Eco Auto - Muoversi più sostenibile 2012 - ER Ambiente
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Eco Auto - Muoversi più sostenibile 2012 - ER Ambiente
ecO AutO Muoversi più sostenibile 2012 2 Questo volume fa parte delle “Guide” prodotte da E-R Ambiente, il portale della Regione Emilia-Romagna dedicato alla sostenibilità, che vogliono fornire utili informazioni ai cittadini per mettere al centro della propria attenzione, nelle piccole e grandi scelte quotidiane, il rispetto dell’ambiente. Le Guide sono aggiornate periodicamente grazie anche alle segnalazioni ed ai contributi di associazioni, aziende e semplici cittadini che possono rivolgersi direttamente alla redazione: [email protected] Attualmente sono scaricabili all’indirizzo http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/riferimenti-di-interesse/guide Eco-auto, muoversi sostenibile 2012 Mobilità leggera 2012 L’acqua protagonista Guida al consumo critico Guida al riciclaggio dei rifiuti Guida alla Ecocasa Lavorare “verde”: guida ai green jobs Per saperne di più: Numero verde ufficio relazioni con il pubblico 800-662200 http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/ 3 SOMMARIO Auto a basso impatto ambientale, come scegliere pag. 5 La normativa europea pag. 6 Le auto a benzina pag. 7 Le auto diesel pag. 8 Le auto ibride pag. 9 Le auto a benzina/Gpl pag. 9 La rete distributiva Gpl pag. 10 Le auto a benzina/metano pag. 10 La rete distributiva metano pag. 11 Le Euro 6 e le monovolume pag. 11 Le monovolume Gpl/benzina pag. 12 Le auto elettriche pag. 12 Mi Muovo Elettrico pag. 13 Consigli utili di guida per inquinare meno (Eco-drive) pag. 15 Il car sharing ed il car pooling pag. 15 I nuovi incentivi statali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni pag. 16 4 Auto a basso impatto ambientale, come scegliere A benzina, diesel, Gpl, metano, ibride, ibride plug-in ed elettriche. È davvero molto ampia la gamma di auto disponibili sul mercato. Talmente grande che chi si accinge per la prima volta a scegliere un modello si trova disorientato. Più facile invece il compito per chi ha una forte sensibilità ambientale, una fetta di popolazione sempre più in crescita e che nel prossimo futuro si allargherà ulteriormente. Ma come scegliere? Un aiuto fondamentale arriva dalle emissioni di anidride carbonica per chilometro lineare, parametro ormai presente in tutte le schede tecniche delle auto e nei listini delle riviste di settore. Certo, l’anidride carbonica emessa nell’ambiente dalle vetture non è l’unico fattore inquinante, ma sicuramente il principale. Intanto i nuovi diesel (in linea con le normative Euro 5) hanno ridotto moltissimo le emissioni di polveri sottili, le cosiddette Pm10. E lo stesso vale per i nuovissimi Euro 6, sempre a gasolio, che hanno abbattuto sensibilmente anche le emissioni di ossidi di azoto. Con il nuovo standard Euro 5, tutte le auto diesel montano il filtro anti particolato (FAP), che contribuisce alla riduzione delle polveri sottili (PM10). Inoltre sono già in commercio alcune auto che rispettano la norma Euro 6 (norma che sarà obbligo dal 2015) e, oltre a montare i FAP, dovranno avere anche dispositivi in grado di abbattere gli ossidi d’azoto (NOx). Resta però il problema dell’efficienza di questi dispositivi nel tempo; infatti la norma obbligherà dal 2015 i costruttori a garantire l’efficienza per 160.000 km. Senza peraltro dimenticare che, al momento, stiamo parlando di auto dai costi piuttosto elevati. Non a caso anche l’Ue, con il Regolamento (CE) 443/2009, ha imposto ai grandi costruttori una riduzione graduale delle emissioni di anidride carbonica delle vetture in commercio. Ma di quali parametri bisogna tener conto per scegliere l’auto “ecologica”? Ce ne sono alcuni che valgono sempre e altri che cambiano a seconda del tipo d’utilizzo della vettura. Tra i primi sicuramente ci sono la massa e i consumi. Un’auto grande inquina più di una piccola. Tra due veicoli equipaggiati con lo stesso motore che abbiano pesi differenti, quello più leggero consumerà e inquinerà meno. Allo stesso modo un’automobile che consuma molto carburante inquina più di un automobile poco energivora. Tra i parametri di cui tener conto a seconda dell’utilizzo che si fa dell’auto invece figurano la cilindrata, il luogo