l`energia elettrica
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> Gruppo AcegasAps < L'ENERGIA ELETTRICA Area Trieste iServizi Supplemento Iniziative per lo Sviluppo Sostenibile NUOVA EDIZIONE 2013 iQuaderni CONTENUTI 3 Tutto è energia! 4 Energia: il motore della società 5 Combustibili fossili efficienti ma inquinantii 6 Fonti non rinnovabili 8 Sole, vento e acqua: fonti energetiche alternative 12 L'illuminazione pubblica ha oltre un secolo di vita 14 Nove impianti di generazione producono energia pulita 16 Dalla rete nazionale alla presa domestica: il viaggio dell'energia 18 Consigli per il risparmio e la sicurezza Nelle pagine centrali l'illustrazione "Rete elettrica" Tutto è energia! Energia: è un termine che ha origini molto lontane, in greco antico significa attivo, efficace; opera, lavoro. Il concetto di energia è molto ampio ed è complesso darne una definizione, ma ci viene in soccorso la fisica, che lo spiega come la “capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro”: un veicolo che si muove, chi sposta un oggetto, un bambino che rincorre un pallone, un torrente che scorre lungo le pendici di un monte. L’uomo, come tutti gli esseri viventi (piante, animali, microrganismi), ha bisogno di energia per vivere. Il corpo umano stesso è un insieme complesso di meccanismi che ci tengono in vita compiendo lavoro, dunque tutti noi senza accorgercene gestiamo una notevole quantità di energia. La vita e i suoi processi sono basati sulla trasformazione, l’utilizzo, l’immagazzinamento e il trasferimento di energia. Perciò lo sviluppo della nostra società, l’aumento della popolazione e della ricchezza a disposizione, dipendono in massima parte dalla capacità dell’uomo di scoprire e utilizzare a proprio vantaggio le fonti energetiche presenti in natura: a ogni tappa significativa del progresso corrisponde un aumento della quantità di energia disponibile per l’uomo. Può sembrare strano, ma per quasi 10.000 anni la quantità di energia a disposizione dell’uomo è cresciuta di poco, per poi aumentare in modo considerevole solo con la rivoluzione industriale alla fine del ‘700. Per gran parte della sua storia, l’umanità ha basato il proprio sviluppo sullo sfruttamento della forza umana e animale. La svolta fondamentale è coincisa con la scoperta delle fonti di energia fossile - carbone, gas e petrolio - da lì in poi l’umanità ha conosciuto un progresso formidabile. La vita e i suoi processi sono basati sulla trasformazione, l’utilizzo, l’immagazzinamento e il trasferimento di energia 3 ENERGIA ELETTRICA: IL MOTORE DELLA SOCIETà Ogni cosa che utilizziamo per lavorare, studiare o per divertirci utilizza qualche forma di energia. L’energia può essere dovuta a diverse cause e si presenta sotto varie forme: energia meccanica, energia termica, energia chimica, energia elettrica, energia raggiante, energia nucleare. Una delle principali caratteristiche dell’energia è la sua capacità di trasformarsi da una forma all’altra. La fisica ci spiega questa proprietà attraverso il “primo principio della termodinamica”, anche detto “di conservazione dell’energia”, 4 secondo cui l’energia non si crea, né si distrugge, ma si trasforma da una forma di energia a un’altra. L’uomo, sfruttando questo principio, ha inventato sistemi capaci di trasformare le varie forme di energia in funzione delle proprie esigenze, in particolare per la produzione di elettricità. Grazie alla costruzione di macchine (a esempio le dinamo, gli alternatori, i motori elettrici, gli accumulatori, le pile, i motori termici, ecc.), è stato possibile migliorare il livello della qualità della vita. Senza queste invenzioni, molte azioni comuni non sarebbero possibili e la nostra vita sarebbe profondamente diversa. Come sarebbe la nostra vita senza la luce nelle case o nelle strade, senza gli elettrodomestici, i computer, i