Pillar III Informativa al pubblico 31 dicembre 2012
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Pillar III Informativa al pubblico 31 dicembre 2012
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa al Pubblico Pillar III Unipol Banca S.p.A. Società soggetta a direzione e coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Sede Legale e Direzione Generale: Piazza della Costituzione, 2 – 40128 Bologna Tel. 051-3544111 – Fax 051-3544100/101 Reg.Imp. di Bologna, CF e P.IVA 03719580379 Capitale Sociale € 1.004.500.000 i.v. Iscritta all’Albo dei Gruppi Bancari Aderente al Fondo Interbancario di Tutela e Depositi Cod. ABI 3127.8 1 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Indice Introduzione ....................................................................................................................................................... 3 Tavola 1 – Requisito informativo generale ........................................................................................................ 4 Tavola 2 – Ambito di applicazione ................................................................................................................... 16 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza ..................................................................................... 19 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale ............................................................................................................. 21 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche ............................................. 26 Tavola 6 – Rischio di credito : informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi IRB ............................... 32 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio ............................................................................................. 34 Tavola 9 – Rischio di controparte .................................................................................................................... 37 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione ................................................................................................... 39 Tavola 12 – Rischio operativo ......................................................................................................................... 48 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale : informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario ......................................................................................................................................................................... 49 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario .............................. 55 Tavola 15 – Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione ................................................................... 56 2 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Introduzione La circolare 263 di Banca d’Italia del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”), al titolo IV, al fine di rafforzare la disciplina di mercato, ha introdotto obblighi di pubblicazione periodica delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Tali informazioni, sinteticamente definite Terzo Pilastro (Pillar III), costituiscono importanti requisiti di trasparenza nei confronti del mercato, in quanto consentono agli operatori di meglio conoscere le esposizioni al rischio delle banche e i processi interni da queste adottati per la valutazione dei rischi e, conseguentemente, consentono di meglio valutare l’adeguatezza patrimoniale. L’informativa assume particolare rilievo nell’attuale quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale (definito più comunemente “Basilea 2”) che, consentendo l’applicazione di metodologie interne di valutazione dei rischi, ha ampliato la discrezionalità nel processo di quantificazione dei requisiti patrimoniali delle banche. Le informazioni devono essere fornite su base consolidata nel caso di gruppi bancari (non è richiesta informativa a livello individuale per le banche facenti parte di un gruppo bancario). Il Gruppo Unipol Banca si è dotato di procedure volte ad assicurare il rispetto dei requisiti di informativa, valutandone l’adeguatezza anche in termini di modalità e frequenza della diffusione delle informazioni. E’ responsabilità di Unipol Banca S.p.A. (di seguito “la Banca”), in qualità di Capogruppo del Gruppo Unipol Banca, assicurare la completezza, la correttezza e la veridicità delle informazioni pubblicate. Il presente documento è articolato in tavole, ciascuna delle quali riferita ad una determinata tematica, con evidenza di informazioni qualitative e quantitative, così come disposto dalla Circolare 263. Le tavole prive di informazioni in quanto non applicabili al Gruppo Unipol Banca (tavole 7 e 11) non sono pubblicate. Le informazioni quantitative sono rappresentate in migliaia di euro. La Banca pubblica l’informativa al Pubblico sul proprio sito internet, all’indirizzo www.unipolbanca.it 3 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 1 – Requisito informativo generale Informativa qualitativa La politica di gestione dei rischi e dei controlli del Gruppo Bancario Unipol Banca mira a garantire la salvaguardia del valore del patrimonio aziendale e la buona gestione di quello detenuto per conto della clientela, l’affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni alla legge, alla normativa di vigilanza, alle norme di autoregolamentazione e alle disposizioni interne. Di seguito si riporta il ruolo dei principali organi sociali e funzioni aziendali costituenti il cosiddetto “framework strategico-organizzativo”: Consiglio di Amministrazione: come previsto dallo Statuto Sociale, dalla normativa regolamentare Consob e Banca d’Italia nonché dal Codice di Corporate Governance del Gruppo Unipol, il Consiglio di Amministrazione ha la responsabilità ultima del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, del quale deve assicurare la costante completezza, funzionalità ed efficacia anche con riferimento alle attività esternalizzate. In questo ambito il Consiglio di Amministrazione valuta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale della Banca, con particolare riferimento al Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e alla gestione dei conflitti di interesse, nonché l’attribuzione di compiti e responsabilità alle unità operative, assicurando che sia attuata una appropriata separazione delle funzioni; definisce, inoltre, con l’assistenza del Comitato di Controllo interno, le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, valutandone – con cadenza almeno annuale – l’adeguatezza, l’efficacia e l’effettivo funzionamento rispetto alle caratteristiche della Banca. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione: - è responsabile dell’attuazione, del mantenimento e del monitoraggio del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, ivi compresi quelli derivanti dalla non conformità alle norme, coerentemente con le direttive e le politiche di governo dei rischi approvate; - definisce in dettaglio l’assetto organizzativo dell’impresa attuando l’appropriata separazione delle funzioni sia fra soggetti, sia fra funzioni; - attua le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi, curando il rispetto dei limiti definiti; - sovrintende alla funzionalità e adeguatezza complessiva del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi; - identifica i principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte; - dà esecuzione alle linee di indirizzo provvedendo alla progettazione, realizzazione e gestione del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, verificandone costantemente l’adeguatezza complessiva, l’efficacia e l’efficienza; si occupa inoltre dell’adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare. Il Consiglio di Amministrazione della Banca è altresì responsabile dell’approvazione delle linee guida del processo ICAAP e dà attuazione al processo curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici e che soddisfi i requisiti regolamentari. Direttore Generale: Il Direttore Generale secondo quanto stabilito dallo Statuto, provvede all’esecuzione delle deliberazioni assunte dagli organi amministrativi in ordine alle strategie e alle scelte relative all’assetto aziendale e alla prestazione dei servizi, sovrintende allo svolgimento delle operazioni e alla prestazione dei servizi. Inoltre, verifica nel continuo l’adeguatezza del sistema di gestione del rischio di impresa. 4 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Comitato di Controllo Interno: assiste il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle linee di indirizzo dei sistemi di controllo interno e nella verifica periodica della loro adeguatezza ed effettivo funzionamento, nonché sull’attività svolta dal Consiglio medesimo per assicurarsi che i principali rischi aziendali siano identificati e gestiti in modo adeguato; effettua l’analisi delle relazioni periodiche sui sistemi di controllo. Il Comitato di Controllo Interno svolge, nei confronti del Consiglio di Amministrazione, funzioni istruttorie, consultive e propositive in merito alla definizione e alla valutazione delle linee di indirizzo del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, all’approvazione dei documenti contabili periodici e ai rapporti con il revisore esterno. Principali funzioni di control governance: di seguito si riportano i lineamenti principali delle strutture di Audit, Risk Management e Compliance. Audit: la funzione ha il compito di valutare la completezza, la funzionalità e l’adeguatezza del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in relazione alla natura dell’attività esercitata ed al livello dei rischi assunti, nonché le necessità di adeguamento, anche attraverso attività di supporto e consulenza alle altre funzioni aziendali. La funzione di Audit è autonoma, anche gerarchicamente, rispetto a quelle operative e dipende dal Presidente della Capogruppo Bancaria. Agli incaricati dell’attività è garantito - per lo svolgimento delle verifiche di competenza - l’accesso a tutta la documentazione cartacea ed informatica e a tutto il personale delle aree aziendali oggetto di verifica, nonché alle informazioni utili per il controllo sul corretto svolgimento delle funzioni esternalizzate. 1 Risk Management: la funzione concorre alla definizione del Sistema di Risk Management , gestendo i rischi e i controlli di propria competenza, assicurando un coordinamento delle strutture aziendali legate alla gestione dei rischi, nel rispetto della normativa imposta dagli Organi di Vigilanza. La funzione supporta il Consiglio di Amministrazione e i vari Comitati nello stabilire il profilo di rischio, l’allocazione del capitale e dei limiti operativi coerentemente al livello di propensione al rischio aziendale. Monitora l’andamento del profilo di rischio nel tempo al fine di definire opportune azioni correttive. Predispone una adeguata reportistica nei confronti dei responsabili delle strutture operative, dell’Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione sull’evoluzione delle esposizioni e dei rischi gravanti sul patrimonio aziendale, nonché le relative conseguenze sulla solvibilità e la violazione della tolleranza al rischio e dei limiti approvati; predispone report ad hoc inerenti rischi rilevanti e potenzialmente critici anche in relazione a specifiche richieste del Consiglio di Amministrazione. La funzione Risk Management è autonoma, anche gerarchicamente, rispetto alle altre strutture di controllo e a quelle operative. Compliance: ha la responsabilità di valutare l’adeguatezza e l’efficacia delle procedure, dei processi, e dell’organizzazione interna al fine di prevenire il rischio di incorrere in sanzioni, perdite patrimoniali o danni alla reputazione o all’immagine derivanti dalla violazione di normative esterne (leggi, regolamenti, provvedimenti delle Autorità di Vigilanza) e di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). La Funzione Compliance è coinvolta nella valutazione ex ante di conformità alla regolamentazione applicabile in relazione sia a nuovi prodotti (bancari, assicurativi e finanziari) sia a progetti innovativi che si intendano intraprendere, e presta assistenza e 1 Il Sistema di Risk Management, come definito nella Risk Management Policy del Gruppo Unipol, è l’insieme dei processi utilizzati a supporto della strategia della società e consente un’adeguata comprensione della natura e della significatività dei rischi cui la società è esposta. All’interno di tali processi sono comprese le attività di identificazione, valutazione (comprese le attività di misurazione), controllo (comprese le attività di reporting) e mitigazione dei rischi. Il Sistema di Risk Management permette alla società di avere un unico punto di vista ed un approccio olistico alla gestione del rischio, che è parte integrante della gestione del business. 5 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 consulenza nei confronti degli organi di vertice nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità. Collabora inoltre nell’attività di formazione del personale sulle disposizioni applicabili alle attività svolte, al fine di diffondere una cultura aziendale improntata ai principi di onestà, correttezza e rispetto dello spirito e della lettera delle norme. E’ impegnata altresì nella valutazione dello stato di implementazione degli interventi pianificati e/o l’efficacia dei presidi organizzativi esistenti con riferimento a normative già in vigore o in relazione alle quali sono già stati attivati gli opportuni interventi (così dette attività ex-post). Con il duplice obiettivo di rafforzare il processo di risk management all’interno del Gruppo Bancario Unipol Banca e di coinvolgere a livello di Gruppo Unipol (assicurativo e bancario, di seguito, anche “il Gruppo”) tutti i referenti in materia di rischio, sono stati istituiti specifici Comitati Rischi. I Comitati rappresentano, pertanto, momenti istituzionalizzati di interazione tra i principali organi del processo di gestione dei rischi. A livello di Gruppo Bancario sono stati costituiti i seguenti Comitati: Comitato Crediti Comitato Finanza Comitati Controllo Crediti di Area Comitato Monitoraggio Crediti Comitato per le Operazioni con Soggetti Collegati A livello di Gruppo (assicurativo e bancario) sono stati inoltre istituiti: il Comitato Rischi di Credito del Gruppo Unipol ed un Coordinamento per la gestione operativa della liquidità e dell’ALM di Gruppo a cui partecipa per la Banca, il responsabile della Funzione Finanza, della Tesoreria e del Risk Management. L’Alta Direzione viene costantemente informata della situazione della liquidità del Gruppo Bancario. Inoltre sono state redatte specifiche policy che definiscono le linee guida per la gestione operativa della Banca e del Gruppo Bancario: Risk Management Policy, il cui scopo è quello di introdurre specifiche linee guida sulla gestione dei rischi derivanti dalle attività di business svolte dal Gruppo Bancario. Tale Policy traccia strategie, obiettivi, ruoli, responsabilità, modalità e metodologie di analisi, con riferimento all’identificazione, valutazione, controllo e mitigazione dei rischi, per le Funzioni Aziendali coinvolte; Credit Policy, che definisce i principi generali e le linee guida relative all’attività di assunzione, monitoraggio e mitigazione del rischio di credito, la struttura dei limiti di concentrazione per controparte o gruppo di controparti per singola Business Unit e per settori di attività economica; Processo per la gestione del rischio di liquidità (Liquidity Policy), che definisce i principi generali per la gestione della liquidità e ALM relativamente alle Società del Gruppo Bancario, la struttura dei limiti su liquidity gaps e liquidity ratios e gli stress test da svolgere regolarmente per verificare l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili. Ad essa sono associati anche il Contingency Funding Plan ed il Liquidity Crisis Action Plan, che definisce i processi operativi da intraprendere in caso di crisi di liquidità; Investment Policy, che definisce gli indirizzi generali dell’attività d’investimento del patrimonio di Unipol Banca. In particolare la policy stabilisce le linee guida al processo di investimento, i criteri alla base della politica di investimento, le tipologie di attività in cui si ritiene corretto investire, la composizione del portafoglio investimenti di medio-lungo periodo e e la struttura dei limiti agli investimenti in termini di asset allocation e di rischio finanziario; 6 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Politica interna in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati, che definisce le misure di gestione dei conflitti d’interessi, individuando i settori di attività e le tipologie di rapporti di natura economica in relazione ai quali possono determinarsi conflitti d’interesse; stabilisce la misura massima delle attività di rischio nei confronti della totalità dei soggetti collegati del Gruppo Bancario e i relativi presidi e processi di monitoraggio coerenti con il profilo strategico e le caratteristiche organizzative del Gruppo Bancario. 7 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Rischio di Credito Nel corso del 2012 gli eventi salienti inerenti il rischio di credito sono i seguenti: • • • • • • Attivazione della nuova procedura di pratica elettronica di fido (PEF Origination Crediti) imperniata su una maggiore automazione del processo, con riduzione dei rischi operativi; Mantenimento, in linea con il precedente esercizio, dell’attenzione sulla qualità del portafoglio crediti della Banca ed in particolare nella fase di monitoraggio; Implementazione di una nuova gamma di modelli di Rating per le controparti di tipo ‘Small Business’ e ‘Imprese non Finanziarie’ sviluppata in collaborazione con Cedacri e Prometeia con metodologia statistica secondo le più diffuse prassi di mercato ed integrati nella piattaforma PWS Cedacri; Aggiornamento dei sistemi di scoring CRIF utilizzati in fase di erogazione sul segmento retail; Aggiornamento della Credit Policy di Gruppo; Potenziamento reporting operativo sul rischio di credito. Nel corso del primo semestre del 2012 è stata aggiornata la Credit Policy di Gruppo: questo documento, definisce i principi generali e le linee guida relative all’attività di assunzione, monitoraggio e mitigazione del rischio di credito, la struttura dei limiti di concentrazione per controparte/ gruppo di controparti per singola Business Unit e per settori di attività economica. Nell’ambito della Credit Policy sono definite/i: • • • • • Le tipologie di clientela e di operazioni ritenute di gradimento per la concessione di credito; I principi generali cui deve conformarsi la politica di assunzione del rischio di credito che sono sintetizzabili in: - Riduzione del peso relativo delle grosse concentrazioni verso singole controparti, gruppi o settori; - Sviluppo dell’attività bancaria verso i segmenti della piccola-media impresa e del retail, che privilegi concessioni di facilitazioni creditizie tradizionali; I principali ruoli e compiti in capo alle strutture organizzative, volti alla verifica del rispetto delle disposizioni della Credit Policy; Un processo decisionale organico, comune alle Società del Gruppo, strutturato per consentire a UGF, nella sua qualità di capogruppo, il monitoraggio delle scelte di assunzione di rischio di importo rilevante o coinvolgenti più società del gruppo medesimo; Le funzioni del Comitato Rischi di Credito di Gruppo, con particolare attenzione alla responsabilità nel monitoraggio delle esposizioni rilevanti, al supporto informativo e di proposta all’Alta Direzione di possibili azioni di mitigazione del rischio. Nel corso dell’esercizio 2012 le operazioni di impiego si sono focalizzate su forme tecniche tradizionali con indirizzo accentuato, come precedentemente indicato, sulle controparti PMI, Small Business e Cooperative. Per i privati le nuove operazioni hanno riguardato essenzialmente, come nei trascorsi esercizi, il comparto dei mutui ipotecari ed il rilascio di carte di credito a rischio Banca. Per quanto riguarda le imprese Corporate la concessione ha riguardato soprattutto linee a supporto dei cicli produttivi (smobilizzo crediti tramite anticipo fatture e ricevute bancarie elettroniche). Ulteriormente contratta, l’attività di concessione ed erogazione di nuovi finanziamenti ipotecari a favore di imprese soprattutto per quanto concerne il costruendo. 8 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Anche nel 2012 hanno assunto particolare importanza le operazioni di ristrutturazione e di rimodulazione del debito in generale, in gran parte derivanti dalla crisi economica che ha investito gran parte dei settori, ed in primis quello immobiliare. Nel corso del 2012 è stato avviato il progetto relativo all’attivazione della nuova procedura di monitoraggio crediti ed incagli, imperniata su una maggiore automazione del processo, con riduzione dei rischi operativi. La nuova procedura è stata portata in produzione nel febbraio 2013. Inoltre, relativamente alla gestione attiva del credito anomalo, è stato completato il “Progetto di miglioramento della qualità del credito” con la collaborazione della società di consulenza SCS Consulting. Nel secondo semestre 2012 è stata creata all’interno della “Direzione Crediti” la funzione “Monitoraggio e Reporting Qualità del Credito” al fine di affinare, sollecitare, monitorare e coordinare la fondamentale attività di costante controllo dell’andamento della clientela, al fine di rendere più efficaci la tempestività e la tecnica a tutela delle ragioni di credito della Banca. Il rischio di credito viene attualmente monitorato nella sua evoluzione andamentale utilizzando gli indicatori classici. I risultati dell’attività di monitoraggio ed analisi del portafoglio crediti di Gruppo vengono periodicamente condivisi con l’Alta Direzione nonché nel Comitato Rischi di Credito di Gruppo ponendo particolare attenzione alle esposizioni più rilevanti ed ai settori a maggiore concentrazione. E’ stata inoltre sviluppata una reportistica operativa condivisa mensilmente nel Comitato Monitoraggio Crediti della Banca. In particolare, per quanto riguarda la reportistica direzionale, si segnalano i report predisposti dalla funzione Risk Management con cadenza mensile per i membri del Comitato Rischi di Credito di Gruppo e trimestralmente al Consiglio di Amministrazione. