Lucius -Diario segreto

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Lucius -Diario segreto
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6 giugno 1972 - Mary
Caro diario:
Oggi ho compiuto sei anni. Ho ricevuto tanti
regali, ma il migliore è stato quello di farmi
stare sveglio fino a tardi.
Dopo la festa, sono entrato in cucina
e ho preso il lucchetto che c’era sul
tavolo. Quando Mary è entrata nella cella
frigorifera, qualcosa mi ha spinto a chiudere
la porta con il lucchetto. Dopo, senza saper
bene perché, ho toccato il termostato…
Credo che nessuno
disturberà più Mary.
Si è fatto tardi, dovrei
andare a dormire.
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12 luglio 1972 - Gene
È tanto che non scrivo. Da quando è successa
la storia di Mary papà è strano. Oggi è
venuto il suo amico Gene. Non lo sopporto. Non
fa altro che fumare. Ed io odio il fumo.
Non è stato difficile rubare i fiammiferi a
Gene; mi sono avvicinato a lui da dietro e non
mi ha neanche visto. Ma continua a fumare.
Accendi le tue schifose sigarette con i
fornelli della cucina!
Ho avuto un’idea geniale guardando
Gene con la sua ultima sigaretta,
ma mi serviva un cacciavite per
metterla in pratica. Visto che Ivor
era al piano di sopra a sistemare
delle lampade, ho approfittato della sua
distrazione per prendergli l’utensile di cui
avevo bisogno.
Il resto è stato un gioco da ragazzi:
sono andato in cucina e, assicurandomi di
non esser visto da nessuno, ho manomesso
i fornelli con il cacciavite.
Credo che Gene non fumerà mai più.
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4 agosto 1972 - Ivor
Non so perché Ivor comincia a darmi ai nervi. È
sempre ubriaco, non fa altro che lamentarsi di
tutti gli incarichi che gli affidano. Ma se è il suo
lavoro! Devo dargli una bella lezione.
L’ho visto pulire il bagno del piano terra dell’ala
ovest.
Pare che l’alcool gli faccia dimenticare le sue
faccende, perciò le annota sempre in
un taccuino. Ho approfittato che fosse
occupato per prendere la sua penna e
annotare un altro compito nel quaderno:
“Riparare il pianoforte”.
Dopo, ho preso una chiave inglese
di 1/2 pollice (Ivor ne aveva molte
nella sua valigetta degli utensili, ma
quella era per terra) e sono andato
in salone. Non è stato difficile
allentare le viti di una delle gambe
del pianoforte…
Ivor è arrivato poco dopo. Quando
ha cominciato a sistemare lo
strumento, ho provato il potere che
il mio vero padre mi aveva insegnato:
la telecinesi. Concentrandomi, ho
manomesso il piano.
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Così Ivor impara a lamentarsi di
quello che deve fare…
11 settembre 1972 - Jed
Ogni giorno che passa sento il mio vero padre più
vicino a me. Oggi mi ha chiesto un favore speciale.
Ho trovato la mia nuova vittima nella macelleria.
Jed non mi sta antipatico, ma puzza sempre
di carne cruda. E poi era stato papà a
chiedermelo, non potevo rifiutarmi. Ho usato
la telecinesi per rompere la lampadina della
macelleria. Jed mi ha chiesto subito di andare
a prenderne una nuova.