nuovi strumenti di comunicazione o i mezzi di trasporto di cui disponiamo? L’energia elettrica è il motore della nostre attività quotidiane. Per rendercene conto è sufficiente osservare il nostro disagio quando viene a mancare anche solo per pochi minuti: proprio in questi rari casi ci accorgiamo che si tratta di un bene prezioso, da non sprecare assolutamente. Combustibili fossili efficienti ma inquinanti Nel mondo circa l’80% del fabbisogno di energia è soddisfatto bruciando combustibili fossili. Queste sostanze originate dalla lunghissima decomposizione di materiale organico (resti animali e vegetali di milioni di anni fa) sono le fonti più diffuse poiché sono molto efficienti, per la capacità di liberare una quantità di energia molto grande in rapporto al loro peso, e relativamente semplice da usare: possono essere trasportati, messi in magazzino e utilizzati quando servono. L’uso massiccio dei combustibili fossili come fonte di energia comporta, però, diversi svantaggi. Il loro utilizzo ha un forte impatto ambientale, perché bruciando producono anidride solforosa, polveri, ossidi di azoto e anidride carbonica, tutte sostanze che contribuiscono ad alterare l’equilibrio degli ecosistemi. Inoltre, la loro disponibilità in natura non è illimitata, si definiscono fonti non rinnovabili, perché presto o tardi sono destinate all’esaurimento e la formazione di queste materie richiede migliaia di anni. L’utilizzo dei combustibili fossili, oltre all’aumento dei gas serra (sopratutto anidride carbonica) nell’atmosfera, provoca anche altri tipi di inquinamento, come lo smog e la formazione di piogge acide. Effetto serra Piogge acide Smog Il nostro pianeta è avvolto da un involucro gassoso: l’atmosfera, formata dai cosidetti gas serra, che assorbono i raggi infrarossi riflessi dalla superficie terrestre e la riscaldano. Se non ci fosse l’atmosfera la Terra avrebbe una temperatura media di circa -20° C. Negli ultimi decenni, però, le attività dell’uomo stanno causando un effetto serra aggiuntivo rispetto a quello naturale, compromettendo gli equilibri del nostro clima. Carbone e derivati del petrolio bruciando producono anche ossidi di zolfo e di azoto, composti che reagendo con il vapore acqueo presente nell’atmosfera, formano rispettivamente acidi di zolfo e di azoto, sostanze inquinanti che possono cadere a terra insieme alla pioggia. Queste piogge inquinate dette piogge acide hanno già provocato vari danni: distrutto foreste e coltivazioni, avvelenato laghi e fiumi. La parola smog deriva dalla fusione dei nomi inglesi “smoke” (fumo) e “fog” (nebbia). è costituito da sostanze formate da reazioni chimiche complesse dovute all’interazione tra la luce del Sole e i fumi derivati dalla combustione del carbone e dei derivati del petrolio. Lo smog risulta nocivo alla salute dell'uomo, irritante per gli occhi e per le vie respiratorie, ma anche per le piante e per gli ecosistemi acquatici. 5 FONTI NON RINNOVABILI CARBONE PETROLIO è il combustibile più antico. I giacimenti si sono formati 350 milioni di anni fa da immense foreste ricoperte nel corso delle ere da strati di sedimenti; grazie all’azione combinata di pressione, alte temperature e microrganismi, questo materiale vegetale si è trasformato in carbone. Il potere calorifero dei carboni è correlato al periodo geologico in cui si sono formati. Tanto più i carboni sono antichi, tanto più aumenta la percentuale di carbonio contenuta, che ne determina il potere calorifero. Il carbone è stato il primo combustibile impiegato dall’uomo per la produzione su vasta scala di energia elettrica, permettendo lo sviluppo della rivoluzione industriale verso la fine del ‘700. Si tratta della fonte più abbondante e meglio distribuita sul nostro pianeta e, per questo motivo, è il combustibile maggiormente utilizzato nelle centrali elettriche di