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Stefan Grossman e... LA CHITARRA RAGTIME Coordinamento redazionale di Reno Brandoni Progetto grafico e impaginazione Mario Giovannini Foto: archivio Grossman Spartiti: Manuel Contreras Vázquez Traduzione: Alex Di Reto Copyright © 2011 by Fingerpicking.net. Tutti i diritti sono riservati www.fingerpicking.net The Acoustic Guitarists’s Website www.fingerpicking.net Fingerpicking.net Fingerpicking.net Via Via Prati Prati 1/1040057 1/10 Granarolo dell’Emilia (Bo) - (Bo) Italy- Italy 40057 Granarolo dell’Emilia email: [email protected] Fax+39 +390517401834 0517401834 email: [email protected] - -Fax All rights reserved all rights reserved Indice Introduzione.................................................................................................7 Retrospettiva................................................................................................9 Simbologia.................................................................................................14 A Salty Dog................................................................................................16 Delia...........................................................................................................18 Shake Sugaree............................................................................................21 Struttin’ Rag...............................................................................................24 Twelve Sticks.............................................................................................27 Blake Breakdown.......................................................................................30 Buck Rag....................................................................................................32 Walkin’ Dog Blues....................................................................................35 Bill Bailey..................................................................................................38 Sister Kate’s Syncopated Dance................................................................40 Atlanta Rag................................................................................................42 Franklin Blues............................................................................................48 Creole Belles - March & Two Step............................................................52 Felicity Rag................................................................................................56 Ragtime Nightmare....................................................................................60 St. Louis Tickle..........................................................................................64 Silver Swan Rag.........................................................................................70 Original Rag...............................................................................................74 Buffalo Rag................................................................................................82 Pineapple Rag............................................................................................88 Introduzione di Reno Brandoni Ho iniziato a suonare la chitarra fingerpicking per merito dei dischi di Stefan Grossman e, successivamente, grazie anche alle sue personali e indimenticabili lezioni. Stefan è stato il primo ad aver intuito l’importanza della didattica legata alla esecuzione dei brani e non solo alla teoria e agli esercizi. Le sue lezioni ti arricchivano sempre, anche perché alla fine di ogni incontro portavi a casa un nuovo brano, che potevi includere nel tuo repertorio. Insomma “insegnare sulle canzoni” è sempre stata la sua vera missione. La quantità di libri che Stefan ha sfornato in questi ultimi 30 anni è stata enorme, con argomenti e stili sempre diversi e avvincenti. Stefan ha significato