d’utilizzo e i chilometri percorsi. In genere le auto di grossa cilindrata inquinano più di quelle con motori dalla cubatura ridotta. Ma questo non è sempre vero. Ad esempio in autostrada un propulsore da 1.200 cc fa più fatica a mantenere medie di percorrenza elevate rispetto a un motore di cilindrata 5 maggiore. Uno sforzo maggiore significherà maggiori consumi ed emissioni inquinanti. Altro fattore di cui tener conto è il luogo d’utilizzo. Per chi si muove prevalentemente nei centri urbani sono consigliate vetture di piccola cilindrata. Al contrario per chi viaggia spesso e percorre soprattutto autostrade e strade extraurbane è meglio optare, quando possibile, per auto con una cilindrata e una potenza adeguata. Il luogo d’utilizzo è importante anche nella scelta del tipo di alimentazione. Prima di comprare una vettura a metano è consigliato verificare che esista nel proprio territorio una valida rete di distribuzione. Al Sud, per esempio, si contano circa 140 impianti di rifornimento (la Sardegna però ne è del tutto sprovvista) contro gli oltre 519 del Nord Italia (l’Emilia-Romagna ne conta 159). (www.federmetano.it). Questo parametro è importante anche per le vetture elettriche che oggi sono penalizzate da una rete di alimentazione (le classiche colonnine) ancora poco sviluppata e diffusa per lo più nelle grandi città. Poi c’è da tener conto dei chilometri percorsi, sia quotidianamente, che nell’arco dei 12 mesi. Ad esempio, secondo l’Agenzia Ambientale Europea (EEA), gli spostamenti medi non superano i 40 km, mentre lo spostamento medio in macchina è di 27 km; da qui risulta che l’auto elettrica, che oggi ha un’autonomia di almeno un centinaio di km, può coprire le esigenze medie di un gran numero di persone e quindi risulta conveniente. A un automobilista che invece percorre più di 15 mila chilometri l’anno non 6 conviene un’auto a benzina, perché il risparmio ottenibile con le altre alimentazioni - gasolio, Gpl, metano, elettrica - in termini di consumi consentirà nel giro di poco tempo di ammortizzare il maggior esborso effettuato al momento dell’acquisto (le vetture diesel infatti costano di più dei modelli equivalenti a benzina). Non per ultimo l’automobilista deve tener conto della disponibilità economica. Sebbene le auto ibride, elettriche, a metano e Gpl abbiano ancora dei prezzi superiori agli stessi modelli alimentati con carburanti tradizionali, rimangono le più performanti dal punto di vista ambientale. Ma non c’è da disperare, perché grazie alla stringente normativa europea e ai notevoli progressi tecnologici, le vetture alimentate con carburanti tradizionali sono in grado di offrire ugualmente delle buone perfomance. La normativa europea Gran merito dell’abbassamento delle emissioni inquinanti delle flotte automobilistiche va attribuito al Regolamento della Comunità europea 443/2009 entrato in vigore nell’aprile del 2009 (http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ. do?uri=CELEX:32009R0443:IT:NOT) che pone per la gamma di auto delle case un limite medio di 130 grammi di anidride carbonica per chilometro. Ma si sta decidendo di abbassarla ulteriormente. La commissione Ue, infatti, ha già annunciato alla case automobilistiche un provvedimento che porterebbe le emissioni massime a 95 g/km di Co2 entro il 2020. Questo limite si applica al 65% delle flotte dal gennaio 2012, al 75% dal 2013, all’80% dal 2014 e al 100% a partire dal 2015. L’obiettivo di lungo termine è di arrivare a 95 grammi di anidride carbonica per chilometro per il 2020. Non solo. Perché per chi non rispetta questo regolamento sono previste pesanti sanzioni. Qualora l’obiettivo annuale non venga raggiunto, i costruttori saranno sanzionati dalla Commissione Europea con una multa che, a partire dal 2019, sarà pari a 95 euro per grammo di Co2 in eccesso, moltiplicata per il numero di auto vendute. Attenzione però. Il limite non riguarda le emissioni dei singoli veicoli, ma la media di quelle dell’intera flotta prodotta da una casa automobilistica. Quindi il livello di emissione delle macchine più pesanti e potenti sarà compensato dalle city car e dai modelli con un minore impatto ambientale. E i risultati si vedono. Lo dimostrano i dati preliminari pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (http://www. eea.europa.eu/data-and-maps/data/ co2-cars-emission) relativi alla media di Co2 prodotta dalle nuove autovetture vendute nell’Ue lo scorso anno. Il report mostra un calo del 4,6 g/km di Co2 rispetto al 2010, il terzo più grande taglio annuale da quando è stato istituito il sistema di monitoraggio (2000). L’analisi dei dati dimostra che la media di Co2 emessa dalle vetture immatricolate nel 2011 si è assestata a 135,7 grammi di Co2 per chilometro, 4,6 grammi in meno del 2010. Di questo passo l’obiettivo europeo di 130 g Co2 per chilometro sarà raggiunto prima della scadenza del 2015. Le auto a benzina Le auto a benzina sono quelle con le emissioni di anidride carbonica per chilometro più elevate. Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte dalle case automobilistiche hanno però fatto passi in avanti. Come si vede nella tabella successiva alcuni modelli, rispetto all’anno scorso, hanno addirittura ridotto il livello di Co2. La necessità di renderle più ecologiche ha spinto i costruttori a diminuire la cilindrata dei motori (downsizing) e in certi casi a ridurre il numero di cilindri (vedi Fiat 500 Twin Air) supportando la potenza persa con l’adozione del turbo. Queste innovazioni hanno permesso alle auto alimentate a benzina di raggiungere livelli interessanti dal punto di vista delle emissioni inquinanti. Se si considera poi che il loro prezzo di partenza è il più basso tra le varie alimentazioni (a parità di modello), sono consigliate per chi vuole spendere meno e percorre meno di 15 mila chilometri l’anno. 7 Alcuni esempi di modelli di auto a benzina Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Fiat 500 0.9 TwinAir Turbo 92 13.150 Smart Fortwo 1.000 (45 kW) MHD Coupè 97 10.380 Lancia Ypsilon 09 T.air 85 cv 5 p. S&S DFN 97 16.000 Kia Picanto 1.0 99 10.400 Toyota iQ 1.0 99 13.700 Nissan Micra 1.2 12v DIG-S 98 CV 5p 99 14.900 Suzuki Alto 1.0 5p L 103 7.965 Nissan Pixo 1.0 5p 103 8.300 Peugeot 107 1.0 99 9.750 Citroen C1 1.0 99 9.450 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) Le auto diesel Le auto diesel hanno compiuto progressi, sia in termini di prestazioni (grazie ai sistemi di iniezioni diretta common rail) che di emissioni. I loro motori hanno sempre avuto basse emissioni di anidride carbonica per chilometro; il loro problema semmai sono le Pm10, le cosiddette polveri sottili, che recentemente si sono ridotte grazie all’adozione dei filtri Fap (Filtro anti particolato). Da gennaio 2011, infatti, sui modelli Euro 5 è diventato di serie questo genere di filtri. I modelli Euro 6 (il cui standard sarà obbligatorio dal 2015) saranno poi ancora più efficienti dal punto di vista ambientale, grazie al catalizzatore Src che è in grado di abbattere sensibilmente gli ossidi di azoto. Le prestazioni delle vetture diesel sono molto simili ai modelli a benzina, men8 tre il carburante è un po’ più economico rispetto alla verde. Consumano meno delle “sorelle” a benzina a parità di cilindrata e prestazioni, ma hanno un prezzo di listino più elevato. Le auto ibride Dal punto di vista ambientale l’ibrido è sicuramente il motore del presente per la mobilità urbana. Questo tipo di tecnologia, che integra il motore termico (il classico motore a benzina, gasolio, Gpl o gas) a quello elettrico, ottiene buoni risultati in termini di consumi, garantendo basse emissioni di anidride carbonica anche per auto di media grandezza. Non a caso sono molto utilizzate dai tassisti. E se oggi il motore termico è ancora predominante rispetto all’elettrico, a breve è prevedibile che le parti si invertiranno. Alcuni esempi di modelli di auto diesel Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Smart Fortwo 800 40 kW Coupé Cdi 86 11.900 Seat Ibiza (St) 1.2 CR (3p) Reference 99 13.800 Skoda Fabia 1.2 Tdi Cr 75 (5p) Greenline 89 15.260 Volkswagen Polo 1.2 (3p) Bluemotion 89g 89 16.450 Citroen C3 1.4 e-Hdi 70 airdream. Seduction 87 16.750 Renault Twingo 1.5 dCI 75 Cv Live 90 13.700 Opel Corsa 1.3 CDTI 35 Cv ecoF. 94 16.200 Renault Clio 1.5 Dci 8V 83gr 83 17.000 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) La parte elettrica crescerà man mano e oggi il primo esempio è l’ibrido plug-in (ovvero ricaricabile). Le auto a benzina/Gpl Le auto alimentate a benzina/Gpl sono molto ecologiche quando si sfrutta l’alimentazione a