Ed è stato allora che ho ricordato che Ivor
aveva lasciato una lampadina nuova nello
stesso posto in cui avevo raccolto il
cacciavite…
Dopo averla presa, sono
tornato in macelleria e l’ho
consegnata a Jed, il quale,
desideroso di tornare a lavoro,
si è accinto a sostituire la
lampadina, ma ha commesso un
errore… È montato sulla macchina
che si usa per tagliare ossa
e grandi pezzi di carne. Mi è
bastato usare il mio potere per
accendere la macchina con la
mente. Ora il mio vero padre
sarà orgoglioso di me…
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15 e 16 ottobre 1972 - Agnes
Nessuno sopporta Agnes, la governante. Ed
io so qual è il suo punto debole: la gola. Se
trovassi qualcosa con cui avvelenare il suo
cibo, la dittatrice passerebbe alla storia…
Dopo averci pensato un po’, ho ricordato che
Agnes non fa che lamentarsi del fatto che ci
siano dei topi nella dispensa del bar dell’ala
est. Ci sono andato e ho subito individuato
un flacone di veleno per topi a terra, ma
non era il momento di prenderlo. Ho
pensato che sarebbe stato meglio
tornare nella mia camera e aspettare
il buio della notte…
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Per poco non mi beccano due
volte! Uscendo dalla mia stanza,
mentre andavo nel soggiorno
del primo piano, ho sentito mia
madre in lontananza. Mi son
dovuto nascondere nell’armadio
della stessa sala e aspettare
che passasse. Quando ho
sentito una porta chiudersi nella
sala, ho aspettato qualche
secondo in più e sono andato
verso le scale che conducono al
piano terra.
Dopo ho attraversato il salone e sono uscito
in cortile per raggiungere l’ala est. Ma c’era
un nuovo ostacolo: il detective McGuffin!
Cosa ci faceva lì? Mi son nascosto di nuovo
e ho usato il mio potere per rompere il
lampione che lo illuminava.
Quindi, ho approfittato del suo
sconvolgimento per camminare silenziosamente
verso la porta d’entrata dell’ala est.
Quando finalmente sono arrivato nella
dispensa, ho preso il veleno per topi.
Non appena sveglio, sono andato dritto
in cucina. Ho chiuso la porta alle mie
spalle e ho versato il veleno nel pane
della colazione, che stava in un cestino
nell’estremo destro della credenza.
Ora bisogna solo aspettare…
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24 dicembre 1972 -Alastair
Non mi piace il Natale. A parte i
regali, l’ho sempre odiato. Papà vuole
che ceniamo tutti insieme e non mi va
neanche un po’. Mi sa che è ora di
fare una nuova offerta al mio vero
padre...
Papà ha chiesto al maggiordomo
di andare in cantina e, al ritorno,
di accendere le luci di Natale. Ho
preso una bottiglietta d’acqua che
c’era nella libreria della mia
stanza e l’ho riempita in bagno.
Qualcosa mi dice che mi tornerà
utile più avanti…
Dopo averci pensato un po’, ho
capito cosa dovevo fare.
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Sono andato nel cortile principale e ho
cercato il posto adatto per versare
dell’acqua proprio sotto un pezzo di
ghiaccio appuntito.
Dopo ho visto la presa delle
luci di Natale: era proprio
davanti a me, nel muro!
L’ho staccata convinto che
avrebbe attirato l’attenzione
di Alastair... e così è stato.
Avvicinandosi, è scivolato proprio dove
io avevo versato l’acqua.
Ho sfruttato la sua caduta per
staccare il pezzo di ghiaccio con la
mia telecinesi… e finalmente ho avuto
una felice Vigilia di Natale.
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3 gennaio 1973 - Jovita
So che tra Jovita, la domestica, e zio Tom c’è qualcosa. Ma non è l’unica.
Sarebbe facile da manipolare, ma voglio che veda con i suoi occhi cosa
fa il suo “amante” per turbarla. Infatti credo proprio che mio zio in questo
momento sia con un’altra donna… Ora che ci penso, il nonno ha una macchina
fotografica in camera sua. Proprio quello che mi serve!
Quando sono arrivato in camera
del nonno, ho visto la macchina sulla
mensola sopra la scrivania. Ho dovuto
usare la telecinesi per farla cadere
a terra e poter prenderla. Dopo, ho
preso la carta fotografica e una
piccola cartina dalla scrivania.
Sono andato di corsa nella stanza
dell’amante segreta di Tom, nel
corridoio dell’ala ovest del
seminterrato.
