Il postino di un intero continente Così si ferma l`alcol

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Il postino di un intero continente Così si ferma l`alcol
globetrotter
periodico volvo truck corporation - sede italiana
n.2 2009
Il postino di un
intero continente
la consegna della posta
in australia
Così si ferma l’alcol
sulle strade d’Europa
IL SETTORE DEI TRASPORTI
VICINO A UNA SOLUZIONE
La sostenibilità
al centro
GUIDA TRANQUILLO
AL RESTO PENSIAMO NOI
Sono la soluzione a ogni imprevisto. Sono i Contratti
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Volvo Trucks. DRIVING Progress
www.volvotrucks.it
globetrotter 2/2009
contenuti & editoriale
8 Il postino
di un intero continente
Consegnare la posta in Australia
tra canguri e tempeste tropicali. Ecco il
segreto di chi deve affrontare 21 milioni di
spedizioni al giorno.
18 Volvo fiorever.
Un fatturato fiorito
Come dei produttori di fiori aprono per scherzo
un servizio di trasporti e si ritrovano per le mani
un’attività in crescita esponenziale.
22 La sostenibilità
al centro
Marco Lazzoni, amministratore delegato
di Volvo Truck sede italiana, affronta il
grande tema della sostenibilità nelle sue implicazioni ambientali, economiche e sociali.
24 Cabina Globetrotter
30 anni di comfort
Ricorre quest’anno il compleanno della
cabina che ha rivoluzionato il mondo dei
veicoli pesanti.
E inoltre:
5 start 7 io e il mio volvo 14 così si ferma l’alcol sulle
strade d’europa 30 in breve
La crisi utile.
Anche le crisi hanno il loro lato positivo: sono spesso
l’unica strada per far cambiare realmente le cose.
Grazie a questa crisi stiamo tutti capendo, in ogni
angolo del mondo, che si deve correggere il modo con il
quale fino ad oggi abbiamo creato sviluppo e ricchezza:
non basta creare lavoro e valore, è necessario farlo
rispettando tutte le componenti che costituiscono lo
scenario complesso nel quale operiamo, uno scenario
fatto di persone, ambiente, fattori sociali.
In questi giorni le parole “sostenibilità” e “sviluppo
sostenibile” sono sulla bocca di tutti, finalmente.
In Volvo perseguiamo uno sviluppo sostenibile da
molto tempo e i valori che guidano le nostre scelte,
qualità, sicurezza, tutela dell’ambiente, ne sono prova.
Ma quello che abbiamo fatto fino ad oggi non ci basta.
Ci auguriamo che possiate comprenderlo dalle pagine
di questo numero e, soprattutto, che anche Voi vogliate
partecipare con noi alla costruzione di un mondo più
vivibile.
Buona lettura.
globetrotter
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globetrotter Periodico Volvo TRUCK CORPORATION - SEDE ITALIANA
Anno 14 1/2009 Direzione, Redazione, Amministrazione Corso Europa
2, 24040 Zingonia-Boltiere (BG) Tel: 035889111 Direttore Responsabile:
Cristina Gmeiner Hanno collaborato: Dario de Rosa, Daniele Pelosi,
Raimondo Santucci, Stampa: Trydells, Sweden Foto: Marco Riva, Archivio
Volvo Truck Corporation. Registrazione Tribunale di Milano n. 83 del 12-02-96
MARCO LAZZONI Amministratore Delegato
Volvo Truck Corporation Sede Italiana
start
business
Il nuovo veicolo speciale Volvo
nella versione a cinque assi che
può reggere 53 tonnellate.
Volvo presenta due nuovi veicoli
per trasporti eccezionali
Volvo Trucks mette in strada due nuovi mezzi
industriali. Sono veicoli speciali, a 5 e a 6
assi, progettati per poter movimentare grossi
macchinari come gru, piattaforme aeree oppure
pompe per il calcestruzzo. La trazione anteriore,
disinseribile attraverso un apposito pulsante in
cabina, garantisce la guidabilità del mezzo in
qualsiasi condizione del manto stradale. Le due
configurazioni rientrano nell’ambito di veicoli per
trasporti eccezionali e per questo motivo devono
rispettare la normativa in vigore. Entrambi a
pieno carico possono superare i limiti ammessi
su strada ma più precisamente la combinazione
a sei assi è stata omologata per raggiungere
le 62 tonnellate tecniche, mentre la versione a
cinque assi arriva a 53 tonnellate.
VDS 4: un nuovo olio per motore
che riduce il consumo di carburante
4
Questo nuovo olio per motore, il
Volvo Diesel Engine Oil VDS 4,
grazie a un grado di viscosità inferiore
(10W30) consente di ridurre di circa
lo 0,5% il consumo di carburante.
Quest’olio è stato sviluppato per i
nuovi motori Euro 5, ma offre risultati
altrettanto positivi anche con i motori
precedenti. Inoltre, è compatibile
con i sistemi di trattamento dei gas
di scarico SCR e DPF ed è perfetto
anche per i motori EGR. Nei nuovi
motori quest’olio assicura una durata
del 20% superiore rispetto al suo
predecessore. VDS-4 soddisfa i più
recenti requisiti normativi ACEA.
“Il nuovo olio per motore viene
attualmente utilizzato di serie in tutti
i veicoli pesanti e negli autobus
prodotti dagli stabilimenti Volvo.
Continueremo a sviluppare nuovi
prodotti in modo da soddisfare
le esigenze future in termini di
riduzione delle emissioni e dei
consumi di carburante”, dichiara
Håkan Granberg, responsabile
di prodotto per la gamma di oli e
lubrificanti Volvo Trucks.
I vincitori della competizione CAV 2009
Presso l’Istituto Professionale di stato “Leon Battista Alberti di
Rimini si è svolta la finale del concorso CAV 2009. Volvo Trucks,
grazie ad AVI, collabora già dal 1999 con l’Istituto riminese dove
è allestito, nel grande laboratorio di motoristica, caso unico in
Italia nell’ambito della scuola pubblica, una zona attrezzata per
l’ingresso, lo studio, il montaggio e lo smontaggio dei veicoli
industriali, donata da Volvo alla scuola.
La finalità di tale collaborazione, mira a formare giovani meccanici
preparati per il super tecnologico mondo dell’assistenza post
vendita dei bisonti della strada.
Il test si è svolto al termine di un corso monografico di 60 ore
sul veicolo industriale svolto dalla scuola in collaborazione con
l’AVI, Adriatica Veicoli Industriali, concessionaria Volvo Trucks
per Romagna e Marche. A realizzare la collaborazione ed il corso
all’interno dell’Istituto Alberti, guidato dal Preside Giovanni Paolo
Rossetti, i Professori Roberto Rossi ed Alfredo Vallicelli, con il
contributo del capo officina dell’Avi Alessandro Possenti.
Alla prova, che consisteva nel superamento di un test articolato,
estratto dai programmi di formazione Volvo veicoli industriali, era
presente il Direttore Sviluppo Rete Volvo Trucks Giampaolo
Dal Lago oltre a Vasco Moretti responsabile post vendita dell’AVI.
Sono risultati vincitori rispettivamente:
al 1° posto Felini Giammarco classe IV C punti 14
al 2° posto Virgilio Denni classe V C punti 12
al 3° posto Celli Davide classe V C punti 9
A questi allievi è andato in premio un viaggio di 3 giorni a
Goteborg, in Svezia, per visitare i modernissimi stabilimenti
produttivi Volvo.
Il medico specializzato in chirurgia
ortopedica nel team
della Volvo Ocean Race.
Una vita ai limiti. Così si potrebbe descrivere la Volvo Ocean Race
in poche parole. Una regata che con il passare delle edizioni
si fa sempre più dura. Hans Bäck, specializzato in chirurgia
ortopedica, non solo ha selezionato e addestrato i team della Volvo
Ocean Race, ma ha anche esaminato i partecipanti nel corso della
regata ed è convinto che questa gara sia basata principalmente
sulla lealtà. “Devi avere una grande forza fisica e un forte senso
di lealtà nei confronti degli altri membri dell’equipaggio. Devi
possedere una tenacia inesauribile. Anche se l’unica cosa che
desideri è rimanere rannicchiato al caldo nel tuo sacco a pelo, devi
continuamente montare di guardia. Anche se è l’ultima cosa che
vorresti, sei consapevole che se non lo fai tu toccherà a qualcun
altro, che è esausto esattamente come te”. Per non perdere peso,
una persona normale necessita di circa 2.000 calorie al giorno.
Per una giornata di Volvo Ocean Race ne occorrono 6.000-7.000.
