se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
Transcript
se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XXXIX - OTTOBRE 2012 - Una copia 2,50 10/2012 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità 10/2012 (Fotorudy) 9 9 10 11 Festeggiati in fabbrica i cento anni della Cementeria di Barletta. Pronti per una nuova e grande sfida 15 Economia Cento anni della Cementeria di Renato Russo 17 Lettera aperta Via dei Muratori, una palese ingiustizia che attende solo di essere sanata di Aldo Musti 18 Premio Liana Bertoldi Lenoci vincitrice della XIII edizione del Premio Diomede Addio a Shlomo Venezia sopravvisse alla Shoah Punti di vista… Rassegna stampa di un settembre inquieto 13 Scuola Messaggio di saluto per il nuovo anno scolastico di Pompeo Camero 15 Storia locale Il ritorno del Fieramosca malconcio nella cantina tradita di Giuseppe Savasta 16 (Fotorudy) Puglia Imperiale Il turismo veicolo di crescita della nuova realtà territoriale Bat di Michele Marcovecchio 19 Alcune riflessioni spontanee dopo la recente visita alla Cantina della Disfida Premio letterario Città di Barletta quest’anno focalizzato su “Sfida e Disfide” di Raffaella Delpiano 20 23 Gos le nostre iniziative Gos Music Studio 25 Storia locale L’amore tra Bacco e Barulum. La vite e i barlettani: un legame senza tempo di Michele Grimaldi Barsa Semestrale della Bar.S.A. al 30.06.12 di Vittorio E. Dibitonto 1729 Via dei Muratori, una palese ingiustizia che attende solo di essere sanata 27 P proverbj e sciuk’e’ d’ mütt’ förs’ seim’ tra i cchiu ricch’ d’ tütt’! di Michele Dimonte 28 Ricordo Ricordo di Elio Messinese di Renato Russo 29 Recensione Il Teatro Comunale Curci di Barletta di Paola Casale 30 Enigmistica Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca 31 Libri Presentato a Bisceglie (Libri nel borgo antico) la storia della nostra provincia di Paola Russo 33 Società di Storia Patria Identità territoriale dell’area ofantina di Biagio Domenico Cavaliere 29 È in libreria la seconda edizione del volume di Duilio Maglio edito dalla Rotas 34 Crollo via Roma Nel primo anniversario del crollo della palazzina di via Mura Spirito Santo - Via Roma di Barletta 35 Arte Tra terra e cielo personale di Maria Pierro Giuntoli di Luigi Di Cuonzo 36 Recensione Barletta raccontata da un anonimo cronista del Settecento di Renato Russo 37 Scuola Tutti a scuola. Gli alunni dell’IC “San Domenico Savio” a Roma di Amalia Balducci 39 Due eventi programmati nel mese di ottobre per il V circolo Scuola Elementare “Modugno” di Eleonora Iuliano 31 Presentato a Bisceglie - Libri nel borgo antico - la storia della nostra provincia 40 Brevi di sport Canottaggio / Arco / Atletica / Ping Pong / Scacchi / Ciclismo 42 La stradina dei poeti La Stradina dei Poeti - 6a edizione. Alla ricerca di emozioni nel centro storico di Maria Antonietta Di Bitonto 44 Unitre Aperte le iscrizioni all’Università della Terza Età 47 6 7 RUBRICHE Lettere al direttore -Risposta al gen. Nanula sull’imposta IMU - Verdone e De Nittis - Sono aperte le iscrizioni -Ricordo del prof. De Luca - Apprezzamenti per il “Fieramosca” 40 8 Arco. Ancora lei, Pia Lionetti -Bene Sciusco - Distributore di carburante presso la Madonna dello Sterpeto - Speculazioni su Canne? Mah! - A proposito di stemmi - Il piccolo Elio Messinese - Il mio ricordo di Francesco Salerno - A provincie de Varrett 41 Vernacolo Nu brutte sunne (il crollo di via Roma) di Carmela Dimastromatteo 43 L’angolo della poesia Perduta trama In un Sud ove implode la vita L’utile della poesia di Ruggiero Mascolo 45 Il suo nome è ulivo di Argo Il fiore e l’ape di Emanuele Dicuonzo Vivicittà TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 [email protected] 4 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 5 Lettere al direttore Lettere al direttore www.ilfieramosca.it e-mail [email protected] [email protected] [email protected] n° 10 - ottobre 2012 anno XXXIX Direttore responsabile Renato Russo Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica riciclata Symbol - Freelife Matt Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 Barletta e-mail: [email protected] http://www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 Associato accedi a Il Fieramosca on line Come abbonarsi • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • Abbonamento annuale 25,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 6 IL FIERAMOSCA Risposta al gen. Nanula sull’imposta IMU Verdone e De Nittis Caro Direttore, ho letto con interesse il contributo del dott. Nanula (docente universitario e già Generale della Guardia di Finanza), pubblicato a luglio scorso. Ne ho apprezzato l’alta professionalità e finezza giuridica a parte una sua valutazione dalla quale dissento: a mio avviso l’IMU non è un’imposta iniqua; l’abolizione dell’ICI ha provocato sconquasso nelle finanze dei Comuni, l’introduzione di questa imposta è linfa vitale per i Comuni ai quali sono sottratte ingenti somme dal governo centrale. E poi, il possesso di una casa costituisce sempre una ricchezza anche se solamente abitata dal proprietario. Lo dice uno che paga una bella pigione per un appartamento di circa 80 mq. a Roma. Se così non fosse dovremmo abolire tra l’altro il bollo della macchina per il cui possesso ogni proprietario deve pagare la tassa (ex circolazione). E quella tassa serve (o dovrebbe) a migliorare la circolazione sulle nostre strade. Giusta l’osservazione del dott. Nanula sulla necessità di modifica di una legge per il recupero delle evasioni negli ultimi cinque anni. A mio avviso, occorre intervenire anche per impedire il concorso del cittadino all’evasione fiscale. Pago un fitto di euro 1.150,00, mi chiedo: perché non è possibile detrarre quel pagamento dal mio reddito? Perché un’immissione di gas nel mio frigo costatami 140 euro più 21% di IVA non è possibile detrarre quel costo? E così le spese dell’idraulico, del parrucchiere ecc. Al percettore dei miei soldi (a parte il medico o dentista) si dà la possibilità di scaricare l’IVA o/e se ne riconosce l’aumento della ricchezza e a me quella dazione di denaro non costituisce una diminuizione del mio reddito. Detraendo quelle somme, ognuno verrebbe tassato secondo la personale ricchezza e verrebbe stroncata l’evasione. So che è difficile, perché l’IVA, se tutti la scaricano, allo Stato cosa va? Ma questo è il compito dei tecnici. Con grande stima per il suo “Il Fieramosca”. Caro direttore, voglio segnalare ai lettori un giudizio positivo (ancorché breve) letto sul libro autobiografico di Carlo Verdone su De Nittis contenuto nella sua recente biografia La casa sopra i portici (Bompiani Overlook editore). A pag. 56 l’autore, dopo aver citato Fattori, Borrani e Lega, aggiunge: Ho una particolare predilezione per Giuseppe De Nittis, un artista considerato dalla critica ingiustamente “minore” perché nativo di Barletta, mentre era invece assolutamente “europeo” e usava il colore in maniera atipica per la nostra cultura. Antonio Barbera Sono aperte le iscrizioni Il Movimento 5 stelle sbarca a Barletta dove sono aperte le iscrizioni. Nella foto un’eloquente espressione del leader mentre parla della attuale classe politica al governo. Ricordo del prof. De Luca Quella che riportiamo è l’ultima foto del prof. De Luca contenuta nel suo ultimo articolo che ha scritto per noi, pubblicato nel numero di agosto. In quella circostanza, nel Circolo Unione, si celebravano i 60 anni dell’AVIS e il professore era uno dei quattro relatori. Avrebbe dovuto, giovedì 27 settembre, ricordare la figura del prof. Lattanzio nella chiesa di S. Andrea, ma non ce l’ha fatta. Per il Fieramosca ha scritto un gran numero di articoli; aveva una scrittura chiara ed un linguaggio appropriato. Ci mancherà. Il prof. Camillo De Luca è il primo da destra OTTObre 2012 Speculazioni su Canne? Mah! Egregio direttore, desidero farle i miei più vivi complimenti per la rivista “IL FIERAMOSCA” di cui Ella gentilmente mi ha inoltrato una copia, nella quale si ricorda mio padre Sabino, il primo riscopritore di Canne archeologica. Paragonata con simili pubblicazioni, ne risulta immediatamente la vividezza ed il calore con cui gli eventi della Comunità Barlettana vengono comunicati e partecipati. Inoltre per me, lontano dalla mia città natale da tanto tempo, attiva un collegamento con la cronaca che mi è a lungo mancato, mentre lo rafforza sul piano affettivo che è sempre rimasto vivo. Di nuovo complimenti ed auguri a Lei e ai suoi collaboratori. Mariano Castellano L’ing. Castellano è uno dei figlioli del prof. Sabino Castellano che nel lontano 1920, incoraggiato da mons. Salvatore Santeramo (vivevano sullo stesso pianerottolo, in via Miale da Troia 3) cominciò pionieristicamente a scavare su Canne e nello stesso tempo a scrivere la sua tesi di laurea. Fu talmente interessante che l’Accademia dei Lincei - nel 1922- ne promosse la pubblicazione. In città Ecco tutto il lavoro svolto dall’assessorato all’Urbanistica Bene Sciusco Nell’ultimo numero del Fieramosca ho molto apprezzato il consuntivo del lavoro fatto dall’assessore all’Urbanistica Pietro Sciusco. Perché non fanno la stessa cosa gli altri assessori per informare la città del loro lavoro? Francesco Rizzi In merito al dibattito e alle polemiche sul lavoro svolto dall’assessorato Urbanistica-assetto del territorio ed edilizia di Barletta, interviene la “Federazione della Sinistra-Sinistra per Barletta”, attraverso lo stesso assessore all’Urbanistica-assetto del territorio ed edilizia, avv. Pietro Sciusco. i ntendo precisare che l’attività svolta dal settore Urbanistica-assetto del Territorio ed edilizia del Comune di Barletta nel periodo di mia competenza si è caratterizzata attraverso numerose attività. Ecco un elenco. P.U.G. Approvato con deliberazione di G. N. n. 6 del 19 gennaio 2012 l’istituzione dei tavoli con gli Uffici regionali: Ufficio ProgramL’assessore all’Urbanistimazione, politiche energetiche, ca, avv. Pietro Sciusco VIA e VAS per la costruzione del Rapporto Ambientale; Ufficio Attuazione pianificazione paesaggistica dell’Assessorato regionale all’Assetto del Territorio per la definizione degli elementi paesaggistici. In data 28 giugno 2012 è stata avviata presso la Regione Puglia, la formale costituzione dei tavoli tematici ed alla condivisione del processo di formazione del PUG di Barletta. P.I.P. Presentato il Piano di compatibilità idrologica ed idraulica ed invio dello stesso all’Autorità di Bacino. P.I.R.P. 1 E 2 IMPLEMENTAZIONI Implementazioni PIRP I e 2 con finanziamento pubblico di 1.600.000,00 euro per due interventi pari a complessivi 3.200.000,00 euro. Questi i progetti: - Via Mura del Carmine (Progetto avviato). - Terminal Autobus Via Trani (Progetto avviato). - Rotatoria Via Achille Bruni -Via Fracanzano (progetto avviato). - Auditorium Sacra Famiglia (lavoro appaltato). INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA Definizione degli interventi di rigenerazione urbana per 6.700.000,00 euro: - Stadio comunale Puttilli (gara in corso). - Sistemazione Via Buonarroti (progetto approvato in G. M.). - Progetti piazze Buonarroti e Cellini (in attesa del bilancio comunale 2012). - Sistemazione Via Santa Marta (lavori in conclusione). - Sistemazione Vico Gloria (lavori da avviare). CIRCOLI DIDATTICI Sono stati individuati i Circoli Didattici di Barletta ed aggregati in 9 poli. REVISIONE PIANTA ORGANICA FARMACIE Si sono tenuti alcuni incontri con gli operatori del settore e quindi è stato redatto un grafico che ridisegna la pianta organica delle farmacie in funzione degli sviluppi urbanistici della nostra Città e alle nuove norme entrate in vigore sulle liberalizzazioni. DELIMITAZIONE DEL CENTRO ABITATO A seguito delle sollecitazioni dell’Anas, che dovrà dismettere alcuni tratti di strada è stata aggiornata la delimitazione del Centro Abitato secondo il Codice della strada. È stato redatto un rapporto sulle singole zone di Barletta ed un grafico esplicativo riepilogativo. Con deliberazione di Giunta Comunale n. l02 del 26 giugno 2012 è stata approvata la nuova delimitazione. Copia completa della deliberazione è stata inviata agli Enti competenti. Distributore di carburante presso la Madonna dello Sterpeto PROGETTO RECUPERO EX DISTILLERIA È stato realizzato il rilievo di alcuni padiglioni della ex Distilleria ed è stato predisposto un piano del suo recupero. 3 Gentilissimo direttore, inoltro in allegato comunicato stampa e interrogazione dei consiglieri comunali di centro-destra in merito al permesso di costruire rilasciato dal Comune di Barletta nei pressi della storica porta d’accesso alla Madonna dello Sterpeto. È stata depositata in data odierna una interrogazione urgente al Sindaco di Barletta Ing. Nicola Maffei a firma dei Consiglieri Comunali del Popolo della Libertà Damiani, Rizzi, Alfarano, Memeo, Vitobello, Delprete, Piazzolla e dei Consiglieri di Nuova Generazione Antonucci e Lomuscio, in merito ai lavori che si stanno effettuando a Barletta dinanzi alla Madonna dello Sterpeto, dove sorgerà un distributore di benzina con annesso autolavaggio. Come si evince dalla interrogazione, i consiglieri comunali di centro-destra rilevano che l’area interessata dai lavori ricade in una zona che il vigente PRG ha tipizzato come “Aree a verde attrezzato” regolata dall’art. 2.29 delle Norme tecniche di attuazione secondo il quale in queste zone possono sorgere solo chioschi, bar, biblioteche, giochi per bambini, impianti sportivi per allenamento. I suddetti consiglieri comunali pertanto interrogano il Sindaco per chiarire se il permesso di costruire n° 981/2011 rilasciato il 16 dicembre 2011 è compatibile con le norme previste dal vigente strumento urbanistico. il fieramosca settembre OTTObre 2012 2012 Comune di Barletta - Città della Disfida A seguito della lettera, pubblicata sul Fieramosca di settembre, del lettore Luigi Di Cuonzo, mi pregio inviare questo mio modesto ulteriore intervento su Canne della Battaglia. In premessa: da “rumors” che tambureggiano tra certi importanti corridoi in quel di Bari e in quel di Barletta sembra che il nuovo P.U.G. (Piano Urbanistico Generale) inizi ad articolarsi, magari pendendo un po’ da un lato, anziché dall’altro, ma infine pare si stia trovando la “quadra”, come ama dire il nostro sindaco Maffei. Ovviamente vi è sconcerto tra alcuni gruppi di benestanti e redditieri barlettani che amerebbero vivere sulle rendite dello “status quo” speculando su eventuali varianti di P.R.G.. Ma le rigide leve (meno male) del governo regionale spingono per taluni accordi affinché i muri di contenimento cadano a beneficio di imprese dinamiche, artigiani e agricoltori giovani; piccole e medie imprese edili con la voglia di lavorare insieme ad industriali che non vogliono lasciare il territorio e tutti insieme, con il nuovo piano urbanistico, ritornare a nuovo ricircolo di denaro e creare benessere diffuso. Questa è la doverosa premessa di ciò che sta avvenendo in questi giorni dietro le quinte del teatrino politico barlettano; detto senza tanti fronzoli. Ovvio che se malauguratamente cadesse sindaco e giunta proprio in questo momento storico vincerebbero lobby e comitati d’affari con grandi ricchi a seguito e addio sviluppo, occupazione e tante speranze. Tutto ciò premesso è importante sottolineare che il nuovo P.U.G. della città di Barletta abbia baricentricamente una prospettiva turistica perché una convergenza di dati indicano tale prospettiva ed è quindi ovvio che il baricentro turistico di Barletta abbia in Canne della Battaglia il suo terzo più importante fulcro dopo la litoranea e il porto. Queste sono le linee di programma che qualificati e riservatissimi ambienti tecnici regionali stanno approntando e gradirei che “Il Fieramosca” sia il periodico che in anteprima ne dia conto ai propri lettori, ed in particolare ai cultori di Canne della Battaglia. Mario Mariani È sicuro, signor Mariani, che tutto quello che riferisce in questa lettera non sia frutto di una disturbata allucinata dietrologia? Perché a me francamente (a costo di sembrare un ingenuo) di tutte le sue denunce non risulta nulla. La prossima volta cerchi di essere più diretto e circostanziato. IL FIERAMOSCA 7 (FOTORUDY) Apprezzamenti per il “Fieramosca” Lettere al direttore A proposito di stemmi Caro Direttore, nel numero di luglio 2012, p. 27, nell’articolo “Storia del Palazzo Esperti” è riportato “[…] sulla chiave di volta è collocato lo stemma del XVIII secolo con impressi i blasoni gentilizi delle famiglie Cagiano (levriero addestrato dalla luna), Esperti (cervo rampante su tre monti), e Gattola-Mondelli (anatra con tre stelle)” e, nel capoverso successivo, “[…] ha una volta a crociera con su dipinto lo stemma dei Cagiano”. Premesso che non ho trovato altre attribuzioni per lo stemma Gattola-Mondelli, sono pertanto grato alla prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti per l’informazione, ma vorrei precisare che il primo stemma è inquartato ed a me sembra che nei cantoni del capo (sopra) siano riprodotti i blasoni delle famiglie Caggiano e De Angelis, mentre in quelli della punta (sotto) Gattola-Mondelli ed Esperti. Il "levriero addestrato dalla luna” riterrei essere “leone addestrato da un sole il tutto d’oro” (non è chiaramente un levriero come potrebbe essere quello della famiglia Barracchia). Il secondo stemma, invece, partito mezzo troncato, riporta i blasoni dei Caggiano, De Angelis e Gattola-Mondelli. Per eventuali raffronti indicherei la pubblicazione di Antonio Vitrani e Francesco Pinto, “Barletta stemmi di famiglie nobili”, ricerche della Biblioteca n. 29, Barletta 2001, alle pp. 65-66 e 105-106. Antonio Francesco Giuseppe Pignatelli Il piccolo Elio Messinese Particolare di una foto di altri tempi. Anno scolastico 1932-33. La IV elementare presso la Scuola Elementare “d’Azeglio”. L’insegnante è il maestro Francesco Paolo Scommegna (papà di Ruggiero, alias Risco). Il piccolo alla sua sinistra è Elio Messinese, scomparso un mese fa, nostro grande amico e prezioso collaboratore (la foto completa in R. RUSSO, Barletta nel Novecento, pag. 142). Vedi più avanti p. 28. Economia Il mio ricordo di Francesco Salerno Quando la brutalità del destino ha spento la vita di Francesco Salerno era settembre, mese di preparazione. Si stava preparando, Francesco, ad affrontare, con determinazione, entusiasmo e passione, quello che lui stesso definiva “sfide e sogni”. E, come sempre faceva, avrebbe dato tutto se stesso con generosità, serietà, lealtà e, forse, quel pizzico di ingenuità che arricchisce una mente intelligente abituata ad organizzare anche ciniche strategie. Come marito non posso immaginare che lui e il suo amore intenso e profondo. Francesco ha dato all’amore tutto, senza fluttuazioni ed incertezze. Un amore che ancora oggi, nonostante tutto, mi dà forza e serenità. Come amico è stato sensibile, attento e generoso. Mi ha spesso confidato che sarebbe potuto morire solo se fosse stato pugnalato alle spalle da una persona fidata, perché era tutto ciò che non si sarebbe mai aspettato. All’amicizia credeva e dava molto, pur nella consapevolezza che non sempre sarebbe stato ricambiato; continuava a crederci perché così era e così voleva essere. Come politico amava la sua terra più di ogni cosa e, da vero barlettano, pur spesso amareggiato e deluso, non riusciva a smettere di credere che bisognava sempre impegnarsi per sviluppare un modello di città sana, moderna, efficiente e bella. Sotto la Sua guida Barletta era diventata prestigiosa e si preparava ad una virtuosa crescita. I Suoi sforzi e di coloro che lavoravano insieme a Lui erano premiati da evidenti risultati che riguardavano tutto il territorio. L’azzardo, l’orgoglio e la spregiudicatezza di dimettersi dalla carica di Sindaco, ben sapendo che il Suo partito non avrebbe sostenuto la Sua candidatura in Parlamento, fermò la Città che perse la sua bussola. A distanza di tempo, Francesco, amatissimo dai cittadini non solo barlettani, sentiva il dovere di rioccuparsene per darle una rotta con guida sicura. Barletta doveva rinascere. Il sogno si infranse con la fine della Sua vita, ma Francesco quel sogno ce l’ha consegnato. E questa volta non verrà tradito. Questo lo prometto con tutta la forza che ho. Oggi mi chiedo qual è il tempo dell’attesa. Francesco bruciava il tempo e viveva con fretta e passione. Io ritengo che oggi ognuno di noi debba dire, a se stesso ed agli altri, che il tempo dell’attesa è finito. Ricambiamo Francesco con quello che sarebbe stato per Lui il regalo più grande. “Apriamo cuori e finestre, diamo voce alle coscienze” ed impegniamoci per “far vivere le nostre idee”. Vinciamo l’indifferenza, nostra e degli altri, perché il futuro della nostra stessa vita, dei nostri sentimenti e del bene del nostro Territorio è nelle nostre mani. Apriamole