SSM Milano Governance Giudiziale

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SSM Milano Governance Giudiziale
SCUOLA SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
STRUTTURA TERRITORIALE DI FORMAZIONE DECENTRATA del DISTRETTO DI MILANO
Renato Amoroso, Giuseppe Buffone, Giuseppe Cernuto, Filippo D’Aquino, Fabrizio D’Arcangelo,
Francesca Fiecconi, Maria Grazia Fiori, Federico Vincenzo Amedeo Rolfi, Adriano Scudieri
«GOVERNANCE GIUDIZIALE» E GESTIONE DEL PROCESSO
LABORATORIO DI FORMAZIONE SULL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI
DI GESTIONE DEL PROCEDIMENTO CIVILE
AULA MAGNA EMILIO ALESSANDRINI - GUIDO GALLI
PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO
Lunedì 14 luglio 2014 - h. 9.00 – 16.30
Codice del Corso: D14061
RESPONSABILI DELL’INCONTRO DI FORMAZIONE
dr. Renato Amoroso, dr. Giuseppe Buffone, dr.ssa Francesca Fiecconi, dr. Federico Rolfi,
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Il giudice civile deve saper “governare” il processo: è, allora, fondamentale
una buona conoscenza degli «strumenti» di cui gode e delle loro potenzialità.
Il Corso di governance giudiziale ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione
del giudice sullo «strumentario» delle facoltà e dei poteri che, ricollegato a
taluni istituti, gli consente di incidere direttamente sulla procedura
garantendone una accelerazione e una definizione ordinata e diligente. La
prima parte del corso si soffermerà su: calendario del processo, proposta del
giudice, esame d’ufficio delle questioni, direzione del procedimento.
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Presentazione del Corso
Il Giusto Processo, nel suo risvolto applicativo della ragionevole durata, «impone», e non solo
suggerisce, al giudice (ai sensi degli artt. 175 e 127 cod. proc. civ.) di contrastare quei
comportamenti che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità
superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo e, in particolare, dal
rispetto effettivo del principio del contraddittorio, espresso dall'art. 101 cod. proc. civ. (v.
Cass. civ., sez. III, ordinanza 18 dicembre 2009 n. 26773; Cass. Civ., Sez. Un., 3 novembre
2008 n. 26373). I poteri di gestione del processo danno corpo alla cd. governance giudiziale
del giudice civile che costituisce l’insieme di strumenti di “governo” del procedimento teso a
garantire una procedura definita in tempi ragionevoli e con il rispetto delle garanzie
costituzionali. Ma quali sono, oggi, i principali (e nuovi) strumenti del giudice civile per
“gestire” con maggiore efficienza il processo? E che utilizzo può esserne concretamente fatto?
Molti di questi istituti, appartenendo solo alla gestione del procedimento e non al tessuto
connettivo della decisione finale, non trovano, allo stato, un’ampia analisi nel diritto delle
Alte Corti; variegate, poi, sono le prassi diffuse nei vari uffici. Il Corso ha la finalità di
«equipaggiare» lo strumentario del giudice civile con una triplice metodologia: 1) Parte
Didattica (vengono identificati i tratti salienti principali di ogni strumento di gestione del
processo, tenendo conto degli aggiornamenti normativi e giurisprudenziali); 2) Parte
Operativa (vengono discusse e illustrate specifiche metodologie attuative degli strumenti di
gestione del processo); 3) Parte Propositiva (vengono raccolte le idee dei partecipanti e le
opinioni verso una soluzione maggiormente condivisa). La finalità del Corso è quella di
creare un «laboratorio di idee». E il riferimento non è casuale: spesso le idee si accendono
l’una con l'altra, come scintille elettriche (Friedrich Engels).
STRUMENTI ESAMINATI NEL LABORATORIO
Il Calendario del processo. Il calendario giudiziale (art. 81-bis disp. att. c.p.c.) è stato
qualificato in termini di adempimento obbligatorio da parte della Corte Costituzionale, con
possibili risvolti disciplinari (per effetto della l. 148/11). Strumento poco conosciuto – e,
invero, poco utilizzato – può rappresentare una efficace misura gestionale della procedura
consentendo al giudice di pianificare con le parti i «tempi del processo».
