Canapa: Dalla coltivazione derivati utili anche in medicina

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Canapa: Dalla coltivazione derivati utili anche in medicina
64 Terra e Vita
[ DOSSIER CANAPA ]
n. 15/2008
12 Aprile 2008
Dalla coltivazione derivati
utili anche in medicina
[ DI ENRICO BANZI (*) E MASSIMO COCCHI (**) ]
Non solo fibra
da questa pianta.
L’
[ Sopra al titolo: una coltivazione sperimentale
in provincia di Modena
utilizzo di alcuni derivati della canapa
Dal seme si
tale, tipologia e grado di fertilità del terreno desti­
(Cannabis sativa) nella cura di patologie
nato alla coltura, numero di piante per metro
di differente tipologia e gravità ha as­
possono ricavare
quadro, disponibilità idrica aziendale, livello di
sunto in questi ultimi anni, sulla base delle risul­
meccanizzazione adottabile, condizioni meteo.
tanze di importanti sperimentazioni, un notevole
anche prodotti
La scelta varietale è condizionata dal regola­
interesse da parte di enti accreditati e specialisti
mento Ce n. 2860/2000, il quale pone normative
di settore. Anche per questo il Crpv di Cesena ha
interessanti per
specifiche per la coltivazione della canapa in am­
effettuato un’analisi sull’importanza in termini
bito europeo, consentendo alle aziende candidate
salutistici degli acidi grassi insaturi presenti in
usi farmaceutici
di accedere ai contributi previsti e soprattutto di
origine nella parte lipidica del seme di canapa e
collocarsi in una posizione di completa legalità.
successivamente nell’olio di canapa.
Sulla base dei risultati produttivi dell’ultimo triennio, si consi­
Utile in particolare concentrare l’attenzione sui benefici degli
glia l’utilizzo di cultivar di tipologia monoica, sia per il loro
acidi grassi omega 3 e omega 6 e chiarire al tempo stesso le
limitato sviluppo in termini di altezza, sia per il loro ciclo colturale
connessioni che questi possono avere con altre sostanze vegetali.
tendenzialmente più breve rispetto alle dioiche tradizionali e
Ma prima conviene esaminare le tecniche relative alla produzione
quindi più conforme a semine tardive. L’adozione di cultivar
di seme di canapa destinato alla spremitura e le recenti tecnologie
monoiche francesi come Felina 34, Felina 32 e Futura 75, oltre al
riguardanti la fase di spremitura a freddo del seme stesso.
miglioramento qualitativo delle produzioni, ha comportato una
riduzione notevole delle problematiche di carattere operativo con­
[ LA SCELTA VARIETALE
nesse alla trebbiatura del seme.
Nel caso specifico di utilizzo dei derivati del seme di canapa nel
comparto medico­terapeutico, è fondamentale disporre di seme
[ IL TERRENO E LA SEMINA
biologico e quindi prodotto unicamente nelle aziende certificate e
La canapa destinata alla produzione di seme è risultata meno
nel rispetto delle normative vigenti. L’iter produttivo della canapa
esigente in termini di condizioni pedo­climatiche e di interventi
bio non presenta comunque particolari problematiche rispetto alla
tecnico­agronomici rispetto alla canapa tessile , per cui in questo
canapa convenzionale.
caso si riducono i condizionamenti e i costi caratteristici della
Il risultato produttivo della canapa da seme, in termini quanti­
canapa da fibra. Possono essere destinati alla coltivazione tutti i
tativi e qualitativi, è determinato dai seguenti fattori: scelta varie­
terreni ad eccezione di quelli eccessivamente torbosi o caratteriz­
[ DOSSIER CANAPA ]
n. 15/2008
12 Aprile 2008
[ IL COSTO DI PRODUZIONE DELLA CANAPA DA SEME
VOCI DI SPESA
220
30
60
240
120
280
20
60
240
1.270
zati da un grado eccessivo di salinità.
