facoltà di teologia - Pontificia Università Lateranense

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facoltà di teologia - Pontificia Università Lateranense
FACOLTÀ DI TEOLOGIA
PROGRAMMI DEI CORSI E DEI SEMINARI
10528 - GESÙ CRISTO PIENEZZA DEL TEMPO
GIOVANNI ANCONA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende illustrare le prospettive teologiche, ecclesiologiche e della personale esistenza
escatologica cristiana, che prendono corpo a partire dalla originaria e originale convinzione di
fede circa l’inaugurazione della pienezza del tempo in Gesù Cristo.
Il percorso delle lezioni: 1. Le testimonianze bibliche neotestamentarie; 2. Pienezza del tempo e
storia; 3. Pienezza del tempo in relazione alla esistenza cristiana presente, all’evento della morte,
al compimento parusiaco.
Bibliografia
G. Ancona, La pienezza del tempo. Gesù Cristo verità della storia, Cittadella, Assisi 2011.
M. Bordoni, Cristo pienezza del tempo: un compimento non-ancora compiuto?, in S. De Marchi
(ed.), Gesù Cristo pienezza del tempo, Messaggero, Padova 2001, 97-113.
10223 - DIRE LA TRINITÀ NELL’OCCIDENTE LATINO
SERGIO PAOLO BONANNI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Nelle lezioni del corso che intendiamo offrire, desideriamo proporre alcune riflessioni intorno
allo sviluppo del de Trinitate nell’occidente latino, soffermandoci su alcune parole chiave (essenza, relazione, persona) e sul ruolo decisivo da esse svolto nell’impianto classico del trattato.
Partendo dal dato fondamentale rappresentato dalla speculazione di Agostino e dalla centralità
della similitudine “psicologica” emergente nella sua opera, si cercherà di evidenziare
l’importanza del contributo offerto alla teologia trinitaria dai grandi autori medievali, con particolare attenzione al XIII secolo e alle proposte speculative di Tommaso e Bonaventura.
Dopo aver maturato una visione più chiara della ricchezza legata alla tradizione di pensiero che
ci precede, il nostro studio potrà concentrarsi sulla rilettura che la teologia recente (Schmaus,
Barth, Rahner, Balthasar…) ha avviato nei confronti dei maestri del passato, convinta che solo
un confronto critico con la loro autorevole testimonianza avrebbe potuto inaugurare le vie di una
rinnovata intelligenza del dato rivelato.
Quanto al metodo, il corso seguirà il criterio della fedeltà ai testi, concretizzandosi nei termini di
una riflessione suscitata dalla lectio di pagine opportunamente selezionate.
Bibliografia
N. Ciola, Teologia trinitaria. Storia – Metodo – Prospettive, EDB, Bologna 1996.
E. Durand – V. Holzer (edd.), Les sources du renouveau de la théologie trinitaire au XXe siècle,
Cerf, Paris 2008.
E. Durand – V. Holzer (edd.), Les réalisations du renouveau trinitaire au XXe siècle, Cerf, Paris
2010.
L. F. Ladaria, Il Dio vivo e vero. Il Mistero della Trinità, Piemme, Casale Monferrato 1999.
Id., La Trinità, mistero di comunione, Paoline, Milano 2004.
Id., El Dios vivo y verdadero. El misterio de la Trinidad, Secretariado Trinitario, Salamanca
2010.
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10128 TEOLOGIA SPIRITUALE
ALVARO CACCIOTTI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende introdurre gli studenti all’epistemologia propria della riflessione spirituale e
all’acquisizione degli strumenti teologici. Dopo aver proceduto alla definizione e alla descrizione
della teologia spirituale e dei suoi rapporti con le altre discipline teologiche si accennerà alla sua
problematicità scientifica toccando il rapporto tra i maestri spirituali e la spiritualità in modo da
enucleare fonti, metodo, ambito e linguaggio della teologia spirituale. Si potrà allora procedere
con profitto e presentare, sulla scorta di un breve excursus storico, i temi propri della sistematica
teologica: esperienza e linguaggio dell’esperienza. L’incontro con Dio e le figure del rapporto tra
l’uomo e Dio. La via negativa della teologia e l’esperienza religiosa. L’esperienza mistica: vita
di fede. L’uomo animale, razionale e spirituale e le tre vie. Di seguito si porrà attenzione ai fattori costitutivi della vita spirituale riflessi dalla dottrina spirituale, tra i quali: le condizioni imprescindibili per una vita cristiana consapevole e responsabile, la preghiera, l’ascesi, l’interiorità, la
santità e l’aiuto spirituale. Alcune considerazioni sui temi, le prospettive e gli orientamenti contemporanei chiuderanno il corso. Durante il corso verranno offerti testi in lettura, appunti del docente e bibliografia ulteriore. L’esame finale è orale.
Bibliografia:
Antologia di testi, a cura del docente.
T. Spidlik, Manuale fondamentale di spiritualità, Piemme, Casale Monferrato 1993.
A. Bertuletti, L’idea di spiritualità, Glossa, Milano 1999.
D. Sorrentino, L’esperienza di Dio, disegno di teologia spirituale, Cittadella Editrice, Assisi
2007.
G. Moioli, L’esperienza spirituale, lezioni introduttive, Glossa, Milano 1994.
Congregazione per la dottrina della fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della meditazione cristiana, Città del Vaticano 1989.
10117 - EBRAICO
INNOCENZO CARDELLINI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Elementi fondamentali di fonetica e di morfologia ebraica biblica.
Leggere i testi biblici, studiare e applicare le regole fondamentali della morfologia e infine introdurre gli studenti alla conoscenza delle forme del verbo dell'ebraico biblico è lo scopo di questo
corso. Agli studenti è richiesto un serio impegno nello svolgere gli esercizi assegnati per casa.
Bibliografia
G. Deiana - A. Spreafico, Guida allo studio dell’ebraico biblico, Società Biblica Britannica e Forestiera, Roma 1992.
10205 - RISCATTO E REDENZIONE NELL’ANTICO TESTAMENTO
INNOCENZO CARDELLINI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Corso monografico sullo sfondo culturale del concetto di redenzione, dalla sua accezione giuridica a
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quella teologica. Agli studenti della specializzazione viene proposta un'indagine terminologica, semantica e culturale dell'idea di riscatto e della sua evoluzione in ambito religioso all'interno della
storia della salvezza nell'Antico Testamento.
1. Indagine etimologica dei termini chiave gā’al, gō’ēl, ge’ullâ: attestazioni, statistica e valutazione
semantica.
2. Indagine sull'uso dei termini in ambito giuridico.
3. Indagine sull'uso dei termini in ambito figurato e religioso.
4. Studio dell'espressione gō’ēl haddām (il vendicatore del sangue):
a) Dt 21,18-21;
b) principio giuridico (Es 21,13-14);
c) città di rifugio (Dt 19,1-13; Nm 31,11-20; Gs 20,1-9);
d) contestazione della norma (2Sam 14,4-17);
e) trasposizione teologica del concetto di vendicatore del sangue.
5. Studio sull'immagine del gō’ēl del patrimonio:
a) processo di indebitamento (Gen 47,13-26);
b) la terra proprietà di Jhwh (Lev 25,23-34);
c) la sacralità della terra (Gs 24,12-13; Es 6,2-8; 19,10-16);
d) trasposizione teologica del concetto di redentore del patrimonio: patrimonio e unione con
Dio, patrimonio e Nuova Gerusalemme.
6. Studio sul gō’ēl del nome:
a) legge del levirato (principio giuridico Dt 25,5-10);
b) applicazioni giuridiche della legge del levirato (Gen 38,12-30);
c) il libro di Rut;
d) trasposizione teologica del concetto di redentore del nome: promessa di posterità (Gen
12,1-3; 17,1-8; Is 49,7-26) e segno di riscatto e di vita nuova nel Battesimo (Col 2,11-13;
3,1-4; Gv 3).
7. Studio sul gō’ēl dello schiavo:
a) principio giuridico (Es 21,1-6.7-11; Dt 15,12-18), anno sabbatico e giubileo (Lev 25), applicazione della norma (Ger 34,8-17; Ne 5,5-12);
b) trasposizione teologica del concetto di redentore dello schiavo: Jhwh, liberatore (gō’ēl) di
Israele dalla schiavitù dell'Egitto - Cristo, liberatore (gō’ēl) dalla schiavitù del peccato.
8. Applicazioni traspositive in ambito teologico:
a) immagine del vasaio;
b) il dramma dell’uomo: i beni promessi e la terra promessa prendono il posto di Dio;
c) ripristino del diritto di ge’ullâ: Giobbe, situazione di peccato dell'uomo, nudità dell’uomo,
l'uomo e l'immagine autentica di Dio.
9. Il tema delle Nozze:
a) nell'Antico Testamento;
b) nel Nuovo Testamento.
10. La nuova creazione: Ap 21
Bibliografia
Riferimenti bibliografici verranno indicati dal professore durante il corso. È necessario, comunque,
l'uso dei Commentari per i brani studiati e un costante utilizzo dei lessici:
THAT [E. JENNI-C. WESTERMANN (edd.), Theologisches Handwörterbuch zum Alten Testament,
München-Zürich 1971,1976. Tradotto in ital. dall'editrice Marietti] e TWAT [Theologisches
Wörterbuch zum Alten Testament, Bd. I-VIII, Stuttgart-Berlin-Köln-Mainz, 1970-1995). Edizione
italiana della Paideia]. TWNT [Theologisches Wörterbuch zum Neuem Testament, Bd. I-X/2, a cura
di G. Kittel e G. Friedrich. Edizione italiana della Paideia, GLNT I-XIV, Brescia 1965-1984].DBS
[Dictionnaire de la Bible, Supplément, L. Pirot - A. Clamer, Paris]. IDB [Interpreter's Dictionary of
the Bible, ed. G.A. Buttrick]. IDB Sup [Supplementary volume to IDB]. ABD [Anchor Bible
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Dictionary].
10136 STORIA DELLA CHIESA - II
PHILIPPE CHENAUX
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
1. La Chiesa alla fine del Medioevo: Il papato avignonese. I movimenti religiosi del Trecento.
2. La Chiesa d’Occidente alla ricerca dell’unità: Il grande scisma. Il conciliarismo ed i suoi fautori. Nuove eresie e movimenti religiosi nazionali. Le relazioni con l’Oriente. La Chiesa e gli Ebrei nella prima metà del sec. XV.
3. La Chiesa alla svolta del sec. XV-XVI: I papi del Rinascimento. Il caso Savonarola. La riforma
del clero. Umanesimo e cristianesimo.
4. La Riforma protestante: La riforma luterana. Zwingli, Bucero, Calvino. La riforma anglicana.
Gli Stati cattolici fra tolleranza e Inquisizione.
5. Il concilio di Trento e la riforma cattolica: Le origini. L’opera. L’applicazione.
6. La Chiesa missionaria (sec. XV- XVIII): Missione e colonizzazione. La Santa Sede e la direzione delle missioni. La questione dei riti cinesi e malabarici.
7. Il papato e la politica europea nei sec. XVII-XVIII: Dalla cristianità all’Europa. Il declino della Santa Sede in Europa. Chiesa e Stato nell’età illuministica.
8. Il giansenismo: Origini e figure. La «querelle» dell’Unigenitus. Giansenismo e illuminismo.
9. La Chiesa alle soglie dell’età contemporanea: la Chiesa e la Rivoluzione in Francia. La Restaurazione. Le rivoluzioni liberali e nazionali del 1830.
10. La Chiesa e la Contro-Rivoluzione: Pio IX e la Questione romana. La centralizzazione. Il
concilio Vaticano I. Il Kulturkampf .
11. L’età leonina: La diplomazia di Leone XIII. La questione sociale. L’impulso missionario. I
rapporti con l’Oriente cristiano.
12. Da un modernismo all’altro: La crisi modernista. La Grande Guerra. La condanna
dell’Action française.
13. La Chiesa nell’età dei totalitarismi: Comunismo, fascismo, nazismo. Pio XII e la Seconda
guerra mondiale. La guerra fredda e la decolonizzazione.
14. Il Concilio Vaticano II: l’annuncio, la preparazione, lo svolgimento, la crisi postconciliare.
15. Il pontificato di Giovanni Paolo II: Un papa viaggiatore e carismatico. La fine del comunismo. Lo “spirito di Assisi”. Il Grande Giubileo.
Bibliografia
K. Bihlmeyer - H. Tuechle, Storia della Chiesa, voll. 3-4, Brescia 1958-1996.
Ph Chenaux, Il Concilio Vaticano II, Roma 2012.
M. Heim, Introduzione alla storia della Chiesa, Torino 2002.
G. Martina S.J., La Chiesa nell’età dell’assolutismo, del liberalismo, del totalitarismo, 4 voll.,
Brescia 1970-1979.
10217 - LA CHIESA E GLI EBREI IN ETÀ CONTEMPORANEA
PHILIPPE CHENAUX
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso tratterrà dell’evoluzione dei rapporti fra la Chiesa cattolica e gli ebrei dalla Rivoluzione
francese ai nostri giorni alla luce della storiografia la più recente. Affronterà la cosiddetta «questione ebraica» in tutte le sue dimensioni (teologiche, pastorali e politiche). Si interesserà in particolare all’emancipazione e alle sue conseguenze, alla nascita di un antisemitismo politico alla
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fine dell’Ottocento, al sionismo e alla nascita dello Stato di Israele, al problema delle conversioni
e alla liturgia. Dedicherà un’attenzione particolare al periodo dei totalitarismi e della guerra, mettendo in luce la posizione del magistero della Chiesa di fronte all’ascesa di un antisemitismo di
Stato negli anni Trenta (Germania, Italia), l’azione della Santa Sede a favore degli ebrei durante
la Seconda Guerra mondiale. Cercherà, infine, di illustrare la “rivoluzione” nell’insegnamento
cattolico sugli ebrei che ha portato all’adozione della dichiarazione conciliare Nostra Aetate
(1965).
Bibliografia
A. Bea, La Chiesa e il popolo ebraico, Brescia 1966.
Th. Brechenmacher, Der Vatikan und die Juden. Geschichte einer unheiligen Beziehung vom 16.
Jahrhundert bis zur Gegenwart, München 2005.
J. Connelly, From Enemy to Brother. The Revolution in Catholic Teaching on the Jews, 1933–
1965, Harvard University Press, Cambridge (Ma) 2012.
R. Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, Bologna 2002.
G. Cereti - L. Sestieri (ed.), Le Chiese cristiane e l’ebraismo 1947-1982, Marietti, Casale Monferrato 1983.
10516 - LA CHIESA E L’UNITÀ CRISTIANA NEL XX SECOLO
PHILIPPE CHENAUX
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende ripercorrere il cammino ecumenico della Chiesa cattolica nel XX sec. Si cercherà di far vedere come si è passato progressivamente da una strategia “unionista” mirando a favorire il ritorno dei dissidenti nella Chiesa cattolica all’apertura di un vero dialogo “ecumenico”
con le altre Chiese e confessioni cristiane. Il Concilio Vaticano II rappresenta un punto di partenza ma anche di un punto di arrivo per l’ecumenismo cattolico. Ci soffermeremo inoltre su alcune iniziative (le Conversazioni di Malines, la Settimana di preghiere per l’Unità, la Conferenza
cattolica per le questioni ecumeniche, il Segretariato per l’Unità dei cristiani) e su alcune grandi
figure (card. Mercier, p. Congar, don Metzger, Giovanni XXIII, Paolo VI, card. Bea) che hanno
contribuito a preparare e ad attuare il rinnovamento conciliare.
Bibliografia
J. Ernesti, Breve storia dell’ecumenismo. Dal cristianesimo diviso alle Chiese in dialogo, EDB,
Bologna 2010.
E. Fouilloux, Il cammino dell’ecumenismo, in Storia della Chiesa. XXIII: I cattolici nel mondo
contemporaneo (1922-1958), San Paolo, Cinisello Balsamo, 1991, 495-516.
Id., L’ecumenismo da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II, in Storia della Chiesa. XXV/2: La
Chiesa del Vaticano II, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 250-270.
A. Maffeis, Le vie dell'unità, Marietti, Casale Monferrato 2001.
M. Velati, Una difficile transizione. Il cattolicesimo tra unionismo e ecumenismo (1952-1964), Il
Mulino, Bologna 1996.
10123 - CRISTOLOGIA
NICOLA CIOLA
Annuale - 8 CFU (60 ore di lezione)
Il corso comprende tre parti.
1) La prima di carattere metodologico indaga sull'auditus temporis. Ci si domanda quale sia la
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sensibilità contemporanea riguardo all'irresistibile attrattiva di Gesù di Nazaret. Dopo un'analisi
del Gesù dei letterati, del Cristo dei filosofi, del Gesù considerato dalle grandi religioni
istituzionali e dalle nuove forme di religiosità in genere, si offrono alcuni saggi sintetici che
presentano Gesù nel dialogo tra ebraismo e cristianesimo, Gesù e l'Islam, Gesù e le religioni
asiatiche, Gesù e la domanda di sacro, e tutto questo nella ricerca dell'autentico volto di Gesù di
Nazaret. Si passa poi a definire che cosa è la cristologia sistematica e il suo metodo. Qui viene
messo in luce come la fede pasquale della Chiesa rappresenti il punto di partenza della
cristologia. Ciò è reso possibile dall'equilibrata impostazione del rapporto Storia e Fede, come
questione che ha dominato il dibattito intorno alla cristologia tra XIX e XX secolo. Da qui
discendono altri aspetti della problematica come: cristologia e rivelazione escatologica del
nuovo volto di Dio-Trinità; cristologia in prospettiva universale: tra protologia, pneumatologia
ed escatologia; cristologia e antropologia, fino al tema più recente dell'unica mediazione
cosmica e universale di Gesù Cristo e l'odierno dibattito intorno al pluralismo religioso.
2) Nella seconda parte del corso si intende ricostruire, nella prospettiva del rapporto storia-fede,
il volto del Gesù della storia inscindibile dagli inizi della confessione di fede cristologica.
Vengono così presentati in successione: l'anamnesi ecclesiale della storia di Gesù di Nazaret, le
attese messianiche di Israele, Gesù compimento della speranza di Israele, la cui 'Causa' è il
Regno di Dio. Gesù è 'oratore popolare', la sua prassi parabolica e il suo stile mostrano una
straordinaria autorevolezza. Gesù si auto-designa 'Figlio dell'uomo' e vive un'esperienza
religiosa in rapporto al Padre, che costituisce il polo centrale della sua esistenza. Si passa poi ad
indagare sulla crisi della Galilea e la 'salita' verso Gerusalemme, fino al suo destino di fronte alla
passione e morte e alla portata soteriologica ed escatologica dell'evento. La risurrezione infine
rappresenta il compimento della storia di Gesù, che invia lo Spirito Santo che Egli aveva
ricevuto in pienezza. Vengono poi analizzati i linguaggi attraverso i quali la fede della Chiesa ha
annunziato il Crocifisso-Risorto come 'Signore e Cristo': nella prospettiva escatologica, in quella
di 'Persona divina preesistente' e di 'Persona divina incarnata'.
3) La terza ed ultima parte del corso intende approfondire gli sviluppi della cristologia tra epoca
patristica, medievale e moderno-contemporanea. Partendo dagli inizi della cristologia nella
Chiesa antica, si passa ad illustrare la dottrina dei primi concili ecumenici fino alle prospettive
soteriologiche e trinitarie della cristologia medievale. Quindi si studia il dibattito cristologico di
fronte: alla svolta antropologica moderno-contemporanea, all'ingresso della categoria 'storia',
alle istanze del futuro, all'emergere del nichilismo, del pensiero debole e del 'nuovo sacro'. Infine
la proposta sistematica intende portare la riflessione teologica sulla Croce del Risorto come
rivelazione dell'amore trinitario di Dio. La Risurrezione del Crocifisso viene vista come
liberazione e riconciliazione dell'uomo (cristologia e soteriologia) e annuncio della parusia.
Divengono a questo punto centrali la riflessione sul significato personale, la rilevanza storica e
antropologica del mistero della preesistenza di Cristo, nonché sull’incarnazione del Figlio di
Dio e le conseguenti riflessioni sistematiche sul mistero della persona e della coscienza di
Cristo. Fondamentale in questa impostazione è il 'principio di incarnazione' nel processo di
'personalizzazione' degli esseri umani e in ordine alla missione della Chiesa nel mondo.
Bibliografia
N. Ciola, Gesù Cristo Figlio di Dio. I. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale,
Borla, Roma 2012.
10245 - CROCE E RISURREZIONE: SOTERIOLOGIA CRISTIANA
NICOLA CIOLA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende operare una ricerca di carattere ricognitivo circa il tema della salvezza cristiana
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che giunge a noi attraverso la Croce e Risurrezione di Gesù Cristo. Prevede un primo itinerario
dove, attraverso alcuni passaggi, vengono messi in evidenza figura e compiti di una teologia soteriologica della Croce, pensata insieme ad una teologia della Risurrezione. In altre parole si
vuole dare anzitutto la configurazione epistemologica del tema, attraverso i seguenti passaggi: a.
motivazioni che hanno permesso lo sviluppo della teologia della Croce, specialmente negli ultimi
decenni; b. importanza del coniugare insieme teologia della Croce con teologia della Risurrezione; c. compiti della moderna riflessione sulla realtà della Croce-Risurrezione presentati nell’unità
dell’evento pasquale. Si prevede poi un secondo itinerario di ricerca (momento ermeneutico) dove si studieranno i linguaggi soteriologici sia dal punto di vista scritturistico che nella tradizione
ecclesiale fino ad oggi, per giungere ad una proposta di ri-espressione dei contenuti della fede in
questa materia. In una terza sezione del corso vengono analizzati i risvolti dal punto di vista sistematico che i temi della Croce e Risurrezione comportano. Dopo aver riflettuto sulla Croce
come compimento della missione profetica di Gesù e sconfitta del male, si metterà in rilievo come l’evento della Pasqua sia compimento e rivelazione dell’amore trinitario di Dio. La Trinità
viene colta come la radice ontologica dell’auto-comunicazione di salvezza in Cristo CrocifissoRisorto nello Spirito; risulterà così essere il fondamento degli eventi di Croce e Risurrezione.
Coniugati nei linguaggi e nelle culture antiche e moderne essi evocano problemi speculativi di
prima grandezza: ‘passibilità e sofferenza’ di Dio, ‘immutabilità/mutabilità’ di Dio, rapporto Assoluto-storia, unica mediazione salvifica/pluralismo soteriologico.
Bibliografia
N. Ciola, Teologia trinitaria. Storia - metodo - prospettive, EDB, Bologna 2000, (158-197).
M. Bordoni, Gesù di Nazaret Signore e Cristo. III. Il Cristo annunziato dalla Chiesa, HerderPUL, Roma 1986. Di questo testo: Sez I: cap. II (pp. 71-167), cap. V (pp. 273-451), cap. VI (pp.
455-549).
B. Sesboüé, Gesù Cristo l’unico Mediatore, 1, Paoline, Cinisello Balsamo 1990.
Id., La redenzione nella morte di Gesù. In dialogo con F.G. Brambilla, G. Manca (ed.), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001.
10351 - IL PARADOSSO CRISTIANO DELL’ÌNCARNAZIONE
NICOLA CIOLA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende in una prima parte prendere in esame i ‘disagi’ contemporanei di fronte al paradosso cristiano dell’Incarnazione, nel passaggio dalla modernità alla post-modernità. Vengono
analizzate: a. le insidie delle riduzioni mitologiche che compromettono l’universalità e l’unicità
della mediazione salvifica di Cristo; b. il fronte della neo-gnosi e le sue ripercussioni sulle nuove-religiosità; c. dalla precedente analisi emergono però le istanze veritative che scaturiscono
dalla ‘precomprensione’ cristiana dell’Incarnazione come paradosso. Si passa così alla seconda
parte centrale del corso, dove a livello contenutistico vengono sviluppate in tre sezioni i seguenti
temi.
1. Rilettura del dato biblico sull’Incarnazione con particolare attenzione al nesso tra questo evento e il mistero pasquale. L’Incarnazione rappresenta, per così dire, un termine di arrivo, che dal
punto di vista noetico fa seguito al ‘primum datum’ che risiede nel significato da attribuire
all’evento di Gesù morto e risorto. Di qui si risale al significato in sé di quell’evento. Il linguaggio di Incarnazione rappresenta una ‘risalita’ verso le altezze del mistero del Crocifisso-Risorto.
Colui che si è offerto per noi è il ‘preesistente’ che ha preso carne. Il ‘descensus’ si comprende
attraverso i linguaggi di kenosis e di esaltazione.
2. Si passa poi ad operare un’ermeneutica di alcuni asserti dogmatici, soprattutto la questione
della ‘comunicazione degli idiomi’ e la condizione en-ypostatica dell’umanità di Gesù con parti7
colare riferimento al Concilio Costantinopolitano II. Entrambi i problemi risultano essere di
grande attualità soprattutto per le derive di visioni (an-ypostatiche) che di fatto liquidano il linguaggi (e la realtà) di incarnazione e preesistenza.
3. In una terza sezione si approfondiscono a livello sistematico i presupposti dell’evento
dell’incarnazione, tenendo presenti le sfide del nostro tempo. Ciò comporta una visione trinitaria
del mistero di Dio e l’unità del suo piano salvifico. L’incarnazione viene considerata come compimento del processo rivelativo di Dio come persona. Traspare a questo punto il legame rivelazione-incarnazione con importanti ricadute per quanto riguarda la dottrina della persona. Declinata poi la questione sul versante antropologico prendono corpo i temi della rivelazione (e della
salvezza) dell’essere umano come persona in Cristo. Infine la dottrina dell’Incarnazione, così
come viene proposta, fa risaltare l’autentica unicità salvifica costitutiva di Cristo rispetto alle diverse forme dell’odierno pluralismo religioso.
