Pillar III Informativa al pubblico 31 dicembre 2012

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Pillar III Informativa al pubblico 31 dicembre 2012
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa al Pubblico
Pillar III
Unipol Banca S.p.A.
Società soggetta a direzione e coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Sede Legale e Direzione Generale:
Piazza della Costituzione, 2 – 40128 Bologna
Tel. 051-3544111 – Fax 051-3544100/101
Reg.Imp. di Bologna, CF e P.IVA 03719580379
Capitale Sociale € 1.004.500.000 i.v.
Iscritta all’Albo dei Gruppi Bancari
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela e Depositi
Cod. ABI 3127.8
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Indice
Introduzione ....................................................................................................................................................... 3
Tavola 1 – Requisito informativo generale ........................................................................................................ 4
Tavola 2 – Ambito di applicazione ................................................................................................................... 16
Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza ..................................................................................... 19
Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale ............................................................................................................. 21
Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche ............................................. 26
Tavola 6 – Rischio di credito : informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle
esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi IRB ............................... 32
Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio ............................................................................................. 34
Tavola 9 – Rischio di controparte .................................................................................................................... 37
Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione ................................................................................................... 39
Tavola 12 – Rischio operativo ......................................................................................................................... 48
Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale : informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario
......................................................................................................................................................................... 49
Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario .............................. 55
Tavola 15 – Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione ................................................................... 56
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Introduzione
La circolare 263 di Banca d’Italia del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche”), al titolo IV, al fine di rafforzare la disciplina di mercato, ha introdotto obblighi di pubblicazione
periodica delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche
generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.
Tali informazioni, sinteticamente definite Terzo Pilastro (Pillar III), costituiscono importanti requisiti di
trasparenza nei confronti del mercato, in quanto consentono agli operatori di meglio conoscere le esposizioni
al rischio delle banche e i processi interni da queste adottati per la valutazione dei rischi e,
conseguentemente, consentono di meglio valutare l’adeguatezza patrimoniale. L’informativa assume
particolare rilievo nell’attuale quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale (definito più comunemente
“Basilea 2”) che, consentendo l’applicazione di metodologie interne di valutazione dei rischi, ha ampliato la
discrezionalità nel processo di quantificazione dei requisiti patrimoniali delle banche.
Le informazioni devono essere fornite su base consolidata nel caso di gruppi bancari (non è richiesta
informativa a livello individuale per le banche facenti parte di un gruppo bancario).
Il Gruppo Unipol Banca si è dotato di procedure volte ad assicurare il rispetto dei requisiti di informativa,
valutandone l’adeguatezza anche in termini di modalità e frequenza della diffusione delle informazioni. E’
responsabilità di Unipol Banca S.p.A. (di seguito “la Banca”), in qualità di Capogruppo del Gruppo Unipol
Banca, assicurare la completezza, la correttezza e la veridicità delle informazioni pubblicate.
Il presente documento è articolato in tavole, ciascuna delle quali riferita ad una determinata tematica, con
evidenza di informazioni qualitative e quantitative, così come disposto dalla Circolare 263.
Le tavole prive di informazioni in quanto non applicabili al Gruppo Unipol Banca (tavole 7 e 11) non sono
pubblicate.
Le informazioni quantitative sono rappresentate in migliaia di euro.
La Banca pubblica l’informativa al Pubblico sul proprio sito internet, all’indirizzo www.unipolbanca.it
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Tavola 1 – Requisito informativo generale
Informativa qualitativa
La politica di gestione dei rischi e dei controlli del Gruppo Bancario Unipol Banca mira a garantire la
salvaguardia del valore del patrimonio aziendale e la buona gestione di quello detenuto per conto della
clientela, l’affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle
operazioni alla legge, alla normativa di vigilanza, alle norme di autoregolamentazione e alle disposizioni
interne.
Di seguito si riporta il ruolo dei principali organi sociali e funzioni aziendali costituenti il cosiddetto “framework
strategico-organizzativo”:
Consiglio di Amministrazione: come previsto dallo Statuto Sociale, dalla normativa regolamentare
Consob e Banca d’Italia nonché dal Codice di Corporate Governance del Gruppo Unipol, il Consiglio
di Amministrazione ha la responsabilità ultima del Sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi, del quale deve assicurare la costante completezza, funzionalità ed efficacia anche con
riferimento alle attività esternalizzate. In questo ambito il Consiglio di Amministrazione valuta
l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale della Banca, con
particolare riferimento al Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e alla gestione dei
conflitti di interesse, nonché l’attribuzione di compiti e responsabilità alle unità operative, assicurando
che sia attuata una appropriata separazione delle funzioni; definisce, inoltre, con l’assistenza del
Comitato di Controllo interno, le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, valutandone – con
cadenza almeno annuale – l’adeguatezza, l’efficacia e l’effettivo funzionamento rispetto alle
caratteristiche della Banca. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione:
- è responsabile dell’attuazione, del mantenimento e del monitoraggio del Sistema di controllo
interno e di gestione dei rischi, ivi compresi quelli derivanti dalla non conformità alle norme,
coerentemente con le direttive e le politiche di governo dei rischi approvate;
- definisce in dettaglio l’assetto organizzativo dell’impresa attuando l’appropriata separazione delle
funzioni sia fra soggetti, sia fra funzioni;
- attua le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi, curando il rispetto dei limiti
definiti;
- sovrintende alla funzionalità e adeguatezza complessiva del Sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi;
- identifica i principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte;
- dà esecuzione alle linee di indirizzo provvedendo alla progettazione, realizzazione e gestione del
Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, verificandone costantemente l’adeguatezza
complessiva, l’efficacia e l’efficienza; si occupa inoltre dell’adattamento di tale sistema alla
dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca è altresì responsabile dell’approvazione delle linee guida
del processo ICAAP e dà attuazione al processo curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi
strategici e che soddisfi i requisiti regolamentari.
Direttore Generale: Il Direttore Generale secondo quanto stabilito dallo Statuto, provvede
all’esecuzione delle deliberazioni assunte dagli organi amministrativi in ordine alle strategie e alle
scelte relative all’assetto aziendale e alla prestazione dei servizi, sovrintende allo svolgimento delle
operazioni e alla prestazione dei servizi. Inoltre, verifica nel continuo l’adeguatezza del sistema di
gestione del rischio di impresa.
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Comitato di Controllo Interno: assiste il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle linee di
indirizzo dei sistemi di controllo interno e nella verifica periodica della loro adeguatezza ed effettivo
funzionamento, nonché sull’attività svolta dal Consiglio medesimo per assicurarsi che i principali
rischi aziendali siano identificati e gestiti in modo adeguato; effettua l’analisi delle relazioni
periodiche sui sistemi di controllo. Il Comitato di Controllo Interno svolge, nei confronti del Consiglio
di Amministrazione, funzioni istruttorie, consultive e propositive in merito alla definizione e alla
valutazione delle linee di indirizzo del Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi,
all’approvazione dei documenti contabili periodici e ai rapporti con il revisore esterno.
Principali funzioni di control governance: di seguito si riportano i lineamenti principali delle strutture di
Audit, Risk Management e Compliance.
Audit: la funzione ha il compito di valutare la completezza, la funzionalità e l’adeguatezza del
Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in relazione alla natura dell’attività esercitata ed
al livello dei rischi assunti, nonché le necessità di adeguamento, anche attraverso attività di supporto
e consulenza alle altre funzioni aziendali. La funzione di Audit è autonoma, anche gerarchicamente,
rispetto a quelle operative e dipende dal Presidente della Capogruppo Bancaria. Agli incaricati
dell’attività è garantito - per lo svolgimento delle verifiche di competenza - l’accesso a tutta la
documentazione cartacea ed informatica e a tutto il personale delle aree aziendali oggetto di verifica,
nonché alle informazioni utili per il controllo sul corretto svolgimento delle funzioni esternalizzate.
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Risk Management: la funzione concorre alla definizione del Sistema di Risk Management , gestendo
i rischi e i controlli di propria competenza, assicurando un coordinamento delle strutture aziendali
legate alla gestione dei rischi, nel rispetto della normativa imposta dagli Organi di Vigilanza. La
funzione supporta il Consiglio di Amministrazione e i vari Comitati nello stabilire il profilo di rischio,
l’allocazione del capitale e dei limiti operativi coerentemente al livello di propensione al rischio
aziendale. Monitora l’andamento del profilo di rischio nel tempo al fine di definire opportune azioni
correttive. Predispone una adeguata reportistica nei confronti dei responsabili delle strutture
operative, dell’Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione sull’evoluzione delle esposizioni e
dei rischi gravanti sul patrimonio aziendale, nonché le relative conseguenze sulla solvibilità e la
violazione della tolleranza al rischio e dei limiti approvati; predispone report ad hoc inerenti rischi
rilevanti e potenzialmente critici anche in relazione a specifiche richieste del Consiglio di
Amministrazione. La funzione Risk Management è autonoma, anche gerarchicamente, rispetto alle
altre strutture di controllo e a quelle operative.
Compliance: ha la responsabilità di valutare l’adeguatezza e l’efficacia delle procedure, dei processi,
e dell’organizzazione interna al fine di prevenire il rischio di incorrere in sanzioni, perdite patrimoniali
o danni alla reputazione o all’immagine derivanti dalla violazione di normative esterne (leggi,
regolamenti, provvedimenti delle Autorità di Vigilanza) e di autoregolamentazione (es. statuti, codici
di condotta, codici di autodisciplina). La Funzione Compliance è coinvolta nella valutazione ex ante
di conformità alla regolamentazione applicabile in relazione sia a nuovi prodotti (bancari, assicurativi
e finanziari) sia a progetti innovativi che si intendano intraprendere, e presta assistenza e
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Il Sistema di Risk Management, come definito nella Risk Management Policy del Gruppo Unipol, è l’insieme dei
processi utilizzati a supporto della strategia della società e consente un’adeguata comprensione della natura e della
significatività dei rischi cui la società è esposta. All’interno di tali processi sono comprese le attività di identificazione,
valutazione (comprese le attività di misurazione), controllo (comprese le attività di reporting) e mitigazione dei rischi. Il
Sistema di Risk Management permette alla società di avere un unico punto di vista ed un approccio olistico alla
gestione del rischio, che è parte integrante della gestione del business.
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consulenza nei confronti degli organi di vertice nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non
conformità. Collabora inoltre nell’attività di formazione del personale sulle disposizioni applicabili alle
attività svolte, al fine di diffondere una cultura aziendale improntata ai principi di onestà, correttezza
e rispetto dello spirito e della lettera delle norme. E’ impegnata altresì nella valutazione dello stato di
implementazione degli interventi pianificati e/o l’efficacia dei presidi organizzativi esistenti con
riferimento a normative già in vigore o in relazione alle quali sono già stati attivati gli opportuni
interventi (così dette attività ex-post).
Con il duplice obiettivo di rafforzare il processo di risk management all’interno del Gruppo Bancario Unipol
Banca e di coinvolgere a livello di Gruppo Unipol (assicurativo e bancario, di seguito, anche “il Gruppo”) tutti
i referenti in materia di rischio, sono stati istituiti specifici Comitati Rischi. I Comitati rappresentano, pertanto,
momenti istituzionalizzati di interazione tra i principali organi del processo di gestione dei rischi.
A livello di Gruppo Bancario sono stati costituiti i seguenti Comitati:
Comitato Crediti
Comitato Finanza
Comitati Controllo Crediti di Area
Comitato Monitoraggio Crediti
Comitato per le Operazioni con Soggetti Collegati
A livello di Gruppo (assicurativo e bancario) sono stati inoltre istituiti: il Comitato Rischi di Credito del Gruppo
Unipol ed un Coordinamento per la gestione operativa della liquidità e dell’ALM di Gruppo a cui partecipa per
la Banca, il responsabile della Funzione Finanza, della Tesoreria e del Risk Management. L’Alta Direzione
viene costantemente informata della situazione della liquidità del Gruppo Bancario.
Inoltre sono state redatte specifiche policy che definiscono le linee guida per la gestione operativa della
Banca e del Gruppo Bancario:
Risk Management Policy, il cui scopo è quello di introdurre specifiche linee guida sulla gestione dei
rischi derivanti dalle attività di business svolte dal Gruppo Bancario. Tale Policy traccia strategie,
obiettivi, ruoli, responsabilità, modalità e metodologie di analisi, con riferimento all’identificazione,
valutazione, controllo e mitigazione dei rischi, per le Funzioni Aziendali coinvolte;
Credit Policy, che definisce i principi generali e le linee guida relative all’attività di assunzione,
monitoraggio e mitigazione del rischio di credito, la struttura dei limiti di concentrazione per
controparte o gruppo di controparti per singola Business Unit e per settori di attività economica;
Processo per la gestione del rischio di liquidità (Liquidity Policy), che definisce i principi generali per
la gestione della liquidità e ALM relativamente alle Società del Gruppo Bancario, la struttura dei limiti
su liquidity gaps e liquidity ratios e gli stress test da svolgere regolarmente per verificare
l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili. Ad essa sono associati anche il Contingency
Funding Plan ed il Liquidity Crisis Action Plan, che definisce i processi operativi da intraprendere in
caso di crisi di liquidità;
Investment Policy, che definisce gli indirizzi generali dell’attività d’investimento del patrimonio di
Unipol Banca. In particolare la policy stabilisce le linee guida al processo di investimento, i criteri alla
base della politica di investimento, le tipologie di attività in cui si ritiene corretto investire, la
composizione del portafoglio investimenti di medio-lungo periodo e e la struttura dei limiti agli
investimenti in termini di asset allocation e di rischio finanziario;
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Politica interna in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti d’interesse nei confronti di
soggetti collegati, che definisce le misure di gestione dei conflitti d’interessi, individuando i settori di
attività e le tipologie di rapporti di natura economica in relazione ai quali possono determinarsi
conflitti d’interesse; stabilisce la misura massima delle attività di rischio nei confronti della totalità dei
soggetti collegati del Gruppo Bancario e i relativi presidi e processi di monitoraggio coerenti con il
profilo strategico e le caratteristiche organizzative del Gruppo Bancario.
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Rischio di Credito
Nel corso del 2012 gli eventi salienti inerenti il rischio di credito sono i seguenti:
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Attivazione della nuova procedura di pratica elettronica di fido (PEF Origination Crediti) imperniata
su una maggiore automazione del processo, con riduzione dei rischi operativi;
Mantenimento, in linea con il precedente esercizio, dell’attenzione sulla qualità del portafoglio crediti
della Banca ed in particolare nella fase di monitoraggio;
Implementazione di una nuova gamma di modelli di Rating per le controparti di tipo ‘Small Business’
e ‘Imprese non Finanziarie’ sviluppata in collaborazione con Cedacri e Prometeia con metodologia
statistica secondo le più diffuse prassi di mercato ed integrati nella piattaforma PWS Cedacri;
Aggiornamento dei sistemi di scoring CRIF utilizzati in fase di erogazione sul segmento retail;
Aggiornamento della Credit Policy di Gruppo;
Potenziamento reporting operativo sul rischio di credito.
Nel corso del primo semestre del 2012 è stata aggiornata la Credit Policy di Gruppo: questo documento,
definisce i principi generali e le linee guida relative all’attività di assunzione, monitoraggio e mitigazione del
rischio di credito, la struttura dei limiti di concentrazione per controparte/ gruppo di controparti per singola
Business Unit e per settori di attività economica.
Nell’ambito della Credit Policy sono definite/i:
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Le tipologie di clientela e di operazioni ritenute di gradimento per la concessione di credito;
I principi generali cui deve conformarsi la politica di assunzione del rischio di credito che sono
sintetizzabili in:
- Riduzione del peso relativo delle grosse concentrazioni verso singole controparti, gruppi o settori;
- Sviluppo dell’attività bancaria verso i segmenti della piccola-media impresa e del retail, che
privilegi concessioni di facilitazioni creditizie tradizionali;
I principali ruoli e compiti in capo alle strutture organizzative, volti alla verifica del rispetto delle
disposizioni della Credit Policy;
Un processo decisionale organico, comune alle Società del Gruppo, strutturato per consentire a
UGF, nella sua qualità di capogruppo, il monitoraggio delle scelte di assunzione di rischio di importo
rilevante o coinvolgenti più società del gruppo medesimo;
Le funzioni del Comitato Rischi di Credito di Gruppo, con particolare attenzione alla responsabilità
nel monitoraggio delle esposizioni rilevanti, al supporto informativo e di proposta all’Alta Direzione di
possibili azioni di mitigazione del rischio.
Nel corso dell’esercizio 2012 le operazioni di impiego si sono focalizzate su forme tecniche tradizionali con
indirizzo accentuato, come precedentemente indicato, sulle controparti PMI, Small Business e Cooperative.
Per i privati le nuove operazioni hanno riguardato essenzialmente, come nei trascorsi esercizi, il comparto
dei mutui ipotecari ed il rilascio di carte di credito a rischio Banca.
Per quanto riguarda le imprese Corporate la concessione ha riguardato soprattutto linee a supporto dei cicli
produttivi (smobilizzo crediti tramite anticipo fatture e ricevute bancarie elettroniche). Ulteriormente contratta,
l’attività di concessione ed erogazione di nuovi finanziamenti ipotecari a favore di imprese soprattutto per
quanto concerne il costruendo.
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Anche nel 2012 hanno assunto particolare importanza le operazioni di ristrutturazione e di rimodulazione del
debito in generale, in gran parte derivanti dalla crisi economica che ha investito gran parte dei settori, ed in
primis quello immobiliare.
Nel corso del 2012 è stato avviato il progetto relativo all’attivazione della nuova procedura di monitoraggio
crediti ed incagli, imperniata su una maggiore automazione del processo, con riduzione dei rischi operativi.
La nuova procedura è stata portata in produzione nel febbraio 2013.
Inoltre, relativamente alla gestione attiva del credito anomalo, è stato completato il “Progetto di
miglioramento della qualità del credito” con la collaborazione della società di consulenza SCS Consulting.
Nel secondo semestre 2012 è stata creata all’interno della “Direzione Crediti” la funzione “Monitoraggio e
Reporting Qualità del Credito” al fine di affinare, sollecitare, monitorare e coordinare la fondamentale attività
di costante controllo dell’andamento della clientela, al fine di rendere più efficaci la tempestività e la tecnica a
tutela delle ragioni di credito della Banca.
Il rischio di credito viene attualmente monitorato nella sua evoluzione andamentale utilizzando gli indicatori
classici. I risultati dell’attività di monitoraggio ed analisi del portafoglio crediti di Gruppo vengono
periodicamente condivisi con l’Alta Direzione nonché nel Comitato Rischi di Credito di Gruppo ponendo
particolare attenzione alle esposizioni più rilevanti ed ai settori a maggiore concentrazione. E’ stata inoltre
sviluppata una reportistica operativa condivisa mensilmente nel Comitato Monitoraggio Crediti della Banca.
In particolare, per quanto riguarda la reportistica direzionale, si segnalano i report predisposti dalla funzione
Risk Management con cadenza mensile per i membri del Comitato Rischi di Credito di Gruppo e
trimestralmente al Consiglio di Amministrazione. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali
più significativi quali:
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Il trend del rischio nella Banca (confronto dell’andamento performing / non performing secondo
diverse chiavi di analisi);
Il livello di concentrazione settoriale, verso esposizioni rilevanti (controparti o gruppi con
esposizioni superiori ai 25 milioni di euro verso il gruppo Unipol) e verso controparti con
fatturato consolidato superiore a 50 milioni di Euro;
I risultati degli esercizi di stress test relativi ai rischi di credito e concentrazione.
Si segnala inoltre la Reportistica fornita dalla Funzione Risk Management di supporto al Comitato
Monitoraggio Crediti. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali utili a:
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Analizzare l’andamento del Portafoglio Crediti, anche in relazione alla situazione dei settori di
attività economica ed alla concentrazione settoriale;
Analizzare l’andamento del credito deteriorato e sotto controllo, in percentuale degli impieghi
sui relativi settori di attività economica per Area Commerciale, anche valutando indicatori di
stock e di flusso;
Analizzare l’andamento delle nuove erogazioni.
Per misurare il rischio di credito nel 2012 sono stati introdotti i nuovi modelli di rating creditizio per le imprese
sviluppati dall’outsourcer informatico CEDACRI con il supporto della società di consulenza Prometeia,
mentre per i privati e alcuni altri segmenti residuali si è continuato ad utilizzare i precedenti modelli di rating
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forniti dal medesimo outsourcer. Inoltre sono stati aggiornati i sistemi di scoring CRIF utilizzati in fase di
erogazione sul segmento retail.
Per quanto concerne le tecniche di mitigazione del rischio la Banca si è avvalsa del supporto delle
tradizionali forme di garanzia riconosciute dall’ordinamento (soprattutto garanzie ipotecarie e garanzie
fidejussorie omnibus e specifiche), cercando altresì di attivare, ove possibile, il ricorso a garanzie CONFIDI.