Per quanto riguarda la rotazione colturale, la canapa da seme
può essere coltivata dopo mais, bietola, grano e orticole, mentre
non deve seguire a erba medica e a sorgo.
Le semine iniziano normalmente nell’ ultima decade di maggio
e a seconda delle condizioni aziendali possono proseguire a tutto
il mese di giugno, in considerazione della riduzione del ciclo
colturale a 110 giorni, la canapa da seme può in alcuni casi essere
considerata come secondo raccolto o coltura intermedia.
In considerazione delle temperature e del livello idrico del
terreno, tipici di questo periodo, l’azienda candidata alla coltiva­
zione della canapa da seme deve disporre di un efficiente impian­
to irriguo in grado di assicurare interventi irrigui straordinari e di
mantenimento nelle fasi di germinazione e pre­fioritura.
Per ottenere un investimento finale di almeno 200 piante/mq è
consigliabile l’utilizzo di almeno 60 kg/ha di seme certificato bio.
[ L’OLIO
La spremitura
a freddo
[ CANAPA DA SEME, IL RICAVO UNITARIO
EURO/HA
Preparazione terreno
Ripristino rete di scolo
Semina
Seme certificato (kg 60 x 4 euro/kg)
Irrigazione (un intervento x 37mm)
Trebbiatura (con Laverda 1740 AL)
Trasporto (10 q seme + impurità)
Essiccazione e pulizia seme
Altri costi (tasse, oneri, spese generali)
COSTO TOTALE
L
Terra e Vita 65
ENTRATE
EURO/HA
Plv (10 q x 150 euro/q)
1.500
Aiuto comunitario (320 euro/ha)
320
TOTALE ENTRATE
1.830
[ IL MARGINE NETTO AZIENDALE
COSTI TOTALI
ENTRATE
MARGINE NETTO
1.270
1.830
560
euro/ha
euro/ha
euro/ha
La semina, a file continue distanti dai 16 ai 20 cm ,si può effettuare
utilizzando le comuni seminatrici adottate per il grano. Profondità
massima del seme 2,5 cm.
[ LA RACCOLTA E IL POST
Per evitare eccessi di vigoria, e nel rispetto del disciplinare bio,
non sono previsti interventi di concimazione chimica o organica,
tanto meno trattamenti antiparassitari, diserbanti e condizionanti:
praticamente dalla fase di emergenza alla maturazione fisiologica
del seme la coltura non è soggetta ad alcun intervento tecnico­
agronomico.
La raccolta del seme ha rappresentato in passato l’ostacolo
principale per lo sviluppo di questa coltura, attualmente grazie al
progetto biennale di meccanizzazione della canapa 2000­2001 fi­
nanziato dalla Regione Emilia Romagna, sono state individuate e
pianificate le modifiche meccaniche da apportare alle mietitrebbie
a fase più problematica dell’in­
tero iter agroindustriale della fi­
liera dell’olio di canapa è rappresen­
tata dalla spremitura a freddo del
seme.
I derivati della spremitura a fred­
do del seme di canapa sono rappresentati dall’olio e dal pannello
di estrusione (farina di canapa compattata). L’olio si caratterizza
per l’elevata componente lipidica, equivalente al 99,50 %, men­
tre il pannello di estrusione è composto principalmente da fibra
alimentare (40%), da fibra grezza (12%), da protidi (29,7%) e
infine da una parte lipidica residua che normalmente non supera
il 6%.
Le presse utilizzate devono fornire pressioni non inferiori a
300 bar in quanto l’estrazione della parte lipidica dal seme di
canapa presenta livelli di difficoltà superiori rispetto ad altri semi
oleaginosi. Le rese di spremitura variano in rapporto alla varietà
adottata, alla zona di produzione, al grado di pulizia, umidità e
purezza del seme e naturalmente a seconda dell’efficacia tecni­
co­operativa della pressa adottata.
