Anno 2009 - numero 4 - ASL Vallecamonica

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Anno 2009 - numero 4 - ASL Vallecamonica
Periodico trimestrale a carattere tecnico-informativo, ANNO VI - N. 4
ASL di Vallecamonica - Sebino - Iscr. Trib. di BS n. 10/2004 in data 8 marzo 2004
Sanità Camuna
L’Asl Informa
04/2009
Buon Natale
sommario
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sommario
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INTERVENTI e PROGETTI del 2009
A CHE PUNTO SIAMO
a cura di Matilde Comensoli
DEDICATO AI DIPENDENTI
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LA NOSTRA AZIENDA AVRÀ UN NUOVO MARCHIO di Siro Casatti
L’ANGOLO DELL’INFORMAZIONE
11 SANITÀ: LA RICETTA DELLA LOMBARDIA
PER ECCELLENZA CURE
MEDICINA: LOMBARDIA 1ª IN ITALIA
PER STUDI SCIENZE VITA
(Notiziario Sanità Lombardia - Milano, 11 Sett.)
(Notiziario Sanità Lombardia - Milano, 11 Sett.)
12 ASPETTI UN BAMBINO E NON SAI COSA FARE?
TROVIAMO INSIEME UNA SOLUZIONE
a cura della Redazione
12 ORTORESSIA NERVOSA: DI CIBO SANO SI PUÒ MORIRE
ESPLODE LA NEVROSI DEL MANGIARE SANO
Un’organizzazione britannica lancia l’allarme
tratto dal “Corriere della Sera.it” del 17-8-2009
INFORMA FAMIGLIA
14 SUL PERCORSO DELLA MATERNITà
E DELLA PATERNITà
di Aure Parolini
UN NUOVO SERVIZIO PER LE NEOMAMME
E I LORO BAMBINI:
L’ASSISTENZA DOMICILIARE NEL PUERPERIO
PROMOZIONE DEL BENESSERE DELLA MAMMA
E DEL BAMBINO:
LO SCREENING PER LA DEPRESSIONE POST PARTUM
di Romina Farinelli
di Tiziana Torri
PREVENZIONE E SICUREZZA (inserto)
17 L’ASL COMPIE UN ALTRO SIGNIFICATIVO PASSO
IN MATERIA DI PREVENZIONE
a cura di Comensoli e Bellesi
21 CHIARIMENTO (ASPARTAME)
23 IL NUOVO SISS di Matilde Comensoli
NELLE CURE PALLIATIVE A DOMICILIO
di Ermanno Scotti
29 L’ASSOCIAZIONE DIABETICI CAMUNO SEBINA
SI AGGIUDICA IL DAWN AWARD:
PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
di G.Carlo De Giuli
31 MEDICINA VETERINARIA
IL SALAME: PRODOTTO CASALINGO E ARTIGIANALE
di Davide Pio Pedersoli
NOTIZIE IN BREVE
32 Curiosando qua e là
Ci sarà pure una ragione se credenti e atei, cristiani e laici
riconoscono comunque nel Natale un evento che in qualche
modo tocca tutti. Certo, c’è un Natale mistero di fede, inizio
di redenzione, incarnazione, ovvero assunzione totale, senza
“se” e senza “ma”, della nostra umanità da parte di un Dio
che, per questa sua insondabile determinazione e scelta,
conoscerà e condividerà dell’uomo tutte le miserie, tutte le
tribolazioni, tutte le sofferenze, tutti i torti, e persino la realtà
più oscura e inaccettabile della vita: la morte. Nel suo caso,
nel caso cioè del Dio fatto uomo, una morte atroce lo aspetta:
la crocifissione, patibolo nel quale il grande impero della
civiltà romana, con la sofisticata perfezione del suo sistema
giuridico, aveva raggiunto un alto grado di specializzazione
e di efferatezza nelle procedure e nell’esecuzione. Ma c’è
anche un Natale che, attraverso segni e gesti innocenti come un presepio o un alberello, uno sguardo o una semplice
parola, in qualche modo dà voce e nome ad un desiderio, ad
una aspirazione, fors’anche ad un sogno destinato magari a
spegnersi nel giro di pochi giorni, perché, dopo, tutto pare
ritornare come prima e nulla sia cambiato. è il Natale di chi
aspira ad una condizione umana migliore, fondata su quella
parola che per il suo abuso e irrefrenabile consumo risulta
svuotata e fa paura, provoca resistenza e un mal celato senso
di disagio persino nel pronunciarla: amore. è una parola che
l’uomo porta dentro di sé, ne sente la pungente nostalgia,
ma è incapace di declinarla nel suo significato esistenziale.
Ne avverte tuttavia la presenza. La identifica con il Natale. E
per lui e per tutti, il Natale è richiesta, è sommessa preghiera
che la sofferenza lasci il posto e faccia spazio alla gioia, la
malattia alla salute, il male al bene. Se così stanno le cose, il
Natale non può essere sequestrato da nessuno. E pertanto
l’augurio di Buon Natale a giusto titolo può e deve essere
pronunciato da tutti, a tutti donato, da tutti ricevuto, credenti
e atei, cristiani e laici.
Eugenio Fontana
di Ivanna Lascioli - Giovanni Guarinoni - Erica Pessognelli
25 LA QUALITà DELLA VITA
BUON NATALE
a cura dello Staff della Comunicazione
Direttore Responsabile: Eugenio Fontana
Direttore Editoriale: Matilde Comensoli
Comitato di Redazione
Coordinatore: Gemma Torri
Daniele Venia
Dariella Salvini
Siro Casatti
Editore
ASL di Vallecamonica - Sebino
via Nissolina, 2 - 25043 Breno (BS)
www.aslvallecamonicasebino.it
e-mail: [email protected]
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Litografia Bressanelli - Manerbio (Bs)
Sanità Camuna
INTERVENTI e PROGETTI del 2009
A CHE PUNTO SIAMO
Nel campo dell’organizzazione dei servizi e delle attività generali
e trasversali, ecco la situazione relativa ai principali interventi innovativi
e di miglioramento dell’esistente:
ACCREDITAMENTO ALL’ECCELLENZA: continua il percorso e ad oggi sono ben 39 le UUOO certificate.
MANTENIMENTO DEGLI STANDARDS QUALI-QUANTITATIVI: il mantenimento e il miglioramento della qualità dei servizi offerti dall’ASL passa attraverso investimenti di riqualificazione come quelli relativi alla sostituzione e al rinnovo di attrezzature medicali e sanitarie, arredi, articoli tecnici, all’adozione di nuovi sistemi informatici, alla messa a norma e all’adeguamento di edifici.
A CHE PUNTO SIAMO: Nel corso dell’anno sono state installate e collaudate tutte le apparecchiature ed i sistemi previsti finanziati dalla Regione con la quota di € 2.723.975,67 ed autofinanziati per una somma di € 1.348.855,20 fra le quali:
- Realizzazione delle sale operatorie integrate di ortopedia che consente la completa digitalizzazione delle immagini relative agli interventi ed il collegamento tra le due sale operatorie rendendo così possibili teleconsulti in tempo reale tra le
due sale operatorie e con altri ospedali.
- Sostituzione di letti operatori e lampade scialitiche presso il blocco operatorio di Edolo.
- Sostituzione di lampade scialitiche presso il blocco operatorio di Esine.
- Aggiornamenti di sistemi di disinfezione di apparecchi endoscopici.
- Acquisto di sistemi ecografici che consentiranno l’apertura del nuovo polo ecografico.
Da non trascurare gli investimenti annualmente fatti dall’ASL sempre nell’ottica del mantenimento e miglioramento della qualità dei servizi offerti, tramite tecnologie affidabili e all’avanguardia. Nel 2009, per tale scopo, sono stati investiti e spesi circa € 900.000,00.
RIABILITAZIONE SPECIALISTICA PRESSO L’OSPEDALE DI ESINE
L’intervento riabilitativo precoce migliora il risultato finale delle patologie acute anche laddove la completa guarigione non possa essere raggiunta, accresce la qualità di vita delle persone con disabilità persistenti e comporta benefici anche per le famiglie dei pazienti, obiettivi che
quest’ASL ha fortemente voluto e offerto alla popolazione.
L’UO di Riabilitazione specialistica presso l’Ospedale di Esine, con 13 posti letto di degenza ordinaria, 2 posti letto di Day Hospital e un ambulatorio di riabilitazione geriatria - aperta nel 2007 - è ormai divenuta una
positiva e consolidata realtà.
Si è comunque ancora in fase di ulteriore sviluppo, in quanto, preso atto
dell’altissimo indice di saturazione del reparto, si è inoltrata richiesta di
accreditamento per il raddoppio dei posti. Ma in questo campo si
sta conducendo una vera e propria battaglia, volendo avviare un servizio di riabilitazione di ampia gamma vale a
dire, affiancando a quella MOTORIA, anche quella CARDIOLOGICA E NEUROLOGICA.
PROGETTO CRS-SISS
Si sta attuando il progetto strategico CRS-SISS iniziato nel 2005. La nostra ASL sta rispettando le scadenze imposte per le singole fasi, nonostante il gravoso impegno che stanno sostenendo le UUOO/Servizi coinvolti. Ad oggi i Medici di MG e i Pediatri operanti nell’ambito ASL sono rispettivamente 68 e 9. Gli aderenti al SISS sono complessivamente 73. Le farmacie territoriali aderenti (42) sono la totalità.
A CHE PUNTO SIAMO: è in fase di ultimazione il consolidamento dei progetti legati allo sviluppo e all’utilizzo del Fascicolo
Sanitario Elettronico, che vede un ruolo determinante nei Medici di famiglie e Pediatri. Le farmacie territoriali rappresenteranno sempre di più uno snodo essenziale del sistema per prenotazioni e raccolta del consenso.
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Sanità Camuna
I PIANI ED I PROGRAMMI DI SVILUPPO
PIANO CARDIOCEREBROVASCOLARE
• Telesorveglianza
Si ricorda che quest’ASL è una delle poche in tutta la Regione che ha dotato i Medici di MG e di Continuità
Assistenziale di un elettrocardiografo che permette un innovativo sistema di telecontrollo medico a distanza, in ambito cardiologico, mettendo in sicurezza la popolazione 24/24 ore per 365 giorni all’anno.
A CHE PUNTO SIAMO: In seguito ai brillanti risultati di questo progetto, è stata ulteriormente ampliata l’erogazione
di consultazioni di telemedicina per alcune delle specialità di particolare interesse del Medico di MG, quali cardiologia, reumatologia, pneumologia, diabetologia, dermatologia.
• Progetto Telemaco
Il progetto prevede la presa in carico dei pazienti domiciliari affetti da bronco-pneumopatie croniche ostruttive e
scompenso cardiaco grave, che vengono monitorati con appositi strumenti.
A CHE PUNTO SIAMO: il progetto prosegue.
• Prosegue inoltre la possibilità di telerefertazioni di immagini radiologiche in particolare di neurologia e neurochirurgia. Il servizio è utilizzato a supporto di situazioni di emergenza relativa a casi di ictus o trauma
cranico afferenti agli ospedali di Esine ed Edolo, per garantire lo sviluppo della rete della Stroke Unit e l’attuazione
del Piano Cerebrovascolare, evitando trasferimenti inutili del paziente e garantendo invece l’immediato
intervento delle alte specialità necessarie situate presso gli Ospedali vicini.
• Analogalmente è in atto un altro Progetto che definisce dei modelli clinico organizzativi in rete; è per il
trattamento del paziente con sindrome coronarica acuta, che sarà sviluppato in collaborazione con l’AREU.
Infatti la loro applicazione coinvolgerà l’ambito intra ed extraospedaliero, con azioni riguardanti la possibilità di attivare percorsi extraospedalieri di gestione di tale sindrome, anche da parte del personale dei mezzi di soccorso.
• Il Progetto biennale “Interventi per la prevenzione, la diagnosi e la cura della patologia cardiocerebrovascolare”, partito nel novembre 2007 e finanziato dalla Società Pfizer srl, vede tutt’ora impegnata
quest’ASL, in collaborazione con le ASL Brescia e Mantova e con gli “Spedali Civili” di Brescia e l’AO “Carlo Poma”
di Mantova.
LE CAMPAGNE DI SCREENING ONCOLOGICI IN CORSO
PROGRAMMA DI SCREENING MAMMOGRAFICO
Il programma di screening mammografico è ormai attivo in quest’ASL già dal 2001. In accordo con le linee guida
italiane ed europee, il programma invita le donne in età compresa fra i 50 e i 69 anni a sottoporsi a mammografia
ogni 2 anni. Considerando quindi la fascia di età 50-69 anni, nel 2009 sono state seguite oltre 4.220 mammografie, con una adesione del 70%. Sono state sottoposte ad ulteriori approfondimenti diagnostici (2° livello) 260 donne e identificati 12 tumori maligni di cui 5 in situ (non invasivi).
