Titolo del documento - Agrofarma
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Cartella stampa Agrofarma “Gli agrofarmaci per gli appassionati della cura del verde” Indice 1. Chi è Agrofarma I suoi obiettivi Profilo economico istituzionale di Agrofarma pag.3 pag.3 pag.3 2.L’uso hobbistico. Presentazione pag.5 3.Il mercato degli agrofarmaci per gli appassionati della cura del verde. Dimensioni e importanza talvolta sottovalutate L’importanza del mercato italiano Ulteriori dati del mercato degli agrofarmaci per gli amanti del verde pag.5 pag.5 pag.6 4.Chi sono gli hobbisti L’hobby farmer o agricoltore amatoriale Il giardiniere amatoriale pag.7 pag.8 pag.9 5.Tipologie di avversità più frequentemente contrastate dai prodotti per uso hobbistico pag.9 6.Utilità e indispensabilità degli agrofarmaci destinati agli amanti del verde pag.10 7.Produzione e sicurezza agrofarmaci per gli amanti del verde pag.11 8.Regole per un corretto utilizzo degli agrofarmaci per uso hobbistico Dove si possono acquistare Cosa fare dopo l’acquisto Come si usano Come si conservano Come si smaltiscono Cosa fare in caso di presunta intossicazione pag.12 pag.12 pag.12 pag.12 pag.12 pag.12 pag.13 9.Normativa che ne disciplina l’uso e posizione di Agrofarma a riguardo Italia Posizione Agrofarma pag.13 pag.14 pag.14 Società Uso non Professionale pag.16 Glossario pag.17 2 1.Chi è Agrofarma Agrofarma è una delle 17 associazioni di Federchimica (Federazione Nazionale dell’Industria Chimica) e rappresenta le imprese del comparto degli agrofarmaci (i prodotti chimici per la difesa delle colture dai parassiti animali e vegetali). Nata come gruppo merceologico di Assochimica, Agrofarma si è costituita come Associazione nell’ottobre del 1987. L’Associazione sostiene gli interessi comuni del comparto anche diffondendo nell’opinione pubblica la cultura dell’agrofarmaco: un alleato della natura, indispensabile quanto lo sono gli altri fattori che concorrono a fare una buona e produttiva agricoltura. I suoi obiettivi Promuovere l’utilizzo ottimale degli agrofarmaci, integrato con gli altri fattori della produzione agricola, diffondendo così anche una cultura dell’agricoltura sostenibile che concili le esigenze della produttività con la salubrità dei raccolti e la protezione dell’ambiente. Favorire la ricerca, la produzione e la commercializzazione di prodotti e tecnologie efficaci e sicuri a tutela del distributore e dell’utilizzatore, così come del consumatore e dell’ambiente. Promuovere, come valore fondamentale, la correttezza del comportamento industriale e commerciale delle imprese associate nel rispetto degli interessi del settore e della comunità in cui esso opera. Contribuire alla formazione di una corretta e migliore conoscenza della realtà e delle problematiche del comparto presso l’opinione pubblica. Costituire un valido punto di riferimento per gli organismi normativi, esecutivi, di controllo, scientifici, e simili. Promuovere obiettivi comuni al comparto e svilupparne gli interessi a livello delle diverse realtà associate, attraverso un’attività di consulenza, informazione e coordinamento costante. Profilo economico istituzionale di Agrofarma Agrofarma è l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto dei prodotti chimici per l’agricoltura, ovvero degli agrofarmaci. Le imprese che aderiscono ad Agrofarma realizzano il 95% del fatturato italiano del comparto che si colloca intorno agli 807 milioni di Euro (anno 2010), rappresentando circa l’1,4% del fatturato globale della chimica in Italia. Dal 2000 al 2010 il valore del mercato italiano degli agrofarmaci è cresciuto del 15,3%, passando da 700 milioni a 807 milioni di euro. 3 L’introduzione di nuove tecnologie sempre più avanzate e rispettose dell’ambiente, ha consentito di ridurre le dosi d’impiego, tanto che nel periodo 1990-2010 si è registrato un calo del 32% nel consumo nazionale di agrofarmaci, passando dalle 141.200 tonnellate del 1990 alle 95.830 del 2010. Il valore del mercato mondiale degli agrofarmaci nell’anno 2009 è stato di 37,8 miliardi di dollari, in calo del 6,5% rispetto all’anno precedente (fonte: CropLife International). L’Italia rappresenta circa il 3% del mercato mondiale. Le industrie del settore impiegano in Italia circa 2.500 persone . Inoltre il valore della produzione e degli investimenti per ogni addetto è tra i più elevati rispetto agli altri settori della chimica. Il nostro Paese si colloca, in termini di mercato, al sesto posto a livello mondiale e al terzo in Europa, preceduto solo da Francia e Germania. Il mercato italiano degli agrofarmaci è caratterizzato da un’elevata concentrazione produttiva. I primi quattro gruppi operativi nel nostro paese controllano infatti una quota di mercato superiore al 65%. Il settore degli agrofarmaci investe in Ricerca e