4. Energia dalle biomasse - Centro di Ricerca sulle Biomasse
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4. Energia dalle biomasse - Centro di Ricerca sulle Biomasse
4. Energia dalle biomasse Aspetti generali Dati sull’impiego delle biomasse in Italia e nel mondo Caratteristiche chimico – fisiche ed energetiche delle biomasse Processi di conversione energetica delle biomasse Analisi economica e forme di incentivazione Analisi di alcuni casi di studio Cenni sull’energia dai rifiuti a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 1 Aspetti generali per millenni la biomassa ha rappresentato l’unica fonte di energia primaria per l’uomo Fonti di Energia Rinnovabile (FER) Biomassa legna da ardere si rigenerano a velocità paragonabile a quella con cui sono utilizzate (sono virtualmente inesauribili) deriva dall’energia solare; costituita da ogni sostanza organica derivante direttamente o indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana. nCO2 + mH2O + energia solare organismi vegetali Cn(H2O)m + nO2 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 2 Aspetti generali caso specifico (produzione di glucosio) 6CO2 + 6H20 + energia solare → C6H1206 + 6O2 quantità di carbonio che un ecosistema sottrae annualmente all'ambiente e fissa sotto forma di biomassa [ton/ha di sostanza secca] Produzione Primaria Netta (PPN) Saldo netto bilancio carbonio = fotosintesi lorda (assunzione totale di CO2) Le piante assorbono CO2 dall’atmosfera caso particolare: gli alberi 1 kg di sostanza secca contiene circa 0,5 kg di C (1,83 kg di CO2 fissata) sintetizzano zuccheri ed altri composti organici utili per la crescita ed il metabolismo immagazzinano il carbonio nel legno ed in altri tessuti, fino a quando non muoiono e si decompongono ed il carbonio è rilasciato di nuovo in atmosfera sottoforma di CO2 ed idrocarburi, oppure è incorporato nel suolo sottoforma di sostanza organica e carboidrati. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 3 Aspetti generali forma di accumulo dell’energia solare ogni anno ~ 2 · 1011 t di C (contenuto energetico 70 · 103 Mtep) Biomassa fonte energetica primaria di tipo rinnovabile va considerata anche una risorsa locale (essendo disponibile ovunque) il suo impiego, a fini energetici, non aumenta la concentrazione di gas climalteranti la quantità di CO2 rilasciata durante la decomposizione è paragonabile a quella assorbita durante la crescita della biomassa stessa esempio: la combustione di una tonnellata di biomassa generica produce un quantitativo di CO2 (1,3 t) riassorbibile in un appezzamento di terreno a biomassa dedicata della superficie di 0,2 ha. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 4 Aspetti generali ciclo della CO2 nelle biomasse occorre considerare anche le emissioni da fonti fossili correlate alle operazioni di produzione, taglio, trattamento e trasporto ed allo smaltimento dei residui del processo di conversione. definizione di biomassa ne esistono numerose (sono riportate le più significative) Direttiva EU 2001/77/EC: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani; D. Lgs. 387/03 (articolo 2): la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 5 Classificazione delle biomasse DEDICATA costituita da tutte le colture coltivate a fini energetici BIOMASSA RESIDUALE vincolata ai cicli produttivi di origine quali attività agricole, catene alimentari primarie e secondarie, utilizzazioni forestali, lavorazioni agroindustriali, ecosistema urbano coltivazioni tipiche: es.:pioppi, salici, robinia, eucalipto. - Short Rotation Forestry (SRF) specie forestali a rapido accrescimento. materia ottenuta utilizzabile tal quale oppure trasformata in biocombustibile solido (cippato, pellet, bricchette) o gassoso (syngas) - colture oleaginose es.: girasole o colza, convertibili in biocombustibili liquidi (biodiesel) - colture alcoligene, amidacee e zuccherine es.: cereali, barbabietole, sorgo, convertibili in biocombustibili liquidi (bioetanolo) es.: sorgo da fibra, Miscanto, Arando donax, canne, kenaf, il cui prodotto, è in grado di fornire energia attraverso processi di combustione - colture erbacee ad alta efficienza fotosintetica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 6 PRINCIPALI COLTIVAZIONI ENERGETICHE COLTIVAZIONI ANNUALI COLTIVAZIONI PLURIENNALI SORGO LEGNOSE ERBACEE Possono essere coltivate su terreni messi a riposo per un solo anno SALICE MISCANTO PIOPPO CARDO EUCALIPTO CANNA COMUNE Richiedono l’utilizzo per più anni (8-12) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 7 PRINCIPALI COLTIVAZIONI ENERGETICHE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 8 PRINCIPALI BIOCOMBUSTIBILI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 9 Impiego di biomasse: alcuni vantaggi Vantaggi dell’impiego delle biomasse: sostituzione di combustibili fossili con biocombustibili; nuove opportunità di sviluppo per zone marginali e/o riduzione di surplus agricoli, con sostituzione di colture tradizionali con colture energetiche; contributo nullo all’incremento del tasso di CO2 in atmosfera; valorizzazione di residui agro-industriali; impiego di biomasse derivanti dalla selezione dei rifiuti solidi urbani e conseguente riduzione dei quantitativi inviati allo smaltimento; riduzione delle emissioni di SO2, HCl, HF, ecc. derivante dall’impiego di biocombustibili anche nel settore dei trasporti. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 10 Impiego di biomasse nel mondo Minore competitività economica rispetto ai combustibili fossili; SITUAZIONE MONDIALE Biomasse: 15% dei fabbisogni energetici primari nel mondo (55 milioni di TJ/anno (1.230 Mtep/anno)). Percentuale impiego biomasse per usi energetici Austria Svezia Finlandia Italia Europa USA Paesi Industrializzati Paesi in via di Sviluppo Mondo disomogeneità fra i vari Paesi 38,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 18,0% 17,0% 20,0% 15,0% 13,0% 15,0% 10,0% 3,0% 3,2% 3,5% 2,0% 5,0% 0,0% Stime ottimistiche: nel 2050 le biomasse copriranno il 35% della domanda totale di energia nel nostro pianeta (4700 Mtep/anno) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 11 Impiego di biomasse in Europa SITUAZIONE EUROPEA prodotti: 120 Mtep/anno da fonti rinnovabili (di cui 40-50 Mtep/anno dalle biomasse) FONTE Produzione di energia da fonti rinnovabili nell’UE (Mtep/anno) Impiego delle biomasse piuttosto marginale potenziale energetico non ancora pienamente sfruttato 1995 2000 2002 2012 Biomasse 44,8 48,7 39,5 135,0 Idroelettrico 24,8 27,0 68,8 28,8 Geotermia 2,5 3,4 1,1 5,2 Eolico 0,4 1,8 8,1 6,9 Solare Termico 0,3 0,4 1,0 4,0 Solare Fotovoltaico 0,0 0,0 0,1 0,3 Totale 72,2 81,3 117,8 180,2 esempi di sviluppo in Europa: centro-nord Europa → impianti di cogenerazione e teleriscaldamento a biomasse; Francia → produzione di biodiesel ed etanolo (la più vasta superficie agricola in Europa); Gran Bretagna → sistema di recupero del biogas dalle discariche (per usi termici ed elettrici); Svezia ed Austria → impiego della legna da ardere per riscaldamento e per teleriscaldamento. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 12 Panorama sulla situazione italiana al 2008 relativa allo sfruttamento delle biomasse (GSE,2009) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 13 Potenza installata – evoluzione negli ultimi 10 anni a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 14 Distribuzione della potenza installata a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 15 Distribuzione su scala regionale della produzione a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 16 Distribuzione su scala regionale della produzione a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 17 Confronto con la situazione nell’EU 15 Rapporto tra la produzione B.Rb.B.B.* e la produzione FER a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 18 Parametri chimico- fisici acqua Biomassa sostanze costituenti ceneri sostanza secca priva di ceneri (interesse a fini energetici) parametri caratterizzanti Valutati su base umida (wet basis, wb) o sul tal quale (t.q.): considerando la biomassa in tutte le sue parti; Valutati su base secca (dry basis, db) o sostanza secca (s.s.): considerando la biomassa privata del suo contenuto in acqua; Valutati su base secca e priva di ceneri (dry and ash-free basis, dafb): considerando la biomassa privata del suo contenuto in acqua e di ceneri. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 19 Parametri di interesse Parametro Unità di misura Tipologia di analisi Umidità % Analisi prossima Sostanze volatili % Analisi prossima Ceneri % Analisi prossima Potere calorifico kJ/kg, MJ/kg Metodo isoperibolico Strumentazione Analizzatore termogravimetrico Analizzatore termogravimetrico Analizzatore termogravimetrico Calorimetro Analizzatore elementare Analizzatore elementare Analizzatore elementare Normativa di riferimento CENT/TS 14774-1, 2, 3 CENT/TS 14775 UNI 9903-8 CEN/TS 14918 Carbonio % Analisi ultima ASTM D5373 Idrogeno % Analisi ultima Azoto % Analisi ultima Zolfo % Titolazione Titolatore UNI 7584 Cloro % Titolazione Titolatore UNI 9903-10 ASTM D5373 ASTM D5373 principali parametri per la caratterizzazione chimico – fisica ed energetica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 20 Parametri di interesse quantità di acqua presente all’interno del campione, espressa come una percentuale in peso del materiale CONTENUTO DI UMIDITÀ umidità su base umida U wb 100 umidità su base secca umidità su base secca priva di ceneri U db 100 mH 2 O mb 100 mH 2 O mb mH 2O U daf 100 mH 2 O mdaf mH 2O mash 100 mH 2O mdaf mash mH 2 O mb mH 2O mash 100 mH 2 O mdaf dove: mH2O = massa dell’acqua contenuta nella biomassa mb < 50% → processi termochimici di conversione della biomassa = massa complessiva della biomassa mash = massa delle ceneri mdaf = massa della sostanza secca priva delle ceneri a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Uwb > 50% → processi biochimici di conversione della biomassa 21 Parametri di interesse massa di residuo dopo la combustione del campione in aria, sotto controllate condizioni di tempo e temperatura CONTENUTO IN CENERI mash mash 100 mb mdaf mH 2O mash contenuto in ceneri su base umida ACwb 100 contenuto in ceneri su base secca mash mash ACdb 100 100 mb mH 2O mdaf mash contenuto in ceneri su base secca priva di ceneri ACdaf mash mash 100 100 mb mH 2O mash mdaf dove: mH2O = massa dell’acqua contenuta nella biomassa mb = massa complessiva della biomassa mash = massa delle ceneri mdaf = massa della sostanza secca priva delle ceneri a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti ↓ contenuto in ceneri = ↑ energia disponibile nel combustibile 22 Parametri di interesse parte di biomassa che viene rilasciata in fase di riscaldamento (tra 400 e 500 °C) in assenza di ossigeno (pirolisi) SOSTANZE VOLATILI SV = % delle sostanze volatili nel campione essiccato all’aria m1 = massa del campione prima del riscaldamento; m2 = massa del campione dopo il riscaldamento. m1 m2 SV 100 m1 CONTENUTO DI CARBONIO, IDROGENO E AZOTO ↑ % sostanze volatili e ↓ contenuto in ceneri = biocombustibile idoneo per pirolisi concentrazione dei tre elementi presenti nel campione di biomassa su base secca e priva delle ceneri (concentrazioni espresse in % daf) rapporto Carbonio/Azoto (C/N) utilizzabile come indicatore del miglior impiego energetico della biomassa a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti < 30% → processi biochimici di conversione della biomassa C/N > 30% → processi termochimici di conversione della biomassa 23 Parametri di interesse calore rilasciato nel processo di combustione completa di un campione determinato POTERE CALORIFICO bruciando lo stesso in un ambiente controllato - contenuto di energia per unità di massa (kJ/kg, MJ/kg) - può essere riferito alla base umida, secca e secca priva di ceneri Potere Calorifico Superiore PCS (Higher Heating Value HHV) l’acqua ottenuta come prodotto della combustione si trova allo stato liquido Potere Calorifico Inferiore PCI (Lower Heating Value LHV) l’acqua ottenuta come prodotto della combustione si trova allo stato di vapore U wb 100 PCS wb PCS daf 1 PCS db PCS daf 1 AC wb 100 AC db 100 PCI wb PCI daf 1 PCI db PCI daf 1 AC wb U wb 100 100 AC db 100 potere calorifico su base secca: PCS si misura in laboratorio (normativa tecnica) preferibile, a livello operativo, mediante bomba calorimetrica perché rappresenta l’effettiva PCI db PCS db 206,0 H db PCI si ricava resa energetica del combustibile (Hdb = contenuto di idrogeno in % in massa su base secca) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 24 Parametri di interesse peso di biomassa per unità di volume DENSITÀ (espressa su base secca o sul tal quale) indicazione del valore del contenuto di umidità, o in mucchio, per evidenziare i volumi necessari allo stoccaggio densità energetica della biomassa: valori tipici (riferiti al mucchio) paglia e trucioli di legno: 150 – 200 kg/m3 legna: 600 – 900 kg/m3 l’energia disponibile per unità di volume (determinabile conoscendo il potere calorifico e la densità) esempio: biomassa ≈ 1/10 combustibili fossili CONTENUTO DI ZOLFO quantitativo di zolfo organico ed inorganico presente nel combustibile misurazione: calcinazione alla temperatura di 800 °C in ambiente ossidante e alcalino responsabile della presenza e della quantità di ossidi di zolfo (effettuata eliminando tutte le sostanze organiche presenti nel combustibile e operando la completa trasformazione dei composti dello zolfo presenti in solfati solubili) emissioni di gas acidi a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti (derivanti dai processi di conversione energetica) 25 Parametri di interesse CONTENUTO DI CLORO E FLUORO Cloro/fluoro totale Campione bruciato in atmosfera di ossigeno con trasformazione del cloro in cloruro e del fluoro in fluoruro, successivamente assorbito in soluzione alcalina. Cloruri e fluoruri nella soluzione determinati mediante titolazione potenziometrica. Cloruri/fluoruri solubili Misura effettuata estraendo porzioni del campione con acqua esente dal campione e calcolati con titolazione potenziometrica. Cloruri/fluoruri insolubili Calcolati per differenza dei primi due. Il contenuto di cloro nel combustibile è responsabile delle emissioni di diossine esempio: ANALISI CHIMICHE: consentono di verificare la presenza di precisi elementi chimici nel biocombustibile (As, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mo, Mn, Ni, Pb, Sb, Se, Sn, V, Zn, Al, Si, K, Na, Ca, Mg, Fe, P e Ti) ↑ quantità di metalli alcalini + eventuali silicati influenzano la scelta (presenti nelle ceneri) del processo di conversione problemi tecnici da utilizzare al sistema di conversione e causa di fenomeni come fouling e produzione di scorie a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 26 Parametri di interesse parametri essenziali per una buona conversione energetica PEZZATURA E FORMA tipologie di pezzatura della biomassa in commercio Nome del combustibile Dimensione tipica Metodo di preparazione Pellet L> 25 mm Estrusione Segatura 1 – 5 mm Taglio con lame Cippato Ciocchi e tronchetti 5 – 100 mm Taglio con strumenti affilati 100 – 1000 mm Taglio con strumenti affilati Combustibile in polvere < 1 mm Macinatura Balle 0,1 m3 Compressione in parallelepipedi Rotoballe 2,1 m3 Compressione in cilindri Fascine Variabile Gusci 5 – 15 mm Semi Paglia Variabile 10 – 100 mm a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Taglio e legatura Non richiesta preparazione Essiccazione Taglio 27 Caratteristiche chimico – fisiche ed energetiche Biomasse Quercia Pino Pino (Corteccia) Pellet Pellet di corteccia Sorgo Salice Pioppo Abete Betulla Potatura di vite Potatura di olivo Segatura Bambù Cippato di legno Canna Robinia Paglia di cereali Grano Lolla di riso Bricchette di lolla Canna da zucchero Colza Paglia Residui canna Noccioli di drupacee Gusci di mandorla Gusci di nocciola Gusci di noce Pomodoro Residui di olive Bagassa U (%) 6.2 9.5 10.0 10.7 7.9 8.6 7.7 7.4 45.0 40.0 11.6 8.5 9.3 40.0 30.0 8.7 6.4 5.9 6.1 7.3 9.2 6.9 8.7 9.3 6.7 7.0 8.3 - SV (%)db Ceneri (%)db 86.0 89.3 85.6 85.7 80.3 77.0 80.9 86.0 86.0 81.5 76.5 88.0 85.7 72.3 75.0 69.3 64.8 85.2 77.6 84.6 85.6 81.7 71.0 76.1 86.1 78.4 77.7 0.9 0.7 1,8 0.8 6.8 2.1 1.9 1.3 5.8 2.6 2.3 3.9 0.8 0.8 1.0 8.5 3.6 14.9 8.0 19.0 17.5 2.2 3.8 5.7 14.9 0.5 2.8 7.9 3.6 3.8 6.4 2.1 C (%)db H (%)db N (%)db PCS (MJ/kg)db PCI (MJ/kg)db Densità (kg/m3) 49.7 51.3 46.9 49.8 52.5 43.9 49.1 49.7 48.6 48.3 46.5 49.3 49.5 50.6 50.0 45.5 50.7 43.0 43.0 36.7 52.5 42.4 47.0 46.2 51.6 52.4 42.8 51.5 52.3 49.6 51.5 6.5 6.1 5.3 6.4 5.7 6.2 6.2 6.5 6.5 8.3 6.4 5.5 6.8 5.3 5.8 5.7 5.7 6.3 10.85 5.0 6.8 7.1 5.3 6.0 6.0 6.7 5.15 7.3 7.6 5.5 6.0 0.2 0.2 0.3 0.4 0.2 0.3 0.2 0.2 0.1 0.4 0.6 0.4 0.2 0.3 0.2 0.5 0.8 0.3 0.9 0.5 0.2 0.5 0.5 0.5 0.5 0.6 0.7 3.4 1.4 1.0 20.4 19.2 18.5 18.3 16.8 18.8 19.6 18.9 19.3 18.6 18.5 19.7 19.3 19.3 18.0 19.7 16.0 16.0 14.5 18.9 16.6 19.0 18.4 21.6 19.0 15.7 20.9 18.2 18.9 17.4 19.3 17.1 17.4 18.5 17.5 18.5 14.9 13.9 17.1 17.7 19.1 - 750 440-560 650 220-260 300-400 420 700-800 600 790-900 800-900 100 200-250 150 180-200 625 100-180 75 1000 130-150 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 100-180 - 28 Il laboratorio di analisi del CRB (Centro di ricerca sulle biomasse) Il Laboratorio del Centro Ricerca sulle Biomasse è dotato di strumentazioni che consentono di effettuare: preparazione del campione proximate analysis (umidità, ceneri, sostanze volatili) ultimate analysis (C, H, N) misura del potere calorifico misura del contenuto di cloro e zolfo PROXIMATE ANALYSIS valutazione della durabilità del pellet (umidità, ceneri, sostanze volatili) CEN/TS 14774, CEN/TS 14775, ASTM D 5142 PREPARAZIONE CAMPIONE UNI 9903/3 Mulino RESTCH SM 2000 Analizzatore termogravimetrico TGA 701 LECO DURABILITA’ DEL PELLET ONORM M 7135 TRUSPEC CHN LECO Lignotester New Holmen Tester TEKPRO a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Calorimetro AC-350 LECO CONTENUTO DI CLORO E ZOLFO CEN/TS 15289 Cromatografo ionico ICS-90 DIONEX 29 Il laboratorio di analisi del CRB a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 30 Potere calorifico Rappresenta la quantità di energia termica sviluppata dalla combustione di un kg di sostanza secca (potere calorifico superiore: PCS). Di maggiore interesse, per la valutazione energetica delle biomasse è il potere calorifico inferiore (PCI). Il potere calorifico inferiore, infatti, tiene conto dell’energia termica sviluppatasi durante la combustione, senza considerare l’energia di condensazione del vapore acqueo. PCI su base secca in MJ/Kg 1 MJ = 238,8 kcal = 0,278 kWh a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 31 Concentrazione di C, H, O C, H e O sono i costituenti principali delle biomasse: C e H sono ossidati durante la combustione mediante reazioni esotermiche, formando CO2 e H2O; La quantità di ossigeno rilasciata durante la combustione costituisce una parte dell’ossigeno necessario per la combustione stessa, la restante parte è introdotta mediante l’iniezione di aria dall’esterno; C è presente in varie forme ossidate il che spiega il minor potere calorifico delle biomasse rispetto ad esempio al carbone; La concentrazione di C è superiore nelle biomasse legnose rispetto a quelle erbacee, quindi le prime hanno un maggior potere calorifico. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 32 Concentrazione di N, CL E S Per T = 800 – 1100 °C la formazione di NOx è dovuta quasi esclusivamente al contenuto di N del combustibile, mentre nei combustibili fossili è dovuta a N presente nell’aria. Il Cl vaporizza quasi completamente durante la gassificazione come HCl. L’acido cloridrico ha un effetto altamente corrosivo sui componenti dell’impianto. Come effetto collaterale, non meno importante, forma sali volatili con i metalli alcalini, difficilmente rimovibili dal gas e che condensano sulle pareti fredde degli impianti provocando incrostazioni e corrosioni. S forma composti gassosi come SO2, SO3 e solfati di alcali. Il 40-90% dello zolfo presente nella biomassa si attacca alla cenere volatile, mentre la restante parte è emessa attraverso i gas al camino. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 33 Contenuto in cenere Il contenuto di cenere nella biomassa varia in un range molto ampio; si va dallo 0.5% (w/w d.b.) del legno tenero (segatura) al 5-8% (w/w d.b.) della corteccia fino a raggiungere valori del 20.6% (w/w d.b.) per la lolla di riso a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 34 Comportamento delle ceneri alla fusione Altro parametro utile per studiare le prestazioni in impianto è il comportamento delle ceneri alla fusione. Si tratta di una prova di laboratorio, mediante la quale si misurano, in condizioni normalizzate, 3 temperature caratteristiche di deformazione di un campione di cenere sottoposto a riscaldamento in un fornetto di prova. Il comportamento alla fusione è strettamente correlato alla composizione chimica delle ceneri: tendenzialmente quanto più abbondanti sono gli elementi alcalini (quindi quanto più “basiche” sono le ceneri), tanto più basso è il punto di fusione. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 35 Incollaggio delle ceneri L’incollaggio avviene tra le ceneri solidificate e gli elementi di griglia che supportano il combustibile. La sua pericolosità consiste nel provocare l’ostruzione dei getti di alimentazione dell’aria nel reattore o di quelli in cui viene estratto il gas prodotto, che comporta il conseguente bloccaggio dell’impianto. Le ceneri possono incollarsi anche al rivestimento refrattario interno del reattore con il rischio che le modificazioni della sua struttura comportino un abbassamento del loro punto di fusione. La fusione delle ceneri può verificarsi sostanzialmente per due motivi: 1- riduzione della temperatura di fusione delle ceneri; 2- anomalo aumento della temperatura nel reattore (l’aria introdotta è portata a concentrarsi in zone localizzate del reattore). a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 36 Prezzi dei combustibili legnosi agro-forestali LEGNA DA ARDERE: PCI = 4 kWh/kg (umidità = 20%) Prezzi (da produttore o importatore a franco destino - per autotreno completo – Camera di Commercio di Milano 2009): • • forte sfusa (leccio, rovere, cerro, faggio, carpino, frassino e robinia) U.R.30% 90,00 - 120,00 €/ton + IVA dolce (pino, pioppo, ontano, castagno, salice, tiglio, olmo, etc) -U.R. 30% 70,00 - 100,00 €/ton + IVA a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 37 Prezzi dei combustibili legnosi agro-forestali CIPPATO DI LEGNO: PCI = 3,4 kWh/kg (umidità = 30%) PCI = 2,8 kWh/kg (umidità = 40%) Prezzi (franco partenza – Camera di Commercio di Milano 2009): • da 38 a 50 €/ton + IVA per il cippato da segheria (UR 30%) • da 40 a 45 €/ton + IVA per il cippato da bosco (UR 50%) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 38 Prezzi dei combustibili legnosi agro-forestali PELLET DI LEGNO: PCI = 4,7 kWh/kg (umidità = 8-10%) Prezzi (da produttore o importatore a franco destino - per autotreno completo – Camera di Commercio di Milano 2009): • da 140 a 160 €/ton + IVA all’ingrosso • da 175 a 220 €/ton + IVA al dettaglio (classe A) Classi di qualità del pellet a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 39 Confronto prezzi combustibili (Dic. 2008) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 40 Processi di conversione energetica delle biomasse a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 41 Processi di conversione della biomassa a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 42 Processi di conversione energetica bioenergia energia elettrica, termica o frigorifera ottenuta dalla conversione dei biocombustibili e dei prodotti trasformati in genere mediante opportuni processi che rendono la biomassa iniziale più idonea all’impiego in macchine termiche e generatori di calore combustibili derivati dalla biomassa (attraverso opportuni processi di trasformazione della materia prima) solidi (legna da ardere, cippato, pellet, bricchette, carbone da pirolisi, mais, frumento) liquidi (biodiesel, il bioetanolo, il bio-olio da pirolisi e olii grezzi vegetali (girasole, colza, soia, ecc.) gassosi (biogas e syngas da gassificazione e pirolisi) meccanici → quali la cippatura, ossia la riduzione di materia prima legnosa in elementi di dimensioni più piccole mediante taglio con opportune macchine cippatrici; processi di trasformazione chimici → quali la fermentazione alcolica per la produzione di bioetanolo o la trasesterificazione per la produzione di biodiesel; biochimici → quali la digestione anaerobica per la produzione di biogas; termochimici → quali la gassificazione, per la produzione di syngas o la pirolisi per la produzione di char, tar e syngas in proporzioni variabili a seconda delle modalità con cui avviene il processo, oppure la semplice essiccazione. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 43 Processi di conversione energetica Caratteristiche dei principali biocombustibili solidi Pre-trattamenti Processo Impiego PCS (kJ/kg) PCI (kJ/kg) Peso specifico (kg/m3) Legna Taglio tecnico e taglio programmato dei boschi Selezione per eliminare parti non desiderate Essiccazione (stagionatura, centrifugazone, azione termica) Caldaie a legna (10 – 100 kW); camini e termocamini 12.500 (quercia, faggio) 13.100 (abete, pino silvestre, larice) (U = 30%) 11.600 (quercia, faggio) 12.400 (abete, pino silvestre, larice) (U = 30%) 300-400 Cippato Legno di diversa provenienza Selezione per eliminare parti non desiderate Cippatura (azione di taglio mediante coltelli e microcoltelli per calibrare le dimensioni) Caldaie a cippato (pochi kWalcuni MW) 10.900 (faggio, quercia, pioppo) (U=35%) 10.000 (faggio, quercia, pioppo) (U=35%) 150-250 - Essiccazione fino a U = 10-14%. Compressione della segatura e formazione di cilindretti (diametro 6-8mm, lunghezza 1520 mm) Caldaie a pellet (10 – 200 kW) 18.700 (U = 10%) 17.500 (U = 10%) 600 - 700 Essiccazione Compressione della segatura e formazione di cilindri (diametro 7-8 cm, lunghezza 30 cm) In quanto assimilabili a ciocchi di legna, sono impiegate in caldaie a legna (10 – 100 kW) ; camini e termocamini 18.700 (U = 10%) 17.500 (U = 10%) 500 Essiccazione Caldaie a mais (20 – 100 kW) Biocombustibile Materia prima Pellet Bricchette Mais Segatura o scaglie di legno Residui e segatura grossolane - Pianta del mais: - solo granella Triturazione in caso - granella e di impiego di granella e stocco stocco triturati a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 18.000 1250 44 Processi di conversione energetica Caratteristiche dei principali biocombustibili liquidi Biocombustibile Bio-olio Bioetanolo Biodiesel Olii vegetali grezzi Materia prima Pre-trattamenti Processo Impiego PCS (kJ/kg) PCI (kJ/kg) Frazione liquida dei prodotti della Depurazione pirolisi (miscela di dalla parte idrocarburi pesanti acquosa di natura catramosa) Rimozione dell’ossigeno (i composti organici ossigenati lo rendono molto viscoso e acido) mediante idrogenazione catalitica (upgrading) Caldaie a combustibile liquido Sostanze amidacee (mais, patate), zuccherine (barbabietola, canna, sorgo), ligno-cellulosiche (piante erbacee e legnose, scrti legnosi) Trasformazione della materia prima in una sostanza utilizzabile nella fermentazione Fermentazione alcolica mediante biocatalizzatori (microrganismi quali lieviti o batteri) Motori a 26.700 combustione 29.700 (etanolo) (etanolo) interna (puro o come additivo 39.000 (ETBE) 36.200 delle benzine) (ETBE) - Motori a combustione Reazione chimica di interna (puro o transesterificazione come additivo 39.770 (colza) (con alcol e un del gasolio) Caldaie a acido) a formare 40.540 (soia) biodiesel e glicerina combustibile liquido (100 – 1000 kW) Olii vegetali (colza, girasole, soia). Olii esausti di frittura, grassi da cucina riciclati, grassi animali Girasole, soia, colza - Estrazione meccanica o chimica Caldaie e motori a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 16.900 39.500 (girasole) 39.300 (colza) 40.170 (soia) 39.000 (palma) N ottani N cetano R M 2 5,7 (a 50°C) 15.200 37.000 38.000 36.840 (colza) Viscosità (mm2/s) 100 (etanolo) 110 (ETBE) 55 (soia) 62 (colza) 38 (soia) 32 (colza) 42 (girasole) 42 (palma) 3.89 (soia) 1,5 (etanolo) (a 20 °C) 0,41 (ETBE) (a 40 °C) 3,5-5,5 (a 40 °C) 5.65 (colza) - a 40 °C: 33 (soia) 51 (colza) 34 (girasole) Peso specifico (kg/m3) Rapporto aria/comb. stechiometrico 