facciamoli crescere

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facciamoli crescere
ANNO XLVII - N.6 - WWF ITALIA ONLUS
panda
MAGAZINE
NOV-DIC
LA RIVISTA DEI SOCI WWF
FACCIAMOLI
CRESCERE
| M. Harvey / WWF-Canon
TANTI CUCCIOLI IN TUTTO IL MONDO
HANNO BISOGNO DELL’AIUTO DEL WWF
EDITORIALE
il bue, l’asinello e tutti gli altri
di Fulco Pratesi
ra i pochi, pochissimi, animali di cui si parla a proposito della nascita di Gesù, un posto importante
è dedicato a quelli che assistettero alla Natività. E
non esiste una rappresentazione del Natale, fin dai
primi affreschi paleocristiani e alle opere dei grandi
pittori medievali e rinascimentali, in cui il bue e l’asinello
e le pecore non vi siano raffigurati.
Pochi però sanno che questi immancabili personaggi del Presepio non compaiono mai nei
testi dei quattro Evangelisti. La storia dei
due animali presenti alla scena si trova invece nel Vangelo apocrifo dello Pseudo
Matteo, già menzionato (e condannato)
dal Papa Innocenzo I nel 405: da essa scaturiscono il Presepe costruito da San Francesco
nel Natale 1223 a Greccio, i famosi Presepi napoletani e tanti altri esposti a Natale in tutte le chiese
del mondo.
Questa introduzione mi serve per parlare, tanto per
cambiare, di animali. Non solo dei dolci gattini e simpatici
cagnolini di casa nostra. Vorrei invece ricordare, pensando
al Natale, le tante specie selvatiche che cercano di sopravvivere all’inarrestabile avanzata di Homo sapiens
che ne distrugge gli ambienti di vita. Penso alle mamme
di oranghi, gorilla e scimpanzé uccise per impadronirsi
T
dei loro cuccioli per traffici illegali; penso ai neonati di
foca massacrati davanti alle madri per le loro candide
pelliccette, ai figli dell’orsa Daniza che vagano orfani
nei boschi del Trentino e alle cucciolate di volpi sterminate
per stupide “lotte ai nocivi” e agli elefantini privati dai
genitori dal bracconaggio che non riescono a sopravvivere
senza il loro insegnamento.
Ecco, vorrei che quando si pensa alla nascita
di Gesù, la nostra commozione e la nostra tenerezza si rivolgessero anche a tutte le creature che, senza colpa, sono vittime della
nostra avidità e crudeltà. E anche per quanto
riguarda i miliardi di vittime animali uccise
negli allevamenti, la progressiva rinuncia a
una alimentazione carnea apporterebbe grandi
vantaggi pure all’ambiente, sia per la distruzione
di ambienti naturali per produrre mangimi e foraggi,
sia per i consumi altissimi di acqua.
In conclusione, nell’atmosfera serena delle feste natalizie e in ricordo del santo protettore dell’Italia, uno
sguardo benevolo dovrebbe essere rivolto a tutte le
specie che rendono ricco e vivibile il nostro pianeta, sostenendo chi, come noi del WWF, si batte per un futuro
migliore.
hp://donazioni.wwf.it/
il natale Del WWF
Per i PiCColi orFani
Il Natale del WWF è dedicato ai piccoli delle
specie a rischio rimasti orfani a causa dei bracconieri, come tigri, oranghi, elefanti, orsi e lupi che
il WWF invita ad adottare simbolicamente per
consentire loro di sopravvivere grazie alle cure di
esperti e tornare in libertà. Sono centinaia i piccoli
che ogni anno in tutto il mondo vengono aiutati e
curati dai rangers WWF per tornare un giorno
alla vita della foresta.
| Wild Wonders of Europe / S.Gorshkov / WWF
Poste Italiane S.p.A.| Sped. abb. postale – D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, Aut. GIPA/C/Roma | Contiene I.R.
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novembre-dicembre 2014
copertina | facciamoli crescere
#
NUMERI
66MILA
DOLLARI tanto può valere
un Kg. di corno di rinoceronte nel
mercato illegale
80-90 %
Tanto è calata la popolazione di
antilope tibetana nel solo
decennio 1990-2000 a causa del
prelievo della lana shahtoosh
| A.Compost / WWF-Canon
3.000
DOLLARI Tanto può valere
un solo Kg. di avorio di elefante
nei mercati neri di Pechino
CRIMINI
DI NATURA
ogNi giorNo uNa favola
NoN sempre a lieto fiNe
Baim, il cucciolo di orango rimasto orfano per la crudeltà dei bracconieri. Djala, gorilla unico superstite
di una strage. Loro ce l’hanno faa e grazie al WWF sono tornati liberi. Ma per tanti altri la sorte è stata diversa
di Natascia gargano
i lei ne hanno parlato tutti. Daniza,
l’orsa morta l’estate scorsa durante
un tentativo di cattura in Trentino,
ha commosso e irritato per il suo triste epilogo. Ma ci ha anche fatto tornare alla
mente una cosa semplice: Daniza era
una mamma. Che fine faranno i suoi
due cuccioli rimasti soli? Sette mesi
sono troppo pochi per sapere come
muoversi nella foresta, cercare il cibo o
difendersi dalle minacce. Ma con questi
due piccoli sulle Alpi condividono lo stesso
destino tanti altri baby rinoceronti, tigri o
scimpanzé rimasti orfani in Asia o in
Africa. Sono le vittime indirette dei crimini
di natura legati al traffico di specie selvatiche, cioè del quarto mercato illegale del
Pianeta.
D
nesse che ci hanno portato alla vicina città,
Baim ha tenuto gli occhi serrati stringendo
il mio dito, tenendolo vicino al suo viso.
Per tutta la notte è stato inconsolabile nella
sua culla di fortuna finché non ha
trovato un posto sicuro tra le mie
braccia. Così siamo entrambi caduti in un
sonno esausto sul pavimento dell’ufficio».
Baim ora vive con altri oranghi al Ketapang Orangutan Centre. Crescerà fino all’età adulta e lì attenderà un futuro che lo
restituirà alla foresta. In queste zone un
*
la storia di Baim
Che cosa voglia dire per un cucciolo restare senza la madre lo ha visto di persona
Trishna Gurung del WWF Usa, durante
la sua permanenza in Indonesia. Le è bastato un solo «lungo giorno» e una sola
«lunga notte». Il tempo necessario perché
«il mio piccolo "uomo della foresta", un
orango bambino con un ciuffo di capelli
rossi, prendesse per sempre un posto nel
mio cuore». Questa è la storia di Baim, trovato nella foresta del Borneo in una scatola
di cartone, terrorizzato alla ricerca della
madre uccisa dai bracconieri. «Quando lo
abbiamo recuperato ho dovuto chiudere
gli occhi mentre le sue dita si aggrappavano disperatamente alle mie» racconta
Trishna «per le cinque ore di strade scon-
OBIETTIVO SU...
olio di palma, quel grasso
che fa male alla foresta
n filo rosso nascosto unisce
oranghi, tigri, biscotti e deforestazione; tra alcune delle
specie simbolo del nostro pianeta e
moltissimi prodotti di uso comune che
riempiono gli scaffali dei supermercati: merendine, biscotti snack,
crackers e gelati. È l’olio di palma, un
ingrediente contenuto nella quasi totalità dei prodotti da forno confezionati e praticamente sconosciuto a tutti
perché indicato genericamente come
olio vegetale (ma la normativa europea sta finalmente cambiando). Con
consumi che crescono di anno in
anno.
La palma (Elaeis guineensis) da cui
si estrae questo olio è coltivata soprattutto in Indonesia e Malesia, che producono circa l’ 87 % di tutto l’olio di
palma usato nel mondo. Ma questo
U
grasso è la causa principale della distruzione delle ultime foreste dell’isola di Sumatra (Indonesia) dove vivono oranghi, elefanti, tigri e
rinoceronti.
Se ancora 50 anni fa, l’82% dell’Indonesia era coperta da foreste, già
nel 1995 la percentuale era scesa al
52%: e al ritmo attuale, entro il 2020,
le foreste indonesiane saranno definitivamente distrutte.
Il WWF ha chiesto alle aziende utilizzatrici di olio di palma di agire con
responsabilità impegnandosi a raggiungere entro il 2015 il 100% di approvvigionamento di olio di palma
certificato secondo i criteri della
Roundtable on Sustainable Palm Oil,
la tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile.
www.oneplanetfood.info
secolo fa c’erano probabilmente più di
230.000 oranghi. Oggi l’orango del Borneo è stimato in circa 40.000 individui. «Il
WWF è impegnato da anni per proteggere
questa specie, con il programma Cuore
verde del Borneo dedicato alla conservazione di importantissimi habitat» spiega
Isabella Pratesi, responsabile dei progetti
di conservazione internazionali WWF Italia. «In questo territorio perdiamo fette
consistenti di foreste e di biodiversità soprattutto a causa delle piantagioni di
palma da olio (vedi articolo sotto)».
il ritorno a casa di djala
Djala, una gorilla della foresta pluviale del
Gabon. Negli anni Ottanta i bracconieri
massacrano la sua famiglia. Lui è l’unico
sopravvissuto. Trovato incatenato, affamato e torturato, è stato salvato e portato
al Gorilla Centre Animal Park in Inghilterra dove ha vissuto grazie alle cure della
Aspinall Foundation. Fino al 2013, quando
questo magnifico maschio di 200 kg ha
fatto un lungo e indimenticabile viaggio:
dopo 30 anni è tornato a casa, con 4 mogli
e altrettanti figli, grazie allo straordinario
e complesso progetto di restituzione alla
natura. «Non tutte le storie hanno un lieto
fine, molte volte i piccoli orfani riescono a
sopravvivere grazie al nostro aiuto, ma è
molto difficile riuscire a riportarli alla vita
selvatica» commenta Pratesi «ma non esiste alcun progetto umano che abbia per
un piccolo il valore di quello che apprende
dai suoi genitori o dalla sua famiglia allargata». hp://criminidinatura.wwf.it
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Cure pArentAli,
sCopriAmo il mondo
dei Cugini non umAni
!
