LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE per comune
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LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE per comune
LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE :1 INCONTRO • Dott. Eva Podeschi • Dott. Eric Alberti DEFINIZIONI : Per “gatto libero” si intende l’animale che vive in libertà ed è stanziale o frequenta abitualmente lo stesso luogo Per “colonia felina” si intende un gruppo di gatti che vivono in libertà e sono stanziali o frequentano abitualmente lo stesso luogo. Per “habitat” di colonia felina si intende qualsiasi territorio o porzione di esso pubblico o privato, urbano e no, edificato e no nel quale viva stabilmente una colonia di gatti liberi. Prima di parlare di campagne sterilizzazione è bene fare una piccola introduzione sugli altri fattori che regolano la densità di una colonia felina (popolazione) Semplificando il Numero di gatti è formato da : - Morti + Nascite+ Immigrazioni- Emigrazioni Popolazioni a dinamica continua Questa assunzione è ragionevole solo se la densità della popolazione è bassa, ma in condizioni di affollamento è logico pensare che le interazioni reciproche aumentino sensibilmente fino a diminuire le capacità di sopravvivenza e riproduzione degli animali: DIPENDENZA DA DENSITA • Competizione per interferenza (es. scontri tra animali) • Competizione per sfruttamento delle risorse comuni Gli individui possono cominciare a competere fra loro per lo spazio, o il cibo, oppure per il possesso di una femmina durante la stagione riproduttiva, in generale per tutte quelle risorse che diventano scarse e che risultano quindi limitanti. Inoltre : La presenza di felini liberi in ambiente cittadino è molto frequente, quindi, la rimozione dei gatti da un’area crea un vuoto che presto sarà riempito dalla migrazione di soggetti la rimozione aumenta il ricambio ma non diminuisce il numero dei gatti nella popolazione. Con l’intervento di sterilizzazione chirurgica, si mantiene stabile il numero dei soggetti e se ne controlla lo stato sanitario. • COSA PREVEDE UNA CAMPAGNA DI STERILIZZAZIONE DEI GATTI RANDAGI? Sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul randagismo felino e in particolare di: • - prestare consulenza e aiuto a chi si trova confrontato con il problema del randagismo felino; • - tutelare i gatti randagi e le colonie feline; • - contenimento delle nascite • - prevenzione sotto il profilo sanitario. I VANTAGGI : • Riduzione problemi di convivenza tra cittadini e colonie feline: • Le colonie poco numerose sono più gestibili le persone che se ne occupano possono avere un controllo diretto su tutti gli animali. • Riduzione inconvenienti igienico sanitari Riduzione problemi di convivenza tra cittadini e colonie feline • Diminuzione fughe d’amore (col rischio di essere investiti) e di girovagare in cerca di femmine da corteggiare o alla conquista di nuovi territori. Più contenuti negli spostamenti e più tranquilli. • Riduzione lotte per la conquista delle femmine e del territorio con relativi rumori molesti e canti d’amore nelle ore notturne. • Riduzione con spruzza di urina . • Riduzione malattie infettive feline . LA COLONIA FELINA E LA LEGGE La normativa, sia nazionale che regionale, tutela la presenza di colonie di gatti sul territorio: • L. 14 agosto 1991, n. 281 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo” • L.R. 22 marzo 2000, n. 23 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” • L. 20 luglio 2004, n. 189 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”. CSR del 24 gennaio 2013 in materia di identificazione e registrazione degli animali da affezione • Eventuali regolamenti comunali di igiene/tutela animali. L. 281/91 Art.2 7 - È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà. 8 - I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo. 9 - I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili. 10 - Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza Art. 5 1 - Chiunque abbandona