Shanthi 2015 - Shanthi

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Shanthi 2015 - Shanthi
Anno XXX n. 1 - Periodico semestrale dell’A.M.I.
Spediz. In abbonamento postale art. 2 comma 20/c
Legge 662/96 Filiale di Milano Aut. del Tribunale
di Milano n. 730 del Registro Periodici 10.11.2000
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2015
viaggi di solidarietà nelle terre degli uomini
SHANTHI
ereitnorf
inimou ilged erret ellen iterges iggassap e iggaiv
in distribuzione gratuita
EDITORIALE
Quali sono i diritti
dell'uomo?
IN PRIMO PIANO
COLOMBIA
Un viaggio avventuroso
tra paesaggi naturali
ma soprattutto umani,
passando dalla musica
alla cucina attraverso
la lingua
Qui foto mosaico
COOPERAZIONE
I progetti di AMI
NUOVE GENERAZIONI
Scusate il disturbo!
Un uomo ha il diritto di guardare dall'alto
in basso un altro uomo solo per aiutarlo
a rimettersi in piedi.
Gabriel Garcia Marquez
Sede Legale: via A. Moro 7 - 20090 Buccinasco (MI)
Sede Operativa: via A. Manzoni 10/4
20090 Buccinasco (MI) tel 02 45701705 /fax 02 45708630
Codice Fiscale: 97018760153
Sito internet: http://www.amiweb.org
La sede è aperta: mercoledì e venerdì sera
L’AMI “Amici Missioni Indiane ONLUS” è un’associazione di volontariato nata nel 1982.
È stata riconosciuta ufficialmente Ente Morale autorizzato all’attività nelle procedure di Adozione Internazionale con il Decreto del Ministero dell’Interno nr. 34/2000 del 06/09/2000 (cfr: http://www.
amiweb.it/decrem97.htm oppure Gazzetta Ufficiale del 21/7/97 rif. n. 97A5684).
L’AMI è stata fondata nel 1982 per iniziativa di un piccolo numero di famiglie adottive, allo scopo di
inviare beni di prima necessità nelle Missioni Indiane gestite dalle Suore di Carità delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa.
Dopo i primi anni di attività, che hanno visto incrementarsi sensibilmente il numero dei soci, AMI ha riorganizzato la propria attività focalizzando le iniziative principalmente in tre settori:
Chi Siamo
ADOZIONE INTERNAZIONALE
AMI è un ente autorizzato a svolgere tutte le attività nelle procedure di Adozione Internazionale, dall’accoglimento della coppia avente già il decreto di idoneità fino al completamento di tutto l’iter adottivo.
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
AMI sviluppa progetti di cooperazione internazionale, da sola o con altre organizzazioni, attraverso l’invio di materiali (vestiario, medicinali ecc.) e di contributi finanziari per la costruzione e il mantenimento di
asili, scuole, dispensari, case per la popolazione locale, implementazione di piccole attività produttive,
sviluppo e realizzazione. Collabora in progetti co-finanziati dalla Commissione Adozioni Internazionali.
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SOSTEGNO A DISTANZA
AMI promuove e realizza il sostegno a distanza (comunemente chiamata adozione a distanza) di minori in stato di bisogno. L’obiettivo è di avvicinare famiglie, gruppi e singoli a bambini e bambine che
necessitano di sostegno economico per proseguire gli studi nel proprio Paese; mediante interventi individuali di istruzione si pongono anche le basi per la crescita delle comunità locali.
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Quote associative annuali:
Socio ordinario: € 60,00
Socio sostenitore: € 5,00 (senza alcun limite)
Sponsorizzazioni: € 180,00
Le nostre zone
Bergamo:
Castel San Giorgio (SA):
Limena (PD):
La Spezia:
Mantova:
Piacenza:
Roma:
Stiava (LU):
035.713916
081.951504
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0187.701114
0376.245259
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06.70453637
0584.970071
Modalità di versamento dei contributi
Per bonifici relativi a: pagamento quote sociali, quote adozioni a distanza,
donazioni, contributi per la realizzazione di progetti, ricavi mercatini e feste
• C/C bancario intestato a: Amici Missioni Indiane ONLUS
Banca Prossima
n°Conto 0119923 • ABI 3359 • CAB 01600 • CIN H
IBAN IT84 H033 5901 6001 0000 01119923
• C/C postale intestato a: Amici Missioni Indiane ONLUS
Via A.Moro 7– 20090 Buccinasco (MI)
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Per bonifici relativi a: conferimento
del mandato, quote referente estero, spese di traduzione e documenti, partecipazione a corsi pre o post
adozione, e altro inerente l’adozione Internazionale contattate il Vostro
referente in AMI.
Quali sono i diritti
dell'uomo?
EDITORIALE
di Paolo Tortiglione
[email protected]
Due mondi: mondo islamico e mondo occidentale.
“Siamo in un momento di cambiamento” questa è
una frase ricorrente che tutti dicono, ormai un luogo
comune, frase che in realtà ricordiamo da quanto eravamo adolescenti: c’è sempre un momento di cambiamento. Si cambia da bimbi, si cambia da adolescenti,
e poi da giovani quando si inizia a capire qualcosa,
si inizia a cambiare lavoro, ragazzo/a, qualcuno poi
cambia moglie o marito. I governi cambiano… e siamo sempre in un momento di transizione.
Abbiamo bisogno di valori stabili, ma facciamo fatica
a trovarli. Quale valore più certo e forte su cui trovare
accordo se non l’uomo? Leggendo la Carta internazionale dei diritti dell'uomo si trovano molte cose che per
noi, che siamo nati dopo la seconda guerra, sembrano
oltremodo scontate.
Il famoso articolo 1 che dice che “Tutti gli esseri umani
nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono
dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni
verso gli altri in spirito di fratellanza”; potrebbe non
essere condiviso?
La domanda se la sono posta in tanti dato che ormai da molti e molti anni tutti noi abbiamo a che fare
con persone provenienti da aree geografiche del "mondo islamico", ai più vari livelli, dalla mamma che porta il bimbo a scuola, ai professori universitari e forze
dell’ordine. I luoghi comuni sugli islamici, sui musulmani, sulle guerre sante e termini vari… si sprecano.
I giornali sono pieni e strapieni di inesattezze, le persone comuni sono ancora più confuse dal mare di informazioni contrastanti che ogni giorno ci sommerge.
A livello più generale gli esseri umani credevano di
aver raggiunto un accordo il 10 dicembre 1948 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò
TUTTI GLI
ESSERI UMANI
NASCONO LIBERI
IN DIGNITÀ E DIRITTI
Art.1
SHANTHI
ED EGUALI
1
SHANTHI
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e sottoscrisse all’unanimità la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, frutto a sua volta di lotte, riflessioni, martirii durati centinaia di anni e che hanno
coinvolto decine di popoli e nazioni, filosofi e pensatori di ogni tipo.
Poi, a un certo punto, sotto l’egida dell’Unesco, nel
1981 ne viene proclamata una versione Islamica, la
Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo. Di questa
dichiarazione da noi in occidente si parla poco, ma in
realtà i paesi a più forte tradizione islamica, evidentemente, ne fanno un uso molto più forte di quanto noi
facciamo della nostra carta. Si consideri per esempio
che la carta islamica dice che “Ogni individuo ha diritto di essere giudicato in conformità alla legge islamica e che nessun’altra legge gli venga applicata” e che
“nessuno ha il diritto di costringere un musulmano ad
obbedire ad una legge che sia contraria alla Legge islamica. Il musulmano ha il diritto di rifiutare che gli si
ordini una simile empietà, chiunque esso sia: «Se al
musulmano viene ordinato di peccare, non è tenuto né
alla sottomissione né all’obbedienza»” .
Non è in questo editoriale che voglio rimarcare le differenze articolo per articolo né dare giudizi o pareri su
questioni che richiederebbero libri interi, ma credo che
anche facendo una banale ricerca web, ognuno di noi
possa capire che questa dichiarazione islamica non è
in realtà una versione 1.01 della carta del 1948. In
realtà è l’intera visione dell’uomo, dell’esistenza e dei
grandi temi (inclusi i “novissimi”) a venire trattata e
proposta agli uomini e donne islamici.
ni dove sono state assassinate e gettate in mare oltre 14
persone; i fatti che hanno visto decine di chiese bruciate e centinaia di cristiani uccisi e sequestrati; i fatti che
hanno visto gravissimi atti razziali e/o discriminazioni di ogni tipo, il tutto mischiato ad atti di terrore di
varia natura (sequestri di massa in Nigeria, uccisioni
di massa, sparatorie ed attentati e sgozzamenti), hanno una loro spiegazione nella differenze che ci sono tra
le due carte. E se queste differenze ci sono su carte fatte da fior di studiosi e sottoscritte dalle Nazioni Unite
e dai loro esperti... figurarsi che abisso si crea quando
a fare queste differenze sono persone fanatiche, senza
alcuna cultura, nati e cresciuti in questo perenne momento di cambiamento (che ovviamente c’è anche nel
mondo islamico).
I fatti recenti che hanno riguardato il gommone nello
stretto di Sicilia dopo la rissa tra musulmani e cristia-
E voi, che ne pensate?
A questo punto la domanda su quali sono i diritti dell’uomo ritorna attuale e forse avrebbe bisogno di
una rivisitazione globale da parte di tutti noi, donne e
uomini, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa. Sono aspetti che prima o poi avranno i loro riflessi
anche sul mondo dell’adozione, di cui noi ci occupiamo. Se non ci proviamo potremmo non arrivare preparati al momento in cui questi entreranno con forza nella nostra vita, e se non sarà quest’anno lo sarà di certo
nei prossimi. Le premesse ci sono tutte. Credere che sia
un fenomeno passeggero è comportarsi da struzzi. E il
fatto stesso che gli uomini abbiano due diritti universali, diversi!, è un segnale più che evidente che la riflessione deve iniziare: al più presto.
Per inviare lettere, commenti,
osservazioni… potete scrivere a
[email protected] o all’indirizzo:
A.M.I. Redazione Shanthi,
Cascina Robbiolo, Via A.Moro, 7
20090 Buccinasco (MI)
In questo numero...
Viaggi di solidarietà
nelle terre degli uomini
Shanthi Frontiere
Anno XXX- n. 1
Periodico semestrale dell’A.M.I.
Spedizione in abbonamento
postale art. 2 comma 20/c
Legge 662/96 Filiale di Milano
Autorizzazione del Tribunale
di Milano n. 730 del Registro
Periodici 10.11.2000
Direttore responsabile:
Paolo Tortiglione
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Redazione:
Giovanni Bassi, Chiara Biraghi,
Flavio Brognoli, Chiara Romano,
Fabiana Polese
Hanno collaborato
a questo numero:
Ezio Aimasso, Chiara Basile,
Flavio Brognoli, Cecilia Cremonesi,
Carmenza Gomez Lopez, Matteo
- prima C, Pamela Pinto, Laura
Quagliuolo, Massimo Annibale Rossi
- Vento di Terra, Cristian Andres
Zoia, Stefano Zoia
AMI Gruppo Veneto e AMI Gruppo
Versilia
foto di copertina: Paolo Tortiglione
Le vignette sono di Flavio Maracchia
Le fotografie di pp. 10-11 sono di Stefano
Zoia
Grafica e impaginazione:
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Cascina Robbiolo Via A. Moro, 7
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tel./fax 02.4501705
pag. 1 EDITORIALE
Quali sono i diritti dell'uomo?
di Paolo Tortiglione
pag. 4 LETTERE & TESTIMONIANZE
L'8 marzo con le donne curde di Laura Quagliuolo
IN PRIMO PIANO COLOMBIA
pag. 6 Colombia, tierra querida
pag. 8
di Chiara Romano, Laureata in diritto internazionale, appassionata di diritto umanitario e
cooperazione, scrive per passione
L'alleanza e la "colombianità"
di L. Carmenza Gomez Lopez, avvocato e referente AMI per le adozioni in Colombia
IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... MUSICA
pag. 12 La musica colombiana verso la "nuova musica"
di Pamela Pinto, attivissima musicista leccese
IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... SCUOLA
pag. 16 Paese che vai, spagnolo che trovi
di Cristian Andres Zoia, studente diciottenne di belle speranze!
pag. 18
IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... CUCINA
La cucina colombiana
di Flavio Brognoli, , padre adottivo, cuoco per passione, lavora in una multinazionale e collabora con AMI dal ‘94, dove si occupa di aiuti
IN PRIMO PIANO COLOMBIA IN... RACCONTO
pag. 20 Il cielo dei Chibcas
di Ezequiel Uricochea
EVENTI
pag. 22 Feste, incontri e…
gli appuntamenti di AMI, AMI - Veneto e AMI - Versilia
NUOVE GENERAZIONI
pag. 23 Scusate il disturbo
di Matteo - prima C, giovane coraggioso dalle idee chiare
COOPERAZIONE
pag. 24 I progetti AMI 2014/15
pag. 28 Stato Patrimoniale e Rendiconto Gestionale
SALUTE
pag. 30 Toxocariasi: conoscerla per prevenirla!
di Ezio Aimasso, medico pediatra, lavora in questo settore da oltre 30 anni
CONVIVENZE
pag. 32 La terra dei bambini vive!
di Massimo Annibale Rossi, pedagogista e ricercatore, impegnato in numerosi progetti di cooperazione con Vento di Terra
RECENSIONI
pag. 34 Abbiamo scelto per voi…
di Chiara Basile, redattrice di testi scolastici, appassionata di libri e umanità
SOSTEGNO A DISTANZA
pag. 36 Una famiglia... ricca
di Fabiana Polese, madre adottiva, redattrice di libri per l'infanzia
pag. 37 SOSTIENIMI
a cura di Cecilia Cremonesi, madre di due figli indiani, si occupa sin dal 1985 delle sponsorizzazioni AMI in India e successivamente in Bangladesh e Nigeria.
