Quali sono le opere di misericordia?

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Quali sono le opere di misericordia?
27.6.2015
Papa Francesco per l'Anno Santo raccomanda di compiere opere di
misericordia. Ma che cosa sono e quali sono?
"Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di
gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la
parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo
con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita
nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra
nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre
il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro
peccato." Papa Francesco, Bolla Misericordiae Vultus, 2.
1. Che cosa sono le opere di misericordia?
Le opere di misericordia sono azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro
prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali. Istruire, consigliare, consolare,
confortare sono opere di misericordia spirituale, come pure perdonare e
sopportare con pazienza. Le opere di misericordia corporale consistono
segnatamente nel dare da mangiare a chi ha fame, nell'ospitare i senza tetto, nel
vestire chi ha bisogno di indumenti, nel visitare gli ammalati e i prigionieri, nel
seppellire i morti. Tra queste opere, fare l'elemosina ai poveri è una delle principali
testimonianze della carità fraterna: è pure una pratica di giustizia che piace a Dio.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 2447
Contemplare il mistero
È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di
misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra
coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre
di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia
divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché
possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di
misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati,
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vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati,
seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale:
consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli
afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare
Dio per i vivi e per i morti.
Papa Francesco, Bolla Misericordiae Vultus, 15.
La misericordia non si limita a un mero atteggiamento di compassione: la
misericordia è sovrabbondanza di carità che, simultaneamente, comporta
sovrabbondanza di giustizia. Misericordia vuol dire mantenere il cuore in carne
viva, umanamente e soprannaturalmente pervaso da un amore forte, abnegato,
generoso. San Paolo, nel suo inno alla carità, ne parla così: La carità è paziente,
è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non
manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del
male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre,
tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
San Josemaría Amici di Dio, 232
Non puoi pensare agli altri come fossero dei numeri o degli scalini per
arrampicarsi; oppure come fossero massa da esaltare o da umiliare, da adulare o
disprezzare, a seconda dei casi. Prima di ogni altra cosa, devi pensare agli altri, a
coloro che ti sono vicini, stimandoli per quello che sono: figli di Dio, con tutta la
dignità di questo titolo meraviglioso.
Con i figli di Dio dobbiamo comportarci come figli di Dio: il nostro amore deve
essere abnegato, quotidiano, ricco di mille sfumature di comprensione, di
sacrificio silenzioso, di donazione nascosta. È questo il bonus odor Christi che
faceva dire a quelli che vivevano tra i primi fratelli nella fede: Guardate come si
amano!
San Josemaría È Gesù che passa, 36
2. Quali sono le opere di misericordia?
Le opere di misericordia sono quattordici: sette corporali e sette spirituali.
Opere di misericordia corporale:
1. Dar da mangiare agli affamati.
2. Dar da bere agli assetati.
3. Vestire gli ignudi.
4. Alloggiare i pellegrini.
5. Visitare gli infermi.
6. Visitare i carcerati.
7. Seppellire i morti.
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Opere di misericordia spirituale:
1. Consigliare i dubbiosi.
2. Insegnare agli ignoranti.
3. Ammonire i peccatori.
4. Consolare gli afflitti.
5. Perdonare le offese.
6. Sopportare pazientemente le persone moleste.
7. Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Le opere di misericordia corporali, in massima parte, vengono da una lista fatta
dal Signore nella sua descrizione del Giudizio Finale.
L'elenco delle opere di misericordia spirituali la Chiesa l'ha preso da altri testi della
Bibbia e da atteggiamenti ed insegnamenti di Cristo stesso: perdono, correzione
fraterna, consolazione, sopportare la sofferenza, ecc.
3. Che effetto hanno le opere di misericordia in chi le pratica?
L'esercizio delle opere di misericordia comunica grazie a chi le esercita. Nel
Vangelo di Luca Gesù dice: «date e vi sarà dato». Perciò con le opere di
misericordia facciamo la volontà di Dio, diamo agli altri qualcosa di nostro e il
Signore ci promette che anche Lui darà a noi quello di cui possiamo avere
bisogno.
D'altra parte, le opere buone sono uno dei mezzi per cancellare la pena che resta
nell'anima per i nostri peccati già perdonati. Le opere di misericordia sono
certamente opere buone. "Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia"
(Mt 5,7) è una delle beatitudini.