cani, gatti o qualsiasi altro animale custodito nella propria abitazione, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire trecentomila a lire un milione L.R. Liguria 23/2000 Art. 8 1 - I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. Si intende per habitat di colonia felina qualsiasi territorio o parte di esso, urbano o extraurbano, pubblico o privato, nel quale vive una colonia di gatti in modo stabile, prescindendo dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini. 2 - I comuni singoli o associati e le Comunità montane ove delegate, in collaborazione con i soggetti di cui all`articolo 6 provvedono ad individuare gli areali di distribuzione delle colonie di felini al fine di conoscerne la consistenza e la dislocazione. Tale individuazione è propedeutica e consente la pianificazione degli interventi di controllo delle colonie di animali e la salvaguardia della territorialità dei medesimi. 3 - I comuni provvedono, in base ai dati rilevati ai sensi del comma 2, ad individuare, nelle zone abitualmente frequentate dagli animali, aree idonee per il rifugio e l`organizzazione della colonia felina. A tale scopo gli Enti locali possono mettere a disposizione spazi aperti e locali, anche in parchi o giardini. 4 - I soggetti che intendono eseguire opere edilizie sia pubbliche sia private, nel caso in cui si trovino in presenza di colonie di gatti liberi e di altri animali nelle zone interessate, devono prevedere, prima dell`inizio dei lavori, un`idonea collocazione temporanea, e, in un secondo tempo, permanente per dette colonie coinvolte dall`apertura dei cantieri, sentito il Comune. Detta collocazione dovrà essere ubicata in una zona adiacente al cantiere e in grado di ospitare temporaneamente le colonie di animali viventi sulle aree interessate, consentendo altresì agli zoofili di continuare ad alimentarli e accudirli. Al termine dei lavori, le colonie dovranno essere rimesse sul loro territorio d`origine in adeguati insediamenti, previsti e predisposti dai costruttori. 5 - Le colonie di felini possono essere gestite da Associazioni o cooperative animaliste o da singoli. La somministrazione di cibo e cura delle colonie da parte degli zoofili non può essere impedita. In caso di controversia, il Comune provvede alla delimitazione di un`area all`interno dell`habitat della colonia da riservare alle operazioni e al posizionamento dei ripari e delle attrezzature. Gli animali liberi possono essere prelevati dalle colonie di appartenenza e trattenuti presso le abitazioni e le sedi dei soggetti di cui sopra per favorire il loro benessere. 6 - È vietato a chiunque ostacolare l`attività di gestione di una colonia o asportare o danneggiare gli oggetti impiegati. 7 - I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati a cura della A.S.L. territorialmente competente e reinseriti nel loro gruppo originario o secondo i criteri stabiliti dall`articolo 14. 8 - I gatti di proprietà, che sono lasciati liberi di girare sul territorio, devono essere sterilizzati a cura e spese del proprietario. Art. 9 1 - Gli animali di affezione che vivono in libertà non possono essere usati a scopo di sperimentazione...; è altresì vietato farne commercio o cessione gratuita a fini di sperimentazione. 2 - Gli animali di affezione liberi e quelli di proprietà possono essere soppressi in modo eutanasico solo se risultino incurabili o gravemente malati da attestazione sottoscritta dal medico veterinario iscritto all`Ordine professionale, che provvede alla soppressione. Art. 10 2 - È vietato a chiunque l`abbandono dei cani, dei gatti o di qualsiasi altro animale custodito nella propria residenza o domicilio. L. 189/2004 Art. 1 – Modifiche al codice penale C.P. Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi. C.P. Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale. C.P. Art. 727 - (Abbandono di animali). - Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. Art. 3 - Modifica alle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale C.P. Art. 19-ter. - (Leggi speciali in materia di animali). - Le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale non si applicano ai casi previsti dalle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento, di trasporto, di macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli stessi, di attività circense, di giardini zoologici, nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali...non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente. ANAGRAFE Attualmente per i gatti con proprietario non esiste un obbligo di iscrizione all’anagrafe, solamente i proprietari che devono portare i propri gatti all’estero sono tenuti a far inserire il microchip con iscrizione, vaccinando contro la rabbia con idoneo passaporto. Nel sistema informatico di anagrafe regionale è comunque possibile inserire anche i gatti, infatti, i proprietari che lo desiderano possono portare il proprio animale dal Veterinario libero professionista accreditato (autorizzato dall’ASL ad inserire in anagrafe), fargli inserire il microchip e, quindi, procedere all’inserimento in anagrafe. È sicuramente di notevole importanza, quanto sopra spiegato, in quanto i gatti abituati a uscire di casa potrebbero perdersi o essere presi da altre persone, in questo modo, tramite il microchip, si può risalire al proprietario. • Divieto di cessione a qualsiasi titolo di cani gatti di età inferiore a due mesi nonché cani e gatti non identificati • I gatti di colonie feline dopo la sterilizzazione devono essere identificati e registrati in anagrafe Termine trenta giorni per aggiornamento anagrafe Applicazione del microchip deve essere effettuata esclusivamente da veterinari ufficiali o liberi professionisti abilitati LA STERILIZZAZIONE DELLE COLONIE FELINE : 2 INCONTRO • Dott. Eva Podeschi • Dott. Eric Alberti Principali patologie del gatto • Patologie da Retrovirus • Patologie dell’apparato respiratorio • Patologie gastrointestinali • Patologie cutanee • Patologie neoplastiche • Patologie degenerative • Zoonosi Immunodeficienza felina (FIV) E’ una malattia infettiva causata da un Retrovirus. Virus poco resistente nell’ambiente Contagio: malattia trasmessa con la saliva mediante morso (++ lotte tra maschi) o leccamento; le gatte infette possono inoltre contaminare i loro cuccioli durante la fase dell’allattamento. Sintomi: svariati, soprattutto legati alle patologie secondarie all’immunodepressione (riniti, congiuntiviti, gengiviti, cistiti, gastroenteriti...); possono essere presenti febbre, abbattimento, inappetenza, dimagramento, scoli nasali e congiuntivali, refrattarietà alle terapie antibiotiche L’andamento della patologia è soggettivo: i felini infetti possono non manifestare segni di malattia anche per diversi anni e avere quindi una buona qualità di vita soprattutto se ben gestiti. Proprio per questo motivo l’ideale sarebbe riuscire a dare in adozione l’animale ancora in salute sia per limitare la diffusione della malattia sia per assicurargli una vita più semplice. La malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e nei luoghi dove si ha un’alta concentrazione di gatti randagi . Anche i gatti di proprietà che vivono spesso all’aperto sono a rischio di infezione poichè hanno maggiori possibilità di venire a contatto con felini infetti. Ad oggi non esiste una cura per la FIV, una volta che il gatto contrae il virus e viene accertata la sua sieropositività, è un portatore della malattia a vita e può contagiare altri felini. E’ importante sapere, comunque, che questo virus non è in grado di infettare l’uomo e pertanto la malattia non è pericolosa per i proprietari di gatti positivi. Leucemia felina (FeLV) Malattia contagiosa causata da un Retrovirus come quello che causa la FIV. Colpisce il sistema immunitario provocando una forte immunodepressione e l’insorgere di altre gravi patologie secondarie a carico di diversi apparati Contagio: si trasmette mediante ingestione di saliva (++ leccamento reciproco), feci e urina di gatti infetti. Particolarmente diffusa nei gattili o colonie