sistema bologna - 24 Ore System

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Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 1
Allegato a Il Sole 24 Ore e diffuso nell’area del CentroNord
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
SISTEMA
2007
BOLOGNA
Fare Sistema per crescere
Bologna capitale europea
a raccomandazione più ripetuta dato (2004) il suo intento è stato
da Luca Cordero di Monteze- quello di ‘fare sistema’ “essendo
molo, presidente nazionale di convinta che le sfide a cui è chiamaConfindustria, è la seguente: “Fare to il territorio non si vincano curando
soltanto il solo proprio pezzo di
sistema per crescere”.
A Bologna e provincia privato e pub- responsabilità”.
Pier Luigi Cervellati, uno dei maestri
blico hanno cercato di collaborare in
questi decenni per far crescere l’eco- dell’urbanistica bolognese, chiede a
nomia di questa importante provincia gran voce un sistema ferroviario
con un milione di abitanti, di cui quasi metropolitano e si chiede se le 51
la metà occupati, e circa centomila opere previste per la città di Bologna
(per un valore di 6,5 miliardi di euro)
imprese nei vari settori produttivi.
siano tutte necesLa realtà produtsarie.
tiva della provincia
Nomisma, il cendi Bologna, in cui
tro di ricerche fonmolti sono i comuni
dato nel 1981 da
che
“ospitano”
Romano
Prodi,
importanti
realtà
mette in risalto seindustriali, è oriengnali importanti di
tata all’export con
un rinnovato slancio
un rapporto fra il
dell’economia locavalore delle esporle, capace di comtazioni ed il valore
petere su scala
aggiunto vicino al
Luca Cordero
mondiale: il Pil indu30% (+ 8% rispetto
di Montezemolo, presidente
striale sarebbe creal valore nazionale).
nazionale di Confindustria
sciuto negli ultimi
Quasi il 50% dei
dieci anni in Emilia
prodotti e dei servizi che le imprese bolognesi acquista- Romagna del 10% a fronte dell 1,6% in
no all’estero è ad alto contenuto tec- Lombardia e dello 0,5% nel
nologico. Su cento prodotti e servizi Triveneto.Un certo fermento è presenesportati dalle imprese bolognesi, te anche nelle due maggiori
ben sessantaquattro sono ad alto Associazioni degli imprenditori (Confindustria e Api) che stanno studiando di
contenuto tecnologico.
Bologna è la prima in classifica per mettersi insieme per rappresentare
“inventori” che tutelano le proprie idee oltre duemila imprese con novantamicon appositi brevetti: nel 2006 sono la addetti. La cooperazione che qui a
state presentate più di mille domande Bologna piazza ben cinque aziende
nei primi dieci posti (per fatturato), al
di brevetto per invenzione industriale.
Importante è poi l’apporto del recente Congresso annuale, con il
“sistema fiere” con manifestazioni (nei presidente Gianpiero Calzolari, ha
padiglioni bolognesi) di livello mondia- manifestato grande voglia di autonole, le quali sono incentrate sulle pro- mia dalla politica per dare una svolta
duzioni eccellenti del territorio: al ruolo dei cooperatori.
Si potrebbe dire che a Bologna e
Motorshow, Cersaie, Eima, Cosmoprovincia tutti stanno cercando di
prof, ecc...
Il presidente della Provincia di migliorare le proprie posizioni e di
Bologna, Beatrice Draghetti, ha rinnovarsi e “fare sistema per credichiarato che fin dall’inizio del man- scere”.
on sempre Bologna ha colto l’im- regione significa dare e significa prendere:
portanza e la strategicità del pro- offrire all’intero territorio regionale i servizi
prio ruolo. Da un lato le eccellen- superiori di cui esso ha bisogno (infraze della regione per entrare a pieno titolo strutture di trasporto merci persone infornella dimensione europea dall’altro l’orga- mazioni, strutture per il commercio all’innizzarsi come piattaforma di servizi per grosso e la promozione commerciale, la
l’intero territorio regionale qualificando al grande logistica, eccetera), utilizzare le
contempo le proprie eccellenze. Sono eccellenze delle diverse parti della regione
questi gli elementi che dovranno costitui- e contribuire a farle valere nel mondo.
re la strategia per Bologna capitale euro- Come può Bologna entrare nel circuito
pea. Quello che costituisce la qualità delle nuove e dinamiche città europee,
distintiva della crescita economica e che non sono le grandi capitali ma sono
sociale dell’Emilia Romagna è che può città medie fortemente innovative ma
contare su una serie di città di media costituiscono l’ossatura della rete urbana
grandezza, robuste e piene di storia. del vecchio continente? Innanzi tutto la
Queste città hanno sostenuto la nascita e questione di Bologna capitale dell’Emilia
la crescita di distretti industriali, hanno Romagna va posta all’interno della rete
ospitato funzioni di eccellenza e servizi regionale di città (per la nota serie di ragioavanzati. Un modello di sviluppo per l’in- ni legate alla presenza di funzioni di forte
tero Paese. Le città sono cresciute in uno impatto sovralocale: università, ricerca
scambio continuo con il territorio - prima scientifica, sistema socio-sanitrio, aeroterritorio agricolo, poi industriale, poi porto, fiera, strutture per la logistica, ecc)
conurbazione metropolitana - fornendo ma anche della capacità di trascinamento
posti di lavoro, servizi, risorse umane, di Bologna dell’intero sistema regionale di
istruzione e formazione professionale e rete di città.
qualità amministrativa. Il policentrismo è Ciò che potrà fare di Bologna una capitastata una grande idea della politica regio- le europea è quindi il rango, l’insieme delle
nale, una strategia che si basava sulla eccellenze di cui dispone o dovrà disporforza storica delle città della regione. Nel re. E le eccellenze riguardano non solo i
policentrismo tuttavia non veniva chiara- campi citati (il controllo di reti manifatturiemente espressa, e a volte
re lunghe, il rapporto con
al contrario veniva ostala ricerca scientifica e il
colata, la necessaria
sistema universitario, la
dinamica relazionale tra le
logistica e la gestione
diverse città. Questo
delle infrastrutture per la
modello tendeva talvolta
mobilità, l’economia dei
a penalizzare il ruolo censervizi) ma anche i campi
trale del capoluogo emidella cultura e della politiliano romagnolo.
ca sociale (la gestione
Luigi Gilli, Assessore
Al contempo anche
delle correnti migratorie e
Bologna si è sovente Regione Emilia Romagna cioè la politica dell’accoalla Programmazione
chiusa in se stessa non
glienza, la valorizzazione
e sviluppo territoriale,
interpretando fino in Cooperazione col sistema dei talenti artistici, buone
fondo il proprio ruolo.
organizzazioni dello spetdelle autonomie
e Organizzazione
Essere capoluogo di
tacolo, e così via).
N
L
La provincia di Bologna verso il milione di abitanti,
di cui oltre quattrocentomila occupati
(32% nell’industria, 65% nel terziario e solo
il 3% in agricoltura). Il numero delle imprese si
avvicina a centomila con un’importante ed estesa
realtà industriale nei vari settori produttivi
e un export che, nel 2006. è aumentato del 5%.
Tra le priorità della Provincia la realizzazione
di importanti opere infrastrutturali e la definizione
delle funzioni e degli ambiti della Città Metropolitana.
Il Presidente
della Camera
di Commercio
di Bologna
vede rosa per
l’economia
bolognese
Le tre priorità
di Beatrice
Draghetti,
Presidente
della Provincia
di Bologna
Il Gruppo
Bologna Fiere
verso
manifestazioni
di alta specializzazione
Il ruolo
dell’Università
di Bologna
con quasi
centomila
studenti
iscritti
a pag. 3
a pag. 5
a pag. 8
a pag. 9
2 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
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Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 3
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Gian Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Bologna, vede rosa per l’economia bolognese
BOLOGNA: UNA REALTÀ INDUSTRIALE
B
ologna si connota innanzitutto per una diffusa capacità
imprenditoriale: mediamente su questo tratto della via
Emilia vi è un’impresa ogni nove abitanti. E’ anche il
posto in Italia dove maggiore è la tendenza delle imprese a
brevettare invenzioni, marchi e modelli, con una tendenza che
si conferma ormai da diversi anni. Accanto a ciò basso è il
costo del denaro, elevata è l’offerta formativa e marcata continua ad essere la partecipazione sociale. Per meglio comprendere una realtà in grado di produrre nonostante il difficile
periodo risultati tangibili ci ha affiancato il Presidente della
Camera di commercio, Gian Carlo Sangalli.
Quadro generale del settore manifatturiero.“Complessivamente l’attività produttiva del settore manifatturiero bolognese – dichiara Sangalli - si è portata, secondo gli ultimi dati
disponibili, riguardanti il terzo trimestre 2006, a valori di crescita che mai si erano registrati negli ultimi 5 anni. L’export è
aumentato di quasi il 5%. Fatturato, ordinativi e produzione
presentano tassi di crescita che si attestano attorno al 3%.” I
settori che più hanno contribuito all’aumento della produzione
bolognese sono quelli dell’elettricità ed elettronica (+3,5%), e
quelli che più caratterizzano l’economia bolognese e cioè la
meccanica di precisione (+3,4%) e le macchine ed apparecchi meccanici (+3,2%). Sembrano superate anche le tendenze negative anche nei settori che più hanno risentito negli ultimi anni della congiuntura negativa, come il sistema moda che
ha registrato un incremento della produzione del 2,2%. Anche
il grado di utilizzo degli impianti nel settore manifatturiero è in
aumento, attestandosi poco oltre il 75%, uno dei più elevati in
regione. “Il contributo più significativo a questo aumento –
afferma il presidente - proviene dal grado di utilizzo degli
impianti della meccanica e del settore della chimica, gomma
e plastica. La produzione assicurata è stabile a tre mesi, periodo che è praticamente lo stesso per tutti i settori.”
Export. Nel secondo trimestre 2006 rispetto allo stesso
periodo del 2005, crescono del 6% le esportazioni delle
imprese della provincia di Bologna mentre le importazioni
Gian Carlo Sangalli, presidente
della Camera di Commercio di Bologna
Dati alla mano la provincia segna
una decisa ripresa delle attività
produttive, come non si registrava
ormai da cinque anni. Segno di una
mentalità vincente ed in grado
di rilanciare nuove sfide su
scala italiana ed internazionale.
sono rimaste sostanzialmente stabili. Aumentano in particolare (+13%) le esportazioni dei prodotti lavorati e trasformati in
provincia, e le esportazioni del settore informatico. 7 volte su
10 le importazioni provengono dai Paesi dell’Unione Europea,
anche se il flusso pare in rallentamento visto che nello stesso
periodo del 2005 la percentuale era superiore del 6%. La
seconda zona di provenienza dei beni e servizi acquistati
all’estero dalle imprese bolognesi è l’Asia Orientale e attualmente 12 beni e servizi importanti su 100 provengono da questi Paesi, per un valore complessivo che supera i 173 milioni
di euro. I flussi relativi alle importazioni paiono in mutamento:
accanto infatti alla flessione dei paesi dell’Unione Europea,
crescono quelle dall’America Settentrionale (+25%), dal Medio
Oriente (+45%), dall’America Centro Meridionale (+48%) e dai
Paesi europei extra UE. Circa la metà dei beni venduti all’estero da imprese bolognesi ha come destinazione l’Unione
Europea (che ha quindi un peso molto maggiore sul fronte
delle importazioni).
Tecnologia internazionale. Bologna si conferma una provincia orientata all’export, con un grado di apertura, definito
dal rapporto tra il valore delle esportazioni ed il valore aggiunto, vicino al 30%, in linea con il valore dell’Emilia Romagna in
complesso (pari a poco più del 30%) e superiore al valore
nazionale (22% circa). “Ma al di là del volume complessivo di
importazioni ed esportazioni – prosegue Sangalli - è necessario puntare l’attenzione su quanta tecnologia la provincia di
Bologna importa ed esporta. Il 49,6% dei prodotti e servizi che
le imprese bolognesi acquistano all’estero è ad alto contenuto tecnologico. La media regionale è inferiore di 10 punti percentuali, quella italiana è inferiore di 15 punti percentuali.” Il
45,6% delle importazioni è invece per prodotti tradizionali e
standard (45,6%). In regione questa percentuale sale al 54%,
la media italiana si attesta al 46% Su 100 prodotti e servizi
esportati dalle imprese della provincia, 64 sono ad alto contenuto tecnologico (un punto percentuale in più rispetto al
2004). La media regionale è inferiore di 14 punti percentuali,
quella nazionale è inferiore di circa il 22%. Poco più del 35%
dell’export che parte dalla provincia di Bologna è classificabile come “prodotti tradizionali e standard”. In regione la media
è del 48%, in Italia è del 56%.
Capacità di innovazione Bologna è il crocevia degli invento-
ri d’Italia. O almeno degli inventori che tutelano le proprie idee
con un brevetto. E’ quello che emerge ormai da qualche anno
dai dati della Camera di commercio di Bologna, alla quale nel
2006 sono state presentate 1.014 domande di brevetto
(mediamente più di 84 al mese) con un crescita di quasi il 15
% rispetto al 2005.
Bologna si conferma così anche quest’anno come la città
italiana con il più alto numero di domande di brevetto per
invenzione industriale rispetto al numero delle imprese.
“Dietro questo risultato che continua a confermarsi anno
dopo anno – afferma il presidente - c’è un grande impegno di
imprese leader nel mondo del packaging, nel settore della
motoristica e della meccanica, e da parte dell’Università di
Bologna. E’ positivo che questi numeri siano non sono solo il
frutto della capacità inventiva di poche grandi realtà, ma piuttosto della capacità capillare di innovare sia di piccole e medie
imprese che della ricerca che fa capo al polo universitario
bolognese”.
Il quadro di riferimento. I dati sono alti anche sul fronte della
tutela dei marchi con un incremento di quasi il 14%, il più alto
in Italia, dato che rispecchia la sempre maggiore esigenza
Palazzo della
Mercanzia,
sede della
Camera di
Commercio
di Bologna
delle imprese bolognesi di investire
sulla capacità distintiva del brand.
Parallelamente c’è
stato anche un
vero e proprio boom del depositi dei
modelli di utilità,
cresciuti del 46% in
un anno, in parte
anche grazie alle
agevolazioni fiscali.
“La ripresa – conclude Sangalli -ha finora tratto slancio soprattutto dalle esportazioni e dagli investimenti.
L’evoluzione dell’andamento congiunturale è strettamente
influenzata dalle scelte relative all’economia italiana nel suo
complesso. Questi risultati positivi non debbono comunque
indurre ottimismi ingiustificati Lo sviluppo di Bologna in particolare è legato alle decisioni che investono la nostra realtà sul
piano infrastrutturale.”
Oltre tre miliardi di euro di prestiti nel 2006 per la Consumer Bank di Intesa Sanpaolo
LEONE SIBANI PRESIDENTE DI NEOS BANCA
eone Sibani è il nuovo presidente di Neos Banca, la società di
credito al consumo del Gruppo
Intesa Sanpaolo. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione su indicazione della Capogruppo, dopo averlo
cooptato in seno al consiglio stesso.
Leone Sibani ha guidato per lungo
tempo Carisbo come direttore generale e amministratore delegato e ha
poi ricoperto importanti incarichi
manageriali all’interno del Gruppo
Sanpaolo Imi, dove è stato membro
del consiglio di amministrazione della
Capogruppo e presidente di Sanpaolo Imi Private Equity (oggi Imi
Investimenti).
Attualmente è presidente di
Sanpaolo Imi Fondi Chiusi Sgr, società di gestione dei fondi chiusi di private equity, e membro del consiglio di
amministrazione di varie società del
Gruppo Intesa Sanpaolo.
Neos Banca, di cui è amministratore delegato Germano Turinetto, è
L
Leone Sibani, presidente
di Neos Banca
l’operatore specializzato di Intesa
Sanpaolo nel mercato del credito al
consumo ed ha finanziato nella sua
storia 3,1 milioni di clienti nel Paese.
La banca ha 35.000 esercizi com-
merciali convenzionati ed eroga finanziamenti per 3,1 miliardi all’anno.
Con uno stock di crediti pari a 5,9
miliardi di euro, controlla una quota di
mercato superiore al 6% e si colloca
tra le principali realtà del settore.
La società ha sede a Bologna ed è
diffusa su tutto il territorio nazionale
grazie ad una rete di 31 succursali ed
un totale di oltre 270 punti vendita.
I dipendenti a fine 2006 sono 757
con un età media di 34 anni, oltre a
140 agenti con oltre 1000 collaboratori.
Tra la clientela, oltre ai circa 3
milioni di famiglie, annovera più di
100.000 professionisti e lavoratori
autonomi ed oltre 80.000 aziende.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato
Leone Sibani - è di consolidare il
ruolo di Neos Banca nell’ambito della
struttura operativa del Gruppo Intesa
Sanpaolo come fabbrica di prodotto
e come società specializzata nel credito alle famiglie.”
4 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Angelo Guglielmi, Assessore alle Attività Culturali del Comune di Bologna, illustra gli investimenti e l’offerta culturale di Bologna
E SE BOLOGNA DIVENTASSE UNA METROPOLI CULTURALE?
e non si traccia una panoramica delle attività culturali di
Bologna, non si può comprendere appieno la portata della
città e le diversificate opportunità
che essa offre agli abitanti e ai visitatori. Come risulta da un’indagine
svolta in provincia di Bologna (vedi
riquadro a lato), il capoluogo emiliano si pone in testa alla classifica
nazionale nel consumo di cultura e
questo fenomeno interessa trasversalmente i ceti sociali, dai ranghi più
alti a quelli più bassi.
“Questo risultato ci inorgoglisce”
afferma l’Assessore alle Attività
Culturali del Comune di Bologna,
Angelo Guglielmi “e fa il paio con i
dati positivi delle presenze nei
musei che dal 22 settembre 2006 al
6 gennaio 2007 si sono attestate
sulle 76.000 unità di visitatori per
4.500 cataloghi rilasciati. Ciò in
controtendenza con le risorse a
nostra disposizione, diminuite da 13
milioni di euro nel 2005 a 9 milioni
nel 2006”.
Le iniziative. Gli appuntamenti culturali petroniani sono stati inaugurati nel 2007 dal Futur Film Festival, il
più importante evento italiano dedicato all’animazione e agli effetti
speciali, iniziativa inconsueta perché solitamente sarebbe possibile
solo presso i grandi poli tecnologici
come ad esempio il Giappone, e
che ha contato 30.000 presenze nei
110 appuntamenti dei 5 giorni della
manifestazione, per un totale di 650
ore di programmazione. Sempre
sulla scia delle nuove tecnologie,
Bologna è sede del Festival delle
Arti Elettroniche, che si tiene presso
Palazzo Re Enzo: un connubio che
potrebbe apparire quasi un ossimoro, visto il pregio storico e architettonico della location e il format ipermoderno della kermesse, realizzata
in collaborazione con registi internazionali e che si prefigura pirotecnica, rumorosa, ma esaltante.
“Inoltre, anche quest’anno -prosegue Guglielmi - aprirà i battenti la
maratona di danza, dopo il successo delle edizioni precedenti che
S
Angelo Guglielmi, assessore alla
Cultura del Comune di Bologna
hanno visto la partecipazione di
Carla Fracci e di étoile del Bolscioi.
Anche per l’autunno di quest’anno
è atteso il Festival Internazionale del
jazz nella sua seconda edizione,
così come il Festival della scienza e
Musica Insieme, che correda la stagione cameristica. Inoltre, sono già
state realizzate due mostre di arte
Bologna: interno della Sala Borsa
antica in città per il 2008 ve n’è una
in vista su Spertini, pittore bolognese del Cinquecento, mentre per il
2009 è già in fieri un progetto su
Morandi in collaborazione con il
Metropolitan di New York.
Ultimo, ma non per importanza, il
Festival Internazionale del Fumetto:
l’ultima edizione ha avuto come
protagonista il grande disegnatore
di Modena Magnus e ha riscosso
notevole successo”.
I luoghi. “Grazie agli ultimi ammodernamenti è stato possibile rioccupare per intero la Sala Borsa, storico luogo in cui chiunque può entrare e cimentarsi in numerose attività
ricreative: dalla lettura di libri alla
consultazione di riviste, dal gustare
piatti tipici della tradizione al ristorante al primo piano, al navigare, in
Internet.
È un luogo più unico che raro:
ricordo esperienze simili in centri
come Parigi o Marsiglia” prosegue
Guglielmi. “A corredare l’offerta, la
cineteca, luogo amatissimo.
Quest’anno, in occasione del trentennale della morte di Charlie
Chaplin, si terrà una grande mostra
ad egli titolata a partire dal 25 maggio, giorno in cui verranno presentati un libro a carattere squisitamente cinematografico e tutti i film del
grande regista restaurati.
L’opera ha uno stretto legame
con il territorio anche perché le
musiche
saranno
realizzate
dall’Orchestra Comunale.
Bologna, inoltre, ospita il Teatro
Tassoni, che è uno dei pochi teatri
stabili comunali per ragazzi”.
Il futuro. “Una grossa novità per la
città sarà costituita dall’apertura di
Mambo, acronimo di Museo d’Arte
Moderna Bologna, e tale evento
coinciderà con un momento di svolta” conclude l’Assessore “il 5 maggio prossimo tale spazio verrà inaugurato e da subito sarà evidente
una grande apertura sui temi del
contemporaneo.
Attraverso questo nuovo spazio e la
mostra in collaborazione con il
Metropolitan di New York, crediamo
che Bologna potrà
veramente rinforzare
un dialogo continuo
con le più grandi realtà
europee e non solo,
sinergie che puntano a
valorizzare al massimo
la città”.
Scommesse
che
sono ancora tutte da
giocare,
ma
che
occorre assolutamente vincere per portare
Bologna ad un passo
dal diventare una
metropoli ed una città
dal carattere identificativo sempre più
forte.
I BOLOGNESI SONO SODDISFATTI
l Centro Demoscopico Metropolitano in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia
di Bologna ha svolto un’indagine attraverso l’Unità Speciale Studi per la Programmazione coordinata
dal professor Fausto Anderlini intitolata “I consumi culturali in Provincia di Bologna” che rivela come il
75% dei bolognesi “promuova” in termini di gradimento le politiche culturali comunali. A detta della
gente, i due settori meritevoli di maggiore sostegno sono la lirica (12,5%) e il balletto (7,4%).