Sviluppo il 6% del suo fatturato complessivo (47 milioni di € su circa 807 milioni di € di fatturato 2010) mentre gli addetti impegnati nell’attività di ricerca rappresentano circa il 14% del totale di quelli del settore, l’85% dei quali sono ricercatori a tempo pieno. Tutte le aziende associate svolgono una continua attività di ricerca, collaborando con oltre 300 istituti di ricerca Italia. Si tratta di una vera e propria ricerca “made in Italy” che produce ricchezza e conoscenza e che contribuisce a sostenere l’eccellenza della nostra agricoltura riducendo la “fuga di cervelli” che affligge molti settori della nostra ricerca. Le tipologie di Aziende che operano nel comparto degli agrofarmaci in Italia possono essere divise in quattro macro tipologie: Grandi multinazionali Aziende italiane che si caratterizzano per un mercato con un taglio fortemente internazionale Piccole e medie imprese italiane con un mercato di riferimento in prevalenza locale Aziende dedicate particolarmente all’uso hobbistico Gli agrofarmaci rappresentano per le piante ciò che i farmaci rappresentano per noi umani, ovvero prodotti in grado di curare o prevenire malattie. Per questo sono indispensabili, in quanto senza l’aiuto degli agrofarmaci, le piante sarebbero vittime di malattie, a volte letali. Quando parliamo di piante che necessitano di essere protette con gli agrofarmaci, occorre fare una distinzione: da un lato vi sono tutte le coltivazioni gestite da aziende agricole ed agricoltori e dall’altro vi sono il giardinaggio, le piante ornamentali (fiori) e piccole coltivazioni ad uso amatoriale. 4 Queste ultime attività vengono qui presentate con la definizione di hobby. A sua volta l’uso hobbistico necessita di agrofarmaci pensati e registrati per questi scopi. Aggiungiamo infine che ciò che qui vengono definiti “agrofarmaci per gli amanti della cura del verde”, dalla normativa ufficiale e nella recente Direttiva per l’Uso Sostenibile sono definiti “agrofarmaci per uso non professionale”; si tratta tuttavia degli stessi prodotti e del medesimo impiego sopra descritto. 2. L’uso hobbistico. Presentazione Nella prima parte di questa cartella stampa abbiamo offerto una presentazione di AgrofarmaFederchimica, l’associazione che rappresenta tutti i produttori di agrofarmaci, sia di quelli per uso professionale che di quelli pensati per gli appassionati del verde. Adesso vogliamo introdurvi, più dettagliatamente, la sopraccitata seconda categoria o, come dice la normativa, per “uso non professionale”. Questo tipo di agrofarmaci è destinato agli appassionati di giardinaggio, prato, piante, fiori e piccola coltivazione non destinata alla commercializzazione professionale. Gli hobbisti sono persone amanti del verde, del rapporto con la natura, delle piante e della terra, talvolta ereditata da genitori e nonni. Questo amore per il verde si può manifestare in diversi modi. Dalla cura del giardino e dell’orto, ai fiori sul balcone, alla coltivazione di piante ortofrutticole, alla manutenzione dei vialetti e delle aree incolte circostanti. In tutti questi casi è necessario difendere la salute di fiori, alberi e piante, con gli agrofarmaci pensati per queste situazioni e per questi utenti finali. 3.Il mercato degli agrofarmaci per gli appassionati della cura del verde. Dimensioni e importanza talvolta sottovalutate La passione degli italiani per la coltivazione delle piante è piuttosto diffusa e radicata, persino nelle grandi città si allevano molte piante in casa e sulla maggioranza di terrazze e balconi. La maggior parte della popolazione in Italia vive in località di provincia, dove spesso è più facile avere a disposizione piccole superfici di terreno, nelle quali vivere appieno questa passione ed esprimere una storica cultura del verde. Di conseguenza anche il mercato degli agrofarmaci per i consumatori attenti alla cura del verde presenta dimensioni e caratteristiche interessanti, che saranno approfondite nei paragrafi successivi. Nonostante ciò, il valore e l’utilità di questo mercato sono spesso sottovalutati o addirittura ignorati dai media e dalle istituzioni. La produzione e la commercializzazione di agrofarmaci per gli appassionati, è infatti parte di una consolidata tradizione dell’industria italiana, nonché della distribuzione ad essa collegata. Va detto inoltre che negli ultimi decenni gli investimenti in ricerca e sviluppo in questo settore sono stati notevoli e hanno consentito di sviluppare prodotti sempre più efficaci, sicuri e innovativi, a beneficio dell’utilizzatore finale. 