tre il meglio. Il suo principale deve esser parimente tutto di stagno, e tutto
in faccia, compartito in diversi campi, per formare una bella vista, o vero facciata.
Li ripieni possono formare anco essi di stagno, ma li maestri antichi li usavano di piombo, e
questo sarà più per la manco spesa, che per altro, poiché vi è poca differenza da una e dall’altra
sorte di robbe, come si dirà più a basso: anziché le canne di piombo battute riescono qualche
cosa più dolce, ma de legno mai si devono permettere, non essendo di quella perfezione, come si
dirà più a basso. I foli ancora devono esser fabricati alla grandezza o qualità del sommiero, e
conformi al numbero delli registri, e doveranno esser fatti a officietto, che sono li migliori, che
si possino usare.
Li registri doveranno esser un buon principale con la sua ottava grossa, e quattro altri pieni con
pifaro, e flauto in ottava, e uno in quintadecima, che questa sarà la sostanza d’un buon Organo.
Si può aggiungere altra sorte di Registri, come nell’organo di Rovietto, ed anco quello di Trento,
e questo sarà più conforme al capriccio di chi vuol fare la spesa in tale sorte de’ Registri, fra
quali vi sono tromboni, fagotti, cornetti, voci umane, ed altre galanterie; ma lo sostanza d’un
buon Organo consiste in quelli dieci, o nove Registri, che abbiamo detto.
3. Le canne di quante sorti si usino
Di diverse sorti di materia s’usano formare canne per Organi, come di stagno, piombo, legno e
carta, ed anche di ottono e banda; Ma la più comune, e la migliore è stagno, e piombo e legno, e
la manco usata è carta. E appresso di me, e di tutti li buoni Maestri la proibità sarà di ottone e
banda, poiché Organi di tal materia o grossi, o piccoli, ne riescono, ne sono in pregio.
4. Delle Canne di Stagno
Le canne di stagno saranno sempre megliori di ogni altra materia (tralascio l’argento ed altri
metalli di valuta non essendo propii a questo negozio) perché queste, e di vista e di perpetuità
avanzano ogn’altro simile metallo, essendo prima il stagno materia più soda, e non così facile a
fracassarsi, o a macarsi.
Secondo perché forma la voce più sonora, ed argentina; e terzo perché dà più sodisfazione
all’occhio. E perché ad un Organo di bellezza e di vista si ricerca bella facciata con diverse sorti
di mostre, o vero campi, la canna di stagno l’adorna assai più, che non fanno lavori di legno, o
vero strafori. E mentre ché il principale di un buon Organo sarà tutto in faccia, sempre farà
meglior riuscita di quello, che farebbe se fosse di dentro, poiché essendo in vista, fa sentire la
sua voce più sonora, e al Musico darà meglior sodisfazione, poiché la voce dell’uno, e dell’altro
si unirà assai meglio.
Le Canne di stagno sono di maggior avvantaggio, poiché, se per mala fortuna, o che l’Organo si
guasta, o vero che patisce qualche naufragio di qualche accidente, le canne di stagno sempre
saranno buone da formarne delle altre alla similitudine delle campane, che se si rompono il
metallo è sempre buono per formarne delle altre, no vi essendo altro descavedo, che la fattura
del Maestro, e vi resterà sempre quel valsente di robba, che prima aveva speso, cosa che non è
nelle altre sorti di canne. Resteranno dunque avvisati quelli, che voglioni far fare Organi, o vero
farne per riformare, o accomciare, acciò non li sia dato ad intendere una cosa per l’altra, come è
avvenuto qui in questa Città, che li organi di qualità si devono far più grande di vista, o vero
mostra, che sia possibile, essendovi il commodo della Chiesa. E mai si deve permetter, che li
siano messe canne di legno ed anco poche di piombo, massime nelli bassi per le ragioni, che si
diranno più a basso.
Di molte sorti di stagno si ritrovano da operare in tal materia, ma il proprio ed il meglio sarà
quello dal rossello, essendo stagno più amabile, più mantiene il lustro, ed anco è più leggiero,
che non sono altre sorti di stagno.