“In passato, accadeva di perdere fino a dieci chilogrammi durante
una sola tappa. Oggi questo non sarebbe possibile. La regata è
diventata così estrema che gli equipaggi devono fare il pieno di
energia anche solo per sopravvivere”. Durante l’edizione del 2002,
Hans Bäck ha vissuto questa esperienza in prima persona. Tra
gli altri parametri, ha misurato il livello dell’ormone cortisolo nei
partecipanti e ha scoperto che il livello cala considerevolmente.
Questo riduce la capacità di prendere iniziative e di provare
empatia. “La stessa reazione può essere riscontrata nelle persone
stressate ed esaurite. Non vi è quindi alcun dubbio sul fatto che la
Volvo Ocean Race sia una prova davvero estenuante”, afferma.
5
START
PRODOTTI
NUOVA TRASMISSIONE
Adesso con ancora maggiore
risparmio di carburante
Consumo di carburante ottimizzato e maggiore comfort nel
cambio. Il nuovo I-Shift e il motore D13 sono fra i migliori del
mercato. Con le nuove funzioni diventano un’alternativa ancora più
competitiva.
D13C
■ Consumo di carburante ridotto fino al 3% rispetto all’Euro
o
5 Incentive della generazione precedente. Un bene per
l’ambiente ed il portafoglio.
■ Ancora più pulito. Il motore soddisfa le severe
norme Euro 5, che entreranno in vigore a ottobre di
quest’anno.
■ La nuova trasmissione non ha soltanto un consumo di
carburante minore, ma anche una maggiore potenza e
a
momento torcente. D13C ha incrementato il livello di potenza
0
di 20 hk e adesso arriva fino ad una potenza massima di 540
hk nei Volvo FH. Ha inoltre aumentato il momento torcente
massimo di 100 Nm, che arriva a 2600 Nm.
■ Grazie alla preiniezione del carburante il rumore
della velocità a vuoto si è ridotto di due decibel. Il
miglioramento si nota chiaramente, quando si sta fermi e
si lavora intorno al veicolo.
I-SHIFT
■ Comfort migliorato e risparmio di carburante per i trasporti
pesanti Un
U conducente che trasporta un carico pesante in
pesanti.
una direzione e guida senza carico al ritorno, può agilmente
cambiare tra due programmi di cambio.
■ Funzione ruota libera migliorata. Risparmia ulteriore
carburante. Si attiva automaticamente, quando non sono
necessarie nè la forza motore, nè il freno motore.
■ In caso di situazioni particolarmente difficili il conducente
ha, come prima, la possibilità di passare alla posizione
manuale per poter personalmente scegliere la marcia e il
momento in cui cambiare.
6
■ L’I-Shift aggiornato agevola le partenze difficili su ripide
pendenze grazie ad un più alto numero di giri in partenza, che dà
maggiore coppia. Adatto per trasporti di legname e impianti.
■ Disinnesto più veloce. Rende più semplice al conducente
liberare il camion se dovessere rimanere piantato.
trucking
start
io e il mio volvo
Davide Altana
Età: 36
Famiglia: sposato con due
Il calciatore
alla guida
figlie.
Residenza: Genova
Davide Altana è un ex-calciatore del
Genova. Dopo una carriera passata
a correre sui manti erbosi ha deciso
di macinare chilometri sulle strade
asfaltate. Con il suo Volvo FM,
modello a cui è approdato dopo
aver provato anche altre marche,
trasporta alimentari attraverso Liguria, Piemonte e Toscana. Lavora per
Damonte ed è un volvista convinto
da 7 anni, perché - dice - nessun
altro mezzo è comodo e si guida
facilmente come un Volvo. Sposato
con due figlie, 36 anni, quando non
guida gioca a calcio, passione cui
è difficile rinunciare per uno che è
stato professionista, ascolta
musica italiana.
Vive a Genova e lavora per
il Gruppo Damonte, azienda leader
nella distribuzione nazionale.
Ci vediamo da Mario
Ci vediamo da Mario prima o poi cantava
Ligabue in uno dei suoi pezzi più famosi.
La nostra trattoria è nel capoluogo ligure
e non nella provincia di Reggio Emilia, ma
anche qui si può ritrovare la stessa atmosfera
popolare. Varcate la soglia della Trattoria
da Mario e vi troverete in un tipico locale
a conduzione familiare dove è la cucina
casalinga a farla da padrona. I piatti a base di
pesce sono quelli che danno corpo al menu.
Fra gli antipasti si può scegliere misto mare
o insalata di polpo, mentre tra i primi la scelta
va dagli spaghetti alla marinara a quelli con le
vongole. Chi non vuole rinunciare al secondo
può godersi una grigliata di pesce o le
cozze, ma non manca la carne sotto forma di
arrosto e braciola di maiale. Da bere Bonarda,
Dolcetto, Barbera o vino sfuso della casa.
Non preoccupatevi dei prezzi, Mario è una
garanzia anche in questo.
sudoku mania
Trattoria da Mario
salita San Paolo, 28 r - Genova
Tel. 010 256469
7
Completa la griglia, divisa in 9 sezioni di 3x3 quadretti,
con i numeri mancanti da 1 a 9. In ogni colonna, riga e
sezione, ogni numero deve comparire una volta sola.
Il postino di un
intero continente
21 milioni di spedizioni al giorno tra canguri e
tempeste tropicali. Consegnare la posta in Australia è
un compito complesso e impegnativo. Ma con mezzi
potenti ed efficaci uniti a soluzioni intelligenti Australia
Post fa in modo che le lettere e i pacchi giungano in
tempo.
TESTO PETER ARMSTRONG
FOTO GAVIN BLUE
8
9
birilli catarifrangenti tagliano l’oscurità. Con sguardo acuto Rick Hoyne
guida il suo Volvo FH attraverso la notte australiana. Per ventidue anni
Rick è stato autista di Australia Post con base a Melbourne. Ha tre
trasporti alla settimana. Nessun tipo di terreno o condizioni di traffico
sono sconosciuti a Rick.
Stanotte sta andando a Dubbo, un viaggio lungo oltre 700 chilometri.
Là un altro conducente prenderà il suo posto e guiderà il camion fino
a Brisbane. Rick si trova su un lungo rettilineo della Newell Highway
vicino all’isolata città di Jerilderie nel New South Wales occidentale. I canguri
costituiscono un pericolo per il traffico, quando si riuniscono sulla strada.
La forte siccità della zona fa sì che si portino lungo i margini della strada, dove
l’erba è bagnata dalla rugiada notturna, che scivola via dal manto stradale.
– Se si investe un canguro, il camion può danneggiarsi seriamente,
specialmente nel caso degli esemplari più grossi, che possono saltare dentro,
attraverso il parabrezza. E qui Volvo è veramente una fuori classe, quando si
tratta della sicurezza della cabina -, dice Rick e guarda attentamente attraverso
il parabrezza, pronto a compiere una manovra d’emergenza in qualsiasi
momento, se ve ne fosse bisogno.
L’Australia è nota per avere condizioni di strada tra le più difficili al mondo
per i camion, e coloro che trasportano la posta devono essere particolarmente
accorti e versatili per cavarsela in queste disagevoli condizioni. Il tempo in
Australia varia dalle tempeste tropicali con temperature vicine ai 40 gradi
Celsius nell’estremità più settentrionale, alla neve e ghiaccio delle Alpi
I
10
Australiane nell’estremità più meridionale. Fuori nelle
zone selvagge, se si osa recarvisi, la temperatura può
variare di oltre 20 gradi in un giorno. Ma non solo, anche
le condizioni delle strade possono cambiare molto da
zona a zona, come se non ci fossero già abbastanza sfide
per coloro che portano la posta in questo grande paese.
Strade in cattive condizioni mettono alla prova rimorchio,
carico e conducente, quando passano tra grandi città e
regioni remote. Il veicolo deve superare tutte queste sfide
conservando l’efficienza.
– L’AUSTRALIA È UN GRANDE PAESE. Le distanze sono
enormi e per questo è importante che si tenga conto di
tutti gli aspetti, in modo da poter garantire che la posta
giunga in tempo, dice Chris Pearce, responsabile dei
trasporti di Australia Post.
L’azienda è responsabile della distribuzione della posta
a tutte le città in Australia e ha organizzato il suo sistema
di trasporti in modo che la posta possa essere consegnata
in tempo in tutto il paese. Il parco macchine è composto
da un totale di 10.600 veicoli, dalle motociclette ai trattori
stradali con doppi semirimorchi, per poter farsi strada
ovunque, dalle strade di periferia alle autostrade.
Rick Hoyne porta lettere e pacchi per
Australia Post. Un lavoro che dura tutto
il giorno in un paese che è grande
quasi il doppio dell’Unione Europea.
