MITO SettembreMusica

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MITO SettembreMusica
Milano
Basilica di Sant’Ambrogio
FestivalJosquin
Domenica 12.IX.10
ore 11
Celebra
Monsignor Erminio De Scalzi
°
34
Ensemble Solistes XXI
Rachid Safir direttore
Josquin
Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
03_24 settembre 2010
Quarta edizione
SettembreMusica
Josquin Des Près (ca 1450-1521)
Mottetto Iubilate Deo, psalmus 99 (100)
Missa L’homme Armé super voces musicales
Kyrie
Gloria
Credo
Santus
Benedictus
Agnus Dei
Mottetto Praeter rerum seriem
Ensemble Solistes XXI
Rachid Safir, direttore
Josquin e l’Homme armé
Come le storie della musica non mancano mai di ripetere, l’Homme armé era
una sfida: da quando i primi grandi manipolatori quattrocenteschi di polifonia quali Busnois e Dufay avevano dato la luce a una Messa basata su questa
chanson, scrivere una Messa L’homme armé era diventato una sorta di banco
di prova per i musicisti, che sanzionava la capacità di salire sulle spalle dei
giganti che li avevano preceduti, di misurarsi con loro e, perché no, di vedere
più lontano. Nel giro di circa 150 anni, oltre 35 sono le intonazioni dell’Ordinario della Messa che si avvalgono della melodia dell’uomo armato, squadrata
e orecchiabile, tonalmente piuttosto moderna, caratterizzata da passaggi atti
a far da fondamento armonico a una grande struttura polifonica.
Due addirittura sono le Messe l’Homme armé composte da Josquin Des Près,
il principe della cosiddetta ‘terza generazione’ dei musicisti franco-fiamminghi e simbolo stesso di quella stagione musicale. Immensa fu la sua fama:
quando nel 1502 Ottaviano Petrucci, il più grande stampatore di musica del
Rinascimento, pubblica per la prima volta una raccolta di Messe polifoniche
(e questo è il primo libro musicale dedicato all’opera di un unico compositore), sceglie le Messe di Josquin e apre il volume con l’Homme armé super
voces musicales. Tale è il titolo con cui si distingue dall’altra, detta Sexti toni,
pure stampata da Petrucci a conclusione della raccolta.
Il carattere esemplare e dimostrativo, allora insito in una Messa L’Homme
armé, spinge Josquin a sposare la fantasia con le tecniche contrappuntistiche
più complesse. L’artificio sommamente singolare – quello da cui la Messa
prende il nome – consiste nel presentare il cantus firmus nel tenor a un’intonazione sempre più alta, percorrendo l’intero esacordo. L’esacordo è la
struttura musicale di sei suoni sulla quale era fondato l’insegnamento della
musica: ut re mi fa sol la erano le sei voces musicales da cui era composto.
Questo espediente ha due conseguenze. La prima è che la melodia appare per
così dire sempre deformata, dal momento che in ciascun movimento assume
nel tenor una struttura modo-tonale differente. L’altra è che viene proiettata
sempre più all’acuto, finché nell’ultimo Agnus Dei (il terzo) viene data in
carico eccezionalmente alla voce più acuta, che la proclama a valori molto
prolungati.
Le più raffinate tecniche canoniche si sprecano: canoni regolari (le voci cantano contemporaneamente la stessa melodia, ma cominciando in momenti
diversi), canoni enigmatici (viene data una sola voce e le altre devono essere
ricavate da questa, risolvendo un enigma espresso da una frase in latino),
canoni cancrizzanti (la melodia è presentata in senso retrogrado), canoni
proporzionali (le voci eseguono la stessa linea melodica con diversa mensurazione), spesso combinati. Come Dufay, anche Josquin non limita strettamente
il cantus firmus al tenor; sezioni della melodia passano nelle altre voci e in
futuro egli svilupperà al massimo grado questa concezione compositiva; ad
esempio, nell’altra Messa Homme armé l’utilizzo dei frammenti tratti dal cantus firmus sarà incredibilmente fantasioso (praticamente nessuno si ripropone
uguale, ma viene sottoposto a cambi di ritmo ed elaborazioni melodiche).