Il parametro che determina l’idoneità di una pressa a questo
tipo di spremitura è rappresentato dalla percentuale residua di
lipidi nella composizione del pannello di estrusione che non deve
risultare superiore al 6%. Le presse medie del tipo PC 25 Sri della
Mig consentono di ottenere buoni parametri di estrazione del­
l’olio con tempi di trasformazione medi di 90 kg di seme per ora.
Per non alterare le caratteristiche chimiche organolettiche
dei derivati è sconsigliabile adottare altri sistemi di estrazione e
in particolare quelli che prevedono l’utilizzo di solventi come
l’esano commerciale o altri idrocarburi di origine petrolifera.
L’olio ottenuto non deve inoltre essere soggetto a nessun tipo
di rettificazione quali la demucillazione, la deodorazione e la
decolorazione in quanto tali interventi prevedono innalzamenti
termici troppo elevati e in alcuni casi l’uso di sostanze chimiche
troppo aggressive. L’olio ottenuto deve essere sottoposto a
diversi travasi al fine di eliminare i grassi leggeri e le impurità,
una volta imbottigliato o posto nelle apposite taniche per alimen­
ti, può essere stoccato in cella, frigo ad una temperatura costan­
te di 2 gradi. Per ovviare a problemi di perossidazione è possibile
in questa fase aggiungere all’olio prodotti antiossidanti naturali.
Lo stoccaggio dell’olio può avere una durata massima di 8
mesi. Lo stoccaggio del pannello può avvenire in normali magaz­
zini purché sufficientemente aerati, la durata in questo caso è di
1 anno.
n E.B.
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Terra e Vita
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12 Aprile 2008
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[ OLIO, COMPOSIZIONE % DEGLI ACIDI GRASSI
e le regolazioni relative, con­
mazione (si vedano le prime tre
sentendo in tal modo l’utilizza­
tabelle di questo articolo).
CV.
CV.
CV.
ACIDO GRASSO
FUTURA
CARMA­ FELINA
zione delle comuni mietitrebbia
Nelle tre tabelle i parametri
75
GNOLA
34
normalmente indicate per i ce­
di calcolo economico sono stati
16:0 palmitico
6,6
7,2
7,8
reali.
rilevati dal Crpv nell’ultimo
Occorre inoltre ricordare che
quadriennio di coltivazione
16:1 palmitoleico
0,1
0,1
0,1
in passato si operava con una
della canapa da seme in ambito
17:1 eptadecanoico
0,1
0,1
0,1
biomassa completamente essic­
nazionale. L’importo relativo
17:1 eptadecenoico
Tr.
Tr.
Tr.
cata vale a dire con piante giun­
all’aiuto comunitario varia sen­
18:0 stearico
2,9
2,1
2,5
te naturalmente a fine ciclo e
sibilmente da provincia a pro­
18:1 delta 9 oleico
12,1
12,4
14,7
conseguentemente dotate di
vincia ed è equivalente a quello
18:1 delta 11
0,7
0,9
0,7
una parte fibrosa (30%) struttu­
del grano. I contratti di coltiva­
18:2 linoleico ­ omega 6 (*)
56,5
55,4
56,8
ralmente completa e quindi
zione e di liquidazione del pro­
18:3 gamma­linolenico, GLA (*)
1,8
1
1,3
molto resistente, i fasci fibrosi si
dotto variano a seconda che il
depositavano pericolosamente
coltivatore si faccia o no carico
20:0 arachico
0,7
0,7
0,9
su tutti gli organi meccanici in
dei costi di pulizia ed essicca­
18:3 alfa­linolenico ­ omega3 (*)
16,5
18,7
13,1
movimento, fino a determinar­
zione.
20:1 eicosenoico
0,3
0,3
0,3
ne la rottura.