SE SI INVESTE UN
CANGURO, IL CAMION
PUÒ DANNEGGIARSI
SERIAMENTE, SPECIALMENTE
NEL CASO DEGLI ESEMPLARI
PIÙ GROSSI, CHE POSSONO
SALTARE DENTRO, ATTRAVERSO
IL PARABREZZA
RICK HOYNE, CONDUCENTE DI CAMION PER AUSTRALIA POST
Consegnare la posta in Australia è un compito logistico
gigantesco. Australia Post tratta 21 milioni di spedizioni al
giorno, di cui 2 milioni sono pacchi e le cifre raddoppiano
durante l’alta stagione intorno a Natale.
Con questa enorme quantità bisogna essere
particolarmente efficienti durante l’alta stagione. Per
trattare gli enormi volumi e consegnare i pacchi nel tempo
promesso, si è pensato ad un nuovo modo di strutturare il
parco macchine, tra l’altro scegliendo i camion e rimorchi
che svolgono l’incarico al meglio.
– Le condizioni della strada e quelle atmosferiche,
che possono essere estreme, sono tenute molto in
considerazione da noi per questo abbiamo adattato i
WEB
TV: AUTOTRENI IN AUSTRALIA
Volvo Trucks Magazine
ha viaggiato su un
autentico autotreno
australiano. Osservate
come i conducenti
gestiscono i rimorchi
lunghi 50 metri
nell’Outback australiano.
www.volvotrucks.it/globetrotter
nostri viaggi e veicoli in modo che possano mantenere sempre la massima
efficienza, dice Chris Pearce.
I trattori stradali della Volvo rappresentano la pietra miliare nei trasporti a lunga
distanza. Tra i modelli 125 Volvo FH del parco macchine, 65 vengono guidati con
doppi semitrailer attraverso le diverse capitali degli stati. Questi (B-Double) vengono
usati anche in altre parti del mondo, ma in Australia il concetto è stato sviluppato
ulteriormente e la flessibilità elevata ad un peso totale massimo di 62,5 ton e la
capacità cubica sfruttata appieno sulla combinazione lunga 26 metri.
– L’arrivo dei doppi rimorchi ha significato molto per la nostra produttività. I
primi sono stati messi in servizio nel 1994. Si è trattato di un passo naturale nella
nostra aspirazione di poter fornire il miglior servizio possibile, e i veicoli Volvo
sono veramente riusciti a soddisfare le nostre necessità, dice Chris Pearce.
Un veicolo più grande può sostituire tanti piccoli veicoli. I trasporti
consumano meno carburante, le emissioni diminuiscono, ci sono meno
ostruzioni al traffico, le strade si rovinano meno e la sicurezza aumenta.
Con il sistema paraincastro anteriore e la sicurezza della cabina come
standard, Volvo è stata uno dei primi produttori di camion a soddisfare l’esigenza
di legge per le combinazioni a doppio rimorchio lunghe 26 metri nel paese.
Per Australia Post la sicurezza e il livello di servizio sono estremamente
importanti. I veicoli per il trasporto a lunga distanza, percorrono
complessivamente 25 milioni di chilometri ogni anno, quanto la distanza
dalla terra alla luna e ritorno per 32 volte. Sotto questo aspetto Australia Post
detiene un record piuttosto difficile da battere.
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Le distanze tra le capitali degli stati sono enormi. Tra
Sydney sulla costa orientale e Perth sulla costa occidentale
la distanza è di 4110 chilometri. Tanto quanto la distanza
in linea d’aria tra Madrid e Mosca.
– Non c’è un tragitto più pericoloso dell’altro. Tutti
possono essere duri a modo loro. Il clima in Australia è
molto imprevedibile. Ad esempio, qualche settimana fa
c’erano meno cinque gradi e ghiaccio sulle strade della
capitale di stato Canberra, mentre c’erano più 38 gradi a
Darwin nel nord.
IL CLIMA RICCO DI CONTRASTI australiano si è mostrato
soprattutto a febbraio quest’anno. Molti anni di siccità
hanno provocato incendi, che hanno devastato tutte
le città nello stato di Victoria. Contemporaneamente
Queensland nel nordest è stata colpita da abbondanti
piogge, che hanno inondato enormi aree e interrotto
importanti collegamenti stradali verso il resto del paese.
I trasporti a lunga distanza che vengono portati
a termine dai camion di proprietà dell’azienda sono
concentrati tra la costa orientale e fino ad Adelaide nel
South Australia, mentre appaltatori attentamente scelti
viaggiano tra Perth e Darwin e in altre zone remote.
I trattori stradali Volvo trainano sia rimorchi semplici
che doppi, tutto a seconda delle esigenze. Sydney genera
maggiore posta nel sistema. La città cresce in numero
di abitanti e con loro anche il numero di spedizioni.
Dunque ci vogliono doppi rimorchi e Australia Post ha
reso efficiente il suo sistema di caricamento con l’aiuto di
“Unit Load Devices” (ULD), gabbie con dimensione pallet
uniforme, che possono essere fatte scorrere dentro e fuori
velocemente e facilmente.
– Con i doppi rimorchi abbiamo posto per 90 ULD, 30
sul rimorchio davanti e 60 dietro. Il peso varia a seconda
del contenuto e del volume dei pacchi, ma in media il
peso del carico si aggira sulle 30–35 ton. Abbiamo 75.000
ULD nella nostra rete nazionale e il 95% dei pacchi viene
trasportato in questo modo, dice Chris Pearce.
12
NEGLI UFFICI POSTALI in giro per tutto il paese c’è il pieno
di lavoro. Quando arriva la notte i camion viaggiano sulle
strade in un sistema di trasporti pianificato accuratamente
e ben organizzato, che fa sì che le spedizioni giungano a
destinazione nel miglior modo pensabile.
Australia Post è stata la prima ad introdurre diverse
novità nel trasporto su strada nel paese, tra cui il tetto
scorrevole (“pop-top”) sui rimorchi, che rende più
semplice caricare, e il sistema di sicurezza di carico, che
evita inutili problemi, quando i camion sono sulle strade.
Ogni settimana viaggiano 258 trasporti a lunga distanza,
che si estendono da zone densamente abitate ad alcune delle
regioni più solitarie del paese. Sui lunghi percorsi si adotta
un sistema di avvicendamento del conducente, in modo che
le regole sul tempo di guida possano essere rispettate senza
eccezioni. In Australia il tempo di guida fissato dalla legge
varia tra le 12 e14 ore, a seconda dei provvedimenti antifatica
che le imprese di autotrasporti usano.
I camion Volvo che vengono guidati hanno un alto grado
di sfruttamento e vengono usati per il trasporto su lunghe
distanze almeno per quattro anni. Dopo di che vengono
usati per percorsi più locali, fino a quando hanno sei anni
Australia Post utilizza un sistema
di carico gabbie con dimensione
pallet uniforme, che possono
essere fatte scorrere dentro e fuori
facilmente.
e percorso circa 1.200.000 chilometri prima di venir sostituiti. Tutti i veicoli di
Australia Post sono compresi in un contratto di manutenzione Volvo Gold, che
prevede che tutto il lavoro venga effettuato dai rivenditori Volvo in giro nel paese.
Tutti i camion sono equipaggiati con sistema di informazione sui trasporti e
un dispositivo di allerta stanchezza. I dati sullo stato del veicolo e del conducente
vengono registrati continuamente. La cabina, forte e sicura, ha anche una grande
importanza, pensando ai continui problemi dell’Australia con i canguri che
attraversano le strade e bestiame lasciato libero in terreni non recintati.
– I camion devono essere comodi per i conducenti, è assolutamente
essenziale se vogliamo evitare conducenti stanchi su tutti i nostri viaggi.
Inoltre devono essere estremamente affidabili in un paese particolarmente
duro per l’equipaggiamento ed i motori così che le soste per guasti siano
ridotte al minimo, dice Chris Pearce.
I corsi di formazione continui per i conducenti sono un ulteriore importante
aspetto per Australia Post. L’azienda ha una stretta collaborazione con Volvo
per mettere in luce i migliori conducenti e veicoli, al passo con lo sviluppo della
tecnica.
Chris Pearce,
responsabile dei trasporti
di Australia Post
Darwin
AUSTRALIA
Brisbane
Sydney
Perth
Adelaide
1.000
km
Australia Post ha 118 autisti che effettuano trasporti a lunga distanza, ognuno
ha i suoi viaggi assegnati. Conoscono ogni singola buca sulla strada dentro e fuori.