Bibliografia
M. Bordoni, Gesù di Nazaret Signore e Cristo. III. Il Cristo annunziato dalla Chiesa, HerderPUL, Roma 1986. Di questo testo: Sez. III (pp.761-971).
N. Ciola, «Disagi» contemporanei di fronte al paradosso cristiano dell’Incarnazione, in Path
(Pontificia Accademia di Teologia), 2 (2003), 443-471 (il vol. è dedicato a Cristologia tra questioni e prospettive).
A. Amato, Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. Riflessioni sul mistero dell’Incarnazione del Verbo, in Gesù Cristo speranza del mondo. Miscellanea in onore di Marcello Bordoni, Mursia-Pul,
Milano - Roma 2000, 213-235.
A. Cozzi, Il Logos e Gesù. Alla ricerca di un nuovo spazio di pensabilità dell’incarnazione, in
La Scuola Cattolica 130 (2002), 77-116.
N. Ciola, Gesù Cristo Figlio di Dio. I. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale,
Borla, Roma 2012 (cap. II, par 5: pp. 128-152).
10220 - LA RIVELAZIONE: CRISTOLOGIA, ECCLESIOLOGIA, TEO-LOGIA
GIUSEPPE LORIZIO - NICOLA CIOLA - GIOVANNI TANGORRA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso mira ad offrire agli studenti delle tre specializzazioni una prospettiva unitaria dei rispettivi percorsi e si svolge in tre momenti, il primo dei quali affidato al docente di cristologia, il secondo a quello di ecclesiologia, il terzo al docente di teologia fondamentale.
Il programma del viene così articolato:
1. La valenza cristologica della Rivelazione
a)
b)
c)
d)
Il “Verbum abbreviatum”
Gesù Cristo come Rivelazione e Rivelatore del Padre
L’inaudito realismo dell’Incarnato
La dimensione pneumatologica della Rivelazione in Cristo
Riferimento bibliografico
N. CIOLA, Concilio Vaticano II e il rinnovamento teologico, LUP, Roma 2013 (i cap. 1,3 e 6).
2. La valenza ecclesiologica e pastorale della Rivelazione
Il secondo percorso propone una riflessione sul coinvolgimento della Chiesa nell’atto della Rivelazione, con tre approfondimenti:
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a) La Chiesa mediatrice della Rivelazione
b) La Chiesa oggetto/soggetto della fede
c) Il primato della Parola nell’edificazione della comunità cristiana
Il programma prevede un esame di alcuni aspetti relativi ai soggetti e ai linguaggi tipicamente
ecclesiali, e un’attualizzazione del percorso che tiene conto del tipo di approccio all’oggi della
Chiesa.
Riferimenti bibliografici
Benedetto XVI, Esortazione postsinodale “Verbum Domini”, LEV, Città del Vaticano 2010.
J. Feiner - M. Löhrer (edd.), Mysterium Salutis, 2. I fondamenti della storia della salvezza, Queriniana, Brescia 19774, con particolare riferimento alle pp. 9-144
G. Tangorra, La parola di Dio al centro della comunità cristiana: la proposta della “Dei Verbum”, in Bibbia e vita della comunità cristiana, EDB, Bologna 2008, 21-45.
3. La dimensione teo-logica della Rivelazione
Il terzo percorso propone una riflessione ulteriore sulla Rivelazione mostrandone la valenza teologica in una duplice direzione:
a) nell’approfondimento speculativo del “pensiero rivelativo” nell’orizzonte della metafisica
agapica;
b) nella relazione fra tale pensiero e il contesto contemporaneo, letto soprattutto in chiave filosofico-culturale.
La tematica della “credibilità” della Rivelazione emergerà nella possibilità di attuare un autentico dialogo con la cultura del nostro tempo e le sue espressioni più significative, colte anche a livello artistico, letterario, cinematografico e filosofico.
Riferimento bibliografico
G. Lorizio, Le frontiere dell’Amore. Saggi di teologia fondamentale, LUP, Roma 2009, con particolare riferimento ai capp. I-V.
Per l’esame, ogni studente può scegliere liberamente il docente (fra i tre titolari del corso) con
cui svolgere la prova orale d’esame e da cui riceverà la relativa valutazione.
10224 - LA TEOLOGIA DI H. DE LUBAC E IL PENSIERO POSTMODERNO
FRANCESCO COSENTINO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende introdurre alla riflessione teologica di Henri de Lubac per offrire una griglia di
interpretazione rispetto alle provocazioni del tempo postmoderno e, dunque, un possibile scambio fecondo. Dopo l’esplorazione del ricco arcipelago biografico di de Lubac, nel contesto della
Nouvelle Theologie prima e del Vaticano II poi, ci si soffermerà su alcuni aspetti essenziali della
sua riflessione: il legame tra mistero dell’uomo e mistero di Dio, la conoscenza di Dio come “riconoscimento”, la fede come dramma e lotta, l’orizzonte storico come luogo necessario alla fede
e, soprattutto la logica del “paradosso” come struttura dello stesso mistero di Dio e dell’uomo. Il
suo approccio nuovo rispetto alla metafisica classica, l’assunzione della storia, l’ermeneutica “aperta” e lo sguardo sulla realtà e su Dio attraverso il paradosso, saranno messe a confronto con
alcune dimensioni della postmodernità e con alcune sue istanze filosofiche (Galimberti, Natoli,
Vattimo ecc). Il tentativo di sintesi sarà quello di individuare come il Dio che emerge dalla riflessione di de Lubac, insieme alla sua lettura della storia e della fede, possano rappresentare una
nuova possibilità per “dire la fede cristiana” nel postmoderno e, dunque, tracciare diversi sentieri
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verso Dio nell’oggi.
Bibliografia
H. U. von Balthasar, Il padre Henri de Lubac: la tradizione fonte di rinnovamento, Jaca Book,
Milano 1978.
N. Ciola, Paradosso e mistero in Henri de Lubac, Pont. Univ. Lateranense, Roma 1980.
F. Cosentino, Sui sentieri di Dio. Mappe della nuova evangelizzazione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2012.
H. de Lubac, Paradosso e mistero della Chiesa, Jaca Book, Milano 1979.
Id., Paradossi e nuovi paradossi, Jaca Book, Milano, 1989.
Id., Sulle vie di Dio, Jaca Book, Milano 2008.
A. Russo, Henri de Lubac, Paoline, Cinisello Balsamo 1994.
10114 - TEOLOGIA MORALE - I
MAURO COZZOLI
Annuale - 8 CFU (60 ore di lezione)
Il corso è uno studio di teologia morale fondamentale. Esso ha lo scopo d’introdurre alla teologia
morale e di metterne in luce gli elementi portanti e peculiari. Sulla base dell'“universale umano”
della morale, espressione della sapienza creatrice divina, il corso ne configura e approfondisce lo
“specifico cristiano”, espressione della novità della vita in Cristo. Esso procede lungo le direttrici
costitutive della morale - il fondamento, la norma e la libertà - analizzate nei loro elementi strutturali.
Lungo la prima direttrice, è delineata la natura e il metodo della teologia morale, con particolare
riferimento al rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. A partire dal carattere pratico della
teologia, relativo all’agire, è enunciata e spiegata la definizione di teologia morale; ne sono evidenziate le fonti e le vie conoscitive, nella sinergia di fede e ragione; è precisato il ruolo e il rapporto con il magistero morale della Chiesa. Dopo aver tracciato alcuni lineamenti di metodo per
un corretto approccio all’insegnamento morale della Bibbia, è analizzato tale insegnamento nei
suoi momenti ed elementi essenziali. Segue un breve excursus storico della teologia morale. È
quindi affrontato il problema del fondamento della morale, secondo un triplice approccio. Il primo, d’ordine socio-culturale, è una ricognizione delle forme espressive dei modelli fondativi (autonomia, eteronomia e teonomia) nei comportamenti della gente. Il secondo, di carattere antropologico, traccia le linee di una fondazione personalistica della morale. Fondazione che prende
forma teologica e specificamente cristologica nel terzo approccio.
Lungo la seconda direttrice, è messa a tema la norma nelle sue diverse espressioni. In primo
luogo i valori, i beni propriamente morali, in cui prende forma l’esigenza di rispetto rappresentata dal bene basilare e centrale della persona. In secondo luogo i principi primi, traduzione imperativa immediata dei valori. E quindi i principi secondi, traduzione operativa più determinata e
concreta, rappresentata dalla legge morale. Di questa vengono analizzate le varie espressioni, il
cui cardine è costituito dalla legge naturale, in rapporto alla quale è vista la legge eterna e la legge nuova, da una parte, e la legge positiva, divina e umana, dall’altra. In terzo luogo la coscienza,
nella sua duplice espressione: la coscienza fondamentale, nella quale la norma morale oggettiva
prende forma personale; e la coscienza attuale, nella quale essa si fa giudizio di coscienza, attraverso il discernimento della prudenza.
Lungo la terza direttrice, è presa in considerazione la libertà, costitutiva della persona e
dell’agire morale. A partire dal messaggio biblico, dal Vangelo in particolare, essa è messa in luce nelle due polarità che la scandiscono: l’autodeterminazione e l’autorealizzazione, lungo il
cammino di maturazione dal libero arbitrio alla libertà morale. Della libertà è messa in evidenza
la radice ontologica e l’estrinsecazione nell’agire; la scansione di intelligenza e volontà; la forma
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storica; il doppio paradosso della irrinunciabilità e del vincolo morale; il legame con la verità e il
bene; la sinergia con la grazia; la consistenza etica nelle virtù che la esprimono come libertà morale; il dispiegamento nella fedeltà; il dinamismo creatore; la perfezione in Dio e nei beati; il rovescio del peccato e la conversione dal peccato. Da ultimo la libertà è considerata negli atti, di
cui sono analizzate le condizioni e le fonti di moralità.
Bibliografia
M. Cozzoli, Corso Fondamentale di Teologia Morale, Pro manuscripto, Roma 2012.
Id., I fondamenti della vita morale, AVE, Roma 1988.
Id., Etica teologica della libertà, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004.
Id., Per una teologia morale della virtù e della vita buona, LUP, Roma 2002.
Id., Metodologia del conoscere teologico-morale, in Lateranum 77 (2011), 27-47.
Id. La coscienza e lo Spirito Santo. Dimensione pneumatologica della coscienza, in Studia Moralia 49 (2/2011), 331-354.
S. Pinckaers, Les sources de la morale chrétienne, Editions Universitaires - Editions du Cerf,
Fribourg-Paris 1985 [tr. it. Le fonti della morale cristiana. Metodo, contenuto, storia, Ares, Milano 1992].
10124 - TEOLOGIA MORALE - II
MAURO COZZOLI
1° semestre - 5 CFU (36 ore di lezione)
Il corso completa lo studio della teologia morale fondamentale con l’approfondimento teologale,
diretto a mettere in luce la novità cristiana della morale. Esso si articola in quattro momenti, ciascuno dei quali comprende due parti: la prima di carattere metaetico-fondativo, la seconda di carattere etico-operativo.
Lo studio prende avvio dalla vita cristiana come vita teologale: partecipazione dell’uomo alla vita divina. Di essa è delineato il profilo biblico e teologico nella prima parte e il vissuto di fede,
carità e speranza nella seconda. Della triade teologale sono considerate la indivisibilità e diversità, il fondamento biblico, la vicenda storica, il carattere di virtù, la fonte sacramentale,
l’incidenza su tutto il vissuto morale.
Il secondo momento concerne la fede, di cui sono messi in evidenza i presupposti antropologici,
secondo un duplice approccio: epistemologico il primo, inteso a legittimare il credere in un quadro della conoscenza; ed esistenziale il secondo, inteso a delineare la questione del senso come
“luogo” della fede. É sviluppato, quindi, il dialogo teologale della fede: l’atto, il contenuto e la
verità. Nella parte etica sono messi in luce: la responsabilità e la fedeltà che la fede comporta; la
comprensione della morale e dei suoi contenuti nell’orizzonte di senso della fede; il soggetto etico nell’economia di grazia della fede; la plausibilità razionale del radicalismo etico della fede.
Il terzo momento riguarda la carità, compresa a partire dalla sua fontalità divina (“Dio è carità”),
nel modo in cui la dice a noi l’evento di Gesù Cristo, e dalla nostra partecipazione alla carità trinitaria: espressione della dimensione primariamente ontologica della carità nel cristiano, la quale
prende forma ecclesiale ed eucaristica. Amore “da Dio” – amore-charis – la carità è principio del
vissuto agapico del cristiano. Essa è attinta alla croce, da cui la impariamo; e al battesimo (ed ai
sacramenti) da cui la riceviamo. Scandita da donazione, accoglienza e comunione, la carità è una
sola, nella indivisibilità di amore di Dio e amore del prossimo. Amore che ha in Cristo il principio esemplare e motivante, la carità è messa in luce nella doppia valenza di eros e agape, nella
scansione di universalità e prossimità, nella pluralità delle forme che la esprimono, nel rapporto
di reciprocità con la giustizia. Da ultimo è messo in evidenza il primato della carità nella vita
morale ed il suo valore permanente.
Il quarto momento è relativo alla speranza. La riflessione porta dalla speranza dell’uomo, provata
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come attesa e invocazione, al “Dio della speranza”, che in Cristo si fa “nostra speranza”. Questa
è attinta al Vangelo, a Gesù testimone e principio di speranza. Ne vengono messe in luce
l’indole, il fondamento, la certezza, la valenza personale ed insieme sociale, cosmica e storica.
Nella parte etica, a partire dalle critiche rivolte alla speranza cristiana, è messo in evidenza il
ruolo eticamente fondante della speranza teologale, la carica propulsiva di cui è portatrice, le
prospettive di senso e di motivazione che essa dischiude e che attivano e sostengono l’impegno,
la fedeltà e la parresia.
La conclusione è uno sguardo sintetico sulla vita teologale: vita di carità, per la fede nella speranza. L’accento è posto sull’essenzialità e unità della triade teologale nel vissuto cristiano. Ma
“la più grande è la carità” (1Cor 13,13), nella quale la fede e la speranza sono assorbite, quando
dalla forma itinerante del mondo e della storia la partecipazione alla vita divina prende la forma
della pienezza escatologica.
Bibliografia
M. Cozzoli, Etica teologale. Fede Carità Speranza, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010.
Benedetto XVI, Lettere Encicliche Deus caritas est (2005); Spe salvi (2007); Caritas in veritate
(2009).
10722 - CORSO INTRODUTTIVO METODOLOGICO II – IND. TEOL. DELLA VITA CRISTIANA
MAURO COZZOLI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il secondo corso introduttivo metodologico – nell’indirizzo di Specializzazione in Teologia della
vita cristiana - intende mettere a tema la dimensione pratico-operativa del vivere cristiano, ovvero l’agire suscitato dall’essere in Cristo.
Il carattere introduttivo dà al corso un’indole essenzialmente metodologica: una metodologia attinta all’etica teologica. Si tratta, infatti, dell’agire morale del cristiano, di cui si occupa la teologia morale.
Di essa vengono messi in luce l’oggetto, la dimensione fondativa e normativa, la scansione epistemologica, la sinergia cognitiva di fede e ragione, il ruolo del magistero, i paradigmi di svolgimento, il rinnovamento avviato dal Vaticano II e lo status odierno della riflessione teologica.
Bibliografia
M. Cozzoli, Teologia Morale, in J.-Y. Lacoste (ed.), Dizionario critico di Teologia, Borla - Città
Nuova, Roma 2005, 1325-1331.
Id., Metodologia del conoscere teologico-morale, in Lateranum 77 (2011).
S. Pinckaers, Les sources de la morale chrétienne, Editions Universitaires – Editions du Cerf,
Fribourg-Paris 1985 [tr. it. Le fonti della morale cristiana. Metodo, contenuto, storia, Ares, Milano 1992].
K. Demmer, Interpretare e agire. I fondamenti della morale cristiana, Paoline, Cinisello Balsamo 1989.
S. Frigato, Vita in Cristo e agire morale. Saggio di teologia morale fondamentale, LDC, Leumann 1994.
15228 - IL PRIMATO DELLA CARITÀ NELLA VITA MORALE
MAURO COZZOLI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario - riservato agli studenti dell’indirizzo di Specializzazione in “Teologia della vita cri12
stiana” - intende analizzare il significato e il ruolo primario e decisivo della carità nel vissuto cristiano.
A partire dal dato biblico, ne vengono approfonditi gli sviluppi teologici, morali e pastorali.
Particolari attenzioni sono riservate alle encicliche Deus caritas est e Caritas in veritate di Benedetto XVI.
Bibliografia
Benedetto XVI, Lettere encicliche Deus caritas est (2005) e Caritas in veritate (2009).
M. Cozzoli, Etica teologale. Fede Carità Speranza, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010.
10225 - FORME DI SPIRITUALITÀ NEI PADRI DELLA CHIESA
ENRICO DAL COVOLO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione
Temi monografici
1. La preghiera nella tradizione cristiana dei primi secoli, dopo il Nuovo Testamento, fino a Gregorio Magno.
2. La lectio divina nei Padri della Chiesa fino a Guigo II.
3. L’omelia dalla tradizione antica e medievale fino ai nostri giorni
4. Le origini del monachesimo.
Alcune “figure”
1. Ignazio di Antiochia, Clemente e Origene: conoscenza “razionale” di Dio, contemplazione e
esperienza “mistica”.
2. Origene: la “tenda” o la “casa”? Omelie sui Numeri XVII e XXVII.
3. Abba Antonio e la sua lotta spirituale: dalla pace interiore alla “pace cosmica”.
4. Sant’Ambrogio, maestro di teologia e di formazione spirituale.
Prospettive di sintesi
1. Linee di sviluppo del pensiero teologico - spirituale dalle origini a Gregorio Magno e a Bernardo di Chiaravalle
2. La santità, via privilegiata di formazione teologico - spirituale.
Bibliografia
La bibliografia - insieme alla dispensa - verrà data all'inizio del corso.
10125 - STORIA DELLA CHIESA - I
LUIGI MICHELE DE PALMA
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Questo corso istituzionale si articola in due semestri.
Fa da apertura un’introduzione di carattere metodologico allo studio della storia della Chiesa fra
antichità e medioevo.
La prima parte del corso va dalle fine delle persecuzioni al rinnovamento monastico (Cluny e i
centri monastici italiani).
Questi i temi: 1. Le persecuzioni e la svolta costantiniana. 2.Il monachesimo. Le eresie trinitarie
e cristologiche e i primi quattro concili ecumenici. Lo scisma dei tre capitoli. Le controversie
sulla grazia. 3. Penetrazione dei popoli germani nell’Impero e formazione del Medioevo. Il papato medioevale: Gregorio Magno. Monaci e vescovi missionari. 4. Il Monotelismo.
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L’iconoclasmo. Da Nicea II al trionfo dell’ortodossia. 5. L’Islam. La svolta del secolo VIII:
Chiesa romana e creazione dell’impero d’Occidente. Riforme carolingie delle istituzioni ecclesiastiche. Il declino della Casa Carolingia. 6. La Chiesa bizantina e la sua missione evangelizzatrice. La cristianizzazione degli slavi: Cirillo e Metodio. Il patriarca Fozio e la crisi con Roma.
Lo “scisma” d’Oriente (1054). 7. Feudalesimo e particolarismo ecclesiastico del sec. X: la decadenza del papato e la “Renovatio imperii” degli Ottoni. Il rinnovamento monastico: Cluny; centri
monastici italiani.
Nella seconda parte si affronteranno i problemi relativi ai secoli XI-XIII.
Questi i temi: 8. La riforma della Chiesa nel secolo XI. Il papato riformatore e la nuova ecclesiologia. 9. Il pontificato di Gregorio VII e la lotta per la “libertas Ecclesiae”. Gli sviluppi della
questione delle investiture: Pasquale II. Il Concordato di Worms. 10. Urbano II e la crociata. Gli
ordini cavallereschi e la vita spirituale dei laici. 11. Nuove strutture della Chiesa in occidente. Il
risveglio evangelico del sec. XII: eremitismo, vita comune del clero, i nuovi ordini. 12. Il papato
e la Chiesa dal I al III concilio lateranense. Lo scisma del 1130. S. Bernardo e la Chiesa del suo
tempo. Papato e impero nel sec. XII: “schisma inter sacerdotium et regnum”. 13. L’eresia medievale. Le origini. Catari e Valdesi. La repressione dell’eresia: crociata contro gli Albigesi,
l’Inquisizione. 14. Il pontificato di Innocenzo III: la riforma della Chiesa e il IV concilio lateranense. Gli ordini mendicanti. 15. Ultime contese del papato con l’impero degli Staufen. Il I e il II
concilio di Lione. Celestino V, Bonifacio VIII e la crisi della Cristianità medioevale.
Bibliografia
M. Sensi, La storia della Chiesa, in Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca
pluridisciplinari, G. Lorizio – N. Galantino (edd.), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, p. 329375.
J. Lortz, Storia della Chiesa considerata in prospettiva di storia delle idee, vol. I, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004.
K. Bihlmeyer – H. Tuechle, Storia della Chiesa, vol. I - II, Morcelliana, Brescia 1983.
10723 - CORSO INTRODUTTIVO METODOLOGICO II – IND. STORIA
LUIGI MICHELE DE PALMA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso tutoriale – introduttivo all’indirizzo di Specializzazione in Storia – si propone di avviare
all’apprendimento del metodo storico, nonché alla corretta metodologia della ricerca.
Attraverso la frequentazione della Biblioteca, si imparerà a conoscere l’esistenza, la natura,
l’utilizzo delle differenti fonti storiche, manoscritte ed editate, per essere iniziati ai primi elementi dell’euristica.
Inoltre, si prenderà contatto diretto con gli strumenti delle ricerca bibliografica, per poi procedere
alla differente schedatura dei testi.
In particolare ci si soffermerà sullo studio delle fonti diplomatiche manoscritte di origine ecclesiastica.
Bibliografia
M. Sensi, La storia della Chiesa, in G. Lorizio – N. Galantino (ed.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 329375.
N. Heim, Introduzione alla storia della Chiesa, Einaudi, Torino 2002.
H.-I. Marrou, La conoscenza storica, Il Mulino, Bologna 2005.
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10729 - LA CHIESA, GLI EBREI E I MUSULMANI FRA MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA
LUIGI MICHELE DE PALMA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Individuati i luoghi comuni e gli spunti polemici di una certa storiografia, il corso intende esaminare alcuni dei problemi focalizzati dalla critica storica circa i rapporti intercorsi fra la Chiesa e
gli Ebrei durante l’epoca moderna. In modo particolare si compirà un raffronto fra la legislazione
dei vari paesi e quella ecclesiastica, tenendo conto delle reali condizioni delle comunità ebraiche
presenti in Europa, delle loro relazioni e della mentalità che circondava la loro presenza nella società del tempo.
Il primo approccio al tema specifico verte sui precedenti medievali che giustificarono
l’intervento dei Papi su di una materia ritenuta di competenza imperiale. Tali interventi confluirono e assunsero forma meno episodica con le disposizioni dettate dal Concilio Lateranense IV
(1215), le quali costituirono un codice normativo, che regolò per lungo tempo la vita delle comunità ebraiche e i rapporti con i Cristiani.
I Papi avevano posto gli Ebrei sotto la propria protezione, tuttavia l’attenzione alla presenza degli Ebrei nella società cristiana affiorò, in modo particolare, durante il Concilio di Basilea
(1434). Le decisioni del concilio condizionarono gli sviluppi successivi delle relazioni fra Cristiani ed Ebrei, con significativi risvolti sulle legislazioni dei singoli paesi, ed orientarono il
comportamento delle istituzioni ecclesiastiche nei riguardi dei convertiti.
Le preoccupazioni insorte a seguito delle conversioni forzate, apparenti e opportunistiche si rispecchiarono nelle voci di numerosi riformatori e talvolta si coniugarono con gli interessi e i
pregiudizi religiosi, sociali e razziali, persistenti nella mentalità comune. Le equivoche situazioni
venutesi a creare interpellarono la Chiesa del tempo, la quale intervenne pure con l’autorità dei
suoi tribunali dell’Inquisizione. Gli atti di numerosi processi contro gli Ebrei sono spie indicatrici non soltanto delle differenze esistenti sul piano della giurisprudenza, ma anche su quello religioso, culturale, politico e sociale.
D’altra parte, la nascita dell’Islam e l’espansione araba sui territori del mediterraneo sollevarono
numerosi problemi di ordine politico tanto per l’impero bizantino quanto per l’occidente cristiano. Durante il medioevo e l’età moderna i rapporti fra le comunità cristiane e la nuova religione
si stabilirono su piani differenti: confronto religioso, scambi culturali, assetti sociali, rispetto e
intolleranza, scontro politico e militare. La progressiva conquista islamica della Terra Santa e di
alcuni territori europei suscitò la reazione del Papato e sollecitò l’intervento dei principi cristiani
a difesa della cristianità e per la riconquista dei paesi occupati.
Nei diversi contesti storici e locali si sviluppò anche la riflessione dei teologi cristiani sulla natura e sui contenuti della nuova religione, insieme alla prospettiva missionaria della Chiesa e alla
conversione dei nuovi “pagani”. Assunsero un particolare rilievo le differenze fra il jihad e la
crociata, nonché le metamorfosi di quest’ultima, durante l’età moderna, dinanzi al pericolo turco.