dove ci sono molti gatti che litigano, si leccano, giocano, condividono ciotole etc... Sintomi: molteplici, tra cui prostrazione, anoressia, perdita di peso e sintomi legati alle infezioni secondarie. Il decorso è comunque più rapido che nella FIV e i gatti infetti nella maggior parte dei casi muoiono in meno di tre anni. Attualmente non esiste una cura per la FeLV; una volta accertata la positività alla malattia, il gatto può infettare i suoi simili. Visite periodiche, cure mediche, trattamento tempestivo di infezioni secondarie virali e batteriche, un’alimentazione sana e controllata consentono all’animale di vivere meglio ed il più a lungo possibile. Rinotracheite infettiva del gatto Malattia infettiva acuta causata solitamente dall’associazione di più microrganismi quali: Herpesvirus, Calicivirus, Clamydophila felis, Bordetella bronchiseptica. Contagio: • contatto con la madre • contatto con gatti malati (scolo nasale, congiuntivale, saliva) • contatto con gatti portatori asintomatici • no contatto diretto aerosol (starnuti) Sintomi: scolo nasale e congiuntivale (sieroso, mucoso e poi mucopurulento), dispnea, starnuti, tosse, febbre, inappetenza, disidratazione; eventuali ulcere orali e nasali (calicivirosi) e possibili complicanze oculari o broncopolmonari Più pericolose per i gattini, queste malattie sono raramente letali per i gatti adulti. I gattini che hanno meno di due mesi non contraggono la malattia in quanto protetti dagli anticorpi del latte materno. Il decorso della malattia, nel caso di gatti adulti, termina, in genere, nel giro di circa 10 giorni, mentre per i gattini i rischi sono maggiori, perfino letali. I vaccini sono consigliati per tutti i gatti Panleucopenia felina Malattia gastrointestinale causata da un Parvovirus con andamento acuto che può colpire gatti di qualsiasi età ma è particolarmente grave nei gattini. Contagio: tramite feci e vomito dei soggetti infetti, (virus resistente nell’ambiente). Possibile infezione transplacentare con lesioni al sistema nervoso dei feti Sintomi: inappetenza, febbre, vomito dolore addominale, diarrea, disidratazione, estremo abbattimento, leucopenia (diminuzione produzione globuli bianchi) . Nei soggetti di pochi giorni o settimane non coperti dagli anticorpi materni l’infezione è mortale. Profilassi vaccinale. Isolare eventuali soggetti malati dalla colonia e disinfettare ciotole, cuccie, etc... Peritonite Infettiva Felina (FIP) Causata da un Coronavirus, ampiamente presente nella flora microbica intestinale del gatto dove normalmente raggiunge un equilibrio, la cui variante più virulenta provoca una malattia contagiosa letale che determina alterazione del sistema immunitario e delle pareti dei vasi sanguigni. Contagio: facile diffusione oro-fecale in ambienti ad alta densità di gatti sia per contatto diretto che indiretto (materiali contaminati); colpisce soprattutto soggetti giovani o anziani Sintomi: sempre disidratazione febbre, inappetenza, apatia, dimagramento e La patologia può manifestarsi in due forme: • Forme secche: presenza di granulomi a livello di vari organi (reni, fegato, polmoni, occhio, sistema nervoso…); sintomi variabili a seconda della sede colpita; decorso di alcuni mesi. • Forme umide: raccolte di siero e liquido in cavità addominale o toracica, problemi respiratori, oculari, neurologici; morte in poche settimane. La FIP è una malattia soggetta a continui studi poiché ad oggi non esistono vaccini validi ed è molto difficile eseguire sia una corretta diagnosi che una profilassi adeguata. Terapia difficile. Parassiti intestinali - I Ascaridi: vermi tondi di dimensioni relativamente grandi (10-12cm lunghezza) Contagio: gattini attraverso il latte della madre infestata; ingestione di uova nel terreno (feci di gatti infestati) Sintomi: distensione addominale, pelo opaco, diarrea, dimagrimento Uso periodico di antielmintici per trattamento/profilassi Cestodi: vermi piatti (tenie) spesso visibili nelle feci o intorno all’ano simili a chicchi di riso Contagio: ingestione