BEAGLE n. 27:Layout 1 - Club Italiano del Beagle, beagle

Transcript

BEAGLE n. 27:Layout 1 - Club Italiano del Beagle, beagle
www.beagleclub.it
N O T I Z I A R I O
S.I.P.S.
N. 27 GIUGNO 2011
CLUB ITALIANO DEL BEAGLE
BEAGLE-HARRIER E HARRIER
Non solo bellezza
Molto spesso nel mondo espositivo parlando delle nostre razze ci si di- nelle interviste da loro rilasciate e pubblicate nel Notiziario del Club hanno
mentica dello scopo primario della loro selezione: la caccia. Se di questo sottolineato la indiscutibile destinazione venatoria del Beagle ai fini della
possono essere giustificati i fruitori di razze canine che oggi hanno perso sua valutazione morfologica.
la propria originaria funzione: ex razze da pastore, ex razze da riporto, ex Il nostro Club persegue prioritariamente proprio il mantenimento di queste straordinarie attitudini selezionate nei secoli e
razze da slitta e via dicendo, ben altra valutazione
tramandateci dai grandi nomi della Cinofilia Venaè da riservarsi a Beagle, Beagle-Harrier e Harrier.
toria europea.
Sebbene sia ampiamente comprensibile l’acquisto di
Negli ultimi anni il tipo dei nostri soggetti da caccia
un bellissimo cane da caccia per uno scopo non veè molto migliorato, e ultimamente alcuni appassionatorio (compagnia, esposizioni, ecc.) occorre teSeciale di Reggio Emilia
2
nati che si dedicano esclusivamente alle esposizioni
nere ben presente che le nostre tre razze sono oggi
stanno cimentandosi amatorialmente anche in
utilizzate venatoriamente ai massimi livelli, e per
Speciale di Ercolano - Napoli 4
prove di lavoro trovandone piacere e divertimento,
quanto riguarda il Beagle ci troviamo al cospetto
Prova di Cremona
6
e questo ben oltre il conseguimento delle qualificon il segugio più utilizzato e diffuso nel mondo inProva di Siena
8
che di lavoro necessarie per concorrere al Campiotero per le cacce più disparate, dall’ Europa alBeagle e cinghiale
10
nato Italiano di Bellezza. Sicuramente, per coloro
l’America, dall’Asia all’Australia. Alcuni degli stessi
Barone Gérard
12
in grado di affrontare le varie problematiche, la rigiudici da esposizione esteri che hanno presenziato
Gravidanza della cagna
14
cerca della sintesi del bello con il bravo è un “gioco”
alle Speciali del Club e ad expo equivalenti: Andrew
appassionante nel grande gioco della Cinofilia.
Brace, Jill Peak, Veronica Bradley, Elly Vervoort,
S O M M A R I O
Esposizioni
Esposizione Internazionale di Reggio Emilia
SPECIALE BEAGLE
Il 19 marzo si è svolta la prima Speciale Beagle 2011 del Club. Presenti
oltre cinquanta soggetti ben distribuiti nelle varie classi con un’ottima
partecipazione collettiva di espositori di varie regioni. Qualità dei soggetti veramente ottima, con vari soggetti di elevato pregio. Ringraziamenti particolari vanno a: Fabio Barbaglia e Gianpaolo Tomasino per la
magnifiche targhe in legno scolpito, ai molti espositori che hanno arricchito il piacevole buffet finale con le loro specialità gastronomiche e in
particolare Federica Cibin per la torta dedicata al club; e a Manuel Spaliviero per il servizio fotografico (vedi www.beagleclub.it ).
Libera Femmine.
Giudice: Jan Coppens (NL)
BOB Matifu Von Aida, Prop. Paola Nuciari, All. Matus Gabor
BOS Honoluluarrivo Civitas, Prop. E All. Michela Semproni
MIGLIOR GIOVANE Lucas of Sommerville
All. Hegedus Gyorgy, Prop. Nuciari Paola
MIGLIOR JUNIORES Love Me Love Me Not
All. Barbaglia Fabio Prop. Barbaglia Fabio
RISULTATI MASCHI
Aida (a sx.) e Bos.
Campioni Maschi
ECC I Axel Dei Sette Camini
All. Boldrin Gianni Pro. Spaliviero Manuel
MB II Noodles Dell’Isola di Ios
All. Dell’Isola di Ios Pro. La Marca - Modesto
Libera Maschi
ECC I R.CAC Sweet Diamond
All. Cassin Francesca Pro. Dondina Paolo
ECC II Tranensis Indiana Jones
All. Rapello Elena Pro. Greco Naccarato Maria
ECC III Augusto del Monte Soratte
All. Botel Christina Pro. Botel Christina
MB Bianco Beniamino Amore Sopraffino
All Soudkova Diana Pro. Milanesi Enrica
MB My Favorite Things
All. Tassinari Fabrizio Pro. Tassinari Fabrizio
Campioni maschi.
Lavoro Maschi
ECC I CAC Ottone del Magnifico Messere
All. Panerai Simone Pro. Quargentan Giuseppe
Intermedia Maschi
ECC I CAC CACIB BOS Honoluluarrivo Civitas
All. Semproni Michela Pro. Semproni Michela
2
Lavoro maschi.
