LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE per comune

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LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE per comune
LA STERILIZZAZIONE DELLE
COLONIE FELINE :1 INCONTRO
• Dott. Eva Podeschi
• Dott. Eric Alberti
DEFINIZIONI :
Per “gatto libero” si intende l’animale che vive in libertà ed è
stanziale o frequenta abitualmente lo stesso luogo
Per “colonia felina” si intende un gruppo di gatti che vivono in
libertà e sono stanziali o frequentano abitualmente lo stesso
luogo.
Per “habitat” di colonia felina si intende qualsiasi territorio o
porzione di esso pubblico o privato, urbano e no, edificato e no
nel quale viva stabilmente una colonia di gatti liberi.
Prima di parlare di campagne sterilizzazione
è bene fare una piccola introduzione sugli
altri fattori che regolano la densità di una
colonia felina (popolazione)
Semplificando il Numero di gatti è
formato da :
- Morti + Nascite+ Immigrazioni- Emigrazioni
Popolazioni a dinamica continua
Questa assunzione è ragionevole solo se la
densità della popolazione è bassa, ma in
condizioni di affollamento è logico pensare che
le interazioni reciproche aumentino
sensibilmente fino a diminuire le capacità di
sopravvivenza e riproduzione degli animali:
DIPENDENZA DA DENSITA
• Competizione per interferenza
(es. scontri tra animali)
• Competizione per sfruttamento delle risorse
comuni
Gli individui possono cominciare a competere
fra loro per
lo spazio, o il cibo, oppure per il possesso di una
femmina durante la stagione riproduttiva,
in generale per tutte quelle risorse che diventano
scarse e che risultano quindi limitanti.
Inoltre :
La presenza di felini liberi in ambiente
cittadino è molto frequente, quindi,
la rimozione dei gatti da un’area crea un vuoto che
presto sarà riempito dalla migrazione di soggetti
la rimozione aumenta il ricambio ma non
diminuisce il numero dei gatti nella popolazione.
Con l’intervento di sterilizzazione chirurgica, si
mantiene stabile il numero dei soggetti e se ne
controlla lo stato sanitario.
• COSA PREVEDE UNA CAMPAGNA DI
STERILIZZAZIONE DEI GATTI RANDAGI?
Sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul
randagismo felino e in particolare di:
• - prestare consulenza e aiuto a chi si trova confrontato
con il problema del randagismo felino;
• - tutelare i gatti randagi e le colonie feline;
• - contenimento delle nascite
• - prevenzione sotto il profilo sanitario.
I VANTAGGI :
• Riduzione problemi di convivenza tra
cittadini e colonie feline:
• Le colonie poco numerose sono più gestibili
le persone che se ne occupano possono
avere un controllo diretto su tutti gli animali.
• Riduzione inconvenienti igienico sanitari
Riduzione problemi di
convivenza tra cittadini e
colonie feline
• Diminuzione fughe d’amore (col rischio di essere investiti) e di
girovagare in cerca di femmine da corteggiare o alla conquista di
nuovi territori. Più contenuti negli spostamenti e più tranquilli.
• Riduzione lotte per la conquista delle femmine e del territorio con
relativi rumori molesti e canti d’amore nelle ore notturne.
• Riduzione con spruzza di urina .
• Riduzione malattie infettive feline .
LA COLONIA FELINA E LA LEGGE
La normativa, sia nazionale che regionale, tutela la presenza di colonie di
gatti sul territorio:
• L. 14 agosto 1991, n. 281 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e
prevenzione del randagismo”
• L.R. 22 marzo 2000, n. 23 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del
randagismo”
• L. 20 luglio 2004, n. 189 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento
degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o
competizioni non autorizzate”.
CSR del 24 gennaio 2013 in materia di identificazione e registrazione degli
animali da affezione
• Eventuali regolamenti comunali di igiene/tutela animali.
L. 281/91
Art.2
7 - È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.
8 - I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria
competente per territorio e riammessi nel loro gruppo.
9 - I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati
o incurabili.
10 - Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unità
sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà,
assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza
Art. 5
1 - Chiunque abbandona cani, gatti o qualsiasi altro animale custodito nella
propria abitazione, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di
una somma da lire trecentomila a lire un milione
L.R. Liguria 23/2000
Art. 8
1 - I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a
chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. Si intende per habitat di
colonia felina qualsiasi territorio o parte di esso, urbano o extraurbano, pubblico o
privato, nel quale vive una colonia di gatti in modo stabile, prescindendo dal
numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai
cittadini.