5. Delle Canne di piombo
Le canne di piombo s’usano nelli organi per la manco spesa, che è di valsente tal metallo,
massime nelli bassi grossi, ed anco perché il suono si unisce più con il stagno, che no fa di altra
sorte di Canne, come di legno. È anco da notare che li bassi di piombo sono più difficili da
maneggiare, e più facile a rompersi o maccarsi, poiché pochi Organi si trovano, che abbiano
bassi di piombo, che con il tempo non abbiano avuto qualche danno in questo particolare. È però
queste due sorti di metalli sono le più usate di orgn’altra materia per le ragioni che di sopra
abbiamo detto, e nelle Canne di piombo vi è l’istessa ragioni che è nel stagno, di poco
descavedo nella robba, mentre patiscono qualche naufragio. Le Canne di piombo sono anco più
disposte alli Topi o Sorci, poiché si vedono molti Organi guasti da tali animali, e il maggior
danno è sempre nel piombo, perché è parere d’alcuni, che le canne di piombo siano mangiate
da’ Topi, per esser metallo rinfrescativo e dolce. Altri dicono, che mentre si fabricano le canne
di piombo si bagnano con l’Oglio, e che restandovi quell’odore, li rati le rosegano e mangiano.
Altre ragioni vengono addotte che per brevità tralascio, non essendo cosa di rilievo.
A fabricare le canne di piombo vi sono più maniere, poiché alcuni le tirrano con le trafila: altri
le battono col martello, e altri le pionano. Il meglio è batterle col martello, poiché il piombo
viene più fisso, e forma la Canne più sonora e buona.
6. Delle Canne di legno
Sono usate le Canne di legno, e la maggiore ragione è per formare istrumenti dolci da camere, e
sale, o vero d’Accademia, acciocche per la vicinanza delle orecchie d’ascoltanti non siano
fastidite dall’altezza del suono, poiché in luoghi piccoli, come camere e sale non si ricerca gran
quantità di suono e gli strumenti in tali luoghi quanto più sono dolci, tanto maggiore armonia e
suovità formano. E che cio sia vero, si vede, che tal sorte d’Organi viene fabricata di due soli
registri, lasciando fuori tutti li ripieni, come si puol vedere in Padova nell’Accademia
dell’Illustr.mo Sig. Mantova, ov’è un organo tutto di legno alla similitudine, che abbiamo detto
fabricato con mirabile bellezza, e nelli Appartamento del’Ill.mo ed Eccel.mo Sig.r Marches Obici
vi sono tre Organi di legno d’esquisita bontà, e tutti alla similitudine, che già si è detto, ed anco
in molti altri luoghi, come Venezia, Vicenza, e per ogni parte se ne trovano, che per brevità
tralascio. Per tal causa adunque sono state inventate le canne di legno; ma ora si trovano Maestri
di poca coscienza, che se bene le sono pagate le fatture per fare gli Organi di tutto Metallo, per
loro avantaggio fanno le canne di legno, poiché una canne di legno, per grande che sia, non
valerà più di tre o quattro Ducati; ma di stagno valerà trenta o quaranta, conforme la sua
grandezza.
È da sapere di più, che le canne di legno fanno due effetti, uno siè, che sono dolci si, e meno
strepitose da camera; ma l’altro si è che sono più crude in comparazione del piombo, e stagno,
che per ciò con gran difficoltà andranno uguali di voce isieme con piombo e stagno. Onde sarà
meglio o tutto legno, o vero tutto stagno e piombo. E di questo ve ne sono molti esempi in
questa città, che per brevità tralascio.
Aggiungo ancora, che le canne di legno sono state inventate per Organi portatilli, essendo di
materia più leggera da portare. Ma la verità è, che mentre si può fare di meno di metterli Canne
di legno, massime in Organi di qualità, sempre sarà meglio, poiché la Canne di legno, quando è
guasta, non è più buona altro, che per il fuoco, che così non sono le altre, come si è detto di
sopra. E di più non si devono permettere Canne di legno, poiché sono fabbricate con cole, che
facilmente l’umido, e il gran caldo le guastano, e anco le tarli li danno un gran danno. E se bene
da Maestri li vene dato qualche sorte di riparo per questo difetto, con il tempo però, o poco, o
assai averano qualche danno. Ed anco importa assai il veder Canne di legno in Organi di stagno,
che paiono organi stropiati, se non fosse fatto per il sparagno; Ma in questa occorrenza no si
deve guardar un poco più e un poco manco.