PROGRAMMA DI SCREENING CERVICALE
L’ASL di Vallecamonica-Sebino, tra le poche in Lombardia, ha attivato sul proprio territorio, a partire dal 2002, il
programma di screening per il carcinoma della cervice uterina, previsto per le donne di età compresa tra i 25 e i 64
anni. Sono state invitate nel 2009 complessivamente oltre 8.690 donne, di cui circa il 60% hanno aderito al
programma, con l’esecuzione di oltre 42.000 pap-test. Le donne che hanno eseguito la colposcopia (esame di 2° livello a seguito di pap-test anormale), sono state complessivamente 380, con 283 biopsie, e 25 donne hanno effettuato trattamento terapeutico.
PROGRAMMA DI SCREENING COLORETTALE
Lo screening per il carcinoma del colon-retto viene ormai diffusamente raccomandato a livello internazionale. Sul
territorio dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, in accordo alle indicazioni regionali, lo SCR è condotto con il test per
la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT), in soggetti di età compresa fra i 50 e i 69 anni, di entrambi i sessi,
con frequenza biennale. Il programma di screening è stato avviato nel dicembre 2005. Nel 2009 sono stati eseguiti 7.950 test FOBT, il 5% dei quali sono risultati positivi. Sono state effettuate 280 colonscopie, con l’individuazione
di 115 neoplasie benigne e 8 maligne.
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PROMOZIONE STILI DI VITA SANI
Nel corso degli ultimi anni quest’ASL ha sviluppato un forte impegno strategico nel sempre più importante campo
della Prevenzione, attraverso una serie di Progetti per promuovere presso la popolazione l’adozione di stili di vita
corretti.
In particolare, l’obiettivo che si sta perseguendo è quello di valorizzare maggiormente lo sviluppo di progetti integrati, centrati sui bisogni del cittadino e non necessariamente sulle sole attività tradizionali dei Servizi. L’azione di integrare comporta quindi una completezza ed unicità di risposta che deve soddisfare il cittadino al di là di chi eroga la
prestazione. In sintesi non deve essere il cittadino che, andando di porta in porta integra le prestazioni
fornite dai vari erogatori, ma le stesse istituzioni che forniscono una risposta unitaria al cittadino.
Le strategie d’intervento hanno visto la creazione di alleanze, collaborazioni, sinergie in un’ottica di rete, fra soggetti pubblici coinvolti nella promozione degli stili di vita. I soggetti interlocutori individuati sono: il mondo della scuola, del terzo settore, assessorati delle amministrazioni comunali, ecc.
Ecco i temi centrali sui quali si sta lavorando:
• Promozione della cultura della sicurezza
• Sana alimentazione e attività fisica
• Tutela della famiglia
• Prevenzione delle dipendenze
E, trasversalmente:
• Costante impegno finalizzato all’abbattimento delle barriere linguistiche per poter estendere le
azioni di prevenzione anche alla popolazione straniera.
Obiettivo del Ministero:
diffondere e sviluppare una
“cultura della corretta
alimentazione”
La “cultura della corretta
alimentazione”
s’impara da bambini
I centri di
dietologia e nutrizione
in Italia
Si mangia,
ma non solo per nutrirsi
Quando nel rapporto con
il cibo manca l’equilibrio
Vediamo ora in estrema sintesi A CHE PUNTO SIAMO con ALCUNI dei PROGETTI che si sviluppano grazie alla creazione di mirate ALLEANZE.
• PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO - gestione integrata della persona con diabete tipo 2
non complicato (DIP. CURE PRIMARIE - MEDICI di MG - Diabetologia ospedale - ASSOCIAZIONE DIABETICI Camuno-Sebina.
• MANGIA SANO E ANDRAI LONTANO - MANGIA BENE VIVI MEGLIO - Promozione di una sana alimentazione (ASL - COMUNI di Artogne, Gianico, Pian Camuno e Pisogne - ASL BRESCIA - PROVINCIA (Settore agricoltura).
• TARTARUGA - Prevenzione delle cadute degli anziani ultra75enni (ASL - COMUNI di: Berzo Demo, Cividate C., Gianico e Pisogne - III SETTORE (Associazioni di volontariato).
• PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA - Percorsi educativi per sviluppare competenze idonee all’autoprotezione (ISTITUTI COMPRENSIVI (titolarietà Bienno), ASL, COMUNI, VIGILI DEL FUOCO,
ASSESSORAT0 PROVINCIALE, PROTEZIONE CIVILE).
• PONTE E LINEA - Progetto di mediazione culturale (ASL (Comunicazione) - PRESIDIO OSPEDALIERO - COMUNITÀ MONTANA (fino al 2008) - III SETTORE (Casa Giona).
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Sanità Camuna
LE IMPORTANTI OPERE STRUTTURALI
Nel n.1/2008 di questo periodico è stata data notizia delle acquisite risorse da investire in importanti progetti, indispensabili per un progressivo adeguamento e miglioramento dei servizi messi a disposizione dall’Azienda; il tutto voluto fortemente dal Direttore Generale, per fornire una più puntuale risposta alle esigenze sanitarie del cittadino camuno.
Di seguito si elencano le opere e l’attuale fase di realizzazione.
1. Realizzazione nuovo edificio per CRT CPS e
NPI: il progetto, finanziato per un importo di circa €
2.000.000,00 dallo Stato e dalla Regione e per un importo di 1.000.000,00 dalla Fondazione CARIPLO, consiste nella costruzione di un edificio presso l’ospedale
di Esine destinato ad ospitare gli utenti che fino ad ora
stanno affluendo al Centro di Malegno. Qual’era la previsione: cauterizzazione dell’opera entro la primavera
del 2009 e compimento entro la primavera 2010.
A CHE PUNTO SIAMO: Dopo essere stati approvati dalla Regione i progetti - definitivo ed esecutivo - è stata espletata la gara d’appalto per l’aggiudicazione dei
lavori che sono stati definitivamente aggiudicati il 25
settembre. Si stanno iniziando i lavori in questi giorni e si prevede una durata di 360 giorni.
2. Realizzazione del Servizio di Radioterapia presso l’Ospedale di Esine, con costruzione di apposito bunker e locali annessi: intervento di primaria importanza per qualificare maggiormente l’ospedale di
Esine, anche se risulta essere molto oneroso; il finanziamento necessario ammonta infatti a 2.500.000,00 euro, oltre ai costi di gestione per il personale e per l’apparecchiatura, necessari al mantenimento del servizio.
A CHE PUNTO SIAMO: L’intero iter burocratico si è concluso il 13 ottobre con l’aggiudicazione definitiva dei lavori.
L’inizio dei lavori è previsto per i primi di gennaio, con una durata di circa 6 mesi.
3. Lavori di manutenzione straordinaria e nuovo ingresso a seguito della realizzazione del raccordo con SS.42 presso l’ospedale di Esine: il progetto, nato per risolvere i problemi di accesso e di viabilità intorno all’ospedale di Esine, è stato approvato da Regione Lombardia e finanziato dallo Stato. La manutenzione
straordinaria riguarda in particolare il condizionamento di tutte le degenze dell’ospedale di Esine.
A CHE PUNTO SIAMO: la relativa gara d’appalto è stata indetta il 14 maggio 2009 e l’iter si è concluso il 29 ottobre con l’aggiudicazione definitiva dei lavori. L’inizio dei lavori è previsto per i primi di gennaio con una
durata di 1 anno.
4. Realizzazione di una palazzina adibita a sede
universitaria e sede di ambulatori per attività
libero-professionali: progetto, consistente nella realizzazione di un edificio polifunzionale vicino all’ospedale di Esine, destinato ad ospitare la Scuola di Laurea
Infermieristica (che ora si trova a Darfo BT, presso il “Conventone”) e spazi per visite ambulatoriali. Ciò permetterà al nostro territorio di avere una struttura adeguata ad
progetto
ospitare la formazione e la qualificazione del personale
PANIZZA, GRASSO & SIMONATI Partners
Arch. R. BONTEMPI
infermieristico, nonché un centro funzionale per l’attività
ambulatoriale. Il costo complessivo dell’opera ammonta a € 2.299.456,14 di cui 1.605.714,00 sono finanziati dallo Stato, € 8.286,00 dalla Regione e i rimanenti € 613.456,14 sono a carico dell’ASL.
A CHE PUNTO SIAMO: Dopo le necessarie autorizzazioni e approvazioni è stata espletata la gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori che sono stati definitivamente aggiudicati il 13 ottobre. L’inizio dei lavori è previsto
per i primi di gennaio, con una durata massima di due anni.
AMPLIAMENTO OSPEDALE DI ESINE
2008
Sanità Camuna
Realizzazione serv. di Emodinamica c/o la Cardiologia di Esine: A fronte di una istanza di finanziamento presentata alla DG Sanità da quest’ASL nel maggio 2008, per un importo complessivo di € 4.072.830,87,
la Regione assegnava a quest’ASL un finanziamento di € 2.723.975,67, pari al 67% della somma richiesta, specificando che per la residua somma, pari ad € 1.348.855,20, la stessa avrebbe dovuto intervenire con proprie risorse di bilancio.
A CHE PUNTO SIAMO anche in questo caso è stato portato a termine il necessario iter e il 26 marzo è stato aggiudicato il Lotto 1, consistente nella realizzazione “chiavi in mano” del laboratorio di angiografia e dei locali ad esso
asserviti e la fornitura di apparecchiature, arredi e dei materiali di consumo presso la struttura ospedaliera di Esine.
Si prevede il completamento dei lavori entro la fine di dicembre. L’effettiva operatività può essere ipotizzata per la fine di febbraio. è necessario infatti traslocare l’intera UO di Cardiologia/UCC, (salvaguardando la continuità dell’attività sanitaria) e provvedere alla formazione del personale dedicato.
6. Tetto Ospedale di Edolo: intervento d’urgenza ovviamente non programmato.
Nella serata del 26.11.2008, nella stanza n. 9 del reparto di Chirurgia generale, al secondo piano dell’ospedale di
Edolo, è avvenuto uno sfondellamento delle pignatte del solaio. Il sopralluogo, avvenuto il primo di dicembre, evidenziava che l’incidente era dovuto alle infiltrazioni di acqua dalle coperture dell’ospedale, e venivano formulate le
necessarie ipotesi circa l’eventuale soluzione. Nel corso del 2009 sono state avviate tutte le procedure necessarie.
A CHE PUNTO SIAMO: Dopo essere stati approvati dalla Regione i progetti - definitivo ed esecutivo - è stata espletata la gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori di sistemazione del soffitto sfondellato, di rifacimento delle coperture e ripristino delle facciate, che sono stati definitivamente aggiudicati l’8.10.2009. I lavori sono già iniziati e se ne prevede il termine entro il mese di aprile 2010.
7. Avvio della riabilitazione geriatrica dell’Ospedale di Edolo: intervento per il quale - ottenute autorizzazione e accreditamento - è necessario assumere personale dedicato.
A CHE PUNTO SIAMO: Per ora la situazione rimane sospesa fino alla conclusione dei lavori per la sistemazione strutturale di cui sopra.
8 Centro odontostomatologico: accreditato nel 2008, è stato inaugurato ed ha iniziato l’attività il 2 aprile
2009. Il Centro si trova al piano terra dell’Ospedale, ed è in grado di erogare tutte le prestazioni che oggi l’Odontostomatologia può assicurare, partendo dalle più semplici, quali la semplice visita, l’igiene e la pulizia, la rimozione
del tartaro, la profilassi, la chirurgia estrattiva, l’implantologia e la terapia d’urgenza.
9 Cappella Ospedale di Edolo: Finalmente, a 34
anni dalla sua apertura, anche l’ospedale di Edolo ha la
sua cappella. L’inaugurazione ha avuto luogo l’11 febbraio 2009.
Si ricorda che, per il finanziamento di parte di quelle opere che richiedono, oltre al contributo regionale, anche la compartecipazione dell’ASL, si è provveduto all’alienazione, mediante asta pubblica,
di alcuni terreni di proprietà dell’Azienda.
è tutt’ora in atto un’ulteriore alienazione immobiliare degli ex sanatori di Borno e dei terreni rimasti invenduti nel corso dell’asta pubblica.
a cura di Matilde Comensoli
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LA NOSTRA AZIENDA AVRÀ UN NUOVO MARCHIO
IL MARCHIO SIMBOLO DI IDENTITÀ VISIVA
Il marchio oggi è un elemento fondamentale per
le organizzazioni di qualsiasi tipo, sia private che
pubbliche, costituendo un vettore di comunicazione di rilievo nei confronti dei cittadini.
Qualsiasi organizzazione ha infatti bisogno di un
nome che la identifichi, accompagnato da un’immagine che deve essere significativa; un marchio
è quindi costituito da elementi verbali ed elementi
visivi, che devono essere strutturati secondo criteri
estetici e decorativi ben definiti.