1152 - 789 (etanolo) 9 (etanolo) 741 (ETBE) 12 (ETBE) 886 (soia) 12,3-12,6 880 (colza) (a 15 °C) 920 (girasole) 918 (soia) 910 (colza) 910 (palma) 45 Processi di conversione energetica Caratteristiche dei principali biocombustibili gassosi Biocombustibi le Biogas Syngas Pyrogas PCS (kJ/kg) Rapporto aria/comb. stechiometrico Peso specifico (kg/m3) PCI (kJ/kg) Note Materia prima Processo Impiego Prodotto gassoso della digestione anaerobica di diversi substrati (residui ad alto contenuto di umidità quali reflui civili, deiezioni animali, residui alimentari e frazione organica degli RSU) Deumidificazione, per evitare la condensa del vapor acqueo contenuto nel biogas Desolforazione, per eliminare il solfuro di idrogeno H2S, ad elevato potere corrosivo Compressione Immagazzinamento Veicoli a gas, Caldaie a gas Motori termici in cogenerazione 23.000 kJ/Nm3 1,04-1,12 4,5-6,8 (dipende dalla percentuale di metano e vapore acqueo presente) Gas derivante dal processo di gassificazione della biomassa Lavaggio per eliminare le sostanze condensabili (tar) Deumidificazione Turbogas Motori a combustione interna Caldaie a gas 2.000 10.000 kJ/Nm3 - - Criticità nel lavaggio del gas Frazione gassosa non condensabile del processo di pirolisi Lavaggio per eliminare le sostanze condensabili (tar) Deumidificazione Turbogas Motori a combustione interna Caldaie a gas - - Criticità nel lavaggio del gas a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 4.000 18.000 kJ/Nm3 Piuttosto onerosa l’eliminazione di H2S 46 Processi di conversione energetica processi termochimici basati sull'azione del calore (C/N > 30 e umidità < 50%) Biomasse adatte: legna e tutti i suoi derivati, sottoprodotti colturali di tipo lignocellulosico, alcuni scarti di lavorazione processi di trasformazione processi biochimici basati su reazioni chimiche facilitate o condotte da enzimi, catalizzatori, funghi, batteri e micro-organismi in genere, che sono presenti nella biomassa in particolari condizioni (C/N < 30 e umidità > 50%) Biomasse adatte: deiezioni animali, reflui civili, rifiuti alimentari e la frazione organica dei rifiuti solidi urbani Tipo di biomassa tipici processi di conversione delle biomasse Materiali legnosi Uwb ≤ 50% C/N > 30 Liquami zootecnici Uwb 50% 20≤ C/N ≤ 30 Piante zuccherine 15%< Uwb < 90% C/N qualunque Piante oleaginose Uwb > 35% a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Processo di conversione Combustione Gassificazione Pirolisi Digestione anaerobica Prodotto Calore Syngas Pyrogas, char, tar Biogas (60% metano) Impiego Fermentazione zuccheri in Etanolo alcool etilico Riscaldamento Energia Elettrica Cogenerazione Riscaldamento Energia Elettrica Cogenerazione Cogenerazione Motori a benzina Estrazione olii Esterificazione olii Cogenerazione Motori diesel Olio vegetale Biodiesel 47 Processi di conversione energetica combustione a griglia (fissa o mobile) a tamburo rotante a letto fluido carbonizzazione a lotti continua gassificazione a tiraggio superiore a tiraggio inferiore a reattore aperto pirolisi convenzionale veloce flash processi termochimici processi di trasformazione digestione anaerobica fermentazione alcolica processi biochimici transesterificazione compostaggio a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 48 Processi di conversione energetica combustione reazione chimica in cui una sostanza (combustibile) si combina con l'ossigeno dell'aria (comburente) sviluppando calore (conversione di energia chimica in calore) attuata in apposite apparecchiature combustori ottimizzazione della miscelazione tra combustibile e comburente biomassa dalla sezione di carico al combustore movimentazione ceneri dal combustore alla sezione di scarico gas di combustione successivamente avviati ad una sezione dove avviene lo scambio di calore tra i gas di combustione ed i fluidi di processo combustione a griglia (fissa o mobile) principali tecnologie di combustione per la biomassa a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti combustione a tamburo rotante combustione a letto fluido 49 Processi di conversione energetica combustione a griglia combustione a tamburo rotante biomassa collocata sopra a griglie (fisse o mobili) aria comburente fornita dal basso (aria primaria) ossidazione del carbonio fisso aria iniettata al di sopra della griglia (aria secondaria) combustione a letto fluido combustore a griglia fissa a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti ossidazione delle sostanze volatili combustore a griglia mobile 50 Processi di conversione energetica combustione a griglia combustione a tamburo rotante combustione a letto fluido cilindro di acciaio rivestito di materiale refrattario ruota attorno al proprio asse (leggermente inclinato sull’orizzontale per facilitare l’avanzamento del materiale) alimentazione all’estremità superiore del cilindro equicorrente o in controcorrente rispetto ai fumi calore sviluppato dal processo recuperabile direttamente (tramite le pareti) recuperabile indirettamente (tramite fluido termovettore) COMBUSTORE A TAMBURO ROTANTE 1) Camera di combustione rotante 2) Bruciatore d’avviamento 3) Ventilatore aria primaria 4) Bruciatore supplementare 5) Scarico ceneri 6) Coclea di alimentazione 7) Tramoggia di carico 8) Uscita gas combusti a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 51 Processi di conversione energetica combustione a griglia camere di forme diverse con pareti refrattarie o membrane combustione a tamburo rotante letto inerte: permette un elevato scambio termico con la biomassa combustione a letto fluido all’interno è presente un letto granulare di materiale inerte, mantenuto in sospensione da un flusso d’aria proveniente dalla base del cilindro ridotta di pezzatura (≈ dimensioni del letto sabbioso) garantisce capacità termica al sistema gestisce la variabilità delle caratteristiche energetiche della biomassa possono essere trattati vari tipi di biomassa Combustore a letto fluido a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti inclusi i materiali più difficili quali ligniti, torbe, RSU e fanghi, anche in presenza di un forte gradiente di umidità 52 Processi di conversione energetica carbonizzazione consente la trasformazione delle molecole strutturate dei prodotti legnosi e cellulosici in carbone ottenuta mediante l’eliminazione dell’acqua e delle sostanze volatili dalla materia vegetale, per azione del calore nelle carbonaie all’aperto o in forni chiusi (resa maggiore) viene fornito calore per l’eliminazione dell’umidità e delle sostanze volatili fino ad una temperatura di circa 275 °C processo di carbonizzazione le reazioni diventano esotermiche e non è più necessario fornire calore a 350 °C circa la pirolisi esotermica ha termine ed occorre fornire ancora calore per eliminare i composti catramosi (tars) formatisi nel char m3 legna/ton char Tipo di forno resa in carbone per m3 di legna utilizzata ~ 165 kgCHAR/m3LEGNA principali parametri di un processo di carbonizzazione a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 15 20 umidità (%) 40 60 Reattore in terra 10 13 16 Reattore in acciaio 6 7 Reattore in mattoni 6 Distillatore (storta) 4,5 80 100 21 4 27 9 3 5 16 6 7 10 11 12 4,5 5 7 8 9 53 Processi di conversione energetica carbonaie all’aperto legname disposto ordinatamente in cataste ricoperte di terra, al cui interno sono ricavati passaggi per l’aria, dosata per minimizzare l’O2 a lotti sistemi per la produzione di carbone carbonaia a cumulo forni in terracotta, mattoni e acciaio (evoluzione dei sistemi a lotto) esempio: tipo MISSOURI il materiale (ridotto in opportuna pezzatura), viene fatto passare in camere successive in cui avvengono le fasi di essiccazione e pirolisi continui forno tipo MISSOURI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti forno continuo a focolari multipli 54 Processi di conversione energetica gassificazione processo di gassificazione processo che converte la biomassa in un gas combustibile a basso potere calorifico, attraverso una parziale combustione in presenza di una modesta quantità di ossigeno parziale combustione della biomassa (rilascia calore) calore utilizzato per essiccazione e distillazione (pirolisi) della biomassa in alimentazione aria comunque iniettata nel reattore la quale ossida parzialmente anche i prodotti volatili (tars e gas) e solidi (char) di pirolisi gas derivato principali criticità dei sistemi di gassificazione (e di pirolisi) miscela di CO, H2, CH4, CO2, N2 + sostanze volatili condensabili (tars) e particolato (ceneri e catrame) difficoltà di depurazione del gas di sintesi dal particolato e dai catrami presenti in sospensione potere calorifico del gas risultante troppo basso a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 55 Processi di conversione energetica a tiraggio superiore (o in controcorrente) gassificatori tipologie a tiraggio inferiore (o in equicorrente) a reattore aperto gassificazione in equicorrente gassificazione in controcorrente note per arricchire in H2 il gas di sintesi ottenuto iniettare vapore all’interno del reattore per incrementare il potere calorifico del gas di sintesi ottenuto a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti gassificare direttamente con O2 (anziché aria) (↑ costi) 56 Processi di conversione energetica principali caratteristiche dei gassificatori Flusso discendente Flusso ascendente Nucleo aperto Letto fluido Udb (%) 12 (max 25) 43 (max 60) 7 (max 15) - ACdb (%) 0.5 (max 6) 1.4 (max 20) 1 - 2 (max 20) - ACwb (%) - - - <6 