per stringere altre mani, perché questo è l’unico giusto senso da dare alla nostra esistenza. Cento anni della Cementeria di Renato Russo F esteggiati in fabbrica i cento anni della Cementeria con una cerimonia alla quale hanno partecipato oltre 400 invitati in prevalenza dipendenti dello stabilimento e loro familiari, ma anche l’amministratore delegato della Buzzi Unicem di Casale Monferrato ing. Michele Buzzi e i dirigenti Salvatore Lisi direttore della Divisione Cemento Centro Studi e Massimo Toso direttore generale dello stabilimento di Casale Monferrato. A dare il benvenuto agli ospiti e a fare le presentazioni di rito, il direttore dello stabilimento di Barletta Vincenzo Di Domenico “Sono veramente emozionato e orgoglioso di essere qui a rappresentare questa fabbrica, storica per la città di Barletta, proprio in occasione del suo centenario. Oggi siamo di fronte ad una nuova e grande sfida. Purtroppo la profonda crisi che la nostra economia sta attraversando, non ha risparmiato il nostro settore. Vedo nei lavoratori tutti grande apprensione e preoccupazione, ma con grande orgoglio posso dire di vedere anche, permettetemi di usare un termine prettamente calcistico, un enorme attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio. Questo perché la nostra fabbrica è fortemente integrata nel territorio”. L’ing. Michele Buzzi, amministratore delegato della Buzzi Unicem, ha tenuto a sottolineare che “nonostante i difficili momenti attraversati - la Buzzi continua ad aver fiducia nella cementeria di Barletta e non ha intenzione di abbandonarla. Il momento attraversato è certo difficilissimo, specialmente per questo stabilimento, ma la Buzzi Unicem è una grande azienda, solida, ben strutturata e noi non abbiamo intenzione di abbandonare lo stabilimento proprio nel momento in cui ha più bisogno del nostro sostegno”. Il sindaco Nicola Maffei si è soffermato sull’importanza del traguardo centenario della più notevole e longeva delle fabbriche cittadine, dietro cui si nascondono le storie di centinaia, di Raffaella Porreca Salerno ViviBarletta A provincie de Varrett Preg.mo Direttore, a proposito di quella poesia anonima del luglio 2010 “A provincie de Varrett” leggendola ho trovato in quelle frasi il modo di parlare di un nostro carissimo amico l’ex sindaco avv. Michele Tupputi, di fatti quei versi tipo arrvò, turnò, feggh a trneis, a sfrafattt, crallalenz ca cap da mort sop a penz e tante altre, lui le diceva spesso. Di poesie in vernacolo ne faceva per ogni evenienza, e non sono l’unico a saperlo, ma tutti gli amici di Azione Cattolica di S. Agostino compreso il nostro assistente Don Michele Morelli. Michele Vitobello, detto Lillino 8 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 OTTObre 2012 migliaia di lavoratori che si sono avvicendati nel corso di questi ultimi cento anni. Il sindaco ha quindi ricordato Luigi Scuro, pioniere della nostra Cementeria che a 37 anni ebbe il coraggio di far nascere una fabbrica tanto impegnativa, dopo di lui l’ing. Hugo Simmen che per quindici anni realizzò profonde trasformazioni nella fabbrica”. L’assessore provinciale Gennaro Cefola ha auspicato “un contemperamento tra le ragioni ambientalistiche e le esigenze produttive, complimentandosi, peraltro, con la dirigenza con la quale la provincia ha stabilito un costruttivo dialogo inteso a comprendere le ragioni della controparte, alla ricerca delle soluzioni più ragionevoli ai vari problemi progettuali. È quindi stata data lettura di un messaggio augurale, per la circostanza, dal presidente della BUZZI-UNICEM ing. Sandro Buzzi. Cento anni per una cementeria sono un avvenimento molto raro, eccezionale - ha sottolineato - . Di solito le cementerie non riescono a superare i 40-50 anni di vita. Perché questo avvenga occorrono, oltre alla disposizione di materie prime e alla possibilità di continui investimenti da parte della società, anche una forte e positiva volontà dei cittadini e delle autorità locali. Il nostro Gruppo - certamente anche lui centenario in buona salute - può vantare un altro esempio, un altro caso di pari livello e importanza, quello della Cementeria di Trino, la nostra prima fabbrica di cemento, vicina al mio cuore poiché anch’io ne fui direttore dal 1959 al 1963”. E poi: “So che a Barletta avete preparato questo evento con grande sensibilità: lo sentite Vostro e ne siete fieri. In realtà esso abbraccia quattro generazioni che hanno lavorato in questa fabbrica ed oggi il nostro pensiero e grazie deve andare a loro, ai non presenti. Non dimentichiamoli in questa giornata. Avete il mio sincero sentito augurio per questa giornata speciale: che essa serva sì a ricordare ma soprattutto sia di auspicio per il lavoro futuro della fabbrica che oggi incontra eccezionali e imprevedibili difficoltà”. Hanno inoltre preso la parola Michele Vinci presidente dell’Associazione Industriali del Nord Barese, IL FIERAMOSCA 9 Punti di vista… Economia * * * In occasione del centenario è stata presentata una pubblicazione sulla storia di questi cento anni: Storia di uno stabilimento scrive l’autore - nei suoi cento anni di vita, che è al tempo stesso la storia della città con la quale convive, e della quale - nei momenti belli come in quelli brutti - ha condiviso gioie e affanni. E se Barletta è una grande città, non è dovuto soltanto ai suoi grandi eventi del passato (la Battaglia di Canne, la Disfida di Barletta, il Settembre del ‘43), o ai suoi monumenti (la Cattedrale e le sue cento chiese, il Castello, il Teatro Curci, Palazzo della Marra) o ai suoi protagonisti che l’hanno resa famosa in Italia e nel mondo (come Giuseppe De Nittis), ma anche per le sue innumerevoli opere realizzate nel corso degli ultimi cento anni, in particolare fra le due guerre (palazzi pubblici e privati) e nel dopoguerra del secondo conflitto mondiale grandi progetti costruttivi, sia abitativi che industriali (su via Trani) e commerciali (su via Foggia). Per non dire delle diverse scuole e delle innumerevoli chiese. Una presenza operosa non solo a beneficio nella nostra città, ma anche sull’intero territorio meridionale, in particolare pugliese, dove la Cementeria ha concorso alla realizzazione di importanti realtà edilizie pubbliche e private. E oggi, grazie alla BUZZI UNICEM, pur in presenza di una grave crisi economica senza precedenti, la Cementeria attende fiduciosa che possano tornare tempi più propizi, per se stessa e quindi - ancora una volta - per la città. Brevi cenni sulla storia dello stabilimento di Barletta. “La Società Anonima per l’Industria del Cemento” nacque il 17 febbraio del 1912 presso l’abitazione dell’avv. Luigi Scuro, in via Beccaria 17, con un gruppo di imprenditori locali, rogante il notaio Luigi Leone, diede vita alla più grande delle nostre industrie cittadine, una cementeria di cui diventò presidente, con un capitale sociale di 150mila lire (diviso in trenta azioni di 5000 lire l’una) e con una produzione iniziale annua di 16mila quintali. La società, aveva lo scopo di fabbricare cementi naturali ottenuti dalla cottura e dalla successiva macinazione della marna importata dalla vicina Jugoslavia. Luigi Scuro ebbe la brillante idea della fondazione della fabbrica prevedendo che col tempo il cemento sarebbe stato il materiale edilizio per eccellenza nella costruzione dell’immediato futuro. Rassegna stampa di un settembre inquieto Addio a Shlomo Venezia, sopravvisse alla Shoah N STUDIO DENTISTICO CANFORA dei Dottori Cesare e Rita Canfora anni Da 40 servizio o tr s al vo 011) (1971-2 •Chirurgia dentale •Odontoiatria estetica •Ortodonzia tradizionale •Ortodonzia estetica InvIsalIgn® •Protesi fisse e mobili •Impianti immediati ed osteointegrati •Paradontologia Barletta • Corso Garibaldi 85 - tel. 0883 347 642 www.studiocanfora.it • [email protected] 10 IL FIERAMOSCA 1 ella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre, Shlomo Venezia, Superstite Testimone di Auschwitz Birkenau, si è spento, all’età di 89 anni, nel sonno dei Giusti. Dal 2003, Shlomo, aveva privilegiato, nel suo fitto calendario annuale di appuntamenti in tutta Italia per tenere la sua agghiacciante Testimonianza sulle camere a gas e sull’industria della morte nel campo più emblematico della persecuzione degli Ebrei nel secolo scorso, il nostro Archivio della Resistenza e della Memoria elevandolo, finan- Shlomo Venezia che, al ruolo di coordinatore dei suoi viaggi in Puglia. “Per oltre dieci anni - ha dichiarato il Sindaco, Nicola Maffei, nel Comunicato stampa di cordoglio per la sua morte - la sua preziosa e drammatica testimonianza, resa agli alunni delle nostre scuole di ogni ordine e grado, è stata occasione di concreti stimoli per la ricerca storica del dramma della deportazione degli ebrei e della persecuzione di ogni diversità organizzate dai regimi totalitari e dispotici del secolo scorso. Sopravvivano - e siano linfa vitale per il domani della società civile - le sue parole affinché rappresentino una fondamentale esortazione alla pacifica, libera convivenza tra le genti.” Al rito funebre che si è tenuto mercoledì 3 ottobre u.s. il Sindaco, impossibilitato a partecipare perché impegnato nella commemorazione delle vittime del crollo di Via Roma, ha delegato a rappresentare l’Amministrazione Comunale di Barletta, il Responsabile dell’Archivio, prof. Luigi Di Cuonzo. Roma, al rito funebre ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Barletta, il responsabile dell’Archivio della Resistenza e della Memoria, prof. Luigi Di Cuonzo OTTObre 2012 Abbiamo toccato il fondo Abbiamo toccato il fondo. Anche se il peggio può ancora arrivare da una classe politica che giorno dopo giorno, a livello nazionale come nelle sedi locali, dimostra di essere inetta, presuntuosa, arrogante, sprezzante degli interessi delle collettività che dovrebbe rappresentare, dunque inutile e meritevole di essere travolta dal corso della Storia. Con buona pace delle poche apprezzabili eccezioni. Il Paese ne è consapevole, è disgustato, è attratto fatalmente dall’antipolitica ed è motivato da risentimento verso il Palazzo e le variegate corti che ancora vi abitano (Carmine Di Paola) 2 SINDACO, BASTA FARSI CONDIZIONARE Così non si può andare avanti: prima era difficile per la giunta Maffei provare a governare, ora sta diventando impossibile. Credo sia chiaro a tutti, anche allo stesso sindaco. L’aria si sta facendo sempre più irrespirabile: è inevitabile che il clima a Palazzo di Città sia di perenne resa dei conti. È inevitabile, quando tutto gira intorno agli interessi personali. Non c’è un progetto politico, non c’è una visione di città, non c’è una condivisione degli obiettivi e dei mezzi per raggiungerli. Esiste solo un cartello che in cambio di un appoggio al sindaco esige il “conto” periodicamente su questioni che hanno poco a che fare con l’interesse pubblico e lo sviluppo della città. (Ruggiero Mennea) 3 Estratti testuali dalla Gazzetta del Mezzogiorno del mese di settembre padre Ferdinando Pentrella provinciale dei Giuseppini nel Santuario della Madonna dello Sterpeto e Giuseppe Antonucci, rappresentante della RSU dello Stabilimento. SPENDIAMO I SOLDI PER LE URBANIZZAZIONI Il bando regionale in favore dei comuni pugliesi per il finanziamento di opere di urbanizzazione primaria e secondaria è un’opportunità che il nostro comune non dovrebbe farsi sfuggire. Il Comune potrebbe avvalersi di questo bando in vista della costruzione dei 24 alloggi popolari inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche 2012/2014, in modo da rendere la zona in cui sorgeranno vivibile e qualitativamente migliore rispetto ai quartieri/ghetto popolari privi di verde e degradati costruiti negli anni passati e per i quali dovrebbe essere previsto un piano di riqualificazione. (Filippo Caracciolo) 4 FARE CHIAREZZA: MEGLIO TARDI CHE MAI L’amministrazione comunale di Barletta è ferma e quasi quotidianamente impantanata nelle polemiche. Il Sindaco, invece di essere il leader ed il collante della coalizione, non riesce ad imprimere un cambio di passo, chiuso nei suoi asfittici rapporti con pochi sodali e diffidente con chiunque altro. Il Partito Democratico, in netta discontinuità con il passato, ha dibattuto al suo interno sugli indirizzi di bilancio ed ha aperto alla città la discussione sullo stesso, così traendo linee programmatiche, proposte e progetti che possono sintetizzarsi nella ricerca di soluzioni per alleviare la crisi (attenzione al sociale, all’impresa ed al lavoro) senza incidere sulle tasche dei cittadini attraverso tagli di spese improduttive. (Stefano Chiariello) 5 Manca la voce dell’opposizione Manca la voce dell’opposizione, almeno quella che siede in consiglio comunale. Anche se, al momento e nell’ordine, il sottoscritto ha registrato le note sulla richiesta di liberazione dei Marines OTTObre 2012 in India; sui complimenti per l’elevazione a Capitaneria di Porto; sul perché il Comune non ha ancora approvato il bilancio (che è parsa una giustificazione); sul sostegno ai deputati del PDL che si sono costituiti parte civile nell’inchiesta sulle agenzie di rating; sulla solidarietà a un operatore del traffico; sui posti auto di via Leontine De Nittis e sulle volumetrie del palazzo di via Brigata Barletta. E la città attende che maggioranza e opposizione si riapproprino dei propri ruoli. (Oronzo Cilli) 6 La politica latita e la crisi peggiora A Barletta, la mia città, purtroppo sempre più lontana dal mio paese ideale, si è dibattuto di grandi tattiche di lotta politica, di insulti presunti e diffamazioni reali, mentre al paese mio ci si sarebbe dovuti occupare di approvare il bilancio. Al paese mio ci staremmo impegnando tutti nel rilanciare la promozione turistica cittadina, approfittando del marchio universalmente noto della Disfida e non rischiando di perdere finanziamenti già stanziati. La Politica latita a ogni livello e la crisi peggiora. I danni causati da tale ignavia chi li dovrà pagare, i cittadini? Siamo fermi, immobili mentre intorno tutto si muove, vorticosamente, a tratti precipita. (Franco Pastore) 10 ROBA DA MATTI… Follia allo stato puro: se un cittadino di qualunque parte d’Europa si avventurasse disgraziatamente nella lettura della cronaca politica della nostra città non potrebbe fare commento diverso. È difficile decidere da dove iniziare a raccontare il “manicomio Barletta”: si potrebbe partire dall’argomento di maggiore attualità, e cioè il bilancio di “previsione”. Nessuno si faccia illusioni: i partiti della maggioranza si stanno letteralmente accapigliando per decidere come spendere i soldi derivanti dall’aumento delle tasse che tutti i cittadini barlettani (e solo su questo sono tutti d’accordo) saranno chiamati presto a pagare. Ovviamente nessuno pensa a come investire quei soldi, a come usarli per offrire più servizi o più opportunità di crescita per una città economicamente allo sbando. (Riccardo Memeo) 11 CRITICHE INFONDATE Con profonda amarezza devo constatare che quelli che sono gli auspici del sindaco non corrispondono a quelli di una parte evidentemente intemperante della sua maggioranza. Non posso che interpretare in questo modo quanto sta avvenendo da molto tempo ormai in città, anzi, nella politica cittadina, sempre più distante dalle richieste che provengono dai cittadini e, invece, fermamente convinta di poter agire con assoluta disinvoltura (…). Credo, che proprio attorno alle nostre capacità di mediazione ed al ruolo di ognuno di noi si debba cementare la volontà di analizzare tali difficoltà e porvi rimedio in maniera celere, prescindendo da interessi personali o di parte, nel perseguimento del “bene comune”. Bisogna “Ripartire dalla politica” come, giustamente, tuona Franco Pastore quando dice che è la politica la grande assente di questa estate, e non solo, e che con essa ci si debba occupare della crisi a qualunque livello cercando di non perdere occasioni di rilancio ed opportunità, con responsabilità, chiarezza e concretezza. (Nicola Maffei) IL FIERAMOSCA 11 Punti di vista… 15 Sindaco, non si governa da soli (e chi osa criticare non è un traditore) Il vero problema comunque è che il Sindaco pensa ancora di poter amministrare la città da solo, senza il contributo degli assessori e della maggioranza, senza lasciare i giusti spazi ed autonomie ai suoi collaboratori di giunta, perché il tutto deve essere filtrato da lui tramite i suoi dirigenti e dal suo staff. Il nostro sindaco è un solista, ma non perché abbandonato dalla sua maggioranza, bensì perché è lui che tende ad accentrare su di sé e su pochi altri eletti il controllo di tutta l’azione amministrativa. Se il sindaco volesse davvero dare una svolta, se volesse davvero compattare la sua maggioranza dovrebbe semplicemente aprirsi al dialogo, dovrebbe semplicemente cominciare a coinvolgere tutti nelle decisioni, dovrebbe permettere agli assessori e ai consiglieri, ai partiti di svolgere i loro ruoli, di ascoltare i cittadini partendo dalle linee programmatiche e rispettarle, senza nessun altro ritardo. Importante, anche tener conto degli organi dirigenti del partito di provenienza, non sminuire il ruolo e la persona del segretario del Partito democratico, imputandogli come colpa la giovane età. Non è giusto pretendere fedeltà con alzate di mano per l’approvazione dei vari bilanci previsionali, senza coinvolgere, chiamando traditore chi osa criticare. (Pasquale Corcella) 16 Quando l’ipocrisia diventa omertà Diciamo che ormai i consiglieri comunali di Barletta (in vari mandati), sindaco e giunta (nelle sue varie versioni) sono dei veri esperti in materia: se qualcuno di loro è destinatario, suo malgrado, di un avviso di garanzia, di un avviso di conclusione delle indagini o di una richiesta di rinvio a giudizio, scatta autonomaticamente il riflesso pavloviano dell’oblìo e dell’afasìa. Non vedono, non sentono e non parlano, lungo tutto il fronte di quello che una volta si diceva l’“arco costituzionale”, senza distinzione tra chi è in maggioranza (ora il centrosinistra) o in minoranza (il centrodestra). Potrebbero essere citati come insuperabile esempio di “riflessi condizionati”, tanto sono prevedibili le loro (non) reazioni, improntate certo alla “prudenza”, se non alla ipocrisia o alla vera e propria omertà. (Rino Daloiso) 21 Ma quale festa del PD, qui c’è aria di funerale! E che c’è da festeggiare? Qui c’è una città in ginocchio, bloccata, stremata. L’attività amministrativa è ferma da mesi. Si approvano provvedimenti risibili in giunta tra sagre strapaesane e “notti bianche” ormai autunnali, mentre il bilancio comunale di previsione 2012 è grottescamente ancora da approvare. E che dovrei fare? Dovrei partecipare alla festa del Partito Democratico per dibattere con chi e di cosa? Forse dovrei andare a partecipare al funerale della politica a Barletta”. (Ruggiero Mennea) Scuola Messaggio di saluto per il nuovo anno scolastico Laboratorio teatrale The Social theatre Il teatro al tempo dei social network di Pompeo Camero È partito giovedì 27 settembre, presso la Sala della Comunità di Sant’Antonio, The social theatre, un laboratorio teatrale che, con tecniche derivanti dal teatro sociale, cercherà di scoprire cos’hanno in comune teatro e social network. Due realtà all’apparenza così distanti, ma che rispondono al bisogno di creare altri mondi in cui incontrarsi, vivere, sperimentare nuove identità, personaggi o avatar, con cui porsi in relazione con se stessi e gli altri. Si cercherà insieme di portare in scena la risposta a questa domanda sperimentando i diversi linguaggi espressivi del teatro: un modo concreto per imbastire nuove forme di aggregazione e condivisione, fare gruppo, giocare e divertirsi senza limiti d’età. Il laboratorio, rivolto a giovani e adulti, organizzato dalla Sala della Comunità di Sant’Antonio e condotto da Carmen de Pinto e Francesco Sguera, è partito giovedì 27 settembre e si svolgerà con cadenza settimanale dalle 20.30 alle 22.00, presso i locali della Chiesa di Sant’Antonio. Per info e costi rivolgersi a Francesco Sguera 3386412407 [email protected] L’ anno scolastico 2012-2013 ha preso avvio e abbiamo celebrato il rituale di benvenuto che i dirigenti scolastici, il corpo docente ed il personale ATA, hanno rivolto agli allievi: a coloro che si sono affacciati per la prima volta ad un ciclo di studi superiore, a chi già ha frequentato quest’ordine di studi negli anni precedenti. Gli inizi scolastici sono sereni; durante l’estate studenti e docenti hanno fatto il “pieno” di relax, disintossicandosi dallo stress e dalle tensioni che accompagnano la fine di ogni anno scolastico ed oggi si apprestano, ben disposti, ad affrontare le fatiche del nuovo anno. Si avvertono nell’aria novità che incideranno profondamente sull’andamento e sul futuro della scuola italiana. Alludo ai concorsi a cattedra, tenuti fermi da dodici anni, che non elimineranno del tutto i problemi dei docenti precari; alludo, soprattutto, agli stanziamenti economici dello Stato destinati alla Scuola, sempre più contenuti, che non aiutano certamente a garantire una preparazione qualificata. Su questo tema desidero soffermarmi. Quando lo Stato avvia una politica di spending review, su cui in linea di principio siam tutti d’accordo, non può procedere a tagli lineari, senza distinguere le spese improduttive dagli investimenti. La Scuola, l’istruzione, la formazione qualificata dei giovani, sono per definizione un investimento. La Scuola può considerarsi l’incubatrice delle nuove generazioni che, al termine del periodo formativo, sono immesse nel sistema produttivo del Paese. Mai, come in questa fase storica, si avverte la necessità di destinare maggiori risorse all’istruzione ed alla ricerca, perché è attraverso un’istruzione di eccellenza ed una scrupolosa attività di ricerca che nascono le idee geniali ed innovative, determinanti per lo sviluppo di un Paese. La Scuola non può essere schiava dello spread o del tecnicismo esasperato se sono orientati soltanto a fornire freddi risultati contabili. Non può commettersi l’errore di trascurare il fattore “uomo” e le potenzialità racchiuse in ogni essere umano, che soltanto la Scuola è in grado di riconoscere e di aiutare ad emergere. Questo l’augurio che oggi rivolgo ai ragazzi, alle loro famiglie, ai docenti, al personale ATA: che il nuovo anno scolastico dia la possibilità ad ognuno di esprimere il meglio di sé, per compensare con le proprie capacità quel deficit di risorse che non sempre perviene da chi governa, amministra e decide del futuro dei giovani, non sempre adeguate alle loro esigenze e necessità. 