opportunità - La Gazzetta dell`Economia

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Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata
– Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale
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– Filiale di Bari
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Come la
multicanalità sta
cambiando i nostri
stili di consumo
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el quadro di diffuso masochismo politico-istituzionale che
sta invadendo l’Europa, ed in particolare l’Italia,dovrebbe
far riflettere un recentissimo sondaggio contenuto nel
XIII Rapporto su Gli italiani e lo Stato di Demos-la Repubblica relativo ai giovani fra e
anni. Da esso risulta che fra istituzioni,
associazioni, organizzazioni e gruppi sociali a raccogliere il più alto consenso ( , per cento) è l’Unione Europea; inoltre,questa
volta per tutti gli italiani, insoddisfazioni e perplessità non la riguardano in quanto tale ma rispetto ai poteri attribuiti, ritenuti
insufficienti rispetto al ruolo che essa dovrebbe svolgere.
Tali segnali di “affezione” per l’Europa vanno letti accanto alla
più recente indagine dell’Eurobarometro per cui la moneta unica
rimane il simbolo più significativo dell’integrazione europea. Forse bisognerebbe fidarsi della capacità di intuito giovanile per zittire le frequenti “cassandre” sul futuro dell’Unione e dello stesso
euro; queste appartengono alla diffusa categoria di coloro che
trovano facile alibi delle proprie più o meno dirette responsabilità
nel trovare all’esterno il classico capro espiatorio.
All’euro non è possibile rinunciare per più ragioni in Europa
e,soprattutto, in Italia. Anzitutto,bisogna considerare che l’inevitabile periodo di transizione verso il ritorno alle monete nazionali,
per ragioni tecniche certamente lungo, sarebbe foriero di drammatiche instabilità e disordini nelle varie economie dei Paesi interessati, compresa la Germania, accentuando gravemente la già
pericolosa crisi in atto.
Per l’Italia la situazione sarebbe poi tragica. L’insipienza di alcuni nostri imprenditori, nostalgici degli affari effettuati nel tempo
che fu con le progressive svalutazioni competitive della nostra
“liretta”, tralascia vistosamente che anche sotto questo profilo
le vacche grasse sono finite; infatti, ne risulterebbe avvantaggiato solo lo scambio con il resuscitato marco tedesco (certamente
non decisivo per il nostro export) ma certamente non con dollaro e sterlina che non accetterebbero il proprio rafforzamento.
Ma i danni veri e propri sorgerebbero dalla lievitazione dei prezzi
delle materie prime, a partire da quelle energetiche, nonché dei
prodotti tecnologici per non parlare del costo del denaro tale da
rendere proibitivo per imprese e famiglie il ricorso al credito. In
questo bel contesto si dimentica poi che il nostro debito pubblico
è da record assoluto e che i relativi interessi oggi sono relativamente sostenibili proprio grazie alla forza dell’euro.
Non è possibile in questa sede soffermarsi sulle possibili, e diverse, vie d’uscita dalla crisi ipotizzate dai governi e dagli specialisti.
Certamente va segnalata positivamente l’intesa appena raggiunta tra i leaders dei Paesi membri, riuniti nel Consiglio europeo,
su di un emendamento (con procedura semplificata) all’articolo
del Trattato sul funzionamento dell’UE che disciplina l’adozione delle misure concernenti gli Stati aderenti all’euro. Con un
nuovo paragrafo viene prevista l’istituzione di un “meccanismo
europeo di stabilità”, per salvaguardare appunto la stabilità della
zona euro nel suo insieme, sottoponendo la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria ad una rigorosa condizionalità riferita
alle misure di consolidamento del bilancio e di riforma strutturale
dell’economia comportante l’accesso ai prestiti. Il sistema permanente di risoluzione delle crisi, così creato, dovrebbe sostituire,
dal giugno
, l’attuale Fondo temporaneo di stabilizzazione
(European Financial Stability Facility) dell’Eurozona.
Il meccanismo europeo di stabilità dovrebbe quindi integrare,
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ENNIO TRIGGIANI
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L’Europa piace
i nostalgici
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Indagine tra i giovani dai 15 ai 24 anni
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Anno XV –
TRAVERSA ALLE PAGG. 16 E 17
Foggia – I predoni liberi dopo pochi giorni
Torniamo il 15
“Quanti ladri di rame”
Allarme in Capitanata
Buone
feste
ai Lettori
I
predoni dei cavi elettrici hanno colpito ancora.
Un’azienda foggiana, la Meccanica Industriale Di
Nunzio (commesse con Fiat e Poligrafico dello Stato) minaccia di chiudere i battenti e di mandare a casa dipendenti: “Troppe interruzioni di elettricità,
non riusciamo a rispettare le consegne”, dice il titolare Romolo Di Nunzio. Un fenomeno inquietante in
Capitanata: dall’inizio dell’anno sono
i chilometri
di cavi razziati da bande organizzate che cercano
così di ricavare il rame presente nelle condotte, da
vendere poi al mercato nero. Un business alimentato soprattutto dalla fiorente industria cinese.
LEVANTACI ALLE PAGG. 2 E 3
SEGUE A PAG. 25
Hi-mech
Stage-Up
Al TG
Passeggeri
La tesi
Meccanica
avanzata
si punta
all’estero
Sponsor:
nel 2011
ci sarà
la ripresa
L’edicola
a cinque
stelle
di Di Mizio
Aeroporti
2010 nero
in Puglia
però si vola
India, Cina
e Brasile
nuovi fari
“anticrisi”
BUONO A PAG. 7
TRAVERSA A PAG. 13
RUGGIERO A PAG. 11
COLELLA PAGG. 8 E 9
DI SCHIENA A PAG. 29
I
n occasione delle feste natalizie La Gazzetta Economia
non sarà in edicola. La Redazione vi augura buone feste e un
felice
.
Torneremo a raccontarVi le
notizie del Mezzogiorno che
guarda all’Europa e al mondo.
Vi faremo conoscere i protagonisti
dell’internazionalizzazione (uomini, aziende e
organizzazioni) del panorama
economico e sociale di Puglia e
Basilicata a partire da sabato,
gennaio.
2
25-31 dicembre 2010
PrimoPiano
Dagli imprenditori di Borgo Mezzanone il grido d’allarme
I ladri del rame
in Capitanata
la “piaga” black-out
L’
allarme l’ha lanciato un imprenditore,
Romolo Di Nunzio,
titolare della Meccanica Industriale di borgo Mezzanone,
azienda metalmeccanica con
commesse importanti per il
gruppo Fiat. “Continuiamo a
subire black-out nella nostra
azienda, ormai sono più i giorni che non riusciamo a lavorare. Se continua così mollo
tutto e mi metto in pensione”.
In realtà quello che poteva
sembrare un appello preventivo, ha già avuto le sue conseguenze sui
lavoratori della
Meccanica Di Nunzio: per di
essi sono già scattate le procedure per la cassa integrazione
ordinaria. Tutta colpa dei ladri
di rame delle linee elettriche
e telefoniche, che mandano
gambe all’aria il tessuto produttivo e le utenze dei liberi
cittadini su tutto il territorio
provinciale.
Il fenomeno si estende a
macchia di leopardo in Capitanata: prima che i predoni
prendessero di mira l’area di
borgo Mezzanone (a
chilometri dal capoluogo dauno),
avevano razziato le linee lungo
l’area pedegarganica fino a Rignano mettendo in ginocchio
centinaia di masserie e aziende
agricole nella zona e un’intera
borgata di quasi duecento persone, borgo Eridania, a Nord
del capoluogo, obbligando i
residenti per quasi una settimana ad approvvigionarsi alla rete
elettrica con i generatori di corrente inviati dall’Enel.
Sì, perchè il guasto non viene riparato subito, a volte passano giorni prima che le squadre intervengano. Dall’Enel
giungono mortificate scuse
all’utenza per i continui disservizi, pur indipendenti dalla
volontà aziendale.
Ma a causa dei continui furti
comincia a scarseggiare anche
il materiale elettrico e i cavi
con i quali sostituire le reti
malandate. Ogni volta che una
squadra interviene deve sostituire linee per - chilometri,
si tratta dunque di interventi
abbastanza complicati che richiedono l’invio di una squadra specializzata. E tutto questo naturalmente comporta
altre spese per l’Enel, mancati
introiti nella vendita di energia elettrica, ma soprattutto
gravissimi problemi per un’utenza che abita spesso in campagna e in questi casi si ritrova
isolata.
“L’altro giorno – racconta Di
Nunzio – è venuto a chiedere
il nostro aiuto il proprietario
di una masseria nelle vicinanze: era senza corrente da due
giorni, non sapeva più cosa
fare, nè aveva la possibilità di
abbandonare masseria e animali”.
L’imprenditore che ha lanciato l’allarme considera “allucinante” quanto sta accadendo. “Faccio questo lavoro
da quarant’anni – si confessa
Romolo Di Nunzio – è la prima
volta che mi trovo a fronteggiare difficoltà del genere. Fare impresa oggi è già difficile,
queste complicazioni rendono impossibile lottare anche
contro le normali difficoltà
di un’attività come la nostra.
Contro questi signori non abbiamo difese, ci siamo procurati un gruppo elettrogeno
giusto per tenere sempre
acceso il sistema di videosor-
veglianza perchè i furti in azienda sono l’altro aspetto del
problema. Adesso ci vengono
a rubare pure i cavi dalle linee
elettriche: ma in che mondo
viviamo?”.
Di Nunzio, e tanti altri con
lui, è convinto che problemi
di questa natura possano essere arginati soltanto con una
ficcante azione repressiva: “E
invece – si indigna – ho l’impressione che questa gente
venga trattata alla stregua dei
ladri di galline senza pensare
che il furto di un cavo elettrico
è un crimine odioso. Pensate a tutte quelle persone che
sopravvivono grazie all’ausilio
di apparati elettrici, se manca
la corrente rischiano la vita.
Siamo in presenza di veri e
propri terroristi che agiscono
indisturbati sul territorio. Noi
per colpa loro non potremo
rispettare le scadenze di alcune commesse e in più qualcuno dei miei dipendenti rischia
seriamente il posto di lavoro.
Ditemi se tutto questo è normale...”.
MASSIMO LEVANTACI
Intervista - Il coll. Diomeda, Compagnia carabinieri Foggia
I
ndagini complesse e difficili,
ma la caccia delle forze dell’ordine ai predoni del rame ha già
dato i primi frutti. Decine gli arresti nel
, alcune bande sono state trovate dalle pattuglie
dei carabinieri ancora sul luogo
del delitto. Intervenire non è
semplice, bisogna scandagliare
bene il territorio e soprattutto
portarsi nelle zone dove avvengono i furti, non sempre facili
da raggiungere. Carabinieri e
poliziotti in questi mesi hanno
imparato a conoscere i viottoli
di campagna, si sono spesso
imbattuti in tratturi difficili da
percorrere a piedi figurarsi con
l’auto di servizio. Insomma arginare il fenomeno non è semplice, esistono anche questioni
territoriali alla base di un’azione
di contrasto che possa dirsi efficace. Ma il punto che si chiedono un po’ tutti è proprio questo:
finora l’azione di contrasto è
stata veramente efficace dal
momento che il crimine ha subito una recrudescenza nel
?
L’imprenditore Romolo Di Nunzio chiede “pene esemplari”
per questi malfattori, ma la sua
è una richiesta caduta già in partenza nel vuoto perchè egli stesso riconosce che “questi banditi
vengono poi trattati come ladri
di galline”.
La questione è complessa,
dice il comandante della Compagnia Carabinieri di Foggia, colonnello Antonio Diomeda. “Noi
li acciuffiamo e sono tanti quelli
che finora sono stati arrestati
“Dopo 2 giorni
i predoni
tornano liberi”
stessa cosa. Non dipingiamo la
Capitanata come se fosse la provincia in cui si può tutto e dove
il crimine la fa da padrone. Prima
di essere assegnato qui ero a Catania, ebbene le posso dire che
lì sparivano persino i tombini in
ghisa dalle strade. Siamo in presenza di fenomeni nuovi, esiste
purtroppo un mercato che alimenta e incoraggia questi furti”.
complesso perchè non riceviamo aiuto da parte di nessuno.
Se i fermati non parlano anche
i soggetti che ruotano intorno
a questo problema non fanno
molto per venirci incontro”.
Esistono vere e proprie organizzazioni che agiscono su
commissione, questa almeno
l’impressione.
“Credo che sia un’impressione ingannevole e le spiego
perchè. Molto spesso ci siamo
trovati di fronte a ladruncoli di
professione che non avevano
alle spalle nessuno. Cioè agiscono autonomamente tanto
comunque sanno a chi piazzare
la merce trafugata. Si dice che i
cinesi siano grandi acquirenti di
rame, possibile che sia così. Ma
esiste tutto un mercato parallelo che si alimenta attraverso
questi canali”.
dalle nostre pattuglie. Ma stiamo parlando di un furto che viene punito con pene modeste, lo
riconosco, dopo due giorni vengono rilasciati e ricominciano”.
Ma possibile che i predoni del
rame una volta acciuffati non
forniscano almeno una traccia
per colpire i mandanti?
“Fanno scena muta, ormai
è un copione collaudato. Molto spesso si tratta di cittadini
dell’Est europeo che a malapena conoscono la nostra lingua
e quindi si trincerano dietro
questo paravento per non rispondere. Noi ce la mettiamo
tutta, però i risultati al momento sono questi”.
Colpire i pesci piccoli non ha
molto senso se poi escono dal
carcere e ricominciano il lavoro. Bisogna concentrare l’azione investigativa sui ricettatori.
“Lo stiamo facendo, abbiamo
almeno un paio di piste investigative che stiamo approfondendo. Ci muoviamo però in
uno scenario particolarmente
A chi si riferisce?
“Abbiamo consigliato a Enel
e Telecom, e non da oggi, di installare sistemi di allarme collegati alle forze dell’ordine sulle
linee di trasmissione della rete
provinciale. Sembra un’ipotesi
assurda invece è praticabilissima. In questo modo in presenza
di un furto sapremmo immediatamente dove intervenire senza
perdite di tempo. A volte quando ci chiamano dobbiamo prima
individuare la zona, poi mandare la pattuglia. Purtroppo la
collaborazione manca, noi non
abbiamo la bacchetta magica”.
A Foggia e in provincia in nove mesi i ladri hanno trafugato
il rame su
chilometri di linee
elettriche e telefoniche. Dati da
record.
“Ma guardi che altrove è la
Più difficile contrastare i cani
sciolti allora?
“E’ un segmento del crimine
molto particolare perchè agisce
su un raggio d’azione molto esteso. Parliamoci chiaro: non si
può tenere sotto controllo centinaia di chilometri di rete elettrica, noi interveniamo quando
il furto è già stato commesso.
Prima, come si fa?”.
m.l.
ROMOLO DI NUNZIO
PrimoPiano
25-31 dicembre 2010
3
GIUSEPPE DI CARLO
Confindustria – Di Carlo: vanno individuati i mandanti
“Serve una efficace strategia
per la sicurezza delle aree”
Il presidente degli
industriali foggiani: “Mi
rendo conto che le forze
dell’ordine non possono
tenere sotto controllo
chilometri di linee
elettriche”
D
ecine di aziende sull’orlo
di una crisi di nervi, colpite
dal mercato che non va affatto
bene e adesso dallo strapotere dei ladri di rame che in una
notte sono capaci di mandare
in tilt la produzione di un’intera settimana. E’ questo lo
scenario in cui deve muoversi
Confindustria in Capitanata,
associazione che di questi
tempi ha già le sue gatte da pelare per trattenere le aziende
sfiduciate da una congiuntura
difficile e con i venti di guerra soffiati dalla Fiat in corso
di allontanamento dalla casa
delle imprese. Ma da quando
i predoni del rame hanno colpito al cuore il sistema produttivo locale, l’associazione di
Emma Marcegaglia teme seri
contraccolpi sulla tenuta del
sistema imprenditoriale dauno. “Siamo preoccupati – dice
il presidente di Confindustria
Foggia, Giuseppe Di Carlo –
perchè di fronte a un crimine
così odioso e di difficile lettura investigativa non si riesce
a individuare una strategia di
repressione efficace. Chiediamo l’aiuto delle istituzioni, abbiamo sollecitato attraverso i
nostri associati alcune misure
d’intervento da parte delle
forze dell’ordine, ma confesso
che noi stessi non sappiamo da
quale parte cominciare per arginare un fenomeno così esteso e inquietante”.
Di Carlo, imprenditore edile,
da qualche tempo ha diversificato la sua attività nell’imprenditoria albreghiero-turistica.
Proprio su questo versante
confessa anch’egli di far parte di quelle imprese vittime
dei ladri di rame: “La struttura
alberghiera di mia proprietà
(Vigna Nocelli, sulla FoggiaLucera: ndr) è stata costretta
a operare senza telefono e
il collegamento internet per
oltre venti giorni. Immaginabili le conseguenze: al mondo
d’oggi senza strumenti telematici è impossibile comunicare, figuriamoci in quale stato
di difficoltà può essere messa
una struttura alberghiera che
peraltro lavora molto con l’estero. Abbiamo chiesto alla
Telecom di intervenire il più
in fretta possibile, ma anche
loro sono oberati di richieste
e comunque non è facile sostituire interamente una linea
lunga per chilometri. I ladri di
rame sono abilissimi a smontare in una notte chilometri e
chilometri di linee elettriche e
telefoniche, il danno è notevole per gli utenti ma anche per
le aziende chiamate a intervenire”.
Il presidente degli industriali foggiani ritiene però che si
debba imbastire una terapia
d’urto per scoraggiare una
vera e propria calamità sull’utenza aziendale: “Mi rendo
conto che le forze dell’ordine non possono tenere sotto
controllo chilometri di linee elettriche, peraltro anche in territori non sempre agevoli da
raggiungere. Però credo che a
mio avviso bisognerebbe intervenire con maggiore decisione
sui fermati, far capire loro che
non si scherza. Ho l’impressione che la tolleranza mostrata
finora (gli arrestati vengono
rilasciati quasi subito: ndr)
abbia incoraggiato il fenomeno piuttosto che reprimerlo.
D’accordo che bisogna risalire
ai mandanti e sono convinto
che in questa direzione vadano concentrandosi le indagini.
Però se non possiamo acchiappare al momento i ricettatori,
cerchiamo almeno di essere
più duri e incisivi con la manovalanza che viene scovata con
le mani nella marmellata”.
m.l.
Un terzo della rete locale
Linee elettriche
Rubati 185 km
D
a gennaio a settembre (ultimi dati disponibili) in provincia
di Foggia sono stati trafugati
chilometri di linee elettriche pari a un terzo della rete provinciale. Un fenomeno che si
estende da Nord a Sud della penisola, ma negli ultimi tempi in
Capitanata la situazione è diventata esplosiva con almeno un
furto al giorno denunciato. Vittime sia l’Enel che la Telecom, ma
ovviamente lo sono principalmente tutti gli utenti costretti a
subire per giorni quello che comincia a essere un vero e proprio
sopruso. Il rame fa gola sul mercato nero, dove viene pagato
mediamente dai - euro al chilo. I ladri agiscono su commissione, si dice che la rete dei ricettatori sia abbastanza estesa e
lavora anch’essa su commissione della strabordante industria
cinese che necessita di quantità eccezionali di rame per tenere
in piedi la sua poderosa macchina. A costi però non di mercato:
acquistare rame dai ricettatori comporta un bel risparmio se si
considera che sul mercato libero il metallo non viene scambiato
m.l.
a meno di - euro.
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IN OMAGGIO UNA SCIARPA PER LEI
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Tecnologie
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Foto thera_sxc
Innovazioni – Perplessità sulla sicurezza dei dati
“Nuvole” on line
grande idea, ma…
A
Foto c-unie_sxc
vere la testa fra le nuvole, ora, ha i suoi
bei vantaggi. Nell’ambito dell’Information Technology, le formazioni nuvolose
(clouds) sono costituite da un insieme di dati, applicazioni e servizi che migrano online e seguono
l’utente in tutti i suoi spostamenti.
Un computer, così come è stato concepito fino
ad oggi, esegue operazioni raggruppabili in due
categorie: online e offline. Le prime (invio di mail,
navigazione) richiedono una connessione ad Internet; altre funzioni, come la scrittura di un documento, prescindono dalla Rete. Il cloud computing supera questa distinzione, perché sposta
online tutte, o quasi tutte, le attività. Il browser
(Internet Explorer, Firefox, Safari, Chrome) assume, di conseguenza, un ruolo centrale.
A un determinato indirizzo Web, per esempio,
corrisponde l’applicativo necessario alla stesura
di una lettera o di un articolo. Proprio quello che
accade con Google Documents (docs.google.
com), la suite del colosso di Mountain View per la
produttività. Una valida alternativa al pacchetto
Microsoft Office, ma online.
Anche l’archiviazione dei dati è delegata alla
nuvola. E non più alla memoria fisica del computer. Ne deriva una grande comodità: i file sono
raggiungibili sempre e ovunque. L’utente deve
solo accedere al proprio account da un qualsiasi
dispositivo, come per consultare la mail.
Le residue perplessità riguardano la sicurezza
delle informazioni e derivano dalla natura “intangibile” del servizio.
Foto celalteber_sxc
GIANDOMENICO SPINELLI
Le applicazioni – Costiabbattuti
Sistemi operativi – La nuova politica del colosso di Mountain View
I
“Il
Per le aziende Rivoluzione guidata da Google
grandi benefici tra pochi mesi c’è Chrome OS
l cloud computing è in grado di portare notevoli benefici a
un’azienda. Molte imprese dedicano buona parte del loro
tempo a progetti di implementazione, manutenzione e aggiornamento dei sistemi informatici che non generano un effettivo
valore. Si guarda alla nuvola con l’intenzione di minimizzare il
tempo dedicato alle attività di cui sopra, per potersi concentrare su quelle in grado di generare vantaggio competitivo.
Le applicazioni cloud, accessibili tramite il browser, sono
completamente indipendenti dalla tipologia dei sistemi in
uso. Non esistono problemi di compatibilità e gli aggiornamenti sono automatici. Pertanto, rispetto ai software offline,
necessitano di una minor potenza di calcolo e di una gestione
più snella. Con l’abbattimento dei costi che ne deriva. La mobilità, la possibilità di essere operativi ovunque, in presenza
di una connessione Internet, rappresenta un altro evidente
plusvalore.
g.s.
browser è il computer”.
Così, Eric Schmidt, Ceo
di Google.
Dalle parti di Mountain
View, evidentemente, sono
convinti che la maggior parte
delle operazioni eseguite da
un qualsiasi computer passi
ormai dal Web. O che, in ogni
caso, questa rivoluzione sia ormai a un passo.
Da qui l’idea di spostare su
Internet tutte le funzioni normalmente eseguibili offline e
di renderle accessibili tramite
un’interfaccia analoga a quella
del browser Chrome. È questo,
semplificando, il concetto che
sta alla base
di Google
Chrome OS
(che sta per
Operating
System),
primo
sistema operativo
interamente
basato sul
cloud computing.
Tutto sommato, si è trattato
solo di mettere insieme i pezzi.
Visto che, già da tempo, all’indirizzo google.com è disponibile una vera e propria piatta-
La vetrina 1 – I programmi già in uso
forma:
GMail per
la posta
elettronica, GDocs
per
la
produttività,
Picasa
per le foto, Maps
etc.
In occasione del recente Dive Into
Mobile di San Francisco, Google ha anticipato le prossime
mosse.
Già in estate dovrebbero ar-
rivare sul mercato i primi computer portatili ottimizzati per
il nuovo sistema operativo. A
bordo, solo il minimo indispensabile.
Perché i requisiti di Chrome
OS, in termini di risorse, sono
piuttosto modesti. Prezzi modici, di conseguenza. Disco
fisso ai minimi termini: i dati
migrano online. Batterie a lunga durata e display da dodici
pollici. Connettività assicurata
dalla presenza di WiFi e G. Del
resto, senza Internet, questi
dispositivi saranno poco più
che dei fermacarte.
g.s.
La vetrina 2 – Google Body Browser
Dalle cartelle Dropbox L’Atlante anatomico
ai file condivisi di Apple è l’ultima scoperta
P
rescindendo da Google Chrome OS e da scenari più o meno futuribili, esistono già delle applicazioni in grado di rivelare le grandi potenzialità
del cloud computing.
Dropbox – dropbox.com. Ha le sembianze di
una semplice cartella, capienza gb. La directory
in questione, però, è online. Pertanto, il suo contenuto (file di ogni genere) è accessibile da qualsiasi postazione o dispositivo, previo inserimento
di username e password. La capacità di archiviazione può essere incrementata a pagamento o,
semplicemente, invitando i propri contatti a usare
il programma. Dropbox regala
mb a chi inoltra
l’invito e altrettanti a chi risponde.
Mobile Me – apple.com/mobileme. Il servizio
di Apple è gratuito per i primi sessanta giorni. Al
termine del periodo di prova, costa euro l’anno.
Archiviazione e condivisione di file. Ma non solo:
l’applicazione permette all’utente di sincronizzare facilmente contatti, calendario e mail fra tutti i
propri dispositivi (Mac, iPhone, iPad, iPod) in wireg.s.
less. Una comodità che vale la spesa.
G
oogle Body Browser. Ancora novità da
Mountain View. L’atlante anatomico online,
disponibile all’indirizzo bodybrowser.googlelabs.com, fornisce immagini del corpo umano ad
alta risoluzione. È ancora un prototipo. Nel funzionamento, ricorda il globo tridimensionale di
Google Earth.
Facebook: il fatturato raddoppia. Secondo Bloomberg, il popolare social network sarebbe in procinto di chiudere il
con un giro d’affari più che
doppio rispetto al
e largamente superiore
alle aspettative. L’anno scorso il fatturato ammontava a circa
milioni di dollari, a fine dicembre
potrebbe raggiungere quota , miliardi.
Il boom delle applicazioni per smartphone.
Secondo un recente studio di Idc, il numero di
programmi scaricati dai dispositivi mobili crescerà del % annuo fino al
e, da qui ad allora, svilupperà un giro d’affari quantificabile in
miliardi di dollari. Per la gioia di produttori e
sviluppatori.
g.s.
6
25-31 dicembre 2010
Energia
Energia – In Italia la maggiore potenza installata. Seconda la Lombardia
La Puglia regina del sole
Prima per il fotovoltaico
L
a Puglia, con circa
MW, detiene il primato di regione con maggiore potenza
fotovoltaica installata, con la Lombardia
(seconda per potenza installata) che si conferma invece in testa alla classifica delle Regioni
con maggior numero di impianti in esercizio
( .
), seguita da Veneto ed Emilia Romagna.
A renderlo noto è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che ha anche comunicato che l’Italia ha
superato la soglia dei .
MW (di potenza fotovoltaica installata sul suo territorio, appunto)
con il sostegno degli incentivi in Conto Energia
(gestiti proprio dal GSE).
Considerando che non sono stati calcolati gli
impianti entrati (o che entreranno) in esercizio
tra l’inizio di novembre e il dicembre
, la
potenza cumulativa in esercizio in Italia a fine
anno è stimata in circa .
MW (di cui .
MW nel solo
, contro i
MW installati nel
).
Dai dati emerge anche che in Puglia la potenza media per singolo impianto è approssimati-
Gli impianti – Oltre 400 impianti della Cofely
vamente il doppio di quella della Lombardia.
Grazie anche al grande apporto fornito dalle
rinnovabili, la nostra Regione produce oggi più
energia di quella di cui ha bisogno (generando
oltretutto il , % dell’energia elettrica complessivamente prodotta nella penisola), tanto che
l’ , % della sua capacità è destinato all’esportazione (di cui beneficiano soprattutto Campania e Basilicata).
Foto bmsimpianti_flickr
ANDREA BUONO
La scheda – I consigli del Gruppo Gdf Suez
Le province Bari e Bat Così con poche mosse
sono le più “calde”
la bolletta sarà light
B
atte sempre più forte il sole in Puglia. Con
Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, siamo infatti la Regione in cui Cofely, società del Gruppo
GDF SUEZ leader in Italia nei servizi per l’efficienza energetica, opera maggiormente nel fotovoltaico, servendo amministrazioni, strutture
sanitarie, università e importanti realtà produttive. A beneficiarne, finora, sono state prevalentemente le province di Bari e BAT. Ma, prima
ancora, la bolletta energetica e l’ambiente.
Nell’autunno
Cofely ha vinto un contratto della durata di anni per la gestione del patrimonio impiantistico del Comune di Bisceglie.