Si reca al cinema con assiduità almeno mensile il 30% dei bolognesi (ma i cinofili settimanale sono
pochi: il 5%). A questo proposito il dato più significativo è il monopolio quasi assoluto guadagnato dalle
multisale: Medusa (23% di indicazioni fra gli spettatori), Uci (20%), Star City (5,4%), di contro si nota la
residualità dei cinema del centro, anche delle multisale, mentre i restanti cinema non fanno insieme più
del 20%.L’uso dei cd è ormai generalizzato al 68% della popolazione, con un’alta percentuale di acquisti, ma anche di scarico da Internet, prestito e masterizzazione. In ambito televisivo il fenomeno più
appariscente è la diffusione degli abbonamenti a Sky e altre pay per view, fenomeno che è giunto ad
interessare un quinto esatto della popolazione, con punte molto accentuate nell’area suburbana. Ciò si
riflette sulla fidelizzazione ai diversi canali televisivi. In questo ambito si ravvisa la straordinaria performance della terza rete Rai che si dispone, con il 33% di indicazioni, a fianco di Rai1 e sopra Canale 5.
Le preferenze televisivi conoscono una variabilità significativa nei diversi sotto-gruppi socio-culturali.
I
“BERARDI BULLONERIE” DA QUATTRO GENERAZIONI
a Berardi Bullonerie vanta
quattro generazioni familiari
che si sono susseguite dal
1919 ad oggi. Quattro generazioni che hanno portato la Berardi a
trasformare la propria identità da
piccolo negozio di qualche metro,
aperto nei pressi di Piazza
Maggiore a Bologna, ad una realtà composta da una sede principale con un magazzino di
6200mq a Castel San Pietro e
dieci filiali su tutto il territorio italiano. La Berardi gestisce, infatti,
clienti in tutta Italia con un sistema
logistico e di magazzino organizzato ed efficiente, monitorato in
radiofrequenza e collegato in
tempo reale a tutte le sedi minori,
per la distribuzione in loco, che si
trovano a Caserta, Bari, Imola,
Anzola, Reggio Emilia, Padova,
Treviso Milano, Pavia e Roma. La
Berardi Bullonerie è un’azienda
unica ma capillarmente presente
sul mercato , che gestisce dalla
sede di Castel San Pietro l’amministrazione, l’ufficio tecnico , la
logistica , il controllo della qualità
e l’ufficio acquisti, contando oggi
su 100 dipendenti e 50 agenti su
territorio italiano, capaci di pro-
L
porre 60mila diversi articoli tra viti
e bullonerie, nel settore del fissaggio. Tra i principali clienti della
Berardi sono, oggi, nomi di prestigio come la Sacmi di Imola, la
Black&Decker, la VM Motori, la
Moto Malaguti e tanti altri nominativi con notevoli esigenze qualitative , e questo è frutto della competenza maturata negli anni dall’azienda che ha sempre compiuto scelte mirate a non disperdere
le forze e la professionalità implementando continuamente la
gamma e la qualità dei prodotti
trattati solo all’interno del proprio,
specifico, settore: “La nostra è
stata una scelta precisa – dichiara Giovanni Berardi uno dei due
fratelli oggi proprietari dell’azienda
– dettata dalla volontà di mantenere alta la qualità e la modernità
delle proposte da fare ai nostri
clienti. Il settore del fissaggio
conta innumerevoli articoli e
gestirli con competenza è una
garanzia di affidabilità . Inoltre
questa scelta ci ha permesso di
specializzarci nella fornitura di servizi innovativi di supporto a chi
acquista il prodotto”. Allineandosi,
infatti, all’ottica delle multinazionali
americane del settore, come la
Black&Decker
appunto,
la
Berardi Bullonerie ha importato e
sta consolidando su territorio italiano una nuova tipologia di servizi basata sul concetto di fornitura
diretta. Si tratta di un sistema di
rifornimento rapido su linea produttiva gestita direttamente dal
fornitore, con contratti annuali ad
ordine aperto, stipulati con le
aziende clienti. Il servizio, denominato Kan- Ban ha come obiettivo
quello di eliminare, per l’azienda
cliente, i costi nascosti che la
gestione di un magazzino comporta, come ad esempio la creazione e la spedizione degli ordini,
l’accettazione ed il controllo delle
consegne, il rifornimento ordinato
del magazzino stesso. Tutte queste operazioni, necessarie per
qualsiasi azienda che abbia in
gestione un magazzino interno,
comportano costi, a volte considerevoli, in termini di tempo e di
impiego di personale, quindi in
termini economici reali. Evitare
questi costi è possibile con il servizio Kan-Ban attraverso il quale il
fornitore si occupa direttamente
del controllo dei livelli di disponibi-
lità della merce sulla linea produttiva, attraverso un organizzato
sistema di codici a barre e radiofrequenze per gli aggiornamenti
che rendono il servizio rapido ed
efficace.
Il sistema Kan-Ban permette
all’azienda di acquistare il prodotto al prezzo effettivo, senza i costi
nascosti derivanti dalla gestione
logistica dello stesso. Valido per
tutti i sistemi di magazzino il concetto dell’eliminazione dei costi
nascosti diventa fondamentale
quando si tratta di merce povera
ma di settore complesso, come
sono viti e bullonerie, una merce
cioè che acquista il suo valore
attraverso le quantità e richiede,
contemporaneamente, logiche di
magazzinaggio articolate: due
elementi che fanno lievitare i costi
nascosti di gestione.
Sono già più di trenta, oggi , i
clienti che si sono affidati alla
Berardi Bullonerie - e tra questi
figura la stessa Black&Decker per il servizio di rifornimento rapido, reso sicuro , puntuale ed efficiente anche dalle certificazioni di
qualità Iso 9001 che l’azienda
vanta dal 1995.
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 5
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Le tre fondamentali priorità di Beatrice Draghetti, primo presidente donna della Provincia di Bologna, eletta alle elezioni amministrative del 2004
UNA PROVINCIA DOTTA, GRASSA E OPEROSA
istituzione Provincia di Bologna, il cui
Gonfalone si fregia della Medaglia d’oro
al merito civile, ha festeggiato nel 2006
il 55° anniversario della sua vita democratica,
nata dalla elezione diretta del 27 maggio 1951.
Dal 2004 alla guida dell’ente siede Beatrice
Draghetti, prima presidente donna.
Vocazione produttiva e commerciale. Bologna è la capitale amministrativa ed economica
dell’Emilia Romagna, una delle regioni più produttive e dinamiche d’Europa. Delle 95.000
imprese presenti nell’area metropolitana,
numerose sono leader mondiali, soprattutto
nei settori delle macchine automatiche
(Packaging Valley), della motoristica, del biomedicale, dell’agroalimentare e della moda. La
Provincia gioca un ruolo importante nell’economia anche attraverso la partecipazione in
società come, ad esempio, Bologna Fiere Spa
con il 14,92%, l’Aeroporto G. Marconi con il
10%, l’Azienda trasporti pubblici Bologna (Atc)
con il 38,38% e il Centro agroalimentare (Caab)
con l’1,54%.
Tra le vocazioni emergenti anche la logistica,
naturale conseguenza di una posizione geografica baricentrica, della presenza di infrastrutture di alto livello e di operatori all’avanguardia sul mercato. La Fiera Internazionale di
Bologna, seconda in Italia, è il quinto polo fieristico europeo, sviluppato su 20 padiglioni
polifunzionali dislocati su un’area complessiva
di 340.000 metri quadrati. Sono più di 100 le
sedi per eventi congressuali, strutture moderne
e polifunzionali. Teatri, palazzi e ville del
Cinquecento, del Seicento e del Settecento,
assicurano la cornice più adeguata ad ogni
tipo di evento: convegni, meeting, mostre ed
esposizioni, concerti e spettacoli, eventi di
intrattenimento e di rappresentanza.
Viabilità e trasporti. Il sistema di mobilità e
pianificazione territoriale: lo strumento di
governo metropolitano dell’area di Bologna,
PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), è stato approvato nel 2004 e contiene politiche per lo sviluppo territoriale e di tutela ambientale. A seguito della sua adozione, 50
Comuni (compreso il Comune di Bologna)
stanno redigendo lo strumento urbanistico in
modo coordinato.
Il SFM (Servizio ferroviario metropolitano) è
principalmente un progetto territoriale, non
solo trasportistico, per “costruire” la città
metropolitana di Bologna. La rete del Servizio
ferroviario metropolitano si estende per 280
L’
Per la Provincia di Bologna tre sono le priorità: realizzazione
di opere infrastrutturali, definizione degli ambiti della Città
Metropolitana e un forte impegno per l’edilizia scolastica.
per soddisfare gli interessi e le curiosità più
diversi. Le iniziative vengono messe in scena in
alcuni dei luoghi più suggestivi ed interessanti,
oltre alle sale teatrali, ville, cortili, chiese, parchi
e luoghi naturali.
Beatrice Draghetti, presidente della
Provincia di Bologna
km in provincia di Bologna, con 73 fermate (di
cui 16 nel capoluogo). Il territorio è attraversato inoltre da 1400 chilometri di strade provinciali, dalle strade statali della via Emilia e della
Porrettana, dalla tangenziale e dalle autostrade
A1; A13; A14.
La ricchezza del territorio. Il paesaggio racconta la storia di un territorio e di un popolo. Il
territorio bolognese può essere considerato
uno scrigno d’arte, natura e cultura: monumenti straordinari, emergenze artistiche di singolare bellezza, importanti testimonianze storiche e culturali incastonate tra montagne, colline, paesaggi di pianura, fiumi e laghi in una
continuità armonica e suggestiva. La vera ricchezza è l’alternanza di paesaggi differenti, ma
ugualmente spettacolari, in un contesto culturale, ambientale e turistico davvero completo.
Musica, teatro, arte, tradizioni: quasi cinquecento proposte di cultura che ogni anno, da
gennaio a dicembre, attraversano la provincia
LA PROVINCIA DI BOLOGNA IN CIFRE
l territorio della provincia di Bologna
si estende per una superficie di
3703 kmq, la popolazione residente
è di 944.300 (di cui 454.700 maschi,
489.600 femmine, 55.000 stranieri), il
19% della popolazione residente ha
meno di 24 anni, il 23% più di 64.
Risultano 424.000 occupati (32% nell’industria, 65% nel terziario, 3% in
agricoltura) e 96.700 imprese (24.300
nel commercio, 15.000 nei servizi,
13.500 nel settore manifatturiero. Gli
iscritti alla scuola dell’infanzia sono
11.000, 34.000 a quella primaria,
20.000 iscritti alla scuola secondaria
di 1° grado e 25.000 iscritti alla scuola secondaria di 2° grado.
I
Il portale www.teatrinvito.it mette in rete i
teatri della provincia tramite un software e un
hardware condiviso e permette l’accesso a
tutto il circuito teatrale della provincia di
Bologna, con la possibilità di acquisto on line
dei biglietti.
Parola di presidente. “Sin dall’inizio - dichiara Beatrice Draghetti - il nostro lavoro è stato
caratterizzato dalla scelta di fare sistema nella
convinzione che le sfide a cui è chiamato il territorio non si vincono curando ognuno il solo
proprio pezzo di responsabilità, ma partendo
dall’idea del noi. Solo un’azione coordinata e
sinergica della comunità provinciale con le
diverse realtà istituzionali e della società nelle
sue varie articolazioni, ognuno nella propria
autonomia e nell’esercizio delle proprie
responsabilità, può garantire risposte efficaci ai
bisogni delle cittadine e dei cittadini della
nostra provincia”.
In questa prospettiva sono state realizzate
importanti innovazioni sul piano amministrativo
a partire dal consolidamento dell’esperienza
della Conferenza Metropolitana come luogo di
programmazione di politiche di area vasta.
Sono state valorizzate le esperienze associative dei diversi Comuni per rendere i servizi più
efficienti e puntuali.
“Tre priorità per il futuro – conclude la presidente - sono la realizzazione di opere infrastrutturali, la definizione delle funzioni e degli
ambiti della Città Metropolitana e un impegno
straordinario per l’edilizia scolastica”.
SISTEMA
BOLOGNA 2007
è una realizzazione
Ariete Comunicazione
41100 Modena - Via Emilia Ovest, 1014
Testi di Serena Arbizzi,
Valeria Cammarota, Cesare Carbonieri
e Alessia Pedrielli
Ariete pubblicità srl:
tel. 059-821888 ● fax 059-330474
e-mail: [email protected]
6 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
II M
MP
PR
RE
ES
SE
E
&
II M
MP
PR
RE
EN
ND
D II T
TO
OR
R II
CARISBO: FELIZIANI
DIRETTORE GENERALE
LE MAGNIFICHE CINQUANTA AZIENDE
DELL’ECONOMIA BOLOGNESE
DENOMINAZIONE
COMUNE
COOP. ADRIATICA
CASTENASO
HERA S.P.A.
BOLOGNA
DENOMINAZIONE
COMUNE
1.620.782.507
LIMONI S.P.A.
BENTIVOGLIO
1.232.547.900
COOP CERAMICA D’IMOLA SRL IMOLA
214.807.467
CEFLA
IMOLA
202.636.016
GRANLATTE
BOLOGNA
191.142.507
M.A.I.E. S.P.A.
BOLOGNA
185.427.260
DAY S.P.A.
BOLOGNA
178.967.821
IRCE S.P.A.
IMOLA
177.066.755
GRUPPO LA PERLA S.P.A.
BOLOGNA
167.396.162
C.I.C.L.A.T.
BOLOGNA
166.969.009
SITE – S.P.A.
BOLOGNA
160.917.838
FATTURATO 2004
(in euro)
CONSORZIO INTER.
COOPERATIVE CONSUMO
ANZOLA
999.640.267
CONSORZIO COOPERATIVE
COSTRUZIONI
BOLOGNA
891.305.807
HERA COMM S.R.L.
IMOLA
707.280.646
GRANAROLO S.P.A.
BOLOGNA
673.697.214
SACMI
IMOLA
595.788.029
VOLVO AUTO ITALIA S.P.A.
BOLOGNA
513.755.766
CONSERVE ITALIA
S. LAZZARO
507.336.411
CNS – CONSORZIO NAZIONALE
SERVIZI SOC COOP
BOLOGNA
CONAD
BOLOGNA
387.600.920
345.322.353
CIBA SPECIALTY CHEMICALS SASSO MARCONI 336.669.094
221.044.586
MEC – TRACK SRL
BAZZANO
159.115.553
COOP ITALIA
CASALECCHIO
156.590.372
DATALOGIC S.P.A.
CALDERARA
143.331.240
MANUTENCOOP
ZOLA PREDOSA 140.358.176
SPE
BOLOGNA
139.966.952
PIANORO
329.072.912
FERRARINI
BOLOGNA
137.975.862
DUCATI MOTOR
BOLOGNA
328.219.142
MOTORI MINARELLI S.P.A.
CALDERARA
137.676.365
ERIDANIA SADAM S.P.A.
BOLOGNA
317.419.579
GUABER S.P.A.
ARGELATO
136.659.949
HERA BOLOGNA S.R.L.
BOLOGNA
304.388.390
CAMST SCARL
CASTENASO
295.211.181
CONSORZIO AGRARIO
DI BOLOGNA E MODENA
BOLOGNA
127.519.250
SACMI FORNI S.P.A.
BOLOGNA
123.325.881
IMA SPA
OZZANO
290.630.602
CLAI SCA
IMOLA
120.895.280
COMET S.P.A.
BOLOGNA
290.181.958
ARCOTRONICS
INDUSTRIES S.P.A.
SASSO MARCONI 119.793.732
SEGAFREDO SPA
PIANORO
119.123.217
MEB & CAR – S.P.A.
CASALECCHIO
118.339.017
CESAB CARRELLI
ELEVATORI S.P.A.
BOLOGNA
115.690.812
COOP EDIL – STRADE
IMOLA
114.975.911
SANT’AGATA
289.965.481
BONFIGLIOLI RIDUTTORI S.P.A.CALDERARA
285.239.361
ITALIA ZUCCHERI S.P.A.
BOLOGNA
275.797.680
AFM – S.P.A.
BOLOGNA
261.652.793
MANUTENCOOP
ZOLA PREDOSA 228.473.555
S
FATTURATO 2004
(in euro)
CAVET - CONSORZIO ALTA
VELOCITA’
AUTOMOBILI
LAMBORGHINI S.P.A.
u
indicazione
della Capogruppo Intesa Sanpaolo, il consiglio di
amministrazione
di
Carisbo ha nominato
Giuseppe
Feliziani
nuovo direttore generale della banca.
Il nuovo incarico, con
decorrenza dal 29 gennaio, rientra
nel più generale processo di ridefinizione dell’articolazione territoriale del
STUDIOPACK: SOLUZIONI
PER IL CONFEZIONAMENTO
a tecnologia dell’automazione ha a Bologna radici di eccellenza meccanica secolari. Studiopack con oltre 30 anni di esperienza nel mondo
del confezionamento, dell’imballaggio, della logistica, dei sistemi di
controllo, di tracciabilità e di visione, risponde alle esigenze dei produttori di
farmaci e dei più diversi settori di produzione, con competenza, collaborazione e soluzioni efficaci, analizzando le opportunità ed elaborando le strategie per lo sviluppo del mercato. Nel settore della produzione farmaceutica ogni innovazione legata all’automazione è sempre più la conseguenza
dell’evoluzione del mercato globale del farmaco e delle strategie di crescita
dell’industria farmaceutica mondiale. La flessibilità e la competenza sono le
basi di quello spirito innovativo che ha permesso a Studiopack di essere
leader italiano nella fornitura di macchinari e soluzioni per il confezionamento come partner tecnico commerciale di Marchesini Group. Il processo di
aggregazione iniziato negli anni ’80 ha già portato 10 multinazionali a coprire quasi la metà del mercato dei farmaci, modificando profondamente le
unità di produzione. In pochi anni le richieste dei produttori di farmaci sono
passate da macchinari per produzioni medio/alte a macchine molto flessibili con rapidità di cambio di formato e facilità d’uso. La robotica, i sistemi
opto-elettronici, i nuovi materiali costruttivi, la versatilità rispondono alla
necessità di poter produrre e confezionare prodotti e formati diversi nella
stessa giornata, andando di pari passo con la tendenza delle grandi società farmaceutiche a far produrre a terzi, in seguito all’avvento di un gran
numero di farmaci generici. Studiopack si è dato il compito di permettere al
cliente di cogliere tutte le opportunità che l’investimento nell’automazione e
nei controlli di qualità può offrire. I sistemi di visione sono il più recente passo
per migliorare la qualità del prodotto finito, Studiopack si propone come
attore attivo (in partnership con i più grandi produttori mondiali) nella soluzione delle problematiche inerenti i controlli sulle linee e sulle macchine di
confezionamento nuove o già in uso dal cliente, proponendo, progettando
e installando soluzioni mirate e personalizzate. Telecamere, smart camera,
software e sistemi integrati hanno portato alla fornitura di soluzioni mirate al
controllo di qualità, di produzione e di tracciabilità, l’ultima sfida lanciata per
combattere la falsificazione e aumentare la qualità della produzione.
L
MALOSSI UN MARCHIO
FAMOSO NEL MONDO
Leader nella produzione di componenti speciali per scooter e moto esportati in oltre 60
paesi. Malossi è un’azienda dinamica e tecnologicamente avanzata, proiettata nel futuro,
orgogliosamente connotata dal marchio “made
in Italy”. Un team di tecnici preparatissimo e
agguerrito opera dalla progettazione, alla produzione, dalla distribuzione alla creazione e
alla organizzazione di innumerevoli manifestazioni sportive internazionali. Il dinamismo che
contraddistingue questa azienda a conduzione
famigliare, partita negli anni ‘30, oggi, giunta
alla terza generazione, è il motore, che si alimenta dall’entusiasmo di un’équipe indirizzata
all’alta qualità del proprio prodotto, al servizio,
alla gentilezza e all’alto livello di efficienza. In
quest’ultimo decennio sono stati compiuti
passi molto importanti, sono stati creati molti
nuovi prodotti mirati all’ecologia affiancando
alla componentistica per scooter due tempi
una quantità di prodotti per motori a quattro
tempi con una produzione di nuovi cilindri,
alberi motore, alberi a camme, valvole, variatori, testate, cinghie di trasmissione. Sono
stati allestiti due nuovi stabilimenti, automazioni della produzione e della logistica, è stato
creato un sito Internet Malossi aggiornatissimo, un sistema di acquisizione ordini (e.commerce) attraverso Internet. L’informatizzazione è il vero pallino della Malossi, la quale
continua a sviluppare nuovi programmi e nuovi
prodotti per competere nel mondo. Diversi
sono i brevetti depositati dalla Malossi nel
corso degli anni: in 45 nazioni è stato depositato il marchio, operazione effettuata a tutela
dell’azienda e dei prodotti a seguito di innumerevoli attacchi di pirateria industriale.
Gruppo Intesa Sanpaolo, avviato a seguito
della recente fusione.
Feliziani ha diretto in
precedenza la rete di
sportelli
Sanpaolo
facenti capo all’Area
Tirrenica.
L’attuale
direttore
generale Maria Lucia
Candida assumerà un altro importante incarico all’interno del Gruppo
Intesa San Paolo.