LETTERE
&
TESTIMONIANZE
Dedichiamo questo spazio alle lettere e testimonianze inviate alla redazione.
Accoglieremo segnalazioni di esperienze interessanti, in linea con gli obiettivi
AMI, ma anche argomenti che riterrete importante segnalarci e brevi comunicazioni.
L'8 marzo con le donne curde
[email protected]
Laura, che già altre volte abbiamo ospitato su Shanthi, ha preparato questa lettera per la Casa delle donne di Milano al suo ritorno da un viaggio davvero speciale. Ora la condivide anche con
noi, per permetterci di guardare oltre la paura.
Noi popoli che viviamo nelle regioni autonome e democratiche di
Afrin, Cizre, Kobane, una confederazione di curdi, arabi, assiri, caldei,
turcomanni, armeni e ceceni liberamente e solennemente proclamiamo
e adottiamo questa Carta.
Con l’intento di perseguire libertà, giustizia, dignità e democrazia, nel
rispetto del principio di eguaglianza e nella ricerca di un equilibrio ecologico, la Carta proclama un nuovo contratto sociale, basato sulla pacifica comprensione e la pacifica convivenza tra tutti gli strati della
società nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e affermando il principio di autodeterminazione dei popoli.
Dalla Carta del Contratto Sociale del Rojava
SHANTHI
Tra il 1° e il 15 marzo due delegazioni organizzate dal
CISDA (Coordinamento italiano sostegno donne afghane) hanno visitato le zone curde della Turchia al
confine con la Siria, per celebrare l’8 marzo con le donne curde a Diyarbair, incontrare i profughi yazidi e gli
sfollati di Kobane, parlare con chi sta lavorando per
l’emergenza e la ricostruzione e donare dei fondi raccolti prima della partenza.
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Le formazioni di autodifesa curde (YPG e YPJ) hanno, alla fine di gennaio, liberato Kobane dall’assedio
dei fondamentalisti dell’ISIS, ma la città è distrutta
all’80% e le milizie islamiste si sono accanite soprattutto sulle infrastrutture, sulle scuole, sui centri politici
e culturali della città che ora è piena di macerie, cadaveri, bombe inesplose e mine. Il governo turco ha chiuso la frontiera al passaggio dei camion di aiuti nono-
stante già 20.000 sfollati siano rientrati in città. C’è
bisogno di tutto e il Consiglio per la ricostruzione di Kobane chiede che venga aperto un corridoio umanitario
permanente per consentire il passaggio di aiuti.
I campi sono organizzati attraverso il sistema dell’autogoverno, lo stesso applicato nei cantoni del Rojava fino
all’assedio dell’ISIS: i membri della comunità eleggono
un consiglio, nelle scuole si studia anche la lingua curda e si insegnano i diritti umani e delle donne, vengono istituite le case delle donne e ogni decisione è presa
tenendo conto delle esigenze della comunità.
Sono determinate, le donne curde, a difendere il contratto sociale sottoscritto nei tre cantoni del Rojava (che
“Non ci interessa se il paese in cui viviamo si chiama Siria, Turchia, Iraq o Iran ma vogliamo avere
la possibilità di vivere in una società in cui si rispettino etnie, religioni, ambiente e dove le libertà fondamentali, i diritti umani e delle donne vengano applicati alla lettera.”
Mai, nelle voci delle donne con cui abbiamo parlato,
è trapelata disperazione. Il messaggio che ci hanno lasciato è di gioia e di speranza. Una straordinaria lezione dalle donne di un popolo che da 35 anni lotta per
affermare la sua stessa esistenza.
Laura Quagliuolo
SHANTHI
“La battaglia che stiamo combattendo noi curdi”, ci
dice Çia, una splendida e determinata giovane donna
responsabile della gestione degli aiuti agli sfollati a Suruç, la città turca a sei chilometri da Kobane in cui si
sono concentrati gli sforzi per accogliere gli sfollati dal
Rojava, “non è solo sul fronte dell’autodifesa. Ciascuno di noi riveste un ruolo fondamentale per conseguire la vittoria nella nostra battaglia”. E la battaglia,
ci dicono tutte quelle che incontriamo (Zuhal Ekmez,
co-sindaca di Suruç, Fayza Abdî, presidente del consiglio legislativo di Kobane, Sebahat Tuncel, deputata
del parlamento e co-presidente dell’HDP, Evrim Kurdoglu, che lavora giorno e notte nel centro culturale di
Suruç con altri giovani per coordinare gli aiuti) non la
combattiamo solo sul piano dell’autodifesa; è soprattutto politica e culturale.
viene applicato anche nelle zone curde oltre il confine
della Siria), che le ha portate, come donne, ad assumere ruoli sempre più rilevanti nella società. Sono organizzate in associazioni all’interno delle quali vengono
fatte le proposte e prese le decisioni che le riguardano,
una modalità decisionale che si applica in tutti gli ambiti e nei tre cantoni.
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COLOMBIA
PRIMO PIANO
[email protected]
Colombia, tierra querida
Un breve “viaggio” per conoscere meglio la realtà
di questo Paese, legato ad AMI dal doppio vincolo
dell’adozione e dei progetti di cooperazione
internazionale.
“Per la maggior parte dei viaggiatori la Colombia è un paese sconosciuto, una terra di miti che
fa pensare a smeraldi, al misterioso El Dorado,
ma anche al traffico di cocaina e alla guerriglia; è la patria di Gabriel Garcia Marquez e
del famoso romanzo Cent’anni di solitudine, che
racchiude in sé tutta la magia di questo paese; è
altresì la terra battezzata con il nome dello scopritore delle Americhe, Colombo...”
SHANTHI
Così presenta questo vasto (quasi 4 volte
l’Italia!) e vario Paese la guida Lonely Planet, che molti di noi hanno consultato prima di partire per un viaggio… oltre i confini della realtà, cioè all’incontro con chi
sarebbe diventato nostro figlio o figlia.
Questa breve introduzione ha solo lo sco-
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po di “indicare di cosa parleremo”, per
chi ha già individuato la Colombia come
meta della propria adozione, per chi ancora sta “guardandosi intorno”, per coloro
che sono interessati ai paesi in cui coopera
AMI, insomma per tutti coloro che leggeranno questa rivista...
La Colombia è un grande paese collocato
nell’estremità nord occidentale dell’America Meridionale.
Paese sempre “discusso” poiché, se da una
parte è ricco di bellezze naturali, arte e cultura, dall'altra è anche conosciuto per la
produzione e il traffico di droga.
La Colombia è l'unico paese sudamericano
a essere bagnato da due oceani diversi (a
nord il Mar dei Caraibi e ad ovest l'Oceano
Pacifico) mentre a sud confina con l’Ecuador e il Perù e ad est con il Venezuela e il
Brasile.
Inoltre fanno parte della Repubblica della
Colombia numerose isole, tra cui le maggiori sono San Andrès, Gorgonia, Santa Catalina, la Isla del Rosario...
La Cordigliera delle Ande attraversa la
maggior parte del paese e la vetta più alta
è il Pico Cristobal Colon, alto circa 5800
m. Nella parte orientale del paese si trovano le sterminate praterie mentre a sud
si trova la Foresta Amazzonica. Il paese è
attraversato da numerosi fiumi: i due più
importanti sono il Rio Magdalena e il suo
affluente Rio Cauca.
Per la sua grandezza e per la varietà del
territorio, attraversando la Colombia è
possibile incontrare paesaggi molto vari
tra loro, comunque affascinanti: dagli alti
vulcani alle foreste tropicali, dalle immense metropoli come Bogotà a villaggi indios
dove il tempo sembra essersi fermato.
il 90% dei suoi abitanti è concentrato lungo la costa e nella zona andina.
Lingua ufficiale è lo spagnolo.
A questo punto non ci resta che augurarvi... buon viaggio!
Colombia in breve
La Colombia è una repubblica parlamentare, organizzata in 32 dipartimenti, a cui si
aggiunge il distretto di Bogotà, la capitale
(nella foto a sinistra).
È il secondo paese più popoloso del Sud
America, dopo il Brasile, ma la sua densità
di popolazione è estremamente variabile e
Nome completo: Repubblica della Colombia
Nome ufficiale: República de Colombia
Lingue ufficiali: Spagnolo
Capitale: Bogotá (7.363.494 ab.)
fonte Wikipedia 2015
SHANTHI
Forma di governo: Repubblica presidenziale
Presidente: Juan Manuel Santos
Indipendenza: Dalla Spagna
20 luglio 1810 (dichiarata)
7 agosto 1819 (riconosciuta)
Ingresso nell'ONU: 5 novembre 1945
Superficie Totale: 1.141.748 km²
Popolazione Totale: 46.294.841 ab.
(2012)
Densità: 40 ab./km²
Tasso di crescita: 1,128% (2012)
Nome degli abitanti: Colombiani
Continente: America del Sud
Confini: Venezuela, Brasile, Perù, Ecuador,
Panamá
Fuso orario: UTC-5
Valuta: Peso colombiano (COP)
7
COLOMBIA
PRIMO PIANO
di Luz Carmenza
Gómez López
[email protected]
L’alleanza e la
“colombianità”
Carmenza, che molti di noi conoscono, o
conosceranno, perché è la referente di AMI per le
adozioni in Colombia, è essa stessa colombiana. Chi
meglio di lei, quindi, per raccontarci qual è lo speciale
legame che si forma tra un bambino e il suo Paese
d'origine, in questo caso con la Colombia?
SHANTHI
Alleanza è stata una parola sentita alcuni
mesi fa durante uno dei nostri convegni
all’AMI. Parlavamo (immaginate un po’)
dell’adozione e del legame con le origini.
In quel contesto la parola era riferita a
quel rapporto profondo che ci unisce alle
nostre origini. Ho chiesto, molto incuriosita, una spiegazione e mi è molto piaciuto
scoprire che quella domanda che ogni tanto mi veniva in mente finalmente trovava
una risposta.
Non parlo dell’adozione, ma della “colombianità”. Quell’origine come nostra alleata.
Sembra una banalità, ma invece per chi,
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L'ICBF, ovvero l'istituto del "benessere" della famiglia è l'ente statale che in Colombia si occupa, tra le tante cose, delle adozioni. Il loro invito alle famiglie adottive è sempre di
mantenere quel filo che d'amore e ricordi che lega i bambini al loro Paese!
come noi, per circostanze diverse, si è dovuto allontanare dalla patria, è importante,
perché spiega tanti sentimenti che sorgono quando pensiamo al nostro paese.
... ci fa sentire costantemente
parte di questo Paese in cui
non abitiamo più.
Dovete sapere che noi Colombiani siamo
fieri di esserlo... È qui che la nostra indole,
il nostro carattere e determinazione escono allo scoperto! E questo elemento fondamentale, la colombianità, risponde anche al perché sentiamo sempre nel nostro cuore un amore
profondo, un legame dolce, che ci fa sentire costantemente parte di questo Paese in
cui non abitiamo più.
Perché è la sostanza delle nostre origini
che ci rimane dentro, anche dopo anni e
malgrado la distanza, che ci fa scoppiare il
cuore quando qualche evento importante
accade in Colombia o ai Colombiani.
Raccontarci tali, Colombiani, non è però,
per questo, più facile per noi, anzi lo sforzo
è maggiore a causa della distanza, di luogo
e di tempo, dalla nostra patria e questo sentimento deve perciò essere continuamente
nutrito dai ricordi e dai sentimenti. Ma forse è nella forza di questo nostro
sentimento che esce un’immagine bella e
completa del nostro paese.
Come non ricordare il profumo degli alberi al tramonto? E il tepore del pomeriggio quando cantavano le cicale e, a mano
a mano che aumentava il caldo, alzavano il
tono della loro melodia?
I giochi, le filastrocche e le risate dei nostri amici… quanto era bello giocare negli
specchi d’acqua con i girini... Farli scivola-
re fra le dita, sentirli muovere senza il timore con, in sottofondo, il concerto della
natura. E poi vedere i girini diventare rospetti, prenderli come mascotte... era tutta
un’avventura. Le piantagioni di cotone, il
volo degli uccelli e quel fiume così enorme
che sembrava un oceano.
Pur passando gli anni, i ricordi
rimangono impressi, e ritornano per assicurarci da dove
proveniamo.
Il sapore dei frutti, dei nostri piatti tradizionali e quel modo semplice e sincero con
cui era condiviso.
