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rbaniana ANNO XXXV Periodico della Pontificia Università Urbaniana Maggio 2010 U 1 Sottomettersi all’obbedienza dello Spirito INDICE-MAGGIO-2010 Rivista Quadrimestrale a carattere informativo della Pontificia Università Urbaniana di Roma 1 Editoriale 2 L’incontro 6 Vita dell’Università ANNO XXXV Maggio 2010 Sottomettersi all’obbedienza dello Spirito di Don Cataldo Zuccaro 1 Il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson 2 Intervista con il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ........................................... Convegni: • Il cammino di un secolo: Edimburgo 1910-2010 A cura del CENTRO DI COMUNICAZIONI SOCIALI ..... ............................................................................ 6 Dalle Facoltà e dagli Istituti • La catechesi missionaria. A 30 anni dalla fondazione dell’ISCSM Direttore Prof. D. Luca Pandolfi .......................... • Popoli Indigeni e missione: dialogo interreligioso e annuncio del Vangelo oggi in Brasile Redazione Prof.ssa Cecilia Gobbi Prof. Emanuele Di Marco Sr. Irma Dominguez Anup Gonsalves Joseph Mwaniki Anthony Situma Sr. Roberta Tremarelli ............................. • Secolarizzazione e globalizzazione Dalle teorie filosofiche all’azione pastorale • L’evangelizzazione secondo Matteo Ricci 10 11 ............ 13 ...................... 13 Iniziative: Collaborano D. Roberto Cherubini Segretario Generale P. Marek Rostkowski, omi Direttore della Biblioteca P. Giuseppe Iuliano, sx Direttore Istituti Affiliati • Incontro con la Roma cristiana Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca .................. 14 ........................ 17 ........................................................ 18 La voce degli studenti: • La vita della Comunità di Castel Gandolfo Sede 00120 Città del Vaticano Il Master in Comunicazione Sociale Tel. +39 06.69889662 Fax +39 06.69881871 E.mail [email protected] 20 Voci dal mondo Fuori dalle “mura” dell’Università: i 92 istituti affiliati Rinnovi delle affiliazioni e visite agli Istituti ........... ............................. Grafica, impaginazione e stampa a cura di Inprinting srl, Roma Finito di stampare 23 20 22 Urbaniana University Press • Novità editoriali ...................................................................................... 27 Tesi di Laurea e Nomine ..................................................... 23 27 EDITORIALE Sottomettersi all’obbedienza dello Spirito di Don Cataldo Zuccaro Rettore sentimenti che accompagnano o- arrivò a Roma il successivo 9 novembre. Qui prese contatto con il cardinale Fran- gni volta la fine dell’anno accade- soni, Prefetto di Propaganda Fide e Mons. Brunelli, Segretario della stessa Con- mico sono tanti. Tra essi, vorrei gregazione. In questo periodo lo troviamo già subito al Pontificio Collegio Urbano, dare voce a quello della gratitudine. dove inizio a seguire le lezioni di teologia dogmatica e di morale all’indomani del Il primo grazie, quello al Signore, è suo arrivo a Roma (11 novembre 1846). Ed è ancora nel Collegio Urbano che motivato da ciascuno di noi in modo Newman si prepara per la sua ordinazione sacerdotale (esercizi dall’8 al 17 a- del tutto particolare. Accanto ad esso, prile 1847). desidero esprimere la mia personale La lezione di Newman, come quella di ogni grande testimone, non si può liqui- gratitudine a tutti quanti operano nel- dare in poche battute, Nondimeno vorrei raccogliere una particolare indicazio- l’Università e attraverso il loro peculiare ne della sua vicenda e della sua riflessione che mi trova particolarmente sensi- servizio hanno reso possibile lo svol- bile, ma che è anche utile per questi giorni: l’amore e la fedeltà al Papa e alla co- gimento ordinato della vita accade- scienza morale. Intanto è significativo che la riflessione più matura sul rappor- mica. La gomena è formata da tanti to tra coscienza personale e autorità della Chiesa si ha nel periodo cattolico. La piccoli fili di canapa che presi singo- libertà della coscienza non è sinonimo di arbitrio morale, ma necessità di sotto- larmente non hanno una grossa resi- mettersi sempre al suo giudizio, dal momento che essa è “il primo vicario di Cri- stenza, anzi sono piuttosto deboli. In- sto. È un profeta che ci rivela la verità, un re che ci impone i suoi comandi”. Per trecciati insieme, però, diventano co- questo “se il Papa parlasse contro la coscienza si suiciderebbe, farebbe crolla- sì forti da poter tenere le navi ancora- re il terreno sotto i suoi piedi”. In verità, alla luce della rivelazione, la coscienza te al porto. è il vero fondamento dell’autorità del Papa, allo stesso modo in cui “la difesa del- Vorrei, inoltre, accennare all’attesa la legge morale e della coscienza è la raison d’être del Papa” (Lettera al Duca beatificazione di J. H. Newman previ- di Norfolk). Il punto di vista delle osservazioni del cardinale Newman parte, però, sta per il prossimo Anno Accademico dalla necessità del fedele di sottomettersi all’obbedienza dello Spirito Santo. È e che la nostra Università accoglie questa arrendevolezza che invera l’immagine evangelica di chi diventa come un con la gioia di chi lo riconosce uno dei bambino, con una mentalità nuova che Newman chiama child’s mind. suoi ex alunni più illustri. Newman la- Auguro a tutti di trascorrere un’estate serena, piena di risposo e di soddisfazio- sciò l’Inghilterra il 7 settembre 1846 e ni nello spirito. I n.1/10 URBANIANA 1 L’incontro Intervista con il Presidente del Pontificio C “ La formazione si fa in due luoghi: davanti alla lavagna e davanti al tabernacolo. ” a cura di Antony Situma e Anup Gonsalves IL CARDINALE K ODWO A PPIA H e il Pontificio Consiglio della inglese Urbaniana meets the Ghanian-born Cardinal Turkson, the President of the Vatican dicastery, Iustitia et Pax. Cardinal Turkson, shares his life experience, especially his vocation to priesthood and his life as an archbishop. He also narrates the history of evangelization in Ghana. He goes ahead and explains the functionality of the Pontifical Council, which he leads. His food for thought: There are two avenues for learning in the Christian context - before the blackboard and before the tabernacle. 2 I TRATTI ESSENZIALI DELLA SUA VITA Il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; è nato a Nsuta Wassaw, diocesi di SekondiTakoradi, in Ghana l’11 ottobre 1948. Egli Prima di divenire capo o Consiglio della Giustizia e della Pace minary», in Amisano dal 1962 al 1969. La decisione di entrare in seminario non fu facile perché era innamorato dello studio delle scienze, della matematica e della fisica. Nella città dove fece la scuola primaria, non c’era una parrocchia. C’era però una cappella che veniva assistita da un prete, che veniva saltuariamente: dormiva lì dentro, preparava la messa il giorno dopo, celebrava con la gente e poi ripartiva. Il giovane Turkson ammirava molto le passeggiate mattutine intorno alla cappella che faceva questo prete prima della messa. PETER A H T URKSON a Giustizia e della Pace del dicastero Iustitia et Pax è stato Arcivescovo di Cape Coast (Ghana). Il cardinale Turkson è il primo Cardinale nativo del Ghana. Egli proviene da una famiglia di 10 figli (6 maschi e 4 femmine), oggi principalmente di fede cristiana cattolica. Qualcuno dei suoi fratelli tuttavia è protestante evangelico e uno ha addirittura fondato la propria chiesa evangelica. Nella località di Tarkwa nella città di Sekondi-Takoradi, la città che produce il manganese, lavorava il suo padre. Lì il piccolo Peter K. A. Turkson frequentò la scuola primaria per 10 anni e poi proseguì con gli studi superiori a «St. Theresa’s Minor Se- STORIA DI UNA VOCAZIONE Un giorno, il giovane Turkson visitò la parrocchia e lì trovò un avviso che invitava i giovani e i ragazzi ad inscriversi al seminario. Fece la domanda per entrare in seminario. Qualche settimana prima, egli aveva pure fatto una domanda per frequentare la scuola secondaria dopo aver superato gli esami. Ambedue le risposte sono arrivate lo stesso giorno. Egli si trovò di fronte al dilemma. “La vocazione è come una macchina, ha bisogno di una piccola cosa che la mette in moto e poi viene gestita da altre componenti”. Il cardinale Turkson usa questa immagine per spiegare la sua storia della vocazione. Dall’ammirazione delle passeggiate che faceva il prete, meditando, incontrando la gente, egli sentì la chiamata del Signore. Lasciò ben due volte il seminario minore per poter studiare le scienze, ma lla fine decise di cominciare il cammino formativo nel seminario maggiore (St. Peter’s Regional Seminary), in Pedu dal 1969 al 1971. Dopo il Seminario, il suo vescovo decise di mandarlo ad Albany negli Stati Uniti per continuare gli studi. Dal 1971 al 1975 egli proseguì con gli studi di teologia presso il «St. Anthony-on-Hudson», Rensselaer (State University of New York) ad Albany. n.1/10 URBANIANA 3 L’incontro LO STUDIO E IL MINISTERO Ricevette l’ordinazione diaconale ad Albany presso i Frati Francescani Conventuali. Avendo compiuto gli studi, il suo vescovo gli chiese quale campo di specializzazione vorrebbe fare. Il diacono Turkson scelse la Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Il 20 luglio 1975 venne ordinato sacerdote nella sua diocesi in Ghana nella Cattedrale di St. Francis De Sales in Cape Coast, dalle mani dell’Arcivescovo John Kodwo Amissah. Venne assegnato come insegnante nel St. Theresa’s Minor Seminary. Nel 1976 il neo-sacerdote si trasferì in Italia per gli studi di specializzazione al Biblicum. Terminato la Licenza, tornò a casa, e dal 1981 al 1987 è rimasto professore di Sacra Scrittura e Vice-Rettore del «St. Peter’s Major Seminary»; nel contempo è stato: Docente part-time all’Università di Cape Coast, nella Facoltà di Religione (19841986); Cappellano aggiunto presso l’Università di Cape Coast (1984-1986); e Docente ospite presso il Seminario Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’opportunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico. Ormai la passione non era più per le scienze ma per la Parola di vita. Proprio alla fine di questo impegno accademico, il 6 ottobre 1992, il Santo Padre Giovanni Paolo II lo nominò Arcivescovo di Cape Coast. L’arcivescovo Turkson ricevette l’ordinazione episcopale il 27 marzo 1993. IMPEGNI PASTORALI In questi anni, l’arcivescovo Turkson ha svolto numerosi impegni a livello ecclesiale ed extra-ecclesiale. È stato Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Ghana dal 1997 al 2005; Cancelliere del Catholic University College of Ghana, dal 2002; membro della Pontificia Commissione per il Dialogo tra cattolici e metodisti, dal 1997; membro