La plv può variare in manie­
20:2 eicosadienoico
0,6
0,4
0,4
La canapicoltura recente po­
ra sensibile a seconda che l’enti­
22:0 beenico
0,1
0,1
0,1
ne le sue basi su presupposti
tà produttiva immetta il pro­
24:0
lignocerico
0,2
0,2
0,3
tecnici specifici e innovativi, in
dotto grezzo sul libero mercato
Altri acidi grassi
0,8
0,4
0,9
particolare per programmare il
affidandosi così a quotazioni
Gli acidi grassi evidenziati dall’asterisco rappresentano gli omega 6 e gli
momento ideale per la raccolta,
non sempre proporzionalmente
omega 3.
si effettuano continui monito­
remunerative, oppure che la
raggi per stabilire l’inizio della
stessa faccia parte di una filiera
fase di apertura delle bratteole che proteggono i semi di prima
che preveda un sistema integrato in grado di suddividere il valore
allegagione, quando questa fase interessa il 20% dei semi presenti
aggiunto dei derivati commerciali intermedi o finali, fra tutti i
nelle infiorescenze apicali e i rimanenti, seppur coperti dalle brat­
soggetti coinvolti.
teole assumono una colorazione castano­scura e migliorano il loro
grado di durezza, si interviene, indipendentemente dallo stadio
[ L’USO SANITARIO
vegetativo della coltivazione e quindi dal livello di umidità della
Gli utilizzi di derivati di Cannabis sativa in medicina sono moltepli­
biomassa complessiva, sostanzialmente si opera, a differenza del
ci e differenziati a seconda delle varie patologie, il riconoscimento
passato, con una biomassa ancora verde e vegeta, diminuendo in
delle loro virtù salutistiche si perde nella notte dei tempi. I derivati
tal modo problematiche di cascola precoce del seme, danni da
della Cannabis sativa utilizzati in medicina si differenziano per la
possibili attacchi di volatili e limitando i tempi di esposizione a
loro tipologia e soprattutto per il loro contenuto in THC (delta 9
danni causati da eventi atmosferici come grandine e forte ventosi­
tetraidrocannabinolo), un cannabinoide psicotropo presente in
tà.
percentuale variabile dallo 0,02% all’ 1,2%.
Le produzioni unitarie raggiungono mediamente i 10 quintali
Da evidenziare però che il seme di canapa e i suoi derivati (olio,
per ettaro di seme commerciabile e trasformabile.
farina, grassi) sono caratterizzati da contenuti in THC sostanzial­
Il seme raccolto deve essere immediatamente ventilato attra­
mente nulli, inferiori alla soglia di rilevabilità (­0,05%); i derivati
verso l’utilizzo di un essiccatoio a piani orizzontali fino al raggiun­
della canapa tessile, rappresentati dalla fibra e dal canapolo, non
gimento di 9 punti stabili percentuali di umidità, rispetto ai 29
superano lo 0,08% e infine i derivati con potere psicotropo di
gradi medi iniziali riscontrabili al momento della trebbiatura, in
alcune tipologie di canapa vietate, la cui commercializzazione è
questa fase le temperature dei termoconvettori non devono supe­
perseguita penalmente, possono superare, a seconda delle condi­
rare i 20 gradi.
zioni di coltivazione, l’1% (marijuana­hascish).
Il seme viene poi sottoposto a diversi interventi di vagliatura,
Si ricorda che Il tenore in THC per quanto riguarda le varietà
pulizia e depolverizzazione, al fine di eliminare corpi estranei
ammesse alla coltivazione ed elencate nel Catalogo europeo, rile­
come frammenti di canapolo, fibre, insetti comuni come miridi,
vabile attraverso una analisi specifica obbligatoria, non deve su­
cleoni, eccetera, in parte responsabili di fenomeni di alterazione e
perare lo 0,2%, pena la distruzione immediata delle piante da
instabilità dell’olio ottenuto a seguito della spremitura.
parte delle autorità competenti.