Si tratterà di riqualificare le centrali termiche
del Comune e di migliorare la potenza della rete
elettrica con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di
edifici comunali (tra cui scuole, uffici e caserma).
Gli impianti hanno una potenza complessiva
di
kW (chilowatt) e potranno rendere autonomi gli immobili dal punto di vista elettrico, al
% durante i mesi estivi e circa al % in quelli
invernali.
Dallo scorso settembre, poi, l’azienda si sta
occupando dell’installazione di
impianti fotovoltaici destinati a soddisfare il fabbisogno energetico di tutti gli edifici scolastici delle scuole
superiori di competenza della Provincia di Bari,
dislocati su diversi Comuni. Nello specifico gli
impianti (superficie complessiva dei pannelli di
mila mq) avranno una potenza totale di circa , MWp (megawatt picco) e permetteranno
alla Provincia di ridurre la bolletta energetica di
.
Mwh (megawattora) e le emissioni di CO
(anidride carbonica) di .
tonnellate/anno.
Il progetto sarà realizzato in ATI (Associazione
Temporanea d’Impresa), con Banca BIIS (Banca
Infrastrutture Innovazione e Sviluppo S.p.A. del
Gruppo Intesa Sanpaolo) che si occuperà del finanziamento; la Provincia potrà così ammortizzare l’investimento con un canone semestrale
della durata di anni.
Cofely si è recentemente aggiudicata anche
un contratto con la Provincia Barletta-Andria.
Trani, in virtù del quale saranno installati e gestiti
impianti fotovoltaici per le scuole, per una
potenza di circa
KWp (risparmio di emissioni di CO pari a
t/anno).
In tutto, Cofely si occupa della progettazione,
installazione e manutenzione di oltre
impianti fotovoltaici per una potenza complessiva
di MWe (megawatt elettrici) ed una superficie di circa
.
mq. Impianti che assicurano
agli enti coinvolti un risparmio medio di .
tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e una riduzione media di .
tonnellate di CO , pari
a .
autovetture circolanti in meno. Conta
.
dipendenti e
sedi sull’intero territorio
italiano ed è la società capogruppo della GDF
SUEZ Energy Services (una delle sei linee di business di GDF SUEZ, tra i leader mondiali nell’energia), prima in Europa nel multi-servizio tecnologico con un fatturato di , miliardi nel
e
.
dipendenti.
a.b.
E
Foto beltsazar_fotolia
Vendola: promuovere cultura dell’autoconsumo
Regione ed EnelSi
un accordo pilota
M
entre sono in fase di definitiva approvazione le Linee Guida regionali in materia di
energie rinnovabili ((la Gazzetta dell’Economia
ne ha parlato nel numero
/ ), che entreranno in vigore con l’inizio del
, la Regione
Puglia ha sottoscritto, lo scorso dicembre, un
protocollo d’intesa con Enel.Si per promuovere
l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti
degli edifici. L’accordo è stato siglato dal presidente Nichi Vendola e dal responsabile dell’azienda Guido Stratta. “Con questa iniziativa - ha
detto Vendola - diamo inizio al secondo tempo
della strategia regionale in materia di fotovoltaico. Siamo dinanzi ad una sperimentazione senza
precedenti in Italia. Il tentativo è quello di realizzare una vera e propria solarizzazione strutturale degli edifici pugliesi, di case, ospedali, scuole,
parcheggi ed altre strutture pubbliche”.
“Si tratta di coniugare vantaggi sociali e innovazione - ha spiegato il governatore - La micro-
produzione di energia elettrica, da a
chilowatt, consente di promuovere la cultura dell’autoconsumo e del risparmio energetico ma anche
di ottenere consistenti risparmi di spesa sulle
bollette”.
“La crisi economica che stiamo attraversando - ha concluso il leader di Sinistra Ecologia e
Libertà - può rappresentare per tutti noi un’occasione feconda per ripensare abitudini e stili
di vita che promuovano scelte ambientalmente
sostenibili”.
Grazie a questo accordo, i proprietari degli
immobili potranno scegliere tra due opzioni: l’utilizzo per
anni del tetto o del lastrico solare
da parte dell’affiliato che realizzerà e gestirà l’impianto (che, al termine dei anni, passerà gratuitamente al proprietario dell’immobile); oppure
(da subito) la piena proprietà dell’impianto con
la realizzazione in proprio dell’investimento.
a.b.
vitare temperature troppo alte dei termosifoni, scegliere boiler e caldaia in base alle dimensioni della propria abitazione e assicurare una costante manutenzione alle apparecchiature
sono solo alcuni degli accorgimenti consigliati
da Cofely per affrontare in modo eco-sostenibile
i mesi freddi.
“Lo scorso inverno, molto rigido specie al
Nord, non ha aiutato e spesso non ha permesso
un utilizzo più razionale dell’energia - spiega Marco Decio, Direttore Polo Residenziale & Oil di Cofely - Ciò nonostante, sarebbero sufficienti poche
accortezze, come ad esempio ridurre di un grado
la temperatura delle nostre abitazioni e regolare
meglio quella dell’acqua calda, non solo per ottenere un importante risparmio in bolletta, ma per
contribuire tutti a un minore impatto ambientale
delle emissioni inquinanti da riscaldamento”.
Si raccomanda anzitutto, per quanto riguarda
proprio il riscaldamento, di regolare la temperatura interna delle abitazioni sui °- ° (un solo
grado in più fa aumentare i consumi del - %) e
di cercare di diffondere il calore in maniera efficiente e senza sprechi, attraverso l’utilizzo di
dispositivi di termoregolazione (valvole termostatiche e/o cronotermostati). Da scongiurare
l’uso del riscaldamento nelle ore notturne (eventualmente, negli ambienti più freddi, regolare il termostato sui °).
Per quel che concerne boiler e caldaie, Cofely
consiglia di regolare i primi su temperature intermedie (non oltre i °), evitando di tenerli
accesi per tutta la giornata (condotta all’origine
della gran parte dei consumi). Viene suggerito,
poi, di scegliere caldaie a condensazione della
potenza adeguata per l’ambiente da riscaldare
(risparmi fino al %) e boiler adatti alle dimensioni dell’abitazione, da posizionare vicino al
punto di utilizzo per evitare dispersioni di calore dall’acqua calda attraverso lunghe tubature
(in ogni caso apparecchi “a norma” e contrassegnati con marchio CE). L’ideale, tuttavia,
sarebbe poter installare pannelli solari per la
produzione dell’acqua calda, usufruendo degli
incentivi statali.
Ulteriori indicazioni vengono fornite in merito
alla manutenzione degli impianti e all’isolamento termico: si esorta, ad esempio, a pulire regolarmente gli apparecchi e ad effettuare ogni due
anni l’analisi dei fumi (una caldaia non perfettamente efficiente aumenta consumi di gas e spese sulla bolletta sino al %).
Cofely evidenzia, infine, l’importanza dell’utilizzo di sistemi di riscaldamento efficienti nelle proprie case, come le caldaie a “ stelle”, che permettono di evitare l’immissione in atmosfera di circa
Kg di CO l’anno, con riduzioni dei consumi
energetici e risparmi sui costi della bolletta.
Solo nel triennio
, Cofely ha stimato
l’installazione di .
nuove caldaie presso abitazioni private in tutta Italia, di cui il % di tipo
“ stelle”. La scelta di caldaie ad alta efficienza
ha evitato l’emissione di circa .
tonnellate
di CO .
a.b.
Tecnologie
25-31 dicembre 2010
7
Il progetto – “Formazione Puglia Export” una scommessa sull’internazionalizzazione
La meccanica avanzata
scommette sull’estero
S
i è conclusa ieri la “fase formativa” del progetto “Formazione
Puglia Export” sull’hi-mech, il
settore della meccanica avanzata. L’iniziativa, nata dall’intesa tra l’Istituto
nazionale per il Commercio Estero
(ICE) e la Regione (nell’ambito della
Convenzione
ICE/Regione Puglia
- Assessorato allo Sviluppo Economico), ha coinvolto, per la prima volta in
parallelo,
giovani laureati pugliesi
(di età inferiore ai
anni; tuttavia,
ad oggi, ne sono rimasti ) e aziende con sede nel territorio regionale,
con l’obiettivo di formare e lanciare
sul mercato internazionale candidati potenzialmente idonei a sfruttare
le opportunità offerte dall’economia
globale. Il candidato ideale è quello
provvisto delle doti fondamentali per
un esperto d’internazionalizzazione:
leadership, flessibilità, spirito d’iniziativa, attitudine e motivazione. Alle
imprese, invece, da un lato viene offerta l’opportunità di una formazione
specialistica, dall’altro la possibilità di
applicare le conoscenze acquisite ad
un progetto reale d’interesse per l’azienda.
A gennaio avrà inizio la “fase consulenziale”, in cui degli esperti svolgeranno attività di affiancamento e di
assistenza personalizzata alle aziende.
Contemporaneamente ogni studente
potrà effettuare uno stage presso ciascuna delle imprese partecipanti per un
periodo di cinque mesi, di cui uno all’estero, in un Paese che sarà individuato
dal lavoro che verrà fuori proprio dalla
suddetta fase. Successivamente le aziende opereranno un business tour nei
Paesi selezionati.
Le lezioni sono cominciate per tutti
alla fine di settembre
(a tempo
pieno e con frequenza obbligatoria,
per un totale di
ore di didattica
in aula, per i giovani laureati; con una
frequenza ridotta ad un giorno alla
settimana per le imprese) e sono state svolte da docenti della faculty ICE,
mentre gli esperti che affiancheranno
Giovani laureati e aziende insieme
per puntare all’eccellenza. Chiusa
la prima parte dell’iniziativa, ora
via agli stage di 5 mesi (uno
all’estero)
L’Istituto per il Commercio estero
Foto Orlando Florin Rosu_fotolia
La scheda – Numeri interessanti
Assistenza dell’Ice Settore innovativo
utile alle imprese con 20mila addetti
L’
ICE, Istituto nazionale per il Commercio Estero, è l’ente che ha il compito di sviluppare, agevolare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l’estero, con particolare attenzione alle esigenze delle
piccole e medie imprese. A tal fine, esso fornisce alle aziende che desiderino
internazionalizzarsi servizi di informazione e formazione, assistenza e consulenza, aiutandole a individuare le alternative più interessanti, prendendo in
considerazione sia le caratteristiche dei mercati sia eventuali rischi e ostacoli.
Istituito nel
, l’ICE è sottoposto alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo
Economico ed è disciplinato dalla legge n. / e dallo Statuto adottato con
Decreto Ministeriale
/ . Commercioestero Network, che lo Studio Lenoci
ha contribuito a fondare, è una società che, attraverso i suoi esperti (e le sue
sette sedi in Italia), sostiene l’impresa nel processo di internazionalizzazione,
offrendo assistenza, consulenza (anche on line) e formazione nei settori legale, fiscale, delle politiche di marketing, commerciale, della logistica, finanziario, dell’e-business & information technology. Tra gli enti con cui l’associazione collabora vi è anche l’ICE.
a.b.
le aziende sono professionisti con
un’esperienza lavorativa ultradecennale con le Piccole e Medie Imprese.
La partecipazione al corso è totalmente gratuita. I giovani laureati che
hanno superato le prove selettive hanno beneficiato di una borsa di studio
dell’ammontare di
euro durante lo
stage in azienda e di .
euro per lo
stage all’estero, per il quale saranno garantite anche le spese di viaggio.
La scelta del settore non è stata affatto casuale. Nella meccanica avanzata
sono inclusi, infatti, comparti nuovi di
grande valore aggiunto in termini di ricerca e innovazione, come l’aerospazio
e la meccatronica, che chiedono formazione perché interessati ad avanzare sui
S
ono .
le imprese meccaniche pugliesi (l’ % del settore manifatturiero
regionale) e .
i lavoratori da esse impiegate. Il fatturato settoriale,
pari a circa miliardi di euro, rappresenta il % del valore aggiunto dell’intera
industria manifatturiera in Puglia, mentre le esportazioni (valore complessivo
di quasi , miliardi nel
) contribuiscono per il % al totale dell’export
regionale. Il settore consta di filiere produttive altamente specializzate e annovera aziende leader a livello mondiale nella produzione di martelli demolitori idraulici, macchinari per l’industria alimentare, antifurti meccanici, apparecchiature elettriche e per telecomunicazioni. Negli ultimi anni, poi, si sono
affermati comparti innovativi come l’automotive, l’aerospazio e soprattutto
la meccatronica. Il fatturato del manifatturiero italiano (per il Censis, per cui
l’Italia resta il quinto Paese più industrializzato al mondo, il contributo del settore alla produzione manifatturiera mondiale è pari al , %), intanto, stando
a quanto emerge dall’analisi dei settori industriali di Prometeia e Intesa San
Paolo, ha mostrato un forte incremento nel periodo gennaio-maggio (+ , %
sul periodo corrispondente dell’anno scorso).
a.b.
mercati esteri.
“Formazione Puglia export” è stato
considerato interessante dal mondo
imprenditoriale, a tal punto da divenire progetto pilota da lanciare come
format nazionale. Oltretutto l’iniziativa si pone in continuità con i programmi realizzati nell’ultimo biennio dall’ICE, in partnership con la Regione e lo
Sprint Puglia (lo sportello operativo
per la promozione dell’accesso delle
PMI e degli operatori economici pugliesi ad iniziative, servizi e strumenti
di sostegno ai processi di internazionalizzazione), per i settori dell’agro-alimentare e del tessile-abbigliamento.
ANDREA BUONO
Intervista – Michele Lenoci Gruppo Commercioestero Network
“Portare imprenditori in aula
è questo il nostro successo”
MICHELE LENOCI
M
ichele Lenoci è un avvocato, titolare dell’omonimo
studio, che fornisce consulenza e formazione alle Piccole e
Medie Imprese e alle Pubbliche
Amministrazioni e specializzato
in internazionalizzazione d’impresa, organizzazione aziendale, gestione delle risorse umane,
marketing territoriale e altro.
Lenoci, il cui studio è anche
tra i soci fondatori del Gruppo
Commercioestero Network (cfr.
box), ha svolto il ruolo di coordinatore del corso per quel che
concerne le aziende.
Dottor Lenoci, che riscontro
avete avuto dalla fase formativa del corso?
“Positivo, soprattutto per le
aziende, disponibili ed entusiaste, così come gli studenti. Portare tuttavia gli imprenditori in
aula non è mai stata un’impresa
semplice. Ed è questo che mi ha
sorpreso di più”.
Quanto è importante la formazione nell’ottica dell’internazionalizzazione? C’è disponibilità, da parte delle aziende e
dei ragazzi, a mettersi in gioco?
“La formazione è molto importante. C’è da dire che buona
parte delle aziende era già inter-
nazionalizzata, già dotata di un
Ufficio Estero, con personale ed
esperienza. Proprio le aziende
più strutturate hanno chiesto
con maggiore insistenza una
formazione più specifica sull’internazionalizzazione, fatta non
di sole nozioni generali. Hanno
così cominciato a capire anche
cosa sbagliano”.
Cosa vi aspettate dal business tour che condurrete con
le aziende una volta individuati
i Paesi nella fase consulenziale
del progetto?
“Tra gennaio e febbraio svolgeremo la fase consulenziale
per le aziende, alcune delle
quali, tuttavia, hanno già le idee
molto chiare sui mercati in cui
approdare”.
Il settore della meccanica è
fondamentale per l’economia
pugliese. Come ha saputo reggere alla crisi? Cosa bisogna fare per continuare a sostenerlo?
“In realtà le aziende che hanno preso parte al progetto non
stanno sentendo più di tanto
questa crisi. Alcune faticano
addirittura a gestire gli ordini
provenienti dall’estero. Sono
avanti rispetto ad altri settori
grazie all’innovazione di prodotto e di processo. Hanno grande
flessibilità ed adattabilità. Le uniche aziende ad avere qualche
problema sono quelle che hanno il loro fatturato prevalente
nella subfornitura. La crisi se
non altro sta dimostrando che
il settore della subfornitura è
in via di esaurimento. Per continuare a sostenere il settore,
poi, non basta innovare ad ogni
costo. Prima ancora di fare un
prodotto innovativo serve fare
marketing e capire cosa chiede
il mercato. Vi sono carenze proprio nel campo del marketing e
delle ricerche di mercato”.
Quanto è importante oggi esportare?
“In un momento in cui il mercato nazionale è in contrazione,
l’export può certo rappresentare una valvola di sfogo. Ma
molte aziende pensano di risolvere i propri problemi andando
all’estero, cosa che di per sé
non può bastare. Perché bisogna farlo con metodo. Questo
abbiamo cercato di trasmettere
nel corso del ciclo formativo. La
Germania, ad esempio, esporta
tanto, ma il suo è un export particolare, di prodotti di alta qualità. Se i tedeschi sono specializzati nella meccanica pesante, le
aziende italiane lo sono in quella
leggera (anche come subfornitori delle aziende tedesche).
Fanno prodotti ad hoc, non di
catalogo, andando incontro a
specifiche esigenze del cliente.
Inoltre il mercato europeo (tolta la Germania) è diventato stagnante. Crescono bene, invece,
i mercati dei Paesi emergenti
(India, Cina, Brasile)”.
E quali altri settori “tirano”?
“A parte la meccanica, prima
voce dell’export italiano, c’è
l’agroalimentare che regge piuttosto bene. Mentre l’abbigliamento non ha avuto l’approccio
giusto con l’estero. Un altro
problema è che verifichiamo dai
dati che l’export italiano (e meridionale) cresce, ma se ci guardiamo intorno notiamo che ci
sono poche aziende che esportano tantissimo e tante che,
specie per via della crisi, non riescono a fare altrettanto”.
a.b.
8
25-31 dicembre 2010
Trasporti
2003-2009
Sempre
meno voli
tricolore
L’
esame della composizione dei voli effettuati mostra l’ utilizzo dei
vettori italiani da parte dei
passeggeri, in arrivo e in
partenza dagli aeroporti
italiani, è scesa progressivamente: mentre nel
i vettori italiani trasportavano il % dei passeggeri,
nel
la quota è scesa
al %.
Tale tendenza, dovuta al
diffondersi in Europa dei
voli dei vettori low cost.
s.c.
Movimento di passeggeri per categoria di servizio aereo
e principali aeroporti. Anno
Voli Nazionali
Aeroporti
Voli internazionali
/
Voli di linea
/
Alghero
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- ,
Ancona
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Bari
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Charter
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Totale
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Bergamo
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Bologna
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Brindisi
Cagliari
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Catania
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Firenze
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.
Forlì
.
,
Genova
.
Lamezia Terme
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Milano-Linate
.
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- ,
Milano-Malpensa
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-,
Napoli
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Olbia
.,
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Palermo
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Reggio di Calabria
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- ,
Rimini
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-
- ,
Pescara
Pisa
.
Roma-Ciampino
.
Roma-Fiumicino
.
Torino
.
Trapani
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Venezia
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Verona
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Trieste
Totale
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Treviso
Altri aeroporti
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,
-,
L’analisi – Una contrazione legata alla crisi economica La statistica
Il traffico aereo
nazionale
in lieve flessione
In controtendenza
gli scali di Bari e
Brindisi: nel capoluogo
+18,9% di voli per
l’Italia, -4,7 sulle tratte
internazionali
N
el
il complesso del traffico aereo presso gli scali nazionali ha registrato un andamento negativo: gli aeromobili arrivati
e partiti sono diminuiti rispetto
all’anno precedente del , %, i passeggeri del , % e le merci e posta
trasportate del , %. Per i passeggeri la diminuzione è dovuta alla
riduzione del traffico internazionale (- , %), mentre il traffico nazionale è aumentato leggermente
(+ , %). Per entrambe le tipologie
di traffico, risulta rilevante la riduzione dell’utilizzo dei voli charter,
per i quali si è registrato un calo
dell’ , % per il traffico nazionale e
del , % per quello internazionale.
A rivelarlo è un’inchiesta Istat sul
traffico aereo nel
.
Il marcato calo del movimento
dei passeggeri e delle merci trasportate è iniziato nel
ed è
proseguito nel
. Questa caduta ha invertito la tendenza all’espansione che aveva caratterizzato i cinque anni precedenti, con una netta accelerazione nel biennio
.
Risentendo direttamente degli
effetti della crisi economica nazionale e internazionale, il traffico aereo ha segnato nell’arco del
biennio una contrazione di ampie
dimensioni: tra il
e il
il numero di movimenti di aeromobili è sceso del , %, quello di
passeggeri del , % e quello delle
merci e posta del , %. La disponibilità di una serie storica sufficientemente ampia (dal gennaio
al dicembre
) permette di utilizzare dati mensili depurati dalla
stagionalità, della variabile relativa
al numero di passeggeri, che sono
adatti a coglierne i movimenti di
breve periodo.
In particolare, per quel che riguarda il periodo recente, si evidenzia che la lunga fase di crescita
del quinquennio precedente ha
toccato un massimo nel febbraio
; il successivo episodio di caduta è stato breve, estendendosi
sino al gennaio
, ma intenso:
nell’arco di
mesi il numero di
passeggeri è diminuito (al netto
degli effetti stagionali) del , %.
Già a partire da febbraio
è
emersa una progressiva risalita: a
dicembre del
il livello di traffico è stato di poco inferiore a quello massimo registrato prima della
crisi (+ , %, rispetto a gennaio
).
Nel
, nel complesso degli
aeroporti italiani sono transitati
circa
, milioni di passeggeri,
di cui , milioni dall’aeroporto
di Roma-Fiumicino, , da Milano-
Malpensa e , da Milano-Linate.
La riduzione complessiva del numero di passeggeri, in arrivo e in
partenza, registrata nella media
del
, rispetto all’anno precedente, ha toccato tutti i principali
nodi aeroportuali. I cali maggiori,
in valore assoluto, hanno riguardato Milano-Malpensa (- , %, circa
, milioni), Roma-Fiumicino (- %,
circa , milioni), Milano-Linate
(- , %, circa
milione), NapoliCapodichino (- %, circa
mila) e
Verona-Villafranca (- , %, circa
mila).
Gli aeroporti che hanno fatto,
invece, registrare gli incrementi
piu’significativi del numero di passeggeri sono: Bergamo-Orio al Serio (+ , %, circa
mila), TrapaniBirgi (+ , %,
mila) e BolognaBorgo Panigale (+ , %,
mila).
Per quel che riguarda l’evoluzione
del traffico registrato presso i principali aeroporti, si osserva che la
diminuzione dei passeggeri transitati da e per Roma-Fiumicino è il
risultato di una caduta della componente relativa ai voli nazionali (, %) e di un calo contenuto (- , %)
di quella per voli internazionali. Nel
medesimo aeroporto i passeggeri
trasportati su voli di linea diminuiscono del , %, mentre aumentano
considerevolmente (+ , %) quelli
La ripresa
alla fine
del 2009
L’
andamento del traffico di passeggeri può
essere messo a confronto
con quello dell’indicatore
del fatturato del trasporto
aereo. Questo ha segnato
un’evoluzione simile alla
dinamica dei passeggeri
dall’inizio del
( % nel
terzo trimestre del
,
ha toccato il
e il % nei
due trimestri successivi).
La dinamica negativa si è
attenuata per entrambi gli
indicatori a partire dal secondo trimestre del
e un primo recupero è emerso nel quarto, con un
incremento più accentuato
per quello relativo al movimento di passeggeri.
s.c.
che hanno utilizzato voli charter.
Per Milano-Malpensa la riduzione
è dovuta prevalentemente ai passeggeri trasportati su voli internazionali (- , %) e, in misura minore,
a quelli su voli nazionali (- , %); i
passeggeri sui voli di linea diminuiscono del , % e quelli sui voli charter del , %.
Nell’insieme dei restanti aeroporti, i maggiori incrementi dei
passeggeri trasportati su voli nazionali si sono verificati per Trapani (+ , %), Roma-Ciampino
(+ , %) e Treviso (+ , %), mentre la diminuzione piu’ marcata
ha riguardato Firenze (- , %);
nell’ambito dei voli internazionali, i cali piu’ consistenti si sono registrati per Forlì (- %) e Reggio
Calabria (- , %) e i maggiori incrementi per Trapani (+ , %) e Cagliari (+ , %). In segno positivo gli
aeroporti pugliesi di Bari e Brindisi.
Quello del capoluogo fa segnare
un + , % sul totale, con un + , %
di voli nazionali e un - , di quelli
internazionali. I voli di linea sono
cresciuti del , % rispetto al
,
mentre quelli charter del %. Brindisi a + , % sul totale con + , % di
voli nazionali e + , su quelli internazionali.
SANTA COLELLA
Trasporti
Passeggeri trasportati per principali rotte nazionali.
Anni
e
Passeggeri
Graduatoria Rotte Nazionali
Variazioni assolute
.
.
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-
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Milano Linate-Roma Fiumicino
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.
-
Catania-Roma Fiumicino
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Roma Fiumicino-Catania
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,
,
Roma Fiumicino-Palermo
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.
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.
.
,
,
Palermo-Roma Fiumicino
.
.
.
.
.
,
,
Roma Fiumicino-Torino
.
.
- .
,
,
Torino-Roma Fiumicino
.
.
-
.
,
,
Catania-Milano Linate
.
.
.
,
,
Milano Linate-Catania
.
.
.
,
,
Milano Malpensa-Roma Fiumicino (a)
.
.
.
,
,
Roma Fiumicino-Cagliari
.
.
-
.
,
,
Cagliari-Roma Fiumicino
.
.
-
.
,
,
Roma Fiumicino-Milano Malpensa
.
.
.
,
,
Venezia-Roma Fiumicino
.
.
.
,
,
Roma Fiumicino-Venezia
.
.
.
,
,
Napoli-Milano Linate
.
.
- .
,
,
Milano Linate-Napoli
.
.
.
,
,
Bari-Roma Fiumicino
.
.
.
,
-
,
Roma Fiumino-Bari
.
.
.
,
,
Milano Malpensa-Napoli
.
.
.
,
,
,
Napoli-Milano Malpensa
.
.
Altre rotte nazionali
.
.
.
.
Totale
.
.
.
.
.
9
In discesa
Composizioni percentuali
/
Roma Fiumicino-Milano Linate
25-31 dicembre 2010
.
,
.
,
,
.
,
,
I numeri
delle
aziende
N
el
il complesso
delle compagnie aeree
commerciali, italiane e straniere, ha perso, rispetto al
, poco più di milioni
di passeggeri, mentre le
compagnie low cost hanno incrementato il proprio
traffico di circa , milioni
di unità. La diminuzione
dei passeggeri trasportati
da vettori italiani contribuisce per l’ % alla riduzione
complessiva del traffico aereo passeggeri.
s.c.
Le mete più richieste – Egitto e Parigi Charles De Gaulle
Fenomeno low cost
I
l trasporto aereo low cost si è
diffuso in maniera consistente
grazie alla liberalizzazione del
trasporto aereo europeo, che
ha avuto inizio negli anni
.
Tuttavia, il trasporto aereo low
cost gestito da operatori di nazionalità italiana, ha mantenuto
negli anni recenti un’incidenza
stabile, rispetto al trasporto
effettuato da linee aeree commerciali. Tra il
e il
la
quota di passeggeri trasportati
da aeromobili italiani è rimasta
compresa tra il , e il , %.
Nel
l’incidenza del traffico
low cost è risultata pari al , %,
ben al di sotto del valore registrato dal complesso dei vettori
low cost europei ( %).
Linee aeree
Le principali nel
sono
stati: Sharm El Sheikh Ophira
(con circa
mila passeggeri),
Marsa Alam (circa
mila pas-
L’indicatore
allo spostamento di voli da Linate a Malpensa, ha compensato solo una piccola parte
della riduzione di passeggeri
transitati da e per l’aeroporto di Milano Linate (più di ,
milioni di passeggeri). Per le
altre rotte nazionali, è da notare l’incremento del numero
di passeggeri trasportati sulle
due tratte Roma Fiumicino-Palermo e Palermo-Roma Fiumicino (circa
mila passeggeri) e il calo dei passeggeri per
Napoli-Milano Linate e Milano
Linate-Napoli (circa
mila
passeggeri), nonché per Roma
Fiumicino-Cagliari e CagliariRoma Fiumicino (circa
mila
passeggeri).
La situazione nell’UE
A livello europeo, nel
il
complesso dei passeggeri trasportati è diminuito del , %
rispetto al
, passando da
.
a .
milioni. I paesi che
presentano il maggiore traffico
sono Regno Unito, con poco
meno di
milioni di passeggeri (calo di , milioni, rispetto
al
), Germania, con circa
, milioni (- , milioni), Spagna, con circa
milioni (- ,
milioni) e Francia con , milioni (- , milioni); l’Italia è al quinto
posto, con circa
, milioni di
passeggeri ( milioni in meno).