Risulta monitorata l’oscillazione dei valori degli strumenti finanziari assunti a garanzia delle linee di credito
concesse (principalmente titoli di Stato, obbligazioni emesse dalla Banca, polizze).
Rischio di Controparte
Con riferimento al rischio controparte generato dall’operatività in strumenti finanziari derivati OTC, la Banca
opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati
sottoscritti dei contratti Credit Support Annex.
Il processo di affidamento delle controparti bancarie prevede che la proposta sia valutata attraverso un
modello che considera il rischio paese, il rating della controparte, lo spread su derivati di credito, se
disponibile, e il livello di patrimonializzazione della controparte. Le proposte di affidamento e valutazione
della controparte vengono presentate al Comitato Rischi di Credito del Gruppo Unipol, che esprime un
parere obbligatorio ma non vincolante; successivamente la proposta viene presentata al Comitato Crediti di
Unipol Banca che delibera.
La Banca monitora il rischio di controparte mediante l’utilizzo del modulo di Risk Management del sistema
Kondor+. La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo è
differenziata sulla base della tipologia di strumento derivato:
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Relativamente alle opzioni, l’approssimazione dell’EAD avviene mediante la somma del valore di
mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e
differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile
finanziaria sottostante;
Relativamente ai contratti interest rate swap, l’approssimazione dell’EAD è il massimo tra 0 ed il
valore ottenuto sommando il valore di mercato ad un add-on calcolato in percentuale sul nozionale
dell’operazione.
Per entrambe le tipologie di derivati, qualora il regolamento delle esposizioni verso le controparti preveda
forme di collateral, l’importo di cui sopra viene decurtato del valore del collateral stesso.
La stessa metodologia è utilizzata per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il
calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro.
Non si evidenziano posizioni significative in termini di rischio di controparte nelle altre società del Gruppo
Bancario Unipol Banca.
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Rischio di Liquidità
Per rischio di liquidità si intende il rischio che le singole Società del Gruppo Unipol Banca ed il Gruppo
Bancario nel suo insieme possano incontrare difficoltà nel fare fronte ai propri impegni di cassa previsti o
imprevisti a condizioni economiche e in tempi ragionevoli dovendo di conseguenza ricorrere alla vendita di
parte dei propri assets meno liquidi a condizioni non eque condizionando di conseguenza la propria
solvibilità.
Nell’ambito della struttura dei limiti approvata dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato Finanza di Unipol
Banca è responsabile della gestione dell’ALM di Unipol Banca e della gestione del rischio di liquidità. La
responsabilità della gestione operativa della liquidità è in capo alla funzione Finanza di Unipol Banca.
Settimanalmente si svolge una riunione operativa di gestione ALM e Liquidità del Gruppo Bancario Unipol
Banca alla quale partecipano: il Responsabile della Funzione Finanza di Unipol Banca, il Responsabile della
Funzione Tesoreria di Unipol Banca, il Responsabile della Funzione Risk Management di Unipol Banca, il
Responsabile della Funzione Programmazione e Controllo Economico di Unipol Banca, il Direttore Risk
Management del Gruppo Unipol e il Responsabile dell’ALM del Gruppo Unipol. Inoltre, al fine di fornire
informazioni sui flussi di cassa previsionali inerenti all’operatività delle Società assicurative del Gruppo
Unipol e di UGF SpA partecipano come invitati permanenti, il Responsabile Gestioni Finanziarie di Unipol
Assicurazioni e il Responsabile Gestione Liquidità di Unipol Assicurazioni. A partire dal 2011, sono invitati
permanenti anche il Vice Direttore Generale Area Affari e il Direttore Commerciale, al fine di concordare le
azioni operative tattiche e strategiche da riportare al Comitato Finanza.
Durante tale riunione, oltre a monitorare la situazione complessiva di liquidità del Gruppo Bancario Unipol
Banca e delle singole società del Gruppo Bancario, si definiscono azioni per colmare gli eventuali fabbisogni
di liquidità emergenti.
Nella riunione settimanale viene analizzata la situazione dei gap di liquidità strutturale e tattica utilizzando
come strumento operativo la struttura per scadenza dei flussi di cassa. Per la parte tattica a breve termine i
flussi di cassa vengono arricchiti con i flussi previsionali legati al rinnovo delle fonti di finanziamento in
scadenza da clientela istituzionale, alle nuove transazioni attese rilevanti non presenti nei sistemi informativi
utilizzati per la generazione dei flussi di cassa e gestione della liquidità, alle spese amministrative e tasse.
Il gap di liquidità determinato in base ai flussi contrattuali e ai flussi previsionali viene poi confrontato con le
riserve di assets liquidi o prontamente liquidabili, con i margini disponibili di finanziamento presso la BCE e
presso i prestatori di linee di credito standby (contingency). L’analisi viene condotta sia in condizioni
ordinarie (business as usual), che in condizioni di stress idiosincratico, di mercato e combinato (worst case
scenario).
Inoltre nel corso della riunione viene analizzata l'evoluzione dei volumi a consuntivo relativi a raccolta e
impieghi da clientela retail, controparti istituzionali, banche e clienti del Gruppo Unipol Banca e confronto con
il relativo budget.
Infine viene condotto un continuo monitoraggio dei principali indicatori di mercato (early indicators) al fine di
identificare in anticipo eventuali segnali di crisi.
La sintesi delle informazioni condivise in sede di riunione settimanale per il monitoraggio della liquidità ed
eventuali azioni decise vengono verbalizzate e riportate al Comitato Finanza di Unipol Banca.
Nel corso della riunione mensile del Comitato Finanza di Unipol Banca il Responsabile della Funzione
Tesoreria di Unipol Banca ed il Responsabile Risk Management di Unipol Banca riportano una descrizione
della situazione di liquidità tattica di breve periodo e strategica di lungo periodo, proponendo eventuali azioni
per una gestione efficiente della situazione di liquidità.
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Le linee guida e principi generali approvati dal Consiglio di Amministrazione di Unipol Banca per la
misurazione e gestione del rischio di liquidità vengono definite all’interno del documento “Processo per la
gestione del rischio di liquidità” (Liquidity Policy).
Nello specifico la Liquidity Policy regola:
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Le modalità di misurazione del rischio di liquidità;
Gli strumenti ammessi come capacità di contingency;
La struttura dei limiti;
Gli stress test per verificare l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili;
Gli indicatori di allerta per segnalare situazioni di crisi idiosincratica o di mercato;
Il Contingency Funding Plan, che definisce i criteri per identificare la disponibilità di assets liquidi per
fare fronte alle ipotesi di crisi in vari scenari su diversi orizzonti temporali;
Il piano di azione in caso di crisi, che definisce i processi operativi da intraprendere in caso di crisi di
liquidità.
Per quanto riguarda il nuovo frame work normativo c.d. Basilea 3, nel 2012, il RM ha collaborato con le
altre strutture aziendali alla conduzione di esercizi per stimare i possibili effetti dei nuovi standard prudenziali
sui coefficienti di liquidità a breve (Liquidity Coverge Ratio - LCR)
Rischio di Mercato
Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla volatilità dei prezzi di mercato degli strumenti
finanziari che può avere un impatto sul valore del portafoglio di negoziazione di Unipol Banca.
In relazione ai rischi di mercato, Unipol Banca risulta essere esposta in modo residuale sulle posizioni
derivanti sia dall’operatività di negoziazione che di gestione dei flussi commerciali della rete.
Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva
dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi
di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d’interesse. Per posizioni si intendono quelle
in conto proprio e le posizioni derivanti da servizi alla clientela o di supporto agli scambi (market making) che
hanno come contropartita diretta il portafoglio di proprietà di Unipol Banca.
A dicembre 2012 è stata aggiornata l’Investment Policy del Gruppo Unipol, recepita dalla Banca nel gennaio
2013, che stabilisce le linee guida al processo di investimento, i criteri per la politica di investimento, le
tipologie di attività in cui si ritiene corretto investire e la struttura dei limiti. In particolare nella policy vengono
indicati i seguenti limiti:
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Limiti di portafoglio;
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Limiti di rischio di posizione e limiti di concentrazione;
•
Limiti di VaR;
•
Limiti di sensitivity;
•
Limiti di rischio cambio;
•
Limiti di perdita a conto economico;
•
Limiti ALM;
•
Limiti di rischio controparte;
•
Limiti di rischio regolamento.
12
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
La misurazione del rischio di mercato ed il monitoraggio dei limiti definiti dall’Investment Policy avviene con
frequenza settimanale attraverso la predisposizione del Market Risk Report che viene presentato e discusso
mensilmente al Comitato Finanza di Unipol Banca.
La principale misura del rischio di mercato è il Value at Risk, calcolato con metodologia Historical Simulation
con intervallo di confidenza al 99,5%. Viene previsto un diverso periodo di detenzione in funzione del
portafoglio di riferimento; in particolare per il portafoglio di negoziazione il periodo di detenzione viene fissato
a 10 giorni, mentre per il portafoglio Available for Sales tale periodo viene fissato pari a 252 giorni.
Si riporta di seguito il Var del portafoglio di negoziazione di Unipol Banca (portafogli IAS “Held for trading” e
“Available for sale”) al 31 dicembre 2012 suddiviso per fattore di rischio.
UNIPOL BANCA
Market
VAR
VAR
value
Total
Equity
689.677.980 80.099.000
VAR
VAR
VAR
Interest rate
Spread
Real Estate
0 8.430.840 82.854.140 4.467.000
Portafoglio AFS
689.677.980
80.089.000
0
8.418.000
82.841.000
4.467.000
Portafoglio HFT
48.340
10.000
0
12.810
13.140
0
Nel calcolo del rischio spread relativo al Value at Risk vengono inclusi i titoli di debito emessi o garantiti da
governi, amministrazioni centrali, banche centrali o banche multilaterali di sviluppo presenti nel portafoglio di
negoziazione della Banca.
Nel calcolo del Value at Risk vengono inclusi gli strumenti di copertura del rischio e i meccanismi di
trasferimento del rischio.
Oltre al Value at Risk vengono misurate e monitorate le principali sensitivity. Le sensitivity esprimono la
variazione del valore di mercato degli strumenti finanziari al variare dei fattori di rischio di mercato.
Costituiscono un supporto operativo alla gestione del rischio di mercato in quanto consentono di tradurre i
limiti di Value at Risk in limiti monitorabili dagli operatori finanziari.
Le principali misure di sensitivity utilizzate sono le seguenti:
•
•
•
•
•
Basis point value;
Duration;
Sensitivity ai credit spread;
Delta del portafoglio azionario;
Vega.
Rischio di Tasso Banking Book
Il modello organizzativo prevede che la gestione operativa del rischio tasso banking book sia delegata alla
Tesoreria di Unipol Banca, mentre la posizione strutturale di rischio tasso banking book viene presentata con
frequenza mensile al Comitato Finanza di Unipol Banca, che delibera in merito ad azioni ed operazioni di
mitigazione inerenti alla gestione di tale rischio.
Al Comitato Finanza partecipano oltre al Direttore Generale e al Vice Direttore Generale di Unipol Banca, il
Direttore Risk Management del Gruppo Unipol e il Responsabile Risk Management della Banca, il
responsabile ALM del Gruppo Unipol, il Responsabile della funzione Finanza di Unipol Banca, il
Responsabile della Tesoreria di Unipol Banca, e il responsabile della Funzione Pianificazione e Controllo di
Gestione di Unipol Banca.
13
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla
gestione di tale rischio, la funzione Risk Management di Unipol Banca produce con frequenza mensile un
report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale
analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia.
In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del
patrimonio netto a fronte di un dato shock parallelo della curva dei tassi di interesse; inoltre viene calcolata la
variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata
l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Inoltre vengono calcolati
indici di duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di
bilancio per differenti scadenze temporali.
Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una
stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati storici di Unipol
Banca.
Con riferimento alla struttura dei limiti, l’Investment Policy di Unipol Banca ha introdotto i limiti di rischio tasso
banking book riferiti a:
•
Mismatch di duration;
•
Sensitivity del valore economico del patrimonio netto a fronte di uno shock parallelo di 200 basis
points.
Rischio Operativo
La Circolare n. 263 di Banca d’Italia definisce il rischio operativo come “il rischio di perdite derivanti
dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi
esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo
è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione”.
Per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la suddetta circolare prevede
tre diversi approcci di calcolo, caratterizzati da una complessità metodologico-organizzativa crescente a
fronte di un’attesa diminuzione del Requisito Patrimoniale Regolamentare:
•
•
•
Metodo Base (Basic Indicator Approach - BIA);
Metodo Standardizzato (Traditional Standardised Approach - TSA);
Metodi Avanzati (Advanced Measurement Approaches - AMA).
Il metodo di calcolo attualmente utilizzato dal Gruppo Bancario Unipol Banca è il metodo BIA.
Nel corso del 2012, in collaborazione con la struttura di Risk Management della Capogruppo UGF, sono
proseguite le attività relative alla definizione del Modello di Gruppo del “Sistema di Gestione dei Rischi
Operativi”, coerentemente con la normativa di Banca d’Italia. A tale scopo si utilizza il tool “Governance,
Risk & Compliance” (GRC) di MEGA, che consente la gestione integrata della misurazione e del controllo
dei rischi operativi, della tassonomia e mappatura dei processi.
In particolare:
14
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
•
•
È stata implementata la nuova release dell’applicativo, i cui punti cardini rimangono la raccolta degli
eventi di perdita operativa e il risk self assessment (RSA);
È stata definita la struttura del database che consentirà di mettere a fattor comune le informazioni in
possesso delle varie strutture di controllo, conseguendo così importanti sinergie.
Inoltre nel corso del 2012 è continuata l’attività di raccolta dei dati storici di perdita operativa ed stato
condotto il Risk Self Assessment del 2012; l’analisi ha coinvolto i dipendenti occupati nei principali processi
aziendali.
15
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 2 – Ambito di applicazione
Informativa qualitativa
L’area di consolidamento è costituita dagli enti creditizi e finanziari appartenenti al Gruppo Bancario Unipol
Banca, unitamente alle società veicolo per le cartolarizzazioni che, pur non essendo controllate dalla Banca,
vengono consolidate in base a quanto definito dal SIC 12 (prevalenza della sostanza sulla forma).
A fianco della capogruppo bancaria operano:
Unipol Merchant S.p.A., banca d’affari il cui target di riferimento è rappresentato dal mondo delle
imprese; nel corso del mese di aprile 2013 è stato approvato il progetto di fusione per incorporazione
di Unipol Merchant S.p.A, in Unipol Banca, l’operazione verrà perfezionata entro l’esercizio 2013 gli
effetti contabili e fiscali decoreranno dal 1° gennaio 2013;
Unipol Fondi Ltd., società di diritto irlandese che ha istituito e gestisce fondi comuni di investimento;
Unipol Leasing S.p.A., società che fornisce servizi di locazione finanziaria su tutto il territorio
nazionale; nel corso del mese di febbraio 2013 è stato approvato il progetto di fusione per
incorporazione di Unipol Leasing S.p.A. in Unipol Banca, la fusione ha avuto efficacia il 21 aprile
2013, mentre gli effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2013;
Unicard S.p.A., società che opera nel settore delle carte di credito; sono in corso trattative per un
progetto di integrazione della Società con altro operatore dello stesso settore di attività, da realizzare
attraverso un’operazione di conferimento dell’intero capitale di Unicard;
Nettuno Fiduciaria S.r.l., che si occupa di gestione e amministrazione dei patrimoni dei propri clienti;
Non esistono impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di
risorse patrimoniali o di fondi all’interno del Gruppo Bancario Unipol Banca.
In ottemperanza a quanto previsto dal regolatore, le banche e gli intermediari vigilati del Gruppo Bancario
Unipol Banca, non presentando deficienze patrimoniali a livello consolidato, riducono il loro requisito
patrimoniale individuale del 25%.
Non sono presenti nel Gruppo Bancario Unipol Banca società escluse dal consolidamento.
16
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
AREA DI CONSOLIDAMENTO
AL 31 DICEMBRE 2012
SOCIETA' CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
S ocietà - S ede
Attività-Capitale sociale
(importi in euro)
CAPOGRUPPO
Unipol Banca S pa
Bologna
Istituto di credito
€ 1.004.500.000
CONTROLLATE
Unipol Merchant - Banca per le Imprese S pa
Bologna
Unipol Fondi Ltd
Dublino
Unipol Leasing S pa
Bologna
Nettuno Fiduciaria S rl
Bologna
Unicard S pa
M ilano
Istituto di credito
€ 50.000.000
Gestione Fondi Comuni
€ 125.001
Leasing
€ 6.000.000
Attività fiduciaria
€ 250.000
Carte di Credito
€ 3.381.658
SOCIETA' A DESTINAZIONE SPECIFICA
Grecale ABS S rl
Bologna
Castoro RMBS S rl
M ilano
Atlante Finance S rl
M ilano
Grecale RMBS 2011 S rl
Bologna
S ME Grecale S rl
Bologna
Cartolarizzazione Crediti
€ 20.000
Cartolarizzazione Crediti
€ 10.000
Cartolarizzazione Crediti
€ 10.000
Cartolarizzazione Crediti
€ 10.000
Cartolarizzazione Crediti
€ 10.000
% partecipazione
diretta
indiretta
Quota
gruppo
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
53,63
53,63
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
S OCIETA' VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
S ocietà - S ede
COLLEGATE
CampusCertosa S rl
M ilano
S CS Azioninnova S pa
Bologna
Promorest S rl
Villanova di Castenaso (BO)
Attività-Capitale sociale
(importi in euro)
Gestione Immobili
€ 5.100.000
Servizi di consulenza e formazione
€ 3.501.650
Società di partecipazioni
€ 10.400.000
% partecipazione
diretta
indiretta
26,16
Quota
gruppo
26,16
42,85
(Unipol M erchant)
48,92
(Unipol M erchant)
42,85
48,92
Con decorrenza 1° gennaio 2012 ha avuto efficacia civilistica e contabile l’operazione di scissione parziale
del ramo d’azienda relativo all’area crediti di Unipol Merchant Banca per le Imprese SpA in favore di Unipol
Banca SpA. Il totale delle attività acquisite, al 1° gennaio 2012, è pari a 581 milioni di Euro. Unipol Merchant
17
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Banca per le Imprese SpA a seguito dell’operazione ha ridotto il proprio capitale sociale a 50 milioni di Euro,
rimanendo controllata al 100% dalla Capogruppo Unipol Banca SpA.
In data 3 febbraio 2012, terminata la procedura di liquidazione volontaria, la controllata UGF Private Equity
SGR SpA è stata cancellata dal Registro Imprese di Bologna. Nel mese di settembre 2012, Unipol Banca
SpA ha acquistato da Unicard SpA, società partecipata al 53,63% dalla Banca stessa, con apposito atto di
cessione, il portafoglio di crediti (escluse le sofferenze) derivanti dalle attività di issuing e di acquiring. A
seguito di questa operazione la controllata Unicard SpA limita la propria attività a semplice servicer per la
controllante Unipol Banca SpA e per le altre cooperative di consumo socie.
Si segnala inoltre l’inserimento nel gruppo di società a destinazione specifica, di SME Grecale Srl, veicolo
destinato alla cartolarizzazione su mutui originati da Unipol Banca effettuata nel corso del 2012.
Informativa quantitativa
Denominazione
Unipol Merchant S.p.A.
Unipol Fondi Ltd
Unipol Leasing S.p.A.
Unicard S.p.A.
Nettuno Fiduciaria Srl
Grecale ABS Srl
Castoro RMBS Srl
Atlante Finance Srl
Grecale RMBS Srl
Sme Grecale
Sede
Bologna
Dublino
Bologna
Milano
Bologna
Bologna
Milano
Milano
Bologna
Settore
Tipo
Disponibilità Trattamento ai Fini di
Rapporto Quota %
Bilancio
voti % (2)
(1)
Istituto di credito
Gestione Fondo comuni
Leasing
Carte di credito
Attività fiduciaria
Cartolarizzazione Crediti
Cartolarizzazione Crediti
Cartolarizzazione Crediti
Cartolarizzazione Crediti
Cartolarizzazione Crediti
1
1
1
1
1
4
4
4
4
4
Legenda
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
3 = accordi con altri soci
4 = altre forme di controllo
5 = direzione unitaria ex art 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
6 = direzione unitaria ex art 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
7 = controllo congiunto
(2) Disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali
18
100,00%
100,00%
100,00%
53,56%
100,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
100,00%
100,00%
53,56%
100,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Trattamento nelle
Segnalazioni
Prudenziali
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Consolidamento Integrale
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza
Informativa qualitativa
Il patrimonio di vigilanza è costituto dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto degli
elementi da dedurre. La quota di patrimonio di vigilanza di terzo livello è pari a zero.