Dim. (mm) 20 - 100 5 - 100 1-5 10 - 100 Temperatura uscita gas (°C) 700 200 - 400 250 - 500 - Temperatura di funzionamento (°C) - - - 800 - 1400 (g/Nm3) 0.015 - 0.500 30 - 150 2 - 10 <3 (-) 3-4 5 - 10 5 - 10 4 (kJ/Nm3) 4.500 - 5.000 5.000 - 6.000 5.500 - 6.000 4.500 Caratteristica Combustibile Tar Turndown ratio Potere calorifico inferiore gas a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 57 Processi di conversione energetica processo che consente di trasformare la sostanza organica in prodotti finali combustibili solidi, liquidi e gassosi) pirolisi (degradazione termica in assenza di agenti ossidanti) viene fornito calore (400 °C < T < 800 °C) indirettamente (attraverso le pareti del reattore (convezione e irraggiamento)) o direttamente (ricircolando un mezzo riscaldante nel letto (conduzione)) gassosi non condensabili (syngas o pyrogas (CO, H2O, H2, CH4 + altri idrocarburi leggeri) prodotti della pirolisi volatili condensabili (tar, di composizione complessa ed estremamente variabile) miscela di idrocarburi pesanti di natura catramosa che costituisce il bio-olio) solidi (char) costituiti da un residuo carbonioso analogo al carbone di legna e da ceneri a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 58 Processi di conversione energetica prodotti della pirolisi dipendono dalla materia prima utilizzata nel processo Materia prima PVC Pneumatici PE Gomma Carta Cartone Cippato di legno Cotone Sansa Materiale vegetale Panello di girasole Materiale di risulta della lavorazione delle arance composizione tipica del syngas di pirolisi a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Gas (Nm3/kg) Tar e acqua (% in peso) Carbone vegetale (% in peso) 0,191 0,140 0,720 0,126 0,374 0,282 0,376 0,480 0,360 0,051 0,268 0,436 0,085 0,457 0,130 0,466 0,440 0,379 0,303 0,290 0,888 0,302 0,359 0,754 0,141 0,769 0,098 0,248 0,186 0,159 0,323 0,045 0,410 0,176 0,749 0,031 Componente Percentuale in volume (%) H2 O2 N2 CH4 CO CO2 C2 C3 C4 33,1 0 0,7 13,6 36,9 13,8 1,5 0,5 0 59 Processi di conversione energetica - temperatura e pressione di processo parametri che influenzano il processo di pirolisi - velocità dì riscaldamento (heat rate) - tempo di residenza della fase solida e della fase volatile nel reattore - dimensioni e forma delle particelle solide - eventuale presenza di catalizzatori pirolisi convenzionale T<600 °C, tempi di reazione ≈ 5 ÷ 30 minuti; si ottengono le tre frazioni in uguali proporzioni (gassosi non condensabili, volatili condensabili, solidi) modalità pirolisi veloce 500 °C<T<650 °C, tempi di permanenza ≈ 0,5 ÷ 5 secondi, flussi termici elevati; elevata produzione di frazione liquida (fino al 70-80%) flash pirolisi T>700°C, tempi di contatto < 1 secondo; produzione di frazione liquida intorno all'80% in peso dell'alimentazione rese dei diversi prodotti per i diversi processi di pirolisi Processo t T Prodotti Carbonizzazione Pirolisi convenzionale giorni 300÷500°C 100% char 5÷30 min < 600°C uguali proporzioni di tar, char, syngas Pirolisi veloce 0,5÷5 sec 500÷650°C 70-80% tar, 20-30% char+ syngas Flash pirolisi < 1 sec >700°C 80% tar, 20% char + syngas a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 60 Processi di conversione energetica demolizione delle sostanze organiche complesse (lipidi, protidi, glucidi) contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale digestione anaerobica (avviene ad opera di microrganismi, in assenza di ossigeno) produce biogas (CH4 ≈ 50÷70%, resto quasi interamente CO2) effettuato in un digestore anaerobico processo di digestione la biomassa umida diventa terreno di coltura per una flora batterica eterogenea composto da 4 fasi idrolisi, acetogenesi, acidogenesi, metanogenesi realizzato rispettivamente da quattro colonie batteriche efficienza: funzione dell’habitat ottimale per la flora batterica resa in biogas: dipende dalla T di processo a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 10 °C ÷ 20 °C → psicrofilia 20 °C ÷ 40 °C → mesofilia 40 °C ÷ 60 °C → termofilia 61 Processi di conversione energetica - reattore volume mantenuto in temperatura (~ 60°C) - sistema di miscelazione - serbatoio di accumulo del biogas componenti (gasometro) - sistema di depurazione del gas (deumidificazione ed eliminazione di H2S) impianto di digestione anaerobica - utilizzatore (caldaia o motore) - sistema di riscaldamento del reattore spesso realizzato con i fumi di scarico del motore alimentazione residui ad alto contenuto di umidità quali deiezioni animali, reflui civili,rifiuti alimentari e frazione organica dei rifiuti solidi urbani a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 62 Processi di conversione energetica digestione anaerobica rese caratteristiche in metano Biomassa m3 CH4/ton biomassa Borlande di birreria(trebbie) fresche Caseina Deiezioni di pollame Granella di mais asciutta Insilato di mais Lattosio Letame bovino fresco Letame equino Letame ovino Letame suino Liquame di bestiame da latte Liquame di bovini da ingrasso Liquame suino Mais insilato in grano Panello di semi di colza spremuti a freddo grasso 15% Panello di semi di girasole ad alto tenore di acido oleico Residui alimentari ad alto tenore di grassi Scarti della lavorazione casearia Scarti della lavorazione delle verdure Siero di latte condensato Siero di latte fresco Topinambur tubero fresco Vinacce di frutta, mela 72,46 392,07 32,19 311,68 96,73 378,00 49,50 34,65 59,40 44,58 11,11 18,70 12,24 237,38 362,00 318,14 55,38 454,82 31,92 43,81 18,27 64,22 57,70 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 63 Processi di conversione energetica fermentazione alcolica consente di ottenere alcol a partire da biomasse avviene ad opera di lieviti che metabolizzano i glucidi semplici (zuccheri) e composti (amido e cellulosa) la miscela di acqua ed alcool ottenuta viene distillata: si ottiene alcool etilico (bioetanolo) bioetanolo se trasformato in PCS ≈ 30.000 kJ/kg ρ = 0.8 kg/l N.O. = 100 ETBE (Etil-T-Butil Etere) PCS ≈ 39.000 kJ/kg ρ = 0.75 kg/l N.O. = 109-113 coltivazioni agricole più sperimentate e diffuse: materia zuccherina: canna da zucchero, grano, barbabietola, mais, sorgo zuccherino e topinambur sostanze ricche di amido come il grano, il mais, l’orzo, il sorgo da granella, la patata; materie prime sostanze ricche di saccarosio come la canna da zucchero, la barbabietola, il sorgo zuccherino, alcuni frutti, ecc; materia amidacea: materia lignocellulosica: sostanze ricche di cellulosa come la paglia, lo stocco del mais, gli scarti legnosi, ecc. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 64 Processi di conversione energetica fermentazione alcolica rese in ETBE di alcune colture oleaginose Specie Produttività (t ETBE/t biomassa) Mais granella 0,13-0,50 Barbabietola 0,05-0,11 Sorgo zuccherino 0,01-0,05 Frumento 0,07-0,36 Orzo 0,10-0,50 Topinambur 0,05-0,07 Pioppo 0,13-0,24 Scarti boschi 0,13-0,24 Panicum Virgatum 0,20-0,25 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 65 Processi di conversione energetica processo a bassa temperatura e pressione che rompe il trigliceride con un alcol (metanolo o etanolo) ottenendo estere metilico (o etilico) transesterificazione (cioè biodiesel e glicerina) biodiesel caratteristiche analoghe al gasolio PCI ≈ 38.000 kJ/kg ρ = 0.89 kg/l numero di cetano = 55 (se derivato da soia) numero di cetano = 62 (se derivato da colza) rese in Biodiesel di alcune colture oleaginose a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti può adesso essere miscelato per impiego in motori diesel Specie Produttività (t biodiesel/t di semi) Girasoli Soia Colza (Brassica Napus) Colza (Brassica Carinata) 0,30-0,65 0,15-0,30 0,25-0,60 0,35-0,60 66 Processi di conversione energetica metabolizzazione delle sostanze organiche per opera di microrganismi compostaggio (o digestione aerobica) (il cui sviluppo è condizionato dalla presenza di ossigeno) i batteri convertono sostanze complesse in altre più semplici liberano CO2 e H2O producono un riscaldamento del substrato differenza con digestione anaerobica: la presenza di O2 genera prodotti caratteristici dell’ossidazione del CH4 (CO2 e H2O) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 67 Incentivazione delle biomasse a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 68 Incentivi per le bioenergie Gli incentivi finanziari in Italia sono evoluti dai contributi in conto capitale ai contributi in conto esercizio. Gli incentivi attualmente in vigore sono: Incentivi fiscali sugli usi per il riscaldamento. Detrazioni fiscali per acquisto o allaccio di impianti domestici. Incentivi per la produzione di elettricità. Incentivi per la produzione di energia termica. Contributi per colture dedicate. Esenzioni fiscali per biodiesel e bioetanolo. Contributi regionali per impianti. INCENTIVAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA Legge n.244 del 24/12/07 (Legge Finanziaria 2008), DM 18/12/08 L. 99 del 23/07/09 istituzione di un nuovo meccanismo di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio dopo il 31/12/07, che prevede la possibilità di scegliere tra l’ottenimento di Certificati Verdi e di tariffe incentivanti. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 69 Incentivazione energia elettrica certificati verdi • I produttori e gli importatori di energia elettrica (che immettono in rete più di 100 GWhe/anno) hanno l’obbligo di immettere in rete ogni anno una certa quota di energia prodotta con impianti alimentati da FR • L’obbligo 2010 è pari al 5,30% dell’energia prodotta/importata da fonti non rinnovabili (tolta la cogenerazione e i servizi ausiliari) che è stata prodotta o importata nel 2009; l’obbligo cresce dello 0,75%/anno. • La produzione da FR è attestata dai Certificati Verdi, titoli emessi annualmente dal GSE. Ogni CV ha una taglia di 1 MWhel ed è valido per 3 anni. Il diritto ai CV si ha nei primi 15 anni dall’entrata in esercizio. • • I produttori e gli importatori possono adempiere all’obbligo per mezzo di CV emessi a fronte della produzione da FR propria, o di altri operatori (→mercato dei CV: contratti bilaterali o piattaforma GME). a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 70 Energia elettrica incentivata Energia annua prodotta: al netto dei servizi ausiliari; a prescindere dall’utilizzo (autoconsumo, cessione, vendita); È moltiplicata per i seguenti coefficienti: FONTE Eolica per impianti di taglia superiore a 200 kW Eolica offshore Geotermica Moto ondoso e maremotrice Idraulica diversa da quella del punto precedente Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da quelle di cui al punto successivo Biomasse e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale da filiera corta Gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione e biogas diversi da quelli del punto precedente a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti COEFFICIENTE 1,00 1,50 0,90 1,80 1,00 1,30 1,80 0,80 71 Valore certificati verdi Legge Finanziaria 2008 Prezzo di riferimento CV: differenza tra un valore fisso (stabilito in sede di prima applicazione in 180 euro per MWh) ed il valore medio annuo del prezzo di cessione dell'energia elettrica, definito dall’AEEG ogni anno a decorrere dal 2008. Per il 2010, ad esempio, ai fini della definizione del valore CV, AEEG ha stabilito che il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica è pari 67,18 €/MWh. Il prezzo CV 2010 è pertanto pari a: 180 – 67,18= 112,82 €/MWh. Fino al 2011, il GSE ritira i CV scaduti, al prezzo medio di mercato dei 3 anni precedenti (DM 18/12/2008). Nel 2009 è pari a 98 €/MWh a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 72 DECRETO ATTUATIVO MIPAAF-MSE BIOMASSA DA INTESE DI FILIERA: biomassa e biogas prodotti nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro di cui agli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 102 del 2005; BIOMASSA DA FILIERA CORTA: biomassa e biogas entro il raggio di 70 km dall’impianto di produzione dell’energia elettrica. La lunghezza del raggio è misurata come la distanza in linea d’aria che intercorre tra l’impianto di produzione dell’energia elettrica e i confini amministrativi del Comune in cui ricade il luogo di produzione della biomassa. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 73 Vendita energia elettrica Programmabili: biomasse Non Programmabili: biogas a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 74 Tariffa omnicomprensiva In alternativa al meccanismo di valorizzazione dell’energia prodotta (Certificati Verdi), per gli impianti da FR con 1 kWe ≤ Pn ≤ 1 Mwe la Finanziaria 2008 ha previsto una tariffa omnicomprensiva di CESSIONE alla rete: Fonte Biogas e biomasse (esclusi i biocombustibili liquidi ad eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009) Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biocombustibili liquidi (ad eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Tariffa c€/kWh 28 18 75 Cumulabilità incentivi Art. 2 comma 152 Legge Finanziaria 2008 dopo le modifiche apportate dalla L.99/09: La produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio in data successiva al 30 giugno 2009, ha diritto di accesso agli incentivi (CV e TO) a condizione che i medesimi impianti non beneficino di altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto energia, in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata assegnati dopo il 31 dicembre 2007. Novità (art.42 comma 8 – L.99/09) Per gli impianti di proprietà di aziende agricole o gestiti in connessione con aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali l’accesso, a decorrere dall’entrata in esercizio commerciale, la tariffa fissa onnicomprensiva è cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40% del costo dell’investimento. Nota: Ai sensi dell’art. 1 comma 382-quinquies della Legge Finanziaria 2007 modificato dalla Legge 222/07, per gli impianti alimentati da biomasse di filiera, i CV sono cumulabili con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40% del costo dell'investimento. A tali impianti è consentito l’uso di biomasse non da filiera in percentuale ≤ 20%. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 76 Incentivazione energia termica DM 20 Luglio 2004 “Elettrico”( “Efficienza energetica – Usi finali dell’energia”) e “Gas” (“Risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili – Obiettivi nazionali”), come modificati dal DM 21 Dicembre 2007 DLgs.115/08 I “certificati bianchi”, o “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), attestano il conseguimento di risparmi energetici attraverso l’applicazione di tecnologie e sistemi efficienti. Emessi dal GME (Gestore dei Mercati Energetici). Un certificato equivale al risparmio di 1 tonnellata equivalente di petrolio (tep) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 77 Autorizzazioni 1. Autorizzazione Unica (Emilia Romagna: sotto la soglia dei 50 MWt la competenza spetta alle Province). 2. Normativa Procedura DL 1 Ottobre 2007, n.159 Gli impianti a biomasse di potenza elettrica inferiore a 200 kW e quelli a biogas di potenza elettrica inferiore a 250 kW sono soggetti soltanto alla Denuncia di Inizio Attività (DIA). L. 23 Luglio 2009, n. 99 Gli impianti di cogenerazione di potenza elettrica inferiore a 50 kW sono assoggettati alla sola comunicazione da presentare alla Autorità Competente. Gli impianti di cogenerazione di potenza elettrica inferiore a 1 MW sono soggetti soltanto alla Denuncia di Inizio Attività. Autorizzazione per le emissioni in atmosfera Potenza termica nominale installata (MW) >0,15 - ≤3 >3 - ≤6 >6 - ≤20 >20 Polveri totali (mg/Nm3) 100 30 30 30 Carbonio Organico Totale (mg/Nm3) - - 30 20 (valore medio giornaliero: 10) Monossido di carbonio (mg/Nm3) 350 300 250 (valore medio giornaliero: 150) 200 (valore medio giornaliero: 100) Ossidi di azoto (mg/Nm3) 500 500 400 (valore medio giornaliero: 300) 400 (valore medio giornaliero: 200) Ossidi di zolfo (mg/Nm3) 200 200 200 200 Gli impianti a biomasse di potenza termica nominale inferiore a 1 MW sono esclusi dall’autorizzazione per le emissioni a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 78 Casi di studio a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 79 1. PROGETTO ERAASPV: ENERGIA RINNOVABILE PER LE AZIENDE AGRICOLE DERIVANTE DA SCARTI DI POTATURA DEI VIGNETI a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 80 Introduzione Studio della filiera del recupero energetico delle potature presso un’azienda vitivinivicola umbra Obiettivi del progetto: 1. Autonomia energetica dell’azienda 2. Risparmio di energia da fonte primaria fossile 3. Sviluppo di sistemi di conversione dell’energia da biomassa 4. Sviluppo dell’indotto legato alla filiera. La filiera si articola nelle seguenti fasi: • raccolta della potatura • stoccaggio • cippatura • conversione energetica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 81 1- ROTOIMBALLATURA DEI SARMENTI DI VITE CARATTERISTICHE ROTOBALLE ROTOPRESSA LERDA T110 Diametro 1,0 m Lunghezza 1,1 m Peso (s.s.) 130 Kg 1m 320 cm Larghezza massima 209 cm Peso 1360 Kg Potenza richiesta 35/45 hp Lunghezza balle 110 cm Diametro balle 100 cm a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 1,1 m Lunghezza massima 82 Ubicazione vigneti, stoccaggi rotoballe e centrale a biomasse a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 83 CANTIERE DI RACCOLTA 2007 Miglioramenti - Potatura eseguita su filari alternati - Unico operaio alla guida del trattore - Modifiche alla rotoimballatrice Rulli di ferro al posto delle ruote per il passaggio nei filari più stretti (larghezza da 2,09 a 1,54 m) e applicazione carter in lamiera per evitare incastro dei sarmenti in fase di legatura a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 84 RACCOLTA delle POTATURE: MODIFICHE alla rotoimballatrice Sostituzione delle ruote gommate con dei rulli in ferro riduzione dell’ingombro in larghezza della macchina (da 2,09 m a 1,54 m) passaggio nei filari più stretti (2 m) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 85 2- TRASPORTO,STOCCAGGIO ED ESSICCAZIONE DELLE ROTOBALLE TRASPORTO IN STOCCAGGIO ALL’APERTO (6 Km DALLA CENTRALE TERMICA NEL 2006) (1 Km DALLA CENTRALE TERMICA NEL 2007 E 2008) TRASPORTO E STOCCAGGIO 2006 (CIRCA 6 Km) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 86 TRASPORTO e STOCCAGGIO 2007-2008 (CIRCA 1 Km) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 87 UMIDITA' RELATIVA (%) 40.00% 37.76% Umidita' media (%) 35.00% 30.00% 26.09% 25.00% 20.00% 16.01% 15.74% 15.00% 12.14% 11.29% 10.00% 10.65% 11.91% 8.47% 5.00% 0.00% Gen Mar Apr Mag Giu Lug Set Ott Nov Mese VARIAZIONE UMIDITA’: 38-40% alla raccolta 6% nei mesi estivi 12% nei mesi di Novembre-Dicembre (poco piovosi) Potere calorifico inferiore a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 17.300 kJ/kg (4,8 kWh/kg) 88 3- CIPPATURA E IMMAGAZZINAMENTO E’ stato utilizzato un carro miscelatore per l’alimentazione zootecnica STORTI BULLDOG 15 MC 80 hp Sistema a coltelli rotanti Cippato 5-7 cm Caricamento silo con nastro trasportatore a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 89 4- CONVERSIONE ENERGETICA DEL CIPPATO FABBISOGNI ENERGETICI DELL’AZIENDA VITIVINICOLA • 30.000 l/anno di gasolio per riscaldamento uffici, condizionamento botti e produzione di vapore per sterilizzazione bottiglie (297 MWh); • 11.000 l/anno di gpl per condizionamento barriques vini rossi, per riscaldamento laboratorio e sala degustazioni (79 MWh); • 709.000 kWh/anno di energia elettrica, dei quali circa 336 MWh/anno per alimentare le macchine frigorifere a compressione. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 90 Caratteristiche caldaia a biomasse Combustibile Cippato di legno Potenza al bruciatore 600 kW Potenza utile 400kW(compromesso consumo/disponibilità) Rendimento termico 66% Tipo di focolare Griglia mobile Unità recupero termico Scambiatore fumi/olio diatermico Fluido termovettore Olio diatermico fino a 300°C CONVERSIONE ENERGETICA DELLA BIOMASSA 150 ton s.s./anno – 720 MWh/anno ACQUA CALDA 85°C (riscaldamento locali e produzione acqua calda sanitaria) ACQUA REFRIGERATA -10°C (Processo di vinificazione) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti ACQUA FREDDA 7°C (condizionamento estivo dei locali) VAPORE ACQUA SURR. (sterilizzazione delle bottiglie) 91 Copertura dei fabbisogni energetici dell’azienda 2008 (avviamento impianto biomasse) 2008 Fabbisogni (el. + term.) 380 MWht 1.100 MWh Caldaie Fabbisogni (el. + term.) 1.100 MWh 380 MWht Caldaia biomassa 80 kWhe Gruppo frigo biomasse Gruppi frigo 340 compressione MWhe 260 (elettrici) MWhe Gruppi frigo compressione 380 altro MWhe 380 MWhe 0% rinnovabile 42% rinnovabile a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti altro 2009 upgrade (produzione en. el.) Fabbisogni 1.100 MWh (el. + term.) 380 MWht Caldaia biomassa 340 Gruppo frigo MWhe biomasse Stirling biomasse 380 (70 kW x 6.000 MWhe ore) 100% rinnovabile 92 STOCCAGGIO CIPPATO Volume silo stoccaggio cippato: >60 mc Autonomia stoccaggio: min 7-8 giorni a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 93 CENTRALE TERMICA A CIPPATO 1. sistema caricamento cippato 1 4 2 5 2. combustore griglia mobile raffreddata ad acqua; 3. scarico ceneri automatico a doppia coclea su carrello trasportabile; 4. scambiatore fumi-olio diatermico a 300°C, di potenza termica resa pari a 400 kW; 5. sezione trattamento ed espulsione fumi (ciclone depolveratore, aspiratore fumi centrifugo e camino ); 5 3 1 2 6. sistema di tubazioni ad olio diatermico per la distribuzione del fluido alle utenze 4 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 94 Impianto Caldaia a cippato ad olio diatermico Sistema trattamento fumi a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 95 Impianti di digestione anaerobica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 96 Esempi di impianti di digestione anaerobica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 97 Esempi di impianti di digestione anaerobica a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 98 La situazione in Italia BIOMASSE INTERESSATE: • Deiezioni animali : 187.000.000 t/a. • Scarti agro- industriali: 12.000.000 t/a. • Scarti di macellazione: 2.000.000 t/a. • Fanghi di depurazione: 2-3.000.000 t/a. • Fraz.org. dei R.U.: • Residui colturali: 9.000.000 t/a. 10.000.000 t SS/a • Colture energetiche: 230.000 ha set aside a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 99 La situazione in Italia 12 39 3 7 2 Digestori anaerobici operanti su liquami zootecnici in Italia :72 impianti censiti. 1 2 1 1 1 3 a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 100 Studio preliminare impianto digestione anaerobica da reflui zootecnici Allevamenti suini considerati nel territorio: 5 situati a distanze ridotte Negli ultimi anni è nato un forte interesse verso la codigestione dei liquami zootecnici con culture energetiche come mais, sorgo zuccherino, oli e grassi vegetali esausti, scarti della lavorazione della frutta e residui organici dei rifiuti. L’impiego di biomasse vegetali nel processo di digestione anaerobica, oltre a migliorare le caratteristiche e la stabilità dello stesso, può aumentare notevolmente la producibilità di biogas e quindi influire positivamente sul bilancio economico dell’impianto. Per tale ragione, si prende in considerazione la possibilità di impiegare una seconda tipologia di matrice, costituita da insilato di mais. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 101 Studio preliminare impianto digestione anaerobica da reflui zootecnici • Il mais idoneo all’insilamento è sostanzialmente un silomais coltivato in modo ordinario, raccolto, trinciato ed insilato alla maturazione cerosa, 45-50 giorni dopo la fioritura; • Il materiale che viene immesso nei reattori per la fermentazione è una miscela di spighe, foglie e stocchi in cui il 40-45% della sostanza secca e circa i 2/3 del potere nutritivo sono riferibili alla granella. • OBIETTIVO: determinare il quantitativo sufficiente di trinciato di mais per un impianto di potenza massima di 250 kWe • I cinque allevamenti presi in considerazione presentano una capacità complessiva pari a 10.500 capi (N), che si considerano da ingrasso dal peso medio di 95 kg l’uno (P). La produzione giornaliera di liquame viene stimata intorno al 9% (Lg) del peso del suino L = Lg· P · N = 89.775 kg/gg • La produzione di biogas (G), in m3, può essere stimata pari a circa il 45% della sostanza secca organica: G = 1.818 m3/gg a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 102 Studio preliminare impianto digestione anaerobica da reflui zootecnici • L’energia ottenibile dalla combustione del biogas prodotto dipende da molteplici fattori tra cui, il principale, è la tipologia di sistema che si impiega per la cogenerazione, ossia se la produzione avviene tramite motori a combustione interna o motori a combustione esterna. • Considerando un motore a combustione a ciclo Otto, la potenza elettrica installabile che si ottiene da questa prima matrice può essere stimato pari a circa 142 kWe , a cui corrispondono circa 216 kWt di potenza termica (avendo assunto un rapporto tra potenza termica ed elettrica pari a 1,52) • Per raggiungere la potenza di 250 kWe, sono necessari 6.750 kg al giorno di insilato di mais, dato che con questo quantitativo si riescono a produrre altri 1.238 m3 di biogas al giorno • Hp: resa del silomais pari a 600 q/ha e funzionamento annuo dell’impianto pari a 333 gg/anno, si ricava che gli ettari necessari da coltivare a mais sono circa 37. • L’impiego in codigestione del silomais consente pertanto di incrementare la potenza elettrica dell’impianto di circa 108 kW e quella termica di circa 164 kW. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 103 Studio preliminare impianto digestione anaerobica da reflui zootecnici • Ipotesi di funzionamento: 7.500 ore all’anno • l’energia elettrica complessivamente producibile è pari a 1.875 MWh/anno, mentre quella termica risulta essere 2.850 MWh/anno. • Si ipotizza inoltre che l’impianto consumi per il proprio funzionamento circa il 42% dell’energia termica prodotta (1.197 MWh/anno) e l’8% di quella elettrica (150 MWh/anno). a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 104 Schema di impianto I liquami provenienti dai cinque allevamenti (freccia verde) passano per un separatore solido-liquido, prima di essere immessi nei digestori; il substrato raggiunge i digestori primari, mentre la frazione grossolana (freccia marrone) può essere subito usata come ammendante o trasportata ad un eventuale impianto di compostaggio. Nei reattori è immesso anche l’insilato di mais (freccia arancione). Il biogas (freccia rossa) prodotto sia dai digestori primari che secondari, viene trasportato tramite tubazioni al cogeneratore. Il circuito dell’acqua (freccia gialla) che parte dal cogeneratore a circa 120°C, per poi raggiungere i digestori primari e cedere calore tramite o scambiatori di calore (acqua-fango) o immessa direttamente in serpentine all’interno dei digestori a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 105 Analisi economica • Voci passive realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica: produzione/conferimento di matrici organiche: vengono considerati tutti i costi relativi alla produzione delle biomasse vegetali (silomais) o di conferimento da aziende esterne. manodopera relativa alla gestione delle biomasse vegetali: a differenza degli effluenti zootecnici che normalmente sono pompabili e già gestiti all’interno dell’azienda, le biomasse vegetali richiedono un impegno di manodopera aggiuntivo; manodopera relativa alla gestione ordinaria dell’impianto: con questa voce si intende il tempo impegnato dal conduttore o dal tecnico specializzato per eseguire tutte le operazioni (escluso il caricamento delle biomasse) di controllo e gestione dell’impianto nel suo complesso; manutenzione ordinaria delle attrezzature connesse al digestore anaerobico; manutenzione straordinaria: viene ipotizzata una spesa straordinaria al termine della vita utile del cogeneratore (generalmente 8 anni) e delle opere elettromeccaniche (generalmente 10 anni), calcolata come percentuale dell’investimento iniziale; imprevisti e spese generali: vengono calcolati come percentuale dei costi totali. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 106 Analisi economica • Voci attive vendita energia elettrica al gestore della rete; incentivi per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile; Valorizzazione dell’energia termica autoconsumata. Costi fissi= circa 1.165.000 € Costi variabili: – Ipotesi 1(acquisto silomais) 215.000€/anno – Ipotesi 2 (autoproduzione silomais) 183.000€/anno • Ricavi annui – Tariffa onnicomprensiva 517.500 € – Vendita energia termica 63.640 € – TOTALE 581.140 € • Tempo di ritorno dell’investimento: 6/7 anni nell’ipotesi di acquisto di silomais che si riducono a 5/6 nel caso di autoproduzione • Benefici ambientali CO2(evitata) = 1.200 tCO2eq/anno a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 107 Cenni sull’energia dai rifiuti a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 108 Numerosità e potenza di impianti alimentati con RSU in Italia a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 109 Confronto con la situazione europea a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 110 Confronto con la situazione europea: Rapporto tra la produzione da impianti da Rb e la produzione FER a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 111 Distribuzione regionale a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 112 Rifiuti Rifiuto: qualsiasi materiale od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali che viene abbandonato o destinato all’abbandono. Rifiuti Solidi: •Urbani: provenienti da insediamenti civili; •Speciali: cantieri edili, lavorazioni industriali, ospedali; •Tossico nocivi: contenenti sostanze pericolose per la salute e/o l’ambiente. RSU: La produzione pro-capite è in continuo aumento nei paesi industrializzati •USA > 2 kg/giorno persona •ITALIA > 1 kg/giorno persona Con il benessere tende ad arricchirsi anche la composizione dei rifiuti, poiché diminuisce la frazione organica umida putrescibile ed aumenta la frazione non biodegradabile. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 113 Caratteristiche medie dei Rifiuti Solidi Urbani prodotti in Italia a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 114 Composizione merceologica media dei rifiuti solidi urbani e rinnovabilità a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 115 Contenuto energetico dei RSU in italia a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 116 Sistemi di smaltimento • Raccolta differenziata; • Discarica; • Compostaggio; • Incenerimento / Termovalorizzazione. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 117 Discarica controllata È il metodo più diffuso per i bassi costi di impianto e di esercizio. Comporta la perdita indiscriminata della frazione merceologica riciclabile. Il BIOGAS va recuperato (cattivi odori ed effetto serra) I processi possono durare anche 10 – 20 anni Produzione 3,5 x 10 -4 m3/h per m3 di RSU Potere Calorifico 15 MJ/m3 Percolato - Scelta di terreni con buone caratteristiche di impermeabilità; - Distanza da corsi d’acqua e falde; - Impermeabilizzazione fondo e pareti; - Sistemi di raccolta del percolato. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 118 Impianti di compostaggio Riguardano la frazione organica putrescibile; Fermentazione aerobica indotta da micro organismi già presenti o inoculati nei rifiuti stessi; Processi che avvengono in aria (BIO-OSSIDAZIONE) o Umidità ≈ 50 % oT > 55 °C o Aerazione : 5 m3/h per tonnellata di materia organica Fermentazione naturale Alcuni mesi Fermentazione artificiale Qualche settimana COMPOST → a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti Terriccio fertile per l’agricoltura 119 Incenerimento e termovalorizzazione • Notevole riduzione in Volume; • Possibilità di produrre energia termica e/o elettrica. Tecnologie: Forno a griglia Forno rotante Combustione a letto fluido Post Combustione: Garantisce la termodistruzione dei microinquinanti T 950 – 1200 °C v 10 m/s O2 > 6% 0,004 mg/m3 per diossine e furani Limiti stringenti di emissioni RSU tal quale Combustibile: CDR (RDF) (fiocchi, pastiglie, mattonelle) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 120 FLOW-CHART PER ANALISI L.C.A DI UN IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RSU: a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 121 TECNOLOGIA DI TERMODISTRUZIONE: 1. COMBUSTIONE TOTALE: RIFLETTE L’IDEA DI BRUCIARE SEMPLICEMENTE IL RIFIUTO, GRAZIE AL SUO ELEVATO CONTENUTO DI MATERIALI COMBUSTIBILI. SEDE NATURALE E’ IL FORNO, CAPACE DI PORTARE IL COMBUSTIBILE IN TEMPERATURA, FAVORENDONE L’ACCENSIONE, E DI CONVOGLIARE I FUMI PRODOTTI ATTRAVERSO IDONEE SEZIONI DI RECUPERO TERMICO, TRATTAMENTO DEPURATIVO E SCARICO IN ATMOSFERA. FORNO A GRIGLIA: attualmente considerato il tipo di forno più adatto allo smaltimento di rsu (griglia mobile in 6 versioni differenti), ha raggiunto elevatissimi livelli di efficienza (>99%) e affidabilità, con capacità nominali di oltre 600 t/g, consentono un esercizio di 7000-8000 t/anno e periodi di funzionamento ininterrotto. sono in grado di bruciare oltre RSU tal quale. i minori eccessi d’aria richiesti e le minori dispersioni termiche consentono di condurre il processo senza apporto di combustibile ausiliario. FORNO A TAMBURO ROTANTE: utilizzato principalmente per smaltimento di rifiuti o residui di origine industriale. Può smaltire materiali di diversa consistenza, solidi (compressi in fusti interi), fanghi e correnti liquide. Può trattare materiali ad elevato p.c.i., non smaltibili in un forno a griglia. adatto alla combustione di rifiuti tossici e nocivi. NON SI PRESTA ALLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI URBANI, dato il loro basso p.c.i. che rende la combustione non autosostentante, richiede elevati eccessi d’aria, producendo un quantitativo maggiore di fumi da trattare, a parità di rifiuto combusto. È limitato a piccole potenzialità. a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 122 TECNOLOGIA DI TERMODISTRUZIONE: COMBUSTIONE PARZIALE: vi rientrano diverse configurazioni impiantistiche, la cui caratteristica peculiare è data dal minoritario ruolo del contatto con l’ossidante. si realizza una decomposizione termica delle componenti organiche in molecole semplici e, come ali più volatili, parzialmente ossidate. il processo è endotermico e quindi richiede un apporto di calore dall’esterno o dall’interno per combustione di una parte di solido. FORNO A LETTO FLUIDO: tecnologicamente vantaggioso per la capacità di ottenere una buona combustione con residui minimi, non ancora diffuso quanto la griglia mobile. applicabile alla combustione di fanghi, sfridi della lavorazione del legno, rdf e rifiuti con spettro granulometrico non eccessivamente disperso VANTAGGI: OMOGENEITA’ DELLA COMBUSTIONE, ASSENZA DI ZONE IN CUI IL RIFIUTO SI TROVA AD ELEVATE TEMPERATURE E DIFETTO DI OSSIGENO (POTENZIALE PERICOLO DI PIROLISI E FORMAZIONE DI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI). NEUTRALIZZAZIONE NELLA CAMERA DI COMBUSTIONE DEI GAS ACIDI (TRAMITE SOSTANZE BASICHE IMMESSE), RIDOTTA CORROSIVITA’ DEI FUMI, MINIME SEZIONI DI TRATTAMENTO DEGLI EFFLUENTI. MINORE ECCESSO D’ARIA NECESSARIO. TEMPERATURE RAGGIUNGIBILI PIU’ ELEVATE, ELEVATI RENDIMENTI TERMICI DALLA COMBUSTIONE CON RECUPERO DI CALORE. SVANTAGGI: NECESSITA’ DI PRETRATTARE IL COMBUSTIBILE PER RIDURLO A PEZZATURA OMOGENEA E RELATIVAMENTE FINE. DIFFUSIONE PENALIZZATA ANCHE DA PRESUNTA DIFFICOLTA’ DI ESERCIZIO COMBUSTORE A LETTO FLUIDO BOLLENTE (CFB) COMBUSTORE A LETTO FLUIDO RICIRCOLANTE (CFB) a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 123 TECNOLOGIA DI TERMODISTRUZIONE: TECNOLOGIE ALTERNATIVE: TECNOLOGIA AL PLASMA: PLASMI GENERATI MEDIANTE SCARICHE ELETTRICHE AD ALTO VOLTAGGIO, RADIAZIONE CON MICROONDE O ONDE RADIO CHE PRODUCONO DEGRADAZIONE ELEMENTARE DI MOLECOLE COMPLESSE IN TEMPI BREVISSIMI (millisecondi).TECNOLOGIA ADATTA ALLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI TOSSICI. • Vantaggi: completa distruzione dei componenti pericolosi dei rifiuti, altissime temperature generate (>10.000°c), compattezza impiantistica GASSIFICAZIONE: OSSIDAZIONE PARZIALE DI SOLIDI, LIQUIDI E AERIFORMI, CON OBIETTIVO FINALE PRODUZIONE DI COMBUSTIBILE GASSOSO (CO, H, idrocarburi leggeri, CH4) • APPLICATA PREVALENTEMENTE PER GASSIFICARE CARBONE E IDROCARBURI, ESTESA AI RSU CON PROCESSI A LETTO FLUIDO, LETTO FISSO E LETTO SOSPESO. • vantaggi: avviene con limitata quantita’ di ossigeno o di altro agente, realizza una comb. parziale tale da fornire energia necessaria all’avanzamento di reazioni endotermiche • svantaggi: la variabilità del p.c.i dei rsu porta alla formazione di blocchi solidi (cakes) capaci di bloccare il processo Pirolisi: decomposizione termica per effetto della sola temperatura (450-1000°c). Processo non ancora consolidato a livello tecnologico, applicabile al trattamento di rifiuti tipo pneumatici, biomasse, cdr. • Vantaggi: avviene con assenza di agenti ossidanti • Svantaggi: elevato dispendio energetico per la fornitura di energia termica • DEL VETRO (1260°C) Vantaggi: combustione completa, scorie e cenere immerse in massa vetrosa inerte dopo raffreddamento, elevata stabilità chimica, modesta produzione di fumi • SVANTAGGI: ELEVATO CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA (8000 kWh/tonn.) FORNI A FUSIONE ELETTRICA: RIFIUTI ALIMENTATI IN FORNO ELETTRICO PER LA FUSIONE a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 124 Schemi impiantistici Schema tipo per combustore RSU a griglia mobile Schema tipo per combustore RSU con tecnologia a griglia fissa Schema tipico di combustore per rifiuti solidi urbani a forno rotante Schema tipo per combustore di rifiuti solidi urbani a letto fluido a.a. 2010/11 - Fonti energetiche rinnovabili – E. Moretti 125