Prima di aprire la sua porta
con discrezione, ho inserito
la carta fotografica nella
macchina.
Quindi, ho aperto e,
sporgendomi quanto bastava
per non farmi vedere, ho
scattato la foto ai due amanti.
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Mi sono subito diretto alla stanza
di Jovita, dall’altro estremo dello
stesso corridoio. Quando non
c’era nessuno, sono entrato e ho
lasciato la foto sulla scrivania. Ho
approfittato dell’occasione anche per
riporre il lucchetto e il veleno nel
cassetto della stessa scrivania: così
il detective McGuffin ci lascerà in
pace per un bel pezzo.
Quando Jovita ha scoperto
la foto, era così sconvolta
che è andata di corsa al
balcone dell’atrio. Io l’ho
seguita convinto che fosse il
momento ideale per manipolare
la sua fragile mente… e non
mi sbagliavo. È stata dura
convincerla di
quello che doveva
fare. Ma adesso
la poveretta non
piangerà più per
colpa di zio Tom…
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23 gennaio 1973 - Tom
Ho trovato mio zio ubriaco nella
sua stanza a lamentarsi, tanto per
cambiare. Il suo tallone d’Achille era
palese: con qualche goccia di veleno
nella sua bibita sarebbe stato facile
mettere fine alla sua sofferenza. Così,
non appena ho visto la bottiglia di
whisky nel suo armadio non ho esitato
a prenderla.
In quel preciso istante ho
ricordato la piccola cartina
che avevo trovato vicino
alla carta fotografica…
Aprendola, ho capito che mostrava
l’ubicazione di una sala segreta.
Dovevo esplorarla il prima possibile!
Dopo aver analizzato la cartina, ho
capito che si trattava di una sala
nascosta dietro la cantina.
Mi sono diretto al garage, situato
nell’ala est, son passato dal
magazzino e ho proseguito per la
cantina.
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Sulla parete di destra, dietro dei grandi
teloni neri, ho trovato un corridoio che
conduceva ad una porta segreta.
Sono avanzato fino ad attraversare una
nuova porta e scoprire una magnifica sala… in
essa ho trovato le pillole che mi servivano.
Le ho messe nella bottiglia di whisky
e son tornato in camera di zio Tom.
Era così ubriaco che non mi ha
neanche visto posare la bottiglia sul
letto, accanto a lui…
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20 marzo 1973 - Antonio
Mi sono sempre chiesto perché
Antonio, il giardiniere, si veste in modo
così strano. Sembra sempre che stia
andando in discoteca piuttosto che a
tosare l’erba… e a quanto pare il mio
vero padre pensa la stessa cosa,
perché mi ha chiesto di occuparmi di
lui. Antonio si trovava al solito posto:
nel giardino del cortile.
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Passeggiando vicino all’albero centrale
ho trovato una pietra interessante
e l’ho raccolta. Poi ho studiato il
percorso del giardiniere nel suo compito
di tosare l’erba e ho lasciato la pietra
in un punto strategico. Nel giro di poco
Antonio è passato da lì, momento in
cui il suo tagliaerba si è fermato.
Quando stava per controllare cos’era
successo, ho usato la telecinesi per
riaccendere la macchina. Subito dopo,
ho manipolato la debole mente di
Antonio, ordinandogli di avvicinarsi al
tagliaerba…
1 aprile 1973 - Fabius e Wayne
Il nonno è venuto a svegliarmi. Dice di andare da lui nel sotterraneo che
ho trovato dietro la cantina. Devo arrivarci senza farmi vedere… ma se
qualcuno mi sorprende, non esiterò a ricorrere al mio nuovo dono per
cancellare i suoi ricordi più recenti. Dev’esserci un modo di distrarre i
grandi, in modo che sia più difficile trovarmi.