del Consiglio della University of Ghana, Legon, dal 2001; membro del National Sustainable Development del Ministero per l’Ambiente nel 2002; membro del Consiglio di amministrazione del Central Regional Development Committee nel 2002; membro del Consiglio di amministrazione del Komenda-Edina-Eguafo- Abrem Agona Educational Trust Fund; Tesoriere del Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (SECAM). Ha partecipato vivamente all’Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (1994) e alle Assemblee Ordinarie sulla vita consacrata (1994), sull’Eucaristia (2005) e sulla Parola di Dio (2008). È stato Relatore Generale alla II Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (2009). Il 24 ottobre 2009, al termine del Sinodo per l’Africa di cui era stato Relatore Generale, il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. A PROPOSITO DELL’AFRICA Il cardinale Turkson ricorda le parole del Santo Padre nella sua omelia durante la messa della chiusura del sinodo. Diceva il Papa “…l’Africa rappresenta un immenso ‘polmone’ spirituale, per un’umanità che appare in crisi di fede e di speranza. Ma anche questo ‘polmone’ può ammalarsi. E al momento almeno due pericolose patologie lo stanno intaccando: anzitutto, una malattia già diffusa nel mondo occidentale, cioè il materialismo pratico, combinato con il pensiero relativista e nichilista”. Il porporato Ghanese afferma che il primo sinodo per l’Africa definiva la natura e l’identità della Chiesa Africana come ‘comunione’; mentre il secondo puntava sulla formulazione della missione della Chiesa Africana: la Chiesa che si riconcilia creando la pace. IL PONTIFICIO CONSIGLIO IUSTITIA ET PAX Dopo una notevole opera pastorale nella sua diocesi, Il Papa Benedetto nel 2009 ha designato il Cardinale Turkson come capo del dicastero Iustitia et Pax. Questo organo della Santa Sede concepito dal Concilio Vaticano II come “un organismo della Chiesa universale... che avrà come scopo di stimolare la comunità dei cattolici a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni” (Gaudium et Spes n. 90). Il Papa Paolo VI lo istituì in 1967. Lo scopo e il mandato del Pontificio Consiglio sono quindi definiti, in modo sintetico e puntuale, nella Pastor Bonus: “Il Consiglio mira a far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa” (art. 142). Il Pontificio Consiglio mantiene particolari rapporti con la Segreteria di Stato, specialmente ogni qualvolta occorre trattare pubblicamente problemi attinenti alla giustizia e alla pace mediante documenti o dichiarazioni (cfr. art. 144). Il card Turkson è coadiuvato da un Segretario, Mons. Mario Toso, Vescovo titolare di Bisarcio, e da un Sotto-Segretario, la Dott.ssa Flaminia Giovanelli. Inoltre, c’è una équipe di fedeli laici, religiosi e sacerdoti che collabora con loro. Come organismo della Santa Sede, il Pontificio Consiglio è anzi tutto al servizio del Papa e collabora con gli altri dicasteri della Curia Romana. Esso ha molteplici interlocutori e collaboratori, quali le Conferenze Episcopali, i diversi organismi nazionali, tutte le istituzioni o movimenti internazionali nella Chiesa, i docenti di Dottrina sociale della Chiesa, il Consiglio Ecumenico delle Chiese e le associazioni ed enti del mondo laico. Ultimamente, sotto la guida del Cardinale Turkson, sta organizzando vari convegni, incontri e conferenze sull’ultima enciclica del Papa, Caritas in Veritate. Si stanno preparando varie pubblicazioni con lo scopo di far conoscere e rendere accessibile questo insegnamento sociale della Chiesa. Il prossimo grande impegno sarà quello di organizzare il simposio internazionale dei docenti universitari intitolato “Caritas in Veritate. Verso un’economia al servizio della famiglia umana: persona, società, istituzioni” a Roma dal 24-26 giugno 2010. Si sta preparando pure un viaggio in alcuni paesi d’Africa per presentare l’enciclica Caritas in Veritate. MESSAGGIO AGLI STUDENTI D’OGGI Alla fine del nostro incontro il cardinale ci ha lasciato un messaggio per tutti gli studenti dell’Urbaniana. Una vocazione – ci ha detto il cardinale - può iniziare con una piccola cosa che sembra insignificante, ma senza quel piccolo “starter” la macchina non parte. La piccola cosa insignificante serve per metterci in cammino, poi si approfondisce la conoscenza. Bisogna saper passare dall’esperienza originaria ad una trasformazione e ad una cresita dei motivi della scelta. Bisogna sviluppare e far maturare dentro di noi gradualmente i motivi dell’essere nella Chiesa come laico o laica, sacerdote, religiosa o religioso. Si diviene prima seguaci di Cristo e poi uno/una viene mandato/a. Non si può esercitare la missione senza imparare dal maestro, e perciò è necessario conoscerlo. La formazione – ha ribadito cardinale Turkson - si fa soltanto in due luoghi: davanti alla lavagna e davanti al tabernacolo. n.1/10 URBANIANA 5 Vita-dell’Università Convegno della Facoltà di Missiologia “ Le cose possono cambiare. La comune vocazione di annuncio del Vangelo in reciproca fraternità ha la forza di scrivere ancora pagine nuove ” a cura del Prof. Luca Pandolfi IL CAMMINO DI E DIMBURGO Portoghese A conferência: “ O percurso de um século. Edimburgo 1910-2010 foi organizado pela Faculdade de Missiologia para celebrar o centenário da primeira grande conferência internacional que definiu o tema da missão e da evangelização no centro da reflexão cristã. O convénio iniciou com a saudação do Reitor Prof. Cataldo Zuccaro e S. Em Cardinal Ivan Dias da Congregação para a evangelização dos povos e Chanceler da Universidade. Os diversos temas foram apresentados pelos professores das diversas faculdades da PUU. Na conclusão da conferência a PUU conferiu ao P. Giuseppe Frizzi o Grau de Doutor em Missiologia “Honoris Causa” com a sua experiencia de comunhão e fraternidade com o povo Makua em Moçambique. 6 I Il 2 e il 3 dicembre presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma si è svolto il convegno: “Il cammino di un secolo. Edimburgo 1910-2010”. Promosso dalla Facoltà di Missiologia ha voluto celebrare i cento anni dal primo grande convegno internazionale che ha posto il tema della missione 2 e 3 dicembre 2009 UN SECOLO 1910-2010 e dell’evangelizzazione al centro della riflessione cristiana. Nel primo giorno, il 2 dicembre, “La memoria di un evento” è stato il titolo della prima parte del convegno moderata dal Prof. P. Alberto Trevisol, della PUU che ha visto il saluto del Magnifico Rettore Prof. Cataldo Zuccaro e di S. Em. Card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Gran Cancelliere dell’Università. Tuttavia, nel 1910, ad Edimburgo, a riunirsi erano fondamentalmente Chiese e società missionarie del mondo protestante ed evangelico. Anche per questo la relazione inau- gurale del Convegno è stata affidata al Prof. Ermanno Genre, della Facoltà Valdese di Teologia. Nel suo intervento intitolato: “Il soffio dello Spirito e la realtà missionaria delle Chiese” ha sottolineato come La Conferenza di Edimburgo 1910 fu punto di arrivo di un processo iniziato agli inizi del XIX secolo con i movimenti di “risveglio” che avevano rianimato le Chiese protestanti d’Europa e d’America e avevano dato vita a numerose iniziative missionarie e a nuove forme di volontariato. “Bisogna ricordare – ha precisato il prof. Genre - che la diffusione e la crescita delle diverse società missionarie aveva sollecitato, a più riprese, seminari di studio e occasioni di confronto sul futuro dell’attività missionaria, E l’esigenza di fare il punto della situazione internazionale in seguito al processo di colonizzazione dell’Africa e dell’Asia da parte dei paesi europei.” Edimburgo ebbe un’organizzazione eccezionale e volle focalizzare soprattutto i possibili cammini comuni per l’esperienza missionaria. “Il Comitato – ha ricordato Genre - scelse 8 temi principali da sottoporre ai lavori della conferenza e per ognuno di essi creò una commissione apposita con l’incarico di produrre il materiale preparatorio da inviare ai partecipanti prima dell’apertura della conferenza. I temi scelti furono i seguenti: 1) portare il Vangelo a tutto il mondo non-cristiano; 2) la Chiesa nel campo della missione; 3) L’educazione nei suoi rapporti con la cristianizzazione della vita nazionale; 4) il messaggio missionario nei suoi rapporti con le religioni non-cristiane; 5) la preparazione dei missionari; 6) la base metropolitana (the home base) della missione; 7) le missioni e i governi; 8) la cooperazione e la promozione dell’unità. Una seconda decisione assunta con rigore concerneva il metodo di lavoro della n.1/10 URBANIANA 7 Vita-dell’Università da sinistra: prof. P. Coda, prof. E. Scognamiglio, card. Walter Kasper, prof. A. Dell’Orto Conferenza: nessuno spazio a discussioni dottrinali o relative ai diversi ordinamenti ecclesiastici.” L’obiettivo di questa grande riunione ecumenica protestante fu non quello di arrivare a ricongiungimenti teologici ma di elaborare strade comuni e fraterne per l’annuncio del vangelo. Questo stimolò anche la Chiesa Cattolica, come ha ricordato la Prof.ssa Sandra Mazzolini, ecclesiologa, della PUU, intervenuta come respondent dopo la relazione di Genre. In qualche modo è la complessiva esperienza missionaria della Chiesa Cattolica che viene coinvolta in un progressivo ripensamento, sia a livello teoretico che a livello pratico. Tutto sfocerà nel Concilio Vaticano II con le sue aperture al cammino ecumenico e l’avviamento di uno stile missionario in dialogo con il mondo e le culture dei popoli. La seconda parte della giornata ha visto infatti interventi che hanno definito con chiarezza le sfide della missione evangelizzatrice oggi in un mondo complesso, globalizzato e sicuramente post-coloniale. La voce dell’Asia attraverso il prof. P. Augustine Mulloor, indiano, e quella dell’Africa attraverso il Prof. Francis Anekwe Oborji, nigeriano, hanno indicato le strade di una nuova consapevolezza di queste giovani chiese in un periodo dove l’eurocentrismo della cultura, del potere e anche della chiesa perdono via via di senso. Del medesimo avviso i contributi dei moderatori del diabat- 8 tito: il Prof. Kipoy Pombo, del R.D. del Congo, preside dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria della PUU, e il Prof. Indunil Kodithuwakku, Sri Lanka, docente alla PUU. Nel pomeriggio sia il professor Carmelo Dotolo che il prof. Gianni Colzani, entrambi docenti della Facoltà di Missiologia della PUU, hanno analizzato la necessità di “camminare in un mondo in divenire”: percependo questo mondo come una realtà da discernere e con il quale dialogare. La Chiesa cattolica è sempre più chiamata verso “una missione postcoloniale e postmoderna”, cioè verso