Shanthi 2015 - Shanthi
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Shanthi 2015 - Shanthi
Anno XXX n. 1 - Periodico semestrale dell’A.M.I. Spediz. In abbonamento postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Milano Aut. del Tribunale di Milano n. 730 del Registro Periodici 10.11.2000 1 2015 viaggi di solidarietà nelle terre degli uomini SHANTHI ereitnorf inimou ilged erret ellen iterges iggassap e iggaiv in distribuzione gratuita EDITORIALE Quali sono i diritti dell'uomo? IN PRIMO PIANO COLOMBIA Un viaggio avventuroso tra paesaggi naturali ma soprattutto umani, passando dalla musica alla cucina attraverso la lingua Qui foto mosaico COOPERAZIONE I progetti di AMI NUOVE GENERAZIONI Scusate il disturbo! Un uomo ha il diritto di guardare dall'alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi. Gabriel Garcia Marquez Sede Legale: via A. Moro 7 - 20090 Buccinasco (MI) Sede Operativa: via A. Manzoni 10/4 20090 Buccinasco (MI) tel 02 45701705 /fax 02 45708630 Codice Fiscale: 97018760153 Sito internet: http://www.amiweb.org La sede è aperta: mercoledì e venerdì sera L’AMI “Amici Missioni Indiane ONLUS” è un’associazione di volontariato nata nel 1982. È stata riconosciuta ufficialmente Ente Morale autorizzato all’attività nelle procedure di Adozione Internazionale con il Decreto del Ministero dell’Interno nr. 34/2000 del 06/09/2000 (cfr: http://www. amiweb.it/decrem97.htm oppure Gazzetta Ufficiale del 21/7/97 rif. n. 97A5684). L’AMI è stata fondata nel 1982 per iniziativa di un piccolo numero di famiglie adottive, allo scopo di inviare beni di prima necessità nelle Missioni Indiane gestite dalle Suore di Carità delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa. Dopo i primi anni di attività, che hanno visto incrementarsi sensibilmente il numero dei soci, AMI ha riorganizzato la propria attività focalizzando le iniziative principalmente in tre settori: Chi Siamo ADOZIONE INTERNAZIONALE AMI è un ente autorizzato a svolgere tutte le attività nelle procedure di Adozione Internazionale, dall’accoglimento della coppia avente già il decreto di idoneità fino al completamento di tutto l’iter adottivo. [email protected] COOPERAZIONE INTERNAZIONALE AMI sviluppa progetti di cooperazione internazionale, da sola o con altre organizzazioni, attraverso l’invio di materiali (vestiario, medicinali ecc.) e di contributi finanziari per la costruzione e il mantenimento di asili, scuole, dispensari, case per la popolazione locale, implementazione di piccole attività produttive, sviluppo e realizzazione. Collabora in progetti co-finanziati dalla Commissione Adozioni Internazionali. [email protected] SOSTEGNO A DISTANZA AMI promuove e realizza il sostegno a distanza (comunemente chiamata adozione a distanza) di minori in stato di bisogno. L’obiettivo è di avvicinare famiglie, gruppi e singoli a bambini e bambine che necessitano di sostegno economico per proseguire gli studi nel proprio Paese; mediante interventi individuali di istruzione si pongono anche le basi per la crescita delle comunità locali. [email protected] Quote associative annuali: Socio ordinario: € 60,00 Socio sostenitore: € 5,00 (senza alcun limite) Sponsorizzazioni: € 180,00 Le nostre zone Bergamo: Castel San Giorgio (SA): Limena (PD): La Spezia: Mantova: Piacenza: Roma: Stiava (LU): 035.713916 081.951504 049.8848183 0187.701114 0376.245259 0523.896247 06.70453637 0584.970071 Modalità di versamento dei contributi Per bonifici relativi a: pagamento quote sociali, quote adozioni a distanza, donazioni, contributi per la realizzazione di progetti, ricavi mercatini e feste • C/C bancario intestato a: Amici Missioni Indiane ONLUS Banca Prossima n°Conto 0119923 • ABI 3359 • CAB 01600 • CIN H IBAN IT84 H033 5901 6001 0000 01119923 • C/C postale intestato a: Amici Missioni Indiane ONLUS Via A.Moro 7– 20090 Buccinasco (MI) n°Conto 20216206 • ABI 07601 • CAB 01600 • CIN P IBAN IT84 P076 0101 6000 0002 0216 206 Per bonifici relativi a: conferimento del mandato, quote referente estero, spese di traduzione e documenti, partecipazione a corsi pre o post adozione, e altro inerente l’adozione Internazionale contattate il Vostro referente in AMI. Quali sono i diritti dell'uomo? EDITORIALE di Paolo Tortiglione [email protected] Due mondi: mondo islamico e mondo occidentale. “Siamo in un momento di cambiamento” questa è una frase ricorrente che tutti dicono, ormai un luogo comune, frase che in realtà ricordiamo da quanto eravamo adolescenti: c’è sempre un momento di cambiamento. Si cambia da bimbi, si cambia da adolescenti, e poi da giovani quando si inizia a capire qualcosa, si inizia a cambiare lavoro, ragazzo/a, qualcuno poi cambia moglie o marito. I governi cambiano… e siamo sempre in un momento di transizione. Abbiamo bisogno di valori stabili, ma facciamo fatica a trovarli. Quale valore più certo e forte su cui trovare accordo se non l’uomo? Leggendo la Carta internazionale dei diritti dell'uomo si trovano molte cose che per noi, che siamo nati dopo la seconda guerra, sembrano oltremodo scontate. Il famoso articolo 1 che dice che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”; potrebbe non essere condiviso? La domanda se la sono posta in tanti dato che ormai da molti e molti anni tutti noi abbiamo a che fare con persone provenienti da aree geografiche del "mondo islamico", ai più vari livelli, dalla mamma che porta il bimbo a scuola, ai professori universitari e forze dell’ordine. I luoghi comuni sugli islamici, sui musulmani, sulle guerre sante e termini vari… si sprecano. I giornali sono pieni e strapieni di inesattezze, le persone comuni sono ancora più confuse dal mare di informazioni contrastanti che ogni giorno ci sommerge. A livello più generale gli esseri umani credevano di aver raggiunto un accordo il 10 dicembre 1948 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI IN DIGNITÀ E DIRITTI Art.1 SHANTHI ED EGUALI 1 SHANTHI 2 e sottoscrisse all’unanimità la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, frutto a sua volta di lotte, riflessioni, martirii durati centinaia di anni e che hanno coinvolto decine di popoli e nazioni, filosofi e pensatori di ogni tipo. Poi, a un certo punto, sotto l’egida dell’Unesco, nel 1981 ne viene proclamata una versione Islamica, la Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo. Di questa dichiarazione da noi in occidente si parla poco, ma in realtà i paesi a più forte tradizione islamica, evidentemente, ne fanno un uso molto più forte di quanto noi facciamo della nostra carta. Si consideri per esempio che la carta islamica dice che “Ogni individuo ha diritto di essere giudicato in conformità alla legge islamica e che nessun’altra legge gli venga applicata” e che “nessuno ha il diritto di costringere un musulmano ad obbedire ad una legge che sia contraria alla Legge islamica. Il musulmano ha il diritto di rifiutare che gli si ordini una simile empietà, chiunque esso sia: «Se al musulmano viene ordinato di peccare, non è tenuto né alla sottomissione né all’obbedienza»” . Non è in questo editoriale che voglio rimarcare le differenze articolo per articolo né dare giudizi o pareri su questioni che richiederebbero libri interi, ma credo che anche facendo una banale ricerca web, ognuno di noi possa capire che questa dichiarazione islamica non è in realtà una versione 1.01 della carta del 1948. In realtà è l’intera visione dell’uomo, dell’esistenza e dei grandi temi (inclusi i “novissimi”) a venire trattata e proposta agli uomini e donne islamici. ni dove sono state assassinate e gettate in mare oltre 14 persone; i fatti che hanno visto decine di chiese bruciate e centinaia di cristiani uccisi e sequestrati; i fatti che hanno visto gravissimi atti razziali e/o discriminazioni di ogni tipo, il tutto mischiato ad atti di terrore di varia natura (sequestri di massa in Nigeria, uccisioni di massa, sparatorie ed attentati e sgozzamenti), hanno una loro spiegazione nella differenze che ci sono tra le due carte. E se queste differenze ci sono su carte fatte da fior di studiosi e sottoscritte dalle Nazioni Unite e dai loro esperti... figurarsi che abisso si crea quando a fare queste differenze sono persone fanatiche, senza alcuna cultura, nati e cresciuti in questo perenne momento di cambiamento (che ovviamente c’è anche nel mondo islamico). I fatti recenti che hanno riguardato il gommone nello stretto di Sicilia dopo la rissa tra musulmani e cristia- E voi, che ne pensate? A questo punto la domanda su quali sono i diritti dell’uomo ritorna attuale e forse avrebbe bisogno di una rivisitazione globale da parte di tutti noi, donne e uomini, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa. Sono aspetti che prima o poi avranno i loro riflessi anche sul mondo dell’adozione, di cui noi ci occupiamo. Se non ci proviamo potremmo non arrivare preparati al momento in cui questi entreranno con forza nella nostra vita, e se non sarà quest’anno lo sarà di certo nei prossimi. Le premesse ci sono tutte. Credere che sia un fenomeno passeggero è comportarsi da struzzi. E il fatto stesso che gli uomini abbiano due diritti universali, diversi!, è un segnale più che evidente che la riflessione deve iniziare: al più presto. Per inviare lettere, commenti, osservazioni… potete scrivere a [email protected] o all’indirizzo: A.M.I. Redazione Shanthi, Cascina Robbiolo, Via A.Moro, 7 20090 Buccinasco (MI) In questo numero... Viaggi di solidarietà nelle terre degli uomini Shanthi Frontiere Anno XXX- n. 1 Periodico semestrale dell’A.M.I. Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 730 del Registro Periodici 10.11.2000 Direttore responsabile: Paolo Tortiglione [email protected] Redazione: Giovanni Bassi, Chiara Biraghi, Flavio Brognoli, Chiara Romano, Fabiana Polese Hanno collaborato a questo numero: Ezio Aimasso, Chiara Basile, Flavio Brognoli, Cecilia Cremonesi, Carmenza Gomez Lopez, Matteo - prima C, Pamela Pinto, Laura Quagliuolo, Massimo Annibale Rossi - Vento di Terra, Cristian Andres Zoia, Stefano Zoia AMI Gruppo Veneto e AMI Gruppo Versilia foto di copertina: Paolo Tortiglione Le vignette sono di Flavio Maracchia Le fotografie di pp. 10-11 sono di Stefano Zoia Grafica e impaginazione: Imagidea.it Stampa: T.R.E.G srl - Guardamiglio (LO) tel. 0377.452057 - [email protected] Sede A.M.I. e redazione Shanthi Cascina Robbiolo Via A. Moro, 7 20090 Buccinasco (MI) tel./fax 02.4501705 pag. 1 EDITORIALE Quali sono i diritti dell'uomo? di Paolo Tortiglione pag. 4 LETTERE & TESTIMONIANZE L'8 marzo con le donne curde di Laura Quagliuolo IN PRIMO PIANO COLOMBIA pag. 6 Colombia, tierra querida pag. 8 di Chiara Romano, Laureata in diritto internazionale, appassionata di diritto umanitario e cooperazione, scrive per passione L'alleanza e la "colombianità" di L. Carmenza Gomez Lopez, avvocato e referente AMI per le adozioni in Colombia IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... MUSICA pag. 12 La musica colombiana verso la "nuova musica" di Pamela Pinto, attivissima musicista leccese IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... SCUOLA pag. 16 Paese che vai, spagnolo che trovi di Cristian Andres Zoia, studente diciottenne di belle speranze! pag. 18 IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... CUCINA La cucina colombiana di Flavio Brognoli, , padre adottivo, cuoco per passione, lavora in una multinazionale e collabora con AMI dal ‘94, dove si occupa di aiuti IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... RACCONTO pag. 20 Il cielo dei Chibcas di Ezequiel Uricochea EVENTI pag. 22 Feste, incontri e… gli appuntamenti di AMI, AMI - Veneto e AMI - Versilia NUOVE GENERAZIONI pag. 23 Scusate il disturbo di Matteo - prima C, giovane coraggioso dalle idee chiare COOPERAZIONE pag. 24 I progetti AMI 2014/15 pag. 28 Stato Patrimoniale e Rendiconto Gestionale SALUTE pag. 30 Toxocariasi: conoscerla per prevenirla! di