gas. Emettono tra il 20 e il 30% in meno di particolato (Pm10), e il 50% in meno di anidride carbonica rispetto ad analoghi modelli a benzina. Di contro, con un litro di Gpl si fa il 25% di strada in meno se confrontato con un litro di super. E se si si sfrutta la sola alimentazione a benzina, la vettura consuma il 10% in più rispetto agli stessi modelli non bifuel. Alcuni esempi di modelli di auto ibride Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Toyota Prius Plug-in 49 39.600 Toyota Yaris 79 17.500 Lexus CT 200h 87 29.200 Opel Ampera 27 45.500 Honda Insight Elegance 96 21.150 Citroen Ds5 hibrid airdream Chic 99 37.350 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) 9 Per quegli esemplari che non adottano l’impianto Gpl sin dalla costruzione, e dove il classico “bombolone” viene montato in un secondo momento, taluni studi rilevano un aumento dell’inquinamento rispetto ai modelli prodotti direttamente con l’alimentazione a gas, ed un’accelerazione dell’usura del motore (nella tabella le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina e metà Gpl, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni). In conclusione le vetture bifuel benzina/ Gpl sono consigliate per chi percorre molti chilometri l’anno, per chi non vuole limitazioni in città (possono però sostare nei parcheggi sotterranei solo fino al primo piano interrato) e in un’area dove la rete di distribuzione sia sufficiente. La rete distributiva Gpl La rete di impianti Gpl in Italia è abbastanza capillare. Conta infatti 3.105 distributori sparsi quasi in tutto il territorio nazionale1 (http://www.ecomotori.net/ distributori/gpl/italy). 1 Fonte: Fonte: http://ecomotori.net L’unica regione che fa eccezione è la Val d’Aosta dove ne sono presenti solo 4. Primeggiano invece Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna che contano rispettivamente 393, 373 e 357 impianti. Le auto a benzina/metano Le auto bifuel benzina/metano sono tra le più ecologiche, ma ovviamente solo quando viaggiano sfruttando il gas naturale. In questo caso emettono il 50% in meno di ossidi di azoto e il 25% in meno di anidride carbonica allo scarico per chilometro rispetto a un analogo modello alimentato a benzina (scarso anche il valore relativo al particolato). Viceversa quando si viaggia a benzina consumano il 10% in più. Anche nella tabella sottostante le emissioni di anidride carbonica allo scarico per chilometro sono calcolate con metà serbatoio di benzina e metà di metano, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni. Non solo: va tenuto conto che i modelli in questione hanno valori più alti rispetto alle auto bifuel benzina/Gpl in quanto sono di cilindrata decisamente maggiore. Con Alcuni esempi di modelli di auto Gpl Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Hyundai i 10 1.1 12v BlueDrive Gpl Like 110 10.250 Suzuki Alto 1.0 Gpl 5p L 103 9.465 Tata Vista 1.4 Safire Bifuel (gpl) 139 10.810 Fiat Panda 1.2 Easy Power Pop 120 12.200 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) 10 motori piccoli, infatti, le auto a metano offrono prestazioni decisamente limitate. Anche in questo caso per le auto non uscite dalla fabbrica con l’alimentazione a metano, quelle sulle quali viene montato dopo l’impianto, il cosiddetto “bombolone”, taluni studi rilevano che tali auto inquinerebbero di più dei modelli con l’alimentazione a metano di serie ed accelererebbero l’usura del motore. Sono consigliate per chi percorre molti chilometri l’anno, per chi non vuole limitazioni in città, e si muove in regioni dove la rete di distributori a metano è abbastanza estesa (molto capillare al Centro-Nord). La rete distributiva MEtano La rete di distribuzione del metano conta in Italia 916 impianti (http://www. ecomotori.net/elenco-distributori/ elenco-distributori-metano.html). Ma non sono egualmente distribuiti sul territorio. Mentre in Emilia-Romagna (160), Veneto (123) e Lombardia (131) la rete è capillare, in altre regioni è talmente risicata che rende conveniente la scelta del metano solo nel caso si abbia un distributore a portata. In Sardegna ad esempio non è presente alcun impianto, in Val d’Aosta 2, in Friuli Venezia Giulia e Molise 3, in Basilicata 7, Calabria 9, in Liguria 7. Le Euro 6 e le monovolume Se si ha la necessità di acquistare