sistema bologna - 24 Ore System
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Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 1 Allegato a Il Sole 24 Ore e diffuso nell’area del CentroNord INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SISTEMA 2007 BOLOGNA Fare Sistema per crescere Bologna capitale europea a raccomandazione più ripetuta dato (2004) il suo intento è stato da Luca Cordero di Monteze- quello di ‘fare sistema’ “essendo molo, presidente nazionale di convinta che le sfide a cui è chiamaConfindustria, è la seguente: “Fare to il territorio non si vincano curando soltanto il solo proprio pezzo di sistema per crescere”. A Bologna e provincia privato e pub- responsabilità”. Pier Luigi Cervellati, uno dei maestri blico hanno cercato di collaborare in questi decenni per far crescere l’eco- dell’urbanistica bolognese, chiede a nomia di questa importante provincia gran voce un sistema ferroviario con un milione di abitanti, di cui quasi metropolitano e si chiede se le 51 la metà occupati, e circa centomila opere previste per la città di Bologna (per un valore di 6,5 miliardi di euro) imprese nei vari settori produttivi. siano tutte necesLa realtà produtsarie. tiva della provincia Nomisma, il cendi Bologna, in cui tro di ricerche fonmolti sono i comuni dato nel 1981 da che “ospitano” Romano Prodi, importanti realtà mette in risalto seindustriali, è oriengnali importanti di tata all’export con un rinnovato slancio un rapporto fra il dell’economia locavalore delle esporle, capace di comtazioni ed il valore petere su scala aggiunto vicino al Luca Cordero mondiale: il Pil indu30% (+ 8% rispetto di Montezemolo, presidente striale sarebbe creal valore nazionale). nazionale di Confindustria sciuto negli ultimi Quasi il 50% dei dieci anni in Emilia prodotti e dei servizi che le imprese bolognesi acquista- Romagna del 10% a fronte dell 1,6% in no all’estero è ad alto contenuto tec- Lombardia e dello 0,5% nel nologico. Su cento prodotti e servizi Triveneto.Un certo fermento è presenesportati dalle imprese bolognesi, te anche nelle due maggiori ben sessantaquattro sono ad alto Associazioni degli imprenditori (Confindustria e Api) che stanno studiando di contenuto tecnologico. Bologna è la prima in classifica per mettersi insieme per rappresentare “inventori” che tutelano le proprie idee oltre duemila imprese con novantamicon appositi brevetti: nel 2006 sono la addetti. La cooperazione che qui a state presentate più di mille domande Bologna piazza ben cinque aziende nei primi dieci posti (per fatturato), al di brevetto per invenzione industriale. Importante è poi l’apporto del recente Congresso annuale, con il “sistema fiere” con manifestazioni (nei presidente Gianpiero Calzolari, ha padiglioni bolognesi) di livello mondia- manifestato grande voglia di autonole, le quali sono incentrate sulle pro- mia dalla politica per dare una svolta duzioni eccellenti del territorio: al ruolo dei cooperatori. Si potrebbe dire che a Bologna e Motorshow, Cersaie, Eima, Cosmoprovincia tutti stanno cercando di prof, ecc... Il presidente della Provincia di migliorare le proprie posizioni e di Bologna, Beatrice Draghetti, ha rinnovarsi e “fare sistema per credichiarato che fin dall’inizio del man- scere”. on sempre Bologna ha colto l’im- regione significa dare e significa prendere: portanza e la strategicità del pro- offrire all’intero territorio regionale i servizi prio ruolo. Da un lato le eccellen- superiori di cui esso ha bisogno (infraze della regione per entrare a pieno titolo strutture di trasporto merci persone infornella dimensione europea dall’altro l’orga- mazioni, strutture per il commercio all’innizzarsi come piattaforma di servizi per grosso e la promozione commerciale, la l’intero territorio regionale qualificando al grande logistica, eccetera), utilizzare le contempo le proprie eccellenze. Sono eccellenze delle diverse parti della regione questi gli elementi che dovranno costitui- e contribuire a farle valere nel mondo. re la strategia per Bologna capitale euro- Come può Bologna entrare nel circuito pea. Quello che costituisce la qualità delle nuove e dinamiche città europee, distintiva della crescita economica e che non sono le grandi capitali ma sono sociale dell’Emilia Romagna è che può città medie fortemente innovative ma contare su una serie di città di media costituiscono l’ossatura della rete urbana grandezza, robuste e piene di storia. del vecchio continente? Innanzi tutto la Queste città hanno sostenuto la nascita e questione di Bologna capitale dell’Emilia la crescita di distretti industriali, hanno Romagna va posta all’interno della rete ospitato funzioni di eccellenza e servizi regionale di città (per la nota serie di ragioavanzati. Un modello di sviluppo per l’in- ni legate alla presenza di funzioni di forte tero Paese. Le città sono cresciute in uno impatto sovralocale: università, ricerca scambio continuo con il territorio - prima scientifica, sistema socio-sanitrio, aeroterritorio agricolo, poi industriale, poi porto, fiera, strutture per la logistica, ecc) conurbazione metropolitana - fornendo ma anche della capacità di trascinamento posti di lavoro, servizi, risorse umane, di Bologna dell’intero sistema regionale di istruzione e formazione professionale e rete di città. qualità amministrativa. Il policentrismo è Ciò che potrà fare di Bologna una capitastata una grande idea della politica regio- le europea è quindi il rango, l’insieme delle nale, una strategia che si basava sulla eccellenze di cui dispone o dovrà disporforza storica delle città della regione. Nel re. E le eccellenze riguardano non solo i policentrismo tuttavia non veniva chiara- campi citati (il controllo di reti manifatturiemente espressa, e a volte re lunghe, il rapporto con al contrario veniva ostala ricerca scientifica e il colata, la necessaria sistema universitario, la dinamica relazionale tra le logistica e la gestione diverse città. Questo delle infrastrutture per la modello tendeva talvolta mobilità, l’economia dei a penalizzare il ruolo censervizi) ma anche i campi trale del capoluogo emidella cultura e della politiliano romagnolo. ca sociale (la gestione Luigi Gilli, Assessore Al contempo anche delle correnti migratorie e Bologna si è sovente Regione Emilia Romagna cioè la politica dell’accoalla Programmazione chiusa in se stessa non glienza, la valorizzazione e sviluppo territoriale, interpretando fino in Cooperazione col sistema dei talenti artistici, buone fondo il proprio ruolo. organizzazioni dello spetdelle autonomie e Organizzazione Essere capoluogo di tacolo, e così via). N L La provincia di Bologna verso il milione di abitanti, di cui oltre quattrocentomila occupati (32% nell’industria, 65% nel terziario e solo il 3% in agricoltura). Il numero delle imprese si avvicina a centomila con un’importante ed estesa realtà industriale nei vari settori produttivi e un export che, nel 2006. è aumentato del 5%. Tra le priorità della Provincia la realizzazione di importanti opere infrastrutturali e la definizione delle funzioni e degli ambiti della Città Metropolitana. Il Presidente della Camera di Commercio di Bologna vede rosa per l’economia bolognese Le tre priorità di Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna Il Gruppo Bologna Fiere verso manifestazioni di alta specializzazione Il ruolo dell’Università di Bologna con quasi centomila studenti iscritti a pag. 3 a pag. 5 a pag. 8 a pag. 9 2 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Links Sanpaolo. Messaggio pubblicitario. Presso la Filiale sono a disposizione i Fogli Informativi riportanti le condizioni economiche praticate. Più energia per la tua impresa. Link s Sanpaolo. L’integratore web che fa andare oltre la tua azienda. 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Quadro generale del settore manifatturiero.“Complessivamente l’attività produttiva del settore manifatturiero bolognese – dichiara Sangalli - si è portata, secondo gli ultimi dati disponibili, riguardanti il terzo trimestre 2006, a valori di crescita che mai si erano registrati negli ultimi 5 anni. L’export è aumentato di quasi il 5%. Fatturato, ordinativi e produzione presentano tassi di crescita che si attestano attorno al 3%.” I settori che più hanno contribuito all’aumento della produzione bolognese sono quelli dell’elettricità ed elettronica (+3,5%), e quelli che più caratterizzano l’economia bolognese e cioè la meccanica di precisione (+3,4%) e le macchine ed apparecchi meccanici (+3,2%). Sembrano superate anche le tendenze negative anche nei settori che più hanno risentito negli ultimi anni della congiuntura negativa, come il sistema moda che ha registrato un incremento della produzione del 2,2%. Anche il grado di utilizzo degli impianti nel settore manifatturiero è in aumento, attestandosi poco oltre il 75%, uno dei più elevati in regione. “Il contributo più significativo a questo aumento – afferma il presidente - proviene dal grado di utilizzo degli impianti della meccanica e del settore della chimica, gomma e plastica. La produzione assicurata è stabile a tre mesi, periodo che è praticamente lo stesso per tutti i settori.” Export. Nel secondo trimestre 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005, crescono del 6% le esportazioni delle imprese della provincia di Bologna mentre le importazioni Gian Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Bologna Dati alla mano la provincia segna una decisa ripresa delle attività produttive, come non si registrava ormai da cinque anni. Segno di una mentalità vincente ed in grado di rilanciare nuove sfide su scala italiana ed internazionale. sono rimaste sostanzialmente stabili. Aumentano in particolare (+13%) le esportazioni dei prodotti lavorati e trasformati in provincia, e le esportazioni del settore informatico. 7 volte su 10 le importazioni provengono dai Paesi dell’Unione Europea, anche se il flusso pare in rallentamento visto che nello stesso periodo del 2005 la percentuale era superiore del 6%. La seconda zona di provenienza dei beni e servizi acquistati all’estero dalle imprese bolognesi è l’Asia Orientale e attualmente 12 beni e servizi importanti su 100 provengono da questi Paesi, per un valore complessivo che supera i 173 milioni di euro. I flussi relativi alle importazioni paiono in mutamento: accanto infatti alla flessione dei paesi dell’Unione Europea, crescono quelle dall’America Settentrionale (+25%), dal Medio Oriente (+45%), dall’America Centro Meridionale (+48%) e dai Paesi europei extra UE. Circa la metà dei beni venduti all’estero da imprese bolognesi ha come destinazione l’Unione Europea (che ha quindi un peso molto maggiore sul fronte delle importazioni). Tecnologia internazionale. Bologna si conferma una provincia orientata all’export, con un grado di apertura, definito dal rapporto tra il valore delle esportazioni ed il valore aggiunto, vicino al 30%, in linea con il valore dell’Emilia Romagna in complesso (pari a poco più del 30%) e superiore al valore nazionale (22% circa). “Ma al di là del volume complessivo di importazioni ed esportazioni – prosegue Sangalli - è necessario puntare l’attenzione su quanta tecnologia la provincia di Bologna importa ed esporta. Il 49,6% dei prodotti e servizi che le imprese bolognesi acquistano all’estero è ad alto contenuto tecnologico. La media regionale è inferiore di 10 punti percentuali, quella italiana è inferiore di 15 punti percentuali.” Il 45,6% delle importazioni è invece per prodotti tradizionali e standard (45,6%). In regione questa percentuale sale al 54%, la media italiana si attesta al 46% Su 100 prodotti e servizi esportati dalle imprese della provincia, 64 sono ad alto contenuto tecnologico (un punto percentuale in più rispetto al 2004). La media regionale è inferiore di 14 punti percentuali, quella nazionale è inferiore di circa il 22%. Poco più del 35% dell’export che parte dalla provincia di Bologna è classificabile come “prodotti tradizionali e standard”. In regione la media è del 48%, in Italia è del 56%. Capacità di innovazione Bologna è il crocevia degli invento- ri d’Italia. O almeno degli inventori che tutelano le proprie idee con un brevetto. E’ quello che emerge ormai da qualche anno dai dati della Camera di commercio di Bologna, alla quale nel 2006 sono state presentate 1.014 domande di brevetto (mediamente più di 84 al mese) con un crescita di quasi il 15 % rispetto al 2005. Bologna si conferma così anche quest’anno come la città italiana con il più alto numero di domande di brevetto per invenzione industriale rispetto al numero delle imprese. “Dietro questo risultato che continua a confermarsi anno dopo anno – afferma il presidente - c’è un grande impegno di imprese leader nel mondo del packaging, nel settore della motoristica e della meccanica, e da parte dell’Università di Bologna. E’ positivo che questi numeri siano non sono solo il frutto della capacità inventiva di poche grandi realtà, ma piuttosto della capacità capillare di innovare sia di piccole e medie imprese che della ricerca che fa capo al polo universitario bolognese”. Il quadro di riferimento. I dati sono alti anche sul fronte della tutela dei marchi con un incremento di quasi il 14%, il più alto in Italia, dato che rispecchia la sempre maggiore esigenza Palazzo della Mercanzia, sede della Camera di Commercio di Bologna delle imprese bolognesi di investire sulla capacità distintiva del brand. Parallelamente c’è stato anche un vero e proprio boom del depositi dei modelli di utilità, cresciuti del 46% in un anno, in parte anche grazie alle agevolazioni fiscali. “La ripresa – conclude Sangalli -ha finora tratto slancio soprattutto dalle esportazioni e dagli investimenti. L’evoluzione dell’andamento congiunturale è strettamente influenzata dalle scelte relative all’economia italiana nel suo complesso. Questi risultati positivi non debbono comunque indurre ottimismi ingiustificati Lo sviluppo di Bologna in particolare è legato alle decisioni che investono la nostra realtà sul piano infrastrutturale.” Oltre tre miliardi di euro di prestiti nel 2006 per la Consumer Bank di Intesa Sanpaolo LEONE SIBANI PRESIDENTE DI NEOS BANCA eone Sibani è il nuovo presidente di Neos Banca, la società di credito al consumo del Gruppo Intesa Sanpaolo. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione su indicazione della Capogruppo, dopo averlo cooptato in seno al consiglio stesso. Leone Sibani ha guidato per lungo tempo Carisbo come direttore generale e amministratore delegato e ha poi ricoperto importanti incarichi manageriali all’interno del Gruppo Sanpaolo Imi, dove è stato membro del consiglio di amministrazione della Capogruppo e presidente di Sanpaolo Imi Private Equity (oggi Imi Investimenti). Attualmente è presidente di Sanpaolo Imi Fondi Chiusi Sgr, società di gestione dei fondi chiusi di private equity, e membro del consiglio di amministrazione di varie società del Gruppo Intesa Sanpaolo. Neos Banca, di cui è amministratore delegato Germano Turinetto, è L Leone Sibani, presidente di Neos Banca l’operatore specializzato di Intesa Sanpaolo nel mercato del credito al consumo ed ha finanziato nella sua storia 3,1 milioni di clienti nel Paese. La banca ha 35.000 esercizi com- merciali convenzionati ed eroga finanziamenti per 3,1 miliardi all’anno. Con uno stock di crediti pari a 5,9 miliardi di euro, controlla una quota di mercato superiore al 6% e si colloca tra le principali realtà del settore. La società ha sede a Bologna ed è diffusa su tutto il territorio nazionale grazie ad una rete di 31 succursali ed un totale di oltre 270 punti vendita. I dipendenti a fine 2006 sono 757 con un età media di 34 anni, oltre a 140 agenti con oltre 1000 collaboratori. Tra la clientela, oltre ai circa 3 milioni di famiglie, annovera più di 100.000 professionisti e lavoratori autonomi ed oltre 80.000 aziende. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Leone Sibani - è di consolidare il ruolo di Neos Banca nell’ambito della struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo come fabbrica di prodotto e come società specializzata nel credito alle famiglie.” 4 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Angelo Guglielmi, Assessore alle Attività Culturali del Comune di Bologna, illustra gli investimenti e l’offerta culturale di Bologna E SE BOLOGNA DIVENTASSE UNA METROPOLI CULTURALE? e non si traccia una panoramica delle attività culturali di Bologna, non si può comprendere appieno la portata della città e le diversificate opportunità che essa offre agli abitanti e ai visitatori. Come risulta da un’indagine svolta in provincia di Bologna (vedi riquadro a lato), il capoluogo emiliano si pone in testa alla classifica nazionale nel consumo di cultura e questo fenomeno interessa trasversalmente i ceti sociali, dai ranghi più alti a quelli più bassi. “Questo risultato ci inorgoglisce” afferma l’Assessore alle Attività Culturali del Comune di Bologna, Angelo Guglielmi “e fa il paio con i dati positivi delle presenze nei musei che dal 22 settembre 2006 al 6 gennaio 2007 si sono attestate sulle 76.000 unità di visitatori per 4.500 cataloghi rilasciati. Ciò in controtendenza con le risorse a nostra disposizione, diminuite da 13 milioni di euro nel 2005 a 9 milioni nel 2006”. Le iniziative. Gli appuntamenti culturali petroniani sono stati inaugurati nel 2007 dal Futur Film Festival, il più importante evento italiano dedicato all’animazione e agli effetti speciali, iniziativa inconsueta perché solitamente sarebbe possibile solo presso i grandi poli tecnologici come ad esempio il Giappone, e che ha contato 30.000 presenze nei 110 appuntamenti dei 5 giorni della manifestazione, per un totale di 650 ore di programmazione. Sempre sulla scia delle nuove tecnologie, Bologna è sede del Festival delle Arti Elettroniche, che si tiene presso Palazzo Re Enzo: un connubio che potrebbe apparire quasi un ossimoro, visto il pregio storico e architettonico della location e il format ipermoderno della kermesse, realizzata in collaborazione con registi internazionali e che si prefigura pirotecnica, rumorosa, ma esaltante. “Inoltre, anche quest’anno -prosegue Guglielmi - aprirà i battenti la maratona di danza, dopo il successo delle edizioni precedenti che S Angelo Guglielmi, assessore alla Cultura del Comune di Bologna hanno visto la partecipazione di Carla Fracci e di étoile del Bolscioi. Anche per l’autunno di quest’anno è atteso il Festival Internazionale del jazz nella sua seconda edizione, così come il Festival della scienza e Musica Insieme, che correda la stagione cameristica. Inoltre, sono già state realizzate due mostre di arte Bologna: interno della Sala Borsa antica in città per il 2008 ve n’è una in vista su Spertini, pittore bolognese del Cinquecento, mentre per il 2009 è già in fieri un progetto su Morandi in collaborazione con il Metropolitan di New York. Ultimo, ma non per importanza, il Festival Internazionale del Fumetto: l’ultima edizione ha avuto come protagonista il grande disegnatore di Modena Magnus e ha riscosso notevole successo”. I luoghi. “Grazie agli ultimi ammodernamenti è stato possibile rioccupare per intero la Sala Borsa, storico luogo in cui chiunque può entrare e cimentarsi in numerose attività ricreative: dalla lettura di libri alla consultazione di riviste, dal gustare piatti tipici della tradizione al ristorante al primo piano, al navigare, in Internet. È un luogo più unico che raro: ricordo esperienze simili in centri come Parigi o Marsiglia” prosegue Guglielmi. “A corredare l’offerta, la cineteca, luogo amatissimo. Quest’anno, in occasione del trentennale della morte di Charlie Chaplin, si terrà una grande mostra ad egli titolata a partire dal 25 maggio, giorno in cui verranno presentati un libro a carattere squisitamente cinematografico e tutti i film del grande regista restaurati. L’opera ha uno stretto legame con il territorio anche perché le musiche saranno realizzate dall’Orchestra Comunale. Bologna, inoltre, ospita il Teatro Tassoni, che è uno dei pochi teatri stabili comunali per ragazzi”. Il futuro. “Una grossa novità per la città sarà costituita dall’apertura di Mambo, acronimo di Museo d’Arte Moderna Bologna, e tale evento coinciderà con un momento di svolta” conclude l’Assessore “il 5 maggio prossimo tale spazio verrà inaugurato e da subito sarà evidente una grande apertura sui temi del contemporaneo. Attraverso questo nuovo spazio e la mostra in collaborazione con il Metropolitan di New York, crediamo che Bologna potrà veramente rinforzare un dialogo continuo con le più grandi realtà europee e non solo, sinergie che puntano a valorizzare al massimo la città”. Scommesse che sono ancora tutte da giocare, ma che occorre assolutamente vincere per portare Bologna ad un passo dal diventare una metropoli ed una città dal carattere identificativo sempre più forte. I BOLOGNESI SONO SODDISFATTI l Centro Demoscopico Metropolitano in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna ha svolto un’indagine