Giovani Maschi
ECC I M.GIOV. Lucas of Sommerville
All. Hegedus Gyorgy Pro. Nuciari Paola
ECC II Somethig Special Civitas Tergesti
All. Nuciari Paola Pro. Nuciari Paola
ECC III Shark dell’Etruria 2000
All. Pieracci Pro. Mirabella Agata
MB Remigio
All. Turba Riccardo Pro. Turba Riccardo
B Clark del Monte Soratte
All. Botel Christina Pro. Botel Christina
Esposizioni
RISULTATI FEMMINE
Campioni Femmine
ECC I CACIB M.FEM. BOB Matifu Von Aida
All. Matus Gabor Pro. Nuciari Paola
Libera Femmine
ECC I CAC R.CACIB Daffodil-Djinn De Mexecan CH
All. Rouvroy Sabine Pro.Rouvroy Sabine
ECC II R.CAC Sweet Dream
All. Francesca Cassin Pro. Castiglioni Roberto
MB III Absolutely Cranberry Smash
All. Asunis Francesca Pro. Rapello Elena
MB Rosemade
All. Dalaidi Giovanni Pro. Scinti Roger Ugo
Lavoro Femmine
ECC I Madame Quattre Solde Dell’Isola di Ios
All. Dell’Isola di Ios Pro. La Marca - Modesto
Intermedia Femmine
ECC I Highlight
All. Fabio Barbaglia Pro. Malagoli Marcella
MB II All Dressed Up From Elley’s Pack
All. Elly Vervdort Pro. Maredda Pino
Giovani Femmine
ECC I Higitus Figitus
All. Semproni Michela Pro. Semproni Michela
ECC II Sleeve Dell’Etruria 2000
All. Pieracci Pro. Pieracci
ECC III Rihanna
All. Turba Riccardo Pro. Turba Riccardo
ECC Lamù Dell’Isola di Ios
All. La Marca Pasquale Pro. Todaro Vincenzo
MB Wet Sand
All. Vittore La Gioia Pro. Bruni Antonella
MB Tranensis Lollipop
All. Rapello Elena Pro. Rapello Elena
B Dufosee Vanilla
All. Bradley Veronica Pro. Baldrighi Elena
B Laslie del Monte Soratte
All. Botel Christina Pro. Gerosa Valerio
Intermedia femmine.
Il dopoexpo.
Juniores Femmine
M.P. Love Me Love Me Not
All. Barbaglia Fabio Pro. Barbaglia Fabio
COPPIE
Shark dell’Etruria 2000
Sleeve Dell’Etruria 2000 All. Pieracci Pro. Pieracci
La torta finale.
3
Esposizioni
Esposizione Internazionale di Ercolano
SPECIALE BEAGLE
Giudice: Ray Lindholm (Svezia)
Splendida manifestazione espositiva ad Ercolano svoltasi il 7 maggio, seconda Speciale Beagle 2011 del Club. Oltre cinquanta soggetti presenti,
prevalentemente di espositori del centro-sud.
Ormai collaudato e molto apprezzato l’ambiente espositivo, e veramente
gradevole l’atmosfera amichevole in cui si è svolto l’incontro. Riuscita
anche la cena che al venerdì sera ha visti piacevolmente radunati vari associati del Club. Un ringraziamento al vice-presidente Ugo Scinti Roger
per l’organizzazione e coordinazione della Speciale; un elogio particolare a Carmen Esposito per il suo impegno organizzativo e per i bellissimi
e originali premi che hanno arricchito l’atmosfera della Speciale; un ringraziamento anche a Giuseppe Gargiulo per il servizio fotografico (ampio
servizio nel sito del Club www.beagleclub.it), e agli allevatori locali per
il proprio contributo.
BOB, Springfield’s Long Shot, prop. PAOLO PIERACCI
BOS, Matifu von Aida, prop. PAOLA NUCIARI
RISULTATI MASCHI
Campioni Maschi
1° Ecc BOB SPRINGFIELD’S LONG SHOT
All. Formisano Prop. Pieracci Paolo
2° Ecc WOODLAND WEST’S IRON MAN
All. Clark Prop. Esposito
3° Ecc COGNAC DEL FIORE SELVATICO DELLA GRANDE QUERCIA
All. Speranza Prop. Scinti Roger
Libera Maschi
1° Ecc rCAC HONOLULU ARRIVO CIVITAS
All. e Prop. Semproni
2° Ecc DONCHISCIOTTEDELLOSCANO
All. e Prop. Tortora
3° Ecc FREDDY NODDLES DELLA GRANDE QUERCIA
All. Scinti Roger Prop. Scognamiglio
Intermedia Maschi
1° Ecc CAC SOMETHING SPECIAL CIVITAS TERGESTI
All. e Prop. Nuciari
Aida BOS.
Giovani Maschi
1° Ecc ROGER SANCHEZ
All. Ottaviano Prop.Conforti
2° Ecc LUCAS OF SOMMERVILLE
All. Hegedus Gyorgy Prop. Nuciari
3° MB SHARK DELL’ETRURIA 2000
All. Pieracci Prop. Mirabella
Juniores Maschi
1° MP BRANDY DEL MONTE SORATTE
2° MP SWEET AND CRAZY ASLAN
3° MP ERAGON
I protagonisti.
4
Libera maschi.
Il BOB Sp. Long Shot.
Campioni Femmine
1° ECC BOS MATIFU VON AIDA
All. Matus Gabor Prop. Nuciari Paola
2° ECC SOPHIE DELL’ISOLA DI IOS
All. e Prop. La Marca
3° ECC TUSCIA DELL’ETRURIA
All. Pieracci Prop. Marredda
Carmen, Ugo e il giudice.
Esposizioni
RISULTATI FEMMINE
Libera Femmine
1° ECC CAC OAKENHEART MIRIEL
All. Neri Prop. Pieracci
2° ECC PRADA SPRING AND SUMMER CIVITAS TERGESTI
All. e Prop. Nuciari
3° ECC ARIANNA JOIE DE VIVRE
All. e Prop. Esposito
Intermedia Femmine
1° ECC CAC BEA
All. Ottaviano Prop. Barretta
2° ECC HIGITUS FIGITUS
All. e Prop. Semproni
3° ECC ALL DRESSED UP FROM ELLY’S PACK
All. Vervoort Prop. Marredda
Giovani Femmine
1° ECC DEMETRA DELL’ETRURIA 2000
All. e Prop. Pieracci
2° ECC ANTEROS DELL’ETRURIA 2000
All. Pieracci Prop. Esposito
3° ECC SLEEVE DELL’ETRURIA 2000
All. e Prop. Pieracci
Juniores Femmine
1° MP BILLA DEL MONTE SORATTE
2° MP DELTAPIU’ DELLA GRANDE QUERCIA
3° MP GNOCCA DELLA GRANDE QUERCIA
Giovani maschi.
I premi.
Baby Femmine
1° MP MIRA DELL’ETRURIA 2000
5
Prove di lavoro
Prove di lavoro di Cremona
Domenica 13 marzo nel contesto della prova di lavoro su lepre di Robecco d’Oglio è stata riservata agli associati del Club un’esclusiva batteria, dislocata nella magnifica riserva naturale di Pianengo. La giornata
apparentemente favorevole ha permesso di vedere fasi di lavoro di pregevole qualità, ma nessuna delle mute concorrenti ha ottenuto una qualifica. Degna di menzione una seguita eccezionale per qualità e durata
effettuata dai Beagle di Casa Clerici.