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali più significativi quali: • • • Il trend del rischio nella Banca (confronto dell’andamento performing / non performing secondo diverse chiavi di analisi); Il livello di concentrazione settoriale, verso esposizioni rilevanti (controparti o gruppi con esposizioni superiori ai 25 milioni di euro verso il gruppo Unipol) e verso controparti con fatturato consolidato superiore a 50 milioni di Euro; I risultati degli esercizi di stress test relativi ai rischi di credito e concentrazione. Si segnala inoltre la Reportistica fornita dalla Funzione Risk Management di supporto al Comitato Monitoraggio Crediti. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali utili a: • • • Analizzare l’andamento del Portafoglio Crediti, anche in relazione alla situazione dei settori di attività economica ed alla concentrazione settoriale; Analizzare l’andamento del credito deteriorato e sotto controllo, in percentuale degli impieghi sui relativi settori di attività economica per Area Commerciale, anche valutando indicatori di stock e di flusso; Analizzare l’andamento delle nuove erogazioni. Per misurare il rischio di credito nel 2012 sono stati introdotti i nuovi modelli di rating creditizio per le imprese sviluppati dall’outsourcer informatico CEDACRI con il supporto della società di consulenza Prometeia, mentre per i privati e alcuni altri segmenti residuali si è continuato ad utilizzare i precedenti modelli di rating 9 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 forniti dal medesimo outsourcer. Inoltre sono stati aggiornati i sistemi di scoring CRIF utilizzati in fase di erogazione sul segmento retail. Per quanto concerne le tecniche di mitigazione del rischio la Banca si è avvalsa del supporto delle tradizionali forme di garanzia riconosciute dall’ordinamento (soprattutto garanzie ipotecarie e garanzie fidejussorie omnibus e specifiche), cercando altresì di attivare, ove possibile, il ricorso a garanzie CONFIDI. Risulta monitorata l’oscillazione dei valori degli strumenti finanziari assunti a garanzia delle linee di credito concesse (principalmente titoli di Stato, obbligazioni emesse dalla Banca, polizze). Rischio di Controparte Con riferimento al rischio controparte generato dall’operatività in strumenti finanziari derivati OTC, la Banca opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati sottoscritti dei contratti Credit Support Annex. Il processo di affidamento delle controparti bancarie prevede che la proposta sia valutata attraverso un modello che considera il rischio paese, il rating della controparte, lo spread su derivati di credito, se disponibile, e il livello di patrimonializzazione della controparte. Le proposte di affidamento e valutazione della controparte vengono presentate al Comitato Rischi di Credito del Gruppo Unipol, che esprime un parere obbligatorio ma non vincolante; successivamente la proposta viene presentata al Comitato Crediti di Unipol Banca che delibera. La Banca monitora il rischio di controparte mediante l’utilizzo del modulo di Risk Management del sistema Kondor+. La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo è differenziata sulla base della tipologia di strumento derivato: • • Relativamente alle opzioni, l’approssimazione dell’EAD avviene mediante la somma del valore di mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile finanziaria sottostante; Relativamente ai contratti interest rate swap, l’approssimazione dell’EAD è il massimo tra 0 ed il valore ottenuto sommando il valore di mercato ad un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione. Per entrambe le tipologie di derivati, qualora il regolamento delle esposizioni verso le controparti preveda forme di collateral, l’importo di cui sopra viene decurtato del valore del collateral stesso. La stessa metodologia è utilizzata per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro. Non si evidenziano posizioni significative in termini di rischio di controparte nelle altre società del Gruppo Bancario Unipol Banca. 10 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Rischio di Liquidità Per rischio di liquidità si intende il rischio che le singole Società del Gruppo Unipol Banca ed il Gruppo Bancario nel suo insieme possano incontrare difficoltà nel fare fronte ai propri impegni di cassa previsti o imprevisti a condizioni economiche e in tempi ragionevoli dovendo di conseguenza ricorrere alla vendita di parte dei propri assets meno liquidi a condizioni non eque condizionando di conseguenza la propria solvibilità. Nell’ambito della struttura dei limiti approvata dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato Finanza di Unipol Banca è responsabile della gestione dell’ALM di Unipol Banca e della gestione del rischio di liquidità. La responsabilità della gestione operativa della liquidità è in capo alla funzione Finanza di Unipol Banca. Settimanalmente si svolge una riunione operativa di gestione ALM e Liquidità del Gruppo Bancario Unipol Banca alla quale partecipano: il Responsabile della Funzione Finanza di Unipol Banca, il Responsabile della Funzione Tesoreria di Unipol Banca, il Responsabile della Funzione Risk Management di Unipol Banca, il Responsabile della Funzione Programmazione e Controllo Economico di Unipol Banca, il Direttore Risk Management del Gruppo Unipol e il Responsabile dell’ALM del Gruppo Unipol. Inoltre, al fine di fornire informazioni sui flussi di cassa previsionali inerenti all’operatività delle Società assicurative del Gruppo Unipol e di UGF SpA partecipano come invitati permanenti, il Responsabile Gestioni Finanziarie di Unipol Assicurazioni e il Responsabile Gestione Liquidità di Unipol Assicurazioni. A partire dal 2011, sono invitati permanenti anche il Vice Direttore Generale Area Affari e il Direttore Commerciale, al fine di concordare le azioni operative tattiche e strategiche da riportare al Comitato Finanza. Durante tale riunione, oltre a monitorare la situazione complessiva di liquidità del Gruppo Bancario Unipol Banca e delle singole società del Gruppo Bancario, si definiscono azioni per colmare gli eventuali fabbisogni di liquidità emergenti. Nella riunione settimanale viene analizzata la situazione dei gap di liquidità strutturale e tattica utilizzando come strumento operativo la struttura per scadenza dei flussi di cassa. Per la parte tattica a breve termine i flussi di cassa vengono arricchiti con i flussi previsionali legati al rinnovo delle fonti di finanziamento in scadenza da clientela istituzionale, alle nuove transazioni attese rilevanti non presenti nei sistemi informativi utilizzati per la generazione dei flussi di cassa e gestione della liquidità, alle spese amministrative e tasse. Il gap di liquidità determinato in base ai flussi contrattuali e ai flussi previsionali viene poi confrontato con le riserve di assets liquidi o prontamente liquidabili, con i margini disponibili di finanziamento presso la BCE e presso i prestatori di linee di credito standby (contingency). L’analisi viene condotta sia in condizioni ordinarie (business as usual), che in condizioni di stress idiosincratico, di mercato e combinato (worst case scenario). Inoltre nel corso della riunione viene analizzata l'evoluzione dei volumi a consuntivo relativi a raccolta e impieghi da clientela retail, controparti istituzionali, banche e clienti del Gruppo Unipol Banca e confronto con il relativo budget. Infine viene condotto un continuo monitoraggio dei principali indicatori di mercato (early indicators) al fine di identificare in anticipo eventuali segnali di crisi. La sintesi delle informazioni condivise in sede di riunione settimanale per il monitoraggio della liquidità ed eventuali azioni decise vengono verbalizzate e riportate al Comitato Finanza di Unipol Banca. Nel corso della riunione mensile del Comitato Finanza di Unipol Banca il Responsabile della Funzione Tesoreria di Unipol Banca ed il Responsabile Risk Management di Unipol Banca riportano una descrizione della situazione di liquidità tattica di breve periodo e strategica di lungo periodo, proponendo eventuali azioni per una gestione efficiente della situazione di liquidità. 11 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Le linee guida e principi generali approvati dal Consiglio di Amministrazione di Unipol Banca per la misurazione e gestione del rischio di liquidità vengono definite all’interno del documento “Processo per la gestione del rischio di liquidità” (Liquidity Policy). Nello specifico la Liquidity Policy regola: • • • • • • • Le modalità di misurazione del rischio di liquidità; Gli strumenti ammessi come capacità di contingency; La struttura dei limiti; Gli stress test per verificare l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili; Gli indicatori di allerta per segnalare situazioni di crisi idiosincratica o di mercato; Il Contingency Funding Plan, che definisce i criteri per identificare la disponibilità di assets liquidi per fare fronte alle ipotesi di crisi in vari scenari su diversi orizzonti temporali; Il piano di azione in caso di crisi, che definisce i processi operativi da intraprendere in caso di crisi di liquidità. Per quanto riguarda il nuovo frame work normativo c.d. Basilea 3, nel 2012, il RM ha collaborato con le altre strutture aziendali alla conduzione di esercizi per stimare i possibili effetti dei nuovi standard prudenziali sui coefficienti di liquidità a breve (Liquidity Coverge Ratio - LCR) Rischio di Mercato Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla volatilità dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari che può avere un impatto sul valore del portafoglio di negoziazione di Unipol Banca. In relazione ai rischi di mercato, Unipol Banca risulta essere esposta in modo residuale sulle posizioni derivanti sia dall’operatività di negoziazione che di gestione dei flussi commerciali della rete. Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d’interesse. Per posizioni si intendono quelle in conto proprio e le posizioni derivanti da servizi alla clientela o di supporto agli scambi (market making) che hanno come contropartita diretta il portafoglio di proprietà di Unipol Banca. A dicembre 2012 è stata aggiornata l’Investment Policy del Gruppo Unipol, recepita dalla Banca nel gennaio 2013, che stabilisce le linee guida al processo di investimento, i criteri per la politica di investimento, le tipologie di attività in cui si ritiene corretto investire e la struttura dei limiti. In particolare nella policy vengono indicati i seguenti limiti: • Limiti di portafoglio; • Limiti di rischio di posizione e limiti di concentrazione; • Limiti di VaR; • Limiti di sensitivity; • Limiti di rischio cambio; • Limiti di perdita a conto economico; • Limiti ALM; • Limiti di rischio controparte; • Limiti di rischio regolamento. 12 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 La misurazione del rischio di mercato ed il monitoraggio dei limiti definiti dall’Investment Policy avviene con frequenza settimanale attraverso la predisposizione del Market Risk Report che viene presentato e discusso mensilmente al Comitato Finanza di Unipol Banca. La principale misura del rischio di mercato è il Value at Risk, calcolato con metodologia Historical Simulation con intervallo di confidenza al 99,5%. Viene previsto un diverso periodo di detenzione in funzione del portafoglio di riferimento; in particolare per il portafoglio di negoziazione il periodo di detenzione viene fissato a 10 giorni, mentre per il portafoglio Available for Sales tale periodo viene fissato pari a 252 giorni. Si riporta di seguito il Var del portafoglio di negoziazione di Unipol Banca (portafogli IAS “Held for trading” e “Available for sale”) al 31 dicembre 2012 suddiviso per fattore di rischio. UNIPOL BANCA Market VAR VAR value Total Equity 689.677.980 80.099.000 VAR VAR VAR Interest rate Spread Real Estate 0 8.430.840 82.854.140 4.467.000 Portafoglio AFS 689.677.980 80.089.000 0 8.418.000 82.841.000 4.467.000 Portafoglio HFT 48.340 10.000 0 12.810 13.140 0 Nel calcolo del rischio spread relativo al Value at Risk vengono inclusi i titoli di debito emessi o garantiti da governi, amministrazioni centrali, banche centrali o banche multilaterali di sviluppo presenti nel portafoglio di negoziazione della Banca. Nel calcolo del Value at Risk vengono inclusi gli strumenti di copertura del rischio e i meccanismi di trasferimento del rischio. Oltre al Value at Risk vengono misurate e monitorate le principali sensitivity. Le sensitivity esprimono la variazione del valore di mercato degli strumenti finanziari al variare dei fattori di rischio di mercato. Costituiscono un supporto operativo alla gestione del rischio di mercato in quanto consentono di tradurre i limiti di Value at Risk in limiti monitorabili dagli operatori finanziari. Le principali misure di sensitivity utilizzate sono le seguenti: • • • • • Basis point value; Duration; Sensitivity ai credit spread; Delta del portafoglio azionario; Vega. Rischio di Tasso Banking Book Il modello organizzativo prevede che la gestione operativa del rischio tasso banking book sia delegata alla Tesoreria di Unipol Banca, mentre la posizione strutturale di rischio tasso banking book viene presentata con frequenza mensile al Comitato Finanza di Unipol Banca, che delibera in merito ad azioni ed operazioni di mitigazione inerenti alla gestione di tale rischio. Al Comitato Finanza partecipano oltre al Direttore Generale e al Vice Direttore Generale di Unipol Banca, il Direttore Risk Management del Gruppo Unipol e il Responsabile Risk Management della Banca, il responsabile ALM del Gruppo Unipol, il Responsabile della funzione Finanza di Unipol Banca, il Responsabile della Tesoreria di Unipol Banca, e il responsabile della Funzione Pianificazione e Controllo di Gestione di Unipol Banca. 13 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla gestione di tale rischio, la funzione Risk Management di Unipol Banca produce con frequenza mensile un report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia. In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del patrimonio netto a fronte di un dato shock parallelo della curva dei tassi di interesse; inoltre viene calcolata la variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Inoltre vengono calcolati indici di duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di bilancio per differenti scadenze temporali. Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati storici di Unipol Banca. Con riferimento alla struttura dei limiti, l’Investment Policy di Unipol Banca ha introdotto i limiti di rischio tasso banking book riferiti a: • Mismatch di duration; • Sensitivity del valore economico del patrimonio netto a fronte di uno shock parallelo di 200 basis points. Rischio Operativo La Circolare n. 263 di Banca d’Italia definisce il rischio operativo come “il rischio di perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione”. Per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la suddetta circolare prevede tre diversi approcci di calcolo, caratterizzati da una complessità metodologico-organizzativa crescente a fronte di un’attesa diminuzione del Requisito Patrimoniale Regolamentare: • • • Metodo Base (Basic Indicator Approach - BIA); Metodo Standardizzato (Traditional Standardised Approach - TSA); Metodi Avanzati (Advanced Measurement Approaches - AMA). Il metodo di calcolo attualmente utilizzato dal Gruppo Bancario Unipol Banca è il metodo BIA. Nel corso del 2012, in collaborazione con la struttura di Risk Management della Capogruppo UGF, sono proseguite le attività relative alla definizione del Modello di Gruppo del “Sistema di Gestione dei Rischi Operativi”, coerentemente con la normativa di Banca d’Italia. A tale scopo si utilizza il tool “Governance, Risk & Compliance” (GRC) di MEGA, che consente la gestione integrata della misurazione e del controllo dei rischi operativi, della tassonomia e mappatura dei processi. In particolare: 14 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 • • È stata implementata la nuova release dell’applicativo, i cui punti cardini rimangono la raccolta degli eventi di perdita operativa e il risk self assessment (RSA); È stata definita la struttura del database che consentirà di mettere a fattor comune le informazioni in possesso delle varie strutture di controllo, conseguendo così importanti sinergie. Inoltre nel corso del 2012 è continuata l’attività di raccolta dei dati storici di perdita operativa ed stato condotto il Risk Self Assessment del 2012; l’analisi ha coinvolto i dipendenti occupati nei principali processi aziendali. 15 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 2 – Ambito di applicazione Informativa qualitativa L’area di consolidamento è costituita dagli enti creditizi e finanziari appartenenti al Gruppo Bancario Unipol Banca, unitamente alle società veicolo per le cartolarizzazioni che, pur non essendo controllate dalla Banca, vengono consolidate in base a quanto definito dal SIC 12 (prevalenza della sostanza sulla forma). A fianco della capogruppo bancaria operano: Unipol Merchant S.p.A., banca d’affari il cui target di riferimento è rappresentato dal mondo delle imprese; nel corso del mese di aprile 2013 è stato approvato il progetto di fusione per incorporazione di Unipol Merchant S.p.A, in Unipol Banca, l’operazione verrà perfezionata entro l’esercizio 2013 gli effetti contabili e fiscali decoreranno dal 1° gennaio 2013; Unipol Fondi Ltd., società di diritto irlandese che ha istituito e gestisce fondi comuni di investimento; Unipol Leasing S.p.A., società che fornisce servizi di locazione finanziaria su tutto il territorio nazionale; nel corso del mese di febbraio 2013 è stato approvato il progetto di fusione per incorporazione di Unipol Leasing S.p.A. in Unipol Banca, la fusione ha avuto efficacia il 21 aprile 2013, mentre gli effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2013; Unicard S.p.A., società che opera nel settore delle carte di credito; sono in corso trattative per un progetto di integrazione della Società con altro operatore dello stesso settore di attività, da realizzare attraverso un’operazione di conferimento dell’intero capitale di Unicard; Nettuno Fiduciaria S.r.l., che si occupa di gestione e amministrazione dei patrimoni dei propri clienti; Non esistono impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del Gruppo Bancario Unipol Banca. In ottemperanza a quanto previsto dal regolatore, le banche e gli intermediari vigilati del Gruppo Bancario Unipol Banca, non presentando deficienze patrimoniali a livello consolidato, riducono il loro requisito patrimoniale individuale del 25%. Non sono presenti nel Gruppo Bancario Unipol Banca società escluse dal consolidamento. 16 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2012 SOCIETA' CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE S ocietà - S ede Attività-Capitale sociale (importi in euro) CAPOGRUPPO Unipol Banca S pa Bologna Istituto di credito € 1.004.500.000 CONTROLLATE Unipol Merchant - Banca per le Imprese S pa Bologna Unipol Fondi Ltd Dublino Unipol Leasing S pa Bologna Nettuno Fiduciaria S rl Bologna Unicard S pa M ilano Istituto di credito € 50.000.000 Gestione Fondi Comuni € 125.001 Leasing € 6.000.000 Attività fiduciaria € 250.000 Carte di Credito € 3.381.658 SOCIETA' A DESTINAZIONE SPECIFICA Grecale ABS S rl Bologna Castoro RMBS S rl M ilano Atlante Finance S rl M ilano Grecale RMBS 2011 S rl Bologna S ME Grecale S rl Bologna Cartolarizzazione Crediti € 20.