Magistralmente costruito, l’edificio sonoro alterna pieni e vuoti grazie alla
frequente alternanza dell’organico pieno con brevi momenti a due o tre voci.
La Messa è incastonata fra Mottetti sempre di Josquin: due esempi del genere
musicale in cui toccò le vette più alte.
Iubilate Deo è la gloriosa intonazione del Salmo 99 (100), il celebre inno di
lode che nel Salterio conclude la serie dei canti del regno di Jahvé; sussiste
oggi fra gli studiosi qualche dubbio sull’autenticità della sua attribuzione a
Josquin.
Praeter rerum seriem, una delle più famose e sicuramente più originali creazioni dell’autore, per oltre un secolo modello per i musicisti, è un mottetto
quale categoria generale, ma specificamente si tratta di una sequenza. Come
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è noto, le sequenze medievali avevano un testo poetico a strofe; le strofe
venivano musicate a coppie, nel senso che la melodia della prima strofa era
ripetuta sulla seconda, la melodia della terza risuonava sulla quarta e così via.
Josquin ha trattato polifonicamente varie sequenze, sforzandosi da una parte
di rispettarne la tradizionale struttura, dall’altra di introdurre variazioni ad
ogni ripetizione, dando luogo a quelle che sono state definite ‘sequenze con
serie di variazioni’; così avviene in questo mottetto a sei parti, la cui fortunata
melodia era già stata trattata a più voci dai musicisti di Notre-Dame.
Angelo Rusconi*
*Laureato con lode in Musicologia nell’Università di Pavia-Cremona. Dottorato di ricerca in Musicologia presso l’Università di Bologna. Vincitore di borse di studio presso la
Fondazione Franceschini di Firenze e la Wagner Stiftung. Si occupa principalmente
della musica e della trattatistica medioevale. Partecipa a convegni internazionali, pubblica articoli e saggi in periodici specializzati, tiene conferenze e seminari in Italia, in
Europa e negli Stati Uniti. Fra le pubblicazioni più recenti, si ricorda la prima edizione
integrale degli scritti di Guido d’Arezzo con traduzione, introduzione e commento
(Firenze 2005, seconda ed. 2008).
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Iubilate Deo
Iubilate Deo omnis terra, servite Domino in laetitia;
introite in conspectu eius in exsultatione.
Scitote quoniam Dominus ipse est Deus;
ipse fecit nos, et non ipsi nos: populus eius et oves pascuae eius.
Introite portas eius in confessione, atria eius in hymnis;
confitemini illi, laudate nomen eius.
Quoniam suavis Dominus, in aeternum misericordia eius,
et usque in generationem et generationem veritas eius.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e
noi siamo suoi: suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con
inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome.
Poiché buono è il Signore, eterna è la sua misericordia, la sua fedeltà per
ogni generazione.
Praeter rerum seriem
Praeter rerum seriem
Parit Deum hominem
Virgo mater.
Nec vir tangit virginem,
Nec prolis originem
Novit Pater.
Virtus Sancti Spiritus
Opus illud coelitus
Operatur.
Initus et exitus
Partus tui penitus
Quis scrutatur?
Dei providentia,
Quæ disponit omnia
Tam suave.
Tua puerperia
Transfer in mysteria,
Mater, ave.
Al di là di ogni ordine delle cose, una vergine madre ha partorito il Dio fatto
uomo. Nessun uomo ha toccato la vergine e il padre non conosce il genitore
della sua prole. La virtù dello Spirito Santo ha operato quell’opera celeste. Chi
comprende fino in fondo l’origine e il fine del tuo parto? La provvidenza di
Dio, che tutto dispone così dolcemente. O Madre, salve, il tuo parto ascrivi al
mistero.