GUERRI: FINANZA
COMPORTAMENTALE
opo diciannove anni di esperienza professionale vissuta a fianco dei
clienti e dei colleghi attraverso fasi di mercato altalenanti e cambiamenti repentini di previsioni, scenari e aspettative, Rossano Guerri,
Executive Manager Rasbank per Bologna e Modena, che coordina una struttura composta da 57 promotori finanziari, ha maturato la convinzione che il
promotore finanziario può essere particolarmente utile al risparmiatore nella
misura in cui, capendo le sue esigenze ed i suoi bisogni finanziari, riesce ad
aiutarlo nella gestione della componente emotiva che modifica in maniera
sensibile il suo atteggiamento nei confronti del rischio a seconda che il mercato sia calante piuttosto che crescente. Certamente dagli anni ’80 ad oggi
gli operatori hanno arricchito la propria competenza e l’industria del risparmio
gestito è stata capace di creare migliaia di nuovi e sofisticati prodotti; d’altra
parte il risparmiatore si è fortemente evoluto, ha acquisito conoscenze che in
passato non possedeva ed è riuscito a fare tesoro delle proprie esperienze,
malgrado ciò molte decisioni vengono prese ancora oggi più con l’istinto che
con la logica. In questo senso la “finanza comportamentale” aiuta brillantemente a capire il perché di alcune scelte: perché ad esempio un risparmiatore che detiene due titoli azionari, uno in perdita e uno in guadagno, avendo
una esigenza di liquidità tende a vendere l’attività su cui ha maturato ricchezza e a tenere quella “perdente” senza interrogarsi invece sulle possibilità di
performare in futuro? Perché ad esempio nell’era della globalizzazione e della
diversificazione degli investimenti il mercato azionario americano rappresenta
il 47% del mercato mondiale ma gli investitori statunitensi allocano nei loro
portafogli azionari titoli di casa per il 93%, sostenendo il conseguente rischio
della “familiarità”? “Conseguentemente nel contesto italiano, molto ricco di
risparmio” conferma Rossano Guerri “svolgere l’attività di promotore finanziario è una grande opportunità ma “conquistare” il risparmiatore è impresa che
richiede sempre più serietà, competenza e dedizione nonché riguardo nella
costruzione dell’asset allocation adeguata: in questo senso l’attenzione al
ciclo di vita del risparmiatore deve essere la bussola dell’operatore unitamente alla corretta valutazione del profilo di rischio del cliente”.
D
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 7
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Il primo volo nel 1963, intercontinentale dal 2004, oltre 4 milioni di passeggeri nel 2006
KPL PACKAGING: SISTEMI DI
CONFEZIONAMENTO PER IL TISSUE
AEROPORTO MARCONI,
N
CROCEVIA INTERNAZIONALE
Aeroporto ‘G. Marconi’ di
Bologna è una delle principali
porte di accesso alla città di
Bologna e a tutta l’Emilia-Romagna.
Infrastruttura tra le più ‘antiche’ del
territorio – il primo volo di linea risale al
1963 – negli ultimi anni lo scalo emiliano è stato al centro di importanti interventi di ampliamento ed ammodernamento che l’hanno portato ai primi
posti in Italia per qualità dei servizi e
numero di collegamenti nazionali ed
internazionali. Aeroporto intercontinentale dal 2004, nel 2006 ha raggiunto il record di 93 destinazioni servite
per 512 frequenze settimanali ed ha
superato per la prima volta nella sua
storia il tetto dei quattro milioni di passeggeri: per l’esattezza 4.001.436,
pari ad una crescita dell’8,2% sull’anno precedente.
Numeri alla mano. In dettaglio, nel
2006 i passeggeri nazionali sono stati
1.291.877 (+10,9% sul 2005), quelli
internazionali 2.700.316 (+6,9%). In
forte crescita i passeggeri su voli di
linea, arrivati a 3.235.253 (+11,7% sul
2005), mentre flettono quelli charter
(689.267, -4,9%). Aumenti rilevanti
(+18,2%) si sono avuti per l’aviazione
generale, vale a dire i voli privati, giunti a quota 9.243. I movimenti complessivi di aeromobili sono stati 63.585
(+7,2% sul 2005), le merci trasportate
per via aerea 16.610.656 Kg
(+16,6%). Le destinazioni più ‘gettonate’ sono state Parigi, Francoforte e
Londra tra i voli di linea internazionali e
Catania, Palermo e Roma Fiumicino
tra i voli nazionali. La città che è cresciuta di più tra quelle con oltre 50
mila passeggeri è stata Lisbona
(+94,6%), seguita da Barcellona
(+38,9%). Sono state inoltre dodici le
nuove destinazioni aperte l’anno passato. Tra queste: Atene, Bari,
Cracovia, Malta, Napoli, Trapani e
Zagabria. Di grande rilievo, inoltre, la
conferma del collegamento diretto con
New York – JFK, inaugurato nel 2005
L’
Lo scalo bolognese si è affermato nel corso del
tempo non solo per la sua importanza strategica,
ma anche in virtù di una politica improntata al
miglioramento continuo di servizi e strutture.
e riconfermato per il 2007 (dal 6 maggio) con Eurofly. Per l’operativo 2007,
sono appena partiti i nuovi collegamenti di linea per Marrakech, Sofia e
Bordeaux, mentre a fine marzo prenderà il via il nuovo volo low cost per
Madrid.
Un nuovo terminal. Sempre nel 2007
(ad inizio estate) verrà inaugurato il
nuovo Terminal di aviazione generale,
una struttura interamente dedicata ai
voli privati, collocata ad un chilometro
ad ovest dell’aerostazione principale.
Avrà una piccola aerostazione su due
piani, per complessivi 1.100 mq, con
spazi d’attesa per i passeggeri, uffici,
sale riunioni, negozi, ristorazione e
servizi, un hangar per aeromobili di
varie dimensioni, un piazzale per la
sosta dei velivoli e un parcheggio auto
esterno. Il costo dell’opera è di circa
sei milioni di euro per terminal e hangar, a carico della società TAG (di cui
la società di gestione del ‘Marconi’
possiede il 51%, mentre il restante è in
mano a soci privati Sirio e Bgroup), cui
è stata subconcessa la gestione del
terminal per i prossimi 20 anni. A realizzare il nuovo piazzale e la via di rullaggio è la sola società di gestione, per
un importo di circa due milioni di euro.
Servizi importanti. Ha invece già
aperto i battenti la ‘Marconi Business
Lounge’, uno spazio di grande eleganza, progettato dall’architetto Kazuide
Takahama, allestito dal maestro del
design Dino Gavina e dedicato alla
clientela business e alle aziende. La
nuova struttura, dotata di un’ampia
sala relax e di cinque sale meeting
attrezzate con le più moderne tecnologie, nel primo anno di attività ha registrato picchi di oltre 250 ospiti al giorno, con una crescita media del 35%
sulle presenze dell’anno precedente
(nella vecchia ‘Sala Vip’). Tra i servizi,
da menzionare anche il potenziamento
del
sito
internet
(all’indirizzo
www.bologna-airport.it), con l’attivazione della biglietteria on line e la possibilità di prenotare parcheggi e altri
servizi. A dicembre 2006, il sito del
‘Marconi’ si è piazzato al 9° posto
nella classifica LabItalia dei migliori
portali italiani di pubblica utilità, davanti a ‘colossi’ come Istat, Inail, Ferrovie
dello Stato e Società Autostrade.
Composizione societaria e cariche. I recenti investimenti e i risultati
degli ultimi anni hanno contribuito ad
aumentare l’interesse degli investitori
nei confronti della società di gestione,
saldamente in mano alla Camera di
Commercio di Bologna (che possiede
il 50,45% del capitale) e ai soci pubblici Comune di Bologna (16,75%),
Provincia di Bologna (10,00%),
Regione Emilia-Romagna (8,80%).
Basti ricordare il recente ingresso nella
compagine societaria della società
Aeroporti Holding (gruppo Benetton,
con interessi anche negli Aeroporti di
Torino e Firenze). Dopo aver acquisito,
nel giugno scorso, il 5,01% del capitale, la holding si appresta ora a comprare un altro 2,2% di quote.
Una novità importante anche per il
consiglio d’amministrazione della
società, guidato dal presidente della
Camera di Commercio di Bologna
Gian Carlo Sangalli e parzialmente
modificato nel novembre scorso, con
l’ingresso dei consiglieri Franco
Bernabè e Salvatore Bragantini (per il
Comune), Stefano Zunarelli (per la
Provincia) e Roberto Balduini (per la
Regione). Fanno parte del cda, inoltre,
i consiglieri Franco Bellei, Bruno Filetti,
Giuliano Gotti, Alberto Ponzellini,
Pierluigi Stefanini e Giorgio Tabellini.
ata nel cuore della packaging valley
oltre 40 anni fa, KPL Packaging
SpA è una delle aziende di punta
del distretto bolognese votato alla produzione di macchine automatiche.
200 dipendenti, un fatturato di 60 ml di
euro nel 2006, più di 5500 macchine
installate nel mondo, una rete di vendita
ed assistenza capillare e globale ne fanno
i tratti distintivi.
Core business della
KPL Packaging SpA è
l’avvolgimento di prodotti tissue, quali rotoli
igienici e da cucina,
rotoli industriali, tovaglioli e piegati.
La forza competitiva dell’azienda, caratterizzata dall’elevata
specializzazione nella
tecnologia del packaging è stata cementata, a partire dal 1995,
dall’entrata
nel
Gruppo Körber, leader mondiale nella fornitura di sistemi completi di taglio e confezionamento dei prodotti Tissue.
Il Gruppo Körber, con oltre 8.500
dipendenti in tutto il mondo, per un fatturato che supera i 1.500 milioni di Euro, è
capofila di aziende presenti in varie aree
del mondo e raggruppate in quattro
Divisioni (Macchine utensili, Tabacco,
Carta, Farmaceutici) ed è a sua volta guidato da una Fondazione intitolata alla
memoria del Dr. Kurt Körber.
“Gli imprenditori hanno l’obbligo morale, proprio in relazione al loro successo
negli affari, di aiutare lo Stato nella risoluzione dei problemi della
società” così si pronunciava il Dr. Kurt Körber al
momento dell’ istituzione
della Fondazione (1959) a
cui lasciò in eredità il suo
patrimonio.
La
Fondazione Körber è
azionista unico della
Körber AG a cui fanno
capo le quattro Divisioni.
Ciò salvaguarda uno dei
punti di forza del Gruppo:
l’indipendenza.
“L’indipendenza è il
nostro bene più prezioso”
è il motto dell’intero
Gruppo. Per mantenere questo status è
indispensabile che ogni singola azienda
garantisca la continuità nei profitti, ottenibile attraverso l’alto livello di competitività,
la leadership di mercato e tecnologica e
l’approccio imprenditoriale dei dipendenti. Per questo motivo, ogni singola azienda, portatrice di un valore aggiunto rappresentato dal know-how specialistico e
dalla lunga tradizione di settore, può contare sull’apporto delle risorse del Gruppo
ovvero la struttura internazionale e sinergica, che in breve definiremo come la
capacità di fare sistema. KPL Packaging
SpA quindi, in sinergia con Fabio Perini
SpA e in quanto parte del gruppo Körber
è in grado di offrire ai propri clienti soluzioni di sistema innovative provenienti da
un’unica fonte.
Ciò significa la capacità di proporre
intere linee di produzione del Tissue che
vanno dal converting all’avvolgimento.
Fabio Perini SpA che ha sede a Lucca ed
è anch’essa parte del Gruppo Körber è
infatti specializzata nella
produzione di macchine
automatiche di taglio e
trasformazione della carta
tissue. Da un lato quindi,
alta specializzazione ed
innovazione costante per
rispondere efficacemente
alle richieste del mercato
in continua evoluzione,
dall’altro un’offerta ampia
e diversificata resa possibile dall’appartenenza ad
un Gruppo e ad una struttura sinergica che rende
KPL Packaging più competiva sul mercato.
8 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Positivi risultati nel 2006 e massicci investimenti per il futuro del Gruppo BolognaFiere
TREMILA AZIENDE PER
“BOLOGNA IMPRESE”
IL LUOGO DELLA SPECIALIZZAZIONE
a fiera è uno dei luoghi di mercato per
eccellenza, uno dei principali siti in cui
domanda e offerta s’incontrano probabilmente nel modo più diretto rispetto alle
altre piazze. E’ in fiera che emergono le principali tendenze economiche e scaturiscono i
comportamenti e parte degli spunti che gli
stakeholders adotteranno per le proprie
strategie e tattiche. Bologna ospita una fiera
tra le principali in Italia che crea un indotto
determinante per il territorio circostante.
“L’impatto di Bologna Fiere SpA è di due
ordini di grandezza: uno economico e l’altro
generale” esordisce l’amministratore delegato di Bologna Fiere SpA Michele Porcelli “dal
punto di vista economico generiamo un giro
d’affari fra 1 miliardo e mezzo e 2 miliardi di
euro. Inoltre, nel corso delle manifestazioni
fieristiche si innescano interazioni culturali tra
mondi diversi, si creano conoscenze e si
apprezzano le produzioni in mostra, si mettono in evidenza gli agenti di promozione del
sistema econoomico, e si stimola l’occasione per valorizzare il territorio facendolo
conoscere”. Bologna Fiere SpA occupa un
posto al sole a livello nazionale. “Siamo il
secondo operatore fieristico a livello nazionale per giro d’affari e siamo i numeri uno
per l’internazionalizzazione. Infatti, siamo la
fiera italiana che ospita il maggior numero di
espositori straniero, quasi il 30%. La nostra
società, inoltre, è quella che organizza più
iniziative all’estero: su una ventina di manifestazioni oltreconfine, circa quindici fanno
capo a Bologna Fiere SpA. Siamo leader
mondiali in molti settore come la cosmesi, il
libro per ragazzi, la pelle, l’arte contemporanea, automotive, edilizia, macchine per agricoltura” così descrive le eccellenze del
Gruppo Bologna Fiere Michele Porcelli, punti
di forza che passano per la specializzazione
produttiva, legata alle vocazioni imprenditoriali del territorio in cui si ravvisa una forte
concentrazione di produttori dei diversi settore che danno vita ad eventi riconosciuti
come Motorshow, Arte Fiera, Cosmoprof,
Eima, Cersaie. “Arte Fiera è tra le primissime
fiere a livello mondiale, ormai il livello non è
più solo nazionale, questo è frutto di una
strategia che punta sulla massima qualità e
che a volte si rivela difficile da praticare, visto
L
Lo spazio espositivo di
BolognaFiere nel 2007
raggiungerà i duecentomila
metri quadri. Motorshow,
Cersaie, Eima, Cosmoprof
e Arte Fiera sono
manifestazioni di livello
mondiale. Le riflessioni
dell’amministratore delegato
Michele Porcelli.
Sopra: un padiglione di Eima, rassegna
dedicata alle macchine agricole.
Sotto: opera in mostra ad Arte Fiera
che occorre selezionare gli artisti in modo
rigoroso e rinunciare, quindi, a tante presenze importanti. Così come stiamo migliorando
i servizi, stiamo puntando a sinergie condivise tra fiera e città: in occasione di Arte Fiera
fiorisce una serie di iniziative promosse in
modo coordinato e che prolungano la ker-
messe fuori dalle mura del quartiere fieristico. Questo favorisce un forte senso di partecipazione ed eleva il gradimento complessivo. Un esempio per tutti, Artfairs che consiste in una mostra di opere d’arte all’interno
di sedi storiche della città, che rimangono
aperte anche in orari serali per contenere iniziative”.
La fiera di Bologna ha una propria identità
e si distingue dagli altri grandi poli fieristici
nazionali per una specifica identità. “Ogni
città fa valere la propria cultura e la storia di
Bologna racchiude valori talmente forti e
distintivi che non ha bisogno di paragoni”
conclude Porcelli “La città deve fare leva
anche su questo per il futuro, istituendo un
percorso dai progetti dinamici che non
hanno un punto d’arrivo, ma che devono
prevedere una propensione al cambiamento. Certo Bologna ha sofferto in passato di
alcuni ritardi ascrivibili alla storia italiana, ad
esempio sotto il profilo infrastrutturale, dove
ci sono ritardi da colmare per i quali credo
sia stata presa la strada giusta per arginarli.
Cito questo settore perché la posizione della
città è un fattore strategico. Il nostro
Gruppo, inoltre, è in forte rinnovamento per
il futuro: negli ultimi due anni abbiamo
aumentato il fatturato del 50%, abbiamo rafforzato il ruolo di organizzatori diretti di fiere.
Un paio di anni fa controllavamo il 30% di
eventi, oggi siamo oltre il 62% e stiamo
facendo grandi investimenti che ammontano
a 250 milioni di euro in acquisti di marchi,
società, ammodernamento dei servizi.
Questo percorso di consolidamento ci porterà ad avere quest’anno cinque o sei eventi nuovi, insieme ad un andamento economico positivo con ricorsi all’autofinanziamento
e che per il 2006 ci fa prevedere un risultato
operativo di gruppo di 9 milioni di euro.
Produciamo dunque utili e nuovi spazi,
amplieremo infatti il quartiere fieristico di 20
mila mq fino a raggiungere circa i 200.000
mq, ed è in realizzazione ed è in realizzazione un parcheggio coperto di 7.500 posti
auto. Tutto questo in un mercato fieristico
fortemente turbolento e aggressivo principalmente a causa del crescente squilibrio tra
offerta di spazi espositivi e domanda degli
stessi spazi espositivi”.
ologna Imprese” nasce all’inizio del 2004 Imprese” – dichiara Corazza - gli imprenditori non
per volontà di alcuni imprenditori di diverse hanno amici o nemici ma solo interessi legittimi da
categorie economiche con un preciso difendere. L’imprenditore ha proprie istanze, probleobiettivo: superare in qualità e servizi le associazioni mi ed esigenze che vuole vedere rappresentate nei
di categoria esistenti. Secondo i fondatori, infatti, tavoli opportuni perchè vengano affrontate e risolte,
queste ultime presenterebbero tratti superati, come, tanto sul piano politico quanto su quello burocratico.
ad esempio, l’antica suddivisione corporativa - supe- Il resto è aria fritta. Le aziende desiderano soprattutrata dalle norme legislative e dalle esigenze di merca- to la rappresentanza e la tutela politica e sindacale,
to – e l’erogazione di semplici servizi routinari che questa è una filosofia vincente. Sono due le riprove
sembra mancare di tutele strutimportanti di queste esigenze:
turate. “Bologna Imprese” ha
la prima è la nostra crescita
voluto invertire la tendenza, per
impetuosa, l’altra è il fatto che la
questo
è
nata
come
Confartigianato di Imola, con il
un’Associazione trasversale
Presidente Calamelli ed il
che riunisce imprese di tutti i
Segretario Generale Renzi, pur
settori con l’intenzione di mettecon percorsi diversi, è arrivata a
re al primo posto le esigenze e
conclusioni simili alle nostre ,
la volontà politica degli imprenraddoppiando, in breve, il proditori. “Le aziende associate
prio numero di associati”.
sono poco più di 3000 – dichia“Ma non è tutto qui – contira Ermindo Corazza, presidente
nua Corazza – l’imprenditore
nazionale di “Italia Imprese” a
che si associa, oggi, vuole
cui aderisce “Bologna Imprese”
anche i servizi e li vuole efficien– e questo è un risultato importi ed a costi equi. Ed è anche
tante, visto che a breve sembra
questo che “Bologna Imprese”
prevedibile la nascita di un
tenta di offrire”.
nuovo soggetto associativo,
Bologna Imprese, nata come
Ermindo Corazza, presidente
dalla fusione tra le bolognesi
fatto locale, in risposta alle esinazionale di “Italia Imprese”
Api e Confindustria, con poco
genze locali, è cresciuta nel
meno di 2000 imprese”. Ad
mese di gennaio, di 280 impreoggi, le associate a “Bologna Imprese” appartengo- se e si è sviluppata oltre i confini provinciali trovando
no, in primis, al settore commercio, servizi ed indu- imprenditori interessati in numerose altre città
stria, seguite, in ordine decrescente, da quelle dell’Emilia Romagna. “Anche se allargarsi fuori proappartenenti al turismo, al settore artigianato e tra- vincia è stato particolarmente impegnativo – contisporti e, fanalino di coda, le attività estrattive ed agri- nua Corazza - sono nate associazioni gemelle a
cole. Proprio nello spirito dell’associazione trasversa- Modena, Ferrara, Cesena, Rimini e Ravenna.
le “Bologna Imprese” ha associati di tutte le carature Abbiamo quindi dato vita ad un contenitore più vasto
sia a livello di fatturato che come dipendenti, ambito dal nome “Italia Imprese”. Italia Imprese è attualmennel quale si va dalle imprese senza personale sino a te presente in Lombardia, in Veneto, in Emilia, nel
quelle con oltre 1500 collaboratori. “È importante Lazio ed in Calabria con circa 52.000 imprese assocapire la filosofia di chi si associa a “Bologna ciate.
“B
Da 30 anni Centro Traduzioni Imolese
l Centro Traduzioni Imolese
compie quest’anno i trent’anni
di attività. Da piccola realtà
domiciliare con gli anni il CTI è
diventato un punto di riferimento
per oltre 200 piccole, medie e
grandi aziende del territorio. Dal
cinese all’ungherese passando
per inglese, francese, greco, spagnolo e tedesco, le lingue che
possono essere tradotte dallo
staff del CTI sono oltre trenta.
Un’azienda leader nel settore che
oggi conta, oltre alle socie storiche Alda Zanelli, Fatima Masi,
Maria Pia Santandrea e Benedikta
I
Zarbock, anche una quarantina di
altre collaborazioni. I campi di
azione del Centro Traduzioni
Imolese spaziano in settori diversi,
abbracciando pubblico e privato.
In via Melloni, sede del CTI dal
1990, si possono trovare e richiedere servizi di traduzione legale,
tecnica, medico-scientifica, economico–finanziaria e commerciale
ma anche pubblicitaria, editoriale
oppure mirata alla realizzazione di
curriculum. Per quanto riguarda
l’interpretariato il CTI offre servizi
di trattativa, accompagnamento
all’estero e presenza in fiere internazionali. Chiudono l’ampio ventaglio di offerte messe a disposizione della clientela dal CTI i servizi di segreteria internazionale,
corsi di lingue e telelavoro.
Maggiori
informazioni
su
www.centrotraduzioni.com oppure 0542.35342
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 9
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Il ruolo dell’Università di Bologna, istituita nel 1088, con oltre novantamila studenti iscritti nell’anno 2006/2007
“Cervelli” indiani in arrivo a Bologna
L’UNIVERSITÀ PIÙ ANTICA D’EUROPA PROGETTO INDIA
“P
L
a storia dell’Università di Bologna
è quasi millenaria. La data convenzionale della sua istituzione,
infatti, è il 1088, 919 anni fa.
