Industria e Finanza 27 luglio 2016
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Industria e Finanza 27 luglio 2016
106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia MERCOLEDÌ 27 LUGLIO 2016 - NUMERO 1818 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI EDITORI & GIORNALISTI POLEMICHE DIPENDENTI RAI, IN 94 SOPRA I 200MILA EURO I dipendenti Rai con stipendio sopra i 200 mila euro sono 94, ovvero lo 0,7% dei 13 mila dipendenti dell'azienda. Dg e presidente non si sbottonano ma sulle indiscrezioni riportate da diversi quotidiani puntano il dito in molti, da Di Battista di 5Stelle che parla di stipendi "vergognosi" al segretario dem della Vigilanza Rai Michele Anzaldi ("compensi ben oltre il tetto imposto dal governo") fino al presidente Pd Matteo Orfini che sottolinea come molti dei "beneficiari non hanno alcun mercato"."Nessuna bufera'' interna, assicura il direttore generale Monica la Maggioni, insistendo sul fatto che direttori e dirigenti svolgono un lavoro "enorme" con "grandi responsabilità" e "tutto questo va pagato". Anche perché il tetto dei 240 mila''per noi non si applica, superato da tempo'' dall'emissione del bond, spiega Dall'Orto alla stampa, ''sereno'' anche per il risultato dell'analisi retributiva condotta da Korn Ferry - Hay Group che ha confrontato gli stipendi di dirigenti e giornalisti Rai da 200 mila euro in su con quelli di altre aziende italiane ed europee.Un'altra indagine interna, riportano dalla Rai, rivela anche che ''dal 2012 a oggi il costo della retribuzione dei dirigenti è sceso del 5%, quello dei dirigenti giornalisti del 6,4%''. SALE “LA VERITÀ” DI BELPIETRO L’EX DIRETTORE DI LIBERO, GIORNALE E PANORAMA, STA LAVORANDO A UN NUOVO QUOTIDIANO CARTACEO E ON LINE. IL PROGETTO CON L’IMPRENDITORE FABIO FRANCESCHI, LO STAMPATORE DI HARRY POTTER L’ex direttore di ‘Libero’ (e anche del ‘Giornale’ e di ‘Panorama’) Maurizio Belpietro sta lavorando a un nuovo quotidiano, cartaceo e digitale, indirizzato a un lettorato conservatore del centro destra? In questo progetto Belpietro è supportato da Fabio Franceschi, imprenditore veneto di Trebaseleghe (Padova) che in dieci anni ha portato il fatturato della sua azienda, la Grafica Veneta, a 200 milioni di euro stampando best seller per le maggiori case editrici (20 milioni di copie della saga di Harry Potter, il Corano per l’Arabia Saudita, i best seller del New York Times, i testi scolastici di Harper Collins). L’organizzazione del nuovo quotidiano seguirà un modello produttivo in sintonia con l’ottimizzazione tecnologica che ispira tutta l’attività di Franceschi. La notizia è stata lanciata da una nota di «Prima Comunicazione» online, secondo cui il patron di Grafica Veneta sarebbe in contatto con l’ex Gianni Franco Papa L’attuale responsabile del Corporate & Investment Banking di Unicredit , sarà nominato direttore generale della banca nel corso di un cda straordinario. Maurizio direttore di Libero, del Giornale e di Panorama, assieme ad altri partner, per lanciare un nuovo quotidiano cartaceo e digitale, indirizzato ad un pubblico conservatore di centro-destra. E che secondo indiscrezioni potrebbe chiamarsi «La verità» ed essere in edicola già a settembre. L’imprenditore padovano per altro non ha confermato o smentito l’indiscrezione.Si tratterebbe certo di un progetto ambizioso.Pochi giorni fa Franceschi aveva infatti confermato di avere sulla scrivania un Belpietro dossier con il profilo economico e finanziario di Antenna Tre, la televisione di Thomas Panto, ora in stato di concordato preventivo e prossima a un tentativo di cessione in una gara nazionale da lanciare all’inizio di settembre. “Non mi faccio epurare”, aveva detto Belpietro, “ho diretto Libero per 7 anni... si vede che all’editore ( Antonio Angelucci, imprenditore nel settore sanitario, senatore di Forza Italia, ma anche grande amico di Denis Verdini), non è più piaciuta la mia linea”. Monte dei Paschi SCENDE L’Autorità bancaria europea (Eba), la Commissione Ue e la Bce alle quali sono pervenute varie ipotesi, non hanno ancora un piano definitivo per risanare la banca. VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU 2 • 27 luglio 2016 