Le attuali regole di determinazione del patrimonio tengono conto dell’applicazione dei cosiddetti “filtri
prudenziali”, che consistono in correzioni apportate alle voci del patrimonio netto di bilancio, allo scopo di
salvaguardare la qualità dello stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei principi
contabili internazionali.
Le diverse componenti del patrimonio di vigilanza sono così sinteticamente determinate:
Patrimonio di base: è costituito dagli elementi patrimoniali di qualità primaria. Comprende il capitale
versato, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, al netto delle attività immateriali e
dell’avviamento, delle riserve negative da valutazione su titoli disponibili per la vendita (filtri
prudenziali negativi), nonché delle eventuali perdite d’esercizio.
Patrimonio supplementare: è costituito da ulteriori elementi computabili secondo criteri e limiti dettati
dalla normativa prudenziale emanata dalla Banca d’Italia. Include le riserve da valutazione, le
passività subordinate e gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, al netto degli eventuali elementi
negativi.
Elementi da dedurre: gli elementi di seguito riportati sono dedotti per il 50% dal patrimonio di base e
per il 50% dal patrimonio supplementare (al lordo delle deduzioni in esame): a) interessenze
azionarie in banche e società finanziarie superiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato
(danno luogo a deduzione per l’ammontare complessivo delle partecipazioni); b) interessenze
azionarie in banche e società finanziarie pari o inferiori al 10% del capitale sociale dell’ente
partecipato e strumenti subordinati emessi da tali enti (darebbero luogo a deduzione per la parte del
loro ammontare complessivo che dovesse eccedere il 10% del valore del patrimonio di base e
supplementare al lordo delle deduzioni).
Patrimonio di terzo livello: gli strumenti computabili ai fini del patrimonio di vigilanza di terzo livello,
pari a zero al 31 dicembre 2012, sono teoricamente riconducibili alle passività subordinate di
secondo livello non computabili nel patrimonio supplementare, in quanto eccedenti il limite del 50%
del “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”. La computabilità delle anzidette passività
nel patrimonio di terzo livello è determinata nella misura del 71,4% dei requisiti patrimoniali sui rischi
di mercato, esclusi i requisiti patrimoniali a fronte del rischio di controparte e del rischio di
regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza”. Dal momento che al 31
dicembre 2012 tutte le passività subordinate di secondo livello potenzialmente computabili vengono
di fatto computate nel patrimonio supplementare, non c’è alcuna quota di patrimonio di vigilanza di
terzo livello.
19
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
Composizione del patrimonio di vigilanza
Valori in migliaia di euro
31/12/2012
Elementi positivi del patrimonio di base
Capitale
Sovrapprezzo di emissione
Riserve
Strumenti non innovativi di capitale
Strumenti innovativi di capitale
Utile del periodo
Filtri prudenziali: incrementi del patrimonio di base
Totale elementi positivi del patrimonio di base
Elementi negativi del patrimonio di base
Azioni o quote proprie
Avviamento
Altre immobilizzazioni immateriali
Perdite del periodo
Altri elementi negativi
Filtri prudenziali: deduzioni del patrimonio di base
Totale elementi negativi del patrimonio di base
Patrimonio di base a lordo degli elementi da dedurre
Deduzioni del patrimonio di base
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato
Partecipazioni in società di assicurazione
Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive
Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni
Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP
Totale elementi da dedurre
TOTALE PATRIMONIO DI BASE
Elementi positivi del patrimonio supplementare
Riserve da valutazione
Titoli disponib ili per la vendita:
Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R.
Titoli di Debito
Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di Base
Strumenti ibridi di patrimonializzazione
Passività subordinate di 2° livello
Totale elementi positivi del patrimonio supplementare
Elementi negativi del patrimonio supplementare
Altri elementi negativi
Filtri Prudenziali: Deduzioni dal Patrimonio Supplementare:
1.006.128
6.588
1.012.716
125.857
445
85.492
17.414
229.208
783.508
102
102
783.406
8.136
300.000
264.826
572.962
15
Quota non computabile delle riserve positive su titoli disponibili per la vendita:
Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R.
Titoli di Debito
Totale elementi negativi del patrimonio supplementare
Patrimonio supplementare a lordo degli elementi da dedurre
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato
Partecipazioni in società di assicurazione
Totale elementi da dedurre
TOTALE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE
ELEMENTI DA DEDURRE DAL PATRIMONIO DI BASE E SUPPLEMENTARE
TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA
TOTALE PATRIMONIO DI TERZO LIVELLO
TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA E DI TERZO LIVELLO
ALTRE INFORMAZIONI
Riserve da Valutazione: Copertura dei Flussi Finanziari: Titoli di debito disponibili per la vendita
Riserva Positiva
Riserva Negativa
20
4.068
4.083
568.879
103
103
568.776
1.352.182
1.352.182
1.965
0
1.965
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale
Informativa qualitativa
Il Gruppo Unipol Banca è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale, secondo le regole in materia di
vigilanza prudenziale dettate dalla Banca d’Italia.
Annualmente il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo approva il Risk Appetite, definito come
l’ammontare di capitale a rischio che il Consiglio di Amministrazione fissa come massima perdita accettabile
senza che ciò comporti pregiudizi alla continuità aziendale del Gruppo. L’ammontare del Risk Appetite è
determinato nell’ambito dell’analisi di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica contenuta nel
resoconto ICAAP. Il processo di definizione del Risk Appetite è strettamente connesso con il processo di
pianificazione strategica e di Budget ed è determinato coerentemente con le ipotesi e le dinamiche definite
all’interno del Budget. La coerenza dei due processi è garantita anche dall’utilizzo di metodologie e criteri di
misurazione omogenei tra il dato a consuntivo e quello prospettico.
Il livello di Risk Appetite è determinato come l’ammontare di capitale interno complessivo determinato in
ambito del processo ICAAP: tale processo prevede le seguenti fasi:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Individuazione dei rischi: individuazione dei rischi cui il Gruppo Bancario è o potrebbe essere esposto
con indicazione della relativa rilevanza;
Misurazione attuale e prospettica dei rischi e del capitale interno: misurazione dei rischi rilevanti di I e II
Pilastro ed esecuzione di prove di stress test con successiva determinazione, per ogni rischio rilevante,
del capitale interno;
Determinazione attuale e prospettica del capitale interno complessivo: aggregazione delle componenti di
capitale di ogni singolo rischio per la determinazione del capitale interno complessivo sia in ottica attuale
che in ottica prospettica;
Riconciliazione del capitale complessivo con il patrimonio di vigilanza: individuazione delle poste
contabili che costituiscono il capitale complessivo e riconciliazione con le componenti del patrimonio di
vigilanza;
Valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica: valutazione dei ratios patrimoniali in
linea con le prescrizioni normative;
Auto-valutazione dei processi di assunzione e gestione dei rischi: evidenza degli aspetti di governance,
organizzativi e operativi alla base del processo di assunzione / gestione dei rischi;
Redazione del resoconto: raccolta delle informazioni provenienti dalle funzioni coinvolte nel processo e
redazione del documento finale di sintesi;
Valutazione di conformità del processo: verifica, nel continuo, della conformità dell’intero processo alla
normativa esterna;
Revisione del processo: verifica dell’impostazione, della corretta applicazione del processo e della sua
coerenza con le prescrizioni normative;
Approvazione del resoconto: presentazione del resoconto al Consiglio di Amministrazione con
successiva approvazione;
Reporting/monitoraggio: monitoraggio periodico degli interventi previsti per la risoluzione delle criticità
emerse dall’auto-valutazione; monitoraggio periodico del livello di assorbimento patrimoniale e
predisposizione della reportistica relativa al controllo dei limiti operativi fissati in conseguenza alla
definizione del Risk Appetite e agli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Amministrazione.
21
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
I rischi significativi, ovvero quei rischi le cui conseguenze possono minare la solvibilità del Gruppo Bancario
o costituire un serio ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali, sono stati classificati secondo una
metodologia che tiene in considerazione sia la struttura del Gruppo Unipol Banca che le specificità dei
business gestiti dalla Banca. Tali rischi sono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
rischio di credito;
rischio di controparte;
rischio di mercato;
rischio operativo;
rischio di tasso sul banking book;
rischio di liquidità;
rischio di concentrazione;
rischio residuo;
rischio strategico;
rischio reputazionale;
rischio derivante da cartolarizzazioni.
L’individuazione dei rischi nasce da un lavoro accurato, svolto nel continuo da parte della funzione Risk
Management della Banca, di concerto con il Risk Management della Capogruppo UGF S.p.A., attraverso i) il
monitoraggio continuativo dell’operatività aziendale, del suo assetto organizzativo, delle linee strategiche e
del business model adottato; ii) una lettura attenta della normativa interna ed esterna, adeguatamente
arricchita da una raccolta continuativa di informazioni che la funzione effettua internamente ed esternamente
anche mediante la partecipazione ad associazioni di categoria e di settore, a convegni specialistici e a studi
e ricerche.
Mappa dei rischi per entità giuridica al 31 dicembre 2012
Unipol Banca
Altri veicoli giuridici
Rischio di credito
P
P
Rischio di controparte
P
NR
Rischio di mercato
P
P
Rischi operativo
P
P
Rischio di tasso interesse
P
NR
Rischio di liquidità
P
NR
Rischio di concentrazione
P
NR
Rischio residuo
P
NR
NP
NP
Rischio strategico
P
P
Rischio reputazionale
P
P
Rischio cartolarizzazione
Legenda:
P = presente e rilevante
NR = presente ma non rilevante
NP = non presente (data l’operatività dell’entità giuridica)
22
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Ai fini della determinazione del Capitale Interno Complessivo, il Gruppo Bancario ha ritenuto opportuno
attenersi alle indicazioni fornite dalla Circolare n. 263/06 di Banca d’Italia, adottando le soluzioni
2
metodologiche di più facile determinazione consentite agli intermediari per la propria classe di riferimento ai
fini ICAAP e operando scelte allineate con le prassi regolamentari, in modo da favorire al massimo il dialogo
e la trasparenza con l’Organo di Vigilanza.
Le analisi di adeguatezza patrimoniale sono effettuate, con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2012
e prospettica al 31 dicembre 2013, su tre livelli:
Pillar I;
Pillar I + Pillar II;
Pillar I + Pillar II + Stress Test.
Il Capitale Interno Complessivo è determinato mediante un approccio building block, che consiste nel
sommare ai requisiti regolamentari relativi ai rischi di Primo Pilastro il capitale interno a fronte dei rischi di
Secondo Pilastro e l’esito degli Stress Test (condotti su entrambe le categorie di rischi).
Il Capitale Interno Complessivo è calcolato sia su base consuntiva che prospettica, tenendo conto della
prevedibile evoluzione dei rischi e dell’operatività. Viene altresì stimata l’evoluzione delle voci contabili
costituenti la dotazione patrimoniale e considerate le possibili esigenze di natura strategico/competitiva.
In seguito alle analisi svolte sulla situazione consuntiva di fine 2012 e prospettica a fine 2013, anche in
considerazione degli esercizi di stress test condotti, si conclude che la dotazione patrimoniale attuale e
prospettica risulta adeguata rispetto al profilo di rischio del Gruppo Unipol Banca e sono rispettati i livelli
richiesti per quanto riguarda il Core Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio. Il Patrimonio di Vigilanza è quindi
adeguato a coprire i requisiti patrimoniali a fronte dei rischi Pillar I, Pillar II e stress test.
L’adeguatezza patrimoniale è costantemente monitorata da parte della Capogruppo e in particolare:
•
•
•
la verifica dei requisiti di adeguatezza patrimoniale avviene trimestralmente attraverso il
monitoraggio dei coefficienti patrimoniali di vigilanza;
la verifica della adeguatezza patrimoniale in ottica prospettica avviene annualmente in sede di
definizione del budget e nell’ambito del Risk Appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione;
nei casi di operazioni di carattere straordinario, quali ad esempio l’acquisto di partecipazioni
strategiche o altri investimenti rilevanti, la verifica della adeguatezza patrimoniale in ottica
prospettica è svolta anche mediante simulazioni degli impatti delle prospettate operazioni sui
coefficienti patrimoniali di vigilanza.
Il rispetto dell’adeguatezza patrimoniale del Gruppo Unipol Banca è conseguito attraverso:
• processi di ottimizzazione degli assorbimenti di capitale, quali la politica degli impieghi che tiene
conto della tipologia degli strumenti finanziari e della rischiosità delle varie controparti;
• la generazione di eventuale capitale incrementale, legata agli aumenti di capitale, all’emissione di
prestiti obbligazionari subordinati e alla politica di distribuzione dei dividendi.
2
La classe di appartenenza del Gruppo coincide con la classe 2: Gruppi Bancari e banche che utilizzano metodologie standardizzate,
con attivo, rispettivamente, consolidato o individuale superiore a 3,5 miliardi di euro.
23
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
Adeguatezza patrimoniale
Valori in migliaia di euro
Importi non ponderati
Importi ponderati/ requisiti
Categorie/Valori
31/12/2012
A. ATTIVITÀ DI RIS CHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. M etodologia standardizzata
2. M etodologia basata sui rating interni
2 .1 Base
2 .2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUIS ITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischi di mercato
1. M etodologia standard
1.1 Rischio generico Titoli di debito
1.2 Rischio generico Titoli di capitale
1.3 Rischio specifico Titoli di debito
1.4 Rischio specifico Titoli di capitale
1.5 Rischio posizione dei certificati di partecipazioni a OICR
1.6 Opzioni
2. M odelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo
1. M etodo base
2. M etodo standardizzato
3. M etodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
C. ATTIVITÀ DI RIS CHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate
(Total capital ratio)
31/12/2011
12.990.895 12.075.487
12.990.895 12.075.487
31/12/2012
31/12/2011
8.714.880
8.714.880
8.789.013
8.789.013
697.190
109
109
3
51
4
51
-
703.121
155
155
77
1
77
-
51.570
51.570
50.998
50.998
748.869
754.274
9.360.867
8,37
14,45
9.428.425
8,23
14,27
Non è indicato nessun requisito specifico per le cartolarizzazioni, in quanto il gruppo non detiene posizioni
verso la cartolarizzazione: tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere si inquadrano come "attività
cedute e non cancellate", sia nelle rappresentazioni di bilancio, sia negli schemi delle segnalazioni di
vigilanza e come tali sono comprese nei valori indicati in tabella in corrispondenza del "Rischio di credito e
controparte - metodologia standardizzata".
24
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Requisito patrimoniale rischio di credito e di controparte relativo a ciascuna delle
classi regolamentari di attività (metodo standardizzato)
I crediti oggetto di cartolarizzazione sono ricompresi nelle attività di rischio dettagliate nella tavola
sottostante, e sono classificati secondo le ordinarie regole applicate per le attività non cedute.
Valori in migliaia di euro
Importi non
ponderati
Categorie/Valori
Importi
ponderati
Requisiti
31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012
A Rischio di credito e di controparte
A.1 Metodologia standardizzata - attività di rischio
A.1. 1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali
A.1. 2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali
A.1. 3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico
A.1. 4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo
A.1. 5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali
A.1. 6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
A.1. 7. Esposizioni verso o garantite da imprese
A.1. 8. Esposizioni al dettaglio
A.1. 9. Esposizioni garantite da immobili
A.1.10. Esposizioni scadute
A.1.11. Esposizioni ad alto rischio
A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese
A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR)
A.1.15. Altre esposizioni
12.990.895
1.817.198
18.031
68.908
594.858
3.097.407
1.154.762
3.620.874
2.065.196
175.251
378.410
8.714.880
3.606
68.908
209.748
3.090.094
866.071
1.337.527
2.798.090
175.251
165.585
697.190
288
5.513
16.780
247.208
69.286
107.002
223.847
14.020
13.247
Dettaglio rischio di controparte
Valori in migliaia di euro
Importi non
ponderati
Categorie/Valori
Importi
ponderati
Requisiti
31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012
A Dettaglio Rischio di controparte
A.1 Metodologia standardizzata - attività di rischio di controparte
A.1. 1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali
A.1. 2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali
A.1. 3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico
A.1. 4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo
A.1. 5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali
A.1. 6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
A.1. 7. Esposizioni verso o garantite da imprese
A.1. 8. Esposizioni al dettaglio
A.1. 9. Esposizioni garantite da immobili
A.1.10. Esposizioni scadute
A.1.11. Esposizioni ad alto rischio
A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese
A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR)
A.1.15. Altre esposizioni
25
48.449
7.229
33.614
6.632
974
-
38.956
7.229
24.364
6.632
731
-
3.116
578
1.949
531
58
-
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche
Informativa qualitativa
L’identificazione e la classificazione dei crediti “scaduti” e dei crediti “deteriorati” sono regolate dai medesimi
criteri fissati nelle normative emanate da Banca D’Italia, recepite ed integrate nelle disposizioni interne ad
uso dei gestori.
Coerentemente alle disposizioni di vigilanza, si definiscono “crediti scaduti non deteriorati” le esposizioni per
cassa e fuori bilancio che siano scadute o sconfinanti da non oltre 90 giorni, oppure scadute o sconfinanti da
oltre 90 giorni ma la quota scaduta non superi la soglia di rilevanza del 5% di esposizione, come meglio
determinato nella Circolare normativa Banca D’Italia n.272 del 30.07./2008. Per contro i “crediti deteriorati” si
articolano nelle seguenti categorie di rischio:
crediti definiti past due, scaduti o sconfinati da oltre 90 giorni (diverse da quelle classificate a
sofferenza, incaglio o ristrutturate), con una quota di scaduto superiore alla soglia di rilevanza del
5% come determinata nella Circolare normativa Banca D’Italia n.272 del 30.07./2008, oppure per
singola transazione su esposizioni garantite da immobili con scaduto superiore a 90 giorni;
crediti incagliati;
crediti ristrutturati;
crediti in sofferenza.
La rilevazione e la classificazione dei crediti in talune categorie di rischio viene effettuata automaticamente
dal sistema operativo della Banca secondo i criteri dettati dalla Banca d’Italia: tali automatismi operano
relativamente a: (i) esposizioni scadute non deteriorate; (ii) esposizioni scadute deteriorate; (iii) per i
cosiddetti “incagli oggettivi”, individuati in base al criterio di durata dello scaduto superiore a 150 giorni, nel
caso di esposizioni originate da operazioni di credito al consumo di durata originaria inferiore a 36 mesi,
oppure da oltre 180 giorni per operazioni di credito al consumo di durata superiore a 36 mesi, o ancora, con
scaduto superiore a 270 giorni e per importo pari almeno al 10% dell’accordato, esclusi i finanziamenti
fondiari a persone fisiche finalizzati all’acquisto di immobili ad uso residenziale.
La classificazione ad incaglio, operata in base agli ulteriori criteri dettati da Banca d’Italia, nonché la
classificazione fra i crediti ristrutturati ed in sofferenza, vengono invece proposte e deliberate dalle strutture
aziendali competenti, come individuate nelle normative interne, sulla base di specifiche valutazioni sulla
situazione del cliente. Al momento della delibera della classificazione viene svolta altresì una stima sulla
misura delle perdite attese in base agli elementi di valutazione disponibili (situazione patrimoniale, finanziaria
ed economica del cliente e dei coobbligati, andamento del mercato, valore cauzionale di eventuali garanzie
ecc.). Le strutture preposte alla gestione delle posizioni provvedono tempo per tempo ad aggiornare le stime
di perdita in ragione dell’evolversi della situazione. Le stime costituiscono la base di calcolo per la
determinazione delle rettifiche di valore da iscriversi a bilancio.
A differenza di quanto accade per i crediti deteriorati (past due, incagli, ristrutturati e sofferenze), le cui le
stime di perdita originano da valutazioni analitiche, le esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese
sono viceversa soggette a valutazioni collettive.
Il processo di valutazione analitica cui sono sottoposti i crediti deteriorati consiste nell’attualizzazione (al
tasso di interesse effettivo originario) dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle
26
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
eventuali garanzie che assistono il credito. La differenza negativa tra il valore attuale del credito così
determinato e il valore contabile del medesimo (costo ammortizzato) al momento della valutazione
costituisce la stima di perdita e la conseguente rettifica di valore che viene iscritta a conto economico alla
voce 130.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi solo nel caso in cui siano venute
meno le cause che hanno determinato la rilevazione della relativa stima di perdita. Le riprese di valore sono
rilevate fino a concorrenza di un importo tale da attribuire all’attività finanziaria un valore non superiore al
valore che la stessa avrebbe avuto in quel momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in
assenza di precedenti rettifiche.
Per quanto riguarda le suddette esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese per le quali non sono
state singolarmente individuate evidenze oggettive di perdita, queste vengono sottoposte ad un processo di
valutazione collettiva effettuato per categorie omogenee di rischio di credito, identificate sulla base di una
scomposizione matriciale per segmento di clientela e tipologia di prodotto. Il valore della perdita latente per
ciascuna categoria omogenea è quantificato mediante applicazione di indici percentuali di perdita desunti
dall’analisi andamentale di serie storiche per la medesima categoria.