7. Delle Canne di Carta
Rari sono li Organi fabricati con Canne di carta per la troppa difficoltà che vi è nel formarli, ed
anco per conservarli. E in vero l’invenzion e il fine di chi opera in questa maniera non è per altro,
che per formare istrumenti dolci, anzi dolcissimi, e di poca voce, e questi servono più da
Camera, mentre qualche gran Signore è a pranzo, e da virtuosi li venga sonato, o cantato, come
se ne trovano in molti luoghi; e fra li belli ve n’è uno nel Palazzo dell’Ill.mo e R.mo Signor
Vescovo di Padoa, fabricato con ogni diligenza, fatto per mano di Dom. Da Pes. Maestro
eccellentissimo massime negl’istromenti da penna. La causa poi, che non venono usati questi
istrumenti è, poiché da Chiesa sono troppo dolci, ed anco per le ragioni dette di sopra.
8. Delle Canne coconade
Non è dubio alcuno, che le Canne coconade non siano una bella invenzione per formare Organi
grossi, e di voce grave, acciò tangano poco luogo, e possino dapire nelle Chiese piccole e
anguste.
Invenzione veramente degna per tal effetto. Ma quello, che importa è, che di virtù è fatto vizio
da’ Maestri, poiché vengono formate Canne coconade, ove ne possono capire di tutta grandezza;
che se bene una canna coconada formerà voce bassa, come se fosse tutta aperta, è da sapere, che
tal voce è artificiosa, e non naturale, come quella delle Canne aperte. E se da qualche Maestro
ne vengono fatte, questo sarà per il sparagno della materia, poiché se per esempio la Canna
andarà longo otto piedi aperta, coconada anderà solo quattro, onde chi opera viene ad
avvantaggiarsi della metà della robba. E per tal effetto ove possono capire Canne di tutta
grandezza, si devono far fare, essendo di voce più perfetta, e buona.
Le Canne coconade si possono formare di stagno, di piombo e di legno a piacimento di che fa
operare.
9. Discorso per conoscere li Organi grandi e piccoli
È da sapere,che per la diversità delle mostre delli Organi, alle volte viene tenuto un Organo
grosso, benché sia piccolo, ed anco al contrario un piccolo grosso. E questo avviene, poiché vi
saranno Maestri, che metteranno tutto il principale in faccia ove questo parerà grande, benché
sarà ordinario; ed anco vi saranno altri, che formaranno una mostra piccola, mettendo tutti li
bassi di dentro, e questo parerà Organo piccolo, benché sia grosso. Questo puol accader, ò per la
Chiesa, che sarà angusta, o che non potrà portar maggior mostra, o vero che il Maestro la farà
piccolo per far manco fattura, o per suo capriccio.
Basta che ove possano capire mostre grandi, sarà bene il farle. Ma a conoscer un Organo grosso
da un piccolo la più vera è veder la tastadura, poiché questa forma gli Organi grossi, e piccoli, e
di questa diremo.
10. Della diversità delle tastadure d’Organi
Si usano molte, e differenti tastadure. Alcune danno principio in C.fa.ut, con li suoi contrabassi
grossi, il che sarà un ottava più bassa di quelle altre tastadure, che pur danno principio in C.fa.ut,
e di questa sorte sono li Organi, che s’adimandano con il mi.re.ut. E questa tastadura sarà
un’ottava più alta di quella prima, che abbiamo detto, cioè un ottava manco bassi. E di tuttè due
queste tastadure si fanno Organi principali. Ed è d’avvertire, che si fanno Organi con la
tastadura, che averà il mi.re.ut. E sarà un’ottavina, ma questi facilmente si conosceranno poiché
saranno Organi piccoli.