23 Chiarezza e trasparenza La linea di condotta, sin qui adottata dal Comune di Barletta, della non costituzione “a prescindere”, non mi sembra che sia la migliore scelta, anzi, genera dubbi e sospetti di connivenze che sfociano nel sentimento, sempre più crescente, dell’antipolitica contro i privilegi della casta. A questa domanda che viene dal “basso”, per chi ama ancora la politica, occorre rispondere non con il facile scandalismo e con il moralismo verbale, ma con l’indicazione di atti amministrativi trasparenti e con la prova di comportamenti concreti. (Giovanni Cassandro) 12 IL FIERAMOSCA Salviamo le periferie D opo molti mesi passati in silenzio, curando quotidianamente le piccole-grandi problematiche che da anni affliggono i residenti delle periferie di Barletta, oramai sempre più considerati soltanto nella loro veste di elettori dalle istituzioni locali e dai singoli politici-politicanti, vogliamo tornare a ricordare che dal lontano 2006 ad oggi il nostro comitato è e sarà il solo megafono di protesta che i cittadini dell’”oltre ferrovia” hanno avuto a disposizione. “Camminando” su due solide gambe, ovvero “solidarietà” e “gratuità”, tante sono state le iniziative che abbiamo realizzato confidando quasi esclusivamente sul senso civico di privati cittadini realizzando momenti di aggregazione come: la sagra di autunno, il carnevale dei bambini, il natale nelle scuole, giornate di educazione alla salute. Ma sforzi compiuti con grande senso di responsabilità per rappresentare i bisogni concreti della periferia barlettana non hanno trovato sostegno da parte dell’amministrazione comunale attraverso le sue funzioni. Sono mancate e mancano clamorosamente urgentissime risposte ad antichi problemi riguardanti: la sicurezza urbana, il controllo del territorio, l’ambiente e la salute dei residenti delle periferie. Nel merito chiediamo dove sia finita la nostra richiesta di una postazione (quanto meno in Via Paolo Ricci e Via delle Querce) di biciclette pubbliche, sempre che l’amministratore di settore non ritenga periferia l’ingresso della villa Bonelli, per non parlare poi del degrado urbano e di sicurezza rappresentato dall’indecente campo rom posto all’ingresso della città degno della periferia di Bangkok (!); dov’è finito il progetto di spostamento di quell’insediamento?! Dov’è la Polizia Municipale!? I rom sono vite meno importanti e degne delle nostre?! Sperando che la bulimica attività della “multa in centro” non sia l’unico ricordo per cui potrà essere ricordato l’assessore preposto, invitiamo l’amministrazione a dare risposte concrete alle nostre domante in tempi rapidi. Altro grave problema che affligge i cittadini della estrema periferia sono gli incendi incontrollati quotidiani rispetto ai quali ci siamo preoccupati di segnalare con una certa regolarità anche con petizioni fatte all’ufficio Ambiente, ai Vigili ed al Sindaco, ottenendo sì risposte e controlli, ma che evidentemente sono risultati insufficienti. Noi del Comitato Salviamo le periferie chiediamo che alle inutili strumentalizzazioni e false attribuzioni di paternità di iniziative di liberi cittadini da parte di esponenti politici di governo si sostituiscano, invece, risposte e azioni concrete verso i tanti bisogni di questa parte di città sistematicamente ignorata tranne che per l’imposizione fiscale. Il presidente Giuseppe Porcelluzzi OTTObre 2012 OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 13 Storia locale Il ritorno del Fieramosca malconcio nella cantina tradita di Giuseppe Savasta V oglio sottoporvi alcune riflessioni che mi sono venute spontanee dopo la recente visita da me fatta presso la Cantina della Disfida, circa il bozzetto del Fieramosca che atterra La Motte e la statua di Massimo d’Azeglio dello scultore concittadino Giuseppe Manuti. Essi facevano parte del contesto monumentale della “Cantina della Disfida”, ma di là vennero rimossi allorché questa venne spogliata della sua originaria ricostruzione, per modificarla banalmente così come oggi la si vede. Le caratteristiche stoviglie che poggiavano sul cornicione dei pannelli lignei ora divelti non ci sono più mentre in qualche vetrina sono comparsi piatti e boccali moderni con disegni firmati Pelle. In spaziose bacheche, invece, senza alcun nesso con il luogo e l’evento storico, hanno messo delle terracotte che raffigurano l’orologio di San Giacomo ed altre vedute della città. Oggi, per uno scrupoloso ripensamento, il Fieramosca, dopo una lunga quarantena, è tornato nella Cantina, dove giace in un angolo, tutto scorticato e mutilato di una mano (quella di La Motte), mentre la statua del d’Azeglio, non c’è più e la vidi quasi completamente distrutta in un sottoscala del castello. Eppure quel Fieramosca di gesso ebbe maggior gloria nel 1931, allorché a furor di popolo fu portato nella nostra piazza Roma ed eretto su una botte a sostegno della reazione dei Barlettani, quando insorsero contro i gerarchi fascisti di Bari, che tentarono di toglierci quel monumento e allora si ebbero i famosi “Moti della Disfida” con morti e feriti e molte personalità cittadine furono arrestate perché ritenute sovversive. Lo scempio della Cantina della Disfida è stato possibile perché oggi i suoi numi tutelari, il grande storico don Peppuccio Damato e il generoso cavaliere Damiano Daddato sono morti e nessuno più si prende la briga di denunziare il colpevole danneggiamento di quei frammenti del passato. Personalmente protestai, ma mi fu risposto che c’era l’autoriz- La Cantina della Disfida prima della spoliazione (FOTORUDY) OTTObre 2012 zazione della Sovrintendenza, perché nel progetto del cosiddetto “Polo Museale”, per fare spazio alla Pinacoteca, era previsto l’arredamento della Cantina, non più con i tavoli e gli scudi dei 13 cavalieri, ma con delle bacheche di vetro contenenti le armi medievali prelevate dai depositi del Castello. Ma ora le armi dove stanno? Cos’è quell’accozzaglia di oggetti fuori luogo che fanno sembrare la cantina solamente un negozio di chincaglierie? Intanto oggi 13 settembre una comitiva di stranieri in visita alla cantina sorrideva perplessa, mentre io mortificato e deluso sgattaiolavo fuori impotente nella mia solitudine, vista l’ignavia e il disinteresse delle nostre associazioni che si definiscono culturali. Ora, egregio direttore, per il tramite del suo autorevole giornale, come cittadino, vorrei tentare di porre una interrogazione al sig. Sindaco, sperando che qualche Consigliere la faccia propria e cioè “esiste una delibera consiliare per la radicale trasformazione di quel bene storico oppure è un arbitrio? Quanto si è speso? Può certa politica antistorica arrivare a mistificare quel patrimonio storicoculturale che i nostri padri seppero costruire per tramandare il mito della Disfida, su cui ancora oggi si fonda l’eponimo di Barletta città della Disfida?”. Né Museo né Pinacoteca Forse una risposta ai miei dubbi ce la potrebbero fornire, almeno in parte, i numeri 6 e 10 del “Fieramosca” 2006 che contengono due interessanti articoli. Il numero di giugno racconta la storia del nostro Museo Civico e già nel titolo riporta il rifiuto di ben cinquanta associazioni culturali ad accettare un museo virtuale, mentre il sottotitolo di copertina recita: “Il ritorno del museo al castello”, e fa vedere il relativo materiale ammucchiato alla rinfusa nei depositi, dove tuttora è rimasto in rovina (perché in realtà il Museo non l’abbiamo più da quando fu sfrattato dai locali di San Domenico). Il museo civico era un tempio dell’arte e della cultura: c’erano meravigliosi corredi funerari di ceramiche corinzie e romane, alcune dipinte con la civetta sacra ad Atena (donazione Santeramo), grandi piatti ellenistici, armi ed armature, tante anfore provenienti dal mare che costituivano una delle più ricche collezioni di Puglia (De Julis, La Puglia e il mare). C’era la collezione Cafiero, e poi il preziosissimo monetario, con oltre 3000 monete anche di oro e di argento. Il monetario era un punto di riferimento per studiosi e numismatici. Il compianto prof. Antonio Bernardini era il geloso direttore del Museo ed aveva tutto meticolosamente schedato e, per le monete, c’erano diversi inventari custoditi nella biblioteca del Museo, uno dei quali era in possesso dell’ex Sindaco Bernardini e da questi dovrebbe essere pervenuto forse al figlio Ernesto Bernardini, tuttora dirigente del Castello. Al tempo del sindaco Salerno, quando direttore del Museo era il prof. Raffaele Montenero, il prof. Siciliano del dipartimento di numismatica di Bari con il suo assistente, fu incaricato di fare un controllo delle monete e vi lavorò per qualche mese, consultando uno degli inventari che allora esisteva nella biblioteca del museo. Attualmente, a cura della dott.ssa Angiuli, è stato ricostituito nel castello il Museo-Pinacoteca che però non è né museo né pinacoteca perché i quadri esposti negli insufficienti locali sono raggruppati, non più secondo gli autori, ma in modo disordinato, senza alcun cri- (segue a pag. 43) IL FIERAMOSCA 15 Lettera aperta Puglia Imperiale Il turismo veicolo di crescita della nuova realtà territoriale Bat Via dei Muratori, una palese ingiustizia che attende solo di essere sanata di Aldo Musti di Michele Marcovecchio* D ice bene il presidente della BAT, Francesco Ventola, quando - rivolgendosi al sottosegretario Patroni Griffi - lo invita a venire in questo territorio per rendersi conto di persona della valenza di quest’area territoriale in tutti i settori. In primis, mi sia consentito, quello storico, culturale, naturalistico ed enogastronomico. In una parola, quello turistico. In qualità di amministratore unico dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, sono infatti convinto che questo straordinario “pezzo” di Puglia (nella nostra Agenzia sono presenti tutti i Comuni della Bat insieme al Comune di Corato) meriti assolutamente una sua autonomia, la stessa che è riuscita a conquistarsi in questi anni. C’è bisogno più che mai di coesione, con la convinzione della valenza di fare “rete” fra i Comuni, allargando la possibilità di partecipazione anche ad altre importanti realtà confinanti, è la carta vincente. Lo abbiamo dimostrato con il Patto Territoriale nord barese ofantino, ed in particolare con la sua “costola” che è l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, alla quale la Provincia ha aderito ed alla quale sarebbe importante dare ancora maggiore carica. A sostegno di questa tesi si potrebbero elencare i risultati ottenuti in tanti anni di attività, attraverso la quale il marchio “Puglia Imperiale” è diventato una entità territoriale, un brand attraverso il quale quest’area fra il Gargano ed il Salento è ormai ufficialmente riconosciuta anche nei documenti ufficiali della Regione Puglia. Ma è sufficiente elencare anche solo le attività svolte nei mesi trascorsi dal mio insediamento: l’attuazione del Piano promozionale, con la partecipazione alle Fiere di Berlino e di Firenze; il supporto alle iniziative dei Comuni per la Settimana Santa; l’organizzazione del convegno realizzato in aprile nel Teatro comunale di Canosa sul “Ruolo di Puglia Imperiale per un nuovo modello di marketing del territorio: idee a confronto” con la partecipazione di tecnici esperti regionali del comparto turistico e dei Presidenti della Provincia e del PTO; l’attività in convenzione con l’Agenzia Puglia Promozione per l’assistenza tecnica al miglioramento funzionale del servizio di informazione turistica dello IAT di Trani; e poi, la progettazione e coordinamento dei servizi di fruizione turistica nei nostri Comuni nell’ambito del program- ma di aperture estive Open Days finanziato dalla Regione Puglia, che grazie al lavoro dell’Agenzia vede questo territorio primeggiare nelle risorse finanziarie ricevute a beneficio delle nostre realtà locali rispetto agli altri territori regionali; la realizzazione e il coordinamento organizzativo del progetto Puglia Green Hour realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds, grazie al quale l’Agenzia ha portato tre spettacoli musicali di alto livello in altrettanti luoghi naturalistici suggestivi del nostro territorio nei comuni di Andria, Canosa e Trinitapoli; e ancora, l’attività tecnico/progettuale svolta a favore della Provincia BAT capofila, determinante per il finanziamento del SAC Terre Diomedee; la realizzazione del Progetto di creazione di un itinerario turistico regionale su Federico II, commissionato direttamente dall’Assessorato regionale al Turismo, che ha scelto l’Agenzia tra le diverse candidature pervenute da tutta la Regione; l’organizzazione del convegno di approfondimento tecnico svoltosi a Barletta il 17 luglio su “La Via Francigena del Sud” con la partecipazione del responsabile nazionale di progetto delle Vie Francigene; l’Accordo di co-marketing con l’Amministratore Delegato del Parco divertimenti Miragica per la valorizzazione integrata delle risorse turistico-culturali del nostro territorio; ed infine, l’opportunità costruita insieme all’Agenzia regionale Puglia Promozione per la sottoscrizione di un Accordo Quadro per la gestione delle risorse FESR destinate agli investimenti in attività di valorizzazione turistica dei nostri Comuni, che consentirà agli 11 Comuni di questo territorio, insieme al Patto territoriale NBO e alla Provincia BAT, di realizzare concretamente il concetto di STL, prima esperienza del genere in tutta la Regione. La Provincia di Barletta-Andria-Trani ora più che mai deve farsi concretamente partecipe al prosieguo del sostegno al nostro Piano promozionale, in vista di due importanti appuntamenti fieristici per il nostro prodotto turistico (TTI di Rimini a ottobre e Borsa Turismo Archeologico di Paestum a novembre), per l’indubbia valenza positiva che tale iniziativa potrà produrre anche per l’immagine di coesione territoriale tra la Provincia e gli Enti locali coinvolti, in questo momento storico così delicato per gli assetti istituzionali. E simio direttore, un periodico, anzi, il periodico più noto e rappresentativo della nostra città, “Il Fieramosca”, reca sul cartiglio della testata una breve ma significativa frase: Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità. Condivide ancora questo principio? Ebbene questa volta la metterò alla prova, sfidandola a pubblicare questa lettera. Il suo giornale può infatti svolgere una duplice funzione, quella ordinaria e normale di limitarsi a pubblicare delle comuni notizie, e quella invece - straordinaria ma democraticamente più incisiva - di assumere posizione di fronte a determinate situazioni che coinvolgono un gran numero di cittadini, com’è appunto nel caso che io le sottopongo e per il quale il suo giornale finora ha taciuto a dispetto di altre testate che hanno dedicato ampio spazio “La Gazzetta del Mezzogiorno, Primapaginabat.it, Barlettalife.it, Barlettalive.it, TGBat.it”. “Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità”, e allora, mi permetta, di dire la mia verità. È stato lei, nella qualità di assessore all’Urbanistica, a determinare per primo, molti anni fa, nel 1985, l’inizio del problema urbanistico di via dei Muratori, approvando un progetto che di fatto traslava le previsioni viarie della stessa via a dispetto della variante’79 della zona merceologica di via Foggia. Traslazione che di fatto oggi è rappresentata da manufatti su parte di area con previsione viaria del vigente PRG, con conseguente restringimento dell’attuale sede stradale a dispetto della larghezza prevista dalla legge 56/80 a cui è stato adeguato il vigente PRG. È vero, da allora, sono passati quasi trent’anni, ma mi auguro, ci auguriamo, che nel frattempo lei ci abbia ripensato e che consideri con distaccata obiettività questa nostra presa di posizione, Non c’è alcun dubbio che i sottoscrittori dell’istanza di ricongiungimento di via dei Muratori abbiano ragione. Qui è inutile arrampicarsi sugli specchi, la situazione è talmente evidente, che non meriterebbe alcuna discussione. Perciò non mi sottraggo ad esprimere il mio punto di vista di sostegno ai numerosi firmatari della domanda indirizzata al sindaco, il quale peraltro - per quanto ne so - ha assunto una posizione decisamente favorevole al ripristino razionale della viabilità di quel tratto stradale. * Amministratore unico Agenzia Puglia Imperiale Turismo 16 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 doverosa, specialmente quando a sostenerla sono 108 aziende che hanno espresso il proprio convincimento con la forza del diritto e della ragionevolezza. I fatti sono ben noti a tutti, ormai, cioè una piccolissima area, oggi sistemata in parte a strada pubblica con tanto di onomastica e numeri civici “Via dei Muratori 16-14-12” misteriosamente scomparsa dalle carte topografiche del PRG del Comune, che per anni ha impedito il congiungimento di due strade che andrebbero collegate fra di loro. Qualche tempo fa ci rivolgemmo al nostro sindaco, l’ing. Nicola Maffei, ricevendone parole tranquillizzanti e risposte ragionevoli (Gazzetta del Mezzogiorno del 4 settembre 2011). In sostanza il sindaco, dopo aver visionato le carte, ebbe a dichiarare - senza tentennamenti - trattarsi di un evidente errore materiale al quale si impegnava, in tempi brevi, a porre rimedio. A parte le ragioni di diritto, il danno sostanziale che riviene dal mantenimento di questa iniqua situazione è sotto gli occhi di tutti, per questo le chiediamo, direttore, di prendere lei stesso una posizione sulla vicenda e di esprimere una sua valutazione, se è vero che la stampa talvolta resta l’ultimo baluardo fra la verità e i cittadini. OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 17 Premio Premio Liana Bertoldi Lenoci vincitrice della XIII edizione del Premio Diomede Premio Letterario Città di Barletta quest’anno focalizzato su “Sfida e Disfide” di Raffaella Delpiano S iamo stati informati che la prof.ssa mente, senza confini geografici ed assoluLiana Bertoldi Lenoci, presidente del tamente libera da condizionamenti politiCentro Studi Storici e Socio Religiosi in Puci. Per Lei la cultura è una divinità che non glia è risultata vincitrice della XIII edizione ammette compromessi di sorta. del Premio Diomede. Con questo spirito sono stati da lei orIl riconoscimento ci ha fatto molto piaganizzati i dieci convegni canosini, che secere, perché arriva terzo, dopo la medaglia guono quelli internazionali sulle confraterper meriti culturali assegnata dal Presidente nite laicali all’università di Bari, negli anni della Repubblica, in occasione del decennale, precedenti; ha curato la pubblicazione dei 1999-2009, delle ricerche su Canosa di Pudieci corposi volumi degli atti, costruendo, glia e la successiva di partecipazione al concon la “squadra” un percorso prezioso per la vegno internazionale Italia – Austria, Cortina cultura a Canosa e per la visibilità della città agosto 2011, organizzato dalla sezione veneta nel mondo scientifico. Non è un caso che i del Centro. volumi della collana, gli ormai famosi “liIl Comitato ha ritenuto di ringraziare la bri