Sia nel
, sia nel
, i primi cinque paesi rappresentano
circa il % dell’intero mercato
europeo, con quote che vanno
dal % del Regno Unito al , %
dell’Italia.
In termini di variazioni annue
le maggiori riduzioni si sono registrate per Danimarca (- , %),
Irlanda (- , %) e Svezia (- , %);
all’opposto i cali più contenuti
sono quelli di Svizzera (- , %) e
Italia (- , %).
s.c.
Trasporti – A Milano Malpensa circa il 70,6 % di tonnellate in meno
La crisi
e gli aerei
“leggeri” I
L
a diminuzione del traffico di passeggeri si è
tradotta in un calo del coefficiente di riempimento
degli aerei, che nel
è
sceso, per il complesso delle compagnie aeree, dello
, %.
L’indicatore è diminuito
soprattutto per il trasporto
commerciale ( , %) e per
quello low cost ( , %). Per
le compagnie italiane la riduzione è stata lievemente
più accentuata ( %), ma ha
riguardato prevalentemente i vettori low cost (- , %),
mentre quelli commerciali
hanno mantenuto un coefficiente di riempimento
quasi stabile (- , %).
s.c.
seggeri), altre destinazioni egiziane (circa
mila passeggeri)
e Parigi-Ch. De Gaulle (poco piu’
di
mila passeggeri).
Per il traffico sulle principali
rotte nazionali si osserva una
consistente riduzione del numero complessivo di passeggeri trasportati, in arrivo ed in
partenza, per le due tratte più
importanti, Roma FiumicinoMilano Linate e Milano LinateRoma Fiumicino, con riduzioni,
rispettivamente di circa
mila e
mila unità, nel confronto
tra il
e il
. In termini
percentuali, sul totale dei passeggeri trasportati, ciascuna
delle due tratte scende dal ,
al , %.
L’incremento del numero
di passeggeri sulle due tratte
Milano Malpensa-Roma Fiumicino e Roma Fiumicino-Milano
Malpensa (poco più di
mila
passeggeri), dovuto in parte
Il calo dei voli merci
l trasporto aereo ha fatto registrare,
nel
, un traffico complessivo di
merci e posta caricate e scaricate di circa
mila tonnellate (d’ora in poi t),
con una diminuzione del , % rispetto
all’anno precedente. La diminuzione
complessiva delle merci trasportate
è dovuta alla riduzione in ambito sia
nazionale (- , %), sia internazionale
(- , %).
Il servizio di trasporto merci viene
effettuato prevalentemente sui voli di
linea (circa
mila t), e in misura limitata su voli non di linea (circa
mila
t), con quote pari, rispettivamente all’ , e al , %. Il trasporto su voli di
linea è diminuito del , % e quello su
voli non di linea dell’ , %. In termini di
flusso, le principali zone internazionali di destinazione e provenienza delle
merci trasportate nel
sono i Paesi
Ue ( , %), i Paesi asiatici ( , %) e il
Nord America ( , %).
La dinamica rispetto al
è risultata molto negativa per Nord America
(- , %), Sud America (- , %) e Asia (-
, %). Un calo contenuto si è registrato nei trasporti da e verso l’Unione
europea (- , %), mentre è aumentato
il traffico con gli Altri paesi europei
, i principali paesi
(+ , %). Nel
di origine/destinazione delle merci e
della posta sono: Germania ( mila
t), Lussemburgo (
mila t), Regno
Unito ( mila t), Belgio ( mila t) e
Francia ( mila t). Il traffico merci nazionale e internazionale è concentrato nei due grandi sistemi aeroportuali
di Milano Malpensa (con una quota
del , %) e Roma Fiumicino ( , %)
e nell’aeroporto di Bergamo ( , %),
con una quota complessiva pari a circa l’ %. Rispetto al
, il peso, sul
totale delle merci e posta trasportate,
di Milano Malpensa è diminuito di
punti percentuali (circa - , mila t) e
quello di Bergamo di , punti (circa
- , mila t), quello di Roma Fiumicino
è aumentato di , punti, anche se in
termini assoluti diminuisce di circa
mila t.
s.c.
10
25-31 dicembre 2010
Imprese
Ricerche – Lo studio di Confindustria Bari-Bat
Terziario in Puglia
industria in salute
Il settore è dominato da microimprese con
meno di dieci addetti. Il peso della crisi
O
ltre mila imprese, più di
mila addetti e circa miliardi di fatturato annuo, pari al
% del PIL regionale. Sono questi i
numeri che emergono dal rapporto
dell’Osservatorio Terziario Innovativo e della Comunicazione di
Confindustria Bari-Bat, un progetto
triennale affidato alla School of Management del Politecnico di Milano
che ha messo a confronto i bilanci
delle imprese del settore.
“Siamo convinti – ha spiegato Domenico Favuzzi di Confindustria – che in
Puglia ci sia più dinamismo che altrove”. A colpire è il dato sulla redditività
delle imprese del terziario innovativo,
che pur calando dell’ , % tra il
e
il
resta superiore a quella di molti altri settori produttivi, come per
esempio il manifatturiero tipico del
made in Italy. “Le economie più forti e
Numeri – Imprese e fatturato
Bari domina
E’
la provincia di Bari la capofila del terziario innovativo pugliese. E’ qui che si concentrano ben .
imprese del
comparto, pari al % del totale, che impiegano quasi la metà
( .
) degli addetti complessivi. La dimensione media ( ,
addetti) è superiore rispetto a quella regionale e più vicina al
dato nazionale. Anche per fatturato, è Bari a prevalere, con il
% del totale, pari a .
milioni di euro.
d.b.
mature – ha continuato Favuzzi – sono trainate dal terziario innovativo. In
Puglia, nonostante i numeri, il settore
viene considerato solo ‘al servizio’
degli altri comparti, un satellite delle
industrie e della Pubblica Amministrazione”. La fotografia scattata dall’Osservatorio ritrae un settore dominato
dalle microimprese con meno di
addetti, pari al , % del totale, e fortemente frammentato. Il peso della
crisi si è fatto sentire anche qui, con
il peggioramento delle principali performance economico-finanziarie e la
riduzione del numero degli addetti e
delle aziende soprattutto nei settori
di dimensioni minori, come i servizi
immobiliari e le telecomunicazioni.
Meglio il comparto Ingegneria e l’Information Technology, che riunisce il
% del totale delle imprese del settore. “Siamo ancora alle ‘prime gene-
Commesse – Fuori regione
razioni’ – ha spiegato Favuzzi -, ma è
qui che bisogna puntare. Il terziario
innovativo richiede manodopera altamente qualificata: può diventare
una leva importante per aumentare
l’occupazione. E’ un interessante driver per la crescita che va potenziato,
insieme ai distretti dell’informatica e
della comunicazione”.
DARIO BISSANTI
Previsioni – Un anno buono
PA buon cliente Il 2010 la svolta?
L
a maggior parte del fatturato delle imprese pugliesi del terziario innovativo viene realizzato con clienti localizzati al di fuori dei
confini regionali. Secondo l’Osservatorio di Confindustria Bari-Bat
dedicato al comparto, nel
la quota di fatturato così ottenuta è
stata pari al , %, con una previsione per il
del , %. I committenti principali? Le Pubbliche Amministrazioni, che nel
hanno
pesato per il , %, con una previsione di crescita per il
del , %.
“Un aumento – si legge nel dossier – che può rappresentare un rischio per le imprese, rappresentato dai lunghi tempi di pagamento”.
d.b.
L
e imprese pugliesi del terziario innovativo e della comunicazione prevedono una crescita del fatturato
rispetto al
. E’ quanto emerge dalla survey dell’Osservatorio di Confindustria Bari-Bat su un campione di aziende del comparto.
“Dopo un
che ha visto una generale contrazione dei fatturati – si legge nel dossier - , pare che il
rappresenti per
molte imprese l’anno dell’uscita dalla crisi”.
d.b.
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Oscar Wilde
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Media
25-31 dicembre 2010
11
Intervista - Il caporedattore del TG5
Con Di Mizio
l’edicola
a cinque stelle
“Cerco di dar valore alla carta stampata e
in particolare alle testate locali. Come sono
cambiati i giornali? Credo che a essere diversi
oggi siano i lettori”
C’
era una volta lo “strillo” per strada,
quello delle prime pagine nelle immagini in bianco e nero. Oggi invece, intorno a mezzanotte, la tv ci anticipa quello che
vedremo in edicola. Viene alla luce la rassegna
stampa. Paolo di Mizio, responsabile della nightline, conduce quella del Tg , sull’ammiraglia Mediaset.
“La notte finestra sul futuro”: e’l’illusione o il
privilegio di un giornalista che cura la rassegna
stampa?
“Ritengo che la notte sia una finestra sul futuro per chi come me ama lavorare di notte. Io
l’ho sempre fatto, anche da ragazzo e non è per
nulla pesante, anzi. Il riferimento è ad un fatto
esistenziale, nel senso che mi piaceva stare in
piedi la notte anche quando ero studente. La
notte mi appassiona, mi sembra un anticipo di
quello che accadrà domani, si ha l’impressione
psicologicamente di essere già nel domani. In
più facendo questo nostro mestiere, dopo mezzanotte arrivano parecchie notizie di grandi eventi a causa del fuso orario, di cose che stanno
avvenendo per esempio negli Stati Uniti, a Los
Angeles dove stanno nove ore indietro rispetto
a noi o dal Giappone, dall’Asia dove è già giorno.
Si tratta di notizie come la dichiarazione di Obama che diventano notizie portanti della giornata
che verrà. Chi vive di notte anticipa in qualche
modo la conoscenza di queste notizie”.
Cosa significa fare una rassegna stampa districandosi tra i diversi tagli e punti di vista dati
alle notizie?
“Significa che aspetto con ansia l’arrivo della
posta elettronica che mi porta le prime pagine
dei giornali e li guardo con immutato interesse
e ogni volta sono abbastanza elettrizzato. Poi
quando ci sono grandi eventi che riguardano l’Italia e il mondo che mi appassionano in maniera
particolare non vedo l’ora di capire come i singoli giornali hanno trattato l’argomento, come
lo hanno interpretato, come lo hanno titolato e
con che tipo di articoli lo hanno sviscerato. Cerco di fare una rassegna stampa che non inizi dal
giornale più importante a quello meno importante, anche perché ritengo che il criterio di importanza sia soggettivo. Cerco invece di creare
un percorso talvolta anche in tempi molto brevi
perché spesso passano pochi minuti da quando arrivano gli ultimi giornali a quando vado in
onda, che mi porti dalle notizie più importanti
a quelle che non sono nell’occhio del ciclone in
quel giorno, notizie più periferiche che sono sui
giornali di cronaca locale, di diffusione locale.
Spesso cerco di inserire quei giornali che non
rientrano nel novero dei primi cinque giornali
italiani per diffusione e importanza, legandomi
a delle notizie, ad esempio il giorno che c’è un
grande evento di cronaca a Vicenza, farò vedere
insieme al Corriere delle Sera e al Messaggero,
anche Il Giornale di Vicenza. Quando c’è stata
la strage di ciclisti a Lamezia Terme, nella prima
rassegna ho fatto vedere i giornali della Calabria. Insomma cerco di seguire un percorso, anche se su ciascun giornale c’è un percorso a sé
che riguarda la prima pagina. Vale a dire si parte dal titolo principale e poi si sceglie tra i titoli
minori. Cerco di “pizzicare” una notizia curiosa
o di cronaca, mostro un trafiletto o un piccolo
PAOLO DI MIZIO
commento firmato solo con le iniziali. Insomma
vado ad aggiungere le spezie al piatto”.
Come è cambiata l’editoria nella carta stampata? c’è stata un’evoluzione anche di contenuti?
“Io credo che sia cambiato il lettore in qualche misura piuttosto che la carta stampata. I
giornali seguono delle regole molto diverse. Il
Messaggero per esempio ha una prima pagina
a vetrina dove mette un numero molto alto di
notizie e titoli. Praticamente il riassunto di tutto
quello che è accaduto nella giornata precedente
è già visibile sulla prima pagina del Messaggero.
Altri giornali come Libero o Liberazione, giornali
di partito, adottano una strategia diversa, cioè
puntano su una sola notizia. Anche l’Unità da
quando è in formato tabloid adotta una strategia diversa fa una prima pagina che è quasi una
copertina con una sola notizia e qualche altra in
piccoli titoli a corredo. Anche il Manifesto usa
la stessa tecnica: grande notizia illustrata da vignetta o foto e nei bordi ci sono notizie in piccolo taglio e l’editoriale. Questo ci fa capire che
ogni giornale ha una sua veste grafica”.
L’evoluzione grafica è stata influenzata dal
proliferare dell’informazione sul web?
“Io non credo che internet abbia influenzato
la veste grafica dei giornali, non vedo un nesso
specifico tra internet e la forma, l’aspetto che assumono i giornali ogni giorno. Forse è il lettore ad
essere cambiato in qualche misura. Per quanti siano in tanti a navigare in internet, ci sono molti che
non lo fanno, ci sono giornalisti famosi che affermano di non saper usare il computer come Vittorio Feltri. Diciamo che viviamo in un’età di mezzo
tra coloro che non usano il computer e coloro che
non possono fare a meno di essere informatizzati. Secondo me anche i lettori che si informano
leggendo le notizie sulle testate on line più autorevoli e accreditate come corriere.it o repubblica.
it, trovano nella carta stampata, nel foglio stampato, autorevolezza e una capacità di riflessione
che su internet non c’è. Internet è superficiale e
l’informazione è orizzontale. Nei giornali invece
l’informazione è verticalizzata dal punto di vista
della riflessione, dell’approfondimento. Pensiamo
alle pagine culturali, alle anticipazioni dei grandi
libri dei grandi scrittori, ai fenomeni sociologici
che vengono illustrati attraverso classifiche economiche sulla vivibilità delle città italiane. Si tratta
di inchieste costose realizzate attraverso il lavoro
di molte persone e non tutti i siti internet possono
permetterselo. I grandi giornali sono quindi in grado di fare gli approfondimenti, gli editoriali in particolare che sono l’opinione che internet normalmente non da. Sulla tempistica delle notizie invece, internet è molto importante, spesso troviamo
immagini di eventi appena accaduti su internet.
L’importanza che hanno i giornali resta immutata, i giornali hanno un’autorevolezza diversa.
Noi non conosciamo quelli che scrivono su internet, e non sempre sono giornalisti. Spesso si
tratta di non professionisti. Coloro che scrivono
sui giornali sono professionisti dell’informazione e hanno quindi una credibilità di partenza superiore a quella di un anonimo che scrive su in
sito poco conosciuto”.
NICA RUGGIERO
La voce della notte
Paolo Di Mizio, giornalista, è caporedattore al TG . Conduce la rassegna stampa
del telegiornale della notte. Come inviato si è occupato di inchieste e di politica
internazionale. Ha firmato reportages e “dirette” su molti dei grandi eventi mondiali
degli ultimi anni. Laureato in lingue e letterature straniere, ha lavorato a Londra e ha
collaborato con articoli in inglese a riviste europee e americane. Oggi vive e lavora
a Roma.” Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù” è il suo primo romanzo storico.
Sarà pubblicato il prossimo anno il suo nuovo romanzo che si svolge nel mondo della
televisione. Come protagonisti ci saranno alcuni personaggi reali come Antonio Ricci
di Striscia la notizia.
12
25-31 dicembre 2010
Marketing
Concept store – Il precursore? Elio Fiorucci
Se lo shopping
è multisensoriale
A
llo shopping che crea atmosfera, ci pensa il concept store. Nato Oltreoceano, è
arrivato anche in Italia e si chiama shopping esperienziale. In Italia ci sono
mila negozi multimarca ma solo pochi sono i titolari
che con piccoli espedienti cercano adeguarsi
alle nuove tendenze in fatto di marketing.
Grandi aziende cercano nuovi modi per vendere, ma soprattutto per sottrarre clienti alla
concorrenza, con il concept store il cliente
entrando in un punto vendita si trasferisce in
un’atmosfera multisensoriale dove fanno da
corredo i suoni, le immagini e i profumi tutti
effetti pensati e costruiti in relazione ad una logica di pianificazione dell’intenzione di acquisto.
Per i clienti si apre una nuova dimensione
per cui il momento dell’acquisto diventa un e-
La creatività più del budget
sperienza, proprio perché il concept store che
riviene dalle strategie di consumo innovativo,
integra la funzione di vendita di merci con la
teatralizzazione dell’offerta stessa. Comprare
non è più un atto a senso unico ma può essere
raccontato e costruito attraverso una dimensione polisensoriale costruito sull’atmosfera e
sul design.
L’obiettivo finale non è solo di incentivare
all’acquisto bensì quello di sollecitare l’autostima e ridurre al minimo i sensi di colpa. In Italia
il precursore di tendenze è stato lo stilista Elio
Fiorucci che negli anni Ottanta ha riunito in un
unico spazio vendita articoli moda e per la casa
ma anche gadget.
GIULIA MUROLO
La ricerca – Clienti tra low price e acquisti intelligenti
Tra innovazione Addio ai negozi tradizionali
e identità forte ora è tempo di sperimentare
L
e Aziende, necessitano
sempre di più di strumenti che valorizzano il prodotto. Il futuro del sistema produttivo è da individuarsi nel
Concept Store, realtà molto
frequente nel campo della
pubblicità, che letteralmente fa riferimento all’idea, al
concetto, al tipo di emozione, che il punto vendita intende trasmettere.
Mai come oggi, il negozio
si trasforma, da luogo tradizionale dove si vende e compra la merce, a luogo che comunica con il consumatore,
attraverso il testimonial e
I
concept store aprono una nuova prospettiva nell’ambito del
consumo proprio perché sono diventati gli ambienti dove si
guarda, si tocca, si odora e si legge e solo se si vuole si compra. Per creare uno spazio di consumo esperienziale non sono
necessarie grandi superfici ma è importante saper scegliere
un percorso sensoriale, selezionare il cliente e individuare uno
o più stili di vita da proporre.
L’importante è comunicare un’identità forte, farlo con coerenza curando tutti i dettagli: dal personale, al packaging
all’immagine sino a servizi. Non è più il possesso degli oggetti
l’elemento prioritario nella strategia di vendita che bensì l’esplorazione culturale della conoscenza. Non servono grandi
budget bensì scelte innovative, in sostanza coerenza d’immagine e creatività. La differenza non è determinata dall’offerta
ma dall’ambientazione e da quanto l’atmosfera del negozio
prevale sul prodotto.
g.m.
gli ambienti capaci di emozionare. E cosa dunque, è
più gradevole del piacere di
emozionarsi? Emozionare.
Questo l’obiettivo dei nuovi
punti vendita che attraverso questa nuova formula
permette di in-trattenere a
lungo il cliente all’interno del
punto vendita.
L’evoluzione del mercato
è partita
anni fa in cui la
centralità della distribuzione
è stata sul “prodotto”, da
anni la centralità della distribuzione è sul “ marchio”
attualmente la distribuzione
è incentrata su una combi-
nazione di fattori data da “
prodotto + marchio + ambiente”.
Quindi non esistono più
segmentazioni tradizionali,
la crisi ha creato un nuovo
modello di cliente difficilmente definibile che ha tanta voglia di sperimentazione
e che è infedele ai marchi.
Una tendenza questa che
rispecchia una realtà che
vede l’aumento di negozi
e marche low price, che il
cliente –secondo l’indagine
Astra Ricerche- vive come
acquisti intelligenti.
g.m.
Le “sense experience” secondo Bernd Schmitt Spazi per soddisfare più bisogni e più target
I momenti affettivi Luoghi chic ed eventi
da legare alla marca per il consumo attivo
A
mbienti capaci di emozionare, l’obiettivo
del marketing sarà quella di individuare
quale è l’esperienza giusta. Secondo Bernd Schmitt esistono cinque tipi di esperienze, le “sense experiences” che coinvolgono la percezione
sensoriale e quindi utilizzano il gusto, l’olfatto, il
tatto, l’udito e la vista.
Le “feel experiences” che coinvolgono i sentimenti e le emozioni hanno l’obiettivo di creare o
rievocare momenti affettivi collegati alla marca,
stimolando i sentimenti interiori del consumatore; le “think experiences” dette anche espe-
rienze creative e cognitive che creano stimoli
per la mente e spingono le capacità dell’uomo
e le sue abilità di problem solving dal punto di
vista puramente creativo.
In ultimo le “act experience” sono quelle che
coinvolgono la fisicità e le “relate experience”
intese come esperienze risultanti dal porsi in
relazione con altri clienti. La gestione di queste
leve può avvenire anche attraverso i siti web e i
media elettronici dato che internet rappresenta
lo strumento ideale per creare esperienze.
g.m.
I
l negozio che racconta. Il concept store porta
con sé numerosi vantaggi; innanzitutto intrattiene a lungo il cliente all’interno del punto vendita, grazie ad una cura minimale del dettaglio
e con un’offerta articolata e completa di servizi
ed eventi.
Nell’esperienza d’acquisto, l’ambiente polifunzionale e confortevole e lo spazio per gli eventi permettono di attrarre nuovi clienti, prolungarne la permanenza e aumentare le vendite. In ultimo il vantaggio maggiore consiste nella
possibilità in uno stesso spazio di attrarre target
diversi di clientela. È possibile così soddisfare
più bisogni: quello d’acquisto, di tempo libero,
d’intrattenimento, di benessere e di relazione.
Superata l’era del consumatore passivo, è necessario sedurre il cliente che non è più incantato dalla pubblicità ma che ne è attore.
Il concept store permette alle aziende di risparmiare sulla comunicazione perché la migliore pubblicità riviene dal passaparola dei clienti
relativa alla loro esperienza di consumo polisensoriale.
g.m.
Marketing
Indagine – StageUp-Sport &Leiusure Business e Ipsos
Sponsorizzazioni
nel 2011 ci sarà
una lenta ripresa
G
li investimenti sponsorizzativi nello sport
e nella cultura sono in
decisa flessione mentre quelli
sul sociale tengono, raggiungendo un quarto del mercato complessivo: sono questi i
principali dati che emergono
dall’Indagine Predittiva
“Il
Futuro della Sponsorizzazione”
di StageUp-Sport & Leisure Business e Ipsos.
Il
nel mercato delle
sponsorizzazioni in Italia si
chiude a ,
miliardi di euro
con una flessione del , % rispetto al
.
La maggior fetta di investimenti, il % per quasi
mi-
La raccolta per sport, cultura
e sociale crescerà dell’1%
lioni di euro, continua ad andare
allo sport nonostante un calo,
nell’ultimo biennio (
),
di
milioni di euro (- %).
Nello stesso periodo risulta
ancor più marcata la flessione
per la cultura e spettacolo (%) che oggi rappresenta il %
del mercato con investimenti
di poco superiori ai
milioni.
Tengono, al contrario, gli investimenti nelle attività sociali: i
quasi
milioni allocati che
valgono il % del mercato. Merito della spinta al filantropismo,
che deriva da un momento di
grave e generalizzata difficoltà
socio-economica, e del ricorso
al sostegno privato da parte della P.A. per il mantenimento di
alcuni servizi essenziali, in virtù
dei tagli negli investimenti pubblici imposti per il risanamento
dei conti.
La raccolta complessiva in
sport, cultura e sociale, per il
I dati – Bene i primi 10 mesi
è stimata in crescita dell’ %
a quota ,
miliardi di euro.
La lenta ripresa sarà trainata, sul fronte sportivo, sia
dal calcio professionistico di
vertice sia dagli sport in forte
crescita di appeal come golf,
nuoto, rugby (in particolare la
Nazionale) e motociclismo. La
cultura avrà il suo ambito più
promettente negli investimenti
per il restauro di beni architettonici di fama mondiale, mentre il sociale potrà contare in
particolare sul sostegno dei privati alle iniziative dei comuni e
all’educazione.
Per la pubblicità Maggiori anche
2010 col “più” gli investimenti
C
resce la raccolta pubblicitaria nei primi dieci mesi del
: , %
rispetto allo stesso periodo del
e sfiorati i miliardi di euro. L’incremento arriva al , % per la sola commerciale nazionale. I
dati arrivano da The Nielsen Company secondo cui il + % di ottobre
è “un segnale di fiducia verso la comunicazione da parte delle aziende nonostante il contesto economico ancora difficile”.
Le tv (generaliste e satellitari) crescono del , % e ottengono
una raccolta di , miliardi di euro, il % del totale advertising. Rispetto al
internet rimane ampiamente il primo dei media e
sale del , %. La radio (+ , %) e il direct mail (+ %) si confermano
tra i media più dinamici. Buono l’andamento anche per quanto riguarda cinema (+ , %) e affissione (+ , %). Resta negativo, invece, il
bilancio per la stampa, in particolare per la periodica (- , %), anche
se a settembre e ottobre è stato rilevato un leggero miglioramento, e per la free press (- , %). Per i quotidiani a pagamento cresce
la pubblicità commerciale nazionale (+ %) ma si confermano in calo
quella locale e le altre tipologie minori: rispetto al
complessivo - , %.
f.t.
Q
uasi tutti i settori principali del mercato pubblicitario hanno aumentato gli investimenti. In particolare, secondo i dati
Nielsen, sono le aziende del largo consumo che crescono maggiormente, mentre tra quelle dei servizi incremento a due cifre
per il settore distribuzione (+ %) e più contenuto per i player del
mondo delle telecomunicazioni (+ , %) e di finanza/assicurazioni
(+ , %). Sono le aziende del settore elettrodomestici ad avere
aumentato di più le attività di comunicazione (+ , %) mentre la
contrazione maggiore si è registrata tra le aziende del turismo
(- , %). Nei primi dieci mesi del
sono state rilevate
aziende inserzioniste in più rispetto al
. Dal cinema l’aumento
più rilevante in termini percentuali (+ , %) mentre su internet
(+ , %) hanno investito
aziende in più rispetto al
. In
crescita anche il parco di inserzionisti sulla tv (+ , %) e sulla radio
(+ , %). Quanto alla stampa diminuiscono le aziende su periodici (- , %) e free press (- , %) mentre aumentano sui quotidiani
f.t.
(+ , %).
Consulenza
Il caso di Belen Rodriguez
Marketing
StageUp
da anni
la guida
Il testimonial
determinante
Ipsos
società
leader
S
tageUp opera nel mercato del leisure business
(sport, cultura e spettacolo,
testimonial, eventi speciali)
ed è tra le aziende di riferimento, oltre che nell’ambito
del business dello sport (con
particolare riferimento al
marketing, ai diritti audiovisivi ed alla comunicazione),
nella consulenza alle operazioni di product placement.
Per informazioni sulle attività
dell’azienda è possibile consultare il sito www.stageup.com
f.t.
N
egli spot televisivi è spesso determinante la scelta del testimonial. L’emblema è rappresentato da Belen Rodriguez che potrebbe non essere confermata per le prossime campagne pubblicitarie della Tim. Per la showgirl è normale che finisca un ciclo dopo
un anno e mezzo mentre l’azienda ha smentito il suo scarso appeal
sulle famiglie che avrebbe determinato un calo dei contratti. Arrivano dall’America le notizie sui presunti incassi guadagnati dalla diva Julia Roberts, nuova testimonial della Lavazza. Il suo compenso
per la pubblicità di secondi, per il Daily Mail, sarebbe stato di circa
un milione e
mila euro. Sempre a proposito di caffè Nespresso
ha puntato su George Clooney con John Malkovich. John Travolta è
accanto a Michelle Hunziker per un video (Telecom) girato a Ocala,
in Florida, in una delle lussuose ville dell’attore americano. Richard
Gere, Katherine Zeta Jones e Uma Thurman preferiscono, invece,
guidare le belle automobili made in Italy, Sharon Stone affida i propri risparmi a una banca del nostro Paese, Kevin Costner preferisce
camminare in una “Valle Verde” mentre Scarlett Johansson scivola
tra le lenzuola per Dolce & Gabbana.
f.t.
I
psos è una delle società
leader a livello mondiale
nei servizi di ricerca di marketing di tipo survey based:
le informazioni di specifico
interesse dei committenti
vengono raccolte direttamente intervistando gli individui. Il Gruppo nasce in
Francia nel
ed è attualmente presente in
Paesi
con
uffici, oltre .
dipendenti e più di .
clienti. La sede italiana è
guidata da Nando Pagnonf.t.
celli.