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 % partecipazione diretta indiretta Quota gruppo 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 53,63 53,63 - - - - - - - - - - - - - - - S OCIETA' VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO S ocietà - S ede COLLEGATE CampusCertosa S rl M ilano S CS Azioninnova S pa Bologna Promorest S rl Villanova di Castenaso (BO) Attività-Capitale sociale (importi in euro) Gestione Immobili € 5.100.000 Servizi di consulenza e formazione € 3.501.650 Società di partecipazioni € 10.400.000 % partecipazione diretta indiretta 26,16 Quota gruppo 26,16 42,85 (Unipol M erchant) 48,92 (Unipol M erchant) 42,85 48,92 Con decorrenza 1° gennaio 2012 ha avuto efficacia civilistica e contabile l’operazione di scissione parziale del ramo d’azienda relativo all’area crediti di Unipol Merchant Banca per le Imprese SpA in favore di Unipol Banca SpA. Il totale delle attività acquisite, al 1° gennaio 2012, è pari a 581 milioni di Euro. Unipol Merchant 17 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Banca per le Imprese SpA a seguito dell’operazione ha ridotto il proprio capitale sociale a 50 milioni di Euro, rimanendo controllata al 100% dalla Capogruppo Unipol Banca SpA. In data 3 febbraio 2012, terminata la procedura di liquidazione volontaria, la controllata UGF Private Equity SGR SpA è stata cancellata dal Registro Imprese di Bologna. Nel mese di settembre 2012, Unipol Banca SpA ha acquistato da Unicard SpA, società partecipata al 53,63% dalla Banca stessa, con apposito atto di cessione, il portafoglio di crediti (escluse le sofferenze) derivanti dalle attività di issuing e di acquiring. A seguito di questa operazione la controllata Unicard SpA limita la propria attività a semplice servicer per la controllante Unipol Banca SpA e per le altre cooperative di consumo socie. Si segnala inoltre l’inserimento nel gruppo di società a destinazione specifica, di SME Grecale Srl, veicolo destinato alla cartolarizzazione su mutui originati da Unipol Banca effettuata nel corso del 2012. Informativa quantitativa Denominazione Unipol Merchant S.p.A. Unipol Fondi Ltd Unipol Leasing S.p.A. Unicard S.p.A. Nettuno Fiduciaria Srl Grecale ABS Srl Castoro RMBS Srl Atlante Finance Srl Grecale RMBS Srl Sme Grecale Sede Bologna Dublino Bologna Milano Bologna Bologna Milano Milano Bologna Settore Tipo Disponibilità Trattamento ai Fini di Rapporto Quota % Bilancio voti % (2) (1) Istituto di credito Gestione Fondo comuni Leasing Carte di credito Attività fiduciaria Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti 1 1 1 1 1 4 4 4 4 4 Legenda (1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria 3 = accordi con altri soci 4 = altre forme di controllo 5 = direzione unitaria ex art 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92" 6 = direzione unitaria ex art 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92" 7 = controllo congiunto (2) Disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali 18 100,00% 100,00% 100,00% 53,56% 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 100,00% 100,00% 53,56% 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Trattamento nelle Segnalazioni Prudenziali Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza Informativa qualitativa Il patrimonio di vigilanza è costituto dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto degli elementi da dedurre. La quota di patrimonio di vigilanza di terzo livello è pari a zero. Le attuali regole di determinazione del patrimonio tengono conto dell’applicazione dei cosiddetti “filtri prudenziali”, che consistono in correzioni apportate alle voci del patrimonio netto di bilancio, allo scopo di salvaguardare la qualità dello stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei principi contabili internazionali. Le diverse componenti del patrimonio di vigilanza sono così sinteticamente determinate: Patrimonio di base: è costituito dagli elementi patrimoniali di qualità primaria. Comprende il capitale versato, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, al netto delle attività immateriali e dell’avviamento, delle riserve negative da valutazione su titoli disponibili per la vendita (filtri prudenziali negativi), nonché delle eventuali perdite d’esercizio. Patrimonio supplementare: è costituito da ulteriori elementi computabili secondo criteri e limiti dettati dalla normativa prudenziale emanata dalla Banca d’Italia. Include le riserve da valutazione, le passività subordinate e gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, al netto degli eventuali elementi negativi. Elementi da dedurre: gli elementi di seguito riportati sono dedotti per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare (al lordo delle deduzioni in esame): a) interessenze azionarie in banche e società finanziarie superiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato (danno luogo a deduzione per l’ammontare complessivo delle partecipazioni); b) interessenze azionarie in banche e società finanziarie pari o inferiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato e strumenti subordinati emessi da tali enti (darebbero luogo a deduzione per la parte del loro ammontare complessivo che dovesse eccedere il 10% del valore del patrimonio di base e supplementare al lordo delle deduzioni). Patrimonio di terzo livello: gli strumenti computabili ai fini del patrimonio di vigilanza di terzo livello, pari a zero al 31 dicembre 2012, sono teoricamente riconducibili alle passività subordinate di secondo livello non computabili nel patrimonio supplementare, in quanto eccedenti il limite del 50% del “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”. La computabilità delle anzidette passività nel patrimonio di terzo livello è determinata nella misura del 71,4% dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, esclusi i requisiti patrimoniali a fronte del rischio di controparte e del rischio di regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza”. Dal momento che al 31 dicembre 2012 tutte le passività subordinate di secondo livello potenzialmente computabili vengono di fatto computate nel patrimonio supplementare, non c’è alcuna quota di patrimonio di vigilanza di terzo livello. 19 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Composizione del patrimonio di vigilanza Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Elementi positivi del patrimonio di base Capitale Sovrapprezzo di emissione Riserve Strumenti non innovativi di capitale Strumenti innovativi di capitale Utile del periodo Filtri prudenziali: incrementi del patrimonio di base Totale elementi positivi del patrimonio di base Elementi negativi del patrimonio di base Azioni o quote proprie Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Perdite del periodo Altri elementi negativi Filtri prudenziali: deduzioni del patrimonio di base Totale elementi negativi del patrimonio di base Patrimonio di base a lordo degli elementi da dedurre Deduzioni del patrimonio di base Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato Partecipazioni in società di assicurazione Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP Totale elementi da dedurre TOTALE PATRIMONIO DI BASE Elementi positivi del patrimonio supplementare Riserve da valutazione Titoli disponib ili per la vendita: Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R. Titoli di Debito Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di Base Strumenti ibridi di patrimonializzazione Passività subordinate di 2° livello Totale elementi positivi del patrimonio supplementare Elementi negativi del patrimonio supplementare Altri elementi negativi Filtri Prudenziali: Deduzioni dal Patrimonio Supplementare: 1.006.128 6.588 1.012.716 125.857 445 85.492 17.414 229.208 783.508 102 102 783.406 8.136 300.000 264.826 572.962 15 Quota non computabile delle riserve positive su titoli disponibili per la vendita: Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R. Titoli di Debito Totale elementi negativi del patrimonio supplementare Patrimonio supplementare a lordo degli elementi da dedurre Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato Partecipazioni in società di assicurazione Totale elementi da dedurre TOTALE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE ELEMENTI DA DEDURRE DAL PATRIMONIO DI BASE E SUPPLEMENTARE TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA TOTALE PATRIMONIO DI TERZO LIVELLO TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA E DI TERZO LIVELLO ALTRE INFORMAZIONI Riserve da Valutazione: Copertura dei Flussi Finanziari: Titoli di debito disponibili per la vendita Riserva Positiva Riserva Negativa 20 4.068 4.083 568.879 103 103 568.776 1.352.182 1.352.182 1.965 0 1.965 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa Il Gruppo Unipol Banca è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale, secondo le regole in materia di vigilanza prudenziale dettate dalla Banca d’Italia. Annualmente il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo approva il Risk Appetite, definito come l’ammontare di capitale a rischio che il Consiglio di Amministrazione fissa come massima perdita accettabile senza che ciò comporti pregiudizi alla continuità aziendale del Gruppo. L’ammontare del Risk Appetite è determinato nell’ambito dell’analisi di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica contenuta nel resoconto ICAAP. Il processo di definizione del Risk Appetite è strettamente connesso con il processo di pianificazione strategica e di Budget ed è determinato coerentemente con le ipotesi e le dinamiche definite all’interno del Budget. La coerenza dei due processi è garantita anche dall’utilizzo di metodologie e criteri di misurazione omogenei tra il dato a consuntivo e quello prospettico. Il livello di Risk Appetite è determinato come l’ammontare di capitale interno complessivo determinato in ambito del processo ICAAP: tale processo prevede le seguenti fasi: • • • • • • • • • • • Individuazione dei rischi: individuazione dei rischi cui il Gruppo Bancario è o potrebbe essere esposto con indicazione della relativa rilevanza; Misurazione attuale e prospettica dei rischi e del capitale interno: misurazione dei rischi rilevanti di I e II Pilastro ed esecuzione di prove di stress test con successiva determinazione, per ogni rischio rilevante, del capitale interno; Determinazione attuale e prospettica del capitale interno complessivo: aggregazione delle componenti di capitale di ogni singolo rischio per la determinazione del capitale interno complessivo sia in ottica attuale che in ottica prospettica; Riconciliazione del capitale complessivo con il patrimonio di vigilanza: individuazione delle poste contabili che costituiscono il capitale complessivo e riconciliazione con le componenti del patrimonio di vigilanza; Valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica: valutazione dei ratios patrimoniali in linea con le prescrizioni normative; Auto-valutazione dei processi di assunzione e gestione dei rischi: evidenza degli aspetti di governance, organizzativi e operativi alla base del processo di assunzione / gestione dei rischi; Redazione del resoconto: raccolta delle informazioni provenienti dalle funzioni coinvolte nel processo e redazione del documento finale di sintesi; Valutazione di conformità del processo: verifica, nel continuo, della conformità dell’intero processo alla normativa esterna; Revisione del processo: verifica dell’impostazione, della corretta applicazione del processo e della sua coerenza con le prescrizioni normative; Approvazione del resoconto: presentazione del resoconto al Consiglio di Amministrazione con successiva approvazione; Reporting/monitoraggio: monitoraggio periodico degli interventi previsti per la risoluzione delle criticità emerse dall’auto-valutazione; monitoraggio periodico del livello di assorbimento patrimoniale e predisposizione della reportistica relativa al controllo dei limiti operativi fissati in conseguenza alla definizione del Risk Appetite e agli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Amministrazione. 21 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 I rischi significativi, ovvero quei rischi le cui conseguenze possono minare la solvibilità del Gruppo Bancario o costituire un serio ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali, sono stati classificati secondo una metodologia che tiene in considerazione sia la struttura del Gruppo Unipol Banca che le specificità dei business gestiti dalla Banca. Tali rischi sono: • • • • • • • • • • • rischio di credito; rischio di controparte; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso sul banking book; rischio di liquidità; rischio di concentrazione; rischio residuo; rischio strategico; rischio reputazionale; rischio derivante da cartolarizzazioni. L’individuazione dei rischi nasce da un lavoro accurato, svolto nel continuo da parte della funzione Risk Management della Banca, di concerto con il Risk Management della Capogruppo UGF S.p.A., attraverso i) il monitoraggio continuativo dell’operatività aziendale, del suo assetto organizzativo, delle linee strategiche e del business model adottato; ii) una lettura attenta della normativa interna ed esterna, adeguatamente arricchita da una raccolta continuativa di informazioni che la funzione effettua internamente ed esternamente anche mediante la partecipazione ad associazioni di categoria e di settore, a convegni specialistici e a studi e ricerche. Mappa dei rischi per entità giuridica al 31 dicembre 2012 Unipol Banca Altri veicoli giuridici Rischio di credito P P Rischio di controparte P NR Rischio di mercato P P Rischi operativo P P Rischio di tasso interesse P NR Rischio di liquidità P NR Rischio di concentrazione P NR Rischio residuo P NR NP NP Rischio strategico P P Rischio reputazionale P P Rischio cartolarizzazione Legenda: P = presente e rilevante NR = presente ma non rilevante NP = non presente (data l’operatività dell’entità giuridica) 22 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Ai fini della determinazione del Capitale Interno Complessivo, il Gruppo Bancario ha ritenuto opportuno attenersi alle indicazioni fornite dalla Circolare n. 263/06 di Banca d’Italia, adottando le soluzioni 2 metodologiche di più facile determinazione consentite agli intermediari per la propria classe di riferimento ai fini ICAAP e operando scelte allineate con le prassi regolamentari, in modo da favorire al massimo il dialogo e la trasparenza con l’Organo di Vigilanza. Le analisi di adeguatezza patrimoniale sono effettuate, con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2012 e prospettica al 31 dicembre 2013, su tre livelli: Pillar I; Pillar I + Pillar II; Pillar I + Pillar II + Stress Test. Il Capitale Interno Complessivo è determinato mediante un approccio building block, che consiste nel sommare ai requisiti regolamentari relativi ai rischi di Primo Pilastro il capitale interno a fronte dei rischi di Secondo Pilastro e l’esito degli Stress Test (condotti su entrambe le categorie di rischi). Il Capitale Interno Complessivo è calcolato sia su base consuntiva che prospettica, tenendo conto della prevedibile evoluzione dei rischi e dell’operatività. Viene altresì stimata l’evoluzione delle voci contabili costituenti la dotazione patrimoniale e considerate le possibili esigenze di natura strategico/competitiva. In seguito alle analisi svolte sulla situazione consuntiva di fine 2012 e prospettica a fine 2013, anche in considerazione degli esercizi di stress test condotti, si conclude che la dotazione patrimoniale attuale e prospettica risulta adeguata rispetto al profilo di rischio del Gruppo Unipol Banca e sono rispettati i livelli richiesti per quanto riguarda il Core Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio. Il Patrimonio di Vigilanza è quindi adeguato a coprire i requisiti patrimoniali a fronte dei rischi Pillar I, Pillar II e stress test. L’adeguatezza patrimoniale è costantemente monitorata da parte della Capogruppo e in particolare: • • • la verifica dei requisiti di adeguatezza patrimoniale avviene trimestralmente attraverso il monitoraggio dei coefficienti patrimoniali di vigilanza; la verifica della adeguatezza patrimoniale in ottica prospettica avviene annualmente in sede di definizione del budget e nell’ambito del Risk Appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione; nei casi di operazioni di carattere straordinario, quali ad esempio l’acquisto di partecipazioni strategiche o altri investimenti rilevanti, la verifica della adeguatezza patrimoniale in ottica prospettica è svolta anche mediante simulazioni degli impatti delle prospettate operazioni sui coefficienti patrimoniali di vigilanza. Il rispetto dell’adeguatezza patrimoniale del Gruppo Unipol Banca è conseguito attraverso: • processi di ottimizzazione degli assorbimenti di capitale, quali la politica degli impieghi che tiene conto della tipologia degli strumenti finanziari e della rischiosità delle varie controparti; • la generazione di eventuale capitale incrementale, legata agli aumenti di capitale, all’emissione di prestiti obbligazionari subordinati e alla politica di distribuzione dei dividendi. 2 La classe di appartenenza del Gruppo coincide con la classe 2: Gruppi Bancari e banche che utilizzano metodologie standardizzate, con attivo, rispettivamente, consolidato o individuale superiore a 3,5 miliardi di euro. 23 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Adeguatezza patrimoniale Valori in migliaia di euro Importi non ponderati Importi ponderati/ requisiti Categorie/Valori 31/12/2012 A. ATTIVITÀ DI RIS CHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. M etodologia standardizzata 2. M etodologia basata sui rating interni 2 .1 Base 2 .2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUIS ITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. M etodologia standard 1.1 Rischio generico Titoli di debito 1.2 Rischio generico Titoli di capitale 1.3 Rischio specifico Titoli di debito 1.4 Rischio specifico Titoli di capitale 1.5 Rischio posizione dei certificati di partecipazioni a OICR 1.6 Opzioni 2. M odelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. M etodo base 2. M etodo standardizzato 3. M etodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITÀ DI RIS CHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 31/12/2011 12.990.895 12.075.487 12.990.895 12.075.487 31/12/2012 31/12/2011 8.714.880 8.714.880 8.789.013 8.789.013 697.190 109 109 3 51 4 51 - 703.121 155 155 77 1 77 - 51.570 51.570 50.998 50.998 748.869 754.274 9.360.867 8,37 14,45 9.428.425 8,23 14,27 Non è indicato nessun requisito specifico per le cartolarizzazioni, in quanto il gruppo non detiene posizioni verso la cartolarizzazione: tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere si inquadrano come "attività cedute e non cancellate", sia nelle rappresentazioni di bilancio, sia negli schemi delle segnalazioni di vigilanza e come tali sono comprese nei valori indicati in tabella in corrispondenza del "Rischio di credito e controparte - metodologia standardizzata". 24 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Requisito patrimoniale rischio di credito e di controparte relativo a ciascuna delle classi regolamentari di attività (metodo standardizzato) I crediti oggetto di cartolarizzazione sono ricompresi nelle attività di rischio dettagliate nella tavola sottostante, e sono classificati secondo le ordinarie regole applicate per le attività non cedute. Valori in migliaia di euro Importi non ponderati Categorie/Valori Importi ponderati Requisiti 31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012 A Rischio di credito e di controparte A.1 Metodologia standardizzata - attività di rischio A.1. 1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1. 2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1. 3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1. 4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1. 5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1. 6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1. 7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1. 8. Esposizioni al dettaglio A.1. 9. Esposizioni garantite da immobili A.1.10. Esposizioni scadute A.1.11. Esposizioni ad alto rischio A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni 12.990.895 1.817.198 18.031 68.908 594.858 3.097.407 1.154.762 3.620.874 2.065.196 175.251 378.410 8.714.880 3.606 68.908 209.748 3.090.094 866.071 1.337.527 2.798.090 175.251 165.585 697.190 288 5.513 16.780 247.208 69.286 107.002 223.847 14.020 13.247 Dettaglio rischio di controparte Valori in migliaia di euro Importi non ponderati Categorie/Valori Importi ponderati Requisiti 31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012 A Dettaglio Rischio di controparte A.1 Metodologia standardizzata - attività di rischio di controparte A.1. 1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1. 2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1. 3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1. 4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1. 5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1. 6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1. 7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1. 8. Esposizioni al dettaglio A.1. 9. Esposizioni garantite da immobili A.1.10. Esposizioni scadute A.1.11. Esposizioni ad alto rischio A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni 25 48.449 7.229 33.614 6.632 974 - 38.956 7.229 24.364 6.632 731 - 3.116 578 1.949 531 58 - Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Informativa qualitativa L’identificazione e la classificazione dei crediti “scaduti” e dei crediti “deteriorati” sono regolate dai medesimi criteri fissati nelle normative emanate da Banca D’Italia, recepite ed integrate nelle disposizioni interne ad uso dei gestori. Coerentemente alle disposizioni di vigilanza, si definiscono “crediti scaduti non deteriorati” le esposizioni per cassa e fuori bilancio che siano scadute o sconfinanti da non oltre 90 giorni, oppure scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni ma la quota scaduta non superi la soglia di rilevanza del 5% di esposizione, come meglio determinato nella Circolare normativa Banca D’Italia n.272 del 30.07./2008. Per contro i “crediti deteriorati” si articolano nelle seguenti categorie di rischio: crediti definiti past due, scaduti o sconfinati da oltre 90 giorni (diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o ristrutturate), con una quota di scaduto superiore alla soglia di rilevanza del 5% come determinata nella Circolare normativa Banca D’Italia n.272 del 30.07./2008, oppure per singola transazione su esposizioni garantite da immobili con scaduto superiore a 90 giorni; crediti incagliati; crediti ristrutturati; crediti in sofferenza. La rilevazione e la classificazione dei crediti in talune categorie di rischio viene effettuata automaticamente dal sistema operativo della Banca secondo i criteri dettati dalla Banca d’Italia: tali automatismi operano relativamente a: (i) esposizioni scadute non deteriorate; (ii) esposizioni scadute deteriorate; (iii) per i cosiddetti “incagli oggettivi”, individuati in base al criterio di durata dello scaduto superiore a 150 giorni, nel caso di esposizioni originate da operazioni di credito al consumo di durata originaria inferiore a 36 mesi, oppure da oltre 180 giorni per operazioni di credito al consumo di durata superiore a 36 mesi, o ancora, con scaduto superiore a 270 giorni e per importo pari almeno al 10% dell’accordato, esclusi i finanziamenti fondiari a persone fisiche finalizzati all’acquisto di immobili ad uso residenziale. La classificazione ad incaglio, operata in base agli ulteriori criteri dettati da Banca d’Italia, nonché la classificazione fra i crediti ristrutturati ed in sofferenza, vengono invece proposte e deliberate dalle strutture aziendali competenti, come individuate nelle normative interne, sulla base di specifiche valutazioni sulla situazione del cliente. Al momento della delibera della classificazione viene svolta altresì una stima sulla misura delle perdite attese in base agli elementi di valutazione disponibili (situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del cliente e dei coobbligati, andamento del mercato, valore cauzionale di eventuali garanzie ecc.). Le strutture preposte alla gestione delle posizioni provvedono tempo per tempo ad aggiornare le stime di perdita in ragione dell’evolversi della situazione. Le stime costituiscono la base di calcolo per la determinazione delle rettifiche di valore da iscriversi a bilancio. A differenza di quanto accade per i crediti deteriorati (past due, incagli, ristrutturati e sofferenze), le cui le stime di perdita originano da valutazioni analitiche, le esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese sono viceversa soggette a valutazioni collettive. Il processo di valutazione analitica cui sono sottoposti i crediti deteriorati consiste nell’attualizzazione (al tasso di interesse effettivo originario) dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle 26 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 eventuali garanzie che assistono il credito. La differenza negativa tra il valore attuale del credito così determinato e il valore contabile del medesimo (costo ammortizzato) al momento della valutazione costituisce la stima di perdita e la conseguente rettifica di valore che viene iscritta a conto economico alla voce 130. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi solo nel caso in cui siano venute meno le cause che hanno determinato la rilevazione della relativa stima di perdita. Le riprese di valore sono rilevate fino a concorrenza di un importo tale da attribuire all’attività finanziaria un valore non superiore al valore che la stessa avrebbe avuto in quel momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in assenza di precedenti rettifiche. Per quanto riguarda le suddette esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese per le quali non sono state singolarmente individuate evidenze oggettive di perdita, queste vengono sottoposte ad un processo di valutazione collettiva effettuato per categorie omogenee di rischio di credito, identificate sulla base di una scomposizione matriciale per segmento di clientela e tipologia di prodotto. Il valore della perdita latente per ciascuna categoria omogenea è quantificato mediante applicazione di indici percentuali di perdita desunti dall’analisi andamentale di serie storiche per la medesima categoria. Le stime di perdita e le conseguenti rettifiche di valore determinate secondo il metodo di valutazione collettiva vengono imputate a conto economico alla voce 130. Nei periodi successivi le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti valutato collettivamente. Le garanzie rilasciate dalla Banca e gli impegni assunti nei confronti dei terzi vengono valutati su base analitica e collettiva in maniera analoga a quella utilizzata per la valutazione dei crediti. Informativa quantitativa Tavola 5.1 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Gruppo bancario Portafogli/qualità sofferenze incagli Altre imprese esposizioni esposizioni ristrutturate scadute altre attività Totale deteriorate altre 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziare in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 2012 769 934.047 791.165 934.047 791.934 117.572 117.572 59 678.170 719.532 433.690 197.007 8.071.884 1 818 27.513 197.008 9.931.666 - 59 678.939 719.532 20 433.710 - 10.111.675 819 27.513 20 11.972.247 Totale 2011 634.404 717.848 155.782 198.754 9.345.506 - 38 11.052.332 27 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 5.2 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela Valori in migliaia di euro 31/12/2012 ALTRI PAESI EUROPEI rettifiche di valore esposizione netta esposizione lorda rettifiche di valore esposizione netta 1.039 310 86 34.419 1.125 34.729 15 1 16 12 12 3 1 4 130 130 8 8 122 122 - 22 22 12.249 12.249 - 12.249 - 12.249 - - - - - - 4.194 283 52 52 1.252 226 13 1 2.855 4 4.172 283 1.984 34.236 27.369 717.814 781.403 22 22 esposizione netta 1.349 34.505 35.854 rettifiche di valore esposizione lorda 252 252 rettifiche di valore 1.984 34.488 27.369 717.814 781.655 esposizione lorda B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B RESTO DEL MONDO ASIA 1.026 12 2.851 3.889 esposizione lorda esposizione netta 1.370.973 437.050 933.923 866.268 75.669 790.599 118.557 985 117.572 202.340 5.344 196.996 9.445.669 42.239 9.403.430 12.003.807 561.287 11.442.520 AMERICA esposizione netta A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni rettifiche di valore Esposizioni/Aree geografiche esposizione lorda ITALIA TOTALE 2012 12.785.462 561.539 12.223.923 3.911 48.103 1.125 46.978 16 12 4 130 8 122 TOTALE 2011 12.007.737 488.252 11.519.485 13.146 272 12.874 59.665 1.134 58.531 728 206 522 125 5 120 Tavola 5.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso banche 31/12/2012 A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE 2012 TOTALE 2011 esposizione netta rettifiche di valore esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda esposizione lorda RESTO DEL MONDO ASIA esposizione netta rettifiche di valore AMERICA esposizione lorda esposizione netta rettifiche di valore ALTRI PAESI EUROPEI esposizione netta rettifiche di valore Esposizioni/Aree geografiche esposizione lorda ITALIA esposizione lorda Valori in migliaia di euro 322.530 322.530 - 322.530 137.977 - 322.530 137.977 - 137.977 - 137.977 2.280 2.280 - 2.280 2.280 227 227 - 227 227 425 425 - 425 425 32.432 32.432 354.962 424.585 - 32.432 6.618 - 32.432 6.618 - 354.962 144.595 - 424.585 59.471 6.618 6.618 - 144.595 - 59.471 1 1 2.281 2.769 - 1 1 2.281 2.769 227 412 - 227 412 425 212 - 425 212 28 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 5.4 - Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" 31/12/2012 1. Esposizioni per cassa: A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio": B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE 2012 TOTALE 2011 1.352.745 1.352.745 1.539 1.539 1.354.284 531.187 - - 1.352.745 1.352.745 36.384 36.384 - 1.539 1.539 1.354.284 531.187 2.270 2.270 38.654 52.985 - 1 36.384 36.384 2.270 2.270 38.654 52.984 8.206 31.721 604 593.711 634.242 2.272 5 21.556 23.833 658.075 669.948 3.881 75 36 3.992 18 18 4.010 4.154 4.325 - 31.646 568 511 593.200 511 629.739 2.254 5 - 21.556 - 23.815 511 653.554 593 665.201 29 11.489 11.489 52.798 52.798 64.287 80.760 - 32 32 32 20 11.457 11.457 52.798 52.798 64.255 80.740 1.129.255 698.230 117.771 130.703 3.998.881 6.074.840 1.984 31.485 27.298 627.732 688.499 6.763.339 6.721.565 338.403 42.195 979 3.685 esposizione netta rettifiche valore di portafoglio rettifiche valore specifiche esposizione lorda altri soggetti esposizione netta rettifiche valore di portafoglio rettifiche valore specifiche imprese non finanziarie esposizione lorda esposizione netta rettifiche valore specifiche rettifiche valore di portafoglio esposizione lorda imprese di assicurazione esposizione netta rettifiche valore di portafoglio rettifiche valore specifiche esposizione lorda società finanziarie esposizione netta altri enti pubblici esposizione lorda esposizione netta rettifiche valore specifiche rettifiche valore di portafoglio esposizione lorda Governi e Banche centrali rettifiche valore specifiche rettifiche valore di portafoglio Valori in migliaia di euro 790.852 233.709 94.839 - 138.870 656.035 138.917 34.664 - 104.253 116.792 785 5 780 127.018 71.044 1.623 69.421 34.412 3.964.469 3.489.820 7.374 3.482.446 385.262 34.412 5.655.166 3.934.275 131.131 7.374 3.795.770 1.984 232 31.253 729 1 728 27.298 66 66 627.732 24.191 24.191 232 688.267 24.986 1 24.985 385.494 34.412 6.343.433 3.959.261 131.132 7.374 3.820.755 321.865 32.209 6.367.491 4.024.956 121.457 9.570 3.893.929 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 5.5 - Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti corenti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte A vista 1.789.996 179 56.602 1.733.215 57.037 1.676.178 5.545.196 5.399.115 181.258 5.217.857 1.166 144.915 227.615 227.615 21.718 205.897 - Da oltre 1 giorno a 7 giorni 37.628 37.628 15.124 22.504 171.781 105.559 105.559 973 65.249 8.220 7.319 4.264 3.055 875 875 26 13 13 - Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre 7 giorni 15 giorni 1 mese 3 mesi 6 mesi a a fino a fino a fino a 15 giorni 1 mese 3 mesi 6 mesi 1 anno 37.694 559.773 751.555 316.004 554.344 - 10.458 13.193 20.452 12 111 28 15.638 37.694 559.761 740.986 302.783 518.254 - 130.442 37.694 429.319 740.986 302.783 518.254 152.089 768.399 744.552 705.057 461.931 125.930 201.668 551.922 553.678 91.355 12.136 10.284 47.156 113.794 191.384 504.766 553.678 91.355 1.135 26.508 133.808 108.245 367.952 25.024 540.223 58.822 43.134 2.624 1.945 6.997 16.440 26.108 46.078 590 3.872 90 1.576 50 590 2.296 40 834 229 7.948 8.505 18.513 247 229 4.384 7.026 15.440 587 3.564 1.479 3.073 1.111 6.768 7.902 13.731 27.475 1.111 6.768 7.902 13.731 27.475 - Da oltre 1 anno Oltre Durata Totale fino a 5 anni indeterminata 5 anni 3.657.592 4.291.213 195.871 12.191.670 1.236.391 50.202 - 1.330.875 60.921 19.850 769 97.329 56.602 2.360.280 4.221.161 195.102 10.706.864 191.850 394.453 2.360.280 4.221.161 3.252 10.312.411 2.143.691 525.236 - 11.217.932 21 - 7.029.248 250.834 21 - 6.778.414 1.286.230 483.407 - 2.409.424 857.440 41.829 - 1.779.260 93.324 34.626 60.274 521.627 698 60 12.629 350 60 6.300 348 6.329 36.904 27.326 9.578 92.626 34.566 60.274 472.094 92.626 34.566 30.137 236.047 30.137 236.047 - Tavola 5.6 - Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Tavola non pubblicata in quanto non esiste la casistica 30 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 5.7 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Causali/Categorie Sofferenze Incagli Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1. rettifiche di valore B.1. bis perdite da cessione B.2. trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3. altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1. riprese di valore da valutazione C.2. riprese di valore da incasso C.2. bis utili da cessione C.3. cancellazioni C.4. trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5. altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate 31 367.328 9.342 107.029 72.065 10.663 24.301 37.235 9.993 2.930 7.526 16.786 437.122 13.298 72.192 670 27.802 18.805 981 8.016 23.060 2.922 47 11.074 9.017 76.934 - Esposizioni Esposizioni Totale ristrutturate scadute 5.303 2.369 447.192 - 10.012 14.567 5.187 154.585 13.908 4.727 109.505 659 69 12.372 391 32.708 18.885 2.210 81.390 658 913 14.486 2.977 18.226 - 25.752 1 1.297 12.372 - 25.803 985 5.346 520.387 - 13.298 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 6 – Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi IRB Informativa qualitativa Il Gruppo Unipol Banca, a far data dalle segnalazioni riferite al 31 dicembre 2011, ha adottato le valutazioni del merito di credito rilasciate dall’ECAI Moody’s, ai fini della determinazione del rischio di credito secondo la metodologia standardizzata. I portafogli regolamentari ai quali si applica la scelta delle ECAI sono indicati nella tabella di seguito riportata: Portafogli ECA/ECAI Caratteristiche dei rating (*) Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali Moody’s Solicited e unsolicited Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo Moody’s Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Moody’s Solicited Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) Moody’s Solicited Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine Moody’s - Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi rating a breve termine Moody’s - (*) Solicited o unsolicited 32 Solicited e unsolicited Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Valori in migliaia di euro Consistenze al 31/12/2012 Esposizioni garantite Portafogli Valore dell'esposizione Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio 4 e 5 - class e di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio 4 e 5 - class e di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti Territoriali - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio 4 e 5 - class e di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio 4 e 5 - class e di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio 4 e 5 - class e di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Imprese - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 e 4 - class e di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 - class i di merito creditizio da 4 a 6 Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) - class e di merito creditizio 1 - class e di merito creditizio 2 - class e di merito creditizio 3 e 4 - class e di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale Garanzia reale Garanzia personale 1.817.142 1.817.142 65.660 557.166 468.085 130 88.951 9.837 Derivati su crediti Esposizioni dedotte dal patrimonio di vigilanza 18.024 18.024 51.580 875 51.580 - 2.772.334 24.203 14.625 2.757.709 1.112.009 - 3.585 157.794 157.794 3.610.955 2.027.101 378.410 12.502.515 439.931 30.473 17.976 12.990.895 412 28.200 2.569 362.979 76.372 129 - 393.748 76.501 La tabella fornisce le esposizioni del Gruppo Unipol Banca soggette a rischio di credito – metodo standardizzato; le esposizioni sono rappresentate per classe di merito creditizio e per classe regolamentare. Le esposizioni rappresentate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale e tengono già conto degli effetti di mitigazione del rischio. Nella colonna “Garanzia reale” non sono riportate le esposizioni garantite da immobili il cui importo è già separatamente indicato come “Valore dell’esposizione” con riferimento alla classe regolamentare “Esposizioni garantite da immobili” 33 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio Informativa qualitativa Il Gruppo bancario Unipol Banca non applica politiche di compensazione in bilancio o “fuori bilancio” per esposizioni reciproche in essere verso la medesima controparte. Per quanto concerne le garanzie acquisite a mitigazione dei rischi sui crediti concessi alla clientela, Unipol Banca si avvale degli strumenti tradizionali di garanzia reale e personale. In generale i criteri di determinazione delle politiche creditizie e le relative tecniche per l’attenuazione del rischio di credito di Unipol Banca trovano il loro fondamento nei principi generali della “sana e prudente gestione”, principi richiamati, tra l’altro, dall’art. 5 del Testo Unico Bancario, tenuto conto altresì di tutte le disposizioni in materia, tra cui la Circolare Banca d’Italia del 27 dicembre 2006, n. 263 (recante le nuove disposizioni in materia di vigilanza prudenziale ispirate al contenuto degli accordi di Basilea ); il tutto nel rispetto delle norme di legge. Inoltre Unipol Banca ha recepito, fin dal 2009 con delibera del Consiglio di Amministrazione, le “Linee Guida per l’indirizzo dell’attività di assunzione e monitoraggio del rischio di credito” delle diverse Società appartenenti al Gruppo Unipol (Credit Policy), approvate dal Consiglio di Amministrazione di UGF SpA in data 25 giugno 2009, nonché le successive integrazioni. Si segnala inoltre che, in data 3 agosto 2011, la Banca ha stipulato con la controllante UGF SpA un contratto (il “Contratto di Indennizzo”) in forza del quale la controllante stessa si è impegnata ad indennizzare la Banca delle perdite che dovesse subire dopo avere esperito tutti i rimedi e le azioni stragiudiziali e giudiziali. Il Contratto di Indennizzo ha ad oggetto prevalentemente crediti di natura ipotecaria ed è relativo ad un perimetro creditizio avente un controvalore complessivo pari ad Euro 524,3 milioni al 31 dicembre 2012. L’erogazione del credito con acquisizione di garanzie è soggetta a specifiche misure di controllo, applicate in sede di erogazione e monitoraggio e differenziate per la tipologia di garanzia: • garanzie reali (ipoteca, pegno); • garanzie personali (fideiussioni omnibus e specifiche); • altre forme di security package (cessione di crediti, utilizzo garanzie Confidi, canalizzazione di flussi, covenants, lettere di patronage non impegnative, postergazione crediti, impegni ad apporti di capitale da parte dei soci, altri impegni contrattuali,…) Le attività di controllo relative devono/possono essere effettuate • in fase di stipula/erogazione (ad es. corretta acquisizione di una garanzia ipotecaria, di un pegno, verifica di un versamento in conto aumento capitale previsto in delibera, avvenuta acquisizione di una cessione di credito notificata ed accettata, acquisizione di una lettere di patronage, ecc…) • successivamente in fase di aggiornamento periodico dell’operazione (almeno annuale) o in fase di monitoraggio (ad es verifica covenants, aggiornamento del valore delle garanzie ipotecarie al fine di determinare la loro capienza e la loro eleggibilità per l’assorbimento di capitale, monitoraggio del valore dei titoli negoziabili costituiti in pegno ai fini di un loro eventuale reintegro, ecc…). Per le garanzie ipotecarie la verifica periodica avviene, ove necessario, ricorrendo a società di consulenza esterna indipendenti ed accreditate presso la banca. In particolare, al fine di limitare i rischi residui il Gruppo Unipol Banca richiede che: • nel caso di garanzia ipotecaria, l’acquisizione del diritto sia accompagnata dalla sottoscrizione di polizze assicurative (incendio, scoppio, eventi catastrofici) sul bene oggetto della garanzia e perizia effettuata, per mutui residenziali a privati, da società specializzate benevise; 34 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 • nel caso di pegno, in presenza di svalutazione del pegno sia prevista la ricostituzione del valore originario (con acquisizione di documentazione idonea a garantire la continuità della garanzia), mentre in caso di estinzione del titolo sia prevista la canalizzazione del rimborso presso la Banca. Infine sulle ipoteche, che rappresentano il maggior strumento di credit risk mitigation, vengono regolarmente condotti, nell’ambito dei sistemi di controllo sul rischio di credito, stress test per valutare i possibili impatti di sensibili variazioni del valore delle garanzie immobiliari assunte dal Gruppo Unipol Banca. In merito al rispetto dei requisiti organizzativi principali per l’attenuazione del rischio è stata assicurata: • la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita delle garanzie (acquisizione, valutazione, gestione, escussione); • la formulazione di politiche e procedure di gestione delle garanzie normate e disponibili per gli utenti. Nei casi in cui il valore del bene offerto in garanzia pignoratizia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio il Gruppo Unipol Banca utilizza il concetto dello scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia stessa, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto. La presenza di garanzie reali non altera la valutazione del rischio di insolvenza del cliente ma ha effetti sull’iter deliberativo in quanto le concessioni di credito con rischio attenuato sono soggette ad apposite autonomie deliberative. Si precisa che il Gruppo Unipol Banca non ha in essere derivati su crediti. 35 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Tecniche di attenuazione del rischio Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Garanzie reali finanziarie Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Banche multilterali di sviluppo Organismi internazionali Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale 270.717 64.756 47.611 10.252 412 393.748 Garanzie personali e derivati su crediti Altre garanzie - 65.780 9.846 875 76.501 La tavola fornisce, per classe regolamentare di attività, le esposizioni del Gruppo Unipol Banca considerate ai fini del rischio di credito – metodo standardizzato coperte da garanzie reali finanziarie e da garanzie personali: le esposizioni considerate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale. La tavola non include, pertanto, tutti i tipi di garanzia: ad esempio non sono incluse le esposizioni garantite da immobili che sono garanzie non riconosciute ai fini della mitigazione del rischio e sono direttamente rappresentate nell’omonima classe evidenziata nella tavola 6. 