Esso tuttavia non è uno strumento puramente decorativo, bensì deve veicolare l’identità stessa dell’organizzazione/azienda, per distinguerla e caratterizzarla, rispetto alle altre, in maniera univoca.
Il marchio dunque rappresenta, stabilisce
un’identità, ma ne sottolinea contemporaneamente l’evoluzione nel corso del tempo;
questo mutamento può essere anche impercettibile, ma importante dal punto di vista del significato. è importante distinguere fra marchi (logo) e marca (o brand): la
marca è un insieme di elementi immateriali che costituiscono l’essenza stessa di un’organizzazione (valori, obiettivi, mission, filosofia, strategia, concetti, significati, emozioni…), il marchio esprime i tratti portanti della marca attraverso dimensioni materiali (forme, simboli, dimensioni, colori, tratti grafici).
Fondamentale diventa quindi uno studio ed un uso attento del marchio che diventa un vero e proprio strumento di comunicazione di un’organizzazione, attraverso il quale essa si relaziona col proprio pubblico di riferimento.
Anche il settore pubblico (il mondo della PA e l’Universo dei Servizi) può avvantaggiarsi delle logiche comunicative
del sistema marca/marchio: un sistema organizzativo dotato di un unico e forte marchio è infatti in grado di descrivere se stesso e il proprio modo di operare, di distinguersi in maniera forte e di farsi riconoscere immediatamente: tutti questi elementi contribuiscono ad attivare una comunicazione chiara ed efficace nei
confronti dei cittadini.
Diventa così necessario esprimere il marchio attraverso una molteplicità di strumenti di comunicazione (dalla carta
intestata agli spazi fisici ecc.) in modo che esso diventi un vero e proprio legame fra organizzazione e cittadini; esso
deve essere orchestrato in maniera coerente, presente e ben visibile in ciascun supporto comunicativo; tale processo viene chiamato Comunicazione Integrata.
La presenza di un sistema di identità visiva nella PA costituisce un fattore strategico in quanto indica una
tendenza verso il rinnovamento strutturale, organizzativo e comunicativo.
Questo processo tuttavia non è automatico in quanto ogni membro di un’organizzazione deve prendere coscienza
della forza e dei significati del proprio sistema d’identità visiva e nel contempo saper agire in modo da valorizzarne
l’identità e i valori presso il pubblico di riferimento.
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UNA NUOVA IMMAGINE COORDINATA PER LA SANITÀ IN LOMBARDIA
Il sistema sanitario lombardo costituisce un soggetto privilegiato per impostare una strategia di comunicazione basata sulla presenza del nuovo marchio di Regione Lombardia.
Esso si caratterizza per una scritta più leggera rispetto alla precedente, in modo da risultare più chiara per il cittadino, e dalla tridimensionalità del simbolo della rosa camuna, che è elemento costituente privilegiato del marchio.
Sanità Camuna
Intorno a questo marchio si sta costruendo la strategia di comunicazione integrata che porterà ad uniformare i marchi di tutti le Aziende, sia sanitarie che socio-sanitarie, facenti capo alla Regione: lo scopo di questa nuova strategia
è di favorire la percezione del cittadino sul ruolo e la funzione delle Aziende di Regione Lombardia, identificandole
in maniera univoca, chiara ed immediata, valorizzandone quindi l’immagine come facenti parte di un unico sistema integrato in cui il cittadino è coinvolto e spinto ad interagire (in termini tecnici tale strategia è definita Call to Action, (cioè: Chiamare -il cittadino- all’azione).
In termini pratici, la nostra ASL sta per adottare un nuovo marchio che espliciterà inequivocabilmente il legame con la Regione e, quindi, con il Sistema Socio-Sanitario Lombardo:
Ecco che il nostro nuovo marchio riprende il simbolo regionale della rosa camuna (richiamando, come sopra esplicitato, il rapporto con Regione Lombardia). Questi elementi ricorreranno anche nei marchi di tutte le altre ASL Lombarde, sostituendo tutti i marchi precedenti, molto diversi fra loro sia per forma che per colore.
Risulta chiaro come l’obiettivo comunicativo sia quello di favorire la percezione da parte del cittadino
di un sistema fortemente integrato.
Concretamente questa nuova strategia comunicativa si espliciterà nella nostra ASL, così come nelle altre della Lombardia, attraverso l’adozione e la visibilità del nuovo marchio all’interno di tutti gli strumenti di comunicazione e rappresentanza, sia interna che esterna, di cui si avvale l’Azienda.
Se, però, da un lato non vi sono assolutamente problemi nell’adozione del nuovo marchio, sopra rappresentato, per
quanto riguarda l’ASL, sorge l’inevitabile problema del marchio relativamente al presidio ospedaliero a gestione diretta (Esine ed Edolo).
Regione Lombardia ha infatti elaborato due tipi di Linee guida, in merito all’adozione del nuovo marchio: uno per
le ASL ed uno per le Aziende Ospedaliere, facendo sì che quest’ultime conservino il loro “storico” logo, affiancato a
quello di Regione Lombardia - Sistema Sanitario.
Ciò, nell’ottica di differenziare l’offerta: Le ASL svolgono compiti diversi da quelli delle AO.
è evidente che il problema di declinare questa innovazione, nel nostro caso, non è di facile soluzione.
Si è dunque in contatto con i vertici della Comunicazione regionale, per studiare una soluzione che ne salvaguardi
lo spirito, ma nello stesso tempo rifletta anche l’identità della nostra “anomala” Azienda.
Ecco di seguito esplicitate alcune riflessioni fondamentali, da considerare quale base per poter costruire un marchio
che risponda alle esigenze sopra esposte:
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1. La prima considerazione fondamentale risiede nel fatto che la nostra ASL È L’UNICA in Lombardia A GESTIRE
DIRETTAMENTE UN PRESIDIO OSPEDALIERO con due ospedali (Edolo ed Esine).
2. Il marchio utilizzato attualmente dalla nostra ASL fonda la sua rilevanza storica sulla simbologia presente nel marchio della Comunità Montana di Valle Camonica (ossia l’aquila che sovrasta il cervo) il cui
Presidente per lungo tempo ha coinciso con quello dell’ASL e quindi degli OSPEDALI CAMUNI. Altro elemento distintivo del nostro attuale marchio è la Rosa Camuna, per ovvi motivi tanto cara alla popolazione del nostro territorio e, contemporaneamente, segno di appartenenza a Regione Lombardia.
3. Altro elemento fondativo del nostro attuale marchio è la
dicitura ASL di Vallecamonica-Sebino che identifica
non solo l’ASL, ma anche il Presidio Ospedaliero che
ne costituisce parte integrante.
Una delle ipotesi più accreditate al momento parrebbe essere quella di: adottare il nuovo marchio ASL per
quanto riguarda gli strumenti di comunicazione ospedalieri
che però rimandano direttamente alla “Casa Madre”
ASL, mentre per gli strumenti comunicativi che esprimono
in maniera più diretta la realtà dei nostri due ospedali si potrebbe mantenere il vecchio logo, che per le sue
caratteristiche esprime in maniera ottimale l’identità dei nostri ospedali.
In attesa di trovare, d’intesa con la Regione, una soluzione soddisfacente, ci si appresta a ragionare
nella nuova ottica comunicativa. Il nuovo marchio sarà dunque presente su ogni tipo di documentazione sia interna che esterna (es: carta intestata, modulistica ecc.), nei luoghi fisici di lavoro e di interfaccia col pubblico (porte
degli uffici, accettazioni, URP ecc.) su ogni tipo di segnaletica, cartellonistica, nonché sugli automezzi aziendali.
immagine 2
Naturalmente costituiranno strumento privilegiato per
la diffusione del nuovo marchio le pubblicazioni rivolte al cittadino quali avvisi, opuscoli, brochures e il nostro giornale.
Il cambiamento avverrà comunque in modo graduale, ad esaurimento scorte per il materiale
cartaceo, e compatibilmente alle risorse disponibili.
I primi interventi riguarderanno segnaletica e
cartellonistica.
Siro Casatti
Img. 1) e 2): Come sarà il nuovo palazzo di Regione Lombardia
Sanità Camuna
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L’angolo dell’informazione
sanità: la ricetta della Lombardia per eccellenza cure
(Notiziario Sanità Lombardia - Milano, 11 Sett.)
Abbattimento dei costi impropri della sanità, liste d’attesa più snelle per le prestazioni di cura e soprattutto un pareggio di bilancio che prosegue da sei anni. Sono alcuni degli ingredienti della “ricetta” che ha messo in atto la
Lombardia in ambito sanitario, e che la rendono una delle Regioni più attrattive per l’eccellenza delle sue strutture.
“L’abbattimento dei costi”, spiega l’assessore regionale alla sanità Luciano Bresciani, significa “più soldi nelle tasche dei cittadini,
che sono i veri padroni del sistema oltre che i suoi finanziatori’’.
Questo ha permesso, oltre che il pareggio del bilancio, anche
l’ampliamento delle esenzioni (che oggi copre il 75% dei cittadini), il finanziamento degli studi sugli stati vegetativi, gli interventi sul tema della sclerosi laterale amiotrofica e delle malattie rare
nonché lo stanziamento di risorse per le “cure a distanza” (la cosiddetta telemedicina).
A tutto ciò la Regione ha aggiunto la nascita dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu), che ha lo scopo di “dare più sicurezza ai cittadini’’, ma anche lo sviluppo delle tecniche di gestione del rischio in sanità. Ancora, è stata valorizzata l’attività
degli screening (che ora sono prestazioni extra-budget, cioè senza più limiti di risorse) così come le nuove regole per l’accreditamento delle strutture sanitarie, e sono stati imposti
maggiori controlli, che arrivano al 10% contro la soglia del 2% a cui si attestano le altre Regioni.
Una mole imponente di innovazioni che sarebbe difficile coordinare senza un sistema informativo efficiente e che
favorisce l’accesso ai servizi da parte degli utenti, come il sistema Crs legato alla tessera sanitaria. Inoltre, tra le innovazioni c’e’ anche la decisione di abilitare i medici specialisti delle strutture private accreditate a prescrivere gli
esami, una norma che ha l’obiettivo di evitare che i cittadini facciano “la spola” tra un medico e l’altro per avere le
ricette di cui hanno bisogno.
MEDICINA: LOMBARDIA 1ª IN ITALIA PER STUDI SCIENZE VITA
(Notiziario Sanità Lombardia - Milano, 11 Sett.)
La Lombardia è la prima regione italiana per numero di contributi scientifici più citati al mondo nel settore delle scienze della vita, con oltre 4.000 pubblicazioni registrate tra il 1996 e il 2005.
Lo dice un’indagine effettuata dalla società Bipolo, che ha consultato il database internazionale elaborato dal gruppo Thomson Reuters.
In particolare, le migliori pubblicazioni nel campo dei tumori arrivano dall’Istituto di
ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Istituto Europeo di oncologia (Ieo), entrambi di Milano. Un’eccellenza, quella lombarda, che è in continua evoluzione grazie anche al progetto per un nuovo centro di ricerca promosso dalla stessa Regione:
si tratta della “Fondazione per la nanomedicina - ha detto il presidente lombardo Roberto Formigoni - per la quale a maggio abbiamo completato l’iter formale di
approvazione da parte dei soci fondatori.
Assieme all’Ieo, all’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom), al Policlinico e ad altri prestigiosi soggetti, vogliamo
costruire un centro di eccellenza a livello internazionale, fornendo una risposta scientifica alla crescente richiesta di
strumenti diagnostici e terapeutici non invasivi e personalizzati nell’ambito della nanomedicina’’.
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Sanità Camuna
ASPETTI UN BAMBINO
E NON SAI COSA FARE ?
TROVIAMO INSIEME UNA SOLUZIONE
Il Dipartimento ASSI di quest’ASL ha predisposto - ed è ora in distribuzione - una brochure contenente tutte le informazioni utili alle donne di qualsiasi età, nazionalità e condizione sociale, che hanno appena appreso di essere gravide e, trovandosi in grave difficoltà, vivono l’incubo di una decisione difficile.
Nell’opuscolo si trovano tutte le indicazioni necessarie per ottenere il necessario sostegno psicologico o sociale al
momento di operare una scelta ed in ogni momento del percorso che si è poi scelto di intraprendere.
Ecco illustrate le prime due pagine:
TROVIAMO INSIEME
UNA SOLUZIONE
Hai avuto conferma di essere incinta,
vivi una situazione difficile,
che ti crea problemi;
non sai cosa fare e pensi all’aborto.
Prima di prendere una decisione
così importante per la tua vita
può esserci
un momento di riflessione,
di esame sereno di tutte le possibilità,
con l’aiuto di persone qualificate.
Questo opuscolo può fornirti informazioni
utili, indirizzi, riferimenti a persone,
istituzioni, associazioni che possono
accompagnarti e aiutarti.