di pulci adulte (ospiti intermedi) o di visceri crudi di animali infetti Sintomi: pelo opaco, dimagrimento, prurito anale, possibile disappetenza, possibile diarrea Uso di antielmintici per trattamento/profilassi; regolare profilassi contro le pulci Protozoi: • Coccidi (varie specie): diarrea, abbattimento, disidratazione; colpiti prevalentemente soggetti a 2/4 mesi di età • Giardia: grave diarrea, abbattimento, disidratazione; può colpire anche l’uomo causando una grave diarrea cronica Si contraggono per ingestione delle cisti (forme infettanti) emesse con le feci nell’ambiente (acqua e cibo contaminati) Parassiti intestinali - II Toxoplasmosi: Malattia protozoaria causata da Toxoplasma gondii, di cui il gatto è unico ospite definitivo Contagio: ingestione di carne cruda infetta di ospiti intermedi (potenzialmente tutti gli altri mammiferi o uccelli), o più raramente di oocisti sporulate; possibile infezione transplacentare Sintomi: di solito asintomatica (lieve enterite transitoria); uveite, sintomi neurologici nei soggetti con ridotta immunocompetenza Le oocisti vengono emesse dai gatti con le feci solo per un breve periodo (1-2 settimane) nell’arco della loro vita; le oocisti emesse divengono infettanti dopo sporulazione (24-48h) L’uomo può contrarre la malattia ingerendo le oocisti sporulate (contatto con feci di gatti eliminatori emesse da più di 24h; es. verdure crude mal lavate) o ingerendo carni crude di ospiti intermedi infetti (mammiferi o uccelli i cui tessuti muscolari restano infetti a vita). L’infezione negli ospiti intermedi (tra cui l’uomo) è di solito inapparente e non provoca disturbi; complicazioni gravi possono insorgere nelle femmine (e donne) che vengono a contatto col protozoo per la prima volta in fase di gestazione; a seconda dello stadio della gravidanza possono verificarsi aborto, malformazioni fetali o lesioni al sitema nervoso centrale del nascituro. Patologie cutanee - I Parassiti • Pulci: ubiquitarie, infestazioni frequentissime, prurito e mordicchiamento, possono ospitare gli stadi intermedi delle tenie • Zecche: ciclo vitale in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi; gli Ixodidi (zecche dure) sono in grado di trasmettere all’uomo numerose e differenti patologie: borreliosi (malattia di Lyme), erlichiosi, febbri bottonose da rickettsiae, tularemia, febbre Q, babesiosi, encefalite virale; gli Argasidi (zecche molli) sono vettori di patologie meno rilevanti dal punto di vista epidemiologico: febbri ricorrenti da zecche e febbre Q • Acari: piccoli artropodi suddivisibili in due gruppi • Scavatori: •rogna notoedrica, colpisce gatti e conigli, lesioni pruriginose dapprima su testa e orecchie che si estendono ad altre zone del corpo • rogna sarcoptica, colpisce varie specie di mammiferi tra cui gli umani (scabbia), molto rara nel gatto • Non scavatori: • rogna otodectica, rogna demodectica, cheylettiellosi, trombiculosi Patologie cutanee - II Dermatomicosi Funghi che causano infezioni superficiali della cute provocando lesioni alopeciche (perdita di pelo) solitamente non pruriginose; trasmissione per contatto diretto o indiretto; colpiti più facilmente i gattini e gli animali immunocompromessi (FIV, FeLV) L’accurata toelettatura a cui si sottopongono quotidianamente i gatti è una difesa naturale importante contro l’infezione e l’esposizione al sole può inibire la germinazione delle spore Alcune micosi possono essere trasmesse all’uomo Neoplasie cutanee • Carcinoma squamo-cellulare: bordo delle orecchie, dorso del naso, palpebre di gatti con mantello bianco; inizialmente lesioni eritematose, poi esfoliative, ulcerative e crostose • Fibrosarcoma: lesioni nodulari sottocutanee, non dolenti, voluminose, tendenti ad ulcerarsi con il tempo; a volte iniezione-indotto • Mastocitoma: inizialmente un unico nodulo duro ben delimitato; molto aggressivo Altre dermatiti Batteriche, virali, allergiche… Neoplasie mammarie I tumori delle ghiandole mammarie sono comuni sia nei cani che nei gatti. Circa il 50% dei