Ezio Aimasso, medico pediatra, lavora in questo settore da oltre 30 anni CONVIVENZE pag. 32 La terra dei bambini vive! di Massimo Annibale Rossi, pedagogista e ricercatore, impegnato in numerosi progetti di cooperazione con Vento di Terra RECENSIONI pag. 34 Abbiamo scelto per voi… di Chiara Basile, redattrice di testi scolastici, appassionata di libri e umanità SOSTEGNO A DISTANZA pag. 36 Una famiglia... ricca di Fabiana Polese, madre adottiva, redattrice di libri per l'infanzia pag. 37 SOSTIENIMI a cura di Cecilia Cremonesi, madre di due figli indiani, si occupa sin dal 1985 delle sponsorizzazioni AMI in India e successivamente in Bangladesh e Nigeria. LETTERE & TESTIMONIANZE Dedichiamo questo spazio alle lettere e testimonianze inviate alla redazione. Accoglieremo segnalazioni di esperienze interessanti, in linea con gli obiettivi AMI, ma anche argomenti che riterrete importante segnalarci e brevi comunicazioni. L'8 marzo con le donne curde [email protected] Laura, che già altre volte abbiamo ospitato su Shanthi, ha preparato questa lettera per la Casa delle donne di Milano al suo ritorno da un viaggio davvero speciale. Ora la condivide anche con noi, per permetterci di guardare oltre la paura. Noi popoli che viviamo nelle regioni autonome e democratiche di Afrin, Cizre, Kobane, una confederazione di curdi, arabi, assiri, caldei, turcomanni, armeni e ceceni liberamente e solennemente proclamiamo e adottiamo questa Carta. Con l’intento di perseguire libertà, giustizia, dignità e democrazia, nel rispetto del principio di eguaglianza e nella ricerca di un equilibrio ecologico, la Carta proclama un nuovo contratto sociale, basato sulla pacifica comprensione e la pacifica convivenza tra tutti gli strati della società nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e affermando il principio di autodeterminazione dei popoli. Dalla Carta del Contratto Sociale del Rojava SHANTHI Tra il 1° e il 15 marzo due delegazioni organizzate dal CISDA (Coordinamento italiano sostegno donne afghane) hanno visitato le zone curde della Turchia al confine con la Siria, per celebrare l’8 marzo con le donne curde a Diyarbair, incontrare i profughi yazidi e gli sfollati di Kobane, parlare con chi sta lavorando per l’emergenza e la ricostruzione e donare dei fondi raccolti prima della partenza. 4 Le formazioni di autodifesa curde (YPG e YPJ) hanno, alla fine di gennaio, liberato Kobane dall’assedio dei fondamentalisti dell’ISIS, ma la città è distrutta all’80% e le milizie islamiste si sono accanite soprattutto sulle infrastrutture, sulle scuole, sui centri politici e culturali della città che ora è piena di macerie, cadaveri, bombe inesplose e mine. Il governo turco ha chiuso la frontiera al passaggio dei camion di aiuti nono- stante già 20.000 sfollati siano rientrati in città. C’è bisogno di tutto e il Consiglio per la ricostruzione di Kobane chiede che venga aperto un corridoio umanitario permanente per consentire il passaggio di aiuti. I campi sono organizzati attraverso il sistema dell’autogoverno, lo stesso applicato nei cantoni del Rojava fino all’assedio dell’ISIS: i membri della comunità eleggono un consiglio, nelle scuole si studia anche la lingua curda e si insegnano i diritti umani e delle donne, vengono istituite le case delle donne e ogni decisione è presa tenendo conto delle esigenze della comunità. Sono determinate, le donne curde, a difendere il contratto sociale sottoscritto nei tre cantoni del Rojava (che “Non ci interessa se il paese in cui viviamo si chiama Siria, Turchia, Iraq o Iran ma vogliamo avere la possibilità di vivere in una società in cui si rispettino etnie, religioni, ambiente e dove le libertà fondamentali, i diritti umani e delle donne vengano applicati alla lettera.” Mai, nelle voci delle donne con cui abbiamo parlato, è trapelata disperazione. Il messaggio che ci hanno lasciato è di gioia e di speranza. Una straordinaria lezione dalle donne di un popolo che da 35 anni lotta per affermare la sua stessa esistenza. Laura Quagliuolo SHANTHI “La battaglia che stiamo combattendo noi curdi”, ci dice Çia, una splendida e determinata giovane donna responsabile della gestione degli aiuti agli sfollati a Suruç, la città turca a sei chilometri da Kobane in cui si sono concentrati gli sforzi per accogliere gli sfollati dal Rojava, “non è solo sul fronte dell’autodifesa. Ciascuno di noi riveste un ruolo fondamentale per conseguire la vittoria nella nostra battaglia”. E la battaglia, ci dicono tutte quelle che incontriamo (Zuhal Ekmez, co-sindaca di Suruç, Fayza Abdî, presidente del consiglio legislativo di Kobane, Sebahat Tuncel, deputata del parlamento e co-presidente dell’HDP, Evrim Kurdoglu, che lavora giorno e notte nel centro culturale di Suruç con altri giovani per coordinare gli aiuti) non la combattiamo solo sul piano dell’autodifesa; è soprattutto politica e culturale. viene applicato anche nelle zone curde oltre il confine della Siria), che le ha portate, come donne, ad assumere ruoli sempre più rilevanti nella società. Sono organizzate in associazioni all’interno delle quali vengono fatte le proposte e prese le decisioni che le riguardano, una modalità decisionale che si applica in tutti gli ambiti e nei tre cantoni. 5 COLOMBIA PRIMO PIANO [email protected] Colombia, tierra querida Un breve “viaggio” per conoscere meglio la realtà di questo Paese, legato ad AMI dal doppio vincolo dell’adozione e dei progetti di cooperazione internazionale. “Per la maggior parte dei viaggiatori la Colombia è un paese sconosciuto, una terra di miti che fa pensare a smeraldi, al misterioso El Dorado, ma anche al traffico di cocaina e alla guerriglia; è la patria di Gabriel Garcia Marquez e del famoso romanzo Cent’anni di solitudine, che racchiude in sé tutta la magia di questo paese; è altresì la terra battezzata con il nome dello scopritore delle Americhe, Colombo...” SHANTHI Così presenta questo vasto (quasi 4 volte l’Italia!) e vario Paese la guida Lonely Planet, che molti di noi hanno consultato prima di partire per un viaggio… oltre i confini della realtà, cioè all’incontro con chi sarebbe diventato nostro figlio o figlia. Questa breve introduzione ha solo lo sco- 6 po di “indicare di cosa parleremo”, per chi ha già individuato la Colombia come meta della propria adozione, per chi ancora sta “guardandosi intorno”, per coloro che sono interessati ai paesi in cui coopera AMI, insomma per tutti coloro che leggeranno questa rivista... La Colombia è un grande paese collocato nell’estremità nord occidentale dell’America Meridionale. Paese sempre “discusso” poiché, se da una parte è ricco di bellezze naturali, arte e cultura, dall'altra è anche conosciuto per la produzione e il traffico di droga. La Colombia è l'unico paese sudamericano a essere bagnato da due oceani diversi (a nord il Mar dei Caraibi e ad ovest l'Oceano Pacifico) mentre a sud confina con l’Ecuador e il Perù e ad est con il Venezuela e il Brasile. Inoltre fanno parte della Repubblica della Colombia numerose isole, tra cui le maggiori sono San Andrès, Gorgonia, Santa Catalina, la Isla del Rosario... La Cordigliera delle Ande attraversa la maggior parte del paese e la vetta più alta è il Pico Cristobal Colon, alto circa 5800 m. Nella parte orientale del paese si trovano le sterminate praterie mentre a sud si trova la Foresta Amazzonica. Il paese è attraversato da numerosi fiumi: i due più importanti sono il Rio Magdalena e il suo affluente Rio Cauca. Per la sua grandezza e per la varietà del territorio, attraversando la Colombia è possibile incontrare paesaggi molto vari tra loro, comunque affascinanti: dagli alti vulcani alle foreste tropicali, dalle immense metropoli come Bogotà a villaggi indios dove il tempo sembra essersi fermato. il 90% dei suoi abitanti è concentrato lungo la costa e nella zona andina. Lingua ufficiale è lo spagnolo. A questo punto non ci resta che augurarvi... buon viaggio! Colombia in breve La Colombia è una repubblica parlamentare, organizzata in 32 dipartimenti, a cui si aggiunge il distretto di Bogotà, la capitale (nella foto a sinistra). È il secondo paese più popoloso del Sud America, dopo il Brasile, ma la sua densità di popolazione è estremamente variabile e Nome completo: Repubblica della Colombia Nome ufficiale: República de Colombia Lingue ufficiali: Spagnolo Capitale: Bogotá (7.363.494 ab.) fonte Wikipedia 2015 SHANTHI Forma di governo: Repubblica presidenziale Presidente: Juan Manuel Santos Indipendenza: Dalla Spagna 20 luglio 1810 (dichiarata) 7 agosto 1819 (riconosciuta) Ingresso nell'ONU: 5 novembre 1945 Superficie Totale: 1.141.748 km² Popolazione Totale: 46.294.841 ab. (2012) Densità: 40 ab./km² Tasso di crescita: 1,128% (2012) Nome degli abitanti: Colombiani Continente: America del Sud Confini: Venezuela, Brasile, Perù, Ecuador, Panamá Fuso orario: UTC-5 Valuta: Peso colombiano (COP) 7 COLOMBIA PRIMO PIANO di Luz Carmenza Gómez López [email protected] L’alleanza e la “colombianità” Carmenza, che molti di noi conoscono, o conosceranno, perché è la referente di AMI per le adozioni in Colombia, è essa stessa colombiana. Chi meglio di lei, quindi, per raccontarci qual è lo speciale legame che si forma tra un bambino e il suo Paese d'origine, in questo caso con la Colombia? SHANTHI Alleanza è stata una parola sentita alcuni mesi fa durante uno dei nostri convegni all’AMI. Parlavamo (immaginate un po’) dell’adozione e del legame con le origini. In quel contesto la parola era riferita a quel rapporto profondo che ci unisce alle nostre origini. Ho chiesto, molto incuriosita, una spiegazione e mi è molto piaciuto scoprire che quella domanda che ogni tanto mi veniva in mente finalmente trovava una risposta. Non parlo dell’adozione, ma della “colombianità”. Quell’origine come nostra alleata. Sembra una banalità, ma invece per chi, 8 L'ICBF, ovvero l'istituto del "benessere" della famiglia è l'ente statale che in Colombia si occupa, tra le tante cose, delle adozioni. Il loro invito alle famiglie adottive è sempre di mantenere quel filo che d'amore e ricordi che lega i bambini al loro Paese! come noi, per circostanze diverse, si è dovuto allontanare dalla patria, è importante, perché spiega tanti sentimenti che sorgono quando pensiamo al nostro paese. ... ci fa sentire costantemente parte di questo Paese in cui non abitiamo più. Dovete sapere che noi Colombiani siamo fieri di esserlo... È qui che la nostra indole, il nostro carattere e determinazione escono allo scoperto! E questo elemento fondamentale, la colombianità, risponde anche al perché sentiamo sempre nel nostro cuore un amore profondo, un legame dolce, che ci fa sentire costantemente parte di questo Paese in cui non abitiamo più. Perché è la sostanza delle nostre origini che ci rimane dentro, anche dopo anni e malgrado la distanza, che ci fa scoppiare il cuore quando qualche evento importante accade in Colombia o ai Colombiani. Raccontarci tali, Colombiani, non è però, per questo, più facile per noi, anzi lo sforzo è maggiore a causa della distanza, di luogo e di tempo, dalla nostra patria e questo sentimento deve perciò essere continuamente nutrito dai ricordi e dai sentimenti. Ma forse è nella forza di questo nostro sentimento che esce un’immagine bella e completa del nostro paese. Come non ricordare il profumo degli alberi al tramonto? E il tepore del pomeriggio quando cantavano le cicale e, a mano a mano che aumentava il caldo, alzavano il tono della loro melodia? I giochi, le filastrocche e le risate dei nostri amici… quanto era bello giocare negli specchi d’acqua con i girini... Farli scivola- re fra le dita, sentirli muovere senza il timore con, in sottofondo, il concerto della natura. E poi vedere i girini diventare rospetti, prenderli come mascotte... era tutta un’avventura. Le piantagioni di cotone, il volo degli uccelli e quel fiume così enorme che sembrava un oceano. Pur