Q
tivamente ed emotivamente
complessi. La madre o le "figure
di attaccamento" sono fondamentali per lo sviluppo psicologico del piccolo, perché impari a
mostrare le giuste emozioni
quando serve e non quando potrebbe essere deleterio. Studiando come si comportano i primati,
si sono messi a punto specifici interventi per evitare lo sviluppo di
alcune patologie infantili e migliorare la qualità delle cure parentali nella nostra specie. Si è
capito ad esempio che nell’uomo, quando esiste un attaccamento sicuro, il bambino si allontana dalla madre con il giusto
equilibrio fra paura e desiderio
di esplorare. È intimorito, ma sa
che può tornare indietro ed essere accolto. Gradualmente, diventa indipendente. Se invece una
madre non è affidabile, cambia
umore repentinamente e non dà
calore emotivo, il piccolo rischia
di non allontanarsi neanche per
poco tempo. Talvolta addirittura
preferisce essere maltrattato
piuttosto che restare solo.
Quando un piccolo di cebo
diventa indipendente?
I piccoli possono essere svezzati
alla fine del primo anno o mesi
dopo, in base alla disponibilità di
cibo. Ma essere svezzati non significa diventare indipendenti,
le cure parentali durano anni.
La madre e il gruppo sono vicini
mentre i giovani esplorano, giocano e incominciano a mangiare
in autonomia. Qualsiasi cosa capiti, i piccoli cercano sicurezza
dai grandi. Gli adulti non intervengono con richiami o punizioni quando i piccoli fanno qualcosa che a noi umani potrebbe
sembrare pericoloso, non cercano di farli interessare a qualcosa,
non propongono "giochi intelligenti". Diversamente dagli adulti
umani nelle società occidentali,
lasciano che i piccoli facciano le
loro esperienze.
Possiamo parlare di trasmissione culturale nei primati?
Certo. Questo fenomeno è stato
dimostrato già in altre specie, come scimpanzé e delfini. Anche i
cebi hanno comportamenti culturali. Si parla della "cultura litica" dei cebi di Fazenda Boa Vista,
perché solo qui i cebi usano sassi
e incudini per rompere noci dal
guscio durissimo.
Cosa accade se un piccolo
resta orfano, per esempio
perché il genitore è vittima
di bracconaggio?
Dove lavoro non c’è bracconaggio, ma quando è frequente, la
possibilità di sopravvivere dipende dall’età e dal gruppo sociale. Se il piccolo è già svezzato,
altri membri se ne prendono cura, oppure lo nutre e accudisce
una madre che in quello stesso
periodo sta già allattando. Se ciò
non avviene, i rischi di essere
predato o di morire di fame sono
altissimi.
COSA PUOI FARE TU
STOP AI CRIMINI DI NATURA
Il WWF chiede il sostegno di tui: l’invito è quello di
aiutare le centinaia di ranger, Guardie e volontari del
WWF, aivi in Italia e nel mondo, per dotarle di
arezzature tecnologiche, medicine, fuoristrada, gps,
camera-traps, binocoli, radiotrasmienti e altri
equipaggiamenti indispensabili a monitorare il
territorio per sorprendere bracconieri e trafficanti.
Su www.wwf/criminidinatura chiunque può
sostenere la campagna del WWF e sooscrivere la
petizione WWF rivolta a Governo e Parlamento per
introdurre finalmente in Italia il reato di “Uccisione di
fauna selvatica protea”. Per sostenere la campagna
è aivo anche il Numero verde 800.990099
L’etologa Visalberghi ci spiega come, nei primati, i piccoli apprendano dai genitori
anche araverso la trasmissione culturale
uando i bracconieri spezzano i legami tra cuccioli
e mamme, decidono anche del destino dell’intera specie: le cure parentali sono, infatti, fondamentali per la formazione dei piccoli e per la loro sopravvivenza. Ne abbiamo parlato con
l’etologa Elisabetta Visalberghi, che da 35 anni studia il comportamento e la biologia dei primati non umani, presso il CNR e
in Brasile, a Fazenda Boa Vista.
Qual è l’oggetto delle sue ricerche?
Mi sono occupata principalmente dei cebi dai cornetti, scimmie
platirrine che vivono in Sudamerica, grandi come gatti, attive e
curiose come noi. Abbiamo cercato di capire come questi animali imparano cosa mangiare o a
risolvere un problema, come ragionano, come si comportano
l’uno con l’altro, che significato
hanno le espressioni facciali. È
stato un grande piacere riuscire
a dimostrare che i cebi risolvono
molti problemi bene come gli
scimpanzé, scimmie antropomorfe, e che in alcuni casi si comportano come i bambini di un
anno e mezzo. Ci è voluta una vita, ma ce l’ho fatta.
Come si manifestano le cure parentali?
La madre nutre il piccolo allattandolo e proteggendolo dai predatori, come in tutti i mammiferi, ma nei primati c’è molto
di più. I cebi sono cogni-
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copertina | facciamoli crescere
A passeggio con papà | Due cebi dai cornei: questa specie è stata oggeo
di importanti studi sulle cure parentali | M.Gunther / WWF-Canon
Cure parentali | Elisabea Visalberghi , etologa del Cnr esperta di primati
|S.Gerbino, www.silviagerbino.com
*
PERSONE/1
milA, lA rAnger ArmAtA di FototrAppole
Che diFende lA tigre di sumAtrA
razie all’utilizzo delle più moderne tecnologie
si è arrivati a identificare la presenza, in un territorio ben definito, di due mamme e di quattro
cuccioli. Un’informazione importantissima per chi lavora alla conservazione della tigre come Mila (Kar-
G
mila) Parakkasi. Dopo la laurea, Mila si è unita al WWF
e oggi è a capo di un team di ricerca che lavora nel
cuore dell’isola di Sumatra, in una delle aree maggiormente interessate da processi illegali di deforestazione che stanno togliendo spazio vitale alla tigre. La
sottospecie qui è ridotta a circa 300 individui. Il team
lavora nel vasto progetto di foto e video-trappolaggio.
Mila, cosa ti ha spinto a lavorare per il WWF?
Ho sentito parlare del WWF da quando ero all’università. Si tratta di un’organizzazione ambientalista con
molti anni di esperienza nella conservazione delle specie. La fauna selvatica è sempre stata la mia passione.
Quindi, per dare il mio contributo alla conservazione
della tigre, dovevo venire a lavorare al WWF.
In che modo foto e video possono aiutare alla
conservazione delle tigri?
La fototrappola è davvero uno strumento fantastico.
Prima che fossero disponibili, lo studio delle tigri di
Sumatra si basava principalmente sulle impronte o i
segni di graffi su un albero, spesso fuorvianti, soprattutto quando le impronte non sono recenti. Grazie alle
fototrappole, è oggi possibile ridurre al minimo i margini di errore, ed è possibile identificare gli individui
dalle loro strisce. Quindi i dati di distribuzione e quelli
sulla popolazione sono finalmente affidabili.
Cosa può fare chi legge per aiutare la tigre?
Acquistare carta che arrivi da piantagioni sostenibili e
certificate, come la certificazione FSC. E dare il nostro
sostegno al governo dell’Indonesia, per spingerlo ad
attuare piani d’azione per la conservazione.
sostieni il progeo tigre del WWF: www.wwf.it/tigre
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copertina | facciamoli crescere
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Qui Virunga | Un cucciolo di gorilla di
montagna gioca insieme alla madre
all’interno di uno degli ultimi santuari di
protezione di questa specie | M.Harvey /
WWF-Canon
PAULIN E BEKI, L’AMICIZIA
CHE BATTE LA CIECA VIOLENZA
Nel Parco del Virunga la baaglia tra rangers e bracconieri si combae senza esclusioni di colpi.
E a farne le spese spesso sono i meravigliosi gorilla di montagna che il WWF protegge da decenni
di Isabella Pratesi
uesta è la storia di Beki, una giovane gorilla che nel 2007 ha assistito allo sterminio della sua grande
famiglia. La famiglia di Senkekwe, che viveva all’interno del parco nazionale del
Virunga - il parco più antico del continente
africano sostenuto e difeso dal WWF, dove
vivono gli ultimi gorilla di montagna.
In quella tragica estate di qualche
anno fa alcuni criminali - che da tempo
assediavano il parco - avevano deciso di
dare una lezione esemplare alle guardie
dell’area protetta che, con la loro dedizione, intralciavano lo sfruttamento illegale delle risorse.
Fu così che quando che, quando echeggiò nella foresta una fitta e sorda sequenza
di colpi di kalashnikov, proveniente dalla
zona 4 del parco, l’area del gruppo di
Senkekwe (il gorilla silver back che da
anni seguivano e proteggevano), il ranger
Paulin sentì un pugno allo stomaco.