2 - I comuni singoli o associati e le Comunità montane ove delegate, in
collaborazione con i soggetti di cui all`articolo 6 provvedono ad individuare gli areali
di distribuzione delle colonie di felini al fine di conoscerne la consistenza e la
dislocazione. Tale individuazione è propedeutica e consente la pianificazione degli
interventi di controllo delle colonie di animali e la salvaguardia della territorialità dei
medesimi.
3 - I comuni provvedono, in base ai dati rilevati ai sensi del comma 2, ad
individuare, nelle zone abitualmente frequentate dagli animali, aree idonee per il
rifugio e l`organizzazione della colonia felina. A tale scopo gli Enti locali possono
mettere a disposizione spazi aperti e locali, anche in parchi o giardini.
4 - I soggetti che intendono eseguire opere edilizie sia pubbliche sia private, nel
caso in cui si trovino in presenza di colonie di gatti liberi e di altri animali nelle zone
interessate, devono prevedere, prima dell`inizio dei lavori, un`idonea collocazione
temporanea, e, in un secondo tempo, permanente per dette colonie coinvolte
dall`apertura dei cantieri, sentito il Comune. Detta collocazione dovrà essere
ubicata in una zona adiacente al cantiere e in grado di ospitare temporaneamente
le colonie di animali viventi sulle aree interessate, consentendo altresì agli zoofili di
continuare ad alimentarli e accudirli. Al termine dei lavori, le colonie dovranno
essere rimesse sul loro territorio d`origine in adeguati insediamenti, previsti e
predisposti dai costruttori.
5 - Le colonie di felini possono essere gestite da Associazioni o cooperative
animaliste o da singoli. La somministrazione di cibo e cura delle colonie da parte
degli zoofili non può essere impedita. In caso di controversia, il Comune provvede
alla delimitazione di un`area all`interno dell`habitat della colonia da riservare alle
operazioni e al posizionamento dei ripari e delle attrezzature. Gli animali liberi
possono essere prelevati dalle colonie di appartenenza e trattenuti presso le
abitazioni e le sedi dei soggetti di cui sopra per favorire il loro benessere.
6 - È vietato a chiunque ostacolare l`attività di gestione di una colonia o asportare o
danneggiare gli oggetti impiegati.
7 - I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati a cura della A.S.L. territorialmente
competente e reinseriti nel loro gruppo originario o secondo i criteri stabiliti
dall`articolo 14.
8 - I gatti di proprietà, che sono lasciati liberi di girare sul territorio, devono essere
sterilizzati a cura e spese del proprietario.
Art. 9
1 - Gli animali di affezione che vivono in libertà non possono essere usati a scopo
di sperimentazione...; è altresì vietato farne commercio o cessione gratuita a fini di
sperimentazione.
2 - Gli animali di affezione liberi e quelli di proprietà possono essere soppressi in
modo eutanasico solo se risultino incurabili o gravemente malati da attestazione
sottoscritta dal medico veterinario iscritto all`Ordine professionale, che provvede
alla soppressione.
Art. 10
2 - È vietato a chiunque l`abbandono dei cani, dei gatti o di qualsiasi altro animale
custodito nella propria residenza o domicilio.
L. 189/2004
Art. 1 – Modifiche al codice penale
C.P. Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a
diciotto mesi.
C.P. Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a
comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche
etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da
3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze
stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno
alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte
dell'animale.
C.P. Art. 727 - (Abbandono di animali). - Chiunque abbandona animali domestici o
che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno
o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque
detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi
sofferenze.
Art. 3 - Modifica alle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale
C.P. Art. 19-ter. - (Leggi speciali in materia di animali). - Le disposizioni del titolo
IX-bis del libro II del codice penale non si applicano ai casi previsti dalle leggi
speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento, di trasporto, di
macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli stessi, di attività
circense, di giardini zoologici, nonché dalle altre leggi speciali in materia di
animali...non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate
dalla regione competente.
ANAGRAFE
Attualmente per i gatti con proprietario non esiste un obbligo di iscrizione
all’anagrafe, solamente
i proprietari che devono portare i propri gatti all’estero sono tenuti
a far inserire il microchip con iscrizione, vaccinando contro la rabbia con
idoneo passaporto.