Orgogliosa della sua storia, l’Università
di Bologna, 918 anni “ufficiali” di vita,
non si ferma a guardare il passato lontano, ma alza gli occhi verso l’orizzonte futuro . La nostra storia si misura
sull’oggi e l’ateneo oggi è molto concentrato sul rafforzamento e potenziamento della ricerca, nella convinzione
che anche l’altro pilastro su cui si reggono le università, la didattica, sarà di
alta qualità quanto più sarà alta la qualità della ricerca. Qualche numero relativamente alla didattica: le lauree di
primo livello sono 123, quelle di II° livello ed Europee a ciclo unico sono 114.
In Romagna è attivato il 31% dei corsi
di studio. I percorsi netti sono 123
(primo livello) +10 (II° livello europee) e
cioè in totale 133. Nel vecchio ordinamento erano 109, quindi UNIBO ha
aumentato del 22 % i corsi di studio.
Gli studenti immatricolati sono 20.111
di cui 4.407 nelle lauree specialistiche.
In Romagna sono 4.407 pari al 22%.
A tutt’oggi gli studenti iscritti
all’Università di Bologna sono 93.250.
Un dato confortante, almeno nel confronto con quello nazionale è quello
dei fuori corso: oggi sono 21.750 e
cioè il 23,3 % degli iscritti, ma erano il
36,4 % l’anno scorso. La media
nazionale è attualmente pari al 45,3
%.
La ricerca e il trasferimento delle
conoscenze. L’Università di Bologna
ha assunto la questione dei giovani
come cuore del tema della ricerca e
quest’ultimo come orientamento principale della sua azione, tanto che
negli ultimi due anni sono stati immessi in ruolo 425, la maggior parte con
fondi di turn-over ma molti con finanziamenti del tutto nuovi. In nessuno
dei paesi occidentali il sistema reggerebbe se non intervenisse con continuità il meccanismo di fuoriuscita orizzontale che dalle università o dalle istituzioni di ricerca porta molti giovani e
sapienti ricercatori verso il sistema
delle imprese, magari nella forma di
nuove e piccole imprese (gli spin-off o
L’ateneo del capoluogo emiliano ospita
quasi centomila studenti che costituiscono
per la città una vera ricchezza culturale
ed economica. Tra gli obiettivi dell’antica
istituzione una sempre più spiccata politica
di internazionalizzazione.
Il professor Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore dell’Ateneo
bolognese. La sede di Alma Mater Studiorum
(foto archivio storico Università di Bologna)
spin-out). L’Alma Mater lavora intensamente in questa direzione: l’incubatore di
nuove imprese, gli spin-off, l’originale e nuova esperienza del T3Lab condotto
con l’Associazione Industriali, il programma Spinner in collaborazione con la
Regione, il grande programma regionale di trasferimento PRITT puntano a favorire il trasferimento delle nuove conoscenze nelle nostre imprese attraverso l’unico veicolo affidabile ed efficiente e cioè i giovani.
Il Sistema di Ricerca dell’Ateneo di Bologna. La presa di coscienza delle
difficoltà oggettive del sistema della ricerca ha spinto l’Università di Bologna ad
una nuova concezione, che si esprime in una originale struttura gestionale,
finalmente organizzata attorno ad un vero Sistema di Ricerca d’Ateneo. E’ una
nuova architettura gestionale ma non una superstruttura, poiché essa è concepita come strumento per potenziare e moltiplicare l’autonomia e la creatività del ricercatore. Non a caso essa è interamente affidata al lavoro di giovani
esperti ed è dotata di grande visibilità in tutto l’Ateneo. Oggi sono ben 28 su
33 le Piattaforme Tecnologiche avviate a Bruxelles per fornire contenuti al VII°
Programma Quadro che vedono UNIBO rappresentata in forma permanente,
da giovani ricercatori appena usciti dai dottorati, trasformati in valorizzatori della
ricerca con appositi interventi formativi.
L’internazionalizzazione. L’Alma Mater considera l’internazionalizzazione una
condizione stretegica per il suo sviluppo. Non è un caso che l’ateneo si colloca
al secondo posto assoluto in Europa per numero di studenti in scambio con il
programma Erasmus. Premesso che il numero degli studenti stranieri regolar-
mente iscritti è in continua ascesa
(oggi sono circa 4500), con una percentuale sul totale degli iscritti oramai
del 4,5% a questo numero vanno
aggiunti altri 2000 studenti stranieri di
scambio (di cui 1400 Socrates
Erasmus) e 1300 che hanno frequentato le 49 summer school dell’Unibo.
Una capacità di attrazione internazionale che non ha pari nel panorama
nazionale. Il processo di internazionalizzazione si sviluppa anche attraverso
progetti di sviluppo regionale, soprattutto, nell’Europa del Sud Est, nel
Mediterraneo, in Cina, in India, in
America Latina con un ruolo centrale
svolto dalla sede di Buenos Aires con i
suoi 6 master e vari progetti di ricerca.
C’è poi il Collegio di Cina, che funziona già da un anno, realizzato in tempi
record in collaborazione con la
Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna, il Comune di
Bologna, la Camera di Commercio,
l’Unioncamere, l’Associazione Industriali della Provincia di Bologna, l’Api,
la Cna, la Fiera di Bologna, la
Fondazione del Monte, la Compagnia
delle Opere, Ceur, e la Fondazione
Alma Mater e che accoglie un numero crescente di studenti cinesi.
Lo sviluppo edilizio. Il programma di
espansione edilizia, che vede la sola
Bologna con oltre 600000 m2 di edifici universitari, è proseguito incessantemente. Oltre ai numerosi interventi
già realizzati, si possono segnalare
quelli oggi in cantiere: L’ultimazione del
1° lotto di ristrutturazione del Dip.
Scienze Giuridiche; la nuova Facoltà di
Ingegneria al Lazzaretto, che sarà
pronta in primavera; il polo delle
Scienze Neurologiche all’Ospedale
Bellaria; la Biblioteca Biomedica. A
Forlì, ricupero delle gallerie exCaproni, per la costruzione di un centro europeo di sperimentazione nel
campo della fluidodinamica. Infine, ci
sono grandi opere che hanno iniziato il
loro iter: Le serre al CAAB per la
Facoltà di Agraria, l’appalto del Polo
Chimico al Navile; i progetti esecutivi
della sede della Facoltà di Scienze
Motorie. Ancora, a Cesena, progetto
definitivo delle Facoltà di Ingegneria e
di Architettura e quindi quello esecutivo. A Forlì, il completamento del campus ex-Morgagni. A Ravenna, è stato
pubblicato il bando per Palazzo Verdi
e firmato l’accordo col Comune per la
cessione a Unibo del Palazzo
Rasponi.
I servizi agli studenti. L’Alma Mater
riesce a fornire ai suoi studenti importanti e sofisticati servizi: di sostegno
finanziario per le associazioni, di supporto allo studio, di orientamento e di
servizi culturali. Tra i servizi di sostegno finanziario si deve ricordare
innanzi tutto il sistema di tassazione
su 9 fasce di reddito, che rende la tassazione a Bologna socialmente corretta, e il prestito fiduciario. A ciò si
aggiungono il progetto “Orientamento
al lavoro” e i servizi centralizzati per il
tirocinio (13.000 studenti in tirocinio,
accordi con 1500 aziende) ,l’assistenza sanitaria per gli studenti fuori sede,
in accordo con l’Azienda USL di
Bologna, i contratti di collaborazione
part-time e gli incentivi economici per
attività di studio all’estero. Centrale è
per l’ateneo il tema dell’accoglienza,
quindi dell’alloggio. Quella riassunta
nel programma recentemente lanciato, “1000 posti-alloggio in 5 anni” che
si realizzerà concretamente nella
costruzione di nuovi studentati, è in
realtà una nuova politica dell’accoglienza dei giovani, un’azione politica
che assuma il tema dell’abitare dei
giovani a Bologna come obiettivo
strategico, concordata con gli Enti
territoriali. Ciò che è avvenuto con
l’adesione del Comune, della
Provincia, della Regione, di altri
Comuni della cintura come San
Lazzaro, di ARSTUD e di CEUR. Il
Comune di Bologna ha già messo a
disposizione due terreni edificabili di
6.500 m2 nelle aree del Mercato
Ortofrutticolo e del Lazzaretto e si
prevede la possibilità di costruire 500600 posti. Per la prima area il processo di realizzazione è già in atto. Il
Programma “1000 alloggi in 5 anni”
costerà circa 40 M? e comporta dunque uno sforzo cui sono chiamate le
istituzioni della città e la Regione ma
anche i privati.
rogetto India”: questo il nome dell’iniziativa presentata dall’Ateneo bolognese, nata sull’onda dell’esperienza positiva legata all’Associazione Collegio
di Cina, che, come commenta il Prorettore Roberto Grandi “ha
raccolto l’interesse e la soddisfazione delle aziende locali”.
Il tema di base di “Progetto India” è attuale in un momento
come questo, in cui si parla frequentemente di ‘fuga di cervelli’, intendendo con ciò l’emigrazione di risorse umane specializzate verso altri paesi del mondo. L’Alma Mater intende imprimere al riguardo una controtendenza, proponendosi come
nucleo d’attrattiva per i laureati delle grandi università indiane
che godono di fama internazionale, per conseguire lauree specialistiche, master e dottorati di ricerca a Bologna.
“L’Ateneo metterà a disposizione borse di studio ai migliori
elementi, per offrire un supporto alle nostre aziende alla ricerca
di specializzazioni di alto livello, come il software e l’ingegneria,
senza trascurare le discipline umanistiche” continua Grandi “e
fare venire in Italia i professionisti indiani, consentirà di fidelizzare maggiormente il loro mercato nei confronti degli imprenditori italiani, i quali a volte sono ostacolati dall’elevata mobilità che
si registra nel mercato interno ora più che mai in fermento”.
Il “Progetto India”, inoltre, si potrà allargare fino a comprendere altre università italiane che vorranno creare una rete con
l’ateneo bolognese. Dall’altro lato, dall’Anna University, storica
istituzione che ha radici in tutto il paese indiano, è già partita la
richiesta formale di accordo, che coinvolgerà anche centri di
ricerca che occupano un posto d’eccellenza nel panorama
scientifico e universitario internazionale, senza precludere l’iniziativa ad altri possibili partner.
La Facoltà di Economia e Commercio con,
sullo sfondo, la Torre della Specola
10 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 11
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
A soli dieci minuti dal centro storico di Bologna su una superficie di ottantamila metri quadri nel quartiere di San Donato
BOLOGNA BUSINESS PARK
L’
A
L’IMPORTANZA DEL VERDE NEL BOLOGNA BUSINESS PARK
Bologna SECI sta realizzando, in partnership con Galotti SpA, un Business
Park che rappresenta l’inizio di una
nuova era nella costruzione dei centri direzionali in Italia: 40.000 mq di uffici sviluppati su
10 edifici di bassa altezza immersi in un parco
di 35.000 mq. creato attorno ad un lago.
La novità non è solo nei materiali utilizzati o
nella struttura ma nella filosofia che sottende
il progetto e che mira al massimo benessere
lavorativo degli utilizzatori finali.
Tutto lo sviluppo del progetto ruota, infatti,
attorno a questo obiettivo: dalla scelta della
location, alla tipologia degli edifici, alla cura
dell’ambiente circostante, alle tecnologie
applicate.
Bologna è il punto di intersezione tra
l’Europa Continentale e il Mediterraneo. E’
una città attraversata dalle più importanti
arterie autostradali (A1- A14 –A13) ed è uno
dei principali nodi ferroviari europei. Con le
linee ferroviarie ad alta velocità, poi, nel prossimo futuro Roma si raggiungerà, da
Bologna, in 110 minuti mentre per arrivare a
Milano ne basteranno solo 60. I collegamenti con le grandi città del mondo sono garantiti dall’Aeroporto Intercontinentale Guglielmo
Marconi che attualmente vede transitare
attraverso i propri gates 4.000.000 di persone all’anno principalmente per business ed,
in questo senso, i transiti sono previsti in
netta crescita nei prossimi anni.
Bologna dunque cresce e si afferma sempre più come punto nevralgico di affari e
commercio.
In quest’ottica il Business Park sta sorgendo, a soli 10 minuti dal centro storico di
Bologna, su una superficie complessiva di
80.000 metri nel Quartiere di San Donato di
fronte al Parco Commerciale Meraville (altro
importante sviluppo immobiliare controllato
da SECI): 45.000 mq di attività commerciali,
servizi, bar, ristoranti raggiungibili a piedi dagli
utilizzatori del Business Park solo attraversando una strada.
Nel nuovo progetto le caratteristiche di efficienza e di capacità troveranno un connubio
ideale con le caratteristiche di accoglienza e
piacevolezza della fruizione: fondamentale, in
tal senso, sarà lo sviluppo orizzontale di tutti i
10 immobili. Non più strette torri di decine di
piani dove gli operatori erano costretti a distribuire i propri uffici su più livelli ma un sistema
più evoluto di concepire l’ambiente di lavoro
improntato sulla massima razionalizzazione e
fruibilità degli spazi, oltre che sulla qualità
della vita.
Gli edifici sono suddivisi in due tipologie: a
due ali con una superficie totale di circa 4900
mq, includendo i posti auto in autorimessa e
in superficie, e a tre ali di circa 4000 mq compresi i posti auto al piano interrato e fuori
terra.
Dei dieci edifici, uno sarà dedicato ai servizi come bar, ristoranti ecc. e i rimanenti nove,
tutti sviluppati su 4 piani, ad uffici.
Di impronta decisamente hi-tech ed innovativa queste scelte logistiche risponderanno
alla necessità di coniugare all’immagine la
massima fruibilità dei frazionamenti e l’aggre-
gabilità degli spazi.
Vetro, alluminio e pietra naturale sono i tre
materiali fondamentali utilizzati per realizzare
gli edifici.
Ciascun edificio si distingue sempre dagli
altri: ogni costruzione è infatti orientata in
modo da non avere mai l’incidenza diretta del
sole sugli spazi interni.
I prospetti a nord sono caratterizzati da
vetrate interne, mentre quelli esposti a sud
sono dotati di vetrate a nastro, schermate da
brise soleil.
Le vetrata con brise soleil contribuiscono a
creare un confortevole ambiente di lavoro
oltre che a ridurre il carico energetico.
Il rendimento energetico degli edifici è infatti uno dei principale aspetti considerati nella
realizzazione del comparto. La progettazione
edile e impiantistica rispettosa delle più
recenti normative in materia, l’utilizzo di vetrate dotate di ottimi parametri prestazionali e
l’impiego di schermature appositamente studiate contribuiscono ad una riduzione del
carico energetico dell’edificio consentendo
dei risparmi sui costi gestionali dell’ordine del
25% rispetto al medesimo fabbricato realizzato secondo le norme previste dalla precedente legge 10/1991.
In tutte le tipologie l’atrio di ingresso e gli
spazi comuni assumono un valore elevato e
conferiscono personalità all’intero complesso.
I primi quattro edifici saranno consegnati
entro il 2007.
ambiente è caratterizzato da una nuovo profilo in cui paesaggio ed edifici si fondono in
un equilibrio perfetto: prati le cui superfici
ondulate segnano il taglio del panorama, percorsi,
macchie vegetali ed acqua contribuiscono, naturalmente insieme agli edifici, a rendere più articolato
ed armonioso il nuovo insediamento lavorativo che
per primo è stato concepito in un parco creato ad
hoc capace di interpretare la funzione ornamentale
attraverso piante autoctone.
Il parco si presenta come un’area integrata al territorio, una sorta di “oasi”. Prima di entrare nel
cuore verde del parco, l’area è “protetta” da un
bosco urbano strategicamente collocato nelle zone
ad alta densità di contatto con l’esterno, al fine di
creare nel tempo una “massa” di vegetazione arborea ed arbustiva che, oltre a schermare dall’esterno
gli insediamenti, valorizza al contempo le forme
architettoniche del comparto.
All’interno sono state pensate aree ricreative
destinate ad accogliere i visitatori.
Sostanzialmente il progetto ha dato priorità alla
naturalezza: i colori del parco saranno scanditi dal
ritmo delle stagioni, con alternanza di fioriture,
viraggi cromatici del fogliame, fruttificazioni “ornamentali” foglie caduche e persistenti.
Le specie sono state selezionate in base alla resistenza delle piante, alla rapidità di crescita e ad una
facile manutenzione.
L’area verde è integrata ad uno specchio d’acqua
che si distribuisce su una vasta superficie nella
zona centrale del parco: i suoi 3000 mq sono visi-
bili da ogni edificio. Il lago è concepito in modo che
il tappeto erboso scenda fino alle sponde, alle quali
si raccorda con un bordo ondulato.
La forma sinuosa dello specchio d’acqua è sottolineata da un “nastro” di ciottoli posti lungo la riva.
Il parco è completato dall’arredo urbano che, ai
tradizionali elementi, aggiunge un percorso ginnico
articolato in più postazioni.
Saranno presenti staccionate lungo i bordi d’acqua e nei punti in cui la pista ciclabile corre parallela al percorso pedonale.
Il progetto del parco è stato concepito pensando
a un vero e proprio parco urbano; la componente
architettonica viene compenetrata a tal punto dall’elemento verde che passeggiando al suo interno si
riesce ad estraniarsi avendo la sensazione di essere fuori dal tessuto urbano, lontano dal rumore e da
ogni fonte di stress.
120 milioni di euro la stima del valore
finanziario dell’investimento
2500 persone le persone che lavoreranno nel
comparto
3.000 mq di specchio d’acqua
80.000 mq circa di superficie fondiaria
1300 parcheggi
480 alberi
3.800 arbusti
20.000 mq di prato
Bologna Business Park: un ufficio completamente arredato
l Gruppo Industriale Maccaferri ha da sempre
svolto attività nel settore immobiliare: inizialmente
con l’obiettivo di gestire e valorizzare il proprio
patrimonio e successivamente, attraverso la creazione di una specifica società di Real Estate, con lo
sviluppo di nuove iniziative specificamente immobiliari. Tale nuova attività è andata ad affiancare quelle storiche nei settori: metallurgico, meccanico,
edile, alimentare e della produzione energetica.
La SECI Real Estate nasce
negli anni ‘90 con il nome di Imac
(Immobiliare Maccaferri) all’interno della Holding del Gruppo
Industriale
Maccaferri.
Inizialmente la Società si focalizza sulla creazione di valore, attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare
dismesso del Gruppo, puntando
sempre sulla qualità come elemento caratterizzante degli interventi. Quelli che una volta erano
zuccherifici, acciaierie e stabilimenti di vario genere, sono oggi,
grazie al lavoro di SECI la sede di
importanti realtà commerciali,
industriali e nuovi quartieri residenziali integrati.
Ancora oggi la principale attività di SECI Real Estate consiste
nell’acquisizione, nel recupero e
nella valorizzazione di aree e/o di
immobili. Queste operazioni vengono eseguite attraverso la costituzione di specifiche new company in partecipazione, a seconda delle esigenze, con operatori
locali o con operatori nazionali/internazionali ed affidando le
attività di progettazione, commercializzazione, media-relations a specifiche ed
idonee strutture di settore. La storia del Gruppo
Industriale Maccaferri inizia ufficialmente nel
1879, anno in cui veniva registrata la Ditta
“Maccaferri Raffaele officina da fabbro”, operante a
Zola Predosa in provincia di Bologna.
Vocazione industriale, diversificazione ed internazionalizzazione sono le caratteristiche principali che
hanno permesso al Gruppo di diventare la realtà
multinazionale di oggi.
I
Dalla metà degli anni 80, sotto la spinta del rapido mutamento degli scenari competitivi sui mercati
di riferimento, la strategia del Gruppo si è
concentrata sulla ridefinizione delle aree di business, concludendo varie operazioni di
concentrazione, cessione ed acquisizione di attività e partecipando a nuove iniziative industriali.
Ancora oggi il Gruppo Industriale Maccaferri
fa capo alla omonima famiglia che gestisce ogni
sua attività attraverso la
Holding SECI
(Società Esercizi Commerciali Industriali)
S.p.A., costituita nel 1949.
Il Gruppo Industriale Maccaferri ha un fatturato complessivo di circa un miliardo di Euro, occupando più di 3.500 dipendenti in tutto il mondo.
Gli stabilimenti industriali sono dislocati fra cinque continenti e più precisamente: Europa (29) di
cui in Italia (23), Nord America
(4), Sud America (6), Africa (2) e
Asia (7). L’attività principale di
SECI Real Estate è quella di sviluppare interventi immobiliari,
principalmente nel settore commerciale, direzionale e della logistica.
La società è attiva anche nel
settore ricettivo e nel settore residenziale ove però preferibilmente
si associa, nello sviluppo, a partners specifici. Nella messa a
punto degli interventi la Società
pone la massima attenzione agli
aspetti qualitativi, con l’obiettivo
di contribuire al meglio alla valorizzazione dei territori nei quali
opera.
SECI Real Estate è una realtà dinamica, fortemente integrata
e completa, che svolge attività e
servizi nella promozione e nello
sviluppo immobiliare di interventi
propri o di terzi.
Questi servizi si concretizzeranno in operazioni di riqualificazione
urbanistica di grandi insediamenti industriali dismessi, nella promozione e realizzazione di interventi, commerciali, direzionali, di
logistica e residenziali ed, inoltre,
nella ristrutturazione e nel risanamento conservativo di edifici di pregio. In un mercato in rapido mutamento come quello attuale,
dove è necessario innovarsi continuamente, saper
ascoltare le esigenze dei clienti e riuscire a competere in modo efficace, SECI Real Estate risponde
alle sfide del mondo d’oggi con il suo management, formato da persone competenti, affidabili,
concrete ed abituate a stabilire con soci e clienti
rapporti duraturi di collaborazione e reciproca fiducia.
Seci Real Estate,
del Gruppo
Maccaferri,
acquisisce,
recupera e valorizza
aree e immobili
dismessi realizzando
interventi nel settore
commerciale,
direzionale
e della logistica
RETAIL
PARK A
CASTEL
ROMANO
ll’interno del Comune di Roma nel
comprensorio di Castel Romano
ove sono già presenti importantissime realtà come il Factory Outlet Center di
Mc Arthur Glen, gli Studi Cinematografici
Pontini e il Parco tematico dedicato alla
Città del Cinema ed il Parco Scientifico
Biomedico di Roma, SECI sta sviluppando
un complesso commerciale/ricettivo di
126.000 mc.