Si tenterà di mettere in evidenza le posizioni e gli atteggiamenti della Chiesa nei riguardi di due
realtà distinte, interne e, in parte, esterne alle realtà ecclesiali delle varie epoche.
Bibliografia
I documenti papali e conciliari saranno forniti durante le lezioni ed altrettanto avverrà per la bibliografia (anche personalizzata). In generale possono essere utilizzati anche i seguenti testi:
S. Simonsohn, The Apostolic See and the Jews. History, Pontifical Institute of Medieval Studies,
Toronto 1991.
A. Toaff, Mostri giudei. L’immaginario ebraico dal Medioevo alla prima età moderna, Il Mulino, Bologna 1996.
R. Taradel, L’accusa del sangue. Storia politica di un mito antisemita, Editori Riuniti, Roma
2002.
C. Roth, Storia dei marrani, Marietti, Genova-Milano 2003.
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M. Caffiero, Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi, Viella,
Roma 2004.
S. Schwarzfuchs, Gli Ebrei al tempo delle crociate in occidente e in Terra Santa, Jaca Book, Milano 2006.
T. Caliò, La leggenda dell’ebreo assassino. Percorsi di un racconto antiebraico dal medioevo ad
oggi, Viella, Roma 2007.
M. Caffiero, Legami pericolosi. Ebrei e cristiani tra eresia, libri proibiti e stregoneria, Einaudi,
Torino 2012.
G. Rizzardi, Domande cristiane sull’Islam nel medioevo. Edizioni e studi sul “Corpus cluniacense” a proposito dei saraceni, Centro Studi Cammarata - Ed. Lussografica, San Cataldo - Caltanissetta 2001.
G. Ricci, Ossessione turca. In una retrovia cristiana dell’Europa moderna, Il Mulino, Bologna
2002.
A. Wheatcroft, Infedeli. 638-2003: il lungo conflitto fra cristianesimo e islam, Laterza, Roma Bari 2004.
F. Cardini, Europa e Islam. Storia di un malinteso, Laterza, Roma - Bari 2007.
N. Daniel, Gli Arabi e l’Europa nel Medio Evo, Il Mulino, Bologna 2007.
M. Meschini, Il Jihad e la crociata. Guerre sante asimmetriche, Ares, Milano 2007.
B. Ye’or, Il declino della cristianità sotto l’Islam. Dal jihad alla dhimmitudine, Lindau, Torino
2009.
15206 - TEMI DI STORIA DELLA CHIESA ANTICA E MEDIEVALE
LUIGI MICHELE DE PALMA
2° semestre - 5 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario - riservato agli studenti dell’indirizzo di Specializzazione in Storia - approfondisce
alcune tematiche particolari di Storia antica e medievale, applicando quanto esposto nel Corso
introduttivo - metodologico.
Bibliografia
Le indicazioni bibliografiche saranno personalizzate per ciascuno degli iscritti al seminario.
10115 - PATROLOGIA E PATRISTICA
ROBERT DODARO
Annuale - 8 CFU (60 ore di lezione)
Il corso s’inizierà con un esame di questioni riguardo alla terminologia: Patrologia, Patristica,
Padri della Chiesa, Letteratura cristiana antica e Tradizione cristiana (nozione e significato in relazione allo studio della teologia). Seguirà una discussione del metodo per la lettura e la comprensione delle opere dei Padri della Chiesa.
Il corso tratterà la diffusione del cristianesimo e della sua dottrina nell’evo antico. Si esaminerà
quindi la vita dei fedeli comprese le dottrine, le istituzioni, e le testimonianze. Verranno presentate le divisioni della letteratura cristiana: i Padri subapostolici, gli apologisti (greci e latini), la
letteratura apocrifa, gli atti e passioni dei martiri, la scuola alessandrina, gli scrittori orientali ed
occidentali dei secoli III – VII (sino a Gregorio Magno). Attenzione particolare sarà dedicata allo
sviluppo delle dottrine trinitarie e cristologiche, nonché dei primi sviluppi dell’ecclesiologia.
Verrà infine esaminato il rapporto dei cristiani con le istituzioni civili e con le altre religioni, in
particolare col giudaismo e la religione pagana dell’Impero romano.
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Bibliografia
J. Liébaert - M. Spanneut - A. Zani, Introduzione generale allo studio dei Padri della Chiesa,
Queriniana, Brescia 1998.
H. R. Drobner, Patrologia, Piemme, Casale Monferrato 1998 (The Fathers of the Church. A
Comprehensive Introduction, Hendrickson, Peabody [MA] 2007).
V. Grossi - A. Di Berardino, La Chiesa antica: ecclesiologia e istituzioni, Borla, Roma 1984.
10403 - LO SVILUPPO DEL DOGMA CRISTOLOGICO - I
ROBERT DODARO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
La Cristologia va avvicinata, metodologicamente, nel suo insieme, vale a dire la personalità di
Gesù di Nazareth va in qualche modo considerata nella sua relazione alla Trinità e nella sua relazione con l’umanità. Partendo dall’eredità cristologica del Nuovo Testamento (i titoli cristologici
e l’innologia religiosa antica), il corso prenderà in esame i seguenti passi storici: 1) Il Gesù della
letteratura apocrifa di contesto giudaico e gnostico; 2) La cristologia asiatica del «Filius» (Melitone di Sardi e l’Anonimo quartodecimano, In sanctum Pascha; Ireneo di Lione); 3) La cristologia alessandrina del «Logos» (Clemente alessandrino e Origene); 4) La cristologia latina (Tertulliano e Cipriano nell’Africa; Novaziano ed Ippolito a Roma); 5) L’entroterra della crisi ariana:
tra teodicea (modalismo e monarchianismo) e cristologie; 6) Il Cristo della fede nicena: implicazioni teologiche, liturgiche ed ecclesiali.
Bibliografia
M. Simonetti, Studi sulla cristologia, Studia Ephemeridis Augustinianum 44, Istituto Patristico
Augustinianum, Roma 1993.
A. Orbe - Manlio Simonetti (edd.), Il Cristo I. Testi teologici e spirituali dal I al IV secolo, Mondadori, Milano 19954.
A. Grillmeier, Gesù il Cristo nella fede della Chiesa. Dall’età apostolica al concilio di Calcedonia (451), I,1-2, Paideia, Brescia 1982.
G. Jossa, Gesù e i movimenti di liberazione della Palestina, Paideia, Brescia 1980.
Id., Dal Messia al Cristo. Le origini della cristologia, Paideia, Brescia 1989.
V. Grossi, Lineamenti di antropologia patristica, Borla, Roma 1983.
B. Studer, Dio salvatore nei Padri della Chiesa, Borla, Roma 1986.
B. Sesboué, Gesù Cristo nella tradizione della Chiesa, Paoline, Torino 1987.
M. Bordoni, Gesù di Nazareth. Presenza, memoria, attesa, Queriniana, Brescia 1988.
Id., La cristologia nell'orizzonte dello Spirito, Queriniana, Brescia 1995.
C. Greco (ed.), Cristologia e antropologia, Ave, Roma 1994.
10221 - GLI ORDINI SACRI NELL’EPOCA PATRISTICA
ROBERT DODARO
1° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Il corso prenderà in esame lo sviluppo storico-teologico degli ordini sacri durante i primi secoli
del cristianesimo, in modo particolare il diaconato, il presbiterato, l’episcopato. Si indagherà
sull’origine e sulla funzionalità degli ordini con attenzione ai fattori geografici e le diverse correnti dottrinali che influiscono questo sviluppo. Il corso consisterà in una lettura attenta delle
fonti in traduzione italiana con ampia spiegazione del loro contesto storico-sociale e teologico.
Procedendo in questo modo durante le lezioni frontali si potrà esaminare soltanto un numero li17
mitato di testi. Lo studente potrà consultare una bibliografia selettiva che indicherà altre fonti patristiche insieme con diversi studi per approfondire questioni che si introdurranno durante le lezioni. Si dedicherà attenzione anche alla questione dell’ordinazione femminile durante l’epoca
patristica.
Bibliografia
T. Citrini, Presbiterio e presbiteri, 3 vol., Ancora, Milano 2010-2012.
A. Piola, Donna e sacerdozio. Indagine storico-teologica degli aspetti antropologici
dell’ordinazione delle donne, Effatà, Torino 2006.
10252 - IL CONCILIO VATICANO II
E IL MONDO.
LA
QUESTIONE DELLE COMUNICAZIONI SO-
CIALI
JEAN-DOMINIQUE DURAND
2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Il Concilio Vaticano II dedicò una parte dei suoi dibattiti alle questioni di comunicazione sociale,
con la pubblicazione del decreto sui mezzi di comunicazione sociale Inter mirifica, del 4 dicembre 1963. Questo documento non è il più studiato tra i documenti conciliari. Si dice oggi che è
stato rapidamente sorpassato dall’evoluzione dei cosiddetti mezzi di comunicazione, e che è datato. Eppure segna una tappa notevole nella riflessione della Chiesa cattolica sulla comunicazione. La Chiesa si è sempre dimostrata molto attenta alle problematiche della comunicazione, dai
suoi incoraggiamenti alla “buona stampa”, alla creazione di Radio Vaticana, fino al magistero di
Giovanni Paolo II su internet e all’uso di twitter da Benedetto XVI. In questo percorso, la tappa
conciliare costituisce un momento importante, il concilio stesso essendo in permanenza sotto gli
occhi dei media. In un documento dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, si legge:
“Per la prima volta un Concilio deve, nella storia, occuparsi dei mezzi tecnici per diffondere la
Buona Novella. Vaticano I fu il primo Concilio non costretto a tener conto del Principe. Per Vaticano II, si tratta di prendere in considerazione un Principe nuovo: l’opinione pubblica, informata e formata dalla Stampa e i mezzi di diffusione. Principe tanto più difficile da accontentare e
più esigente che ha mille teste e a volte poco cervello” (Archivio del Ministère des Affaires Etrangères). Il corso, partendo dal Concilio come evento mediatico e luogo di riflessione sui mezzi di comunicazione contemporanei, intende ripercorrere il magistero della Chiesa sulla questione delle comunicazioni sociali.
Bibliografia
M. Marazziti, I papi di carta. Nascita e svolta dell’informazione religiosa da Pio XII a Giovanni
XXIII, Marietti, Genova 1990.
P. Poupard, Decreto sugli strumenti di comunicazione sociale Inter Mirifica. Introduzione e
commento, Piemme, Milano 1987.
D. E. Viganò, Il Vaticano II e la comunicazione. Una rinnovata storia tra Vangelo e società, Paoline, Milano 2013.
10112 - TEOLOGIA TRINITARIA
RICCARDO FERRI
Annuale - 8 CFU (60 ore di lezione)
I – Parte istituzionale
1. Introduzione epistemologica e metodologica: a) il centro e il luogo della riflessione sulla fede
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trinitaria; b) il contesto storico-culturale; c) il metodo della teologia trinitaria: il monoteismo, la
distinzione manualistica tra “De Deo Uno” e “De Deo Trino”, l’“assioma fondamentale” di K.
Rahner, la centralità dell’evento pasquale.
2. La rivelazione veterotestamentaria: a) il Dio dei Patriarchi; b) Mosè e la rivelazione del Nome;
c) il Dio santo e misericordioso dei profeti; d) dallo jahvismo al monoteismo; e) Dio nella riflessione sapienziale e nell’apocalittica.
3. La rivelazione del Dio Uno e Trino in Gesù Cristo: a) Gesù di Nazareth e l’annuncio di Dio/Abba; l’identità e l’autocoscienza filiale di Gesù; Gesù e lo Spirito; b) l’evento pasquale come
atto del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; c) la fede trinitaria della Chiesa apostolica: formule trinitarie e inni cristologici nell’epistolario paolino; lo Spirito Santo in Paolo e Luca; il Logos e il Paraclito nel Corpus Johanneum.
4. Sviluppo storico-dogmatico, la riflessione sul Dio Uno e Trino nel cammino della Chiesa: a) il
periodo pre-niceno: gli Apologisti, Ireneo e gli Alessandrini; b) i simboli di Nicea e di Costantinopoli; c) dai primi due Concili al Medioevo, ulteriore approfondimento dogmatico e speculativo; d) l’epoca moderna, la Trinità riconsiderata a partire dalla croce e dalla storia; e) le sfide del
tempo presente e le proposte contemporanee.
5. Prospettive sistematiche: a) Unità e Trinità di Dio, il rapporto tra natura e Persone divine: processioni, relazioni e missioni; la creazione; b) riflessi sull’ontologia: l’ontologia trinitaria.
II- Parte monografica
Lettura e commento di alcuni testi trinitari tratti dal De Trinitate di Agostino d’Ippona (con particolare riferimento ai libri I; IV; V-VII; VIII; XV).
Bibliografia
Dispense del docente.
P. Coda, Dalla Trinità. L’avvento di Dio tra storia e profezia, Città Nuova, Roma 2011.
N. Ciola, Teologia Trinitaria. Storia - metodo - prospettive, EDB, Bologna 1996.
A. Cozzi, Manuale di dottrina trinitaria, Queriniana, Brescia 2009.
R. Ferri, Metafisica e rivelazione in Sant’Agostino, in Path 5 (2006), 327-340.
Id., Il Dio Unitrino nel pensiero di Tommaso d’Aquino. Dal Commento alle Sentenze al Compendio di Teologia, Città Nuova, Roma 2010.
Id., Il De Trinitate di Agostino d’Ippona. Commento al libro primo, in Lateranum 78 (2012),
549-570.
B. Forte, Trinità come storia. Saggio sul Dio cristiano, Paoline, Roma 1985.
G. Greshake, Il Dio Unitrino. Teologia trinitaria, Queriniana, Brescia 2000.
W. Kasper, Il Dio di Gesù Cristo, Queriniana, Brescia 1984.
L.F. Ladaria, Il Dio vivo e vero. Il mistero della Trinità, Piemme, Casale Monferrato 1999.
10226 - L’INCARNAZIONE NELLA TEO-LOGIA DI TOMMASO D’AQUINO
RICCARDO FERRI
2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende prendere in considerazione la questione dell’Incarnazione del Verbo nel pensiero
di Tommaso d’Aquino. Per trattare la questione superando quelle letture parziali che l’hanno ridotta alla formula “peccato non existente, incarnatio non fuisset” si affronterà il tema secondo
due punti di vista distinti, ma strettamente connessi tra di loro.
Da una parte, infatti, si collocherà la questione all’interno del più ampio ambito della riflessione
teologica dell’Aquinate, cogliendo in particolare il nesso tra vita divina immanente e comunicazione del Dio Unitrino ad extra; l’incarnazione costituisce, in questa prospettiva, il massimo della rivelazione salvifica che Dio ha fatto di se stesso all’uomo.
19
D’altra parte, si studierà la tematica in esame nella genesi del pensiero dell’Angelico, notando
come la differente impostazione della trattazione teologica, dal giovanile Commento alle Sentenze alla Summa Theologiae, abbia determinato una diversità di approcci anche relativamente ai
motivi per cui il Figlio di Dio si è fatto uomo.
Bibliografia
P. Coda, Il De Deo di San Tommaso d’Aquino, in Nuova Umanità 27 (2005), 441-465; 28
(2006), 315-342.
M. Corbin, La Parole devenue chair. Lecture de la première question de la Tertia Pars de la
Somme Théologique, in Revue des sciences philosophiques et théologiques 62 (1978), 5-40.
G. Emery, La Trinité créatrice. Trinité et création dans les commentaires aux Sentences de Thomas d’Aquin et de ses précurseurs Albert le Grand et Bonaventure, Vrin, Paris 1995.
R. Ferri, Gesù e la verità. Agostino e Tommaso interpreti del Vangelo di Giovanni, Città Nuova,
Roma 2007.
Id., Il Dio Unitrino nel pensiero di Tommaso d’Aquino. Dal Commento alle Sentenze al Compendio di Teologia, Città Nuova, Roma 2010.
G. Iammarrone, Gesù Cristo e la Chiesa in san Tommaso d’Aquino, Herder-Miscellanea Francescana, Roma 1997.
15207 - TESTI CLASSICI DI CRISTOLOGIA. TOMMASO D’AQUINO E LA CONTEMPORANEITÀ
RICCARDO FERRI
1° semestre - 5 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario – riservato agli studenti del secondo anno dell’indirizzo di Specializzazione in “Cristologia” – intende soffermarsi su alcuni testi cristologici di Tommaso d'Aquino e sul loro confronto con la teologia del XX secolo.
In particolare, verrà presa in considerazione la dimensione rivelativa che secondo l'Aquinate
hanno la persona e l'opera di Gesù Cristo, cogliendo il legame che Tommaso pone tra Cristo e la
verità. A partire dall'apporto di Agostino d'Ippona alla riflessione dell'Angelico relativamente alla questione in esame, ci dedicheremo alla lettura di alcuni dei passi più significativi delle opere
tomasiane, per poi notare la ripresa di tali temi nella letteratura teologica contemporanea, fino
all’attuale proposta di Marcello Bordoni.
Per quanto riguarda Tommaso, l’analisi verterà sul suo commentario al Vangelo di Giovanni
(dove in maniera più immediata appare il radicamento del suo pensiero nel dato scritturistico) e
su alcuni articoli della I e della III parte della Summa Theologiae.
Nel periodo contemporaneo noteremo come la riflessione teologica si sia lasciata sollecitare da
una rinnovata consapevolezza ermeneutica e da un approfondimento degli studi esegetici. In tale
contesto viene nuovamente tematizzata la questione della rilevanza rivelativa e veritativa della
persona di Cristo: valuteremo alcune prospettive del XX secolo, concludendo con quella di Bordoni, che ha dedicato alcuni suoi recenti studi a questi problemi.
Per ogni singolo autore si cercheranno di cogliere sia le specifiche pre-comprensioni filosofiche,
caratteristiche del contesto culturale in cui ogni teologo è collocato, sia la ri-configurazione di
tali nozioni prodotta dall’incontro con la novità della rivelazione cristiana, sia la peculiare impostazione cristologica che ultimamente emerge.
Bibliografia
Tommaso d’Aquino, Lectura super Ioannis Evangelium, R. Cai (ed.), Marietti, Torino 1952
(trad. it.: Commento al Vangelo di Giovanni, 3 voll., Città Nuova, Roma 1990-1993).
Id., Summa Theologiae, testo latino e trad. it., 33 voll., ESD, Bologna 1984.
H. U. von Balthasar, Verità di Dio, Jaca Book, Milano 1987.
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M. Bordoni, Christus omnium redemptor. Saggi di cristologia, G. Ancona (a cura di), LEV, Città
del Vaticano 2010.
R. Ferri, Il Verbo incarnato, rivelazione della Verità in Agostino, in R. Ferri – P. Manganaro,
Gesto e Parola. Ricerche sulla rivelazione, Città Nuova, Roma 2005, 231-247.
Id., Gesù e la verità. Agostino e Tommaso interpreti del Vangelo di Giovanni, Città Nuova, Roma 2007.
A. Milano, Quale verità. Per una critica della ragione teologica, EDB, Bologna 1999.
Ulteriore bibliografia verrà fornita all’inizio del seminario.
10348 - STORIA DELLE RELIGIONI
MICHAEL FUSS
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Chiamata ad esplorare “l’autocoscienza cristiana” nell’ampio orizzonte di una “mappa di varie
religioni” (Enciclica Redemptor hominis, 11), oggi la teologia avverte più che mai la necessità di
conoscere e dialogare con le principali tradizioni religiosi del mondo. Orientandosi alla nota espressione, “chi conosce una sola religione, non conosce alcuna religione” (F.M. Mueller), il
corso offre un’ampia panoramica del fatto religioso nella sua storicità e diversità per mettere gli
studenti in grado di percepire e valutare la manifestazione dello stesso fenomeno religioso nelle
sembianze della cultura attuale. Oltre una dettagliata presentazione dell’ebraismo e
dell’induismo verrà dato un’attenzione particolare ad alcuni tratti essenziali delle tradizioni religiose che incidono sul pluralismo religioso contemporaneo. In seguito ad una ricerca guidata, lo
studente è tenuto di preparare una scheda didattica su una delle religioni.
Bibliografia
P. Antes (ed.), I fondatori delle grandi religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996.
G. Bellinger, Encyclopedia delle religioni, Garzanti, Milano 1989.
M. Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, Sansoni, Firenze 1979-1983.
F. Heiler, Le religioni dell’umanità, Jaca Book, Milano 1985.
J. Hinnells (ed.), Le religioni viventi, 2 voll., Mondadori, Milano 1986.
J. Ries, La scienza delle religioni, Jaca Book, Milano 2008.
G. Widengren, Fenomenologia della religione, EDB, Bologna 1984.
10227 - CRISTO NEL MONDO DELLE RELIGIONI
MICHAEL FUSS
2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Gesù Cristo è vivo nella Chiesa, ma non appartiene solo ai cristiani. Mentre le altre religioni e la
spiritualità contemporanea s'avvicinano alla sua figura da diversi punti di vista, ai cristiani si pone il compito di una testimonianza adeguata dell'unico Salvatore. Il corso presenta la figura di
Cristo nell’induismo e buddhismo contemporaneo (tra l'altro, la stima del Mahatma Gandhi per
Gesù; Daisetz T. Suzuki e lo scandalo della croce; La scuola filosofica di Kyoto; "L'incontro con
Gesù" del Dalai Lama) e discute l’importanza di Gesù nella tradizione islamica. Una ricca selezione di testi originali viene sottoposto all'attenzione degli studenti e servirà per l'elaborazione di
una antropologia delle religioni.
Con questa panoramica di una 'cristologia' extra-biblica si mira ad una migliore conoscenza dei
processi di contestualizzazione ed inculturazione del mistero messianico, nonché ad una riflessione sulle conseguenze pastorali per una rinnovata testimonianza missionaria. Oltre la bibliografia verrà indicata una ampia documentazione di testi significativi la cui conoscenza sarà verifica21
ta all'esame.
Bibliografia
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dominus Iesus. Dichiarazione circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa (06.08.2000).
M. Dhavamony, Jesus Christ in the Understanding of World Religions, PUG, Roma 2004.
J. Dupuis, Gesù Cristo incontro alle religioni, Cittadella, Assisi 1989.
Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Ecclesia in Asia (06.11.1999).
P. J. Griffiths, Christianity Through Non-Christian Eyes, Orbis, Maryknoll (NY) 1990.
M. Thomsen, Confessing Jesus Christ Within the World of Religious Pluralism, in International
Bulletin of Missionary Research 14 (1990), 115-118.
10127 - TEOLOGIA MORALE III
RENZO GERARDI
2° semestre - 5 CFU (36 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto alcune tematiche della Morale speciale, che possono essere sintetizzate
nel comandamento «Ama il prossimo tuo come te stesso».
Esse riguardano le responsabilità personali e comunitarie nei confronti dell’ambiente, della vita
e della salute dell’uomo, della verità e dell’onore, della vita socio-politica e della pace, della vita
socio-economica e del lavoro, della cultura.
1. Amo e rispetto la creazione
Amo e rispetto il cosmo creato da Dio - Amo e rispetto la vita.
2. Mi prendo cura della persona
A servizio della vita e della salute - Ricerca e sperimentazioni per il bene dell’uomo - Il rispetto
della vita iniziale - Il rispetto della vita in situazioni diverse - Il rispetto della vita nel suo compimento.
3. Per una vita buona in un mondo più bello
Rispetto il prossimo e i suoi beni - Amo il lavoro - Amo la cultura e l’arte - Per una vita buona
nella casa degli uomini - Amo gli altri popoli come il mio - Amo e costruisco la pace.
Bibliografia
R. Gerardi, La gioia dell’amore. Riflessioni sull’ordo amoris per una teologia della vita cristiana, LUP, Città del Vaticano 2009.
10135 - TEOLOGIA MORALE IV
RENZO GERARDI
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto: la morale religiosa e sacramentale; la morale personale sessuale; il sacramento del matrimonio; il sacramento della penitenza; il sacramento dell’unzione degli infermi (i tre sacramenti vengono trattati sotto i vari aspetti: biblico, storico, liturgico, dogmatico,
morale, pastorale, giuridico).
I. Morale religiosa e sacramentale: «Adoreranno il Padre in spirito e verità…»
1. Religione ed esperienza religiosa - 2. Vita sacramentale e vita morale cristiana - 3. Chiesa, fede e sacramenti - 4. «Ama il Signore Dio tuo…» (i primi tre comandamenti).
II. Morale personale sessuale: «Maschio e femmina li creò…»
1. Antropologia sessuale - 2. Principi fondamentali dell’etica sessuale - 3. La virtù della castità:
significato e compiti - 4. La sessualità in situazioni particolari - 5. La preparazione al matrimo22
nio.
III. Teologia ed etica del sacramento del matrimonio: «E i due saranno una carne sola…»
1. Il matrimonio nell’antica alleanza - 2. Il matrimonio nella nuova alleanza - 3. Il matrimonio
nella Chiesa antica - 4. Il matrimonio nella Chiesa del medioevo - 5. Il matrimonio nella Chiesa
in età moderna - 6. Il matrimonio nella Chiesa contemporanea - 7. Essenza e proprietà del matrimonio - 8. La sessualità nella vita coniugale.