Nel sistema informatico di anagrafe regionale è comunque possibile inserire
anche i gatti, infatti, i proprietari che lo desiderano possono portare il proprio
animale dal Veterinario libero professionista accreditato (autorizzato dall’ASL ad
inserire in anagrafe), fargli inserire il microchip e, quindi, procedere all’inserimento
in anagrafe.
È sicuramente di notevole importanza, quanto sopra spiegato, in quanto i
gatti abituati a uscire di casa potrebbero perdersi o essere presi da altre
persone, in questo modo, tramite il microchip, si può risalire al proprietario.
• Divieto di cessione a qualsiasi titolo di
cani gatti di età inferiore a due mesi
nonché cani e gatti non identificati
• I gatti di colonie feline dopo la
sterilizzazione devono essere identificati e
registrati in anagrafe
Termine trenta giorni per aggiornamento anagrafe
Applicazione del microchip deve essere
effettuata esclusivamente da veterinari
ufficiali o liberi professionisti abilitati
LA STERILIZZAZIONE DELLE
COLONIE FELINE : 2 INCONTRO
• Dott. Eva Podeschi
• Dott. Eric Alberti
Principali patologie del gatto
• Patologie da Retrovirus
• Patologie dell’apparato respiratorio
• Patologie gastrointestinali
• Patologie cutanee
• Patologie neoplastiche
• Patologie degenerative
• Zoonosi
Immunodeficienza felina (FIV)
E’ una malattia infettiva causata da un Retrovirus. Virus poco resistente nell’ambiente
Contagio: malattia trasmessa con la saliva mediante morso (++ lotte tra maschi) o
leccamento; le gatte infette possono inoltre contaminare i loro cuccioli durante la fase
dell’allattamento.
Sintomi: svariati, soprattutto legati alle patologie secondarie all’immunodepressione (riniti,
congiuntiviti, gengiviti, cistiti, gastroenteriti...); possono essere presenti febbre, abbattimento,
inappetenza, dimagramento, scoli nasali e congiuntivali, refrattarietà alle terapie antibiotiche
L’andamento della patologia è soggettivo: i felini infetti possono non manifestare segni di
malattia anche per diversi anni e avere quindi una buona qualità di vita soprattutto se ben
gestiti.
Proprio per questo motivo l’ideale sarebbe riuscire a dare in adozione l’animale ancora in
salute sia per limitare la diffusione della malattia sia per assicurargli una vita più semplice.
La malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e nei luoghi dove si ha un’alta
concentrazione di gatti randagi . Anche i gatti di proprietà che vivono spesso all’aperto sono a
rischio di infezione poichè hanno maggiori possibilità di venire a contatto con felini infetti.
Ad oggi non esiste una cura per la FIV, una volta che il gatto contrae il virus e viene accertata
la sua sieropositività, è un portatore della malattia a vita e può contagiare altri felini.
E’ importante sapere, comunque, che questo virus non è in grado di infettare l’uomo e
pertanto la malattia non è pericolosa per i proprietari di gatti positivi.
Leucemia felina (FeLV)
Malattia contagiosa causata da un Retrovirus come quello che causa la FIV. Colpisce il
sistema immunitario provocando una forte immunodepressione e l’insorgere di altre gravi
patologie secondarie a carico di diversi apparati
Contagio: si trasmette mediante ingestione di saliva (++ leccamento reciproco), feci e
urina di gatti infetti. Particolarmente diffusa nei gattili o colonie dove ci sono molti gatti che
litigano, si leccano, giocano, condividono ciotole etc...
Sintomi: molteplici, tra cui prostrazione, anoressia, perdita di peso e sintomi legati alle
infezioni secondarie. Il decorso è comunque più rapido che nella FIV e i gatti infetti nella
maggior parte dei casi muoiono in meno di tre anni.
Attualmente non esiste una cura per la FeLV; una volta accertata la positività alla malattia,
il gatto può infettare i suoi simili. Visite periodiche, cure mediche, trattamento tempestivo di
infezioni secondarie virali e batteriche, un’alimentazione sana e controllata consentono
all’animale di vivere meglio ed il più a lungo possibile.
Rinotracheite infettiva del gatto
Malattia infettiva acuta causata solitamente dall’associazione di più microrganismi quali:
Herpesvirus, Calicivirus, Clamydophila felis, Bordetella bronchiseptica.