36 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 9 – Rischio di controparte Informativa qualitativa Con riferimento al rischio controparte generato dall’operatività in strumenti finanziari derivati OTC, la Banca opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati sottoscritti dei contratti Credit Support Annex. Il processo di affidamento delle controparti bancarie prevede che la proposta sia valutata attraverso un modello che considera il rischio paese, il rating della controparte, lo spread su derivati di credito, se disponibile, e il livello di patrimonializzazione della controparte. Le proposte di affidamento e valutazione della controparte vengono presentate al Comitato Rischi di Credito del Gruppo Unipol, che esprime un parere obbligatorio ma non vincolante; successivamente la proposta viene presentata al Comitato Crediti di Unipol Banca che delibera. La Banca monitora il rischio di controparte mediante l’utilizzo del modulo di Risk Management del sistema Kondor+. La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo è differenziata sulla base della tipologia di strumento derivato: • • Relativamente alle opzioni, l’approssimazione dell’EAD avviene mediante la somma del valore di mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile finanziaria sottostante; Relativamente ai contratti interest rate swap, l’approssimazione dell’EAD è il massimo tra 0 ed il valore ottenuto sommando il valore di mercato ad un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione. Per entrambe le tipologie di derivati, qualora il regolamento delle esposizioni verso le controparti preveda forme di collateral, l’importo di cui sopra viene decurtato del valore del collateral stesso. La stessa metodologia è utilizzata per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro. 37 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Fair value positivo dei contratti derivati finanziari Valori in migliaia di euro 31/12/2012 Titoli di debito e tassi di interesse Controparti/Sottostanti Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Sottostanti differenti lordo non esposizione lordo non esposizione lordo non esposizione lordo non esposizione esposizione compensato compensato futura compensato futura compensato futura compensato futura futura A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti Totale A 2012 - - - - - - - - - - B. Portafoglio bancario: B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti Totale B 2012 - 2.960 2.960 - - - - - - - - Nella tabella precedente è riportato il fair value positivo dei contratti derivati al lordo degli effetti legati ad accordi di compensazione e/o garanzia. Rischio di controparte - garanzie reali detenute Valori in migliaia di euro 31/12/2012 RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD Approccio Standardizzato - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 362.979 362.979 Approcci IRB - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - Rischio di controparte Valori in migliaia di euro 31/12/2012 RISCHIO DI CONTROPARTE VALORE EAD Approccio Standardizzato - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 48.449 30.473 17.976 Approcci IRB - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - 38 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Operazioni di cartolarizzazione: obiettivi e ruoli della banca Negli esercizi precedenti il 2008, il Gruppo Unipol Banca ha realizzato operazioni di cartolarizzazione di mutui performing con l’intento di: potenziare la provvista di risorse finanziarie (funding) a medio-lungo termine per sostenere lo sviluppo della Banca e delle altre società appartenenti al Gruppo Unipol Banca; migliorare il mismatch delle scadenze tra raccolta e impieghi; diversificare le fonti di provvista attingendo anche al mercato internazionale; contenere il costo della provvista grazie all’emissione di titoli con rating prevalente AAA, superiore al rating della Banca. In seguito alla crisi verificatasi nei mercati finanziari iniziata nel corso dell’esercizio 2008 e al conseguente impennarsi degli spread attesi dagli investitori a remunerazione del rischio creditizio, il mercato delle cartolarizzazioni ha subito una decisa battuta di arresto e il lancio di nuove operazioni su tale mercato è risultato e risulta tuttora non conveniente. Il Gruppo Unipol Banca ha però ritenuto opportuno rafforzare la propria situazione di liquidità e di provvista a breve termine e ha realizzato negli esercizi 2008, 2009, 2011 e 2012 quattro ulteriori operazioni di cartolarizzazione, i cui titoli sono stati interamente sottoscritti dalla Banca originator e vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento con la BCE e altri organismi centrali. I titoli emessi nell’ambito di queste cartolarizzazioni e detenuti dalla Banca potranno eventualmente in futuro essere collocati sul mercato, qualora le condizioni dei mercati risultassero migliorate e tali da rendere nuovamente appetibile il collocamento dei medesimi. Le operazioni di cartolarizzazione realizzate dal Gruppo Unipol Banca sono tutte di tipo tradizionale e hanno pertanto comportato il trasferimento in cessione pro-soluto di portafogli di attività a società veicolo, che ne hanno finanziato l’acquisto mediante emissione di titoli. I portafogli di attività trasferiti sono costituiti da crediti derivanti da mutui performing originati dalla Banca, prevalentemente di tipo residenziale, fatta eccezione per l’ultima operazione del 2012 riferibile a crediti derivanti da mutui erogati a piccole e medie imprese. Il Gruppo Unipol Banca non ha realizzato alcuna cartolarizzazione sintetica né ha in essere esposizioni verso cartolarizzazioni di terzi. Alla data del 31 dicembre 2012 risultano in essere le seguenti operazioni di cartolarizzazione: Grecale ABS 2 – Castoro: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2005, mediante collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Castoro RMBS Srl, in occasione del repackaging di un programma di cartolarizzazione realizzato in precedenza dal veicolo Grecale ABS Srl. Nell’ambito del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi definite di warehousing, tra il dicembre 2003 e il dicembre 2004, pool di crediti derivanti da mutui residenziali performing e ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nell’aprile 2005 è stato effettuato il repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti a Castoro RMBS Srl, la quale ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in tre classi con diverso grado di priorità. L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi 39 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 derivanti dal portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da Castoro. Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Castoro: Titoli emessi da Castoro RMBS Classe Classe A Classe B Classe C Totale Scadenza legale 28/01/2041 28/01/2041 28/01/2041 Tasso di interesse Euribor 3m + 10b.p. Euribor 3m + 28b.p. 1% fisso Rating originario Moody's/Fitch Aaa/AAA Aa3/A n/r Rating attuale Moody's/Fitch A2/AA+ A2/A n/r Importo nominale 622.500 26.000 51.678 700.178 Le prime due classi di titoli sono state collocate sul mercato presso investitori istituzionali italiani ed esteri. Unipol Banca SpA ha sottoscritto l’intero importo dei titoli junior (Classe C) dopo aver trasferito a Castoro RMBS i titoli junior emessi da Grecale ABS. Unipol Banca SpA ha successivamente riacquistato sul mercato titoli di Classe B emessi da Castoro per un valore nominale di quattro milioni di Euro (esercizio 2007), nonché titoli di Classe A emessi da Castoro per un valore nominale all’ emissione di 35 milioni di Euro, di cui 9 milioni nell’esercizio 2008 e 26 milioni di Euro nel nell’esercizio 2009; i titoli di Classe A risultano già rimborsati alla data di chiusura dell’esercizio per oltre il 81% del loro valore nominale all’emissione come si evince dalla tabella sotto riportata. Le tre classi di titoli sono caratterizzate da gradi crescenti di subordinazione, con priorità assoluta in favore dei titoli della Classe A, il cui rimborso in linea capitale è iniziato a decorrere dal mese di ottobre 2006. L’operazione nel suo complesso è di tipo “pass through”: l’intero portafoglio mutui di Grecale ABS è a garanzia dei portatori dei titoli emessi da Castoro e tutti i flussi di incassi di Grecale ABS vengono trasferiti a Castoro RMBS separatamente per quota capitale e interessi. ABN AMRO Bank (Gruppo RBS) ha messo a disposizione del veicolo Castoro una linea di liquidità dell’importo di complessivi iniziali 19,5 milioni di Euro, a tutt’oggi diminuita, in funzione del decremento del valore residuo da rimborsare delle Notes, all’importo minimo di 9,7 milioni di Euro e mai utilizzata. Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Castoro è così rappresentato: Valore residuo di rimborso dei titoli emessi Valore emissione 622.500 26.000 51.678 700.178 Titoli di Classe A Titoli di Classe B Titoli di Classe C Totale Residuo al 31/12/2011 151.836 26.000 51.678 229.514 Residuo al 31/12/2012 116.627 26.000 51.678 194.305 Grecale ABS 3 – Atlante: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2006, mediante collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Atlante Finance Srl, in occasione del repackaging di un secondo programma di cartolarizzazione realizzato dal veicolo Grecale ABS Srl. Nell’ambito del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi definite di warehousing, 40 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 tra il dicembre 2004 e il dicembre 2005, pool di crediti derivanti da mutui ipotecari performing, residenziali e non, e da mutui non ipotecari verso enti pubblici; per finanziare l’acquisto Grecale ABS ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nel maggio 2006 è stato effettuato il repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti ad Atlante Finance Srl, la quale ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in quattro classi con diverso grado di priorità. L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi derivanti dal portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da Atlante Finance. Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Atlante Finance: Classe Classe A Classe B Classe C Classe D Totale Scadenza Tasso di Rating originario legale interesse Moody's/Fitch/S&P 28/01/2047 Euribor 3m + 19b.p. Aaa/AAA/AAA 28/01/2047 Euribor 3m + 62b.p. Aa3/A/A 28/01/2047 Euribor 3m + 160b.p. Baa3/BBB-/BBB28/01/2047 Euribor 3m n/r Rating attuale Moody's/Fitch/S&P A2/AA/A+ A2/AA/A B3/BB/BB n/r Importo nominale 1.202.500 28.800 136.800 152.250 1.520.350 Le prime tre classi di titoli sono state collocate sul mercato presso investitori istituzionali italiani ed esteri. Unipol Banca SpA ha sottoscritto l’intero importo dei titoli junior (Classe D) dopo aver trasferito ad Atlante Finance i titoli junior emessi da Grecale ABS. Il Gruppo ha inoltre sottoscritto una parte dei titoli mezzanine di Classe C per un valore nominale di 61 milioni di Euro. Nel corso dell’esercizio 2006 la controllata Unipol Merchant ha ceduto a terzi titoli mezzanine di Classe C per un valore nominale di 40 milioni di Euro e Unipol Banca SpA ha rilasciato agli acquirenti garanzia di integrale rimborso del capitale dei titoli oggetto di cessione. Unipol Banca SpA ha poi complessivamente riacquistato titoli di Classe C emessi da Atlante per un valore nominale di 70 milioni di Euro di cui 32 milioni di Euro nell’esercizio corrente. La Banca ha riacquistato titoli di Classe A emessi da Atlante per un valore nominale all’emissione di 400,6 milioni di Euro, di cui 121,6 milioni di Euro nell’esercizio corrente; i titoli di Classe A risultano già rimborsati alla data di chiusura dell’esercizio per oltre il 83% del loro valore nominale all’emissione come si evince dalla tabella sotto riportata. La Banca ha riacquistato nell’esercizio corrente anche titoli di Classe B emessi da Atlante per un valore nominale all’emissione di 5,3 milioni di Euro. Le quattro classi di titoli sono caratterizzate da gradi crescenti di subordinazione, con priorità assoluta in favore dei titoli della Classe A, il cui rimborso in linea capitale è iniziato a decorrere dal mese di gennaio 2008. L’operazione nel suo complesso è di tipo “pass through”: l’intero portafoglio mutui di Grecale ABS è a garanzia dei portatori dei titoli emessi da Atlante Finance e tutti i flussi di incassi di Grecale ABS vengono trasferiti a Atlante Finance separatamente per quota capitale e interessi. ABN AMRO Bank (gruppo RBS) ha messo a disposizione del veicolo Atlante una linea di liquidità dell’importo di complessivi iniziali 110,8 milioni di Euro, a tutt’oggi diminuita, in funzione del decremento del valore residuo da rimborsare delle Notes, all’importo di 63,8 milioni di Euro e mai utilizzata. 41 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Atlante è il seguente: Valore residuo di rimborso dei titoli emessi Valore emissione 1.202.500 28.800 136.800 152.250 1.520.350 Titoli di Classe A Titoli di Classe B Titoli di Classe C Titoli di Classe D Totale Residuo al 31/12/2011 290.575 28.800 136.800 152.250 608.425 Residuo al 31/12/2012 192.912 28.800 136.800 152.250 510.762 Grecale ABS 4: nel maggio 2008 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella: Classe Senior Junior Totale Tasso di Scadenza legale interesse 22/04/2058 Euribor 6m/3m + 60b.p. 22/04/2058 variable return Rating originario Moody's/S&P Aaa/AAA n/r Rating attuale Moody's/S&P A2/AA+ n/r Importo nominale 1.007.750 96.510 1.104.260 La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior; l’operazione viene definita, secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza, “autocartolarizzazione grandfathered” in quanto realizzata entro la data del 30 novembre 2008 con conseguente segnalazione per la Matrice dei Conti dei titoli ABS riacquistati nell’attivo della banca. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri organismi centrali. L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità, dell’importo di euro 41,9 milioni, finanziata all’origine con una sovraemissione di titoli junior, destinata alla protezione dei titoli della Classe A. Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Grecale ABS è il seguente: Valore residuo di rimborso dei titoli emessi Valore emissione 1.007.750 96.510 1.104.260 Titoli di Classe A Titoli di Classe B Totale Residuo al 31/12/2011 616.670 96.510 713.180 Residuo al 31/12/2012 560.791 96.510 657.301 Grecale ABS 5: nell’aprile 2009 è stata realizzata un’operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società 42 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella: Classe Scadenza legale 28/04/2056 28/04/2056 Senior Junior Totale Tasso di interesse Euribor 6m + 30b.p. variable return Rating originario Moody's Aaa n/r Rating attuale Moody's/S&P/DBRS A2/A/AAA n/r Importo nominale 531.700 95.360 627.060 La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior e pertanto l’operazione, realizzata dopo la sopra citata data del 30 novembre 2008, viene definita “auto-cartolarizzazione”. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri organismi centrali. L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità pari al 2,5% del portafoglio iniziale, finanziata all’origine con una sovraemissione di titoli junior, destinata alla protezione dei titoli della Classe A. Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Grecale ABS è il seguente: Valore residuo di rimborso dei titoli emessi Valore emissione 531.700 95.360 627.060 Titoli di Classe A Titoli di Classe B Totale Residuo al 31/12/2011 327.395 95.360 422.755 Residuo al 31/12/2012 290.342 95.360 385.702 Grecale RMBS 2011: nell’ottobre 2011 è stata realizzata un’operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società veicolo Grecale RMBS 2011 Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di tre classi di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella: Classe Senior A1 Senior A2 Junior Totale Tasso di Scadenza legale interesse 27/01/2061 Euribor 3m + 200b.p. 27/01/2061 Euribor 3m + 50b.p. 27/01/2061 variable return Rating originario Moody's/Fitch Aaa/AAA Aaa/AAA n/r Rating attuale Moody's/Fitch A2/AA+ A2/AA+ n/r Importo nominale 175.000 390.200 158.980 724.180 La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior e pertanto l’operazione, realizzata dopo la sopra citata data del 30 novembre 2008, viene definita “auto-cartolarizzazione”. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri organismi centrali. 43 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità finanziata mediante un finanziamento erogato ad hoc dall’originator e destinata alla protezione dei titoli senior. Il rimborso dei titoli di classe Senior comincerà decorsi diciotto mesi dalla data di emissione degli stessi. Si segnala che dopo la chiusura dell’esercizio parte dei titoli Senior A2 sono stati ceduti a controparti finanziarie di mercato. SME Grecale: nel luglio 2012 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione mediante cessione di mutui ipotecari e chirografari, concessi a piccole e medie imprese, performing, originati da Unipol Banca SpA, erogati a soggetti residenti in Italia, assisiti, per la parte ipotecaria, da ipoteche di vario grado, con rapporto tra debito residuo e valore peritale dell’immobile non superiore all’ 80% per un importo complessivo di 839 milioni di Euro e conseguente emissione di titoli di pari valore nominale, ripartiti in due classi (Senior e Junior), come evidenziato nella seguente tabella: Classe Senior Junior Totale Tasso di Scadenza legale interesse 31/01/2062 Euribor 3m + 350b.p. 31/01/2062 Euribor 3m Rating originario Fitch/DBRS AAA/AAA n/r Rating attuale Fitch/DBRS AA+/AAA n/r Importo nominale 430.000 409.217 839.217 Il programma è stato organizzato con la collaborazione di J.P.Morgan in qualità di arranger; l’intero ammontare dei titoli è stato sottoscritto dalla Unipol Banca SpA all’emissione nell’ipotesi di utilizzare, come di fatto avviene, i titoli senior per operazioni di ri-finanziamento presso la BCE e altri organismi centrali. L’operazione viene pertanto definita di auto-cartolarizzazione. Il rimborso dei titoli di classe Senior è cominciato già nel corso dell’esercizio 2012. L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità finanziata mediante un finanziamento erogato ad hoc dall’originator e destinata alla protezione dei titoli senior. Il valore residuo da rimborsare sui titoli di SME Grecale è il seguente: Valore residuo di rimborso dei titoli emessi Valore emissione 430.000 409.217 839.217 Titoli di Classe A Titoli di Classe B Totale - Residuo al 31/12/2012 315.177 409.217 724.394 *************** In tutte le operazioni sopra descritte, oltre al ruolo di originator e di sottoscrittore dei titoli junior, la Banca svolge il ruolo di servicer della cartolarizzazione, con l’incarico di curare l’incasso dei crediti ceduti, di gestire il recupero delle posizioni eventualmente deteriorate, di predisporre periodica reportistica sull’andamento degli incassi, nonché di monitorare l’andamento complessivo dell’operazione. La Banca è inoltre controparte indiretta dei contratti di interest rate swap, stipulati per coprire il rischio tasso delle operazioni, avendo a sua volta stipulato contratti di back-to-back swap con le società che hanno assunto il ruolo di swap counterparty nei confronti della cartolarizzazione. 44 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Metodi utilizzati per la determinazione delle esposizioni ponderate per il rischio verso operazioni di cartolarizzazione Le operazioni realizzate dal Gruppo Unipol Banca non sono assoggettate alla disciplina delle cartolarizzazioni prevista dalla normativa vigente in materia di vigilanza prudenziale, in quanto non hanno realizzato l’effettivo trasferimento del rischio. Il Gruppo Unipol Banca determina pertanto l’esposizione ponderata verso i crediti cartolarizzati come se gli stessi non fossero stati ceduti, applicando gli stessi metodi utilizzati per le esposizioni al rischio di credito. Politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione Le politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione sono coerenti con le previsioni del principio contabile internazionale IAS 39 in materia di derecognition delle attività cedute. Le regole generali prevedono infatti che le attività cedute possono essere stornate dal bilancio a condizione che risultino sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e i benefici connessi alle attività oggetto di cessione. Le operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Banca non hanno soddisfatto questa condizione e pertanto i crediti cartolarizzati sono esposti nell’attivo del bilancio individuale dell’originator e del bilancio consolidato tra i “Crediti verso clientela”. I titoli emessi e le altre passività della cartolarizzazione vengono anch’essi rilevati nel bilancio dell’originator e classificati quali passività a fronte di attività cedute e non cancellate tra i “Debiti verso clientela” nel bilancio individuale e tra i “Titoli in circolazione” nel bilancio consolidato. I titoli detenuti dall’originator vengono elisi con quelli emessi dal veicolo e pertanto non compaiono né nell’attivo né nel passivo dello stato patrimoniale. In sintesi, l’operazione viene esposta in bilancio come un’operazione di finanziamento, in ragione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma. L’operazione di cessione non genera pertanto alcun impatto economico. Diverso risultava il trattamento contabile delle cartolarizzazioni sulla base dei principi contabili italiani, applicati nei bilanci consolidati degli esercizi precedenti il 2005. In base ai principi contabili italiani la cartolarizzazione si qualifica a tutti gli effetti come un’operazione di cessione e, come tale, generava immediatamente effetti economici in relazione al corrispettivo di cessione pattuito. I crediti ceduti venivano stornati dal bilancio del cedente e venivamo iscritti i titoli della cartolarizzazione detenuti dall’originator. In occasione della transizione ai principi contabili internazionali, il Gruppo Unipol Banca ha stornato gli effetti della derecognition operata in precedenza, sulla base dei principi italiani, per le operazioni di cartolarizzazione realizzate dopo il 31 dicembre 2003. Per le operazioni perfezionate entro il 31 dicembre 2003, invece, il Gruppo Unipol Banca si è avvalso della facoltà, prevista dall’IFRS1, di mantenere validi gli effetti della derecognition già rilevata sulla base dei principi precedentemente applicabili. Tale facoltà è stata utilizzata limitatamente a due operazioni di cartolarizzazione che alla data di riferimento della presente informativa risultano entrambe già estinte. Pertanto, tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere alla data della presente informativa sono rappresentate in bilancio secondo le disposizioni del principio contabile internazionale IAS 39. 