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LA RUBRICA ANTHONY MOLLICA L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica Imparare la lingua giocando con il prof. Mollica sul Corriere I nauguriamo da oggi una nuova rubrica settimanale dedicata all’apprendimento della lingua italiana attraverso giochi di parole, cruciverba, anagrammi che vengono a rappresentare veri e propri strumenti pedagogici il cui studio e utilizzo sono alla base di una disciplina denominata “ludolinguistica” creata dal prof. Anthony Mollica e oramai utilizzata in molti Paesi, nell’insegnamento della lingua italiana sia a livello di scuola secondaria che nello studio universitario. Queste attività ludolinguistiche sono infatti di vari livelli di difficoltà e quindi rivolte sia agli adulti che agli adolescenti. Il prof Mollica ha pubblicato di recente un libro su tale metodologia didattica Ludolinguistica e Glottodidattica (Edizioni Guerra – Soleil) con la prefazione di uno dei più importanti linguisti italiani, Tullio De Mauro. Ogni martedì i lettori del Corriere Canadese potranno imparare o migliorare la propria conoscenza della lingua e della cultura italiana esercitandosi e divertendosi con questi giochi. Inoltre, il Corriere Canadese, con l’approvazione dell’autore, dà il permesso agli insegnanti di utilizzare la rubrica per le proprie classi. Anthony Mollica è professor emeritus, Faculty of Education, Brock University, St. Catharines, Ontario, Canada. Nato a Motticella (RC), è emigrato all’età di 11 anni in Canada dove ha conseguito la laurea in lingue moderne presso l’Università di Toronto. È stato per anni consulente del Ministero della Pubblica Istruzione dell’Ontario, poi ha coordinato il settore lingue del Provveditorato agli studi di Wentworth e nel 1984 è divenuto professore di didattica delle lingue moderne alla Brock University. Ha pubblicato numerosi libri e saggi e dirige per la casa editrice Guerra Edizioni di Perugia una collana di Biblioteca di Glottodidattica. Le sue due recenti pubblicazioni sono Teaching and Learning Languages di cui è curatore (Perugia, Guerra edizioni/Welland, Ontario: éditions Soleil publishing, 2008) e l’autore del recente Ludolinguistica e Glottodidattica. Prefazione di Tullio De Mauro. Postfazione: Stefano Bartezzaghi. (Perugia, Guerra edizioni/Welland, Ontario: éditions Soleil pulishing, 2010) . *Le soluzoini all’“anagramma di città italiane” verranno pubblicate martedì 24 gennaio Giochiamo con le parole ! Anagramma di città italiane Il giocologo Ennio Peres offre questa definizione per anagramma: “gioco linguistico consistente nel formulare una parola utilizzando le medesime lettere che ne compongono un’altra, senza prendere in considerazione presenze di accenti...” Con le stesse lettere delle parole elencate nella Colonna A, trova i nomi di città italiane e inseriscili nella Colonna B. Esempio: amor Roma Colonna A Colonna B 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ ansie assicura camerata capienza cervelli gambero mirini natali porta rampa servito severa spia troneggia vagone © 2012 2011 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole. E-mail: [email protected] Attività N° 1 • Corriere Canadese ANTHONY MOLLICA LA RUBRICA L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica Giochiamo con le parole ! Imparare la lingua giocando Non solo dare pesci, ma insegnare anche a pescarli La rubrica vuole essere anche di aiuto agli insegnanti d’italiano a vari livelli. Per esempio, dopo aver risolto la rubrica di oggi sui “rebus”, l’insegnante può chiedere agli studenti di creare loro stessi dei rebus. Per il livello elementare si può chiedere agli studenti di creare dei rebus dando loro una lista di verbi, sostantivi o aggetivi.. Per il livello avanzato, saranno gli studenti a suggerire verbi, sostantivi, aggettivi, modi di dire e creare rebus. Ma come si crea un rebus?