NESSUNO È PIÙ CONSAPEVOLE DELLA NECESSITÀ di sicurezza e comfort
dell’autista Rick Hoyne, quando tiene d’occhio i canguri durante la sua
guida notturna lungo la Newell Highway. La maggior parte del trasporto a
lunga distanza attraverso il paese avviene di notte, spesso in convogli con
rari altri veicoli tra loro. Il manto stradale può essere liscio e buono oppure
estremamente irregolare su certi tratti di questa strada, ma Rick lascia
intendere che ci sono strade peggiori di questa su cui guidare.
– Il peggior percorso è sulla Hume Highway tra Melbourne e Sydney, poichè
è l’autostrada più trafficata dell’Australia. In verità le condizioni della strada sono
buone, ma bisogna prestare attenzione fino a tremila camion in una notte. Sulla
Newell Highway la strada è in condizioni molto peggiori e possono passare diverse
ore da quando sono passato da Dubbo sulla strada di ritorno verso Melbourne,
prima che incontri un altro camion.
– Su entrambi i percorsi si deve stare seduti comodamente per poter guidare
Canberra
Melbourne
in modo sicuro e se si deve guidare a lungo, Volvo ha un
comfort di guida eccezionale. Durante un lungo percorso
ci si stanca di meno, se il camion che si guida ha un tale
comfort come Volvo. ■
AUSTRALIA POST
■ 35.500 impiegati fanno
sì che la posta venga
consegnata in tutte le città
dell’Australia
■ 10.600 veicoli (motocicli,
furgoni, camion e trattori
stradali con doppi
semirimorchi) vengono
utilizzati per svolgere
l’incarico
■ 125 veicoli Volvo si trovano
nel parco macchine, di cui
65 sono trattori stradali, che
vengono guidati con doppio
rimorchio (B-Double)
■ 118 autisti con lunga
esperienza di trasporto su
lunga distanza fanno sì che
la posta giunga in tempo
■ Intorno a Natale Australia
Post porta più del doppio
della posta media di 21
milioni di cui 2 milioni di
pacchi
13
Così si ferma
l’alcol sulle
strade d’Europa
Oltre 40.000 persone muoiono ogni anno sulle strade
d’Europa. Buona parte degli incidenti si sarebbero
potuti evitare, se non fosse stato per l’alcol. Adesso il
settore dei trasporti europeo passa alle maniere forti
per trovare una soluzione al problema.
TESTO TOBIAS HAMMAR
e cifre non sono una lettura allegra. 43.000 persone sono morte
in incidenti stradali nell’Unione Europea nel 2007. In verità la
tendenza è in discesa (il numero di morti è diminuito di 11.000
dai primi anni del 2000) ma non si può fingere di non vedere il
problema: le strade d’Europa mietono un numero di vittime pari
ad un grande incidente aereo. Ogni giorno, tutto l’anno.
Una grossa parte del problema ha a che vedere con l’alcol.
Si valuta che circa un quarto degli incidenti stradali in Europa
sia legato all’alcol, il che significa che l’alcol prende 10.000 vite umane all’anno
sulla strada. L’assoluta maggioranza degli incidenti correlati all’alcol sono
causati dagli automobilisti privati. Sia i politici che i rappresentanti del settore in
Europa aumentano i contributi per eliminare completamente l’alcol dalle strade
dell’Unione Europea.
– Insieme all’eccesso di velocità e al mancato utilizzo della cintura l’alcol è il
fattore che influenza maggiormente la sicurezza sulle strade. Dobbiamo affrontare
questo problema imponendo una legislazione più dura, puntare sulla nuova
tecnologia e l’atteggiamento delle altre persone, dice Ellen Townsend, “Policy
Director” dell’European Transport Safety Council, ETSC, un’organizzazoine
indipendente, che lavora per ridurre il numero di incidenti stradali in Europa.
L
14
Lascereste un buon amico
guidare la propria auto - continua
la Townsend - tornando dal pub
dopo qualche bicchiere di birra
o vino.
– IN GRAN BRETAGNA si
chiude spesso un occhio su tali
infrazioni, mentre in Svezia ad
Ellen Townsend. European
esempio è del tutto normale
Transport Safety Council.
raccomandare a questa persona
di prendere un taxi. L’accettazione
sociale riguardo alla guida in stato di ebbrezza varia
fortemente tra i paesi membri dell’Unione.
Parte del lavoro di Ellen Townsends consiste anche
nell’influenzare i politici e coloro che prendono le
decisioni nell’Unione Europea e nei paesi membri dell’UE
a rafforzare le regole sulla sicurezza stradale.
Tra gli incarichi di lavoro c’è anche quello di
contribuire a promuovere l’utilizzo di un etilometro
blocca motore in Europa. Alcune ricerche hanno
dimostrato che l’etilometro è uno dei metodi più efficaci
per evitare la guida in stato di ebbrezza. Nonostante ciò
il suo utilizzo varia notevolmente nel mondo. Mentre
USA, Canada e Australia hanno lavorato per lo sviluppo
degli standard dell’etilometro per diversi decenni, in
Europa lo stesso processo si svolge solo da qualche anno.
NELL’UE È SOLO LA FINLANDIA che ha una qualche
forma di legislazione al riguardo. Là si utilizzano
dispositivi di blocco etilometrici obbligatori nella
riabilitazione di persone che sono state condannate
per guida in stato di ebbrezza. Cinque paesi (Francia,
Belgio, Paesi Bassi, Svezia e Gran Bretagna) – stanno
preparando proprio ora una simile legislazione, dopo
aver valutato i risultati degli effetti dell’etilometro in
una serie di progetti pilota.
– Tenendo conto che si tratta di una tecnologia che
può salvare la vita, è importante che ne aumentiamo la diffusione. Ma non
è semplice. Dobbiamo ancora lavorare sull’atteggiamento mentale delle
persone di modo che la gente capisca i vantaggi dell’utilizzo dell’etilometro.
Parallelamente a questo dobbiamo migliorare il design sul veicolo, cosicché sia
più semplice installarvi il dispositivo, dice Ellen Townsend.
È importante che sia i politici, che i rappresentanti dell’industria
automobilistica e dei trasporti si impegnino in questo, fa capire Ellen
Townsend. L’Unione Europea dovrebbe ad esempio creare i presupposti per
una legislazione sull’argomento per poi introdurre etilometri blocca motori
obbligatori per particolari gruppi di persone. La Francia, ad esempio, assicura
che al più tardi il prossimo anno gli etilometri saranno montati su tutti gli oltre
60.000 scuolabus del paese. In Svezia il gestore della rete stradale (Vägverket)
utilizza gli etilometrici sui suoi veicoli da anni.
15
– L’IDEALE SAREBBE STATO iniziare con l’etilometro obbligatorio per tutte
le autorità statali, nei trasporti commerciali o in concomitanza con la
riabilitazione di persone che sono state condannate per guida in stato di
ebbrezza. Pensate, ad esempio, quale segnale riceveremo se tutte le macchine
dei parlamentari europei fossero equipaggiati con l’etilometro!
›
› Per quanto riguarda Volvo Trucks l’etilometro blocca
motore è stato al centro dell’attenzione dal 2002,
quando, come primi produttori di veicoli pesanti, si
è introdotto l’etilometro come optional aftermarket.
Nel 2005 si è stati di nuovo i primi a introdurre
l’etilometro accessorio montato dalla fabbrica. Oggi i
dispositivi sono venduti come optional sui mercati in
Svezia, Finlandia, Norvegia e Francia.
– La sicurezza stradale è stata da sempre un punto
Stig Boman, project
fermo Volvo Trucks, per cui è del tutto naturale che
presso Volvo
puntiamo così fortemente su questo dispositivo. Allo manager
Trucks.
stesso tempo dobbiamo ricordarci che i conducenti di
camion non sono in alcun modo sovrarappresentati nella statistica di incidenti
legati all’alcol, dice Stig Boman, project manager sicurezza di Volvo Trucks. E
continua:
– Noi consideriamo l’etilometro come uno strumento di qualità per i
nostri clienti. Li si compra in primo luogo per migliorare la sicurezza nei
trasporti, ma allo stesso tempo si dimostra di sentirsi responsabili per la
sicurezza stradale. Ci si guadagna anche in reputazione.
L’ETILOMETRO STESSO È CONCEPITO per essere il più facile possibile da
usare. La tecnologia si basa sulla pila a combustibile, che dà indicazioni più
precise degli etilometri più semplici basati su semiconduttori, che si trovano
sul mercato già da tempo. L’aria espirata dal conducente viene analizzata nello
strumento, che, in seguito, invia l’informazione al sistema d’informazione
elettronico del veicolo. Se si superano i valori, il veicolo molto semplicemente
non parte.
Con un intervallo di calibrazione di 12 mesi l’etilometro può inoltre essere
controllato semplicemente con la regolare manutenzione della macchina.