5 L’importanza del mercato italiano Negli anni ’70 anche in Italia arriva il garden care, un nuovo concetto di cura del verde, orientato a valorizzare il benessere e il relax dei quali l’appassionato beneficia grazie al suo hobby per il giardinaggio, i fiori e le piante. È un concetto di cura che funziona in due sensi: l’appassionato si prende cura del verde ma anche il verde, potremmo dire, si prende cura di lui. Anno dopo anno, grazie all’aumento del numero degli hobbisti e ad un’offerta di prodotti per la cura delle piante sempre più ampia, il mercato del garden care in Italia è cresciuto, arrivando oggi a circa 70 milioni di euro e a più di 10 milioni di famiglie coinvolte. Si tratta in ogni caso di un segmento che può presentare interessanti opportunità di crescita ulteriore, se consideriamo che il mercato francese del garden care vale oggi 200 milioni di Euro. Queste opportunità di crescita potrebbero essere maggiormente centrate attraverso un’implementazione dell’attuale normativa italiana sugli agrofarmaci che, confermando ovviamente gli attuali elevati livelli di sicurezza, ponesse maggiormente le aziende nella condizione di sviluppare prodotti ancora più rispondenti alle specifiche esigenze degli hobbisti. La crescita del mercato del garden care ha portato, finora, ad un’evoluzione e modernizzazione dei canali distributivi tradizionali oggi riassumibili in: consorzi e rivendite agrarie e negozi per l’agricoltura rivolti anche all’hobbista. In altre parole, i tradizionali punti vendita autorizzati alla vendita degli agrofarmaci per uso professionale, ossia fornitori e consulenti di agricoltori e aziende agricole, si sono man mano trasformati allestendo al loro interno anche spazi dedicati ai coltivatori hobbisti. Allo stesso modo l’assistenza alla clientela si è arricchita anche di servizi, informazioni e competenze specifiche destinate agli hobbisti. Si tenga anche conto che in molti casi gli hobbisti, come tutti coloro i quali vivono intensamente la passione verso un hobby di qualunque tipo, raggiungono livelli di conoscenza molto elevati su tutto ciò che riguarda giardinaggio, fiori, piante e piccoli orti. Questo fenomeno ha generato a sua volta ricadute positive, stimolando i punti vendita a erogare informazioni e assistenza di livello sempre più alto. Infine lo sviluppo di questo hobby ha moltiplicato sul territorio anche nuovi formati distributivi prima quasi assenti in Italia, quali ad esempio i garden center (dove si vendono tipicamente le piante ornamentali e i prodotti per la loro cura) la grande distribuzione specializzata (come i brico e le catene fai da te), ai quali si sono aggiunti, limitatamente ad alcune tipologie di agrofarmaci (Prodotti per Piante fiori da balcone, da appartamento e da giardino domestico o PPO), nuovi spazi dedicati anche all’interno dei supermercati tradizionali e nelle ferramenta. Ulteriori dati del mercato degli agrofarmaci per gli amanti del verde Dopo la panoramica precedente, si offrono di seguito alcuni ulteriori dati, in grado di dimostrare l’importanza di questo mercato in Italia e la necessità di una maggiore attenzione, anche da parte del legislatore. 6 Il canale tradizionale, conta 8.000 punti vendita dove è possibile acquistare agrofarmaci pensati per i consumatori attenti alla cura del verde. Gli operatori addetti alle vendite, all’assistenza e alla gestione dei prodotti, ammontano a circa 25.000, con una media di 3.5 persone per punto vendita. Gli agrofarmaci di questo tipo vengono venduti ogni anno in oltre 15 milioni di confezioni. Questi agrofarmaci possono a loro volta essere suddivisi nelle seguenti categorie. Prodotti contro i parassiti (insetti, acari) che infestano le piante da fiore, da orto e da frutto (7 milioni di confezioni vendute). Prodotti contro le lumache che infestano le orticole, le erbe aromatiche e le piante da giardino (3 milioni di confezioni vendute) Prodotti contro le malattie fungine che infestano le piante da fiore, da orto e da frutto (3 milioni di confezioni vendute). Prodotti contro le erbe infestanti che deturpano i tappeti erbosi e che sono presenti nelle aree incolte e nei vialetti circostanti le abitazioni (2 milioni di confezioni vendute). 4.Chi sono gli hobbisti Vediamo adesso chi sono gli hobbisti italiani che amano prendersi cura del proprio giardino, del prato e delle aree verdi circostanti, oppure coltivano piante ornamentali, frutta e verdura per l’autoconsumo, e che usano spesso gli agrofarmaci per difenderli dalle inevitabili avversità. Sono un numero elevato, circa un italiano su quattro. Possiedono normalmente una casa di proprietà con giardino, orto o frutteto, talvolta anche di dimensioni non trascurabili. In altri casi invece sono famiglie che vivono in appartamenti con balconi o terrazzi. Le caratteristiche dell’hobbista cambiano a seconda anche del luogo in cui esercita la sua passione per il verde. Ad esempio, gli hobbisti che si dedicano alla cura del verde su balconi e terrazzi sono solitamente donne. Di età piuttosto variabile, possono essere giovani che utilizzano il verde