C’è un tempo da lupi. Nessuno sospetterebbe
se andasse via la luce durante una
tormenta. Sono uscito in balcone dalla porta
che c’è accanto alla mia stanza: dall’altro
estremo della terrazza c’è un quadro che
controlla le luci della villa, mi pare di aver
visto Ivor metterci mano. Userò la telecinesi
per manometterlo...
Sono riuscito a lasciare
al buio tutta la casa per
scendere nel sotterraneo dal
nonno.
Mi ha raccontato il perché
dei miei poteri… poi mi
ha chiesto di preparare
l’altare per un nuovo
sacrificio.
Ho acceso tutte le candele
con i fiammiferi che avevo.
Ho scoperto dei recipienti
con dei simboli satanici in
una delle pareti della sala.
Osservandoli bene, ho
notato che coincidevano
con dei piatti disposti
attorno all’altare.
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Ho posizionato ogni recipiente nel suo
piatto senza rendermi conto che uno di
essi era rotto.
Mi serviva della colla, perciò
son salito nella stanza in cui
faccio i compiti con James, il
mio istitutore. Ho preso la colla
dal mio banco e ho sistemato il
recipiente rotto.
Quindi, sono risceso nel
sotterraneo e ho posato il
recipiente riparato nel suo
piatto. Subito dopo, ho preso
la cintura che ho trovato
appesa alla parete e l’ho usata
per legare la vittima al tavolo
sacrificale.
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All’arrivo del nonno, ho capito che
il mio vero padre aveva bisogno di
una prova della mia devozione nei
suoi confronti. Niente di meglio che
concedergli il sommo sacrificio, il
sangue del mio sangue. Era evidente:
dovevo sacrificare mio nonno.
Dunque, ho visto una piccola scatola
su un tavolino. L’ho aperta e ho preso
il coltello che conteneva. Mi sono
avvicinato al nonno da dietro… e ho fatto
quello che dovevo: donarlo a mio padre.
Il giornalista ficcanaso non
ci ha messo molto ad alzarsi
dall’altare sacrificale. Sapevo
che dovevo farlo fuori prima
che fuggisse e raccontasse
quello che aveva visto. Era
giunta l’ora di usare il mio ultimo
dono: la pirocinesi!
Non è stato facile liberarmi di
lui. Si ostinava a raddrizzare
le croci della sala per farmi
del male… Io dovevo
rimetterle a posto in
tutta fretta senza farmi
raggiungere dal coltello che
brandiva.
Quando ho avuto l’energia
sufficiente, gli ho sparato
una fiammata con il mio
potere. Dopo vari minuti di
tensione e varie fiammate
andate a segno, sono
riuscito finalmente a mandarlo
all’Inferno...
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25 maggio 1973 - James
Oggi non avevo proprio voglia di
studiare, ma sapevo che James mi
aspettava nella sala studio. Ci sono
andato comunque e ho risposto alle
sue stupide addizioni; ad ogni equazione
che mi presentava, io dovevo prendere
il foglio con la risposta corretta e
consegnarglielo. Una volta risolti i tre
problemi, mi ha chiesto di prendere il
libro di biologia… che, ovviamente, non
avevo. Ho provato a fargli vedere
un libro che ho preso su un tavolo
della stessa sala, ma non l’ho convinto,
perciò è andato a cercarne uno.
Ho approfittato della pausa per
mettere il naso nell’ufficio di mio
padre. Una volta lì, questi mi ha
chiesto di portargli dei documenti
che aveva lasciato sul comodino.
Mi chiedo se mi abbiano preso
per uno del personale di servizio…
Ad ogni modo… sono andato in
camera di papà e mamma e ho
preso i documenti; vicino
ad essi c’era una chiave,
ed ho messo in tasca
anche quella.
Nella stessa stanza c’è un
cassettone con sopra una
tele: ho aperto il secondo
cassetto di sinistra con la
chiave ed ho trovato un
foglio con i seguenti numeri:
6-6-19-66.