45 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Elenco delle società veicolo Denominazione Interessenza % Sede legale Grecale ABS Srl Castoro RMBS Srl Atlante Finance Srl Grecale RMBS 2011 Srl SME Grecale Srl Bologna Milano Milano Bologna Bologna - Informativa quantitativa Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione proprie Operazione Grecale ABS 2 - Castoro Grecale ABS 3 - Atlante Grecale ABS 4 Totale Esposizioni per cassa Senior 5.889 55.547 560.791 622.227 Mezzanine 3.800 100.450 104.250 Junior 49.527 203.106 105.154 357.787 Altre esposizioni Senior Mezzanine - - Junior - Le esposizioni sopra riportate sono tutte riferite ad operazioni per le quali non si sono verificate le condizioni per effettuare la derecognition delle attività cartolarizzate, che continuano ad essere rilevate in bilancio per il loro valore residuo unitamente alle correlate passività e che non sono classificate “auto-cartolarizzazioni”; secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza sono pertanto ricomprese nella precedente tabella anche le operazioni classificate “auto-cartolarizzazione grandfathered”. Le esposizioni indicate nella tabella precedente rappresentano il rischio trattenuto sulle attività cartolarizzate, calcolato come differenza tra il valore residuo delle attività cedute e non cancellate e delle relative passività alla data di riferimento della presente informativa. Come già riportato tra le informazioni di natura qualitativa, le cartolarizzazioni in questione non hanno determinato il trasferimento del rischio neppure ai fini della vigente normativa di vigilanza, pertanto non sono assoggettate alle relative disposizioni sulla cartolarizzazione. I requisiti patrimoniali sono determinati sulla base del valore residuo dei crediti come se gli stessi non fossero stati ceduti e le relative esposizioni determinate a tali fini sono incluse nei valori di cui alla precedente Tavola 6. Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di terzi Il Gruppo Unipol Banca non presenta esposizioni della specie. 46 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Operazioni di cartolarizzazione effettuate nell’esercizio Nel corso dell’esercizio 2012 il Gruppo Unipol Banca ha realizzato un’operazione di cartolarizzazione denominata SME Grecale e già descritta nelle sezioni precedenti. 47 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 12 – Rischio operativo Informativa qualitativa La misurazione del rischio operativo, a livello di Gruppo Unipol Banca, avviene con il metodo Base, che considera una percentuale pari al 15% applicata alla media aritmetica del Margine di intermediazione relativo agli ultimi tre esercizi. Il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è pari a 51,5 milioni di euro. 48 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario: obiettivi perseguiti Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo Unipol Banca sono orientate in via prevalente al perseguimento dei seguenti obiettivi: di investimento strategico, tipico per le società sottoposte ad influenza notevole; di investimento in entità strumentali all’attività della Banca; di investimento nell’ambito dell’attività di merchant banking (Unipol Merchant S.p.A.); di investimento finanziario. Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario sono classificate nelle voci di bilancio “Partecipazioni” e “Attività disponibili per la vendita”. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Vengono classificati nella presente voce i titoli di capitale designati come tali o non diversamente classificati come Attività detenute per la negoziazione, Attività valutate al fair value o Partecipazioni. Il Gruppo Unipol Banca ha iscritto in questa categoria le seguenti tipologie di attività finanziarie: partecipazioni strategiche (quote inferiori al 20% del capitale sociale, di rilevanza strategica sotto il profilo commerciale o societario); partecipazioni non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili come di controllo, collegamento e controllo congiunto incluse quelle detenute per attività di merchant banking (Unipol Merchant S.p.A.). Criteri di iscrizione La rilevazione iniziale viene effettuata quando il Gruppo Unipol Banca diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento finanziario, che di norma coincide con la data di regolamento. Il valore di rilevazione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario, che generalmente coincide con il relativo costo di acquisto, inclusi i costi o i proventi di transazione direttamente imputabili. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività in esame continuano ad essere valutate al fair value. Gli utili e le perdite conseguenti alla variazione di fair value vengono rilevate direttamente a patrimonio netto (voce 140 – Riserve da valutazione). Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi, la determinazione del fair value viene effettuata sulla base delle quotazioni rilevate su tali mercati alla data di riferimento delle valutazioni, senza ricorso a valori medi di periodo. Nel caso di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, il fair value viene determinato sulla base di prezzi forniti da altri operatori qualificati e/o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria. Tali modelli tengono conto dei fattori di rischio insiti negli strumenti oggetto di valutazione e si basano su dati rilevabili sui mercati: 49 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 modelli di attualizzazione di flussi di cassa attesi, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni, valutazione di strumenti quotati con caratteristiche analoghe, valori rilevati in recenti transazioni intervenute sul mercato. Quando l’attività viene cancellata o quando sorgono i presupposti per la rilevazione di una perdita di valore, gli utili e le perdite cumulati per variazioni di fair value vengono rilevati a conto economico. La perdita di valore viene rilevata qualora sussistano obiettive evidenze che il valore recuperabile dello strumento finanziario risulta inferiore al suo valore di acquisto decurtato dei rimborsi e degli ammortamenti eventualmente intervenuti. Eventuali riprese di valore sono consentite solo al venir meno delle cause che ne hanno determinato la rilevazione della perdita e sono rilevate fino a concorrenza di un importo tale da attribuire allo strumento finanziario un valore non superiore al valore che lo stesso avrebbe avuto in quel momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in assenza di precedenti rettifiche. Le perdite di valore confluiscono a conto economico alla voce 130 sottovoce b) – Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella stessa voce vengono rilevate le riprese di valore su strumenti di debito mentre le riprese di valore su strumenti di capitale vengono rilevate in una riserva di patrimonio netto (voce 140 – Riserve da valutazione). La verifica dell’esistenza di condizioni per rilevare perdite di valore e successive riprese viene effettuata alla data di riferimento di ciascun bilancio o situazione infrannuale. Gli strumenti di capitale per i quali non risulta possibile determinare in maniera attendibile il relativo valore di fair value sono valutati al costo, fatta salva la rilevazione di perdite di valore ove ne ricorrano i presupposti. Tali perdite di valore non devono però essere ripristinate negli esercizi successivi. Politica di impairment su attività finanziarie disponibili per la vendita Lo IAS 39, par. 58, prevede che, ad ogni data di riferimento del bilancio, le società devono verificare se vi è qualche obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Al fine di determinare se un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore è necessario sottoporre le stesse ad un’analisi periodica di impairment. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario incorra in un fallimento o in un’altra procedura concorsuale e la scomparsa di un mercato attivo per l’attività. Ai sensi del paragrafo 61 dello IAS 39, inoltre, una diminuzione significativa o prolungata del fair value di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo deve considerarsi alla stregua di un’evidenza obiettiva di riduzione di valore. Lo IAS 39 non fornisce una definizione del significato dei due termini “significativa” e “prolungata”; se ne deduce piuttosto, anche sulla base di un orientamento espresso dall’IFRIC, che la qualificazione del loro significato sia rimessa al giudizio degli amministratori ogni qualvolta questi debbano redigere un bilancio o una situazione intermedia ai fini IAS, fermo restando che la valutazione oggettiva deve essere formulata secondo canoni di ragionevolezza e non deve risultare elusiva del paragrafo 61 dello IAS 39. La politica di impairment adottata dal Gruppo Unipol Banca è coerente con quella adottata dalla Capogruppo Unipol Gruppo Finanziario SpA e l’analisi di impairment viene condotta in stretta collaborazione e sotto il coordinamento della Direzione Finanza di Gruppo. Il Gruppo, a partire dal bilancio 2009, ha definito come significativa una riduzione del valore di mercato dei titoli di capitale classificati nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) del 20% rispetto al valore di iscrizione iniziale e ha qualificato come prolungata una permanenza del valore di 50 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 mercato al di sotto di quello di iscrizione iniziale per oltre 36 mesi. Tali parametri sono stati mantenuti invariati anche nelle valutazioni successive fino alla semestrale 2011 inclusa. A fine esercizio 2011, tenuto conto dell’impatto della crisi dei mercati finanziari sull’andamento dei corsi azionari, che hanno registrato una progressiva tendenza al ribasso abbinata ad un incremento della volatilità tale da far sorgere il dubbio che i prezzi correnti non rappresentino necessariamente la miglior proxy del valore intrinseco degli asset, il Gruppo ha formulato un’analisi approfondita sull’andamento dei mercati nell’ultimo decennio, in base alle cui risultanze ha ritenuto appropriato rideterminare, elevandola dal 20% al 50%, la soglia di significatività della riduzione di valore da assumere quale elemento oggettivo di impairment per i titoli di capitale classificati nella categoria AFS. Pertanto con decorrenza 31 dicembre 2011 la verifica di impairment, nel caso di titoli di capitale, viene effettuata selezionando tutti i titoli per i quali si è verificata almeno una delle seguenti condizioni: a) il prezzo di mercato è risultato sempre inferiore al valore di iscrizione iniziale negli ultimi 36 mesi; b) la diminuzione di valore alla data di riferimento è risultata superiore al 50% del valore di iscrizione iniziale. Per i suddetti titoli si ritiene confermata l’evidenza di riduzione di valore e la complessiva variazione di fair value è rilevata a conto economico con azzeramento della relativa riserva di AFS. . A fine esercizio 2011, tenuto conto dell’impatto della crisi dei mercati finanziari sull’andamento dei corsi azionari, che hanno registrato una progressiva tendenza al ribasso abbinata ad un incremento della volatilità tale da far sorgere il dubbio che i prezzi correnti non rappresentino necessariamente la miglior proxy del valore intrinseco degli asset, il Gruppo ha formulato un’analisi approfondita sull’andamento dei mercati nell’ultimo decennio, in base alle cui risultanze ha ritenuto appropriato rideterminare, elevandola dal 20% al 50%, la soglia di significatività della riduzione di valore da assumere quale elemento oggettivo di impairment per i titoli di capitale classificati nella categoria AfS . Pertanto con decorrenza 31 dicembre 2011 la verifica di impairment, nel caso di titoli di capitale, viene effettuata selezionando tutti i titoli per i quali si è verificata almeno una delle seguenti condizioni: a) il prezzo di mercato è risultato sempre inferiore al valore di iscrizione iniziale negli ultimi 36 mesi; b) la diminuzione di valore alla data di riferimento è risultata superiore al 50% del valore di iscrizione iniziale. Per i suddetti titoli si è ritenuta confermata l’evidenza di riduzione di valore e la complessiva variazione di fair value è stata rilevata a conto economico con azzeramento della relativa riserva di AFS. Criteri di cancellazione Un’attività finanziaria viene eliminata soltanto quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalla stessa o quando viene ceduta a terzi trasferendo effettivamente e sostanzialmente tutti i rischi e i benefici. Partecipazioni La voce include le interessenze in società collegate. Le restanti partecipazioni diverse da collegate e controllate (il Gruppo Unipol Banca non ha joint venture) sono classificate quali attività disponibili per la vendita. Sono considerate società collegate quelle imprese nelle quali la capogruppo esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza notevole e che non si configurano come imprese controllate o sottoposte a controllo congiunto. L’influenza notevole si presume quando la partecipante detiene almeno il 20% dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria. 51 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Le società collegate sono consolidate secondo il metodo del patrimonio netto. Sono considerate società controllate congiuntamente quelle imprese nelle quali i diritti di voto e il controllo dell’attività sono ripartiti pariteticamente tra più partecipanti. Non sono presenti imprese a controllo congiunto nell’area di consolidamento. Consolidamento con il metodo del patrimonio netto Il metodo del patrimonio netto costituisce un metodo sintetico di consolidamento, che recepisce nel valore della partecipazione le variazioni della quota di patrimonio di pertinenza. La partecipazione viene infatti iscritta al costo, comprensivo del valore di avviamento eventualmente pagato all’acquisto, e viene di periodo in periodo adeguata per riflettere le variazioni del patrimonio netto della partecipata, incluso l’utile non distribuito, per la quota di pertinenza. 52 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Valori in migliaia di euro Totale 31/12/2012 Voci/Valori Totale 31/12/2011 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate Totale 673.918 673.918 1.944 1.944 675.862 5.021 613.356 5.021 613.356 15.302 53.038 3.311 15.302 3.311 - 53.038 - 56.602 15.302 114.661 616.667 - 5.374 5.374 29.505 868 28.637 32.299 67.178 Per gli strumenti di capitale classificati tra gli AFS per i quali i principi contabili internazionali consentono la valutazi valutazione al costo non è riportato il valore di fair value. Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Valori in migliaia di euro Totale 2012 Voci/Componenti reddituali utili perdite 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 16.778 (2.485) 3.1 Titoli di debito 15.854 (2.485) 924 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti - Totale 2011 risultato netto 14.293 13.369 924 - utili 3.822 2.511 1.187 124 - perdite (425) (421) (4) - risultato netto 3.397 2.090 1.183 124 - Plus/Minus totali non realizzate (registrate nello stato patrimoniale) Valori in migliaia di euro Attività/valori 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale Totale Totale 31/12/2012 31/12/2011 riserva riserva riserva riserva positiva negativa positiva negativa 14.691 4.591 6 17.815 285 268 463 - 17.431 747 14.976 22.290 469 18.562 Le minusvalenze totali non realizzate, sono state incluse tra gli elementi negativi del patrimonio di base per 17.415 migliaia di euro per quote OICR. 53 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Partecipazioni sottoposte a influenza notevole Valori in migliaia di euro Valore di bilancio Valore di bilancio al 31/12/2012 al 31/12/2011 Partecipazioni di cui non quotate di cui quotate 7.443 7.443 7.443 7.443 0 0 Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione Valori in migliaia di euro Componenti reddituali 1) Imprese a controllo congiunto A. 1. 2. 3. 4. Totale 2012 Proventi Rivalutazioni Utili da cessione Riprese di valore Altri proventi Totale 2011 - - - - 17 17 15 15 2 2 640 76 564 50 50 590 590 B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altri oneri Risultato netto 2) Imprese sottoposte a influenza notevole A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altri proventi B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altri oneri Risultato netto Totale 54 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa La natura del rischio tasso del portafoglio bancario di Unipol Banca è legata al mismatch sulle varie scadenze contrattuali tra raccolta ed impieghi nell’ambito dell’attività tradizionale di banca commerciale dalla stessa esercitata. Le politiche di gestione di tale rischio prevedono degli obiettivi di minimizzazione del mismatch misurato sia in termini di duration gap che di sensitivity del valore economico del patrimonio netto. Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla gestione di tale rischio, la funzione Risk Management di Unipol Banca produce con frequenza mensile un report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia. In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del patrimonio netto a fronte di un dato shock parallelo della curva dei tassi di interesse. Inoltre, viene calcolata la variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Sono calcolati indici di duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di bilancio per differenti scadenze temporali. Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati di Unipol banca. Informativa quantitativa dati in Euro Shock tassi di interesse Impatto al 31/12/12 +200 basis points -72.993.640 -200 basis points 91.037.871 SENSITIVITY VALORE ECONOMICO PATRIMONIO NETTO Il calcolo dell’impatto si riferisce a Unipol Banca e Unipol Merchant 55 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Tavola 15 – Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione Informativa qualitativa Premessa Il tema della remunerazione degli amministratori e del top management delle società di capitali è stato, negli ultimi anni, oggetto di costante attenzione a livello mondiale, diventando con la recente situazione economico-finanziaria argomento centrale nelle questioni inerenti alla corporate governance e nel dibattito sulla stabilità dei mercati finanziari. Tanto in ambito europeo quanto in ambito nazionale, negli ultimi anni si sono succeduti numerosi provvedimenti legislativi volti a disciplinare in maniera equa e trasparente le tematiche di remunerazione degli amministratori, del top management e, in generale, delle politiche retributive nel settore bancario. In tale quadro si inseriscono, in primo luogo, le Disposizioni di Vigilanza, adottate da Banca d’Italia in data 30 marzo 2011, in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari (le “Disposizioni di Vigilanza”), il cui obiettivo è assicurare l’adozione di sistemi retributivi coerenti con i principi affermatisi a livello internazionale e che siano, pertanto, in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo, collegati con i risultati aziendali, opportunamente corretti per tener conto di tutti i rischi, coerenti con i livelli di capitale e di liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese e, in ogni caso, tali da evitare incentivi distorti che possano indurre a violazioni normative o ad un’eccessiva assunzione di rischi per la banca e il sistema nel suo complesso. Nell’attuale fase congiunturale, connotata da tensioni sul fronte della liquidità e da un’accresciuta rischiosità degli attivi connessa con il peggioramento delle condizioni dell’economia reale, l’Autorità di Vigilanza è intervenuta nuovamente sul tema delle remunerazioni con la comunicazione del 2 marzo 2012, richiamando le banche a definire politiche di corresponsione della componente variabile coerenti con il perseguimento di obiettivi di mantenimento del sostegno all’economia e di rafforzamento patrimoniale. Particolari cautele sono state raccomandate, inoltre, nella determinazione del bonus pool relativo all’esercizio in corso, il cui ammontare, che si tradurrà in effettivi esborsi dal 2013 in poi, andrà attentamente valutato, tenendo conto anche degli obiettivi di liquidità e capitalizzazione. Per quanto concerne la misurazione della performance la stessa Autorità di Vigilanza ha sottolineato la necessita di utilizzare indicatori idonei a rappresentare risultati “effettivi e duraturi”. In tale contesto, alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra delineato e tenuto conto di quanto previsto dal Codice di Corporate Governance di Gruppo, Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. (“Unipol”), in qualità di Capogruppo del Gruppo Unipol, al fine di garantire la complessiva coerenza delle politiche di remunerazione e di incentivazione delle società facenti parte del Gruppo, nel corso della riunione consiliare tenutasi il 10 maggio 2012, ha approvato, su proposta del Comitato Remunerazione, le linee guida per la remunerazione e la incentivazione del Personale (come di seguito definito) delle Società del Gruppo 3 Bancario Unipol Banca (il “Gruppo Bancario”) ivi compreso il Personale più rilevante , come individuato secondo i criteri indicati nel successivo paragrafo 5 (la “Politica di remunerazione”). Le società del Gruppo Bancario (le “Società del Gruppo Bancario”), all’interno di un processo già avviato da alcuni anni per una revisione sistemica delle proprie strategie remunerative alla luce e nel rispetto della 3 Le categorie di soggetti la cui attività professionale ha o può avere un impatto rilevante sul profilo di rischio della banca – cfr. paragrafo 3.2 delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia. 56 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 regolamentazione intervenuta ed in coerenza con le politiche della Capogruppo recepiscono la Politica di remunerazione nell’ambito di quanto di competenza in materia. In tale ambito Unipol Banca S.p.A. (“Unipol Banca”), quale capogruppo del Gruppo Bancario, nell’elaborare le politiche di remunerazione per l’intero Gruppo Bancario, tiene opportunamente conto delle caratteristiche di ciascuna componente, procedendo ad assicurarne la complessiva coerenza, a fornire gli indirizzi necessari alla sua attuazione e a verificarne la corretta applicazione. Le altre società del Gruppo Bancario (le “Altre società”) non redigono un proprio documento ma restano responsabili del rispetto della normativa ad esse direttamente applicabile e della corretta attuazione degli indirizzi forniti dalla capogruppo Unipol Banca. 