Per non essere sola.
Per poter scegliere in modo più sereno.
L. 22 maggio 1978, n. 194:
“Norme per la tutela sociale
della maternità e sull’interruzione
volontaria della gravidanza”
A CHI TI PUOI RIVOLGERE
Un’assistente sociale o una psicologa dei Consultori Familiari dell’ASL sono a tua disposizione per aiutarti ad
affrontare questo momento difficile, in cui non vedi alcuna alternativa all’interruzione di gravidanza.
Puoi contattarle telefonando ai Consultori Familiari
dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, aperti dal lunedì al
venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 16.30, e fissare un appuntamento per un colloquio.
L’obiettivo del colloquio è di esaminare con te i problemi e di prestarti un aiuto appropriato, nel rispetto della tua volontà.
Se sei straniera e hai difficoltà a parlare e comprendere la lingua italiana puoi chiedere la presenza di una mediatrice linguistico culturale
Consultori
Familiari
ASL di
Vallecamonica
Sebino
Breno
via Nissolina, 2 0364 329408
Darfo BT
via Barbolini, 2
0364 540213
Edolo P.Donatori
di Sangue, 1
0364 772505
Hai la possibilità inoltre di telefonare, in qualsiasi momento della giornata, ai seguenti numeri e parlare con
operatori del Volontariato Sociale, disponibili ad ascoltarti:
S.O.S. VITA 800-813000 sempre attivo e gratuito
Centro Aiuto alla Vita (CAV) di Pisogne tel. 0364
880048 o cell. 338 2647586
Sanità Camuna
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Sempre in tema di gravidanze con problemi, sull’opuscolo si trovano delucidazioni sui diritti delle minorenni, di donne che hanno subito o subiscono soprusi, minacce o violenza, sia in privato che sul luogo di lavoro, a donne straniere anche clandestine o senza residenza.
Se ti rispecchi in queste tipologie, o semplicemente desideri essere aiutata nella scelta del percorso da seguire non
sapendo SE o COME affrontare una gravidanza problematica ed essere poi seguita QUALUNQUE SIA LA TUA SCELTA, procurati questo opuscolo.
Pubblichiamo qui di seguito il prospetto riepilogativo di tutti i servizi utili segnalati di volta in volta nell’opuscolo,
secondo la problematica.
SERVIZIO
INDIRIZZO
TELEFONO
Consultori Familiari
dell’ASL
di Vallecamonica-Sebino
Breno
via Nissolina, 2
0364 329408
Darfo BT via Barbolini, 2
0364 540213
Edolo p.zza Donatori di Sangue, 1
0364 772505
Servizio di Segretariato Sociale presso tutti i Comuni della Vallecamonica
Centro Aiuto alla Vita (CAV)
Pisogne via Isonni, 7
0364 880048
338 2647586
Associazione “Anch’io” presso la Caritas
Darfo BT
via Scura, 1
0364 535777
Comunità Alloggio “Casa Giona” Breno
via Brodoloni, 18
0364 321905
Istituto Pro Familia
Breno
via Guadalupe, 10
0364 327990
Telefono azzurro Telefono rosa
Brescia
via S. Zeno, 174
030 3530301
S.O.S. Vita
attivo 24 ore su 24 telefonata gratuita
800 813000
Antiviolenza donna
attivo 24 ore su 24 telefonata gratuita
1522
Madre Segreta
attivo 24 ore su 24 telefonata gratuita
800 400400
Sportello Immigrati
presso i Comuni di Artogne, Bienno,
Cedegolo, Darfo BT, Esine, Malegno, Pisogne
Patronato
presso le sedi
CGIL
CISL UIL
ACLI
0364 543201
0364 531506
030 3771148
0364 531071
INPS
Breno
p.zza Alpini, 5
0364 322411
Questura
Brescia
via Botticelli, 2
030 37441
Matilde Comensoli - Responsabile della Comunicazione Aziendale
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Sanità Camuna
Informa famiglia
SUL PERCORSO DELLA MATERNITà
E DELLA PATERNITà
A più riprese, attraverso le pagine di questo periodico, è stata data notizia delle iniziative che i Consultori Familiari dell’ASL hanno attivato per sostenere il percorso della maternità e della paternità, soprattutto nel periodo che precede e segue la nascita del bambino; in questo numero si intende rivolgere l’attenzione su
alcune novità che hanno preso avvio in questi ultimi mesi e dare quindi un’informazione sullo screening per la depressione post-partum, da tempo attivo presso
l’Ospedale di Esine.
La possibilità di rinvigorire i servizi offerti dai Consultori Familiari è venuta nel corso del 2009 dalle risorse aggiuntive che Regione Lombardia ha messo a disposizione di queste unità d’offerta con lo specifico obiettivo di operare a sostegno delle fragilità familiari. Ha preso avvio da ciò un
gruppo permanente di confronto sulle realtà familiari, che vede impegnati rappresentanti dei Consultori, delle UUOO di Ostetricia e
Pediatria dell’Ospedale di Esine, dei Pediatri di libera scelta e del Terzo Settore.
Nel lavoro sinora condotto sono stati analizzati in particolare il tema delle complessità delle relazioni familiari nel contesto socio
culturale attuale e le sue ricadute nei percorsi di crescita della persona, soffermandosi sul valore della comunicazione e della cooperazione tra i servizi, quali strumenti determinanti per favorire la possibilità di ri-generare i legami familiari. Si confida che questo lavoro, pur non traducendosi nell’immediato in attività direttamente disponibili per i cittadini, costituisca un’indispensabile base per
operare in modo costruttivo e coordinato al servizio della famiglia e consenta di superare quelle logiche di divisione tra operatori,
che spesso rendono frammentari gli interventi, senza contribuire a risolvere i problemi. L’augurio è, quindi, rivolto a tutti gli operatori di questo gruppo, affinché proseguano l’attività con una solida motivazione ed un costante impegno.
Ambulatorio “Maternità Multietnica”
Tra le nuove iniziative dei Consultori si segnala l’avvio presso il Consultorio
Familiare di Darfo BT, a partire dall’ottobre scorso, dell’ ambulatorio ostetrico- ginecologico dedicato alle donne straniere.
Da tempo l’esperienza del lavoro condotta negli ambulatori ginecologici dei Consultori Familiari imponeva una riflessione sulle difficoltà che le
donne straniere incontrano nell’utilizzo di tali strutture a causa delle modalità di accoglienza normalmente utilizzate, determinandosi spesso difficoltà sia per i problemi di comunicazione e di comprensione della lingua
italiana, sia per gli aspetti strettamente connessi alla cultura di appartenenza della donna.
L’attività del nuovo ambulatorio, aperto ogni martedì, dalle ore 14.00 alle
ore 17.00, è organizzata in modo da garantire, anche attraverso la collaborazione di mediatori linguistico-culturali, una buona possibilità di ascolto e di comunicazione, oltre ad un clima di attenzione ai vissuti culturali della donna strettamente connessi alla gravidanza ed alla maternità. L’assistenza individuale prestata dal ginecologo e
dall’ostetrica, presenti nell’ambulatorio, riguarda la gravidanza, la contraccezione, l’allattamento ed i piccoli problemi ginecologici.
Un importante obiettivo è rappresentato dalla realizzazione di gruppi di accompagnamento alla nascita, la cui offerta allo stato attuale coinvolge in misura molto ridotta le donne di origine straniera, nonché da gruppi di informazione sui temi relativi alla sessualità ed alla genitorialità. Nell’ambulatorio è inoltre presente il mediatore culturale, individuato a seconda delle esigenze.
Sono disponibili mediatori nelle seguenti lingue: arabo, serbo-croato, rumeno, albanese, russo, ucraino, polacco, tedesco, inglese,
francese, spagnolo, portoghese, somalo, hindi e urdu.
Per accedere all’ambulatorio è possibile effettuare la prenotazione, telefonando ai seguenti numeri:
0364-329408 (Segreteria Area Famiglia) o 0364-540209 (ambulatorio), oppure presentandosi direttamente (Consultorio Familiare di Darfo BT, via Barbolini, 8 - II Piano).
La prenotazione della visita consente di programmare la presenza del mediatore linguistico culturale.
Aure Parolini - Direttore Area Famiglia
Sanità Camuna
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UN NUOVO SERVIZIO PER LE NEOMAMME E I LORO BAMBINI:
L’ASSISTENZA DOMICILIARE NEL PUERPERIO
Il puerperio, o come viene definito dalla tradizione popolare “quarantena”, è quel periodo di tempo che intercorre tra le due ore dopo il parto
e i quaranta giorni dopo. è un momento molto importante perché caratterizzato da cambiamenti fisici, ormonali, emotivi e contraddistinto sicuramente da un nuovo equilibrio familiare. In particolar modo il rientro a
casa, nei primi giorni dopo il parto, può rappresentare per la neo-mamma/coppia un periodo delicato sia per i cambiamenti sopra citati, sia per
la carenza o l’assenza di un adeguato supporto familiare, sia per le prime difficoltà e insicurezze riguardo alla gestione delle cure neonatali.
Al fine di sostenere le perpuere in questo periodo, l’ASL, attraverso
l’Area Famiglia del Dip. ASSI, ha istituito, a partire dal mese di luglio
di quest’anno, il servizio di assistenza ostetrica domiciliare nel
puerperio.
Obiettivo del servizio è favorire la promozione del benessere di mamma e bambino, fornendo un’assistenza gratuita a domicilio nei
primi giorni dopo la dimissione ospedaliera. Si tratta di un servizio sicuramente all’insegna della tradizione perché recupera le usanze di un tempo ed anche una parte di quel lavoro svolto dalla levatrice che, oltre all’assistenza al parto a casa, vi ritornava per fare
i vari controlli e dare un supporto alla donna. In specifico l’intervento dell’ostetrica a domicilio è volto a favorire la promozione dell’allattamento al seno, il sostegno alla mamma, affermando e rafforzando le suo competenze e la sua
autostima ed i consigli sulle cure neonatali (medicazione della cicatrice ombelicale, primo bagnetto...).
La richiesta dell’assistenza domiciliare può essere fatta al momento della dimissione dall’ospedale o dopo il rientro a casa, oltre che
dalla diretta interessata, dal Pediatra dell’ospedale o da quello di Libera scelta o dagli operatori dei Consultori Familiari, dopo aver
raccolto il consenso della neo-mamma. Una volta pervenuta la richiesta, l’ostetrica provvede a contattare personalmente la donna
per concordare la prima visita avendo cura, se possibile, di effettuarla nei primi giorni dopo la dimissione.
Nel caso di donne straniere, che manifestano difficoltà a comprendere la lingua italiana, l’ostetrica provvede ad
attivare la presenza, durante la visita al domicilio, di un mediatore linguistico-culturale. Durante il primo incontro
l’ostetrica raccoglie alcuni dati clinici sulla mamma e sul neonato e li registra nell’apposita cartella. Esegue poi una prima valutazione obiettiva del neonato: verifica della crescita, stato della cicatrice ombelicale, eventuale presenza di ittero, idratazione della pelle.
Per quanto riguarda la neo-mamma, valuta lo stato del seno, in caso di allattamento al seno, i parametri vitali (pressione arteriosa e
frequenza cardiaca) e lo stato del perineo. Infine dialoga con la neo-mamma riguardo alle eventuali incertezze che può manifestare
rispetto alle cure neonatali, fornisce consigli sull’allattamento, sull’alimentazione e sulle coliche e dà informazioni sulla contraccezione. Una volta rimarginata la cicatrice ombelicale, se la mamma lo richiede, viene dato anche un aiuto per il primo bagnetto.
Conclusa questa prima visita, l’ostetrica e la donna valutano insieme l’eventuale necessità di un nuovo incontro. A volte una prima
visita è sufficiente, altre volte invece occorre stabilirne altre, durante le quali, di solito, si discute sull’andamento dei giorni intercorsi
dalla visita precedente e sui chiarimenti di eventuali ulteriori dubbi. Alla fine della visita l’ostetrica lascia alla neo-mamma un recapito al quale poterla contattare qualora avesse bisogno di ulteriore assistenza o di una semplice consulenza.
In conclusione, si può dire che questo servizio garantisce la continuità dell’assistenza alle donne, creando un collegamento tra strutture ospedaliere e territorio, consentendo così alle neo-mamme di non sentirsi abbandonate dai servizi sanitari una volta terminata
la degenza in ospedale e, quindi, di avere un punto di riferimento su cui contare.
Romina Farinelli - Ostetrica Area Famiglia
PROMOZIONE DEL BENESSERE DELLA MAMMA E DEL BAMBINO:
LO SCREENING PER LA DEPRESSIONE POST PARTUM
Nella cultura occidentale la nascita di un bambino viene considerata da sempre un evento gioioso, un momento di festa, soddisfazione e speranza. Il vissuto privato della nascita è, invece, spesso in netto contrasto con questa immagine idealizzata della maternità. Dopo il parto, infatti, la donna può sperimentare un calo dell’umore e una certa instabilità emotiva, determinati anche dal ritrovarsi a dover affrontare sia le richieste continue del neonato, che la perdita dell’ordine e della routine, il cambiamento di ruolo e
nella relazione con il partner.