* Ecco alcuni suggerimenti per creare un rebus: 1. Lo studente può scegliere una parola che si può disegnare e dividere in sillabe. In questo caso, “tigre” = “ti gre” Si chiede allo studente quindi di aggiungere una lettera, una sillaba o una parola prima e dopo l’immagine. In questo caso, lo studente potrebbe aggiungere, AR davanti a tigre e CHE dopo tigre, ottenendo il rebus, AR tigre CHE = arti greche. Il rebus La parola rebus deriva dal latino. È l’ablativo plurale di res, rei, s.f., cosa, con le cose, per mezzo di oggetti perché il messaggio è espresso tramite la rappresentazione iconografica di oggetti. Utili nella composizione di questi rebus sono le preposizioni: prima di, tra, sotto, dietro di, in mezzo a, dopo di, fra, sopra, su, di fronte a, in, o gli avverbi prima, poi, dopo, ecc. Per aiutare il solutore a scoprire la frase, si dà spesso il numero delle lettere di ogni parola, separando queste con una virgola. = le due dopo pranzo Esempio: Rebus 1: 2,3,4,6 Rebus 2: 2,5,7,2,4 Rebus 1: 8,2,9 Rebus 3: 5,12 Rebus 4: 7,3,5 Rebus 5: 2,7,4,2,3 oppure: 4,2,3,7 Rebus 7: 5,5,5,3 Rebus 6: 5,3,3 2. Le lettere dell’alfabeto sono utili per creare delle sillabe singole o doppie da inserire prima o dopo l’immagine e vanno considerate secondo il suono alfabetico: b = (b)bi, c = (c)ci, d = (d)di, g = (g)gi, h = acca; l = elle, m = emme; n = enne; p = (p)pi, r = erre, s = esse, (t)t = ti, v = vu Per esempio: D G 1 = di gi uno = digiuno 3. La grafia di alcuni numeri può anche essere utile nella creazione dei rebus: 1= uno, 2 = due, 3 = tre, 7 = sette, 8 = otto, 9 = nove Per esempio: D C 8 = diciotto; 3 D C = tredici; 8 BRE = ottobre; G 8 = Giotto Rebus 8: 4,7 Rebus 10: 5,3,1’,8,1,2,8 Rebus 11: 2,7,7,1,2 oppure: 2,7,5,2,2 Soluzioni dell’Attività N.1: Anagramma di città italiane (pubblicato il 17 gennaio 2012) 1. Siena; 2. Siracusa; 3. Macerata; 4. Piacenza; 5. Vercelli; 6. Bergamo; 7. Rimini; 8. Latina; 9. Prato; 10. Parma; 11. Treviso; 12. Varese; 13. Pisa; 14. Agrigento; 15. Genova. Rebus 9: 2,9,2,2,5,2,4,8 Buon divertimento! La prossima settimana vi faremo sorridere... con una serie di botta e risposta! © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 2 • Corriere Canadese Rebus 12: 5,10 *Le soluzioni de “Il rebus” verranno pubblicate martedì 31 gennaio Sono stato piacevolmente sorpreso dalle numerose ed entusiaste e-mail che ho ricevuto per la rubrica, “Giochiamo con le parole.” La vostra reazione, i vostri commenti (anche se saranno negativi) mi permetteranno di preparare in futuro attività di ludolinguistica che siano di vostro gradimento. I prossimi giochi che vorrei proporvi riguarderanno la conoscenza della geografia dell’Italia sviluppando, nel contempo, l’apprendimento della lingua e della cultura a vari livelli di difficoltà richiedendo sempre un impegno mentale e motivandovi costantemente alla curiosità intellettuale. Esistono studi che dimostrano che “i giochi di parole” migliorano la memoria e l’attenzione. Lo scopo della rubrica è di presentare una serie di giochi che siano una sfida intellettuale a vari livelli e di dare al cervello un costante allenamento oltre a momenti di pausa e relax. La collega Ellen Bialystock della York University di Toronto ha recentemente fatto delle ricerche che provano che il bilinguismo, come i giochi, ritardano l’Alzheimer (vedi Corriere Canadese del 13 giugno 2011, p. 4)! E questa, per noi italiani bilingui, è una bella notizia! L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica Imparare la lingua