L’area, come sempre scelta per la sua
posizione, è prospicente l’ingresso dell’outlet di Mc Arthr Glen e si trova a circa
500 metri dallo svincolo di uscita della Via
Pontina, strada di grande traffico che col-
A
lega Roma con Latina, e dista 10 Km dal
Grande Raccordo Anulare, 20 Km dal
centro di Roma, 30 Km dall’Aeroporto
Internazionale di Fiumicino e circa 15 Km
dall’Aeroporto di Roma Ciampino.
La proprietà ricade nell’ambito del
Consorzio di Imprese di Castel Romano
che cura la promozione territoriale e la
gestione di tutta la zona.
Il progetto prevede la realizzazione di un
complesso commerciale con annesse
superfici direzionali e ricettive. La vocazione commerciale della zona è già consolidata grazie alla presenza e ai risultati dell’outlet e con la nascita del futuro retail
park l’intero polo di Castel Romano diverrà sicuramente un tassello fondamentale
nel panorama dell’offerta commerciale
sull’area romana.
Il progetto prevede la creazione di un
complesso immobiliare di 30.000 mq di
cui 24.600 destinati a “Retail Park” con la
presenza di una piastra alimentare, di
medie superfici specializzate, di cui una
alimentare, 5.400 mq di strutture ricettive
che comprendono un albergo e un residence su due livelli e 3.400 mq di magazzini a supporto La superficie destinata a
parcheggi, distribuita su diversi livelli sarà
di 41.444 mq .
RIETI: AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI PASSO CORESE
l progetto prevede la creazione di uno dei più importanti poli
produttivo/logistici del Centro Italia.
SECI ha costituito una società per lo sviluppo dell’intero polo,
partecipata dalla Provincia di Rieti, dal Comune di Fara in Sabina,
dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Città di Rieti, da
Adanti Spa e da una cordata di imprenditori locali.
Tale società si occupa di tutte le operazioni finalizzate alla promozione e realizzazione dell’intervento: progettazione, gestione
degli espropri, realizzazione delle opere di urbanizzazione, assegnazione dei lotti e all’eventuale costruzione degli edifici.
L’area è ubicata a Nord Est di Roma, al confine tra la provincia
di Rieti e quella di Roma, nella frazione Passo Corese del
Comune di Fara in Sabina (RI).
Si trova a 4 Km dal casello autostradale di Fiano Romano ( A1
Milano – Napoli ), con il quale è collegato da un raccordo a quattro corsie che unisce l’autostrada con la Strada Statale n. 4
“Salaria“ che conduce a Rieti, ed in prossimità della Ferrovia
Roma - Firenze.
Dista circa 20 km dal G.R.A. (Grande Raccordo Anulare) e 40
km dal centro storico di Roma (Piazza Navona).
Dista inoltre 65 km dall’aeroporto di Fiumicino e 105 km dal
porto di Civitavecchia.
I
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
La superficie territoriale dell’intervento è di 1.900.730 mq, così suddivisa:
- zona produttiva/logistica: 1.292.180 mq.
- parcheggi pubblici: 46.150 mq.
- zona servizi: 49.097 mq
- zona per attrezzature sportive e ricreative: 70.120 mq.
- parco pubblico: 56.900 mq.
- attrezzature tecnologiche: 26.900 mq
- zone a verde pubblico attrezzato: 70.250 mq.
Bar, ristoranti ed attività simili andranno ad integrare le aree di verde
pubblico. I lavori avranno inizio in estate 2007 e prevedono la consegna per stralci funzionali. L’intervento dovrebbe concludersi in circa
cinque anni.
10 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 11
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
A soli dieci minuti dal centro storico di Bologna su una superficie di ottantamila metri quadri nel quartiere di San Donato
BOLOGNA BUSINESS PARK
L’
A
L’IMPORTANZA DEL VERDE NEL BOLOGNA BUSINESS PARK
Bologna SECI sta realizzando, in partnership con Galotti SpA, un Business
Park che rappresenta l’inizio di una
nuova era nella costruzione dei centri direzionali in Italia: 40.000 mq di uffici sviluppati su
10 edifici di bassa altezza immersi in un parco
di 35.000 mq. creato attorno ad un lago.
La novità non è solo nei materiali utilizzati o
nella struttura ma nella filosofia che sottende
il progetto e che mira al massimo benessere
lavorativo degli utilizzatori finali.
Tutto lo sviluppo del progetto ruota, infatti,
attorno a questo obiettivo: dalla scelta della
location, alla tipologia degli edifici, alla cura
dell’ambiente circostante, alle tecnologie
applicate.
Bologna è il punto di intersezione tra
l’Europa Continentale e il Mediterraneo. E’
una città attraversata dalle più importanti
arterie autostradali (A1- A14 –A13) ed è uno
dei principali nodi ferroviari europei. Con le
linee ferroviarie ad alta velocità, poi, nel prossimo futuro Roma si raggiungerà, da
Bologna, in 110 minuti mentre per arrivare a
Milano ne basteranno solo 60. I collegamenti con le grandi città del mondo sono garantiti dall’Aeroporto Intercontinentale Guglielmo
Marconi che attualmente vede transitare
attraverso i propri gates 4.000.000 di persone all’anno principalmente per business ed,
in questo senso, i transiti sono previsti in
netta crescita nei prossimi anni.
Bologna dunque cresce e si afferma sempre più come punto nevralgico di affari e
commercio.
In quest’ottica il Business Park sta sorgendo, a soli 10 minuti dal centro storico di
Bologna, su una superficie complessiva di
80.000 metri nel Quartiere di San Donato di
fronte al Parco Commerciale Meraville (altro
importante sviluppo immobiliare controllato
da SECI): 45.000 mq di attività commerciali,
servizi, bar, ristoranti raggiungibili a piedi dagli
utilizzatori del Business Park solo attraversando una strada.
Nel nuovo progetto le caratteristiche di efficienza e di capacità troveranno un connubio
ideale con le caratteristiche di accoglienza e
piacevolezza della fruizione: fondamentale, in
tal senso, sarà lo sviluppo orizzontale di tutti i
10 immobili. Non più strette torri di decine di
piani dove gli operatori erano costretti a distribuire i propri uffici su più livelli ma un sistema
più evoluto di concepire l’ambiente di lavoro
improntato sulla massima razionalizzazione e
fruibilità degli spazi, oltre che sulla qualità
della vita.
Gli edifici sono suddivisi in due tipologie: a
due ali con una superficie totale di circa 4900
mq, includendo i posti auto in autorimessa e
in superficie, e a tre ali di circa 4000 mq compresi i posti auto al piano interrato e fuori
terra.
Dei dieci edifici, uno sarà dedicato ai servizi come bar, ristoranti ecc. e i rimanenti nove,
tutti sviluppati su 4 piani, ad uffici.
Di impronta decisamente hi-tech ed innovativa queste scelte logistiche risponderanno
alla necessità di coniugare all’immagine la
massima fruibilità dei frazionamenti e l’aggre-
gabilità degli spazi.
Vetro, alluminio e pietra naturale sono i tre
materiali fondamentali utilizzati per realizzare
gli edifici.
Ciascun edificio si distingue sempre dagli
altri: ogni costruzione è infatti orientata in
modo da non avere mai l’incidenza diretta del
sole sugli spazi interni.
I prospetti a nord sono caratterizzati da
vetrate interne, mentre quelli esposti a sud
sono dotati di vetrate a nastro, schermate da
brise soleil.
Le vetrata con brise soleil contribuiscono a
creare un confortevole ambiente di lavoro
oltre che a ridurre il carico energetico.
Il rendimento energetico degli edifici è infatti uno dei principale aspetti considerati nella
realizzazione del comparto. La progettazione
edile e impiantistica rispettosa delle più
recenti normative in materia, l’utilizzo di vetrate dotate di ottimi parametri prestazionali e
l’impiego di schermature appositamente studiate contribuiscono ad una riduzione del
carico energetico dell’edificio consentendo
dei risparmi sui costi gestionali dell’ordine del
25% rispetto al medesimo fabbricato realizzato secondo le norme previste dalla precedente legge 10/1991.
In tutte le tipologie l’atrio di ingresso e gli
spazi comuni assumono un valore elevato e
conferiscono personalità all’intero complesso.
I primi quattro edifici saranno consegnati
entro il 2007.
ambiente è caratterizzato da una nuovo profilo in cui paesaggio ed edifici si fondono in
un equilibrio perfetto: prati le cui superfici
ondulate segnano il taglio del panorama, percorsi,
macchie vegetali ed acqua contribuiscono, naturalmente insieme agli edifici, a rendere più articolato
ed armonioso il nuovo insediamento lavorativo che
per primo è stato concepito in un parco creato ad
hoc capace di interpretare la funzione ornamentale
attraverso piante autoctone.
Il parco si presenta come un’area integrata al territorio, una sorta di “oasi”. Prima di entrare nel
cuore verde del parco, l’area è “protetta” da un
bosco urbano strategicamente collocato nelle zone
ad alta densità di contatto con l’esterno, al fine di
creare nel tempo una “massa” di vegetazione arborea ed arbustiva che, oltre a schermare dall’esterno
gli insediamenti, valorizza al contempo le forme
architettoniche del comparto.
All’interno sono state pensate aree ricreative
destinate ad accogliere i visitatori.
Sostanzialmente il progetto ha dato priorità alla
naturalezza: i colori del parco saranno scanditi dal
ritmo delle stagioni, con alternanza di fioriture,
viraggi cromatici del fogliame, fruttificazioni “ornamentali” foglie caduche e persistenti.
Le specie sono state selezionate in base alla resistenza delle piante, alla rapidità di crescita e ad una
facile manutenzione.
L’area verde è integrata ad uno specchio d’acqua
che si distribuisce su una vasta superficie nella
zona centrale del parco: i suoi 3000 mq sono visi-
bili da ogni edificio. Il lago è concepito in modo che
il tappeto erboso scenda fino alle sponde, alle quali
si raccorda con un bordo ondulato.
La forma sinuosa dello specchio d’acqua è sottolineata da un “nastro” di ciottoli posti lungo la riva.
Il parco è completato dall’arredo urbano che, ai
tradizionali elementi, aggiunge un percorso ginnico
articolato in più postazioni.
Saranno presenti staccionate lungo i bordi d’acqua e nei punti in cui la pista ciclabile corre parallela al percorso pedonale.
Il progetto del parco è stato concepito pensando
a un vero e proprio parco urbano; la componente
architettonica viene compenetrata a tal punto dall’elemento verde che passeggiando al suo interno si
riesce ad estraniarsi avendo la sensazione di essere fuori dal tessuto urbano, lontano dal rumore e da
ogni fonte di stress.
120 milioni di euro la stima del valore
finanziario dell’investimento
2500 persone le persone che lavoreranno nel
comparto
3.000 mq di specchio d’acqua
80.000 mq circa di superficie fondiaria
1300 parcheggi
480 alberi
3.800 arbusti
20.000 mq di prato
Bologna Business Park: un ufficio completamente arredato
l Gruppo Industriale Maccaferri ha da sempre
svolto attività nel settore immobiliare: inizialmente
con l’obiettivo di gestire e valorizzare il proprio
patrimonio e successivamente, attraverso la creazione di una specifica società di Real Estate, con lo
sviluppo di nuove iniziative specificamente immobiliari. Tale nuova attività è andata ad affiancare quelle storiche nei settori: metallurgico, meccanico,
edile, alimentare e della produzione energetica.
La SECI Real Estate nasce
negli anni ‘90 con il nome di Imac
(Immobiliare Maccaferri) all’interno della Holding del Gruppo
Industriale
Maccaferri.
Inizialmente la Società si focalizza sulla creazione di valore, attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare
dismesso del Gruppo, puntando
sempre sulla qualità come elemento caratterizzante degli interventi. Quelli che una volta erano
zuccherifici, acciaierie e stabilimenti di vario genere, sono oggi,
grazie al lavoro di SECI la sede di
importanti realtà commerciali,
industriali e nuovi quartieri residenziali integrati.
Ancora oggi la principale attività di SECI Real Estate consiste
nell’acquisizione, nel recupero e
nella valorizzazione di aree e/o di
immobili. Queste operazioni vengono eseguite attraverso la costituzione di specifiche new company in partecipazione, a seconda delle esigenze, con operatori
locali o con operatori nazionali/internazionali ed affidando le
attività di progettazione, commercializzazione, media-relations a specifiche ed
idonee strutture di settore. La storia del Gruppo
Industriale Maccaferri inizia ufficialmente nel
1879, anno in cui veniva registrata la Ditta
“Maccaferri Raffaele officina da fabbro”, operante a
Zola Predosa in provincia di Bologna.
Vocazione industriale, diversificazione ed internazionalizzazione sono le caratteristiche principali che
hanno permesso al Gruppo di diventare la realtà
multinazionale di oggi.
I
Dalla metà degli anni 80, sotto la spinta del rapido mutamento degli scenari competitivi sui mercati
di riferimento, la strategia del Gruppo si è
concentrata sulla ridefinizione delle aree di business, concludendo varie operazioni di
concentrazione, cessione ed acquisizione di attività e partecipando a nuove iniziative industriali.
Ancora oggi il Gruppo Industriale Maccaferri
fa capo alla omonima famiglia che gestisce ogni
sua attività attraverso la
Holding SECI
(Società Esercizi Commerciali Industriali)
S.p.A., costituita nel 1949.
Il Gruppo Industriale Maccaferri ha un fatturato complessivo di circa un miliardo di Euro, occupando più di 3.500 dipendenti in tutto il mondo.
Gli stabilimenti industriali sono dislocati fra cinque continenti e più precisamente: Europa (29) di
cui in Italia (23), Nord America
(4), Sud America (6), Africa (2) e
Asia (7). L’attività principale di
SECI Real Estate è quella di sviluppare interventi immobiliari,
principalmente nel settore commerciale, direzionale e della logistica.
La società è attiva anche nel
settore ricettivo e nel settore residenziale ove però preferibilmente
si associa, nello sviluppo, a partners specifici. Nella messa a
punto degli interventi la Società
pone la massima attenzione agli
aspetti qualitativi, con l’obiettivo
di contribuire al meglio alla valorizzazione dei territori nei quali
opera.
SECI Real Estate è una realtà dinamica, fortemente integrata
e completa, che svolge attività e
servizi nella promozione e nello
sviluppo immobiliare di interventi
propri o di terzi.
Questi servizi si concretizzeranno in operazioni di riqualificazione
urbanistica di grandi insediamenti industriali dismessi, nella promozione e realizzazione di interventi, commerciali, direzionali, di
logistica e residenziali ed, inoltre,
nella ristrutturazione e nel risanamento conservativo di edifici di pregio. In un mercato in rapido mutamento come quello attuale,
dove è necessario innovarsi continuamente, saper
ascoltare le esigenze dei clienti e riuscire a competere in modo efficace, SECI Real Estate risponde
alle sfide del mondo d’oggi con il suo management, formato da persone competenti, affidabili,
concrete ed abituate a stabilire con soci e clienti
rapporti duraturi di collaborazione e reciproca fiducia.
Seci Real Estate,
del Gruppo
Maccaferri,
acquisisce,
recupera e valorizza
aree e immobili
dismessi realizzando
interventi nel settore
commerciale,
direzionale
e della logistica
RETAIL
PARK A
CASTEL
ROMANO
ll’interno del Comune di Roma nel
comprensorio di Castel Romano
ove sono già presenti importantissime realtà come il Factory Outlet Center di
Mc Arthur Glen, gli Studi Cinematografici
Pontini e il Parco tematico dedicato alla
Città del Cinema ed il Parco Scientifico
Biomedico di Roma, SECI sta sviluppando
un complesso commerciale/ricettivo di
126.000 mc.
L’area, come sempre scelta per la sua
posizione, è prospicente l’ingresso dell’outlet di Mc Arthr Glen e si trova a circa
500 metri dallo svincolo di uscita della Via
Pontina, strada di grande traffico che col-
A
lega Roma con Latina, e dista 10 Km dal
Grande Raccordo Anulare, 20 Km dal
centro di Roma, 30 Km dall’Aeroporto
Internazionale di Fiumicino e circa 15 Km
dall’Aeroporto di Roma Ciampino.
La proprietà ricade nell’ambito del
Consorzio di Imprese di Castel Romano
che cura la promozione territoriale e la
gestione di tutta la zona.
Il progetto prevede la realizzazione di un
complesso commerciale con annesse
superfici direzionali e ricettive. La vocazione commerciale della zona è già consolidata grazie alla presenza e ai risultati dell’outlet e con la nascita del futuro retail
park l’intero polo di Castel Romano diverrà sicuramente un tassello fondamentale
nel panorama dell’offerta commerciale
sull’area romana.
Il progetto prevede la creazione di un
complesso immobiliare di 30.000 mq di
cui 24.600 destinati a “Retail Park” con la
presenza di una piastra alimentare, di
medie superfici specializzate, di cui una
alimentare, 5.400 mq di strutture ricettive
che comprendono un albergo e un residence su due livelli e 3.400 mq di magazzini a supporto La superficie destinata a
parcheggi, distribuita su diversi livelli sarà
di 41.444 mq .
RIETI: AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI PASSO CORESE
l progetto prevede la creazione di uno dei più importanti poli
produttivo/logistici del Centro Italia.
SECI ha costituito una società per lo sviluppo dell’intero polo,
partecipata dalla Provincia di Rieti, dal Comune di Fara in Sabina,
dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Città di Rieti, da
Adanti Spa e da una cordata di imprenditori locali.
Tale società si occupa di tutte le operazioni finalizzate alla promozione e realizzazione dell’intervento: progettazione, gestione
degli espropri, realizzazione delle opere di urbanizzazione, assegnazione dei lotti e all’eventuale costruzione degli edifici.
L’area è ubicata a Nord Est di Roma, al confine tra la provincia
di Rieti e quella di Roma, nella frazione Passo Corese del
Comune di Fara in Sabina (RI).
Si trova a 4 Km dal casello autostradale di Fiano Romano ( A1
Milano – Napoli ), con il quale è collegato da un raccordo a quattro corsie che unisce l’autostrada con la Strada Statale n. 4
“Salaria“ che conduce a Rieti, ed in prossimità della Ferrovia
Roma - Firenze.
Dista circa 20 km dal G.R.A. (Grande Raccordo Anulare) e 40
km dal centro storico di Roma (Piazza Navona).
Dista inoltre 65 km dall’aeroporto di Fiumicino e 105 km dal
porto di Civitavecchia.
I
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
La superficie territoriale dell’intervento è di 1.900.730 mq, così suddivisa:
- zona produttiva/logistica: 1.292.180 mq.
- parcheggi pubblici: 46.150 mq.
- zona servizi: 49.097 mq
- zona per attrezzature sportive e ricreative: 70.120 mq.
- parco pubblico: 56.900 mq.
- attrezzature tecnologiche: 26.900 mq
- zone a verde pubblico attrezzato: 70.250 mq.
Bar, ristoranti ed attività simili andranno ad integrare le aree di verde
pubblico. I lavori avranno inizio in estate 2007 e prevedono la consegna per stralci funzionali. L’intervento dovrebbe concludersi in circa
cinque anni.
12 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
L’Oasi Sapaba di San Gherardo, nella bassa vallata del fiume Reno, si estende per sessantotto ettari di terreno
SAPABA: COME MIGLIORARE L’AMBIENTE
Q
uando le attività industriali si fondono armoniosamente con la
natura nascono luoghi speciali,
luoghi in cui l’intervento dell’uomo contribuisce a migliorare l’ambiente che lo circonda.
Questo è il caso dell’Oasi Sapaba di
San Gherardo, che nasce nella bassa vallata del fiume Reno.
La Sapaba, il cui nome sta per Società
azionari prodotti asfaltico bituminosi e affini, fa parte del Gruppo Maccaferri e si
occupa sia di attività industriale cioè della
produzione di materiali inerti per gli
impianti bituminosi, sia di attività edile per
la quale è iscritta al Collegio costruttori.
L’azienda
lavora
nel
comparto
Bolognese e cura, in particolare, per esigenze dettate dalla tipologia d’impresa, il
mercato locale.
Dal 2003 la Sapaba fa parte del consorzio di imprese “Bologna più” che ha in
gestione, ottenuta tramite gara d’appalto,
la manutenzione delle strade, delle aree
verdi, degli impianti di calore e delle pulizie su territorio comunale.
Con questa attività la Sapaba è entrata
nel circuito dei servizi di manutenzione e
gestione che apre, per le aziende edili di
tutta Italia, nuove prospettive per il futuro:
un futuro nel quale oltre alla edificazione
dell’opera l’azienda è responsabile della
sua gestione e del buon mantenimento in
un connubio pubblico-privato che stabilizza l’azienda in un trend di entrate prevedibili e garantisce il pubblico sui costi e sulla
qualità di gestioni complesse come quelle
dei servizi per la città.
Ma quello della gestione dei servizi non
è l’unico accordo tra pubblico e privato
che la Sapaba è riuscita a realizzare: è,
infatti, l’Oasi di San Gherardo l’opera più
riuscita di Sapaba in quest’ambito.
L’Oasi, che si estende per 68 ettari di terreno nei pressi di Palazzo de Rossi a San
Gherardo, comprende due zone umide:
l’anfiteatro calanchivo di San Gerardo e la
parete arenacea del Balzo dei Rossi.
L’area è stata interessata per un
decennio dalle attività estrattive della
Sapaba che, a fine lavori, ha provveduto
al restauro ambientale realizzando, nella
zona su cui avevano insistito i lavori, due
vasti bacini idrici, nei quali sono stati
impiantati alberi, arbusti e piante acquatiche.
Nell’Oasi Sapaba ha anche edificato
sentieri e capanni per il birdwatching al
fine di rendere l’area, oltrechè naturale,
anche fruibile dagli appassionati di natura.