un’auto di grandi dimensioni, i migliori modelli dal punto di vista ambientale sono quelli che rispettano la normativa Euro 6. Tra questa categoria ricordiamo quelli alimentati a gasolio, per i quali - oltre al filtro antiparticolato (Pm10) - è già di serie anche il catalizzatore Src che abbatte sensibilmente gli ossidi di azoto. Modelli Euro 6 che però, se si esclude la Fiat 500 e la Mazda (ma ci sono anche altri modelli) per ora vedono la prevalenza delle auto di lusso. Chi cerca un’auto famigliare può anche optare per una monovolume, una vettura caratterizzata da un’elevata spaziosità longitudinale e verticale dell’abitacolo, ma non per forza da grandi dimensioni e peso. Ciò consente a questo tipo di auto di consumare meno e quindi anche di inquinare meno. Alcuni esempi di modelli di auto a benzina/metano Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Tata Vista 1.4 Safire Bi Fuel (Metano) 5p 139 11.660 Opel Zafira Tourer 1.6 econ Turbo 129 29.550 Fiat Panda 1.4 Natural Power 139 14.450 Fiat Punto 1.4 8V 3p Natural Power 148 14.850 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) 11 Le monovolume Gpl/benzina Se si desidera invece una monovolume alimentata a Gpl/benzina ecco la classifica (tabella a pagina 13) delle più performanti a livello ambientale (le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina e metà Gpl, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni). Le auto elettriche Il mercato delle auto elettriche in Italia fatica a decollare e questo nonostante gli investimenti fatti da alcune case automobilistiche. In media tali vetture a “emissioni zero” percorrono più di 150 chilometri con una batteria a piena carica. Un’autonomia sufficiente agli spostamenti in città, ma che ancora relega questo tipo di veicoli al ruolo di seconda auto. Per ricaricare la batteria in modo completo servono 8 ore, ma ne potrebbero bastare un paio nel caso si utilizzasse una presa di ricarica rapida. Alcuni esempi di modelli di auto Euro 6 Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Fiat 500 L 1,4 95 Cv Pop 145 15.550 Volkswagen Passat CC 2.0 TDI Blue TDI 139 35.800 Mazda Cx5 Skyactive D 150 Essence 119 24.900 Audi A4 3.0 TDI 149 48.450 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) Alcuni esempi di modelli di auto monovolume Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Suzuky Splash 1.0 VVT 109 11.990 Renault Modus 1.5 dCi 75 Cv Wave 107 15.200 Renault Grand Modus 1.5 dCi 75 Cv Wave 107 15.950 Skoda Roomster 1,2 TDI Cr greenline 75 Cv 109 17.700 Opel Meriva 1.3 CDTI 95 Cv Ecol 109 19.750 Lancia Musa 1.3 Mjt 95Cv Gold 114 20.950 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) 12 Alcuni esempi di modelli di auto Gpl/benzina Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Giulietta 1.4 Turbo 120 Cv Gpl 149 22.370 Nissan Qashqai 1.6 Gpl Ecovista 144 21.160 Fiat Idea 1.4 Easy Power 145 16.090 Lancia Musa 1.4 8V Ecochic Gpl Diva 145 18.100 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) Le prestazioni sono discrete e la rumorosità in marcia è praticamente nulla. Per alcune vetture le ricariche costano 25 euro al mese grazie a un abbonamento flat. I prezzi delle auto però sono ancora molto alti per il mercato di massa. Il Parlamento ha appena approvato il Decreto sviluppo n. 83 che prevede 5000 euro di bonus per le auto che hanno emissioni di Co2 inferiori a 50 (e quindi anche le elettriche); 4000 per quelle che emettono Co2 fino a 95 e 2000 fino a 120. Nel 2015, ultimo anno per questi incentivi, le cifre scenderanno rispettivamente a 3500, 2000 e 1800. Tali incentivi riguardano però soprattutto le flotte aziendali. La Francia (luglio 2012) ne ha votato uno di 7.000 euro per l’acquisto di auto elettriche e 4.000 euro per quelle ibride. Senza incentivi, dicono gli esperti, il mercato langue. Secondo Quattroruote le auto elettriche vendute senza incentivi l’anno scorso sono passate da 47 a 23. Il Ministero dell’Ambiente sta pensando di costruire una piattaforma di imprese italiane per l’auto elettrica con sede probabilmente a Imola. Sono però attivi anche progetti pilota che coinvolgono i cittadini. La forma più utilizzata è quella del noleggio delle auto con canoni mensili flat per la ricarica delle auto a 25 euro. MI MuOVO ELETTRICO È il piano di mobilità elettrica