Ci vollero 6 ore di marcia per raggiungere il luogo degli spari, ma Paulin di
quella corsa tra fango, rami e spine non
ricorda più niente. Non ha mai invece
smesso di ricordare lo spettacolo che gli si
aprì all’improvviso davanti agli occhi: il
grande Senkekwe era lì al centro della radura, la sua incredibile energia spezzata
nell’evidente tentativo di fermare la strage
della sua famiglia. E poi c’era Mburanumwe, la femmina incinta che tante volte
aveva incrociato nella foresta, il suo pelo
in parte bruciato, il piccolo morto in
Q
grembo. A pochi metri di distanza altre di Paulin e Beki. Un storia di dedizione, di altri ranger del Parco del Virunga a comdue femmine senza vita e tre giovani non affetto, di crescita, di piccole e grandi dif- battere, con il sostegno del WWF, la giusta
ficoltà ma soprattutto di tanta voglia di battaglia contro i bracconieri e i crimini
ancora adulti.
Paulin conosceva quella famiglia gorilla dare ai due piccoli orfani una nuova vita. di natura.
Oggi, grazie all’attenzione della comuÈ stato proprio Paulin, 4 anni più tardi,
per gorilla e nonostante le lacrime che gli
impedivano di vederci meglio capì subito a riaccompagnare Beki e il suo fratellino nità locale, al sostegno delle grandi orgache fra quei corpi mancavano quelli dei il giorno del loro ritorno nelle foreste del nizzazioni e al lavoro duro e pericolo dei
loro rangers, i gorilla del parco del Virunga
due piccoli dello scorso anno: Beki e Virunga.
Da quel giorno Paulin ha continuato, sono protetti e difesi, ma il loro futuro diAokuro.
da lontano a seguirli e a monitorarli, ma pende anche da te.
Lui e i suoi colleghi iniziasoprattutto ha continuato, come tutti gli
rono subito la disperata ricriminidinatura.wwf.it
cerca dei cuccioli, che potevano
molto
probabilmente essere fiZOOM
niti nella mani dei criminali.
Il commercio dei piccoli di gorilla per la loro carne o come
animali da compagnia è fiorente e può fruttare ai crimi’Europa continua ad essere interessata di Milano. Con questa Campagna il WWF
nali un facile e ricco guadagno.
dai traffici criminali di specie protette: chiede sostegno per la lotta contro il bracFu solo la mattina succesl’ennesimo arresto è avvenuto in aeroporto conaggio.
siva, quando ormai disperaI corni sequestrati erano probabilmente
a Francoforte: due uomini contrattavano
vano di trovare i due orfani,
con potenziali clienti la vendita di due corni appena giunti dall’Africa. Il prezzo del
che Paulin notò un leggero modi rinoceronte. La polizia tedesca li ha colti corno di rinoceronte ha raggiunto la cifra
vimento nel folto della foresta:
in flagranza in una hall dell’aeroporto. 66.000 dollari al chilo, più dell’oro o del
erano i due piccoli di gorilla,
Francoforte è aeroporto frequentato da mi- platino. Questo vuol dire che il valore di un
terrorizzati e tremanti che si telioni di viaggiatori ogni anno, luogo di tran- solo corno di rinoceronte può arrivare a cinevano abbracciati per scalsiti e partenze di voli che connettono l’Africa fre intorno ai 500.000 dollari. Un recente
darsi e confortarsi.
con l’Asia, dunque snodo cruciale anche per studio del WWF e del programma Traffic
Niente mi è mai arrivato
il commercio illegale di natura. L’esclation dimostra che il corno di rinoceronte viene
così profondo nel cuore come
delle stragi di rinoceronti, elefanti e tigri, e sia utilizzato per rimedi di dubbia efficacia
lo sgaurdo di Beki che teneva
le forti responsabilità anche del mercato nel mercato asiatico, ma anche come status
il più piccolo Aokuro stretto al
europeo sono alla base della campagna simbol di una nuova middle class asiatica
suo fianco. La sua fiducia nella
Stop ai crimini di natura lanciata dal WWF che lo tiene esposto nei propri salotti o in
vita era stata devastata e il tercon un evento che ha visto proprio come altri spazi di rappresentanza.
rore gli impediva di fuggire. È
specie ‘simbolo’ il rinoceronte, nel centro
www.wwf.it/rinoceronte
iniziata quella mattina la storia
*
BLITZ, FERMATI ECO-TRAFFICANTI
L
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copertina | facciamoli crescere
Il rIccIo, I rondonI
e tuttI glI altrI. la mIa
vIta da “salva-cuccIolI”
Lo storico esponente WWF in Calabria racconta la sua esperienza di soccorritore
di piccoli animali: uccelli caduti dai nidi, animali impallinati dai cacciatori. E molto altro
di pino paolillo
e dovessi indicare una caratteristica per ogni periodo dell’anno, direi che per
me l’autunno è la stagione dei recuperi di animali impallinati e
l’estate quella in cui cadono i pulcini, ognuna diversa dalle altre,
sulla base della specie recuperata più di frequente.
Quest’anno, ad esempio, è
stato l’anno delle civette, un altro
quello degli allocchi o dei barbagianni e così via, includendo
nell’elenco una buona parte
dell’avifauna nidificante nel raggio di qualche decina di chilometri. Rapaci e passeriformi a parte, a farla da padrone sono però i
piccoli di rondone. Ogni anno,
tra la fine di giugno e i primi di
luglio, ricevevo una telefonata. È
la “Signora dei rondoni” che mi
comunica il ritrovamento del solito pulcino caduto dal nido. All’appuntamento per la consegna
del trovatello alcuni arrivano in
condizioni pietose e non sopravvivono che poche ore, ma nella
maggior parte dei casi, dopo
giorni di sostanziose e impegnative pappe a base di camole del
miele e pezzettini di carne cruda,
i nostri rondoni spiccavano il volo dalle mie mani nel prato vicino casa o direttamente dal balcone che guarda il mare. La mia
soddisfazione più grande era comunicarle l’avvenuta liberazione, dopodiché ci salutavamo, sapendo che l’anno
successivo ci saremmo rivisti, per salvare altri rondoni.
Quando arrivano i gruccioni
in migrazione dall’Africa, verso i
primi di maggio, ripenso a quella
volta in cui un signore mi portò a
casa 5 pulcini a cui aveva rotto il
nido lavorando con una ruspa.
Siccome avevo già prenotato il
treno per essere a Roma il giorno
seguente (riunione al WWF), decisi di portarmeli con me in cuccetta, per poi consegnarli ad una
vera esperta di prole inetta da accudire, Eva Hulsmann, che non
esitò a rimproverarmi (“Ah, i soliti italiani!) per il ritardo di dieci
minuti con cui mi presentati alla
sua casa ai Parioli per la consegna dei piccoli affamati.
All’appuntamento con Valentino, il rumeno custode di un villaggio turistico, ci arrivo di solito
in orario, vista la vicinanza della
S
pineta costiera dove ogni anno
recupera pulcini di fratino minacciati da quad e fuoristrada
che scorrazzano sulla spiaggia, o
piccoli di succiacapre disturbati
dai troppi villeggianti.
Il rischio, sempre in agguato,
è che poi si crei un legame tanto
forte da rendere difficile l’inevitabile separazione. Come accadde due estati fa con il pulcino di
ballerina bianca che, una volta in
grado di volare, non volle saperne di lasciare il terrazzino di casa
e mi aspettava la sera pronto ad
accogliermi con un saltello, prima di precipitarsi ai miei piedi in
attesa dei succulenti vermetti.
Il riccio. Quando me lo portarono, chiuso anch’esso in una
scatola delle scarpe, mi fece subito una grande tenerezza. Era il
12 ottobre e nella sede del WWF
di Vibo si stava svolgendo un’ importante riunione. Era un esserino cieco di pochi giorni, senza
peli, infreddolito e, nonostante
l’aspetto spinoso tipico della specie, bisognoso di cure e di tanto
calore. Giunto a casa, cominciarono subito i problemi per alimentarlo: sapendo che i piccoli
di riccio non hanno gli enzimi
per digerire il lattosio, dovetti subito trovare un’alternativa, per
poi affidarmi ad un preparato in
polvere per gattini. Le bottiglie
di acqua calda coperte da un
panno erano sufficienti per riscaldare la scatola di cartone, mentre ogni quattro
In una mano | Il piccolo riccio soccorso
dal WWF Calabria | G.Paolillo / WWF
Italia
ore intere siringhe di latte
tiepido gli riempivano lo
stomaco. E finché era giorno,
va bene, ma la notte…
Per diverso tempo il peso si
mantenne sugli ottanta grammi
e ci fu un momento in cui sembrò
dovesse non farcela, ma per fortuna si riprese alla grande, cominciò piano piano a mangiare
cibi solidi e da allora non la smise
più di abbuffarsi di carne in scatola per gatti, uva sultanina e altra frutta.
Si dice da qualche parte che
“chi salva una vita salva il mondo”. Di certo non ho salvato il
mondo (ci vuole ben altro), ma
parecchi dei suoi meravigliosi
abitanti, sì. E a me basta.
!