Impianto di conglomerato bituminoso: cantiere
S.A.P.A.B.A. (loc. Pila in Comune di Sasso Marconi)
L’area, una volta completata è stata
ceduta dalla Sapaba al Comune di Sasso
Marconi, che la gestisce con finalità di
conservazione ecologica e di educazione
all’ambiente.
Accedono periodicamente all’Oasi,
infatti, visite guidate e gite scolastiche
interessate al tema della natura. Le particolarità che l’Oasi propone sono numerose: si possono osservare gli aspetti geologici e morfologici delle argille e del catino
calanchivo di San Gherardo e dei fossili
del Balzo dei Rossi, si può visitare il bosco
ripariale di salici e pioppi, si può scoprire
la vegetazione tipica del calanco con i
suoi prati aridi, si possono visitare i boschi
di caprino nero e querce e conoscere la
vegetazione della parete rocciosa.
Ma l’Oasi non riserva solo sorprese
botaniche ai suoi visitatori, la zona è infatti popolata di fauna selvatica tipica dell’ambiente e, dalle apposite postazioni, si
possono osservare gli arrivi ed i soggiorni
degli aironi, delle anatre, degli svassi e
delle folaghe.
Particolarmente preziosa, tra questi, è
la presenza del falco pellegrino e degli altri
rapaci che nidificano sulle pareti del Balzo
dei Rossi.
Oltre agli uccelli, poi, nell’Oasi Sapaba
vivono indisturbati e molte specie di animali tipiche delle colline, come le lepri, le
volpi, i caprioli ed i cinghiali.
Per il suo forte valore naturalistico l’Oasi
si colloca sul margine meridionale del sito
protetto “Boschi di San Luca e Destra
Reno” che fa parte della Rete Natura
2000, il sistema di aree protette
dell’Unione Europea.
Un’altra particolarità dell’Oasi, accuratamente conservata e ripristinata e punto
di interesse speciale per le visite scolastiche, è
il Cunicolo Romano, un acquedotto sotterraneo del I secolo d.C. che porta l’acqua fino a
Bologna.
L’accesso all’Oasi è consentito durante le
giornate di apertura tramite prenotazione presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Sasso
Marconi allo 051 843573 o consultando
www.comune.sassomarconi.bo- logna.it
L’Oasi Sapaba è gestita attraverso un progetto mirato al mantenimento della biodiversità
da Sapaba insieme alla società specializzata
Ecosistema: “La presenza dell’Oasi Sapaba –
aveva dichiarato Marilena Fabbri sindaco di
Sasso Marconi nel giorno dell’inaugurazione –
sul nostro territorio è un biglietto da visita turistico, che sottolinea la nostra attenzione alle
tematiche ambientali e per questo è una presenza di grande rilevanza culturale”.
Sopra: capanno per il bird watching
nell’“Oasi naturale S.A.P.A.B.A..
A lato: interno di capanno con pareti
in cristallo per vedere anche sotto
il livello dell’acqua nell’Oasi
naturale S.A.P.A.B.A.
GIGANT: 50 ANNI DI ALTISSIMA TECNOLOGIA
li acciai speciali ad altissima resistenza e le presse idrauliche di
nuova generazione, per la trasformazione della materia prima, sono i punti
chiave che definiscono e sottolineano
l’ambito operativo e la nuova filosofia produttiva della Gigant, società presente da
lungo tempo nel settore della lamiera con i
propri prodotti innovativi.
La casa bolognese, che proprio quest’anno compie i 50 anni di attività, ha iniziato la realizzazione di presse idrauliche
speciali, in grado di provare stampi di
grandi dimensioni per il mercato automobilistico e di realizzare “pre-serie” di pezzi
stampati pronti all’uso.
Per questa nuova sfida Gigant studia e
realizza una famiglia di macchine, prodotte su tipologie di potenze variabili da un
minimo di 4.000 kN ad oltre 25.000 kN,
caratterizzate da bancali portastampi
motorizzati di oltre 5 metri di lunghezza.
Caratteristica saliente di queste macchine, poi, è l’elevata versatilità.
Quest’ultima deriva dal fatto che le macchine presentano contemporaneamente
caratteristiche tipiche delle presse prova
stampi e caratteristiche tipiche delle presse da produzione.
Le esperienze fatte nel settore “automotive” sono innumerevoli ed ogni risultato
conseguito ha contribuito ai progressi ottenuti nel campo delle nuove ricerche con
obiettivi legati alla tutela dell’ambiente, alla
sicurezza ed alla prosperità economica.
Centrale, in questo settore, è il ruolo
G
della materia prima su cui è basato: la
lamiera. Ed è in funzione dei diversi tipi di
lamiera che vengono pensate e realizzate
le macchine da stampaggio.
La Gigant, in quest’ottica, ha realizzato
presse idrauliche denominate “Capolinea”
(da 20.000 - 25.000 - 30.000 kN., alimentare a loro volta altre 4-5 presse minori di
finitura) per stampare quella che viene definita lamiera speciale, cioè gli acciai ad altissima resistenza con effetto “Trip”
(Transformation
Induced
Plasticity).
Nell’ambito dell’industria automobilistica,
infatti, la riduzione del peso e il rispetto
delle nuove norme sulla collisione spingono
ad utilizzare acciai che presentino caratteristiche meccaniche altissime, pur conservando una formabilità elevata. Per soddi-
sfare
questi
requisiti è stata
elaborata
la
gamma di acciai
Trip, destinata a
pezzi strutturali e
di rinforzo. Tali
acciai presentano una capacità
di incrudimento
particolarmente
interessante,
che assicura loro
una buona attitudine alla distribuzione
delle
deformazioni e di
conseguenza
una buona stampabilità, determinando
anche le caratteristiche del pezzo e soprattutto il carico di snervamento, molto più
elevato rispetto al metallo non stampato.
Proprio su questi nuovi materiali che le
presse idrauliche della Gigant hanno
mostrato ottime performance nelle fasi di
stampaggio, confermando le aspettative
della clientela.
Le caratteristiche salienti delle nuove
macchine della Gigant sono:
- potenza regolabile di stampaggio, che
arriva fino a 30.000 kN a seconda delle
dimensioni dei particolari da deformare;
- molteplici effetti idraulici superiori ed
inferiori, oltre ai 2 basilari per l’imbutitura,
con diverse potenze e realizzati secondo
precisi studi di fattibilità sui pezzi stampati;
- doppie tavole portastampi motorizzate,
complete di cambio stampi rapidi, che
superano i 5.000 mm per permettere di
stampare particolari suddivisi su uno o più
matrici;
- velocità regolabili di stampaggio, per
alte produttività;
- cuscini premilamiera sempre più sofisticati e con plurieffetti, che presentano corse
di oltre 500 mm. e pressioni regolabili con
sistemi personalizzati ;
- software gestionali che controllano e
monitorizzano tutti le fasi di lavorazione,
offrendo all’utilizzatore la possibilità di interagire con la pressa attraverso grafici che
esprimono i risultati della sinergia “pressamatrice-lamiera”.
Un altro punto determinante per lo sviluppo della casa bolognese è sicuramente
identificabile nel settore del Service che,
nell’ambito della nuova organizzazione,
riveste un ruolo di primaria importanza
all’intero comparto degli utilizzatori di presse idrauliche .
Questa struttura che cura e controlla
anche i “service” esteri della casa madre,
opera con l’ausilio di una moderna flotta di
automezzi, attrezzati ciascuno per muoversi in piena autonomia, gode di un’ottima
preparazione tecnica e specifica nel settore delle presse oleodinamiche, avvalendosi
al proprio interno di uno staff operativo
continuamente aggiornato con la casa
madre, che le permette di essere costantemente al passo con le evoluzioni tecnologiche di Gigant Presse Idrauliche.
RAVAGLIOLI S.P.A. via Primo Maggio, 3, 40044 Pontecchio Marconi, Italy.
Tel. 051/6781511 Fax 051/846349
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 13
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Chloride Silectron, fondata nel 1965 (con sedi produttive in Cina, Spagna e Francia) dal 1988 fa parte del gruppo inglese Chloride
FARE IMPRENDITORIA ALL’INGLESE
n’azienda con una tradizione italiana
ed uno stile inglese, attenta all’innovazione, severa nei controlli e quotata in
borsa a Londra.
Questo è il profilo tracciato in breve di
Chloride Silectron, fondata nel 1965 da
Renato Taino, ingegnere ed imprenditore
bolognese ed acquisita nel 1988 dal gruppo
inglese Chloride. L’azienda, che produce
gruppi di continuità, ha mantenuto a
Bologna una parte della produzione, innovandola contemporaneamente con i settori
della ricerca tecnologica e dell’assistenza al
cliente, il tutto mescolando sapientemente
la cura inglese alla migliore tradizione italiana.
“Ciò che rende unica la nostra azienda è il
potenziale creato dalla gestione “all’inglese”
del lavoro e dal personale italiano che lo realizza – ci ha spiegato Giancarlo Battini l’amministratore delegato – una commistione di
conoscenze e controllo che ci fanno puntare sempre più in alto nella qualità dei servizi
offerti e nell’incremento del fatturato dell’azienda”.
Ma cosa sono i gruppi di continuità e qual
è il loro ambito di applicazione? Per capire il
ruolo dell’azienda Chloride è necessario
comprenderne delicatezza ed importanza
dell’utilizzo.
U
gruppi di continuità
adatti a qualsiasi esigenza, da quelli per
gli uffici a quelli per le
strutture ospedaliere
ed
aeroportuali:
“Esistono ambiti della
società pro-
Giancarlo Battini, Amministratore Delegato di Chloride Silectron
con sede in Comune di Castel Guelfo (Bologna)
I gruppi di continuità, detti anche UPS,
sono stabilizzatori di energia, macchine ad
altissima tecnologia, che “puliscono” l’energia che alimenta le produzioni industriali e di
servizi, i computer, i data center, le apparecchiature sanitarie. Pulire e stabilizzare l’energia elettrica in entrata di un sistema è tanto
più importante quanto più il sistema in questione non si può permettere interruzioni o
cali di tensione durante il lavoro e Chloride
Silectron lavora per questo producendo
duttiva che non possono fare a meno dei
nostri sistemi – continua Battini - parliamo
delle sale operatorie,
degli aeroporti, delle
banche e delle grandi
realtà di servizio
come quelli dell’alta
finanza e delle telecomunicazioni. Ne
esistono altri che
hanno imparato, nel
tempo, quanto i
gruppi di continuità
possano risultare utili
per migliorare la qualità del lavoro e la
sicurezza nella produzione”.
I gruppi di continuità di Chloride Silectron
garantiscono, grazie alla presenza nel sistema di batterie che fungono da accumulatori, un’erogazione costante dell’energia elettrica, anche in caso di mancanza di corrente, ed è questo uno degli aspetti salienti dell’offerta: “Mediamente i nostri sistemi coprono dai 15 ai 30 minuti di assenza di corrente elettrica - spiega Battini – perchè questi
sono i tempi necessari per l’avvio e funzionamento dei generatori di energia presenti
nei sistemi produttivi o di servizio in cui non
è permessa alcuna interruzione. La gamma
dei nostri prodotti comprende anche sistemi
che possono arrivare a coprire fino a 2-3 ore
di fornitura autonoma, ovviamente impiegando batterie di grandi dimensioni”.
Chloride Silectron non è solo azienda che
produce, ma è anche, aspetto rilevante,
azienda capace di gestire: “Abbiamo creato
ed implementato i nostri sistemi di assistenza al cliente pre e post vendita – continua
Battini – e siamo in grado oggi di gestire gli
UPS distanti in remoto, garantendo al
cliente una qualità della prestazione
sempre elevatissima attraverso la
punta di diamante dalle nostre innovazioni che è il servizio LIFE.net,
cioè il monitoraggio remoto e la telemetria dei gruppi di continuità. Un
vero e proprio dialogo con la macchina a distanza”.
Chloride Silectron infatti consiglia
ed indirizza il cliente sull’acquisto
più appropriato per l’uso, garantisce efficienza e precisione nei tempi
di consegna ed installazione, offre
un’assistenza post vendita 24 ore
su 24 ed arriva a proporre il noleggio delle attrezzature con contratti
di gestione completa che sollevano
il cliente da ogni preoccupazione.
“Gran parte del nostro impegno è
volto a migliorarci – spiega Battini –
siamo un’azienda quotata alla
borsa di Londra e questo significa
che il nostro trend deve sempre
essere in crescita. Il Gruppo
Chloride ha lasciato in essere tutto
il management storico dell’azienda
ma pretende in cambio un’alta cultura aziendale, anche perchè Chloride
è proprietà di molti piccoli azionisti scrupolosi ed attenti alla qualità dei propri investimenti. Fare imprenditoria all’inglese ha
significato per noi incidere in maniera forte
anche sul territorio, attraverso una richiesta
di adeguamento ai nostri ritmi ed ai nostri
parametri produttivi di tutto l’indotto. Un
lavoro intenso che ha dato grandi risultati”.
Oggi il gruppo Chloride vede attive come
sedi produttive, insieme a Bologna, diversi
stabilimenti in Cina, in Spagna ed in Francia,
ognuno dei quali è in collegamento con tutti
gli altri per la commercializzazione dei prodotti. Questo comporta, per l’azienda bolognese, una comunicazione continua con
tutto il mondo ed ordini in continua crescita,
dell’entità di decine di milioni di euro.
NEL CIRCONDARIO IMOLESE
150 AZIENDE A CASTEL GUELFO
astel Guelfo è immerso nella larga pianura bolognese
al limitare della Romagna, ad una trentina di chilometri ad est di Bologna, tra le Vie San Vitale a nord ed
Emilia a sud. Con i suoi 29 kmÇ e 3870 abitanti, è uno dei
più piccoli tra i dieci comuni del Circondario imolese, organo
di programmazione amministrativa con sede ad Imola, che
da pochi mesi ha ottenuto nuove funzioni dalla Provincia di
Bologna. La storia Di questo piccolo borgo si perde nel
Basso Medio Evo, quando intorno al 1300 il governo bolognese fece costruire un fortilizio difensivo per arginare le mire
espansionistiche della vicina Imola. Nel XV il territorio diventò
feudo della nobile famiglia bolognese dei Malvezzi che mantennero il loro, talvolta illuminato, dominio fino all’arrivo delle
truppe napoleoniche. Da allora la relativa lontananza dalle
rotte commerciali e dalle più importanti vie di comunicazione,
impedirono quello sviluppo produttivo che altre zone vicine
hanno conosciuto, lasciando l’agricoltura come unica fonte
di reddito per la quasi totalità della popolazione.
Alla fine degli anni ‘70, con la costruzione della A14 e del
casello autostradale di Castel San Pietro Terme, la localizzazione del territorio di Castelguelfo è diventata strategica e da
allora sono moltissime le aziende che hanno deciso di aprire
o spostare qui la loro attività. Oggi, presso la zona industriale, si contano circa 150 imprese con oltre 1500 addetti e produzioni che vanno dalla meccanica di precisione, alla lavorazione del legno; dall’attività di serigrafia alla produzione di
componenti elettronici di alta qualità. Da due anni alle attività
industriali si sono anche affiancate, con l’apertura di un’Area
Commerciale Integrata (ACI) con 9.000 mq di superficie,
numerose attività commerciali raccolte nel noto Castel Guelfo
Outlet, prossimo al suo completamento con ulteriori 15000
mq.
Questa crescita così vigorosa, ha catalizzato l’attenzione di
molte persone, soprattutto giovani, perlopiù provenienti da
Bologna, che hanno deciso di vivere a Castel Guelfo. In breve
tempo le diverse Amministrazioni che si sono succedute
hanno dovuto far fronte ad un aumento massiccio della
domanda di nuovi servizi.
C
14 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Dal 1926 Pizzoli di Budrio è lo specialista italiano delle patate che trasforma ogni anno novecentomila quintali del prezioso tubero
PATASNELLA, LA BUONA PATATA ITALIANA
uando un’azienda compie, e mantiene
nel tempo, una scelta di innovazione e
professionalità nel fare business è destinata ad incidere fortemente sul territorio che la
accoglie e sull’economia dell’intero Paese.
È questo il caso della Pizzoli, azienda di
Budrio nella provincia di Bologna, che per l’85%
delle proprie produzioni di alimenti surgelati a
base di patate, utilizza patate italiane.
La Pizzoli è azienda leader in Italia nel proprio
settore, è nata 80 anni fa proprio a Budrio, e da
allora, con l’incremento costante dei fatturati,
arrivati oggi a 45 milioni di euro annui, ha sostenuto l’agroalimentare di tutto il Paese: – dichiara Nicola Pizzoli la terza generazione della famiglia Pizzoli – Utilizzare patate italiane significa
avere maggiori costi rispetto all’acquisto del
prodotto importato, ma siamo convinti di questa scelta per garantire la qualità del prodotto: la
possibilità di lavorare con il tessuto produttivo
nazionale , consente all’azienda di mettere in
pratica tutta una serie di miglioramenti continui
sulla materia prima, che vengono trasferiti alla
qualità intrinseca dei prodotti finiti. Inoltre la fortunata conformazione geografica del nostro
Paese, consente il ritiro di prodotto appena scavato su un arco temporale di 9-10 mesi (da
Maggio a Dicembre) a dispetto dei soli 4 mesi
del NordEuropa (Luglio-Ottobre). E poi ci teniamo particolarmente ad influire positivamente
sull’economia agroalimentare del Paese”.
I risultati ottenuti dall’azienda negli anni dimostrano la validità della scelta: infatti la Pizzoli non
ha, oggi, competitor italiani nel suo settore ed
occupa il 23% della quota di mercato per i prodotti a base di patate ed un altro 10% con la
produzione in private label. L’indotto mosso da
questi livelli di produzione è notevole ed ha permesso un forte radicamento dell’azienda nella
realtà locale: “Le istituzioni della zona lavorano a
sostegno delle aziende come la nostra – ha
dichiarato Pizzoli – e possiamo ritenerci soddisfatti dal livello di competenza che le strutture
del territorio ci offrono. Certo, noi, in cambio
cerchiamo di dare molto: recentemente, ad
esempio, abbiamo confermato la scelta di voler
costruire la nostra nuova sede sempre qui a
Budrio e questo perchè crediamo nel futuro
della nostra regione”.
Le patate Pizzoli, però non provengono soltanto dall’Emilia Romagna, ma da tutto il territorio nazionale, che stando alle previsioni di mercato più accurate dovrebbe incrementare negli
anni a venire la quantità di colture dedicate a
questo prodotto: “L’Italia non è ancora un
Q
Nicola Pizzoli, esponente della terza
generazione della famiglia Pizzoli.Sopra
(a destra): linea di lavorazione delle patate
all’interno dell’azienda alimentare di Budrio
Paese tra i grandi consumatori di patate, ma la
cultura alimentare sta cambiando e molti nuovi
mercati si stanno aprendo – continua Pizzoli – e
credo che in futuro questo possa diventare uno
dei punti di forza dell’agroalimentare nazionale.
Coltivare patate non è facile come si potrebbe
pensare, si tratta di un prodotto delicato, che ha
bisogno di cure ed investimenti. Nello stesso
tempo però premia il produttore con una buona
marginalità”.
Sempre in linea con l’attenzione alla qualità,
poi, l’azienda offre spontaneamente ai suoi
clienti la tracciabilità del prodotto indicando su
alcune linee di prodotto, l’azienda agricola che
ha fornito la materia prima: “Anche questo a
garantire la qualità dei nostri prodotti – continua
Pizzoli – convinti che il cliente benefici delle
accurate informazioni che forniamo”.
Ma la Pizzoli non si lega al territorio soltanto
attraverso l’acquisto dei prodotti, ma anche
attraverso investimenti importanti nell’innovazione e nella ricerca. L’azienda, che trasforma ogni
anno 900mila quintali di patate e che vanta tra i
prodotti di eccellenza Patasnella, le patatine da
cuocere in forno, ha intrapreso da qualche anno
un rapporto con l’Università di Bologna, al fine
di sviluppare progetti di ricerca su prodotti e
processi. “– continua Pizzoli – Nel nostro settore la competizione viene da imprese multinazionali estere e dalla marca privata. Questo non ci
consente mai di abbassare la guardia e ci spro-
na continuamente a nuove proposte”. E la proposta che Pizzoli sta per lanciare sul mercato si
può certamente definire nuova ed innovativa. È
un prodotto che ancora non esiste su mercato
nazionale, ma che è destinato a diventare di
grande consumo nel futuro: frutta fresca surgelata, già pelata, tagliata e pronta da consumare.
“La ricerca è stata lunga e complessa – confer-
ma Pizzoli – dedicata a trovare il modo di ottenere un prodotto che una volta decongelato
mantenga tutte le caratteristiche di quello fresco, senza l’impiego di conservanti. Ce l’abbiamo fatta: la frutta fresca surgelata sarà la nostra
nuova sfida”. Il nuovo prodotto verrà lanciato sul
mercato entro il 2007 e sarà anticipato da un
ampio battage pubblicitario.
UNA SANA ALIMENTAZIONE
CON PATATE SELENELLA
a patata Selenella, arricchita di Selenio attraverso
una opportuna concimazione fogliare, senza alcuna modificazione genetica, è coltivata dai migliori
agricoltori professionisti della provincia di Bologna. Il
consumo di Selenella, già ricca naturalmente di
Potassio e vitamina C, con l’aggiunta di Selenio, in
buona parte carente nella dieta mediterranea, contribuirà ad aumentare la dose giornaliera di un minerale
essenziale alla salute umana. Qualsiasi forma di integrazione risulta più efficace, e senza alcun rischio di
sovradosaggio, se effettuata attraverso l’uso di alimenti naturali quali appunto la patata.
Il Consorzio delle Buone Idee è assistito da un
Comitato Scientifico altamente qualificato, formato da
Docenti dell’Università di Bologna che garantiscono
come un normale consumo di patate arricchite al
Selenio (300/400 g al giorno), nell’ambito di una alimentazione equilibrata, consente di raggiungere, con
maggiore facilità, l’introduzione giornaliera di Selenio
raccomandata (L.A.R.N. 1996). Gli antiossidanti quali il
Selenio sono in grado di contrastare i radicali liberi,
che in alcune condizioni di stress fisico o nella fase di
maturità e invecchiamento creano il così detto “danno
ossidativo”, che può essere contrastato con alimenti
ad alto contenuto di antiossidanti, come appunto
Selenella: un aiuto in più dalla natura!