La Proposta del giudice. La proposta del giudice (art. 185-bis c.p.c.) modella nel
procedimento civile una figura di magistrato capace di proporre una soluzione compositiva
del conflitto, su base negoziale o conciliativa.
Il rilievo d’ufficio delle questioni. Il giudice governa il processo sollevando d’ufficio le
questioni idonee a incidere sulla soluzione della controversia (art. 101 c.p.c.): il rilievo
officioso delle quaestiones juris consente una gestione efficiente della procedura evitando
giudizi cd. di terza via.
La direzione del procedimento. Gli innumerevoli risvolti applicativi dell’art. 175 c.p.c. che
istituisce il cd. potere di governance giudiziale.
DESTINATARI DEL CORSO: Magistrati ordinari addetti alle funzioni civili; magistrati onorari
addetti alle funzioni civili; magistrati ordinari in tirocinio; Avvocati
Data: lunedì 14 luglio 2014
Durata del Corso: una giornata
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Ore 9.00 – 9.20. Registrazione dei partecipanti.
Ore. 9.20 – 9.30. Distribuzione del supporto didattico per i lavori
Ore 9.30. Introduzione dei lavori (art. 175 c.p.c.: Governance giudiziale)
PRES. GIOVANNI CANZIO – PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO DI MILANO
Ore 10.00 – ore 11.30
SESSIONE N. 1 - Il calendario del processo (81-bis disp. att. c.p.c.)
PARTE DIDATTICA
PARTE OPERATIVA
PARTE PROPOSITIVA
Dr.ssa Rosaria Giordano
Dr. Giuseppe Buffone
Dr. Federico Rolfi
Trib. Latina
Il calendario del processo tra
norma
(l.
148/2011)
e
Costituzione (Corte cost. 216/13).
Obbligatorietà
e
rilevanza
disciplinare.
Modelli di calendario: il calendario
cd. rigido; il calendario per fasce
temporali; il calendario cd.
flessibile. Costruzione di un
calendario del processo insieme.
FAQ
TRAINING
1. Il calendario è obbligatorio?
2. Quando va fatto?
3. Come va garantita la
partecipazione delle parti?
4. In quali casi e come modificarlo
(es. proroga)?
5. In quali caso sono possibili
conseguenze disciplinari?
Esame e redazione di diversi
modelli di calendario del processo
Intermezzo.
Katia Catalano. Varese. Poetessa
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Analisi delle prassi degli Uffici.
Calendario e rito sommario di
cognizione; calendario e processi
speciali. Elaborazione di un
modello di Calendario del processo
condiviso. Proposte.
PROPOSTE
In quali casi escludere (e come) il
calendario del processo?
Ore 11.40 – 13.00
SESSIONE N. 2 – La proposta conciliativa/transattiva del giudice (185-bis c.p.c.)
PARTE DIDATTICA
PARTE OPERATIVA
PARTE PROPOSITIVA
Dr.ssa Anna Cattaneo
Dr. Giuseppe Buffone
Dr. Renato Amoroso
Trib. Milano
La proposta del giudice ex art.
185-bis c.p.c. Il confine tra la
proposta e la anticipazione del
giudizio. Proposta nel rito
ordinario e proposta nel rito del
lavoro. Presupposti e limiti.
Modelli di proposte del giudice: la
proposta “transattiva”; la proposta
“conciliativa”; la proposta con
mediazione prescritta dal giudice;
la proposta con riserva di
mediazione
FAQ
TRAINING
1. Come si concilia la proposta del
giudice con il divieto di
anticipazione del giudizio?
2. In quali casi è possibile
formulare una proposta?
3. Quali effetti giuridici produce
la proposta del giudice?
4. Cosa accade se le parti
accettano
integralmente
la
proposta del giudice?
5. Cosa accade se le parti
accettano solo parzialmente la
proposta del giudice?
