- L`Eco della Valle
Transcript
- L`Eco della Valle
26 gennaio 2007 Numero 21 L’Eco della Valle L’Isola che non c’è Sfido chiunque ad aver visto almeno una volta Peter Pan, un cartone animato che ha il potere, più di tutti gli altri, di far sognare i piccoli, e perché no, anche i più grandi… i sognatori e coloro che come quel ragazzino che tutti ricordano vestito di verde e reduce di mille avventure, vorrebbero non crescere mai. E anche se molti forse avranno dimenticato l’ingenuità e la fantasia di quella storia, ci sentiamo tutti un po’ Peter Pan e rivediamo nella nostra Valle l’indimenticabile Isola che non c’è. La Valle, con i suoi “bimbi sperduti” che ne fanno parte, le “sirene”, gli “indiani”, i “pirati”, il cattivo “Capitan Uncino”, il buffo “coccodrillo” e le storie e le avventure che, come in Peter Pan, fanno parte di ognuno di noi. La Valle prima di tutto fa parte della nostra infanzia e forse proprio per questo motivo ci fa sentire tutti un po’ bambini. La Valle è vera, genuina, infantile e fantastica proprio come l’Isola che non c’è ma con una piccola variante… purtroppo noi, al contrario di Peter Pan, non possediamo la facoltà di volare…ma che importa! Noi abbiamo i sogni, le speranze, gli amori, le amicizie, le avventure e il semplice fatto di pensare ad Essa ci cambia dentro, ci fa sentire al sicuro, lontani dalle insidie della città, dal dover dimostrare sempre a chiunque la parte forse non del tutto vera di noi ragazzi ormai già grandi. Forse è per questo che La amiamo così tanto… forse perché quando ci ritroviamo tutti insieme circondati dalla maestosità delle nostre montagne viene fuori il bambino che c’è in noi, la sensazione che il tempo non passi mai e soprattutto la sensazione di non diventare mai grandi. Perché la Valle non pretende nulla da noi; non ci chiede nulla in cambio; non ci sentiamo costretti a dover dimostrare qualcosa se non la nostra ingenuità, la nostra semplicità e voglia di divertirci senza pensare ad altro e soprattutto a fantasticare, desiderare, sognare e sperare proprio come fanno i bambini e come tutti noi abbiamo fatto da piccoli. Qualcuno può pensare che la realtà è diversa, più insidiosa e più difficile per noi piccoli grandi sognatori. Ma non bisogna mai arrendersi né perdere la speranza… solo l’idea che il bambino che c’è in noi non ci abbandonerà mai ci darà la forza e il coraggio di proseguire nel nostro cammino e nella nostra crescita facendo tesoro di tutte le esperienze future senza dimenticare quelle passate e vivendo fino in fondo quelle presenti. Anche se un giorno la Valle forse resterà solo un luogo pieno di ricordi e di avventure rimarrà sempre la nostra intramontabile Isola che non c’è e come un bambino non perderà mai la sua eterna purezza. Peter Pan Ringraziandovi del vostro aiuto, Vi esortiamo a proseguire a contribuire alla realizzazione della “Festa della Valle” In programma per l’ 11 agosto Pagina 2 - Attualità L’Eco della Valle Rapsodia sul tema della Strage di Erba 12 Dicembre, ore 00,30, in un bar di Roma. Giornalista: si aspettavano un piccolo incendio per un incidente domestico, i pompieri, quando sono entrati nell’abitazione della famiglia Castagna — Marzouk. Invece una tristissima scena gli si parò davanti. Ma lasciamo parlare uno di loro: Pompiere: ci hanno chiamato in Stazione, verso le 20,30: un piccolo incendio in Via Diaz, ad Erba. Siamo corsi sul posto e mentre da fuori gl’altri tentavano di spegnere l’incendio con le pompe, io ed altri tre siamo corsi in casa per vedere se qualcuno era rimasto intrappolato. Oh Madonna Santa! Sul ballatoio, davanti all’ingresso della casa, c’era un uomo a terra, tutto sanguinante, respirava a malapena. Abbiamo chiamato subito il 118. Appena siamo entrati in casa, nel corridoio, un altro corpo, di una donna, massacrato, inerme. Morto. Siamo entrati in salotto. Santo Dio! Un bambino, di due o tre anni, e due donne, una giovane, l’altra di mezza età, devastati tutti da coltellate. Una scena tremenda. Giornalista: sentiamo ora una prima ricostruzione di questa drammatica vicenda. Poliziotto: le donne trovate nel salotto sono rispettivamente la madre e la nonna del bimbo. L’uomo, che versa in condizioni gravissime, ma è ancora vivo, e la donna trovati all’entrata sono i vicini di casa. Riteniamo che inizialmente gli assassini si siano accaniti sul bimbo e sulla madre, che probabilmente erano gli obiettivi dell’agguato. Forse le loro urla e i pianti hanno richiamato la signora Galli, nonna del bimbo, che, appena accorsa, è stata uccisa con una coltellata alla gola. Il trambusto ha richiamato i vicini di casa: la donna è stata uccisa appena entrata in casa e l’uomo colpito nel ballatoio. Giornalista: ci sono indiziati? Poliziotto: stiamo cercando di rintracciare il padre del bimbo, uno spacciatore tunisino uscito per indulto, ma per ora è irrintracciabile. Ciò conferma i pesanti sospetti verso di lui e fa nascere ulteriori polemiche su quello schifo di legge che permette ad una massa di delinquenti extra-comunitari di uscire dal carcere e riprendere i loro loschi giri. Giornalista: a proposito di indulto, sentiamo il commento a caldo di un noto esponente della Lega Nord. Borghetti: La spaventosa mattanza cui ha dato luogo a Erba un delinquente spacciatore marocchino ci prospetta quello che sarà, molte altre volte, uno scenario a cui dobbiamo abituarci. Al di là dell''effetto indulto', che qui come in altri casi dà la libertà a chi certo non la merita, vi è e resta in tutta la sua spaventosa pericolosità una situazione determinata da modi di agire e di reagire spazialmente lontani dalla nostra cultura e della nostra civiltà. Quel che è successo a Erba può succedere, in ogni momento, dovunque personaggi non integrati semplicemente perché non integrabili, hanno trovato nel nostro territorio e, purtroppo, anche in Padania facile accoglienza, ottusa tolleranza, favoritismi politico-sociali d'ogni genere. E' ora di finirla". Ubriacone: ma chi è sto deficiente? Damme ‘n’altra grappa, che è meglio! Barista: è sicuramente uno più svejo de tutti noi. C’ha raggione. Non se ne può più. Tiè, pijate sta grappa e vattene a casa. Ubriacone: sì, Già, io bevo e l’artri stanno ‘mbriachi. Ma che