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Ensemble Les Solistes XXI
Fondato nel 1988 da Rachid Safir con lo scopo di fare delle musica da camera
vocale, l’ensemble Les Solistes XXI include nel proprio repertorio la polifonia
dell’Alto Medioevo, del Rinascimento e del primo Barocco, ma anche partiture
contemporanee ad opera di compositori di tutto il mondo, mettendo epoche
e stili diversi a confronto. L’Ensemble ha saputo dare del resto alla musica
contemporanea quella naturale musicalità ed espressività di cui troppo spesso
è spogliata. «È assolutamente necessario, prima della esibizione in pubblico
– sottolinea Rachid Safir – un lungo lavoro di preparazione, analisi, assimilazione, radicamento finché i cantori abbiano fatto propria l’opera per restituirne ‘l’affetto’. Cerchiamo perciò l’interpretazione dentro alla creazione come
anche nella musica antica e romantica». Secondo Rachid Safir occorre lavorare sulla voce e sul canto d’insieme come se si trattasse di uno strumento o
di una formazione da camera. Ma, contrariamente ai gruppi strumentali, Les
Solistes XXI non lavorano senza direttore, indispensabile per i gruppi vocali,
essendo la preparazione del canto d’insieme molto complessa. «Un orecchio
esterno è fondamentale» constata Rachid Safir. L’Ensemble Solistes XXI adotta un suono/timbro differente a seconda dell’opera che eseguirà e del luogo.
La polifonia, in particolare quella a voci sole, necessita di qualità da solista,
ma parallelamente di un senso dell’ascolto che riguarda l’insieme. «Negli
anni ’70 – ricorda Safir – ho capito l’importanza del repertorio della polifonia, di cui non si sentiva mai parlare e che era effettivamente poco eseguito,
poiché esigeva eccellenza». L’Ensemble e il suo direttore si interessano alle
più moderne tecniche di composizione, di diffusione e di trasformazione del
suono in tempo reale, tanto da collaborare tra gli altri con l’IRCAM (Institut
de recherche et de composition acoustique/musique). Sono infatti nate diverse grandi pagine di musica della fine del XX secolo e dell’inizio di questo
XXI, sia di vocalità pura, come il cd Angels di Jonathan Harvey o il Miserere
Hominibus di Klaus Huber, che di teatro musicale ed opera, come Das Theater
der Wiederholungen di Bernhard Lang creato nel 2003 a Graz (Austria), poi
eseguito all’Opéra de Paris nell’aprile 2006 o Yvonne, princesse de Bourgogne
di Philippe Boesmans, del gennaio 2009 all’Opéra Garnier. L’estate scorsa,
l’Ensemble Solistes XXI si è esibito più volte al Festival de Salzburg, unico
ensemble vocale francese ad essere stato invitato fino ad oggi in questo contesto di grande prestigio. Questo autunno il gruppo lavorerà con il compositore
Philippe Leroux e con l’italiano Matteo Franceschini. L’Ensemble si prepara
inoltre ad un ritorno ai Motteti di Bach, ai madrigali di Claudio Monteverdi e
alla musica francese dell’inizio del XX secolo, Debussy, Ravel e Poulenc, specialmente. L’ensemble Solistes XXI è sostenuto dal Ministero della Cultura e
della Comunicazione – DRAC Ile de France e da Sacem e Spedidam. Mécénat
Musical Société Générale è sponsor principale dell’ensemble
Controtenori
Damien Brun
Bruno Le Levreur
Sébastien Amadieu
Tenori
Vincent Lievre-Picard
Edouard Hazebrouck
Howard Shelton
Stéphane Olry
Philippe Froeliger
Laurent David
Bassi
Jean-Christophe Jacques
David Witczak
Sébastien Brohier
Jean-Louis Paya
Geoffroy Buffiere
Laurent Bourdeaux
Organo positivo
Gilles Harlé
Chitarrone
Massimo Moscardo
Flauti, dulciane
Evolène Kiener
Pierre Boragno
Elsa Franck
Julien Martin
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Rachid Safir, direttore
Rachid Safir passa la propria infanzia ad Algeri dove studia il latino e i classici
al liceo, sufficientemente, dice, da poter cantare le grandi opere del repertorio
in latino. «Non è difficile», precisa, «conformarsi ai costumi cristiani. È così
che mi sono reso conto molto presto che la musica antica va al di là del fatto
religioso» Il padre, professore di lettere moderne (arabo e francese), direttore
artistico di Radio Alger in lingua araba e kabyle e incaricato della raccolta
delle musiche e delle orchestre magrebine, porta con sé i figli e Rachid stesso
durante le proprie ricerche, cosa che porta quest’ultimo a familiarizzare con
le musiche andaluse e popolari e a seguire i musicisti in tournée.