L’ALLARME
OTTOBRE DI FUOCO IN LOMBARDIA
Weekend di fuoco quello di metà oobre, con 17 cacciatori
denunciati dalle Guardie WWF Lombardia in soli tre giorni di
aività nelle province di Brescia, Milano e Pavia. Reati di
abbaimento di specie protee, utilizzo di richiami acustici
eleromagnetici vietati e maltraamento di animali, con il
conseguente sequestro operato dalle competenti polizie
provinciali di: 17 fucili, 11 richiami acustici eleromagnetici
vietati, 1 telefonino usato come richiamo acustico, 113 uccelli
morti e 5 uccelli vivi . Una denuncia per favoreggiamento e
una per uccellagione (con richiami vivi e anche di specie
protea!). «In Lombardia la legge dello Stato e le direive
europee», afferma Antonio Delle Monache, Coordinatore
delle Guardie Volontarie del WWF Lombardia «sono
sistematicamente infrante». hp://criminidinatura.wwf.it
*
PERSONE/2
antonIo delle monache, In prIma lInea
contro Il bracconaggIo made In Italy
ssere un bracconiere non è un
fatto accidentale; sparare a una
specie protetta “per sbaglio” è
quasi impossibile, specie se parliamo di rapaci o di orsi, lupi, ungulati.
Così come non si abbattono
decine di piccoli uccelli per
errore. È quasi una costante
ripescare lo stesso bracconiere più di una volta con
le “mani nel sacco”. Sono
quasi tutti recidivi anche
perché le sanzioni sono
davvero ridicole di fronte ai
possibili guadagni che si ricavano».
«E
Antonio Delle Monache è il coordinatore
regionale delle Guardie volontarie venatorie WWF, 35 guardie divise in 6 nuclei
provinciali, in una delle aree della nostra
penisola tra quelle a più
alta “densità” di bracconaggio: «Ci stiamo dotando delle più moderne
tecnologie, come metal detectors per la ricerca di
armi occultate, e alcune
guardie stanno affrontando i corsi per l’utilizzo
di droni, utili nella ricerca
delle reti da uccellagione e
delle trappole».
«Capita di ricevere minacce o intimidazioni. Ad Ischia , dove svolgiamo un campo
antibracconaggio primaverile, abbiamo rischiato di rimanere feriti da un grande
masso lanciato dall’alto sulla nostra macchina. In Val Trompia hanno sabotato i
freni della vettura di servizio: solo per un
miracolo le guardie non sono finite in un
burrone».
«Nel 2006», racconta Delle Monache,
«durante un normale controllo antibracconaggio abbiamo scoperto che il cacciatore sorpreso ad abbattere specie protette
era in realtà un incallito trafficante di animali rari».
(L.B.)
facebook.com/guardiewwflombardia
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ecogallery
SENZA PIÙ GHIACCIO
L’Artico si sta leeralmente fondendo
soo le zampe degli orsi polari e un’immensa porzione della banchisa scomparirà nei prossimi anni se non
interveniamo subito. A causa della fusione dei ghiacci, gli orsi sono costrei a
percorrere chilometri e chilometri, anche
a nuoto, in cerca di cibo. Stremati dalla
fame e dalla fatica, in molti non riescono
a sopravvivere. Con il tuo aiuto possiamo
fare pressioni sui governi per limitare le
emissioni di gas serra, responsabili dei
cambiamenti climatici, e preservare l’ecosistema artico dalle industrie del petrolio. Possiamo inoltre, arezzare le
nostre squadre di pronto intervento per
gli orsi polari e acquistare radiocollari,
motoslie e kit veterinari.
www.wwf.it/orsopolare
Foto: naturepl.com / Steven Kazlowski |
WWF Canon
RADDOPPIO POSSIBILE
Il bracconaggio per il commercio illegale di parti o prodoi di tigre
(per la medicina orientale o semplicemente per oggei) è la maggiore
minaccia per la regina delle foreste. Dal 2000 al 2013 l’equivalente di
circa 1.500 tigri è stato sequestrato soo forma di crani, ossa, pelli e
parti di tigre. Il WWF ha lanciato la grande campagna TX2, con
l’obieivo di raddoppiare il numero di tigri in natura entro il 2022:
aualmente sono appena 3.200. www.wwf.it/tigre
Foto: Alain Compost |WWF Canon
SEMPRE PIÙ CONFINATI
BASTA UN RECINTO
Un tempo il panda viveva in tuo il sud e
l’est della Cina, oltre che in Birmania e
Vietnam seentrionale, ma l’espansione
e lo sviluppo della popolazione umana lo
hanno confinato nelle fie foreste di
bambù e di conifere dei rilievi montuosi
della Cina Sud Occiendentale, nelle
provincia di Sichuan, Shan-si Gansu. La
continua frammentazione e riduzione
degli habitat, causato dalla costruzione
di strade, dighe ed edifici insieme alla
deforestazione a sua volta dovuta dal
taglio di piante di bambù (di cui si
alimenta) hanno ridoo a 11.000
chilometri quadrati le aree dove il panda
può vivere. Oggi nel mondo ci sono meno
di 1.600 panda e di questi 1.000 vivono
nelle aree protee create dal WWF in
collaborazione con il governo cinese.
www.wwf.it/panda
Foto: naturepl.com / Eric Baccega |WWF
Nel 2014 Oltre 500 recinti per difendere le
greggi dagli orsi tra le Alpi e gli Appennini
(e raccontati del documentario WWF “Insieme per l’orso”) sono stati installati grazie al progeo europeo LIFE Arctos, del
quale fa parte anche il WWF.
Negli ultimi 4 anni è stata realizzata una
grande opera di prevenzione con l’obiettivo di conciliare aività economiche quali
l’allevamento e la difesa della biodiversità
e di specie minacciate come orsi e lupi.
La prevenzione con uso delle recinzioni,
l’uso di cani da guardiania, la sorveglianza
delle greggi sono la strada da intraprendere secondo il WWF per una sana e responsabile gestione del conflio direo
con i grandi carnivori.
Vai www.wwf.it/orso per saperne di più e
sostenerci.
Canon
Foto: Sanchez & Lope | WWF Canon
CHE MONDO
SAREBBE,
SENZA IL WWF
lla fine di un anno particolarmente
pesante per quanto riguarda la natura, ci si può chiedere se valga la
pena continuare a combattere e, come soci
e sostenitori, contribuire ad una lotta che
appare sempre più ardua.
Ma uno sguardo al passato e alle prospettive per il futuro ci invitano ad una posizione più ottimistica riguardo alle possibilità che ognuno di noi ha di incidere su
situazioni difficili.
Se più di cinquant’anni fa il WWF non
fosse nato, la spinta, spesso determinante,
per la creazione di Parchi Nazionali che
han salvato specie come la tigre o il gorilla di montagna, il rinoceronte indiano e il
leone asiatico, non ci sarebbe stata. E così
tutta la politica di Governi e Stati per una
mitigazione delle attività distruttive degli
ecosistemi, dalle deforestazioni selvagge
ai drenaggi di zone umide non avrebbe
raggiunto risultati positivi. Per non parlare
della politica di responsabilizzazione nei
confronti delle cause di degrado climatico.
Per quanto riguarda l’Italia, se non ci
fossimo stati, quasi sicuramente cervo sardo e lupo italico, orso bruno alpino e lontra sarebbero scomparsi dalle liste della
fauna italica. E non si sarebbe creata quella meravigliosa rete di Oasi e altre aree
protette che, sull’esempio di quelle del
WWF, hanno contribuito a salvare aree
preziose in tutto il Paese. Un’attività educativa quasi quarantennale ha elevato il livello di conoscenza naturalistica un tempo relegata nelle biblioteche universitarie
e il coinvolgimento attivo di centinaia di
migliaia di giovani in manifestazioni, raccolte di firme, marce di protesta e campi
di lavoro ha contribuito a elevare, con la
generosa contribuzione di migliaia di soci
e sostenitori a rendere l’Italia più bella e
protetta. Credo che anche oggi e più di
prima valga la pena di aiutare il WWF.
Fulco Pratesi
A
DAI, DATECI
UNA MANO!
| G. Paolillo
SCOPRI COME PUOI AIUTARE IL
NOSTRO IMPEGNO PER UN
MONDO MIGLIORE
Grazie al WWF si può
otti passate in attesa di un segnale
e finalmente la schiusa e centinaia
di minuscole tartarughe iniziano
il viaggio della vita; ore passate ad assistere
capodogli spiaggiati, con la speranza di
aiutarli a ritrovare il mare aperto, o sotto il
sole ad insegnare ai bambini cos'è il mare.
Centinaia di volontari WWF anche quest'anno hanno hanno fatto la loro parte.
Nelle Oasi, lungo le spiagge, nelle aree marine protette. E pochi mesi fa in Sardegna
N
di Donatella Bianchi
un delfino finisce all’interno di una peschiera, e ci rimane per un mese intero e si
ciba del pesce allevato da una piccola comunità di pescatori. Loro anziché ucciderlo
ne diventano custodi fina ad aprire i lavorieri, rinunciando al guadagno della stagione
per ridare al delfino la libertà. E’ una storia
che fino a qualche anno fa non avremmo
potuto raccontare. Ci dà la misura di un
grande cambiamento, di quanto sia cresciuta
la sensibilità nei confronti della natura.
Anche questo e' accaduto
grazie all' incessante lavoro di associazioni come
il WWF.