Contagio:
• contatto con la madre
• contatto con gatti malati (scolo nasale, congiuntivale, saliva)
• contatto con gatti portatori asintomatici
• no contatto diretto
aerosol (starnuti)
Sintomi: scolo nasale e congiuntivale (sieroso, mucoso e poi mucopurulento), dispnea,
starnuti, tosse, febbre, inappetenza, disidratazione; eventuali ulcere orali e nasali (calicivirosi) e
possibili complicanze oculari o broncopolmonari
Più pericolose per i gattini, queste malattie sono raramente letali per i gatti adulti. I gattini che
hanno meno di due mesi non contraggono la malattia in quanto protetti dagli anticorpi del latte
materno.
Il decorso della malattia, nel caso di gatti adulti, termina, in genere, nel giro di circa 10 giorni,
mentre per i gattini i rischi sono maggiori, perfino letali.
I vaccini sono consigliati per tutti i gatti
Panleucopenia felina
Malattia gastrointestinale causata da un Parvovirus con andamento acuto che può colpire
gatti di qualsiasi età ma è particolarmente grave nei gattini.
Contagio: tramite feci e vomito dei soggetti infetti, (virus resistente nell’ambiente).
Possibile infezione transplacentare con lesioni al sistema nervoso dei feti
Sintomi: inappetenza, febbre, vomito dolore addominale, diarrea, disidratazione, estremo
abbattimento, leucopenia (diminuzione produzione globuli bianchi) .
Nei soggetti di pochi giorni o settimane non coperti dagli anticorpi materni l’infezione è
mortale.
Profilassi vaccinale. Isolare eventuali soggetti malati dalla colonia e disinfettare ciotole, cuccie,
etc...
Peritonite Infettiva Felina (FIP)
Causata da un Coronavirus, ampiamente presente nella flora microbica
intestinale del gatto dove normalmente raggiunge un equilibrio, la cui
variante più virulenta provoca una malattia contagiosa letale che
determina alterazione del sistema immunitario e delle pareti dei vasi
sanguigni.
Contagio: facile diffusione oro-fecale in ambienti ad alta densità di gatti
sia per contatto diretto che indiretto (materiali contaminati); colpisce
soprattutto soggetti giovani o anziani
Sintomi: sempre
disidratazione
febbre,
inappetenza,
apatia,
dimagramento
e
La patologia può manifestarsi in due forme:
• Forme secche: presenza di granulomi a livello di vari organi (reni,
fegato, polmoni, occhio, sistema nervoso…); sintomi variabili a seconda
della sede colpita; decorso di alcuni mesi.
• Forme umide: raccolte di siero e liquido in cavità addominale o toracica,
problemi respiratori, oculari, neurologici; morte in poche settimane.
La FIP è una malattia soggetta a continui studi poiché ad oggi non
esistono vaccini validi ed è molto difficile eseguire sia una corretta
diagnosi che una profilassi adeguata. Terapia difficile.
Parassiti intestinali - I
Ascaridi:
vermi tondi di dimensioni relativamente grandi (10-12cm lunghezza)
Contagio: gattini attraverso il latte della madre infestata; ingestione
di uova nel terreno (feci di gatti infestati)
Sintomi: distensione addominale, pelo opaco, diarrea, dimagrimento
Uso periodico di antielmintici per trattamento/profilassi
Cestodi:
vermi piatti (tenie) spesso visibili nelle feci o intorno all’ano simili a chicchi di riso
Contagio: ingestione di pulci adulte (ospiti intermedi) o di visceri crudi di animali infetti
Sintomi: pelo opaco, dimagrimento, prurito anale, possibile disappetenza, possibile diarrea
Uso di antielmintici per trattamento/profilassi; regolare profilassi contro le pulci
Protozoi:
• Coccidi (varie specie): diarrea, abbattimento, disidratazione; colpiti prevalentemente soggetti
a 2/4 mesi di età
• Giardia: grave diarrea, abbattimento, disidratazione; può colpire anche l’uomo causando una
grave diarrea cronica
Si contraggono per ingestione delle cisti (forme infettanti) emesse con le feci nell’ambiente
(acqua e cibo contaminati)
Parassiti intestinali - II
Toxoplasmosi:
Malattia protozoaria causata da Toxoplasma gondii, di cui il gatto è unico ospite definitivo
Contagio: ingestione di carne cruda infetta di ospiti intermedi (potenzialmente tutti gli altri
mammiferi o uccelli), o più raramente di oocisti sporulate; possibile infezione transplacentare
Sintomi: di solito asintomatica (lieve enterite transitoria); uveite, sintomi neurologici nei soggetti
con ridotta immunocompetenza
Le oocisti vengono emesse dai gatti con le feci solo per un breve periodo (1-2 settimane)
nell’arco della loro vita; le oocisti emesse divengono infettanti dopo sporulazione (24-48h)
L’uomo può contrarre la malattia ingerendo le oocisti sporulate (contatto con feci di
gatti eliminatori emesse da più di 24h; es. verdure crude mal lavate) o ingerendo carni
crude di ospiti intermedi infetti (mammiferi o uccelli i cui tessuti muscolari restano
infetti a vita).