te sei ‘mpazzito? Pure se fosse lui l’assassino, ma che c’entra che è marocchino? E che c’entra l’indulto? Barista: ma come che c’entra? Se non c’era l’indulto in quel momento non stava lì! E poi se sa che i marocchini, l’arbanesi e tutti questi so animali, s’ammazzano pe’ qualunque stronzata, costringono pure i figli a fasse saltà in aria. Ubriacone: che c’entrano mo’ i kamikaze? Quella è ‘n’artra storia. E poi voglio vedè si t’entrano in casa, t’ammazzano de botte e te mannano a vive pe’ strada se non te viè voglia d’ammazzalli tutti. L’indulto poi se riferisce ai reati minori, mica all’assassini. Non era prevedibile. E poi nun te dimenticà de Erika e Omar. Pure là avevano dato la corpa all’estra-comunitari e poi invece se so ritrovati co ‘na sorellina deviata e il ragazzo. Entrambi bellamente italiani. Vabbè … fammene annà a casa, se vedemo domani. Pagina 3 - Attualità L’Eco della Valle segue da pagina 2 Barista: bonanotte. 13 Dicembre, ore 12,00, stesso bar. Barista: n’è ‘n po’ presto pe’ comincià? Ubriacane: lascia perde, damme ‘n Campari con Gyn. Barista: Ahò, tranquillo, che t’è successo? Ubriacone: non l’hai sentito er notiziario stamatina? C’hai pure li giornali aggratis e manco li leggi? Se stanno ad accanì co’ quer poveraccio der tunisino. Gl’hanno ammazzato figlio, moglie, socera, pure li vicini de casa e se la pijano co lui! Barista: ma nun l’avevano scaggionato? Non stava in Tunisia quann’è successo? Ubriacone: sì, sì, però mo’ se so messi a dì che è ‘na vendetta trasversale pe’ questioni de droga. Barista: Embè, non potrebbe esse? Ubriacone: Ma che! L’hanno pure detto che stava ner giro piccolo! Ste cose succedono solo quanno ce stanno de mezzo cose grosse. Barista: beh, mica è vero! Forse è proprio perché so scemi e stanno ner giro piccolo che fanno ste cose. Ubriacone: non c’hai capito niente allora! L’assassini hanno fatto un piano ’na cifra preciso. Non pò esse qualcuno der giro piccolo: uno scemo non sarebbe in grado de concepillo e uno intelligente capirebbe che non c’è motivo de fa tutto sto macello pe’ cose da poco. E poi me fa incazzà che glie vonno dà la corpa a tutti i costi a sto poro tunisino. Se so messi pure a dì che potrebbe essere ‘na follia da fanatismo religioso … pazzesco! Barista: ma tu come fai a esse così sicuro che nun è stato lui? Ubriacone: ma io mica ho detto che non è stato lui! Ho detto che glie vonno affibbià pe’ forza ‘a corpa perché è immigrato e perché è uscito co l’indulto. Lo vonno strumentalizzà. Questo è quello che me fa più incazzà, che se per caso questo fosse innocente avrebbe tutt’er diritto de diventà assassino e ammazzà tutti quelli che je stanno a dà contro, senza alcun rispetto, solo pe’ strumentalizzallo. Barista: bah … tu vedi cospirazioni da tutte le parti. Dovresti trovatte un lavoro e ‘na donna e fa come tutti i cristiani, invece de stattene sempre qua a beve e a parlà come se fossi chissà chi. Ubriacone: so solo uno che riflette! ar contrario de ‘a gente, che crede che fa come l’altri sia na cosa bona... Come i tedeschi!! Ahò, quelli credevano che sostene' Hitler fosse ‘na furbata, solo perché ‘o facevano tutti! Tutti i disastri nascono così. 'N erroruccio ne causa altri mille… e ognuno mille ancora e ancora mille... fino a quando la situazione diventa irrecuperabile. Pensa ar disastro ecologico: macchine, spray, industrie … fra 'n po’ l’ozono sparisce e ’r sole ce frigge tutti quanti come quee patatine... o come in quer firm, The Core … se la gente girasse in bicicletta, puzzasse 'n po’ de più e evitasse de compra' cose industriali, tutte 'ste società se ritroverebbero cor culo per terra e sparirebbero e la natura magari non s'encazzerebbe… ma tutti pensano: se nun lo fa nessuno, perché lo devo fa io? E poi il figlio viziato de papà co i sordoni, 'o stesso ragazzino che gira co 'e machine che inquinano più de 'na fabbrica e artri aggeggi devastanti, se lamenta perché a Cortina ancora nun nevica e non pò anna' a scia' a Natale. Bah … io so' pazzo, più che ‘mbriacone, starai a pensa'! Picchio, che me fai pe' pranzo? Barista: almeno in questo sei fortunato. Una bella amatriciana preparata dalla mia mogliettina. Tesoro, apparecchia al signore. 12 Gennaio, ore 13,00, al solito bar. Pagina 4 - Attualità L’Eco della Valle segue da pagina 3 Giornalista: finalmente è giunta al termine la vicenda dell’Erba, e nella maniera più tragica possibile: sono infine crollati i coniugi Romano, vicini di casa delle vittime della strage, dopo dieci ore di interrogatorio a sorpresa. Sono stati inchiodati da tre pesanti elementi a loro carico: la deposizione di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, che dopo venticinque giorni fra la vita e la morte è riuscito a parlare, riconoscendo in Olindo Romano l’uomo che ha tentato di ucciderlo; la presenza di alcune macchie di sangue sulla Seat Arosa dei Romano e dei pantaloni, anch’essi sporchi di sangue, trovati nell’abitazione dei due. La signora Angela Rosa Bazzi, coniuge Romano, ha dichiarato di aver sgozzato il bimbo perché piangeva e gli faceva venire il mal di testa. Viene ora da chiedersi quale mente malata possa non rispettare il naturale pianto di un bambino e premeditare di ucciderlo assieme alla madre ed alla nonna. Lasciamo allora la parola ad un criminologo. Criminologo: Dalla ricostruzione psicologica effettuata sui coniugi Romano, sembra che essi vivessero uno stato di invidia nei confronti della signora Raffaella Castagna, madre del piccolo Youssef, in quanto non erano riusciti ad avere dei figli. Questa invidia è cresciuta piano piano in un clima di solitudine e di fallimento ed è sfociata in un atto lucidissimo: gli assassini hanno premeditato il delitto, organizzandosi anche con bastoni e coltelli, e sono apparsi lucidi nei vari interrogatori, presentando un forte alibi che è crollato solo alla fine. Dunque non si tratta un raptus di follia omicida, come superficialmente si può credere, né si può pensare che gli assassini fossero tecnicamente “psicotici”, cioè scollegati dalla realtà. Il finto terrore negli occhi dell’assassina, quando torna sul luogo del delitto, la sera stessa; la freddezza dell’assassino, dopo i primi interrogatori, conclusi con un nulla di