una missione che sa di non poter e dover contare con sorpassate o ingiuste strutture di dominio coloniale e violenza epistemologica. La modernità ha emancipato i pensieri e i percorsi degli uomini oltre le narrazioni sicure di un recente passato. L’oltre che ci aspetta deve vedere la Chiesa impegnata in un cammino segnato dalla credibilità e dall’annuncio serio e dialogico della verità e della speranza. Il secondo giorno, il 3 dicembre, al centro della riflessione si è posto il ruolo e il cammino concreto della Chiesa e delle Chiese verso un annuncio comune e fraterno del Vangelo, in dialogo con le culture e le religioni del mondo. Il Prof. Alessandro Dell’Orto, antropologo, della PUU ha guidato l’intenso dibattito che visto gli interventi ricchi e competenti di Sua em. Il cardinal Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei Cristiani e il prof. Edoardo Scognamiglio, esperto di dialogo islamo-cristiano. Al centro degli interventi l’indicazioni di quali possono essere oggi le sfide ineludibili del cammino delle chiese: cioè lo sforzo per l’unità e una missione che passi dall’essere un’esperienza di alcuni e di alcune élites alla responsabilità comune della missione. “Immaginare la Chiesa di domani: quale rapporto con Dio e con l’uomo?” è stato poi il tema trattato dal Prof. Piero Coda, filosofo e teologo, Preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano e dalla Prof.ssa Donatella Scaiola, biblista, della PUU. Si trattava infatti di mettere a fuoco quale chiesa per questa rinnovata ed ecumenica sfida missionaria. Il prof. Coda ha ribadito la centralità della qualità delle relazioni umane come via per ogni discorso missionario ed ecumenico. la Chiesa è chiamata oggi ad una definitiva svolta comunionale, già annunciata dal Concilio, e ad una svolta dialogica, all’interno come all’esterno di essa, nelle strutture come nelle relazioni immediate o mediate. Il fondamento biblico di questa svolta – ha ricordato la prof. Scaiola - richiama la dinamica ecclesiale di ogni suo rinnovamento che è quella del ritorno fedele alle origini e all’esperienza fondante del vangelo di Gesù di Nazaret, il Cristo, morto e risorto. Gesù aveva a cuore il regno di Dio pensa- Convegni e iniziative to non come avvento di una nuova esperienza politica e teocratica con nuovi signori e sudditi, né come fuga escatologica verso un oltre spirituale. Il regno di Dio è pensato nella prospettiva profetica e alternativa di una famiglia di fratelli e sorelle, “una comunità alternativa alla logica mondana. Come dice G. Lohfink: «Il Regno di Dio [...] è legato a un popolo concreto, al popolo di Dio [...]. Nella misura esatta in cui il popolo di Dio si lascerà afferrare dalla signoria di Dio, si trasformerà in tutte le dimensioni della sua esistenza. Diventerà una società alternativa. Il che non vuol dire: uno stato teocratico; ma una famiglia di fratelli e sorelle» (Gesù come voleva la sua comunità? La chiesa quale dovrebbe essere, Edizioni Paoline, Cinisello B. 1987, 101).” Un esperienza di comunione e fraternità è stata ed è quella portata avanti da P. Giuseppe Frizzi e alcuni esponenti del popolo Makua in Mozambico. Un dialogo culturale e religioso dove la missione e l’evangelizzazione incontrano la sapienza, l’arte e le vicende di un popolo, i Makua, e insieme decidono di costruire una storia comune. Questa vicenda e i materiali etnologici e missiologici che l’hanno caratterizzata, sono stati presentati nella fase conclusiva di questa ultima giornata di studio. A conclusione del Convegno infatti, a p. Frizzi, già dottore in scienze bibliche, l’Università Urbaniana ha deciso di conferire la Laurea di Dottore in Missiologia “Honoris Causa”. Estremamente significativa l’esperienza di P. Frizzi che nella sua relazione ricordava come una forte esperienza fu data dall’inversione di ruolo e di postazione che la situazione politica del Mozambico che lui incontrò, provocò nella della dinamica della missione: “inversione di ruolo che un vecchio catechista makua-scirima riassumeva così in una assemblea diocesana: prima l’uccello del miele, Xapi, era il missionario e noi al suo canto lo seguivamo fino a giungere al vangelo, ora il xapi siamo noi che al nostro canto guidiamo il missionario al miele, alla scoperta delle nostre radici e identità più genuine e autentiche. Il missionario non è più all’avanguardia, ma in una posizione di retroguardia, il missionario non è più protagonista e protologista, annunciatore diretto, ma questa posizione passa al popolo di Dio, alle comunità ministeriali (così sono denominate in Mozambico) che si radunano per annunciare e celebrare la loro fede. In posizione di retroguardia, da testimone e non da annunciatore diretto, il missionario deve ora fornire quei mezzi necessari perché l’avanguardia ecclesiale possa adunarsi per pregare, per annunciare e celebrare la Parola e i sacramenti.”. A queste ed altre aprole profetiche, provocanti, alternative hanno fatto eco le riflessioni del Prof. Steffen e del Prof. Trevisol della PUU, sul superamento di una missione paternalista ed eurocentrica. In conclusione, il prof. Luciano Meddi, catecheta sempre della PUU, ha fatto sintesi delle due giornate e ha evidenziato quale coraggio dei discepoli e quali provocazioni della storia oggi interrogano la Chiesa. Una frase pronunciata dal prof. Genre nella prima relazione del Convegno può ben chiudere questa breve presentazione. “Ricordare Edimburgo 1910 significa credere che le cose possono cambiare e che l’esperienza vissuta insieme nella comune vocazione di annuncio del Vangelo e in reciproca fraternità abbia la forza di scrivere ancora pagine nuove, perché la fraternità vissuta in Cristo è forza dinamica e trasformatrice, non si secca come l’inchiostro delle penne che firmano i documenti.” D. Scaiola L. Meddi A. Mulloor E. Genre P. Steffen F. Oborji n.1/10 URBANIANA 9 Vita-dell’Università Dalle Facoltà e dagli Istituti - Trent’anni di fondaz “ Verbi che danno forza all’azione missionaria: annunciare, stupire, provocare, testimoniare, educare, comunicare, mass-mediare C. Nanni PER UNA COSCIENZA MISSIONARIA RINNOVATA ”I di Sr. Roberta Tremarelli n occasione dei 30 anni dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria, il 27 aprile si è svolta presso l’Urbaniana una giornata di studio sulla catechesi missionaria per una rinnovata coscienza missionaria. Nella mattinata, dopo l’introduzione del Preside Prof. Kipoy Pombo, abiamo avuto la relazione del prof. Luciano Meddi dell’Università Urbaniana e del Prof. Carlo Nanni, Rettore dell’Università Salesiana. Spagnolo El 27 de abril el “Instituto de Catequesis y Espiritualidad Misionera” ha querido festejar sus 30 años de fundación con una jornada de Estudio dedicada a “Una Renovada Conciencia Misionera”. En la mañana ha estado la ponencia del Prof. Luciano Meddi que ha hecho un balance del camino de la catequesis y del Instituto en estos 30 años, y el Prof. Carlo Nanni que ha hablado de la formación de la persona en el contexto multicultural. Por la tarde se han presentado los trabajos realizados por las alumnas y alumnos del Instituto de Catequesis de Roma e di Castel Gandolfo. Este jornada de estudio ha ayudado a poder poner en palabras las urgencias que como Iglesia Misionera estamos llamados a afrontar. 10 L. Meddi Il prof. Meddi ha fatto un bilancio sul cammino della catechesi e dell’Istituto in questi 30 anni, sottolineando come la catechesi è cambiata nel corso del tempo e cercando di dare una definizione a ciò che è la catechesi missionaria. «La Catechesi Missionaria di questi an- 26 gennaio 2010- Seminario per studenti e docenti dazione dell’ISCSM ni si è dedicata soprattutto al tema di come suscitare la fede e del suo sviluppo nella vita del credente… La riflessione ecclesiale da una parte spinge la catechesi verso una maggiore responsabilità evangelizzatrice, dall’altra ad occuparsi maggiormente della interiorizzazione del messaggio». Oggi è fondamentale nella catechesi missionaria la dimensione antropologica: «…entrare in contatto con le diverse forme di esperienza religiosa delle nuove generazioni e riconoscere ciò che c’è di buono e bello in esse per poter instaurare un dialogo spirituale». Nella sua relazione ha evidenziato i verbi che danno forza all’azione missionaria: annunciare, stupire, provocare, testimoniare, educare, comunicare, mass-mediare, questi impegnano non solo la mente e il cuore dei credenti ma tutta la loro vita. Il prof. Meddi ha concluso il suo intervento con una serie di prospettive future tra cui ha evidenziato la necessità di tener conto oggi dei non-luoghi e dei nuovi luoghi in cui si attuano ormai la maggior parte dei processi di socializzazione. Il prof. Nanni ha fatto un intervento sulla formazione della persona nel contesto multiculturale, iniziando a presentare le diverse tipologie di multiculturalità e distinguendole in etnica, virtuale, interna ed inter-generazionale. Oggi in una società globalizzata tutto rischia di slittare nell’individualismo. Se tutto diventato “io”, soggettività assoluta, che spazio c’è per il “noi”? È necessario arrivare ad «una prospettiva pedagogica e dialogica della formazione multiculturale e questo significa mettere al centro non le culture, ma le persone con la loro cultura. È importante il processo educativo per giungere ad un’adeguata identità personale, in cui si riesca a fare la sinfonia dei molti sé». Il prof. Nanni ha sottolineato la necessità e l’ur- POPOLI INDIGENI E MISSIONE Dialogo interreligioso e annuncio del Vangelo oggi in Brasile Martedì 26 gennaio 2010, presso l’Aula XXIX della Facoltà di Missiologia si è svolto un seminario per studenti e docenti sul tema dell’Evangelizzazione tra i popoli indigeni del Brasile. Tra i professori dell’Università Urbaniana erano presenti la prof.ssa Tiziana Longhitano e il Preside dell’ISCSM prof. Kipoy Pombo oltre al prof. Silvonei Protz dell’Università Gregoriana. Dal Brasile, erano con noi Saulo Ferreira Feitosa, Edilene Bezerra Pajeù e Manoel Uilton dos Santos. Ha moderato l’incontro il Prof. Luca Pandolfi, docente di Antropologia culturale e Sociologia della religione presso la nostra Università. Saulo Ferreira Feitosa è membro del Consiglio Indigenista Missionario – Cimi dal 1983 e dal 2007 rappresenta questa istituzione nella Commissione Nazionale di Politica Indigenista – CNPI, organo del Ministero della Giustizia. Oltre all’attività di indigenista, lavora come ricercatore presso la Cattedra UNESCO di Bioetica all’Università di Brasilia. E’ inoltre membro titolare della Commissione Brasiliana di Giustizia e Pace dei Vescovi Brasiliani (www.cimi.org.br). Edilene Bezerra Pajeù è una leader del popolo indigeno