tutto il mondo. Di contro, però, è molto inquinante, poichè contiene zolfo, che bruciando produce anidride solforosa, responsabile delle piogge acide. Il petrolio è una sostanza che si trova all’interno di alcuni giacimenti sotterranei entro gli strati superiori della crosta terrestre, formatisi circa 65 milioni di anni fa in ambienti marini caldi e poco profondi, grazie alla lenta decomposizione di organismi animali e vegetali. Il petrolio accompagna la storia dell’uomo da secoli: gli antichi lo utilizzavano per produrre bitume e per alimentare le lampade Oleosa e densa, questa miscela di idrocarburi è denominata anche “oro nero”, visto il suo elevato costo d’acquisto. L’industria petrolifera nacque a metà dell'ottocento negli Stati Uniti. Il petrolio e alcuni dei suoi derivati (benzina, cherosene, nafta, gasolio, ecc.) sono impiegati come combustibile per mezzi di trasporto, macchinari e centrali termoelettriche; inoltre, la sua importanza è ancora più notevole se pensiamo che è una delle materie prime maggiormente sfruttate dall’industria chimica per la produzione di plastica, vernici, fibre sintetiche, medicinali, concimi, materiali da costruzione, ecc. 6 GAS NATURALE ENERGIA NUCLEARE Il metano è un gas naturale inodore, incolore e insapore. Ha un potere calorifico elevato (11.000 kcal/m3), che gli permette di bruciare senza lasciare residui nei fumi della combustione: per questo motivo è considerato uno degli idrocarburi meno inquinanti. Come gli altri combustibili fossili, il metano si è formato in seguito alla decomposizione di sostanze organiche operata da microrganismi che vivono in assenza d’aria (batteri anaerobi). Spesso lo si trova in prossimità dei grandi giacimenti di carbone e di petrolio, ma, in alcuni casi, può raggiungere anche altre parti del sottosuolo, perché si sposta con facilità in forma gassosa attraverso le fessure delle rocce. Il gas naturale è una delle principali fonti utilizzate per produrre energia elettrica. Può essere utilizzato in diverse tipologie di centrali: termoelettriche tramite l’utilizzo di turbine a vapore, centrali a turbogas, utilizzando normali turbine a gas, e nelle centrali a ciclo combinato. Queste ultime sono le più ecologiche. L’energia che si ottiene bruciando i combustibili fossili è energia chimica, cioè si ricava dalla rottura e ricomposizione dei legami chimici che tengono insieme gli atomi e le molecole di cui è composta la materia. Invece, l’energia che si ottiene dalla rottura (fissione) e ricomposizione dei legami tra le particelle che formano la parte interna dell’atomo di uranio: il nucleo, costituito da protoni e neutroni, è di tipo nucleare. L’energia che si ottiene dalla fissione di un atomo di uranio equivale all’ energia ricavata dalla combustione di 2 tonnellate di petrolio. Nell’Unione Europea. circa il 14% dell’energia è ottenuta dal nucleare, in Francia circa il 70% dell’energia è di questo tipo. In Italia non si produce più energia elettrica dal nucleare per scelta popolare (referendum 1987), ma gran parte dell’energia importata è di questo tipo. Il dibattito sull’opportunità di un ritorno al nucleare è di grande attualità. Il problema più controverso è la gestione delle scorie radioattive che è necessario depositare in luoghi sicuri per migliaia di anni. 7 SOLE, VENTO E ACQUA: FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE L’Unione Europea ha individuato nelle fonti energetiche rinnovabili non fossili le risorse adeguate a garantire la riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e quindi dell’effetto serra. Gli obiettivi comunitari, molto ambiziosi e vincolanti, prevedono che entro il 2020 si arrivi ad ottenere: • una riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica (CO2), rispetto ai livelli del 1990; • un contributo pari al 22% della domanda di energia primaria dell’Europa fornito dalle rinnovabili. 