frecce tricolori - Benvenuto nel Club Frecce Tricolori n° 40

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frecce tricolori - Benvenuto nel Club Frecce Tricolori n° 40
LUXURY MAGAZINE
Periodico Trimestrale
N° 3 - Autumn 2009
EURO 6,50
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Vita da Piloti:
FRECCEINTERVISTA
TRICOLORI
AL COMANDANTE
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CUORE TRICOLORE
Pattuglia Acrobatica Nazionale
N e i cie li de l mondo traccia
le vie de ll’orgoglio nazional e
CREDITS
Articolo e Intervista LUCIA ACCOTO
Photo © 2009 FRECCE TRICOLORI
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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auto da sogno
Ci sono storie che si scrivono col cuore. Niente fogli e
filo nero. Solo ali di ferro per pensieri fluttuanti.
I racconti si snodano lenti sulla distesa azzurro-cielo
perché è in alto che librano le parole migratorie scritte
dalle Frecce Tricolori. Nei cieli per raccontare passione,
valori, tradizione. E le storie scolpite da mani esperte,
dalla pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica
Militare Italiana, operano in ognuno di noi una magia.
Le parole fumo del libro aperto stagliate contro
l’azzurro sono la via d’accesso ad un altro mondo. Quello
della storia delle Frecce Tricolori che ci proietta con
orgoglio nel seno della terra madre.
LA STORIA
È il 1961 quando l’Aeronautica Militare decide di
creare un gruppo permanente per l’addestramento
all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. Nascono
così le Frecce Tricolori. Con i 10 aerei, di cui 9 in
formazione e 1 solista, sono la pattuglia acrobatica
più numerosa del mondo. Il 313° Gruppo Addestramento
Acrobatico con sede all’aeroporto di Rivolto svolge
compiti di rappresentanza e, in caso di necessità,
supporto aereo.
La livrea dei suoi aeroplani è data dalla caratteristica
banda tricolore che attraversa la fiancata dell’aereo
su sfondo blu. L’addome dell’aeroplano è grigio chiaro
mentre i numeri di formazione sono degli adesivi gialli.
Il fumo tricolore viene generato per dispersione, ed
è composto da olio di vaselina a cui vengono aggiunti
pigmenti non inquinanti. La fuoriuscita del composto
avviene attraverso un tubicino posto nello scarico
posteriore dell’aeroplano.
Dapprima e sino al 1963 i migliori piloti selezionati volavano a bordo di F-86, poi passarono sui cacciabombardieri
Fiat G.91, modificati per le manifestazioni nei cieli del
mondo, per pilotare infine gli Aermacchi MB-339A P.A.N.
Le Frecce Tricolori nel corso degli anni hanno
conseguito diversi ed importanti riconoscimenti tra cui
quelli del Principe Faysal ibn al-Husayn di Giordania che
ha consegnato il prestigioso premio “The King Hussein
Memorial Sword”, la spada simbolo del proprio paese
assegnata alla migliore dimostrazione aerea.
L’INTERVISTA
AL
COMANDANTE P.A.N.: MAGGIORE PILOTA MASSIMO TAMMARO
Comandante Tammaro, con ali di ferro solcate il cielo
dividendolo con i colori del valore. Le Frecce Tricolori
spiccano il volo per regale acrobatiche esibizioni, ricami
di precisione che agli spettatori lasciano forti emozioni e
grande orgoglio. Voi vi librate con quale peso?
“Con il peso della consapevolezza che il nostro lavoro ha
un ruolo ben più importante del semplice ricamare l’aria.
Rappresentiamo infatti i valori umani, professionali e
tecnologici non solo dell’Aeronautica Militare, ma dell’intero
Paese. Il Tricolore che stendiamo alla fine di ogni nostra
esibizione, accompagnato dalla voce del maestro Luciano
Pavarotti, sottolinea proprio la capacità di essere testimoni
di un sistema che funziona. Un sistema che si chiama Italia
e di cui noi ne facciamo parte”.
Sempre suggestivo lo spettacolo che offrite e, come arcieri
d’altri tempi, le Frecce Tricolori portano in alto i valori della
Patria valorizzando, anche a distanza, la vicinanza con la
gente. Pilotate anche questo segmento?