giocando Come ho già detto in un capitolo sull’“Umorismo” nel Ludolinguistica e Glottodidattica,* “Le ricerche sull’umorismo dimostrano che ridere • aumenta la soglia di sopportazione del dolore, • abbassa la pressione sanguigna, • riduce gli ormoni dello stress, • aiuta nella guarigione e • scatena la produzione di endorfina – l’analgesico naturale presente nel nostro corpo. Una bella risata può anche essere contagiosa, sollevare il morale delle persone che ci stanno intorno e migliorare i nostri rapporti sociali. I risultati non sono certo sorprendenti: già numerosi proverbi nella lingua italiana sostengono quello che i ricercatori contemporanei hanno scoperto. E come conferma Padron ’Ntoni, il patriarca ne I Malavoglia dello scrittore verista siciliano Giovanni Verga (1840-1922), “Il motto degli antichi mai mentì”. I proverbi sul sorriso, sull’umorismo, sulla risata possono essere: a. di natura generale Il riso è contagioso come lo sbadiglio. b. una linea di azione Una risata è un bicchiere di salute. Il riso fa buon sangue. Ogni risata toglie un chiodo alla bara. c. un ammonimento Chi ride la mattina piange la sera. Chi ride in gioventù piange in vecchiaia. d. o anche di natura “filosofica” Non c’è morto senza riso, non c’è nozze senza pianto. Ma l’umorismo cambia da un decennio all’altro: una vignetta, una barzelletta, accettabile negli anni Ottanta e Novanta, oggi sarebbe considerata di cattivo gusto. E questo fa parte della cultura di un paese, di atteggiamenti che cambiano col passare del tempo e della lingua che è costantemente in evoluzione. Alcune battute oggi non sarebbero considerate comiche perché non sono “politicamente corrette”. Ma che cosa fa ridere gli italiani? Le vignette (elemento visivo) esprimono il senso dell’umorismo di un popolo. Basta sfogliare alcune riviste per sapere che ciò che fa ridere in una nazione può non essere comico in un’altra cultura. I vignettisti italiani si basano su una serie di argomenti: • il matrimonio; le donne; i ristoranti e gli alberghi; le diverse professioni; la vita coniugale; la suocera; il sesso; l’adulterio; la gente all’ospedale; ecc. L’umorismo fa parte della cultura e può costituire una fonte di stimolo e motivazione nell’acquisizione di una lingua, purché sia usato in maniera consapevole. Il filosofo ateniese Platone (428 a.C.-348 a.C.) sosteneva che “Il sorriso è l’espressione deliziata di un senso di superiorità”; Giacomo Leopardi (1798-1837), ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano, era fermamente convinto che “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”; lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij (1821-1881) sosteneva che “Si conosce un uomo dal modo in cui ride”; Sigmud Freud (18561939), neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi, definiva la risata “lo sprigionamento dell’energia psichica che blocca i contenuti nell’inconscio”; e il poeta cileno Pablo Neruda (1904-1973) affermava che “Ridere è il linguaggio dell’anima”. Ma lasciamo l’ultima parola all’ottantenne Umberto Eco (1932- ), critico, saggista, scrittore e semiologo di fama internazionale, “Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede”. (Il nome della rosa). Buon divertimento! La prossima settimana: una attività per i più piccoli. Anthony Mollica Soluzioni dell’Attività Nº 2: “Il rebus” 1. Incontro in mattinata; 2. Il carro davanti ai buoi; 3. Saper sopravvivere; 4. Parlare sul serio; 5. La signora dopo di lei; Dopo di lei, signora; 6. Detto tra noi; 7. Pensa prima, parla poi; 8. Parlare sottovoce; 9. Un cittadino al di sopra di ogni sospetto; 10. Stare tra l’incudine e il martello; 11. Il signore davanti a me;Il signore prima di me; 