mata hari e la danza del ventre
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mata hari e la danza del ventre
INCONTRO DI MONDI MATA HARI (1876-1917) E LA DANZA DEL VENTRE Incontro tra Oriente e Occidente. Culture che si fondono, mondi che si avvicinano. Abbiamo già parlato in questo sito dell’antichissima, affascinante tradizione dei tappeti anatolici. Ma un’altra espressione tra le più celebri del mondo arabo e mediorientale è sicuramente la danza. Profumi esotici che si mescolano ad atmosfere sensuali e provocanti, al ritmo dei flauti e dei tamburi. La danza del ventre in particolare è uno spettacolo per gli occhi e per i sensi di chi ha la fortuna di assistervi. La femminilità delle danzatrici assume ancor più fascino perché velata. Il corpo nudo con le sue forme non è volgarmente esibito, ma solo accennato. Non tutto ciò che sta dietro i veli dev’essere visto. E questo aumenta la raffinatezza e il sottile erotismo della danza.In Occidente, la figura di Mata Hari (1876-1917) è stata fondamentale per far conoscere e rendere celebre presso il pubblico questo tipo di danze. Donna affascinante e controversa, una delle più grandi star della sua epoca, fu processata per spionaggio durante la Prima Guerra mondiale e quindi giustiziata. La sua stessa tragica fine contribuì a farla entrare per sempre nella leggenda.Nata come Margaretha Geertruida Zelle nei Paesi Bassi il 7 agosto 1876, a 19 anni sposa un ufficiale dell’esercito olandese, con il quale dopo un anno si trasferisce a Giada, nelle Indie Orientali olandesi. Qui la giovane assiste ad alcune danze locali e resta affascinata dalle atmosfere dell’Oriente, sulle quali poi costruirà la sua fortuna in Europa. Dopo la tragedia familiare che vede il figlio maggiore della coppia morire per avvelenamento, la donna e il marito tornano in patria. Poco dopo i due si lasceranno. Nel 1905 Margaretha si trasferisce a Parigi in cerca di fortuna. L’atmosfera in Francia è favorevole. Esplode la Belle époque con tutti i suoi sfarzi e i suoi eccessi. Il Moulin Rouge e Le Folies Bergère diventano le icone dell’epoca. Una giovane donna, bella e affascinante, fa il suo ingresso in società. Si fa chiamare Lady McLeod, e in molti cominciano a notarla.L’occasione arriva quando si esibisce nella casa di una diva del jet set di allora. Ad osservare le sue movenze sensuali ed eleganti, che potevano assomigliare ad antiche danze giavanesi, vi erano gli amici della padrona di casa, personaggi ricchi e influenti. Il successo fu grande. Ne parlarono anche i giornali. Lady McLeod fu invitata a ripetere i suoi spettacoli altrove. La “danzatrice venuta dall’Oriente” stava diventando una celebrità. Un famoso industriale e collezionista d’arte orientale la invita ad esibirsi nel suo museo, come un gioiello vivente. E’ a questo punto che Lady McLeod cambia nome. Ne assume uno dal sapore più esotico, perfetto per un astro nascente dello spettacolo: Mata Hari, che in lingua malese significa “L’occhio dell’alba”. Mata Hari si esibisce nelle tenute di aristocratici e uomini di potere come nei più esclusivi club e locali di Parigi: il Moulin Rouge, il Trocadero, il Café des Nations. Greta Garbo interpreta Mata Hari in un celebre film. Alimenta voci fasulle sulle proprie origini, facendo credere di essere per metà indù e per metà inglese, ma mantiene misteriosa la sua vera identità. Tutto questo non fa che aumentarne il fascino e il successo. Per 10 anni viaggia tra una capitale europea e l’altra, consolidando la propria fama internazionale. Vive nel lusso e si abbandona ad ogni eccesso, spendendo senza ritegno le ingenti somme che i suoi numerosi amanti le lasciano. Tra questi, uno in particolare, un giovane ufficiale tedesco, la porta a vedere le manovre dell’esercito. Il fascino della divisa, cui Mata Hari è sempre stata sensibile, si rivelerà la causa della sua fine.Allo scoppio della Grande Guerra la donna si trova in Germania. Grazie alle sue conoscenze dell’establishment politico e militare, viene reclutata come spia dei tedeschi. Forse spera in questo modo di poter rimpatriare in Olanda con le sue ricchezze. Una volta in Olanda, però, decide di partire ancora una volta per Parigi. Nella capitale frequenta i circoli degli ufficiali francesi. In seguito viene reclutata dagli stessi francesi come spia. Forse sospettavano che Mata Hari fosse un agente tedesco e la volevano utilizzare per fare il doppio gioco. La donna comunque si offre di tornare in Germania per infiltrarsi nel Comando Supremo dell’esercito. Durante il viaggio, passando per la Gran Bretagna, viene arrestata da Scotland Yard ed espulsa dal paese. Andrà allora in Spagna, dove diventa l’amante dell’addetto militare tedesco locale. Da lui ottiene molte informazioni che passa alla Francia. Probabilmente il suo amante sapeva dell’attività di spia della donna, e cercava di usarla a sua insaputa per depistare il nemico. Nel 1917 si consuma l’ultimo atto della vita di Mata Hari. Al suo ritorno in Francia viene arrestata con l’accusa di spionaggio. Si dichiarerà sempre innocente e sosterrà di lavorare per il controspionaggio francese. Il tribunale militare che istruisce il processo non le crede. I suoi legami con i tedeschi pesano troppo. La condanna alla pena capitale è inevitabile. Il 17 ottobre 1917 Mata Hari viene fucilata al Bois de Vincennes. L’ultimo gesto che compie, di una dignità e una classe straordinarie, è di rifiutare la benda sugli occhi prima dell’esecuzione e di mandare un bacio al plotone dei fucilieri. Molti anni dopo, i francesi ammetteranno che probabilmente Mata Hari era innocente e cadde vittima di un’elaborata trappola preparata dai tedeschi. Si venne inoltre a sapere che il tribunale che la giudicò colpevole non era a conoscenza della sua attività di spia per la Francia. In ogni caso, la storia di Mata Hari, tra luci e ombre, tra verità e menzogne, l’ha resa una delle figure più celebri e affascinanti della sua epoca. Una leggenda, iniziata il giorno in cui una giovane donna olandese si mise a danzare con le sinuose movenze delle bajadere orientali.● Foto a destra: Mata Hari rifiuta la benda davanti al plotone di esecuzione. Testo e foto: Michele Mornese A cura di Michele Mornese