Trukà, all’interno delle cui terre ancestrali sono in corso dal 2007 i lavori di costruzione del canale Nord della trasposizione del fiume São Francisco, sotto il controllo dell’Esercito Brasiliano. Professoressa indigena, è membro della Commissione di Professori Indigeni del Pernambuco – COPIPE, e della Commissione Nazionale dei Professori Indigeni, legata al Ministero dell’Educazione. Manoel Uilton dos Santos, leader del popolo indigeno Tuxà, le cui terre ancestrali sono state sommerse a causa della costruzione della diga di Itaparica, è coordinatore generale dell’Articolazione dei Popoli e delle Organizzazioni Indigene del Nordest, Minas Gerais e Espírito Santo (APOINME). Militante del movimento indigeno brasiliano e difensore della causa indigena e del fiume São Francisco. La causa della giustizia, la salvaguardia dei Diritti Umani e la difesa dell’ambiente divengono, nell’azione missionaria, un’esperienza capace di portare la realtà ecclesiale oltre la compagnia e la vicinanza con i popoli indigeni. Queste dimensioni sono anche l’occasione per un dialogo interreligioso e filosofico sull’uomo e sul creato. Allo stesso tempo divengono uno spazio di testimonianza cristiana e di evangelizzazione. n.1/09 URBANIANA 11 Vita-dell’Università genza di essere abilitati alla relazione e al vivere nel contesto, visto che ormai c’è un’interdipendenza per tutto e per tutti: non cresciamo e non viviamo da soli, isolati, ma all’interno di un noi ampio e interconnesso. La novità della giornata si è avuta nel pomeriggio quando c’è stata la presentazione dei lavori svolti nel mese precedente dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria, della sezione di Roma e di quella di Castelgandolfo. Questo Convegno è stato quindi preparato non solo dai relatori e dai professori, ma anche dagli studenti che hanno condiviso le proprie esperienze e il proprio bagaglio culturale, in particolare rispetto a 4 Focus così distinti: Bilancio e prospettive della catechesi missionaria; Quale persona formiamo per quale missione; Formazione S. Paluzzi 12 umana e catechistica in contesto multiculturale; La catechesi e la coscienza missionaria nei territori di missione. I quattro Focus sono stati animati rispettivamente dai Proff. Paluzzi, Valero, Pandolfi e Longhitano. È stata una giornata lunga ma molto interessante, ricca di tanti stimoli e di tante persone che hanno cercato di costruire insieme qualcosa a partire da sé stessi, dalle realtà di origine e facendo anche riferimento agli studi che stanno svolgendo. Con questa esperienza di lavoro abbiamo potuto dimostrare l’importanza e la ricchezza che porta il soffermarsi nella vita, per poter riflettere e valutare come stiamo camminando come ISCSM e quale sfida che ci aspetta nel futuro. Questa giornata di studio ci ha aiutato a tematizzare le urgenze che come chiesa missionaria siamo chiamati ad affrontare: J. Valero Cárdenas L. Pandolfi • Una catechesi missionaria chiamata ad un continuo aggiornamento antropologico, preoccupata delle persone e non soltanto dei contenuti della fede. • Una catechesi che aiuti le persone a maturare e testimoniare la propria fede e in cui siano fondamentali la testimonianza, la relazione e la comunicazione. Una catechesi autentica non può non essere missionaria. Suo compito fondamentale è quello di aiutare ogni comunità e i singoli battezzati a scoprire la propria vocazione missionaria e a viverla in una dimensione ecclesiale-comunionale. Ringraziamo il preside dell’ISCSM prof. Kipoy e tutti coloro che hanno organizzato la giornata di studio dando agli studenti l’opportunità di collaborare e interagire per la riuscita dei lavori. Grazie! T. Longhitano SDallaECOLARIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE teoria filosofica all’azione pastorale ecclesiale Colloquio presso la Pontificia Facoltà Teologica Urbaniana di Roma - 29 aprile 2010 A cura del Prof. Don Antonio Ruccia* asciarsi interrogare dalla secolarizzazione e dalla globalizzazione significa dover dare una risposta, attraverso il colloquio teologico, ad un’enorme mole di problemi che si sono verificati intorno a questi due grossi fenomeni; significa inoltre coinvolgersi come comunità ecclesiale per poter dare delle risposte agli interrogativi che ne sono scaturiti. Ne hanno discusso il 29 aprile scorso il prof. Antonio Ruccia, docente di Teologia Pastorale della Pontificia Università Urbaniana di Roma e il prof. Rocco D’Ambrosio, docente di Filosofia politica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Con l’avvento del pensiero legato all’idea della morte di Dio che ha pervaso la cultura della fine Secolo scorso, il fenomeno della secolariz- L zazione ha creato un vuoto nella ricerca del trascendente fino “ad inventarsi” un uomo tutto votato all’indifferenza e poco incline nella scoperta di ideali. Capire la secolarizzazione prima e la globalizzazione dopo, vuol dire cercare di ridare un senso alla vita dell’uomo partendo dall’immanenza del suo vivere e soprattutto puntando a proiettare il suo vivere non nella logica del riduzionismo in cui sembra essere precipitato, ma soprattutto ridandogli un senso in prospettiva trascendente. I due fenomeni richiamano seriamente l’agire pastorale della Chiesa. Se l’azione pratica dell’agire ecclesiale tentasse di tergiversare su questi fenomeni si ritroverebbe a non poter dare mai una risposta. Inoltre proprio perché si tratta di fenomeni di massa è necessario lavorare a fianco di chi pensa e agisce esattamente in questa direzione e successivamente delineare in alternativa un percorso di fede, soprattutto un itinerario comunitario in grado di coinvolgere tutti senza tralasciare alcuno. Tutto ciò richiama la comunità ecclesiale a scelte che non possono essere solo ed esclusivamente ruotanti intorno ad una sacramentalizzazione sia nei paesi occidentali che in quella in via di sviluppo o addirittura quelli ruotanti intorno ad un’economia di sopravvivenza. L’azione pastorale appare necessariamente votata alla missionarrietà di tutta la Chiesa e richiede nuove strategie di impostazione nelle e delle diverse comunità. * Direttore della Caritas della Diocesi di BariBitonto. Docente di Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma e la Facoltà Teologica Pugliese di Bari. L’EVANGELIZZAZIONE SECONDO MATTEO RICCI In occasione del IV centenario della morte del gesuita Matteo Ricci, il Centro Studi Cinesi della Pontificia Università Urbaniana, ha proposto un interessante confronto con una delle massime autorità europee nel campo della Sinologia, scienza che studia il mondo culturale cinese, la sua storia e la sua relazione con le altre culture del mondo. Lunedì 8 marzo, presso l’Aula Magna dell’Università Urbaniana abbiamo ascoltato così la Lectio Magistralis del professor Nicola Standaert, Ordinario di Sinologia all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e uno dei maggiori esperti internazionali sui contatti e sul rapporto tra la cultura cinese e la cultura europea. L’incontro, introdotto dal Prof. Alessandro Dall’Orto ha visto la presenza e l’intervento del Porf. Cataldo Zuccaro, Rettore della PUU e del Prof. Benedict Kanakappally, Decano della Facoltà di Missiologia. Dal Prof. Standaert, in particolar modo, è stata approfondita la figura di Matteo Ricci e del suo metodo di dialogo e annuncio della fede cristiana nel contesto cinese. “Come si può raccontare la storia di Matteo Ricci nel 2010? – ha scritto il prof. Standaert – Negli ultimi anni nella storiografia si è molto sviluppata l’attenzione sui contatti e le influenze tra le culture, interrogandosi sulla prospettiva da cui bisogna guardare al missionario: dalla propria prospettiva o dalla prospettiva della cultura ricevente? Osservando l’azione di Matteo Ricci in Cina è possibile individuare quattro caratteristiche di quello che è stato etichettato come il «metodo-Ricci»: 1) una «politica di adattamento» alla cultura cinese; 2) la diffusione ed evangelizzazione «dall’alto verso il basso»; 3) la propagazione indiretta della fede usando la scienza e la tecnologia europee; 4) l’apertura e la tolleranza verso i valori cinesi. Tuttavia questo metodo e queste caratteristiche sono state presentate troppo spesso come il risultato e l’effetto dell’Io, trascurando l’influenza dell’Altro. Questo Altro è l’interlocutore cinese. Ovvero la storia, la cultura, le tradizioni, la religiosità cinesi. Il ruolo di questo Altro, nella formazione dell’identità di Ricci, è importante tanto quanto l’attività dell’Io di Ricci. Si potrebbe anche affermare che l’Altro ha reso possibile che Ricci diventasse chi è diventato. Senza l’Altro, questo non sarebbe stato possibile”. Per ulteriori informazioni di veda il blog del Centro Studi Cinesi hanxueurbaniana.blogspot.com n.1/10 URBANIANA 13 Vita-dell’Università Dalle Facoltà e dagli Istituti - Incontro c “ Una via lucis guida gli occhi e i passi dei fedeli verso i luoghi dell'epifania di Dio ” a cura della Prof.ssa Cecilia Gobbi A TOR BELLA MONACA L SANTA MARIA MADRE D francese L’église de Saint Marie Mère du Rédempteur se trouve dans le quartier de Tor Bella Monaca, à Rome. L’église, imaginée par l’architecte Pierluigi Spadolini, avec l’aide de l’artiste Mario Ceroli, a été inaugurée en 1987. Sa forme extérieure est particulière: deux pinacles qui s’élèvent vers le ciel représentent les mains jointes qui prient. Dans l’église, au dessous de la grand croix en ligne, on voit deux fameux et bienaimés religieux contemporaines: Mère Teresa de Calcutta et Giovanni Paolo II, aussi leurs sculptures sont en ligne. 