Il Mediterraneo è un mare
molto piccolo, ma potenziale
di biodiversità immenso e noi
abbiamo il dovere di preservarlo. E' la
casa di tartarughe marine, tonni, delfini e
balenottere e ora anche di specie aliene. E
sott’acqua, non dimentichiamolo, ci sono
le praterie di posidonia, una
pianta che produce ossigeno,
e' l'Amazzonia del pianeta
blu. Dobbiamo batterci per la
sua tutela e dovremo essere
tanti per far sentire la nostra
forza. Attraverso il WWF si può:
contribuire, partecipare ad un grande progetto di tutela e salvaguardia del pianeta e
del suo mare. Continuate a sostenerci.
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del WWF sono un dono speciale per te, per i
tuoi cari e soprattutto per il Pianeta.
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ai prodotti di cartoleria tutti i nostri regali solidali sono stati creati con materiali e processi
di produzione ecosostenibili, nel pieno rispetto dell’ambiente e di coloro che li hanno
realizzati. Quest’anno scegli di fare un regalo
che aiuta la natura. Sostieni il WWF.
Perché alla natura non basta il pensiero.
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umanitarie e ambientali, si unisce al WWF
per sostenere la causa dell’Amazzonia.
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Puoi sostenere i progetti WWF sul campo adottando
una specie in pericolo. Con il tuo contributo non faremo
mancare il nostro aiuto concreto alle specie che rischiamo di scomparire, dalla tigre al gorilla, dall’orso
polare al panda, dall’orso bruno al lupo, minacciate da
bracconaggio e dalla distruzione dell’habitat. Insomma,
dai crimini di natura.
Adottando uno o più cuccioli, avrai in regalo il nostro
“kit adozioni” con peluche, il tuo Kit personalizzato e
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Il peluche WWF non è come tutti gli altri:
è solo per te che ami davvero la natura.
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stato modellato e rifinito a
mano grazie alla collaborazione di “Le Botteghe della
Cartapesta”, cooperativa
sociale che ha come scopo
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delle persone con disabilità.
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realizzato grazie al recupero e riutilizzo dei magazine WWF usati.
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Il mondo sta cambiando ad una velocità senza precedenti. I sistemi globali
in pochi mesi divorano risorse e biodiversità, mettendo a rischio centinaia di
specie animali. Il consumo di risorse è
così in aumento che nel 2050, se conti-
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nueremo con questo trend negativo,
avremo bisogno di tre pianeti (fonte:
Living Planet Report WWF, 2014).
Nel 2015 continueremo la nostra battaglia per garantire un futuro al Pianeta.
Unisciti a noi!
Essere socio WWF significa
contribuire attivamente e
concretamente al raggiungimento della nostra missione. Noi ci battiamo ogni
giorno per difendere le
specie e gli ambienti in
pericolo, ma non possiamo farlo da soli. Abbiamo
bisogno di aiuto, tutto
l’aiuto possibile. Rinnova o regala un’iscrizione WWF.
Insieme, saremo più forti contro i crimini i natura.
• Sostieni le attività del WWF on line, con carta di credito in massima sicurezza, su www.wwf.it ma non solo.
• Effettua una donazione sul conto corrente postale 323006 intestato a WWF Italia Onlus.
• Oppure un bonifico bancario: Unicredit Spa – IBAN IT 20 Q 02008 05016 000110083977
• Chiama il nostro Numero Verde 800 99 00 99
• Sostieni con una donazione in memoria: info su wwf.it/donazioniinmemoria
• Devolvi il 5 per mille ai progetti del WWF Italia. C.F. 80078430586
panda
novembre-dicembre 2014
7
ecogallery
ADOTTA UN PINGUINO
I pinguini imperatore passano il lungo inverno sul ghiaccio aperto e
si riproducono durante la stagione rigida. Studi recentihanno
evidenziato che alcune colonie hanno spostato negli anni (2011,
2012) il loro sito tradizionale di riproduzione perché lo strato di
ghiaccio che usualmente utilizzavano tardava a formarsi, a causa
dell’aumento delle temperature. Adoa simbolicamente un
pinguino, contribuirai concretamente alle aività WWF a difesa di
questa specie. hp://adozioni.wwf.it
Foto: Fritz Pölking / WWF | WWF Canon
AVORIO SEMPRE PIÙ RICHIESTO
Negli ultimissimi anni il bracconaggio di elefanti ha raggiunto dei nuovi livelli record,
superando drammaticamente la capacità di riproduzione di questa specie. La
percentuale di bracconaggio nel 2012 ha infai colpito il 7,4% della popolazione, il cui
tasso di riproduzione non supera il 5% (UNEP, 2013). Questo vuol dire che in una
popolazione stimata tra i 400.000 e i 600.000 individui ne vengono ammazzati in media
tra i 22.000 e i 25.000 ogni anno, ovvero circa 70 al giorno. Questo accanimento ha
portato, secondo i dati della Wildlife Conservation Society
e ai recenti studi dell’Università del Colorado, in soli tre anni (2010-2012) al bracconaggio
di 100.000 elefanti, per una perdita del 64% della popolazione di elefanti in Africa
Centrale. Sostieni la campagna WWF su hp://criminidinatura.wwf.it
Foto: Andy Rouse / Steven Kazlowski |WWF Canon
SCACCIATI DALLE FORESTE
Gli oranghi abitano nelle foreste del Borneo e di Sumatra. Per l’orango la foresta è di vitale
importanza: trascorre la sua giornata passando da un albero all’altro e sempre tra i rami
costruisce il giaciglio, che ospiterà il suo sonno nourno. La riduzione della superficie
forestale spinge l'orango ad entrare nelle aree agricole per la ricerca di cibo, e spesso
viene ucciso perché danneggia i raccolti, oppure diventa facile preda dei cacciatori di
frodo che ne vendono la carne illegalmente. Nella foto, un giovane orfano viene curato in
un centro di recupero a Kalimantan, Indonesia. Il WWF lavora per la conservazione degli
oranghi dal 1970, araverso lo “Species Action Plan for orangutans”.
Scopri su www.wwf.it/orango
Foto: Tantyo Bangun | WWF Canon
8
WWF in azione
ATTIVISMO
REGALI ECO?
ONLINE QUELLI SALVA-ENERGIA
Nella scelta dei regali di Natale ecosostenibili corre in aiuto la guida gratuita
on-line del WWF, Top Ten (www.eurotopten.it) che da diversi anni aggiorna
una lista dei 10 migliori apparecchi rispeo al consumo di energia, segnala
le novità del mercato fornendo utili
eco-consigli per un utilizzo meno energivoro.
La selezione permee di individuare
con un semplice click i 10 migliori elettrodomestici dal punto di vista ambientale presenti sul mercato italiano
come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni, congelatori, tv, computer,
stampanti e anche auto eleriche.
Scegliendo un prodoo ad alta efficienza energetica faremo un regalo
alle nostre tasche, visto che ridurremo
il consumo elerico, e anche all’ambiente. Scegliendo prodoi Top Ten favoriremo quella fonte nascosta, l’efficienza energetica considerata anche
dall’Agenzia Internazionale dell’Energia uno degli strumenti più efficaci per
affrontare la sfida del riscaldamento
globale.
(C.M.)
www.eurotopten.it
panda
novembre-dicembre 2014
GLI SCIENZIATI A DIFESA
DEL TERRITORIO
CLIMA/1
Parte dalla Genova ferita dall’ultima di una lunga serie di alluvioni
l’appello per una politica che finalmente prevenga i disastri
STILI DI VITA
CIBO E DINTORNI
MANGIAMO SOSTENIBILE
In aesa di EXPO 2015 si avvia la riflessione nei territori sul rapporto tra produzioni agro-alimentari, alimentazione e
la salute dell'uomo e del pianeta. Lo
scorso 12 oobre al Centro di Educazione Ambientale A.Peccei del Casale
Giannella del WWF (Orbetello) è stato
dedicato proprio ai modelli alimentari a
basso impao ambientale, all'allevamento etico e alla sua ricaduta sull'alimentazione, offrendo l'occasione per un
ampio confronto tra addei ai lavori e
ciadini consumatori. Obieivo del convegno, organizzato da WWF Oasi e Associazione Occhio in Oasi in collaborazione con il WWF Italia, sensibilizzare
l'opinione pubblica a un consumo alimentare consapevole e di qualità, per
una collaborazione rispeosa dell'ambiente tra produori e consumatori e, in
particolare, verso produzioni animali nel
rispeo degli esseri viventi e della Terra.
www.oneplanetfood.info
arte da Genova, città simbolo
degli effetti disastrosi del cambiamento climatico, l’appello
firmato da oltre 30 esponenti del
mondo della scienza e delle scienze
sociali italiani dal titolo emblematico:
“Dopo Genova 2014 - Clima, suolo e
futuro: per un’economia basata sul
valore della natura” . Promosso dal
WWF Italia, in collaborazione con la
Fondazione Festival della Scienza,
l’Appello è stato presentato il primo
novembre nell’ambito del Festival
della Scienza di Genova da uno dei
firmatari, Luca Mercalli, climatologo
e noto divulgatore scientifico e Presidente della Società Meteorologica
Italiana e Vittorio Bo, direttore del Festival.
Gli scienziati hanno voluto così richiamare l’attenzione del mondo della politica, dell’economia, delle imprese e dei media per scongiurare
nuovi episodi, evidenziando le principali vulnerabilità per il nostro Paese
insieme ad una lista di sei punti urgenti che nella direzione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, si chiede vengano
attuati subito dal governo e dalle istituzioni regionali.