attraverso l’Unità Speciale Studi per la Programmazione coordinata dal professor Fausto Anderlini intitolata “I consumi culturali in Provincia di Bologna” che rivela come il 75% dei bolognesi “promuova” in termini di gradimento le politiche culturali comunali. A detta della gente, i due settori meritevoli di maggiore sostegno sono la lirica (12,5%) e il balletto (7,4%). Si reca al cinema con assiduità almeno mensile il 30% dei bolognesi (ma i cinofili settimanale sono pochi: il 5%). A questo proposito il dato più significativo è il monopolio quasi assoluto guadagnato dalle multisale: Medusa (23% di indicazioni fra gli spettatori), Uci (20%), Star City (5,4%), di contro si nota la residualità dei cinema del centro, anche delle multisale, mentre i restanti cinema non fanno insieme più del 20%.L’uso dei cd è ormai generalizzato al 68% della popolazione, con un’alta percentuale di acquisti, ma anche di scarico da Internet, prestito e masterizzazione. In ambito televisivo il fenomeno più appariscente è la diffusione degli abbonamenti a Sky e altre pay per view, fenomeno che è giunto ad interessare un quinto esatto della popolazione, con punte molto accentuate nell’area suburbana. Ciò si riflette sulla fidelizzazione ai diversi canali televisivi. In questo ambito si ravvisa la straordinaria performance della terza rete Rai che si dispone, con il 33% di indicazioni, a fianco di Rai1 e sopra Canale 5. Le preferenze televisivi conoscono una variabilità significativa nei diversi sotto-gruppi socio-culturali. I “BERARDI BULLONERIE” DA QUATTRO GENERAZIONI a Berardi Bullonerie vanta quattro generazioni familiari che si sono susseguite dal 1919 ad oggi. Quattro generazioni che hanno portato la Berardi a trasformare la propria identità da piccolo negozio di qualche metro, aperto nei pressi di Piazza Maggiore a Bologna, ad una realtà composta da una sede principale con un magazzino di 6200mq a Castel San Pietro e dieci filiali su tutto il territorio italiano. La Berardi gestisce, infatti, clienti in tutta Italia con un sistema logistico e di magazzino organizzato ed efficiente, monitorato in radiofrequenza e collegato in tempo reale a tutte le sedi minori, per la distribuzione in loco, che si trovano a Caserta, Bari, Imola, Anzola, Reggio Emilia, Padova, Treviso Milano, Pavia e Roma. La Berardi Bullonerie è un’azienda unica ma capillarmente presente sul mercato , che gestisce dalla sede di Castel San Pietro l’amministrazione, l’ufficio tecnico , la logistica , il controllo della qualità e l’ufficio acquisti, contando oggi su 100 dipendenti e 50 agenti su territorio italiano, capaci di pro- L porre 60mila diversi articoli tra viti e bullonerie, nel settore del fissaggio. Tra i principali clienti della Berardi sono, oggi, nomi di prestigio come la Sacmi di Imola, la Black&Decker, la VM Motori, la Moto Malaguti e tanti altri nominativi con notevoli esigenze qualitative , e questo è frutto della competenza maturata negli anni dall’azienda che ha sempre compiuto scelte mirate a non disperdere le forze e la professionalità implementando continuamente la gamma e la qualità dei prodotti trattati solo all’interno del proprio, specifico, settore: “La nostra è stata una scelta precisa – dichiara Giovanni Berardi uno dei due fratelli oggi proprietari dell’azienda – dettata dalla volontà di mantenere alta la qualità e la modernità delle proposte da fare ai nostri clienti. Il settore del fissaggio conta innumerevoli articoli e gestirli con competenza è una garanzia di affidabilità . Inoltre questa scelta ci ha permesso di specializzarci nella fornitura di servizi innovativi di supporto a chi acquista il prodotto”. Allineandosi, infatti, all’ottica delle multinazionali americane del settore, come la Black&Decker appunto, la Berardi Bullonerie ha importato e sta consolidando su territorio italiano una nuova tipologia di servizi basata sul concetto di fornitura diretta. Si tratta di un sistema di rifornimento rapido su linea produttiva gestita direttamente dal fornitore, con contratti annuali ad ordine aperto, stipulati con le aziende clienti. Il servizio, denominato Kan- Ban ha come obiettivo quello di eliminare, per l’azienda cliente, i costi nascosti che la gestione di un magazzino comporta, come ad esempio la creazione e la spedizione degli ordini, l’accettazione ed il controllo delle consegne, il rifornimento ordinato del magazzino stesso. Tutte queste operazioni, necessarie per qualsiasi azienda che abbia in gestione un magazzino interno, comportano costi, a volte considerevoli, in termini di tempo e di impiego di personale, quindi in termini economici reali. Evitare questi costi è possibile con il servizio Kan-Ban attraverso il quale il fornitore si occupa direttamente del controllo dei livelli di disponibi- lità della merce sulla linea produttiva, attraverso un organizzato sistema di codici a barre e radiofrequenze per gli aggiornamenti che rendono il servizio rapido ed efficace. Il sistema Kan-Ban permette all’azienda di acquistare il prodotto al prezzo effettivo, senza i costi nascosti derivanti dalla gestione logistica dello stesso. Valido per tutti i sistemi di magazzino il concetto dell’eliminazione dei costi nascosti diventa fondamentale quando si tratta di merce povera ma di settore complesso, come sono viti e bullonerie, una merce cioè che acquista il suo valore attraverso le quantità e richiede, contemporaneamente, logiche di magazzinaggio articolate: due elementi che fanno lievitare i costi nascosti di gestione. Sono già più di trenta, oggi , i clienti che si sono affidati alla Berardi Bullonerie - e tra questi figura la stessa Black&Decker per il servizio di rifornimento rapido, reso sicuro , puntuale ed efficiente anche dalle certificazioni di qualità Iso 9001 che l’azienda vanta dal 1995. Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 5 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Le tre fondamentali priorità di Beatrice Draghetti, primo presidente donna della Provincia di Bologna, eletta alle elezioni amministrative del 2004 UNA PROVINCIA DOTTA, GRASSA E OPEROSA istituzione Provincia di Bologna, il cui Gonfalone si fregia della Medaglia d’oro al merito civile, ha festeggiato nel 2006 il 55° anniversario della sua vita democratica, nata dalla elezione diretta del 27 maggio 1951. Dal 2004 alla guida dell’ente siede Beatrice Draghetti, prima presidente donna. Vocazione produttiva e commerciale. Bologna è la capitale amministrativa ed economica dell’Emilia Romagna, una delle regioni più produttive e dinamiche d’Europa. Delle 95.000 imprese presenti nell’area metropolitana, numerose sono leader mondiali, soprattutto nei settori delle macchine automatiche (Packaging Valley), della motoristica, del biomedicale, dell’agroalimentare e della moda. La Provincia gioca un ruolo importante nell’economia anche attraverso la partecipazione in società come, ad esempio, Bologna Fiere Spa con il 14,92%, l’Aeroporto G. Marconi con il 10%, l’Azienda trasporti pubblici Bologna (Atc) con il 38,38% e il Centro agroalimentare (Caab) con l’1,54%. Tra le vocazioni emergenti anche la logistica, naturale conseguenza di una posizione geografica baricentrica, della presenza di infrastrutture di alto livello e di operatori all’avanguardia sul mercato. La Fiera Internazionale di Bologna, seconda in Italia, è il quinto polo fieristico europeo, sviluppato su 20 padiglioni polifunzionali dislocati su un’area complessiva di 340.000 metri quadrati. Sono più di 100 le sedi per eventi congressuali, strutture moderne e polifunzionali. Teatri, palazzi e ville del Cinquecento, del Seicento e del Settecento, assicurano la cornice più adeguata ad ogni tipo di evento: convegni, meeting, mostre ed esposizioni, concerti e spettacoli, eventi di intrattenimento e di rappresentanza. Viabilità e trasporti. Il sistema di mobilità e pianificazione territoriale: lo strumento di governo metropolitano dell’area di Bologna, PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), è stato approvato nel 2004 e contiene politiche per lo sviluppo territoriale e di tutela ambientale. A seguito della sua adozione, 50 Comuni (compreso il Comune di Bologna) stanno redigendo lo strumento urbanistico in modo coordinato. Il SFM (Servizio ferroviario metropolitano) è principalmente un progetto territoriale, non solo trasportistico, per “costruire” la città metropolitana di Bologna. La rete del Servizio ferroviario metropolitano si estende per 280 L’ Per la Provincia di Bologna tre sono le priorità: realizzazione di opere infrastrutturali, definizione degli ambiti della Città Metropolitana e un forte impegno per l’edilizia scolastica. per soddisfare gli interessi e le curiosità più diversi. Le iniziative vengono messe in scena in alcuni dei luoghi più suggestivi ed interessanti, oltre alle sale teatrali, ville, cortili, chiese, parchi e luoghi naturali. Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna km in provincia di Bologna, con 73 fermate (di cui 16 nel capoluogo). Il territorio è attraversato inoltre da 1400 chilometri di strade provinciali, dalle strade statali della via Emilia e della Porrettana, dalla tangenziale e dalle autostrade A1; A13; A14. La ricchezza del territorio. Il paesaggio racconta la storia di un territorio e di un popolo. Il territorio bolognese può essere considerato uno scrigno d’arte, natura e cultura: monumenti straordinari, emergenze artistiche di singolare bellezza, importanti testimonianze storiche e culturali incastonate tra montagne, colline, paesaggi di pianura, fiumi e laghi in una continuità armonica e suggestiva. La vera ricchezza è l’alternanza di paesaggi differenti, ma ugualmente spettacolari, in un contesto culturale, ambientale e turistico davvero completo. Musica, teatro, arte, tradizioni: quasi cinquecento proposte di cultura che ogni anno, da gennaio a dicembre, attraversano la provincia LA PROVINCIA DI BOLOGNA IN CIFRE l territorio della provincia di Bologna si estende per una superficie di 3703 kmq, la popolazione residente è di 944.300 (di cui 454.700 maschi, 489.600 femmine, 55.000 stranieri), il 19% della popolazione residente ha meno di 24 anni, il 23% più di 64. Risultano 424.000 occupati (32% nell’industria, 65% nel terziario, 3% in agricoltura) e 96.700 imprese (24.300 nel commercio, 15.000 nei servizi, 13.500 nel settore manifatturiero. Gli iscritti alla scuola dell’infanzia sono 11.000, 34.000 a quella primaria, 20.000 iscritti alla scuola secondaria di 1° grado e 25.000 iscritti alla scuola secondaria di 2° grado. I Il portale www.teatrinvito.it mette in rete i teatri della provincia tramite un software e un hardware condiviso e permette l’accesso a tutto il circuito teatrale della provincia di Bologna, con la possibilità di acquisto on line dei biglietti. Parola di presidente. “Sin dall’inizio - dichiara Beatrice Draghetti - il nostro lavoro è stato caratterizzato dalla scelta di fare sistema nella convinzione che le sfide a cui è chiamato il territorio non si vincono curando ognuno il solo proprio pezzo di responsabilità, ma partendo dall’idea del noi. Solo un’azione coordinata e sinergica della comunità provinciale con le diverse realtà istituzionali e della società nelle sue varie articolazioni, ognuno nella propria autonomia e nell’esercizio delle proprie responsabilità, può garantire risposte efficaci ai bisogni delle cittadine e dei cittadini della nostra provincia”. In questa prospettiva sono state realizzate importanti innovazioni sul piano amministrativo a partire dal consolidamento dell’esperienza della Conferenza Metropolitana come luogo di programmazione di politiche di area vasta. Sono state valorizzate le esperienze associative dei diversi Comuni per rendere i servizi più efficienti e puntuali. “Tre priorità per il futuro – conclude la presidente - sono la realizzazione di opere infrastrutturali, la definizione delle funzioni e degli ambiti della Città Metropolitana e un impegno straordinario per l’edilizia scolastica”. SISTEMA BOLOGNA 2007 è una realizzazione Ariete Comunicazione 41100 Modena - Via Emilia Ovest, 1014 Testi di Serena Arbizzi, Valeria Cammarota, Cesare Carbonieri e Alessia Pedrielli Ariete pubblicità srl: tel. 059-821888 ● fax 059-330474 e-mail: [email protected] 6 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA II M MP PR RE ES SE E & II M MP PR RE EN ND D II T TO OR R II CARISBO: FELIZIANI DIRETTORE GENERALE LE MAGNIFICHE CINQUANTA AZIENDE DELL’ECONOMIA BOLOGNESE DENOMINAZIONE COMUNE COOP. ADRIATICA CASTENASO HERA S.P.A. BOLOGNA DENOMINAZIONE COMUNE 1.620.782.507 LIMONI S.P.A. BENTIVOGLIO 1.232.547.900 COOP CERAMICA D’IMOLA SRL IMOLA 214.807.467 CEFLA IMOLA 202.636.016 GRANLATTE BOLOGNA 191.142.507 M.A.I.E. S.P.A. BOLOGNA 185.427.260 DAY S.P.A. BOLOGNA 178.967.821 IRCE S.P.A. IMOLA 177.066.755 GRUPPO LA PERLA S.P.A. BOLOGNA 167.396.162 C.I.C.L.A.T. BOLOGNA 166.969.009 SITE – S.P.A. BOLOGNA 160.917.838 FATTURATO 2004 (in euro) CONSORZIO INTER. COOPERATIVE CONSUMO ANZOLA 999.640.267 CONSORZIO COOPERATIVE COSTRUZIONI BOLOGNA 891.305.807 HERA COMM S.R.L. IMOLA 707.280.646 GRANAROLO S.P.A. BOLOGNA 673.697.214 SACMI IMOLA 595.788.029 VOLVO AUTO ITALIA S.P.A. BOLOGNA 513.755.766 CONSERVE ITALIA S. LAZZARO 507.336.411 CNS – CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI SOC COOP BOLOGNA CONAD BOLOGNA 387.600.920 345.322.353 CIBA SPECIALTY CHEMICALS SASSO MARCONI 336.669.094 221.044.586 MEC – TRACK SRL BAZZANO 159.115.553 COOP ITALIA CASALECCHIO 156.590.372 DATALOGIC S.P.A. CALDERARA 143.331.240 MANUTENCOOP ZOLA PREDOSA 140.358.176 SPE BOLOGNA 139.966.952 PIANORO 329.072.912 FERRARINI BOLOGNA 137.975.862 DUCATI MOTOR BOLOGNA 328.219.142 MOTORI MINARELLI S.P.A. CALDERARA 137.676.365 ERIDANIA SADAM S.P.A. BOLOGNA 317.419.579 GUABER S.P.A. ARGELATO 136.659.949 HERA BOLOGNA S.R.L. BOLOGNA 304.388.390 CAMST SCARL CASTENASO 295.211.181 CONSORZIO AGRARIO DI BOLOGNA E MODENA BOLOGNA 127.519.250 SACMI FORNI S.P.A. BOLOGNA 123.325.881 IMA SPA OZZANO 290.630.602 CLAI SCA IMOLA 120.895.280 COMET S.P.A. BOLOGNA 290.181.958 ARCOTRONICS INDUSTRIES S.P.A. SASSO MARCONI 119.793.732 SEGAFREDO SPA PIANORO 119.123.217 MEB & CAR – S.P.A. CASALECCHIO 118.339.017 CESAB CARRELLI ELEVATORI S.P.A. BOLOGNA 115.690.812 COOP EDIL – STRADE IMOLA 114.975.911 SANT’AGATA 289.965.481 BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.P.A.CALDERARA 285.239.361 ITALIA ZUCCHERI S.P.A. BOLOGNA 275.797.680 AFM – S.P.A. BOLOGNA 261.652.793 MANUTENCOOP ZOLA PREDOSA 228.473.555 S FATTURATO 2004 (in euro) CAVET - CONSORZIO ALTA VELOCITA’ AUTOMOBILI LAMBORGHINI S.P.A. u indicazione della Capogruppo Intesa Sanpaolo, il consiglio di amministrazione di Carisbo ha nominato Giuseppe Feliziani nuovo direttore generale della banca. Il nuovo incarico, con decorrenza dal 29 gennaio, rientra nel più generale processo di ridefinizione dell’articolazione territoriale del STUDIOPACK: SOLUZIONI PER IL CONFEZIONAMENTO a tecnologia dell’automazione ha a Bologna radici di eccellenza meccanica secolari. Studiopack con oltre 30 anni di esperienza nel mondo del confezionamento, dell’imballaggio, della logistica, dei sistemi di controllo, di tracciabilità e di visione, risponde alle esigenze dei produttori di farmaci e dei più diversi settori di produzione, con competenza, collaborazione e soluzioni efficaci, analizzando le opportunità ed elaborando le strategie per lo sviluppo del mercato. Nel settore della produzione farmaceutica ogni innovazione legata all’automazione è sempre più la conseguenza dell’evoluzione del mercato globale del farmaco e delle strategie di crescita dell’industria farmaceutica mondiale. La flessibilità e la competenza sono le basi di quello spirito innovativo che ha permesso a Studiopack di essere leader italiano nella fornitura di macchinari e soluzioni per il confezionamento come partner tecnico commerciale di Marchesini Group. Il processo di aggregazione iniziato negli anni ’80 ha già portato 10 multinazionali a coprire quasi la metà del mercato dei farmaci, modificando profondamente le unità di produzione. In pochi anni le richieste dei produttori di farmaci sono passate da macchinari per produzioni medio/alte a macchine molto flessibili con rapidità di cambio di formato e facilità d’uso. La robotica, i sistemi opto-elettronici, i nuovi materiali costruttivi, la versatilità rispondono alla necessità di poter produrre e confezionare prodotti e formati diversi nella stessa giornata, andando di pari passo con la tendenza delle grandi società farmaceutiche a far produrre a terzi, in seguito all’avvento di un gran numero di farmaci generici. Studiopack si è dato il compito di permettere al cliente di cogliere tutte le opportunità che l’investimento nell’automazione e nei controlli di qualità può offrire. I sistemi di visione sono il più recente passo per migliorare la qualità del prodotto finito, Studiopack si propone come attore attivo (in partnership con i più grandi produttori mondiali) nella soluzione delle problematiche inerenti i controlli sulle linee e sulle macchine di confezionamento nuove o già in uso dal cliente, proponendo, progettando e installando soluzioni mirate e personalizzate. Telecamere, smart camera, software e sistemi integrati hanno portato alla fornitura di soluzioni mirate al controllo di qualità, di produzione e di tracciabilità, l’ultima sfida lanciata per combattere la falsificazione e aumentare la qualità della produzione. L MALOSSI UN MARCHIO FAMOSO NEL MONDO Leader nella produzione di componenti speciali per scooter e moto esportati in oltre 60 paesi. Malossi è un’azienda dinamica e tecnologicamente avanzata, proiettata nel futuro, orgogliosamente connotata dal marchio “made in Italy”. Un team di tecnici preparatissimo e agguerrito opera dalla progettazione, alla produzione, dalla distribuzione alla creazione e alla organizzazione di innumerevoli manifestazioni sportive internazionali. Il dinamismo che contraddistingue questa azienda a conduzione famigliare, partita negli anni ‘30, oggi, giunta alla terza generazione, è il motore, che si alimenta dall’entusiasmo di un’équipe indirizzata all’alta qualità del proprio prodotto, al servizio, alla gentilezza e all’alto livello di efficienza. In quest’ultimo decennio sono stati compiuti passi molto importanti, sono stati creati molti nuovi prodotti mirati all’ecologia affiancando alla componentistica per scooter due tempi una quantità di prodotti per motori a quattro tempi con una produzione di nuovi cilindri, alberi motore, alberi a camme, valvole, variatori, testate, cinghie di trasmissione. Sono stati allestiti due nuovi stabilimenti, automazioni della produzione e della logistica, è stato creato un sito Internet Malossi aggiornatissimo, un sistema di acquisizione ordini (e.commerce) attraverso Internet. L’informatizzazione è il vero pallino della Malossi, la quale continua a sviluppare nuovi programmi e nuovi prodotti per competere nel mondo. Diversi sono i brevetti depositati dalla Malossi nel corso degli anni: in 45 nazioni è stato depositato il marchio, operazione effettuata a tutela dell’azienda e dei prodotti a seguito di innumerevoli attacchi di pirateria industriale. Gruppo Intesa Sanpaolo, avviato a seguito della recente fusione. Feliziani ha diretto in precedenza la rete di sportelli Sanpaolo facenti capo all’Area Tirrenica. L’attuale direttore generale Maria Lucia Candida assumerà un altro importante incarico all’interno del Gruppo Intesa San Paolo. GUERRI: FINANZA COMPORTAMENTALE opo diciannove anni di esperienza professionale vissuta a fianco dei clienti e dei colleghi attraverso fasi di mercato altalenanti e cambiamenti repentini di previsioni, scenari e aspettative, Rossano Guerri, Executive Manager Rasbank per Bologna e Modena, che coordina una struttura composta da 57 promotori finanziari, ha maturato la convinzione che il promotore finanziario può essere particolarmente utile al risparmiatore nella misura in cui, capendo le sue esigenze ed i suoi bisogni finanziari, riesce ad aiutarlo nella gestione della componente emotiva che modifica in maniera sensibile il suo atteggiamento nei confronti del rischio a seconda che il mercato sia calante piuttosto che crescente. Certamente dagli anni ’80 ad oggi gli operatori hanno arricchito la propria competenza e l’industria del risparmio gestito è stata capace di creare migliaia di nuovi e sofisticati prodotti; d’altra parte il risparmiatore si è fortemente evoluto, ha acquisito conoscenze che in passato non possedeva ed è riuscito a fare tesoro delle proprie esperienze, malgrado ciò molte decisioni vengono prese ancora oggi più con l’istinto che con la logica. In questo senso la “finanza comportamentale” aiuta brillantemente a capire il perché di alcune scelte: perché ad esempio un risparmiatore che detiene due titoli azionari, uno in perdita e uno in guadagno, avendo una esigenza di liquidità tende a vendere l’attività su cui ha maturato ricchezza e a tenere quella “perdente” senza interrogarsi invece sulle possibilità di performare in