14 l nostro viaggio alla scoperta della chiese di Roma approda ora all’epoca contemporanea con la chiesa dedicata a Santa Maria Madre del Redentore situata nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca. La chiesa fu inaugurata nel 1987, è stata progettata dall’architetto Pierluigi I o con la Roma cristiana A LA CHIESA DI E DEL REDENTORE Spadolini, coadiuvato dall’ingegnere Riccardo Morandi, che ha ideato la copertura, e dall’artista Mario Ceroli responsabile delle decorazioni interne. Esternamente la chiesa si presenta come una tenda con una base molto larga che si innalza verso il cielo restringendosi sempre più, fi- no a trasformarsi in due pinnacoli che puntano verso l’alto. Dal punto di vista teologico essa rappresenta il luogo dove la multiforme comunità cristiana si raccoglie per innalzare una sola voce a Dio con preghiere invocate all’unisono. E proprio le preghiere sembrano raffigurate nei due slanciati pinnaco- li: stilizzazione di due mani giunte in preghiera. Questa chiesa non è sovrastata da una croce materiale, ma da una croce fatta di luce, infatti un particolare accorgimento tecnico fa in modo che i due pinnacoli traccino, verso la loro sommità, la forma di una croce, visibile solo quando la luce del sole la attraversa. Un ampio spazio antistante fa da ingresso all’edificio sacro. All’interno il contrasto tra un materiale freddo, qual è la pietra della struttura, e il caldo legno degli arredi, progettati e realizzati da Mario Ceroli, evidenzia questi ultimi come veri luoghi liturgici simbolicamente pregnanti e non semplice suppellettile o mobilio necessario allo svolgimento di un rito. Tutta la chiesa è ricca di simbologia. Esprimendo la teologia liturgica del Concilio Vaticano II, i luoghi della chiesa testimoniano che il Signore è presente già nell’assemblea radunata. Anche all’interno della chiesa la luce solare ha un ruolo importante, essa inonda ogni cosa. Domina su tutto l’imponente crocifisso alto ben 15 metri e messo in rilievo dalla luce che lo irradia dall’alto e da una finestra stretta e lunga posta dietro di esso. Riprendendo un’antica simbologia, la croce non è rappresentata da due legni incrociati, ma da un albero stilizzato e il crocifisso non è raffigurato morto o agonizzante, ma, come nell’antica iconografia orientale, è vivo, quasi seduto sulla croce come fosse un trono. Le braccia spalancate abbracciano tutta l’umanità e effondono su di essa il dolce frutto della croce-albero: la salvezza. Ai piedi della croce ci sono due figure: secondo la narrazione evangelica sono Maria e Giovanni (Gv 19, 25-27), ma qui l’artista ha voluto attualizzare la scena mettendo come compagni e testimoni n.1/10 URBANIANA 15 11 Vita-dell’Università della crocifissione due nostri contemporanei. Nell’uomo è facile riconoscere il profilo di papa Giovanni Paolo II, con il tipico zucchetto sul capo e nella mano un cartiglio con il titolo dell’enciclica Sollicitudo rei socialis; nella donna riconosciamo madre Teresa di Calcutta con indosso il suo sari (le sue suore assistono i poveri del quartiere). I due nostri amati contemporanei fungono da intercessori tra noi e Gesù. Il percorso che porta il fedele, attraverso la navata centrale, verso l’altare e la croce è illuminato direttamente dalla luce del sole che entra prepotentemente dalla grande finestra: una via lucis guida gli occhi e i passi dei fedeli verso i luoghi dell’epifania di Dio. I posti dei fedeli convergono verso l’altare che è situato sotto il crocifisso, entrambi sono proprio sull’asse centrale della chiesa e si richiamano reciprocamente. L’altare non è sul fondo dell’aula liturgica, ma proteso in mezzo all’assemblea. Esso è a forma di navicella per richiamare l’immagine della chiesa come nave che naviga nel mare della storia, in mezzo 16 ai popoli. Ai lati dello spazio presbiterale stanno il pulpito (a sinistra) e il fonte battesimale (a destra). Il pulpito non è un semplice leggio, ma un vero e proprio luogo, visibile ed elevato, destinato esclusivamente alla proclamazione della Parola del Signore. Le colonne che lo sostengono sono tutte diverse. Una foresta di alberi dissimili in cui uno solo trionfa, divenendo sostegno per il libro della Parola: è la foresta inestricabile delle nostre parole, bisognose di quella sola Parola che dà senso pieno e risposte profonde alle domande dell’esistenza. Il fonte battesimale è un’autentica fontana. La vasca raccoglie l’acqua zampillante dalla sommità di un globo marmoreo che la sovrasta. Il globo indica che l’annuncio della salvezza e la chiamata al Battesimo sono rivolti a tutto il mondo, gli intarsi marmorei policromi significano la ricchezza e la varietà delle genti, delle culture, delle nazioni e dei continenti, tutti chiamati all’unica fede dall’unico Salvatore. Al fonte si richiama la forma delle acquasantiere poste all’ingresso:il cristiano entra in chiesa come figlio di Dio e fa subito memoria, con l’acqua e con il segno della croce, del sacramento che l’ha reso tale. Sulla destra, piuttosto nascosto dall’area presbiteriale, sta il tabernacolo (dal latino tabernaculum, cioè tenda): un piccolo tempio, sul quale si effonde la luce naturale proveniente dall’alto. Sulla porta del tabernacolo scorgiamo il Signore che porge il pane, sui lati figure di angeli e di uomini. E’ il luogo nobile dove viene custodita l’Eucaristia fuori della messa per la comunione degli ammalati, l’adorazione e la preghiera personale. La lontananza dal presbiterio non è segno di minore importanza, ma serve a garantire uno spazio proprio per l’orazione (si notino i banchi orientati al tabernacolo), perché la chiesa sia sempre casa di preghiera: durante la messa con la centralità dell’altare, fuori di essa si evidenzia il tabernacolo, là dove è sempre realmente presente Cristo, in “corpo, sangue anima e divinità”. La Lampada, sempre accesa , è il segno di questa presenza. In ogni luogo della chiesa vediamo volti di angeli che ci scrutano: ad esempio sono sulle basi delle piattaforme che accolgono l’altare e il tabernacolo. Sono loro che, secondo la visione dell’Apocalisse, circondano il Trono di Dio acclamando il Signore. La voce degli studenti LA VITA NEL COLLEGIO “MATER ECCLESIAE” FOYER “PAOLO VI” “ Diversi doni che Dio ci ha dato per vivere la vita di una comunità internazionale ” A cura di Sr. Fabiola Nzimaro Il Collegio Mater Ecclesiae e Foyer Paolo VI è situato a Castel Gandolfo (RM) è una comunità inter-congregazionale costituita attualmente da 108 Suore studentesse e 3 Madri responsabili, venute dei quattro continenti: Africa, Asia, America e Oceania. La comunità vede la presenza di suore provenienti da sedici paesi dell’Africa, tre paesi dell’America Latina, uno dell’Oceania e sette dell’Asia. In tutto, sono settantanove le Congregazioni religiose presenti. Questo ci fa vedere come la diversità di cultura, paese e tradizione sia una ricchezza e ci aiuti a vivere l’unità della Chiesa universale. In questa diversità ognuna condivide il suo meglio, nei diversi doni che Dio ci ha dato per vivere la vita comunitaria internazionale, come una vera famiglia cristiana e fraterna. All’interno della nostra comunità si svolgono differenti attività come la preghiera comunitaria e personale, il lavoro dei gruppi internazionali o di lingua, il pasto in comune e lo studio. I gruppi internazionali, composti di 10 suore di diversi paesi, sono un’occasione di amicizia e di apprendimento della diversità; i gruppi lingua permettono una più facile condivisione pur se si proviene da diversi paesi. Ringraziamo Dio per l’opportunità che ci ha dato tramite Propaganda Fide di venire qui a Roma per la nostra formazione: possiamo vivere così questa esperienza di vita Religiosa internazionale dove ognuna con il suo carisma, che è un dono dello Spirito Santo, dà il suo contributo alla stessa comunità. L’obiettivo di tutte però è l’unione con Dio e il servizio ai fratelli. Vogliamo ringraziare anche i nostri professori dell’Urbaniana, dell’Istituto di Catechesi e Spiritualità Missionaria, che anche venendo fino a Castel Gandolfo, fanno lo sforzo di darci le loro conoscenze con gioia e amore. n.1/10 URBANIANA 17 comunicazione intercultura missione Master di I Livello in Comunicazione Sociale nel contesto Interculturale e Missionario ROMA - Anno Accademico 2010/2011 Il Master di I Livello in Comunicazione Sociale nel contesto Interculturale e Missionario, promosso dalla Pontificia Università Urbaniana, si propone di formare professionisti nel mondo della comunicazione sociale e dei mezzi di comunicazione di massa. Il Master è rivolto in particolar modo a giovani religiosi o laici che intendono operare in ambiti caratterizzati dall’impegno missionario, dalla multiculturalità e dal dialogo interreligioso. L’obiettivo è fornire loro le conoscenze teoriche, etiche, socio-antropologiche ed ecclesiali per la realizzazione e la gestione di un mezzo di comunicazione di massa. Allo stesso tempo si intende fornire competenze pratiche circa le logiche di produzione, realizzazione e gestione economica di un Periodico, un Network, un Ufficio stampa, un Programma Radio o TV, un Video documentale, in contesti interculturali, di scarse risorse e digital divide. Il Master ha una durata di tredici mesi, da ottobre 2010 a novembre 2011, e attribuisce 90 crediti formativi europei (ETCS). Si articola in 384 ore di lezioni frontali e seminari e in 168 ore di laboratorio. Nella prima parte del programma le lezioni saranno comuni, in seguito ogni studente potrà scegliere il suo profilo di specializzazione tra: • Profilo Stampa e Comunicazione Istituzionale ufficio stampa, corrispondente agenzia o periodico • Profilo Comunicazione Audiovisiva e Multimediale operatore e autore Radio, Tv, Web Durante i mesi estivi e autunnali del 2010 è previsto uno stage di almeno 100 ore presso i Media partners del Master o altri Media accreditati. Realizzato in collaborazione con CEI - Ufficio Cooperazione Missionaria PONTIFICIA UNIVERSITAS URBANIANA www.radioinblu.it - LUCA PANDOLFI, Antropologo, sociologo, Direttore del Centro Comunicazioni Sociali della Pontificia Università Urbaniana • I Semestre (comune) Direzione del Master Docenti - MASSIMO ANGELELLI, Teologo pastorale, esperto comunicazione editoriale - SILVIA BAZZANI, Economista, Esperta marketing – MABq LABORATORI • Laboratorio • Laboratorio • Laboratorio • Laboratorio - PATRIZIA CAIFFA, Giornalista – Agenzia S.I.R. - PASQUALE D’ANDRETTA, Formatore - FILOMENO LOPEZ, Filosofo, Giornalista – Pontificia Università Urbaniana - EGIDIO MAGGIONI, Giornalista – MABq - FRANCO MAZZA, Esperto in comunicazione sociale e pastorale - CONCETTA MEDDI, Autrice televisiva – R.A.I. - MARINELLA MONTANARI, Attrice – Jobel teatro - FLAVIE NGAH NNONO, Giornalista, Videomaker – Pontificia Univers. Gregoriana - MARTA PERROTTA, Docente Linguaggi Radiotelevisivi - Università Roma TRE - SILVONEI PROTZ, Giornalista, Radio Vaticana – Pontificia Univer. Gregoriana - EZIO SAVASTA, Sociologo, Webmaster – Pontificia Università Urbaniana - ANNALISA VENDITTI, Giornalista – Pontificia Università Urbaniana • II Semestre (specialistico) - FILIPPO DI BLASI, Informatico – Mondo a Colori Media-Network - CECILIA GOBBI, Archeologa, Giornalista – Pontificia Università Urbaniana CORSI • Comunicazione interculturale: un approccio socio-antropologico • La comunicazione umana: filosofia e letteratura interculturale • Teologia della missione e comunicazione interculturale • Economia dei media e marketing etico • Teoria e tecniche del linguaggio televisivo I • Teoria e tecniche del linguaggio radiofonico, I • Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico, I • Teoria e tecniche del linguaggio Web, I di linguaggio radiofonico, I di linguaggio giornalistico, I produzione video, I di linguaggio Web, I CORSI Arte sacra, semiotica e simbologia cristiana