8 Il SOLE è un corpo celeste in grado di produrre luce e calore grazie alle reazioni di fusione nucleare che avvengono nel suo nucleo e che trasformano l’idrogeno in elio, producendo un’enorme quantità di energia. L’energia solare è inesauribile, è gratuita, è abbondante e non inquina. Di contro, però, è una fonte non continua, sparisce di notte e quando è nuvoloso; il costo degli apparecchi che producono energia col sole per usi industriali è circa 10 volte maggiore rispetto ai combustibili tradizionali e per produrre buoni quantitativi di elettricità è necessario coprire grandi aree con pannelli fotovoltaici. Per questo il sole è ancora oggi una delle fonti minori e il suo sfruttamento è limitato a consumi di tipo casalingo. Il VENTO è un movimento di masse d’aria causato dalla differenza di pressione atmosferica tra due zone contigue, dovuta a un diverso riscaldamento solare. Le masse d’aria calda, più leggera, salgono e il loro posto è occupato da masse d’aria fredda, più pesante, che scendono. I Paesi che si affacciano sull’Oceano Atlantico o sul Mare del Nord, sfruttano l’energia eolica mediante aerogeneratori: sorta di giganti pale di mulini, che sfruttano la forza del vento per produrre energia meccanica (la rotazione delle pale), a sua volta trasformata in energia elettrica mediante una turbina. è europeo il 54,6 % della potenza eolica complessiva installata nel mondo. L’impatto paesaggistico di questi impianti è notevole e i costi di realizzazione sono molto elevati. L’ACQUA presente sulla superficie terrestre (mari, fiumi, laghi e altri bacini) a causa del riscaldamento solare, evapora, dando vita alle nubi. Quando si raffredda, il vapore acqueo contenuto nelle nuvole condensa e ricade al suolo sottoforma di pioggia, grandine o neve, alimentando così le risorse idriche del nostro pianeta. L’uomo ha imparato a produrre energia elettrica sfruttando l’acqua proveniente da fiumi e laghi, che è raccolta in grandi invasi artificiali (serbatoi naturali) creati mediante la costruzione di imponenti dighe. Una volta raggiunto un certo livello all’interno del bacino, l’acqua è fatta cadere da un’altezza considerevole all’interno di una condotta che la trasporta alla centrale idroelettrica: qui, il potente getto d’acqua fa girare una turbina accoppiata a un alternatore che, ruotando, produce energia elettrica. è l’energia rinnovabile più utilizzata. Di contro i bacini artificiali hanno spesso un significativo impatto ambientale, modificando l’equilibrio idrogeologico e gli ecosistemi. 9 L'ILLUMINAZIONE PUBBLICA HA OLTRE UN SECOLO DI VITA 12 Le origini della distribuzione dell’energia elettrica a Trieste risalgono al 1898, quando il Comune istituisce, nella sede di via Broletto, l’Officina del Gas Illuminante, dando inizio alla produzione di energia elettrica destinata all’illuminazione pubblica. Il 19 ottobre 1898 ha luogo la prima prova di illuminazione pubblica notturna, in alcune zone centrali della città. In quello stesso periodo, l’energia elettrica iniziò a essere utilizzata anche per l’illuminazione privata, la forza motrice, e dal 1900, per i primi trasporti pubblici. Dal 1920, vista la crescente domanda di energia elettrica, si decide di ricorrere all’acquisto di energia dalla società Selveg. A livello nazionale, nel 1962, il Parlamento italiano approva la statalizzazione del sistema elettrico: nasce così l’Enel, Ente nazionale per l’energia elettrica, al quale la legge riserva il compito di esercitare le attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita dell’energia elettrica. In quel periodo, l’economia italiana è in forte crescita (si parla di “miracolo economico”), ma l’elettrificazione della penisola prosegue a rilento, come evidenziato dai bassi consumi elettrici pro capite, specie se confrontati con il resto