Inoltre le opere di misericordia ci aiutano ad avanzare sulla strada verso il cielo,
perché ci fanno assomigliare a Gesù, nostro modello, che ci ha insegnato come
deve essere il nostro atteggiamento verso gli altri. Nel Vangelo di Matteo (6,
19-21) si trovano queste parole di Cristo: «Non accumulatevi tesori sulla terra,
dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano;
accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e
dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche
il tuo cuore». Seguendo questo insegnamento del Signore cambiamo i beni
temporali in quelli eterni, che sono quelli che hanno davvero valore.
Contemplare il mistero
Pensa prima agli altri. Così passerai per questa terra, con errori, certo — sono
inevitabili —, ma lasciando un solco di bene.
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E quando giungerà I'ora della morte, e giungerà inesorabilmente, la accoglierai
con gioia, come Cristo, perché come Lui anche noi risusciteremo per ricevere il
premio del suo Amore.
San Josemaría Via Crucis, 14
Conoscere Gesù, pertanto, significa renderci conto che la nostra vita non può
avere altro senso che quello di darci al servizio degli altri. Un cristiano non può
fermarsi ai suoi problemi personali, perché deve vivere al cospetto della Chiesa
universale, pensando alla salvezza di tutte le anime.
San Josemaría È Gesù che passa, 145
Dare la vita per gli altri. Soltanto così si vive la vita di Gesù Cristo e diventiamo
una sola cosa con Lui.
San Josemaría Via Crucis, 14
Le opere di misericordia corporale: breve spiegazione
San Matteo riporta il racconto del Giudizio Finale (Mt 25,31-46): «Quando il Figlio
dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua
gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e
le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla
creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e
mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a
trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo
vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a
visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete
fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà
anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco
eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi
avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero
e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi
avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto
affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo
servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno:
questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
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1) Dar da mangiare agli affamati e 2) Dar da bere agli assetati
Queste due prime opere di misericordia si complementano a vicenda e si
riferiscono all'aiuto che dobbiamo procurare in cibo e altri beni ai più bisognosi, a
quelli che non hanno l'indispensabile per mangiare ogni giorno.
Gesù, secondo quanto riporta il Vangelo di San Luca, raccomanda: «Chi ha due
tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto» (Lc 3, 11).
3) Vestire gli ignudi
Quest'opera di misericordia è diretta a rispondere ad un'altra necessità
fondamentale: il vestito. Molte volte viene facilitata dalle raccolte di abiti che si
fanno nelle parrocchie o in altri centri. Al momento di donare il nostro vestiario ci
farà bene pensare che possiamo dare quello che ci avanza o che non ci serve
più, ma che possiamo dare anche qualcosa di quello che ci serve.
Nella lettera di Giacomo siamo incoraggiati ad essere generosi: «Se un fratello o
una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice
loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario
per il corpo, a che cosa serve?» (Gc 2, 15-16).
4) Alloggiare i pellegrini
Anticamente ospitare i pellegrini era una questione di vita o di morte, per le
difficoltà e i rischi dei viaggi; oggi in genere non è più così. Potrebbe però toccarci
di accogliere qualcuno nella nostra casa, non per pura ospitalità di amicizia o di
famiglia, ma per qualche vera necessità.
5) Visitare gli infermi
Si tratta di una vera attenzione ai malati e agli anziani, sia dal punto di vista fisico,
che nel fare loro un po' di compagnia.
Il miglior esempio della Sacra Scrittura è la parabola del Buon Samaritano, che
curò il ferito e, non potendo continuare ad occuparsene direttamente, affidò le
cure necessarie ad un altro, offrendogli di pagarle (cfr. Lc 10, 30-37).
6)Visitare i carcerati
Quest'opera di misericordia consiste nell'andare a trovare i carcerati e prestare
loro non solo aiuto materiale ma anche un'assistenza spirituale che serva loro per
migliorare come persone, correggersi, imparare un lavoro che possa essere loro
utile quando termini la pena, ecc.
Significa anche riscattare gli innocenti e i sequestrati. Nell'antichità i cristiani
pagavano per liberare gli schiavi e si scambiavano con prigionieri innocenti.