fatto, lasciano pensare a qualcosa di molto più tragico e pauroso, a qualcosa che nasce dalla normalità della vita condominiale. Con quale coraggio domani apriremo al nostro vicino che ha terminato lo zucchero? Ubriacone: mo’ non parli più, eh? te e tutti quell’artri scemi superficiali … è stato ‘o spacciatore marocchino perché ’r figlio non voleva fasse esplode davanti ar Muro der Pianto … ve sta bene! Preparame du primi, va, ch’aspetto ‘n amico. Amico: scusa il ritardo … ma non ce se crede, è un mese che stanno a fa i lavori su ‘a preferenziale … te rendi conto? Hanno cominciato sotto Natale, co tutt’er casino della cazzo de gente che va a fa li regali, glie viè la brillante idea de fa i lavori su ‘a preferenziale … è tutto bloccato, e ‘a gente che litiga, due ieri se so pure menati, uno grosso ha lasciato ‘n ometto de sessant’anni per terra sanguinante, poraccio! Ed è un mese che vanno avanti co sti lavori e manco se capisce che stanno a fa, potano l’arberi, rifanno ‘e buche, che poi a sto punto rifacessero l’asfarto invece de stuccà ‘e buche, che poi l’acqua glie rientra dentro e le riapre. Ubriacone: daje, fatte sto bicchiere, che così te rilassi un po’. Amico: me rilasso cor vino? ‘na canna me ce vorrebbe, semmai, ma poi so drogato. All’occhi de certa gente te fai na canna e sei drogato. Vaglielo a dì che te vengono certi pensieri da paura … Ubriacone: oggi sei polemico, eh! De solito so io ad avecce ‘a fama der polemico, ma m’a stai a rubbà. E poi magari certi pensieri è meglio lascialli perde, fanno soffrì, tocca entrà nei meccanismi, sinnò te gira ’a testa a vedelli scorre da fori. Amico: e ‘o dici te, che te sei sempre tirato fori? A momenti te ricoverano, pè quanto stai alienato! Ubriacone: parlavo in teoria … in pratica poi me la flasho come sempre, nun ce posso fa niente, è na cosa de indole, però se vive male, nun te capisce nessuno. Amico: è ‘na storia vecchia. Quanno vai ortre, se sei fortunato te capiscono dopo cinquant’anni, artrimenti manco quello e te ricordano come pazzo, sempre si te ricordano. Pensa a quello che aveva capito che ‘a Terra girava intorno ar Sole, dumila anni fa, nessuno gl’ha dato retta, e mille e cinquecento anni dopo s’è preso er merito Copernico. Manco io me ricordo come se chiama sto tipo, che so ‘a storia, la maggior parte de ‘a gente manco n’aveva mai sentito parlà. Ubriacone: nun c’h’avuto successo perché ‘a teoria che era il Sole a girà era più semplice e utile pe’ i cristiani, perché metteva l’omo ar centro … è sempre stato così: nun glie ne frega a nessuno de quali so ‘e cose vere, ma de quelle che so semplici e utili a quarcosa. Mo’ ‘e cose stanno un po’ a cambià, ma ce stanno sempre sti scemi che strumentalizzano tutto. Guarda ‘a strage dell’Erba, subito chi è contro l’immigrazione s’è scagliato contro er tunisino, quelli che so contro l’indulto, ne hanno approfittato… è tutto un gioco d’enteressi. Pure ‘a storia dell’indulto, te hai capito perché l’hanno fatto? A’a fine, se i carceri so pieni, ne costruiscano dell’artri; oppure vonno daje n’artra possibilità a chi ha commesso reati minori … ma allora tutti commetterebbero reati minori! Pagina 5 - Attualità L’Eco della Valle segue da pagina 4 Amico: non è vera st’urtima cosa ch’hai detto, perché vengono indultati solo quelli che hanno fatto il reato prima der due maggio. Sta legge l’hanno fatta perché allo stato i carcerati costano troppo e se ne devono toglie ‘n po’ da’ cojoni, almeno così vonno fa crede. E poi, si senti bene, so pochissimi i casi de indultati che hanno rifatt’e’ reato, rispetto a quelli liberati regolarmente che ‘o rifanno. Ubriacone: perché dici “così vonno fa crede”? perché l’avrebbero fatta sinnò? Amico: l’hai detto prima! Pe’ quarche artro ‘nteresse. Pensa a’a gente che s’è torta dai guai co’ sta legge, gente sia de destra che de sinistra. È stata ‘na legge che è convenuta a tutte ‘e parti, basta pensà che c’ha avuto 490 assensi, contro 112 fra contrari e astenuti. Hanno tirato fori Previti e Berlusconi da ‘na parte, manco la galera se fa Previti, da cinqu’anni a niente. Dall’altra quarche nomignolo: De Mita, Burlando, tutti magnoni truffatori che manco un minuto de sbare mo’ vedono. Insomma è tutto ‘n magna magna, ce piano per culo, ce fanno scannà fra de noi se è giusta o meno, quanno invece questi se mettono d’accordo ar tavolino o meglio ar bordo de ‘na piscina. Tanto mica è ‘n referendum che decidemo noi. Che glie frega: ‘na vorta che s’organizzano, è fatta. Ubriacone: ammazza, ma do’ l’hai imparate tutte ste cose? Amico: è solo avecce ‘n po’ de voglia. Co’ internet se fa tutto. Metti “google”, cerchi “indulto” e trovi l’ira de Dio. Ubriacone: eh già, ma ‘o sai che nun c’ho un gran rapporto co’ ‘a tecnologia. E poi preferisco perde tempo a studiamme un libro scritto da quarcuno che ce capisce che annà a vedè su internet, do’ ognuno po’ scrive ‘e stronzate che glie passano pe’ ‘a mente. Amico: ma ‘nfatti pure su internet devi sapette move, altrimenti te rifilano de’e stronzate assurde. L’artro giorno ce stava uno che me voleva fa crede che ce so certi bambini immuni da’e malattie, perché l’aveva letto sur sito de ’n certo Drambalo, o ‘na cosa der genere, e parlavano de ’na nova razza de òmini che so’ un tutt’uno co’ Dio. Tutto senza ’no straccio de prova … solo ‘na serie de frasi una dietro l’artra. Deve esse ‘no studio attivo, devi fa ‘na specie de ricerca, poi certo ‘a carta è sempre ‘a carta, er libro c’ha sempre er suo fascino! Ubriacone: l’ho visto pur’io quer sito, me ricorda La Razza Ventura, er libro de Bulwer — Lytton, ar quale s’è ispirato pure Hitler, un ber libbro, c’h’avuto pure ’n certo seguito, co’ esploratori che cercavano ’r regno de Agarthi. Cose ’na cifra affascinanti, ma sempre buttate là, senza ‘no straccio de prova. Ma ogni tanto, in un modo o nell’artro, spesso ce se n’esce co’ ste cose de superazze, che possono fa cose assurde e manipolano tecnologie incredibili. Pensa pure a’a leggenda de Atlantide e de Mu. Me sa che sta ricerca der divino è ‘na cosa de indole dell’uomo. È come se se sentisse ‘ncompleto, impuro, allora c’è chi cerca l’amicizia, chi l’amore, chi invece cerca ‘na cosa esterna, ancora più pura. È ‘na cosa naturale