Le stime di perdita e le conseguenti rettifiche di valore determinate secondo il metodo di valutazione
collettiva vengono imputate a conto economico alla voce 130. Nei periodi successivi le eventuali rettifiche
aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio
di crediti valutato collettivamente.
Le garanzie rilasciate dalla Banca e gli impegni assunti nei confronti dei terzi vengono valutati su base
analitica e collettiva in maniera analoga a quella utilizzata per la valutazione dei crediti.
Informativa quantitativa
Tavola 5.1 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per
qualità creditizia
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
Gruppo bancario
Portafogli/qualità
sofferenze
incagli
Altre imprese
esposizioni esposizioni
ristrutturate
scadute
altre
attività
Totale
deteriorate
altre
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziare in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 2012
769
934.047 791.165
934.047 791.934
117.572
117.572
59
678.170
719.532
433.690
197.007 8.071.884
1
818
27.513
197.008 9.931.666
-
59
678.939
719.532
20
433.710
- 10.111.675
819
27.513
20 11.972.247
Totale 2011
634.404 717.848
155.782
198.754 9.345.506
-
38 11.052.332
27
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 5.2 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
ALTRI PAESI
EUROPEI
rettifiche di
valore
esposizione
netta
esposizione
lorda
rettifiche di
valore
esposizione
netta
1.039
310
86 34.419
1.125 34.729
15
1
16
12
12
3
1
4
130
130
8
8
122
122
-
22
22
12.249
12.249
- 12.249
- 12.249
-
-
-
-
-
-
4.194 283
52 52
1.252 226
13
1
2.855
4
4.172 283
1.984
34.236
27.369
717.814
781.403
22
22
esposizione
netta
1.349
34.505
35.854
rettifiche di
valore
esposizione
lorda
252
252
rettifiche di
valore
1.984
34.488
27.369
717.814
781.655
esposizione
lorda
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
TOTALE B
RESTO DEL
MONDO
ASIA
1.026
12
2.851
3.889
esposizione
lorda
esposizione
netta
1.370.973 437.050
933.923
866.268 75.669
790.599
118.557
985
117.572
202.340
5.344
196.996
9.445.669 42.239 9.403.430
12.003.807 561.287 11.442.520
AMERICA
esposizione
netta
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
rettifiche di
valore
Esposizioni/Aree geografiche
esposizione
lorda
ITALIA
TOTALE 2012
12.785.462 561.539 12.223.923
3.911
48.103
1.125 46.978
16
12
4
130
8
122
TOTALE 2011
12.007.737 488.252 11.519.485 13.146 272 12.874
59.665
1.134 58.531
728
206
522
125
5
120
Tavola 5.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso
banche
31/12/2012
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
TOTALE B
TOTALE 2012
TOTALE 2011
esposizione
netta
rettifiche di valore
esposizione
netta
rettifiche di valore
esposizione
lorda
esposizione
lorda
RESTO DEL
MONDO
ASIA
esposizione
netta
rettifiche di valore
AMERICA
esposizione
lorda
esposizione
netta
rettifiche di valore
ALTRI PAESI EUROPEI
esposizione
netta
rettifiche di valore
Esposizioni/Aree geografiche
esposizione
lorda
ITALIA
esposizione
lorda
Valori in migliaia di euro
322.530
322.530
- 322.530 137.977
- 322.530 137.977
- 137.977
- 137.977
2.280
2.280
-
2.280
2.280
227
227
-
227
227
425
425
-
425
425
32.432
32.432
354.962
424.585
- 32.432
6.618
- 32.432
6.618
- 354.962 144.595
- 424.585 59.471
6.618
6.618
- 144.595
- 59.471
1
1
2.281
2.769
-
1
1
2.281
2.769
227
412
-
227
412
425
212
-
425
212
28
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 5.4 - Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio"
31/12/2012
1. Esposizioni per cassa:
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni "fuori bilancio":
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
TOTALE B
TOTALE 2012
TOTALE 2011
1.352.745
1.352.745
1.539
1.539
1.354.284
531.187
-
-
1.352.745
1.352.745
36.384
36.384
-
1.539
1.539
1.354.284
531.187
2.270
2.270
38.654
52.985
-
1
36.384
36.384
2.270
2.270
38.654
52.984
8.206
31.721
604
593.711
634.242
2.272
5
21.556
23.833
658.075
669.948
3.881
75
36
3.992
18
18
4.010
4.154
4.325
- 31.646
568
511 593.200
511 629.739
2.254
5
- 21.556
- 23.815
511 653.554
593 665.201
29
11.489
11.489
52.798
52.798
64.287
80.760
-
32
32
32
20
11.457
11.457
52.798
52.798
64.255
80.740
1.129.255
698.230
117.771
130.703
3.998.881
6.074.840
1.984
31.485
27.298
627.732
688.499
6.763.339
6.721.565
338.403
42.195
979
3.685
esposizione netta
rettifiche valore di
portafoglio
rettifiche valore
specifiche
esposizione lorda
altri soggetti
esposizione netta
rettifiche valore di
portafoglio
rettifiche valore
specifiche
imprese non finanziarie
esposizione lorda
esposizione netta
rettifiche valore
specifiche
rettifiche valore di
portafoglio
esposizione lorda
imprese di assicurazione
esposizione netta
rettifiche valore di
portafoglio
rettifiche valore
specifiche
esposizione lorda
società finanziarie
esposizione netta
altri enti pubblici
esposizione lorda
esposizione netta
rettifiche valore
specifiche
rettifiche valore di
portafoglio
esposizione lorda
Governi e Banche centrali
rettifiche valore
specifiche
rettifiche valore di
portafoglio
Valori in migliaia di euro
790.852
233.709
94.839
- 138.870
656.035
138.917
34.664
- 104.253
116.792
785
5
780
127.018
71.044
1.623
69.421
34.412 3.964.469 3.489.820
7.374 3.482.446
385.262 34.412 5.655.166 3.934.275 131.131 7.374 3.795.770
1.984
232
31.253
729
1
728
27.298
66
66
627.732
24.191
24.191
232
688.267
24.986
1
24.985
385.494 34.412 6.343.433 3.959.261 131.132 7.374 3.820.755
321.865 32.209 6.367.491 4.024.956 121.457 9.570 3.893.929
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 5.5 - Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie
Valori in migliaia di euro
31/12/2012
Voci/ Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti corenti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
A
vista
1.789.996
179
56.602
1.733.215
57.037
1.676.178
5.545.196
5.399.115
181.258
5.217.857
1.166
144.915
227.615
227.615
21.718
205.897
-
Da oltre
1 giorno
a
7 giorni
37.628
37.628
15.124
22.504
171.781
105.559
105.559
973
65.249
8.220
7.319
4.264
3.055
875
875
26
13
13
-
Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre
7 giorni 15 giorni 1 mese 3 mesi
6 mesi
a
a
fino a
fino a
fino a
15 giorni 1 mese 3 mesi 6 mesi
1 anno
37.694 559.773 751.555 316.004 554.344
- 10.458 13.193
20.452
12
111
28
15.638
37.694 559.761 740.986 302.783 518.254
- 130.442
37.694 429.319 740.986 302.783 518.254
152.089 768.399 744.552 705.057 461.931
125.930 201.668 551.922 553.678
91.355
12.136
10.284 47.156
113.794 191.384 504.766 553.678
91.355
1.135
26.508 133.808 108.245 367.952
25.024 540.223 58.822 43.134
2.624
1.945
6.997 16.440 26.108
46.078
590
3.872
90
1.576
50
590
2.296
40
834
229
7.948
8.505
18.513
247
229
4.384
7.026
15.440
587
3.564
1.479
3.073
1.111
6.768
7.902 13.731
27.475
1.111
6.768
7.902 13.731
27.475
-
Da oltre
1 anno
Oltre
Durata
Totale
fino a
5 anni indeterminata
5 anni
3.657.592 4.291.213
195.871 12.191.670
1.236.391
50.202
- 1.330.875
60.921
19.850
769
97.329
56.602
2.360.280 4.221.161
195.102 10.706.864
191.850
394.453
2.360.280 4.221.161
3.252 10.312.411
2.143.691 525.236
- 11.217.932
21
- 7.029.248
250.834
21
- 6.778.414
1.286.230 483.407
- 2.409.424
857.440
41.829
- 1.779.260
93.324
34.626
60.274
521.627
698
60
12.629
350
60
6.300
348
6.329
36.904
27.326
9.578
92.626
34.566
60.274
472.094
92.626
34.566
30.137
236.047
30.137
236.047
-
Tavola 5.6 - Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche
di valore complessive
Tavola non pubblicata in quanto non esiste la casistica
30
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 5.7 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche
di valore complessive
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
Causali/Categorie
Sofferenze Incagli
Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1. rettifiche di valore
B.1. bis perdite da cessione
B.2. trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3. altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1. riprese di valore da valutazione
C.2. riprese di valore da incasso
C.2. bis utili da cessione
C.3. cancellazioni
C.4. trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.5. altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
31
367.328
9.342
107.029
72.065
10.663
24.301
37.235
9.993
2.930
7.526
16.786
437.122
13.298
72.192
670
27.802
18.805
981
8.016
23.060
2.922
47
11.074
9.017
76.934
-
Esposizioni Esposizioni
Totale
ristrutturate scadute
5.303
2.369 447.192
- 10.012
14.567
5.187 154.585
13.908
4.727 109.505
659
69 12.372
391 32.708
18.885
2.210 81.390
658
913 14.486
2.977
18.226
- 25.752
1
1.297 12.372
- 25.803
985
5.346 520.387
- 13.298
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 6 – Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati
al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie
specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi
IRB
Informativa qualitativa
Il Gruppo Unipol Banca, a far data dalle segnalazioni riferite al 31 dicembre 2011, ha adottato le valutazioni
del merito di credito rilasciate dall’ECAI Moody’s, ai fini della determinazione del rischio di credito secondo la
metodologia standardizzata. I portafogli regolamentari ai quali si applica la scelta delle ECAI sono indicati
nella tabella di seguito riportata:
Portafogli
ECA/ECAI
Caratteristiche dei
rating (*)
Esposizioni verso Amministrazioni
centrali e banche centrali
Moody’s
Solicited e unsolicited
Esposizioni verso banche multilaterali
di sviluppo
Moody’s
Esposizioni verso imprese ed altri
soggetti
Moody’s
Solicited
Esposizioni verso organismi di
investimento collettivo del risparmio
(OICR)
Moody’s
Solicited
Posizioni verso le cartolarizzazioni
aventi un rating a breve termine
Moody’s
-
Posizioni verso le cartolarizzazioni
diverse da quelle aventi rating a breve
termine
Moody’s
-
(*) Solicited o unsolicited
32
Solicited e unsolicited
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
Valori in migliaia di euro
Consistenze al 31/12/2012
Esposizioni garantite
Portafogli
Valore
dell'esposizione
Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio 4 e 5
- class e di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio 4 e 5
- class e di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Enti Territoriali
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio 4 e 5
- class e di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio 4 e 5
- class e di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio 4 e 5
- class e di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali
Esposizioni verso o garantite da Imprese
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3 e 4
- class e di merito creditizio 5 e 6
Esposizioni al dettaglio
Esposizioni a breve termine verso imprese
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3
- class i di merito creditizio da 4 a 6
Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.)
- class e di merito creditizio 1
- class e di merito creditizio 2
- class e di merito creditizio 3 e 4
- class e di merito creditizio 5 e 6
Esposizioni garantite da immobili
Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
Esposizioni scadute
Esposizioni ad alto rischio
Altre esposizioni
Totale attività di rischio per cassa
Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi
Totale contratti derivati
Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
Compensazione tra prodotti diversi
Totale generale
Garanzia
reale
Garanzia
personale
1.817.142
1.817.142
65.660
557.166
468.085
130
88.951
9.837
Derivati su
crediti
Esposizioni
dedotte dal
patrimonio di
vigilanza
18.024
18.024
51.580
875
51.580
-
2.772.334
24.203
14.625
2.757.709
1.112.009
-
3.585
157.794
157.794
3.610.955
2.027.101
378.410
12.502.515
439.931
30.473
17.976
12.990.895
412
28.200
2.569
362.979
76.372
129
-
393.748
76.501
La tabella fornisce le esposizioni del Gruppo Unipol Banca soggette a rischio di credito – metodo
standardizzato; le esposizioni sono rappresentate per classe di merito creditizio e per classe regolamentare.
Le esposizioni rappresentate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale e tengono
già conto degli effetti di mitigazione del rischio. Nella colonna “Garanzia reale” non sono riportate le
esposizioni garantite da immobili il cui importo è già separatamente indicato come “Valore dell’esposizione”
con riferimento alla classe regolamentare “Esposizioni garantite da immobili”
33
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio
Informativa qualitativa
Il Gruppo bancario Unipol Banca non applica politiche di compensazione in bilancio o “fuori bilancio” per
esposizioni reciproche in essere verso la medesima controparte.
Per quanto concerne le garanzie acquisite a mitigazione dei rischi sui crediti concessi alla clientela, Unipol
Banca si avvale degli strumenti tradizionali di garanzia reale e personale.
In generale i criteri di determinazione delle politiche creditizie e le relative tecniche per l’attenuazione del
rischio di credito di Unipol Banca trovano il loro fondamento nei principi generali della “sana e prudente
gestione”, principi richiamati, tra l’altro, dall’art. 5 del Testo Unico Bancario, tenuto conto altresì di tutte le
disposizioni in materia, tra cui la Circolare Banca d’Italia del 27 dicembre 2006, n. 263 (recante le nuove
disposizioni in materia di vigilanza prudenziale ispirate al contenuto degli accordi di Basilea ); il tutto nel
rispetto delle norme di legge.
Inoltre Unipol Banca ha recepito, fin dal 2009 con delibera del Consiglio di Amministrazione, le “Linee
Guida per l’indirizzo dell’attività di assunzione e monitoraggio del rischio di credito” delle diverse Società
appartenenti al Gruppo Unipol (Credit Policy), approvate dal Consiglio di Amministrazione di UGF SpA in
data 25 giugno 2009, nonché le successive integrazioni.
Si segnala inoltre che, in data 3 agosto 2011, la Banca ha stipulato con la controllante UGF SpA un contratto
(il “Contratto di Indennizzo”) in forza del quale la controllante stessa si è impegnata ad indennizzare la Banca
delle perdite che dovesse subire dopo avere esperito tutti i rimedi e le azioni stragiudiziali e giudiziali. Il
Contratto di Indennizzo ha ad oggetto prevalentemente crediti di natura ipotecaria ed è relativo ad un
perimetro creditizio avente un controvalore complessivo pari ad Euro 524,3 milioni al 31 dicembre 2012.
L’erogazione del credito con acquisizione di garanzie è soggetta a specifiche misure di controllo, applicate in
sede di erogazione e monitoraggio e differenziate per la tipologia di garanzia:
• garanzie reali (ipoteca, pegno);
•
garanzie personali (fideiussioni omnibus e specifiche);
•
altre forme di security package (cessione di crediti, utilizzo garanzie Confidi, canalizzazione di flussi,
covenants, lettere di patronage non impegnative, postergazione crediti, impegni ad apporti di capitale da
parte dei soci, altri impegni contrattuali,…)
Le attività di controllo relative devono/possono essere effettuate
•
in fase di stipula/erogazione (ad es. corretta acquisizione di una garanzia ipotecaria, di un pegno,
verifica di un versamento in conto aumento capitale previsto in delibera, avvenuta acquisizione di una
cessione di credito notificata ed accettata, acquisizione di una lettere di patronage, ecc…)
•
successivamente in fase di aggiornamento periodico dell’operazione (almeno annuale) o in fase di
monitoraggio (ad es verifica covenants, aggiornamento del valore delle garanzie ipotecarie al fine di
determinare la loro capienza e la loro eleggibilità per l’assorbimento di capitale, monitoraggio del valore
dei titoli negoziabili costituiti in pegno ai fini di un loro eventuale reintegro, ecc…). Per le garanzie
ipotecarie la verifica periodica avviene, ove necessario, ricorrendo a società di consulenza esterna
indipendenti ed accreditate presso la banca.
In particolare, al fine di limitare i rischi residui il Gruppo Unipol Banca richiede che:
• nel caso di garanzia ipotecaria, l’acquisizione del diritto sia accompagnata dalla sottoscrizione di polizze
assicurative (incendio, scoppio, eventi catastrofici) sul bene oggetto della garanzia e perizia effettuata,
per mutui residenziali a privati, da società specializzate benevise;
34
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
•
nel caso di pegno, in presenza di svalutazione del pegno sia prevista la ricostituzione del valore
originario (con acquisizione di documentazione idonea a garantire la continuità della garanzia), mentre in
caso di estinzione del titolo sia prevista la canalizzazione del rimborso presso la Banca.
Infine sulle ipoteche, che rappresentano il maggior strumento di credit risk mitigation, vengono regolarmente
condotti, nell’ambito dei sistemi di controllo sul rischio di credito, stress test per valutare i possibili impatti di
sensibili variazioni del valore delle garanzie immobiliari assunte dal Gruppo Unipol Banca.
In merito al rispetto dei requisiti organizzativi principali per l’attenuazione del rischio è stata assicurata:
• la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita delle garanzie (acquisizione,
valutazione, gestione, escussione);
• la formulazione di politiche e procedure di gestione delle garanzie normate e disponibili per gli utenti.
Nei casi in cui il valore del bene offerto in garanzia pignoratizia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio il
Gruppo Unipol Banca utilizza il concetto dello scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore
della garanzia stessa, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene
considerata come garantita la sola parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto.
La presenza di garanzie reali non altera la valutazione del rischio di insolvenza del cliente ma ha effetti
sull’iter deliberativo in quanto le concessioni di credito con rischio attenuato sono soggette ad apposite
autonomie deliberative.
Si precisa che il Gruppo Unipol Banca non ha in essere derivati su crediti.
35
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
Tecniche di attenuazione del rischio
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
Garanzie
reali
finanziarie
Esposizioni verso
Amministrazioni centrali e banche centrali
Intermediari vigilati
Enti territoriali
Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico
Banche multilterali di sviluppo
Organismi internazionali
Imprese
Esposizioni al dettaglio
Esposizioni a breve termine verso imprese
Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR)
Esposizioni garantite da immobili
Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
Esposizioni scadute
Esposizioni ad alto rischio
Altre esposizioni
Totale
270.717
64.756
47.611
10.252
412
393.748
Garanzie
personali e
derivati su crediti
Altre
garanzie
-
65.780
9.846
875
76.501
La tavola fornisce, per classe regolamentare di attività, le esposizioni del Gruppo Unipol Banca considerate
ai fini del rischio di credito – metodo standardizzato coperte da garanzie reali finanziarie e da garanzie
personali: le esposizioni considerate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale. La
tavola non include, pertanto, tutti i tipi di garanzia: ad esempio non sono incluse le esposizioni garantite da
immobili che sono garanzie non riconosciute ai fini della mitigazione del rischio e sono direttamente
rappresentate nell’omonima classe evidenziata nella tavola 6.
36
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 9 – Rischio di controparte
Informativa qualitativa
Con riferimento al rischio controparte generato dall’operatività in strumenti finanziari derivati OTC, la Banca
opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati
sottoscritti dei contratti Credit Support Annex.
Il processo di affidamento delle controparti bancarie prevede che la proposta sia valutata attraverso un
modello che considera il rischio paese, il rating della controparte, lo spread su derivati di credito, se
disponibile, e il livello di patrimonializzazione della controparte. Le proposte di affidamento e valutazione
della controparte vengono presentate al Comitato Rischi di Credito del Gruppo Unipol, che esprime un
parere obbligatorio ma non vincolante; successivamente la proposta viene presentata al Comitato Crediti di
Unipol Banca che delibera.
La Banca monitora il rischio di controparte mediante l’utilizzo del modulo di Risk Management del sistema
Kondor+. La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo è
differenziata sulla base della tipologia di strumento derivato:
•
•
Relativamente alle opzioni, l’approssimazione dell’EAD avviene mediante la somma del valore di
mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e
differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile
finanziaria sottostante;
Relativamente ai contratti interest rate swap, l’approssimazione dell’EAD è il massimo tra 0 ed il
valore ottenuto sommando il valore di mercato ad un add-on calcolato in percentuale sul nozionale
dell’operazione.
Per entrambe le tipologie di derivati, qualora il regolamento delle esposizioni verso le controparti preveda
forme di collateral, l’importo di cui sopra viene decurtato del valore del collateral stesso.
La stessa metodologia è utilizzata per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il
calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro.