PIAZZA AFFARI IL DEBUTTO DI ENAV E IL TITOLO VOLA Enav vola a Piazza Affari nel giorno del suo debutto a Piazza Affari. La società dei controllori di volo, infatti, dopo aver aperto le contrattazioni a quota 3,63 euro per azione, il 10% in più rispetto ai 3,3 euro del collocamento. Al suono della campanella, il cui onore è andato all'amministratore delegato dell'azienda, Roberta Neri, sul mercato è andato il 42,5% del gruppo, pari a circa 759 milioni di euro, a fronte di una capitalizzazione di 1,788 miliardi di euro. Tale quota sale al 46,6% con l'esercizio integrale della greenshoe e potrebbe raggiungere un massimo del 49% per effetto della golden share assegnata agli investitori che manterranno il titolo in portafoglio per 12 mesi.La privatizzazione, che vede il Tesoro passare dal 100% a meno del 50%, restando azionista di maggioranza, "è l'occasione di dare visibilità alla società" e "l'inizio di una nuova avventura", perché "la squadra c'è, lo spirito e la volontà anche", ha proseguito la top manager. "Ringrazio anche le banche, che hanno dato supporto all'azienda (Credit Suisse, Barclays e Mediobanca come coordinatori e joint-book runner assieme a Banca Imi e JP Morgan, ndr), anche quando sono state prese decisioni non sempre facili", ha continuato, sottolineando che Enav "sapeva di essere un'azienda solida, che offre un servizio strategico" e "continuerà a lavorare con lo stesso impegno per i clienti, l'azionista principale e per gli altri". Roberta Neri Industria e Finanza.com LA TRATTATIVA VIVENDI-BERLUSCONI UNA ROTTURA DA PREMIUM Mediaset intenzionata a far valere il contratto in sede legale Vivendi non intende rispettare il contratto vincolante siglato con Mediaset . Lo annuncia la società di Cologno Monzese in una nota, spiegando che ora il gruppo francese intende acquistare solo il 20% dei Mediaset premium e non più l'89% come concordato in precedenza. Il cda di Mediaset , prosegue la nota, assumerà tutte le iniziative a tutela della società.La francese Vivendi ha emesso a sua volta una nota in cui spiega che nell'analisi dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative, sono emerse "differenze significative". Per tale motivo, prosegue Vivendi "il gruppo ha inviato ieri una proposta a Mediaset per trovare un nuovo accordo su termini diversi e proseguire le trattative. Vivendi , con- clude la nota, "conferma la sua volontà di costruire una grande alleanza strategica con Mediaset e M e d i a s e t Premium". Mediaset, con Pier Silvio Berlusconi, conferma di aver ricevuto una comunicazione dai francesi contenente la Pier Silvio Berlusconi proposta di uno schema alternativo vice presidente di Telecom Italia , dell'operazione. "Schema che durante un incontro con la stammuta la valenza industriale alla pa, ha chiarito che "non è vero base dell'accordo per incidere che abbiamo spostato l'interesse significativamente sull'assetto del da Mediaset Premium a capitale di Mediaset ".Intanto Mediaset " e "non abbiamo intenArnaud de Puyfontaine, ammi- zione di prendere il controllo di nistratore delegato di Vivendi e Mediaset ". AUTO & FINANZA GLI AGNELLI VIA DALL’ITALIA LA CASSAFORTE IN OLANDA Gli Agnelli lasciano l'Italia: a fine anno nessuna società del gruppo avrà più sede a Torino. Se ne vanno nei Paesi Bassi anche la holding Exor e la Giovanni Agnelli e C. Sapaz, cassaforte della famiglia e detentrice del 52,99% della finanziaria. Erano gli ultimi baluardi della torinesità del gruppo e il loro addio al Lingotto segna simbolicamente la fine di un rapporto ultracentenario con la città. Il percorso è analogo a quello seguito da Fca, Cnh Industrial e Ferrari: Exor, però, porta in Olanda sia la sede legale sia quella fiscale (quest'ultima per le altre società è a Londra) e mantiene la quotazione esclusiva- John Elkann mente a Piazza Affari. "Negli ultimi dieci anni abbiamo continuato a semplificare la nostra organizzazione e a svilupparci seguendo l'evoluzione dei nostri business. I nostri principali investimenti hanno già riorganizzato le proprie strutture societarie per riflettere meglio la loro attività globale ed è quindi naturale che Exor si allinei a loro", sottolinea il presidente John Elkann. Exor ricorda che anche PartnerRe, il suo investimento più grande, è controllata attraverso una società olandese. 