passando gli anni, i ricordi rimangono impressi, e ritornano per assicurarci da dove proveniamo. Il sapore dei frutti, dei nostri piatti tradizionali e quel modo semplice e sincero con cui era condiviso. Pur passando gli anni, i ricordi rimangono impressi, e ritornano per rassicurarci su dove proveniamo. Oggi le notizie ci parlano dell’economia, della politica, dei successi, della speranza che finalmente arrivi la pace, ma sono sicura di non sbagliare quando dico che noi amiamo la Colombia... a prescindere! Perché nel viaggiare, nel vivere in nuovi ambienti e nuove culture, impariamo a volerle bene per quello che è, e vediamo che le sue imperfezioni sono identiche a quelle di tanti altri paesi. nanza, che si può esserlo sempre, ma nel sentirci ancora e comunque parte di questa nazione che ha sempre le porte e le braccia aperte, quel sorriso immenso, per quando vorremo tornare a trovarla. Come chi già grande, cresciuto ed emancipato, torna a ricevere l’abbraccio morbido e il tiepido amore della mamma, con cui il legame non si spezzerà mai. Mio figlio è colombiano e nei suoi occhi, nonostante i 10 anni trascorsi in Italia, rivedo spesso questa "alleanza" con il suo paese di cui ci ha parlato Carmenza. Chi adotta un bambino o una bambina all'estero deve sempre tener conto che, nonostante tutto, odori, paesaggi, sapori, suoni si sono scavati, anche in maniera dolorosa, un angolo nel cuore di nostro figlio. Un angolo in cui, forse, non vorrà farci entrare perché "solo suo". Ma anche in noi, nella nostra casa e persino sulla nostra tavola, dobbiamo ricavare uno spazio per le origini di nostro figlio perché ora sono anche le origini della nostra famiglia e, di conseguenza, di noi stessi. Fabiana Polese SHANTHI Il legame profondo con le nostre origini c’è e vive in noi, e dobbiamo tenerlo come un dono prezioso, perché sappiamo che è il nostro primo paese, quello in cui abbiamo fatto i primi passi, giocato i primi giochi e pianto le prime lacrime; un paese fatto di persone che nella loro bellezza e semplicità, nella bruttezza e negli errori, sono vive! Lì abbiamo imparato a saper accogliere la vita e ad accettare persino il dolore, come parte della nostra esistenza. Molte volte mi sono chiesta perché la Colombia sia fra i paesi statisticamente più felici al mondo: forse per il regalo di un sorriso, l’abbraccio nel momento giusto, il vicino che quando stai male si prodiga e ti dà quello che può. La povertà, la ricchezza, la miseria, l’abbondanza... Sono forse i contrasti che la fanno ricca. Il tramonto più bello al mondo, il fiume più colorito al mondo, una tazza di tinto (il caffè) e la frase “tomemonos un tinto, seamos amigos”; quel piccolo caffè nel paese della Cordigliera, i cavalli... quante cose! Io alla mia colombianità non ci rinuncio, perché ho una alleanza con il mio ”terruño” (terra natia), il coraggio, la forza, la determinazione, l’apprezzare quando le persone sanno cogliere un animo puro e la capacità di ignorare chi non capisce la sensibilità e la delicatezza di un pensiero. E la cosa più stupenda, strabiliante è che siamo “Colombiani”, non solo per cittadi- Il Caño Canales 9 ESTA ES CO . lla Cordigliera di un paese de SHANTHI Uno scorcio 10 Cibo da strad a... Mais e sp iedini! Monumento ai raccoglitori del caffè , l'oro nero della Colombia. OLOMBIA! Il carnevale di Barranquilla. SHANTHI 11 La Valle delle lme di cera. Cocora, le pa COLOMBIA in... MUSICA La musica colombiana, verso la “nuova musica” Alla scoperta delle proprie radici attraverso la danza di Pamela Pinto [email protected] Stralci di storia “a passo di danza” con Giuseppe Montefiore, in arte Flaco dj, insegnante e titolare della nota scuola di ballo leccese “Tropicalia”. Un, dos, tres. «Il tempo passa senza far rumore» – scriveva Gabriel Garcìa Màrquez. E lo fa al tempo delle seguenti parole: «Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo». È così che si presenta la Colombia: nel “respiro” dello scrittore, giornalista e saggista colombiano - che nel 1982 meritò il “Premio Nobel” per la letteratura - una mescolanza di etnie, una varietà di generi e ritmi difficili da incontrare in un altro paese. Spesso, nell’immaginario collettivo europeo, la Colombia musicale ricca e originale, ma che ha anche assorbito e modificato, in versioni proprie, generi non autoctoni elaborandone degli altri. Secondo lo studioso Alejandro Ulloa – come scrive Enzo Conte nel libro Salseando y Bailando – in Colombia si possono riconoscere, dal punto vista musicale, cinque regioni chiaramente distinte: 1. la costa atlantica, i cui ritmi autoctoni sono la cumbia, il malapé, il porro, la gaita, il merengue ed il vallenato; 2. il sud del paese, dove la musica andina convive con quella tipica di paesi come Ecuador, Perù, Bolivia e Cile; 3. la costa pacifica, che nel currulao vede la massima espressione del suo ricchissimo folklore; 4. la regione orientale, dove regna incontrastata la musica llanera, tipica anche delle pampas venezuelane; 5. la regione centrale, con le tradizionali danze di origine spagnola come il bambuco, il passillo e la guabina. SHANTHI A raccontarci stralci della sua storia Giuseppe Montefiore, in arte Flaco dj, insegnante e titolare della nota scuola di ballo leccese “Tropicalia”. 12 Giuseppe Montefiore, in arte Flaco dj viene associata esclusivamente al commercio della cocaina e al fenomeno dei desplazados, per molti rimane “la patria del narcotraffico”, una terra inospitale, dove continua a dominare la guerriglia. E, invece, è anche considerata “la patria di un popolo cordiale e aperto” all’amicizia, se trattato con dovuto rispetto. Una terra ricca di “colori” e un “unico volto” che ha dato vita a una tradizione La musica colombiana ha una sua “identità”? Flaco Dj «La musica colombiana si perde nella storia. Ancor prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, quando in Colombia c’era un Re chiamato Upar che governava la zona nord orientale della regione - per questo conosciuta come la Valle di Upar - spopolava un ritmo denominato vallenato (ritmo nato nella valle). Gli strumenti percussivi come caja e guacharaca costituivano quel famoso “tappeto musicale di base per la narrazione delle storie legate alle vicende dei campesinos”. Quel ritmo rappresentava una rinnovata realtà musicale che è arrivata fino ai giorni nostri varcando ogni confine grazie, anche, all’inserimento del “Premio Grammy” per il genere. Prima di allora non si conosceva molto, ma con il grande apporto di tanti artisti - cito Carlos Vives - è riuscito a farsi conoscere un po’ dappertutto». È corretto parlare di “musica tradizionale colombiana”? «Ovviamente, come ogni paese, anche la Colombia si può definire “la patria della musica”. Tutto è nato dai cantori che, girando le fiere ed i mercati, si portavano appresso storie e dicerìe che poi venivano tramutate in canzoni o stornelli. Tanti cantastorie, alla fine, si ritrovavano a duellare a suon di stornelli durante le Piquerias, “feste” paesane che possiamo trovare in qualsiasi altra parte del mondo. È abbastanza chiaro, dunque, che per meglio comprendere lo sviluppo musicale della Colombia, è importante conoscerne le condizioni sociali nelle quali è venuta delineandosi la complessa storia musicale che nacque dalla fusione della cultura aborigena con quella spagnola ed africana. La costa atlantica fu la prima a essere colonizzata, pertanto fu la prima a conoscere l'esperienza della fusione delle varie influenze musicali. E le influenze, come dicevo precedentemente, sono state molteplici. La più importante è stata quella europea con i conquistadores. A sua volta quella africana con l’importazione degli schiavi che portarono con sé le loro culture, strumenti e lingua. Da non sottovalutare l’influenza andina da parte del Venezuela, Perù, Ecuador». Oggi la cumbia è suonata da vere e proprie orchestre, mantiene un ritmo molto ballabile ed è diffusa in quasi tutta l'America Latina. «Esatto. Moltissimi interpreti di questa musica, sull'onda del grande rilancio della musica latinoamericana, sono diventati anche ottimi esecutori e compositori di salsa». Nelle danze colombiane c’è un aspetto che può essere considerato il più importante? «L’aspetto più importante - che si può trovare più o meno in tutti i balli - è il corteggiamento. Un po’ come succede nelle nostre zone ed in tutto il mondo, fondamentalmente. Nel ballo della cumbia la coppia balla stando uno di fronte all’altro, senza toccarsi. Ci sono danze dove non è assolutamente possibile toccare la donna, mentre ce ne sono altre dove tutto questo è possibile, vedi la salsa colombiana». La salsa arriva in Colombia negli anni Settanta, “grazie all’euforia che aveva saputo risvegliare il pianista portoricano Richie Ray, l’unico capace” – citando ancora il libro Salseando y Bailando di Enzo Conte – “per via delle sue eccelse qualità musicali, di conquistare sia i quartieri popolari che i lussuosi saloni dell’alta società”. Fino ad allora la musica caraibica era stata limitata. Come arriva SHANTHI Diamo una definizione. Esiste, quindi, un ballo che si possa definire tipicamente colombiano? «Non esiste un ballo tipicamente colombiano, esistono vari ritmi che provengono a seconda delle zone d’influenza. L’espressione musicale più rappresentativa della Colombia è, senza alcun dubbio, la cumbia, tipica musica da ballo esportata in tutto il mondo dai colombiani - oggi ballo di coppia che può essere eseguito anche in gruppo. Musica, canto, danza: la cumbia può essere definita “il prodotto di tre culture”: l’africana, dalla quale ha ereditato la struttura ritmica e l’uso delle percussioni (tambores); l’indigena, per i flauti (caña de Millo e Las Gaitas) e parte della linea melodica, infine l’europea, per quanto concerne le variazioni melodiche e coreografiche. La forma originale e tradizionale della cumbia è la musica dei Gaiteros - autoctona della costa caraibica della Colombia. È noto che, sin dai tempi di Simon Bolivar, la si suo- nasse usando i soli strumenti a percussione di origine africana. Un gruppo che mantiene ancora le tradizioni antiche, preservandone anche gli strumenti, è Los Gaiteros de San Jacinto. Ci sono, certamente, altri balli o danze che andrebbero citate. Interessante il “percorso” del valzer europeo che nel XIX secolo – diciamo - “contagiò” anche l'America Latina». 