REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL
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REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL
Pordenone, 04/07/2008 REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL’ASS 6 TITOLO 10: Generalità Articolo 1 Principi TITOLO Ho: Composizione del dipartimenti Articolo 2 Articolazione del Dipartimento di Prevenzione Articolo 3 Organi del Dipartimento di Prevenzione Articolo 4 II Direttore Articolo 5 Ii Comitato Direttivo Articolo 6 L’Assemblea TITOLO ffl°: Fuuzioni del Dipartimento di Prevenzione Articolo 7 Funzioni del Direttore di Dipartimento Articolo 8 Funzioni del direttore di Struttura complessa Articolo 9 Funzioni dei Responsabili di Stnittura semplice Articolo 10 Funzioni e attribuzioni dei Dirigenti medici e Dirigenti non medici del Dipartimento non Responsabili di struttura complessa o di struttura semplice. TITOLO IV°: Articolazioni e compiti Articolo 11 Posizione organizzativa per il comparto del Dipartimento Articolo 12 Le strutture semplici del Dipartimento Articolo 13 Articolazione e compiti delle strutture complesse e delle strutture semplici del Dipartimento TITOLO V°: Disposizioni finali Articolo 14 Funzioni di coordinamento personale del comparto Articolo 15 Attuazione ALLEGATI: n. 3 organigrammi 1 - REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL’ASS6 TITOLO 10 Generalità Articolo I Principi Ii Dipartimento di Prevenzione è struttura operativa dell’Azienda Sanitaria, cosj come previsto dai Decreti Legislativi 502/92, 5 17/93 e 229/99 nonché dalla Legge Regionale n. 12 del 1994. Ad esso sono attribuite le funzioni e le attività previste dall’art. 7 ter del D.Lgs 229/99 e dalle Leggi Regionali 43/8 1, 52/8 1 e 6/98 e la responsabilità complessiva del raggiungimento degli obiettivi strategici di salute in ambito preventivo affidata dalla Direzione Generale. Pertanto ii Dipartimento di Prevenzione è la struttura che in via prioritaria è preposta a svolgere le funzioni di gestione, progettazione complessiva, coordinamento, accreditamento delle iniziative e dei programmi di prevenzione aziendali, nonché a svolgere la funzione di supporto metodologico, oltre aJi’attivazione diretta di una serie di interventi. - TITOLO 110 Composizione del Dipartimento di Prevenzione Articolo 2 Articolazione del Dipartimento di Preveuzione Ii Dipartimento di Prevenzione si articola in strutture complesse composte a loro volta da strutture semplici. Le Strutture complesse sono tre: • Area Ambienti di Vita • Area Ambienti di Lavoro Area Veterinaria I Direttori di Struttura complessa hanno autonomia gestionale ed organizzativa nei limiti fissati dalla Legge e dai regolamenti aziendali. La struttura complessa Area Ambienti di Vita si articola in: • • • • Struttura semplice Struttura semplice Struttura semplice Struttura semplice servizio di igiene e sanità pubblica servizio igiene degli alimenti e della nutrizione servizio medicina legale e dello sport servizio di coordinamento territoriale - Struttura complessa Area Ambienti di Lavoro si articola in: 2 • Struttura semplice servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro Struttura complessa Area Vetermaria si articola in: • Struttura semplice servizio di sanità animale • Struttura semplice servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche • Struttura semplice servizio igiene degli alimenti di origine animale • Struttura semplice servizio di coordinamento territoriale Ulteriore articolazione organizzativa del Dipartimento è la Segreteria Amministrativa e le seguenti unità funzionali in Staff: • L’Unitâ funzionale degli screening oncologici. • L’Unità funzionale delle malattie infettive; • L’Unità funzionale della prevenzione e promozione della salute. • L’Unità funzionale Ufficio concessione benefici economici agli invalidi civili • L’Unità funzionale per le verifiche periodiche Articolo 3 Organi del Dipartimento di Preveuzione Sono organi del Dipartimento: • Ii Direttore • Ti Comitato Direttivo • L’Assemblea Articolo 4 U Direttore 1. Ii Direttore del Dipartimento di Prevenzione è nominato dal direttore generale, preferibilmente tra i direttori delle strutture operative complesse assegnate strutturalmente al dipartimento stesso, sulla base dell’accertamento del possesso di adeguati requisiti di capacità gestionale e organizzativa, esperienza professionale e curriculum scientifico; ove coincidenti, dunque, Ic funzioni di capo dipartimento sono aggiuntive a queue di responsabile di struttura operativa complessa. 2. L’incarico normalmente della durata di 3 anni è di natura fiduciaria ed alla scadenza, sottoposto a verifica. L’incarico ê rinnovabile. 3. Fatte salve le previsioni dei C.C.N.L., l’incarico di direttore di dipartimento cessa per revoca motivata da parte del direttore generale, ovvero per l’intervento di modifiche nell’organizzazione aziendale tali da incidere sulle aggregazioni e/o sul funzionamento del dipartimento, ovvero ancora per dimissioni o per impedimento di durata superiore a sei mesi del Direttore. 