Pur passando gli anni, i ricordi rimangono impressi, e ritornano per rassicurarci su
dove proveniamo.
Oggi le notizie ci parlano dell’economia,
della politica, dei successi, della speranza
che finalmente arrivi la pace, ma sono sicura di non sbagliare quando dico che noi
amiamo la Colombia... a prescindere!
Perché nel viaggiare, nel vivere in nuovi
ambienti e nuove culture, impariamo a volerle bene per quello che è, e vediamo che
le sue imperfezioni sono identiche a quelle
di tanti altri paesi.
nanza, che si può esserlo sempre, ma nel
sentirci ancora e comunque parte di questa nazione che ha sempre le porte e le
braccia aperte, quel sorriso immenso, per
quando vorremo tornare a trovarla. Come
chi già grande, cresciuto ed emancipato,
torna a ricevere l’abbraccio morbido e il
tiepido amore della mamma, con cui il legame non si spezzerà mai.
Mio figlio è colombiano e nei suoi occhi, nonostante i 10 anni trascorsi in Italia, rivedo
spesso questa "alleanza" con il suo paese di
cui ci ha parlato Carmenza. Chi adotta un
bambino o una bambina all'estero deve sempre tener conto che, nonostante tutto, odori,
paesaggi, sapori, suoni si sono scavati, anche
in maniera dolorosa, un angolo nel cuore di
nostro figlio. Un angolo in cui, forse, non vorrà farci entrare perché "solo suo".
Ma anche in noi, nella nostra casa e persino sulla nostra tavola, dobbiamo ricavare uno
spazio per le origini di nostro figlio perché ora
sono anche le origini della nostra famiglia e,
di conseguenza, di noi stessi.
Fabiana Polese
SHANTHI
Il legame profondo con le nostre origini
c’è e vive in noi, e dobbiamo tenerlo come
un dono prezioso, perché sappiamo che
è il nostro primo paese, quello in cui abbiamo fatto i primi passi, giocato i primi
giochi e pianto le prime lacrime; un paese
fatto di persone che nella loro bellezza e
semplicità, nella bruttezza e negli errori,
sono vive! Lì abbiamo imparato a saper
accogliere la vita e ad accettare persino il
dolore, come parte della nostra esistenza.
Molte volte mi sono chiesta perché la Colombia sia fra i paesi statisticamente più
felici al mondo: forse per il regalo di un
sorriso, l’abbraccio nel momento giusto, il
vicino che quando stai male si prodiga e ti
dà quello che può. La povertà, la ricchezza, la miseria, l’abbondanza... Sono forse i
contrasti che la fanno ricca. Il tramonto più bello al mondo, il fiume
più colorito al mondo, una tazza di tinto (il
caffè) e la frase “tomemonos un tinto, seamos amigos”; quel piccolo caffè nel paese
della Cordigliera, i cavalli... quante cose!
Io alla mia colombianità non ci rinuncio,
perché ho una alleanza con il mio ”terruño” (terra natia), il coraggio, la forza,
la determinazione, l’apprezzare quando le
persone sanno cogliere un animo puro e
la capacità di ignorare chi non capisce la
sensibilità e la delicatezza di un pensiero.
E la cosa più stupenda, strabiliante è che
siamo “Colombiani”, non solo per cittadi-
Il Caño Canales
9
ESTA ES CO
.
lla Cordigliera
di un paese de
SHANTHI
Uno scorcio
10
Cibo da strad
a... Mais e sp
iedini!
Monumento ai raccoglitori del caffè
, l'oro nero
della Colombia.
OLOMBIA!
Il carnevale di
Barranquilla.
SHANTHI
11
La Valle delle
lme di cera.
Cocora, le pa
COLOMBIA
in...
MUSICA
La musica colombiana,
verso la “nuova musica”
Alla scoperta delle proprie radici
attraverso la danza
di Pamela Pinto
[email protected]
Stralci di storia “a passo di danza” con Giuseppe
Montefiore, in arte Flaco dj, insegnante e titolare
della nota scuola di ballo leccese “Tropicalia”.
Un, dos, tres. «Il tempo passa senza far rumore» – scriveva Gabriel Garcìa Màrquez. E lo fa
al tempo delle seguenti parole: «Forse per il
mondo sei solo una persona, ma per qualche
persona sei tutto il mondo».
È così che si presenta la Colombia: nel “respiro” dello scrittore, giornalista e saggista
colombiano - che nel 1982 meritò il “Premio
Nobel” per la letteratura - una mescolanza di
etnie, una varietà di generi e ritmi difficili da
incontrare in un altro paese. Spesso, nell’immaginario collettivo europeo, la Colombia
musicale ricca e originale, ma che ha anche
assorbito e modificato, in versioni proprie,
generi non autoctoni elaborandone degli
altri.
Secondo lo studioso Alejandro Ulloa – come
scrive Enzo Conte nel libro Salseando y Bailando – in Colombia si possono riconoscere, dal punto vista musicale, cinque regioni
chiaramente distinte:
1. la costa atlantica, i cui ritmi autoctoni
sono la cumbia, il malapé, il porro, la gaita,
il merengue ed il vallenato;
2. il sud del paese, dove la musica andina
convive con quella tipica di paesi come
Ecuador, Perù, Bolivia e Cile;
3. la costa pacifica, che nel currulao vede la
massima espressione del suo ricchissimo
folklore;
4. la regione orientale, dove regna incontrastata la musica llanera, tipica anche
delle pampas venezuelane;
5. la regione centrale, con le tradizionali
danze di origine spagnola come il bambuco, il passillo e la guabina.
SHANTHI
A raccontarci stralci della sua storia Giuseppe
Montefiore, in arte Flaco dj, insegnante e titolare
della nota scuola di ballo leccese “Tropicalia”.
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Giuseppe Montefiore, in arte Flaco dj
viene associata esclusivamente al commercio
della cocaina e al fenomeno dei desplazados, per molti rimane “la patria del narcotraffico”, una terra inospitale, dove continua
a dominare la guerriglia. E, invece, è anche
considerata “la patria di un popolo cordiale
e aperto” all’amicizia, se trattato con dovuto
rispetto. Una terra ricca di “colori” e un “unico volto” che ha dato vita a una tradizione
La musica colombiana ha una sua “identità”?
Flaco Dj «La musica colombiana si perde nella storia. Ancor prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, quando in Colombia c’era
un Re chiamato Upar che governava la zona
nord orientale della regione - per questo conosciuta come la Valle di Upar - spopolava
un ritmo denominato vallenato (ritmo nato
nella valle). Gli strumenti percussivi come
caja e guacharaca costituivano quel famoso
“tappeto musicale di base per la narrazione
delle storie legate alle vicende dei campesinos”. Quel ritmo rappresentava una rinnovata realtà musicale che è arrivata fino ai giorni
nostri varcando ogni confine grazie, anche,
all’inserimento del “Premio Grammy” per
il genere. Prima di allora non si conosceva
molto, ma con il grande apporto di tanti artisti - cito Carlos Vives - è riuscito a farsi conoscere un po’ dappertutto».
È corretto parlare di “musica tradizionale colombiana”?
«Ovviamente, come ogni paese, anche la
Colombia si può definire “la patria della musica”. Tutto è nato dai cantori che, girando
le fiere ed i mercati, si portavano appresso
storie e dicerìe che poi venivano tramutate
in canzoni o stornelli. Tanti cantastorie, alla
fine, si ritrovavano a duellare a suon di stornelli durante le Piquerias, “feste” paesane che
possiamo trovare in qualsiasi altra parte del
mondo. È abbastanza chiaro, dunque, che
per meglio comprendere lo sviluppo musicale della Colombia, è importante conoscerne
le condizioni sociali nelle quali è venuta delineandosi la complessa storia musicale che
nacque dalla fusione della cultura aborigena
con quella spagnola ed africana. La costa atlantica fu la prima a essere colonizzata, pertanto fu la prima a conoscere l'esperienza
della fusione delle varie influenze musicali.
E le influenze, come dicevo precedentemente, sono state molteplici. La più importante
è stata quella europea con i conquistadores. A
sua volta quella africana con l’importazione
degli schiavi che portarono con sé le loro
culture, strumenti e lingua. Da non sottovalutare l’influenza andina da parte del Venezuela, Perù, Ecuador».
Oggi la cumbia è suonata da vere e proprie
orchestre, mantiene un ritmo molto ballabile
ed è diffusa in quasi tutta l'America Latina.
«Esatto. Moltissimi interpreti di questa musica, sull'onda del grande rilancio della musica
latinoamericana, sono diventati anche ottimi
esecutori e compositori di salsa».
Nelle danze colombiane c’è un aspetto che
può essere considerato il più importante?
«L’aspetto più importante - che si può trovare più o meno in tutti i balli - è il corteggiamento. Un po’ come succede nelle nostre
zone ed in tutto il mondo, fondamentalmente. Nel ballo della cumbia la coppia balla
stando uno di fronte all’altro, senza toccarsi. Ci sono danze dove non è assolutamente possibile toccare la donna, mentre ce ne
sono altre dove tutto questo è possibile, vedi
la salsa colombiana».
La salsa arriva in Colombia negli anni Settanta, “grazie all’euforia che aveva saputo
risvegliare il pianista portoricano Richie Ray,
l’unico capace” – citando ancora il libro Salseando y Bailando di Enzo Conte – “per via
delle sue eccelse qualità musicali, di conquistare sia i quartieri popolari che i lussuosi
saloni dell’alta società”. Fino ad allora la musica caraibica era stata limitata. Come arriva
SHANTHI
Diamo una definizione.
Esiste, quindi, un ballo che si possa definire
tipicamente colombiano?
«Non esiste un ballo tipicamente colombiano, esistono vari ritmi che provengono a seconda delle zone d’influenza. L’espressione
musicale più rappresentativa della Colombia
è, senza alcun dubbio, la cumbia, tipica musica da ballo esportata in tutto il mondo dai
colombiani - oggi ballo di coppia che può
essere eseguito anche in gruppo. Musica,
canto, danza: la cumbia può essere definita
“il prodotto di tre culture”: l’africana, dalla
quale ha ereditato la struttura ritmica e l’uso
delle percussioni (tambores); l’indigena, per i
flauti (caña de Millo e Las Gaitas) e parte della
linea melodica, infine l’europea, per quanto
concerne le variazioni melodiche e coreografiche. La forma originale e tradizionale della
cumbia è la musica dei Gaiteros - autoctona
della costa caraibica della Colombia. È noto
che, sin dai tempi di Simon Bolivar, la si suo-
nasse usando i soli strumenti a percussione
di origine africana. Un gruppo che mantiene
ancora le tradizioni antiche, preservandone
anche gli strumenti, è Los Gaiteros de San
Jacinto. Ci sono, certamente, altri balli o
danze che andrebbero citate. Interessante il
“percorso” del valzer europeo che nel XIX
secolo – diciamo - “contagiò” anche l'America Latina».
13
SHANTHI
Chivas Tours de Colombia
14
la salsa in Colombia?
«Grazie soprattutto ai marinai e agli emigranti. A Cuba si suonava il son già dagli anni
20. Lento, in contrattempo musicale e con
pochissime figure, veniva suonato con pochi
strumenti e non rispecchiava il ballare “più
veloce e libero” (elemento che diventerà essenziale nella salsa) dei giovani cubani che,
sempre meno, erano stimolati dal “ballo dei
propri padri”. Nel corso del tempo, esigenze
di questo tipo e varie influenze e contaminazioni, hanno portato alla nascita di terzetti,
quindi quartetti, settetti finché è arrivato “un
certo” Beny Morè da Cienfuegos che ha letteralmente trasformato questi piccoli gruppi in una big band aggiungendo anche gli
strumenti provenienti dal jazz americano. Da
qui, man mano che la salsa varcava i confini
cubani, assorbiva le caratteristiche del luogo:
ognuno ci metteva del suo nella ritmica, a
seconda delle ulteriori varie influenze. Ancora oggi, a Cuba, si scoprono e si esplorano nuovi territori in ambito musicale. Siamo
arrivati alla timba, al reggaeton (ricordate il
“tormentone” di Daddy Yankee, Gasolina, nel
2005?), al dembow, al cubaton. In Colombia,
nella prima decade degli anni Settanta, la
salsa si definì come un “elemento di identità
popolare urbana di settori sociali specifici”;
cantava la quotidianità della gente, l'amore e
l'attaccamento alla terra. Alla fine degli anni
'80 si trasformò in un’essenza di vita per il
popolo di questa regione che si identificava
sempre più nei testi delle canzoni dei suoi
compositori favoriti. La nascita del primo
movimento salsero nazionale fu capitanato
dal gruppo Fruko y sus Tesos, che concentrò
le tematiche delle proprie canzoni nei personaggi, nelle professioni e nel lavoro della
gente afrocaribena. Successivamente la direzione del movimento passò al famosissimo
gruppo Niche, fondato nel 1980 dal trombonista Jairo Varela y Alexis Lozano, che poi lascerà l’orchestra per sviluppare un discorso
musicale più vicino al folklore locale con il
gruppo Guayacan».
