Comunicato stampa-COPPA PALIO DI SIENA

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Comunicato stampa-COPPA PALIO DI SIENA
COMUNICATO STAMPA
‘IL FASCINO DEL POLO A VILLA A SESTA’
Coppa Palio di Siena, 4 – 7 luglio 2013
Villa a Sesta Polo Club loc.Ripatella-Bucine (Arezzo)
Firenze, 3 luglio 2013 – Da domani fino al 7 luglio si terrà al Polo Club Villa a Sesta la Coppa Palio di Siena,
l’attesissimo appuntamento dedicato allo storico evento senese del palio conosciuto in tutto il mondo da
secoli. Tutti gli appassionati di polo, ma anche tutti coloro che vogliono avvicinarsi a uno sport avvincente,
potranno assistere gratuitamente alle partite, che si terranno nel cuore delle fertili colline tra Siena ed
Arezzo, dove la Tenuta Villa a Sesta produce un ottimo vino Chianti.
5 Polo Teams, 20 Polo Players, 90 cavalli, si sfideranno nelle quattro giornate del torneo su un campo in
erba di 260X 140 metri.
Uno sport appassionante per chi lo pratica, spettacolare per chi lo segue, in cui i professionisti scendono in
campo insieme con i dilettanti.
I tornei di polo a Villa a Sesta, a cominciare da quello del 4 luglio prossimo, vogliono essere anche
un’occasione per coinvolgere il maggior numero possibile di neofiti o semplici curiosi di questo sport poco
praticato in Italia. Infatti dall’11 al 14 luglio prossimi, il Polo Club ospiterà in contemporanea nelle stesse
giornate i Campionati Italiani e il Castel Monastero Polo Classic.
PROGRAMMA PARTITE
GIOVEDì 4 LUGLIO
VENERDì 5 LUGLIO
SABATO 6 LUGLIO
DOMENICA 7 LUGLIO
ORE 17.30 PRIMA PARTITA
ORE 17.30 SECONDA PARTITA
ORE 17.00 QUARTA PARTITA
ORE 11.00 FINALE 3° E 4°
ORE 18.45 TERZA PARTITA
ORE 18.00 QUINTAPARTITA
ORE 12.00 FINALE 1° E 2°
***Il programma potrebbe subire delle variazioni
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VILLA A SESTA POLO CLUB
Villa a Sesta è un borgo medievale, una tenuta agricola, dove lo sguardo si riposa sul verde sconfinato dei
campi di polo. Nelle proprietà dell’imprenditore Riccardo Tattoni si ritrova il piacere di soggiornare in relais
caratteristici della tradizione toscana, sobri ed eleganti, di poter degustare vini pregiati presso l’azienda
agricola, ma soprattutto di immergersi nella natura, con i cavalli, al Polo Club.
Villa Sesta è tra i migliori polo club italiani, dispone di due campi in erba regolamentari a livello
internazionale ed un campo pratica, è all’avanguardia per livello tecnico e per struttura. Possiede una
tribuna in marmo travertino visto campo principale, un lounge bar e un centro convegni.
Per i cavalli oltre 100 ettari di verde destinati ai paddocks e oltre 140 box fissi.
L’argentino Alejandro Battro, n. 1 al mondo nella realizzazione, cura e mantenimento dei campi di polo
(responsabile tecnico dello Stadio Palermo di Buenos Aires in Argentina, considerato la cattedrale del polo
mondiale) si occupa personalmente dei campi di Villa Sesta.
LE REGOLE DEL POLO
Il Polo è uno sport di squadra. Ogni squadra è composta da quattro giocatori, ciascuno dei quali è valutato
in base alla sua abilità con un “handicap” (indicato con la sigla “hp”), che varia dal “-2” dei principianti al
“+10” dei fuoriclasse. L’insieme degli handicap dei giocatori forma l’handicap della squadra.
Per ogni torneo viene fissato un handicap, in genere con due punti di scarto: le squadre, di conseguenza, di
volta in volta, secondo l’handicap del torneo, devono formarsi inserendo o togliendo giocatori più o meno
forti.
Nel caso di un incontro fra due squadre con handicap differente quella con l’handicap inferiore fruisce di
goal di vantaggio. Se lo scarto tra le due formazioni è minimo, può verificarsi anche il caso di una squadra
che benefici di un solo mezzo goal.
Le partite possono avere quattro, sei o otto tempi. Nel termine tecnico ogni tempo è chiamato “chukker”.
In Europa, ed in Italia in particolare, si giocano generalmente quattro tempi. Ogni chukker dura sette minuti
di gioco effettivo (il tempo viene fermato ogni volta che il gioco si ferma) e dopo ogni goal le squadre
cambiano porta (quella che prima segnava da una parte, dopo dovrà segnare dall’altra). Allo scadere del
settimo minuto suona la campana, ma il gioco prosegue ancora per trenta secondi.
S’interrompe il gioco soltanto in caso di goal, se la palla esce dal campo, tocca le tavole o in caso di fallo. In
quest’ultimo caso il tempo successivo inizia con la concessione del fallo alla squadra che lo ha subito.
Soltanto l’ultimo chukker termina al suono della campana senza attendere i trenta secondi supplementari.
Ogni partita è arbitrata da uno o due arbitri che la seguono a cavallo. Le loro decisioni sono inappellabili.