Etica della comunicazione sociale Pastorale della comunicazione Pedagogia interculturale Economia dei Media e Comunicazione valoriale Teoria e tecniche del linguaggio Web, II LABORATORI Laboratorio di linguaggio Web, II Laboratorio comune Il Teatro: origini dell’evento comunicativo Laborat. comune a) Profilo Stampa e Comunicazione Istituzionale (ufficio stampa, corrispondente agenzia o periodici) CORSI Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico, II LABORATORI Laboratorio di linguaggio giornalistico, II b) Profilo Comunicazione Audiovisiva e Multimediale (operatore e autore Radio, TV, Web) CORSI uno a scelta tra: Teoria e tecniche del linguaggio radiofonico, II Teoria e tecniche del linguaggio televisivo, II LABORATORI uno a scelta tra: Laboratorio di linguaggio radiofonico, II Laboratorio produzione video, II ISCRIZIONI Dal 15 giugno al 15 settembre 2010 tramite domanda scritta da inviare entro le date indicate a [email protected] Il testo per la domanda può essere scaricato dal sito dell’Università www.urbaniana.edu Requisiti: Possono essere ammessi al Master gli studenti in possesso di: • Titolo universitario di I livello (Baccalaureato o Laurea triennale); • Buona conoscenza della Lingua Italiana; •Alfabetizzazione informatica di base Numero massimo di iscritti: 35 - Costo tassa d’iscrizione: € 1.500,00 Sede: le lezioni si terranno a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana, in Via Urbano VIII,16. Per lezioni o attività di laboratorio potranno essere scelte eventuali altre sedi di organismi pubblici e privati con cui il Master istituisca rapporti di collaborazione. Borse di studio: lÈ possibile richiedere una “Borsa di Studio” corrispondente al costo del Master (€ 1.500) o come sostegno al periodo di studio e permanenza a Roma e in Italia. La richiesta deve giungere presso la Direzione del Centro Comunicazioni Sociali via e.mail o per posta allegando la presentazione di qualche Istituzione che garantisca l’impegno e la credibilità del richiedente. La Direzione del CCS si riserva di accettare o meno la richiesta in base alla disponibilità economica e alla validità e credibilità della richiesta. Voci-dal-mondo Dagli Istituti Affiliati FUORI DALLE MURA DELL’UNIVERSITÀ I 92 ISTITUTI AFILIATI a cura del Prof. Giuseppe Iuliano, sx Direttore Istituti Affiliati della PUU 20 A Il 25 marzo scorso, Solennità dell’Annunciazione del Signore e Festa patronale dell’Università, l’Associazione degli studenti “Omnes Gentes” ha proposto all’assemblea dei professori degli studenti e del personale, radunata dopo la celebrazione Eucaristica in Aula Magna, di dedicare una parte dell’incontro agli Istituti Affiliati alla nostra Università. Per l’occasione gli studenti hanno preparato un Planisfero ed alcune Carte geografiche per localizzare nei 5 Continenti le Nazioni in cui sono ubicati gli Istituti. Inoltre hanno chiesto al sottoscritto, Direttore dell’Ufficio che segue gli Istituti Affiliati, di offrire una breve presentazione di come sia nata e si sia sviluppata questa ricca e variegata realtà. La Santa Sede, tramite la Congregazione “de Seminariis et studiorum Universitatibus” già dal 1936 aveva istituito la “Affiliatio teologica” che dal 1960 trovò la sua diffusione specialmente in Europa, Africa ed Asia. Con questa “istituzione” si dava la possibilità ai Seminari sparsi nel Le stelline rosse indicano almeno una presenza di Istituto Affiliato alle nostre Facoltà. Il Teologato “St. Eugene de Mazenod” di Kinshasa mondo di contrarre un legame accademico con una Facoltà Pontificia per poter offrire “in loco”, suo tramite, i Gradi accademici: il Baccellierato con l’Affiliazione, la Licenza con l’Aggregazione, la Licenza ed il Dottorato con l’Incorporazione. Di recente la Congregazione per l’Educazione Cattolica con l“Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose” (28 giugno 2008) ha regolato il legame accademico di questi Istituti con le Facoltà di Teologia. Tramite questo legame gli alunni degli Istituti “collegati” possono conseguire il “Baccellierato in Scienze Religiose” dopo un primo triennio e la “Licenza in Scienze Religiose” dopo un ulteriore biennio di specializzazione. La nostra Università di “Propaganda Fide” per sua natura missionaria ed interessata per vocazione alla formazione del clero delle nuove e giovani Chiese ben presto utilizzò questa possibilità. Ne fu promotore Mons. Maksimilijan Jezernik che da lunghi anni lavorava presso i Collegi di “Propaganda Fide” e presso la nostra Università. Il primo Seminario ad essere Affiliato fu quello di “Brignole Sale Negroni” di Genova nel 1965 dove venivano formati i giovani missionari della “Congregazione d e l l a Missione” conosciuti comunemente come Lazzaristi. Il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Gran Cancelliere dell’Università era il Cardinale Gregorio Pietro Agagianian ed il Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica era il Cardinale Gabriel M. Garrone. Il Rettore Magnifico dell’Università era Mons. Salvatore Garofalo, insigne biblista. Seguirono, nel 1969 il Seminario “St. Joseph” di Ibadan e nel 1970 il “Bigard” di Enugu entrambi in Nigeria, nel 1974 il “Libermann” di Dakar in Senegal ed nel 1976 il “St. Sulpice” di Fukuoka in Giappone. Da qui si è sviluppata la lunga serie di Seminari che oggi raggiunge il numero di 92, presenti nel 5 Continenti ed in 40 Nazioni. L’ultimo Seminario ad essere stato Affiliato è stato il “Sanathana Divya Karunya Vidyapeetham” di Thamarasserry in India il 5 ottobre 2009. Come ogni organismo vivente anche la realtà degli Istituti Affiliati ha visto nella sua storia alcuni di essi svilupparsi e crescere fino al punto di dare vita localmente ad altre Istituzione accademiche ecclesiastiche ed altri cessare la loro attività dopo aver prestato il loro prezioso servizio. Per offrire una visione più precisa dell’attuale situazione dei nostri Affiliati invito a dare uno sguardo al Planisfero qui accanto riportato dove una “stellina rossa” indica la “presenza” di uno o più Istituti. Per favorire una conoscenza maggiore della situazione attuale dei nostri Affiliati fornisco i dati seguenti. La Facoltà di Teologia ha 1 Istituto “Incorporato” a Roma; 1 “Aggregato” ad Hong Kong; 63 “Affiliati”, Lo “Institut Africain des Sciences de la Mission” di Kinshasa. n.1/10 URBANIANA 21 Voci-dal-mondo Dagli Istituti affiliati Il Vescovo con un gruppo di Professori e di studenti del “St. Augustine” di Kinshasa in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. 38 in Africa, 2 nelle Americhe, 18 in Asia, 2 in Europa e 2 in Oceania; e 3 Istituti di Scienze Religiose “Collegati”, rispettivamente ad Hong Kong, a Colombo (Sri Lanka) ed a Maputo (Mozambico). Per un totale di 67 Seminari/Istituti. La Facoltà di Filosofia ha 21 “Affiliati”, 15 in Africa, 1 nelle Americhe (Perù), 5 in Asia. La Facoltà di Missiologia ha come “Aggregato” l’Istituto di Scienze della Missione a Kinshasa nella Repubblica dem. del Congo. La Facoltà di Diritto Canonico ha come “Aggregato” il Dipartimento di Diritto Canonico del “St. Peter Pontifical Institute” di Bangalore in India. L’informazione che ai 1.500 studenti iscritti alla nostra Università vanno aggiunti gli 11.000 che frequentano i nostri Istituti Affiliati ha positivamente impressionato l’Assemblea ed è stata motivo di profonda gioia e di riconoscenza al Signore. Circa 2.000 allievi all’anno concludono i loro studi conseguendo i Gradi accademici. Il lavoro di prepara- 22 zione, di controllo e di spedizione dei Diplomi di Grado è portato avanti con impegno e generosità da Suor Sonia Chinchilla Galdamez e dal Signor Thomas Thengumpallil. Numerosi studenti partecipanti alla festa Patronale dell’Università ed iscritti alle nostre 4 Facoltà, durante la presentazione degli Istituti Affiliati, si sono ritrovati un po’ a casa per il fatto che molti di loro da essi provengono ed alcuni, terminati gli studi, vi ritorneranno come Professori e Formatori. Molti ex allievi che hanno frequentato i nostri Istituti Affiliati ricoprono ruoli di grande responsabilità ecclesiale. Rinnovi di Affiliazioni 1) “Grand Séminaire Notre Dame”, Haiti, 24 novembre 2009, ad quinquennium. 2) “Apostles of Jesus Theologicum” Nairobi, 5 dicembre 2009, ad decennium. 3)”St. Francis Xavier Seminary, Jaffna, Sri Lanka, 23 dicembre 2009, ad quinquennium. 4)”Pacific Regional Seminary” Suva, Fiji, 5 gennaio 2010, ad quin- quennium. 5) “Sainte Thérèse de l’Enfant Jesus”, Antananarivo, Madagascar, 20 gennaio2010,ad quinquennium. 6) “Grand Séminaire Libermann” Sebikhotane, Senegal, 28 gennaio 2010, ad quinquennium. 7) “National Missionary Seminary of St. Paul”, Gwagwalada-Abuja, Nigeria, 19 febbraio 2010, ad quinquennium. 8) “St. Paul Senior Seminary”, Kipalapala, Tanzania, 10 marzo 2010, ad quinquennium. Recenti visite agli Istituti Affiliati Il Prof. Alberto Trevisiol della Facoltà di Missiologia dal 1 al 13 febbraio scorso ha visitato lo “Institut Africain des Sciences de la Mission” Aggregato alla Facoltà di Missiologia; il “Théologat St. Eugène de Mazenod”, Affiliato alla Facoltà di Teologia ed il “Philosophat St. Augustin” affiliato alla Facoltà di Filosofia. Tutti e tre questi Istituti si trovano a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo. Urbaniana-University-Press NOVITÀ Sulle orme di San Paolo Dall’annuncio tra le culture alla comunione tra i popoli A CURA DI EDITORIALI PAGINE 270 - PREZZO € 19,00 ISBN 978-88-401-7095-4 L’attuale contesto globalizzato, con il pluralismo culturale che lo contraddistingue, S P mostra forti somiglianze con l’epoca in cui visse San Paolo. Chiamati a confrontarci con gli spostamenti umani, individuali e collettivi, in lui riconosciamo lo stimolo e il modello per vivere in pienezza l’incontro, il dialogo, il reciproco arricchimento. E la sua straordinaria apertura universale rende questo grande missionario particolarmente vicino all’uomo contemporaneo. Il contributo specifico della predicazione di Paolo va colto sondando il suo linguaggio, le sue strategie comunicative e le sue dinamiche di apostolato. Allora come oggi, l’annuncio della fede, il kerygma, è un aiuto, non un ostacolo alla pacifica convivenza tra i popoli. og e Bent lio U A D E R N I S I M I Sabbare dir e Luigi Collana istella o Batt Grazian E ME R RM O E O LE LL U UL e O ure LO ltur OL cult A AO le cu a le li tra D D II poli io tr popo ncio nu nunc a ii po an tra an l’ l’ al al ne tr D D ione unio m mun co co la la al al toglio iele Ben di Gabr a cura Gabriel S GABRIELE BENTOGLIO Quaderni SIMI se b Lo Scala è (SIMI) t zione, t la che i rando Incorp na, il discip so u SULL E E ORM DI PAO LO ri e di q La ric vi n o U RB AN IAN A U NIV ER SIT Y P RE