futuro? Perché ad esempio nell’era della globalizzazione e della diversificazione degli investimenti il mercato azionario americano rappresenta il 47% del mercato mondiale ma gli investitori statunitensi allocano nei loro portafogli azionari titoli di casa per il 93%, sostenendo il conseguente rischio della “familiarità”? “Conseguentemente nel contesto italiano, molto ricco di risparmio” conferma Rossano Guerri “svolgere l’attività di promotore finanziario è una grande opportunità ma “conquistare” il risparmiatore è impresa che richiede sempre più serietà, competenza e dedizione nonché riguardo nella costruzione dell’asset allocation adeguata: in questo senso l’attenzione al ciclo di vita del risparmiatore deve essere la bussola dell’operatore unitamente alla corretta valutazione del profilo di rischio del cliente”. D Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 7 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Il primo volo nel 1963, intercontinentale dal 2004, oltre 4 milioni di passeggeri nel 2006 KPL PACKAGING: SISTEMI DI CONFEZIONAMENTO PER IL TISSUE AEROPORTO MARCONI, N CROCEVIA INTERNAZIONALE Aeroporto ‘G. Marconi’ di Bologna è una delle principali porte di accesso alla città di Bologna e a tutta l’Emilia-Romagna. Infrastruttura tra le più ‘antiche’ del territorio – il primo volo di linea risale al 1963 – negli ultimi anni lo scalo emiliano è stato al centro di importanti interventi di ampliamento ed ammodernamento che l’hanno portato ai primi posti in Italia per qualità dei servizi e numero di collegamenti nazionali ed internazionali. Aeroporto intercontinentale dal 2004, nel 2006 ha raggiunto il record di 93 destinazioni servite per 512 frequenze settimanali ed ha superato per la prima volta nella sua storia il tetto dei quattro milioni di passeggeri: per l’esattezza 4.001.436, pari ad una crescita dell’8,2% sull’anno precedente. Numeri alla mano. In dettaglio, nel 2006 i passeggeri nazionali sono stati 1.291.877 (+10,9% sul 2005), quelli internazionali 2.700.316 (+6,9%). In forte crescita i passeggeri su voli di linea, arrivati a 3.235.253 (+11,7% sul 2005), mentre flettono quelli charter (689.267, -4,9%). Aumenti rilevanti (+18,2%) si sono avuti per l’aviazione generale, vale a dire i voli privati, giunti a quota 9.243. I movimenti complessivi di aeromobili sono stati 63.585 (+7,2% sul 2005), le merci trasportate per via aerea 16.610.656 Kg (+16,6%). Le destinazioni più ‘gettonate’ sono state Parigi, Francoforte e Londra tra i voli di linea internazionali e Catania, Palermo e Roma Fiumicino tra i voli nazionali. La città che è cresciuta di più tra quelle con oltre 50 mila passeggeri è stata Lisbona (+94,6%), seguita da Barcellona (+38,9%). Sono state inoltre dodici le nuove destinazioni aperte l’anno passato. Tra queste: Atene, Bari, Cracovia, Malta, Napoli, Trapani e Zagabria. Di grande rilievo, inoltre, la conferma del collegamento diretto con New York – JFK, inaugurato nel 2005 L’ Lo scalo bolognese si è affermato nel corso del tempo non solo per la sua importanza strategica, ma anche in virtù di una politica improntata al miglioramento continuo di servizi e strutture. e riconfermato per il 2007 (dal 6 maggio) con Eurofly. Per l’operativo 2007, sono appena partiti i nuovi collegamenti di linea per Marrakech, Sofia e Bordeaux, mentre a fine marzo prenderà il via il nuovo volo low cost per Madrid. Un nuovo terminal. Sempre nel 2007 (ad inizio estate) verrà inaugurato il nuovo Terminal di aviazione generale, una struttura interamente dedicata ai voli privati, collocata ad un chilometro ad ovest dell’aerostazione principale. Avrà una piccola aerostazione su due piani, per complessivi 1.100 mq, con spazi d’attesa per i passeggeri, uffici, sale riunioni, negozi, ristorazione e servizi, un hangar per aeromobili di varie dimensioni, un piazzale per la sosta dei velivoli e un parcheggio auto esterno. Il costo dell’opera è di circa sei milioni di euro per terminal e hangar, a carico della società TAG (di cui la società di gestione del ‘Marconi’ possiede il 51%, mentre il restante è in mano a soci privati Sirio e Bgroup), cui è stata subconcessa la gestione del terminal per i prossimi 20 anni. A realizzare il nuovo piazzale e la via di rullaggio è la sola società di gestione, per un importo di circa due milioni di euro. Servizi importanti. Ha invece già aperto i battenti la ‘Marconi Business Lounge’, uno spazio di grande eleganza, progettato dall’architetto Kazuide Takahama, allestito dal maestro del design Dino Gavina e dedicato alla clientela business e alle aziende. La nuova struttura, dotata di un’ampia sala relax e di cinque sale meeting attrezzate con le più moderne tecnologie, nel primo anno di attività ha registrato picchi di oltre 250 ospiti al giorno, con una crescita media del 35% sulle presenze dell’anno precedente (nella vecchia ‘Sala Vip’). Tra i servizi, da menzionare anche il potenziamento del sito internet (all’indirizzo www.bologna-airport.it), con l’attivazione della biglietteria on line e la possibilità di prenotare parcheggi e altri servizi. A dicembre 2006, il sito del ‘Marconi’ si è piazzato al 9° posto nella classifica LabItalia dei migliori portali italiani di pubblica utilità, davanti a ‘colossi’ come Istat, Inail, Ferrovie dello Stato e Società Autostrade. Composizione societaria e cariche. I recenti investimenti e i risultati degli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare l’interesse degli investitori nei confronti della società di gestione, saldamente in mano alla Camera di Commercio di Bologna (che possiede il 50,45% del capitale) e ai soci pubblici Comune di Bologna (16,75%), Provincia di Bologna (10,00%), Regione Emilia-Romagna (8,80%). Basti ricordare il recente ingresso nella compagine societaria della società Aeroporti Holding (gruppo Benetton, con interessi anche negli Aeroporti di Torino e Firenze). Dopo aver acquisito, nel giugno scorso, il 5,01% del capitale, la holding si appresta ora a comprare un altro 2,2% di quote. Una novità importante anche per il consiglio d’amministrazione della società, guidato dal presidente della Camera di Commercio di Bologna Gian Carlo Sangalli e parzialmente modificato nel novembre scorso, con l’ingresso dei consiglieri Franco Bernabè e Salvatore Bragantini (per il Comune), Stefano Zunarelli (per la Provincia) e Roberto Balduini (per la Regione). Fanno parte del cda, inoltre, i consiglieri Franco Bellei, Bruno Filetti, Giuliano Gotti, Alberto Ponzellini, Pierluigi Stefanini e Giorgio Tabellini. ata nel cuore della packaging valley oltre 40 anni fa, KPL Packaging SpA è una delle aziende di punta del distretto bolognese votato alla produzione di macchine automatiche. 200 dipendenti, un fatturato di 60 ml di euro nel 2006, più di 5500 macchine installate nel mondo, una rete di vendita ed assistenza capillare e globale ne fanno i tratti distintivi. Core business della KPL Packaging SpA è l’avvolgimento di prodotti tissue, quali rotoli igienici e da cucina, rotoli industriali, tovaglioli e piegati. La forza competitiva dell’azienda, caratterizzata dall’elevata specializzazione nella tecnologia del packaging è stata cementata, a partire dal 1995, dall’entrata nel Gruppo Körber, leader mondiale nella fornitura di sistemi completi di taglio e confezionamento dei prodotti Tissue. Il Gruppo Körber, con oltre 8.500 dipendenti in tutto il mondo, per un fatturato che supera i 1.500 milioni di Euro, è capofila di aziende presenti in varie aree del mondo e raggruppate in quattro Divisioni (Macchine utensili, Tabacco, Carta, Farmaceutici) ed è a sua volta guidato da una Fondazione intitolata alla memoria del Dr. Kurt Körber. “Gli imprenditori hanno l’obbligo morale, proprio in relazione al loro successo negli affari, di aiutare lo Stato nella risoluzione dei problemi della società” così si pronunciava il Dr. Kurt Körber al momento dell’ istituzione della Fondazione (1959) a cui lasciò in eredità il suo patrimonio. La Fondazione Körber è azionista unico della Körber AG a cui fanno capo le quattro Divisioni. Ciò salvaguarda uno dei punti di forza del Gruppo: l’indipendenza. “L’indipendenza è il nostro bene più prezioso” è il motto dell’intero Gruppo. Per mantenere questo status è indispensabile che ogni singola azienda garantisca la continuità nei profitti, ottenibile attraverso l’alto livello di competitività, la leadership di mercato e tecnologica e l’approccio imprenditoriale dei dipendenti. Per questo motivo, ogni singola azienda, portatrice di un valore aggiunto rappresentato dal know-how specialistico e dalla lunga tradizione di settore, può contare sull’apporto delle risorse del Gruppo ovvero la struttura internazionale e sinergica, che in breve definiremo come la capacità di fare sistema. KPL Packaging SpA quindi, in sinergia con Fabio Perini SpA e in quanto parte del gruppo Körber è in grado di offrire ai propri clienti soluzioni di sistema innovative provenienti da un’unica fonte. Ciò significa la capacità di proporre intere linee di produzione del Tissue che vanno dal converting all’avvolgimento. Fabio Perini SpA che ha sede a Lucca ed è anch’essa parte del Gruppo Körber è infatti specializzata nella produzione di macchine automatiche di taglio e trasformazione della carta tissue. Da un lato quindi, alta specializzazione ed innovazione costante per rispondere efficacemente alle richieste del mercato in continua evoluzione, dall’altro un’offerta ampia e diversificata resa possibile dall’appartenenza ad un Gruppo e ad una struttura sinergica che rende KPL Packaging più competiva sul mercato. 8 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Positivi risultati nel 2006 e massicci investimenti per il futuro del Gruppo BolognaFiere TREMILA AZIENDE PER “BOLOGNA IMPRESE” IL LUOGO DELLA SPECIALIZZAZIONE a fiera è uno dei luoghi di mercato per eccellenza, uno dei principali siti in cui domanda e offerta s’incontrano probabilmente nel modo più diretto rispetto alle altre piazze. E’ in fiera che emergono le principali tendenze economiche e scaturiscono i comportamenti e parte degli spunti che gli stakeholders adotteranno per le proprie strategie e tattiche. Bologna ospita una fiera tra le principali in Italia che crea un indotto determinante per il territorio circostante. “L’impatto di Bologna Fiere SpA è di due ordini di grandezza: uno economico e l’altro generale” esordisce l’amministratore delegato di Bologna Fiere SpA Michele Porcelli “dal punto di vista economico generiamo un giro d’affari fra 1 miliardo e mezzo e 2 miliardi di euro. Inoltre, nel corso delle manifestazioni fieristiche si innescano interazioni culturali tra mondi diversi, si creano conoscenze e si apprezzano le produzioni in mostra, si mettono in evidenza gli agenti di promozione del sistema econoomico, e si stimola l’occasione per valorizzare il territorio facendolo conoscere”. Bologna Fiere SpA occupa un posto al sole a livello nazionale. “Siamo il secondo operatore fieristico a livello nazionale per giro d’affari e siamo i numeri uno per l’internazionalizzazione. Infatti, siamo la fiera italiana che ospita il maggior numero di espositori straniero, quasi il 30%. La nostra società, inoltre, è quella che organizza più iniziative all’estero: su una ventina di manifestazioni oltreconfine, circa quindici fanno capo a Bologna Fiere SpA. Siamo leader mondiali in molti settore come la cosmesi, il libro per ragazzi, la pelle, l’arte contemporanea, automotive, edilizia, macchine per agricoltura” così descrive le eccellenze del Gruppo Bologna Fiere Michele Porcelli, punti di forza che passano per la specializzazione produttiva, legata alle vocazioni imprenditoriali del territorio in cui si ravvisa una forte concentrazione di produttori dei diversi settore che danno vita ad eventi riconosciuti come Motorshow, Arte Fiera, Cosmoprof, Eima, Cersaie. “Arte Fiera è tra le primissime fiere a livello mondiale, ormai il livello non è più solo nazionale, questo è frutto di una strategia che punta sulla massima qualità e che a volte si rivela difficile da praticare, visto L Lo spazio espositivo di BolognaFiere nel 2007 raggiungerà i duecentomila metri quadri. Motorshow, Cersaie, Eima, Cosmoprof e Arte Fiera sono manifestazioni di livello mondiale. Le riflessioni dell’amministratore delegato Michele Porcelli. Sopra: un padiglione di Eima, rassegna dedicata alle macchine agricole. Sotto: opera in mostra ad Arte Fiera che occorre selezionare gli artisti in modo rigoroso e rinunciare, quindi, a tante presenze importanti. Così come stiamo migliorando i servizi, stiamo puntando a sinergie condivise tra fiera e città: in occasione di Arte Fiera fiorisce una serie di iniziative promosse in modo coordinato e che prolungano la ker- messe fuori dalle mura del quartiere fieristico. Questo favorisce un forte senso di partecipazione ed eleva il gradimento complessivo. Un esempio per tutti, Artfairs che consiste in una mostra di opere d’arte all’interno di sedi storiche della città, che rimangono aperte anche in orari serali per contenere iniziative”. La fiera di Bologna ha una propria identità e si distingue dagli altri grandi poli fieristici nazionali per una specifica identità. “Ogni città fa valere la propria cultura e la storia di Bologna racchiude valori talmente forti e distintivi che non ha bisogno di paragoni” conclude Porcelli “La città deve fare leva anche su questo per il futuro, istituendo un percorso dai progetti dinamici che non hanno un punto d’arrivo, ma che devono prevedere una propensione al cambiamento. Certo Bologna ha sofferto in passato di alcuni ritardi ascrivibili alla storia italiana, ad esempio sotto il profilo infrastrutturale, dove ci sono ritardi da colmare per i quali credo sia stata presa la strada giusta per arginarli. Cito questo settore perché la posizione della città è un fattore strategico. Il nostro Gruppo, inoltre, è in forte rinnovamento per il futuro: negli ultimi due anni abbiamo aumentato il fatturato del 50%, abbiamo rafforzato il ruolo di organizzatori diretti di fiere. Un paio di anni fa controllavamo il 30% di eventi, oggi siamo oltre il 62% e stiamo facendo grandi investimenti che ammontano a 250 milioni di euro in acquisti di marchi, società, ammodernamento dei servizi. Questo percorso di consolidamento ci porterà ad avere quest’anno cinque o sei eventi nuovi, insieme ad un andamento economico positivo con ricorsi all’autofinanziamento e che per il 2006 ci fa prevedere un risultato operativo di gruppo di 9 milioni di euro. Produciamo dunque utili e nuovi spazi, amplieremo infatti il quartiere fieristico di 20 mila mq fino a raggiungere circa i 200.000 mq, ed è in realizzazione ed è in realizzazione un parcheggio coperto di 7.500 posti auto. Tutto questo in un mercato fieristico fortemente turbolento e aggressivo principalmente a causa del crescente squilibrio tra offerta di spazi espositivi e domanda degli stessi spazi espositivi”. ologna Imprese” nasce all’inizio del 2004 Imprese” – dichiara Corazza - gli imprenditori non per volontà di alcuni imprenditori di diverse hanno amici o nemici ma solo interessi legittimi da categorie economiche con un preciso difendere. L’imprenditore ha proprie istanze, probleobiettivo: superare in qualità e servizi le associazioni mi ed esigenze che vuole vedere rappresentate nei di categoria esistenti. Secondo i fondatori, infatti, tavoli opportuni perchè vengano affrontate e risolte, queste ultime presenterebbero tratti superati, come, tanto sul piano politico quanto su quello burocratico. ad esempio, l’antica suddivisione corporativa - supe- Il resto è aria fritta. Le aziende desiderano soprattutrata dalle norme legislative e dalle esigenze di merca- to la rappresentanza e la tutela politica e sindacale, to – e l’erogazione di semplici servizi routinari che questa è una filosofia vincente. Sono due le riprove sembra mancare di tutele strutimportanti di queste esigenze: turate. “Bologna Imprese” ha la prima è la nostra crescita voluto invertire la tendenza, per impetuosa, l’altra è il fatto che la questo è nata come Confartigianato di Imola, con il un’Associazione trasversale Presidente Calamelli ed il che riunisce imprese di tutti i Segretario Generale Renzi, pur settori con l’intenzione di mettecon percorsi diversi, è arrivata a re al primo posto le esigenze e conclusioni simili alle nostre , la volontà politica degli imprenraddoppiando, in breve, il proditori. “Le aziende associate prio numero di associati”. sono poco più di 3000 – dichia“Ma non è tutto qui – contira Ermindo Corazza, presidente nua Corazza – l’imprenditore nazionale di “Italia Imprese” a che si associa, oggi, vuole cui aderisce “Bologna Imprese” anche i servizi e li vuole efficien– e questo è un risultato importi ed a costi equi. Ed è anche tante, visto che a breve sembra questo che “Bologna Imprese” prevedibile la nascita di un tenta di offrire”. nuovo soggetto associativo, Bologna Imprese, nata come Ermindo Corazza, presidente dalla fusione tra le bolognesi fatto locale, in risposta alle esinazionale di “Italia Imprese” Api e Confindustria, con poco genze locali, è cresciuta nel meno di 2000 imprese”. Ad mese di gennaio, di 280 impreoggi, le associate a “Bologna Imprese” appartengo- se e si è sviluppata oltre i confini provinciali trovando no, in primis, al settore commercio, servizi ed indu- imprenditori interessati in numerose altre città stria, seguite, in ordine decrescente, da quelle dell’Emilia Romagna. “Anche se allargarsi fuori proappartenenti al turismo, al settore artigianato e tra- vincia è stato particolarmente impegnativo – contisporti e, fanalino di coda, le attività estrattive ed agri- nua Corazza - sono nate associazioni gemelle a cole. Proprio nello spirito dell’associazione trasversa- Modena, Ferrara, Cesena, Rimini e Ravenna. le “Bologna Imprese” ha associati di tutte le carature Abbiamo quindi dato vita ad un contenitore più vasto sia a livello di fatturato che come dipendenti, ambito dal nome “Italia Imprese”. Italia Imprese è attualmennel quale si va dalle imprese senza personale sino a te presente in Lombardia, in Veneto, in Emilia, nel quelle con oltre 1500 collaboratori. “È importante Lazio ed in Calabria con circa 52.000 imprese assocapire la filosofia di chi si associa a “Bologna ciate. “B Da 30 anni Centro Traduzioni Imolese l Centro Traduzioni Imolese compie quest’anno i trent’anni di attività. Da piccola realtà domiciliare con gli anni il CTI è diventato un punto di riferimento per oltre 200 piccole, medie e grandi aziende del territorio. Dal cinese all’ungherese passando per inglese, francese, greco, spagnolo e tedesco, le lingue che possono essere tradotte dallo staff del CTI sono oltre trenta. Un’azienda leader nel settore che oggi conta, oltre alle socie storiche Alda Zanelli, Fatima Masi, Maria Pia Santandrea e Benedikta I Zarbock, anche una quarantina di altre collaborazioni. I campi di azione del Centro Traduzioni Imolese spaziano in settori diversi, abbracciando pubblico e privato. In via Melloni, sede del CTI dal 1990, si possono trovare e richiedere servizi di traduzione legale, tecnica, medico-scientifica, economico–finanziaria e commerciale ma anche pubblicitaria, editoriale oppure mirata alla realizzazione di curriculum. Per quanto riguarda l’interpretariato il CTI offre servizi di trattativa, accompagnamento all’estero e presenza in fiere internazionali. Chiudono l’ampio ventaglio di offerte messe a disposizione della clientela dal CTI i servizi di segreteria internazionale, corsi di lingue e telelavoro. Maggiori informazioni su www.centrotraduzioni.com oppure 0542.35342 Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 9 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Il ruolo dell’Università di Bologna, istituita nel 1088, con oltre novantamila studenti iscritti nell’anno 2006/2007 “Cervelli” indiani in arrivo a Bologna L’UNIVERSITÀ PIÙ ANTICA D’EUROPA PROGETTO INDIA “P L a storia dell’Università di Bologna è quasi millenaria. La data convenzionale della sua istituzione, infatti, è il 1088, 919 anni fa. Orgogliosa della sua storia, l’Università di Bologna, 918 anni “ufficiali” di vita, non si ferma a guardare il passato lontano, ma alza gli occhi verso l’orizzonte futuro . La nostra storia si misura sull’oggi e l’ateneo oggi è molto concentrato sul rafforzamento e potenziamento della ricerca, nella convinzione che anche l’altro pilastro su cui si reggono le università, la didattica, sarà di alta qualità quanto più sarà alta la qualità della ricerca. Qualche numero relativamente alla didattica: le lauree di primo livello sono 123, quelle di II° livello ed Europee a ciclo unico sono 114. In Romagna è attivato il 31% dei corsi di studio. I percorsi netti sono 123 (primo livello) +10 (II° livello europee) e cioè in totale 133. Nel vecchio ordinamento erano 109, quindi UNIBO ha aumentato del 22 % i corsi di studio. Gli studenti immatricolati sono 20.111 di cui 4.407 nelle lauree specialistiche. In Romagna sono 4.407 pari al 22%. A tutt’oggi gli