rossi”, siano presenti nelle più importanstudiosa che, per dieci anni, ha organizzato La prof.ssa Liana Bertoldi Lenoci ti biblioteche del mondo. Sono volumi che convegni di alto livello scientifico, i cui parpossono e devono essere letti anche dai non tecipanti hanno studiato la secolare storia di Canosa. Una storia addetti ai lavori per conoscere la storia di un importante territorio che è stata ricostruita, passo passo dagli studi sui siti archeologici del nord barese. Nulla come la cultura favorisce la globalizzacon i loro preziosi reperti, periodo dopo periodo fino alle realtà zione e fornisce il passaporto per la collaborazione culturale a economiche e viti-vinicole contemporanee. Ci fa molto piacere livello internazionale. che la prof.ssa Lenoci sia stata ringraziata perché suo tramite è Ci congratuliamo con la studiosa, con la collaboratrice alle ristato riconosciuto il grande lavoro di ricerca decennale dei tanti cerche, con l’organizzatrice di eventi ai quali tanti nostri studiosi studiosi delle nostre Università pugliesi, che con le loro ricerche non hanno saputo dirle di no. Ringraziamo quindi, sentitamente i hanno dato visibilità e concretezza alla cultura pugliese, meridio- tanti studiosi che ci hanno raccontato e documentato preziosi tasnale e nazionale. selli di storia del nostro territorio, da Diomede appunto, all’oggi. Una visibilità presente nel mondo specialistico, ma spesso Auguriamoci vivamente che si possa avviare una seconda fase di non sufficientemente evidenziata da una stampa distratta e su- ricerca costruita dalle competenze degli studiosi che hanno già perficiale, che non sa riconoscere la ricerca seria, tanto diversa fatto scuola e ci hanno lasciato una splendida, feconda eredità. da quella che si vende per tale. I convegni sono stati documentati Ringraziamo la Commissione del Premio Diomede, gli stucon dieci volumi di atti, presentati puntualmente di anno in anno diosi che lo hanno meritato assieme alla prof.ssa Lenoci e… “ad e che il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, majora”. ha definito “l’enciclopedia di Canosa”. Enciclopedia premiata appunto dal Presidente on. prof. Giorgio Napolitano, nel 2009, per meriti culturali. Ci sembra che sia l’unica medaglia di questo tipo in Puglia. Grazie, signor Presidente per questa gratificazione che onora tutta la “squadra”, che ha lavorato a Canosa in questi dieci anni. Ne consegue che anche il premio Diomede, appena attribuito, è considerato dalla prof.ssa Lenoci un premio alla squadra. È una attribuzione che va condivisa con tutti i colleghi delle Università e tutti gli studiosi locali, che hanno affiancato la ricerca istituzionale, i giovani ricercatori con le loro tesi e, speriamo, future ricerche. Ricerche che garantiranno il futuro della Cultura nel nostro territorio e non solo. Barletta - Via Andria S.S. 170 (Polo Logistico) - t. 0883 332 676 Prato - Via la Montagnola 70/B (Loc. Maliseti) - t. 0547 652 757 Il Premio Diomede è stato assegnato ad una persona che ha www.borraccinotrasporti.it · [email protected] sempre considerato la Cultura una attività dell’anima e della 18 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 S i è celebrata nella Sala Rossa del Castello, domenica 30 settembre, la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio Letterario Internazionale “Città di Barletta” che quest’anno aveva come tema SFIDE e DISFIDE e, come argomento della conferenza la DISFIDA DI BARLETTA. Presenti alla manifestazione il sindaco ing. Nicola Maffei, la presidente della giuria prof.ssa Celeste Maurogiovanni, la presidente del Club Unesco dott.ssa Silvia Liaci Ruggiero, l’editore della Penna Blu prof. Danilo Marano, il direttore del “Fieramosca” dott. Renato Russo e la conduttrice della serata dott.ssa Floriana Tolve. Eccellenti gli esiti letterari dei dodici racconti selezionati che una attenta giuria ha esaminato esprimendo i propri giudizi che hanno determinato la selezione finale. Di ogni autore giunto in finale è stato letto un passo, accompagnato dal commento critico dell’editore e della presidente di giuria. Tutelata fino alla fine l’identità degli autori. Aldilà della specificità del premio, resta una grande occasione di incontro fra autori e - soprattutto - per la nostra città, una occasione per promuovere la lettura di libri, specialmente di quelli legati alla nostra storia, alle nostre tradizioni, al nostro territorio. Ancora più stimolante questa quarta edizione del premio perché accompagnata dalla recente apertura (sempre a cura di Danilo Marano) di una libreria su corso Vittorio Emanuele. Apertura accompagnata da una intensissima partecipazione di pubblico che lascia ben sperare in una ripresa del mercato librario nella nostra città. Una bella e grande libreria, con ariosi locali che è sperabile possano ospitare degli eventi letterari come la presentazione di un libro, una conferenza sulla cultura, la conoscenza di un illustre scrittore, magari il punto di vista dell’assessore, chissà! Il sindaco Nicola Maffei premia Alessandra Pepino, prima classificata E la disfida di Barletta? Ci si è soffermato Renato Russo sottolineando la marcata differenza fra il romanzo e la storia vera, storia assai più intrigante del romanzesco ordito del d’Azeglio, perché la Disfida va a collocarsi in testa alla guerra fra Francia e Spagna che per quasi trent’anni insanguinò il territorio italiano. E l’episodio di Barletta, di queste quattro guerre, rappresentò il primo evento, seguito subito dopo dalla battaglia di Cerignola. Ma la disfida ha una maggiore notorietà, perché, rispetto al sanguinoso scontro di Cerignola (che pure lasciò sul campo oltre quattro mila morti) ha un forte significato simbolico. Russo si è poi soffermato sulle autolesionistiche posizioni tenute da quegli appassionati di storia locale che non hanno da fare di meglio che gettare nel discredito i più celebrati fatti, personaggi, monumenti della nostra storia. * * * Sfida e disfide, il tema eccellente, provocatorio, attuale. Ci si è soffermato su il sindaco parlando delle cose fatte, delle cose che si sarebbero potute fare e non si sono potute realizzare per mancanza di disponibilità, senza dire delle difficoltà meramente amministrative. Barletta ha però tale un patrimonio di ricchezze di eventi, storia, monumenti, personaggi, da potersi presentare sullo scenario culturale territoriale con le carte in regola per vantare - lontano da strumentalizzazioni campanilistiche - il primato provinciale che gli appartiene a ragion veduta. OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 19 GOS Le nostre iniziative In città Gos Music Studio Notizie in breve G margherita di savoia - università della terza età apertura dei corsi sulla legalità Aperti anche quest’anno, a Margherita di Savoia, i corsi accademici della Università della Terza Età, con una intervista della prof.ssa M.A. Tundo al dott Nicola Magrone su Cittadinanza e legalità nel segno della costituzione: un’utopia possibile? Direttrice del corso la prof.ssa Rita Ceci; presidente dell’UNITRE l’ins. Maria Scommegna. OS MUSIC STUDIO è una piccola etichetta discografica indipendente. Ubicata nel Laboratorio urbano GOS di Barletta, questa label produce musica di alta qualità mantenendo un profilo underground che spazia dalla deep house alla musica chill per arrivare a toccare anche la dubtechno. Le nostre produzioni sono eclettiche e si adattano sia alla club culture che ad un sushi restaurant. Con un parco artisti internazionale, la GOS MUSIC STUDIO, si fa anche promotrice degli artisti locali organizzando party e showcase, label night e release party. Ad oggi è presente su tutti i portali di digital download con sette EP, le quali cover sono fotografie di artisti pugliesi, quindi, oltre a macinare musica, l’etichetta è anche un punto d’arte, di promozione, un mondo di ricerca, un tentativo di internazionalizzazione delle produzioni artistiche locali. Difatti, il prossimo step della label di casa GOS, è la produzione di una linea LIMITED stampata su vinile (max 300 copie), che sarà diretta agli addetti ai lavori della night life, e a tutti gli amanti di musica con accordi tipici della dub music mischiata con i ritmi incalzanti della techno tedesca. Vincenzo PicarDi direttore generale casa di riposo Regina Margherita È stato nominato il nuovo direttore generale della Casa di riposo Regina Margherita (trasformatasi in azienda nel 2005). È il dott. Vincenzo Picardi, scelto dal consiglio di amministrazione composto dal presidente Vito Ruggiero Damato e dai consiglieri Pasquale Guerrieri, Gaetano Damato, Raffaele Lanotte e Michelangelo Acclavio. La nomina è avvenuta nell’adempimento della nuova normativa diretta alla trasformazione delle vecchie IPAB nelle attuali ASP (Aziende di servizi alla persona). Coro Polifonico “Il Gabbiano” Corso di canto corale L’Associazione Musicale Corale Polifonica “Il Gabbiano” di Barletta, organizza la ventinovesima edizione del corso di canto corale. L’iniziativa, aperta a tutti, è rivolta anche a quanti non sono in possesso delle basi nella pratica musicale. Il corso, infatti, permetterà una graduale introduzione dell’allievo nella conoscenza ed esecuzione del canto (in particolare, di quello corale); inoltre, l’attività didattica potrà avere come punto di riferimento la realizzazione d’interessanti momenti concertistici. Le lezioni inizieranno ad ottobre prossimo e termineranno nel mese di giugno 2013. Frequenza dei corsi - gratuita - al ritmo di un doppio appuntamento settimanale. Periodo d’iscrizione: mesi di settembre ed ottobre. Quota d’iscrizione 20,00 euro. La formazione acquisita potrebbe essere utilizzata dagli studenti come credito formativo. Info LABORATORIO URBANO GIOVANI OPEN SPACE Viale Marconi, 49 Segreteria Tel 0883 310214 - Fax 0883 576156 [email protected] www.giovaniopenspace.it www.ricreafestival.it 20 IL FIERAMOSCA Confcommercio organizza un corso per pizzaioli Lunedì 24 settembre è iniziato a Barletta il “1° Corso Pizza” organizzato da Confcommercio Barletta e dall’Associazione Pizzaioli Pugliesi e Lucani nel Mondo. Alla breve presentazione del program- OTTObre 2012 OTTObre 2012 ma didattico, a cura del Responsabile della Formazione Professionale Francesco Filannino è seguita l’introduzione di Fedele Guida, in quanto Presidente dell’Associazione Pizzaioli Pugliesi e Lucani nel mondo. Il corso si concluderà il 26 ottobre. Brevi nozioni teoriche anticiperanno le quotidiane lezioni pratiche che saranno svolte in una Grande Azienda della città. La prevalente pratica tratterà lo studio dei cereali e la loro composizione; le caratteristiche dei lieviti, gli elementi che compongono gli impasti (acqua, sale, olio), la conoscenza delle attrezzature ed il funzionamento delle impastatrici, frigoriferi e dei forni sia a legna che elettrici. Un convegno medico sull’anziano “Consenso informato nel soggetto fragile: l’Anziano”: questo il tema del convegno tenutosi a cura dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani, all’interno del Palazzo Caccetta a Trani. Dopo il saluto del presidente dell’Ordine Benedetto Delvecchio sono intervenuti il notaio Ferdinando Parente in merito a “Regime normativo della senilità, tutela della salute e consenso informato”; a seguire Michele Luigi Debitonto, dirigente medico nel reparto di Anestesia e rianimazione al “Dimiccoli” di Barletta “Significato e giustificazione etica del consenso informato”; Antonio Diella, magistrato, “Consenso informato o consenso consapevolmente prestato? Una ricognizione degli orientamenti giurisprudenziali più recenti”, Vito Giuseppe Romano, direttore del reparto di medicina legale del Miulli di Acquaviva. “Aspetti medico-legali nell’informazione al paziente fragile”; Nicola Esposito odontoiatra, “Informazione e consenso nella professione odontoiatrica”. ORARI APERTURA DEL CENTRO DI PROMOZIONE FAMILIARE “INSIEME CON LA COPPIA” Si comunica che, a partire dal 2 ottobre u.s., il Centro di Promozione Familiare “Insieme con la Coppia”, è aperto dalle ore 18.00 alle 20.00 nei giorni di martedì e giovedì. Il Centro è ubicato in Vico S. Giovanni di Dio 1 in Barletta, tel. 0883/520395. Oltre al numero telefonico succitato, i Parroci possono rivolgersi anche ai loro referenti parrocchiali per la pastorale familiare o direttamente al Presidente, Michele Debitonto, o alla Vice Presidente, Marina Ruggiero. IL FIERAMOSCA 21 Semestrale della Bar.S.A. al 30.06.12 di Vittorio E. Dibitonto* I l Consiglio di Amministrazione della Bar.S.A. S.p.A., Società multiservizi partecipata per il 72% dal Comune di Barletta e per il 28% dalla Manutencoop di Bologna, nella seduta del 1° ottobre 2012, ha deliberato di: a) cooptare nel C.d.A., ai sensi dell’art. 2386 C.C., l’Avv. Ruggiero Antonio Cafagna in sostituzione del dimissionario Dott. Ruggiero Rizzitelli; b) nominare quale Vice Presidente del C.d.A. il Dott. Ruggiero Antonio Carpagnano; c) approvare la situazione semestrale al 30 giugno 2012 che presenta i seguenti risultati: -Ricavi delle vendite e delle prestazioni: e 8,25 milioni (e 8,60 milioni nel 1° sem. 2011); - Situazione finanziaria netta: e 2,3 milioni (e 2,2 milioni al 30 giugno 2011). - Investimenti effettuati: e 186 mila (e 60 mila nel 1° sem. 2011). - Autofinanziamento: e 208 mila (e 248 mila nel 1° sem. 2011). - Imposte sul reddito: e 206 mila (e 300 mila nel 1° sem. 2011). - Utile netto: e 34 mila (e 57 mila nel 1° sem. 2011). Il Patrimonio netto pari a e 1,5 milioni ha segnato un ulteriore incremento, ma è ancora molto distante dall’ammontare del Capitale Sociale iniziale della Società pari a e 2,070 milioni. La semestrale al 30 Giugno 2012, già esaminata in data 30 luglio scorso dal C.d.A. chiude anche contabilmente il mandato del Consiglio uscente che in questa sede si ringrazia per i risultati raggiunti. L’immagine negativa di una Azienda con i conti allo sbaraglio (perdita prevista per il 2009 Euro 650 mila pari al 50% del Capitale Sociale, oltre alla sua riduzione nel 2007 per Euro 700 mila), è stata sostituita, grazie al processo di risanamento compiuto nel triennio, con quella di una azienda seria ed efficiente, che, partecipata dal Comune di Barletta per il 72%, è patrimonio della Città ed ambisce a divenire riferimento del territorio provinciale. La Bar.S.A. oggi si pone come una realtà aziendale in crescita attenta al mantenimento del conquistato equilibrio economico necessario, nella prospettiva di un imminente sviluppo industriale, anche per la salvaguardia dei livelli occupazionali. La società Bar.S.A ha girato pagina lasciandosi alle spalle le gravi e numerose criticità ed emergenze ereditate - criticità individuate e circoscritte e tuttora in corso di risoluzione, che hanno avuto e continuano ad avere un pesante impatto negativo sui conti economici - per concentrarsi sull’efficienza e qualità delle prestazioni e guardando al futuro, come dimostra la gran mole degli investimenti effettuati in attrezzature nel triennio per oltre un milione di euro, interessando tutti i settori aziendali. Sono stati ridisegnati i processi aziendali di una struttura demotivata e disarticolata con elevato tasso di contenzioso legale, con bassa produttività e professionalità, salvo poche eccezioni; con relazioni industriali conflittuali anche per le annose problematiche irrisolte. Si stanno cogliendo i primi frutti delle azioni messe in atto insieme alla crescita professionale della struttura aziendale, ed è nato quel sano spirito di corpo e senso di appartenenza che rende l’Azienda il nostro bene comune da salvaguardare. 22 IL FIERAMOSCA OTTOBRE 2012 OTTObre 2012 I conti aziendali sia economici che finanziari sono in ordine, nonostante i notevoli investimenti effettuati, dando tranquillità e sicurezza oltre che agli Azionisti anche ai dipendenti e fornitori a differenza di come, purtroppo, avviene in altre realtà aziendali analoghe a noi vicine, persistendo ancora la sperequazione strutturale fra personale impiegatizio di grado intermedio e personale operaio già evidenziata negli esercizi precedenti. Obiettivi di immediata realizzazione nel corrente anno sono, così come previsto nel Piano industriale 2010-2012, l’impianto di selezione della plastica e l’acquisto della Sede aziendale. Il Comune di Barletta, a partire dalla fine del 2011, a seguito delle iniziative del governo che prevedono pesanti tagli nei trasferimenti agli Enti Locali, ha dovuto ridurre i canoni ordinari di alcuni servizi oltre al mancato adeguamento dei canoni al tasso inflattivo, con previsione di ulteriori tagli per gli anni futuri, al momento non quantificabili. Ciò ha determinato nel corso del 1° semestre del 2012 un calo dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, assorbito parzialmente dalla costante riduzione dei costi aziendali e dal miglioramento dell’efficienza a seguito anche della progressiva internalizzazione di numerose attività di servizi. Pertanto si dovranno prevedere a breve ulteriori azioni dirette ad una maggiore riduzione dei costi in considerazione sia dei programmi di cassa integrazione in deroga a scadere al 31 dicembre 2012 (che vedono attualmente coinvolte 10 unità lavorative), che dei provvedimenti di riammissione in servizio della Corte di Appello di Bari a favore di ex lavoratori interinali e/o a termine. Nel corso del primo semestre del 2012 si è concluso il Piano di Formazione Aziendale che ha previsto corsi di formazione per un totale di circa settemila ore di formazione, espletate in aula, che hanno coinvolto la quasi totalità dell’organico aziendale. La raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto il valore medio del 21,6% di cui il 2,9% derivante dalla raccolta dell’umido nella zona pilota, pari al 30% circa della città. Nel periodo si è concluso positivamente l’iter per la certificazione ambientale in conformità alla norma UNI EN ISO 14001 oltre alla conferma della certificazione di qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001. Un particolare ringraziamento va al Personale tutto per l’impegno e lo spirito di collaborazione premessa necessaria per ulteriori lusinghieri traguardi. Si può ritenere, salvo eventi al momento non prevedibili, che il 2012 chiuda con un risultato in linea con quello dell’esercizio precedente. * Presidente del consiglio di amministrazione IL FIERAMOSCA 23 Storia locale PEDICO L’amore tra Bacco e Barulum La vite e i barlettani: un legame senza tempo di Michele Grimaldi L a storia del nostro vino e delle vigne locali si perde nella notte dei tempi se, già nel Cinquecento, come scrive lo stesso d’Azeglio nel suo “Ettore Fieramosca”, il famoso banchetto che dette poi vita alla celeberrima offesa francese e conseguente Disfida, vedeva presentissimo il vino locale e sempre in quegli anni, le galere (tipo di navi, n.d.r.) imperiali si fornivano di vino da noi e, così pure, i navigli maltesi e mercantili in genere. Ma la storia ha riservato a Barletta da sempre delle sorprese brutte, come, per esempio, durante l’assedio francese-spagnolo, quando le truppe, per il continuo passaggio di munizioni e soldatesca, devastano la ubertosa Piana, che produceva allora 10.000 botti di vino all’anno, cioè 48.000 ettolitri, anche se all’epoca non esistevano le tecnologie agricole attuali e si lavorava la terra con le braccia e si arava col bue; né più né meno Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio Barletta come adesso, quando si assiste al desolante disfacimento e smembramento delle campagne ad opera dell’assalto del cemento e della stupidità collettiva locale che pensa sempre al posto fisso nelle industrie ed alla miope e sterile speculazione. Poi, alla fine dell’Ottocento, venne il flagello della fillossera, di questo afide che colpiva le radici delle vigne e da qui l’indispensabile opera della Regia Cantina Sperimentale. E, quando durante la crisi del primo dopoguerra, crollò il prezzo del vino che non fu più esportato all’estero, i barlettani seppero ancora una volta risorgere, puntando sulla qualità più che sulla quantità. Il vino di Barletta continuò lo stesso ad essere un prodotto ricercatissimo. Infatti il vitigno forniva un nettare robusto, a schiuma rossa, come “il sangue di bue”, un rosso nero carico, come l’inchiostro, utilizzato nel mondo per il “taglio” dei vini deboli. Il processo di vinificazione veniva curato dagli stessi viticoltori che si trasferivano nei casini di campagna e controllavano di persona i lavori. In questa situazione non certo facile si inserisce l’opera delle Cantine sperimentali. Nella nostra Città si incominciò a parlare di Cantina sperimentale nella seconda metà dell’800 allorquando gli amministratori locali ebbero chiaro il fatto che poche istituzioni, sorte in un ambiente così storicamente fondamentale per l’economia cittadina, potevano essere decisive