37
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
Fair value positivo dei contratti derivati finanziari
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
Titoli di debito e tassi di
interesse
Controparti/Sottostanti
Titoli di capitale e indici
azionari
Tassi di cambio e oro
Altri valori
Sottostanti differenti
lordo non esposizione lordo non esposizione lordo non esposizione lordo non esposizione
esposizione
compensato
compensato
futura
compensato
futura
compensato
futura
compensato
futura
futura
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza:
A.1 Governi e Banche Centrali
A.2 Enti pubblici
A.3 Banche
A.4 Società finanziarie
A.5 Assicurazioni
A.6 Imprese non finanziarie
A.7 Altri soggetti
Totale A 2012
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B. Portafoglio bancario:
B.1 Governi e Banche Centrali
B.2 Enti pubblici
B.3 Banche
B.4 Società finanziarie
B.5 Assicurazioni
B.6 Imprese non finanziarie
B.7 Altri soggetti
Totale B 2012
-
2.960
2.960
-
-
-
-
-
-
-
-
Nella tabella precedente è riportato il fair value positivo dei contratti derivati al lordo degli effetti legati ad
accordi di compensazione e/o garanzia.
Rischio di controparte - garanzie reali detenute
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE
VALORE EAD
Approccio Standardizzato
- Contratti derivati
- Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
362.979
362.979
Approcci IRB
- Contratti derivati
- Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
-
Rischio di controparte
Valori in migliaia di euro 31/12/2012
RISCHIO DI CONTROPARTE
VALORE EAD
Approccio Standardizzato
- Contratti derivati
- Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
48.449
30.473
17.976
Approcci IRB
- Contratti derivati
- Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
-
38
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione
Informativa qualitativa
Operazioni di cartolarizzazione: obiettivi e ruoli della banca
Negli esercizi precedenti il 2008, il Gruppo Unipol Banca ha realizzato operazioni di cartolarizzazione di
mutui performing con l’intento di:
potenziare la provvista di risorse finanziarie (funding) a medio-lungo termine per sostenere lo
sviluppo della Banca e delle altre società appartenenti al Gruppo Unipol Banca;
migliorare il mismatch delle scadenze tra raccolta e impieghi;
diversificare le fonti di provvista attingendo anche al mercato internazionale;
contenere il costo della provvista grazie all’emissione di titoli con rating prevalente AAA, superiore al
rating della Banca.
In seguito alla crisi verificatasi nei mercati finanziari iniziata nel corso dell’esercizio 2008 e al conseguente
impennarsi degli spread attesi dagli investitori a remunerazione del rischio creditizio, il mercato delle
cartolarizzazioni ha subito una decisa battuta di arresto e il lancio di nuove operazioni su tale mercato è
risultato e risulta tuttora non conveniente. Il Gruppo Unipol Banca ha però ritenuto opportuno rafforzare la
propria situazione di liquidità e di provvista a breve termine e ha realizzato negli esercizi 2008, 2009, 2011 e
2012 quattro ulteriori operazioni di cartolarizzazione, i cui titoli sono stati interamente sottoscritti dalla Banca
originator e vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento con la BCE e altri organismi centrali. I titoli
emessi nell’ambito di queste cartolarizzazioni e detenuti dalla Banca potranno eventualmente in futuro
essere collocati sul mercato, qualora le condizioni dei mercati risultassero migliorate e tali da rendere
nuovamente appetibile il collocamento dei medesimi.
Le operazioni di cartolarizzazione realizzate dal Gruppo Unipol Banca sono tutte di tipo tradizionale e hanno
pertanto comportato il trasferimento in cessione pro-soluto di portafogli di attività a società veicolo, che ne
hanno finanziato l’acquisto mediante emissione di titoli. I portafogli di attività trasferiti sono costituiti da crediti
derivanti da mutui performing originati dalla Banca, prevalentemente di tipo residenziale, fatta eccezione per
l’ultima operazione del 2012 riferibile a crediti derivanti da mutui erogati a piccole e medie imprese.
Il Gruppo Unipol Banca non ha realizzato alcuna cartolarizzazione sintetica né ha in essere esposizioni
verso cartolarizzazioni di terzi.
Alla data del 31 dicembre 2012 risultano in essere le seguenti operazioni di cartolarizzazione:
Grecale ABS 2 – Castoro: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2005, mediante
collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Castoro RMBS Srl, in occasione del repackaging
di un programma di cartolarizzazione realizzato in precedenza dal veicolo Grecale ABS Srl.
Nell’ambito del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi definite di
warehousing, tra il dicembre 2003 e il dicembre 2004, pool di crediti derivanti da mutui residenziali
performing e ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nell’aprile 2005 è stato
effettuato il repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti a Castoro RMBS Srl,
la quale ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in tre classi con diverso grado di
priorità. L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi
39
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
derivanti dal portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da
Castoro.
Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Castoro:
Titoli emessi da Castoro RMBS
Classe
Classe A
Classe B
Classe C
Totale
Scadenza
legale
28/01/2041
28/01/2041
28/01/2041
Tasso di
interesse
Euribor 3m + 10b.p.
Euribor 3m + 28b.p.
1% fisso
Rating originario
Moody's/Fitch
Aaa/AAA
Aa3/A
n/r
Rating attuale
Moody's/Fitch
A2/AA+
A2/A
n/r
Importo
nominale
622.500
26.000
51.678
700.178
Le prime due classi di titoli sono state collocate sul mercato presso investitori istituzionali italiani ed
esteri. Unipol Banca SpA ha sottoscritto l’intero importo dei titoli junior (Classe C) dopo aver
trasferito a Castoro RMBS i titoli junior emessi da Grecale ABS. Unipol Banca SpA ha
successivamente riacquistato sul mercato titoli di Classe B emessi da Castoro per un valore
nominale di quattro milioni di Euro (esercizio 2007), nonché titoli di Classe A emessi da Castoro per
un valore nominale all’ emissione di 35 milioni di Euro, di cui 9 milioni nell’esercizio 2008 e 26 milioni
di Euro nel nell’esercizio 2009; i titoli di Classe A risultano già rimborsati alla data di chiusura
dell’esercizio per oltre il 81% del loro valore nominale all’emissione come si evince dalla tabella sotto
riportata. Le tre classi di titoli sono caratterizzate da gradi crescenti di subordinazione, con priorità
assoluta in favore dei titoli della Classe A, il cui rimborso in linea capitale è iniziato a decorrere dal
mese di ottobre 2006.
L’operazione nel suo complesso è di tipo “pass through”: l’intero portafoglio mutui di Grecale ABS è
a garanzia dei portatori dei titoli emessi da Castoro e tutti i flussi di incassi di Grecale ABS vengono
trasferiti a Castoro RMBS separatamente per quota capitale e interessi.
ABN AMRO Bank (Gruppo RBS) ha messo a disposizione del veicolo Castoro una linea di liquidità
dell’importo di complessivi iniziali 19,5 milioni di Euro, a tutt’oggi diminuita, in funzione del
decremento del valore residuo da rimborsare delle Notes, all’importo minimo di 9,7 milioni di Euro e
mai utilizzata.
Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Castoro è così rappresentato:
Valore residuo di rimborso dei titoli emessi
Valore
emissione
622.500
26.000
51.678
700.178
Titoli di Classe A
Titoli di Classe B
Titoli di Classe C
Totale
Residuo al
31/12/2011
151.836
26.000
51.678
229.514
Residuo al
31/12/2012
116.627
26.000
51.678
194.305
Grecale ABS 3 – Atlante: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2006, mediante
collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Atlante Finance Srl, in occasione del repackaging
di un secondo programma di cartolarizzazione realizzato dal veicolo Grecale ABS Srl. Nell’ambito
del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi definite di warehousing,
40
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
tra il dicembre 2004 e il dicembre 2005, pool di crediti derivanti da mutui ipotecari performing,
residenziali e non, e da mutui non ipotecari verso enti pubblici; per finanziare l’acquisto Grecale ABS
ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nel maggio 2006 è stato effettuato il
repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti ad Atlante Finance Srl, la quale
ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in quattro classi con diverso grado di priorità.
L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi derivanti dal
portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da Atlante
Finance.
Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Atlante Finance:
Classe
Classe A
Classe B
Classe C
Classe D
Totale
Scadenza
Tasso di
Rating originario
legale
interesse Moody's/Fitch/S&P
28/01/2047 Euribor 3m + 19b.p.
Aaa/AAA/AAA
28/01/2047 Euribor 3m + 62b.p.
Aa3/A/A
28/01/2047 Euribor 3m + 160b.p.
Baa3/BBB-/BBB28/01/2047
Euribor 3m
n/r
Rating attuale
Moody's/Fitch/S&P
A2/AA/A+
A2/AA/A
B3/BB/BB
n/r
Importo
nominale
1.202.500
28.800
136.800
152.250
1.520.350
Le prime tre classi di titoli sono state collocate sul mercato presso investitori istituzionali italiani ed
esteri. Unipol Banca SpA ha sottoscritto l’intero importo dei titoli junior (Classe D) dopo aver
trasferito ad Atlante Finance i titoli junior emessi da Grecale ABS. Il Gruppo ha inoltre sottoscritto
una parte dei titoli mezzanine di Classe C per un valore nominale di 61 milioni di Euro. Nel corso
dell’esercizio 2006 la controllata Unipol Merchant ha ceduto a terzi titoli mezzanine di Classe C per
un valore nominale di 40 milioni di Euro e Unipol Banca SpA ha rilasciato agli acquirenti garanzia di
integrale rimborso del capitale dei titoli oggetto di cessione. Unipol Banca SpA ha poi
complessivamente riacquistato titoli di Classe C emessi da Atlante per un valore nominale di 70
milioni di Euro di cui 32 milioni di Euro nell’esercizio corrente.
La Banca ha riacquistato titoli di Classe A emessi da Atlante per un valore nominale all’emissione di
400,6 milioni di Euro, di cui 121,6 milioni di Euro nell’esercizio corrente; i titoli di Classe A risultano
già rimborsati alla data di chiusura dell’esercizio per oltre il 83% del loro valore nominale
all’emissione come si evince dalla tabella sotto riportata. La Banca ha riacquistato nell’esercizio
corrente anche titoli di Classe B emessi da Atlante per un valore nominale all’emissione di 5,3 milioni
di Euro.
Le quattro classi di titoli sono caratterizzate da gradi crescenti di subordinazione, con priorità
assoluta in favore dei titoli della Classe A, il cui rimborso in linea capitale è iniziato a decorrere dal
mese di gennaio 2008.
L’operazione nel suo complesso è di tipo “pass through”: l’intero portafoglio mutui di Grecale ABS è
a garanzia dei portatori dei titoli emessi da Atlante Finance e tutti i flussi di incassi di Grecale ABS
vengono trasferiti a Atlante Finance separatamente per quota capitale e interessi.
ABN AMRO Bank (gruppo RBS) ha messo a disposizione del veicolo Atlante una linea di liquidità
dell’importo di complessivi iniziali 110,8 milioni di Euro, a tutt’oggi diminuita, in funzione del
decremento del valore residuo da rimborsare delle Notes, all’importo di 63,8 milioni di Euro e mai
utilizzata.
41
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Atlante è il seguente:
Valore residuo di rimborso dei titoli emessi
Valore
emissione
1.202.500
28.800
136.800
152.250
1.520.350
Titoli di Classe A
Titoli di Classe B
Titoli di Classe C
Titoli di Classe D
Totale
Residuo al
31/12/2011
290.575
28.800
136.800
152.250
608.425
Residuo al
31/12/2012
192.912
28.800
136.800
152.250
510.762
Grecale ABS 4: nel maggio 2008 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione di crediti
derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società
veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di
titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella:
Classe
Senior
Junior
Totale
Tasso di
Scadenza
legale
interesse
22/04/2058 Euribor 6m/3m + 60b.p.
22/04/2058
variable return
Rating originario
Moody's/S&P
Aaa/AAA
n/r
Rating attuale
Moody's/S&P
A2/AA+
n/r
Importo
nominale
1.007.750
96.510
1.104.260
La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior;
l’operazione viene definita, secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza, “autocartolarizzazione grandfathered” in quanto realizzata entro la data del 30 novembre 2008 con
conseguente segnalazione per la Matrice dei Conti dei titoli ABS riacquistati nell’attivo della banca. I
titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri
organismi centrali.
L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità, dell’importo di euro
41,9 milioni, finanziata all’origine con una sovraemissione di titoli junior, destinata alla protezione dei
titoli della Classe A. Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Grecale ABS è il seguente:
Valore residuo di rimborso dei titoli emessi
Valore
emissione
1.007.750
96.510
1.104.260
Titoli di Classe A
Titoli di Classe B
Totale
Residuo al
31/12/2011
616.670
96.510
713.180
Residuo al
31/12/2012
560.791
96.510
657.301
Grecale ABS 5: nell’aprile 2009 è stata realizzata un’operazione di cartolarizzazione di crediti
derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società
42
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di
titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella:
Classe
Scadenza
legale
28/04/2056
28/04/2056
Senior
Junior
Totale
Tasso di
interesse
Euribor 6m + 30b.p.
variable return
Rating originario
Moody's
Aaa
n/r
Rating attuale
Moody's/S&P/DBRS
A2/A/AAA
n/r
Importo
nominale
531.700
95.360
627.060
La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior e
pertanto l’operazione, realizzata dopo la sopra citata data del 30 novembre 2008, viene definita
“auto-cartolarizzazione”. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve
termine presso la BCE e altri organismi centrali.
L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità pari al 2,5% del
portafoglio iniziale, finanziata all’origine con una sovraemissione di titoli junior, destinata alla
protezione dei titoli della Classe A.
Il valore residuo da rimborsare sui titoli di Grecale ABS è il seguente:
Valore residuo di rimborso dei titoli emessi
Valore
emissione
531.700
95.360
627.060
Titoli di Classe A
Titoli di Classe B
Totale
Residuo al
31/12/2011
327.395
95.360
422.755
Residuo al
31/12/2012
290.342
95.360
385.702
Grecale RMBS 2011: nell’ottobre 2011 è stata realizzata un’operazione di cartolarizzazione di crediti
derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società
veicolo Grecale RMBS 2011 Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di tre classi
di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella:
Classe
Senior A1
Senior A2
Junior
Totale
Tasso di
Scadenza
legale
interesse
27/01/2061 Euribor 3m + 200b.p.
27/01/2061 Euribor 3m + 50b.p.
27/01/2061
variable return
Rating originario
Moody's/Fitch
Aaa/AAA
Aaa/AAA
n/r
Rating attuale
Moody's/Fitch
A2/AA+
A2/AA+
n/r
Importo
nominale
175.000
390.200
158.980
724.180
La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior e
pertanto l’operazione, realizzata dopo la sopra citata data del 30 novembre 2008, viene definita
“auto-cartolarizzazione”. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve
termine presso la BCE e altri organismi centrali.
43
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità finanziata mediante un
finanziamento erogato ad hoc dall’originator e destinata alla protezione dei titoli senior.
Il rimborso dei titoli di classe Senior comincerà decorsi diciotto mesi dalla data di emissione degli
stessi. Si segnala che dopo la chiusura dell’esercizio parte dei titoli Senior A2 sono stati ceduti a
controparti finanziarie di mercato.
SME Grecale: nel luglio 2012 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione mediante
cessione di mutui ipotecari e chirografari, concessi a piccole e medie imprese, performing, originati
da Unipol Banca SpA, erogati a soggetti residenti in Italia, assisiti, per la parte ipotecaria, da
ipoteche di vario grado, con rapporto tra debito residuo e valore peritale dell’immobile non superiore
all’ 80% per un importo complessivo di 839 milioni di Euro e conseguente emissione di titoli di pari
valore nominale, ripartiti in due classi (Senior e Junior), come evidenziato nella seguente tabella:
Classe
Senior
Junior
Totale
Tasso di
Scadenza
legale
interesse
31/01/2062 Euribor 3m + 350b.p.
31/01/2062
Euribor 3m
Rating originario
Fitch/DBRS
AAA/AAA
n/r
Rating attuale
Fitch/DBRS
AA+/AAA
n/r
Importo
nominale
430.000
409.217
839.217
Il programma è stato organizzato con la collaborazione di J.P.Morgan in qualità di arranger; l’intero
ammontare dei titoli è stato sottoscritto dalla Unipol Banca SpA all’emissione nell’ipotesi di utilizzare,
come di fatto avviene, i titoli senior per operazioni di ri-finanziamento presso la BCE e altri organismi
centrali. L’operazione viene pertanto definita di auto-cartolarizzazione. Il rimborso dei titoli di classe
Senior è cominciato già nel corso dell’esercizio 2012.
L’operazione è dotata di una cash reserve a copertura del rischio di liquidità finanziata mediante un
finanziamento erogato ad hoc dall’originator e destinata alla protezione dei titoli senior.
Il valore residuo da rimborsare sui titoli di SME Grecale è il seguente:
Valore residuo di rimborso dei titoli emessi
Valore
emissione
430.000
409.217
839.217
Titoli di Classe A
Titoli di Classe B
Totale
-
Residuo al
31/12/2012
315.177
409.217
724.394
***************
In tutte le operazioni sopra descritte, oltre al ruolo di originator e di sottoscrittore dei titoli junior, la Banca
svolge il ruolo di servicer della cartolarizzazione, con l’incarico di curare l’incasso dei crediti ceduti, di gestire
il recupero delle posizioni eventualmente deteriorate, di predisporre periodica reportistica sull’andamento
degli incassi, nonché di monitorare l’andamento complessivo dell’operazione.
La Banca è inoltre controparte indiretta dei contratti di interest rate swap, stipulati per coprire il rischio tasso
delle operazioni, avendo a sua volta stipulato contratti di back-to-back swap con le società che hanno
assunto il ruolo di swap counterparty nei confronti della cartolarizzazione.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Metodi utilizzati per la determinazione delle esposizioni ponderate per il rischio verso operazioni di
cartolarizzazione
Le operazioni realizzate dal Gruppo Unipol Banca non sono assoggettate alla disciplina delle
cartolarizzazioni prevista dalla normativa vigente in materia di vigilanza prudenziale, in quanto non hanno
realizzato l’effettivo trasferimento del rischio. Il Gruppo Unipol Banca determina pertanto l’esposizione
ponderata verso i crediti cartolarizzati come se gli stessi non fossero stati ceduti, applicando gli stessi metodi
utilizzati per le esposizioni al rischio di credito.
Politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione
Le politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione sono coerenti con le previsioni
del principio contabile internazionale IAS 39 in materia di derecognition delle attività cedute. Le regole
generali prevedono infatti che le attività cedute possono essere stornate dal bilancio a condizione che
risultino sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e i benefici connessi alle attività oggetto di cessione. Le
operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Banca non hanno soddisfatto questa condizione e pertanto i
crediti cartolarizzati sono esposti nell’attivo del bilancio individuale dell’originator e del bilancio consolidato
tra i “Crediti verso clientela”. I titoli emessi e le altre passività della cartolarizzazione vengono anch’essi
rilevati nel bilancio dell’originator e classificati quali passività a fronte di attività cedute e non cancellate tra i
“Debiti verso clientela” nel bilancio individuale e tra i “Titoli in circolazione” nel bilancio consolidato. I titoli
detenuti dall’originator vengono elisi con quelli emessi dal veicolo e pertanto non compaiono né nell’attivo né
nel passivo dello stato patrimoniale. In sintesi, l’operazione viene esposta in bilancio come un’operazione di
finanziamento, in ragione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma. L’operazione di cessione
non genera pertanto alcun impatto economico.
Diverso risultava il trattamento contabile delle cartolarizzazioni sulla base dei principi contabili italiani,
applicati nei bilanci consolidati degli esercizi precedenti il 2005. In base ai principi contabili italiani la
cartolarizzazione si qualifica a tutti gli effetti come un’operazione di cessione e, come tale, generava
immediatamente effetti economici in relazione al corrispettivo di cessione pattuito. I crediti ceduti venivano
stornati dal bilancio del cedente e venivamo iscritti i titoli della cartolarizzazione detenuti dall’originator. In
occasione della transizione ai principi contabili internazionali, il Gruppo Unipol Banca ha stornato gli effetti
della derecognition operata in precedenza, sulla base dei principi italiani, per le operazioni di
cartolarizzazione realizzate dopo il 31 dicembre 2003.
Per le operazioni perfezionate entro il 31 dicembre 2003, invece, il Gruppo Unipol Banca si è avvalso della
facoltà, prevista dall’IFRS1, di mantenere validi gli effetti della derecognition già rilevata sulla base dei
principi precedentemente applicabili. Tale facoltà è stata utilizzata limitatamente a due operazioni di
cartolarizzazione che alla data di riferimento della presente informativa risultano entrambe già estinte.