IV. Teologia ed etica del sacramento della penitenza: «Ha affidato a noi il ministero della riconciliazione…»
1. Alla ricerca della riconciliazione - 2. Il mistero dell’iniquità - 3. Il dono e la risposta (la riconciliazione e la penitenza) - 4. Il vangelo del perdono e della riconciliazione - 5. La disciplina penitenziale ecclesiale - 6. L’annuncio rinnovato della riconciliazione penitenziale - 7. Essere penitente - 8. Il ministro della penitenza sacramentale - 9. Dalla liturgia della riconciliazione alla riconciliazione nella vita.
V. Teologia ed etica del sacramento dell’unzione degli infermi: «Qualcuno è malato fra di
voi?…»
1. Il mistero della malattia e della sofferenza nella «historia salutis» - 2. Il sacramento
dell’unzione nella prassi e nella riflessione ecclesiale - 3. Orientamenti per la pastorale - 4. Alcune questioni etiche relative ai malati gravi ed ai morenti.
Bibliografia
R. Gerardi, La gioia dell’amore. Riflessioni sull’ordo amoris per una teologia della vita cristiana, LUP, Città del Vaticano 2009.
Id., Il sacramento del matrimonio, in Sacramentaria Speciale II, EDB, Bologna 2003, 259-358.
Id., Teologia ed etica della penitenza, EDB, Bologna 2001.
10726 - LE SETTE MALATTIE DELL’ANIMA
RENZO GERARDI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
La riflessione sul settenario dei vizi capitali fa parte della plurisecolare eredità cristiana riguardo
alla condizione umana e agli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo giusto e retto. Afferma il
Catechismus Catholicae Ecclesiae (n. 1866) che i vizi possono essere catalogati in parallelo alle
virtù alle quali si oppongono, oppure possono essere collegati ai sette peccati capitali, che
l’esperienza cristiana ha distinto, seguendo Giovanni Cassiano e Gregorio Magno. Anche altri
Padri della Chiesa, teologi e scrittori, maestri di morale e di spiritualità ne hanno trattato con
ampiezza e precisione (tra gli altri: Evagrio Pontico, Giovanni Climaco, Tommaso d’Aquino).
Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia: sono le sette “malattie dell’anima”, i
“pensieri malvagi” dai quali derivano vizi e peccati. Sono tendenze e abitudini nocive, frutto di
ripetizione di atti negativi e del disordine della volontà. Sono deviazioni che potenziano la distruttività del male. Se questo non viene subito affrontato, trascina al peccato e, con la ripetizione
degli atti, genera il vizio e rinsalda le inclinazioni perverse, che possono ottenebrare la coscienza
e alterare la valutazione morale.
Però la lotta contro i vizi non è né il tutto, né lo scopo finale della vita spirituale. È un mezzo necessario, ma ancora insufficiente. Il combattimento contro i vizi ha per scopo di assicurare la vittoria della carità, e di restaurare la salute dell’anima, con l’esercizio delle virtù.
Bibliografia
La bibliografia verrà indicata all’inizio del corso.
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10126 - LITURGIA E SACRAMENTARIA GENERALE
ANGELO LAMERI
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto lo studio degli elementi fondamentali della liturgia della Chiesa e delle
questioni che riguardano la sacramentaria generale: la nozione di mysterion/sacramentum,
l’istituzione da parte di Cristo, il settenario sacramentale, l’efficacia e gli effetti dei sacramenti,
la celebrazione e la ministerialità, il rapporto fede-sacramenti. Dopo un’introduzione, dedicata
allo status quaestionis del rapporto tra teologia dei sacramenti e liturgia, una prima parte approfondirà tematiche di carattere generale: natura della liturgia cristiana, teologia del culto, linguaggio simbolico-rituale. L’attenzione alla storia, accostata in prospettiva ermeneutica, aiuterà a cogliere l’evoluzione della riflessione sulla celebrazione della Chiesa attraverso i più significativi
modelli interpretativi: mistagogia, allegorismo, devozionalismo, fino alla separazione tra teologia dei sacramenti e liturgia. L’attenzione alla vicenda del Movimento Liturgico e al magistero di
Pio XII (Enciclica Mediator Dei) condurrà ad un approfondito esame della teologia liturgicosacramentaria promossa dalla Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium con le conseguenti ricadute sulla riflessione teologica contemporanea.
La seconda parte del corso affronterà alcuni temi di liturgia speciale: la celebrazione
dell’Eucaristia secondo l’Ordinamento Generale del Messale Romano (III edizione), la celebrazione del mistero di Cristo nel tempo (Anno liturgico e Liturgia delle Ore), i sacramentali, la spiritualità liturgica, alcuni aspetti di diritto liturgico.
Bibliografia
- Per la prima parte:
A. Lameri, Liturgia, Cittadella, Assisi 2013.
J. Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001.
A. Lameri, Segni e simboli, riti e misteri. Dimensione comunicativa della liturgia, Paoline, Milano 2012.
A. Gerhards – B. Kranemann, Einfürung in die Liturgiewissenschaft, Wissenschaftliche
Buchgesellschatf, Darmstadt 2006.
C. Rocchetta, Sacramentaria fondamentale. Dal «mysterion» al «sacramentum», EDB, Bologna
1989.
G. Colombo, Teologia sacramentaria, Glossa, Milano 1997.
- Per la seconda parte:
R. Falsini – A. Lameri (a cura), Ordinamento Generale del Messale Romano. Commento e testo,
EMP, Padova 20112.
A. Lameri, L’anno liturgico come itinerario biblico, Queriniana, Brescia 1998.
A. Lameri (ed.), La Liturgia delle Ore, EMP, Padova 2009.
10180 - LA CHIESA ORANTE: LA LITURGIA DELLE ORE
ANGELO LAMERI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
La preghiera costituisce uno dei momenti privilegiati di incontro tra il “tempo dell’uomo” e il
“tempo di Dio”. Nella tradizione della Chiesa l’Ufficio Divino costituisce la precipua manifestazione di questa realtà: lo scorrere inesorabile del tempo viene scandito dalla celebrazione del mistero di Cristo. In Lui, Verbo incarnato, il tempo diventa una dimensione di Dio, che in se stesso
è eterno.
Il corso, prendendo avvio da un’indagine sul senso del pregare nel tempo nei testi vetero e neotestamentari, percorrerà, a partire dalla Chiesa delle origini, alcuni modelli con i quali la comunità
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cristiana ha attuato l’invito del Signore a pregare incessantemente. L’analisi dei vari modelli si
farà attenta alle ecclesiologie di riferimento e all’immagine di Chiesa, di cui le diverse modalità
celebrative sono manifestazione.
L’esame della riforma dell’Ufficio Divino operata dal Concilio Vaticano II e dai successivi documenti attuativi sarà condotto con una particolare attenzione all’intreccio delle tematiche cristologiche ed ecclesiologiche che la caratterizzano.
Bibliografia
A. Lameri (ed.), Liturgia delle Ore, EMP, Padova 2009.
R. Taft, La Liturgia delle Ore in Oriente e in Occidente. Le origini dell’Ufficio divino e il suo
significato oggi, LIPA, Roma 2001 (The Liturgy of the Hours in East and West: The Origins of
the Divine Office and Its Meaning for Today, Liturgical Press, Collegeville [MN], 1993).
Liturgia delle ore. Tempo e rito, CLV – Edizioni Liturgiche, Roma 1994.
A. Bugnini, La riforma liturgica (1948-1975), CLV – Edizioni Liturgiche, Roma 1983.
Quando a pregare è la Chiesa, in Rivista Liturgica 93(2006) 1.
La liturgie des Heures, prière des baptisés, in La Maison-Dieu 248 (2006).
D. De Reynal, Théologie de la Liturgie des heures. Le nouvel Office divin, Beauchesne, Paris
1978.
A.-G. Martimort, L’«Institutio generalis» et la nouvelle «Liturgia Horarum», in Notitiae 10
(1974), 218-240.
La Liturgie des heures dans le renouveau liturgique du Vat. II, in Notitiae 10 (1974), 310-320;
334-343.
15222 - SEMINARIO DI SINTESI TEOLOGICA - B
ANGELO LAMERI
1° semestre - 4 CFU (24 ore di lezione)
Il Seminario intende riprendere in chiave sintetica le tematiche classiche della sacramentaria generale, indagandole con una particolare attenzione al momento celebrativo come luogo sorgivo
per l’intelligenza del sacramento. L’obiettivo è mostrare l’aspetto vincolante della mediazione
liturgica, articolando in unità l’assolutezza trascendente di Dio e la particolarità temporale
dell’uomo, senza che una sia affermata a scapito dell’altra.
Bibliografia
A. Bozzolo, La teologia sacramentaria dopo Rahner, LAS, Roma 1999.
G. Tangorra – N. Vergottini (edd.), Sacramento e azione. Teologia dei sacramenti e liturgia,
Glossa, Milano 2006.
S. Ubbiali (ed.), «La forma rituale del sacramento». Scienza liturgica e teologia sacramentaria
in dialogo, Edizioni Liturgiche, Roma 2011.
F. Giacchetta (ed.), Universalità della salvezza e mediazione sacramentale, Cittadella, Assisi
2010.
P. A. Muroni (ed.), Per ritus et preces. Sacramentalità della liturgia, Editions of Sankt Ottilien –
Studia anselmiana, Roma 2010.
10228 - RELIGIONI
ORIENTALI IN PROSPETTIVA D’INCULTURAZIONE E DIALOGO INTERRELI-
GIOSO
JAE-SUK LEE
2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
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L’”evangelizzazione delle culture” (Cf. Evangelii nuntiandi 20; Verbum Domini 114) e del mondo contemporaneo chiama in causa sempre più direttamente un’autentica inculturazione del
Vangelo. Ancora prima di diventare impegno pastorale, la “preparazione al vangelo” (LG 16) esprime una scoperta degli elementi congeniali alla dottrina cristiana già presenti nell’eredità religiosa tradizionale. Il dialogo interreligioso, in quanto fa parte della missione evangelizzatrice
della Chiesa, si basa sulla teologia inculturata come sua condizione necessaria e strumento metodologico.
Il corso è strutturato in tre parti.
1.La prima parte tratta del Buddhismo. La prima sezione presenta il buddhismo Theravada a partire dalla professione di fede buddista e la figura del Buddha. Commentando alcuni brani del canone, si spiega le dottrine essenziali (Le Quattro Nobili Verità, la Legge dell’Origine condizionata; l’antropologia buddista, il Nirvana; la teoria del karma e della reincarnazione); la comunità
monastica, la vita ed i precetti dei laici. Una seconda sezione introduce al buddhismo Mahayana
(incluso la sua forma tibetana): la dottrina del Bodhisattva e del Vuoto; la matrice della buddità);
i Sei Paramita, la dottrina dei Tre Corpi del Buddha.
2. La seconda parte tratta del Confucianesimo: la teologia (Cielo-logia) confuciana;
l’antropologia, la filosofia della natura umana nel campo metafisico e storico, e “l’Unione tra il
Cielo e l’uomo”, le vie (Tao) della santificazione e la figura del santo.
3. Una terza parte presenta il Taoismo: l’essenza della realtà ultima (Tao), e la sua rivelazione
nelle creature (Te) secondo i canoni taoisti; le vie spirituali: “Wu-Wei” (“non agire”), “Avere conoscenza intuitiva” e “sperimentare la realtà ultima nella contemplazione”; la dottrina
dell’“Uomo immortale” e le vie dell’immortalità.
Bibliografia
J. H. Berthrong, Transformations of the Confucian way, Westview Press, Colorado 1998.
E. Conze, Breve storia del Buddhismo, BUR, Milano 1985.
Y. Fung Y., Storia della Filosofia cinese, Mondadori, Milano 1956.
J.-S. Lee, Le Vie (Tao) del Confucianesimo, in Lateranum 69 (2003), 61-117.
Id., L’alleanza nello Spirito vitale (Ch’i) secondo il taoismo filosofico in Studia Missionalia 58
(2009), 107-136.
W. Rahula, L’Insegnamento del Buddha, Laterza, Bari 1984.
L. B. Suzuki, Il Buddhismo Mahayana, Sansoni, Firenze 1960.
E. Wang, Il Grande libro del Tao. Una guida completa al Taoismo, Oscar Mondadori, Milano
1988.
10732 - LE CRISTOLOGIE GNOSTICHE
GAETANO LETTIERI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso è dedicato allo studio delle principali tradizioni teologiche gnostiche (barbelo-gnostica o
sethiana; basilidiana; valentiniana), delle quali si indagherà il complesso rapporto – di dipendenza e non di influenza – nei confronti degli scritti neotestamentari. L’intera teologia gnostica verrà
così restituita come mitizzante deformazione speculativa del kerygma cristologico del Deus patiens, comunque storicamente decisiva per la storia delle origini della cattolica teologia trinitaria.
Bibliografia
M. Simonetti (ed.), Testi gnostici cristiani in lingua greca e latina, Fondazione Lorenzo Valla Mondadori, Milano 1993.
Apocrifo di Giovanni, in L. Moraldi (ed.), Testi gnostici, UTET, Torino 1982, 105-164.
G. Lettieri, Deus patiens. L’essenza cristologica dello gnosticismo, Roma 1996 (il saggio sarà
26
fornito su supporto informatico).
G. Lettieri, Il frutto valentiniano, in P. Buzi - A. Camplani (edd.), Christianity in Egypt: Literary
Production and Intellectual Trends. Studies in Honor of Tito Orlandi, Institutum Patristicum
Augustinianum, Roma 2011, 547-567.
G. Lettieri, Della patologia del pensiero: note su Plotino e gli gnostici, in P. Vitellaro Zuccarello
(ed.), Gnosi. Nostalgia della luce, Mimesis, Milano-Udine 2012, 31-51.
G. LETTIERI, Il frutto nascosto. Ontologia delle Scritture e Sophia cifrata nell’Epistola a Flora di
Tolomeo gnostico, di prossima pubblicazione (il saggio sarà fornito su supporto informatico).
10116 - DIRITTO CANONICO
NATALE LODA
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto l’introduzione generale al diritto e, in specie, al diritto canonico come pure lo studio sistematico dei libri I e II del Codice di diritto canonico, con cenni ai libri III, IV e V.
Nel primo semestre è svolta la parte intitolata: Introduzione generale al diritto e in specie al diritto canonico. Il libro I del Codice di diritto canonico. Comprende l’approfondimento del concetto di diritto e la definizione dei termini maggiormente ricorrenti. La riflessione sull’esperienza
giuridica comporta gli approfondimenti delle relazioni che intercorrono tra diritto e morale, tra
legalità e giustizia nella ricerca della definizione del concetto di ordinamento giuridico. Lo studio del diritto canonico inizia con l’analisi dei fondamenti dottrinali della disciplina ricercati
nella Scrittura e nello sviluppo storico della teologia e delle istituzioni. Lo studio delle fonti di
conoscenza del diritto canonico consente di individuare testi e autori che hanno segnato la scienza canonica. L’approccio al Codice di diritto canonico è preceduto dall’analisi del contesto storico che ha portato alla codificazione con i suoi vantaggi ma anche con i problemi che ne sono derivati. In parallelo viene studiato il Codice dei canoni delle Chiese cattoliche orientali. Lo studio
del Libro I del Codice latino conduce gli studenti al primo accostamento della legislazione positiva della Chiesa.
Nel secondo semestre è svolta la parte intitolata: Studio del Codice di diritto canonico: Libro II,
Il popolo di Dio; Libro III, La funzione di insegnare della Chiesa (cenni); Libro IV, La funzione
di santificare della Chiesa (cenni); Libro V, I beni temporali della Chiesa (cenni). Lo studio del
Libro II del Codice permette di mostrare come la legislazione si sforzi di tradurre in linguaggio
canonistico la dottrina del concilio Vaticano II, in particolare la sua dottrina ecclesiologica. Lo
studio della categoria fondamentale di christifidelis consente di evidenziare le fondamentali novità del Codice del 1983 rispetto a quello del 1917. L’approfondimento della comunione ecclesiale è sviluppato studiando le relazioni giuridiche e l’identità propria della Chiesa particolare e
della Chiesa universale. Vengono analizzati sia i canoni riguardanti la Suprema Autorità della
Chiesa e gli organismi dei quali si avvale il Romano Pontefice nel governo della Chiesa universale, sia i canoni riguardanti le Chiese particolari, i loro raggruppamenti e la loro articolazione
interna. Dopo una puntuale presentazione, i libri III-IV-V sono studiati i principali canoni riguardanti la funzione di insegnare, di santificare e i beni temporali della Chiesa.
Bibliografia
Codex Iuris Canonici (1983); Codex canonum Ecclesiarum orientalium (1990). Versioni nelle
lingue correnti.
A. Montan, Il diritto nella vita e nella missione della Chiesa. Introduzione. Norme generali. Il
popolo di Dio. Libri I e II del Codice, EDB, Bologna 2006².
10137 - DIRITTO MATRIMONIALE
27
NATALE LODA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso ha per scopo lo studio del diritto matrimoniale canonico.
Lo studio della normativa è preceduto da una riflessione sui concetti di matrimonio e famiglia, la
loro evoluzione e la messa in questione da parte della cultura contemporanea. Il confronto è con
l’insegnamento del concilio Vaticano II, in particolare della costituzione Gaudium et spes, nn.
48-52.
Precisate le categorie di approccio al matrimonio - beni del matrimonio, essenza, proprietà, fini e
patto - sono studiate l’evoluzione della dottrina e della disciplina canonica del matrimonio, le basi bibliche e sacramentali, l’indissolubilità.
Si passa quindi allo studio sistematico del Codice di diritto canonico, cann. 1055-1165. Approfonditi i canoni preliminari, si studiano i seguenti argomenti: la cura pastorale e gli atti da premettere alla celebrazione del matrimonio, gli impedimenti matrimoniali, il consenso matrimoniale, la forma della celebrazione del matrimonio, gli effetti del matrimonio, la separazione dei coniugi e la convalidazione del matrimonio, la causa di nullità matrimoniale. Particolare attenzione
è riservata al capitolo riguardante i matrimoni misti e la disciplina canonica particolare circa il
matrimonio tra cattolici e islamici.
Il confronto con il matrimonio nel Codice dei canoni delle Chiese cattoliche orientali conclude lo
studio.
Nota. L’esame può essere sostenuto soltanto dagli studenti che hanno superato l’esame fondamentale di diritto canonico.
Bibliografia
Codex Iuris Canonici (1983). - Codex canonum Ecclesiarum Orientalium (1990). Versioni nelle
lingue correnti.
A. Montan, Il matrimonio nel diritto canonico, Roma 2008.
11121 (10101) - TEOLOGIA FONDAMENTALE
GIUSEPPE LORIZIO
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione
Il corso si sviluppa in tre momenti:
1) Momento epistemologico: Che cos’è la teologia fondamentale?
Storia
Modelli (modello neoscolastico - metodo dell’immanenza - modello epistemologico - modello
antropologico-trascendentale - modello ermeneutico - modello kerygmatico - modello contestuale)
Progetto: il modello fondativo-contestuale come attuazione della teologia fondamentale in quanto “disciplina di frontiera” e “scienza dei fondamenti”.
2) Momento fondativo: La teologia della rivelazione come automanifestazione di Dio in Cristo
Rivelazione e Scrittura - Rivelazione nella Scrittura
Rivelazione e storia - Rivelazione e parola
Rivelazione e Tradizione - Rivelazione nella Tradizione
Sviluppi del pensiero rivelativo: Rivelazione cristiana e “metafisica della carità”.
3) Momento contestuale: La credibilità della rivelazione cristiana nell’orizzonte culturale della
postmodernità (Rivelazione come orientamento):
L’istanza neopagana dell’immanenza
28
L’istanza neoebraica della trascendenza
L’istanza neognostica della conoscenza
Le dimensioni fondamentali della credibilità/affidabilità della Rivelazione.
Bibliografia
Per il momento epistemologico:
P. Sguazzardo, Storia della teologia fondamentale, in G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale. I.
Epistemologia, Città Nuova, Roma 2004, 237-338 + IV. Testi antologici, Città Nuova, Roma
2004, 7-123.
A. Sabetta, Modelli di teologia fondamentale del XX secolo, in G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale. I. Epistemologia, Città Nuova, Roma 2004, 341-405 + IV. Testi antologici, Città Nuova, Roma 2004, 124-174.
G. Lorizio, Il progetto: verso un modello di teologia fondamentale fondativi-contestuale in prospettiva sacramentale, in Id. (ed.), Teologia fondamentale. I. Epistemologia, Città Nuova, Roma
2004, 407-431.
Per il momento fondativo:
G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale. II. Fondamenti, Città Nuova, Roma 2005 (in particolare, 7-234).
Per il momento contestuale:
G. Lorizio, Rivelazione cristiana, modernità, postmodernità, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999.
Id. (ed.), Teologia fondamentale. III. Contesti, Città Nuova, Roma 2005 (in particolare, 237283).
10339 - RIVELAZIONE CRISTIANA, MODERNITÀ E POSTMODERNITÀ
GIUSEPPE LORIZIO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Alla luce dell’indicazione di Fides et ratio 15, secondo cui “la Rivelazione è la vera stella di orientamento per l’uomo che avanza tra i condizionamenti della mentalità immanentistica e le
strettoie di una logica tecnocratica: è l’ultima possibilità che viene offerta da Dio per ritrovare in
pienezza il progetto originario di amore, iniziato con la creazione”, il corso si propone di:
a) indagare la crisi epocale che segna il passaggio dal “moderno” al “postmoderno”, segnalando
alcune figure caratterizzanti l’attuale momento filosofico-teologico;
b) vagliare criticamente il “ritorno al sacro” per un suo autentico discernimento in rapporto alla
nuova evangelizzazione;
c) mostrare la credibilità della Rivelazione cristiana nell’attuale contesto culturale e filosofico.
In quest’ultimo orizzonte e per quanto concerne il rapporto fede / ragione si tratteranno i seguenti
passaggi: La posta in gioco – La metafora delle due ali – Dalla ragione alla fede – Dalla fede alla
ragione, evidenziando le tre vie dell’alterità, dell’interiorità e della gratuità come modalità di accesso e di comprensione al mistero del Dio Unitrino nell’attuale contesto filosofico e culturale.
L’esodo dalla modernità, come percorso dalla soggettività all’interiorità verrà interpretato alla
luce dell’emergente carattere nomadico dell’uomo postmoderno, come possibilità e al tempo
stesso problematicità del suo rapporto con la Parola-voce di Dio.
Bibliografia
G. Lorizio, Rivelazione cristiana, modernità, postmodernità, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999.
Id., Fede e ragione, Paoline, Milano 2003.
A. Sabetta, Rivelazione cristiana, modernità, postmodernità, in G. Lorizio (ed.), Teologia fon29
damentale. III. Contesti, Città Nuova, Roma 2005, 127-169.
10534 - LA PAROLA DI DIO DALLA DEI VERBUM ALLA VERBUM DOMINI
GIUSEPPE LORIZIO
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Questo corso intende porsi in continuità con la riflessione proposta nel 10305 Rivelazione e Tradizione dal Concilio di Trento alla Dei Verbum ed evidenziare la novità del sintagma “sacramentalità della Parola”, che l’esortazione apostolica Verbum Domini fa proprio e sviluppa, ponendosi in continuità con DV 2 e la Fides et ratio. Il quadro speculativo di riferimento di tale riflessione verrà intravisto e articolato a partire dall’indicazione relativa all’analogia, che
l’esortazione riferisce alla Parola di Dio e che possiamo ulteriormente attribuire al concetto di
Sacramento (= sacramentalità). In entrambi i casi risultano messi in campo sia il livello
dell’analogia entis che quello dell’analogia fidei, ma non in una sorta di parallelismo estrinsecistico (secondo una visione neoscolastica del rapporto fra i due orizzonti), bensì in modo che
l’analogia fidei includa ed esiga l’analogia entis, trattandosi del riferimento alle due spalle (=
posteriora) dell’unica Rivelazione, ovvero alle sue dimensioni storico-escatologica e cosmicoantropologica. L’intreccio dei due livelli dell’analogia a loro volta riferiti ai due termini (Sacramento e Parola) risulta particolarmente complesso e richiede una mole di documentazione e di
riflessione si cercherà di esibire durante le lezioni.
Ponendoci nell’ambito propriamente teologico-fondamentale articoleremo il percorso secondo le
tre accezioni dell’espressione Dei Verbum o Verbum Domini, procedendo da un senso più ampio
a significazioni più specifiche e per certo verso peculiari della stessa.
1. In primo luogo - e in senso più generale - Parola di Dio è la Rivelazione stessa nelle sue dimensioni costitutive sopra enunciate;
2. in seconda istanza il termine rappresenta un modo particolare di rivelarsi di Dio rispetto agli
eventi (e qui si situa l’espressione di DV 2 gestis verbisque);
3. infine Parola di Dio è l’attestazione scritta della Rivelazione ovvero le Scritture dell’Antico e
del Nuovo Testamento.
Dunque si tenterà di proporre qualche elemento di riflessione sulla sacramentalità della Parola di
Dio a questi tre livelli e seguendo tale articolazione.
Bibliografia
Oltre i documenti del Magistero concernenti il tema, di cui si consiglia la versione latina, si utilizzeranno:
G. Lorizio, Teologia della Rivelazione ed elementi di cristologia fondamentale, in Id. (ed.), Teologia fondamentale. II. Fondamenti, Città Nuova, Roma 2005, 168-185.
Id., Le frontiere dell’Amore. Saggi di teologia fondamentale, LUP, Roma 2009.
Il volume di prossima pubblicazione dell’area di ricerca “Temi di teologia fondamentale in prospettiva ecumenica” su Sacramento e Parola.