come le Cantine sperimentali e questo perché (altri tempi, altri amministratori!), in un momento così difficile, lasciare i viticoltori senza nessun aiuto voleva dire decretare la fine della coltivaBarletta 29 novembre 1940. XI Festa Nazionale dell’Uva zione della vite. OTTObre 2012 Il 15 agosto 1877 il presidente del Comizio Agrario del Circondario di Barletta (l’attuale Confagricoltura) Pietro Cettura scriveva al Sindaco di Barletta e spiegava che “… fu sempre scopo del Sottoscritto studiare i mezzi per preparare un avvenire alla industria Enologica, uno dei principali cespiti di ricchezza agricola di questa contrada. Se da una parte il sistema di coltura delle viti è lodevole, è quasi trascurato lo studio pratico di una migliore utilizzazione delle nostre uve e così rendere costante il coefficiente di utilità di questa industria capitale. Questo Comitato già da tempo riconobbe la necessità di istituire cantine sperimentali, una delle quali deve avere sede nelle Puglie (chiaro? Nella Regione non erano presenti), per così ottenere delle prove per la preparazione e conservazione dei vini. Perché però questa proposta si possa attuare occorre che, agli sforzi generosi di Governo, Provincia e del Comizio, questa Città aggiunga i propri. Il sottoscritto si augura che Barletta vorrà fare buon viso ed accogliere favorevolmente una istituzione che, in compenso di lievi sacrifici, riuscirà a procurarle un vantaggio sicuro e perenne”. La risposta non si fece attendere e il 13 novembre dello stesso anno Francesco Paolo De Leon, Sindaco di Barletta, comunicava al Presidente del Comizio agrario che il Consiglio Comunale aveva deliberato per “… l’impianto a Barletta di una Cantina sperimentale e si sta provvedendo a stilare il regolamento e ad individuare i locali dove alloggiare la stessa”. La delibera del Consiglio Comunale veniva inviata alla Deputazione Provinciale per l’approvazione e subito dopo trasmessa al Ministero per l’Agricoltura, unitamente al progetto di “Regolamento della Cantina Sperimentale di Barletta”, per l’emanazione del decreto istitutivo. Il 12 settembre del 1879 Cettura comunicava al Sindaco che “… il Ministero ha approvato l’impianto a Barletta di una cantina sperimentale e pertanto è necessario che mi faccia sapere le deliberazioni del Municipio intorno ai locali ove ubicarla e disponga sul concorso (aiuto finanziario n.d.r.) acciocché IL FIERAMOSCA 25 Storia locale Novembre: “memorie fiori e dolcezze”! I l 2 Novembre è alle porte. È il giorno in cui si commemorano i defunti. È tradizione, in quel giorno, ricordare i propri cari scomparsi portando loro un fiore. Il crisantemo, oggi nelle sue diverse varietà e cultivar, è il fiore più usato, ma rose, lilium, gladioli, garofani e tanti altri, fanno la loro bella figura specie se preparati, proposti e presentati in modo artistico come li offre L’Arte del Fiore di Barletta. Come ogni evento, anche questo prevede che si preparino dei dolci particolari e della tradizione. In Puglia, e più specificatamente a Foggia, Barletta e Bitonto, si assiste alla preparazione della Colva. Vediamo di cosa si tratta e come prepararla! Gli ingredienti, molti dei quali sono facilmente reperibili presso l’Azienda Agricola laltragricoltura, sono: grano 500 gr; noci sgusciate 150 gr; nocciole sgusciate 150 gr; mandorle leggermente tostate 150 gr; 1 tavoletta di cioccolato fondente (circa 200 gr); vincotto q.b.; un frutto di melograno; chicchi di uva e cannella a piacere. Ecco il procedimento per preparare un’ottima Colva. Lasciare il grano a bagno per un giorno. Scottarlo preferibilmente il giorno prima della preparazione e lasciarlo a bagno. Mescolare il grano cotto a chicchi di melograno, gherigli di noci, nocciole e mandorle appena tostate e tritate grossolanamente, pezzetti di cioccolato fondente, una spolverata di cacao amaro e vin cotto a piacere (quanto basta per amalgamare tutti gli ingredienti). A piacere è possibile aggiungere chicchi d’uva bianca e cannella. Mescolare e servire a piacere in coppette o bicchieri. Tanto semplice quanto prelibata, potrete degustarla i giorni 1 e 2 novembre presso la sede aziendale di via del Santuario a Barletta. Novembre dunque diventa un mix di ricordi, colori, profumi, gusto e tradizioni. Buona festa a tutti. 26 26ILILFIERAMOSCA FIERAMOSCA Storia locale nulla manchi allo scopo”. Anche questa volta le richieste effettuate dal Cettura furono subito accolte e con verbale del 15 settembre 1879 Raffaele De Nittis, assessore municipale delegato alle Opere Pubbliche, consegnava al cav. Pietro Cettura i locali dell’ex Convento dei Cappuccini per adibirli a sede della Cantina sperimentale. Ben presto la sede dell’ex convento divenne troppo 1953. Propaganda del Ministero dell’Agriangusta per la mole coltura di lavoro che doveva sopportare così che il 4 settembre 1884 i locali venivano riconsegnati al Comune alla presenza del sig. Salvatore Rutigliano, assessore comunale delegato alle opere pubbliche, del cav. Domenico Froio Direttore della Cantina Sperimentale (primo Direttore della Cantina n.d.r.) e dell’ing. Ercole Beer Capo dell’Ufficio d’Arte. La nuova sede fu individuata nei locali del Castello ma anche qui i problemi non furono certo di poca rilevanza. Infatti la Cantina in quegli anni ebbe vita grama e decadde fino al punto di sospendere ogni sua attività fino al 1886 allorché, in seguito a concorso, fu nominato Direttore il dott. Antonio Fonseca il quale, praticamente, rifondò la Cantina ed essa difatti cominciò ad avere nuova vita. L’iniziativa che cambiò radicalmente il corso fu “pensata” dal Fonseca che nel 1889 chiese ed ottenne dal Comune l’impianto di un laboratorio chimico per l’assaggio (analisi n.d.r.) dei vini. Difatti questo laboratorio cominciò presto a funzionare con attività sempre più crescente e nei tre anni successivi al suo impianto si rivelò utilissimo per i produttori e commercianti che sempre più numerosi si rivolgevano alla Cantina ed esportavano i propri vini in tutta Europa. E proprio per questo motivo, primi in Puglia e forse in Italia, gli esportatori barlettani, dovendo inviare in Austria il proprio prodotto, chiesero alla Sotto Prefettura di Barletta di intervenire presso il Comune affinché quest’ultimo rilasciasse certificati di origine dei vini. Il fatto si spiegava con l’esigenza dei paesi destinatari del prodotto locale, di conoscerne la provenienza. In poche parole stiamo parlando dell’ormai più che famoso D.O.C. (denominazione origine controllata) che a Barletta trova forse la sua origine. La cosa naturalmente ebbe notevole rilevanza tanto da essere pubblicata il 19 febbraio 1895 sul n. 21 del periodico nazionale “Il Commercio Italiano” che in prima pagina trattava dei “I vini di Barletta in Austria” e dei “Certificati di origine in Austria” (fig. 2). Forse non si sarà ben compreso, ma stiamo parlando del 1895 ben 117 anni fa, non l’anno scorso. Per fortuna, a differenza di tante altre istituzioni frutto dell’ingegno e iniziativa locale scippate alla nostra Città, la Cantina Sperimentale continua a svolgere ancor oggi il suo compito ed è lì a monito di quanti persistono a chiedersi il perché Barletta debba essere la Città leader della Provincia tricefala. Chi ha orecchie per intendere, intenda! OTTObre 2012 P proverbj e sciuk’e’ d’ mütt’ förs’ seim’ tra i cchiu ricch’ d’ tütt’! di Michele Dimonte P er ben ricostruire il passato di una comunità locale non basta la paziente e preziosa opera degli archeologi e degli storici; si devono anche utilizzare fonti basate sul linguaggio locale. Le locuzioni in vernacolo, per esempio, offrono informazioni che mettono in luce costumanze, rapporti e convinzioni vigenti nei tempi andati, ma in grande misura ancora in uso attualmente e perciò sono un’importante componente dell’identità della collettività. In questa prospettiva, propongo in questo articolo una serie “campione” di motti, aforismi e toponimi in dialetto barlettano, limitata per ora a quelli riguardanti i rapporti dei nostri cittadini con località sia lontane che del territorio circostante Barletta. Il legame con Milano è stato certamente rafforzato dopo l’Unità d’Italia dal collegamento ferroviario ma, usciti dalla stazione, nei primi decenni, c’era il problema del come raggiungere i centri del circondario. Ed ecco nu mütt’ scherzoso su un paesano che, sussiegoso di venire dal capoluogo lombardo, si dà un eloquio snob: Sun venü da Milan sin chì (qui), ma nen trov’ meng (neanche) nu sciarabell’ (traino biruota con balestre) p’scì o Casâl (attuale Trinitapoli). Per Napoli, anche e più che dal 1860, i barlettani hanno per secoli intrattenuto lucrosi rapporti commerciali e intense relazioni culturali, raggiungendola percorrendo il “cammino di Napoli”. Attraversavano l’Appennino irpino con carri, carrozze, diligenze… e, nei precari e grami tempi dell’ultima guerra, anche in bici. So di compaesani intraprendenti e muscolosi, buoni ciclofondisti, che in due giorni di vigorose pedalate, superando colli e passi andavano a Napoli… pi fett’ lor’. Però girava il detto… è sciout’ fingh a Nep’l’ p nu pâr (paio) d’ … cörn’!. Come dire: state attenti ai pericoli tentacolari di quella metropoli; eppoi certe disavventure si corrono anche al proprio paese, meno dispendiosamente! Jè nu lazzaron’ (un cattivo soggetto) non è che un preciso riferimento ai lazzari partenopei, lerci e … lesti di mani e di piedi. Più a portata dei barlettani è stata la vicina Jendr’ (Andria), alla cui periferia nord si accedeva al cosiddetto staccat (recinto) per assistere, a pagamento, a spettacoli ed eventi straordinari. Come quello, agli inizi del ‘900, di un prototipo di aereo (di legno e tela) che, per una lira (quella “pesante” di allora), girava tre volte lo steccato a 3 metri dal suolo! Ma uno dei “divertimenti” barlettani più frequenti era il racconto scherzoso di aneddoti dipingenti gli andriesi come gente ingenua e arretrata; è tale una miniera da meritare una specifica trattazione. Ne cito solo alcuni titoli La negghj (nebbia) a Jendr’, la Madoun p’scilacchiedd’ roit (ride) u ciuccj, ecc. Trattamento che ha per sfondo storico la plurisecolare rivalità tra Andria fidelis e Fidelissima Barlecta. Di senso opposto i sentimenti verso la millenaria Canosa, dai nostri stimatissima, come si può dedurre dagli aforismi seguenti: Canos’ jerr (era) preim’ d’ Rom’, Barl’ttân e Canusein’, quâs’ cuggein; O paes’ d’ Sent Sabein, u ppân jè toust’, jè megghj u vein. Evidente la consapevoOTTObre 2012 lezza che la florida Canosa del IV sec. a. C. aveva consentito l’insediamento sul suo tratto di costa adriatica degli illirici Bardhei, in fuga dal Macedone Alessandro Magno. Costoro collaboravano al cosiddetto “caricaturo dei canosini” (il molo d’attracco sul sito della chiesetta di S. Cataldo) nonché alla lavorazione dell’omonima ceramica dall’argilla locale. Più giù lungo l’Ofanto, Canne della Battaglia (di Annibale) era il centro abitato che più direttamente ha contribuito, demograficamente ed economicamente, alla crescita di Barletta dall’epoca delle Crociate: fornendole persino il Santo Patrono, Rogerius. Un detto paesano ne fa fede: Vân (viene) preim’ Chenn’ ca Canos’ nel senso che bisogna interessarsi innanzitutto di quanto ci è più prossimo, senza evidentemente trascurare relazioni proficue con altri. Dell’antico agro barlettano faceva parte u Casâl (l’attuale Trinitapoli), che viene ricordato nel motto mezza pred’ch’… o Casâl. Nella sua chiesa della SS.ma Trinità, i casalein venivano intrattenuti e istruiti nella fede da predicatori spesso troppo… facondi. Infatti era necessario fare un break (sosta) a metà predica, in modo che l’oratore si asciugasse il sudore, bevesse dou vuff’l (sorsate) d’acqua o… andasse al bagno. Anche la gente ne approfittava p’jaters’ (soffiarsi il naso), fe a tass’ (tossire) e skangè do parol’ (parlottare) ch’ i v’cein’ d’ seggj (sedie). Non che ciò non avvenisse in qualunque altra chiesa, ma i barlettani volevano, servendosi metaforicamente dei casalini, sottolineare che certe prediche o discorsi… sono troppo lunghi e noiosi. Per Margherita di Savoia (le antiche Salein d’ Varrett) c’era l’aforisma Da pizz’ cangidd (cancello) a pizz’ pagghiâr’ (pagliaio). L’abitato era monostradato, cioè le case affiancavano un’unica diritta via terminante alle due estremità con l’ingresso vigilato al bacino salinifero e all’opposto lato, l’uscita all’aperta campagna. Questa situazione urbanistica veniva riflessa nel citato detto, per fatti, imprese, discorsi, progetti dai limiti ristretti, troppo condizionati. Vicino al tratto terminale dell’Ofanto c’è una contrada chiamata Ofantino, ricordata così: All’Ofantein’ jecchj (trovi) l’ecqu’ (acqua) prop’t’ fein’ (veramente salubre). Infatti fino a circa quarant’anni fa l’attuale stazioncina ferroviaria era attrezzata per il rifornimento delle locomotive a vapore, cui occorreva l’acqua “dolce” cioè non troppo calcarea, della sottostante falda. La vena era abbastanza ricca tanto che l’esubero era ceduto dall’Ente ferroviario a carri-cisterna privati che rivendevano il prezioso liquido ai richiedenti. Ovviamente tutto ciò accadeva prima del 1915, quando il problema dell’acqua potabile sulla nostra regione venne risolto con la costruzione del famoso Acquedotto Pugliese. Ma prima… il prezzo dell’acqua poteva superare quello del vino, negli anni d’v’nnegna chian’ (raccolta abbondante di uva); e il guaio grosso erano le malattie, epidemie e decessi per strozzatura da… magnett’l’ (sanguisughe), causate dall’ingerimento d’acqua stagnante. Barletta, come il resto della Puglia, onorò con l’intitolazioIL FIERAMOSCA 27 Ricordo ne di una bella arteria urbana il deputato Matteo Renato Imbriani che a fine ‘800 si era battuto, lui campano, per eliminare lo sconcio nazionale di una Puglia sitibonda. Quanto al “nostro” fiume, esso entra nel dialetto come espressione di “quantità soverchia”: S’è gn’ttout (inghiottito) n’öf’t’ (Ofanto) d’… oppure v’arruât (è giunto) n’öf’t’ d’… P’scanzè (evitare) i cchian’ (le piene) d’ l’öf’t’, ngj vol (vuole) na sört d’ contröf’t’ (capiente canale di sfogo). Questa struttura è stata realizzata nel secondo dopoguerra, ma… cüss fioum nust’, f’rious’ e ndr’ settâr’ (furioso e improvvisatore), proprj com’ e timb’ d’Orezj (Orazio Flacco, I sec. a.C.), s’ n’è straf’ttout’ (se n’è infischiato). Ha spazzato via come fuscelli, strade e ponti modernissimi, scanzenn (schivando) p’ r’spett’ (rispettoso) soltend’ u pant român d’ Canos’ (quello della via Traiana). Per il territorio a sud-est, non poteva sfuggire al motteggio Trani, menzionata in detti vari: Com’ o bboj d’ Trân (boia agli ordini del Tribunale, quindi terribile, impassibile); Jè stremb’ (strana), l’ven’n’ (vengono) cert’ vuleiscj (desideri capricciosi), com’ a Tranâs’ (quella donna tranese, che orinava sulle scope nuove); A br’g’ssion (processione) du V’nardj Sent av’assì (uscire) semb’ (sempre), s’na Trân s’n’apprupriâscj (altrimenti l’Episcopato tranese se ne appropria). Tremenda plurisecolare rivalità! Molfetta comparisce nell’aneddoto da ghett’ (gatta); ca i mulf’tt’ess abbutter’n’ (abbuffarono) ch’ dou rut’l’ (due ruotoli, pari a kg. 1,800) d’ pescj, pö a p’ser’n’ (la pesarono) e scett’ (risultò) mizz’ rut’l’! E il resto? Mistero. La maldicenza popolare non risparmiava neppure località abbastanze lontane come Ceglie del Campo (ora quartiere della “Grande Bari” di mussoliniana memoria). È rumâs’ (rimasta) com’a zeit (sposa) d’ Cegghj agghindata per il matrimonio ma… dimenticata (!) dal futuro marito. Ma come, a loro volta, ci consideravano i conterranei vicini e lontani? Avendone scritto in precedenti articoli, mi piace, a chiusura, ricordare l’aforisma espresso dal noto attore Lino Banfi: A scì a Varrett’, p’ truà la drett’ (la soluzione di certi spinosi problemi). Il nostro grande giureconsulto settecentesco Niccolò Fraggianni, sorriderebbe inorgoglito, e noi con lui, nonostante la nuvolaglia governativa che minaccia la neonata BAT. 28 IL FIERAMOSCA Recensione Il Teatro Comunale Curci di Barletta - storia e restauro Ricordo di Elio Messinese È in libreria la seconda edizione del volume di Duilio Maglio edito dalla Rotas di Renato Russo L a vita di Elio Messinese era divisa esattamente a metà: la prima parte l’aveva vissuta a Barletta, la seconda a Barcis. E benché a Barcis (vicino Pordenone) s’era bene inserito tanto da diventare un cittadino esemplare, conservava verso la nostra città un grande affetto che manifestava attraverso la collaborazione con il Fieramosca sul quale sono comparsi tanti suoi articoli. E come non bastasse, ci mandava spesso delle correzioni agli articoli storici che su quel periodo (fra le due guerre) noi pubblicavamo. Qualche anno fa (2008) venne a Barletta per rivedere la sua città, ma anche per incontrarci, perché sapeva che stavo scrivendo un libro sul Novecento e voleva aiutarmi nella ricostruzione di quel tempo attraverso fotografie, documenti e - soprattutto - attraverso i suoi personali ricordi. Ma continuò anche dopo, quando rientrò a Barcis, e ha continuato fino a quest’estate e in omaggio alla sua amicizia, ci piace pubblicare integralmente la sua ultima lettera del 13 luglio di quest’anno. Si riferisce ad una foto scattata dagli iscritti al Circolo Unione nel lontano 1939. di Paola Casale I Targa del premio di poesia dedicata al Comune di Barletta perché più numerosi i barlettani al Concorso di poesia “G. Malattia della Vallata”. Elio voleva incontrare il sindaco Maffei per darglielo di persona Caro Renato, rispondo alla tua del 3 corrente come ti dicevo per telefono, non trovo in quella foto Michele Picardi, mentre trovo esatti i nominativi da te indicati sulla foto che mi hai inviato, tranne quello segnalato come Aldo Torre che è invece Tonino Scommegna (tuttora in America) ritratto accanto alla sua mamma maestra Maresca. Avrei però un piccolo dubbio su Vincenzo Laforgia. Ti restituisco la tua foto e ne accludo altre con i nomi che riconosco o mi pare di riconoscere, Purtroppo di molti altri, di cui la fisionomia mi è ben nota, non conosco o non ricordo i nomi, come ad esempio quello notissimo che sorride fra Mario Tarantino e mio cugino Gigino. Possibile che non ci siano altri barlettani in grado di aiutarti? Come Biagio Cavaliere, Michele Di Monte, Pasquale Pedico, Nietta Borgia, Grazina Carpinelli e chissà quanti altri. Veniamo ai nomi veri o presunti. 1) Tagliato fuori dalla tua foto. Mi pare il fratello di Gino Garribba. Puoi chiedere conferma a Grazina. 2) Mi sembra possa essere Teodoro Nenna - negozio abbigliamento e marito della maestra Nenna. 3) Mi sembra Matteo Lionetti (cu cuntin) fratello di Togardo che sarà (o già era nel 1939)? segretario politico del Fascio. 4) Mi pare il terzo dei fratelli Sarcinelli. 5) È la maestra Fiorella. 6) È Tonino Scommegna e non Aldo Torre. 