13 SHANTHI Chivas Tours de Colombia 14 la salsa in Colombia? «Grazie soprattutto ai marinai e agli emigranti. A Cuba si suonava il son già dagli anni 20. Lento, in contrattempo musicale e con pochissime figure, veniva suonato con pochi strumenti e non rispecchiava il ballare “più veloce e libero” (elemento che diventerà essenziale nella salsa) dei giovani cubani che, sempre meno, erano stimolati dal “ballo dei propri padri”. Nel corso del tempo, esigenze di questo tipo e varie influenze e contaminazioni, hanno portato alla nascita di terzetti, quindi quartetti, settetti finché è arrivato “un certo” Beny Morè da Cienfuegos che ha letteralmente trasformato questi piccoli gruppi in una big band aggiungendo anche gli strumenti provenienti dal jazz americano. Da qui, man mano che la salsa varcava i confini cubani, assorbiva le caratteristiche del luogo: ognuno ci metteva del suo nella ritmica, a seconda delle ulteriori varie influenze. Ancora oggi, a Cuba, si scoprono e si esplorano nuovi territori in ambito musicale. Siamo arrivati alla timba, al reggaeton (ricordate il “tormentone” di Daddy Yankee, Gasolina, nel 2005?), al dembow, al cubaton. In Colombia, nella prima decade degli anni Settanta, la salsa si definì come un “elemento di identità popolare urbana di settori sociali specifici”; cantava la quotidianità della gente, l'amore e l'attaccamento alla terra. Alla fine degli anni '80 si trasformò in un’essenza di vita per il popolo di questa regione che si identificava sempre più nei testi delle canzoni dei suoi compositori favoriti. La nascita del primo movimento salsero nazionale fu capitanato dal gruppo Fruko y sus Tesos, che concentrò le tematiche delle proprie canzoni nei personaggi, nelle professioni e nel lavoro della gente afrocaribena. Successivamente la direzione del movimento passò al famosissimo gruppo Niche, fondato nel 1980 dal trombonista Jairo Varela y Alexis Lozano, che poi lascerà l’orchestra per sviluppare un discorso musicale più vicino al folklore locale con il gruppo Guayacan». Salsa cubana e salsa colombiana. Ci sono delle differenze? «La salsa colombiana e venezuelana differiscono in modo marginale da quella cubana, assorbendo parte del folklore dei loro paesi. Una caratteristica è senz’altro l’uso dello “step” o “tap” (“passo” in inglese), il “battito del piede” eseguito senza portare il peso del corpo in corrispondenza del battito della pausa (generalmente il 4 e l’8), quasi inesistente nella salsa cubana pura. Alcuni lo eseguono con il tacco, altri con la pianta o con tutto il piede; in ogni caso, non è sempre possibile applicare questo battito, per esempio quando si esegue in “giro continuativo” o i giri in genere. È, quindi, evidente che l’origine della salsa è a tre movimenti. Nella salsa colombiana ritroviamo i cosiddetti “pasitos”, passi tipici della salsa portoricana, eseguiti in posizione aperta senza presa. Dal punto di vista musicale, grosso modo le differenze ci sono. Il tumbao di base più o meno è simile, ma, poi, per il resto, differiscono in tanti punti. Uno tra i tanti è l’uso nella musica cubana di oggi (timba) della batteria. La diffe- renza sostanziale è che la musica cubana si ispira a quello che era il vecchio son cubano e cioè con gli accenti musicali sul 4 e sull’8, anche se alcuni preferiscono dire sul 2 e sul 6. La musica colombiana non ha tutto questo, si avvicina di più alla portoricana anche come sound. Dalla salsa colombiana è nato un altro genere molto usato dal gruppo Sonora Carruseles che si chiama Boogaloo e la prerogativa sta nel fatto che gli accenti musicali stanno più nel levare che nel battere». In che modo si presenta, oggi, la musica colombiana in Italia e nel mondo? Ci descriva un’immagine per tutte... «Oggi, la Colombia è una realtà sempre più presente nel vasto panorama musicale. Bastano pochi nomi: Niche, Guayacan, Sonora Dinamita, Shakjra, Diego Vega. Tra gli artisti colombiani più interessanti possiamo ricordare ancora la compositrice e cantante Mimì Ibarra, il gruppo Galé, l’Orchestra Sabrosura. Una tipica “immagine colombiana”? In tutte le città colombiane, si ascoltano salsa e cumbia. Spesso si organizzano per i turisti veri e propri tour nelle maggiori sale da ballo attraverso l’uso di autobus coloratissimi (chivas) che, molto spesso, hanno una propria orchestra ritmica all’interno». Se parlo di musica colombiana, penso subito a... «Alla salsa. Sono cresciuto con questa passione e la porto dentro da più di vent’anni, ormai. Mi piacciono anche la cumbia ed il vallenato, ma ciò che fa ballare, anche fuori dai confini colombiani, è proprio la salsa e, non a caso, i ballerini colombiani sono stati svariate volte campioni del mondo in questa disciplina». GLOSSARIO Coyongo Ballo colombiano nato nei villaggi della costa atlantica come danza imitativa del volo degli uccelli. Si eseguiva durante il carnevale. Cumbiamba Danza in circolo nata nella Colombia coloniale (post 1538). Uomini e donne di etnia negroide la eseguivano a piedi nudi sulla sabbia, in riva al mare, attorno ad un grande falò. Pilanderas Pilòn è il bastone usato in Colombia per battere il mais. Pilanderas è una danza folkloristica che descrive una scena di lavoro contadino avente per oggetto la lavorazione del mais. Umbambuco Danza colombiana nata da un originale cocktail fra cumbia e rumba. Anche denominata bambuco. SHANTHI Pàjaros Danza tematica di caccia, di probabile derivazione colombiana. Il movimento del ballo è dato da un primo ballerino, vestito da cacciatore, che insegue un gruppo di ballerini-uccelli. 15 Paese che vai, spagnolo che trovi COLOMBIA in... SCUOLA di Cristian Andres Zoia [email protected] Che cosa succede quando la "terza lingua" studiata a scuola è in realtà la tua lingua madre? O la rifiuti, perché porta con sé troppi ricordi, oppure ti nasce la curiosità di capire meglio i suoi segreti e la sua storia. Il mio rapporto personale con la lingua spagnola è molto particolare in quanto questa è la mia lingua madre. Infatti sono nato in Colombia, dove lo spagnolo è lingua ufficiale. Attualmente frequento il Liceo Linguistico “A. Manzoni” (Milano), dove sto studiando l’inglese e il cinese alle quali quest’anno si è aggiunta come lingua straniera lo spagnolo... che per me straniera non è. Il mio legame con lo spagnolo non è solo particolare, ma anche intermittente: infatti quando misi piede in Italia quasi lo dimenticai. La possibilità di studiare spagnolo mi si presentò alle medie, ma diede risultati mediocri rispetto al fatto che lo avevo parlato per i primi sette anni della mia vita. Ho poi di nuovo abbandonato lo spagnolo nei primi due anni di scuola superiore, dove ho scelto cinese come seconda lingua. Nella mia scuola, infatti, è regola avviare la terza lingua solo a partire dal terzo anno; a quel SHANTHI ... analizzare in maniera consapevole la differenza tra lo spagnolo iberico e quello che ho parlato in Colombia. 16 punto però non ho esitato a optare per lo spagnolo. Nel mio liceo le lingue sono studiate in modo approfondito, quindi ho avuto modo di analizzare in maniera consapevole la differenza tra lo spagnolo iberico, che sto studiando attualmente, e quello che ho parlato in Colombia. Una delle prime differenze che attira l’attenzione è il nome con cui viene chiamato lo spagnolo colombiano, ossia castellano. Ciò potrebbe creare un po’ di confusione perché la lingua ufficiale della Spagna è quella che si parla a Madrid, che è detta espanol castellano. Un po’ come l’italiano che deriva direttamente dal fiorentino. Ma i colombiani per rendere evidente la differenza, chiamano la loro lingua non spagnolo ma solamente castellano. Mi è facile, girando per Milano e ascoltando una conversazione in spagnolo, distinguere un gruppo di turisti iberici rispetto a persone latinoamericane. Questo perché il modo di parlare di queste ultime è cantilenante e in genere tendono a pronunciare una proposizione tutta in un sol fiato. Ma se avete imparato lo “spagnolo” non dovete preoccuparvi di non capire il castellano in quanto i latinoamericani, anche i colombiani, sono molto cordiali e non esiteranno a ripetervi più lentamente la frase appena pronunciata! ... in Colombia, soprattutto tra gli indios, vengono parlate più di 60 lingue e 300 dialetti... La Colombia è un mix tra diverse popolazioni, le cui differenze si evidenziano ovviamente nel linguaggio. Basta sapere che il 75% della popolazione colombiana è di sangue misto. Oltre allo spagnolo in Colombia, soprattutto tra gli indios, vengono parlate più Un pò di storia Lo spagnolo si è diffuso in Colombia in seguito alla colonizzazione dei conquistadores al servizio della Corona di Spagna. Il primo europeo che toccò queste terre fu Alonso de Ojeda, ma fu il conquistador Gonzalo Jimenez de Quesada a esplorarle in maniera approfondita nel 1536 e a fondare Santa Fe de Bogotà. In seguito l’impero spagnolo si insediò e si espanse, non solo in Colombia, ma anche in Messico e in Perù, paesi dove, appunto, la lingua ufficiale è oggi lo spagnolo. Come accadde agli indios degli altri territori sudamericani, gli indigeni muiscas della Colombia furono schiavizzati e la loro popolazione venne decimata. Oltre che nel mio Paese d’origine lo spagnolo si è diffuso così largamente che al giorno d’oggi è una lingua parlata da circa 500 milioni di persone. Anche in Italia, è il caso di dirlo, l’impronta spagnola si è fatta sentire, poiché il Regno delle Due Sicilie, al momento della sua estinzione nella metà del XIX secolo, era governato dai Borbone, la casata di cui fa parte tuttora la Famiglia Reale Spagnola. Anche la Lombardia e Milano sono state dominate per alcuni anni dai regnanti spagnoli. Con queste informazioni voglio dare un contributo utile a chi probabilmente andrà in Colombia per le adozioni, o per chi vi si recherà per un semplice viaggio turistico, ma soprattutto evidenziare quanto lo spagnolo significhi per me in quanto ha caratterizzato la primissima parte della mia vita, anche se solo adesso l’ho riscoperto con una maggiore consapevolezza. SHANTHI Come tra l’inglese americano e quello britannico, anche tra lo spagnolo iberico e quello latinoamericano sussistono differenze anche in campo lessicale. Per dire “macchina” gli spagnoli dicono “coche” e i colombiani dicono “carro”, un termine che arriva direttamente dal passato (infatti si riferiva al carro tirato dai cavalli); per dire “scattare una foto” in Spagna si dirà “sacar una foto” e in Colombia “tomar una foto” e così via. Inoltre in Colombia (come accade del resto in tutti i paesi, anzi le regioni, del mondo) esistono dei vocaboli diffusi a livello nazionale, ma sconosciuti al di fuori dei suoi confini. Questi vocaboli si chiamano colombianismos e si possono consultare in una normale guida turistica dotata di glossario linguistico. In Colombia le persone fanno uso dei pronomi personali in maniera non sempre rigorosa, infatti capita di sentir dare del “tu” (tu) a un estraneo e, al contrario, usare il “lei” (usted) in una conversazione tra marito e moglie. Voi, nel dubbio, soprattutto con personaggi "ufficiali" usate l'usted! di 60 lingue e 300 dialetti che hanno piccole differenze per ogni singola comunità. 17 COLOMBIA in... CUCINA La cucina colombiana Paese che vai, ricetta che trovi... Ma in Colombia, un pò come in Italia, la grande varietà di ambienti geografici, storia e tradizioni rendono la cucina più ricca e differenziata! di Flavio Brognoli [email protected] In tutta la Colombia la torta di farina di mais è la base di diverse varianti di pasti... In tutta la Colombia la torta di farina di mais è la base di diverse varianti dei pasti, per colazione, pranzo o cena. I colombiani usano fare anche dei piccoli dolci di farina di mais, le arepas, che vengono farciti con diversi ingredienti: l’uovo o marmellata per la prima colazione, formaggio o carne per uno spuntino pomeridiano. SHANTHI La Colombia, grazie alla grande varietà di paesaggi che ospita, “gode” di diversi tipi di clima e, di conseguenza, anche la sua cucina è estremamente variegata e interessante: sulla costa di nord–ovest troveremo una cucina basata sul consumo del pesce mentre nella zona sud-est gli ingredienti dei piatti sono prevalentemente carne, verdure, legumi ecc. Oltre a queste differenze, date dalla posizione geografica del paese, i piatti risentono anche delle contaminazioni Medio Orientali, dell’Africa e delle altre popolazioni indigene che si insediarono qui nel corso della storia. 