12. Tutto sottosopra. (*N.d.r. Anthony Mollica, Ludolinguistica e Glottodidattica. Prefazione di Tullio De Mauro. Postfazione di Stefano Bartezzaghi. Perugia-Welland, ON: Guerra edizioni e Soleil publishing, 2010. Pp. xxii +426. $44,95 + tasse e spese postali. E-mail: [email protected]) ANTHONY MOLLICA Giochiamo con le parole ! Sorridiamo insieme... Unisci la risposta della Colonna B per completare la battuta della Colonna A. Colonna A Colonna B 1. Perché a Como non si può a. Perché non sa cantare. dormire? b. Perché era un Colombo 2. Cosa disse Garibaldi viaggiatore. quando sbarcò a Marsala? c. Io andrò in prigione, tu 3. Qual è il colmo per un andrai in prigione... nano? d. Morto, signora maestra. 4. Perché Cristoforo Colombo andò in America? 5. Carletto, dimmi l’imperfetto e. Per far vedere che sa a del verbo camminare. memoria il chicchirichì. 6. Riccardo, dimmi il superf. Grazie, Mille! lativo di ammalato. 7. Qual è il colmo per un g. Mangiare un tiramisù. insegnante? 8. Perché l’asino raglia? h. Passato remoto, signora maestra! 9. «Uovo» è maschile o femmii. Non avere classe. nile? 10. Pierino, dimmi il futuro del j. Non si può sapere finché verbo rubare. non è nato il pulcino! 11. La maestra: Se io dico “Io k. Zoppicare, signora sono bella.” Che tempo è? maestra! 12. Perché il gallo chiude gli l. Perché vicino c’è occhi quando canta? Chiasso! © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 3 • Corriere Canadese *Le soluzioni de “Sorridiamo insieme” verranno pubblicate martedì 7 febbraio LA RUBRICA ANTHONY MOLLICA LA RUBRICA L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica Giochiamo con le parole ! Imparare la lingua giocando L’attività della rubrica di oggi è dedicata ai piccoli lettori. Sappiamo che ai bambini piacciono gli animali. Perché quindi non dare loro una attività con animali per motivarli a imparare i loro nomi in italiano? È questa una occasione ideale per i genitori di “giocare con le parole” con i loro figli, aiutandoli ad abbinare la parola all’immagine, a ripetere (repetita iuvant!) il nome degli animali e ad impararli. Quelli che sanno scrivere possono inserire il nome dell’animale sotto l’immagine. Attività facilissima, mi direte. No, invece, il “copiato” è molto importante nell’apprendimento di una lingua: in una classe multilingue ci sono bambini che hanno imparato a scrivere da destra a sinistra, dall’alto in basso, con alfabeto greco o cirillico. E non dimentichiamo che spesso c’è l’interferenza lessicale. Questa attività ha anche l’obiettivo di aiutare i discenti nel caso di errori d’ortografia dovuti a interferenze dalla lingua inglese. Spesso l’allievo anglofono mette la u prima della i (*Guiseppe al posto di Giuseppe) o la e prima della i (*ceico invece di cieco), influenzato dalla regola inglese (“i before e except after c.”: “la i prima della e eccetto dopo la c”.) I piccoli saranno invogliati a studiare e ad imparare l’italiano! Ma quali sono i valori dell’apprendimento dell’italiano come seconda lingua? Gli animali domestici Unisci con una linea l’immagine e il nome dell’animale e scrivi il nome dell’animale sotto il disegno. __________________________ l’asino __________________________ il cane __________________________ il cavallo il coniglio la farfalla la gallina __________________________ __________________________ il gallo il gatto la mucca il pulcino __________________________ Insegnanti e genitori sono pronti a enumerare numerosi vantaggi e benefici che si possono trarre dallo studio di una seconda lingua, o di più lingue: • Gli studenti della seconda lingua ottengono migliori voti in madrelingua rispetto agli studenti che non conoscono una seconda lingua. • Una seconda lingua