Cardellino x Lucherino testanera
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Cardellino x Lucherino testanera
GiugnoLuglio_2014_INT:Layout 1 27/06/14 15.34 Pagina 33 INDIGENI ESOTICI IBRIDI Ibrido di Cardellino x Lucherino testanera Esperienze personali Cardellino x Lucherino testanera di Renzo Esuperanzi - foto di R. Esuperanzi e S. Giannetti La mia passione per gli ibridi è nata tanti anni fa, quando ancora bambino accompagnavo mio padre in giro per le nostre campagne, a trovare i suoi amici cacciatori. Ognuno di loro allevava qualcosa ed i più bravi si dedicavano anche ad ibridare i nostri indigeni con le canarine. In estate le gabbiette dei richiami erano dedicate agli ibridi da canto e le case di campagna erano piene di queste gabbiette che facevano capolino anche da sotto i gelsi dove, nei caldi pomeriggi d’estate, il canto degli F1 si sovrapponeva a quello delle cicale. I cantori più amati erano gli ibridi di Cardellino x Canarino, ma erano apprezzati anche quelli con il Verdone e con il Verzellino. Altro non c’era se non qualche rarissimo F1 con il Lucherino. Onestamente, il loro canto non mi attraeva tantissimo, mentre l’osservazione dei loro colori mi ammaliava completamente. Allora, i canarini più comuni erano i pezzati gialli, ma gli allevatori amatoriali erano talmente tanti che qualche cosa di più selezionato si riusciva comunque a trovare. Per far capire quanto fosse diffusa la passione rispetto ad oggi (parliamo di quaranta anni fa) dico che nella via dove eravamo andati ad abitare, c’erano cinque allevatori con oltre trenta coppie ed altrettanti che comunque cinque o sei ne assortivano ogni anno, più un’infinità di gabbiette appese a tutti i balconi di casa. Ricordo che i barbieri del paese in particolare, avevano tutti qualche ibrido di Cardellino, che tenevano in bella vista all’ingresso del negozio. Tra questi, rammento ancora un bellissimo ibrido pezzato all’80% che cantava male, ma era il più apprezzato da tutti i passanti. Davanti a quell’ibrido si ritrovavano tutti gli appassionati del paese e lì sciorinavano le più strampalate teorie per ottenere degli ibridi con il Cardellino tutti bianchi, con mascherina rossa ed ali gialle. Quello era il sogno reiterato ed irraggiungibile dei primi anni 70. - 33 - GiugnoLuglio_2014_INT:Layout 1 27/06/14 15.34 Pagina 34 INDIGENI ESOTICI IBRIDI Per questo, pensate allo stupore che provai quando in una mostra ornitologica, qualche anno dopo, mi trovai di fronte ad un’ibrida satinè di Canarino x Cardellino. L’allevatore che era riuscito nell’intento era Settimio Coacci e conoscendolo, per me, si aprì un mondo nuovo. Frequentandolo ebbi modo di conoscere Specie a me ignote, ammirandone la riproduzione in voliere promiscue, dove fantastici ibridi occasionali facevano bella mostra appollaiati sui mazzi di erbe spontanee. Ricordo ancora quando in una voliera che ospitava cardellini, verdoni dell’himalaya e lucherini petto nero, in un nido, sotto l’himalaya, nacquero contemporaneamente ibridi con il Cardellino ed il Lucherino pettonero. A parte quelli casuali, Settimio produceva con facilità anche ibridi programmati che a quei tempi spopolavano alle mostre della nostra zona. Tra questi, degli ottimi Cardellino x Organetto, Lucherino x Organetto, Lucherino x Verdone, Mozambico x Cantore d’Africa, Verdone dell’Himalaya x Verdone di Cina, Verdone dell’Himalaya x Verdone, Lucherino pettonero x Verdone e gli immancabili canarino satinè x Cardellina. Bazzicando Settimio, conobbi anche Sergio Lucarini. A quei tempi, anche lui si dedicava all’ibridazione ed aveva già prodotto Cardinalino x Cardellina, Lucherino testanera x Cardellina, Cardinalino x Organetto ecc. prima di concentrarsi sull’introduzione di nuove mutazioni sul Verzellino partendo dal canarino. Il perché tutti gli allevatori più bravi si dedicassero all’ibridazione è presto spiegato: le mutazioni di colore erano ancora limitate al solo Verdone e l’università dell’allevamento, ossia la difficoltà vera, era imperniata sull’ibridazione. In effetti, produrre ibridi, facile