Routine del buonumore
Transcript
Routine del buonumore
Routine del buonumore tratto da “Psicologia canina” William Campbell 1981 … io devo ancora trovare un cane che non muova la coda in risposta ad un qualche tipo di stimolo,magari anche soltanto perché ritiene che sta per andare a fare una gita in auto. Nella riabilitazione di un cane da compagnia iperprotettivo bisogna usare questi tipi di risposta per ottenere un nuovo modo di interazione tra il cane ed i visitatori. Io chiamo questo procedimento collettivo: “Routine del buonumore”. Questo metodo deve essere associato ad un completo riordinamento ambientale che richiede innanzittutto al padrone di insegnare al suo indisciplinato compagno a rispondere in maniera sicura ai comandi di base, prima di ricevere lodi e carezze. Inoltre quando il cane sollecita le carezze o cerca in altro modo di “dirigere” il comportamento del suo padrone, questi deve cambiare le carte in tavola e dirigere lui il cane a rispondere a qualcuno dei più semplici comandi. In tal modo si riesce ad inculcare nel cane il principio che è lui a dipendere dal padrone e non viceversa. L’applicazione della “routine del buonumore” richiede l’esatta conoscenza delle cause che stimolano ”l’insorgenza” del comportamento indesiderato. Queste possono essere le più svariate: dal campanello di casa al bussare alla porta, dallo sbattere di una portiera d’auto ai passi sul marciapiede, ecc. o all’avvicinarsi di una persona estranea. Qualunque sia lo stimolo chiave, è proprio nel momento iniziale, in cui lo stimolo stesso si presenta, che bisogna applicare la “routine del buonumore”. E’ infatti nel momento, in cui iniziano le risposte emotive neurochimiche, che l’applicazione immediata dl condizionamento distraente, quale un “circuito festoso”, può risultare maggiormente efficace. Intervenire in tempi successivi, quando il cane è già in preda alla furia aggressiva, richiederebbe di interrompere l’estrinsecarsi del comportamento acquisito nel bel mezzo della sua evoluzione; il che praticamente non serve come misura correttiva. Un caso che ho seguito recentemente potrà meglio servire ad illustrare questo procedimento del metodo correttivo. Come mettere in atto la routine del buonumore I padroni di uno Spaniel meticcio maschio di quattro anni si lagnavano della sua aggressività in casa nei confronti di qualsiasi visitatore. Avevano provato ogni tipo di correzione, dai bocconcini di cibo offerti dagli ospiti, all’applicazione della museruola e persino l’impiego di un collare a scossa elettrica. L’animale continuava imperterrito a mostrare i denti ed a minacciare i visitatori, esibendo una tipica gamma dell’aggressività canina e se non si arrivava ai morsi era solo perché i padroni lo tenevano ben stretto. Durante il consulto mi resi conto che lo spaniel aveva il senso dell’umorismo e lo dimostrava scodinzolando ogniqualvolta i suoi padroni ridevano. Inoltre il cane dimostrava di divertirsi a rincorrere per gioco una palla da tennis. Lo stimolo scatenante, che innescava l’insorgere delle manifestazioni di ansietà prima dell’effettiva comparsa dei visitatori, era costituita dal suono del campanello. Consigliai pertanto ai miei clienti di chiedere la cooperazione di alcuni amici e vicini di casa coraggiosi e comprensivi per eseguire una volta al giorno, per almeno tre giorni, il seguente esercizio: 1. I visitatori suonano il campanello di casa, 2. tutti i membri della famiglia si mettono a ridere spensierati e si rivolgono al cane allegramente, evitando qualunque manifestazione di “rassicurante compatimento”; 3. si ripetono i procedimenti 1 e 2 fino a quando il cane mostra di essere felicemente ansioso (anziché aggressivamente ansioso); 4. la porta viene aperta e si fanno entrare i visitatori, che vengono accolti allegramente dai padroni; 5. i visitatori gettano a terra una palla da tennis affinché il cane la rincorra e la riporti. Gli ospiti si alternano nella bisogna, finché il cane non si è pienamente rilassato, dopodiché padroni e visitatori si mettono tranquillamente a sedere per tutto il resto della visita; 6. nell’eventualità che il cane torni a mostrare qualche segno di aggressività, tutti i presenti devono mettersi a ridere ed a rallegrare il cane. Questo metodo non soltanto può risultare efficace se viene ripetuto giornalmente per alcuni giorni, ma fornisce anche un pretesto per intrattenere in modo piacevole ed allegro tutti coloro che vi partecipano. Nel caso citato, il cliente mi riferì che dopo le prime risatine un po’ forzate ed a fior di labbro dei loro ospiti piuttosto impacciati, all’improvviso l’intera scena colpì tutti per la sua incredibile comicità, così che il resto della serata passò fra scoppi spontanei di risate, al rumore delle quali il loro Spaniel sino ad allora fastidiosamente iperprotettivo, interrompeva il suo sonno in un angolo della stanza, alzava la testa e scuoteva debolmente la coda. In conclusione, l’applicazione del “metodo allegro” per correggere un cane aggressivo ed iperprotettivo presuppone innanzitutto che il cane ed i suoi padroni possiedano il senso dell’umorismo e siano capaci di manifestarlo. In secondo luogo i padroni devono sostanzialmente trasformare la situazione generale dei loro rapporti col cane capovolgendo il modello stimolo-risposta esistente fra loro e l’animale (insegnando almeno tre risposte ai comandi: Vieni! Seduto! e Fermo!) …