della Regione Emilia-Romagna, partito nel 2010 con la sottoscrizione del primo accordo per favorire lo sviluppo della mobilità elettrica, oggi è attivo su tutto il territorio regionale e coinvolge i principali comuni ed i distributori di energia elettrica Enel ed Hera. Grazie agli accordi sottoscritti è in fase di realizzazione una infrastruttura innovativa di ricarica per i veicoli elettriciintegrata alla tessera regionaletreno+bus “Mi Muovo” del trasporto pubblico”. I distributori promuovono le infrastrutture di ricarica elettrica sul territorio, mentre i Comuni collaborano per l’individua13 zione dei punti di ricarica.Tutto questo a costo zero per gli Enti pubblici. Già oggi sono attivi 35 punti di ricarica, da Piacenza a Rimini. Quando il progetto sarà terminato, le colonnine di ricarica di Hera e Enel per veicoli elettrici saranno circa 120. Il numero è limitato, si badi bene, ma l’infrastruttura di ricarica è pensata principalmente per le emergenze, cioè per il cosiddetto biberonaggio dell’auto (in altre parole quando un utente collega l’auto alla colonnina e lo fa solo per piccole ricariche e per avere la propria batteria al massimo di carica) e per creare un senso di sicurezza nei nuovi utilizzatori. Non a caso l’ubicazione ed il numero delle colonnine è frutto di piani specifici per la mobilità elettrica sviluppati da ogni singolo comune. Grazie all’utilizzo dello standard “Mi Muovo” è garantita anche l’interoperabilità della rete, Vale a dire che un cliente di ENEL potrà ricaricarsi in una colonnina di HERA e viceversa, utilizzando la smart card “Mi Muovo”. I progetti pilota sono a zero emissioni in quanto Hera ed Enel si sono impegnati a fornire energia proveniente solo da fonti rinnovabili. Inoltre per facilitare la mobilità elettrica a livello extraurbano, la Regione ha firmato un accordo con molti Comuni dando via al processo di armonizzazione delle regole di accesso nei centri storici. Grazie a questo accordo, oggi i veicoli elettrici possono accedere alle ZTL senza limitazioni temporanee (24 ore su 24) e parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu per le auto. È necessario però prima iscriversi al servizio. Per saperne di più: (http://mobilita.regione.emilia-romagna. it/mobilita-elettrica) Perché puntare sulle auto elettriche Ecco sei validi motivi per puntare sulle auto elettriche: 1) Azzerano l’inquinamento acustico. 2) Azzerano l’inquinamento e l’emissione di gas serra se alimentati da fonti rinnovabili. Alcuni esempi di modelli attualmente in listino di auto elettriche Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Citroen C-Zero Full Elettric 0 28.311 Peugeot iOn Access 0 28.318 Nissan Leaf Elettrico Sincrono Trifase 0 38.500 Mitsubishi i – Miev 5 p 0 36.803 Renault Fluence Z.E. 0 28.200 Smart Fortwo Electric Drive 0 24.000 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2012 (Fonte tabella: Quattroruote) 14 3) R iducono il costo della mobilità grazie alla maggiore efficienza dei motori elettrici. 4) R iducono la dipendenza dai combustibili fossili e possono fungere da incentivo indiretto per le fonti rinnovabili. 5) P ossono essere parte integrante delle “smart grid” (rete elettrica intelligente). 6) C onsentono la progettazione di una mobilità extraurbana. Una flotta elettrica In Emilia-Romagna è già presente una discreta flotta di veicoli puramente elettrici. Tra tutti gli enti pubblici si contano più di 500 veicoli solo elettrici. La parte da leone è fatta dal Comune di Reggio Emilia che nel 2003 ha vinto il premio dalla WEVA (Word Electric Veichle Association), per essere la prima città d’Europa per l’uso e la diffusione del veicolo elettrico in ambito urbano e nel 2011 ha vinto la prima edizione di “Città Elettrica” promossa dal CIVES (Commissione italiana veicoli elettrici stradali) . Tanto successo è legato alle scelte del Comune di puntare sull’elettrico già una decina di anni fa e non a caso la TIL, società partecipata dal Comune, è leader nazionale per il noleggio di auto elettriche. Consigli utili di guida per inquinare meno (Eco-drive) Per inquinare meno, oltre alla scelta dell’auto, è importante avere un corretto stile di guida. Innanzitutto va evitata una guida nervosa: le accelerazioni improvvise fanno consumare di più e inquinare di più. Anche viaggiare