L’infezione negli ospiti intermedi (tra cui l’uomo) è di solito inapparente e non provoca
disturbi; complicazioni gravi possono insorgere nelle femmine (e donne) che vengono a
contatto col protozoo per la prima volta in fase di gestazione; a seconda dello stadio
della gravidanza possono verificarsi aborto, malformazioni fetali o lesioni al sitema
nervoso centrale del nascituro.
Patologie cutanee - I
Parassiti
• Pulci: ubiquitarie, infestazioni frequentissime, prurito e mordicchiamento, possono ospitare
gli stadi intermedi delle tenie
• Zecche: ciclo vitale in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte
su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi; gli Ixodidi (zecche dure) sono in
grado di trasmettere all’uomo numerose e differenti patologie: borreliosi (malattia di Lyme),
erlichiosi, febbri bottonose da rickettsiae, tularemia, febbre Q, babesiosi, encefalite virale; gli
Argasidi (zecche molli) sono vettori di patologie meno rilevanti dal punto di vista
epidemiologico: febbri ricorrenti da zecche e febbre Q
• Acari: piccoli artropodi suddivisibili in due gruppi
• Scavatori:
•rogna notoedrica, colpisce gatti e conigli, lesioni pruriginose dapprima su testa e
orecchie che si estendono ad altre zone del corpo
• rogna sarcoptica, colpisce varie specie di mammiferi tra cui gli umani (scabbia),
molto rara nel gatto
• Non scavatori:
• rogna otodectica, rogna demodectica, cheylettiellosi, trombiculosi
Patologie cutanee - II
Dermatomicosi
Funghi che causano infezioni superficiali della cute provocando lesioni alopeciche (perdita di
pelo) solitamente non pruriginose; trasmissione per contatto diretto o indiretto; colpiti più
facilmente i gattini e gli animali immunocompromessi (FIV, FeLV)
L’accurata toelettatura a cui si sottopongono quotidianamente i gatti è una difesa naturale
importante contro l’infezione e l’esposizione al sole può inibire la germinazione delle spore
Alcune micosi possono essere trasmesse all’uomo
Neoplasie cutanee
• Carcinoma squamo-cellulare: bordo delle orecchie, dorso del naso, palpebre di gatti con
mantello bianco; inizialmente lesioni eritematose, poi esfoliative, ulcerative e crostose
• Fibrosarcoma: lesioni nodulari sottocutanee, non dolenti, voluminose, tendenti ad ulcerarsi
con il tempo; a volte iniezione-indotto
• Mastocitoma: inizialmente un unico nodulo duro ben delimitato; molto aggressivo
Altre dermatiti
Batteriche, virali, allergiche…
Neoplasie mammarie
I tumori delle ghiandole mammarie sono comuni sia nei cani che nei gatti. Circa il 50% dei
tumori mammari nel cane sono di natura maligna mentre nei gatti questa percentuale sale
anche all'85-90%.
Il segno clinico più comune del tumore mammario è la formazione di un nodulo o una massa
localizzata nella regione delle ghiandole mammarie. Un animale può avere un solo nodulo o
massa o più noduli o masse.
Il loro ritmo di crescita può variare da molto lento a molto veloce e se divenute
sufficientemente grandi possono ulcerarsi e sanguinare.
Tumori mammari maligni possono diffondere ai linfonodi e polmoni, causando tosse e respiro
difficoltoso.