10220 - LA RIVELAZIONE: CRISTOLOGIA, ECCLESIOLOGIA, TEO-LOGIA
GIUSEPPE LORIZIO - NICOLA CIOLA - GIOVANNI TANGORRA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso mira ad offrire agli studenti delle tre specializzazioni una prospettiva unitaria dei rispettivi percorsi e si svolge in tre momenti, il primo dei quali affidato al docente di cristologia, il secondo a quello di ecclesiologia, il terzo al docente di teologia fondamentale.
Il programma del viene così articolato:
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1. La valenza cristologica della Rivelazione
e)
f)
g)
h)
Il “Verbum abbreviatum”
Gesù Cristo come Rivelazione e Rivelatore del Padre
L’inaudito realismo dell’Incarnato
La dimensione pneumatologica della Rivelazione in Cristo
Riferimento bibliografico
N. CIOLA, Concilio Vaticano II e il rinnovamento teologico, LUP, Roma 2013 (i cap. 1,3 e 6).
2. La valenza ecclesiologica e pastorale della Rivelazione
Il secondo percorso propone una riflessione sul coinvolgimento della Chiesa nell’atto della Rivelazione, con tre approfondimenti:
a) La Chiesa mediatrice della Rivelazione
b) La Chiesa oggetto/soggetto della fede
c) Il primato della Parola nell’edificazione della comunità cristiana
Il programma prevede un esame di alcuni aspetti relativi ai soggetti e ai linguaggi tipicamente
ecclesiali, e un’attualizzazione del percorso che tiene conto del tipo di approccio all’oggi della
Chiesa.
Riferimenti bibliografici
Benedetto XVI, Esortazione postsinodale “Verbum Domini”, LEV, Città del Vaticano 2010.
J. Feiner - M. Löhrer (edd.), Mysterium Salutis, 2. I fondamenti della storia della salvezza, Queriniana, Brescia 19774, con particolare riferimento alle pp. 9-144
G. Tangorra, La parola di Dio al centro della comunità cristiana: la proposta della “Dei Verbum”, in Bibbia e vita della comunità cristiana, EDB, Bologna 2008, 21-45.
3. La dimensione teo-logica della Rivelazione
Il terzo percorso propone una riflessione ulteriore sulla Rivelazione mostrandone la valenza teologica in una duplice direzione:
a) nell’approfondimento speculativo del “pensiero rivelativo” nell’orizzonte della metafisica
agapica;
b) nella relazione fra tale pensiero e il contesto contemporaneo, letto soprattutto in chiave filosofico-culturale.
La tematica della “credibilità” della Rivelazione emergerà nella possibilità di attuare un autentico dialogo con la cultura del nostro tempo e le sue espressioni più significative, colte anche a livello artistico, letterario, cinematografico e filosofico.
Riferimento bibliografico
G. Lorizio, Le frontiere dell’Amore. Saggi di teologia fondamentale, LUP, Roma 2009, con particolare riferimento ai capp. I-V.
Per l’esame, ogni studente può scegliere liberamente il docente (fra i tre titolari del corso) con
cui svolgere la prova orale d’esame e da cui riceverà la relativa valutazione.
15111 - SOCIETÀ INTERCULTURALI E VERITÀ
GIOVANNI MANZONE
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2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Il seminario intende mostrare come, alla luce della riflessione antropologica fondamentale sulla
libertà umana e sul nesso tra libertà e verità, l’approccio personalistico appaia particolarmente
adeguato alle questioni che vengono poste dai processi in atto in quelle che è ormai diventato usuale definire le «società multietniche».
La radice teologica della libertà fonda e insieme contiene e regola il pluralismo religioso, politico
e culturale, collocandolo in quella solidarietà ideale (la cui immagine è nella comunità ecclesiale) che, con il suo rimando alla trascendenza come condizione di possibilità di rapporti liberi
(anche politici e interculturali) tra gli uomini, predispone lo spazio della differenza tra singoli, tra
gruppi e tra culture.
Lo straniero è tollerato perché nel profondo egli è uno di noi, non per le sue differenze qualunque esse siano (come pensa il modello multiculturalista), e perché nessun essere umano si identifica con la rappresentazione che noi abbiamo di lui. La convivenza tra le culture va riferita alla
originaria unità tra individuo e comunità e le differenze culturali trovano spazio in un comune
orizzonte umano, segnato da una moralità universale e da un ordine di riferimento. Questo è precisamente richiesto dall’idea teologica dell’ “originaria unità della famiglia umana”.
Ciò lascia intravedere la linea della prassi pastorale della Chiesa: primariamente essa si caratterizza come ermeneutica del senso dell'esperienza effettiva, come l'umile impegno di formazione
cristiana e di dialogo a tutto campo, capace di interpretare il vissuto, e quindi il senso delle relazioni umane e culturali, e di aprirlo su quelle dimensioni di ricerca di verità, di libertà e di richiamo alla trascendenza, e infine di salvezza, che ogni rapporto interumano porta con sé, anche
quando le nega con una prassi ingiusta o intollerante.
Bibliografia
G. Manzone, Società interculturali e tolleranza. Un contributo: la Dottrina sociale della Chiesa,
Cittadella, Assisi 2004.
W. Kynlicka, La cittadinanza multiculturale, Il Mulino, Bologna 1999.
C. Vigna - E. Bonan (edd.), Multiculuralismo e interculturalità, Vita e Pensiero, Milano 2011.
11182 (10154) - ARTE SACRA
LUCA MARIANI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Premessa e definizione poetica del termine arte; definizione teorica del termine. Universalità e
comunicazione del linguaggio visivo. Il significato del termine “immagine”. Le forme dell’arte
figurativa.
Il concetto di arte sacra; gli attributi dell’opera d’arte sacra . Il successo del tema sacro.La raffigurazione del Verbo: l’immagine del Soprannaturale e l’immagine dell’eterno. Il mistero trinitario in arte.
L’artista ed il testo sacro: le tematiche sacre lette ed interpretate dall’artista. L’immagine del Cristo: valore dell’immagine e gli elementi della sua riconoscibilità: i caratteri iconografici: il volto
sindonico.
I temi cristologici: l’incarnazione, il battesimo, i miracoli, l’ultima cena, la Crocifissione e la
Pietà, la Resurrezione, il Giudizio.
Prime difficoltà nelle rappresentazioni di Cristo: i simboli cristologici: il pesce acrostico,
l’agnello, il Buon pastore.
La raffigurazione di Cristo in Oriente nel periodo iconoclasta: la presentazione dell’immagine.
L’immagine iconica e il trasferimento del sacro dal personaggio all’oggetto immagine. Il Cristo
in trono.
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L’immagine di Cristo in Occidente: le grandi tematiche evangeliche. Il Cristo delle croci dipinte
e dei grandi cicli pittorici
Il Cristo del Rinascimento: i caratteri della figura del Cristo interpretati e trasferiti nelle opere
degli artisti rinascimentali: le scelte personali alla ricerca della espressione di emozioni
Il Cristo del Cinquecento e l’illustrazione dei dogmi della fede
Il Cristo del Seicento e la rappresentazione del miracolo
Il Cristo del Settecento e la gloria della Chiesa: la crisi del sacro e la trasformazione in misticismo e in pietismo religioso: il Cristo dell’Ottocento. L’immagine di Cristo nell’arte contemporanea.
Bibliografia
L. Mariani, Questioni d’arte sacra, Roma 1979.
Id., Dispense del corso di Arte Liturgica, Pontificia Università Lateranense, a.a. 1976-1997.
Id., Storiografia dell’Arte Sacra, corso tenuto presso l’Ist. Superiore Beato Angelico, a.a. 1992 –
93, Roma.
Id., L’Ultima Cena di Leonardo: una lettura in chiave iconografica, in Rassegna di Teologia
(1998),
Id., Michel-Ange et le sacré; Id., Raphael, sa foi et son temps; testi delle conferenze alla VII Semaine Universitaire, 20 agosto - 2 settembre 1996, Roma, San Luigi dei Francesi; idem alla VIII
Semaine Universitaire 1998.
Id., Il sacro in Leonardo, in Divenire (1982).
Id., L’immagine di Cristo come santificazione della sofferenza umana. Atti del Convegno Pagine
di Arte sacra e religiosa, Treviso 12.10.1994.
Id., Analisi delle interpretazioni del sacro in Caravaggio. Atti del convegno Incontri sull’arte del
Caravaggio, Cento, febbraio - marzo 1995.
Id., L’ultima cena. Intervento del 24.03.98 al corso Imago Christi, Roma, febbraio- dicembre
1998.
inoltre:
C. Costantini, Il Crocifisso nell’arte, Firenze 1911.
R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Torino 1965.
V. Mariani, Le arti figurative, Napoli 1966.
P. Testini, Le catacombe e gli antichi cimiteri cristiani in Roma, Bologna 1966.
G. C. Argan, Storia dell’arte italiana, Firenze 1968.
Aa.Vv., Orientamenti dell’arte sacra dopo il Vaticano II, Bergamo 1969.
R. Arnheim, Il pensiero visivo, Torino 1974.
G. Fallani, Immagine di Cristo: capolavori della pittura, Napoli 1974.
G. Dorfles, Il divenire delle arti, Torino 1975.
E. H. Gombrich, Le immagini simboliche, Torino 1978.
E. Sandberg Vavalà, La croce dipinta italiana, Roma 1980.
A. Massone - P. U. Manasse, L’icona, arte e fede, Roma 1983.
E. Sendler, L’icona, immagine dell’invisibile, Torino 1985.
H. Pfeiffer, L’immagine di Cristo nell’arte, Roma, 1986.
H. e M. Schmidt, Il linguaggio delle immagini, Roma 1988.
G. Paleotti, Discorso intorno alle immagini sacre e profane, Bologna 1582, (anast. a cura di P.
Prodi, Bologna 1990).
P. Adorno, L’Arte italiana, Firenze 1995.
E. Urech, Dizionario dei simboli cristiani, Roma 1995.
E. H. Gombrich, La storia dell’arte, Londra 1995.
La pittura italiana, Electa, Milano 1997.
Aa.Vv., Il Volto dei Volti: Cristo, Velar, Bergamo 1997.
J. Pelikan, Gesù, l’immagine attraverso i secoli, Milano 1998.
33
L. Castelfranchi - M.A. Crippa, Iconografia e Arte cristiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004.
10138 - TEOLOGIA PASTORALE
ANTONIO MASTANTUONO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso affronta e delinea, all’interno del cammino storico della disciplina, i punti base per una
riflessione fondativa del tipo teologico-pastorale:
- tappe storiche e modelli della teologia pastorale, con particolare riferimento all’area italiana:
- configurazione: la questione epistemologica, il nodo teoria/prassi, l’itinerario metodologico;
- fare pastorale oggi: evangelizzazione, conversione pastorale, comunità cristiane.
Bibliografia
M. Midali, Teologia pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e scientifica, 5 voll.,
LAS, Roma 2002-2011.
S. Lanza, Introduzione alla teologia pastorale. 1. Teologia dell'azione ecclesiale, Queriniana,
Brescia 1989.
S. Lanza, Teologia pastorale, in G. Canobbio - P. Coda (edd.), La teologia del XX secolo.
3.Prospettive pratiche, Città Nuova, Roma 2003, 393-475.
A. Mastantuono, La teologia pratica. Teologia pastorale e catechetica, in G. Lorizio - N. Galantino (edd.), Metodologia Teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, San
Paolo, Cinisello Balsamo 2004, 502-540.
S. Lanza, Convertire Giona - Pastorale come progetto, OCD, Roma 2005.
10254 - CHIESA E SINODALITÀ
ANTONIO MASTANTUONO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il valore teologico della prassi sinodale, a più riprese vissuto dalle chiese lungo due millenni di
storia, sia pure secondo modalità e accentuazioni diverse, è confermato dall'insegnamento del
Vaticano II. Con il termine di sinodalità si intende indicare, in prima istanza, una forma giuridica
di governo della chiesa, ma, più originariamente, uno spirito e un metodo di vita e di testimonianza del Vangelo, che senz'altro non può non assumere anche, e di conseguenza, una precisa
configurazione pratica. A partire dall'esame di alcune forme che assume la religione nel contesto
odierno e dalla riflessione propriamente ecclesiologica si giungerà ad uno sguardo sulla sinodalità monitorato nel suo concreto vissuto ecclesiale (pratica ecclesiale) e prospettato in chiave teologico-pastorale.
Bibliografia
E. Corecco, Ontologia della sinodalità, in A. Autiero - O. Carena (edd.), Pastor bonus in populo.
Figura, ruolo e funzioni del vescovo, Città Nuova, Roma 1990, 303-329.
Id., Sinodalità, in G. Barbaglio - S. Dianich (edd.), Nuovo dizionario di teologia, Paoline, Cinisello Balsamo 20008, 1431-1456.
S. Dianich, Sinodalità, in G. Barbaglio - G. Bof - S. Dianich (edd.), Teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002, 1522-1531.
Associazione Teologica Italiana, Dossier Chiesa e sinodalità, G. Ancona (ed.), Velar, Gorle
(BG) 2005.
34
Associazione Teologica Italiana, Chiesa e sinodalità. Coscienza, forme, processi, Glossa, Milano
2007.
15301 - ANNUNCIARE OGGI IL DIO DI GESÙ CRISTO
ANTONIO MASTANTUONO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Un profondo cambiamento culturale ha segnato e segna il nostro tempo. Dire mutamento del
quadro culturale non significa alludere soltanto a una sorta di semplice cambio di scena entro il
quale la rappresentazione può procedere come prima (salvo pochi aggiustamenti). L'insegnamento conciliare sui ‘segni di tempi’ invita a raccogliere la sfida - teorico-pratica - che a noi giunge
dal ‘contesto’. L'immutabile parola del Vangelo chiede di trovare forme e linguaggi in cui potersi
incarnare per poter raggiungere le nuove mentalità e le nuove sensibilità che caratterizzano l'uomo contemporaneo.
Il seminario, a partire da una lettura attenta, cercherà di individuare forme, modalità e luoghi in
cui poter narrare oggi il Dio di Gesù Cristo cercando di proporre ‘in positivo’ la bellezza
dell’annuncio di salvezza comunicato in modo il più efficace possibile.
Bibliografia
Materiali e dispensa saranno forniti dal Docente.
11181 (10153) - ARCHEOLOGIA CRISTIANA
DANILO MAZZOLENI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto l’esposizione degli elementi essenziali propedeutici allo studio
dell’archeologia cristiana, con particolare riguardo alle più antiche testimonianze archeologiche
relative al culto dei martiri e alle iscrizioni, come essenziale fonte di conoscenza della società
cristiana dei primi secoli.
Dopo aver delineato un’introduzione all'archeologia cristiana e aver definito le diverse parti che
la compongono, dall’iconografia all’epigrafia, dalla topografia all’architettura, si ripercorrerà
sinteticamente della storia degli studi in epoca moderna, dalla riscoperta delle catacombe
all’epoca di Antonio Bosio (fra XVI e XVII secolo) al rigore metodologico e all’intensa attività
scientifica di Giovanni Battista de Rossi (1822-1894), vero pilastro della disciplina, fino alle ricerche e agli studi di epoca recente.
Si parlerà della tipologia delle sepolture negli antichi cimiteri a cielo aperto o sotterranei e si esamineranno, quindi, i documenti archeologici utili a ricostruire il percorso della nascita e dello
sviluppo del culto dei martiri, soprattutto nelle catacombe, privilegiando le testimonianze pittoriche e quelle epigrafiche, a cominciare dagli epigrammi di papa Damaso (366-384). In particolare, si noterà come gli affreschi catacombali mostrino raramente scene inerenti il martirio, mentre
l’iconografia martiriale, di cronologia piuttosto avanzata, rappresenta quei “testimoni della fede”
come intercessori, o già nella gloria celeste, non di rado accanto a Cristo. Si analizzeranno, quindi, gli indizi di vario genere, che si possono rivelare utili a riconoscere la presenza di un sepolcro
venerato nei cimiteri sotterranei.
L’ultima parte del corso riguarderà le iscrizioni funerarie, partendo dai testi più antichi, di cui saranno evidenziate le peculiarità e ponendo in rilievo come proprio le epigrafi consentano di conoscere tanti dettagli altrimenti ignoti sui sentimenti, la religiosità, gli affetti familiari, gli aspetti
sociali, la lingua parlata dai fedeli, appartenenti alle più antiche comunità cristiane. In particolare, saranno approfonditi temi come i riferimenti al lavoro nella documentazione epigrafica, siano
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esse indicazioni contenute nei testi, oppure figurazioni incise sulle lapidi. Tutte le lezioni in aula
saranno sempre integrate da un abbondante apparato di immagini.
Completeranno il corso due visite di studio, rispettivamente a una catacomba e ad una basilica
paleocristiana, per riscontrare quali siano le caratteristiche di un complesso funerario comunitario, come si possano riconoscere le diverse fasi del suo sviluppo e come fosse strutturato un edificio di culto paleocristiano, in cui determinate esigenze liturgiche suggerirono la creazione di
particolari organismi.
Bibliografia
V. Fiocchi Nicolai - F. Bisconti - D. Mazzoleni, Le catacombe cristiane di Roma, Schnell &
Steiner, Regensburg 1998.
D. Mazzoleni, Epigrafi del Mondo Cristiano antico, LUP, Città del Vaticano 2002 (una parte a
scelta).
F. Bisconti - D. Mazzoleni, Alle origini del culto dei martiri. Testimonianze nell’archeologia cristiana, Aracne Editrice, Roma 2005.
S. Carletti, Catacombe di Priscilla, Pont. Commissione di Archeologia Sacra, Città del Vaticano
1981.
La Basilica di S. Sabina all’Aventino, s.e., Genova s.d.
10121 - ESEGESI A.T. - I
PAOLO MERLO
2° semestre - 6 CFU (48 ore di lezione)
Libri profetici e sapienziali
Durante il corso si affrontano pericopi rilevanti per le questioni testuali, letterarie e teologiche di
parti della letteratura profetica e apocalittica, di alcuni Salmi e alcuni brani sapienziali dell’A.T.
Attraverso alcuni esempi concreti di esegesi, inseriti nel contesto più ampio del libro biblico da
cui sono tratti, il corso si propone di guidare gli studenti nell’uso degli strumenti scientifici (edizioni, dizionari, commentari) e di apprendere un metodo di indagine per lo studio della Sacra
Scrittura.
Brani d’esegesi
Isaia: vocazione (6,1-13); il virgulto di Iesse (Is 11,1-16); 1° canto del servo (Is 42,1-7).
Amos: oracoli di giudizio (Am 2,1-16).
Osea: la metafora matrimoniale (Os 2,4-25).
Daniele: la visione delle 4 bestie e il figlio dell’uomo (Dan 7).
Salmi 1 e 2.
Il lamento di Giobbe (Gb 3).
Il dovere dell’elemosina (Sir 4,1-10).
Bibliografia
Testo dei brani oggetto di studio da un’edizione critica dell’AT (Biblia Hebraica Stuttgartensia;
Septuaginta).
Uno o più commentari di tipo scientifico per lo studio dei brani elencati. Essi – anche in relazione alle lingue conosciute dagli studenti – saranno segnalati durante le lezioni.
10131 - ESEGESI A.T. - II
PAOLO MERLO
1° semestre - 6 CFU (48 ore di lezione)
36
Pentateuco e Libri storici
Durante il corso si affrontano pericopi rilevanti per le questioni testuali, letterarie e teologiche di
parti del Pentateuco e dei libri storici dell’Antico Testamento.
Attraverso alcuni esempi concreti di esegesi, inseriti nel contesto più ampio del libro biblico da
cui sono tratti, il corso si propone di guidare gli studenti nell’uso degli strumenti scientifici (edizioni, dizionari, commentari) e di apprendere un metodo di indagine per lo studio della Sacra
Scrittura.
Brani d’esegesi
La creazione del cosmo e dell’uomo: Gen 1,1–2,3; 2,4–3,24.
Abramo: vocazione e alleanza: Gen 12,1-4a; 15,1-21.
La teofania al Sinai: Es 19,1–24,18.
Davide: l’unzione 1Sam 16,1-13; l’oracolo di Natan 2Sam 7,1-17 e 1Cr 17,1-15.
Elia: 1Re 17–19 (esegesi cursiva).
Bibliografia
Testo dei brani oggetto di studio da un’edizione critica dell’AT (Biblia Hebraica Stuttgartensia).
Uno o più commentari di tipo scientifico per lo studio dei brani elencati. Essi – anche in relazione alle lingue conosciute dagli studenti – saranno segnalati durante le lezioni.
15214 - STUDIO ESEMPLARE DI SALMI SCELTI
PAOLO MERLO
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il libro dei Salmi può essere avvicinato con approcci di studio diversi. Il seminario si proporrà un
duplice scopo: da una parte intende iniziare lo studente a compiere in prima persona un primo
esercizio pratico di studio biblico, d’altra parte offrire la possibilità di confrontarsi con metodi
esegetici diversi sul medesimo testo biblico.
Dopo un’introduzione ai Salmi ed una presentazione degli strumenti e della metodologia fatta dal
docente, gli studenti avranno la possibilità non solo di esercitarsi con un piccolo saggio esegetico, ma anche di poter valutare criticamente un commentario (uno diverso per ogni studente) nel
confronto con gli altri studenti.
Bibliografia
K. Seybold, Introducing the Psalms, T&T Clar, kEdinburgh 1990.
Id., Poetica dei Salmi, Paideia, Brescia, 2007.
C. Westermann, Salmi. Generi ed esegesi, Piemme, Casale Monferrato 1990.
I commentari (ad es. Alonso-Schökel; Castellino; Kraus; Lorenzin; Ravasi; Weiser), scelti anche
in funzione delle lingue madri degli studenti, saranno distributi nel primo incontro.
10472 - LA COSTITUZIONE GERARCHICA DELLA CHIESA. ASPETTI TEOLOGICI E CANONICI
AGOSTINO MONTAN
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
1. Punto di riferimento del corso è il cap. 1° della costituzione dogmatica Lumen gentium, che ha
come argomento: «La costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare l’episcopato». Esaminato in maniera approfondita il capitolo, saranno studiati alcvuni temi: la recezione del cap. III
della Lumen gentium; la collegialità episcopale (fondamenti biblici e attuazioni storiche; questio37
ni discusse); la sinodalità.
2. Nello studio saranno messi in luce gli aspetti sia teologici sia giuridici dei temi trattati. I due
aspetti sono inseparabilmente uniti. La collegialità ha due radici: una sacramentale e una che deriva dall’appartenenza del singolo vescovo al collegio dei vescovi. Il tema della sinodalità è sviluppato tenendo conto dello stato della ricerca.
Bibliografia
Lumen gentium, cap. III
A. Montan, Il ministero episcopale nella comunione ecclesiale. Sussidio ad uso degli studenti,
Roma 2010.
K. Rahner, La gerarchia nella Chiesa. Commento al cap. III della «Lumen gentium», Morcelliana, Brescia 2008 (orig. tedesco 1967).
U. Betti, La dottrina sull’episcopato del consiglio Vaticano II. Il capitolo III della Costituzione
dommatica Lumen gentium, Antonianum, Roma 1984.
I. R. Villar, El colegio episcopal. Estructura teológica y pastoral, Ediciones Rialp, Madrid 2004.
W. Kasper, Chiesa cattolica. Essenza – Realtà – Missione, Queriniana, Brescia 2012 (per gli aspetti ecumenici: pp. 388-393; 425-431).
10134 - TEOLOGIA SACRAMENTARIA
ROBERTO NARDIN
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto la teologia dei sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Confermazione e Eucaristia) e del Ministero ordinato.
La prospettiva metodologica in cui collocare la teologia sacramentaria speciale si pone in un bipolare e sincronico orizzonte. Il primo è caratterizzato dal duplice movimento in cui, da un lato,
dall’auditus temporis et culturae si evidenzia lo sfondo contestuale (le domande) dove situare la
riflessione teologica oggi e, dall’altro lato, dall’auditus fidei in historia che costituisce il momento fondativo (le risposte) della Sacramentaria. Il secondo orizzonte metodologico è determinato
dalla circolarità tra lex orandi, lex credendi e lex vivendi con cui viene declinato l’in historia
dell’auditus fidei. I sacramenti, quindi, sono colti quali culmen et fons della historia salutis.
Dopo alcune lezioni preliminari in cui viene focalizzato il contesto antropologico nell’orizzonte
dell’esperienza ecclesiale attuale e nella prospettiva culturale, interculturale e interreligiosa contemporanea, nonché alcuni rilievi di sacramentaria fondamentale, il corso affronta i sacramenti
dell’iniziazione cristiana attraverso una modalità unitaria, evidenziandone lo sviluppo storico e le
problematiche teologiche che si sono succedute sino ai nostri giorni. Quindi, di ogni sacramento
sono presi in esame:
1. La fondazione biblica sia nella testimonianza cristica come in quella ecclesiale (Chiesa apostolica) del Nuovo Testamento, sia nella prospettiva veterotestamentaria (Israele).
2. La fondazione patristica negli scritti, nell’esperienza liturgica e nella vita dei Padri della Chiesa.
3. Il percorso diacronico dello sviluppo e del rapporto tra lex orandi, lex credendi e lex vivendi
nella storia della teologia dal medioevo alla postmodernità, in uno sguardo ecumenico, con particolare sottolineatura all’apporto dei Concili, nonché dei documenti del magistero e delle scuole
teologiche e dei teologi più significativi.
4. La prospettiva sistematica e interdisciplinare nella quale sono evidenziate le varie problematiche sacramentali all’interno della riflessione teologica (lex credendi), sul piano liturgico (lex orandi) e in quello morale, spirituale, giuridico e pastorale (lex vivendi).