– L’obbiettivo è stato di realizzare un dispositivo sicuro, affidabile e ad un
prezzo ragionevole. Ma le soluzioni di domani probabilmente saranno diverse.
16
Fluckinger Transport è stata fondata nel 1979 da Andreas
Fluckinger. L’impresa conta oggi oltre 260 dipendenti in Austria e
Svezia. Della flotta fanno parte oltre 200 veicoli pesanti Volvo. Tutti
sono dotati di etilometro.
Sicuramente il conducente non avrà
neppure bisogno di soffiare, perchè
l’etilometro sappia se ha bevuto
troppo o meno, dice Stig Boman.
Ma che cosa dicono i conducenti
di camion della necessità di
soffiare in un etilometro prima
della partenza? Risponde Andreas
Fluckinger, proprietario e fondatore
dell’austriaca Fluckinger Transport, Lennart Pilskog, Volvo
Trucks.
un’impresa specializzata nei
trasporti di macchine speciali in tutta Europa. Dall’anno
scorso tutti gli oltre 200 camion Volvo dell’impresa sono
equipaggiati con l’etilometro.
– Le reazioni sono state soltanto positive. Con
l’etilometro nei veicoli i nostri conducenti possono
dimostrare di essere completamente puliti quando guidano.
Nei dibattiti, invece, succede spesso che tutta la categoria
professionale dei conducenti, del tutto erroneamente, venga
indicata come una causa del problema dell’alcol sulle strade.
Come un percorso in un progetto pilota con Volvo
Trucks, Fluckinger Transports ha integrato l’etilometro
nel sistema Dynafleet dell’impresa. Con ciò il direttore dei
trasporti in ufficio può vedere immediatamente se qualche
conducente “soffia rosso” e quindi non ha accesso al suo
veicolo.
– TUTTI I DATI GIUNGONO in tempo reale, così sappiamo
esattamente quando e dove qualcosa succede. Se riceviamo
un segnale d’allarme sul sistema possiamo andare
direttamente a togliere il conducente dal traffico. Abbiamo
CON L’ETILOMETRO
NEI VEICOLI I NOSTRI
CONDUCENTI POSSONO
DIMOSTRARE DI GUIDARE PULITI.
NEI DIBATTITI, INVECE, SUCCEDE
SPESSO CHE TUTTA LA CATEGORIA
PROFESSIONALE DEI CONDUCENTI,
DEL TUTTO ERRONEAMENTE,
VENGA INDICATA COME UNA CAUSA
DEL PROBLEMA DELL’ALCOL SULLE
STRADE
ANDREAS FLUCKINGER, FLUCKINGER TRANSPORT
un piano di provvedimenti, che seguiamo attentamente per
prenderci cura dei nostri dipendenti, se dovesse presentarsi
un tale problema, dice Andreas Fluckinger.
L’investimento che l’etilometro richiede, viene ripagato
velocemente.
– I nostri clienti sono spesso molto consapevoli
dell’ambiente e della sicurezza. Esigono, dunque, che
anche noi ci prendiamo la nostra responsabilità. Questo
investimento è il nostro modo di dimostrare che
facciamo sul serio.
L’INVESTIMENTO SULL’ETILOMETRO è solo una parte del
lavoro di Volvo Trucks per eliminare l’alcol dalle strade
d’Europa. Insieme a ETSC conduce anche la campagna
“Safe & Sober”, un progetto indirizzato a diffondere
informazione “best practice” su come si può impedire
l’uso di alcol nei trasporti commerciali.
– Come produttore di veicoli naturalmente è un bene che realizziamo
buoni etilometri per i nostri camion. Ma quale efficacia hanno se nessuno
se li procura? dice Lennart Pilskog, responsabile dei contatti con le autorità
presso Volvo Trucks. E continua:
– “Safe & Sober” è una campagna che tocca dieci capitali in tre anni.
Qui riuniamo rappresentanti delle autorità, polizia e organizzazioni di
sicurezza nazionali e locali e politici con potere decisionale per discutere
diversi modi di risolvere il problema.
Il lavoro include anche l’impegno per avere regole comuni nell’Unione
Europea per quanto riguarda i limiti d’alcol consentiti per conducenti
professionisti. Oggi i limiti variano da 0 a 0,8 promille all’interno
dell’Unione.
– Il nostro obbiettivo è che il traffico professionale sia il primo e dia
il buon esempio a tutti gli altri nell’utilizzo dell’etilometro. Ma legiferare
non ha senso finchè i limiti di alcol consentiti variano così fortemente
nell’Unione. Vorremmo che ci si accordasse su un limite d’alcol comune
prima di emanare leggi, dice Lennart Pilskog. ■
ALCOL E TRAFFICO
VOLVO
■ Il numero di morti
sulle strade è sceso
costantemente all’interno
dell’UE, ma è ancora
troppo alto. Nei paesi
dell’UE sono morte oltre
40.000 persone nel 2005.
L’obbiettivo è che meno
di 30.000 perdano la vita
nel 2010.
I veicoli pesanti
sono coinvolti solo in
ETILOMETRO DELLA
una minima parte degli
incidenti legati all’alcol,
ma gli incidenti che
coinvolgono i camion
hanno in generale
una mortalità più alta,
indipendentemente dalla
causa.
Un quarto di tutti gli
incidenti mortali nell’UE
sono direttamente legati
al consumo di alcol.
■ Il BrAC (Breath Alcohol
Tester) della Volvo è
integrato nel sistema dei
veicoli, questo fa sì che
il veicolo possa essere
fatto partire solo da un
conducente il cui fiato
non contenga alcol. Il
conducente soffia prima
di partire e deve soffiare
di nuovo dopo una sosta
durata più di 30 minuti.
17
Volvo fiorever.
Un fatturato
fiorito
Tutto nacque dall’incontro tra un abile imprenditore
esperto del mondo floricoltura, Angelo Castagnola
e due autisti intraprendenti, Gianni Biscaglia e
Pino Roldi, da cui il nome G.P.A. Trans Genova. Il
magazzino, attrezzato con due grandi frigoriferi,
è situato accanto al mercato dei fiori di Sanremo,
mentre l’organizzazione e il coordinamento degli
spostamenti della merce viene gestita dall’ufficio di
Sori (Genova).
Testo RAIMONDO santucci
Fotografie marco riva
18
L
ei si occupa di floricoltura, se non sbaglio.
Sì, e non soltanto: anche di trasporto di fiori.
Perché i fiori e quando ha cominciato?
Inizialmente producevamo fiori già dai tempi di mio padre, poi abbiamo aggiunto il trasporto della
nostra merce, circa tredici anni fa, per un semplice motivo: mancanza di servizio. Così, per scherzo,
con Gianni e Pino abbiamo comprato un camion per integrare l’attività dell’azienda delle piante. Da
allora tutto è cresciuto, potrei direi esponenzialmente.
In che anno avete preso il primo camion?
Era il 1995.
Era già un Volvo?
Si abbiamo cominciato con un Volvo e siamo sempre rimasti fedeli al marchio: in totale ne abbiamo acquistati una
cinquantina. Sono tutte motrici con rimorchio. Il nostro lavoro principale è il trasporto di fiori dall’Italia all’Olanda:
andata e ritorno. Tutti i viaggi sono a temperatura controllata con mezzi refrigerati. La GPA è nata per trasporto
Angelo Castagnola in una
delle sue serre. All’attività di
floricoltore ha unito anche un
puntuale servizio trasporti.
19
Gianni Biscaglia,
uno dei soci della G.P.A.
20
conto terzi e per il 90% muoviamo merce d’altri.
Usufruite anche dei servizi accessori della casa svedese?
Sì, abbiamo scelto tutto: dal contratto di manutenzione al Dynafleet.
Come mai questa scelta?
Sono dell’idea che una volta che ti fidi della persona che ti vende il mezzo
sia più facile individuare un problema quando si presenta, mentre se ci
mettono le mani in molti è diverso e i problemi, a quel punto, diventano
secchi costi aggiuntivi. Poi ci siamo sempre trovati bene, anche se ogni
tanto possono capitare delle “piccole guerre” che però sono anche utili a
migliorare i rapporti.
Quanta strada percorrete?
280.000 km all’anno a veicolo, per un totale di 5 milioni.
Quanti siete in azienda?
Settanta, di cui una quarantina di autisti assunti; siamo specializzati per
un servizio mirato che soddisfa anche richieste di soli cinque cartoni.
Consegniamo direttamente all’interno dei mercati olandesi: il fiore va
comprato tutti giorni, quindi anche il cliente è servito quotidianamente.