13
Le dimensioni del mercato delle sponsorizzazioni
1900 dati in milioni di euro
1771 1795
1800
1735
1608
1671
1700 1651
1627
-10,4%
1585
1454
1600
+2,1%
+2,7%
1500
+2,6%
1400
-9,6%
+3,8%
+1,5%
1300
-4%
1200
1100
1000
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Fonte: indagine predittiva 2011 di stageUp e Ipsos
Intervista – Giovanni Palazzi
“Ora ripartiamo”
FABIO TRAVERSA
Largo consumo leader
25-31 dicembre 2010
GIOVANNI PALAZZI
“G
li investimenti in comunicazione sono quelli che le aziende
tendono a restringere maggiormente nei momenti di difficoltà”: lo sottolinea Giovanni Palazzi, presidente di StageUp. Gli
spot, aggiunge, “sono considerati anticipatori di una congiuntura:
una diminuzione degli investimenti nella comunicazione classica
significa che il mercato sta tendendo a una fase ciclica negativa”.
Nel
le sponsorizzazioni crescono dell’ % mentre l’advertising ha avuto una riduzione del %. Nel
scendono entrambi
i comparti: il primo del , %, il secondo del %. Nel
il primo
cala ancora del , % e il secondo è accreditato di un rimbalzo del
%. Come mai questo divario?
“Gli investimenti in spazi televisivi sono legati alla congiuntura
per cui, se si riducono i margini nell’ultimo trimestre o nella prima
semestrale, diminuiscono gli investimenti in comunicazione. Quando, allora, nel secondo semestre del
si è manifestata la crisi
economica, immediatamente sono diminuiti gli investimenti. Nella
sponsorizzazione questo non è possibile perché si è legati a contratti di lungo periodo (biennali, triennali, …) e, dunque, nell’immediato non c’è contrazione e il comparto ha una reazione anticiclica.
Poi, se la congiuntura permane negativa per molto tempo, come
sta accadendo tutt’ora, la contrazione è più forte che nell’advertising classico. A quel punto vengono sottoscritti nuovi contratti per
cifre inferiori e periodi più lunghi”.
Quale fenomeno, investe lo sport dilettantistico e la cultura di nicchia?
“Il budget di un evento sportivo e culturale che non ha tradizione
e nasce in quell’anno o ha poca storia è legato alla presenza di uno o
due sponsor di una certa grandezza che danno all’evento le gambe
per camminare. Ad esempio la corsa dei sacchi di Monte San Pietro
parte solo se c’è il salumiere Rossi che dà duemila euro. La raccolta
magari potrà contare anche sul panificio Bianchi e sul distributore
di benzina Blu e ammontare a quattromila euro. Ma se manca Rossi
all’inizio non si dà neanche il via. Ovviamente tutto ciò non accade
per il campionato di calcio o di basket o di pallavolo di serie A che
hanno inizio comunque grazie a meccanismi consolidati e investitori
solidi né risentono della contrazione. Nell’ambito della cultura, invece, nascono problemi non solo per la piccola ma anche per la media dimensione. Sono pochi gli eventi che hanno una vera storia alle
spalle: penso al Festival del Cinema di Venezia o a quello di Spoleto”.
Quali difficoltà comportano le contrazioni degli investimenti?
“Rischiano sia il settore della cultura che quello dello sport e
vengono messe in pericolo le organizzazioni ma anche il livello di
servizio alle famiglie. Potrebbero, poi, venir meno
mila posti di
lavoro. Diventano, allora, urgenti gli interventi governativi in termini di sgravi fiscali per favorire gli investimenti privati”.
Nel
, invece, si parla di una lenta ripresa. Quali le cause?
“Tendenzialmente si va verso una ripresa, specialmente per le
aziende che esportano. Alcuni settori hanno avuto una contrazione così forte che rappresentano anche un’occasione di acquisto”.
Quanto è importante, oggi il testimonial?
“I testimonial sono una parte rispetto alla grande massa sponsorizzativa. In momenti come quello attuale è più bassa la soglia
per ‘comprare’ Francesco Totti piuttosto che sponsorizzare l’intera serie A”.
f.t.
14
25-31 dicembre 2010
Consumi
Moda – Le consumatrici taglia 46 seguono le tendenze
Arriva la rivincita
delle “oversize”
I
n cosa posso esserle utile? Un
jeans. Taglia , ? No,
meglio se è over size. Finita l’epoca
delle modelle grissino al limite
dell’anoressia nel campo della
moda debuttano le plus size. Secondo un’indagine Astra Ricerche in Italia le donne con taglia over size sono il , % di cui il , %
con una misura
e il , % dalla
in su, in più è risultato come a
fronte di una notevole domanda
da parte del mercato invece non
corrisponde un’offerta adeguata
delle aziende. Sebbene il problema della taglia accomuna molte
consumatrici e il nostro paese
ha i prodotti migliori, donna su
è sottoservita. I produttori e i
retailer perdono numerose opportunità, Astra Ricerche ha rilevato come i volumi di vendita più
importanti si realizzano tramite
la grande distribuzione, grazie
alla presenza di reparti dedicati in cui la consumatrice trova il
prodotto,in alternativa si rivolge
alle boutique qualificate. Le nuove tendenze vedono le donne
morbide in progressiva crescita
ma resta molto ancora da fare
per avvicinare alle taglie over
quell’appeal commerciale e di immagine che invece storicamente
si ritrova nelle taglie normali. “Le
aziende - dichiara Enrico Finzi
Enrico Finzi, presidente
Astra Ricerche: “Le aziende
dovrebbero puntare sul mercato
delle taglie conformate in scala
dalla 40 alla 52”
presidente Astra Ricerche - dovrebbero pensare a sviluppare il
prodotto moda anche su taglie
conformate in scala dalla
alla
, così si soddisfa un target di
mercato che attualmente aspetta ancora risposta.” Molto spesso nei punti vendita accade che
nonostante abbiano in magazzino capi dalle taglie conformate
non li espongono; e tranne se la
cliente non è spinta da necessita
non chiede; lasciando insoddisfatto il suo bisogno.
La consumatrice plus-size è molto attenta ai cambiamenti, esige
design ricercato e vestibilità, veste in modo femminile e non vuole
nascondersi sotto mise anonime,
è fedele al punto vendita se trova
un vasto assortimento, e visita in
media il negozio dalle alle volte all’anno. Ha un alto potenziale
d’acquisto e si colloca nella fascia
medio-alta del mercato e sceglie il
suo abbigliamento in base allo stile di vita, e non più in base all’età.
Vendere capi over size è molto
più facile, quando le consumatrici
trovano qualcosa che rispetta i loro gusti sono disposte a spendere,
infatti cercano la qualità in ogni
acquisto e non guardano al prezzo
se sono soddisfatte dell’offerta.
GIULIA MUROLO
Over size – 15% del budget
L’iniziativa della rivista
La rivalutazione Per V Magazine
passa dal sociale “Grassa è bella”
E’
in atto da parte del mercato una rivalutazione sociale delle
taglie larghe a seguito di un’insofferenza per i modelli anoressici utilizzati nel passato.
In Italia ci sono
milioni di consumatrici over
infatti su una spesa complessiva di , di euro, le donne con taglie comode
incidono per il %. La consumatrice dalla taglia
destina il %
della sua spesa alla voce abbigliamento. Gli specialisti del settore
over size sono tra gli operatori che hanno risentito meno della
crisi dei consumi nel settore abbigliamento, infatti molti clienti
tradizionali si sono avvicinati a questo nuovo segmento proponendo un’offerta che dalle taglie regolari si è sviluppata attraverso vestibilità più ampie.
Il trade delle oltremisura riporta molte debolezze: i negozi non
sono in sintonia con l’evoluzione del gusto delle consumatrici formose, manca ancora di professionalità, l’offerta è troppo classica,
l’assortimento che viene proposto è inadeguato.
Chi rimane ancorato agli schemi obsoleti del vecchio “conformato” viene penalizzato. Un operatore attento al mercato plus
size non deve mai tenere separate le collezioni over da quelle
regolari questo per evitare di conferire alle taglie comode una
condizione ghettizzante. La venditrice deve accogliere la consumatrice con sorriso e disponibilità creando feeling ed empatia ma
soprattutto ispirando fiducia. Per poter fidelizzare le consumatrici alle quali non bisogna mai imporre scelte d’acquisto, è necessario essere addestrate sul prodotto, sul visual merchandising e
sulle tecniche di vendita.
Il bravo retailer deve riuscire a guidare la cliente nell’acquisto
con l’arma della complicità e riuscire a valorizzare forme generose e qualche chilo in più. Secondo le regole del mercato non bisogna esibire cartelli che invitano solo donne conformate perché
allontanano sia la donna alla ricerca di capi attuali, che la signora
fuori norma.
La soluzione ideale sarebbe quella di esporre all’esterno “vestiamo tutte le taglie” e proporre all’interno collezioni che dalla
taglia
si sviluppano progressivamente. Il personale dovrebbe
anche avere conoscenze psicologiche utili per trattare con le taglie plus.
g.m.
L
e nostre nonne dicevano grassezza è mezza bellezza. Negli
ultimi anni si è diffusa la tendenza, tra le grandi marche, di
utilizzare modelle taglie forti per le loro pubblicità, con l’ intento di promuovere il concetto che la bellezza non coincide con
la magrezza. La sfida è stata lanciata dal periodico americano V
Magazine e da cinque modelle dalle forme abbondanti. Le testimonial hanno posato per gli scatti del norvegese Solve Sundsbo
per dire che anche i chili di troppo possono ben abbinarsi ai capi
firmati. La musa ispiratrice è stata Crystal Renn, che ha vinto la
sfida dell’anoressia.
Sebbene ci sia attenzione da parte dell’industria della moda
a questi nuovi modelli, una ricerca realizzata dall’Arizona State
University ha dimostrato come la presenza delle modelle plus
size nella pubblicità riduce effettivamente l’auto-stima di molti
consumatori con un influsso negativo sugli acquisti.
I ricercatori hanno studiato donne di bassa, media e alta massa
corporea e hanno registrato i cambiamenti della loro auto-stima
dopo avere guardato pubblicità con modelle di taglie differenti.
Gli effetti di queste pubblicità hanno comportato difficoltà di identificazione, per motivi legati alla percezione di sé. Ciò significa
che le pubblicità con modelle oversize non invogliano le donne
ad acquistare il prodotto, perché si sentono simili alle curvy. Gli
unici prodotti per i quali le modelle taglie forti sembrano riuscire
a stimolare l’acquisto sono i prodotti dietetici e gli attrezzi sportivi, perché riescono a far nascere nella persona che vi si identifica
la necessità di prendere provvedimenti e quindi di comprare il
prodotto reclamizzato. Questi risultati contraddicono le recenti
affermazioni secondo le quali le donne sono contente di vedere
immagini che riflettono corpi simili ai loro.
L’industria della moda dovrebbe prestare attenzione ai valori
che sottendono le campagne, tenuto conto che milioni di persone in Italia hanno disturbi alimentari di cui il % è bulimico, il
% è anoressico, mentre il restante % soffre di obesità psicogena. La fascia più colpita le donne tra i ai anni target business
della moda.
g.m.
Consumi
25-31 dicembre 2010
15
Intervista – La riflessione del sociologo Vitandrea Marzano
“La taglia 42 come
burqua d’Occidente”
“L
a pubblicità è solo il
veicolo di un nuovo
linguaggio del potere che si esprime e produce
consenso attorno a sé stesso,
attraverso metafore e contenuti strumentali a forgiare corpi (e
menti) ‘allineate’.” Così il sociologo Vitandrea Marzano sul tema delle donne “tonde” escluse
dal contesto pubblicitario.
“Il tema della ‘normalizzazione della corporeità’ in
relazione alle esigenze di controllo (e di consumo) attraversa tutta la modernità novecentesca, sino a giungere a
noi, se pur sotto forme e metodologie differenti. Michel
Foucault, nel suo Surveiller et
punir del
, spiega come la
microfisica del potere agisca
attraverso dispositivi multipli
di disciplinamento del tessuto
sociale. Dispositivi orientati
a creare ‘corpi docili’, ideali
per le esigenze economiche
e (bio)politiche. Il passaggio
dalla coercizione (imposizione) all’egemonia (consenso)
è determinante per comprendere l’evoluzione dei codici di
disciplinamento.
Anche la moda, alimentata
dalla TV, esclude le taglie forti (il
Calendario
Curve
d’autore
12 scatti
N
el
l’associazione
DonnaDonna Onlus di
Roma, presidente l’attrice
Nadia Accetti, ha lanciato
una campagna pubblicitaria
ironica e seducente per affrontare il tema dei disturbi
alimentari, con il patrocinio
del Ministero delle Pari Opportunità. Grazie a scatti
d’autore, le forme morbide
e tondeggianti delle donne
sono finite in un calendario:
“Curve d’Autore. Tu sei bellezza”.
A curare il progetto, Gerald Bruneau, fotografo di
fama internazionale che ha
aderito all’iniziativa a titolo gratuito. Nelle sue foto
la donna è bellezza al di là
dell’età e delle sue forme.
Cinquanta donne, di tutte le
taglie, coperte solo da drappeggi di velluto rosso, casalinghe, donne in carriera,
studentesse, artiste, hanno
posato davanti alla macchina fotografica mostrando
le loro diverse personalità
e creando una vera armonia tra l’essere e l’apparire.
Info: www.donnadonnaonlus.it
m.s.
“La contemporanietà oggi
si nutre di differenza, di
difformità. La creatività
è il valore fondativo di
una società liquida e
comunicativa”
caso Elena Miro) e propone un
modello femminile taglia ?
“Nella moda si assiste alla
mise en scène della contemporaneità nelle sue forme più
tradizionali. Sulla esclusione di
Elena Mirò insistono, infatti,
ragioni economiche, culturali, simboliche e politiche. Da
una parte vi è il segmento di
mercato pericolosamente in
ascesa ( %) cui si rivolge la
casa piemontese delle ‘taglie
morbide’, dall’altra l’esigenza
di consolidare, attorno ad un
evento internazionale come
Milano Moda Donna, un immaginario di potere, guidato
dai grandi opinion leader e
dalle case di moda, orientato
a produrre e ‘certificare’ sim-
bolicamente una forma. Anna
Wintour di Vogue gestisce culturalmente il consenso e disegna la donna contemporanea,
le industrie della moda si adeguano e si limitano ad interpretarne le sfumature. Elena
Mirò aspira a rappresentare un
universo che va ‘normalizzato’
piuttosto che assecondato. Fatima Mernissi, una sociologa
marocchina, ha definito tempo
fa e non a caso, la taglia
il
burqua dell’Occidente”.
Oggi un buon
% di donne (anche uomini) frequenta
palestre, si sottopone a diete
ferree, va dal chirurgo plastico pur di raggiungere l’idea
di quel modello. Questo fe-
nomeno coinvolge soprattutto le nuove generazioni che
sembrano quasi costrette ad
un’omologazione. Quali sono
le conseguenze della degenerazione di questo fenomeno?
“Certamente assistiamo ad
una radicalizzazione dei meccanismi di omologazione sensibilmente più insidiosi del passato.
Il quotidiano che ci viene proposto è ampiamente ‘medicalizzato’, neutro, tecno-consolatorio, privo di conflitto, scevro
da contraddizioni e orientato al
ben-essere (individuale). D’altra parte vi è molta più attenzione e consapevolezza circa
i rischi generati dalle variabili
ambientali e nutrizionali. Personalmente credo che una buona
(in)formazione possa garantire
una parziale immunizzazione
da certe fenomenologie di conformismo, che in realtà appaiono più orientate al passato che
al futuro. La contemporaneità
oggi si nutre di differenza, di
difformità. La creatività è il valore fondativo di una società
liquida, distintiva e comunicativa. Ciascuno è potenzialmente
ammesso e potenzialmente escluso nello stesso istante”.
MARIA SPORTELLI
L’opinione – Boselli sull’esclusione dal calendario
“La Camera della moda
rispetta sempre la Mirò”
“T
utta la CNMI (Consiglio
della Camera della Moda) ha la massima considerazione per l’azienda Elena Mirò e
per il gruppo Miroglio. L’esclusione dal calendario è derivata
dal fatto che i partecipanti al
‘Tavolo degli stilisti’, nel ridisegnare Milano Moda Donna,
hanno voluto essere più selettivi e hanno ritenuto che tale
azienda, insieme a un’altra decina di case di moda, non fosse
in linea con i criteri scelti per un
pret-â-portér di alto livello”. Lo
ha detto il presidente del Consiglio della Camera della Moda,
il cavaliere Mario Boselli, che
abbiamo contattato per risolve i dubbi sull’ esclusione della
nota azienda dal calendario ufficiale delle sfilate milanesi. Al
grande pubblico, però, il messaggio che è arrivato è stato
un altro: le modelle sono state
escluse perché grasse, le rotondità over
non piacciono,
non vanno bene. Messaggio,
dobbiamo pensare, abilmente
strumentalizzato dalla Mirò
solo per far parlare di sé, visto
che, pur contatta, non ha voluto dare la sua versione dei fatti.
Ci sono state conseguenze,
se sì quali?
“La nuova veste di Milano
MARIO BOSELLI
Moda Donna ha ottenuto molto
successo, quindi riteniamo che
anche il risultato di questa scelta nel complesso sia stato giudicato positivamente dal mondo
intero, perché è stato possibile
tornare a una vera e propria
settimana della moda di sette
giorni, di qualità e prestigio, inserendo anche nuovi brand emergenti dei quali il sistema moda italiano ha un gran bisogno”.
Secondo lei la Mirò ha strumentalizzato questa esclusione
facendosi pubblicità gratuita
sulle maggiori testate nazionali?
“La notizia effettivamente
ha fatto molta eco ed è uscita
su tutti i giornali e, ancora oggi,
come vede, a distanza di mesi,
stiamo parlando di loro”.
La lotta all’anoressia nel
mondo della moda è solo di facciata? Che fine ha fatto il Manifesto Nazionale di Autoregolamentazione della Moda contro
l’anoressia?
“CNMI continua su questa linea e non si è mai arresa, tanto
che per ogni edizione della settimana della moda scriviamo una lettera alle case di moda che
sfilano sottolineando l’importanza di mandare in passerella
ragazze che siano sane e abbiano un’immagine solare e non
malata, con uno specifico riferimento al rispetto dell’accordo
del / /
da lei citato e promosso dal Ministro Melandri”.
Secondo una ricerca di settore le rotondità non funzionano
nemmeno in pubblicità perché
producono nel consumatore un
problema di autostima. Immaginiamo per assurdo che questa
ricerca sia stata commissionata
da aziende che vogliono condizionare il mercato, secondo
lei producono realmente effetti? E che lei sappia c’è una
ricerca che dice il contrario?
“Mi sembra se mai che sia l’anoressia a produrre effetti, e anche
gravi”.
m.s.
16
25-31 dicembre 2010
Consumi
Evoluzione dello scenario del consumatore italiano
(
vs
vs
vs
)
Goodwill canali
Tradizionali (+)
Esclusi
(14%)
7.4 mio.
Tradizionali
coinvolti
(22%)
11.3 mio.
Delta
2008-2007: -0.7 mio
2009-2008: +0.2 mio
2009-2010: -2.2 mio
Delta
2008-2007: -1.3 mio
2009-2008:- 0.6 mio
2009-2010:+1.2 mio
Reloaded
(19%)
9.9 mio.
Investimento
processo
Delta
d’acquisto (-) 2008-2007: -0.6 mio
2009-2008: -1.2 mio
2009-2010: -1.2 mio
Open Minded
(25%)
13.1 mil.
Indifferenti
(20%)
10.5 mio.
Goodwill canali
Tradizionali (-)
Investimento
processo
d’acquisto (+)
Delta
2008-2007:+ 1.7 mio
2009-2008:+ 1.4 mio
2009-2010: +1.3 mio
Delta
2008-2007:+0.9 mio
2009-2008:+0.5 mio
2009-2010: +1.3 mio
La ricerca – I risultati di un’indagine mostrano il trend in forte crescita
Un consumatore su due
oggi compra multicanale
S
ono
milioni i consumatori multicanale italiani, pari al % della
popolazione e ben , milioni in
più rispetto all’anno precedente: persone che vivono il processo di acquisto
e la relazione con la marca attraverso
più punti di contatto e con un maggior
coinvolgimento nel processo e nelle decisioni di acquisto.
Una crescita a ritmo serrato che conferma i trend registrati la scorsa edizione e che è la conseguenza di diversi
fattori, tra i quali l’aumento dell’accessibilità alla Rete e il maggior grado di
confidenza con le nuove tecnologie e
con i nuovi media. Il Mobile si conferma il device più diffuso tra gli italiani e
contestualmente emerge con forza la
crescita dell’uso di smartphone per navigare in Rete.
È quanto emerge dall’Osservatorio
Multicanalità
, un progetto di ricerca promosso da Nielsen, Nielsen Online,
Connexia e la School of Management
del Politecnico di Milano, che dal
studia il ruolo della comunicazione multicanale nel processo di acquisto degli
italiani.
Quest’anno è stato scelto come
claim la domanda “Reloaded o Revolution?”, a sottolineare l’intento dell’indagine di capire se le imprese e i diversi attori del mondo della comunicazione necessitino di una discontinuità in
Grande successo per gli smartphone
favore della multicanalità per poter
rispondere adeguatamente ai bisogni
di un consumatore italiano che vive la
relazione con il sistema dell’offerta in
modo molto diverso rispetto al passato.
Oggi Internet, il Mobile e i Social Media rappresentano un elemento molto
penetrato nella popolazione italiana.
L’evoluzione/diffusione tecnologica agisce sui segmenti più tradizionali portando alcuni consumatori a diventare
multicanale.
Si assottigliano le barriere alla multicanalità per il consumatore, intese principalmente come mancanza di fiducia
ad acquistare prodotti che richiedono
un pagamento anticipato e che non
si possono toccare con mano prima
dell’acquisto. Rimane stabile il numero
di consumatori che amerebbe essere
attivamente coinvolto nel processo di
creazione del prodotto ( % del campione), mentre aumenta di punti percentuali il numero di consumatori che si
attiva per segnalare alle aziende le proprie considerazioni circa i prodotti che
acquista ( % del campione nel
contro
% nel
). L’effetto della
crisi spinge in generale verso un maggior coinvolgimento nella decisione di
acquisto.
l Mobile in Italia si conferma il mezzo più rilevante per gli utenti. Sempre più diffusi
gli smartphone, la cui penetrazione in Italia raggiunge il % dei consumatori che
dichiarano di possedere un’utenza Mobile. La diffusione è maggiore tra gli utenti di
sesso maschile ( %) e tra i giovani (under ). Progressiva la crescita della diffusione di smartphone nell’ultimo anno, con previsioni di raggiungere la stessa quota
di cellulari tradizionali e di un sorpasso nel corso del
. Nei possessori è tipico
un utilizzo più maturo e poliedrico del mezzo: maggior utilizzo del Mobile Internet,
email, servizi location based, applicazioni. Conseguentemente il numero di accessi
a internet da dispositivi mobili è in continua crescita: nel terzo trimestre del
+ % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e milioni di utenti unici mensili.
f.t.
Le iniziative in punto vendita
Navigatori potenziali
Navigatori attivi nel giorno medio
Tempo speso per persona nel giorno medi
La crescita di Int
12
dati in milioni
10
8,4
7,5
8
6
4
2
0
Q1 2009
Q3 2009
FABIO TRAVERSA
Su Internet l’integrazione dei sistemi
Il mobile mezzo Sempre più media
oggi più rilevante diventano “ibridi”
I
La fruizione di Internet in
I
n crescita l’ibridazione dei media. Su Internet almeno una volta al mese il %
degli italiani guarda un programma tv, il % ascolta la radio e il % legge un
giornale. L’uso del cellulare per guardare la tv e per leggere i giornali è ancora in
via sperimentale mentre è più alto per ascoltare la radio. L’utilizzo dello schermo televisivo per navigare è ancora allo stato embrionale ma fa registrare una
prima diffusione: il % dei Reloaded e il % degli Open Minded, almeno una volta
a settimana, vanno sul web attraverso il monitor della tv. Nella maggior parte
dei casi non si tratta ancora di device innovativi: le nuove Internet Television
f.t.
risultano, infatti, ancora poco diffuse.
La polarizzazione dei mez
approfondire argomen
Esclusi
Indifferenti
42
39
TV
Internet
13
Internet
13
Il media mix delle imp
share adv p
Sito aziendale la forma più apprezzata
Pubblicità cresce Advertising su web
in tutti i segmenti ha un ruolo chiave
N
el
cresce il gradimento della pubblicità sui tutti i mezzi, sia nei formativi tradizionali che in quelli più innovativi. Analizzando nel dettaglio il ruolo
delle iniziative di comunicazione sul processo di acquisto emerge che nei canali
tradizionali dominano ancora le iniziative in punto vendita, gradite dal % dei
consumatori. Seguono le affissioni con % del gradimento e le tradizionali iniziative pubblicitarie sulla carta stampata, apprezzate dal % dei consumatori.
Si rafforza, infine, il gradimento della pubblicità sia in televisione (+ % rispetto al
) che alla radio (+ %).
f.t.
T
ra le dieci iniziative di comunicazione o di pubblicità maggiormente gradite dai
consumatori italiani assumono sempre più un ruolo chiave anche le forme di
advertising su Internet: con il % del gradimento il sito aziendale risulta la forma
online in assoluto più apprezzata. A seguire le pubblicità su internet mirate in base
alle ricerche. Inoltre, crescono con un tasso elevato i blog aziendali (dal % del
al % del
), le newsletter (dal % del
al % del
) e i video pubblicitari virali su internet (dal % del
al % del
). Aumenta l’apprezzamento
per le iniziative di comunicazione e pubblicità sui social network, sia nei formati
più peculiari e meno invasivi come le pagine, i profili, i gruppi dell’azienda, che
raggiungono il % di gradimento, sia nei formati più “classici” come la pubblicità
f.t.
attraverso banner, che si assesta al %.
ͭͮǡͫΨ
ͨǡͩΨ
ͨǡͯΨ
ͨǡͰΨ
ͩǡͬΨ
ͪǡͪΨ
ͭǡͫΨ
ͮǡͭΨ
ͰǡͪΨ
Ͱ
Consumi
25-31 dicembre 2010
17
L’influenza di Internet sulle decisioni d’acquisto
“Mi è capitato di...”
(base totale popolazione)
Non comprareun prodotto dopo aver letto
un giudizio negativo su internet
Comprare un prodotto dopo aver letto un
giudizio positivo su internet
ͬͮ
ͫͨ
ͭͩ
ͫͭ
ͪͩ ͪͫ
ͩͬ ͩͭ
ͪ
Italia
ͪ
Esclusi
ͭ ͬ
†‹ơ‡”‡–‹ Tradizionali
coinvolti
Open
minded
Reloaded
Foto Franz Pfluegl_fotolia
n Italia, Settembre
Settembre
, milioni
milioni
io
ora e
minuti
ternet da Mobile
Intervista – Boaretto, presidente Osservatorio Multicanalità
I due profili
“L’Italia protagonista
ma ora banda larga”
Persone
coinvolte
a diversi
livelli
A
ndrea Boaretto coordina i progetti di marketing sui temi della
multicanalità, del mobile marketing, del digital signage (una
forma di pubblicità, anche nota in Italia come segnaletica digitale) e dei social media nel Dipartimento di Ingegneria Gestionale
del Politecnico di Milano, dove è collaboratore alla ricerca. Dal
è responsabile dell’Osservatorio Multicanalità (www.multicanalita.it). Con Giuliano Noci e Fabrizio M. Pini ha scritto Open
Marketing, un prezioso volume contenente strategie e strumenti
di marketing multicanale.
11,0
9,7
Q1 2010
Q3 2010
ANDREA BOARETTO
zzi: il mezzo migliore per
nti di proprio interesse
Tradizionali
coinvolti
Open
minded
Reloaded
63
61
L
32
30
12
11
prese italiane nel 2010
per mezzo
Tv
Periodici
Quotidiani
Internet
Direct mail
Radio
ƥ••‹‘‡
”ƒ•‹–
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Cinema
ƒ”†•
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Media mix
Nuovi utenti
La TV
resta
in testa
La Rete
in forte
ascesa
a composizione del media
mix per l’advertising si sta
evolvendo verso una diversificazione di mezzi, con un ruolo
sempre più importante dei nuovi media che tuttavia non impatta sull’importanza nei piani
di comunicazione delle aziende
dei mezzi tradizionali. La tv si riconferma, infatti, il primo mezzo in termini di raccolta pubblicitaria, con una quota relativa
del
, %. Segue la stampa
( , %) mentre al quarto posto
si colloca internet ( , %) che è
anche il canale che fa registrare il più alto tasso di crescita
( , %) rispetto all’anno precedente. Le previsioni parlano di
una chiusura di
che per la
prima volta vedrebbe la Rete
superare quota un miliardo di
investimenti. Mobile Application, servizi geolocalizzati e social network stanno cambiando
il modo di fruire contenuti e
spingono le imprese a passare
da una logica propria dei motori di ricerca, che prevedeva
un processo di ricerca delle informazioni, a un meccanismo
di fruizione delle informazioni
secondo una logica a flusso.
f.t.