1. I processi decisionali in materia di politiche di remunerazione Gli organi/soggetti delle Società del Gruppo Bancario e di Unipol coinvolti nella predisposizione ed approvazione della Politica di remunerazione, con i rispettivi ruoli e responsabilità, sono identificabili come segue: - l’Assemblea ordinaria di Unipol Banca quale capogruppo del Gruppo Bancario, oltre a stabilire i compensi annuali spettanti agli organi da essa nominati, approva le Politiche di remunerazione a favore degli organi con funzione di supervisione, gestione e controllo e del personale nonché i piani basati su strumenti finanziari; - il Consiglio di Amministrazione di Unipol Banca quale capogruppo del Gruppo Bancario, tra l’altro, definisce e rivede con periodicità almeno annuale la Politica di remunerazione - in coerenza con le linee guida determinate dalla Capogruppo - ai fini dell’approvazione della stessa da parte dell’Assemblea ordinaria ed è responsabile della sua corretta applicazione; inoltre, sulla base delle proposte avanzate dalla Capogruppo e sentito il Collegio Sindacale, determina la remunerazione degli Amministratori che ricoprono particolari cariche e del Direttore Generale di Unipol Banca, nonché, qualora non vi abbia provveduto l’Assemblea, la suddivisione del compenso globale spettante ai membri del Consiglio di Amministrazione. Inoltre, il Consiglio definisce i sistemi di remunerazione e incentivazione anche delle predette categorie di Personale rilevante cui alle lettere a), b) e c) e deve assicurarsi che detti sistemi siano coerenti con le scelte complessive di Unipol Banca in termini di assunzione dei rischi, strategie, obiettivi di lungo periodo, assetto di governo societario e dei controlli interni. Infine, il Consiglio di Amministrazione, in assenza del Comitato remunerazione all’interno di Unipol Banca, ha il compito e la conseguente responsabilità di esprimersi in ordine al raggiungimento degli obiettivi di performance e alla sussistenza di tutte le condizioni previste per l’erogazione o la maturazione dei compensi; - gli organi sociali della Capogruppo intervengono nel processo con le modalità e secondo le funzioni attribuite loro dal Codice di Corporate Governance di Gruppo; in particolare, al Comitato Remunerazione, costituito in seno al Consiglio di Amministrazione di Unipol, compete la formulazione di proposte in merito alla definizione delle politiche generali contenenti le linee guida per la remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con responsabilità strategiche (ivi compresi i Responsabili delle Funzioni Audit, Compliance e Risk Management) delle Società Operative aventi rilevanza strategica; - il Direttore Generale di Unipol Banca fornisce le sue valutazioni e indicazioni sulle Politiche di remunerazione e incentivazione sottoponendo la stessa ai competenti organi deliberanti; - la Direzione Risorse Umane e Organizzazione di Unipol si fa carico di istruire e governare il processo di formulazione delle proposte della Politica di remunerazione e ne cura l’attuazione; 57 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 - la funzione Personale di Unipol Banca si fa carico di implementare le Politiche di remunerazione e incentivazione del personale non dirigente di tutte le Società del Gruppo Bancario, in coerenza con le linee guida adottate da Unipol; - la funzione Legale, Affari Societari e Compliance di Unipol Banca, interviene con riferimento alle tematiche riguardanti gli organi sociali di tutte le Società del Gruppo Bancario; - la funzione Programmazione e Controllo di Gestione di Unipol Banca interviene, in particolare, assicurando che gli indicatori di performance, oltre ad essere oggettivi e di immediata valutazione, siano in linea con i Piani approvati, corretti per i rischi assunti, sostenibili in un orizzonte temporale pluriennale e idonei a rappresentare risultati effettivi e duraturi. In conformità a quanto previsto nelle Disposizioni di Vigilanza, è stato attuato un processo di coinvolgimento delle funzioni di controllo interno di Unipol Banca (che svolgono le medesime funzioni anche per le Altre società del Gruppo Bancario in seguito a contratti di esternalizzazione) nella definizione della Politica di remunerazione. In particolare: - la funzione di Risk Management verifica la coerenza dei modelli di misurazione dei rischi con l’operatività aziendale e determina gli indicatori di performance cui orientare la componente variabile della remunerazione, misurata al netto dei rischi in un orizzonte preferibilmente pluriennale, tenendo conto del livello delle risorse patrimoniali e della liquidità necessaria a fronteggiare le attività intraprese; - la funzione Compliance effettua il controllo di conformità ai principi e alle disposizioni di autoregolamentazione nonché alle normative in vigore allo scopo di prevenire il rischio di incorrere in sanzioni, perdite patrimoniali o danni reputazionali; - la funzione di Revisione Interna effettua, con frequenza almeno annuale, la verifica della rispondenza delle prassi di Remunerazione alla Politica di remunerazione approvata e alle Disposizioni di Vigilanza riferendo all’Assemblea. 2. Criteri utilizzati per la valutazione degli obiettivi di performance alla base dell’assegnazione di componenti variabili L’individuazione dei parametri da utilizzare per la valutazione degli obiettivi di performance cui subordinare e collegare l’attribuzione degli incentivi all’intero personale del Gruppo Bancario è effettuata dalla Direzione Generale in condivisione con la Direzione Risorse Umane e Organizzazione della Capogruppo e con la collaborazione della funzione Programmazione e Controllo di Gestione prendendo in esame gli indicatori economico-patrimoniali ritenuti più significativi per il raggiungimento degli obiettivi di budget, monitorabili periodicamente attraverso gli strumenti di reporting interno e disponibili sia a livello consolidato sia a livello di segmenti di business. 3. La remunerazione degli Amministratori Il compenso annuale degli Amministratori delle Società del Gruppo Bancario è determinato in misura fissa; ad esso va ad aggiungersi, oltre al rimborso delle spese sostenute per l’esercizio della funzione, un gettone di presenza per ogni riunione consiliare ed Assemblea cui partecipano; è prevista, inoltre, con costo a carico delle singole società, la copertura assicurativa dei rischi connessi alla responsabilità civile verso terzi derivante dagli obblighi legali e contrattuali inerenti alla funzione di amministratore e alla connessa tutela giudiziaria. 58 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Inoltre, il Consiglio di Amministrazione riconosce agli Amministratori membri dei Comitati consiliari, ove istituiti, un ulteriore compenso fisso per la partecipazione ad ogni rispettiva riunione. Non è previsto a favore degli Amministratori il riconoscimento di alcuna componente variabile del compenso collegata ai risultati o basata su strumenti finanziari. 4. La remunerazione dell’Organo di controllo Il compenso annuale dei Sindaci è determinato in misura fissa ed è differenziato tra Sindaci effettivi e Presidente del Collegio; ad esso va ad aggiungersi il rimborso delle spese sostenute per l’esercizio della funzione; è prevista, inoltre, con costo a carico delle singole società, la copertura assicurativa dei rischi connessi alla responsabilità civile verso terzi derivante dagli obblighi legali e contrattuali inerenti alla funzione di sindaco e alla connessa tutela giudiziaria. Sono precluse forme di remunerazione variabile a favore dei Sindaci. 5. La remunerazione del Personale dipendente La struttura retributiva del Personale dipendente può prevedere, oltre alla componente fissa, una componente variabile della retribuzione attraverso l’attivazione di specifici sistemi incentivanti, finalizzati a sviluppare una cultura della performance sostenibile che metta in correlazione i risultati dell’impresa con le prestazioni individuali. La remunerazione totale è monitorata annualmente attraverso il confronto con il mercato di riferimento tramite la partecipazione all’indagine retributiva settoriale effettuata dall’associazione di categoria. Nell’ambito dell’indagine retributiva in parola si attua altresì un processo di valutazione delle posizioni che determina l’attribuzione ad ogni ruolo di un valore rappresentativo della complessità della posizione organizzativa in esame e che consente il raffronto tra il livello retributivo della posizione stessa e il mercato per posizioni di analoga complessità. La remunerazione si articola nelle seguenti componenti: 1. componente fissa: retribuzione fissa (RAL): definita sulla base dell’inquadramento contrattuale, del ruolo ricoperto, delle responsabilità assegnate, dell’esperienza e competenza maturate dal dipendente; 2. componente variabile: premio aziendale di produttività (VAP) per il personale non dirigente; sistemi di incentivazione correlati alle prestazioni e ai risultati conseguiti tramite il raggiungimento di specifici obiettivi individuali e/o di squadra; premi “una tantum” (erogati eccezionalmente per performance individuali); altri strumenti di remunerazione variabile (patti di stabilità e bonus d’ingresso); 3. benefit. 5.1. Il bonus pool Come già esplicitato in Premessa, la Comunicazione del 2 marzo 2012 emanata da Banca d’Italia in materia di politiche di remunerazione ha introdotto nuove previsioni riguardo alla determinazione del bonus pool. L’ammontare complessivo delle risorse destinate ai sistemi di incentivazione delle Società del Gruppo 59 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Bancario determina, infatti, l’ammontare massimo dell’impegno che si potrà tradurre in effettivi esborsi dal 2013 in poi. Esso andrà attentamente valutato, tenendo conto anche degli obiettivi di liquidità e capitalizzazione. Esigenze di rafforzamento patrimoniale devono condurre a una contrazione del bonus pool e/o all’applicazione di sistemi di malus o claw-back. In particolare, trovano applicazione due specifiche previsioni: il bonus pool è proporzionalmente correlato al patrimonio di vigilanza; un contrarsi di quest’ultimo determina il corrispondente contrarsi del primo, fino a un suo eventuale azzeramento; qualora i risultati di performance determinino un superamento del bonus pool appostato a budget e approvato dal Consiglio di Amministrazione, si procederà al conseguente riproporzionamento dei premi individuali, assicurando quindi il rispetto dei limiti di spesa. 5.2. Personale Dirigente Componente fissa della remunerazione La componente fissa della remunerazione per il Personale inquadrato come dirigente del Gruppo Bancario (il “Personale Dirigente”) è determinata, oltre che da quanto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali per il Personale Dirigente, in coerenza con le linee guida della Capogruppo in materia di politiche retributive, che si basano sui seguenti principi fondamentali: rilevanza della posizione affidata; complessità del ruolo ricoperto; rilevanza delle responsabilità attribuite; peso qualitativo delle competenze possedute e acquisite; allineamento ai benchmark di mercato. In particolare, per quanto riguarda il Personale Dirigente appartenente alle Funzioni di Controllo Interno o preposto alla redazione dei documenti contabili societari, la remunerazione fissa è correlata alle significative responsabilità e all’impegno connesso con il ruolo svolto. Componente variabile della remunerazione La struttura retributiva del Personale Dirigente prevede, oltre alla componente fissa, una componente variabile della retribuzione attraverso l’attivazione di uno specifico sistema incentivante, comune a tutti i Dirigenti indipendentemente dalla appartenenza o meno alla categoria del Personale più rilevante, finalizzato a sviluppare una cultura della performance sostenibile che metta in correlazione i risultati della società con le prestazioni individuali nel senso e secondo quanto indicato al precedente punto in materia di obiettivi e principi della Politica di remunerazione. Tale sistema incentivante, adottato a livello di Capogruppo del Gruppo Unipol e, una volta approvato dai rispettivi organi deliberanti, recepito anche dalle singole società del Gruppo Unipol, comprese quelle del Gruppo Bancario, disciplina presupposti e criteri per l’erogazione della componente variabile della remunerazione, da articolarsi: (i) in una parte di breve termine, tramite erogazione di un bonus monetario in percentuale sulla retribuzione lorda individuale o “RAL”; 60 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 (ii) in una parte di lungo termine, mediante assegnazione di azioni ordinarie Unipol, al raggiungimento di specifici obiettivi quali-quantitativi del Gruppo Unipol e individuali. In coerenza con quanto richiesto remunerazione dalle disposizioni di vigilanza, il sistema si conforma ai seguenti principi: - fissazione dei risultati su cui misurare la remunerazione anche sui profili di rischio dell’impresa, sull’attenzione qualitativa e non solo sui risultati economici; - ruolo delle Funzioni di Controllo Interno, chiamate, ciascuna secondo le rispettive competenze e secondo quanto previsto dalle normative, a partecipare al processo di verifica delle Politiche di remunerazione; - indipendenza della componente variabile della remunerazione del Personale appartenente alle Funzioni di Controllo Interno, dal raggiungimento di obiettivi collegati a risultati economici; - maggiore indipendenza della componente variabile da premi collegati a risultati economici; - necessità che una quota sostanziale della remunerazione variabile sia riconosciuta in forma di strumenti finanziari; - introduzione di opportune clausole contrattuali idonee a riflettere i livelli di performance al netto dei rischi effettivamente assunti o conseguiti e che consentano di (i) non erogare in tutto o in parte i compensi variabili, qualora i risultati prefissati non siano stati raggiunti o siano negativi o qualora si sia verificato un significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria dell’impresa, e (ii) chiedere la restituzione in tutto o in parte dei compensi erogati sulla base di risultati che si siano rivelati non duraturi o effettivi per effetto di condotte dolose o gravemente colpose. I Dirigenti sono suddivisi in 3 Fasce, correlate al peso, alla rilevanza e alla complessità del ruolo e della posizione, nonché alla collocazione organizzativa, ed in particolare: a - nella 1 Fascia sono inclusi i principali “executive” della società con ruoli di massimo peso e rilievo organizzativo; - nella 2 Fascia sono inclusi i titolari di ruoli di particolare rilevanza organizzativa; - nella 3 Fascia sono inclusi i titolari di altri ruoli, che possono essere a diretto riporto sia dei titolari a a della 1 che della 2 Fascia. a a L’attribuzione alle fasce avviene su proposta della Direzione Risorse Umane e Organizzazione di Unipol, che si avvale delle più opportune metodologie di pesatura delle posizioni presenti sul mercato, ed approvazione dell’Amministratore Delegato di Unipol. L’aggiornamento e la revisione della collocazione nelle fasce di appartenenza avvengono con cadenza annuale. All’interno di ciascuna Fascia, la declinazione e l’assegnazione individuale di incentivi di breve e lungo termine è effettuata in considerazione di: - riferimenti comparabili di mercato; - famiglia professionale di appartenenza; - esigenza di fidelizzazione (criticità della risorsa). 61 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Obiettivi di Gruppo L’accesso al sistema incentivante è subordinato al perseguimento di obiettivi di perfomance effettivi e duraturi che tengano anche conto dei rischi attuali o futuri connessi ai risultati prefissati. In particolare, la mancata realizzazione anche di uno solo dei seguenti obiettivi comporta la non erogazione degli incentivi sia di breve sia di lungo termine: - il raggiungimento di almeno l’85% dell’Utile lordo consolidato del Gruppo Unipol al 31 dicembre 2012 come da relativo Budget approvato. Tale indicatore si applica a tutti i Dirigenti, ad eccezione dei Dirigenti che operano presso le Funzioni di Controllo Interno; - il raggiungimento di un valore minimo dell’indice di copertura (solidità patrimoniale), a perimetro 4 attuale, calcolato secondo la metrica Solvency I come previsto da Piano Industriale di Gruppo 2012; - il raggiungimento di un valore minimo dell’indice Core TIER 1 Ratio consolidato del comparto bancario previsto a budget al 31 dicembre 2012, comunque non inferiore a quanto richiesto dall’Autorità di Vigilanza, al netto di operazioni sul capitale che dovessero risultare già effettuate, in corso di attuazione (aumento di capitale e acquisto di immobili strumentali) o di futura delibera, da parte del socio. Obiettivi Individuali Ad ogni destinatario vengono assegnati 5 obiettivi individuali quali/quantitativi, così articolati: 1. Obiettivo specifico di area 2. Obiettivo contenimento costi 3. Obiettivo di progetto 4. Obiettivo qualitativo 5. Obiettivo di comportamento organizzativo Il mancato raggiungimento dell’Obiettivo specifico relativo alla propria area organizzativa di appartenenza (punto 1) determina la non erogazione di qualsiasi incentivo. La percentuale di raggiungimento degli obiettivi individuali, calcolata in base ai pesi attribuiti in caso di mancato, parziale o completo raggiungimento, è definita Livello di Performance Individuale. Incentivo di Breve Termine (IBT) La misura massima dell’incentivo di breve termine è pari al 40% della Retribuzione Annua Lorda per i a a Dirigenti di 1 Fascia, al 30% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 2 Fascia, al 20% della a Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 3 Fascia. L’erogazione di quanto eventualmente maturato avviene cash in misura pari al 40% nell’anno successivo a 5 quello di competenza e con differimento a tre anni per il restante 60% (in misura pari a 1/3 [un terzo] per ciascuno dei tre anni di differimento). 4 Indicatore e valore definito secondo le disposizioni vigenti e soggetto ad attualizzazione/revisione al mutamento della normativa in materia tempo per tempo vigente. 5 V. artt. 5.2.3 e 5.2.4 delle “Disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari” emanate il 30 marzo 2011 da Banca d’Italia. 62 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 L’entità del bonus spettante è funzione del raggiungimento degli Obiettivi di Gruppo, del Livello di Performance Individuale, della Fascia di appartenenza del singolo Dirigente e viene definito al termine di tutti i passaggi previsti dal processo di valutazione e consuntivazione. Incentivo di Lungo Termine (LTI) La componente variabile di lungo termine è attribuita in base ad un piano chiuso di assegnazione gratuita di performance share (azioni Unipol ordinarie), con distribuzione triennale del compenso in azioni in ragione di 1/3 [un terzo] per anno, a partire dal secondo anno successivo al termine del triennio 2010-2011-2012 (disponibilità alla vendita a partire dal quarto anno successivo all’anno di competenza); l’erogazione è subordinata e correlata al risultato di breve termine raggiunto nell’anno di competenza che deve essere pari ad una soglia minima predeterminata. a 6 La misura massima dell’incentivo è pari al 60% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 1 Fascia , a a al 40% per i Dirigenti di 2 Fascia, e al 20% per i Dirigenti di 3 Fascia. L’entità del premio LTI è in funzione del raggiungimento degli obiettivi riferiti al risultato di Gruppo consolidato cumulato sugli anni 2010, 2011, 2012, alla crescita del valore dell’azione Unipol ordinaria a tre anni (tali obiettivi non sono applicabili ai Dirigenti che operano presso le Funzioni di Controllo Interno per i quali si fa riferimento al raggiungimento degli obiettivi specifici di area) e all’andamento degli indici di solidità patrimoniale di cui al paragrafo “Obiettivi di Gruppo”. Il processo di valutazione e di consuntivazione Il processo di valutazione e di consuntivazione è supervisionato, anche nel merito, dalla Direzione Risorse Umane e Organizzazione e dall’Amministratore Delegato di Unipol. Nel processo di consuntivazione viene tenuto in debito conto anche il reale contributo individuale reso per il buon funzionamento della società, in un quadro più ampio di coerenza e stabilità complessiva del sistema aziendale. Nel processo di verifica sono coinvolte, per le parti di propria competenza, le Funzioni di Controllo Interno. Condizioni di non erogazione degli incentivi Il sistema incentivante prevede clausole di non erogazione del premio, in termini di: a. Malus I bonus previsti dal sistema incentivante non saranno erogati (o, a seconda dei casi, saranno erogati in forma ridotta) in ragione di un eventuale peggioramento della dinamica dei risultati aziendali corretti per i rischi e nei casi di mancato rispetto, da parte del Dirigente, di disposizioni regolamentari e di vigilanza, cui abbia fatto seguito la comminazione di una sanzione disciplinare nei confronti del Dirigente stesso. b. Claw-back È facoltà della società richiedere la restituzione dei compensi eventualmente corrisposti in caso di applicazione di sanzioni amministrative e/o disciplinari per violazione delle disposizioni di vigilanza o di legge in materia o qualora il Dirigente abbia messo in atto comportamenti fraudolenti e/o contraddistinti da dolo o colpa grave correlati all’esercizio delle proprie funzioni che abbiano determinato un deterioramento dei profili di rischio e/o dei risultati aziendali, fatta salva ogni ulteriore azione. 6 a Pari al 75% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 1 Fascia appartenenti al Comitato di Direzione di Gruppo. 