4. II direttore è coadiuvato da 2 posizioni organizzative: A referente posizione orgamzzativa per i progetti trasversah mtegrati di prevenzione e promozione della salute B. referente posizione organizzativa di prevenzione del DP. II responsabile delle P0 è individuato secondo i regolamenti aziendali indifferentemente tra le figure professionali che svolgono la propria attività all’intemo del DP (amministrativi, assistenti sanitari e tecnici della prevenzione) — — 3 Articolo 5 U Comitato Direttivo E’ costituito dal Direttore del Dipartimento che lo presiede, dai Direttori di struttura complessa, dai Responsabili di Struttura Semplice, dai referenti per ii comparto; ha funzioni di supporto alia Direzione del Dipartimento per: l’individuazione strategica degli obiettivi generali e delle attività da perseguire tenendo anche conto della specifica programmazione d’Area e dci piani aziendali; la definizione di protocoffi, linee-guida e standards operativi volti a rendere uniformi le modalità ed i contenuti deli’ attività; ii superamento delle difficoltà legate al raggiungimento degli obiettivi. il perseguimento della quaiita e la modalità di rendicontazione sull’attività svolta la definizione del budget tra Strutture complesse dipartimentali la promozione di metodi di lavoro per gruppi omogenei ed interdisciplinari l’individuazione di referenti e responsabili dci progetti aziendali. Al Comitato Direttivo puO partecipare un componente della segreteria per la verbalizzazione degli incontri. - - - - - - - Articolo 6 L’Assemblea 1. L’assemblea e composta da tutto II personale operante nd dipartimento, indipendentemente dall’appartenenza strutturale o funzionale al dipartimento medesimo delle relative strutture operative. 2. L’assemblea e convocata dal direttore di dipartimento ove ritenuto necessario e, comunque, ogni qualvoita lo richiedano almeno i 2/3 dci suoi componenti. La convocazione è effettuata con comunicazione pubblica da effettuarsi almeno 10 giorni prima della data fissata per la riunione e deve contenere l’o.d.g. degli argomenti da trattare; nd caso di convocazione urgente il termine di convocazione è ridotto fmo a 3 giorni. 3. In occasione dell’assemblea, ii direttore di dipartimento assicura comunque la presenza in servizio del personale, come da tumo in atto. TITOLO 1110 Funzioni del Dipartimento di Prevenzione Articolo 7 Funzioni di Dipartimento 11 Direttore del Dipartimento di Prevenzione: • e responsabile del budget • concorda con la Direzione Aziendale insieme ai Direttori di Area gli obiettivi strategici e il budget; • promuove le interazioni con ie aitre strutture dell’Azienda e con centri di riferimento tecnico scientifico; • promuove l’integrazione e ie sinergie d’azione dci Servizi dipartimentali; • in accordo con i Responsabili di Distretto: a) assicura la coerenza ai protocolli e linee-guida dipartimentali per le prestazioni erogate a livello territoriale; 4 b) garantisce ii supporto alle attività territoriali di prevenzione priniaria. A tal fine organizza in coincidenza con la fase di progranimazione aziendale incontri con i Responsabili di Distretto per la definizione dei programmi di prevenzione; c) garantisce la continuità delle prestazioni territoriali anche mediante l’utilizzo di dirigenti ex condotti; • assicura l’integra.zione tra le attività dei Servizi delle vane Aree. • concorda con i Direttori di Area, sentita la Direzione Generale, le interazioni con agenzie, istituzioni interessate a partecipare alla sottoscrizione di accordi e dei “patti di solidarietà per Ia salute”. • coordina le funzioni di programmazione delle Aree dipartimentali perseguendo la promozione della qualità e degli altri obiettivi aziendali, favorendo l’integrazione organizzativa, esercitando una funzione di indirizzo tecnico-scientiflco e di supporto metodologico, garantendo l’esecuzione dci van compiti istituzionaii propri del Dipartimento. Articolo8 funzioni del Direttore di Struttura complessa Le strutture complesse svolgono le proprie funzioni sotto la direzione di un Direttore secondo criteri di autonomia operativa, tecnica e gestionale. II Direttore e nonilnato dal Direttore Generale ed e sottoposto alla verifica prevista dagli accordi nazionali e con modalità stabilite dai regolamenti aziendali. Ogni Direttore è membro del Comitato Direttivo del Dipartimento e della Direzione del Dipartirnento. I suoi compiti possono essere cosI riassunti: • nicerca all’interno dell’area di forme di integrazione e coordinamento delle strutture semplici ad essa afferenti ed integrazione con le altre strutture complesse del Dipartimento; • presentazione dci programmi e progetti di area stilati in base alle direttive aziendali e dipartimentali condividendo con i propri collaboratori, in modo particolare con i responsabili di struttura semplice; • monitoraggio delle attività; in caso