Altre tastadure si usano, che danno principio, F.fa.ut. E queste formeranno l’Organo una quarta
di manco bassi della prima, che abbiamo detto di sopra. E questa sorte di Organi è la più usata,
atteso che questi sono nè delli più grandi, nè delli più picoli, e servono benissimo ad ogni sorte
di Chiese, e ad ogni grossa musica.
La tastadura che abbiamo detto con il mi.re.ut, è una quinta di manco bassa di quella che dà
principio in F.Fa.ut. E di queste si fanno assai Organi portatili, ed è conforme alle tastadure delle
spinette ordinarie.
Altre sorti di tastadure si usano, e le usano assai i Maestri vecchi, le quali danno principio in
F.fa.ut. E vengono a formare l’Organo un’ottava di manco bassi di quella, che pure dà principio
in F.fa.ut, E che s’ha detto di sopra, e li Organi di queste tastadure s’adimandano senza il
mi.re.ut. Ed hanno il principale, e fanno molto meglio riuscida, che non fanno quelli Organi di
ottavine, benché siano il mi.re.ut. E questi sono poco differenti di spesa dalli Organi di ottave,
poiché non vi sono altro, che cinque Canne di più.
11. La causa perché servono più li Organi col principale di quelli delle ottave
Li organi col principale portano seco Canne di tono grave quanto naturalmente può andar la
voce del basso, e però fanno bellissimo effetto il concertarvi Musica per il fondamento che
hanno.
Li organi di ottavine portano seco Canne di tuono grave, quanto naturalmente può andar la voce
del Tenore, e però mancandovi otto voci di canne gravi, non possono corrisondere al concerto
ordinario delle quattro voci, nella maniera s’avessero il principale, come di sopra.
Questa sorte di Organi di ottavine servirà più a suonare d’istrumenti alti, che a voci basse. Dico
questo non per avvisare le Maestri, poiché so, che lo sanno; Ma per avvertire quelli, che
volessero far fare Organi, acciò non li sia duro ad intendere, che una ottava sia un principale e se
la faccia pagare per principale, come ho veduto assai volte.
12. Delli Manteci o vero Foli
Molte sorte de Manteci, overo Foli si fabricano, altri di corami, altri di asseselle, e tutti possono
servire a ogni qualità d’Organi; Ma è bene considerare quali sono i più perfetti, e di più utile.
Per prima è da sapere, che li Foli, ovvero Manteci fabricati di tutta pelle sono molto difficili per
mantenerli in acconcio, poiché se per mala fortuna si rompono, o vero che da animale fossero
guasti, con difficoltà si possono acconciare, se no si disfa tutto il Mantice. In oltre sono
sottoposti a quel difetto del Furlone, perché si non vanno gualivi, danno squassi all’Organo, e li
fanno fare molto cattivo effetto; come si vede in molti luoghi, e qui in Padoa massime nella
Chiesa delli Carmini, ed eremitani, e in altre Chiese fuori di questa Città. Onde che molti
mutano questa sorte de Manteci e li fanno fabricare di asse a officietto, essendo li migliori come
diremo.
Per molte ragioni sarà sempre meglio fabricare li Manteci a officietto, e farli asseselle: Prima
perché nel dare il vento lo danno più uguale degli altri, e la ragione è, che mentra vanno in giù,
sono sostentati da quelli asseselle, de quali sono fabricati, e non lasciano dar squassi o furloni
come quelli di corame.
Secondo perché con poca fatica, essendo rotti, s’acconciano, e mai si viene a termine di farli da
nuovo, poiché un poco di cola e soato li acconcia benissimo, portano d seco la sua qualità, e
fatezza questo commodo. Si deve adunque per ogni ragione tener quest’ordine di asseselle, e
farli a officietto, tanto più, quanto che sono di manco spesa assai, e se da Maestri vengono tal
volta fatti di corame, questo avviene, perché quelli di corame son più presti da fare, e di manco
fattura.