I
nternet nel
in Italia è
cresciuto del % in termini
di numero di navigatori potenziali con accesso alla Rete, raggiungendo quota , milioni,
con una forte crescita e preponderanza dei social network
diffusi tra il % dei navigatori,
quota identica agli Usa.
Il web conserva e aumenta
il suo ruolo di fonte di informazione a supporto degli acquisti: l’ % dei consumatori
cerca informazioni online e
poi acquista nel punto vendita
(+ % rispetto al
, + % rispetto al
), il % confronta i prezzi dei prodotti/servizi
prima di acquistare (+ % e + %)
e il % trova interessante poter prenotare online i prodotti
che poi acquisterà nel punto
vendita (+ % e + %).
In Rete, poi, il % dei consumatori considera le opinioni di altri utenti, consultate su
forum, blog e social network,
come una fonte rilevante per
decidere se comprare o meno
un prodotto o per avere rassicurazioni nella scelta.
f.t.
La crescita di internet in Italia è un dato incoraggiante rispetto
alla situazione in altri Paesi e da quali ostacoli è frenata?
“Sono aumentati i navigatori potenziali, cioè coloro che hanno
la capacità di accedere a internet da casa, dall’ufficio, dalle scuole, dalle biblioteche e anche tramite mobile mentre quelli effettivi
si assestano tra i e i milioni. Se ci concentriamo sulla fascia di
popolazione adulta ‘attiva’ ( - anni) siamo in linea con i principali Paesi del mondo e secondi con Francia e Regno Unito dopo
l’America. Certamente restano prioritari la banda larga e gli investimenti governativi ma, a livello di penetrazione della Rete, non
siamo il fanalino di coda come spesso viene detto”.
Aumentano quelli che navigano sul Mobile. Quali sono le cause e quando ci sarà il sorpasso degli smartphone sui pc?
“Tra le cause c’è la diffusione degli smartphone e delle tariffe
flat e la crescita dei social network (ad iniziare da Facebook). Le
comunicazioni delle Telco e dei produttori di device tengono conto di quest’ultimo aspetto. L’anno prossimo ci sarà il sorpasso
degli smartphone sui telefoni tradizionali ma, anche se noi non
rileviamo il numero di pc, penso che sia imminente anche quello
sui computer. Non si tratta, peraltro, di un problema di costi (perché uno smartphone può costare anche più di un pc di modesta
qualità) ma di affezione al mezzo (anche se il computer si chiama
‘personal’ il cellulare è lo strumento più ‘personal’ che esista oggi
mentre il pc opera spesso in una logica di nucleo famigliare e non
personale)”.
Quali sono gli altri elementi più interessanti dell’Osservatorio
Multicanalità
?
“In quattro anni c’è stata una forte crescita dei consumatori
multicanale, nonostante la crisi: dire che il % della popolazione
vuole una relazione diversa con la marca è un dato certamente
importante. Sarà interessante capire se l’anno prossimo si arriverà al % o al sorpasso: in quel caso le imprese non potranno più
nascondersi. Un altro dato importante e a sorpresa è l’apprezzamento dei consumatori per la pubblicità su tutti i mezzi. Crescono, anche se in modo più limitato, i social network e internet
ma i siti aziendali sono graditi da ben il % delle persone mentre
gli spot pubblicitari in tv raggiungono il - %. Il distacco non
è, dunque, abissale. Emerge, poi, un’ibridazione dei mezzi che
pone delle sfide non banali per le imprese: radio e tv non hanno
più contenuti legati solo al device per cui sono nati ma possono
essere fruiti sul telefonino, sul satellite, sul digitale terrestre, su
internet”.
In questo modo trionfa anche il multitasking?
“Assolutamente sì. Io fruisco di un contenuto in tv ma nel frattempo utilizzo il cellulare o l’iPad o navigo su internet e magari discuto su Facebook o Twitter di quanto ho visto in televisione. Ma
anche quest’ultima è diventata convergente e sta accogliendo
internet in una logica pure sociale con l’obiettivo di coinvolgere e
far interagire più persone”.
f.t.
I
consumatori
multicanale
hanno profili valoriali e attitudinali diversi. La differenza
principale, tipica del profilo dei
clienti Reloaded, è insita nel
livello di coinvolgimento nel
processo di acquisto e di propensione e volontà di attivarsi
in prima persona verso le imprese, per segnalare elementi
di miglioramento dell’offerta
o partecipare attivamente ad
alcuni processi di creazione
del valore dell’impresa, come
lo sviluppo di nuovi prodotti,
le attività di marketing e comunicazione e l’assistenza clienti.
I consumatori appartenenti al
segmento degli Open Minded,
pur essendo multicanale in
termini di device posseduti e
fruizione dei media, hanno un
profilo valoriale fortemente
centrato sull’autorealizzazione
e sull’individualismo anche nelle relazioni con le imprese.
Secondo l’Osservatorio Multicanalità entrambe le categorie registrano un aumento di
, milioni di individui. In totale
sono circa milioni le persone
che dimostrano una propensione multicanale nel loro rapporto con la marca e nei processi
di acquisto, un dato in aumento
del % rispetto ai , milioni di
individui multicanale del
.
I Reloaded rappresentano
ormai il % della popolazione
italiana ( , milioni di persone), mentre gli Open Minded
il % ( . milioni di consumatori). I Tradizionali Coinvolti,
che rappresentano l’italiano
medio e interagiscono con le
altre aziende e consumatori
attraverso canali tradizionali
(non conoscono nel dettaglio
le nuove tecnologie), nelle due
passate edizioni erano scesi a
un ritmo molto veloce mentre
nel
, con , milioni, tornano a essere il secondo cluster più popoloso della mappa
della multicanalità ( %, + , %).
Completano il quadro gli Indifferenti ( , milioni, %), che
vivono un distacco dal processo di acquisto, e gli Esclusi (
milioni, %) i quali delegano
gran parte delle scelte d’acquisto alla marca.
f.t.
18
25-31 dicembre 2010
Consumi
Nuovi lavori – I risultati del Summit 2010. Un mercato che attira giovani imprenditori
Il “fuori casa” cresce e dà ricchezza
Ricetta del piccolo miracolo italiano
In Italia 1/3 dei locali sono bar,
caffè e gelaterie; i ristoranti
il 31%, i pub il 5,1%. La
spesa procapite annua per
la ristorazione da noi è di
1.150 euro contro i 700 della
Germania, e i 2.200 della
Spagna.
I
taliani assediati dai conti da pagare, ma che
mangiano sempre più fuori casa. Per necessità o per dimenticare i tempi difficili? Poco
importa, fatto è che le nostre abitudini sono
cambiate e – sia pure in tempi di crisi – il “fuori
casa” è una opportunità di nuovo business da
non perdere. In che direzione investire? Le scarse risorse disponibili vanno razionalizzate e la
sede milanese de Il Sole
Ore ha spalancato
le porte ad un’altra economia, che attira molti
giovani imprenditori. Con il “Summit
Imprese Fuori Casa – Progetto Futuro – Le nuove
sfide competitive per bar, alberghi, ristoranti e
collettività” si è infranto un altro tabù, tutto italiano, di un’economia legata al settore pubblico
o alle grandi fabbriche private, con nel mezzo
piccole e piccolissime aziende che vanno avanti
senza pianificare. Non è proprio così, e – visto il
tutto esaurito dei posti disponibili per il Summit
– pare proprio che questa nuova imprenditoria
voglia sapere e conoscere, ben prima di aprire il
borsellino.
Una maratona lunga un giorno intero, con
partecipanti da tutta Italia, interessati a conoscere da un lato le dinamiche dei locali di suc-
cesso, dall’altro come si alimenta l’interesse
dei clienti e che strumenti low cost si possono
utilizzare. L’obiettivo? Individuare soluzioni pratiche per migliorare la redditività dell’impresa
con il contributo degli esperti del Sole
Ore e
i docenti di Bar University, ed esperti che provengono dal mondo reale: imprenditori che nel
settore stanno lasciando il segno.
Le soluzioni indicate? Decisamente contrarie a chi, nel bel mezzo di una crisi, indica nella
riduzione del prezzo la sola risposta da dare.
Tanto che, fra le sessioni più affollate, ci sono
state quelle dei “Professionisti all’opera” e, in
particolare, quella dedicata alla valorizzazione
dei cocktail a base di prodotti premium con la
partecipazione di tre protagonisti del calibro
di Dario Comini del Nottingham Forest di Milano, Dom Costa del Liquid di Alassio e Leonardo Leuci del Jerry Thomas Project. Una cifra su
tutte, così da comprendere subito cosa questi
imprenditori rappresentano: Comini ha posto
per
clienti al giorno, pari a non più di .
l’anno, ma con richieste per
.
presenze.
Insomma, capace come è di avere richieste che
superano di
volte l’offerta che ha scelto di
avere, Dario Comini è salito in cattedra svelando il suo segreto: qualità a tutti i costi. Un esempio? Il cocktail super premium con polvere
di perle (afrodisiache) e sakè. Il prossimo step?
Il tv movie drink, con capsule riempite ad arte
dal bartender ed una esplosione di emozioni
(per esempio dalle gocce di mohito che contiene). Salutista, perché contiene poco alcool.
Economico, anche, ma come è possibile? “Per
acquistare gli ingredienti più costosi, i piccoli,
possono associarsi – ed io già lo faccio ha concluso Comini – ottenendo prezzi contenutissimi”. Sembra un’economia da sottovalutare,
eppure, questo segmento del fuori casa può
produrre fatturati da capogiro.
Al Forum è emersa una fotografia puntuale
di quelli che saranno i luoghi del fuori casa e su
come configurare le strategie vincenti per fidelizzare la clientela: l’improvvisazione, ancor più
che in passato, in futuro non pagherà. Vanno
individuati nuovi target di riferimento e si deve
ripensare il futuro in termini propositivi, consapevoli delle opportunità che lo scenario attuale
riserva.
Gli esperti del Forum milanese hanno delinea-
Il caso – L’esperienza di Davide Paolini che cura il volume edito da “Il Sole
DAVIDE PAOLINI
to il nuovo consumatore col quale le imprese
dell’ospitalità si trovano ad avere a che fare: è
sempre più esigente, attento al proprio benessere e, grazie ad internet, più informato. E’ in
crescita costante il numero di italiani che non
pranza più a casa, mentre la cena casalinga resta
un fenomeno molto italiano, anche se con differenze legate alle fasce di popolazione giovane
ed alle grandi città. La domesticità, come l’ha
definita Marilena Colussi (responsabile Food &
Retail GPF) resta un benchmark per la nostra ristorazione che ha davanti un universo sempre
più variegato: lo street food, il mangiare tutto
il giorno mentre si viaggia e si cammina, la presenza di un % di popolazione immigrata. Nuove
forme di concorrenza da non temere, guardando invece alla nuova domanda da intercettare
anche attraverso internet, social network come
facebook e twitter, persino youtube (in crescita
no stop) per mostrare facilmente dove e cosa
si mangia, evitando siti del locale pesanti e di
difficile navigazione: il tempo è poco, va usato
al meglio.
ANTONELLA MILLARTE
Ore”
Cambia il gusto e cambiano le guide
“I
n bilico fra i valori della domesticità e quelli moderni del mangiare sempre più
fuori casa. E’ l’Italia del gusto che cresce e diventa più esigente. Le difficoltà
non mancano e lo ha detto, con la sua consueta e magari scomoda franchezza, il gastronauta Davide Paolini nel presentare la sua “Guida dei ristoranti” de “Il Sole Ore” che è ora in distribuzione in tutte le librerie italiane. E’ stato il momento centrale
della giornata milanese iniziata col I° Forum delle Imprese Fuori Casa. Dopo due anni
di fermo, di bilanci negativi, di chiusure anticipate, la bufera di certo non è passata.
Basta dire che nel mese in cui la prestigiosa Guida è andata in stampa, malgrado tutte
le cautele adottate, ci sono stati – per la prima volta – cinque ristoranti che, mentre
la tipografia era al lavoro, hanno abbassato la saracinesca.
Un segnale preoccupante se raffrontato al mini universo dei
ristoranti selezionati in tutta Italia da un team di curatori che lavorano con discrezione, il
più possibile nell’anonimato e senza fare classifiche, ma scegliendo ciò che piace
secondo criteri che guidano – con pochi e chiari simboli – il lettore alla ricerca di
ciò che è adatto alle sue esigenze.
La Puglia, nella Guida del gastronauta Paolini, nei tre anni in cui mi è stato affidato questo incarico, è praticamente raddoppiata fino a sfiorare nell’edizione
i
locali recensiti, fra i quali trovano spazio anche modalità di imprese fuori
casa tipicamente pugliesi come la macelleria con carne al fornello e le vinerie con
piccola ristorazione, ma ci sono ancora molte peculiarità delle tante cucine pugliesi da esprimere meglio. Secondo l’Isnart, che fornisce puntualmente dati sul
turismo e le motivazioni che spingono – anche in Puglia – i turisti a scegliere una
località di vacanza, quello del mangiar bene è una delle motivazioni più ricorrenti.
Il turista del gusto, quello che fa centinaia di chilometri per sedersi a tavola in un
ristorante celebre oppure per degustare un vino di cui ha sentito parlare, deve fare
i conti con le multe dell’etilometro che concede ben poco ai buongustai. Dunque,
la novità della guida
è quella del simbolo “locande”: sono i templi del gusto
dove, come si usava una volta, ci sono anche delle stanze per dormire.
Come scegliere il posto giusto in cui assaggiare le bontà del luogo in cui ci si
trova? La risposta non è scontata, nel mondo sempre più virtuale che ci circonda.
Internet ha oramai raggiunto, in Italia, circa milioni di utenti ma in Paesi come la
Gran Bretagna prima di andare a cena fuori, il consulto della grande rete è oramai
un’abitudine consolidata. Ma è sempre affidabile ciò che leggiamo nel web?
“Bisogna diffidare dei giudizi assolutamente positivi e altrettanto di quelli del
tutto negativi”, ha risposto Lorenzo Brufani, portavoce di Tripadvisor Italia che nel
nostro Paese è consultato ogni mese da circa milioni e mezzo di persone.
Sull’affidabilità di ciò che circola nel web, anche anche tra gli assidui utenti, si
suggerisce grande prudenza. Se cliccate su http://www.yubuk.it/ristorante-taranto/ristorante-antonella-millarte-.html vi accorgerete come, segnalando l’indirizzo della cucina di chi scrive, da modestissimo chef onorario dell’Assocuochi di
Bari la sottoscritta si ritrovi …collocato fra i professionisti. Una bufala, ovviamente, ma che fa riflettere. E, allora, non sorprendetevi se le tradizionali guide in carta
stampata vanno ancora per la maggiore.
a.m.
Qualche numero
Ecco cosa
accade
In Europa
I
l
, è il profilo di un nuovo
stile di vita quello emerso dal
I° Forum dei consumi Fuori Casa, organizzato qualche tempo
fa da Fiera Milano Editore, con
una analisi del mercato su scala
europea. Il numero maggiore
di pubblici esercizi è in Spagna,
seguita dall’Italia con
.
imprese.
Ma il Regno Unito - con sole
.
imprese - sviluppa un
mercato che vale
.
milioni di euro che fa “sfigurare”
i nostri .
milioni, ed anche
la Germania riesce ad avere un
valore di mercato vicino al nostro ( .
milioni di euro)
pur avendo tra i grandi Paesi ha
la densità di bar e ristoranti più
bassa d’Europa).
a.m.
Formazione
25-31 dicembre 2010
21
Il convegno – Lo sviluppo della Puglia passa anche dalla formazione a distanza
Scommessa E-learning
un test per le imprese
I
l tema dell’E-learning e più in generale della formazione a distanza (FAD) rappresenta una delle
prospettive più interessanti nello
scenario di sviluppo della Regione Puglia. Questo processo coinvolge non
solo le Istituzioni educative , quali le
Università ma si estende anche e soprattutto alla Pubblica Amministrazione e al mondo dell’industria e dei
servizi, laddove l’aggiornamento e la
formazione continua del personale
sta diventando una necessità imprescindibile. “Creare delle eccellenze
significa muoversi, comunicare, avere
successo”.
E’ questo il punto di partenza e di
arrivo di chi fa formazione, nucleo
centrale al Convegno internazionale
organizzato da Osel Consulting – Spin
off dell’Università degli Studi di Bari,
il CIHEAM – l’istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e il Dipartimento di
Scienze Statistiche - C. Cecchi , sulle
Best Practice nell’ e-learning tenutosi
a Bari presso l’Università degli Studi
di Bari – Aldo Moro alla presenza di
numerosi docenti universitari provenienti dagli Atenei non solo regionali ma anche di Roma, Barcellona
e Marocco e numerose autorità tra
cui Annabella De Gennaro - Assessore
all’innovazione e all’informazione del
Comune di Bari; l’Assessore all’informatizzazione tecnologica della Provincia di Bari - Sergio Fanelli, il prorettore Augusto Garuccio e Giuseppe
Creanza – ARTI Puglia,il quale è certo
che “il vero motore dell’innovazione
è la conoscenza.
Se gli imprenditori vogliono essere competitivi dovranno colmare un
ritardo di conoscenze. L’e-learning
deve entrare nelle piccole medie imprese”. Il ciclo di vita delle competenze si estingue e si rinnova a velocità
impressionanti.
Il mondo della formazione strutturata /classica è pertanto indietro rispetto
alle esigenze e alle richieste del mercato.
Occorre anche considerare che non
Un processo che coinvolge non
solo le istituzioni educative
ma soprattutto la Pubblica
Amministrazione e il mondo
dell’industria e dei servizi
Formazione a 360 gradi
Il Lifelong Learning (2014-2020)
Progettare contenuti Nuove tecnologie
e soluzioni via web e apprendimento
A
cquisire i migliori contenuti o le migliori soluzioni, ovunque essi siano,
per metterle a disposizione dei propri di clienti, dipendenti e studenti
con un’offerta di contenuti personalizzata. Con l’e- learning si vuole indicare
appunto l’uso della tecnologia per progettare, distribuire, amministrare, supportare e diffondere la formazione, realizzando percorsi formativi ad hoc. E’
un nuovo modo di studiare reso possibile dalle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione. La formazione a distanza non è limitata alla formazione
scolastica ma è rivolta anche ad altri utenti come adulti, studenti universitari,
insegnanti, e comprende anche la formazione aziendale. In quest’ottica gli
elementi principali nella progettazione di contenuti erogabili via rete sono
tre: l’interattività, la necessità di coinvolgere il discente, generalmente avvalendosi del learning by doing; la dinamicità, ovvero il bisogno da parte del
discente di acquisire nuove competenze mirate just in time; la modularità,
ossia la possibilità di organizzare i contenuti di un corso secondo gli obiettivi
formativi e le necessità dell’utenza. L’e-learning non è più solo teoria ma una
realtà che si è dimostrata pratica efficace ed efficiente.
m.m.
esiste una contrapposizione tra formazione a distanza e formazione tradizionale, ma esiste un modo nuovo di disegnare dei percorsi formativi che contempla sia l’e-learning, laddove questo
metodo si rivela efficace e competitivo,
sia la classica formazione in aula. Nel
corso dell’incontro è stato evidenziato
che: “I dieci lavori più richiesti del
non esistevano nel
”.
Così le competenze acquisite durante
un percorso di studi accademico rischiano di risultare obsolete prima ancora
di poter essere spese post-laurea. “Per
vincere questa corsa contro il tempo,
e frenare la fuga dei cervelli dobbiamo puntare sull’ e-learning in chiave
glocale: le eccellenze internazionali sul
campo della formazione al servizio del
territorio pugliese. “Ecco spiegato la
I
cambiamenti messi in atto dall’information technology sono sotto gli occhi
di tutti. Con lo sviluppo della tecnologia, l’approccio formativo è mutato
radicalmente. La formazione non deve più avvenire necessariamente in un
determinato luogo e in un determinato momento. La formazione delle Risorse Umane e la gestione efficace della conoscenza costituisce una priorità per
qualsiasi organizzazione di ogni settore e dimensione. Il Lifelong Learning
Program (LLP
–
)Programma di Apprendimento Permanente, è lo
strumento di attuazione delle politiche comunitarie in campo d’istruzione e
formazione e traduce operativamente gli obiettivi fissati dalla“Strategia di
Lisbona” del
che ha posto la formazione al centro dello sviluppo economico, sociale e ambientale dell’Europa.
Obiettivi, questi, rilanciati dalla recente comunicazione della Commissione
Europea al Parlamento Europeo “Europa
: una strategia per una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva” nella quale emerge il ruolo chiave dell’istruzione e della formazione per sviluppare un’economia basata sulla conoscenza, su livelli di occupazione elevati e su una coesione sociale rafforzata.
m.m.
presenza di docenti stranieri quali: Julià
Minguillon, professore dell’università
Oberta di Catalonia – Ateneo completamente on-line; A. Bouamri – uno dei
massimi esponenti e sostenitori in Marocco della Fad e Anton Mangstl – manager dell’informazione specializzata
del dipartimento della Fao – Roma che
ha fatto del’ e – learning strumento per
la formazione di individui a servizio di
istituzioni quali la Fao.
L’aver ospitato a Bari questo primo
congresso internazionale è sintomo
che in Puglia – in anticipo rispetto al resto d’Italia - c è chi crede e si fa promotore di strumenti quali l’ e-lerning in grado di garantire un concreto vantaggio
competitivo, economico e didattico.
MICHELA MASTRODONATO
Intervista – Parla Agostino Marengo, Università di Bari
“L’accelerazione delle menti
può creare competitività”
AGOSTINO MARENGO
“e
” di e-learning significa
fornire, oltre agli strumenti tecnologici, il metodo di
utilizzo degli stessi, al fine di raggiungere il miglior risultato nella
formazione. Così Agostino Marengo, professore aggregato di
informatica presso l’Università
degli Studi di Bari - Aldo Moro,
Presidente della Osel Consulting
definisce l’innovazione nel campo della formazione.
Come è nata l’idea dell’evento: e e-learning?
“È nata dall’esigenza di adeguarsi ai nuovi paradigmi della
formazione, sia quella classica
che la formazione continua al
personale delle aziende, volti a
privilegiare le metodologie innovative “studente - centriche”
a scapito della tecnologia, evitando l’enfasi che è stata data
negli ultimi anni a l’e-learning
come “strumento” innovativo x
la formazione.
Infatti l e-learning non è uno
strumento, è una forma mentis
dello studente e di chi progetta
la formazione. Una rivoluzione
copernicana che ha ridefinito
l’essenza della didattica stravolgendo il ruolo classico del
formatore. Osel mette al centro
della formazione il discente, co-
struendogli intorno ogni tipo di
servizio necessario allo sviluppo
delle sue competenze. E’ il metodo, non la tecnologia, che apporta valore aggiunto.”
Perchè a Bari questo evento?
“Osel è convinta che l’e-learning sia uno strumento fondamentale in grado di guidare un
processo di didattica andando
a colmare il gap territoriale
che investe il sud Italia. Supportati dall’Università degli
Studi di Bari, per primi abbiamo creduto che lo sviluppo di
questa straordinaria regione
possa trovare nell’e-learning la
chiave del successo”.
Come affrontare allora le sfide della nuova formazione?
“Al di là della localizzazione
sul territorio è in atto una mo-
dificazione genetica del modo
di apprendere in quanto il paradigma cognitivo è cambiato:
prima si formavano i ragazzi
per farli diventare professionisti di un futuro prevedibile.
Oggi invece dobbiamo fare i
conti - con quello che noi in
Osel abbiamo definito l’effetto Bengiamin Button , ovvero
l’obsolescenza precoce della
competitività delle competenze.”
Cosa intende per effetto Bengiamin Button?
“Ricordate il film diretto da
David Fincher? Il protagonista
nasce vecchio. I nostri studenti
sono già vecchi ora per le professionalità che saranno richieste nell’immediato futuro. L’elearning riesce a invertire questo processo di “vetustà”.
Le presenze autorevoli sedute alla tavola rotonda portano il
knowhow e la loro esperienza
internazionale in Puglia. Come
mai ha coinvolto tali personalità?
“Noi vogliamo creare network, sempre . Osel vuole essere un collettore di esperienze
da nord a sud, dall’Italia sino in
Australia al fine di valorizzare
il nostro territorio sfruttando
le migliori competenze a livello
internazionale, portando qui le
competenze al fine evitare la
“fuga di cervelli”. Di qui il concetto di e-learning come essenza del glocalismo: Osel intende
valorizzare le nostri menti eccelse accelerando l ‘acquisizione
delle competenze che possano
essere spendibili sul territorio.
Quello che sperimento nel mio
lavoro è il senso di impotenza
nel vedere i miei laureati “parti-
re” pur di realizzarsi in mercati
più pronti ad assorbire le loro
competenze .
Mi rammarico del fatto che le
Istituzioni pugliesi rimangono
silenti dinanzi a questa problematica. Tante le iniziative della
Regione per finanziare percorsi
di alta formazione ma pochi che
garantiscano la presenza dei nostri studenti sul territorio”.
Tornando ai processi di accelerazione nei processi di
apprendimento, come può sintetizzare il suo lavoro sul territorio?
Così come al CERN di Ginevra
si usa l’accelerazione delle particelle al fine di sviluppare energia
pulita così Osel a Bari “accelera
le menti “per creare competitività sul territorio.
m.m.
22
D
25-31 dicembre 2010
Imprese&Mercati
a Bari sino ad Ostuni, passando per Locorotondo, Putignano, Castellana, Alberobello,
Monopoli: sono queste alcune delle
tappe di grande attrattiva proposte
ad oltre
tour operator russi ed ai
diversi giornalisti di settore turismo.
Gli itinerari eno-gastronomici, che
si snodano lungo le località turistiche
del territorio centrale della Puglia,
sono stati presentati presso la sede
dell’Ente nazionale italiana del turismo (Enit) di Mosca.
Dalla Basilica di San Nicola l’interesse del turista russo ormai da tempo si
irradia sempre più sull’intero territorio regionale ed è per questo che lo
Sportello Russia dell’AICAI, azienda
speciale della Camera di Commercio
di Bari in collaborazione con l’Assessorato Regionale al Mediterraneo,
Cultura e Turismo e il Comune di Bari,
ha promosso un incontro presso la
sede Enit di Mosca per consolidare i
rapporti già avviati con gli operatori
russi e promuovere gli asset turistici
più importanti ai tanti operatori che
ancora non hanno avuto la possibilità
di conoscere la nostra terra.
All’incontro hanno preso parte il
Sindaco di Bari, Michele Emiliano, e
l’Assessore al Marketing Territoriale, Gianluca Paparesta, il Sindaco di
Polignano a Mare, Angelo Bovino, il
responsabile dello Sportello Russia
dell’AICAI, Rocky Malatesta.
Durante l’incontro, grazie al contributo operativo offerto dal Consorzio
A Mosca una delegazione dell’AICAI alla sede dell’Enit
La Puglia parte in anticipo
per la campagna di Russia
Terrantica, sono stati presentati video e materiale promozionale in lingua
russa degli itinerari eno-gastronomici, di location turistiche tra le più
suggestive e delle attività culturali ed
artigianali che caratterizzano il territorio pugliese.
Tale iniziativa, è importante sottolineare, si inserisce in un contesto artistico culturale molto rilevante. Difatti
a Mosca in quella settimana si svolgerà il Primo Festival dell’Arte Italiana
– “Suggestioni di Puglia” – Giardino
invernale delle Arti a Mosca - che vedrà nella capitale russa artisti pugliesi
che valorizzeranno le eccellenze della
nostra terra. Il Festival è realizzato
dalla Fondazione Nikolaos che è anche partner dell’iniziativa turistica a
Mosca.
Gli imprenditori turistici che volessero ottenere maggiori informazioni
ed assistenza possono contattare gli
uffici dello Sportello Russia dell’AICAI.