Salsa cubana e salsa colombiana. Ci sono delle differenze?
«La salsa colombiana e venezuelana differiscono in modo marginale da quella cubana,
assorbendo parte del folklore dei loro paesi. Una caratteristica è senz’altro l’uso dello
“step” o “tap” (“passo” in inglese), il “battito del piede” eseguito senza portare il peso
del corpo in corrispondenza del battito della
pausa (generalmente il 4 e l’8), quasi inesistente nella salsa cubana pura. Alcuni lo
eseguono con il tacco, altri con la pianta o
con tutto il piede; in ogni caso, non è sempre
possibile applicare questo battito, per esempio quando si esegue in “giro continuativo” o
i giri in genere. È, quindi, evidente che l’origine della salsa è a tre movimenti. Nella salsa
colombiana ritroviamo i cosiddetti “pasitos”,
passi tipici della salsa portoricana, eseguiti in
posizione aperta senza presa. Dal punto di
vista musicale, grosso modo le differenze ci
sono. Il tumbao di base più o meno è simile, ma, poi, per il resto, differiscono in tanti
punti. Uno tra i tanti è l’uso nella musica cubana di oggi (timba) della batteria. La diffe-
renza sostanziale è che la musica cubana si
ispira a quello che era il vecchio son cubano
e cioè con gli accenti musicali sul 4 e sull’8,
anche se alcuni preferiscono dire sul 2 e sul
6. La musica colombiana non ha tutto questo, si avvicina di più alla portoricana anche
come sound. Dalla salsa colombiana è nato
un altro genere molto usato dal gruppo Sonora Carruseles che si chiama Boogaloo e la
prerogativa sta nel fatto che gli accenti musicali stanno più nel levare che nel battere».
In che modo si presenta, oggi, la musica colombiana in Italia e nel mondo? Ci descriva
un’immagine per tutte...
«Oggi, la Colombia è una realtà sempre più
presente nel vasto panorama musicale. Bastano pochi nomi: Niche, Guayacan, Sonora
Dinamita, Shakjra, Diego Vega. Tra gli artisti
colombiani più interessanti possiamo ricordare ancora la compositrice e cantante Mimì
Ibarra, il gruppo Galé, l’Orchestra Sabrosura.
Una tipica “immagine colombiana”? In tutte
le città colombiane, si ascoltano salsa e cumbia. Spesso si organizzano per i turisti veri e
propri tour nelle maggiori sale da ballo attraverso l’uso di autobus coloratissimi (chivas)
che, molto spesso, hanno una propria orchestra ritmica all’interno».
Se parlo di musica colombiana, penso subito a...
«Alla salsa. Sono cresciuto con questa passione e la porto dentro da più di vent’anni,
ormai. Mi piacciono anche la cumbia ed il
vallenato, ma ciò che fa ballare, anche fuori
dai confini colombiani, è proprio la salsa e,
non a caso, i ballerini colombiani sono stati
svariate volte campioni del mondo in questa
disciplina».
GLOSSARIO
Coyongo Ballo colombiano nato nei villaggi della costa atlantica come danza imitativa del volo
degli uccelli. Si eseguiva durante il carnevale.
Cumbiamba Danza in circolo nata nella Colombia coloniale (post 1538). Uomini e donne
di etnia negroide la eseguivano a piedi nudi sulla sabbia, in riva al mare, attorno ad un grande falò.
Pilanderas Pilòn è il bastone usato in Colombia per battere il mais. Pilanderas è una danza folkloristica che descrive una scena di lavoro contadino avente per oggetto la lavorazione del mais.
Umbambuco Danza colombiana nata da un originale cocktail fra cumbia e rumba. Anche denominata bambuco.
SHANTHI
Pàjaros Danza tematica di caccia, di probabile derivazione colombiana. Il movimento del ballo è dato da un primo ballerino, vestito da cacciatore, che insegue un gruppo di ballerini-uccelli.
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Paese che vai,
spagnolo che trovi
COLOMBIA
in...
SCUOLA
di Cristian Andres Zoia
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Che cosa succede quando la "terza lingua" studiata
a scuola è in realtà la tua lingua madre? O la rifiuti,
perché porta con sé troppi ricordi, oppure ti nasce la
curiosità di capire meglio i suoi segreti e la sua storia.
Il mio rapporto personale con la lingua spagnola è molto particolare in quanto questa è
la mia lingua madre. Infatti sono nato in Colombia, dove lo spagnolo è lingua ufficiale. Attualmente frequento il Liceo Linguistico
“A. Manzoni” (Milano), dove sto studiando
l’inglese e il cinese alle quali quest’anno si è
aggiunta come lingua straniera lo spagnolo...
che per me straniera non è.
Il mio legame con lo spagnolo non è solo
particolare, ma anche intermittente: infatti
quando misi piede in Italia quasi lo dimenticai. La possibilità di studiare spagnolo mi
si presentò alle medie, ma diede risultati mediocri rispetto al fatto che lo avevo parlato
per i primi sette anni della mia vita.
Ho poi di nuovo abbandonato lo spagnolo
nei primi due anni di scuola superiore, dove
ho scelto cinese come seconda lingua. Nella
mia scuola, infatti, è regola avviare la terza
lingua solo a partire dal terzo anno; a quel
SHANTHI
... analizzare in maniera consapevole la differenza tra lo
spagnolo iberico e quello che
ho parlato in Colombia.
16
punto però non ho esitato a optare per lo
spagnolo.
Nel mio liceo le lingue sono studiate in
modo approfondito, quindi ho avuto modo
di analizzare in maniera consapevole la differenza tra lo spagnolo iberico, che sto studiando attualmente, e quello che ho parlato
in Colombia.
Una delle prime differenze che attira l’attenzione è il nome con cui viene chiamato
lo spagnolo colombiano, ossia castellano. Ciò
potrebbe creare un po’ di confusione perché
la lingua ufficiale della Spagna è quella che
si parla a Madrid, che è detta espanol castellano. Un po’ come l’italiano che deriva direttamente dal fiorentino. Ma i colombiani per
rendere evidente la differenza, chiamano la
loro lingua non spagnolo ma solamente castellano.
Mi è facile, girando per Milano e ascoltando
una conversazione in spagnolo, distinguere
un gruppo di turisti iberici rispetto a persone latinoamericane. Questo perché il modo
di parlare di queste ultime è cantilenante e
in genere tendono a pronunciare una proposizione tutta in un sol fiato. Ma se avete
imparato lo “spagnolo” non dovete preoccuparvi di non capire il castellano in quanto i
latinoamericani, anche i colombiani, sono
molto cordiali e non esiteranno a ripetervi
più lentamente la frase appena pronunciata!
... in Colombia, soprattutto tra
gli indios, vengono parlate più
di 60 lingue e 300 dialetti...
La Colombia è un mix tra diverse popolazioni, le cui differenze si evidenziano ovviamente nel linguaggio. Basta sapere che il 75%
della popolazione colombiana è di sangue
misto. Oltre allo spagnolo in Colombia, soprattutto tra gli indios, vengono parlate più
Un pò di storia
Lo spagnolo si è diffuso in Colombia in seguito alla colonizzazione dei conquistadores
al servizio della Corona di Spagna. Il primo
europeo che toccò queste terre fu Alonso
de Ojeda, ma fu il conquistador Gonzalo Jimenez de Quesada a esplorarle in maniera
approfondita nel 1536 e a fondare Santa Fe
de Bogotà. In seguito l’impero spagnolo si
insediò e si espanse, non solo in Colombia,
ma anche in Messico e in Perù, paesi dove,
appunto, la lingua ufficiale è oggi lo spagnolo. Come accadde agli indios degli altri territori sudamericani, gli indigeni muiscas della
Colombia furono schiavizzati e la loro popolazione venne decimata.
Oltre che nel mio Paese d’origine lo spagnolo si è diffuso così largamente che al giorno
d’oggi è una lingua parlata da circa 500 milioni di persone. Anche in Italia, è il caso di
dirlo, l’impronta spagnola si è fatta sentire,
poiché il Regno delle Due Sicilie, al momento della sua estinzione nella metà del XIX
secolo, era governato dai Borbone, la casata
di cui fa parte tuttora la Famiglia Reale Spagnola. Anche la Lombardia e Milano sono
state dominate per alcuni anni dai regnanti
spagnoli.
Con queste informazioni voglio dare un contributo utile a chi probabilmente andrà in
Colombia per le adozioni, o per chi vi si recherà per un semplice viaggio turistico, ma
soprattutto evidenziare quanto lo spagnolo
significhi per me in quanto ha caratterizzato
la primissima parte della mia vita, anche se
solo adesso l’ho riscoperto con una maggiore consapevolezza.
SHANTHI
Come tra l’inglese americano e quello britannico, anche tra lo spagnolo iberico e
quello latinoamericano sussistono differenze
anche in campo lessicale. Per dire “macchina” gli spagnoli dicono “coche” e i colombiani
dicono “carro”, un termine che arriva direttamente dal passato (infatti si riferiva al carro tirato dai cavalli); per dire “scattare una
foto” in Spagna si dirà “sacar una foto” e in
Colombia “tomar una foto” e così via. Inoltre
in Colombia (come accade del resto in tutti
i paesi, anzi le regioni, del mondo) esistono dei vocaboli diffusi a livello nazionale,
ma sconosciuti al di fuori dei suoi confini.
Questi vocaboli si chiamano colombianismos e
si possono consultare in una normale guida
turistica dotata di glossario linguistico.
In Colombia le persone fanno uso dei pronomi personali in maniera non sempre rigorosa, infatti capita di sentir dare del “tu”
(tu) a un estraneo e, al contrario, usare il
“lei” (usted) in una conversazione tra marito e moglie. Voi, nel dubbio, soprattutto con
personaggi "ufficiali" usate l'usted!
di 60 lingue e 300 dialetti che hanno piccole
differenze per ogni singola comunità.
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COLOMBIA
in...
CUCINA
La cucina colombiana
Paese che vai, ricetta che trovi...
Ma in Colombia, un pò come in Italia, la grande varietà
di ambienti geografici, storia e tradizioni rendono la
cucina più ricca e differenziata!
di Flavio Brognoli
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In tutta la Colombia la torta di
farina di mais è la base di diverse varianti di pasti...
In tutta la Colombia la torta di farina di mais
è la base di diverse varianti dei pasti, per colazione, pranzo o cena. I colombiani usano
fare anche dei piccoli dolci di farina di mais,
le arepas, che vengono farciti con diversi ingredienti: l’uovo o marmellata per la prima
colazione, formaggio o carne per uno spuntino pomeridiano.
SHANTHI
La Colombia, grazie alla grande varietà di
paesaggi che ospita, “gode” di diversi tipi di
clima e, di conseguenza, anche la sua cucina
è estremamente variegata e interessante: sulla costa di nord–ovest troveremo una cucina
basata sul consumo del pesce mentre nella
zona sud-est gli ingredienti dei piatti sono
prevalentemente carne, verdure, legumi ecc.
Oltre a queste differenze, date dalla posizione geografica del paese, i piatti risentono anche delle contaminazioni Medio Orientali,
dell’Africa e delle altre popolazioni indigene
che si insediarono qui nel corso della storia.
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Pudin de Coco (Budino di cocco)
Una variante sono le supremas arepas, realizzate con mais dolce, e mozzarepas, formate da
mais bianco mescolato con mozzarella.
Quindi a seconda della farcitura e del tipo
di farina di mais utilizzata, la ricetta ha nomi
diversi per cui nell'arepa de huevo la torta di
mais viene farcita con un uovo crudo e poi
fritta finché entrambi saranno cotti; l'arepa
paisa, invece, è simile a un pane bianco di
mais, servito con pomodoro e cipolla stufata.
Le arepas non farcite vengono servite anche come contorno o d'accompagnamento ai vari piatti della cucina colombiana
tra cui il fritanga colombiano che comprende una categoria di piatti fatti di carne di manzo alla griglia o pollo, costolette
e chunchillo, o intestino di mucca.
Lungo le coste il pesce è l'elemento principale e i piatti spesso sono pesci o crostacei
cotti alla griglia.
Denominatore comune della cucina colombiana sono i dolci, che hanno la loro base in
ingredienti regionali come cocco e zucchero. Arroz con coco, o budino di riso al cocco
che serve anche come contorno. Il cremoso
manjar blanco è un budino a base di latte aromatizzato con vaniglia o agrumi.
Eccovi quindi alcune ricette della cucina colombiana, per assaporare un po' di "profumo di terra colombiana".
AREPAS
Ingredienti (per 4 persone):
• 1 tazza di masa arepa (farina di mais bianco)
• acqua
• 1 cucchiaio di burro
• 100 g di formaggio grattuggiato (tipo provolone)
Preparazione
Prendete una tazza di farina e dell'acqua tiepida, aggiungete
un pizzico di sale e 1 cucchiaio di burro che avrete fatto precedentemente sciogliere in un pentolino. Grattugiate del formaggio (abbondante mi raccomando!) e aggiungetelo al composto. Lavorate il tutto con le mani
per pochi minuti.