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Di ritorno nell’ufficio di papà gli ho
consegnato i documenti, riuscendo
perfettamente nel mio intento perché
con essi si è diretto da un’altra parte,
lasciandomi solo nella stanza.
Così, mi sono avvicinato alla cassaforte
e l’ho aperta senza problemi, poiché la
combinazione era composta da quattro
numeri, proprio quelli che avevo appena
scoperto! Dopo aver aperto la cassa
forte, ho preso la pistola che c’era al
suo interno.
Era scarica, ma ho trovato dei
proiettili in un cassetto della
scrivania di papà.
Dopo aver inserito i proiettili, mi
sono diretto nella sala studio.
In modo silenzioso, ho posato
la pistola in un angolo della
scrivania. Dopo, ho usato i
miei poteri per manipolare la
mente di James, ordinandogli di
impugnare la pistola…
Mi sa proprio che non farò i
compiti per un bel po’ di tempo…
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1 giugno 973 - Susan
È arrivato il momento di occuparmi
di Susan, la domestica che ha spinto
la povera Jovita a suicidarsi… ho
programmato ogni particolare, ma
devo prima occuparmi di una cosa nel
bagno in cui mi lavo sempre i denti.
Credo che papà ci abbia messo
una croce: è ora di metterla al
contrario.
Dopo aver girato la croce del
bagno sono andato dritto alla
stanza di servizio, dove Susan fa il
bucato. Lì ho dovuto girare un’altra
croce (ce ne sono ovunque!).
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Quindi ho aperto la lavatrice
e, usando la telecinesi, ho
messo il ferro da stiro vicino
nell’elettrodomestico. Dopo, ho
chiuso lo sportello e la macchina
si è messa in moto. Il meccanico
è subito accorso a vedere
cos’avesse la lavatrice.
Poco dopo è arrivata Susan; alla vista
di quella scena, ha deciso che era
arrivato il momento di concludere la sua
lunga giornata lavorativa. E quale miglior
finale se non un bel bagno caldo?
È stato allora che ho ricordato che
la camera di mio zio era proprio
accanto al bagno, dove poco prima
avevo girato un crocifisso. Sapevo
che Susan sarebbe andata in quello
stesso bagno nel giro di poco, perciò
sono andato di corsa ad esplorare la
misteriosa stanza del mio defunto zio.
Al suo interno ho messo un po’
il naso tra le cose di Tom:
c’era di tutto in quella stanza.
E in quel momento ho scoperto
qualcosa di incredibile: dietro
un poster, mio zio aveva
fatto un buco per spiare le
impiegate che usavano quel
bagno.
Ho aspettato che Susan
entrasse in vasca per mettere
in atto il mio piano. Servendomi
della telecinesi, ho messo
l’asciugacapelli nella vasca…
Ora Susan non dovrà mai più
fare un bucato.
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6 giugno 1973 - Michael, Will, mamma e papà
Oggi ho deciso di andare in garage.
Lì, Micheal, l’autista di mio padre, mi
ha chiesto di cercargli una cassetta
del gruppo musicale con cui suona.
Deciso di soddisfare la sua richiesta
per guadagnarmi la sua fiducia, mi
sono diretto al corridoio dell’ala
ovest dove si trovano alcune stanze
del personale. Lì ho trovato una
scatola di oggetti smarriti, tra cui
anche il nastro.
Dopo averlo preso sono tornato
al garage e l’ho dato a Michael.
Questi l’ha subito inserito nel
mangianastri, circostanza che ho
sfruttato per prendere il panno che
c’era sul tavolo da lavoro di Will, il
meccanico.
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Michael era intento ad ascoltare la
sua musica, ma dovevo far uscire Will
dal garage per mettere in atto il mio
piano. Sono tornato nella stanza di
servizio ed ho impiegato la telecinesi
per rimettere il ferro da stiro
nella lavatrice. Ancora una volta, il
meccanico ha lasciato la sua officina
per controllare l’elettrodomestico.