18 Pudin de Coco (Budino di cocco) Una variante sono le supremas arepas, realizzate con mais dolce, e mozzarepas, formate da mais bianco mescolato con mozzarella. Quindi a seconda della farcitura e del tipo di farina di mais utilizzata, la ricetta ha nomi diversi per cui nell'arepa de huevo la torta di mais viene farcita con un uovo crudo e poi fritta finché entrambi saranno cotti; l'arepa paisa, invece, è simile a un pane bianco di mais, servito con pomodoro e cipolla stufata. Le arepas non farcite vengono servite anche come contorno o d'accompagnamento ai vari piatti della cucina colombiana tra cui il fritanga colombiano che comprende una categoria di piatti fatti di carne di manzo alla griglia o pollo, costolette e chunchillo, o intestino di mucca. Lungo le coste il pesce è l'elemento principale e i piatti spesso sono pesci o crostacei cotti alla griglia. Denominatore comune della cucina colombiana sono i dolci, che hanno la loro base in ingredienti regionali come cocco e zucchero. Arroz con coco, o budino di riso al cocco che serve anche come contorno. Il cremoso manjar blanco è un budino a base di latte aromatizzato con vaniglia o agrumi. Eccovi quindi alcune ricette della cucina colombiana, per assaporare un po' di "profumo di terra colombiana". AREPAS Ingredienti (per 4 persone): • 1 tazza di masa arepa (farina di mais bianco) • acqua • 1 cucchiaio di burro • 100 g di formaggio grattuggiato (tipo provolone) Preparazione Prendete una tazza di farina e dell'acqua tiepida, aggiungete un pizzico di sale e 1 cucchiaio di burro che avrete fatto precedentemente sciogliere in un pentolino. Grattugiate del formaggio (abbondante mi raccomando!) e aggiungetelo al composto. Lavorate il tutto con le mani per pochi minuti. Attenzione: l'arepa classica è fatta senza l'aggiunta di formaggio, ma ogni famiglia colombiana personalizza la ricetta in base ai propri gusti! L'impasto dovrà risultare non appiccicoso, ma morbido e ben lavorabile con le mani. Ci si può regolare aggiungendo altra farina o altra acqua a seconda della consistenza. A questo punto formate delle palline con le mani e schiacciatele sempre tra le mani. Il giusto spessore è di pochi millimetri. Le arepas così pronte vanno cotte in una padella antiaderente, senza aggiungere grassi, nè olio né burro. SANCOCHO DE GALLINA Preparazione Sistemate la gallina pulita, lavata e tagliata a pezzi e mettetela a insaporire per 2 ore con metà delle cipolle e dei pomodori. Soffriggete la metà rimanente in un tegame di coccio insieme alla margarina e all'aglio tritato. Dopo 5 minuti circa, quando il soffritto avrà preso colore versate l'acqua e portate ad ebollizione. Aggiungete a questo punto la carne, le pannocchie e i platani. Quando la carne inizierà a essere lessa, dopo 45 minuti circa, prelevate le pannocchie che conserverete a parte. Unite ora al brodo di cottura le banane rosse, la manioca, le patate e aggiustate di sale e pepe. Coprite e proseguite la cottura finché tutti gli ingredienti saranno ben cotti, a questo punto sgranate nel brodo i chicchi di mais e spolverate con il coriandolo fresco prima di servire in tavola. SHANTHI Ingredienti (per 4 persone): • 1 gallina • 1 tazza di cipolla • 1 tazza di pomodori sbucciati e tagliati a pezzi • 3 cucchiai di margarina • 1 cucchiaio di aglio tritato • 10 tazze d'acqua • 3 pannocchie di mais tagliate in 3 parti • 2 platani verdi tagliati a pezzi • 2 banane rosse sbucciate e tagliate a pezzi • 2 tuberi di manioca sbucciati e tagliati a pezzi • 6 patate tagliate a pezzi • 3 cucchiai di coriandolo fresco tritato 19 Il cielo dei Chibchas COLOMBIA in... RACCONTO In queste pagine potete leggere alcune leggende del popolo Chibcha, una popolazione precolombiana vissuta sull’altopiano di Bogotá, con una ricca e importante cultura. di Ezequiel Uricochea [email protected] A ll’inizio del mondo la luce era rinchiusa in una cosa grande che i Chibchas non sapevano descrivere e che chiamavano Chiminigagua o il Creatore; i primi a uscire da lì furono alcuni uccelli neri che, volando per tutto il mondo, lanciarono sulle cime un suono risplendente che illuminò tutta la Terra. Dopo Chiminigagua, gli esseri più venerati erano il Sole e la Luna, la sua compagna. E cco come si popolò il mondo: poco dopo l'inizio del primo giorno, uscì dalla laguna di Iguaque, quattro leghe a nord di Tunja, una bella donna chiamata Bachuè, o Fuzachogua che vuol dire donna buona; essa portava in braccio un bambino di tre anni. La donna e il bambino scesero verso la pianu- ra e qui abitarono finché il bambino divenne grande, si sposò con la Bachuè, e da loro ebbe inizio il genere umano che si diffuse nel mondo con straordinaria rapidità. Dopo molti anni, Bachuè e il suo sposo, vedendo la Terra finalmente popolata, ritornarono alla laguna da cui erano apparsi e, dopo essersi trasformati in serpenti, sparirono nelle sue acque. I Chibchas veneravano Bachuè: realizzavano così delle statuette di oro o di SHANTHI legno che la rappresentavano con il bambino di diverse età. 20 I Chibchas credevano che le anime uscissero dai corpi dei morti e scendessero al centro della Terra attraverso dei sentieri di terra gialla e nera, attraver- sando un gran fiume a bordo di barche costruite con tela di ragno; per questo motivo non era loro permesso uccidere questi animali. I Chibchas adoravano anche l'arcobaleno, chiamato Cuchavira, il protettore dei malati di febbre, di solito lo invocavano le donne che stavano partoren- do. Le offerte che venivano fatte a questo dio erano piccoli smeraldi, granuli d'oro e perline colorate che arrivavano dal mare attraverso scambi. Chibchacum e Bochica S i narra che Chibchacum, indignato a causa del compor- tamento degli abitanti della Piana di Bogotà, un giorno decise di punirli, allagando le loro terre: per questo fece confluire improvvisamente sulla piana i due fiumi: Sopò e Tibitò, affluenti principali del Funza, che prima scorrevano attraverso altre regioni. Questi fiumi trasformarono così la pianura in un vasto lago. I Chibchas si rifugiarono allora sulle alture e, piangendo per la paura di morire di fame, pregarono Bochica, il quale apparve un pomeriggio, al tramonto del sole, a cavallo di un arcobaleno. Egli radunò la popolazione e offrì loro la soluzione per i loro mali: non avrebbe fatto sparire i fiumi perché essi avrebbero potuto tornare utili nei momenti di siccità per irrigare le loro terre; al contrario, li avrebbe fatti scorrere senza farli esondare. Quindi, lanciando il bastone d'oro che teneva tra le mani, aprì una breccia abbastanza grande sulle rocce di Tequendama, e qui defluirono le acque, lasciando la pianura asciutta e più fertile per il limo che si era depositato. M a non si limitò a ciò, il giustiziere Bochica! Per punire Chibchacum di aver fatto soffrire gli uomini, egli lo obbligò a caricarsi la Terra, che prima era sorretta da alcune possenti colonne di guaiaco (un legno robusto), da allora avvengono di frequente dei terribili terremoti. Gli Indios credono che siano causati da Chibchacum che, stanco, passa il carico da un braccio all'altro; e a seconda della maggiore o minore attenzione con cui esegue questi movimenti, le scosse sono più o meno forti. SHANTHI sulle spalle. Purtroppo questa soluzione portò anche degli svantaggi, perché Tratto da Ezequiel Uricochea - Leyendas latinoamericanas y del mundo Traduzione di C. A. Zoia 21 Feste, incontri e… EVENTI Come e dove “incontrare” AMI [email protected] I momenti di incontro organizzati da AMI sono importanti non solo perché sono piacevoli occasioni per stare insieme, ma anche perché sono momenti di crescita per noi genitori e per le nostre ragazze e ragazzi sia attraverso gli spunti di riflessione proposti dagli "specialisti" sia attraverso lo scambio informale di esperienze tra genitori. Sono inoltre importanti occasioni di sensibilizzazione rispetto ai progetti che AMI con fatica sempre crescente cerca di portare avanti e, perché no, opportunità per contribuire concretamente alla loro realizzazione attraverso gli acquisti al mercatino, la lotteria, le proposte del punto di ristoro... 13 14 GIUGNO Festa Shanthi 13-14 GIUGNO 2015 FESTA dell’ASSOCIAZIONE Cascina Fagnana Buccinasco (Milano) Per informazioni scrivete alla mail del gruppo manifestazioni: [email protected] Nell'ambito della “20° edizione della Festa delle Associazioni”, organizzata dal Comune di Buccinasco, ci sarà la tradizionale festa di AMI. Il programma prevede, per entrambi i giorni a partire da sabato 13 giugno nel pomeriggio, il nostro grande mercatino e il punto ristoro, ai quali si aggiungeranno, domenica 14 giugno, il pranzo (che prevede un menù etnico semplice ed economico, ma non per questo meno buono!), il punto ristoro con la caipirinha e l’estrazione della lotteria. È un appuntamento importante per rivedere persone e amici che hanno percorso la strada comune dell’adozione; è un momento in cui ricordare gli scopi di AMI e sostenere i diversi Progetti nei Paesi in via di sviluppo che AMI promuove. Il ricavato della lotteria AMI 2015 consentirà il sostegno del progetto “ESPACO PROGREDIR” nel Barrio de Miguel Couto - Nova Iguaçu (Brasile). L’estrazione è prevista per il giorno 14 giugno alle ore 17.30. E INOLTRE... 22 12-13 dicembre: con il mercatino solidale e, la domenica, tante divertenti attività. E, naturalmente, Babbo Natale... E NETO AMI V AMI V SHANTHI 10 ottobre: seminario AMI per tutte le coppie in attesa e festa di autunno per i ragazzi... mentre gli adulti parlano, parlano, PARLANO! Con laboratori, il ristoro e il mercatino delle meraviglie! E RSILIA Restiamo in contatto! Cerca tutti gli eventi e le occasioni di crescita e incontro di AMI, in tutte le sue sedi, nei siti dedicati. E partecipa attivamente alla crescita dell'associazione! www.amiweb.org [email protected] [email protected] Scusate il disturbo Le parole, davvero speciali, di Matteo ci chiamano tutti in gioco, ci impongono di guardare nel dolore profondo di chi ha una storia adottiva alle spalle, e contemporaneamente di accettarla come parte della nostra nuova storia. E imparare che a volte, forse, dovremmo essere noi a dire: scusate il disturbo! Un figlio è di chi lo cresce non di chi lo fa e lo abbandona. Io non ho mai capito la parola adozione. Io, da quando ho veramente scoperto di essere stato adottato, non ho capito perché quelli che mi hanno messo al mondo mi abbiano lasciato all’ospedale subito quando sono nato. Che bastardi, mi sono ho detto, mia mamma mi ha raccontato che forse quella che m’ha messo al mondo mi picchiava ed una volta mi ha fatto di Matteo – prima C [email protected] sbattere la testa. Ragazzi e ragazze io vi dico: non vivete male la vostra vita perché siete stati abbandonati, vivete a testa alta la vostra vita e sorridete perché adesso avete una famiglia che vi adora che non vi fa mancare niente. Un figlio è di chi lo cresce non di chi lo fa e lo abbandona. Adesso vi voglio anche raccontare di quando sono andato in Colombia ad adottare mia sorella Diana. Il primo giorno che l’ho vista non ho capito che sarebbe diventata mia sorella perché avevo solo 5 anni. Mi ricordo però che le ho subito dato le bambole e abbiamo festeggiato con gli assistenti sociali. Quando è venuta all’hotel, io ho guardato mia mamma e ho detto: “ma quando la riportiamo indietro? io non voglio una sorella!” Però col passare del tempo le ho voluto bene, i viaggi che abbiamo fatto insieme... le gare di tabelline a chi le sapeva di più. Beh... però non posso sapere come si sente mia sorella a essere stata adottata perché non l’ha mai detto. E adesso che siamo adolescenti, come tutti i ragazzi, io mi sento felice con la mia famiglia che non mi fa mancare niente e mi vuole bene. Dall’altro lato non sono tanto felice perché ho sempre desiderato sapere chi mi ha messo al mondo per chiedergli perché non mi ha voluto come loro figlio. Credo lo stesso valga anche per mia sorella. E scusate il disturbo. SHANTHI Ciao, sono Matteo (di prima C) e vi vorrei scrivere la mia esperienza di quando ho scoperto di essere stato adottato. Io sono stato abbandonato a 9 mesi perché i miei genitori biologici forse erano troppo giovani. Io ho sempre vissuto con i miei genitori e mia sorella Diana adottata pure lei. Io ho sempre creduto che ero nato dalla pancia di mia mamma adottiva . Ho capito sul serio di essere stato adottato all’età di 12 anni anche se lo sapevo già prima, e non l’ho presa molto bene perché è come se i miei genitori biologici mi avessero tradito, e dal quel giorno diciamo che non gli ho voluto molto bene. Sarà stato così anche per voi ragazzi e ragazze adottati che adesso state leggendo questo lettera. I miei compagni di scuola delle scuole medie mi mettevano dei bigliettini sulla schiena con scritto: “adottato di merda”. Me lo ricordo benissimo. Da quel giorno ho iniziato a prendermela con me stesso, come se non mi volessi bene. NUOVE GENERAZIONI 23 I progetti AMI 2014/15 BRASILE PROGETTO DESCRIZIONE ESPACO PROGREDIR Barrio de Miguel Couto Nova Iguacu Offrire opportunità di formazione/socializzazione ai bambini e ragazzi della comunità locale. Offrire sostegno psicologico, sociale, pedagogico. Aiutare le famiglie all’inserimento nella società. Favorire modelli di relazione sociale positivi. EURO € 70.534 (finanziamento CAI) € 17.636 sono stati erogati nel 2013 € 50.500 PROJETO EDUCADORES SALVADOR Favelas di Valeria, Canabrava, Brotas Salvador de Bahia Sostegno delle attività extrascolastiche, dei Centri Comunitari già sostenuti da AMI, inserendo 3 educatori: - uno seguirà i bambini con Corsi di Arte infantile, Animazione e introduzione al Teatro, - uno insegnerà Musica (chitarra e flauto), - uno seguirà i bambini nella fascia di età 3/5 anni e si occuperà dell’acquisto del materiale didattico necessario allo svolgimento dei corsi. TOTALE PROGETTI BRASILE SPERANZE... IN FUMO? SHANTHI Abbiamo ricevuto, proprio nei giorni in cui va in stampa questo numero, la notizia che lo spazio della Ludoteca a Sao Sebastiao vicino a Brasilia, che da circa 20 anni AMI sostiene con progetti di cooperazione ma anche attraverso "gemellaggi" con studenti italiani, è stato bruciato da un atto vandalico. 