tanto per la chitarra acustica nel mondo, ma anche in Italia ha avuto un ruolo fondamentale. L’idea quindi di riproporre prima le sue storiche lezioni “video” in italiano (che potete trovare su www.fingerpicking.net/digital) e ora questo libro sul Ragtime (a cui seguirà uno sul blues) mi sembrava una operazione non nostalgica, ma di sicuro aiuto per i neochitarristi che hanno perso una parte di questa storia. Abbiamo iniziato con “la chitarra ragtime” perché è un po’ di tempo che questo stile è nel dimenticatoio. Quindi una riproposta di brani classici, ma anche originali di Stefan e di altri grandi chitarristi, sembrava un giusto inizio. Insieme a Stefan abbiamo selezionato i vari brani cercando di proporre una sequenza di crescente difficoltà. Stefan ha provveduto a riepilogare nel CD audio allegato tutti i pezzi in modo da potervi fare ascoltare ogni singola composizione. Detto questo, non mi rimane che spronarvi ad aprire questo manuale e a provare ad eseguire, uno per uno tutti, i brani proposti. Buon fingerpicking 5 Stefan Grossman una retrospettiva di Mark Humphrey Secondo la versione del padre di Stefan, bisogna ringraziare il sassofono se Stefan è diventato così importante per la chitarra acustica. Infatti il fratello Karl, più grande di tre anni, quando iniziò a suonare il sax, fu costretto ad esercitarsi in uno sgabuzzino per non disturbare. Stefan, per evitare di fare altrettanto, scelse uno strumento meno rumoroso: la chitarra. “Mio padre mi comprò una vecchia Gibson con i buchi ad effe”, era l’anno 1954, Stefan aveva nove anni. Dopo mezzo secolo Stefan rappresenta molti degli aspetti che caratterizzano la chitarra acustica. La forte propensione all’insegnamento ha portato Stefan, nei 30 anni successivi, alla pubblicazione di “How to Play Blues Guitar”, a utilizzare tutti i mezzi per divulgare ed informare gli appassionati di chitarra ( libri, audio cassette, LP’s, CD’s etc). Dice Stefan, ” la vita è ricevere e dare informazioni”. Oltre ad esibirsi ed insegnare, ha contribuito a creare talenti artistici in tutto il mondo. Nel suo ruolo di archivista ha realizzato la serie Vestapol di video storici per lo “Stefan Grossman Guitar Workshop”. In tutti questi anni, l’instancabile ed appassionato lavoro con le molte realtà imprenditoriali gli ha permesso di fare molta strada da quella prima chitarra con i “buchi ad effe”. E l’avversione del padre per i sassofoni ha reso il mondo dei chitarristi migliore. Stefan nasce il 16 aprile 1945 da Herbert e Ruth Grossman. Stefan e il cugino sassofonista Steve (collaboratore di Miles Davis ed Elvin Jones) prendono il nome dalla stessa nonna Stefanie. Stefan nasce a Brooklyn ma cresce nel Queens, zona “lower-middle class”, in una famiglia orientata all’arte ed alla cultura. Per un breve periodo accompagna il fratello Karl suonando quelli che lui chiama, “vecchi ma bei brani degli anni 1940”. Presto però abbandona le formalità musicali, “studiare formalmente la musica è arido, per un ragazzo di 11 anni imparare Autumn Leaves è insignificante”. Per i successivi 4 anni abbandona la chitarra e frequenta il Liceo Tecnico di Brooklyn, poi, a 15 anni, ritorna la passione musicale. “Mi piaceva veramente la chitarra, andava di moda e suonarla alle feste ti faceva conoscere le ragazze”. Erano gli anni 1960 e Stefan si ri- rev. Gary Davis trova a frequentare Square Park, nel massimo del suo splendore artistico. Qui scopre il folk-revival e nasce l’interesse per le origini della musica e dei musicisti. “Avevo dei vecchi dischi country, di Woddy Guthrie e Big Bill Broonzy”. “I miei genitori dicevano che la old-time music era sponsorizzata da Henry Ford negli anni ’20 e ’30 e quindi di “destra”, quella di Guthrie e Broonzy però gli andava bene. Comunque non mi interessava la componente politica, mi emozionava la musica.” Stefan preferiva Broonzy, “mi piaceva il suono degli strumenti, mi colpiva