aiuta gli studenti a capire in profondità la propria cultura. • Gli studenti di seconda lingua si autostimano molto di più degli studenti monolingui. • Vari studi hanno mostrato una correlazione positiva tra lo studio di una seconda lingua e la creatività dei discenti. • Una conoscenza operativa di altre lingue è importante per la ricerca. • Si è dimostrato che l’abilità di lettura è trasferibile da una lingua all’altra. • I discenti di una seconda lingua possiedono un vocabolario più vasto. • Gli studenti di oggi sono orientati alla carriera e non devono lasciarsi sfuggire lavori che richiedono la conoscenza di una seconda lingua. La conoscenza di una seconda o terza lingua aumenta le opportunità di lavoro. • La conoscenza della lingua della regione o del paese che si visita rende il viaggio più divertente e piacevole. Imparare un’altra lingua promuove interdisciplinarità e l’abilità di pensare in una maniera creativa. Le lingue ci insegnano nuovi modi di vedere le cose, nuove prospettive. Oggi i nostri figli affrontano molti problemi: cambio e instabilità, violenza e perdita di identità. La comunicazione, la creatività e l’unità sono le soluzioni a questi problemi che si trovano nell’apprendimento e nella promozione di un’altra lingua. Se vogliamo far parte di un mondo che sia tollerante e umano per continuare in futuro, dobbiamo assolutamente educare la prossima generazione ad essere tolleranti e aperti. Per ottenere ciò, non c’è miglior metodo che l’apprendimento di un’altra lingua. __________________________ Anthony Mollica La prossima rubrica: “I modi di dire” Soluzione dell’Attività No. 3, “L’umorismo” pubblicata sul Corriere Canadese il 31 gennaio 2012 1. l; 2. f; 3. g; 4. b; 5. k; 6. d; 7. i; 8. a; 9. j; 10. c; 11, k; 12e. *N.d.r. Le istruzioni di come creare un rebus sono tratte dal volume, Anthony Mollica, Ludolinguistica e Glottodidattica. Prefazione di Tullio De Mauro. Postfazione di Stefano Bartezzaghi. Welland, ON: Soleil publishing , 2010. Pp. 448. $44,95 + tasse e spese postali. E-mail: [email protected] __________________________ __________________________ __________________________ © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 4 • Corriere Canadese *Le soluzioni de “Gli animali domestici” verranno pubblicate martedì 14 febbraio LA RUBRICA ANTHONY MOLLICA L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica Giochiamo con le parole ! Imparare la lingua giocando Che cos’è un “modo di dire”? Lo scopo dei modi di dire, quindi, è di rendere il messaggio linguisticamente più autentico e più colorito sia nella lingua parlata che nella lingua scritta. E questo dovrebbe essere l’obiettivo quando impariamo o insegniamo l’italiano. Anthony Mollica Soluzioni dell'Attività No. 4: Gli animali domestici del 7 febbraio 2012. 1. la farfalla; 2. il cane; 3. la mucca; 4. l'asino; 5. il cavallo; 6. il gallo; 7. il pulcino; 8. il gatto; 9. il coniglio; 10. la gallina. I modi di dire Quale parte del corpo completa queste espressioni? G G G G G a. b. c. d. e. baffi bocca braccia calcagna capelli G G G G G f. capello g. collo h. cuore i. denti j. gamba G G G G G k. gola l. gomito m. lingua n. mani o. occhi NNNNNNN 2. Avere un diavolo per NNNNNNN 3. Avere qualcuno alle NNNNNNNN 4. Essere l’amico del NNNNN 5. Essere con una corda al NNNNN 6. Ridere sotto i NNNNN 7. Sulla punta della NNNNNN 8. Mettersi le mani nei NNNNNNN 9. Armato fino ai NNNNN 10. Gettare fumo negli NNNNN 11. Lavarsene le NNNN 12. Alzare il NNNNNN 13. Avere un nodo alla NNNN 14. Fare il passo più lungo della NNNNN 15. Far venire l’acquolina in NNNNN 1. Allargare le © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 5 • Corriere Canadese *Le soluzioni de “I modi di dire” verranno pubblicate martedì 21 febbraio Si tratta di espressioni idiomatiche che, benché reperibili in altre lingue, sono intraducibili letteralmente. Si pensi, per esempio, al modo di dire italiano, “costare un cchio” (= “avere un prezzo eccessivo”), all’equivalente francese “coûter les yeux de la tête”, (“due occhi”!) a quello spagnolo “costar un ojo” (“un occhio”!) e a quello inglese, “to cost an arm and a leg”, (letteralmente, “costare un braccio ed una gamba”). Quest’ultimo accentua parti del corpo completamente distinte dal modo di dire delle lingue romanze. Tutti i dizionari consultati in varie lingue sui lemmi “modi di dire”, “espressioni idiomatiche”, “idiotismi” (“idioms” o “idiomatic expressions” in inglese; “idiotismes” o “expressions idiomatiques” in francese; “modismos” in spagnolo) sono d’'accordo sulla stessa definizione: “locuzione, costruzione particolare di una lingua dotata di particolare espressività e difficilmente traducibile in modo letterale.” Ma spesso qualche autore erroneamente confonde il modo di dire con massime o frasi latine, che possono essere tradotte letteralmente in italiano e con lo stesso significato originale e quindi non sono “modi di dire”. Si tratta di latinismi paracadutati nella lingua italiana: “Carpe diem!”, “a posteriori”, “a priori”, “Deo gratias”, “dire inter nos”, “essere il factotum”, “essere sui generis”, “fare mea culpa”, “fare tabula rasa”,ecc. Lo stesso si può dire di massime o detti proverbiali che vengono identificati come “modi di dire” ma che in realtà non lo sono perché non corrispondono alla “definizione” del “modo di dire”: “L’abito non fa il monaco”, “La fortuna è cieca”, “La matematica non è un’opinione”, “Non c’è rosa senza spine”, “Paganini non ripete”, “Tutte le strade portano a Roma”, “Una rondine non fa primavera”, “La paura fa novanta”, ecc. Non ci sorprende quindi trovare spesso nella stessa pubblicazione modi di dire e proverbi o espressioni proverbiali senza che l’autore faccia alcuna distinzione. Come giustamente suggerisce Laura Craici (Dizionario dei Modi di Dire. Oltre 5000 espressioni per dare efficacia e colore alla lingua quotidiana. Milano: A. Vallardi Editore 2001, p. 5), i modi di dire possono avere un’origine • storica, • mitologica, • letteraria, • favolistica • biblica, • o anche soltanto curiosa. ANTHONY MOLLICA ANTHONY MOLLICA Giochiamo con le parole ! Giochiamo con le parole ! Doppio Anagramma I modi di dire Completa il cruciverba usando come stimolo le definizioni seguenti. La prima soluzione è l’anagramma della seconda. (O = orizzontali; V = verticali). Associa il modo di dire nella Colonna A con il suo significato nella Colonna B. 1. Allargare le braccia 2. Avere un diavolo per capello 3. Avere qualcuno alle calcagna 4. 5. 6. 7. 8. Essere l’amico del cuore Essere con una corda al collo Ridere sotto i baffi Sulla punta della lingua Mettersi le mani nei capelli 9. Armato fino ai denti 10. Gettare fumo negli occhi 11. Lavarsene le mani 12. Alzare il gomito 13. Avere un nodo alla gola 14. Fare il passo più lungo della gamba 15. Far venire l’acquolina in bocca Colonna B 1 a. aver qualcosa in mente ma non saperla ricordare esattamente b. avere forte commozione c. bere vini e liquori smodatamente, ubriacarsi d. disinteressarsi e. disperarsi f. esprimere rassegnazione g. essere appetitoso h. essere molto irritato o innervosito i. essere ben fornito j. essere seguito da vicino k. essere un amico più intimo, più caro l. impegnarsi in un’impresa superiore alle proprie capacità o possibilità m. ingannare n. ridere con malizia, ridere con compiacenza, di nascosto o. trovarsi in difficoltà 1. ___; 2. ___; 3.___; 4.___; 5. ___; 6.___; 7.