Un ringraziamento particolare a Piercarlo Clerici, abile organizzatore della
prova. Lasciamo alle immagini la documentazione della bella mattinata
trascorsa in amicizia.
G. Alessandroni.
6
Muta di Pagani-Bombardieri.
Prove di lavoro
Pranzo finale.
P. e P. Clerici
In seguita.
L’Area Protetta di Pianengo
La Riserva naturale Palata Menasciutto è una area naturale protetta
sita in Provincia di Cremona.
La Riserva si trova a cavallo del fiume Serio, tra i comuni di Pianengo
e Ricengo e mira a preservare l’ambiente tipicamente ripariale creatosi
attorno a due rami morti del fiume. Il termine di “palata” deriva dall’usanza di sbarrare il fiume con pali di legno al fine di derivare un
corso d’acqua per usi irrigui. Oggi lo sbarramento è in cemento e da
esso è derivata la Roggia Menasciutto, da cui il nome alla riserva.
7
Prove di lavoro
Prove di lavoro
su cinghiale
di Siena
Muta Chaume e tous Vents.
Anche quest’anno a fine marzo la Regione Toscana ha ospitato la prova
su cinghiale indetta dal Club Italiano del Beagle, Beagle-Harrier e Harrier riservata alle sole razze rappresentate dal medesimo, nella splendida
provincia di Siena e precisamente nei tre recinti ubicati a Vescovado di
Murlo. Ben quindici le mute presenti per un totale di sessanta beagle e
ventiquattro beagle-harrier che hanno rappresentato le regioni: Piemonte, Toscana, Umbria, Lazio.
Ottima l’organizzazione curata dal consigliere del Club Mario Bertocci,
bellissimi i tre recinti campo di prova, ottimi cinghiali i quali hanno reso
vita difficile ai bravissimi soggetti partecipanti.
Le buone condizioni meteorologiche hanno permesso a tutte le mute presenti di esprimersi al meglio.
La prova è stata giudicata dall’esperto giudice Bracco Felice, che ha onorato il Club con la propria presenza, e la premiazione è stata effettuata
dal presidente del Club Franco Gaiottino.
A. Crosa
Luigi Marano.
8
F. Bracco, L. Marano e F. Gaiottino.
Massimo Guidarini.
1° Ecc. p.164,66
muta di Beagle-Harrier del Sig. Marano Luigi di Perugia
2° MB. p. 159,28
muta di Beagle del Sig. Guidarini Massimo di Grosseto
3° MB. p. 157,6
muta di Beagle-Harrier del Sig. Bertocci Mario di Colle val D’Elsa
4° MB. p. 152,5
muta di Beagle-Harrier del Sig. Marchetti Antonio (e M.Bertocci) di Roma.
Prove di lavoro
Risultati e classifica
Ottengono inoltre la qualifica di MB. p155 cinque Beagle di Gherdovich
Simone di Firenze, e quattro Beagle di Dario Pedrini di Savona con MB.
p153, sebbene le rispettive muto non siano state classificate.
Mario Bertocci.
Dario Pedrini.
Tonino Marchetti.
Daniele Masini.
9
Cinognostica venatoria
Il Beagle nella caccia
al cinghiale
10
Il nostro piccolo grande segugio debutta con grande irruenza sulla scena
della caccia al cinghiale già nella seconda metà degli anni ’80, e ancora
oggi è ampiamente utilizzato in questa forma di caccia in tutta la penisola, in particolare in Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Sardegna e soprattutto in Toscana.
Le caratteristiche sia morfologiche che psico-attitudinali della nostra
razza calzano a pennello con le esigenze di questa pratica venatoria,
senza dubbio la più dura per i segugi praticata in Italia.
Il Beagle è naturalmente predisposto a seguire labili uste odorose in condizioni difficili, e per questa razza non è certo difficile cacciare un “fiato”
tanto forte come quello del cinghiale. Ciò gli permette di compiere lunghi accostamenti prima dello scovo e conseguente abbaio a fermo. Nella
fase di ricerca della passata l’addestramento e la selezione giocano un
ruolo fondamentale nel comportamento dei nostri segugi. Personalmente
caccio nei territori del Chianti Fiorentino, dove le estensioni boschive difficilmente superano i 100 ettari. Nei nostri territori le battute di caccia
sono successive alla “tracciatura” degli animali, ovvero la stima del luogo
di rimessa basata sull’analisi della distribuzione e dell’indirizzo delle
tracce notturne, e l’ora di sciolta si avvicina sempre al mezzogiorno. A
quest’ora non è facile assistere ad accostamenti continui e ben vocalizzati, così come nelle prime ore mattutine. Inoltre sciogliendo i Beagles
sulla passata notturna, il loro lavoro spesso si limita all’accostamento.
Viene quindi a mancare la fase di ricerca della passata, che porta spesso
i Beagles ad essere “corti” in fase di cerca, e molto maneggevoli, non
avendo l’esigenza di allontanarsi molto dal conduttore per cercare la giusta traccia. Inoltre, avendo la muta bene “in mano”, qualora venisse attaccato un ungulato diverso da quello cacciato è possibile al canettiere
capace bloccare i propri segugi. Ciò naturalmente è auspicabile solamente
in territori facilmente agibili come quelli che ho citato, e solo se il metodo di caccia si avvale dei tracciatori. Il cambio di voce tra l’accostamento e lo scovo del cinghiale da parte del Beagle, è caratterizzato da
un latrato profondo, più lungo dei successivi. Il nostro piccolo segugio è
molto rispettoso del pericolo caratterizzato dalle cariche degli ungulati,
e prima di “assestarsi” nella classica azione di “abbaio a fermo” lascia
passare qualche istante, per poter meglio localizzare gli animali braccati,
e mettendosi in posizione favorevole per poter schivare i loro attacchi.