13. Delli Organi portatili
Li organi portatili sono di gran commodo per le Musiche concertade (io intendo sempre Organi
principali, poiché asasi se ne trovano in ottavine) e tanto più quando sono di buon Maestro,
poiché sono rari di tutta bontà. Li megliori Organi portatili sono quelli fabricati a ala, come si
usano a Roma, li quali Organi sono molto armoniosi, che non sono quelli di queste Città, la
cause di ciò è, perché quelli sono fabricati a ala, il che è di gran avvantaggio per farli fare più
buona riuscita poiché a ala altro non vuol dire solo, che tutte le canne grosse sono da una banda,
ove il rinforzo del vento va a dare a quelle, che ricercano più vento, ed è anco più pronto
all’istesse, essendo tutte da una parte, che poi con ordine vanno callando, e così fa anco il vento,
che con il suo rinforzo va a corrispondere alle canne, che ricercano maggior forza, e quelle
canne, che per ordine van callando, e che non ricercano tanto vento, per conseguenza vanno
ricevendo anco manco vento. E per quest’ordine questa forma d’Organi è assai meglio, che non
è quella di altro ordine, essendo che anco il vento, conforme il sommiero, e conforme li manteci,
è proporzionato.
Sono ancora Organi più grossi quelli di Roma, che non sono questi di queste parti, poiché quelli
sono tre tuoni più bassi, ove per questo sono anco di maggior voce.
Onde per tal perfezione quelli, che voglioni far fabricare Organi a questa forma, sempre sarà la
migliore.
14. Delli Regali
Li Regali sono istromenti d’una canna sola per tasto, li quali istromenti non arrivano a quella
perfezione di voce, che forma l’Organo, poiché non rendono quella sonorità, ne quel gusto che
fa l’Organo, essendo fabricati più per la diversità del suono, che per qualità, benché ve ne siano
de’ buonissimi nel suo genere, ma non arriveranno mai
all’armonia dell’Organo, massime nelle musiche, se bene ve ne sono con canne d’Organo, e con
registri. E questo sorte di’istrumenti è molto difficile a mantener l’accordatura, ed è di poca
riuscita, massime nelle musiche. Vero è che la sua testadura è conforme a quella delli Organi, e
così li mantici e sommiero; nella canne solo è la sua differenza, poiché sono conforme a quelle
pive, che li fanciulli vanno suonando per strada, voglio dir d’invenzione. Sono poi formate di
diverse materie, poiché chi le forma di legno, di piombo, e chi di stagno, e chi di altra sorte di
materia.
15. Delli Claviorgani
Li Claviorgani sono Organi formali, poiché hanno nel suo essere canne simili a quelle delli
Organi, e la più parte sarà di legno per farli più dolci. E si adimandano Claviorgani, perché sono
uniti con istromenti da penna, come Manacordi, Spinette, Clavicembali, e si possono suonare
insieme con canna e corda. Questa sorte d’istrumenti vuole sempre il Maestro expresso, poiché è
molto difficile il farli tener l’accordatura.
E di questi istromenti ve no sono molti in Venezia, e fra li buoni ve ne sono nelli appartamenti
del Molto Rev. Sig. D. Nadalin Vice Maestro di Cappella di S. Marco.
16. Del Tuono differente che s’usa degli Organi
Sono molto differenti gli Organi di tuono da una Città all’altra, poiché ve ne sono, che usano li
Organi bassissimi e chi altissimi, come quelli di Roma, li quali sono delli più bassi che si usino
in Italia.
Quelli di Venezia sono delli più alti, che s’usino in questo stato, e s’adimandano in tuono dei
Cornetti. Quelli portatili pur di Venezia, Padoa, Vicenza, ed altre Città, sono un tuono più bassi,
in voce umana, e si chiamano corristi. Si usano queste diversità di tuono per commodità delle
voci, e per gl’istrumenti, poiché li Organi, che sono alti, servono assai alle voci gravi, e alli
violini, che riescono più spiritosi. Ma alle voci alte come soprani e contralti sono di più fatica ad
arrivare per la sua altezza.
Li organi bassi sono di maggior commodo per risponder al Coro, e alle voci alte servono assai
più, ma alle voci gravi, e basse riescono di fatica, ne servono alli violini, come li Organi alti.