5. La prospettiva sintetica in cui sono focalizzate questioni rilevanti per importanza e attualità.
38
Bibliografia
Dispense del docente. Materiale didattico disponibile in www.robertonardin.com
- Manuali:
M. Augé, L’iniziazione cristiana. Battesimo e confermazione, LAS, Roma 2010.
P. Caspani, Rinascere dall’acqua e dallo Spirito. Battesimo e cresima sacramenti
dell’iniziazione cristiana, EDB, Bologna 2009.
Id., Pane vivo spezzato per il mondo. Linee di teologia eucaristica, Cittadella, Assisi 2011.
F. Courth, I sacramenti. Un trattato per lo studio e la prassi, (or. ted.: Freiburg i. B. 1995), Queriniana, Brescia 1999, 20053; 106-303, 361-428.
M. Florio - C. Rocchetta, Sacramentaria speciale I, EDB, Bologna 2004.
M. Florio - R. Nkindji - G. Cavalli - R. Gerardi, Sacramentaria speciale II, EDB, Bologna 2003,
203-258.
A. Grillo - M. Perroni - P. R. Tragan (edd.), Corso di teologia sacramentaria, vol. 2, Queriniana,
Brescia 2000, 33-225, 379-446.
G. Mazzanti, I sacramenti: simbolo e teologia, vol. 2, EDB, Bologna 1998.
Th. Schneider (ed.), Nuovo corso di dogmatica, vol. 2 (or. ted.: Düsseldorf 1992), Queriniana,
Brescia 1995, 265-361, 411-432.
C. Rocchetta, I sacramenti della fede, vol. 2, EDB, Bologna 1982, 20018, 7-149, 227-281.
B. Testa, I sacramenti della Chiesa, Jaca Book, Milano 1995, 20012, 115-237, 285-313.
- Testi di approfondimento:
E. Castellucci, Il ministero ordinato, Queriniana, Brescia 2002, 20062.
Iniziazione cristiana degli adulti, CLV-Edizioni liturgiche, Roma 1998.
R. Nardin - G. Tangorra (edd.), Sacramentum caritatis. Studi e commenti sull’Esortazione Apostolica postsinodale di Benedetto XVI, LUP, Città del Vaticano 2008.
R. Nardin (ed.), L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, LUP, Città del Vaticano 2008.
Id., La riforma liturgica alla luce del monachesimo, in Lateranum 73 (2007), 523-531.
Ulteriore bibliografia sarà indicata durante lo svolgimento del corso.
10535 - UNA TEOLOGIA DEL BATTESIMO PER UNA CHIESA IN CAMMINO
ROBERTO NARDIN
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
La comprensione teologica del battesimo si configura quale momento privilegiato da cui cogliere
i molteplici aspetti legati alla salvezza cristiana e alla stessa identità ecclesiale.
Il corso si articola in due parti.
Il primo momento presenta un carattere storico-analitico attraverso un approccio e
un’ermeneutica prevalentemente liturgica. In questa fase il Battesimo è compreso, sia all’interno
della iniziazione cristiana - da cui emergono da un lato il catecumenato degli adulti e dall’altro
lato l’Eucaristia quale culmen et fons dalla vita e della missione della Chiesa - sia nella propria
valenza salvifica evidenziata dal Battesimo dei bambini. La prima parte del corso permette di
cogliere, dal punto di vista del metodo teologico della sacramentaria, la priorità, nella circolarità,
della lex orandi sulla lex credendi e, dal punto di vista del contenuto, lo stretto legame tra sacramentaria ed ecclesiologia, nello specifico, tra teologie del battesimo e immagini di Chiesa.
Il secondo momento sviluppa una prospettiva sistematico-organica in cui il battesimo viene declinato nelle varie dimensioni teologiche: trinitaria, cristologica, pneumatologica, ecclesiologica,
antropologica ed escatologica. In questa fase l’intellectus fidei risulta focalizzato nella lex credendi dalla quale si porranno in evidenza spunti per la lex vivendi nel contesto contemporaneo.
Bibliografia
39
Dispense del docente. Materiale didattico disponibile in www.robertonardin.com
M. Augé, L’iniziazione cristiana. Battesimo e confermazione, LAS, Roma 2010.
P. Caspani, Rinascere dall’acqua e dallo Spirito. Battesimo e cresima sacramenti
dell’iniziazione cristiana, EDB, Bologna 2009.
S. Légasse, Alle origini del battesimo. Fondamenti biblici del rito cristiano, San Paolo, Cinisello
Balsamo 1994.
G. Barth, Il battesimo in epoca protocristiana, Paideia, Brescia 1987.
P. R. Tragan (ed.), Alle origini del battesimo cristiano. Radici del battesimo e suo significato
nelle comunità apostoliche, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma 1999.
P. Coda, Uno in Cristo Gesù. Il battesimo come evento trinitario, Città Nuova, Roma 1996.
M. Aliotta (ed.), Il sacramento della fede. Riflessione teologica sul battesimo in Italia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003.
Ulteriore bibliografia verrà indicata durante lo svolgimento del corso.
15223 - SEMINARIO DI SINTESI TEOLOGICA - C
ROBERTO NARDIN
1° semestre - 4 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario si divide in due parti.
Nella prima, scandita in quattro punti, il docente presenterà i presupposti epistemologici ed ermeneutici per un orizzonte esperienziale e sapienziale della teologia, quindi verrà posto in evidenza lo sviluppo storico della teologia come sapienza.
Nella seconda parte, in vista dell’elaborato scritto, lo studente dovrà analizzare e presentare un
autore (a scelta tra quelli indicati oppure un altro concordato con il docente) nel quale dovrà cogliere l’aspetto metodologico sapienziale e/o quello esperienziale e come questi influenzi i contenuti e i risultati della riflessione dell’autore studiato.
Prima parte:
1. Dopo una breve introduzione sul recupero del valore dell’esperienza avvenuto nella teologia
del Novecento, si passerà alla presentazione dei principali mutamenti dei paradigmi ermeneutici
compiuti nell’ultimo secolo nella lettura della storia della teologia.
2. Presentazione della teologia sapienziale che dall’epoca patristica sfocia, da un lato, nella teologia monastica occidentale e, dall’altro, nella teologia dell’Oriente cristiano.
3. Sottolineatura di aspetti sapienziali presenti nei teologi scolastici.
4. Illustrazione dell’orizzonte sapienziale presente in alcune figure dell’Ottocento e del Novecento teologico.
Seconda parte:
Studio di testi di: Agostino, Gregorio Magno, Bernardo, Anselmo, Tommaso, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa d’Avila, Rosmini, Teresa di Lisieux, Bulgakov, Florenskij, Guardini,
de Lubac, Bonhoeffer, Edith Stein, Balthasar, Rahner, Ratzinger.
Bibliografia
Dispense del docente. Materiale didattico disponibile in www.robertonardin.com
A. Bertuletti, Il concetto di ‘esperienza’, in G. Colombo (ed.), L’evidenza della fede, Glossa, Milano 1988, 112-181.
F. Bruno - E. Cattaneo, La teologia a partire dall’esperienza di fede, in Rassegna di teologia 42
(2001), 592-603.
J. Castellano Cervera, Teologia e contemplazione del mistero, in Euntes docete 53 (2000), 99121.
40
L. Melina - O. Bonnewijn (edd.), La sequela Christi. Dimensione morale e spirituale
dell’esperienza cristiana, LUP, Città del Vaticano 2003 (soprattutto i contributi di L. Melina e C.
Stercal).
R. Nardin (ed.), Una teologia sapienziale. Indagini e proposte per un modello teologico, Borla,
Roma 2013
Id., La teologia sapienziale tra medioevo e postmodernità, in Lateranum 70 (2004), 573-581.
Ulteriore bibliografia sarà indicata durante lo svolgimento del seminario.
10176 - LA STORIA “LUOGO TEOLOGICO” PER LA TEOLOGIA CONTEMPORANEA
GIANLUIGI PASQUALE
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Chi di noi non si è posto, almeno una volta, la domanda: «che senso ha la storia? Che senso ha
l’agire e il patire degli uomini nel tempo?». Muovendo dal conio del concetto di historia salutis
ottenuto con il Concilio Vaticano II (DV 2; GS 10; 45), la cui attualità è stata fortemente ribadita
dall’Esortazione Apostolica Postsinodale «Verbum Domini» (2010), il corso valuterà l’ambito e
il momento in cui l’idea di «storia della salvezza» è stata accolta nella teologia sistematica e
l’impatto determinante che essa ha acquisito nel pensare e nel teologare contemporaneo, sia in
ambito cattolico, che evangelico.
In particolare, sarà messo a fuoco come la storia, ossia l’agire di Dio con l’uomo e viceversa, descritto nella Bibbia, ha fatto irruzione nella riflessione teologica, influenzandone il metodo e
dando una impostazione completamente nuova al rapporto tra verità e storia, che rimanda alla
questione fondamentale del cristianesimo quale vera religio.
Questo impatto totalizzante è osservato nei maggiori teologi contemporanei (Barth, Rahner, Balthasar, Daniélou, Mouroux, Marrou, Sartori), alcuni dei quali tuttora viventi (Jüngel, Ratzinger,
Kasper, Bordoni, Seckler, Greshake).
Bibliografia
G. Pasquale, La teologia della storia della salvezza nel secolo XX, EDB, Bologna 2002.
Id., La storia della salvezza. Dio Signore del tempo e della storia, Edizioni Paoline, Milano
2002.
Id., Oltre la fine della storia. La coscienza cristiana dell’Occidente, Bruno Mondadori, Milano
2004.
Id., La ragione della storia. Per una filosofia della storia come scienza, Bollati Boringhieri, Torino 2011.
Id., Beyond the End of History. The Christian Consciousness of the Western World, Academia
Verlag, Sankt Augustin 2011.
Id., La Parola eterna si esprime nella storia della salvezza (Verbum Domini nn. 7, 9-13), in P.
Merlo - G. Pulcinelli (edd.), Verbum Domini. Studi e commenti sull’Esortazione Apostolica postsinodale di Benedetto XVI, LUP, Città del Vaticano 2011, 51-82.
Id., Jean Daniélou, Morcelliana, Brescia 2011.
10160 - CRISTIANESIMO E ISLAM A CONFRONTO SU TRINITÀ, CRISTO E MARIA
BARTOLOMEO PIRONE
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il paganesimo arabo. Monoteismo da politeismo. Unicità di Dio ad intra e ad extra. La dottrina
del tawhīd nel Corano e nella tradizione islamica. La trascendenza di Dio. Lo Spirito Santo. Cristo: Verbo di Dio. Attributi o Nomi di Dio. Unicità di Dio e unità dell’esperienza mistica: speci41
ficità della mistica cristiana e della mistica islamica. Cristo e Maria nel Corano e nella tradizione
islamica. Ci sono passi dichiaratamente anti-trinitari nel Corano? Trinità o triteismo? Crocifissione e croce nell’Islam. In che senso l'islam concepisce una seconda venuta di Cristo?
Bibliografia
M. Lings, Il Profeta Muhammad, Il leone verde, Torino 2004.
B. Pirone, Considerando l’Islam: linee di religiosità essenziale, in Lateranum 69 (2003), 7-59;
301-341; 503-563.
Id., La preghiera nell’Islām, in Lateranum 77 (2011), 355-390.
Id., I novantanove nomi di Allāh e l’ultimo stadio della mistica islamica, in Lateranum 78
(2012), 95-124.
Id., La moschea e l’islam, Portalupi, Casale Monferrato 2004.
F. Skali, Gesù nella tradizione sufi, Paoline, Milano 2007.
N.B.: durante il corso saranno fornite dispense specifiche su alcuni argomenti di maggiore rilievo.
10122 - ESEGESI N.T. - I
ANTONIO PITTA
1° semestre - 6 CFU (48 ore di lezione)
Il corso verterà sui quattro Vangeli canonici.
Dopo un breve cenno ai problemi introduttori propri di ciascuno (caratteristiche letterarioteologiche e struttura), si farà esegesi direttamente sul testo greco secondo un procedimento soprattutto analitico e solo parzialmente cursivo, come segue:
1. Dai Vangeli sinottici:
Mc: esegesi cursiva di Mc 1-3;
esegesi analitica di Mc 1,14-15 (compendio dell’annuncio di Gesù); Mc 4,1-20 (parabola
della semina e sua spiegazione).
Mt: esegesi cursiva di Mt 5,1-7,25 (il discorso del monte);
esegesi analitica di Mt 5,1-12 (le beatitudini); Mt 6,9-13 (il Pater Noster).
Lc:
esegesi cursiva di Lc 1-2 (vangelo dell’infanzia);
esegesi analitica di Lc 4,16-30 (Gesù nella sinagoga di Nazaret); Lc 15,11-32 (parabola
del padre misericordioso); Lc 23,39-49 (il buon ladrone e la morte di Gesù).
2. Dal Quarto Vangelo:
esegesi analitica di Gv 1,1-18 (il prologo); Gv 2,1-11 (nozze di Cana); Gv 13,1-20 (la lavanda dei piedi);
esegesi cursiva di Gv 21,1-25.
3. A scelta (obbligatoria) dello Studente:
esegesi di un brano qualsiasi di almeno 10 versetti tratto da uno qualunque dei quattro Vangeli
(eccettuati i brani elencati sopra); la preparazione si farà su una bibliografia (di almeno due
commentari) concordata con il Professore.
Bibliografia
Testo del corso: una edizione critica del NT (o una traduzione affidabile).
Testo sussidiario: R. Penna, Letture evangeliche. Saggi esegetici sui quattro Vangeli, Borla, Roma 1989.
Altra bibliografia specifica (commenti e monografie) verrà indicata di volta in volta durante
l’esame dei singoli Vangeli.
42
10132 - ESEGESI N.T. - II
ANTONIO PITTA
2° semestre - 6 CFU (48 ore di lezione)
Il corso verte su tutti gli scritti del N.T., ad eccezione dei Vangeli. Una scelta perciò è obbligata
e sarà fatta nel modo seguente, partendo da alcuni problemi introduttori propri di ciascuno scritto:
1. Atti degli Apostoli:
esegesi analitica di At 1,6-11 (‘ascensione’ di Gesù); At 2,1-13 (la Pentecoste).
2. Prima lettera ai Corinzi:
lectio cursiva di tutto il testo epistolare;
esegesi analitica di 1Cor 1,18-25 (la croce di Cristo, scandalo e follia); 1Cor 13 (encomio
dell’agàpe).
3. Seconda lettera ai Corinzi:
lectio cursiva di tutto il testo epistolare;
esegesi analitica di 2Cor 1,4-11 e confronto con Ef 1,3-14 (euloghia iniziale).
4. Lettera ai Galati:
lectio cursiva di tutto il testo epistolare;
esegesi analitica di Gal 4,1-7 (la figliolanza divina).
5. Lettera ai Romani:
lectio cursiva di tutto il testo epistolare;
esegesi analitica di Rm 1,16-17 (propositio della Ia parte); Rm 7,7-25 (Legge e peccato);
Rm 12,1-2 (propositio della IIa Parte).
6. Apocalisse di Giovanni:
esegesi analitica di Ap 2,1-3,22 (le lettere alle sette chiese).
7. A scelta (obbligatoria) dello studente: studio personale di un intero scritto neotestamentario
(al di fuori di quelli elencati sopra), di cui è richiesta la struttura e l’esegesi di almeno 10 versetti.
La bibliografia su cui prepararsi (almeno due commentari) sarà concordata con il Professore.
Bibliografia
- Testo del corso: una edizione critica del NT (o una traduzione affidabile).
- Testi sussidiari: A. Pitta, Paolo, la Scrittura e la Legge. Antiche e nuove prospettive, EDB, Bologna 2008.
Id., Sinossi paolina bilingue, San Paolo, Cinisello Balsamo 2013.
Altri testi sussidiari (commenti e monografie) saranno suggeriti durante la trattazione di ogni
singolo scritto.
10222 - LA CRISTOLOGIA DELLA LETTERA AI ROMANI
ANTONIO PITTA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
La Lettera ai Romani esprime una delle cristologie più elevate del Nuovo Testamento. In essa è
veicolata parte della cristologia prepaolina (cf. Rm 1,3-4; 3,25; 8,15; 10,9) e uno degli sviluppi
più maturi della cristologia paolina (cf. Rm 5,1 - 8,39; 14,1 - 15,13). Qual è il ruolo di Gesù Cristo nel percorso della giustificazione e della riconciliazione realizzato da Dio mediante la grazia
e la fede? Come il kerygma della morte e risurrezione di Cristo si rapporta all’etica del rivestirsi
di Cristo? Mediante l’analisi di pericopi scelte si cercherà di approfondire i tratti di continuità e
di originalità della cristologia nella Lettera ai Romani rispetto alle altre cristologie del Nuovo
Testamento. L’esame verterà su una pericope della Lettera ai Romani, scelta dallo studente e approfondita con l’apporto di commentari o contributi esegetici specifici.
43
Bibliografia
R. Jewett, Romans, Hermeneia, Fortress Press, Minneapolis 2007.
R. Penna, Lettera ai Romani. Introduzione, versione, commento, EDB, Bologna 2010.
A. Pitta, Lettera ai Romani. Nuova versione, introduzione e commento, Paoline, Milano 20093.
10103 - GRECO NEO-TESTAMENTARIO
GIUSEPPE PULCINELLI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Attraverso la lettura e l’analisi filologica di alcuni brani del N.T. ci si propone essenzialmente di:
- entrare in familiarità con il testo originale
- saper tradurre personalmente il testo (anche con l’uso degli strumenti, dizionari, lessici, ecc.)
- rendersi conto dei problemi di traduzione (interpretazione)
- saper valutare le varie traduzioni
- mettere la base per una corretta esegesi.
Per quanto riguarda il ricorso alla grammatica: il corso non prevede uno studio della grammatica
secondo il metodo induttivo (dalla regola all’esempio), ma deduttivo: dal caso concreto eventualmente si risale alla regola grammaticale, il cui ripasso rimane per lo più a carico dello studente.
N.B.: prerequisiti per frequentare il corso: aver superato l’esame di Lingua Greca (corso 70001)
o aver conseguito la maturità classica.
Bibliografia
Una edizione critica del Nuovo Testamento in greco.
E.G. Jay, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 19942.
C. Rusconi, Vocabolario del greco del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 19972.
M. Zerwick - M. Grosvenor, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament, PIB, Roma
19934.
10111 - INTRODUZIONE ALLA S. SCRITTURA
GIUSEPPE PULCINELLI
Annuale - 8 CFU (60 ore di lezione)
1. Introduzione generale
Ispirazione, Sacra Scrittura (e Tradizione) alla luce della Dei Verbum.
Ermeneutica biblica (alla luce di: Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia
nella Chiesa, Città del Vaticano 1993).
Il canone biblico (A.T. e N.T.) e la sua formazione storica (ruolo della LXX).
Letteratura intertestamentaria; i testi di Qumran.
2. Introduzione all’Antico Testamento
Quadro storico-geografico di Israele.
Il testo dell’A.T.: formazione e trasmissione.
Torah (Pentateuco): formazione e temi teologici
Profeti anteriori (Libri storici): l’opera storiografica deuteronomistica e temi teologici
Profeti posteriori (Libri profetici): il profeta, storia e generi profetici
Scritti (Libri sapienziali): tradizione sapienziale; il Libro dei Salmi.
44
3. Introduzione al Nuovo Testamento
Ambiente storico-culturale delle origini cristiane.
il testo greco del N.T.
Vangeli: genere, formazione, questione sinottica
Atti degli Apostoli
Corpus paolino e tradizione paolina
Altre lettere
Corpus giovanneo: Vangelo, Lettere, Apocalisse.
Bibliografia
A.M. Artola - J.M. Sanchez Caro, Bibbia e Parola di Dio, Paideia, Brescia 1994.
Aa.Vv., Introduzione generale alla Bibbia, LDC, Torino-Leumann 2006 (Logos - Corso di Studi
Biblici 1).
E. Zenger, Introduzione all’Antico Testamento, Queriniana, Brescia 2005.
P. Merlo (ed.), L’Antico Testamento. Introduzione storico-letteraria, Carocci, Roma 2008.
R.E. Brown, Introduzione al Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 2001.
D. Marguerat (ed.), Introduzione al Nuovo Testamento, Claudiana, Torino 2004.
15125 - LE PARABOLE DI GESÙ
GIUSEPPE PULCINELLI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario si propone come obiettivo l’apprendimento del metodo esegetico applicato allo studio delle parabole di Gesù nei sinottici.
- Introduzione con cenni sulla storia dell’interpretazione.
- Teoria attuale sulla funzione delle parabole come genere letterario interno ai
vangeli.
- Esempio di esegesi su una parabola lucana.
- Lavoro personale degli studenti su una parabola a loro scelta.
N.B.: È indispensabile che lo studente abbia una sufficiente conoscenza del greco biblico (deve
aver superato in modo soddisfacente l’esame di Greco neo-testamentario)
Bibliografia
V. Fusco, Oltre la parabola. Introduzione alle parabole di Gesù, Borla, Roma 1983.
J. Jeremias, Le parabole di Gesù, Paideia, Brescia 19732.
H. Weder, Metafore del regno. Le parabole di Gesù: ricostruzione e interpretazione, Paideia,
Brescia 1991.
11111 - METODOLOGIA DELLO STUDIO E DELLA RICERCA
ANTONIO SABETTA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso è finalizzato ad una presentazione degli aspetti metodologici essenziali relativi allo studio, alla preparazione degli esami, alla realizzazione di una qualunque ricerca scientifica (elaborato di seminario, tesi ecc.) e all’utilizzo degli strumenti fondamentali dello studio e della ricerca.
1. Il sapere tra oggetto e metodo.
2. Lo studio universitario e le sue modalità: le lezioni cattedratiche, i seminari, gli appunti.
3. Gli strumenti di lavoro: la biblioteca (è prevista una visita guidata alla biblioteca dell’università),
i sussidi bibliografici, le riviste, le banche dati, le risorse elettroniche e l’utilizzo proficuo della rete.
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4. La ricerca e le sue fasi: la scelta del tema, raccolta e schedatura del materiale, lettura dei testi,
status quaestionis, schema e prima stesura di un elaborato.
5. Indicazioni per la stesura degli elaborati: le sigle, metodologia delle citazioni, compilazione della
bibliografia.
Bibliografia
Materiale messo a disposizione dal docente
J. M. Prellezo - J. M. García, Invito alla ricerca. Metodologia del lavoro scientifico, LAS, Roma
20042.
D. Vinci, Introduzione alla metodologia della ricerca scientifica, Sandhi Editore, Ortacesus (CA)
2012.
R. Lesina, Il nuovo manuale di stile. Edizione 2.0, Zanichelli, Milano 2009.
F. Metitieri - R. Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet. Strumenti e strategie di ricerca, OPAC e
biblioteche virtuali, Apogeo, Milano 1998.
10156 - METODOLOGIA TEOLOGICA
ANTONIO SABETTA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Dall’epistemologia teologica alla metodologia, da “che cos’è la teologia” a “come si fa la teologia”; la dimensione sapienziale del sapere teologico; la dimensione scientifica del sapere teologico e le sue esigenze; le discipline teologiche e le loro rispettive metodologie; teologia e interdisciplinarietà: teologia e scienze umane, teologia e scienze naturali.
1. Le persone, i luoghi e le strutture: le istituzioni, il curriculum degli studi, l’unità del sapere teologico.
2. Lo studio e le sue modalità: le lezioni cattedratiche, i seminari.
3. La ricerca e le sue fasi: la scelta del tema, raccolta e schedatura del materiale, lettura dei testi,
status quaestionis, schema e prima stesura di un elaborato.
4. Gli strumenti di lavoro: la biblioteca, i sussidi bibliografici, le riviste, le banche dati, le risorse sul
web
5. Indicazioni per la stesura degli elaborati: le sigle, metodologia delle citazioni, compilazione della
bibliografia.
Nel corso delle lezioni si cercherà di mettere lo studente a contatto diretto con le principali fonti ed i
più importanti strumenti specifici relativi alle discipline teologiche (auditus fidei ed intellectus fidei). È prevista una visita guidata in biblioteca e la descrizione delle modalità del suo utilizzo.
L’esame finale sarà costituito da una parte scritta rappresentata da schede bibliografiche e di contenuto su temi concordati con il docente e da una verifica orale
Bibliografia
G. Lorizio - Galantino (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 20033.
A. Fanton, Metodologia per lo studio della teologia, Ed. Messaggero - Fac. Teol. Triveneto, Padova 2009.
J. M. Prellezo - J. M. García, Invito alla ricerca. Metodologia del lavoro scientifico, LAS, Roma
20042.
F. Metitieri - R. Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet. Strumenti e strategie di ricerca, OPAC e
biblioteche virtuali, Apogeo, Milano 1998.
10350 - RIVELAZIONE CRISTOLOGICA E FILOSOFICA
46
ANTONIO SABETTA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
L’intento del corso, raccogliendo le sollecitazioni di Fides et ratio, è di confrontare la filosofia
come amore della saggezza «che contribuisce direttamente a porre la domanda circa il senso della vita e ad abbozzarne la risposta» (n. 3) e la rivelazione cristologica che, se da un lato nella sua
gratuità è irriducibile al pensiero elaborato dalla ragione, tuttavia, produce pensiero poiché
«l’incarnazione del Figlio di Dio permette di vedere attuata la sintesi definitiva che la mente umana, partendo da sé, non avrebbe neppure potuto immaginare» e «viene offerta all’uomo la verità ultima sulla propria vita e sul destino della storia» (n. 12).