È stato allora che mi sono avvicinato
silenziosamente al tavolo di lavoro di
Will; mentre Michael canticchiava le
sue canzoni, ho preso un flacone di
dissolvente dal tavolo. Dopo averlo
usato per bagnare il panno preso
poco prima, ho lasciato quest’ultimo
sul tavolo.
Subito dopo, ho usato i miei
poteri di controllo mentale per
obbligare Micheal a prenderlo.
Perfetto, ora era cosciente.
Come potevo farlo uscire dal
garage? Ma certo! I gas
di scappamento dell’auto! Ho
usato la telecinesi per mettere
in moto la vettura, ma non
avevo pensato al sistema di
ventilazione.
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Per spegnerlo, mi sono avvicinato a
Will –che era ancora nella stanza
accanto – e, ricorrendo al mio
potere, l’ho obbligato a toccare il
comando del sistema di ventilazione.
Dopo aver chiuso la porta del
garage, era solo questione di
attendere…
In seguito al ritrovamento del
corpo di Will, il detective ha
pensato che Michael c’entrasse
qualcosa e l’ha ammanettato ad uno
scaffale del garage.
Che gran favore! Ho
sfruttato la circostanza per
rompere un barile
di benzina che
c’era nella mensola
superiore, proprio
sulla testa del
meccanico. Il resto
è stato ancora più
semplice. Grazie
alla pirocinesi sono
riuscito a liberarmi
del povero Will...
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La polizia non intende lasciare la
casa e papà ha dei sospetti su
di me. Devo consegnare le ultime
offerte al mio vero padre prima
che sia troppo tardi. Mi dispiace,
mammina: è giunta la tua ora.
Nel capannone del giardino ho
trovato un nuovo giocattolo: una
pistola sparachiodi. Assicurandomi
di non essere visto dalla mamma,
l’ho presa, poi ho preso la
scatola di chiodi dal tavolo del
capannone.
In quel momento mi sono reso conto
che non c’era corrente in quel posto,
e senza elettricità nessuno potrebbe
usare la pistola sparachiodi. Per
cominciare, ho preso il cavo del
della parete.
compressore e l’ho collegato alla presa sinistra
nnone.
Ora dovevo far arrivare la corrente nel capa
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Sono andato nel magazzino del
garage, dove ho subito trovato un
fusibile in uno scaffale.
L’ho inserito nello spazio libero che
ho trovato nel quadro delle luci e…
Questione risolta!
Di ritorno al capannone ho visto
che finalmente c’era corrente. Era il
momento di collegare la sparachiodi
al compressore. Fatto ciò, sono uscito
e, senza farmi vedere da mamma, ho
posato a terra l’utensile, a destra
della panchina.
Ora bisognava solo aspettare
papà…
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Il mio presunto padre è facile
da manipolare. Usando il controllo
mentale, l’ho costretto a prendere
la sparachiodi e fare fuori la
mamma. La polizia ha visto tutto,
ma papà è riuscito a fuggire
prima che lo arrestassero.
Io sono rimasto solo con un
agente che non la finiva di
ripetermi che sarebbe andato
tutto bene. Quanto si sbagliava…
Visto che quel poliziotto
rompiscatole mi teneva d’occhio,
potevo solo impiegare la
telecinesi per sbarazzarmene.
Tuttavia, la stanza era piena di
crocifissi. Come potevo disfarmi di
loro? Usando il poco potere che
avevo, ho mosso alcuni oggetti
della sala. Il povero poliziotto,
spaventato, ha cominciato a sparare
a tutto quello che io manipolavo,
dunque non è stato difficile fargli
raggiungere i crocifissi con le
sue pallottole e l’interruttore del
ventilatore.
Con la mia piena energia intatta, ho
usato la telecinesi per staccare
il ventilatore, le cui eliche si sono
occupate dell’agente.
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È arrivato il momento della verità.
La casa è in fiamme, ma mi restano
tre persone di cui occuparmi: due
sacerdoti e il mio presunto padre.