studenti iscritti all’Università di Bologna sono 93.250. Un dato confortante, almeno nel confronto con quello nazionale è quello dei fuori corso: oggi sono 21.750 e cioè il 23,3 % degli iscritti, ma erano il 36,4 % l’anno scorso. La media nazionale è attualmente pari al 45,3 %. La ricerca e il trasferimento delle conoscenze. L’Università di Bologna ha assunto la questione dei giovani come cuore del tema della ricerca e quest’ultimo come orientamento principale della sua azione, tanto che negli ultimi due anni sono stati immessi in ruolo 425, la maggior parte con fondi di turn-over ma molti con finanziamenti del tutto nuovi. In nessuno dei paesi occidentali il sistema reggerebbe se non intervenisse con continuità il meccanismo di fuoriuscita orizzontale che dalle università o dalle istituzioni di ricerca porta molti giovani e sapienti ricercatori verso il sistema delle imprese, magari nella forma di nuove e piccole imprese (gli spin-off o L’ateneo del capoluogo emiliano ospita quasi centomila studenti che costituiscono per la città una vera ricchezza culturale ed economica. Tra gli obiettivi dell’antica istituzione una sempre più spiccata politica di internazionalizzazione. Il professor Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore dell’Ateneo bolognese. La sede di Alma Mater Studiorum (foto archivio storico Università di Bologna) spin-out). L’Alma Mater lavora intensamente in questa direzione: l’incubatore di nuove imprese, gli spin-off, l’originale e nuova esperienza del T3Lab condotto con l’Associazione Industriali, il programma Spinner in collaborazione con la Regione, il grande programma regionale di trasferimento PRITT puntano a favorire il trasferimento delle nuove conoscenze nelle nostre imprese attraverso l’unico veicolo affidabile ed efficiente e cioè i giovani. Il Sistema di Ricerca dell’Ateneo di Bologna. La presa di coscienza delle difficoltà oggettive del sistema della ricerca ha spinto l’Università di Bologna ad una nuova concezione, che si esprime in una originale struttura gestionale, finalmente organizzata attorno ad un vero Sistema di Ricerca d’Ateneo. E’ una nuova architettura gestionale ma non una superstruttura, poiché essa è concepita come strumento per potenziare e moltiplicare l’autonomia e la creatività del ricercatore. Non a caso essa è interamente affidata al lavoro di giovani esperti ed è dotata di grande visibilità in tutto l’Ateneo. Oggi sono ben 28 su 33 le Piattaforme Tecnologiche avviate a Bruxelles per fornire contenuti al VII° Programma Quadro che vedono UNIBO rappresentata in forma permanente, da giovani ricercatori appena usciti dai dottorati, trasformati in valorizzatori della ricerca con appositi interventi formativi. L’internazionalizzazione. L’Alma Mater considera l’internazionalizzazione una condizione stretegica per il suo sviluppo. Non è un caso che l’ateneo si colloca al secondo posto assoluto in Europa per numero di studenti in scambio con il programma Erasmus. Premesso che il numero degli studenti stranieri regolar- mente iscritti è in continua ascesa (oggi sono circa 4500), con una percentuale sul totale degli iscritti oramai del 4,5% a questo numero vanno aggiunti altri 2000 studenti stranieri di scambio (di cui 1400 Socrates Erasmus) e 1300 che hanno frequentato le 49 summer school dell’Unibo. Una capacità di attrazione internazionale che non ha pari nel panorama nazionale. Il processo di internazionalizzazione si sviluppa anche attraverso progetti di sviluppo regionale, soprattutto, nell’Europa del Sud Est, nel Mediterraneo, in Cina, in India, in America Latina con un ruolo centrale svolto dalla sede di Buenos Aires con i suoi 6 master e vari progetti di ricerca. C’è poi il Collegio di Cina, che funziona già da un anno, realizzato in tempi record in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna, il Comune di Bologna, la Camera di Commercio, l’Unioncamere, l’Associazione Industriali della Provincia di Bologna, l’Api, la Cna, la Fiera di Bologna, la Fondazione del Monte, la Compagnia delle Opere, Ceur, e la Fondazione Alma Mater e che accoglie un numero crescente di studenti cinesi. Lo sviluppo edilizio. Il programma di espansione edilizia, che vede la sola Bologna con oltre 600000 m2 di edifici universitari, è proseguito incessantemente. Oltre ai numerosi interventi già realizzati, si possono segnalare quelli oggi in cantiere: L’ultimazione del 1° lotto di ristrutturazione del Dip. Scienze Giuridiche; la nuova Facoltà di Ingegneria al Lazzaretto, che sarà pronta in primavera; il polo delle Scienze Neurologiche all’Ospedale Bellaria; la Biblioteca Biomedica. A Forlì, ricupero delle gallerie exCaproni, per la costruzione di un centro europeo di sperimentazione nel campo della fluidodinamica. Infine, ci sono grandi opere che hanno iniziato il loro iter: Le serre al CAAB per la Facoltà di Agraria, l’appalto del Polo Chimico al Navile; i progetti esecutivi della sede della Facoltà di Scienze Motorie. Ancora, a Cesena, progetto definitivo delle Facoltà di Ingegneria e di Architettura e quindi quello esecutivo. A Forlì, il completamento del campus ex-Morgagni. A Ravenna, è stato pubblicato il bando per Palazzo Verdi e firmato l’accordo col Comune per la cessione a Unibo del Palazzo Rasponi. I servizi agli studenti. L’Alma Mater riesce a fornire ai suoi studenti importanti e sofisticati servizi: di sostegno finanziario per le associazioni, di supporto allo studio, di orientamento e di servizi culturali. Tra i servizi di sostegno finanziario si deve ricordare innanzi tutto il sistema di tassazione su 9 fasce di reddito, che rende la tassazione a Bologna socialmente corretta, e il prestito fiduciario. A ciò si aggiungono il progetto “Orientamento al lavoro” e i servizi centralizzati per il tirocinio (13.000 studenti in tirocinio, accordi con 1500 aziende) ,l’assistenza sanitaria per gli studenti fuori sede, in accordo con l’Azienda USL di Bologna, i contratti di collaborazione part-time e gli incentivi economici per attività di studio all’estero. Centrale è per l’ateneo il tema dell’accoglienza, quindi dell’alloggio. Quella riassunta nel programma recentemente lanciato, “1000 posti-alloggio in 5 anni” che si realizzerà concretamente nella costruzione di nuovi studentati, è in realtà una nuova politica dell’accoglienza dei giovani, un’azione politica che assuma il tema dell’abitare dei giovani a Bologna come obiettivo strategico, concordata con gli Enti territoriali. Ciò che è avvenuto con l’adesione del Comune, della Provincia, della Regione, di altri Comuni della cintura come San Lazzaro, di ARSTUD e di CEUR. Il Comune di Bologna ha già messo a disposizione due terreni edificabili di 6.500 m2 nelle aree del Mercato Ortofrutticolo e del Lazzaretto e si prevede la possibilità di costruire 500600 posti. Per la prima area il processo di realizzazione è già in atto. Il Programma “1000 alloggi in 5 anni” costerà circa 40 M? e comporta dunque uno sforzo cui sono chiamate le istituzioni della città e la Regione ma anche i privati. rogetto India”: questo il nome dell’iniziativa presentata dall’Ateneo bolognese, nata sull’onda dell’esperienza positiva legata all’Associazione Collegio di Cina, che, come commenta il Prorettore Roberto Grandi “ha raccolto l’interesse e la soddisfazione delle aziende locali”. Il tema di base di “Progetto India” è attuale in un momento come questo, in cui si parla frequentemente di ‘fuga di cervelli’, intendendo con ciò l’emigrazione di risorse umane specializzate verso altri paesi del mondo. L’Alma Mater intende imprimere al riguardo una controtendenza, proponendosi come nucleo d’attrattiva per i laureati delle grandi università indiane che godono di fama internazionale, per conseguire lauree specialistiche, master e dottorati di ricerca a Bologna. “L’Ateneo metterà a disposizione borse di studio ai migliori elementi, per offrire un supporto alle nostre aziende alla ricerca di specializzazioni di alto livello, come il software e l’ingegneria, senza trascurare le discipline umanistiche” continua Grandi “e fare venire in Italia i professionisti indiani, consentirà di fidelizzare maggiormente il loro mercato nei confronti degli imprenditori italiani, i quali a volte sono ostacolati dall’elevata mobilità che si registra nel mercato interno ora più che mai in fermento”. Il “Progetto India”, inoltre, si potrà allargare fino a comprendere altre università italiane che vorranno creare una rete con l’ateneo bolognese. Dall’altro lato, dall’Anna University, storica istituzione che ha radici in tutto il paese indiano, è già partita la richiesta formale di accordo, che coinvolgerà anche centri di ricerca che occupano un posto d’eccellenza nel panorama scientifico e universitario internazionale, senza precludere l’iniziativa ad altri possibili partner. La Facoltà di Economia e Commercio con, sullo sfondo, la Torre della Specola 10 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 11 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A soli dieci minuti dal centro storico di Bologna su una superficie di ottantamila metri quadri nel quartiere di San Donato BOLOGNA BUSINESS PARK L’ A L’IMPORTANZA DEL VERDE NEL BOLOGNA BUSINESS PARK Bologna SECI sta realizzando, in partnership con Galotti SpA, un Business Park che rappresenta l’inizio di una nuova era nella costruzione dei centri direzionali in Italia: 40.000 mq di uffici sviluppati su 10 edifici di bassa altezza immersi in un parco di 35.000 mq. creato attorno ad un lago. La novità non è solo nei materiali utilizzati o nella struttura ma nella filosofia che sottende il progetto e che mira al massimo benessere lavorativo degli utilizzatori finali. Tutto lo sviluppo del progetto ruota, infatti, attorno a questo obiettivo: dalla scelta della location, alla tipologia degli edifici, alla cura dell’ambiente circostante, alle tecnologie applicate. Bologna è il punto di intersezione tra l’Europa Continentale e il Mediterraneo. E’ una città attraversata dalle più importanti arterie autostradali (A1- A14 –A13) ed è uno dei principali nodi ferroviari europei. Con le linee ferroviarie ad alta velocità, poi, nel prossimo futuro Roma si raggiungerà, da Bologna, in 110 minuti mentre per arrivare a Milano ne basteranno solo 60. I collegamenti con le grandi città del mondo sono garantiti dall’Aeroporto Intercontinentale Guglielmo Marconi che attualmente vede transitare attraverso i propri gates 4.000.000 di persone all’anno principalmente per business ed, in questo senso, i transiti sono previsti in netta crescita nei prossimi anni. Bologna dunque cresce e si afferma sempre più come punto nevralgico di affari e commercio. In quest’ottica il Business Park sta sorgendo, a soli 10 minuti dal centro storico di Bologna, su una superficie complessiva di 80.000 metri nel Quartiere di San Donato di fronte al Parco Commerciale Meraville (altro importante sviluppo immobiliare controllato da SECI): 45.000 mq di attività commerciali, servizi, bar, ristoranti raggiungibili a piedi dagli utilizzatori del Business Park solo attraversando una strada. Nel nuovo progetto le caratteristiche di efficienza e di capacità troveranno un connubio ideale con le caratteristiche di accoglienza e piacevolezza della fruizione: fondamentale, in tal senso, sarà lo sviluppo orizzontale di tutti i 10 immobili. Non più strette torri di decine di piani dove gli operatori erano costretti a distribuire i propri uffici su più livelli ma un sistema più evoluto di concepire l’ambiente di lavoro improntato sulla massima razionalizzazione e fruibilità degli spazi, oltre che sulla qualità della vita. Gli edifici sono suddivisi in due tipologie: a due ali con una superficie totale di circa 4900 mq, includendo i posti auto in autorimessa e in superficie, e a tre ali di circa 4000 mq compresi i posti auto al piano interrato e fuori terra. Dei dieci edifici, uno sarà dedicato ai servizi come bar, ristoranti ecc. e i rimanenti nove, tutti sviluppati su 4 piani, ad uffici. Di impronta decisamente hi-tech ed innovativa queste scelte logistiche risponderanno alla necessità di coniugare all’immagine la massima fruibilità dei frazionamenti e l’aggre- gabilità degli spazi. Vetro, alluminio e pietra naturale sono i tre materiali fondamentali utilizzati per realizzare gli edifici. Ciascun edificio si distingue sempre dagli altri: ogni costruzione è infatti orientata in modo da non avere mai l’incidenza diretta del sole sugli spazi interni. I prospetti a nord sono caratterizzati da vetrate interne, mentre quelli esposti a sud sono dotati di vetrate a nastro, schermate da brise soleil. Le vetrata con brise soleil contribuiscono a creare un confortevole ambiente di lavoro oltre che a ridurre il carico energetico. Il rendimento energetico degli edifici è infatti uno dei principale aspetti considerati nella realizzazione del comparto. La progettazione edile e impiantistica rispettosa delle più recenti normative in materia, l’utilizzo di vetrate dotate di ottimi parametri prestazionali e l’impiego di schermature appositamente studiate contribuiscono ad una riduzione del carico energetico dell’edificio consentendo dei risparmi sui costi gestionali dell’ordine del 25% rispetto al medesimo fabbricato realizzato secondo le norme previste dalla precedente legge 10/1991. In tutte le tipologie l’atrio di ingresso e gli spazi comuni assumono un valore elevato e conferiscono personalità all’intero complesso. I primi quattro edifici saranno consegnati entro il 2007. ambiente è caratterizzato da una nuovo profilo in cui paesaggio ed edifici si fondono in un equilibrio perfetto: prati le cui superfici ondulate segnano il taglio del panorama, percorsi, macchie vegetali ed acqua contribuiscono, naturalmente insieme agli edifici, a rendere più articolato ed armonioso il nuovo insediamento lavorativo che per primo è stato concepito in un parco creato ad hoc capace di interpretare la funzione ornamentale attraverso piante autoctone. Il parco si presenta come un’area integrata al territorio, una sorta di “oasi”. Prima di entrare nel cuore verde del parco, l’area è “protetta” da un bosco urbano strategicamente collocato nelle zone ad alta densità di contatto con l’esterno, al fine di creare nel tempo una “massa” di vegetazione arborea ed arbustiva che, oltre a schermare dall’esterno gli insediamenti, valorizza al contempo le forme architettoniche del comparto. All’interno sono state pensate aree ricreative destinate ad accogliere i visitatori. Sostanzialmente il progetto ha dato priorità alla naturalezza: i colori del parco saranno scanditi dal ritmo delle stagioni, con alternanza di fioriture, viraggi cromatici del fogliame, fruttificazioni “ornamentali” foglie caduche e persistenti. Le specie sono state selezionate in base alla resistenza delle piante, alla rapidità di crescita e ad una facile manutenzione. L’area verde è integrata ad uno specchio d’acqua che si distribuisce su una vasta superficie nella zona centrale del parco: i suoi 3000 mq sono visi- bili da ogni edificio. Il lago è concepito in modo che il tappeto erboso scenda fino alle sponde, alle quali si raccorda con un bordo ondulato. La forma sinuosa dello specchio d’acqua è sottolineata da un “nastro” di ciottoli posti lungo la riva. Il parco è completato dall’arredo urbano che, ai tradizionali elementi, aggiunge un percorso ginnico articolato in più postazioni. Saranno presenti staccionate lungo i bordi d’acqua e nei punti in cui la pista ciclabile corre parallela al percorso pedonale. Il progetto del parco è stato concepito pensando a un vero e proprio parco urbano; la componente architettonica viene compenetrata a tal punto dall’elemento verde che passeggiando al suo interno si riesce ad estraniarsi avendo la sensazione di essere fuori dal tessuto urbano, lontano dal rumore e da ogni fonte di stress. 120 milioni di euro la stima del valore finanziario dell’investimento 2500 persone le persone che lavoreranno nel comparto 3.000 mq di specchio d’acqua 80.000 mq circa di superficie fondiaria 1300 parcheggi 480 alberi 3.800 arbusti 20.000 mq di prato Bologna Business Park: un ufficio completamente arredato l Gruppo Industriale Maccaferri ha da sempre svolto attività nel settore immobiliare: inizialmente con l’obiettivo di gestire e valorizzare il proprio patrimonio e successivamente, attraverso la creazione di una specifica società di Real Estate, con lo sviluppo di nuove iniziative specificamente immobiliari. Tale nuova attività è andata ad affiancare quelle storiche nei settori: metallurgico, meccanico, edile, alimentare e della produzione energetica. La SECI Real Estate nasce negli anni ‘90 con il nome di Imac (Immobiliare Maccaferri) all’interno della Holding del Gruppo Industriale Maccaferri. Inizialmente la Società si focalizza sulla creazione di valore, attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare dismesso del Gruppo, puntando sempre sulla qualità come elemento caratterizzante degli interventi. Quelli che una volta erano zuccherifici, acciaierie e stabilimenti di vario genere, sono oggi, grazie al lavoro di SECI la sede di importanti realtà commerciali, industriali e nuovi quartieri residenziali integrati. Ancora oggi la principale attività di SECI Real Estate consiste nell’acquisizione, nel recupero e nella valorizzazione di aree e/o di immobili. Queste operazioni vengono eseguite attraverso la costituzione di specifiche new company in partecipazione, a seconda delle esigenze, con operatori locali o con operatori nazionali/internazionali ed affidando le attività di progettazione, commercializzazione, media-relations a specifiche ed idonee strutture di settore. La storia del Gruppo Industriale Maccaferri inizia ufficialmente nel 1879, anno in cui veniva registrata la Ditta “Maccaferri Raffaele officina da fabbro”, operante a Zola Predosa in provincia di Bologna. Vocazione industriale, diversificazione ed internazionalizzazione sono le caratteristiche principali che hanno permesso al Gruppo di diventare la realtà multinazionale di oggi. I Dalla metà degli anni 80, sotto la spinta del rapido mutamento degli scenari competitivi sui mercati di riferimento, la strategia del Gruppo si è concentrata sulla ridefinizione delle aree di business, concludendo varie operazioni di concentrazione, cessione ed acquisizione di attività e partecipando a nuove iniziative industriali. Ancora oggi il Gruppo Industriale Maccaferri fa capo alla omonima famiglia che gestisce ogni sua attività attraverso la Holding SECI (Società Esercizi Commerciali Industriali) S.p.A., costituita nel 1949. Il Gruppo Industriale Maccaferri ha un fatturato complessivo di circa un miliardo di Euro, occupando più di 3.500 dipendenti in tutto il mondo. Gli stabilimenti industriali sono dislocati fra cinque continenti e più precisamente: Europa (29) di cui in Italia (23), Nord America (4), Sud America (6), Africa (2) e Asia (7). L’attività principale di SECI Real Estate è quella di sviluppare interventi immobiliari, principalmente nel settore commerciale, direzionale e della logistica. La società è attiva anche nel settore ricettivo e nel settore residenziale ove però preferibilmente si associa, nello sviluppo, a partners specifici. Nella messa a punto degli interventi la Società pone la massima attenzione agli aspetti qualitativi, con l’obiettivo di contribuire al meglio alla valorizzazione dei territori nei quali opera. SECI Real Estate è una realtà dinamica, fortemente integrata e completa, che svolge attività e servizi nella promozione e nello sviluppo immobiliare di interventi propri o di terzi. Questi servizi si concretizzeranno in operazioni di riqualificazione urbanistica di grandi insediamenti industriali dismessi, nella promozione e realizzazione di interventi, commerciali, direzionali, di logistica e residenziali ed, inoltre, nella ristrutturazione e nel risanamento conservativo di edifici di pregio. In un mercato in rapido mutamento come quello attuale, dove è necessario innovarsi continuamente, saper ascoltare le esigenze dei clienti e riuscire a competere in modo efficace, SECI Real Estate risponde alle sfide del mondo d’oggi con il suo management, formato da persone competenti, affidabili, concrete ed abituate a stabilire con soci e clienti rapporti duraturi di collaborazione e reciproca fiducia. Seci Real Estate, del Gruppo Maccaferri, acquisisce, recupera e valorizza aree e immobili dismessi realizzando interventi nel settore commerciale, direzionale e della logistica RETAIL PARK A CASTEL ROMANO ll’interno del Comune di Roma nel comprensorio di Castel Romano ove sono già presenti importantissime realtà come il Factory Outlet Center di Mc Arthur Glen, gli Studi Cinematografici Pontini e il Parco tematico dedicato alla Città del Cinema ed il Parco Scientifico Biomedico di Roma, SECI sta sviluppando un complesso commerciale/ricettivo di 126.000 mc. L’area, come sempre scelta per la sua posizione, è prospicente l’ingresso dell’outlet di Mc Arthr Glen e si trova a circa 500 metri dallo svincolo di uscita della Via Pontina, strada di grande traffico che col- A lega Roma con Latina, e dista 10 Km dal Grande Raccordo Anulare, 20 Km dal centro di Roma, 30 Km dall’Aeroporto Internazionale di Fiumicino e circa 15 Km dall’Aeroporto di Roma Ciampino. La proprietà ricade nell’ambito del Consorzio di Imprese di Castel Romano che cura la promozione territoriale e la gestione di tutta la zona. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso commerciale con annesse superfici direzionali e ricettive. La vocazione commerciale della zona è già consolidata grazie alla presenza e ai risultati dell’outlet e con la nascita del futuro retail park l’intero polo di Castel Romano diverrà sicuramente un tassello fondamentale nel panorama dell’offerta commerciale sull’area romana. Il progetto prevede la creazione di un complesso immobiliare di 30.000 mq di cui 24.600 destinati a “Retail Park” con la presenza di una piastra alimentare, di medie superfici specializzate, di cui una alimentare, 5.400 mq di strutture ricettive che comprendono un albergo e un residence su due livelli e 3.400 mq di magazzini a supporto La superficie destinata a parcheggi, distribuita su diversi livelli sarà di 41.444 mq . RIETI: AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI PASSO CORESE l progetto prevede la creazione di uno dei più importanti poli produttivo/logistici del Centro Italia. SECI ha costituito una società per lo sviluppo dell’intero polo, partecipata dalla Provincia di Rieti, dal Comune di Fara in Sabina, dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Città di Rieti, da Adanti Spa e da una cordata di imprenditori locali. Tale società si occupa di tutte le operazioni finalizzate alla promozione e realizzazione dell’intervento: progettazione, gestione degli espropri, realizzazione delle opere di urbanizzazione, assegnazione dei lotti e all’eventuale costruzione degli edifici. L’area è ubicata a Nord Est di Roma, al confine tra la provincia di Rieti e quella di Roma, nella frazione Passo Corese del Comune di Fara in Sabina (RI). Si trova a 4 Km dal casello autostradale di Fiano Romano ( A1 Milano – Napoli ), con il quale è collegato da un raccordo a quattro corsie che unisce l’autostrada con la Strada Statale n. 4 “Salaria“ che conduce a Rieti, ed in prossimità della Ferrovia Roma - Firenze. Dista circa 20 km dal G.R.A. (Grande Raccordo Anulare) e 40 km dal centro storico di Roma (Piazza Navona). Dista inoltre 65 km dall’aeroporto di Fiumicino e 105 km dal porto di Civitavecchia. I DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO La superficie territoriale dell’intervento è di 1.900.730 mq, così suddivisa: - zona produttiva/logistica: 1.292.180 mq. - parcheggi pubblici: 46.150 mq. - zona servizi: 49.097 mq - zona per attrezzature sportive e ricreative: 70.120 mq. - parco pubblico: 56.900 mq. - attrezzature tecnologiche: 26.900 mq - zone a verde pubblico attrezzato: 70.250 mq. Bar, ristoranti ed attività simili andranno ad integrare le aree di verde pubblico. I lavori avranno inizio in estate 2007 e prevedono la consegna per stralci funzionali. L’intervento dovrebbe concludersi in circa cinque anni. 10 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 11 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A soli dieci minuti dal centro storico di Bologna su una superficie di ottantamila metri quadri nel quartiere di San Donato BOLOGNA BUSINESS PARK L’ A L’IMPORTANZA DEL VERDE NEL BOLOGNA BUSINESS PARK Bologna SECI sta realizzando, in partnership con Galotti SpA, un Business Park che rappresenta l’inizio di una nuova era nella costruzione dei centri direzionali in Italia: 40.000 mq di uffici sviluppati su 10 edifici di bassa altezza immersi in un parco di 35.000 mq. creato attorno ad un lago. La novità non è solo nei materiali utilizzati o nella struttura ma nella filosofia che sottende il progetto e che mira al massimo benessere lavorativo degli utilizzatori finali. Tutto lo sviluppo del progetto ruota, infatti, attorno a questo obiettivo: dalla scelta della location, alla tipologia degli edifici, alla cura dell’ambiente circostante, alle tecnologie applicate. Bologna è il punto di intersezione tra l’Europa Continentale e il Mediterraneo. E’ una città attraversata dalle più importanti arterie autostradali (A1- A14 –A13) ed è uno dei principali nodi ferroviari europei. Con le linee ferroviarie ad alta velocità, poi, nel prossimo futuro Roma si raggiungerà, da Bologna, in 110 minuti mentre per arrivare a Milano ne basteranno solo 60. I collegamenti con le grandi città del mondo sono garantiti dall’Aeroporto Intercontinentale Guglielmo Marconi che attualmente vede transitare attraverso i propri gates 4.000.000 di persone all’anno principalmente per business ed, in questo senso, i transiti sono previsti in netta crescita nei prossimi anni. Bologna dunque cresce e si afferma sempre più come punto nevralgico di affari e commercio. In quest’ottica il Business Park sta sorgendo, a soli 10 minuti dal centro storico di Bologna, su una superficie complessiva di 80.000 metri nel Quartiere di San Donato di fronte al Parco Commerciale Meraville (altro importante sviluppo immobiliare controllato da SECI): 45.000 mq di attività commerciali, servizi, bar, ristoranti raggiungibili a piedi dagli utilizzatori del Business Park solo attraversando una strada. Nel nuovo progetto le caratteristiche di efficienza e di capacità troveranno un connubio ideale con le caratteristiche di accoglienza e piacevolezza della fruizione: fondamentale, in tal senso, sarà lo sviluppo orizzontale di tutti i 10 immobili. Non più strette torri di decine di piani dove gli operatori erano costretti a distribuire i propri uffici su più livelli ma un sistema più evoluto di concepire l’ambiente di lavoro improntato sulla massima razionalizzazione e fruibilità degli spazi, oltre che sulla qualità della vita. Gli edifici sono suddivisi in due tipologie: a due ali con una superficie totale di circa 4900 mq, includendo i posti auto in autorimessa e in superficie, e a tre ali di circa 4000 mq compresi i posti auto al piano interrato e fuori terra. Dei dieci edifici, uno sarà dedicato ai servizi come bar, ristoranti ecc. e i rimanenti nove, tutti sviluppati su 4 piani, ad uffici. Di impronta decisamente hi-tech ed innovativa queste scelte logistiche risponderanno alla necessità di coniugare all’immagine la massima fruibilità dei frazionamenti e l’aggre- gabilità degli spazi. Vetro, alluminio e pietra naturale sono i tre materiali fondamentali utilizzati per realizzare gli edifici. Ciascun edificio si distingue sempre dagli altri: ogni costruzione è infatti orientata in modo da non avere mai l’incidenza diretta del sole sugli spazi interni. I prospetti a nord sono caratterizzati da vetrate interne, mentre quelli esposti a sud sono dotati di vetrate a nastro, schermate da brise soleil. Le vetrata con brise soleil contribuiscono a creare un confortevole ambiente di lavoro oltre che a ridurre il carico energetico. Il rendimento energetico degli edifici è infatti uno dei principale aspetti considerati nella realizzazione del comparto. La progettazione edile e impiantistica rispettosa delle più recenti normative in materia, l’utilizzo di vetrate dotate di ottimi parametri prestazionali e l’impiego di schermature appositamente studiate contribuiscono ad una riduzione del carico energetico dell’edificio consentendo dei risparmi sui costi gestionali dell’ordine del 25% rispetto al medesimo fabbricato realizzato secondo le norme previste dalla precedente legge 10/1991. In tutte le tipologie l’atrio di ingresso e gli spazi comuni assumono un valore elevato e conferiscono personalità all’intero complesso. I primi quattro edifici saranno consegnati entro il 2007. ambiente è caratterizzato da una nuovo profilo in cui paesaggio ed edifici si fondono in un equilibrio perfetto: prati le cui superfici ondulate segnano il taglio del panorama, percorsi, macchie vegetali ed acqua contribuiscono, naturalmente insieme agli edifici, a rendere più articolato ed armonioso il nuovo insediamento lavorativo che per primo è stato concepito in un parco creato ad hoc capace di interpretare la funzione ornamentale attraverso piante autoctone. Il parco si presenta come un’area integrata al territorio, una sorta di “oasi”. Prima di entrare nel cuore verde del parco, l’area è “protetta” da un bosco urbano strategicamente collocato nelle zone ad alta densità di contatto con l’esterno, al fine di creare nel tempo una “massa” di vegetazione arborea ed arbustiva che, oltre a schermare dall’esterno gli insediamenti, valorizza al contempo le forme architettoniche del comparto. All’interno sono state pensate aree ricreative destinate ad accogliere i visitatori. Sostanzialmente il progetto ha dato priorità alla naturalezza: i colori del parco saranno scanditi dal ritmo delle stagioni, con alternanza di fioriture, viraggi cromatici del fogliame, fruttificazioni “ornamentali” foglie caduche e persistenti. Le specie sono state selezionate in base alla resistenza delle piante, alla rapidità di crescita e ad una facile manutenzione. L’area verde è integrata ad uno specchio d’acqua che si distribuisce su una vasta superficie nella zona centrale del parco: i suoi 3000 mq sono visi- bili da ogni edificio. Il lago è concepito in modo che il tappeto erboso scenda fino alle sponde, alle quali si raccorda con un bordo ondulato. La forma sinuosa dello specchio d’acqua è sottolineata da un “nastro” di ciottoli posti lungo la riva. Il parco è completato dall’arredo urbano che, ai tradizionali elementi, aggiunge un percorso ginnico articolato in più postazioni. Saranno presenti staccionate lungo i bordi d’acqua e nei punti in cui la pista ciclabile corre parallela al percorso pedonale. Il progetto del parco è stato concepito pensando a un vero e proprio parco urbano; la componente architettonica viene compenetrata a tal punto dall’elemento verde che passeggiando al suo interno si riesce ad estraniarsi avendo la sensazione di essere fuori dal tessuto urbano, lontano dal rumore e da ogni fonte di stress. 120 milioni di euro la stima del valore finanziario dell’investimento 2500 persone le persone che lavoreranno nel comparto 3.000 mq di specchio d’acqua 80.000 mq circa di superficie fondiaria 1300 parcheggi 480 alberi 3.800 arbusti 20.000 mq di prato Bologna Business Park: un ufficio completamente arredato l Gruppo Industriale Maccaferri ha da sempre svolto attività nel settore immobiliare: inizialmente con l’obiettivo di gestire e valorizzare il proprio patrimonio e successivamente, attraverso la creazione di una specifica società di Real Estate, con lo sviluppo di nuove iniziative specificamente immobiliari. Tale nuova attività è andata ad affiancare quelle storiche nei settori: metallurgico, meccanico, edile, alimentare e della produzione energetica. La SECI Real Estate nasce negli anni ‘90 con il nome di Imac (Immobiliare Maccaferri) all’interno della Holding del Gruppo Industriale Maccaferri. Inizialmente la Società si focalizza sulla creazione di valore, attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare dismesso del Gruppo, puntando sempre sulla qualità come elemento caratterizzante degli interventi. Quelli che una volta erano zuccherifici, acciaierie e stabilimenti di vario genere, sono oggi, grazie al lavoro di SECI la sede di importanti realtà commerciali, industriali e nuovi quartieri residenziali integrati. Ancora oggi la principale attività di SECI Real Estate consiste nell’acquisizione, nel recupero e nella valorizzazione di aree e/o di immobili. Queste operazioni vengono eseguite attraverso la costituzione di specifiche new company in partecipazione, a seconda delle esigenze, con operatori locali o con operatori nazionali/internazionali ed affidando le attività di progettazione, commercializzazione, media-relations a specifiche ed idonee strutture di settore. La storia del Gruppo Industriale Maccaferri inizia ufficialmente nel 1879, anno in cui veniva registrata la Ditta “Maccaferri Raffaele officina da fabbro”, operante a Zola Predosa in provincia di Bologna. Vocazione industriale, diversificazione ed internazionalizzazione sono le caratteristiche principali che hanno permesso al Gruppo di diventare la realtà multinazionale di oggi. I Dalla metà degli anni 80, sotto la spinta del rapido mutamento degli scenari competitivi sui mercati di riferimento, la strategia del Gruppo si è concentrata sulla ridefinizione delle aree di business, concludendo varie operazioni di concentrazione, cessione ed acquisizione di attività e partecipando a nuove iniziative industriali. Ancora oggi il Gruppo Industriale Maccaferri fa capo alla omonima famiglia che gestisce ogni sua attività attraverso la Holding SECI (Società Esercizi Commerciali Industriali) S.p.A., costituita nel 1949. Il Gruppo Industriale Maccaferri ha un fatturato complessivo di circa un miliardo di Euro, occupando più di 3.500 dipendenti in tutto il mondo. Gli stabilimenti industriali sono dislocati fra cinque continenti e più precisamente: Europa (29) di cui in Italia (23), Nord America (4), Sud America (6), Africa (2) e Asia (7). L’attività principale di SECI Real Estate è quella di sviluppare interventi immobiliari, principalmente nel settore commerciale, direzionale e della logistica. La società è attiva anche nel settore ricettivo e nel settore residenziale ove però preferibilmente si associa, nello sviluppo, a partners specifici. Nella messa a punto degli interventi la Società pone la massima attenzione agli aspetti qualitativi, con l’obiettivo di contribuire al meglio alla valorizzazione dei territori nei quali opera. SECI Real Estate è una realtà dinamica, fortemente integrata e completa, che svolge attività e servizi nella promozione e nello sviluppo immobiliare di interventi propri o di terzi. Questi servizi si concretizzeranno in operazioni di riqualificazione urbanistica di grandi insediamenti industriali dismessi, nella promozione e realizzazione di interventi, commerciali, direzionali, di logistica e residenziali ed, inoltre, nella ristrutturazione e nel risanamento conservativo di edifici di pregio. In un mercato in rapido mutamento come quello attuale, dove è necessario innovarsi continuamente, saper ascoltare le esigenze dei clienti e riuscire a competere in modo efficace, SECI Real Estate risponde alle sfide del mondo d’oggi con il suo management, formato da persone competenti, affidabili, concrete ed abituate a stabilire con soci e clienti rapporti duraturi di collaborazione e reciproca fiducia. Seci Real Estate, del Gruppo Maccaferri, acquisisce, recupera e valorizza aree e immobili dismessi realizzando interventi nel settore commerciale, direzionale e della logistica RETAIL PARK A CASTEL ROMANO ll’interno del Comune di Roma nel comprensorio di Castel Romano ove sono già presenti importantissime realtà come il Factory Outlet Center di Mc Arthur Glen, gli Studi Cinematografici Pontini e il Parco tematico dedicato alla Città del Cinema ed il Parco Scientifico Biomedico di Roma, SECI sta sviluppando un complesso commerciale/ricettivo di 126.000 mc. L’area, come sempre scelta per la sua posizione, è prospicente l’ingresso dell’outlet di Mc Arthr Glen e si trova a circa 500 metri dallo svincolo di uscita della Via Pontina, strada di grande traffico che col- A lega Roma con Latina, e dista 10 Km dal Grande Raccordo Anulare, 20 Km dal centro di Roma, 30 Km dall’Aeroporto Internazionale di Fiumicino e circa 15 Km dall’Aeroporto di Roma Ciampino. La proprietà ricade nell’ambito del Consorzio di Imprese di Castel Romano che cura la promozione territoriale e la gestione di tutta la zona. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso commerciale con annesse superfici direzionali e ricettive. La vocazione commerciale della zona è già consolidata grazie alla presenza e ai risultati dell’outlet e con la nascita del futuro retail park l’intero polo di Castel Romano diverrà sicuramente un tassello fondamentale nel panorama dell’offerta commerciale sull’area romana. Il progetto prevede la creazione di un complesso immobiliare di 30.000 mq di cui 24.600 destinati a “Retail Park” con la presenza di una piastra alimentare, di medie superfici specializzate, di cui una alimentare, 5.400 mq di strutture ricettive che comprendono un albergo e un residence su due livelli e 3.400 mq di magazzini a supporto La superficie destinata a parcheggi, distribuita su diversi livelli sarà di 41.444 mq . RIETI: AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI PASSO CORESE l progetto prevede la creazione di uno dei più importanti poli produttivo/logistici del Centro Italia. SECI ha costituito una società per lo sviluppo dell’intero polo, partecipata dalla Provincia di Rieti, dal Comune di Fara in Sabina, dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Città di Rieti, da Adanti Spa e da una cordata di imprenditori locali. Tale società si occupa di tutte le operazioni finalizzate alla promozione e realizzazione dell’intervento: progettazione, gestione degli espropri, realizzazione delle opere di urbanizzazione, assegnazione dei lotti e all’eventuale costruzione degli edifici. L’area è ubicata a Nord Est di Roma, al confine tra la provincia di Rieti e quella di Roma, nella frazione Passo Corese del Comune di Fara in Sabina (RI). Si trova a 4 Km dal casello autostradale di Fiano Romano ( A1 Milano – Napoli ), con il quale è collegato da un raccordo a quattro corsie che unisce l’autostrada con la Strada Statale n. 4 “Salaria“ che conduce a Rieti, ed in prossimità della Ferrovia Roma - Firenze. Dista circa 20 km dal G.R.A. (Grande Raccordo Anulare) e 40 km dal centro storico di Roma (Piazza Navona). Dista inoltre 65 km dall’aeroporto di Fiumicino e 105 km dal porto di Civitavecchia. I DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO La superficie territoriale dell’intervento è di 1.900.730 mq, così suddivisa: - zona produttiva/logistica: 1.292.180 mq. - parcheggi pubblici: 46.150 mq. - zona servizi: 49.097 mq - zona per attrezzature sportive e ricreative: 70.120 mq. - parco pubblico: 56.900 mq. - attrezzature tecnologiche: 26.900 mq - zone a verde pubblico attrezzato: 70.250 mq. Bar, ristoranti ed attività simili andranno ad integrare le aree di verde pubblico. I lavori avranno inizio in estate 2007 e prevedono la consegna per stralci funzionali. L’intervento dovrebbe concludersi in circa cinque anni. 12 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA L’Oasi Sapaba di San Gherardo, nella bassa vallata del fiume Reno, si estende per sessantotto ettari di terreno SAPABA: COME MIGLIORARE L’AMBIENTE Q uando le attività industriali si fondono armoniosamente con la natura nascono luoghi speciali, luoghi in cui l’intervento dell’uomo contribuisce a migliorare l’ambiente che lo circonda. Questo è il caso dell’Oasi Sapaba di San Gherardo, che nasce nella bassa vallata del fiume Reno. La Sapaba, il cui nome sta per Società azionari prodotti asfaltico bituminosi e affini, fa parte del Gruppo Maccaferri e si occupa sia di attività industriale cioè della produzione di materiali inerti per gli impianti bituminosi, sia di attività edile per la quale è iscritta al Collegio costruttori. L’azienda lavora nel comparto Bolognese e cura, in particolare, per esigenze dettate dalla tipologia d’impresa, il mercato locale. Dal 2003 la Sapaba fa parte del consorzio di imprese “Bologna più” che ha in gestione, ottenuta tramite gara d’appalto, la manutenzione delle strade, delle aree verdi, degli impianti di calore e delle pulizie su territorio comunale. Con questa attività la Sapaba è entrata nel circuito dei servizi di manutenzione e gestione che apre, per le aziende edili di tutta Italia, nuove prospettive per il futuro: un futuro nel quale oltre alla edificazione dell’opera l’azienda è responsabile della sua gestione e del buon mantenimento in un connubio pubblico-privato che stabilizza l’azienda in un trend di entrate prevedibili e garantisce il pubblico sui costi e sulla qualità di gestioni complesse come quelle dei servizi per la città. Ma quello della gestione dei servizi non è l’unico accordo tra pubblico e privato che la Sapaba è riuscita a realizzare: è, infatti, l’Oasi di San Gherardo l’opera più riuscita di Sapaba in quest’ambito. L’Oasi, che si estende per 68 ettari di terreno nei pressi di Palazzo de Rossi a San Gherardo, comprende due zone umide: l’anfiteatro calanchivo di San Gerardo e la parete arenacea del Balzo dei Rossi. L’area è stata interessata per un decennio dalle attività estrattive della Sapaba che, a fine lavori, ha provveduto al restauro ambientale realizzando, nella zona su cui avevano insistito i lavori, due vasti bacini idrici, nei quali sono stati impiantati alberi, arbusti e piante acquatiche. Nell’Oasi Sapaba ha anche edificato sentieri e capanni per il birdwatching al fine di rendere l’area, oltrechè naturale, anche fruibile dagli appassionati di natura. Impianto di conglomerato bituminoso: cantiere