per abbellire la loro casa, oppure signore più mature che svolgono quest’attività anche per tenersi impegnate. Gli hobbisti che invece si prendono cura del prato sono di solito uomini, di tutte le età. D’altronde il taglio dell’erba del giardino di casa è tradizionalmente un’attività maschile. Infine chi si prende cura di un orto o un frutteto sono di solito uomini e donne di età matura. Infatti è un’attività più impegnativa, che richiede un’attenzione maggiore e prolungata nel corso dell’anno, di conseguenza è più probabile che a svolgerla siano persone con più tempo a disposizione come ad esempio i pensionati. Da tutti questi soggetti il verde viene vissuto come un momento di evasione, di relax e di tempo trascorso all’aria aperta. Altrettanto importante è anche la soddisfazione che gli hobbisti traggono nel veder crescere le piante delle quali si sono presi cura, di qualunque tipo siano. Nel caso poi di orti e frutteti la 7 soddisfazione è ancora maggiore, dal momento che i prodotti del proprio impegno e passione possono essere consumati a tavola, oppure trasformati in conserve da regalare ad amici e parenti. Ed è proprio questa la motivazione che induce sempre più italiani a coltivare piante ortofrutticole non più solo in grandi giardini o superfici fuori città, ma addirittura nelle terrazze in città. Oggi ben il 39% delle terrazze presenti in città vengono utilizzate anche per coltivare modeste quantità di frutta e verdura, erbe aromatiche ed officinali. Dalle ricerche effettuate risulta che gli hobbisti amino acquistare i loro agrofarmaci, in modo particolare, presso le rivendite e i consorzi agrari, dove trovano un’ampia scelta di soluzioni e un consiglio esperto sul loro impiego. Tuttavia, per acquisti più rapidi e che non richiedono un supporto particolare da parte del rivenditore, l’appassionato di verde si rivolge volentieri anche ai garden center, ai negozi fai da te e ai supermercati. Dopo questa prima descrizione generale sul profilo dell’hobbista, si offre di seguito un approfondimento su due principali categorie di consumo, che mostrano entrambe tendenze di crescita interessanti. L’hobby farmer o agricoltore amatoriale Con questa definizione s’indicano tutte quelle persone le quali coltivano prodotti ortofrutticoli per passione, svolgendo professioni diverse e spesso anche molto lontane dal mondo dell’agricoltura. Gli hobby farmer sono infatti di frequente liberi professionisti, dipendenti pubblici e privati e operai, tutti accomunati dalla passione per la piccola agricoltura. Tutti alla ricerca del piacere di vedere un frutto o un ortaggio nascere e crescere grazie alle proprie cure. Oltre ovviamente anche alla soddisfazione di poterli consumare, magari in compagnia di amici. Le dimensioni dei terreni coltivati in genere non superano i 1.000 mq, ma si possono osservare delle eccezioni nelle zone più rurali e specialmente collinari. Nel 90% dei casi gli appezzamenti sono di proprietà, e nel 62% si tratta di superfici localizzate in collina o montagna. Un aspetto interessante da sottolineare, a questo proposito, è che gli agricoltori amatoriali dimostrano una spiccata consapevolezza dell’importanza di preservare l’ambiente per ragioni paesaggistiche, naturalistiche e di presidio del territorio. Soprattutto, quest’ultimo, è un aspetto degno di nota. Se il fenomeno dell’hobby farming continuerà a svilupparsi nelle aree extraurbane potrà dare un importante contributo a quel presidio ambientale del territorio indispensabile ma carente nelle zone d’Italia dove è cessata da tempo un’agricoltura da reddito familiare o marginale. Quel presidio competente e assiduo, basato su antiche conoscenze, in una parola la “cultura del territorio” da parte di chi ci abita, costituisce il prerequisito per contenere o prevenire fenomeni anche drammatici come alluvioni, esondazioni e frane che colpiscono il territorio italiano in misura crescente. Il 70% degli agricoltori amatoriali dichiara che le attività praticate contribuiscono al mantenimento o alla valorizzazione del paesaggio, mentre il 58% dichiara di essere a favore della tutela ambientale degli spazi rurali. L’89% di loro dichiara di coltivare ortaggi, il 65% frutta, il 34% vite e il 32% olivo. 