cercà ‘ste cose. Ma me fanno incazzà quelli che le cercano in maniera così irrazionale, senza rispetto pe’ ‘a verità. Amico: A’a fine annamo sempre a parlà de Dio e de cose simili. ‘Sta trascendenza è figa, ma nun porta da nessuna parte. A’a fine sti poracci so’ stati tutti scannati, insieme a mille artre persone in situazioni simili e tocca vedè si Dio li perdona. Si fossi Dio glie sputerei ‘n faccia a’a prima preghiera che me rivorgono,e pure a’a seconda e a’a terza, finchè io nun finisco ‘a saliva e a loro nun passa ‘a voglia. Ubriacone: io manco c’a sprecherei a saliva, che po’ esse sempre utile a rattoppà quarche buco qua e là. E poi co’ tutto sto vino ‘a saliva me sta a diventà acquetta e me ce dovrei mette troppo vicino pe’ corpilli e nun me và de infettamme co’ qua’a puzza. E comunque sto discorso sta a scadè troppo ner vorgare. Magnamose sta cazzo de pasta e stamose zitti du minuti. Magari a stomaco pieno ce viè ‘n po’ de ispirazione. Nota conclusiva La tragica vicenda della strage di Erba ci ha fatto riflettere e condotti a cercare di saperne di più. L’idea dell’articolo è stata una naturale conseguenza, anche dal momento che dava l’opportunità di parlare dell’indulto, questione delicata. Poiché man mano che buttavamo giù le idee, esse prospettavano un articolo piuttosto lungo, abbiamo allora deciso di ricorrere al dialogo fra vari personaggi per mantenere viva l’attenzione del lettore. Abbiamo inoltre sfruttato la flessibilità del dialogo cercando di L’Eco della Valle Pagina 6 - Attualità segue da pagina 5 toccare il maggior numero di argomenti. È nata allora quella che abbiamo chiamato “Rapsodia sul tema della Strage d’Erba”, cioè una simulazione di un dialogo fra vari personaggi ed in vari tempi che, a partire da un certo argomento, ne spazia cento altri, esattamente come accade nella realtà quotidiana. Speriamo che queste cinque pagine non vi abbiano annoiato. Per quanto ci riguarda sono state un utilissimo motivo di approfondimento di certi argomenti e un interessante esperimento tecnico su un modo di scrivere poco comune e anche estremamente difficile. Ronaldo e Vanzetto Billo torna con noi So che molti di voi troveranno sbagliato questo mio intervento perché penseranno che in fondo non c’entro nulla con la squadra ma era una cosa che mi sentivo di fare, soprattutto perché trovo che sia stata fatta un’ingiustizia nei confronti di Fabrizio Camponeschi, per tutti noi Billo. Non voglio generare polemiche né tantomento dare giudizi, voglio soltanto esprimere la mia opinione di tifosa e di amica di tutti voi. Ciò che penso è molto semplice e chiaro: Billo deve tornare nella squadra. A tutti sono noti i motivi che lo hanno portato all’ abbandono del gruppo e io per prima mi schiero dalla sua parte perché credo abbia ragione. Non si tratta solo di difendere un amico ma anche di una questione di principio. Lui è sempre stato il primo a mettersi in gioco per la squadra, è il primo che ci ha creduto e che ci mette anima e corpo, il primo che con il suo spirito e con il suo cuore ha sempre sperato nella buona riuscita, di quest’ avventura con l’ A.C. Cittareale. Non è una lettera atta a celebrare le qualità del nostro amico che tutti noi conosciamo molto bene ma spero voglia far riflettere tutti voi sui veri motivi per cui tutte le sante domeniche dall’ inizio del campionato, noi tifosi ci riuniamo insieme alla squadra: non per la vittoria, non per la gloria ma per quell’ amicizia che ci lega e che da anni ed anni continua a farci essere il gruppo speciale che siamo. Ed è per questo che me la prendo così tanto, perché Billo è il primo che crede nella forza del gruppo, come l’unione di persone speciali che combattono per un fine unico: divertirsi e stare insieme. Ed ecco che a mio parere nasce la squadra, un gruppo compatto, inseparabile ed è questo che noi tifosi vogliamo vedere tutte le domeniche. E lo stare zitti su questioni come queste non è un bene. Si parla di armonia della squadra e del non voler generare polemiche per non rovinare gli equilibri che si sono formati…e questa faccenda non ha sconvolto gli equilibri?Alzi la mano chi è sereno ora che Billo non gioca più, alzi la mano chi è felice per l’abbandono di un membro così importante della squadra… Io no!E ripeto non mi interessa di passare per quella che non si fa gli affari suoi e che si immischia in cose che non la riguardano perché per me dal momento che crediamo nella squadra, siamo tutti parte di essa. Non faccio parte dello “spogliatoio”, non sono ferratissima di calcio ma posso dire che a volte le qualità tecniche o quel che dir si voglia, non sono tutto, non bastano per rendere compatto un gruppo. Questo è il mio pensiero…alla base di ogni cosa ci vuole cuore, amore, ci vuole quello spirito che ti fa andare avanti e che ti sprona a fare sempre meglio e questo Billo ce lo ha, né è il portabandiera! Quindi il mio piccolo consiglio è: se veramente tenete alla squadra e volete che continui ad essere il magico gruppo che abbiamo visto fino ad ora, chiedo a tutti voi e ai responsabili di trovare una soluzione a questo problema e spero che nessuno abbia la bontà di criticare la scelta fatta da Billo, perché sfido chiunque di voi, nella sua stessa situazione, a reagire diversamente. Mi scuso ancora per aver “osato” immischiarmi in questa faccenda ma è un mio pensiero e come tale volevo renderlo noto a tutti voi. Alessia Di Luccio E' molto triste pensare che mentre sull'Eco della Valle usciva un toccante Amarcord del mitico AC Cittareale, stava nascendo una profonda crepa nella squadra di oggi… Mi chiedo come non si riesca a capire che questa squadra è un dolce sogno per i giocatori che ne fanno parte e che i risultati raggiunti finora erano il frutto di un ambiente unito. Avete mai osservato l'esultanza dopo i goal segnati? Tutti, dalla panchina al portiere, corrono contro il realizzatore e lo soffocano letteralmente in un abbraccio commovente per chi dagli spalti li guarda. Perché non capire che tutti (insieme, uniti, imprescindibili, inseparabili) devono essere protagonisti di questa favola, perché non apprezzare l'impegno e la volontà di chi ci mette il cuore? Forse perché siamo in realtà troppo "piccoli": non