Gestionale 03 - Laboratorio Prove Materiali

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Gestionale 03 - Laboratorio Prove Materiali
PG 03
SISTEMA QUALITA’
Edizione 0
PROCEDURE GESTIONALI
08-04-2011
PG-03 PROCESSO DI CERTIFICAZIONE
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PG-03.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
PG-03.2 RIFERIMENTI
PG-03.3 GESTIONE RITIRO MATERIALI
PG-03.3.1 GESTIONE RITIRO CALCESTRUZZO
PG-03.3.2 GESTIONE RITIRO ACCIAIO
PG-03.4 VERBALE DI ACCETTAZIONE
PG-03.5 RAPPORTO DI PROVA
PG-03.6 EMISSIONE CERTIFICATO
PG-03.7 RITIRO E FATTURAZIONE
PG-03.8 DIAGRAMMA DI FLUSSO OPERATIONS
PG-03.9 ALLEGATO “DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE”
1
Rev.
08/04/2011
Data
Descrizione revisione
Redatto
Verificato
Approvato
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PG-03.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Questa procedura ha lo scopo di definire in forma sintetica la metodologia e le
responsabilità del ritiro dei materiali da sottoporre a prova.
PG-03.2 RIFERIMENTI
UNI EN 12390/1 2009
T.U. 14/01/2008, CM 617 del 2/2/2009
UNI EN ISO 6892-1 : 2009
UNI ISO EN 15630 2010 parti 1,2,3
Circolare nr. 1603/U.L. del 20/07/1989
Circolare nr. 7617 dell’ 8/11/2010
Legge nr.1086, art. 20 del 05/11/1971
EN 10080-2005
PG-03.3 GESTIONE RITIRO MATERIALI
Il ritiro del materiale da sottoporre a prova è regolamentato dalla Circolare nr.
1603/U.L.. e Circolare nr. 617 e 7617/2010, Legge nr. 1086 art. 20 del 05/11/1971.
L’iter di gestione del ritiro materiali prevede in fase di accettazione materiali la
compilazione del VERBALE DI ACCETTAZIONE.
PG-03.3.1 GESTIONE RITIRO CALCESTRUZZO
Il personale addetto al ritiro del calcestruzzo deve indossare gli opportuni
guanti da lavoro di tipo omologato CE 223-10.
Per sottoporre ad analisi il calcestruzzo è necessario che il Cliente porti una
serie di cubetti, come specificato nel dettaglio del corrente paragrafo.
Su ogni cubetto viene apposto un timbro corrispondente al numero
progressivo del VERBALE DI ACCETTAZIONE per garantire la rintracciabilità e
l'identificazione dei campioni.
Lo SP per stabilire la corrispondenza delle dimensioni del campione
consegnato misura gli stessi e verifica che rientrino negli standard stabiliti dalla UNI
EN 12390/1.
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CONTROLLI MINIMI AI SENSI DEL T.U. 14/01/2008 (CAP.11.1), CM 617/09,
CM 7617/2010
LEGGE 5.11.1976 N. 1086
I cubetti di calcestruzzo vanno prelevati sempre a coppie (ciascuna coppia di
cubetti prelevati assieme è un prelievo).
E’ fatto obbligo al DL di presentare al laboratorio i campioni con l’indicazione
del relativo verbale di prelievo. Il controllo di accettazione va eseguito su miscele
omogenee e si articola in controllo di tipo A e controllo di tipo B, sotto descritti.

Controllo tipo A
 Miscela omogenea fino a 300 mc : tre prelievi di due provini, ciascuno dei
quali su un massimo di 100 mc di getto omogeneo. Per ogni giorno di
getto va comunque effettuato un prelievo; quindi il numero totale dei
prelievi sarà almeno pari al numero di giorni in cui sono stati effettuati i
getti;solo nelle costruzioni con meno di 100 mc di getto di miscela
omogenea, fermo restando l’obbligo di almeno 3 prelievi, è consentito
derogare dall’obbligo di prelievo giornaliero.
 Per edifici da 300 a 1500 mc di miscela omogenea: un controllo tipo A
ogni 300 mc massimo di miscela.