di problemi, si rapporta con il Direttore di Dipartimento • sovraintende all’organizzazione e distribuisce i carichi di lavoro del personale, delegandone l’organizzazione ai responsabili di struttura semplice; • risponde al Direttore del Dipartimento dci programmi dettati dalle direttive aziendali • fomisce al Direttore del Dipartimento informazioni sullo stato dell’area e formula proposte su problenii emergenti di propria competenza, di rilevanza dipartimentale e aziendale • per quanto conceme specifiche competenze di natura disciplinarc si rinvia ad apposito regolamento disciplinare. Articolo 9 Funzioni dei Responsabili di Struttura semplice I Responsabili di ogni struttura semplice sono nominati dal Direttore Generale su proposta del Direttore di Dipartimento e dal Direttore di struttura complessa secondo le modalità previste dalle norme contrattuali e dal regolamento aziendale. Svolgono le proprie funzioni sotto la direzione del Direttore di struttuna complessa secondo criteri di autonomia operativa e tecnico specialistica negli specifici ambiti di competenza, fomiscono agli operatori ilnee guida tecniche ed operative condivise in ambito struttura complessa di afferenza per l’uniformità degli interventi nell’attività di controllo e vigilanza, indicando obiettivi e priorità. Ogni Responsabile di struttura semplice è membro del Comitato Direttivo. 5 Articolo 10 Funzioni e attribuzioni dci Dirigenti medici e Dirigenti non medici del Dipartimento non Responsabifi di struttura complessa o di struttura semplice Espletano l’incarico professionale specifico dell’ambito delle materie attinenti la struttura di assegnazione. Partecipano operativamente, assumendone direttamente la responsabilità, alle attività loro assegnate. Esercitano la funzione di referenza per.specifici ambiti di attività individuati con atti aziendali. TITOLO IV° Articolazioni e compiti Articololl Le posizioni organizzative per ii comparto del Dipartimento Le posizioni organizzative per ii comparto garantiscono l’attuazione di quanto previsto dallo specifico atto deliberativo che individua i compiti assegnati a tali figure Articolol2 Le strutture semplici del Dipartimento Le strutture semplici operano con valenza aziendale negli specifici ambiti d’intervento. Ii personale dirigente e del comparto è formalmente assegnato alle strutture semplici e viene utilizzato in ambito aziendale tenendo conto delle specificità professionali, di criteri di fiessibilità del lavoro e di funzionalità delle aree dipartimentali. I coordinatori sono scelti secondo i regolamenti aziendali tra i professionisti che operano in quel servizio. Articolo 13 Articolazione e compiti delle strutture complesse e strutture semplici del Dipartimento Le strutture complesse e strutture semplici del Dipartimento sono organizzate nelle articolazioni e con i compiti di seguito dettagliati: STRUTTURA COMPLESSA AMBIENTI DI VITA La struttura complessa Area Ambienti di Vita è cosI articolata: 1) Struttura semplice Servizio Igiene e Sanità Pubblica 2) Struttura semplice Servizio degli Alimenti e della Nuffizione 3) Struttura semplice Servizio di Medicina Legale e dello Sport Ogni Struttura semplice è organizzata in: Livello centrale con funzioni di direzione tecnico-specialistica e con compiti di organizzazione e programmazione delle attività del Servizio, di verifica dell’efficienza-efficacia dci programmi, della qualità degli interventi e del rispetto dei LEA. Livello territoriale in cui vengono erogate le prestazioni rivolte all’utenza secondo indicazioni e - - 6 protocolli individuati dai responsabili di struttura semplice. Ii personale dirigente e di comparto afferente alla struttura complessa Ambienti di Vita puO essere impiegato, secondo le necessitâ, in tutto l’ambito territoriale aziendale. COMPITI E FUNZIONI DELLE STRUTTURE SEMPLICI 1. STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA Programma le attività a livello generale; verifica l’efficacialefficienza e la qualità degli interventi; programma e coordina le iniziative e gli strumenti per l’informazione, la partecipazione e la tutela dci cittadini fruitori del Servizio; adotta misure organizzative atte a consentire l’analisi e la valutazione del costo dei servizi in rapporto alle attività effettivamente svolte; individua ed attiva interventi in base a quanto indicato dai piani: nazionale, regionale, aziendale; si attiva su eventuali nuovi compiti di Istituto; organizza l’attività degli ambulatori sanitari e vaccinali; promuove le attività formative e di aggiornamento degli operatori; gestisce le eventuali emergenze. Ii SISP ha ii compito di garantire gil indirizzi, le linee guida, ii coordinamento, ii supporto tecnico funzionale nell’ambito delle vane Aree. Ii SISP, su indicazione del Responsabile di Struttura semplice, puô organizzarsi in Sezioni quali articolazioni dinamiche e funzionali per i compiti istituzionali assegnati. - - - - - - - - - 2. STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE E DELLO SPORT Compiti e funzioni della medicina legale: Funzione tecnica di consulenza nei confronti del personale medico deli’ A.S.S. n° 6 delia Sede Centrale e dei Distretti, che eroga prestazioni certificative medico-legali di cosiddetto “1° livello” (Ufficio Sanitario, Meclicina Necroscopica). Funzione tecnica di indirizzo e controilo deile Commissioni per ii riconoscimento dello stato d’invalido civile (L.118/71), cieco civile (L. 382/70), sordomutismo (L. 381/70), Stato cli handicap (L. 104/92, L.68/99), dipendenza da causa di servizio (D.P.R. 461/2001), idoneità all’uso delie armi da fuoco. Funzione tecnica di indirizzo e controllo degli accertamenti coilegiali per i’idoneità. Organizzazione e coordinamento della Commissione Medica Locale Patenti di Guida. Riferimento tecnico-funzionale delie visite fiscaii domiciliani (art. 5, Legge 300/70) - - - - - Compiti e funzioni della medicina dello sport: Funzione tecnica di indirizzo e controllo sulle visite d’idoneità all’attività sportiva agonistica nel ternitorio deli’ A.S.S. n° 6. Partecipazione alle attivitã medico legali di cui sopra. - - 3. STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Nell’evoluzione deile normative comunitanie e nazionaii si identifica l”autorità competente” in materia di Igiene degli Alimenti con ie strutture del Sistema Sanitanio operanti nd contesto dci Dipartimenti di Prevenzione, con il distinguo sulla provenienza dell’alimento che, se di origine animale, compete al veterinanio,se non animale al medico. Da ciô ne deriva la presenza di due Servizi distinti. Per quanto niguarda la struttura semplice Servizio Igiene degii Aiimenti e della Nutrizione (S.1.A.N.) di competenza medica, a! suo interno si individuano due unità funzionali cosI distinte: 7 • Unità funzionale Igiene degli Alimenti e Bevande • Unità funzionale Igiene della Nutrizione. L’Unita fuuzionale Igiene degli Alimenti e delle Bevande (U.F. .I.A.B.) viene suddiviso in cinque sezioni: 1. Ispettorato Micologico: prevenzione delle intossicazione da funghi, controllo commestibilità di funghi epigei raccolti da privati cittadini o in vendita al pubblico; 2. Acque Potabili: verifica e controllo delle acque destinate al consumo umano, pareri sugli impianti acquedottistici; 3. Produzione e Commercializzazione Post primaria: controllo ufficiali, costituito da • verifiche, ispezioni, audit, dei prodotti alimentari e dei requisiti strutturali e funzionali nonché dci sistemi di autocontrollo e rintracciabilità delle imprese di produzione confezionamento somministrazione e comniercio di prodotti alinientari e deposito bevande ed integratori alinientari; tenuta delle registrazioni di nuove attività e di variazione di attività delle imprese di produzione confezionamento deposito somministrazione e commercio di prodotti alimentari e bevande ed integratori alimentari; sorveglianza per i specifici aspetti presunti o accertati di infezioni intossicazioni tossinfezioni alimentari; rilascio dei pareri teenico sanitari su attività di produzione confezionamento deposito somministrazione e commercio di prodotti alimentari e bevande; informazione ed educazione sanitaria abbinata all’igiene degli alimenti e dde preparazioni alimentari, elaborazione di proposte e l’aggiomamento del personale sanitario afferente all’Area; controllo ufficiale per la verifica delle presenza di allergeni negli alimenti; attività di controllo degli oggetti e materiali a contatto con gli alimenti; sistemi di allerta riguardanti gli alimenti, bevande, integratori alimentari, oggetti é materiali a contatto con gli alimenti; 4. Ristorazione Collettiva: come ii punto precedente liniltatamente alle attività di ristorazione collettiva assistenziale; 5. Produzione Primaria / prodotti Fitosanitari: rilascio autorizzazioni sanitarie per la vendita di prodotti fitosanitari; sorveglianza nella commercializzazione e nell’utilizzo dci prodotti fitosanitari; rilascio abilitazione al deposito e venditã di fitosanitari previste dalle norme; controllo ufficiale sull’attività di produzione primaria. L’Unità funzionale Igiene Nutrizione (U.F..I.N) ha competenze specifiche nell’ambito della Nutrizione collettiva, dell’Educazione alimentare e della Sorveglianza nutrizionale (DM 16/10/98) — — — — — — — — — — 4. STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI COORDINAMENTO TERRITORIALE Coordina l’attività territoriale del personale medico del SISP garantendo, per quanto di sua competenza, l’organizzazione delle attività secondo criteri di equa distribuzione dci carichi di lavoro. STRUTTURA COMPLESSA AMBIENTI DI LAVORO 1. STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO La struttura semplice Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro si compone di tre Unità fuuzionali associate a specifici incarichi professionali: 1) Unità funzionale Sicurezza sul lavoro 2) Unità funzionale Igiene Industriale 3) Unità funzionale Malattie