Renna licenziato - Federazione Trentina della Cooperazione
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Renna licenziato - Federazione Trentina della Cooperazione
MOLESTIE SESSUALI HA PAGINA n Licenziato i dirigente Paolo Renna Il dirigente provinciale Paolo Renna lo scorso novembre aveva patteggiato una pena di un anno e 9 mesi per violenza sessuale nei confronti di sue collaboratrici. Licenziato dalla Provincia. Renna licenziato «Una pagina triste dell'autonomia» 6 TRENTO Licenziato con decorrenza immediata. E con voto unanime della giunta provinciale. Al netto di ulteriori (e probabili) cause civili, si chiude così la vicenda di Paolo Renna, il dirigente provinciale del Dipartimento della conoscenza che lo scorso novembre aveva patteggiato una pena (sospesa) di un anno e 9 mesi per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di sue collaboratrici. Il provvedimento è stato portato ieri in giunta dall'assessore al personale Mauro Gilmozzi. «Abbiamo valutato la gravità dei fatti che gli sono stati contestati e abbiamo discusso collegialmente, nella convinzione che si tratti della scelta giusta», ha spiegato Gilmozzi, chiudendo così di fatto il procedimento disciplinare che era stato avviato nell'aprile dello scorso anno, quando la Procura aveva esercitato l'azione penale in seguito alla denuncia sporta nei confronti di Ren- na da una dipendente. Denuncia che era stata sottoscritta anche dalla Provincia. Poi, nel corso dell'indagine, altre donne (allefinenove) si erano fatti avanti raccontando episodi analoghi. Dal punto di vista amministrativo, l'ultimo atto dell'iter provinciale si era compiuto nei giorni scorsi, con il deposito da parte di Renna di una propria memoria difensiva davanti alla commissione disciplinare. E d'altra parte Gilmozzi, rispondendo nelle scorse settimane alle numerose interrogazioni presentate in Consiglio provinciale sulla vicenda (l'ultima, della leghista Franca Penasa, nel question time di appena quattro giorni fa), aveva sempre fatto riferimento anche alla garanzia per Renna del diritto alla difesa. Lo ha ripetuto anche ieri mattina, ribadendo ancora una volta la piena solidarietà della giunta alle vittime di Renna e l'assistenza anche giudiziaria prestata loro dall'amministrazione provinciale. Considerazioni, queste ultime, che allafinehan- no evidentemente avuto la meglio rispetto alla linea difensiva del dirigente. Che peraltro aveva già patteggiato la pena. «È una pagina triste della storia dell'autonomia trentina - ha concluso l'assessore - ma la cosa si conclude qui». Il che però potrebbe anche non accadere: Renna infatti ha già dato mandato all'avvocato Ivan Alberti, specializzato in cause di lavoro, di impugnare al Tar il provvedimento provinciale. Dallafinedel 2011, proprio in seguito alla denuncia, Renna era stato rimosso dall'ufficio in cui erano avvenuti gli episodi di violenza sessuale (era responsabile del Servizio innovazione e sviluppo del sistema scolastico) e gli era stato affidato un incarico dirigenziale "in materia di beni e attività culturali" (così come ad altro ufficio era stata assegnata la vittima). Incarico che ha continuato aricoprirefino all'acquisizione della sentenza, il 16 gennaio scorso, quando la Provincia lo ha formalmente ..sosnesn dal .servizi o senza retri - propria autorità LE ACCUSE Palpeggiamenti e minacce abusando della I TRENTO Queste le accuse contestate a Renna riportate nella sentenza: A) Costringeva la dipendente (...) «a subire atti sessuali consistiti in palpeggiamenti nelle parti intime e baci non graditi, con buzione, con il solo riconoscimento dell'indennità alimentare. E nel frattempo è stato riattivato il procedimento disciplinare, che era stato "congelato" in attesa dell'esito giudiziario, aggiungendovi nuove contestazioni sulla base di quanto emerso nel corso dell'inchiesta della Procura. Origini pugliesi, di Neviano in provincia di Lecce, laurea in Sociologia, inizi nella scuola trentina come assistente di lavoratorio all'Iti Buonarroti, Renna era dirigente provinciale dal 2005, dopo essere stato preside dell'Istituto Filati di Cles. Figura di spicco della De allafinedegli anni '80, quando era attivo in un'associazione intitolata ad Aldo Moro, negli anni successivi è stato anche segretario provinciale del Ppi, nel cui ambito aveva coltivato stretti rapporti con il futuro presidente della giunta Lorenzo Dellai. In Provincia avrebbe maturato la pensione tra circa quattro anni. CRIPRODUZIONERISERVATA violenza, minaccia ed abuso di autorità consistite: nell'effettuare l'abuso con gesto repentino idoneo a sorprendere la vigilanza della persona offesa nell'avvalersi della propria autorità di capo ufficio nel prospettarle possibili avanzamenti di carriera». B) Tentava «approcci di natura sessuale» ed «appellandola bacchettona a fronte deirifiutidella persona offesa» creandole «un permanente senso di timore e di disagio». C) Tentava «approcci di natura sessuale», cercando di «baciarla, palpeggiarla e di farsi toccare» sulle parti intime «dopo averle afferrato la mano». D) Tentava approcci di natura sessuale «cercando di baciarla e sollecitandola a chiedere il trasferimento ad altro incarico a fronte del suo nettorifiuto».E) Tentava «approcci di natura sessuale» cercando «di palpeggiarle il seno ed ingiungendole di serbare silenzio a fronte del suo netto rifiuto». F) Tentava «approcci di natura sessuale ponendole la mano sul sedere per accompagnarla fuori dalla porta del suo ufficio ed esprimendo nei suoi confronti apprezzamenti circa il suo aspetto fisico». G) Tentava «approcci di natura sessuale ponendole ripetutamente la mano sul sedere». H) Tentava «approcci di natura sessuale» e «in una occasione toccandole il seno, inducendola ad una vera e propria fuga dall'ufficio». I) «Costringeva (...) ad almeno cinque rapporti sessuali completi, abusando della propria autorità sulla vittima alla quale esplicitamente rappresentava che il suo futuro professionale dipendeva interamente da lui; contestualmente la maltrattava con continue richieste di incontri sessuali».