Nell’Appello si sottolinea l’esigenza non solo di sbloccare finanziamenti per un risanamento del territorio,
ma di ‘instradare’ in maniera efficace
ed efficiente tali risorse: nel 2012
erano stati stimati dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare almeno 2 miliardi e
mezzo di euro come finanziamento
necessario per agire sul problema del
P
Acque minacciose| Il fiume Po invade le case in
prossimità delle sponde in una delle ricorrenti
ondate di piena di questi ultimi anni | Archivio
WWF
risanamento del territorio nazionale,
mentre il recente decreto cosiddetto
SbloccaItalia, finanzia per circa 3.9
miliardi di euro grandi opere, delle
quali il 47% sono autostrade.
Gli scienziati richiamano la necessità di un salto di qualità innovativa
ed anticipatrice per passare da politiche che continuano a perseguire azioni dirette a stravolgere il nostro territorio (un territorio delicato e intrinsecamente fragile dal punto di vista
idrogeologico), a politiche che ne prevedano prioritariamente la difesa, il
ripristino e la riqualificazione.
Nell’Appello è ribadita con forza
soprattutto la necessità che nei processi di programmazione economica
venga dato valore alla natura e ai servizi offerti dagli ecosistemi al benessere e allo sviluppo umano. “Appare
evidente come le questioni ambientali restino ancora ‘ghettizzate’ nell’ambito delle funzioni di un solo Ministero – dichiarano gli scienziati - Chiediamo l’istituzione di un Comitato nazionale per il capitale naturale ai massimi livelli istituzionali (con la presenza dei ministeri economici, della
Banca d’Italia e dell’ISTAT) che produca un rapporto sul capitale naturale italiano inserito nel processo annuale di programmazione economica. Questo punto è già inserito nel di-
segno di legge del collegato ambiente
alla scorsa legge di stabilità ed è in discussione alla Camera dei Deputati.
Chiediamo inoltre sistemi di contabilità nazionale capaci di tenere in conto le dimensioni ambientali” . Tra le
richieste, l’adozione della Strategia
nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e l’applicazione delle
direttive europee sulle acque e sul rischio alluvionale.
«L’Appello che viene rivolto al Governo e alle istituzioni che gestiscono
il territorio è quello di cambiare rotta
dal punto di vista culturale in maniera
da dare finalmente valore alla natura», ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF
Italia. «Se i sistemi naturali sono vulnerabili gli effetti che si hanno sui sistemi sociali provocheranno un incremento delle situazioni di vulnerabilità anche per essi. Una natura sana è
la vera garanzia per il benessere e lo
sviluppo umano. Il nuovo quinto Assessment dell’IPCC che ha rilasciato
in questi giorni a Copenhagen il suo
rapporto di sintesi lo conferma in maniera molto chiara: è ora di dire basta
all’inazione , più tardi agiremo più costoso (economicamente, ecologicamente e socialmente) sarà il conto».
Cristina Maceroni
Tra i firmatari dell’Appello figurano scienziati del calibro di Sergio Castellari, Roberto Danovaro, Enrico
Giovannini, Luca Mercalli, Fiorenza Micheli, Antonio Navarra, Andrea Segrè, Mario Tozzi, Sergio Ulgiati, Riccardo Valentini.
panda
novembre-dicembre 2014
9
WWF in azione
ALLUVIONI, COME
PASSARE DALLE PAROLE
AI FATTI CONCRETI
CLIMA/2
A consumo di suolo, caiva gestione dei bacini idrici,
cambiamento climatico vanno aggiunte le promesse mancate
el 2011 i genovesi hanno reagito con rabbia ma
con forza all’alluvione e sulle maglie dei volontari
campeggiava la scritta “Non c'è fango che tenga”.
Dopo soli 3 anni quel fango è tornato, come a sfidare
un’altra volta quelle persone che avevano osato spalarlo
via. In realtà la lotta non è contro il fango, ma dovrebbe
essere contro la vacuità e l’incapacità di chi si nasconde
dietro parole e luoghi comuni che si ripetono in queste
tragiche occasioni.
La situazione nel nostro Paese in questi ultimi decenni è radicalmente cambiata. L’aggressione al territorio è
stata tremenda e senza precedenti: a Genova come in
gran parte della Liguria e del Paese, questa è stata caratterizzata da un consumo di suolo, che in Italia viaggia
a ritmi di 93 ettari al giorno, e da un’estrema artificializzazione/canalizzazione dei corsi d’acqua con
restringimento degli alvei. Poi ci sono i cambiamenti climatici che fanno registrare, oltre ad una
generale tendenza al riscaldamento, un aumento
degli episodi di precipitazione a carattere intenso.
La gestione della risorsa idrica è frazionata tra numerosi soggetti istituzionali, come Ministeri, Autorità di
bacino o distrettuali, Agenzia Interregionale per il Po,
Regioni, Ambiti Territoriali Ottimali, Province, Comuni,
e altri soggetti di varia natura come i Consorzi di Bonifica. Puntare il dito contro una non ben chiara “burocrazia” (come ha fatto il ministro dell'Ambiente, Galletti)
che tanto non ha nome né volto, sembra essere l’ennesima scusa per spostare l’attenzione e aspettare che si
spengano le luci mediatiche sull’ultimo disastro.
Galletti ora, come Orlando prima e tutti gli altri Ministri che li hanno preceduti (da Matteoli, a Pecoraro Scanio, alla Prestigiacomo e a Clini), sapevano benissimo
quali fossero i problemi della burocrazia, ma allora perché da anni, nonostante la legge (Dlgs.152/2006) e le
normative europee ce lo impongano (direttiva quadro
“Acque”, 2000/60/CE, o la Direttiva “Alluvioni”,
2007/60/CE), l’Italia rinuncia deliberatamente a istituire le autorità di distretto, che dovrebbero coordinare e
| Archivio WWF
N
L’INIZIATIVA
COALIZIONE CONTRO I RISCHI
*
Le principali associazioni ambientaliste e di
categoria, i Consigli nazionali degli ordini
professionali e le associazioni imprenditoriali di
seore, i sindaci e il mondo dei tecnici e della
ricerca che avevano già intrapreso, dal 2013, un
percorso comune per rispondere in maniera
efficace alle ripetute emergenze, hanno deciso di
costituire la Coalizione per la prevenzione del
rischio idrogeologico. L'obieivo principale della
Coalizione è quello di riportare tra le priorità
politiche del nostro Paese una strategia generale
di governo del territorio e delle acque e
un'efficace politica di adaamento ai
cambiamenti climatici .
www.wwf.it/il_pianeta/clima_ed_energia
indirizzare il lavoro di tutte le istituzioni territoriali?
Il Coordinatore dell’Unità di Missione per il dissesto
idrogeologico, Erasmo D’Angelis, ha annunciato che
“entro la fine del 2014 apriranno altri 650 cantieri per
opere di sicurezza per 800 milioni di euro”. Cose analoghe avevano detto i precedenti Ministri, annunciando
fantomatici “Piani di mitigazione del rischio idrogeologico” mai realizzati. Ma sbloccare le risorse non basta,
sottolinea il WWF: il problema è come queste vengono
impiegate. Il WWF da anni denuncia la necessità di un
cambiamento di rotta nella gestione del territorio
soprattutto per ridurne la vulnerabilità di fronte ai sempre più frequenti fenomeni di eventi meteorologici
estremi. Il WWF ritiene che si debba dare concretezza a
quanto stabilito nella Legge di Stabilità 2014 (comma
111), che consente al Governo di attingere dalle contabilità assegnate ai commissari governativi le risorse non
ancora utilizzate al dicembre 2013 per “interventi di
messa in sicurezza del territorio”.
È necessario attuare una vasta Strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, ma per questo il WWF Italia ribadisce l’importanza di alcune proposte che rivolge al Governo e alle istituzioni territoriali.
• Applicare le Direttive Europee su acque e rischio alluvionale, la questione è praticamente ferma alla conferenza Stato e Regioni e con essa è ferma l’istituzione delle Autorità di distretto idrografico
• Promuovere una diffusa rinaturazione e manutenzione del territorio, indispensabile per contribuire alle
politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici
• Ridurre la vulnerabilità aumentando la responsabilità del singolo per garantire un’azione diffusa atta a
tutelare la funzionalità dell'ecosistema e a mantenere
un adeguato equilibrio territoriale
• Attuare piani di sicurezza e protezione civile nei
centri abitati, con una serie di azioni volte a ridurre i
danni nella propria casa o nel proprio ambiente di lavoro: informazioni e formazione sul rischio, esercitazioni.
Andrea Agapito Ludovici
SBLOCCA ITALIA, UN REGALO
AI PETROLIERI
Nella legge troppi via libera a estrazioni petrolifere
in zone di pregio naturalistico e paesaggistico
on il cosiddetto “sblocca-Italia”, Il
Governo Renzi favorisce la nuova
colonizzazione del nostro territorio
e dei nostri mari da parte dell’industria
petrolifera, invece di difendere l’interesse
pubblico ad uno sviluppo economico sostenibile. E’ quanto denunciano Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia:
“ampliando le servitù petrolifere in Basilicata a 3/4 del suo territorio, bypassando il
divieto in Alto Adriatico, favorendo le attività nel canale di Sicilia e mettendo a rischio anche il Nord Ovest della Sardegna”
si fa un regalo ai petrolieri.