63 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 In ogni caso, il Dirigente oggetto di provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio nel corso del periodo di competenza perde il diritto al bonus. Altre componenti variabili della remunerazione Della remunerazione possono far parte anche: - una tantum, erogate in circostanze del tutto eccezionali, previa accurata valutazione delle prestazioni professionali del soggetto; nella determinazione dell’importo si adottano le stesse regole e gli stessi criteri di quanto previsto nel sistema incentivante; - benefit, sui quali viene anche calcolata la contribuzione sociale e fiscale, che possono comprendere beni quali l’auto aziendale e l’uso di foresterie; - compensi corrisposti per patti di stabilità, per un periodo non superiore a cinque anni, riconosciuti al fine di garantire un’adeguata continuità del rapporto di lavoro, assicurare maggiore stabilità aziendale e contribuire a incentivare ulteriormente la qualità delle prestazioni professionali di alcuni Dirigenti strategici e/o di altre risorse ritenute comunque rilevanti. Premi di anzianità In tutte le Società del Gruppo Bancario viene riconosciuto un premio di anzianità secondo i seguenti criteri: - al raggiungimento del 20° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 50% della mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente; - al raggiungimento del 25° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 100% della mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente; - al raggiungimento del 35° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 100% della mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente. 5.3. Personale non Dirigente Componente fissa della remunerazione La componente fissa della remunerazione del Personale non Dirigente, determinata sulla base di quanto indicato al precedente paragrafo in tema di componente fissa, può variare in relazione agli aumenti tempo per tempo definiti dalla contrattazione collettiva (nazionale e aziendale), oppure in relazione a provvedimenti di politica retributiva, rappresentati da passaggi di livello e assegni “ad personam”. Detti ultimi incrementi si basano su valutazioni di tipo meritocratico e si prefiggono di: - correlare i riconoscimenti economici alla prestazione individuale; - orientare i comportamenti verso l’eccellenza, nel rispetto della normativa che disciplina lo svolgimento dell’attività; - riconoscere l’avvenuta acquisizione di maggiori responsabilità e valorizzare il patrimonio di competenze possedute e acquisite; - fidelizzare le risorse di potenziale e le figure professionali maggiormente critiche; - progredire verso una sempre maggiore equità retributiva. 64 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Componente variabile della remunerazione Premio aziendale di produttività Il Premio Aziendale di Produttività (“VAP”) è corrisposto unicamente ai dipendenti che ne hanno diritto sulla base del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che ne demanda i criteri alla contrattazione aziendale di secondo livello tramite apposito accordo con le Organizzazioni Sindacali aziendali. Non è comunque prevista l’erogazione del VAP a quei dipendenti che abbiano conseguito un giudizio professionale complessivo negativo. Il premio aziendale viene erogato alle condizioni e ai criteri stabiliti nella contrattazione integrativa aziendale in stretta correlazione ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi, concordati fra le Parti, aventi come obiettivo incrementi della produttività del lavoro, della qualità ed altri elementi di competitività di cui le imprese dispongano, nonché ad un migliore andamento dei risultati economici dell’impresa, tenendo anche conto degli apporti professionali. Il meccanismo di determinazione del VAP consente la contrazione dell’importo da erogare in caso di raggiungimento parziale degli obiettivi sino ad azzerarsi, o il suo incremento in caso di risultati superiori ai budget aziendali. In forza di detto meccanismo, il premio per i livelli impiegatizi di base può oscillare tra un importo minimo in caso di risultati parzialmente raggiunti fino a un massimo in caso di risultati superiori ai budget aziendali, o addirittura azzerarsi in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo. Per il 2012 alla data del presente documento non sono ancora state avviate le trattative con le Rappresentanze Sindacali Aziendali per la definizione dei meccanismi di determinazione degli importi di riferimento per il VAP. Le società procederanno alle erogazioni in ragione delle risultanze di detti negoziati. Una tantum Il processo di determinazione di interventi una tantum prevede un’accurata valutazione della prestazione lavorativa da parte dei Responsabili delle strutture organizzative. Tale valutazione si basa sull’analisi della prestazione professionale e traguarda i seguenti parametri: • contributo del dipendente al raggiungimento di obiettivi aziendali, di funzione o dell’unità operativa; • prestazione professionale significativamente superiore agli standard; • acquisizione di elevati livelli di competenza; • altre eventuali motivazioni particolari. Si tratta in ogni caso di una tipologia di intervento applicabile a un numero limitato di persone. Le proposte di premio devono essere deliberate dagli organi competenti, previo parere favorevole della Funzione Personale e approvazione della Direzione Risorse Umane e Organizzazione della Capogruppo. Gli importi delle una tantum non superano in nessun caso il 20% della remunerazione totale del percipiente. Tale istituto può essere utilizzato, in Unipol Banca ed in Unipol Merchant S.p.A., con carattere di eccezionalità, a condizione che la retribuzione variabile complessivamente percepita non ecceda Euro 25.000 o non sia superiore al 20% della remunerazione totale. Per quanto attiene in particolare al Personale addetto alle Funzioni di Controllo Interno, l’erogazione di una tantum è possibile a condizione che non sia fonte di potenziali conflitti di interesse. 65 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Sistemi di incentivazione Specifici sistemi di incentivazione sono adottati per tutto il Personale operante sia nella rete territoriale sia nelle strutture di Direzione Generale di Unipol Banca e Unipol Merchant S.p.A. I sistemi di incentivazione sono finalizzati a orientare i comportamenti dei singoli al raggiungimento degli obiettivi aziendali nell’ottica della creazione di valore e di un adeguato presidio dei rischi. Si basano su parametri oggettivi e possono differenziarsi in relazione al ruolo. Al fine di recepire le Disposizioni di Vigilanza, in particolare per quanto attiene alla necessità che le forme di retribuzione incentivante tengano conto dei rischi assunti, l’attivazione dei sistemi in parola è parametrata a 7 opportuni indicatori patrimoniali corretti per il rischio, quali il Core TIER 1 Ratio di Gruppo previsto a budget che, insieme all’utile lordo ante imposte previsto a budget, funge da “condizione di accesso” al sistema. Gli obiettivi assegnati sono parametrati a indicatori specificatamente individuati e di oggettiva e immediata valutazione, declinati in relazione all’area di responsabilità delle business unit di appartenenza. Con riferimento al Personale più rilevante appartenente alle Funzioni di Controllo Interno, la componente variabile della remunerazione non è legata al raggiungimento di obiettivi collegati a risultati economici. Si precisa, inoltre, che il pagamento del bonus avviene al raggiungimento, anno per anno, di obiettivi individuali e/o di squadra a ciascuno dei quali viene attribuito un peso sulla base dell’importanza che lo stesso riveste nelle strategie aziendali. Per ciascun obiettivo è prevista l’assegnazione di un punteggio e l’accesso al premio avviene al conseguimento di un punteggio minimo; inoltre, la corresponsione può variare in incremento o diminuzione a seconda di determinate condizioni. Saranno comunque esclusi dall’erogazione di bonus discendenti da sistemi di incentivazione i dipendenti destinatari di provvedimenti disciplinari di particolare gravità e/o di un giudizio professionale complessivamente negativo. Modalità di erogazione del premio 1) Personale non rilevante Qualora l’importo del bonus calcolato sia superiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota superiore al 20% della remunerazione totale individuale, una quota del premio pari al massimo al 20% della remunerazione totale individuale sarà erogata cash entro il mese di giugno dell’anno di riferimento, mentre la quota eccedente sarà assoggettata al medesimo periodo di progressivo differimento per la quota monetaria del personale più rilevante (come di seguito esposto). Qualora l’importo del bonus calcolato sia pari o inferiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota pari o inferiore al 20% della remunerazione totale individuale, l’erogazione avverrà in un’unica soluzione entro il mese di giugno dell’anno di riferimento. 2) Personale più rilevante Nel caso in cui l’importo del bonus calcolato sia superiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota superiore al 20% della remunerazione totale individuale, lo stesso sarà erogato per il 50% in forma monetaria (di cui 7 Tale indicatore viene calcolato al netto di operazioni sul capitale che dovessero risultare già effettuate, in corso di attuazione (aumento di capitale e acquisto di immobili strumentali) o di futura delibera, da parte del socio; esso è definito secondo le disposizioni attuali e soggetto ad attualizzazione / revisione al mutamento della normativa in materia tempo per tempo vigente. 66 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 il 50% corrisposto nell’anno successivo a quello di competenza, il 30% nel 2° anno successivo a quello di competenza, il 20% nel 3° anno successivo a quello di competenza) e il restante 50% in strumenti finanziari mediante l’utilizzo di azioni Unipol ordinarie, con assegnazione e contestuale disponibilità a partire dal 4° anno successivo a quello di competenza. In entrambi i casi 1) e 2): - saranno comunque esclusi dalla percezione di bonus da erogarsi in virtù di sistemi di incentivazione - anche per la restante parte differita - i dipendenti destinatari di provvedimenti disciplinari di particolare gravità e/o di un giudizio professionale complessivamente negativo; - l’erogazione della parte di premio non ancora corrisposta per intero è subordinata al raggiungimento dell’indicatore Core TIER 1 Ratio coerente con le previsioni di budget anno per anno. Nel caso in cui l’indicatore Core TIER 1 Ratio risulti inferiore a quello registrato l’anno precedente, la parte di premio ancora da erogare sarà ridotta in proporzione; - in ogni caso, l’erogazione degli importi differiti potrà avvenire soltanto qualora durante il periodo di differimento siano state rispettate tutte le disposizioni regolamentari e di vigilanza. È facoltà di Unipol Banca richiedere la restituzione dei premi eventualmente corrisposti in caso di violazione delle disposizioni di vigilanza in materia o qualora il dipendente abbia messo in atto comportamenti fraudolenti e/o contraddistinti da dolo o colpa grave correlati all’esercizio delle proprie funzioni che abbiano determinato un deterioramento dei profili di rischio e/o dei risultati aziendali, fatta salva ogni ulteriore azione. Con riferimento alle altre società del Gruppo Bancario, diverse da Unipol Banca e da Unipol Merchant S.p.A., la remunerazione variabile è definita sulla base di una valutazione di tipo meritocratico e selettivo, sotto forma di interventi economici una tantum, come precedentemente descritti. Saranno comunque esclusi dalla percezione di bonus da erogarsi in virtù di sistemi di incentivazione – anche per la restante parte differita - i dipendenti destinatari di provvedimenti disciplinari di particolare gravità e/o di un giudizio professionale complessivo negativo. Altre componenti variabili della remunerazione Altre forme di remunerazione variabile sono rappresentate da: • importi una tantum, eccezionalmente pattuiti e riconosciuti limitatamente al primo anno di impiego in caso di assunzione di nuovo personale a titolo di welcome bonus, al fine di ristorare la perdita di particolari benefici accordati dal precedente datore di lavoro, oppure la perdita di un premio già maturato ma non ancora erogato a causa delle dimissioni; • strumenti atti ad attrarre e trattenere nel tempo professionalità “critiche” oppure a rischio mercato quali i “patti di stabilità”. Gli importi di riferimento variano a seconda del ruolo ricoperto, fino a un massimo di Euro 25.000 annuali. Benefit In aggiunta alle componenti fissa e variabili della remunerazione, il Gruppo Bancario prevede per i propri dipendenti alcuni benefit che integrano e arricchiscono l’offerta retributiva sotto il profilo strutturale, elevando i livelli di motivazione e di appartenenza (ad esempio, l’uso dell’autovettura o la previdenza integrativa, ecc.). 67 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 6. Collaboratori esterni I corrispettivi economici relativi alle c.d. “collaborazioni a progetto”, delle quali il Gruppo Bancario può avvalersi per esigenze progettuali particolari, straordinarie e circoscritte nel tempo, vengono determinati in base a criteri oggettivi quali la rilevanza e la durata del progetto, le competenze e le esperienze maturate dal collaboratore. Eventuali forme di retribuzione variabile applicabili a collaboratori saranno comunque determinate nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza e sulla base dei criteri esposti nel capitolo 3. “Criterio di proporzionalità” e nel rispetto del processo e dei criteri esposti nel paragrafo “Una Tantum”. 7. Promotori Finanziari La remunerazione dei promotori finanziari, basata su provvigioni da mandato, bonus provvigionali e sistema incentivante, persegue l’intento di fornire un compenso economico competitivo con quanto proposto dal mercato, mantenendo una corretta proporzione fra i ricavi dell’impresa bancaria e quanto riconosciuto ai promotori finanziari, evitando potenziali conflitti di interesse e premiando i risultati commerciali, la correttezza, conformità e qualità del loro rapporto con la clientela. Le modalità di remunerazione dei promotori finanziari non prevedono l’utilizzo di strumenti finanziari e, solo in alcuni specifici casi, prevedono una componente fissa (minimi provvisionali garantiti) oltre alle provvigioni che sono riconosciute agli stessi in funzione della gamma prodotti da essi collocati. Inoltre, sono previsti obiettivi legati al rispetto delle normative di riferimento. Provvigioni da mandato • Provvigioni di acquisizione: quota delle provvigioni pagate dai clienti all’atto della sottoscrizione dei prodotti finanziari e bancari sulla base delle metodologie di calcolo esplicitata nel Contratto di Agenzia. Dette provvigioni variano a seconda della tipologia di prodotto e vengono riconosciute al promotore finanziario nella misura corrispondente al livello professionale che la Banca gli attribuisce. • Provvigioni di gestione: quota delle provvigioni pagate dai clienti riguardanti la gestione del loro portafoglio di risparmio gestito durante la fase successiva alla sottoscrizione. Queste provvigioni hanno carattere ricorrente trimestrale. Bonus provvigionali • Bonus sul margine di intermediazione: qualora espressamente prevista dalle pattuizioni individuali, percentuale sul margine di intermediazione generato dai clienti attribuiti al promotore finanziario stesso. Trattasi di parametro che sintetizza e permette di remunerare la fidelizzazione dei clienti, quindi la professionalità e la qualità del lavoro svolto dai promotori finanziari. La percentuale del margine è variabile a seconda del livello professionale riconosciuto dalla Banca al promotore finanziario e ha carattere ricorrente annuale. • Bonus di mantenimento: bonus correlato a obiettivi di mantenimento (dei clienti, della raccolta) ed erogato in forma differita successivamente alla scadenza del periodo di riferimento. • Bonus di reclutamento: previsto nel caso cui il promotore finanziario svolga un’attività straordinaria di ricerca di nuovi promotori finanziari, sempre su richiesta e autorizzazione dell’impresa, riconoscendo una percentuale definita caso per caso sul margine di intermediazione effettivamente prodotto dai promotori reclutati in arco temporale predefinito. 68 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 • Bonus in fase di inserimento del promotore finanziario: per la durata di uno/due anni, ad erogazione trimestrale/semestrale/annuale e al raggiungimento di obiettivi di raccolta netta di risparmio gestito. Detti bonus hanno la funzione di remunerare la raccolta netta con una maggiorazione delle provvigioni di acquisizione nella misura stabilita dal Contratto di Agenzia. • Bonus di consulenza: previsti nel caso in cui il promotore svolga una attività straordinaria di consulenza su richiesta della Banca nei confronti di propri clienti. Sistema incentivante Il sistema incentivante è correlato al raggiungimento di obiettivi prestabiliti di raccolta netta, di risparmio di gestito e di soddisfacimento di parametri che misurano la correttezza e la conformità del promotore finanziario nei confronti della propria clientela. L’erogazione degli incentivi è calcolata sulla raccolta netta effettivamente realizzata nei 12 mesi di riferimento e a prescindere dal prodotto collocato, mentre i parametri che misurano oggettivamente la correttezza e conformità dell’attività del promotore finanziario permettono di monitorare gli eventuali scostamenti fra informativa, complessiva documentazione obbligatoria e quella effettivamente illustrata e consegnata ai clienti. Malus: ancorché in presenza di raggiungimento di obiettivi ci siano state ripetute mancanze relative a conformità e correttezza dell’attività (scostamenti fra informativa, complessiva documentazione obbligatoria e quella effettivamente illustrata e consegnata ai clienti.), l’incentivo viene proporzionalmente ridotto fino ad azzerarsi. Inoltre, in caso di gravi irregolarità riscontrate dalle funzioni di controllo interno tali da rendere necessaria l’emissione di provvedimenti formali come le lettere di richiamo, è prevista la perdita del diritto all’incentivo dell’anno in corso. Bonus: in presenza di raggiungimento di obiettivi e qualora non siano state riscontrate irregolarità, l’incentivo viene incrementato in una misura comunque contenuta. Remunerazione dei manager I manager sono remunerati con provvigioni sia sul loro portafoglio clienti che su quello dei promotori da loro coordinati secondo le medesime logiche di cui sopra. 8. Indennità di fine rapporto L’eventuale corresponsione di un importo predeterminato in caso di licenziamento non sorretto da giusta causa, ovvero di dimissioni per giusta causa o su richiesta dell’Azionista di riferimento fattispecie applicabili solo in presenza di specifici accordi integrativi del contratto di lavoro, è soggetta a tutte le disposizioni previste dalle normative di riferimento in particolare per quanto riguarda il collegamento tra la performance realizzata e i rischi assunti. Essa, in ogni caso, è definita in modo tale che il suo ammontare complessivo non superi l’importo pari a tre annualità di retribuzione. 69 Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012 Informativa quantitativa N.B.: I contenuti delle presenti tabelle rispecchiano esclusivamente quanto consegue alle deliberazioni già assunte alla data di redazione del presente documento. Tab. 1 Totale remunerazioni suddivise per Aree di attività 2012 del comparto bancario N° Dipendenti Ruolo Direzione Generale Finanza Direzione Crediti Rete Commerciale Altre società del comparto bancario Totale 368 21 117 1824 46 2.376 Totale Remunerazione fissa 15.087.155,33 957.740,61 5.907.857,93 72.173.110,13 1.984.497,32 96.110.361,32 N° beneficiari variabile N° beneficiari altre erogazioni varibile variabile 20 0 6 143 3 172 290.085,00 0,00 41.900,00 875.970,00 9.400,00 1.217.355,00 altre erogazioni variabile (*) 359 21 115 1.820 43 2.358 Totale remunerazioni 329.557,79 22.862,47 123.669,12 1.873.085,00 71.007,58 2.420.181,96 15.706.798,12 980.603,08 6.073.427,05 74.922.165,13 2.064.904,90 99.747.898,28 (*) la voce “altre erogazioni variabili” consiste nel premio a stralcio erogato a luglio 2012 di competenza 2011 per il premio aziendale (ex VAP) Totale remunerazioni “Personale più rilevante” 2012 del gruppo bancario N. Beneficiari Fissa Variabile (*) Upfront cash Upfront azioni (***) Differita cash (***) Differita azioni (***) Variabile differito di esercizi precedenti erogato nell'esercizio 2012 Tutti i DG del comparto bancario (ad esclusione di Unipol Fondi Ltd), Vice DG Area Affari, Responsabili delle principali linee di business, funzioni aziendali o aree geografiche, nonché coloro che riportano agli organi con funzione di supervisione strategica, gestione e controllo 16 2.828.278 0 0 --- --- --- --- I responsabili e personale di livello più elevato delle funzioni di controllo interno (*) 5 468.288 205.000 (3) 105000 (3) 100000 (3) --- --- --- 3 350.365 0 0 --- --- --- --- 1 90.913 29110 (1) 29110 (1) --- --- --- --- Totale remunerazione Personale più rilevante Altri soggetti che, individualmente o collettivamente, assumono rischi in modo significativo come descritto nel paragrafo 3.2 delle Disposizioni di Vigilanza Qualsiasi altro dipendente la cui retribuzione totale la cui remunerazione totale lorda superi i 200.000 Euro l’anno ovvero la cui parte variabile ecceda il 20% Dettaglio componente variabile (*) (*) viene indicato tra parentesi il numero dei percettori della remunerazione variabile per l’anno 2011 (**) la componente variabile per i Responsabili delle funzioni di controllo è un valore teorico, in quanto non ancora erogato. (***) la componente variabile è stata erogata tutta up-front senza l’utilizzo di strumenti finanziari e alcun differimento 70