A tal fine dovrò concentrare tutta
la mia energia sulla pirocinesi… e il
tutto senza farmi acchiappare. So
che la vicinanza di quei religiosi
mi indebolisce, perciò non posso
permettergli di avvicinarsi a me.
Li terrò in riga con il fuoco... E
quando avrò finito con loro, sarà
il turno di papà.
Il mio falso padre ha preso un
estintore; non devo farmi colpire
con esso, ma non posso neanche
bruciarlo con i miei poteri. Ho visto
un pilastro pericolante all’entrata,
credo che potrei dare fuoco agli
oggetti vicini e tagliare la strada
a papà. Poi userò la telecinesi per
fare in modo che il pilastro cada
del tutto…
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Allegato: Gli incarichi di Lucius
Per mantenere la copertura del bambino buono e
responsabile dovevo guadagnarmi la fiducia dei
miei genitori e del personale. Svolgendo i compiti
che mi affidavano ho ottenuto vari regali che mi
hanno aiutato nelle mie piccole monellerie.
1. Lavarmi i denti
Mia madre è piuttosto pesante e mi
perseguita dicendomi sempre quello che devo
fare. Per farla contenta mi sono lavato i
denti prima di andare a dormire. Lo spazzolino
si trova nel bagno del piano superiore dell’ala
ovest, l’ho preso e l’ho usato con il lavabo.
2. Pulire la mia cameretta
Ora mia madre vuole che pulisca la mia
stanza. Non è compito dei domestici? Ad ogni
modo, non è stato difficile visto che ho dovuto
solo mettere a posto le macchinine e riporle
nella cassapanca.
3. Portare fuori l’immondizia
Mia madre è impazzita! Vuole che mi sporchi
le mani portando la spazzatura nei contenitori
che ci sono dietro il capannone. Ma se volevo
guadagnare punti non potevo che accettare
tale bassezza. Portare il sacco non è stato
un problema, ma non arrivavo ai contenitori per
buttarcelo dentro. Ho dovuto ricorrere ai miei
poteri di telecinesi per fare canestro.
4. Cercare gli orecchini
Un giorno di questi mia madre perderà
anche la testa per quanto è sbadata…
Mi ha chiesto di cercare i suoi orecchini,
fortuna che in una delle mie tante
passeggiate nella villa li ho trovati nella
stanza di Jovita.
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5. Ordinare i vestiti per colori
Questo è troppo! Mia madre mi ha
chiesto di aiutare Susan a organizzare
il bucato. Vuole che giri per le varie
camere in cerca di indumenti sporchi,
sia in quelle del personale che degli
ospiti! E per di più pretende che separi
gli indumenti bianchi da quelli colorati.
Ho dovuto fare il giro di tutta la villa
raccogliendo mutande e calzini sporchi!
6. Spostare le casse di carne
Jed, il macellaio, mi ha chiesto di portare
le casse che ci sono nella macelleria
nella cella frigorifica. Dato che sarà
la mia prossima vittima, gli concederemo
quest’ultimo desiderio.
7. Cercare un utensile per il meccanico
Will mi ha chiesto di cercargli una chiave
a croce nel magazzino. Ci sono andato
ed ho preso le chiavi che c’erano nella
parete, poi sono entrato nella gabbia
centrale ed ho trovato la chiave. Mentre
la prendevo, la porta si è chiusa! Menomale
che prima avevo preso le chiavi che la
aprono, altrimenti avrei dovuto sprecare i
miei poteri per averle.
8. Cercare una bottiglia di vino del ‘33
Alastair mi ha chiesto di portargli
una bottiglia di vino della cantina.
Un’ottima scusa per poter mettere
il naso nel sotterraneo. Mi è stato
difficile trovarla perché il cartellino
dell’anno era caduto a terra. E poi,
la maledetta bottiglia era troppo
alta per poterla prendere, perciò ho
dovuto usare la telecinesi per averla.
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