siamo abituati a vincere e non abbiamo la mentalità da capolista….. mi chiedo una cosa: tutta questa scommessa per quale scopo era nata?? Sarebbe bene ricordarlo e sarebbe bello vedere congiunte le forze per ritornare tutti a sognare…… Una tifosa amareggiata Pagina 7 - Cultura Cittarealese L’Eco della Valle Pensieri Eccomi qui, alle prese con il mio “primo articolo” su questo giornale. E’ sempre difficile iniziare a scrivere quando il concetto è ancora non molto chiaro e lineare dentro di sé. Scrivo per spiegarvi cosa, la Valle, mi ha donato in questi lunghi anni di assidua presenza. Mi ha regalato gioie infinite e amicizie indissolubili che niente e nessuno mi porterà mai via; mi ha regalato momenti indimenticabili fatti di mattine alla panchina di Vezzano a giocare ai “calci di rigore”, ai pomeriggi al bar di Silvana raggiunto faticosamente a piedi, con quelle passeggiate lunghissime ma splendide e piene di risate, le serate passate a casa di qualcuno a chiacchierare o alla Rocca; mi ha regalato sensazioni ed emozioni che credo nessun altro, tranne noi, potrà mai provare. Ed ecco che improvvisamente tutto è cambiato. O forse sono cambiata io. E ora vedo la Valle attraverso gli occhi di una persona più obiettiva e non più con gli occhi innamorati di una bambina. Mi ricordo quando per divertirsi bastavano una bicicletta, un pallone, una casa dove riunirci e chiacchierare, uno stereo con qualche cd. Mi ricordo di pomeriggi interi passati in sette, otto, dieci persone al massimo, seduti sulla panchina a giocare con la fontana. Mi ricordo di quattro ragazzi, Serena, Silvia, Tiziano e Andrea, che, chiusi in una macchina, si fecero una promessa per la vita, sulle note di “Noi no” di Baglioni. Mi ricordo inoltre di sei ragazzi, che dentro la casetta di Valerio giocavano al gioco della verità. Non ci abbiamo più giocato, non avremmo mai potuto farlo in cinque. Mi ricordo di cinque amiche che aspettavano impazientemente l’estate per stare assieme e per raccontarsi ogni minimo segreto. “Stessa storia stesso posto stesso bar… Gli anni d’oro del grande Real, gli anni di Happy Days e di Ralph Malph, gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due, gli anni di che belli erano i film, gli anni dei Roy Rogers come jeans, gli anni di qualsiasi cosa fai, gli anni del tranquillo siam qui noi…” cantavano gli 883 tanto tempo fa. E noi eravamo quei ragazzi lì, ai quali bastava stare insieme per stare bene. Tante cose sono cambiate da allora, due di noi sono partiti per un viaggio troppo lungo per il quale sto ancora cercando una spiegazione, altri si son persi per la strada, altri hanno preferito voltare le spalle ed allontanarsi… Ora per divertirsi serve una bottiglia di vino, del rhum, della vodka. Ora per divertirsi serve mettere i famosi “tre punti” che all’inizio mi facevano sorridere e divertire, ora mettono quasi tristezza. Ha detto bene chi, non ricordo, un giorno ha scritto sull’Eco “le ragazze della Valle sono le nostre ragazze, leviamole dalla strada!”, frase comica e buffa ma tristemente realistica. Sappia l’autore di questa frase, che è il mio mito personale. E non aggiungo altro. Ecco, in questo sono cambiata, in questo mi dissocio. Amo la Valle come se fossi nata lì, amo le sue montagne, le sue stradine, le sue case vecchie, i suoi prati, i suoi colori e i suoi profumi, amo l’aria che respiro quando vengo su e quel senso di pace e benessere che mi pervade quando passeggio fra le vie di Vezzano o di Cittareale, amo il bar di Silvana e i mille cappuccini che prendo ogni volta, il cappuccino più buono del mondo. Amo ogni cosa e ogni singola persona che in questi anni è riuscita a regalarmi un’emozione, ma non mi sento più partecipe, non ci riesco più. Ed ecco che, leggendo il giornalino, mi sono imbattuta in una frase di una canzone sconosciuta ma splendida, e penso che forse di tutta la canzone l’autore di quell’articolo ha scritto la frase sbagliata. La più appropriata era un’altra: “Extraterrestre portami via, voglio tornare indietro a casa mia, extraterrestre vienimi a cercare, voglio tornare per ricominciare…”. Ed è questo che voglio, Tornare e Ricominciare ad amare la Valle al cento per cento, tornare al paese e sentirlo ancora casa mia, come se non fosse cambiato nulla, come se questi ultimi due anni non fossero mai esistiti, come se ognuno di noi fosse ancora la persona che era un tempo, me per prima… E concludo con dei ringraziamenti che la frenesia della vita quotidiana mi impedisce di fare. Grazie a Clio, perché esiste, perché c’è, perché è così come è, perché senza di lei la mia vita sarebbe vuota, perché noi due siamo l’esempio di come, in mezzo a tanta ipocrisia e false amicizie, nella Valle c’è chi si vuol bene davvero. Ti adoro Mia. Grazie a Pisolo e Bubi, perché nonostante l’allontanamento non voluto, riescono con un solo sguardo a ricordarmi perché li adoro così tanto. Siete parte della mia anima. Grazie a Kikko, per le risate che solamente lui mi fa fare e per avere fiducia in me. “Te T’amo” davvero. Grazie a Giorgione e alle sue battute cattive… per le quali però non mi arrabbio mai!! Grazie alla mia Amorigna perché sei stata il regalo più bello che Alessio mi ha fatto. E perché sei una vera amica. Per me vali più dell’oro nero… E grazie a Valerio per quello che mi ha insegnato, per i consigli e la forza che mi ha regalato nell’ultimo anno. Se sono più forte ora lo devo a te, perché il dolore che una persona prova o ti uccide o ti fortifica. Spero di non avervi annoiato con questo articolo, che forse è più una lettera aperta verso chiunque vorrà capirla. A presto… Spero. Serena L’Eco della Valle Pagina 8 - Cultura Cittarealese Pensieri Sono qui, nella mia stanza..fuori piove..fa freddo..era tanto che non si vedeva una giornata cosi..chissà..forse l’inverno si è reso conto che è arrivato il momento di venire a disturbare le tiepide giornate di qualche giorno fa. È incredibile il modo in cui cambia il tempo..un attimo c’è il sole, e l’attimo dopo ci troviamo con l’ombrello in mano..un po’ come la vita..la nostra vita. Avete mai pensato a come questa possa cambiare?!..