S.A.P.A.B.A. (loc. Pila in Comune di Sasso Marconi) L’area, una volta completata è stata ceduta dalla Sapaba al Comune di Sasso Marconi, che la gestisce con finalità di conservazione ecologica e di educazione all’ambiente. Accedono periodicamente all’Oasi, infatti, visite guidate e gite scolastiche interessate al tema della natura. Le particolarità che l’Oasi propone sono numerose: si possono osservare gli aspetti geologici e morfologici delle argille e del catino calanchivo di San Gherardo e dei fossili del Balzo dei Rossi, si può visitare il bosco ripariale di salici e pioppi, si può scoprire la vegetazione tipica del calanco con i suoi prati aridi, si possono visitare i boschi di caprino nero e querce e conoscere la vegetazione della parete rocciosa. Ma l’Oasi non riserva solo sorprese botaniche ai suoi visitatori, la zona è infatti popolata di fauna selvatica tipica dell’ambiente e, dalle apposite postazioni, si possono osservare gli arrivi ed i soggiorni degli aironi, delle anatre, degli svassi e delle folaghe. Particolarmente preziosa, tra questi, è la presenza del falco pellegrino e degli altri rapaci che nidificano sulle pareti del Balzo dei Rossi. Oltre agli uccelli, poi, nell’Oasi Sapaba vivono indisturbati e molte specie di animali tipiche delle colline, come le lepri, le volpi, i caprioli ed i cinghiali. Per il suo forte valore naturalistico l’Oasi si colloca sul margine meridionale del sito protetto “Boschi di San Luca e Destra Reno” che fa parte della Rete Natura 2000, il sistema di aree protette dell’Unione Europea. Un’altra particolarità dell’Oasi, accuratamente conservata e ripristinata e punto di interesse speciale per le visite scolastiche, è il Cunicolo Romano, un acquedotto sotterraneo del I secolo d.C. che porta l’acqua fino a Bologna. L’accesso all’Oasi è consentito durante le giornate di apertura tramite prenotazione presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Sasso Marconi allo 051 843573 o consultando www.comune.sassomarconi.bo- logna.it L’Oasi Sapaba è gestita attraverso un progetto mirato al mantenimento della biodiversità da Sapaba insieme alla società specializzata Ecosistema: “La presenza dell’Oasi Sapaba – aveva dichiarato Marilena Fabbri sindaco di Sasso Marconi nel giorno dell’inaugurazione – sul nostro territorio è un biglietto da visita turistico, che sottolinea la nostra attenzione alle tematiche ambientali e per questo è una presenza di grande rilevanza culturale”. Sopra: capanno per il bird watching nell’“Oasi naturale S.A.P.A.B.A.. A lato: interno di capanno con pareti in cristallo per vedere anche sotto il livello dell’acqua nell’Oasi naturale S.A.P.A.B.A. GIGANT: 50 ANNI DI ALTISSIMA TECNOLOGIA li acciai speciali ad altissima resistenza e le presse idrauliche di nuova generazione, per la trasformazione della materia prima, sono i punti chiave che definiscono e sottolineano l’ambito operativo e la nuova filosofia produttiva della Gigant, società presente da lungo tempo nel settore della lamiera con i propri prodotti innovativi. La casa bolognese, che proprio quest’anno compie i 50 anni di attività, ha iniziato la realizzazione di presse idrauliche speciali, in grado di provare stampi di grandi dimensioni per il mercato automobilistico e di realizzare “pre-serie” di pezzi stampati pronti all’uso. Per questa nuova sfida Gigant studia e realizza una famiglia di macchine, prodotte su tipologie di potenze variabili da un minimo di 4.000 kN ad oltre 25.000 kN, caratterizzate da bancali portastampi motorizzati di oltre 5 metri di lunghezza. Caratteristica saliente di queste macchine, poi, è l’elevata versatilità. Quest’ultima deriva dal fatto che le macchine presentano contemporaneamente caratteristiche tipiche delle presse prova stampi e caratteristiche tipiche delle presse da produzione. Le esperienze fatte nel settore “automotive” sono innumerevoli ed ogni risultato conseguito ha contribuito ai progressi ottenuti nel campo delle nuove ricerche con obiettivi legati alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza ed alla prosperità economica. Centrale, in questo settore, è il ruolo G della materia prima su cui è basato: la lamiera. Ed è in funzione dei diversi tipi di lamiera che vengono pensate e realizzate le macchine da stampaggio. La Gigant, in quest’ottica, ha realizzato presse idrauliche denominate “Capolinea” (da 20.000 - 25.000 - 30.000 kN., alimentare a loro volta altre 4-5 presse minori di finitura) per stampare quella che viene definita lamiera speciale, cioè gli acciai ad altissima resistenza con effetto “Trip” (Transformation Induced Plasticity). Nell’ambito dell’industria automobilistica, infatti, la riduzione del peso e il rispetto delle nuove norme sulla collisione spingono ad utilizzare acciai che presentino caratteristiche meccaniche altissime, pur conservando una formabilità elevata. Per soddi- sfare questi requisiti è stata elaborata la gamma di acciai Trip, destinata a pezzi strutturali e di rinforzo. Tali acciai presentano una capacità di incrudimento particolarmente interessante, che assicura loro una buona attitudine alla distribuzione delle deformazioni e di conseguenza una buona stampabilità, determinando anche le caratteristiche del pezzo e soprattutto il carico di snervamento, molto più elevato rispetto al metallo non stampato. Proprio su questi nuovi materiali che le presse idrauliche della Gigant hanno mostrato ottime performance nelle fasi di stampaggio, confermando le aspettative della clientela. Le caratteristiche salienti delle nuove macchine della Gigant sono: - potenza regolabile di stampaggio, che arriva fino a 30.000 kN a seconda delle dimensioni dei particolari da deformare; - molteplici effetti idraulici superiori ed inferiori, oltre ai 2 basilari per l’imbutitura, con diverse potenze e realizzati secondo precisi studi di fattibilità sui pezzi stampati; - doppie tavole portastampi motorizzate, complete di cambio stampi rapidi, che superano i 5.000 mm per permettere di stampare particolari suddivisi su uno o più matrici; - velocità regolabili di stampaggio, per alte produttività; - cuscini premilamiera sempre più sofisticati e con plurieffetti, che presentano corse di oltre 500 mm. e pressioni regolabili con sistemi personalizzati ; - software gestionali che controllano e monitorizzano tutti le fasi di lavorazione, offrendo all’utilizzatore la possibilità di interagire con la pressa attraverso grafici che esprimono i risultati della sinergia “pressamatrice-lamiera”. Un altro punto determinante per lo sviluppo della casa bolognese è sicuramente identificabile nel settore del Service che, nell’ambito della nuova organizzazione, riveste un ruolo di primaria importanza all’intero comparto degli utilizzatori di presse idrauliche . Questa struttura che cura e controlla anche i “service” esteri della casa madre, opera con l’ausilio di una moderna flotta di automezzi, attrezzati ciascuno per muoversi in piena autonomia, gode di un’ottima preparazione tecnica e specifica nel settore delle presse oleodinamiche, avvalendosi al proprio interno di uno staff operativo continuamente aggiornato con la casa madre, che le permette di essere costantemente al passo con le evoluzioni tecnologiche di Gigant Presse Idrauliche. RAVAGLIOLI S.P.A. via Primo Maggio, 3, 40044 Pontecchio Marconi, Italy. Tel. 051/6781511 Fax 051/846349 Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 13 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Chloride Silectron, fondata nel 1965 (con sedi produttive in Cina, Spagna e Francia) dal 1988 fa parte del gruppo inglese Chloride FARE IMPRENDITORIA ALL’INGLESE n’azienda con una tradizione italiana ed uno stile inglese, attenta all’innovazione, severa nei controlli e quotata in borsa a Londra. Questo è il profilo tracciato in breve di Chloride Silectron, fondata nel 1965 da Renato Taino, ingegnere ed imprenditore bolognese ed acquisita nel 1988 dal gruppo inglese Chloride. L’azienda, che produce gruppi di continuità, ha mantenuto a Bologna una parte della produzione, innovandola contemporaneamente con i settori della ricerca tecnologica e dell’assistenza al cliente, il tutto mescolando sapientemente la cura inglese alla migliore tradizione italiana. “Ciò che rende unica la nostra azienda è il potenziale creato dalla gestione “all’inglese” del lavoro e dal personale italiano che lo realizza – ci ha spiegato Giancarlo Battini l’amministratore delegato – una commistione di conoscenze e controllo che ci fanno puntare sempre più in alto nella qualità dei servizi offerti e nell’incremento del fatturato dell’azienda”. Ma cosa sono i gruppi di continuità e qual è il loro ambito di applicazione? Per capire il ruolo dell’azienda Chloride è necessario comprenderne delicatezza ed importanza dell’utilizzo. U gruppi di continuità adatti a qualsiasi esigenza, da quelli per gli uffici a quelli per le strutture ospedaliere ed aeroportuali: “Esistono ambiti della società pro- Giancarlo Battini, Amministratore Delegato di Chloride Silectron con sede in Comune di Castel Guelfo (Bologna) I gruppi di continuità, detti anche UPS, sono stabilizzatori di energia, macchine ad altissima tecnologia, che “puliscono” l’energia che alimenta le produzioni industriali e di servizi, i computer, i data center, le apparecchiature sanitarie. Pulire e stabilizzare l’energia elettrica in entrata di un sistema è tanto più importante quanto più il sistema in questione non si può permettere interruzioni o cali di tensione durante il lavoro e Chloride Silectron lavora per questo producendo duttiva che non possono fare a meno dei nostri sistemi – continua Battini - parliamo delle sale operatorie, degli aeroporti, delle banche e delle grandi realtà di servizio come quelli dell’alta finanza e delle telecomunicazioni. Ne esistono altri che hanno imparato, nel tempo, quanto i gruppi di continuità possano risultare utili per migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza nella produzione”. I gruppi di continuità di Chloride Silectron garantiscono, grazie alla presenza nel sistema di batterie che fungono da accumulatori, un’erogazione costante dell’energia elettrica, anche in caso di mancanza di corrente, ed è questo uno degli aspetti salienti dell’offerta: “Mediamente i nostri sistemi coprono dai 15 ai 30 minuti di assenza di corrente elettrica - spiega Battini – perchè questi sono i tempi necessari per l’avvio e funzionamento dei generatori di energia presenti nei sistemi produttivi o di servizio in cui non è permessa alcuna interruzione. La gamma dei nostri prodotti comprende anche sistemi che possono arrivare a coprire fino a 2-3 ore di fornitura autonoma, ovviamente impiegando batterie di grandi dimensioni”. Chloride Silectron non è solo azienda che produce, ma è anche, aspetto rilevante, azienda capace di gestire: “Abbiamo creato ed implementato i nostri sistemi di assistenza al cliente pre e post vendita – continua Battini – e siamo in grado oggi di gestire gli UPS distanti in remoto, garantendo al cliente una qualità della prestazione sempre elevatissima attraverso la punta di diamante dalle nostre innovazioni che è il servizio LIFE.net, cioè il monitoraggio remoto e la telemetria dei gruppi di continuità. Un vero e proprio dialogo con la macchina a distanza”. Chloride Silectron infatti consiglia ed indirizza il cliente sull’acquisto più appropriato per l’uso, garantisce efficienza e precisione nei tempi di consegna ed installazione, offre un’assistenza post vendita 24 ore su 24 ed arriva a proporre il noleggio delle attrezzature con contratti di gestione completa che sollevano il cliente da ogni preoccupazione. “Gran parte del nostro impegno è volto a migliorarci – spiega Battini – siamo un’azienda quotata alla borsa di Londra e questo significa che il nostro trend deve sempre essere in crescita. Il Gruppo Chloride ha lasciato in essere tutto il management storico dell’azienda ma pretende in cambio un’alta cultura aziendale, anche perchè Chloride è proprietà di molti piccoli azionisti scrupolosi ed attenti alla qualità dei propri investimenti. Fare imprenditoria all’inglese ha significato per noi incidere in maniera forte anche sul territorio, attraverso una richiesta di adeguamento ai nostri ritmi ed ai nostri parametri produttivi di tutto l’indotto. Un lavoro intenso che ha dato grandi risultati”. Oggi il gruppo Chloride vede attive come sedi produttive, insieme a Bologna, diversi stabilimenti in Cina, in Spagna ed in Francia, ognuno dei quali è in collegamento con tutti gli altri per la commercializzazione dei prodotti. Questo comporta, per l’azienda bolognese, una comunicazione continua con tutto il mondo ed ordini in continua crescita, dell’entità di decine di milioni di euro. NEL CIRCONDARIO IMOLESE 150 AZIENDE A CASTEL GUELFO astel Guelfo è immerso nella larga pianura bolognese al limitare della Romagna, ad una trentina di chilometri ad est di Bologna, tra le Vie San Vitale a nord ed Emilia a sud. Con i suoi 29 kmÇ e 3870 abitanti, è uno dei più piccoli tra i dieci comuni del Circondario imolese, organo di programmazione amministrativa con sede ad Imola, che da pochi mesi ha ottenuto nuove funzioni dalla Provincia di Bologna. La storia Di questo piccolo borgo si perde nel Basso Medio Evo, quando intorno al 1300 il governo bolognese fece costruire un fortilizio difensivo per arginare le mire espansionistiche della vicina Imola. Nel XV il territorio diventò feudo della nobile famiglia bolognese dei Malvezzi che mantennero il loro, talvolta illuminato, dominio fino all’arrivo delle truppe napoleoniche. Da allora la relativa lontananza dalle rotte commerciali e dalle più importanti vie di comunicazione, impedirono quello sviluppo produttivo che altre zone vicine hanno conosciuto, lasciando l’agricoltura come unica fonte di reddito per la quasi totalità della popolazione. Alla fine degli anni ‘70, con la costruzione della A14 e del casello autostradale di Castel San Pietro Terme, la localizzazione del territorio di Castelguelfo è diventata strategica e da allora sono moltissime le aziende che hanno deciso di aprire o spostare qui la loro attività. Oggi, presso la zona industriale, si contano circa 150 imprese con oltre 1500 addetti e produzioni che vanno dalla meccanica di precisione, alla lavorazione del legno; dall’attività di serigrafia alla produzione di componenti elettronici di alta qualità. Da due anni alle attività industriali si sono anche affiancate, con l’apertura di un’Area Commerciale Integrata (ACI) con 9.000 mq di superficie, numerose attività commerciali raccolte nel noto Castel Guelfo Outlet, prossimo al suo completamento con ulteriori 15000 mq. Questa crescita così vigorosa, ha catalizzato l’attenzione di molte persone, soprattutto giovani, perlopiù provenienti da Bologna, che hanno deciso di vivere a Castel Guelfo. In breve tempo le diverse Amministrazioni che si sono succedute hanno dovuto far fronte ad un aumento massiccio della domanda di nuovi servizi. C 14 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Dal 1926 Pizzoli di Budrio è lo specialista italiano delle patate che trasforma ogni anno novecentomila quintali del prezioso tubero PATASNELLA, LA BUONA PATATA ITALIANA uando un’azienda compie, e mantiene nel tempo, una scelta di innovazione e professionalità nel fare business è destinata ad incidere fortemente sul territorio che la accoglie e sull’economia dell’intero Paese. È questo il caso della Pizzoli, azienda di Budrio nella provincia di Bologna, che per l’85% delle proprie produzioni di alimenti surgelati a base di patate, utilizza patate italiane. La Pizzoli è azienda leader in Italia nel proprio settore, è nata 80 anni fa proprio a Budrio, e da allora, con l’incremento costante dei fatturati, arrivati oggi a 45 milioni di euro annui, ha sostenuto l’agroalimentare di tutto il Paese: – dichiara Nicola Pizzoli la terza generazione della famiglia Pizzoli – Utilizzare patate italiane significa avere maggiori costi rispetto all’acquisto del prodotto importato, ma siamo convinti di questa scelta per garantire la qualità del prodotto: la possibilità di lavorare con il tessuto produttivo nazionale , consente all’azienda di mettere in pratica tutta una serie di miglioramenti continui sulla materia prima, che vengono trasferiti alla qualità intrinseca dei prodotti finiti. Inoltre la fortunata conformazione geografica del nostro Paese, consente il ritiro di prodotto appena scavato su un arco temporale di 9-10 mesi (da Maggio a Dicembre) a dispetto dei soli 4 mesi del NordEuropa (Luglio-Ottobre). E poi ci teniamo particolarmente ad influire positivamente sull’economia agroalimentare del Paese”. I risultati ottenuti dall’azienda negli anni dimostrano la validità della scelta: infatti la Pizzoli non ha, oggi, competitor italiani nel suo settore ed occupa il 23% della quota di mercato per i prodotti a base di patate ed un altro 10% con la produzione in private label. L’indotto mosso da questi livelli di produzione è notevole ed ha permesso un forte radicamento dell’azienda nella realtà locale: “Le istituzioni della zona lavorano a sostegno delle aziende come la nostra – ha dichiarato Pizzoli – e possiamo ritenerci soddisfatti dal livello di competenza che le strutture del territorio ci offrono. Certo, noi, in cambio cerchiamo di dare molto: recentemente, ad esempio, abbiamo confermato la scelta di voler costruire la nostra nuova sede sempre qui a Budrio e questo perchè crediamo nel futuro della nostra regione”. Le patate Pizzoli, però non provengono soltanto dall’Emilia Romagna, ma da tutto il territorio nazionale, che stando alle previsioni di mercato più accurate dovrebbe incrementare negli anni a venire la quantità di colture dedicate a questo prodotto: “L’Italia non è ancora un Q Nicola Pizzoli, esponente della terza generazione della famiglia Pizzoli.Sopra (a destra): linea di lavorazione delle patate all’interno dell’azienda alimentare di Budrio Paese tra i grandi consumatori di patate, ma la cultura alimentare sta cambiando e molti nuovi mercati si stanno aprendo – continua Pizzoli – e credo che in futuro questo possa diventare uno dei punti di forza dell’agroalimentare nazionale. Coltivare patate non è facile come si potrebbe pensare, si tratta di un prodotto delicato, che ha bisogno di cure ed investimenti. Nello stesso tempo però premia il produttore con una buona marginalità”. Sempre in linea con l’attenzione alla qualità, poi, l’azienda offre spontaneamente ai suoi clienti la tracciabilità del prodotto indicando su alcune linee di prodotto, l’azienda agricola che ha fornito la materia prima: “Anche questo a garantire la qualità dei nostri prodotti – continua Pizzoli – convinti che il cliente benefici delle accurate informazioni che forniamo”. Ma la Pizzoli non si lega al territorio soltanto attraverso l’acquisto dei prodotti, ma anche attraverso investimenti importanti nell’innovazione e nella ricerca. L’azienda, che trasforma ogni anno 900mila quintali di patate e che vanta tra i prodotti di eccellenza Patasnella, le patatine da cuocere in forno, ha intrapreso da qualche anno un rapporto con l’Università di Bologna, al fine di sviluppare progetti di ricerca su prodotti e processi. “– continua Pizzoli – Nel nostro settore la competizione viene da imprese multinazionali estere e dalla marca privata. Questo non ci consente mai di abbassare la guardia e ci spro- na continuamente a nuove proposte”. E la proposta che Pizzoli sta per lanciare sul mercato si può certamente definire nuova ed innovativa. È un prodotto che ancora non esiste su mercato nazionale, ma che è destinato a diventare di grande consumo nel futuro: frutta fresca surgelata, già pelata, tagliata e pronta da consumare. “La ricerca è stata lunga e complessa – confer- ma Pizzoli – dedicata a trovare il modo di ottenere un prodotto che una volta decongelato mantenga tutte le caratteristiche di quello fresco, senza l’impiego di conservanti. Ce l’abbiamo fatta: la frutta fresca surgelata sarà la nostra nuova sfida”. Il nuovo prodotto verrà lanciato sul mercato entro il 2007 e sarà anticipato da un ampio battage pubblicitario. UNA SANA ALIMENTAZIONE CON PATATE SELENELLA a patata Selenella, arricchita di Selenio attraverso una opportuna concimazione fogliare, senza alcuna modificazione genetica, è coltivata dai migliori agricoltori professionisti della provincia di Bologna. Il consumo di Selenella, già ricca naturalmente di Potassio e vitamina C, con l’aggiunta di Selenio, in buona parte carente nella dieta mediterranea, contribuirà ad aumentare la dose giornaliera di un minerale essenziale alla salute umana. Qualsiasi forma di integrazione risulta più efficace, e senza alcun rischio di sovradosaggio, se effettuata attraverso l’uso di alimenti naturali quali appunto la patata. Il Consorzio delle Buone Idee è assistito da un Comitato Scientifico altamente qualificato, formato da Docenti dell’Università di Bologna che garantiscono come un normale consumo di patate arricchite al Selenio (300/400 g al giorno), nell’ambito