L
D.O.C. SRL: IL GUSTO E LA QUALITÀ TUTTO IN UNA CIALDA
.O.C. srl è una affermata
realtà nell’universo produttivo emiliano romagnolo.
Nata a Castel San Pietro Terme
nel 2000 grazie all’intuizione di
Paolo Emiliani (responsabile vendite e acquisti) e Roberto Zagolin
(responsabile produzione) e dalla
lungimiranza a credere nell’intuizione di Giovanni Melonari, nel
giro di pochi anni si è ritagliata un
ampio spazio nella produzione e
distribuzione di cialde per caffè e per infusi a livello italiano ed europeo.
Per l’Italia i punti di distribuzione si trovano a
Siena, Firenze, Bologna, Rimini, Modena,
Cuneo, Reggio Calabria e San Benedetto del
Tronto mentre oltre confine l’azienda è presente
in Polonia, Ungheria, Romania, nella Repubblica
Ceca e in Gran Bretagna.
Un successo confermato sempre di più dall’alta qualità dei prodotti che si confezionano nello
stabilimento di via Emilia Ponente 380/C. La
D.O.C. produce e realizza cialde per Caffè
espresso con 3 diverse miscelazioni: Espresso
D
Italiano (una corposa miscela di selezionalti caffè
Robusta), Miscela Brasile (composizione gentile
e fresca di caffè brasiliani) e Miscela Oro (una raffinata miscela composta per il 75% di caffè
Arabici e per il 25% di caffè Robusta). Ma anche
per Caffè decaffeinato (una ricetta esclusiva
creata per coniugare il gusto classico dell’espresso senza gli effetti della caffeina), Caffè
con cioccolato (mix di sicuro effetto tra caffè ed
aromatiche sfumature di cacao) e per l’Orzo
(ottenute con miscela di orzi tostati provenienti
dai migliori raccolti italiani ed israeliani). Tutti prodotti, questi, creati con miscele selezionate e
certificate provenienti da Paesi di antica e rino-
mata tradizione produttiva quali
Indonesia, Africa e Sud America.
Per quanto riguarda la produzione di infusi, per la quale vengono utilizzate materie prime garantite da un rapporto di collaborazione con un’azienda leader mondiale nella distribuzione di prodotti erboristici, troviamo The e The al
limone, Camomilla, Tisane dopo
pasto (realizzate utilizzando anice,
frutti verdi, finocchio e scorze di
arancio), per la notte (con camomilla setacciata,
fiori d’arancio, fiori e foglie di malva), ai frutti di
bosco (composta da karkadè, mela, mirtillo,
ribes nero, sambuco e scorze di rosa canina) e
per il risveglio (con ginseng, fiori di karkadè e
resina di cannella di ceylon).
Oltre alla produzione in proprio di queste fresche e gustose miscele la D.O.C. srl lavora
anche per conto terzi realizzando linee di prodotto personalizzate da layout, miscelazioni e fragranze consegnate dal committente.
Per maggiori informazioni: www.doc-caffè.it Tel. 051.948555
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 15
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
RAVAGLIOLI: DAL 1958 LEADER
MONDIALE DELL’AUTOATTREZZATURA
n catalogo completo e di produzione
interamente italiana. Questa è la proposta unica che il Gruppo Ravaglioli,
una delle maggiori aziende a livello mondiale nel settore dell'autoattrezzatura, mette a
disposizione dei propri clienti dal 1958.
Dalle macchine per il sollevamento per le
vetture e per i veicoli commerciali, alle
attrezzature per la diagnostica, dalla strumentazione elettronica al servizio pneumatici tutti i prodotti Ravaglioli sono frutto di
una ricerca ed un’esperienza consolidata
nel settore dell’autoriparazione e dell’attenzione alla qualità che l’azienda nata e cresciuta in “terra di motori” sa garantire << In
Europa è il primo costruttore di ponti sollevatori e fra le maggiori aziende nella produzione di attrezzature da gommisti e per la
diagnostica - con una distribuzione in tutte
le parti del mondo testimoniando così la
specializzazione e importanza raggiunta in
questo settore>>.
Fondata nel 1958 da Ravaglioli, piccolo
imprenditore pieno di estro e fantasia, la
ditta si è affermata in pochi anni producendo attrezzature per l’autoriparazione.
Da azienda di piccole dimensioni la
Ravaglioli è diventata oggi un Gruppo societario che mantiene la sua sede principale a
Sasso Marconi in provincia di Bologna,
dove si è stabilita nel 1981, ed in altre quattro sedi sul territorio: nel 1997 è stato
costruito il nuovo stabilimento di Ostellato
(FE) , su un area di 60.000m2; dal 1990 è
stata effettuata un'importante ristrutturazione dello stabilimento di Pontecchio, che
sorge su un'area di 80.000m2; dal 1998 è
operativa una ulteriore unità specializzata
nella produzione di assetti ruote e linee di
revisione, con sede a Trana (TO) su un area
di 10.000 m2 e, più recentemente, si è
aggiunto alla struttura produttiva uno stabilimento in provincia di Reggio Emilia, specializzato nella progettazione e produzione di
smontagomme top di gamma e accessori
per servizio pneumatici.
Il gruppo Ravaglioli impiega attualmente
560 dipendenti e, nell’ottica di un forte
miglioramento del trend produttivo, sono
stati effettuati notevoli investimenti per
aumentare gli standard qualitativi come l'installazione di robot per la saldatura, moderni sistemi di taglio lamiere, e centri di lavoro.
Negli anni, il Gruppo Ravaglioli ha confermato la sua scelta di puntare all’innovazio-
U
PELLICONI: DA 70 ANNI QUALITÀ NEI TAPPI
E CHIUSURE PER IMBOTTIGLIAMENTO
DAL 1945 GRUPPO
CAMST TRA STORIA
E INNOVAZIONE
essant’anni di storia al servizio
della ristorazione di qualità. Il
gruppo Camst rappresenta
oggi in Italia uno dei principali gruppi
per il settore della ristorazione sia collettiva che commerciale. Un’azienda
leader (10mila dipendenti, 700milioni
di euro di fatturato con 75milioni di
pasti erogati, 15 società controllate e
15 marchi presenti sul mercato) che
ha saputo coniugare il modello ed i
valori cooperativi con la necessità
imprenditoriali di un mercato in continuo cambiamento.
Attraverso una precisa strategia di
diversificazione il Gruppo Camst è
oggi presente a 360 gradi in tutti i
segmenti della ristorazione: da quella
aziendale e scolastica, alla sanitaria.
Inoltre l’azienda offre servizi nell’organizzazione di ricevimenti (Party), nell’emissione di buoni pasto (con la
S
ne investendo il 5% del fatturato per l’adeguamento tecnologico e, fin dal 1990, il 3%
del fatturato nel settore della ricerca e sviluppo. Si tratta di percentuali al top della
categoria, nel settore dell'autoattrezzatura.
Sempre del Gruppo fanno parte altre tre
società commerciali che hanno sede in
Spagna a Tarragona, in Germania vicino a
Monaco e in Francia nei pressi di Parigi:
tutte si occupano della distribuzione dei
prodotti in tutto il mondo. Giappone, Africa,
Medio Oriente, Stati Uniti e America Latina
sono i mercati di massima espansione dei
prodotti Ravaglioli, oltre ai consolidati mercati europei. Leader da anni nel mercato
italiano, poi, l’azienda ha visto uno sviluppo
costante della propria espansione commerciale all'estero, fino a raggiungere,oggi, una
quota export di oltre il 70%, con la presenza in oltre 120 Paesi del mondo.
Ravaglioli ha mantenuto il proprio nome
in onore del suo fondatore e come garanzia
di una qualità e di un’affidabilità di prodotto,
immutata nel tempo, che si sposa sapientemente alla ricchezza dell’offerta che,
unica sul mercato italiano, propone un
catalogo completo di ogni attrezzatura
necessaria oltre alla possibilità di progettare
ed allestire una nuova officina assolutamente completa.
Il Gruppo Ravaglioli oggi non offre, però,
solo prodotti: consolidata ed importante è
infatti anche la capillare e veloce rete di
assistenza che l’azienda offre ai suoi clienti
per qualsiasi problema si presenti nella fase
post vendita. Per favorire lo sviluppo di questo servizio i distributori del prodotto ed il
personale da loro impiegato possono accedere a corsi di lingua completamente gratuiti realizzati dall’azienda al fine di favorire
ed agevolare le importanti fasi di assistenza.
La certificazione ISO9001, ottenuta nel
2000, conferma l'impegno costante di
Ravaglioli per offrire un prodotto di alta qualità e un supporto ben organizzato ai propri
clienti.
controllata Day Ristoservice) e commerciale. In quest’ultimo segmento di
interesse, che costituisce circa il 30%
della propria attività, Camst ha sviluppato specifici modelli di servizio proponendosi con forme estremamente
innovative, affiancate alle forme classiche del ristorante e dello snack bar.
Dall'Emilia Romagna, storica sede
del gruppo, inizia la propria espansione negli anni '70. Prima espandendosi verso il Piemonte e il Veneto, poi
all’interno della Repubblica di San
Marino, la Toscana, il Lazio, la Liguria,
il Friuli Venezia Giulia e le Marche. Un
lungo percorso fatto di successi e
riconoscimenti che ha recentemente
portato l’azienda Bolognese a coprire anche la Lombardia. Oggi Camst
è in grado di soddisfare la domanda
di ristorazione di gran parte del territorio del Centro-Nord Italia.
Maggiori informazioni sul gruppo:
www.camst.it
Da sinistra: Pierluigi Garuti, direttore generale della Pelliconi; Marco Checchi,
presidente della Cevolani SpA, Gerardo Napoli, direttore generale della Cevolani.
ondata nel 1939 ad Ozzano,
Pelliconi è oggi un Gruppo internazionale leader nella produzione di
tappi e chiusure per l'imbottigliamento.
Tre impianti di produzione: due in Italia, a
Ozzano (Bologna) e Atessa (Chieti) ed uno
a Taastrup, vicino a Copenhagen in
Danimarca, filiali estere ed una rete di vendita e di distribuzione che si estende in
tutto il mondo, hanno permesso al gruppo
bolognese di affermarsi come il più grande produttore e il più grande esportatore
di tappi corona a livello mondiale. La Pelliconi Spa grazie a
questa sua pluridecennale esperienza e qualità
certificata vanta collaborazioni con
le più grandi
aziende
del
beverage internazionale.
Performance
positive che trovano
ancora oggi importanti
spazi di crescita e sviluppo.
A delineare le nuove direzioni
di sviluppo dell’azienda è lo stesso
General Manager, Pierluigi Garuti.
“Grazie ad un ininterrotto programma di
investimenti resi possibili anche dalla
costante e rinnovata fiducia della clientela,
il Gruppo conosce da oltre dieci anni un
continuo trend di crescita in un mercato
sostanzialmente statico. Crescita che oggi
– per l’ing Pierluigi Garuti – deve continuare allargando i propri orizzonti; i grandi
F
clienti multinazionali considerano Pelliconi
un partner a livello mondiale e per questo
dobbiamo essere in grado di cogliere
opportunità di espansione su tutti i mercati, soprattutto quello extra-europei.
L’attuale presenza Pelliconi si estende già
su oltre 100 paesi sui cinque continenti
però i nostri obiettivi di sviluppo prevedono un aumento importante della presenza
sui mercati del Nord America, dell’Africa e
del Medio Oriente. I relativi piani di sviluppo sono già in fase avanzata di definizione; oltre al mantenimento di elevati
standard qualitativi tali obiettivi
saranno raggiungibili attraverso
piani di miglioramento continuo che riguardino non
solo l’efficienza degli
impianti produttivi ma
anche quella dei processi gestionali interni.
Siamo coscienti del
fatto che gli obiettivi
che ci prefiggiamo nel
nostro piano strategico
di sviluppo siano molto
ambiziosi, soprattutto se si
considerano le difficoltà rappresentate da
una concorrenza estremamente agguerrita e per nulla disposta a farsi sopraffare;
queste sfide però sono estremamente stimolanti e l’entusiasmo e la professionalità
con cui tutta la struttura Pelliconi le sta
affrontando sono i migliori presupposti per
il conseguimento dei risultati attesi.
Efficienza per vocazione
dal 1919
La nostra storia, la nostra cultura
imprenditoriale, il nostro impegno
sono dimostrazione della volontà di
contribuire alla crescita dei nostri clienti
con un servizio puntuale ed efficiente
orientato a solide partnership.
Francesco Berardi
Giovanni Berardi
Via Emilia Ponente, 380 /C
40024 Castel S. Pietro Terme (BO)
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SERVIZIO KAN BAN
16 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
IMA CHIUDE IL 2006 IN FORTE CRESCITA GLI ANTENATI
E PREVEDE UN NUOVO ANNO POSITIVO N
l Consiglio di Amministrazione di
IMA S.p.A., leader mondiale
nella produzione di macchine
automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, si è riunito il 14
febbraio per esaminare i dati preliminari consolidati dell’esercizio
2006.
I ricavi del Gruppo IMA al 31
dicembre 2006 hanno raggiunto i
425,2 milioni di euro (398,8 milioni
al 31 dicembre 2005), evidenziando una crescita del 6,6% rispetto
all’esercizio precedente. L’utile
operativo (EBIT) è salito a 53,4
milioni di euro (35,6 milioni nel
2005) e il margine operativo
lordo a 65,5 milioni di euro (49,2
milioni nel 2005). In forte crescita
anche il risultato prima delle
imposte che ha raggiunto i 46,5
milioni di euro (28 milioni nel 2005)
e il risultato netto di periodo
salito a 24,8 milioni di euro (13
milioni nel 2005).
Il portafoglio ordini consolidato al 31 dicembre 2006 ha raggiunto i 192 milioni di euro (164
milioni al 31 dicembre 2005), in
crescita del 17,1%.
Per l’esercizio 2007 si prevedono ricavi per circa 450 milioni di
euro e un margine operativo
lordo di circa 71 milioni di euro.
Nel commentare i risultati preliminari
dell’esercizio
2006
Alberto Vacchi, Amministratore
Delegato di IMA, ha dichiarato:
“si chiude un anno molto positivo
e ricco di novità per il Gruppo
che ha messo a segno un forte
incremento dei margini e del portafoglio
ordini
consolidato
(+17,1%).
Bene anche i ricavi che hanno
evidenziato una crescita del 6,6%
a fine 2006.
La netta ripresa delle vendite
verso l’industria farmaceutica,
che rappresenta più dell’83% del
giro d’affari di IMA, le azioni intraprese per il miglioramento della
I
marginalità delle macchine ed
una migliore efficienza organizzativa sono alla base dell’ottima
performance del Gruppo.
Nel corso del 2006 abbiamo
portato avanti una precisa strategia che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati e che ci consente di
essere fiduciosi nelle prospettive
di crescita del Gruppo per il
nuovo anno, confermate anche
dall’acquisizione ordini del mese
di gennaio.
Nel 2007 continueremo ad
investire nella ricerca: la focalizzazione su di un Responsible
Packaging, con particolare riferimento alla sicurezza e alla tracciabilità del prodotto confezionato - ha concluso Alberto Vacchi costituisce uno dei nostri obiettivi primari”.
Sopra:
Infine, il nuovo assetto organizparticolare di
zativo
di IMA vede la nomina di
una macchina
Andrea
Malagoli a Direttore
blisteratrice
Generale, andando a ricoprire
per il settore
l’incarico assunto temporaneafarmaceutico.
Sotto:
mente nel febbraio 2006 da
(a sinistra)
Alberto Vacchi, Amministratore
Alberto Vacchi, Delegato del Gruppo. Membro
amministratore della famiglia Vacchi, Andrea
delegato di
Malagoli è Consigliere con poteri
IMA; (a destra)
di IMA S.p.A. e ha ricoperto l'incaAndrea
rico di Direttore Amministrazione,
Malagoli,
nuovo direttore Finanza e Controllo del Gruppo a
generale di IMA partire dal 1996.
Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per
il confezionamento di prodotti farmaceutici e di tè in sacchetti filtro. Il Gruppo conta circa 2.700 dipendenti, di cui oltre 1.100 all’estero, e si avvale di 15 stabilimenti di produzione in Italia, Germania, Regno Unito,
Spagna, Stati Uniti, India e Cina. IMA ha un’ampia rete commerciale, che consiste di 9 filiali con servizi
di vendita e assistenza in Francia, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Cina
e Thailandia, uffici di rappresentanza nei paesi dell'Europa centro-orientale e più di 50 agenzie che coprono in totale oltre 70 paesi. La Società è inoltre impegnata in 2 joint-venture di produzione ed assistenza
tecnica in Cina. Nel 2005 IMA ha concluso un accordo di joint-venture con il Gruppo spagnolo Telstar nel
settore degli impianti di liofilizzazione per l’industria farmaceutica. Nel 2006 IMA ha acquisito l’intero pacchetto azionario di VIMA Impianti S.r.l., società attiva nelle macchine per la movimentazione di prodotti
farmaceutici in polvere. IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 ed è nel segmento STAR dal
2001. Fanno parte del Gruppo le seguenti società che operano nei settori farmaceutico e cosmetico:
Co.ma.di.s. S.p.A., IMA Kilian GmbH & Co. KG, Nova Packaging Systems Inc., Precision Gears Pvt Ltd.,
Swiftpack Automation Ltd. Per ulteriori informazioni, visitate il sito: www.ima.it
el 1907 la casa Zanichelli si trasforma in Società anonima per
azioni: sono trascorsi 41 anni
da quando Nicola Zanichelli si è trasferito da Modena a Bologna ed ha
acquistato l’antica libreria Marsigli e
Rocchi, e 23 anni da quando ha trasferito la tipografie in Corte de’
Galluzzi, dietro S. Petronio. E sempre
nel 1907 gli eredi di Giosuè Carducci
concedono alla Zanichelli il diritto
esclusivo di pubblicare lettere edite ed
inedite del poeta. Intorno al 1903
Felice Galluppi (Calzaturificio Bolognese) introduce per la prima volta
una macchina che compie alcune
operazioni sino allora fatte a mano; nel
1909 per iniziativa di Orfeo Pederzoli,
che prende come socio Cesare
Donati, nasce la prima fabbrica di calzature. Emblematica è la vicenda della
Calzoni. All’origine una bottega artigiana della quale è titolare, all’età di 23
anni, Alessandro Calzoni (1807 –
1855) che, nel 1834, costruisce una
filanda a vapore. Dopo un viaggio di
aggiornamento e di istruzione a
Torino, punta sul rinnovamento della
meccanica agricola, produce le parti
in ferro di aratri. Nel 1907, la Calzoni,
pur continuando a produrre macchine
agricole e molitorie, inizia, prima in
Italia, la costruzione di turbine idrauliche. Originari di Sacerno, i Maccaferri
sono fabbri da secoli, sicuramente dal
‘500. Nel 1869 Raffaele con la sua
fucina da fabbro si trasferisce con
tutta la famiglia a Lavino, una frazione
del Comune di Zola Predosa; nel 1879
apre a Gesso una Officina da Fabbro.
L’inizio delle Officine Maccaferri si ha
quando vengono costruiti a Zola
Predosa due capannoni nei quali vivono e lavorano con le loro famiglie
anche i due figli di Raffaele, Angelo e
Luigi. Luigi, la mente “industriale” della
famiglia, introduce innovazioni, promuove l’espansione della fabbrica
installando, tra l’altro, la trafileria, inventa i gabbioni per sistemare un tratto
della strada che porta a Calderino. Nel
1907 nascono le Officine Maccaferri &
Pisa, nel 1910 la Maccaferri apre una
succursale a Grenoble per la produzione dei gabbioni, nel 1913 una nuova
fabbrica a Napoli: la grande avventura
è cominciata.
IMMAGINI DI IERI
Immagini pubblicitarie
dei primi anni
del Novecento
di aziende bolognesi
protagoniste dello
sviluppo industriale
di Bologna:
“La Pasticca del Re
Sole” e “Idrolitina”
della Gazzoni; i liquori
della Buton e della
Sarti, conosciuti in
tutt’Europa e la
cioccolata Majani
di cui venivano riforniti
tutti i sovrani europei
del tempo.
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 17
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
INDUSTRIALTECNICA SPA:
“FINI AIR CENTER”: IL 26 MARZO
DAL 1971 SOLUZIONI PER
A BOLOGNA SOLUZIONI PER
LA TRASMISSIONE MECCANICA
L’ARIA COMPRESSA
In basso
da sinistra:
Barbara
Goldoni,
Nicola
Gozza e
Giuseppe
Indelicato
he dire di un’azienda che da
sempre si contraddistingue
p e r c re s c i t a , c o n t i nuo rinnovamento e qualità del
servizio offerto ai propri clienti?
Industrialtecnica Spa nasce nel 1971, dall’esperienza e
dalle competenze maturate sul campo da due imprenditori
bolognesi.
Nel 1999 entra a far parte del del gruppo Minetti, società con
sede a Bergamo, anch’essa nata come tipica PMI di stampo
padronale, oggi affermata realtà di stampo manageriale, attiva
nella distribuzione di soluzioni tecnologiche nel campo della
meccanica.
Industrialtecnica opera nel settore della componentistica
per la trasmissione meccania e offre il proprio servizio di distribuzione in diversi ambiti industriali, vantando un’ampia
gamma di prodotto e accordi di distribuzione in esclusiva con
prestigiose aziende manifatturiere.
Avvalendosi di un rinvigorito staff manageriale, della presenza di un solido gruppo coinvolto nell’azionariato societario,
l’azienda basa il proprio successo sulla centralità del cliente,
che da sempre costituisce il riferimento principale per soci,
dipendenti e fornitori.
Dopo oltre 35 anni di storia, l’azienda si colloca oggi tra le
leader di mercato. Grazie ad un passaggio generazionale
avvenuto qualche anno fa, Industrialtecnica ha mantenuto fede
al proprio posizionamento di mercato, rispettando valori e missione definiti dai soci fondatori. Continuità e coerenza sono
state le determinanti di questo passaggio e il mercato ha risposto in maniera positiva, premiando l’azienda con risultati a dir
poco soddisfacienti.