Professionali e Sorveglianza Sanitaria 8 Fanno riferimento al Responsabile della Struttura semplice la redazione, su richiesta di Enti pubblici o di Privati, di pareri relativi agli Insediamenti Produttivi, con riferimento afla normativa sulla Sicurezza ed Igiene del Lavoro in una logica di miglioramento continuo delle condizioni di Salute nei luoghi di lavoro. Fanno inoltre capo allo stesso responsabile l’attività connessa all’informatizzazione ed alla gestione amministrativa del Servizio. Fanno capo al direttore della Struttura complessa: ii Punto di Ascolto, così come previsto dall’art.3, comma 4, della Legge Regionale 7/2005 Interventi regionali per 1 ‘informazione, la prevenzione e la tutela delle lavoratrici e del lavoratori dalle molestie morali e psico-fisiche nell ‘ambiente di lavoro che si avvale di personale specificamente incaricato. - le attività connesse all’informazione e formazione rivolta a soggeffi esterni. - “ “, Unità funzionale sicurezza sul lavoro svolge, per quanto di competenza, la vigilanza sul rispetto dei precetti relativi ai requisiti di sicurezza degli impianti, macchine, dispositivi di protezione individuale e di altri mezzi tecnici e strumenti di lavoro nei van comparti produttivi secondo quanto previsto dalle Leggi in tali materie privilegiando quando possibile ii coordinamento e la sinergia con altri soggetti pubblici o privati; esegue le indagini per conto della Magistratura (inchieste per infortuni sul lavoro); coordina in base alle indicazioni ricevute i programmi di prevenzione antinfortunistica. — - - Unità funzionale Igiene Industniale - sono assegnate La Vigilanza in materia d’Igiene Industriale nei luoghi di lavoro su richiesta e d’iniziativa; La ricerca, valutazione e prevenzione dei principali fattori di rischio fisico, chimico e di tipo ergonomico negli ambienti di lavoro (DPR 3 03/56, Dlgs 626/94, ...) e di comparto produttivo anche attraverso campionamenti ed indagini strumentali. - Provvede alle indagini di malattie professionali per la parte di analisi e valutazioni d’Igiene Industniale in modo integrato con ii nucleo Malattie Professionali e Sorveglianza Sanitaria. Vigila in materia di rischio amianto negli ambienti di vita e negli ambienti lavorativi attraverso: valutazione dei piani di lavoro rimozione aniianto; vigilanza e controllo delle fasi esecutive di rimozione e bonifica; coordina le attività di censimento per tale tipo di nischio per i van anibienti di vita e di lavoro; vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di commercio o utilizzo di materiali contenenti amianto; attività di vigilanza programmata su stabili aperti al pubblico, impianti industniali contenenti amianto friabile come da Piano Regionale Amianto e redazione delle linee procedurali per la gestione del problema nel tempo; attività di informazione e formazione a supporto di un corretta gestione del rischio connesso alla presenza di materiali con ainianto; informazione e assistenza ad enti pubblici e privati in merito al rischio amianto anche attraverso valutazione in sito (ex art.12 del DL 257/94); controllo di cantieni di bonifica amianto con campionamento di inquinanti ambientali; conduzione di un centro di microscopia ottica identificato dal Piano Regionale Amianto come polo di valenza provinciale per l’analisi tipologica e conteggio delle fibre con la tecnica MOCF. Attraverso tale laboratorio viene garantita l’esecuzione per pubblici e privati delle analisi in MOCF per la ricerca di fibre di amianto. - - - - - - - - - - - - Unitâ funzionale Malattie Professionali e Sorveglianza Sanitaria ganantisce i seguenti compiti: svolge azione di collaborazione ed informazione con i medici competenti ed i Servizi di Prevenzione e Protezione aziendali al fme di prevenire l’insorgenza delle malattie - 9 - - - - - - - - - - professionali e all’occorrenza degli infortuni sul lavoro anche con l’attività di indirizzo e coordinamento degli accertanienti sanitari periodici previsti dalla normativa vigente; si integra con i preposti servizi dell’azienda nei percorsi di riabilitazione delle persone portatrici di handicap con riferimento al reinserimento lavorativo delle stesse; partecipa ai percorsi di promozione della salute aziendali per la parte relativa ai luoghi di lavoro; rilascia le autorizzazioni previste dalla Normativa vigente in materia di periodicità degli accertamenti sanitari per i lavoratori in lavorazioni a rischio; effettua le visite per la valutazione dei ricorsi avverso i giudizi di idoneità emessi dai medici competenti delle aziende; esegue gli esami clinico-strumentali di secondo livello,. quali ad esempio spirometrie, audiometrie; esegue le indagini per conto della Magistratura per Malattie professionali avvalendosi per le valutazioni d’Igiene Industriale dell’apposito nucleo operativo; promuove iniziative per la ricerca attiva delle Malattie professionali non segnalate; svolge azione di supporto al COR per la ricerca ed indagine dei mesoteliomi; svolge l’attività di supporto al registro regionale ex esposti all’amianto; collabora con il Servizio di Medicina Legale in occasione di visite medico legali d’idoneità al lavoro previste da norme e regolamenti. 