7) Tina Jeran - sorella di Lello e moglie del dottor Procopio (Piuccio) Dellisanti. Resto a tua disposizione e a presto risentirci Elio Messinese OTTObre 2012 l teatro comunale Curci che è l’icona più rappresentativa di Barletta - città della Disfida - della quale è considerato uno dei gioielli più preziosi (affiancabile in bellezza, acustica ed epoca di realizzazione - al prestigioso teatro San Carlo di Napoli) è diventato, da diversi anni, espressione della ricca attività artistica cittadina, luogo di costruttivi incontri culturali, momento di attività formativa per le nuove generazioni. Ma quanti conoscono la storia di questa prestigiosa effige cittadina? Quanti di noi sanno della prima inaugurazione nel 1819 - quale teatro San Ferdinando - di quella del 1872, nella configurazione attuale realizzata dall’arch. Santacroce e di quella, infine, del 1904, una volta ultimata la “galleria” progettata dall’ing. Carlo Spadavecchia? Quanti di noi hanno la consapevolezza di poter assistere ad uno spettacolo teatrale, ad un concerto o ad un balletto all’interno di questa struttura anche grazie all’eccellente lavoro di restauro statico e funzionale diretto dal 1983 al 1995 dall’ing. Maglio? Ai più queste potrebbero sembrare banali domande retoriche oppure mera o spicciola curiosità di nostalgici che vivono in un mondo “antico”, lontano dai tempi moderni. In realtà, vivere a buon diritto nel terzo millennio significa costruire, soprattutto nei giovani, un reale senso di appartenenza alla propria terra, stimolarne la curiosità, aiutandoli a scoprire le radici della propria cittadinanza attraverso la conoscenza della identità storica di un luogo, quale il teatro Curci, fruito e fruibile dalla cittadinanza barlettana e non. Quelle domande, qualche anno fa, se l’era poste anche l’ing. Maglio tanto da indurlo a scrivere e a far pubblicare, nel 2008, il volume: “Il teatro Comunale Curci di Barletta - storia e restauro” del quale - a partire dall’estate 2011 - l’editrice ROTAS non è stata più in grado di soddisfare le richieste avanzate da biblioteche, librerie e privati. Autore ed editore hanno ritenuto, un anno dopo, di dover procedere ad una seconda edizione ipotizzando, innanzitutto, un’accresciuta sensibilità storico-artistica dei cittadini nei confronti del nostro teatro, ma anche un particolare interesse di potenziali lettori per l’anomalia del genere del libro il quale non è un libro storico, nel significato più ristretto e tradizionale che si assegna a questo genere letterario; non è uno studio aridamente scientifico, in quanto l’autore conferisce al suo lavoro un taglio OTTObre 2012 decisamente cronachistico; non è neppure solo una cronaca fra passato e presente, ma un po’ tutti e tre questi ingredienti amalgamati fra di loro. Esito narrativo, questo, per il quale non è esagerato parlare di una tecnica di scrittura diversa. Contenuto, ricostruzione, analisi dei fatti, raccordo fra epoche diverse, lo stesso linguaggio asciutto e stringato sono altrettanti fattori che concorrono a delineare un testo insolito e, al tempo stesso, piacevole che incuriosisce per l’originalità del taglio espositivo, impreziosito da un eccezionale repertorio iconografico. Si può aggiungere che, se è dovere di ogni “civis” conoscere realmente i luoghi della propria città per evitare che si trasformino in non luoghi, terra d’indifferenza, grettezza o superficialità a maggiore ragione è compito di chi dispone, in merito, di specificarne le esperienze, mettendole al servizio della cittadinanza. Questo l’ing. Maglio ha ritenuto di fare con la pubblicazione del volume sul teatro nel 2008 e, oggi, con la sua seconda edizione. La conoscenza attiva di quel teatro, che emerge, inconfondibile, dalle pagine dell’opera, ha trovato conferma nel corso della visita al “Curci”, dai classici esterni ai labirintici interni in legno, guidata - quale abile ed appassionato Cicerone fra un gruppo di giovani studenti del “Liceo classico e delle scienze umane: Casardi” di Barletta, chiaramente appassionatisi al suo “racconto” - dallo stesso ing. Maglio, il quale, al termine, esternava la sua soddisfazione per essere riuscito, ancora una volta, a portare a buon fine un’operazione a servizio della collettività. Errata corrige Per errata trascrizione di modifica durate la composizione, la definizione del 43 orizzontale del precedente cruciverba, risulta essere diversa dall’effettiva, che recita: “Lo scultore astratto Alberto, scom- T E R M O L O G I A M A G G I O R I T A parso a Mestre U R O T E L L A T O R R E S A L A M R E A M I P R I M A A T T I V E T N nel 1989”. P I A N I F I C A T O R T I N E L L O Inoltre, la defi- O C E L L I T R A V E F L O R A G I nizione del 50 OC OS LL OL O P RA RI ME NE GA G GI AI RA RE E C MA RE CA orizzontale è da M I O V I A N I L E T T I C A N A L leggersi sempli- RP A S OT EL OL RE CA I ST AI ST OT O E AT EL RP NI NI AT cemente: “Ri- E L E T T I R E A T I A N A L E O I chiamato ad una S O N A R C I R R I T R E V I S O N P A G L I A I O L A O R O L O G I A I O maggiore pronT R A T T O R I A I L G A L L O R O S S O tezza”. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 18 21 22 26 23 13 32 39 41 44 45 48 49 51 54 52 55 58 17 37 40 43 47 16 33 36 50 15 25 31 42 14 29 35 38 56 59 57 60 62 26 12 20 28 34 46 11 24 27 30 53 10 19 61 63 23 35 19 31 6 14 29 10 51 5 36 49 54 44 30 55 61 48 50 IL FIERAMOSCA 38 29 Enigmistica Libri Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta Presentato a Bisceglie (Libri nel borgo antico) la storia della nostra provincia di Franco Lamonaca Le definizioni dell’1, 7 e 11 orizzontali, sono il “biglietto da visita” dell’artista barlettano raffigurato a centro schema 1 2 3 4 5 6 7 17 8 9 10 11 18 21 22 28 29 34 40 24 30 41 26 31 15 37 53 43 44 59 67 60 68 75 51 55 61 62 69 63 70 76 81 47 50 54 77 82 di Paola Russo 39 46 52 56 64 57 65 71 66 72 78 73 79 80 83 Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco* (Soluzione a pag. 41) Orizzontali Verticali 1.* Il nome del nostro artista. - 7.* Il cognome del nostro artista. - 11.* La qualifica del nostro artista. - 17. Sfila spesso per protesta. - 18. Il più importante scalo della Grecia. - 19. Cantore e musico dell’antica Tracia. - 20. Era tale una domenica di Rai Uno. - 21. Andata. - 22. Azzardare, ardire. - 24. Lo si è dei propri fans. - 26. Dà nome a parecchi cinema. 28.* Vestono brunite quelle del Santo Sepolcro. - 30. La città spagnola di Santa Teresa. - 31. Consumato dall’acqua, dalle intemperie. - 33. Ispidi, appuntiti. - 34. Sdegnata, incollerita. - 36. Grande fiume della Siberia. - 37. Piccolo di statura. - 39. Ambito Territoriale Ottimizzato. - 40. Torino. - 41. Industriosa città del bolognese. - 43. Stampata, pubblicata. - 45. Vive proprio sulla nostra pelle. - 46. Il capo della tipografia. - 48. Una piccola inferriata. - 50. Nota Accademia d’Arte milanese. - 51. Avanti oltre. - 52. Il prezioso a lingotti. - 53. Ammanta il prato. - 55. Boa senza testa. - 56.* Caratterizzano la Chiesa dei Greci. - 58.* Diffuso diminuitivo del nostro nome patronale. - 60. L’attore Flinn del cinema di anni fa. - 63. Il primo nome di Maradona. - 66. Slanciata, elevata. - 67. I ferri del caminetto. - 69. Un estremo saluto. - 71.* È attesa per dare fondo al porto. - 73.* In via Canosa c’è quello dello studente. - 74.* L’autore di questo cruciverba in sigla. - 75. Ha corna ramificate. - 77.* Luigi, fondatore della “Cementeria di Barletta”. - 79. I piccoli delle rane. - 81. Quella di Savoia, è in provincia di Ferrara. - 82.* È verde quella del ristorante di via Canosa. - 83. Confeziona bouquet. 1. Dà bruciore allo stomaco. - 2.* Lo era don Camillo Esperti. - 3. Si sviluppa sull’ordito. - 4. La metà di otto. - 5. Un vezzo sulla guancia. - 6. In grande quantità. - 7. È sereno con il fulmine metaforico. - 8. L’iridio. - 9. La compagna di lui. - 10. Si aggiunge ai pieni voti. - 11. Uno spettacolo teatrale. - 12. Al centro del quadrifoglio. - 13. Teocoli dello spettacolo TV. - 14. Antica cittadina in provincia di Perugia. - 15. Gianni, già giornalista di Rai Uno ed ex direttore de Il Sole 24 Ore. - 16. Il musicista Morricone. - 18. Avanti a tutte. - 19.* La tela che si tesseva nel Real Monte di Pietà. - 23. Il padre del padre. - 25. Oristano. - 27. La musa della poesia amorosa. - 29. È prerogativa di moralità. - 32. Un peso da sostenere. - 35. Volute molto bene. - 38. Gli aromi dell’arrosto. - 42. Il verbo dei religiosi. - 44*. Il più grande albergo barlettano. - 45. La città di San Carlone. - 46. Capitale della Repubblica Ceca. - 47. Lo stabilimento per la torchiatura delle olive. - 48. Il parlante di Pinocchio. - 49.* Il “Group” di via Callano. - 50. Un cioccolatino con ciliegia. - 51. Compongono l’ontaneta. - 52. Lavorano con cesello. 54. Abile e volenterosa. - 57. È provincia con Tempio Pausania. - 59. Un cetaceo molto vorace. - 61. L’inizio dell’Odissea. - 62. Consunti, sdruciti. - 64. Il mitico mostro a sette teste. - 65. Questo giorno. - 68. Moneta giapponese. - 70. Pennuto da cortile. - 72. Precettore. - 76.* Ruggiero Dimiccoli (ex sindaco). - 78. Udine. - 80.* Il direttore de “Il Fieramosca” in sigla. 30 IL FIERAMOSCA Presentatore d’eccezione il presidente Francesco Ventola 33 38 42 49 16 27 32 36 48 74 14 20 25 45 58 13 19 23 35 12 OTTObre 2012 una festa del libro nobilitata dalla presenza di un gran numero di autori di chiara fama. Ciriaco De Mita, Fabrizio Cicchitto, Nicola Latorre, Angelino Alfano, Nicola Rossi e fra gli autori a noi più vicini, Raffaele Fitto, Marcello Veneziani, Lino Patruno, S.E. mons. Giovan Battista Pichierri. Il borgo antico, in quella settimana (4-9 settembre) si è animato di vita nuova, respirando cultura, scambio di idee, fermento di iniziative, mentre l’antica strada del cardinal Dell’Olio pulsava di libri e ancora libri all’interno delle librerie che erano improvvisate, ospiti negli antichi locali prestati momentaneamente alle case editrici che avevano aderito all’iniziativa. Fra le quali la nostra, l’Editrice Rotas di Barletta, proprio all’inizio della strada, di fronte ad una trattoria per cui a sera c’era questo indiretto confronto fra gli utenti di un mondo e dell’altro, il cibo per lo stomaco e quello per Il locale occupato dall’Editrice Rotas per l’iniziativa “Bisceglie libri nel borgo antico” la mente che per quanto costasse molto meno, continua ad essere mortificato da un’atavica disaffezione verso i libri. resentato a Bisceglie, nell’ambito della Fiera del Libro Perché tutto bello, a Bisceglie, in quei sei giorni, salvo il deprimenorganizzata ormai da diversi anni, il libro Dieci città te particolare che di libri non se ne acquistavano. Che dire, il nostro un territorio, storia delle città che hanno dato vita alla sesta malumore è aggravato dalla recente notizia della chiusura della stoprovincia dell’Ofanto. Di queste città l’autore - Renato Russo rica libreria, a Trani, della Maria del Porto. Appena controbilanciata - approfondisce storia, cultura, turismo, attualità. Desta peraltro dall’altra, più ottimistica, della nascita di una nuova libreria a Barletta, molta tristezza, parlarne oggi che siamo probabilmente alla vigi- su corso Vittorio Emanuele, ispirata dagli stessi organizzatori del conlia della smobilitazione di questa provincia ultima nata in Puglia, corso letterario La penna blu alla sua quarta edizione. dopo averne sofferto l’attesa della sua nascita per oltre 150 anni! Una vera beffa. E ciò nonostante, anche se così sarà (ma fino all’ultimo spereremo che quest’esito sia un brutto sogno) resteranno queste dieci storie a beneficio dei cittadini di una realtà storico-geografica che non ha avuto il tempo di amalgamarsi. A presentare il volume, su largo S. Matteo, a due passi dalla cattedrale, il presidente Francesco Ventola che, con grande precisione, ha fatto il punto della situazione, rammaricandosi di quest’esito della nostra storia territoriale, ma formulando anche delle proposte alternative alla sua soppressione, come quella dell’allargamento territoriale a città vicine come Ruvo, Corato, Molfetta, Cerignola, per raggiungere la estensione minima per evitare la sua decadenza (quanto ai cittadini invece ci siamo perché raggiungono già la soglia minima richiesta). Ma allargando per un momento lo sguardo alla manifestazione, non si può che apprezzare lo sforzo fatto dagli organizzatori per regalare al centro storico di Bisceglie questo grande dono, P OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 31 ROTAS BARLETTA Società di Storia Patria Identità territoriale dell’area ofantina Documento della Sezione di Barletta della Società di Storia Patria per la Puglia “Salvatore Santeramo” ceraMicHe e arredo bagno di Biagio Domenico Cavaliere Q brico e arredo giardino abbigLiaMenTo ProFeSSionaLe MaTeriaLi, SiSTeMi e aTTreZZaTUre Per L’ediLiZia ® 32 ILBarletta FIERAMOSCA · Via Callano 70 · tel. 0883 331 983 · fax 0883 337 724 · www.cardogroup.it OTTObre 2012 uesta sezione di Storia Patria, memore delle sue origini autonome di associazione propositrice di temi di interesse cittadino di vasta portata, come avvenne, all’inizio del secolo scorso, per Canne e la Donazione De Nittis, riappropriandosi di queste sue antiche vocazioni, offre queste sue riflessioni al sig. Sindaco e ai politici che, oggi, hanno responsabilità di rappresentanza e difesa dei legittimi interessi del nostro territorio. Il riordino, al posto della soppressione, così come previsto dalla legge 135 dello scorso agosto, riapre il problema dell’assetto territoriale di ciascuna regione, anche nel rispetto di stringenti limiti territoriali e demografici. Dà alle regioni la regia del riassetto, anche se in tempi brevi e con scadenze non sempre coordinate. Dovrebbero essere le regioni a far sentire la loro voce per anteporre, per lo meno, la definizione della perimetrazione dell’area metropolitana a quella del riordino provinciale. Altrimenti, da noi, si rischia di creare due maxi province, Capitanata e Salento con capoluogo Foggia e Lecce, che stringerebbero, in una morsa politica, l’area metropolitana barese, fortemente ridimensionata rispetto alla sua attuale estensione, per il preannunciato rifiuto di molti comuni, dell’attuale territorio provinciale, di farne parte. Il problema della definizione dei territori era già vivo all’inizio dell’era moderna, le cartografie del ‘700 spesso interpongono, tra la Capitanata e la Terra di Bari, un’area chiamata Puglia o Tavoliere di Puglia. Territorio che comprende buona parte del tavoliere e la parte nord dell’area murgiana. Nell’accezione popolare andare alla “Puglia’ significava andare a mietere e/o spigolare il grano delle sue vaste ed allucinanti estensioni. F. P. De Leon (1734-1809), nella sua Istoria, prova a delimitarne i confini. I successivi rivolgimenti portarono, con l’abolizione delle città regie e marchesali, alla istituzione dei consigli decurionali eletti direttamente dal popolo e non dai ceti, se pur con la limitatezza del censo. Vennero definiti, anche se con vari rivolgimenti iniziali, gli ambiti territoriali provinciali e circondariali. I Borbone, subentrati agli austriaci (1734), cominciarono a privilegiare Bari. La breve repubblica partenopea, con una carica giacobina sconvolse, in un primo momento, tutto l’assetto precedente. Si pensi alla provincia del Bradano, con capoluogo Matera, avente giurisdizione anche sul cantone di Barletta. I Borbone e poi i napoleonidi tornarono al vecchio assetto riconoscendo Bari, non solo capoluogo dell’omonima provincia, ma capoluogo regionale per quanto riguarda alcune prerogative istituzionali. Contro questo assetto, la sconsolata osservazione del Loffredo “i barlettani dormivano” nel senso che non fecero valere le loro legittime aspettative. Leggendo le delibere decurionali, si nota una presa di coscienza, oltre che del dovere di provvedere direttamente alla istruzione primaria e alla salute dei ceti meno abbienti, della necessità dei collegamenti stradali non solo tra le varie città del distretto, ma anche verso gli snodi stradali e portuali. Si istituiscono i punti di posta e telegrafici. Si rafforzano le strutture portuali. Si fa politica del territorio, si imposta un primo tentativo di sviluppo. A Barletta, a tal fine, viene collegata l’isola alla banchina di terra ferma e dotato il porto del faro. Il ritorno dei Borbone non modifiOTTObre 2012 ca l’assetto territoriale voluto dai napoleonidi. Una carta riportata, in allegato a “La Puglia nella cartografia dal XV al XX secolo” a cura dell’ing. Pier Enrico Chiummo, Barletta 1988, descrive il dipartimento di terra di Bari diviso in tre distretti di cui, quello a nord, con capoluogo Barletta. La carta è del 1849, autore B. Marzolla. Con l’Unità d’Italia e l’avvento delle ferrovie, si vennero a consolidare bacini di utenza che convergevano verso il capoluogo di distretto o di circondario. La carta del Touring Club Italiano, redatta tra il 1906 e il 1913, pure essa allegata alla citata opera, reca ben evidente il bacino barlettano con i suoi collegamenti ferroviari. Oltre al collegamento ferroviario dell’asse adriatico, si legge ben evidente il collegamento da Gioia del Colle, per Altamura, Gravina, Spinazzola, e quel che da Rocchetta S. Antonio, S. Nicola di Melfi, Venosa, si ricongiunge a Spinazzola. Tali linee convergevano verso lo scalo adriatico di Barletta e il suo porto attraverso la Spinazzola-Barletta, costruita subito dopo. Essenziale era il trasporto merci, come il carbone sbarcato nel nostro porto e le derrate agricole trasportate verso le industrie di trasformazione costiere. Anche le olive lucane, specie da Venosa, giungevano ai nostri frantoi tramite ferrovia. Un obiettivo, queste ferrovie interne, non lo raggiunsero: il ripopolamento delle campagne, nonostante la disseminazione di stazioni come la stazione di Casalonga, due km dopo Canne, sulla SpinazzolaBarletta, dotata anche di banchina per il carico delle merci. Queste ferrovie, a leggere i deliberati e le cronache del tempo, erano frutto della politica di sviluppo del territorio voluto dalle comunità locali. Oggi, nell’era del trasporto su gomma, ugualmente il bacino ofantino ha assunto una posizione rilevante nel sistema stradale regionale. Oltre l’autostrada adriatica, con il casello snodo di Canosa, e la statale 16 bis, è ancora una volta la congiungente basentana a ripristinare il cordone ombelicale che lega la nostra terra sia alla Murgia altamurana che al vasto bacino melfese, come si rileva dalle tavole 200 e 201 dell’Atlante per viaggiare in Europa del Touring Club Italiano, 1996. Il definitivo completamento di questa bretella e un serio ripensamento della funzione del nostro porto e delle sue capacità ricettive che non può essere limitato al semplice dragaggio dei suoi fondali, ma dovrebbe, necessariamente, passare attraverso un adeguamento alla dimensione attuale del naviglio mercantile. È dalla realizzazione dei silos granari che tale problema si è posto. Il successivo sacrificio dello storico antemurale del braccio di ponente, può avere un senso se detta banchina viene resa agibile su ambo i lati, inglobandola in un più ampio bacino, con fondali naturalmente più profondi. Solo così il porto può tornare a servire l’intero suo territorio. Un porto artificiale, come il nostro è un organismo in continua evoluzione, basta pensare che ci sono tracce di banchina all’altezza della chiesa di S. Cataldo. Oggi abbiamo ancora il bacino realizzato nell’Ottocento. Purtroppo con l’avvento del fascismo, furono aboliti i circondari, o sottoprefetture che dir si voglia. Non solo, ma furono aboliti gli stessi consigli comunali, portando il centro decisionale esclusivamente nel capoluogo di provincia, in mano al prefetto e al federale. Da allora cominciò il disgregamento del territorio. Né l’ordinamento regionale, introdotto negli anni Sessanta, ha portato a una chiara politica territoriale, nello stesso interesse regionale. Anzi si IL FIERAMOSCA 33 Crollo via Roma è accentuata la tendenza a privilegiare esclusivamente il capoluogo regionale e, per compensazione, gli esistenti capoluoghi provinciali (aree industriali, policlinici, sedi universitarie). Prova ne fu l’avversione al comprensorio del Nord Barese e alle sue successive evoluzioni compresa l’attuale, tardiva, provincia. Nata male, priva di gran parte del suo naturale bacino di confluenza e ancora priva di molti essenziali organismi di natura economica. La spending review, decreto convertito a inizio agosto nella legge 135, prevede il riordino e non la soppressione secca delle province. Affida alle regioni e ai comuni, pur nel rispetto dei rigidi parametri fissati dalla legge, il riordino delle circoscrizioni provinciali. Ecco quindi la delicatezza politica del momento decisionale, che non ci deve trovare impreparati, come avvenne a inizio ‘800 di fronte a decisioni che ci devono vedere protagonisti e non spettatori dormienti o rissosi come avvenne in quel frangente. La nostra è una terra ben distinta. La sua confluenza verso la costa adriatica, tramite la valle dell’Ofanto, nei millenni, oltre che naturale canale di introduzione delle civiltà, è stata causa di tanti conflitti e, dall’età moderna, confine amministrativo. Non più elemento di confluenza di una civiltà comune che va dagli ipogei di Trinitapoli all’uomo di Altamura. Da interpretare, ancora, il nesso e la validità scientifica delle pietre antropomorfe del litorale di Barletta. Un insieme di tasselli che rende ricca la nostra terra. Tasselli che non vanno visti singolarmente ma come un unico mosaico. È inutile presentare Canne se non si presenta non solo l’Ofanto, finalmente libero dagli abusivi che lo deturpano e costantemente distruggono la originaria vegetazione, ma anche Canosa con le sue imponenti testimonianze romane e normanne. Castel del Monte, cattedrale laica, con le coeve cattedrali cristiane di Barletta, Trani e Altamura Una terra ricca di musei a cominciare da quello di Trinitapoli, che va restituito al turista e allo studioso, allo Jatta di Ruvo e alla Collezione Cafiero di Barletta. Un circuito che va valorizzato nel suo insieme. Così per le sue spiagge e attracchi turistici che vanno da Zapponeta a Bisceglie con una varietà di situazioni ed opportunità. Ecco perché la nostra terra deve conservare la sua autonomia ed unità. La legge di riordino affida alle province competenze solo di indirizzo. Prevede un’autorità di secondo grado, un’assemblea di sindaci (?), senza organi esecutivi, come nei patti territoriali o nelle aree vaste. Non per niente le prefetture prendono il nome di Uffici del Territorio. Si torna, in pratica, ai distretti e ai circondari pre-unitari (?). Un ritorno che non ci dispiacerebbe vedere realizzato! Il riordino del territorio regionale, dopo tante vicissitudini non a noi