Foto Nadia T._fotolia
Internazionalizzazione – Un’opportunità per le strategie
Uno Sportello per le aziende
E’ rivolto ad aziende
interessate a inserirsi nel
mercato russo
A
Bari è operativo presso l’Aicai, azienda speciale della Camera
di Commercio di Bari, lo sportello Russia per le imprese che
intendono intrecciare rapporti commerciali con questo paese.
L’iniziativa s’inserisce nell’attività d’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese che la Camera di Commercio di Bari
svolge attraverso la sua azienda speciale Aicai, soggetto promotore.
La scelta di questo paese è dettato da motivazioni economiche. L’armonizzazione di leggi, procedure e regolamenti nazionali, con quelle in vigore sul mercato internazionale, aprono interessanti prospettive nell’ambito dei rapporti commerciali tra Russia
e Unione Europea, garantendo anche una certa stabilità per la
cooperazione economica tra i due grandi blocchi. Questo significa per l’Italia, definita più volte “la Porta d’Europa” con riguardo
anche alla Federazione e cosa a maggior ragione significhi per la
Puglia e la provincia di Bari, che di quella porta d’Europa costituiscono un importante avamposto.
La Regione Puglia ha da tempo avviato una serie articolata di
interventi e di iniziative di promozione economica, anche in collaborazione con il sistema camerale regionale, sul mercato russo.
Gli spazi di espansione per gli scambi, sia in ambito commerciale
che negli altri settori di collaborazione, risultano ampi.
Lo Sportello è maturato in questo scenario. Grazie ad un attento ed incisivo lavoro delle istituzioni, che hanno favorito le opportunità di sviluppo e di collaborazione istituzionale ed economica, è stato possibile offrire un utile servizio alle imprese per una
maggiore conoscenza delle opportunità e condizioni di accesso
al mercato russo.
I servizi, gratuiti, sono analisi e screening dell’azienda locale
per valutazione di massima della possibilità di accesso al mercato
russo; assistenza agli operatori nell’identificazione del partner;
promozione incontri di conoscenza e d’affari; fornitura costante
di informazioni utili sul mercato russo; organizzazione eventi per
lo sviluppo dei rapporti economico-commerciali tra le realtà imprenditoriali italiane e russe; promozione supporto organizzativo
per missioni imprenditoriali nella Federazione Russa; assistenza
nella preparazione di documenti necessari all’accreditamento
delle imprese italiane in Russia; assistenza per consulenza legale attraverso studi qualificati italiani e Russi; assistenza per l’ottenimento dei visti d’affari; ricerche in banca dati, di produttori/
esportatori/importatori di merci e servizi; assistenza per la certificazione di prodotti e macchinari destinati alla Federazione Russa
attraverso società convenzionati; promozione ed organizzazione
di seminari, eventi promozionali, work-shop ed incontri personalizzati in Italia e in Russia.
ilPianetaCdcBari
La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto
ad ottenere informazioni sullo stato di
avanzamento dei procedimenti e delle
pratiche, ha istituito un Ufficio per le
Relazioni con il Pubblico.
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Presidente: Luigi Farace
Primo piano
Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.
Tel.
.
/
(Capo Servizio/Responsabile)
Fax
.
/
e-mail: [email protected]
***
A.I.C.A.I.
Presidente: Carlo Maria Martino
Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Quinto piano
Tel.
.
/
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
I.F.O.C.
Presidente: Pietro Di Cillo
Secondo piano – Terzo piano
Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione
CCIAA Bari
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
–
BARI
Tel.
.
/
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
S.A.M.E.R.
Presidente: Michele Di Benedetto
Piano terra – Primo piano
Servizio Analisi Chimico-Merceologiche
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Tel.
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
–
ORARI DI APERTURA SPORTELLI
MATTINA – tutti gli uffici
dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .
POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle
ore .
POMERIGGIO – altri uffici
lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .
Interventi
25-31 dicembre 2010
23
Il ricordo del prof. Giovanni Ferri che ha lavorato con l’ex ministro dell’Economia in Banca d’Italia
Padoa Schioppa il senso dello Stato
con una mente brillante e moderna
C
onobbi Tommaso Padoa Schioppa nell’estate del
. Rientrato in Banca d’Italia
da poco, dopo un periodo di assistenza a
Jacques Delors ai vertici della Commissione Europea, era stato appena nominato Vice-direttore
Generale della Banca Centrale a anni, quasi un
record. Io ero un giovane economista alle prime
armi, fresco di studi alla New York University ma
acerbo di esperienze di lavoro. Padoa Schioppa
presiedeva la commissione che mi selezionò, sancendo così il rientro nel mio paese, addetto all’autorevole Servizio Studi della Banca d’Italia. Era
un’altra Italia. In cui i giovani avevano prospettive; in cui vi era una decente mobilità sociale.
Padoa Schioppa era figlio d’arte. Appartenente alla comunità triestina, con radici nell’impero
austro-ungarico, suo padre aveva presieduto le
Assicurazioni Generali. Il rampollo era cresciuto
nelle migliori scuole e università europee – tra cui
la Bocconi – e mondiali: in un periodo trascorso
presso il prestigioso Massachussets Institute of
Technology (MIT) aveva collaborato con Franco
Modigliani – premio Nobel per l’economia di origine italiana – col quale si era saldato un rapporto
che si sarebbe sciolto solo per cause naturali.
Quando Padoa Schioppa mi interrogò, in commissione, mi chiese perché volevo andare a lavorare in Banca Centrale, quali capacità e conoscenze avessi da mettere a disposizione dell’Istituto
di emissione. Non si accontentava di risposte
evasive. Ti guardava fisso negli occhi, coi suoi
occhi di cristallo celeste, austeri ma sinceri e disponibili.
Lui era un lavoratore infaticabile, dotato di
grandi abilità di direzione dei molti gruppi di lavoro che dirigeva. Quei gruppi di lavoro li costruiva
attraendo le migliori energie, senza guardare ad
amicizie o consuetudini. Fu lui l’artefice sommo
della riforma del sistema dei pagamenti. Il sistema bancario italiano veniva da decenni di operatività ordinaria ma spesso con procedure desuete,
in un assetto che Giuliano Amato chiamò “foresta pietrificata”. In pochi anni, grazie all’azione
coordinata da Padoa Schioppa, il sistema dei
pagamenti italiano passò da uno dei più arcaici a
quello più moderno. Si posero le basi per il rafforzamento dei pagamenti elettronici e di procedure di compensazione allora avveniristiche. Di
ciò la Banca d’Italia serba ancora gli effetti negli
uomini e nell’articolazione delle strutture.
Forte del suo DNA e della sua visione europei
Padoa Schioppa si batté a fondo per il successo
del Sistema Monetario Europeo e del programma che avrebbe poi portato all’euro. È proverbiale la sua capacità di condurre riunioni e negoziati
internazionali di alto livello alternando il francese
all’inglese e al tedesco. In quei consessi multilingua in cui quasi tutti indossavano le cuffiette della traduzione simultanea, non gliele ho mai viste
usare. Anche per queste sue riconosciute capacità, quando sentì che la sua missione nella Banca
d’Italia era completata, fu nominato Presidente
della Consob e poi membro per l’Italia nel Consiglio della Banca Centrale Europea. Mai domo,
si prese la briga di fare il Ministro dell’Economia
nel secondo governo Prodi, un’esperienza di bre-
ve durata, non per colpa sua. Negli ultimi anni ha
continuato a lavorare assiduamente come editorialista, saggista e alto consulente sul panorama
italiano e internazionale.
Di lui mi piace specialmente ricordare una
fase breve, ma intensa, nella quale mi capitò
di lavorargli a fianco. Si trattò di un’esperienza
in cui potei capire e apprezzare pienamente le
sue spiccate abilità, il suo modo di lavorare, la
sua umanità. Era la fine del
. La Federcasse
(l’Associazione delle Banche di Credito Cooperativo, BCC) stava organizzando il suo convegno
biennale per la primavera del
e chiese a
Padoa Schioppa di intervenire svolgendo l’intervento principale. Nel Servizio Studi della Banca,
io dirigevo la ricerca sulle banche e lui mi chiese
di coordinare un gruppo di lavoro di una decina
di persone che per alcuni mesi si sarebbe dedicato a studiare il fenomeno delle BCC dai suoi
molteplici punti di vista. Si trattava di una sfida
impegnativa per me. L’impostazione delle Autorità Monetarie era allora ispirata alla moderniz-
zazione e semplificazione del sistema bancario
italiano. La prima metà degli anni ’ era stata
segnata dalla trasformazione delle banche pubbliche in S.p.A., dall’avvio del consolidamento
bancario, dalla liberalizzazione implicita nel nuovo Testo Unico bancario del
, che superava
la quanto mai longeva legge bancaria del
.
Le casse di risparmio erano uscite di scena e anche le banche cooperative erano guardate con
sufficienza, forse persino con qualche pregiudizio, si pensava che il modello cooperativo di
banca fosse da superare; le BCC a frotte venivano indotte a fondersi, rischiando di indebolirne
il legame col territorio e la governance. Da parte
mia, in base agli studi e alla considerazione che,
in genere, le piccole imprese meglio interagiscono con banche locali e cooperative, ritenevo
errata quell’impostazione semplificatrice. Ma
ce l’avrei fatta a convincere Padoa Schioppa (il
modernizzatore) che quelle banche servivano
ancora? Ebbene, lui si mostrò pronto ad ascoltare i miei ragionamenti, a valutare i dati senza
pregiudizi. Lui stesso creò per le BCC l’epiteto
di “microgiganti”, notando come esse svolgessero un ruolo primario nei loro mercati di riferimento. Padoa-Schioppa concluse che le BCC nel
loro complesso potevano continuare a crescere
soltanto sapendo mantenere al tempo stesso il
radicamento territoriale che le avvantaggia nella funzione creditizia, il carattere mutualistico e
di servizio verso la comunità locale. Per merito
suo, negli anni successivi le banche cooperative
riguadagnarono rispetto e le fusioni tra BCC tornarono a livelli fisiologici.
Con Padoa Schioppa il nostro paese perde
una mente brillante, un uomo che ci ha saputo
rappresentare con grande dignità sul proscenio
mondiale, un grande servitore dello Stato (sì, nella sua concezione si deve usare la “S” maiuscola).
È il caso che i nostri giovani sappiano che siamo
capaci anche di questo, solo che lo vogliamo con
determinazione.
Azioni
Dal
GIOVANNI FERRI
a cura di Iniziativa advisors
gennaio si potranno presentare le domande: sul sito dell’Inail tutte le indicazioni preliminari
In arrivo contributi per migliorare salute e sicurezza
A
partire dalle ore ,
del
gennaio
sarà possibile per
tutte le imprese iscritte alla Camera
di Commercio presentare domande
di contributo per realizzare interventi finalizzati al miglioramento
dei livelli di salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro in attuazione dei
DD.Lgs. /
e
/
, art. ,
comma .
Gli interventi potranno riguardare
progetti di investimento, di formazione e l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.
Le imprese hanno già a disposizione sul portale dell’Inail (www.inail.
it) una procedura informatica che
consente, attraverso la compilazione di campi obbligati, di verificare la
possibilità di presentare la domanda
di contributo.
Infatti, prerequisito per poter
presentare la domanda è il raggiungimento di un punteggio soglia,
determinato da diversi parametri:
dimensione aziendale, rischiosità dell’attività di impresa, numero
di destinatari, finalità ed efficacia
dell’intervento, con un bonus in caso
di collaborazione con le Parti sociali
mento finanziabili sono:
a. Ristrutturazione o modifica
strutturale e/o impiantistica degli
ambienti di lavoro;
b. Installazione e/o sostituzione di
macchine, dispositivi e/o attrezzature
c. Modifiche del layout produttivo
d. Interventi relativi alla riduzione/
eliminazione di fattori di rischio.
I progetti di fomazione sono invece:
a. corsi a catalogo;
b. corsi aziendali.
I progetti per l’adozione di modelli
organizzativi finanziabili sono infine:
Foto phalexcom_fotolia
nella realizzazione dell’intervento.
Le domande sarannno protocollate in ordine di arrivo e la chiusura
dello sportello avverrà il
febbraio
. La chiusura sarà anticipata
in caso di esaurimento dei fondi disponibili nel budget di cui ciascuna
Regione dispone. La Puglia ha una
dotazione finanziaria complessiva di
€ .
.
, su un importo nazio-
nale di € , Milioni.
Entro i
successivi all’invio telematico, l’impresa deve far pervenire
alla Sede INAIL competente la domanda cartacea debitamente sottoscritta insieme alla documentazione
prevista.
L’incentivo è costituito da un contributo in denaro de minimis nella
misura dal
% al % dei costi del
progetto.
Il contributo è compreso tra un minimo di € .
ed un massimo di €
.
, . Per le imprese individuali e per i progetti di formazione sono
previsti limiti inferiori.
Per gli importi maggiori di € .
può essere richiesta un’anticipazione del %.
Per la Puglia, i progetti di investi-
a. Adozione di sistemi di gestione
della salute e sicurezza sul lavoro
(SGSL) di settore previsti da accordi INAIL-Parti Sociali;
b. Adozione ed eventuale certificazione di un SGSL;
c. Adozione di un modello organizzativo e gestionale ex D.Lgs
/ ;
d. Adozione di un sistema certificato SA
;
Rendicontazione sociale asseverata
da parte terza indipendente.
24
25-31 dicembre 2010
Opinioni
di Vito RAIMONDO
Quagliariello e Mantovano preparano il terreno
Le manovre nel centrodestra
diciamolatutta già si organizza il dopo-Fitto
Quagliariello e Mantovano
avviano il dopo - Fitto
RAFFAELE FITTO
In questa rubrica lo sostengo da tempo. Nel
Centrodestra è cominciata la fronda nei confronti
del deus ex machina del Pdl pugliese. La capeggia
Gaetano Quagliarello, vice presidente dei senatori, a cui dà una mano Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno.
L’affondo è ripartito la scorsa settimana durante una manifestazione svoltasi a Bari. Ha detto,
tra l’altro il professore “ Se qualcuno immagina
di essere la riproduzione di Berlusconi ( la protesi,
ricordate?:ndr), senza però averne gli effettivi meriti o le capacità medianiche , ne importi almeno i
metodi!”Sull’azione di Fitto e le sparate di Quagliariello- Mantovani si posa lo sguardo pietoso della
senatrice Adriana Poli Bortone, prima antagonista
del bel ragazzo di Maglie…
contro l’ , % ipotizzato.
A latere, si registra una continua crescita della disoccupazione ( che vuol dire meno consumi
e, quindi, meno pil) che ha raggiunto il considerevole tasso dell’ , %, con previsione, a medio
termine, dell’ , %, Cassa integrazione guadagni
a parte.
Secondo il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, le previsioni di Confindustria sono “ esercizi
che durano un giorno”.
I nostri governanti cosa pensano di ciò? Il Ministro del Tesoro, Tremonti, è muto come un pesce, da settimane, mentre il premier s’impegna
ad ingaggiare deputati allo scolpo di infoltire una maggioranza che traballa! Per farne che? Per
continuare a dare addosso a Fini, a Di Pietro e a
Bersani?
E’ triste, ma è così. Emma Marcegaglia e i suoi
iscritti se ne facciano una ragione!
Lite Bondi- Bocchino
Siamo al livello delle “vajasse”
Il Ministro della Cultura, Sandro Bondi – che deve ancora chiarire la vicenda del lavoro procurato
all’ex marito della sua compagna e al loro figlio
presso il proprio Ministero – ha, all’improvviso,
attaccato il capogruppo dei deputati del Fli, Italo
Bocchino.
Questi lo avrebbe minacciato affinché il Dicastero finanziasse film prodotti dalla società della
moglie.
Confindustria rivede al ribasso il Pil
E i governanti cosa fanno?
Confindustria rivede (al ribasso) le stime del Pil
rispetto alle previsioni di mesi fa.
A fine anno, saremo cresciuti dell’ % e non
del ’ , % di settembre. Nel
saremo sull’ , %
SANDRO BONDI
Insomma, siamo alla versione maschile della
lite delle “vajasse”
La rivincita di Santoro
Condannata la Rai per l’editto bulgaro
EMMA MARCEGAGLIA
Ricordate l’editto bulgaro che, anni fa, indusse
la Rai ad allontanare il giornalista Michele Santoro?
Per quella vicenda, nei giorni scorsi, la Corte dei
profetica: “Mandiamo i bamboccioni fuori casa.
Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano
autonomi”. Apriti cielo! “Come si permette, il Ministro, di dare del “bamboccioni” ai nostri ragazzi?” Ancorché accasati presso i genitori…
Oggi, quei bamboccioni, quando vanno a protestare sotto i palazzi del potere sulla loro condizione,
sono presi a manganellate! E, quando, va bene, i più
abbienti se ne vanno a studiare all’estero o frequenMICHELE SANTORO
conti ha condannato Agostino Saccà (ex Direttore generale) e Antonio Marano (Direttore di Rai )
al pagamento di
mila euro ciascuno.
Saccà è, da tempo, in pensione, ma Marano
con quale faccia (di bronzo?) rimane in Rai?
Da Turigliatto a Scilipoti, il mistero
della selezione del personale politico
Tre anni fa, il Governo Prodi andò in crisi per le
intemperanze di due deputati sconosciuti: Rossi
e Turigliatto. La settimana scorsa, invece, il Centrosinistra è stato svillaneggiato da altri due outsider: Razzi e Scilipoti.
Come si fa a selezionare per il Parlamento gente come questa?
I messaggi attualissimi di un economista
preso a sberleffi da imbecilli
Quando Tommaso Padoa Schioppa, ministro
dell’Economia del secondo Governo Prodi, pronunciò in Tv la celebre frase “Dovremo avere il
coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima. E’ un modo veramente civile di contribuire con gli altri cittadini al pagamento di beni e
servizi indispensabili come la sicurezza, la tutela
dell’ambiente e l’istruzione dei nostri giovani”,
molti imbecilli che hanno governato e governano l’Italia gli dettero del matto. Superficiali come
erano e come continuano ad essere, si fermarono a mettere in evidenza soltanto la prima parte
della dichiarazione del ministro, mentre quella
più significativa era la seconda. E quel concetto
è rimasto nell’immaginario collettivo. Purtroppo.
Padoa Schioppa, morto la scorsa settimana,
aveva, invece, ragione. E come! Infatti, tanta gente continua a non pagare le tasse e continuano a
scarseggiare i fondi per la sicurezza, l’ambiente e
l’istruzione.
Qualche tempo dopo, in un’audizione alla
Camera, l’economista pronunciò un’atra frase
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
Le “sparate” di Gasparri
tra vigliaccheria e opportunismo
Dunque, per il signor Maurizio Gasparri, dipendente del Senato della Repubblica italiana, a
seguito di segnalazione del suo capo partito ed
erede del postfascismo all’amatriciana, per bloccare gli scontri tra studenti, operai e disperati
tout court, ” serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c’è dietro la violenza scoppiata a
Roma la settimana scorsa”.
Ricordo che il suo collega di post fascismo –
questa volta alla meneghina - Ignazio La Russa,
ancorché Ministro della Difesa, durante la trasmissione di quel comunistone di Michele Santoro, dette per una ventina di volte del vigliacco ad
un ragazzo che aveva partecipato alla manifestazione di Piazza del Popolo, a Roma.
Al signor Gasparri non sembra che l’epiteto larussiano si addica a lui quando decide evitare di
recarsi alla Procura della Repubblica della capitale per denunciare i protagonisti degli odiati Centri
Sociali?
Vigliacchi si può essere in tante maniere. O no?
Indro Montanelli
Vito Raimondo
In libreria
Vito Raimondo
LA
DICIAMTO
TUT A
TTA
DICIAMOLA TU
DICIAMOLA
TUTTA
Un giornalista
racconta
e le loro malizie...
VIP
i
PADOA SCHIOPPA
tano i corsi universitari ultraveloci del Cepu!
Tanto di cappello davanti alla memoria di
quell’uomo a cui l’Italia deve molto e compassione vera, unita a disprezzo, per chi tenta, vanamente, di fare le cose che aveva realizzato lui.
racconta
Un giornalista e le loro malizie...
i VIP
Rubriche
25-31 dicembre 2010
25
segue dalla prima
L’Europa piace i nostalgici sono serviti...
a detta del Consiglio europeo, un nuovo quadro di “governance economica rafforzata” diretta a
realizzare una sorveglianza economica efficace e severa, incentrata sulla prevenzione in modo da
ridurre sensibilmente il rischio di nuove crisi in futuro. Fra l’altro, al fine di proteggere il denaro dei
contribuenti e segnalare ai creditori del settore privato che le loro pretese sono subordinate a quelle
del settore pubblico, il prestito del meccanismo europeo di stabilità fruirà di uno status di creditore
privilegiato, secondo solo a quello del FMI.
Forse “spaventati” dall’essere riusciti a trovare ogni tanto un accordo, i
hanno riconquistato
la propria “coerenza” dividendosi sull’ipotesi, più volte propugnata dall’Italia, di emettere “eurobond”. Se ne riparlerà, forse; ma per ora appare urgente perlomeno incrementare le risorse del
Fondo consentendo un’attenuazione degli oneri gravanti sulla Bce, sempre più esposta sul doppio
fronte dei debiti sovrani e delle banche in crisi.
In un quadro peraltro estremamente delicato e complesso, l’unica certezza è data dalla constatazione che, piaccia o non piaccia, l’euro è indispensabile, tanto da spingere la Cancelliera tedesca
Angela Merkel ad affermare che la sua esistenza “non è negoziabile”. Ogni soluzione deve pertanto
basarsi sulla più razionale ed efficace utilizzazione dello stesso proprio perché una situazione di
difficoltà finanziaria in uno Stato membro può rapidamente minacciare la stabilità macrofinanziaria
dell’insieme dell’UE mediante vari canali di contagio.
Al segnale positivo indicato in apertura vorrei affiancarne in chiusura un altro, dato dall’approvazione da parte del Parlamento Europeo (cui seguirà quella del Consiglio fra poche settimane) della
proposta di Regolamento riguardante l’iniziativa dei cittadini. Come è noto, una delle più interessanti novità espresse dal Trattato di Lisbona, ed ora disciplinata in maniera articolata, ha riguardato
la possibilità che almeno un milione di cittadini europei appartenenti ad almeno sette Stati membri
possano rivolgersi direttamente alla Commissione europea,titolare del potere di iniziativa, sottoponendo una proposta di atto legislativo dell’Unione. E’ sperabile che dalla progressiva “democratizzazione” dell’Europa, così forte così debole, nasca la spinta necessaria per dare finalmente all’UE la
politica economica integrata di cui ha disperato bisogno.
ENNIO TRIGGIANI
leNewsdaTerritorioeImprese
inviate le vostre notizie a [email protected]
PUGLIA
Fotovoltaico sui tetti:
protocollo d’intesa Enel.Si
E’ stato firmato dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, siglando il Protocollo d’Intesa con Enel.Si per promuovere
l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici. Alla firma erano presenti Guido Stratta, responsabile di Enel.
Si, l’assessore regionale all’Ecologia Lorenzo Nicastro e il dirigente regionale del settore economia Davide Pellegrino.
Vito Raimondo
DICIAMOLA
TUTTA
Un giornalista racconta
i VIP e le loro malizie...
Infortuni sul lavoro:
fondo di solidarietà
E’ stato attivato il Fondo di solidarietà per i familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti a causa di incidenti nei luoghi di lavoro,
previsto dalla legge regionale n. del febbraio
, attraverso
l’approvazione delle apposite Linee di indirizzo, con delibera di
giunta regionale n.
del
novembre
. Si partirà dalle
richieste di accesso al Fondo relative a infortuni mortali avvenuti
nel corrente anno
; quelle che non dovessero trovare soddisfazione entro l’anno di riferimento, per l’eventuale esaurimento
dei fondi disponibili, saranno evase nell’esercizio finanziario successivo.
Stati generali del Software libero
con la Free Software Foundation
La Regione Puglia organizzerà entro la fine di gennaio gli stati generali del software libero e ha chiesto la collaborazione della Free
Software Foundation per il disegno di legge regionale sull’argomento. Sono questi i due risultati dell’incontro che il presidente Nichi
Vendola ha avuto con Richard Stallman, fondatore negli anni Ottanta del progetto Gnu (il primo sistema operativo «libero») e della Free
Software Foundation.
L’assessore regionale Minervini:
per la dorsale adriatica
L’assessore alle infrastrutture strategiche Guglielmo Minervini
ha affrontato la disomogeneità dell’offerta di Trenitalia in particolare riguardo la velocità e la qualità dei treni. “Il governo regionale ha intenzione di lanciare un’iniziativa politica per il rilancio
della centralità della dorsale adriatica- ha spiegato l’assessore individuando la tipologia di interventi necessari per la velocizzazione della linea: adeguamenti tecnologici, rinnovo armamento
e rettifiche di tracciato per permettere ai treni di viaggiare oltre
i
km orari”.
BASILICATA
Bollenti Spiriti - Principi Attivi:
integrazione finanziamento Bando
Turismo: Provincia Matera
più fondi per i Piot
La Regione Puglia, visto il numero elevato di candidature presentate, ha deciso di integrare la somma messa a disposizione
per il finanziamento del Bando “Principi Attivi
”. La somma
stanziata è pari a milioni e
.
euro. Il provvedimento è
stato approvato con deliberazione di giunta.
Il Consiglio provinciale di Matera ha approvato un Ordine del
Giorno per chiedere alla Regione di finanziare con ulteriori risorse i Piot del Metapontino e di Matera. L’odg, in particolare, impegna vertici della Provincia a sensibilizzare gli organi regionali
“affinché nei bandi regionali di prossima pubblicazione vengano
assegnate da subito le risorse finanziarie approvate nell’importo
programmatico originario, e prevedendo procedure e tempi in
virtù dei quali le risorse finanziare eventualmente non impegnate
in taluni Piot, sommate a nuove risorse reperite, possano essere
indirizzate alle opere di Programmazione Integrativa come analiticamente riportate nelle Proposte di Piot”.
Difesa, aerospazio, Ong:
collaborazione con i “big”
Difesa, aerospazio, organizzazioni umanitarie internazionali:
la Puglia è una delle regioni italiane in cui si concentrano significativi insediamenti in questi comparti. Ai modelli di collaborazione tra i “big” del mercato e le imprese del territorio è stato
dedicato il workshop “Ultra Large ScaleProjects Management in
the Small”, organizzato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari e dalla sezione pugliese del PMI-Southern Italy
Charter.
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Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese
Direttore editoriale: Vito Raimondo
Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I.
Modugno-Bari – Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected]
Responsabile trattamento dati personali:
Dionisio Ciccarese
Matera Wine Festival:
illustrati i progetti di filiera
“La produzione enologica in Basilicata sta registrando passi
in avanti in termini di qualità e di capacità volumetrica pertan-
to dobbiamo puntare sulla strategia delle tre T: territorio, tradizione, tipicità e il vino rappresenta la migliore sintesi di tale
strategia”. E’ quanto sostenuto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, nel corso del Matera Wine Festival.
E sui Progetti integrati di filiera (Pif) nel comparto vitivinicolo
nel corso della manifestazione si è tenuto un incontro tra l’autorità di gestione del Psr (Programma di sviluppo rurale) Giuseppe
Eligiato e Francesco Battifarano, capofila del Pif regionale Vini di
Lucania e Gerardo Giuratrabocchetti capofila del Pif territoriale
Aglianico del Vulture: dei
milioni previsti per tutti i comparti
per quello vitivinicolo sono disponibili circa
milioni di euro.
Da parte degli imprenditori è stata chiesta la massima collaborazione delle Istituzioni pubbliche in generale e il coordinamento
da parte della Regione affinché i Pif abbiano il massimo dell’attenzione.
Confederazione agricoltori:
annata agraria 2010 negativa
Nell’annata agraria
in Basilicata l’unico segno positivo è
per il PLV (Prodotto Lordo Vendibile) che si chiude a più , % (più
, % per l’ortofrutticolo, più , % per il cerealicolo, più , % per il
settore latte, più , % per il florovivaismo) e un incoraggiante segnale di incrementi in presenze e coperti nelle aziende agrituristiche con più , %. I segni negativi invece abbondano: meno mila
giornate lavorative e meno .
addetti; - mila ha di terreno
investiti a cereali; - % del patrimonio bovino; - % degli allevamenti suini; - % della Superficie Agricola Utile. Sono i dati principali
diffusi dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori che ha tenuto
a Potenza l’assemblea generale regionale dei quadri dirigenti a
conclusione del processo di autoriforma del nuovo sindacato degli agricoltori e del territorio.