24 € 30.500 (finanziamento Partner locale) € 5.000 (finanziamento AMI) € 15.000 (finanziamento parziale da Nuovi Spazi al Servire ONG) 121.034,00 ! Gran parte degli spazi e delle attrezzature, dai computer alle bambole, dai frigoriferi agli strumenti musicali, sono stati irreparabilmente persi... tra la disperazione di chi tanto ha lavorato per dare dignità a questo luogo e dei bambini e dei ragazzi che lo frequentano (vedi anche Shanthi 2014-2). È stata perciò avviata una raccolta fondi (sul c/c Banca Prossima 119923) per permettere a questo spazio, così importante per gli abitanti della favela, di riaprire e tornare ad accogliere i suoi giovani. COLOMBIA PROGETTO EURO Adesione al Programma di Sostegno dell’ICBF, rivolto ai ragazzi maggiorenni uscenti dal circuito di protezione dell’Istituzione. Ancora non si ha avuto conferma dell’avvio del Progetto. € 7.000 (finanziamento AMI) 7.000 TOTALE PROGETTI COLOMBIA COSTA D’AVORIO D’AVORIO PROGETTO Essendo la scolarizzazione un grave problema per le famiglie povere in quanto l’accesso è di tipo privatistico a pagamento, gli unici interventi che non gravano sull’economia familiare sono quelli della Comunità Religiosa dell’Istituto Ravasco Suore della Congregazione Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, apprezzati anche dalla Comunità Musulmana. Avendo contribuito, negli anni precedenti, alla costruzione della Scuola Materna e Centro Nutrizionale, nel 2012 si è convenuto di aderire alla richiesta dell’Istituto per la costruzione della Scuola Primaria. I lavori, iniziati nel 2012, sono quasi al termine e con l’invio dell’ultima trance dovrebbero terminare entro il 1° semestre dell’anno. TOTALE PROGETTI COSTA D’AVORIO EURO COMPLETAMENTO PROGETTO 10.000 10.000 SHANTHI SCUOLA PRIMARIA Tabagne DESCRIZIONE 25 ETIOPIA PROGETTO Casa di Accoglienza per Bambini Infettivi Addis Abeba Istruzione per tutti BRIGHT VISION HOPE VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT Fonko e Lereba Laboratorio FONKO BRIGHT VISION HOPE VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT Fonko e Lereba Centro Estivo BRIGHT VISION HOPE VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT Fonko e Lereba DESCRIZIONE Proseguimento del Progetto di mantenimento della struttura. L’intervento prevede: - approvvigionamento del materiale di consumo, - approvvigionamento costante degli alimentari, - pagamento degli stipendi del personale dedito all’organizzazione ed all’assistenza, - pagamento dell’affitto, - pagamento delle spese correnti per il mantenimento, - visite mediche di controllo e assistenza psicologica. € 20.000 (finanziamento AMI) Mantenimento dello staff di una scuola per un anno dall’inizio dell’attività. € 20.000 (finanziamento AMI) Costruzione di un laboratorio per apprendimento lavori artigianali (falegname, idraulico, fabbro, ecc.) da definire € 18.000 (finanziamento AMI) Gestione dei bambini nel periodo di vacanze scolastiche (luglio e agosto). L’intervento prevede: - approvvigionamento costante degli alimentari, - pagamento degli stipendi del personale dedito all’organizzazione e all’assistenza. I minori che frequenteranno il Centro Estivo saranno 414 (264 a Fonko e 150 a Lereba) e sarà assicurato loro un pasto giornaliero. Gli insegnanti si occuperanno di organizzare attività ludiche di vario genere e, nel contempo, di dare assistenza agli alunni che durante il corso scolastico trascorso hanno avuto difficoltà di apprendimento. SHANTHI TOTALE PROGETTI ETIOPIA 26 EURO € 6.000 (finanziamento AMI) 54.000 INDIA PROGETTO DESCRIZIONE Accoglienza Minori e Famiglie Panamaram – Wyanad Kerala Sostegno al mantenimento del Samadhana Bhavan, coprendo le spese primarie per il cibo e le cure necessarie a migliorare le condizioni degli assistiti. MISSION TO THE NATIONS SAFE MOTHER AND CHILD KAKINADA Il Progetto prevede l’aiuto a 250 donne per portare a termine la gravidanza in condizioni "normali". AMI, con i programmi di Sponsorizzazione, si farà carico, almeno per alcuni anni, di supportare sia il nascituro che la mamma. (Andhra Pradesh) MISSION TO THE NATIONS SUPPORT TO WIDOWS (Andhra Pradesh) (Andhra Pradesh) In Kakinada il responsabile di Mission to the Nations (Rev. Paparao) ci ha segnalato che nella New Life School di Kakinada, (1.150 studenti di cui 350 femmine) non ci sono i servizi igienici. Nel corso dell’anno si provvederà a costruirli al fine di migliorare le condizioni igieniche dell’intera scuola. TOTALE PROGETTI INDIA TOTALE GENERALE € 3.000 (finanziamento AMI) € 6.000 (finanziamento AMI) € 5.000 (finanziamento AMI) € 4.000 (finanziamento AMI) SHANTHI MISSION TO THE NATIONS SUPPORT TO NEW LIFE SCHOOL In Kakinada il responsabile di Mission to the Nations (Rev. Paparao) ha individuato circa 100 vedove molto povere e senza fissa dimora. Non hanno alcun supporto. Alcune volte, quando muoiono sui marciapiedi o ai lati della strada lo stesso Reverendo Paparao e altri collaboratori dell’Associazione, si preoccupano, con il permesso del governo locale, di seppellire queste donne. AMI si farà carico di seguire 100 vedove, povere e senza fissa dimora, e fornire loro, tramite la supervisione di Mission to the Nations, il cibo necessario per alimentarsi. Nello specifico verrà fornito: riso, cipolle, patate, legumi e altre verdure. EURO € 18.000 € 210.034 27 Stato Patrimoniale e Rendiconto Gestionale BILANCIO Riportiamo qui di seguito il bilancio dell’associazione per l'anno 2014 approvato dall’ultima assemblea dei soci dello scorso 12 aprile 2015. È stata mantenuta una contabilità rispondente a criteri civilistici e si è quindi redatto un bilancio composto da Stato Patrimoniale e Rendiconto Gestionale. di Silvano Brai [email protected] STATO PATRIMONIALE aggiornato al 31-dic-2014 Descrizione ANTICIPAZIONI AD ASSOCIATI Associati c/anticipazioni TERRENI E FABBRICATI Immobile Buccinasco ATTREZZATURE INDUSTRIALI/COMM 1.095,72 338.800,00 338.800,00 9.803,58 CAPITALI E RISERVE Fondo riserva volontaria indivisibile 10.732,05 Fondo riserva volontaria divisibile 14.826,28 Fondo patrimoniale associativo 869.426,94 17.493,11 Macchine d'ufficio Buccinasco, Padova, Versilia 2.970,00 Avanzo gestione caratteristica RIMANENZE DI MAGAZZINO Magazzino Buccinasco CREDITI VARI V/TERZI Crediti verso utenti CPCF 77.036,52 11.884,70 11.884,70 53.896,40 53.896,40 ERARIO C/RIT. SUBITE E CREDITI Debito vs/erario per ritenuta psicologhe ALTRI DEBITI Anticipazioni da associati Anticipazioni da sostenitori BANCHE C/C E POSTA C/C 412.043,31 FONDI AMMORTAMENTO FABBRICATI BANCHE ESTERE C/C 67.818,54 26.619,41 AMI Etiopia - AMI Colombia AMI Brasile 26.619,41 CASSA 8.119,23 Cassa contanti e assegni ERARIO C/RIT. SUBITE E CREDITI D'IMPOSTA Ritenute subite su interessi attivi 44.168,37 260,00 38.188,17 35.574,55 F.do ammortamento immobile Buccinasco 35.574,55 FONDI AMMORTAMENTO ATTR. INDUSTR. 7.093,55 F.do ammortamento arredamento Buccinasco Padova Versilia 4.827,55 F.do ammortamento macchine d'ufficio 2.265,00 8.119,23 687,07 687,07 Totale Attività 939.985,94 Perdita del Periodo 111.058,05 Totale a pareggio 84,00 2.140,20 Debiti verso psicologhe per prestazioni c/c Banco Posta e libretto spedizioni 84,00 3.580,00 446.781,95 344.224,77 17.493,11 Anticipazioni varie da destinare DISPONIBILITÀ LIQUIDE c/c presso Banche 946.630,96 51.645,69 RISULTATO D'ESERCIZIO 77.036,52 Passività Fondo garanzie ente morale 6.833,58 Fondo monetario SHANTHI 1.095,72 Descrizione Arredamento Buccinasco, Padova, Versilia TITOLI D'INVESTIMENTO 28 Attività 1.051.043,99 Totale Passività 1.051.043,99 RENDICONTO GESTIONALE al 31-dic-2014 Descrizione RIMANENZE INIZIALI Magazzino iniziale COSTI Spese realizzazione progetti Invio aiuti e donazioni Contributi sostegno a distanza inviati Finanziamento progetti con 5 per mille Manifestazioni Sottoscrizioni a premi Spese artigianato Oneri 15.673,60 15.673,60 643.732,64 51.582,04 4.068,05 324.593,80 Descrizione RICAVI Quote sociali Quote sostegno a distanza Donazioni Proventi 709.873,26 27.630,00 343.528,49 4.050,00 Sottoscrizioni per progetti/aiuti 11.118,00 Erogazioni 5 per mille Irpef 74.715,91 36.400,32 Sottoscrizioni a premi 3.322,00 3.629,09 Introiti manifestazioni 7.089,00 Offerte artigianato 7.941,00 266,60 5.131,24 Conferimento mandati 33.000,00 Reso conferimenti mandati 18.058,20 Contributi corsi adozioni 12.440,00 Spese organizzazione corsi adozione 20.033,62 Contributi per traduzioni 31.342,14 Spese traduzioni 20.205,05 Ricavi vari Compensi e rimb. spese a referenti esteri Spese mantenimento minori 127.915,02 7.167,01 Sottoscrizione a premi Gr. Versilia Contributi per compensi referenti esteri Spese varie adozioni 490,38 Contributi legalizz. posta e varie estero Spese mediche 174,98 Contributi per realiz. post adozioni internaz. Spese legalizzaz. posta e varie estero Pubblicazioni promozionali e informativ e Pubblicazione rivista Shanthi Spese varie COSTI PER UTENZE 1.271,00 720,00 21.770,65 255,59 10.459,29 Contributi per spese mediche Contributi incontri CPCF Contributo per colloqui con psicologhe PROVENTI FINANZIARI VARI Magazzino finale Energia elettrica Acqua potabile Gas 4.583,56 PROVENTI DIVERSI Spese telefoniche 5.875,73 Differenza di arrotondamento all'euro COSTI PER SERVIZI E CONSULENZE 68.257,47 Compensi psicologhe CPCF 55.600,62 Compensi psicologa 12.088,50 Compensi prestazioni diverse 28.105,51 SPESE AMMINISTRATIVE E GENERALI 13.402,49 LOCAZIONE E CANONI 32.702,39 6.226,54 Spese condominiali sede Buccinasco 1.279,34 ONERI DIVERSI DI GESTIONE 6.496,70 ONERI TRIBUTARI 1.099,97 Perdite su cambi ONERI FINANZIARI VERSO BANCHE Commissioni e spese bancarie AMMORTAMENTI 74.373,40 811,90 11.884,70 11.884,70 368,86 368,86 632,53 632,53 5.396,73 5.396,73 3.204,27 3.204,27 11.783,04 10.164,00 Amm.to ordinario arredamento 1.025,04 Totale Costi 512,00 1.099,97 Amm.ti ordinari fabbricati civili Amm.to ordinari macchine d'ufficio 550,00 24.974,00 SHANTHI ALTRI COSTI DI ESERCIZIO 46.638,40 25.196,51 Spese varie locazione immobili Imposte e tasse deducibili Interessi attivi bancari e postali 30,00 568,35 SPESE DI RAPPRESENTANZA Canoni di locazione immobili PROVENTI FINANZIARI VARI 5.807,02 594,00 833.817,40 Totale Ricavi 722.759,35 Perdita del periodo 111.058,05 Totale a pareggio 833.817,40 29 SALUTE di Ezio Aimasso [email protected] Toxocariasi: conoscerla per prevenirla! Anche il nostro "miglior amico", involontariamente, può causarci del male... ma bastano delle semplici precauzioni per non correre rischi e continuare ad abbracciarci! Cercherò di spiegare in queste pagine una patologia non