___; 8.___;9. ___; 10.___; 11. ___; 12. ___; 13. ___; 14. ___; 15.___. I modi di dire della Colonna A sono le soluzioni dell’Attività No. 5. © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 6 • Corriere Canadese • 21 febbraio 2012 2 3 4 5 6 8 9 7 10 11 12 13 14 15 16 17 18 1. 2. 3. 4. 6. 5. O-3: autocarro; V-1: lo sono i colleghi di Padre Cristoforo O-4: titolo nobiliare; V-2: il ladro copre il volto con questa O-6: pianta erbacea; V-3: il figlio di mio zio O-8: recita la parte di un personaggio; O-14: è famoso quello alla Scala di Milano O-11: Firenze è il suo capoluogo; V-7: del colore bruno scuro O-12: può essere coperto, nuvoloso o sereno; V-10: scuola secondaria che prepara all’università 7. O-15: affetto intenso; O-16: capitale d’Italia; 9. O-17: vi si può nuotare; V-5: verdura 10. O-18: regione italiana; O-10: avvenimento 8. V-13: mezzo di trasporto; V14: combinazione di tre numeri, nel gioco del lotto © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 7 • Corriere Canadese • 21 febbraio 2012 *Le soluzioni del “Doppio Anagramma” verranno pubblicate martedì 28 febbraio Colonna A ANTHONY MOLLICA LA RUBRICA Giochiamo con le parole ! Imparare la lingua giocando L’ITALIA Le prossime rubriche saranno dedicate alla geografia italiana: regioni, province, città. Per aiutare il lettore a risolvere le attività, diamo qui alcune informazioni necessarie alla soluzione dei prossimi giochi. La prima città dopo la regione è il capoluogo. Tra parentesi diamo la sigla della provincia. L’ITALIA SETTENTRIONALE La Valle d’Aosta: Aosta (AO) Il Piemonte: Torino (TO), Alessandria (AL), Asti (AT), Biella (BI), Cuneo (CN), Novara (NO), Verbano-Cusio-Ossola (Verbania) (VB), Vercelli (VC) La Lombardia: Milano (MI), Bergamo (BG), Brescia (BS), Como (CO), Cremona (CR), Lecco (LC), Lodi (LO), Mantova (MN), Monza e Brianza (MB), Pavia (PV), Sondrio (SO), Varese (VA) Il Veneto: Venezia (VE), Belluno (BL), Padova (PD), Rovigo (RO), Treviso (TV), Verona (VR), Vicenza (VI) Il Friuli-Venezia Giulia: Trieste (TS), Gorizia (GO), Pordenone (PN), Udine (UD) Il Trentino-Alto Adige: Trento (TN), Bolzano (BZ) La Liguria: Genova (GE), Imperia (IM), La Spezia (LS), Savona (SV) L’Emilia-Romagna: Bologna (BO), Ferrara (FE), Forlì-Cesena (FC), Modena (MO), Parma (PR), Piacenza (PC), Ravenna (RA), Reggio Emilia (RE), Rimini (RN) L’ITALIA CENTRALE La Toscana: Firenze (FI), Arezzo (AR), Grosseto (GR), Livorno (LI), Lucca (LU), Massa-Carrara (MS), Pisa (PI), Pistoia (PT), Prato (PO), Siena (SI) . Il mesostico: l’Italia Usando le informazioni della pagina accanto, completa il mesostico “Ecco le regioni d’Italia” con la regione appropriata. Le Marche: Ancona (AN), Ascoli Piceno (AP), Fermo (FM), Macerata MC), PesaroUrbino (PU) L’Umbria: Perugia (PG), Terni (TR) Il Lazio: Roma (RM), Frosinone (FR), Latina (LT), Rieti (RI), Viterbo (VT) L’ITALIA MERIDIONALE L’Abruzzo: L’Aquila (AQ), Chieti (CH), Pescara (PE), Teramo (TE) Il Molise: Campobasso (CB), Isernia (IS) La Campania: Napoli (NA), Avellino (AV), Benevento (BN), Caserta (CE), Salerno (SA) La Puglia: Bari (BA), Barletta-Andria-Trani (BT), Brindisi (BS), Foggia (FG), Lecce (LE), Taranto (TA) La Basilicata: Potenza (PZ), Matera (MT) La Calabria: Catanzaro (CZ), Cosenza (CS), Crotone (KR), Reggio Calabria (RC), Vibo Valentia (VV) L'ITALIA INSULARE La Sicilia: Palermo (PA), Agrigento (AG), Caltanissetta (CL), Catania (CT), Enna (EN), Messina (ME), Ragusa (RG), Siracusa (SR), Trapani (TP) La Sardegna: Cagliari (CA), CarboniaIglesias, (CI), Medio Campidano (Sanluri) (MD), Nuoro (NU), Ogliastra (OG) (Lanusei Tortoli), Olbia-Tempio (OT), Oristano (OR), Sassari SS Soluzioni dell’Attività No. 7, Doppio anagramma, 21 febbraio 2012 