Attenzione: l'arepa classica è fatta senza l'aggiunta di formaggio, ma ogni famiglia colombiana
personalizza la ricetta in base ai propri gusti! L'impasto dovrà risultare non appiccicoso, ma
morbido e ben lavorabile con le mani. Ci si può regolare aggiungendo altra farina o altra acqua
a seconda della consistenza. A questo punto formate delle palline con le mani e schiacciatele
sempre tra le mani. Il giusto spessore è di pochi millimetri. Le arepas così pronte vanno cotte in
una padella antiaderente, senza aggiungere grassi, nè olio né burro.
SANCOCHO DE GALLINA
Preparazione
Sistemate la gallina pulita, lavata e tagliata a pezzi e mettetela a insaporire per 2 ore con metà
delle cipolle e dei pomodori.
Soffriggete la metà rimanente in un tegame di coccio insieme alla margarina e all'aglio tritato.
Dopo 5 minuti circa, quando il soffritto avrà preso colore versate l'acqua e portate ad ebollizione.
Aggiungete a questo punto la carne, le pannocchie e i platani. Quando la carne inizierà a essere
lessa, dopo 45 minuti circa, prelevate le pannocchie che conserverete a parte.
Unite ora al brodo di cottura le banane rosse, la manioca, le patate e aggiustate di sale e pepe.
Coprite e proseguite la cottura finché tutti gli ingredienti saranno ben cotti, a questo punto sgranate nel brodo i chicchi di mais e spolverate con il coriandolo fresco prima di servire in tavola.
SHANTHI
Ingredienti (per 4 persone):
• 1 gallina
• 1 tazza di cipolla
• 1 tazza di pomodori sbucciati e tagliati a pezzi
• 3 cucchiai di margarina
• 1 cucchiaio di aglio tritato
• 10 tazze d'acqua
• 3 pannocchie di mais tagliate in 3 parti
• 2 platani verdi tagliati a pezzi
• 2 banane rosse sbucciate e tagliate a pezzi
• 2 tuberi di manioca sbucciati e tagliati a pezzi
• 6 patate tagliate a pezzi
• 3 cucchiai di coriandolo fresco tritato
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Il cielo dei Chibchas
COLOMBIA
in...
RACCONTO
In queste pagine potete leggere alcune leggende del
popolo Chibcha, una popolazione precolombiana vissuta
sull’altopiano di Bogotá, con una ricca e importante
cultura.
di Ezequiel Uricochea
[email protected]
A
ll’inizio del mondo la luce era rinchiusa in una cosa grande che i
Chibchas non sapevano descrivere e che chiamavano Chiminigagua
o il Creatore; i primi a uscire da lì furono alcuni uccelli neri che,
volando per tutto il mondo, lanciarono sulle cime un suono risplendente che
illuminò tutta la Terra.
Dopo Chiminigagua, gli esseri più venerati erano il Sole e la Luna, la sua
compagna.
E
cco come si popolò il mondo: poco dopo l'inizio del primo giorno, uscì
dalla laguna di Iguaque, quattro leghe a nord di Tunja, una bella donna
chiamata Bachuè, o Fuzachogua che vuol dire donna buona; essa portava in
braccio un bambino di tre anni. La donna e il bambino scesero verso la pianu-
ra e qui abitarono finché il bambino divenne grande, si sposò con la Bachuè, e
da loro ebbe inizio il genere umano che si diffuse nel mondo con straordinaria
rapidità.
Dopo molti anni, Bachuè e il suo sposo, vedendo la Terra finalmente popolata, ritornarono alla laguna da cui erano apparsi e, dopo essersi trasformati in
serpenti, sparirono nelle sue acque.
I Chibchas veneravano Bachuè: realizzavano così delle statuette di oro o di
SHANTHI
legno che la rappresentavano con il bambino di diverse età.
20
I
Chibchas credevano che le anime uscissero dai corpi dei morti e scendessero al centro della Terra attraverso dei sentieri di terra gialla e nera, attraver-
sando un gran fiume a bordo di barche costruite con tela di ragno; per questo
motivo non era loro permesso uccidere questi animali.
I
Chibchas adoravano anche l'arcobaleno, chiamato Cuchavira, il protettore
dei malati di febbre, di solito lo invocavano le donne che stavano partoren-
do. Le offerte che venivano fatte a questo dio erano piccoli smeraldi, granuli
d'oro e perline colorate che arrivavano dal mare attraverso scambi.
Chibchacum e Bochica
S
i narra che Chibchacum,
indignato a causa del compor-
tamento degli abitanti della Piana di
Bogotà, un giorno decise di punirli,
allagando le loro terre: per questo
fece confluire improvvisamente sulla piana i due fiumi: Sopò e Tibitò,
affluenti principali del Funza, che
prima scorrevano attraverso altre
regioni.
Questi fiumi trasformarono così la
pianura in un vasto lago.
I Chibchas si rifugiarono allora sulle alture e, piangendo per la paura
di morire di fame, pregarono Bochica, il quale apparve un pomeriggio,
al tramonto del sole, a cavallo di un arcobaleno. Egli radunò la popolazione e
offrì loro la soluzione per i loro mali: non avrebbe fatto sparire i fiumi perché
essi avrebbero potuto tornare utili nei momenti di siccità per irrigare le loro
terre; al contrario, li avrebbe fatti scorrere senza farli esondare.
Quindi, lanciando il bastone d'oro che teneva tra le mani, aprì una breccia
abbastanza grande sulle rocce di Tequendama, e qui defluirono le acque,
lasciando la pianura asciutta e più fertile per il limo che si era depositato.
M
a non si limitò a ciò, il giustiziere Bochica! Per punire Chibchacum di
aver fatto soffrire gli uomini, egli lo obbligò a caricarsi la Terra, che
prima era sorretta da alcune possenti colonne di guaiaco (un legno robusto),
da allora avvengono di frequente dei terribili terremoti. Gli Indios credono
che siano causati da Chibchacum che, stanco, passa il carico da un braccio
all'altro; e a seconda della maggiore o minore attenzione con cui esegue questi
movimenti, le scosse sono più o meno forti.
SHANTHI
sulle spalle. Purtroppo questa soluzione portò anche degli svantaggi, perché
Tratto da Ezequiel Uricochea - Leyendas latinoamericanas y del mundo
Traduzione di C. A. Zoia
21
Feste, incontri e…
EVENTI
Come e dove “incontrare” AMI
[email protected]
I momenti di incontro organizzati da AMI sono importanti non solo
perché sono piacevoli occasioni per stare insieme, ma anche perché
sono momenti di crescita per noi genitori e per le nostre ragazze e ragazzi sia attraverso gli spunti di riflessione proposti dagli "specialisti" sia
attraverso lo scambio informale di esperienze tra genitori. Sono inoltre
importanti occasioni di sensibilizzazione rispetto ai progetti che AMI
con fatica sempre crescente cerca di portare avanti e, perché no, opportunità per contribuire concretamente alla loro realizzazione attraverso
gli acquisti al mercatino, la lotteria, le proposte del punto di ristoro...
13 14
GIUGNO
Festa Shanthi
13-14 GIUGNO 2015
FESTA dell’ASSOCIAZIONE
Cascina Fagnana
Buccinasco (Milano)
Per informazioni scrivete alla mail
del gruppo manifestazioni:
[email protected]
Nell'ambito della “20° edizione della Festa
delle Associazioni”, organizzata dal Comune di Buccinasco, ci sarà la tradizionale festa
di AMI. Il programma prevede, per entrambi i giorni a partire da sabato 13 giugno nel
pomeriggio, il nostro grande mercatino e
il punto ristoro, ai quali si aggiungeranno,
domenica 14 giugno, il pranzo (che prevede un menù etnico semplice ed economico,
ma non per questo meno buono!), il punto
ristoro con la caipirinha e l’estrazione della
lotteria.
È un appuntamento importante per rivedere
persone e amici che hanno percorso la strada comune dell’adozione; è un momento in
cui ricordare gli scopi di AMI e sostenere i
diversi Progetti nei Paesi in via di sviluppo
che AMI promuove.
Il ricavato della lotteria AMI 2015 consentirà il sostegno del progetto “ESPACO PROGREDIR” nel Barrio de Miguel Couto - Nova
Iguaçu (Brasile). L’estrazione è prevista per il
giorno 14 giugno alle ore 17.30. E INOLTRE...
22
12-13 dicembre: con il mercatino solidale e, la domenica, tante divertenti attività.
E, naturalmente, Babbo Natale...
E
NETO
AMI V
AMI V
SHANTHI
10 ottobre: seminario AMI per tutte le coppie in attesa e festa di autunno per i ragazzi...
mentre gli adulti parlano, parlano, PARLANO! Con laboratori, il ristoro e il mercatino
delle meraviglie!
E
RSILIA
Restiamo in contatto! Cerca tutti gli eventi e le occasioni di crescita e incontro di AMI, in
tutte le sue sedi, nei siti dedicati. E partecipa attivamente alla crescita dell'associazione!
www.amiweb.org
[email protected]
[email protected]
Scusate il disturbo
Le parole, davvero speciali, di Matteo ci chiamano
tutti in gioco, ci impongono di guardare nel dolore
profondo di chi ha una storia adottiva alle spalle, e
contemporaneamente di accettarla come parte della
nostra nuova storia. E imparare che a volte, forse,
dovremmo essere noi a dire: scusate il disturbo!
Un figlio è di chi lo cresce non
di chi lo fa e lo abbandona.
Io non ho mai capito la parola adozione. Io, da
quando ho veramente scoperto di essere stato
adottato, non ho capito perché quelli che mi
hanno messo al mondo mi abbiano lasciato
all’ospedale subito quando sono nato. Che bastardi, mi sono ho detto, mia mamma mi ha
raccontato che forse quella che m’ha messo al
mondo mi picchiava ed una volta mi ha fatto
di Matteo – prima C
[email protected]
sbattere la testa.
Ragazzi e ragazze io vi dico: non vivete male la
vostra vita perché siete stati abbandonati, vivete
a testa alta la vostra vita e sorridete perché adesso avete una famiglia che vi adora che non vi fa
mancare niente.
Un figlio è di chi lo cresce non di chi lo fa e lo
abbandona.
Adesso vi voglio anche raccontare di quando sono
andato in Colombia ad
adottare mia sorella Diana.
Il primo giorno che l’ho
vista non ho capito che
sarebbe diventata mia sorella perché avevo solo 5
anni.
Mi ricordo però che le ho
subito dato le bambole e
abbiamo festeggiato con
gli assistenti sociali.
Quando è venuta all’hotel,
io ho guardato mia mamma e ho detto: “ma quando
la riportiamo indietro? io non voglio una sorella!”
Però col passare del tempo le ho voluto bene,
i viaggi che abbiamo fatto insieme... le gare di
tabelline a chi le sapeva di più.
Beh... però non posso sapere come si sente mia
sorella a essere stata adottata perché non l’ha
mai detto.
E adesso che siamo adolescenti, come tutti i
ragazzi, io mi sento felice con la mia famiglia
che non mi fa mancare niente e mi vuole bene.
Dall’altro lato non sono tanto felice perché ho
sempre desiderato sapere chi mi ha messo al
mondo per chiedergli perché non mi ha voluto
come loro figlio. Credo lo stesso valga anche per
mia sorella.
E scusate il disturbo.
SHANTHI
Ciao,
sono Matteo (di prima C) e vi vorrei scrivere la
mia esperienza di quando ho scoperto di essere
stato adottato.
Io sono stato abbandonato a 9 mesi perché i
miei genitori biologici forse erano troppo giovani.
Io ho sempre vissuto con i
miei genitori e mia sorella
Diana adottata pure lei. Io
ho sempre creduto che
ero nato dalla pancia di
mia mamma adottiva .
Ho capito sul serio di essere stato adottato all’età di
12 anni anche se lo sapevo già prima, e non l’ho
presa molto bene perché
è come se i miei genitori
biologici mi avessero tradito, e dal quel giorno diciamo che non gli ho voluto
molto bene. Sarà stato così
anche per voi ragazzi e ragazze adottati che adesso
state leggendo questo lettera.
I miei compagni di scuola delle scuole medie mi
mettevano dei bigliettini sulla schiena con scritto: “adottato di merda”. Me lo ricordo benissimo.
Da quel giorno ho iniziato a prendermela con
me stesso, come se non mi volessi bene.
NUOVE
GENERAZIONI
23
I progetti AMI 2014/15
BRASILE
PROGETTO
DESCRIZIONE
ESPACO PROGREDIR
Barrio de Miguel Couto
Nova Iguacu
Offrire opportunità di formazione/socializzazione ai bambini e ragazzi della comunità locale.
Offrire sostegno psicologico, sociale, pedagogico.
Aiutare le famiglie all’inserimento nella società.
Favorire modelli di relazione sociale positivi.