tumori mammari nel cane sono di natura maligna mentre nei gatti questa percentuale sale anche all'85-90%. Il segno clinico più comune del tumore mammario è la formazione di un nodulo o una massa localizzata nella regione delle ghiandole mammarie. Un animale può avere un solo nodulo o massa o più noduli o masse. Il loro ritmo di crescita può variare da molto lento a molto veloce e se divenute sufficientemente grandi possono ulcerarsi e sanguinare. Tumori mammari maligni possono diffondere ai linfonodi e polmoni, causando tosse e respiro difficoltoso. La diagnosi definitiva può essere fatta solo a mezzo di biopsia (asportazione di un campione di tessuto malato e sua classificazione da parte di un anatomopatologo). La rimozione chirurgica del tumore è essenziale: ciò significa rimuovere un abbondante porzione di tessuto se non addirittura l'intera fila mammaria colpita. La sterilizzazione delle gatte in età giovanile (preferibilmente prima del primo calore attorno al sesto mese di età) ne riduce l'incidenza ed è quindi raccomandabile. Insufficienza renale Sindrome caratterizzata dalla diminuita o assente funzionalità renale, può presentarsi in forma acuta o cronica Possibili cause: infettive, ischemiche, traumatiche, tossiche, congenite, ostruttive, neoplastiche, immunomediate, secondarie ad altre patologie (diabete, ipertiroidismo…) Sintomi: spesso poco evidenti fino a quando i 2/3 del parenchima renale è compromesso; inappetenza, dimagramento, disidratazione, pelo ispido e opaco, debolezza, vomito, aumento del consumo di acqua, aumento della produzione di urina, alitosi, stomatite con scialorrea, ulcere della mucosa orale, cecità, convulsioni, coma Trattamento della causa primaria e sintomatico. Alimentazione specifica Possibili zoonosi trasmissibili dal gatto • Rabbia • Bartonella • Bordetella • Salmonella • Pasteurella • Giardia • Toxoplasma • Cryptosporidium • Toxocara • Echinococcus • Ancylostoma • Strongyloides • Dirofilaria • Micosi •………….. Seguire semplici norme igieniche basilari può evitare di contrarre la gran parte di tali malattie! Sterilizzazione Le gatte raggiungono la maturità sessuale verso i 10 mesi (range 4-18) e la manifestazione di questo stato è il calore o estro. Questo dura per circa 7 giorni, ma se la gatta non si accoppia si può ripetere per 3-6 volte con intervalli di circa 1 settimana. Se la gatta si accoppia ogni manifestazione del calore si interrompe. La femmina necessita della copulazione per stimolare l’ovulazione. Durante l’anno si hanno due periodi di manifestazioni del calore a distanza di circa 6 mesi: Il ciclo riproduttivo viene definito “poliestrale stagionale”. La gravidanza dura in media 64 giorni. Il maschio raggiunge la pubertà verso i 9 mesi L'intervento di sterilizzazione l gatto deve essere a digiuno a partire da 8-10 ore prima dell’intervento L’intervento viene eseguito in anestesia generale I soggetti operati riprendono la normale attività già dopo le 24 ore dall’intervento Vantaggi della sterilizzazione Prevenzione dei tumori mammari; prevenzione e terapia dell’endometrite o piometra; stabilizzazione e controllo di alcune malattie come il diabete, l’epilessia; prevenzione di cisti ovariche che possono dare estro persistente; prevenire la marcatura del territorio-casa da parte del gatto; diminuzione delle lotte fra i gatti Sterilizzazione nella femmina Ovariectomia: si asportano solo le ovaie Ovarioisterectomia: si asportano sia le ovaie sia l’utero Salpingectomia o legatura delle tube: vengono asportati o legati i condotti che portano gli ovuli dalle ovaie all’utero. In questo caso la gatta continuerà ad andare in calore ma non potrà rimanere gravida Sterilizzazione nel maschio (castrazione) Orchiectomia: asportazione dei testicoli; in questo caso il gatto non manifesterà più il comportamento sessuale Vasectomia: chiusura dei condotti che permettono agli spermatozoi di uscire dai testicoli. In questo caso il gatto rimane sterile ma conserva l’istinto di accoppiarsi e i comportamenti maschili. Gestione