La somministrazione autorizzata di prodotti a base di cannabi­
[ I CONTI DELLA COLTURA DA SEME
noidi a pazienti con gravi malattie quali l’Aids e il tumore, ha
I costi unitari di produzione della canapa da seme oscillano dai
determinato un sensibile miglioramento dello stato di ansietà, un
1.200 ai 1.400 euro/ha a seconda delle diverse realtà aziendali,
abbassamento del dolore, un effetto anti­plasmodico ed una con­
incidono in particolare la struttura del terreno, il livello di mecca­
seguente stabilizzazione del peso corporeo, sono comunque in
nizzazione adottato e la distanza dagli impianti di prima trasfor­
corso sperimentazioni specifiche in Olanda e in Svizzera finalizza­
[ DOSSIER CANAPA ]
te a pianificare sistemi di cura internazionalmente riconosciuti ed
esemplificati.
[ GLI ACIDI GRASSI
L’olio di canapa, la cui composizione media % in acidi grassi è
riportata nella quarta tabella, si presta a più di una considerazione
in senso salutistico, per l’uso sia come alimento che come cosmeti­
co con effetti speciali sulla pelle. Per comprendere meglio i vantag­
gi che l’olio di canapa propone, è necessario considerare la sua
composizione in acidi grassi in generale e commentare i più signi­
ficativi. Ad una prima osservazione appare evidente la ridotta
presenza di acidi grassi saturi, l’elevato apporto di acidi grassi
polinsaturi e la presenza di acidi grassi con particolari caratteristi­
che.
Una prima riflessione va fatta sul rapporto fra gli acidi grassi
omega 6 e omega 3. Questo rapporto è noto da molto tempo per
rivestire grande importanza su alcuni eventi metabolici e per
essere un indicatore di salute per l’organismo umano. Nell’ali­
mentazione preistorica questo rapporto era di 1/1 consentendo
all’organismo di porre riparo ai rischi, ad esempio, delle patologie
cardiovascolari, come si è poi scoperto nei tempi più recenti. Un
basso rapporto omega 6 / omega 3, consente, infatti, di avere una
migliore utilizzazione degli omega 3, preziosi in tante funzioni e
processi metabolici dell’organismo umano.
La contemporanea presenza di acido linoleico e di acido linole­
nico nell’olio di canapa, nelle proporzioni di 3/1, consente la
Terra e Vita
67
migliore utilizzazione di quelle risorse metaboliche che favorisco­
no la produzione degli acidi grassi omega 3, quindi delle loro
funzioni.
L’interesse per l’olio di canapa, comunque, non si ferma solo a
questo punto. Esso, infatti, contiene anche l’acido gamma linoleni­
co, che, anche se presente non in quantità notevoli, saltando una
tappa del processo metabolico di trasformazione, facilita la produ­
zione dell’acido di­omo­gamma­linolenico, che produce prosta­
glandine antinfiammatorie ed anti aggreganti. Queste due azioni
risultano, nella pratica medica corrente, di grande efficacia nel
controllo del processo di coagulazione e nel controllo del processo
infiammatorio.
Relativamente a questo ultimo effetto, vale la pena di spendere
alcune parole. Per la possibilità che le sostanze lipidiche hanno di
essere assorbite attraverso la cute, questo olio si presenta di inte­
resse sia nell’uso cosmetico (quindi esterno) per favorire la morbi­
dezza e l’elasticità della cute, che per controllare quegli spiacevoli
eventi cutanei quali irritazioni, infiammazioni ecc. che oltre all’in­
conveniente di essere dolorosi, turbano anche l’aspetto estetico
della stessa pelle.
L’olio di canapa, inoltre, è anche una fonte eccellente di vitami­
na E, prevalentemente nella forma di gamma tocoferolo del quale
è nota l’importante attività antiossidante.
n
(*) Crpv di Cesena (www.crpv.it). (**) Facoltà di Medicina veterinaria,
Università di Bologna.