L’equipaggio viaggiante è sempre composto da due autisti, addirittura
a volte cambiamo con il terzo; la nostra forza sta nella precisione della
consegna, perché tutti possono trovare chi costa meno ma non certo chi fa
un lavoro ad alto livello.
I nostri uffici sono a Pieve Ligure e a Genova e svolgono attività
amministrativa e logistica, per i magazzini di S.Remo, già detto. Inoltre
collaboriamo con una corrispondente olandese con sede ad Aalsmeer,
che è ubicata all’interno del grande mercato della città dove arrivano le
consegne dall’Italia che proseguono anche per altre importanti piazze, come
quella di Westland e Rijnsburg in Olanda e di Lüllingen e Herongen in
Germania. Recentemente abbiamo aperto una unità locale a Latina.
Già da alcuni anni ci occupiamo con successo anche di carichi di frutta,
verdura, alimentari in genere e grandi forniture per le navi da crociera.
Fatturato?
Nove milioni. Quest’anno siamo “stazionari” ma, considerata la crisi,
è comunque un ottimo risultato. Forse fletteremo del 2%, ma è la
conseguenza fisiologica dell’andamento del costo del gasolio, che noi
conteggiamo a parte.
Problematiche legate al vostro settore specifico?
La concorrenza scorretta nei trasporti: tutti parlano di crisi ma io sono
convinto che basterebbe levare gli irregolari che circolano per risolvere
gran parte dei nostri problemi. Sono convinto che la percentuale di questo
guasto nel nostro settore si attesti intorno al 70%.
Ma come ovviare?
Basterebbero seri controlli di polizia sulle strade italiane per smettere di
essere il fanalino di coda dell’Europa. All’estero, ogni due anni, ispettori
professionisti operano controlli a tappeto su tutto quello che fa un’azienda
durante l’anno; compresa la verifica dei dischi del tachigrafo elettronico.
È una specie di guerra tra il “bene” e il “male”?
In effetti hai un bel pagare per essere perfettamente in regola, quando poi la
spunta chi costa di meno perché non è allineato alle regole…
Prospettive future?
Per adesso puntiamo a consolidare l’attuale situazione e a stabilizzarci,
dopo anni di crescita al 15%; non sarà una passeggiata perché, oltretutto,
si vive con il grande problema di riuscire a incassare, date le difficoltà legate
COSÌ, PER SCHERZO, ABBIAMO COMPRATO
UN CAMION PER INTEGRARE L’ATTIVITÀ
DI FLORICOLTORI. DA ALLORA IL NOSTRO
FATTURATO È CRESCIUTO ESPONENZIALMENTE.
al “liquido”. Noi per questo ci consideriamo quasi dei miracolati, perché
abbiamo a che fare con clienti puntuali. Del resto io ho 42 anni e un giovane
figlio che farà quello che vorrà, coerentemente alle sue inclinazioni.
Lo lascio scegliere, con la mia esperienza sono ancora in tanti a chiedermi:
“Ma chi te l’ha fatto fare…?” Ma ormai ci siamo e balliamo… tra i fiori.
G.P.A. TRANS GENOVA
La società nasce inizialmente
come attività di trasporto delle
piante con unico committente
la ditta Castagnola. Causa la
carenza di servizio nel settore
avvia rapidamente anche il
trasporto per altri committenti.
Oggi, dopo tredici anni, la
società si è creata una rete
di clienti per i quali gestisce
il trasporto di fiori da e verso
l’Olanda. Con un fatturato di
nove milioni.
21
22
Ha conseguenze sull’economia, sull’ambiente e sulla società.
La sostenibilità, in tutti i suoi aspetti, pone oggi molte domande.
Ma è l’unica strada per uscire dalla crisi globale.
Testo marco lazzoni
La sostenibilità
al centro
Spesso ci si chiede se la sostenibilità possa essere una valida
risposta, di fronte all’attuale crisi planetaria. Per Volvo la risposta
è scontata: la ricerca per uno sviluppo sostenibile – in tutti i suoi
aspetti, economico, sociale e ambientale - è fondamentale per
uscire dalle attuali difficoltà. Noi che produciamo veicoli siamo
consapevoli di essere parte del problema ma vogliamo anche
contribuire alla soluzione. In materia di sicurezza uno dei primi
obiettivi è una riduzione del grado di mortalità in Europa.
Quello che intendo veramente sottolineare è che in tema
sicurezza dobbiamo insistere e investire tutti insieme.
Noi, come costruttori, fino ad oggi ci siamo concentrati
sulla sicurezza passiva ma ora bisogna cominciare a impegnarsi
nell’aumentare il grado di sicurezza attiva, e cioè la prevenzione.
Perché solo così si può ridurre il numero di collisioni provocate
dal comportamento di guida e che oggi rappresenta il 90% degli
incidenti. Per questo abbiamo realizzato dei dispositivi evoluti
che assistono l’autista nella conduzione del veicolo, aiutandolo a
non sbandare, a capire che sul lato destro sta transitando un altro
veicolo e a tenere la distanza dal mezzo che lo precede.
È però importante che questi strumenti non vengano percepiti
come gadget dall’utenza. Per questo abbiamo deciso di montarli di
serie, affrontando notevoli rischi industriali, visto le conseguenze
sul prezzo del veicolo che, inevitabilmente, è aumentato. È stata
questa una scelta obbligata per noi della Volvo che facciamo
della sicurezza uno dei nostri valori fondanti, ma è anche una
scelta che, ci auguriamo, possa essere sostenuta da interventi
pubblici a sostegno di coloro che adottano qusto nuovo tipo di
strumentazione. Noi, in sostanza, possiamo mettere a punto
una tecnologia più evoluta per mezzi più sicuri, e affrontare poi
le incognite del mercato, ma dopo c’è bisogno anche dell’attore
politico, che giochi in maniera più incisiva il suo ruolo. Questo,
va detto, non è un tema caro solo a Volvo, ma è una delle priorità
di tutta l’industria di questo settore che si sta muovendo nella
direzione di una sempre maggiore sicurezza.
L’altro grande tema è quello dell’alcol. Stiamo lanciando
in Italia una campagna di sensibilizzazione regalando a tutti i
clienti un tester elettronico per aiutare i conducenti a sviluppare
più consapevolezza sulle loro condizioni, nel momento in cui si
MARCO
LAZZONI
L’amministratore
delegato di Volvo
Truck Corporation
Sede Italiana, in un
recente intervento
pubblico ha
affrontato il tema
della sostenibilità.
Una sfida, ha detto,
che costruttori
e attori politici
devono saper
affrontare insieme.
mettono alla guida. Ma è solo un primo passo di quello si dovrà
fare per eliminare il problema.
Per quanto riguarda l’ambiente, il primo traguardo che
il costruttore si deve porre è quello di consumare di meno e
risparmiare di più. In trent’anni noi di Volvo siamo arrivati a
contenere del 40% il consumo di carburante e oggi, oltre a sfruttare
le nuove soluzioni offerte dal design e dall’aerodinamica, stiamo
valutando un ulteriore risparmio del 15% dei consumi andando
verso un modello di trasporto che utilizzi veicoli più grandi:
l’European Modular System. Un modello che funziona oggi in
Svezia e in Finlandia ed è sperimentato in altri paesi d’Europa.
Naturalmente da noi c’è un grosso problema di viabilità ma sarebbe
auspicabile che l’Italia, invece di dire semplicemente “non si può
fare”, facesse anche della sperimentazione per trovare delle utili
proposte di compromesso.
Per quanto riguarda le emissioni, i costruttori - Volvo in
testa - hanno ottenuto grandi risultati: dall’euro 1 del 93 siamo
arrivati all’euro 5 riducendo gli inquinanti del 90%. Oggi un
motore moderno brucia lo 0,1% ma presto arriveremo a produrre
propulsori ad emissione 0. Rimane il grande problema della Co2
perché contro lo 0,1% di inquinanti, l’8,9% è di Co2. Probabilmente
le soluzioni sono più di una. Oggi noi della Volvo stiamo
lavorando sui biocarburanti e abbiamo sviluppato sette soluzioni
per altrettanti veicoli che sono già in circolazione e funzionano
con biodiesel, etanolo, metanolo, miscela di biogas e idrogeno,
dimetiletere e diesel sintetico. Dietro a queste proposte c’è un
enorme problema di distribuzione, come si può immaginare: in
Europa per le auto servono 25.000 punti di servizio e per i camion
almeno 3.000.