Ospedale di Tinchi
progetto di rafforzamento
Si avvia la fase operativa del progetto di rafforzamento dell’Ospedale distrettuale di Tinchi di Pisticci, definitivamente messo a
punto secondo le indicazioni emerse dal confronto che il Presidente della Regione Vito De Filippo e l’Assessore al ramo Attilio
Martorano hanno avuto con i segretari ed i capigruppo delle forze di maggioranza.
Il programma prevede una prima fase dedicata al rafforzamento e alla ristrutturazione di quanto già esistente, qualificando ulteriormente l’offerta anche per aprirla a servizio di un bacino di utenza più ampio rispetto a quello solamente distrettuale, mentre
a Piano Sanitario Regionale approvato dal Consiglio Regionale,
l’Ospedale di Tinchi ci sarà un ulteriore rilancio delle infrastrutture riabilitative e di lungodegenza, anche con l’istituzione di posti
letto.
Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 23 dicembre 2010
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25-31 dicembre 2010
Itinerari
Le Natività – Portano anche a scoprire borghi sconosciuti
Presepi per tutti i gusti
tradizione che stupisce
Q
uando, “curiosi viaggiatori”, andiamo in Puglia e Lucania
in visita a presepi viventi e no, noi stessi ci facciamo da
protagonisti, pellegrini a quella capanna o grotta a Betlemme dove avvenne il più grande Evento dell’Umanità:
la nascita di Gesù.
Andando più terra terra, i presepi muovono una gran massa
di turisti che si spostano là dove Comuni, parrocchie, Pro loco,
organizzazioni di volontariato ricostruiscono, dal Gargano al Salento, l’Evento a sagome fisse o con comparse in carne, ossa e
commozione.
Presepi per rivivere in religiosità la Nascita, ma anche per scoprire borghi, centri storici, aziende agrituristiche, prodotti locali,
insomma con sano consumismo lontano da sfarfallii e lusinghe di
quello delle vetrine delle metropoli.
E’ anche grazie a queste iniziative che per fortuna la bella tradizione, artistica e tipica italiana, iniziata a Greggio da San Francesco d’Assisi, resiste ancora, patrimonio culturale inestinguibile.
Il culto della Natività in Puglia radici in tempi lontani e ciò è
testimoniato da documenti iconografici come le pitture rupestri
della grotta di San Giorgio a San Vito dei Normanni del
, ai
bassorilievi nell’architrave della Cattedrale di Terlizzi e il portale
della chiesa di San Valentino a Bitonto, dell’Abbazia di santa Maria a Cerrate a Squinzano.
Si deve anche allo scultore Stefano da Putignano, che operò
tra il Quattrocento ed il Cinquecento, il merito di aver diffuso la
cultura del presepio in Puglia. Opere in pietra locale di Stefano
da Putignano si trovano a Grottaglie nella chiesa del Carmine,
a Gallipoli nella chiesa di San Francesco, nella Pinacoteca della
Provincia di Bari, a S. Agata di Puglia, nella chiesa Matrice e di S.
Maria la Greca a Putignano e a Polignano a Mare. Opere dei suoi
continuatori, Bellotto e Riccardi in particolare, testimoniano la
radicazione del culto del presepio anche da noi. Una tradizione
che va sempre più rafforzandosi e in molti casi è tale e tanta la
voglia di “essere” presepio e “nel “ presepio che si sono trasfor-
A Rignano Garganico
Si deve anche allo scultore
Stefano da Putignano il merito
di aver diffuso la cultura
del presepio in Puglia
mati in viventi. Cosicché nel periodo natalizio sino all’epifania,
grotte, stalle, lame, gravine, antiche masserie e castelli, tratturi,
trulli vengono animati dalle sempre commoventi scene della Natività, con estemporanei attori pronti a tutto, ad ogni sacrificio
pur di interpretare la Sacra Famiglia, Erode, i Re Magi o un semplice pastorello.
Nell’anarchia ambientale del presepe, simbolo della notte che
cambiò la storia del mondo, nel presepe, ideato da San Francesco
la notte del
a Greccio (Rieti), c’è la pace. Infatti già il prepararlo ricorrendo ad una manualità che abbiamo dimenticato e
poi giocare con la fantasia di tutti i componenti della famiglia,
sono momenti appaganti specie ad opera compiuta, come se si
fosse lieti di avere provveduto a vitto, alloggio e onori a tutta la
Sacra Famiglia, dando fine alle tribolazioni della fuga. E intanto i
Re Magi sono lontani nel deserto, ma saranno spostati per essere
davanti alla grotta, puntuali il giorno dell’Epifania.
E beato chi ancora sa stupirsi di fronte al mistero della Natività riproposto ogni anno, in creta, in cartapesta, in plastica, in
sughero, carta argentata, muschio, legno, in carne ed ossa, come preferite, ma sempre momento di grande intensità per non
dimenticare la grande svolta storica portata da quel Bambino,
sceso dalle stelle.
La Natività
più grande
A
Rignano Garganico il più piccolo Comune del Gargano, il
più grande presepe vivente, almeno così sostengono gli
organizzatori nel presentare la tredicesima edizione dell’evento. E’ cominciato il
dicembre per proseguire secondo
queste date:
e
dicembre
(dalle ore . alle ore
. ) e e gennaio
(dalle ore . alle ore . ). La
manifestazione, come ogni anno, è organizzata dall’Associazione Presepe Vivente, presieduta da Antonio Paglia, in collaborazione con il Parco Nazionale del Gargano, la Provincia
di Foggia, la Regione Puglia, l’Istituto Scolastico Comprensivo
“San Giovanni Bosco”, il Comune e altri Enti pubblici e strutture private.
Tra le manifestazioni collaterali alla Natività rignanese, il
dicembre
, in mattinata e in serata “Rignano Day”, le
aziende della provincia di Foggia adottano il più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano. L’iniziativa è organizzata
dal Nuovo Circolo Culturale “Giulio Ricci” e dalle aziende Farris e Giardinetto per degustazione di prodotti tipici del Promontorio e della Daunia.
Possibilità di pernottare, pranzare e cenare a prezzi modici
dal
dicembre
al gennaio
presso strutture convenzionate con il Nuovo Circolo Culturale “Giulio Ricci”.
Taranto – “I presepi viventi più longevi del sud”
Una rete per il turismo religioso
C
reare una rete tra i presepi
viventi più longevi della Puglia e Basilicata, favorendone la
promozione turistico – religiosa
in maniera sinergica e sistemica,
secondo un itinerario, che consentisse al visitatore di conoscere tutte quelle realtà in grado di
vantare una tradizione presepiale d’eccellenza. Con questo
intento si ripete anche quest’anno il progetto “I presepi viventi
Ad Alberona
100 volontari
A
lberona (Fg) mette in
scena la Città di Betlemme, nuova edizione della Natività che sarà ambientata in
una grotta naturale, nel cuore del borgo antico. Grazie
al coinvolgimento di tutto il
paese, oltre
tra volontari e figuranti metteranno in
scena l’osteria, la bottega del
fabbro, l’antica lavanderia, le
arti e i mestieri di un tempo.
“La città di Betlemme” aprirà
il
dicembre, dalla mezzanotte, quando Gesù bambino assumerà le sembianze
dell’ultimo bimbo battezzato
residente ad Alberona con
i suoi genitori nel ruolo di
Maria e Giuseppe. Il presepe
vivente sarà visitabile anche il
dicembre
e, infine, il
e il gennaio
.
più longevi del sud”, da un’idea
ambiziosa, ma evidentemente,
concretizzabile, visti i risultati,
del presidente della Pro Loco di
Crispiano (Ta), Egidio Ippolito.
Hanno aderito Alberobello
(Ba), Bisceglie (Bat), Crispiano,
Ostuni (Br), Rignano Garganico (Fg) e Tricase (Le) per la
Puglia, Rionero in Vulture (Pz)
e Tursi (Mt) per la Basilicata e,
quest’anno si è aggiunto Panet-
tieri in provincia di Cosenza in
Calabria. I Comuni de “I presepi
del sud più longevi” fanno così
sistema, creano una rete ed interagiscono per una promozione congiunta ed efficace.
E’ stata realizzata una brochure illustrativa per informare
sui presepi dei comuni partecipanti, da divulgare ad ampio
raggio, per fare vero marketing
territoriale. Di qui, l’idea di ripe-
fraBoschi,SentierieTorrenti
terla, in maniera più organizzata, anche per il Natale
.
Le novità di questa seconda
edizione sono state illustrate
nel corso di una conferenza
stampa nella Sala Riunioni della
Provincia di Taranto. Cosicché
è stata redatta la mappa per
i “curiosi viaggiatori” che potranno scegliere presepi viventi
tra i più belli di tre regioni meridionali.
A Mottola
11a edizione
Appuntamenti da non perdere A
• Anche a Pezze di Greco (Br) il presepe è ricco di scene e di attori (almeno
) che come teatro hanno scelto località “Torre
Spaccata” per tanti aspetti molto simile al paesaggio della Palestina.
• A Grottaglie (Ta) grande esposizione di “pasture” nelle grotte
bottega dei figuli o maestri vasai che così, continuando il loro
lavoro in un ambiente suggestivo come quello del loro ambiente, danno vita ad un singolare quanto straordinario presepe...
vivente.
• Gli altri presepe e non da meno in Puglia sono: a Andria, a Canosa, a Castellana con il presepe in piazza, a Rutigliano, presepe
vivente e sagra delle pettole. A Deliceto dove padre de Liguori
ideò il canto “Tu scendi dalle stelle”, a Manfredonia nel palazzo dei Celestini presepe con statue di due metri. A San Marco
in Lamis nel convento di San Matteo grandioso presepe con
creta, legno e cartapesta. Nel Salento presepi viventi e di cartapesca a Acquarica, Castro, Galatone, a Nociglia nel castello
cinquecentesco, Ortelle, a Ruffano nella masseria Mariglia.
• In Basilicata gli appuntamenti sono a: Matera, Potenza, Abriola, Paterno, Rapolla, San Chirico Raparo e a Viggiano con fiaccolata sulla neve.
• Ad Anzi il grandioso presepe stabile poliscenico.
• Con Avanguardie di Lecce il dicembre “Notturna alla Palascia” ad Otranto.
Questa è una notte magica, carica di significati e di energia,
fosse anche solo perché le dedichiamo più attenzione che a
qualsiasi altra notte dell’anno e concentriamo in essa riti e
consuetudini che partono da lontano. Si passerà un’allegra
serata in una masseria del Salento consumando cibi naturali
e gustosi, bevendo del buon vino e poi partire per un breve
anello a piedi che gira intorno all’incontro dei due mari. Raggiunto il faro della Palacia si brinderà rischiarati dalle nostre
lampade e dai fuochi di artificio di Otranto.
Info: Emanuela Rossi
.
Mottola (Ta) a edizione del Presepe Vivente. Immaginate delle
grotte tufacee, ai piedi di
una collina abitata e ancora a centinaia di comparse
impegnate nella realizzazione di capanne in paglia
e legno, di staccionate,
qualche laghetto artificiale e, poi, negli anfratti naturali delle grotte, diversi
mestieranti: dall’arrotino
al falegname, dalla brava
massaia intenta a cucire e
ricamare; dal vasaio al vignaiolo. Il tutto, in un percorso che porta, tra i sapori
ed i profumi di pettole e
bruschette, alla scena della natività, nel cuore della
rappresentazione.
Pagina a cura
di Vittorio Stagnani
Sanità
25-31 dicembre 2010
27
E’ la prima causa di morte nel Vecchio Continente
Malattie cardiovascolari
record di costi in Europa
L
e malattie dell’apparato cardiocircolatorio – dice il rapporto
ISTAT - hanno rappresentato, nel
(e continuano ad esserlo),
la prima causa di morte in tutti i paesi
dell’Ue (eccetto la Francia); l’Italia,
con , decessi ogni diecimila abitanti
si colloca al quart’ultimo posto della
graduatoria europea sopra la Francia
( , decessi), la Spagna ( , ) e i Paesi
Bassi ( , ). All’estremo opposto, tutti
paesi di nuova adesione, specie Bulgaria ( , ) e Romania ( , ). Per tutti i
paesi i tassi di mortalità, se confrontati
con i livelli del
, risultano in forte
diminuzione, in particolare in Romania
(- , punti). Per l’Italia la diminuzione
è stata di , punti.
I COSTI IN EUROPA: Le cifre, fornite da European Heart Network, sono
impressionanti: complessivamente, le
malattie cardiovascolari sono costate nel
, circa
miliardi di euro,
dovuti per il % (circa
miliardi) ai
costi sanitari, per il % alla produttività
persa e per il % alle cure informali (
miliardi). Le spese sanitarie dirette ammontano a
euro all’anno pro capite: sono le malattie che hanno i costi
economici, oltre che umani, più elevati
d’Europa. Il Rapporto Osmed
| AIFA sottolinea che, per i farmaci
Regione
dell’apparato cardiovascolare, la spesa complessiva è nettamente al primo
posto con .
milioni di euro La spesa è quasi completamente territoriale
a carico del SSN e incide per .
milioni di euro ( , %). Nell’ambito della
classe, la spesa per l’acquisto privato
rappresenta circa il %.
La spesa (pubblica e privata) attribuita ai farmaci cardiovascolari è al
primo posto anche in Francia, Belgio,
Grecia, Portogallo e Spagna, al secondo in Austria e al terzo in Finlandia,
Germania e Irlanda dove il primo posto è occupato dai farmaci per l’apparato gastrointestinale e il secondo da
quelli per il Sistema Nervoso. La spesa
nazionale per i farmaci dell’apparato
cardiovascolare è di , euro pro capite. Liguria, Lazio, Campania, Puglia,
Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise con
spesa superiore alla media nazionale; i
valori più elevati si osservano in Puglia
( , euro) e i più bassi nella PA di Bolzano ( , euro).
ERA Atlante
del Ministero della Salute sottolinea che, nonostante
negli ultimi anni la situazione della
mortalità evitabile stia costantemente
migliorando, ancora nel
,(ultimo
dato disponibile) oltre .
uomini
e .
donne sono morti per cause
evitabili. Una persona deceduta ogni
di quell’anno aveva meno di
anni e
la sua causa di morte era fra quelle che
la letteratura scientifica riconosce come comprimibile con politiche di prevenzione adeguate.
L’epidemiologia delle morti evitabili maschili, a livello nazionale, è ben
delineata: ci sono due segnali di attenzione elevata rappresentati dai tumori dell’apparato respiratorio e dalle
ischemie cardiache. Queste due voci
sono le prime cause di morte tra gli
uomini. Sul totale delle morti evitabili
negli uomini il , % è rappresentato
dalle malattie del sistema cardiocircolatorio e, di queste, il , % riguarda
le malattie ischemiche del cuore. Diversa la situazione per le donne dove
l’emergenza maggiore per morti evitabili è rappresentata dai tumori maligni femminili. Ma è comunque alta la
percentuale che interessa le malattie
del sistema cardiocircolatorio. Sul totale delle morti evitabili nelle donne il
, % è rappresentato da questa voce
e di queste il , % riguardano le malattie ischemiche del cuore.
Cosa fare: il miglioramento degli
stili di vita riduce significativamente la
probabilità di una ischemia cardiaca.
Una politica di diagnosi precoce degli
MORTI EVITABILI UOMINI
MORTI EVITABILI DONNE
TASSO X
.
RESIDENTI
TASSO X
.
RESIDENTI
Sistema circolatorio Malattie ischemiche Sistema circolatorio Malattie ischemiche
del cuore
del cuore
Piemonte
,
,
,
,
Valle d’Aosta
,
,
,
,
Lombardia
,
,
,
p.a. Bolzano
,
,
p.a. Trento
,
,
,
,
Veneto
,
,
,
,
Friuli V.G
,
,
,
,
Liguria
,
,
,
,
Emilia Romagna
,
,
,
,
Toscana
,
,
,
,
Umbria
,
,
,
,
Marche
,
,
,
Lazio
,
,
Abruzzo
,
,
,
Molise
,
,
,
,
Campania
,
,
,
,
Puglia
,
,
,
,
Basilicata
,
,
,
,
,
,
,
,
,
Calabria
,
,
,
,
Sicilia
,
,
,
,
Sardegna
,
,
,
,
ITALIA
,
,
,
,
A
Un’indagine
Anziani
ancora
ignorati
nziani, discriminati anche per farmaci ed esami
che, grazie ai progressi della medicina, potrebbero garantire loro più anni e miglior qualità di vita
ma, per loro, con gli anni che passano si riducono
anche, fino a dimezzarsi, prescrizioni di farmaci ed
esami, opportunità salva vita.
Lo denuncia l’indagine “Salute e benessere
dell’anziano”, condotta dalla Società Gerontologia e
Geriatria e Fondazione Sanofi-Aventis, sulla base degli archivi ASL
/
relativi a
.
assistiti.
Il % degli anziani soffre di almeno una patologia
cronica tra le più comuni. Ogni anno, in Italia,per gli
over ,
.
nuovi infarti o ictus,
.
broncopneumopatie croniche ostruttive, .
disturbi depressivi, .
osteoporosi, .
diabete,
.
ipercolesterolemie. Oltre mezzo milione di
nuovi pazienti, solo per queste malattie.
Al traguardo raggiunto di aumento della vita me-
Foto nyul_fotolia
stati di rischio ed una buona organizzazione della rete di pronto soccorsocontribuiscono al miglioramento della
probabilità di sopravvivenza in caso di
infarto.
Paradosso cuore. La crisi economica
e le incertezze sociali lo coinvolgono
pesantemente, lo fanno ammalare e si
riversano anche sull’equilibrio psichico.
Si moltiplicano gli stili di vita sbagliati e le occasioni di rischio. “Il “fattore
stress” – dice Paolo Marino, presidente
della Società Italiana di Cardiologia - si
aggiunge ai nemici del cuore e di questi
tempi vediamo sempre più pazienti, già
a rischio, che subiscono le preoccupazioni, le ansie e gli stress di questa crisi
economica. Anche il cuore va “in cassa
integrazione”, vive una situazione critica. Lo confermano le cifre dei ricoveri e
la pratica clinica dei cardiologi”.
In Puglia e Basilicata, come nel resto d’Italia, le malattie cardiovascolari
sono il principale killer (soprattutto
le cardiopatie ischemiche) e provocano ogni anno molti decessi. Nel
,
ultimo dato disponibile, per malattie
cardiovascolari, in Puglia, sono morti
.
uomini e .
donne, il tasso di
mortalità è stato inferiore alla media
nazionale per gli uomini e superiore
per le donne. In Basilicata,
uo-
mini e .
donne; in entrambi i casi
il tasso di mortalità è stato superiore
alla media nazionale.
In Puglia, il tasso di morti evitabili (ogni centomila residenti) per le malattie del sistema circolatorio è del ,
(uomini) e , (donne); in Basilicata,
rispettivamente, , e , .
Nel
(ultimo dato del Ministero
della Salute) in Puglia sono stati dimessi a seguito di infarto miocardico
acuto .
persone; di angina pectoris .
; di aritmie cardiache .
;
di insufficienza cardiaca (scompenso)
. ; e di fibrillazione atriale . .
E nel
, la crisi era ancora lontana.
Oggi queste cifre sono aumentate sensibilmente.
La depressione va di pari passo: nel
, (rapporto Istituto Superiore di
Sanità), il , % dei pugliesi e il , %
dei lucani hanno riferito sintomi di depressione. E’ preoccupante quello che
verifichiamo nella nostra quotidianità
– dice Marino - anche perché la crisi
economica piomba sul cuore in un
momento in cui registravamo un calo della mortalità cardiovascolare per
merito della prevenzione. L’incertezza
dell’oggi e la paura del domani aumentano, ma ne possono essere anche la
causa, i rischi cardiovascolari”.
Con la diagnosi precoce giù anche le spese
Per la bronchite cronica
c’è un nuova soluzione
B
PCO, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia respiratoria caratterizzata da ostruzione, mai completamente reversibile, del flusso d’aria nei polmoni, accompagnata da importanti
fattori che possono coinvolgere altri organi: compendia bronchite cronica, enfisema polmonare ed
ostruzione. Colpisce, nel mondo,
milioni persone, - % della popolazione adulta e insorge, di
solito, dopo i
anni di età.
Ma il % della popolazione over
non lo sa e lo scoprirà a patologia già grave con rischio di invalidità e mortalità precoce. Il costo medio per anno di un paziente affetto da BPCO va da .
a .
mila euro (costi diretti: %per ricoveri) cui si aggiungono quelli – rilevanti – per assenze dal lavoro,
mancato guadagno e produzione.
Principali fattori di rischio: inquinamento atmosferico, esposizione al fumo di tabacco ( - % dei
fumatori sfocia in malattia conclamata). “Importante diagnosticare e trattare la patologia al suo
stadio iniziale. Fondamentale l’ esame spirometrico, specie nei soggetti a rischio, per valutare le
anomalie respiratorie nei loro diversi gradi.
Ma, all’ % dei soggetti con affanno, tosse, affaticamento da sforzo, è prescritto un elettrocardiogramma e solo al % una spirometria e, nel - % dei casi, i pazienti – dice il prof. Francesco
Blasi, università, Milano - non ricevono una diagnosi in tempo utile. Il trattamento tempestivo è
fondamentale per evitare che la malattia si aggravi. Si chiama indacaterolo (una volta al giorno con
azione entro minuti e broncodilatazione per
ore), la nuova soluzione terapeutica che, dilatando al massimo le vie aeree, permette all’aria imprigionata nei polmoni di fuoriuscire, migliorando
la capacità respiratoria e la resistenza all’attività fisica del paziente, evitando tra l’altro di esporli
successivamente ad un abuso della terapia combinata con i corticosteroidi inalatori, che va invece
riservata solo a chi ha una funzione respiratoria gravemente compromessa. In tal modo, si realizzano anche risparmi economici”.
dia, non corrisponde aumento di cure ed i “vecchi”
sono sempre più “trascurati” dal Servizio Sanitario.
Oltre la metà degli anziani risulta a rischio per la
riduzione delle cure. Dopo l’infarto, gli over
che
non ricevono terapie adeguate sono il triplo rispetto
agli under
anni, e la frequenza delle indagini diagnostiche si dimezza. Il % degli under
anni ed il
% degli over non riceve gli antipertensivi, le statine passano dal % al %, gli antiaggreganti dal %
al %, l’esame per colesterolemia dal % al %.
Talora il paziente, in quanto anziano, segue le terapie con maggior difficoltà o dimentica di assumerle.
Ma è necessaria una maggiore convinzione dei medici
a impegnarsi nella tutela della salute degli over (
milioni) specie degli over , che aumenteranno, entro il
, di oltre il
% rispetto al censimento
.
La spesa sanitaria annua pro capite per terapie e
accertamenti in pazienti con recente infarto miocar-
dico, ad esempio, si riduce da
€, per i
ei
anni, a
€ per over nei quali, peraltro, le terapie
farmacologiche si dimostrano almeno altrettanto efficaci. Ma – si dice - non è “conveniente”, dal punto
di vista economico e clinico, trattare bene un paziente che invecchia.
Invece, mortalità e morbilità dopo infarto miocardico è in media del % inferiore nei pazienti che avevano ricevuto tutte le terapie farmacologiche raccomandate, rispetto ai trattati in modo inadeguato. Un
paziente anziano cui non sono prescritti farmaci ed
esami può sembrare una spesa ma, alla fine, è vero
l’opposto. I pazienti curati male si ricoverano e si ammalano molto più degli altri e si spende sette volte
di più per rimediare a terapie e diagnosi carenti che
per trattare come si deve chi ha bisogno delle cure,
indipendentemente dall’età.
Pagina a cura
di Nicola Simonetti
28
25-31 dicembre 2010
Libri&Riviste
Neuro Web
Weinschenk – Cosa guida i nostri comportamenti
Design
Il web e l’inconscio
L’inconscio ci guida
nel web
Autore: Susan M.
Weinschenk
Casa editrice: Apogeo
Prezzo: €
www.apogeoonline.com
C
osa attira la nostra attenzione quando siamo online o
decidiamo di registrarsi su un sito? Che cosa influenza veramente le nostre decisioni tra i tanti messaggi che
ci raggiungono ogni giorno? Il vero decision-maker è l’
Old Brain - a volte indicato come “cervello rettile” - che
prende tutte le decisioni finali. Secondo Susan M. Weinschenk “ Neuro Web Design, l’inconscio ci guida nel web
(Apogeo)” è l’inconscio a guidarci nel web. Noi crediamo
di essere persone razionali ma in realtà tutte le decisioni
che prendiamo, quando compriamo un paio di scarpe o
uno smartphone o quando ci soffermiamo su una pagina
web ,lo facciamo in maniera inconscia. E’ l’emozione a
guidarci. Il saggio è un percorso intelligente nei meandri
della mente umana alla luce degli studi del neuro-marketing. Si parte dalle teorie psicologiche e neurologiche
degli ultimi cento anni, per arrivare agli esperimenti più
recenti che dimostrano come il cervello antico, quello che
si è sviluppato per primo nel corso della storia evolutiva
degli animali, sia alla base delle nostre scelte. Alla luce di
ciò, l’autrice, sottolinea come è possibile applicare i principi della persuasione al design dei siti web, in modo da
incoraggiare gli utenti a fare clic. Ogni capitolo fornisce
una breve introduzione utile a fornire il background psicologico per il fenomeno analizzato e tanti esempi pratici.
Immancabile il riferimento a Facebook. La Weinschenk sostiene che “siamo animali sociali, troviamo sempre il modo
di usare qualsiasi tecnologia per sviluppare relazioni” – soprattutto sul web. Cerchiamo appartenenza a un gruppo
e validazione sociale. Motivo per cui, ricorda la scrittrice,
il pulsante I like del social network viene cliccato un milione di volte al giorno. La conclusione è per gli “architetti
del web ” che, per incrementare il successo di un sito, devono applicare i suggerimenti proposti grazie allo studio
del comportamento dell’utente.
MICHELA MASTRODONATO
Oliver – Godwin – I 16 mostri sacri dell’insuccesso
Macché campioni…
S
calare le vette più alte, sbaragliare la concorrenza e diventare i numeri uno. E’ il sogno
nascosto di ogni imprenditore, che può essere
realizzato solo con estremo coraggio e fiducia
pressoché assoluta in se stessi. Sui manager di
successo sono già stati versati i proverbiali fiumi
d’inchiostro. In pochi si sono invece avventurati
nell’analisi dell’altra faccia della medaglia del successo.
Nell’ultima opera di Jamie Oliver e Tony Goodwin, “I campioni del crack. Manager e imprenditori dietro i grandi fallimenti aziendali”, Etas
Edizioni,
pagg., € , , viene messa a fuoco
la rise and fall di sedici mostri sacri del manage-
I campioni del crack
Manager e imprenditori dietro i
ment. Sedici esseri umani riusciti nel’impresa di
creare un impero economico e in quella ancora
più ardua di distruggerlo subito dopo.
Per gli autori esiste solo un filo sottile a dividere
la gloria dalla nullità. A reciderlo è stata proprio
quella molla interiore alla base del loro successo:
l’intraprendenza, portata ai limiti della follia, contro ogni logica. Worldcom, Enron, Lehman Brothers, Bear Sterns: ecco il canto del cigno degli
sparvieri dei mercati, qui descritti con lucidità ai
limiti del cinismo. Del resto, gli uomini passano, i
capitali restano.
DARIO BISSANTI
grandi fallimenti aziendali
Autori: Jamie Oliver, Tony Goodwin
Editore: Etas
Numero di pagine:
Prezzo: €
,
D’Aveni – Evitare la banalizzazione dei prodotti
Commodity Trap
Rischio Commodity
Sconfiggere le insidie della
“banalizzazione” dei prodotti
I
l processo per cui “un bene o un servizio divengono ampiamente disponibili e interscambiabili
con altri beni o servizi forniti da altre aziende”.
Questa è la “commoditization” (o banalizzazione
dei prodotti), oggetto d’analisi del libro “Commodity Trap”. “In un modo o nell’altro - spiega l’autore, Richard A. D’Aveni, uno dei massimi esperti
mondiali di strategia di marketing - tutte le aziende ne rimangono vittima”. Vittima delle trappole create dall’ipercompetizione (le “commodity
trap”, appunto), potenzialmente distruttive per
interi settori e mercati. D’Aveni si propone di aiutare il manager a definire un metodo utile non
solo a riconoscere la minaccia incombente, ma
Autore: Richard A. D’Aveni
Editore: Franco Angeli
Collana: Am - La prima collana di
management in Italia
Pubblicazione:
Numero di pagine:
Prezzo: €
anche a rispondervi in modo adeguato, illustrando e analizzando tre delle trappole più comuni: il
deterioramento, la proliferazione e l’escalation.