favorevoli, è un’opportunità che va colta e portata avanti, da parte di chi ha la responsabilità della cosa pubblica o ha il mandato di rappresentanza. Arte Nel primo anniversario del crollo della palazzina di Via Mura Spirito Santo - Via Roma di Barletta È trascorso un anno da quel terribile evento del 3 ottobre del crollo della palazzina sita in via Mura Spirito Santo e via Roma di Barletta, provocando la morte innocente e ingiusta di quattro oneste lavoratrici e di un’adolescente, oltre che la perdita dell’abitazione di varie famiglie che in un attimo si sono viste volatilizzare una vita di sacrifici. Unitamente al crollo materiale del palazzo, sono crollate tutte le speranze e la fiducia della gente onesta che ancora crede in una società che può cambiare. Ulteriori vicende sporche di politica e giustizia meschina salite di recente agli onori di cronaca, contribuiscono a far perdere la fiducia nei confronti di coloro che dovrebbero garantire e cautelare il bene e i diritti di tutti. La recente apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione dello statista Aldo Moro ci apre un varco di speranza, confidando che altri che occupano determinati posti di responsabilità possano essere incoraggiati a portare avanti uno stile di politica onesta che non mira ai propri interessi ma al bene comune. Nel corso di questo anno trascorso, l’Associazione “Verità e Giustizia Onlus”, sorta in seguito a quella triste vicenda, facendosi voce di chi nel dolore, nella necessità e… tante volte nella disperazione non viene ascoltato, ancora una volta si rivolge alla gente buona e onesta della città, ha promosso e appoggiato diverse iniziative affinché, nonostante la giusta indignazione che pervade gli animi di tutti, non si cada mai nel pessimismo e nel disfattismo: anche nel buio dobbiamo sempre vedere uno spiraglio di luce che ci permette di portare avanti quelle giuste battaglie che servono a costruire e mai a demolire. Per questo tale Associazione ancora una volta si fa promotrice di alcune iniziative che ci permettono di ritrovarsi compatti, uscendo da quell’individualismo che non fa bene a nessuno, per dire apertamente che non ci rassegniamo al male e a quelle situazioni stagnanti che minano il nostro futuro e quello delle generazioni a venire. Raffaele Rizzi Presidente Associazione “Verità e Giustizia Onlus” Tra terra e cielo personale di Maria Pierro Giuntoli di Luigi Di Cuonzo L a collega Maria Pierro, passatemi l’aggettivazione collega non per intendere uno status odierno di compagni di viaggio nel tratto di vita che si dice di quiescenza o di pensionamento, per ingentilire in un qualche modo, più o meno educato, la diffusa opinione che si tratti di soggetti in piena obsolescenza o quanto meno di ritardate emozioni e di assopimento dell’intelligenza, mi ha stupito quando mi ha telefonato e, tout court, mi ha detto: Desidero che tu mi presenta sabato sera nella Vernice - si dice, ancora così! - della “Volo di gabbiani all’alba” x 1oo, olio su tela, 2o12 mia Personale nella Galleria del Teatro Curci. E,7ocivettuolmente, ha aggiunto: Ti fa piacere? Senza un attimo di esitazione le ho detto immediatamente che sì, che mi faceva immenso piacere e, a cornetta riposta, fuori campo, parafrasando il gergo televisivo, mi sono sentito felice per aver rincontrato una (antica, nobile, distinta, comunque cara) collega dell’Istituto Cassandro, in anni di ruggenti esperienze didattiche che, simpaticamente, mi catapultava nei miei vecchi, stagionati e datati, interessi per l’arte. Erano gli anni Settanta-Ottanta. Si discuteva molto nella nostra città di arte e di operatori artistici: ci si confrontava animatamente sbrindellando felici slogan come Artefare/Fare Arte; si viveva come privilegio della nostra comunità urbana la natalità di Giuseppe De Nittis nella nostra città, avvertendo nel contempo che, la sua grandezza e la sua straordinarietà avevano, forse, ostacolato una crescita popolare del gusto artistico nelle nostre mura frenando, in qualche modo, le aspirazioni o, se più vi piace le vocazioni, di quanti avvertivano il richiamo dell’Arte. Nacquero numerose iniziative e, personalmente, fui animatore con l’indimenticabile Achille Golia, per molti anni, del Premio Piccolo Formato Giuseppe De Nittis. In qualità di presidente della Giuria giudicatrice, in un’edizione di quella storica e gloriosa iniziativa corale della cultura della nostra città, ebbi l’occasione e l’onore di assegnare il Premio a Carmine Festa di Cerignola. Lo ritrovo, oggi, mentore (consigliere di fiducia, maestro sapiente e fedele guida) della collega Maria Pierro, orgogliosa, giustamente, di dirsi allieva di un così tanto Maestro. S.I.A. srl Servizi d’Igiene Ambientale RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI 34 IL FIERAMOSCA Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 OTTObre 2012 Maria Pierro sempre varia nella stesura cromatica così come nella scelta dei soggetti, trae ispirazione dal mondo esterno, il mare, la campagna, i fiori, la figura nella variazione dei temi e contesti alternativi, tralasciando ogni problema esistenziale o d’impegno. Attraverso la sua pittura emotiva e sincera, l’artista riesce a trasferire pensieri e sensazioni che hanno per linguaggio la forza del colore, perché senza dubbio il colore e l’armonia costituiscono la “vis” e la sostanza dei suoi quadri. Poesia e libertà sembrano guidare la sua mano, in più la ricerca di spazio ed una volontà d’infinito che si proiettano oltre la sfumatura del segno e la profondità dei colori. Prof. Carmine Festa (pittore professionista) Società di servizi Pulizie condomini e uffici Ripristino pavimenti e sigillature Pulizie industriali Attrezzature professionali tel. 338 300 50 73 (vito) tel. 327 014 86 37 (matteo) E-mail: [email protected] OTTObre 2012 Con il patrocinio Città di Barletta Medaglia d’Oro al Valor Militare Medaglia d’Oro al Merito Civile Città della Disfida tra terra e cielo Personale di Non credete, per favore, a Maria che vi dirà di essere autodidatta, di dipingere per se stessa, di sentirsi appagata delle sue produzioni, di aver vissuto lunghi periodi di inattività artistica, di aver subito blocchi Barletta di creatività, forti e percepibili Galleria del Teatro Curci 15/19 settembre 2o12 periodi regressivi, di essersi quasi spenta, travolta dagli accadimenti tragici e luttuosi che accompagnano la nostra esistenza umana. Si tratta, al massimo, di personali sensazioni che abbisognano di esplodere e di essere esorcizzate comunicandole in pubblico. Spesso sono un esercizio che, inconsapevolmente, rafforzano la propria identità. Quella di Maria Pierro, questa sera, è l’identità più chiara e nitida dell’artista. Ma, scusate, cosa pensate voi, accorsi qui con varie motivazioni che vanno dalla cortesia di rispondere ad un invito alla curiosità di vedere se le opere esposte sono belle, difettano o non valgono affatto? Non vi rompete di testa! Risponde per voi, per tutti voi, Picasso. Il grande Maestro ha scritto: “Che cosa pensate che sia un artista? Un imbecille che non ha nient’altro che occhi se è un pittore, o orecchie se è un musicista, o una lira ad ogni livello del suo cuore se è un poeta ... Tutto l’opposto, egli è allo stesso tempo un essere politico, costantemente consapevole di ciò che accade nel mondo, sia esso straziante, amaro o dolce, e non può evitare di esserne plasmato. Ed è tanta l’autoconsapevolezza psicologica di Maria che, in questo suo viaggio tra Terra e Mare, ci invita ad essere suoi compagni di strada in una città che ama, la sua e la nostra città, ci chiede di socializzare (che è la massima attività politica tra gli uomini!) le sue e le nostre esperienze emotive e culturali, stimolandoci a (ri)scoprire il nostro territorio per scorci, ad apprezzarne l’unicità monumentale della nostra Cattedrale sbirciata da postazioni inusuali nel nostro quotidiano andare per le nostre vie o sporadicamente e straordinariamente innevata per inconsuete ed episodiche bizzarrie climatologiche. Per dare senso e significato alla sua produzione pittorica, ama più suggerire, che non raffigurare a piene lettere, spazi noti del nostro litorale più congeniali a riservate effusioni d’amore o ad habitat per voli di gabbiani, inclinando a suggestioni e richiami di tecniche postimpressioniste che le consentono efficaci interpretazioni della ricca natura del nostro territorio - terra, cielo, campi, fiori, acqua, acqua di mare, acqua di fiumi - che movimentano l’intera gamma dei sensi indispensabili per la più completa socializzazione tra gli uomini. E, per rendere giusti meriti al suo Maestro, Carmine Festa, che presenta la sua allieva “alter ego dei gabbiani, pittrice sempre alla ricerca di libertà e di nuovi spazi”, convergo pienamente, presentando questa Mostra, sul suo giudizio conclusivo: “l’odore dei reperti marini stimola suggestioni olfattive, l’emergere delle forme, la percezione tattile, l’arcano mistero del mare, l’attenzione uditiva”. EDITRICE ROTAS BARLETTA IL FIERAMOSCA 35 Recensione Scuola Tutti a scuola Barletta raccontata da un anonimo cronista del Settecento Gli alunni dell’IC “San Domenico Savio” “Fratelli d’Italia” a Roma di Renato Russo di Amalia Balducci P iacevole e interessante la lettura della Cronica barlettana dal 1731 al 3 giugno 1782: scritta da un anonimo del Settecento, forse un sacerdote della famiglia Casale, fu pazientemente ricopiata da Francesco Saverio Vista nel 1860. Nello scorso maggio 2012 l’Amministrazione Comunale ha pubblicato l’edizione a stampa curata dai professori Michelangelo Filannino e Francesca De Santis, nostri concittadini. Il volume è, in tutte le sue parti, il risultato di un lavoro di perfetta sintonia fra i due curatori, che hanno utilizzato e fuso assieme le loro conoscenze di storia in genere e di storia barlettana in particolare, di filologia, nonché di pratica nello scrivere, anche grazie alla loro lunga esperienza di docenti di lettere. La trascrizione, fedele al manoscritto salvo che per le abbreviazioni, tutte esplicitate a beneficio del lettore, è corredata di note esplicative e non già di commento perché la fruizione del racconto da parte dello stesso non sia condizionata da alcunché. Seguono delle tavole sinottiche di pesi, misure e monete antiche, che inquadrano Barletta nella storia del Regno di Napoli. Altre tavole raccolgono i cittadini, “nobili” e “civili”, citati nella Cronica perché avvicendatisi nel Decurionato della Città. Sono ricordati i Vescovi, ordinari e nazzareni, che ressero la Chiesa barlettana in quel periodo e le Confraternite che affiancarono il suo clero nelle opere di carità. Non sono trascurati nemmeno i vescovi di altre diocesi, citati dall’Anonimo perché nati a Barletta. E infine non poteva mancare la famosa Prima pianta dimostrativa della Fedelissima Città di Barletta del 1793, commissionata a Gabriele Pastore dal nobile Giorgio Esperti, oggetto di recenti studi del prof. Filannino. Ci si augura che quanto prima altri manoscritti barlettani possano, come la Cronica, essere offerti in lettura a tutti, e non solo agli studiosi di storia patria, attraverso pubblicazioni a stampa. Il nostro facebook 1 8 9 16 2 5 3 10 18 4 20 11 19 6 12 13 7 14 21 15 17 22 24 23 25 Liceo Classico “A. Casardi”, a. s. ‘55-56, V C (ginnasio). 1. Vincenzo Nardone; 2. Michele Bollino; 3. Gaetano Corvasce; 4. Tommaso Lanciano; 5. Lucio Buttari; 6. Michele Lasala; 7. Giovanni Spinelli; 8. Berto Crudele; 9. Luigi Leo (ortopedico già medico condotto di Canazei); 10. Matteo Rizzi; 11. Nunzio Sarcina, 12. Amedeo Di Bitonto; 13. Giancarlo Barbacci; 14. Dileo; 15. Nunzia Petrolla (vedova Centaro); 16. Angela Mazzola Picardi; 17. Dora Alois; 18. Antonio Barra; 19. Luciano Mascolo; 20. Bernardo Barra (già sindaco di Margherita di Savoia); 21. Natale Pedetti; 22. Donatella Restaino; 23. Mimma Verde; 24. Giovanna Di Bitonto, 25. Ada Tatò Lionetti. Professore Luigi Cantatore, Preside M. Morrone (COLLEZIONE PRIVATA MATTEO RIZZI) 36 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 U na partenza davvero speciale, per il nuovo Istituto Comprensivo 4° Circolo Didattico “San Domenico Savio S.M. 7° Gruppo” di Barletta, ha caratterizzato l’avvio di quest’anno scolastico all’insegna della “coralità vocale”, ormai da anni tipica espressione del P.O.F. d’Istituto. Presente durante la cerimonia di inaugurazione dell’a.s. 2012/13, tenutasi a cura del M.I.U.R. e del Ministro Francesco Profumo, in data 25 settembre 2012, presso il Palazzo del Quirinale in Roma, il Coro Stabile “San Domenico Savio”, diretto dall’ins. Maria Teresa Nesta, si è esibito in “formazione ristretta” nel nostro carissimo Inno di Mameli. I nostri piccoli “coristi”, insieme ad altri bambini con analoghe competenze, di diverse scuole italiane, hanno intonato il nostro prestigioso “Fratelli d’Italia, accompagnando, in “diretta televisiva” su RAI 1, l’ingresso al Quirinale del Presidente della Repubblica, che, circondato dai nostri piccoli “coristi” barlettani, ha pronunciato il suo discorso inaugurale dedicato alla scuola italiana. Grande soddisfazione per la Dirigente Scolastica dott.ssa Amalia Balducci, per l’ins. Maria Teresa Nesta e per l’ins. Caterina Giannella, accompagnatrici ufficiali, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo 4° C.D. “San Domenico Savio - S.M. 7° Gruppo” di Barletta, selezionato tra i pochi Istituti Scolastici protagonisti che si sono alternati sul palco della diretta televisiva “Tutti a scuola”, condotta, dalle ore 17,45 alle ore 19,30 circa su RAI 1, dal famoso Fabrizio Frizzi. In questa emozionante atmosfera, durante la quale il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso vivo apprezzamento per una scuola amante della “legalità”, che sappia valorizzare capacità ed alunni meritevoli e dediti allo studio, in prospettiva di un futuro ingresso nel mondo del lavoro attraverso le competenze e non la “raccomandazione”, ha avuto risalto il “Coro stabile” San Domenico Savio, accolto sul palco del Quirinale proprio grazie al suo curriculum molto ricco di riconoscimenti e premi, raccolti in anni di serio e costante impegno. La nuova “veste” di “comprensivo”, che esalta la “continuità” dei percorsi progettuali dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di 1° grado, è stata, così, egregiamente rappresentata dai piccoli “fratelli” di tutti gli alunni italiani appassionati di canto, musica, coralità, e di valori umani tesi all’armoniosa e gioiosa unione che si chiama “cittadinanza”. Di tali valori i piccoli “coristi” hanno voluto dare testimonianza di forte presenza nella cultura e nella storia barlettana, omaggiando il Presidente della Repubblica di una copia del libro del dott. Renato Russo dedicato al 5° Centenario della Disfida di Barletta (1503/2003). Il “comprensivo” San Domenico Savio ringrazia tutti coloro che hanno consentito questo speciale avvio dell’anno scolastico e, tra tutti, anche i nostri concittadini barlettani sig. Michele Borraccino e dott. Pasquale Cascella (consigliere del Presidente della Repubblica / stampa e comunicazione), che hanno collaborato affettuosamente per l’insolito avvio dell’avventura scolastica. OTTObre 2012 Roma. I ragazzi della San Domenico Savio accompagnati dalla dirigente Amalia Balducci e dalle insegnanti Maria Teresa Nesta e Caterina Giannella IL FIERAMOSCA 37 Scuola V Circolo Scuola Elementare “Modugno” Due eventi programmati nel mese di ottobre Due eventi abbiamo programmato nel mese di ottobre, il primo sui disturbi specifici di apprendimento e il secondo nell’ambito del progetto “Mafalda” sulla tematica Genitori a Scuola di opportunità di Eleonora Iuliano I disturbi specifici di apprendimento La Scuola 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta ha organizzato una giornata di sensibilizzazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento che ha avuto luogo lunedì 8 ottobre, presso la sala Convegni della sede centrale di via Ofanto n° 1. Hanno partecipato all’incontro l’ins. Mara Lentini in qualità di relatrice e la dott.ssa Annalisa Cagia come correlatrice. Il corso mira a focalizzare l’attenzione su tutti “i segnali” utili per identificare precocemente il disturbo distinguendolo da situazioni relative a difficoltà scolastiche per altre cause. La percentuale di incidenza di questo tipo di disturbo, che si attesta intorno al 5% del totale degli alunni in età scolare, ci fa pensare che mediamente in ogni classe di ogni scuola può essere presente un alunno affetto da D.S.A. ed è quindi importante da parte dei docenti saper riconoscere i primi segnali per condividere con le famiglie i percorsi da porre in atto. Un’attenta analisi della più recente normativa vigente (L.170/2010, D.M. 5669 del 12.07.2011 e unite linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento) consentirà di aggiornare le conoscenze e le competenze degli insegnanti, affinché possano pianificare gli interventi ed interagire in maniera sinergica e coordinata con gli altri operatori coinvolti nella rete educativa evitando che subentrino fattori demotivanti durante il percorso scolastico degli alunni. Genitori a scuola di opportunità “Genitorialità consapevole e conciliazione di tempi vita-lavoro” è la tematica che i genitori degli alunni del 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta affronteranno nei giorni 2 e 23 ottobre prossimi, in laboratori organizzati nell’ambito del Progetto MAFALDA. Il progetto Mafalda, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali, Famiglie e Pari Opportunità in collaborazione con l’agenzia per l’Inclusione Sociale (Partner di Progetto), prevede nelle scuole di diverse città della BAT, due incontri di informazione, sui temi dei diritti per le famiglie (vita-lavoro, normativa vigente, servizi che MAFALDA mette a disposizione), di condivisione delle problematiche comuni alle famiglie e di elaborazione di proposte. Gli incontri sono rivolti ai genitori degli alunni delle Scuole Primarie per sostenerli nel loro delicato compito di accompagnare la crescita dei propri figli. I genitori partecipanti avranno a loro disposizione una biblioteca itinerante con testi relativi alla genitorialità; uno spazio gioco per i bimbi che, eventualmente, accompagneranno i genitori, assistiti da volontari; una bacheca per conoscere i servizi del territorio. Il Progetto Mafalda ha lo scopo di promuovere la cultura della conciliazione e della responsabilità genitoriale. Si prefigge, inoltre, di sensibilizzare il territorio sull’uguaglianza del ruolo genitoriale e di diffondere le informazioni previste dalla normativa vigente per la conciliazione vita-lavoro. Il 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta, sempre sensibile alle problematiche educative e formative, nonché al riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità, ha accolto favorevolmente la proposta della Provincia BAT di aprire la scuola al territorio per condividere le problematiche comuni e dare una risposta alle domande sui temi dei DIRITTI DELLE FAMIGLIE. EN ISO 9001 (2008) IQ-0703-16 Azienda iscritta all’UNAE Puglia n. 266 impianti & costruzioni industriali OTTObre 2012 SOA 8612/04/00 OS30 - classifica VI OG10 - classifica V OG1 - classifica III OG11 - classifica III • IMPIANTI ELETTRICI • CIVILI ED INDUSTRIALI • CABLAGGI • STRUTTURATI • CABINE MT/BT • PUBBLICA • ILLUMINAZIONE • RILEVAZIONE FUMI • TELEFONICI • TRASMISSIONE DATI • DIFFUSIONE SONORA • ANTINTRUSIONE • MANUTENZIONI • PROGETTAZIONE • EDILI • TERMICO • IDRICO • ANTINCENDIO • CONDIZIONAMENTO BARLETTA · Via Paolo Ricci, 39 Tel. 0883 575 473 · Fax 0883 519 062 www.sabinodicataldo.it · [email protected] IL FIERAMOSCA 39 Brevi di sport (Fotorudy) A L A R 67 R I 58 68 I N O A D D 60 61 53 G R A T A 63 64 I E G O 65 O A 55 C I 41 D A M E 28 I T A A N T O N 3 4 5 L A 23 6 I P I 7 C E R O S O I 32 D O L O O I 9 L L 10 I 26 P 11 A T O R T I 27 O R F E O 19 I T A 39 33 47 O D E O N 25 R E O 8 38 31 24 I 18 O 44 N A N O O S A R E C O R T E O E D 43 37 I 30 17 2 A 36 22 O L 51 46 A V 29 57 P R O T O O M 35 C O N E 50 42 I A L T A B R E R A 49 I M O L A R A T A I N 73 66 56 I B A R 72 45 T O R 80 D R A G A D 62 I 79 71 A C A R O 40 1 O 70 54 48 21 I 69 G 78 E R B A O R O 34 77 E R R O L 59 52 A S C U R O 76 12 I 13 20 I N T T O R E 14 15 16 2012 C E R V O OTTObre 75 2012 F L OTTObre 74 Domenico Ricatti, in forza al Centro Sportivo dell’Aeronautica militare, si è affermato a Scicli (Sicilia) nel campionato italiano individuale assoluto sulla distanza di dieci chilometri. Rate e moure du Spìrete Sande nu palèzze san-sane è skuffelate, a karne e i solte iind-a palve, l-àneme nucènde mbaravèise. I/ind-e kase, a talevisione a nutizzie ggè l-è date, tutte u munne s-è ndusekate, sole Kriste, stù pekkate, nge pote perdunè. Repènzenne a kudde sunne tradetore, me vene nu kapeturne, sènde