il ritmo pulsante di Broonzy. Mi interessavano soprattutto i musicisti di colore.” E colui che avrebbe avuto maggior impatto stava per entrare nella sua vita. “Bob Fox, amico di ragazze con cui uscivo, mi disse un giorno di andare a sentire il Reverendo Gary Davis, io non sapevo chi fosse, neanche mai sentito nominare. Quella stessa settimana, al Folklore Center sulla Bleeker Street incontrai Jack Prelutsky che suonava un brano, “I Belong to the Band”. Qualcosa scattò in me, mi piacque e seppi che era un brano di Gary Davis. In pochi giorni qualcuno me lo aveva menzionato per ben due volte.” Gary Davis abitava su Park Avenue nel Bronx, così Stefan informò i suoi genitori che avrebbe iniziato a prendere lezioni dal Reverendo. “Mio padre era molto preoccupato che il giovane figlio ebreo e bianco, scorrazzasse da solo nel quartiere più criminoso di tutta l’America. Mi accompagnò alla prima lezione col pre7 testo di dover comprare delle scarpe in un vicino negozio. La baracca di Davis era in fondo ad un vicolo buio dove i ratti ballavano nell’ombra. Bussai alla porta ed aprì un uomo che mi disse, “Hai portato i soldi caro?”. Gli mancava un occhio e l’altro era bulboso con la cataratta. Non aveva gli occhiali scuri, indossava solamente una tuta.” Nonostante il primo destabilizzante approccio, Stefan ricorda di essersi sentito “completamente rapito” da Gary Davis. ” Come maestro era un genio, un grande con gli studenti giusti, musicalmente eravamo in sintonia. Non avevo conosciuto i miei nonni, essendo essi morti prima che nascessi, così Gary Davis si prestò a sostituirli. Andavo a trovarlo ogni venerdì, sabato e la domenica e ad ogni vacanza scolastica. Rimanevo per 12 ore di fila, Davis era paziente, spiegava e ti aiutava con gli accenti, le note e le variazioni. Accidenti, si esercitava in continuazione, diceva che doveva essere sempre un po’ più bravo dei suoi studenti. E in effetti lo è sempre stato. Mentre assorbiva tutto il repetorio di Davis, Stefan continuava a frequentare il Folklore Center, ricordato come un posto dove “ci si incontrava per suonare e vedere Dave Van Ronk, Bob Dylan e Doc Watson cantare e suonare musica”. Poi c’era Washington Square, grande atmosfera musicale, tutto succedeva di sabato, “Quando il parco chiudeva andavamo a casa di qualcuno a suonare.” “S’incontrava gente diversa, suo-natori di bluegrass, blues, ragtime ecc. si diventava amici e si suonava.” Coi suoi amici Steve ed Eric Katz, Stefan formò il gruppo blues “Gli Sceicchi di Gramercy Park” che però ebbe vita breve. Intanto continuava ad apprendere da Davis, ricorda che quest’ultimo nel 1962 vinse una TV a colori ad una riffa in chiesa e ricorda l’insegna “No Smoking” visibile attraverso il perenne fumo emesso dal sigaro “White Owl” del Reverendo. Grazie ai collezionisti di vecchi 78 giri Stefan lentamente ebbe la possibilità di conoscere la musica alla radice, passando dalla Memphis Jug Band a Charlie Patton. Il “sound funky” delle jug bands era molto apprezzato dai frequentatori di Washington Square, nel 1963 i Rooftop Singers, con un remake dei Cannon’s Jug Stompers del 1929, raggiunsero il primo posto in classifica col brano Walk Right In. Stefan partecipò come componente della Even Dozen Jug Band, un ensemble variabile 8 con musicisti come John Sebastia (considerato da Stefan un grande armonicista) Steve Katz, Peter Siegel, David Grisman, Joshua Rifkin e Maria Muldar. Incisero anche un disco, Even Dozen Jug Band, Elektra EKS 724 nel 1964 ma fu un eccezione di giovane energia artistica. In questo periodo Stefan frequentava la Cooper Union Architectural School, senza però fini accademici. “Andavo a scuola per incontrare ragazze e per evitare la naia.” ricorda, e poté assistere alla riscoperta di famosi bluesmen, Mississippi John Hurt, Son House, Skip James, Bukka White, gente conosciuta su vecchi 78 giri. Imparò da loro tutto il possibile, strinse