8 Molto spesso queste colture sono completate da processi di trasformazione su piccola scala per l’ottenimento di conserve vegetali, nel 49.5% dei casi, olio 27.5% e vino 24%. Inoltre nel 40% dei casi a queste piccole colture si affiancano anche piccoli allevamenti come polli e conigli. I prodotti vegetali coltivati e, come si è visto, in qualche caso trasformati, sono essenzialmente consumati dagli hobby farmer stessi, nell’82% dei casi, mentre nel rimanente 8% vengono regalati ad amici e parenti. Questa assenza di rapporti commerciali dimostra come le motivazioni che spingono l’hobby farmer siano di tutt’altro tipo che economiche. Gli intervistati infatti attribuiscono la loro passione al desiderio di mangiare prodotti più sani e genuini nel 62.5%, per praticare un’attività all’aria aperta 61.7%, per valorizzare un terreno ereditato 39.3% o appositamente acquistato 35.7% ma anche per risparmiare sull’acquisto di prodotti alimentari, 25.1%. Il tempo dedicato a questa attività è di circa 10 ore a settimana per il 55% degli intervistati, mentre il 45% dedica 2 ore al giorno. Il giardiniere amatoriale Un altro tipo di hobby tradizionale è la passione per il giardino ornamentale. Si tratta di un fenomeno altrettanto antico e che ha anch’esso mutato caratteristiche nel corso del tempo, come ad esempio l’età media degli utenti. La ricerca ha evidenziato che due italiani su tre affermano di avere il pollice verde. Oltre il 90% degli italiani sostiene che la presenza di fiori in casa susciti in loro piacere, mentre l’85% ritiene che ricevere o donare un fiore sia il regalo più gradito. Inoltre il 63% degli italiani ammette di trovare il tempo per prendersi cura delle piante mentre, il 56% dichiara di aver acquistato nell’ultimo anno bulbi e sementi per coltivarli in giardino o terrazzo. Secondo i dati Istat, l’hobby del giardinaggio coinvolge circa il 37% degli italiani senza alcuna distinzione di sesso ed è praticato anche dai giovani tra i 25-34 anni. Tuttavia, la passione aumenta con il passare degli anni, raggiungendo quasi la metà degli over 65. 5.Tipologie di avversità più frequentemente contrastate dai prodotti per uso hobbistico Le avversità che possono colpire prati, fiori e piante ortofrutticole, sono numerose e di varia specie. Di seguito se ne offre una panoramica sintetica. Parassiti Afidi: insetti molto comuni, chiamati anche pidocchi delle piante, si nutrono della linfa indebolendo la pianta. Cocciniglie: parassiti fissi o poco mobili, ricoperti di cere o scudetti, anch’essi succhiatori di linfa. Larve defogliatrici e minatrici: piccoli bruchi in grado di defogliare l’intera pianta Elateridi, Oziorrinchi e Maggiolini: larve che vivono sotto terra nutrendosi delle radici delle piante. Gli adulti degli oziorrinchi si nutrono anche delle foglie. 9 Agrotidi e Nottue: bruchi che si cibano di radici, steli e foglie tenere Nematodi: vermi microscopici che attaccano la pianta o la infettano con altri patogeni Acari: ragnetti quasi invisibili ad occhio nudo, danneggiano le foglie intossicando la piante in breve tempo Molluschi: chiocciole e lumache, si cibano di foglie tenere Malattie Fungine Ruggine: malattia fungina che si manifesta con presenza di macchie arancioni più o meno scure e causa danni a germogli e foglie Peronospora: malattia fungina che si manifesta in generale, con depigmentazioni a carico dei tessuti verdi, a cui seguono in genere necrosi più o meno estese. A carico dei frutti si istaurano processi degenerativi che si manifestano con necrosi o marciumi Ticchiolatura: malattia fungina che attacca le foglie su cui si evidenziano macchie nere tondeggianti, dapprima isolate, che in seguito si uniscono interessando tutta la foglia Oidio: malattia fungina nota come “mal bianco” per la caratteristica patina biancastra, simile a polvere, che ricopre le parti colpite delle piante. Colpisce piante ornamentali, orticole e frutticole Marciume radicale e infezioni vascolari: patologie che alterano la forma e il funzionamento delle radici e del fusto, procurando la morte rapida della pianta o del tappeto erboso Botrite, Monilia: muffe grigie che attaccano i frutti anche dopo la raccolta Erbe infestanti Erbe infestanti e muschi dei prati: infestano il tappeto erboso e ne riducono il vigore e la copertura Erbe infestanti ruderali: infestano le aree incolte, gli argini e i vialetti, moltiplicandosi per seme o con rizomi sotterranei. Le malerbe circostanti il giardino e l’orto forniscono inoltre un buon rifugio ai parassiti animali e diventano serbatoi di inoculo per le malattie fungine, che poi si diffondono più facilmente nelle coltivazioni vicine. 6.Utilità e indispensabilità e degli agrofarmaci per uso hobbistico L’obiettivo che l’hobbista si pone nella sua attività può essere di varia natura. Nel caso del giardiniere amatoriale, ad esempio, il piacere dell’hobby deriva dalla capacità di riuscire, grazie ai propri sforzi, ad ottenere un giardino bello, rigoglioso e che renda orgogliosi di viverlo e di mostrarlo ad amici e conoscenti. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le culture ornamentali oltre ad offrire uno spazio rilassante per il proprio tempo libero, rappresentano anche una vera e propria oasi di benessere da vivere in compagnia di parenti e amici. L'hobby del giardinaggio, pur rappresentando una fonte certa di gratificazione, nasconde delle difficoltà tecniche, come ad esempio il controllo delle infestazioni da parassiti, che possono vanificare gli sforzi effettuati e portare alla delusione per la perdita di piante particolarmente rare e rigogliose. Vanificazione, che può essere facilmente evitata grazie all’utilizzo degli agrofarmaci che aiutano in maniera sicura a proteggere preventivamente e a curare le proprie piante dagli attacchi esterni. 10 Caratteristica comune, invece, degli hobby farmer è il piacere di produrre in proprio frutti e ortaggi da consumare in famiglia o da regalare agli amici. Le coltivazioni, infatti, più praticate dall’agricoltore amatoriale sono quelle di ortaggi, piante da frutto, vite e olivo, trasformate generalmente in marmellate, conserve, vino ed olio. Nel caso delle coltivazioni ortofrutticole amatoriali, dunque, la soddisfazione dell’hobbista dipenderà in particolare dalla raccolta dei prodotti alimentari coltivati grazie al proprio impegno e alla propria passione. In questo caso, quindi, gli agrofarmaci tendono ad assumere un carattere di vera e propria indispensabilità in quanto è quasi impossibile poter condurre a buon fine questo tipo di coltivazioni senza il supporto e l’uso corretto degli agrofarmaci. Una qualche forma di trattamento è infatti indispensabile per poter far si che le piante orticole e gli alberi da frutto sopravvivano alle infestazioni che quasi sempre si verificano. Tanto indispensabili da dover essere impiegati anche nell’agricoltura biologica che, al contrario di quanto viene generalmente percepito dal senso comune, si avvale di agrofarmaci registrati a tutela dell’utilizzatore e del consumatore. In un contesto simile si pongono anche i prati e i manti vegetali. E’ infatti, utopistico pensare di riuscire a difendere i tappeti erbosi dalle malattie fungine, senza l’impiego di agrofarmaci. Anche il diserbo risulta spesso indispensabile, una volta che le infestanti incominciano a diffondersi nel prato. Gli agrofarmaci sono inoltre essenziali anche per il controllo delle malerbe e dei muschi che deturpano viali, spiazzi e muretti. Oltre al danno estetico e al pericolo fitopatologico, le erbe infestanti, con la crescita delle loro radici possono causare danni importanti che comportano costi elevati di manutenzione all’abitazione e alle aree ad essa adiacenti. 7.Produzione e sicurezza degli agrofarmaci per gli amanti del verde A livello UE, la normativa che regola l’immissione in commercio degli agrofarmaci (prodotti fitosanitari) è il Regolamento Europeo 1107/2009, che disciplina sia gli agrofarmaci per uso professionale che hobbistico. La recente direttiva per l’uso sostenibile degli agrofarmaci, in corso di attuazione nei Paesi UE, menziona esplicitamente l’uso hobbistico degli agrofarmaci, nonché il ruolo di consulenza all’utilizzatore finale che devono esercitare le rivendite. Dato che questi prodotti vengono utilizzati principalmente dagli hobbisti, oltre alle severe clausole di registrazione comuni a tutti gli agrofarmaci esistono ulteriori aspetti che migliorano la loro facilità d’uso e la loro sicurezza. Le aziende produttrici di agrofarmaci per i consumatori attenti alla cura del verde pongono il massimo della loro attenzione alla sicurezza dell’utente finale, sin dalle prime fasi di ideazione e realizzazione del prodotto. Basti pensare che per sviluppare un prodotto fitosanitario vengono impiegati 10 anni con un investimento che può superare i 150 milioni di euro. Tutti gli agrofarmaci, infatti, prima di essere autorizzati all’immissione in commercio devono essere valutati e registrati dalle autorità competenti sulla base della loro efficacia, della loro composizione chimica, del loro livello tossicologico e del loro impatto sull’ambiente e sulla salute. Particolare attenzione, inoltre, viene dedicata al packaging, orientato a chiarire all’hobbista, le modalità di applicazione, di conservazione e di utilizzo del prodotto. 11 Sempre per garantire la massima sicurezza dell’utilizzatore hobbista, le confezioni sono spesso di semplice dosaggio e sono dotati di dispositivi antigocciolatura o dosatori che garantiscono l’impiego del prodotto senza complicazioni. Infine, sempre a garanzia della sicurezza dell’hobbista, va ricordato che gli agrofarmaci destinati agli amatori per essere autorizzati al commercio oltre a superare i severi controlli da parte del Ministero della Salute devono anche rispondere ai requisiti di confezionamento e trasporto rigorosamente normati dalla legge, per ciascuna classe merceologica e tossicologica. 