Una delle caratteristiche tipiche del Beagle è un senso di muta fortissimo, e appena il resto della muta ode un compagno impegnato a fermo,
si arresta un attimo per poter meglio ascoltare e individuare il luogo di
rimessa degli animali, e successivamente si precipita con grande entusiasmo, spesso anche vocalizzando per l’eccitazione. Ora i nostri Beagles
si cimentano in un fragoroso, corale e magnifico spettacolo, che riempie
il cuore di chiunque vi assista. Il Beagle bracca a fermo senza troppo forzare, con costanza, coraggio e caparbietà, fino a costringere il cinghiale
alla fuga. È adesso che il nostro amato segugio mette in atto le doti di
inesauribile inseguitore, con caratteristiche di resistenza e tenacia che
non vedono pari in altre razze impiegate comunemente in questa forma
di caccia. Personalmente mi è capitato più volte di recuperare i miei Beagles dopo oltre 15 ore ancora in seguita, e una volta fermati (parandomi
dopo l’attraversamento del cinghiale intercettato), vederli cadere tra le
mie braccia, completamente stremati, con lesioni alle zampe anteriori
dovute all’eccessivo sfregamento con gli arbusti del bosco, con i polpastrelli consumati, gli occhi socchiusi, incapaci di seguirmi al guinzaglio
fino alla macchina. Il Beagle, quello vero, insegue fino allo sfinimento
più totale, e questa caratteristica spesso allontana segugisti che lo vedono un po’ come una macchina americana, “bella ma troppa”, e che all’ora di cena desiderano “avere i piedi sotto la tavola” come si dice dalle
miei parti. E con il Beagle da cinghiale questa è quasi sempre un’ utopia,
perché salvo non ci si avvalga di apparecchiature satellitari (come il sottoscritto), il beagle vuole vedere il frutto del suo lavoro, ovvero l’animale
L’autore.
Cinognostica venatoria
abbattuto. Altrimenti si continua. Naturalmente il senso del rientro è
molto importante in questi splendidi ausiliari, e per poterlo sviluppare al
meglio non utilizzo i collari satellitari su soggetti giovani e inesperti, ai
quali qualche nottata nel bosco non può che giovare a convincerli a rientrare nel luogo della sciolta, per poter trovare il meritato ristoro e le cure
del padrone che sarà lì ad aspettarli. Le sue piccole dimensioni lo aiutano
notevolmente nel fitto del bosco, regno indiscusso del Sus Scrofa, permettendogli di districarsi abilmente nei trattoi tracciati dagli animali nel
fitto della macchia, riuscendo molto spesso a schivare gli attacchi dei
cinghiali braccati a fermo. La taglia contenuta facilita molto anche il
mantenimento, la gestione e il trasporto da parte del canettiere, che necessita di un numero cospicuo di soggetti per svolgere con successo
l’azione venatoria, specialmente se questa si svolge in terreni di caccia
ricoperti dall’impenetrabile macchia mediterranea, presente in gran parte
dei boschi popolati da questi ungulati. Il suo fisico robusto e al tempo
stesso atletico e resistente, gli permette di affrontare giornate di caccia
estenuanti, in condizioni atmosferiche proibitive, seguite interminabili,
e lunghe e pericolose braccate a fermo, dove cedere alla stanchezza e
non reagire con estrema prontezza alle cariche dei cinghiali, può significare dover affrontare complicati interventi chirurgici, o peggio.
Inizio l’addestramento sul cinghiale dei miei giovani Beagles a circa un
anno d’età, dopo aver dato loro un adeguato processo di socializzazione,
e dopo che abbiano acquistato fiducia e dimestichezza in ambiente boschivo. Le prime soddisfazioni venatorie arrivano all’età di un anno e
mezzo, ma è all’età di quattro anni che arriva la piena maturità, diventando un ausiliare con la “A” maiuscola. Diversamente da altri addestratori non faccio conoscere a i miei “allievi” nessun animale diverso dal
cinghiale, per evitare che in futuro si lascino corrompere da “fiati” più
gentili come quelli della lepre e del capriolo. I primi incontri con la bestia nera sono fondamentali, e devono permettere al Beagle di rendersi
conto “dell’odore” dell’animale che dovrà poi cacciare e scovare nel
Beagle di Casa Gherdovich.
bosco. Sciolgo quindi i miei giovani soggetti in recinti di dimensioni ridotte, che ospitano animali mansueti, sempre però in ambiente boschivo,
perché il cane deve seguire prima l’usta e poi vedere l’animale e non viceversa, altrimenti noteremo che anche un tronco d’albero potrebbe attirare gli abbai a fermo del nostro piccolo Beagle. Ripeto questo tipo di
stimolazione non più di due volte. Successivamente sciolgo la mia muta
insieme ad un paio di soggetti giovani in ampi recinti, dove gli animali si
facciano rispettare senza però essere eccessivamente aggressivi. Il pericolo maggiore in questa fase è quello di spaventare il nostro allievo,
prima che questo si sia fatto le ossa, anche se il Beagle reagisce bene
anche alle esperienze negative, avendo grandissima passione venatoria.
Allo stesso tempo non dobbiamo permettere al nostro segugio di diventare troppo aggressivo sciogliendolo su cinghiali domestici, perché una
volta in terreno libero, potrebbe avere brutte e pericolose sorprese: deve
sapere che il cinghiale è un animale pericoloso, senza però essere eccessivamente attaccato da questo. Ma è nel periodo di caccia che vedremo
crescere l’esperienza del nostro giovane, diventando un vero segugio da
cinghiale. Fino all’età di due anni è importante evitare di sciogliere soggetti giovani in terreni troppo popolati da ungulati diversi dal cinghiale
fin dall’inizio della cacciata, e aspettare che i segugi più esperti abbiano
individuato la lestra, per poter indirizzare con certezza i nostri allievi
sull’abbaio a fermo.
È una caccia dura, dove la razza Beagle ha trovato grande spazio e moltissimi estimatori.
A chiunque volesse gettarsi in questa incredibile avventura con i suoi
Beagles, ricordo che nel bosco a caccia di cinghiali la passione e il sacrificio vengono messi a dura prova, e il segugista affronta ansie e fatiche
insieme ai sui temerari e tenaci compagni a quattro zampe, raccogliendo
però soddisfazioni e ricordi che riempiono il cuore.
Simone Gherdovich
11
Cinognostica venatoria
12
I Beagle-Harrier
del Barone Gérard
Splendido articolo del grande maestro cinofilo francese Paul Daubigné,
scritto negli anni ’30 sulla rivista “Saint Hubert Club”, riguardante l’equipaggio del noto Barone fondatore di questa razza, che egli ben conobbe.
In vari articoli affermo che, tra i Beagle-Harrier, ho un debole per quelli
della linea di sangue del Barone Gérard. Desidero spiegare questa mia
preferenza facendo un riassunto storico di questo equipaggio, spiegando
come erano stati creati questi cani, e come si comportavano a caccia.