amicizia con i musicisti coetanei, sia di New York che di Washington D.C., si guadagnò il soprannome “Kid Future” riuscendo a suonare l’arrangiamento “Future Blues” di Willie Brown. Più tardi in California incontrò John Fahey, Ry Cooder e Steve Mann. “Se sapevi suonare la chitarra eri ben accetto ovunque, in California suonando i rags classici e i fiddle tunes col contrappunto avevo sempre un letto a disposizione.” Nel 1965 Stefan e la fidanzata Rory Block (Sunshine Kate) pubblicarono con Elektra “How to Play Blues Guitar”, un LP contenente le tabs musicali e notizie riguardanti i musicisti autori. Questa registrazione didattica generò una band sulla West Coast con Janis Joplin, Taj Mahal e Steve Mann, ma per conflittualità contrattuali non andò oltre le prove in studio. Ritornato a New York, Stefan trascorse quattro miseri mesi (Settembre-Dicembre 1966) suonando la chitarra elettrica per la leg-gendaria shockrock band “The Fugs”, (ottenne il posto rispondendo di si alla domanda che gli venne fatta dal leader della Band, Ed Sanders. Gli fu chiesto, “Sei matto?”. All’inizio del 1967 Stefan suonava in piacevole compagnia con i musicisti del gruppo rock Chicago Loop. Mike Bloomfield e Barry Goldberg, dopo quattro mesi gli dissero, “Sei un fantastico chitarrista acustico, quella è la tua strada.” Così, senza più un lavoro, Stefan si disse, “Mi hanno cacciato dalla scuola, non devo fare il militare (fu esonerato), me ne vado in Europa.” Prima di partire Stefan terminò quattro libri per la Oak Publications, “Country Blues Guitar”, “Delta Blues Guitar”, “Ragtime Blues Guitar” e “Contemporary Ragtime Guitar”. Con dettagliate tablature, testi e commenti sui musicisti, questi libri sono considerati pietre miliari nel campo chitarristico. Dale Miller, dopo 30 anni, riconobbe l’unicità dei libri di Stefan. “Erano stati scritti con uno scopo più ambizioso di quello di realizzare solo libri didattici, le sue trascrizioni erano estremamente accurate. Inoltre spiegava come riprodurre fedelmente il tono e lo stile del musicista, per suonare alla Davis bisognava utilizzare fingerpicks metallici sul pollice ed indice, per il tono di Mississippi John Hurt invece pollice, indice e medio senza fingerpicks, ecc. ecc.” Nel giugno del ’67 Stefan arriva in Inghilterra con una lista di contatti fornitagli dall’amico Marc Silber, proprietario del negozio Fretted Instruments di New York, Dice Stefan, “Appena arrivato a Londra volevo partecipare al Cambridge Folk Festival ma non sapevo se come non-professionista o meno, ero troppo bravo per essere un non-professionista. Al festival incontrai gli High Level Ranters e mi trasferii nel Northumberland. Fu uno shock il fatto che in Inghilterra tutti i musicisti cantassero, senza distinzione tra una bella e una brutta voce. Così iniziai a scrivere canzoni e a cantarle, ma presto mi accorsi che il suonare mi riusciva meglio. Infatti, volendo essere buoni, penso mi riesca meglio suonare che non cantare !!!” Stefan trova in Inghilterra un “universo parallelo” di folk revival uguale a quello americano. Ricorda, ”Gli Youg Tradition erano amici di Marc Silber e vivevano con John Renboun e Bert Jansch, quando arrivai c’era un vuoto musicale e la gente era alla ricerca di qualcosa di nuovo. Sapevo suonare il country blues e i rags complicati negli stili di Lipscomb, Skip James, Fred McDowell, Rev. Davis, Son House, M. John Hurt senza pretendere di essere un cantante blues non di colore. Al pubblico inglese questo piacque molto.” L’editore di Folk Roots ricorda l’arrivo di Stefan sulla scena inglese contemporaneo a quello degli Yanks, “Il suo inizio non è stato dei migliori” scrive Anderson, “strombazzando il suo arrivo con un’intervista su Melody Maker nella quale affermava che il gruppo Jansch/ Renbourn, sebbene di talento, non sapesse però suonare il vero blues. Cosa che lui si apprestava perciò a mostrare”. E Stefan