“Si, proprio per evitare di rimanere a distanza. Il contatto
con la gente è la nostra migliore fonte d’ispirazione e di
appagamento. Non a caso i centoventi Club Frecce Tricolori
sparsi per il mondo sono nati nel momento in cui degli
appassionati sono entrati in contatto con noi o sono venuti
a visitare la nostra base che grazie anche alla Regione Friuli
Venezia Giulia è sempre più una meta turistica importante”.
Quanto impegno, sacrificio e ore di volo ci sono dietro ad
ogni passaggio acrobatico?
“I passaggi acrobatici, più propriamente le manovre che
eseguiamo con dieci velivoli nei venticinque minuti di volo
del nostro programma, richiedono ovviamente un forte e
costante addestramento. Ogni giorno in inverno ogni pilota
effettua due o tre voli, mentre nel periodo estivo, quello delle
manifestazioni, ci esibiamo ogni week-end con due eventi
preceduti da altri due giorni di prove. L’addestramento non è
solo in volo, ma anche a terra grazie allo sport che ognuno
di noi pratica e ad un altrettanto importante allenamento
non fisico che ci consente di mantenere il Gruppo sempre
coeso ed affiatato”.
Le Frecce Tricolori di quali tipi d’aereo dispongono?
a cura di Lucia Accoto
“L’aereo della Pattuglia Acrobatica Nazionale è l’MB339,
l’italianissimo ed agilissimo jet scelto fin dal 1982 per le sue
eccezionali doti acrobatiche. Inoltre durante le manifestazioni,
essendo noi un Gruppo dell’Aeronautica Militare, siamo
accompagnati da un C130, un grosso aereo cargo, della
46^ Brigata di Pisa che trasporta tutto il materiale necessario
per la nostra trasferta”.
Le Frecce Tricolori sono sinonimo di professionalità, abilità,
precisione. È una scuola di vita, ma pochi vi accedono,
quali altre qualità occorrono per farne parte?
“Principalmente direi l’umiltà. Una qualità difficile da trovare,
ma indispensabile per svolgere il nostro lavoro e garantire
sempre il raggiungimento dell’obiettivo. Spesso mi ritrovo a
pensare che sono un ragazzo fortunato perché comando
degli uomini dotati sì di notevoli doti professionali, ma
anche e principalmente caratteriali. Per questo la selezione
attitudinale che svolgiamo ogni anno per stabilire il o i
due nuovi piloti va a verificare più che la professionalità, il
carattere dell’individuo e il suo equilibrio”.
Le Frecce Tricolori colpiscono il cuore degli italiani, ma
vi esibite anche all’estero, quindi centrate i cuori di tutti.
Sempre in alto nella distesa di azzurro il valore della nostra
terra è rappresentato dalle Frecce Tricolori. In volo unite
valori, ideali e gente?
“Sicuramente si. Il nostro volo è studiato per lanciare un
messaggio e far si che l’emozione, il desiderio di emulazione
e le sensazioni che esso provoca alla gente aiutino a
fissare questo messaggio nei cuori in modo indelebile. Con
la manovra del “ Cuore Tricolore ” ad esempio vogliamo far
capire alla gente, ed è per questo lo disegniamo nel cielo, che
per poter far bene qualunque attività ci vuole un ingrediente
importantissimo: la passione che noi rappresentiamo in
aria con un gigantesco cuore. Ma nella manovra c’è anche
il solista che con la sua rotazione sottolinea il cuore e
dimostra che noi italiani, grazie all’estro ed alla fantasia
che ci sono propri, possiamo aggiungere degli ingredienti
in più. Infine il cuore viene avvolto in un manto tricolore,
uno spettacolare incrocio di nove aerei che chiudono la
manovra indicando inequivocabilmente che quello è un
messaggio tutto italiano”.
Ognuno di noi plana desiderando un tempo
senza fine sul manto azzurro seguendo le
ali di ferro finchè non scompaiono oltre
all’orizzonte. A quel punto soddisfatti di
loro, di noi e del nostro Paese, abbassiamo
lo sguardo grati delle piume di orgoglio
che si elevano al cielo.