d’Europa. All’inizio degli anni ’60, più di 700.000 abitazioni sono ancora prive di elettricità: tra quelle dotate di corrente elettrica, il 72% ha il frigorifero, il 64% il televisore, il 42% la lavatrice, il 28% lo scaldabagno elettrico e soltanto il 2% la lavastoviglie. Il 1966 è il primo anno in cui la produzione idroelettrica è inferiore al 50% dell’elettricità complessivamente prodotta: un evento determinato dal graduale esaurimento delle risorse idroelettriche, nonché dal forte aumento dei consumi elettrici, che comporta il crescente ricorso alla produzione termoelettrica, che comporta l’impiego di petrolio e carbone. Nel 1967, i consumi passano a 85.412 GWh, rispetto ai 78.881 GWh dell’anno precedente, continuando a crescere costantemente fino ai primi anni’ 70, quando la grande crisi petrolifera derivante dalla guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur genera una vera e propria crisi energetica in tutto il mondo occidentale. Sono questi gli anni dell’ “austerity”, caratterizzati da provvedimenti volti a limitare i consumi energetici di tutta la popolazione: “domeniche a piedi”, riduzione dell’orario di apertura dei negozi e dell’illuminazione pubblica, chiusura delle trasmissioni televi- sive alle 22,45, e altri. In questo contesto, si elaborano i primi piani per il risparmio energetico, che prevedono l’utilizzo di risorse rinnovabili per la produzione dell’elettricità. La dipendenza dai paesi stranieri resta comunque elevata, se si pensa che, nel 1981, oltre l’80% dell’elettricità consumata in Italia è importata dell’estero. Con il referendum dell’87, un’opinione pubblica profondamente scossa dal disastro di Chernobyl, decreta la fine della produzione energetica da fonte nucleare, che nel nostro Paese risaliva ai primi anni sessanta. Questa scelta fu compensata con l’aumento dell’utilizzo di combustibili fossili e con un incremento delle importazioni ulteriore a quello già necessario ogni anno a coprire il generale aumento dei consumi. Durante gli anni ’90, l’aumento costante del costo del petrolio e la sempre più diffusa coscienza ecologica, determinano un’attenzione crescente per le fonti rinnovabili. Il 19 febbraio 1999 il Consiglio dei ministri approva il decreto di liberalizzazione del mercato elettrico, “decreto Bersani”, rendendo libere le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica. 13 NOVE impianti di generazione producono energia pulita Centrale termoelettrica di Elettrogorizia ElettroGorizia Nel Comune di Gorizia, AcegasAps detiene il 50% della capacità produttiva della centrale termoelettrica alimentata a metano di Elettrogorizia, che nel 2009 ha ottenuto l’autorizzazione a produrre una potenza pari a 57,3 MW. E’ una centrale a “ciclo combinato”, che grazie all’impiego di sofisticate tecnologie, sfrutta l’unione di due cicli tecnologici, uno compiuto da aria e gas naturale (ciclo a gas) e l’altro compiuto da acqua e vapore (ciclo a vapore), per la produzione di energia elettrica ad alto rendimento. L’impianto è in grado di produrre all’incirca 250 GWh/anno. Impianti di turboespansione di Padova e San Giuseppe della Chiusa a Trieste Turboespansore di Padova Turboespansore di Trieste 14 Durante i periodi freddi dell’anno, quando i consumi sono più elevati, i maggiori volumi di gas presenti nella rete permettono l’entrata in funzione dei turboespansori. Questo particolare tipo di impianto è dotato di una turbina adibita alla produzione di energia elettrica sfruttando il cosiddetto salto entalpico del gas. La turbina recupera l’energia contenuta nel gas, proveniente dalla rete nazionale in alta pressione, trasformandola in energia meccanica e poi elettrica. Il gas che ha ceduto una parte del suo contenuto energetico alla turbina, viene immesso nella rete di distribuzione cittadina in media pressione. AcegasAps dispone di due turboespansori