lo fece, le sue esibizioni nel circuito folk blues gli fruttarono un contratto discografico con Fontana, etichetta leader britannica. Debuttò con l’album “Aunt Molly Murray’s Farm”, considerato nel 1969 “l’album del mese” da Melody Maker, seguito poi nello stesso anno da “Gramercy Park Sheik”. Grazie al successo di questi album Stefan diventò una personalità unica nel panorama folk blues britannico ed 9 europeo. Robin Denselow scrive in “The Electric Muse: The Story of Folk into Rock”, “Stefan realizzò il sogno del folk blues revival con maggior successo rispetto a qualsiasi altro musicista. Quello che egli riuscì a fare con il blues fu un’idea che altri musicisti folk-blues avrebbero voluto realizzare se solo avessero avuto il suo talento e la sua immaginazione. Stefan ha scritto di tutto, ha composto brani per ragazzi, ballate tristi e surreali, e una grande quantità di brani strumentali. Il suo repertorio spazia dal tradizionale allo sperimentale, i tradizionalisti britannici, salvo alcuni, hanno difficoltà ad accettarlo. “Frequentando Jansch, Renbourn e Clapton (dal quale sostiene aver imparato lo “slow hand” vibrato durante i tour con i Chicago Loop), Stefan è influenzato dagli stili musicali britannici e un giorno scopre che Paul Simon lo sta cercando. “Non conoscevo Paul Simon, avevo sentito di Simon & Garfunkel, era il 1969 ed erano al culmine del loro successo. Paul stava lasciando Art e voleva mettere su un gruppo. Mi ha contattato ad ottobre e ci siamo visti a New York a dicembre, Paul viveva in una casa che era appartenuta ad una donna di Segovia. Paul rinunciò all’idea della band ma durante l’anno successivo registrammo quattro volte insieme, suonai la chitarra slide in “Paranoia Blues”, nel suo primo album”. Instancabile Stefan si trasferì a Roma nel 1969, continuando ad esibirsi non solo in Inghilterra, ma in tutta Europa. Il suo impatto sui chitarristi europei di fine anni ’60 fu prodigioso, dice Dave Van Ronk, “Tuttoggi le foreste europee sono piene di eredi di Stefan”. L’amore per l’insegnamento e l’interesse per i chitarristi acustici portarono Stefan oltre le sale concerto e i folk clubs. Nei primi anni ’70 la forte richiesta di materiale didattico portò i genitori di Stefan 10 a commercializzare le lezioni audio del figlio in America, nasce lo “Stefan Grossman’s Guitar Workshop”. Nel frattempo Stefan cercava di distribuire in America i suoi album pubblicati con la Transatlantic, ma senza successo. “Era molto frustrante, essendo americano, sapevo che avrei potuto vendere in America.” Neanche il suo amico collezionista Nick Perls, che aveva pubblicato la serie blues “Yazoo”, era interessato. Il suo amico John Fahey, della Takoma, non gli aveva neanche risposto, solo Ed Denson, co-fondatore della Takoma fu interessato così i due fondarono l’etichetta Kicking Mule. Gestendola, Denson in America e Stefan in Europa. “In quegli anni i miei libri didattici venivano venduti dai miei genitori, avevano una mailing list di 3000 nomi che venne usata per la Kicking Mule. Vendevamo molto e cominciammo ad avere un discreto successo”. Sebbene la ragione della Kicking Mule fosse quella di soddisfare le ambizioni di un musicista “emigrato”, ben presto quest’ultima diede la possibilità anche ad una varietà di chitarristi talentuosi uno dei migliori albums fu di un banjoista, Art Rosenbaum) che magari non sarebbero mai stati registrati. L’isolamento musicale italiano fu ulteriore stimolo per Stefan a produrre materiale chitarristico, “Andavo nei negozi di dischi e non trovavo nulla da cui imparare.” Per un uomo convinto che, “vivere è acquisire informazioni”, la cosa era inconcepibile, se i dischi non c’erano allora li avrebbe prodotti lui stesso. Inizia una decade di registrazioni con un duplice scopo, mentre si godeva della musica, i prodotti Kicking Mule offrivano anche libri e tablature in aiuto ai chitarristi interessati a voler