Controllo tipo B (controllo di tipo statistico)
 Edifici con più di 1500 mc di miscela omogenea: in tal caso è obbligatorio
il controllo di accettazione di tipo statistico.
n. 15 prelievi (30 cubetti) sui 1500 mc, con almeno un prelievo (2 cubetti)
per ogni giorno di getto.
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DIMENSIONI E TOLLERANZE AMMESSE
I cubetti devono riportare
le indicazioni della data e
della
struttura;
dimensioni
dei
standard
sono
le
Faccia
Rasata
provini
di
150x150x150 mm
con
tolleranza dell'1% (± 1,5
mm) rispetto alla faccia
rasata e 0.5% (±0,75mm)
per le facce casserate; la
planarità
tolleranza sugli angoli è ±
½°; le superfici di prova
riga
devono avere errori di
planarità inferiori a 0,09
cls
mm e perpendicolarità
degli spigoli minore di 0,5
mm
Errore massimo
0.09mm
UNI EN 12390-
1:2002.
L’all.
B
della
Norma fissa la tolleranza
Errore massimo 0.5mm
massima in ± 2% per cui
si procede a rettifica per
L

153
mm
e
a
squadra
cls
cappatura per L  147
mm.
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NOTA : chiarimenti forniti dalla CM 617/09
Sia il DM 9/1/1996 che il seguente DM 14/1/2008, definiscono i controlli di tipo A sul
calcestruzzo – riferito ad un quantitativo di miscela omogenea non maggiore di 300 metri
cubi - come controllo obbligatorio costituito da tre prelievi (un prelievo è costituito da
almeno due cubetti di lato 150 mm), ciascuno dei quali eseguito su un massimo di 100
metri cubi di getto di miscela omogenea (fatto salvo che comunque per ogni giorno di getto
va effettuato almeno un prelievo); nelle costruzioni con meno di 100 metri cubi di getto di
miscela omogenea resta comunque l’obbligo di almeno tre prelievi, ma non quello del
prelievo giornaliero. Da quanto sopra la Circolare 617 ribadisce che ai fini di un efficace
controllo di accettazione di Tipo A è necessario che il numero dei campioni da prelevare e
provare sia NON INFERIORE A SEI ( TRE PRELIEVI ), ANCHE PER GETTI DI
QUANTITA’ INFERIORE A 100 METRI CUBI DI MISCELA OMOGENEA.
LE PROVE DOVRANNO ESSERE SVOLTE INTORNO AL VENTOTTESIMO GIORNO O
AL LIMITE CON QUALCHE SETTIMANA DI RITARDO.
Quanto evidenziato sopra è noto fin dal 1996, anno del Decreto Ministeriale che di proroga
in proroga ha poi portato alla stesura del nuovo DM 14/1/2008, tuttavia la CM 617 –
capitolo 11.2.5 - impone ai laboratori di prova che qualora il numero dei campioni di
calcestruzzo consegnati sia inferiore a sei, sul certificato di prova venga apposta la
seguente nota: “SI SEGNALA AL DIRETTORE DEI LAVORI CHE IL NUMERO DEI
CAMPIONI PROVATI NON E’ SUFFICIENTE PER ESEGUIRE IL CONTROLLO DI TIPO
A PREVISTO DALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI “.
Imprese e Direttori dei lavori dovranno quindi porre la massima attenzione al numero dei
campioni da prelevare e sottoporre a prova per evitare che il relativo certificato sia di fatto
inefficace per il controllo di accettazione.
Anche per l’acciaio la CM 617 – capitolo 11.3.2.10.4 - puntualizza che i controlli di
accettazione in cantiere sono obbligatori e devono essere svolti entro 30 giorni dalla data
di consegna del materiale. Il campionamento deve essere effettuato su TRE DIVERSI
DIAMETRI, opportunamente differenziati nell’ambito di ciascun lotto di spedizione, IN
NUMERO DI TRE SPEZZONI, MARCHIATI PER CIASCUNO DEI DIAMETRI
SELEZIONATI, sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento
dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i
controlli devono essere estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti.
PG-03.3.2 GESTIONE RITIRO ACCIAIO
Il personale addetto al ritiro dell'acciaio deve indossare gli opportuni guanti
da lavoro di tipo omologato CE.
Per sottoporre a prova l’acciaio è necessario che il Cliente porti acciai in
barre lisce e/o in barre ad aderenza migliorata di diametro regolato dal T.U.
14/01/2008 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e relativa CM 617/09
cap.11,sopra citata.
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Per garantire rintracciabilità e identificazione degli acciai da sottoporre a
prova è necessario apporre sugli stessi un'etichetta riportante il corrispondente
numero progressivo del VERBALE DI ACCETTAZIONE.
Per l’accertamento delle proprietà meccaniche del campione da sottoporre a
prova lo SP fa riferimento alle seguenti norme:

UNI EN ISO 6892-1 : 2009

UNI 377/1999 ; UNI 552/1986

UNI ISO EN 15630/1 /2 /3- 2010

UNI EN 10045/1 1992

EN 10080 - 2005
CONTROLLI MINIMI AI SENSI DEL T.U. 14/01/2008 (CAP.11.3), LEGGE
5.11.1976 N. 1086

BARRE DI ACCIAIO AD ADERENZA MIGLIORATA (Cap. 11.3.1 e 11.3.2) e
nota sopra riportata
Numero tre spezzoni per ogni diametro per TRE DIVERSI DIAMETRI,
opportunamente differenziati nell’ambito di ciascun lotto di spedizione, IN NUMERO
DI TRE SPEZZONI, MARCHIATI PER CIASCUNO DEI DIAMETRI SELEZIONATI,
sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la
provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i controlli
devono essere estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti.
La lunghezza dello spezzone, leggermente superiore al metro, (consigliamo
cm 130) permette una buona lettura del “Marchio della Ferriera” e per i diametri più
grandi, una prova di piega più agevole.
Qualora il Direttore dei Lavori non sia in possesso della documentazione
relativa alle colate dalle quali sono state ricavate le barre, è necessario estendere le
prove a tutti i diametri utilizzati nel cantiere.

PROFILATI DI ACCIAIO (Cap. 11.3.4)
Per ogni fornitura occorrono minimo 3 prove (almeno una sullo spessore
minimo ed una sullo spessore massimo).
Per la preparazione delle provette è necessario uno spezzone di lunghezza
40 cm; per i profilati IPE, HE la provetta per la prova di trazione verrà prelevata
dalle ali. (UNI EN ISO 377 e UNI EN ISO 6892-1 : 2009).
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RETI E TRALICCI DI ACCIAIO ELETTROSALDATI (Cap. 11.3.2.5)
Vanno effettuate le prove su entrambi i fili delle reti e sui correnti dei tralicci,
verificando che la rottura avvenga al di fuori dei punti di saldatura; per effettuare le
prove sono necessari campioni di dimensioni orientative 80 x 80 cm per le reti e
lunghezza 150 cm per i tralicci.
Alle reti ed ai tralicci si applicano i trattamenti termici di cui al punto
seguente. (vedi norma UNI EN ISO 15360-2).

PROVINI DA PRODOTTI DEFORMATI A FREDDO, ANCHE BARRE
D’ACCIAIO AD ADERENZA MIGLIORATA, PROVENIENTI DA ROTOLI-.
(Cap. 11.3.2.3 e 11.3.2.2)
I provini dovranno preventivamente essere sottoposti al trattamento di
“invecchiamento artificiale”, consistente nel riscaldamento a 100° C per 60 minuti e
successivo raffreddamento in aria calma fino a temperatura ambiente.
Il trattamento ha lo scopo di rilassare rapidamente il materiale le cui fibre
rimangono in tensione dopo la lavorazione. Il miglioramento della resistenza unitaria
di snervamento può essere del 10-20%: L’analogo acciaio in opera impiegherà dai
4 ai 6 mesi per raggiungere lo stesso risultato.
Il trattamento di “ invecchiamento artificiale” dovrà essere esplicitamente
richiesto dal Direttore dei Lavori nella domanda indirizzata al Laboratorio. Il
Direttore del Laboratorio farà comunque effettuare il trattamento qualora il marchio
dell’acciaio corrispondesse ad un materiale prodotto in rotolo ed i risultati della
prova di trazione lo richiedano. Al Cliente verrà addebitato il costo delle prove
aggiuntive e del trattamento termico per l’invecchiamento.