troppo diffusa, ma comunque potenzialmente pericolosa, specie per genitori con figli piccoli (in età prescolare e scolare). Si tratta di una malattia che rientra nella categoria delle malattie parassitarie tipo la tenia, o la malaria per citarne una poco diffusa da noi. Il parassita in questione è noto agli studiosi come Toxocara canis, e la malattia che trasmette viene indicata come sindrome da larva migrans viscerale. SHANTHI È una malattia cronica, generalmente non grave, che colpisce soprattutto i bambini, ma che viene diagnosticata con sempre maggior frequenza anche negli individui adulti. Si contrae non da contatto diretto con l’animale, ma solamente con l’ingestione di materiale infetto dalle uova emesse con le feci dal cane: quindi in particolare sono particolarmente a rischio gli individui che frequenta- 30 È una malattia cronica, generalmente non grave, che colpisce soprattutto i bambini... no parchi pubblici, giardini, luoghi frequentati comunque anche da cani, perché le uova emesse con gli escrementi trovano nella terra e nell’erba un terreno adatto per la crescita e la riproduzione. I bambini, giocando, o peggio ancora, facendo eventualmente spuntini senza alcuna igiene preventiva, possono introdurre nel loro corpo dette uova che, giunte all’interno dell’organismo umano, cominciano a produrre i loro malefici effetti. I problemi sono diversi, a seconda degli organi colpiti: si possono verificare danni a carico del fegato, febbre, a volte sintomi a carico dell’apparato respiratorio, tipo tosse o diffi- coltà a respirare (dispnea); oppure dolori addominali di tipo cronico, od eruzioni sulla pelle, tipo noduli o orticaria. Ma i più importanti, se la malattia non viene diagnosticata e curata il più precocemente possibile, sono quelli a carico del sistema nervoso centrale e dell’occhio. A carico del sistema nervoso sono frequenti le crisi convulsive, dovute al localizzarsi dei granulomi parassitari dell’encefalo, e a volte sono confuse e trattate come vere e proprie crisi. Altra localizzazione frequente, con possibilità di gravi danni, è quella oculare, con perdita progressiva della vista, fino ad arrivare, specie negli anni passati quando la diagnosi non era a volte così tempestiva come oggi, all’enucleazione. Alla clinica pediatrica di Torino abbiamo avuto un caso, ormai trent’anni addietro, di una bambina che aveva come unico segno un’eosinofilia* assoluta elevatissima, che l’aveva sottoposta a una serie impressionante di visite specialistiche e accertamenti ematologici e strumentali prima di giungere alla diagnosi corretta di toxocariasi. Identikit di un parassita Toxocara canis è un grosso verme lungo fino a 10 cm che vive nell’intestino tenue del cane. È necessario anche dire che un cane che vive in appartamento non è mai infettivo, in * Eosinofilia: aumento degli eosinofili quanto le uova della Toxocara canis necessitano di un adeguato periodo di tempo nella terra per portare a compimento il loro ciclo vitale. E' importante conoscere i sintomi che provoca nel cane... È anche importante conoscere i sintomi che questa infezione provoca nel cane per saperla riconoscere e quindi per poter curare il cane, prima di riportarlo ai giardinetti e rischiare di diventare fonte di contagio per qualcuno. Se l’infestazione è di lieve entità, l’animale avrà solo modesti sintomi intestinali, tipo diarrea, mentre nelle forme più gravi, specie nei cuccioli, si manifesteranno segni di polmonite, enteriti violente con occlusioni intestinali, peritoniti con a volte perforazioni. La diagnosi nel cane è semplice, bastando un semplice esame colturale sulle feci. È una malattia diffusa in tutto il mondo, dovuta soprattutto alla mancanza di norme igieniche basilari, come, principalmente, lavarsi le mani. Epidemiologia La Toxocariasi è una patologia diffusa in tutto il mondo con prevalenze maggiori nei paesi poveri e in via di sviluppo. I fattori di rischio più importanti per la popolazione umana sono il livello di contaminazione ambientale da uova del parassita e il mancato rispetto delle norme igieniche. Nei sette anni dal 1998 al 2004 in Piemonte si sono verificati otto casi di Toxocariasi. Prognosi La malattia è raramente mortale, ma soprattutto in passato, quando questa malattia era meno conosciuta e i mezzi diagnostici e terapeutici erano meno precisi ed efficaci, i danni oculari erano molto più imponenti, e si arrivava in qualche caso, come detto prima, anche all’enucleazione dell’occhio. SHANTHI La diagnosi viene posta avvalendosi del contributo dei genitori, che raccontano come il figlio o la figlia vada sovente a giocare ai giardinetti, dove magari circolano liberamente cani, e si fermino a far fare uno spuntino ai figli sulle panchine senza lavarsi neanche le mani, sporche magari di quella terra in cui alberga l’uovo del parassita deposto dall’animale. Alla comparsa dei primi sintomi conviene subito praticare una serie di esami ematochimici, che evidenzieranno un’eosinofilia più o meno marcata, una leucocitosi (aumento dei globuli bianchi) e sempre un’ipergammaglobulinemia, cioè un aumento di un tipo particolare di proteine. La terapia si baserà sulla somministrazione di farmaci specifici contro i parassiti, che preverranno le complicanze a carico dei vari organi. Macro fotografia di Toxocara canis. 31 CONVIVENZE di Massimo Annibale Rossi [email protected] La terra dei bambini vive! Vento di Terra rilancia la campagna “La Terra dei Bambini vive! Ricostruiamo insieme il futuro dei bambini di Gaza”, con nuovi obiettivi per sostenere la ricostruzione del centro per l’infanzia distrutto durante l’offensiva militare “Margine Protettivo” e ripristinare in modo permanente servizi di supporto psicosociale alla popolazione di Um al Nasser, Striscia di Gaza. Con la distruzione del centro per l’infanzia “La Terra dei Bambini” ad opera dell’esercito israeliano, il villaggio di Um al Nasser è rimasto senza un luogo idoneo per la fornitura di servizi educativi e socio-assistenziali agli abitanti. SHANTHI Il villaggio di Um al Nasser Situato a nord della Striscia di Gaza, conta circa 5.000 abitanti, di cui il 95% profughi. Essendo la maggioranza della popolazione di origine nomade, la città è considerata un “villaggio beduino”. Il tasso di natalità nel comune, come nel resto della Striscia, è molto elevato e i minori rappresentano il 60% della popolazione. Si contano circa 760 famiglie, composte in media da 6-7 persone. Durante l’invasione di terra da parte delle truppe israeliane tutta la popolazione del villaggio è stata costretta a lasciare le proprie case nel cuore della notte, senza poter pren- 32 dere nulla. Gli attacchi hanno portato alla distruzione di una grande parte della zona del villaggio, compresi i campi coltivati e le infrastrutture, oltre che all’uccisione di molti animali (mucche, capre). La brutalità delle azioni militari e l'esposizione ad eventi traumatici ha segnato psicologicamente sia gli adulti che i bambini... Oggi la maggior parte delle famiglie è tornata al villaggio, non ha mezzi di sostentamento, e dipende completamente dagli aiuti delle agenzie internazionali. 250 famiglie, circa 1.700 persone, pari al 33% della popolazione è sfollato, senza casa perché completamente distrutta o perché inagibile. La brutalità delle azioni militari e l’esposizione ad eventi traumatici ha segnato psicologi- camente sia gli adulti che i bambini: si evidenziano gravi sintomi di PTSD (disturbo post traumatico da stress) nelle persone che hanno subito o assistito decessi improvvisi, ferimenti, attacchi aerei ed esplosioni, distruzioni di edifici. I bambini e le bambine sono tra i più esposti, a livello psicologico. La continua tensione, ha provocato un aumento di disturbi comportamentali, che si somma ai disturbi già in fase di trattamento dovuti al precedente attacco del novembre 2012. I minori beduini nella Striscia di Gaza e nel villaggio di Um al Nasser in particolare, vivevano già una situazione altamente disagiata relativamente alle condizioni socio sanitarie e nutrizionali. Inoltre nella situazione attuale, dove anche le infrastrutture di base sono state totalmente distrutte, la mancanza di nozioni socio sanitarie di base, unita al problema della contaminazione delle acque, contribuisce alla diffusione di malattie da parassiti (ameba, dissenterie…) che colpiscono principalmente la fascia della prima infanzia e che possono risultare anche fatali. La Terra dei Bambini vive! Ricostruiamo insieme il futuro dei bambini di Gaza! Grazie alla generosità di molte persone e donatori, in questi mesi Vento di Terra, insieme allo staff locale, ha potuto ripristinare SHANTHI La sede provvisoria della "Terra dei Bambini" non è però adatta a contenere tutte le attività del centro polifunzionale... i servizi di base, presso un’area dell’edificio della Municipalità di Um al Nasser: il 17 settembre l’asilo ha ripreso le sue attività nella sede provvisoria, è stata allestita un’area per l’ambulatorio pediatrico e sono iniziati i primi incontri con le mamme per le attività di supporto psico-sociale sulla gestione del trauma causato dal conflitto. La sede provvisoria della “Terra dei Bambini” non è però adatta a contenere tutte le attività del centro polifunzionale: i bambini sono aumentati (da 130 a 170) e le aule sono piccole e sprovviste di materiale (sedie, banchi, lavagne), l’ambulatorio pediatrico è stato allestito in un sottoscala, lo spazio per le attività con le donne è l’atrio dell’edificio, senza alcuna privacy. Le famiglie sfollate in particolare necessitano di un supporto immediato e duraturo, soprattutto le donne e i bambini. Il terreno per ricostruire il centro per l’infanzia è già stato individuato e sono arrivati i permessi per la ricostruzione. Il progetto sarà modulare, in modo da poter costruire a blocchi, man mano che arrivano le risorse economiche. Il mattoni per la costruzione saranno realizzati interamente in loco. 33 RECENSIONI Abbiamo scelto per voi Un unico consiglio, ma su un libro che parla di... libri! Un "regalo" per tutti coloro che amano la lettura e la libertà! di Chiara Basile [email protected] La bambina che salvava i libri di Markus Zusak Edizioni Frassinelli SHANTHI “La gente tende a notare i colori di una giornata solo all'inizio e alla fine, ma per me è chiaro che in un giorno si susseguono un’infinità di sfumature e tinte, in ogni istante. Una singola ora può essere composta da migliaia di colori diversi. Gialli cerei, azzurri plumbei. Tenebrosa oscurità. Nel mio lavoro mi picco di notarli tutti.” 34 Con queste parole, la Morte, misteriosamente affascinata dagli esseri umani, inizia a raccontare la storia di Liesel Memiger. Ci troviamo in Germania nel 1938, Liesel ha nove anni ed è in viaggio con la madre e il fratellino su un treno diretto alla città di Molching. Quando il piccolo muore, la Morte incontra per la prima volta Liesel. Durante il funerale in un cimitero accanto alla ferrovia, Liesel ruba un libricino, il "Manuale del Becchino", perduto da uno degli addetti alla sepoltura: comincia così la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. La bambina viene data in adozione ad Hans e Rosa Hubermann perché sua madre è comunista e deve scappare dalla persecuzione nazista. Quando Hans si accorge che Liesel è analfabeta le insegna a leggere, cominciando dal “Manuale del Becchino” e nella bambina nasce una irrefrenabile passione per la lettura. È il papà adottivo quindi che le insegna a leggere, che le dischiude l’universo delle parole stampate, le fa comprendere il significato ed il potere delle parole, questo papà con “gli occhi fatti di bontà e d’argento, di un argento soffice, liquido. Osservando quegli occhi Liesel comprese che Hans Hubermann valeva molto”. Quando i nazisti mettono al rogo tutti i libri considerati pericolosi per la cultura del Reich, Liesel, incapace di sopportare tutto ciò, ruba un libro sopravvissuto alle fiamme; poi comincia a sottrarli dalla biblioteca della moglie del sindaco e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura, perché le parole ormai hanno su di lei un fascino irresistibile e nutrono il suo spirito. Max, l’ebreo che gli Hubermann nasconderanno per un po’ nella loro cantina, descrive così la bambina: “… esistevano poi gli scuotitori, quelli che comprendevano l’autentico potere delle parole. Riuscivano ad arrampicarsi sugli alberi più alti. Tra gli scuotitori di parole c’era una ragazzina minuta ed esile, era considerata la migliore della sua regione, perché si rendeva conto di quanto impotente potesse essere una persona senza parole. Era affamata di parole”. Sullo sfondo degli orrori della guerra, l’autore racconta una storia delicata, di coraggio, amicizia, amore filiale. Per una volta un best seller, da cui è stato anche tratto un film, si rivela effettivamente un libro incantevole. 