La palla può essere colpita sia da destra sia da sinistra del proprio cavallo e in tutte le direzioni. La finalità
consiste nel passare la palla al proprio compagno di squadra ed indirizzarla verso la porta per realizzare il
goal. Nel gioco del polo la porta non è difesa da un portiere.
All’inizio della partita e dopo ogni goal la palla viene messa in gioco nel centro campo. Qui i giocatori delle
due squadre si schierano su due linee parallele e l’arbitro lancia la palla tra i piedi dei cavalli.
Tutte le regole del gioco del polo, numerose, sono finalizzate ad evitare incidenti ai giocatori ed ai cavalli,
quindi devono essere scrupolosamente rispettate. La più importante è il “taglio di linea”. Per “linea”
s’intende la traiettoria della palla. Nessun giocatore, neppure un compagno di squadra, può “tagliare la
strada” al giocatore in possesso della palla.
Per sottrarre la palla all’avversario il giocatore può “marcarlo” ossia affiancarlo, dal lato opposto in cui sta
colpendo la palla, spingendolo fuori linea. E’ vietato colpire l’avversario o il suo cavallo con la stecca o il
frustino.
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CURIOSITA’
In passato, le palle da polo erano tutte in legno, ora solo in qualche torneo si utilizzano ancora. Una volta
lanciate, le palle in legno con l’attrito dell’aria, emettevano una sorta di fischio, che consentiva ai giocatori,
di avvertire il sopraggiungere della palla e di conseguenza evitare di essere colpiti.
Tuttavia,
le
sfere
di
polo
in
legno
non
erano
molto
resistenti.
Bernard Cohen, nel 1970, inventò l’odierna palla da polo in plastica, il cui test di rodaggio fu effettuato a
Palm Beach al Polo Club di Wellington, in Florida. L’impatto fu notevole, cambiando il gioco in modo
decisivo. TEC fu il nome della nuova società di Bernie (l’acronimo della sua bella moglie, Trudy Elizabeth
Cohen), che iniziò la produzione e la vendita della nuova pallina da polo.
Per il vigore dei colpi inferti alla palla, quest’ultima tende a deformarsi ogni volta che viene colpita. Per
questo motivo, arbitri e alfieri, sono costretti, spesse volte, a sostituire le sfere, se necessario, anche
durante la partita stessa: ogni partita di polo richiede circa due dozzine di palle polo.
IL POLO: IL PIU’ ANTICO SPORT A CAVALLO
Lo chiamano lo sport dei re, ma per secoli fu quello dei guerrieri; se per gioco può intendersi anche quello
di allenarsi a tagliare, dal cavallo lanciato al galoppo, le teste dei nemici. La sua nascita è come un fiume
subito dopo la sorgente, con tanti apporti diversi però tutti di una stessa zona; e la culla del polo è l’Asia
delle grandi pianure mesopotamiche, dai confini con l’Europa orientale fino alle steppe delle Mongolia.
Nel V secolo avanti Cristo, i persiani di Dario – il re sconfitto da Alessandro Magno – furono i primi a
codificarlo e ad usarlo come “riposo attivo” della loro cavalleria in tempo di pace; poi passò in India che lo
trasformò in passatempo ludico giocato in sella a piccoli maneggevoli cavalli.
Dalle rive del Gange a quelle del Tamigi il passo fu breve, e compiuto dagli ufficiali di Sua Maestà la Regina
Vittoria che rientravano in patria al termine del servizio coloniale nelle terre dei Maharaja. Sono stati
proprio gli inglesi a dettare le prime regole ufficiali.
Per motivi logistici e di servizio (nell’isola si fermavano all’andata ed al ritorno dal lungo viaggio gli ufficiali
inglesi comandati in India) la tappa di avvicinamento del polo dall’Asia all’Europa si realizzò a Malta. E’ lì che
nel 1868 si apre il primo polo club occidentale, dopo quelli fondati in India, a Silchar e a Calcutta: un anno
prima che in Gran Bretagna si giocasse il primo incontro.
Il polo possiede il doppio fascino del cavallo in azione e della palla in goal, due cose che catalizzano gli
spettatori: basta poco per entrare nel meccanismo di una partita. Le regole sono semplici, la piccola sfera (8
cm di diametro) da scaraventare con fra i pali da ogni posizione e a colpi di stecca, le marcature vorticose,
le fughe sulle fasce, i contropiedi mozzafiato. Quattro i giocatori – per ognuna delle due squadre – in
campo, con ruoli fissi ma non statici, mentre i cavalli (giocatori anche loro, possiedono nel DNA l’istinto di
seguire la palla) hanno caratteristiche di scatto, maneggevolezza, docilità e di cambiare direzione con
estrema facilità. Pur se di derivazione argentina (il cavallo da lavoro del gaucho della pampas) ora stanno
sempre più virando verso il purosangue, animale intelligente e veloce. I giocatori li trattano come preziosi
compagni, sostituendoli (il cambio è sempre permesso durante i quattro tempi di 7 minuti effettivi che
solitamente dura una partita in Italia) al massimo dopo un tempo.
L’arbitro è molto rigido nelle azioni fallose e fischia ad ogni accenno di possibile pericolo per gli uomini ed i
cavalli.
PER INFORMAZIONI
Villa a Sesta Polo Club Loc. Ripaltella - Pietraviva (Arezzo) Tel +39(055)99.80.42
Ufficio Stampa Villa a Sesta Polo Club Mediabilia Tel. +39 02 87343365 Mob. 334 7446023 [email protected]
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www.villasestapoloclub.com
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