Le Associazioni reagiscono e hanno dato vita ad un programma di iniziative nei
punti caldi della Penisola, grazie alla mo-
C
bilitazione di massa di cittadini, categorie
economico-sociali, rappresentanti degli
enti locali e dei parlamentari: il 12 ottobre
a Licata a bordo della “Rainbow Warrior”,
il 17 a Siracusa, il 24 a Pescara e a Bari, e il
27 a Potenza.
Gli ambientalisti hanno aperto un confronto con i parlamentari delle Commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato, presentando il loro programma in occasione di una conferenza
stampa nella Sala Stampa di Montecitorio, introdotta dalle relazioni di Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di
Greenpeace Italia, Stefano Lenzi, responsabile dell’Ufficio relazioni istituzionali
del WWF Italia, e Giorgio Zampetti, re-
sponsabile scientifico di Legambiente.
Le tre associazioni ambientaliste osservano che l’art. 38 del decreto legge n.
133/2014 è nel solco di una strategia del
Ministero dello Sviluppo Economico che
tende a favorire gli interessi dei petrolieri
sin dal 2010, quando ci fu la modifica del
Codice dell’Ambiente e poi con l’individuazione di una nuova area di sfruttamento, grande quanto la Corsica, tra la
Sardegna e le Baleari (Decreto Ministeriale del 9/8/2013).
Ma il calcolo costi-benefici dell’impatto economico, sociale e ambientale di
questo approccio è assolutamente perdente: l’inquinamento sistematico e il rischio di incidente mettono a rischio aree
| L.Biancatelli
ENERGIA
di pregio naturalistico e paesaggistico, dove si svolgono fiorenti attività economiche legate ai settori delle pesca e del turismo per cercare di estrarre petrolio di bassa qualità che potrebbe coprire, valutate
le riserve certe a terra e a mare, il fabbisogno nazionale per appena 13 mesi. Per
questo le Associazioni hanno chiesto l’abolizione dell’articolo 38 del decreto.
10
panda
novembre-dicembre 2014
viaggio in italia
SICILIA
Antony, l’uomo che
vegliA sulle tArtArughe
La storia di un volontario per caso che una noe, passeggiando sulla spiaggia con il suo cane...
verso la libertà | Dopo la schiusa, le piccole
tartarughe vengono “incoraggiate” a prendere la
via del mare | archivio WWF Lago Preola
IL WWF
NELLE REGIONI
se volete partecipare
alle nostre aività contaate
i riferimenti regionali:
ABRUZZO
Via Tavo 248
65100 Pescara
Tel. e Fax 085.4510236
[email protected]
BASILICATA
Gradinata IV Novembre, 6
85100 Potenza
Tel. e Fax 097.1411382
[email protected]
CAMPANIA
Via Cammarano 25 -80129 Napoli
Tel 081. 5607000
Fax 081. 5601715
[email protected]
CALABRIA
Via Popilia 42
89900 Vibo Valentia
Tel. e Fax 096.3995053
[email protected]
di natascia gargano
EMILIA ROMAGNA
Via Sebastiano Serlio, 25/2
40128 Bologna
Tel e Fax 051 522087
[email protected]
un sabato sera di settembre. Stefania D’Angelo, 47 anni, sta ultimando del lavoro avanzato nel suo
ufficio alla riserva del Lago Preola e Gorghi Tondi che dirige da 10 anni, un
lembo di territorio che da Mazara del
Vallo, in provincia di Trapani, si dirige
verso Torretta Granitola. Quando riceve
la chiamata di un amico: nella vicina
spiaggia di Campobello di Mazara sono
nate delle tartarughine. Stefania, che fa
parte del network tartarughe marine del
WWF Italia, non ci pensa un attimo: sale
in auto e corre a vedere la novità.
Al suo arrivo, a vegliare sulle piccole
tartarughe, trova Antony Belhaj, 25
anni, italo tunisino che lavora al vicino
È
FRIULI VENEZIA GIULIA
Via Rittmeyer 6 - 34132 Trieste
Tel. e Fax 040.360551
[email protected]
LAZIO
Via Po 25/c - 00198 Roma
Tel. 06.84497206
Fax 0684497207
[email protected]
LIGURIA
Vico Casana, 9/3 - 16123 Genova
Tel. 01.0267312 - Fax 01.0267428
[email protected]
LOMBARDIA
Via T. Cazzaniga snc - ex Serre
20121 Milano - Tel. 02.831331
Fax 0283133202 - [email protected]
MOLISE
Via SS. Cosma e Damiano 1
86100 Campobasso
Tel. e Fax 087.492247
[email protected]
TOSCANA
OPERAZIONE BOSCO PULITO
MARCHE
Via Campo dei Fiori, 5
Villa Colloredo, 60019 Recanati
[email protected]
PIEMONTE
corso Francia 192 - 10145 Torino
Tel. 011.4731746
[email protected]
SICILIA
Via Malaspina, 27 - 90145 Palermo
Tel. 091.583040 - Fax 091.333468
[email protected]
TOSCANA
Via Cavour, 108 -50129 Firenze
Tel. e Fax 055.477876
[email protected]
TRENTINO - ALTO ADIGE
Via Malpaga, 8 - 38100 Trento
Tel. e Fax 04.61231842
[email protected]
| WWF Vicenza
UMBRIA
Via XX Settembre, 134
06121 Perugia
Tel. 075.5058506 - Fax 075.5058156
[email protected]
VENETO
PICCOLI ESPLORATORI CRESCONO
volontAri A cAcciA di riFiuti
AllA scopertA dellA nAturA
o scorso 25 oobre il WWF ha organizzato nei dintorni di
Montalcino l’operazione "Bosco Pulito". Ai volontari è stato
sufficiente percorrere i primi duecento metri di uno dei sentieri della rete escursionistica provinciale per raccogliere ben dieci metri cubi di rifiuti. In un’area boscata presso la località Le
Piagge Maremmane i volontari hanno rinvenuto sparsi per il
bosco una lavatrice, una cucina, svariati bossoli di cartuccia da
caccia, un assortimento di pneumatici, giocaoli, boiglie di
vetro, materassi, calzature ed una quantità impressionante di
plastica, soo forma di sacchi e teli, spesso ridoi in brandelli.
I rifiuti sono stati consegnati al centro di raccolta del Comune
di Montalcino. L’iniziativa è la prima di una serie di eventi organizzati dal WWF Siena per sensibilizzare i ciadini ai temi della
campagna nazionale "STOP
ai crimini di Natura". Per
l’occasione è stata lanciata
a livello locale la raccolta
firme per sostenere la richiesta del WWF al Parlamento di inasprire le pene
per i reati contro la natura.
www.wwf.it/toscana
i è conclusa la prima partecipazione del WWF Vicenza in collaborazione col WWF Padova all’evento “Sgulp: la cià del gioco” presso la Fiera di Padova il 7-8-9 Novembre. Un’importante
manifestazione dedicata ai bambini e alle loro famiglie, che propone aività ludo-didaiche pensate per sperimentare, costruire e conoscere l’ambiente araverso il gioco, la manualità e il divertimento. Il nostro progeo “Piccoli esploratori della Natura”
ha visto coinvolti numerosi volontari nella gestione di cinque laboratori con l’obieivo di ricreare le esperienze che un giovane visitatore potrebbe vivere in un'oasi naturalistica. Araverso l’esplorazione sensoriale i bambini hanno imparato a riconoscere
animali e piante: le foglie a partire dalle loro sagome, gli uccelli avvistandoli da un capanno di cartone e ascoltandone il verso, i piccoli mammiferi associandoli alle loro orme ricavate da patate, gli
odori delle erbe aromatiche e dei frui selvatici annusandoli da
baraoli di vetro. Araverso il gioco abbiamo stimolato un continuo passaggio dall’esplorazione sensoriale all’emozione della
scoperta, da questa alla curiosità, alla voglia di differenziare, catalogare, problematizzare, trasformando il momento ludico in
un’aività dalla forte valenza didaica. L’evento è stato molto apprezzato sia dalle scuole sia dalle famiglie.
www.wwf.it/veneto
L
PUGLIA
Via Sparano 32/B - 70122 Bari
Tel. 0805210307 [email protected]
VENETO
Via Cappuccina 19
30171 Venezia Mestre
Tel. e Fax 0422.444188
[email protected]
lido Tre Fontane. La notte prima, passeggiando in spiaggia con Ciccio, il suo
pastore maremmano, si era accorto delle
nuove nate che girovagavano per le dune
di sabbia, disorientate dalle luci dei lampioni e pericolosamente attratte verso la
strada.
È allora che questo giovane si è trasformato in un volontario inatteso: le ha
raccolte una a una e le ha rimesse in
mare, garantendone la sopravvivenza.
Così per tutta la notte, fino alle prime
luci dell’alba. «Antony non ha chiuso occhio fino a che anche l’ultima tartaruga
non è stata portata in salvo» racconta
Stefania «è stato per una settimana intera a vegliare su di loro, da solo e senza
dormire. Mi ha colpito l’assoluta assenza
di protagonismo, senza filmati o post su
Facebook, e la sincera dedizione per salvare queste tartarughine. Noi lo facciamo di mestiere, ma apprezzo chi lo
fa senza pretendere nulla. Questo ragazzo mi è entrato nel cuore».