Non bisognerà credere che dall’oggi al domani, e come per incanto, il
Barone Gérard sia stato felice proprietario di una muta di Beagle-Harrier
perfetti. No. Egli ha iniziato a cacciare la lepre con dei briquet. Un caso
di rabbia nel canile lo costrinse a far abbattere tutti i suoi cani. Per ricostituire la sua muta la scelta è caduta sui Beagle, acquistando soggetti
in vari allevamenti, specialmente in Gironda e in Vandea. I primi risultati
del nuovo allevamento non erano però ciò che egli desiderava. Troppi
soggetti erano eccessivamente pesanti e massicci, con toraci troppo cilindrici e gomiti scollati (difetto che spesso accompagna il torace troppo
cilindrico). Gli sforzi del Maitre d’Equipage furono rivolti ad eliminare
questi difetti di costruzione, nonché l’orecchio piatto, quest’ultimo solo
per una questione estetica. Il maitre in questo era assecondato mirabilmente dal piqueur Pierrot Raul Guillot, persona di una classe eccezionale
dal punto di vista dell’istruzione generale nonché della sensibilità e della
scienza riguardanti il cane e la caccia; un uomo che sapeva, che ragionava
e che comprendeva il vero modello di un cane galoppatore dotato al
tempo stesso di un adeguato telaio, di energia e di “sangue”.
La prima importazione (dall’Inghilterra) venne effettuata nel 1904: Albino e Britannia; poi nel 1905 Fugmann; nel 1906 Esther; nel 1910 Trinquette; nel 1922 Rambler. Fugmann e Rambler, entrambi piccoli Harrier
acquistati nei dintorni di Londra, furono gli unici maschi importati. L’uno
e l’altro hanno magnificamente riprodotto con le femmine Beagle del canile. I migliori stalloni dell’equipaggio sono stati inoltre: Sauvage, Domanial, Donatello, Travailleur, Ramadam, Roboham e Sycomore. I loro
nomi nel pedigrée sono un eccellente requisito.
Eliminati tutti i difetti, ci si sforzò di evolversi verso il tipo galoppatore,
aumentando pure la taglia, in un primo tempo a 45, e successivamente
a 47-48 centimetri. La selezione necessaria poteva essere numericamente
severa e notevole, pertanto ogni anno si conservava un gran numero di
cuccioli. Se ne inviavano da 40 a 45 presso degli “allevatori”(1). Di questi circa la metà si manifestavano poi validi, e se ne sceglievano una decina per la rimonta. Il resto veniva venduto e i più grandi di taglia
andavano di solito all’equipaggio Grandin de l’Eprevier.
La media dei cani costituente la muta variava dai 35 ai 40, che formavano
un insieme incantevole a vedersi e... ad ascoltarsi. Gli “urlatori” erano infatti in maggioranza, e in gran parte di quegli urlatori dal timbro vibrante
e chiaro che si odono ben più da lontano di certe voci tonanti ma spesso
sorde. Ah! Tutti coloro che sono colpiti da questo grave e inguaribile virus
del cane da seguita non mancheranno di raffigurarsi il magnifico e accattivante spettacolo di questi 40 piccoli tricolori, saltellanti e urlanti attraverso la foresta, la cui squillante melodia si fonde con l’eterna
incessante canzone dei pini, di quegli innumerevoli pini che mormorano
alla minima brezza, o che rumoreggiano e ruggiscono al soffio del vento,
in questo scenario selvaggio e così pittoresco delle Landes.
I cani accostavano mirabilmente, con molto brio e iniziativa. Non c’erano
ritardatari, e non c’erano quegli indesiderabili sventati e stupidi soggetti
che rebuffano (2). Il piqueur mi ha confidato di non ricordare di aver mai
dovuto correggere alcun cane intento in un rebuffo. Si cacciava sempre
senza dover utilizzare la frusta; tutti i cani erano docili, bene in mano,
compatti e sicuri. La media delle “prese” era di 80-90 lepri all’anno. E
non si deve ridurre il merito dei cani dicendo: erano in 40 dietro ad una
povera lepre, ed erano assistiti dai cavalieri. No. È capitato che a causa
di un’epidemia l’equipaggio si trovasse ridotto numericamente in modo
radicale. Si è cacciato la lepre con 6 cani, e con... tre coppie di cani i ri-
La muta del Barone.
sultati sono stati i medesimi che con tutta la muta. D’altra parte i cani
venivano manovrati raramente, li si lasciava lavorare e cavarsela da soli.
La media dei tempi per la presa è là per mostrare che l’equipaggio non
cacciava soffocando l’animale con una corsa alla stracca dove erano i cavalieri a forzare la lepre e non i cani. In Normandia il tempo per la presa
variava tra i 50 minuti e l’ora e mezza; nelle Landes andava dalle 2 ore
alle 3 ore e mezza. Era dunque della vera e bella Venerie (3).
In inizio di stagione l’equipaggio cacciava in Normandia e prendeva sino
alla fine di novembre 30-35 lepri, e là l’aiuto dei cavalieri era pressoché
nullo, con quei pascoli separati da enormi fossati guarniti di macchie imbottite di rovi e spine. I cani dovevano cavarsela da sé, dovendo anche
ignorare i conigli selvatici e dovendo affrontare le cariche delle mandrie
di mucche al pascolo. I campi coltivati erano cosparsi di fertilizzanti chimici o di alghe marine (utilizzate in Normandia come concime); il terreno di caccia era infatti in linea d’aria a soli 3-4 chilometri dal mare. Si
sa quali odori forti esalino le alghe marine mentre si seccano e si decompongono. È chiaro come sovente queste concimazioni rendevano il
compito dei cani decisamente ingrato.