1. O-3: camion; V-1: monaci; 2. O-4: marchesa; V-2: maschera; 3. O-6: giunco; V-3: cugino; 4. O-8: attore; O-14: teatro; 6. O-11: Toscana; V-7: castano; 5. O-12: cielo; V-10: liceo; 7. O-15: amor; O-16: Roma; 8.V-13: treno; V14: terno; 9. O-17: piscina; V-5: spinaci; 10. O-18: Veneto; V-10: evento © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 8 • Corriere Canadese • 28 febbraio 2012 *Le soluzioni de “Il Mesostico” verranno pubblicate martedì 6 marzo L’apprendimento dell’italiano attraverso la ludolinguistica ANTHONY MOLLICA ANTHONY MOLLICA Giochiamo con le parole ! Giochiamo con le parole ! F R I U L B I V E N S I A S I L I T R E N T I N V A P I L I G U M A R C H P E M I A B R U Z T O S C U L Z A C A M P A N S A R L O M B A R D V E N E C A L A B R I M O L A Z U M B R I Z I A G I I L I A A T A A L T O L E D M O N T E U L I A A D I G E A O S T A I A L A I A R O M A G N A A A E G N A A O I S E O © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 8 • Corriere Canadese • 28 febbraio 2012 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. le NNNNNN A E la NNNNNNN A A I N A 18 I I I A 17 la NNNNNNN 16 19 6 14 A U O l’ NNNNNNN 15 U I A l’ NNNNNN 7 il NNNNNN E E O 13 1 8 I U I A la NNNNNNN 4 10 U I A l’ NNNNNN 11 la NNNNNNN A E A N 12 5 9 A I O il NNNNN 20 O I E il NNNNNN 2 A A I N A la NNNNNNN O A A la NNNNNNN 3 il NNNNNNN I E O E N l’ NNNNNNN O A A E I I A • NNNNNNN ’ A O A A E • la NNNNNNN NNNNNN il NNNNNNN E E I A NNNNNNN I U I A I U I • NNNNNNN il NNNNNNN E I O • A O - NNNNN A I E NNNNNNN O A I A la NNNNNNN NN A I I A A la NNNNNNN NNN © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 9 • Corriere Canadese • 6 marzo 2012 *Le soluzioni de “Via col vento... Le regioni” verranno pubblicate martedì 13 marzo Via col vento... Le regioni Un vento improvviso ha portato via tutte le consonanti delle regioni. Inseriscile nelle caselle con l’aiuto della cartina a destra. Soluzioni dell’Attività N° 9 “Il mesostico: l’Italia” del 28 febbraio 2012 ANTHONY MOLLICA ANTHONY MOLLICA Giochiamo con le parole ! Giochiamo con le parole ! Via col vento... Le regioni Soluzioni dell’Attiività N° 9 del 6 marzo 2012 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. le la la l’ l’ il la l’ la il il la la il l’ la il il la la M A R C H E NNNNNN C A L A B R IN A NNNNNNN 18 17 16 S I C I L I A 19 NNNNNNN 6 14 A B R U Z Z O NNNNNNN 15 7 P U G L I A NNNNNN 13 1 V E N E T O NNNNNN 8 L I G U R I A NNNNNNN 4 10 U M B R I A 11 NNNNNN 12 S A R D E G N A NNNNNNNN 5 9 20 L A Z I O NNNNN 2 M O L I S E NNNNNN C A M P A N I N A NNNNNNN 3 T O S C A N A NNNNNNN P I E M O N TN E NNNNNNN R O M A G N A E M I L I A • NNNNNNN NNNNNNN V A L L E • D NNNNNN ’ A O S T A NNNNNNN F R I U L I • NNNNNNN V E N E Z I A NNNNNNN - G I U L I A NNNNNNN T R E N T I N NNNNNNN O • A L T O - A D I G E NNNNNNN NNNNN L O M B A R D I A NNNNNNNNN B A S I L I C NNN A T A NNNNNNN © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 9 • Corriere Canadese • 6 marzo 2012 1. ________________ 2. ________________ 3. 1. 3. ________________ 2. 4. 4. ________________ 6. 5. 5. ________________ 6. ________________ 7. ________________ 9. 8. 7. 8. ________________ 9. ________________ 10. ________________ 11. 10. 13. 12. 11. ________________ 12. ________________ 13. ________________ 14. ________________ 15. ________________ 15. 16. 14. 19. 18. 17. 20. 16. ________________ 17. ________________ 18. ________________ 19. ________________ 20. ________________ © 2012 Anthony Mollica, Giochiamo con le parole! E-mail: [email protected] Attività N° 10 • Corriere Canadese • 13 marzo 2012 *Le soluzioni de “Le ombre” verranno pubblicate martedì 20 marzo 1. Le ombre A quali regioni appartengono queste ombre?