i ghèmme skunacchié, me mènkene i parole pe kuande iè granne a rabbie e u delore. Sole nu fiate ièsse pe gredé: “Madonne du Struppèite, mèmma bbone, sta storie non ge face onore”. Passete u dellirie s-abbake u tremelizze, na voce ka vene da lundane “uarde nnènze - me deice lasse sté u rancore, pénze a fè na kose bbone”. Tanne tanne m-arrecorde u pruverbe de nannore e s-ndulcèsce a mènde e u core: “Ce iosce u cièle ié oscoure, dumàne v-assì u sole, de secoure! (Soluzione di pag. 30) O Ricatti vince in Sicilia terio distintivo, mentre, insieme, in piccole vetrine sono esposti oggetti della “donazione Cafiero” secondo un impianto del tutto salottiero. Povero Cafiero! Dopo tanti sacrifici ed onorifici apprezzamenti la sua donazione che fine ha fatto? Con un’accozzaglia di queste armi si voleva arredare la Cantina, poi non se n’è fatto niente per far posto alle insignificanti terraglie che non hanno alcune nesso con lo storico evento. Dal Fieramosca dell’ottobre 2010 riporto una lettera di protesta che richiamava la promessa preelettorale del sindaco Maffei di introdurre nella gestione della cultura “La democrazia partecipata”, promessa non mantenuta. Il ritorno al passato avrebbe significato il ripristino della commissione di vigilanza ovvero la consulta formata da esperti collaboratori da affiancare ai dirigenti come già in passato. Ma quello che più mi ha colpito è il seguito della stessa lettera scritta da un anonimo addetto ai lavori: è deplorevole che “alcuni funzionari impongono la loro volontà con la consapevolezza di avere contro l’intera città e perseguono lo stesso testardamente le loro stravaganti convinzioni”. I Sono tanti anni che i giovani studenti barlettani si distinguono nei vari campionati di scacchi ai quali hanno partecipato, dalle scuole elementari, passando per le scuole medie, fino agli istituti superiori. Per cui non deve stupire che, nella ricca selezione di giovani campioni, ne emerga uno che conquista un titolo di eccellenze. Come è successo al nostro Antonio Distaso del Liceo Scientifico Carlo Cafiero, tesserato per la “Barletta Scacchi Club”. Partito della scuola elementare S. Domenico Savio, vince il suo primo trofeo a Monopoli laureandosi campione d’Italia a squadre. Gareggerà poi per la media “Baldacchini” e infine per lo Scientifico per il quale ha contribuito a far vincere l’ultimo torneo di Acqui Terme lui stesso conseguendo - nel luglio scorso - il titolo di maestro nel corso del torneo svolto presso Civitanova Marche. Il ritorno del Fieramosca malconcio nella cantina tradita (segue da pag. 15) O R A Antonio Distaso diventa maestro I Michele Cavaliere, la giovane promessa barlettana nel tiro con l’arco, è giunto quinto ai campionati italiani di tiro con l’arco che si sono svolte a Cherasco (Cuneo). F Michele Cavaliere è quinto Scacchi Atletica 40 IL FIERAMOSCA Tiro con l’arco Ce brutte sunne sta-notte! I/inde a vucciarèie tande karne e ternèise scettate satt-o vangone, teire n-arie malandrine, na nuvole vole askanne u sole. Me resbègghie mbatuéte, pò, kiane kiane, u penzière se face kiare. “Vù vedè, k-a veite pote kangé ce a fertoune accumminze a sfedè? do tabacchèine, kualke numbre pozze sci a sciukuè”. A mèzzadéie passate, nu tramote d-mbulanze nnènz- e rate, forse na bambe, nu malènne o nu spàre, de sti tièmbe, no-iè na cose rare. Ascènne, mèzz- a chiazze Monument, attassate sande i fécce di crestiane, parene i pupe de don Mekale. Se face nnènze na kumbagne de kuènne ièrre menènne, l-addumenghe: “Luè, percé stè bianke sta matèine e tiene l-occhiere abbagnate? poure tù à drummoute male!?” “Sora maie, c-ng l-avave déice, n-alte lutte pu paèise, na svendoure, ca doppe via Canose, non avave chiù succète! 83 Ancora una vittoria per Vito Incantalupo che a Campi Bisenzio (Firenze) ha prevalso su un folto gruppo di concorrenti nella sua gara preferita, i 400 piani, percorrendo la distanza in 47.68 (il suo miglior tempo è 47.16). Il diciannovenne atleta barlettano, affiliato alla Enterprise Sport&Service di Benevento, non ha gareggiato solo nei 400, ma anche nella staffetta 4x100 dove ha rimediato un buon terzo posto. di Carmela Dimastromatteo A D A Incantalupo ancora una vittoria sui 400 (il crollo di via Roma) I Dopo l’avventura londinese, Pia Lionetti ha partecipato ai campionati italiani targa out door di tiro con l’arco, a Cherasco (Cuneo) dove ha vinto l’oro “di classe” a livello individuale e ha conquistato due argenti a squadre con la Polisportiva Arcieri del Sud. La squadra era composta da tre barlettani, la stesa Pia Lionetti, Chiara Filannino e Sabina Scommegna. Da segnalare, negli stessi campionati, la bella prova della promessa barlettana Michele Cavaliere giunto quinto nell’arco compound della categoria ragazzi. Atletica Nu brutte sunne G Ancora lei, Pia Lionetti Continuando in una storica tradizione, l’AVIS Barletta ha organizzato una gara di cicloturismo, il “memorial Porcelluzzi” nell’ambito della IV edizione “I castelli di Federico”, manifestazione valida quale ottava prova del Campionato regionale di cicloturismo. La gara, partita da corso Vittorio Emanuele, ha proseguito per Canosa, Minervino e ritorno al punto di partenza. Alla gara hanno partecipato circa ottanta cicloamatori provenienti dalle vicine città. Ad aggiudicarsi la competizione, la sezione Avis di Barletta, Andria e Bisceglie. Sezione AVIS e cicloturismo 82 Arco Bell’impresa, quella della squadra di ping pong dell’Italia che ha battuto la Slovenia per 3-1 restando in corsa per la Coppa Europea. A organizzare l’evento, la Polisportiva Asi Lamusta Ester Barletta che ha ripagato con una ottima organizzazione la fiducia accordata dalla Federazione Italiana Tennistavolo. Successo non solo organizzativo ma anche di pubblico, che ha saputo galvanizzare i nostri atleti incoraggiandoli al successo. A Barletta Italia batte Slovenia O L A N D A Paola Piazzolla, canottiere della Lega Navale di Barletta, ha centrato l’obiettivo più ambito della stagione conquistando il titolo italiano in singolo categoria ragazze, lo scorso 23 settembre 2012, sul lago di Piediluco in Umbria sede del centro federale di canottaggio. Per Paola, che frequenta il terzo anno del liceo scientifico “C. Cafiero” di Barletta, è stato un anno ricco di soddisfazioni, dopo aver vinto in doppio con la genovese Bianca Pelloni, le regate internazionali di Piediluco ad aprile e Barcellona a luglio, ha affrontato gli intensi allenamenti durante tutta l’estate sotto l’attenta guida del tecnico barlettano Cosimo Cascella, in vista del campionato Italiano di categoria. La giovane barlettana ha disputato la due giorni di regate con la lucidità e la determinazione che la caratterizzano, infatti dopo aver vinto le eliminatorie del sabato si è “risparmiata” durante la semifinale giungendo terza, in vista della finale che era stata programmata dopo soli cinquanta minuti: appuntamento centrato in pieno con una chiara vittoria. Adesso per Paola, che il prossimo anno passerà alla categoria juniores, si prospettano nuovi traguardi fra i quali spicca il campionato del mondo. Ciclismo I La barlettana Paola Piazzolla campionessa italiana in singolo Ping Pong 81 Canottaggio Vernacolo IL FIERAMOSCA 41 La stradina dei poeti L’angolo della poesia La Stradina dei Poeti 6 edizione a Tre poesie Alla ricerca di emozioni nel centro storico Lo spazio di una scrivania, il monitor di un computer sono il luogo in cui approdano i temi del Tempo e della Poesia, nel trascorrere di una vita in un paese del Sud. di Maria Antonietta Di Bitonto A nche questa volta “La stradina dei Poeti”, COMUNE DI BARLETTA Associazione artistico-culturale Città della Disfida CESACOOP ARTE alla sua sesta edizione, ha mantenuto le premesse della vigilia, vi hanno cioè partecipato un gran numero di aspiranti poeti. Così sono pervenute 120 poesie da 20 città, da Trento a Catania, 13 le poesie premiate. Erano presenti alla premiazione: il sindaco, ing. Nicola Maffei, l’assessore all’Urbanistica avv. Pietro Sciusco, il responsabile della Sala della Comunità “S. Antonio” prof. Riccardo Losappio, la prof. ssa M. Monterisi, vicepreside dell’IPSIA “Archimede” di Barletta che ha messo in palio la Coppa “Archimede” per i giovani autori, i poeti. Le poesie sono state lette dai componenti del Gruppo Filodrammatico della CeSACooP ARTE: Maria Antonietta Di Bitonto, Marianna Rando, Valentina Rizzi, Francesca Piccolo La serata è stata presentata dal Presidente della CONCORSO DI POESIA SESTA EDIZIONE CeSACooP ARTE prof. Gennaro Capriuolo. Alla ricerca di emozioni nel centro storico… Sono state consegnate le targhe al 1° classifica13-16 agosto 2012 to, Premio Speciale PROF. CICORIA, premio speore 21:00/23:30 Barletta, vico Stretto ciale DISFIDA realizzate in terracotta dall’artista Stefano Pelle. Nell’ambito della serata ci sono stati momenti teatrali e musicali tratti dagli spettacoli del gruppo a cura di Valentina Rizzi e Maria Antonietta Di Bitonto. Gli organizzatori ringraziano tutti: dai poeti senza i quali non ci sarebbero state le poesie e quindi il concorso-mostra, gli abitanti di vico Stretto che hanno cortesemente ospitato l’iniziativa dal 13 al 16 agosto, i visitatori, gli ospiti invitati a premiare, tra cui il Sindaco, ing. Maffei, che ha preso l’impegno di supportare l’iniziativa nel futuro ritenendola meritevole di attenzione. Si ringrazia la giuria di esperti, dott.ssa Tiziana Canfora, dott. Giuseppe Dimiccoli e il prof. Luigi Dibenedetto per la professionalità dimostrata e per la collaborazione offerta entrando in sinergia con lo spirito dell’iniziativa: offrire una passeggiata tra le emozioni in una antologia aperta a tutti per uno degli scorci Un momento della premiazione. Da sinistra la prima classifipiù belli del centro storico di cata Carmela Dimastromatteo, Maria Antonietta Di Bitonto, il sindaco Nicola Maffei e il prof. Gennaro Capriuolo Barletta. La Stradina dei Poeti 42 IL FIERAMOSCA Il suo nome è ulivo di Ruggiero Mascolo L’angelo - madre Angeli guerrieri messaggeri ribelli vigilanti sovrani. Sublime creazione? Primitiva immaginazione? Nel gioco perverso del dubbio mi perdo, un’ombra rompe il mistero l’angelo custode sei tu, madre. Viva gemme di fiori odorosi guidavi per sentieri sicuri, muta giganti di pietra rimuovi spianando il duro cammino. Perduta trama Alla scrittura arcana ritorno inchiostrando percorse vie ma rugginoso il verso svela dissonanze e una perduta trama con la pagina bianca verticale del monitor in susseguirsi di immagini oltre che la transumanza lenta di versi vergati in antica concordanza Carmela Dimastromatteo, Barletta 1a classificata L’accordo Resisto. Resisto al vento perché tu mi tieni. Ti sei ingozzato di parole mie e mi hai liberata. Quando muovo le dita per creare tu sei la pelle che sfioro, la roccia tra le mie onde. Quando partorisco parole tu sei il rosso del mio sangue il pianto che reagisce al mondo. Io devo a te le mie più inutili [ragioni, la cura della mia salute, il viaggio senza esitazioni. Questo accordo che ho preso [coi tuoi sensi. Questo eterno, eterno dondolarsi. Dai miei occhi che niente hanno [veduto ai tuoi occhi in cui esiste tutto. Luciana Manco, Lecce Premio Speciale “Prof. V. Cicoria” per la creatività e l’originalità espositiva. OTTObre 2012 e tradisce il tempo che scorre quest’ansia di coniugare il mondo in un unico approccio ignorando il Logo che Crono s’eclissa indifferente a occidente. 24 dicembre 2011 In un Sud ove implode la vita Oltre la siepe declina nella sera la luce e riemerge un ricordo di lettura antica gemma di versi e fatica. Contenuta sul monitor è una luce che dal confino si slarga a lontani improbabili mondi di chimere e di sogni. Magra terra di sale abusata da furfanti e potenti ove stenti ad incontrare una voce vaga di miti eterni. OTTObre 2012 Andavano donne ai giardini gesticolavano passanti in città per le strade incrociandosi. Al computer ora scrivo poesie in un Sud ove implode la vita. 27 gennaio 2012 Quando all’epoca bambino [mi hai chiesto, guardando il gregge lento e sereno brucare l’erba al pascolo, cosa altro mangiano le pecore, risposi, anche di grano la crusca e di alberi [le foglie. Di rimando obiettavi, amare sono le foglie dell’albero con palline nere che un giorno masticai. Sorrisi titubai pensai alla mitica divina sua origine virgulto nato di pace simbolo per illuminare la notte dell’uomo muto testimone delle civiltà confuso all’eterno travaglio [di sopravvivenze che predilige vivere la sua immortalità nelle fertili mediterranee vallate ed assolate colline delle nostre terre. A te, figlio, dissi: il suo nome è ulivo! Conserva nell’amarezza del suo fogliame il rammarico di non poter parlare agli [uomini e raccontare dell’Uomo [che pregò e soffrì ai suoi piedi. Un privilegio… il suo nome è ulivo! Argo L’utile della poesia Nascono i versi da gocce di mare cristallizzano lenti al chiarore d’una bugia vascelli su scrivania. Ma il mercato non ha i tempi del mare né i versi rendono il mondo diverso. Pena il Sud a lenire con poesie ingiustizie e idiozie. Tanto vale dedicarsi al reale. Reale è la voce che vana mi dice essenziale questa urgenza di scrivere. I miei versi a Virgilio che affianca tra i libri Catullo Petrarca, Pessoa, al compagno d’un cammino traslato, a mia moglie per un messaggio di cibo. Dell’anima. 3 febbraio 2012 Il fiore e l’ape Il fiore all’ape che gli ronza intorno: “Che brami, che cerchi?” “Fo solo provviste”. “Ti prendi il mio miele, ricambiarlo non puoi?”. “Sarò generosa, mi farò tua sposa”. “Ti ringrazio, non serve”. “E allora che faccio?”. “Ti tiro d’impaccio: sei libera, vola!”. “Fiore mio caro, mi fai tenerezza”. “Io dolcezza ti dò, tu mi dai gentilezza, durevole perciò, la tua carezza”. “Grazie allora. E stammi bene, fiore”. “Stammi bene ape”. Emanuele Dicuonzo IL FIERAMOSCA 43 Unitre Aperte le iscrizioni all’Università della Terza Età Informazioni turistiche e culturali Archeoclub di Barletta 348 3739839 Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 [email protected] Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 S ono aperte le iscrizioni all’Università della Terza Età, che opera a Barletta da oltre venti anni ed è iscritta all’Albo Regionale delle U.T.E. Si tratta di una proposta concreta e moderna per la promozione culturale e sociale dei cittadini attraverso corsi su discipline tradizionali e temi di attualità. Possono accedere all’Università della Terza Età coloro che abbiano superato i 30 anni, anche se privi di titolo di studio. I corsi hanno durata triennale e si articolano in lezioni, seminari, laboratori, visite guidate e momenti di socializzazione. Per il nuovo Anno Accademico sono previsti i seguenti corsi e laboratori: Patrimonio ambientale, artistico e culturale del territorio; Realtà socio-economica della Puglia; Culture a confronto; Storia dell’arte; Ecologia e sicurezza in casa; Scienze umane e sociali; Medicina e autogestione della salute; La parola e l’ascolto: le arti visive; Guida all’ascolto della musica; Informatica; Lingua e cultura inglese; Lingua e cultura francese; Attività manuali e creatività; Il teatro e le sue potenzialità; Arte del ricamo; Attività motoria e socializzazione. Le lezioni inizieranno il 22 ottobre 2012 e si terranno regolarmente presso la Sala Athenaeum, in via Madonna degli Angeli 29, tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 17 alle ore 19. Il Corso di “Attività motoria e socializzazione” sarà avviato nella seconda metà di ottobre dalle ore 17 alle ore 18, per le iscrizioni è possibile rivolgersi presso la Palestra Body Center, via Rizzitelli 21, tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19. Per informazioni tel. 0883/534003 - 333/60834442. fotorudy Servizi Sociali A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) Casa di riposo “R. Margherita” Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 527859 0883 310230 0883 521686 0883 522446 0883 310293 0883.510181 0883 572557 0883.310387 0883 520395 0883 531274 0883 518002 GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 taxi - Autoambulanze E TRASPORTO INFERMI A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000 Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) 0883 531274 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 Cantina della Sfida 0883 532204 Castello 0883 578620 Centro Culturale Zerouno 0883 333807 C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510993 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 577111 Corpo Forestale dello Stato 1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza 117 - Comando compagnia 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 577130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370 Polizia Stradale 0883 341711 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Pronto Intervento 118 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Soccorso Pubblico 113 Telecom uffici commerciali 187 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 Passaggio di consegne all’82° Reggimento Fanteria “Torino” Il giorno 12 ottobre 2012, presso la Caserma “R. STELLA” in Barletta (BT) si è svolta la cerimonia di passaggio delle consegne dell’82° reggimento fanteria “TORINO” tra il Comandante cedente, Colonnello Fernando PAGLIULUNGA e il Comandante subentrante Colonnello Cosimo PRENCIPE. 44 IL FIERAMOSCA OTTObre 2012 OTTObre 2012 IL FIERAMOSCA 45 ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2012 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.45* 5.28* 5.44 5.56 6.10* 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.12 7.32 7.52 8.30 8.43 8.50 9.15 10,30 11.47 12.15* 12.44 13.19 13.30* 13.48* 14.03 14.20 14.43* 15.04* 15.20 15.43* 15.57 16.27* 16.43* 16.51 17.02 17.15 17.43* 17.45 18.12 18.19* 18.27* 18.43* 19.12 19.21 19.30 19.55 20.10 20.35* 20.43* 20.55* 21.26* 22.42* 22.56* 23.00* Da Bari a Barletta: 0.02* 4.00 4.25 5.35* 5.55 6.22 6.30 6.40* 6.46 7.12* 7.43* 7.48 7.53 8.01 8.10 8.16 8.43* 9.40* 10.10 10.45* 11.40* 11.54 12.00 12.40* 12.54* 13.05 13.17* 13.22 13.45 14.10 14.15 14.30 14.40* 15.16 15.40* 16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.43 19.05 19.35 19.40 20.00 20.05 21.18 21.36* 21.42 22.49 23.11* Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica Da Barletta a Foggia: 0.36* 4.49 6.04* 6.43 7.11 7.19 7.28* 7.43* 8.11* 8.43 8.48 8.59* 9.08 9.12* 11.09* 11.35* 12.08* 12.38 12.49 13.09* 13.24 13.37* 13.45* 14.09 14.56 14.57 15.24 15.25 16.03 16.08* 16.50* 17.31 17.40 18.03 18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.24* 22.32 23.07 23.38 23.59* Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 4.48* 5.08 5.13 5.31* 5.43* 6.00* 6.06 6.38 6.46 7.10 7.57 8.36 9.45 10.15 11.45* 12.00 12.35 12.56* 13.16* 13.20 14.13* 14.20* 15.13 15.17 15.57* 16.05 16.13* 16.17 16.31 17.13* 17.30 17.50* 17.59* 18.12* 18.35 18.46 19.30 19.59* 20.04* 20.13* 20.57* 21.53 21.55 22.08* 22.27* Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). CHIESE: orari Ss. Messe STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI ottobre e novembre 2012 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 13-14Ottobre 3-4Novembre TURNO A AGIP API ESSO ESSO ICOPEM TAMOIL via Trani via L. Da Vinci via R. Margherita piazza Cervi via Andria SS 170 via S. Samuele 20-21Ottobre TURNO B 10-11Novembre AGIP ERG ERG ESSO ESSO 27-28Ottobre via Canosa via Parrilli lit. di Ponente via Andria via Trani 6-7Ottobre 1Novembre 24-25Novembre TURNO C 17-18Novembre TURNO D AGIP API ERG IP Q8 via Foggia via Andria via Canosa, 84 lit. di Ponente via Trani 46 IL FIERAMOSCA ERG ERG ERG FINA IP Q8 SS 16 bis via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 sabato sera domenica Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 Carmine 17.00 via Mura del Carmine Cuore Imm. di Maria 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 Ospedale Civile 9.00 Purgatorio 9.00 corso Garibaldi S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 19.00 10.30 11.30 19.00 via M. Bruno S. Benedetto 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita S. Domenico 19.00 19.00 corso Garibaldi, 198 S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30 via Mons. Dimiccoli, 116 S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 S. M. della Vittoria 18.00 18.00 via Cialdini, 70 S. Maria di Nazareth 17.00 via Nazareth S. Nicola 19.00 8.30 11.00 19.30 via Canne, 195 S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti S. Ruggero (Canne della Battaglia) 20.00 S. Ruggero 7.30 via Cialdini Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Canosa, 143 Santa M. Maggiore 11.00 via Duomo Santo Sepolcro 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 SS. Crocifisso 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca SS. Trinità 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38 OTTObre 2012