replicare gli stili. La Kicking Mule offriva adattamenti chitarristici per piano rags classici (Dave Leibman, Ton Van Bergeyk), brani celtici (Dave Evans), famosi chitarristi inglesi (John Renbourn, Bert Jansch, Davey Graham) ed eclettici artisti nei vari stili (Duck Baker, Peter Finger, Leo Wijnkamp Jr.). Gli artisti erano di provenienza internazionale, inglesi, americani, olandesi, tedeschi, del Galles, tutti condividevano l’amore per la chitarra acustica e si esibivano da soli. Dice Duck Baker, “Stefan riuscì a mettere insieme una gran quantità di musicisti, dando loro la possibilità di collaborare l’uno con l’altro”. Tra i musicisti impegnati nei tour della Kicking Mule ci fu una grande condi- visione musicale. “Fu molto eccitante, un periodo di reciproca contaminazione,” ricorda Stefan. Rivelazioni europee come Leo Wijnkamp Jr. e veterani americani come Dave Van Ronk potevano esibirsi assieme nello stile ragtime, testimoniando la continuità della tradizione. Purtroppo la rinascita del fingerstyle celebrata dalla Kicking Mule ebbe vita breve, Stefan e Denson nel 1983 “divorziarono amichevolmente”. “Siamo ancora buoni amici” dice Stefan, ”ma Ed si interessò di altra musica”. Stefan negli anni fine ’70 aveva suonato intensamente con John Renbourn, Stephen Golden, che faceva recensione per il New York Times, sottolineò, “il loro eccezionale rapporto… supportato dal loro sottovalutato virtuosismo”. Dei suoi duetti con John, Stefan dice semplicemente, “Funzionavano perché eravamo buoni amici e perché lavoravamo duramente alla nostra musica”. A metà anni ’80 ormai stanco, dopo quasi 20 anni di impegni e ancora in Italia, con un’ernia del disco che lo martoriava, Stefan decise di ritornare a casa, inoltre la Shanachie Records gli aveva fatto un’offerta che non poteva rifiutare. Così dopo 20 anni, nel 1987, ritornò in America che aveva lasciato all’età di 22 anni. Alla Shanachie Stefan si occupò della riedizione di CDs del catalogo Yazoo, della serie Guitar Artisty che comprendeva alcuni albums della Kicking Mule e dei video vintage, precursori dell’attuale linea Vestapol. “Quando mi parla della difficoltà nel reperire questo materiale video mi rendo conto che solo lui può riuscirci, nessun al- Con Reno Brandoni tro potrebbe.” parole di Dack Baker. Dopo cinque anni alla Shanachie, Stefan lascia per dedicarsi interamente al suo progetto, “Stefan Grossman’s Guitar Workshop”. Oltre alla produzione di materiale didattico di molti chitarristi presentato in formato audio, video e stampa, possiamo trovare i famosi Vestapol Videos, filmati vintage e contemporanei nei vari stili blues, jazz, folk ecc. Queste attività lasciano a Stefan poco tempo per le esibizioni dal vivo di cui egli dice però di non sentire la mancanza. Occasionalmente registra e suona in pubblico ma, fedele alla convinzione che “in una tipica famiglia ebrea la mente sia sacra e molto santa”, ritiene che occuparsi del suo Workshop sia più importante. Dopo anni di performances Stefan sta facendo quello che Rev. Gary Davis fece per lui, grazie ad un lettore CD e un VCR player. Sono passati 45 anni da quando con “How to Play Blues Guitar” si iniziò un importante e appassionato cammino in favore della chitarra acustica e parafrasando Malcom X, “sicuramente indispensabile.” Chi conosce Stefan riconosce la sua tenacia ed intensità nel perseguire suoni eccitanti come quelli emessi anni fa dalla chitarra di Big Bill Broonzy. Molto tempo è passato, ma non la voglia di Stefan di condividerli con chi oggi ancora mostra interesse. Ancora oggi ci potrebbe essere qualcuno disposto ad imparare a suonare, ma non ad essere rinchiuso in uno sgabuzzino. 