è un po’ come le stagioni..cambia all’improvviso..come quando in una splendida giornata di sole, all’improvviso cominciano a cascare dei grossi goccioloni e ti prendono alla sprovvista, e magari hai anche dimenticato l’ombrello a casa.. perché prima di uscire pensavi che fosse impossibile la pioggia in una giornata come questa. Così è la vita.. ti colpisce con i suoi cambiamenti repentini, che all’improvviso non ti rendi neanche più conto di chi sei e dove ti trovi. E in questi casi.. dove lo trovi “l’ombrello” che ti ripara?!.. guardandomi indietro, mi rendo conto di come sia realmente cambiata la mia vita.. anche nei miei gesti più piccoli.. ma non mi scoraggio dei cambiamenti, delle disgrazie, delle cose brutte.. perché dobbiamo ricordarci che anche nelle giornate più piovose, può capitare di scorgere un arcobaleno, nascosto dietro qualche nuvola.. perché dobbiamo ricordarci che quando accade qualcosa di brutto, il nostro “arcobaleno”, pur nascosto, è sempre lì, basta saperlo trovare.. e perché dobbiamo ricordarci che dopo un inverno, c’è sempre una nuova primavera ricca di fiori, di colori, di luci.. e sapete chi sono i nostri fiori, i nostri colori e le nostre luci?!..gli amici, gli amori, le risate, gli abbracci.. perché ricevere un sorriso da qualcuno non ti fa sentire solo.. bisogna fare patrimonio di tutti i sorrisi e gli abbracci, raccoglierli insieme e tenerli stretti, perché non capita tutti i giorni di riceverne di sinceri. Sono queste tutte quelle cose che, in una giornata di pioggia, mi danno la forza di correre a casa a prendere l’ombrello, aspettando che un giorno migliore, pieno di sole, è pronto ad aspettare me.. è pronto ad aspettare ognuno di noi.. Nel numero 18 dell’Eco della Valle Jack Sparrow,così si era firmato,diceva che non capiva come tante persone riescono a parlare delle loro vicende,spesso personali, su questo giornalino. Beh,io la penso più o meno come lui, ma come lui alla fine anche io mi sono ritrovata a scrivere qualcosa da pubblicare nell’Eco. Scrivo sentendo “Me Voi”,canzone che per noi simboleggia l’estate 2006,e ripenso a tutte le cose successe tra sofferenza e allegria, ma soprattutto a Voi, Voi siete state la cosa più bella di tutta l’estate: le IRRIDUCIBILI!!!Penso che quasi tutti sanno chi sono. Beh, per chi non lo sapesse, sono sei semplici ragazze che mi hanno portato divertimento e serenità per un intero mese e mezzo!!Ricordo tutte le giornate passate insieme scherzando, bisticciando, facendo le cose più pazze, sostenendoci l’una con l’altra, alcune volte anche arrabbiandoci. Ma questo non è importante; l’importante è sapere che ci SONO!!!E tutte sono indispensabili, nessuna è trascurabile. È come una grande macchina, se non ha tutti gli ingranaggi non può di certo partire. Così sono le irriducibili, ognuna ha un proprio ruolo indispensabile: nessuna di noi potrebbe fare a meno della saggezza di Simy, dell’allegria di Giorgia, della dolcezza di Germana, della serietà di Silvia, della bontà di Vale e della spontaneità di Agnese. Ripenso a quante volte le loro parole,i loro consigli, la loro felicità hanno fatto ritrovare il sorriso al mio volto. Spesso penso a tutti quei ragazzi che vivono in solitudine, senza amici, e capisco quanto sono fortunata. Se è vero quello che dice il detto: “Chi trova un amico trova un tesoro” beh,allora io mi sento ricchissima. Ricca di felicità, di speranza che ognuno di noi possa essere ricco come me e che questo ”bottino” non svanisca mai. Anche quando le nostre strade si saranno ormai divise vorrei poter guardare quella foto di noi sette in pigiama al bar, in quel incredibile estate del 2006,e SORRIDERE, sperando che quel sorriso arrivi nel cuore di ognuna di voi, riaccendendo il ricordo di sette grandi amiche. Con affetto vostra Un Fiore Nato in Primavera Magica Thinky www.ecodellavalle.altervista.org L’Eco della Valle Pagina 9 - Sport I I I C a t e g o r i a - G i r o n e A Risultati 11^ giornata CASTEL SANT’ ANGELO CITTAREALE FORTITUDO PIAZZA TEVERE LOTOR TORRICELLA SABINA PESCOROCCHIANO SANTA RUFINA Classifica 12^ giornata PESCOROCCHIANO CITTAREALE BORBONA CALCIO TURANIA 1997 CAMPOLONIANO REAL CASTEL S. ANGELO 2006 CASTEL SANT’ ANGELO REAL MONTENERO TORPEDO RIETI SANTA RUFINA FORTITUDO PIAZZA TEVERE LOTOR TORRICELLA SABINA 4 0 1 0 2 1 - 1 1 2 4 1 1 Gavignano e Pescorocchiano incontrastate dominatrici TORPEDO RIETI TURANIA 1997 BORBONA CALCIO REAL CASTEL S.ANGELO 2006 REAL MONTENERO CAMPOLONIANO P. PG PV PN PP GF GS 28 12 9 1 2 27 16 26 12 8 2 2 36 14 26 12 8 2 2 31 14 26 12 8 2 2 30 17 23 12 7 2 3 23 22 21 12 7 0 5 23 17 19 12 6 1 5 22 16 16 12 5 1 6 28 28 9 12 3 0 9 17 34 8 12 2 2 8 10 23 4 12 1 1 10 16 36 3 11 1 0 11 12 38 MG 11 22 17 13 1 6 6 0 -17 -13 -20 -26 MI 2 0 0 2 -1 -1 -5 -6 -13 -16 -22 -23 Comunicato Ufficiale n° 20 del 25/01/2007 Provvedimenti disciplinari A carico di calciatori -Squalifica per due gare effettive: AQUILINI EMILIANO (FORTITUDO PIAZZA TEVERE). Perché, a fine gara, inveiva contro l’arbitro con parole offensive. - Squalifica per una gara effettiva: FERROCCI MARCO, RICCIUTI FEDERICO (CITTAREALE) - COLANGELI MARCO (LOTOR TORRICELLA SABINA) - SANTILLI MANUEL (REAL CASTEL S. ANGELO 2006) - RICCI ILARIO (REAL MONTENERO) - Squalifica per una gara effettiva per recidività di ammonizioni: AQUILINI EMILIANO (FORTITUDO PIAZZA TEVERE) - AURELI ALESSANDRO (LOTOR TORRICELLA SABINA) Ammonizione con diffida (III infr): BONFA’ LUCIANO, LUCIANI MATTEO (PESCOROCCHIANO) - BERNARDINETTI OMAR (REAL MONTENERO) - LA TORRE FABIO (TURANIA 1997) Come spesso accade, tra i due litiganti il terzo gode. Tre erano le squadre in lotta per il primo posto, ma il pareggio (pronosticato) tra Cittareale e Turania ’97 (2-2) ha permesso al Pescorocchiano di salire in cima alla classifica con il successo interno sul Real Montenero (2-1). F. Piazza Tevere battuto in casa dalla voglia di rivincita del Borbona (1-2), capace di disputare una ripresa tutta grinta che vale la seconda piazza. Il Campoloniano si ferma a S. Rufina (1-1), dove i padroni di casa sono riusciti fortuitamente a bloccare la squadra ospite. Infine, sia il Real Castel S. Angelo che il Castel S. Angelo vincono con un poker rispettivamente contro il Torricella (0-4) e il Torpedo Rieti (4-1). Prossimo Turno - 13^ giornata - 4 febbraio 2006 BORBONA