della colonia Le colonie feline devono essere dotate dei minimi servizi essenziali, quali la ciotola per abbeverarsi e alcune ciotole/contenitori per il cibo, preferibilmente in plastica usa e getta oppure in metallo inox, facilmente lavabili, ove posizionare ad orari prestabiliti il mangime. Il cibo deve essere offerto nella quantità desumibile di consumo e somministrato negli orari stabiliti e ai quali gli animali sono abituati. Non lasciare nella strada, sui marciapiedi, nei giardini e nelle postazioni dedicate, vassoi, piatti di carta, sacchetti ecc. Sono da considerare buone prassi: - distribuire il cibo a orari regolari, in modo che i gatti si abituino ad essere presenti e a finire la loro razione. É bene farlo di giorno, per controllare più facilmente. - usare contenitori usa e getta che porterete subito via per non attirare insetti o cani e non far diffondere cattivi odori. - controllare che il cibo sia a temperatura ambiente e fresco. - prediligere il cibo secco, deperisce meno facilmente e aiuta a mantenere in buone condizioni la dentatura. - lasciare sempre dell’acqua a disposizione dei mici e cambiarla ogni volta che si porta il cibo. In presenza di una colonia felina, gli operatori ecologici sanno di non dover rimuovere le ciotole con l’acqua. In natura infatti i felini sono mangiatori occasionali e possono sopravvivere a lungo senza cibo mentre tollerano pochissimo la carenza d’acqua. E’ bene: - non eccedere con la quantità di cibo messa a disposizione per prevenire l’insorgere di patologie metaboliche (es. diabete mellito) e non attirare gatti esterni alla colonia. Tale accorgimento consente inoltre il mantenimento di una naturale attività predatoria anche se parziale da parte dei gatti, utile per il controllo ambientale dei ratti e alla sopravvivenza in salute della colonia in caso di sopraggiunta temporanea impossibilità ad alimentarli. - controllare il loro stato di salute, soprattutto nei mesi estivi e premunirsi di antiparassitari (trattamenti antipulci e contro le zecche). É buona norma anche mettere nel cibo un vermifugo a largo spettro ogni 6 mesi. Antibiotici sistemici o trattamenti contro gli acari vanno utilizzati solo sotto controllo veterinario. - mettere a disposizione dei mici delle zone al riparo da freddo e pioggia nei mesi invernali, e dal caldo in quelli estivi. Come rifugio invernale, dei trasportini senza porticina con dentro dei vecchi maglioni da sostituire regolarmente. Il tutto sollevato da terra per evitare umidità e ristagni d’acqua. - pulire con cura eventuali deiezioni visibili dei gatti. Ci si rivolgerà al veterinario se il gatto deperisce ed appare apatico ed inappetente (ricordando che le gatte in calore sovente rifiutano il cibo pur essendo in ottima salute). I cambiamenti comportamentali nel gatto sono spesso il primo indicatore di malattia o scarso benessere. Progetto sterilizzazione colonie feline Incontri formativi – III parte CONCLUSIONI Dott. Eric Alberti Dott.ssa Eva Podeschi Alimentare una colonia felina : Gatto: carnivoro obbligato Specializzato per alimentarsi con tessuti animali Il sistema sensoriale dei gatti è particolarmente adatto a rispondere ai componenti e alle qualità organolettiche della carne. Elevato fabbisogno di proteine I gatti non sono in grado di adattarsi ad una dieta a basso contenuto di proteine, o a proteine di scarsa qualità come quelle vegetali, e devono ricorrere alle proteine del loro corpo per soddisfare le esigenze nutritive in caso di dieta carente. Amminoacidi essenziali arginina taurina LIPIDI • concentrato di energia tra tutte le sostanze nutritive; aumentano l'appetibilità e la consistenza degli alimenti per gatti. Sono importanti anche nel veicolare le vitamine liposolubili A, D ed E. • acidi linoleico • arachidonico (fonte animale) • Attenzione irrancidimento lipidi: favoriscono irrancidimento il caldo, esposizione all’aria, contenitori metallo …l’invecchiamento cibi CARBOIDRATI • Il gatto non ha bisogno di carboidrati in quanto è in grado di ricavare