PROVA DI PIEGAMENTO E DI RADDRIZZAMENTO DOPO TRATTAMENTO
TERMICO. (Cap. 11.3.2.3)
Ai sensi del DM 14/1/2008 verrà effettuata, per ogni diametro di barra, la
prova di piegamento e raddrizzamento con il relativo trattamento termico. Tale
prova verrà evidenziata a parte in fattura.
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PG-03.4 VERBALE DI ACCETTAZIONE
Il VERBALE DI ACCETTAZIONE è costituito da un blocco di nr.50 pagine
progressivamente numerate e bollate.
Ogni pagina è in tre copie che di seguito vengono illustrate:
 la pagina bianca (ACCETTAZIONE PROVA), è rilasciata al Cliente alla
consegna del materiale, completo di timbro “per ricevuta” e firma dell’addetto al
ritiro del LPM;
 la pagina verde (REGISTRAZIONE PROVA), rimane all’addetto all’analisi che
trascrive la data di prova e il numero di certificato. Al termine dell’analisi la pagina
verde è compilata anche dal RAM nella parte a lui di interesse e
successivamente conservata agli atti presso l’archivio amministrativo;
 la pagina gialla (ARCHIVIO PROVA), rimane nel blocco con la funzione di
costituire memoria storica e di verifica. Al termine dell’uso delle complessive
nr.50 pagine l’intero blocco è conservato presso il Laboratorio.
Ogni pagina del VERBALE DI ACCETTAZIONE è caratterizzato da un numero
progressivo di quattro cifre (esempio 3451) che permette di individuare ogni dato inerente
la pratica di prova.
Ogni prova è da ritenersi archiviabile quando il VERBALE
completato con seguenti informazioni:
DI
ACCETTAZIONE viene
 data in cui è stata effettuata la prova;
 numero di certificato emesso;
 numero di fattura emessa;
 firma per verifica e approvazione del DIR.
La pagina bianca del VERBALE DI ACCETTAZIONE deve contenere almeno le seguenti
informazioni:
 richiedente;
 prove richieste;
 dati relativi alla prova richiesta.
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Le pagine verde e gialla del VERBALE DI ACCETTAZIONE devono contenere almeno le
seguenti informazioni:
 richiedente;
 prove richieste;
 dati relativi alla prova richiesta;
 definizione delle responsabilità interne al LPM.
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PG-03.5 RAPPORTO DI PROVA

Tale documento si emette in sostituzione del certificato quando, nell’esame della
richiesta di prova non vengono inseriti i dati obbligatori, quali :

il direttore lavori;
la data di prelievo del calcestruzzo;
oppure quando il numero minimo dei campioni non può garantire la correttezza della
lettura del risultato (esempio nel caso di un solo campione di calcestruzzo rispetto ai due
previsti, oppure di uno o due campioni di acciaio rispetto ai tre previsti).
Tale situazione è a volte espressamente richiesta dal cliente come nel caso di un controllo
interno di produzione. Il rapporto di prova è un documento privo di valore legale.
PG-03.6 EMISSIONE CERTIFICATO
L’emissione del certificato conclude l’iter di prova. Dopo l’esecuzione delle prove, il
controllo dei risultati sulle minute ( foglio di lavoro in formato cartaceo e/o elettronico
riportante tutti i dati inerenti il campione e risultati ottenibili dalla prova stessa), l’eventuale
controllo del campione , si procede alla stampa (in triplice copia) del certificato di prova su
apposito modulo concordato col MIT. Il certificato firmato in originale dallo sperimentatore
e dal DIR di LPM ha valore legale ai sensi e per gli effetti dell’art. 20, Legge 1086 del
5/11/1971 ed è parte integrante della relazione con cui il direttore lavori chiede l’agibilità di
una struttura. Il software di acquisizione dati di LPM, prevede l’emissione di due moduli :

una maschera costituente la minuta di prova

una maschera di stampa del certificato.
Il software in questione è curato dal gruppo CERMAC S.r.l ed è installato sulle macchine
per prova di trazione, per prova di compressione e per la determinazione dell’area relativa
di nervatura. Il software è accessibile con credenziali utente differenziate e assegnate ad
ogni operatore idoneo all’esecuzione prova.
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PG-03.7 RITIRO E FATTURAZIONE
Il certificato completo di copia verde verbale accettazione, minute di prova e lettera di
richiesta prova viene trasferito nell’ufficio amministrativo per le operazioni di fatturazione e
di consegna al cliente. Nella fatturazione vengono riportate oltre al numero di campioni e
relativi costi anche il riferimento al numero di verbale di accettazione e alla sua data di
emissione. La fattura viene stampata in tre distinte copie :

per il cliente;

per l’archivio;

per il LPM.
La fattura viene preparata in apposita maschera, con un software ad essa dedicato, tale
da permettere anche le necessarie operazioni fiscali e finanziarie. L’ufficio amministrativo
provvede ad avvisare il cliente intestatario della fattura a mezzo telefono, mail o fax. In
caso di ritardi nel ritiro del certificato si provvede a sollecito a mezzo raccomandata.
All’atto del ritiro viene richiesto il pagamento a mezzo :

contante

assegno

bollettino postale

bonifico bancario
la consegna viene eseguita previa esibizione della copia del verbale di accettazione.
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PG-03.8 DIAGRAMMA DI FLUSSO OPERATIONS
Lo schema sotto riportato rappresenta i processi e le relative interazioni del Laboratorio Prove
Materiali
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PG-03.9 ALLEGATO “DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE
DATA
REV. PR
PAR
DESCRIZIONE HOLD
DESCRIZIONE NEW
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