8.Regole per un corretto utilizzo degli agrofarmaci per uso hobbistico Dove si possono acquistare Gli agrofarmaci destinati ai trattamenti delle piante da frutta e degli ortaggi possono essere acquistati presso punti vendita specializzati in possesso della specifica licenza di vendita come le rivendite agrarie, i consorzi agrari, i garden center, ecc.. Infatti, come detto precedentemente, le rivendite che intendono commercializzare gli agrofarmaci destinati a colture per uso edibile devono essere in possesso di un’autorizzazione e avere alle loro dipendenze personale qualificato in grado di dare assistenza tecnica al consumatore. Gli agrofarmaci impiegati sulle piante ornamentali si possono acquistare anche punti vendita non specializzati, quali fiorai e/o nella grande distribuzione. Cosa fare dopo l’acquisto Evitare di mettere gli agrofarmaci nel medesimo sacchetto contenente alimenti o mangimi animali. Assicurarsi che i prodotti siano posizionati nel giusto verso, facendo attenzione a non capovolgere le confezioni Non posizionare oggetti pesanti sulle confezioni di agrofarmaci. Come si usano Prima di utilizzare un agrofarmaco è fondamentale leggere attentamente l’etichetta stampata sulla confezione del prodotto o l’eventuale foglietto illustrativo incluso nella confezione. Sull’etichetta e/o sull’eventuale foglietto illustrativo sono infatti riportate la composizione, i consigli di prudenza e le modalità per un impiego corretto. Anche se in etichetta non sono riportate delle indicazioni specifiche, è consigliabile utilizzare un abbigliamento che consenta di evitare il contatto del prodotto con la pelle (es. guanti, maglietta a maniche lunghe, pantaloni lunghi, mascherina ecc.). Non mangiare, né bere, né fumare durante l’utilizzo degli agrofarmaci. Per dosare e applicare gli agrofarmaci, non utilizzare mai gli stessi misurini, contenitori, cucchiai che usate anche in cucina. Le operazioni di diluizione per i prodotti che lo richiedono devono essere fatte direttamente nella pompa di applicazione. Non conservare il prodotto diluito. Ricordarsi di lavare sempre le mani dopo l’uso degli agrofarmaci. Non utilizzare mai agrofarmaci di cui non si conosca la provenienza o che non siano conservati nei loro contenitori originali. Impiegare i quantitativi di prodotto previsti dall’etichetta 12 Non applicare i prodotti in caso di forte vento e preferire le ore fresche della giornata (es. prime ore del mattino, tardo pomeriggio). Nel caso di spandimento accidentale del prodotto, ricoprire con segatura e raccogliere il tutto facendo attenzione a non entrare in contatto con il prodotto. Come si conservano Gli agrofarmaci vanno sempre conservati: nei loro contenitori originali correttamente chiusi per evitare qualsiasi fuoriuscita, avendo cura di conservare l’etichetta e l’eventuale foglietto illustrativo lontano dalla portata dei bambini e degli animali e possibilmente in armadietti chiusi a chiave lontano da fonti di calore e possibilmente in luoghi areati e a temperatura ambiente. Come si smaltiscono Non versare mai gli agrofarmaci, anche se diluiti, nei corsi d’acqua o nel lavandino o nei servizi igienici Non bruciare mai i contenitori di agrofarmaci. I contenitori degli agrofarmaci che hanno contenuto del prodotto da diluire in acqua prima dell’uso vanno risciacquati tre volte. L’acqua di risciacquo deve essere utilizzata per diluire il prodotto stesso prima dell’uso. Così facendo i contenitori puliti possono essere trattati come normali rifiuti domestici. I contenitori di agrofarmaci vuoti (es. bombolette spray) possono essere trattati come normali rifiuti domestici. In caso di dubbi chiedere al Comune come smaltire correttamente i contenitori vuoti degli agrofarmaci e il prodotto non più necessario Cosa fare in caso di presunta intossicazione In caso di presunta intossicazione chiamare il 118 o il Centro Anti Veleni (Cav) più vicino, avendo cura di avere sempre a disposizione la confezione dell’agrofarmaco con la relativa etichetta e l’eventuale foglietto illustrativo. 9.Normativa in sintesi che ne disciplina l’uso e posizione di Agrofarma a riguardo Italia La normativa vigente per l’autorizzazione all’immissione in commercio degli agrofarmaci, in Italia, non distingue ancora gli usi professionali da quelli hobbistici, pur comprendendoli entrambi. Fino al 14 giugno 2011, infatti, le procedure di autorizzazione all’immissione in commercio degli agrofarmaci (sia per uso professionale che non), in Italia, erano regolate dal decreto legislativo n.194 del 17 marzo 1995, sostituito dal Regolamento 1107/2009. Il 15 aprile del 1999, il Ministero della Salute, volendo rendere la normativa ancora più puntuale, con la circolare n. 7 ha istituito una particolare forma di autorizzazione per i prodotti destinati al trattamento delle piante ornamentali (fiori da balcone, da appartamento e da giardino domestico). 