SS UU P GABRIELE BENTOGLIO, biblista, docente del SIMI, Procuratore e Consigliere generale della Congregazione dei Missionari Scalabriniani, è autore di diverse pubblicazioni, tra cui: Strategie comunicative nella lettera ai Galati, Milano 2005; Stranieri e pellegrini. Icone bibliche per una pedagogia dell’incontro, Milano 2007, e «Mio padre era un Arameo errante…». Temi di teologia biblica sulla mobilità umana, in questa Collana. Autori: Lucio Troiani, Roberto Vignolo, Rinaldo Fabris, Giuseppe De Virgilio, Giuseppe Bellia, Angelo Paolo Colacrai, Filippa Castronovo, Giovanni Serra Urbaniana University Press Tel. 06.69889652 [email protected] Today’s globalized context and its consequent multiculturalism show remarkable similarities with the world in which St. Paul lived. We are confronted by human mobility of both individuals and larger groups, and St. Paul can be taken as our model and provide us an incentive to engage more fully in encounters for dialogue and mutual appreciation. n.1/10 URBANIANA 23 Urbaniana-University-Press St. Paul’s astonishing missionary activity and his ability to open up to the wider world brings him much closer to contemporary men and women. The distinctive content of St. Paul’s preaching is better understood once the words he uses, his communication strategies and the dynamic nature of his apostolic style are closely examined. Today as in St. Paul’s times, witnessing our Christian faith (kerygma) should be a help and not a hindrance to peaceful coexistence among peoples. GABRIELE BENTOGLIO is a scholar in Biblical Literature, SIMI lecturer, Procurator and General Counselor of the Scalabrinian Missionary Congregation, and author of many contributions including: Strategie comunicative nella lettera ai Galati, Milano 2005; Stranieri e pellegrini. Icone bibliche per una pedagogia dell’incontro, Milano 2007, and «Mio padre era un Arameo errante…». Temi di teologia biblica sulla mobilità umana, in this serie. ce of error in all his elements: error concerning marriage (can. 1096); error concerning the person (can 1097 § 1); error concerning a quality of the person (can. 1097 §2); fraud (can. 1098); error concerning the unity or indissolubility or sacramental dignity of marriage (can. 1099). Other contributes deal with simulation of marriage consent (can. 1101) and with the relevance given by the case law of Regional Ecclesiastical Court of Puglia to bonum coniugum. John Henry Newman Un cristiano che interroga la modernità A CURA DI LUCA F. TUNINETTI Collana In dialogo n.4 PAGINE 208 - PREZZO €16,00 ISBN 978-88-401-5024-6 Sul consenso matrimoniale canonico A CURA DI CLAUDIO MARRAS E RAFFAELE SANTORO Collana Studia Canonica 56 PREZZO €16,00 o Marra di Claudi a cura fae s e Raf le S ISBN 978-88-401-4028-5 Introdotto da uno studio di Luigi Sabbarese sul rapporto tra fede e dignità sacramentale del matrimonio nella società contemporanea, il volume illustra il vizio dell’errore in tutte le sue componenti: errore sulla natura del matrimonio (can. 1096); erroico so onseniale canon c re di persona (can. 1097 § 1) l u S imon matr e su una qualità della persona (can. 1097 § 2); errore doloso (can. 1098); errore sull’unità, l’indissolubilità o la dignità sacramentale del matrimonio (can. 1099). Altri studi sono dedicati, inoltre, alla simulazione del consenso matrimoniale (can. 1101) e alla rilevanza riconosciuta al bonum coniugum nella giurisprudenza del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese. UUP se Sul con tri nso ma monia nic le cano o oro Sant faele di e Raf a cura arras io M Claud U RB AN IAN A U NI VE RS ITY P RE SS CLAUDIO MARRAS (Tribunale della Diocesi di AlesTerralba). RAFFAELE SANTORO (Seconda Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza). Introduced by an essay on the relation between Faith and marriage’s sacramental dignity in modern society by Prof. Luigi Sabarrese, the volume analyzes the vi- 24 John Henry Newman (18011890): figura di spicco della Chiesa d’Inghilterra prima e della Chiesa cattolica poi, scrittore versatile, pensatore profondo e originale, personalità affascinante. In lui la Chiesa riconosce le virtù di un santo. Illustrato il profilo bio-bibliografico di Newman (L. F. Tuninetti), i saggi che seguono mettono in luce diversi aspetti di questa figura ricca e complessa: l’attività apologetica (B. Gallo), il pensiero filosofico (L. Obertello), le riflessioni sull’educazione (A. Campodonico), la presenza nella vita della Chiesa (G. Velocci). L’obiettivo è di consentire, a chi non conosce Newman, di scoprirlo e incontrarlo, e a chi già lo conosce, di ripensare alcuni aspetti della sua opera non sempre adeguatamente considerati; di qui una breve bibliografia commentata. Il ritratto che emerge è quello di un cristiano che, certo della verità della fede, non rifiuta la modernità e neppure l’accetta in quelle che sembrano essere le sue acquisizioni irreversibili (individualismo, razionalismo, secolarismo). Piuttosto, interrogandola, la fa riflettere. dernità della mo Stanze ccol Paolo Mi Autori: Bruno Gallo, Luca Obertello, Angelo Campodonico, Giovanni Velocci John Henry Newman (1801-1890): outstanding figure of the Church of England and – later in his life–, of the Catholic Church, versatile writer, original and deep thinker, fascinating personality. The Church credits him with the virtues of a Saint. After an outline of Newman’s bio-bibliography, the following essays highlight different aspects of this deep and many-faceted figure: apologetic activity (B. Gallo), philosophical thought (L. Obertello), the education issue (Campodonico), his ongoing presence in the life of the Church. The book’s purpose is to introduce neophytes to Newman and encourage the experts to rethinks aspects of his work which sometimes have not been looked properly upon; hence the proposal of a short commented bibliography. The emerging portrait is that of a Christian convinced of Faith’s truth which doesn’t refuse modernity as well as doesn’t accept all those aspects which seem to make irreversibly part of her patrimony (individualism, rationalism, secularism). He rather interrogates modernity, and so makes her reflect. Dialectic, History, Moral-religion, Aesthetics are key “rooms” of modern philosophy. The author explores the wide space of cultural modernity and catches on her moods through an intense dialogue with influential interlocutors from different philosophical standpoints (Giordano Bruno, Vico, Pascal, de Maistre, Hegel, Bergson, Nietzsche, Heidegger, Adorno, Blondel, Fabro, Del Noce, Capograssi, Pareyson, Sciacca and many others). The commitment to truth which Neuzeit has uneasily gone through since St. Augustine resulted in a multifaceted and involving effort towards the highlighting of what is crucial in every age: human person identity, his leading role in the world and as actor of history. Following or tracing filiation relationships among authors and contexts, the book confirms with critical hermeneutical introspection the inexhaustible adventure of rationality. Stanze della modernità PAOLO MICCOLI tought at the faculty of Philosophy at Pontifical Ubraniana for forty years and has also been the director of the Istituto Superiore per lo Studio dell’Ateismo. For UUP he published: Storia della filosofia contemporanea (1992); Corso di estetica (1995); Homo loquens. Oralità e scrittura in occidente (1998); Storia della filosofia moderna (1999); Corpo dicibile. L’uomo tra esperienza e significato (2003); Umanesimo per il terzo millennio (2006); La voce di Clio (2008). Annuncio, dialogo e testimonianza DI PAOLO MICCOLI Collana Studia 57 PREZZO € 24,00 LUIGI SABBARESE – ELIAS FRANK Collana Studia Canonica PAGINE 144 - PREZZO €19,00 ISBN 978-88-401-4031-5 PAOLO MICCOLI ha insegnato per quasi quarant’anni nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana, dove ha anche diretto l’Istituto Superiore per lo Studio dell’Ateismo. Ha pubblicato per l’Urbaniana University Press: Storia della filosofia contemporanea (19922); Corso di estetica (1995); Homo loquens. Oralità e scrittura in occidente (1998); Storia della filosofia moderna (1999); Corpo dicibile. L’uomo tra esperienza e significato (2003); Umanesimo per il terzo millennio (2006); La voce di Clio (2008). Autori cra non sa menta le e Norme edura e proc Norme k s Fran – Elia arese Sabb Luigi to in fav limen entale sacram Sciog n monio no del matri Sin dall’epoca apostolica la Chiesa ha messo in atto la potestà di dispensare in favore della fede, secondo le indicazioni di Paolo in 1 Cor 7, 12-15. Col passare del tempo, si è reso necessario ampliare e agfidei tale favorem ento in non sacramen im gl giornare il privilegio paoio io Sc rimon del mat lino alle diverse situazioni che creavano nuove esigenze spirituali, specie nei territori di missione. Le Costituzioni pontificie del sec. XVI rappresentano un significativo esempio di esercizio di potestà vicaria del Romano Pontefice, per situazioni legate allo specifico contesto missionario. Nel sec. XX i casi di scioglimento in favore della fede di matrimoni non sacramentali si sono moltiplicati al punto da richiedere l’introduzione di UUP fidei favorem ento in Scioglim procedura ese P RE SS bar Luigi Sab IA NA ITY DI monio U RB AN UU P RS U NI VE Scioglimento in favorem fidei del matrimonio non sacramentale matri c! Dialettica, Storia, Morale-Religione, Estetica sono ‘stanze’ privilegiate della filosofia contemporanea. L’autore esplora l’ampio perimetro della modernità culturale percependone lo stato d’animo attraverso un serrato confronto con autorevoli interlocutori di vario orientamento filosofico (Giordano Bruno, Vico, Paiccoli paolo m stanze scal, de Maistre, Hegel, ità n r e d Bergson, Nietzsche, Heio della m degger, Adorno, Blondel, Fabro, Del Noce, Capograssi, Pareyson, Sciacca e molti altri). L’impegno della ricerca della verità che, da Agostino in poi, ha attraversato e inquietato la Neuzeit, si è infatti tradotto in una varia e coinvolgente fatica di chiarire l’essenziale in ogni epoca: l’identità della persona umana, il suo ruolo di signore del mondo e di attore della storia. Un libro che, nel ricostruire o stabilire parentele tra profili storici, conferma, con lucidità e introspezione ermeneutica, l’inesauribile avventura della razionalità. l fidei de orem Stanze della moder nità ISBN 978-88-401-4029-2 U RB AN IAN A U NI VE RS ITY P RE SS n.1/10 URBANIANA 25 Urbaniana-University-Press una normativa propria, emanata nel 1934, aggiornata nel 1973 e definitivamente approvata nel 2001. Conoscenza e retta applicazione delle norme Potestas Ecclesiae investono una problematica di grande rilievo nella vita della Chiesa, non solo