Dalla Normandia ci si spostava poi nelle Landes. Naturalmente c’era qualche difficoltà di olfattazione in seguito al cambiamento del clima e del
terreno, ma dopo la terza o la quarta caccia i cani s’erano completamente
Il barone Gérard.
riadattati. Qui non più campi coltivati maleodoranti, non più fossati insuperabili, non più fitte macchie di rovi e spine. Ma per questo la caccia
non era più facile, anzi. L’inequivocabile prova delle difficoltà era che
occorreva sensibilmente molto più tempo per forzare nelle Landes che
non in Normandia. Questo si spiega soprattutto per due particolari motivi. In primo luogo nelle Landes i cani da gregge dei pastori disturbano
e inseguono le lepri. Queste sono quindi quasi tutte bene allenate alla
corsa. Esse acquisiscono una grande resistenza. Secondariamente nelle
Landes il suolo è di sabbia secca, che vola via in polvere al passaggio
della lepre e dei cani, e quindi non trattiene che poca traccia, e per breve
Cinognostica venatoria
I primi Beagle-Harrier.
tempo. I cani dunque devono essere particolarmente fini di naso, sbrigativi e rapidi, per non perdere niente di questa traccia così leggera. La
presa della lepre è spesso molto faticosa, in mezzo a quei numerosi greggi
di pecore, dove l’animale inseguito non manca di giocare d’astuzia. Alla
muta occorreva dunque naso e tenacia. Particolari straordinari: quasi
tutti i cani erano di cambio (4), e quasi tutti erano di strada (5).
Un giorno proposi al Maitre di venire a cacciare il capriolo alla stracca nella
provincia vicina. Egli accettò e provò in Normandia quello che i cani sapevano fare su capriolo. Egli prese solo sei cani e sciolse in un massiccio
boscoso di duecento ettari in cui si trovavano all’incirca una quarantina di
caprioli. I sei cani erano seguiti a piedi. Malgrado ciò il risultato fu positivo. Il capriolo fu preso. Il secondo tentativo fu altrettanto felice: l’equipaggio fece una trasferta durante la quale riuscì a forzare tre caprioli, tra
i quali un esemplare sfuggito già cinque o sei volte a due eccellenti equipaggi locali. Una casualità? Decisivo l’aiuto dei cacciatori del luogo nell’indicare ai Beagle-Harrier il rifugio abituale dell’imprendibile capriolo
che era stato denominato Jules? Fatto sta che i Beagle-Harrier avventarono correttamente questo famoso Jules. Gli scettici si sfregarono le mani,
perché con Jules i sei piccoli temerari correvano sicuramente verso un insuccesso piuttosto che non verso l’Hallali (6). Ma tre ore e mezza più tardi
questi stessi scettici potevano, e dovevano lealmente, battere le mani perché Jules, l’imprendibile brochard (7), veniva raggiunto dai valorosi piccoli Landais. Non è quindi senza fondamento l’ammirazione che si può
provare verso questi prodi e accattivanti cani da lepre. Appena messi sull’usta di un capriolo, dopo essere stati bruscamente trapiantati in una regione dove l’ambiente, gli animali e la qualità della traccia erano per loro
cose nuove, riuscirono dove avevano fallito i grandi cani d’equipaggio rinomati specialisti nella caccia a forzare il capriolo.
Paul Daubigné
(traduzione di G.G.Morelli)
Ermès Chaume
a tous Vents.
1. Privati che si accollavano il compito di crescere i cuccioli, consuetudine presente anche
in Inghilterra.
2. Rebuffo: partire da un fallo(interruzione)
di seguita e ripercorrere a ritroso la traccia.
3. Venerie: metodo di caccia che esclude l’uso
del fucile.
4. Cane di cambio: cane che rifiuta la traccia
di eventuali altri animali casualmente intercettati durante la seguita, persistendo sempre su quella iniziale.
5. Cane di strada: cane molto perspicace e
dotato nel lavorare le tracce di seguita sui
sentieri.
6. Hallali: termine della Venerie con cui viene
chiamata la presa dell’animale inseguito.
13
Veterinaria
14
La gravidanza nella cagna
Per tutte le specie animali la gravidanza è “quel periodo che prende l’avvio con la fecondazione dell’ovocita e si conclude con l’espulsione del
feto maturo”. La durata normale di questo periodo è specifico di ciascuna
specie, nel caso della cagna la naturale durata della gravidanza della
cagna è di 57-63 giorni; questa notevole variabilità diventa ancora più
eclatante se si considera la data dell’accoppiamento: da quel momento,
infatti, può trascorrere un periodo variabile da 56 a 70 giorni. Ciò è dovuto a diversi fattori, a cominciare dalla distribuzione delle ovulazioni in
più giorni, al tempo di maturazione delle ovocellule nelle tube, ma soprattutto alla notevole capacità di sopravvivenza degli spermatozoi canini
in ambiente uterino (fino a 7-9 giorni post copula). Quindi, per definire
la durata della gravidanza nella cagna, il modo migliore è indicare “57
giorni dopo l’inizio del diestro”: in questo caso, in genere, il margine di
errore è minimo, e il momento di inizio conto
può essere facilmente individuato attraverso
l’esecuzione di strisci vagnali.
Una diagnosi di gravidanza precoce è utile non
solo per soddisfare le richieste del proprietario, ma anche per organizzare fin da subito il
management clinico della gestante; a tal fine
è anche molto importante conoscere con la
massima precisione la data attesa per il parto,
al fine di preparare il soggetto all’evento nel
migliore dei modi per la diagnosi di gravidanza esistono diverse metodiche utilizzabili,
che permettono una diagnosi più o meno precocemente e con maggiore o minore attendibilità. Volendole analizzare singolarmente
possiamo partire dalla palpazione addominale. Le vescicole embrionali nella cagna formano una serie di rigonfiamenti ovoidali
lungo i corni dell’utero, che in casi particolari
possono essere identificate mediante palpazione manuale già dal 17°-22° giorno successivo all’ovulazione. Normalmente, comunque,
in cagne di taglia media, è possibile individuare le vescicole embrionali al 28°-30°
giorno, quando hanno raggiunto una dimensione di 6cm circa. Questa metodica rimane
però molto soggettiva è strettamente dipen-
dente dalle capacità e dall’esperienza dell’operatore, e anche quando la
palpazione è condotta in modo ottimale a volte può essere difficoltoso
fare una diagnosi certa. Molto spesso, infatti, le cagne tendono ad irrigidire le pareti dell’addome quando vengono sottoposte a palpazione,
mentre in cagne di grossa taglia può essere impossibile raggiungere
l’utero. Ancora, la diagnosi può essere difficile in caso di cagne che portano pochi feti,particolarmente se questi sono localizzati nella parte craniale dell’addome. Inoltre alcuni autori ritengono che una palpazione
effettuata in modo non adeguatamente prudente potrebbe portare a riassorbimento embrionale.