Assumendo la rivelazione come “vera stella di orientamento per l’uomo” (cf n. 15) e il mistero
pasquale come «l’evento storico contro cui si infrange ogni tentativo della mente di costruire su
argomentazioni soltanto umane una giustificazione sufficiente del senso dell’esistenza» (n. 23),
si cercherà di verificare il rapporto tra la provocazione che viene da Cristo e il mistero
dell’uomo, e di cercare quale sia stata la presenza di Cristo nella filosofia, se come traccia o “ospite indesiderato” o come “padrone di casa”.
Pertanto durante il corso si affronterà il tema della “cristologia filosofica” ricercando quali risposte i filosofi hanno dato alla domanda del Cristo “voi chi dite che io sia?” e si chiarirà così la relazione polimorfa tra Cristo e la filosofia onde tracciare piste per un’intelligenza critica e speculativa della fede cristologica.
Di conseguenza in un primo momento si tematizzeranno le questioni epistemologiche relative al
significato e allo statuto della cristologia filosofica con particolare riferimento alla proposta di X.
Tilliette.
In un secondo momento verrà presentata la “cristologia” di alcuni importanti filosofi (Spinoza,
Kant, Schelling, Hegel, Kierkegaard, Nietzsche ecc.) con un riferimento analitico soprattutto alla
loro considerazione del mistero pasquale.
Bibliografia
A. Sabetta, Cristianesimo e modernità. Il caso della “cristologia filosofica”, LUP, Città del Vaticano 2014.
X. Tilliette, Che cos’è la cristologia filosofica, Morcelliana, Brescia 2004.
Id., Il cristo della filosofia, Morcelliana, Brescia 1997.
Id., La cristologia idealista, Queriniana, Brescia 1986.
Id., La settimana santa dei filosofi, Morcelliana, Brescia 1992.
Id., Filosofi davanti a Cristo, Queriniana, Brescia 1989.
S. Zucal (ed.), Cristo nella filosofia contemporanea. I. Da Kant a Nietzsche; II. Il Novecento,
San Paolo, Cinisello Balsamo 2000-2002.
15200 - LA
CREDIBILITÀ DELLA RIVELAZIONE CRISTIANA NELLA TEOLOGIA FONDAMENTALE
ODIERNA
ANTONIO SABETTA
2° semestre - CFU (24 ore di lezione)
Il seminario si propone di affrontare e approfondire il tema particolarmente significativo della
credibilità che costituisce una caratteristica peculiare dell’identità della teologia fondamentale.
Questa, infatti, nell’essere definita dal compito di “rendere ragione della speranza cristiana”, nel
suo momento apologetico mostra come il cristianesimo sia credibile e degno di fede dinanzi
all’uomo, collocato nei molteplici contesti della storia, e alle domande della sua ragione. In particolare la credibilità oggi sembra configurarsi secondo un triplice orizzonte.
In primo luogo incontriamo la sottolineatura della valenza speculativa della rivelazione come e47
vento dischiudente nuove possibilità per il pensiero soprattutto in ordine ad una riconfigurazione
della razionalità filosofica secondo il profilo della metafisica agapica.
In secondo luogo la credibilità si sviluppa a partire dal soggetto-oggetto della rivelazione, come
capacità della rivelazione di produrre i segni della propria affidabilità a partire dall’evento fondatore della risurrezione, e come capacità a rispondere alle domande di senso presenti nei molteplici contesti e nelle diverse forme di razionalità.
Infine la tematica della testimonianza quale luogo privilegiato della credibilità.
Bibliografia
W. Kern - H.J. Pottmeyer - M. Seckler (edd.), Corso di teologia fondamentale. IV. Trattato di
gnoseologia teologica, Queriniana, Brescia 1990, 445-536.
G. Lorizio, La logica della fede, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002.
G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale. 1. Epistemologia, Città Nuova, Roma 2004.
P. Sequeri, Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 1996.
H. Verweyen, La parola definitiva di Dio, Queriniana, Brescia 2001.
R. Fisichella, La rivelazione: evento e credibilità, EDB, Bologna 20018.
Id., La credibilità della rivelazione cristiana, in G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale. 2. Fondamenti, Città Nuova, Roma 2005, 397-462.
AA. VV., Sulla credibilità del cristianesimo, in La Scuola Cattolica 125 (1995), fasc. 3-4.
Ch. Theobald, Le christianisme comme style, 2 voll., Cerf, Paris 2007.
J. Alfaro, Dal problema dell’uomo al problema di Dio, Queriniana, Brescia 1991.
10113 - ANTROPOLOGIA TEOLOGICA ED ESCATOLOGIA
ACHIM SCHÜZT
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
1. Propedeutica: la svolta antropologica
1) “Chi è l’uomo?” – la perplessità attuale. 2) Le sfide dell’uomo contemporaneo. 3) Colonne
portanti della terminologia antropologica. 4) Alcune tappe storiche di una disciplina “giovane”.
5) Modelli scelti di antropologia teologica.
2. L’origine: Dio Creatore
1) Considerazioni speculative sul concetto d’inizio. 2) Creatio ex nihilo. 3) La creazione secondo
la S. Scrittura e la Tradizione. 4) Cristocentrismo e impronta trinitaria. 5) La libertà creatrice di
Dio. 6) Conservazione del mondo creato. 7) Gli angeli e satana. 8) Il problema del male.
3. Pluridimensionalità: l’uomo creatura
1) La dignità dell’uomo. 2) Scienze umane e teologia. 3) L’uomo come immagine di Dio. 4)
L’unità dell’uomo. 5) Il peccato originale.
4. L’uomo ricreato dalla grazia di Dio
1) Il concetto biblico e teologico della grazia. 2) La giustificazione come perdono dei peccati. 3)
In Cristo: la filiazione divina. 4) Il difficile cammino della santificazione.
5. Intermezzo: la questione della vita
6. La cornice storico-sistematica del discorso escatologico
1) Piccola fenomenologia teologica della speranza. 2) Questioni ermeneutiche ed epistemologiche. 3) Modelli scelti del pensiero escatologico.
7. Tra tempo ed eternità
1) Semi della testimonianza biblica. 2) I temi classici (morte, anima umana, i novissimi). 3) Cristo e il compimento del Regno in Dio. 4) La verità escatologica come essenza del cristianesimo?
8. Prospettiva: la cultura dell’uomo creatura
Bibliografia
48
G. Ancona, Escatologia cristiana, Queriniana, Brescia 2007.
J. Auer, Die Welt – Gottes Schöpfung, Pustet, Regensburg 1983 [tr. it. Il mondo come creazione,
Cittadella, Assisi 1977].
G. Colzani, Antropologia teologica. L’uomo paradosso e mistero, EDB, Bologna 1988.
E. Dirscherl, Grundriss Theologischer Anthropologie. Die Entschiedenheit des Menschen
angesichts des Anderen, Pustet, Regensburg 2006.
X. Emmanuelli, Sulla soglia dell’eternità, Paoline, Cinisello Balsamo 2011.
M. Kehl, Und Gott sah, dass es gut war. Eine Theologie der Schöpfung, Herder, Freiburg - Basel
- Wien 2006.
L. F. Ladaria, Antropologia teologica, Piemme, Casale Monferrato 1995.
A. Nitrola, Escatologia, Piemme, Casale Monferrato 1992.
O. H. Pesch, Freisein aus Gnade. Theologische Anthropologie, Herder, Freiburg 1983 [tr. it. Liberi per grazia. Antropologia teologica, Queriniana, Brescia 1986].
J. Ratzinger, Eschatologie – Tod und ewiges Leben, Pustet, Regensburg 1990 [tr. it. Escatologia.
Morte e vita eterna, Cittadella, Assisi 1985].
I. Sanna, L’antropologia cristiana tra modernità e postmodernità, Queriniana, Brescia 2002.
Id., Chiamati per nome. Antropologia teologica, Paoline, Cinisello Balsamo 1998.
A. Schütz, Alcuni recenti contributi di antropologia teologica, in Lateranum 75 (2009), 327341.
Id., L’uomo davanti a Dio. Dispensa di Antropologia teologica (ad uso degli studenti), PUL,
Roma 2013.
E. Scognamiglio, Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trinitaria, I - II, Paoline, Cinisello
Balsamo 2006 - 2008.
10177 L’ANALISI DELLA FEDE: ELEMENTI FILOSOFICI-TEOLOGICI
ACHIM SCHÜTZ
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Nella fede cristiana confluiscono componenti naturali e soprannaturali, si incontrano l’essere
umano e la grazia divina. L’analisi della fede mira a decifrarne il rapporto specifico. Viene così
messa in evidenza la ratio della fede – intesa come fondamento, movente e logica interna.
Per tanti secoli la discussione a questo proposito era accademicamente inquadrata nel trattato De
analysi fidei. Il corso mira a ricostruire le tappe più significative della sua elaborazione storica,
partendo dalla focalizzazione sistematica del concilio di Trento. Alla fine dei conti vuole individuare le coordinate portanti della vasta gamma di definizioni teologiche e filosofiche.
Si discute quindi la distinzione classica tra fides quae e fides qua, profilando la fede cristiana sia
sotto l’aspetto dell’ortodossia sia sotto quello dell’ortoprassi. Sono principalmente da una parte
l’idealismo di Hegel e di Schelling e dall’altra l’esistenzialismo dopo Kierkegaard, che formano
uno sfondo critico, davanti al quale la fede si dispiega come insuperabilmente adeguata
all’uomo e, perciò, voluta e donata da Dio.
Molto importante è l’ottica sintetica, nella quale vengono presentati alcuni contributi scelti di
autori come Suárez, de Lugo, Newman, Rousselot, Guardini, Rahner, Balthasar, Tillich, Ebeling, Jüngel e Pröpper. Una teologia della fede si concretizza solo nell’insieme organico di tante
voci sistematicamente rilevanti, rispecchiando in questa maniera la sua polarità intrinseca tra
l’Uno e i molti.
Bibliografia
J. Alfaro, Fides Spes Caritas. Adnotationes in Tractatum De Virtutibus Theologicis, PUG, Roma
1968.
R. Aubert, Le problème de l’acte de foi. Donnés traditionelles et résultats des controverses ré49
centes, E. Warny, Louvain 1945.
P. Coda - C. Hennecke (ed.), La fede. Evento e promessa, Città Nuova, Roma 2000.
D. Hercsik, Der Glaube. Eine katholische Theologie des Glaubensaktes, Echter, Würzburg 2007.
G. Lorizio, Fede e ragione. Due ali verso il Vero, Paoline, Milano 2003.
R. Mancini, Il senso della fede. Una lettura del cristianesimo, Queriniana, Brescia 2010.
A. Schütz, Conoscenza e verità nella fede, in M. Cozzoli (ed.), Pensare professare vivere la fede. Nel solco della lettera apostolica “Porta Fidei”, LUP, Città del Vaticano 2012, 281-299.
Id., Phänomenologie der Glaubensgenese. Philosophisch-theologische Neufassung von Gang
und Grund der analysis fidei, Echter, Würzburg 2003.
Id., Wahrheit und Vermittlung. Das Wahrheitsverständnis im absoluten Idealismus Hegels, in
Gregorianum 87 (2006), 102-127.
M. Tomberg, Glaubensgewißheit als Freiheitsgeschehen. Eine Relecture des Traktats De analysi
fidei, Pustet, Regensburg 2002.
J. Trütsch, Theologische Explikationen des Glaubens, in Mysterium Salutis, I, Johannes Verlag,
Einsiedeln - Zürich - Köln 1965, 827-903.
G. Vattimo, Credere di credere, Garzanti, Milano 1996.
15225 - SEMINARIO DI SINTESI - E
ACHIM SCHÜTZ
1° semestre - 4 CFU (24 ore di lezione)
Verso una teologia della vocazione. Considerazioni antropologiche sulle dinamiche della chiamata.
In questi ultimi anni è stato dedicato, in modo particolare nell’ambito filosofico, un crescente interesse all’ars vivendi. La questione principale, che caratterizza tali ricerche, focalizza
l’impostazione fondamentale dell’esistenza umana: come si deve vivere per essere autentici?
Qual è la via verso la vera umanità?
La tradizione cristiana, per secoli, ha riflettuto su domande simili parlando della vocazione concreta dell’uomo. Ogni individuo è situato da sempre in un rapporto unico con Dio; Lui viene percepito non soltanto come passato originario ed originante dell’esserci, ma anche come suo presente e suo futuro. Proprio in quest’ottica si colloca, da un punto di vista sistematico e sintetico –
spesse volte non sufficientemente considerato – il tema della vocazione, articolando l’interesse
prospettico che Dio nutre per la sua creatura.
Facendo riferimento, oltre ai più recenti sviluppi filosofici, soprattutto al pensiero di Bergson, di
Marcel e di Camus, si giunge all’analisi teologico-speculativa nel senso stretto del termine. Seguendo le indicazioni che derivano dal metodo trascendentale di Rahner, si dispiegano le modalità secondo le quali Dio rivela la sua volontà sulla direzione, sulle scelte e sull’indirizzo di una
biografia. Decisivi sono inoltre il contributo di Ignazio di Loyola sul discernimento e la fenomenologia di Balthasar a proposito dei diversi stati di vita. Tra i due grandi poli di libertà e di necessità si plasmano alcune coordinate teologiche della vocazione intesa come cultura personale
di ogni esistenza cristiana.
Bibliografia
H. Alphonso, La vocazione personale. Trasformazione in profondità per mezzo degli esercizi
spirituali, Centrum Ignatianum Spiritualitatis, Roma 1991.
O. Bayer, Gott als Autor. Zu einer poietologischen Theologie, Mohr Siebeck, Tübingen 1999.
M. Bellet, Vocation et liberté, Desclée, Brügge 1963.
Ch. A. Bernard, L’idée de vocation, in Gregorianum 49 (1968), 479-509.
P. Ciardella - M. Gronchi (edd.), Testimonianza e verità. Un approccio interdisciplinare, Città
Nuova, Roma 2000.
50
A. Dulles, Finding God’s will. Rahner’s Interpretation of the Ignatian Election, in Woodstock
Letters 114 (1965), 139-152.
M. Höffner, Berufung im Spannungsfeld von Freiheit und Notwendigkeit. Eine
transzendentalphänomenologische Annährung, Münster 2007.
P. Martinelli, Vocazione e stati di vita del cristiano. Riflessioni sistematiche in dialogo con H.U.
von Balthasar, Laurentianum, Roma 2001.
L. M. Rulla, Anthropology of the christian vocation. I. Interdisciplinary Bases, Gregorian
University Press, Roma 1986.
I. Sanna, L’identità aperta. Il cristiano e la questione antropologica, Queriniana, Brescia 2006.
M. Sauvage, Vocation. Réflexions, in Dictionnaire de Spiritualité, 16, Beauchesne, Paris 1994,
1123-1158.
A. Schütz, Riflessioni filosofico-teologiche sull’antropologia della vocazione sacerdotale, in
Seminarium 48 (2008), 97-123.
Id., Tra sapere, saggezza e buon senso. Verso una sana cultura intellettuale nella formazione
vocazionale, in Seminarium 52 (2012), 273-296.
F. Wagner, Art. Berufung. Dogmatisch, in TRE 5, de Gruyter, Berlin - New York 1980, 688-713.
10301 - TEOLOGIA DELLE RELIGIONI E DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO
PAOLO SELVADAGI
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
I tratti epistemologici dello studio teologico delle religioni
Il concetto di religione alla luce della rivelazione cristiana.
Gli attuali orientamenti generali della teologia cattolica sul fenomeno religioso.
La verità della religione dal punto di vista della verità rivelata.
La presenza e l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa, nelle culture e nelle religioni.
I fondamenti teologici di carattere antropologico, cristologico, ecclesiologico del dialogo con le
culture e le religioni.
L’imperativo dell’annuncio del Vangelo e l’etica del dialogo nell’ ambito della missione evangelizzatrice della Chiesa.
Le prospettive aperte per l’incontro e per la collaborazione della Chiesa e dei cristiani con altri
mondi religiosi.
Bibliografia
P. Selvadagi, Teologia, religioni, dialogo, LUP, Roma 2009.
Concilio Ecumenico Vaticano II, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa Cattolica con le religioni non cristiane “Nostra aetate” (28 ottobre 1965), in Enchiridion Vaticanum, 1, EDB, Bologna 197911, 853-871.
Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica circa la permanente validità del mandato missionario “Redemptoris Missio” (7 dicembre 1990), LEV, Città del Vaticano 1991, nn. 5, 9-10, 12-20, 28-29,
55-57.
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione circa l'unicità e l'universalità salvifica
di Gesù Cristo e della Chiesa “Dominus Iesus” (6 agosto 2000), LEV, Città del Vaticano 2000.
Per gli studenti che non possono frequentare le lezioni:
Le vie del dialogo. Teologia e prassi, P. Selvadagi (ed.), Esperienze, Fossano (Cn) 2009.
10230 - LE FORME DELL’ADORAZIONE E DELLA PIETÀ EUCARISTICA
MARIO SENSI
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1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Ricorrendo il 750° anniversario del ‘Miracolo eucaristico di Bolsena’ (1263) propongo un corso
-due ore settimanali per la durata di un semestre- su Le forme dell’adorazione e della pietà eucaristica, con particolare attenzione ai miracoli eucaristici.
Il culto del SS.mo Sacramento rimanda ai due dogmi fondamentali della fede cristiana: la divinità del Cristo nella sua incarnazione, verità ribadita dal Concilio di Nicea (325) e la sua presenza
reale nelle specie eucaristiche, chiaramente espressa nelle Sacre Scritture: il che accomuna cattolici e ortodossi; come anche la fede nei benefici effetti spirituali e temporali per quanti ricevono
detto. In occidente tuttavia, a partire dal secolo XI, si assiste a un crescendo del culto eucaristico.
Fu un processo tutto occidentale, iniziato con la richiesta dell'elevazione dell'ostia santa, quale
risposta di fede all'eresia di Berengario. Dal godimento mistico di contemplare l'ostia, durante
l'elevazione della messa, si è quindi passati alle 'visioni' e ai miracoli eucaristici e relativi santuari, manifestazioni di fede che trovano il loro coronamento nella festa del “Corpus Domini”
(1264). Se ne ripercorrono le tappe per poi passare in rassegna i miracoli eucaristici, con speciale
attenzione al miracolo di Bolsena e al relativo santuario in Orvieto.
Bibliografia
M. Sensi, Le forme dell’adorazione e della pietà eucaristica, in Lateranum 74 (2008), 275-318
R. Allegri, Il sangue di Dio. Storia dei miracoli eucaristici, Àncora, Milano 2005.
J. Ladame - R. Duvin, I miracoli eucaristici, ED, Roma 1992.
10244 - “FIDE SET RATIO”: PROSPETTIVE EPISTEMOLOGICHE E INTERCULTURALI
MASSIMO SERRETTI
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
A. Domanda di verità
1. Istanza veritativa
2. L’accesso alla verità
3. Logica della verità
4. Verità e storia
5. L’interpretazione o il riconoscimento della verità
6. Identità e verità
B. Verità come mistero
1. Autoesegesi della verità in Gesù Cristo
2. Teologia negativa
3. La verità in Dio
4. La verità donata (catalogia)
5. Verità: Logos e Pneuma
C. Verità e pluralità
1. Le premesse metafisiche e storiche dei diversi modelli di pluralismo
2. La bontà dell’unità e della pluralità nella vita intradivina
3. Pluralismo e universalismo cattolico
4. Ecclesiologia e pluralismo
Bibliografia
Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica circa i rapporti tra fede e ragione “Fides et ratio” (14 settembre 1998).
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Tommaso d’Aquino, Quaestiones disputatae de veritate, 3 voll., ESD, Bologna 1996.
H. U. von Balthasar, Verità del mondo, Jaca Book, Milano 1989.
10733 - LA CRISTOLOGIA TRA EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA - I
PIERLUIGI SGUAZZARDO
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso intende mettere a tema lo studio dell’evoluzione della cristologia nelle svolte epocali
dapprima della modernità e della modernità compiuta (il Cristo dei Lumi e la cristologia del manuale) e quindi della contemporaneità (la riflessione cristologica a seguito del rinnovamento
promosso dal Concilio Vaticano II).
La struttura del corso si articolerà come segue:
1. dopo alcune considerazioni introduttive sulla fine dell’epoca medievale e post - medievale incentrata soprattutto sulla cristologia delle Summae e dei Commenti alle Summae;
2. la riflessione si concentrerà sui riflessi in cristologia della svolta illuministica: sia considerando la domanda critica dell’Illuminismo nei confronti della cristologia (il Cristo dei Lumi), sia
considerando la risposta della teologia a questa domanda (la difesa, in chiave razionale, del
dogma cristologico);
3. seguirà quindi l’analisi del naturale sbocco di questo modello teologico che si va delineando
tra XVIII e XIX secolo: il manuale di cristologia. In questa analisi si darà particolare risalto
- da un lato, al costituirsi della teologia del manuale (l’affermazione del metodo dogmatico, la
tendenza all’organizzazione sistematica dei contenuti teologici e, infine, l’affermarsi del modello
enciclopedico delle scienze teologiche);
- e, dall’altro lato, allo strutturarsi del manuale di cristologia secondo i due distinti trattati del De
Verbo incarnato e del De Christo redemptore e con l’appendice sul De praedestinatione Christi;
cercando di mettere in evidenza sia il pregio di questo modello sia i limiti che, inevitabilmente,
condurranno al superamento di questa impostazione teologica;
4. infine, si tratterà di prendere in esame la svolta nello studio della teologia introdotta dal Concilio Vaticano II (cfr. OT, 16) e di iniziare ad analizzare le conseguenze di questa svolta sul piano
dello studio della cristologia,
Bibliografia
F. G. Brambilla, Nuovi impulsi per il manuale di cristologia, in Teologia 23 (1998), 248 – 288.
S. Cavallotto, Una teologia in difesa, in Storia della teologia, 3. da Vitus Pichler a Henri de Lubac, R. Fisichella (ed.), ED - EDB, Roma - Bologna 1996, 45 – 69.
Y. Congar, Teologia. Una riflessione storica e speculativa sul concetto di teologia cristiana, A.
Sabetta - P. Sguazzardo (edd.), LUP, Città del Vaticano 2011.
G. Pozzo, La manualistica, in Storia della teologia, 3. da Vitus Pichler a Henri de Lubac, R. Fisichella (ed.), ED - EDB, Roma - Bologna 1996, 309 – 334.
P. Sguazzardo, L’unione ipostatica nel contesto della cristologia del manuale, in Lateranum 78
(2012), 611-645.
M. Bordoni, Gesù di Nazareth. Presenza, memoria, attesa, Queriniana, Brescia 20004, 337 - 370.
O. Gonzales de Cardedal, Cristologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, 318-336.
M. Serenthà, Gesù Cristo ieri, oggi e sempre. Saggio di cristologia, LDC, Leumann 19883, 283 308;
C. Vagaggini, Teologia, in Nuovo dizionario di teologia, G. Barbaglio – S. Dianich (edd.), Paoline, Cinisello Balsamo 19885, 1628 - 1632.
15201 - LA CRISTOLOGIA DEL XX SECOLO E IL CONTRIBUTO DI SANT’AGOSTINO
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PIERLUIGI SGUAZZARDO
2° semestre - 5 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario – riservato agli studenti del primo anno del Biennio di Specializzazione in Cristologia – si propone di analizzare, sia sotto il profilo metodologico che sotto quello contenutistico, le
eredità che la riflessione teologica dell’Ipponate ha saputo consegnare alla teologia trinitaria e
alla cristologia del nostro tempo.
In un primo momento si tratterà di chiarire la questione dibattuta circa il punto di partenza o approccio di sant’Agostino alla riflessione intorno al mistero Trinitario e al mistero di Cristo, cercando di indagare se l’impostazione di fondo della sua opera sia stata prima teo-logica e solo
successivamente si sia arricchita dell’apporto della riflessione cristologica.
A partire da qui si tratterà poi di analizzare:
- da un lato, le acquisizioni della riflessione agostiniana intorno al mistero di Cristo con particolare riferimento al tema della Incarnazione del Verbo (cfr Conf. VII, 18, 24 – 19, 25; Ep. 137 a
Volusiano e De Trin. IV), senza tralasciare il coinvolgimento esistenziale in questa riflessione
attraverso l’impegno ecclesiale e pastorale dell’Ipponate;
- dall’altro lato, l’importanza e la rilevanza delle dottrine circa le relazioni trinitarie, il concetto
di persona e le analogie, con particolare riferimento all’analogia caritatis (De Trin. VIII) così
come esse vengono evidenziate lungo il corso di tutto il De Trinitate.
In questo modo, attraverso il diretto contatto con i testi, sarà possibile riprendere il problema ermeneutico che sottende a tutta l’opera del Dottore della Carità: cogliendo il pensiero di
sant’Agostino a partire dal testo e dai suoi contesti, al di là delle interpretazioni più o meno preconcette che di esso sono state date, e riconducendo questa lettura alle problematiche della teologia contemporanea e ai suoi interrogativi circa l’intelligenza della fede nel contesto presente.
Bibliografia
Le opere di Sant’Agostino nell’edizione della Nuova Biblioteca Agostiniana (NBA), a cura della
Cattedra Agostiniana dell'Institutum Patristicum Augustinianum di Roma e dalle edizioni Città
Nuova (Roma).
