Varese torna al - CISL dei Laghi

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Varese torna al - CISL dei Laghi
MARTEDÌ
22
APRILE
VARESE
2014
Calanogliabitanti
Varesetornaal’68
13
IERI
E per la prima volta meno stranieri
Sono 80.928 i residenti effettivi a Vare- 36.468 di adesso. Il picco storico di abise. E sono in prevalenza donne: 42.754 tanti effettivi in città è stato toccato nel
contro 38.174 uomini. Gli stranieri? Il ’78 con ben 91.130, di cui 43.059 uomi12% della popolazione, 9.882 unità. Que- ni e 47.621 donne. Sopra i 90.000, Varesto emerge dal bilancio demografico, cu- se è rimasta per sette anni, fino all’83
rato dall’ufficio statistica del Comune in (90.396 donne). Dall’84 il rientro sotto
collaborazione con gli uffici
quella soglia record: 89.413.
dell’anagrafe. E’ un dato,
E quindi, la lenta diminuzioquello dei residenti e riferito
ne, culminata nel numero più
Sono 80.928
al primo gennaio del 2014,
basso dopo il boom degli
gli abitanti
che segnala un calo: dopo no’70: 79.961 nel 2002.
effettivi.
ve anni di crescita, ecco l’inEcco poi una iniziale risalita
versione di tendenza. Per tordi residenti, legata all’aumenDa dieci anni
nare infatti ad un bacino di
to degli stranieri: dai 3.583
il trend in
abitanti sotto gli 81.000 bisoche erano - gli stranieri - prodiminuzione
gna tornare al 2003 quando
prio nel 2002, si sono oggi
erano 80.107. Fuga dalla citquasi triplicati. Nel 2004, gli
tà? Forse. Certo, scorrendo
abitanti erano 83.611. Nuova
la tabella dal 1961, si nota che Varese, in inversione dal 2005, con i residenti scesi
fatto di popolazione, è agli stessi livelli a quota 82.809 (e gli stranieri passati indel 1968 (80.324, di cui 38.142 uomini e vece a 6.639). Da quel momento, sem41.182 donne), quando si registrò la pri- pre meno abitanti nel capoluogo, e dal
ma grande impennata; basti pensare che 2006 in poi, rispettivamente 82.216,
solo sette anni prima (nel ’61 appunto) 82.037, 81.990, 81.778, 81.579, 81.446,
erano 65.022 i residenti e suc81.380 e, adesso, 80.928 apcessivamente 66.601 (’62),
punto.
70.776 (’63), 72.776 (’64).
La popolazione residente di
È record:
Un dato costante che accomorigini straniere, sempre in
36.468 nuclei
pagna tutta la "classifica" delaumento, ha subito proprio
familiari. La
l’ultimo mezzo secolo, è la
nell’ultimo anno il primo
supremazia numerica del genstop: da 9.941 a 9.882, lieve
maggioranza
til sesso.
decrescita.
di uno o due
Già nel ’69, in pieno fermenIn compenso, ecco la sorprecomponenti
to migratorio interno, con la
sa, hanno raggiunto il massiLombardia meta di tanti itamo storico (36.468) le familiani di altre regione in cerca
glie. Che cosa vuol dire? Che
di lavoro, c’era dunque una densità di i nuclei di più ma meno numerosi. Basti
abitanti superiore a quella attuale. E la pensare che quelli composti da una (i sintendenza poi è andata in netto crescen- gle) o due persone, rappresentano oltre
do: 86.807 nel ’73, 97.906 l’anno succes- quasi il 70% del totale. La storia di Varesivo. Era però inferiore il numero di nu- se passa dai suoi abitanti.
clei famigliari: 28.8032 (’74) rispetto ai
Pasquale Martinoli
Corso Matteotti com’era e com’è
(La foto storica di Blitz è riprodotta dall’Archivio Oprandi)
OGGI
Emergenza casa, fondo sociale tra cittadini e Comune
Duemila appartamenti sfitti e centinaia di famiglie in difficoltà a pagare il canone. Oprandi (Pd): «Creiamo una rete di alloggi e aiuti»
L’assessorato comunale ai Servizi sociali, dove ha sede
anche lo Sportello Affitti. A destra, Luisa Oprandi (foto Archivio)
Emergenza casa da una parte,
troppi alloggi sfitti dall’altra. Come è possibile conciliare le esigenze (drammatiche) delle famiglie che non possono più pagare
un affitto poiché vivono con
600 euro al mese e le esigenze
dei proprietari che rinunciano a
sistemare alcuni vecchi alloggi
o non se la sentono di metterli
sul mercato per timore che gli
inquilini non possano pagare o,
peggio, non se ne vadano più in
caso di difficoltà?
L’idea di proporre un fondo sociale cittadino per la gestione
di appartamenti di proprietà privata (non comunali e non dell’Aler) è venuta a Luisa
Oprandi, consigliere comunale del Pd, che ha presentato una
mozione con la quale propone
alla giunta e all’intero consiglio comunale di farsi parte attiva nella promozione di un fondo di solidarietà cittadino "vol-
to alla libera raccolta di contributo e destinato alla compartecipazione della cittadinanza e
dell’amministrazione comunale nel supportare le gravi condizioni abitative e di evidente disagio di diverse famiglie residenti in città, che si
vedono costrette, e
con loro molti minori, ad accettare situazioni di grande
precarietà e ai limiti
dell’accettazione in
termini
di
vivibilità".
Il progetto, nelle intenzioni di Oprandi,
«consentirebbe all’amministrazione
comunale di offrire condizioni
di garanzia ai proprietari, invogliandoli a rendere disponibili
gli appartamenti che altrimenti
resterebbero sfitti e al contempo assicurerebbe i proprietari
sulla temporaneità della locazione, che potrebbe essere fissata in un limite temporale definito, e sul pagamento del canone
in caso di impossibilità documentata dell’affittuario a farvi
fronte». Un patto tra amministrazione, proprietari, locatari, sotto la
supervisione dei sindacati degli inquilini. In casi eccezionali, il fondo dovrebbe
servire al pagamento
di una quota del canone da parte del Comune. L’emergenza
alloggi non accenna
a diminuire. Aumenta il numero di chi da
una parte non può accedere alle
case popolari e dall’ altra non è
in grado di affrontare gli affitti
del libero mercato. Il fondo garantirebbe una rete di aiuto nella quale si possono mettere a di-
sposizione alloggi da affittare o
denaro per chi vuole contribuire
a dare una mano alle famiglie in
difficoltà.
«Spesso chi ha appartamenti
sfitti non si avventura nella ricerca di un inquilino per timore che
la situazione diventi ingestibile
e che si arrivi allo sfratto - prosegue Oprandi -. Vi sono molte case che necessitano di piccoli interventi di sistemazione per essere comprese nei limiti richiesti
per la concessione dell’agibilità
e altri che invece necessitano di
interventi consistenti in quanto
da anni abbandonati. E tutto questo a fronte di una situazione di
tensione abitativa i cui limiti sono destinati ad aumentare come
dimostrano le situazioni di estrema precarietà che molte famiglie della città stanno vivendo a
seguito di gravi disagi a livello
economico».
B.Z.