5PER MILLE Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto AMI onlus attraverso la donazione del 5 per mille. Anche quest'anno AMI Amici missioni Indiane Onlus è stata inserita tra le organizzazioni di volontariato alle quali potrà essere destinato il 5 per mille dell'IRPEF. Il vostro sostegno consentirà di finanziare progetti di aiuto in collaborazione con i nostri "partner storici" fra tutti Argonauti Explorer e Obiettivo sul Mondo. Ricordate che, per destinare il 5 per mille ad AMI basta apporre la propria firma nello spazio contraddistinto dalla voce: "Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle associazioni di promozione sociale e alle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all'art.10, c. 1, lett. a) del D.Lsg n. 46 del 1997" e indicare il nostro codice fiscale: 97018760153 La scelta di destinare il 5 per mille non modifica l'importo dell'IRPEF dovuta. CF 97018760153 - cc/c postale 20216206 SOSTEGNO A DISTANZA (ADOZIONI A DISTANZA) di Fabiana Polese [email protected] Una famiglia... ricca Il SAD in AMI sta attraversando un momento difficile: sempre meno persone si impegnano in un sostegno a distanza. Sicuramente in molti casi ci sono dei problemi reali. A volte, però, non ci rendiamo conto di quanto possa cambiare il concetto di "ricchezza e povertà" a seconda della parte di mondo in cui si vive. Proviamo a raccontarlo con una "fiaba". SHANTHI Saramma copia in bella grafia la lettera che deve mandare, come dice la suora, "a una ricca famiglia che vive in un paese molto lontano e che ogni anno manda i soldi per permetterti di frequentare la scuola". - Suora, ma la mia famiglia sa leggere il tamil? - No, la tradurremo in inglese... - E allora perché devo fare la bella copia? Tanto non capiscono... - Da brava Saramma, obbedisci che siamo già in ritardo. Ma fa caldo, e Saramma fa fatica a scrivere sulla carta leggera facendo attenzione a non sbavare con la penna. E mentre traccia le linee morbide con attenzione, si perde dietro ai suoi pensieri: chissà dov'è andata la foto che ha fatto con il vestito bello dell'istituto... Come le piacerebbe scoprirlo! E il suo desiderio è così forte che tutto d'un tratto accade qualcosa di molto strano: Saramma si accorge di trovarsi in un luogo sconosciu- 36 to: c'è una tavola, è piena di cibo: pane, frutta, carne e riso. Intorno alla tavola solo tre persone, un uomo, una donna e un ragazzo. Chissà perché non si accorgono di lei... Poi la donna tutto d'un tratto si volta a guardarla ed esclama: - Chi ha spostato la foto di Saramma sulla credenza? Sarà stata forse la signora delle pulizie... Si avvicina e... Saramma si sente agitare tutta: finalmente ha capito! Si è trasformata nella fotografia inviata alla sua "famiglia ricca"! Che fortuna, ora può finalmente scoprire chi sono e come vivono! E così, ascoltando le loro chiacchiere, scopre che la casa è grandissima: ha tre stanze e il ragazzo ha una camera tutta per sé... Chissà se si sente solo, la notte? E hanno tre biciclette e un'automobile. Stasera il ragazzo sta discutendo con i suoi genitori, vorrebbe delle scarpe nuove che, le sembra di capire, costano molto. Forse gliele compreranno, se prenderà un bel voto in inglese... Sono tempi difficili e tutti devono fare un po' di economie, risponde il padre. - Saramma, Saramma! Ma ti sei addormentata? La ragazzina sobbalza e risponde che no, era solo soprappensiero e passa la lettera alla suora. Lei le accarezza la testa, le fa un complimento, poi le dice:- Mi aiuti a fare i conti? Dobbiamo fare qualche risparmio in istituto... - Ancora? E perché? - Perché ci ha scritto il rappresentante dell'associazione che ci aiuta dall'Italia, dice che là è un momento difficile, tante famiglie hanno problemi economici e così sono sempre meno quelle che possono mandarci dei soldi... A Saramma sembra che le si fermi il cuore: ha tanta paura che anche la sua famiglia diventi povera. Sostienimi Sin dai primi anni, AMI ha pensato che il sostegno a distanza (adozione a distanza) di bambini e ragazzi per sostenerli negli studi potesse costituire un valido strumento per favorire un loro progresso autonomo. Nelle realtà in cui operiamo cerchiamo di realizzare un progetto individuale, di studio o di formazione professionale, che favorisca, nel medio termine, l’inserimento nella realtà sociale e professionale locale e contemporaneamente diventino risorse per la stessa collettività. L’AMI segue attualmente circa 2.700 giovani. Come effettuare un sostegno a distanza? Come primo passo, la persona o famiglia che desidera fare un sostegno a distanza (sostenitori) contatta l’Associazione e dà comunicazione della propria disponibilità. Il passo successivo è l’invio da parte nostra di una scheda informativa del ragazzo/a individuato/a anche tenendo conto delle eventuali indicazioni di chi effettua il SaD circa il Paese (India, Brasile, Etiopia, ecc), l’età e il sesso. Solo dopo aver ricevuto la scheda il sostenitore invierà il contributo di 180 € annui, in una o più rate, con le modalità contenute nei documenti spediti assieme alla scheda. Eventuali eccedenze rispetto alla quota saranno comunque inviate al ragazzo/a. Da parte AMI vengono trattenuti 15 €: circa la metà serve a coprire le spese di gestione delle adozioni a distanza, l’altra metà per finanziare progetti e interventi di aiuto in loco. La cifra è sufficiente in generale per gli studi primari, mentre gli studi secondari l'assorbono interamente, in quanto comportano il soggiorno in college o l’iscrizione a scuole private. Una o due volte all’anno riceviamo notizie sulla salute e sull’andamento scolastico dei ragazzi, che vengono distribuite ai sostenitori. A seconda dell’età del ragazzo/a sarà possibile una corrispondenza diretta più frequente. Non è esclusa la possibilità di visitare sul luogo i giovani sostenuti e le realtà in cui vivono. La durata del sostegno a distanza è legata caso per caso alle esigenze del ragazzo/a, alla sua età e al tipo di studi; di regola essa è pluriendi Cecilia Cremonesi nale anche se il sostenitore può [email protected] decidere di interromperla, così come le Missioni possono trovarsi nella condizione di terminarla quando non sono più in grado di seguire il ragazzo/a. Nel caso di interruzione del sostegno chiediamo di essere informati tempestivamente in modo da consentire l’abbinamento del ragazzo/a a un nuovo sostenitore. Dove operiamo? INDIA La nostra presenza maggiore è negli Stati del Kerala e Tamil Nadu, dove, in collaborazione con le Suore di Maria Bambina, seguiamo circa 2.200 bambini in una trentina di località. Alcuni sono orfani e vivono presso le Suore, molti appartengono a famiglie povere e frequentano la scuola della Missione o hanno contatti coi piccoli dispensari che le Suore gestiscono in zone rurali o negli slum delle città. Ancora nel Tamil Nadu, a Pondicherry un centinaio di bambine/ragazze è seguito per l’asilo, il doposcuola e l’apprendimento dell’inglese. La nostra presenza nel continente indiano si estende anche ad altri Stati: Karnataka (India Sud-Occidentale): sostegno di una missione di suore nel distretto del Dharward che accoglie soprattutto ragazze povere. SHANTHI Grazie al tuo contributo un mondo diverso sarà possibile! SOSTEGNO A DISTANZA (ADOZIONI A DISTANZA) 37 I nostri punti di contatto Sede AMI e redazione SHANTHI: Cascina Robbiolo - via Aldo Moro, 7 20090 Buccinasco (MI) Tel 02 45701705 Fax 02 45708630 (apertura: mercoledì e venerdì sera) Le nostre zone Bergamo: 035-713916 Limena (PD): 049-8848183 La Spezia: 0187-701114 Mantova: 0376-245259 Piacenza: 0523-896247 Stiava (LU): 0584-970071 SITO INTERNET: http://www.amiweb.org Jharkand - ex Bihar (India Nord-Orientale): sostegno di ragazze della comunità tribale dei Santals, una comunità antica ed emarginata; si consente loro di studiare, cercando al contempo di valorizzarne la tradizione culturale. West Bengala (India Orientale): sosteniamo a distanza ragazzi in età scolare, orfani o appartenenti a famiglie povere degli slum di Calcutta. SHANTHI BANGLADESH In questo stato, tra i più poveri al mondo, le Suore del Cuore Immacolato di Maria Regina gestiscono piccoli dispensari e centri dove le donne possono imparare taglio e cucito, per sostentare le loro famiglie. In tre villaggi ab- 38 biamo in corso circa 340 adozioni a distanza. Inoltre collaboriamo con dei padri nella Diocesi di Khulna che seguono una trentina di ragazze e ragazzi per consentire loro di avanzare negli studi. BRASILE Rio de Janeiro: la baixada fluminense è una zona periferica tra le più violente del mondo; qui il sostegno a distanza assume il significato di una prevenzione, togliendo molti ragazzi dalla strada. Aiutiamo quattro gruppi di ragazzi: il primo frequenta la “Escola Nossa Senhora Aparecida”, una piccola scuola per i più poveri; il secondo è alla casa-asilo Sao Judas Tadeu di Heliopolis, dove i bambini passano la giornata; il terzo è quello dell’asilo di Xavantes, uno dei barios più miserabili e degradati della zona; il quarto è legato alla comunità di base di Sao Francisco de Assis. Due maestre seguono bambini e famiglie. Sempre nell’area di Rio, il Centro Arminda Marques segue i ragazzi nelle attività di dopo scuola, con le stesse finalità. ETIOPIA Recentemente abbiamo avviato altre 60 SaD in Addis Abeba collaborando con l’Istituto Almaz. Con il Comune di Addis Abeba è stato avviato, nel 2006, un programma di sostegno di oltre 120 bambini e ragazzi che frequenta- no le scuole pubbliche. Nei villaggi di Fonko e Lereba seguiamo circa 50 bambini affidati alle cure di Hirut. NIGERIA A Ngugo, nello Stato di Imo, dal 1988 le “Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue” gestiscono, con una ventina di suore, una scuola materna e una elementare. Di recente è stato costruito un orfanotrofio, la “Hope House”, che ospita tra gli altri bambini orfani di genitori vittime dell’AIDS. GUATEMALA A Chacaltè, a 40 km dalla costa del Pacifico, è sorta una struttura polivalente che ospita 400 ragazzi che sono assistiti nello studio. La struttura, nata grazie all’impegno di Padre De Leon, di volontari locali e di un gruppo di universitari di La Spezia, si fa carico anche dell’assistenza sanitaria alla popolazione. COSTA D’AVORIO Tabagne: tramite l’Istituto Ravasco Suore della Congregazione figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria sosteniamo gli studi superiori di 30 ragazze. Modalità di versamento dei contributi C/C bancario intestato: Amici Missioni Indiane ONLUS Banca Prossima n°Conto 0119923 • ABI 3359 • CAB 01600 • CIN H IBAN IT84 H033 5901 6001 0000 01119923 C/C postale intestato: Amici Missioni Indiane ONLUS Via A.Moro 7 – 20090 Buccinasco (MI) n°Conto 20216206 ABI 07601 CAB 01600 CIN P IBAN IT84 P076 0101 6000 0002 0216 206 SHANTHI Per bonifici relativi a: pagamento quote sociali, quote adozioni a distanza, donazioni, contributi per la realizzazione di progetti, ricavi mercatini e/o feste 39