La notte successiva ne sono nate altre,
e qualche settimana dopo Michelle, un
suo amico italo-belga, ne ha trovate delle
altre. Così in tutto Campobello di Mazara
ha visto la nascita di un centinaio di
esemplari. «Seguendo le loro tracce abbiamo trovato due nidi. Questa è una
zona di nidificazione, da un paio d’anni
riceviamo segnalazioni ma quello che ci
manca è il monitoraggio della spiaggia
la mattina presto» spiega Stefania «per
questo ci servono volontari, che sono
una risorsa preziosissima».
Lo sanno bene a qualche chilometro
di distanza, nella spiaggia di Caparrina,
a pochi passi da Menfi (Agrigento). Una
mattina della scorsa estate, durante il
loro monitoraggio quotidiano, sono stati
i volontari del WWF locale, coordinati
da Angelo Napoli, in collaborazione con
l’associazione Officina Ambiente, a vedere le tracce inequivocabili e a dare la
lieta notizia: la tartaruga marina è tornata a nidificare lungo la costa meridionale della Sicilia, a conferma dell’importanza di quest’area costiera per la
riproduzione della Caretta caretta.
S
panda
novembre-dicembre 2014
11
mondo WWF
TURISMO E PROPOSTE
DALLE SEyChELLES ALL’EtnA
Un CAPODAnnO nAtUrALE
Per le prossime feste un ricco ventaglio di proposte di viaggio,
sempre all’insegna della scoperta delle meraviglie naturalistiche e paesaggistiche
Dai valore al tuo Capodanno e entra nel
2015 in modo divertente e responsabile assieme
al Panda! Sono 6 i viaggi – 2
in Italia, 2 in Europa e 2 nel
Sud del Mondo - che WWF
NaTuRe (NAtura e TUrismo
REsponsabile) ti propone
per rilassarti e conoscere alcune splendide aree del Pianeta.
Un capodanno unico nel
paradiso delle Seychelles, famose per le barriere coralline, le tartarughe giganti, le
grandi colonie di volatili e
tanto altro. Il nostro viaggio
si snoderà su quattro isole
granitiche, una più diversa
dell'altra, vistando altrettante aree di rilevanza naturalistica tra cui Curieuse Marine National Park e Cousin
Island Special Reserve.
Il sogno di ogni viaggiatore, il desiderio nascosto di chi anche solo per
una volta ha sperato di poter dormire
sotto le stelle del deserto, diventerà
realtà nel deserto del Wadi Rum, in
Giordania, prima di cercare il meritato riposo ad Aqaba dove mare e
sole la faranno da padrone. La Giordania è tutto questo e molto di più, e
non delude mai il viaggiatore, anche
il più esigente
A Maiorca, la più grande tra le
Isole Baleari, cammineremo lungo
mare e natura | Per Capodanno
concedetevi una pausa
avventurosa sulle spiagge delle
Seychelles
D
Il Panda è una pubblicazione riservata solo ai Soci WWF
Pubblicazione bimestrale: Autorizz. Tribunale di Roma n. 12132 del 24/4/68.
Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/Roma
AnnO XLVII - n. 6 nOVEmbrE-DICEmbrE 2014
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responsabile corporate identity: Barbara Franco
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In redazione: Natascia Gargano
Grafica e impaginazione: Marco Bertoncini
Progetto grafico: Antonio Mola e Marco Bertoncini
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Panda è una pubblicazione realizzata
in collaborazione con VITA (www.vita.it)
WWF Italia
ONG - ONLUS
Via Po, 25/c - 00198 Roma
Tel. 06/844971 - www.wwf.it
Ente Morale D.P.R. n. 493
del 4/4/1974
CONSIGLIO NAZIONALE
Presidente Onorario
Fulco Pratesi
le caratteristiche “Rutas de Piedra”,
sentieri costruiti attraverso pareti a
picco con pietra locale e muretti a
secco, tutelati e salvaguardati, come
testimonianza di valore. Il mare sarà
il compagno che troveremo spesso
durante le nostre escursioni.
Cuore pulsante della Spagna,
l’Andalusia è una terra ricca di sorprese e di forti contraddizioni culturali e paesaggistiche, capace di regalare emozioni profonde e ricordi
indimenticabili. Vi aspetta un per-
corso fra cultura e natura,
con 5 giorni di trekking in
due dei parchi più ricchi di
fauna della Penisola Iberica
e la vista di Siviglia e Cordoba.
In uno splendido ambiente ammantato di neve, percorrendo alcuni dei più panoramici itinerari del Parco nazionale
d’Abruzzo, cercheremo di scorgere
le tracce della fauna e il volo di qualche meraviglia alata.
L’Etna e l’intera Sicilia orientale
custodiscono invece una natura varia
e a tratti primordiale: troveremo qui
la migliore cucina tipica e il fascino
di un'isola che è tante isole e che vive
in bilico fra natura e civiltà!
www.wwfnature.it
SPAZIO EDUCAZIONE
COn IL WWF LA SCUOLA FA… ACQUA
o scorso 16 ottobre è stato presentato a Roma nell’Istituto Comprensivo A. Rosmini "MI CURO DI TE", il
nuovo programma educativo digitale gratuito per le
classi primarie e secondarie di primo grado, creato dal
WWF con il supporto di Sofidel, il gruppo cartario che
produce il marchio Regina. “Mi curo di te” è un progetto
triennale e ogni anno sviluppa un grande tema ambientale; per questo anno scolastico
2014/2015, il tema è l’Acqua.
Grandi sono stati la partecipazione e l’interesse mostrati dagli alunni della V B a cui è stata
proposta la lezione multimediale, uno degli strumenti offerti
agli insegnanti che aderiscono all’iniziativa. Gli stessi insegnanti
hanno evidenziato la qualità del
prodotto sottolineandone l’efficacia didattica, la capacità di stimolare la partecipazione attiva
L
WWF Italia
ONG - ONLUS
Fondo Mondiale per la Natura
www.wwf.it
Questo numero è stato chiuso
in tipografia in ottobre 2014
di tutti gli alunni e di trattare in modo semplice, senza
banalizzarli, temi complessi. Gli insegnanti interessati potranno scaricare la lezione digitale, le schede didattiche e
partecipare al concorso a quiz con in palio premi Sofidel
e WWF, registrandosi alla pagina: www.educazionedigitale.it/wwf
Da sempre il WWF sostiene la necessità che l’ambiente
e la sostenibilità dello sviluppo abbiano nella scuola italiana e negli
altri Enti competenti per l’educazione e la formazione il giusto spazio, purtroppo questi temi trasversali e strategici sono per il momento
‘assenti ingiustificati’ nella riforma
della scuola presentata dal Governo Renzi. Il WWF sta lavorando
per dare il proprio contributo al documento del governo. Tutti i programmi WWF per la scuola su
www.wwf.it/scuole
Presidente
Donatella Bianchi
Vicepresidente-tesoriere
Luca Petroni
Consiglieri
Paolo Anselmi
Andrea Baranes
Dante Caserta
Roberto Danovaro
Marcella Logli
Anna Puccio
Costanza Pratesi
Gianluca Salvatori
Collegio Sindacale
Antonella Pulci
Massimiliano Sportoletti
Giuseppina Morello
Direttore Generale
Luigi Epomiceno
COMITATO
SCIENTIFICO
Franco Andaloro
Franco Andreone
Vincenzo Balzani
Piermario Biava
Ferdinando Boero
Luigi Boitani
Lester Brown
Federico Butera
Fausto Capelli
Massimo Capula
Sergio Castellari
Mauro Ceruti
Cesare Corselli
Maria Francesca Cotrufo
Paolo Crosignani
Roberto Danovaro
Giulio De Leo
Domenico De Masi
Alberto Di Fazio
QUOTE SOCIALI
Socio junior
Socio ordinario
Socio sostenitore
Socio famiglia
Socio famiglia sostenitore
Panda Rangers
Millennium Club
Antonio Di Natale
Almo Farina
Vincenzo Ferrara
Ireneo Ferrari
Andrea Filpa
Silvano Focardi
Fulvio Fraticelli
Marco Frey
Silvana Galassi
Marino Gatto
Domenico Gaudioso
Mario Giampietro
Enrico Giovannini
Silvio Greco
Franco La Cecla
Alessandro Lanza
Sandro Lovari
Sergio Malcevschi
Ezio Manzini
Marco Marchetti
Eleonora Masini
Bruno Massa
Andrea Masullo
Luca Mercalli
Fiorenza Micheli
Franco Miglietta
Alessandro Montemaggiori
Norman Myers
Antonio Navarra
Giuseppe Notarbartolo di Sciara
Franco Pedrotti
Francesco Petretti
Bernardino Romano
Wolfgang Sachs
Valerio Sbordoni
Giuseppe Scarascia-Mugnozza
Bartolomeo Schirone
Andrea Segrè
Fernando Spina
Mariachiara Tallachini
Ezio Todini
Mario Tozzi
Sergio Ulgiati
Riccardo Valentini
Augusto Vigna-Taglianti
Sergio Zerunian
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24 euro
30 euro
60 euro
60 euro
90 euro
30 euro
360 euro
I pagamenti di quota associativa o di donazione possono essere
effettuati sul c/c p.n. 323006 intestato a:
WWF Italia Ong-Onlus Via Po, 25/c - 00198 Roma
Conservate le ricevute postali o bancarie delle donazioni al WWF:
potrete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi.
Ai sensi della legge 460/97 le donazioni al WWF sono detraibili nel
limite di 2.065,00 Euro all’anno; per le aziende, fino al 2% del reddito
d’impresa.
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PENSIAMO
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FAMIGLIA.
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