Pertanto, tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere alla data della presente informativa sono
rappresentate in bilancio secondo le disposizioni del principio contabile internazionale IAS 39.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Elenco delle società veicolo
Denominazione
Interessenza
%
Sede legale
Grecale ABS Srl
Castoro RMBS Srl
Atlante Finance Srl
Grecale RMBS 2011 Srl
SME Grecale Srl
Bologna
Milano
Milano
Bologna
Bologna
-
Informativa quantitativa
Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione proprie
Operazione
Grecale ABS 2 - Castoro
Grecale ABS 3 - Atlante
Grecale ABS 4
Totale
Esposizioni per cassa
Senior
5.889
55.547
560.791
622.227
Mezzanine
3.800
100.450
104.250
Junior
49.527
203.106
105.154
357.787
Altre esposizioni
Senior
Mezzanine
-
-
Junior
-
Le esposizioni sopra riportate sono tutte riferite ad operazioni per le quali non si sono verificate le condizioni
per effettuare la derecognition delle attività cartolarizzate, che continuano ad essere rilevate in bilancio per il
loro valore residuo unitamente alle correlate passività e che non sono classificate “auto-cartolarizzazioni”;
secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza sono pertanto ricomprese nella precedente tabella anche
le operazioni classificate “auto-cartolarizzazione grandfathered”. Le esposizioni indicate nella tabella
precedente rappresentano il rischio trattenuto sulle attività cartolarizzate, calcolato come differenza tra il
valore residuo delle attività cedute e non cancellate e delle relative passività alla data di riferimento della
presente informativa.
Come già riportato tra le informazioni di natura qualitativa, le cartolarizzazioni in questione non hanno
determinato il trasferimento del rischio neppure ai fini della vigente normativa di vigilanza, pertanto non sono
assoggettate alle relative disposizioni sulla cartolarizzazione. I requisiti patrimoniali sono determinati sulla
base del valore residuo dei crediti come se gli stessi non fossero stati ceduti e le relative esposizioni
determinate a tali fini sono incluse nei valori di cui alla precedente Tavola 6.
Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di terzi
Il Gruppo Unipol Banca non presenta esposizioni della specie.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Operazioni di cartolarizzazione effettuate nell’esercizio
Nel corso dell’esercizio 2012 il Gruppo Unipol Banca ha realizzato un’operazione di cartolarizzazione
denominata SME Grecale e già descritta nelle sezioni precedenti.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 12 – Rischio operativo
Informativa qualitativa
La misurazione del rischio operativo, a livello di Gruppo Unipol Banca, avviene con il metodo Base, che
considera una percentuale pari al 15% applicata alla media aritmetica del Margine di intermediazione
relativo agli ultimi tre esercizi.
Il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è pari a 51,5 milioni di euro.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni
incluse nel portafoglio bancario
Informativa qualitativa
Esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario: obiettivi perseguiti
Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo Unipol Banca sono
orientate in via prevalente al perseguimento dei seguenti obiettivi:
di investimento strategico, tipico per le società sottoposte ad influenza notevole;
di investimento in entità strumentali all’attività della Banca;
di investimento nell’ambito dell’attività di merchant banking (Unipol Merchant S.p.A.);
di investimento finanziario.
Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione
Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario sono classificate nelle voci di bilancio
“Partecipazioni” e “Attività disponibili per la vendita”.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione
Vengono classificati nella presente voce i titoli di capitale designati come tali o non diversamente classificati
come Attività detenute per la negoziazione, Attività valutate al fair value o Partecipazioni.
Il Gruppo Unipol Banca ha iscritto in questa categoria le seguenti tipologie di attività finanziarie:
partecipazioni strategiche (quote inferiori al 20% del capitale sociale, di rilevanza strategica sotto il
profilo commerciale o societario);
partecipazioni non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili come di controllo,
collegamento e controllo congiunto incluse quelle detenute per attività di merchant banking (Unipol
Merchant S.p.A.).
Criteri di iscrizione
La rilevazione iniziale viene effettuata quando il Gruppo Unipol Banca diventa parte nelle clausole
contrattuali dello strumento finanziario, che di norma coincide con la data di regolamento. Il valore di
rilevazione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario, che generalmente coincide con il relativo
costo di acquisto, inclusi i costi o i proventi di transazione direttamente imputabili.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività in esame continuano ad essere valutate al fair value. Gli
utili e le perdite conseguenti alla variazione di fair value vengono rilevate direttamente a patrimonio netto
(voce 140 – Riserve da valutazione). Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi, la
determinazione del fair value viene effettuata sulla base delle quotazioni rilevate su tali mercati alla data di
riferimento delle valutazioni, senza ricorso a valori medi di periodo. Nel caso di strumenti finanziari non
quotati su mercati attivi, il fair value viene determinato sulla base di prezzi forniti da altri operatori qualificati
e/o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria. Tali modelli tengono
conto dei fattori di rischio insiti negli strumenti oggetto di valutazione e si basano su dati rilevabili sui mercati:
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
modelli di attualizzazione di flussi di cassa attesi, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni,
valutazione di strumenti quotati con caratteristiche analoghe, valori rilevati in recenti transazioni intervenute
sul mercato.
Quando l’attività viene cancellata o quando sorgono i presupposti per la rilevazione di una perdita di valore,
gli utili e le perdite cumulati per variazioni di fair value vengono rilevati a conto economico.
La perdita di valore viene rilevata qualora sussistano obiettive evidenze che il valore recuperabile dello
strumento finanziario risulta inferiore al suo valore di acquisto decurtato dei rimborsi e degli ammortamenti
eventualmente intervenuti. Eventuali riprese di valore sono consentite solo al venir meno delle cause che ne
hanno determinato la rilevazione della perdita e sono rilevate fino a concorrenza di un importo tale da
attribuire allo strumento finanziario un valore non superiore al valore che lo stesso avrebbe avuto in quel
momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in assenza di precedenti rettifiche. Le perdite
di valore confluiscono a conto economico alla voce 130 sottovoce b) – Rettifiche/riprese di valore per
deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella stessa voce vengono rilevate le riprese
di valore su strumenti di debito mentre le riprese di valore su strumenti di capitale vengono rilevate in una
riserva di patrimonio netto (voce 140 – Riserve da valutazione). La verifica dell’esistenza di condizioni per
rilevare perdite di valore e successive riprese viene effettuata alla data di riferimento di ciascun bilancio o
situazione infrannuale.
Gli strumenti di capitale per i quali non risulta possibile determinare in maniera attendibile il relativo valore di
fair value sono valutati al costo, fatta salva la rilevazione di perdite di valore ove ne ricorrano i presupposti.
Tali perdite di valore non devono però essere ripristinate negli esercizi successivi.
Politica di impairment su attività finanziarie disponibili per la vendita
Lo IAS 39, par. 58, prevede che, ad ogni data di riferimento del bilancio, le società devono verificare se vi è
qualche obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una
riduzione di valore. Al fine di determinare se un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito
una riduzione di valore è necessario sottoporre le stesse ad un’analisi periodica di impairment. Indicatori di
una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente,
inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario incorra in
un fallimento o in un’altra procedura concorsuale e la scomparsa di un mercato attivo per l’attività. Ai sensi
del paragrafo 61 dello IAS 39, inoltre, una diminuzione significativa o prolungata del fair value di un
investimento in uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo deve considerarsi alla
stregua di un’evidenza obiettiva di riduzione di valore.
Lo IAS 39 non fornisce una definizione del significato dei due termini “significativa” e “prolungata”; se ne
deduce piuttosto, anche sulla base di un orientamento espresso dall’IFRIC, che la qualificazione del loro
significato sia rimessa al giudizio degli amministratori ogni qualvolta questi debbano redigere un bilancio o
una situazione intermedia ai fini IAS, fermo restando che la valutazione oggettiva deve essere formulata
secondo canoni di ragionevolezza e non deve risultare elusiva del paragrafo 61 dello IAS 39.
La politica di impairment adottata dal Gruppo Unipol Banca è coerente con quella adottata dalla Capogruppo
Unipol Gruppo Finanziario SpA e l’analisi di impairment viene condotta in stretta collaborazione e sotto il
coordinamento della Direzione Finanza di Gruppo.
Il Gruppo, a partire dal bilancio 2009, ha definito come significativa una riduzione del valore di mercato dei
titoli di capitale classificati nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) del 20%
rispetto al valore di iscrizione iniziale e ha qualificato come prolungata una permanenza del valore di
50
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mercato al di sotto di quello di iscrizione iniziale per oltre 36 mesi. Tali parametri sono stati mantenuti
invariati anche nelle valutazioni successive fino alla semestrale 2011 inclusa.
A fine esercizio 2011, tenuto conto dell’impatto della crisi dei mercati finanziari sull’andamento dei corsi
azionari, che hanno registrato una progressiva tendenza al ribasso abbinata ad un incremento della volatilità
tale da far sorgere il dubbio che i prezzi correnti non rappresentino necessariamente la miglior proxy del
valore intrinseco degli asset, il Gruppo ha formulato un’analisi approfondita sull’andamento dei mercati
nell’ultimo decennio, in base alle cui risultanze ha ritenuto appropriato rideterminare, elevandola dal 20% al
50%, la soglia di significatività della riduzione di valore da assumere quale elemento oggettivo di impairment
per i titoli di capitale classificati nella categoria AFS.
Pertanto con decorrenza 31 dicembre 2011 la verifica di impairment, nel caso di titoli di capitale, viene
effettuata selezionando tutti i titoli per i quali si è verificata almeno una delle seguenti condizioni:
a) il prezzo di mercato è risultato sempre inferiore al valore di iscrizione iniziale negli ultimi 36 mesi;
b) la diminuzione di valore alla data di riferimento è risultata superiore al 50% del valore di iscrizione
iniziale.
Per i suddetti titoli si ritiene confermata l’evidenza di riduzione di valore e la complessiva variazione di fair
value è rilevata a conto economico con azzeramento della relativa riserva di AFS.
.
A fine esercizio 2011, tenuto conto dell’impatto della crisi dei mercati finanziari sull’andamento dei corsi
azionari, che hanno registrato una progressiva tendenza al ribasso abbinata ad un incremento della volatilità
tale da far sorgere il dubbio che i prezzi correnti non rappresentino necessariamente la miglior proxy del
valore intrinseco degli asset, il Gruppo ha formulato un’analisi approfondita sull’andamento dei mercati
nell’ultimo decennio, in base alle cui risultanze ha ritenuto appropriato rideterminare, elevandola dal 20% al
50%, la soglia di significatività della riduzione di valore da assumere quale elemento oggettivo di impairment
per i titoli di capitale classificati nella categoria AfS .
Pertanto con decorrenza 31 dicembre 2011 la verifica di impairment, nel caso di titoli di capitale, viene
effettuata selezionando tutti i titoli per i quali si è verificata almeno una delle seguenti condizioni:
a) il prezzo di mercato è risultato sempre inferiore al valore di iscrizione iniziale negli ultimi 36 mesi;
b) la diminuzione di valore alla data di riferimento è risultata superiore al 50% del valore di iscrizione
iniziale.
Per i suddetti titoli si è ritenuta confermata l’evidenza di riduzione di valore e la complessiva
variazione di fair value è stata rilevata a conto economico con azzeramento della relativa riserva di
AFS.
Criteri di cancellazione
Un’attività finanziaria viene eliminata soltanto quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti
dalla stessa o quando viene ceduta a terzi trasferendo effettivamente e sostanzialmente tutti i rischi e i
benefici.
Partecipazioni
La voce include le interessenze in società collegate.
Le restanti partecipazioni diverse da collegate e controllate (il Gruppo Unipol Banca non ha joint venture)
sono classificate quali attività disponibili per la vendita.
Sono considerate società collegate quelle imprese nelle quali la capogruppo esercita, direttamente o
indirettamente, un’influenza notevole e che non si configurano come imprese controllate o sottoposte a
controllo congiunto. L’influenza notevole si presume quando la partecipante detiene almeno il 20% dei diritti
di voto nell’assemblea ordinaria.
51
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Le società collegate sono consolidate secondo il metodo del patrimonio netto.
Sono considerate società controllate congiuntamente quelle imprese nelle quali i diritti di voto e il controllo
dell’attività sono ripartiti pariteticamente tra più partecipanti.
Non sono presenti imprese a controllo congiunto nell’area di consolidamento.
Consolidamento con il metodo del patrimonio netto
Il metodo del patrimonio netto costituisce un metodo sintetico di consolidamento, che recepisce nel valore
della partecipazione le variazioni della quota di patrimonio di pertinenza. La partecipazione viene infatti
iscritta al costo, comprensivo del valore di avviamento eventualmente pagato all’acquisto, e viene di periodo
in periodo adeguata per riflettere le variazioni del patrimonio netto della partecipata, incluso l’utile non
distribuito, per la quota di pertinenza.
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Informativa quantitativa
Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Valori in migliaia di euro
Totale
31/12/2012
Voci/Valori
Totale
31/12/2011
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
2.1 Valutati al fair value
2.2 Valutati al costo
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
5. Attività deteriorate
Totale
673.918
673.918
1.944
1.944
675.862
5.021 613.356
5.021 613.356
15.302 53.038
3.311
15.302
3.311
- 53.038
- 56.602
15.302 114.661 616.667
-
5.374
5.374
29.505
868
28.637
32.299
67.178
Per gli strumenti di capitale classificati tra gli AFS per i quali i principi contabili internazionali consentono la valutazi
valutazione al costo non è riportato il valore di fair value.
Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Valori in migliaia di euro
Totale
2012
Voci/Componenti reddituali
utili
perdite
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 16.778 (2.485)
3.1 Titoli di debito
15.854 (2.485)
924
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
-
Totale
2011
risultato
netto
14.293
13.369
924
-
utili
3.822
2.511
1.187
124
-
perdite
(425)
(421)
(4)
-
risultato
netto
3.397
2.090
1.183
124
-
Plus/Minus totali non realizzate (registrate nello stato patrimoniale)
Valori in migliaia di euro
Attività/valori
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
Totale
Totale
31/12/2012
31/12/2011
riserva riserva riserva riserva
positiva negativa positiva negativa
14.691
4.591
6 17.815
285
268
463
- 17.431
747
14.976 22.290
469 18.562
Le minusvalenze totali non realizzate, sono state incluse tra gli elementi negativi del patrimonio di base per
17.415 migliaia di euro per quote OICR.
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Partecipazioni sottoposte a influenza notevole
Valori in migliaia di euro
Valore di bilancio Valore di bilancio
al 31/12/2012
al 31/12/2011
Partecipazioni
di cui non quotate
di cui quotate
7.443
7.443
7.443
7.443
0
0
Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione
Valori in migliaia di euro
Componenti reddituali
1) Imprese a controllo congiunto
A.
1.
2.
3.
4.
Totale 2012
Proventi
Rivalutazioni
Utili da cessione
Riprese di valore
Altri proventi
Totale 2011
-
-
-
-
17
17
15
15
2
2
640
76
564
50
50
590
590
B. Oneri
1. Svalutazioni
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Risultato netto
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi
1. Rivalutazioni
2. Utili da cessione
3. Riprese di valore
4. Altri proventi
B. Oneri
1. Svalutazioni
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Risultato netto
Totale
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Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio
bancario
Informativa qualitativa
La natura del rischio tasso del portafoglio bancario di Unipol Banca è legata al mismatch sulle varie
scadenze contrattuali tra raccolta ed impieghi nell’ambito dell’attività tradizionale di banca commerciale dalla
stessa esercitata. Le politiche di gestione di tale rischio prevedono degli obiettivi di minimizzazione del
mismatch misurato sia in termini di duration gap che di sensitivity del valore economico del patrimonio netto.
Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla
gestione di tale rischio, la funzione Risk Management di Unipol Banca produce con frequenza mensile un
report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale
analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia.
In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del
patrimonio netto a fronte di un dato shock parallelo della curva dei tassi di interesse. Inoltre, viene calcolata
la variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata
l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Sono calcolati indici di
duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di bilancio per
differenti scadenze temporali.
Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una
stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati di Unipol banca.
Informativa quantitativa
dati in Euro
Shock tassi di interesse
Impatto al 31/12/12
+200 basis points
-72.993.640
-200 basis points
91.037.871
SENSITIVITY VALORE ECONOMICO PATRIMONIO NETTO
Il calcolo dell’impatto si riferisce a Unipol Banca e Unipol Merchant
55
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Tavola 15 – Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione
Informativa qualitativa
Premessa
Il tema della remunerazione degli amministratori e del top management delle società di capitali è stato, negli
ultimi anni, oggetto di costante attenzione a livello mondiale, diventando con la recente situazione
economico-finanziaria argomento centrale nelle questioni inerenti alla corporate governance e nel dibattito
sulla stabilità dei mercati finanziari.
Tanto in ambito europeo quanto in ambito nazionale, negli ultimi anni si sono succeduti numerosi
provvedimenti legislativi volti a disciplinare in maniera equa e trasparente le tematiche di remunerazione
degli amministratori, del top management e, in generale, delle politiche retributive nel settore bancario.
In tale quadro si inseriscono, in primo luogo, le Disposizioni di Vigilanza, adottate da Banca d’Italia in data 30
marzo 2011, in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi
bancari (le “Disposizioni di Vigilanza”), il cui obiettivo è assicurare l’adozione di sistemi retributivi coerenti
con i principi affermatisi a livello internazionale e che siano, pertanto, in linea con le strategie e gli obiettivi
aziendali di lungo periodo, collegati con i risultati aziendali, opportunamente corretti per tener conto di tutti i
rischi, coerenti con i livelli di capitale e di liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese e, in ogni
caso, tali da evitare incentivi distorti che possano indurre a violazioni normative o ad un’eccessiva
assunzione di rischi per la banca e il sistema nel suo complesso.
Nell’attuale fase congiunturale, connotata da tensioni sul fronte della liquidità e da un’accresciuta rischiosità
degli attivi connessa con il peggioramento delle condizioni dell’economia reale, l’Autorità di Vigilanza è
intervenuta nuovamente sul tema delle remunerazioni con la comunicazione del 2 marzo 2012, richiamando
le banche a definire politiche di corresponsione della componente variabile coerenti con il perseguimento di
obiettivi di mantenimento del sostegno all’economia e di rafforzamento patrimoniale. Particolari cautele sono
state raccomandate, inoltre, nella determinazione del bonus pool relativo all’esercizio in corso, il cui
ammontare, che si tradurrà in effettivi esborsi dal 2013 in poi, andrà attentamente valutato, tenendo conto
anche degli obiettivi di liquidità e capitalizzazione. Per quanto concerne la misurazione della performance la
stessa Autorità di Vigilanza ha sottolineato la necessita di utilizzare indicatori idonei a rappresentare risultati
“effettivi e duraturi”.
In tale contesto, alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra delineato e tenuto conto di quanto
previsto dal Codice di Corporate Governance di Gruppo, Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. (“Unipol”), in
qualità di Capogruppo del Gruppo Unipol, al fine di garantire la complessiva coerenza delle politiche di
remunerazione e di incentivazione delle società facenti parte del Gruppo, nel corso della riunione consiliare
tenutasi il 10 maggio 2012, ha approvato, su proposta del Comitato Remunerazione, le linee guida per la
remunerazione e la incentivazione del Personale (come di seguito definito) delle Società del Gruppo
3
Bancario Unipol Banca (il “Gruppo Bancario”) ivi compreso il Personale più rilevante , come individuato
secondo i criteri indicati nel successivo paragrafo 5 (la “Politica di remunerazione”).
Le società del Gruppo Bancario (le “Società del Gruppo Bancario”), all’interno di un processo già avviato
da alcuni anni per una revisione sistemica delle proprie strategie remunerative alla luce e nel rispetto della
3
Le categorie di soggetti la cui attività professionale ha o può avere un impatto rilevante sul profilo di rischio
della banca – cfr. paragrafo 3.2 delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia.
56
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
regolamentazione intervenuta ed in coerenza con le politiche della Capogruppo recepiscono la Politica di
remunerazione nell’ambito di quanto di competenza in materia.
In tale ambito Unipol Banca S.p.A. (“Unipol Banca”), quale capogruppo del Gruppo Bancario, nell’elaborare
le politiche di remunerazione per l’intero Gruppo Bancario, tiene opportunamente conto delle caratteristiche
di ciascuna componente, procedendo ad assicurarne la complessiva coerenza, a fornire gli indirizzi
necessari alla sua attuazione e a verificarne la corretta applicazione. Le altre società del Gruppo Bancario
(le “Altre società”) non redigono un proprio documento ma restano responsabili del rispetto della normativa
ad esse direttamente applicabile e della corretta attuazione degli indirizzi forniti dalla capogruppo Unipol
Banca.