Per quanto riguarda l’esame radiografico fino al 21° giorno dopo l’ovulazione, non è possibile apprezzare assolutamente nulla. Tra il 21° e il
42° giorno in molti soggetti è possibile osservare i corni uterini notevolmente ingrossati e ripieni di fluido. Ma è solo dal 43°-46° giorno in
poi che l’esame radiografico assume una reale valenza diagnostica: solo
allora, infatti, comincia la calcificazione degli scheletri fetali ed è possibile, pertanto, evidenziare le colonne vertebrali e i crani... una diagnosi
di gravidanza basata sul solo esame radiografico, di conseguenza, può essere effettuata solo tardivamente, quando ormai mancano 20-22 giorni
al parto. Però questo esame può rivelarsi molto utile, dopo che la diagnosi è già stata effettuata con altre metodiche, per ottenere informazioni importanti circa la gravidanza e il parto: in questo modo, infatti, è
innanzitutto possibile misurare con precisione le dimensioni dei feti, per
valutare le necessità nutrizionali per la madre e per vedere eventuali problemi al momento del parto, a causa della presenza di feti tropo grandi;
ancora attraverso la conta dei crani e delle colonne vertebrali è possibile
conoscere co n certezza il numero dei feti, informazione questa molto
utile non solo per soddisfare la curiosità dei proprietari, ma anche per affrontare il parto in modo corretto. L’esame radiografico, allora, è particolarmente raccomandato per quelle cagne ad alto rischio distocia, come
ad esempio nel caso di soggetti accoppiatisi con maschi di taglia maggiore, oppure nel caso di cagne che presentino anamnesi diparti distorcici.
L’ecografia è l’esame d’elezione per la diagnosi di gravidanza. Essa, infatti, permette una diagnosi precoce e assicura anche la valutazione di vitalità fetale. Con questo esame un ecografista esperto, dotato di uno
strumento adeguato, è in grado di individuare i sacchi gestazionali dal
20° giorno di gravidanza. L’ecografia a differenza dell’esame ecografico,
non è in grado, però, di indicare in maniera realmente attendibile il numero dei feti presenti, ma permette fin dal 25° giorno di valutare la vitalità fetale attraverso l’identificazione del battito cardiaco.
Veterinaria
Durante la gravidanza la cagna necessita di una adeguata assistenza,
indispensabile per permetterle di
superare tranquillamente questo
periodo fisiologico così delicato.
Tanto per cominciare una cagna
gravida va sempre sottoposta ad
una visita di controllo intorno alla
quarta settimana di gestazione, in
modo da effettuare la diagnosi di
gravidanza e valutare lo stato di salute della madre. Il veterinario, infatti, deve giudicare se la gravidanza
è da considerarsi “ a rischio” o
meno. Tale valutazione va fatta considerando i potenziali rischi di distocia per il soggetto, che possono
essere legati alla razza, a predisposizione individuale (canale del
parto stretto, problemi in precedenti gravidanze), all’accoppiamento con maschi di taglia maggiore.
Quando la gravidanza viene considerata “a rischio” è consigliabile l’effettuazione di ripetuti esami diagnostici. In associazione alle visite cliniche complete, sono necessari regolari esami ecografici per la
vatulazione della vitalità dei feti e/o esami radiografici per il conteggio
dei feti. Ancora, è fortemente consigliato, e non solo nelle gravidanze più
problematiche, un esame emocromocitometrico, un profilo emato-chimico, un esame delle urine e un esame delle feci.
Durante la gravidanza la cagna necessita di un’alimentazione specifica,
che sopperisca al notevole aumento del fabbisogno energetico e minerale. Durante i primi due terzi di gravidanza è sufficiente una normale alimentazione di mantenimento, associata a moderato esercizio fisico.
Infatti durante i primi 40-45 giorni di verifica meno del 30% dello svilippo
fetale. Successivamente la taglia del feto aumenta in modo molto rapido,
a causa della produzione di una gran quantità di liquidi fetali: il risultato
è che in queste ultime 2-3 settimane di gravidanza il peso della cagna può
aumentare anche del 30%. La quantità di alimento somministrato, allora, deve essere incrementata gradualmente dal 40-45% giorno in poi,
in modo che al momento del parto la quantità della razione sia aumentata del 25-30% rispetto a quella normale.
La somministrazione di farmaci durante la gravidanza della cagna come
del resto nelle altre specie, andrebbe sempre evitata se possibile. Per
molti farmaci (anche i più comuni) ci sono infatti poche informazioni
circa i possibili effetti collaterali in cagne gravide.in corso di gravidanza
si verificano numerosi cambiamenti metabolici che possono modificare
l’emivita e la tossicità dei farmaci. Per esempio, le variazioni delle concentrazioni ematiche delle albumine possono influenzare la distribuzione
e la persistenza nell’organismo di farmaci che si legano in alta percentuale a tali proteine. Ancora, le modifiche nella gittata cardiaca, nel
flusso ematico a livello renale, nel grado di filtrazione glomerulare pos-
sono alterare la biodisponibilità di farmaci escreti a livello renale. Quando
si tratta farmacologicamente una cagna gravida, ogni farmaco deve essere valutato con molta attenzione, le dosi in certi casi vanno modificate e il paziente va monitorato attentamente per assicurarsi di aver
raggiunto l’effetto terapeutico senza aver prodotto effetti tossici. Oltre
alla valutazione dei possibili danni prodotti a carico della madre, è necessario anche valutare l’effetto dei farmaci sui feti. Alcuni farmaci possono essere embriotossici o teratogeni.
Nelle ultime tre settimane di gravidanza la cagna è soggetta ad un intenso stress fisico necessario per apportare ai feti le sostanze (proteine
e minerali in particolare) necessarie per il loro accrescimento. È quindi
consigliabile, oltre alla somministrazione di adeguata alimentazione, che
in questo periodo la cagna sia lasciata tranquilla, possibilmente isolata
da altri animali eventualemte presenti. In particolare, nell’ultima settimana è necessario organizzare un’area dove la cagna possa trascorrere gli
ultimi giorni prima del parto senza essere disturbata, dove possa partorire tranquillamente e dove, dopo il parto, possa allattare i cuccioli in un
ambiente riparato,tiepido e asciutto, al sicuro da ogni possibile rischio
per questi ultimi.a tali scopi ben si presta un “box da parto” che deve
essere sufficientemente grande, in materiale facilmente lavabile , eventualmente riscaldato , con bordi rialzati (per evitare la fuga dei cuccioli)
e mantenuto sempre asciutto.