10 STRUTTURA COMPLESSA SERVIZIO VETERINARIO Persegue gil obiettivi di salute collegati con la materia veterinaria sviiuppando percorsi di promozione alla salute, di miglioramento della qualità e deii’appropriatezza delle prestazioni, di semplificazione dell’attività burocratico-amministrativa e di flessibilità organizzativa. La struttura complessa servizio veterinario, è articolata in: 1) Struttura semplice Servizio di sanità animaie 2) Struttura semplice Servizio di igiene degli alimenti di origine animale 3) Struttura semplice Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche 4) Struttura semplice Servizio di coordinamento territoriaie. Le strutture semplici servizi di sanità animale, di igiene degli alimenti di origine animale e di igiene dell’allevamento e delie produzioni zootecniche sono considerate servizi tecnico-specialistici. Ad essi sono attribuiti i seguenti ambiti di attività: 1. - - - - - - - STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI SANETA ANIMALE: anagrafe degli animali e degli ailevamenti sorveglianza, profilassi ed eradicazione deile maiattie trasmissibiii e delle zoonosi stato di salute delle popolazioni animali e valutazione deil’efficienza-efficacia e opportumità degli interventi zoosanitari trasporto, importazione, esportazione e transito degli animali applicazione del Regolamento di Polizia Veterinaria, gestione dei provvedimenti di polizia veterinaria, epizoozie indagini epizootologiche igiene urbana veterinaria: vigilanza e lotta al randagismo, controllo della popolazione canina e felina e degli animali sinantropi; tutela degli animali da compagnia e cultura del corretto rapporto uomo-animale-ambiente certificazioni, pareri, raccolta dati statistici, educazione ed informazione all’utenza relativi alle suddette attività STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE 2. ANTMALE: Anagrafe degii animali ai macello Espletamento dei compiti di controilo previsti dai nuovi Regoiamenti: verifiche, ispezioni, audit presso le imprese che operano lungo la fihiera degli alimenti di origine animale Procedure di registrazione e/o di riconoscimento delle imprese della fiuiera degli aiimenti di origine animaie Etichettatura e tracciabiiità degli alimenti di origine animale espietamento dei piani di campionamento nazionali, regionali, aziendali sistemi di allerta riguardanti gli aiimenti di origine animale importazioni, esportazioni e scambi in ambito comunitario di alimenti di origine animale scambi intracomunitari ed extracomunitari di aiimenti di origine aniniale certificazioni, pareri, raccolta dati statistici, educazione ed informazione all’utenza relativi alle suddette attività. - - - - - - - - - STRUTTURA SEMPLICE SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE 3. PRODUZIONI ZOOTECMCRE: - - caratteristiche costruttive e strutturali di nuovi impianti adibiti al ricovero di animali da reddito farmaco veterinario, contaniinanti ambientali, alimentazione animale 11 - - - - - produzione igienica del latte benessere animale negli allevamenti da reddito igiene zootecnica sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano certificazioni, pareri, elaborazione dati statistici, educazione ed informazione all’utenza relativi alle attività suddette. STRUTT1IRA SEMPLICE SERVIZIO DI COORDINAMENTO TERRITORIALE: 4. Ha autonomia negli aspetti tecnico organizzativi relativi alle attività territoriali. Garantisce l’espletamento delle prestazioni individuate dalle strutture tecnico specialistiche con ii personale a disposizione, secondo criteri di equa distribuzione dei carichi di lavoro. Assicura ii reperimento delle sedi territoriali e dei mezzi ed attrezzature di lavoro. TITOLO V° Disposizioni finali Articolol4 Coordinamento personale del comparto L’organizzazione prevede un solo coordinamento per la struttura complessa Area Veterinaria e un solo coordinamento per ii Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Ii coordinamento dell’Area veterinaria diventerà cosi coordinamento di Area e non piii cli Servizio. I due coordinamenti del servizio Igiene e Sanità Pubblica diventeranno un solo coordinamento di servizio. Devono, pertanto, ritenersi ad esaurimento i due coordinamenti dell’area Veterinaria e i due coordinamenti del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Essendo, dunque, i quattro coordina.menti sopraccitati ad esaurimento, gli attuali coordinatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica cesseranno dalla funzione nel momento in cui verrà acquisito ii titolare dell’unico coordinamento previsto in tale Servizio e in modo analogo si procede per i coordinatori dell’area Veterinaria. In qualsiasi caso tali coordinamenti non potranno avere durata superiore al 31/12/2008. Ii coordinatore comunque decade in caso di valutazione negativa o per gli altri casi previsti dal regolamento Aziendale (es: trasformazione a part-time). Articolo 15 Attuazione 1. II presente regolamento entra in vigore alla data di pubblicazione della delibera di adozione. 