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Sanità Camuna
Tutto questo provoca uno sconvolgimento emotivo che può produrre,
nella neomamma, un’esperienza depressiva di varia intensità e, nella
maggior parte dei casi, non richiede particolari cure.
Quando i sintomi manifestano invece un’intensità e durata maggiore si
parla di depressione post partum; è questa una sindrome che colpisce circa il 10-15% delle donne che hanno partorito e che ha inizio entro le prime quattro settimane successive al parto.
I sintomi che la caratterizzano sono: sentimenti di tristezza, colpa, senso
di inutilità, ansia, disperazione, difficoltà di concentrazione e nel prendere decisioni, disturbi del sonno e dell’appetito, mancanza di interessi e di
energia, paura di fare del male a sé e al bambino.
Questi sintomi non sono transitori e possono persistere con vari livelli di intensità per molto tempo, producendo un impatto rilevante non solo sulla donna, ma anche sul bambino e sul partner.
Con l’obiettivo di identificare precocemente le situazioni di disagio emotivo che si possono manifestare nel primo periodo del puerperio ed offrire un primo sostegno psicologico alle puerpere, nonché uno spazio di condivisione dei vissuti legati al parto e alla maternità, dall’ottobre 2004 presso l’UO di Ostetricia e Gineceologia dell’Ospedale di Esine, è attivo uno specifico progetto che prevede uno screening per la depressione post partum, promosso dall’Area Famiglia dell’ASL.
Per garantire il coinvolgimento del maggior numero possibile di puerpere, l’attività di screening viene effettuata tre giorni alla settimana da psicologhe del Consultorio Familiare, che prendono contatto diretto con le puerpere in via di dimissione, consegnando loro
la documentazione utile ai fini della valutazione dello stato di benessere emotivo.
Le neo-mamme vengono inoltre informate circa gli obiettivi e le finalità del progetto e, una volta reso il questionario, ricevono l’esito della valutazione.
Alla neo mamma vengono inoltre fornite informazioni puntuali sui servizi offerti dai Consultori Familiari e sulle attività realizzate
per sostenere il periodo del puerperio: assistenza domiciliare ostetrica, corsi per neo-genitori, corso di massaggio al neonato, sportello per l’allattamento ecc.
I dati dello screening realizzato nel primo semestre 2009.
Dal primo gennaio al 30 giugno 2009, 443 donne hanno partorito presso il nostro ospedale; a 388 di queste mamme è stato consegnato il materiale da compilare per lo screening e 367 hanno provveduto a restituirlo.
La campagna di prevenzione ha dunque coinvolto il 96,6% della popolazione di riferimento; delle donne che hanno aderito allo
screening il 70% è rappresentato da italiane ed il restante 30% da straniere, distribuite tra varie nazionalità, soprattutto Marocco,
Romania e Albania.
Dopo l’approfondimento, anche tramite colloquio individuale, delle situazioni nelle quali si sono rilevati segni di fragilità legati a
pregressi problemi psicologici o a difficoltà a livello familiare, si è riscontrata una percentuale di 9,7% di donne ad elevato “rischio”
di insorgenza di disagio emotivo correlabile a depressione post partum.
Su queste mamme si è concentrato il lavoro delle psicologhe con l’obiettivo di attivare un adeguato accompagnamento nel delicato periodo del post partum.
Gli interventi attuabili in questi casi sono molteplici e tengono conto delle caratteristiche individuali e familiari di ogni caso specifico. Si va da un colloquio psicologico di approfondimento che si svolge in reparto, ad un invio presso il Consultorio Familiare di riferimento, con l’attivazione di un percorso personalizzato, che può puntare sul supporto psicologico alla donna o alla coppia che ha
appena avuto un figlio, fino all’inserimento nei gruppi che partecipano ad attività come il corso di massaggio al neonato o i corsi
per neo genitori, in cui l’ostetrica e la psicologa utilizzano la situazione di gruppo per affrontare le insicurezze o il senso di inadeguatezza che possono accompagnare la madre o la coppia dopo la dimissione dall’ospedale.
Nelle situazioni che lo richiedono, può essere effettuato un accompagnamento ai servizi specialistici, per una presa in carico anche
farmacologica. Da gennaio a giugno gli interventi effettuati per dare un sostegno alle donne più a rischio sono stati così distribuiti: 32 colloqui di approfondimento tra psicologa e neomamma in reparto, che si sono concretizzati in 17 invii in Consultorio per una
presa in carico psicologica e in 3 consulenze psichiatriche.
La depressione post partum non individuata precocemente e tempestivamente può avere una serie di conseguenze non soltanto sulla salute della donna, ma anche sugli altri componenti del nucleo familiare: il padre-compagno, il bambino. Tale disagio, con tutte le sue sfaccettature e la sua complessità, è però spesso poco conosciuto, sottovalutato o
frainteso.
L’attività di screening, realizzata all’interno dell’UO di Ostetricia, offre l’opportunità di attivare, attraverso anche l’integrazione di più professionalità, una maggiore attenzione sulle neomamme e di avviare in modo precoce, quando necessario, gli
interventi più opportuni per favorire il recupero del benessere della donna.
Tiziana Torri - Psicologa Area Famiglia
Sanità Camuna
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L’ASL di Vallecamonica-Sebino compie un altro significativo passo
IN MATERIA DI PREVENZIONE
e questa volta si rivolge anche a lavoratori e cittadini stranieri.
INFORTUNI E SICUREZZA - in Francese, Inglese, Arabo, Albanese e Rumeno - contenente:
1. Normativa in tutela dei lavoratori
2. Obblighi del datore di lavoro
3. Il Servizio di Prevenzione e Protezione (Spp)
4. Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (Rls)
5. Obblighi del lavoratore
6. Informazione e formazione dei lavoratori
7. La Sorveglianza sanitaria
8. I dispositivi di protezione individuale
9. Cosa fa l’ASL per la prevenzione
10. Compiti dell’Inail.
SETTORE ALIMENTARE - in Francese, Inglese, Cinese, Arabo, Albanese e
Rumeno, contenente:
1. Informazioni relative all’avvio di una qualsiasi attività nel settore alimentare
2. I cinque punti chiave per alimenti più sicuri (OMS).
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO - in Cinese, Albanese e Rumeno, contenente:
1. Avvertenze sulla pericolosità del Monossido di Carbonio
2. Ventuno sintetiche indicazioni da rispettare per una corretta gestione degli impianti.
DOVE TROVARLO
Il Lavoratore/Cittadino straniero interessato potrà reperire l’opuscolo tascabile presso L’ASL, che lo consegnerà con
la tessera sanitaria ai nuovi iscritti al SSN (e rinnovi) e presso: le sedi CISL e CGIL di Darfo - le ACLI di Darfo la CARITAS a Darfo - CASA GIONA a Breno - l’AZIENDA Territoriale Servizi alla Persona di Breno - il CONSORZIO Dimensione Sociale a Darfo ed i PHONE CENTER di Darfo e Malegno.
Si è ritenuto opportuno diffondere l’informativa sulla corretta gestione degli IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, anche ad uso dei cittadini camuni e del turismo invernale. Si è quindi optato per la distribuzione presso i centri IAT e APT delle località turistiche della Valle, che lo metteranno a disposizione
di chiunque sia interessato.
Benché tutte le informative elencate, tradotte in tutte le lingue indicate, siano disponibili sul sito www.aslvallecamonicasebino.it, la Redazione ha comunque ritenuto di riportare su queste pagine quest’ultima, in quanto contiene informazioni che tutti potrebbero trovare utile avere…a portata di mano.
Prevenzione e sicurezza
è in distribuzione, un opuscolo tascabile in varie lingue, contenente tre informative in materia di prevenzione
sui seguenti temi:
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Sanità Camuna
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Informazioni per la prevenzione
Prevenzione e sicurezza
IL FUOCO DISTRUGGE, BRUCIA, SCOTTA,
MA DALLA COMBUSTIONE SI ORIGINA SEMPRE IL
MONOSSIDO DI CARBONIO (CO):
UN GAS INODORE, UN PERICOLO SILENZIOSO E SUBDOLO
DA NON SOTTOVALUTARE; E’ SEMPRE IN AGGUATO.
NON TI ACCORGI, SI DIFFONDE NELLA STANZA, LO RESPIRI,
TI ENTRA NEL SANGUE AL POSTO DELL’OSSIGENO, E
TI UCCIDE
DUNQUE MASSIMA ATTENZIONE: GLI IMPIANTI DEVONO
ESSERE INSTALLATI CORRETTAMENTE E
LA MANUTENZIONE DEGLI APPARECCHI E DEGLI IMPIANTI
E’ OBBLIGATORIA, NECESSARIA E FONDAMENTALE PER LA
SICUREZZA
Sanità Camuna
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1) Ogni abitazione allacciata al metano (o GPL) deve avere impianti realizzati da professionisti che eseguano le opere a regola d’arte rilasciando certificato di conformità.
2) Ogni stufa, camino, caldaia a fiamma libera (a focolare aperto) deve essere provvista di efficiente scarico dei fumi in canna fumaria sfociante sopra il tetto (non a parete); nel locale, dove è collocata un’apparecchiatura a fiamma libera deve sempre essere garantita una aerazione e ventilazione mediante foro
nella parete di minimo 100 cm².
3) Il foro nella parete (da non tappare!) è necessario anche in una cucina con solo fornello a gas per
cottura; inoltre deve essere installata una cappa collegata con canna di esalazione.
5) La canna fumaria deve essere mantenuta costantemente efficiente, controllata e periodicamente pulita.
6) Non installare mai! stufette (catalitiche, o altre), caldaie e scaldabagni, sia a fiamma libera, sia a tenuta stagna, in camere da letto e servizi igienici con doccia e/o vasca.
7) Ricordare che personale dell’Asl, del Comune e/o un incaricato dalla Provincia può effettuare sopralluoghi per verificare la correttezza degli impianti di riscaldamento e di cottura.
8) In caso di intossicazione, il personale dell’Asl dovrà svolgere accertamenti, in aggiunta a quelli effettuati dai carabinieri.
9) Non sono ammesse canne fumarie che raccolgano insieme scarichi di natura diversa (es. vapori, odori, esalazioni da cottura con fumi da combustione); inoltre non devono essere trasformate in collettive le canne singole.
10) I comignoli devono essere di tipo aspiratore statico, aperti sui quattro lati.
11) Attenzione: il GPL è più pesante dell’aria, tende a stare in basso, fig. a) quindi sigillare pozzetti,
tombini, sifoni, mentre il gas metano tende ad andare in alto fig. b).
a)
b)
Prevenzione e sicurezza
4) Nei locali chiusi mai fare cotture improvvisate con apparecchiature mobili tipo bracieri, spiedi e simili.
20
Sanità Camuna
12) II collegamento fra l’apparecchio di combustione e la canna fumaria deve avere idonea pendenza.
13) I rilevatori elettronici sono solo un supporto alla corretta esecuzione dell’impianto: non possono sostituire tutti gli altri requisiti di sicurezza.
14) Il collegamento alla canna fumaria è sempre richiesto.
15) Se il fornello della cucina è sprovvisto di termocoppia e la cucina è priva di canna di esalazione, andranno praticati due fori, uno in alto ed uno in basso, (aereazione e ventilazione).
16) Se in una stanza vi sono più apparecchi a fiamma libera, l’apertura verso l’esterno dovrà avere superficie proporzionata, superiore a 100 cm².
Prevenzione e sicurezza
17) Sulla tubazione del gas, prima di ogni apparecchio, deve esserci un rubinetto.
18) I tubi per l’allontanamento dei fumi devono essere ben collegati e sigillati, in modo da non consentire fuoriuscita di sostanze inquinanti nel locale.
19) Anche la sola stufa a legna deve avere l’apertura nella parete idonea e certificata da un impiantista
abilitato.
20) Ricordare che i fori nella parete, richiesti dall’impiantista per portare aria pulita nel locale, devono rimanere costantemente aperti: non tapparli mai!
21) Il rischio di avvelenamento e/o intossicazione da co (monossido di carbonio) è sempre possibile in
presenza di combustione (per riscaldamento o cottura di cibi) di legna, carbone, pellets, trucioli di legno, segatura, kerosene, GPL, benzina, gasolio, metano, carta, cartone, ecc; per questo c’è bisogno
di aria pulita e di allontanamento dei fumi all’esterno dei locali!