6. Chi formula la proposta nel
caso di organo giudicante a
composizione collegiale?
Esame e redazione di proposte del
giudice, di tipo transattivo e
conciliativo; modelli di proposte
con contestuale utilizzo della
mediazione prescritta dal giudice
7. Quali rapporti con la
mediazione delegata?
Intermezzo.
Wellington Moura De Santana. Milano. Baritono
Ore 13.10. Break
Pausa pranzo
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Analisi delle prassi degli Uffici.
Proposta del giudice e rapporto con
gli Avvocati. Elaborazione di un
modello di proposta condiviso.
Proposte.
PROPOSTE
In quale momento del processo
collocare preferibilmente la
proposta. In quali procedimenti
adottare maggiormente l’istituto.
Modello “virtuoso”.
Ore 14.30 – 15.30
SESSIONE N. 3 – Il rilievo d’ufficio delle questioni processuali (101 c.p.c.)
PARTE DIDATTICA
PARTE OPERATIVA
PARTE PROPOSITIVA
Dr. Cesare Trapuzzano
Dr. Giuseppe Buffone
Dr.ssa Ilaria Gentile
Tribunale di Milano
Trib. Viterbo
Il divieto di giudizi cd. di terza
via. Esame delle questioni
d’ufficio. Omessa segnalazione
alle
parti:
conseguenze
processuali
e
conseguenze
deontologiche
(SS.UU.
20935/2009). L’intervento del
giudice nel processo
Modelli di rilievo d’ufficio delle
questioni; questioni di fatto e di
diritto; esempi pratici. Lettura di
alcuni casi concreti.
FAQ
Analisi delle prassi degli Uffici.
Rilievo d’ufficio della questione e
metodologie per garantire il
contraddittorio delle parti.
TRAINING
1. Quando una questione che si
vuole esaminare d’ufficio deve
essere segnalata alle parti?
2. L’art. 101, comma II, c.p.c. si
applica anche a competenza e
giurisdizione?
3. Quali sono le conseguenza
dell’omessa segnalazione di una
questione rilevata d’ufficio?
Esame e redazione di ordinanze
ex art. 101 c.p.c. Esame di
ordinanza di rimessione sul
Ruolo ex art. 101 comma II
c.p.c.
PROPOSTE
In che modo e in quali casi è utile
rilevare d’ufficio le questioni da
sottoporre alle parti.
Intermezzo.
Ore 15.30 – 16.00
SESSIONE N. 4 – L’Agenda del processo
Prof. Andrea Ichino – Università degli Studi di Bologna
Dr.ssa Francesca Fiecconi – Corte di Appello di Milano
Ore. 16.00 Scrigno di Pandora. Libera discussione con i partecipanti sui temi affrontati nel
laboratorio. Conclusione dei lavori
report a cura di: DR.SSA MARIANNA POLLI
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DESTINATARI DEL CORSO
Magistrati ordinari e onorari, magistrati ordinari in tirocinio ordinario, stagisti.
L’incontro è aperto altresì alla partecipazione di Avvocati (fino al numero massimo di
100), nonché agli studenti delle scuole di specializzazione forense (questi ultimi in
numero massimo di 30).
Per ragioni organizzative i magistrati che intendono partecipare all’incontro sono pregati
di iscriversi on line attraverso il sito www.corteappello.milano.it, nell'home page in basso
a destra alla voce Formazione Decentrata Magistrati Incontri di studio "Iscrizioni e
Materiali".
Il corso è obbligatorio per i giudici onorari di Tribunale che svolgono funzioni civili.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza.
L'incontro rientra tra le iniziative che permettono il conferimento dei c.d. crediti formativi
da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ai sensi del Regolamento del Consiglio
Nazionale Forense concernente la Formazione Professionale Continua.
Sono a tal fine riservati al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano 100 posti
destinati ad avvocati. Le iscrizioni dovranno avvenire attraverso il sistema RICONOSCO.
Alla fine del corso verrà raccolto un “LIBRO DI FAQ” che verrà divulgato nel Distretto.
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