CALCIO CAMPOLONIANO REAL CASTEL S.ANGELO 2006 REAL MONTENERO TORPEDO RIETI TURANIA 1997 - PESCOROCCHIANO CITTAREALE FORTITUDO PIAZZA TEVERE CASTEL SANT’ANGELO SANTA RUFINA LOTOR TORRICELLA SABINA Cimarro Ippolito Vecchiarelli Comunale Comunale Gudini Valle Noce 15.00 15.00 15.00 15.00 15.00 11.00 L’Eco della Valle Pagina 10 - Sport Un Cittareale mai domo viene beffato nel finale Grande prestazione dei biancoverdi che, giocando in inferiorità numerica (l’ultimo quarto d’ora in nove) larga parte della ripresa, disputano una gara tutta grinta sfiorando un’epica vittoria che sfuma al 95’. A.C. Cittareale Tuarania 1997 2 2 A.C. CITTAREALE (4-42): Silvestri 5,5; Ricciuti 5,5; Latini 5,5; Fedele 7 (dal 22’st Di Marcello 6,5); Ferrocci 5,5; Aureli 6,5 (dal 1’ st D.Cenfi 8); Cellini 7,5; Cappelli 6 (dal 28’st Bricca 6,5); Capraro 7,5; Altopiedi 7,5; L. Cenfi 7. A disp Sansoni, L. Camponeschi. TURANIA 1997 (4-4-2): Chiavelli 7; De Lellis 5,5; Cartia Artizzu 6; Porzi 6; Tani 6,5; La Torre 5,5; Cappelli 6; Bilda 6; Pietropaoli 5,5; Rossi 6,5; Flamini 7,5. Marcatori: Flamini, Alto- piedi, Capraro, Flamini. Ammoniti: Aureli, Cellini Espulsi: Ferrocci, Ricciuti Nel match casalingo di apertura del girone di ritorno si affrontano, al Tito Flavio Vespasiano, in una sfida di alta classifica il Cittareale ed il Turania, formazioni appaiate a quota 25 in vetta alla classifica. Il Cittareale, ancora privo di Borgetto, deve rinunciare a Giovanni, fermato per somma di ammonizioni dal giudice sportivo e Cacini, forfait dell’ultim’ ora. Mister Masci arretra Prezio al fianco di Peppe ed inserisce Aureli a far coppia con Simone nella zona centrale del campo scegliendo un abbottonato 4-4-2 completato dalle coppie di fascia Recchia-Pappa sulla destra e Manolo-Scrocchia sulla sinistra; la coppia d’attacco è Pitt-Ronaldo. Il Turania si schiera con uno speculare 4-4-2 arretrando Flamini sulla linea dei centrocampisti a supporto delle due punte Bilda e Pietropaoli. L’arbitro decreta l’inizio delle ostilità e nei primi minuti di gioco la partita risulta piuttosto brutta e nervosa, col direttore di gara costretto più volte ad interrompere il gioco. Col passare dei minuti emerge, comunque, la supremazia territoriale degli ospiti con Porzi e Rossi che nella zona nevralgica prevalgono su Simone e Aureli che faticano non poco ad entrare in partita, cosicché i civitaresi, trovando parecchie difficoltà nella costruzione del gioco, affidano la manovra quasi esclusivamente a palle lunghe verso gli attaccanti, ben controllati dalla retroguardia. Il primo pericolo per la porta di Tasciu si materializza al 22’, quando Prezio, vedendosi saltato dal centravanti Bilda, lo stende ai 20 metri: l’arbitro ammonisce il difensore di casa e assegna il calcio di punizione. Alla battuta va lo specialista Flamini, ma il suo interno sinistro si spegne sul fondo dopo aver sfiorato l’incrocio dei pali. Il tema tattico per tutta la prima frazione di gioco non cambia con i civitaresi che raramente si affacciano dalle parti di Chiavelli e il Turania che sì, è padrone del centrocampo, ma che non impegna quasi mai il portierone biancoverde. Quando tutti ormai sembrano attendere solamente il rientro negli spogliatoi, gli ospiti passano in vantaggio. Al 37’ Rossi serve Bilda che lavora un bel pallone e, di tacco, serve Cappelli involatosi sulla destra; l’esterno ospite, ad un metro dalla linea di fondo effettua un calibrato cross per Flamini che è abilissimo, in torsione, ad anticipare i difensori e a spedire di testa alle spalle di Tasciu. 0 a 1. Pochi minuti dopo il vantaggio l’arbitro decreta la fine del primo tempo. Nella ripresa mister Masci effettua un cambio inserendo Dadda per l’acciaccato Aureli restituendo Prezio all’abituale ruolo di playmaker passando al 4-3-21, modulo col quale i biancoverdi hanno raccolto quest’anno le maggiori soddisfazioni. I benefici del cambio tattico si notano fin dalle prime battute della ripresa con il Cittareale che parte fortissimo alla ricerca del pareggio. Prima un bello scambio tra Pappa e Pitt agita la difesa avversaria con La Torre che si rifugia in corner, poi al 51’ solamente un grandissimo intervento di Chiavelli su un angolatissimo sinistro da fuori di Ronaldo nega al bomber di casa la soddisfazione del gol. La pressione dei biancoverdi aumenta e il gol sembra ormai questione di minuti. Al 54’ il Pappagallo è autore di un bello spunto quando raccolta palla sulla destra si accentra, ma viene atterrato al limite nei pressi del vertice destro dell’area di rigore. Alla battuta si porta lo specialista Pitt che con un perfetto interno sinistro disegna una parabola con cui infila l’estremo difensore ospite. E’ il gol dell’ 1 a 1. Nel secondo tempo sembra di assistere ad un’altra partita. Ora è il Cittareale che, galvanizzato dalla rete del pareggio, comprime il Turania nella propria metà campo e appare determinatissimo ad aggiudicarsi l’intera posta in palio. Al 61’ però Prezio commette un’ingenuità e rimedia il secondo cartellino giallo per un superfluo intervento a metà campo su Rossi. I civitaresi sono costretti così ad affrontare il resto della partita in dieci uomini. La partita ora si fa intensissima, col Turania che rinfrancato dalla superiorità numerica rialza la testa riuscendo ad alleggerire la pressione a L’Eco della Valle Pagina 11 - Sport cui era sottoposta ed i civitaresi che, a loro volta, continuano a giocare a viso aperto alla ricerca del vantaggio. Al 68’ un brivido percorre la schiena dei supporters biancoverdi quando Cappelli, innescato da Porzi in contropiede entra in area dalla destra e si trova a tu per tu con Tasciu che, in uscita, col piede, riesce ad intercettare la conclusione a botta sicura dell’esterno ospite. Nonostante l’uomo in meno il Cittareale sembra tenere meglio degli avversari il campo, anche quando per infortunio sono costretti ad abbandonare il campo prima capitan Peppe per una contrattura e poi Simone per un risentimento al ginocchio, sostituiti da Rossi e da Bricca. In piena emergenza mister Masci sposta Scrocchia centrale difensivo accanto a Manolo e il Pappa a lottare da solo come un leone a centrocampo, con Pitt che arretra a fare l’esterno sinistro. I biancoverdi, indomiti, non rinunciano ad offendere e nonostante tutto risultano assai più pericolosi del Turania. E’ sull’asse Pappa-Ronaldo che i padroni di casa costruiscono le proprie iniziative, come al 72’, quando il Pappagallo batte a sorpresa una punizione e serve Ronaldo: il bomber prova il lob su Chiavelli, ma l’esecuzione risulta imprecisa ed il portiere blocca . Al 76’ però, l’estremo difensore ospite capitola: il Pappa recupera un pallone e verticalizza immediatamente per Ronaldo che, trovatosi uno contro uno con Tani lo salta e infila Chiavelli in uscita con un piatto destro. 