per i territori di missione, ma anche per le terre di nuova evangelizzazione o per quelle regioni ove una fortissima secolarizzazione ha rimesso a tema il problema del matrimonio dei non battezzati. Partendo da alcune nozioni preliminari e storiche, si offre qui un commento delle norme vigenti. Particolare attenzione è rivolta alle procedure per istruire il processo di scioglimento di quei matrimoni in cui almeno una delle parti non è battezzata, o, se battezzate entrambe non abbiano consumato il matrimonio durante tutto il tempo della vita coniugale. Al commento delle norme Potestas Ecclesiae segue una parte più pratica che presenta le diverse fattispecie e la procedura da seguire nell’istruttoria. Di grande utilità sono le appendici che offrono modelli e formulari adatte ai singoli casi. LUIGI SABBARESE, docente e decano della Facoltà di Diritto Canonico della PUU, giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, consultore presso le Congregazioni per l’Evangelizzazione dei Popoli e per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Autore di numerose pubblicazioni, di recente ha curato per la Urbaniana University Press La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codice di Diritto Canonico, 2009. ELIAS FRANK, docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della PUU e giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, autore di diversi articoli su Ius Missionale. Since Apostolic times the Church has exercised the faculty of dispensation in favorem fidei according to Paul’s reference in 1 Cor 7, 12-15. As time goes on, the Pauline privilege needed to be widened and upda- ted to the different situations and consequent new spiritual needs, particularly in mission territories. XVI century’s Pontifical Constitutions represent a significant example of the exercise of Roman Pontiff’s vicarious authority in missionary situations. In the XX century, in the wake of the increasing cases of dissolution of marriage in favorem fidei, a particular law was issued, set forth in 1934, updated in 1973, and enacted in 2001. In Church’s life, the knowledge and correct application of the norms Potestas Ecclesiae represents an important issue not only in mission territories but also in newly evangelized areas and in those regions affected by virulent secularization processes which make the marriage of unbaptized persons a very relevant the topic. After presenting some basic notions and historical background, a comment of the norms in force is offered. Particular attention is given to the dissolution procedures of those marriages which involve one unbaptized party or, if both parties are baptized, of non-consummated marriages. After the commentary of the Norms, a more practical section presents the different cases in point, and the procedures to be followed. Useful forms and formularies for the different situations LUIGI SABBARESE is Professor and Dean of the Faculty of Canon Law of the Pontifical Urbaniana University, external judge of the Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariate and Consultor of the Congregation for the Evangelization of People and of the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments. He has published many books and among his latest contributions for Urbaniana University Press are La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codice di Diritto Canonico, 2009. ELIAS FRANK is Professor at the Faculty of Canon Law of the Pontifical Urbaniana University, external judge of the Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariate. He is the author of many articles for Ius Missionale. CONVEGNO SULL’INTERCULTURALITÀ NUOVO PARADIGMA DELLA MISSIONE di Joseph Mwaniki, imc L’occasione del conferimento del “Dottorato Honoris Causa” a Padre Giuseppe Frizzi è stato un momento di gioia non soltanto per Padre Frizzi, ma anche per tutto l’Istituto dei Missionari della Consolata (IMC) a cui lui appartiene. Per questo, il suo istituto ha organizzato un convegno presso la sala P. Frizzi all’Urbaniana capitolare della Casa Generalizia IMC dal 4 al 7 dicembre 2009. Il Convegno, oltre alla presenza di il 3 dicembre 2009 un folto gruppo di Missionari della Consolata provenienti da diverse Circoscrizioni, ha anche registrato con piacere la partecipazione di alcuni membri qualificati di altre congregazioni missionarie e diversi docenti e studenti dell’Università Urbaniana, che hanno assistito ai lavori e condiviso le loro esperienze sul tema dell’Interculturalità. L’istituto IMC stava vivendo un biennio di Interculturalità e per questo, l’Honoris Causa a Padre Frizzi che ha vissuto la sua esperienza missionaria evangelizzando la cultura Makua in Mozambico è diventata una buona occasione per riflettere in modo ampia su questo tema così importante sia nell’evangelizzazione, sia nella vita comune nel Istituto, così per trovare il nuovo paradigma della missione. Il Convegno, dopo diversi interventi dei partecipanti, si è concluso con il discorso del Superiore Generale, Padre Aquileo Fiorentini, che ha sottolineato il bisogno di formarsi all’interculturalità per servire meglio la missione d’oggi. Gli Atti del Convegno saranno pubblicati in un libro che verrà presentato il 20 giugno 2010, nella solennità della Vergine Consolata. 26 Tesi-pubblicate-e-Nomine a cura di Silvia Salamandra e Rossano Renna ODO Eugene Ikechukwu 30/11/2009 Trinity and Eucharist in “Mane nobiscum Domine” e “Sacramentum Caritatis”. Moderatore: EGBULEFU John DOMNIC Negussie Andre 03/12/2009 The Ecclesiology df Fetha Nagast and it´s Implications in Ethiopian Catholic Church Today. Moderatore: MAZZOLINI Sandra CORAGGIO Vincenzo 04/12/2009 I Pontifici consigli della Curia Romana: Natura e Prospettive. Moderatore: SABBARESE Luigi ARUPUTHASAMY Jacob 11/12/2009 Fraternity and Mutual Cooperation among the diocesan clergy. Juridical and pastoral Study of Canon 275 § 1 of CIC 1983. Moderatore: FRANK Elias FARAOANU Iulian 14/12/2009 L´Unità del popolo di Dio in Ap 21, 12-14. Moderatore: BIGUZZI Giancarlo AGDE Corentin 15/12/2009 La certitude morale dans les Proces Canoniques de Nullite Matrimoniale (Can. 1608). Moderatore: PINTO Pio Vito MONTANO Giuseppe 07/01/2010 “Rivestitevi dell´armatura di Dio ...” (Ef 6, 10-20). Moderatore: BIGUZZI Giancarlo Nomine Il Santo Padre Benedetto XVI, in data 29 marzo 2010 ha nominato Ausiliare della diocesi di Hung Hoá (Viêt Nam) il Rev.do Jean Marie Vu Tât, del clero di Hung Hoá, Vice Rettore del Seminario Maggiore di Hà Nôi. Gli è stata assegnata la sede titolare vescovile di Tisiduo. Il Rev.do Jean Marie Vu Tât è nato il 10 marzo 1944 a Di Nâu, Thach Thât, Hà Son Bình, diocesi di Hung Hoá. Ha svolto gli studi secondari al Seminario Minore di Son Loc, Son Tay. Dal 1969 al 1987 ha seguito privatamente i corsi di Filosofia e di Teologia presso il Vescovado, lavorando al tempo stesso per mantenersi. Successivamente ha completato la sua formazione nel Seminario Maggiore di Hà Nôi ed è stato ordinato sacerdote il 1° aprile 1987, dopo aver atteso a lungo il permesso del governo. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricoperto nume- MERUZZI Mauro 26/01/2010 La missione della luce. La funzione comunicativa del simbolo della luce in Matteo: un contributo per la riflessione missiologica. Moderatore: SCAIOLA Donatella NGELESE NANGAA Albert Desire 03/02/2010 Pour une théologie de l´inculturation dialogique. A propos du phénomène des sectes en République Démocratique du Congo. Moderatore: COLZANI Gianfrancesco MLENGULE Frowin Alphonce 18/02/2010 My House shall be a House of Prayer for all Nations but you have made it Den of Robbers” (Mark 11,15-19): a Call to Conversion. Moderatore: GIENIUSZ Andrzej SOQUIA Domingos Tchipilica 15/03/2010 A questão do aborto e da democracia no magistério de João Paulo II. Moderatore: MATTIOLI Vitaliano SIEGFRIED RUSIMBYA NTARE 24/03/2010 Jesus the Saviour of the World with Reference to “Dominus Iesus”. Moderatore: ANCONA Giovanni TSENHLEVYCH Vira 24/03/2010 Evangelizzare gli adulti in Ucraina oggi. Annuncio del Vangelo tra secolarizzazione e rinascita della religione. Moderatore: MEDDI Luciano rosi incarichi. Inviato a Roma nel 1995, nel 1997 ha conseguito la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Urbaniana; ha poi frequentato un corso di studi pastorali presso l’Istituto Cattolico di Parigi. Assistente al Vescovado dal 1998 al 2003, è stato Responsabile della pastorale missionaria della provincia di Lao Cai, Parroco di Bach Loc (2003-2009) e Professore di Diritto canonico al Seminario Maggiore di Hà Nôi. Dal 2005 è Vice Rettore del Seminario Maggiore di Hà Nôi. (Agenzia Fides 29/03/2010) Nomina del nuovo Economo della Pontificia Università Urbaniana Il primo aprile 2010 il Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana Card. Ivan Dias ha nominato il Rev. P. Paolo Fedrigoni, IMC, Economo della nostra Università. Deceduto S. Ecc. Mons. Youssef Ibrahim Sarraf, Professore presso la Facoltà di Diritto Canonico Il 31 dicembre 2009 è deceduto S. Ecc. Mons. Youssef Ibrahim Sarraf, Professore presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana. Mons. Sarraf era nato al Cario, Egitto, il 5 ottobre 1940 e ordinato prete della Chiesa Caldea Cattolica il 19 dicembre 1964. Consacrato vescovo caldeo del Cairo il 13 maggio 1984, dal 10 ottobre dello stesso anno aveva iniziato la sua attività di docenza del Diritto Canonico Orientale presso l’Urbaniana. 27 comunicazione intercultura missione PONTIFICIA UNIVERSITAS URBANIANA S E M I N A R I O D I S T U D I Lunedì 24 maggio 2010 THE DIGITAL ERA CONNECTION, INTERACTION AND COMMUNITY Connessioni e isolamento tra popoli, culture e generazioni AUDITORIUM GIOVANNI PAOLO II - VIA URBANO VIII, 16 - ROMA ORE 15,00/18,00 Panel interattivo tra l’Italia e il mondo (collegamenti via internet con alcuni esperti all’estero) Sono disconnesso, ma sto cercando di smettere Connessioni e isolamento tra culture e generazioni Discussant in aula: Patrizia Caiffa (Agenzia SIR) Filomeno Lopes (Radio Vaticana) Marta Perrotta (Università Roma TRE) Silvonei Protz (Università Gregoriana) Annalisa Venditti (RAI) Vite e culture condivise Connessioni migranti, socialnetwork e digital divide Conclude il panel una piece teatrale a cura del JOBEL TEATRO L’era di vetro Connessioni e informazioni fra trasparenza e fragilità INFO: [email protected] Presentazione del Master di I Livello in Comunicazione Sociale nel contesto Interculturale e Missionario Anno Accademico 2010/2011 In copertina: Miniatura XIX secolo (Olio su vetro – cm 15 x 9) Collezione Pontificia Università Urbaniana PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA 00120 Città del Vaticano www.urbaniana.edu