energia dalla digestione delle proteine: in natura, le prede di cui il gatto si nutre gli forniscono una quota molto ridotta di carboidrati (circa il 5%, rappresentati dal contenuto del loro apparato digerente). • Alcuni gatti digeriscono male i carboidrati e presentano segni di cattiva digestione di diversa intensità che possono comprendere eccessiva produzione di gas intestinale, gonfiore e diarrea. • L'intolleranza al lattosio è una forma comune di maldigestione. Gli animali giovani producono l'enzima lattasi, Dieta commerciale : Dieta casalinga: NON NUTRIRE IL GATTO ESCLUSIVAMENTE CON : • FRATTAGLIE : (Polmone valore nutritivo scarso Fegato :non eccedere ) • Pesce crudo • Tonno in scatola • Bianco d’uovo crudo ( ) ALIMENTI NON BILANCIATI CHE ALLA LUNGA POSSONO COMPORTARE CARENZE NON NUTRIRE IL GATTO ESCLUSIVAMENTE CON : • cibo per cani (= carenze di taurina e arginina, di alcuni acidi grassi, come l'acido arachidonico e l'acido linoleico e di vitamina A ) • carne ALIMENTI NON BILANCIATI CHE ALLA LUNGA POSSONO COMPORTARE CARENZE ALIMENTI TOSSICI i rifiuti di cucina possono contenere : • CIBI AVARIATI O SCADUTI (fanno male a noi quanto a loro) • CIPOLLE • AGLIO • ALIMENTI SPEZIATI ALIMENTI TOSSICI PER COMPLETEZZA SI CITANO ANCHE • Cioccolato (teobromina) • Caffè • Xilitolo (DOLCIFICANTE) COSA INFLUENZA L’APPETITO DEL GATTO • Percezione del sapore specializzato per la carne • Olfatto • Precedenti esperienze • Temperatura alimenti (no refrigerati) Come somministrare gli alimenti • Alimenti : ciotole pulite • ( monouso ) • La plastica si lega alle proteine (anche i gatti soffrono di allergie) e si usura ciotole in plastica vanno cambiate spesso • Ciotole larghe (non amano piegare le vibrisse) • Non eccedere con le quantità di alimento Come somministrare gli alimenti • Per evitare la competizione tra animali distribuire un numero adeguato di ciotole distanziate tra di loro ORARI E PULIZIA La distribuzione del cibo va regolmentata: IMPORTANZA PUNTI CIBO: orari • Punti cibo, presso i quali i felini possono trovare dell’alimento ad ore fisse permettono di tenere sotto controllo le condizioni sanitarie dei gatti, che possono essere più facilmente controllati IMPORTANZA PUNTI CIBO: orari • I gatti mangiano contemporaneamente ed alla fine è possibile rimuovere gli avanzi di cibo RICORDARSI CHE : •La gestione della colonia deve arrecare il minor disturbo possibile alla popolazione per favorire convivenza uomo-animale A questo fine sono importanti la pulizia dei punti cibo e dei ricoveri per gli animali (odori ecc..) Ma anche l’educazione dei cittadini al rispetto per gli animali Ovunque ci siano gatti randagi c’è sempre qualcuno del posto che da tempo se ne occupa ed è assolutamente indispensabile la loro collaborazione. DECALOGO DELL’ ECO GATTARA 1. Distribuire il cibo ad ore fisse, in modo che i gatti consumino subito la loro razione 2. Collocare le ciotole al riparo dal sole. 3. Evitare di lasciare il cibo sotto le automobili parcheggiate. 4. Rimuovere le ciotole appena i gatti terminano il pasto e lavarle immediatamente 5. Non lasciare i residui di cibo 6. Usare, quando possibile, cibi secchi per evitare la formazione di cattivi odori. 7. Rinnovare spesso eventuali cassette 8. Pulizia periodica dei ricoveri per gli animali 9. Laddove presenti, concordare con gli inquilini uno spazio apposito dove lasciare il cibo per i gatti di cortile e giardini condominiali. questo spazio dovrà sempre essere tenuto scrupolosamente pulito. Una colonia di gatti sterilizzati, se correttamente gestita, costituisce un piacevole arredo urbano e funge da “derattizzante naturale”, può, inoltre, avere una funzione educativa per i bambini (e per i grandi) che in città, purtroppo, di animali ne vedono pochi. I servizi veterinari dell’ASL 1 imperiese sono disponibili a supportare la campagna di sterilizzazione del distretto intemelio e per un confronto Sarebbe opportuno raccogliere i dati del censimento dei gatti per valuatare in futuro i risultati Grazie a tutti i gattari!