2. II presente regolaniento assorbe e sostituisce ogni atto regolamentare in precedenza adottato dall’azienda o dal dipartimento, ferma restando la vigente disciplina aziendale della mobilità. 3. La partecipazione alle riunioni di raccordo tra posizione organizzative e coordinamenti e, per i componenti, obbligatoria; ii tempo delle sedute e dello spostamento viene considerato come orario di servizio. 12 r Pubblica struttura semplice Servizio Igiene e Sanitã AMBIENTI DI VITA struttura corrtplessa Segreteria ainministrativa L L Servizio di Coordmamento struttura semplice dello Snort J struttura semplice Sernzio di Medicina Legale e struttura Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione L • Segreteria del Dipartimeuto: H 14 fl Servizio di Coordinamento Territoriale struttura semplice Servizio Igiene degli Alimenti di Oriøine AnimIe J struttura semplice delle Praduzioni Zootecniche J semplice I Serviziostruttura di Igiene degli Alimeuti struttura semplice Servizio di Samtà Animale I L [ Sicurezza degli Ambienti di Lavoro struttura semplice Servizio di Preveuzione e I’ AMBIENTI DI LAVORO struttura complessa Unità in Staff: Unità funzionale degli screening Unità funzionale delle malattie infettive Unitâ funzionale della prevenzione e promozione della salute Unità funzionale Ufficio concessioni benefici economicI agli invalidi clviii Unità funzionale per Le verifiche periodiche AREA VETERINARIA struttura complessa I • • • • • \ 4 DIPARTIMENTO Di PREVENZIONE struttura operativa IMPARTIMENTO DI PREVENZIONE Struttura Organizzativa (rif. art. 2) I I [ [ Responsabile Responsabile Territoriale Servizio di Coordrnamento Responsabile Servizio di Medicina Legale e dello Sport 3 J Igiene e Sanità Pubblica { I Direttore struttura corn plessa DI VITA Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione rLSe L I Segreteria amministrativa del Dipartilnento con compiti di ( L I Responsabile Responsabile Servizio di Igiene degli Allevamenti delie Prodizzioni Zootecniche I 15 Territoriale Responsabile Servizio di Coordinamento J J Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale L f L T Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro Responsabile F’ Direttore struttura complessa AMBIENTI DI LAVORO I Referente posizione organizzativa per i trasversali integrati di prevenzione e promozione della salute [ progetti Responsabile •7Servizio di Samtã Anlinale AREA VETERINARIA Direttore struttura complessa [ per le attivitá di prevenzione del DP Referente posizione organizzativa I DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U Comitato Direttivo (rif. art. 5) L [ Dwettore struttura complessa n. 2 Coordinatori a esaurimento n. 1 Coordinatore SISP I 1 Coordinatore MJ I L r I I Responsabile Servizio di Coordmamento Territoriale I n. 1 Coordiriatore SIAN] ] 16 L I L L [ Responsabile Servizio di Coordinaniento ri. I Coordinatore a esaurimento Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale Responsabile n. 1 Coordinatore a esaunmento Responsabile Servizio di Igiene degli Alievamenti e delle Produzioni Zootecuiche Responsabile Servizio di Sanitã Animale ] I I ( I I n. 1 Coordinatore Responsabile Servizio di Prevenzione e Sicurezza I LAVORO AMBIENTI DI Direttore complessa Referente posizione organi.ia per i progetti trasversali integrati di prevenzione e promozione della salute I n. 1 Coordinatore di Area Veterinaria AREA VETERINARIA I Direttore struttura corn plessa Referente posizione per le attività di prevenzione del DP Responsabile Servizio Igiene degli Ailmenti e della Nutrizione AMBIENTJ DI VITA Responsab lie Igiene e Sanità Pubblica I ServizioResponsabile di Medicina —[ Lri0 I I SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO [ Direttore DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE __ • ASSn6 OCCIDENTALE AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 6 “FRIULI OCCmENTALE” - PORDENONE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 350 del 04-09-2008 OGGETTO Modifica deiRegolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione delUA.S.S. n.6 già adottato con Deliberazione n. 139 del 25/03/2008. LI Soggeua a confrollo Non soggefta a cono11o L’anno duemilaotto, il giorno quattro del mese di settembre nella sede legale, IL DIRETTORE GENERALE coadiuvato dal Direttore Amministrativo f.f., dal Direttore Sanitario e dal Coordinatore Sociosanitario, ha adottato la deliberazione che segue: Z FRJUL1 ASSn6 I • OCC1DENTALE AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 6 ‘FRIULI OCCIDENTALE” PORDENONE - DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE • n. 350 OGGETTO: del 04-09-2008 Modifica del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di