3 • 27 luglio 2016 Industria e Finanza.com 4 • 27 luglio 2016 Industria e Finanza.com UNA VERTENZA DURATA 11 ANNI BANCO CON 2 MILIONI IN PIÙ Chiuse le pendenze Antonveneta- Banca Popolare di Lodi. Restituite tre società come richieste da Piazza Nogara A distanza di 11 anni dalla famosa estate dei "furbetti del quartierino" e delle tentate scalate bancarie su Antonveneta e Bnl, si chiudono tutti i rivoli nati dall'inchiesta sulla tentata scalata dell'allora Banca Popolare di Lodi (poi Banca Popolare italiana) su Antonveneta. Con due provvedimenti del pm di Milano Eugenio Fusco che all'epoca dei fatti aveva condotto le inchieste milanesi insieme a Giulia Perrotti - vengono restituiti al Banco Popolare 2,3 milioni di euro e tre società: Immobiliare Marinai Pier Francesco Saviotti d'Italia, Perca e Meletti, così come richiesto dall'istituto di credito, nato dalla fusione della Bpl con Banca popolare Verona e Novara. I 2,3 milioni di euro sono considerati il frutto del reato di appropriazione indebita che l'ex direttore finanziario della Bpl Gianfranco Boni ha commesso in danno dell'istituto di credito e che lo stesso Boni, in sede di patteggiamento, si disse pronto a far rientrare in Italia da un conto che aveva a Ginevra in Svizzera. La proprietà delle tre società immobiliari, invece, era stata congelata, in quanto le quote erano state sequestrate nel corso delle indagini della procura di Milano: ora il Banco Popolare ne rientra in possesso. Il Ceo Pier Francesco Saviotti sarà sicuramente contento. PER L’OPAS DI CAIRO SU RCS LA PROCURA APRE INCHIESTA MA NON CI SONO INDAGATI La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti senza titolo di reato e senza indagati sull’Opas lanciata da Cairo Communication per Rcs, la casa editrice del Corriere della Sera. L’indagine (tecnicamente un modello 45) è stata affidata ai pm Baggio-Clerico-Civardi. L’apertura dell’inchiesta era un atto dovuto dopo l’esposto presentato dalla Imh, la newco composta dal finanziere Andrea Bonomi e dai soci storici di Rcs ( Pirelli, Mediobanca, Unipolsai e Diego Della Valle). Imh ha lanciato un’Opa su Rcs ma è stata sconfitta dal mercato che TLC LA BANDA ULTRA LARGA PUÒ RESTARE UN SOGNO Ci sono 1,4 milioni di italiani che rischiano di non avere la banda ultra larga nemmeno nel 2020. Molte aziende invece corrono adesso un rischio diverso: di non avere la banda ultra larga migliore, basata su fibra ottica fino all'edificio. Emergono questi due limiti negli attuali piani del Governo, nella fase in cui si entra nel vivo dei giochi. Sono scaduti la scorsa settimana infatti i termini, per gli operatori, per partecipare ai primi bandi di gara con 1,4 miliardi di euro pubblici, prima tranche del piano banda ultra larga governativo 2020 che in tutto prevede circa 7 miliardi (di cui 3 già disponibili). Il prossimo passo sarà l'avvio dei bandi veri e propri, secondo il piano del Governo, che mira a coprire tutti i cittadini e tutte le imprese al 2020 con banda ultra larga di un qualche tipo. Ne nascerà una rete pubblica laddove gli operatori telefonici non vogliono investire. A quanto risulta a Repubblica, il Governo ha avuto un'idea per ovviare al problema: lancerà voucher per le imprese che intendono chiedere agli operatori di coprirle con a fibra più pregiata.A tal scopo il Governo con Matteo Renzi dovrà bandire un'asta, dopo l'estate, per assegnare agli operatori le frequenze necessarie.A disposizione ci sono 2,7 miliardi di euro già previsti da una delibera Cipe di agosto 2015. Francesco Greco ha preferito l’offerta di Urbano Cairo.I tre pm Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici dovranno leggere le carte depositate giovedì scorso dai legali di Imh assieme alla copia dell’esposto presentato il gior- no prima in Consob, per poi valutare il caso con il procuratore della Repubblica Francesco Greco.Dall’Autorità dei mercati hanno già fatto sapere di non aver ravvisato condizioni per sospendere l’Opas. Matteo Renzi 5 • 27 luglio 2016 Industria e Finanza.com 6 • 27 luglio 2016 Industria e Finanza.com