Che però il Molto Rev. Pad. Maestro Antonio Tavola, Maestro di Cappella della Veneranda
Arca di S. Antonio di Padova, ha fatto acconciare li Organi della sua chiesa in tono il più
commodo, che possi esser, tanto per le voci, quanto per gli strumenti, avendo tenuto un termine
di non tanto alti, ne tanto bassi, ove con ogni commodo vi si aggiusta ogni voce, ed ogni
istromento.
17. Dell’accordatura qual sia le megliore
Le accordature d’istromenti da tasto sono tutte uniformi, ma quelle degli Organi sono varie, e
più facili, e più difficili, conforme a chi vuole far la fatica, poiché vi sono Maestri, che
accordano in squarzo, altri in tondo, che è meglio per molti rispetti. Prima perché l’accordatura
in tondo dura assai più, che non fa quello in squarzo. Secondo perché rende la Canna tutta
intiera.
Terzo perché il suono è assai meglio, poiché all’accordatura in tondo altro non può far danno
che la polvere, che a quello squarzo un poco, che siano mossi quei tagli, subito la canne è
scordata.
Altri usano li capelletti, quando la canne cresce, e meno questa sta bene, perché questo non
serve ad altro, che per far più presto. E ve ne sono alcuni, che mettono li capelletti tanto grandi,
che empiono tutta la bocca della canne, e questa è una zavattaria solenne, massime a quelli, che
fanno professione d’agiustare un’Organo, che stia bene.
La causa poi perché alcuni accordano in squarzo, altri in tondo, è perché se per exempio
nell’accordare in squarzo vi staranno un giorno, in tondo vi staranno quattro; e poi da certi non
viene fatto, perché non lo sanno fare.
Finalmente nell’accordare che principia in un luogo, e chi in un altro; la più sicura e più facile è
sempre in F.fa.ut.
Avviso il più notabile, che sia nel metter li Organi. È da sapere, che nel situar Organi, si deve
prima considerare, se il suffito della Chiesa è fatto a volto, e di che grandezza è la Chiesa,
poiché se la Chiesa sarà grande, e il suffitto di asse, ricercherà Organo di maggior voce e più
sonoro; e se la Chiesa a volto, l’Organo deve essere un poco più dolce, e di manco forza, poiché
il volto forma l’ecco, e dà forza alla voce, massime quando la Chiesa nel che si deve avere gran
considerazione, perché l’Organo averà più voce in un luogo, che nell’altro, conforme farà l’ecco,
e in ogni luogo non si troverà l’ecco. E che ciò sia vero, molti Prencipi fan fabricar luoghi a
posta con linee nelli volti, il che viene a far formare voci duppoicate per via di tal arte, e ciò
insegnano molti Autori, e massime il Vitruvio, che lo descrive, e delli Padri di Santa Maria in
Vanzo; delli Car. di S. Benedetto, che per esser le Chiese a volto, riescono di gran voce.
All’incontro alli erimitani, e Servi, perché le Chiese non sono a volto, gli Organi ancora non
hanno la voce corrispondente. Ancora si pratica ciò nelli Organi portatili, che in certe Chiese
pare siano senza voce, e in certe riescono troppo crudi, e questo da altro non proviene, se non
dalla qualità delle Chiese. E spesso da qui avviene ad alcun Maestro, che fabricarà un’Organo
con ogni studio, e dove lo colloca non fa quella riuscida che pensava.
18. Avviso per conoscer un Maestro, se è buono
Vi sono certi, che vogliono acconciare Organi, e questa non è la loro prefessione, perché quando
disfaranna un Organo, andaranno notando canna per canna, registro per registro. Questo non è
per altro, se non perché non hanno quella pratica che si ricerca. Così non fanno li buoni Maestri,
perché disfarano un Organo, e metteranno le canne confuse, e senza difficoltà lo tornarano tutte
a suo luogo. Lascio altri segni per conoscere li buoni dalli cattivi Maestri acciò essi servendosi
di quelli, non possino ingannare alcuno. E tanto basti.
E tutto solo sia detto a gloria di Dio, della Beatissima Vergine e di tutti i Santi. E a beneficio
universale di tutti.
LAUS DEO SEMPER