situati a Padova e a San Giuseppe della Chiusa (a Trieste, nel Comune di San Dorligo della Valle). Nel complesso, i due impianti hanno generato nell’ultimo periodo circa 4 GWh/anno, anche se le potenzialità di entrambi sono sfruttate solo parzialmente, a causa dei periodi caldi, durante i quali il consumo di gas è ridotto. Termovalorizzatori di rifiuti Errera (Trieste) e San Lazzaro (Padova) I termovalorizzatori sono impianti in grado sfruttare il calore generato dall'autocombustione dei rifiuti non riciclabili per produrre energia elettrica. Il calore infatti viene impiegato per generare il vapore necessario al funzionamento di un gruppo turbina-alternatore. Il termovalorizzatore di Trieste, utilizzando circa 160 mila tonnellate di rifiuti, produce circa 90 GWh/anno di elettricità. Quello di Padova ha una capacità di 180 mila tonellate di rifiuti e produce 106 GWh di energia elettrica all’anno, pari al consumo di energia elettrica di 80 mila abitanti. Termovalorizzatore di Trieste Cogeneratori a biogas di Codevigo, Ponte S.Nicolò (Pd) e Servola (Ts) A Codevigo, in provincia di Padova e a Trieste, nella zona di Servola sono operativi due cogeneratori a biogas. Impianti specifici che, tramite l’utilizzo di batteri in appositi “fermentatori” chiusi, sono in grado di produrre grandi quantità di biogas derivante dal trattamento dei reflui della rete fognaria. L'impianto di Ponte S. Nicolò sfrutta il biogas di una discarica. I tre impianti producono in totale 2,2 GWh di energia elettrica. Termovalorizzatore di Padova Impianti fotovoltaici a Broletto Nel corso del 2011 sono stati realizzati due impianti fotovoltaici nel comprensorio aziendale di Broletto, a Trieste. Il primo, di potenza di picco pari a 20 kW, è stato realizzato sul tetto della palazzina uffici e realizza uno “scambio sul posto” dell’energia elettrica prodotta, che è utilizzata per le esigenze della stessa palazzina, riducendo il prelievo di energia dalla rete; il secondo ha una potenza di picco di 63 kW e tutta l’energia prodotta è immessa in rete. I due impianti nel corso del 2011 hanno prodotto complessivamente 0,037 GWh. Coogeneratore di Ponte S.Nicolò 15 Dalla rete nazionale alla presa domestica: il viaggio dell’energia La sala di regia all'interno della centrale operativa di Broletto 16 Ogni giorno, per far fronte alla crescente domanda energetica della nostra società, centinaia di megawatt (unità di misura dell’energia elettrica) viaggiano dagli impianti di produzione ai luoghi di utilizzo attraverso una rete di elettrodotti. Sempre più spesso gli elettrodotti sono interrati per ridurre l’impatto sull’ambiente. In prossimità dei centri abitati, l’elettricità è “accolta” dalle stazioni di ricezione dove i trasformatori riducono la tensione, da alta a media (10.000 volt). Prima di poter essere utilizzata dai clienti, l’elettricità giunge alle cabine secondarie di trasformazione, dove la sua tensione è ulteriormente abbassata. A seconda delle specifiche esigenze dei clienti (abitazioni, laboratori artigianali, impianti industriali, illuminazione pubblica, ecc.), la corrente è distribuita in bassa tensione a 230 volt o a 400 volt. Per la rete della città di Trieste, l’in- tero processo di ricezione, trasformazione e distribuzione dell’energia elettrica è costantemente sorvegliato mediante telecontrollo della sala di Broletto. Grazie a questo sofisticato sistema elettronico, i tecnici di AcegasAps dispongono di informazioni aggiornate in tempo reale sul funzionamento dell’intera rete cittadina; in questo modo è possibile intervenire prontamente in caso di guasti e limitare l’eventualità di interruzioni di corrente elettrica. AcegasAps gestisce il servizio elettrico (compresa l’illuminazione pubblica) all’intero territorio del Comune di Trieste, per un totale di circa 142.000 clienti, compresi quelli serviti