non era, perché si disponeva quasi esclusivamente di animali di cattura e la difficoltà era più nel farli sopravvivere, che nel farli accoppiare. Oltretutto, con gli esotici in particolare, i costi dei soggetti più comuni erano talmente bassi, che nessuno si cimentava nell’allevamento in Cardellino maschio purezza. La cosa ha iniziato a cambiare, quando sono arrivati i verdoni esotici ed i lucherini sudamericani. I verdoni, hanno attratto grazie alla possibilità di traslare su di loro le mutazioni già fissate sul Verdone indigeno, mentre degli spinus, ha attratto la difficoltà a farli sopravvivere. In quegli anni, grazie all’impegno di alcuni allevatori, tra i quali lo stesso Coacci, lucherini pettonero, cardinalini del Venezuela e lucherini testanera, sono diventate Specie di comune allevamento. Personalmente, ho iniziato con gli spinus dopo il servizio militare e come tutti ho tentato partendo dai soggetti di importazione. Siccome gli stessi erano interessati da una mortalità quasi totale, appena ho potuto, sono passato a quelli allevati, partendo dai cardinalini del Venezuela e dai lucherini testanera. Con i cardinalini ancora oggi sto selezionando il mio piccolo ceppo di ancestrali e mutati, mentre con i testanera, ho smesso qualche anno fa, dopo essere arrivato ad un buon livello sia con i topazio, sia con i diluiti, sia con gli ancestrali. Del resto, avevo deciso che al primo bel maschio topazio diluito avrei lasciato perdere e così ho fatto, nel rispetto della massima che, per me, è sempre meglio chiudere in bellezza. I miei soggetti li avevo ceduti tutti in zona, perché mi dispiaceva disperdere il frutto di tanti anni di selezione e con me era rimasta soltanto una femminuccia, nata tardi e magistralmente allevata da una organetta. Tale femmina di testanera era stata una delle mie balie più affidabili per un paio di anni e mi aveva dato anche degli F1 con il Negrito. Nel 2011, era destinata allo stesso scopo, quando mi ritrovai a disposizione un maschio di Cardellino vedovo ed indomabile. Visto che dovunque lo mettevo attaccava briga, pensai di dedicarlo alla testanera che, essendo abituata a stare da sola, aveva sviluppato un bel caratterino. All’inizio non ci fu gran simpatia tra i due, ma stabiliti i ruoli tutto si calmò: aveva vinto la testanera. La prima covata, com’era logico, tutte Lucherino testanera femmina - 34 - GiugnoLuglio_2014_INT:Layout 1 27/06/14 15.34 Pagina 35 INDIGENI ESOTICI IBRIDI le uova risultarono infeconde, ma durante l’incubazione la coppia si affiatò e più volte sorpresi il Cardellino ad imbeccare la femmina sul nido. Feci allevare loro una nidiata di organetti che si svezzarono senza problemi. La covata successiva, nonostante il disturbo degli organetti stessi, tutte le uova risultarono feconde. Non avendo altra soluzione, aggiunsi alle quattro uova della testanera anche un uovo di Cardellino. I piccoli nacquero e crebbero regolarmente. Al momento dell’inanellamento, confusi il Cardellino con un F1 ed invertii l’anello mettendo l’A al Cardellino e l’Y ad uno degli ibridi. Tutti i soggetti si svezzarono serenamente e mutarono nella stessa gabbia dei genitori. A fine muta la soddisfazione era totale perché erano tutti maschi. Purtroppo il più bello di colore era quello con l’anello sbagliato. Non ho mai esposto tali F1 perché nella stessa categoria avevo a disposizione quello che secondo me era un ibrido più vincente ossia un maschio pastello di Cardinalino x Organetto. Soltanto l’hanno scorso ho esposto in classe B uno degli ibridi di Cardellino x Lucherino testanera e onestamente ho capito di aver sbagliato a non averlo fatto prima. Ora i quattro fratelli sono da mio padre, uno per gabbia, ad allietarlo con il loro magnifico canto da Cardellino. Stando al sole e mangiando erbe prative hanno acquisito un colore fantastico in cui il giallo la fa veramente da padrone. In effetti, finchè sarà possibile, almeno in classe B, penso proprio che continuerò ad esporli. Del resto, meglio tardi che mai… Ibrido di Cardellino x Lucherino testanera - 35 -