Ogni casa sana deve respirare
Immagine tratta dal sito: www.geneve.ch/maisonsante/images/monoxyde.gif
Per qualsiasi chiarimento o informazione rivolgersi al
Dipartimento di Prevenzione Medico
c/o l’Asl di Vallecamonica-Sebino. via Nissolina 2 a Breno
Matilde Comensoli e Stefania Bellesi
Sanità Camuna
chiarimento (aspartame)
Sul numero 3/2009 di Sanità Camuna, nella Rubrica “Curiosando” è stato riportato un trafiletto dedicato ai dolcificanti. È giunta voce in redazione che quanto riportato - in particolare circa l’aspartame - ha ingenerato reazioni e timori in alcuni pazienti che, per necessità di terapia, assumono tale sostanza. Si rende pertanto indispensabile e doverosa una nota chiarificatrice.
Questa rubrica si limita a riportare, come è chiaramente segnalato, notizie che riguardano gli argomenti più svariati, tratte da alcune riviste di ampia diffusione, che si occupano di “salute” o “benessere” in senso lato.
La rubrica “Curiosando” può contenere voci su argomenti medici, terapici, o riconducibili a pratiche con scopi terapeutici (pseudoscienza, medicina popolare, ecc.): non sussiste alcun tipo di
garanzia sul fatto che le informazioni riportate siano accurate, corrette e precise. Inoltre, anche
se l’informazione fosse da un punto di vista generale corretta, potrebbe non applicarsi al vostro
problema. Le informazioni fornite sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo, e
non hanno assolutamente la pretesa di essere prese alla lettera o addirittura di sostituire il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (farmacisti, fisioterapisti, ecc).
Chiarito questo concetto, veniamo all’argomento specifico: l’aspartame.
Come testimonia la storia della sua autorizzazione per l’uso in alimentazione, l’aspartame è stato oggetto di
numerose controversie. Si riporta di seguito la sintesi conclusiva ad una indagine comparativa su varie ricerche
a livello nazionale ed internazionale sul tema:
“Diversi studi sull’aspartame in animali da laboratorio hanno evidenziato la comparsa di tumori a seguito
dell’assunzione orale di questo dolcificante, ma nessuno studio ha dimostrato un rapporto causa-effetto tra questi fenomeni, né ha potuto definire il meccanismo d’azione di una eventuale tossicità.”
è quanto mai evidente che, per trattare l’argomento approfonditamente e con completezza, sarebbe necessario
dedicargli pagine e pagine e la rubrica in oggetto non ha certo le caratteristiche dell’approfondimento scientifico. Si tratta di interpretare nel modo giusto quanto vi si trova.
Può servire da stimolo alla nostra curiosità per farci desiderare di approfondire un argomento, può farci scoprire delle pratiche salutari di cui ignoravamo l’esistenza, o, al contrario che alcune pratiche del nostro quotidiano anziché essere salutari, sono invece di dubbia valenza, se non dannose, e via discorrendo…ma non si può
pensare che qualche rigo possa trattare un argomento in modo esaustivo. E, soprattutto, si deve sempre tenere in considerazione che i consigli dati si riferiscono sempre a persone che non hanno nessun
problema serio di salute. è ovvio che consumare zucchero di canna o
fruttosio, in sostituzione dello zucchero bianco, oppure preferire un dolcificante naturale ad uno sintetico, significa semplicemente prediligere
una sana alimentazione, ma in presenza di varie patologie occorre affidarsi alla competenza di un professionista, cioè del medico specialista.
Il direttore editoriale Matilde Comensoli
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IL NUOVO SISS
Il 28 settembre 2009 il Dipartimento Cure Primarie dell’ASL di Vallecamonica-Sebino in collaborazione con la Direzione Generale della Sanità di Regione Lombardia e con Lombardia Informatica, ha organizzato un evento formativo indirizzato ai Medici di Medicina Generale (MMG) ed ai Pediatri di Famiglia (PLS) per fornire le informazioni e le
modalità operative per:
• la forte evoluzione in corso del progetto CRS-SISS (nuovo SISS)
• l’utilizzo del sistema CRS-SISS nell’ambito della pratica clinica
• l’interoperabilità con gli Enti Erogatori dei servizi Sanitari.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di generare motivazione, raccogliere consenso, acquisire informazioni dal territorio, sulle criticità in essere, affrontare dubbi e perplessità, lanciare e stimolare la partecipazione alle successive attività formative in piccoli gruppi gestite da un Testimonial MMG/PLS della nostra ASL.
Contenuti proposti:
Coinvolgimento e ruolo del MMG/PLS
Lo schema organizzativo più idoneo è la “rete” o il “gruppo” in cui i Professionisti della sanità possono disporre e
scambiare le informazioni dello specifico Paziente che si muove all’interno della rete/gruppo stesso secondo un determinato percorso assistenziale.
Dato
Amministrativo
Dato
Clinico/Sanitario
Stato del SISS sul territorio
Il CRS-SISS è attualmente il progetto di “salute elettronica” più avanzato realizzato nel nostro paese. Nel corso degli ultimi 5 anni è stata completata dal progetto un’infrastruttura che consente oggi la fattiva cooperazione tra tutti gli Operatori Socio Sanitari della Regione, ed ha contribuito in modo determinante all’innovazione dei Sistemi Informativi delle Aziende Sanitarie.
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I risultati raggiunti hanno determinato la decisione di Regione Lombardia di proseguire il percorso intrapreso, decisione sancita dalla DGR n.10031 del 7 agosto scorso, attribuendo a Lombardia Informatica, per altri 3 + 2 anni, le
relative attività di sviluppo.
Adesione al progetto CRS-SISS nell’Asl di Vallecamonica-Sebino
o Medici di medicina Generale: 65 su 67.
o Pediatri di libera Scelta: 8 su 9.
Sviluppi nell’utilizzo pratico del Nuovo Sistema SISS
Consolidata l’infrastruttura abilitante, l’attenzione è sempre più orientata al supporto della pratica clinica. Al processo decisionale di costruzione del nuovo sistema ha fortemente contribuito il comitato scientifico Gruppo Esperti Medici, allo scopo di assicurare l’effettivo beneficio del sistema per la pratica clinica. Particolare attenzione è stata rivolta alla medicina di base con l’implementazione dei seguenti servizi:
• Nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
• Patient Summary (Documento di Sintesi Clinica).
• Documenti clinici elettronici strutturati.
• Integrazione al SISS delle cartelle.
• Nuovo processo di accreditamento.
• Sistema per la gestione elettronica della prescrizione (e-Prescription).
• Nomenclatori “clinici”, sito codifiche.
• Evoluzione della Postazione di Lavoro SISS.
• Bacheca del Medico.
• Percorsi Diagnostico Terapeutici.
• Reti di Patologia.
• Sistema Regionale per le Prenotazioni.
• Anagrafe Sanitaria Regionale.
• Sistemi Direzionali/DatawareHouse.
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Il Fascicolo Sanitario Elettronico ed i servizi di fruizione dei referti da remoto
Il “pilastro” dei servizi offerti è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): una cartella sanitaria virtuale che raccoglie e
rende disponibili tutte le informazioni e i documenti clinici relativi a un Cittadino, prodotti sul territorio regionale da
Medici e Operatori Socio-Sanitari anche di strutture diverse.
Ospedali e
Case di Cura
Reti di
Patologia
MMG/PLS
Amministrazione
e Controllo
Specialista
Centri
Diagnostici
Continuità di Cura
Assistenza
Domiciliare
Integrata
• Ha finalità di supporto alla cura del Cittadino.
• Permette la condivisione delle informazioni sanitarie a tutti gli attori che si occupano della cura dei Cittadini.
• Raccoglie e organizza informazioni (documenti) con una struttura in cartelle e sottocartelle e molteplici viste.
• Può supportare l’accesso ai dati specialistici delle Reti di Patologia (Oncologia, Epilessia, …) e dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici.
• è consultabile direttamente dal Cittadino.
Impatto dell’evoluzione del Progetto sulla popolazione.
Gli Enti Erogatori Pubblici, aderenti al Progetto CRS-SISS, inizieranno a dare sistematica comunicazione al cittadino
della possibilità di fruire dei referti di laboratorio via internet direttamente dal proprio Personal Computer, SOLO se
il cittadino ha prestato il Consenso al trattamento SISS dei dati ed ha ritirato il PIN/PUK, senza doversi recare presso la struttura erogatrice della prestazione sanitaria.
Il referto è inoltre sempre disponibile attraverso i servizi SISS, pertanto non sarà necessaria la produzione.
Dr.ssa Ivanna Lascioli - Direttore di Dipartimento Cure Primarie
Sig. Giovanni Guarinoni - Coordinatore Amministrativo DCP
Ing. Erica Pessognelli - Collaboratore Tecnico DCP
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LA QUALITA’ DELLA VITA
NELLE CURE PALLIATIVE A DOMICILIO
Il 21 novembre 2009, presso le Terme di Boario, si è tenuto un convegno organizzato dall’ASL di Vallecamonica-Sebino dal titolo “La Qualità della vita nelle cure domiciliari”, a conclusione del corso di formazione sulle
“Cure palliative a domicilio”, tenutosi presso l’ospedale di Esine. Il corso di formazione ha visto la partecipazione
di varie figure professionali dell’ASL e degli Enti erogatori di Assistenza Domiciliare Integrata - ADI - (medici ospedalieri, medici di famiglia, psicologi, infermieri, riabilitatori e assistenti sociali). L’iniziativa è nata dalla necessità di
offrire anche a domicilio le cure atte a garantire “la migliore qualità di vita possibile” alle persone nella fase terminale della vita. All’interno del corso sono state definite le Linee guida operative per le cure palliative e da ottobre ha preso avvio il Servizio di Cure Palliative domiciliari che prevede un periodo di sperimentazione fino al giugno 2010.
COSA SONO E A CHI SI RIVOLGONO
Relatori del Convegno
Il termine Palliative deriva da Pallium (latino pallium n., mantello di lana), parte del vestiario degli ufficiali statali
romani, in seguito indossato anche dai dignitari religiosi; un mantello che protegge tutta la persona. Nell’accezione
medica la “cura pallitiva” è un rimedio o intervento che tende ad alleviare i sintomi e le conseguenze di una malattia, senza intervenire sulle cause e quindi senza ambire alla guarigione dalla malattia stessa.
Le CURE PALLIATIVE rappresentano un progetto terapeutico finalizzato a favorire
la migliore QUALITA’ DELLA VITA per la persona malata ed i suoi famigliari.
Le cure palliative rispettano la vita e, poiché considerano il morire un processo
naturale, non sono mai finalizzate né ad accelerare il decesso né a ritardarlo.
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Le “cure palliative” sono l’insieme degli interventi diagnostici, terapeutici e assistenziali, rivolti alla persona malata e al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da
un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più ai trattamenti.
La “terapia del dolore” è caratterizzata da interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare e applicare idonee e appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro integrate, allo
scopo di individuare un idoneo percorso terapeutico per il controllo del dolore.
Per “assistenza domiciliare” s’intende l’insieme degli interventi sanitari, socio-sanitari e assistenziali che garantiscono l’erogazione di cure palliative al domicilio della persona malata, in un’ottica di continuità delle cure ospedale-territorio.
Nello specifico quindi le cure palliative sono rivolte alla globalità della persona nella fase avanzata di una malattia cronica evolutiva, con particolare attenzione alla cura di tutti gli aspetti della sofferenza, fisica, psicologica, spirituale e sociale. Riguarda i malati inguaribili (oncologici e non), che non vuol dire incurabili, con aspettative di vita
non superiore ai 90 gg. (secondo la definizione dell’OMS), consenzienti alla cura domiciliare, con ambiente abitativo idoneo e presenza di un referente per l’assistenza quotidiana. La stima teorica dei pazienti proponibili per queste, deriva dal tasso di 300-330 decessi per tumore ogni 100.000 abitanti e dal tasso del 65% che necessita di cure
palliative domiciliari; si prevedono quindi 195 - 215 potenziali utenti all’anno.
L’assistenza domiciliare è finalizzata a prevenire e contenere i sintomi tipici delle malattie evolutive inguaribili, ma
anche garantire il supporto psicologico, sociale e spirituale alla persona malata e alla sua famiglia. Per ottenere questo è necessaria una “squadra” composta da medico, infermieri, psicologo, terapisti, operatori sociali, volontari, amici e parenti. Gli operatori specializzati nelle cure palliative svolgono un lavoro d’équipe che permette loro di comprendere i bisogni della persona malata e della sua famiglia e farsene carico individuando le soluzioni di intervento
più efficaci.
La rete delle Cure Palliative Domiciliari: al centro delle cure c’è la persona e la sua famiglia; i
vari Enti intervengono con specifici compiti ed in stretta collaborazione e sinergia.