Un’altra soluzione è quella dei motori ibridi. L’ibrido diesel è
oggi una macchina termica fantastica e rimarrà probabilmente
la migliore per molto tempo. Con l’ibrido, nell’uso cittadino,
possiamo risparmiare circa il 30% di carburante. La produzione
di massa questi motori inizierà nel 2010 per un nuovo veicolo da
26 tonnellate che, a mio vedere, avrà un grande futuro e un grosso
sviluppo perché può concretamente offrire un aiuto importante alla
riduzione dei consumi. È un passo ulteriore compiuto da Volvo in
tema di sostenibilità.
23
1979
Volvo lancia la novità
mondiale Globetrotter.
Globetrotter
30 anni di comfort
24
Quando introdusse la cabina Globetrotter nel 1979, Volvo
Trucks aveva stimato vendite per 400 unità all'anno - aspettative
modeste che furono subito superate. Oggi dopo 30 anni la cabina
Globetrotter è presente sull'85% di tutti i nuovi Volvo FH.
TESTO FREDRIK MOBERG
FOTO CHRISTER EHRLING & SCANPIX
2009
Una cabina che è
diventata sempre più
comoda con gli anni.
ietro alla decisione di far uscire la nuova cabina c’è stato, tra le altre
cose, l’intensificarsi del traffico pesante da e per l’Europa orientale. I
conducenti rimanevano fuori per giorni, forse settimane di seguito,
ma nessuno aveva pensato di migliorare l'abitabilità dei veicoli.
– Costruttori indipendenti montavano cappe di plastica sopra
la cabina, ma l’adattamento lasciava parecchio a desiderare. Il
conducente doveva strisciare su attraverso lo sportello del tetto per andare
a dormire. Il comfort del sonno non era un granché e la sicurezza in caso di
incidente ben lontana dalle esigenze della Volvo, racconta Jan Strandberg, che
all’epoca lavorava come direttore del marketing per Volvo Trucks in Europa.
Le parole d’ordine per il Globetrotter erano World Class Driving
Environment & Living Comfort – parole d’ordine valide ancora oggi. La
cabina non doveva offrire soltanto un ambiente di guida di classe mondiale.
Era altrettanto importante che offrisse un buon ambiente d’abitazione per il
conducente, che a volte vive intere settimane nel suo veicolo.
– L’ambiente di guida è un punto d’onore per la Volvo, ma si tratta altrettanto
del nostro caposaldo della sicurezza. Un posto di guida mal concepito comporta
una diminuzione della sicurezza nel traffico, ma un conducente stanco, a causa
di una scarsa qualità del sonno, può essere anche peggio, dice Jan Strandberg.
D
AL MOMENTO DEL LANCIO, LA GLOBETROTTER ERA costosa ed esclusiva.
Tuttavia fu un successo fin dall’inizio. La Volvo aveva ideato un prodotto unico
e aperto un mercato completamente nuovo.
Ma ci sarebbero voluti ancora 14 anni, prima che quella che oggi
conosciamo come Globetrotter vedesse la luce. Il debutto
avvenne quando fu lanciata la serie Volvo FH nel 1993. Fu
il risultato di un lavoro che andava avanti da 11 anni.
Bengt Lundgren, aveva condotto durante i primi anni
Ottanta l’analisi del posto di guida per Volvo Trucks. Uno
studio che diede origine a idee completamente nuove su
come si sarebbe dovuto svolgere il lavoro per ideare un
buon ambiente di guida.
– Costruimmo un prototipo molto semplice, un mockup,
dell’ambiente di guida, che portavamo con noi ai saloni
automobilistici. Invitavamo i conducenti a provare a sedervisi
e raccoglievamo le loro opinioni su come il posto di guida
dovesse apparire, racconta.
IL PROTOTIPO AVEVA un vero sedile e volante, ma
il cruscotto ed altre parti erano formati da semplice
compensato. L’importante era che ci si potesse mettere tutto.
Oltre 2000 conducenti hanno preso parte alle nostre
simulazioni. Oltre a misurare i conducenti e le loro
impostazioni di seduta, si facevano anche domande su
come valutavano le diverse caratteristiche di un veicolo
pesante. I dati raccolti furono la base per il futuro lavoro
di sviluppo.
– I clienti si sentirono partecipi nella realizzazione del
25
prodotto e apprezzarono che noi ascoltassimo veramente le
loro opinioni. Quando i nuovi veicoli uscirono, poterono
prendersi una parte del merito per aver preso parte al loro
sviluppo, dice Jan Strandberg.
Le misurazioni non fornirono solo statistiche, ma
portarono anche a risultati molto concreti, che ebbero
un grande significato. Un provvedimento che si sarebbe
dimostrato un importante vantaggio per la Volvo nei
Bengt Lundgren.
confronti della concorrenza fu la decisione di introdurre
un volante regolabile, che fu una novità mondiale, quando venne introdotta nel
1993.
Nel 1986 cominciò lo sviluppo della nuova generazione di camion della
Volvo, la serie FH. Per Bengt Lundgren iniziò un ampio lavoro per cercare di
realizzare tutti i desideri dei clienti.
– Le parole d’ordine erano le stesse del primo Globetrotter – World Class
Driving Environment & Living Comfort – ma in pratica costruimmo una
cabina completamente nuova, che diventò una parte integrante del veicolo,
dice Bengt Lundgren.
RICORDO SPECIALMENTE
DUE ITALIANI CHE
TROVARONO CHE IL VEICOLO
FOSSE COSÌ BELLO, CHE PIANSERO DI
GIOIA, QUANDO LO VIDERO
JAN STRANDBERG, EX DIRETTORE DEL MARKETING, VOLVO TRUCKS EUROPA RIGUARDO AL LANCIO DI FH
NEL 1993
26
1979 La nuova cabina
Globetrotter viene
presentata al salone
dell’automobile di
Francoforte.
Quando la serie FH venne lanciata nel 1993 fu una
cabina Globetrotter completamente nuova a venire alla
luce. Si notò chiaramente l’importanza del design sin
dall’inizio. Proprio tutto, dagli specchietti retrovisori alle
stoffe e maniglie, era stato studiato nei minimi dettagli.
– Ricordo specialmente due italiani che trovarono che
il veicolo fosse così bello, che piansero di gioia, quando lo
videro. Questo è un buon segno di come siamo riusciti a
migliorare il design dell’FH, dice Jan Strandberg.
Staffan Wendeberg lavorava allo sviluppo della cabina
ed era responsabile dell’ambiente di guida e dell’ergonomia.
Racconta che la costruzione della cabina parte dal
posizionamento del pedale dell’acceleratore.
– PARTIAMO DAL CALCAGNO del piede sull’acceleratore e
costruiamo il resto da lì con l’aiuto delle cifre delle nostre
misurazioni sul prototipo. Si tratta di un vero puzzle di
geometria per raggiungere il nostro scopo ed ottenere
un ambiente di guida che soddisfi appieno le esigenze di
almeno il 98% dei conducenti, dice.
Ottimizzare il posto di guida è solo metà del lavoro. Per
molti conducenti il camion non è solo un strumento di lavoro,
ma anche un’abitazione. Ci dev’essere spazio sufficiente per i
vestiti, per conservare alimenti e altri generi di necessità.
Come appare dunque il futuro di Globetrotter? C’è ancora
qualcosa da fare, oppure il Globetrotter è già perfetto?
E’ difficile intervenire sulle dimensioni esterne della
cabina. L’attuale legislazione prevede dei limiti molto
chiari su quanto la cabina di un camion possa essere
lunga, larga e alta, ma dentro questi limiti avviene una
continua evoluzione della cabina e dei suoi spazi.
Staffan Wendeberg dice che molto del lavoro di
trasformazione ora e in futuro riguarderà un’integrazione
più compatta tra i diversi sistemi elettronici del veicolo.
Stereo, sistema di navigazione e computer verranno
integrati meglio. Ritiene inoltre che ci saranno anche
migliori possibilità di mantenere i contatti con famiglia e
amici.
– LE NUOVE GENERAZIONI si aspettano di poter navigare
su internet, spedire email e chattare, anche quando sono
in viaggio. Noi non accettiamo di essere offline, dice.
Computer e connessione internet nel veicolo offrono
nuove possibilità, ma portano anche a nuove sfide,
poichè il conducente, almeno finora, non deve smettere
di guidare il veicolo.
– Uno dei capisaldi della Volvo è la sicurezza e ci sono
delle limitazioni su che cosa è indicato fare mentre si è alla
guida. Noi cerchiamo di sfruttare la tecnologia moderna,
che può aiutare il conducente a svolgere il proprio lavoro,
senza rischiare la sicurezza stradale. È una grande sfida per
il futuro, dice Staffan Wendeberg. ■
WEB
www.volvotrucks.it/globetrotter
TV: I CONDUCENTI PARLANO
DELLE LORO CABINE
Uno di loro ha investito una
considerevole quantità di tempo e
denaro in una cabina specificatamente
progettata. Un altro trascorre molto
tempo in cabina durante i viaggi
attraverso l’Europa. Entrambi amano le
cabine Globetrotter. Ascoltate ciò che i
conducenti dicono delle loro cabine.