La diagnosi definitiva può essere fatta solo a mezzo di biopsia (asportazione di un campione
di tessuto malato e sua classificazione da parte di un anatomopatologo). La rimozione
chirurgica del tumore è essenziale: ciò significa rimuovere un abbondante porzione di tessuto
se non addirittura l'intera fila mammaria colpita.
La sterilizzazione delle gatte in età giovanile (preferibilmente prima del primo calore
attorno al sesto mese di età) ne riduce l'incidenza ed è quindi raccomandabile.
Insufficienza renale
Sindrome caratterizzata dalla diminuita o assente funzionalità renale, può presentarsi in
forma acuta o cronica
Possibili cause: infettive, ischemiche, traumatiche, tossiche, congenite, ostruttive,
neoplastiche, immunomediate, secondarie ad altre patologie (diabete, ipertiroidismo…)
Sintomi: spesso poco evidenti fino a quando i 2/3 del parenchima renale è compromesso;
inappetenza, dimagramento, disidratazione, pelo ispido e opaco, debolezza, vomito,
aumento del consumo di acqua, aumento della produzione di urina, alitosi, stomatite con
scialorrea, ulcere della mucosa orale, cecità, convulsioni, coma
Trattamento della causa primaria e sintomatico. Alimentazione specifica
Possibili zoonosi trasmissibili dal gatto
• Rabbia
• Bartonella
• Bordetella
• Salmonella
• Pasteurella
• Giardia
• Toxoplasma
• Cryptosporidium
• Toxocara
• Echinococcus
• Ancylostoma
• Strongyloides
• Dirofilaria
• Micosi
•…………..
Seguire semplici norme igieniche basilari può
evitare di contrarre la gran parte di tali malattie!
Sterilizzazione
Le gatte raggiungono la maturità sessuale verso i 10 mesi (range 4-18) e la manifestazione
di questo stato è il calore o estro. Questo dura per circa 7 giorni, ma se la gatta non si
accoppia si può ripetere per 3-6 volte con intervalli di circa 1 settimana. Se la gatta si
accoppia ogni manifestazione del calore si interrompe. La femmina necessita della
copulazione per stimolare l’ovulazione. Durante l’anno si hanno due periodi di
manifestazioni del calore a distanza di circa 6 mesi: Il ciclo riproduttivo viene definito
“poliestrale stagionale”. La gravidanza dura in media 64 giorni. Il maschio raggiunge la
pubertà verso i 9 mesi
L'intervento di sterilizzazione
l gatto deve essere a digiuno a partire da 8-10 ore prima dell’intervento
L’intervento viene eseguito in anestesia generale
I soggetti operati riprendono la normale attività già dopo le 24 ore dall’intervento
Vantaggi della sterilizzazione
Prevenzione dei tumori mammari; prevenzione e terapia dell’endometrite o piometra;
stabilizzazione e controllo di alcune malattie come il diabete, l’epilessia; prevenzione di cisti
ovariche che possono dare estro persistente; prevenire la marcatura del territorio-casa da
parte del gatto; diminuzione delle lotte fra i gatti
Sterilizzazione nella femmina
Ovariectomia: si asportano solo le ovaie
Ovarioisterectomia: si asportano sia le ovaie sia l’utero
Salpingectomia o legatura delle tube: vengono asportati o legati i
condotti che portano gli ovuli dalle ovaie all’utero. In questo caso la
gatta continuerà ad andare in calore ma non potrà rimanere gravida
Sterilizzazione nel maschio (castrazione)
Orchiectomia: asportazione dei testicoli; in questo caso il gatto non
manifesterà più il comportamento sessuale
Vasectomia: chiusura dei condotti che permettono agli spermatozoi
di uscire dai testicoli. In questo caso il gatto rimane sterile ma
conserva l’istinto di accoppiarsi e i comportamenti maschili.
Gestione della colonia
Le colonie feline devono essere dotate dei minimi servizi essenziali, quali la ciotola per
abbeverarsi e alcune ciotole/contenitori per il cibo, preferibilmente in plastica usa e getta
oppure in metallo inox, facilmente lavabili, ove posizionare ad orari prestabiliti il mangime.
Il cibo deve essere offerto nella quantità desumibile di consumo e somministrato negli orari
stabiliti e ai quali gli animali sono abituati.
Non lasciare nella strada, sui marciapiedi, nei giardini e nelle postazioni dedicate, vassoi,
piatti di carta, sacchetti ecc.