A. Trapè, Introduzione generale a sant’Agostino, F. Monteverde (ed.), NBA - Città Nuova, Roma 2006.
G. Madec, La patria e la via. Cristo nella vita e nel pensiero di sant’Agostino, Borla, Roma
1993.
T. J. van Bavel, Recherches sur la christologie de saint Augustin. L’humain et le divin dans le
Christ d’après saint Augustin, Éditions Universitaires, Fribourg 1954.
N. Ciola, Immagine di Dio - Trinità e socialità umana. Un’eredità e un compito per
l’animazione cristiana dell’Europa, in Id., Cristologia e Trinità, Borla, Roma 2002, 159-187.
A. Grillmeier, Gesù il Cristo nella fede della Chiesa, 1/2. Dall’età apostolica al Concilio di Calcedonia (451), Paideia, Brescia 1982, 766-778.
P. Sguazzardo, Sant’Agostino e la teologia trinitaria del XX secolo. Ricerca storico-ermeneutica
e prospettive speculative, Città Nuova, Roma 2006.
Id., Unità e Trinità in Dio secondo Agostino di Ippona, in Path 11 (2012), 327-346.
B. Studer, Augustinus De Trinitate. Eine Einführung, Schöningh, Paderborn-München-WienZürich 2005.
Id., La teologia trinitaria in Agostino di Ippona. Continuità della tradizione occidentale?, in Cristianesimo e specificità regionali nel Mediterraneo latino (sec. IV - VI), Institutum Patristicum
Augustinianum, Roma 1994, 161-177 [XXII Incontro di studiosi dell'antichità cristiana, Roma,
6-8 maggio 1993].
L. Bianchi (ed.), Sant’Agostino nella tradizione cristiana occidentale e orientale. Atti dell’XI
simposio intercristiano Roma, 3-5 settembre 2009, Edizioni San Leopoldo, Padova 2011
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15300 - SEMINARIO DI SINTESI TEOLOGICA - A
PIERLUIGI SGUAZZARDO
1° semestre - 4 CFU (24 ore di lezione)
Il seminario vuol ripercorrere dal punto di vista sistematico la nozione di “incarnazione” in vista
della costruzione di una sintesi teologica che tenga conto dei tre ambiti nei quali si è dispiegata:
l’ambito cristologico, quello teologico trinitario e, infine, quello antropologico.
Data l’ampiezza del tema in esame e l’obiettivo del Seminario, il lavoro si concentrerà su alcuni
snodi concettuali particolarmente significativi sia dal punto di vista metodologico che sul piano
dei contenuti.
In questo senso, il percorso proposto si articolerà nei seguenti momenti:
- in primo luogo, sarà necessario mettere a punto il significato di sintesi teologica ed analizzare
alcuni modelli teologici particolarmente significativi di questa realtà;
- seguirà una riflessione più ampia sul tema sia sul piano biblico che su quello patristico, storico
e magisteriale in vista della messa a punto di un linguaggio condiviso per parlare della incarnazione;
- infine, si guarderà alla realtà così definita e alle sue ricadute sui tre ambiti già accennati
a) L’incarnazione come evento cristologico (con particolare riferimento al mistero pasquale,
all’identità di Gesù di Nazaret - Figlio di Dio e alla sua opera di salvezza);
b) Trinità e incarnazione (con un’attenzione specifica alla dimensione trinitaria
dell’incarnazione e alla dimensione pneumatologica di questo evento);
c) Antropologia e incarnazione (Cristo «uomo nuovo» e comprensione dell’uomo, divenire uomo di Dio e divenire umano dell’uomo, storia ed eschaton).
Naturalmente non si tratterà di ripercorrere questi temi dal punto di vista dello studio sistematico
della cristologia che è dato per presupposto e solo richiamato all’inizio del Seminario, ma di cogliere il mistero dell’incarnazione come momento fondamentale di “riaggregazione” dei contenuti già affrontati nel corso della formazione teologica.
Bibliografia
A. Schilson - W. Kasper, Cristologie, oggi. Analisi critica di nuove teologie, Paideia, Brescia
1979.
N. Ciola, Gesù Cristo Figlio di Dio, 1. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale,
Borla, Roma 2012, 580-611.
W. Kasper, Gesù il Cristo, Queriniana, Brescia 19855.
M. Bordoni, Gesù di Nazaret. Presenza, memoria, attesa, Queriniana, Brescia 20004.
Id., Gesù di Nazaret Signore e Cristo. Saggio di cristologia sistematica, 3. Il Cristo annunciato
dalla Chiesa, Herder - Università Lateranense, Roma 1986, 761-971.
P. Sguazzardo, Incarnazione, Cittadella, Assisi 2013.
A. Schilson, Incarnazione/Farsi uomo, in P. Eicher (ed.), I concetti fondamentali della teologia.
2. E-L, Queriniana, Brescia 2008, 457-465.
N. Ciola, Gesù Cristo Figlio di Dio, 1. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale,
Borla, Roma 2012, 244-283.
P. Gamberini, Questo Gesù (At 2,32). Pensare la singolarità di Gesù Cristo, EDB, Bologna
2005.
L. F. Ladaria, Gesù Cristo salvezza di tutti, EDB, Bologna 2009.
M. Bordoni, Cristo pienezza del tempo: un compimento non-ancora compiuto?, in Id., Christus
omnium redemptor. Saggi di Cristologia, G. Ancona (ed.), LEV, Città del Vaticano 2010, 305320.
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10133 - ECCLESIOLOGIA E MARIOLOGIA
GIOVANNI TANGORRA
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Il corso ha per oggetto principale lo studio della Chiesa vista nella prospettiva del concilio Vaticano II, a sua volta collocato nell’insieme nella Tradizione ecclesiale.
Dopo un’introduzione metodologica che ha lo scopo di offrire gli strumenti necessari per il lavoro, e di esaminare come viene oggi impostato il trattato, si entra nella parte biblica che delinea
l’autocomprensione della Chiesa nella Scrittura, procedendo quindi col pensiero dei padri e
l’approfondimento storico fino alla Lumen gentium.
La parte sistematica intende offrire una visione globale ed è strutturata sulle seguenti indagini: il
fondamento trinitario; le grandi nozioni (mistero/sacramento, popolo di Dio, corpo di Cristo,
tempio dello Spirito); il rapporto tra comunione e istituzione e tra Chiese particolari e Chiesa universale; l’articolazione del soggetto (ministero, laicato, vita consacrata); l’agire della Chiesa
(parola, sacramenti e servizio); le quattro proprietà del Credo; il rapporto col mondo; la direzione
escatologica.
Due sezioni a parte saranno dedicate all’ecumenismo e al tema della Beata Vergine Maria. Il
primo intende sviluppare la conoscenza delle Chiese delle comunità ecclesiali separate, al fine di
promuovere l’unità dei cristiani. Vi rientra la storia del movimento ecumenico e l’esame
dell’Unitatis redintegratio.
Lo studio della mariologia intende giustificare l’inserimento di questo capitolo
nell’ecclesiologia: Maria in quanto modello e tipo della Chiesa, di ciò che questa è ed è chiamata
a diventare. Chiave di lettura è il capitolo VIII della Lumen gentium, estendendo lo studio alla
considerazione del dogma e del culto mariano.
Bibliografia
AA.VV., Mysterium Salutis, vol. 7, Queriniana, Brescia 1972.
J. Ratzinger, Il nuovo popolo di Dio. Questioni ecclesiologiche, Queriniana, Brescia 1992.
B. Forte, La Chiesa della Trinità, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995.
M. Semeraro, Mistero, comunione e missione, EDB, Bologna 1997.
E. Castellucci, La famiglia di Dio nel mondo, Cittadella, Assisi 2008.
G. Tangorra, Dall’assemblea liturgica alla Chiesa, EDB, Bologna 20122.
Id., La Chiesa secondo il concilio, EDB, Bologna 20122.
G. Bruni, Grammatica dell’ecumenismo, Cittadella, Assisi 2005.
G. Colzani, Maria: mistero di grazia e di fede, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996.
S. De Fiores - S. Meo (edd.), Nuovo dizionario di mariologia, Paoline, Cinisello Balsamo 1985.
10406 - ECCLESIOLOGIA DEL CONCILIO VATICANO II
GIOVANNI TANGORRA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso si propone di studiare il tema della Chiesa nei diversi documenti del concilio, partendo
dalla convinzione che il Vaticano II va compreso come un concilio della Chiesa sulla Chiesa.
Dopo aver dato un’ampia panoramica bibliografica, i punti qualificanti dell’approfondimento sono: studio dell’ecclesiologia del Vaticano I; contestualizzazione storica dell’ecclesiologia al
momento della convocazione del Vaticano II; genesi e sviluppo dei diversi documenti conciliari,
soprattutto la costituzione Lumen gentium.
Seguono gli approfondimenti di alcune delle principali acquisizioni dell’ecclesiologia conciliare:
Chiesa e Trinità, con particolare attenzione al tema dello Spirito Santo; analisi del rapporto tra
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ecclesiologia giuridica ed ecclesiologia di comunione; episcopato e primato; teologia della Chiesa locale; la missione in rapporto al dialogo interreligioso e ai documenti più recenti; il dialogo e
l’impegno nel mondo; l’intento ecumenico. Un’ultima parte è dedicata allo studio della recezione, anche allo scopo di acquisire e valutare lo stato attuale della situazione e della ricerca.
Bibliografia
I documenti conciliari (Concilio Ecumenico Vaticano II, Enchiridion Vaticanum, 1, EDB, Bologna 197911).
G. Baraúna (ed.), La Chiesa del Vaticano II. Studi e commenti intorno alla costituzione dogmatica “Lumen gentium”, Vallecchi, Firenze 1965.
Facoltà teologica interregionale di Milano, L’ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II, La
Scuola, Brescia 1973.
G. Alberigo - F. Magistretti (edd.), Constitutionis dogmaticae Lumen gentium. Synopsis historica, Istituto per le Scienze religiose, Bologna 1975.
G. Philips, La Chiesa e il suo mistero nel concilio Vaticano II. Storia, testo e commento della costituzione “Lumen gentium”, Jaca Book, Milano 19822.
R. Fisichella (ed.), Il concilio Vaticano II. Recezione e attualità alla luce del Giubileo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000.
G. Tangorra, La Chiesa secondo il concilio, EDB, Bologna 20122.
10734 - I LAICI NELLA VITA DELLA CHIESA E DEL MONDO
GIOVANNI TANGORRA
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il laicato è uno dei temi più considerati dell’ecclesiologia contemporanea. Il corso si popone di
tracciare le linee guida di un approfondimento che, partendo dalla ricostruzione storica, metterà
in evidenza le acquisizioni del Vaticano II e illustrerà le questioni più importanti del dibattito attuale. L’obiettivo è di chiarificare l’identità, la posizione e il ruolo che i laici ricoprono nella
Chiesa e nel mondo. Tra i temi che verranno trattati: la discussione sul laicato fino al Vaticano
II; analisi dei documenti conciliari: i testi magisteriali successivi al Concilio con particolare riferimento al Sinodo del 1987; studio dei temi teologici più rilevanti: il fondamento battesimale, il
rapporto clero-laici, la missione, la questione della laicità, il problema dei ministeri; linee possibili di spiritualità laicale.
Bibliografia
Y. Congar, Per una teologia del laicato, Morcelliana, Brescia 1967 (ed. or. 1953).
J. Ratzinger, Fraternità cristiana, Paoline, Roma 1960.
R. Goldie, Laici, laicato, laicità, Ave, Roma 1986.
B. Forte, Laicato e laicità, Sei, Torino 1986.
G. Angelini - G. Ambrosio, Laico o cristiano, Marietti, Genova 1987.
G. Canobbio, Laici o cristiani? Elementi storico-sistematici per una descrizione del cristiano
laico, Morcelliana, Brescia 19972.
G. Campanini, Il laico nella Chiesa e nel mondo, EDB, Bologna 1999.
Appunti del professore.
10220 - LA RIVELAZIONE: CRISTOLOGIA, ECCLESIOLOGIA, TEO-LOGIA
GIUSEPPE LORIZIO - NICOLA CIOLA - GIOVANNI TANGORRA
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
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Il corso mira ad offrire agli studenti delle tre specializzazioni una prospettiva unitaria dei rispettivi percorsi e si svolge in tre momenti, il primo dei quali affidato al docente di cristologia, il secondo a quello di ecclesiologia, il terzo al docente di teologia fondamentale.
Il programma del viene così articolato:
1. La valenza cristologica della Rivelazione
i)
j)
k)
l)
Il “Verbum abbreviatum”
Gesù Cristo come Rivelazione e Rivelatore del Padre
L’inaudito realismo dell’Incarnato
La dimensione pneumatologica della Rivelazione in Cristo
Riferimento bibliografico
N. CIOLA, Concilio Vaticano II e il rinnovamento teologico, LUP, Roma 2013 (i cap. 1,3 e 6).
2. La valenza ecclesiologica e pastorale della Rivelazione
Il secondo percorso propone una riflessione sul coinvolgimento della Chiesa nell’atto della Rivelazione, con tre approfondimenti:
a) La Chiesa mediatrice della Rivelazione
b) La Chiesa oggetto/soggetto della fede
c) Il primato della Parola nell’edificazione della comunità cristiana
Il programma prevede un esame di alcuni aspetti relativi ai soggetti e ai linguaggi tipicamente
ecclesiali, e un’attualizzazione del percorso che tiene conto del tipo di approccio all’oggi della
Chiesa.
Riferimenti bibliografici
Benedetto XVI, Esortazione postsinodale “Verbum Domini”, LEV, Città del Vaticano 2010.
J. Feiner - M. Löhrer (edd.), Mysterium Salutis, 2. I fondamenti della storia della salvezza, Queriniana, Brescia 19774, con particolare riferimento alle pp. 9-144
G. Tangorra, La parola di Dio al centro della comunità cristiana: la proposta della “Dei Verbum”, in Bibbia e vita della comunità cristiana, EDB, Bologna 2008, 21-45.
3. La dimensione teo-logica della Rivelazione
Il terzo percorso propone una riflessione ulteriore sulla Rivelazione mostrandone la valenza teologica in una duplice direzione:
a) nell’approfondimento speculativo del “pensiero rivelativo” nell’orizzonte della metafisica
agapica;
b) nella relazione fra tale pensiero e il contesto contemporaneo, letto soprattutto in chiave filosofico-culturale.
La tematica della “credibilità” della Rivelazione emergerà nella possibilità di attuare un autentico dialogo con la cultura del nostro tempo e le sue espressioni più significative, colte anche a livello artistico, letterario, cinematografico e filosofico.
Riferimento bibliografico
G. Lorizio, Le frontiere dell’Amore. Saggi di teologia fondamentale, LUP, Roma 2009, con particolare riferimento ai capp. I-V.
Per l’esame, ogni studente può scegliere liberamente il docente (fra i tre titolari del corso) con
cui svolgere la prova orale d’esame e da cui riceverà la relativa valutazione.
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11112 - INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA
LUBOMIR ZAK
Annuale - 10 CFU (72 ore di lezione)
Introduzione alla Teologia. Storia della Teologia. Metodologia teologica.
Il corso intende perseguire un duplice obiettivo:
- introdurre alla teologia in quanto scientia fidei, ai suoi metodi e linguaggi, mettendo in luce la
loro dimensione storica e il loro pluralismo;
- avviare alla metodologia teologica, illustrando le regole basiche del come studiare e “fare” la
teologia.
Il programma è diviso in due blocchi:
(I) Il primo blocco si articola in due parti. (a) La prima è dedicata alla conoscenza delle principali tappe di sviluppo della teologia, dei suoi più importanti modelli storici e dei suoi più illustri e
influenti protagonisti. La prospettiva di fondo che orienta la presentazione è l’idea della strutturale dipendenza della teologia dai contesti storico-geografici, ma anche dalla situazione e dalle
vicende delle comunità credenti che essa serve sia ad intra che ad extra: le serve nel custodire e
nel trasmettere (in sintonia con lo spirito e la sapienza della Tradizione apostolica) il depositum
fidei, le sostiene nella missione di annunciare il Vangelo di Cristo in tutti i tempi e a tutti i popoli. Una particolare attenzione viene prestata allo sviluppo della teologia (cattolica, ortodossa e
della Riforma) nel XX secolo e al rinnovamento teologico promosso dal Concilio Vaticano II.
(b) La seconda parte si occupa, in prospettiva sistematica, di alcune questioni-chiave
dell’epistemologia teologica, tra cui il rapporto tra S. Scrittura e Tradizione, Magistero e sensus
fidei (sensus fidelium), fede e ragione. Vengono sviluppati, inoltre, i temi come: lo sviluppo dei
dogmi e la loro interpretazione, l’ermeneutica teologica secondo la teoria conciliare della “gerarchia delle verità” (UR 11), la ragione e la carità nella teologia, il rapporto tra la teologia e le
scienze.
(II) Il secondo blocco consiste nel trasmettere le prime indispensabili informazioni riguardanti la
ricerca teologica (le sue fasi, gli strumenti di lavoro da utilizzare, l’orientamento nella bibliografia teologica e la sua classificazione ecc.) e le regole metodologiche per la stesura degli elaborati.
Lo studente viene messo a contatto diretto con le principali fonti, ricevendo indicazioni sulla loro
reperibilità (in forma cartacea o/e digitale) e sul loro utilizzo.
Bibliografia
L. Žak, La teologia: statuto, metodo, fonti, strumenti. Epistemologia generale, in G. Lorizio
(ed.), Teologia fondamentale, I. Epistemologia, Città Nuova, Roma 2004, 11-233.
Id., Quale teologia se Deus caritas est? Alcune considerazioni sulla teologia alla luce del recente
magistero pontificio, in Lateranum 77 (2011), 581-605.
Y. Congar, Una riflessione storica e speculativa sul concetto di teologia cristiana, LUP, Città
del Vaticano 2012.
R. Gibellini, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1992.
G. Lorizio - N. Galantino (ed.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca
pluridisciplinare, San Paolo, Cinisello Balsamo 20033.
A. Fanton, Metodologia per lo studio della teologia, Messaggero - Facoltà Teologica Triveneto,
Padova 2009.
Commissione Teologica Internazionale, Teologia oggi. Prospettive, principi e criteri (2012).
10102 - INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA
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LUBOMIR ZAK
1° semestre - 6 CFU (48 ore di lezione)
Il corso intende introdurre ad alcuni temi principali dell’epistemologia teologica, riguardanti lo
sviluppo storico delle differenti concezioni della scientia fidei e dei suoi metodi. Il programma è
diviso in tre parti:
(a) La prima parte esamina i molteplici significati del termine “teologia”, adoperato presso i filosofi greci, i Padri di lingua greca e i teologi in Occidente (dal periodo medievale fino all’età moderna), significati che permettono di gettare uno sguardo di sintesi sull’essenza del teologare cristiano.
(b) La seconda parte offre una riflessione più specifica sul rapporto tra storia e teologia. Viene
presentata una “mappa” di tredici modelli storici di teologia, con l’intenzione di spiegare più da
vicino, a partire dall’analisi delle coordinate del contesto, le cause e le dinamiche strutturali delle
variazioni di stile e di metodo teologico, come anche quelle del pluralismo epistemologico.
(c) La terza parte tratta sistematicamente alcune questioni-chiave dell’epistemologia teologica,
determinate dal differente modo in cui vengono posti in relazione, nelle teologie confessionali
(in particolare nella teologia cattolica, ortodossa ed evangelico-luterana), S. Scrittura e Tradizione, Magistero e sensus fidei (sensus fidelium), fede (fides quae e fides qua) e ragione (filosofia).
La spiegazione si concentra soprattutto sulla variante cattolico-romana nel definire il tipo di relazione tra tali “copie”, avendo come punto di riferimento l’insegnamento del Concilio Vaticano
II.
Bibliografia
L. Žak, La teologia: statuto, metodo, fonti, strumenti. Epistemologia generale, in G. Lorizio
(ed.), Teologia fondamentale. I. Epistemologia, Città Nuova, Roma 2004, 11-233.
Tommaso d’Aquino, Summa theologiae I, q. 1.
Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione “Dei Verbum”
(18 novembre 1965), in Enchiridion Vaticanum, 1, EDB, Bologna 197911, 872-911.
Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica circa i rapporti tra fede e ragione “Fides et ratio” (14 settembre 1998).
Benedetto XVI, Esortazione apostolica postsinodale sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa “Verbum Domini” (30 settembre 2010), LEV, Città del Vaticano 2010.
Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993).
Commissione Teologica Internazionale, Teologia oggi. Prospettive, principi e criteri (2012).
10735 - CRISTO, SPIRITO E CHIESA NELLA TEOLOGIA ORTODOSSA DEL NOVECENTO
LUBOMIR ZAK
1° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il corso si propone di esaminare il ricco patrimonio della tradizione teologica dell’Oriente cristiano, ponendo un particolare accento sul tema del nesso – del tutto caratteristico per molti teologi ortodossi – tra cristologia, pneumatologia ed ecclesiologia, stabilito dalla centralità del
dogma trinitario e sviluppato nella direzione di una specifica comprensione del rapporto
d’interconnessione tra l’economia del Figlio e l’economia dello Spirito Santo, e dei suoi conseguenti approfondimenti ecclesiologici. Tale esame viene fatto con il riferimento all’Essai sur la
théologie mystique de l’Église d’Orient (1944) del teologo russo-parigino Vladimir Losskij,
un’opera considerata la “Summa theologiae ortodossa” del XX secolo e, allo stesso tempo, la più
rappresentativa e diffusa concretizzazione del modello di “teologia neopatristica” (o “neoortodossa”), inaugurato nel 1936 dal Primo Congresso panortodosso di teologia (Atene) e tuttora
vigente nelle Accademie ortodosse. Viene messa in luce l’intenzione di Losskij di proporre una
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trattazione sintetico-organica dei principali temi della dogmatica, basata sul presupposto: (a) se
Dio è Trinità, allora tutto ciò che Egli mette in essere nell’ordo creationis e redemptionis porta in
sé la vocazione ad esistere come immagine creata del “volto trinitario” di Dio, manifestatosi nella persona divinoumana di Gesù Cristo come Immagine originaria dell’umanità e del cosmo intero; (b) di conseguenza, ogni teologia – incluse cristologia, pneumatologia ed ecclesiologia – e la
spiritualità cristiana non possono che essere una teologia e una spiritualità
dell’Immagine/immagine.
Bibliografia
V. Lossky, Essai sur la théologie mystique de l’Église d’Orient, Aubier, Paris 1944 (19772); la
nuova ristampa è per i tipi di Éditions du Cerf (Paris 1990, 20052); tr. it. La teologia mistica della Chiesa d’Oriente. La visione di Dio, tr. di M. Girardet, EDB, Bologna 1990, pp. 3-243 (sono
reperibili traduzioni spagnola e inglese).
V. Lossky, À l’image et à la rassemblance de Dieu; Éd. Aubier-Montaigne, Paris 1967 (19702);
tr. it. A immagine e somiglianza di Dio, a cura di N. Toschi Vespasiani, EDB, Bologna 1999.
V. Lossky, Théologie dogmatique, in Messager de l’Exarcat du Patriarche russe (1964-1965); la
nuova ristampa è per i tipi di Éditions du Cerf (Paris 2012); tr. it. Conoscere Dio, tr. di A.M.
Quartiroli, Ed. Qiqajon, Magnano 1996.
L. Žak, Trindade e imagem. Aspectos de teologia mística de Vladimir Losskij, Editora AveMaria, Saõ Paolo 2012 (è disponibile la versione italiana in forma di dispensa).
15216 - TEMI DI ECCLESIOLOGIA NEL DIALOGO ECUMENICO
LUBOMIR ZAK
2° semestre - 3 CFU (24 ore di lezione)
Il dialogo ecumenico ha dato un impulso importante allo sviluppo dell’ecclesiologia. Il seminario
intende introdurre ad alcune delle principali riflessioni interconfessionali sulla Chiesa: da quelle
che caratterizzarono i primi passi del movimento ecumenico, fino a quelle più recenti. Dopo una
presentazione introduttiva, fatta dal docente, dedicata alla storia del movimento ecumenico (in
particolare agli inizi dell’ecumenismo cattolico) e al pensiero ecclesiologico dei primi ecumenisti, ognuno dei partecipanti sarà invitato a occuparsi dello studio dei temi ecclesiologici da individuare esaminando: o i documenti delle conferenze mondiali di Faith and Order, o i rapporti
del Consiglio ecumenico delle chiese, o i documenti del Gruppo di Dombes, o i documenti delle
Commissioni dei dialoghi bilaterali cattolico-riformato/evangelico, cattolico-metodista, cattolico-anglicano, cattolico-ortodosso e cattolico-evangelicale/pentecostale.
Bibliografia
a) I documenti ecumenici da esaminare e la bibliografia secondaria da consultare verranno presentati e consigliati all’inizio del seminario.
b) Fonti di riferimento:
Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto su l’Ecumenismo “Unitatis redintegratio” (21 novembre 1964), in in Enchiridion Vaticanum, 1, EDB, Bologna 197911, 494-572.
Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica sull’impegno ecumenico “Ut unum sint” (25 maggio 1995).
Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Direttorio per l’applicazione dei
principi e delle norme sull’ecumenismo (1993).
W. Kasper, Harvesting the Fruits. Basic Aspects of Christian faith in Ecumenical Dialogue,
Continuum, London - New York 2009; tr. it. Raccogliere i frutti. Aspetti fondamentali della fede
cristiana nel dialogo ecumenico, in Il Regno-Documenti 54/19 (2009), pp. 585-664.
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