L’ingresso nel Gruppo Minetti ha permesso ad
Industrialtecnica di dare maggiore supporto hai progetti azien-
C
dali già avviati e di partecipare alle nuove sfide
lanciate dal mercato. La presenza del Gruppo ha
consentito un costante e progressivo rinnovamento aziendale, garantendo ad Industrialtecnica
di acquisire nuove quote di mercato, di aumentare il livello di competitività e diventare un solido
riferimento per alcune migliaia di aziende clienti, di
medie e piccole dimensioni.
Alla luce delle crescenti richieste di mercato,
Industrialtecnica, oltre a proporsi di continuare a
rappresentare uno dei riferimenti più prestigiosi del
settore per tutto il bacino dell’ area Bolognese,
ha lanciato un piano di ampliamento dell’area di
copertura, che prevede l’allargamento del servizio
di distribuzione a tutti i territori della Romagna. Il
piano, che ha già gettato le prime basi, prevede il
coinvolgimento di nuove risorse umane e il perfezionamento dell’apparato logistico-distributivo,
con lo scopo di garantire il miglior livello di servizio anche nelle aree più remote rispetto al centro
di immagazzinaggio di Bologna (Calderara di
Reno).
l 26 marzo, a Bologna, FINI spa presenta il programma Fini Air Center: una
moderna e strutturata rete di vendita,
consulenza ed assistenza che copre tutto
il territorio nazionale, e che riunisce sotto il
proprio ombrello i più qualificati centri
assistenza Fini.
L’obiettivo è creare un network di “consulenti dell’aria compressa” che diventi il
naturale punto di riferimento per tutto il
vasto mercato delle industrie italiane per
ogni esigenza che riguarda la generazione
dell’aria, il suo trattamento (essiccatori, filtri, scaricatori, etc.) e la distribuzione (raccordi e linee d’aria).
Tra le finalità del Programma vi è anche
la qualificazione dei Centri affiliati attraverso un’articolata gamma di attività per l’accrescimento professionale (formazione,
aggiornamento, know-how tecnologico) e
commerciale (ad esempio, strumenti specifici per la vendita e la promozione) fatti-
I
vamente utili per fornire un servizio adeguato al Cliente finale.
La giornata sarà molto intensa dal
punto di vista formativo, poiché, oltre
all’esposizione della strategia e degli
obiettivi del Programma, verranno anche
presentati in anteprima i nuovi prodotti, tra
cui il ROTAR TERA, compressore rotativo
a vite dalla potenza fino a 160 kW.
Il progetto Fini Air Center verrà ampiamente pubblicizzato con una massiccia
campagna stampa sulle riviste tecniche
dei settori di pertinenza e con un’intensa
attività promozionale, che utilizza sia i
mezzi classici che quelli multimediali.
Infatti, è stato inoltre creato un sito web
specificamente dedicato (www.finiaircenter.org, on line da fine marzo) dove si
potranno rintracciare i Fini Air Center più
vicini e dal quale sarà possibile attingere
tutte le informazioni relative ad ogni
Centro Assistenza.
Si tratta di un programma nel quale
l’Azienda ha investito notevolmente in termini tecnologici economici e professionali, e nel quale ha riversato tutta la passione e la competenza che l’hanno portata
alla posizione di eccellenza produttiva e di
leadership commerciale nel settore “professional”, riconosciuta a livello internazionale.
DA 75 ANNI TAMBURINI A BOLOGNA
a ditta "A.F. Tamburini" è nel cuore del centro storico di
Bologna, città famosa nel mondo per la sua cucina, ma
soprattutto per i suoi insaccati, la mortadella, i tortellini,
i sapori potenti e intensi. Una cucina definita, al di qua della
odierna "demonizzazione" del termine, "grassa".
"Grave", secondo l’Artusi, "perché il clima così richiede; ma
succulenta, di buon gusto e salubre, tanto è vero che colà le
longevità di ottanta e novant’anni sono più comuni che altrove".Tra i massimi custodi di tanta fama vanno considerati i
"salsamentari", gastronomi da banco, di cui Tamburini è stato tra gli interpreti più fedeli e generosi e
della cui Società di mutuo soccorso, fondata nel 1876, Giovanni Tamburini è Presidente. L’evoluzione
della specie ha, per così dire, spostato gli interessi e il raggio d’azione dell’ultimo Tamburini, Giovanni,
verso direzioni e luoghi gastronomico-culturali vari e diversificati: il Bistrot (di lettura) diurno veloce e di
qualità (Velocibò), l’Accademia dei Notturni, luogo canonico per riunioni conviviali di tradizione (nozze,
riunioni Lyons, convegni) ma anche, da alcuni anni, eventi gastronomico-culturali di eccellente livello,
fantasia e di travolgente successo e simpatia, il Down-Town Cafè, MenSA, etc.
Ieri. Gli otto fratelli Tamburini giunsero a Bologna da Baricella nel 1907 e, guidati dalla sorella maggiore, furono presto avviati al mondo della salsamenteria, in quegli anni settore cruciale dell’economia
e della "cultura" emiliana. I fratelli Angelo e Ferdinando Tamburini, recentemente scomparsi ultranovantenni, lavorarono fino al 1932 da garzoni presso la bottega del vecchio Benni, da decenni punto
di ritrovo dei gourmet dell’epoca. Fu in quell’anno che l’ultimo Benni, riponendo incondizionata fiducia nelle capacità tecniche ed imprenditoriali dei due giovani garzoni, cedette loro il negozio. La scuola di Benni, ma anche la scuola, di mestiere e di vita, dei fratelli maggiori Antonio e Carolina ebbero
tutte un ruolo nella nascita della "dinastia" dei salsamentieri Tamburini. Angelo, "uomo forte e rude",
grintoso e attentissimo agli aspetti materiali, assunse la conduzione della salumeria, affiancato da suo
fratello Ferdinando - padre di Giovanni - "autentico gentleman, tranquillo, signorile, disponibile ai con-
L
tatti col pubblico". Insostituibile fu, per oltre quaranta anni, il ruolo della sorella Maria, "implacabile
organizzatrice", recentemente scomparsa a ottantanove anni. Maria, vera "arzdora", reggitrice della
famiglia, era la più attenta ai conteggi, ai lavori quotidiani, una specie di "battitore libero", figura professionale, come usa dire Giovanni Tamburini, non contemplata dai moderni trattati di management
aziendale.
Oggi. Nel 1973 Giovanni, figlio di Ferdinando, entra in azienda e, come si direbbe oggi, con lui
entra "aria nuova in cucina". Una laurea in Economia e commercio (1972, a 21 anni, con il giovane
Romano Prodi), un occhio alla tradizione e al "nome" da mantenere lustro come sempre, un occhio
alla "cultura", gastronomica e non solo. Giovanni rileva l’azienda nel 1977, a 26 anni, carico di entusiasmo e con un curriculum di studi e di vita che comprendeva altre culture e altre passioni, oltre quelle aziendali generali e di settore: la musica (jazz, rock e blues), la letteratura, lo spettacolo, lo sport,
l’amore per Bologna. Non solo hobby, ma fattori "culturali", in taluni casi raffinati e "azzardosi", da utilizzare per dare un senso nuovo, un’impronta del tutto personale alla sua attività imprenditoriale. Pur
nell’ossequio alle "impronte" e alle intuizioni familiari, che avevano guadagnato alla ditta Tamburini
fama e rispetto ben oltre i confini di regione e di settore, Giovanni intraprese un’azione di rinnovamento, graduale nel tempo, ma radicale nei risultati. In venti anni la gastronomia da banco si è ramificata
in iniziative e settori che meglio potevano trarre frutto dalle componenti non tecniche della cultura di
Giovanni Tamburini: l’Accademia dei Notturni e il Premio Ghostbusters, il Bistrot di lettura, il Down
Town Cafè, MenSA.Prima di tutto, l’azienda madre. Il primo a essere "curato" fu il prodotto che nei
secoli era stato esclusiva dei salumieri bolognesi, il tortellino. Per ragioni di adeguamento alle rinnovate norme igienico-sanitarie, per esigenze di commercializzazione extralocale ed extraregionale (ed
extranazionale), per esigenze di marchio, nascono i tortellini "Tamburini" tipici, potremmo dire d.o.c.,
nella loro caratteristica confezione a cassetta di cioccolatini, riconoscibili - e riconosciuti - in tale confezione, in mezzo mondo, quel mezzo mondo, beninteso, che ama le buone cose.
Tamburini è tuttora un “must”, con i suoi prodotti da banco, i suoi dieci prodotti basilari della rosticceria e i suoi 140 prodotti da cucina, elaborati quotidianamente sui fornelli e nei laboratori dalla sua
affiatatissima squadra.
18 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
A Granarolo dal 1935 la Malossi SpA esporta in sessanta paesi
FARMAC ZABBAN:
DISPOSITIVI MEDICI DAL 1895
MALOSSI PER SCOOTER E MOTO
azienda Malossi
S.p.a. è stata fondata nel 1930 da
Armando Malossi, nato a
Granarolo dell’Emilia nel
1905da una famiglia di
agricoltori, ultimo di nove
fratelli.
Fin
da
ragazzo
Armando dimostra un
grande interesse per la
meccanica ed i motori e,
per migliorare le sue
conoscenze, inizia la sua
attività lavorativa prima in
aziende metalmeccaniche bolognesi
e, in un secondo tempo, a Milano.
Nel capoluogo milanese lavora presso gli stabilimenti della Caproni,
un’azienda allora all’avanguardia nel
settore aeronautico ed al suo ritorno
a Bologna trova impiego negli stabilimenti dei F.lli Maserati, costruttori di
auto da corsa.
Il suo carattere forte ed intraprendente lo induce ad iniziare un’attività
in proprio come artigiano riparatore
di moto e biciclette, nonché costruttore di queste ultime.
Nel 1946 il figlio primogenito Ugo
entra a far parte dell’azienda assumendone la direzione generale nel
1957. Sarà proprio Ugo Malossi a
mettere in atto la svolta che cambierà completamente il volto dell’azienda passando dalla semplice riparazione alla
costruzione di parti speciali per moto iniziando la
produzione della prima
delle 76 linee di prodotti
che oggi l’azienda può
vantare,
ovvero
gli
accessori per carburatori: i filtri aria ed i collettori
di aspirazione maggiorati
atti al potenziamento dei
motori.
Nel 1969 è la volta del
secondogenito Sandro
che assume la direzione
L’
Marketing dell’azienda e si occupa
della supervisione di tutte le manifestazioni sportive.
Nel 1986 Andrea ed Alessandra
Malossi, figli di Ugo e nipoti del fondatore, entrano a far parte del
Consiglio di Amministrazione con
incarichi di responsabilità: Andrea
assume la direzione tecnica ed
Alessandra la direzione commerciale.
La leadership della Malossi s.p.a.
nella produzione di parti speciali
racing per scooter e moto ha le sue
basi in diversi fattori: l’esperienza
che nasce da settant’anni di attività
ininterrotta, la forte passione per la
moto che accomuna senza soluzione di continuità tre generazioni di
questa famiglia e, infine, un unico
imperativo assoluto: la
qualità e la tecnologia
prima di tutto!
Il motto di quest’azienda si riassume
in poche parole: migliorare sempre! Il punto di
forza della Malossi
s.p.a. è essere riuscita
ad organizzare al suo
interno il ciclo completo
della produzione, a partire dalla ricerca e dalla
progettazione, fino alla
costruzione degli stampi ed alle lavorazioni robotizzate, per
terminare con i collaudi in sala prova
e nei laboratori chimici e di metrologia.
La filosofia aziendale della Malossi
s.p.a è da sempre incentrata sulla
qualità del prodotto, obiettivo principale dell’azienda, raggiungibile solo
grazie alla grande professionalità dei
tecnici e delle maestranze, alle tecnologie all’avanguardia, alle macchine di ultima generazione, ai controlli
severissimi, ad un prodotto completamente Made in Italy e, non ultimo,
anche al clima di serena e fattiva
collaborazione che si è instaurato tra
il personale, i fornitori ed i clienti
nella loro globalità. La Malossi s.p.a.
ha ideato ed organizzato numerosi
Trofei destinati a diversi modelli di
scooter. Si tratta, in ultima analisi, di veri e propri campionati, con
regolamenti precisi e
dettagliati che ne disciplinano ogni aspetto,
da quello sportivo a
quello tecnico, fino a
giungere alla lista dei
componenti da adottare che nel loro complesso costituiscono un
kit vincente senza il
quale non è possibile
ottenere alcun risultato
positivo.
tamente formulata per la
ondata nel 1895, Farmac
detersione delle pelli più
Zabban Spa è oggi azienda
delicate.
leader nella produzione di
Nella linea Sport & Salute,
dispositivi medici di medicazioil ghiaccio secco istantaneo
ne, di prodotti ortopedici e di
FRIGOSAC, il ghiaccio
dispositivi per la salute e l’igiene
spray FRIGOFAST e DUOpersonale.
SAC per la terapia caldo
La conoscenza pluri-decennafreddo sono completati da
le del settore e la vasta gamma
ARNICAGEL, antinfiammadi prodotti di alta qualità costituitorio per dolenzie tendinee o
scono una qualificante caratterimuscolari.
stica che fa dell’azienda un
La linea degli elettromedipunto di riferimento importante
cali è aggiornata con misuper il panorama nazionale ed
ratori di pressione e termoeuropeo dei dispositivi medici
metri digitali ed infrarossi
monouso. Le principali categorie
dotati della più alta affidabilidi clienti – ospedali, case di cura
tà
ed
ergonomicità.
e di riposo, farmacie, grossisti,
Da sinistra: Filippo Zabban e Giangiacomo Zabban
L’areosolterapia presenta a
sanitarie, cliniche e laboratori –
fianco degli apparecchi da
ne apprezzano la professionalità
della linea costituita da un assortimento completo di prodotti di tavolo la versione compatta e portatile. Diversi articoli per
alta qualità. Fin dai primi anni del 1900, Farmac Zabban Spa ambulatorio, come siringhe, guanti e sacche, e di abbigliamensviluppò prodotti di medicazione di garza all’avanguardia per to monouso per reparto ospedaliero e sala operatoria rapprel’epoca ed iniziò una collaborazione con l’Istituto Ortopedico sentano validi prodotti per i medici e gli infermieri.
Il ciclo produttivo delle diverse linee avviene all’interno dello
Rizzoli per lo studio di nuovi prodotti per i reparti ospedalieri.
Oggi continua il rapporto di fornitura, service ed assistenza ai stabilimento sito a Calderara di Reno (Bologna) che comprenprincipali centri della sanità ospedaliera pubblica e privata. de una camera bianca di 1.200 mq per la produzione ed il proNegli anni 80 l’azienda entra nel settore delle farmacie dove la cesso di sterilizzazione a Ossido di Etilene e, per alcune procrescita costante, dovuta ad un assortimento completo e pro- duzioni, in outsourcing avvelendosi dei più completi e sicuri
fessionale con condizioni commerciali vantaggiose e confezio- controlli su qualità e produzione. Farmac Zabban è stata la
ni accattivanti, ne fa in breve un importante partner di molte prima azienda italiana del settore ad ottenere la certificazione
farmacie italiane ed estere. Oggi con un fatturato di 26 milioni CE del sistema di qualità ed è certificata ISO 9001:2000
di Euro, 180 persone fra dipendenti e forza vendita e circa (Vision) e EN 13485:2003.
“Investimenti in nuovi prodotti e macchinari sono una
10.000 clienti serviti garantisce una distribuzione capillare di
prodotti moderni in diverse linee di prodotto del mondo della costante – afferma l’Amministratore Unico Gino Zabban – e
salute.“ Alla medicazione, tradizionale core business, di garza vorremmo investire anche di più. Ci frenano i cronici ritardi nei
idrofila, tessuto non tessuto, cotone e cerotti adesivi presenti pagamenti di molti ospedali italiani. I nostri concorrenti tedesul mercato con i marchi FARMA-TEXA, FARMA-TNT, FARMA- schi sono pagati dai loro clienti a 30-60 giorni, noi a 15 mesi.
PORE e FARMACEROTTO – afferma il product manager Alcuni sistemi sanitari regionali hanno accumulato deficit enorGiangiacomo Zabban – abbiamo affiancato una linea comple- mi” A fianco delle proprie produzioni, Farmac Zabban continua
ta di medicazione avanzata per lesioni cutanee con il marchio la partnership con prestigiosi marchi del settore salute come i
FARMACTIVE. Inoltre inseriamo ogni anno parecchi nuovi pro- tiralatte ed prodotti ausiliari per l’allattamento al seno di
dotti per stare al passo con l’innovazione del settore e fornire AMEDA e LANSINOH, riconosciuto come il modo più compleai nostri clienti la soluzione sempre più efficace e funzionale “. to e nutriente di alimentare i neonati. Più recente è la collaboLa linea dei prodotti ortopedici e delle bende elastiche razione con CLIC-CARE per la diffusione nel canale delle farSUSTINEAFLEX e PRESSOFLEX si è arricchita del marchio macie dei servizi di assistenza domiciliare. Un modo innovatiOPPO, una linea completa per l’ortopedia realizzata in neopre- vo che permette alla farmacia di offrire servizi si assistenza
qualificati direttamente al domicilio del cliente.
ne traspirante ed in tessuto elasticizzato.
“ La partecipazione a fiere e congressi in Italia e all’estero
Fra i prodotti per l’igiene personale e per la detergenza,
ampliamente utilizzati negli ospedali per la delicatezza e la ipo- sviluppa il contatto e lo scambio di idee con gli operatori della
allergenicità, e venduti solo in farmacia, la linea SOAVI’, a base sanità per fornire prodotti e servizi necessari alla filiera della
di estratti vegetali dermoprotettivi come l’olio di germe di grano salute – conclude il dirigente commerciale Filippo Zabban e ad alto contenuto di vitamina E, si è ampliata con l’inseri- veniteci a trovare a Cosmofarma che si terrà l’ 11-13 maggio
mento della referenza per uomo e quella per bambino apposi- alla fiera di Bologna”.
F
Lunedì 5 Marzo 2007
SISTEMA BOLOGNA 2007 - 19
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
[email protected]
PROCOEL
SRL
DA T R E N T ’ A N N I L’ E L E T T R O N I C A A L
S E RV I Z I O D E L L’ A U T O M A Z I O N E I N D U S T R I A L E
dal 1980
PROCOEL
S.R.L.
Via Cicogna, 93 - 40068 - San Lazzaro di Savena (Bologna)
Tel: +39 051 6285111 - Fax: +39 051 6285189 - e - mail: [email protected]
Nata nel 1980 la PROCOEL Srl è punto
di riferimento per la produzione di elettronica del settore della piccola automazione
industriale, soprattutto nel campo
dell’imballaggio e della domotica.
La continua specializzazione nella realizzazione di pannelli sinottici e tastiere a
membrana con elettronica personalizzata
e azionamenti di potenza per controllo
motori, ha portato l’azienda Procoel ad
affermarsi come realtà imprenditoriale
leader del settore.
Grazie ad uno studio sistematico e razionale dei problemidell'automazione, realizzato all’interno della stessa azienda
bolognese, nel 1991 è nata la linea di
prodotti Detail®, un sistema modulare
all’avanguardia costituito da pannelli terminali, espansioni, moduli di interfaccia
e di programmazione rivolti al settore
dell'automazione industriale e civile, che
consentono di risolvere in modo semplice
e brillante ogni esigenza specifica del
cliente.
I prodotti della linea Detail®, in costante
aggiornamento, prevedono serie differenti
adattabili ad ogni necessità della clientela.
Si parte dalla serie ML costituita da schede
Master e Slave per arrivare alla serie AL
costituita sempre da schede Master e
Slave alloggiate in supporti agganciabili
su guida DIN in alluminio con copertura
in plexiglass trasparente. Ed ancora la
Procoel realizza la serie di schede EMB
alloggiate in contenitori per strumentazione
da quadro e le schede EMB MODBUS
fino ad arrivare alla serie MLW costituita
da schede alloggiate in RACK in formato
doppio europa completamente componibile a seconda delle esigenze.
Tutte le soluzioni applicabili sono programmabili per le automazioni sia in ambito
aziendale che residenziale e consentono
di gestire contemporaneamente e legare
tra loro parametri diversi ma fondamentali,
come ad esempio nell’ ambito della domotica la temperatura, l'umidità, la luminosità e l'aereazione degli ambienti
condizionandoli allo scopo di ottenere
una perfetta vivibilità. Ma nelle possibili
gestioni automatizzate messe in campo
dalla tecnologia sviluppata dalla Procoel
ci possono essere anche il controllo degli
accessi e delle presenze nonchè sistemi
di sicurezza e della tutela ambientale.
Il tutto all’insegna di una migliore gestione
funzionale dell’impresa e di forte razionalizzazione dei consumi energetici.
Maggiori informazioni: www.procoel.com
PROCOEL S.R.L. Via Cicogna, 93 - 40068 - San Lazzaro di Savena (Bologna)
Tel: +39 051 6285111 - Fax: +39 051 6285189 - e mail: [email protected]
20 - SISTEMA BOLOGNA 2007
Lunedì 5 Marzo 2007
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
FACCIAMO SENTIRE A CASA MILIONI DI PERSONE.
Ogni giorno milioni di persone
scelgono di mangiare a casa.
Anche quando sono fuori casa.
Perché trovano l'accoglienza,
il calore, i sapori della loro
cucina. Perché così è Camst.
Un modo diverso di fare
ristorazione: una scelta fatta
di innovazione e tradizione.
Una qualità che ha fatto
nascere la ristorazione in tutta
Italia e ci ha portato ad essere
la più grande realtà del nostro
Paese. Oggi, la nostra missione
è la stessa. Con i nostri 9000
dipendenti, da più di 60 anni
soddisfiamo ogni giorno
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mangiare da Camst. Perché li
facciamo sentire come a casa.
Camst Soc. Coop. a r.l. - Via Tosarelli, 318 - 40050 Villanova di Castenaso (Bo)
tel. 051 6017411 - fax 051 6053502 - www.camst.it