con i pneumatici sgonfi, oltre che a mettere a repentaglio la propria incolumità, peggiora le cose. Bisogna poi evitare di accendere l’aria condizionata quando non è strettamente necessario, perché aumenta i consumi del 20%. Viaggiare con tutti i finestrini aperti invece fa crescere i consumi del 10%. Infine è importante smontare gli accessori dall’auto se non vengono utilizzati: i portasci, i portabici, i portapacchi, i carrelli. Per ogni 30 chili di carico i consumi crescono dell’1,5% . Una corretta manutenzione dell’auto rappresenta dunque un elemento importante per sviluppare una mobilità più sostenibile. Il car sharing ed il car pooling Il car sharing, auto condivisa, è un servizio che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell’utilizzo fatto. Il car pooling, auto di gruppo, è una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto. La Regione Emilia-Romagna è impegnata anche nell’incentivazione del car sharing, un servizio innovativo a condizioni estremamente favorevoli riservate ai collaboratori regionali, realizzato in collaborazione con l’azienda di trasporti ATC di Bologna (ora TPER Spa). Per incentivare l’uso condiviso del mezzo individuale inoltre la Regione riserva parcheggi aziendali ai collaboratori che aderiscono al car-pooling in qualità di conducenti, concedendoli gratuitamente a chi trasporta almeno due colleghi. Tali modalità di spostamento rappresentano delle alternative modali motorizzate all’uso del veicolo privato individuale. 15 I nuovi incentivi statali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni I l Governo ha inserito nel decreto legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134 (entrata in vigore il 18 agosto 2012, recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”), “Nuove disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni”. A partire dal 2013 fino al 2015 saranno incentivati i veicoli a trazione elettrica, ibrida, a GPL, a metano, a biometano, a biocombustibili e a idrogeno, che producono emissioni di anidride carbonica (CO2) allo scarico non superiori a 120 g/km, e ridotte emissioni di ulteriori sostanze inquinanti. Si potrà quindi godere di incentivi sull’acquisto, rottamando il vecchio veicolo, per tutti i veicoli: dai ciclomotori ai motocicli e quadricicli, dalle auto ai furgoni. Chi acquisterà un veicolo nuovo, rottamando il vecchio, avrà un contributo pari a: 20% del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 5.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 50 g/ km. Si tratta evidentemente di veicoli elettrici: in questo caso, se l’acquirente è un privato, è previsto l’incentivo anche senza la rottamazione del vecchio veicolo. 15% del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 3.500 euro, 16 per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 20% del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 4.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 15% del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 3.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/ km; 20% del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 2.000 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km; 15% del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 1.800 euro, per i veicoli a basse emissioni complessive che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km. Il contributo sull’acquisto verrà suddiviso in parti uguali tra lo Stato e il venditore del veicolo nuovo. Il contributo sarà possibile se il veicolo da rottamare è della stessa categoria del nuovo e risulti immatricolato almeno dieci anni prima della data di acquisto del veicolo nuovo. Il veicolo da rottamare dovrà inoltre essere di proprietà da almeno un anno. Progetto e coordinamento editoriale: Servizio comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione Regione Emilia-Romagna Supervisione editoriale: Pier Francesco Campi Redazione e impaginazione: Ex-Press Comunicazione Si ringraziano, per la collaborazione: Luca Buzzoni, Andrea Normanno, Teresa Sblendorio, Tommaso Simeoni, Valentina Veronesi e Marco Zagnoni della Direzione Generale Reti infrastrutturali, logistica e Sistemi di mobilità della Regione Emilia-Romagna, Rosanna Berzioli di CIVES CEI 18 Le Guide di: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/