prevenzione dell’A.S.S. n.6 già adottato con Deliberazione n. 139 del 25/03/2008.. IL DIRETTORE GENERALE Premesso che con deliberazione n. 139 del 25/03/2008 è stato approvato ii regolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione, allegato alla deliberazione, nel testo approvato nella seduta di concertazione sindacale del 20/03/2008; Preso atto che l’art. 14 dell’approvato Regolamento del Dipartimento di Prevenzione prevede che i due coordinamenti, sopra citati, deli ‘Area Veterinaria e i due coordinamenti) del Servizio di Igiene e San ità Pubbtica sono da considerarsi ad esaurimento, net momento in cui cesserà ii rapporto di lavoro di uno dei due titolari, si attiveranno i soli coordinamentiprevisto dali ‘organizzazione del DP. Tutto ciôfatte salve ulteriori ristrutturazioni del DP.” “... Ravvisato che tale dettato regolamentare è in contrasto con la disciplina prevista in materia di affidamento e nomina delle funzioni di coordinamento dall’art. 10 del CCNL II biennio economico approvato il 20/09/2001, Richiamati, infatti,comma 5 e 6 del citato art. 10 che statuiscono che “L ‘indennità atiribuita a! personale di cui a! comma 2 e 3 è revocablie limitatamente aila parte variabile con il venir meno delia funzione o, in caso, di valutazione negativa. L ‘indennità di coordinamento atiribuita al personale del profihi interessati successivamente alla prima applicazione è revocabile in entrambe le componenti con ii venir meno dellafunzione o anche a seguito di valutazione negativa”, è conseguenza degli stessi che le funzioni di coordinamento debbano essere assegnate per un tempo defmito e sottoposte a valutazione periodica con possibilitã di non rinnovo e, pertanto, non attribuite a tempo illimitato; Richiamato ii Regolamento disciplinante Ia posizione di coordinatore, le attribuzioni, le modalltà di conferimento e rinnovo/revoca degli incarichi, approvato con deliberazione n. 547 del 31.10.2007, il quale all’art. 5 statuisce la durata dell’incarico di coordinamento: “L ‘incarico di coordinamento, della durata di 3 anni, viene conferito dal Direttore Generale con provvedimento scritto e motivato..” Ritenuto che la previsione dell’art. 14 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione, oltre che in contrasto con il dettato contrattuale, sia discriminante rispetto ai dipendenti, cui e stato affidato un incarico di coordinamento per un tempo definito, nella parte in cui prevede che le funzioni di coordinamento dell’Area veterinaria ( numero 2 coordinamenti) e del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ( numero 2 coordinamenti) siano attribuite a tempo illimitato; Ritenuto pertanto di modificare il disposto dell’art. organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione”; 2 14 dell’approvato “Regolamento di ASSn6 • 4 OCC1DENTALE AZIENDA PER I SERVIZI SAMTARI N. 6 ‘TRIIJLI OCCmENTALE” - PORDENONE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 350 dcl 04-09-2008 Preso atto che l’informativa come prevista dall’art 6 del CCNL comparto Sanità del 7/04/1999 e stata data alle OOSS del comparto Sanitã a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno in data 24/06/2008, ricevute agli atti dell’Amministrazione e ai delegati della RSU Aziendale Preso atto che in data 25/08/2008 è stato sottoscritto tra 1’Azienda e le OO.SS. e la RSU Aziendale un verbale di concertazione in relazione alla proposta di modifica dell’art 14 del “Regolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione”; Dato atto che in tale sede la CISL FP si è riservata di inviare la propria nota a verbale, in data successiva, per chiarire Ia propria posizione in merito alla modifica dell’art. 14; Visto che Ia nota a verbale della CISL prot. ente 57526/Soru è pervenuta in data 02/09/2008; Richiamato il parere favorevole sotto ii profilo della regolarità tecnica e contabile del responsabile dell’ufficio proponente; Sentito ii parere favorevole del Direttore Ainministrativo f.f., del Direttore Sanitario e del Coordinatore Sociosanitario; DELIBERA Per i motivi citati in premessa che qui si intendono confermati 1. 2. di adottare il nuovo testo del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.S. n. 6, con modificato l’art. 14, allegato e parte integrante del presente provvedimento, unitamente al verbale di concertazione del 25/08/2008; che il presente provvedimento non comporta impegno di spesa. U Direttore Amministrativo f.f. (avv. Vittorina Colô) U Direttore Sanitario (dott. Paolo Piergentili) II Coordinatore Sociosanitario (dott. Maria Bonato) 3 ASSn6 FR1UL1 TT OCC1DENTALE AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 6 “FRIULI OCCIDENTALE” PORDENONE - DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 350 del 04-09-2008 Ii Direttore Generale (dott. Nicola Delli Quadri) Si attesta la regolarita dell’istruttoria nonché Ia disponibilita delle risorse. Ii Dirigente responsabile (Cesarino Zago) - Gestione e Sviluppo Risorse Umane 4 -