di una alimentazione equilibrata, consente di raggiungere, con maggiore facilità, l’introduzione giornaliera di Selenio raccomandata (L.A.R.N. 1996). Gli antiossidanti quali il Selenio sono in grado di contrastare i radicali liberi, che in alcune condizioni di stress fisico o nella fase di maturità e invecchiamento creano il così detto “danno ossidativo”, che può essere contrastato con alimenti ad alto contenuto di antiossidanti, come appunto Selenella: un aiuto in più dalla natura! L D.O.C. SRL: IL GUSTO E LA QUALITÀ TUTTO IN UNA CIALDA .O.C. srl è una affermata realtà nell’universo produttivo emiliano romagnolo. Nata a Castel San Pietro Terme nel 2000 grazie all’intuizione di Paolo Emiliani (responsabile vendite e acquisti) e Roberto Zagolin (responsabile produzione) e dalla lungimiranza a credere nell’intuizione di Giovanni Melonari, nel giro di pochi anni si è ritagliata un ampio spazio nella produzione e distribuzione di cialde per caffè e per infusi a livello italiano ed europeo. Per l’Italia i punti di distribuzione si trovano a Siena, Firenze, Bologna, Rimini, Modena, Cuneo, Reggio Calabria e San Benedetto del Tronto mentre oltre confine l’azienda è presente in Polonia, Ungheria, Romania, nella Repubblica Ceca e in Gran Bretagna. Un successo confermato sempre di più dall’alta qualità dei prodotti che si confezionano nello stabilimento di via Emilia Ponente 380/C. La D.O.C. produce e realizza cialde per Caffè espresso con 3 diverse miscelazioni: Espresso D Italiano (una corposa miscela di selezionalti caffè Robusta), Miscela Brasile (composizione gentile e fresca di caffè brasiliani) e Miscela Oro (una raffinata miscela composta per il 75% di caffè Arabici e per il 25% di caffè Robusta). Ma anche per Caffè decaffeinato (una ricetta esclusiva creata per coniugare il gusto classico dell’espresso senza gli effetti della caffeina), Caffè con cioccolato (mix di sicuro effetto tra caffè ed aromatiche sfumature di cacao) e per l’Orzo (ottenute con miscela di orzi tostati provenienti dai migliori raccolti italiani ed israeliani). Tutti prodotti, questi, creati con miscele selezionate e certificate provenienti da Paesi di antica e rino- mata tradizione produttiva quali Indonesia, Africa e Sud America. Per quanto riguarda la produzione di infusi, per la quale vengono utilizzate materie prime garantite da un rapporto di collaborazione con un’azienda leader mondiale nella distribuzione di prodotti erboristici, troviamo The e The al limone, Camomilla, Tisane dopo pasto (realizzate utilizzando anice, frutti verdi, finocchio e scorze di arancio), per la notte (con camomilla setacciata, fiori d’arancio, fiori e foglie di malva), ai frutti di bosco (composta da karkadè, mela, mirtillo, ribes nero, sambuco e scorze di rosa canina) e per il risveglio (con ginseng, fiori di karkadè e resina di cannella di ceylon). Oltre alla produzione in proprio di queste fresche e gustose miscele la D.O.C. srl lavora anche per conto terzi realizzando linee di prodotto personalizzate da layout, miscelazioni e fragranze consegnate dal committente. Per maggiori informazioni: www.doc-caffè.it Tel. 051.948555 Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 15 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA RAVAGLIOLI: DAL 1958 LEADER MONDIALE DELL’AUTOATTREZZATURA n catalogo completo e di produzione interamente italiana. Questa è la proposta unica che il Gruppo Ravaglioli, una delle maggiori aziende a livello mondiale nel settore dell'autoattrezzatura, mette a disposizione dei propri clienti dal 1958. Dalle macchine per il sollevamento per le vetture e per i veicoli commerciali, alle attrezzature per la diagnostica, dalla strumentazione elettronica al servizio pneumatici tutti i prodotti Ravaglioli sono frutto di una ricerca ed un’esperienza consolidata nel settore dell’autoriparazione e dell’attenzione alla qualità che l’azienda nata e cresciuta in “terra di motori” sa garantire << In Europa è il primo costruttore di ponti sollevatori e fra le maggiori aziende nella produzione di attrezzature da gommisti e per la diagnostica - con una distribuzione in tutte le parti del mondo testimoniando così la specializzazione e importanza raggiunta in questo settore>>. Fondata nel 1958 da Ravaglioli, piccolo imprenditore pieno di estro e fantasia, la ditta si è affermata in pochi anni producendo attrezzature per l’autoriparazione. Da azienda di piccole dimensioni la Ravaglioli è diventata oggi un Gruppo societario che mantiene la sua sede principale a Sasso Marconi in provincia di Bologna, dove si è stabilita nel 1981, ed in altre quattro sedi sul territorio: nel 1997 è stato costruito il nuovo stabilimento di Ostellato (FE) , su un area di 60.000m2; dal 1990 è stata effettuata un'importante ristrutturazione dello stabilimento di Pontecchio, che sorge su un'area di 80.000m2; dal 1998 è operativa una ulteriore unità specializzata nella produzione di assetti ruote e linee di revisione, con sede a Trana (TO) su un area di 10.000 m2 e, più recentemente, si è aggiunto alla struttura produttiva uno stabilimento in provincia di Reggio Emilia, specializzato nella progettazione e produzione di smontagomme top di gamma e accessori per servizio pneumatici. Il gruppo Ravaglioli impiega attualmente 560 dipendenti e, nell’ottica di un forte miglioramento del trend produttivo, sono stati effettuati notevoli investimenti per aumentare gli standard qualitativi come l'installazione di robot per la saldatura, moderni sistemi di taglio lamiere, e centri di lavoro. Negli anni, il Gruppo Ravaglioli ha confermato la sua scelta di puntare all’innovazio- U PELLICONI: DA 70 ANNI QUALITÀ NEI TAPPI E CHIUSURE PER IMBOTTIGLIAMENTO DAL 1945 GRUPPO CAMST TRA STORIA E INNOVAZIONE essant’anni di storia al servizio della ristorazione di qualità. Il gruppo Camst rappresenta oggi in Italia uno dei principali gruppi per il settore della ristorazione sia collettiva che commerciale. Un’azienda leader (10mila dipendenti, 700milioni di euro di fatturato con 75milioni di pasti erogati, 15 società controllate e 15 marchi presenti sul mercato) che ha saputo coniugare il modello ed i valori cooperativi con la necessità imprenditoriali di un mercato in continuo cambiamento. Attraverso una precisa strategia di diversificazione il Gruppo Camst è oggi presente a 360 gradi in tutti i segmenti della ristorazione: da quella aziendale e scolastica, alla sanitaria. Inoltre l’azienda offre servizi nell’organizzazione di ricevimenti (Party), nell’emissione di buoni pasto (con la S ne investendo il 5% del fatturato per l’adeguamento tecnologico e, fin dal 1990, il 3% del fatturato nel settore della ricerca e sviluppo. Si tratta di percentuali al top della categoria, nel settore dell'autoattrezzatura. Sempre del Gruppo fanno parte altre tre società commerciali che hanno sede in Spagna a Tarragona, in Germania vicino a Monaco e in Francia nei pressi di Parigi: tutte si occupano della distribuzione dei prodotti in tutto il mondo. Giappone, Africa, Medio Oriente, Stati Uniti e America Latina sono i mercati di massima espansione dei prodotti Ravaglioli, oltre ai consolidati mercati europei. Leader da anni nel mercato italiano, poi, l’azienda ha visto uno sviluppo costante della propria espansione commerciale all'estero, fino a raggiungere,oggi, una quota export di oltre il 70%, con la presenza in oltre 120 Paesi del mondo. Ravaglioli ha mantenuto il proprio nome in onore del suo fondatore e come garanzia di una qualità e di un’affidabilità di prodotto, immutata nel tempo, che si sposa sapientemente alla ricchezza dell’offerta che, unica sul mercato italiano, propone un catalogo completo di ogni attrezzatura necessaria oltre alla possibilità di progettare ed allestire una nuova officina assolutamente completa. Il Gruppo Ravaglioli oggi non offre, però, solo prodotti: consolidata ed importante è infatti anche la capillare e veloce rete di assistenza che l’azienda offre ai suoi clienti per qualsiasi problema si presenti nella fase post vendita. Per favorire lo sviluppo di questo servizio i distributori del prodotto ed il personale da loro impiegato possono accedere a corsi di lingua completamente gratuiti realizzati dall’azienda al fine di favorire ed agevolare le importanti fasi di assistenza. La certificazione ISO9001, ottenuta nel 2000, conferma l'impegno costante di Ravaglioli per offrire un prodotto di alta qualità e un supporto ben organizzato ai propri clienti. controllata Day Ristoservice) e commerciale. In quest’ultimo segmento di interesse, che costituisce circa il 30% della propria attività, Camst ha sviluppato specifici modelli di servizio proponendosi con forme estremamente innovative, affiancate alle forme classiche del ristorante e dello snack bar. Dall'Emilia Romagna, storica sede del gruppo, inizia la propria espansione negli anni '70. Prima espandendosi verso il Piemonte e il Veneto, poi all’interno della Repubblica di San Marino, la Toscana, il Lazio, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia e le Marche. Un lungo percorso fatto di successi e riconoscimenti che ha recentemente portato l’azienda Bolognese a coprire anche la Lombardia. Oggi Camst è in grado di soddisfare la domanda di ristorazione di gran parte del territorio del Centro-Nord Italia. Maggiori informazioni sul gruppo: www.camst.it Da sinistra: Pierluigi Garuti, direttore generale della Pelliconi; Marco Checchi, presidente della Cevolani SpA, Gerardo Napoli, direttore generale della Cevolani. ondata nel 1939 ad Ozzano, Pelliconi è oggi un Gruppo internazionale leader nella produzione di tappi e chiusure per l'imbottigliamento. Tre impianti di produzione: due in Italia, a Ozzano (Bologna) e Atessa (Chieti) ed uno a Taastrup, vicino a Copenhagen in Danimarca, filiali estere ed una rete di vendita e di distribuzione che si estende in tutto il mondo, hanno permesso al gruppo bolognese di affermarsi come il più grande produttore e il più grande esportatore di tappi corona a livello mondiale. La Pelliconi Spa grazie a questa sua pluridecennale esperienza e qualità certificata vanta collaborazioni con le più grandi aziende del beverage internazionale. Performance positive che trovano ancora oggi importanti spazi di crescita e sviluppo. A delineare le nuove direzioni di sviluppo dell’azienda è lo stesso General Manager, Pierluigi Garuti. “Grazie ad un ininterrotto programma di investimenti resi possibili anche dalla costante e rinnovata fiducia della clientela, il Gruppo conosce da oltre dieci anni un continuo trend di crescita in un mercato sostanzialmente statico. Crescita che oggi – per l’ing Pierluigi Garuti – deve continuare allargando i propri orizzonti; i grandi F clienti multinazionali considerano Pelliconi un partner a livello mondiale e per questo dobbiamo essere in grado di cogliere opportunità di espansione su tutti i mercati, soprattutto quello extra-europei. L’attuale presenza Pelliconi si estende già su oltre 100 paesi sui cinque continenti però i nostri obiettivi di sviluppo prevedono un aumento importante della presenza sui mercati del Nord America, dell’Africa e del Medio Oriente. I relativi piani di sviluppo sono già in fase avanzata di definizione; oltre al mantenimento di elevati standard qualitativi tali obiettivi saranno raggiungibili attraverso piani di miglioramento continuo che riguardino non solo l’efficienza degli impianti produttivi ma anche quella dei processi gestionali interni. Siamo coscienti del fatto che gli obiettivi che ci prefiggiamo nel nostro piano strategico di sviluppo siano molto ambiziosi, soprattutto se si considerano le difficoltà rappresentate da una concorrenza estremamente agguerrita e per nulla disposta a farsi sopraffare; queste sfide però sono estremamente stimolanti e l’entusiasmo e la professionalità con cui tutta la struttura Pelliconi le sta affrontando sono i migliori presupposti per il conseguimento dei risultati attesi. Efficienza per vocazione dal 1919 La nostra storia, la nostra cultura imprenditoriale, il nostro impegno sono dimostrazione della volontà di contribuire alla crescita dei nostri clienti con un servizio puntuale ed efficiente orientato a solide partnership. Francesco Berardi Giovanni Berardi Via Emilia Ponente, 380 /C 40024 Castel S. Pietro Terme (BO) Tel. +39 051 948555 - Fax +39 051 6949454 www.doc-caffe.it e mail: [email protected] dal 1919 Via della Concia, 10 - Zona Industriale Poggio Piccolo 40023 Castel Guelfo di Bologna (Bo) Tel. +39 0542 671911 - Fax +39 0542 671940 e-mail: [email protected] www.gberardi.com SERVIZIO KAN BAN 16 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA IMA CHIUDE IL 2006 IN FORTE CRESCITA GLI ANTENATI E PREVEDE UN NUOVO ANNO POSITIVO N l Consiglio di Amministrazione di IMA S.p.A., leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, si è riunito il 14 febbraio per esaminare i dati preliminari consolidati dell’esercizio 2006. I ricavi del Gruppo IMA al 31 dicembre 2006 hanno raggiunto i 425,2 milioni di euro (398,8 milioni al 31 dicembre 2005), evidenziando una crescita del 6,6% rispetto all’esercizio precedente. L’utile operativo (EBIT) è salito a 53,4 milioni di euro (35,6 milioni nel 2005) e il margine operativo lordo a 65,5 milioni di euro (49,2 milioni nel 2005). In forte crescita anche il risultato prima delle imposte che ha raggiunto i 46,5 milioni di euro (28 milioni nel 2005) e il risultato netto di periodo salito a 24,8 milioni di euro (13 milioni nel 2005). Il portafoglio ordini consolidato al 31 dicembre 2006 ha raggiunto i 192 milioni di euro (164 milioni al 31 dicembre 2005), in crescita del 17,1%. Per l’esercizio 2007 si prevedono ricavi per circa 450 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 71 milioni di euro. Nel commentare i risultati preliminari dell’esercizio 2006 Alberto Vacchi, Amministratore Delegato di IMA, ha dichiarato: “si chiude un anno molto positivo e ricco di novità per il Gruppo che ha messo a segno un forte incremento dei margini e del portafoglio ordini consolidato (+17,1%). Bene anche i ricavi che hanno evidenziato una crescita del 6,6% a fine 2006. La netta ripresa delle vendite verso l’industria farmaceutica, che rappresenta più dell’83% del giro d’affari di IMA, le azioni intraprese per il miglioramento della I marginalità delle macchine ed una migliore efficienza organizzativa sono alla base dell’ottima performance del Gruppo. Nel corso del 2006 abbiamo portato avanti una precisa strategia che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati e che ci consente di essere fiduciosi nelle prospettive di crescita del Gruppo per il nuovo anno, confermate anche dall’acquisizione ordini del mese di gennaio. Nel 2007 continueremo ad investire nella ricerca: la focalizzazione su di un Responsible Packaging, con particolare riferimento alla sicurezza e alla tracciabilità del prodotto confezionato - ha concluso Alberto Vacchi costituisce uno dei nostri obiettivi primari”. Sopra: Infine, il nuovo assetto organizparticolare di zativo di IMA vede la nomina di una macchina Andrea Malagoli a Direttore blisteratrice Generale, andando a ricoprire per il settore l’incarico assunto temporaneafarmaceutico. Sotto: mente nel febbraio 2006 da (a sinistra) Alberto Vacchi, Amministratore Alberto Vacchi, Delegato del Gruppo. Membro amministratore della famiglia Vacchi, Andrea delegato di Malagoli è Consigliere con poteri IMA; (a destra) di IMA S.p.A. e ha ricoperto l'incaAndrea rico di Direttore Amministrazione, Malagoli, nuovo direttore Finanza e Controllo del Gruppo a generale di IMA partire dal 1996. Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici e di tè in sacchetti filtro. Il Gruppo conta circa 2.700 dipendenti, di cui oltre 1.100 all’estero, e si avvale di 15 stabilimenti di produzione in Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, India e Cina. IMA ha un’ampia rete commerciale, che consiste di 9 filiali con servizi di vendita e assistenza in Francia, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Cina e Thailandia, uffici di rappresentanza nei paesi dell'Europa centro-orientale e più di 50 agenzie che coprono in totale oltre 70 paesi. La Società è inoltre impegnata in 2 joint-venture di produzione ed assistenza tecnica in Cina. Nel 2005 IMA ha concluso un accordo di joint-venture con il Gruppo spagnolo Telstar nel settore degli impianti di liofilizzazione per l’industria farmaceutica. Nel 2006 IMA ha acquisito l’intero pacchetto azionario di VIMA Impianti S.r.l., società attiva nelle macchine per la movimentazione di prodotti farmaceutici in polvere. IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 ed è nel segmento STAR dal 2001. Fanno parte del Gruppo le seguenti società che operano nei settori farmaceutico e cosmetico: Co.ma.di.s. S.p.A., IMA Kilian GmbH & Co. KG, Nova Packaging Systems Inc., Precision Gears Pvt Ltd., Swiftpack Automation Ltd. Per ulteriori informazioni, visitate il sito: www.ima.it el 1907 la casa Zanichelli si trasforma in Società anonima per azioni: sono trascorsi 41 anni da quando Nicola Zanichelli si è trasferito da Modena a Bologna ed ha acquistato l’antica libreria Marsigli e Rocchi, e 23 anni da quando ha trasferito la tipografie in Corte de’ Galluzzi, dietro S. Petronio. E sempre nel 1907 gli eredi di Giosuè Carducci concedono alla Zanichelli il diritto esclusivo di pubblicare lettere edite ed inedite del poeta. Intorno al 1903 Felice Galluppi (Calzaturificio Bolognese) introduce per la prima volta una macchina che compie alcune operazioni sino allora fatte a mano; nel 1909 per iniziativa di Orfeo Pederzoli, che prende come socio Cesare Donati, nasce la prima fabbrica di calzature. Emblematica è la vicenda della Calzoni. All’origine una bottega artigiana della quale è titolare, all’età di 23 anni, Alessandro Calzoni (1807 – 1855) che, nel 1834, costruisce una filanda a vapore. Dopo un viaggio di aggiornamento e di istruzione a Torino, punta sul rinnovamento della meccanica agricola, produce le parti in ferro di aratri. Nel 1907, la Calzoni, pur continuando a produrre macchine agricole e molitorie, inizia, prima in Italia, la costruzione di turbine idrauliche. Originari di Sacerno, i Maccaferri sono fabbri da secoli, sicuramente dal ‘500. Nel 1869 Raffaele con la sua fucina da fabbro si trasferisce con tutta la famiglia a Lavino, una frazione del Comune di Zola Predosa; nel 1879 apre a Gesso una Officina da Fabbro. L’inizio delle Officine Maccaferri si ha quando vengono costruiti a Zola Predosa due capannoni nei quali vivono e lavorano con le loro famiglie anche i due figli di Raffaele, Angelo e Luigi. Luigi, la mente “industriale” della famiglia, introduce innovazioni, promuove l’espansione della fabbrica installando, tra l’altro, la trafileria, inventa i gabbioni per sistemare un tratto della strada che porta a Calderino. Nel 1907 nascono le Officine Maccaferri & Pisa, nel 1910 la Maccaferri apre una succursale a Grenoble per la produzione dei gabbioni, nel 1913 una nuova fabbrica a Napoli: la grande avventura è cominciata. IMMAGINI DI IERI Immagini pubblicitarie dei primi anni del Novecento di aziende bolognesi protagoniste dello sviluppo industriale di Bologna: “La Pasticca del Re Sole” e “Idrolitina” della Gazzoni; i liquori della Buton e della Sarti, conosciuti in tutt’Europa e la cioccolata Majani di cui venivano riforniti tutti i sovrani europei del tempo. Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 17 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INDUSTRIALTECNICA SPA: “FINI AIR CENTER”: IL 26 MARZO DAL 1971 SOLUZIONI PER A BOLOGNA SOLUZIONI PER LA TRASMISSIONE MECCANICA L’ARIA COMPRESSA In basso da sinistra: Barbara Goldoni, Nicola Gozza e Giuseppe Indelicato he dire di un’azienda che da sempre si contraddistingue p e r c re s c i t a , c o n t i nuo rinnovamento e qualità del servizio offerto ai propri clienti? Industrialtecnica Spa nasce nel 1971, dall’esperienza e dalle competenze maturate sul campo da due imprenditori bolognesi. Nel 1999 entra a far parte del del gruppo Minetti, società con sede a Bergamo, anch’essa nata come tipica PMI di stampo padronale, oggi affermata realtà di stampo manageriale, attiva nella distribuzione di soluzioni tecnologiche nel campo della meccanica. Industrialtecnica opera nel settore della componentistica per la trasmissione meccania e offre il proprio servizio di distribuzione in diversi ambiti industriali, vantando un’ampia gamma di prodotto e accordi di distribuzione in esclusiva con prestigiose aziende manifatturiere. Avvalendosi di un rinvigorito staff manageriale, della presenza di un solido gruppo coinvolto nell’azionariato societario, l’azienda basa il proprio successo sulla centralità del cliente, che da sempre costituisce il riferimento principale per soci, dipendenti e fornitori. Dopo oltre 35 anni di storia, l’azienda si colloca oggi tra le leader di mercato. Grazie ad un passaggio generazionale avvenuto qualche anno fa, Industrialtecnica ha mantenuto fede al proprio posizionamento di mercato, rispettando valori e missione definiti dai soci fondatori. Continuità e coerenza sono state le determinanti di questo passaggio e il mercato ha risposto in maniera positiva, premiando l’azienda con risultati a dir poco soddisfacienti. L’ingresso nel Gruppo Minetti ha permesso ad Industrialtecnica di dare maggiore supporto hai progetti azien- C dali già avviati e di partecipare alle nuove sfide lanciate dal mercato. La presenza del Gruppo ha consentito un costante e progressivo rinnovamento aziendale, garantendo ad Industrialtecnica di acquisire nuove quote di mercato, di aumentare il livello di competitività e diventare un solido riferimento per alcune migliaia di aziende clienti, di medie e piccole dimensioni. Alla luce delle crescenti richieste di mercato, Industrialtecnica, oltre a proporsi di continuare a rappresentare uno dei riferimenti più prestigiosi del settore per tutto il bacino dell’ area Bolognese, ha lanciato un piano di ampliamento dell’area di copertura, che prevede l’allargamento del servizio di distribuzione a tutti i territori della Romagna. Il piano, che ha già gettato le prime basi, prevede il coinvolgimento di nuove risorse umane e il perfezionamento dell’apparato logistico-distributivo, con lo scopo di garantire il miglior livello di servizio anche nelle aree più remote rispetto al centro di immagazzinaggio di Bologna (Calderara di Reno). l 26 marzo, a Bologna, FINI spa presenta il programma Fini Air Center: una moderna e strutturata rete di vendita, consulenza ed assistenza che copre tutto il territorio nazionale, e che riunisce sotto il proprio ombrello i più qualificati centri assistenza Fini. L’obiettivo è creare un network di “consulenti dell’aria compressa” che diventi il naturale punto di riferimento per tutto il vasto mercato delle industrie italiane per ogni esigenza che riguarda la generazione dell’aria, il suo trattamento (essiccatori, filtri, scaricatori, etc.) e la distribuzione (raccordi e linee d’aria). Tra le finalità del Programma vi è anche la qualificazione dei Centri affiliati attraverso un’articolata gamma di attività per l’accrescimento professionale (formazione, aggiornamento, know-how tecnologico) e commerciale (ad esempio, strumenti specifici per la vendita e la promozione) fatti- I vamente utili per fornire un servizio adeguato al Cliente finale. La giornata sarà molto intensa dal punto di vista formativo, poiché, oltre all’esposizione della strategia e degli obiettivi del Programma, verranno anche presentati in anteprima i nuovi prodotti, tra cui il ROTAR TERA, compressore rotativo a vite dalla potenza fino a 160 kW. Il progetto Fini Air Center verrà ampiamente pubblicizzato con una massiccia campagna stampa sulle riviste tecniche dei settori di pertinenza e con un’intensa attività promozionale, che utilizza sia i mezzi classici che quelli multimediali. Infatti, è stato inoltre creato un sito web specificamente dedicato (www.finiaircenter.org, on line da fine marzo) dove si potranno rintracciare i Fini Air Center più vicini e dal quale sarà possibile attingere tutte le informazioni relative ad ogni Centro Assistenza. Si tratta di un programma nel quale l’Azienda ha investito notevolmente in termini tecnologici economici e professionali, e nel quale ha riversato tutta la passione e la competenza che l’hanno portata alla posizione di eccellenza produttiva e di leadership commerciale nel settore “professional”, riconosciuta a livello internazionale. DA 75 ANNI TAMBURINI A BOLOGNA a ditta "A.F. Tamburini" è nel cuore del centro storico di Bologna, città famosa nel mondo per la sua cucina, ma soprattutto per i suoi insaccati, la mortadella, i tortellini, i sapori potenti e intensi. Una cucina definita, al di qua della odierna "demonizzazione" del termine, "grassa". "Grave", secondo l’Artusi, "perché il clima così richiede; ma succulenta, di buon gusto e salubre, tanto è vero che colà le longevità di ottanta e novant’anni sono più comuni che altrove".Tra i massimi custodi di tanta fama vanno considerati i "salsamentari", gastronomi da banco, di cui Tamburini è stato tra gli interpreti più fedeli e generosi e della cui Società di mutuo soccorso, fondata nel 1876, Giovanni Tamburini è Presidente. L’evoluzione della specie ha, per così dire, spostato gli interessi e il raggio d’azione dell’ultimo Tamburini, Giovanni, verso direzioni e luoghi gastronomico-culturali vari e diversificati: il Bistrot (di lettura) diurno veloce e di qualità (Velocibò), l’Accademia dei Notturni, luogo canonico per riunioni conviviali di tradizione (nozze, riunioni Lyons, convegni) ma anche, da alcuni anni, eventi gastronomico-culturali di eccellente livello, fantasia e di travolgente successo e simpatia, il Down-Town Cafè, MenSA, etc. Ieri. Gli otto fratelli Tamburini giunsero a Bologna da Baricella nel 1907 e, guidati dalla sorella maggiore, furono presto avviati al mondo della salsamenteria, in quegli anni settore cruciale dell’economia e della "cultura" emiliana. I fratelli Angelo e Ferdinando Tamburini, recentemente scomparsi ultranovantenni, lavorarono fino al 1932 da garzoni presso la bottega del vecchio Benni, da decenni punto di ritrovo dei gourmet dell’epoca. Fu in quell’anno che l’ultimo Benni, riponendo incondizionata fiducia nelle capacità tecniche ed imprenditoriali dei due giovani garzoni, cedette loro il negozio. La scuola di Benni, ma anche la scuola, di mestiere e di vita, dei fratelli maggiori Antonio e Carolina ebbero tutte un ruolo nella nascita della "dinastia" dei salsamentieri Tamburini. Angelo, "uomo forte e rude", grintoso e attentissimo agli aspetti materiali, assunse la conduzione della salumeria, affiancato da suo fratello Ferdinando - padre di Giovanni - "autentico gentleman, tranquillo, signorile, disponibile ai con- L tatti col pubblico". Insostituibile fu, per oltre quaranta anni, il ruolo della sorella Maria, "implacabile organizzatrice", recentemente scomparsa a ottantanove anni. Maria, vera "arzdora", reggitrice della famiglia, era la più attenta ai conteggi, ai lavori quotidiani, una specie di "battitore libero", figura professionale, come usa dire Giovanni Tamburini, non contemplata dai moderni trattati di management aziendale. Oggi. Nel 1973 Giovanni, figlio di Ferdinando, entra in azienda e, come si direbbe oggi, con lui entra "aria nuova in cucina". Una laurea in Economia e commercio (1972, a 21 anni, con il giovane Romano Prodi), un occhio alla tradizione e al "nome" da mantenere lustro come sempre, un occhio alla "cultura", gastronomica e non solo. Giovanni rileva l’azienda nel 1977, a 26 anni, carico di entusiasmo e con un curriculum di studi e di vita che comprendeva altre culture e altre passioni, oltre quelle aziendali generali e di settore: la musica (jazz, rock e blues), la letteratura, lo spettacolo, lo sport, l’amore per Bologna. Non solo hobby, ma fattori "culturali", in taluni casi raffinati e "azzardosi", da utilizzare per dare un senso nuovo, un’impronta del tutto personale alla sua attività imprenditoriale. Pur nell’ossequio alle "impronte" e alle intuizioni familiari, che avevano guadagnato alla ditta Tamburini fama e rispetto ben oltre i confini di regione e di settore, Giovanni intraprese un’azione di rinnovamento, graduale nel tempo, ma radicale nei risultati. In venti anni la gastronomia da banco si è ramificata in iniziative e settori che meglio potevano trarre frutto dalle componenti non tecniche della cultura di Giovanni Tamburini: l’Accademia dei Notturni e il Premio Ghostbusters, il Bistrot di lettura, il Down Town Cafè, MenSA.Prima di tutto, l’azienda madre. Il primo a essere "curato" fu il prodotto che nei secoli era stato esclusiva dei salumieri bolognesi, il tortellino. Per ragioni di adeguamento alle rinnovate norme igienico-sanitarie, per esigenze di commercializzazione extralocale ed extraregionale (ed extranazionale), per esigenze di marchio, nascono i tortellini "Tamburini" tipici, potremmo dire d.o.c., nella loro caratteristica confezione a cassetta di cioccolatini, riconoscibili - e riconosciuti - in tale confezione, in mezzo mondo, quel mezzo mondo, beninteso, che ama le buone cose. Tamburini è tuttora un “must”, con i suoi prodotti da banco, i suoi dieci prodotti basilari della rosticceria e i suoi 140 prodotti da cucina, elaborati quotidianamente sui fornelli e nei laboratori dalla sua affiatatissima squadra. 18 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A Granarolo dal 1935 la Malossi SpA esporta in sessanta paesi FARMAC ZABBAN: DISPOSITIVI MEDICI DAL 1895 MALOSSI PER SCOOTER E MOTO azienda Malossi S.p.a. è stata fondata nel 1930 da Armando Malossi, nato a Granarolo dell’Emilia nel 1905da una famiglia di agricoltori, ultimo di nove fratelli. Fin da ragazzo Armando dimostra un grande interesse per la meccanica ed i motori e, per migliorare le sue conoscenze, inizia la sua attività lavorativa prima in aziende metalmeccaniche bolognesi e, in un secondo tempo, a Milano. Nel capoluogo milanese lavora presso gli stabilimenti della Caproni, un’azienda allora all’avanguardia nel settore aeronautico ed al suo ritorno a Bologna trova impiego negli stabilimenti dei F.lli Maserati, costruttori di auto da corsa. Il suo carattere forte ed intraprendente lo induce ad iniziare un’attività in proprio come artigiano riparatore di moto e biciclette, nonché costruttore di queste ultime. Nel 1946 il figlio primogenito Ugo entra a far parte dell’azienda assumendone la direzione generale nel 1957. Sarà proprio Ugo Malossi a mettere in atto la svolta che cambierà completamente il volto dell’azienda passando dalla semplice riparazione alla costruzione di parti speciali per moto iniziando la produzione della prima delle 76 linee di prodotti che oggi l’azienda può vantare, ovvero gli accessori per carburatori: i filtri aria ed i collettori di aspirazione maggiorati atti al potenziamento dei motori. Nel 1969 è la volta del secondogenito Sandro che assume la direzione L’ Marketing dell’azienda e si occupa della supervisione di tutte le manifestazioni sportive. Nel 1986 Andrea ed Alessandra Malossi, figli di Ugo e nipoti del fondatore, entrano a far parte del Consiglio di Amministrazione con incarichi di responsabilità: Andrea assume la direzione tecnica ed Alessandra la direzione commerciale. La leadership della Malossi s.p.a. nella produzione di parti speciali racing per scooter e moto ha le sue basi in diversi fattori: l’esperienza che nasce da settant’anni di attività ininterrotta, la forte passione per la moto che accomuna senza soluzione di continuità tre generazioni di questa famiglia e, infine, un unico imperativo assoluto: la qualità e la tecnologia prima di tutto! Il motto di quest’azienda si riassume in poche parole: migliorare sempre! Il punto di forza della Malossi s.p.a. è essere riuscita ad organizzare al suo interno il ciclo completo della produzione, a partire dalla ricerca e dalla progettazione, fino alla costruzione degli stampi ed alle lavorazioni robotizzate, per terminare con i collaudi in sala prova e nei laboratori chimici e di metrologia. La filosofia aziendale della Malossi s.p.a è da sempre incentrata sulla qualità del prodotto, obiettivo principale dell’azienda, raggiungibile solo grazie alla grande professionalità dei tecnici e delle maestranze, alle tecnologie all’avanguardia, alle macchine di ultima generazione, ai controlli severissimi, ad un prodotto completamente Made in Italy e, non ultimo, anche al clima di serena e fattiva collaborazione che si è instaurato tra il personale, i fornitori ed i clienti nella loro globalità. La Malossi s.p.a. ha ideato ed organizzato numerosi Trofei destinati a diversi modelli di scooter. Si tratta, in ultima analisi, di veri e propri campionati, con regolamenti precisi e dettagliati che ne disciplinano ogni aspetto, da quello sportivo a quello tecnico, fino a giungere alla lista dei componenti da adottare che nel loro complesso costituiscono un kit vincente senza il quale non è possibile ottenere alcun risultato positivo. tamente formulata per la ondata nel 1895, Farmac detersione delle pelli più Zabban Spa è oggi azienda delicate. leader nella produzione di Nella linea Sport & Salute, dispositivi medici di medicazioil ghiaccio secco istantaneo ne, di prodotti ortopedici e di FRIGOSAC, il ghiaccio dispositivi per la salute e l’igiene spray FRIGOFAST e DUOpersonale. SAC per la terapia caldo La conoscenza pluri-decennafreddo sono completati da le del settore e la vasta gamma ARNICAGEL, antinfiammadi prodotti di alta qualità costituitorio per dolenzie tendinee o scono una qualificante caratterimuscolari. stica che fa dell’azienda un La linea degli elettromedipunto di riferimento importante cali è aggiornata con misuper il panorama nazionale ed ratori di pressione e termoeuropeo dei dispositivi medici metri digitali ed infrarossi monouso. Le principali categorie dotati della più alta affidabilidi clienti – ospedali, case di cura tà ed ergonomicità. e di riposo, farmacie, grossisti, Da sinistra: Filippo Zabban e Giangiacomo Zabban L’areosolterapia presenta a sanitarie, cliniche e laboratori – fianco degli apparecchi da ne apprezzano la professionalità della linea costituita da un assortimento completo di prodotti di tavolo la versione compatta e portatile. Diversi articoli per alta qualità. Fin dai primi anni del 1900, Farmac Zabban Spa ambulatorio, come siringhe, guanti e sacche, e di abbigliamensviluppò prodotti di medicazione di garza all’avanguardia per to monouso per reparto ospedaliero e sala operatoria rapprel’epoca ed iniziò una collaborazione con l’Istituto Ortopedico sentano validi prodotti per i medici e gli infermieri. Il ciclo produttivo delle diverse linee avviene all’interno dello Rizzoli per lo studio di nuovi prodotti per i reparti ospedalieri. Oggi continua il rapporto di fornitura, service ed assistenza ai stabilimento sito a Calderara di Reno (Bologna) che comprenprincipali centri della sanità ospedaliera pubblica e privata. de una camera bianca di 1.200 mq per la produzione ed il proNegli anni 80 l’azienda entra nel settore delle farmacie dove la cesso di sterilizzazione a Ossido di Etilene e, per alcune procrescita costante, dovuta ad un assortimento completo e pro- duzioni, in outsourcing avvelendosi dei più completi e sicuri fessionale con condizioni commerciali vantaggiose e confezio- controlli su qualità e produzione. Farmac Zabban è stata la ni accattivanti, ne fa in breve un importante partner di molte prima azienda italiana del settore ad ottenere la certificazione farmacie italiane ed estere. Oggi con un fatturato di 26 milioni CE del sistema di qualità ed è certificata ISO 9001:2000 di Euro, 180 persone fra dipendenti e forza vendita e circa (Vision) e EN 13485:2003. “Investimenti in nuovi prodotti e macchinari sono una 10.000 clienti serviti garantisce una distribuzione capillare di prodotti moderni in diverse linee di prodotto del mondo della costante – afferma l’Amministratore Unico Gino Zabban – e salute.“ Alla medicazione, tradizionale core business, di garza vorremmo investire anche di più. Ci frenano i cronici ritardi nei idrofila, tessuto non tessuto, cotone e cerotti adesivi presenti pagamenti di molti ospedali italiani. I nostri concorrenti tedesul mercato con i marchi FARMA-TEXA, FARMA-TNT, FARMA- schi sono pagati dai loro clienti a 30-60 giorni, noi a 15 mesi. PORE e FARMACEROTTO – afferma il product manager Alcuni sistemi sanitari regionali hanno accumulato deficit enorGiangiacomo Zabban – abbiamo affiancato una linea comple- mi” A fianco delle proprie produzioni, Farmac Zabban continua ta di medicazione avanzata per lesioni cutanee con il marchio la partnership con prestigiosi marchi del settore salute come i FARMACTIVE. Inoltre inseriamo ogni anno parecchi nuovi pro- tiralatte ed prodotti ausiliari per l’allattamento al seno di dotti per stare al passo con l’innovazione del settore e fornire AMEDA e LANSINOH, riconosciuto come il modo più compleai nostri clienti la soluzione sempre più efficace e funzionale “. to e nutriente di alimentare i neonati. Più recente è la collaboLa linea dei prodotti ortopedici e delle bende elastiche razione con CLIC-CARE per la diffusione nel canale delle farSUSTINEAFLEX e PRESSOFLEX si è arricchita del marchio macie dei servizi di assistenza domiciliare. Un modo innovatiOPPO, una linea completa per l’ortopedia realizzata in neopre- vo che permette alla farmacia di offrire servizi si assistenza qualificati direttamente al domicilio del cliente. ne traspirante ed in tessuto elasticizzato. “ La partecipazione a fiere e congressi in Italia e all’estero Fra i prodotti per l’igiene personale e per la detergenza, ampliamente utilizzati negli ospedali per la delicatezza e la ipo- sviluppa il contatto e lo scambio di idee con gli operatori della allergenicità, e venduti solo in farmacia, la linea SOAVI’, a base sanità per fornire prodotti e servizi necessari alla filiera della di estratti vegetali dermoprotettivi come l’olio di germe di grano salute – conclude il dirigente commerciale Filippo Zabban e ad alto contenuto di vitamina E, si è ampliata con l’inseri- veniteci a trovare a Cosmofarma che si terrà l’ 11-13 maggio mento della referenza per uomo e quella per bambino apposi- alla fiera di Bologna”. F Lunedì 5 Marzo 2007 SISTEMA BOLOGNA 2007 - 19 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA [email protected] PROCOEL SRL DA T R E N T ’ A N N I L’ E L E T T R O N I C A A L S E RV I Z I O D E L L’ A U T O M A Z I O N E I N D U S T R I A L E dal 1980 PROCOEL S.R.L. Via Cicogna, 93 - 40068 - San Lazzaro di Savena (Bologna) Tel: +39 051 6285111 - Fax: +39 051 6285189 - e - mail: [email protected] Nata nel 1980 la PROCOEL Srl è punto di riferimento per la produzione di elettronica del settore della piccola automazione industriale, soprattutto nel campo dell’imballaggio e della domotica. La continua specializzazione nella realizzazione di pannelli sinottici e tastiere a membrana con elettronica personalizzata e azionamenti di potenza per controllo motori, ha portato l’azienda Procoel ad affermarsi come realtà imprenditoriale leader del settore. Grazie ad uno studio sistematico e razionale dei problemidell'automazione, realizzato all’interno della stessa azienda bolognese, nel 1991 è nata la linea di prodotti Detail®, un sistema modulare all’avanguardia costituito da pannelli terminali, espansioni, moduli di interfaccia e di programmazione rivolti al settore dell'automazione industriale e civile, che consentono di risolvere in modo semplice e brillante ogni esigenza specifica del cliente. I prodotti della linea Detail®, in costante aggiornamento, prevedono serie differenti adattabili ad ogni necessità della clientela. Si parte dalla serie ML costituita da schede Master e Slave per arrivare alla serie AL costituita sempre da schede Master e Slave alloggiate in supporti agganciabili su guida DIN in alluminio con copertura in plexiglass trasparente. Ed ancora la Procoel realizza la serie di schede EMB alloggiate in contenitori per strumentazione da quadro e le schede EMB MODBUS fino ad arrivare alla serie MLW costituita da schede alloggiate in RACK in formato doppio europa completamente componibile a seconda delle esigenze. Tutte le soluzioni applicabili sono programmabili per le automazioni sia in ambito aziendale che residenziale e consentono di gestire contemporaneamente e legare tra loro parametri diversi ma fondamentali, come ad esempio nell’ ambito della domotica la temperatura, l'umidità, la luminosità e l'aereazione degli ambienti condizionandoli allo scopo di ottenere una perfetta vivibilità. Ma nelle possibili gestioni automatizzate messe in campo dalla tecnologia sviluppata dalla Procoel ci possono essere anche il controllo degli accessi e delle presenze nonchè sistemi di sicurezza e della tutela ambientale. Il tutto all’insegna di una migliore gestione funzionale dell’impresa e di forte razionalizzazione dei consumi energetici. Maggiori informazioni: www.procoel.com PROCOEL S.R.L. Via Cicogna, 93 - 40068 - San Lazzaro di Savena (Bologna) Tel: +39 051 6285111 - Fax: +39 051 6285189 - e mail: [email protected] 20 - SISTEMA BOLOGNA 2007 Lunedì 5 Marzo 2007 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FACCIAMO SENTIRE A CASA MILIONI DI PERSONE. Ogni giorno milioni di persone scelgono di mangiare a casa. Anche quando sono fuori casa. Perché trovano l'accoglienza, il calore, i sapori della loro cucina. Perché così è Camst. Un modo diverso di fare ristorazione: una scelta fatta di innovazione e tradizione. Una qualità che ha fatto nascere la ristorazione in tutta Italia e ci ha portato ad essere la più grande realtà del nostro Paese. Oggi, la nostra missione è la stessa. Con i nostri 9000 dipendenti, da più di 60 anni soddisfiamo ogni giorno i desideri di chi sceglie di mangiare da Camst. Perché li facciamo sentire come a casa. Camst Soc. Coop. a r.l. - Via Tosarelli, 318 - 40050 Villanova di Castenaso (Bo) tel. 051 6017411 - fax 051 6053502 - www.camst.it