Sono da considerare buone prassi:
- distribuire il cibo a orari regolari, in modo che i gatti si abituino ad essere presenti e a
finire la loro razione. É bene farlo di giorno, per controllare più facilmente.
- usare contenitori usa e getta che porterete subito via per non attirare insetti o cani e non
far diffondere cattivi odori.
- controllare che il cibo sia a temperatura ambiente e fresco.
- prediligere il cibo secco, deperisce meno facilmente e aiuta a mantenere in buone
condizioni la dentatura.
- lasciare sempre dell’acqua a disposizione dei mici e cambiarla ogni volta che si porta il
cibo. In presenza di una colonia felina, gli operatori ecologici sanno di non dover rimuovere
le ciotole con l’acqua. In natura infatti i felini sono mangiatori occasionali e possono
sopravvivere a lungo senza cibo mentre tollerano pochissimo la carenza d’acqua.
E’ bene:
- non eccedere con la quantità di cibo messa a disposizione per prevenire l’insorgere
di patologie metaboliche (es. diabete mellito) e non attirare gatti esterni alla colonia. Tale
accorgimento consente inoltre il mantenimento di una naturale attività predatoria anche se
parziale da parte dei gatti, utile per il controllo ambientale dei ratti e alla sopravvivenza in
salute della colonia in caso di sopraggiunta temporanea impossibilità ad alimentarli.
- controllare il loro stato di salute, soprattutto nei mesi estivi e premunirsi di
antiparassitari (trattamenti antipulci e contro le zecche). É buona norma anche mettere nel
cibo un vermifugo a largo spettro ogni 6 mesi. Antibiotici sistemici o trattamenti contro gli
acari vanno utilizzati solo sotto controllo veterinario.
- mettere a disposizione dei mici delle zone al riparo da freddo e pioggia nei mesi
invernali, e dal caldo in quelli estivi. Come rifugio invernale, dei trasportini senza porticina
con dentro dei vecchi maglioni da sostituire regolarmente. Il tutto sollevato da terra per
evitare umidità e ristagni d’acqua.
- pulire con cura eventuali deiezioni visibili dei gatti.
Ci si rivolgerà al veterinario se il gatto deperisce ed appare apatico ed inappetente
(ricordando che le gatte in calore sovente rifiutano il cibo pur essendo in ottima salute).
I cambiamenti comportamentali nel gatto sono spesso il primo indicatore di malattia o
scarso benessere.
Progetto sterilizzazione colonie feline
Incontri formativi – III parte
CONCLUSIONI
Dott. Eric Alberti
Dott.ssa Eva Podeschi
Alimentare una colonia felina :
Gatto: carnivoro obbligato
Specializzato per alimentarsi con tessuti
animali
Il sistema sensoriale dei gatti è particolarmente adatto a rispondere ai
componenti e alle qualità organolettiche della carne.
Elevato fabbisogno di proteine
I gatti non sono in grado di adattarsi ad una
dieta a basso contenuto di proteine, o a
proteine di scarsa qualità come quelle
vegetali, e devono ricorrere alle proteine
del loro corpo per soddisfare le esigenze
nutritive in caso di dieta carente.
Amminoacidi essenziali arginina taurina
LIPIDI
• concentrato di energia tra tutte le sostanze
nutritive; aumentano l'appetibilità e la
consistenza degli alimenti per gatti. Sono
importanti anche nel veicolare le vitamine
liposolubili A, D ed E.
• acidi linoleico
• arachidonico (fonte animale)
• Attenzione irrancidimento lipidi:
favoriscono irrancidimento il caldo,
esposizione all’aria, contenitori metallo
…l’invecchiamento cibi
CARBOIDRATI
• Il gatto non ha bisogno di carboidrati in
quanto è in grado di ricavare energia dalla
digestione delle proteine: in natura, le
prede di cui il gatto si nutre gli forniscono
una quota molto ridotta di carboidrati (circa
il 5%, rappresentati dal contenuto del loro
apparato digerente).
• Alcuni gatti digeriscono male i carboidrati e
presentano segni di cattiva digestione di
diversa intensità che possono
comprendere eccessiva produzione di
gas intestinale, gonfiore e diarrea.