La commoditization dipenderebbe dall’incapacità
di agire in anticipo, di innovare, dall’offerta di prodotti a bassa qualità, dal rifiuto di accettare trend
già in atto. E se il rimedio tradizionale consiste nella riduzione dei costi e della capacità produttiva e
nella differenziazione continua, il libro descrive invece strategie specifiche alternative, fondate sullo
studio di tanti singoli casi e non già su mere ipotesi
e opinioni.
ANDREA BUONO
Jackson – McKergow – L’approccio ai problemi
Nodo o soluzione?
C
osa significa “puntare alle soluzioni”? Innanzitutto significa parlare di “soluzioni”
e non di “problemi”.
Non bisogna, allora, pensare a “che cosa è
sbagliato” ma a “che cosa vogliamo”, non a
“che cosa dev’essere aggiustato” ma “che cosa funziona”, non alla “colpa” ma al “progresso”, non al “controllo” ma all’“influenza”, non a
“responsabilità passate” ma a “meriti passati”,
non al “grande specialista” ma ai “collaboratori”, non a “carenze e debolezze” ma a “risorse
e punti di forza”, non a “complicazioni” ma a
“semplicità”, non a “definizioni” ma ad “azioni”.
Bisogna, poi, orientarsi verso ciò “che funziona”, considerare quel che si ha a disposizione e
non quel che manca, pensare a cosa si può fare
e non a chi incolpare e, soprattutto, cambiare
prospettiva. Il “Solutions Focused Approach”
costituisce un potente, pratico ed efficace approccio di coaching che favorisce nelle persone
un cambiamento positivo di fronte a situazioni
problematiche.
Gli autori Paul Z. Jackson e Mark McKergow
hanno chiamato “SIMPLE” il metodo che, illustrato passo dopo passo nel testo e grazie a
esempi e schemi, a un taglio agile e a un linguaggio chiaro, aiuta ad applicare nel concreto il SFA.
FABIO TRAVERSA
Punta alla soluzione.
Un approccio di coaching innovativo
per favorire il cambiamento nelle
persone e nelle organizzazioni
Autori: Paul Z. Jackson e Mark Mckergow
Editore: FrancoAngeli
Collana: Trend
Pubblicazione: a edizione
Numero pagine:
Prezzo: €
Università
uni
latesisulgiornale
In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,
marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere
all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e
docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della
gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo [email protected].
Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da .
a . battute (spazi bianchi compresi), una
fotografia in buona risoluzione (
dpi) e una breve scheda biografica (
battute).
25-31 dicembre 2010
29
curriculum
D
avide Di Schiena, enne
di Andria (BT), ha conseguito a marzo
la laurea
triennale in Economia e Commercio.
Attualmente iscritto al
corso di laurea magistrale in
“Economia degli intermediari e dei mercati finanziari”,
svolge attività di praticantato presso uno studio commerciale e lavora presso un ordine
professionale come collaboratore amministrativo.
La tesi – Nascita, sviluppo e prospettive della depressione economica
India, Cina e Brasile nuovi fari
per uscire dalla crisi mondiale
L
a crisi finanziaria scoppiata nell’estate del
, sul segmento dei
mutui immobiliari statunitensi è la
più grave dal dopoguerra ad oggi.
La tesi affronta affronta in primo luogo le cause determinati la crisi subprime, esaminando in seguito i suoi effetti
sullo scenario economico internazionale, in particolare le ripercussioni sulle
economie di mercato emergenti.
Il grave impatto della crisi sulle economie avanzate, sembra risparmiare
almeno inizialmente le economie di
mercato emergenti, le quali mostrano una maggiore tenuta di fronte alla
crisi, e lievi cali del PIL solo a partire
dal
. In seguito però al ritiro degli
investimenti da parte delle economie
avanzate insieme ad una riduzione delle importazioni di materie prime e prodotti finiti, anche per esse la situazione
precipita bruscamente.
La tesi esamina infine la ripresa economica evidenziando uno scenario non
dissimile da quello presente prima della
crisi, con le economie emergenti che
riacquistano un ruolo “traino” per lo
sviluppo economico globale.
Le cause crisi subprime
La crisi subprime affonda le radici
nella politica monetaria oltremodo espansiva scelta dalla Federal Reserve in
risposta al crollo della new economy attraverso bassi tassi di interesse che incoraggiano le famiglie americane ad aumentare l’indebitamento per l’acquisto
di abitazioni, scommettendo sul continuo apprezzamento degli immobili.
Allo stesso tempo però dal tradizionale modello di intermediazione creditizia si è passati, in particolare negli
Stati Uniti, a un sistema in cui i prestiti
concessi, vengono rapidamente trasformati, attraverso la cartolarizzazione, in altri prodotti finanziari (cosiddetti strumenti “strutturati”: ABS Asset
backed securities, CDO Collarized debt
obbligation, ecc.) garantiti dai suddetti
prestiti e quindi ceduti sul mercato.
L’utilizzo di questi strumenti, ha permesso di ridurre il rischio, ridistribuendolo su una moltitudine di investitori, e
di accrescere la disponibilità di capitale
e ancora la capacità di prestito delle
banche.
Alla complessità degli strumenti
strutturati ha però fatto riscontro una
sostanziale assenza di trasparenza, in
particolare riguardo alla loro valutazione (nella quale un ruolo cruciale
era occupato dalle agenzie di rating,
senza particolari controlli da parte di
regolatori pubblici o organi di informazione), legata a modelli statistici
e spesso condotta sulla base di dati
incompleti e insufficienti. Ma soprattutto i comportamenti opportunistici
degli amministratori alimentati da un
sistema di incentivi “distorto” – soprattutto con riferimento agli schemi
di remunerazione e incentivazione
dei manager – hanno spinto alla creazione di attività finanziarie inutilmente complesse e opache, impedendo
di fatto una corretta valutazione del
merito di credito e finendo spesso per
determinare un’eccessiva assunzione
di rischi.
Da giugno
a giugno
il tasso di riferimento statunitense inverte
rotta e passa dall’ al . %, provocando un sensibile aumento del servizio
dei mutui a tasso variabile.
Tale combinazione tra prestiti ad alto rischio ed elevati tassi di interesse
ha finito per generare una serie di insolvenze determinando il fallimento di
numerosi istituti di credito.
Nei mercati inoltre si propaga un’avversità diffusa a sottoscrivere azioni
non potendo determinare quali di essi
fossero legate ai mutui subprime, determinando pericolosi ribassi.
La crisi dei mutui subprime USA si è
velocemente propagata ad altri mercati finanziari ed ha finito per mettere
in discussione l’adeguatezza patrimoniale di grandi banche statunitensi ed
europee.
La contrazione dell’attività
nelle economie emergenti
Dallo scoppio della crisi sino a metà
del
le economie dei Paesi emergenti non segnano marcati rallentamenti.
Gran parte delle crisi che hanno colpito i mercati emergenti negli anni ottanta e novanta era associata a un’inversione degli afflussi lordi di capitali privati, dovuta alla perdita di fiducia nelle
politiche economiche di tali paesi. Nella
crisi attuale, le dinamiche dei flussi di
capitali sono piuttosto diverse.
In primo luogo si diffonde la convinzione che i mercati emergenti fossero
immuni dalla crisi e fonti di rilevanti opportunità economiche, giudicando inarrestabile la crescita dei relativi mercati
al riparo delle turbolenze dei mercati
delle economie avanzate.
Infatti, con la notevole eccezione di
alcuni paesi dell’ECO, prima della crisi
molte economie emergenti avevano
adottato solide politiche economiche
e presentavano quindi, almeno inizialmente, una migliore capacità di tenuta
di fronte all’inversione dei flussi.
Le ragioni chiave che portano gli investitori a rifugiarsi in questi mercati
erano essenzialmente due: lo stato di
salute, attraente per la forte crescita
economica e gli utili delle società.
Riguardo il primo punto infatti l’esposizione in particolare delle istituzioni finanziarie asiatiche ai titoli
subprime rappresentava circa l’ % del
totale dei loro attivi di bilancio, dunque molto limitata. Inoltre colpiti a
suo tempo dalla crisi del
, questi
paesi avevano fortemente ridotto il
loro debito estero e i deficit di bilancio.
Nel mercato dei titoli infatti le economie emergenti avevano registrato
un performance superiore a quella dei
paesi industrializzati. Questo stato di
calma apparente è però crollato col fallimento di Lehman Brothers.
Fino ad allora le perdite erano state
indotte in larga misura dalle implicazioni della crisi per la domanda di esportazioni, sia tramite l’impatto della minore
domanda sui prezzi delle materie prime.
Dopo il fallimento di Lehman Brothers, le attività dei mercati emergenti
in generale si sono ulteriormente indebolite, in quanto i dubbi sulla solidità
dei sistemi bancari delle principali economie hanno suscitato timori riguardanti a un tempo il tracollo della crescita mondiale, il ribasso delle materie
prime e la disponibilità di fonti esterne
di finanziamento.
Di conseguenza, i differenziali sul debito sovrano si sono ampliati drasticamente, e i valori di borsa, precipitati in
parallelo con quelli delle economie industriali, segnando un declino sensibilmente superiore rispetto ai precedenti
periodi di turbolenza.
La ripresa economica
Fra inizio settembre e fine novembre
un flusso costante di notizie
macroeconomiche prevalentemente
positive ha rassicurato i mercati, convincendoli di un cambiamento di rotta
dell’economia mondiale.
I dati preliminari sulla crescita del
PIL statunitense nel terzo trimestre
del
mostravano che la più lunga e
profonda recessione americana dell’era postbellica era giunta al termine.
Nello stesso periodo anche l’economia
dell’area euro faceva registrare una
crescita per la prima volta dagli inizi del
, mentre quella giapponese segnava la seconda espansione trimestrale
consecutiva.
L’ampia portata delle misure anti-crisi adottate dai governi durante l’anno
passato, e il livello senza precedenti di
coordinamento delle varie politiche economiche nazionali sembrano essere
riuscite ad evitare una crisi di proporzioni storiche.
Pur aspettandosi un proseguimento
della ripresa, a tratti gli operatori hanno
mostrato preoccupazione circa i tempi
e la configurazione che questa potrebbe assumere.
Tale sentimento è stato alimentato
anche dalla disomogeneità della ripresa nelle varie regioni del mondo, che si
temeva potesse accrescere il rischio di
accumulo di squilibri pericolosi, e quindi comportare ulteriori difficoltà per i
responsabili delle politiche.
In tale contesto i mercati si sono
allarmati quando Dubai World, uno
dei tre veicoli pubblici di investimento strategico del paese, ha annunciato inaspettatamente la richiesta di
una sospensione dei pagamenti sul
proprio debito mentre ne rinegoziava le scadenze; e a causa del cattivo
stato dei conti pubblici di alcuni paesi europei come Grecia e Spagna
che hanno causato pesanti perdite
in borsa.
Mentre per le maggiori economie
emergenti, come Cina, India e Brasile,
i cui tassi di crescita del PIL erano calati assai meno di quelli delle economie
avanzate durante la crisi, non solo si
sono riprese molto più velocemente,
ma si prevede per essi un’espansione a ritmi decisamente più rapidi nei
prossimi cinque anni, ed un ruolo di
traino per l’economia mondiale.
DAVIDE DI SCHIENA
30
25-31 dicembre 2010
Fiscalmente
Fisco – Per la variazione dei dati, non serve il modello EAS
I dati identificativi
per enti associativi
Foto c_Fotolia
P
er gli enti associativi se si verifica una variazione dei dati
identificativi dell’ente o del rappresentante legale non
è più necessario l’invio di un “nuovo modello Eas”. Questi enti devono, infatti, trasmettere tali variazioni all’Agenzia delle Entrate soltanto attraverso i modelli AA / e AA / .
Secondo il Fisco, per evitare inutili duplicazioni, non occorre comunicare i nuovi dati della sezione “Dati relativi all’Ente e “Rappresentante legale” del modello Eas, essendo già questi in possesso dell’Agenzia.
“Mod. EAS”
Il modello, fornendo dati e notizie utili a conoscere e monitorare gli enti associativi, consente di rafforzare la capacità di controllo del Fisco per favorire il contrasto alla concorrenza sleale tra
operatori. La presentazione del modello EAS (previsto dall’articolo
del D.L. n.
/
, convertito, con modificazioni, dalla
L. n. /
) risponde all’esigenza di acquisire i dati e le notizie
necessarie a conoscere e monitorare gli enti associativi, con l’obiettivo di tutelare le vere forme associazionistiche incentivate
dal legislatore e, conseguentemente, concentrare l’azione di controllo fiscale sulle pseudo-associazioni.
Coerentemente a tale finalità, nelle istruzioni per la compilazione del modello EAS il Fisco ha precisato che, ad eccezione di
alcuni dati espressamente segnalati, il modello deve essere nuovamente presentato nel caso in cui i dati e le notizie rilevanti ai
fini fiscali subiscano variazioni.
Il Fisco osserva che, in conformità alle disposizioni in materia di
Statuto del contribuente, nel fornire chiarimenti in merito alla comunicazione dei dati e delle notizie rilevanti ai fini fiscali da parte
degli enti associativi, vi è l’opportunità di evitare duplicazioni di
comunicazioni in caso di informazioni già in possesso della pubblica Amministrazione (cfr. circolare n /E del
ottobre
).
In base a tale indirizzo il Fisco ritiene che la comunicazione della
variazione dei dati relativi al rappresentate legale o all’ente, attraverso la presentazione di un nuovo modello EAS, non appare
necessaria, ove l’anzidetta informazione risulti dalle notizie già in
possesso dell’Amministrazione finanziaria.
Le variazioni dei dati del rappresentante legale e, più in generale, dei dati relativi all’ente, devono essere comunicate all’Agenzia
delle entrate attraverso:
a) il modello AA / per i soggetti non titolari di partita IVA
b) il modello AA / per i soggetti titolari di partita IVA.
Variazione soggetti non titolari di partita IVA
I soggetti diversi dalle persone fisiche non obbligati alla dichiarazione di inizio attività ai fini IVA sono tenuti, in tutti i casi di
variazione dei dati precedentemente comunicati, a darne comunicazione all’Agenzia delle entrate, utilizzando il modello AA / Domanda attribuzione codice fiscale, comunicazione variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione, estinzione.
Il modello può essere presentato direttamente (anche a mezzo
di persona appositamente delegata) oppure spedito a mezzo servizio postale mediante raccomandata ad uno qualsiasi degli uffici
dell’Agenzia delle entrate, a prescindere dal domicilio fiscale del
contribuente, ovvero può essere trasmesso in via telematica direttamente (Fisconline) o attraverso intermediari abilitati (Entratel).
Variazione soggetti titolari di partita IVA
L’art. , comma , del DPR
del
stabilisce che, in caso
di variazione dei dati precedentemente comunicati, il contribuente deve darne comunicazione entro trenta giorni dalla data di variazione. I dati variati devono essere comunicati dai soggetti titolari di partita IVA diversi dalle persone fisiche attraverso il modello AA / - Domanda di attribuzione del numero di codice fiscale e
dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività
ai fini IVA. Il modello può essere presentato direttamente (anche
a mezzo di persona appositamente delegata) oppure spedito a
mezzo servizio postale mediante raccomandata ad uno qualsiasi
degli uffici dell’Agenzia delle entrate, a prescindere dal domicilio
fiscale del contribuente, ovvero può essere trasmesso in via telematica direttamente (Fisconline) o attraverso intermediari abilitati (Entratel). Se il soggetto d’imposta è tenuto all’iscrizione nel
Registro delle Imprese ovvero alla denuncia al R.E.A. (Repertorio
delle notizie economiche e amministrative), la dichiarazione di
variazione dati deve essere presentata tramite la Comunicazione
Unica, da inviare all’ufficio del Registro delle Imprese per via telematica o su supporto informatico, che contiene anche il modello
AA / con le variazioni intervenute.
EMILIA CIMINIELLO
CHIARA DAMMACCO
a cura di Giuseppe Ciminiello
FiscoinAula
I
l delitto, previsto dall’art.
del D.lgs. n.
/
, di
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte costituisce un reato istantaneo di
pericolo. Pertanto esso si deve ritenere realizzato nel momento in cui viene attuata una
“simulata alienazione di beni”
o altro atto fraudolento, “sui
propri o su altrui beni”, idoneo
a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva. E tale
idoneità deve essere valutata
ex ante, nel momento in cui
vengono posti in essere, con la
conseguenza che a nulla rileva,
ai fini della configurazione del
rato, che successivamente la
pretesa tributaria dello Stato
sia stata soddisfatta, anche sulla base di specifici accordi con
il Fisco.
A questa equilibrata conclusione è giunta la terza Sezione penale della Suprema
Corte (Pres. e Rel. Lombardi, n.
/
) che, con una puntuale ricostruzione della ratio
della norma penal-tributaria, ha
ritenuto sussistente il reato di
sottrazione fraudolenta anche
se la vendita di beni (ipotizzata in frode al Fico) sia stata, in
realtà, posta in essere al fine di
adempiere al debito tributario.
Sottrazione imposte: quando è reato
Ciò in quanto, come ribadito
in sentenza, trattasi di reato
“di pericolo”, ovvero di reato che si concretizza per il sol
fatto che il contribuente abbia
“messo in pericolo”, in quello
specifico istante, la possibilità
di riscossione delle imposte. Indipendentemente, dunque, dal
successivo pagamento delle
imposte contestate.
Il fatto
A seguito della compravendita immobiliare realizzatasi dalla
società E.T. S.r.l. alla società B.I.
S.r.l., gli immobili oggetto dello
specifico contratto erano sottoposti a sequestro preventivo,
avverso il quale era avanzata
richiesta di revoca, quest’ultima respinta nei primi gradi di
giudizio. Nella cennata vendita,
in particolare, era stata ravvisata la fattispecie criminosa di
cui al D.Lgs. n. del
, art.
, oggetto di indagine. Sulla
questione il Tribunale della libertà aveva ritenuto l’accordo
intervenuto, nelle more, con
la amministrazione finanziaria
dello Stato e con ridimensiona-
mento della pretesa tributaria,
inidoneo ad incidere sulla configurabilità del reato, nonchè
sul permanere delle esigenze
cautelari, in quanto il sequestro
era stato disposto in previsione
della possibile confisca degli
immobili. Sul punto era stato,
peraltro, osservato che la confisca per equivalente ex art.
ter c.p. può essere disposta, in relazione al reato di cui
al D.Lgs. n.
del
, art. ,
anche per un valore corrispondente al profitto del reato, ai
sensi del comma della citata
disp. c.p., e che, in ogni caso,
gli immobili sequestrati costituiscono il corpo del reato.
La decisione era opposta dinanzi la Suprema Corte. In tale
sede il ricorrente deduceva,
fra le altre, che l’accordo intervenuto con l’amministrazione
finanziaria dello Stato, perfezionatosi con il pagamento di
quanto dovuto, avrebbe dovuto indurre a rivalutare la tesi
difensiva, secondo la quale “si
sarebbe proceduto alla vendita
immobiliare proprio per soddisfare la pretesa tributaria del-
lo Stato, che inizialmente era
risultata palesemente eccessiva, sicchè il comportamento
dell’indagata non integra, nè
sotto il profilo oggettivo, nè
quello soggettivo gli estremi
del reato ipotizzato. Con riferimento alle esigenze cautelari
si deduce che è venuto meno il
pericolo della protrazione o di
un aggravamento delle conseguenze del reato, essendo stata soddisfatta l’obbligazione
tributaria”. Si deduceva, poi,
in relazione all’ipotesi di cui
all’art.
c.p.p., comma , che
la confisca per equivalente ex
art.
ter c.p., poteva essere disposta solo per un valore
corrispondente al prezzo del
reato e non anche al profitto.
Quest’ultimo, peraltro, insussistente in quanto il debito
erariale era stato soddisfatto,
avendo “l’Amministrazione finanziaria rinunciato anche alla
azione revocatoria che aveva
ad oggetto gli immobili sequestrati”. Si deduceva, ancora,
che si era proceduto al sequestro finalizzato alla confisca di
beni immobili appartenenti ad
una persona giuridica, soggetto estraneo alla commissione
del reato.
La decisione della
Corte di Cassazione
Anzitutto i Giudici hanno rilevato la corretta impostazione seguita dal il Tribunale della
libertà che non aveva ritenuto
idoneo l’intervenuto accordo,
con la Amministrazione finanziaria dello Stato, a modificare
la valutazione già espressa sui
fatti di causa. Invero, la fattispecie di cui all’art. , D.Lgs. n.
del
, “costituisce un reato istantaneo di pericolo, che
si realizza nel momento in cui
viene posta in essere la simulata alienazione di beni o posti in
essere altri atti fraudolenti sui
propri o su altrui beni idonei
a rendere in tutto o in parte
inefficace la procedura di riscossione coattiva”. Pertanto,
ha continuato la Corte, “l’idoneità degli atti di alienazione
o altri fraudolenti deve essere
valutata ex ante, nel momento in cui vengono posti in essere, sicchè a nulla rileva che
successivamente la pretesa
tributaria dello Stato sia stata
egualmente soddisfatta”. Del
pari destituita di fondamento
è stata ritenuta l’eccezione
secondo cui i beni sequestrati
appartenevano ad una società, mentre indagata risultava
una persona fisica. Sul punto
è stato osservato che la misura di sicurezza della confisca
può essere disposta anche nei
confronti di beni appartenenti
a persone giuridiche, dovendo
ad esse, in forza del principio
di rappresentanza, essere riferiti gli stati soggettivi dei rappresentanti.
Le conclusioni
Sulla base di tali argomentazioni la Cassazione ha censurato il ricorso proposto dal
contribuente e ritenuto pianamente sussistente l’ipotesi delittuosa, anche in presenza di
pagamento a posteriori del debito tributario. Decisione che
indubbiamente induce ad una
attenta riflessione sulla natura delle norma, la cui portata
viene sovente sottostimata, e
sulle innumerevoli implicazioni
che un isolato atto di disposizione prematrimoniale può
comportare.
LE SCADENZE FISCALI
LUNEDÌ
DICEMBRE
Versamento dell’acconto IVA, utilizzando il
mod. F , da parte dei contribuenti mensili (cod.
tributo
) e da parte dei contribuenti trimestrali (cod. tributo
). L’acconto è pari all’ %
dell’imposta dovuta in base alla liquidazione
mensile o trimestrale o dell’imposta che si presume di versare oppure di quella relativa alle operazioni annotate nei registri fino al dicembre.
Presentazione, da parte degli operatori comunitari, degli elenchi riepilogativi intrastat
delle cessioni e degli acquisti di beni e delle
prestazioni di servizi effettuati nel mese di novembre.
MERCOLEDÌ
DICEMBRE
Termine dei
giorni per procedere alla regolarizzazione delle dichiarazioni dei redditi
non inviate telematicamente entro la scadenza
del settembre, versando mediante mod. F
la sanzione di euro per ogni dichiarazione (IRES, IRPEF, IRAP, IVA)
GIOVEDÌ
DICEMBRE
Pagamento dell’imposta di registro e registrazione dei contratti di locazione dei beni
immobili stipulati o rinnovati con decorrenza
° dicembre.
VENERDÌ
DICEMBRE
Termine per l’invio delle comunicazioni, in
via telematica all’Agenzia delle Entrate, da
parte dei soggetti mensili, relativamente alle operazioni effettuate nel mese di novembre nei
confronti di operatori economici aventi sede
nei Paesi inseriti nella black list.
Chi va&Chi viene
Partenze da BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Bologna
Ryanair
Alitalia
Alitalia
Ryanair
Tarom
Bucarest
Carpatair
Budapest
W!ZZ
Ryanair
Cagliari
Ryanair
Ryanair
Airberlin
Colonia
Airberlin
Ryanair
Dusseldorf
Ryanair
Ryanair
Weeze
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Francoforte
Ryanair
Hahn
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Genova
Ryanair
Ryanair
Londra
Ryanair
Ryanair
Stansted
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Madrid
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Malta
Ryanair
Ryanair
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Milano Lin
Alitalia
Air One
Meridianafly
Alitalia
Easyjet
Lufthansa
Air One
Milano MXP Lufthansa
Easyjet
Air One
Easyjet
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Milano Orio
Ryanair
al Serio
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Lufthansa
Airberlin
Monaco
Airberlin
Airberlin
Ryanair
Ryanair
Parigi
Ryanair
Ryanair
Beauvais
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Pisa
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
W!ZZ
Praga
W!ZZ
W!ZZ
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Roma
Ryanair
Ciampino
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Roma
Alitalia
Alitalia
Fiumicino
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Alitalia
Ryanair
Siviglia
Ryanair
Airberlin
Stoccarda
Airberlin
Timisoara
Carpatair
Belleair
Belleair
Tirana
Belleair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Alitalia
Torino
Ryanair
Alitalia
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Trapani
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Treviso
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Valencia
Ryanair
Alitalia
Venezia
Alitalia
Air Italy
Air Italy
Air Italy
Verona
Air Italy
Air Italy
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Zurigo
helvetic
ORARI IN VIGORE dal
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Note
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note: ) Il volo Bari-Verona dal novembre al dicembre non opera il
lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre.
Arrivi a BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Bologna
Alitalia
Ryanair
Alitalia
Ryanair
Tarom
Bucarest
Carpatair
Budapest
W!ZZ
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Cagliari
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Dusseldorf
Weeze
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Francoforte
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Siviglia
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Stoccarda
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Timisoara
Carpatair
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Tirana
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AL
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da
Treviso
M
Ryanair
/ /
V
Torino
helvetic
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Frequenza
Note
Alidaunia
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L M M G V S D da / / a / /
Alidaunia
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:
L M M G V S D da / / a
/ /
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
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ORARI IN VIGORE dal
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S
MG V
LM
M
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LM
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LM
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AL
V
G
S
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Zurigo
ORARI IN VIGORE dal
Partenze da FOGGIA
Milano Mxp
Brussels
Charleroi
S
Note
da / / a
Easyjet
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Isole Tremiti
Bologna
D da / / a / /
M
Frequenza
/ /
/ / a
31
Arrivi a BRINDISI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
da / / a
note: ) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio del / parte alle . e
arriva alle . ; il e il / parte alle . e arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio non opera i giorni / e
/ /
.
) Il volo Brindisi-Milano Orio al Serio il / parte alle . e
arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Torino non opera il giorno / /
.
) Il volo Brindisi-Venezia non opera i giorni / /
, / /
e
/ /
.
) Il volo Brindisi-Milano MXP dal / al / non opera il
martedì.
) Il volo Brindisi-Milano MXP i giorni / e / parte alle . e
arriva alle . .
) Il volo Brindisi-Milano Lin il giorno / parte alle . e arriva
alle . .
) Il volo Brindisi-Roma Fiumicino non opera i giorni / e
//
.
/
note: ) Il volo Verona-Bari è cancellato i giorni / dicembre / /
gennaio.
) Il volo Verona-Bari dal novembre al dicembre non opera il
lunedì. Il volo è cancellato i giorni e dicembre.
Ryanair
ORARI IN VIGORE dal
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Frequenza
25-31 dicembre 2010
da / / a
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da / / a
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D da / / a
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da / / a
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da / / a
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da / / a
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AL
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V
da
/ / a / /
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/
note: ) Il volo Milano MXP-Brindisi dal / al / non opera il
martedì.
) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e
arriva alle . .
) Il volo Milano Orio al Serio-Brindisi il / parte alle . e
arriva alle . ; il / e il / parte alle . e arriva alle .
) Il volo Torino-Brindisi non opera il / .
) Il volo Venezia-Brindisi non opera i giorni / /
, / /
e / /
.
) Il volo Roma Fiumicino-Brindisi non opera il / e il / .
) ll volo Roma Fiumicino-Brindisi il / /
parte alle . .
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Isole Tremiti
Milano Mxp
Palermo
Torino
Arrivi a FOGGIA
Frequenza
Note
Alidaunia
:
:
L M M G V S D da / / a / /
Alidaunia
:
:
L M M G V S D da / / a
/ /
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
Darwin/
Alitalia
:
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ORARI IN VIGORE dal
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S
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MG V
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M
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LM
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AL
V
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G
S
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