7) Seppellire i morti
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Cristo non aveva posto in cui riposare. Un amico, Giuseppe di Arimatea, gli
cedette la sua tomba. Non solo, ma ebbe anche il coraggio di presentarsi davanti
a Pilato e chiedergli il corpo di Gesù. Anche Nicodemo aiutò a seppellirlo. (Gv 19,
38-42)
Seppellire i morti sembra un comandamento superfluo, perché -di fatto- tutti
vengono sepolti. Tuttavia, per esempio in tempo di guerra, può essere una
comando molto esigente. Perché è importante dare degna sepoltura al corpo
umano? Perché il corpo umano è stato dimora dello Spirito Santo. Siamo "tempi
dello Spirito Santo" (1Cor 6,19).
Contemplare il mistero
Per aiutare veramente gli altri, dobbiamo amarli di un amore di comprensione e di
donazione, pieno di affetto e di consapevole umiltà. Il Signore, infatti, volle
riassumere tutta la Legge in quel duplice comandamento che in realtà è unico:
amare Dio e amare il prossimo, con tutto il nostro cuore.
Forse ora pensate che a volte i cristiani — tu e io, non gli altri — dimenticano le
applicazioni più elementari di questo dovere. Forse pensate al permanere di tante
ingiustizie, agli abusi non aboliti, alle discriminazioni trasmesse da una
generazione all'altra, sempre in attesa che si operi una soluzione radicale.
Non devo, non è mio compito, proporvi le soluzioni pratiche di questi problemi.
Però, come sacerdote di Cristo, è mio dovere ricordarvi ciò che dice la Sacra
Scrittura. Meditate la scena del giudizio come Gesù stesso la descrive: Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi
angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e
non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi
avete vestito; malato e in carcere e non mi avete visitato.
Un uomo o una società che non reagiscano davanti alle tribolazioni e alle
ingiustizie, e che non cerchino di alleviarle, non sono un uomo o una società
all'altezza dell'amore del Cuore di Cristo. I cristiani — pur conservando sempre la
più ampia libertà di studiare e di mettere in pratica soluzioni diverse, e godendo
pertanto di un logico pluralismo — devono coincidere nel comune desiderio di
servire l'umanità. Altrimenti il loro cristianesimo non sarà la Parola e la Vita di
Gesù; sarà un travestimento, un inganno, di fronte a Dio e di fronte agli uomini.
San Josemaría È Gesù che passa, 167
Grazie, Gesù mio!, perché hai voluto farti perfetto Uomo, con un Cuore amante e
amabilissimo, che ama fino alla morte e soffre: che si riempie di gioia e di dolore;
che si entusiasma per i cammini degli uomini, e ci mostra quello che conduce al
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Cielo; che si sottomette eroicamente al dovere, e si lascia condurre dalla
misericordia; che veglia sui poveri e sui ricchi; che si prende cura dei peccatori e
dei giusti...
— Grazie, Gesù mio, e dacci un cuore a misura del Tuo!
San Josemaría Solco, 813
È l'amore che dà senso al sacrificio. Ogni madre sa bene che cos'è il sacrificio per
i figli: non si tratta solo di dedicare loro alcune ore, ma di spendere per il loro bene
tutta la vita. Vivere dunque pensando agli altri, usare i beni in modo tale che non
manchi qualcosa da offrire agli altri: ecco le dimensioni della povertà, che
garantiscono un effettivo distacco.
San Josemaría Colloqui, 111
Le opere di misericordia spirituale: breve spiegazione
1) Consigliare i dubbiosi
Uno dei doni dello Spirito Santo è il dono del Consiglio. Perciò, chi vuole dare un
buon consiglio deve, prima di tutto, essere in sintonia con Dio, perché non si tratta
di dare opinioni personali, ma di consigliare bene chi ha bisogno di una guida.
2) Insegnare agli ignoranti
Consiste nell'insegnare all'ignorante in qualsiasi materia: anche in temi religiosi.
Questo insegnamento può avvenire attraverso gli scritti o la parola, per mezzo di
qualunque mezzo di comunicazione o direttamente.
Come dice il libro di Daniele, "coloro che avranno indotto molti alla giustizia
risplenderanno come le stelle per sempre" (Dn 12, 3b).
3) Ammonire i peccatori
La correzione fraterna è spiegata da Gesù stesso nel Vangelo di Matteo: «Se il
tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo;
se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello» (Mt 18, 15-17).