in media tensione. L’energia distribuita supera gli 800 GWh e la rete di distribuzione di AcegasAps è composta da 3,8 chilometri di cavi in alta tensione, 630 chilometri in media tensione e 1.100 in bassa tensione. Il Gruppo AcegasAps nel mercato libero dell’energia Il Decreto Bersani (Decreto Legislativo n°79/1999) ha sancito la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. Le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica sono diventate libere, nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico; mentre le attività di trasmissione e dispacciamento restano di competenza allo Stato ed attribuite in concessione al gestore della rete di trasmissione nazionale (GRTN); infine l’attività di distribuzione viene svolta in regime di concessione rilasciata dal Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato. Dal 1° luglio 2004 è stato liberalizzato il mercato dei clienti non domestici, ovvero aziende e professionisti con partita IVA. Mentre l’accesso al mercato libero per tutti i consumatori è possibile dal 1° luglio 2007. Il Gruppo AcegasAps vende l’energia elettrica ai clienti del mercato libero tramite la società Estenergy, mentre la controllata AcegasAps Service si rivolge ai clienti vincolati. Fonti rinnovabili Il Gruppo AcegasAps considera la sensibilità per la salvaguardia della salute dell’ambiente e dell’uomo un vantaggio competitivo. Dalla consapevolezza che il concetto di sostenibilità ambientale è ormai imprescindibile per le imprese e le amministrazioni, il Gruppo da alcuni anni è impegnato nello sviluppo di iniziative legate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e al risparmio energetico. Il Gruppo conduce la propria attività di ricerca e sviluppo nel rispetto dei principi sanciti dal protocollo di Kyoto -secondo cui le costruzioni dovranno trasformarsi in sedi di produzione decentrata di energia pulita e inesauribilecon l’obiettivo di trovare le soluzioni più adeguate per arrivare a produrre la maggiore quantità possibile di energia riducendo le emissioni di gas serra. L' energia elettrica è prodotta dalle seguenti fonti rinnovabili: • FOTOVOLTAICO • BIOGAS e BIOMASSE • IDROELETTRICO • TURBOESPANSIONE 17 Consigli per il risparmio e la sicurezza Per illuminare sono da preferire le lampade a scarica fluorescente: consumano 5 volte meno. Per un utilizzo intelligente degli elettrodomestici, si consiglia la loro accensione nelle ore non di punta, cioè tra le 19 e le 8 del mattino seguente. Non usare e non tenere vicino apparecchi collegati alla rete elettrica (stufe, radio e asciugacapelli) quando si è a contatto con l’acqua. Non stirare e non usare il phon con mani bagnate o a piedi nudi. Non togliere la spina da una presa tirando il filo, si potrebbe causare il distacco della presa dal muro e un conseguente cortocircuito. 18 Non tenere mai i piccoli elettrodomestici in stand-by. Al momento dell'acquistopreferisci gli elettrodomestici più efficienti ovvero quelli in classe A. Evitare di collegare su una sola presa elettrodomestici che assorbono troppa corrente; se proprio c’è bisogno di attaccare più spine a un’unica presa, utilizzare le “ciabatte”a norma. iQuaderni iServizi Speciale de iServizi Testi di Marco Gerometta e Chiara Crestani Fotografie e grafica di Damiano Rotondi Vignette di Marco Frison Illustrazione delle pagine centrali di Lucio Delconte Registrazione al Tribunale di Padova n. 1738 del 18.4.2001 Direttore responsabile Maurizio Stefani Editore AcegasAps SpA Trieste Ristampa dicembre 2012 Stampa Grafiche Gemma - Camposampiero PD AcegasAps Sede Legale e Direzione Generale Via del Teatro, 5 34123 Trieste T +39 040.7793111 F +39 040.7793427 Iwww.acegas-aps.it [email protected] Uffici Amministrativi, Reti e Impianti di Padova Corso Stati Uniti, 5/A 35127 Padova T +39 049.8280511 F +39 049.8701541 [email protected]