13 Con questa circolare, il Ministero della Salute ha autorizzato per il trattamento delle piante ornamentali solo gli agrofarmaci non classificati come tossici, molto tossici o nocivi e con contenuto massimo di 100g o ml se da diluire e di massimo 1000 g o ml se pronti all’uso. Infine nel 2001 il DPR 290, ha stabilito che per gli agrofarmaci classificati come tossici, molto tossici o nocivi, gli utilizzatori debbano superare un corso di formazione che istruisca questi ultimi sul loro corretto utilizzo per poterli acquistare. Pertanto il consumatore hobbista, che difficilmente partecipa a tali corsi di formazione, può acquistare tutti gli altri agrofarmaci. Apprezzando i passi in avanti fatti per disciplinare il settore hobbistico, i recenti sviluppi normativi nel settore degli agrofarmaci, definiti dall’Unione Europea con il Regolamento 1117/2009 e con la Direttiva 2009/128, introducono nuove possibilità per i Paesi Membri di migliorare ulteriormente la tutela dell’hobbista. Nuovi sviluppi Il 24 novembre 2009, infatti, l’Unione Europea, con il Regolamento 1107/2009 (in applicazione dal 14 giugno 2011) e con la Direttiva 2009/128 (in applicazione a partire dal 2014), ha avviato la modifica del processo registrativo degli agrofarmaci e disciplinato a livello europeo l’impiego di tali prodotti. Con queste due normative, il Regolamento 1107/2009, che definisce la procedura di autorizzazione all’immissione al commercio degli agrofarmaci, e la Direttiva regolamenta l’uso sostenibile degli agrofarmaci, l’Unione Europea ha introdotto delle modifiche anche per quanto riguarda gli agrofarmaci per gli appassionati del verde. Nel testo della Direttiva, infatti, si definisce chiaramente l’esistenza degli “usi non professionali” e si demanda ai singoli Paesi il compito di normare il settore, a tutela del consumatore hobbista e dell’ambiente in cui opera. Inoltre, sempre secondo la Direttiva, i rivenditori che commercializzano all’amatore, devono essere in grado di fornire indicazioni relative ai rischi connessi all’uso degli agrofarmaci, quali ad es. esposizione, condizioni di stoccaggio, manipolazione, corretta applicazione e smaltimento. La posizione di Agrofarma La Direttiva Uso Sostenibile, in altre parole, delinea la chiara volontà della Commissione Europea di proseguire nella linea già intrapresa da alcuni Paesi UE (Francia, Spagna, Germania, Portogallo) di normare in modo specifico gli agrofarmaci destinati agli appassionati della cura del verde a livello di singolo Stato Membro. Di conseguenza l’introduzione di una legislazione specifica, auspicata dalla Direttiva UE e da Agrofarma, non solo normerebbe registrazione, commercializzazione e impiego degli agrofarmaci per appassionati ma porterebbe anche gli hobbisti a ricevere un’adeguata informazione sulla manipolazione e sull’applicazione degli agrofarmaci loro destinati, le cui caratteristiche non richiedono conoscenze specifiche per l’impiego. In questo nuovo quadro normativo Agrofarma ha individuato una serie di caratteristiche che consentirebbero di identificare tale categoria di prodotti per uso hobbistico, prendendo in considerazione le definizioni già esistenti in Europa. Secondo Agrofarma gli agrofarmaci per essere destinati all’uso hobbistico non devono essere classificati come E, O, T+, T, Xn, e/o contenere le frasi di rischio R34, R35, R40, R41, R43, 14 R48, R62, R63, R65, R64 e R68 e, devono riportare in etichetta le frasi “autorizzato per uso non professionale” e “non richiedono corso di formazione per l’acquisto”. In altre parole l’introduzione di una legislazione specifica consentirà di disciplinare la categoria degli agrofarmaci ad uso hobbistico nel suo complesso, ovvero non limitandosi solamente ai prodotti per le piante ornamentali (PPO), ma includendo anche prodotti per la cura degli orti e dei frutteti, delle superfici incolte e dei tappeti erbosi, garantendo una tutela più specifica dell’hobbista. 15 Società Uso non Professionale - Agrico S.r.l. - Basf Italia S.r.l. Div.Agro - Bayer Cropscience S.r.l. - Certis Europe B.V. - COMPO Agro Specialities S.r.l - Copyr S.p.A. - Diachem S.p.A. - Dow Agrosciences Italia S.r.l - Du Pont De Nemours Italiana S.r.l - Gowan Italia S.p.A. - Isagro S.p.A. - Ital Agro S.r.l. - Kollant S.p.A. - Makhteshim Agan Italia S.r.l - Manica S.p.A. - Monsanto Agricoltura Italia S.p.A. - Sipcam S.p.A. - Syngenta Crop Protection S.p.A. - Zapi Industrie Chimiche S.p.A. Glossario 16 E: esplosivo O: comburante T+: molto tossico T: tossico Xn: nocivo R 34: Provoca ustioni R 35: Provoca gravi ustioni R 40: Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti R 41: Rischio di gravi lesioni oculari R 43: Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R 48: Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata R 62: Possibile rischio di ridotta fertilità R 63: Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R 64: Possibile rischio per i bambini allattati al seno R 65: Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione R 68: Possibilità di effetti irreversibili 17