Rachid Safir comincia a suonare il violino e a dare i primi concerti con
l’Orchestre Symphonique de Radio Alger, assiste a un concerto alla radio a
settimana, a quelli del concervatorio e delle Jeunesses Musicales de France.
Parallelamente prosegue lo studio del violino al Conservatorio di Algeri. A 14
anni tutto ciò si interrompe bruscamente, poiché segue i genitori che lasciano
l’Algeria per la Francia. Prosegue gli studi all’Università di Lille e a 24 anni
entra in una corale amatoriale. Studia poi canto e segue uno stage con Alfred
Deller. Tenore, poi controtenore, canta con Charles Ravier all’interno de l’Ensemble Polyphonique de Paris.
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Il FAI presenta i luoghi
di MITO SettembreMusica
Basilica di Sant’Ambrogio
Dedicata al Santo patrono di Milano, Ambrogio (339 ca. – 397), la Chiesa
è considerata uno dei massimi templi romanici. La sua origine è in realtà
più antica e si deve ad Ambrogio stesso, che decise di fondare una basilica
dedicata ai Martiri (Basilica Martyrum) dopo aver rinvenuto i resti dei santi
Gervasio e Protasio nel cimitero paleocristiano ubicato dove oggi sorge la
Chiesa.
Poche tracce rimangono di questo antico edificio, già rinnovato a partire dal
IX secolo nella parte absidale e poi nei due secoli seguenti, così da assumere
la veste romanica con cui è oggi universalmente nota. In comunicazione
con l’esterno, il grandioso quadriportico sostituisce quello eretto dal vescovo
Ansperto nel IX secolo. Si presenta esternamente come un severo volume
chiuso, mentre internamente si apre in eleganti archi, con capitelli in parte
antichi. Il quarto lato del portico funge da nartece della basilica, sopra cui
si eleva la grande loggia ad arcate digradanti che costituisce la facciata, filtrando e distribuendo la luce all’interno. La porta maggiore presenta antichi
battenti restaurati nel 1750 e trasformati in bronzo (due pannelli figurati
originari sono nel Museo Diocesano).
I due campanili che si innalzano ai lati opposti della facciata segnalano differenti committenti ed epoche di realizzazione: quello dei Monaci, a destra,
risale al IX secolo ed è più tozzo, mentre quello dei Canonici a sinistra, eretto
dal 1128 e completato con la cella campanaria solo nel 1889, è più elegante e
slanciato. All’interno l’ampio volume, dominato dall’alternanza tra il bianco
dell’intonaco e il rosso dei mattoni, è diviso da pilastri compositi in tre navate e in campate quadrate: alle quattro della navata centrale ne corrispondono
otto in quelle laterali. La navata centrale si caratterizza anche per gli alti
matronei e le volte a crociera costolonata.
La Basilica è considerata uno scrigno di opere d’arte che testimoniano la
sua lunga storia. Tra queste si annovera il sarcofago del IV secolo detto ‘di
Stilicone’ - perché erroneamente ritenuto tomba del generale romanizzato e
della moglie Serena - utilizzato come base di un ambone in età medievale.