• L'intolleranza al lattosio è una forma
comune di maldigestione. Gli animali
giovani producono l'enzima lattasi,
Dieta commerciale :
Dieta casalinga:
NON NUTRIRE IL GATTO
ESCLUSIVAMENTE CON :
• FRATTAGLIE : (Polmone valore nutritivo
scarso Fegato :non eccedere )
• Pesce crudo
• Tonno in scatola
• Bianco d’uovo crudo ( )
ALIMENTI NON BILANCIATI CHE ALLA LUNGA POSSONO COMPORTARE
CARENZE
NON NUTRIRE IL GATTO
ESCLUSIVAMENTE CON :
• cibo per cani (= carenze di taurina e arginina, di alcuni acidi
grassi, come l'acido arachidonico e l'acido linoleico e di vitamina A )
• carne
ALIMENTI NON BILANCIATI CHE ALLA LUNGA POSSONO COMPORTARE
CARENZE
ALIMENTI TOSSICI
i rifiuti di cucina possono contenere :
• CIBI AVARIATI O SCADUTI (fanno male
a noi quanto a loro)
• CIPOLLE
• AGLIO
• ALIMENTI SPEZIATI
ALIMENTI TOSSICI
PER COMPLETEZZA SI CITANO ANCHE
• Cioccolato (teobromina)
• Caffè
• Xilitolo (DOLCIFICANTE)
COSA INFLUENZA L’APPETITO
DEL GATTO
• Percezione del sapore specializzato per la
carne
• Olfatto
• Precedenti esperienze
• Temperatura alimenti (no refrigerati)
Come somministrare gli alimenti
• Alimenti : ciotole pulite
• ( monouso )
• La plastica si lega alle proteine (anche i
gatti soffrono di allergie) e si usura ciotole
in plastica vanno cambiate spesso
• Ciotole larghe (non amano piegare le
vibrisse)
• Non eccedere con le quantità di alimento
Come somministrare gli alimenti
• Per evitare la competizione tra animali
distribuire un numero adeguato di ciotole
distanziate tra di loro
ORARI E PULIZIA
La distribuzione del cibo va
regolmentata:
IMPORTANZA PUNTI CIBO:
orari
• Punti cibo, presso i quali i felini possono
trovare dell’alimento ad ore fisse
permettono di tenere sotto controllo le
condizioni sanitarie dei gatti, che possono
essere più facilmente controllati
IMPORTANZA PUNTI CIBO:
orari
• I gatti mangiano contemporaneamente ed alla
fine è possibile rimuovere gli avanzi di cibo
RICORDARSI CHE :
•La gestione della colonia deve arrecare il
minor disturbo possibile alla popolazione per
favorire convivenza uomo-animale
A questo fine sono importanti la pulizia dei
punti cibo e dei ricoveri per gli animali (odori
ecc..)
Ma anche l’educazione dei cittadini al rispetto
per gli animali
Ovunque ci siano
gatti randagi c’è
sempre qualcuno
del posto che da
tempo se ne
occupa ed è
assolutamente
indispensabile la
loro collaborazione.
DECALOGO DELL’ ECO GATTARA
1.
Distribuire il cibo ad ore fisse, in modo che i gatti consumino subito la loro razione
2.
Collocare le ciotole al riparo dal sole.
3.
Evitare di lasciare il cibo sotto le automobili parcheggiate.
4.
Rimuovere le ciotole appena i gatti terminano il pasto e lavarle immediatamente
5.
Non lasciare i residui di cibo
6.
Usare, quando possibile, cibi secchi per evitare la formazione di cattivi odori.
7.
Rinnovare spesso eventuali cassette
8.
Pulizia periodica dei ricoveri per gli animali
9.
Laddove presenti, concordare con gli inquilini uno spazio apposito dove lasciare il cibo
per i gatti di cortile e giardini condominiali. questo spazio dovrà sempre essere tenuto
scrupolosamente pulito.
Una colonia di gatti sterilizzati, se correttamente gestita, costituisce un piacevole
arredo urbano e funge da “derattizzante naturale”, può, inoltre, avere
una funzione educativa per i bambini (e per i grandi) che in città, purtroppo, di
animali ne vedono pochi.
I servizi veterinari dell’ASL 1 imperiese sono disponibili a supportare la
campagna di sterilizzazione del distretto intemelio e per un confronto
Sarebbe opportuno raccogliere i dati del censimento dei gatti per valuatare in
futuro i risultati
Grazie a tutti i gattari!