EURO
€ 70.534
(finanziamento CAI)
€ 17.636 sono stati
erogati nel 2013
€ 50.500
PROJETO EDUCADORES SALVADOR
Favelas di Valeria,
Canabrava, Brotas
Salvador de Bahia
Sostegno delle attività extrascolastiche, dei Centri Comunitari già sostenuti da AMI, inserendo 3
educatori:
- uno seguirà i bambini con Corsi di Arte infantile, Animazione e introduzione al Teatro,
- uno insegnerà Musica (chitarra e flauto),
- uno seguirà i bambini nella fascia di età 3/5
anni e si occuperà dell’acquisto del materiale didattico necessario allo svolgimento dei corsi.
TOTALE PROGETTI BRASILE
SPERANZE... IN FUMO?
SHANTHI
Abbiamo ricevuto, proprio nei giorni in cui
va in stampa questo numero, la notizia che
lo spazio della Ludoteca a Sao Sebastiao vicino a Brasilia, che da circa 20 anni
AMI sostiene con progetti di cooperazione
ma anche attraverso "gemellaggi" con studenti italiani, è stato bruciato da un atto
vandalico.
24
€ 30.500
(finanziamento Partner locale)
€ 5.000
(finanziamento AMI)
€ 15.000
(finanziamento parziale da Nuovi
Spazi al Servire ONG)
121.034,00
!
Gran parte degli spazi e delle attrezzature, dai computer alle bambole, dai frigoriferi agli strumenti musicali, sono stati irreparabilmente persi... tra la disperazione di chi
tanto ha lavorato per dare dignità a questo
luogo e dei bambini e dei ragazzi che lo frequentano (vedi anche Shanthi 2014-2).
È stata perciò avviata una raccolta fondi (sul c/c Banca Prossima 119923) per permettere a questo spazio, così importante per gli abitanti della favela, di riaprire e tornare ad
accogliere i suoi giovani.
COLOMBIA
PROGETTO
EURO
Adesione al Programma di Sostegno dell’ICBF, rivolto ai ragazzi maggiorenni uscenti dal circuito di
protezione dell’Istituzione. Ancora non si ha avuto conferma dell’avvio del Progetto.
€ 7.000
(finanziamento AMI)
7.000
TOTALE PROGETTI COLOMBIA
COSTA D’AVORIO
D’AVORIO
PROGETTO
Essendo la scolarizzazione un grave problema per le famiglie povere in quanto l’accesso è di tipo privatistico a pagamento, gli unici
interventi che non gravano sull’economia familiare sono quelli della
Comunità Religiosa dell’Istituto Ravasco Suore della Congregazione
Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, apprezzati anche dalla Comunità Musulmana. Avendo contribuito, negli anni precedenti, alla
costruzione della Scuola Materna e Centro Nutrizionale, nel 2012
si è convenuto di aderire alla richiesta dell’Istituto per la costruzione della Scuola Primaria. I lavori, iniziati nel 2012, sono quasi al
termine e con l’invio dell’ultima trance dovrebbero terminare entro il
1° semestre dell’anno.
TOTALE PROGETTI COSTA D’AVORIO
EURO
COMPLETAMENTO PROGETTO
10.000
10.000
SHANTHI
SCUOLA PRIMARIA
Tabagne
DESCRIZIONE
25
ETIOPIA
PROGETTO
Casa di Accoglienza
per Bambini Infettivi
Addis Abeba
Istruzione per tutti
BRIGHT VISION HOPE
VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT
Fonko e Lereba
Laboratorio FONKO
BRIGHT VISION HOPE
VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT
Fonko e Lereba
Centro Estivo
BRIGHT VISION HOPE
VILLAGE and COMMUNITY DEVELOPMENT
Fonko e Lereba
DESCRIZIONE
Proseguimento del Progetto di mantenimento della struttura.
L’intervento prevede:
- approvvigionamento del materiale di consumo,
- approvvigionamento costante degli alimentari,
- pagamento degli stipendi del personale dedito all’organizzazione ed all’assistenza,
- pagamento dell’affitto,
- pagamento delle spese correnti per il mantenimento,
- visite mediche di controllo e assistenza psicologica.
€ 20.000
(finanziamento AMI)
Mantenimento dello staff di una scuola per un anno
dall’inizio dell’attività.
€ 20.000
(finanziamento AMI)
Costruzione di un laboratorio per apprendimento lavori
artigianali (falegname, idraulico, fabbro, ecc.)
da definire
€ 18.000
(finanziamento AMI)
Gestione dei bambini nel periodo di vacanze scolastiche (luglio e agosto).
L’intervento prevede:
- approvvigionamento costante degli alimentari,
- pagamento degli stipendi del personale dedito all’organizzazione e all’assistenza.
I minori che frequenteranno il Centro Estivo saranno 414
(264 a Fonko e 150 a Lereba) e sarà assicurato loro un
pasto giornaliero.
Gli insegnanti si occuperanno di organizzare attività ludiche di vario genere e, nel contempo, di dare assistenza agli alunni che durante il corso scolastico trascorso
hanno avuto difficoltà di apprendimento.
SHANTHI
TOTALE PROGETTI ETIOPIA
26
EURO
€ 6.000
(finanziamento AMI)
54.000
INDIA
PROGETTO
DESCRIZIONE
Accoglienza Minori e
Famiglie
Panamaram – Wyanad
Kerala
Sostegno al mantenimento del Samadhana Bhavan, coprendo le spese primarie per il cibo e le
cure necessarie a migliorare le condizioni degli
assistiti.
MISSION TO
THE NATIONS
SAFE MOTHER AND
CHILD KAKINADA
Il Progetto prevede l’aiuto a 250 donne per portare a termine la gravidanza in condizioni "normali".
AMI, con i programmi di Sponsorizzazione, si
farà carico, almeno per alcuni anni, di supportare sia il nascituro che la mamma.
(Andhra Pradesh)
MISSION TO
THE NATIONS
SUPPORT TO WIDOWS
(Andhra Pradesh)
(Andhra Pradesh)
In Kakinada il responsabile di Mission to the Nations (Rev. Paparao) ci ha segnalato che nella
New Life School di Kakinada, (1.150 studenti di
cui 350 femmine) non ci sono i servizi igienici.
Nel corso dell’anno si provvederà a costruirli al
fine di migliorare le condizioni igieniche dell’intera scuola.
TOTALE PROGETTI INDIA
TOTALE GENERALE
€ 3.000
(finanziamento AMI)
€ 6.000
(finanziamento AMI)
€ 5.000
(finanziamento AMI)
€ 4.000
(finanziamento AMI)
SHANTHI
MISSION TO
THE NATIONS
SUPPORT TO
NEW LIFE SCHOOL
In Kakinada il responsabile di Mission to the Nations (Rev. Paparao) ha individuato circa 100 vedove molto povere e senza fissa dimora.
Non hanno alcun supporto. Alcune volte, quando muoiono sui marciapiedi o ai lati della strada lo stesso Reverendo Paparao e altri collaboratori dell’Associazione, si preoccupano, con il
permesso del governo locale, di seppellire queste donne.
AMI si farà carico di seguire 100 vedove, povere e senza fissa dimora, e fornire loro, tramite la
supervisione di Mission to the Nations, il cibo necessario per alimentarsi.
Nello specifico verrà fornito: riso, cipolle, patate,
legumi e altre verdure.
EURO
€ 18.000
€ 210.034
27
Stato Patrimoniale e
Rendiconto Gestionale
BILANCIO
Riportiamo qui di seguito il bilancio dell’associazione per l'anno
2014 approvato dall’ultima assemblea dei soci dello scorso
12 aprile 2015. È stata mantenuta una contabilità rispondente
a criteri civilistici e si è quindi redatto un bilancio composto da
Stato Patrimoniale e Rendiconto Gestionale.
di Silvano Brai
[email protected]
STATO PATRIMONIALE aggiornato al 31-dic-2014
Descrizione
ANTICIPAZIONI AD ASSOCIATI
Associati c/anticipazioni
TERRENI E FABBRICATI
Immobile Buccinasco
ATTREZZATURE INDUSTRIALI/COMM
1.095,72
338.800,00
338.800,00
9.803,58
CAPITALI E RISERVE
Fondo riserva volontaria indivisibile
10.732,05
Fondo riserva volontaria divisibile
14.826,28
Fondo patrimoniale associativo
869.426,94
17.493,11
Macchine d'ufficio Buccinasco,
Padova, Versilia
2.970,00
Avanzo gestione caratteristica
RIMANENZE DI MAGAZZINO
Magazzino Buccinasco
CREDITI VARI V/TERZI
Crediti verso utenti CPCF
77.036,52
11.884,70
11.884,70
53.896,40
53.896,40
ERARIO C/RIT. SUBITE E CREDITI
Debito vs/erario per ritenuta psicologhe
ALTRI DEBITI
Anticipazioni da associati
Anticipazioni da sostenitori
BANCHE C/C E POSTA C/C
412.043,31
FONDI AMMORTAMENTO
FABBRICATI
BANCHE ESTERE C/C
67.818,54
26.619,41
AMI Etiopia - AMI Colombia
AMI Brasile
26.619,41
CASSA
8.119,23
Cassa contanti e assegni
ERARIO C/RIT. SUBITE E
CREDITI D'IMPOSTA
Ritenute subite su interessi attivi
44.168,37
260,00
38.188,17
35.574,55
F.do ammortamento immobile Buccinasco
35.574,55
FONDI AMMORTAMENTO
ATTR. INDUSTR.
7.093,55
F.do ammortamento arredamento
Buccinasco Padova Versilia
4.827,55
F.do ammortamento macchine d'ufficio
2.265,00
8.119,23
687,07
687,07
Totale Attività
939.985,94
Perdita del Periodo
111.058,05
Totale a pareggio
84,00
2.140,20
Debiti verso psicologhe per prestazioni
c/c Banco Posta e libretto spedizioni
84,00
3.580,00
446.781,95
344.224,77
17.493,11
Anticipazioni varie da destinare
DISPONIBILITÀ LIQUIDE
c/c presso Banche
946.630,96
51.645,69
RISULTATO D'ESERCIZIO
77.036,52
Passività
Fondo garanzie ente morale
6.833,58
Fondo monetario
SHANTHI
1.095,72
Descrizione
Arredamento Buccinasco,
Padova, Versilia
TITOLI D'INVESTIMENTO
28
Attività
1.051.043,99
Totale Passività
1.051.043,99
RENDICONTO GESTIONALE al 31-dic-2014
Descrizione
RIMANENZE INIZIALI
Magazzino iniziale
COSTI
Spese realizzazione progetti
Invio aiuti e donazioni
Contributi sostegno a distanza inviati
Finanziamento progetti con 5 per mille
Manifestazioni
Sottoscrizioni a premi
Spese artigianato
Oneri
15.673,60
15.673,60
643.732,64
51.582,04
4.068,05
324.593,80
Descrizione
RICAVI
Quote sociali
Quote sostegno a distanza
Donazioni
Proventi
709.873,26
27.630,00
343.528,49
4.050,00
Sottoscrizioni per progetti/aiuti
11.118,00
Erogazioni 5 per mille Irpef
74.715,91
36.400,32
Sottoscrizioni a premi
3.322,00
3.629,09
Introiti manifestazioni
7.089,00
Offerte artigianato
7.941,00
266,60
5.131,24
Conferimento mandati
33.000,00
Reso conferimenti mandati
18.058,20
Contributi corsi adozioni
12.440,00
Spese organizzazione corsi adozione
20.033,62
Contributi per traduzioni
31.342,14
Spese traduzioni
20.205,05
Ricavi vari
Compensi e rimb. spese a referenti esteri
Spese mantenimento minori
127.915,02
7.167,01
Sottoscrizione a premi Gr. Versilia
Contributi per compensi referenti esteri
Spese varie adozioni
490,38
Contributi legalizz. posta e varie estero
Spese mediche
174,98
Contributi per realiz. post adozioni internaz.
Spese legalizzaz. posta e varie estero
Pubblicazioni promozionali e informativ e
Pubblicazione rivista Shanthi
Spese varie
COSTI PER UTENZE
1.271,00
720,00
21.770,65
255,59
10.459,29
Contributi per spese mediche
Contributi incontri CPCF
Contributo per colloqui con psicologhe
PROVENTI FINANZIARI VARI
Magazzino finale
Energia elettrica Acqua potabile Gas
4.583,56
PROVENTI DIVERSI
Spese telefoniche
5.875,73
Differenza di arrotondamento all'euro
COSTI PER SERVIZI E CONSULENZE
68.257,47
Compensi psicologhe CPCF
55.600,62
Compensi psicologa
12.088,50
Compensi prestazioni diverse
28.105,51
SPESE AMMINISTRATIVE E GENERALI
13.402,49
LOCAZIONE E CANONI
32.702,39
6.226,54
Spese condominiali sede Buccinasco
1.279,34
ONERI DIVERSI DI GESTIONE
6.496,70
ONERI TRIBUTARI
1.099,97
Perdite su cambi
ONERI FINANZIARI VERSO BANCHE
Commissioni e spese bancarie
AMMORTAMENTI
74.373,40
811,90
11.884,70
11.884,70
368,86
368,86
632,53
632,53
5.396,73
5.396,73
3.204,27
3.204,27
11.783,04
10.164,00
Amm.to ordinario arredamento
1.025,04
Totale Costi
512,00
1.099,97
Amm.ti ordinari fabbricati civili
Amm.to ordinari macchine d'ufficio
550,00
24.974,00
SHANTHI
ALTRI COSTI DI ESERCIZIO
46.638,40
25.196,51
Spese varie locazione immobili
Imposte e tasse deducibili
Interessi attivi bancari e postali
30,00
568,35
SPESE DI RAPPRESENTANZA
Canoni di locazione immobili
PROVENTI FINANZIARI VARI
5.807,02
594,00
833.817,40
Totale Ricavi
722.759,35
Perdita del periodo
111.058,05
Totale a pareggio
833.817,40
29
SALUTE
di Ezio Aimasso
[email protected]
Toxocariasi: conoscerla
per prevenirla!