1. I processi decisionali in materia di politiche di remunerazione
Gli organi/soggetti delle Società del Gruppo Bancario e di Unipol coinvolti nella predisposizione ed
approvazione della Politica di remunerazione, con i rispettivi ruoli e responsabilità, sono identificabili come
segue:
-
l’Assemblea ordinaria di Unipol Banca quale capogruppo del Gruppo Bancario, oltre a stabilire i
compensi annuali spettanti agli organi da essa nominati, approva le Politiche di remunerazione a favore
degli organi con funzione di supervisione, gestione e controllo e del personale nonché i piani basati su
strumenti finanziari;
-
il Consiglio di Amministrazione di Unipol Banca quale capogruppo del Gruppo Bancario, tra l’altro,
definisce e rivede con periodicità almeno annuale la Politica di remunerazione - in coerenza con le linee
guida determinate dalla Capogruppo - ai fini dell’approvazione della stessa da parte dell’Assemblea
ordinaria ed è responsabile della sua corretta applicazione; inoltre, sulla base delle proposte avanzate
dalla Capogruppo e sentito il Collegio Sindacale, determina la remunerazione degli Amministratori che
ricoprono particolari cariche e del Direttore Generale di Unipol Banca, nonché, qualora non vi abbia
provveduto l’Assemblea, la suddivisione del compenso globale spettante ai membri del Consiglio di
Amministrazione. Inoltre, il Consiglio definisce i sistemi di remunerazione e incentivazione anche delle
predette categorie di Personale rilevante cui alle lettere a), b) e c) e deve assicurarsi che detti sistemi
siano coerenti con le scelte complessive di Unipol Banca in termini di assunzione dei rischi, strategie,
obiettivi di lungo periodo, assetto di governo societario e dei controlli interni. Infine, il Consiglio di
Amministrazione, in assenza del Comitato remunerazione all’interno di Unipol Banca, ha il compito e la
conseguente responsabilità di esprimersi in ordine al raggiungimento degli obiettivi di performance e alla
sussistenza di tutte le condizioni previste per l’erogazione o la maturazione dei compensi;
-
gli organi sociali della Capogruppo intervengono nel processo con le modalità e secondo le funzioni
attribuite loro dal Codice di Corporate Governance di Gruppo; in particolare, al Comitato
Remunerazione, costituito in seno al Consiglio di Amministrazione di Unipol, compete la formulazione di
proposte in merito alla definizione delle politiche generali contenenti le linee guida per la remunerazione
degli Amministratori e dei Dirigenti con responsabilità strategiche (ivi compresi i Responsabili delle
Funzioni Audit, Compliance e Risk Management) delle Società Operative aventi rilevanza strategica;
-
il Direttore Generale di Unipol Banca fornisce le sue valutazioni e indicazioni sulle Politiche di
remunerazione e incentivazione sottoponendo la stessa ai competenti organi deliberanti;
-
la Direzione Risorse Umane e Organizzazione di Unipol si fa carico di istruire e governare il processo di
formulazione delle proposte della Politica di remunerazione e ne cura l’attuazione;
57
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
-
la funzione Personale di Unipol Banca si fa carico di implementare le Politiche di remunerazione e
incentivazione del personale non dirigente di tutte le Società del Gruppo Bancario, in coerenza con le
linee guida adottate da Unipol;
-
la funzione Legale, Affari Societari e Compliance di Unipol Banca, interviene con riferimento alle
tematiche riguardanti gli organi sociali di tutte le Società del Gruppo Bancario;
-
la funzione Programmazione e Controllo di Gestione di Unipol Banca interviene, in particolare,
assicurando che gli indicatori di performance, oltre ad essere oggettivi e di immediata valutazione, siano
in linea con i Piani approvati, corretti per i rischi assunti, sostenibili in un orizzonte temporale pluriennale
e idonei a rappresentare risultati effettivi e duraturi.
In conformità a quanto previsto nelle Disposizioni di Vigilanza, è stato attuato un processo di coinvolgimento
delle funzioni di controllo interno di Unipol Banca (che svolgono le medesime funzioni anche per le Altre
società del Gruppo Bancario in seguito a contratti di esternalizzazione) nella definizione della Politica di
remunerazione.
In particolare:
-
la funzione di Risk Management verifica la coerenza dei modelli di misurazione dei rischi con l’operatività
aziendale e determina gli indicatori di performance cui orientare la componente variabile della
remunerazione, misurata al netto dei rischi in un orizzonte preferibilmente pluriennale, tenendo conto del
livello delle risorse patrimoniali e della liquidità necessaria a fronteggiare le attività intraprese;
-
la funzione Compliance effettua il controllo di conformità ai principi e alle disposizioni di
autoregolamentazione nonché alle normative in vigore allo scopo di prevenire il rischio di incorrere in
sanzioni, perdite patrimoniali o danni reputazionali;
-
la funzione di Revisione Interna effettua, con frequenza almeno annuale, la verifica della rispondenza
delle prassi di Remunerazione alla Politica di remunerazione approvata e alle Disposizioni di Vigilanza
riferendo all’Assemblea.
2. Criteri utilizzati per la valutazione degli obiettivi di performance alla base dell’assegnazione di
componenti variabili
L’individuazione dei parametri da utilizzare per la valutazione degli obiettivi di performance cui subordinare e
collegare l’attribuzione degli incentivi all’intero personale del Gruppo Bancario è effettuata dalla Direzione
Generale in condivisione con la Direzione Risorse Umane e Organizzazione della Capogruppo e con la
collaborazione della funzione Programmazione e Controllo di Gestione prendendo in esame gli indicatori
economico-patrimoniali ritenuti più significativi per il raggiungimento degli obiettivi di budget, monitorabili
periodicamente attraverso gli strumenti di reporting interno e disponibili sia a livello consolidato sia a livello di
segmenti di business.
3. La remunerazione degli Amministratori
Il compenso annuale degli Amministratori delle Società del Gruppo Bancario è determinato in misura fissa;
ad esso va ad aggiungersi, oltre al rimborso delle spese sostenute per l’esercizio della funzione, un gettone
di presenza per ogni riunione consiliare ed Assemblea cui partecipano; è prevista, inoltre, con costo a carico
delle singole società, la copertura assicurativa dei rischi connessi alla responsabilità civile verso terzi
derivante dagli obblighi legali e contrattuali inerenti alla funzione di amministratore e alla connessa tutela
giudiziaria.
58
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione riconosce agli Amministratori membri dei Comitati consiliari, ove
istituiti, un ulteriore compenso fisso per la partecipazione ad ogni rispettiva riunione.
Non è previsto a favore degli Amministratori il riconoscimento di alcuna componente variabile del compenso
collegata ai risultati o basata su strumenti finanziari.
4. La remunerazione dell’Organo di controllo
Il compenso annuale dei Sindaci è determinato in misura fissa ed è differenziato tra Sindaci effettivi e
Presidente del Collegio; ad esso va ad aggiungersi il rimborso delle spese sostenute per l’esercizio della
funzione; è prevista, inoltre, con costo a carico delle singole società, la copertura assicurativa dei rischi
connessi alla responsabilità civile verso terzi derivante dagli obblighi legali e contrattuali inerenti alla
funzione di sindaco e alla connessa tutela giudiziaria.
Sono precluse forme di remunerazione variabile a favore dei Sindaci.
5. La remunerazione del Personale dipendente
La struttura retributiva del Personale dipendente può prevedere, oltre alla componente fissa, una
componente variabile della retribuzione attraverso l’attivazione di specifici sistemi incentivanti, finalizzati a
sviluppare una cultura della performance sostenibile che metta in correlazione i risultati dell’impresa con le
prestazioni individuali.
La remunerazione totale è monitorata annualmente attraverso il confronto con il mercato di riferimento
tramite la partecipazione all’indagine retributiva settoriale effettuata dall’associazione di categoria.
Nell’ambito dell’indagine retributiva in parola si attua altresì un processo di valutazione delle posizioni che
determina l’attribuzione ad ogni ruolo di un valore rappresentativo della complessità della posizione
organizzativa in esame e che consente il raffronto tra il livello retributivo della posizione stessa e il mercato
per posizioni di analoga complessità.
La remunerazione si articola nelle seguenti componenti:
1.
componente fissa:
retribuzione fissa (RAL): definita sulla base dell’inquadramento contrattuale, del ruolo ricoperto,
delle responsabilità assegnate, dell’esperienza e competenza maturate dal dipendente;
2.
componente variabile:
premio aziendale di produttività (VAP) per il personale non dirigente;
sistemi di incentivazione correlati alle prestazioni e ai risultati conseguiti tramite il
raggiungimento di specifici obiettivi individuali e/o di squadra;
premi “una tantum” (erogati eccezionalmente per performance individuali);
altri strumenti di remunerazione variabile (patti di stabilità e bonus d’ingresso);
3.
benefit.
5.1. Il bonus pool
Come già esplicitato in Premessa, la Comunicazione del 2 marzo 2012 emanata da Banca d’Italia in materia
di politiche di remunerazione ha introdotto nuove previsioni riguardo alla determinazione del bonus pool.
L’ammontare complessivo delle risorse destinate ai sistemi di incentivazione delle Società del Gruppo
59
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Bancario determina, infatti, l’ammontare massimo dell’impegno che si potrà tradurre in effettivi esborsi dal
2013 in poi.
Esso andrà attentamente valutato, tenendo conto anche degli obiettivi di liquidità e capitalizzazione.
Esigenze di rafforzamento patrimoniale devono condurre a una contrazione del bonus pool e/o
all’applicazione di sistemi di malus o claw-back.
In particolare, trovano applicazione due specifiche previsioni:
il bonus pool è proporzionalmente correlato al patrimonio di vigilanza; un contrarsi di quest’ultimo
determina il corrispondente contrarsi del primo, fino a un suo eventuale azzeramento;
qualora i risultati di performance determinino un superamento del bonus pool appostato a budget e
approvato dal Consiglio di Amministrazione, si procederà al conseguente riproporzionamento dei
premi individuali, assicurando quindi il rispetto dei limiti di spesa.
5.2. Personale Dirigente
Componente fissa della remunerazione
La componente fissa della remunerazione per il Personale inquadrato come dirigente del Gruppo Bancario (il
“Personale Dirigente”) è determinata, oltre che da quanto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali per il
Personale Dirigente, in coerenza con le linee guida della Capogruppo in materia di politiche retributive, che
si basano sui seguenti principi fondamentali:
rilevanza della posizione affidata;
complessità del ruolo ricoperto;
rilevanza delle responsabilità attribuite;
peso qualitativo delle competenze possedute e acquisite;
allineamento ai benchmark di mercato.
In particolare, per quanto riguarda il Personale Dirigente appartenente alle Funzioni di Controllo Interno o
preposto alla redazione dei documenti contabili societari, la remunerazione fissa è correlata alle significative
responsabilità e all’impegno connesso con il ruolo svolto.
Componente variabile della remunerazione
La struttura retributiva del Personale Dirigente prevede, oltre alla componente fissa, una componente
variabile della retribuzione attraverso l’attivazione di uno specifico sistema incentivante, comune a tutti i
Dirigenti indipendentemente dalla appartenenza o meno alla categoria del Personale più rilevante, finalizzato
a sviluppare una cultura della performance sostenibile che metta in correlazione i risultati della società con le
prestazioni individuali nel senso e secondo quanto indicato al precedente punto in materia di obiettivi e
principi della Politica di remunerazione.
Tale sistema incentivante, adottato a livello di Capogruppo del Gruppo Unipol e, una volta approvato dai
rispettivi organi deliberanti, recepito anche dalle singole società del Gruppo Unipol, comprese quelle del
Gruppo Bancario, disciplina presupposti e criteri per l’erogazione della componente variabile della
remunerazione, da articolarsi:
(i)
in una parte di breve termine, tramite erogazione di un bonus monetario in percentuale sulla
retribuzione lorda individuale o “RAL”;
60
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
(ii)
in una parte di lungo termine, mediante assegnazione di azioni ordinarie Unipol,
al raggiungimento di specifici obiettivi quali-quantitativi del Gruppo Unipol e individuali.
In coerenza con quanto richiesto remunerazione dalle disposizioni di vigilanza, il sistema si conforma ai
seguenti principi:
-
fissazione dei risultati su cui misurare la remunerazione anche sui profili di rischio dell’impresa,
sull’attenzione qualitativa e non solo sui risultati economici;
-
ruolo delle Funzioni di Controllo Interno, chiamate, ciascuna secondo le rispettive competenze e
secondo quanto previsto dalle normative, a partecipare al processo di verifica delle Politiche di
remunerazione;
-
indipendenza della componente variabile della remunerazione del Personale appartenente alle
Funzioni di Controllo Interno, dal raggiungimento di obiettivi collegati a risultati economici;
-
maggiore indipendenza della componente variabile da premi collegati a risultati economici;
-
necessità che una quota sostanziale della remunerazione variabile sia riconosciuta in forma di
strumenti finanziari;
-
introduzione di opportune clausole contrattuali idonee a riflettere i livelli di performance al netto dei
rischi effettivamente assunti o conseguiti e che consentano di (i) non erogare in tutto o in parte i
compensi variabili, qualora i risultati prefissati non siano stati raggiunti o siano negativi o qualora si
sia verificato un significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria dell’impresa,
e (ii) chiedere la restituzione in tutto o in parte dei compensi erogati sulla base di risultati che si siano
rivelati non duraturi o effettivi per effetto di condotte dolose o gravemente colpose.
I Dirigenti sono suddivisi in 3 Fasce, correlate al peso, alla rilevanza e alla complessità del ruolo e della
posizione, nonché alla collocazione organizzativa, ed in particolare:
a
-
nella 1 Fascia sono inclusi i principali “executive” della società con ruoli di massimo peso e rilievo
organizzativo;
-
nella 2 Fascia sono inclusi i titolari di ruoli di particolare rilevanza organizzativa;
-
nella 3 Fascia sono inclusi i titolari di altri ruoli, che possono essere a diretto riporto sia dei titolari
a
a
della 1 che della 2 Fascia.
a
a
L’attribuzione alle fasce avviene su proposta della Direzione Risorse Umane e Organizzazione di Unipol, che
si avvale delle più opportune metodologie di pesatura delle posizioni presenti sul mercato, ed approvazione
dell’Amministratore Delegato di Unipol. L’aggiornamento e la revisione della collocazione nelle fasce di
appartenenza avvengono con cadenza annuale.
All’interno di ciascuna Fascia, la declinazione e l’assegnazione individuale di incentivi di breve e lungo
termine è effettuata in considerazione di:
-
riferimenti comparabili di mercato;
-
famiglia professionale di appartenenza;
-
esigenza di fidelizzazione (criticità della risorsa).
61
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Obiettivi di Gruppo
L’accesso al sistema incentivante è subordinato al perseguimento di obiettivi di perfomance effettivi e
duraturi che tengano anche conto dei rischi attuali o futuri connessi ai risultati prefissati.
In particolare, la mancata realizzazione anche di uno solo dei seguenti obiettivi comporta la non erogazione
degli incentivi sia di breve sia di lungo termine:
-
il raggiungimento di almeno l’85% dell’Utile lordo consolidato del Gruppo Unipol al 31 dicembre 2012
come da relativo Budget approvato. Tale indicatore si applica a tutti i Dirigenti, ad eccezione dei
Dirigenti che operano presso le Funzioni di Controllo Interno;
-
il raggiungimento di un valore minimo dell’indice di copertura (solidità patrimoniale), a perimetro
4
attuale, calcolato secondo la metrica Solvency I come previsto da Piano Industriale di Gruppo 2012;
-
il raggiungimento di un valore minimo dell’indice Core TIER 1 Ratio consolidato del comparto
bancario previsto a budget al 31 dicembre 2012, comunque non inferiore a quanto richiesto
dall’Autorità di Vigilanza, al netto di operazioni sul capitale che dovessero risultare già effettuate, in
corso di attuazione (aumento di capitale e acquisto di immobili strumentali) o di futura delibera, da
parte del socio.
Obiettivi Individuali
Ad ogni destinatario vengono assegnati 5 obiettivi individuali quali/quantitativi, così articolati:
1.
Obiettivo specifico di area
2.
Obiettivo contenimento costi
3.
Obiettivo di progetto
4.
Obiettivo qualitativo
5.
Obiettivo di comportamento organizzativo
Il mancato raggiungimento dell’Obiettivo specifico relativo alla propria area organizzativa di appartenenza
(punto 1) determina la non erogazione di qualsiasi incentivo.
La percentuale di raggiungimento degli obiettivi individuali, calcolata in base ai pesi attribuiti in caso di
mancato, parziale o completo raggiungimento, è definita Livello di Performance Individuale.
Incentivo di Breve Termine (IBT)
La misura massima dell’incentivo di breve termine è pari al 40% della Retribuzione Annua Lorda per i
a
a
Dirigenti di 1 Fascia, al 30% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 2 Fascia, al 20% della
a
Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 3 Fascia.
L’erogazione di quanto eventualmente maturato avviene cash in misura pari al 40% nell’anno successivo a
5
quello di competenza e con differimento a tre anni per il restante 60% (in misura pari a 1/3 [un terzo] per
ciascuno dei tre anni di differimento).
4
Indicatore e valore definito secondo le disposizioni vigenti e soggetto ad attualizzazione/revisione al mutamento della
normativa in materia tempo per tempo vigente.
5
V. artt. 5.2.3 e 5.2.4 delle “Disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e
nei gruppi bancari” emanate il 30 marzo 2011 da Banca d’Italia.
62
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
L’entità del bonus spettante è funzione del raggiungimento degli Obiettivi di Gruppo, del Livello di
Performance Individuale, della Fascia di appartenenza del singolo Dirigente e viene definito al termine di tutti
i passaggi previsti dal processo di valutazione e consuntivazione.
Incentivo di Lungo Termine (LTI)
La componente variabile di lungo termine è attribuita in base ad un piano chiuso di assegnazione gratuita di
performance share (azioni Unipol ordinarie), con distribuzione triennale del compenso in azioni in ragione di
1/3 [un terzo] per anno, a partire dal secondo anno successivo al termine del triennio 2010-2011-2012
(disponibilità alla vendita a partire dal quarto anno successivo all’anno di competenza); l’erogazione è
subordinata e correlata al risultato di breve termine raggiunto nell’anno di competenza che deve essere pari
ad una soglia minima predeterminata.
a
6
La misura massima dell’incentivo è pari al 60% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 1 Fascia ,
a
a
al 40% per i Dirigenti di 2 Fascia, e al 20% per i Dirigenti di 3 Fascia.
L’entità del premio LTI è in funzione del raggiungimento degli obiettivi riferiti al risultato di Gruppo
consolidato cumulato sugli anni 2010, 2011, 2012, alla crescita del valore dell’azione Unipol ordinaria a tre
anni (tali obiettivi non sono applicabili ai Dirigenti che operano presso le Funzioni di Controllo Interno per i
quali si fa riferimento al raggiungimento degli obiettivi specifici di area) e all’andamento degli indici di solidità
patrimoniale di cui al paragrafo “Obiettivi di Gruppo”.
Il processo di valutazione e di consuntivazione
Il processo di valutazione e di consuntivazione è supervisionato, anche nel merito, dalla Direzione Risorse
Umane e Organizzazione e dall’Amministratore Delegato di Unipol. Nel processo di consuntivazione viene
tenuto in debito conto anche il reale contributo individuale reso per il buon funzionamento della società, in un
quadro più ampio di coerenza e stabilità complessiva del sistema aziendale.
Nel processo di verifica sono coinvolte, per le parti di propria competenza, le Funzioni di Controllo Interno.
Condizioni di non erogazione degli incentivi
Il sistema incentivante prevede clausole di non erogazione del premio, in termini di:
a.
Malus
I bonus previsti dal sistema incentivante non saranno erogati (o, a seconda dei casi, saranno erogati
in forma ridotta) in ragione di un eventuale peggioramento della dinamica dei risultati aziendali
corretti per i rischi e nei casi di mancato rispetto, da parte del Dirigente, di disposizioni regolamentari
e di vigilanza, cui abbia fatto seguito la comminazione di una sanzione disciplinare nei confronti del
Dirigente stesso.
b.
Claw-back
È facoltà della società richiedere la restituzione dei compensi eventualmente corrisposti in caso di
applicazione di sanzioni amministrative e/o disciplinari per violazione delle disposizioni di vigilanza o
di legge in materia o qualora il Dirigente abbia messo in atto comportamenti fraudolenti e/o
contraddistinti da dolo o colpa grave correlati all’esercizio delle proprie funzioni che abbiano
determinato un deterioramento dei profili di rischio e/o dei risultati aziendali, fatta salva ogni ulteriore
azione.
6
a
Pari al 75% della Retribuzione Annua Lorda per i Dirigenti di 1 Fascia appartenenti al Comitato di Direzione di Gruppo.
63
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
In ogni caso, il Dirigente oggetto di provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio nel corso del
periodo di competenza perde il diritto al bonus.