Fulcro della Basilica sono: il mosaico dell’abside, solo in parte originale; il
ciborio di epoca ottoniana (IX secolo) con colonne romane, decorato con
raffinate scene in stucco policromo attinte al cerimoniale bizantino; lo splendido Altare d’oro, capolavoro di oreficeria carolingia. Voluto dal Vescovo
Angilberto II (824-859), l’altare si presenta interamente dorato e con gemme
e pietre preziose sul fronte verso la navata (Storie di Cristo nelle formelle) e
argentato sulla parte verso il coro, con Storie di Sant’Ambrogio. Esso è firmato da Volvinio (o Vuolvinius), che si definisce ‘magister phaber’ e si autoritrae
mentre viene incoronato dal Vescovo Angilberto II. L’artista, di identità ignota, fu l’ideatore dell’altare, eseguito con il concorso di altre mani. La cripta,
aperta in età romanica e poi modificata nel Settecento, custodisce le spoglie
di Ambrogio, Gervasio e Protasio.
Si ringrazia
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MITO SettembreMusica è un Festival
a Impatto Zero®
Il Festival MITO compensa le emissioni
di CO2 con la creazione e tutela di
foreste in crescita nel Parco Rio Vallone,
in Provincia di Milano, e in Madagascar
Una scelta in difesa dell’ambiente contraddistingue il Festival sin
dall’inizio. Per la sua quarta edizione, MITO SettembreMusica
ha scelto di sostenere due interventi dall’alto valore scientifico
e sociale.
Contribuire alla creazione e tutela di aree all’interno del Parco
Rio Vallone, in Provincia di Milano, un territorio esteso su
una superficie di 1181 ettari lungo il torrente Vallone che
nel sistema delle aree protette funge da importante corridoio
ecologico, significa conservare un polmone verde in un
territorio fortemente urbanizzato, a nord-est della cintura
metropolitana.
In Madagascar, isola che dispone di una delle diversità
biologiche più elevate del pianeta, l’intervento forestale è
finalizzato a mantenere l’equilibrio ecologico tipico del luogo.
Per saperne di più dei due progetti fotografa il quadrato in
bianco e nero* e visualizza i contenuti multimediali racchiusi
nel codice QR.
Visualizza il filmato
sui due progetti
sostenuti dal Festival
*È necessario disporre di uno smartphone dotato di fotocamera
e connessione internet. Una volta scaricato il software gratuito
da www.i-nigma.com, basta lanciare l’applicazione e fotografare
il quadrato qui sopra. Il costo del collegamento a internet varia a
seconda dell’operatore telefonico e del tipo di contratto sottoscritto.
In collaborazione con
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MITOFringe, tanti appuntamenti
musicali che si aggiungono al
programma ufficiale del Festival
MITOFringe nel mese di settembre
a Milano la trovi...
… in metro
Tutti i giovedì, venerdì e sabato MITOFringe arriva nella metropolitana milanese
con tre concerti al giorno nelle stazioni Cordusio, alle ore 16, Cadorna, alle ore 17,
e Duomo, alle ore 18. Fringe in Metro inaugura sabato 4 settembre alle ore 16.30
con tre ore di musica non stop nella stazione Duomo. In collaborazione con ATM.
… in stazione
Martedì 7 e martedì 21 settembre, alle ore 17.30, la nuova Stazione Garibaldi si
presenta ai milanesi con due appuntamenti musicali. I concerti, il primo nel Passante
di Porta Garibaldi e il secondo in Porta Garibaldi CentoStazioni, sono dedicati alla
musica funky e jazz. In collaborazione con Ferrovie dello Stato e CentoStazioni.
… nei parchi
Tutte le domeniche del Festival, la festosa atmosfera delle bande musicali anima
i parchi cittadini. Il 5 settembre alle 12 nei giardini pubblici Montanelli di Porta
Venezia, il 12 settembre alle 12 al Parco Ravizza e il 19 settembre alle 11 al Parco
Sempione.