11 œ œ & œ œ œ œ œ &œ œ œ œ œ0 œ0 &œ œ œ0 0 œ œ 0 œ0 0 œ &0 œ 0 œ 0 œ 0 œ0 0 0 0 œ 0 & 0 0 œ œ œ 0 & œ œ 0 œ0 0 ú0 0 œ 0 &œ 0 0 ú 0 œ1 œ 0 & 02 ú0 œ1 & œ2 ú0 1 2 œ & œ0 œ1 & úœ2 0 œ œ & &œ 2 01 & œ1 œ &œ & œ1 &œ œ œ & œ1 œ & œ1 & œ3 1 & œ1 1 1 12 œ 1 œ œ3 œ3 œ 3 3 1 1 3 œ SIMBOLOGIA Le linee della tablatura, sotto il pentagramma, ACCORDATURA STANDARD ACCORDATURA rappresentano le sei STANDARD corde della chitarra. I numeri sulla tablatura indicano i tasti da schiacciare (il numero 0 Le linee indica la della cordatablatura, a vuoto).sotto il pentagramma, ACCORDATURA rappresentano le sei STANDARD corde della chitarra. I numeri sulla tablatura indicano i tasti da schiacciare (il numero 0 Le linee indica la della cordatablatura, a vuoto).sotto il pentagramma, rappresentano le sei STANDARD corde della chitarra. ACCORDATURA I numeri sulla tablatura indicano i tasti da schiacciare (il numero 0 indica la della cordatablatura, a vuoto).sotto il pentagramma, Le linee rappresentano le sei corde della chitarra. I numeri sulla tablatura indicano i tasti da schiacciare (il numero 0 ACCORDATURA STANDARD indica la corda a vuoto). Le linee della tablatura, sotto il pentagramma, BASSO E MELODIA rappresentano le sei corde della chitarra. ILe numeri sullail tablatura indicano i tasti da schiacciare (il numero 0 note con gambo rivolto verso il basso sono suonate dal BASSO E MELODIA indica corda a vuoto). polliceladella mano destra. Le note con il gambo rivolto verso l'alto sono suonate dall'indice Le note con il gambo rivolto verso il basso sono suonate dal o dal medio o dall'anulare della mano destra. BASSO E MELODIA pollice della mano destra. Le note con il gambo rivolto verso l'alto sono suonate dall'indice Le note con il gambo rivolto verso il basso sono suonate dal o dal medio o dall'anulare della mano destra. pollice della mano destra. BASSO E MELODIA Le note con il gambo rivolto verso l'alto sono suonate dall'indice o medio o dall'anulare della mano destra. Ledal note con il gambo rivolto verso il basso sono suonate dal pollice della mano destra. Le note con il gambo rivolto verso l'alto sono suonate dall'indice BASSO E MELODIA o dal medio o dall'anulare della mano destra. LEGATURA DI VALORE Le note con il gambo rivolto verso il basso sono suonate dal pollice della mano destra. Indica nota, non segnalata sullasuonate tablatura, Le noteche conlailseconda gambo rivolto verso l'alto sono dall'indice non essere DIsuonata. VALORE oLEGATURA daldeve medio o dall'anulare della mano destra. SIMBOLOGIA Indica che la seconda nota, non segnalata sulla tablatura, LEGATURA DIsuonata. VALORE non deve essere Indica che la seconda nota, non segnalata sulla tablatura, non deve essere LEGATURA DIsuonata. VALORE Indica che la seconda nota, non segnalata sulla tablatura, non deve essere suonata. LEGATURA DI VALORE LEGATURA ASCENDENTE (HAMMERING) Indica che la seconda nota, non segnalata sulla tablatura, non deve essere suonata. Indica che la seconda nota va suonata con il dito della mano sinistra che batte con forza(HAMMERING) sulla tastiera. LEGATURA ASCENDENTE Indica che la seconda nota va suonata con il dito della LEGATURA ASCENDENTE mano sinistra che batte con forza(HAMMERING) sulla tastiera. Indica che la seconda nota va suonata con il dito della mano sinistra che batte con forza(HAMMERING) sulla tastiera. LEGATURA ASCENDENTE Indica che la seconda nota va suonata con il dito della LEGATURA DISCENDENTE OFF) mano sinistra che batte con forza (PULL sulla tastiera. LEGATURA ASCENDENTE (HAMMERING) Indica che la seconda nota va suonata tirando via il dito della mano sinistra. Indica che la seconda nota va suonata con il dito della mano sinistra che batte con forza sulla tastiera. &œ &œ œ 1 3 Lo slide si esegue facendo scorrere in avanti o indietro lo stesso SLIDEdito tenuto premuto sulla tastiera. 1 3 Lo slide si esegue facendo scorrere in avanti o indietro lo stesso dito tenuto premuto sulla tastiera. 