Anche il nostro "miglior amico", involontariamente, può
causarci del male... ma bastano delle semplici precauzioni
per non correre rischi e continuare ad abbracciarci!
Cercherò di spiegare in queste pagine una
patologia non troppo diffusa, ma comunque
potenzialmente pericolosa, specie per genitori con figli piccoli (in età prescolare e scolare). Si tratta di una malattia che rientra nella categoria delle malattie parassitarie tipo la
tenia, o la malaria per citarne una poco diffusa da noi. Il parassita in questione è noto
agli studiosi come Toxocara canis, e la malattia
che trasmette viene indicata come sindrome
da larva migrans viscerale.
SHANTHI
È una malattia cronica, generalmente non
grave, che colpisce soprattutto i bambini, ma
che viene diagnosticata con sempre maggior
frequenza anche negli individui adulti. Si
contrae non da contatto diretto con l’animale, ma solamente con l’ingestione di materiale infetto dalle uova emesse con le feci dal
cane: quindi in particolare sono particolarmente a rischio gli individui che frequenta-
30
È una malattia cronica, generalmente non grave, che colpisce soprattutto i bambini...
no parchi pubblici, giardini, luoghi frequentati comunque anche da cani, perché le uova
emesse con gli escrementi trovano nella terra e nell’erba un terreno adatto per la crescita e la riproduzione.
I bambini, giocando, o peggio ancora, facendo eventualmente spuntini senza alcuna
igiene preventiva, possono introdurre nel
loro corpo dette uova che, giunte all’interno
dell’organismo umano, cominciano a produrre i loro malefici effetti.
I problemi sono diversi, a seconda degli organi colpiti: si possono verificare danni a carico del fegato, febbre, a volte sintomi a carico
dell’apparato respiratorio, tipo tosse o diffi-
coltà a respirare (dispnea);
oppure dolori addominali
di tipo cronico, od eruzioni
sulla pelle, tipo noduli o orticaria.
Ma i più importanti, se la
malattia non viene diagnosticata e curata il più precocemente possibile, sono quelli a carico del
sistema nervoso centrale e dell’occhio.
A carico del sistema nervoso sono frequenti
le crisi convulsive, dovute al localizzarsi dei
granulomi parassitari dell’encefalo, e a volte
sono confuse e trattate come vere e proprie
crisi.
Altra localizzazione frequente, con possibilità di gravi danni, è quella oculare, con perdita progressiva della vista, fino ad arrivare,
specie negli anni passati quando la diagnosi
non era a volte così tempestiva come oggi,
all’enucleazione.
Alla clinica pediatrica di Torino abbiamo
avuto un caso, ormai trent’anni addietro, di
una bambina che aveva come unico segno
un’eosinofilia* assoluta elevatissima, che
l’aveva sottoposta a una serie impressionante
di visite specialistiche e accertamenti ematologici e strumentali prima di giungere alla
diagnosi corretta di toxocariasi.
Identikit di un parassita
Toxocara canis è un grosso verme lungo fino a
10 cm che vive nell’intestino tenue del cane.
È necessario anche dire che un cane che
vive in appartamento non è mai infettivo, in
* Eosinofilia: aumento degli eosinofili
quanto le uova della Toxocara canis necessitano di un adeguato periodo di tempo nella
terra per portare a compimento il loro ciclo
vitale.
E' importante conoscere i sintomi che provoca nel cane...
È anche importante conoscere i sintomi che
questa infezione provoca nel cane per saperla riconoscere e quindi per poter curare il
cane, prima di riportarlo ai giardinetti e rischiare di diventare fonte di contagio per
qualcuno.
Se l’infestazione è di lieve entità, l’animale
avrà solo modesti sintomi intestinali, tipo
diarrea, mentre nelle forme più gravi, specie
nei cuccioli, si manifesteranno segni di polmonite, enteriti violente con occlusioni intestinali, peritoniti con a volte perforazioni. La
diagnosi nel cane è semplice, bastando un
semplice esame colturale sulle feci.
È una malattia diffusa in tutto il mondo,
dovuta soprattutto alla mancanza di norme
igieniche basilari, come, principalmente, lavarsi le mani.
Epidemiologia
La Toxocariasi è una patologia diffusa in
tutto il mondo con prevalenze maggiori nei
paesi poveri e in via di sviluppo. I fattori di
rischio più importanti per la popolazione
umana sono il livello di contaminazione ambientale da uova del parassita e il mancato rispetto delle norme igieniche. Nei sette anni
dal 1998 al 2004 in Piemonte si sono verificati otto casi di Toxocariasi.
Prognosi
La malattia è raramente mortale, ma soprattutto in passato, quando questa malattia era
meno conosciuta e i mezzi diagnostici e terapeutici erano meno precisi ed efficaci, i danni oculari erano molto più imponenti, e si
arrivava in qualche caso, come detto prima,
anche all’enucleazione dell’occhio.
SHANTHI
La diagnosi viene posta avvalendosi del contributo dei genitori, che raccontano come il
figlio o la figlia vada sovente a giocare ai giardinetti, dove magari circolano liberamente
cani, e si fermino a far fare uno spuntino ai
figli sulle panchine senza lavarsi neanche le
mani, sporche magari di quella terra in cui
alberga l’uovo del parassita deposto dall’animale.
Alla comparsa dei primi sintomi conviene
subito praticare una serie di esami ematochimici, che evidenzieranno un’eosinofilia più
o meno marcata, una leucocitosi (aumento
dei globuli bianchi) e sempre un’ipergammaglobulinemia, cioè un aumento di un tipo particolare di proteine.
La terapia si baserà sulla somministrazione
di farmaci specifici contro i parassiti, che
preverranno le complicanze a carico dei vari
organi.
Macro fotografia di Toxocara canis.
31
CONVIVENZE
di Massimo
Annibale Rossi
[email protected]
La terra dei bambini vive!
Vento di Terra rilancia la campagna “La Terra dei Bambini
vive! Ricostruiamo insieme il futuro dei bambini di Gaza”,
con nuovi obiettivi per sostenere la ricostruzione del
centro per l’infanzia distrutto durante l’offensiva militare
“Margine Protettivo” e ripristinare in modo permanente
servizi di supporto psicosociale alla popolazione di Um
al Nasser, Striscia di Gaza.
Con la distruzione del centro per l’infanzia
“La Terra dei Bambini” ad opera dell’esercito israeliano, il villaggio di Um al Nasser è
rimasto senza un luogo idoneo per la fornitura di servizi educativi e socio-assistenziali
agli abitanti.
SHANTHI
Il villaggio di Um al Nasser
Situato a nord della Striscia di Gaza, conta
circa 5.000 abitanti, di cui il 95% profughi.
Essendo la maggioranza della popolazione
di origine nomade, la città è considerata un
“villaggio beduino”. Il tasso di natalità nel comune, come nel resto della Striscia, è molto
elevato e i minori rappresentano il 60% della
popolazione. Si contano circa 760 famiglie,
composte in media da 6-7 persone.
Durante l’invasione di terra da parte delle
truppe israeliane tutta la popolazione del villaggio è stata costretta a lasciare le proprie
case nel cuore della notte, senza poter pren-
32
dere nulla. Gli attacchi hanno portato alla
distruzione di una grande parte della zona
del villaggio, compresi i campi coltivati e le
infrastrutture, oltre che all’uccisione di molti animali (mucche, capre).
La brutalità delle azioni militari e l'esposizione ad eventi
traumatici ha segnato psicologicamente sia gli adulti che i
bambini...
Oggi la maggior parte delle famiglie è tornata al villaggio, non ha mezzi di sostentamento, e dipende completamente dagli aiuti delle agenzie internazionali. 250 famiglie, circa
1.700 persone, pari al 33% della popolazione
è sfollato, senza casa perché completamente
distrutta o perché inagibile.
La brutalità delle azioni militari e l’esposizione ad eventi traumatici ha segnato psicologi-
camente sia gli adulti che i bambini:
si evidenziano gravi sintomi di PTSD (disturbo post traumatico da stress) nelle persone
che hanno subito o assistito decessi improvvisi, ferimenti, attacchi aerei ed esplosioni,
distruzioni di edifici.
I bambini e le bambine sono tra i più esposti,
a livello psicologico. La continua tensione,
ha provocato un aumento di disturbi comportamentali, che si somma ai disturbi già
in fase di trattamento dovuti al precedente
attacco del novembre 2012.
I minori beduini nella Striscia di Gaza e nel
villaggio di Um al Nasser in particolare, vivevano già una situazione altamente disagiata
relativamente alle condizioni socio sanitarie
e nutrizionali. Inoltre nella situazione attuale, dove anche le infrastrutture di base sono
state totalmente distrutte, la mancanza di
nozioni socio sanitarie di base, unita al problema della contaminazione delle acque,
contribuisce alla diffusione di malattie da parassiti (ameba, dissenterie…) che colpiscono
principalmente la fascia della prima infanzia
e che possono risultare anche fatali.
La Terra dei Bambini vive!
Ricostruiamo insieme il futuro dei
bambini di Gaza!
Grazie alla generosità di molte persone e
donatori, in questi mesi Vento di Terra, insieme allo staff locale, ha potuto ripristinare
SHANTHI
La sede provvisoria della "Terra dei Bambini" non è però
adatta a contenere tutte le attività del centro polifunzionale...
i servizi di base, presso un’area dell’edificio
della Municipalità di Um al Nasser: il 17 settembre l’asilo ha ripreso le sue attività nella sede provvisoria, è stata allestita un’area
per l’ambulatorio pediatrico e sono iniziati
i primi incontri con le mamme per le attività
di supporto psico-sociale sulla gestione del
trauma causato dal conflitto.
La sede provvisoria della “Terra dei Bambini” non è però adatta a contenere tutte le
attività del centro polifunzionale: i bambini sono aumentati (da 130 a 170) e le aule
sono piccole e sprovviste di materiale (sedie,
banchi, lavagne), l’ambulatorio pediatrico è
stato allestito in un sottoscala, lo spazio per
le attività con le donne è l’atrio dell’edificio,
senza alcuna privacy.
Le famiglie sfollate in particolare necessitano di un supporto immediato e duraturo,
soprattutto le donne e i bambini.
Il terreno per ricostruire il centro per l’infanzia è già stato individuato e sono arrivati
i permessi per la ricostruzione. Il progetto
sarà modulare, in modo da poter costruire
a blocchi, man mano che arrivano le risorse
economiche. Il mattoni per la costruzione saranno realizzati interamente in loco.
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RECENSIONI
Abbiamo scelto per voi
Un unico consiglio, ma su un libro che parla di... libri!
Un "regalo" per tutti coloro che amano la lettura e la libertà!
di Chiara Basile
[email protected]
La bambina che salvava i libri
di Markus Zusak
Edizioni Frassinelli
SHANTHI
“La gente tende a notare i colori di una giornata solo all'inizio e alla
fine, ma per me è chiaro che in un giorno si susseguono un’infinità di
sfumature e tinte, in ogni istante. Una singola ora può essere composta
da migliaia di colori diversi. Gialli cerei, azzurri plumbei. Tenebrosa
oscurità. Nel mio lavoro mi picco di notarli tutti.”
34
Con queste parole, la Morte, misteriosamente affascinata dagli
esseri umani, inizia a raccontare la storia di Liesel Memiger.
Ci troviamo in Germania nel 1938, Liesel ha nove anni ed è in
viaggio con la madre e il fratellino su un treno diretto alla città
di Molching. Quando il piccolo muore, la Morte incontra per la prima volta Liesel. Durante
il funerale in un cimitero accanto alla ferrovia, Liesel ruba un libricino, il "Manuale del Becchino", perduto da uno degli addetti alla sepoltura: comincia così la storia di una piccola ladra,
la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano
contro l'orrore che la circonda.
La bambina viene data in adozione ad Hans e Rosa Hubermann perché sua madre è comunista e deve scappare dalla persecuzione nazista. Quando Hans si accorge che Liesel è analfabeta le insegna a leggere, cominciando dal “Manuale del Becchino” e nella bambina nasce
una irrefrenabile passione per la lettura.
È il papà adottivo quindi che le insegna a leggere, che le dischiude l’universo delle parole
stampate, le fa comprendere il significato ed il potere delle parole, questo papà con “gli occhi
fatti di bontà e d’argento, di un argento soffice, liquido. Osservando quegli occhi Liesel comprese che
Hans Hubermann valeva molto”.