Dobbiamo correggere il nostro prossimo con mitezza ed umiltà. Molte volte sarà
difficile farlo, però in quei momenti possiamo ricordarci di quello che dice
l'apostolo Giacomo alla fine della sua lettera: «Chi riconduce un peccatore dalla
sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Gc
5,20).
4) Consolare gli afflitti
Consolare gli afflitti, chi soffre qualche difficoltà, è un'altra opera di misericordia
spirituale.
Molte volte comprenderà anche il dare un buon consiglio, che aiuti a superare
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quella situazione di dolore o di tristezza. Essere vicini ai nostri fratelli in ogni
momento, ma soprattutto in quelli più difficili, mette in pratica il comportamento di
Gesù che aveva compassione del dolore altrui. Un esempio si trova nel Vangelo
di Luca. Si tratta della resurrezione del figlio della vedova di Naim: "Quando fu
vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di
una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il
Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si
avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico
a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua
madre". (Lc 7, 12-15)
5) Perdonare le offese
Nel Padre Nostro diciamo: "rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai
nostri debitori" e il Signore stesso chiarisce: «se voi infatti perdonerete agli altri le
loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non
perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe»(Mt. 6,
14-15).
Perdonare le offese significa superare la vendetta e il risentimento. Significa
anche trattare con amabilità chi ci ha offeso.
Il migliore esempio di perdono nell'Antico Testamento è quello di Giuseppe, che
perdonò i suoi fratelli che avevano cercato di ucciderlo e poi di venderlo. «Ma ora
non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha
mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.» (Gen. 45, 5)
E il perdono più grande del Nuovo Testamento è quello di Gesù in croce, che ci
insegna che dobbiamo perdonare tutto e sempre: «Padre, perdona loro, perché
non sanno quello che fanno» (Lc. 23, 34).
6) Sopportare pazientemente le persone moleste
La pazienza di fronte ai difetti altrui è una virtù e un'opera di misericordia.
Tuttavia, c'è un consiglio molto utile: quando sopportare questi difetti fa più danno
che bene, con molta carità e dolcezza, si deve dare un avvertimento.
7) Pregare Dio per i vivi e per i morti
San Paolo raccomanda di pregare per tutti, senza distinzione, anche per i
governanti e per quelli che stanno al potere, perché "egli vuole che tutti gli uomini
siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità"(cfr. 1Tim 2, 1-4).
I defunti che si trovano in purgatorio dipendono dalle nostre preghiere. È un'opera
buona pregare per loro perché siano liberati dai loro peccati. (cfr. 2Mac 12, 46)
Papa Francesco chiede spesso a tutti i cristiani e alle persone di buona volontà di
pregare in modo particolare per i cristiani perseguitati. Possiamo esaminarci su
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come assecondiamo questo desiderio del Papa, perché i nostri fratelli nella fede
sentano il conforto della nostra preghiera.
Contemplare il mistero
Dobbiamo aprire gli occhi, dobbiamo guardare attorno a noi e riconoscere gli
appelli che Dio ci rivolge attraverso il nostro prossimo. Non possiamo volgere le
spalle alla gente e rinchiuderci nel nostro piccolo mondo. Ben altro è lo stile di vita
di Gesù. I Vangeli ci parlano insistentemente della sua misericordia, della sua
partecipazione al dolore e alle necessità degli altri: ha pietà della vedova di Naim,
piange per la morte di Lazzaro , si preoccupa delle folle che lo seguono e non
hanno da mangiare; si commuove soprattutto per i peccatori, per coloro che
camminano nel mondo senza conoscere la luce della verità: "Sbarcando, Gesù
vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza
pastore, e si mise a insegnare loro molte cose".
Se veramente siamo figli di Maria, riusciremo a comprendere il comportamento
del Signore, il nostro cuore si dilaterà e avremo viscere di misericordia. Ci
dorranno allora le sofferenze, le miserie, gli errori, la solitudine, l'angoscia, le pene
degli uomini nostri fratelli. E sentiremo l'urgenza di aiutarli nei loro bisogni e di
parlare loro di Dio, perché imparino a trattarlo da figli e possano conoscere la
delicatezza materna di Maria.
San Josemaría È Gesù che passa, 146
La nostra vita deve accompagnare quella degli altri perché nessuno sia o si senta
solo. La nostra carità deve essere anche affetto, calore umano.
San Josemaría È Gesù che passa, 36
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