La regina del trampolino (Italian Edition)

V ISIONATE
S Ì , K ARLA
ERA SPECIALE .
NIENTE PAURA !
N ON
MA
È MORTA ,
ANCHE SE MAGARI SUONAVA COSÌ .
K ARLA
È VIVA E VEGETA .
È
SOLO
CHE CI SIAMO PERSE DI VISTA .
P ER
CASO ERAVAMO VICINE DI
CASA , PER CASO AVEVAMO LA
STESSA ETÀ E PER CASO SIAMO
CAPITATE NELLA STESSA CLASSE .
MA
LE CASUALITÀ FINISCONO QUA .
P ERCHÉ
NON È STATO UN CASO SE CI
VISIONARONO INSIEME E SE
DECIDEMMO DI FARE LO STESSO
SPORT .
V ISIONATO . F ORSE
NON TUTTI
CAPISCONO QUESTA PAROLA .
E SSERE
VISIONATI SIGNIFICA CHE UN
GIORNO L ’ ALLENATORE DI UNA
SOCIETÀ SPORTIVA VIENE A SCUOLA
PER ASSISTERE ALLE LEZIONI DI
EDUCAZIONE FISICA E OSSERVARE I
BAMBINI .
Q UELLI
PICCOLI ED
ELASTICI SONO INVITATI A FARE
GINNASTICA ATTREZZISTICA O
RITMICA .
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ai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata
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I
LANCIATORI MOLTO ALTI
RICEVONO UN INVITO PER LA
PALLACANESTRO E QUELLI MANCINI
PER LA PALLAMANO .
I
BAMBINI
AGILI E CON UNA BUONA
SCIOLTEZZA CORPOREA SONO
INVITATI A UN ALLENAMENTO DI
PROVA NELLA SCUOLA DI TUFFI .
IO
RICEVETTI ADDIRITTURA TRE
INVITI .
U NO
PER LA PALLAMANO ,
PERCHÉ SONO MANCINA , UNO PER LA
RITMICA , PERCHÉ SAPEVO FARE LA
SPACCATA , E PER LA STESSA
RAGIONE ANCHE UNO PER LA SCUOLA
DI TUFFI .
M IA
MADRE ERA ENTUSIASTA ,
SOPRATTUTTO DELLA RITMICA .
L EI
È
RUSSA E TUTTI I RUSSI MANDANO I
LORO BAMBINI A FARE RITMICA O
PATTINAGGIO SU GHIACCIO .
IO
PERÒ NON SONO UN TIPO TANTO
MUSICALE .
E
NON MI PIACE
NEMMENO METTERMI COSTUMINI
LUCCICANTI , PETTINARMI CON LO
CHIGNON O TRUCCARMI .
P ER
LA
RITMICA PERÒ CI VUOLE TUTTO
QUESTO .
IO
MI SAREI PIÙ
ORIENTATA VERSO LA PALLAMANO .
M IA
MADRE INVECE LA DETESTAVA .
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T EMEVA
GIÀ CHE IN ME QUALCOSA
NON ANDASSE , PERCHÉ MI METTEVO
SOLO PANTALONI E PORTAVO I
CAPELLI CORTI .
A LLORA ,
COME GIÀ
DETTO , A ME SAREBBE PIACIUTO
ANDARE A PALLAMANO , MA MIO
PADRE
–
NON È RUSSO , MA IN
COMPENSO È DOTATO DI SENSO
PRATICO
–
MI DISSE :
E LA MAMMA .
«G UARDA
Q UANTO
ME
SIAMO
ALTI ?»
N ON
NE AVEVO IDEA .
A
SEI ANNI E
MEZZO NON SI HA ANCORA UNA
CONCEZIONE DELLE MISURE .
T UTTI
GLI ADULTI SEMBRAVANO
GIGANTESCHI .
«I O
SONO ALTO UN METRO E
SESSANTACINQUE E TUA MAMMA UN
METRO E SESSANTA .
V UOI
CORRERE
IN MEZZO ALLE GAMBE DEI TUOI
AVVERSARI ?»
I NTENDEVA
DIRE CHE
DI SOLITO LE GIOCATRICI DI
PALLAMANO SONO ALTE .
AGGIUNSE :
P OI
«B ISOGNEREBBE
ARRIVARE A ESSERE ALMENO UN
METRO E SETTANTA E TU NON LO
DIVENTERAI MAI .»
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M ORALE :
SCUOLA DI TUFFI .
N ON
RIUSCIVO ANCORA BENE A
IMMAGINARMI COSA FOSSE , MA
L ’ IDEA DI FARE UNO SPORT IN ACQUA
MI ATTIRAVA .
K ARLA
RICEVETTE UN UNICO INVITO ,
PER LA SCUOLA DI TUFFI , ANCHE SE
NON SAPEVA FARE LA SPACCATA .
N ATURALMENTE
NEANCHE LEI AVEVA LE
IDEE CHIARE E NON POTEVA SPERARE
IN UN SOSTEGNO DA PARTE DEI
GENITORI .
S UA
MADRE ERA SINGLE E
DI SUO PADRE A QUELL ’ EPOCA NON
SAPEVO ANCORA NIENTE .
DI
K ARLA
LA
MADRE
ERA INFERMIERA , FACEVA I
TURNI IN OSPEDALE E AVEVA SEMPRE
LE OCCHIAIE .
K ARLA
ERA VENUTA A STARE
NELL ’ APPARTAMENTO ACCANTO AL
NOSTRO SOLTANTO L ’ ANNO PRIMA CHE
INIZIASSIMO AD ANDARE A SCUOLA .
R ISPETTO
AI NOSTRI VECCHI VICINI
CHE LITIGAVANO SEMPRE ,
K ARLA
SUA MADRE SI SENTIVANO POCO .
E
A
VOLTE SI SENTIVA LA TELEVISIONE :
IL LORO SOGGIORNO ERA OLTRE LA
PARETE CONTRO LA QUALE C ’ ERA IL
MIO LETTO .
K ARLA
GUARDAVA I MIEI
STESSI PROGRAMMI .
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DI
PERSONA L ’ AVEVO VISTA PERÒ
POCHE VOLTE FINO A QUEL
MOMENTO .
F REQUENTAVA
UN ’ ALTRA
SCUOLA MATERNA E POI C ’ ERANO
STATE LE VACANZE ESTIVE ED
ERAVAMO PARTITI .
K ARLA
LA CONOBBI VERAMENTE
SOLTANTO A SCUOLA .
P ER
CASO
CAPITÒ NEL MIO STESSO BANCO .
P OICHÉ
CHIACCHIERO SEMPRE
VOLENTIERI , LE DISSI :
«S IAMO
VICINE .»
MI
GUARDÒ COME SE FOSSI UN PO ’
SVITATA .
«S IAMO
SEDUTE VICINE , CERTO »
SPIEGAI .
«M A
SIAMO ANCHE
VICINE DI CASA .»
«L O
P OI
SO .»
AGGIUNSI :
«M A
NON DA
MOLTO .»
«L O
SO .»
«C OME
TI CHIAMI ?»
«K ARLA »
E LEI NON CHIESE
“E
TU ?”.
«I O
SONO
N ADJA »
MI ERO QUINDI
DECISA A DIRE .
«N ADJA »
RIPETÉ
K ARLA .
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