Jan Strandberg e Staffan Wendeberg
guardano indietro e vedono un grande
cambiamento nello sviluppo della cabina
Globetrotter negli anni.
30 ANNI CON GLOBETROTTER
1979: Viene prodotta la
prima cabina Globetrotter.
Per la prima volta c’è una
soluzione d’insieme che offre
la possibilità sia di guidare
che di vivere comodamente
nel veicolo. Le aspettative
di vendita sono modeste,
ma in un paio d’anni viene
montata sul 15% dei veicoli F
consegnati.
1987
1993: Viene lanciato un
Globetrotter completamente
rinnovato, con l’introduzione
della serie FH. Diventa
subito molto popolare e
presto la variante di cabina
più venduta della serie
FH. Tra le novità si nota la
cassetta di deposito che
può essere aperta sia dalla
parte interna che esterna e il
volante regolabile.
1995
1996: Globetrotter XL viene
presentato a Parigi. L’altezza
del tetto interno è in tutto di
193 cm. Appare il concetto
di “completamente in piedi”
per evidenziare il risultato.
2002: In relazione con
il lancio dei nuovi motori
viene introdotta una serie di
miglioramenti nell’ambiente
di guida, tra cui un nuovo
cruscotto e nuovi sedili.
2008: Viene creato più
spazio. L’ambiente di
abitazione viene migliorato
con un nuovo letto, che può
essere alzato e usato come
poltrona. Il conducente
riceve una cassetta di
sicurezza per cose di valore
e contemporaneamente
il sistema audio e video
viene modernizzato. Un
altro optional è il sedile
passeggero girevole.
2008
27
Steve Sudgen,
Fleet Engineer di
WH Malcolm, a
Paisley, Scozia.
28
Il trucco che ha
abbassato i costi
L’aumento del prezzo del carburante diesel ha
convinto WH Malcolm, un’azienda di trasporti
scozzese con una flotta di 500 automezzi, a
rivedere i propri consumi. Ecco come sono riusciti
a ridurre il consumo di carburante del 12%.
TESTO KARIN AASE
FOTO MARK MCNULTY
PER I CONDUCENTI
TARGATA VOLVO TRUCKS
1 FORMAZIONE
È STATO NEL 2006 che la direzione di WH Malcolm ha
deciso di intervenire per frenare la continua crescita
dei costi per il carburante. Dopo aver valutato diverse
alternative, l’azienda ha deciso che un corso di guida per i
conducenti sarebbe stato lo strumento più efficace.
Volvo è il fornitore preferito di WH Malcolm, per questo il
Fleet Manager Steve Sugden si è rivolto a Volvo Trucks per
istruire a una guida corretta i propri conducenti. Come primo
passo, 20 automezzi sono stati dotati di Volvo Dynafleet
Operate, e i rispettivi conducenti hanno seguito un corso di
formazione sulla guida economica, tenuto dagli istruttori Volvo.
Il risultato è stato immediato: il consumo di carburante è
diminuito, ma appena finito il periodo di prova, i conducenti
sono tornati al vecchio stile di guida. A quanto pare, ci
voleva qualcosa di più.
2
MOTIVAZIONE
A PROSEGUIRE
“L’ERRORE CHE ABBIAMO FATTO al termine del primo
periodo di formazione degli autisti è stato di non
continuare a controllare le prestazioni individuali dei
conducenti”, spiega Steve Sugden.
“Ritengo che quello che si può misurare, si può anche
cambiare, e questo è diventato il punto di partenza del
lavoro che abbiamo fatto in seguito.”
I rapporti che quantificavano le prestazioni dei
conducenti venivano regolarmente appesi nella bacheca
dell’azienda in modo che tutti li potessero vedere, e
all’inizio più di un autista si è sentito ‘sotto esame’, come
se ci fosse una spia nella cabina del veicolo.
“Ma una volta terminato il corso di formazione, e quando
hanno capito perché lo facevamo, hanno provato piuttosto
orgoglio e maggiore professionalità. Inoltre, era diventata
quasi una gara in cui tutti volevano eccellere.”
DI
ISTRUTTORI INTERNI
3 FORMAZIONE
WH MALCOLM HA CONTINUATO a offrire corsi di
formazione sulla guida economica ma a differenza della
prima volta, adesso è stata Volvo Warwick a occuparsi
della formazione di alcuni conducenti dell’azienda di
trasporti per trasformarli in istruttori, capaci di formare gli
altri autisti.
Tuttavia, WH Malcolm ha scelto di non riconoscere
un beneficio economico a chi guida risparmiando sul
carburante.
“Pensiamo che la retribuzione che ricevono i nostri
conducenti sia già molto buona. Questa prevede che il
lavoro sia svolto in modo professionale, quindi uno stile
di guida basato sulla riduzione degli sprechi anche senza
bonus aggiuntivi”.
UNO STRUMENTO EFFICACE
4 DYNAFLEET:
IL PRESUPPOSTO per valutare i risultati è ancora lo
strumento Volvo Dynafleet.
“Dynafleet ci consente in modo semplice di seguire le
prestazioni individuali di ogni conducente in diversi settori,
permettendoci così di sapere su quali punti concentrarci
per ridurre ancora i consumi.”
Perché i consumi si sono ridotti, eccome. Prima, ogni
veicolo consumava in media 37,7 litri ogni 100 km, oggi
consuma 33,2 litri al ogni 100 km, con una riduzione
del 12%. In totale, questa riduzione ha fatto risparmiare
ingenti somme all’azienda per ciascun veicolo e nel
computo annuale, cosa che ha influito positivamente
sull’utile aziendale.
“Siamo inoltre diventati molto più efficienti,
quindi continueremo senz’altro a usare questi
strumenti.” ■
29
in breve
Più di un milione di giocatori per il Volvo FH16 700
A gennaio, in occasione del lancio del
camion più potente del mondo, Volvo Trucks
ha inaugurato strongesttruck.com, il sito di un
videogioco a premi in cui i giocatori potevano
mettersi alla guida di un Volvo FH16 700
affrontando i percorsi più difficili. Il lancio si
è rivelato un vero e proprio successo. Fino
ad oggi sul sito hanno giocato 1,2 milioni
di visitatori in tutto il mondo. “Si tratta del
successo più strepitoso che abbia mai visto
per un gioco online “, commenta Magnus
Alm di Muskedunder, che ha curato lo
sviluppo del gioco per Volvo Trucks.
“Durante la mia carriera ho assistito a
numerosi lanci globali, ma nessuno è
paragonabile a questo”. La peculiarità è
che Volvo Trucks ha raggiunto un pubblico
così vasto senza sostenere alcun costo
I Vigili del Fuoco
potenziano con
Volvo Trucks il loro
parco mezzi
30
Il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco italiani rafforza la
sua capacità d’azione. Per presidiare adeguatamente
il territorio italiano e supportare efficacemente la lotta
contro gli incendi, e anche gli interventi legati alle calamità
naturali, ha deciso di aumentare il proprio parco automezzi.
Quest’anno ha infatti acquistato 45 Volvo FL allestiti in
versione APS. I veicoli verranno forniti dalla Volvo Truck
Corporation - sede italiana - congiuntamente all’allestitore
BAI Antincendi International di Brescia. Questa nuova
flotta andrà ad aggiungersi alle altre 48 unità acquistate
dai Vigili nel Fuoco nel corso del 2008, per un totale
di 93 mezzi.
pubblicitario. Il gioco si è autopromosso e
ha attirato l’attenzione veramente di tutti: ha
infatti valicato i confini del mondo dei mezzi
pesanti per farsi conoscere in tutto il web.
Questo gioco è stato oggetto di discussione
su blog e forum e ha generato un tale
interesse che oltre 650 portali di gioco
indipendenti hanno deciso di promuoverlo.
VOLVO
TRUCKS
00.42
Web TV: Autotreni in Australia
Grazie ai propri autotreni, Simon National Carriers effettua trasporti
in tutto il continente australiano. Volvo Trucks Magazine si è munito di
videocamera e ha accompagnato uno dei camion Volvo FH della ditta in
un viaggio su lunga distanza. Osservate come i conducenti gestiscono i
rimorchi lunghi 50 metri.
www.volvotrucks.it/globetrotter
La
soluzione
ovunque sia il problema
Riuscire a riparare tempestivamente un veicolo fuori uso è un
fattore chiave. Con Volvo Action Service è sempre possibile. Basta
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