È importante e utile anche istruire il proprietario circa la misurazione
della temperatura corporea: l’abbassamento a 37°- 37.5° è indice di
parto imminente (entro 24 ore) e pertanto indurrà il proprietario ad incrementare l’attenzione nei confronti della cagna in modo da essere presente al momento del parto e a interpellare il veterinario in caso di
necessità.
Dott. Luca Modesto
S. Maria C.V.
CLUB ITALIANO del BEAGLE, BEAGLE-HARRIER e HARRIER • www.beagleclub.it segr. 030.9979293 [email protected]
Presidente
Franco Gaiottino
tel. 0124.26134
[email protected]
vice-Presidenti
Vincenzo Todaro – Brescia
Valter Faion – Torino
Ugo Scinti Roger – Napoli
Segretario
Vincenzo Todaro
tel. 030.9979293
[email protected]
Consiglieri: Ardigò Roberto – Cremona
Barbaglia Fabio – Verbania
Bertocci Mario – Siena
Clerici Palmiro – Cremona
Clerici Piercarlo – Cremona
Esposito Carmela – Napoli
Felter Franco – Cremona
Ferrari Roberto – Brescia
Malinverno Cesare - Cremona
Moreni Andrea - Mantova
Panerai Simone - Firenze
Piggio Barbara - Biella
La Marca Pasquale - Napoli
Rizzi Roberto - Mantova
Speranza Vincenzo - Lecce
Todaro Nicola - Trapani
Revisori dei conti: Bignotti Giovanni, Gusberti Gianfranco, Pedrazzi Gilberto
Probiviri: Caiumi Fausto, Magli Maurizio, Schiroli Fiorenzo
15
Rubriche
Un Cruft’s speciale
L’edizione 2011 del Cruft’s tenutasi in marzo a Birmingham ha visto Paolo
Dondina giudicare il Best in Show.
Un evento straordinario, dal momento che nessun giudice italiano aveva
mai ottenuto prima d’ora l’onore di ricoprire tale ruolo. Trattasi della
massima gratificazione cui un giudice possa aspirare nella propria carriera.
Il prestigioso evento ha bissato un altro storico momento vissuto dall’Avvocato in febbraio, allorché giudicò il B.I.S. dello Westmister Dog
Show, la più importante manifestazione espositiva degli Stati Uniti. All’Avv. Dondina le più vive e sincere felicitazioni del “Club Italiano del
Beagle, Beagl-Harrier e Harrier”, unitamente all’augurio di vederlo ancora a lungo dare lustro nel ring alla Cinofilia italiana e... al Beagle.
G.G.M.
L’avv. Dondina e il BIS.
Prova di lavoro in Spagna
una muta di Basset Fulvo De Bretagna per seguire con altre tre mute di
Beagle e per finire la batteria ancora una muta di Basset Fulvo De Bretagna così come aveva stabilito il sorteggio. Purtroppo le condizioni metereologi sono pessime. Nonostante ciò, sia io che il mio assistente
inzuppati fradici riusciamo a goderci tre eccellenti lavori da altrettanto
mute, per esattezza due mute di Basset Fulvo De Bretagne e una di Beagle. Prima del pranzo chiedo 5 minuti per una doccia calda. Il Pranzo
viene servito con la puntuale e ottima “paiella” tipico piatto Spagnolo. A
fine pranzo do lettura delle relazioni in lingua spagnola sperando che
tutti abbiamo capito, successivamente ricevo con piacere la notizia che
alla femmina di Basset Fulvo De Bretagne la quale ho rilasicato il C.A.C.
oggi è diventata campionessa Spagnola di lavoro, questa è una soddisfazione personale che incasso volentieri.
Segue il rito della premiazione con foto e applausi, successivamente i saluti sono d’obbligo. Chiudiamo così queste splendide giornate seppur un
pò umide.
Sabato 26/03/2011
1° ECC. Petit Basset Griffon Vendeen prop. Josè Fraga
2° MB Beagle prop. Josè Antonio Navarro Serra
3° MB Beagle prop. Josè Antonio Navarro Serra
4° MB Beagle prop. Manuel Garzo Crespo
5° B Basset Hound prop. Josè Fraga
Domenica 27/03/2011
1° ECC. Basset Fulvo De Bretagne prop. Sergio Emanuel Jimenez
2° MB Beagle prop. Pais Josè
3° MB Basset Fulvo De Bretagne prop. Jesus Martin
4° MB Beagle prop. Lopez Josè
5° B Beagle prop. Ivan Vazquez
Todaro e una delle mute.
Parto giovedì 24 Marzo 2011 alle ore 4.00 del mattino da casa per arrivare all’aereoporto di Leon alle ore 16.00 del pomeriggio dove ad aspettarmi c’è il solito tassista inviato dal Club. Dopo cento km in macchina
raggiungiamo l’hotel a Bembibre, località dove si espleteranno i tre giorni
di prova in programma. Le condizioni meteo prevedono forti temporali,
infatti non appena arrivato in hotel, Manuel Garzo Crespo, consigliere
del club, mi comunica subito che la prova non si svolgerà più nei tre giorni
in programma, ma solo il sabato e la domenica, perché a causa delle condizioni meteo molti concorrenti hanno deciso di non partecipare. Il venerdì mattina nonostante il tempo minaccioso con Manuel e i suoi Beagle
ci rechiamo su uno dei terreni di prova assieme al delegato delle Real Società Canina di Spagna per constatare un’ottima vegetazione per il tipo di
gara ma con una leggera abbondanza di selvatico. Il sabato mattina fortunatamente il tempo è clemente e si inizia puntuali alle ore 7.30 con
una muta di Basset Hound di buon tipo e di buona passione ma con qualche voce di troppo, seguono altre tre mute di Beagle e una di Petit Basset Griffon Vendeen. Quest’ultima muta fa vedere al sottoscritto e al
numeroso pubblico presente come si fa a cacciare i conigli sotto i forti roveti presenti sul campo di prova, conquistandosi così un meritato 1° ECC.
Domenica 27 Marzo 2011 alle ore 7.30 inizia l’ultima giornata di prova con
Nicola Todaro
Beagle in azione.