Altre componenti variabili della remunerazione
Della remunerazione possono far parte anche:
-
una tantum, erogate in circostanze del tutto eccezionali, previa accurata valutazione delle
prestazioni professionali del soggetto; nella determinazione dell’importo si adottano le stesse regole
e gli stessi criteri di quanto previsto nel sistema incentivante;
-
benefit, sui quali viene anche calcolata la contribuzione sociale e fiscale, che possono comprendere
beni quali l’auto aziendale e l’uso di foresterie;
-
compensi corrisposti per patti di stabilità, per un periodo non superiore a cinque anni, riconosciuti al
fine di garantire un’adeguata continuità del rapporto di lavoro, assicurare maggiore stabilità
aziendale e contribuire a incentivare ulteriormente la qualità delle prestazioni professionali di alcuni
Dirigenti strategici e/o di altre risorse ritenute comunque rilevanti.
Premi di anzianità
In tutte le Società del Gruppo Bancario viene riconosciuto un premio di anzianità secondo i seguenti criteri:
-
al raggiungimento del 20° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 50% della
mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente;
-
al raggiungimento del 25° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 100% della
mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente;
-
al raggiungimento del 35° anno di servizio viene erogato un premio nella misura del 100% della
mensilità lorda di stipendio riferita al mese di dicembre dell’anno precedente.
5.3. Personale non Dirigente
Componente fissa della remunerazione
La componente fissa della remunerazione del Personale non Dirigente, determinata sulla base di quanto
indicato al precedente paragrafo in tema di componente fissa, può variare in relazione agli aumenti tempo
per tempo definiti dalla contrattazione collettiva (nazionale e aziendale), oppure in relazione a provvedimenti
di politica retributiva, rappresentati da passaggi di livello e assegni “ad personam”.
Detti ultimi incrementi si basano su valutazioni di tipo meritocratico e si prefiggono di:
-
correlare i riconoscimenti economici alla prestazione individuale;
-
orientare i comportamenti verso l’eccellenza, nel rispetto della normativa che disciplina lo
svolgimento dell’attività;
-
riconoscere l’avvenuta acquisizione di maggiori responsabilità e valorizzare il patrimonio di
competenze possedute e acquisite;
-
fidelizzare le risorse di potenziale e le figure professionali maggiormente critiche;
-
progredire verso una sempre maggiore equità retributiva.
64
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Componente variabile della remunerazione
Premio aziendale di produttività
Il Premio Aziendale di Produttività (“VAP”) è corrisposto unicamente ai dipendenti che ne hanno diritto sulla
base del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che ne demanda i criteri alla contrattazione
aziendale di secondo livello tramite apposito accordo con le Organizzazioni Sindacali aziendali.
Non è comunque prevista l’erogazione del VAP a quei dipendenti che abbiano conseguito un giudizio
professionale complessivo negativo.
Il premio aziendale viene erogato alle condizioni e ai criteri stabiliti nella contrattazione integrativa aziendale
in stretta correlazione ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi, concordati fra le Parti, aventi
come obiettivo incrementi della produttività del lavoro, della qualità ed altri elementi di competitività di cui le
imprese dispongano, nonché ad un migliore andamento dei risultati economici dell’impresa, tenendo anche
conto degli apporti professionali.
Il meccanismo di determinazione del VAP consente la contrazione dell’importo da erogare in caso di
raggiungimento parziale degli obiettivi sino ad azzerarsi, o il suo incremento in caso di risultati superiori ai
budget aziendali. In forza di detto meccanismo, il premio per i livelli impiegatizi di base può oscillare tra un
importo minimo in caso di risultati parzialmente raggiunti fino a un massimo in caso di risultati superiori ai
budget aziendali, o addirittura azzerarsi in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo.
Per il 2012 alla data del presente documento non sono ancora state avviate le trattative con le
Rappresentanze Sindacali Aziendali per la definizione dei meccanismi di determinazione degli importi di
riferimento per il VAP. Le società procederanno alle erogazioni in ragione delle risultanze di detti negoziati.
Una tantum
Il processo di determinazione di interventi una tantum prevede un’accurata valutazione della prestazione
lavorativa da parte dei Responsabili delle strutture organizzative.
Tale valutazione si basa sull’analisi della prestazione professionale e traguarda i seguenti parametri:
•
contributo del dipendente al raggiungimento di obiettivi aziendali, di funzione o dell’unità operativa;
•
prestazione professionale significativamente superiore agli standard;
•
acquisizione di elevati livelli di competenza;
•
altre eventuali motivazioni particolari.
Si tratta in ogni caso di una tipologia di intervento applicabile a un numero limitato di persone. Le proposte di
premio devono essere deliberate dagli organi competenti, previo parere favorevole della Funzione Personale
e approvazione della Direzione Risorse Umane e Organizzazione della Capogruppo. Gli importi delle una
tantum non superano in nessun caso il 20% della remunerazione totale del percipiente.
Tale istituto può essere utilizzato, in Unipol Banca ed in Unipol Merchant S.p.A., con carattere di
eccezionalità, a condizione che la retribuzione variabile complessivamente percepita non ecceda Euro
25.000 o non sia superiore al 20% della remunerazione totale.
Per quanto attiene in particolare al Personale addetto alle Funzioni di Controllo Interno, l’erogazione di una
tantum è possibile a condizione che non sia fonte di potenziali conflitti di interesse.
65
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Sistemi di incentivazione
Specifici sistemi di incentivazione sono adottati per tutto il Personale operante sia nella rete territoriale sia
nelle strutture di Direzione Generale di Unipol Banca e Unipol Merchant S.p.A.
I sistemi di incentivazione sono finalizzati a orientare i comportamenti dei singoli al raggiungimento degli
obiettivi aziendali nell’ottica della creazione di valore e di un adeguato presidio dei rischi. Si basano su
parametri oggettivi e possono differenziarsi in relazione al ruolo.
Al fine di recepire le Disposizioni di Vigilanza, in particolare per quanto attiene alla necessità che le forme di
retribuzione incentivante tengano conto dei rischi assunti, l’attivazione dei sistemi in parola è parametrata a
7
opportuni indicatori patrimoniali corretti per il rischio, quali il Core TIER 1 Ratio di Gruppo previsto a budget
che, insieme all’utile lordo ante imposte previsto a budget, funge da “condizione di accesso” al sistema.
Gli obiettivi assegnati sono parametrati a indicatori specificatamente individuati e di oggettiva e immediata
valutazione, declinati in relazione all’area di responsabilità delle business unit di appartenenza.
Con riferimento al Personale più rilevante appartenente alle Funzioni di Controllo Interno, la componente
variabile della remunerazione non è legata al raggiungimento di obiettivi collegati a risultati economici.
Si precisa, inoltre, che il pagamento del bonus avviene al raggiungimento, anno per anno, di obiettivi
individuali e/o di squadra a ciascuno dei quali viene attribuito un peso sulla base dell’importanza che lo
stesso riveste nelle strategie aziendali. Per ciascun obiettivo è prevista l’assegnazione di un punteggio e
l’accesso al premio avviene al conseguimento di un punteggio minimo; inoltre, la corresponsione può variare
in incremento o diminuzione a seconda di determinate condizioni.
Saranno comunque esclusi dall’erogazione di bonus discendenti da sistemi di incentivazione i dipendenti
destinatari di provvedimenti disciplinari di particolare gravità e/o di un giudizio professionale
complessivamente negativo.
Modalità di erogazione del premio
1) Personale non rilevante
Qualora l’importo del bonus calcolato sia superiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota superiore al 20%
della remunerazione totale individuale, una quota del premio pari al massimo al 20% della remunerazione
totale individuale sarà erogata cash entro il mese di giugno dell’anno di riferimento, mentre la quota
eccedente sarà assoggettata al medesimo periodo di progressivo differimento per la quota monetaria del
personale più rilevante (come di seguito esposto).
Qualora l’importo del bonus calcolato sia pari o inferiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota pari o
inferiore al 20% della remunerazione totale individuale, l’erogazione avverrà in un’unica soluzione entro il
mese di giugno dell’anno di riferimento.
2) Personale più rilevante
Nel caso in cui l’importo del bonus calcolato sia superiore a Euro 25.000 o rappresenti una quota superiore
al 20% della remunerazione totale individuale, lo stesso sarà erogato per il 50% in forma monetaria (di cui
7
Tale indicatore viene calcolato al netto di operazioni sul capitale che dovessero risultare già effettuate, in corso di
attuazione (aumento di capitale e acquisto di immobili strumentali) o di futura delibera, da parte del socio; esso è
definito secondo le disposizioni attuali e soggetto ad attualizzazione / revisione al mutamento della normativa in
materia tempo per tempo vigente.
66
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
il 50% corrisposto nell’anno successivo a quello di competenza, il 30% nel 2° anno successivo a quello di
competenza, il 20% nel 3° anno successivo a quello di competenza) e il restante 50% in strumenti
finanziari mediante l’utilizzo di azioni Unipol ordinarie, con assegnazione e contestuale disponibilità a partire
dal 4° anno successivo a quello di competenza.
In entrambi i casi 1) e 2):
-
saranno comunque esclusi dalla percezione di bonus da erogarsi in virtù di sistemi di incentivazione
- anche per la restante parte differita - i dipendenti destinatari di provvedimenti disciplinari di
particolare gravità e/o di un giudizio professionale complessivamente negativo;
-
l’erogazione della parte di premio non ancora corrisposta per intero è subordinata al raggiungimento
dell’indicatore Core TIER 1 Ratio coerente con le previsioni di budget anno per anno. Nel caso in cui
l’indicatore Core TIER 1 Ratio risulti inferiore a quello registrato l’anno precedente, la parte di premio
ancora da erogare sarà ridotta in proporzione;
-
in ogni caso, l’erogazione degli importi differiti potrà avvenire soltanto qualora durante il periodo di
differimento siano state rispettate tutte le disposizioni regolamentari e di vigilanza.
È facoltà di Unipol Banca richiedere la restituzione dei premi eventualmente corrisposti in caso di violazione
delle disposizioni di vigilanza in materia o qualora il dipendente abbia messo in atto comportamenti
fraudolenti e/o contraddistinti da dolo o colpa grave correlati all’esercizio delle proprie funzioni che abbiano
determinato un deterioramento dei profili di rischio e/o dei risultati aziendali, fatta salva ogni ulteriore azione.
Con riferimento alle altre società del Gruppo Bancario, diverse da Unipol Banca e da Unipol Merchant
S.p.A., la remunerazione variabile è definita sulla base di una valutazione di tipo meritocratico e selettivo,
sotto forma di interventi economici una tantum, come precedentemente descritti.
Saranno comunque esclusi dalla percezione di bonus da erogarsi in virtù di sistemi di incentivazione – anche
per la restante parte differita - i dipendenti destinatari di provvedimenti disciplinari di particolare gravità e/o di
un giudizio professionale complessivo negativo.
Altre componenti variabili della remunerazione
Altre forme di remunerazione variabile sono rappresentate da:
•
importi una tantum, eccezionalmente pattuiti e riconosciuti limitatamente al primo anno di impiego in
caso di assunzione di nuovo personale a titolo di welcome bonus, al fine di ristorare la perdita di
particolari benefici accordati dal precedente datore di lavoro, oppure la perdita di un premio già
maturato ma non ancora erogato a causa delle dimissioni;
•
strumenti atti ad attrarre e trattenere nel tempo professionalità “critiche” oppure a rischio mercato quali i
“patti di stabilità”. Gli importi di riferimento variano a seconda del ruolo ricoperto, fino a un massimo di
Euro 25.000 annuali.
Benefit
In aggiunta alle componenti fissa e variabili della remunerazione, il Gruppo Bancario prevede per i propri
dipendenti alcuni benefit che integrano e arricchiscono l’offerta retributiva sotto il profilo strutturale, elevando
i livelli di motivazione e di appartenenza (ad esempio, l’uso dell’autovettura o la previdenza integrativa, ecc.).
67
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
6. Collaboratori esterni
I corrispettivi economici relativi alle c.d. “collaborazioni a progetto”, delle quali il Gruppo Bancario può
avvalersi per esigenze progettuali particolari, straordinarie e circoscritte nel tempo, vengono determinati in
base a criteri oggettivi quali la rilevanza e la durata del progetto, le competenze e le esperienze maturate dal
collaboratore.
Eventuali forme di retribuzione variabile applicabili a collaboratori saranno comunque determinate nel
rispetto delle Disposizioni di Vigilanza e sulla base dei criteri esposti nel capitolo 3. “Criterio di
proporzionalità” e nel rispetto del processo e dei criteri esposti nel paragrafo “Una Tantum”.
7. Promotori Finanziari
La remunerazione dei promotori finanziari, basata su provvigioni da mandato, bonus provvigionali e sistema
incentivante, persegue l’intento di fornire un compenso economico competitivo con quanto proposto dal
mercato, mantenendo una corretta proporzione fra i ricavi dell’impresa bancaria e quanto riconosciuto ai
promotori finanziari, evitando potenziali conflitti di interesse e premiando i risultati commerciali, la
correttezza, conformità e qualità del loro rapporto con la clientela.
Le modalità di remunerazione dei promotori finanziari non prevedono l’utilizzo di strumenti finanziari e, solo
in alcuni specifici casi, prevedono una componente fissa (minimi provvisionali garantiti) oltre alle provvigioni
che sono riconosciute agli stessi in funzione della gamma prodotti da essi collocati. Inoltre, sono previsti
obiettivi legati al rispetto delle normative di riferimento.
Provvigioni da mandato
•
Provvigioni di acquisizione: quota delle provvigioni pagate dai clienti all’atto della sottoscrizione dei
prodotti finanziari e bancari sulla base delle metodologie di calcolo esplicitata nel Contratto di Agenzia.
Dette provvigioni variano a seconda della tipologia di prodotto e vengono riconosciute al promotore
finanziario nella misura corrispondente al livello professionale che la Banca gli attribuisce.
•
Provvigioni di gestione: quota delle provvigioni pagate dai clienti riguardanti la gestione del loro
portafoglio di risparmio gestito durante la fase successiva alla sottoscrizione.
Queste provvigioni hanno carattere ricorrente trimestrale.
Bonus provvigionali
•
Bonus sul margine di intermediazione: qualora espressamente prevista dalle pattuizioni individuali,
percentuale sul margine di intermediazione generato dai clienti attribuiti al promotore finanziario stesso.
Trattasi di parametro che sintetizza e permette di remunerare la fidelizzazione dei clienti, quindi la
professionalità e la qualità del lavoro svolto dai promotori finanziari.
La percentuale del margine è variabile a seconda del livello professionale riconosciuto dalla Banca al
promotore finanziario e ha carattere ricorrente annuale.
•
Bonus di mantenimento: bonus correlato a obiettivi di mantenimento (dei clienti, della raccolta) ed
erogato in forma differita successivamente alla scadenza del periodo di riferimento.
•
Bonus di reclutamento: previsto nel caso cui il promotore finanziario svolga un’attività straordinaria di
ricerca di nuovi promotori finanziari, sempre su richiesta e autorizzazione dell’impresa, riconoscendo
una percentuale definita caso per caso sul margine di intermediazione effettivamente prodotto dai
promotori reclutati in arco temporale predefinito.
68
Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
•
Bonus in fase di inserimento del promotore finanziario: per la durata di uno/due anni, ad erogazione
trimestrale/semestrale/annuale e al raggiungimento di obiettivi di raccolta netta di risparmio gestito.
Detti bonus hanno la funzione di remunerare la raccolta netta con una maggiorazione delle provvigioni
di acquisizione nella misura stabilita dal Contratto di Agenzia.
•
Bonus di consulenza: previsti nel caso in cui il promotore svolga una attività straordinaria di consulenza
su richiesta della Banca nei confronti di propri clienti.
Sistema incentivante
Il sistema incentivante è correlato al raggiungimento di obiettivi prestabiliti di raccolta netta, di risparmio di
gestito e di soddisfacimento di parametri che misurano la correttezza e la conformità del promotore
finanziario nei confronti della propria clientela. L’erogazione degli incentivi è calcolata sulla raccolta netta
effettivamente realizzata nei 12 mesi di riferimento e a prescindere dal prodotto collocato, mentre i parametri
che misurano oggettivamente la correttezza e conformità dell’attività del promotore finanziario permettono di
monitorare gli eventuali scostamenti fra informativa, complessiva documentazione obbligatoria e quella
effettivamente illustrata e consegnata ai clienti.
Malus: ancorché in presenza di raggiungimento di obiettivi ci siano state ripetute mancanze relative a
conformità e correttezza dell’attività (scostamenti fra informativa, complessiva documentazione obbligatoria e
quella effettivamente illustrata e consegnata ai clienti.), l’incentivo viene proporzionalmente ridotto fino ad
azzerarsi. Inoltre, in caso di gravi irregolarità riscontrate dalle funzioni di controllo interno tali da rendere
necessaria l’emissione di provvedimenti formali come le lettere di richiamo, è prevista la perdita del diritto
all’incentivo dell’anno in corso.
Bonus: in presenza di raggiungimento di obiettivi e qualora non siano state riscontrate irregolarità, l’incentivo
viene incrementato in una misura comunque contenuta.
Remunerazione dei manager
I manager sono remunerati con provvigioni sia sul loro portafoglio clienti che su quello dei promotori da loro
coordinati secondo le medesime logiche di cui sopra.
8. Indennità di fine rapporto
L’eventuale corresponsione di un importo predeterminato in caso di licenziamento non sorretto da giusta
causa, ovvero di dimissioni per giusta causa o su richiesta dell’Azionista di riferimento fattispecie applicabili
solo in presenza di specifici accordi integrativi del contratto di lavoro, è soggetta a tutte le disposizioni
previste dalle normative di riferimento in particolare per quanto riguarda il collegamento tra la performance
realizzata e i rischi assunti. Essa, in ogni caso, è definita in modo tale che il suo ammontare complessivo
non superi l’importo pari a tre annualità di retribuzione.
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Informativa al Pubblico Pillar III – Unipol Banca 31/12/2012
Informativa quantitativa
N.B.: I contenuti delle presenti tabelle rispecchiano esclusivamente quanto consegue alle deliberazioni già
assunte alla data di redazione del presente documento.
Tab. 1 Totale remunerazioni suddivise per Aree di attività 2012 del comparto bancario
N° Dipendenti
Ruolo
Direzione Generale
Finanza
Direzione Crediti
Rete Commerciale
Altre società del comparto bancario
Totale
368
21
117
1824
46
2.376
Totale
Remunerazione fissa
15.087.155,33
957.740,61
5.907.857,93
72.173.110,13
1.984.497,32
96.110.361,32
N° beneficiari
variabile
N° beneficiari altre
erogazioni varibile
variabile
20
0
6
143
3
172
290.085,00
0,00
41.900,00
875.970,00
9.400,00
1.217.355,00
altre erogazioni
variabile (*)
359
21
115
1.820
43
2.358
Totale remunerazioni
329.557,79
22.862,47
123.669,12
1.873.085,00
71.007,58
2.420.181,96
15.706.798,12
980.603,08
6.073.427,05
74.922.165,13
2.064.904,90
99.747.898,28
(*) la voce “altre erogazioni variabili” consiste nel premio a stralcio erogato a luglio 2012 di competenza 2011 per il premio aziendale (ex
VAP)
Totale remunerazioni “Personale più rilevante” 2012 del gruppo bancario
N.
Beneficiari
Fissa
Variabile (*)
Upfront
cash
Upfront
azioni (***)
Differita
cash (***)
Differita
azioni (***)
Variabile differito di
esercizi precedenti
erogato nell'esercizio
2012
Tutti i DG del comparto bancario (ad
esclusione di Unipol Fondi Ltd), Vice DG
Area Affari, Responsabili delle principali
linee di business, funzioni aziendali o aree
geografiche, nonché coloro che riportano
agli organi con funzione di supervisione
strategica, gestione e controllo
16
2.828.278
0
0
---
---
---
---
I responsabili e personale di livello più
elevato delle funzioni di controllo interno (*)
5
468.288
205.000 (3)
105000 (3)
100000 (3)
---
---
---
3
350.365
0
0
---
---
---
---
1
90.913
29110 (1)
29110 (1)
---
---
---
---
Totale remunerazione
Personale più rilevante
Altri soggetti che, individualmente o
collettivamente, assumono rischi in modo
significativo come descritto nel paragrafo
3.2 delle Disposizioni di Vigilanza
Qualsiasi altro dipendente la cui
retribuzione totale la cui remunerazione
totale lorda superi i 200.000 Euro l’anno
ovvero la cui parte variabile ecceda il 20%
Dettaglio componente variabile (*)
(*) viene indicato tra parentesi il numero dei percettori della remunerazione variabile per l’anno 2011
(**) la componente variabile per i Responsabili delle funzioni di controllo è un valore teorico, in quanto non ancora erogato.
(***) la componente variabile è stata erogata tutta up-front senza l’utilizzo di strumenti finanziari e alcun differimento
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