Quando i nazisti mettono al rogo tutti i libri considerati pericolosi per la cultura del Reich,
Liesel, incapace di sopportare tutto ciò, ruba un libro sopravvissuto alle fiamme; poi comincia a sottrarli dalla biblioteca della moglie del sindaco e interviene tutte le volte che ce n'è
uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura, perché le parole ormai
hanno su di lei un fascino irresistibile e nutrono il suo spirito. Max, l’ebreo che gli Hubermann nasconderanno per un po’ nella loro cantina, descrive così la bambina: “… esistevano
poi gli scuotitori, quelli che comprendevano l’autentico potere delle parole. Riuscivano ad arrampicarsi
sugli alberi più alti. Tra gli scuotitori di parole c’era una ragazzina minuta ed esile, era considerata la
migliore della sua regione, perché si rendeva conto di quanto impotente potesse essere una persona senza
parole. Era affamata di parole”.
Sullo sfondo degli orrori della guerra, l’autore racconta una storia delicata, di coraggio, amicizia, amore filiale.
Per una volta un best seller, da cui è stato anche tratto un film, si rivela effettivamente un
libro incantevole.
5PER
MILLE
Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto AMI onlus attraverso la donazione del 5 per mille.
Anche quest'anno AMI Amici missioni Indiane Onlus è stata inserita tra le organizzazioni
di volontariato alle quali potrà essere destinato il 5 per mille dell'IRPEF.
Il vostro sostegno consentirà di finanziare progetti di aiuto in collaborazione con i nostri
"partner storici" fra tutti Argonauti Explorer e Obiettivo sul Mondo.
Ricordate che, per destinare il 5 per mille ad AMI basta apporre la propria firma nello
spazio contraddistinto dalla voce:
"Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle
associazioni di promozione sociale e alle associazioni e fondazioni riconosciute che operano
nei settori di cui all'art.10, c. 1, lett. a) del D.Lsg n. 46 del 1997" e indicare il nostro codice
fiscale:
97018760153
La scelta di destinare il 5 per mille non modifica l'importo dell'IRPEF dovuta.
CF 97018760153 - cc/c postale 20216206
SOSTEGNO A DISTANZA
(ADOZIONI A DISTANZA)
di Fabiana Polese
[email protected]
Una famiglia... ricca
Il SAD in AMI sta attraversando un momento difficile:
sempre meno persone si impegnano in un sostegno a
distanza. Sicuramente in molti casi ci sono dei problemi
reali. A volte, però, non ci rendiamo conto di quanto
possa cambiare il concetto di "ricchezza e povertà" a
seconda della parte di mondo in cui si vive. Proviamo a
raccontarlo con una "fiaba".
SHANTHI
Saramma copia in bella grafia la lettera che
deve mandare, come dice la suora, "a una ricca famiglia che vive in un paese molto lontano e che
ogni anno manda i soldi per permetterti di frequentare la scuola".
- Suora, ma la mia famiglia sa leggere il tamil?
- No, la tradurremo in inglese...
- E allora perché devo fare la bella copia? Tanto non
capiscono...
- Da brava Saramma, obbedisci che siamo già in ritardo.
Ma fa caldo, e Saramma fa fatica a scrivere sulla
carta leggera facendo attenzione a non sbavare
con la penna. E mentre traccia le linee morbide con attenzione, si perde dietro ai suoi pensieri: chissà dov'è andata la foto che ha fatto
con il vestito bello dell'istituto... Come le piacerebbe scoprirlo!
E il suo desiderio è così forte che tutto d'un
tratto accade qualcosa di molto strano: Saramma si accorge di trovarsi in un luogo sconosciu-
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to: c'è una tavola, è piena di cibo: pane, frutta,
carne e riso. Intorno alla tavola solo tre persone, un uomo, una donna e un ragazzo.
Chissà perché non si accorgono di lei... Poi la
donna tutto d'un tratto si volta a guardarla ed
esclama: - Chi ha spostato la foto di Saramma sulla
credenza? Sarà stata forse la signora delle pulizie...
Si avvicina e... Saramma si sente agitare tutta:
finalmente ha capito! Si è trasformata nella fotografia inviata alla sua "famiglia ricca"!
Che fortuna, ora può finalmente scoprire chi
sono e come vivono! E così, ascoltando le loro
chiacchiere, scopre che la casa è grandissima:
ha tre stanze e il ragazzo ha una camera tutta
per sé... Chissà se si sente solo, la notte?
E hanno tre biciclette e un'automobile.
Stasera il ragazzo sta discutendo con i suoi genitori, vorrebbe delle scarpe nuove che, le sembra di capire, costano molto. Forse gliele compreranno, se prenderà un bel voto in inglese... Sono tempi difficili e tutti devono fare un po'
di economie, risponde il padre.
- Saramma, Saramma! Ma ti sei addormentata?
La ragazzina sobbalza e risponde che no, era
solo soprappensiero e passa la lettera alla suora. Lei le accarezza la testa, le fa un complimento, poi le dice:- Mi aiuti a fare i conti? Dobbiamo
fare qualche risparmio in istituto...
- Ancora? E perché?
- Perché ci ha scritto il rappresentante dell'associazione che ci aiuta dall'Italia, dice che là è un momento
difficile, tante famiglie hanno problemi economici e
così sono sempre meno quelle che possono mandarci
dei soldi...
A Saramma sembra che le si fermi il cuore: ha
tanta paura che anche la sua famiglia diventi
povera.
Sostienimi
Sin dai primi anni, AMI ha pensato che il
sostegno a distanza (adozione a distanza) di
bambini e ragazzi per sostenerli negli studi
potesse costituire un valido strumento per favorire un loro progresso autonomo.
Nelle realtà in cui operiamo cerchiamo di
realizzare un progetto individuale, di studio
o di formazione professionale, che favorisca,
nel medio termine, l’inserimento nella realtà
sociale e professionale locale e contemporaneamente diventino risorse per la stessa collettività.
L’AMI segue attualmente circa 2.700 giovani.
Come effettuare
un sostegno a distanza?
Come primo passo, la persona o famiglia che
desidera fare un sostegno a distanza (sostenitori) contatta l’Associazione e dà comunicazione della propria disponibilità. Il passo successivo è l’invio da parte nostra di una scheda
informativa del ragazzo/a individuato/a anche tenendo conto delle eventuali indicazioni di chi effettua il SaD circa il Paese (India,
Brasile, Etiopia, ecc), l’età e il sesso.
Solo dopo aver ricevuto la scheda il sostenitore invierà il contributo di 180 € annui, in una
o più rate, con le modalità contenute nei documenti spediti assieme alla scheda.
Eventuali eccedenze rispetto alla quota saranno comunque inviate al ragazzo/a.
Da parte AMI vengono trattenuti 15 €: circa la
metà serve a coprire le spese di gestione delle
adozioni a distanza, l’altra metà per finanziare progetti e interventi di aiuto in loco.
La cifra è sufficiente in generale per gli studi primari, mentre gli studi secondari l'assorbono interamente, in quanto comportano il
soggiorno in college o l’iscrizione a scuole
private.
Una o due volte all’anno riceviamo notizie
sulla salute e sull’andamento scolastico dei
ragazzi, che vengono distribuite ai sostenitori.
A seconda dell’età del ragazzo/a sarà possibile una corrispondenza diretta più frequente.
Non è esclusa la possibilità di visitare sul luogo
i giovani sostenuti e le realtà in cui vivono. La
durata del sostegno a distanza è
legata caso per caso alle esigenze
del ragazzo/a, alla sua età e al tipo
di studi; di regola essa è pluriendi Cecilia Cremonesi
nale anche se il sostenitore può
[email protected]
decidere di interromperla, così
come le Missioni possono trovarsi nella condizione di terminarla
quando non sono più in grado di seguire il
ragazzo/a.
Nel caso di interruzione del sostegno chiediamo di essere informati tempestivamente
in modo da consentire l’abbinamento del
ragazzo/a a un nuovo sostenitore. Dove operiamo?
INDIA
La nostra presenza maggiore è negli Stati
del Kerala e Tamil Nadu, dove, in collaborazione con le Suore di Maria Bambina, seguiamo circa 2.200 bambini in una trentina
di località. Alcuni sono orfani e vivono presso le Suore, molti appartengono a famiglie
povere e frequentano la scuola della Missione o hanno contatti coi piccoli dispensari
che le Suore gestiscono in zone rurali o negli slum delle città.
Ancora nel Tamil Nadu, a Pondicherry un
centinaio di bambine/ragazze è seguito per
l’asilo, il doposcuola e l’apprendimento
dell’inglese.
La nostra presenza nel continente indiano si
estende anche ad altri Stati:
Karnataka (India Sud-Occidentale): sostegno di una missione di suore nel distretto del
Dharward che accoglie soprattutto ragazze
povere.
SHANTHI
Grazie al tuo contributo
un mondo diverso sarà possibile!
SOSTEGNO A DISTANZA
(ADOZIONI A DISTANZA)
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I nostri punti di contatto
Sede AMI e redazione SHANTHI:
Cascina Robbiolo - via Aldo Moro, 7
20090 Buccinasco (MI)
Tel 02 45701705 Fax 02 45708630
(apertura: mercoledì e venerdì sera)
Le nostre zone
Bergamo:
035-713916
Limena (PD):
049-8848183
La Spezia:
0187-701114
Mantova:
0376-245259
Piacenza:
0523-896247
Stiava (LU):
0584-970071
SITO INTERNET:
http://www.amiweb.org
Jharkand - ex Bihar (India Nord-Orientale):
sostegno di ragazze della comunità tribale
dei Santals, una comunità antica ed emarginata; si consente loro di studiare, cercando
al contempo di valorizzarne la tradizione
culturale.
West Bengala (India Orientale): sosteniamo
a distanza ragazzi in età scolare, orfani o appartenenti a famiglie povere degli slum di
Calcutta.
SHANTHI
BANGLADESH
In questo stato, tra i più poveri al mondo, le
Suore del Cuore Immacolato di Maria Regina
gestiscono piccoli dispensari e centri dove le
donne possono imparare taglio e cucito, per
sostentare le loro famiglie. In tre villaggi ab-
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biamo in corso circa 340 adozioni a distanza.
Inoltre collaboriamo con dei padri nella Diocesi di Khulna che seguono una trentina di
ragazze e ragazzi per consentire loro di avanzare negli studi.
BRASILE
Rio de Janeiro: la baixada fluminense è una
zona periferica tra le più violente del mondo; qui il sostegno a distanza assume il significato di una prevenzione, togliendo molti
ragazzi dalla strada.
Aiutiamo quattro gruppi di ragazzi: il primo
frequenta la “Escola Nossa Senhora Aparecida”, una piccola scuola per i più poveri; il
secondo è alla casa-asilo Sao Judas Tadeu di
Heliopolis, dove i bambini passano la giornata; il terzo è quello dell’asilo di Xavantes,
uno dei barios più miserabili e degradati
della zona; il quarto è legato alla comunità
di base di Sao Francisco de Assis. Due maestre seguono bambini e famiglie. Sempre
nell’area di Rio, il Centro Arminda Marques
segue i ragazzi nelle attività di dopo scuola,
con le stesse finalità. ETIOPIA
Recentemente abbiamo avviato altre 60 SaD
in Addis Abeba collaborando con l’Istituto
Almaz. Con il Comune di Addis Abeba è stato
avviato, nel 2006, un programma di sostegno
di oltre 120 bambini e ragazzi che frequenta-
no le scuole pubbliche.
Nei villaggi di Fonko e Lereba seguiamo circa
50 bambini affidati alle cure di Hirut.
NIGERIA
A Ngugo, nello Stato di Imo, dal 1988 le “Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue”
gestiscono, con una ventina di suore, una
scuola materna e una elementare. Di recente è stato costruito un orfanotrofio, la “Hope
House”, che ospita tra gli altri bambini orfani
di genitori vittime dell’AIDS.
GUATEMALA
A Chacaltè, a 40 km dalla costa del Pacifico,
è sorta una struttura polivalente che ospita
400 ragazzi che sono assistiti nello studio. La
struttura, nata grazie all’impegno di Padre
De Leon, di volontari locali e di un gruppo
di universitari di La Spezia, si fa carico anche
dell’assistenza sanitaria alla popolazione.
COSTA D’AVORIO
Tabagne: tramite l’Istituto Ravasco Suore
della Congregazione figlie dei Sacri Cuori
di Gesù e Maria sosteniamo gli studi superiori di 30 ragazze.
Modalità di versamento dei contributi
C/C bancario intestato: Amici Missioni Indiane ONLUS
Banca Prossima
n°Conto 0119923 • ABI 3359 • CAB 01600 • CIN H
IBAN IT84 H033 5901 6001 0000 01119923
C/C postale intestato: Amici Missioni Indiane ONLUS
Via A.Moro 7 – 20090 Buccinasco (MI)
n°Conto 20216206 ABI 07601 CAB 01600 CIN P
IBAN IT84 P076 0101 6000 0002 0216 206
SHANTHI
Per bonifici relativi a: pagamento quote sociali, quote adozioni a distanza,
donazioni, contributi per la realizzazione di progetti, ricavi mercatini e/o feste
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