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In specifico il lavoro d’équipe è mirato a dare risposte concrete riferite a:
➢ problemi fisici, perdita dell’autosufficienza, declino delle capacità intellettuali
➢ sintomi e disturbi
➢ perdita del ruolo professionale ed economico
➢ perdita del ruolo nell’ambito familiare e sentirsi di peso
➢ problemi affettivi e personali
➢ problemi della comunicazione
➢ problemi organizzativi e di gestione
➢ paura di morire
➢ la paura che il dolore possa divenire incontrollabile
LO STATO DELL’ARTE
L’ASL di Vallecamonica Sebino, oltre ad un Hospice con 6 posti letto presso l’ospedale di Esine, attua un servizio
ambulatoriale di cure palliative. Lo scorso ottobre è stato avviato il Servizio di Cure Palliative Domiciliari (CPD) con
l’obiettivo di garantire la continuità delle cure ospedale-domicilio. L’équipe garantisce la continuità del percorso terapeutico, fra i reparti ospedalieri, l’hospice ed il territorio, in sinergia con il ruolo del medico di famiglia.
COME SI ATTIVA L’ASSISTENZA DOMICILIARE PER LE CURE PALLIATIVE
Come ogni forma di ADI è gratuita ed è attivata dal Medico di famiglia, il paziente e/o i famigliari scelgono da chi
farsi curare tra gli Enti erogatori di Cure palliative
La Salute in Valle
Società Cooperativa
Sociale Onlus
Via Cortiglione 52
CIVIDATE CAMUNO
Margherita
Società Cooperativa
Sociale Onlus
P.zza Don Bosco, 1
DARFO BT
Distretto
Socio-Sanitario
ASL di
Vallecamonica-Sebino
Via Nissolina 2
BRENO
Studio Infermieristico
Rosa Camuna
Associato
Alta Valle
Ferrari e Filippini
Società Cooperativa
ed Associati
Sociale Onlus
Via Milano, 5
Via Marconi 238
BRENO
EDOLO
Il supporto specialistico medico e psicologico, è fornito da professionisti dell’ASL:
Nominativo
Ruolo-Funzione
Servizio / UO
Roberto Strazzeri
Medico - Responsabile Hospice
UO Medicina Interna - Hospice
Renata Luoni
Medico - Responsabile Day Hospital
UO Medicina Interna - Hospice
Gloria Angela Parolini
Medico responsabile Servizio di anestesia
UO Anestesia e Rianimazione
Giuseppe Russo
Medico responsabile Terapia del dolore
UO Anestesia e Rianimazione
Silvia Cretti
Psicologa Serv. Anziani - Disabili
Dip. ASSI Servizio Anziani-Disabili
ed è finalizzato, per parte medica principalmente al controllo del dolore e per gli aspetti psicologici al contenimento della sofferenza emotiva, interventi integrati in un unico percorso terapeutico di miglioramento della qualità della vita nella fase terminale.
L’antica predizione biblica della cacciata dal paradiso terrestre di Adamo ed Eva “...partorirai con dolore...” è oggi
invalidata dal parto in analgesia, il beneficio dell’assenza o del controllo del dolore è possibile e doveroso non solo per il nascere ma anche per il morire.
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RECENTE NORMATIVA
Lo scorso 16 settembre 2009 è stato approvato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge n.1771, che tutela il
diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore. Questo disegno di legge vuole rispondere all’obiettivo di assicurare il rispetto della dignità della persona umana, il bisogno di cura, l’equità nell’accesso
all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.
Dr. Ermanno Scotti
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI):
soprattutto ed in primo luogo vicino al cittadino,
quando serve anche A CASA TUA.
La migliore cura in casa propria, vicino alle persone ed alle cose care.
Per le persone FRAGILI, anziane, disabili o comunque
che necessitano di cure mediante l’assegnazione del
Voucher socio-sanitario, quale provvidenza economica
per l’acquisto di prestazioni domiciliari socio-sanitarie integrate:
infermieristiche riabilitative, medico specialistiche e assistenziali.
Quando l’ospedale non serve ma non è possibile recarsi presso gli ambulatori,
SCEGLI DA CHI FARTI ASSISTERE IN CASA TUA.
Il tuo Medico di famiglia lo sa, al bisogno può attivare l’ADI, il servizio è completamente
GRATUITO.
Ora lo sai, dillo anche agli altri!
Se vuoi saperne di più chiedi al tuo medico, oppure telefona al n.0364 329384
o visita il sito ASL www.asvallecamonicasebino.it Area Famiglia
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PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
L’ASSOCIAZIONE DIABETICI CAMUNO SEBINA
SI AGGIUDICA IL DAWN AWARD
Il 23 giugno 2009 nella prestigiosa Sala Zuccari del Palazzo Giustiniani - Senato della Repubblica - si è svolta la cerimonia di assegnazione dei premi che Novo Nordisk, casa produttrice di insulina, ha messo in palio per quest’anno, denominati Dawn Award 2009.
Per il secondo anno consecutivo l’Associazione Diabetici Camuno Sebina si è aggiudicata il Premio Roberto Lombardi, categoria Diabete tipo 2, classificandosi al primo posto.
Confronto tra diabete mellito di tipo 1 e 2
IDDM - Tipo I
NIDDM - Tipo II
Età d’insorgenza
Sotto i 20 anni
Sopra i 40 anni
Sviluppo dei sintomi
Rapido
Lento
% di popolazione
10%
90%
Ketoacidosi
Comune
Rara
Obesità associata
Rara
Comune
Cellule Beta IL
Distrutte
Non distrutte
Secrezione di insulina
Diminuita
Normale o aumentata
Anticorpi cellule IL
Presenti
Assenti
Gemelli
50%
90-100%
Trattamento
Insulina
Dieta e farmaci orali
Enzo Boncompagni, MD
Novo Nordisk ha istituito il premio Dawn Award per promuovere l’eccellenza dei progetti sociali sul diabete allo scopo di stimolare, riconoscere e ricompensare gli sforzi e i progetti sviluppati per migliorare la salute e la qualità di
vita delle persone con diabete.
La partecipazione ai premi riguarda le associazioni di pazienti di tutta Italia
che hanno effettuato e sviluppato progetti aventi per obiettivo il miglioramento della qualità di vita delle persone con diabete attraverso piani di comunicazione ed educazione sociale, strettamente collegabili alla filosofia espressa dal progetto Dawn.
I progetti devono aver realizzato in modo dimostrabile una o più delle Call to
action (azioni da promuovere) che sono emerse dal Dawn (Diabetes Actitudes,
Wishes and Needs) Study Italia.
Lo studio Dawn Italia si è prefissato di conoscere compiutamente le attitudini,
le percezioni delle persone affette da diabete e gli atteggiamenti degli operatori sanitari, riguardo la gestione e la cura della malattia.
Lo studio è una ricerca sociologica interamente promossa dall’International Diabetes Federation (IDF) in collaborazione con Novo Nordisk.
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In Italia la ricerca ha avuto inizio nel 2006 sotto l’egida dell’IDF, della Società italiana di Diabetologia (SID), dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), di Diabete Italia, della Società Italiana di Diabetologia e endocrinologia pediatrica italiana (SIEDP), degli Operatorio Sanitari di Diabetologia Italiani (OSDI) e delle principali associazioni dei
pazienti con diabete in rappresentanza degli adulti e dei bambini.
Il Ministero della salute italiano con un accordo di programma, ha partecipato ad ogni fase del progetto in qualità di osservatore esterno qualificato ed indipendente, con l’obiettivo di definire strategie comuni in grado di migliorare la qualità di vita delle persone con diabete.
La nostra Associazione ha presentato il progetto: “Gestione Integrata per diabete tipo 2 non complicato” e si è aggiudicata, come detto, il primo premio con la seguente motivazione:
“Il progetto si distingue per l’impegno nello sviluppo della gestione integrata del paziente da parte
dei diversi “attori” e rappresenta un ottimo esempio di continuità educativa”.
Il progetto infatti ha soddisfatto le seguenti “azioni da promuovere” del progetto Dawn:
• Intensificare la comunicazione paziente-operatore e tra diversi operatori: era l’obiettivo dichiarato del progetto.
• Promuovere l’assistenza diabetologica da parte di un team, adeguatamente formato e completo nei suoi diversi componenti, con
particolare riguardo al medico di medicina generale, all’infermiere specializzato: gli attori del progetto sono stati contemporaneamente:
MMG, infermieri di diabetologia e infermieri del territorio, diabetologi e l’équipe educativo-formativa della Associazione Diabetici Camuno Sebina oltre, ovviamente, alla persona con diabete.
• Promuovere l’autocontrollo attivo: è stato oggetto di una sessione
del corso.
• Aumentare la sensibilità dei decisori verso sistemi di gestione delle cronicità: il corso è stato per l’ADCS un momento fondamentale
per far comprendere alla ASL come il modello della Gestione integrata (GI), voluto soprattutto a livello politico, possa essere realizzato proficuamente.
• Inserire nella filiera assistenziale il ruolo fondamentale di un associazionismo responsabile.
L’ADCS è stata promotrice, con la sua équipe, di un progetto che ha cercato di valorizzare e concretizzare il ruolo responsabile e collaborativo delle associazioni evitando scontri, ai quali si è assistito
in altre sedi, sul processo della Gestione Integrata
ASSOCIAZIONE DIABETICI CAMUNO SEBINA
PIAMBORNO di PIANCOGNO (BS)
Palazzo del Municipio - Tel. e Fax 0364-361186
BOARIO TERME - Corso Italia, 69
Sede legale: Ospedale di Vallecamonica - via Manzoni 142 - ESINE
E-Mail: [email protected]
Dr. Giancarlo Degiuli
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A CURA DEL DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE VETERINARIO:
Il Salame: prodotto casalingo e artigianale
Anche quest’anno, con l’avvicinarsi dell’autunno ha inizio la stagione della macellazione a domicilio del suino ad uso famiglia, che abbiamo trattato in uno dei precedenti numeri di Sanità Camuna. Questa volta vorremmo fornire alcune utili indicazioni
sull’igiene della produzione dei prodotti tipici e tradizionali quali: salami, cotechini, coppe, pancette ecc. che riflettono la genuinità, la specificità dei sapori dei salumi fatti in casa.
Come prima cosa, prenderemo in esame gli ingredienti più adatti alla produzione del
salame. Le parti del maiale destinate a questa produzione vengono accuratamente
scelte con una percentuale che si aggira attorno al 75% di carni magre ed al 25%
di carni grasse bianche e rosa.
Tagli magri
La spalla suina è il taglio magro principale utilizzato per la produzione di salami a macina fine, ha una consistenza soda
e prima dell’utilizzo, deve essere sottoposta ad accurata mondatura.
Per la produzione di salami a macina grossolana si utilizza in mescolanza con altri tagli magri come le rifilature, cioè
tagli provenienti dalle operazioni di sezionamento e preparazione dei tagli principali delle carcasse. Il problema principale della rifilatura è l’eventuale presenza di grassi molli, che fondono a basse temperature e pertanto vanno eliminati prima dell’impiego.
Tagli semigrassi
Il magro di pancetta, ricavato dalla sgrassatura della pancetta è ideale per i salami “tipo Felino”, caratterizzati da un
certo grado di morbidezza al termine della stagionatura. La pancetta viene utilizzata come parte grassa in quasi tutti i tipi di salame ricchi di spalla.
Tagli grassi
La gola è il taglio per eccellenza poiché presenta ottime doti di resistenza alla smelmatura dovuta alle varie operazioni
di preparazione. è insostituibile per i salami a macina fine, in cui la sminuzzatura spinta porta alla liberazione di grasso fuso. Il lardo viene utilizzato per la produzione di lardelli, da addizionare sotto forma di cubetti a quei salami che
ne prevedono l’utilizzo.
Sale, nitrati e nitriti (salnitro)
Il sale ed il salnitro svolgono un’azione di inibizione e selezione dei microbi presenti. L’azione conservativa del sale è
legata al processo di disidratazione e d’inibizione della crescita dei microrganismi dannosi per le fermentazioni del salame. Il salnitro è efficace nell’inibizione del botulino e svolge un’azione diretta nella conservazione del colore rosso.
La funzione delle spezie è quella di conferire al prodotto finito gusti e aromi particolari. Nella maggioranza dei casi, si tratta di pepe nero intero, spaccato o in polvere:
aglio pestato e messo in infusione nel vino.
Zuccheri
Gli zuccheri sono utilizzati per migliorare la fermentazione e l’aumento di acidità.
Sono aggiunti all’impasto sotto forma di saccarosio (un cucchiaio).
La lavorazione
Si svolge con una macinatura (tritatura) abbastanza grossolana (diametro del 10 o
del 15) delle parti magre e grasse che vengono poi aromatizzate con sale, salnitro,
zucchero, spezie, aglio pestato nel mortaio e vino rosso.