1 3 SLIDE œ Lo slide si esegue facendo scorrere in avanti o indietro lo stesso SLIDEdito tenuto premuto sulla tastiera. œ &œ œW Œ Œ œ & 9 WW Œ Œ & & œW Œ Œ &œ & œ & O3 œœ &O 3 œ & es.O 1 12 3 O Œ Œ perc. ŒO œ tap. perc. O œ es. 2 O tap. perc. 12 O es. 1 es. 2 12 12 œœ & œ œœ œ & colpo 5 colpo 5 5 5 5 5 Il dito della mano sinistra, mentre continua a premere la corda sul tasto, la spinge verso l'alto, alzandone l'intonazione BENDING E RELEASE di mezzo tono (1/2), e poi di nuovo verso il basso, ritornando all'intonazione di partenza. Il dito della mano sinistra, mentre continua a premere la corda sul tasto, la spinge BENDING E RELEASEverso l'alto, alzandone l'intonazione di mezzo tono (1/2), e poi di nuovo verso il basso, ritornando all'intonazione di partenza. Il dito della mano sinistra, mentre continua a premere la corda sul tasto, la spinge verso l'alto, alzandone l'intonazione di mezzo tono (1/2), e poi di nuovo verso il basso, ritornando all'intonazione di partenza. 9W 9W BENDING E RELEASE ggg œœœ arpeggio ggg œœœ veloce ggg 55 veloce arpeggio g5 ggg 55 g5 PERCUSSIONE La sigla "perc." indica una percussione che si ottiene battendo il pollice o più dita della mano destra sulle corde o sulla cassa della PERCUSSIONE chitarra. La sigla "perc." indica una percussione che si ottiene battendo il pollice o più dita della mano destra sulle corde o sulla cassa della PERCUSSIONE chitarra. La sigla "perc." indica una percussione che si ottiene battendo il ARMONICI pollice o più dita della mano destra sulle corde o sulla cassa della chitarra. Esempio 1 La nota è prodotta sfiorando la corda con un dito della ARMONICI mano sinistra, all'altezza del fret indicato. Esempio 12 Esempio La nota nota èè prodotta prodotta sfiorando battendo con forzacon la corda condella un dito La la corda un dito della mano destra, all'altezza del fret indicato. mano sinistra, all'altezza del fret indicato. Esempio 2 La nota è prodotta battendo con forza la corda con un dito della mano destra, all'altezza del fret indicato. COLPO E ARPEGGIO VELOCE Il "colpo", indicato nella partitura e nella tablatura con una freccia, si ottiene suonando con forzaVELOCE sulle corde con le dita della mano destra. COLPO E ARPEGGIO L'"arpeggio veloce", indicato nella partitura e nella tablatura con una piccola serpentina, ottiene suonando con la manocon destra in rapida Il "colpo", indicato si nella partitura e nella tablatura una efreccia, si successione le note indicate. ottiene suonando con forza sulle corde con le dita della mano destra. L'"arpeggio veloce", indicato nella partitura e nella tablatura con una piccola serpentina, si ottiene suonando con la mano destra e in rapida successione le note indicate. 13 A Salty Dog A Salty Dog Rag CD 1 C 0 3 0 3 3 2 0 G7 1 0 3 0 3 0 2 0 0 3 0 3 3 2 3 0 2 2 3 2 0 0 3 1 2 3 0 0 0 0 1 3 2 2 0 G7 0 A7 2 G 0 3 3 3 0 3 1 2 3 0 C 0 2 3 G 0 T A B D A7 0 0 C 3 2 3 0 0 C 1 3 2 0 1 3 0 0 0 2 0 0 1 3 0 2 3 2 0 2 2 3 3 2 2 3 Tradizionale 2 0 2 3 2 0 2 0 0 0 0 3 3 0 3 4 0 D 0 2 Arrangiamento Stefan Grossman © Copyright 1975 by Kicking Mule Publishing. All rights reserved Accordatura: Standard Iniziamo lo studio dello stile chitarristico ragtime con una facile progressione da suonare in fingerpicking in basso alternato. La progressione DO, LA7, RE7, SOL7, DO, LA (C A7 D7 G7 C A) si trova in innumerevoli brani ragtime. Tutte le posizioni degli accordi sono semplici e non dovrebbero darvi alcun problema. Cercate di tenere il basso alternato preciso e solido, inoltre accentuate marcatamente le quartine pari. Questo darà il sapore “ragtime” al suonato. Chet Atkins e Merle Travis espandono questo stile dandogli un sapore pop e country, ascoltate le loro registrazioni per notarlo. Una volta imparato il basso alternato su Salty Dog, sperimentatelo su altri brani della stessa natura. 14 A Salty Dog Rag C 0 T A B 0 1 3 3 G 0 3 0 0 0 3 3 C 0 0 G7 1 0 2 0 3 0 1 3 G 0 3 0 2 3 0 3 3 2 0 1 0 3 0 3 2 0 0 G7 3 0 0 3 0 3 3 0 2 2 3 2 0 5 2 0 A7 2 0 2 5 2 D A7 C 3 D 3 0 0 C 3 2 1 3 2 0 4 0 3 2 0 0 0 0 1 3 0 2 0 2 0 0 1 3 2 2 0 2 2 0 3 2 3 0 0 2 3 3 0 3 0 2 0 0 3 2 2 3 0 2 15