2 a 1 e la torcida biancoverde può esplodere di gioia. All’83’ però è ancora l’arbitro a rendersi protagonista, quando sventola il secondo cartellino giallo a Recchia lasciando il Cittareale in nove uomini. I padroni di casa sorretti da una grande difesa costituita da giocatori non di ruolo e spronati da un grande Daniele Cenfi lottano come leoni, nonostante la doppia inferiorità numerica, dando l’impressione di riuscire a resistere al forcing finale del Turania,. Al 95’ però da un’incomprensione sulla trequarti campo nasce l’ultimo tentativo degli ospiti con Bilda che vede Flamini libero sul vertice destro dell’area e lo serve; il numero 11 del Turania controlla a seguire e si presenta a tu per tu con Silvestri battendolo con un tocco di sinistro. 2 a 2 e Cittareale beffato in piena zona Cesarini. Il big match della prima di ritorno termina in pareggio, ora le due compagini si trovano al secondo posto a quota 26 insieme al Borbona distanziate di due lunghezze dalla nuova capolista, il Pescorocchiano. Domenica il campionato osserverà un turno di stop. L’appuntamento è per il 4 febbraio, quando il Cittareale andrà a far visita al Campoloniano di mister Grilletto per una trasferta che nasconde non poche insidie. PiriPiri Le pagelle Tasciu: 5,5 il Presidente lo appunta imputandogli responsabilità in occasione del primo gol ospite...ai posteri l’ardua sentenza... Recchia: 5,5 sbaglia i primi appoggi e perde sicurezza. Molto meglio nella ripresa quando chiude i varchi sulla destra fino al momento dell’espulsione (esagerata). Manuel: 5,5 meriterebbe molto di più, giocando una ripresa ad alti livelli da centrale, ma sul giudizio finale pesa l’errore allo scadere col quale regala la palla del pareggio agli avversari. Peppe: 7 solita garanzia, grinta da vendere e chiusure perfette. Costretto ad abbandonare il campo per una contrattura.Dal 22’ st Rossi: 6,5 entra e disputa una partita di grande sacrificio coprendo tutta la fascia senza timori reverenziali. Prezio: 5,5 schierato centrale difensivo nel primo tempo non demerita. Riportato al suo ruolo naturale nella ripresa inizia molto bene, ma l’ingenuità in occasione della seconda ammonizione inguaia la squadra. Aureli: 6,5 nel primo tempo è uno dei più vivi; gioca molti palloni e prende parecchie botte. Costretto ad uscire per un pestone. Dal 1’ st Dadda: 8 fantastico. Ara la fascia sinistra abbinando a una gran corsa grande qualità nelle giocate. Zambrotta. Pappagallo: 7,5 nel primo tempo non trova gli spazi giusti. Nella ripresa invece lotta come un leone vestendo contemporaneamente i panni dell’incontrista e dell’uomo assist. Uomo ovunque. Simone: 6 male nella prima frazione dove non riesce ad entrare in partita. Meglio nella ripresa fino a quando è costretto a lasciare il campo per un dolore al ginocchio. Dal 28’ st Bricca: 6,5 si piazza in mezzo la campo e con la solita sagacia tattica entra immediatamente in partita. Protagonista involontario del pasticcio finale. Ronaldo: 7,5 soffre l’organizzazione della difesa ospite riuscendo a sprigionare la sua accelerazione poche volte, ma lui, il bomber non tradisce mai. Per fare gol gli basta una sola palla. Re Mida. Pitt: 7,5 splendida la traiettoria con cui infila Chiavelli dalla sua mattonella. Con la squadra in difficoltà ripiega a fare l’esterno svolgendo una gran mole di lavoro. Esemplare. Scrocchia: 7 disputa un grande secondo tempo, prima nel suo ruolo, poi nell’inedita posizione di libero. Garanzia. Pagina 12 - Cronaca locale L’Eco della Valle I Gossip, le news e oltre ... Sabato 20 Tradita nuovamente Silvana: tutti a La Speluca. Meteo Finalmente si sciaaaaaaaa!!!!! A.C. Cittareale Ronaldo torna al gol e vince una cena a Stefano. A.C. Cittareale Recchia e Tasciu furiosi, a rischio il cranio del 10 del Turania, spaccato a stufate. A.C. Cittareale Tifoseria inviperita contro l’arbitro. Minacciato direttamente, a rischio la squalifica del campo. Vezzano, ore 5.00, fra Sabato e Domenica. Ronaldo, tornando a casa, vede la luce di casa di Rossi ancora accesa. Bussa e Rossi si presenta in palandrana e cucchiarella in mano: A Tizià, ma che stai a fa?. — l’arrabbiata! Marianitto, ore 5.00, fra Sabato e domenica. Nel frattempo, in assenza di pane, Stefano e Zu, mangiano coppa e fette biscottate. La Speluca Sabato sfortunato per le coppiette: litigano tutte. Si vede anche qualche lagrima … poooovera Vale. La Speluca Zu tenta il gatto a Ronaldo: niente da fare! Festa della Valle Work in progress … LE FRASI DEL GIORNO Se non ho fatto i purchitti ieri sera, non li faccio più. (Giorgione) Meglio stare zitti e dare l ’impressione di essere stupidi, che parlare, togliendo ogni dubbio. (Paola) Te lo so dittu che lo ‘nfilavu (Pitt) Meglio l ’erba del vicino che i vicini di Erba. (Eleonora) Io devo magnà...io so uno che nella vita ha fatte tante eiaculazioni...devo magnà! (Pitt) Album dei Ricordi II Prima foto ufficiale per Prezio e Alegghia insieme. A.C. Cittareale La nonna della Zoncarella cuce una bandiera per l’A.C. Grazieissimo! Eco della Valle Trovato il traditore! A.C. Cittareale Ad un passo dall’eroica impresa di vincere in nove contro undici contro l’altra prima. Peccato! Gossip del futuro Fra tre settimane ci sarà un gran gossip! Previsioni Entro due mesi Bubi lascerà l’università. Dispersi Camilla promette: salgo da venerdì a domenica! Vedremo... Love Stories Camilla confessa a *******: “un giorno ci fidanzeremo … lo so” Ombre Zu e Simona stronzeggiano … Valentina e Ronaldo s’incazzano. Love Stories Flavia fra due fuochi. Vanzetto troppo infognato. Album dei Ricordi Foto storica per il Nucleo. Unica tutti insieme.