IL PROCESSO DI FERMENTAZIONE
La carne tritata rappresenta un potenziale mezzo nutritivo per un grandissimo numero di microrganismi. Dopo la triturazione, la carne contiene un grande numero di cellule microbiche che derivano dall’ambiente e che sono giunte sulle
superfici delle carni a causa delle varie fasi di lavorazione. Le condizioni che si vengono a creare nell’impasto dopo l’in-
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Sanità Camuna
sacco dovute alla presenza del sale, di salnitro e zucchero, alla temperatura dell’ambiente sono tali da impedire lo sviluppo della maggior parte dei microrganismi. Sono in grado di moltiplicarsi soltanto quei microrganismi capaci di tollerare la presenza del sale e dei nitriti, e cioè micrococchi e lattobacilli.
I micrococchi consumano rapidamente l’ossigeno presente nell’impasto, hanno azione lipolitica, cioè liberano gli acidi
grassi dai grassi, e quindi si trasformano in altre molecole capaci di conferire gusti gradevoli e di contribuire alla qualità organolettica dei salami. I batteri lattici costituiscono la microflora dominante degli insaccati. I lattobacilli svolgono le più importanti funzioni nei processi di maturazione dei salami ed è alla loro attività che si deve la conservabilità
del prodotto. Sono gli agenti della fermentazione lattica degli zuccheri, che ha come conseguenza l’aumento dell’acidità. L’aumento dell’acidità determina la coagulazione proteica, formazione del colore e la stabilità del prodotto dal
punto di vista microbiologico.
I DIFETTI PRINCIPALI DELLA FERMENTAZIONE
Non sempre i processi fermentativi vanno per il verso giusto. Infatti se i batteri lattici sono presenti in numero ridotto
possono crescere altri tipi di batteri tra i quali lo Staphylococcus aureus, noto a tutti per la sua potenziale pericolosità.
Quando i batteri lattici che prendono il sopravvento non sono della specie più adatta si verifica la formazione di anidride carbonica e di acido acetico. La prima dà luogo a un notevole gonfiore, che si riduce e si annulla lasciando nel prodotto una presenza di piccole cavità; il secondo conferisce un gusto agro decisamente sgradevole.
Il salame stagionato è un prodotto stabile per quanto riguarda la moltiplicazione dei germi dannosi, ma a volte sono
possibili notevoli modificazioni del sapore, legate principalmente a un’eccessiva disidratazione e a trasformazioni dei
grassi che possono ossidarsi con facilità nelle parti superficiali
COME AVVIENE LA STAGIONATURA
Durante la stagionatura si ha la perdita di acqua che determina un aumento della concentrazione del sale e quindi della sua azione inibitrice e selettiva nei confronti dei microrganismi presenti.
Si verifica anche la denaturazione irreversibile delle proteine, che perdono la capacità
di assorbire acqua e di legarsi con essa, generando aminoacidi e peptidi. La trasformazione è provocata dall’azione di enzimi presenti nelle cellule animali e di origine microbiologica. è probabile che alla scissione delle proteine concorrano anche le muffe che
penetrano profondamente nell’impasto. Questa idrolisi contribuisce in maniera determinante al conferimento delle migliori caratteristiche organolettiche. Anche i grassi subiscono una parziale idrolisi con liberazione di acidi grassi e glicerina; tale idrolisi è dovuta sia a enzimi della carne sia all’attività dei micrococchi. Anche la trasformazione
dei grassi concorre al conferimento delle caratteristiche dei prodotti.
LA SCELTA DEL BUDELLO
Gli involucri utilizzati per la fabbricazione dei salumi, a seconda della loro origine possono essere naturali o artificiali. Gli involucri dei salami più tradizionali derivano per lo più da intestini e vesciche di suini e bovini.
Con il termine “budello”, si fa più propriamente riferimento agli involucri ottenuti dai tratti intestinali.
Per i salumi preparati in casa si utilizzano budelli ricavati dall’intestino
tenue, “budello torto”, e dal colon, “budello diritto”. Il cieco di manzo
prende il nome di “bondeana” o “zucchetta”, mentre il retto quello di
“budello gentile o scorzone”. Le budella di suino e bovino possono essere anche ritagliate in pezzi e cucite insieme, in modo da ottenere degli involucri che soddisfino le dimensioni richieste. Per essere utilizzati come budelli, gli intestini dopo lo svuotamento,
sono lavati, sgrassati, raschiati e conservati per salagione a secco. Prima dell’uso, sono di nuovo accuratamente lavati
e lasciati prima in acqua e in una soluzione di aceto per 24 ore.
Dr. Davide Pio Pedersoli
Responsabile del servizio igiene degli alimenti di o.a.
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Notizie in breve
curiosando qua e là…
SCLEROSI LATERALE: SCOPERTA LA CAUSA
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), chiamata anche morbo di Lou Gehrig, (dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia) o malattia di Charcot, è la più grave fra
le malattie mortali che colpiscono i motoneuroni, ovvero le cellule nervose del cervello e del midollo spinale
che comandano il movimento dei muscoli.
Ora, uno studio svolto dalla commissione scientifica della Federazione italiana giuoco calcio (Figc) avrebbe
dimostrato che l’insorgenza della Sla sia da imputare alla mutazione genetica di un recettore, l’acetilcolina.
La ricerca si è svolta su di un campione di 245 pazienti ed ha dimostrato inequivocabilmente che i difetti
genetici di questo recettore sono molto più numerosi nelle persone colpite da Sla.
Stefano Borgonovo,
ex attaccante di Fiorentina e Milan, affetto da Sla.
LATTE: UNO SCUDO CONTRO L’ICTUS
Da sempre noto per essere l’indiscusso amico dei bambini in crescita e delle ossa, ora si scopre essere anche
grande amico del cuore. Lo evidenzia uno studio condotto dalle Università britanniche di Reading e di Cardiff
prendendo in esame 324 ricerche sul latte. Dai dati analizzati è emerso che il suo consumo quotidiano ha
permesso di ridurre di 1/5 il rischio di infarto, ictus fulminanti e da malattie cardiovascolari in genere. Il latte
è quindi un elisir di lunga vita? Probabile, ma si deve ancora scoprire in quale modo riesca a proteggere il
sistema cardiocircolatorio.
ATTENZIONE AI TATUAGGI ALL’HENNÉ, FATTI SULLA SPIAGGIA
Il monito arriva dall’Agenzia francese della Sicurezza Sanitaria che spiega che, pure essendo tatuaggi dalla durata
temporanea, spesso chi li esegue aggiunge all’henné una sostanza, la parafenilendiammina, per aumentarne
i toni scuri.
Tale sostanza è responsabile di una forma di allergia che si manifesta con prurito, bruciore, eritema cutaneo
e, in casi più seri, con shock anafilattico, cioè una reazione tanto acuta da richiedere l’immediato ricovero in
ospedale.
IL FRUTTO DEL BAOBAB
PUò EVITARE L’INFLUENZA
Il baobab - maestoso albero, emblema millenario
dell’Africa - viene denominato dalla medicina tradizionale africana “albero della vita” o “albero
farmacista”. La polvere, disidratata naturalmente
dal suo frutto, è infatti una miniera di vitamina C (sei
volte di più che nell’arancia) ma anche di aminoacidi,
sali minerali (magnesio e potassio) e di fibre. Secondo la naturopata Fiorella Coccolo, una cura
periodica con bustine o compresse di baobab, agisce come un vaccino naturale contro diverse
forme influenzali, se ripetuta ad ogni cambio di stagione, rinforza l’intero sistema immunitario.
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Sanità Camuna
LESIONI SPINALI, UNA CELLULA RIPARA IL DANNO AL MIDOLLO
Lo dimostra uno studio del Weizmann Institute in collaborazione con il San Raffaele di Milano
Nel sangue esistono cellule in grado di riparare, o per lo meno di limitare, i danni di un
trauma al midollo spinale. La scoperta, pubblicata su Plos Medicine e per ora dimostrata
solo sui topi, arriva dai ricercatori del Weizmann Institute of Science di Rehovot in Israele
e dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano. Quando il midollo spinale
viene danneggiato, le lesioni non arrivano solo dal trauma, ma anche da una serie di
eventi secondari legati alla risposta del sistema immunitario. A breve termine (nei primi
2-3 giorni dal trauma) è l’infiammazione che gioca un ruolo importante, mentre nelle
settimane successive alla lesione possono verificarsi la cicatrizzazione della zona danneggiata e la formazione di una cisti, che provocano la perdita irreversibile della funzione che
svolgeva il midollo.
I ricercatori, guidati da Michal Schwartz e Gianvito Martino, osservando la reazione infiammatoria post-trauma in alcuni topi, hanno visto che si verificava un effetto benefico
e riparativo, dovuto alle cellule del sangue. Hanno potuto stabilire che i responsabili di
questo sono i macrofagi, cellule del sistema immunitario capaci di rilasciare una potente
sostanza antinfiammatoria, l’interleuchina 10. Gli scienziati hanno quindi trapiantato in altri topi con lesioni al midollo degli speciali macrofagi che sotto una speciale luce si colorano di verde: hanno potuto così dimostrare che questi topi recuperavano più in fretta i movimenti
persi a causa delle lesioni. Inoltre, hanno scoperto che i macrofagi sono in grado di potenziare le capacità auto-riparative dei tessuti malati,
evitando che si formino cicatrici o cisti sul midollo. L’iniezione delle cellule è però risultata efficace solo se praticata nelle fasi immediatamente successive al trauma. Secondo i ricercatori, questo studio apre ora due nuovi aspetti: ‘’Da una parte chiarisce una volta di più
che alcune cellule del sistema immunitario hanno una tale attività anti-infiammatoria che possono contribuire efficacemente a riparare danni
ingenti al sistema nervoso conseguenti ad eventi di tipo traumatico o infiammatorio, e dall’altra suggerisce l’uso di tali cellule come strumenti
terapeutici per limitare i danni provocati da importanti traumi midollari’’. I risultati suggeriscono anche una nuova via terapeutica basata sulla
stimolazione del sistema immunitario, che potrebbe in futuro essere usata per curare anche disturbi cronici del sistema nervoso
come l’Alzheimer e il Parkinson.
Lib. tratto da “Noi Sanità” News on line per gli operatori della Sanità dell’11 settembre
HUMANITAS: UTILIZZA UN LASER PER CURARE L’OCCHIO CONICO
L’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi) è uno dei primi centri in Italia a utilizzare una
speciale tecnica laser per curare il cheratocono, una patologia dell’occhio che deforma
la cornea.
Il cheratocono è una malattia degenerativa di origine genetica che colpisce ogni anno 50 persone ogni 100 mila, in genere fra 20 e 30 anni. All’inizio causa un peggioramento della qualità
visiva, mentre negli stadi più avanzati porta a una visione ‘opaca’ e in alcuni casi anche alla
perforazione della cornea. Fino a poco tempo fa la sua cura era affidata a occhiali speciali o lenti
a contatto e, in caso di evidente deformazione della cornea, al trapianto.
Ultimamente però sono state introdotte terapie innovative: tra queste c’e’ il ‘cross-linking’,
tecnica adottata proprio dall’Humanitas e basata sul laser a ultravioletti, che consente di curare
il cheratocono in modo non invasivo e indolore. ‘’Con il laser ad eccimeri si rimodella la cornea
- spiega Paolo Vinciguerra, responsabile dell’Unità di oculistica - e grazie al cross-linking la sua
struttura viene rinforzata con l’intreccio e l’aumento dei legami tra le fibre del collagene corneale’’.
L’esperienza acquisita dall’ospedale lombardo gli consente di detenere anche un altro primato, che riguarda il numero di casi trattati: superano
infatti quota cinquecento gli interventi effettuati per trattare il cheratocono, la casistica più ampia d’Italia.
da “Notiziario Sanità Lombarda” del 19 ottobre
(Le notizie, tratte da varie pubblicazioni, sono state scelte a cura dello Staff della Comunicazione).
o
t
i
t
n
e
un s
grazie
a:
La Fondazione di Assistenza e Beneficenza “Giovan Battista Piola”
ONLUS di Breno per la donazione consistente in un’apparecchiatura
della ditta Philips Respironics di Milano e precisamente di una BIPAP
Vision 230V cod.582080 completa di accessori, del valore commerciale di € 12.600,00, a favore dell’UO di Cardiologia.
La Roccia Magica di Serenella Valentini per la donazione di testi per
bambini offerti per la Pediatria di Esine.
L’Associazione Nazionale Alpini - Sezione Vallecamonica - di Breno
per la donazione di una autoambulanza mod. Volkswagen T5 Trasporter, completa di allestimento, del valore commerciale di € 86.400,00,
della ditta PML di Flero (Bs), a favore dell’Ospedale di Esine.
Periodico trimestrale a carattere tecnico-informativo, ANNO VI - N. 4
ASL di Vallecamonica - Sebino - Iscr. Trib. di BS n. 10/2004 in data 8 marzo 2004
Sanità Camuna
L’Asl Informa
04/2009
Buon Natale