… nelle piazze e nelle strade della periferia milanese
Nei weekend trovi MITOFringe nelle piazze e nelle strade della periferia milanese
con concerti nelle zone Baggio (sabato 5 alle 20.45), San Siro (venerdì 10 alle 21),
Casoretto (sabato 11 alle 21), Pratocentenaro (venerdì 17 ore 21) e Isola (domenica
19 ore 21). I cinque appuntamenti, realizzati in collaborazione con Unione del
Commercio, sono riservati alla classica, al folk, al jazz e alla musica etnica.
… nei chiostri, nelle strade e nelle piazze del centro
Concerti nei chiostri e negli angoli più suggestivi di Milano guidano i cittadini alla
scoperta di un patrimonio artistico e architettonico a molti sconosciuto. Lunedì
13 alle 17.30 nel chiostro di via Santo Spirito e lunedì 20 alle 18 nel chiostro della
sede della Società Umanitaria. Tutti i lunedì inoltre eventi musicali nelle zone del
centro: il 6 settembre alle 13 in Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Passarella), il
13 alle ore 18.30 in via Fiori Chiari (ang. Via M. Formentini) e il 20 alle ore 13
in via Dante (ang. via Rovello). Il 7, 8 e 22 settembre, alle 18.30, MITOFringe dà
appuntamento alle colonne di San Lorenzo per tre concerti dedicati alla musica
classica ed etnica.
… nelle Università
Tre appuntamenti in un percorso musicale che invita i cittadini in tre luoghi storici
della città. Martedì 14 alle 16.30 il tango nella sede dell’Università Statale, mercoledì
15 alle ore 17 all’Università Cattolica un appuntamento di musica classica e il 16
alle ore 12.30 al Politecnico di Milano un concerto di musica barocca.
… in piazza Mercanti con artisti selezionati dal web
Uno spazio ai nuovi talenti: musicisti ed ensemble selezionati tra quelli che
hanno riposto all’invito sul sito internet del Festival inviando il loro curriculum e
una proposta artistica, si alternano con set di 15-20 minuti sul palco per le libere
interpretazioni allestito in Piazza Mercanti. Mercoledì 8 settembre, dalle 13 alle
15, il palco è riservato alle formazioni di musica corale, mercoledì 15 settembre,
nello stesso orario, si esibiscono gli ensemble di musica da camera. Domenica 12
settembre, dalle ore 15, un pomeriggio dedicato ai bambini under 12 e alla gioia
di suonare in famiglia.
Il programma dettagliato è disponibile sul sito
www.mitosettembremusica.it /programma/fringe.html
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MITO SettembreMusica
Promosso da
Città di Milano Letizia Moratti
Sindaco Massimiliano Finazzer Flory
Assessore alla Cultura
Fiorenzo Alfieri
Assessore alla Cultura
e al 150° dell’Unità d’Italia
Comitato di coordinamento
Presidente Francesco Micheli
Presidente Associazione per il Festival
Internazionale della Musica di Milano Massimo Accarisi
Direttore Centrale Cultura
Antonio Calbi
Direttore Settore Spettacolo
Città di Torino
Sergio Chiamparino
Sindaco
Vicepresidente Angelo Chianale
Presidente Fondazione
per le Attività Musicali Torino
Anna Martina
Direttore Divisione Cultura,
Comunicazione e promozione della Città
Angela La Rotella
Dirigente Settore Spettacolo,
Manifestazione e Formazione Culturale
Enzo Restagno
Direttore artistico
Francesca Colombo
Segretario generale
Coordinatore artistico
Claudio Merlo
Direttore generale
Realizzato da
Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano
Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso
Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner
Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo
Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman
Comitato di Patronage
Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal
Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca
Umberto Veronesi
Consiglio Direttivo
Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri
Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada
Collegio dei revisori
Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita
Organizzazione
Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico
Stefania Brucini Responsabile biglietteria
Marta Carasso Vice-responsabile biglietteria
Carlotta Colombo Responsabile produzione
Federica Michelini Assistente Segretario generale
Luisella Molina Responsabile organizzazione
Letizia Monti Responsabile promozione
Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione
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I concerti
di domani e dopodomani
Lunedì 13.IX
Martedì 14.IX
ore 17
classica
Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia “Leonardo da Vinci”,
Sala delle Colonne
Musiche di Beethoven, Schumann
Trio Magritte
Ingresso gratuito
ore 15
film
Piccolo Teatro Strehler
Pandora’s Box (Pandora’nin kutusu)
di Yesim Ustaoglu
Ingresso gratuito
ore 17
Centre culturel français de Milan,
Sala Cinema
Uzak di Nuri Bilge Ceylan
Premio della Giuria Festival di Cannes 2003
Ingresso gratuito
film
ore 17
musica da film
Parco Trotter
La bella malinconia: alla scoperta della
musica di Nino Rota
Orchestra Master dei Talenti
Fondazione CRT
Giuseppe Ratti, direttore
Domenico Berardi, voce recitante
Ingresso gratuito
classica
ore 18
Galleria d’Arte Moderna - Villa Reale,
Sala da Ballo
Un’ora con Chopin e Schumann
Fiorenzo Pascalucci, pianoforte
Ingressi € 5
classica
ore 18
Galleria d’Arte Moderna - Villa Reale,
Sala da Ballo
Un’ora con Chopin e Schumann
Alessandro Tardino, pianoforte
Ingressi € 5
world music
Teatro Elfo Puccini
African Day
Sala Fassbinder, ore 16
Anouar Brahem Quartet (Tunisia)
Ingresso gratuito
Sala Shakespeare, ore 18
Tony Allen & Band (Nigeria)
Ingressi € 5
Sala Shakespeare, ore 21
Idir (Algeria)
Ingressi € 10
ore 21
jazz
Teatro Manzoni
Nicole Mitchell’s Black Earth Ensemble
Posto unico numerato € 15
ore 19
classica
Settimo Torinese, Stabilimento Pirelli
Il ritorno della musica in fabbrica
Musiche di Mozart, Rossini, Berio,
Beethoven, Gabrieli, Bach, Saglietti,
Stravinskij
I Fiati di Torino
Ingresso gratuito
ore 21
classica
Lecco, Auditorium
Casa dell’Economia, Camera di Commercio
Musiche di Chopin e Schumann
Federico Colli, pianoforte
Ingresso gratuito
ore 22
Alcatraz
Istanbul oltre il Bosforo
Orient Expressions
Ingressi € 10
world music
ore 21
film
Cinema Gnomo
Wrong Rosary (Uzak ihtimal)
di Mahmut Fazil Coskun
Vincitore Rotterdam Film Festival 2009
Ingresso gratuito
ore 22
antica
Basilica di Santa Maria delle Grazie
Musiche di Charpentier e Couperin
www.mitosettembremusica.it
Les Talens Lyriques
Christophe Rousset, direttore e organo
Responsabile editoriale Livio Aragona
Ingresso gratuito
Progetto grafico
Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli,
Anne Lheritier, Ciro Toscano
12
MITO SettembreMusica
Quarta edizione
È un progetto di
Realizzato da
Con il sostegno di
I Partner del Festival
partner istituzionale
Sponsor
Media partner
Sponsor tecnici
Il Festival MITO a Milano è a Impatto Zero®.
Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni
di CO2 sono state compensate con la creazione e
tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone
in Provincia di Milano, e in Madagascar
Si ringrazia
• per l’accoglienza degli artisti
Fonti Lurisia COM.AL.CO. Sas
Guido Gobino Cioccolato
ICAM Cioccolato
Galbusera S.p.A.
• per l’abbigliamento dello staff
• per il sostegno logistico allo staff
GF FERRÉ
BikeMi
-5
Milano Torino
unite per l’Expo 2015